Durante un recente Q&A con il
regista di DuneDenis Villeneuve per
l’Associated
Press, il candidato all’Oscar Christopher Nolan ja ricorda la “straordinaria
esperienza” di mostrare il suo Oppenheimer
a Steven Spielberg. “Quando ho ricevuto la
prima copia da 70mm/5perf, l’ho mostrata a Steven Spielberg. Mi aveva chiamato per
un’altra cosa e avevo appena ricevuto la copia e non l’avevo ancora
mostrata a nessuno. Voglio dire, lo studio l’aveva visto. Ma
l’abbiamo proiettato per lui da solo. Mi sono seduto dietro di lui
e l’ho guardato mentre guardava il film. È stata un’esperienza
straordinaria“.
Villeneuve ha a quel punto rivelato
che Spielberg gli avrebbe confidato di aver “assolutamente
adorato” il film. Nolan ha dunque aggiunto che “ha detto
cose molto gentili. In teoria potevo anche non guardarlo con lui,
ma vedere il grande maestro che lo guardava? È stato
irresistibile“. Spielberg non è però il solo ad aver speso
grandi elogi per Oppenheimer,
lo stesso Villeneuve ha definito il film un “capolavoro“.
Paul Schrader ha definito Oppenheimer “il miglior film, il più importante di
questo secolo“, mentre Oliver Stone lo ha
definito un “classico” immediato che “non avrebbe mai
creduto potesse essere realizzato in questo periodo
storico“.
Tutto quello che c’è da sapere sul
film Oppenheimer di Christopher Nolan
Scritto e diretto
daChristopher Nolan,
Oppenheimer è un
thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico
nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve
rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è
interpretato da Cillian
Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e da Emily
Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e
botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio
Oscar Matt
Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr.,
direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr.
interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione
statunitense per l’energia atomica. La candidata all’Oscar Florence
Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock,
Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward
Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber
e Josh Hartnett
interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest
Lawrence. Il film è anche interpretato dal vincitore
dell’Oscar Rami
Malek e questo film vede Nolan riunirsi con
l’attore, scrittore e regista otto volte candidato
all’Oscar Kenneth
Branagh. Il cast comprende anche Dane DeHaan
(Valerian e la città dei mille pianeti), Dylan
Arnold (serie Halloween), David Krumholtz
(La ballata di Buster Scruggs), Alden Ehrenreich
(Solo: A Star
Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere
Oscuro – Il ritorno).
Il film è tratto dal libro vincitore
del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and
Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird
e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è
prodotto da Emma Thomas, Charles
Roven di Atlas Entertainment e Christopher Nolan. Oppenheimer è girato sia
in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include,
per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica
IMAX in bianco e nero. Uscito al cinema il 20 luglio, ha incassato
ad oggi quasi un miliardo di dollari in tutto il mondo,
affermandosi come uno dei maggiori successi di Nolan.
È stato annunciato un nuovo
adattamento di un libro di Stephen King, che sarà
una serie televisiva con un importante personaggio ricorrente di
due serie precedenti. La notizia è stata svelat durante un Q&A
al Printers Row Lit Fest di
Chicago, dove il regista Jack Bender ha
annunciato un adattamento di Holly. Il
romanzo giallo di King del 2023 ha come protagonista Holly
Gibney, un personaggio ricorrente nelle storie del maestro
del brivido, che indaga su misteri sia naturali che soprannaturali.
L’investigatrice è già apparsa nell’adattamento televisivo di
Mr. Mercedes, interpretata da Justine
Lupe, e in The Outsider, interpretato da Cynthia
Erivo.
“Ho avuto la fortuna di conoscere e
lavorare con Stephen King – a proposito di scrittori. Il suo nuovo
libro Holly, tra l’altro, è fantastico. Ne faremo uno show. Non
l’abbiamo ancora annunciato.”, ha dichiarato Bender, di fatto
annunciando una nuova trasposizione da un’opera di King. Come noto,
il cinema e la televisione hanno già portato sullo schermo numerosi
racconti e romanzi dell’autore del Maine, da Carrie – Lo
sguardo di Satana nel 1976 fino a It nel 2017. Il suo
prolifico catalogo di storie è però arrivato appunto anche in TV
con serie come Under the Dome, Lisey’s Story e
The Stand.
Holly: di cosa parla il romanzo di Stephen King
Holly segue il suo
personaggio principale mentre inizia a indagare su una scomparsa
nel bel mezzo della pandemia di Covid-19. La protagonista si
ritrova infatti coinvolta nel tentativo di aiutare Penny Dahl a
ritrovare la figlia scomparsa. A pochi isolati dalla zona in cui è
scomparsa Bonnie Dahl vivono i professori Rodney ed Emily Harris:
ottuagenari sposati, devoti l’uno all’altra e accademici
semi-pensionati da una vita. Ma l’apparenza inganna, nel
seminterrato della loro casa, nascondono un segreto diabolico che
potrebbe essere collegato alla scomparsa di Bonnie. La coppia di
rispettabili anziani si rivela astuta e Holly avrà a che fare con
persone incredibilmente contorte.
Bender ha lavorato in precedenza per
dare vita a Holly in Mr. Mercedes, che stabilisce come la
ragazza diventi un’investigatrice privata. Bender è stato
produttore esecutivo di Mr. Mercedes e ha anche diretto la
maggior parte degli episodi. Sebbene la storia della trilogia
originale di King sia collegata a The Outsider, i due
progetti sono stati adattati separatamente, con Holly interpretata
da attori diversi. Dal momento che Bender è coinvolto nella
creazione della nuova versione del personaggio, lo show potrebbe
avere dei collegamenti con quella serie e Lupe potrebbe tornare al
suo ruolo nello show, collegando o due titoli in modo simile a come
sono collegati i libri di King.
Tuttavia, è anche possibile che la
serie presenti la versione di Erivo del personaggio, collegando la
sua storia oscura a quella di The Outsider. Un’altra
possibilità è che Holly non sia collegata a nessuna delle due
serie, ma che sia un sequel spirituale di entrambe. In questo modo,
il pubblico che si sintonizza solo ora non sarebbe confuso sulla
storia, né dovrebbe cercare altri show per capire la trama. Ora che
è stata ufficializzata, la serie può unirsi ad altri adattamenti di
King, come l’imminente The Long Walk, come qualcosa che i
lettori possono aspettare con ansia.
I 20th Century Studios hanno
finalmente condiviso alcuni dettagli sul prossimo film di
Fede Alvarez, Alien:
Romulus, ora confermato come titolo ufficiale del
nuovo capitolo nella saga di Alien. La sinossi rimane
invece piuttosto vaga, e recita: “Giovani di un mondo lontano
devono affrontare la forma di vita più terrificante
dell’universo“. Il film, la cui uscita è prevista per il
16 agosto di quest’anno, è interpretato
dall’attrice Cailee Spaeny di Priscilla, con Isabela Merced, Aileen Wu,
Spike Fearn, David Jonsson e
Archie Renaux in ruoli secondari. Di seguito, ecco
il poster:
Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul
film
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno
costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi
vedere il progetto originale con le persone originali che hanno
lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte
della loro vita è stato davvero incredibile“.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
L’esperienza di Álvarez con i film
La casa e Man in
the Dark potrebbe però anche suggerire che lo
sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con
un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei
confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di
Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita,
il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi
che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla
trama.
Da quando le riprese di Deadpool
3 sono terminate, l’attore Michael
Chiklis si è trovato sommerso di domande riguardo un suo
possibile cameo nei panni di Ben Grimm alias La Cosa nel film.
L’attore, che ha interpretato l’iconico personaggio nei film
Fantastici 4 e Fantastici 4 e Silver Surfer, ha però smentito
categoricamente il suo coinvolgimento nel nuovo progetto Marvel. Girava infatti una foto che
sembrerebbe mostrare Chiklis nei panni del personaggio sul set di
Deadpool
3, ma è poi stato svelato che tale immagine è un falso,
che modifica una foto del set di Deadpool
2 e dell’attore che in quell’occasione interpretava
Colossus.
“È un falso. Mi dispiace
deludervi“, ha scritto l’attore su X (ex Twitter)
ricondividendo la foto. Chiklis ha però aggiunto che “so però
chi stanno assumendo per il ruolo. Non spetta a me dirlo, ma dirò
questo: sono un fan del suo lavoro e gli auguro buona fortuna e
successo“. L’attore si riferisce all’atteso film Fantastici
Quattro, riguardo al quale non si hanno ad oggi
notizie certe riguardo quali attori andranno ad interpretare i
protagonisti. Per il ruolo di La Cosa, tuttavia, il nome più
gettonato è ad oggi quello di Ebon Moss-Bachrach,
celebre per la serie The
Bear.
FYI folks… This is a FAKE. Sorry to
disappoint. So many people have asked about it, I feel it’s
necessary to clear this up. I do know who they’re casting though.
Not my place to tell but I will say this. I’m a fan of his work and
I wish him luck and success with it. pic.twitter.com/y9nYI8MFM7
Deadpool 3
riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool 3, con
protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men
della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool 3
uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.
Il premio Oscar Denzel Washington e il regista Spike Lee si riuniscono per il loro quinto
film insieme, il primo dopo “Inside Man” del 2006. Stando
a quanto dichiarato da Variety, Apple Original Films e
A24 collaboreranno con loro per la realizzazione di
“High and Low” (in Italia noto
come Anatomia di un rapimento) che
sarà distribuito nelle sale da A24 prima del lancio globale su
AppleTV+. Il thriller, la cui produzione inizierà a marzo, è la
reinterpretazione in lingua inglese dell’omonimo film del
leggendario regista giapponese Akira Kurosawa. Il
film del 1963 con Toshiro Mifune era basato sul romanzo di Ed
McBain “Il riscatto del re“, che racconta la rovina di un
uomo d’affari in seguito al pagamento di un riscatto ai
rapitori.
Sviluppato e prodotto da A24, Escape
Artists e Mandalay Pictures, “High and Low” si avvale di
una sceneggiatura scritta da Alan Fox e
Spike Lee. Il film sarà prodotto da Todd
Black (“Emancipation“,
“The
Equalizer“) per Escape Artists e da Jason Michael
Berman (“Air“, “Nine
Days”) per Mandalay Pictures. Oltre a dirigere, Lee sarà
produttore esecutivo attraverso la sua 40 Acres And A Mule
Filmworks. Peter Guber della Mandalay sarà il
produttore esecutivo, insieme a Matthew Lindner, Chris
Brigham e Katia Washington della Juniper
Productions. Jordan Moldo della Mandalay è
co-produttore.
Denzel Washington e Spike Lee: i loro film insieme
Lee e Washington hanno già
collaborato ai film “Mo’ Better Blues” (1990), incentrato
sulla fittizia vita di un trombettista, il mastodontico
“Malcolm X” (1992), dedicato invece al celebre attivista
per i diritti degli afroamericani. Per la sua interpretazione in
questo film, Washington ottenne una nomination al premio Oscar come
Miglior attore. I due hanno poi collaborato al film sportivo
“He Got Game” (1998) e al thriller “Inside
Man” (2006), ad oggi il film dal maggior incasso per
Lee. “High and Low” sarà però anche un nuovo
progetto di Washington con Todd Black dopo le collaborazioni per
“Barriere“,
“Ma
Rainey’s Black Bottom” e la serie “The
Equalizer“.
L’industria hollywoodiana si è in
più occasioni appropriata dei diritti di celebri manga giapponesi
per realizzarne versioni live action più o meno adattate al
contesto statunitense. Tra gli esempi più noti vi sono
Drangoball Evolution, Alita
– Angelo della battaglia o Death Note. Un’altro
titolo da aggiungere all’elenco è Ghost
in the Shell (qui la recensione), diretto nel
2017 da Rupert Sanders (già regista di Biancaneve e il cacciatore) e basato sull’omonimo
manga del 1989 di Masamune Shirow. Come i fan di
questo genere di opere sapranno bene, si tratta di uno dei manga
più popolari e importanti nella cultura giapponese e non solo,
divenuto nel tempo un vero e proprio fenomeno globale.
Ghost in the Shell
è oggi un vero e proprio franchise, composto da anime, film, manga
spin-off, videogiochi e romanzi. Alcune di queste opere si
inseriscono nella stessa continuità della serie originale, mentre
altre sono ambientate in realtà alternative con leggere differenze
nella caratterizzazione dei personaggi, delle storie e
dell’ambientazione. Diverse sono dunque le opere tratte dal manga
originale e il film del 2017 è solo l’ultimo di esse. Si tratta,
come spesso accade, di un film che segue però in maniera molto
libera le vicende e i temi dell’opera originale di base, proponendo
un adattamento considerato maggiormente vendibile sul mercato
internazionale.
Il modo in cui è stata trattata una
vicenda complessa come quella raccontata nel manga di Shirow,
tuttavia, non è stato particolarmente apprezzato. Ghost in
the Shell si è così affermato come un grosso flop, pur
presentando elementi visivi di particolare fascino. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle differenze con il
manga e l’anime. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Ghost in the Shell
In un futuro in cui la tecnologia ha
completamente pervaso la vita delle persone, prende il via la
storia del Maggiore Mira Killian, messa a capo
della task force speciale Section 9 e scelta per tale ruolo per via
del suo essere divenuta mezza umana e mezza cyborg a seguito di
un’operazione che l’ha salvata da morte certa. A Mira viene ora
assegnato un importante compito: fronteggiare e distruggere
Kuze, mente criminale in grado d’insinuarsi
all’interno di qualunque mente cibernetica, assumendone il pieno
controllo. Durante questa difficile missione, Mira dovrà scontrarsi
non solo con Kuze, ma anche con alcune dolorose verità del suo
passato.
Protagonista del film nei panni di
Mira è l’attrice ScarlettJohansson. La scelta dell’interprete
statunitense ha scatenato non poche polemiche, dal momento che il
personaggio del manga è di origine asiatica. Le accuse sono però
state spente nel giro di breve con l’approvazione della scelta
della Johansson da parte dell’autore del manga e del film
d’animazione da esso tratto. Dal canto suo, per prepararsi al
ruolo, l’attrice si è tinta i capelli di nero e si è sottoposta ad
un allenamento intensivo che le ha permesso di prendere parte a
tutte le scene più complesse, come quelle di lotta.
Accanto a lei si ritrovano poi gli
attori Michael Pitt nei panni del criminale Kuze e
Pilou Asbæk in quelli di Batou. L’attrice Juliette
Binoche interpreta la dottoressa Ouelet, mentre
completano il cast gli attori Chin Han nei panni
di Togusa, Lasarus Ratuere in quelli di Carlos
Ishikawa e Peter Ferdinando come Cutter. Di
particolare importanza è la presenza del regista e attore
giapponese Takeshi Kitano, celebre per aver
diretto film come Sonatine o Hana-bi. Nel film
Kitano interpreta Daisuke Aramaki, il fondatore della Section 9.
Per lui si è trattato del primo ruolo in un film girato in lingua
inglese dai tempi di Johnny Mnemonic, del 1995.
Le differenze tra il live action,
l’anime e il manga
Come anticipato, Ghost
in the Shell è uno dei più popolari manga giapponesi di
sempre, dove all’interno di un contesto cyberpunk vengono trattate
tematiche complesse come la demarcazione tra uomo, macchine e rete,
per l’autore sempre più sfumata. Nel corso del manga, infatti,
l’autore riflette sulla concezione teorica del dualismo e della
frontiera tra la mente e il corpo, ovvero tra il ghost e
lo shell. Allo stesso modo, viene affrontata la questione
di cosa accade quando un’intelligenza artificiale diventa tanto
evoluta da prendere coscienza della propria esistenza e da
rivendicare gli stessi diritti alla vita e all’autodeterminazione
di un essere umano.
Del manga è poi stato realizzato nel
1995 un anime dal titolo omonimo, diretto dal celebre
Mamoru Oshii. Rispetto a questo, molto più cupo
del manga, il film del 2017 opera una serie di ovvie modifiche, a
partire dal nome della protagonista, non più Motoko Kusanagi ma
Mira Killian. Allo stesso modo, il film americano propone una
versione differente di quanto accaduto nel passato della
protagonista. Come per lei, anche gli altri personaggi hanno subito
modifiche in quanto ad estetica o di tipo caratteriale. Un’altra
significativa differenza è data dal fatto che il film live action
rientra più nei canoni del thriller d’azione che non in quelli del
thiller psicologico, a cui appartiene invece l’anime. Di
conseguenza, la storia raccontata appare molto diversa.
Gli altri film e serie del franchise Ghost in the
Shell
Oltre all’anime del 1995 – ad oggi
considerato il prodotto audiovisivo migliore e più importante
prodotto a partire dal manga – e al film del
2017, nel 2004 è stato realizzato un sequel dell’anime diretto
anch’esso da Mamoru Oshii e intitolato
Ghost in the Shell 2: Innocence, la cui
storia è basata su uno dei capitoli del manga tralasciati dal primo
film. Per quanto riguarda la serialità, invece, è invece stata
realizzata la serie Ghost in the Shell: Stand
Alone Complex (2002), ambientato in un
universo alternativo, caratterizzato tuttavia dalla presenza dello
stesso cast di protagonisti, a cui hanno fatto seguito una seconda
stagione nota come Ghost in the Shell: Stand Alone Complex – 2nd
GIG e un film intitolato Ghost in the Shell: S.A.C.
Solid State Society del 2006, che funge da chiusura
alla serie.
Nel 2013 è poi stata presentata una
nuova iterazione della serie, intitolata Ghost in the
Shell: Arise, che offre uno sguardo originale sul
mondo di Ghost in the Shell, ambientato prima del manga
originale. Ghost in the Shell: The New
Movie, noto anche come Ghost in the
Shell: Arise – The Movie, è poi un film del 2015
diretto da Kazuya Nomura che funge da finale
dell’arco narrativo di Ghost in the Shell: Arise. Il film
è infatti la continuazione della trama dell’episodio Pyrophoric
Cult di Arise e chiude le questioni in sospeso di
quell’arco narrativo. Della serie Stand Alone Complex,
infine, è stato realizzato nel 2020 un ulteriore sequel dal titolo
Ghost in the Shell: SAC 2045.
Il trailer di Ghost in the
Shell e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Ghost
in the Shell grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes,
Infinity, Now, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 8 febbraio alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
Gli Oscar stanno allargando il loro
sguardo. Il Consiglio dei governatori dell’Academy of Motion
Picture Arts and Sciences ha annunciato la creazione di una nuova
categoria competitiva per gli Oscar per il miglior
risultato nel casting. La nuova categoria entrerà in
vigore con la 98esima cerimonia degli Oscar, nel 2026.
Questa è la prima nuova categoria
creata dall’Academy dal 2001 quando venne istituita la categoria
per il miglior film d’animazione. Il ramo dei direttori del casting
è stato costituito nel luglio 2013 e conta quasi 160 membri.
“I direttori del casting
svolgono un ruolo essenziale nel cinema e, man mano che l’Academy
si evolve, siamo orgogliosi di aggiungere il casting alle
discipline che riconosciamo e celebriamo”, hanno affermato il
CEO dell’Academy Bill Kramer e il presidente
dell’Academy Janet Yang. “Ci congratuliamo con
i membri del nostro ramo dei direttori del casting per questo
entusiasmante traguardo e per il loro impegno e diligenza durante
tutto questo processo.”
I governatori del ramo del direttore
del casting dell’Academy Richard Hicks, Kim
Taylor-Colman e Debra Zane hanno
commentato in una dichiarazione congiunta: “A nome dei membri
del ramo dei direttori del casting, vorremmo ringraziare il
consiglio dei governatori, il comitato dei premi e l’Accademia per
il loro sostegno. Questo premio è un meritato riconoscimento del
talento eccezionale dei nostri direttori del casting e una
testimonianza degli sforzi dedicati della nostra filiale”.
Prime Video ha
svelato oggi il trailer ufficiale dell’attesissima serie Original
Regina Rossa in cui si vedono per la
prima volta il ricco universo visivo di questo adattamento per lo
schermo, con i tanti elementi e gli easter-egg dall’omonimo
romanzo, ma anche i protagonisti Vicky Luengo e Hovik Keuchkerian
nei panni di Antonia Scott e Jon Gutiérrez.Regina Rossa
sarà disponibile il 29 febbraio 2024 in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo.
L’adattamento televisivo in sette
episodi del primo libro della trilogia di successo di Juan
Gómez-Jurado (Regina Rossa, Lupa Nera, Re Bianco) vede la
partecipazione di Vicky Luengo (Antidisturbios: Unità
Antisommossa, Historias para no Dormir) e Hovik Keuchkerian
(La casa di carta, Antidisturbios: Unità Antisommossa).
Koldo Serra (Nessuna traccia, o quasi, La casa di carta) è
il regista, insieme a Julian de Tavira (Hernán) che ha
diretto gli episodi 4 e 6.
Completano il cast Andrea Trepat
(Mar de plástico, Il club degli incompresi), Celia Freijeiro(Un
amore di mamma, Vida perfecta), Nacho Fresneda (El
Ministerio del Tiempo, Hospital Central), Vicenta N’Dongo
(Quando meno te lo aspetti, En la ciudad),
Karmele Larrinaga(Go!azen, Ane), Pere Brasó
(70Binladens – Le iene di Bilbao, The Last Days), Fernando
Guallar (Luis Miguel: La serie, Tras la pared), Eduardo
Noriega (Inés dell’anima mia, Hache), Alex Brendemühl
(The Believer, Mal di pietre), Urko Olazábal (Una
donna chiamata Maixabel, Mithyabadi), Emma Suárez
(Privacy, The Rite of Spring – La consagración de la
primavera) e Selam Ortega (Madres, Reinas sin
reino).
Con un QI di 242, Antonia Scott è
ufficialmente la persona più intelligente sulla Terra. La sua
intelligenza l’ha resa la ‘Regina Rossa’ di un progetto di polizia
segreto e sperimentale, ma quello che sembrava un dono è diventato
una maledizione, e Antonia ha finito per perdere tutto. Quando il
figlio di un potente magnate viene trovato orribilmente assassinato
e la figlia dell’uomo più ricco di Spagna viene rapita,
l’organizzazione della ‘Regina Rossa’ si mette in moto. Per
riattivare Antonia, il suo ex capo, Mentor, si rivolge a Jon
Gutiérrez, un poliziotto basco irascibile al punto da essere ad un
passo dal farsi espellere dalla Polizia. Giocando al gatto e al
topo, Jon e Antonia scoprono di ammirarsi e completarsi quasi
quanto si irritano a vicenda. Regina Rossa è un thriller
inquietante ambientato a Madrid, una città che gioca un ruolo
centrale nella storia e combina l’urgenza e l’azione dell’indagine
con la chimica intrigante e brillante tra i due protagonisti.
Regina
Rossa è una produzione Dopamine e Focus con Amaya
Muruzábal nel ruolo di showrunner ed executive producer. La
sceneggiatura è di Salvador Perpiñá al fianco di Muruzábal.
Mentre il suo
ultimo film, Il ragazzo e l’airone, continua a
conquistare il box office, il cinema celebra il Premio
Oscar
Hayao Miyazaki con il ritorno sul grande schermo di un
altro capolavoro assoluto: LUPIN III – IL CASTELLO DI
CAGLIOSTRO, l’anime che nel 1979 segnò il suo debutto alla
regia di un lungometraggio e che divenne il primo film d’animazione
presentato al Festival di Cannes.
Il 4, 5, 6
marzo il film arriverà infatti nelle sale italiane (elenco
a breve su nexodigital.it) in versione rimasterizzata e
restaurata in 4K,presentata con le voci italiane
storiche,per permettere ai fan di rivivere la più bella
avventura di Lupin diretta da Miyazaki, in uno dei titoli più
famosi di tutta la storia degli anime.
Nel film
LUPIN III – IL CASTELLO DI CAGLIOSTRO, i
protagonisti sono Lupin III e il suo fedele compagno
Jigen. Insieme, sono riusciti a individuare la fonte delle
banconote false che ha messo in ginocchio l’economia mondiale:
Cagliostro, lo stato più piccolo del mondo governato dal conte
omonimo. All’interno delle mura di pietra del castello, il conte
tiene prigioniera la bella Clarisse, la quale possiede la chiave
per accedere a un tesoro di inestimabile valore. Lupin desidera
liberare la ragazza, punire i malvagi e, ovviamente, assicurarsi il
tesoro. In questa straordinaria avventura, non mancano altri
personaggi chiave della saga come la seducente
Fujiko e il tenace Ispettore
Zenigata.
Svelato il primo trailer della serie
evento di Paramount+ dal titolo
Knuckles, spin-off dei film di
Sonic.
Knuckles, uno dei personaggi più iconici e amati del franchise è
comparso in Sonic
2, dove figurava prima come alleato del dr. Robotnik di
Jim Carrey e poi del celebre riccio alieno
blu. Ora però Knuckles è pronto ad una storia tutta sua, che sarà
disponibile sulla piattaforma streaming a partire dal 27
aprile. Questo primo trailer rivela inoltre che, almeno
all’inizio, nella serie saranno presenti anche lo stesso Sonic e
Miles Prower, quest’ultimo a sua volta visto in Sonic
2.
La nuova serie live-action seguirà
Knuckles (la cui voce originale sarà ancora quella dell’attore
Idris Elba) in un viaggio esilarante e ricco di azione
alla scoperta di se stesso, mentre accetta di addestrare Wade
(Adam Pally) come suo protetto e di insegnargli le
vie del guerriero Echidna. La serie si colloca tra i
film Sonic
2 e l’atteso Sonic 3,
previsto in sala per il 20 dicembre di
quest’anno. Di seguito, ecco il trailer:
Tutto quello che sappiamo sulla serie Knuckles
Knuckles è
una serie televisiva statunitense composta da 6 episodi creata da
John Whittington e Toby Ascher
per il servizio di streaming Paramount+, basata sulla serie di
videogiochi Sonic the Hedgehog pubblicata da Sega ed è uno
spin-off del film Sonic – Il film 2 (2022). Idris
Elba riprende il suo ruolo di Knuckles l’Echidna da
Sonic 2 e recita insieme ad Adam Pally,
che riprende il ruolo di Wade. Nel cast figurano anche Edi
Patterson, Julian Barratt, Scott
Mescudi ed Ellie Taylor, con guest star
come Rory McCann e Tika Sumpter
che riprende il suo ruolo di Maddie. Altri membri del cast sono
stati confermati, tra cui Cary Elwes,
Stockard Channing, Christopher
Lloyd, Paul Scheer e Rob
Huebel.
Questo Febbraio in
sala prosegue con nuovi titoli al cinema. In questa
settimana, in cui tutto gira intorno a Sanremo, escono comunque
nelle nostre sale italiane il film drammatico
Green Border, presentato in anteprima a settembre
alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di
Venezia ma anche
Il Colore Viola. Questa è la trasposizione musical dell’omonimo
romanzo del 1983 di Alice Walker, da cui nel 1985 il regista
Steven Spielberg aveva già dato vita a un film, con
Whoopi Goldberg nei panni della protagonista.
Vediamo insieme le novità
di Febbraio in sala di questa seconda settimana del
mese
A dire il vero
Il primo titolo di questo
Febbraioin sala è A dire il
vero scritto e diretto dalla regista statunitense
Nicole Holofcener. Questo film drammatico mostra
un felice matrimonio che viene messo in crisi dallo svelamento di
una cosiddetta “bugia bianca”. I protagonisti sono Beth, una
scrittrice interpretata da
Julia Louis-Dreyfus e il marito Don, l’attore
Tobias Menzies, la coppia condivide una storia d’amore longeva
e felice. Quando per caso la donna ascolta una conversazione in cui
il marito confessa di aver trovato deludente il suo libro, Beth si
ritrova a mettere in discussione tutta la sua vita.
Green Border
Green Border era in concorso all’ultima Mostra del
cinema di Venezia, dove ha vinto il Premio
speciale della giuria. La regista polacca Agnieszka
Holland ci porta su un fronte di migrazione a noi meno
noto, quello via terra, in quei 186 chilometri che dividono
la Bielorussia e la Polonia, analizzando sotto punti di vista
diversi. I protagonisti sono una famiglia di rifugiati siriani, una
giovane guardia di frontiera e un gruppo di attivisti che aiuta i
migranti respinti al confine. Per concludere questo film è stato
girato tutto totalmente
clandestinamente nel 2021.
Il Colore Viola
Il Colore Viola diretto da Blitz Bazawule è
sviluppato in un arco temporale che comprende i primi
cinquant’anni del Novecento e narra la storia di Celie,
cresciuta senza la mamma, con un padre violento che abusa
sessualmente di lei, e con una sorella cioè la piccola Nettie, alla
quale è particolarmente legata. Le vicissitudini delle loro
difficili vite, però, le costringerà pure a separarsi per un lungo
periodo di tempo. La protagonista Celie, intrappolata poi in un
matrimonio che non ha voluto e che la tiene legata ad un uomo molto
simile al genitore, avrà il modo di conoscere, nel suo percorso,
donne diverse e, in un certo senso, illuminanti. Dopo anni e anni
di soprusi, di segreti e di silenzi, che hanno reso Celie una
vittima del sistema, dentro di lei però si risveglia la luce della
speranza. Il cast di questa nuova versione è composto da
Fantasia Barrino, ex vincitrice di American Idol,
Taraji P. Henson, la cantante H.E.R.
e Corey
Hawkins, completano tra gli altri anche
Halle
Bailey, nel ruolo di Nettie da giovane e Jon
Baptiste.
Runner
L’unico film italiano di
Febbraioin sala è il noir
Runner del regista Nicola Barnaba. La trama
racconta di Lisa, una giovane di 25 anni,
l’attrice italiana
Matilde Gioli, con il sogno del cinema da quando era bambina.
La giovane donna trova lavoro come runner sui set
e reputa questa professione come il punto di partenza per una
futura carriera. Dietro le quinte della produzione di un film,
intanto intreccia una relazione con
Sonja, una star dal passato poco limpido che torna
presto a regolare i conti attraverso la figura di un agente
dell’Interpol dai loschi intenti interpretato da
Francesco Montanari.
Sansone e Margot – Due
Cuccioli all’Opera
Sansone e Margot – Due
cuccioli all’Opera è un film d’animazione scritto e
diretto da Vasiliy Rovenskiy. Il protagonista è
Sansone, un cane randagio che si nasconde dai
cacciatori di cani senza padrone che si ritrova per caso nella
Metropolitan Opera. Qui fa la conoscenza di
Margot, l’animale domestico di Anastasia cioè la
prima ballerina del teatro. La trama si complica quando
la preziosa tiara della regina di Gran Bretagna, destinata alla
ballerina per il quarto atto del balletto, viene rubata. Senza la
coroncina, lo spettacolo è a rischio di cancellazione.
Margot e Sansone quindi dovranno trovare il ladro,
recuperare la tiara e salvare la situazione al ritmo della
magnifica musica di Georges Bizet.
Dopo essere stato presentato in
anteprima alla 33esima edizione del Noir In
Festival, l’action thriller Runner,
diretto da Nicola Barnaba
(qui
la nostra intervista al regista) e con protagonisti Matilde Gioli e Francesco
Montanari, arriva dall’8 febbraio nei
cinema italiani, distribuito da Plaion Pictures.
Nel cast accanto ai due protagonisti, anche Federico
Tocci, Ilenia Calabrese, Saverio
Malara, Vincenzo Scuruchi, Flora
Contrafatto e Hana Vagnerova. Prodotto da
Camaleo e realizzato con il contributo del
Ministero della Cultura e con il sostegno di Fondazione Calabria Film Commission,
Runner è
un action thriller che si ispira alla migliore tradizione dei film
d’azione degli anni Ottanta – come Arma Letale e Die Hard – facendo della sua protagonista assoluta
Lisa, un’eroina inarrestabile.
Con il sogno del cinema da quando
era bambina, Lisa si ritrova infatti ad otterene il ruolo di runner
su un importante set. Punto di partenza per quella che sperà sarà
una fortunata carriera, nel corso di quest’esperienza si trova
anche ad intrecciare una relazione con Sonja, nota star e
protagonista del film in lavorazione. Ma l’attrice ha un passato
oscuro che torna a bussare violentemente alla sua porta proprio
quando Lisa è in camera con lei. Incastrata e accusata
dell’omicidio di Sonja, la giovane runner si vede allora costretta
a scappare all’interno dell’albergo dove si svolgono le riprese per
salvarsi la vita e per trovare le prove che la scagionino,
incriminando così il vero assassino che la vuole morta a tutti i
costi.
Runner e l’importanza dei film di genere
Ad interpretare l’antagonista,
Bosco, vi è l’attore Francesco Montanari, divenuto
celebre per il ruolo del Libanese in Romanzo criminale – La
serie e più recentemente visto in Appunti di un venditore di donne e Ero in guerra ma non lo sapevo. Incontrato sul set del
film, l’attore racconta l’esperienza di Runner,
partendo con una riflessione sull’importanza dei film di genere
nella produzione nazionale e sui rischi che essi comportano.
“Che vuol dire veramente rischiare? Trovo che sia una parola
molto abusata. Oggi si tende ad essere piuttosto omologati, per cui
se la commedia va bene si pensa di dover fare solo quella. Penso ci
si dovrebbe invece chiedere cosa ci ha spinto a fare questo
mestiere, quali interessi, quali ossessioni”.
“Ecco, se rischiare vuol dire
percorrere territori poco o per nulla battuti, ma che ci fanno
essere coerenti con ciò che ci interessa, allora sì, bisogna
rischiare. – continua Montanari – Quindi bisognerebbe
smetterla di pensare che certi generi cinematografici non fanno per
noi, perché è la storia stessa del nostro cinema che ci dimostra il
contrario. E sono convinto che se si sia disposti a rischiare con
sincerità, portando quindi fino in fondo le proprie convinzioni e
le proprie intenzioni, allora si potrà essere ripagati di quel
rischio. Dietro il genere, però, c’è sempre una storia di relazioni
umane. Poi è come la inquadri o come la scrivi che denota un genere
rispetto ad un altro”, spiega l’attore.
Francesco Montanari, antagonista tra bene e male
“Per quanto riguarda Runner,
quando mi venne proposto dal produttore Roberto Cipullo,
inizialmente ero scettico. – racconta Montanari – Avevo
davvero voglia di cimentarmi con un film particolare e complesso
come questo? Ma alla fine mi sono detto “ma perché no? Mi divertirò
nel farlo!”. Non capita tutti i giorni di poter prendere parte ad
un film di genere che permetta di spingersi fuori dalla propria
comfort zone, quindi ho colto l’occasione. E poi sono rimasto
affascinato da questo mio personaggio che rompe un po’ lo schema
della netta distinzione tra buono e cattivo. È una cosa che ricerco
sempre nei miei ruoli, che siano tridimensionali e di conseguenza
possano risultare empatici. A me interessa questo di un
personaggio, trovare la sua verità”.
“Con Boscoparliamo di
una persona molto borderline.– spiega l’attore –
È un agente corrotto che ha svolto un lavoro illecito che è
stato la sua rovina. Solo che risolvere questo problema ne genererà
un altro e da qui inizia il film. Nel costruire questo personaggio
ho quindi cercato di ragionare non della serie “ora vado lì e la
risolvo così, non ci sono alternative”, bensì “farò di tutto per
non doverla risolvere così”. Poi ovviamente subentrano imprevisti
per cui alla fine vale il mors tua vita mea. Ecco diciamo che ho
cercato di mantenere Bosco sempre su questo equilibrio, in modo che
non risulti mai cattivo senza sé e senza ma, presentando invece
alcune sfumature di umanità che sono poi quelle che lo rendono
interessante e vero”.
Come riportato, Runner è
al cinema dall’8 febbraio, distribuito da
Plaion Pictures.
Realizzare personaggi di sana pianta, o
modificare l’aspetto di un attore sullo schermo, non è mai
semplice. Richiede impegno, un sostanzioso budget ma anche la
conoscenza totale di quello che è il comparto del
VFX. Pur essendo questi diventati molto più
realistici nel tempo, con gli Studios che ad oggi sono in grado di
creare characters con l’uso della CGI fin dalle
fondamenta, ciò non significa che il risultato finale sia sempre
impeccabile o soddisfacente. Negli ultimi anni, infatti, da quando
i film sui supereroi (in particolare MCU
e DCEU) hanno dominato le sale e non solo,
alcuni personaggi rappresentati – e generati dalla
computer grafica – hanno avuto un aspetto non proprio piacevole, a
volte al limite del cartoonesco. Scopriamo perciò quali sono i
peggiori.
Hulk
Partiamo subito con l’unico personaggio della
lista a far parte del
Marvel Universe. Si tratta di Hulk, che nel pensiero collettivo ora si
associa al volto di
Mark Ruffalo, ma che nel 2003 con il film
Hulk, diretto da
Ang Lee, aveva il volto di
Eric Bana. Ed è proprio in questa pellicola che possiamo notare
come la creazione in CGI del supereore sia, specie nei momenti
d’azione, molto poco ben fatta, e soprattutto non supportata dalla
texture della pelle, decisamente strana e al limite del cartoon.
C’è comunque da considerare che per il periodo, parliamo di oramai
vent’anni fa, il lavoro svolto su Eric Bana non era nemmeno fra i
peggiori, anche perché poi le tecniche del VFX sono andate
migliorando nel corso del tempo.
Kilowog
Dalla Marvel ci spostiamo
alla DC e parliamo
di Kilowog, villain conosciuto nel film
Lanterna Verde diretto da Martin Campbell con
Ryan Reynolds. Purtroppo quasi tutti i personaggi presenti
nella pellicola sembrano uscire da scene di videogame, apparendo
decisamente troppo finti, e fra le delusioni più grandi c’è proprio
Kilowog doppiato e interpretato da Michael Clarke
Duncan. Il cattivo non ha molto spazio in scena, ma per
quel poco che appare non riesce ad essere valorizzato a causa di
effetti talmente tanto scadenti che la voce dell’attore non sembra
nemmeno provenire da Kilowog.
Cyborg
Anche Cyborg, la cui
peculiarità è avere un corpo per metà robotico, non è stato reso
visivamente bene in Justice League. Il personaggio poteva essere
rappresentato utilizzando un mix di effetti, magari prediligendo il
trucco scenico, eppure Zack Snyder ha voluto optare per una
creazione quasi interamente in VFX. Questo si è tradotto in un
character che non aveva niente di autentico, e che neppure il volto
di Ray Fisher, servito per trasmettere qualche emozione umana ma
che si vede in parte, sia stato sufficiente a renderlo visivamente
migliore. Tutto ciò che invece è evidente è un corpo finto
riprodotto in CGI che galleggia sullo schermo, e che è andato
inevitabilmente a danneggiare lo stesso Cyborg.
Sabbac
Un altro villain costruito male in VFX è
Sabbac, presente in Black
Adam, undicesimo film del DCEU diretto da Jaume
Collet-Serra con Dwayne
Johnson. Nel trailer che era uscito, il personaggio non si era
visto moltissimo, ma dall’immagine ufficiale che era stata
rilasciata e dal conseguente debutto nella storia ci si rende conto
che forse è stato meglio che il cattivo sia stato “tenuto nascosto”
e non mostrato più di tanto. Nonostante sia stato trasposto dai
fumetti in maniera accurata, il mal uso della computer grafica su
di lui lo ha reso uno dei characters visivamente peggiori
rappresentati sullo schermo.
Doomsday
Fra i film più dibattuti, criticati e su cui c’è
stato un netto spartiacque fra coloro che lo hanno amato e coloro
che lo hanno odiato c’è Batman v Superman: Dawn of Justice. Pur avendo
generato divisioni, ciò che resta pensiero comune di tutti è che
Doomsday non sia stato un villain ben raffigurato.
La rivisitazione dell’iconico mostro è stata una grande delusione,
oltre che una spiacevole sorpresa, considerato che Zack Snyder –
essendo grande fan dei fumetti – avrebbe potuto fornire un
adattamento fedele al 100%. Seppur si sia evoluto un po’ durante la
battaglia contro
Batman,
Superman e Wonder Woman, il cattivo non è stato visivamente ben
costruito con la computer grafica, tanto da rivelarsi un vero e
proprio fallimento.
Superman
Dei film DCEU invece più riusciti c’è The
Flash, ultima apparizione di
Ezra Miller nei panni del supereroe scarlatto a causa di
questioni legali che lo vedono coinvolto da diverso tempo. Se a
livello narrativo la storia funziona, sul fronte VFX molte sono le
scene che hanno fatto storcere il naso. Tralasciando la sequenza
dei bambini che stanno precipitando dal grattacielo, la
riproduzione finale di Christopher Reeve,
Henry Cavill e
Nicolas Cage – omaggi e ritorni degli eroi del passato – è
tutt’altro che convincente e realistica. Tra l’altro proprio
quest’ultimo non si è ben espresso alla vista della ricostruzione
in CGI del Superman con il suo
volto, tanto che disse tempo addietro che ben poco di ciò che si è
visto sullo schermo era ciò che aveva accettato di fare per la
pellicola.
Incubus
Se The Flash è stato uno dei migliori dell’oramai
terminato DCEU, Suicide
Squad è stato in assoluto uno dei peggiori. Intanto, a
parte il risultato ultimo visto dal pubblico, ancor prima il film
ha avuto una serie di problemi, la maggior parte dei quali sono
stati causati dai reshoots. Nonstante non si possa dire che la
creazione di Incubus sia stato il risultato di
questi, il semidio – che in teoria doveva avere un aspetto davvero
spaventoso – appare come un cattivo completamente diverso,
cartoonesco e per niente minaccioso, tanto che prenderlo sul serio
risulta difficile, soprattutto nel momento in cui deve affrontare
la Task Force X.
Steppenwolf
E ora arriviamo a Steppenwolf,
il quale al periodo di Suicide Squad si diceva avrebbe dovuto essere al posto
di Incubus, prima che il cambio di programma last minute
modificasse tutto. Il villain appare in Justice Legue, ma in quel caso la Warner Bros voleva
portare a termine la visione del film di Geoff Johns e Joss Whedon
nel modo più economico possibile, ecco perché la semplificazione di
Steppenwolf – che doveva apparire diverso – potrebbe avere senso in
quest’ottica. Nonostante ciò, il fatto che abbia un aspetto così
orribile non giustifica il budget “ridotto” utilizzato per la
pellicola, soprattutto perché comunque il personaggio è uno dei
cattivi più temuti dei fumetti e dunque meritava una cura maggiore.
Il risultato è stato invece un altro, e Steppenwolf non è stato
rappresentato per com’è davvero: orribile e minaccioso.
Peccato.
Sono aperte le
prevendite per un appuntamento speciale dedicato a tutti
gli amanti della saga tratta dal romanzo dello scrittore
Frank Herbert: martedì 27
febbraio, infatti, nei The Space Cinema
arriva la maratona “Dune”, con la proiezione dell’epica
Dune – Parte
Uno e l’anteprima di Dune – Parte
Due. Per gli spettatori che acquisteranno i propri
biglietti online in regalo un biglietto celebrativo
dell’evento.
L’appuntamento è per
martedì 27 febbraio a partire dalle ore
18.15, quando gli spettatori avranno la possibilità di
rivedere la prima parte di questa avventura ricca di
emozioni, incentrata sulla storia di Paul
Atreides. Dopo un breve intervallo, dalle ore
21.15 sarà proiettato il secondo capitolo della saga, nel
quale Paul si unirà a Chani e i Fremen mentre tramerà la sua
vendetta contro coloro che hanno distrutto la sua famiglia. Si
troverà così combattuto tra il proprio destino e la volontà di
prevenire un futuro fatto di guerre terribili.
The Space Cinema si impegna
costantemente nell’offrire agli spettatori esperienze
uniche da vivere in sala, promuovendo la
condivisione dell’esperienza al cinema attraverso
eventi come le maratone cinematografiche.
L’acquisto dei biglietti
per “Dune –
Parte Due” dà diritto all’ingresso allo spettacolo delle
18.15. Per acquistarli basta visitare il sito ufficiale di
The Space Cinema. Oppure utilizzare l’App ufficiale
The Space Cinema.
Disney+ ha annunciato che il 15 marzo
debutterà in esclusiva sulla piattaforma streaming, Taylor
Swift: The Eras Tour (Taylor’s Version), il
film concerto per la prima volta in versione integrale e che
include il brano “cardigan” e quattro canzoni acustiche aggiuntive.
L’esperienza cinematografica dell’artista 14 volte vincitrice di un
GRAMMY, Taylor Swift: The Eras Tour“, diretto da
Sam Wrench, ha incassato più di 260 milioni di dollari al
botteghino mondiale, diventando il film concerto con il più alto
incasso di tutti i tempi.
Nel dare l’annuncio, Bob Iger,
Disney CEO, ha dichiarato: “L’Eras Tourè stato un
vero e proprio fenomeno che ha entusiasmato e continua a
entusiasmare i fan di tutto il mondo, e siamo davvero felici di
portare questo elettrizzante concerto al pubblico ovunque si trovi,
in esclusiva su Disney+“.
Taylor Swift: The Eras Tour è un
film concerto americano del 2023 prodotto dalla cantautrice Taylor
Swift. Diretto da Sam Wrench, il film documenta l’Eras Tour, il
tour di concerti di Swift del 2023-2024. Swift ha raggiunto un
accordo di distribuzione senza precedenti con AMC Theatres e
Cinemark Theatres per il film, dopo che le trattative con i
principali studi cinematografici erano fallite.
Le riprese si sono svolte
nell’agosto 2023 in tre spettacoli al SoFi Stadium di Inglewood,
California, con un budget di 10-20 milioni di dollari, e la
SAG-AFTRA ha permesso che la produzione procedesse durante lo
sciopero del 2023.
Il film è stato presentato in
anteprima al The Grove di Los Angeles l’11 ottobre 2023 ed è stato
distribuito nelle sale di tutto il mondo il 13 ottobre. La
richiesta di biglietti è stata notevole, con un record di 37
milioni di dollari nel primo giorno di prevendita negli Stati Uniti
e oltre 100 milioni di dollari di prevendite totali a livello
mondiale. The Eras Tour è diventato il film concerto di maggior
incasso di tutti i tempi, guadagnando 261,6 milioni di dollari in
tutto il mondo.
The Eras
Tour
L’Eras Tour è iniziato a Glendale,
in Arizona, il 17 marzo 2023 e si concluderà nel 2024. Ogni
spettacolo dura tre ore e mezza, con una scaletta di 44 canzoni
suddivise in 10 atti distinti che rappresentano concettualmente i
dieci album in studio della Swift. Il tour è stato un successo
commerciale e ha ricevuto il plauso della critica. È diventato un
fenomeno culturale ed economico, sostenuto da una domanda di
biglietti senza precedenti e dalla frenesia dei fan.
L’Ilsa Faust di
Rebecca Ferguson è stata uno dei personaggi
migliori e più avvincenti che hanno fatto parte del franchise di
Mission: Impossible, del quale è entrata a far parte
a partire da Rogue Nation nel 2016. Faust, una spia britannica con
un passato oscuro e legami con l’MI6, lavorava spesso nell’ombra e
non è mai sembrata una persona di cui l’Ethan Hunt di Tom
Cruise potesse fidarsi pienamente. Ma la cosa ha
contribuito al loro fascino come coppia, visto che i due si poi
sono legati sentimentalmente. Tuttavia, la vita di Ilsa è stata
brutalmente spezzata nell’ultimo capitolo ad oggi realizzato:
Mission:
Impossible – Dead Reckoning (qui
la recensione).
La morte di Ilsa è stata un pugno
allo stomaco per tutti i fan, ma la Ferguson ha poi ammesso che
sentiva che l’arco del personaggio aveva fatto il suo corso ed è
dunque soddisfatta di tale risvolto, per quanto tragico. Parlando
con Entertainment Tonight durante la
promozione di Dune –
Parte Due, in cui riprende il ruolo di Lady
Jessica Atreides, l’attrice ha smentito un possibile ritorno del
suo personaggio nel film. Ferguson si è detta definitivamente fuori
dal franchise e contenta di esserlo. “Beh, voglio dire, a volte
i contratti per tre film che si fanno a Hollywood finiscono e gli
attori hanno la possibilità di dire di no“, ha detto
Ferguson.
“E noi eravamo a quel punto.
Mission: Impossibile richiede una dedizione enorme, e gliel’ho
dedicata ed è stato fantastico, incredibile, con il personaggio di
Ilsa che è incredibile“. L’attrice ha però aggiunto che
“ci vuole molto tempo anche per realizzare un Mission:
Impossible. È un lavoro fatto di sangue, sudore e lacrime. Da
quando ho finito, ho fatto uno show televisivo e due film, e loro
stanno ancora facendo lo stesso Mission. Ma non si sa mai“.
L’aver abbandonato il franchise, avrebbe dunque permesso
all’attrice di dedicarsi ad altri progetti, una libertà che dunque
attualmente avrebbe per lei tutta la priorità possibile.
La trama e il cast di Mission: Impossible – Dead Reckoning
Parte Uno
In Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt
(Tom
Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte
alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e
disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera
umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi
a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il
mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di
fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze
oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare
tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli
stanno più a cuore.
Il film è diretto da
Christopher McQuarrie su una sceneggiatura di
McQuarrie e Erik Jendresen. Nel cast si ritrovano
gli attori
Tom Cruise,
Hayley Atwell, Ving Rhames,
Simon Pegg,
Rebecca Ferguson,
Vanessa Kirby, Esai Morales, Pom Klementieff, Mariela
Garriga, Henry Czerny, Shea Whigham, Greg Tarzan Davis, Charles
Parnell, Frederick Schmidt, Cary Elwes, Mark Gatiss, Indira Varma,
Rob Delaney.
Dopo il successo del film Past
Lives (qui
la recensione), acclamato dalla critica e nelle sale italiane
dal 14 febbraio, Celine Song si
prepara a lavorare al suo secondo film. Intitolato
Materialists, il film vedrà la probabile
partecipazione di Dakota Johnson, Chris Evans e Pedro Pascal, tutti attualmente in trattative
per recitare nel film descritto come una commedia romantica. I
ruoli che gli interpreti andranno eventualmente a ricoprire non
sono ancora stati resi noti, ma la premessa della storia fa capire
che l’amore sarà nell’aria per i protagonisti di
Materialists. Il film sarà prodotto da Christine Vachon,
Pamela Koffler e David Hinojosa, che hanno partecipato anche alla
realizzazione di Past
Lives, e sarà distribuito a livello globale da A24.
Materialist: quello che
sappiamo sul film e gli attori coinvolti
Materialists, stando a
quanto riportato da Collider, seguirà
un’organizzatrice di incontri di alto livello a New York che
intreccia una relazione con un uomo facoltoso. Le riprese del
progetto dovrebbero iniziare quest’estate, anche se non sono state
rese note date precise. Prima di entrare nell’imprevedibile mondo
della prossima commedia romantica, Dakota Johnson sarà presente in
Madame
Web. La star di
Cinquanta sfumature di grigio interpreterà nel film Sony
Cassandra Webb, un paramedico che si risveglia con la capacità di
vedere il futuro dopo essere sopravvissuta a un terribile
incidente. Anche le altre star che reciteranno in
Materialists sono tutte piuttosto impegnate: Evans ha
recentemente recitato in The Gray
Man e Ghosted.
I due titoli d’azione in streaming
hanno permesso all’attore di esplorare ruoli diversi da quelli che
ha interpretato per anni nel Marvel Cinematic Universe nel ruolo
di Steve Rogers. Pascal, invece, ha lavorato molto sia su The
Mandalorian che su The Last of Us. L’attore dovrebbe inoltre
a sua volta assumere i panni di un supereroe, ovvero quelli di Reed
Richards nel film Marvel Fantastici Quattro, anche se al
momento si attende ancora l’ufficialità a riguardo. Per i tre
attori, se le trattative dovessero andare in porto,
Materialist potrebbe dunque essere un ennesimo
interessante progetto in programma.
Parlando con The Hollywood Reporter, Glover
ha ora fornito un promettente aggiornamento sul suo coinvolgimento
centrale nello sviluppo e nella partecipazione al film su Lando.
Spiega che “sento di avere il controllo” e che “il
controllo permette alla visione di essere unica. E se la visione è
unica, la gente la vorrà di più. Meno è singolare, meno la gente la
vorrà, perché sente che avrebbe potuto realizzarla chiunque“.
Nonostante le richieste spesso costrittive dell’industria
dell’intrattenimento, soprattutto quando si sviluppa un progetto
per un franchise enorme, sembra dunque che Glover stia portando
avanti la propria idea.
Lando, il progetto di Star Wars firmato da
Donald Glover
La fiducia di Glover nella sua
singolare visione è dunque un segno promettente per il film su
Lando, che suggerisce che l’attore ha un significativo controllo
creativo sul progetto. La sua interpretazione di Lando è stata uno
degli elementi più apprezzati di Solo e oltre al suo
talento di attore, Glover non è nuovo alla realizzazione e alla
regia di una storia originale e avvincente, come ha fatto con la
pluripremiata serie televisiva Atlanta. Questo fa di
Glover la persona perfetta per guidare lo sviluppo e interpretare
il ruolo di protagonista nel film su Lando.
Molti dei migliori progetti di
Star
Wars degli ultimi anni hanno dato ai loro showrunner e
scrittori una quantità significativa di controllo creativo, come
Tony Gilroy che ha sviluppato la sua visione singolare per
l’acclamato Andor, ora considerato da molti il miglior
show di Star Wars. Avendo già interpretato Lando e
conoscendo bene il personaggio, il controllo creativo di Glover può
permettergli di sviluppare una storia che renda giustizia al
personaggio. Il fatto di conoscere bene le sfide dell’industria
dell’intrattenimento può anche aiutare Glover a evitare le
tradizionali insidie di Hollywood e di far parte con successo di
uno dei più grandi franchise del mondo.
Continuano le riprese di
Daredevil: Born Again e sempre nuove foto
emergono in rete, offrendo dei primi sguardi a ciò che si potrà
ritrovare nella serie. All’inizio della settimana, abbiamo ad
esempio visto Bullseye prendere di mira Foggy Nelson e Karen Page,
con Daredevil arrivato sulla scena per affrontare il cattivo. In
quell’occasione
uno stuntman indossava il costume dell’eroe, ma ora sono state
condivise foto di Charlie Cox con indosso il suo nuovo costume
rosso brillante.
Prendendo spunto da quello che
l’eroe indossava originariamente su Netflix, questo design sembra essere decisamente più
in linea con i fumetti e presenta una combinazione di colori che
dovrebbe aiutare il supereroe di strada a spiccare sullo schermo.
Anche in questo caso, non c’è il logo “DD” sul petto, tuttavia non
si può fare a meno di chiedersi se la cintura non voglia essere un
omaggio, dato che quelle sembrano due “D”. Non sappiamo però quanto
tempo sarà dedicato a questa tuta, poiché si dice che in seguito
l’eroe indosserà una versione nera simile a quella vista in
Shadowland.
Lo scorso ottobre è stato reso noto
che la
serie stava subendo un “significativo reboot
creativo” dopo la pausa produttiva dovuta agli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA. Gli sceneggiatori Chris Ord e Matt Corman sono
stati tolti dal progetto insieme ai registi della serie, mentre
alcune scene ed episodi già terminati saranno mantenuti con
l’aggiunta di ulteriori elementi seriali.
Entrambi i personaggi hanno
debuttato nel Marvel Cinematic
Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie
Disney+Hawkeye e
Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche
guest-star in due episodi di
She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un
lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i
protagonisti della recente serie Echo.
Sono state finalmente rivelate le
possibili date di uscita in sala di Frozen
3 e Toy
Story 5. L’amministratore delegato Bob
Iger ha infatti dichiarato che: “stiamo già guardando
al 2026 e oltre con Frozen 3, il primo film di Toy Story dal 2019 e
un nuovo film di Star
Wars che porta i Mandalorian e Grogu sul grande schermo per la
prima volta“. Mentre abbiamo appreso che The
Mandalorian & Grogu
uscirà al cinema il 22 maggio 2026, per i due film d’animazione
le date di uscita ad oggi sarebbero 19 giugno 2026
per Toy Story
5e 25 novembre 2026 per
Frozen
3.
Iger si è detto fiducioso riguardo
a tutti questi sequel e sembra che questa sia una strategia dalla
quale la Disney non si distoglierà. È infatti stato rivelato che
nel novembre di quest’anno verrà portato in sala anche un sequel di
Oceania, intitolato ad oggi
Oceania2. Film
di cui non si era a conoscenza della sua realizzazione e che è ora
stato svelato a sorpresa con una prima immagine ufficiale.
Sapute ora queste due date, non resta che attendere maggiori
aggiornamenti riguardo i due film.
Tutto quello che sappiamo su Toy Story 5 e Frozen
3
Con Toy Story
5attualmente in lavorazione,
l’attore Tim Allen (voce di Buzz) ha infatti
confermato il suo coinvolgimento come anche il ritorno di
Woody. Il suo collega, TomHanks, voce di Woody, deve invece ancora
commentare la questione. Il chief creative officer della Pixar,
Pete Docter, ha poi spiegato a Variety che
Toy Story
5 avrà come protagonisti Woody e Buzz:
“avremo un altro “Toy Story”, quindi Woody e Buzz sono
tornati.” Tuttavia, non fornisce i dettagli di come.
Il sequel potrebbero infatti
mostrarceli separati, ognuno impegnato ad affrontare i propri
problemi. Buzz sarà con gli altri giocattoli di Bonnie, mentre
Woody viaggerà per il mondo e si godrà le sue avventure. Il modo in
cui si incontrano di nuovo rimane incerto, ma è anche possibile che
il film non includa affatto una loro reunion. Anche se quest’ultima
opzione sembra, ad ora, la meno probabile, c’è di certo che i due
saranno presenti e che c’è ancora qualcosa che può essere
raccontato su di loro. Ai fan non resta che scoprire cosa.
Per quanto riguarda Frozen
3, sappiamo che Jennifer Lee, ,
che ha co-diretto
Frozen del 2013 e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle
del 2019 insieme a Chris Buck. La regista sarà
però comunque coinvolta nel team creativo del film, ed a riguardo
ha affermato che “il team è duramente al lavoro, siamo
profondamente eccitati per la storia che stiamo plasmando insieme,
ed è così epica che potrebbe non rientrare in un solo film“,
ha detto quando le è stato chiesto se poteva rivelare qualcosa su
Frozen 3. Non a caso, è stato già
anticipato un possibileFrozen4.
La programmazione cinematografica
di
Star Warsè pronta per delle novità, dati i film
attualmente in programma, che ad oggi sarebbero ben quattro.
Alla Star
Wars Celebration del 2023, infatti, la presidente della
Lucasfilm Kathleen Kennedy ha annunciato tre nuovi
film firmati dai registi Dave Filoni,
Sharmeen Obaid-Chinoy e James
Mangold. Di recente è però stato rivelato che questi
saranno preceduti da
The Mandalorian & Grogu, il film che porterà al
cinema i due amati protagonisti della serie The
Mandalorian.
Riguardo questo atteso progetto, è
ora arrivata la conferma riguardo la sua data di uscita, che sarà
il 22 maggio 2026. Il calendario delle uscite
della Disney ha dunque riservato a The
Mandalorian & Grogu la data del weekend del Memorial Day
(per Gli Stati Uniti) e ha previsto altre due date per i prossimi
film di Star Wars ancora senza titolo: il 18
dicembre 2026 (probabilmente
il film su Rey Skywalker di Obaid-Chinoy) e il 17
dicembre 2027 (che potenzialmente sarà occupata dal
film di Mangold o dal
film di Filoni).
“Guardando alla nostra
programmazione per le sale del 2025, siamo entusiasti di portare al
pubblico Captain America: Brave New
World, Fantastic Four, Elio della Pixar, Zootropolis 2 e
Avatar 3“, ha dichiarato mercoledì l’amministratore delegato della Disney
Bob Iger durante la conferenza stampa trimestrale
sugli utili. “E stiamo già guardando al 2026 e oltre con Frozen
3, il primo film di Toy Story dal 2019 [Toy Story 5] e un nuovo
film di Star Wars che porta per la prima volta sul grande schermo
il Mandaloriano e Grogu“. Tra poco più di due anni potremo
dunque vedere il film al cinema, per cui si attendono ora maggiori
informazioni riguardo al progetto.
The Mandalorian & Grogu,
tutto quello che sappiamo sul film
The Mandalorian & Grogu inizierà
la produzione quest’estate a Los Angeles. Jon Favreau è produttore esecutivo insieme a
Filoni e Kennedy, che ha descritto la “nuova storia” come “perfetta
per il grande schermo”. Con Pedro Pascal nel ruolo del cacciatore di
taglie con l’elmetto Din Djarin, The
Mandalorian ha segnato la prima serie televisiva di Star
Wars in live-action quando è stata lanciata su Disney+ nel novembre 2019. Nel 2023 è
andata in onda la terza stagione, che si è conclusa con
l’insediamento di Din e Grogu – il suo apprendista mandaloriano e
figlio adottivo – sul pianeta Nevarro, un tempo privo di
vegetazione.
È lì che Din diventa un sicario
della neonata Nuova Repubblica, stringendo un patto con il Capitano
Carson Teva (Paul Sun-Hyung Lee), ranger di
Adelphi, per dare la caccia ai resti imperiali ancora fedeli
all’Impero caduto. “Sono entusiasta di quello che stiamo
facendo in questo momento, ma il film, credo, sarà grandioso“,
ha dichiarato recentemente Filoni, sceneggiatore, regista e
produttore di The
Mandalorian, a ET. “Con Jon al timone, sarà
fantastico, e lui ha studiato così bene Star Wars ora, quindi ha
una grande stenografia e amo collaborare con lui. Sono entusiasta
di condividere il futuro di quello che stiamo facendo“.
Nel 2020 abbiamo appreso che la
Disney stava progettando due reboot distinti di Pirati
dei Caraibi, nessuno dei quali avrebbe avuto alcun
legame con il franchise originale interpretato da Johnny Depp, Keira Knightley e Orlando Bloom. Da allora gli aggiornamenti
sono stati pochi, ma secondo l’insider Daniel Richtman, entrambi i
progetti sono ancora in fase di sviluppo. Margot Robbie
sarebbe ancora legata al ruolo di protagonista di un nuovo
spin-off dei Pirati con protagonista femminile, scritto da
Christina Hodson, sceneggiatrice di Birds of
Prey.
Sembra però che il precedentemente
annunciato film di Craig Mazin, creatore di
Chernobyl, e di Ted Elliot,
sceneggiatore dei precedenti film dei Pirati dei Caraibi,
sia un progetto a parte e che sia un po’ più avanti rispetto a
quello con Robbie, tanto che i due avrebbero già in mente chi
potrebbe esserne la protagonista. Richtman riferisce infatti che
Ayo Edebiri, la protagonista della serie
The
Bear sarebbe stata scelta per interpretare un personaggio
di nome “Anne”. Il progetto era stato originariamente sviluppato
pensando al pirata principale dell’attrazione Disneyland, Redd, e
si diceva che la star di Guardiani della GalassiaKaren Gillan fosse in lizza per interpretare
il personaggio.
Tuttavia, sembra che i piani si
siano spostati su una protagonista femminile di colore,
concentrandosi su “un cast di pirati più giovani alla ricerca
di un tesoro nascosto“. Si è detto che almeno uno di questi
progetti potrebbe “lasciare la porta aperta” per il
ritorno del Capitano Jack Sparrow di Depp, ma non c’è nulla di
concreto e i dettagli specifici sulla trama di entrambi i film
rimangono al momento nascosti. Bisognerà dunque ora vedere se si
rivelerà vero che Ayo Edebiri, nel pieno di un suo momento d’oro,
si rivelerà come nuova protagonista di un franchise tanto amato
quanto reclamato.
Pirati dei Caraibi: quello
che sappiamo sui nuovi film
Dopo cinque film, la saga di
Pirati dei Caraibi sembra essersi arenata, anche per via
delle vicende legali che hanno coinvolto il suo protagonista,
Johnny Depp. Il quinto film si concludeva
anche con un forte cliffhanger, che vedeva il ritorno di Will
Turner e di Davy Jones. Al momento non sembra ci sarà un seguito a
quella rivelazione, con la Disney intenzionata a realizzare
spin-off e reboot. Su di essi però ad oggi ci sono poche certezze,
se non che a scrivere uno dei nuovi capitoli della saga di
Pirati dei Caraibi saranno il “veterano”
Ted Elliott e il creatore della pluripremiata
serie ChernobylCraig
Mazin.
Lo scorso febbraio era però stato
confermato l’addio al progetto dei due sceneggiatori Rhett
Reese e Paul Wernick. Jerry
Bruckheimer dovrebbe invece tornare al timone come
produttore. Elliott ha già firmato la storia di La maledizione
della prima luna e delle tre successive pellicole
La maledizione del forziere fantasma,
Ai confiniti del mondo e
Oltre i confini del mare con l’allora partner Terry
Rossio. Per quanto riguarda i protagonisti, improbabile sembra
essere il ritorno di Jack Sparrow, mentre per quanto riguarda i
nomi di Margot Robbie e Ayo Edebiri, ad oggi non ci sono certezze.
Siamo ancora in attesa di un
annuncio ufficiale per quanto riguarda il casting del film Fantastici
Quattro dei Marvel Studios, ma è stato ora
confermato che almeno un attore si sarebbe effettivamente unito
alla produzione. Dopo le prime indiscrezioni e i rapporti
commerciali, il profilo ufficiale SAG-AFTRA di Pedro Pascal riporta che la star di The Last of Us “inizierà presto la
produzione” di Fantastici
Quattro. Il personaggio di Pascal non è stato menzionato,
ma secondo precedenti rapporti era stato scelto per interpretare
Reed Richards, alias Mister Fantastic.
“Pedro Pascal è attualmente protagonista, al
fianco di Ethan Hawke, del cortometraggio di Pedro Almodóvar A
STRANGE WAY OF LIFE, presentato in anteprima al Festival di Cannes 2023. Successivamente
Pascal sarà protagonista del film indipendente di Anna Boden e Ryan
Fleck, FREAKY TALES, che sarà presentato in anteprima al Sundance
Film Festival del 2024. Pascal ha recentemente concluso la
produzione dell’attesissimo IL GLADIATORE
2 di Ridley Scott e inizierà presto la produzione di
FANTASTICI
QUATTRO dei Marvel Studios“.
È molto improbabile che la SAG
aggiorni il suo sito basandosi solo su un’indiscrezione, ma finché
i Marvel Studios o il diretto interessato non si esprimeranno in
merito, sarà difficile ritenere certa la notizia. Il rapporto si
unisce però ai già insistenti rumor, rendendo ormai quasi certo
che, ad oggi, Pascal vestirà i panni del leader della Prima
Famiglia Marvel nel film che dovrebbe iniziare la propria
produzione
a maggio o nel corso di quest’estate. Con l’avvicinarsi di quel
periodo, è lecito aspettarsi che arrivino le conferme definitive
riguardo al cast.
Fantastici Quattro: quello che sappiamo sul cast del
film
Per il ruolo di Reed
Richards (Mister Fantastic), il candidato numero uno
attualmente è l’attore Pedro
Pascal (The
Last of Us), mentre per Sue Storm (Donna
Invisibile), Johnny Storm (Torcia Umana) e
Ben Grimms (La Cosa) si continuano a riportare i
nomi di Vanessa Kirby (Napoleon),
Joseph Quinn (Stranger
Things) e Ebon Moss-Bachrach
(The
Bear). Anche per questi, però, si attende un’ufficialità
da parte dei Marvel Studios. Si è
poi parlato di Javier Bardem per il ruolo di Galactus, ma
anche Antonio
Banderas sarebbe ancora in lizza per il ruolo. Infine,
sembra che sia in corso la ricerca di un’attrice per l’araldo di
Galactus, che potrebbe però non essere Silver Surfer.
Per quanto riguarda il ruolo di
Dottor Destino, non è ancora noto in che misura il personaggio
potrebbe essere presente nel film, ma il candidato numero uno per
interpretarlo ad oggi è l’attore Cillian Murphy. Ad oggi sappiamo solo che
Matt Shakman (produttore e regista di WandaVision)
dirigeràFantastici
Quattro da una sceneggiatura di Jeff
Kaplan, Ian Springer, Josh
Friedman, co-sceneggiatore diAvatar: La via dell’acqua, e Cameron
Squires. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma
Kevin Feige ha confermato che non si tratterà
di un’altra origin story per il super-team. Il film, infine, è
atteso in sala per il 2 maggio 2025.
Come riportato da Variety, Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è
stato rinnovato per una seconda stagione su Disney+. L’amministratore delegato
Bob Iger, nel corso dell’ultima conferenza stampa
sugli utili trimestrali della Disney, ha dichiarato che la prima
stagione è stata riprodotta in streaming per oltre 110 milioni di
ore sia su Disney+ che su Hulu. Dividendo per la
durata della stagione, ciò si traduce in circa 20,6 milioni di
visualizzazioni totali, il che suggerisce che l’audience della
stagione è cresciuta nel corso del suo mese di programmazione. La
serie è stata anche un successo di critica, ottenendo un 92% su
Rotten Tomatoes e questi risultati hanno dunque fatto sì che la
seconda stagione ottenesse il via libera.
Tutto quello che c’è da sapere su
Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo
Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è
interpretata da Walker Scobell (Percy
Jackson), Leah Sava Jeffries (Annabeth
Chase), Aryan Simhadri (Grover
Underwood) e vede la presenza di guest star come
Lin-Manuel Miranda (Ermes), Megan
Mullally (Alecto alias Signora Dodds),
Toby Stephens (Poseidone),
Virginia Kull (Sally Jackson), Jason
Mantzoukas (Dioniso alias Signor D),
Jay Duplass (Ade), Glynn
Turman (Chirone alias Signor Brunner),
il compianto Lance Reddick (Zeus),
Adam Copeland (Ares), Charlie
Bushnell (Luke Castellan), Dior
Goodjohn (Clarisse La Rue), Jessica
Parker Kennedy (Medusa), Olivea
Morton (Nancy Bobofit), Suzanne
Cryer (Echidna), Timm Sharp
(Gabe Ugliano) e Timothy Omundson
(Efesto).
La prima stagione di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo segue Percy, un
semidio moderno di 12 anni, che sta appena venendo a patti con i
suoi nuovi poteri soprannaturali quando il dio del cielo Zeus lo
accusa di aver rubato il suo fulmine maestro. Percy e i suoi amici
Annabeth e Grover si avventurano in un viaggio attraverso l’America
per trovarlo e riportare l’ordine nell’Olimpo.
Basata sulla saga di libri
best-seller della Disney Hyperion del pluripremiato autore Rick
Riordan, edita in Italia da Mondadori, e creata da Rick Riordan e
Jon Steinberg, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo vede
tra i produttori esecutivi Steinberg e Dan Shotz, insieme a Rick
Riordan, Rebecca Riordan, Ellen Goldsmith-Vein di The Gotham Group,
Bert Salke, Jeremy Bell e D.J. Goldberg di The Gotham Group, James
Bobin, Jim Rowe, Monica Owusu-Breen, Anders Engström e Jet
Wilkinson.
Come riportato da Variety, i Disney Studios hanno
appena annunciato a sorpresa la realizzazione del sequel del film
d’animazione di successo del 2016, Oceania, con un’uscita in sala
già fissa al 27 novembre. Bob Iger, CEO dello
studios, ha rivelato che mentre inizialmente era prevista una serie
televisiva, la società ha invece deciso di produrre un secondo
film. “Oceania rimane un franchise incredibilmente popolare e
non vediamo l’ora di regalarvi ancora Vaiana e Maui quando Oceania
2 arriverà nelle sale a novembre“, ha dichiarato
Iger.
Secondo un comunicato della Disney,
Oceania
2porterà il pubblico in un nuovo
viaggio con Vaiana, Maui e un nuovo equipaggio di improbabili
marinai. Dopo aver ricevuto un’inaspettata chiamata dai suoi
antenati, la giovane deve viaggiare verso i mari lontani
dell’Oceania e in acque pericolose e lontane per un’avventura
diversa da qualsiasi altra che abbia mai affrontato. La Disney ha
rilasciato già anche una prima immagine ufficiale, che riportiamo
qui di seguito:
Oceania 2: quello che sappiamo sul film Disney
Oceania
2 sarà diretto da Dave Derrick
Jr. con le musiche dei vincitori del Grammy
Abigail Barlow ed Emily Bear,
Opetaia Foa’i e Mark Mancina. Al
momento non è ancora noto se i doppiatori originali del film
torneranno ai rispettivi ruoli, anche se è lecito immaginare di
sì.
L’annuncio di un
nuovo Oceania è un’ulteriore sorpresa in quanto
lo scorso aprile
Dwayne Johnson, voce di Maui, ha annunciato un
remake
live-action del film originale. “Sono onorato di poter dire
che porteremo la bellissima storia di Vaiana sul grande schermo in
live-action! Maui ha cambiato la mia vita e sono onorato di
collaborare con la Disney per raccontare la nostra storia
attraverso il regno della musica e della danza, che è il nucleo di
ciò che siamo come popolo polinesiano“, aveva scritto
l’attore.
La star originale Auli’i
Cravalho
non tornerà ad interpretare il personaggio principale nel film
live-action. “Credo che sia assolutamente fondamentale che
il casting rappresenti accuratamente i personaggi e le storie che
vogliamo raccontare“, ha dichiarato l’attrice su Instagram nel
maggio dello scorso anno. “Non vedo l’ora di trovare la
prossima attrice che ritragga lo spirito coraggioso, l’innegabile
arguzia e la forza emotiva di Vaiana“. L’attrice sarà però
produttrice esecutiva del progetto live-action,
previsto per l’estate 2025.
Per quanto riguarda Oceania
2, ad oggi abbiamo dunque solo un’immagine, una breve e vaga
sinossi e una data d’uscita. Ora che il film è però stato
annunciato, ci si può attendere che nelle prossime settimane venga
fornito qualche dettaglio in più su questo progetto, sequel di un
apprezzato lungometraggio animato capace di incassare 642 milioni
di dollari in tutto il mondo.
Gli attori nominati all’Oscar
Margot Robbiee
Colin Farrell saranno i protagonisti di A
Big Bold Beautiful Journey, che sarà prodotto da
Imperative Entertainment e finanziato da 30West. Il regista di
Pachinko e After Yang, Kogonada,
dirigerà la sceneggiatura, scritta dallo scrittore di The
MenuSeth Reiss.
Kogonada, Ilene
Feldman e Ori Eisen della Original Films
sono i produttori esecutivi, mentre Dan Friedkin, Bradley
Thomas e Ryan Friedkin della Imperative
Entertainment produrranno, insieme a Reiss e Youree Henley.
I principali dettagli della trama
del film, che sarà girato questa primavera in California, non sono
ancora stati rivelati. Il film è descritto come la storia
fantasiosa di due sconosciuti e dell’incredibile viaggio che li
unisce. Il film segna il primo grande progetto di Margot Robbie dopo il successo
travolgente di
Barbie. È candidata agli Oscar 2024 per il film, che
ha prodotto attraverso la sua compagnia LuckyChap Entertainment.
Nel frattempo, il progetto vedrà
Colin Farrell riunirsi con Kogonada, che lo aveva
precedentemente diretto in After Yang del 2021 insieme a Jodie
Turner-Smith.
Haley Bennett e
Dominic Cooper si sono uniti al cast della
prossima serie Apple
TV+The Last Frontier, che ha
ricevuto un ordine di 10 episodi nel febbraio 2023. I due
attori si uniscono al protagonista della serie precedentemente
annunciato
Jason Clarke.
Secondo la descrizione ufficiale, la
serie segue il maresciallo americano Frank Remnick (Clarke),
“il maresciallo solitario responsabile delle tranquille e aspre
lande dell’Alaska, la cui giurisdizione viene sconvolta quando un
aereo da trasporto carcerario si schianta in una remota regione
selvaggia, liberando nella zona decine di detenuti violenti. Avendo
il compito di proteggere la città che ha promesso di tenere al
sicuro, inizia a sospettare che l’incidente non sia stato tale, ma
il primo passo di un piano ben congegnato con implicazioni
politiche internazionali.”
Bennett interpreterà Sidney,
descritta come “un agente della CIA che ha il compito di
lavorare con Frank”. Cooper interpreterà Havlock, che si dice
sia “un ex Navy Seal e fuggitivo braccato dai marescialli
americani e dalla CIA”.
The Last Frontier è
opera dei creatori Jon Bokenkamp e Richard
D’Ovidio. Entrambi sono produttori esecutivi insieme a
Clarke. Sam Hargrave dirigerà il pilot e sarà il
produttore esecutivo. Apple Studios produrrà.
Una particolare tipologia di
thriller d’azione sono quelli che confinano i propri personaggi
all’interno di un ambiente chiuso, accentuando dunque il senso di
claustrofobia e il senso di minaccia incombente. Quando poi
l’ambiente in questione è un mezzo di trasporto che si muove a
tutta velocità, ecco che il tempo per risolvere la situazione
sembra scorrere ancor più rapidamente e risolvere il conflitto in
corso diventa una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Titoli
come Speed,
Source Code, A 30 secondi dalla fine o Non-Stop sono solo alcuni brillanti esempi di questo
filone. Accanto ad essi si può citare anche Bus 657 –
Heist.
Questo è stato diretto nel 2015 da
Scott Mann –
regista anche di film d’azione quali Final
Score e Fall – a partire da una sceneggiatura
scritta da Max Adams e Stephen Cyrus
Sepher, e basata su un racconto di quest’ultimo. Passato
in sordina nonostante un cast composto da diversi noti attori, tra
i quali spicca anche il premio Oscar Robert De Niro, il film è un ottimo esempio di
film d’azione ambientati grossomodo all’interno di un unico stretto
ambiente. Una scelta narrativa che ha comportato non poche
difficoltà, specialmente considerando che Bus 657 – Heist
è un film a basso budget.
Proprio per via delle sue risorse
limitate, il regista e il suo team si sono dovuti ad affidare ad
effetti che richiamano una certa artigianalità, realizzando dunque
un film particolarmente affascinante in quanto caratterizzato da
quell’inventiva ormai sempre più in disuso. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Bus 657 – Heist
Protagonista del film è Luke
Vaughn, dipendente di lunga data del casinò Swan, che si
ritrova ora in difficoltà economiche e senza i soldi per sostenere
le cure mediche per sua figlia, malata di cancro. Quando Luke prova
a chiedere aiuto al suo ricco e corrotto capo Francis
Silva alias il Papa, non solo non otterrà alcun prestito
ma si ritroverà anche senza lavoro. Così Luke, per racimolare
denaro il prima possibile e salvare sua figlia, sarà costretto a
partecipare, insieme ad uno dei suoi colleghi Cox
e altri due amici, al furto di un’ingente somma di denaro nello
stesso casinò di Francis Silva.
Il denaro che Luke si appresta a
rubare dalla cassaforte del casinò non potrà infatti essere
reclamato, perché si tratta di denaro sporco da riciclare. La banda
riesce a portar fuori dal casinò il bottino, ma durante la fuga le
cose si complicano e con gli uomini di Francis con il fiato sul
collo, Luke e gli altri si trovano costretti a sequestrare il bus
657 e a prendere in ostaggio i passeggeri a bordo, tra i quali lo
stesso conducente e una donna incinta. Luke e i suoi amici si
troveranno così ad essere inseguiti lungo le strade d’America in
una corsa contro il tempo piena di colpi di scena.
Il cast di Bus 657 – Heist
Ad interpretare Luke Vaughn vi è
l’attore Jeffrey Dean Morgan, noto per ruoli come Il
Comico nel film Watchmen, Neegan nella serie The Walking Dead
e Denny Duquette in Grey’s Anatomy. Accanto a lui, nel ruolo
dell’antagonista Francis “Il Papa” Silva vi è invece il due volte
premio Oscar Robert De Niro. Dave
Bautista, invece, è Cox, compare di Luke nel furto.
L’attrice ed ex lottatrice di arti marziali miste, Gina Carano, interpreta invece il ruolo
dell’agente Kris Bajos, che si mette sulle tracce dei rapinatori.
Morris Chestnut interrpeta Derrick ‘The Dog’
Prince, socio e successore di Silva, mentre Kate Bosworth è Sydney Silva, figlia di
Francis. L’attore D. B. Sweeney è invece Bernie, autista del
bus.
Bus 657 – Heist, come è stato girato il film?
Per quanto riguarda la realizzazione
del film, il regista Scott Mann ha parlato di come le tecniche di
ripresa siano state influenzate da Speed (1994) e di come
il ritmo delle riprese sia stato diverso da quello di un film
realizzato in studio a grande budget: “Si dà il caso che io e
il mio direttore della fotografia abbiamo rintracciato del
materiale “dietro le quinte” di Speed e abbiamo persino parlato con
alcuni dei produttori originali di come l’hanno realizzato, più di
20 anni fa! Non abbiamo potuto emulare tutti i loro metodi e
trucchi. Per esempio, avevano cinque autobus, tutti allestiti in
modo diverso e alcuni tagliati a metà per ottenere un accesso
diverso per le telecamere. Noi abbiamo girato su un vero autobus
che percorreva una vera autostrada perché non avevamo lo stesso
budget con cui lavorare“.
“Tuttavia, i ragazzi di Speed ci
hanno dato alcune idee interessanti, in particolare per quanto
riguarda l’obiettivo e l’inquadratura, e abbiamo cercato di
utilizzare lo spazio dell’autobus come un mini teatro, il che è
stato interessante e ha funzionato bene per contenere gran parte
dell’azione. La polizia che si vede nel film è la vera polizia di
Mobile, in Alabama, che ci ha fornito un posto di blocco mobile,
così abbiamo guidato su e giù per l’autostrada per giorni interi.
Si è svolto tutto molto rapidamente, tanto che ricordo che Dave
Bautista, che dopo questo film ha girato Spectre (2015), si disse
sconvolto dalla lentezza con cui vengono realizzati alcuni film ad
alto budget. Noi giravamo 8-10 pagine di sceneggiatura al
giorno“, ha raccontato Mann.
Il trailer di Bus 657 –
Heist e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Bus 657 – Heist grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 7 febbraio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Nel 2013 il sodalizio artistico tra
l’attore Leonardo DiCaprio e il regista Martin
Scorsese ha dato vita al filmThe
Wolf of WallStreet (qui
la recensione). Scritto da Terence Winter,
questo è tratto dall’omonima autobiografia di Jordan
Belfort pubblicata negli Stati Uniti nel 2007, dove lo
spregiudicato broker newyorkese racconta di come tra gli anni
Ottanta e Novanta costruì la sua fortuna in quel di Wall Street,
salvo poi vedere tutti i suoi successi infrangersi rovinosamente.
Tra eccessi a base di sesso e
droga, situazioni politicamente scorrette e al limite del
buongusto, e una generale frenesia che permea l’intera pellicola,
il film tratto da questa storia ha poi conquistato critica e
pubblico.
Affermatosi infatti come uno dei più
importanti successi nella carriera di Scorsese, The
Wolf of Wall Street ha poi guadagnato ben 5 nomination al
premio Oscar, tra cui miglior film, miglior attore e miglior
regista. Al box office, invece, il film ha ottenuto un guadagno di
circa 392 milioni di dollari a livello globale, divenendo il più
alto incasso mai realizzato da Scorsese. L’idea di realizzare una
trasposizione del romanzo iniziò a prendere piede già nei mesi
successivi alla sua pubblicazione. DiCaprio e la Warner Bros.
acquisirono dunque i diritti del libro, e proposero la regia a
Scorsese.
Egli si dichiarò da subito
interessato alla storia e agli eccessi dei personaggi, desideroso
di scoprire come funzionassero le loro menti e giudicandoli dei
gangster contemporanei. La sceneggiatura venne allora affidata a
Winter, che si avvalse dell’utilizzo della voice over per poter
inserire diversi dettagli che altrimenti sarebbero andati perduti.
Stando a quanto da lui dichiarato, la storia scritta è estremamente
fedele a quanto raccontato da Belfort nel libro. Ci sono tuttavia
alcune differenze, che esploriamo qui di seguito nell’approfondire
la vera storia dietroThe Wolf of Wall
Street.
La trama e il cast di The Wolf
of Wall Street
La storia ha inizio nel 1987, quando
Jordan Belfort, sotto la guida di Mark
Hanna, impara a vivere nel mondo di Wall Street,
costruendosi una certa fama. Messosi in affari con Donnie
Azoff, i due fondano una società basata sulle truffe, e
con gli affari che crescono a dismisura Jordan ottiene
l’appellativo di ‘The Wolf of Wall Street’. Intanto, la vita
privata del broker è sconvolta dall’incontro con Naomi
Lapaglia, che diventerà sua moglie dando vita ad una
relazione turbolenta. Le cose iniziano a farsi sempre più
pericolose nel momento in cui l’FBI intraprende un’indagine sulla
società di Belfort, e questi avvertirà con sempre più angoscia la
presenza di una scure sul suo collo.
Protagonista assoluto del film è
Leonardo DiCaprio, il quale ha fortemente
voluto il film per poter interpretare una figura come quella di
Belfort, da lui giudicata estremamente intrigante. Per comprendere
meglio il personaggio, infatti, l’attore ha raccontato di aver
incontrato il vero broker, intrattenendo con lui lunghe
conversazioni. Queste gli hanno permesso di ottenere dettagli e
particolarità che lo hanno aiutato nella sua interpretazione.
Jonah
Hill è invece Donnie, socio di Belfort. L’attore, che
desiderava molto interpretare questo ruolo, e ancor di più aspirava
a lavorare con Scorsese, si dichiarò disposto a qualunque cosa pur
di prendere parte al progetto, e accettò infatti un compenso di
soli 60 mila dollari, corrispondenti al salario minimo.
Il film ha poi contribuito a
lanciare la carriera di Margot
Robbie, che interpreta qui la seconda moglie di
Belfort. L’attrice, che all’epoca delle riprese aveva appena 23
anni, ha raccontato di essere stata inizialmente molto nervosa per
via delle scene di nudo previste. Alla fine, tuttavia, comprese che
il suo personaggio aveva il proprio corpo come forma di valuta, e
che pertanto era necessario entrare in quella mentalità. Memorabile
è anche il cameo di Matthew
McConaughey nel ruolo di Mark Hanna. Il celebre
motivetto da lui cantato, insieme al battere del pugno sul petto, è
stata una sua idea, inserita poi nel montaggio finale del film. Nel
film sono poi presenti altri noti attori, come Jon Bernthal,
Jon Favreau, Jean Dujardin, Kyle
Chandler, Rob Reiner e Cristin
Milioti.
Il libro e la vera storia dietro a
The Wolf of Wall Street
Per quanto lo sceneggiatore abbia
cercato di attenersi quanto più possibile a quanto narrato nel
film, alcuni eventi hanno necessariamente avuto bisogno di essere
riformulati per fini cinematografici. Winter ha infatti raccontato
di aver compresso e semplificato diverse cose nella sua
trasposizione. La prima di queste è l’incontro tra Belfort
e Donnie Azoff. Nel film i due si incontrano in un
ristorante, dando vita ad un divertente siparietto. Nella realtà,
tuttavia, il loro incontro avviene tramite la moglie di Donnie, la
quale aveva conosciuto Belfort sull’autobus. Questa mise in
contatto i due, sperando che il marito potesse trovare aiuto nei
suoi debiti finanziari.
Belfort, che si era costruito una
carriera da broker presso la banca americana L.F. Rothschild, dove
lavorò sino al crollo del 1987, fondò poi con Azoff la
Stratton Oakmont, con la quale vendeva
telefonicamente penny stock, ovvero azioni di piccole società dalle
dubbie prospettive di crescita. Riuscendo, con un innato senso
dell’oratoria, a convincere le persone ad investire sulle penny
stock nonostante l’altissimo rischio, Belfort diviene ricco,
guadagnando quasi 1 milione di dollari alla settimana. In breve, la
Stratton Oakmont arrivò a impiegare fino a 1.000 agenti di borsa e
a fatturare oltre un miliardo di dollari.
Il film appare poi particolarmente
preciso nel raccontare la dipendenza da sesso e droga di Belfort.
Questi era infatti un forte consumatore di cocaina, come anche del
celebre Quaalude. Come vera è la testimonianza degli eccessi di
Belfort, così lo sono anche molte delle situazioni avvenute nei
suoi uffici. Due esempi presenti nei film sono i suoi discorsi
motivazionali e l’aver rasato a zero una dipendente in cambio di
soldi. Gli stessi agenti dell’FBI che arrestarono Belfort e i suoi
soci dichiararono che quanto da egli ha poi scritto nel libro è
vero, e corrisponde con le indagini da loro svolte. Non sarebbe
invece mai avvenuto il celebre lancio dei nani, nel libro descritto
solo come un desiderio non realizzato.
Ad ogni modo, mentre i guadagni di
Belfort crescevano, l’FBI lo tenne d’occhio per circa sei anni.
Durante questi numerose prove emersero contro di lui e la sua
società. Alla fine, il lupo di Wall Street venne arrestato nel 1998
per riciclaggio di denaro e frode. Come narrato nel film, Belfort
ebbe una riduzione della pena dopo aver fornito all’FBI prove
contro i suoi collaboratori. Ciò gli fece ottenere soltanto quattro
anni di carcere, ma finì con lo scontare soltanto 22 mesi in una
prigione federale in California. Durante tale periodo sviluppò
l’idea di raccogliere la propria storia in una autobiografia poi
intitolata The
Wolf of Wall Street.
Oggi Belfort è un affermato
motivatore, come viene mostrato al termine del film. Per tale
attività ottiene un compenso di circa 30 mila dollari a discorso.
Per quanto riguarda la sua vita privata, Belfort – dopo un primo
matrimonio – è stato sposato con Nadine Caridi
(nel film chiamata Naomi Lapaglia), una modella di
origine britannica, cresciuta a Bay Ridge e a Brooklyn, che il
broker ha conosciuto ad una festa. Con lei ha avuto due figli, ma
la coppia si è poi separata in seguito alle denunce di violenza
domestica di lei, alimentate dai problemi di tossicodipendenza e
infedeltà di lui. I due hanno infine divorziato nel 2005.
Il trailer di The Wolf of Wall
Street e dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di
The Wolf of Wall Street grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV,Prime Video, Infinity+, Rai Play e
Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 7 febbraio alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
I film sui combattimenti corpo a
corpo hanno sempre un loro fascino. Questo perché non si tratta mai
solo di dimostrazioni di forza, ma c’è dietro molto di più, che sia
desiderio di rivalsa, di vendetta o semplice istinto di
sopravvivenza. Titoli come
Warrior,Never Back Down – Mai arrendersi,Kickboxer – La vendetta del guerriero o Bruised sono
solo alcuni esempi di questo apprezzato filone. Accanto ad essi si
può citare anche Fighting, il film del
2009 diretto da Dito Montiel – noto
per aver firmato la regia di Guida per riconoscere i tuoi
santi, Boulevard e
The Son of No One – e noto per aver contribuito a lanciare
ulteriormente la carriera dell’attore Channing Tatum.
Nel film Tatum dà infatti vita ad
un’interpretazione intensa e dolorosa, grazie alla quale dà prova
della propria presenza scenica e del suo saper restituire le tante
sfumature del suo complesso personaggio. In questo caso con
Fighting ci si trova davanti ad un film con un
protagonista che lotta in cerca di un futuro, trovando nel
combattimento corpo a corpo l’unico apparente mezzo attraverso cui
guadagnarsi da vivere. Si sviluppa così un racconto caratterizzato
da tanta grinta ma anche sofferenza fisica e ricerca di veri
legami, i quali come sempre si dimostrano l’unica cosa in grado di
poter offire una fonte di salvezza.
Per gli appassionati di questo
genere di film, Fighting è dunque un film da recuperare,
passando ingiustamente in sordina ma ricco di elementi di grande
fascino e colpi di scena che non lasciano indifferenti. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Fighting
Protagonista del film è
Shawn MacArthur, un giovane squattrinato
dell’Alabama arrivato a New York per trovare fortuna. Il ragazzo
cerca di guadagnarsi da vivere vendendo merce contraffatta per le
strade della metropoli, trovandosi spesso a dover combattere con
altri piccoli criminali. La vita di Shawn sembra prendere una
svolta decisiva grazie al truffatore Harvey
Boarden, che nota il talento del giovane nella lotta a
corpo libero. Harvey propone dunque al ragazzo di fargli da manager
per introdurlo all’interno del circuito dei combattimenti
clandestini, dove gli uomini più ricchi della città scommettono
cifre esorbitanti.
Ben presto Shawn diventa uno dei
lottatori di punta di queste violente risse, facendosi un nome nel
losco giro e guadagnando molti soldi. Tuttavia, dopo innumerevoli
vittorie contro avversari di ogni tipo – dai pugili professionisti
ai campioni di arti marziali – quando deciderà di uscire da quel
torbido ambiente, Shawn dovrà affrontare la battaglia più difficile
di tutte, scoprendo che non basta volerne uscire per poterlo fare.
Sarà a quel punto che dovrà dimostrare di essere davvero un
lottatore senza eguali, combattendo a mani nude per la propria
vita.
Il cast di Fighting
Ad interpretare Shawn MacArthur vi è
l’attore Channing Tatum, fino a questo film
principalmente noto per aver interpretato il ballerino Tyler Gage
nella serie di film
Step Up. Per prepararsi a Fighting, Tatum si è
sottoposto ad un rigido allenamento, con l’obiettivo di ottenere la
massa muscolare richiesta. L’attore ha inoltre eseguito diverse
delle scene di combattimento previste, arrivando ad un grado di
realismo tale per cui ha finito con il rompersi il naso. Accanto a
lui, nel ruolo di Harvey Boarden vi è invece l’attore Terrence Howard, candidato nel 2006 per
l’Oscar al miglior attore per Hustle & Flow – Il colore della
musica.
Recita poi nel film anche l’attore
Luis Guzmán nel ruolo di Martinez, amico-rivale di Harvey. Guzmán è
un noto caratterista visto in film come Carlito’s Way e Boogie Nights – L’altra
Hollywood e recentemente visto nel ruolo di Gomez Addams nella
serie Mercoledì.
L’attore BrianWhite, noto per
aver interpretato il detective Tavon Garris nella
serie The Shield, è qui il lottatore professionista
Evan Hailey, mentre Zulay Henao è la
cameriera Zulay Velez. L’attrice è meglio nota per essere stata tra
i protagonisti della serie If Loving You Is Wrong.
Completano poi il cast Flaco Navaja nel ruolo di
Javon Wilkinson, Cung Le in quelli di Dragon
Lee e Roger Guenveur Smith nel ruolo di Jack
Dancing.
Il trailer di Fighting e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Fighting grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play e Apple TV. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 7 febbraio alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.