In 100 metri dal
paradiso Monsignor Angelo Paolini (Domenico
Fortunato) è esperto in comunicazione e ha un’idea fissa:
svecchiare l’immagine e il linguaggio della Chiesa per renderla più
interessante, cosicché la gente vi si avvicini. Per far ciò, si
prodiga nei modi più disparati, incontrando non poche resistenze
tra i suoi superiori più tradizionalisti. Finché un giorno, l’idea
geniale: far partecipare il Vaticano a un importante evento
sportivo e mediatico: le Olimpiadi di Londra 2012. Quest’idea
arriva per caso, quando un suo vecchio amico, Mario Guarrazzi
(Jordi Mollà) – ex campione dei cento metri, ma
mai qualificatosi ai giochi olimpici – gli rivela che suo figlio
Tommaso, anche lui centometrista, vuole abbandonare gli allenamenti
per la qualificazione olimpica e lo sport per farsi frate. La
Nazionale Olimpica del Vaticano appare così ad Angelo il modo
migliore per tenere insieme sport e fede e aiutare l’amico, che ha
riposto tante speranze e aspettative nella carriera sportiva del
figlio. Da qui ha inizio l’avventura che porterà l’intraprendente
monsignore a mettere insieme una squadra olimpica bislacca e
variopinta, in grado di gareggiare per le Olimpadi 2012.
100 metri dal paradiso, il film
L’idea della Nazionale Olimpica
Vaticana è strampalata quanto azzeccata e si rivela efficace.
Consente infatti agli sceneggiatori (il regista della pellicola
Raffaele Verzillo, assieme a Pier
Francesco Corona e Salvatore De Mola) di sbizzarrirsi nel
mettere insieme un gruppo eterogeneo e basare sulle sue
individualità spesso agli antipodi e complessivamente ben
caratterizzate il meccanismo comico. Su tutti spicca
senz’altro il personaggio del fisioterapista/preparatore atletico
Ottavio, interpretato da Giorgio Colangeli, attore
che spesso in questi anni abbiamo visto offrire eccellenti prove in
ambito drammatico, ma che qui dimostra di reggere ottimamente anche
ruoli comici. Da citare senz’altro anche altre caratterizzazioni
che funzionano bene: quella di padre Livio (Enzo Garinei), quella
dell’assillante industriale Montolina (Luis Molteni), del
segretario Liborio (Angelo Orlando), di alcuni religiosi-atleti
come il prete di strada Padre Rocco (Gennaro Silvestro), o Suor
Adele (Chiara Rosa, vera primatista nel getto del peso). Questi
personaggi vengono resi attraverso pochi tratti distintivi del loro
modo di essere, o alcune battute chiave che spesso pronunciano. Il
che funziona, lo dicevamo, per i ruoli non di primo piano.
Per quanto riguarda i personaggi
principali, invece, ci saremmo aspettati forse qualcosa di più.
Perché è soprattutto attraverso di loro che il regista mettere sul
piatto temi importanti e meritevoli di approfondimento. Primo fra
tutti quello attorno a cui ruota tutto il film: il rinnovamento
della Chiesa di cui Angelo avverte la necessità e l’urgenza, ma che
è puramente formale, d’immagine, non di contenuti. Questa sua
convinzione non viene mai messa in dubbio, o scandagliata neppure
di fronte alle obbiezioni della sorella, una brava Giulia
Bevilacqua. Angelo è ottimista, sa sempre cosa fare, cos’è giusto,
mentre sua sorella è un po’ pasticciona, e ancora in cerca di una
piena realizzazione. Ma a parte questo gioco di opposti, chi sono
questi due personaggi? La lente del regista resta in superficie, li
osserva bisticciare e far pace perché in fondo, e questo è
l’importante, si vogliono bene. Lo stesso può dirsi della coppia
formata da Angelo e dal suo amico d’infanzia Mario Guarrazzi:
giocano un po’ come il gatto e il topo, si becchettano ma alla fine
sono uniti.
A Mario e al figlio Tommaso
(Lorenzo
Richelmy) è affidato poi un altro tema che il film ci
propone, ma risolve forse un po’ troppo semplicemente: quello del
rapporto padre-figlio e in particolare delle aspettative spesso
eccessive che i genitori riversano sui figli, condizionando anche
pesantemente la loro vita. Mario proietta sé stesso su Tommaso, gli
interessa esclusivamente che suo figlio gareggi e arrivi dove lui
non è arrivato. Ma non ostacola la sua scelta di farsi frate.
Inoltre, se sport e fede paiono inizialmente inconciliabili, arriva
poi provvidenziale l’idea di Angelo che li riunisce, evitando
strappi troppo duri. Tra padre e figlio non ci sono mai veri e
aspri confronti. Non vediamo neppure come Tommaso vive la vocazione
nel rapporto coi suoi coetanei. L’ottica che emerge è quella dei
buoni sentimenti, delle tensioni (sempre lievi) che si ricompongono
in nome dell’amore e dell’amicizia, evidente anche in qualche
scivolata retorica dei dialoghi.
Ne risulta una commedia da
tranquillo salotto casalingo. E d’altronde, il regista Verzillo ne
sa, visto che ha lavorato a Un medico in famiglia
6 e 7 e ad altre fiction. Una commedia
con buoni meccanismi comici, per far sorridere e divertire, e per
la quale Verzillo ha chiamato a raccolta proprio diversi volti noti
delle fiction tv – Giulia Bevilacqua (Distretto di
Polizia), Gennaro Silvestro (La Squadra),
Lorenzo Richelmy (I Liceali), Milena Miconi
(Don Matteo), tra gli altri. Una commedia che
piacerà alla Chiesa, perché la tiene lontana dalle sue ombre, dai
clamori delle cronache e dagli scandali, ricordando agli spettatori
il suo volto più umile e vicino alla gente (a onor del vero,
regalandole anche un paio di scene e battute quasi da spot
pubblicitario). Un lavoro, però, privo di quel graffio, di
quell’ironia che fa riflettere e che al cinema ci aspetteremmo di
più. Sarà nelle sale da venerdì 11 maggio in 150 copie, prodotto da
Scripta e Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution.
Al cinema Barberini di
Roma per presentare l’ultimo lavoro di Raffaele Verzillo, una
commedia che si sviluppa tra Chiesa e mondo secolare coniugando
sport e fede attraverso un’originale intuizione, interviene lo
stesso regista, assieme a una nutrita rappresentanza del cast, sia
tecnico che artistico.
Dopo il Noir in
Festival del 20212 con NIMBY e la Festa di Roma del
2023 per La morte è un problema dei vivi, il finlandese
Teemu Nikki sceglie di nuovo il festival della
Capitale per portare in Italia il suo ultimo film, 100 Litri di
Birra, una tragicommedia che ci porta nel cuore della Finlandia
rurale.
La trama di 100 Litri di
Birra
Due sorelle, Taina e
Pirkko (Elina Knihlä e Pirjo Lonka), si
imbarcano in un’avventura tanto assurda quanto disperata. Alla
richiesta della sorella minore in procinto di sposarsi, le due
protagoniste promettono di produrre ben 100 litri di sahti, una
birra tradizionale e opaca, unica nel suo genere. Tuttavia, questa
impresa apparentemente semplice diventerà per loro una lotta tra
obblighi familiari, passione per l’alcol e conti irrisolti col
passato, il tutto avvolto in un’atmosfera tanto surreale quanto
malinconica. Dopo aver prodotto i migliori 100 litri di sahti della
loro vita, le due lo bevono tutto, e dovranno affrontare un’impresa
eroica per procacciarseli di nuovo entro la data del
matrimonio.
Teemu
Nikki è conosciuto per il suo stile provocatorio e
ironico, già evidente nei suoi film precedenti (NIMBY
è un piccolo gioiello delirante). In 100 Litri di Birra, il
regista continua a esplorare temi di emarginazione e di dipendenze,
attraverso la sua lente grottesca. L’alcol non è solo un vizio per
Taina e Pirkko: il sahti, prodotto tradizionale della loro
famiglia, è parte della loro identità e del loro legame con un
padre severo e spesso irraggiungibile. Quindi la sfida è doppia,
perché le due donne non solo devono procurarsi di nuovo i 100 litri
consumati nella loro folle notte di bagordi, e vogliono riuscire a
ricreare la perfezione del sapore del sahti paterno, simbolo di un
traguardo che sembra sempre più lontano e impossibile da
raggiungere, ma si sentono anche in obbligo con la sorella minore,
verso la quale nutrono un enorme senso di colpa.
Elina Knihlä e Pirjo Lonka in 100 Litri di Birra – Cortesia I
Wonder Pictures
Il rituale dello sahti e
la Finlandia rurale
Nikki ci offre uno
sguardo autentico sulla cultura del sahti, lontano dalla concezione
di una semplice birra. Prodotto con ginepro e privo di bollicine,
la bevanda è più vicino a un’esperienza rituale che a un drink vero
e proprio. È scuro, torbido, ha un tasso alcolico elevato (tra il
7% e il 12%) e accompagna ogni festa e ricorrenza della zona di
Sysmä, piccola cittadina di 3500 abitanti dove Nikki stesso è nato.
Questo legame con la Finlandia rurale conferisce al film
un’atmosfera fortemente territoriale, e allo stesso tempo astratta
e poetica, che richiama le luci e i paesaggi lussureggianti del
Nord. Nonostante la semplicità della trama, l’ambiente crea un
contesto in cui i personaggi, e soprattutto le loro emozioni,
sembrano quasi sospesi in un limbo tra passato e presente.
100 Litri di Birra
procede a ritmo di tragicommedia, ricordando, non solo per il tasso
alcolemico, il realismo malinconico di Thomas
Vinterberg in Un altro giro, sebbene Nikki si orienti più verso un
umorismo nero, che mette in risalto le vicende tragiche delle
protagoniste con toni dissacranti. Il film offre una serie di
situazioni paradossali: le sorelle, tra furti maldestri, bevute
monumentali e crisi di panico, oscillano tra l’autocommiserazione e
il desiderio di riscatto.
Una slapstick comedy e
un legame traumatico
Nikki fa qui un uso
marcato della comicità fisica piuttosto che del dialogo. Il film si
concentra sui movimenti goffi, le cadute, i disastri che sfiorano
il grottesco, distanziandosi dalla profondità dei dialoghi che
caratterizzava personaggi come Risto e Arto in
La morte è un problema dei vivi, ma allo
stesso tempo aderendo alla natura quasi picaresca del film che
nella seconda parte diventa davvero un on the road sbilenco.
L’ironia non nasce tanto dalla battuta, quanto dalle interazioni
fisiche e dalla disperazione di due personaggi che cercano di
sopravvivere a un’esistenza senza scopo, affidandosi all’unico
appiglio emotivo che hanno: l’alcol.
Elina Knihlä e Pirjo Lonka in 100 Litri di Birra – Cortesia I
Wonder Pictures
Questo aspetto comico
archetipico si fonde però con una relazione tra sorelle basata su
un amore incondizionato e allo stesso tempo tossico: le due sono
legate da un trauma nel quale si dovrebbe ricercare la causa della
loro precarietà emotiva. La dinamica tra Taina e Pirkko nasconde un
lato cupo e umano che si svela piano piano, oltre i litri di birra
e le situazioni assurde in cui le due si cacciano.
La leggerezza dentro il
dramma
Un aspetto fondamentale
del film, che rappresenta la cifra fondamentale di Teemu Nikki e
della sua visione del mondo è la capacità di non perdere mai la
leggerezza anche di fronte alla messa in scena del dramma, perché
persino in 100 Litri di Birra alla fine il dramma arriva, e
colpisce durissimo, senza mai perdere il sorriso.
Sicuramente Teemu
Nikki non è un regista per tutti, ma una volta abbracciato
il suo punto di vista sull’umanità e il suo modo personale e
distintivo di mettere in scena le miserie umane, non si può non
rimanere ammaliati dal suo cinema e 100 Litri di
Birra costituisce un altro prezioso tassello della sua
rappresentazione del mondo.
Sono terminate le riprese di
100
Domeniche, il nuovo film di Antonio Albanese scritta da Antonio Albanese e Piero Guerrera. Il film è
stato girato a Lecco e dintorni e le riprese hanno avuto una durata
di 7 settimane ed è prodotto da Palomar e Leo in collaborazione con
Vision Distribution, sarà distribuito in Italia e nel mondo da
Vision Distribution.
Nel cast di 100
Domeniche oltre ad Antonio Albanese ci sono Liliana
Bottone, Sandra Ceccarelli, Bebo Storti, Maurizio Donadoni, Elio De
Capitani e con la partecipazione straordinaria di
Giulia Lazzarini.
L’attore ha così commentato la fine
delle riprese: “Con la fine delle riprese di “100
Domeniche” si conclude un’esperienza umana e
professionale che ricorderò per sempre. Un gruppo di lavoro bello e
coeso, che ha sposato un progetto condividendone le motivazioni più
profonde. Una grande compagnia di attori al servizio di un’idea.
Una comunità – che conosco bene, essendoci nato e cresciuto – che
ci ha regalato un appoggio incondizionato, discreto e felice.
Raccontare quella provincia, i suoi sogni, le sue ambizioni, quella
straordinaria coesione sociale e umana, è la realizzazione di un
sogno che accarezzavo da parecchio tempo.”
La trama del film
Antonio, ex operaio di un cantiere
nautico, conduce una vita mite e tranquilla: gioca a bocce con gli
amici, si prende cura della madre anziana, ha una ex moglie con cui
è in ottimi rapporti ed Emilia, la sua unica e amatissima figlia.
Quando Emilia un giorno gli annuncia che ha deciso di sposarsi,
Antonio è colmo di gioia, può finalmente coronare il suo sogno
regalandole il ricevimento che insieme hanno sempre sognato potendo
contare sui risparmi di una vita. La banca di cui è da sempre
cliente sembra però nascondere qualcosa, i dipendenti sono
all’improvviso sfuggenti e il direttore cambia inspiegabilmente di
continuo. L’impresa di pagare il matrimonio di sua figlia si
rivelerà sempre più ardua e Antonio scoprirà, suo malgrado, che chi
custodisce i nostri tesori non sempre custodisce anche i nostri
sogni.
Arriva dal The Hollywood Reporter la notizia che
100 Bullets della DC Comics diventerà un film con
Tom Hardy. Dunque svelato il progetto
segreto in casa Warner/DC con l’attore che ha dovuto lasciare
Suicide Squad per problemi conflittuali
di lavorazione.
Da quanto sappiamo l’attore oltre
ad essere il protagonista, sarà anche il produttore della pellicola
con la New Line Cinema. La pellicola si baserà su una sceneggiatura
scrita da Chris Borrelli.
100 Bullets è una
serie a fumetti scritta da Brian Azzarello e disegnata da Eduardo
Risso (con copertine di Dave Johnson), pubblicata dalla DC Comics
sotto l’etichetta Vertigo. È stata premiata con l’Eisner Award in
varie edizioni e per diverse categorie.
Ha un’ambientazione di genere noir
e pulp, che richiama la cifra stilistica di romanzieri come Elmore
Leonard, Eddie Bunker,Dashiell Hammett, Raymond Chandler e che
recupera le atmosfere di film di successo come Le iene e
I soliti sospetti.
Il regista Roland
Emmerich è celebre per film catastrofici come Independence
Day,The Day After
Tomorrow, 2012 o il recente Moonfall. Nella sua
filmografia si ritrovano però anche titoli di diverso genere, come
i drammi storici Il patriota, Anonymous e
Stonewall. Sempre legato alla storia, o meglio alla
preistoria, è anche uno dei suoi film più singolari. Si tratta di
10.000 A.C., ambientato nell’anno
indicato dal titolo e basato su ricostruzioni storiche
particolarmente avanzate di quell’epoca lontanissima dai giorni
nostri. Emmerich conduce dunque lo spettatore in un’avventura
insolita, ricca di meraviglie paesaggistiche, animali ormai estinti
e storie a dir poco epiche.
Scritto dallo stesso Emmerich
insieme al compositore Harald Kloser, il film è
stato ideato prendendo spunto da quanto ipotizzato nel libro
Impronte degli dei, del giornalista britannico
Graham Hancock. In questo saggio di natura
archeologica e antropologica, lo scrittore sostiene l’esistenza di
civiltà pre-diluviane, come anche che l’esistenza di alcuni siti
archeologico come le Piramidi di Giza, siano in realtà molto più
antiche di quello che si crederebbe. 10.000 A.C. fa dunque
sue queste teorie, immaginando cosa potrebbe significare la loro
effettiva veridicità e come poteva essere la vita nel X millennio
a.C.
Costato 105 milioni di dollari, il
film si affermò come un buon successo economico, pur se in molti lo
indicano come uno dei titoli meno entusiasmanti del regista. A
distanza di oltre un decennio dalla sua uscita è però un film da
riscoprire, anche solo per il fascino delle sue teorie storiche.
Prima di intraprendere una visione del film, sarà certamente utile
approfondire alcune curiosità relative a questo. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare dettagli relativi
alla trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
10.000 A.C.: la trama del
film
Ambientato nell’epoca delle prime
manifestazioni umane, quando gli uomini erano guidati da spiriti e
profezie ed ogni loro azione era compiuta in nome della natura, il
film narra le avventure di un giovane cacciatore di mammut di nome
D’leh, appartenente ad una tribù primitiva. Con il
ritorno degli imponenti animali, per lui e i suoi simili riprende
la stagione della caccia. Insieme a D’leh c’è anche
Evolet, una bellissima ragazza dagli occhi blu di
cui il protagonista è follemente innamorato. Quella che doveva
essere una comune battuta di caccia si trasforma però in una vera e
propria missione di salvataggio.
Evolet e altri membri della tribù
vengono infatti rapiti da misteriosi guerrieri che intendono
rendere loro schiavi i prigionieri. D’leh e quanti rimasti con lui
si mettono dunque da subito sulle loro tracce per salvarli,
compiendo un viaggio ben oltre le terre da loro conosciute.
Spingendosi ai confini del loro mondo, il gruppo si troverà a dover
affrontare innumerevoli pericoli, da impervie montagne innevate ad
attacchi di pericolosi animali, come le temute tigri dai denti a
sciabola. Il loro cammino li condurrà poi in quello che è oggi noto
come Egitto, dove si dovrà consumare una battaglia all’ultimo
sangue.
10.000 A.C.: il cast del
film, la lingua e il finale alternativo
Per questo film Emmerich ha
preferito affidarsi ad attori sconosciuti, convinto che far
interpretare i personaggi protagonisti a dei volti noti del cinema
avrebbe dato vita ad un tipo di film lontano da quello che lui
voleva realizzare. Per il ruolo di D’leh è dunque stato scelto
Steven Strait, qui in uno dei suoi primi ruoli da
protagonista. Nel ruolo di Evolet vi è invece Camilla
Belle, mentre Cliff Curtis è Tic’Tic,
amico di D’leh. L’attore Affif Ben Badra è
Warlord, il leader dei guerrieri nemici e Marco
Khan è il suo braccio destro One-Eye. Completano il cast
Mona Hammond nei panni della vecchia madre e
Tim Barlow in quelli de L’Onnipotente.
Nel concepire il film, si era
inizialmente ipotizzato di utilizzare una lingua antica similmente
a come avvenuto per La passione di Cristo e
Apocalypto. Emmerich però rifiutò l’idea, sostenendo che
l’utilizzo di una simile caratteristica avrebbe tolto emozione al
racconto. Si optò invece per concepire insieme ad alcuni esperti un
differente tipo di linguaggio, poi utilizzato nel film. Esiste
inoltre un finale alternativo, ambientato anni dopo la conclusione
del film, dove l’anziano narratore, interrogato da un bambino,
afferma che le Montagne degli Dei, ovvero le Piramidi, erano state
dimenticate ed erano finite sepolte sotto la sabbia, ricollegandosi
dunque all’idea che la loro riscoperta millenni dopo avrebbe
portato ad un’errata datazione della costruzione delle
piramidi.
10.000 A.C.: il trailer e
dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di
10.000 A.C. grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì agosto alle ore
00:30 sul canale 20
Mediaset.
Molto spesso capita che alcuni dei
migliori personaggi dei fumetti non ricevano troppa giustizia sul
grande schermo. Molto spesso capita con i villain che vengono
sacrificati per dare spazio all’eroe di turno. Ebbene, vi
segnaliamo 10 villain che meriterebbero una seconda possibilità al
cinema:
[nggallery id=2601]
Quali di questi vi sono piaciuti al
cinema? E quali invece vorreste rivedere in altre vesti? Quali
villain, secondo voi, mancano all’appello? Fatecelo sapere nei
commenti!
Lo scorso aprile Avengers: Infinity War ha
abbattuto qualsiasi limite stabilendo il nuovo di record di
personaggi morti alla fine del film. Spesso, nella storia dei
cinecomic, uno degli eroi viene sacrificato per
favorire la narrazione o per innescare le trame del futuro,
lasciando i fan a disperarsi per la loro scomparsa o a pregare
affinché tornino in scena.
Tuttavia ci sono stati dei
“sacrifici” che hanno oggettivamente danneggiato i franchise, a
volte rimediati in extremis (come nel caso di Superman nel DCEU):
ecco di seguito i dieci più importanti scelti tra l’universo
Marvel e quello
DC.
Superman (Batman v Superman: Dawn of Justice)
I piani affrettati
della DC Film sulla creazione di un universo cinematografico
condiviso hanno più volte mostrato i propri limiti in queste fasi
iniziali. Cominciando già da Batman v Superman: Dawn of
Justice, lasciando uscire di scena troppo presto il
suo personaggio chiave, ovvero
Superman.
Se peggio di così
non potesse andare, l’eroe è stato immediatamente resuscitato nel
film successivo, Justice League, gettando alle ortiche
il punto di riflessione cruciale di Dawn of Justice (la
perdita della speranza). Insomma un errore a cui la DC ha rimediato
abbastanza goffamente.
Jimmy Olsen (Batman v Superman: Dawn of Justice)
Torniamo ancora una volta in casa
DC con il cameo di Jimmy Olsen in
Batman v Superman, uno dei momenti più amati dai
fan passato quasi in sordina.
Olsen è un agente
della CIA sotto copertura che lavora come fotografo accanto a Lois
Lane durante il suo viaggio in Africa prima di essere brutalmente
ucciso da una pallottola. Prima della conferma di Zack
Snyder arrivata dopo l’uscita nelle sale, il personaggio
era rimasto senza nome ed è probabile che non ci sarebbe stato
abbastanza spazio per il personaggio nell’universo DC in continua
espansione.
Ciclope (X-Men: Conflitto Finale)
Dopo aver ricoperto
il ruolo del leader degli X-Men, era lecito immaginare che
Ciclope avrebbe avuto più spazio nel terzo film
del franchise, tuttavia il personaggio viene ucciso in
X-Men: Conflitto Finale, destando la rabbia di
molti.
La cosa peggiore, a
ripensarci, è che la scena della sua morte si interrompe prima che
Dark Phoenix finisca il suo “lavoro”, e si vocifera che la sequenza
sia stata volutamente troncata a causa dell’attore James
Marsden che aveva abbandonato la serie sugli X-Men per
girare Superman Returns.
Gwen Stacy (The Amazing Spider-Man 2)
Una strategia infallibile per
distruggere un franchise molto popolare è liberarsi dall’attore più
carismatico del cast. È forse questo il caso di The Amazing Spider-Man 2, che
ha visto l’uscita di scena della Gwen Stacy
interpretata da Emma Stone, e sebbene la scena sia
stata di grande impatto resta l’amaro in bocca per le occasioni
sprecate.
Innanzitutto per il talento della
Stone, e poi per l’innegabile chimica con l’allora partner
Andrew Garfield, per alcuni la cosa migliore del
reboot sull’Uomo Ragno.
Jonathan Kent (L’uomo d’acciaio)
È davvero difficile dimenticare
il momento in cui Clark lascia che suo padre
venga inghiottito da un tornado nel primo atto di L’uomo d’acciaio: il sacrificio di
Jonathan Kent ci aveva lasciati piuttosto
perplessi (perché l’uomo sceglie di non essere salvato da suo
figlio supereroe?), e inoltre la sua uscita di scena non ha
permesso di approfondire troppo un personaggio dalle grandi
potenzialità.
Ra’s al Ghul (Batman Begins)
Batman ha solo una
regola: non uccide i suoi nemici. Se così non fosse, Bruce Wayne
scivolerebbe nel regno dell’ambiguità insieme a molti dei suoi
avversari. Questo è in definitiva ciò che ha reso il cavaliere
oscuro un personaggio così avvincente, tuttavia la sua morale
sembra vacillare quando si scontra con il suo ex allenatore
Ra’s al Ghul in Batman
Begins.
Nello stesso film
Wayne risparmia la vita a Spaventapasseri, ma decide di non rendere
giustizia a Ra’s abbandonandolo su un treno destinato alla
distruzione.
Quicksilver (Avengers: Age of Ultron)
Meno di un anno
dopo dall’esordio di Evan Peters nei panni di
Quicksilver in X-Men: Giorni di un futuro
passato, Aaron Taylor-Johnson viene scelto per
interpretare lo stesso personaggio in Avengers: Age of
Ultron.
Ma al contrario
della sua controparte degli X-Men, questa versione è stata
oggettivamente sacrificata dai Marvel Studios per la trama del film. A causa
della complicata sovrapposizione tra Fox e Marvel in termini di diritti, sia
Pietro che Wanda Maximoff sono stati privati delle loro origini
mutanti e trasformati in esperimenti dell’HYDRA.
E prima che
Quicksilver potesse davvero entrare nell’universo come membro degli
Avengers, il personaggio è stato ucciso da un attacco di
proiettili.
Venom (Spider-Man 3)
Dopo il grande
successo di Spider-Man 2, le aspettative sul terzo
film gravavano sulle spalle di Sam Raimi che,
originariamente, non avrebbe voluto inserire Venom
nel film, mentre gli studios si.
Insomma, questo
conflitto insanabile ha portato ad un ritratto del personaggio
troppo vago, ed era chiaro che le sue scene siano state affrontate
con una diversa “attenzione”, forse più superficiale, finendo per
perdersi nella lunga schiera di villain presenti.
Deadpool (X-Men: Le origini – Wolverine)
Dal suo look ai
suoi poteri, tutto ciò che riguarda l’incarnazione di
Deadpool in X-Men: Le Origini –
Wolverine è stato gestito nella maniera più sbagliata
possibile.
Probabilmente
l’uccisione per mano di Wolverine è la cosa migliore che gli capita
durante l’intero film, fino a quando la seconda scena post
credits ha suggerito un eventuale futuro per il
supereroe. Per fortuna, grazie a Ryan
Reynolds siamo riusciti a ottenere l’adattamento di
Deadpool che tutti si aspettavano.
Zio Ben (The Amazing Spider-Man)
Una delle cose
peggiori che un reboot possa fare è caplestare lo stesso terreno
del franchise precedente. Uscito dieci anni dopo il primo
Spider-Man di Sam Raimi, The Amazing
Spider-Man ha riproposto diverse cose già affrontate, come
la morte di zio Ben come momento decisivo nella
vita di Peter Parker.
Sappiamo però che è
possibile raccontare le origini di Spider-Man anche senza questo
intreccio, e i Marvel Studios l’hanno dimostrato,
quindi perché la Columbia Pictures non ha fatto lo
stesso?
Prima dell’uscita di Suicide
Squad nel 2016, la Sony Pictures stava
sviluppando un film dedicato ai Sinistri
Sei: in quel periodo, tutto lasciava intendere che i
grandi cattivi dei fumetti sarebbero diventati i nuovi protagonisti
del grande schermo, al pari degli eroi. Da allora abbiamo visto
“soltanto” Venom,
mentre Loki
avrà una serie a lui dedicata che arriverà direttamente su Disney+ il prossimo anno. Mentre sale
l’attesa per The Suicide
Squaddi James
Gunn, ecco 10 supervillain sia Marvel che DC che vorremmo vedere
sul grande schermo, magari protagonisti di uno stand-alone:
Magneto
Si è parlato di un film
dedicato a Magneto per anni, ma la sceneggiatura che
avrebbe dovuto rappresentare la base di quell’ipotetico film è
stata effettivamente integrata in X-Men: L’inizio di Matthew
Vaughn, dove è stata appunto raccontata la storia
delle sue origine.
Tuttavia, ciò non significa che
un’avventura in solitaria per questo iconico supervillain non possa
ancora accadere nel MCU. Abbiamo visto Magneto
combattere fin troppo contro gli X-Men, quindi seguirlo mentre
assembla la sua “Confraternita dei mutanti malvagi” potrebbe
riservare ancora diverse sorprese, senza considera che i Marvel Studios potrebbero raccontare i suoi
primi anni da sopravvissuto all’Olocausto, provando così a scavare
ancora più a fondo nel suo odio verso l’umanità.
I Segreti Sei
Come la maggior parte dei
personaggi e dei team della DC Comics, ci sono state diverse
versioni dei Segreti Sei nel corso degli anni: la
più affascinante, però, è indubbiamente quella originale,
costituita da una serie di villain guidata dalla misteriosa figura
di Mockingbird.
Tra i suoi membri figurano August
Durant, Lili De Neuve, Carlo Di Rienzi, Tiger Force, Crimson Dawn e
King Savage. Nonostante sia un gruppo che presenti diverse affinità
con i Sinistri Sei o con la Squadra Suicida, potrebbe essere
comunque interessante introdurlo sul grande schermo… chissà, magari
in un sequel di The
Suicide Squad proprio per dare del filo da
torcere ad Harley Quinn e ai suoi “amici”.
Dottor Destino
Finora abbiamo visto due versioni
di Dottor Destino sul grande schermo ed entrambe
sono state delle grandi delusioni. I film dedicati ai Fantastici
Quattro del 2005, 2007 e 2015 hanno palesemente
fallito con la loro rappresentazione di Victor Von Doom, senza mai
riuscire ad esplorare la vera natura dei suoi superpoteri e la sua
eredità lettone.
Con un po’ di fortuna, un’eventuale
riavvio dei Fantastici
Quattro da parte dei Marvel Studios potrebbe essere
decisamente più fedele ai fumetti originali, o magari regalare al
villain che film in solitaria che possa esplorare la sua infanzia e
risalire fino ai suoi giorni da monarca in Latveria.
I Nemici
Se I
Nemici venissero davvero introdotti in The Flash (come si vociferava per lungo
tempo), il gruppo di personaggi potrebbe finalmente acquisire una
propria dignità cinematografica, a condizione che il cast sia
abbastanza forte.
Il loro nemico
principale è, ovviamente, il Velocista Scarlatto, e se
occasionalmente hanno combattuto al suo fianco per un bene più
grande, la Warner Bros. avrebbe la possibilità di fare qualcosa di
molto più divertente per il grande schermo. Ad esempio, perché non
realizzare un intero film dalla loro prospettiva e rendere così
Barry Allen il “cattivo” di turno?
I Thunderbolts
Nei fumetti, i
Thunderbolts fingono di essere degli
eroi per poi arrivare a commettere i crimini più efferati. Di
recente, però, non sono stati rappresentati in maniera molto
diversa dalla Task Force X, quindi come una squadra di cattivi
costretta a lavorare a malincuore per il governo.
In un mondo ideale,
dovrebbero essere i Marvel Studios a realizzare un film
sui Sinistri
Sei, ma è molto probabile che alla fine sarà grazie
alla Sony Pictures che vedrà finalmente la luce. Con un po ‘di
fortuna, la nuova possibile iterazione sarà decisamente migliore di
quello che la stessa Sony aveva pianificato dopo The
Amazing Spider-Man 2.
È difficile non entusiasmarsi
all’idea di Spider-Man
che possa fare squadra o combatte contro villain del calibro di
Venom
e Morbius.
Ci sono tante direzioni diverse in cui un film come questo potrebbe
andare. La domanda vera però è: quali cattivi dovrebbero apparire
nell’eventuale cinecomic? Green Goblin, Dottor Octopus, Venom,
Kraven il Cacciatore, Mysterio e Avvoltoio di certo non possono
mancare!
Gli Oscuri Vendicatori
Ci sono chiaramente grandi
cambiamenti in serbo per l’Universo Cinematografico Marvel mentre ci prepariamo ad
accogliere la Fase 4. L’espansione del franchise dedicato ai
Vendicatori (anche perché molto presto ci saranno troppi eroi da
gestire all’interno di una singola squadra), potrebbe essere al
centro dei lavori sulla Fase 5.
Partendo da questo presupposto,
avere una nuova fazione, quella corrispondente agli Oscuri
Vendicatori, i supercriminali agli ordini di Norman
Osborn, sarebbe un qualcosa di molto interessante e anche
divertente da vedere sullo schermo. Forse potrebbero esserci alcuni
problemi per quanto riguarda i diritti, ma è innegabile che vedere
quel supergruppo nel MCU sarebbe davvero
incredibile.
Sinestro
La scena a metà dei titoli
di coda del disastroso Lanterna
Verde del 2011 ha anticipato la trasformazione di
Sinestro nel leader dellla temibile Sinestro
Corps. Con un riavvio del franchise adesso in sviluppo sia per il
grande schermo che per il servizio di streaming HBO Max, quella
stessa storia potrebbe finalmente essere raccontata in tutta la sua
gloria.
Il fumetto “Sinestro Corps
War” è stato un evento epico che potrebbe essere
raccontato in numerosi film o addirittura in un’intera serie tv, e
le conseguenze che ne derivano potrebbero portare tranquillamente
all’uscita di un film in solitaria dedicato all’anti-eroe complesso
e sfaccettato.
Deathstroke
La serie
Arrow ha fatto un ottimo lavoro nel rendere
Slade
Wilson/Deathstroke un personaggio avvincente.
Mercenario tra gli assassini più temuti nell’Universo DC, Slade
Wilson non è certamente un bravo ragazzo, ma come accade per
Deadpool o Wolverine, non sarebbe troppo difficile fare il tifo per
lui in un eventuale stand-alone.
Joe Manganiello avrebbe dovuto interpretare
Deathstroke nelThe
Batman di Ben Affleck. In seguito, il regista di The
Raid – Redenzione,Gareth Evans, era stato ingaggiato per
dirigere un film in solitaria che però non ha mai visto la luce.
Speriamo che i progetti della DC attorno al personaggio cambino
quanto prima…
Agente Venom
La Sony Pictures ha già
dedicato un film a Venom,
e presto arriverà nelle sale anche il sequel, Venom: Let
There Be Carnage. Sarebbe comunque interessante vedere
al cinema anche Agente Venom, alter ego di Flash
Thompson.
Dopo aver perso le gambe
combattendo all’estero (ispirato dalle gesta eroiche di Spider-Man),
a Flash viene offerta la possibilità di essere legato al simbiote
alieno e servire ancora una volta il suo paese. Un film a lui
dedicato sarebbe sicuramente interessante…
Vi siete mai chiesti se i supereroi,
i villain, e i vari personaggi che compaiono nei cinecomic siano
fedeli ai loro originali dei fumetti? Spesso la trasposizione da un
mezzo all’altro ha fatto cambiare, in alcuni casi radicalmente,
l’immagine che i lettori avevano del soggetto in questione, e come
potrete vedere qui sotto, i Marvel Studios non si sono sottratti
al difficile compito. Tuttavia, con il passare degli anni, sempre
più edizioni dei fumetti hanno modificato le fattezze dei supereroi
proprio per rimanere più attaccati possibile alla nuova realtà
cinematografica, che è poi ciò che muove l’economia attuale e
spinge molti neo fan ad avvicinarsi all’universo Marvel.
Grazie a CBR possiamo dare uno sguardo ai personaggi dei
fumetti Marvel segretamente ridisegnati per
assomigliare alle versioni viste nei film. Li trovate di
seguito:
Bullseye
Bullseye ha
debuttato nel 1976 sui fumetti di Daredevil,
mentre nel film di Mark Steven Johnson con Ben
Affleck, il villain interpretato da Colin
Farrell ha optato per un giubbotto di pelle di rettile
diverso dall’originale e una vistosa cicatrice in fronte a forma di
mirino.
Cyclope
Creato nel 1963 da Stan
Lee e Jack Kirby, Cyclope ha cambiato spesso look,
fino alla versione cinematografica vista nei primi film di Bryan
Singer. Nel 2000 infatti indossava un’uniforme nera con un nuovo
visore rosso, per poi essere ri-modificato nel riavvio del
franchise.
Falcon
Per anni il costume di
Falcon è stato nero con dettagli rossi, quando in
passato aveva esordito nei fumetti con una tuta verde. Tuttavia il
look adottato nel MCU (maglietta a maniche corte
semplice con ali disegnate rosse) ha ispirato la serie successiva
di fumetti dove è presente il personaggio.
Nick Fury
Dopo aver assunto un
ruolo predominante all’interno del MCU, il Nick Fury
di Samuel L.Jackson ha determinato forti
cambiamenti anche nei fumetti, almeno a livello di look (come
potete vedere nella foto qui sopra).
Peggy Carter
Prima interesse
sentimentale di Captain America, poi protagonista di una serie
televisiva, l’agente Peggy Carter ha subito
diverse variazioni nel corso della storia. Di certo la versione
offerta da Hayley Atwell è forse la migliore
finora realizzata, con un look che ha ispirato le successive
edizioni dei fumetti.
Da quando lo Star
Lord di Chris Pratt è apparso al cinema
nel primo Guardiani della Galassia, i fumetti si
sono presto adeguati alla nuova versione dell’attore, sia per look
che per carattere. E se prima indossava unicamente un’uniforme blu
con una maschera, ora l’abbigliamento presenta una lunga giacca
marrone di pelle e diversi accessori.
Loki
Diverso dalle precedenti
versioni del personaggio, Loki secondo il MCU ha capelli più lunghi e un
elmetto di corna più piccolo rispetto all’originale. Oltre il fatto
che risulta di età adulta rispetto alle giovani versioni dei
fumetti.
Valkyria
Introdotto nel 1970 nei
fumetti di Avengers, il personaggio di Valkyria ha
trovato spazio al cinema in Thor: Ragnarok decisamente distante
dalla versione originale. Eppure la nuova supereroina ha così
colpito l’attenzione da influenzare le prossime uscite su carta
nelle serie di Saladin Ahmed e Javier Rodriguez.
Visione
Giallo e verde erano i
colori predominanti del look di Visione nei
fumetti, radicalmente modificati per la versione cinematografica di
Paul Bettany. Come avrete notato, il costume
dell’androide creato da Ultron presenta numerose differenze con
l’originale, non solo per le tonalità, quanto per l’assenza della
gemma sul petto.
Occhio di Falco
Eliminati del tutto i
colori dall’uniforme originale di Occhio di Falco:
ecco la più grande differenza tra fumetti e cinecomic pe ril
personaggio interpretato da Jeremy Renner in
Avengers e nei successivi film. Dalla tuta grigia
e viola si è passati ad una grigio scuro con inserti rossi.
Sempre più personaggi iconici dei
Marvel Comics vengono adattati per il
grande e piccolo schermo e ora che il MCU
ha già trasposto le stoyline principali della maggior parte dei
personaggi storici della Silver Age dei fumetti, ha l’opportunità
di concentrarsi meglio su altri dei decenni successivi, per le
prossime Fasi. Senza dubbio, verranno presi in considerazione eroi
precedentemente trascurati degli anni ’80: vediamo quali potrebbero
diventare i prossimi preferiti dei fan.
Psylocke
Betsy
Braddock era un personaggio di supporto a Captain
Britain a metà degli ultimi anni ’70, ma è veramente
entrata a far parte della storia dei fumetti quando è stata
presentata come la mutante Psylocke nel 1986,
unendosi poi alla squadra degli X-Men dopo averli
aiutati contro il super cattivo Sabretooth in
Uncanny X-Men #213.
Una versione MCU
di Psylocke non sarebbe il primo adattamento
live-action del personaggio, dato che fatto una breve apparizione
in X-Men: The Last Stand e ha avuto un ruolo di
maggior rilievo in X-Men: Apocalypse, interpretato da Olivia Munn. Ora che i diritti cinematografici
degli X-Men e degli altri mutanti sono di
proprietà dei Marvel StudiosPsylocke potrebbe finalmente avere l’opportunità
di essere messa sotto i riflettori come merita.
Speedball
Speedball è un personaggio
creato da Tom DeFalco e Steve
Ditko nel 1988. Comparso per la prima volta in The
Amazing Spider-Man Annual #22, il liceale Robbie
Baldwin ottenne il potere di generare bolle energetiche
dopo un incidente di laboratorio, che lo fece diventare appunto
Speedball. Il personaggio sarebbe poi diventato un
membro cruciale della squadra dei New Warriors,
con un ruolo significativo all’inizio della storyline Civil
War del 2006.
Con le voci che circolano sui vari
super team sui cui la Marvel
vorrebbe soffermarsi, inclusi i Giovani Vendicatori
e i Thunderbolts, questo sarebbe il momento
perfetto per introdurre i Nuovi Guerrieri, tra cui
Speedball. Molti fan sanno che questa squadra ha
quasi visto la luce sotto forma di una serie televisiva diversi
anni fa, in cui Calum Worthy era stato scelto come
Baldwin: forse è giunto il momento per la Marvel
di concretizzare quell’idea accantonata da tempo.
Puma
Il Puma,
conosciuto anche come Thomas Fireheart, è l’ultima
evoluzione di un esperimento genetico durato generazioni da parte
di una tribù di indigeni, che mirava a dar vita al guerriero
perfetto. Fireheart si trasforma in un gatto
mannaro simile a un puma per combattere il male e l’ingiustizia, e
ha avuto più volte una rivalità con l’Uomo Ragno, che disdegna la
sua modalità di lotta al crimine.
Il Marvel Cinematic
Universe è specializzato nel riuscire a fare
apprezzare al pubblico anche i personaggi meno popolari dei fumetti
e, anche se Puma non ha mai guadagnato la stessa
notorietà che hanno avuto altri supereroi, ha giocato un ruolo
affascinante in diverse storyline dell’Uomo Ragno
degli anni ’80 e dei primi anni ’90. Se ci fosse la possibilità di
introdurlo nel MCU,
questo personaggio potrebbe far impazzire il pubblico.
Dazzler
Alison
Blaire, alias Dazzler, è una mutante con
la capacità di manipolare le onde sonore e usarle come potenti armi
contro i suoi nemici. Apparsa per la prima volta in The Uncanny
X-Men #130, è stata in effetti una collaboratrice piuttosto
degna di nota della squadra titolare, mentre perseguiva anche una
carriera musicale professionale.
Con i mutanti pronti a fare il loro
debutto nel MCU
in un futuro molto prossimo, Dazzler sarebbe
un’eccellente aggiunta; ha anche fatto un breve cameo in Dark Phoenix, interpretata da Halston
Sage, ma non ha avuto altre trasposizioni in live-action.
Con il recente casting della Marvel di Harry
Styles come Eros, forse potremmo aspettarci un’altra pop
star nel ruolo di Dazzler.
Firestar
Firestar
fa parte di una classe d’elite nella tradizione dei fumetti che, in
realtà, ha debuttato nella serie animata Spider-Man and His
Amazing Friends, in cui Angelica “Angel”
Jones ha sostenuto la squadra titolare come suo alter ego
supereroe, guadagnando abbastanza popolarità da essere aggiunta
all’universo dei fumetti della Marvel poco dopo.
Questo personaggio sarebbe
un’aggiunta perfetta ai Vendicatori nelle prossime fasi del
MCU; i suoi poteri, che
includono il volo, la manipolazione delle onde radioattive, le
esplosioni di energia e altro ancora, rendono
Firestar una forza da tenere in considerazione,
capace di andare contro personaggi del calibro di
Thanos, o qualsiasi altro cattivo che i
Vendicatori potrebbero dover combattere prossimamente.
Cannonball
Creato
nel 1982 dal leggendario scrittore di fumetti degli
X-Men
Chris Claremont
e dal disegnatore
Bob McLeod,
Cannonball
è stato uno dei primi membri principali della squadra dei Nuovi
Mutanti. Ha la capacità di spingersi come un jet a velocità
incredibili, il che lo rende un potente alleato per i suoi compagni
di squadra e un pericoloso nemico per qualsiasi super cattivo che
incontri sul cammino.
Samuel Zachary
Guthrie ha fatto un’apparizione nell’ultimo film sui
mutanti della Fox, The New
Mutants del 2020, in cui è stato interpretato da
Charlie Heaton, ma non gli è mai stato concesso di
realizzare il suo vero potenziale, il che lo rende un candidato
perfetto per un reboot del MCU.
Con i Marvel Studios che
probabilmente prenderanno in considerazione alcuni mutanti
periferici per inaugurare l’era degli X-Men,
Cannonball porterebbe sicuramente una ventata di
freschezza.
Jubilee
Jubilee è
una mutante che ha spesso giocato un ruolo minore nella squadra
degli X-Men, guadagnandosi tuttavia un seguito
fidatissimo dopo la sua apparizione in X-Men: The Animated
Series. Da allora, ha fatto il suo debutto live-action in
diversi film degli X-Men, ma queste apparizioni
non sono mai ammontate a niente di più di gloriosi camei.
Dal momento che i precedenti
franchise degli X-Men hanno fortemente
caratterizzato i membri classici della squadra come Wolverine, Ciclope e
Jean Grey, i Marvel Studios potrebbero
scegliere di presentare gli X-Men secondari in ruoli più prominenti
nel prossimo reboot. Come tale, Jubilee sarebbe
un’eccellente aggiunta, con finalmente l’adattamento live-action
che i fan hanno sperato di vedere.
Elektra
Elektra
Natchios è una letale assassina e guerriera, che è stata
associata sia al lato giusto che a quello sbagliato della legge
nella sua lunga storia nei fumetti. È un’abile spadaccina e atleta,
capace di tenere testa a personaggi come
Daredevil, The Punisher e
Typhoid Mary.
Molti fan della Marvel riconosceranno
Elektra dalla sua interpretazione di Jennifer Garner nel film
Daredevil del 2003 e dal successivo (e disastroso)
film su Elektra di alcuni anni dopo. Anche se il
personaggio è stato riavviato per la serie NetflixDaredevil del 2015, deve ancora fare
un’apparizione nel MCU;
con le voci che circolano sul fatto che l’attore di Daredevil di NetflixCharlie Cox potrebbe tornare in
Spider-Man: No Way Home, questo è il momento
perfetto per riportare in auge anche Elektra.
Kitty Pryde
Kitty
Pryde, a volte conosciuta come Shadowcat,
è un popolare membro della squadra degli X-Men, che possiede la
qualità di diventare completamente intangibile, il che le permette
di camminare attraverso qualsiasi struttura solida con facilità.
Anche se i suoi poteri sono lontani dal renderla un mutante di
livello Omega, Kitty ha avuto diverse varianti
estremamente potenti di se stessa nei fumetti che dimostrano il
valore aggiunto che conferisce alla squadra.
Molti appassionati di film di
supereroi ricorderanno che Kitty Pryde è apparsa
in un certo numero di film originali degli X-Men,
anche se è stata più che altro lasciata in disparte, concedendole
più tempo sullo schermo solo quando Elliot Page, che la interpretava, ha
guadagnato popolarità. È giunto il momento, tuttavia, che a
Shadowcat venga concesso spazio in una squadra di
X-Men del MCU.
Beta Ray Bill
Beta Ray
Bill è uno dei personaggi più insoliti della
Marvel degli anni ’80.
Proveniente dal pianeta Korbin, Beta Ray
Bill è una creatura simile a un cavallo che è apparsa per
la prima volta in The Mighty Thor #337. Si allea spesso
con gli Asgardiani e non si separa mai dall’ascia
Stormbreaker, che è l’attuale arma prediletta di
Thor nel MCU.
I fan della Marvel
desiderano da tempo un adattamento live-action di Beta Ray
Bill nel MCU,
e i Marvel Studios continuano
a scherzare sull’idea, accennando alle sue sembianze in una delle
statue giganti che compongono il palazzo del Gran Maestro in
Thor: Ragnarok. Il personaggio si abbina anche
perfettamente allo stile coloratamente assurdo del regista
Taika Waititi, facendo così credere a molti fan
che la sua inclusione nel prossimo Thor: Love
and Thunder sia inevitabile.
I Marvel Studios sono diventati il vero
punto di riferimento del pubblico per quanto riguarda i supereroi,
e dal 2008 continuano a collezionare successi portando
nell’universo cinematografico tantissimi personaggi e storie dei
fumetti.
Non tutti sanno però che alcuni di
questi avevano ottenuto un adattamento al cinema e in tv ben prima
di entrare nel MCU: Volete scoprire di
chi parliamo? Leggete qui sotto:
Nick Fury
Il personaggio di Nick
Fury, interpretato nel MCU da Samuel L.
Jackson, ha avuto un ruolo centrale nell’universo
cinematografico sin dalla sua prima apparizione nella scena
post-credits di Iron Man. Prima che questo avvenisse però, un altro
noto attore si era calato nei panni dell’eroe…
Siamo nel 1998, e David
Hasselhoff diventa il volto di Nick Fury nel film TV
Nick Fury: Agent of S.H.I.E.L.D, dove il
personaggio aiuta il governo a sconfiggere l’HYDRA evitando
l’attacco a Manhattan. A quanto pare il progetto doveva fungere da
espisodio pilota di una serie mai realizzata a causa delle
recensioni negative.
Spider-Man
Prima di Tom Holland,
Andrew Garfield e Tobey Maguire,
Spider-Man è stato portato sul piccolo schermo
dall’attore Nicholas Hammond, che ha interpretato
Peter Parker nel film che introduceva al pubblico la serie
televisiva The Amazing Spider-Man
della CBS, in onda per due stagioni dal 1977 al 1979.
Elektra
Il fiasco del Daredevil con Ben
Affleck non ha impedito la produzione dello spin-off dedicato ad
Elektra, interpretata sullo schermo da
Jennifer Garner.
Il film del 2005 vedeva l’eroina
resuscitata da Stick prima di proteggere una famiglia
dall’organizzazione criminale La Mano, e nonostante le cattive
recensioni i fan hanno potuto apprezzare la versione migliore del
personaggio nelle serie di Netflix Daredevil e The Defenders.
Hulk
Bruce Banner è uno dei personaggi
Marvel ad aver subito più
adattamenti nel corso degli anni: l’ultimo in successione è quello
interpretato da Mark
Ruffalo, preceduto da Edward
Norton ed Eric Bana nel film di Ang
Lee.
Per non parlare della serie TV
trasmessa dal 1978 al 1982 che ha generato diversi film come
The Trial of the Incredible Hulk con Bill
Bixby nei panni di Banner e Lou Ferrigno in quelli del gigante di
giada.
Doctor Strange
In pochi sanno che prima del suo
arrivo nel MCU, Doctor Strange è stato protagonista
di un film TV del 1978 intitolato Dr.
Strange, diretto e scritto da Philip DeGuere con
Peter Hooten nei panni del supereroe.
La speranza era quella di dare a
Strange maggiore spazio in una serie, ma le recensioni negative e
gli ascolti bassi ne hanno impedito la produzione.
Ghost Rider
Ghost Rider si è
ufficialmente unito al Marvel Cinematic Universe nella
quarta stagione di Agents of S.H.I.E.L.D.
interpretato da Gabriel Luna, che sarà a sua volta
protagonista di una serie TV in onda su Hulu nel 2020.
Prima di allora, come saprete,
Nicolas
Cage è stato il volto del personaggio al cinema in due
film prodotti dalla Sony Pictures.
Daredevil
Creato nel 1964 da Stan Lee e Bill
Everett, Daredevil è stato adattato per il piccolo
schermo la prima volta nel 1989 con il volto di Rex Smith nel film
TV The Trial of the Incredible Hulk. Dopo
di lui arriverà Ben
Affleck nel 2003 con lo stroncatissimo Daredevil
cinematografico.
Howard il Papero
Tra i personaggi meno noti ma anche
più chiacchierati dell’universo Marvel, Howard il
Papero ha ottenuto il suo film solista nel 1986, diretto
da Willard Huyck e interpretato da Ed Gale, Lea Thompson e Tim
Robbins.
Prima di Jon
Bernthal e la serie di Netflix, Frank Castle aka
The Punisher era arrivato sullo schermo nel 1989
con Dolph Lundgren nel ruolo del famigerato
vigilante e grazie a Thomas Jane, che l’ha
interpretato nel film del 2004 (sostituito poi da Ray
Stevenson per Punisher: War Zone).
Captain America
Nel cuore dei fan e del pubblico
generalista Chris
Evans è il volto di Steve Rogers, a.k.a.
Capitan America, al cinema, ma qualcuno saprà
sicuramente che non è stato il primo attore della storia ad
impugnare lo scudo.
Cap è infatti uno degli eroi più
“anziani” della lista, nato nel 1941 e portato sullo schermo dal
serial con Dick Purcell, poi in TV nel 1979 da Reb Brown e nel 1990
da Matt Salinger.
Ci sono tanti personaggi
interessanti nell’Universo DC Comics che con ogni
probabilità non avranno un loro film, perché spesso sono personaggi
secondari, perché si adattano maggiormente al racconto seriale
oppure perché sono di nicchia. Eccone alcuni:
Una delle più insistenti critiche
fatte al Cavaliere Oscuro di Batman v Superman Dawn of
Justice è quella che il nostro eroe imbraccia armi da
fuoco e fa fuori nemici a volontà. Tuttavia, Batman non è il solo
eroe a mietere vittime nei recenti cinecomics. Ecco 10 supereroi che hanno ucciso i
loro nemici.
I Marvel Studios potrebbero cambiare per sempre
l’MCU così come lo conosciamo, se
l’imminente Deadpool &
Wolverine, in uscita il 26 luglio
2024, riscriverà alcune delle trame più deludenti e
insolite del franchise. Il film potrebbe infatti introdurre una
serie di mutanti nel franchise, rendendo gli eventi dell’Universo
X-Men della Fox canonici nel multiverso del MCU, ma alcune scene del film
mostrate nel trailer lasciano intendere che Deadpool viaggerà nel
tempo attraverso la storia del MCU. Il che significa che i
Marvel Studios potrebbero
riscrivere alcuni eventi, così da correggere alcuni importanti
buchi nella narrazione fino ad oggi proposta. Provando ad
immaginare che ciò avvenga, ecco alcune storyline che Deadpool &
Wolverine potrebbe riscrivere.
Una seconda occasione per
Inhumans
Dopo che gli Inumani si sono
affermati come elemento chiave della storia in Agents of
SHIELD della Marvel Television, nel 2017 è stata
prodotta e realizzata una serie a loro dedicata. Inhumans
ha però ricevuto un’accoglienza estremamente negativa, il che ha
fatto sì che da allora la complessa specie sia stata completamente
omessa dal MCU. Tuttavia, Doctor Strange nel Multiverso della Follia del 2022 ha
visto un cameo del Black Bolt di Anson Mount,
quindi i Marvel Studios potrebbero iniziare
a gettare i semi di nuove storyline sugli Inumani, e
Deadpool &
Wolverine potrebbe dare una spinta in tal senso
cancellando completamente gli eventi della deludente serie
televisiva Marvel.
La storia d’amore tra Steve Rogers
e Sharon Carter era inutile e andrebbe cancellata
Una delle trame più strane delle
Fasi 2 e 3 del MCU è stata la storia d’amore tra
lo
Steve Rogers di Chris Evans e la Sharon Carter di Emily VanCamp. Lei è la nipote del
vero interesse amoroso di Rogers nel MCU, la Peggy Carter di
Hayley Atwell, il che ha reso la loro storia d’amore ancora più
strana, quindi molti preferirebbero che venisse semplicemente
eliminata dal MCU. Deadpool &
Wolverine potrebbe rivisitare gli eventi di Captain America: The Winter Soldier o Captain
America: Civil War e interrompere questa relazione prima
che inizi, il che potrebbe anche portare Sharon Carter su una
strada che neghi la confusa trama del Power Broker della Fase
4.
Thor: Ragnarok dovrebbe ispirarsi
maggiormente a Planet Hulk
Nel 2017, il regista Taika Waititi ha preso in prestito elementi
dall’intensa trama di Planet Hulk dei
Marvel Comics per Thor:
Ragnarok, introducendo l’esilio di Hulk a Sakaar. Questo
aveva il potenziale per impostare davvero il progetto dei Marvel Studios sulla World War
Hulk, ma ha fallito nel raggiungere l’obiettivo. Nei fumetti,
l’esilio involontario di Hulk su Sakaar culmina con l’assunzione
del controllo del pianeta prima che la morte della moglie lo spinga
a tornare sulla Terra per vendicarsi. Il trailer di Deadpool &
Wolverine mostra Deadpool sul letto a forma di mascella di
Hulk su Sakaar, quindi è possibile che Thor:
Ragnarok venga modificato per adattarsi meglio a questa
narrazione generale.
La morte di Quicksilver in Age
Of Ultron può essere evitata
I debutti nel MCU di Elizabeth Olsen e Aaron Taylor-Johnson, rispettivamente nei
panni di Wanda e Pietro Maximoff, sono stati entusiasmanti già
nella Fase 2, ma quest’ultimo è stato ucciso nella sua prima
apparizione completa in Avengers:
Age of Ultron del 2015. La Scarlet Witch di Wanda Maximoff
ha subito una fantastica trasformazione nel MCU, ma Quicksilver è stato invece
completamente sprecato. Alcune teorie suggeriscono che Deadpool si
trova nella foresta innevata di Age of Ultron nel trailer
di Deadpool &
Wolverine, suggerendo che potrebbe riscrivere la morte di
Quicksilver, permettendogli potenzialmente di tornare nel MCU, forse anche come mutante.
Jane Foster potrebbe tornare nei
panni di Mighty Thor
Sebbene Thor:
Love and Thunder del 2022 non abbia ricevuto
un’accoglienza positiva, una delle novità più interessanti del
progetto è stata la rivelazione della Jane Foster di Natalie Portman come Mighty Thor. Impugnando
il Mjolnir nel tentativo di sconfiggere il suo cancro in fase
terminale, la Foster avrebbe potuto avere un futuro brillante nel
MCU, ma nel progetto è rimasta
vittima del suo cancro e si è diretta verso il Valhalla. Deadpool &
Wolverine potrebbe riscrivere gli eventi di Thor:
Love and Thunder, forse riportando il Thor apertamente
umoristico al suo personaggio più emotivamente profondo e
permettendo il ritorno della Mighty Thor di Jane Foster.
La relazione tra Bruce Banner e
Natasha Romanoff non è stata risolta
Un’altra storia d’amore insolita che
molti vorrebbero vedere riscritta è quella tra il Bruce Banner di
Mark Ruffalo e la Natasha Romanoff di
Scarlett Johansson. Sebbene questa relazione avrebbe
potuto creare una nuova coppia di potere nel MCU, si è ridotta a un nulla di
fatto e non ha avuto alcuna risoluzione, a parte un’apparizione di
circostanza in Avengers:
Infinity War. Deadpool &
Wolverine dovrebbe rivedere la linea temporale del
MCU in modo tale che la controversa
storia d’amore tra Bruce Banner e Natasha Romanoff non si verifichi
affatto, oppure rendere ufficiale questa relazione, risolvendo in
qualche modo questo enorme filo rosso della Fase 3 del MCU.
Ultron merita di più che essere un
villain occasionale
Da quando ha preso il via con
Iron Man del 2008, il MCU ha ricevuto critiche per aver
sprecato molti dei cattivi più iconici e duraturi dei fumetti
Marvel. Crossbones, Malekith,
Teschio Rosso e Whiplash sono stati vittime di questa tendenza
“one-and-done”, ma la perdita più grande è stata quella dell’Ultron
di James Spader in Avengers:
Age of Ultron. Ultron è una delle minacce più importanti
dei Vendicatori nei fumetti Marvel, ma per il MCU è bastato un solo film a farlo
fuori. Anche in questo caso, Deadpool &
Wolverine potrebbe sfruttare le recenti teorie sul ritorno
di Ultron nel MCU riportando in vita la sua
intelligenza artificiale nella Fase 5.
L’errore temporale di
Spider-Man: Homecoming può essere risolto
Nel corso dei 16 anni di storia del
MCU, sono stati creati molti buchi
di trama evidenti e molti di essi sono rimasti irrisolti. Forse il
buco di trama più grande di tutti, tuttavia, è l’indicazione
secondo cui gli eventi di Spider-Man:
Homecoming, ambientato nel 2016, si svolgono otto anni
dopo quelli di The Avengers, ambientato nel 2012. Questo
problema è stato affrontato più volte dai dirigenti dei Marvel Studios negli anni
successivi, dimostrando che si trattava solo di un errore, ma
Deadpool probabilmente prenderà in giro questa enorme discrepanza
temporale. Deadpool &
Wolverine può inoltre risolvere questo problema e
potenzialmente chiarire altri fastidiosi buchi di trama della
storia del MCU.
Secret Invasion deve essere
rivisitato in modo adeguato
Secret Invasion del 2008 è stata una
delle storie più importanti della Marvel Comics, con un’invasione totale di
Skrull sulla Terra che ha attirato l’attenzione della maggior parte
dei supereroi dell’Universo Marvel. Questo ha reso il
live-action Secret
Invasion dei Marvel Studios una prospettiva
eccitante, ma la serie 2023 ha finito per diventare uno dei
progetti meno apprezzati del franchise, con critiche rivolte alla
scrittura, alla narrazione e agli effetti visivi. I Marvel Studios hanno per ora
ignorato gli eventi di Secret Invasion nei progetti
successivi, in particolare con The
Marvels, ma Deadpool &
Wolverine potrebbe fare di più cancellando completamente
gli eventi della serie, permettendo forse di adattare una
Secret Invasion più accurata dal punto di vista
fumettistico.
La confusione di Kang il
Conquistatore può essere risolta
Sulla scia della conclusione della
Saga dell’Infinito, Kang il Conquistatore è stato indicato come il
sostituto di
Thanos nella
Saga del Multiverso, con apparizioni in Loki e
Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Mentre questo
scenario si preparava a un’enorme battaglia tra Kang, le sue
varianti e i Vendicatori, in Avengers:
The Kang Dynasty, l’arresto e la condanna di Jonathan Majors nel 2023 hanno messo a
repentaglio i piani. Dal momento che ora non è chiaro se Kang il
Conquistatore sarà eliminato del tutto o se sarà reinserito nella
Fase 6 del MCU, Deadpool &
Wolverine potrebbe essere il posto migliore per i Marvel Studios per fornire
spiegazioni e chiarire ogni confusione indebita, in vista del gran
finale di questa Saga.
Tutti noi spettatori siamo sempre
molto affascinanti dalle storie vere raccontate sul grande schermo
e molto film devono il loro successo a questa verità. Ebbene però
non sempre la storia raccontata è quella realmente accaduta, ecco
ad esempio 10 storie vere (che non erano poi così tanto
vere) al cinema:
Anche se la squadra degli Avengers ha regnato
suprema nel MCU,
sta pian piano diventando evidente che il franchise abbia decido di
prendere le distanze dall’iconico gruppo, mentre ci avviciniamo
alla Fase 5.
Anche se i film possono sempre
contare su squadre come i Fantastici Quattro e gli
X-Men, il MCU
potrebbe anche decidere di introdurre una serie di nuove squadre
che sembrano essere relegate unicamente all’universo dei fumetti, e
sarebbero un’importante aggiunta in live-action.
Technet
I
Technet, squadra di minacce aliene e multiversali,
sono stati inizialmente riuniti come mercenari. Successivamente,
sotto la tutela di Nightcrawler, divennero a tutti
gli effetti dei supereroi, con abilità diversificate e sembianze
che li distinguevano da qualsiasi altra formazione.
In qualità di squadra dei fumetti
Marvel passati da villain
ad alleati, il gruppo ha alle spalle in realtà una backstory molto
divertente, che li rende di diritto più interessanti rispetto agli
eroi immediatamente scelti per proteggere il mondo. In quanto
esterni a ciò che accade sulla Terra, veri e propri outsiders,
riescono a offrire nuove prospettive su ciò che accade e i problemi
che la assediano. Inoltre, il character design della squadra li
rende davvero unici, personaggi che avrebbero da se il potenziale
per sconvolgere l’intero universo Marvel.
A-Force
Squadra composta interamente da alcuni dei più forti
personaggi femminili dei fumetti Marvel, l’A-Force
riunisce eroine incappate in un incidente multiversale, che hanno
deciso di darsi un ordinamento matriarcale. Guidata da
She-Hulk, la squadra includeva
Medusa, Captain Marvel e alcuni volti freschi
che devono ancora debuttare nel MCU,
come Singularity.
L’A-Force è una
delle squadre che probabilmente prima o poi apparirà nel MCU,
specialmente vista la crescente rilevanza dei personaggi femminili
nei live-action Marvel. Inoltre, dato che
She-Hulk debutterà presto in una serie tutta sua,
è del tutto possibile che l’ A-Force possa essere
introdotta all’interno della stessa Fase 4.
L’Accademia Braddock
Scuola istituita da Capitan Britain, la
Braddock Academy è stata progettata per formare la
prossima generazione di eroi britannici. Tuttavia, nonostante le
migliori speranze di Braddock, l’Accademia si è
evoluta rapidamente quando i ragazzi sono stati trascinati in
un’arena da un supercattivo e sono stati costretti a combattere
fino alla morte.
Anche se la Braddock
Academy non è apparsa spesso nei fumetti, ognuno dei suoi
studenti aveva del potenziale ed erano proprio loro i personaggi
più interessanti. Ragazzi come Cullen Bloodstone e
Katy Bashir disponevano infatti di powerset
davvero divertenti, che comportavano grandi svantaggi e
inconvenienti, in un mondo in cui la maggior parte degli eroi non
ne è interessato. Questo permetterebbe di sviluppare innumerevoli
storyline che, molto probabilmente, renderebbero questi giovani
eroi molto più cool degli stessi Vendicatori.
Starjammers
Dopo essere stato strappato via da moglie e figli, il
padre di Ciclope, Corsaro, mise
insieme una squadra di mercenari alieni e divenne quello che può
essere descritto assolutamente come un pirata
spaziale. Giurando di combattere per la libertà e contro
gli Shi’ar, la squadra si convertì in un baluardo
di speranza per la galassia, anche se alla fine riuscirono ad
assicurarsi la pace con gli Shi’ar.
Non diversamente dai
Guardiani della Galassia,
c’è molto di interessante negli Starjammers. Dopo
tutto, cosa potrebbe essere più divertente di un gruppo di
personaggi dediti alla pirateria e alla lotta contro un impero
spaziale? Il loro legame con gli X-Men fornisce
inoltre alla squadra il potenziale di una vasta gamma di storyline
esclusive, che potrebbero collegarli anche alla Terra, nel caso in
cui ci fosse bisogno di un crossover. Cosa potrebbero chiedere di
più i fan?
L’Avengers Academy
Il
Breakfast Club dell’universo Marvel, l’Avengers
Academy, è un programma creato dai Vendicatori per
intervenire sui ragazzi con superpoteri prima che questi tendando a
tramutarsi in villain. Dopo aver reclutato un gruppo di ragazzi che
sospettavano essere capaci di azioni terribili, i Vendicatori hanno
iniziato ad addestrarli e hanno rapidamente scoperto che la squadra
non era esattamente predisposta per il male.
L’Avengers Academy
è estremamente divertente soprattutto perché, come squadra,
incorpora storyline da coming-of-age, con protagonisti adolescenti
che non sono necessariamente sicuri del loro percorso. Se alcuni
sono in qualche modo disposti a muovere passi verso la strada della
crudeltà, altri cercano di tenere se stessi e gli altri lontani dal
male in ogni momento e in qualsiasi forma esso si presenti.
Power Pack
Quattro bambini dotati di superpoteri da un cavallo alieno
parlante, i Power Pack erano un gruppo di fratelli
che si dedicava a salvare le gente in grosse difficoltà. Anche se
spesso le storyline di questi piccoli protagonisti erano più
indirizzate verso un pubblico infantile, essi sono stati anche al
centro di uno degli episodi più controversi della Marvel Comics, il Massacro dei
Morlock.
Questi ragazzi possiedono poteri
interessanti, oltre a un forte legame con i Fantastici
Quattro e Wolverine, che li rende una delle squadre con
più potenziale nei fumetti Marvel. Se dovessero
apparire nel MCU,
una serie su di loro potrebbe essere una divertente e drammatica
storia familiare, un ottimo adattamento per una prodotto Disney+.
Morlocks
Nel corso degli anni, molti fan hanno iniziato a
notare che gli X-Men sono alcuni dei mutanti non solo più
interessanti, ma anche più “utili” in circolazione. Tuttavia, i
mutanti che non rientrano in questa definizione circoscritta, sono
stati respinti dalla società e in tanti si sono ritrovati a vivere
nei tunnel dei Morlock.
I Morlock sono
visti sotto una luce diversa nell’universo Marvel, poiché i loro poteri e
mutazioni sono stati la causa diretta della loro cacciata. Molti di
loro sono rancorosi, altri hanno poteri grotteschi che terrorizzano
i civili Marvel. Eppure, la loro unicità è
una delle ragioni per cui il gruppo è così affettuosamente
ricordato, anche a dispetto del Massacro dei
Morlock e di tutti gli orrori che hanno affrontato.
Gli Exiles
Gli
Exiles, squadra di mutanti provenienti da alcuni
dei più importanti domini del multiverso dei fumetti Marvel, sono stati riuniti dagli
alieni Timebrokers per affrontare i problemi del
multiverso e aggiustare le loro linee temporali. Spesso
contrapposti alla loro squadra rivale, i Weapon X,
gli Exiles hanno cercato di riparare ai torti e
alle ingiustizie al meglio, in qualsiasi universo venissero
mandati.
A differenza dei Guardiani
del Multiverso, la qualità più interessante della squadra
è la loro relazione tumultuosa con i Timebroker,
dato che gli Exiles raramente hanno potere
decisionale su dove saranno diretti o in cosa consisterà la loro
missione. Sono inoltre affascinanti perché i membri della squadra
muoiono regolarmente come i comuni civili o lasciano il gruppo e
vengono sostituiti da altre varianti: questo rivitalizza le loro
storyline e rafforza la determinazione di molti dei personaggi.
Alpha Flight
Guidato da
uno dei migliori eroi Marvel senza superpoteri,
Alpha Flight è stata una squadra di supereroi
canadesi che si è scontrata regolarmente con antichi dei, alieni e
nazioni del mondo. Dopo essersi sciolta a causa delle interferenze
del governo, la squadra si è evoluta in un’organizzazione spaziale
destinata a combattere le minacce galattiche e alcuni problemi
interni.
L’Alpha Flight è
stata una squadra fantastica e caratterizzata da una buona dose di
drammi interpersonali, di cui per decenni i lettori hanno voluto
sapere sempre di più. In quanto squadra diversificata e ricca di
eroi con personalità e storie uniche, l’Alpha
Flight potrebbe essere un’ottima scelta per il MCU.
Per non parlare del fatto che, dato il coinvolgimento di
Wolverine nella squadra, questo potrebbe essere un
ottimo modo per introdurre l’artigliato mutante preferito della
Marvel.
I New X-Men
Addestrati
dagli X-Men prima della Decimazione, e poi sovente
abbandonati a se stessi, i New X-Men sono stati un
gruppo di reclute mutanti dediti ad aiutare i mutanti a
sopravvivere alle conseguenze di House of M.
Nonostante i loro powerset diversificati e coinvolgenti, la squadra
ha dovuto affrontare alcuni dei momenti più tragici nei fumetti
Marvel e spesso è sopravvissuta per
pura fortuna (in molti casi, non sono sopravvissuti affatto).
L’aspetto più interessante dei
New X-Men è la rapidità con cui passano dal vivere
un tipico dramma adolescenziale alla vita in una zona di guerra. I
fan hanno avuto la possibilità di vedere i personaggi crescere e
adattarsi alle loro vite in continuo cambiamento, ed è stato
affascinante veder mutare le loro prospettive. Sfortunatamente,
molti di questi personaggi sono stati dimenticati dalla fine della
serie, il che è un vero peccato, considerando quanto fossero
affascinanti.
I fan sono davvero suscettibili in
questi giorni sugli Spoiler, ma forse non tutti ricordano che
spesso grandi pellicole rivelano importanti spoiler nei trailer o
addirittura ad inizio film. Nel tempo inoltre il concetto di
SPOILER ha subito una deliberata variazione di significato che
spesso rasenta il ridicolo. Ebbene oggi il sito Screen Rant ci mostra ben 10 pellicole con
altrettanti spoiler ad inizio film:
Trai titoli 21
Jump Street, Shaun of the Dead, Shutter Island, Jaws, Psycho, e
Star Trek Into Darkness.
Vi siete mai chiesti se l’indizio
principale della trama fosse posizionato proprio nelle scene
iniziali del film? Quanto abili sono stati allora registi e
sceneggiatori a nasconderlo dagli sguardi più attenti degli
spettatori? La storia del cinema ne è piena, e forse sapete a quali
titoli ci riferiamo.
Ecco di seguito 10
spoiler che probabilmente vi siete persi all’inizio
di celebri film:
Cole corre in chiesa (Il Sesto Senso)
Anche se Il Sesto Senso
passerà alla storia come uno dei film più inquietanti e meglio
diretti della storia del cinema horror, le persone continueranno
sempre a discutere del finale, quando Malcolm si
rende conto di essere egli stesso uno dei morti vaganti messi in
contatto con il bambino. All’inizio del film un ex paziente è
entrato in casa sua e gli ha sparato, tuttavia c’è un grande
indizio che è sfuggito alla maggior parte degli spettatori, che
anticipa il colpo di scena finale e la morte di Malcolm. Il medico
aspetta Cole a casa sua, ma il bambino si è rifugiato in una
chiesa. Quando Malcolm trova Cole, il bimbo
stringe una statua della Madonna. Corre verso la chiesa per
nascondersi da un fantasma, che è proprio Malcolm. Si aggrappa alla
statuina della Vergine Maria e prega, per cercare protezione da
quel fantasma che si avvicina, che è proprio Malcolm.
I segreti della famiglia nel tour domestico (Scappa – Get
Out)
In Scappa – Get
Out seguiamo l’afroamericano Chris mentre trascorre un
weekend con i genitori della sua fidanzata che incontra per la
prima volta. Lo scorrere del tempo rivelerà al pubblico un oscuro
segreto: presto il loro oscuro segreto: la famiglia è infatti
solita rapire gli afro-americani e prendere il controllo delle loro
menti attraverso la chirurgia. Tuttavia questa rivelazione viene
offerta già all’inizio quando il padre conduce Chris in un piccolo
tour della casa indicandogli che il posto preferito di sua madre
era la cucina. E mentre fa questo commento, Georgina (la domestica
con impiantato il cervello della nonna) è in cucina e alza lo
sguardo.
Il lampadario (Frozen)
Il principe Hans entrerà sicuramente
nella storia della Disney come uno dei più grandi e inaspettati
villain anche se all’inizio viene presentato nelle vesti del
classico principe azzurro. C’è però un indizio molto sottile che
rivelerebbe la vera natura del personaggio, proprio all’inizio di
Frozen, quando
i soldati circondano Elsa e Hans cerca di salvarla: quando la
freccia scagliata colpisce il lampadario, questo cade e quasi
uccide la principessa. Potrebbe sembrare un semplice errore, ma se
guardiamo attentamente Hans prima alza lo sguardo e poi scaglia la
freccia dalla balestra…
La cartolina (Ritorno al Futuro)
Marty McFly è
intrappolato nel 1955 e ha bisogno di tornare al 1985, ma
fortunatamente, per lui Doc Brown ha un piano…che non va come
previsto. Il personaggio finisce infatti attaccato alla torre
dell’orologio mentre cerca di collegare un cavo e c’è una scena
all’inizio del film dove si allude a questo evento: nei titoli
di testa di Ritorno al
Futuro infatti vediamo una cartolina di Harold Lloyd
dal film Safety Last e su di essa è disegnato un
omino appeso a una torre dell’orologio esattamente come Doc.
L’orologio dorato (I Soliti Sospetti)
Un indizio nascosto all’inizio de
I Soliti Sospetti anticipa allo spettatore il
sorprendente finale del film: ci riferiamo alla scena in cui Verbal
esclama: “L’ho fatto, ho ucciso Keaton” e Söze appare per
la prima volta, ma solo di sfuggita. Qui la macchina da presa si
ferma sul suo orologio d’oro e sull’accendino e di fatto, quando in
futuro Verbal raccoglierà le sue cose alla stazione queste saranno
un orologio d’oro e un accendino.
The Giving Tree (Guardiani della Galassia Vol.1)
All’inizio del film, Peter
Quill chiama GrootThe
Giving Tree, che è il titolo di un libro popolare
sulla storia di un albero di mele. Il riferimento però suggerisce
agli spettatori il destino dell’eroe alla fine del film, quando
Groot decide di sacrificare se stesso (rami compresi) per salvare i
suoi amici.
Leonard o Sammy? (Memento)
In MementoChristopher Nolan racconta la storia di Leonard,
un uomo affetto da un disturbo della memoria per i fatti recenti e
che non è in grado di immagazzinare nuove informazioni per più
di una quindicina di minuti. Il colpo di scena finale però viene
anticipato dal regista già nei primi minuti, quando il personaggio
ricorda un personaggio di nome Sammy che uccide sua moglie e
finisce in una struttura di salute mentale. Sullo schermo vediamo
Sammy in ospedale con diversi medici che passano dietro, poi il
montaggio stacca su Leonard al telefono e di nuovo su Sammy. Per
una frazione di secondo Leonard sostituisce Sammy in ospedale,
testimonianza del fatto che sono la stessa persona.
Il giocattolo di Danny (Shining)
Shining è uno
dei grandi classici del cinema horror, il cui colpo di scena finale
viene in parte rivelato da molti indizi interni alla narrazione e
alla scena creata da Stanley Kubrick. Ad esmepio,
quando Jack barcolla attraverso l’hotel, per terra sono
sparpagliati i giocattoli di suo figlio Danny: l’uomo supera un
orsacchiotto che è in realtà uno spoiler, perché rivela il destino
di Hallaron che verrà ucciso e trovato nella stessa identica
posizione del peluche.
Galaga (The Avengers)
Nel corso degli ultimi anni sono
state create diverse parodie sulla natura ripetitiva dei nemici
che Avengers devono affrontare, il
più delle volte creature aliene che arrivano sulla Terra attraverso
un tunnel dimensionale cercando di conquistare o distruggere il
pianeta con l’aiuto di servitori consenzienti. Insomma,
una formula di fantascienza stra-usurata che ricorda un noto
videogioco e che appare effettivamente all’inizio del primo film
sui Vendicatori sotto forma di easter egg e spoiler degli eventi
futuri: se notate bene, un membro dello S.H.I.E.L.D sta gioca
a Galaga sul posto di lavoro, e
l’obiettivo è proprio proteggere la terra dagli invasori
alieni…
Mr. Orange e Mr. Pink (Le Iene)
Reservoir Dogs descrive le
conseguenze di un colpo di diamante rovinato. I criminali si
incolpano e si insospettiscono. In realtà, i ladri hanno ragione
dal momento che uno di loro è un agente di polizia. Con una svolta
sorprendente, Mr. Orange si rivela essere un poliziotto sotto
copertura. Nella scena di apertura, c’è un piccolo indizio che
allude alla svolta. La banda gode di un’abbondante colazione prima
della rapina. Joe accetta di pagare il pasto finché gli altri
ragazzi coprono la mancia. Tuttavia, il signor Pink non ha gradito
il servizio e si rifiuta di intervenire. Il signor Orange colpisce
immediatamente Mr. Pink con Joe per non presentarsi. È un indizio
sottile che la maggior parte dei fan ha mancato.
Sia Marvel Cinematic Universe
che DC Cinematic Universe hanno puntato o
punteranno molto poco sui supereroi al femminile e oggi cerchiamo
di racchiudere una top 10 di personaggi che meriterebbero un
film:
Ottobre è arrivato, e come da
tradizione, Mike Flanagan (Ouija)
è tornato all’attacco con una nuova serie
tv drammatica e horror. Si tratta di The
Midnight Club. Lo show
Netflix è stato rilasciato pochi giorni
fa ma sta già creando scalpore sui social media ed è in cima alle
classifiche di Netflix. La
serie tv dell’orrore racconta di un gruppo di
cinque adolescenti che, essendo malati terminali, vivono nella casa
di cura Brightcliffe Hospice. Ogni notte a
mezzanotte, il gruppo si riunisce per raccontarsi storie spaventose
e per cercare nella realtà tracce soprannaturali.
Flanagan è un
maestro del genere horror, ma con The Midnight Club supera
se stesso: la serie tv è davvero
terrificante. Lo show è colmo di riferimenti al mondo dell’orrore,
ma anche la trama è complessa e interessante (ancora di più se
pensiamo che è tratta da una storia vera). Con i
suoi 10 episodi, The Midnight Club è lo show perfetto
per prepararsi ad Halloween. Nel caso qualcuno l’avesse già
terminato, ecco altre serie tv soprannaturali
perfette per creare l’atmosfera spooky.
American Horror Story (2011 – )
In
streaming su Disney+
American Horror Story è una
delle serie tv horror più longeve. Lo
show è arrivato alla sua undicesima stagione ed è uno dei migliori
prodotti seriali del nostro tempo.
Recuperare 10 stagioni può essere scoraggiante, ma in
realtàogni stagione di American
Horror Story è a sé e merita di essere vista. I fan
che hanno amato The Midnight Club per
l’ambientazione sicuramente apprezzeranno AHS:
Asylum, mentre a chi ha gradito l’aspetto adolescenziale della
serie tv consigliamo AHS: Coven o
AHS: 1984.
Cruel
Summer (2021 – )
In
streaming su Prime Video
Cruel Summer è una
novità ma ha tutte le carte in regola per affermarsi come uno dei
migliori show di sempre. Si tratta di un thriller antologico: la
serie tv segue tre anni delle vite
inspiegabilmente intrecciate di due adolescenti. Cruel
Summer è lo show perfetto per tutti coloro che hanno
apprezzato l’aspetto thriller di The Midnight Club.
Inoltre, sia Cruel Summer che The Midnight Club
si svolgono negli anni ’90. Entrambi gli show si concentrano su
alcuni adolescenti che, purtroppo, devono affrontare situazioni
piuttosto spaventose, nella vita reale come in quella
soprannaturale.
Locke & Key (2020 – 2022)
In
streaming su Netflix
Locke& Key è una
serie tv che si basa sull’omonimo fumetto. Lo
show si concentra sulla famiglia Locke che, dopo
essersi trasferita nella casa del padre assassinato, scopre chiavi
misteriose in grado di aprire le porte in modo magico. Ovviamente
non può mancare un’entità demoniaca in cerca delle
chiavi. Come The Midnight Club, anche Locke &
Key si concentra sui giovani adulti. Inoltre, entrambi gli
show sono pieni di colpi di scena emozionanti e agghiaccianti che
riescono a far saltare gli spettatori sulla sedia.
Uno
di noi sta mentendo (2021 – )
In
streaming su Netflix
In origine, Uno di noi sta
mentendo era un romanzo di Karen M.
McManus. Come il libro, anche la serie tv
si concentra su cinque studenti provenienti da diverse scuole
superiori che finiscono nello stesso carcere. Le cose diventano
inquietanti quando uno di loro muore improvvisamente, innescando
tra i quattro sopravvissuti i primi sospetti.
Come The Midnight Club,
anche Uno di noi sta mentendo viene considerato un
omaggio a The Breakfast
Club, principalmente per il gruppo eccentrico dei giovani
protagonisti di tutte e tre le serie. Anche se Uno di noi sta
mentendo è più mystery che horror, la serie
tv ha una giusta quota di momenti agghiaccianti.
Open your
eyes (2021 – )
In
streaming su Netflix
Open Your Eyes è
uno show thriller e soprannaturale. Si tratta di una produzione
Netflix polacca che è stata in grado di
oltrepassare labarriera linguistica e
affermarsi nel mercato internazionale. Dopo un incidente mortale,
Julia si ritrova in un centro di cura per l’amnesia e
inizia a fare amicizia con gli altri pazienti. La casa di cura
diventa la famiglia di Julia, almeno fino a quando la
donna non inizia a far sogni iperrealistici che la spingono a
mettere in discussione la validità del centro stesso.
Come The Midnight Club,
Open Your Eyes si concentra su un paziente malato che non
riesce a controllare i propri sintomi. Inoltre, i protagonisti di
entrambe le serie tv indagano sulle strutture
in cui si trovano e si interrogano sul funzionamento di esse.
Pretty Little Liars: Original Sin (2022 –
)
Disponibile su HBO Max (USA)
Cinque anni dopo la fine
dell’originale, Pretty Little Liars ritorna con un
reboot perfetto per la
Gen-Z.Pretty Little Liars: Original
Sin è una serie tv misteriosa
incentrata su un nuovo gruppo di cinque ragazze tormentate da un
aggressore sconosciuto, ma collegato alle malefatte passate delle
loro madri.
I personaggi di The Midnight Club non sono perseguitati
come le ragazze di PLL: Original Sin, ma entrambi i
gruppi di adolescenti hanno a che fare con esperienze orribili.
Se vogliono capire cosa sta realmente succedendo, questi ragazzi
devono imparare a supportarsi a vicenda.
Red
Band Society (2014)
Red Band Society è
una serie tv drammatica che segue un gruppo di
adolescenti. Si tratta dei pazienti del reparto pediatrico di un
ospedale. Ognuno di loro, oltre a gestire la propria malattia, deve
fare i contri con i soliti problemi adolescenziali: amicizie, primi
amori, cuori infranti.
In Red Band
Society non ci sono elementi horror,
thriller o
soprannaturali, ma la serie è
paragonabile a The Midnight Club perché tutti i
protagonisti sono adolescenti e malati terminali. In entrambe le
serie tv, nessuno dei personaggi lascia che la
propria diagnosi ostacoli la voglia di curiosare (e di vivere)
tipica dei giovani.
The Haunting Of Bly Manor (2020)
In streaming su
Netflix
The Haunting Of Bly
Manor è il secondo capitolo di The Haunting,
la serie antologica di Flanagan.
La serie tv segue una giovane ragazza
alla pari che viene assunta per badare ai nipoti di un uomo. Mentre
è nella casa, l’au pair si accorge di alcune presenze che
sembrano infestare la casa.
Essendo una serie creata dallo
stesso autore di The Midnight Club, The Haunting Of
Bly non può non conquistare il suo pubblico.
Entrambi gli show mostrano una narrazione incredibile e sono molto
cinematografici. The Haunting Of Bly Manor è anche ”meno horror” di
The Midnight Club, ed è perfetto per chi ha amato il lato
thriller dello show Netflix.
The Haunting Of Hill House (2018)
In straming su
Netflix
Liberamente ispirato all’omonimo
romanzo del 1959, The Haunting Of Hill House è il primo
capitolo della serie antologica di
Flanagan. Si tratta di un dramma
horror e soprannaturale: la serie tv è
incentrata sulla famiglia Crain, che viene esplorata
nel passato e nel presente. Colpita da una tragedia, la
famiglia lascia la propria casa e ci fa ritorno solo 26 anni dopo,
quando si presenta un’altro dramma familiare.
The Haunting of Hill House
è perfetta per i fan di The Midnight Club che ne hanno
amato il mistero e gli aspetti paranormali. E, come ogni creazione
di Flanagan, anche questa
serie è ricca di momenti che fanno
drizzare i capelli.
The
Order (2019 – 2020)
In
streaming su Netflix
The Order è un altro dramma horror targato
Netflix. La serie è incentrata su
Jack, uno studente universitario che si unisce a un ordine
segreto nel tentativo di vendicare la morte di sua madre. Tuttavia,
la situazione diventa più di complessa di quanto quando
Jack scopre alcuni spiacevoli segreti di famiglia e…
una guerra in corso tra lupi mannari e maghi oscuri.
Come The Midnight Club,
anche The Order si concentra su alcuni giovani adulti
implacabili, che non si fermano di fronte a nessuna minaccia.
Inoltre, seppur in modi diversi, entrambe le serie trattano di
forze oscure.
Shōgun è una nuova miniserie di fiction
storica creata da Hulu e FX. La serie è basata su un romanzo del
1975 di James Clavell. Ha per protagonisti un
gruppo di marinai europei che sbarcano in Giappone proprio quando
quest’ultimo comincia a entrare in una sorta di guerra civile. Il
sovrano recente è morto, ma suo figlio è troppo giovane per
prendere il suo posto, lasciando cinque signori a contendersi il
trono. Il film ha riscosso un enorme successo, con nove milioni di
spettatori nella prima settimana, ed è stato accolto con favore
dalla critica.
Se siete fan di questa serie, per
fortuna, ci sono molti altri show che vale la pena vedere, di
solito perché attingono agli stessi tropi e generi. Poiché Shōgun
è una miniserie, è già ufficialmente conclusa. Poiché questo
significa che purtroppo non c’è
nessuna stagione 2 di Shōgun,
avrete bisogno di qualcosa da guardare in streaming, giusto? Per
fortuna, le opzioni non mancano.
Age of Samurai: Battle for Japan
(2022)
Age of Samurai: Battle for Japan è
una serie di documentari che rappresenta una buona scelta se si è
alla ricerca di un contesto sul mondo dello Shōgun.
Pur trattandosi di un documentario, molte scene in cui gli esperti
parlano con la telecamera sono intervallate da drammatizzazioni
degli eventi reali. La serie è stata distribuita da
Netflix e in generale è stata accolta
piuttosto bene.
Age of Samurai: Battle for Japan in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
È un’ottima scelta se siete
appassionati di storia o se volete semplicemente vedere un
resoconto più realistico del Giappone feudale. Sebbene Shōgun
si svolga nel mondo reale durante un’epoca reale, si tratta di una
storia molto romanzata. Detto questo, gli eventi dello show non
sono troppo lontani da quello che sarebbe stato il Giappone
feudale, e questa imperdibile serie di documentari su
Netflix lo dimostra.
Game of Thrones (2011 – 2019)
Il classico Game
of Thrones (Il trono di spade) è una storia fantasy in
tutto e per tutto. È basato su una serie di romanzi non ancora
conclusa di George R. R. Martin ed è probabilmente una delle serie
televisive di maggior successo di tutti i tempi. Sebbene questo
show e Shōgun siano mondi diversi e non appartengano nemmeno allo
stesso genere, la trama è in realtà molto simile. Il
trono di spade parla essenzialmente di un gruppo di
famiglie ricche che si contendono il trono dopo la morte del re, e
questo è esattamente ciò di cui parla Shōgun.
Sebbene le recensioni sull’ultima
stagione di Il
trono di spade siano state per lo più negative, con
alcuni che ritengono che avrebbe potuto essere peggiore e altri che
l’hanno detestata, è opinione diffusa che le stagioni precedenti a
quella finale siano a dir poco incredibili e degne di ogni elogio
che hanno ricevuto. Per quanto riguarda il finale, mantenete una
mente aperta e cercate di non farvi influenzare dalle opinioni di
internet. Se non vi piace, bene, ma chi lo sa? Potreste non
odiarlo.
Game of Thrones in streaming è disponibile sulle
seguenti piattaforme:
Vikings (2013 – 2020)
Vikings è una
serie che ha come protagonisti, beh, i vichinghi, se il titolo è
indicativo. È stato un grande successo e ha persino generato una
serie spin-off, chiamata Vikings: Valhalla, tuttora in corso. Ciò che
l’ha resa così popolare è stata la scelta di un genere e di uno
stile alla moda, nonché l’equilibrio tra dramma e azione in egual
misura, il che significa che ce n’è per tutti i gusti.
Come Shōgun,
si tratta di una storia di fantasia che si svolge in un ambiente
reale, anche se in questo caso sono presenti personaggi storici
realmente esistiti. Anche Vikings presenta molti
degli stessi temi, in particolare la lotta tra molti signori della
guerra vichinghi. C’è anche il tema dei marinai europei che
approdano su coste straniere: i vichinghi, infatti, alla fine si
dirigono verso il Nord America, diventando i primi europei a farlo.
Vikings è una serie fantastica da guardare se
Shōgun
vi fa venire voglia di altri racconti drammatizzati di eventi
storici.
Vikings in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
‘Six Flying Dragons’ (2015 –
2016)
Six Flying Dragons
è una serie che conta ben 50 episodi nella sua prima e unica
stagione. Sebbene sia stata accolta meglio nel suo paese d’origine,
la Corea del Sud, che in Occidente, ciò può essere dovuto in parte
al fatto che è un po’ difficile da reperire in Occidente. È
disponibile su Amazon, ma potrebbe essere necessario utilizzare una
VPN a seconda del luogo in cui ci si trova.
A parte questo, la serie è basata
sulla realtà, così come lo è Shōgun,
e presenta una ricostruzione fittizia di eventi reali. Questa è
incentrata sulla fondazione del Regno di Joseon, che era un regno
che comprendeva la maggior parte della penisola coreana per diversi
secoli nel Medioevo. Il cast di personaggi è enorme, ma ognuno è
unico e molti di loro sono personaggi storici realmente esistiti.
La serie TV Medioevo ha una grande azione e grandi emozioni
politiche, quindi se riuscite a procurarvela, dovreste
assolutamente darle un’occhiata.
Six Flying Dragons in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
‘Kingdom’ (2019 – 2021)
Kingdom è una
serie televisiva sudcoreana che attualmente si trova in uno stato
di limbo dopo aver prodotto due stagioni eccellenti e un film
spin-off. Sebbene Netflix non abbia ancora cancellato ufficialmente
la serie, non è stata rinnovata per una terza stagione. Ma questo
non cambia il fatto che sia straordinaria sotto ogni punto di
vista. Kingdom si svolge più o meno nello stesso periodo di
Shōgun,
dalla fine del XVI secolo all’inizio del XVII.
La differenza è che Kingdom è un
po’ meno radicato nella realtà. Lo show ha come protagonisti gli
zombie, che vengono accidentalmente scatenati dalla famiglia Haewon
Cho dopo aver tentato di resuscitare il re coreano utilizzando una
pianta mistica. L’azione è stellare, così come il cast di
personaggi, ed è persino piuttosto inquietante, in quanto funziona
come una sorta di serie horror. E non preoccupatevi: ci sono anche
famiglie reali in lotta tra loro. È un film da non perdere se vi è
piaciuto molto Shōgun.
Kingdom in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
‘Barbarians’ (2020 – )
Barbarians è una
serie tedesca molto sottovalutata su Netflix che
racconta le guerre tra i Romani e le tribù germaniche, che si
svolgono prima del Medioevo. Si tratta di un angolo di storia poco
esplorato, che offre un’angolazione unica e fresca al genere della
fiction storica. Trattandosi di una guerra, ovviamente, è pieno di
violenza e non risparmia sangue e sangue. Inoltre, adotta un
approccio interessante in quanto non ritrae nessuna delle due parti
come salvatori o benefattori, ma le ritrae entrambe esattamente per
quello che erano: eserciti violenti in cerca di sangue.
Ma non è solo l’azione a renderlo
grande. Sono le storie d’amore e di tradimento, simili a quelle di
cui parla Shōgun,
a renderla davvero eccezionale. Questa serie è ancora in corso e
sono previste altre stagioni, quindi non c’è momento migliore di
questo per provarla, soprattutto se siete appassionati di
storia.
Barbarians in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
‘Black Sails’ (2014 – 2017)
Forse uno degli aspetti preferiti
di Shōgun sono i marinai europei che sbarcano in
Giappone, con la missione segreta di saccheggiare il territorio e
convertire la popolazione dal cattolicesimo al protestantesimo. Per
questo obiettivo potrebbero quasi essere considerati dei pirati. Se
questo è il vostro obiettivo, allora una serie interessante da
guardare è Black Sails, una serie sui pirati. In
particolare, si tratta di un prequel del classico romanzo sui
pirati di Robert Louis Stevenson, L’isola
del tesoro, con molti degli stessi personaggi.
Negli ultimi anni non ha ricevuto
molta attenzione, ed è un peccato perché Black Sails se la merita. Ha la stessa
atmosfera grintosa di molte altre serie di narrativa storica e si
avvale di un cast eccezionale e di un’azione ben pianificata. La
sua avventura marittima funge da perfetto prequel di una storia
famosa, e il pubblico non avrebbe potuto chiedere un modo migliore
per vederla.
Black Sails in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
‘Gyeongseong Creature’ (2023 –
)
Gyeongseong Creature è una nuova serie
sudcoreana su Netflix ed
è piuttosto “fuori” in termini di aspetti fantastici. È quindi
simile a Shōgun? Solo un po’. Entrambe sono serie
storiche dell’Asia orientale, ma le somiglianze finiscono lì. A
quanto pare, però, questo piace a molte persone, perché entrambe le
serie hanno avuto un successo strepitoso.
Gyeongseong Creature si svolge
durante l’invasione giapponese della Corea durante la Seconda
Guerra Mondiale. Durante l’invasione, viene rivelata una misteriosa
creatura che porta scompiglio in tutto il paese. È un concetto un
po’ azzardato, ma in realtà funziona molto bene. Finora c’è stata
solo una stagione di questa serie, ma ne sono previste altre; con
la fine di Shōgun, potrebbe essere il momento ideale per prenderla
e darle un’occhiata.
Gyeongseong Creature in streaming
è disponibile sulle seguenti piattaforme:
‘The Terror’ (2018 – )
Ora, The Terror è uno show davvero unico, ma
dovrete superare la prima stagione se volete che sia simile a
Shōgun.
The Terror è uno show che ruota attorno a diverse tragedie
storiche e aggiunge elementi di orrore soprannaturale. Ogni
stagione si concentra su un evento diverso. La prima stagione è
incentrata sull’equipaggio di una nave che si ritrova abbandonato
durante la ricerca del Passaggio a Nord-Ovest. La seconda stagione,
invece, porta il pubblico sulla costa occidentale degli Stati Uniti
durante la Seconda Guerra Mondiale, dove i cittadini giapponesi
iniziano a incontrare il bakemono.
The Terror esplora
elementi del folklore giapponese che persistono ancora oggi,
fornendo un contesto aggiuntivo al Giappone antico. Sebbene le
somiglianze tra le due serie siano minime, è comunque piacevole se
si è interessati alla cultura o alla storia giapponese. Perché non
si possono ottenere tutte queste informazioni dagli anime.
The Terror in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
‘The Last Kingdom’ (2015 –
2022)
The Last Kingdom è incredibilmente simile a
Shōgun per molti aspetti. La serie ruota attorno
al re Alfred il Grande, realmente esistito, che combatte contro i
marinai stranieri che invadono il suo territorio, mentre combatte
contro i governanti inglesi feudali, tutti in lizza per i
rispettivi troni. Vi suona familiare? Sebbene questa serie abbia
avuto un inizio un po’ stentato, è esplosa quando Netflix
l’ha acquistata durante la terza stagione.
Ha un’azione medievale grintosa,
giochi di spada, intrighi politici, grandi relazioni tra i
personaggi e, nel complesso, è una grande aggiunta alla televisione
che è arrivata esattamente al momento giusto. Spettacoli come
questo erano di tendenza all’epoca della sua uscita e lo sono
tuttora, grazie al successo stilistico di Game of Thrones. Questa
serie è basata su un romanzo, presenta una violenza sanguinosa e
grafica e rischiose manovre politiche da parte dei signori in lotta
tra loro. Se cercate una serie che, in sostanza, sia super simile a
Shōgun, è questa.
The Last Kingdom in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Nell’era del sequel a tutti i costi
sembra strano che un progetto già messo in cantiere non venga poi
realizzato, magari per un’attenta riflessione sull’effettiva
necessità di tale film.
Tra flop e progetti produttivi
rischiosi, ecco i 10 sequel messi in cantiere ma poi mai
realizzati:
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Alcuni film avevano davvero
ambizioni esagerate, come Super Mario Bros
(diventato comunque un piccolo culto di genere con gli anni) oppure
come Lanterna Verde, che invece adesso
ritornerà sul grande schermo in una confezione completamente nuova
e ri-immaginata.
Ecco i primi 10 secondi del Teaser
Trailer di Iron
Man 3, atteso nella giornata di domani. Il filmato non è
altro che i primi 10 secondi del video che mostra l’arrivo di
Tony Stark:
Le scene post-credits di solito
servono a impostare i sequel e lasciano il pubblico a chiedersi
cosa succederà in seguito, ma ci sono stati molti casi in cui
questi seguiti hanno finito per essere cancellati. Le scene
post-credits sono ormai diventate una pratica comune nell’industria
cinematografica, soprattutto per i franchise e i cinecomics. Sebbene negli ultimi anni il pubblico
abbia ormai imparato a rimanere in sala fino alla fine dei titoli
di coda di un film per vedere se c’è una sorpresa extra da
gustarsi, la pratica di aggiungere post-credits non è affatto una
novità, anzi, queste state aggiunte a vari film per anni.
L’ascesa di universi collegati come
il Marvel
Cinematic Universe e il DCEU e DC Universe ha reso le
scene post-credits un must, soprattutto per preparare i sequel e
mantenere il pubblico coinvolto. Anche altri franchise le hanno
utilizzate per rendere più fluida la transizione verso un sequel,
ma non tutte le scene post-credits hanno dato i loro frutti, come
le 10 che andiamo ad analizzare in questo articolo.
Street Fighter (1994)
Street
Fighter è un film d’azione diretto da Steven E. de
Souza e basato sul famoso videogioco omonimo, che segue
vagamente la trama di Street Fighter II: The World
Warrior. Nello specifico, ci vengono presentate le
avventure del colonnello Guile (Jean-Claude
Van Damme) nel tentativo di sconfiggere il generale
M. Bison (Raul Julia). Guile
riesce poi a batterlo ma, in una scena post-credits, Bison viene
resuscitato quando l’energia solare attiva il sistema della sua
base e vediamo il suo pugno emerge dalle macerie. Sebbene
Street Fighter sia stato un successo commerciale,
non è stato ben accolto dalla critica e il sequel non è mai stato
realizzato.
I dominatori dell’universo
(1987)
I dominatori
dell’universo è un film di supereroi diretto da
Gary Goddard e basato sull’omonima linea di
giocattoli Mattel. Racconta la storia del leggendario
He-Man (Dolph Lundgren), l’uomo
più potente dell’universo, che sbarca con i suoi amici sulla Terra
dal loro pianeta natale Eternia. Con l’aiuto di due adolescenti –
Julie (Courteney Cox) e
Kevin (Robert Duncan McNeill) –
He-Man e compagnia vanno in missione per salvare
l’universo dal malvagio Skeletor (Frank
Langella).Naturalmente He-Man sconfigge Skeletor, ma una
scena post-credits mostra la testa di Skeletor emergere dall’acqua
sul fondo della fossa in cui era stato gettato, affermando
“Tornerò“… anche se non è mai tornato.
Battleship (2012)
Battleship
è un film d’azione militare e fantascientifico basato sull’omonimo
gioco da tavolo e diretto da Peter Berg. La sua
trama segue un gruppo di navi da guerra costrette a combattere
contro una flotta navale aliena per fermare i loro piani
distruttivi. Naturalmente, la minaccia aliena viene eliminata alla
fine, ma una scena post-credits rivela che la battaglia non è
davvero finita. In essa, tre adolescenti scozzesi trovano un pezzo
della navicella di comunicazione aliena. Con un aiuto extra
riescono ad aprirla, ma finiscono tutti per fuggire terrorizzati
mentre un alieno striscia fuori. Battleship è stato un fallimento critico e
commerciale, quindi possiamo concludere che questa scena
post-credits non abbia mai dato i suoi frutti.
Ghostbusters (2016)
Prima che Ghostbusters:
Legacy riportasse in vita il franchise degli
acchiappafantasmi, un tentativo era stato fatto nel 2016. Il film,
intitolato semplicemente Ghostbusters e diretto da
Paul Feig, era incentrato su quattro donne
interessate alla parapsicologia che avevano avviato una propria
attività di acchiappafantasmi a New York. Dopo aver portato a
termine la loro prima missione e aver ottenuto i fondi necessari,
le acchiappafantasmi si trasferiscono in una caserma dei pompieri
in disuso, dove costruiscono altre attrezzature. Mentre indagano
sul fenomeno delle voci elettroniche, Patty
(Leslie Jones) sente qualcosa di strano e chiede a
Erin (Kristen Wiig) se sa cosa
significa “Zuul“. Tuttavia, il sequel di questo
Ghostbusters è stato cancellato a causa degli scarsi risultati del
film al botteghino.
Green Lantern
Prima che il genere dei
supereroi diventasse quello che è ora, ha attraversato molti
fallimenti, e uno dei più famosi è Lanterna Verde di Martin
Campbell. Il film seguiva Hal Jordan
(Ryan
Reynolds), un pilota collaudatore selezionato per
diventare il primo membro umano della forza di polizia
intergalattica del Corpo delle Lanterne Verdi. Hal riceve un anello
che gli conferisce superpoteri e deve affrontare
Parallax (Clancy Brown), che
minaccia di alterare l’equilibrio del potere nell’universo. Una
scena mid-credits vede il mentore di Hal, Sinestro
(Mark
Strong), prendere l’anello giallo e indossarlo,
facendo diventare gialli la sua tuta e i suoi occhi verdi.
Power Rangers (2017)
Power
Rangers è stato un altro tentativo fallito di reboot
di un franchise, e anch’esso ha una scena post-credits che non ha
funzionato in termini di apertura a un sequel. Diretto da
Dean Israelite, Power Rangers segue un gruppo di adolescenti
che, dopo aver trovato le Monete del Potere, ottengono dei poteri
che devono usare per proteggere la Terra da un’antica minaccia
risvegliata. Una scena mid-credits prepara l’arrivo di
Tommy Oliver, alias il Green
Ranger, mentre l’insegnante annuncia che si unirà a loro,
ma la sua scrivania è vuota, con solo una giacca verde lasciata lì.
Sfortunatamente, l’accoglienza contrastante da parte della critica
e gli scarsi risultati al botteghino hanno portato alla
cancellazione di tutti i sequel previsti dei Power Rangers.
Terminator Genisys (2015)
La saga di
Terminator ha attraversato molti alti e bassi, e
uno dei suoi momenti più bassi è stato Terminator
Genisys. Diretto da Alan Taylor,
Terminator
Genisys vedeva Kyle Reese
(Jai Courtney) rispedito dal 2029 al 1984 per
impedire la morte di Sarah Connor (Emilia
Clarke). Con sua grande sorpresa, la timeline era
stata alterata da Skynet e Sarah
era stata cresciuta da un Terminator riprogrammato
(Arnold
Schwarzenegger) inviato per proteggerla. Sebbene siano
riusciti a impedire a Genisys
(Skynet) di entrare in funzione, la scena
mid-credits di Terminator Genisys rivela che il
nucleo del sistema è sopravvissuto all’esplosione. Nonostante il
successo commerciale di Terminator Genisys, i suoi
sequel sono stati cancellati perché il risultato è stato comunque
inferiore alle aspettative.
Justice League (2017)
Prima dell’arrivo della
Justice League di Zack
Snyder, c’è stato Justice League, che è diventato uno dei film
più controversi del DCEU. Ambientato dopo gli
eventi di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League vedeva Batman
(Ben
Affleck) e Wonder Woman (Gal
Gadot) reclutare Flash (Ezra
Miller), Aquaman (Jason
Momoa) e Cyborg (Ray
Fisher) per salvare il mondo da Steppenwolf e i suoi
Parademoni dopo la morte di Superman. In una scena a metà dei
titoli di coda, Lex Luthor (Jesse
Eisenberg) è fuggito dal manicomio di Arkham e ha
reclutato Deathstroke (Joe
Manganiello) per formare una sua lega. La rivelazione
di una serie di problemi dietro le quinte, lo scarso rendimento al
botteghino e i cambiamenti nel DCEU hanno fatto sì che
questa scena non portasse a nessun sequel.
Black Adam (2002)
Un altro film del DCEU
con una scena mid-credits per niente fruttuosa è Black Adam. Diretto da Jaume
Collet-Serra, Black Adam vede Teth-Adam
(Dwayne
Johnson), un antico superuomo, liberato dalla sua
prigionia magica da un gruppo di archeologi per salvare la nazione
di Kahndaq dal sindacato criminale Intergang. Per prendere il
controllo, il leader della banda progetta di ottenere un’antica
reliquia, la Corona di Sabbac, ma alla fine viene fermato da
Black Adam.
In una scena mid-credits,
Amanda Waller (Viola
Davis) comunica con Black Adam e lo
mette in guardia dal lasciare Kahndaq, mentre
Superman (Henry
Cavill) arriva per parlare con Adam. Un sequel di
Black Adam potrebbe non essere realizzato
nell’Universo DC, e con la conferma che Cavill che non interpreterà
più Superman, questa scena rimarrà come un’anticipazione di ciò che
avrebbe potuto essere.
X-Men Origins: Wolverine
X-Men
Origins: Wolverine è stato diretto da Gavin
Hood ed è il primo capitolo della trilogia di
Wolverine. racconta la vita del protagonista
(Hugh
Jackman), dalla sua infanzia come James
Howlett al periodo trascorso con la Squadra X del Maggiore
William Stryker e alla sua trasformazione in
Wolverine. X-Men Origins: Wolverine è stato anche il
debutto sul grande schermo di Wade Wilson/Deadpool
(Ryan
Reynolds), il cui futuro è stato anticipato in una
scena post-credits. In essa è stato rivelato che
Wade, chiamato Arma XI, è sopravvissuto alla
decapitazione, prefigurando il suo ritorno in altri film di
Wolverine o degli X-Men. Mentre Wolverine ha avuto
altri due film, Wade non è mai tornato in questa linea temporale,
bensì in una nuova continuity che ora fa parte del MCU.
Da Harry Potter e la
Camera dei Segreti a Fight
Club, passando per Die Hard
e The Departed, ecco 10 scene di
improvvisazione al cinema che hanno fatto la storia.
Probabilmente non saranno le
migliori scene di improvvisazione, ma senza dubbio appartengono a
dei film che fanno parte della storia popolare del cinema. Che ne
dite? Qual è la vostra preferita e quale scena, che voi sapete
essere stata improvvisata, non è presente nel video?
Nel corso della storia del
Marvel Cinematic Universe,
il franchise ha presentato molte scene che nel tempo sono
decisamente migliorate. La cronologia dell’MCU è ricca di narrazioni di
qualità, poiché il franchise ha costantemente intrattenuto con i
suoi adattamenti di personaggi e storie Marvel sin dal suo inizio nel 2008.
Il franchise è cresciuto fino a diventare una delle saghe di
maggior successo della storia.
Ora, anche se al momento dell’uscita
in sala quella scena in particolare non aveva lasciato il segno,
ecco 10 scene del Marvel Cinematic Universe
che sono migliorate nel tempo:
La trasformazione da super soldato
di Steve Rogers
Captain America: The First Avenger
(2011)
Ci sono molte scene che hanno
definito la storia di
Captain America nel MCU, anche se poche sono
significative nella vita di Steve Rogers quanto la scena in cui
viene trasformato dal siero del super soldato di Abraham Erskine.
Dopo essere stato selezionato per il suo coraggio, la sua
compassione e la sua morale incrollabile, Steve Rogers viene
sottoposto a una dolorosa procedura che lo trasforma in Captain
America. La scena rimane degna di nota per la sua importanza per il
Marvel Cinematic Universe
e per il suo eccellente uso sia di effetti CGI che pratici.
È in senso narrativo che la scena è
davvero migliorata nel tempo, però. Conoscendo le ragioni per cui
Rogers è stato selezionato per il programma, il suo arco eroico fa
sembrare la scelta incredibilmente lungimirante. Ripensando alla
sua storia nel MCU rivedendo le sue origini, si
evidenzia quanto fosse appropriata la valutazione di Rogers da
parte di Erskine, rendendo la scena ancora più soddisfacente di
quanto non fosse al momento dell’uscita.
Lo showdown nel Giardino Zen
Iron Man 2 (2010)
Come film a se stante, Iron
Man 2 è spesso considerato uno dei capitoli più deboli
della Infinity Saga. Tuttavia, nonostante tutti i suoi problemi,
presenta momenti brillanti che sono invecchiati sorprendentemente
bene. La battaglia culminante del film, che vede Iron Man e
War
Machine affrontare Whiplash e un esercito di droni Hammer, si
distingue come una scena che è notevolmente migliorata nel
tempo.
La battaglia si svolge senza musica
e senza inutili battute da parte dei personaggi. La tensione della
scena si costruisce sul suono di proiettili sparati e armature
trafitte, con comunicazioni occasionali tra gli eroi mentre
combattono il nemico. Quando si giudica la scena rispetto
all’azione relativamente stereotipata dei film di supereroi più
recenti, diventa chiaro che la battaglia di Iron Man
2 nel Giardino Zen è migliorata con l’età.
La Battaglia di Sokovia
Avengers: Age Of Ultron (2015)
Quando si tratta di battaglie finali nei film MCU, il franchise difficilmente può
essere considerato impeccabile. Nonostante tutti i punti di forza,
il Marvel Cinematic Universe
spesso viene criticato per le sue sequenze di battaglia finali,
molte delle quali vengono screditate per l’uso eccessivo di CGI o
per essere sovraccaricate al punto da creare confusione.
Avengers: Age of Ultron potrebbe non essere il film di
squadra MCU più amato, ma riesce a trovare
un equilibrio notevole nella sua battaglia finale.
La battaglia di Sokovia vede una grande squadra di Avengers
combattere uno sciame infinito di droni Ultron, il tutto mentre
cerca di impedire alla città fluttuante di cadere e distruggere la
Terra. Queste alte poste in gioco non vengono mai dimenticate e il
suo delicato equilibrio di più eroi e momenti emozionanti lo rende
una delle battaglie meglio scritte dell’intero MCU. Man mano che il franchise ha
continuato a crescere, questo è diventato più evidente, facendolo
sembrare questa scena ancora migliore con l’età.
Gli Avengers incontrano Thor
The Avengers (2012)
Di tutti i principali eroi del franchise, la storia di Thor
nell’MCU ha visto il personaggio subire
forse il cambiamento di personalità più radicale di tutti. Nelle
sue prime apparizioni, Thor era una presenza in gran parte seria
che ha portato una prospettiva potente e distintamente non umana
agli Avengers. In nessun punto del franchise questo è più evidente
che nella scena in cui il Dio del Tuono incontra per la prima volta
i suoi futuri compagni di squadra.
La scena vede Iron Man, Loki e persino Capitan America fare
battute a spese di Thor, che l’asgardiano accoglie con impassibile
stoicismo. Il potenziale comico del personaggio così com’era
sembrava infinito, ma i cambiamenti successivi per rendere Thor più
sciocco alla fine hanno sconvolto quell’equilibrio. Pertanto, la
prima scena in cui il serio Thor incontra gli Avengers si distingue
come particolarmente interessante, perché utilizza perfettamente la
sua caratterizzazione originale tra i suoi compagni eroi.
Battaglia miniaturizzata culminante di Ant-Man
Ant-Man (2015)
Ant-Man del 2015 ha
portato la storia dell’MCU a un livello completamente
nuovo con l’introduzione delle Particelle Pym e dell’omonimo eroe
che si rimpicciolisce. Il film presenta molte sequenze fantastiche,
ma la battaglia finale tra Ant-Man e Yellowjacket
rimane una delle migliori del Marvel Cinematic Universe.
Vede sia l’eroe che il cattivo rimpiccioliti e che combattono tra i
giocattoli della figlia di Ant-Man, usando un trenino e altri
giocattoli come parte della loro resa dei conti.
Gli effetti visivi impiegati nella
scena reggono incredibilmente bene, soprattutto se confrontati con
i finali carichi di CGI dei successivi film di questo franchise.
Vedere Ant-Man impegnato in una lotta miniaturizzata rimane una
conclusione perfettamente concepita per la sua prima uscita
nell’MCU, ed è ancora eccellente dal
punto di vista visivo. Non solo cattura l’essenza delle abilità di
Ant-Man, ma fornisce anche una scena divertente e innovativa che
altri film di Ant-Man hanno ampiamente fallito nel fornire.
Team Cap contro Team Iron Man
Captain America: Civil War
(2016)
L’MCU ha adattato alcune importanti
trame dei fumetti Marvel e tra le più epiche del
franchise c’è la sua gestione della Civil War della Marvel.
Captain America: Civil War ha visto gli Avengers
divisi in due gruppi, con la maggior parte degli eroi del franchise
schierati con Iron Man o Captain America per gli Accordi di
Sokovia. Vari altri sviluppi hanno portato a una maggiore tensione
tra gli Avengers, che alla fine si è riversata in una battaglia su
vasta scala tra eroi.
Il Team Cap contro il Team Iron Man
rimane una delle migliori scene del Marvel Cinematic Universe,
perché non solo è visivamente divertente, ma è anche scritta in
modo brillante. Il modo in cui si svolge la battaglia sembra
sorprendentemente naturale rispetto alla narrazione del film, il
che è un’impresa notevole considerando il numero di eroi coinvolti.
Per quanto straziante sia vedere gli eroi combattere tra loro, è
una scena che è invecchiata incredibilmente bene.
Gli Avengers cercano di sollevare
Mjolnir
Avengers: Age of Ultron (2015)
Non tutte le grandi scene
dell’MCU devono avere un significato
importante per il franchise nel suo complesso. È il caso della
scena di Avengers: Age of Ultron
nella Avengers Tower, dove gli eroi si rilassano dopo una meritata
festa cercando a turno di sollevare il martello di Thor. Nonostante
l’Asgardiano spieghi che può essere sollevato solo da chi ne è
degno, ogni personaggio si fa avanti per provare senza successo,
fino a Steve Rogers, che fa oscillare leggermente Mjolnir, facendo
cambiare l’espressione di Thor.
La scena è invecchiata bene,
soprattutto perché Capitan America è poi riuscito a brandire il
Mjolnir durante gli eventi di Avengers: Endgame. Sapendo che la
preoccupazione di Thor sul potenziale valore di Steve era del tutto
fondata, la scena assume un altro aspetto a posteriori. Inoltre, è
una scena che mostra gli Avengers come un gruppo di amici piuttosto
che semplicemente colleghi eroi, aggiungendo un lato più umano alla
loro collaborazione.
Il primo volo di Iron Man
Iron Man (2008)
Quando si valutano i momenti
migliori della storia MCU di Iron Man, ci sono molti
candidati eccellenti. E le scene con l’eroe che sono migliorate nel
tempo possono essere trovate in abbondanza, ma poche sono
invecchiate così bene come il primo volo completo di Tony Stark
come Iron Man. Poco dopo aver perfezionato i suoi rudimentali piani
iniziali, Stark usa la sua tuta Mark II completata per prendere il
volo per la prima volta.
Quando si tratta di scene di
armatura da supereroe, quella di Iron Man è ineguagliabile nella
sua esecuzione. La scena comunica perfettamente la prospettiva
dell’eroe, delineando anche l’euforia di Stark nell’usare la sua
ultima invenzione. Ci sono poche altre scene al cinema che mettono
il pubblico nei panni dell’eroe nello stesso modo, e il primo volo
MCU di Iron Man è solo migliorato
nel tempo come risultato.
Il falso Mandarino
Iron Man 3 (2013)
Iron
Man 3 ha introdotto l’iconica nemesi dell’eroe sul
grande schermo, solo per sprecare crudelmente il cattivo con un
falso, semplicemente un attore pagato da Aldrich Killian. Rivelare
che il Mandarino era in realtà un attore di nome Trevor Slattery è
stato considerato un insulto al materiale originale al momento
dell’uscita di Iron Man
3 e ha suscitato l’indignazione generale dei fan della
Marvel. Tuttavia, da allora la
scena è migliorata molto nel tempo.
L’uscita del one-shot All
Hail the King e poi di Shang-Chi and the Legend of
the Ten Rings hanno rispettivamente preparato e poi
introdotto il vero Mandarino dell’MCU. Spiegare che Slattery aveva
inconsapevolmente usato l’identità del vero cattivo e raccontare le
ripercussioni delle sue azioni ha reso la storia molto migliore. A
sua volta, questo ha fatto sembrare retroattivamente il colpo di
scena di Iron Man 3 molto migliore, con la scena che è migliorata
enormemente dalla sua uscita.
Gli Avengers discutono
The Avengers (2012)
Il modo in cui gli Avengers
dell’MCU hanno formato per la prima
volta una squadra ha visto un’enorme quantità di tensione e lotte
intestine, poiché i rispettivi ego e ideali si sono scontrati su
diversi livelli. In particolare, Capitan America e Iron Man erano
fondamentalmente in disaccordo sulla natura dell’eroismo, con i
valori tradizionali di Steve Rogers in contrasto con quelli di
Stark che ha un approccio innovativo per aiutare l’umanità. La loro
discussione ha visto Rogers liquidare Stark, dicendogli di fatto
che non lo considera un eroe.
L’arco narrativo del personaggio di
Tony Stark lo ha visto gradualmente diventare tutto ciò che Rogers
sosteneva non fosse, alla fine sacrificando la sua vita per
sconfiggere Thanos. Dopo aver visto svolgersi quell’arco narrativo,
la scena in cui gli Avengers discutono non fa che evidenziare
quanto sia eccellente la storia dell’eroe Iron Man all’interno del
franchise. In quanto tale, è un’altra scena nel Marvel Cinematic Universe che ha
dimostrato di migliorare solo con il tempo.
Il MCU è ricchissimo di
easter egg e riferimenti alla cultura
pop, non soltanto relativa al mondo dei fumetti, ma a
quello del cinema e della televisione in generale. Così registi e
sceneggiatori non perdono mai occasione di citare una scena dei
loro film preferiti che hanno segnato la storia di Hollywood
inserendo dettagli tra le pieghe dei cinecomic.
Ecco allora i migliori omaggi alla
pop culture rintracciati nel corso del Marvel Cinematic Universe:
Footloose
Questo omaggio l’avrete sicuramente
riconosciuto, anche perché è diventato un po’ il il fulcro del
primo film dei Guardiani della Galassia.
Peter Quill usa infatti Footloose come stratagemma
per insegnare a Gamora a ballare:
“Beh, sul mio pianeta esiste una
leggenda sulle persone come te. Si chiama Footloose; parla di un
grande eroe di nome Kevin Bacon, che insegna a una città piena di
persone con un manico di scopa infilato nel culo che ballare… È la
cosa più bella che ci sia!“
Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano
La commedia cult con Tom
Cruise viene ricordata per la celebre scena in cui
l’attore, nei panni di Joel Goodson, scivola sul pavimento con
addosso solo una camicia ballando sulle note di “Old Time Rock
& Roll” di Bob Seger.
In Spider-Man:
Homecoming c’è infatti una citazione esplicita quando
Peter deve prepararsi per il ballo di fine anno aiutato da Zia
May.
Vita da vampiro – What We Do in the Shadows
Quando in Ragnarok viene offerta a
Thor un grande forcone di legno da utilizzare nell’arena dei
gladiatori, sentiamo Korg dirgli che “Non sarà molto utile, a
meno che tu non stia combattendo contro tre vampiri rannicchiati
insieme.“. Non tutti sanno che in quel momento il regista
Taika Watiti stava autocitando il suo What
We Do in the Shadows.
La battuta era infatti una strizzata
d’occhio ai fan del film!
Cin Cin
Peter Quill è la più ricca fonte di
riferimenti alla pop culture presente nel MCU, come quando in Guardiani della
Galassia vol.2 lo sentiamo confrontare la sua
relazione con Gamora con quella di Sam e Diane in
Cheers (tradotto da noi con Cin
Cin), la sitcom americana andata in onda a inizio anni
Ottanta.
Gamora ovviamente non ha idea di chi
siano Sam e Diane…
L’impero colpisce ancora
C’è un momento particolare in
Captain America:
Civil War, durante l’incredibile scena di
combattimento dell’aeroporto, in cui Spider-Man oscilla intorno
alle gambe di Giant-Man per farlo inciampare. Un piano che, senza
troppi indugi, omaggiava la sequenza de L’impero colpisce
ancora.
Da nerd qual è, Peter cita il film
dicendo: “Ehi, ragazzi, avete mai visto quel film davvero
vecchio, L’impero colpisce ancora? Conoscete quella parte in cui si
trovano sul pianeta delle nevi?“.
Pulp Fiction
In Captain America:
The Winter Soldier, nell’inquadratura della finta
tomba di Nick Fury, è presente la famosa citazione biblica di
Pulp Fiction incisa sulla lapide pronunciata dal
personaggio di Samuel L. Jackson, Jules, ogni
volta che uccide qualcuno nel film di Quentin Tarantino.
Anche in Captain
Marvel sono effettivamente presenti due omaggi –
involontari o meno – alla pellicola cult: il primo si nota
quando l’agente Nick Fury “riproduce” ciò che
in Pulp Fiction faceva il malavitoso Jules
Winnfield (prima un sorso di una bibita, poi il dialogo in
macchina con l’agente Coulson paragonato a quello con Vincent
Vega), mentre il secondo si rintraccia nell’uso della valigetta
dove Carol Danvers nasconde il Tesseract proprio
come Winnfield e Vega che chiudono nella loro valigia il misterioso
bagliore giallo.
Titanic
In Ant-Man, durante la
pianificazione della rapina, Scott Lang spiega alla sua squadra il
tipo di acciaio di cui è costituita la cassaforte: “È un
Carbondale. È del 1910, realizzato con lo stesso acciaio del
Titanic…Non va d’accordo con il freddo. Ti ricordi cosa ha fatto
quell’iceberg, giusto“.
Successivamente il cast inizia a
riferirsi al film di James Cameron, con Luis che
dice: “Sì, ha ucciso DiCaprio“!
Arrested Development
I fratelli Russo hanno lavorato a
lungo in televisione con Community e
Arrested Development, e per onorare il loro
passato hanno inserito due easter egg nei film del MCU diretti in questi anni.
Ad esempio, in Avengers:
Infinity War, Tobias Funkë appare sullo sfondo
intrappolato in una teca di vetro della galleria di oggetti del
Collezionista. L’avevate notato?
Alien
In Avengers:
Infinity War, quando Spider-Man raggiunge
sull’astronave dell’Ordine Nero Doctor Strange e Iron Man, spiega ai due
supereroi che l’idea di espellere il “cattivo” nelle profondità
dello spazio aprendo la camera di equilibrio su di lui è stata
ispirata da un film particolare…Alien!
Proprio come Ripley che si trova di
fronte allo xenomorfo e finisce per gettarlo nello spazio prima di
mettersi in salvo su una capsula di salvataggio, così Peter agisce
per non finire ucciso.
Una pazza giornata di vacanza
L’intenzione del regista Jon
Watts era dare a Spider-Man:
Homecoming il tono di un teen movie degli anni ’80
nello stile dei classici di John
Hughes come The Breakfast Club e
Pretty in Pink.
Di fatto l’omaggio è chiaro, come
quando vediamo Peter che corre attraverso i giardini di un
quartiere residenziale allo stesso modo di Ferris
Bueller in Una pazza giornata di
vacanza.