Sono stati rivelati i fumetti di
Superman dovrebbero
leggere i fan prima che Superman: Legacy
arrivi nei cinema nel 2025. La DC
Universe Infinite ha infatti recentemente reso noto che quattro
titoli hanno ispirato il film scritto e diretto da James Gunn, e
questi sono: Superman: Birthright di Mark
Waid, Leinil Francis Yu e Gerry
Alanguilan (2003-04); All-Star Superman di
Grant Morrison e Frank Quitely
(2005- 06); Superman: Brainiac di Geoff
Johns e Gary Frank (2008); e
Superman: Ending Battle di Johns,
Joe Casey, Joe Kelly e
Mark Schultz (2002).
Altri titoli di fumetti che la DC
indica come fonti d’ispirazione includono Superman: Space
Age, Superman: Lost, Superman Red & Blue,
Superman: American Alien e Superman: Unchained,
tra gli altri. Come noto, Superman: Legacy sarà il film
inaugurale del nuovo DC Universe. James Gunn, che
scriverà e dirigerà il prossimo film sui supereroi, aveva
precedentemente rivelato che Legacy sarà incentrato
sull’eredità di Superman, con il film che esplora come “sia i
suoi aristocratici genitori kryptoniani che i suoi genitori
contadini del Kansas informano chi è e le scelte che fa.“
Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul
film
Superman: Legacy, scritto e
diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting,
come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman: Legacy è il vero
fondamento della nostra visione creativa per l’Universo
DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC,
ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti,
dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il
mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025
Greta Gerwig ha
spiegato il vero significato di Barbie e perché era
importante avere una relazione madre-figlia alla sua base. Barbie dà vita
all’iconica bambola mentre questa esplora il significato della sua
vita e come ci si adatta al mondo. La Gerwig è un fan di Barbie da una vita e
con il suo film esplora le diverse percezioni di questa bambola nel
corso del tempo. In un’intervista esclusiva con Screen Rant la regista ha
spiegato come la relazione madre-figlia sia insita nel DNA sia del
film che della bambola vera e propria.
Ha anche condiviso come voleva
esplorare i diversi “momenti di trionfo e discussione”
nella storia di Barbie. La Gerwig è
stata in grado di toccare le opinioni di diverse generazioni su
Barbie in parte proprio attraverso l’obiettivo del
rapporto madre-figlia. “Barbie è stata inventata nel 1959 e va
avanti ancora oggi, c’era un modo in cui volevo ripercorrere
l’evoluzione di ciò che è stato il marchio e affrontare diversi
momenti di trionfo e incertezza lungo tutto il percorso. Penso che
per me sia stato come, “Come fa questa bambola, questa icona, a
possedere entrambi o nessuno dei due?”, spiega la regista.
“Perché spesso con i supereroi,
o sei un eroe o sei un cattivo, o sei cattivo o sei buono, e io
sono tipo “Beh, e se fosse più complicata come tutti gli altri?”
Penso che lo stesse incarnando, generazionalmente. E poi, immagino
che anche il tipo di parte generazionale fosse inerente alla
storia, perché al centro sarebbe stata solo una storia
madre-figlia, perché Ruth Handler l’ha inventata per sua figlia.
Quindi mi è sembrato un ingrediente indispensabile”, conclude
la Gerwig.
Ha perfettamente senso che una
relazione madre-figlia sia al centro di Barbie per Gerwig,
soprattutto considerando quanto l’iconica bambola Matell sia
aggrovigliata con la sua relazione con sua madre. Questo apre anche
la porta all’esplorazione delle diverse prospettive generazionali
su Barbie, con ogni epoca che vede la bambola sotto una
luce diversa. Tuttavia, la ragione più ovvia per cui
Barbie doveva incentrarsi su una madre e una figlia è il
fatto che la sua creatrice, Ruth Handler, è stata
inizialmente ispirata a creare la bambola per e da sua figlia,
Barbara, da cui in seguito ha preso il nome.
Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film
Dalla sceneggiatrice/regista
candidata all’Oscar Greta
Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e
Ryan Gosling (La La
Land, Drive) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera
(End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon
(Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday),
Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World,
Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga
dalla Terra), Issa Rae (The Photograph –
Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea
Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e
Will Ferrell
(Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno).
Fanno parte del cast del film anche
Ana Cruz Kayne (Piccole donne),
Emma Mackey (Emily,
Sex Education), Hari Nef (Assassination
Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men),
Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky
Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la
leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa
(Sex Education), Scott Evans (la serie TV
Grace e Frankie), Jamie Demetriou
(Crudelia), Connor Swindells (Sex
Education, Emma.), Sharon Rooney
(Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan
(Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya
(The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren
(The Queen – La Regina). Il film sarà al cinema dal
20 luglio.
Dopo anni di incertezza, il regista
e produttore James Cameron
ha apparentemente confermato che più film di Alita: Angelo della
Battaglia stanno effettivamente andando avanti.
Rilasciato nel 2019, Alita: Angelo della Battaglia del
regista Robert Rodriguez funge da adattamento del
manga giapponese Gunnm (Battle Angel Alita, in
inglese) di Yukito Kishiro. Il film ha ottenuto
recensioni generalmente positive ed è stato un tiepido successo al
botteghino e proprio per via di tale risultato i sequel promessi
sono a lungo rimasti incerti.
Ora, tuttavia, in una recente
intervista con Forbes sul motivo per cui ha
scelto di vendere la sua villa in California, Cameron, nella sua
spiegazione, sembra rivelare che si sta lavorando a più sequel di
Alita: Angelo della
Battaglia. Il produttore non rivela dettagli o
tempistiche, ma lo sviluppo avverrà presumibilmente tra il suo
lavoro sui tre rimanenti sequel di Avatar. “E su
Avatar, sto lavorando a Wellington e Los Angeles. E nei nuovi film
di Alita: Angelo della Battaglia, lavorerò ad Austin, quindi non
aveva più senso per noi“.
All’inizio di quest’anno, Rodriguez
ha rivelato che Cameron aveva delineato le trame generali per
Alita: Angelo della battaglia 2 e 3. Ciò ha
fatto seguito a diversi mesi di altri aggiornamenti e rapporti
minori in cui star e talenti creativi hanno espresso il loro
desiderio di tornare per uno o più film aggiuntivi. Vale la pena
notare che, nonostante i commenti promettenti di Cameron, non ci
sono stati ancora annunci ufficiali da parte della Disney in merito
ad altri film di Alita.
La dichiarazione di Cameron risulta
dunque particolare, in quanto, in genere, il via libera di un terzo
film dipende da come se la cava il secondo al botteghino. È
possibile che Cameron sia molto fiducioso che il primo sequel andrà
bene o, forse, il secondo e il terzo film verranno girati uno dopo
l’altro, adottando una strategia di franchising simile ad Avatar. Se Alita:
Angelo della Battaglia 2 e 3 andranno effettivamente
avanti nei prossimi anni, un annuncio ufficiale da parte della
Disney non dovrebbe essere troppo lontano.
Quali sono le ultime novità su
Alita – Angelo della battaglia 2?
Secondo l’ultimo rapporto, a
James Cameron –
che ha scritto la sceneggiatura del film originale – è stato
chiesto di dirigere Alita – Angelo della battaglia
2. Mentre Cameron e il produttore Jon Landau stanno
cercando di realizzare un sequel, il CEO della Disney Bob Iger non
dare il via libera al progetto a meno che James Cameron
non sia il regista. Il primo film è stato diretto da Robert
Rodriguez, ma sembra che la Disney voglia che Cameron sia al timone
di quest’altro film.
Il rapporto prosegue menzionando che
Cameron è stato riluttante ad accettare a causa del suo fitto
programma, che include Last Train from
Hiroshima , così come il terzo e il quarto film di Avatar. Tuttavia, World
of Reel osserva che James Cameron
sta valutando l’offerta. Il film del 2019 è diretto da Robert
Rodriguez da una sceneggiatura scritta da James Cameron,
Laeta Kalogridis e Rodriguez. Basato sulla serie
manga Gunnm di Yukito Kishiro,
Alita – Angelo della
battaglia è stato prodotto da Cameron e Jon
Landau.
Da quando si sono accesi i motori di
Fast & Furious, nel lontano 2001, la saga
è cresciuta film dopo film, arrivando ad essere uno dei franchise
più redditizi della storia del cinema. Inizialmente incentrata
sulle corse d’auto, la serie ha poi progressivamente mutato le
proprie caratteristiche, aggiungendo elementi che l’accomunano
sempre di più ai fortunati filoni di film action e di spionaggio.
Ormai iconica, la saga ha negli anni visto crescere l’apprezzamento
del pubblico. Questo attende infatti come un vero e proprio evento
l’uscita di ogni nuovo capitolo. Dopo i primi due, nel 2006 è poi
uscito The Fast and the Furious: Tokyo
Drift.
Diretto da Justin
Lin, il quale avrebbe poi diretto anche i successivi tre
film della saga e l’ultimo Fast & Furious 9, questo terzo
capitolo si configura come un titolo della serie a suo modo unico.
È infatti un vero e proprio spin-off, ambientato molto avanti
rispetto agli eventi dei precedenti due film, collocandosi dopo
quanto avviene in Fast & Furious 6. Tokyo
Drift si distingue inoltre anche per cast e location, diversi
rispetto agli altri film della serie. Solo in seguito questo è
stato integrato in modo più chiaro nella serie, attraverso una
serie di camei e rivisitazioni di alcune scene chiave. Da molti è
anche considerato l’ultimo capitolo con l’identità originale della
saga, legata alle auto elaborate e alle corse illegali
Lo scarso entusiasmo generato dal
film, il quale ha incassato appena 160 milioni in tutto il mondo,
ha poi spinto gli ideatori della serie a riproporre le
caratteristiche classiche con il successivo Fast & Furious –
Solo parti originali. Prima di intraprendere una visione di
questo terzo film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
The Fast and the Furious: Tokyo
Drift, la trama del film
Protagonista del film è Sean
Boswell, un ragazzo che cerca di affermarsi come pilota
nelle corse illegali d’auto. Sebbene queste gli forniscano una
temporanea fuga dall’infelice situazione familiare e dal mondo
superficiale che lo circonda, hanno anche la non trascurabile
conseguenza di renderlo decisamente antipatico alle autorità
locali. Per evitargli di finire in carcere, la madre decide di
mandarlo a Tokyo dal padre. Anche qui, però, Sean non può resistere
alla sua passione, e grazie a nuove conoscenze viene introdotto nel
mondo delle corse clandestine giapponesi.
In particolare è
Twinkie a permettergli di cimentarsi in queste
pericolose attività, trovando l’appoggio di Han
Lue, ex membro del team del celebre Dominic
Toretto. Quest’ultimo, però, ha non pochi problemi con il
campione di corse e membro della Yakuza Takashi
Kamata, detto D.K.. A peggiorare le cose,
vi è l’interesse sentimentale di Sean per la bella Neela
Ezar, compagna proprio di D.K. Come prevedibile, i guai
non tarderanno ad arrivare e per il ragazzo e i suoi amici si
renderà necessario dar prova di tutte le loro capacità al fine di
poter sopravvivere alla furia del criminale.
The Fast and the Furious: Tokyo
Drift, il cast del film
In assenza di Vin Diesel e Paul Walker
come protagonisti, tale onore spetta qui a Lucas
Black, che va ad interpretare Sean Boswell, ruolo poi
ripreso anche in Fast & Furious 7 e Fast & Furious
9. Scelto al posto di Channing Tatum, egli si
esercitò a lungo al fine di poter compiere personalmente alcune
delle spericolate acrobazie con auto presenti nel film. Accanto a
lui, nei panni di Twinkie vi è il noto rapper Bow
Wow, mentre Nathalie Kelley è Neela, la
ragazza di Takashi che sviluppa poi un sentimento per Sean. Per
l’attrice, poi vista anche nelle serie The Vampire Diaries
e Dynasty, questo è stato il film di debutto sul grande
schermo. Lynda Boyd compare nei panni della
madre di Sean, mentre Brian Goodman è suo
padre.
Altro debutto nella serie è quello
di Han Lue, interpretato da Sung Kang. L’attore
aveva già dato vita a tale personaggio nel film Better Luck
Tomorrow, film diretto da Lin e scollegato dalla saga di
Fast & Furious. Si tratta dunque di un rarissimo caso di
personaggio uguale per opere cinematografiche diverse.
Particolarmente apprezzato dai fan, questi è poi ricomparso anche
nei successivi film della saga. Brian Tee, noto
per essere il dottor Ethan Choi in Chicago Med, interpreta invece qui lo
spietato Takashi, mentre Sonny Chiba è Kamata, suo
zio e leader della Yakuza. Al termine del film, tuttavia, compare
con un cameo nei panni di Toretto anche Diesel, che accettò in
cambio di poter realizzare un sequel di Pitch Black.
The Fast and the Furious: Tokyo
Drift, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Per gli appassionati della saga è
possibile fruire di TheFast and the Furious: Tokyo Drift grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 10 luglio alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
La Seconda guerra mondiale è senza
dubbio uno degli eventi storici che maggiormente ha fornito, e
fornisce ancora, storie al cinema da poter riproporre sul grande
schermo. I film ispirati a reali vicende ambientate in quel cupo
periodo sono infatti innumerevoli, con nuovi titoli in arrivo ogni
anno. Uno dei titoli meno citati ma ugualmente ricco di fascino è
Defiance – I giorni del coraggio. Questo
è stato diretto nel 2008 da Edward Zwick, regista
già noto per altri film più o meno ispirati a storie vere come
Glory – Uomini di gloria e Blood Diamond – Diamanti di
sangue.
Con Defiance – I giorni del
coraggio, Zwick, anche sceneggiatore del film insieme a
Clayton Frohman, va dunque a raccontare una
vicenda poco nota svoltasi nel contesto della Seconda guerra
mondiale. Questa era stata descritta nel romanzo del 1993 Gli
ebrei che sfidarono Hitler, scritto da Nechama
Tec. Il film è dunque un adattamento di questo, pur
prendendosi alcune libertà rispetto a questo. Non si tratta infatti
di un film storicamente accurato sotto ogni punto di vista, ma
offre comunque una panoramica esaustiva su ciò che accadde ai
protagonisti di questa vicenda.
Accolto con alcune riserve dalla
critica e dal pubblico, Defiance – I giorni del coraggio è
però oggi un titolo da riscoprire, oltre che per la sua intensa
storia anche per via del suo cast di grandi attori e per le tante
emozioni messe in gioco. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla vera storia dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Defiance – I giorni del
coraggio: la trama e il cast del film
La storia ha inizio nell’agosto del
1941, quando nella Biellorussia occupata dalle truppe naziste le
unità operative tedesche vanno a caccia di ebrei per eliminarli.
Tra i pochi ancora sopravvissuti vi sono i quattro fratelli
Bielski: Tuvia, Zus, Asael e
Aron. Desiderosi di ottenere vendetta per i loro
cari uccisi, i quattro trovano nella foresta di Naliboki altri
ebrei in fuga, con i quali formano un gruppo che ha l’obiettivo di
respingere l’avanzata tedesca. La difficile vita da fuggiaschi,
però, minerà sempre più il legame del gruppo, rischiando di far
crollare ogni speranza nel momento del bisogno. Tuvia, divenuto
leader del gruppo, dovrà fare di tutto per mantenere l’unità in
vista dello scontro.
Ad interpreatare i fratelli Tuvia,
Zus, Asael e Aron vi sono rispettivamente gli attori Daniel Craig,
Liev Schreiber,
Jamie Bell e
George MacKay.
Per poter dar vita a questi personaggi, gli attori dovettero far
pratica con la lingua russa o tedesca, poiché nel film sono
presenti alcune battute in tali lingue. Allo stesso tempo, gli
attori dovettero sottoporsi ad una serie di allenamenti, al fine di
poter sopportare anche le scene più complesse previste dalla
sceneggiatura. Accanto a loro si ritrovano poi le attrici Alexa Davalos
nei panni di Lilka ticktin, l’interesse amoroso di Tuvia, e
Mia Wasikowska
in quelli di Chaya Dziencielsky, l’interesse amoroso di Asael.
Defiance – I giorni del
coraggio: la vera storia dietro al film
Come anticipato, quella di
Defiance – I giorni del coraggio è una storia vera, che ha
per protagonisti i Fratelli Bielski. Questi erano
un gruppo di partigiani ebrei polacchi che nel corso della Seconda
guerra mondiale salvarono diverse migliaia di ebrei dai ghetti e
dai campi di sterminio. Il gruppo infatti non si occupava di veri e
propri attacchi, quanto in realtà di offrire riparo agli ebrei
ricercati dai nazisti. La loro è stata definita una delle più
grandi missioni di soccorso dell’Olocausto. Ciò richiese però al
gruppo grandi sofferenze, dovute in particolare dalla necessità di
vivere per più di due anni rifugiati nella foresta di Naliboki.
Il gruppo, formato dai quattro
fratelli nella primavera del 1942 in seguito alla loro fuga
dall’attacco che uccise i loro genitori e alcuni altri fratelli,
viveva infatti in rifugi sotterranei o all’interno di bunker.
All’interno di questi luoghi di fortuna costruirono quanto
necessario al loro sostentamento, dalle cucine ai bagni e anche
cliniche mediche per i feriti. Naturalmente nel corso del tempo il
gruppo diede vita anche ad alcune attività volte ad indebolire le
forze naziste. Principalmente, si occuparono di azioni di
sabotaggio, ma nel dicembre del 1943 parteciparono anche ad
un’operazione di disarmo in collaborazione con le forze
sovietiche.
I capi dei partigiani Bielski
divisero infine il gruppo in due unità, una chiamata
“Ordžonikidze”, capitanata da Zus, e l’altra chiamata “Kalinin”,
comandata da Tuvia. In accordo con la regola partigiana, i
combattenti di entrambe le unità uccisero 381 nemici, a volte
coordinando l’azione con i gruppi sovietici. Quando nell’estate del
1944 in Biellorussia inizò la controffensive sovietica, il gruppo
venne definitivamente sciolto. Asael Bielski si arruolò
nell’esercito dell’Armata Rossa, cadendo nella battaglia di
Konigsberg nel 1945. Aron emigrò negli Stati Uniti nel 1951, mentre
Tuvia e Zus si recarono lì nel 1956, avviando un’attività di
trasporti.
Defiance – I giorni del
coraggio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Defiance – I giorni del coraggio grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Infinity+, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 10 luglio alle ore 21:00
sul canale Iris.
Paramount+ ha presentato oggi il trailer
ufficiale dell’attesissima serie originale Operazione
Speciale: Lioness, che debutterà con due episodi
domenica 23 luglio – oltre che in Italia – negli Stati
Uniti e in tutti i mercati internazionali
Paramount+ in esclusiva sul servizio. Il thriller
di spionaggio, ideato dal candidato all’Oscar Taylor
Sheridan, vanta un cast stellare, tra cui la protagonista
e produttrice esecutiva della serie
Zoe Saldaña, Laysla De Oliveira, il candidato all’Emmy
Award Michael Kelly, il premio Oscar Morgan Freeman e la
produttrice esecutiva e premio Oscar Nicole Kidman. Operazione
Speciale: Lionessè prodotta da MTV
Entertainment Studios e 101 Studios per Paramount+.
Operazione Speciale:
Lioness, ispirato a un vero programma militare
americano, segue la vita di Joe (Saldaña) mentre cerca di
bilanciare la sua vita personale e professionale come punto di
riferimento della CIA nella guerra al terrorismo. Il programma
Lioness, supervisionato da Kaitlyn Meade (Kidman) e Donald
Westfield (Kelly), arruola un’agguerrita Marine Raider di nome Cruz
(De Oliveira) per operare sotto copertura insieme a Joe tra i
potenti del terrorismo di Stato nel tentativo di sventare il
prossimo 11 settembre.
Operazione Speciale:
Lioness avrà come protagonisti Dave Annable, Jill
Wagner, LaMonica Garrett, James Jordan, Austin Hébert, Jonah
Wharton, Stephanie Nur e Hannah Love Lanier. La serie è prodotta da
Taylor Sheridan, David C. Glasser, Zoe Saldaña, Nicole Kidman, Ron
Burkle, Bob Yari, David Hutkin, Jill Wagner, Geyer Kosinski,
Michael Malone e John Hillcoat.
Operazione Speciale:
Lioness è la nuova serie che si aggiunge ai numerosi
contenuti di Sheridan su Paramount+ che includono 1923,
1883, MAYOR OF KINGSTOWN e TULSA
KING, oltre alle serie LAWMEN: BASS REEVES e
LAND MAN.
La star di Il GladiatoreJoaquin Phoenix
e il regista Ridley Scott si
sono riuniti per dar vita ad un altro epico film: Napoleon. Mentre è atteso
nei cinema italiani dal 23 ottobre, Sony e Apple
hanno ora rilasciato il primo trailer del film dove Phoenix ricopre
il ruolo dell’iconico comandante francese Napoleone
Bonaparte.
Come riportato da Variety, secondo la logline
ufficiale del film recita: “Napoleon è uno sguardo originale e
personale alle origini di Napoleone e alla sua rapida e spietata
ascesa a imperatore, visto attraverso il prisma della sua relazione
avvincente e spesso instabile con sua moglie e un vero amore,
Joséphine. Il film cattura le famose battaglie di Napoleone,
l’ambizione implacabile e la straordinaria mente strategica come
straordinario leader militare e visionario della guerra”.
Napoleon: il cast del film con Joaquin Phoenix
Accanto a Phoenix, Napoleon vede Vanessa Kirby
nei panni dell’imperatrice Joséphine, Tahar Rahim
nei panni di Paul Barras, Ben Miles nei panni di
Caulaincourt, Ludivine Sagnier nei panni di
Theresa Cabarrus, Matthew Needham nei panni di
Lucien Bonaparte, Youssef Kerkour nei panni del
maresciallo Davout, Phil Cornwell nei panni di
Sanson ‘The Bourreau, Edouard Philipponnat nei
panni dello zar Alessandro, Paul Rhys nei panni di
Talleyrand, John Hollingworth nei panni del
maresciallo Ney, Gavin Spokes nei panni di Moulins
e Mark Bonnar nei panni di Jean-Andoche Junot.
Ridley Scott dirige da una sceneggiatura di
David Scarpa. Il film è una produzione congiunta
tra la produzione di Apple Studios e Scott Free Productions.
Ridley Scott e
Joaquin Phoenix
producono insieme a Kevin Walsh e Mark Huffam
mentre Michael Pruss e Aidan Elliott sono i
produttori esecutivi.
Napoleon racconta l’epica
ascesa e caduta dell’imperatore francese Napoleone Bonaparte,
interpretato dal premio Oscar® Joaquin Phoenix e diretto dal
leggendario regista Ridley Scott. Il film ripercorre
l’inarrestabile scalata al potere di Bonaparte attraverso la
burrascosa relazione con il suo unico vero amore, Giuseppina,
mostrando le visionarie strategie politiche e militari del grande
condottiero in alcune delle scene di battaglia più realistiche e
spettacolari mai realizzate.
Mentre continuano le riprese,
ecco arrivare una nuova foto dal set di Deadpool 3 che farà
impazzire i fan. L’attore Ryan Reynolds
ha infatti condiviso tramite i propri social la prima immagine
relativa a Wolverine, interpretato nuovamente da
Hugh Jackman.
Ma c’è di più: Wolverine compare qui con indosso il suo iconico
costume giallo, quello reso celebre dai fumetti Marvel e ad oggi mai apparso sul
grande schermo. Non sappiamo ancora quale storia ci sarà dietro la
presenza di tale costume, ma di certo è un dettaglio che farà la
gioia dei fan, oltre a rendere Deadpool 3 un film ancora più atteso. Di
seguito, ecco la foto in questione:
Deadpool 3: quello che sappiamo sul film
Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool 3, con
protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta
all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che
i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò
preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo,
consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e
potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.
Nel film saranno poi presenti anche
personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come
Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera
che anche altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck. L’attrice Jennifer Garner
sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque
a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato.
In attesa di ulteriori conferme,
sappiamo che Shawn
Levy dirigerà Deadpool 3,
mentre Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi
sui fumetti creati da Rob Liefeld,
confermandosi nella squadra creativa del progetto. Il presidente
dei Marvel Studios, Kevin
Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà
un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo
renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione
matura. Deadpool
3 uscirà l’8 novembre
2024.
Lucky Red ha diffuso il trailer
ufficiale di Dogman,
il nuovo film del regista Luc Besson con
protagonisti Caleb Landry Jones, Marisa Berenson,
Christopher Denham, Jojo T. Gibbs, Michael Garza, James Payton,
Bennett Saltzman
Dogman
racconta la storia di un ragazzo, che nonostante la giovane età, ha
già avuto una vita dura e sofferente. La sua ancora di salvezza in
questa esistenza misera sarà l’amore dei suoi cani. “Ovunque ci sia
un infelice, Dio invia un cane”Lamartine – L’incredibile
storia di un bambino, ferito dalla vita, che troverà la salvezza
grazie all’amore dei suoi cani. Prodotto da Virginie
Besson-Silla Musiche composte da Eric
Serra
“Umami”, oltre a essere il
titolo originale del nuovo film diretto da Slony
Sow, è un termine giapponese usato per denominare il
quinto elemento del gusto: dolce, salato, aspro, amaro e, infine,
umami. Ed è proprio in Giappone, alla ricerca di questo insolito
elemento che ci porterà WANTED CINEMA con il film Il
sapore della felicità. Protagonista di questo viaggio
culinario è un grande chef stellato francese, interpretato da
Gérard Depardieu. Quando la sua salute e la sua
vita familiare iniziano a sgretolarsi, il noto chef di fama
mondiale decide di recarsi in Giappone alla ricerca dell’uomo che
40 anni prima lo aveva battuto in una gara di cucina. Il viaggio
culturale e culinario tra i sapori del Giappone, lo costringerà a
riflettere su se stesso e a fare un bilancio della sua vita.
Prodotto in Francia, diretto da
Slony Sow (Grenouille d’Hiver) e
interpretato da Gérard Depardieu, Kyozo Nagatsuka, Sandrine
Bonnaire, Pierre Richard e Bastien
Bouillon (recentemente vincitore del César come miglior
esordiente per La Nuit du 12), dopo aver aperto il
Festival internazionale del film di Friburgo 2023, Il
sapore della felicità sarà disponibile da luglio in
anteprima nelle arene estive e dal 31 agosto nei
cinema italiani.
La trama del film Il sapore della felicità
Dopo aver sfiorato la morte, lo
chef migliore di Francia (Gérard Depardieu) si lancia alla ricerca
del sapore massimo che ha confuso la sua vita dal momento in cui fu
battuto, da giovane, da una scodella di noodles di un cuoco
giapponese. Ambientato tra Francia e Giappone, Il sapore
della felicità è una gustosa avventura culinaria!
Dopo aver aperto fuori concorso
il 76°
Festival di Cannes, arriva anche in Italia Jeanne
du Barry: La Favorita del Re, diretto
da Maïwenn (attrice e regista
pluricandidata ai Premi César e vincitrice del
premio della giuria al Festival di
Cannes con la sua terza opera da regista, Polisse).
Un’intensa storia d’amore e di passione alla corte di Versailles
che racconta la vita, l’ascesa e la caduta di Jeanne – interpretata
dalla stessa Maïwenn – amante di Sua Maestà Luigi XV, che ha il
volto di un inedito
Johnny Depp. A completare il cast, le
star Benjamin Lavernhe (The French
Dispatch), Melvil
Poupaud (Brother and
Sister), Pierre Richard (Ti
presento i tuoi), Pascal
Greggory (L’ultima ora) e India
Hair (La Ligne – La linea invisibile).
Jeanne Vaubernier, una giovane
donna della classe operaia affamata di cultura e piacere, usa la
sua intelligenza e il suo fascino per salire uno dopo l’altro i
gradini della scala sociale. Diventa la favorita del re Luigi XV
che, ignaro del suo status di cortigiana, riacquista attraverso di
lei il suo appetito per la vita. I due si innamorano perdutamente e
contro ogni decoro ed etichetta, Jeanne si trasferisce a
Versailles, dove il suo arrivo scandalizza la corte…
Le riprese principali del sequel di
Aquaman, intitolato
Aquaman e il Regno
Perduto, sono iniziate il 28 giugno 2021 a Londra
e si sono concluse il 12 gennaio 2022. Sembra tuttavia che il film
sia ancora in fase di rifinitura prima della data di uscita,
fissata al 21 dicembre 2023. Come noto, infatti,
il film ha subito diversi ritardi e spostamenti. Originariamente
era previsto per il rilascio il 16 dicembre 2022,
per poi essere rimandato per ben tre volte dal 17 marzo
2023 al 25 dicembre 2023, prima di
stabilirsi definitivamente sulla data di rilascio attuale del
21 dicembre.
Per The Hollywood Reporter, tali
mosse facevano parte dell’acquisizione di Warner Bros. da parte di
AT&T e Discovery e la nuova proprietà cercava di ritardare i
costi di marketing e distribuzione poiché l’acquisizione ha
lasciato la società un po’ a corto di soldi. Le modifiche alla data
di uscita sono state poi apportate durante un periodo di incertezza
in cui la Warner Bros. ha esplorato ogni strada per ridurre le
spese, incluso l’accantonamento del film Batgirl quasi
completo.
Questo tempo in più sembra però
essersi rivelato utile per James Wan,
regista di Aquaman e il RegnoPerduto, che ha così avuto modo di effettuare
delle riprese aggiuntive. Parlando con THR per promuovere il suo
debutto alla regia in Insidious: La porta
rossa, l’attore Patrick Wilson
ha rivelato di aver recentemente partecipato a delle nuove riprese
per il film solo poche settimane fa. Questi reshoot potrebbero far
parte della necessità di ricostruire il film come un titolo indipendente, che si adatti anche al nuovo
DCU. Come noto, infatti, Aquaman e il Regno Perduto
sarà l’ultimo ingresso nel DCEU prima che il riavvio di James
Gunn inizi sul serio con Superman: Legacy nel
2025.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in
Aquaman e il
regno perduto, sequel del film che ha rilanciato
in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo
seguito, diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta
Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.David Leslie Johnson-McGoldrick,
collaboratore ricorrente di Wan, scriverà la
sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter
Safran saranno co-produttori.
Una
Commedia Pericolosa è il nuovo film di
Alessandro Pondi, prodotto da Marco
Poccioni e Marco
Valsania per Rodeo
Drive con Rai Cinema, che vanta
un cast d’eccezione composto da Enrico Brignano,
Gabriella Pession,
Paola Minaccioni e con la partecipazione di
Fortunato Cerlino.
Una Commedia
Pericolosa, uscirà al cinema il prossimo 30
agosto, distribuito da 01
Distribution. La locandina del film
è stata realizzata dal celebre illustratore Renato
Casaro.
La trama del
film
Da quando a sette anni
vide per la prima volta un film di James Bond, Maurilio Fattardi
sogna di diventare un agente segreto. Oggi è responsabile della
sicurezza di un centro commerciale e si fa chiamare Agente Mao.
Vive da solo in un appartamento a Roma e dalla sua finestra sul
cortile spia i condomini, di cui sa tutto! Proprio
nell’appartamento di fronte si trasferisce una donna molto
attraente: è Rita, una hostess di linea un po’ malinconica. Una
sera Maurilio assiste ad una furiosa litigata tra lei e uno
sconosciuto. Le ombre che intravede suggeriscono che l’uomo le sta
mettendo le mani al collo. Questo è omicidio! Ma quando Maurilio
arriva nell’appartamento di Rita in compagnia della polizia il
cadavere non si trova. Per giunta, sulla porta appare Rita che li
guarda allibita. Maurilio sembra l’unico a credere a ciò che ha
visto e inizia un’indagine privata e rocambolesca, coinvolgendo la
bella vicina di casa. La verità non è mai quel che sembra e ognuno
cerca di nascondere i propri segreti. Indizio dopo indizio,
nonostante tutto sembri giocare contro di loro, i due riusciranno a
ricostruire una serie di segreti e a scoprire la verità, quella
vera però. E non solo.
Distribuito al cinema nel 2022,
The Batman (leggi qui la nostra recensione)
è stato un grande successo che ha regalato ai fan una nuova
entusiasmante versione del cavaliere oscuro, interpretato da
Robert
Pattinson. Si attende dunque ora con grande impazienza
l’uscita del sequel, The Batman – Parte 2.
Ospite recente del podcast del Team Deakins [tramite SHH], il regista Matt
Reeves ha accennato brevemente a quello che è il suo
obiettivo con questo secondo lungometraggio dedicato al supereroe
DC.
“Ho avuto così tanti
meravigliosi collaboratori con cui lavorare e quando trovi qualcuno
con cui ami lavorare, vuoi solo… ‘Dai, per favore, continuiamo a
lavorare insieme… Fino a che punto possiamo spingerci oltre'”,
ha detto Reeves. “Ne sto parlando da tempo con Greig Fraser [il
direttore della fotografia di The Batman]. Sto cercando di scrivere
il prossimo film ora con il mio partner, e stiamo facendo questa
cosa… Lui mi fa ‘Spingiamoci oltre, vediamo dove riusciamo ad
arrivare. Cerchiamo di andare il più lontano possibile’. E io ‘Sì,
questo sarebbe davvero entusiasmante’“.
Attualmente, l’uscita di The Batman – Part 2 è
prevista per il 3 ottobre 2025, con l’inizio delle
riprese principali che dovrebbe avere inizio in
autunno. Date le parole e gli obiettivi di Reeves, c’è dunque
da aspettarsi un secondo capitolo ancor più complesso e ambizioso.
Ci sono forti speculazioni sul fatto che il sequel si concentrerà
su The Court of Owls, una società oscura che ha
controllato segretamente Gotham City per secoli. Con
l’approssimarsi dell’inizio delle riprese, si potranno certamente
avere maggiori informazioni su questo tanto atteso sequel.
The Batman – Parte 2:
tutto quello che sappiamo sul film
Quando è stata annunciata la nuova lista DCU,
James
Gunn ha confermato che i film di Reeves rimarranno
separati dalla DCU, quindi questo
film, insieme al sequel Joker: Folie à Deux di
Todd Phillips, sarà considerato un racconto di
“Elseworlds”. Finora si sa poco della trama di The Batman – Parte 2, anche se
è certo che Robert Pattinson
tornerà nei panni del Cavaliere Oscuro protagonista. Il primo film
ha preso introdotto il Joker e lasciato vivo
l’Enigmista imprigionato ad Arkham, quindi uno o entrambi questi
iconici antagonisti potrebbero tornare nel nuovo film.
Si avrà poi un spin-off Il
Pinguino, personaggio interpretato da Colin Farrell e
presente in The Batman. Se anche The Batman – Parte 2 dovesse
avere successo, è probabile che si decida di espandere
ulteriormente tale universo narrativo, includendo nuovi personaggi
e nuovi villain, magari con opere a loro interamente dedicate. Al
momento, oltre al ritorno di Il Pinguino e
dell’Enigmista di Paul Dano, per
The Batman – Parte 2 si vocifera che i villain possano
essere il Joker brevemente interpretato da
Barry Keoghan nel primo film e Clayface.
Come noto, Brad Pittha preso parte al Gran Premio di
Gran Bretagna a Silverstone durante la campagna di Formula 1.
L’attore sta infatti girando un nuovo film – attualmente senza
titolo – per Apple con il regista Joseph Kosinski
(Top Gun: Maverick) ed
stato visto in compagnia del suo co-protagonista Damson
Idris mentre guidavano sul leggendario circuito nel
Northamptonshire, in Inghilterra, durante gli eventi del fine
settimana. La copertura della gara, trasmessa dalla televisione di
rete nel Regno Unito, includeva anche artisti del calibro di
Orlando Bloom,
Hannah Waddingham e Damian Lewis,
con quest’ultimo che ha eseguito l’inno nazionale del Regno Unito
prima dell’inizio della gara.
Sappiamo ancora poco del film, dove
però è noto che Pitt interpreterà un ex pilota di Formula 1 che
esce dalla pensione per correre al fianco di un rookie prodigio e
compagno di squadra, contro i più grandi nomi di questo sport, come
Lando Norris, Charles LeClerc,
Max Verstappen e il pluricampione del mondo
Lewis Hamilton, con quest’ultimo che è anche
produttore del film, insieme a Jerry Bruckheimer.
Il premio Oscar Javier Bardem
interpreta invece il proprietario della squadra immaginaria che
convince Pitt ad uscire dal ritiro. Parlando con Sky Sports prima dell’inizio
della gara, Pitt ha ora rivelato ulteriori dettagli della
trama.
“Interpreto un ragazzo che ha
corso negli anni ’90 fino a quando non ha un terribile incidente ed
è costretto a ritirarsi, per correre in altre discipline. Il suo
amico, interpretato da Javier Bardem, il proprietario della
squadra, lo contatta. Sono ultimi in griglia, non hanno segnato un
solo punto. Ma hanno un giovane fenomeno, interpretato da Damson
Idris, e mi portano con loro come una sorta di ultimo disperato
tentativo. Non si è mai vista la velocità, non si è mai vista una
forza G come questa, il girato è davvero emozionante“. Le
parole di Pitt accendono dunque ulteriore curiosità sul progetto,
al quale manca però ancora un titolo ufficiale e una data di
uscita.
Ricorre quest’anno il decimo
anniversario di Pacific
Rim. Il franchise cinematografico è iniziato nel
luglio 2013 sotto la supervisione di Guillermo del
Toro e l’avventura mecha live-action ha lasciato il
pubblico sbalordito. È passato del tempo da quando abbiamo sentito
parlare di Pacific Rim sulla scia del suo sequel del 2018, quindi molti si
sono chiesti se il suo prossimo anniversario sarebbe o meno passato
inosservato. Ma a quanto pare, Pacific Rim riceverà
presto una sorta di aggiornamento.
La notizia arriva dallo stesso del
Toro, il quale su Twitter ha anticipato una
sorpresa. “Stiamo pianificando qualcosa per il DECIMO (!)
Anniversario di Pacific Rim. Non sarà esattamente nella data
esatta, ma è [sic] divertente!“. Nessun indizio su cosa questa
sorpresa possa essere, ma è questione di giorni prima che questa
venga svelata. Sebbene il film originale non abbia stupito al
botteghino nazionale, ha ottenuto grandi elogi da fan e critici. La
sua reputazione globale è stata a dir poco positiva, il che ha
portato alla realizzazione di Pacific Rim: La
rivolta.
Negli ultimi anni, la serie ispirata
a Gundam è andata avanti con anime, videogiochi e altro ancora.
Ora, il film che ha dato il via a tutto sta per compiere 10 anni e
i fan sembra proprio potranno contare su un qualche evento o
comunicazione riguardante il film. Potrebbe trattarsi semplicemente
di qualche extra relativo al lungometraggio o qualcosa di ancor più
complesso e ambizioso, magari che porti a compimento il suo racconto. Del
Toro aveva però precedentemente rivelato che sperava in una
riedizione IMAX 3D, per celebrare l’occasione ed è assai probabile
che possa essere questa la grande sorpresa.
Dopo che Michael Keatonha ripreso i panni di Batman in
The Flash, Danny DeVito ha
espresso il suo interesse a riprendere il ruolo di Pinguino, da lui
interpretato nel film del 1992 Batman – Il
ritorno, nel corso di un’intervista con la
rivista SFX. L’attore ha infatti
dichiarato che “prenderei sicuramente in considerazione l’idea
di farlo, sì“. DeVito ha dunque parlato con affetto della
sua esperienza con il
personaggio il cui vero nome è Oswald Cobblepot, descrivendola
come un’opportunità rara nella vita. “C’erano molte motivazioni
nel personaggio e così tante cose che si agitavano dentro di lui.
Essere l’uomo strano, l’uccello strano, ha fatto sì che da me
emergesse il personaggio”.
Nonostante le dichiarazioni
dell’attore, il futuro della DC e dei suoi personaggi è ancora
tutto da stabilire considerando il lavoro che James Gunn e
Peter Safran stanno portando avanti per il riavvio
del DC
Universe. Inoltre, considerando il finale riservato al
personaggio nel film del 1992, non è facile ipotizzare un modo per
cui il Pinguino di DeVito possa tornare in scena. Il personaggio è
in realtà di recente tornato al cinema, interpretato da Colin Farrell
nel film The Batman e sempre a
lui è dedicata la serie in arrivo The Penguin. Si tratta
di una versione però presente nell’Elseworld, dunque non è escluso
che un nuovo Pinguino possa ufficialmente comparire nel DC
Universe.
Nell’attesa di scoprire se
l’interesse di DeVito troverà riscontro presso i dirigenti della
DC, sarà possibile ritrovare l’attore in La casa dei fantasmi
–Haunted Mansion. Nel film interpreta Bruce, un
professore universitario con un vivo interesse per l’occulto.
DeVito ha lasciato intendere che comprendere la storia della villa
sarà fondamentale per risolvere il problema centrale del film. Il
nuovo film farà il suo debutto nelle sale il 28 luglio, con un cast
guidato da Danny DeVito e con LaKeith
Stanfield,Tiffany Haddish, Owen Wilson,
Rosario Dawson,Jamie Lee
Curtis e Jared Leto.
Cinefilos.it offre
la possibilità di vedere al cinema, gratis, Come Pecore in
Mezzo ai Lupi, diretto da Lyda Patitucci
e interpretato, tra gli altri da Isabella Ragonese
ed Andrea Arcangeli. Il film arriverà nelle sale
il 13 luglio distribuito in Italia da Fandango.
Ecco le città in cui sarà possibile
partecipare alle anteprime:
I biglietti saranno validi per
qualsiasi spettacolo dal 13 al 19 luglio e potranno essere
richiesti, fino ad esaurimento, inviando una email a [email protected] in cui andranno
specificati il giorno in cui si intende utilizzare
i biglietti e un secondo giorno alternativo nel
caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di
posto.
I biglietti dovranno essere
richiesti improrogabilmente entro e non oltre il
prossimo giovedì 13 luglio e che non saranno prese
in considerazioni eventuali richieste formulate successivamente
alla suddetta data.
NB:
riceveranno risposta solo gli assegnatari dei
biglietti.
Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui
siti dei cinema.
È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato
che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.
I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei
cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un
documento di identità.
Christopher
Nolan, il regista acclamato dalla critica ha parlato
con Collider del suo approccio cinematografico al film Oppenheimer, dedicato al
fisico americano J. Robert Oppenheimer. Come noto, per i suoi
progetti passati, Nolan si era detto orgoglioso di filmare epiche
scene senza la necessità di migliorare poi i loro gli effetti
visivi in post-produzione. Con Oppenheimer si porterà avanti questa
tradizione, poiché Nolan afferma che il film è composto unicamente
da effetti pratici, portando a zero l’uso di
CGI.
Nolan ha raccontato di come lui e il
suo supervisore agli effetti visivi di lunga data, Andrew
Jackson, hanno ricreato la sequenza della bomba atomica
sul posto nel New Mexico con effetti pratici. “Penso che
ricreare il test Trinity [la prima detonazione di un’arma nucleare
nel New Mexico] senza l’uso della computer grafica, sia stata una
grande sfida da affrontare“, ha detto Nolan. “Stavamo
cercando di realizzare praticamente molti degli elementi visivi del
film, dalla rappresentazione della dinamica quantistica e della
fisica quantistica allo stesso test Trinity.”
Che si tratti della sequenza
dell’inseguimento della Batmobile in Il Cavaliere Oscuro o
delle scene di battaglie oniriche in Inception, il lavoro
di Nolan è sempre stato elogiato per aver ottenuto effetti pratici
rivoluzionari mantenendo la CGI al minimo. Con Oppenheimer tale intenzione sembra essersi
fatta ancor più estrema e sembra proprio che la stragrande
maggioranza di ciò che si vedrà nel film la si potrà considerare
come realmente avvenuta sul set e non aggiunta successivamente con
l’utilizzo di computer grafica.
Tutto quello che sappiamo sul
film Oppenheimer
Scritto e diretto
daChristopher Nolan,
Oppenheimer è un
thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico
nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve
rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è
interpretato da Cillian
Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e
da Emily
Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e
botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio
Oscar Matt
Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr.,
direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr.
interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione
statunitense per l’energia atomica. La candidata all’Oscar Florence
Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock,
Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward
Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber
e Josh Hartnett
interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest
Lawrence. Il film è anche interpretato dal vincitore
dell’Oscar Rami
Malek e questo film vede Nolan riunirsi con
l’attore, scrittore e regista otto volte candidato
all’Oscar Kenneth
Branagh.
Il cast comprende anche Dane DeHaan
(Valerian e la città dei mille pianeti), Dylan
Arnold (serie Halloween), David Krumholtz
(La ballata di Buster Scruggs), Alden Ehrenreich
(Solo: A Star
Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere
Oscuro – Il ritorno). Il film è tratto dal libro vincitore
del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and
Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird
e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è
prodotto da Emma Thomas, Charles
Roven di Atlas Entertainment e Christopher Nolan.
Oppenheimer è girato sia
in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include,
per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica
IMAX in bianco e nero. I film di Nolan, tra cui Tenet, Dunkirk, Interstellar, Inception e la
trilogia del Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 5 miliardi di
dollari al botteghino mondiale e sono stati premiati con 11 Oscar e
36 nomination, tra cui due nomination come miglior film.
Ecco una clip esclusiva da
Double Soul il film di Valerio
Esposito con Angela Fontana,
Marianna Fontana, Marco Bocci, i
premi Oscar F. Murray Abraham e Danny
Glover. Nel film anche l’ultima interpretazione di
Julian Sands. Double Soul
arriva al cinema il 13 luglio.
Protagoniste di Double Soul sono due gemelle, uguali nell’aspetto
ma il cui terribile passato comune le ha rese due anime totalmente
divergenti. Alla ricerca di potere e successo nei rispettivi mondi,
quello dell’alta finanza e dell’arte, le due donne finiscono nella
tela di una spietata vendetta orchestrata dall’alto, da figure di
potere che tramano nell’ombra: due storie parallele che si
intrecciano senza sosta in un intrigante incastro.
In una recente intervista, Mel Gibson ha
condiviso interessanti aggiornamenti su La passione di
Cristo2, il cui
sottotitolo ufficiale dovrebbe essere
Resurrezione, sequel del suo controverso
film La passione di Cristo,
confermando dunque la sua effettiva
realizzazione. “È un’impresa così imponente. Non puoi farlo
alla leggera e rapidamente. Devi davvero considerare cosa devi
mostrare per essere toccante.” Gibson, che ovviamente dirigerà
anche questo sequel, ha rivelato di aver lavorato al fianco di
Randall Wallace per scrivere insieme due diverse
sceneggiature per il progetto.
Descrivendo proprio queste
sceneggiature, ha detto: “Ho due sceneggiature, e una di esse è
molto strutturata e una sceneggiatura molto forte e un po’ più di
quello che ti aspetteresti, mentre l’altra è come un viaggio sotto
acidi. Perché si va in altri regni e cose del genere. Voglio dire,
sei all’inferno e si assiste alla caduta degli angeli. È
pazzesco”. Ad interpretare Gesù Cristo vi sarà nuovamente
l’attore Jim Caviezel,
che parlando al The Shawn Ryan Show ha
dichiarato che il film potrebbe addirittura essere diviso in due
parti. Se così fosse, entrambe le sceneggiature presenti potrebbero
essere adattate, portando così a compimento una vera e propria
epica trilogia.
La passione di Cristo:
Resurrezione, tutto quello che sappiamo sul film
Come noto, il film La passione
di Cristo, distribuito nel 2004, raffigurava gli ultimi giorni
della vita di Gesù Cristo e la sua crocifissione. La pellicola
ottenne un notevole successo finanziario, incassando 612 milioni di
dollari in tutto il mondo contro un budget di soli 30 milioni di
dollari. Nonostante il suo trionfo commerciale, ha ricevuto
un’accoglienza di critica mista. Alcuni critici hanno espresso
preoccupazione per la natura violenta delle scene della
crocifissione e hanno accusato il film di promuovere sentimenti
antisemiti. Tuttavia, l’impatto culturale della Passione di Cristo
non può essere sottovalutato. Ha risuonato profondamente con il
pubblico e la sua esplorazione della fede e del sacrificio ha
lasciato un’impressione duratura.
Con il nuovo film, Gibson porterà
dunque avanti il racconto della vita di Gesù, raccontando della sua
resurrezione. Al momento si sa molto poco del progetto, promesso e
atteso da tempo. Sappiamo che Gibson sarà nuovamente alla regia e
Caviezel tornerà come protagonista, ma nulla è stato comunicato
riguardo al resto del cast né è noto quando le riprese dovrebbero
avere inizio. Sembra però che l’inizio della produzione del film
sia sempre più vicino e dunque potrebbe non volerci molto per avere
maggiori informazioni a riguardo.
Per la seconda settimana consecutiva
Indiana Jones ed il quadrante del
destino scala le classifiche del box office,
stabilendosi al primo posto! Il film incassa altri €294.975 a
fronte di un totale di più di 4 milioni di euro dalla sua uscita
nelle sale italiane lo scorso 28 giugno. Secondo classificato è
Elemental, nuovo film
Disney Pixar, il quale incassa €160.784 su un totale di 4 milioni
di euro. Al terzo posto per incassi ritroviamo una pellicola nuova
nei cinema: si tratta di Insidious – La porta
rossa, quinto ed ultimo capitolo della saga
cinematografica horror. Il film incassa €123.021 nel solo fine
settimana.
Box office: il resto della
classifica
Al quarto e quinto posto nella
classifica incassi, come riportato da Cinetel, abbiamo altre due
pellicole nuove nelle sale: Ruby Gillman, la ragazza con i
tentacoli, film d’animazione prodotto dalla Dreamworks
Animation, e Hypnotic, thriller con
Ben Affleck. Il primo
incassa €107.892 nel week end, stabilendo un certo stacco con
Hypnotic, che incassa soli €33.709.
Sesto e settimo classificato sono i
due supereroi del momento: Spider-Man: Across the
Spider-Verse, secondo capitolo della nuova saga
sull’eroe Marvel, e The Flash, pellicola
sul personaggio della DC Comics. Spider-Man incassa €27.803 a
fronte di un totale di più di 6 milioni di euro, mentre The
Flash ha un guadagno di €26.663 con poco più di 2 milioni e
mezzo di euro di incassi dalla sua uscita nei cinema il 15
giugno.
Ottavo classificato è
Ponyo sulla scogliera,
film di animazione giapponese prodotto dal famoso Studio Gibli e
riportato nei cinema dopo 15 anni dalla sua prima uscita. La
pellicola incassa €26.401. Nelle ultime due posizioni ritroviamo
Rapito, film italiano
di Marco Bellocchio, e
La Sirenetta, live
action sulla nota principessa Disney. Rapito incassa €17.847 nel
week end a fronte di un totale di poco più di 1 milione e mezzo di
euro, mentre La
Sirenetta incassa €17.196 su un totale di quasi 12 milioni di
euro dalla sua uscita il 24 maggio.
Le prime reazioni sui social media
al film di Barbie stanno
prendendo d’assalto Internet. La commedia, diretta da Greta Gerwig da una
sceneggiatura che ha scritto lei stessa insieme a Noah
Baumbach, arriverà nelle nostre sale il 20 luglio,
proponendo come noto Margot Robbie
nei panni di Barbie e Ryan Gosling in
quelli di Ken nel loro viaggio nel mondo reale dopo che Barbie è
stata esiliata per malfunzionamento e non si è comportata nel modo
perfetto previsto dall’idilliaca Barbieland.
Ora a seguito della premiere, le
prime reazioni al film sono state condivise sui social media, meno
di due settimane prima della data di uscita ufficiale di
Barbie. I critici e gli esperti culturali stanno infatti
riportato dei brevi pensieri senza spoiler su tutti i social media
e l’impressione generale sembra estremamente positiva. Le loro
recensioni contengono infatti in gran parte elogi espansivi,
incluso chi come Ty definisce il film “un
classico“, affermando che il film è “un’esperienza
profondamente catartica, che riguarda l’industrializzazione
dell’arte e dell’iconografia che forma la sensibilità invece
dell’individualismo“.
Perry Nemiroff loda invece
“i costumi e la scenografia, un lavoro di livello superiore che
contribuisce fortemente a creare la sensazione che queste siano
veramente Barbie, le loro case dei sogni e i loro mondi prendono
vita“. Joseph Deckelmeier scrive invece
che “Barbie mi ha colto alla sprovvista e lo dico nel miglior
modo possibile. È divertente, ampolloso e molto intelligente”.
Per Eze Baum, infine, il film “è
un trionfo. Una sceneggiatura perfetta supportata da grandi
interpretazioni – in particolare da Ryan Gosling – trasforma quella
che potrebbe essere una semplice commedia in un commento acuto
sulla nostra società”.
Katcy Stephan scrive che
“Greta Gerwig offre un commento su cosa significhi essere una
donna in un gioco divertente stravagante, meraviglioso e ridicolo.
L’intero cast brilla, in particolare Margot Robbie e Ryan
Gosling“. Tuttavia, non tutti sono convinti al cento per cento
del film, poiché ad esempio la stessa Perri Nemiroff – pur lodando
il film – sottolinea che alcuni personaggi “avevano bisogno di
più tempo sullo schermo per scavare ed esplorare davvero al
meglio“. In generale, comunque, le prime reazioni esaltano il
film e sottolineano la presenza di grandi interpretazioni e di un
commento sociale particolarmente importante.
Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film
Dalla sceneggiatrice/regista
candidata all’Oscar Greta
Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e
Ryan Gosling (La La
Land, Drive) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera
(End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon
(Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday),
Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World,
Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga
dalla Terra), Issa Rae (The Photograph –
Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea
Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e
Will Ferrell
(Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno).
Fanno parte del cast del film anche
Ana Cruz Kayne (Piccole donne),
Emma Mackey (Emily,
Sex Education), Hari Nef (Assassination
Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men),
Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky
Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la
leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa
(Sex Education), Scott Evans (la serie TV
Grace e Frankie), Jamie Demetriou
(Crudelia), Connor Swindells (Sex
Education, Emma.), Sharon Rooney
(Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan
(Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya
(The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren
(The Queen – La Regina). Il film sarà al cinema dal
20 luglio.
“Noi siamo degli strumenti
imperfetti.” – L’estate più
calda.
L’odore della salsedine, la brezza
fra i capelli, i balli in spiaggia. I piedi immersi nella sabbia,
il suono delle onde, quell’alba che si aspetta emozionati accanto
agli amici o alla persona che ci fa battere il cuore. L’estate è la
stagione dell’anno più amata e vissuta. Quella che, una volta
giunta al termine, lascia un sapore malinconico e nostalgico che si
appiccia sulla pelle e aggroviglia lo stomaco. Eppure è lo stesso
periodo che non si dimentica mai e si aspetta sempre con ansia.
Ogni anno.
Sono tutte queste emozioni e
sensazioni ad essere racchiuse in L’estate più
calda,
nuovo film di Matteo Pilati
(Maschile Singolare), il quale firma anche la
sceneggiatura insieme a Giuseppe Paternò Raddusa e Tommaso
Triolo. Quello proposto da Prime Video nel
mese di luglio è il tipico summer movie, in cui al centro
regna sovrana una storia fatta di rapporti viscerali, sentimenti
contrastanti, e il dolce profumo della gioventù che ricorderanno
molto, a chi conosce la materia, i libri di Nicholas Sparks e i
suoi adattamenti sullo schermo.
L’estate più calda, la
trama
Lucia (Nicole
Damiani) e Valentina (Alice Angelica)
sono amiche inseparabili. La prima, però, è quella che fra le due
deve salutare la sua Sicilia, per poter cominciare il percorso
universitario a Roma. L’ultima estate, quindi. Un’estate che, in
special modo Valentina, vuole ricordare. A smuovere la vita
tranquilla di paese arriva ad un certo punto Nicola
(Gianmarco Saurino), che a breve dovrà prendere i
voti per diventare prete. Valentina, stregata dal ragazzo, è pronta
a sedurlo e farlo rinunciare alla chiamata di Dio, e chiede aiuto
all’amica. D’altro canto Lucia è restia a spingerla nelle braccia
di un (quasi) prete, fino a quando non si lascia convincere e prova
a darle una mano. Le cose cambieranno quando, alla fine, Lucia
scoprirà di essere connessa a Nicola molto più di quanto pensasse e
viceversa, dando inizio ad una bollente e romantica relazione, dove
ciò che conta è solo vivere il momento e non pensare alle scelte
future e… ai propri sbagli.
Un summer movie pregno di
romanticità
L’estate più
calda è il canonico film da guardare in vacanza,
perché assicura quella magia tipica del periodo estivo, nel quale
ogni cosa è concessa e possibile, e i sogni – persino quelli
improbabili – possono diventare realtà. È come se fosse un tempo
sospeso, in cui tutto ciò che accade ha il gusto della
spensieratezza e della libertà, fatta però di altalene sia felici
che tristi. A renderla così bella è il fatto che la si percepisce
fin dentro le ossa, essendo più breve e quindi più intensa, mentre
si ha l’impressione di guardare il mondo circostante con la lente
di ingradimento. C’è meraviglia in ogni angolo in cui lo sguardo va
posandosi, anche quando lo fa su qualcosa che non dovrebbe
appartenerti.
Ed è proprio quello che accade a
Nicola e Lucia, anime compatibili ma il cui ruolo nella società non
permette nessuna unione che non porti come conseguenza una scelta
difficile. Qui troviamo il motore dell’intero film, il pretesto che
accende ogni segmento narrativo, grazie al quale gli eventi
innescati (dalla crisi di Nicola allo slancio amoroso di Lucia)
garantiscono un’apprezzata romanticità alle scene
– con un merito alla buona sceneggiatura che dà ritmo alla
narrazione – e la concessione di sognare ad occhi aperti.
Ricordando molto Dear John dell’autore americano Sparks,
L’estate più calda offre un racconto dai toni caramellosi,
in cui rispecchiarsi è più facile di quanto sembri perché o è
qualcosa che si è vissuto o è qualcosa che si desidera ardentemente
vivere, e che cresce ad ogni cambio di fotogramma.
Un’estate da ricordare
Se L’estate più calda
riesce ad ingranare nelle offerte italiane della piattaforma, è poi
merito del suo cast principale. Gianmarco Saurino, conosciuto per i
suoi ruoli in Doc – Nelle tue mani e Che Dio ci
aiuti, si cala bene nel ruolo del combattuto diacono, ed è
accompagnato da due comprimarie in fioritura,
Alice Angelica e Nicole Damiani, che riescono a dare al film la
giusta freschezza per poterlo apprezzare. Abbracciati da una
costante fotografia calda che enfatizza ancor di più l’atmosfera,
con sullo sfondo la cornice naturale di una Sicilia soleggiata, i
tre danno corpo e tono a personaggi che, pur diversi, hanno in
comune il desiderio di sfidare se stessi per rendere ogni attimo
meritevole di un ricordo.
Per ognuno di loro, in special modo
per Nicola, ogni passo compiuto è un rischio, che può portare a un
bellissimo inizio o a un terrificante epilogo. Ma è proprio nelle
azioni da loro compiute che giace il senso di L’estate
più calda. Oltre al piacere della love
story, il film porta in scena quello che è realmente l’estate:
non solo un momento in cui non esistono freni inibitori, i pensieri
si sciolgono e non si ha controllo della propria vita. Ma la
miglior occasione in cui poter essere se stessi e forse conoscersi
davvero.
Un poliziotto caduto in disgrazia,
pezzi di un puzzle da comporre e un fil rouge tra due delitti che
viene continuamento spezzato. Il cane che
dorme, thriller tedesco di Netflix, arriva
sulla piattaforma e si posiziona nei primi posti tra le serie più
viste. La miniserie in sei episodi porta in scena
il racconto frammentato e confuso di Mike Atlas
(Max Riemelt) che cerca di
ricostruire attraverso un fascicolo di omicidio parte della sua
memoria andata perduta. Un brutto incidente, un forte stress ha
portato Mike ad abbandonare il suo lavoro e la sua
famiglia e adesso vive come un vagabondo.
Lo stesso Mike non
ricorda perché e una volta aperto il fascicolo il suo obiettivo è
ricordare. Questo però comporta anche l’inizio di un gioco
pericoloso che lo porterà a rivangare un caso di cospirazione che
sembra interessare l’organo della polizia. Mike è
stato incastrato? Sarà questa la domanda che lo spettatore si
porterà dietro per tutti gli episodi, fino alla conclusione finale.
Il cane che dorme, titolo di questa
miniserie, non è altro che una metafora al giovane poliziotto che
forse ha cercato di scavare troppo in profondità.
Il cane che dorme, la
trama
Mike Atlas è nato
per fare il poliziotto. Il suo personaggio è descritto proprio come
la classica persona sempre alla ricerca continua della verità.
Questa stessa verità lo ha cacciato in un mare di guai quando,
adesso, ha deciso di aprire il vaso di Pandora e cercare di portare
a galla questa verità. E se da questo punto di vista Il cane
che dorme riesce nella caratterizzazione dei personaggi è
nella trama che si perde il fulcro fondamentale del racconto. Mike
è un personaggio problematico, archetipo di tutti i poliziotti
prima di lui che abbiamo visto passar sul piccolo schermo. Ricorda
per certi versi il Rust Cohle di
True Detective,
senza entrare nello specifico del paragone.
A smuovere la trama però c’è un
mistero che si estende a macchio d’olio. Una cospirazione, un male
da radicare fin nelle radici più profonde di una società e di un
sistema giudiziario corrotto. Il regista Christoph
Darnstädt alterna colpi di scena ben piazzati all’interno
degli episodi a momenti in cui gli episodi stessi sembrano troppo
dettagliati e bombardati da continue linee narrative che si
intrecciano. Il risultato è una partita a scacchi molto lunga che
di tanto in tanto sgancia il suo plot twist.
Vittime e carnefici
Il viaggio intrapreso da
Mike Atlas non è solo un viaggio a ritroso nei
ricordi. L’ex poliziotto viene trascinato di nuovo nel mezzo del
caos dopo che l’uomo che aveva messo in prigione finisce per
suicidarsi. Il fratello di quest’ultimo brucia la roulotte di Atlas
e lo lascia con la consapevolezza di essere responsabile del
suicidio. Questo porta Atlas a intraprendere un
viaggio di riflessione, reinvenzione e redenzione. In questo
viaggio Mike si domanderà spesso se è l’uno o
l’altro e fino all’episodio finale intitolato Confessioni
non si scoprirà la verità. Ad aiutare Mike in Il cane
che dorme, una giovane donna di nome Jule Andergast,
che lavora presso l’ufficio del procuratore, che è impantanata
nello stesso caso di suicidio.
La miniserie però confonde vittime e
carnefici in un doppio gioco tra le parti dove tutti dubitano di
chi hanno accanto. Mike in questa grossa metafora che è
Il cane che dorme è il protagonista. Quel
cane addormentato da droghe e dal troppo lavoro che nella vita
precedente all’incidente di quella notta lo ha sovrastato. Il cane
per natura ha un ottimo fiuto e che abbandonando l’organo della
polizia ha messo da parte il suo potenziale. Viceversa, a questa
metafora se ne contrappone un’altra: lasciare il cane che dorme per
non scoperchiare davvero quel vado di Pandora che tiene a galla le
malefatte della polizia.
Il cerchio che si chiude
Verso la fine ci sono molte cose su
cui indagare, forse troppe per una miniserie che concentrandosi sul
personaggio di Mike Atlas aveva già tutte le carte
in regola per funzionare. Anche se per tutta la durata de
Il cane che dorme il suo personaggio non
ha le idee ben chiare, la sua prospettiva è offuscata e spetta allo
spettatore mettere insieme i pezzi. L’unico momento in cui sembra
raggiungere la lucidità è quando si trova insieme alla figlia
Tinka, anche se talvolta le sue scelte non sono state azzeccate
seppur fatte a fin di bene.
Invece, il personaggio di
Jule è quello più dinamico e che insieme al
pubblico cerca di scoprire la verità, infatti, da questo punto di
vista è uno dei personaggi meglio caratterizzati anche se il suo
arco narrativo non ha un vero e proprio sbocco. Questo è un po’ il
vero problema di Il cane che dorme il
fatto che al suo interno ci sono parecchie storie che cercano di
trovare una via d’uscita ma che si allontanano dalla storia
principale. Nonostante questo, però il colpo di scena finale è
risolutorio: Mike Atlas e Jule
combattono contro i clan e contro il terrorismo ma soprattutto
combattono contro un nemico che hanno al loro fianco, i loro stessi
colleghi e presunti amici della polizia corrotti dal sistema.
Il genere horror ha in più occasioni
regalato al cinema personaggi entrati da subito nell’immaginario
collettivo. Tra questi vi è senza dubbio Michael Myers,
l’inarrestabile mostro che dal 1978 spaventa generazioni e
generazioni di spettatori. Dopo essere comparso per la prima volta
in Halloween di John Carpenter, questi è
tornato ad essere protagonista sul grande schermo con il film
Il signore della morte, il cui titolo
originale è Halloween II. Diretto nel 1981 da Rick
Rosenthal, questo è l’unico film della saga ad avvalersi
di una sceneggiatura firmata da Carpenter, ideatore del
personaggio.
Questo si pone come sequel diretto
del precedente capitolo, riprendendo la narrazione proprio lì dove
era rimasta. Particolare rilievo assume però da qui l’ossessione
del gigantesco assassino nei confronti della povera Laurie Strode.
Un rapporto, il loro, che continua a suo modo ancora oggi a
generare storie, come visto nel nuovo Halloween uscito nel
2018. Il signore della morte riproduce molti degli
elementi stilistici che fecero la fortuna del suo predecessore, ma
vi è una maggior presenza di violenza e sangue, che lo rendono
molto più vicino al nascente genere splatter.
Pur con un budget di 2,5 milioni di
dollari, di molto maggiore rispetto al primo film, Il signore
della morte non replicò il successo precedentemente ottenuto,
arrivando ad incassarne appena 25,5. Questo doveva inoltre
concludere la storia di Michael Myers, ma dato l’insuccesso ancor
maggiore del terzo capitolo, il personaggio tornò ad essere il
villain principale nel quarto. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il signore della morte: la
trama del film
La vicenda del film si apre
nuovamente sulla notte di Halloween del 1978. Il dottor Sam
Loomis ha appena sparato a Michael Myers,
facendolo precipitare dalla finestra e salvando Laurie
Strode da morte certa. Nel momento in cui vanno ad
assicurarsi che il mostro sia realmente morto, il suo corpo è già
sparito, segno che questi è ancora vivo. La giovane Laurie ha però
bisogno di cure mediche, e viene subito condotta in ospedale per
essere operata. Loomis, intanto, cerca di convincere le forze
dell’ordine che Myers è ancora vivo e in libertà, ma nessuno sembra
volergli credere. Ben presto, però, nuovi omicidi si verificheranno
in città, e mentre Laurie inizia ad avere visioni rivelatrici sul
suo passato, la morte è sempre più vicina.
Il signore della morte: il
cast del film
Per questo sequel gran parte degli
attori presenti già nel primo film tornano a ricoprire i rispettivi
ruoli. Jamie Lee
Curtis è dunque ancora una volta Laurie Strode,
l’obiettivo primario di Myers. Nonostante si indicata come
protagonista, l’attrice è presente nel film soltanto per un totale
di 25 minuti, lasciando così molto più spazio al personaggio del
dottor Loomis. Per riprendere il suo ruolo, la Curtis dovette
inoltre indossare una parrucca per tutta la durata delle riprese,
poiché i suoi veri capelli in quel periodo erano più corti di
quando girò il primo film. L’attore Donald
Pleasence è nuovamente presente nei panni del dottor
Loomis, e data la sua notorietà ha qui ricevuto molto più spazio
rispetto al precedente film, divenendo a tutti gli effetti un vero
protagonista.
A dare corpo al minaccioso Michael
Myers non è invece più l’attore Nick Castle, bensì
lo stuntman Dick Warlock. Questi raccontò di
essersi preparato al ruolo studiando alcune scene chiave del
precedente film, e di aver cercato di riprodurre la malvagità del
personaggio con la stessa espressività corporea di Castle. Ad
aiutarlo a calarsi nel ruolo, inoltre, gli fu data da utilizzare la
stessa maschera del primo Halloween. Nel film è poi
presente l’attore Hunter von Leer, nei panni di
Gary Hunt, l’uomo che guiderà la caccia a Myers. Charles
Cyphers, già visto nel primo film, riprende qui brevemente
il ruolo dello sceriffo Leigh Brackett. Lance
Guest è invece il volto di Jimmy, autista dell’ambulanza.
Egli è portatore nel film di una particolare innocenza, che entra
in contrasto con quanto gli capita intorno.
I sequel di Il signore della
morte, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Con Il signore della morte
si concludevano i piani degli autori per Michael Myers.
Halloween venne infatti pensata come saga antologica
incentrata su storie e personaggi sempre diversi. Fu così che in
Halloween III – Il signore dellanotte, del 1982, il celebre mostro venne
sostituito da un controverso scienziato pazzo. Per quanto il film
sia oggi considerato un cult, questo mancò di ottenere un
significativo successo proprio a causa dell’assenza del villain dei
precedenti due film. Si decise allora di abbandonare i piani per
una saga antologica e di tornare alle origini. Nel 1988 arrivò così
in sala Halloween 4 – Il ritorno di Michael
Myers, tornando così a concentrarsi sul silenzioso
assassino. Da quel momento, egli sarebbe stato protagonista di ben
altri 9 sequel.
Prima di gettarsi su tali sequel, è
possibile vedere o rivedere il film del 1981 grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete.Il signore della
morte è infatti disponibile nel catalogo di
Google Play e Infinity. Per vederlo, in base alla
piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno sabato 8 luglio
alle ore 21:15 sul canale Italia
2.
Durante una recente intervista con
Empire (tramite SlashFilm) Ethan Coen ha
rivelato che sta sviluppando un nuovo film con suo fratello. Questo
potrebbe addirittura arrivare prima del prossimo progetto che sta
pianificando con sua moglie, Tricia Cooke e che
anticipa sarà “un altro film lesbico” come Drive-Away
Dolls. Sfortunatamente, Ethan non ha divulgato alcuna
informazione sul suo prossimo progetto con Joel, ma SlashFilm
sottolinea che potrebbe anche trattarsi di un adattamento di To
the White Sea di James Dickey, un progetto
che i fratelli stanno cercando di realizzare da un po’ di
tempo.
L’ultima volta che Ethan Coen aveva
partecipato alla regia di un film insieme al fratello è stato nel
2018 con La ballata di Buster
Scruggs, grazie al quale hanno vinto il premio
per la miglior sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia. Da
quando ha annunciato il suo primo film in solitaria, in molti hanno
sperato che i due Coen annunciassero una loro reunion e così è
stato. Non resta ora che attendere qualche notizia in più riguardo
questo loro nuovo progetto di coppia e considerando la celerità che
contraddistingue i due potrebbe non volerci molto per avere
maggiori dettagli.
Da Spider-Man (2002) ad
Across the
Spider-Verse (2023), i film sull’Uomo Ragno
hanno avuto alcune incredibili scene di combattimento. Tra il 2002
e il 2023 sono stati realizzati 10 film sul supereroe, che hanno
portato tutti qualcosa di diverso all’eredità cinematografica del
personaggio. In questi due decenni sono state affrontate le sfide
più memorabili che hanno portato il giovane Peter Parker ad
affrontare i cattivi più classici e quelli del Multiverso.
Scopriamo allora i 10 migliori combattimenti dei
film di Spider-Man.
Peter Parker contro Flash
Thompson
Peter Parker
contro Flash Thompson in
Spider-Man (2002) non è ovviamente una
spettacolare scena di combattimento dell’Uomo
Ragno se paragonata alle altre presenti in questa lista.
Dopo tutto, non si tratta del supereroe che combatte contro un
supercriminale ma di un Peter Parker
alle prime armi con i nuovi superpoteri. Detto questo, il breve
combattimento di Peter con Flash nel
film è stato un momento centrale del film che
continua a essere citato ancora oggi. Sam Raimi è
riuscito a rappresentare il classico combattimento tra il nerd
della scuola e il bullo in modo intelligente e visivamente
interessante.
Spider-Man contro Mysterio
Spider-Man: Far From
Home ha portato il personaggio in una direzione
molto diversa rispetto agli altri film sull’Uomo
Ragno. Le scene di combattimento con gli ologrammi di
Mysterio sono
tra le più fedeli ai fumetti dello stile di combattimento. Forse un
adattamento di Mysterio realizzato nei primi anni 2000 non
avrebbe funzionato così bene come la versione di Jake
Gyllenhaal. Gli ottimi effetti visivi di
Far From Home, combinati con l’idea
intelligente che Mysterio usasse
essenzialmente “trucchi VFX”, hanno portato a un’incredibile
sequenza in cui il supereroe affronta le illusioni di Mysterio.
Lo scontro finale tra Spider-Man ed
Electro
The Amazing Spider-Man
2 avrà anche avuto molti problemi, ma il film
vantava comunque alcune delle sequenze visivamente più
complete rispetto al resto della storia cinematografica del
personaggio. La sequenza di apertura di The Amazing
Spider-Man 2 segna l’intero tono del film che culmina
nel combattimento tra il supereroe Electro alla fine. Nonostante
non sia l’unico combattimento tra eroe e cattivo all’interno del
film, il finale di The Amazing Spider-Man
2 è stato ancora più grande per la posta in gioco. Il
tema di Electro,
combinato con le immagini dei fumetti, ha dato vita a un grande
momento.
Lo scontro finale con Goblin
Spider-Man contro
Green Goblin
alla fine del film del 2002 ha offerto un combattimento viscerale e
concreto in cui Peter e Osborn se
le sono date di santa ragione. C’era un senso di peso dietro ogni
mossa, e non molti film di supereroi vietati ai minori hanno avuto
scene che mostravano così tanto sangue. L’intensa interpretazione
di Willem Dafoe
nei panni di Green Goblin ha
contribuito a creare la tensione per lo scontro finale tra il
cattivo e l’eroe. Inoltre, uno dei motivi per cui
Spider-Man (2002) è invecchiato così bene
è il fatto che aveva così tante scene pratiche. Anche la fine del
combattimento con Green Goblin,
che vede Peter schivare l’aliante di Norman e
termina con la morte di Osborn, è un momento iconico.
Lo Spider-Verse a casa della zia
May
Lo Spider-Verse
messo in scena dall’universo animato di Into the
Spider-Verse ha smosso un po’ le sorti dell’Uomo
Ragno. I cinque supereroi che combattono contro diversi cattivi
dell’Uomo Ragno nella casa di Zia May sembra
qualcosa che funzionerebbe solo in un fumetto. Fortunatamente,
Spider-Man: Into the Spider-Verse non è
stato limitato da ciò che può o non può funzionare in un film
live-action. Il combattimento tra Spider-People e
gli uomini di Kingpin a casa
di zia May ha messo in evidenza la diversità di ogni
personaggio.
Lo scontro con Green Goblin in
No Way Home
Spider-Man: No Way
Home ha risolto molti problemi dello
Spider-Man del MCU, tra cui la
mancanza di combattimenti corpo a corpo tra Peter
e i suoi cattivi. Spider-Man e l’Avvoltoio si
sono a malapena affrontati e Mysterio non ha
mai affrontato Spider-Man in un vero
combattimento. Naturalmente, Spider-Man ha
combattuto contro alcuni Avengers in
Captain America: Civil
War e contro Thanos in
Avengers: Infinity
War. Tuttavia, al Peter del
MCU mancava
ancora un combattimento viscerale e concreto come quello che il
personaggio incontra spesso nei fumetti.
Spider-Man contro Green Goblin
nell’appartamento di Happy era esattamente ciò che
mancava al personaggio.
Spider-Man contro Kingpin
Il miglior combattimento di
Spider-Man: Into the Spider-Verse è stato
un confronto relativamente semplice tra Spider-Man
e Kingpin.
Miles era finalmente diventato
Spider-Man e Fisk non avrebbe
potuto essere più arrabbiato dopo il fallimento del suo piano di
trovare una nuova famiglia nel multiverso. La rabbia di
Fisk, combinata con il collasso del multiverso
sullo sfondo, ha dato vita a un combattimento ad alta tensione che
è sembrato allo stesso tempo fantastico e concreto.
I tre Spider-Man contro il
Multiverso
Tobey Maguire,
Andrew Garfield
e Tom Holland che
interpretano le rispettive versioni dell’Uomo Ragno in una scena in
cui compaiono anche il Dock Ock di Alfred Molina,
il Green Goblin di Willem Dafoe,
l’Electro di Jamie Foxx e le
interpretazioni in computer grafica dell’Uomo
Sabbia e di Lizard. No Way
Home è riuscito a far funzionare la combinazione di
questi tre universi che si incontravano per la prima volta in un
film. L’attesa per la potenziale presenza dei tre
Spider-Men cinematografici in No Way
Home ha creato tantissime aspettative per il film.
Fortunatamente, non ha deluso le aspettative e ha offerto tutto ciò
che i fan di Spider-Man di lunga data avevano sognato di
vedere.
Miles Morales contro la
Spide-Society
Vedere la Spider-Society in
Spider-Man: Across the Spider-Verse è
stato di per sé emozionante. Le varianti dell’Uomo Ragno di
Across the Spider-Verse, così come tutti
gli easter egg della cultura pop dell’Uomo Ragno, hanno elevato il
sequel di Into the Spider-Verse e lo
hanno reso un film di supereroi classico. Tutti questi elementi
sono culminati nella scena in cui Miles deve
scappare dalla Spider-Society. Seguire Miles
mentre supera centinaia di altri suoi pari, anche se non ci sono
stati molti combattimenti individuali, è stata la parte più
rocambolesca del film e anche una delle migliori scene d’azione di
Spider-Man mai realizzate.
Spider-Man contro Doctor
Octopus
Spider-Man
2 è ampiamente considerato uno dei migliori film
sull’Uomo Ragno di tutti i tempi, nonché uno dei migliori film sui
supereroi in generale. Sam Raimi ha
ripreso tutto ciò che funzionava nel primo film e lo ha elevato per
il sequel. Ogni scena d’azione di Spider-Man
2 sembra più grande e più audace rispetto al film del
2002. Non solo l’addestramento di Spider-Man
contro il Dottor Octopus ma dal momento in cui
l’Uomo Ragno raggiunge Doc Ock a
quello in cui Peter ferma il treno, Spider-Man
2 ha regalato una sequenza di azione classica e
immediata.
Negli ultimi anni le escape
room sono diventate sempre più popolari, apprezzate per il
loro prevedere un’esperienza in prima persona, durante la quale
mettere alla prova le proprie abilità logiche nella risoluzioni di
determinati enigmi entro un dato tempo. Date le sue
caratteristiche, era solo questione di tempo prima che si
immaginasse questo tipo di situazione applicata ad un film. Nel
2019, è così stato realizzato il film Escape
Room, distintosi come un grandissimo successo
economico. Un sequel non si è dunque fatto attendere, arrivando nel
2021 con il titolo Escape Room 2 – Gioco
mortale.
Come il primo, anche questo è
diretto da AdamRobitel, già
regista dell’horror Insidious – L’ultima
chiave. Similmente al primo film, anche in questo sequel
si ripropongono situazioni con enigmi da risolvere entro un
determinato tempo al fine di poter preservare la propria vita. Un
tipo di narrazione che non può che ricordare una saga come Saw (naturalmente molto
meno cruenta) ma anche film come Cube –Il cubo
e Il cubo 2 – Hypercube. Un
tipo di film, dunque, che stimola ad una partecipazione attiva e
porta lo spettatore a sviluppare un forto trasporto nei confronti
di ciò che si sta vedendo.
Per tutti gli appassionati dei
thriller di questo tipo, dove la logica può salvare la vita ma non
sempre le regole vengono rispettate, Escape Room 2 – Gioco
mortale è un titolo decisamente da non perdere. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ad altro ancora. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Escape Room 2 – Gioco
mortale
Dopo gli eventi del primo film,
Zoey e Ben, entrambi
sopravvissuti al gioco precedente, sono determinati ad arrestare la
follia dei sadici ideatori dell’escape room, nella quale sono morte
quattro persone. Mentre sono sulla metro, però, il vagone si
distacca dal resto del treno e Zoey e Ben insieme ad altri
sconosciuti si ritrovano bloccati al suo interno. Ma non è stato un
incidente, i sei estranei sono infatti i protagonisti di una nuova
sfida. Tutto il gruppo, però, ha già partecipato in passato
all’escape room.
Dopo essere riusciti a uscire dal
vagone, la comitiva improvvisata si ritroverà bloccata in una serie
di stanze e dovrà trovare la vita d’uscita giusta per riuscire a
rimanere in vita. Per superare le insidie delle stanze ideate dalla
Minos Escape Rooms Corporation, il gruppo dovrà inoltre
necessariamente fare gioco di squadra e per vincere dovranno
scoprire cosa li accomuna, perché proprio loro sono stati scelti
per questa partita. È così che i sei inizieranno a scavare nel loro
passato, alla ricerca dell’elemento in grado di salvarli.
Ad interpretare Zoey e Ben vi sono
nuovamente gli attori Taylor Russell e
Logan Miller. La Russell è divenuta celebre, oltre
che grazie ai due film di Escape Room, anche per il suo
ruolo nel film Bones and All. Miller è
invece noto anche per i film Manuale scout per l’apocalisse
zombie e Tuo, Simon. Nel film
recitano poi Deborah Ann Woll nel ruolo di Amanda
Harper, Holland Roden
in quelli di Rachel Ellis e Indya Moore in quelli
di Brianna Collier. Thomas Cocquerel è Nathan,
mentre Carlito Olivero è Theo.
Il finale alternativo di Escape
Room 2 – Gioco mortale
Chi ha visto il film, sa che
Escape Room 2 – Gioco mortale termina con Zoey e Ben che
ancora una volta riescono a sopravvivere al mortale gioco
organizzato per loro. Nella scena finale, tuttavia, i due si
ritrovano intrappolati in una nuova sfida a tempo, con la voce
distorta del leader di Minos che prende in giro Zoey e Ben per
essere caduti nella sua nuova trappola, di fatto aprendo così ad un
terzo capitolo. Inizialmente, però, era stato concepito un altro
finale, poi scartato in quanto indicato come troppo nichilista dal
pubblico di prova. Ecco di seguito quanto dichiarato dal regista a
riguardo:
“Il finale originale era molto
più nichilista e vedeva Zoey tornare nella sua stanza del
dormitorio. È stata ovviamente illuminata dal gas e trova un
indizio in uno dei suoi libri di puzzle che la riporta nella sala
accademica. E sotto la sua scrivania, trova una piccola nota del
Puzzle Maker e il pendente di sua madre. Questo ci fa capire che
Minos, in qualche modo, ha qualcosa a che fare con l’incidente
aereo della donna. Poi la voce del rompicapo arriva
dall’altoparlante ed è tipo: Sei pronto a giocare di nuovo? Non
suona poi così male.
Mostra ancora che Minos è una
grande società che avrà sempre un nuovo gioco, ma sarebbe stata una
specie di delusione dopo le escape room precedenti. Una delle cose
che è risultata chiara da quella proiezione di test era che il
pubblico voleva due cose: volevano che Ben e Zoey avessero una
specie di chiusura e volevano dare una sbirciatina dietro al
sipario dove Minos era nascosto. Quindi ho avuto colto in pieno
questa sfida e mi sono chiesto come dare uno scacco
matto“.
Il trailer di Escape Room 2 –
Gioco mortale e come vedere il film su Netflix o altrove
È possibile fruire di
Escape Room 2 – Gioco mortale grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV,
Prime Video e Netflix. Su quest’ultima piattaforma il film
è attualmente al 1° posto della Top 10 dei film più
visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
Dopo il grande successo nelle sale,
arriva in prima tv su Sky
Tramite Amicizia, divertentissima commedia di e con
Alessandro Siani, lunedì 10 luglio alle
21.15 su Sky Cinema Uno, in
streaming su NOW e disponibile on
demand.
A fianco di Alessandro
Siani, protagonista del film oltre che regista, anche un
grande cast che comprende Max Tortora,
Matilde Gioli e Maria Di Biase. Il
film è un racconto brillante e profondo di uno dei sentimenti
fondamentali per l’uomo: l’amicizia, ed è scritto da Alessandro
Siani con Gianluca Ansanelli e con la collaborazione di Fabrizio
Testini.
La trama di Tramite Amicizia
Lorenzo (Alessandro Siani) è il
proprietario di un’agenzia, “Tramite amicizia”, che offre amici a
noleggio. Se hai bisogno di conforto, di compagnia o semplicemente
di un consiglio per fare shopping, Lorenzo è il finto amico che fa
per te! Affabile, premuroso, gentile. Insomma, l’amico
perfetto…
Questa volta però, a rivolgersi
all’agenzia non sono degli sconosciuti, ma i familiari di Lorenzo,
dipendenti di una fabbrica di dolciumi che il proprietario, Alberto
Dessè (Max Tortora), in un momento di profondo scoramento,
sentendosi estremamente solo, vuole vendere. A rischio centinaia di
posti lavoro. Non c’è dubbio, il re dei dolciumi ha bisogno di un
amico e Lorenzo è l’uomo che fa per lui! Tra gag e colpi di scena,
la complicità della cugina Filomena (Maria Di Biase) e di un’amica
molto speciale Maya (Matilde
Gioli), riuscirà Lorenzo a convincere Alberto a salvare
l’azienda e i suoi dipendenti?