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La lunga notte – la caduta del Duce: recensione della serie Rai di Giacomo Campiotti

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Alessio Boni, Duccio Camerini, Marco Foschi, Lucrezia Guidone, Ana Caterina Morariu, Flavio Parenti, Aurora Ruffino, Martina Stella, Luigi Diberti. Questi sono solo alcuni dei nomi chiamati a comporre il composito cast di La lunga notte – la caduta del Duce, nuova serie televisiva Rai in tre puntate che andrà in onda in prima serata su Rai 1 lunedi 29, martedì 30 e mercoledì 31 gennaio 2024.

Una serie che affonda lo sguardo nella politica degli anni ’40, in pieno conflitto, per raccontare dinamiche decisive dei delicati processi decisionali dell’epoca. Una serie coprodotta da Rai Fiction ed Èliseo Entertainment – basata su soggetto e sceneggiatura di Franco Bernini e Bernardo Pellegrini – che presenta Giacomo Campiotti in cabina di regia; e che sceglie dunque di affidarsi alla pluriennale esperienza cinematografica (Bianca come il latte, rossa come il sangue, 2013) e televisiva (Braccialetti rossi – 19 episodi, 2014-2016) del mestierante italiano classe 1957.

La lunga notte – la caduta del Duce: la trama

Si apre e si chiude in un clima di grande tensione la prima puntata di La lunga notte – la caduta del Duce; squarcia un varco su quel fatidico 24 luglio del 1943 – pochi istanti prima della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, convocato dal Duce su richiesta del Presidente della Camera Dino Grandi – per poi riavvolgere il nastro di circa tre settimane. Per vivere a pieno momenti e decisioni che, all’indomani dello sbarco degli alleati in Sicilia, portarono i fedelissimi gerarchi del regime a esautorare Mussolini dalle funzioni di capo del governo.

All’interno di questo grande contenitore storico, La serie intreccia poi le vite di uomini e donne diversi, più o meno coinvolti negli intrighi e nei segreti della politica nazionale. Dal protagonista Dino Grandi (Alessio Boni), convinto ormai della necessità di fermare Mussolini, alla moglie Antonietta (Ana Caterina Morariu), consapevole dei pericoli a cui il marito rischia di esporsi; da Benito Mussolini (Duccio Camerini), ostinato e illuso da una fantomatica speranza di vittoria, a Rachele e Claretta (Martina Stella), rispettivamente moglie e amante del Duce, accomunate dalle difficoltà che la vicinanza al dittatore comporta. Ci sono poi Edda (Lucrezia Guidone), figlia prediletta di Benito, e Galeazzo Ciano (Marco Foschi), suo marito; senza dimenticare l’ambigua famiglia Savoia, divisa tra la pusillanimità del Re Vittorio Emanuele III (Luigi Diberti) e l’intraprendenza della nuora Maria José (Aurora Ruffino), da sempre contraria al fascismo. In un continuo e frenetico avvicendarsi di sotterfugi, destinati a dare forma a uno dei più decisivi turning point della storia della Seconda Guerra Mondiale.

La lunga notte – la caduta del Duce: una fiction “eccessiva”

La lunga notte – la caduta del Duce è una classica fiction Rai: ben confezionata dal suo regista (sebbene priva di particolari intuizioni visive) e senza alcun dubbio stimolante dal punto di vista storico – e in questo senso valorizzabile nei termini di testimonianza “scolastica” del periodo preso in esame. Purtroppo però, al di là della pura e semplice validità contenutistica, la serie di Campiotti conserva qualsivoglia stereotipo formale derivante dal proprio marchio di riferimento; incatenata cioè a un senso di generale caricatura – tanto interpretativa quanto dialogica – che lungi dal favorire l’immersione spettatoriale, tende invece ad allontanare il pubblico dalla materia narrativa trattata, evidenziando la “finzione” del racconto e impostando una messa in scena più teatrale che televisivo/cinematografica – almeno per gli standard televisivi a cui siamo stati abituati nel corso degli ultimi dieci anni.

La figura di Benito Mussolini, in questo senso, è decisamente esemplificativa; dal momento che Duccio Camerini, chiamato a rivestire i panni del Duce, offre un’interpretazione particolarmente “eccessiva” del dittatore. Una scelta che, a pochi mesi di distanza dal Napoleone ridisegnato da Ridley Scott, non sembra però ricalcare la volontà dissacrante dell’autore statunitense – intenzionato a raccontare la “bassezza” del grande Generale e imperatore di Francia – ma pare piuttosto elevarsi a manifesto di uno stile macchiettistico sparso a macchia d’olio sull’intera produzione.

Fatta salva la prova di Alessio Boni – un più che discreto Dino Grandi – e di pochi altri membri del cast, La lunga notte – la caduta del Duce appare dunque adagiata su una invadente plasticosità artistica; tanto che, paradossalmente, i momenti più ispirati sono quelli in cui la serie sembra lasciarsi trasportare dalla “recita”, rincarando la dose con eclatanti motti di famiglia quali “I Mussolini non perdono” o “I Savoia regnano uno alla volta”. In un posticcio, ma stranamente intrigante gioco di troni, che tuttavia, purtroppo ancorato a inappagabili ambizioni di verosimiglianza, finisce per vagare in un deserto di opportunità e potenzialità solo sfiorate o immaginate.

Stranger Things 5: i 12 personaggi che potrebbero morire, dal meno al più probabile

Con la prima foto del cast riunito per Stranger Things 5, è ufficialmente iniziato il count down per la final season. Lo show chiuderà i battenti dopo circa otto lunghi anni, e resterà nella storia della serialità una delle opere meglio confezionate e prodotte degli ultimi tempi. Ora che siamo in dirittura d’arrivo, possiamo immaginare che uno dei personaggi principali potrebbe lasciarci, soprattutto se consideriamo che nel corso della serie alcuni eventi hanno lasciato presagire delle morti, salvo poi farli sempre tornare in vita nelle stagioni successive. Intanto, con la quarta stagione abbiamo dovuto salutare Eddie, morto tragicamente per proteggere i suoi amici nel Sottospra, Dustin in particolare, e Max è in coma dopo essere stata vittima di Vecna. La domanda che sorge spontanea, arrivati a questo punto, non è quindi se qualcuno morirà, ma chi sarà a morire. Ci sono personaggi che hanno più probabilità di altri considerando il loro arco evolutivo e la loro forza narrativa, ma quali sono? Scopriamoli insieme.

Robin Buckley

Maya Hawke Stranger Things

Fra le morti meno probabili dei personaggi principali spicca quella di Robin, la migliore amica di Steve interpretata da Maya Hawke, che vediamo invaghirsi di Nancy nella quarta stagione. Il personaggio ha fatto il suo debutto nella terza stagione, indi per cui i fan – e il pubblico tutto – hanno avuto meno tempo per conoscerla. Ciò significa che la sua morte, pur essendo legate a lei specie attraverso il bel rapporto creato con Harrington, non avrebbe un forte impatto. Inoltre Robin non ha motivo di sacrificarsi, poiché è stata coinvolta nelle dinamiche molto più tardi di tutti gli altri e non ha un rapporto così forte con i protagonisti.

Nancy Wheeler

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Nonostante Nancy sia stata presente dall’inizio della serie, e il suo arco narrativo si stia compiendo nel migliore dei modi, non rientra fra le eroine principali di Strange Things, pur essendo diventata narrativamente più forte. Per cui è improbabile che si sacrifichi e, per il momento, non c’è motivo per cui Vecna possa puntare su di lei quando tanti altri personaggi hanno ragioni più forti per essere sue vittime. Potrebbe anche rischiare la vita per qualcun’altro, come per esempio Mike che è il fratello, ma alla fine per lei il lieto fine siamo certi ci sarà.

Lucas Sinclair

Stranger Things Lucas

Una delle vittime di Vecna nella quinta stagione di Stranger Things potrebbe invece essere Lucas, poiché lo abbiamo lasciato nell’elaborazione del trauma di aver quasi perso Max, il suo vero amore. C’è però da considerare che nella quarta stagione il suo personaggio è stato reso meno simpatico a causa delle scelte sbagliate compiute (si è allontanato dal suo gruppo storico per sentirsi più cool e accettato), quindi a meno che nell’ultima stagione non ci sia un suo riscatto, la sua morte avrebbe meno valore adesso e perciò non è molto probabile.

Max Mayfield

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Nella quarta stagione abbiamo lasciato Max in coma dopo essere rimasta vittima di Vecna. La scena con Lucas, mentre tenta di risvegliarla, ha scosso tutti i fan, che l’hanno poi successivamente ritrovata in coma. Non c’è perciò alcuna sicurezza sul fatto che resti viva, anche se al momento i Duffer hanno detto che lo sia. Gran parte di Stranger Things 5 potrebbe però essere dedicata a riportare la sua mente nel mondo reale e la sua sopravvivenza – oltre a essere una bella storia di ritorno – potrebbe essere fondamentale per sconfiggere Vecna. Ciò significa che o non dovrebbe più svegliarsi dal coma oppure se lo facesse, ucciderla poco dopo non avrebbe alcun senso.

Joyce Byers

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Nel corso di Stranger Things si è sempre pensato alla morte di tutti – o quasi – ma mai a quella di Joyce, interpretata da Winona Ryder, poiché sono state proprio le persone intorno a lei a rischiare spesso la vita. La sua morte potrebbe sicuramente essere scioccante e impattante nello show, ma oggettivamente non ci sono validi motivi per ucciderla, a meno che lei non si sacrifichi per salvare Will. Tra l’altro, non sarebbe neppure un finale soddisfacente dato che, in questo caso, Will e Jonathan rimarrebbero proprio senza genitori, considerato che con il padre, come abbiamo potuto appurare sin dalla prima stagione, non hanno un rapporto disteso.

Mike Wheeler

Stranger Things 4 - Volume 2 recensione
Courtesy of Netflix

Un altro main character di Stranger Things che ha perso di potenza nel corso della serie è Mike, molto meno forte rispetto soprattutto alla prima stagione. Perciò il suo destino non è particolarmente prevedibile, e se ci dovesse essere una sua morte, magari per salvare la sua amata Undici, gli sceneggiatori dovrebbero impegnarsi veramente tanto per riprendere al meglio il personaggio e far essere la sua dipartita impattante e significativa.

Jonathan Byers

Stranger Things Jonathan

Un’altra poco probabile morte è quella di Jonathan. Il suo è un personaggio con l’arco evolutivo meno importante, indi per cui la sua morte risulterebbe anche essere superflua e non destabilizzerebbe granché. Se però si decidesse di optare per mettere fine alla sua vita, la scelta più saggia e funzionale nell’economia narrativa della serie sarebbe quella di farlo sacrificare per Will. Sin dalla prima stagione, infatti, è stato messo in risalto il legame fra i due fratelli, con Jonathan sempre pronto e disposto a proteggere il minore da qualsiasi evento e circostanza. Nella quarta stagione questo rapporto si intensifica maggiormente, soprattutto quando capta i sentimenti di Will verso Mike, seppur nello spazio del racconto rimanga qualcosa di non troppo approfondito.

Dustin Henderson

Strangers Things 2

Ci avviciniamo ora alle morti più probabili che la quinta stagione di Stranger Things potrebbe consegnarci. Iniziamo proprio con Dustin, uno dei main character più simpatici e divertenti, collegato direttamente a un personaggio morto nella stagione precedente, ossia Eddie. Quest’ultimo ricordiamo essersi sacrificato per salvargli la vita, tanto che muore fra le sue braccia. Magari in Stranger Things 5 Dustin dovrà affrontarne il trauma, ammesso che ci riesca, e probabilmente il ricordo di quanto accaduto potrebbe perseguitarlo. Considerato che Vecna si nutre di persone fragili e traumatizzate, il ragazzo potrebbe essere la vittima perfetta. Max, per esempio, ha subito un attacco di Vecna a causa del trauma della morte del fratello, quindi non è da escludere.

Hopper

David Harbour potrebbe interpretare Cable in Deadpool
Stranger Things

All’inizio di Stranger Things, Hopper ci viene presentato come uno sceriffo scontroso e scorbutico, che, seppur non cattivo, non dava di sé una bella impressione. Nel corso delle stagioni il suo è stato uno degli archi evolutivi più interessanti, scoprendolo anche in versione genitoriale facendo da padre a Undici. Con l’avanzare delle puntate si è poi scoperto qual era il suo triste passato, principalmente legato alla morte della figlia, il che ha permesso al pubblico di empatizzare meglio con lui. Inoltre, Hopper lo si era dato per morto già alla fine della terza stagione, salvo poi scoprire che era stato portato in Russia come prigioniero. In realtà ci sono alcune teorie messe in moto da diverso tempo sulla sua morte, e chissà… magari Stranger Things 5 potrebbe segnare la sua dipartita finale.

Undici

Undici in Stranger Things 4

Uno dei personaggi più audaci, coraggiosi e narrativamente forti è quello di Undici, interpretato da Millie Bobby Brown, la quale sin dalla prima stagione è stata costretta a tenere sulle sue spalle il peso di tutto, poiché è sempre stata sua la responsabilità di salvare gli altri. Per quanto mantenerla in vita sia la risoluzione più bella e felice, la sua morte potrebbe essere anche il finale definitivo della serie, considerato che è in fondo da lei che davvero parte tutto il problema legato al Sottosopra. Inoltre, da come si è potuto evincere anche con l’ultima stagione, la ragazza è sempre più stanca di dover combattere e Vecna è il villain più complesso e difficile da annientare. Sconfiggerlo, perciò, potrebbe anche significare farle perdere la vita.

Will Byers

Noah Schnapp in Stranger Things
dalla serie Stranger Things – Noah Schnapp

Pur essendo Undici coinvolta direttamente con il Sottosopra e Henry Creel, che abbiamo scoperto nella quarta stagione essere stato un suo “amico” prima che diventasse Vecna, è stato Will a iniziare – con la sua scomparsa – la faida con quell’oscuro mondo, riunendo tutti i personaggi per salvarlo. La sua morte sarebbe quindi un momento di chiusura del cerchio, e per questo risulta essere molto probabile. Inoltre circolano alcune teorie secondo cui Will sia in qualche modo collegato a Vecna e che sconfiggerlo possa potenzialmente danneggiarlo. Se la storia prendesse una piega così drammatica per cui uccidere Vecna vorrebbe dire uccidere Will, la squadra sarebbe messa in seria difficoltà. Will perciò potrebbe decidere di sacrificarsi nel corso di Stranger Things 5, e liberare i suoi amici da quelle maledizioni che li perseguitano da inizio serie.

Steve Harrington

Il personaggio che ha avuto il migliore arco narrativo, evolutivo e redentivo è sicuramente Steve. Nella prima stagione il pubblico aveva incontrato un ragazzo del liceo spocchioso e arrogante, per niente all’altezza di una innamoratissima Nancy. Nel corso di Stranger Things gli autori sono stati capaci di riscattare il personaggio, legandolo particolarmente a Dustin che oramai considera un fratello minore, ma anche dandogli modo di crescere e capire i propri errori, fino al dolce momento con Nancy nel Sottosopra proprio nella quarta stagione. Steve è diventato davvero una persona migliore, oltre che uno dei protagonisti a cui ci si è più affezionati, sempre pronto a dare una mano ai suoi amici. La sua storia sembra dunque essere completa, ecco perché risulta essere il candidato “migliore” da far uccidere durante la quinta stagione. Steve potrebbe sacrificarsi per dimostrare quanto è effettivamente cambiato, e questo sarebbe molto straziante.

Dobby: tutto quello che non sapete sull’Elfo di Harry Potter

Dobby: tutto quello che non sapete sull’Elfo di Harry Potter

Introdotto nell’universo letterario di Harry Potter nel secondo romanzo, La Camera dei Segreti, Dobby è l’elfo domestico della famiglia Malfoy poi liberato dalla sua condizione di schiavitù e reso libero che nel corso della saga interviene per aiutare il mago protagonista e i suoi amici, fino alla sua morte che sopraggiunge durante I Doni della Morte.

Ma c’è ancora qualcosa che non conosciamo sul personaggio? Ecco di seguito 10 curiosità su Dobby.

Gli occhi di Dobby hanno cambiato colore

Diversi registi si sono alternati nel corso della saga cinematografica di Harry Potter, e con loro sono arrivati cambiamenti di stile e approccio alla storia. Come questi anche alcuni dettagli estetici non si sono ripetuti: la prima apparizione di Dobby risale, come saprete, a La Camera dei Segreti, film diretto da Chris Columbus dove l’elfo domestico aveva gli occhi di un verde brillante; tuttavia, con il passare degli anni, la tonalità è passata a un blu-verde scuro.

Per i film sono stati utilizzati sempre gli stessi vestiti

Per quanto riguarda l’abbigliamento di Dobby, negli adattamenti cinematografici il personaggio indossa sempre gli stessi vestiti, mentre nei libri, lungo tutta la storyline in cui Hermione lavorando per liberare gli elfi domestici dalla loro servitù, ha anche avuto diversi abiti normali che la strega gli aveva regalato.

Nei Doni della Morte Dobby parla in prima persona

Sia Dobby che tutti gli elfi domestici nella saga di Harry Potter hanno sempre parlato in terza persona riferendosi a se stessi in questo modo, ma in alcuni momenti de I Doni della Morte – Parte 1 questo non è accaduto. Fu infatti una decisione del regista David Yates cambiare le carte in tavola e fare in modo che il personaggio potesse parlare in prima persona senza fornire spiegazioni.

La sua pelle ha cambiato texture

Ai tempi di Harry Potter e la camera dei segreti, Chris Columbus introdusse Dobby al pubblico con due grandi occhi verde brillante, molte rughe, uno straccio come vestito e piedi scalzi. Tuttavia nel corso del franchise la sua texture rugosa è cambiata, fino ad arrivare ai Doni della Morte – Parte 1 dove Dobby aveva addirittura una pelle liscia.

Può disarmare maghi e streghe

Un strumento magico molto potente su cui può fare affidamento Dobby è la capacità di disarmare un mago o una strega, conosciuto nel mondo magico come l’incantesimo Expelliarmus. Vengono infatti utilizzati dall’elfo nella battaglia all’inizio di Harry Potter e i Doni della Morte, per cercare di salvare Harry dai Mangiamorte.

Dobby è più potente di alcuni maghi

Dobby è più potente di alcuni maghiCi sono due cose che rendono gli elfi domestici più potenti della maggior parte di maghi e streghe: mentre quest’ultimi lavorano entro i confini delle regole della magia, le creature come Dobby non hanno nessun limite o problema ad usare la magia oscura. Dobby ha sfondato l’ingresso del Binario 9 e 3/4, costretto un bolide a inseguire Harry per ferirlo, entrambi esempi di pratiche oscure. In più, gli elfi domestici  non hanno bisogno di bacchette per lanciare incantesimi.

È nato lo stesso giorno della sorella di J.K.Rowling

La morte di Dobby ha sconvolto tutti i fan della saga e soltanto anni dopo J.K. Rowling si è scusata per aver scelto di finirla così; tuttavia la scrittrice voleva omaggiare con il personaggio – la cui età resta sconosciuta – il compleanno di sua sorella Dianne, che per coincidenza, è nato lo stesso giorno.

La prima e l’ultima cosa detta a Harry Potter

Dobby ha vissuto tutti gli anni della sua vita come un elfo domestico fedele, prima per la famiglia Malfoy, poi prima per i suoi amici, e l’unica persona al mondo a cui riusciva a essere ancora più fedele era Harry. La sua storia è ancora più triste se pensiamo che la prima volta che Dobby è apparso nella saga, le sue prime parole sono state “Harry Potter“. e così quando stava per morire, le uniche due parole pronunciate sono state “Harry Potter“.

Le ispirazioni per naso e orecchie

Dobby e altri elfi domestici hanno degli aspetti fisici che li contraddistinguono: orecchie molto grandi simili a pipistrelli e enormi occhi sporgenti, delle dimensioni delle palle da tennis, un’altezza limitata, braccia e gambe sottili e una testa più grande rispetto al corpo. Il naso invece è stato paragonato alla forma di una matita.

Può far levitare gli oggetti

Quando Dobby apparve per la prima volta in Harry Potter e la Camera dei Segreti, tutte le sue azioni lo fecero sembrare quasi un nemico del protagonista. In realtà saprete che stava facendo di tutto per impedirgli di andare a Hogwarts quell’anno e salvarlo da un destino già segnato. Per farlo si appella anche al potere magico di far levitare gli oggetti durante la festa dei Dursley.

Leggi anche – Harry Potter: 10 cose della saga che notiamo solo da adulti

Fonte: ScreenRant

Binario 9 ¾: 10 dettagli nascosti sul binario di Harry Potter

Binario 9 ¾: 10 dettagli nascosti sul binario di Harry Potter

L’affascinante binario 9 ¾ di Harry Potter nascosto all’interno della stazione di King’s Cross di Londra è chiamato così a causa della sua posizione segreta tra i binari 9 e 10. L’unico accesso alla location è attraversando una barriera apparentemente solida, che di solito non causa alcun problema poiché la stazione è incredibilmente affollata tutto l’anno. In altre parole: i babbani vedono solo ciò che vogliono vedere e per coloro che accidentalmente intravedono, ci sono misure in atto per prevenire l’esposizione del mondo magico…

binario 9 ¾ è impegnato solo per sei giorni ogni anno scolastico

binario 9 ¾Dato che l’unica funzione del binario è quella di traghettare gli studenti da Hogwarts a Londra e da Londra a Hogwarts, ha senso che rimanga chiuso per la maggior parte del tempo.

C’è un viaggio per ciascuno degli studenti in base all’inizio e alla conclusione di ogni trimestre, e due viaggi ciascuno per le stagioni principali, le vacanze di Natale e di Pasqua. Tuttavia, quando è attivo, il binario è incredibilmente affollato, con vari panorami, suoni e odori che riempiono l’aria (per lo più coinvolgendo un genitore che urla o piange per aver perso il suo bambino).

È stato utilizzato dalla metà del XIX secolo

È stato utilizzato dalla metà del XIX secoloIl binario 9 ¾ è stato fondato a metà del XIX secolo. Dopo che il governo magico aveva allestito i binari del treno e costruito lo stesso Hogwarts Express, il passo successivo fu quello di creare una piattaforma ferroviaria a Hogsmeade.

Questo luogo non aveva bisogno di essere nascosto, poiché il villaggio era (e lo è ancora) composto soltanto di streghe e maghi. Tuttavia, durante la costruzione della stazione opposta a Londra, il Ministero ha dovuto escogitare uno schema molto più intelligente in modo da preservare lo Statuto Internazionale di Segretezza della Magia.

Binario 9 ¾ è stato istituito da un Ministro della Magia

Binario 9 ¾ è stato istituito da un Ministro della MagiaÈ interessante notare che il Ministro Ottaline Gambol (1827-1835) fu il primo a dichiarare la possibilità di utilizzare la tecnologia ferroviaria Babbana, con conseguente creazione dell’Hogwarts Express.

Tuttavia, il Ministero non sapeva come creare un punto di raccolta e di consegna plausibile nel mezzo di una delle città più affollate del mondo, senza che tutti se ne rendessero immediatamente conto. Il trucco della creazione di un “binario segreto” fu ideato da Evangeline Orpington, Ministro della Magia dal 1849 al 1855.

Il Ministero è a disposizione per gestire eventuali errori

Anche con un piano incredibilmente scaltro, le folle che popolano il binario 9 ¾ tendono a commettere piccoli errori, impercettibili a loro stessi, ma che potenzialmente rappresentano una seria minaccia di essere scoperti.

Ad esempio, rivelando accidentalmente libri di testo o materiali magici, facendo troppo rumore mentre si attraversa la barriera del binario e così via. Pertanto, il governo nomina alcuni dipendenti nei sei giorni nominati in precedenza per fornire all’ultimo minuto qualche correzione della memoria, se necessario.

La barriera non è immune alla magia degli elfi

L’ingresso al binario speciale avviene tramite una barriera posta tra le piattaforme 9 e 10, attraverso la quale i viaggiatori possono passare per arrivare dalla stazione di King’s Cross all’Hogwarts Express.

In quanto tale, questo spazio è stato intriso di una vasta gamma di incantesimi complessi che gli impediscono di essere facilmente scoperto o danneggiato in qualsiasi modo. Tuttavia, questa regola chiaramente non si applica agli elfi domestici, come evidenziato dal fatto che Dobby riesce senza sforzo a impedire a Harry Potter di arrivare al treno in tempo. 

Come sono arrivati prima ​​gli studenti a Hogwarts?

Quando i Babbani e gli esseri magici vivevano in armonia (un’armonia provvisoria, ovviamente), gli alunni andavano ad Hogwarts con i mezzi che volevano. Questi includevano scope, veicoli merci, bestie magiche e così via, ma questi mezzi di trasporto non erano privi di risultati problematici, inclusi incidenti in gran parte evitabili.

Successivamente, le passaporta furono sviluppate per questo processo e persino la Polvere Volante era occasionalmente impiegata dall’amministrazione. Non c’era coerenza, tuttavia, almeno non fino allo standard che esiste nella presente linea temporale.

Il binario ha una guardia della stazione apposita

Oltre al numero di servitori del Ministero della Magia, c’è anche un ufficiale dedicato al binario  9 ¾. Non si sa nulla di lui, tranne che è sempre presente e garantisce che le persone che accedono al luogo lo facciano con le dovute precauzioni.

Il suo lavoro è ancora più importante quando si tratta di studenti che escono dalla barriera, che è presumibilmente un atto molto più evidente rispetto a svanire semplicemente nel nulla…

Sentimento anti-Babbano

Sentimento anti-BabbanoIl Ministero sotto la guida di Gambol ha portato avanti il ​​suo piano per fornire il sistema di trasporto più sicuro e conveniente per gli studenti di Hogwarts, anche se alcuni “Purosangue” hanno sollevato una seria denuncia contro di esso.

Sostenevano che il fatto delle sue origini Babbane stesse offendendo la loro eredità, definendo l’intero sistema “insicuro, antigenico e umiliante”. Per fortuna, il governo non si è piegato ai loro desideri, imponendo invece che solo gli alunni che avevano viaggiato sull’Hogwarts Express fossero autorizzati a entrare nella scuola.

Una versione “reale” alla stazione di King’s Cross

A causa della popolarità della serie di Harry Potter, orde di fan hanno visitato la stazione di King’s Cross a Londra da tutte le parti del mondo, per il solo motivo di scattare fotografie vicino all’area in cui avrebbe dovuto essere il binario 9 ¾.

Il numero aumentò al punto che le autorità costruirono un piccolo carrello parzialmente incastrato in una barriera, come se fosse stato già mezzo trasportato nel mondo magico.

Perché ¾?

Perché ¾?Poiché il binario 9 ¾ si trova all’interno della gamma dei binari nove e dieci, questo è il nome che è stato scelto per esso. Non c’è una ragione specifica per spiegare perché questa particolare frazione sia stata coinvolta, specialmente quando la barriera è direttamente tra nove e dieci.

Avrebbe potuto essere altrettanto facilmente Piattaforma 9 e ½, o Binario nove e due terzi. Lasciamo la scelta all’immaginazione dell’autrice e accettiamo che sia semplicemente così…

Harry Potter: 8 figure storiche presenti nella saga

Harry Potter: 8 figure storiche presenti nella saga

Buona parte del successo della saga di Harry Potter è dovuto anche (o forse soprattutto) ai suoi incredibili personaggi. Le figure sono avvincenti e variegate, dagli studenti ai docenti di Hogwarts, dalle creature magiche ai cattivi più pericolosi. Il mondo di Harry Potter non è composto soltanto da personaggi totalmente inventati dalla Rowling o dagli sceneggiatori: nella saga sono stati inseriti anche ruoli ispirati a persone realmente esistite. Scopriamo il loro ruolo nel mondo magico!

Nicolas Flamel

Nicolas-Flamel-in-Animali-Fantastici-Harry-PotterDietro alla Pietra Filosofale si cela una storia vera, quella di Nicolas Flamel. L’alchimista francese del Quattrocento raggiunse la fama solo anni dopo la sua morte, quando nel XVII secolo vennero a lui attribuite una serie di opere alchemiche.

Anche se sottovalutato, Flamel ha un ruolo di primo piano in Harry Potter. Secondo i romanzi di J.K. Rowling, nel 1992 Nicolas Flamel e la moglie sono ancora vivi. Ciò è possibile grazie al famoso Elisir di Lunga Vita, sostanza che si ricava dalla Pietra Filosofale. Durante la saga sul mago di HogwartsFlamel non appare mai fisicamente. Fa il suo debutto come personaggio live-action solo nello spin-off Animali fantastici: I crimini di Grindelwald.

Il Primo Ministro Babbano

Harry-Potter-e-il-principe-mezzosangueNel libro Harry Potter e il Principe Mezzosangue, il mondo magico della saga viene presentato attraverso un originale punto di vista. Nel capitolo di apertura, è il Primo Ministro Babbano a parlare: dialoga con la sua controparte magica, Cornelius Fudge, sugli eventi nel mondo magico, dalla fuga di Sirio da Azkaban al ritorno di Voldemort.

Il Primo Ministro Babbano senza nome crea un’interessante connessione tra la realtà e la magia di Harry Potter che però non viene portata avanti nella storia. Non ha senso che un capo di stato accetti semplicemente l’esistenza di un mondo magico, senza cercare di sfruttarlo per ricavarne potere. Anche questa scelta narrativa è irrealistica, soprattutto considerando l’avidità umana.

Paracelso

Harry-Potter-ParacelsoUn altro personaggio storico presente in Harry Potter è Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim, detto Paracelso. Vissuto a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento, Paracelso è stato medico, alchimista, teologo e filosofo durante il Rinascimento. L’uomo, di origini svizzere, è una figura essenziale per la rivoluzione medica tanto da essere considerato il “padre della tossicologia”.

Paracelso è un personaggio essenziale nel Mondo dei Maghi: è colui che ha scoperto il Serpentese, il linguaggio dei serpenti, una delle qualità magiche più utili in Harry Potter. Non a caso, la prima Carta delle Cioccorane del protagonista è dedicata a Paracelso.

Heinrich Cornelius Agrippa di Nettesheim

Harry-Potter-AgrippaContemporaneo di Paracelso, Heinrich Cornelius Agrippa è stato un medico, un soldato e un teologo tedesco. Venne perseguitato come eretico per tutta la vita: le leggende che si diffusero su di lui lo fecero identificare con il Dottor Faust, figura che ispirò autori importanti come Marlowe e Goethe. Con i suoi tre libri De occulta philosophia, Agrippa plasmò significativamente la visione del Rinascimento sull’esoterismo e sulla magia.

A causa della sua reale connessione con il mistico e magico, Agrippa è una figura di spicco nella saga di Harry Potter. Si narra che i Babbani lo abbiano perseguitato e imprigionato per i suoi controversi scritti, cosa che rende il teologo una sorta di martire per streghe e maghi. Inoltre, quando Harry arriva a Hogwarts, prova gli iconici snack conosciuti come Cioccorane: in quell’occasione, Ron dice che quella di Agrippa è una delle due carte mancanti nella sua collezione, l’altra è quella di Tolomeo.

Tolomeo

TolomeoTolomeo è una figura di rilevanza non solo storica e filosofica, ma anche magica. Il filosofo greco è stato un astronomo, un astrologo, un geografo e persino un teorico musicale. Le sue opere hanno avuto un grande significato sia durante il suo tempo sia per l’Impero bizantino e il Medioevo.  In Harry Potter Tolomeo è a malapena nominato, ma in ogni caso è uno dei pochi personaggi reali che vengono inseriti nel mondo magico di Hogwarts.

Angus Buchanan

Angus-BuchananAngus Buchanan è stato un giocatore di rugby e cricket scozzese. È famoso per aver giocato nella prima squadra mai esistita in Scozia e per aver segnato la prima meta nel rugby internazionale. Lo sport gioca un ruolo cruciale nell’universo di Harry Potter. Il Quidditch è l’attività più praticata nel mondo magico: è una versione immaginaria del rugby.

Il sito Pottermore ha creato un collegamento tra il Quidditch e il campione scozzese. Buchanan sembra essere colui che ha scritto il libro La mia vita come un Magonò: qui narra come ha trovato una casa nel mondo Babbano, lontano dall’ostile comunità magica.

Frederick North, II conte di Guilford

Lord-North-FredrickFrederick North, II conte di Guilford, è stato il primo ministro della Gran Bretagna dal 1770 al 1782. Ha guidando il paese anche negli anni della Guerra d’indipendenza americana. La sconfitta di Frederick North lo ha reso un tema divisorio tra critici e storici contemporanei.

North compare in Wizarding World: cerca di dialogare con la sua controparte magica Porteus Knatchbull perché vuole aiutare, con qualche magheggio, la labile salute mentale di Re Giorgio. Quello appena descritto è uno dei pochi casi di Harry Potter in cui un Babbano tenta di usare la magia a suo vantaggio.

La Regina Vittoria

Regina-VittoriaLa più longeva regnante britannica, regina Vittoria, è una figura storica ed un’icona della cultura popolare. Sono stati realizzati tantissimi film e romanzi sul suo regno, opere che parlano non solo del lungo mandato ma anche della relazione con il principe Alberto, suo cugino di primo grado.

Per Pottermore, la regina Vittoria è una cara amica di Evangeline Orpington, il ministro della magia dal 1849 al 1855. Tuttavia, Vittoria non ha mai saputo che Evangeline fosse una strega.

Disney+: i film e le serie tv in uscita a Febbraio 2024 sulla piattaforma

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Anche gennaio volge al capolinea ed è tempo di scoprire le prossime uscite di Disney+ per il mese di Febbraio. Scoprite l’ultimo corto SparkShorts di Pixar! Ambientato in un futuro prossimo nel centro di Los Angeles, Self Discovery segue una giovane donna etiope che desidera inserirsi nella società. In streaming dal 2 febbraio. Non perdetevi dal 28 febbraio, la quinta stagione della serie cult targata FX What We do in the Shadows.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

I Film in uscita a Febbraio 2024 su Disney+

The Marvels

In streaming dal 7 febbraio

The Marvels Brie Larson

Carol deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.

Suncoast

Il film originale in streaming dal 9 febbraio

Suncoast film 2024

Basato sulla storia semi-autobiografica di un’adolescente (Nico Parker) che, mentre si prende cura del fratello insieme all’audace madre (Laura Linney), stringe un’improbabile amicizia con un eccentrico attivista (Woody Harrelson) che protesta contro uno dei più importanti casi medici di tutti i tempi.

Le serie tv in uscita a Febbraio 2024 su Disney+

Star Wars: The Bad Batch (S3)

Dal 21 Febbraio

Star Wars: The Bad Batch

La stagione finale della serie originale Disney+ Star Wars: The Bad Batch in streaming dal 21 febbraio con i primi tre episodi. La battaglia della Clone Force 99 per sopravvivere al nuovo Impero giunge a un’epica conclusione.

SHŌGUN

I primi due episodi della serie originale FX in streaming dal 27 febbraio.

Shōgun

Adattamento originale del romanzo di James Clavell, Shōgun di FX è ambientato in Giappone nell’anno 1600, all’alba di una guerra civile che segnerà un secolo. Lord Yoshii Toranaga sta lottando per la sua vita mentre i suoi nemici nel Consiglio dei Reggenti si coalizzano contro di lui, quando una misteriosa nave europea viene trovata abbandonata in un vicino villaggio di pescatori.

 

Monkey Man: trailer del debutto alla regia di Dev Patel

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Monkey Man: trailer del debutto alla regia di Dev Patel

Universal Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di Monkey Man, il thriller d’azione diretto protagonista candidato all’Oscar Dev Patel (Lion – La strada verso casa, The Millionaire) che realizza un sorprendente debutto alla regia con un thriller d’azione che racconta la ricerca di vendetta di un uomo contro i leader corrotti che hanno ucciso sua madre e continuano a vittimizzare sistematicamente i poveri e i deboli.

Ispirato alla leggenda di Hanuman, simbolo di forza e coraggio, Monkey Man vede Patel nei panni di Kid, un giovane anonimo che si guadagna da vivere in un fight club clandestino dove, notte dopo notte, indossando una maschera da gorilla, viene picchiato a sangue da lottatori più famosi in cambio di denaro.

Dopo anni di rabbia repressa, Kid scopre un modo per infiltrarsi nell’enclave della sinistra élite della città. Mentre il suo trauma infantile ribolle, le sue mani misteriosamente sfregiate scatenano una esplosiva ondata di vendetta per regolare i conti con gli uomini che gli hanno tolto tutto.

Ricco di emozionanti e spettacolari scene di combattimento e inseguimento, Monkey Man è diretto da Dev Patel a partire dalla sua storia originale e dalla sua sceneggiatura con Paul Angunawela e John Collee (Master & Commander: Sfida ai confini del mare).

Il cast internazionale del film comprende Sharlto Copley (District 9), Sobhita Dhulipala (Made in Heaven), Pitobash (Million Dollar Arm), Vipin Sharma (Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio), Ashwini Kalsekar (Ek Tha Hero), Adithi Kalkunte (Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio), Sikandar Kher (Aarya) e Makarand Deshpande (RRR). Monkey Man è prodotto da Dev Patel, Jomon Thomas (Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio, L’uomo che vide l’infinito), il premio Oscar Jordan Peele (Nope, Scappa – Get Out), Win Rosenfeld (Candyman, serie Hunters), Ian Cooper (Nope, Noi), Basil Iwanyk (John Wick, Sicario), Erica Lee (John Wick, Silent Night – Il silenzio della vendetta), Christine Haebler (Shut In, Bones of Crows) e Anjay Nagpal (produttore esecutivo di Bombshell – La voce dello scandalo, Greyhound – Il nemico invisibile).

I produttori esecutivi sono Jonathan Fuhrman, Natalya Pavchinskya, Aaron L. Gilbert, Andria Spring, Alison-Jane Roney e Steven Thibault. Universal Pictures presenta una produzione Bron Studios, un film Thunder Road, una produzione Monkeypaw, una produzione Minor Realm/S’Ya Concept, in associazione con WME Independent e Creative Wealth Media.

Wicked: Ariana Grande annuncia la fine della produzione

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Wicked: Ariana Grande annuncia la fine della produzione

La popstar Ariana Grande, vincitrice di un Grammy, ha confermato su Instagram che la produzione dell’adattamento cinematografico del musical Wicked della Universal Pictures, a lungo rimandato, è stata finalmente completata.

Pubblicando un post sulla sua storia di Instagram, la cantante di “Yes, And?” ha espresso la sua gratitudine per aver preso parte al progetto. Inoltre, Ariana Grande ha anche condiviso una foto inedita del set, dando ai fan uno sguardo al suo personaggio Glinda.

Non dimenticherò mai nemmeno un minuto del mio anno con lei. O voi. O il mio Cyn. Permanentemente e preferibilmente intrecciati“, ha scritto Grande. “Sono così inspiegabilmente grata che abbiamo potuto aggiungere così tante ciglia inzuppate alla collezione. Non ci sono ancora le parole, ma. Ma. Grazie, Jon, per aver aperto la strada con tanta compassione, apertura, brillantezza e gentilezza. Non ho mai visto nessuno condurre uno spazio come fai tu“.

 

 

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Wicked – Parte 1 è basato sull’acclamato musical di Broadway, che a sua volta è basato sul romanzo di Gregory Maguire del 1995  Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West, che a sua volta è basato sul classico del 1900 L. Frank Baum Il meraviglioso mago di Oz  e il film del 1939  Il mago di Oz. Wicked – Parte 1 racconta la storia di due amiche, Elphaba e Glinda, che lottano per mantenere la loro amicizia mentre si separano. La storia funge da prequel de Il mago di Oz , ma la trama contiene anche eventi successivi all’arrivo di Dorothy a Oz. Wicked – Parte 2 dovrebbe invece arrivare l’anno successivo, ovvero il 2025. 

L’adattamento cinematografico sarà prodotto da Marc Platt attraverso la sua Marc Platt Productions con sede alla Universal. Il vicepresidente esecutivo senior della produzione Erik Baiers e il vicepresidente dello sviluppo della produzione Lexi Barta supervisioneranno il progetto per conto della Universal Pictures. Il musical teatrale  Wicked  ha vinto tre premi Tony ed è adattato dal romanzo bestseller di Gregory Maguire della scrittrice di libri Winnie Holzman e del compositore e paroliere tre volte premio Oscar Stephen Schwartz. Holzman e Schwartz stanno attualmente collaborando all’adattamento cinematografico come sceneggiaturi.

X-MEN ’97: rivelato un nuovo look dei personaggi principali della serie

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X-Men ’97 avrebbe dovuto debuttare l’anno scorso, ma il revival di X-Men: The Animated Series arriverà sui nostri schermi nel 2024. Siamo sicuri che l’attesa sarà valsa la pena, però, perché non è un segreto che il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ami la serie originale.

Oggi sono stati diffusi online alcuni scatti in alta risoluzione di ogni personaggio principale. Questi sono tipicamente utilizzati per il merchandising, quindi alcuni potrebbero esservi familiari; tuttavia, questa è la prima volta che li vediamo nella loro interezza.

Qui sotto sono raffigurati Jean Grey, Ciclope, Tempesta, Wolverine, Bestia, Gambit, Jubilee, Sunspot, Morph, Rogue, Bishop e Magneto. I Marvel Studios sono stati attenti a non mostrare troppo gli altri personaggi, il che spiega perché qui non c’è traccia di Mister Sinister e Forge, ad esempio.

Si noterà anche che Magneto indossa il suo costume classico invece del costume viola ispirato ai fumetti che indosserà come nuovo leader degli X-Men. X-Men ’97 servirà a reintrodurre questi personaggi e, per molti fan più giovani, a introdurli.

C’è molta attesa e pressione su questo atteso revival:  “X-Men, in particolare, è qualcosa che sta molto a cuore ai Marvel Studios, ora che è tornato a casa nello studio“, ha detto lo sceneggiatore capo Beau DeMayo nel 2022. “Quindi è stato diverso. È come se X-Men significasse qualcosa per molte persone. C’è un peso e una responsabilità“. Date un’occhiata a questo nuovo sguardo ai protagonisti di X-Men ’97 nel post X qui sotto.

 

Immaculate: trailer dell’horror con Sydney Sweeney

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Immaculate: trailer dell’horror con Sydney Sweeney

“So che Dio mi ha salvato per un motivo…”. Abbiamo saputo solo alla fine dell’anno scorso che la Neon aveva acquisito i diritti nordamericani di un nuovo film horror psicologico a sfondo religioso intitolato Immaculate, interpretato da Sydney Sweeney (Euphoria, Madame Web) e dall’attrice italiana di The White Lotus Simona Tabasco, e oggi abbiamo finalmente il primo trailer decisamente inquietante.

Sydney Sweeney interpreta Cecilia, “una donna di fede devota a cui viene offerto un nuovo ruolo in un illustre convento italiano. Ma il suo caloroso benvenuto nella campagna europea viene presto interrotto quando Cecilia scopre che la sua nuova casa nasconde alcuni oscuri e terrificanti segreti”.

Il trailer di Immaculate mostra Cecilia che si ammala e gli esami ospedalieri confermano che è incinta. Seguono molte immagini sanguinose e inquietanti, mentre siamo portati a credere che la giovane donna abbia concepito immacolatamente. Questo film sembra abbastanza simile a un altro horror religioso di prossima uscita, The First Omen, ma entrambi hanno dei primi teaser piuttosto efficaci.

Jonathan Davino per la Fifty-Fifty Films ha prodotto Immaculate con Sydney Sweeney, insieme a David Bernad della Middle Child Pictures, che ha sviluppato il progetto con l’attrice dopo il loro lavoro insieme in The White Lotus. Teddy Schwarzman e Michael Heimler hanno prodotto per la Black Bear, che ha finanziato interamente e rappresentato i diritti di vendita internazionali. John Friedberg e Christopher Casanova della Black Bear sono stati produttori esecutivi, insieme a Will Greenfield.

Sydney Sweeney rivela che indossare il costume di Spider-Woman è stata “la cosa più bella di sempre”

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La stella di Sydney Sweeney è in ascesa e, se Madame Web sarà un successo (le previsioni di un weekend di apertura di 25 milioni di dollari suggeriscono il contrario), potrebbe presto diventare un nome familiare.

L’attrice ha già una fanbase devota, naturalmente, e la prospettiva di vederla interpretare un supereroe entusiasma gli appassionati di fumetti. In Madame Web, Sweeney vestirà i panni di Julia Cornwall, la seconda donna a ricoprire il ruolo di “Spider-Woman” dopo Jessica Drew.

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Quel poco che abbiamo visto di Sweeney in costume suggerisce che la Sony si stia attenendo ai fumetti, anche se le tute sono state paragonate a quelle viste su The CW (anche la mancanza di lenti nella maschera di Spider-Woman ha deluso alcuni).

In un recente episodio di Hot Ones, l’ex star di Euphoria ha riflettuto sull’esperienza di vestire i panni di Spider-Woman ed è evidente che si è divertita.

Ero già a Boston – abbiamo girato a Boston – e ci hanno fatto una pelle del corpo davvero bella, in modo che potessero avere una misura completa in 3D di noi. Ci hanno mostrato i bozzetti e io ho pensato: “Oh mio Dio, che figata!” perché c’erano i bozzetti in 3D dei nostri volti“, ha ricordato Sydney Sweeney.

E quando l’ho indossato, mi sono sentito davvero… un supereroe. È stata la cosa più bella di sempre“.

Non sappiamo quanto tempo avranno questi costumi, soprattutto perché i trailer e gli spot televisivi hanno lasciato intendere che appariranno solo in alcuni scorci del futuro. Tuttavia, se Madame Web si conclude con l’assemblaggio di un gruppo di donne-eroe ragno, potremmo vederne molte di più in futuro (Spider-Woman contro Venom, forse?).

Parlando del progetto lo scorso anno, Sydney Sweeney ha dichiarato: “Non potrei essere più eccitato. Non vedo l’ora di poterne parlare. Non vedo l’ora di poter stare accanto alle ragazze con cui ho girato, Dakota, Isabela e Celeste. Ci siamo divertite così tanto insieme. E sono davvero entusiasta del fatto che sarà un concentrato di donne toste che il mondo potrà vedere“.

I supereroi sono stati tutta la mia vita“, ha continuato la star di Anyone but You. “Quei [film] sono tutto ciò che i miei genitori hanno sempre voluto andare a vedere. Credo di aver visto The Avengers probabilmente 20, 30 volte. La mia famiglia li adora… Non avrei potuto renderli più felici scegliendo di fare quel progetto [Madame Web]“.

La trama e il cast di Madame Web

Dakota Johnson è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.

Madame Web è basato su un personaggio del mondo dei fumetti Marvel creato da Dennis O’Neil e John Romita Jr. Il film è diretto da S. J. Clarkson (Orange Is the New Black, Jessica Jones, Anatomy of a Scandal) da una sceneggiatura di Claire Parker e S. J. Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista, insieme a Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps, Emma Roberts e Adam Scott. Madame Web sarà nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Zoe Saldaña vuole continuare a fare film sui supereroi; è aperta a un ruolo nel DCU

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Zoe Saldaña ha chiarito che il recente Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà la sua ultima volta nel ruolo di Gamora, ma sembra che l’attrice abbia ancora il pallino dei supereroi.

Parlando con ComicBook.com della sua serie Paramount+ Special Ops: Lioness, a Saldaña è stato chiesto se fosse interessata a passare alla DC ora che il regista di GOTG James Gunn è a capo dello STUDIO.

Sì, mi piace, mi piace. Adoro l’universo dei supereroi di qualsiasi tipo“, ha detto. “Ho dei figli che sono ossessionati dai fumetti in questo momento e dai supereroi, quindi per me essere parte di progetti che potranno guardare per i prossimi 10, 15 anni della loro vita è un sogno”.

Saldaña ha aggiunto: “Se non dovesse mai accadere, o se dovesse accadere con altri registi e non con James Gunn, o se dovesse accadere di nuovo con James Gunn, gliene sarei davvero grato“.

James Gunn ha già confermato che almeno un paio di attori con cui ha lavorato nel Marvel Cinematic Universe appariranno prima o poi nel DCU, ma non ha mai dato indicazioni su chi potrebbero essere. È possibile che abbia già in mente un personaggio specifico per Saldaña?

Per quanto riguarda la donna più letale della Galassia, siamo certi che Zoe non è intenzionata a non interpretare più il personaggio, anche se in una recente intervista ha espresso un leggero disappunto per la conclusione della sua storia.

Alla fine di Guardiani della Galassia Vol. 3, Gamora – che non era il personaggio che abbiamo conosciuto nei primi due film, ma una variante di una linea temporale alternativa – ha scelto di lasciare i Guardiani e di tornare dalla sua famiglia Ravager dopo aver legato con Peter Quill e gli altri.

Zoe Saldaña ha ammesso di aver inizialmente previsto un destino diverso per la guerriera dalla pelle verde.

È stata una decisione agrodolce, ovviamente. Volevo che nel capitolo finale Gamora rimanesse e trovasse un modo per tornare a essere un Guardiano. Ma questo mi è sembrato il modo giusto di concludere le cose per lei, visto quello che ha passato. In fin dei conti, in qualsiasi multiverso fosse arrivata, avrebbe vissuto la stessa esperienza con Thanos [Josh Brolin] e avrebbe avuto lo stesso senso di colpa e lo stesso trauma. Alla fine ha trovato conforto con i Ravagers e si è sentita più aperta che mai“.

Fantastici Quattro: la sceneggiatura sta subendo una riscrittura?

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Sembra che la sceneggiatura dei Fantastici Quattro non sia ancora al punto giusto per i Marvel Studios. Nonostante i rapporti precedenti indicassero che le riprese avrebbero dovuto iniziare a girare intorno ad aprile, abbiamo recentemente saputo che la produzione è stata posticipata e che le riprese non dovrebbero iniziare prima del terzo trimestre (tra luglio e settembre).

All’epoca non era stata fornita alcuna ragione specifica, ma ora alcune voci attendibili hanno suggerito il motivo del perché il film dei Fantastici Quattro sta accumulando ritardi.

Secondo Daniel Richtman e rDCULeaks, la sceneggiatura sta subendo un’altra riscrittura: gli scrittori Michael Weber e Scott Neustadter, nominati all’Oscar per The Disaster Artist e The Fault in Our Stars, hanno lavorato sulla sceneggiatura di Josh Friedman prima dell’inizio delle riprese.

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Non sappiamo quanto saranno estese queste riscritture, ma non possiamo immaginare che la storia sarà completamente rinnovata a questo punto del gioco. Inoltre, Richtman afferma che la nuova sceneggiatura dovrebbe essere pronta “entro un mese o poco più“.

Siamo ancora in attesa di un annuncio ufficiale, ma si ritiene che il cast sia già pronto e sembra molto probabile che il Reed Richards di Pedro Pascal, sarà affiancato da Vanessa Kirby (Mission: Impossible – Dead Reckoning) nel ruolo di Sue Storm, alias la Donna Invisibile, Joseph Quinn (Stranger Things) nel ruolo di Johnny Storm, alias la Torcia Umana, e Ebon Moss-Bachrach (The Punisher, The Bear) nel ruolo di Ben Grimm, alias la Cosa.

Per quanto riguarda gli altri personaggi principali, si vocifera che sia Cillian Murphy (Oppenheimer) che Mads Mikkelsen (Rogue One) siano in cima alle preferenze per interpretare il Dottor Destino, ma altri attori saranno sicuramente in lizza.

Il nemico più prolifico della squadra non dovrebbe avere un ruolo significativo nel reboot (infatti, potrebbe comparire solo nella scena post-credits), ma il cattivo potrebbe emergere come il nuovo grande cattivo del Marvel Cinematic Universe – soprattutto dopo la recente notizia che la Marvel ha deciso di separarsi dall’attore Jonathan Majors. che ha interpretato Kang il conquistatore.

Diverse fonti ben inserite hanno affermato che Dottor Destino sarà uno dei cattivi principali di Avengers: Secret Wars. Javier Bardem sarebbe la prima scelta per Galactus, ma i suoi impegni potrebbero impedirgli di firmare. L’araldo del Divoratore di Mondi dovrebbe essere Silver Surfer, ma con una versione femminile del personaggio.

Secondo un recente rumor, Anya Taylor-Joy sarebbe stata scelta per questo ruolo. Matt Shakman dirigerà Fantastici Quattro da una sceneggiatura di Jeff Kaplan e Ian Springer. I dettagli della trama non sono ancora stati resi noti.

Daredevil: Born Again, le foto e video dal set mostrano la reunion e il primo sguardo a White Tiger

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Daredevil: Born Again ha recentemente ripreso la produzione dopo la pausa per gli scioperi di Hollywood, e le prime foto del set sono state condivise online all’inizio di oggi, confermando le voci secondo cui Elden Henson (Foggy Nelson) e Deborah Ann Woll (Karen Page) torneranno a essere i migliori amici e soci in affari di Matt Murdock (Charlie Cox).

Ora, grazie ad alcuni nuovi scatti e video, abbiamo un assaggio del trio che cammina per le strade di Hell’s Kitchen, oltre a una prima occhiata alla Tigre Bianca (White Tiger) in costume. Le foto sono un po’ sfocate, ma sembra che a Foggy sia cresciuta la barba, mentre Karen sfoggia una nuova pettinatura. Le foto di White Tiger sono più chiare, ma possiamo vedere Hector Ayala (presumibilmente) solo di spalle.

Precedenti indiscrezioni sostenevano che la Tigre Bianca venisse introdotta quando Murdock prende Ayala come cliente dopo che questi ha aiutato a prevenire una rapina, che si rivela essere un tentato omicidio da parte di poliziotti corrotti che stavano cercando di mettere a tacere un informatore prima che potesse arrivare al processo. Uno degli agenti muore, lasciando che Hector venga processato come assassino di poliziotti. Guardate i video e le foto ai link qui sotto:

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Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again

Daredevil: Born Again durerà 18 episodi e vedrà il ritorno delle star principali Charlie Cox e Vincent D’Onofrio, che riprenderanno i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin.

Lo scorso ottobre è stato reso noto che Daredevil: Born Again stava subendo un “significativo reboot creativo” dopo la pausa produttiva dovuta agli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Gli sceneggiatori Chris Ord e Matt Corman sono stati tolti dal progetto insieme ai registi della serie, mentre alcune scene ed episodi già terminati saranno mantenuti con l’aggiunta di ulteriori elementi seriali.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe.

The Recruit 2 si arricchisce di altri sei nuovi volti nel cast

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The Recruit 2 si arricchisce di altri sei nuovi volti nel cast

Netflix ha reclutato altre sei attori per unirsi all’attesissima seconda stagione della serie di spionaggio The Recruit, che vede protagonista Noah Centineo nei panni di un avvocato della CIA invischiato in una situazione pericolosa.

Non è ancora stata fissata una data di uscita precisa per la seconda stagione, ma si prevede che arriverà sul servizio di streaming nel corso dell’anno.

Dopo l’annuncio dell’ingresso della star di Past Lives Teo Yoo come series regular, il servizio di streaming ha aggiunto altri membri del cast alla seconda stagione di The Recruit, tra cui Felix Solis (Ozark) nel ruolo di Tom Wallace, Brooke Smith (Grey’s Anatomy) nel ruolo di Marcy Potter, Omar Maskati (Unbelievable) nel ruolo di Jae King, Alana Hawley Purvis (Supergirl) nel ruolo di Amanda Fern, Devika Bhise (Juno Marsh), James Purefoy (The Following) nel ruolo di Oliver Bonner Jones, Do Hyun Shin (Hospital Playlist) nel ruolo di Yoo Jin Lee, Young-Ah Kim (Juvenile Justice) nel ruolo di Grace e Sanghee Lee (All of Us Are Dead) nel ruolo di Nan Hee.

Secondo The Wrap, la serie d’azione ha già iniziato le riprese della seconda stagione a Vancouver, in Canada, e si appresta a portare la produzione a Seul, in Corea del Sud.

Di cosa parla The Recruit?

All’inizio della prima stagione di The Recruit, l’avvocato della CIA Owen Hendricks (Centineo) scopre una lettera che minaccia di rivelare i segreti dell’agenzia. Owen, che è relativamente nuovo nella posizione, viene rapidamente spinto nel pericoloso mondo dello spionaggio globale. La seconda stagione dovrebbe mettere Owen in un’altra situazione mortale, questa volta in Corea del Sud, dove scoprirà che la minaccia è più vicina di quanto pensi.

La serie THE RECRUIT è incentrata su Owen Hendricks (Noah Centineo), un giovane avvocato della CIA la cui prima settimana di lavoro è messa sottosopra quando scopre una lettera minacciosa dall’ex informatrice Max Meladze (Laura Haddock), che vuole denunciare l’agenzia a meno che non la scagionino da un orribile crimine. Owen presto resta coinvolto nel mondo pericoloso e spesso assurdo dei giochi di potere e dei suoi malvagi partecipanti mentre attraversa il mondo nella speranza di completare la sua missione e lasciare un segno nella CIA.

The Recruit è stata creata da Alexi Hawley. Hawley è anche produttore esecutivo dello show insieme a Centineo, Doug Liman, Gene Klein, David Bartis, Adam Ciralsky, Charlie Ebersol e Julian Holmes.

Pussy Island con Channing Tatum cambia titolo e data di uscita

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Pussy Island con Channing Tatum cambia titolo e data di uscita

Secondo Deadline, il prossimo debutto alla regia di Zoë Kravitz ha ricevuto un nuovo titolo dagli Amazon MGM Studios.

Originariamente chiamato Pussy Island, il film thriller con Channing Tatum è ora ufficialmente intitolato Blink Twice. Inoltre, Amazon MGM Studios ha confermato che Blink Twice arriverà nelle sale il 23 agosto 2024. La data di uscita nelle sale vedrà il film debuttare nello stesso mese di altri progetti di alto profilo, tra cui Borderlands, Alien: Romulus e Kraven the Hunter.

Cosa aspettarsi dal film di debutto alla regia di Zoë Kravitz?

In Blink Twice, il miliardario della tecnologia Slater King (Channing Tatum) incontra la cameriera Frida al suo gala di raccolta fondi e scocca la scintilla. La invita a unirsi a lui e ai suoi amici per una vacanza da sogno sulla sua isola privata“, si legge nella sinossi. “È un paradiso. Le notti selvagge si fondono con i giorni di sole e tutti si divertono un mondo. Nessuno vuole che questo viaggio finisca, ma quando iniziano ad accadere cose strane, Frida comincia a mettere in discussione la sua realtà. C’è qualcosa di sbagliato in questo posto. Dovrà scoprire la verità se vuole uscire viva da questa festa“.

Oltre a dirigere, Zoë Kravitz ha anche co-scritto la sceneggiatura con E.T. Feigenbaum (High Fidelity). Blink Twice sarà interpretato anche da Naomi Ackie, Christian Slater, Geena Davis, Adria Arjona, Simon Rex, Haley Joel Osment, Kyle MacLachlan e Alia Shawkat. Il film è prodotto da Bruce Cohen, Kravitz, Tiffany Persons e dalla Free Association di Tatum.

Jennifer’s Body 2: Diablo Cody vuole fare un sequel dell’horror con Megan Fox

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Diablo Cody ha dichiarato che lavorerebbe volentieri a Jennifer’s Body 2, un sequel di Jennifer’s Body.

Parlando con Bloody Disgusting, Diablo Cody, che ha scritto la sceneggiatura di Jennifer’s Body del 2009, ha rivelato che lavorerebbe volentieri a un sequel del film se si presentasse l’occasione.

Sì! Voglio fare un sequel“, ha detto Cody. “Non ho finito con Jennifer’s Body. Devo solo trovare… devo collaborare con persone che ci credono quanto me e questo non è ancora successo. Ho bisogno di qualcuno che ci creda e che abbia un miliardo di dollari”.

Di cosa parla Jennifer’s Body?

Diretto da Karyn Kusama, Jennifer’s Body è uscito nelle sale statunitensi nel settembre 2009. Sebbene all’epoca abbia ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica e dei fan (in parte a causa di una campagna di marketing mal riuscita), Jennifer’s Body è poi diventato una sorta di classico di culto rispettato per le sue tematiche femministe.

Il film è interpretato da Megan Fox, Amanda Seyfried, Adam Brody, Amy Sedaris, Johnny Simmons, J. K. Simmons, Cynthia Stevenson e Chris Pratt.

“Quando un demone si impossessa di lei, la sexy liceale Jennifer (Megan Fox) rivolge un occhio famelico ai ragazzi che prima non avevano mai avuto una possibilità con lei”, si legge nella sinossi. “Mentre la malvagia Jennifer soddisfa il suo appetito di carne umana con la popolazione maschile della scuola, la sua amica secchiona, Needy (Amanda Seyfried), viene a sapere cosa sta succedendo e giura di porre fine alla carneficina”.

Nel frattempo, il nuovo film scritto da Cody, Lisa Frankenstein, uscirà nelle sale statunitensi il 9 febbraio 2024. Il film è interpretato da Kathryn Newton, Close Sprouse, Liza Soberano e Joe Chrest.

La Cody ha anche dichiarato a Bloody Disgusting che sta lavorando alla sceneggiatura di un altro film horror. “Ne ho una incompiuta che devo finire e che credo sia sicuramente l’horror più diretto, cioè palese, gore e spaventoso che abbia mai scritto”, ha detto. “Sono davvero orgogliosa del concetto e devo solo spingermi oltre il traguardo“.

Argylle pronto a diventare un franchise con sequel e serie tv

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Argylle pronto a diventare un franchise con sequel e serie tv

In vista dell’uscita del film il 2 febbraio, il regista Matthew Vaughn ha confermato che ci sono piani per altre storie di Argylle.

Parlando con Deadline, il regista ha confermato che gli piacerebbe lavorare di nuovo con Henry CavillSam Rockwell e Bryce Dallas Howard. L’agenzia fa notare che la casa di produzione di Matthew Vaughn i Marv Studios, pare abbia in sviluppo “diversi prequel e sequel di Argylle e Kingsman“.

A quanto pare, non si tratta solo di sequel: il regista spera infatti di realizzare una serie prequel sulla spia protagonista di Henry Cavill, che interpreta Louis Partridge, già protagonista di Enola Holmes di Netflix.

Di cosa parla Argylle?

Nel film, Elly Conway è un’autrice solitaria di una serie di romanzi di spionaggio best-seller, la cui idea di felicità è una notte a casa con il suo computer e il suo gatto, Alfie.” si legge  sulla sinossi. “Ma quando le trame dei libri di fantasia di Elly, incentrati sull’agente segreto Argylle e sulla sua missione di svelare un sindacato di spionaggio globale, iniziano a rispecchiare le azioni segrete di un’organizzazione di spionaggio nella vita reale, le serate tranquille a casa diventano un ricordo del passato. Accompagnata da Aiden (Rockwell), una spia allergica ai gatti, Elly (portando Alfie nel suo zaino) corre attraverso il mondo per stare un passo avanti agli assassini mentre il confine tra il mondo immaginario di Elly e quello reale inizia a confondersi.

Argylle – La super spia è stato scritto da Jason Fuchs, che produce il film insieme a Vaughn e David Reid. Tra i produttori esecutivi figurano Adam Fishbach, Zygi Kamasa, Carlos Peres e Claudia Vaughn. 

Oltre al cast già citato, Argylle – La super spia è interpretato da Sam Rockwell, John Cena, Ariana DeBose, Catherine O’Hara, Sofia Boutella e Samuel L. Jackson. Il gatto Alfie è invece interpretato da Chip, il felino realmente esistito che appartiene alla top model Claudia Vaughn.

Vaughn è noto per aver diretto Layer Cake del 2004, Stardust del 2007, Kick-Ass del 2010, X-Men: L’Inizio del 2011, Kingsman: The Secret Service del 2014, Kingsman: Il cerchio d’oro del 2017 e The King’s Man del 2021. Il film è classificato PG-13, il che significa che è il primo film di Vaughn non classificato R dopo X-Men: First Class.

Argylle – La super spia uscirà in Italia l’01 febbraio 2024, mentre nelle sale statunitensi il 2 febbraio 2024, distribuito da Universal Pictures e Apple Original Films. Verrà presentato in anteprima su Apple TV+ in un secondo momento.

Paul Mescal sarà William Shakespeare nell’Hamnet di Chloé Zhao

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Paul Mescal sarà William Shakespeare nell’Hamnet di Chloé Zhao

Paul Mescal ha ottenuto il ruolo di William Shakespeare in Hamnet di Chloé Zhao. Secondo Vogue, Paul Mescal interpreterà l’iconico drammaturgo in Hamnet di Zhao, adattamento dell’omonimo romanzo del 2020 di Maggie O’Farrell.

Il film, annunciato nell’aprile 2023, avrà come protagonista anche Jessie Buckley di Fargo. In precedenza si vociferava chePaul Mescal fosse coinvolto nel film, ma ora il suo casting è stato confermato.

Quel libro – è semplicemente devastante“, ha detto Paul Mescal. “Non vedo l’ora. Se avessi detto a una versione più giovane di me stesso che il film sarebbe stato girato quest’anno, non ci avrei creduto. Ovviamente ho già partecipato a un film con Jessie, ma non abbiamo mai condiviso lo schermo o un processo di lavoro insieme. Penso che sia una delle nostre grandi del momento. E Chloé è una persona con cui non vedo l’ora di entrare nel vivo del lavoro e di entrare nella testa di questi personaggi“.

Buckley e Paul Mescal hanno recitato entrambi in The Lost Daughter (2023), diretto da Maggie Gyllenhaal.

Di cosa parla Hamnet?

La sinossi del romanzo di O’Farrell recita: “Inghilterra, 1580: La peste nera si insinua nel paese, una minaccia sempre presente, infettando i sani e i malati, i vecchi e i giovani. La fine dei giorni è vicina, ma la vita va sempre avanti. Un giovane precettore di latino, senza un soldo e vessato da un padre violento, si innamora di una giovane donna straordinaria ed eccentrica. Agnes è una creatura selvaggia che cammina per le terre della sua famiglia con un falco sul guanto ed è nota in tutta la campagna per le sue insolite doti di guaritrice, che capisce le piante e le pozioni meglio delle persone. Una volta stabilitasi con il marito in Henley Street a Stratford-upon-Avon, diventa una madre ferocemente protettiva e una forza costante e centrifuga nella vita del giovane marito, la cui carriera sul palcoscenico londinese sta appena decollando quando l’amato figlioletto soccombe a una febbre improvvisa”.

Zhao – noto per aver diretto The Rider del 2017, Nomadland del 2020 e Eternals del 2021 – ha scritto la sceneggiatura di Hamnet insieme a O’Farrell. Il film non ha ancora una data di uscita.

Wish: rivelata la canzone cancellata dopo l’uscita in digitale del film Disney

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La Disney ha condiviso una canzone eliminata di Wish dal suo ultimo film d’animazione fantasy, che è ora disponibile per il noleggio o l’acquisto sulle piattaforme digitali.

La canzone eliminata, intitolata “A Wish Worth Making“, viene rivelata in una nuovissima featurette di Wish, in cui i registi Chris Buck e Fawn Veerasunthorn raccontano la storia dietro la sua creazione. La canzone è interpretata dal personaggio di Victor Garber, Saba Sabino.

 

Il film è il 62esimo film della Disney Animated Canon. Wish è una storia completamente nuova ambientata nel magico regno di Rosas, dove Asha, un’ottimista con uno spirito acuto e una profonda cura per la sua comunità, si rivolge al cielo in un momento di bisogno ed esprime un desiderio,” recita la sinossi del film. “La richiesta di Asha riceve risposta da una forza cosmica, una piccola sfera di energia sconfinata, Stella. Insieme, affronteranno il più formidabile dei nemici per salvare la sua comunità e dimostrare che quando la volontà di un essere umano coraggioso si connette con la magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose.

Wish è diretto dal regista premio Oscar Chris Buck (Frozen – Il regno di ghiaccioFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Fawn Veerasunthorn (Raya e l’ultimo drago), e prodotto da Peter Del Vecho (Frozen – Il regno di ghiaccioFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Juan Pablo Reyes Lancaster Jones (Encanto). Jennifer Lee (Frozen – Il regno di ghiaccioFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) è la produttrice esecutiva, oltre che sceneggiatrice del progetto insieme a Allison Moore (Notte stellataManhunt). Le canzoni originali sono firmate dalla cantautrice nominata ai Grammy Julia Michaels e dal produttore/autore/musicista vincitore del Grammy Benjamin Rice, mentre la colonna sonora è composta da Dave Metzger.

Martin Scorsese sulla bocciatura di Leonardo DiCaprio agli Oscar: “La sua performance resisterà”.

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Martin Scorsese afferma che l’interpretazione di Leonardo DiCaprio in Killers of the Flower Moon “resisterà ancora” nonostante la mancata candidatura all’Oscar per il ruolo. Parlando con Variety, Martin Scorsese ha reagito al recente rifiuto dell’Oscar per l’attore protagonista di Killers of the Flower Moon.

Riguardo all’interpretazione di DiCaprio, Scorsese ha dichiarato: “Si è spinto così a fondo nelle complessità e nelle contraddizioni di un uomo così debole, così malleabile, che ha fatto cose indicibili, ma che ha anche amato veramente sua moglie. Leo ha creato senza paura un vero Uomo Qualunque… un Uomo Qualunque che la gente non vuole riconoscere. E questo resterà nel tempo“.

Lily Gladstone, che interpreta Mollie Kyle in Killers of the Flower Moon, ha anche detto che i suoi genitori erano “arrabbiati” quando hanno scoperto che DiCaprio non era stato nominato. Ha aggiunto: “DiCaprio è stato il primo a mandarmi un messaggio di congratulazioni, con tanto di coriandoli. Gli ho detto quanto fossimo tutti sconvolti. La mia nomination è in parte uguale alla sua. Non avrei potuto fare quello che ho fatto senza la sua generosità come attore e come essere umano“.

Quali nomination agli Oscar ha ricevuto Killers of the Flower Moon?

Anche se non ha ottenuto la nomination all’Oscar per l’attore protagonista, Killers of the Flower Moon ha comunque ottenuto le nomination all’Oscar per il miglior film (Dan Friedkin, Bradley Thomas, Scorsese e Daniel Lupi, produttori), attore non protagonista (Robert De Niro), attrice protagonista (Lily Gladstone), Fotografia (Rodrigo Prieto), Costumi (Jacqueline West), Regia (Martin Scorsese), Montaggio (Thelma Schoonmaker), Musica (colonna sonora originale) (Robbie Robertson), Musica (canzone originale) (Wahzhazhe (A Song For My People), musica e testi di Scott George) e Scenografia (Jack Fisk e Adam Willis).

Tra i nominati per Attore protagonista, invece, figurano Bradley Cooper per Maestro, Colman Domingo per Rustin, Paul Giamatti per The Holdovers, Cillian Murphy per Oppenheimer e Jeffrey Wright per American Fiction. Killers of the Flower Moon è attualmente disponibile in streaming su Apple TV+.

Suicide Squad: trailer live action del gioco con Ron Funches nei panni di Harley Quinn

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Quando manca una settimana all’uscita di Suicide Squad: Kill the Justice League, a una settimana dall’uscita, è stato pubblicato un nuovo trailer live-action per il gioco, che mostra un caos esilarante con la partecipazione di alcuni volti famosi.

Il nuovo trailer live-action presenta la coppia Will Arnett e Ron Funches, che si alleano nel trailer per affrontare la Justice League. Con un divertente colpo di scena, Funches è anche vestito da Harley Quinn, con tanto di giacca di pelle e capelli tinti.

I due si uniscono poi ad altre due persone per abbattere alcuni nemici, prima che arrivi la Justice League in cerca di uno scontro. Guardate il nuovo trailer di Suicide Squad: Kill the Justice League:

Di cosa parla Suicide Squad: Kill the Justice League?

Suicide Squad: Kill the Justice League mette i giocatori nei panni del gruppo di criminali trasformati in mercenari noto come Suicide Squad. Il gioco vede protagonisti Harley Quinn, Deadshot, Capitan Boomerang e King Shark, che hanno il compito di salvare il mondo uccidendo la Justice League. Il gioco includerà una serie di eroi, tra cui Batman – doppiato dal compianto Kevin Conroy – e altri cattivi come Pinguino, Brainiac e altri ancora.

Kill the Justice League è il prossimo capitolo dell'”Arkhamverse” di Rocksteady dedicato ai giochi DC. Si svolge cinque anni dopo gli eventi della trilogia Batman: Arkham Knight del 2015.Suicide Squad: Kill the Justice League verrà lanciato il 2 febbraio 2024 per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S.

Ballerina: Ian McShane aggiorna sullo spin-off di John Wick con Ana de Armas

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Ian McShane ha fornito un aggiornamento su Ballerina, il prossimo film spin-off del franchise di John Wick con Ana de Armas.

Parlando con Collider, a Ian McShane, che interpreta Winston Scott nel franchise di John Wick, è stato chiesto cosa i fan possono aspettarsi dal suo personaggio nel prossimo film Ballerina.

Questa volta stiamo proteggendo Ana de Armas e ho avuto il mio grande amico, il signor Lance Reddick. Dio ti benedica, Lance – è mancato l’anno scorso“, ha detto McShane. “Questo film è ambientato tra John Wick 3 e John Wick 4, perché c’è anche Keanu [Reeves]. Non volevamo ambientarlo dopo John Wick 4, perché poi i social media avrebbero detto: ‘Oh, quindi è ancora vivo! Cosa farà la prossima volta? C’è un John Wick 5?!”. In questo modo, si può ancora mantenere la finzione che potrebbe non esserci un John Wick 5“.

Ma Lance e io portiamo la nostra solita protezione verso la signora de Armas. E Len è stato un piacere per me lavorare con lei. Anche in questo caso, abbiamo lavorato in anticipo sulla sceneggiatura, quindi non ci sono state perdite di tempo. In John Wick a volte mi fanno sembrare un po’ un dizionario inglese. Sono ottimi sceneggiatori, Michael [Finch] e Shay [Hatten]. Lo esaminiamo, lo verifico con loro e lo riduciamo a qualsiasi cosa. Len ha parlato con Chad [Stahelski], quindi credo che ci sia una continuità con gli altri film di Wick. Quindi dovrebbe essere molto piacevole. [È stato bello lavorare con Ana. Credo che Gabriel Byrne interpreti il cattivo principale, quindi c’è un buon attore per voi“.

Chi altro recita in Ballerina?

Oltre ad Ana De ArmasKeanu Reeves, Reddick, Gabriel Byrne e McShane, Ballerina è interpretato da Anjelica Huston, Catalina Sandino Moreno e Norman Reedus. Il film è diretto da Len Wiseman, mentre la sceneggiatura è stata scritta da Shay Hatten, Michael Finch e Emerald Fennell. Ballerina esce nelle sale il 7 giugno 2024, distribuito da Lionsgate.

Martin Scorsese: ecco di cosa parlerà il film su Gesù e quando inizieranno le riprese!

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Sebbene non si sappia molto del nuovo film di Martin Scorsese su Gesù, il regista si è aperto su quando intende iniziare le riprese di una parte del progetto.

Parlando con America Magazine di recente, a Martin Scorsese è stato chiesto del suo nuovo film e del motivo per cui sta cercando di fare un altro film su Gesù dopo il film del 1988 L’ultima tentazione di Cristo. Scorsese ha detto che una conversazione avuta con Papa Francesco gli ha fatto pensare a come presentare Gesù in un contesto moderno e che spera di iniziare presto a girare parte del film.

Sto pensando in risposta a ciò che ha scritto Papa Francesco e all’idea di rendere Gesù accessibile, non mettendo Gesù su un muro o in un dipinto o in una vetrata“, ha detto Scorsese. “Gesù è immediato, con noi ora, proprio nella stanza mentre parliamo. E si tratta dell’accessibilità di ciò che Gesù è e continua ad essere nella nostra vita. Per questo sto pensando a un film che potrebbe essere in parte moderno, in parte antico, non ne sono del tutto sicuro. Abbiamo elaborato una sceneggiatura, io e [il collaboratore di lunga data] Kent Jones. Spero di poterne girare una parte in aprile per poterlo realizzare“.

Il film non sarà la “solita narrazione lineare” della vita di Gesù

Martin Scorsese ha poi aggiunto che il suo film non sarà una versione “solita e lineare” della vita di Gesù, dicendo che una parte del film sarà basata sul libro A Life of Jesus di Shūsaku Endō, che tratta della figura di Gesù e di come si rapporta alla vita delle persone al giorno d’oggi.

Ma non si tratterebbe in alcun modo di una narrazione consueta e lineare della vita di Gesù”, ha detto Martin Scorsese. “Sarebbe qualcosa che ci fa pensare a Gesù nel presente. E anche in modo diverso. In parte si baserebbe su ciò che Shūsaku Endō ha scritto nel suo libro Una vita di Gesù. Mi è sembrato molto interessante il modo in cui affronta la questione da un punto di vista asiatico per farci vedere Gesù in un altro modo, e come si riferisce alla nostra vita attuale. E come sarà sempre qualcosa al centro della nostra vita“.

Martin Scorsese, che ha già realizzato L’ultima tentazione di Cristo nel 1988, ha annunciato di voler realizzare un nuovo film su Gesù Cristo nel maggio 2023, dopo che lui e la moglie Helen Morris hanno incontrato privatamente Papa Francesco in Vaticano. Nell’ottobre 2023, Scorsese ha anche confermato a Sight and Sound che il film non avrebbe avuto una narrazione lineare. Martin Scorsese è attualmente candidato all’oscar come miglior regista per Killers of the Flower Moon

James Gunn ha realizzato lo storyboard di Superman: Legacy “molto tempo fa”

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Il regista di Superman: Legacy, James Gunn, ha parlato del processo di storyboarding per il film dei DC Studios. Su Threads è stato chiesto a James Gunn quanto si attenga di solito agli storyboard quando realizza un film. Ha risposto che era solito attenersi strettamente ad essi tra Slither del 2006 e Guardiani della Galassia Vol. 2 del 2017, ma che è diventato più sciolto e cambia le cose quando trova “la magia”.

Quando gli è stato chiesto quanti storyboard ci sono per Superman: Legacy, James Gunn ha risposto che, anche se non li conta, ce ne sono “migliaia” per il prossimo film dell’Universo DC. Il regista ha anche rivelato che Superman: Legacy è stato realizzato con lo storyboard “molto tempo fa“, poiché ritiene che la pianificazione sia molto più semplice quando è presente una base di storyboard.

Il ruolo del protagonista di Superman: Legacy è interpretato da David Corenswet (Pearl, The Politician), mentre Lois Lane sarà interpretata dalla star di The Marvelous Mrs. Maisel Rachel Brosnahan. A loro si aggiungono Nicholas Hoult, Skyler Gisondo, María Gabriela De Faría, Sara Sampaio, Isabela Merced, Nathan Fillion, Edi Gathegi, Anthony Carrigan e altri ancora. L’uscita del film è prevista per l’11 luglio 2025.

Di cosa parla Superman: Legacy?

Superman: Legacy racconta la storia del viaggio di Superman per riconciliare la sua eredità kryptoniana con la sua educazione umana come Clark Kent di Smallville, Kansas“, si legge nella sinossi ufficiale del film. “È l’incarnazione della verità, della giustizia e dell’American way, guidato dalla gentilezza umana in un mondo che considera la gentilezza fuori moda“.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Ricky Stanicky: trailer del film Prime Video con John Cena e Zac Efron

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Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale di Ricky Stanicky, il nuovo film Prime Original diretto da Peter Farrelly con John Cena e Zac Efron protagonisti. Ricky Stanicky è una divertentissima commedia, vietata ai minori, su uno scherzo fatto da bambini e finito male, e su una bugia durata decenni e andata troppo oltre.

Zac Efron, Andrew Santino e Jermaine Fowler guidano il cast, interpretando gli amici d’infanzia Dean, JT e Wes, che hanno inventato il personaggio immaginario e loro migliore amico Ricky Stanicky. John Cena interpreta l’imitatore di celebrità “Rock Hard” Rod, assunto dal trio per impersonare il loro amico immaginario, Ricky Stanicky.  Il film segna l’attesissimo ritorno al genere comedy del regista Peter Farrelly, dopo aver creato cult classici, come, tra gli altri, Tutti pazzi per Mary e Scemo e più scemo!

La trama di Ricky Stanicky

Quando tre migliori amici d’infanzia fanno uno scherzo che va storto, inventano l’immaginario Ricky Stanicky perché li tiri fuori dai guai. Vent’anni dopo aver creato questo “amico”, Dean, JT e Wes (Zac Efron, Andrew Santino e Jermaine Fowler) usano ancora l’inesistente Ricky come comodo alibi per il loro comportamento immaturo. Quando le loro mogli e partner si insospettiscono e chiedono di incontrare finalmente il leggendario Signor Stanicky, il trio, colpevole, decide di assumere l’attore fallito e sboccato imitatore di celebrità “Rock Hard” Rod (John Cena) per dargli vita.   Ma quando Rod si spinge troppo oltre con il ruolo attoriale che sognava da una vita, i tre iniziano a desiderare di non aver mai inventato Ricky. Dal regista Peter Farrelly e con altri membri del cast tra cui William H. Macy, Lex Scott Davis e Anja Savcic. 

Eredità sepolta: recensione del funereo k-drama Netflix

Eredità sepolta: recensione del funereo k-drama Netflix

Una vita che va a rotoli, una pericolosa eredità e morti violente avvolte nel mistero. Questi sono gli ingredienti principali dell’intrigante e cupo k-thriller poliziesco Eredità sepolta (titolo inglese The Bequeathed, titolo coreano 선산 ). La miniserie targata Netflix è basata sull’omonimo webtoon di Kang Tae-kyung ed è co-scritta e prodotta da Yeon Sang-ho, l’autore del celebre e acclamato film Train to Busan e della spaventosa serie Netflix Hellbound. Mettendo da parte orribili zombie e demoni infernali, Sang-ho realizza per il piccolo schermo un crime realistico, avvincente e angosciante che sfugge agli stereotipi soprannaturali per immergere ora il pubblico in una nevrotica storia sulla perfidia e la perversità umana.

Eredità sepolta è composto da 6 episodi di circa 45-50 minuti ciascuno e disponibile dal 19 gennaio 2024 sull’amata piattaforma Tudum.

Eredità sepolta | In foto (al centro) l’attrice Kim Hyun-joo nei panni di Yoon seo-ha.

Eredità sepolta: la trama

Mentre incarica un detective privato di procurarle le prove dell’infedeltà del marito, Yoon Seo-ha (interpretata dall’attrice Kim Hyun-joo, precedentemente protagonista di Hellbound e Jung_E), docente ordinaria, cerca di conquistare la tanto agognata promozione facendo da assistente e ghostwriter a un viscido e scorretto professore universitario. Ma tra delusioni e tradimenti, la sua vita si complica ancor di più quando, improvvisamente, un traumatico e doloroso passato bussa alla sua porta: dopo la dipartita di uno sconosciuto zio deceduto a causa di un avvelenamento da tallio, Seo-ha scopre di essere l’erede del cimitero di famiglia.

Intanto, anche il misterioso e strambo fratellastro Kim Young-ho (Ryu Kyung-soo, Itaewon Class e Jung_E) è deciso a lottare per ottenere una parte dell’eredità. È così che l’investigatore capo Park Sang-min (Park Byung-eun) e il detective Choi Sung-jun (Park Hee-soon) si ritrovano a dover investigare su una serie di atroci omicidi legati ai due fratellastri e all’oscuro cimitero dietro cui si cela un disonorevole segreto.

Eredità sepolta | In foto (da sinistra a destra) gli attori Park Hee-soon e Ryu Kyung-soo.

Due tempi, due storie, due eredità

Episodio dopo episodio, morte dopo morte, la serie travolge e cattura il pubblico in una fitta e intricata trama che si dipana tra un confuso passato e un pericoloso incerto presente. La narrazione si sviluppa su due minitrame parallele che non si intrecciano mai: da un lato, emerge la triste storia di Seo-ha e Young-ho, i due fratellastri costretti a pagare le conseguenze ereditate delle scelte di un padre assente e infelice; dall’altro, invece, prende forma la storia di Sang-min e Sung-jun, i due detective che, nel tentativo di fuggire dai propri problemi familiari, finiscono per vincolarsi l’un l’altro in un ingiusto e inconcludente conflitto lavorativo. È proprio in questo vorticoso intreccio di tristi amori, famiglie in frantumi e amicizie finite che i protagonisti si rivelano, a poco a poco, le vittime collaterali di un fato beffardo e scorretto.

Al di là dei parallelismi sopraccitati (quello del passato-presente e delle due coppie di protagonisti), la trama si eleva su un terzo parallelismo che riguarda le “eredità sepolte” (a cui il titolo fa appunto riferimento). Due sono, dunque, le eredità familiari che Seo-ha e Young-ho sono costretti ad affrontare e, in qualche modo, accettare: un’eredità materiale, legata al cimitero di proprietà del defunto zio Yoon Myung-gil; e un’eredità ancor più importante, quella biologica, legata a un “amore peccaminoso”, un rapporto incestuoso di cui il povero Young-ho è il frutto.

Eredità sepolta | Immagine dal set. Crediti: Jeong Se Hyeon/ Netflix.

Una storia sincera di bugie e occulto

La mostruosa e terrificante atmosfera soprannaturale che tanto ha caratterizzato le precedenti opere di Yeon Sang-ho lascia ora spazio, dunque, a una storia più sincera e verosimile, in cui è il buio dell’animo umano a dipingere l’atmosfera funerea e tormentosa di questo mistery thriller sudcoreano breve e intenso.

Inoltre, ad arricchire ulteriormente di mistero e oscurità la serie, alla trama si aggiunge il fascino dell’occulto e dello sciamanesimo. Inquietanti rituali, talismani insanguinati e confuse possessioni si tessono al funereo velo che ricopre l’intera vicenda. L’elemento dell’occulto, seppur in brevi scene chiave, contribuisce così a dipingere un quadro più complesso e suggestivo, caratterizzato da un climax di suspance e tensione.

Un k-thriller che merita una possibilità

Nonostante il ritmo a tratti un po’ troppo lento, la serie riesce a intrattenere piacevolmente il pubblico grazie al talentuoso e carismatico cast e, soprattutto, alla narrazione così contorta e imprevedibile da incuriosire e confondere allo stesso tempo lo spettatore. Eredità Sepolta entra, quindi, nella lista di quei prodotti originali Netflix – di cui fanno parte, per esempio, La creatura di Gyeongseong, Sweet Home e Hellbound, appunto – che miscelano dramma e orrore al suggestivo ed ermetico folclore del Sud Corea, e che meritano senza indugio una possibilità.

Rambo III: trama, cast e curiosità sul film

Rambo III: trama, cast e curiosità sul film

Nato come film per denunciare una volta di più gli orrori della guerra in Vietnam, Rambo è in breve diventato un grande classico, nonché uno dei più apprezzati film del suo anno. È inoltre il film che, insieme a Rocky, ha contribuito a lanciare la carriera dell’attore Sylvester Stallone. Oggi inserito tra i più grandi personaggi della storia del cinema, il combattivo veterano si è visto diventare protagonista di un’intera saga, oggi composta da ben 5 film realizzati tra il 1982 e il 2019. Dopo il grande successo dei primi due capitoli, nel 1988 è uscito Rambo III, il quale presenta un’ambientazione inedita ma in linea con il periodo storico.

Diretto stavolta da Peter MacDonald, già regista della seconda unità di Rambo 2 – La vendetta, il film porta infatti il personaggio di Rambo nel pieno del conflitto afgano, territorio in quegli anni diviso da una guerra che vedeva contrapposti Stati Uniti e URSS. Rambo III sposta dunque il centro dell’interesse dalla guerra del Vietnam al nuovo conflitto che teneva in quegli anni il mondo con il fiato sospeso. Si propone così come un’opera che riflette su quanto accadeva in quel dato momento, non senza un’ovvia propensione per la celebrazione degli Stati Uniti.

Con un incasso globale di 189 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 63, Rambo III si affermò come un buon successo, con la critica che eloggiò le sue scene di azione. Ancora oggi è uno dei capitoli più apprezzati della saga. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama del film Rambo III

Nel terzo film della serie, Rambo vive ora in Thailandia, dove si è recato per cercare una nuova pace interiore aiutato dai monaci buddhisti, ai quali in cambio offre aiuto nel restauro del loro monastero. Qui però il veterano non è dedito solo ad attività pacifiche. Egli partecipa infatti regolarmente a degli incontri di lotta, donando poi i soldi vinti ai suoi nuovi amici monaci. La sua tranquillità viene però nuovamente spezzata da una nuova visita di Trautman. Questi chiede infatti al soldato di prendere parte ad una missione in Afghanistan per fornire ai locali delle armi per combattere contro gli occupanti russi. Rambo però, memore delle esperienze precedenti, decide di rifiutare l’incarico.

Si troverà tuttavia a cambiare idea nel momento in cui verrà a sapere che Trautman è stato catturato dai russi. Si reca così in Pakistan, dove alleatosi con un gruppo di ribelli del luogo tenta un primo assalto per salvare il colonnello. L’attacco non va però nel migliore dei modi. Pur riuscendo a liberare Trautman, Rambo si ritrova con questi nel bel mezzo del nulla, lasciati a piedi dall’elicottero con il quale avevano tentato la fuga. Esposti agli attacchi del nemico, i due uomini dovranno ora cercare di sopravvivere in un territorio a loro pressoché sconosciuto. La loro unica salvezza sarà di nuovo le grandi doti da stratega di Rambo.

Rambo III cast

Il cast di Rambo III e le location dove è stato girato il film

Tornato a vestire i panni di Rambo, Sylvester Stallone si è per l’occasione preparato in modo ancora più rigido. Egli si è infatti sottoposto a otto mesi di duro allenamento, così da implementare la propria massa muscolare. Allo stesso tempo, si è cimentato nel combattimento SWAT, nel tiro con l’arco e in diversi corsi di sopravvivenza. Per recitare nel nuovo capitolo, però, egli chiese come parte del suo compenso anche un jet Gulfstream, dal valore di 12 milioni di dollari, ottenendolo. Con un elicottero, invece, stava per andare incontro ad un terribile incidente quando non vide che stava per essere colpito dalle pale in azione del velivolo.

Accanto a lui, nel ruolo del sergente Samuel Trautman vi è invece l’attore Richard Crenna. Egli ha ripreso qui il personaggio per la terza ed ultima volta, essendo comparso anche nei precedenti due film. L’attore è infatti poi scomparso poco prima della realizzazione del quarto capitolo. Successivamente a Rambo III, egli recitò in Hot Shots! 2, dove dava vita ad una parodia della serie e del suo personaggio. Accanto a loro nel film si rirovano poi anche Marc de Jonge nel ruolo del colonnello Alexei Zaysen, Kurtwood Smith nei panni di Robert Griggs e Sasson Gabai in quelli di Mousa Ghani.

Per quanto riguarda le location, Rambo III è stato girato in diverse zone del Mondo, in particolare in Thailandia, fra Bangkok ed il monastero buddista di Chiang Mai, passando poi per Peshawar in Pakistan e Israele fra Tel Aviv, Eilat e Jaffa. Infine, alcune riprese si sono svolte anche negli Stati Uniti, nello specifico nell’Imperial County in California e a Yuma fra la Fort Yuma Indian Reservation e la Yuma Territorial Prison State Park, in Arizona. Tutti questi ambienti hanno permesso al film di dotarsi anche di un’atmosfera esotica, assente nei precedenti due.

Il trailer di Rambo III e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Rambo III è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Infinity+, Now e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 25 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario: ecco le opere in gara

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Sono quindici le opere che concorreranno quest’anno al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Francesco Rutelli.

La commissione per i documentari composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli, Pinangelo Marino e Giacomo Ravesi ha proposto una selezione più ampia, di quindici titoli anziché dieci, com’era già avvenuto nel 2019 e 2020, visto «il ritrovato interesse dell’industria per le molteplici forme del cinema del reale, accolto da un’importante risposta di pubblico, e sulla base della qualità che abbiamo riscontrato, con l’idea di restituire alla Giuria dell’Accademia una fotografia il più possibile rappresentativa della produzione nazionale».

I film selezionati per concorrere al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario sono:

CHUTZPAH – QUALCOSA SUL PUDORE di Monica Stambrini

Nel pieno di una crisi personale e lavorativa, la regista comincia a filmare la sua vita, se stessa, i suoi genitori, i suoi figli, i suoi amici e amanti, le sue sedute di psicoterapia, apparentemente senza una ragione, se non quella di rispondere alla domanda: chi sono?

ENZO JANNACCI – VENGO ANCH’IO di Giorgio Verdelli

Il talento immenso e spiazzante di Enzo Jannacci raccontato, sullo sfondo di una Milano senza tempo, attraverso prestigiose testimonianze di amici e colleghi, dal figlio Paolo a Vasco Rossi e poi Paolo Conte, Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Roberto Vecchioni e molti altri.

FELA, IL MIO DIO VIVENTE di Daniele Vicari

Primi anni ’80: un giovane regista, Michele Avantario, incontra il grande musicista e rivoluzionario nigeriano Fela Kuti e da quel momento dedica la sua vita alla realizzazione di un film interpretato dallo stesso Fela. Non ci riuscirà mai, ma scoprirà qualcosa di più importante per lui: una nuova idea di esistenza.

IO, NOI E GABER di Riccardo Milani

A vent’anni dalla scomparsa il primo docufilm ufficiale su Giorgio Gaber, protagonista di una pagina irripetibile dello spettacolo italiano, dalla musica leggera al teatro canzone: dalla storia più privata evocata dalle parole della figlia e delle persone a lui più vicine al racconto corale di grandi personaggi che lo hanno amato.

KRIPTON di Francesco Munzi

Un’indagine sulla vita sospesa di sei ragazzi, tra i venti e i trent’anni, volontariamente ricoverati in due comunità̀ psichiatriche della periferia romana, che combattono con disturbi della personalità̀ e stati di alterazione. La condizione estrema del disturbo mentale diventa la chiave per avvicinarsi all’abisso misterioso della nostra mente, e possibile metafora del nostro tempo. 

LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA di Mario Martone

Il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi nella città comune ai due registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, e con Anna Pavignano, che con Troisi scriveva i suoi film.

LE MURA DI BERGAMO di Stefano Savona

Bergamo, marzo 2020: l’epidemia di Covid-19 è scoppiata, le strade si sono svuotate, gli incontri sono proibiti. Dopo gli incubi di questa notte infinita, i sopravvissuti si risvegliano in una città sconosciuta. Medici, infermieri, pazienti, volontari, e anche chi è solo stato sfiorato dalla tragedia, cercano un proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva.

MUR di Kasia Smutniak

Kasia Smutniak esordisce alla regia con un film che è allo stesso tempo un diario intimo e una denuncia, girato tra i migranti al confine tra Polonia e Bielorussia, nella zona rossa dove l’accesso non è consentito ai media, ma anche nei pressi del cimitero ebraico del ghetto di Łodź, di fronte alla casa dei nonni dove Smutniak giocava da bambina.

N’EN PARLONS PLUS (NON NE PARLIAMO PIÙ) di Cécile Khindria e Vittorio Moroni

Quando Sarah, 30 anni, diventa madre, decide di rompere l’omertà imposta dal padre sul passato della sua famiglia: durante la guerra d’Algeria, suo nonno ha combattuto a fianco dei francesi contro l’indipendenza del suo popolo. La famiglia fugge a Marsiglia, ma viene rinchiusa in un campo.

RAFFA di Daniele Luchetti

Una docuserie che ripercorre la vita pubblica e privata di Raffaella Carrà, simbolo di libertà e di parità tra i sessi negli anni ’70, regina della TV pubblica negli anni ’80 e icona LGBTQ negli anni ’90: un mito che supera ogni barriera culturale e generazionale, ma anche un mistero di cui nessuno possiede la chiave.

ROMA, SANTA E DANNATA di Daniele Ciprì, Roberto D’Agostino, Marco Giusti

Un viaggio nella notte romana durante il quale Roberto D’Agostino racconta all’amico Marco Giusti, ripresi da Daniele Ciprì, perché Roma è una città unica e infernale, capace di tutto. Un viaggio al calar delle tenebre perché è di notte che si percepisce meglio il frastuono del mondo.

SCONOSCIUTI PURI di Valentina Cicogna e Mattia Colombo 

Ogni notte nella sala autopsie della dottoressa Cristina Cattaneo arrivano corpi senza nome. Lei li chiama gli Sconosciuti Puri, che appartengono spesso ai margini della società: senzatetto, prostitute, adolescenti in fuga. Ultimamente sono soprattutto migranti. Cosa succede quando i morti hanno perso la loro identità̀?

SEMIDEI di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta

Mezzo secolo di storia ripercorso raccontando le due statue bronzee meglio conservate al mondo, i Bronzi di Riace, riemersi nel 1972 dopo duemila anni passati sott’acqua. Interviste e documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un presente in tumulto sono il cuore di questo viaggio.

TAXIBOL di Tommaso Santambrogio

Il famoso regista filippino Lav Diaz e Gustavo Flecha, tassista cubano, si ritrovano a discutere di politica, migrazione, condizioni sociali e amore fra le strade cubane. Lav in realtà sta cercando un misterioso, violento ex generale scappato dalle Filippine al termine della dittatura di Marcos, Juan Mijares Cruz, che si dice viva nascosto nell’entroterra cubano.

UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA DEL MONDO di Davide Ferrario

La biblioteca privata di Umberto Eco era un mondo a sé: più di 30.000 volumi di titoli contemporanei e 1.500 libri rari e antichi. Davide Ferrario ha avuto accesso alla biblioteca grazie alla famiglia: ne è nato un documentario che cerca di afferrare il senso dell’idea di biblioteca in quanto “memoria del mondo”.

La Giuria dell’Accademia voterà una prima volta per individuare la cinquina di candidati al premio e, successivamente, decreterà il vincitore del David per il miglior documentario che dal 2021 è stato intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, instancabile indagatrice del reale e indimenticata pioniera e outsider del cinema italiano.

La Commissione ha così motivato la selezione 2024:

«Dalla sua prima selezione, nel 2019, questa Commissione ha registrato con soddisfazione e orgoglio il consistente incremento della produzione documentaria. Il ritrovato interesse dell’industria per le molteplici forme del cinema del reale è stato innegabilmente accolto da un’importante risposta di pubblico, in sala e sulle altre piattaforme di distribuzione. Secondo i dati Cinetel, nel 2023 sono stati distribuiti nelle sale cinematografiche ben 140 documentari contro i 56 del 2017 e i 61 del 2019.

A fronte di questi numeri molto significativi, sulla base della qualità che abbiamo riscontrato e con l’idea di restituire alla Giuria dell’Accademia una fotografia il più possibile rappresentativa della produzione nazionale, per il 2024 la Commissione propone quindi, come era avvenuto nel 2019 e nel 2020, una selezione più ampia, di 15 titoli su 138 iscritti, e non più 10.

Tra le opere scelte compaiono i film di alcuni registi già affermati nel cinema non documentario, spesso protagonisti di una tendenza, quella biografica, che si afferma sempre più e si lega frequentemente a importanti figure musicali e dello spettacolo, realizzata anche in modalità seriale. A questi si affiancano le opere di altre generazioni di autori che intercettano e sintetizzano i temi e le urgenze della società contemporanea, mettono in relazione il presente col passato, si aprono a esperienze e a sguardi internazionali. Una tendenza che ci fa piacere segnalare anche quest’anno è la presenza di più co-regie, nelle quali è significativa la presenza di autrici.

Dall’osservazione della produzione 2023 il documentario conferma una vitalità smagliante, la pluralità di vocazioni – tra cui quella informativa, di strumento conoscitivo prossimo all’inchiesta giornalistica – e la sua intrinseca, straordinaria capacità di ibridare e tenere insieme tra loro linguaggi, tecnologie e approcci molto differenti, riusare immagini preesistenti, fare racconto di archivi e sentimenti privati, illuminare contesti e individui marginali o dimenticati, interpellare la collettività.

Sottoponiamo questa selezione alla Giuria dell’Accademia e alla stampa sperando di aver contribuito anche quest’anno a comunicare in modo più completo le varie anime di un panorama produttivo eterogeneo. Consapevoli del fatto che produzioni e distribuzioni sostengono con sempre più forza e convinzione queste opere»

Nyad – Oltre l’oceano: la recensione del film con Annette Bening e Jodie Foster

Se siete approdati a questa recensione ci sono estese probabilità che abbiate già visto il film Nyad – Oltre l’oceano. Se non lo avete ancora fatto e se, per un caso ancor più fortuito, non conoscete la vicenda della nuotatrice Diane Nyad, vi suggeriamo di resistere alla tentazione di passare da Wikipedia e guardare il film per intero perché questa storia vera, profondamente umana vi terrà col fiato sospeso ad ogni singolo frame, più di un thriller. A metà del film, tuttavia, per quanto la suspence rimanga a livelli altissimi, non vi importerà più di sapere come termina la straordinaria impresa che qui si racconta: che si vinca o si perda, alla fine, l’aver provato con assoluta determinazione a raggiungere il proprio obiettivo è il messaggio che ogni spettatore potrà portare con sé oltre i titoli di coda.  

Dai registi premio Oscar per Free Solo

Nyad – Oltre l’oceano è un progetto Netflix diretto nel 2023 da Jimmy Chin ed Elizabeth Chai Vasarhelyi, coppia nella vita e nella professione, vincitrice del premio Oscar nel 2019 per il documentario Free Solo. E se del documentario ritroviamo il rigore stilistico con cui vengono raccontati gli aspetti pratici del sogno che spinge Nyad a tentare a nuoto la traversata tra Cuba e la Florida, il loro esordio può dirsi pienamente riuscito anche dal punto di vista narrativo. L’equilibrio tra le due dimensioni crea un ampio movimento che sospinge il film come le bracciate della nuotatrice nel pericoloso oceano che ha scelto di sfidare. Non solo sentimenti: dietro un’impresa del genere c’è un apparato tecnico studiato fin nei minimi dettagli e le scelte di regia lo mettono in luce con grande attenzione, perché questo è quanto era dovuto alla trasposizione cinematografica dell’autobiografia della stessa Nyad, Find a Way.

La nuotatrice è interpretata da una gloriosa Annette Bening, mai così intensa, che ha dichiarato di essersi allenata per un anno intero prima di iniziare le riprese e di aver accettato con entusiasmo senza realizzare che avrebbe dovuto nuotare per la maggior parte del tempo. Lo schermo è tutto per lei e non solo perché è la protagonista; al suo fianco Jodie Foster le lascia il campo per interpretare alla perfezione il ruolo di comprimario: è infatti suo il volto dell’amica Bonnie Stoll, allenatrice e motivatrice di Nyad sia fuori che dentro l’acqua.

La solidarietà che lega le due donne è solo uno dei tanti livelli di lettura del film, di sicuro non il meno importante. Per i rispettivi ruoli entrambe le attrici stanno facendo incetta di premi della critica al femminile, dall’Alliance of Women Film Journalists agli Women Film Critics Circle Awards, e sono state candidate alle edizioni 2024 dei Golden Globe e degli Oscar. Annette Bening è ormai alla quinta candidatura per l’ambita statuetta, Jodie Foster è stata premiata per ben due volte dall’Academy per le interpretazioni come attrice protagonista in Sotto accusa e Il silenzio degli innocenti. 

Nyad - oltre l'oceano Annette Bening Jodie FosterUna storia di coraggio e determinazione che ha per obiettivo tornare a sentirsi vivi

Diane Nyad, nuotatrice di professione aveva tentato una prima volta l’impresa nel 1978, all’età di ventotto anni, dopo una carriera da record e con il sostegno di generosi sponsor, i cui mezzi, tuttavia, niente avevano potuto contro la furia delle onde avverse. Una sconfitta che a trent’anni di distanza brucia ancora e così Nyad, a cui la Bening presta un corpo atletico e ben allenato, decide di riprovarci. Una decisione che appare fin da subito una follia. Con gli anni andiamo avanti verso il degrado fisico, così è la vita di tutti: il corpo si indebolisce, dice il mondo, ma la mente, intende dimostrare la nuotatrice, può fortificarsi e a sessant’anni urlare ai muscoli: “Seguitemi!” con una grinta che i vent’anni non conoscono, per ricordarci cosa significa essere vivi e ancora padroni del proprio destino.  

Nyad – Oltre l’oceano, che nella pronuncia inglese si sovrappone alla parola di origine greca naiade, ovvero ‘ninfa delle acque’, arriva a raccogliere attorno a sé un gruppo eterogeneo di persone che iniziano col supportarla per poi scoprire, con il progressivo farsi dell’impresa, che l’entusiasmo della nuotatrice ha fornito una ragion d’essere alle loro stesse vite e che, tentativo dopo tentativo, quell’avventura è diventata anche la propria: Key West, come Itaca, è una meta a cui nessuno è più disposto a rinunciare. 

Nyad – oltre l’oceano, oltre gli abusi, oltre la depressione

Il film propone varie angolazioni tematiche intersecate con grande padronanza dalla sceneggiatura di Julia Cox: la passione e la determinazione di un’atleta che a sessant’anni suonati non teme di affrontare oltre centosettanta chilometri di oceano, le profondità che l’amicizia al femminile riesce a sondare talvolta più dell’amore, ma anche il difficile tema degli abusi sessuali negli ambienti sportivi giovanili da parte degli allenatori e la depressione, il vuoto della vecchiaia che incombe, il bisogno di riscoprirsi esseri progettuali, di lanciare una fune che traini avanti un’esistenza sbiadita verso terreni inesplorati dove “tutta la ragione che usiamo nella vita non conta più, è uno stato onirico” per sentire che se qualcuno può attraversarli quel qualcuno siamo proprio noi.

Il film è stato girato in Repubblica Domenicana all’interno di una gigantesca piscina a sfioro sull’oceano e gli effetti speciali riproducono in maniera cocente le allucinazioni di una lunga permanenza in acqua, amplificando la percezione della determinazione dell’atleta ma soprattutto della donna, che affrontando le onde sta attraversando anche i propri fantasmi.

“Ognuno di noi dovrebbe avere un complesso di superiorità. Ognuno di noi dovrebbe sentirsi il protagonista della propria vita” dichiara Nyad a Bonnie, perché provare e riprovare ancora, in fondo, non è forse il segreto del nostro essere al mondo? Ricordate solo questo: “Uno: non bisogna arrendersi mai; due: non si è mai troppo vecchi per inseguire i propri sogni; tre: ci vuole un team”.

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