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60esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: le prime novità

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La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema annuncia le date della 60esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che si terrà a Pesaro dal 14 al 22 giugno 2024 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche. Per celebrare l’importante traguardo delle 60 edizioni e nell’ambito degli appuntamenti culturali che vedono Pesaro protagonista in Italia e nel mondo come Capitale Italiana della Cultura 2024, il Festival sceglie di arricchire la programmazione con un giorno in più, anticipando l’inizio della manifestazione al venerdì.

In concomitanza con l’annuncio, il festival diretto da Pedro Armocida apre anche i bandi del Concorso Pesaro Nuovo Cinema, cuore della Mostra, per film senza alcun vincolo di formato, genere e durata, del concorso di critica cinematografica-Premio Lino Miccichè dedicato ai più giovani e del primo concorso italiano di videosaggi rivolto agli studenti di cinema di tutto il mondo.

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema e il suo comitato scientifico (presieduto da Bruno Torri con Pedro Armocida, Laura Buffoni, Andrea Minuz, Boris Sollazzo, Mauro Santini, Gianmarco Torri e Walter Veltroni) sta lavorando alla definizione di tutte le sezioni che compongono il festival, ma un’altra grande novità arriva già per quanto riguarda il consueto Evento speciale sul cinema italiano, organizzato tradizionalmente con il Centro Sperimentale di Cinematografia, che sarà raddoppiato. Ne verranno realizzati dunque due, dedicati sia a Ficarra e Picone che a Franco Maresco, anime diverse e complementari di una regione, la Sicilia, cinematograficamente importante (lo scorso anno la Mostra ha dedicato l’Evento Speciale a Giuseppe Tornatore), e allo stesso tempo legate da un fil rouge: il popolare duo ha fatto parte infatti del documentario, scritto, diretto e montato da Maresco Belluscone – Una storia sicilianae ha partecipato con la società Tramp Limited alla produzione del successivo La mafia non è più quella di una volta.

La Mostra organizzerà la retrospettiva dei loro film insieme alla Cineteca Nazionale e pubblicherà due monografie con Marsilio Editori nella storica collana Nuovocinema. Quella su Ficarra e Picone – che studierà il loro cinema in cui si muovono, oltre che come un perfetto corpo comico, anche come registi, sceneggiatori (non solo per i propri film) e produttori (anche seriali e di interessanti opere prime) – sarà curata dal direttore della Mostra Pedro Armocida insieme al direttore del settimanale Film Tv Giulio Sangiorgio mentre quella su Franco Maresco, la prima sul suo cinema non riconciliato e in solitaria, sarà curata dal critico cinematografico Fulvio Baglivi, uno degli autori di Fuori Orario di Rai 3. A conclusione di ciascun Evento ci sarà come di consueto una tavola rotonda in cui i registi dialogheranno anche con il pubblico.

Franco Maresco, pluripremiato regista, sceneggiatore e montatore cinematografico e televisivo ha così commentato l’evento a lui dedicato: “Sono veramente molto contento dell’omaggio che Il Festival e il Direttore Artistico hanno pensato di dedicarmi. Sono molti i ricordi che mi legano a Pesaro, tra questi uno dei più belli della mia attività registica è stato l’incontro con Marco Ferreri nell’edizione del 1996”.

Molto felici anche Ficarra e Picone, con all’attivo 6 film e 2 serie televisive di successo come registi: “Siamo felici di essere quest’anno protagonisti della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, nello spazio dedicato al cinema italiano. Per noi fare cinema è una grande opportunità per raccontare le storie che sentiamo dentro e condividerle. Sarà una bellissima occasione di confronto“.

In merito alla nuova edizione dichiara il Sindaco della città Matteo Ricci: “Ci prepariamo a vivere un’edizione speciale della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Una delle manifestazioni più partecipate, che ogni anno si arricchisce di un programma straordinario, pronto a stupirci anche quest’anno con tante novità, nell’estate della Capitale italiana della Cultura 2024 e in occasione del suo 60°compleanno. Un giorno in più, un doppio evento speciale dedicato al cinema italiano e alla cultura pop, ospiti internazionali e nazionali, e una vivacissima piazza del Popolo pronta ad abbracciare i pesaresi e i “cittadini temporanei” che parteciperanno a questo grande evento. Sarà una bellissima cartolina che a giugno, Pesaro 2024, spedirà in tutto il mondo. Non vediamo l’ora, vi aspettiamo”.

Daniele Vimini, Vicesindaco di Pesaro e Presidente della Fondazione Pesaro Nuovo Cinema commenta così il lancio dell’edizione 60: “Abbiamo ancora nel cuore le parole del Presidente Mattarella, che nel suo discorso inaugurale di Pesaro 2024 ha citato la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema tra le maggiori manifestazioni culturali della città. Questo ci ha riempito di orgoglio, ma anche di un profondo senso di responsabilità. Sarà un’edizione speciale, degna di un anno storico per la nostra città. Tra le anticipazioni del programma figurano due eventi speciali dedicati ad artisti italiani di qualità e al tempo stesso popolari: Ficarra e Picone e Franco Maresco. Una scelta che è anche tradizione del Festival e che l’anno scorso, con la presenza di Carlo Verdone e Giuseppe Tornatore, ha segnato alcuni dei momenti di maggiore successo”.

Daisy Ridley svela perché tornerà per un nuovo film di Star Wars: “La storia è fo*****mente forte!”

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Daisy Ridley ha rivelato il motivo per cui ha deciso di tornare nel prossimo film di Star Wars con Rey, attualmente noto con il titolo di New Jedi Order. Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ha come noto posto fine alla trilogia sequel, ma l’anno scorso Lucasfilm ha annunciato il ritorno di Rey in un nuovo film di cui però al momento si sa poco  e nulla, se non che sarà diretto dalla regista Sharmeen Obai-Chinoy. Parlando con Variety, Ridley ha ora rivelato di aver accettato di riprendere il ruolo di Rey perché ritiene che la nuova storia sia particolarmente eccitante.

Sono entusiasta di fare questo lavoro, ma non perché Sharmeen è una donna. I suoi documentari sono fantastici. La sua idea per la nuova storia è fo*****mente forte. Non ci sono spoiler, ma mi ha raccontato l’intera storia. Se non fosse stata incredibile, avrei detto: “Ok, chiamami tra cinque anni”. Ma ne vale davvero la pena“. Il fatto che Ridley sia così entusiasta della storia non sorprende, se si considera quanto è stato reso noto finora. Il film dovrebbe svolgersi 15 anni dopo gli eventi di L’Ascesa di Skywalker e si concentrerà sulla lotta di Rey per ricostruire l’Ordine in una galassia che ne mette in discussione la rilevanza.

Si tratta di una nuova prospettiva, dato che la maggior parte degli altri contenuti di Star Wars presupponeva semplicemente che l’Ordine dovesse esistere. Questa sarà dunque la prima volta in cui si mostrerà che la gente mette davvero in discussione lo scopo dei Jedi. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su questo misterioso progetto, ad oggi ancora privo di una data di uscita ufficiale ma anche di una sinossi che definisca meglio la storia. Inoltre, non è noto se altri personaggi della trilogia sequel torneranno nel film, una questione su cui la stessa Ridley si è mantenuta piuttosto vaga.

Kick-Ass: Matthew Vaughn rivela che il film reboot sarà il capitolo conclusivo di una trilogia

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Kick-Ass è uscito nel 2010 con recensioni positive e un bel po’ di polemiche (soprattutto per la presenza dell’allora attrice Chloë Grace Moretz, all’epoca tredicenne, che si cimentava in atti di estrema violenza e in imprecazioni. Il sequel, Kick-Ass 2, tuttavia, arrivato tre anni dopo e con l’aggiunta di Jim Carrey nel cast, fu ampiamente stroncato. È dunque passato più di un decennio dall’ultima volta che abbiamo visto personaggi come Kick-Ass, Hit-Girl e Big Daddy al cinema e molti fan continuano ancora oggi a chiedere un terzo conclusivo film con Aaron Taylor-Johnson nuovamente nei panni dell’imbranato protagonista.

Sono però anche ormai diversi anni che si parla di un reboot, il quale sarebbe ora ufficialmente in arrivo. Solo che, stando a quanto dichiarato dal regista Matthew Vaughn, non avrà la forma che ci si aspettava. Parlando con Collider, Vaughn ha infatti condiviso un aggiornamento sulla sceneggiatura del film, affermando che: “Siamo a metà della sceneggiatura. C’è un universo molto, molto osé… e sarà un cliché che uscirà dalla mia testa. È un universo molto, molto metacinematografico. È quello che, sapete, “Kick Ass” stava reinventando e creando un supereroe vietato ai minori e nessuno lo stava facendo davvero“.

“Questo è portare l’intero concetto a un livello degno… nemmeno un sequel, perché penso che sia solo un modo completamente nuovo di fare “Kick-Ass”, che non potrebbe essere più “Kick Ass” di così”. Vaughn ha poi continuato affermando che: “La trilogia sarà School Fight, questo film, chiamiamolo Vram per il momento, e poi Kick-Ass, e sono tutti collegati”. Il nuovo film, dunque, sembrà sarà uno strano ibrido tra reboot del film del 2010 ma allo stesso tempo capitolo conclusivo di una trilogia ancora non meglio definita. Forse non quello che i fan si aspettavano, ma ad ora non resta che attendere maggiori informazioni riguardo tale progetto prima di poterlo giudicare.

Bardolino Film Festival 2024: dal 19 al 23 giugno la quarta edizione

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Torna il Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua, manifestazione di punta dell’estate sulle rive del Garda, la cui quarta edizione si terrà dal 19 al 23 giugno 2024. Organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino con la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Franco Dassisti, il BFF negli anni ha saputo imporsi come manifestazione culturale di qualità in una location dal fascino senza pari.

Nelle precedenti edizioni, accanto ad una proposta cinematografica internazionale di assoluto interesse, hanno partecipato al festival numerose personalità del mondo del cinema tra cui Michele Placido, Milena Vukotic, Rocco Papaleo, Barbara Ronchi, Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino, Mario Martone e anche per quest’anno il BFF promette una cinque giorni di grande cinema che non deluderà le aspettative.

Tema dell’anno, che farà da filo conduttore alla selezione delle due sezioni competitive BFF Doc e BFF Short, è “Ritrovarsi” inteso nelle sue molteplici sfaccettature: il recupero di un’appartenenza individuale, culturale o sociale ma anche la riscoperta di sé stessi come della propria comunità.

“Il Bardolino Film Festival in quattro anni ha saputo crescere e diventare un appuntamento fisso dell’estate festivaliera italiana. Nato immediatamente dopo il lockdown ha interpretato il desiderio di ripartenza nella prima edizione (intitolata “Re-Start”), ha indagato il rapporto con le radici nella seconda (“Figli della terra”), si è messo “In viaggio” lo scorso anno, verso luoghi altri, fisici o dell’anima. Per questa quarta edizione abbiamo immaginato un’umanità che guarda dentro sé stessa o dentro la propria comunità, per “Ritrovarsi”, che è il tema col quale dovranno misurarsi i film dei due concorsi, Doc e Short. E la sera, nello splendido scenario di Villa Carrara Bottagisio, davanti alle acque del Benaco, dialogheranno col pubblico i protagonisti della stagione cinematografica italiana. Format vincente, non si cambia” commenta Franco Dassisti, Direttore del Bardolino Film Festival.

Oltre alle opere in concorso, tra cui verrà decretato il Miglior Film per ciascuna categoria che riceverà un premio in denaro, il programma del BFF sarà arricchito da cinque serate speciali in riva al lago con proiezioni e incontri alla presenza di altrettanti ospiti d’eccezione. Non mancherà inoltre la sezione BFF Books, dedicata agli incontri con gli autori di libri sempre percorrendo la traiettoria ideale tracciata dal tema della manifestazione.

Venue principale del festival sarà il parco di Villa Carrara Bottagisio, location dal fascino suggestivo che ospiterà le proiezioni serali sul lungolago, mentre le proiezioni dei film in concorso si terranno come di consueto presso il Cinema Corallo, nel cuore di Bardolino.

“Il Bardolino Film Festival ha ormai consolidato la sua presenza nel nostro territorio. La sempre maggiore frequenza di spettatori ai tanti eventi di cui si compone questa manifestazione, nel corso degli anni ha portato ad un incremento dell’interesse per il cinema da parte dei nostri concittadini, oltre a rappresentare un’attrattiva turistica legata anche alla location privilegiata del “Villaggio del cinema”, allestito presso il Parco di Villa Carrara, prospicente alle sponde del lago di Garda. Si conferma quindi la volontà’ dell’amministrazione comunale di impegnare energie e risorse in questo progetto come peraltro confermato dalle scelte espresse dal mio assessorato, con la realizzazione durante i mesi invernali di un cineforum a cadenza mensile con la proiezione di film di grande attualità nel Cinema Teatro Corallo, divenuto di recente di proprietà del Comune di Bardolino. Il nostro territorio esprime così il meglio delle proprie potenzialità coniugando bellezza e cultura. Il Bardolino Film Festival si conferma una grande ed importante testimonianza di tutto ciò” dichiara Nica Currò, Assessore alla Cultura del Comune di Bardolino.

Il nuovo film di Ryan Coogler con Michael B. Jordan potrebbe essere un’opera d’epoca sui vampiri

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Recentemente è stata riportata la notizia secondo cui Michael B. Jordan e il regista Ryan Coogler torneranno a collaborare per un quinto progetto insieme, inizialmente descritto come “un film di genere”. Come riportato ora dall’insider Jeff Sneider, il progetto in questione sarebbe un film d’epoca sui vampiri. Ulteriori dettagli sulla trama non sono ancora stati rivelati, ma secondo Deadline il film sarebbe attualmente al centro di una “guerra” tra Sony, Warner Bros. e Universal per l’acquizione dei diritti.

Pur riportando che dovrebbe trattarsi di un film d’epoca, non è stato specificato in quale periodo storico potrebbe essere ambientato il racconto. Il fatto che il progetto sia un film di vampiri potrebbe però indurre a pensare ad un’ambientazione vittoriana o ad altre epoche gotiche. In alternativa, il film potrebbe essere di genere diverso, ambientando la sua trama vampirica nel contesto di un’epoca iconica del XX secolo, come gli anni Venti. Occorre attendere maggiori certezze a riguardo, come anche la conferma che si tratterà a tutti gli effetti di un nuovo film dedicato alla figura del vampiro.

In ogni caso, come già riportato, questo film segnerà la quinta collaborazione tra Jordan e Ryan Coogler. Dopo il film indipendente Prossima fermata: Fruitvale Station e lo sportivo Creed – Nato per combattere, spin-off della serie di Rockyi due hanno lavorato ai blockbuster Black Panther Black Panther: Wakanda Forever. Dopo queste due esperienze, sembra ora che i due siano pronti per qualcosa di completamente diverso, che potrebbe portarli in territori nuovi e inesplorati all’interno delle rispettive carriere. Si attendono dunque maggiori notizie.

Mrs Playmen: su Netflix arriva la storia di Adelina Tattilo con Carolina Crescentini

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Nell’Italia di fine anni ‘60, una donna assurge agli onori della cronaca, ma anche delle polemiche, per aver sfidato le convenzioni sociali e per aver rappresentato un vero e proprio punto di rottura con le tradizioni e con i tabù che avevano caratterizzato l’Italia fino a quel momento. Il suo nome è Adelina Tattilo, che torna protagonista nella nuova serie italiana Netflix, Mrs Playmen, prodotta da Aurora TV, le cui riprese sono da poco iniziate.

La serie, in 7 episodi, racconterà la storia di questa donna, tenace e coraggiosa, a capo della più famosa rivista erotica italiana negli anni ‘60/’70, “Playmen” – la risposta italiana a Playboy. Sotto la guida di Adelina la rivista arrivò a contribuire al cambiamento radicale dei costumi degli italiani, non senza passare attraverso le mille difficoltà tipiche di ogni rivoluzione. Il nudo elegante, che faceva intravedere senza esibire, il coraggio dei temi trattati, che spesso incitavano la donna a legittimare il suo desiderio, affiancati a importanti contributi dei maggiori intellettuali italiani, hanno fatto di “Playmen” un luogo di conversazione libera ed eclettica. Una trasgressione intelligente e irripetibile in un’Italia molto religiosa e conservatrice.

Mrs Playmen è il racconto di una rivista che ha fatto la storia del costume italiano, e di coloro che l’hanno fatta diventare un simbolo.

Nel cast, Carolina Crescentini (Adelina Tattilo), Filippo Nigro (Chartroux), Giuseppe Maggio (Luigi Poggi), Francesca Colucci (Elsa), Domenico Diele (Andrea De Cesari), Francesco Colella (Saro Balsamo), Lidia Vitale (Lella), Giampiero Judica (Don Rocco).

La scrittura è affidata a Mario Ruggeri, head writer, insieme agli autori Eleonora Cimpanelli, Chiara Laudani, Sergio Leszczynski e Alessandro Sermoneta. La serie vede alla regia Riccardo Donna.

Hugh Jackman ha “amato” girare Deadpool 3 con Ryan Reynolds, ma “non l’allenamento e la dieta”.

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Ora che le riprese di Deadpool 3 sono ufficialmente terminato, Hugh Jackman ha parlato di questa sua apparizione nel Marvel Cinematic Universe come Wolverine condividendo su X ciò che gli mancherà e ciò che non gli mancherà di tale esperienza. Jackman ha dunque ringraziato l’intera produzione di Deadpool 3, definendola “il miglior cast e la migliore troupe“, oltre a lodare il lavoro di Ryan Reynolds e del regista Shawn Levy e affermando di aver amato il 93,2% di questo progetto. Tuttavia, la parte del 6,8% con cui Jackman è felice di non dover più aver a che fare è “l’allenamento e la dieta“, chiarendo che si è rivelato un aspetto più impegnativo del previsto. Per l’occasione, Jackman si è anche rasato la tipica barba del personaggio, fatta crescere per le riprese.

https://twitter.com/RealHughJackman/status/1750221641789980683?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1750221641789980683%7Ctwgr%5Ec1236eb6c0b5626a1453ab1f21a0adb7227f832b%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fpublish.twitter.com%2F%3Furl%3Dhttps%3A%2F%2Ftwitter.com%2FRealHughJackman%2Fstatus%2F1750221641789980683

Chi c’è in Deadpool 3?

Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool 3 uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Daisy Ridley offre una vaga risposta sul possibile ritorno di alcuni attori nel nuovo Star Wars

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Quando in una recente intervista è stato chiesto se le co-star John Boyega, Oscar Isaac e Adam Driver appariranno nel prossimo film di Star Wars, New Jedi Order, dedicato a Rey, l’attrice Daisy Ridley ha evitato di dare una risposta diretta, mantenendo incerto il coinvolgimento di Finn, Poe Dameron e Kylo Ren/Ben Solo. Ad oggi, non si sa molto di questo prossimo film con Rey, ma è stato confermato che sarà ambientato 15 anni dopo gli eventi di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e sembra vedrà Rey fondare un Nuovo Ordine Jedi. Con alcuni dei personaggi della trilogia sequel ancora vivi, si è dunque ipotizzato per questo nuovo progetto anche il ritorno di altri attori già comparsi nei precedenti film.

Parlando con Variety, Daisy Ridley è stato dunque chiesto se sarebbe per lei strano fare un altro film di Star Wars senza i suoi co-protagonisti – un evidente tentativo di farle dire se qualcuno sarebbe tornato. Probabilmente preparata a una domanda di questo tipo, l’attrice ha evitato di dare una risposta chiara, affermando: “No, perché non so cosa e chi è chi [nel nuovo film]. Sono successe tante cose per me [dalla saga degli Skywalker]. Ora mi sento un’adulta. Quando ho iniziato, avevo circa 20 anni. Ero la più giovane sul set. Mi ci sono voluti i primi due film di Star Wars per sentirmi degna di stare lì”.

“Ora ho 30 anni. È tutto molto diverso. Ho potuto lavorare con altri registi e spero di essere migliorata come interprete”. Sebbene questa risposta abbia senso, i fan sperano che la risposta sfuggente non sia un segnale dell’assenza di alcuni personaggi chiave che meriterebbero un ulteriore sviluppo dei loro archi. Come noto, Adam Driver ha già dichiarato di non essere coinvolto in nessun modo con il nuovo film, il che ha senso considerando che il suo personaggio muore al termine del nono capitolo (anche se potrebbe tornare sotto forma di fantasma). Resta dunque da scoprire se John Boyega e Oscar Isaac faranno o meno parte del progetto.

Dragon Trainer: 4 nuovi attori si uniscono al cast del film live-action

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Il cast del film live-action della Universal Dragon Trainerbasato sull’omonimo film d’animazione, si arricchisce di nuove aggiunte al cast. Come riportato da Variety, Julian Dennison (Deadpool 2, Hunt for the Wilderpeople), Gabriel Howell (Nightsleeper, Bodies), Bronwyn James (Wicked, Masters of the Air) e Harry Trevaldwyn (The Bubble, Ten Percent). Dennison, Howell, James e Trevaldwyn andranno ad interpretare rispettivamente Gambedipesce, Moccioso, Testaditufo e Testabruta.

Il quartetto si unisce a Mason Thames e Nico Parker, che interpreteranno invece Hiccup e Astrid, oltre a Gerard Butler che riprende il suo ruolo dai film d’animazione come Stoick l’Immenso, e a Nick Frost, che si unisce al franchise come Skaracchio Ruttans. Le riprese sono ufficialmente iniziate da circa dieci giorni, quindi prossimamente si potrebbe avere un qualche primo sguardo al film e ai suoi personaggi. Si tratta in ogni caso di un titolo molto atteso, considerando che i tre film animati prodotti dalla DreamWorks hanno ad oggi incassato circa 1,6 miliardi di dollari in tutto il mondo.

A dirigere il progetto ci sarà Dean DeBloise, già regista dei film animati. Sebbene la storia dell’adattamento live-action non sia chiara, il film sarà probabilmente un remix del film del 2010, con modifiche sufficienti per farne una nuova avventura in carne e ossa. La sfida più grande del remake di questo Dragon Trainer in live-action sarà però quella di offrire una versione unica della trilogia, che si è conclusa solo nel 2019. Al momento non è infatti noto se di questo film si intende poi realizzare uno o più sequel.

Superman: Legacy, James Gunn smentisce le nuove voci sul costume di David Corenswet

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Da qui a due mesi, le riprese di Superman: Legacy avranno inizio, inaugurando una nuova era di film DC grazie a James Gunn e Peter Safran. Al centro di Superman: Legacycome noto c’è il casting di David Corenswet per il ruolo di Clark Kent/Superman, e i fan sono in attesa di avere dettagli sul design del suo iconico costume. In una serie di post su Threads, Gunn – sceneggiatore e regista del film – è dunque tornato ad affrontare il recente fervore che circonda il costume di Superman di Corenswet, spiegando in una serie di post che la recente “fuga di notizie” che sembra mostrare Corenswet in costume non è accurata.

Mi fa piacere che pensiate che sia fantastico, ma non c’è nessuna fuga di notizie“, ha scritto Gunn. “Le uniche foto scattate a David con la tuta di Superman sono sul mio telefono e sono in piedi con lui“. Gunn conferma dunque l’esistenza di foto che ritraggono Corenswet con il costume del supereroe, ma sembra anche ben attento a far sì che queste non vengano divulgate. D’altronde, Gunn ha già affermato che i fan non devono aspettarsi molto riguardo al film nel corso del 2024. Sembra ci vorrà infatti il 2025 prima di poter vedere un trailer e forse anche delle immagini ufficiali, a meno che le cose non cambino in corso d’opera.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Eva Mendes ricorda le critiche al casting di Ryan Gosling come Ken: “Hanno cercato di farlo vergognare di quel ruolo”

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A seguito delle nomination agli Oscar 2024, Eva Mendes ha festeggiato la candidatura come Miglior attore non protagonista per Barbie del suo compagno Ryan Gosling, mandando a quel paese quanti si espressero contro il suo casting. Come noto, la scelta di Gosling per quel ruolo è stata inizialmente mal accolta sui social media, dando vita ad un dibattito incentrato sul fatto se Gosling fosse o meno troppo vecchio per interpretare quel personaggio. “Sono così orgogliosa del mio uomo. Ha ricevuto così tanto odio quando ha accettato questo ruolo“, ha scritto Eva Mendes su Instagram, allegando foto di articoli in cui si diceva che Gosling “fa rabbrividire” nel ruolo di Ken.

Così tante persone hanno cercato di farlo vergognare per averlo assunto questo ruolo. Nonostante tutte le prese in giro di #NotMyKen e gli articoli scritti su di lui, ha creato questo personaggio completamente originale, esilarante, straziante e ormai iconico e lo ha portato fino agli Oscar. Sono molto orgogliosa di essere la Barbie di Ken“. Lo stesso Gosling aveva reagito alle reazioni al suo casting in un’intervista con la rivista GQ pubblicata lo scorso maggio, prima dell’uscita nelle sale di “Barbie“, dichiarando all’epoca: “Se la gente non vuole giocare con il mio Ken, ci sono molti altri Ken con cui giocare. Se vi importasse davvero di Ken, sapreste che a nessuno importa di Ken”.

Il cast del film Barbie

Barbie è stato diretto da Greta Gerwig da una sceneggiatura scritta insieme a Noah Baumbach. È stato prodotto da Margot Robbie e Tom Ackerly per LuckyChap e da Robbie Brenner di Mattel Films insieme a Josey McNamara e Ynon Kreiz. Durante la sua programmazione nelle sale, il film ha ottenuto un incasso mondiale di oltre 1,4 miliardi di dollari, diventando così il film di maggior incasso del 2023. Il film è interpretato da Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Simu Liu, Kingsley Ben-Adir, Scott Evans, Kate McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp, Emma Mackey, Issa Rae, Michael Cera, Hari Nef, Will Ferrell, Helen Mirren, Dua Lipa e altri ancora.

Povere Creature!: recensione del film di Yorgos Lanthimos #Venezia80

Che Povere Creature, il nuovo film di Yorgos Lanthimos presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, avrebbe fatto discutere, era già assodato. Che avrebbe presentato al pubblico una versione “twisted”, macabra e contorta del Barbie di Greta Gerwig – paragone lampante considerato che se ne parla come del “film dell’estate” per molteplici motivi – forse meno. Il suo Povere Creature è un’immersione grottesca in un world-building alla Del Toro e tra le pagine della letteratura gotica vittoriana, aggiornata alla sensibilità moderna.

Bella Baxter, tra Pinocchio e Barbie

Bella Baxter (Emma Stone) è una creatura al contempo madre e figlia: “recuperata” dallo scienziato Dr. Godwin Baxter dopo essersi suicidata buttandosi in mare, è stata riportata alla vita impiantandole il cervello del bambino che portava in grembo. La sua età fisica e mentale non coincidono: Bella assimila 15 parole al giorno, non ha filtri, deve imparare a camminare diritta, ma è imprigionata nel corpo di un’adulta. Un giorno, il giovane assistente del suo creatore (Ramy Youssef), si palesa nella loro dimora vittoriana con un compito ben preciso: dovrà annotare tutti i progressi di Bella, passo per passo. Aprendosi a questo nuovo legame e alla conoscenza di un dandy manipolatorio, Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), Bella scoprirà di avere un animo riflessivo e di voler partire per l’avventura alla scoperta del mondo.

Per Bella le cose sono belle da morte: la cultura della morte e della decadenza l’hanno plasmata, è stata cresciuta in una casa in cui è più normale sezionare cadaveri che interagire con persone in carne ed ossa. Con un lavoro egregio sulla messa in scena, trucco e costumi, Lanthimos ci apre al mondo di Bella, del cui progresso saremo noi spettatori a dover annotare tutto. Ci sentiamo, in quanto osservatori, un po’ padri e madri di questa creatura, proprio perché la reputiamo figlia, e ne giustifichiamo ogni modo d’essere. Si crea un livello di empatia con il personaggio interpretato magistralmente da Emma Stone, tanto da volerne giustificare ogni scelta e sfogo, da essere molto più indulgenti nei suoi confronti che nei nostri. Dopotutto, Bella rappresenta ogni possibilità, può tutto e vuole provare tutto, arrivando a sviluppare un livello di conoscenza tale per cui ogni sua considerazione potrebbe sostentare un decalogo per un nuovo mondo.

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Povere Creature: creature in divenire

Incontrando qualcuno che, almeno in una fase iniziale, sembra capire il suo linguaggio, Bella salpa all’avventura, svolta narrativa che ingloba tratti del fantasy e del fantastico nella composizione filmica elaborata da Lanthimos e la sua crew. In questo viaggio, Bella utilizzerà e disferà i precetti della “polite society” vittoriani; capirà la correlazione tra alcuni pensieri degli uomini e le loro azioni; conoscerà la letteratura e la filosofia ma, soprattutto, la sua sessualità. Ci chiederemo spesso nella parte iniziale del film se Bella arriverà mai a provare vergogna, se raggiungerà una consapevolezza tale da limitarne lo spirito avventuriero: forse, arrivata a quel punto, Bella dovrà imparare a fare una cosa inedita: (ri)pensare al suo passato, un tempo a cui non ha mai appartenuto.

Povere Creature consacra la collaborazione tra Yorgos Lanthimos in regia e Tony McNamara (La Favorita, Cruella, The Great): scrittura e cinepresa cooperano per non lasciare mai lo spettatore più indietro del livello di consapevolezza di Bella. Ciò significa non tralasciare da parte dettagli scabrosi, scene di sesso e nudi integrali, dialoghi al limite dell’inverosimile ma pregni di sincerità. Come di consueto in Lanthimos, una traccia musicale portante ritorna più e più volte in funzione di svolte narrative che richiedono riconsiderazioni, tanto da parte dei personaggi, quanto dagli spettatori: una sorta di entità intermediaria, che fa sì che la decostruzione di questa povera creatura, bambola e mostro vittoriano, sia anche la nostra. Un’opera che rende affascinanti gli aspetti più brutali della nostra esistenza, gli istinti animaleschi, dimostrandoci che, forse, c’è uno spazio di realtà in cui questa nostra radice primordiale e il raziocinio possono coesistere. Una dimensione che Bella Baxter riuscirà a trovare, in cui forse riuscirà a costruire una sua idea di famiglia, e in ci invita ad abitare se, come lei, accetteremo di essere “no territory“.

Whoopi Goldberg sulla “assenza” di Greta Gerwig e Margot Robbie agli Oscar: “Non tutti ricevono un premio”

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L’annuncio delle nomination agli Oscar svoltosi martedì ha come al solito entusiasmato per certi aspetti e sollevato perplessità per altri ancora. In particolare, sta facendo molto discutere l’assenza di Margot Robbie come Miglior attrice e Greta Gerwig come Miglior regista per il film Barbie (va però notato che la prima è candidata come produttrice nella categoria Miglior film, mentre la seconda come sceneggiatrice nella categoria Miglior sceneggiatura non originale). Al dibattito, su cui si sono espresse varie personalità dello spettacolo e non, si è ora unità anche Whoopi Goldberg (vincitrice dell’Oscar come Miglior attrice non protagonista per Ghost – Fantasma).

Nella puntata di mercoledì di The View, l’attrice ha infatti dichiarato che: “Ecco come stanno le cose: non possono vincere tutti“, prima di aggiungere: “Non sono state snobbate. Ed è questo che voglio sottolineare… I film che amate potrebbero non essere amati dalle persone che votano“. “Non è un élite, è l’intera famiglia dell’Academy che vota per le nomination al Miglior film. Tutti votiamo per il miglior film, tutti“, ha poi aggiunto Whoopi Goldberg, parlando nello specifico della categoria principale. “Non si ottiene tutto quello che si vuole ottenere“.

Dello stesso parere è anche la co-conduttrice del programma, Sara Haines, la quale ha aggiunto che “conosco il film, conosco la grandezza e i soldi, ma questo presuppone che qualcun altro non dovrebbe essere lì perché ci sono cinque persone nominate, tutti quelli al di sotto dei cinque sono stati “snobbati”“, ha aggiunto. “Ci sarà sempre la categoria dei grandi snobbati“. Sembra però che la polemica non si spegnerà tanto presto e che sarà anzi quella con cui verranno ricordati questi Oscar 2024. Polemiche che però spesso non tengono conto di numerosi fattori, a partire dall’ampio numero dei membri votanti dell’Academy.

Gli ultimi film di Gennaio: al cinema con Povere Creature!

Gli ultimi film di Gennaio: al cinema con Povere Creature!

Il primo mese dell’anno si chiude per gli amanti del cinema nel miglior modo, cioè con Povere Creature! finalmente sul grande schermo. Oggi però negli ultimi film di gennaio non troviamo solo il lungometraggio di Yorgos Lanthimos con per protagonista una formidabile Emma Stone ma anche il dramma al femminile Dieci Minuti e il toccante Appuntamento a Land’s End. Per concludere se siete stanchi del freddo e dell’inverno questo giovedì arriva anche una commedia romantica, Tutti tranne te, ambientata nella calda Australia, con i bellissimi ed “Enemies to Lovers Glen Powell e Sydney Sweeney.

Vediamo insieme gli ultimi film di Gennaio di questa quarta settimana del mese

Appuntamento a Land’s End

Appuntamento a Land's End

Il primo titolo di questi ultimi film di gennaio è Appuntamento a Land’s End del regista inglese Gillies MacKinnon. Il protagonista di questa storia è il pensionato Tom Harper, appena diventato vedovo, che di attraversare la Gran Bretagna, dalla Scozia alla Cornovaglia utilizzando solo autobus locali. Questa scelta è dovuta dopo aver promesso alla moglie ormai defunta che l’avrebbe riportata a Land’s End. L’anziano signore è interpretato dall’attore britanico Timothy Spall.

Dieci Minuti

Dieci Minuti film 2023

Maria Sole Tognazzi dirige Barbara Ronchi, Fotinì Peluso, Barbara ChichiarelliMargherita Buy in questo film da lei scritto insieme a Francesca Archibugi e liberamente ispirato al romanzo Per Dieci Minuti di Chiara Gamberale. Dieci minuti, come quelli del titolo, al giorno possono cambiare il corso della giornata e facendo qualcosa di completamente nuovo, possono cambiare il corso di un’intera vita. Questo è quello che vivrà la protagonista Bianca nel pieno di una crisi esistenziale. Nuove scoperte, nuovi legami speciali e l’ascolto di chi ci ha sempre voluto bene a volte bastano per ricominciare e rinascere al meglio.

I soliti idioti 3 – Il ritorno

Tornano al cinema, per la terza volta, i comici Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli con i loro personaggi più iconichi e più attuali che mai. In I soliti idioti 3 – Il ritorno rivedremo quindi il vecchio Ruggero De Ceglie e il vessato figlio Gianluca, gli (im)moralisti Giampietro e Marialuce, gli “zarri” Patrick e Alexio, fino al metallaro Sebastiano alle prese con la sfiancante postina Gisella e la coppia gay di Fabio e Fabio.

La quercia e i suoi abitanti

La natura che si esprime in tutto il suo splendore in questo appassionante racconto diretto dal maestro dei documentari naturalistici Laurent Charbonnier. La quercia e i suoi abitanti è un documentario per tutta la famiglia che descrive la magia della vita e la magnificenza che nasce e si sviluppa sulla e ai piedi di una quercia centenaria. Tra gli alberi più alti e maestosi della regione francese della Sologne, quest’albero è da tempo simbolo di forza e longevità, e per molti è anche simbolo di speranza nella vita per le generazioni future. I personaggi di questo piccolo ecosistema ovviamente sono gli scoiattoli, gli insetti, i topolini che vivono tra le radici e ai funghi fino ai cervi, alle nutrie e ai cinghiali che trovano riparo all’ombra della grande quercia l’unica e vera protagnista.

Lala

Lala è l’opera prima di Ludovica Fales, un manifesto di una generazione invisibile e dai diritti negati che si confronta con il diritto di cittadinanza. Lala, Samanta e Zaga hanno la stessa età, condividono gli stessi desideri e sogni, sono tre giovani italiane, che l’Italia non riconosce, ingiustamente, perché i loro genitori sono nati in un altro stato. Le loro storie prendono forma, e si intrecciano in un racconto collettivo tra ricerca di se stessi e affrontare gli anni complicati, quelli dell’adolescenza Questo film ha vinto il premio del pubblico mymovies alla quarantunesima edizione del Bellaria Film Festival.

Povere Creature!

Povere Creature! film

Dal regista Yorgos Lanthimos e dalla produttrice, ma anche attrice protagonista, Emma Stone arriva l’incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter. Un giovane del periodo vittoriano inglese riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter, l’attore Willem Dafoe. Bella desiderosa di vivere e alla ricerca della mondanità che le manca fugge con l’affascinante avvocato Duncan Wedderburn, interpretato da Mark Ruffalo, in una travolgente avventura attraverso i continenti. Povere Creature!, trasposizione dell’omonimo romanzo di Alastair Gray, è il viaggio sulla conoscenza di una eroina che sa cosa vuole e che prende in mano il suo destino diventando una donna emancipata.

Tutti tranne te

Tutti tranne te Glen Powell Sydney Sweeney

Tutti tranne te è la nuova commedia del regista americano Will Gluck che in passato ci ha fatto divertire con Easy Girl e Amici di letto. I protagonisti di questa rom-com sono Bea e Ben, Glen Powell e Sydney Sweeney, che sembrano perfetti insieme, ma dopo un primo appuntamento fantastico succede qualcosa che spegne la loro infuocata attrazione. Quando entrambi si ritrovano inaspettatamente, allo stesso matrimonio, decidono di fingere di essere una coppia, ovviamente ognuno con uno scopo diverso.

Supergirl: le attrici Milly Alcock e Meg Donnelly hanno sostenuto un provino per il ruolo

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La ricerca della Supergirl del DC Universe sembra essere sempre più prossima alla conclusione. Secondo diverse fonti, i provini per il ruolo si sono svolti ieri e il campo si è ristretto a due attrici, i cui nomi erano emersi già nelle settimane scorse. Si tratta di Milly Alcock, nota soprattutto per il suo lavoro nello spinoff della HBO Game of Thrones, House of the Dragon, dove ricopre il ruolo della principessa Rhaenyra Targaryen, e di Meg Donnelly, che ha recitato nella serie musicale di successo Zombies di Disney Channel e che ha dato la voce proprio a Supergirl nei recenti e attuali film d’animazione della DC.

Secondo quanto riportato dal The Hollywood Reporter, le due sono state entrambe provinate ad Atlanta, alla presenza dei co-CEO dei DC Studios James Gunn e Peter Safran. Ad ora è presto per sapere quale delle due potrebbe essere stata ritenuta più idonea al ruolo, ed è anche possibile che dopo questo provino Gunn, Safran e quanti coinvolti nel progetto possano decidere di valutare altre attrici. Ad ogni modo, la ricerca per del volto di questo iconico personaggio sembra essere ora più attiva che mai, quindi ci si potrebbe aspettare di avere il nome dell’attrice prescelta anche prima del previsto.

Supergirl sarà, come noto, protagonista di un film tutto suo, Supergirl: Woman of Tomorrow dopo che sarà stata introdotta nel film di Gunn, Superman: Legacy. Il film, ancora in fase di sviluppo, è collegato a una miniserie a fumetti scritta da Tom King, che cerca di ridefinire il personaggio come qualcosa di più di una semplice versione femminile di Superman. “Superman è un ragazzo mandato sulla Terra e cresciuto da genitori amorevoli, mentre Supergirl in questa storia è un personaggio cresciuto su un pezzo di Krypton. Ha visto tutti quelli che la circondavano perire in modo terribile, quindi è un personaggio molto più confuso“. L’attrice e drammaturga Ana Nogueira sta scrivendo la sceneggiatura, mentre manca ad oggi un regista al progetto.

Chris Evans, Aubrey Plaza e Margaret Qualley nel cast della commedia dark di Ethan Coen “Honey Don’t!”

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Arriverà nelle sale a marzo il film Drive-Away Dolls, che vede per la prima volta Ethan Coen alla regia di un lungometraggio senza il fratello Joel. Da tempo, però, Ethan aveva annunciato di star lavorando anche ad un’altro progetto in solitaria (prima di riunirsi con il fratello) di cui ora scopriamo qualcosa in più. Il film sarà una commedia dark intitolata Honey Don’t! e avrà come protagonisti gli attori Chris Evans, Aubrey Plaza e Margaret Qualley (già protagonista anche di Drive-Away Dolls).

Il film è scritto da Ethan Coen insieme alla moglie e collaboratrice Tricia Cooke, ma ad ora i dettagli della trama sono stati tenuti segreti. Stando a quanto riportato dal The Hollywood Reporter, Honey Don’t! dovrebbe avere un certo sapore pulp simile a Drive-Away Dollscon alcune fonti che riportano che la storia è ambientata a Bakersfield, in California, dove Qualley interpreterà un investigatrice privata, Plaza una donna misteriosa ed Evans il leader di una setta. La produzione dovrebbe iniziare a fine marzo in New Mexico.

Focus Features produrrà il film, riunendo il team di produttori già formatosi per Drive-Away Dolls, composto da Tim Bevan ed Eric Fellner della Working Title, Robert Graf e gli stessi Coen e Cooke. Non resta che ora che attendere maggiori informazioni riguardo a questo progetto e con le riprese previste da qui a due mesi ci si può attendere ulteriori novità, a partire da ulteriori membri del cast e fino ad una prima sinossi ufficiale. Come anticipato, dopo questo secondo film in solitaria Ethan Coen sembra pronto per tornare a collaborare con il fratello Joel per un progetto però ancora avvolto nel mistero.

Chicago PD 11: promo e trama dal terzo episodio “Safe Harbor”

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Chicago PD 11: promo e trama dal terzo episodio “Safe Harbor”

Il network americano della NBC ha diffuso promo e trama del terzo episodio di Chicago PD 11, l’attuale undicesima stagione di Chicago PD.

In Chicago PD 11×03 che si intitolerà “Safe Harbor” Burgess si trova nel mezzo di un attacco ai rifugiati; la squadra indaga sul caso.

La sinossi ufficiale della stagione 11 di Chicago P.D. è la seguente:

“Un avvincente dramma poliziesco sugli uomini e le donne del Distretto 21 della polizia di Chicago che mettono tutto in gioco per servire e proteggere la loro comunità”. Il Distretto 21 è composto da due gruppi distinti: i poliziotti in uniforme che pattugliano il territorio e affrontano testa a testa i crimini di strada della città e l’Unità di Intelligence che combatte i reati più importanti della città – criminalità organizzata, traffico di droga, omicidi di alto profilo e altro ancora”.

L’undicesima stagione di Chicago PD darà l’addio a Tracy Spiridakos, che nella serie interpretava il detective Hailey Upton. I restanti membri del cast Chicago P.D., tra cui Jason Beghe nel ruolo di Hank Voight, Lisseth Chavez nel ruolo di Vanessa Rojas, Patrick Flueger nel ruolo di Adam Ruzek, LaRoyce Hawkins nel ruolo di Kevin Atwater, Amy Morton nel ruolo di Trudy Platt e Marina Squerciati nel ruolo di Kim Burgess, rimangono i protagonisti dello show.

Chicago PD è il secondo capitolo della franchise di serie Chicago della Wolf Entertainment e arriva a due anni di distanza dal debutto della prima serie, Chicago Fire.  Spin-off di Chicago Fire, Chicago PD si concentra sul 21° distretto fittizio, che ospita gli agenti di pattuglia e l’unità di intelligence d’élite del dipartimento, guidata dal sergente Hank Voight (Jason Beghe). La serie segue gli agenti di pattuglia in uniforme e l’Unità di Intelligence del 21° distretto del Dipartimento di Polizia di Chicago mentre inseguono gli autori dei principali reati di strada della città.

Nell’undicesima stagione La Upton fa da ombra a una squadra di prevenzione delle crisi e si trova in contrasto con il medico di salute mentale.

Masters of the Air: una clip dalla serie evento Apple Tv+ con Austin Butler

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Apple TV+ dopo la featurette dietro le quinte ha pubblicato la prima clip di Masters of the Air, il dramma storico in arrivo che racconta il coraggio e le lotte di un gruppo di soldati dell’aviazione durante la Seconda Guerra Mondiale.

La serie dei produttori esecutivi di “Band of Brothers” e “The Pacific”, Steven Spielberg, Tom Hanks e Gary Goetzman, vanta un cast stellare guidato dal candidato all’Oscar Austin Butler, Callum Turner, Anthony Boyle, Nate Mann, Rafferty Law, il candidato all’Oscar Barry Keoghan, Josiah Cross, Branden Cook e Ncuti GatwaMasters of the Air farà il suo debutto su Apple TV+ il 26 gennaio 2024 con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì, fino al 15 marzo.

Basata sull’omonimo libro di Donald L. Miller e sceneggiato da John Orloff, Masters of the Air segue gli uomini del 100° Gruppo Bombardieri (il “Bloody Hundredth”) alle prese con pericolosi raid di bombardamento sulla Germania nazista in condizioni proibitive, dovute al gelo, alla mancanza di ossigeno e al terrore di un combattimento condotto a 25.000 piedi di altezza. La rappresentazione del prezzo psicologico ed emotivo pagato da questi giovani uomini che hanno contribuito a distruggere l’orrore del Terzo Reich di Hitler è al centro della storia di Masters of the Air. Alcuni furono abbattuti e catturati; altri furono feriti o uccisi. Altri ancora ebbero la fortuna di tornare a casa. Indipendentemente dal destino individuale, tutti hanno ricevuto un tributo.

Spaziando dai campi e villaggi bucolici del sud-est dell’Inghilterra, alle dure privazioni di un campo di prigionia tedesco e ritraendo un periodo unico e cruciale della storia mondiale, “Masters of the Air” è un vero e autentico successo cinematografico sia in termini di scala, che di portata.

Prodotta dagli Apple Studios, Masters of the Air è prodotta esecutivamente da Spielberg attraverso Amblin Television, e da Hanks e Goetzman per conto di Playtone. Darryl Frank e Justin Falvey della Amblin Television sono co-produttori esecutivi insieme a Steven Shareshian della Playtone. Oltre a scrivere, Orloff è co-produttore esecutivo. Anche Graham Yost è produttore esecutivo della serie. Anna Boden, Ryan Fleck, Cary Joji Fukunaga, Dee Rees e Tim Van Patten si alternano alla regia.

Chicago Fire 12: promo e trama dal terzo episodio “Trapped”

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Chicago Fire 12: promo e trama dal terzo episodio “Trapped”

Il network americano della NBC ha diffuso promo e trama del terzo episodio di Chicago Fire 12, l’attuale dodicesima stagione di Chicago Fire.

In Chicago Fire 12×03 che si intitolerà “Trapped” e andrà in onda negli USA il 31 Gennaio 2024 Mentre i coraggiosi vigili del fuoco, la squadra di soccorso e i paramedici della caserma 51 di Chicago si lanciano nel pericolo, lottando coraggiosamente per salvare gli abitanti della loro città dal pericolo, stringono anche legami profondi e indissolubili tra loro.

La dodicesima stagione di Chicago Fire

La sinossi della dodicesima stagione di Chicago Fire: “In seguito a un incendio/minaccia estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey le ha proposto di sposarlo, nel frattempo lei stava cercando di adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.

Oltre a Kinney, la dodicesima stagione del procedurale della NBC è interpretata anche da David Eigenberg nel ruolo del tenente Christopher Herrmann, Joe Minoso nel ruolo del pompiere Joe Cruz, Miranda Rae Mayo nel ruolo del tenente Stella Kidd, Daniel Kyri nel ruolo di Darren Ritter, Hanako Greensmith nel ruolo della paramedica Violet Mikami, Eamonn Walker nel ruolo del vice capo distretto Wallace Boden e Christian Stolte nel ruolo di Randall McHolland.

Kara Killmer, che nella serie interpretava la paramedica Sylvie Brett, lascerà Chicago Fire nel corso della 12ª stagione. D’altra parte, il Blake Gallo di Alberto Rosende ha fatto un’ultima apparizione durante la première della Stagione 12.

Doc – Nelle tue mani 3: anticipazioni dagli episodi 5 e 6

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Doc – Nelle tue mani 3: anticipazioni dagli episodi 5 e 6

Dopo la messa in onda degli episodi 3 e 4 che abbiamo recensito qui, oggi vi svegliamo le anticipazioni dei nuovi episodi di terza stagione della serie tv DOC – Nelle tue mani che andranno in onda questa sera giovedì 18 gennaio, in prima serata su Rai 1. Ecco le anticipazioni dell’episodio cinque e dell’episodio sei, che si intitolano rispettivamente “Il beneficio del dubbio” e “la vela”.

Doc – Nelle tue mani 3 EPISODIO 5 – “Il beneficio del dubbio”

Dopo un nuovo ricordo, Andrea fatica a credere a quello che la sua memoria sembra suggerirgli, al punto da chiedere a Enrico di sospendere la terapia. Anche in reparto la situazione non è certo tranquilla perché, oltre a Rita, una giovane ragazza che rifiuta la chemioterapia, Andrea e la sua squadra si trovano a doversi occupare del caso di una paziente che conoscono fin troppo bene.

Doc – Nelle tue mani 3 EPISODIO 6 – “La vela”

Dopo le ultime rivelazioni, Doc vede crollare alcune delle certezze che aveva sul suo passato. Per fare chiarezza su quanto sia successo, trascina nella sua ricerca anche Giulia, messa in crisi dall’idea che la sua relazione con Andrea fosse basata su una menzogna. Problemi con il passato sembra averli anche Angelo, un paziente ricoverato all’Ambrosiano, le cui condizioni costringono Martina a dare prova di tutto il suo talento.

DOC – Nelle tue mani è una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. Tra partenze e nuovi arrivi in DOC – Nelle tue mani, nuove sfide attendono la squadra del Policlinico Ambrosiano di Milano, guidata dall’amatissimo dottor Andrea Fanti (Luca Argentero), che torna finalmente a rivestire il ruolo di primario mentre prova a recuperare quei ricordi che ormai tutti (o quasi) ritenevano perduti per sempre.

DOC – Nelle tue mani, la serie

DOC – Nelle tue mani è la serie tv prodotta da RAI FICTION scritta da Francesco Arlanch e Viola Rispoli. Una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction

Nel cast di DOC – Nelle tue mani Luca Argentero, Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Sara Lazzaro, Marco Rossetti, Laura Cravedi, Giacomo Giorgio, Elisa Wong, Elisa Di Eusanio, Giovanni Scifoni, Aurora Peres e Diego Ribon. La regia è affidata a Jan Maria Michelini (ep. 1-4), Nicola Abbatangelo (ep. 5-10) e Matteo Oleotto (ep. 11-16).

Le riprese della serie si sono svolte tra Roma, Milano e Formello; per la location ospedaliera il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e l’Università Campus Bio-Medico di Roma hanno messo a disposizione spazi e tecnologie.

Point Blank – Conto alla rovescia: recensione del film con Anthony Mackie

Gli amanti delle sparatorie e delle scene mozzafiato godranno solo a metà con la visione di Point Blank – Conto alla rovescia, il film diretto nel 2019 da Joe Lynch, regista di horror e action movie con un’incursione nel mondo della commedia per la pellicola I nerd che fecero l’impresa. Il film inizia infatti all’insegna della violenza con un’esplosione e uno spettacolare inseguimento in media res e, certo, non mancano sangue e ferite d’arma da fuoco, ma la dimensione del thriller viene abbandonata piuttosto velocemente per approdare a una commedia dei buoni sentimenti, pur condita da scene acrobatiche. 

Point Blank – Conto alla rovescia è un thriller-action movie che si trasforma in commedia dei buoni sentimenti

Il film è interpretato da Captain America, aka Anthony Mackie, e Frank Grillo, già insieme a lui sul set di Avengers: Endgame, per la regia di Anthony e Joe Russo. In Point Blank – Conto alla rovescia Mackie interpreta Paul, un infermiere in procinto di diventare padre che il destino pone sulla rotta di Abe, interpretato da Grillo, un criminale di professione gravemente ferito dopo un’azione finita diversamente dai piani iniziali. Diciamolo pure: la premessa non è delle più originali per un thriller d’azione, ma è nello sviluppo che si può trovare una chiave di lettura distintiva e più intrigante per un film che diventa una sorta di road movie tra le strade cittadine mentre l’interazione tra due personaggi costretti in una convivenza forzata finisce per diventare l’elemento principale della sceneggiatura.

A far scattare l’azione è il ricatto di Mateo, interpretato da Christian Cook, che rapisce la moglie di Paul, interpretata da Teyonah Parris, incinta al nono mese, per ottenere la liberazione del fratello Abe, costretto sotto sorveglianza nell’ospedale in cui l’uomo lavora. L’infermiere riesce a far evadere il criminale dall’edificio e la strana coppia che si viene a creare comincia così un percorso ad ostacoli che all’insegna di una guida spericolata deve evitare poliziotti corrotti e trappole della malavita per arrivare alla salvezza e che finisce per fare squadra ben al di là della contingenza iniziale.

Tra un’azione spettacolare e l’altra, infatti, l’attenzione del protagonista sembra addirittura più concentrata sul destino del compagno di sodalizio Abe che su quello della moglie Taryn. Come nel più tradizionale dei meccanismi di sceneggiatura che guida attraverso il viaggio l’evoluzione dei personaggi, anche qui vediamo nascere frame dopo frame un rapporto diverso tra i protagonisti, così come accade in parallelo anche alla coppia Cook – Parris, in cui la dimensione della cura si sostituisce alla tensione che ahimè, a metà film è ormai materia del passato. 

Mackie interpreta ‘l’eroe discreto della porta accanto’

Point Blank - Conto alla rovescia Anthony Mackie
Foto di Patti Perret © Netflix

In Point blank – Conto alla rovescia Mackie non fa sfoggio di muscoli come per i personaggi dei suoi precedenti film ma la sua interpretazione è quella di un eroe discreto, che consente invece l’identificazione con il tranquillo uomo della porta accanto che da un momento all’altro si trova catapultato in un incubo, in cui ogni punto di riferimento risulta compromesso. Un ruolo incisivo è rappresentato nel film da Marcia G. Harden, convincente villain al femminile che in fatto di cattiveria non ha niente da invidiare ai più classici antagonisti maschili, anche se il suo ruolo risulta limitato e delineato più come un espediente della trama che come un personaggio a tutto tondo con una storia alle spalle a creare spessore e proprie motivazioni.

Point Blank – Conto alla rovescia è il remake della pellicola francese A bout portant di Fred Cavayé, girata nel 2010 e revisionata per il progetto Netflix sulla base della sceneggiatura di Adam G. Simon. La sua scrittura non arriva veramente a concretizzare l’effetto sorpresa che ci si attende da un film del genere thriller e, certo, non aiuta la colonna sonora di Mitch Lee, che naviga sulla scia di motivetti orecchiabili e rassicuranti anche nelle scene in cui l’azione dovrebbe tenere lo spettatore col fiato sospeso. L’appiattimento della trama potrebbe rischiare di far passare inosservate alcune scelte di regia con angolazioni particolarmente originali che, tuttavia, non si rivelano realmente funzionali allo scorrimento dell’azione.

Quando Hitler rubò il coniglio rosa: il libro e la storia vera dietro il film

In occasione della Giornata della Memoria, il 27 gennaio, sono numerosi i film che ci aiutano a ricordare o a sapere com’era vivere ai tempi della Seconda guerra mondiale, delle leggi razziali e di tutte le altre atrocità verificatesi in quegli anni bui. Da un classico come Schindler’s List passando per il nostrano La vita è bella e fino a titoli più recenti come Il figlio di Saul, Il bambino con il pigiama a righe, La chiave di Sara o il satirico Jo Jo Rabbit. Ognuno di essi affronta un determinato aspetto di quel periodo, sempre con toni e atmosfere diverse ma con un unico obiettivo: aiutare a non dimenticare quanto accaduto. A questa causa si unisce anche Quando Hitler rubò il coniglio rosa.

Uscito nel 2019, questo film è diretto dalla regista tedesca Caroline Link, che dopo essersi affermata nel 1996 con Al di là del silenzio, nel 2002 vinse l’Oscar al Miglior film straniero con Nowhere in Africa, anch’esso incentrato su una vicenda che si svolge all’alba della Seconda guerra mondiale. La regista torna dunque sul tema che l’ha consacrata a livello internazionale adattando l’omonimo romanzo di Judith Kerr. Prende così vita un film profondamente drammatico ma che grazie al punto di vista della sua giovane protagonista garantisce anche quell’ottimismo e quella convinzione nell’esistenza di una nuova speranza tipici dei bambini.

Il passaggio televisivo di Quando Hitler rubò il coniglio rosa, ispirato a vicende realmente avvenute, è dunque un’ottima occasione per confrontarsi con un nuovo film che aiuta a ricordare e a far sì che accaduto non si verifichi mai più. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Si parlerà poi anche del libro da cui è tratto e della storia vera dietro di esso. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Quando Hitler rubò il coniglio rosa Riva Krymalowski

La trama e il cast di Quando Hitler rubò il coniglio rosa

Protagonista della storia è una ragazzina tedesca di origine ebraica di nome Anna che, nel 1933 a soli 9 anni, con l’ascesa al potere di Hitler, è costretta a lasciare Berlino insieme alla famiglia per sfuggire ai nazisti. Durante il viaggio attraverso l’Europa alla ricerca di un posto sicuro dove rifugiarsi, Anna dovrà lasciare tutto ciò che ha, compreso il suo amato coniglio rosa di peluche e la sua vita non sarà mai più la stessa. La piccola Anna, insieme alla sua famiglia, dovrà da quel momento venire a patti con le sfide che la vita da rifugiati impone, ma senza abbandonare mai la speranza e la fiducia di un futuro migliore.

Ad interpretare la protagonista Anna Kemper vi è l’attrice Riva Krymalowski, qui al suo primo ruolo cinematografico. In seguito, ha recitato nella serie Babylon Berlin e nel film Silver e il libro dei sogni. Oliver Masucci (che ha interpretato Adolf Hitler in Lui è tornato, ma è anche noto per il ruolo di Ulrich Nielsen nella serie Dark) ricopre qui il ruolo del padre Arthur Kemper. Carla Juri (la dottoressa Anna Stelline in Blade Runner 2049) interpreta invece la madre Dorothea Kemper, mentre Marinus Hohmann è presente nel ruolo di Max, fratello di Anna. Completano il cast Ursula Werner nel ruolo della governante Heimpi e Justus von Dohnányi in quello dello zio Julius).

Quando Hitler rubò il coniglio rosa libro

Quando Hitler rubò il coniglio rosa: il libro di Judith Kerr, la sua storia vera e il suo significato

Come anticipato, Quando Hitler rubò il coniglio rosa è un romanzo per ragazzi di Judith Kerr, pubblicato per la prima volta nel 1971 e tradotto in Italia nel 1976 nella collana “BUR dei Ragazzi” dalla casa editrice Rizzoli. Si tratta però anche di un romanzo che, oltre al contesto storico in cui è ambientato, si pone come racconto semi-autobiografico della sua scrittrice. Nata nel 1923 in Germania, come la protagonista del suo romanzo Kerr all’età di dieci anni Kerr si trasferì con la sua famiglia, tutti rifugiati ebrei, nel Regno Unito, sfuggendo così all’affermazione del nazismo. In particolare, lei e la sua famiglia furono obbligati a partire poiché il padre, il noto critico teatrale Alfred Kerr, era ricercato dalle autorità.

Insieme viaggiarono prima in Svizzera, poi in Francia, e infine si stabilirono appunto nel Regno Unito nel 1935. Qui, crescendo, Kerr divenne nota per i suoi libri per bambini, da lei anche illustrati, come la serie del gatto Mog o La tigre che venne per il tè, e romanzi autobiografici come La stagione delle bombe e – appunto – Quando Hitler rubò il coniglio rosa, che narrano appunto la storia dell’ascesa al potere del nazismo nella Germania degli anni Trenta dal punto di vista di una bambina. Con quest’ultimo, in particolare, la scrittrice utilizza la metafora del coniglio peluche di colore rosa quale simbolo dell’infanzia rubata ad ogni bambino cresciuto in quegli anni.

Il trailer di Quando Hitler rubò il coniglio rosa e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Seven grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 24 gennaio alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Deadpool 3 termina le riprese, Ryan Reynolds annuncia: “Sono soprattutto lacrime”

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Dopo un lungo ritardo causato dallo sciopero SAG-AFTRA, le riprese di Deadpool 3 dei Marvel Studios sono terminate, ha annunciato oggi su Instagram la star Ryan Reynolds.

Reynolds ha ringraziato il cast e la troupe di Deadpool 3 e il regista Shawn Levy, prendendo in giro il suo co-protagonista Hugh Jackman. Il messaggio toccante, al limite del sentito, è stato compensato – nel classico modo di Reynolds e Deadpool – da una foto del cavallo in spandex del supereroe.

Il costume nasconde il sangue. Anche il sudore… Ma oggi, con la confezione di ‘Deadpool’, sono soprattutto lacrime. Un gigantesco e perenne ringraziamento al cast e alla troupe del nostro film che hanno combattuto contro il vento, la pioggia, gli scioperi e @thehughjackman, il tutto sotto la strenua guida di @slevydirect”, ha scritto Reynolds su Instagram. “Ho avuto modo di fare un film con i miei amici più cari e questo non accade molto spesso. Ci vediamo il 26 luglio… ⚔️🥺⚔️“.

 

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Deadpool 3 doveva originariamente uscire nelle sale il 3 maggio 2024, ma è stato ritardato, insieme a molti altri film, durante lo sciopero della SAG-AFTRA dello scorso anno. La nuova data è il 26 luglio e segnerà l’ingresso ufficiale di Deadpool nel Marvel Cinematic Universe dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney. I due precedenti film di “Deadpool“, insieme all’intero franchise degli “X-Men“, erano di proprietà e distribuiti dalla Fox prima dell’acquisizione da 71,3 miliardi di dollari, completata dalla Disney nel 2019.

Chi c’è in Deadpool 3?

Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool 3 uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Netflix non rilascerà il film di fantascienza quasi completato The Mothership di Halle Berry

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Netflix avrebbe cancellato il piano di distribuzione per il  thriller fantascientifico quasi completato con Halle Berry, The Mothership.

Secondo The InSneider di Jeff Sneider, Netflix non ha più intenzione di distribuire The Mothership, un film di fantascienza diretto da Matt Charman e girato nel 2021. Oltre alla Berry, il film era interpretato da Omari Hardwick, Molly Parker, John Ortiz e Paul Guilfoyle.

Perché The Mothership non verrà distribuito?

Secondo il rapporto di Sneider, The Mothership richiedeva “significative riprese” aggiuntive che Netflix ha deciso di non effettuare. Questi rimaneggiamenti sarebbero stati difficili da portare a termine, dato che il film ha come protagonisti diversi bambini che sono notevolmente invecchiati da quando sono state completate le riprese principali.

Secondo quanto riferito, inoltre, The Mothership ha avuto un “lungo processo di post-produzione” e “ripetuti ritardi”, che hanno influito sulla decisione di Netflix.

Un insider di Netflix ha dichiarato che tali decisioni non sono mai facili da prendere, né vengono prese alla leggera, e che lo streamer è grato a tutti coloro che hanno lavorato al film“, si legge nell’articolo.

Questo sembra significare che la piattaforma di streaming non ha staccato la spina a The Mothership per ottenere una detrazione fiscale, cosa che David Zaslav della Warner Bros. Discovery è solito fare. Avendo già eliminato Batgirl e Scoob! Holiday Haunt, l’anno scorso la Warner Bros. Discovery è balzata agli onori della cronaca per aver intascato un’ingente somma di denaro dopo aver cancellato l’uscita del già completato Coyote vs. Acme.

Un anno dopo la misteriosa scomparsa del marito dalla loro fattoria rurale, la madre single Sara Morse e i suoi figli scoprono uno strano oggetto extraterrestre sotto la loro casa, che li porta a intraprendere una corsa alla ricerca del marito, del padre e soprattutto della verità“, si legge nella sinossi di The Mothership.

Charman, già co-sceneggiatore de Il ponte delle Spie del 2015 con i fratelli Coen, ha scritto e diretto The Mothership. Fred Berger e Brian Kavanaugh-Jones sono stati i produttori.

Halle Berry sta ancora lavorando con Netflix a The Union, un nuovo thriller diretto da Julian Farino e interpretato da Mark Wahlberg, J.K. Simmons e Jackie Earle Haley. The Union non ha ancora una data di uscita.

Ted Lasso potrebbe tornare: “Ci sono sempre conversazioni in corso”

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Channing Dungey è entrato a far parte del Warner Bros. TV Group in qualità di presidente alla fine del 2020, proprio nel bel mezzo della pandemia COVID-19, che ha reso interessante il primo anno di lavoro. Poi è arrivata la fusione Warner Media-Discovery nel 2022 e la ristrutturazione che ne è conseguita. Nel 2023, gli scioperi di Hollywood sconvolsero nuovamente l’attività. In questi giorni Dungey ha rilasciato una lunga intervista a Variety nel quale ha fatto un po’ il punto e ha parlato anche del destino di Ted Lasso.

Ci sono state molte turbolenze da quando ho assunto questo ruolo“, ha dichiarato recentemente Dungey a Variety. “Spero – e sto battendo il legno mentre lo dico – che mentre giriamo l’angolo verso il 2024, ci siamo lasciati alle spalle alcune delle sfide più grandi. Sono sicura che ci sarà qualcosa di nuovo all’orizzonte, ma spero che il 2024 segni un ritorno all’attività di sempre“.

Oltre a fornire freschi aggiornamenti sullo stato dello sviluppo dell’annunciata e già attesissima serie tv su Harry Potter, il dirigente ha avuto modo di parlare come anticipato anche di Ted Lasso, una serie di successo prodotta da Warner e trasmessa da Apple TV+, vincitore di un Emmy, “Ted Lasso“, che potrebbe essersi concluso dopo tre stagioni – ma mai dire mai su una sorta di evoluzione o revival. Ancora oggi, la star e co-creatore della serie Jason Sudeikis non vuole confermare se sia davvero finita.

Voglio dire, avete visto il finale, c’è una piccola porta che potrebbe essere riaperta se necessario”, ha detto Dungey. “Non metterei ancora il punto alla fine della frase. C’è ancora molto amore per ‘Ted Lasso’. E credo che ci sia ancora molto entusiasmo da parte di Apple per ‘Ted Lasso’. Se dovesse presentarsi l’opportunità, saremmo entusiasti di tornare a produrre altri ….. Ci sono sempre conversazioni in corso, ma niente di ufficiale“.

Ted Lasso è stato sviluppato da Jason Sudeikis, Bill Lawrence, Brendan Hunt e Joe Kelly. I produttori esecutivi erano Sudeikis, Lawrence, Jeff Ingold e Liza Katzer. Il film è stato prodotto da Warner Bros. Television e Universal Television.

Ted Lasso è interpretato da Sudeikis (Saturday Night Live), Hannah Waddingham (Game of Thrones), Brendan Hunt (We’re the Millers), Jeremy Swift (Downton Abbey), Juno Temple (The Other Boleyn Girl), Brett Goldstein (Derek), Phil Dunster (The Good Liar) e Nick Mohammed (Intelligence).

Shōgun: trailer vietato ai minori della serie in arrivo su Disney+

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FX ha rilasciato un nuovo trailer red band di Shōgun, il suo prossimo dramma epico, che si svolge durante il periodo Edo del Giappone.

Il video mette in evidenza le sequenze di combattimento ricche d’azione ed emozionanti dello show Shōgun,  mentre i personaggi principali si preparano ad andare in guerra. Il debutto della serie è previsto per il 27 febbraio su FX e Hulu. In Italia in esclusiva su Disney+

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La serie composta da 10 episodi è ambientata in Giappone nell’anno 1600, all’alba di una guerra civile che segnerà un secolo. Il produttore Hiroyuki Sanada interpreta il ruolo di “Lord Yoshii Toranaga” che sta lottando per la sua vita mentre i suoi nemici nel Consiglio dei Reggenti si coalizzano contro di lui. Quando una misteriosa nave europea viene ritrovata abbandonata in un vicino villaggio di pescatori, il suo pilota inglese, “John Blackthorne” (Cosmo Jarvis), arriva portando con sé segreti che potrebbero aiutare Toranaga a ribaltare le sorti del potere e a distruggere la temibile presenza dei nemici di Blackthorne, i preti gesuiti e i mercanti portoghesi.

I destini di Toranaga e Blackthorne diventano inestricabilmente legati alla loro interprete, “Toda Mariko” (Anna Sawai), una misteriosa nobildonna cristiana, ultima di una stirpe caduta in disgrazia. Mentre serve il suo signore in questo scenario politico difficile, Mariko deve conciliare il suo legame ritrovato con Blackthorne, il suo impegno verso la fede che l’ha salvata e il suo dovere nei confronti del padre defunto.

La serie Shōgun si avvale di un cast giapponese di alto livello, senza precedenti per una produzione americana, tra cui Tadanobu Asano nel ruolo di “Kashigi Yabushige”, un noto traditore e stretto alleato di Toranaga; Hiroto Kanai nei panni di “Kashigi Omi”, il giovane leader del villaggio di pescatori dove viene trovata la nave di Blackthorne; Takehiro Hira nel ruolo di “Ishido Kazunari”, un potente burocrate che è il principale rivale di Toranaga; Moeka Hoshi in quello di “Usami Fuji”, una vedova che deve trovare un nuovo scopo nel mezzo della guerra del suo signore; Tokuma Nishioka nel ruolo di “Toda Hiromatsu”, il generale fidato e il più caro amico di Toranaga; Shinnosuke Abe nei panni di “Toda Hirokatsu” (“Buntaro”), il geloso marito di Mariko; Yuki Kura in quelli di “Yoshii Nagakado”, lo sfacciato figlio di Toranaga che ha un forte desiderio di mettersi in gioco; e Fumi Nikaido nel ruolo di “Ochiba no Kata”, la venerata madre dell’erede che non si fermerà davanti a nulla pur di porre fine a Toranaga e alla sua minaccia al potere del figlio.

Shōgun è stata creata per la televisione da Rachel Kondo e Justin Marks, con Marks in veste di showrunner e produttore esecutivo. I produttori esecutivi sono Michaela Clavell, Edward L. McDonnell, Michael De Luca e Kondo. Hiroyuki Sanada è produttore. La serie è prodotta da FX Productions.

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La Storia: recensione degli ultimi episodi della fiction Rai

La Storia: recensione degli ultimi episodi della fiction Rai

Continua su Rai 1 La Storia, fiction firmata Francesca Archibugi e adattamento dell’omonimo romanzo di Elsa Morante, che con gli ultimi episodi del 22 e 23 gennaio vince per share e telespettatori, consolidando il proprio successo e decretandosi vincitrice della serata sulle reti generaliste. Negli episodi finali (quinto, sesto, settimo e ottavo) subentrano nuovi personaggi, uno fra questi la prostituta Santina di Asia Argento e il nuovo amore di Nino, Patrizia, interpretata da Romana Maggiora Vergano (la Marcella di C’è ancora domani), e si completano gli archi narrativi dei protagonisti, in particolare quelli di Ida, Useppe e Nino. Ricordiamo, inoltre, che per chi non avesse avuto modo di seguirla in diretta, La Storia può essere recuperata sulla piattaforma Rai Play.

La Storia, trama degli ultimi episodi

Nella puntata andata in onda il 15 gennaio, avevamo visto Ida e Useppe abbandonare il caseificio di Pietralata dove hanno trascorso diverso tempo con i Mille. La donna è riuscita a trovare una camera in affitto dalla famiglia Marocco, in zona Testaccio, ma la condizione di povertà in cui riversa le fa patire la fame. Nel mentre, Useppe inizia a manifestare delle assenze, seguite da alcune convulsioni, che portano alla diagnosi di epilessia infantile, stessa patologia che aveva afflitto Ida da piccola. Nel frattempo, lontano da Roma, Nino è impegnato nel contrabbando e inizia a guadagnare soldi sporchi, potendo così permettere alla sua famiglia di trovarsi una casa tutta propria. Sfortuna vorrà che, in un viaggio per trasportare la merce, sarà coinvolto in un incidente e morirà. Intanto, la patologia di Useppe sembra non migliorare…

La Storia

I difetti delle ultime due puntate

In questi ultimi episodi andati in onda di La Storia, si riscontra quasi nell’immediato una maggiore falla all’interno della sceneggiatura e dei piani temporali, qualcosa che avevamo già accennato nella recensione del terzo e quarto episodio, che qui però diventano più evidenti. Alcuni si presentano come dei veri e propri buchi di trama, in cui a essere compromessa è anche un po’ la linearità del racconto. Altri invece sembrano delle disattenzioni in fase di montaggio, con alcune sequenze narrative in cui non si distingue bene il cambiamento in corso e che possono confondere gli spettatori.

Fra queste incrinature a essere più evidente è in primis il tempo che passa su tutti i personaggi tranne che sul piccolo Useppe, un comunque bravissimo Mattia Basciani, che sembra essere graziato dalla giovinezza eterna. Nei volti e nei corpi di Ida e degli altri comprimari è invece ben rappresentato con un considerevole lavoro su trucco e parrucco, il quale chiarisce gli anni che scorrono, e dà un’idea di quanto gli orrori della guerra abbiano segnato e stravolto. Inoltre, gli ultimi episodi appaiono ingolfati di inserti tragici, provocando una reazione a catena che non permette di prendere un respiro e dare la dovuta importanza a quanto sta accadendo, pur riuscendo comunque ad essere emotivamente impattanti. La regia, invece, risulta sempre raffinata ed elegante, improntata a mettere in risalto ogni minimo dettaglio di uno spazio scenografico curato minuziosamente.

Jasmine Trinca in stato di grazia

Al netto di qualche problema strutturale, non si può non lodare ancora una volta la performance di Jasmine Trinca, che raggiunge lo stato di grazia in questi ultimi episodi in cui il livello drammatico si alza enormemente, riempiendo la scena e sorreggendo il racconto, sempre più pesante e complesso, sulle proprie spalle. Trinca ingloba alla perfezione dentro di sé rabbia, preoccupazione, terrore, timori e coraggio di una madre che, se prima doveva proteggere il figlio dai nazifascisti, ora si ritrova a doverne affrontare gli strascichi.

La fame, la povertà e la malattia galoppante di Useppe, traumatizzato e scosso dalla guerra, si fanno sempre più presenti nella narrazione, diventando primari, e servono a risaltare le capacità recitative di Trinca, la quale esprime con il solo uso dello sguardo lo stato d’animo di una donna in frantumi, spezzata dagli agghiaccianti eventi, che cerca in ogni modo possibile di non soccombere al dolore e sollevarsi. Apparsi i titoli di coda dell’ultima puntata, quello che resta da dire è: Jasmine Trinca è stata davvero meravigliosa.

Tutti tranne te: recensione del film con Sydney Sweeney e Glen Powell

“Qui ha molto a che fare con l’odio, ma ancor di più con l’amore”, scriveva William Shakespeare in Romeo & Giulietta. Frase che il regista Will Gluck inserisce anche all’interno del suo nuovo film, Tutti tranne te, a mo’ di dichiarazione d’intenti. Ma in realtà l’intero film ha molto a che fare con l’iconico drammaturgo inglese, essendo un adattamento in chiave contemporanea della sua opera Molto rumore per nulla. Gluck, già regista di note rom-com come Easy Girl e Amici di letto, riprende gli elementi base di quel racconto per dar vita ad un nuovo film di questo genere con cui offrire nulla più che puro intrattenimento, dove umorismo scorretto e buoni sentimenti vanno a braccetto.

Tutti tranne te vuole infatti dichiaratamente essere quel tipo di commedia senza peli sulla lingua da primi anni Duemila (di cui proprio Easy Girl è un ottimo esempio), capace con il suo umorismo di divertire ma anche, all’occorrenza, di generare quel gradito disagio nello spettatore. Il tutto includendo in modo naturale elementi propri delle nuove sensibilità culturali, dando così vita ad un sorprendente risultato. Con il coraggio di far ciò senza rinunciare ad una classificazione “R” (ovvero vietato negli Stati Uniti ai minori di 17 anni non accompagnati da adulto), il film – da cui non ci si dovrebbe aspettare chissà che originalità o intenti – è dunque del tutto piacevole per una visione spensierata.

La trama di Tutti tranne te: odiarsi fino ad amarsi

Protagonisti di questo film sono Bea (Sydney Sweeney) e Ben (Glen Powell). I due potrebbero essere una coppia perfetta, ma dopo un primo appuntamento fantastico una serie di incomprensioni spengono la loro infuocata attrazione. Tempo dopo, tuttavia, i due si ritrovano al matrimonio in Australia della sorella di Bea, obbligati dunque ad una convivenza forzata. Con gli occhi di tutti puntati su di loro, si vedranno ben presto costretti a fingere di essere una coppia, ognuno con uno scopo diverso. Ma sarà difficile fingere di piacersi con tutto l’odio che scorre tra di loro e i problemi non tarderanno ad arrivare.

Tutti tranne te Sydney Sweeney Glen Powell

Una commedia di continui inganni

Considerata la sua premessa, è facile immaginare a quale conclusione giungerà il film. Ma come spesso avviene per questo genere di opere, l’importante è ciò che avviene nel mentre e il modo in cui si giunge a quel finale. Difficile però non notare come diverse delle situazioni previste per portare avanti il racconto avvengano in modo un po’ artificioso, a partire dal motivo del litigio tra i due protagonisti. Quando però la vicenda si sposta in Australia, si avverte un leggero distendersi di quelle forzature iniziali. Siamo dove il regista – anche co-sceneggiatore insieme a Ilana Wolpert – voleva portarci e da lì hanno inizio le rocambolesche avventure di Bea e Ben.

La scrittura del film è dunque, almeno in certi momenti, da intendersi come il suo principale limite, anche se – come si accennava in apertura – probabilmente non c’è mai stato l’intento di puntare ad un livello di maggiore originalità o distintività. Eppure, c’è un aspetto di questa narrazione che risulta affascinante ed è il gioco che si genera tra i vari personaggi, dove ognuno cerca di far credere agli altri qualcosa che in realtà non è, costruendo così un sempre più alto castello di inganni destinato naturalmente prima o poi a crollare. Si tratta di una dinamica non sempre portata avanti, ma che quando proposta fa acquisire ad un racconto altrimenti banale un fascino in più.

Il disagio di una generazione

Uno dei pregi maggiori del film è però da ritrovarsi nella sua volontà di affrontare tutta una serie di tematiche proprie dell’odierno mondo delle relazioni. Piano piano che si impara a conoscere Bea e Ben, i due si svelano essere a loro modo cantori di una certa incapacità a gestire le proprie emozioni e, di conseguenza, le relazioni. È allora solo attraverso un percorso inverso, durante il quale sembrano intenzionati a stare alla larga dall’amore che scopriranno cosa davvero li frena nei confronti di esso, permettendogli a quel punto di accoglierlo nelle proprie vite. Tutti tranne te, da questo punto di vista, si apre ad un niente affatto scontato dialogo con la contemporaneità.

Tutti tranne te Glen Powell Sydney Sweeney

 

Sydney Sweeney e Glen Powell sono la forza di Tutti tranne te

Ma se pure Tutti tranne te non si distingue per la scrittura, lo fa certamente grazie ai suoi due protagonisti. Sydney Sweeney e Glen Powell sono tra i più promettenti interpreti della loro generazione: lei ha conquistato tutti grazie alla serie Euphoria ed è ora tra le protagoniste del cinecomic Madame Web, mentre lui ha conquistato grande popolarità grazie a Top Gun: Maverick ed è il protagonista della nuova intelligentissima (quella sì) commedia di Richard Linklater, Hit Man. I due dimostrano qui di essere credibili protagonisti, capaci di misurarsi con la commedia e di poter far divertire scena dopo scena, rimanendo sempre al completo servizio dei propri personaggi.

Con due interpreti primari (ma anche i secondari sanno farsi notare) dotati di una così forte chimica di coppia e di un tale livello di carica erotica, lo spettatore può anche non preoccuparsi troppo delle pecche di scrittura né di alcuni dialoghi certamente discutibili in quanto a didascalismo. Grazie a loro e alle diverse e divertenti situazioni in cui il regista li pone (due su tutte: i goffi tentativi di palpeggiamento durante l’escursione e il salvataggio in mare) prende forma una commedia che arriva sì dove ci si immagina arriverà, ma lo fa con un percorso dalla gioiosità contagiosa (e la colonna sonora guidata da Unwritten di Natasha Bedingfield offre a tal riguardo il suo contribuito), capace di avere un certo eco nello spettatore.

Povere Creature! da domani al cinema il film con Emma Stone

Povere Creature! da domani al cinema il film con Emma Stone

Il film Searchlight Pictures di Yorgos Lanthimos Povere Creature!, vincitore di due Golden Globe come Miglior film musical o comedy e Miglior attrice in un film musical o comedy (Emma Stone), arriverà il 25 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Povere Creature! ha inoltre ottenuto il Leone d’Oro all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e 11 nomination alla 96° edizione degli Academy Awards.

Dal regista Yorgos Lanthimos e dalla produttrice Emma Stone arriva l’incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter (Emma Stone), una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Sotto la protezione di Baxter, Bella è desiderosa di imparare. Affamata della mondanità che le manca, Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un abile e dissoluto avvocato, in una travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.

Searchlight Pictures in associazione con Film4 e TSG Entertainment, una produzione Element Pictures, presenta Povere Creature!, diretto dal candidato all’Academy Award Yorgos Lanthimos (La favorita, The Lobster). Con una sceneggiatura scritta dal candidato all’Academy Award Tony McNamara (La favorita), basata sul romanzo di Alasdair Gray, il film è prodotto dal candidato all’Oscar Ed Guiney p.g.a. (La favorita, Room), Andrew Lowe p.g.a. (The Eternal Daughter, The Souvenir: Part II), Yorgos Lanthimos p.g.a. ed Emma Stone p.g.a..

La vincitrice dell’Academy Award® Emma Stone, (La favorita, La La Land), è protagonista insieme al candidato all’Academy Award® Willem Dafoe (The Lighthouse, The French Dispatch), al candidato all’Academy Award® Mark Ruffalo (Il caso Spotlight, Foxcatcher – Una storia americana), al vincitore del Golden Globe® Ramy Youssef (Ramy, Mr. Robot), Christopher Abbott (Black Bear, Possessor), il vincitore del Primetime Emmy® Award Jerrod Carmichael (The Carmichael Show), Hanna Schygulla (Ai confini del paradiso), Kathryn Hunter (Macbeth) e la candidata al Primetime Emmy® Award Margaret Qualley (C’era una volta a… Hollywood, Maid).

Il direttore della fotografia è il candidato all’Oscar® Robbie Ryan, BSC, ISC (La favorita, C’mon C’mon), gli scenografi sono James Price (Judy) e Shona Heath, con i costumi di Holly Waddington (Lady Macbeth, War Horse), e le acconciature e il trucco prostetico della candidata all’Oscar® Nadia Stacey (La favorita, Crudelia). La colonna sonora originale è composta da Jerskin Fendrix, il montatore è il candidato all’Oscar® Yorgos Mavropsaridis, ACE (La favorita, The Lobster) e la set decorator è Zsuzsa Mihalek (La talpa).

Marvel Zombies potrebbe avere un Moon Knight diverso da Marc Spector

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Marvel Zombies è stato rivelato per la prima volta al Comic-Con di San Diego del 2022 come parte della rivelazione dello slate “Marvel Animation” dei Marvel Studios. Da allora è stato rivelato ben poco e, sebbene la serie sia ancora in cantiere, non si sa se uscirà quest’anno o nel 2025.

Nel frattempo, si sta diffondendo una nuova intrigante voce che suggerisce che Moon Knight sarà uno degli eroi che avranno un ruolo nella serie animata. Lo scooper @CanWeGetToast ha condiviso la notizia oggi, rivelando che Marvel Zombies vedrà un nuovo personaggio diventare il Pugno di Khonshu.

Non sono stati forniti ulteriori dettagli, quindi non sappiamo se sarà un eroe o un cattivo esistente a ereditare il mantello o se sarà una creazione originale a sostituire Marc Spector; in ogni caso, siamo sorpresi che Oscar Isaac non stia tornando nei panni di Marc Spector/Steven Grant/Jake Lockley.

L’attore ha già prestato la voce a Poe Dameron nel film animato Star Wars Resistance, quindi sarebbe sicuramente disposto a farlo. In ogni caso, non dobbiamo necessariamente considerare questo fatto come un’indicazione del fatto che l’attore non tornerà a vestire i panni di Moon Knight nel MCU.

Dopotutto, potrebbe esserci un motivo convincente per non includere Marc in questo seguito dell’episodio What If…?What If…? Zombi?!“. Ricordiamo che questa storia si svolge in una realtà post-apocalittica, quindi un eroe come Moon Knight che cade a causa della piaga degli zombie e viene poi sostituito ha senso. Con un po’ di fortuna, anche Khonshu entrerà a far parte di questa storia cruenta.

Cosa sappiamo su Marvel Zombies?

“Sarà pazzesco”, ha detto di recente Bryan Andrews, regista e produttore di What If…?, a proposito di Marvel Zombies. “Sì, [è] completamente TV-MA. Nasce da ciò che è stato fatto in Episodio [105]. L’idea era che c’è una certa ispirazione dal fumetto, il fatto che siano zombie, ma non stiamo facendo il fumetto, in nessun modo“.

Abbiamo una nostra interpretazione, e molte di quelle cose sono state messe a punto dai nostri talentuosi scrittori di [What If…?] all’inizio, quindi, abbiamo solo preso questo e… esplorato un po’ di più quella mitologia in quell’episodio. Quindi, sì, è pazzesco“.

La serie animata reimmagina l’Universo Marvel mentre una nuova generazione di eroi combatte contro una piaga zombie sempre più diffusa. Nei fumetti, Marvel Zombies è nata come una serie limitata di cinque numeri pubblicata per la prima volta nel 2005.

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