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James Gunn rivela che Superman: Legacy non sarà l’unico progetto DCU ad entrare in produzione nel 2024

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Come ormai noto, Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, sarà il film che darà il via al nuovo DC Universe, con le riprese che inizieranno nel mese di marzo. Il regista ha però ora lasciato intendere che il suo non sarà l’unico progetto ad entrare in produzione nel corso del 2024. Tramite il proprio account Threads, Gunn ha infatti risposto a un fan che chiedeva se Legacy fosse l’unico progetto del DCU che entrerà in fase di produzione quest’anno, offrendo come suo solito una risposta semplice ma chiara: “No“. Sebbene abbia confermato che uno o più progetti vedranno il loro set svolgersi nel 2024, non ha ovviamente fornito indicazioni su quali essi saranno né se si tratta di soli film o anche di serie televisive.

Gli unici altri titoli ad oggi noti per il DCU che sono The Brave and the Bold, The Authority, Supergirl: Woman of Tomorrow, Swamp Thing e la serie Waller. Prima dell’uscita di Legacy, però, arriverà la serie animata targata DCU, ovvero Creature Commandos, che sarà presentata alla fine di quest’anno. Ad oggi si può dunque presumere che ad entrare in produzione nel corso del 2024 potrebbe essere uno degli altri titoli qui riportati, anche se sappiamo che The Brave and the Bold è ancora in fase di sviluppo, così come dovrebbe esserlo anche Swamp Thing. Dati i recenti aggiornamenti sul casting di Supergirl: Woman of Tomorrow, potrebbe dunque essere questo il prossimo titolo di cui avranno inizio le riprese. A meno che non si tratti di un progetto ancora non annunciato.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. È però confermata anche la presenza della Fortezza della Solitudine. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi, infatti, è confermato che Superman: Legacy rispetterà la data di uscita prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025. Le riprese dovrebbero invece avere inizio a marzo 2024.

Jason Momoa riflette su ciò che vorrebbe apportare a Lobo se dovesse interpretarlo nel DCU

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Ora che Aquaman e il Regno Perduto (qui la recensione) è finalmente uscito in sala, Jason Momoa può deporre il tridente e concentrarsi sui suoi progetti futuri. Libero – volente o nolente – dal ruolo di Aquaman, l’attore potrebbe essere libero di assumere un personaggio DC che tutti vedono perfetto per lui: Lobo. Da tempo si vocifera che l’attore si sia incontrato con James Gunn e Peter Safran per entrare a far parte del loro DC Universe proprio in tali vesti, ma ad oggi non è ancora stata confermata, né smentita, la cosa. In attesa di avere maggiori notizie a riguardo, Momoa ha rivelato cosa gli piacerebbe apportare al personaggio qualora dovesse davvero interpretarlo.

Nel corso di un’intervista con ScreenRant, all’attore è infatti stato chiesto se similmente a quanto fatto con la serie Apple See – dove ha chiesto ad alcuni artisti di realizzare dei coltelli personalizzati per il suo personaggio – farebbe in modo che anche Lobo avesse qualche oggetto realizzato su misura per lui. “Lobo ha la grande catena con la falce, giusto? Ha la catena e l’uncino. Voglio dire, ovviamente dovremo fare cose del genere. Ma io aggiungerei qualcosa di personalizzato. Un pezzo personalizzato. Dovrei pensarci. È una buona domanda. Dovrei pensare a cosa fare“, ha affermato Jason Momoa.

Lobo, come ben sanno i fan della DC, è un cacciatore di taglie a pagamento proveniente dal pianeta Czarnia. Si tratta di un personaggio profondamente malvagio, che antepone la violenza brutale e insensata a tutto il resto, che non rinuncia però occasioni per divertirsi, cosa che comprende l’ubriacarsi pesantemente e l’avere rapporti sessuali in lungo e in largo nell’universo. Un personaggio dunque controverso, che in Jason Momoa troverebbe il giusto interprete, essendosi già distinti come un ottimo e dissacrante Aquaman. Si devono però attendere notizie ufficiali in merito al suo coinvolgimento, solo a quel punto si potrà scoprire come l’attore sceglierà di caratterizzare Lobo.

The Mandalorian & Grogu: il film potrebbe essere il primo di una nuova trilogia

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A seguito dell’annuncio del film The Mandalorian & Grogu, in molti si sono chiesti se questo non sia una rielaborazione della precedentemente annunciata quarta stagione di The Mandalorian, la quale non sarebbe dunque più in programma. Nel riportare la notizia di questo nuovo lungometraggio della saga di Star Wars, però, Variety riferisce che la quarta stagione è ancora confermata, con l’ideatore Jon Favreau stesso che ha recentemente affermato che tutti e 8 gli episodi sono stati scritti, con riprese pronte a partire già nel corso del 2024. Per ora, dunque, sembra che il film non andrà a sostituirsi alla quarta stagione, ma che entrambi verranno realizzati.

Il sito Making Star Wars, però, riporta ora che The Mandalorian e Grogu potrebbe essere l’inizio di una trilogia che comprenderà anche il film ancora senza titolo di Dave Filoni (che si presume essere un libero adattamento di Heir to the Empire) e un terzo progetto ancroa non annunciato. I tre film sarebbero dunque collegati tra loro quantomeno da eventi collocabili nello stesso periodo temporale, cosa che esclude il film ad oggi intitolato New Jedi Order e il progetto ancora senza titolo di James Mangold, che dovrebbe andare a raccontare l’origine della Forza. Si riporta però che i piani per questa trilogia dipenderebbero dal successo al box office di The Mandalorian & Grogu.

Per scoprire se tali intenzioni sono reali o meno, bisogna probabilmente attendere un po’, forse anche la stessa uscita in sala del film. Secondo quanto noto, questo nuovo lungometraggio della saga potrebbe arrivare al cinema nel maggio del 2026, ma essendo stato indicato come il primo nuovo titolo di Star Wars a venire distribuito, potrebbe anche diventare disponibile al pubblico nel periodo di Natale del 2025. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni a riguardo, ma la cosa certa è che dopo qualche anno di silenzio la saga di Star Wars sembra pronta a tornare al cinema con diversi nuovi progetti.

Supergirl: Milly Alcock, Emilia Jones e Meg Donnelly in lizza per il ruolo

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Come riportato da Deadline, i DC Studios avrebbero in programma di intraprendere a breve il casting per trovare l’attrice che interpreterà Supergirl nel DCU e che Milly Alcock, Emilia Jones e Meg Donnelly sarebbero in lizza per tale ruolo, per il quale sarebbero dunque le principali candidate. C’è anche la possibilità che lo studio faccia un’offerta diretta a una di loro, ma tutto fa pensare che i provini per le attrici si svolgeranno entro il prossimo mese o giù di lì, a quanto si riporta. Non viene però fatto il nome di Madelyn Cline, precedentemente indicata come prima candidata al ruolo. I DC Studios non hanno mai confermato di aver approcciato l’attrice per proporle la parte, quindi potrebbe essersi trattato solo di rumor.

La Alcock è nota soprattutto per il suo ruolo principale nello spinoff della HBO di Game of Thrones, House of the Dragon, dove interpreta la principessa Rhaenyra Targaryen. Jones vanta invece la partecipazione a film come Youth di Paolo Sorrentino e CODA, vincitore del premio Oscar al Miglior film, oltre alla serie di Netflix Locke & Key. Donnelly, invece, ha recitato nella serie Zombies di Disney Channel ed è già la voce di Supergirl nei film d’animazione DC Legion of Superheroes e Justice League: Crisis on Infinite Earths Parte Uno, cosa che potrebbe renderla la favorita al ruolo.

James Gunn, insieme al suo co-CEO della DC Peter Safran, ha annunciato per la prima volta un film su Supergirl dal titolo Supergirl: Woman of Tomorrow, poco più di un anno fa. Il film sarà basato sulla serie di fumetti di Tom King del 2022, con Gunn che all’epoca disse: “Nella nostra serie vediamo la differenza tra Superman, che è stato mandato sulla Terra e cresciuto da genitori amorevoli fin da quando era un neonato, e Supergirl, che è stata cresciuta su una roccia e ha visto tutti quelli che la circondavano morire in modi terribili per i primi 14 anni della sua vita, per poi arrivare sulla Terra. È molto più dura, non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a vedere“. Si attendono dunque maggiori aggiornamenti sul casting.

The Beekeeper: recensione del film di David Ayer

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The Beekeeper: recensione del film di David Ayer

The Beekeper, il nuovo progetto del regista statunitense David Ayer è in procinto di sbarcare in tutte le sale italiane. Il film, distribuito da 01 Distribution, arriverà infatti al cinema giovedì 11 gennaio, pronto ad inaugurare il filone action-thriller dell’anno appena iniziato.

Sceneggiato da Kurt Wimmer (I mercenari 4) e fotografato dal messicano Gabriel Beristain – alla seconda colaborazione con Ayer dopo La notte non aspetta del 2008, il film rappresenta la nona esperienza del regista dietro la macchina da presa e addirittura il quinto progetto cinematografico del 2023 (secondo la distribuzione statunitense) per l’attore protagonista Jason Statham – recentemente impegnato in Operation Fortune, I mercenari 4, Shark 2 e Fast X.

Accanto a lui, a rimpolpare un cast tutt’altro che striminzito, compaiono anche Minnie Driver, Josh Hutcherson – star di Hunger Games -, Jeremy Irons, Emmy Raver-Lampman, Enzo Cilenti, Taylor James, Dan Li, Adam Basil, Reza Diako, Bobby Naderi, David Witts, Kojo Attah, Jessica Maria Gilhooley, Arian Nik, Michael Epp, Amber Sienna e Derek Siow. Per un film che, senza ombra di dubbio, vuole mostrare i muscoli.

The Beekeeper: la trama

Adam Clay (Jason Statham) è un ex agente segreto di una potente organizzazione clandestina che agisce sottotraccia, i “Beekeeper”. Organizzazione che agisce fuori-legge, lontano dagli occhi delle forze dell’ordine riconosciute. In seguito al ritiro, Adam ha trovato pace e tranquillità presso un’isolata abitazione di campagna, dove svolge l’attività di apicoltore e interagisce con la sola Mrs Parker, anziana signora che gli ha gentilmente offerto un “rifugio” per trascorrere gli anni della “pensione”.

In un assolato tardo pomeriggio però, la signora Parker subisce una truffa informatica da parte di un gruppo di hacker capitanati da Mickey Garnett e viene derubata di ogni risparmio, oltre che di una somma di circa due milioni di dollari presente sul conto di un’associazione benefica facente capo a lei. Infuriato per il trattamento riservato alla sua amica – suicidatasi dopo il furto – Clay abbandona la campagna e si mette sulle tracce della società. E rivestiti i panni del Beekeeper, distrugge così la sede operativa di Garnett.
Ma quella di Mickey non è che una delle “filiali” di una rete criminale ben più estesa; e la sete di vendetta del Beekeeper, sostenuta dalla figlia di Mrs Parker, un’agente dell’FBI, può essere placata solo risalendo la corrente, fino ai diretti responabili.

The Beekeeper: chiaroscuri

David Ayer ha sempre ragionato di chiaroscuri; lo ha fatto sin da principio, muovendosi lungo il confine tra luce e ombra, tra bene e male, confondendone i bordi. Lo ha fatto dietro l’inchiostro del primo Fast & Furious, big bang di un fenomeno ancora in essere; per poi raccogliere, nel medesimo frangente, almeno una piccola parte della pesantissima eredità friedkiniana – Il braccio violento della legge – e diluirla nel testo del Training Day di Antoine Fuqua.

E di lì ha proseguito, in dipendenza dal caos, guadagnando la cinepresa e drogandosene, seguitando a “farsi” di torbida moralità di strada. Declinando “cose da Serpico” in più di un poliziesco – da Harsh Times a End of Watch – e sforzandosi di trasmetterle per osmosi all’estetica noir (La notte non aspetta) e al war movie (Fury); per tentare poi la strada del cinecomic, con il consueto occhio di riguardo per i cattivoni fumettosi.

The Beekeeper: bodycinema e vendetta

The Beekeeper, da questo punto di vista, non è che la naturale evoluzione di una serie di istanze del regista, il quale, impregnato e – costantemente – impegnato in una messa in scena del reale da yin e yang, volge qui lo sguardo in direzione delle derive action contemporanee, offrendo una divertita rilettura bucolica del Baba Yaga stahelskiano e realizzando una decisa convergenza-crossover delle proprie manie anti e super-eroistiche.

Il casting di Statham, in questo senso, appare allora una scelta quasi obbligata. Scelta necessaria al reclutamento di una delle più concrete e attuali manifestazioni di corpo attoriale pulsante e insieme mappatura a schermo (e sotto steroidi) di tensioni muscolari che affondano le proprie radici nel panorama cult costruito da Stallone e Schwarzenegger tra gli anni ’80 e ’90 – nonché dal loro più recente e mercenario sodalizio expendable.

Travestito da pacifico apicoltore, Jason Statham incarna dunque la dimensione crepuscolare del fu John Wick, guerriero senza nome rigettato controvoglia nella mischia e portatore sano di vendetta. Chiamato a una brutale sanificazione sociale che si espande come una dolce melassa e che – pur limitata da meccanismi derivativi e da una ridondante esplicitazione della metafora narrativa – esplode tra fuoco e fiamme nella granitica monodimensionalità del suo principale simbolo e interprete.

“Io sono un Apicoltore. Proteggo l’alveare”

Ahsoka – seconda stagione: rivelato il primo concept art per la serie Disney+

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È stato rivelato il primo concept art di Ahsoka – seconda stagione, che anticipa il prossimo capitolo della serie Ahsoka di Disney+ e Star Wars di Dave Filoni.

Su Twitter, l’account ufficiale di Star Wars ha pubblicato un’immagine illustrata di quella che sembra essere la mano della Scultura degli Oni su Peridea, il pianeta su cui Ahsoka e Sabine Wren sono rimaste bloccate alla fine della prima stagione.  Due figure che sembrano essere Ahsoka e Sabine stesse sono in piedi sull’indice puntato della statua, con un testo sopra di loro che dice: “La storia continua”.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie di Star Wars e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

La prima stagione di Ahsoka è interpretata da Rosario Dawson nel ruolo dell’ex Cavaliere Jedi, Natasha Liu Bordizzo nel ruolo di Sabine Wren, Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di Hera Syndulla, Eman Esfandi nel ruolo di Ezra Bridger, Lars Mikkelsen nel ruolo del Grand’Ammiraglio Thrawn, Ivanna Sakhno nel ruolo di Shin Hati, Ray Stevenson nel ruolo di Baylan Skoll, Wes Chatham nel ruolo del Capitano Enoch, Diana Lee Inosanto nel ruolo di Morgan Elsbeth, David Tennant nel ruolo della voce di Huyang e altri ancora.

Ahsoka, che è disponibile su Disney+, vedeva Rosario Dawson nei panni del Jedi preferito dai fan, che sta cercando di salvare la galassia dal Grande Ammiraglio Thrawn, una nuova minaccia dopo la caduta dell’Impero Galattico. Dawson ha portato Ahsoka Tano per la prima volta in live-action nella seconda stagione di The Mandalorian ed è apparso anche in The Book of Boba Fett.

Ahsoka è stata scritta e prodotta da Dave Filoni, noto per il suo lavoro sulle serie animate di Star Wars The Clone Wars e Rebels, molto amate dai fan. Ambientata nella stessa linea temporale di The Mandalorian, la prima stagione ruota attorno alla ricerca della Jedi titolare attraverso la galassia, mentre indaga su una minaccia emergente dopo la caduta dell’Impero.

Selena Gomez interpreterà la cantante Linda Ronstadt in un film biopic

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Selena Gomez interpreterà Linda Ronstadt in un prossimo film biografico, come ha confermato Variety. La cantante pop e star di Only Murders in the Building ha anticipato il suo nuovo ruolo martedì sera postando sulla sua storia di Instagram una foto del libro di memorie della Ronstadt del 2013, “Simple Dreams“. Il biopic musicale è attualmente in fase di pre-produzione e tra i produttori figurano il manager della Ronstadt, John Boylan, e James Keach, che ha prodotto il documentario del 2019 “Linda Ronstadt: The Sound of My Voice“. Al momento, Gomez è l’unico nome noto del cast del film.

La Ronstadt è una leggenda della musica country, rock’n’roll e latina: i suoi album degli anni ’70 “Heart Like a Wheel” e “Simple Dreams” hanno raggiunto il successo di critica e commerciale e hanno messo in luce la sua versatilità tra i generi. Nel corso della sua carriera ha vinto 11 Grammy ed è stata premiata sia dalla Recording Academy che dalla Latin Recording Academy con il Lifetime Achievement Award.

Ronstadt e Gomez sono entrambe di origine messicana, con quest’ultima che dopo aver raggiunto il successo come artista musicale con successi come “Lose You to Love Me” e “Love You Like a Love Song“, ha portato avanti anche una solida carriera da attrice. Oltre alla serie Only Murders in the Building, grazie alla quale è stata nominata per due volte ai Golden Globe, ha già avuto modo di recitare in film come Spring Breakers – Una vacanza da sballo, Cattivi vicini 2, I morti non muoiono e Un giorno di pioggia a New York. Interpretare Ronstadt in questo nuovo biopic musicale, però, sarà per lei un banco di prova importante.

28 anni dopo: Danny Boyle e Alex Garland al lavoro sul sequel di 28 giorni dopo

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Il regista premio Oscar Danny Boyle (Trainspotting, The Millionaire, Yesterday) e Alex Garland (oggi anche noto come regista di Ex machina, Annientamento e dell’atteso Civil War) stanno ufficialmente collaborando al seguito del loro film di genere zombie 28 giorni dopo, sviluppando dunque un sequel intitolato 28 anni dopo, che – stando a quanto riportato da Variety – si spera possa lanciare una nuova trilogia di film. La William Morris Endeavor, che rappresenta entrambi i creatori, intende proporre il progetto a studios e società di streaming nel corso di quest’anno anno.

Uscito nel 2002, l’originale 28 giorni dopo aveva come protagonista Cillian Murphy, allora ancora prevalentemente sconosciuto al pubblico cinematografico. Il film sconvolse gli spettatori con le sue orde di non-morti in fuga, il pessimismo implacabile e l’uso all’avanguardia della torbida frontiera della fotografia digitale. Boyle diresse il film, mentre Garland lo scrisse. Il film è però ricordato anche per aver ottenuto un guadagno di circa 84 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 8, dimostrando dunque il potenziale che anche film a basso costo potevano avere se dotati di forti elementi attrattivi.

Da allora 28 giorni dopo è diventato un classico del genere, tanto da ricevere un sequel già nel 2007, intitolato 28 settimane dopo. Questo aveva come produttori esecutivi anche dagli stessi Boyle e Garland, ma diretto dallo spagnolo Juan Carlos Fresnadillo. Nonostante la presenza dei due autori originali, però, questo non viene da molti riconosciuto come sequel ufficiale. Il nuovo film ora in fase di sviluppo, però, potrebbe ignorare questo capitolo per riportare l’attenzione sugli eventi o i personaggi del primo film, ritrovandoli ben 28 anni dopo. Murphy si è sempre detto disponibile a tornare per un sequel, quindi questa potrebbe essere l’occasione giusta, con la possibilità che dal nuovo film si sviluppi un’intera trilogia.

The Last of Us – seconda stagione: Young Mazino nel cast!

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The Last of Us – seconda stagione: Young Mazino nel cast!

Secondo Deadline, Young Mazino ha ottenuto il ruolo di Jesse nella seconda stagione di The Last of Us. Nei videogiochi da cui è tratta la serie televisiva di successo, Jesse ha un conflitto molto personale con Ellie (Bella Ramsey) a causa di una relazione del suo passato, ma resta da vedere se l’adattamento seguirà alla lettera la storia del gioco. La produzione dei nuovi episodi dello show creato da Craig Mazin e Neil Druckmann inizierà il mese prossimo e la prima puntata è prevista per un debutto su Max e SKY nel 2025.

Young Mazino si unisce a Kaitlyn Dever, che ha ottenuto il ruolo di Abby all’inizio di questa settimana. I due personaggi sono stati molto importanti per la trama del secondo gioco della serie, il che suggerisce dove potrebbe andare la premessa dei prossimi episodi. Anche Pedro Pascal e Bella Ramsey riprenderanno i loro ruoli dalla prima stagione di The Last of Us, con Joel ed Ellie che continueranno il loro viaggio attraverso un mondo in apocalisse. Il tempo ci dirà se riusciranno a sopravvivere all’ambiente ostile in cui vivono o se la tragedia colpirà i protagonisti dello show.

La prima stagione di The Last of Us ha presentato Joel come un padre amorevole, prima di perdere la figlia la notte in cui l’epidemia è scoppiata e il mondo è andato fuori controllo. Anni dopo aver dovuto escogitare diversi modi per sopravvivere agli infetti, Joel si imbatte in Ellie, una ragazza che ha imparato a prendersi cura di se stessa nel pericoloso mondo dell’adattamento dei videogiochi. Le tensioni iniziarono a salire quando Joel fu informato che la sua missione era in realtà quella di portare Ellie dall’altra parte del Paese perché il suo sangue poteva essere la risposta a una cura per il virus, a costo della vita della ragazza. Joel non avrebbe permesso che accadesse qualcosa alla persona che per lui significava una seconda possibilità per essere un PADRE.

La seconda stagione di The Last of Us si baserà sul secondo gioco della serie, in cui Ellie inizia a innamorarsi di Dina. Come ogni adattamento di un videogioco prodotto per la televisione, The Last of Us potrebbe allontanarsi dalla trama e dai nodi emotivamente intensi del videogioco, ma in base alla prima stagione della serie, il team dietro lo show ama rimanere molto fedele. Jesse, ex fidanzato di Dina, non sarà a suo agio con l’idea che Ellie si innamori di lei, mentre tutti cercano di stare lontani dagli infetti e dai membri della Firefly in cerca di risposte. La prima stagione di The Last of Us è attualmente in streaming su NOW.

Star Trek: in arrivo un film origin story, confermato anche il quarto capitolo

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Un nuovo film di Star Trek è ufficialmente in lavorazione alla Paramount, con Toby Haynes, regista della serie di Star Wars Andor, e Seth Grahame-Smith alla sceneggiatura, come ha confermato Variety. Anche se i dettagli della trama sono stati per ora tenuti nascosti, questo prossimo film è stato descritto come un’origin story ambientata decenni prima dello Star Trek del 2009 nonché un’espansione dell’universo di questo franchise. La Bad Robot di J.J. Abrams, che aveva diretto i primi due capitolo di questa serie reboot, sarà tra i produttori del film.

Nel frattempo, però, è stato anche confermato che il tanto atteso quarto capitolo della serie iniziata nel 2009 rimane in fase di sviluppo, con lo studio che lo descrive come il “capitolo finale” della saga principale. Ciò significa che se anche questa si dovesse concludere con questo quarto film, potrebbero essere previsti ulteriori pellicole che vadano ad espandere la narrazione in altri tempi e luoghi. L’origin story ora annunciata sarebbe dunque il primo passo verso questa direzione. Questo quarto Star Trek, in ogni caso, è un film che i fan della saga attendono ormai dal 2016, anno di uscita di Star Trek: Beyond.

In quella pellicola l’equipaggio della USS Enterprise si schianta su un mondo misterioso dopo essere stato attaccato dal dittatore dalle sembianze di rettile Krall (interpretato da Idris Elba). Dopo quel film, dallo scarso riscontro economico, si sono però accesi i dubbi sull’effettiva realizzazione di un quarto capitolo. Anche se poi annunciato, di questo non è mai realmente iniziata la produzione, anche se si vociferava che avrebbe visto il Capitano Kirk incrociare la strada con suo padre, “un uomo che non ha mai avuto la possibilità di incontrare, ma la cui eredità lo ha perseguitato fin dal giorno della sua nascita“.

Ad interpretare George Kir, padre del protagonista, avrebbe dovuto esserci Chris Hemsworth, già brevemente apparso nel film del 2009. Non è noto ora se questo quarto film proporrà questa o un’altra storia, ma di certo i fan si aspettano il ritorno di Chris Pine nel ruolo del capitano Kirk, Zachary Quinto in quelli di Spok e Zoe Saldana come Uhura. Nel cast principale dei precedenti film figuravano anche Karl Urban, John Cho e Simon Pegg. Dati gli annunci ora fatti, ci si può aspettare di avere risposte a queste e altre domande da qui in avanti, in attesa di scoprire anche qualcosa in più sul film origin story.

Rick e Michonne combattono nel primo trailer di The Walking Dead: The Ones Who Live

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AMC dopo la clip ha diffuso finalmente il trailer ufficiale di The Walking Dead: The Ones Who Live, l’attesa miniserie in arrivo che segnerà il ritorno nell’universo di The Walking Dead di Michonne e Rick Grimes. La serie debutterà il 25 febbraio negli USA, su AMC+

Tra meno di due mesi, Andrew Lincoln e Danai Gurira torneranno a condividere lo schermo per la prima volta dall’ultimo episodio di The Walking Dead del novembre 2022. Rick e Michonne sono finalmente vicini al loro ritorno, ma la strada per ricongiungersi tra le braccia l’uno dell’altra in The Walking Dead: The Ones Who Live sarà lunga e pericolosa. Un nuovo primo trailer di AMC mostra gli ostacoli che attendono la coppia, da un numero insondabile di walker ai militari. Niente può impedire alla coppia di cercare di ritagliarsi un futuro insieme nell’apocalisse, anche se non sono ancora sicuri di chi siano diventati.

Il nuovo filmato mette subito in chiaro il difficile percorso che Michonne dovrà affrontare per andare a Nord e ritrovare suo marito, mentre osserva un mare di walker. Quando inizia a perdere la speranza, trova piccoli incoraggiamenti dai nuovi sopravvissuti che incontra lungo il cammino e torna a essere la tosta eroina che i fan conoscono. D’altro canto, Rick ha l’aspetto di un uomo segnato dal tempo trascorso nell’apocalisse e la CRM lo vede come se avesse un desiderio di morte. In realtà vuole solo una scelta: prendersi cura di sua figlia, stare con Michonne e vivere. Per ora sembra andare d’accordo con i membri del CRM, ma con la loro vasta potenza militare e la loro sete di guerra, le cose si faranno sicuramente difficili nel corso della serie.

Nonostante gli orrori che ci attendono e la natura generalmente cupa del mondo di The Walking Dead, The Ones Who Live sembra avere un lato speranzoso, in quanto si concentra specificamente sulla perseveranza dell’amore attraverso tutte le probabilità. La serie cerca di rispondere ad alcune domande a lungo rimaste in sospeso su questo mondo, compreso il luogo in cui Rick è stato portato via dopo il suo breve ritorno per il finale della serie madre. Soprattutto, sembra finalmente dare una conclusione al rapporto tra Rick e Michonne, che è diventato un’ancora di speranza dopo che i due hanno stretto un legame improbabile e indissolubile. La AMC sta ancora nascondendo molto sulla trama in vista della première della serie, ma è chiaro che i due protagonisti saranno messi a dura prova prima di ricongiungersi.

The Walking Dead: The Ones Who Live

Basato sull’omonima serie a fumetti di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, The Walking Dead: The Ones Who Live è prodotto da Kirkman, Scott M. Gimple, Greg Nicotero, David Alpert, Joseph Incaprera, Gale Anne Hurd, Denise Huth e Angela Kang.

Attualmente la serie è programmato per un debutto nel 2024, il dramma di Rick e Michonne doveva inizialmente essere presentato in anteprima quest’anno insieme ad altri due spin-off,  The Walking Dead: Dead City  e  The Walking Dead: Daryl Dixon. Entrambe le serie sono incentrate sui principali sopravvissuti della serie originale. La serie guidata da Jeffrey Dean Morgan e Lauren Cohan sarà presentata in anteprima a giugno, seguita dalla premiere dello spettacolo guidato da Norman Reedus entro la fine dell’anno.

Doc – Nelle tue mani 3: anticipazioni dai primi due episodi

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Doc – Nelle tue mani 3: anticipazioni dai primi due episodi

Dopo le tre clip in anteprima di Doc – Nelle tue mani 3, l’attesa terza stagione della serie italiana di successo DOC – Nelle tue manioggi vi sveliamo le anticipazioni delle prime due puntate che debutteranno questa sera in prima serata su Rai 1. 

Tra partenze e nuovi arrivi, nuove sfide attendono la squadra del Policlinico Ambrosiano di Milano, guidata dall’amatissimo dottor Andrea Fanti (Luca Argentero), che torna finalmente a rivestire il ruolo di primario mentre prova a recuperare quei ricordi che ormai tutti (o quasi) ritenevano perduti per sempre.

Nel primo episodio della terza stagione di DOC – Nelle tue mani che si intitola “Risvegli” Indossato di nuovo il camice, Doc deve affrontare il suo primo giorno da primario. Nuove responsabilità da gestire senza mettere in secondo piano i pazienti, nonostante le pressioni della nuova Direttrice Amministrativa, che minaccia di chiudere il reparto. Per fortuna Doc può sempre contare sulla sua squadra anche se Giulia non ha ancora archiviato l’idea di lasciare il reparto e Riccardo viene messo in difficoltà dai tre nuovi specializzandi.

Nel secondo episodio della terza stagione di DOC – Nelle tue mani che si intitola “Lascia andare” La notizia del nuovo ricordo di Doc scombussola gli equilibri del reparto: Agnese teme che recuperare la memoria possa destabilizzare la nuova vita di Andrea, mentre Damiano è preoccupato per gli effetti che questa cosa potrebbe avere su Giulia. Doc invece è sempre più euforico, anche se non è facile incastrare la terapia prescrittagli da Enrico fra i mille impegni da primario.

DOC – Nelle tue mani, la serie

DOC – Nelle tue mani è la serie tv prodotta da RAI FICTION scritta da Francesco Arlanch e Viola Rispoli. Una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction

Nel cast di DOC – Nelle tue mani Luca Argentero, Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Sara Lazzaro, Marco Rossetti, Laura Cravedi, Giacomo Giorgio, Elisa Wong, Elisa Di Eusanio, Giovanni Scifoni, Aurora Peres e Diego Ribon. La regia è affidata a Jan Maria Michelini (ep. 1-4), Nicola Abbatangelo (ep. 5-10) e Matteo Oleotto (ep. 11-16).

Chi segna vince: recensione del film di Taika Waititi con Michael Fassbender

Quella di Chi segna vince è la storia di due isole. La prima è quella delle Samoa Americane, mentre la seconda è un uomo, Thomas Rongen. Ma come ci insegna la poesia di John Donne: “nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto”. Ecco allora che con il suo nuovo film da regista Taika Waititi si impegna a portare avanti questo concetto, dimostrandoci come quelli che sembrano inizialmente essere due mondi troppo distanti, chiusi in sé stessi e incapaci di affrontare tanto il passato quanto il presente e il futuro, sono invece una cosa sola e che dal loro rapporto può avere inizio il giusto percorso di guarigione.

Riposto dunque il Mjöllnir dopo la non felice esperienza di Thor: Love and Thunder, il regista neozelandese si concentra sul dar vita ad un film più piccolo, senza particolari pretese, un feel good movie che ci ricorda l’importanza di rimanere uniti davanti alle avversità, abbracciando il proprio passato e dando vita ad un secondo tempo della propria vita che possa essere migliore del primo. Per farlo Waititi riporta dunque sul grande schermo la storia di quella che era considerata la peggior nazionale del mondo, le Samoa Amicane, che guidate dal coach Thomas Rongen, intraprendono un complesso percorso per le qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2014. Un storia già raccontata dal documentario di quello stesso anno, Next Goal Wins.

Chi segna vince Michael Fassbender
Michael Fassbender in una scena di Chi segna vince.

La trama di Chi segna vince: imparare a perdere, ma insieme

La nazionale di calcio delle Samoa Americane è tristemente nota a causa della brutale sconfitta di 31 a 0 subita nel 2001. Dieci anni dopo quel risultato nero, mentre si avvicinano le qualificazioni alla Coppa del Mondo, la squadra ingaggia il rabbioso e anticonformista allenatore Thomas Rongen (Michael Fassbender) sperando che possa riuscire a cambiare le loro sorti. I primi tentativi di allenare la sua nuova squadra non fanno però che far infuriare ulteriormente Rongen, da tempo distaccato e in collera con il mondo e con sé stesso per un trauma del proprio passato che non riesce ad accettare. Più trascorre del tempo sull’isola, però, più imparerà ad adeguarsi ai suoi ritmi, alle sue tradizioni, trovando infine il modo di sintonizzarsi con la squadra e portarla a nuovi traguardi.

Scontro tra culture diverse

Thomas Rongen e le Samoa Americane sono dunque due isole completamente differenti. Il primo, olandese, è glaciale, rigido, nervoso, incline al mandar giù diversi tipi di alcolici senza porsi problemi nel mischiarli. Le Samoa Americane, invece, sono un arcipelago pacifico, tranquillo, dove tutti guidano senza mai superare i 30 chilometri orari, dove la fluidità di genere è diffusa e ben accetta e dove l’ora della preghiera è sacra, imponendo il totale blocco delle attività. Tra gag, battute o situazioni per il protagonista insostenibili, tutto continua a ribadire l’apparente impossibilità di un dialogo tra queste due parti. Waititi si diverte dunque a sottolineare, con la sua solita ironia, queste differenze e il loro scontrarsi, facendone il vero cuore del film.

Chi segna vince si svela dunque a poco a poco essere più lo studio dell’interiorità di un uomo e di una squadra, entrambi a dei punti critici delle rispettive esistenze, che non la riproposizione fedele di quanto avvenuto nella realtà.  Ciò non significa che Waititi si prenda delle forti libertà rispetto alla storia di Rongen e del suo team, ma che scelga di far emergere quello che si evince egli ritiene essere il vero valore da trasmettere di questa vicenda: l’importanza del gioco di squadra, tanto in campo come nella vita. Ecco allora che allenamento dopo allenamento, quelle differenze si vengono ad appianare, permettendo alle due isole di scoprirsi parte di uno stesso continente.

Chi segna vince Michael Fassbender Kaimana
Kaimana e Michael Fassbender in una scena di Chi segna vince.

Tatto, umanità e umorismo sono le parole chiave di Chi segna vince

Mentre le due isole si legano l’una all’altra, emerge sempre di più la bravura generale del cast di attori che compone la squadra di calcio, capitanata da un Michael Fassbender che tra questo film e The Killer sembra dunque confermare di essere tornato in buona forma dopo una serie di ruoli non propriamente riusciti. Accanto a lui spicca però in particolare l’esordiente Kaimana, nel ruolo di Jaiyah Saelua – nota per essere nella realtà la prima calciatrice transessuale della storia a fare parte di una nazionale di calcio. È lei a rubare in più occasioni la scena, merito tanto della sua naturalezza nell’interpretare questo ruolo quanto di certe accortezze di scrittura da parte di Waititi e del co-sceneggiatore Iain Morris nei confronti del personaggio, affrontato con tatto e umanità.

Tatto e umanità, ma anche leggerezza e umorismo, sono poi le parole chiave dell’intero film, che si rivela così essere, per tipologia e dimensione, il racconto adatto ad un regista come Waititi, abile nel confezionare le emozioni senza trascurare il divertimento. Certo, proprio alla luce di ciò fa un po’ storcere il naso che il climax si alterni tra immagini di quanto avvenuto e loro descrizione successiva, una scelta narrativa che pone un freno all’emozione che il vedere direttamente la conclusione della partita di calcio avrebbe potuto generare. Ma nel suo complesso Chi segna vince riesce a portare fino in fondo il messaggio voluto da Waititi, infondendo nello spettatore quel buon umore che è sempre bello avvertire mentre si esce dalla sala a film concluso.

DGA Awards 2024: le nomination del sindacato dei registi

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DGA Awards 2024: le nomination del sindacato dei registi

Oltre ai candidati ai SAG Awards 2024, sono stati annunciati anche quelli per i DGA Award, ovvero il sindacato dei registi. Si tratta di un premio che in qualche modo anticipa quella che potrà essere la cinquina dei candidati come Miglior regista agli Oscar e il possibile vincitore di questa categoria. Non sorprende di ritrovare nominati nomi come Greta Gerwig, Yorgos Lanthimos, Christopher Nolan e Martin Scorsese, mentre l’ultimo posto disponibile va a ricoprirlo Alexander Payne, per il film The Holdovers, battendo dunque la concorrenza di registi come Jonathan Glazer (The Zone of Interest), Bradley Cooper (Maestro) o Justine Triet (Anatomy of a Fall).

Per quanto riguarda le candidature sul fronte televisivo, spicca la quadrupla presenza di Succession, della HBO, ma si ritrovano anche altre serie acclamate da critica e pubblico come The Last of Us, adattamento della HBO del videogioco post-apocalittico, Ted Lasso, commedia sportiva della Apple, e The Bear, la serie FX incentrata sul mondo della ristorazione e con la salute mentale tra i suoi temi cardine. I vincitori delle categorie qui sotto riportate saranno ora annunciati ai DGA Awards il 10 febbraio al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills.

Outstanding Directorial Achievement in Theatrical Feature Film for 2023

Greta Gerwig, “Barbie” (Warner Bros. Pictures)

Yorgos Lanthimos, “Poor Things” (Searchlight Pictures)

Christopher Nolan, “Oppenheimer” (Universal Pictures)

Alexander Payne, “The Holdovers” (Focus Features)

Martin Scorsese, “Killers of the Flower Moon” (Apple Original Films / Paramount Pictures)

Michael Apted Award for Outstanding Directorial Achievement in First-Time Theatrical Feature Film

Cord Jefferson, “American Fiction” (Orion Pictures / Amazon MGM Studios)

Manuela Martelli, “Chile ‘76” (Kino Lober)

Noora Niasari, “Shayda” (Sony Pictures Classics / ORIGMA 45)

A.V. Rockwell, “A Thousand and One” (Focus Features)

Celine Song, “Past Lives” (A24)

Outstanding Directorial Achievement in Documentaries

Moses Bwayo e Christopher Sharp – Bobi Wine: The People’s President

Mstyslav Chernov 20 Days in Mariupol

Madeleine Gavin – Beyond Utopia

Davis Guggenheim – Still: A Michael J. Fox Movie

D. Smith – Kokomo City

Outstanding Directorial Achievement in Dramatic Series

Peter HoarThe Last of Us, “Long, Long Time” (HBO)

Becky MartinSuccession, per “Rehearsal” (HBO)

Mark MylodSuccession, per “Connor’s Wedding” (HBO)

Andrij ParekhSuccession, per “America Decides” (HBO)

Robert Pulcini and Shari Springer BermanSuccession, per “Tailgate Party” (HBO)

Outstanding Directorial Achievement in Comedy Series

Erica DuntonTed Lasso, “La Locker Room Aux Folles” (Apple TV+)

Bill Hader – Barry, “wow” (HBO)

Declan LowneyTed Lasso, “So Long, Farewell” (Apple TV+)

Christopher StorerThe Bear, “Fishes” (FX / Hulu)

Ramy YoussefThe Bear, per “Honeydew” (FX / Hulu)

Outstanding Directorial Achievement in Movies for Television and Limited Series

Shawn Levy Tutta la luce che non vediamo (Netflix)

Tara Miele – Lezioni di chimica, “Introduction to Chemistry” (Apple TV+)

Millicent Shelton – Lezioni di chimica, “Poirot” (Apple TV+)

Sarah Adina Smith – Lezioni di chimica, “Her and Him” (Apple TV+)

Nzingha Stewart Daisy Jones & the Six, “Track 10: Rock ‘n’ Roll Suicide” (Prime Video)

Leonardo DiCaprio nel cast del prossimo film di Paul Thomas Anderson

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Sul red carpet dei Golden Globe, Leonardo DiCaprio aveva anticipato che stava per iniziare le riprese di un nuovo film con un regista con il quale non aveva mai lavorato prima. In quel momento l’attore non ha voluto rivelare di chi si tratta, ma ora grazie a Variety apprendiamo che il regista in questione è Paul Thomas Anderson. Da tempo si vociferava di questa possibile collaborazione, che viene dunque ora ufficializzata. Accanto a DiCaprio, ci saranno anche il premio Oscar Sean Penn, con Anderson ha già lavorato per Licorice Pizza, e Regina Hall, la star di The Hate U Give. La produzione del film, che sarà prodotto dalla Warner Bros., inizierà questo mese in California, lo stato in cui sono stati girati quasi tutti i film di Anderson.

Secondo una fonte a conoscenza della produzione, il nuovo progetto di Anderson ha un’ambientazione contemporanea e sarà un lavoro corale, il che se confermato si tratterebbe per il regista del primo film ambientato ai giorni d’oggi dai tempi di Ubriaco d’amore. In ogni caso, il progetto è ad ora avvolto dalla più completa segretezza, tanto che la Warner Bros. ha cercato di tenere nascosto per mesi il solo fatto di produrre il film. Ma il prezzo del film ha sollevato delle perplessità: secondo gli addetti ai lavori, il budget si avvicina ai 100 milioni di dollari, una cifra considerevole per un film di Anderson.

Nonostante i suoi film siano sempre indicati come tra i migliori del loro anno e ricevano numerosi riconoscimenti, nessuno di questi è mai stato un enorme successo economico. La presenza di un tale cast, che molto probabilmente andrà arricchendosi, e soprattutto la presenza di Leonardo DiCaprio, potrebbero però far ottenere ad Anderson un nuovo tipo di successo in termini economici. Come noto, l’attore avrebbe già dovuto recitare per il regista in Boogie Nights – L’altra Hollywood, ma rifiutò per recitare in Titanic. Circa 25 anni dopo, però, l’opportunità per i due di unire le forze sembra infine essere arrivata. A questo punto non resta che attendere maggiori notizie riguardo a questo nuovo film.

Doc – Nelle tue mani: tre clip dalla prima serata!

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Doc – Nelle tue mani: tre clip dalla prima serata!

In esclusiva, nuove clip tratte dai primi episodi della terza stagione della serie tv DOC – Nelle tue mani, una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction, che andrà in onda domani, giovedì 11 gennaio, in prima serata su Rai 1. 

Tra partenze e nuovi arrivi, nuove sfide attendono la squadra del Policlinico Ambrosiano di Milano, guidata dall’amatissimo dottor Andrea Fanti (Luca Argentero), che torna finalmente a rivestire il ruolo di primario mentre prova a recuperare quei ricordi che ormai tutti (o quasi) ritenevano perduti per sempre.

DOC – Nelle tue mani, la serie

DOC – Nelle tue mani è la serie tv prodotta da RAI FICTION scritta da Francesco Arlanch e Viola Rispoli. Una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction

Nel cast di DOC – Nelle tue mani Luca Argentero, Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Sara Lazzaro, Marco Rossetti, Laura Cravedi, Giacomo Giorgio, Elisa Wong, Elisa Di Eusanio, Giovanni Scifoni, Aurora Peres e Diego Ribon. La regia è affidata a Jan Maria Michelini (ep. 1-4), Nicola Abbatangelo (ep. 5-10) e Matteo Oleotto (ep. 11-16).

Echo: la regista spiega l’uso della violenza nella nuova serie Marvel

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Echo (qui la recensione) è la prima serie dei Marvel Studios ad uscire sotto il nuovo marchio Marvel Spotlight. Protagonista di questa è Maya Lopez, introdotta per la prima volta nella serie Disney+ Hawkeye, con Hailee Steinfeld e Jeremy Renner. Lopez è la figlia adottiva del signore del crimine di New York, Wilson Fisk, ovvero Kingpin (Vincent D’Onofrio). Dopo l’innegabile ruolo da villain alla fine di Hawkeye, Echo esplora ora il viaggio dell’adolescente da tenente di alto rango nell’esercito di Kingpin fino al ritorno a casa, in Oklahoma, dove cercherà di elaborare la morte del padre e vendicarlo.

Come si può intuire, Echo propone un racconto particolarmente cupo e ricco di dolore, sentimenti che ne fanno una serie diversa dalle altre sino ad oggi realizzate dai Marvel Studios. Durante una conversazione con Collider, la regista Sydney Freeland ha dunque parlato di come è stata affrontata la violenza all’interno della serie, affermando che “sapevamo di voler raccontare una storia su Maya Lopez. Sarebbe stata un po’ più concreta, un po’ più grintosa e un po’ più urbana come ambientazione. Ma per me l’aspetto più interessante del personaggio è che in Hawkeye lei è un villain, e nelle conversazioni con la Marvel all’inizio la risposta è stata: ‘ripartiamo da qui’“.

“‘Credo che per me una delle cose più affascinanti da chiedere fosse: “Come fa una ragazza indigena sorda dell’Oklahoma a diventare un tenente di alto livello nell’esercito di Kingpin?”. E così, questo punto di partenza si è prestato al tono, che, poiché stiamo raccontando qualcosa di più intimo e perché ci sono conseguenze reali, significa che la gente muore, viene uccisa, sanguina e le ossa si rompono. Tutto questo è nato in modo naturale. Non abbiamo necessariamente avuto una conversazione del tipo: “vogliamo fare Netflix o Disney+?”. Direi che è stata la Marvel a darci la libertà creativa di provare a raccontare la migliore storia possibile”.

I nuovi contenuti Marvel Spotlight

Sotto la nuova etichetta di Marvel Spotlight, la serie sarà classificata come TV-MA e, per ora, i teaser e il materiale di marketing la definiscono come una serie Marvel ben distinta. Inoltre, i fan che non hanno visto le precedenti serie Disney+ potranno seguire la storia senza problemi, nonostante alcuni volti noti e alcuni nuovi personaggi. Forse, Echo può essere la serie che finalmente fornisce una narrazione da “strada” che i fan dei supereroi desiderano da un po’.

Il cast di Echo

Creata da Marion Dayre, Echo vede nel cast Alaqua Cox nel ruolo di Maya Lopez, Chaske Spencer nel ruolo di Henry, Tantoo Cardinal nel ruolo di Chula, Devery Jacobs nel ruolo di Bonnie, Zahn McClarnon nel ruolo del padre di Maya, William, Cody Lightning nel ruolo del cugino Biscuits e Graham Greene nel ruolo di Skully insieme a Vincent D’Onofrio nel ruolo di Wilson Fisk e Charlie Cox nel ruolo di Matt Murdock/Daredevil. Tutti gli episodi di Echo saranno disponibili su Disney+ a partire dal 9 gennaio.

Cinema in Italia: tutti i numeri del 2023, crescono presenze e incassi!

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Nel 2023 al box office italiano si sono incassati 495.6 milioni di € per un numero di presenze in sala pari a 70.6 milioni di biglietti venduti. Rispetto al 2022 si tratta di una crescita degli incassi e delle presenze rispettivamente del 61,6% e del 58,6%.  Rispetto invece alla media del periodo 2017-2019 si tratta più in generale di un calo del 16,3% degli incassi e del 23,2% delle presenze.

Nel complesso il periodo, nel suo primo anno di ritorno alla normalità post-pandemica, ha registrato un recupero di più di trenta punti in percentuale rispetto alla media del 2017-2019: al 31 dicembre 2022 la differenza negativa era del 48,2% degli incassi e del 51,6% delle presenze.

In crescita la quota del box office della produzione italiana (incluse le co-produzioni) che nel 2023 ha registrato una percentuale pari al 24,3% degli incassi e al 25,9% delle presenze corrispondenti ad un incasso di 120.6 milioni di € (60.3mln nel 2022; +100%) e a 18.2 milioni di presenze (9.4mln nel 2022; +93,9%). Si tratta di una quota superiore a quella del 2022 (19,7% degli incassi, 21,2% delle presenze), alla media del periodo 2017-2019 (20,6% degli incassi e 21% delle presenze) e vicina a quella del decennio 2010-2019 (26,2% incassi, 27,1% presenze).

Da sottolineare il fondamentale recupero nella stagione estiva, tradizionalmente considerata la più debole dal punto di vista dei risultati: da maggio ad agosto il periodo ha registrato ininterrottamente valori superiori al triennio 2017-2019 permettendo al secondo quadrimestre di segnare il miglior risultato di sempre al box office in termini di incasso. Determinanti le uscite di titoli importanti, ogni settimana, anche nei mesi di luglio e agosto durante i quali sono stati distribuiti, tra gli altri, “Barbie” (2° incasso dell’anno) e “Oppenheimer” (3° incasso dell’anno).

Altrettanto importante l’offerta di cinema italiano guidata da “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, 1° incasso assoluto del 2023 con un box office di quasi 33milioni di €.

Come evidenziato dai dati di “CinExpert”, il monitoraggio settimanale commissionato da CINETEL sulle caratteristiche sociodemografiche del pubblico in sala, il 2023 è stato caratterizzato in particolare dalla crescita del pubblico femminile (+77% rispetto al 2022) e delle fasce d’età più alte (50-59enni, +92%; 60+anni, +81%). Queste due classi, nel 2022, erano state quelle che maggiormente faticavano a rientrare in sala dalla riapertura dei cinema.

Sen. Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura con delega al Cinema e Audiovisivo, dichiara: “Sono fiera dei positivi risultati raggiunti nel 2023, merito anche delle strategie che al MiC abbiamo messo in atto per lo sviluppo del settore. Grazie al prezioso contributo di tutti gli operatori della filiera del cinema e dell’audiovisivo siamo riusciti a recuperare gran parte di quanto perso dalle sale a causa della pandemia. Il percorso è ancora da completare, ma sono fiduciosa che nel prossimo futuro potremo conquistare nuovi e più ambiziosi obiettivi. Il lavoro del MiC per le sale prosegue con interventi e strumenti che testimoniano una visione di lungo periodo e che sono il frutto di una progettualità strutturata. Diverse le linee di intervento su cui anche per il 2024 si articolerà la nostra azione. E a proposito del sostegno del MiC, da oggi aperta la finestra per inoltrare richiesta di tax credit investimenti – misura per complessivi 25 milioni di euro – per le sale cinematografiche”.

Francesco Rutelli, Presidente ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali), dichiara: “Il Cinema in sala è una ricchezza del nostro Paese, e torna a crescere e a far discutere nella società, nelle famiglie, tra i giovani. Dopo la buia parentesi del COVID, ancora ci sarà da lavorare su questa strada, e per questo sono molto importanti l’impegno, il sostegno e la comunicazione confermati dal MiC con il sottosegretario delegato Lucia Borgonzoni. Elementi-chiave: le industrie sono sempre più integrate, e la Sala vivrà assieme alle creazioni, al potenziale economico e al rapporto con i pubblici delle tv, dello streaming, della Rete; nel prodotto italiano, tornato a quote molto rilevanti, si dovrà continuare a innovare. Le recenti intese sindacali su doppiaggio e attori e interpreti confermano il valore della collaborazione, per continuare a far crescere buoni posti di lavoro nella filiera. È indispensabile che il governo migliori la regolazione e i controlli per la trasparenza, dia stabilità alla normativa, rapidità, efficienza e certezza agli adempimenti burocratici.”

Secondo Mario Lorini, Presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC): “Il 2023 conferma il trend positivo del ritorno al mercato cinema ai livelli pre-pandemici. Gli straordinari risultati di alcune opere hanno dimostrato come il cinema in sala sia nuovamente al centro delle scelte del pubblico, con un ritrovato e sempre maggiore interesse di tutte le tipologie di spettatori, dai più giovani fino alle fasce più alte che mancavano all’appello. La qualità delle opere ha rappresentato uno dei principali fattori del successo, insieme a una grande estate di cinema, all’intervento strutturato e costante del MiC, in particolare sulla comunicazione e sulla promozione. Lo scorso anno avevamo detto che ci aspettava un grande lavoro comune da fare, uno sforzo e una sfida decisive e tutto questo è stato fatto. Gli straordinari segnali dati dal cinema italiano ci auspichiamo siano confermati e fondamentale è stato e sarà l’impegno in prima persona degli autori ed artisti che accompagnano i propri film nella promozione nelle sale. Le sale cinematografiche devono continuare nella loro opera di trasformazione, di ammodernamento, di accoglienza perché il pubblico va coccolato. I fondi per l’esercizio sono stati confermati e questo è un altro segnale forte su quanto il MiC stia investendo sui luoghi di aggregazione. La filiera deve proseguire su questa strada, perché molto rimane ancora da fare ed è fondamentale rinnovare l’attenzione verso il pubblico giovane e verso le famiglie.”

Luigi Lonigro, Presidente dell’Unione Editori e Distributori Cinematografici ANICA, aggiunge: “Il 2023 ha riaffermato la vitalità del nostro mercato e lo straordinario successo del bellissimo film di Paola Cortellesi è la conferma di come il pubblico italiano sia pronto ad affollare le sale soprattutto per prodotti sfidanti e innovativi. Il 2023 è stato anche l’anno del ritorno in massa delle scuole al cinema. Non sono numeri che cambiano la storia del mercato ma sono importanti indicatori di un pubblico cinematografico che si forma e si rinnova. L’importante recupero in percentuale rispetto ai territori europei più performanti, confermati dai risultati dei blockbuster americani in uscita nel periodo estivo, ci ha consentito di appaiare per presenze e superare per incassi la Spagna, che fino allo scorso anno ci precedeva con largo distacco. La produzione italiana è tornata al centro dell’industria con una quota di mercato, prossima al 25%, che speriamo verrà confermata e superata nel prossimo anno”.

CINETEL

Simone Gialdini, Presidente CINETEL, afferma che il 2023 è stato “un anno positivo che ha evidenziato la capacità della filiera, dell’industria cinematografica italiana, unitamente alle azioni della politica, a reagire alle sfide con il comune obiettivo di riportare il mercato a livelli prepandemici. Cinetel ha aumentato le attività volte a supportare l’analisi, la condivisione più ampia dei numeri del mercato, che con cadenza quotidiana consentono a ogni impresa del settore di monitorare l’andamento e orientare al meglio le nuove strategie. L’implementazione con Cinexpert che consente la profilazione del pubblico che frequenta le sale ci fa fare un salto in avanti nelle informazioni a disposizione e i risultati che posizionano l’Italia con una crescita due volte superiore ad altri Paesi limitrofi, certificano la forza della nostra società nel supporto alle strategie industriali e politiche.”

Per Davide Novelli, Amministratore Delegato CINETEL “Il pubblico cinematografico ha dimostrato nel 2023 di essere ancora legato alla sala come luogo di aggregazione e di fruizione di un film, ma richiede una qualità diversa al prodotto e alle strutture cinematografiche. Non è facile comprendere e intercettare questa trasformazione che coinvolge tutti i protagonisti della filiera: dagli autori ai produttori dei film, a cui viene chiesto un alto grado di originalità, ai distributori e agli esercenti, che devono legarsi a nuove modalità di promozione e di programmazione. Cinetel sta accompagnando questa transizione con strumenti nuovi ed un profondo allargamento della base di utenti, e siamo orgogliosi di essere diventati un luogo in cui la filiera cinematografica si unisce e collabora, a partire dai suoi soci fondatori, Anica e Anec, e ai distributori ed esercenti che rappresentano, per includere poi tutte le istituzioni che lavorano al successo della nostra industria: dal Mic a Cinecittà, dalla Fapav a MPA a Audimovie. Un esempio di collaborazione industriale di cui siamo orgogliosi e che continueremo a far crescere nei prossimi anni”.

SAG Awards 2024: ecco tutti i nominati!

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SAG Awards 2024: ecco tutti i nominati!

Annunciate le nomination ai SAG Awards 2024. Il 2023 è stato un anno particolarmente intenso per i membri del sindacato SAG-AFTRA, che riunisce tra le varie personalità dello spettacolo anche gli attori. Come noto, questi ultimi sono entrati in sciopero nel luglio del 2023 e il blocco dei lavori si è protratto fino al 9 novembre, quando è infine stato raggiunto un accordo con i produttori dell’AMPTP. Ora, il sindacato tornato al lavoro, ha annunciato oggi i candidati ai prestigiosi Screen Actors Guild Awards, che premiano dunque il meglio delle intepretazioni viste nell’anno appena trascorso.

La 30° cerimonia annuale degli Screen Actors Guild Awards si terrà ora domenica 24 febbraio presso lo Shrine Auditorium and Expo Hall di Los Angeles, California. Per la prima volta, la cerimonia sarà trasmessa in diretta streaming su Netflix. Come noto, in quell’occasione Barbra Streisand riceverà il SAG Life Achievement Award 2023. Di seguito, invece, ecco tutti i nominati, annunciati stamattina dagli attori Kumail Nanjiani and Issa Rae.

SAG Awards 2024, tutte le nomination

SAG Award per il miglior cast cinematografico

SAG Award per la migliore attrice protagonista cinematografica

SAG Award per il migliore attore protagonista cinematografico

SAG Award per la migliore attrice non protagonista cinematografica

SAG Award per il migliore attore non protagonista cinematografico

SAG Award per le migliori controfigure cinematografiche

SAG Award per il miglior cast in una serie televisiva drammatica

SAG Award per la migliore attrice in una serie televisiva drammatica

SAG Award per il migliore attore in una serie televisiva drammatica

SAG Award per il miglior cast in una serie televisiva commedia

SAG Award per la migliore attrice in una serie televisiva commedia

SAG Award per il migliore attore in una serie televisiva commedia

  • Brett Goldstein – “Ted Lasso
  • Bill Hader – “Barry”
  • Ebon Moss-Bachrach – “The Bear
  • Jason Sudeikis – “Ted Lasso
  • Jeremy Allen White – “The Bear

SAG Award per la migliore attrice in una miniserie o film televisivo

  • Uzo Aduba – “Painkiller”
  • Kathryn Hahn – Tiny Beautiful Things”
  • Brie Larson – “Lessons in Chemistry”
  • Be Powley – “A Small Light”
  • Ali Wong – “Beef”

SAG Award per il migliore attore in una miniserie o film televisivo

  • Matt Bomer – “Fellow Travelers”
  • Jon Hamm – “Fargo”
  • David Oyelowo – “Lawmen: Bass Reeves”
  • Tony Shalhoub – “Mr. Monk’s Last Case: A Monk Movie”
  • Steven Yeun – “Beef”

SAG Award per le migliori controfigure televisive

How To Have Sex dal 1° febbraio al cinema

How To Have Sex dal 1° febbraio al cinema

MUBI, distributore globale, servizio di streaming e società di produzione, e la casa di distribuzione Teodora Film portano insieme in Italia l’atteso debutto alla regia di Molly Manning Walker, How To Have Sex, vincitore di Un Certain Regard a Cannes 2023 e Miglior film rivelazione agli EFA. Il film, che in autunno ha inaugurato anche il festival Alice nella Città, verrà distribuito al cinema da Teodora dal 1° febbraio, per arrivare successivamente in esclusiva streaming su MUBI.

Tre adolescenti britanniche vanno in vacanza a Creta per abbandonarsi a un divertimento senza limiti, tra alcool, locali notturni e nuove amicizie. In quella che dovrebbe essere la più bella estate della loro vita scopriranno che sesso, consenso e consapevolezza di sé seguono percorsi più complessi di quanto immaginavano. Molly Manning Walker esplora senza filtri il mondo dei giovanissimi, raccontandone gli eccessi ma anche la fragilità e le insicurezze, in un ritratto generazionale destinato a far discutere.

Ho avuto l’occasione di rivedere alcune amiche del liceo e stavamo ricordando le vacanze tra ragazze che facevamo allora“, ha dichiarato la regista. “Mentre passavamo in rassegna le varie storie, ho iniziato a rendermi conto dell’impatto che quelle vacanze avevano avuto sul modo in cui ognuno di noi concepisce il sesso. Da lì ho avuto l’idea di scrivere un film che raccontasse la pressione sociale che spinge i giovani alle prime esperienze sessuali, ma volevo assicurarmi che fosse narrato dal punto di vista delle ragazze e senza un atteggiamento giudicante: un film capace di catturare il momento insieme migliore e peggiore della vita di molte persone“.

Diplomata alla National Film and Television School, Molly Manning Walker ha lavorato per molti anni come direttrice della fotografia, tra gli altri per il film Scrapper di Charlotte Regan e per la celebre serie televisiva Mood. Il suo primo passo da regista è il cortometraggio Good Thanks, You?, che viene presentato alla Semaine de la Critique a Cannes. Sempre a Cannes nel 2022 vince il premio Next Step con la sceneggiatura di How To Have Sex, che diventerà il suo film d’esordio.

How To Have Sex ha per protagonista Mia McKenna-Bruce (Persuasione, Kindling), che per il film è stata premiata ai British Independent Film Awards e ha ricevuto una candidatura agli European Film Awards. La affiancano nel cast Samuel Bottomley (Somewhere Boy, Ladhood), Lara Peake (Mood, Brave New World), Shaun Thomas (Ali&Ava – Storia di un incontro, The Long Shadow) e le esordienti Enva Lewis e Laura Ambler.

A Bloody Locky Day: la nuova serie Originale sud coreana in arrivo su Paramount+

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Paramount+ ha presentato oggi il trailer ufficiale e la key art della nuova serie thriller originale sudcoreana A Bloody Locky Day.

A Bloody Locky Day: quando esce e dove vederla in streaming

Tutti i 10 episodi saranno trasmessi in anteprima giovedì 1° febbraio su Paramount+ in Italia, oltre che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, Australia, America Latina, Brasile, Francia, Germania, Svizzera e Austria.

A Bloody Locky Day: trama e cast

In A Bloody Locky Day, Oh Taek è un tassista sfortunato che ha un’insolita fortuna quando accetta di accompagnare un uomo misterioso di nome Geum Hyuk-soo in una città lontana in cambio di una tariffa esorbitante. Ma quando il passeggero si rivela un serial killer, che confessa i macabri crimini del suo passato e uccide altre persone sull’autostrada, il tassista deve giocare d’astuzia per assicurarsi che la sua fortuna non finisca in modo mortale.

A Bloody Locky Day è interpretato dagli attori Lee Sung-min (Reborn Rich) nel ruolo di Oh Taek, Yoo Yeon-seok (Narco-Saints) nel ruolo di Geum Hyuk-soo e Lee Jung-eun (Parasite) nel ruolo di Hwang Soon-gyu, ed è basato sul webtoon Naver A Day of Bad Luck di Aporia. La serie in dieci episodi è diretta da Pil Gam-seong (Hostage: Missing Celebrity) e scritta da Kim Min-sung e Song Han-na.

Dopo il successo di critica del pluripremiato BARGAIN di 2023, A BLOODY LUCKY DAY è il nuovo progetto sviluppato da Paramount+ e TVING attraverso una partnership tra Paramount e la potenza coreana dell’intrattenimento CJ ENM.

A Bloody Locky Day è prodotto dalle case di produzione Studio Dragon, The Great Show e Studio N di CJ ENM. A BLOODY LUCKY DAY è concesso in licenza da Paramount Global Content Distribution in alcuni mercati internazionali.

About Paramount+

Paramount+ è un servizio globale di video streaming digitale in abbonamento di Paramount che offre una montagna di intrattenimento premium per il pubblico di tutte le età. A livello internazionale, il servizio di streaming offre una vasta libreria di serie originali, spettacoli di successo e film popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione di fama mondiale, tra cui SHOWTIME®, CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel™, oltre a una robusta offerta di contenuti locali di prima qualità. Il servizio è attualmente attivo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, America Latina, Caraibi, Austria, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Svizzera e Corea del Sud.

Echo: recensione della serie Marvel Spotlight con Alaqua Cox

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Echo: recensione della serie Marvel Spotlight con Alaqua Cox

In apertura del 2024, i Marvel Studio, insieme a Disney+, propongono al pubblico affezionato la prima serie sotto la loro nuova etichetta Marvel Spotlight: Echo. La nuova miniserie, i cui 5 episodi sono disponibili contemporaneamente in piattaforma dal 10 gennaio, nasce dal grande successo che il personaggio di Maya Lopez/Echo (Alaqua Cox), vista in Hawkeye, ha riscosso presso il pubblico. Lo spin-off si propone di raccontare una storia esterna al MCU, anche se vede, trai personaggi più attesi, il ritorno del Kingpin di Vincent D’Onofrio, già anticipato proprio nella serie con protagonista Jeremy Renner.

Echo, la trama della serie

La storia è appunto quella di Maya: dopo aver scoperto che quello che credeva fosse il suo più grande alleato e che lei considerava un padre adottivo, Kingpin appunto, è in realtà il mandante dell’omicidio di suo padre, scappa dalla sua vita per cercare di riconnettersi con le sue radici nativo americane e con la sua famiglia. La serie esplora dunque non solo l’identità di Maya, ma anche quella del suo popolo, elemento molto importante nella narrazione di una minoranza etnica che non sempre ha trovato spazio sullo schermo.

Il viaggio di Maya, interpretata dall’intensa Alaqua Cox, attrice non udente e amputata, si muove costantemente a cavallo della dicotomia che è stata la sua vita fino a quel momento, tra passato e presente, tra famiglia adottiva a New York e famiglia di sangue, quella in Oklahoma, che lei vuole riscoprire. Il viaggio della protagonista non è quindi solo fisico e motorio, ma soprattutto interiore ed emotivo, a tratti etico e morale.

Una finestra sulla Nazione Choctaw

Per quanto al momento un’isola in un universo prevalentemente caucasico, la specificità di Echo è quella di puntare l’attenzione dello spettatore sulla Nazione Choctaw, da cui proviene la protagonista, offrendo forse per la prima volta in un prodotto di così largo consumo uno sguardo profondo e rispettoso sulla cultura e la storia di questa comunità.

A questo approfondimento antropologico, reso però emozionante dal filtro personale di Maya e della sua storia, si aggiunge uno stile che pone Echo nella scia di prodotti come Moon Knight o The Falcon and the Winter Soldier, serie esteticamente più grezze e realistiche rispetto alla spettacolarità Marvel, che lasciano maggiore spazio alla violenza e ai combattimenti duri e puri.

echo vincent d'onofrioQuello che però Echo non sembra riuscire a evitare è proprio la volontà di dire tutto in soli cinque episodi, sfociando poi nel problema opposto, che sarebbe quello di dire troppo e in maniera superficiale, correndo il rischio di diventare superficiale.

Un’occasione nuova per i Marvel Studios

Nel panorama produttivo della Marvel, Echo arriva in un momento delicato. Lo studio è reduce da quello che è a tutti gli effetti l’anno peggiore dal 2008, con due film che non sono stati bene accolti dal pubblico e con uno scandalo giudiziario che ne influenzerà il futuro. La serie, diretta dalla regista Navajo Sydney Freeland, sembra voler dare una nuova direzione alla produzione dello studio, anche sotto l’egida di Marvel Spotlight: la possibilità di differenziare la produzione e svincolarsi da quello che era nato come grande punto di forza, l’interconnessione totale dei racconti e dei personaggi, ma che sulla lunga distanza e con la continua introduzione di volti, nomi e con l’evoluzione delle necessità narrative, diventa sempre più un vincolo che tarpa la grande creatività che la scuderia Marvel ha sempre manifestato.

All’indomani della vittoria di Lily Gladstone ai Golden Globe 2024, sembra chiaro che per Hollywood è finalmente arrivato il momento di fare ammenda e di riconoscere la fondamentale importanza che le comunità native hanno avuto nella costruzione della storia del Paese, soprattutto è il momento di ri-raccontarne la mitologia da un punto di vista non più fazioso ma inclusivo e personale, in modo tale che davvero la loro storia diventi una ricchezza universale e non solo nozione da enciclopedia.

E forse questo potrebbe essere il merito più grande di Echo, la possibilità di aprire una finestra su un mondo che non vede l’ora di essere raccontato e visto a 360°, con punti di vista, storie passate e future da condividere con il mondo.

The Mandalorian & Grogu, la prima immagine ufficiale del film di Jon Favreau

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Il Mandaloriano e Grogu si imbarcano in una nuova avventura nelle sale cinematografiche. Diretto da Jon Favreau e prodotto da Favreau, Kathleen Kennedy e Dave Filoni, The Mandalorian & Grogu inizierà la produzione nel 2024.

Ho amato raccontare storie ambientate nel ricco mondo creato da George Lucas. La prospettiva di portare sul grande schermo il Mandaloriano e il suo apprendista Grogu è estremamente entusiasmante”, ha dichiarato Favreau.

Kathleen Kennedy, Presidente di Lucasfilm, ha aggiunto: “Jon Favreau e Dave Filoni hanno introdotto in Star Wars due nuovi e amatissimi personaggi, e questa nuova storia si adatta perfettamente al grande schermo”.

The Mandalorian & Grogu sarà alla guida del programma di sviluppo di lungometraggi Lucasfilm, che comprende i film diretti da Sharmeen Obaid-Chinoy, James Mangold e Dave Filoni, che sta anche sviluppando la seconda stagione di Ahsoka.

La Sony svela i loghi ufficiali di Venom 3 e Karate Kid

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La Sony svela i loghi ufficiali di Venom 3 e Karate Kid

Manca ancora molto all’uscita di Venom 3, ma la Sony Pictures, svelando la sua line-up per il 2024 al CES 2024, ha finalmente rivelato il primo logo ufficiale del film, insieme anche a quello del nuovo Karate Kid. Per quanto riguarda il logo di Venom 3, questo assomiglia ai due precedenti titoli dedicati al celebre simbionte, ma potrebbe facilmente essere un logo temporaneo. Si prevede infatti che, proprio come per il secondo capitolo, Venom: La furia di Carnage, anche questo terzo film avrà un sottotitolo, per cui è lecito aspettarsi che un nuovo logo del film verrà prima o poi fornito, comprensivo di tale aggiunta.

Oltre a questo, come anticipato, è poi stato presentato anche il logo di Karate Kid, un nuovo film del franchise che riporterà in scena il karate kid originale Ralph Macchio e Jackie Chan, che aveva invece recitato in qualità di maestro nel reboot. A novembre è infatti stato annunciato che Macchio e Chan si riuniranno per questo nuovo film nel 2024 e che è ancora in corso il casting per una nuova star bambina che interpreti il personaggio principale. Ad oggi non sono ancora stati rivelati altri dettagli sulla trama, per cui non resta che attendere maggiori comunicazioni da parte della Sony. Intanto, ecco qui di seguito i loghi presentati, riportati da Rotten Tomatoes:

Venom 3, tutto quello che sappiamo sul film

A maggio, il titolo provvisorio di Venom 3 è stato rivelato essere Orwell, che alcuni fan hanno preso come riferimento a Orwell Taylor della Marvel Comics, un ex generale dell’esercito degli Stati Uniti che formò la squadra di supercriminali cacciatori di Venom nota come “Jury”. Il personaggio di Orwell ha svolto un ruolo di primo piano nella miniserie Venom: Lethal Protector dello scrittore David Michelinie e dell’artista Mark Bagley, che ha segnato il primo titolo da solista di Venom quando è stato lanciato nei primi anni ’90. In attesa di una conferma sul titolo ufficiale, restano sconosciuti i dettagli della trama. Il film sarà distribuito in sala dalla Sony dall’8 novembre 2024.

Oltre al ritorno di Hardy nel ruolo di Venom/Eddie Brock, Venom 3 introdurrà la star di Ted Lasso, Juno Temple, in un ruolo significativo anche se sconosciuto. Anche la star di Doctor Strange Chiwetel Ejiofor, che interpreta lo stregone Karl Mordo nel Marvel Cinematic Universe, è stata confermata per il cast di Venom 3 in un ruolo a sua volta sconosciuto. Al momento della stesura, Hardy, Temple ed Ejiofor sono gli unici tre attori ufficialmente coinvolti nel progetto, lasciando i fan a ipotizzare se Michelle Williams e/o Stephen Graham torneranno per riprendere i rispettivi ruoli di Anne Weying e il detective Mulligan dal precedente Venom ( 2018) e Venom: La furia di Carnage (2021).

BAFTA EE Rising Star Award 2024: ecco gli strepitosi nominati di quest’anno

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La star di Bridgerton Phoebe Dynevor, Jacob Elordi e Ayo Edebiri (fresca di Golden Globe) di The Bear sono stati nominati per il prestigioso BAFTA Film EE Rising Star Award 2024. Il quintetto è completato da Mia McKenna-Bruce, protagonista del film indipendente britannico How to Have Sex, e di Sophie Wilde di Talk to Me.

I candidati sono stati annunciati dall’attore e produttore Stephen Graham in una conferenza stampa condotta dal critico cinematografico e conduttore radiofonico Ali Plumb.

L’elenco è una stimata raccolta di giovani attori. Dynevor, che ha interpretato Daphne Bridgerton nella serie di successo Netflix, è nota per la sua recente apparizione nel thriller Fair Play. Elordi ha guidato Saltburn al fianco di Barry Keoghan, il film di Amazon Prime Video candidato ai BAFTA di Emerald Fennell. Edebiri, nel frattempo, ha fatto il suo debutto in The Bear di Disney+ negli ultimi due anni ed è stata nominata per il suo ruolo nella commedia di Emma Seligman Bottoms.

La giuria, presieduta da Anna Higgs, presidente del comitato cinematografico BAFTA, comprendeva gli attori Daisy Edgar-Jones, Ṣọpẹ́ Dìrísù e Himesh Patel, i direttori del casting Lucy Bevan (The Batman) e Nina Gold (Il Trono di Spade), il produttore cinematografico Adam Ackland (The End We Start From) al fianco dei principali specialisti del settore.

Il premio dell’anno scorso è stato vinto da Emma Mackey di Sex Education, mentre i vincitori precedenti includono Letitia Wright, Daniel Kaluuya, John Boyega e Tom Holland.

“Questi individui straordinari rappresentano ciò che i BAFTA e l’EE Rising Star Award rappresentano come futuro dell’industria cinematografica, incarnando innovazione, dedizione e un impegno per la narrazione che affascina il pubblico di tutto il mondo”, ha affermato Jane Millichip, CEO dei BAFTA. Il presentatore Ali Plumb ha aggiunto: “Ogni talento emergente merita questo riflettore, avendo fornito performance straordinarie che servono da ispirazione per la prossima generazione”.

The Ministry Of Ungentlemanly Warfare: annunciata la data di uscita del film di Guy Ritchie

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Come riporta Deadline, la Lionsgate ha annunciato che il nuovo film di Guy Ritchie, The Ministry Of Ungentlemanly Warfare, uscirà in sala il 19 aprile. Questa nuova pellicola del regista di The Gentleman e Wrath of Man è descritto come una commedia d’azione a stelle e strisce ispirata a fatti realmente accaduti. Il film si basa su file recentemente declassificati del Dipartimento della Guerra britannico e racconta la storia della prima organizzazione di forze speciali mai creata durante la Seconda Guerra Mondiale dal Primo Ministro britannico Winston Churchill e da un piccolo gruppo di ufficiali militari, tra cui lo scrittore Ian Fleming.

L’unità di combattimento top-secret, composta da un gruppo eterogeneo di furfanti e reietti, intraprende un’audace missione contro i nazisti utilizzando tecniche di combattimento assolutamente non convenzionali e assolutamente “poco gentili”. Alla fine, il loro audace approccio cambiò il corso della guerra e gettò le basi per il SAS britannico e per la moderna guerra delle operazioni nere. A qualcuno questa descrizione potrebbe ricordare il gruppo protagonista del film di Quentin Tarantino, Bastardi senza gloria. Il fatto però che quello di Ritchie sia un racconto ispirato ad una vicenda vera, suscita ancor di più l’interesse verso questo progetto.

Un progetto che vanta poi un cast di tutto rispetto, comprendente attori come Henry Cavill, Eiza González, Alan Ritchson, Alex Pettyfer, Hero Fiennes Tiffin, Babs Olusamokun, Henrique Zaga, Til Schweiger, Henry Golding e Cary Elwes. Ritchie ha diretto la sceneggiatura scritta insieme a Paul Tamasy, Eric Johnson e Arash Amel. Tra i produttori del progetto figurano Ritchie, Jerry Bruckheimer, Chad Oman, Ivan Atkinson e John Friedberg. Alla luce di questa notizia, non resta ora che attendere di poter vedere un primo trailer di The Ministry Of Ungentlemanly Warfare.

Barry Keoghan svela una sua idea per il sequel di Eternals

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Barry Keoghan svela una sua idea per il sequel di Eternals

Pochi film del Marvel Cinematic Universe hanno diviso i fan quanto Eternals, il film della regista premio Oscar Chloe Zhao, dove si esaminano le storie dei supereroi noti come Eterni nel corso dei secoli. Sebbene i Marvel Studios non abbiano ancora dato pubblicamente il via libera a un sequel del film, molte persone coinvolte nella produzione sperano di tornare per un nuovo capitolo, che riprenda il racconto lì dove terminava il primo. Uno di questi è Barry Keoghan, l’attore che nel film interpreta Druig. Secondo Keoghan, un’idea per un sequel potrebbe in realtà essere un film da solista che segua Druig nella sua buffa trasformazione da eroe in cattivo.

Mi piacerebbe vedere un film con lui che gioca a controllare la mente di tutti“, ha detto l’attore recentemente visto i Saltburn durante un’intervista con GQ. “No, davvero, il movente è il controllo mentale per il solo gusto di farlo. La preparazione per i film di supereroi è che devi umanizzarti. Non bisogna giocare a fare i supereroi, ma cercare di far emergere il loro lato umano”. Druig si è in effetti affermato come uno dei personaggi più interessanti del film e ha già dato prova di possedere idee e modi di fare controversi, che potrebbero facilmente portarlo a passare dal lato del male. Se davvero dovesse esserci un sequel, sarebbe interessante vedere di più di lui.

La trama e il cast di Eternals

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre 2021 nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti.

Il cast di Eternals comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Star Wars: il film di Dave Filoni è “ancora in fase di realizzazione”

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È arrivato ieri l’annuncio della Lucasfilm dove si riporta che un nuovo film di Star Wars è in lavorazione, con il titolo The Mandalorian & Grogu, progetto che sarà diretto e prodotto dal creatore di The Mandalorian, Jon Favreau. I dettagli sulla trama del film sono ancora segreti, ma la produzione inizierà proprio quest’anno. Oltre a Favreau, i produttori del progetto includono la presidente di Lucasfilm Kathleen Kennedy e il regista Dave Filoni, da poco nominato nuovo direttore creativo. La notizia di questo nuovo film ha però subito portato a chiedersi se quello previsto con la regia di Filoni sia ancora confermato o meno.

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Come noto, alla Star Wars Celebration del 2023, è stato annunciato che Filoni avrebbe diretto un lungometraggio descritto come l’intrecciarsi e ipoteticamente il concludersi di tutte le linee narrative portate avanti dalle serie gestite dallo stesso Filoni, ovvero The Clone Wars, Star Wars: Rebels, Star Wars: The Bad Batch, Ahsoka (di cui è ora confermata una seconda stagione), The Book of Boba e lo stesso The Mandalorian. La Lucasfilm fa ora sapere che questo lungometraggio è ancora previsto e che dunque l’annunciato The Mandalorian & Grogu sarà un progetto a parte.

The Mandalorian & Grogu guiderà il programma di sviluppo di lungometraggi della Lucasfilm, che comprende i film diretti da Sharmeen Obaid-Chinoy, James Mangold e Dave Filoni, che sta anche sviluppando la seconda stagione di Ahsoka, tra quelli in lavorazione”, si legge nel comunicato. Non resta allora che attendere maggiori novità riguardo questo nuovo progetto legato al franchise di Star Wars, per scoprire anche in che modo si relazionerà con il film di Filoni ma anche con l’annunciata quarta stagione di The Mandalorian. Interessante sarà anche scoprire dove gli eventi narrati da entrambi questi film si collocheranno nella timeline della saga.

The Good Doctor: Chuku Modu promosso a regular

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The Good Doctor: Chuku Modu promosso a regular

Il membro originale del cast di The Good Doctor, Chuku Modu, è di nuovo un series regular del medical drama della ABC, nel ruolo del dottor Jared Kalu. Modu, che inizialmente era tornato a metà della scorsa stagione come ricorrente, è stato promosso a regular per l’imminente settima stagione di The Good Doctor, ora in produzione.

Il dottor Jared Kalu, specializzando in chirurgia, è stato un personaggio di spicco nella prima stagione. Si è messo nei guai per aver preso a pugni un medico che aveva molestato sessualmente la sua ragazza, la specializzanda Claire Browne (Antonia Thomas), e alla fine  è stato trasferito in Colorado per un lavoro da chirurgo. Alla fine Kalu ha lasciato quel lavoro per diventare medico di fiducia, ed è così che è finito di nuovo all’ospedale St. Alla fine è rimasto nei pressi del suo vecchio lavoro.

Il ritorno a tempo pieno di Modu, riportato per la prima volta da TVLine, segue l’uscita di scena del collega Will Harper, che si è candidato al Senato. Anche Brandon Larracuente ha lasciato la serie ad aprile dopo una sola stagione.

The Good Doctor, prodotto da ABC Signature e Sony Pictures Television Series, è interpretato da Freddie Highmore nel ruolo del dottor Shaun Murphy, Richard Schiff nel ruolo del dottor Aaron Glassman, Fiona Gubelmann nel ruolo della dottoressa Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del dottor Alex Park, Christina Chang nel ruolo della dottoressa Audrey Lim, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo, Bria Samoné Henderson nel ruolo della dottoressa Jordan Allen e Noah Galvin nel ruolo del dottor Asher Wolke. David Shore e Liz Friedman sono produttori esecutivi e co-showrunner. Daniel Dae Kim, Erin Gunn, Thomas L. Moran, David Hoselton, Peter Blake, Jessica Grasl, Garrett Lerner, Mike Listo, Freddie Highmore, Shawn Williamson, David Kim e Sebastian Lee sono anche produttori esecutivi.

Non potremmo essere più entusiasti che Chuku rientri nella famiglia di The Good Doctor e che il pubblico scopra cosa ha fatto il dottor Kalu da quando ha lasciato il St. Bon“, ha dichiarato Friedman quando Modu è tornato nella scorsa stagione.

Dopo la sua permanenza in The Good Doctor, Modu ha partecipato alle ultime due stagioni di The 100 della CW, l’ultima delle quali come series regular, ed è apparso in Captain Marvel. Recentemente è stato visto nella serie Amazon The Peripheral di Jonathan Nolan e Lisa Joy e ha recitato nel film The Origin.

Avatar 4: Sam Worthington rivela che le riprese ricominceranno presto

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Sembra proprio che le riprese di Avatar 4 ricominceranno prima del previsto. A dichiararlo è il protagonista, Sam Worthington, che ha rivelato a People che tra un mese sarà di nuovo al lavoro sul film. “Torneremo a lavorarci tra un mese e sarà una cosa grossa. È più grande di quanto possiate immaginare“. La notizia farà piacere ai fan della saga, che dopo Avatar: La via dell’acqua non vedono l’ora di scoprire cosa riserva il futuro per i protagonisti e il mondo Pandora in generale. Come noto, James Cameron sta spingendo per completare quanto prima le riprese di tutti i sequel, così da potersi poi dedicare alla loro lunga fase di post-produzione.

Sappiamo che Avatar 3 si trova proprio in questa fase, ma la sua data di uscita rimane fissata al 19 dicembre 2025, mentre per Avatar 4 bisognerà attendere addirittura il 2029. Proprio qualche settimana fa, Cameron ha aggiornato sui progressi del terzo film, affermando che il progetto era “in dirittura d’arrivo“. Con l’allentarsi dei lavori su Avatar 3, la nuova fase di riprese del quarto capitolo possono dunque avere ora inizio. Una pausa, quella tra le prime riprese effettuate e queste nuove in arrivo, che sembra potere essere stata utile anche all’anticipato salto temporale previsto per il film. Non resta dunque che attendere ancora un po’ prima di poter avere maggiori informazioni su questo nuovo atteso quarto capitolo.

Avatar 3, quello che sappiamo sul prossimo film della saga

Con l’uscita in sala di Avatar: La via dell’acqua, lo scorso dicembre, la saga cinematografica ideata da James Cameron e ambientata sul pianeta Pandora ha ripreso il via, con anche altri tre capitoli annunciati e in arrivo nei prossimi anni. Il primo di questi sarà Avatar 3, ancora senza titolo ufficiale, che come noto introdurrà importanti novità, a partire dal primo popolo Na’Vi caratterizzato come “cattivo”, ovvero il Popolo della Cenere. Sappiamo ancora pochissimo di questo e dei personaggi che lo comporranno, ma sembra che non si tratterà dell’unica nuova cultura che il film introdurrà nella saga.

Oltre al Popolo della Cenere ci sarà infatti almeno anche un altro popolo introdotto in Avatar 3, anche se al momento quest’ultimo rimane del tutto sconosciuto. Come sappiamo, il terzo film della saga è già stato in buona parte girato, dunque potrebbe essere solo questione di tempo prima di scoprire qualche dettaglio in più a riguardo e soprattutto sapere se i popoli saranno effettivamente solo due o anche di più e se staranno dalla parte dei buoni o dei cattivi. Protagonisti saranno però naturalmente gli attori Sam WorthingtonZoe Saldana, Kate Winslet, Sigourney Weaver, Edie Falco, Stephen Lang, Joel David Moore, Jemaine Clement, Matt Gerald e CCH Pounder.

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