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Ted Lasso: recensione della terza stagione della serie Apple TV+

Ted Lasso terza stagione

Avete presenti quegli amici che magari incontrate una, due volte l’anno per una birra e quando vi sedete intorno al tavolo è come se l’universo si allineasse? Conoscete quella sensazione che soltanto certe persone speciali sanno darvi, ovvero che nonostante le avversità ci sarà sempre la possibilità di un sorriso rilassato e una chiacchierata in armonia? Ebbene, questo è Ted Lasso per la serialità contemporanea.

È difficile parlare di stagioni, dividere in prima, seconda o terza riguardo lo show: si tratta infatti di un lungo, fluido ed appagante discorso su cosa significhi essere un essere umano. Ted Lasso è la rappresentazione di quel tipo di dignità che deriva dal rispettare il prossimo ed essere aperto all’ascolto, un qualcosa che quasi trascende il condizionamento sociale e certamente supera altri tipi di barriere come quella culturale, religiosa, economica ecc.

Ted Lasso, un amico nella serialità contemporanea

Non aspettatevi dunque grandi novità rispetto agli episodi già trasmessi, poiché la serie prodotta per Apple TV+ non intende affatto innovare quanto invece continuare con coerenza il discorso portato avanti in precedenza. Ci sono ovviamente alcuni sviluppi di trama nelle nuove puntate, i quali riguardano principalmente il duello a distanza con i rivali del West Ham e l’entrata in scena di un campione di calcio dal’ego spropositato – il riferimento a un calciatore contemporaneo è più che esplicito, vi evitiamo lo spoiler! – ma il tono della serie e le dinamiche narrative rimangono praticamente le stesse.

Ted Lasso continua ad essere intessuto di figure che devono fare i conti con la propria perfettibilità, che cercano una via d’uscita all’infelicità, alle piccole grandi frustrazioni che la vita sa offrire, e gioiscono delle vittorie aggrappandosi a momenti di empatia condivisa. La gioventù è un’età complessa così come la maturità, non ci sono distinzioni o gerarchie sotto questo punto di vista: ci si può commuovere seguendo l’arco narrativo di una donna che vive il rammarico di non aver avuto figli così come quello di un giovane manager in rampa di lancio che però ha ancora aperta la ferita di una separazione burrascosa.

Ted Lasso, una statura tragica che rimane dolceamara

Non ci sono personaggi scontati in Ted Lasso, ognuno viene delineato con sincerità e precisione dentro i canoni della commedia. Ci troviamo di fronte a un feel-good product? Senz’ombra di dubbio. Ma questo non significa affatto che lo show scada in alcun modo nello spettacolo conciliatorio, o ancor peggio buonista. Le nuove puntate al contrario spingono ancor più a fondo nella rappresentazione di due idee portanti, sia nello sviluppo sia delle psicologie che delle dinamiche tra i personaggi: la prima consiste nel fatto che nella stragrande maggioranza dei casi il conflitto con altre persone dipende dal non essere riusciti a risolvere i propri dilemmi interiori, qualsiasi essi siano. L’altra – e qui la figura di Ted Lasso (Jason Sudeikis) si eleva a una statura quasi tragica pur rimanendo soavemente dolceamara – racconta che aiutare, capire e valorizzare il prossimo non significa necessariamente essere capaci di farlo anche con se stessi. Piccoli tocchi di verità quotidiana che rendono questo show diverso, emozionante, intimo nella gentilezza del suo approccio.

Ted Lasso - Terza stagioneIl massimo dei voti tributati a Ted Lasso non si rivolge soltanto a questa terza stagione – nel momento in cui scriviamo ci è stato concesso di vedere quattro puntate, due delle quali gonfiate a cinquanta minuti invece dei soliti trenta – perché come scritto all’inizio è quasi impossibile vedere la scissione in un continuum narrativo ma soprattutto emotivo di indubbio impatto.

Questa serie è la “coperta calda” che adoperiamo quando vogliamo coccolarci un po’, un prodotto che sa arrivare la cuore dello spettatore sfidandolo a lasciarsi andare, a vivere la dimensione emozionale prima di quella intellettuale riguardo ciò che sta vedendo. È un gioco molto più variegato e soddisfacente di quello su cui si basa la serie. Se davvero il mondo del calcio fosse quello di Ted Lasso e del Richmond Football Club, la partita allo stadio diventerebbe un momento di vera, importante aggregazione sociale. Il lato migliore dello sport dovrebbero essere gli uomini che lo praticano…

 
 

Citadel: Amazon rinnova la serie per una seconda stagione

Citadel-Richard-Madden

Fonti hanno rivelato al The Hollywood Reporter che la serie Citadel con Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden è stata rinnovata per una seconda stagione prima del suo debutto il 28 aprile. Non è chiaro quanti episodi conterrà la seconda stagione; Citadel era costituita da soli sei episodi. La notizia arriva dopo che la serie ha debuttato con una clip e un keynote questo mese al South by Southwest.

Amazon e i rappresentanti dell’AGBO dei Russos hanno rifiutato di commentare poiché le fonti affermano che gli accordi non sono stati ancora finalizzati. La serie evento è stata annunciata per la prima volta a metà del 2018, quando il capo degli Amazon Studios, Jennifer Salke, ha svelato i piani per una “serie di eventi internazionali di ampio respiro e multistrato“. Citadel che proviene dai registi di Avengers Joe e Anthony Russo, ha già generato un adattamento indiano poiché Amazon spera che il dramma di spionaggio possa diventare un importantissimo franchise di proprietà dello streamer. Mentre Il signore degli Anelli: Gli anelli del potere è stato approvato dai predecessori di Salke, Citadel è un momento decisivo per il dirigente, che ha aggiunto la gestione di MGM alla sua competenza all’inizio di quest’anno.

Come riportato daThe Hollywood Reporter lo scorso settembre, il budget per Citadel è salito a oltre $ 200 milioni a seguito di cicli di riprese aggiuntive dopo che metà del team creativo dello show se n’è andato a causa di divergenze creative. La serie è attualmente sulla buona strada per diventare il secondo spettacolo più costoso mai realizzato, dietro solo a Gli anelli del potere. Tra i cambiamenti attuati, Citadel ha visto la dipartita in corso di riprese dallo showrunner Josh Appelbaum e dal regista Brian Kirk e per sopperire agli eventi in corsa Joe e Anthony Russo hanno assunto David Weil, il creatore del dramma di Amazon recentemente concluso, Hunters, per assumere la direzione dello show, fornire una visione più radicata e supervisionare 75 milioni di dollari in riprese a un budget che era già stato stanziato a $160 milioni. Fonti affermano che Weil rimarrà come showrunner per la seconda stagione, con i Russo che dovrebbero dirigere più di un episodio.

 
 

Blade Runner 2099: da Game of Thrones arriva il regista del pilot!

blade runner

Il quattro volte candidato agli Emmy Jeremy Podeswa ha firmato dirigere il pilot di Blade Runner 2099, l’annunciata serie targata Prime Video. Jeremy Podeswa servirà anche come regista di produzione e produttore esecutivo. Podeswa è meglio conosciuto per il suo lavoro in Il trono di spade (Game of Thrones) della HBO, come la conduzione della premiere della sesta stagione e la premiere e il finale della settima stagione. Ha anche lavorato a Boardwalk Empire e The Pacific della HBO e a The Mosquito Coast della Apple TV+.

La notizia arriva dopo quella di ieri che ha annunciato nel cast Jodie Comer. Blade Runner 2099 annovera il regista originale di Blade Runner del 1982 Ridley Scott come produttore esecutivo e Silka Luisa (Shining Girls) come showrunner. Michael Green (Logan), che ha scritto il film  Blade Runner 2049 , servirà come produttore esecutivo non sceneggiatore. Inoltre, Tom Spezialy è entrato a far parte della stanza degli sceneggiatori e fungerà anche da produttore esecutivo.

La produzione di Alcon Entertainment e Scott Free Productions fa seguito al loro sequel cinematografico del 2017 Blade Runner 2049 e alla loro recente serie anime,  Blade Runner: Black Lotus, che ha debuttato alla fine dello scorso anno su Adult Swim e Crunchyroll. L’originale Blade Runner e il suo sequel erano ambientati in una Los Angeles distopica e sconvolta dal futuro e raccontavano storie poliziesche in stile noir su un mondo in cui la polizia dà la caccia a umani sintetici chiamati Replicanti. Altri produttori esecutivi dello show Amazon includono Andrew Kosove, Broderick Johnson, Ben Roberts, David W. Zucker, Clayton Krueger, Cynthia Yorkin, Frank Giustra e Isa Dick Hackett.

 
 

Everything Everywhere All at Once torna in 370 sale italiane

everything everywhere all at once

I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection è lieta di annunciare il ritorno in 370 sale di Everything Everywhere All at Once, il film definitivo sul multiverso prodotto dai fratelli Russo, A24 e Ley Line Entertainment e diretto dal geniale duo The Daniels che è stato protagonista assoluto della 95esima Notte degli Oscar.

Everything Everywhere All at Once, il film rivelazione di questa stagione cinematografica, si è aggiudicato ben 7 Oscar: Miglior film, Miglior regia, Miglior attrice protagonista per Michelle Yeoh (prima interprete asiatica a ottenere la statuetta in questa categoria), Miglior attore non protagonistaper Ke Huy Quan, Miglior attrice non protagonista per Jamie Lee Curtis, Miglior sceneggiatura originale, firmata sempre dai Daniels, e Miglior montaggio, realizzato da Paul Rogers. Un vero trionfo per un film indipendente atipico e originale, partito in sordina ma diventato progressivamente un vero e proprio fenomeno generazionale, che continua il suo percorso nelle sale italiane a oltre quattro mesi dall’uscita e solo poche ore prima della Cerimonia degli Oscar si era aggiudicato il titolo di film più premiato della Storia.

Everything Everywhere All at Once è nuovamente disponibile nei cinema italiani grazie a I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection

Everything Everywhere All at Once, la trama

Evelyn Wang (Michelle Yeoh) gestisce una piccola lavanderia a gettoni, ha una figlia adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un matrimonio alla frutta. Un controllo fiscale di routine diventa inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene trascinata in una avvincente e coloratissima avventura nel multiverso più innovativo e divertente mai visto al cinema. Chiamata a salvare il destino degli universi, dovrà attingere a tutto il suo coraggio per sconfiggere un nemico all’apparenza inarrestabile e riportare l’armonia nella sua famiglia.

 
 

Thunderbolts: Steven Yeun dice che il suo personaggio ha “intenzioni molto chiare”

Steven Yeun Minari

Recentemente abbiamo appreso che Steven Yeun (The Walking Dead, Minari) si era unito al cast del film Thunderbolts dei Marvel Studios, e mentre l’identità del suo personaggio rimane nascosta, diversi scooper online credono che l’attore interpreterà Sentry.

Mentre chiacchierava con Empire, Yeun ha confermato di aver effettivamente firmato per il film in uscita, ma avrebbe offerto solo un suggerimento molto vago sul suo ruolo. “Non so se fosse esplicitamente nella mia lista dei desideri”, ha detto Yeun a proposito dell’adesione al Marvel Cinematic Universe. “Mi ha convinto di più la storia, il voler tornare a lavorare con Jake Schreier, che ha diretto Beef, e le sue intenzioni per il film. Le intenzioni del particolare personaggio che volevano che interpretassi erano molto chiare, ed è quello che mi ha attirato verso il film”.

Quindi, un personaggio con intenzioni molto chiare. Potrebbe essere… chiunque, in realtà, ma il potentissimo Sentry si adatterebbe sicuramente alla descrizione se fosse stato creato per uno scopo specifico. In questo momento, la teoria più quotata indica che Val possa scatenare Sentry nel tentativo di proteggere le riserve mondiali di Vibranio e gli antieroi che compongono i Thunderbolts alla fine decidono di ostacolarlo.

Anche se potrebbero essere aggiunti altri personaggi, il roster di Thunderbolts il cast è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ Agente statunitense (Wyatt Russell) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Harrison Ford sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che potrebbe finire per trasformarsi in Red Hulk. Nel cast sono stati annunciati anche Ayo Edebiri, in un ruolo ancora non stato rivelato. Thunderbolts uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Jake Schreier (Robot and Frank, Dave) dirigerà Thunderbolts, che si baserà su una  sceneggiatore scritta dallo sceneggiatore di Black Widow Eric Pearson.

 
 

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Tom Cruise “vola” nel poster ufficiale

Mission: Impossible - Dead Reckoning

È stato diffuso il poster ufficiale di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, che vedremo in sala il 13 luglio 2023 (mentre la seconda parte è attesa per il 27 giugno 2024). Nel poster, vediamo Tom Cruise che quasi vola, senza l’ausilio di velivoli particolari, mentre la sua moto precipita. Si tratta solo della nuova, ennesima, folle acrobazia che l’attore ha messo in scena e interpretato senza stunt double per il film.

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission: ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale italiane rispettivamente il 23 giugno 2022 e il 27 giugno 2024.

 
 

The Last of Us, gli showrunner spiegano le ragioni della decisione di Joel nel finale di stagione

The Last of Us Petro Pascal

Gli showrunner di The Last of Us, Craig Mazin e Neil Druckmann, hanno affrontato alcune delle questioni scottanti sollevate dal finale della prima stagione della loro acclamata serie drammatica della HBO, dal titolo “Look for the Light“; la puntata, che hanno firmato a quattro mani, è stata diretta da Ali Abbasi. I co-creatori hanno rivelato sulle pagine di THR alcuni dei loro pensieri sulla seconda stagione, in occasione di una conferenza stampa la scorsa settimana.

Rispetto alla decisione di Joel (Pedro Pascal) di giustiziare le Luci che volevano uccidere Ellie (Bella Ramsey) allo scopo di creare una potenziale cura per la pandemia: “Quando ami qualcosa incondizionatamente, la logica si spegne e fai cose davvero orribili per proteggere coloro che ami“, ha ammesso Mazin. “E ci sono un sacco di esempi in tutto il mondo in cui questo accade continuamente. Quindi per noi è stato un mettere insieme tutti gli elementi che avevamo e far vedere in ogni episodio un pezzetto di questa umanità, e questo si può tradurre in positivo, come nel caso della storia di Bill e Frank, o in negativo, come quando un uomo deve uccidere il proprio fratello perché si è trasformato. [Ci sono] sacrifici sempre più grandi che Joel deve fare per Ellie. Sono confuso al riguardo sul piano dell’aspetto morale del suo comportamento. Penso che sia una scelta difficile. Ci peso moltissimo. Penso che molte persone ci penseranno moltissimo a questo concetto.”

Sulla rivelazione che Ellie probabilmente ha ricevuto la sua immunità perché sua madre, Anna, è stata morsa da un Clicker quando era incinta: “Suggerisce e fornisce alcune teorie sul motivo per cui Ellie è immune, anche se non rispondiamo in modo definitivo“, dice Druckmann. “Ma penso che la cosa più importante sia costruire la relazione tra Marlene (Merle Dandridge) e Anna, così quando arrivi alla fine e mettiamo Marlene contro Joel, i due personaggi hanno degli intenti filosofici opposti in merito a come affrontare la situazione, anche sapendo quanto Marlene fosse vicina ad Anna. E il desiderio di Anna morente, che lei si prendesse cura della bimba, penso che dia più peso e forse un senso più tragico al sacrificio che Marlene sta cercando di fare per il miglioramento dell’umanità“.

— Sull’identità del padre di Ellie: “In realtà non ho mai avuto curiosità per il padre di Ellie”, dice Mazin. “È meglio se nella mia mente esiste la figlia di Joel, e poi lui incontra Ellie e l’intero processo riguarda quanto sia difficile far entrare qualcun altro quando hai chiuso quella porta e l’hai inchiodata per sempre. Ma per Ellie, quella stanza non è mai stata occupata e Joel ci entra quasi immediatamente.”

Sull’aver preso di nascosto un altro doppiatore dal gioco, Laura Bailey (Abby) di The Last of Us Part II, nei panni di una delle infermiere: “Laura e Neil sono grandi amici e glielo abbiamo semplicemente chiesto”, ricorda Mazin. “Ho portato Laura in un tour dei corridoi di questo ospedale e lei ha pianto solo guardandolo… È normale che le persone che provenivano dal mondo di gioco di Neil si sentissero come se stessero entrando in questo incredibile, incredibile adattamento VR“.

— Sul loro processo creativo che si avvicina alla seconda stagione: “Il nostro processo funziona“, dice Mazin. “Il nostro processo di concordare che non importa quanto siamo in disaccordo, troveremo un modo per essere d’accordo. Non c’è potere di veto qui. Nessuno ottiene ciò che vuole… penso che saremo un po’ più efficienti nel nostro processo, il che significa che avremo più tempo per fare alcune cose più complicate“.

Sulla crescita di Ellie per la seconda stagione, che si svolge dopo un salto temporale pluriennale: “Sappiamo cosa faremo in termini di costume, trucco e capelli”, dice Mazin. “Ma ancora più importante, conosciamo lo spirito e l’anima dell’attrice. Adesso ha 19 anni, che è la stessa età di Ellie in The Last of Us Part II … sarà diverso. Sarà diverso proprio come è stata diversa questa stagione. A volte sarà radicalmente diversa… Non sarà esattamente come il gioco. Sarà lo show che io e Neil vogliamo fare”.

 
 

Miles Morales presto in live-action? Ecco cosa sappiamo

Spider-Man: Un Nuovo Universo ha finalmente dato a Miles Morales la possibilità di brillare sul grande schermo, ma si è trattato ovviamente di un adattamento in animazione, non in live-action. Il film ha ricevuto ampi consensi dalla critica, è stato un successo al botteghino e ha persino vinto un Oscar, dimostrando che i fan dei fumetti sono pronti e disposti ad abbracciare questa versione dell’Uomo Ragno di una realtà alternativa.

Mentre i film di Spider-Man dei Marvel Studios hanno anticipato possibili piani per Miles (nel modo più vago possibile), non sembra però che i progetti si stiano concretizzando. Però Shameik Moore, che doppia Miles nel film animato, è decisamente pronto per la sfida di interpretare il personaggio in live-action.

“Ero alla premiere di No Way Home e tutti mi chiedevano di questa cosa qui” ha detto a Empire Online (tramite Toonado.com). “Ho ricevuto molti tweet. Sento che tutti sanno che sarei un grande [live-action] Miles Morales. Quando ho lasciato il cinema dopo quella premiere, Jamie Foxx mi ha guardato come se… sapesse [ride]. Penso che anche Tom Holland sappia qualcosa”.

Moore ha 27 anni e Miles è tradizionalmente un adolescente, quindi il tempo stringe affinché l’attore sia effettivamente in grado di renderlo realtà, qualcosa di cui sembra consapevole. “Dipende solo da quanti anni vogliono che abbia Miles prima che siano pronti per girare un film live-action”, ammette l’attore. “Questo è l’enigma, se riesco o meno a interpretarlo.”

La produttrice del franchising Amy Pascal è stata altrettanto riservata con i suoi commenti, aggiungendo: “[I fan dovranno] aspettare un paio d’anni per vedere cosa facciamo” riguardo al futuro live-action di Miles. Abbiamo la sensazione che ci sia qualcosa in ballo, ma quando le è stato chiesto se Tom Holland presterà la voce a un nuovo Peter Parker di uno dei film animati SONY, Pascal è stata vaga: “Non ho intenzione di commentare nulla al riguardo! Ma posso dirti che Tom Holland adora questi film [dello Spider-Verse]…”

Intanto però, sappiamo che Miles Morales tornerà nella sua versione animata per Spider-Man: Accross the Spider-verse il prossimo 1° giugno.

 
 

Jenna Ortega è Rogue degli X-Men per il Saturday Night Live

Jenna Ortega

La popolarità di Jenna Ortega sta aumentando vertiginosamente e dopo essere stata la protagonista dell’acclamata serie Netflix Mercoledì di Tim Burton, ha debuttato scorsa settimana nei cinema di tutto il mondo nell’atteso Scream VI. Ebbene in questi giorni l’attrice è stata ospite al Saturday Night Live dove ha preso parte ad un segmento nel quale la possiamo ammirare nei panni di un noto personaggio supereroe dell’universo Marvel, Rogue degli X-Men.

I fan dei fumetti nelle community hanno recentemente affermato il loro gradimento per l’attrice come papabile nuovo ruolo da supereroe negli universi DC e Marvel, ma oggi possiamo avere un assaggio di quello che potrebbe essere Jenna Ortega nei panni di un supereroe. Nello sketch l’abbiamo vista interpretare “Zena Nutrino“, una sensitiva e studentessa dell’Accademia per bambini straordinari del professor Zander. Come puoi immaginare, non è contenta di essere costretta a partecipare a un quiz con gli studenti della West Grove High invece di combattere la buona battaglia! 

 
 

Guardiani della Galassia Vol. 3, un nuovo spot del film ci mostra nuovi dettagli

Il nuovo spot tv di Guardiani della Galassia Vol. 3, che promuove l’uscita in 4K del film, ci mostra nuovi dettagli e scene inedite dal film di James Gunn, che arriverà il prossimo 3 maggio in sala.

Guardiani della Galassia Vol. 3, il trailer del film di James Gunn

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale il 3 maggio 2023. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

“In Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati si sta sistemando su Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano sconvolte dagli echi del turbolento passato di Rocket. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé in una pericolosa missione per salvare la vita di Rocket, una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.”

 
 

Pantafa: trailer e poster del film di Emanuele Scarigi

Ecco il trailer e il poster di Pantafa, il nuovo film di Emanuele Scarigi con Kasia Smutniak, che arriva al cinema il prossimo 30 marzo, distribuito da Fandango.

Pantafa, la trama

Marta si trasferisce insieme a sua figlia Nina a Malanotte, un piccolo paese di montagna. La bambina da qualche tempo soffre di paralisi ipnagogiche, un disturbo del sonno che può portare ad avere stati allucinatori, e Marta ha pensato che un po’ di aria di montagna e di lontananza dalla frenesia cittadina possano giovare alla piccola. La casa in cui si trasferiscono però è tutt’altro che accogliente e per le strade di Malanotte non si vedono mai bambini. I sintomi di Nina cominciano a peggiorare già dalla prima notte, la bambina fa incubi sempre più vividi in cui una figura spettrale le si siede sul petto, la immobilizza e le ruba il respiro. Per Marta, madre sola in un paese che le appare sempre più sinistro, sarà ogni giorno più difficile trovare il modo di fare la cosa migliore per la sua bambina.

Pantafa, il poster

 
 

Wicked – Parte 1: la data di uscita dell’adattamento cinematografico è stata anticipata!

Wicked - Parte 1

I fan del musical di Wicked saranno molto felici di scoprire che Wicked – Parte 1, prima parte dell’adattamento cinematografico di Wicked è stato ufficialmente anticipato. A darne notizia è stato il noto sito americano Variety che ha rivelato che il film doveva uscire il 25 dicembre 2024, ma ora sarò presentata in anteprima il 27 novembre 2024, quasi un mese  prima. Il sito ha afferma che lo studio ritenuto più proficuo un posizionamento vicino al Ringraziamento invece dell’uscita natalizia originale.

Wicked – Parte 1 è basato sull’acclamato musical di Broadway, che a sua volta è basato sul romanzo di Gregory Maguire del 1995  Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West, che a sua volta è basato sul classico del 1900 L. Frank Baum Il meraviglioso mago di Oz  e il film del 1939  Il mago di Oz. Wicked – Parte 1 racconta la storia di due amiche, Elphaba e Glinda, che lottano per mantenere la loro amicizia mentre si separano. La storia funge da prequel de Il mago di Oz , ma la trama contiene anche eventi successivi all’arrivo di Dorothy a Oz. Wicked – Parte 2 dovrebbe invece arrivare l’anno successivo, ovvero il 2025. 

L’adattamento cinematografico sarà prodotto da Marc Platt attraverso la sua Marc Platt Productions con sede alla Universal. Il vicepresidente esecutivo senior della produzione Erik Baiers e il vicepresidente dello sviluppo della produzione Lexi Barta supervisioneranno il progetto per conto della Universal Pictures. Il musical teatrale  Wicked  ha vinto tre premi Tony ed è adattato dal romanzo bestseller di Gregory Maguire della scrittrice di libri Winnie Holzman e del compositore e paroliere tre volte premio Oscar Stephen Schwartz. Holzman e Schwartz stanno attualmente collaborando all’adattamento cinematografico come sceneggiaturi.

 
 

Sweet Tooth 2: Netflix annuncia la data di uscita e diffonde la prima foto!

Sweet Tooth 2 stagione
Cr. Courtesy of Netflix © 2023

La data di uscita della seconda stagione di Sweet Tooth è stata annunciata insieme a una serie di nuove foto che mostrano ciò che i fan possono aspettarsi quando l’adattamento della serie di fumetti DC tornerà sulla piattaforma.

La serie Netflix di successo farà il suo ritorno giovedì 27 aprile 2023. Il cast dello show include Christian Convery come Gus, Nonso Anozie come Jepperd, Adeel Akhtar come Dr. Singh, Stefania LaVie Owen come Bear, Dania Ramirez come Aimee Eden, Aliza Vellani come Rani Singh, Naledi Murray come Wendy, Neil Sandilands come General Abbot, Marlon Williams come Johnny Abbot, Christopher Sean Cooper Jr. come Teddy Turtle e Yonas Kibreab come Finn Fox; con James Brolin come voce del narratore.Guarda le foto della seconda stagione di Sweet Tooth qui sotto:

Dieci anni fa il “Grande Crollo” ha gettato il mondo nel caos e dato vita a misteriosi esseri metà uomini e metà animali. Non sapendo se questi ibridi sono la causa o il risultato del virus, molte persone li temono e gli danno la caccia. Dopo aver vissuto dieci anni in un bosco remoto, Gus (Christian Convery), metà cervo e metà bambino, diventa amico del solitario Jepperd (Nonso Anozie). I due partono per un’avventura straordinaria attraverso quel che resta dell’America, alla ricerca di risposte sulle origini di Gus, sul passato di Jepperd e sul vero significato della parola casa. Ma la loro storia si popola di alleati e nemici inaspettati, mentre Gus impara che il ricco e pericoloso mondo al di là del bosco è ben più complesso di quanto immagini. Tratta dalla serie di fumetti DC scritta da Jeff Lemire, SWEET TOOTH è prodotta da Jim Mickle, Beth Schwartz, Robert Downey, Jr., Susan Downey, Amanda Burrell e Linda Moran.

Basato sulla serie di fumetti DC di Jeff Lemire, Sweet Tooth è prodotto da Jim Mickle, Susan Downey, Robert Downey, Jr., Amanda Burrell e Linda Moran. La serie è prodotta dalla Warner Bros. Television.

 
 

Keira Knightley sul possibile ritorno al franchise di Pirati dei Caraibi

Pirati dei Caraibi: Keira Knightley

Keira Knightley considera possibile un suo ritorno nel personaggio di Elizabeth Swann in un futuro sequel di Pirati dei Caraibi. Knightley ha interpretato l’eroina a partire da I pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna del 2003. Ha continuato a recitare nei successivi due sequel insieme a Johnny Depp e Orlando Bloom, con i film che vedono il suo personaggio passare da damigella in pericolo a un vero e proprio pirata. Elizabeth è stata vista l’ultima volta in Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar del 2017, dove ha fatto una breve apparizione.

Mentre parlava con ET alla premiere del suo nuovo film Lo Strangolatore di Boston (in arrivo su Disney+ il 17 marzo), a Keira Knightley è stato chiesto del potenziale ritorno di Elizabeth Swann nel franchise di Pirati dei Caraibi. La domanda è stata suggerita dai recenti commenti di Jerry Bruckheimer sul voler tornare alla serie con Depp. Knightley ha risposto chiedendo: “E Elizabeth Swan?” Poi è sembrata contenta di lasciare andare il personaggio, dicendo: “Voglio dire, è salpata così bene. È salpata con uno stile brillante”. Voi cosa ne pensate dell’eventuale ritorno di Elizabeth Swan nel franchise?

 
 

Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno, Tom Cruise vola nel primo poster

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno

Il primo poster diMission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno è stato diffuso e rivela un’incredibile acrobazia nel film di Tom CruiseMission: Impossible 7  uscirà nelle sale il 14 luglio 2023, mentre Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte due uscirà il 28 giugno 2024. Dai un’occhiata al  poster di Mission: Impossible 7 qui sotto.

Insieme a Tom Cruise e Hayley Atwell, tornano le star dei precedenti film di Mission: Impossible  Rebecca Ferguson (Doctor Sleep), Simon Pegg (Ready Player One), Ving Rhames (Pulp Fiction),  Vanessa Kirby  (Hobbs & Shaw) e Henry Czerny (Ready or Not), al fianco dei arrivati ​​Shea Whigham ( Joker ), Pom Klementieff ( Guardiani della Galassia 2, Avengers: Infinity War ) ed Esai Morales ( La Bamba ,  Titans ) che sostituiranno Nicholas Hoult (Mad Max: Fury Road) per il ruolo del cattivo.

Dopo il grande successo di critica e commerciale degli ultimi due film, lo sceneggiatore/regista Christopher McQuarrie ha siglato un accordo con lo studio per tornare a scrivere e dirigere i prossimi due episodi.

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno

 

Il settimo capitolo di MI si intitolerà Mission: Impossible – Dead Reckoning Part uno, mentre l’ottavo, Mission: Impossible – Dead Reckoning Part Due.

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 14 luglio 2023 e il 28 giugno 2024.

 
 

Florence Pugh e Andrew Garfield protagonisti di We Live In Time

Florence Pugh
Florence Pugh sul red carpet di Venezia nel 2022 - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Secondo Deadline, i candidati all’Oscar Florence Pugh e Andrew Garfield sono attualmente in trattative per i ruoli principali nell’imminente dramma di StudioCanal intitolato We Live In Time. Le notizie sul casting arrivano dopo che Florence Pugh e Andrew Garfield hanno recentemente presentato insieme il premio per la migliore sceneggiatura agli Academy Awards 2023.

We Live In Time sarà diretto da John Crowley (Brooklyn) e si baserà su una sceneggiatura scritta da Nick Payne. Ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi sono ancora tenuti nascosti. Tuttavia, il sito ha descritto il progetto come “una storia d’amore divertente, profondamente commovente e coinvolgente“. La produzione dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno. Il film sarà prodotto da Sunny March, con i dirigenti di StudioCanal Ron Halpern e Joe Naftalin scelti per supervisionare il progetto per conto della società.

Florence Pugh ha ottenuto il riconoscimento per i suoi ruoli da protagonista in ​​Midsommar di Ari Aster e Piccole donne di Greta Gerwig. Per la sua interpretazione di Amy March in quest’ultimo film, ha ottenuto la sua prima nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista. Nel 2021, è entrata a far parte del Marvel Cinematic Universe, dove è apparsa come Yelena Belova nel film Black Widow e nella serie Hawkeye. La vedremo presto in una serie di film di alto profilo tra cui OppenheimerDune: Parte 2 e Thunderbolts.

Garfield è meglio conosciuto per le sue interpretazioni in acclamati drammi come The Social NetworkNever Let Me GoHacksaw RidgeUnder the Silver Lake e The Eyes of Tammy Faye. Per la sua interpretazione principale nel ruolo del creatore di Rent Jonathan Larson in Tick, Tick…BOOM, ha ricevuto la sua seconda nomination all’Oscar come miglior attore. Alla fine del 2021, ha avuto la possibilità di riprendere il ruolo preferito dai fan di Peter Parker/Spider-Man dai suoi film di Amazing Spider-Man nel blockbuster di Sony Spider-Man: No Way Home .

 
 

Helltown: Oscar Isaac in trattative per la serie poliziesca di Amazon Studios

Oscar Isaac
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Secondo quanto apprendiamo da Deadline, il vincitore del Golden Globe Oscar Isaac è nella fase finale delle trattative per interpretare il ruolo principale nell’adattamento della serie di Amazon Studios di Helltown, basato sul romanzo thriller di Casey Sherman Helltown: The Untold Story of a Serial Killer on Cape Cod. Il progetto proviene da Robert Downey Jr. e Susan Downey, che sono i produttori esecutivi attraverso il loro società Team Downey.

Questo segnerebbe il primo grande progetto televisivo di Oscar Isaac dopo aver guidato la serie live-action Moon Knight di Disney+. Il suo prossimo progetto di alto profilo è Spider-Man: Across the Spider-Verse, dove riprenderà il ruolo di voce di Miguel O’Hara/ Spider-Man 2099.

L’adattamento di 8 episodi sarà diretto e prodotto esecutivamente dal regista svizzero Ed Berger, che ha recentemente vinto un Oscar come miglior film internazionale per il suo lavoro nel dramma di guerra di Netflix Niente di nuovo sul fronte occidentale. Se l’accordo di Oscar Isaac  andasse a buon fine, interpreterebbe il ruolo dello scrittore Kurt Vonnegut, durante il periodo in cui era un romanziere in difficoltà e un venditore di automobili. Descritto come una narrativa di vero crimine coinvolgente, risoluta e scioccante, il romanzo è incentrato sull’indagine di Vonnegut su un misterioso serial killer, così come sulla sua ossessione di catturarlo.

Helltown sarà scritto da Mohamad El Masri, che è stato anche scelto come produttore esecutivo insieme ad Amanda Burrell per Team Downey. Sherman e Gena Konstantinakos sono anche produttori esecutivi.

Prima di Charles Manson, c’era Tony Costa, il serial killer di Cape Cod. 1969: La scena hippie è vibrante a Provincetown, nel Massachusetts. Adolescenti dai capelli lunghi vagano per le strade, strimpellando chitarre e predicando pace e amore… e Tony Costa è al centro di tutto. Per un certo gruppo di giovani donne innamorate, è noto come Sire, il leader del loro movimento controcultura, l’uomo affascinante che parla in modo eloquente e distribuisce droghe allucinogene come caramelle. Ma sotto la sua persona benigna si nasconde una rabbia contorta e incontrollabile che minaccia di scatenarsi in qualsiasi momento. Tony Costa è l’uomo più pericoloso di Cape Cod e nessuno che incroci il suo cammino è al sicuro“, si legge nella sinossi del libro.

Quando le giovani donne cominciano a scomparire, il carisma naturale e il bell’aspetto di Costa inizialmente lo proteggono dai sospetti. Ma quando i corpi vengono scoperti, la polizia si avvicina a lui come principale sospettato. Nel frattempo, gli scrittori locali Kurt Vonnegut e Norman Mailer sono bloccati in una corsa disperata per assicurarsi la loro eredità come grandi icone letterarie, ed entrambi hanno messo gli occhi su Tony Costa e la cultura hippie intrisa di droga che rappresenta la loro prossima promettente storia. I due scrittori si lanciano in indagini indipendenti che alimentano la competizione tra due dei più grandi scrittori americani”.

 
 

Quentin Tarantino annuncia il suo decimo e ultimo film da regista: The Movie Critic

Quentin Tarantino The Movie Critic

Il decimo e ultimo film di Quentin Tarantino è stato rivelato e si intitola The Movie Critic. Nel corso della sua carriera, l’autore ha scritto e diretto nove lungometraggi: Le iene, Pulp Fiction, Jackie Brown, Kill Bill, A prova di morte, Bastardi senza gloria, Django Unchained, The Hateful Eight e, più recentemente, C’era una volta a Hollywood. Nel 2020, Tarantino ha annunciato i piani per il suo prossimo film, il decimo e ultimo come regista.

Secondo The Hollywood Reporter, Tarantino ha finito di scrivere la sceneggiatura originale che porta il titolo di The Movie Critic e si sta attualmente preparando a dirigere il film questo autunno. Le fonti descrivono la storia come “ambientata alla fine degli anni ’70 a Los Angeles con una protagonista femminile al centro”. The Movie Critic non ha ancora il sostegno di uno studio, anche se il progetto potrebbe essere presto acquisito da Sony, che avendo già distribuito C’era una volta a Hollywood, sembrerebbe avere una corsia preferenziale.

Ambientando The Movie Critic durante la fine degli anni ’70 a Los Angeles, Quentin Tarantino tornerà a un periodo che aveva già raccontato in C’era una volta a Hollywood che si collocava alla fine degli anni ’60. Mentre i dettagli precisi della trama vengono tenuti nascosti, è possibile che il personaggio protagonista che dà titolo al film possa essere basato sulla defunta grande Pauline Kael, una critica cinematografica incredibilmente influente e combattiva verso la quale Tarantino ha spesso espresso profonda ammirazione.

 
 

Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri: un labirinto pieno di mostri nella nuova clip

Dungeons & Dragons: L'Onore dei Ladri

La Paramount Pictures ha rilasciato un’altra clip dal prossimo film live-action Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri per il prossimo adattamento cinematografico live-action del popolare franchise di giochi da tavolo di Hasbro. L’arrivo nelle sale è previsto per il 31 marzo 2023.

Un affascinante ladro e un gruppo di improbabili avventurieri realizzano il colpo del secolo recuperando una reliquia perduta. Ma le cose si mettono male quando il gruppo si imbatte nelle persone sbagliate. Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri porta sul grande schermo lo straordinario mondo e lo spirito del leggendario gioco di ruolo in un’avventura divertente e ricca di azione.

Guarda la  clip di Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves  qui sotto:

Il film live-action di  Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è scritto e diretto dal  duo di Game Night  Jonathan Goldstein e John Francis Daley. Il film è interpretato da Chris Pine (Wonder Woman 1984), Michelle Rodriguez ( F9 ), Justice Smith (Detective Pikachu), Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale), Sophia Lillis (It film), Chloe Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean Page. Il film di Dungeons & Dragons  è coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. Sarà anche prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del suo accordo con eOne, il braccio di intrattenimento di Hasbro.

 
 

MCU: i 20 supereroi più potenti

20 supereroi più potenti MCU

Il Marvel Cinematic Universe è pieno di supereroi incredibilmente forti. L’adattamento degli eroi dei fumetti in live-action è popolare nel cinema e in TV da decenni, ma i Marvel Studios ci sono riusciti probabilmente meglio di chiunque altro, avendo realizzato oltre 30 film, otto serie TV su Disney+ e un intero universo di personaggi eroici in continua espansione. Dall’inizio del MCU con Iron Man del 2008, sono stati introdotti nel mondo una moltitudine di eroi, alcuni dei quali sono in grado di sconfiggere qualsiasi cattivo o di distruggere l’intero multiverso.

Dopo quattro fasi di avventure del MCU, i Marvel Studios sono costantemente alla ricerca di modi per innovare e portare nel mainstream nuovi eroi provenienti dagli oltre 80 anni di storia dei fumetti Marvel. Mentre alcuni dei supereroi del MCU sono personaggi simili a divinità che possiedono doni straordinari, molti sono semplici mortali, anche se questi eroi possono facilmente tenere testa ad alcuni dei più potenti cattivi del MCU, come Thanos e Kang il Conquistatore. Sebbene i Marvel Studios aggiungano sempre nuovi eroi, ci sono già state molte aggiunte forti al MCU che potrebbero mettere i brividi alle più grandi minacce del multiverso.

1Wanda Maximoff – Scarlet Witch

Scarlet Witch Wanda Maximoff MCU

Ci sono sicuramente personaggi impressionanti e potenti nell’epico universo condiviso dei Marvel Studios, ma la Strega Scarlatta è di gran lunga la più forte e terrificante supereroina trasformata in cattiva di tutte. Wanda Maximoff ha avuto uno dei viaggi più tumultuosi del MCU, che l’ha portata da volontaria dell’HYDRA, a Vendicatrice, a fuggitiva, a moglie e madre, e infine a cattiva in Doctor Strange nel Multiverso della follia. Ciò che più spaventa di Scarlet Witch, tuttavia, è che nessuno capisce veramente quanto sia potente, nemmeno lei stessa, il che la rende imprevedibile.

La capacità di Wanda di manipolare la probabilità e di lanciare incantesimi la rende un avversario formidabile per qualsiasi cattivo o eroe che sia. È l’essere Nexus dell’Universo 616, il che significa che ha la capacità di cambiare il futuro e alterare il flusso temporale e, da quando è entrata in possesso della Darkhold in WandaVision, è stata in grado di camminare nei sogni in un’altra realtà e di massacrare la squadra degli Illuminati su Terra-838 alla ricerca di America Chavez. Nonostante la sua morte apparente nel crollo del Monte Wundagore, si prevede che Scarlet Witch tornerà nel Marvel Cinematic Universe, potenzialmente con una maggiore comprensione del suo incomparabile potere.

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Le mura di Bergamo, la recensione del documentario di Stefano Savona

Nel marzo 2020 la città, dentro le sue mura, è un corpo malato. È un insieme di cellule, di tessuti, di organi che non riescono più a comunicare. Le strade si sono svuotate, gli scambi azzerati, gli incontri proibiti. Disconnesso dagli altri ogni corpo è solo all’interno delle sue mura. Le Mura di Bergamo è un docu-film che crea connessioni tra memoria e futuro, per accompagnare questa collettività, lungo le prime fasi della paziente opera di ricomposizione di quel tessuto intimo, familiare e sociale, che la pandemia ha lacerato.

Il protagonista de Le mura di Bergamo è la città, un corpo sociale che, come ogni organismo vivente, è costituito innanzitutto dalle infinite connessioni tra le sue parti. Le parole, gli sguardi, i gesti, i silenzi che questa narrazione testimonia sono un tentativo di rendere conto di qualcuna di queste connessioni, con la speranza che, rendendole visibili, il racconto cinematografico possa contribuire a consolidarle. Dopo tre anni dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo, Stefano Savona arriva al cinema con il suo documentario che di focalizza sulla città italiana dove tutto è iniziato. Una città che si è riunita nell’abbraccio delle sue mura.

Le mura di Bergamo, la recensione

Il corpo della città è un organismo devastato che prova a reagire. Medici, infermieri, pazienti, volontari, e anche chi non ha vissuto direttamente il dolore della malattia cerca un proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva. Raccogliere e raccontarsi le storie di chi non c’è più diventa una maniera per rielaborare il lutto privato e collettivo e per ragionare sul bisogno di una nuova ritualità della morte. Le mura di Bergamo diventa un supporto emotivo. Il documentario di Stefano Savona, soprattutto all’inizio è volutamente disturbante con le inquadrature reali di quello che succedeva dentro l’ospedale di Bergamo, dentro le incubatrici e reparti di terapia intensiva.

Forse troppo presto per raccontare questo tipo di realtà, come dicono gli stessi protagonisti del documentario, ma chi siamo noi per non raccontarla? Nessuno vuole rinnegare il passato e voltare le spalle, tutti cercano risposte e le cercano tra le persone che hanno accanto. Anche lo spettatore è come ipnotizzato da questo racconto dove le immagini in ospedale, crude e terribili, si intervallano video in bianco e nero di realtà ormai passate, di abbracci mancati e di gioventù perduta. La catastrofe umanitaria, come si è definita, non riguarda solo i morti di pandemia ma queste famiglie, per chi ha lavorato nel settore ospedaliero e per chi è stato lasciato senza un supporto.

I sopravvissuti al Covid-19 si tengono compagnia, cercano di mandare avanti le loro vite con dignità. Si raccontano le atrocità che hanno visto e vissuto sulla propria pelle, dei compagni di stanza che lottavano come loro ma che non ce l’ hanno fatta. Di mariti, padri, mogli, figli che la malattia ha portato via. Restare in vita per loro è come una condanna perché gli ricorda cosa hanno perso e cosa hanno subito. I sopravvissuti lottano, ma sono allo stesso tempo dispiaciuti di avercela fatta a discapito di membri della loro famiglia. La realtà de Le mura di Bergamo è una realtà che abbraccia tutti, come le mura abbracciano la città, le stesse mura si trasformano in braccia di volontari che aiutano come possono, con ogni mezzo a loro disposizione.

Raccontare è già una terapia

La commozione dei sopravvissuti quando gli viene concesso di tornare a casa perché sono guariti sa già di un tempo diverso. Le giornate si fanno più lunghe e l’estate arriva presto ma tra Le mura di Bergamo c’è ancora una battaglia da vincere. Quella commozione che porta i sopravvissuti a casa è una commozione verso il passato, verso una casa che non sarà mai più la stessa che rimane come un guscio vuoto ad aspettare in eterno una famiglia che non farà mai ritorno. I sopravvissuti rimangono spogliati della loro vita passata, ci si aggrappano, lottano per cercare di costruire i pilastri di un’altra vita, di una seconda possibilità.

Il gruppo di ascolto che si viene a creare grazie a questi volontari aiuta le persone sopravvissute a cercare di mettere insieme di questa vita. Ci si domanda se le persone siano pronte ad ascoltare le testimonianze dolorose di quei giorni, che ormai sembrano passato, ma che sono incise nelle loro menti. Si sente le esigenze di trattare i morti come tali, non come numeri o come una spunta da mettere su una lista infinita di nomi che la pandemia ha portato via. Bisogna dare alle persone il tempo del lutto, ma quanto tempo occorre? Nessuno sa la risposta perché nessuno ha avuto mai a che fare con una sofferenza così grande.

Le mura di Bergamo recensione

Un abbraccio di una città intera

Le mura di Bergamo diventano anche una metafora di unione, dove si riuniscono queste persone per cercare di essere d’aiuto alle famiglie dei defunti, per dare loro dignità. I volontari infatti non vogliono in alcun modo rivivere la morte ma attraverso di essa elaborare la vita che hanno davanti. Così un anno passa, vediamo immagini del documentario adattarsi con quanto visto in tv come il discorso del Presidente della Repubblica. Ma anche adesso, mentre noi parliamo, il documentario ha già compiuto tre anni dalla sua realizzazione e forse adesso era giunto il momento che vedesse la luce.

Le mura di Bergamo nato come un instant documentary, ha avuto fin da subito un approccio camaleontico alla narrazione della realtà. Se in un primo momento si è occupato della condizione dei pazienti all’interno dell’ospedale, si è poi spostato al di fuori di queste mura. Nella città di Bergamo, dentro quelle mura, i gruppi solidali per supporto emotivo, fisico e sociale si sono riuniti spontaneamente. Chiunque in quel periodo ha dato prova della profonda umanità che l’essere umano è in grado di trasmettere.

 
 

Everything Everywhere All At Once: il profondo significato del film

Everything Everywhere All At Once recensione film
Photo credit: Allyson Riggs - Courtesy of A24

Everything Everywhere All At Once, che ha trionfato agli Oscar 2023 aggiudicandosi ben sette statuette, sembra a prima vista un film d’azione incentrato sulla missione di salvare il multiverso, ma lo spettacolo visivo elaborato dai The Daniels contiene molteplici strati tematici che rendono il vero significato di questo “film dei record” incredibilmente profondo. La trama racconta la storia di Evelyn Wang (Michelle Yeoh), un’immigrata cinese di mezza età trapiantata negli Stati Uniti, dove gestisce una lavanderia a gettoni insieme al marito Waymond (Ke Huy Quan). Non solo l’attività di Evelyn è in crisi e si deve interfacciare con un’ultimatum del fisco, ma anche il suo matrimonio e la vita famigliare non sembrano andare per il meglio: Evelyn non riesce a relazionarsi con la figlia Joy (Stephanie Hsu) e ad accettare pienamente la sua personalità.

Everything Everywhere All At Once è diretto dal duo di Swiss Army Man Daniel Kwan e Daniel Scheinert (conosciuti come i Daniels). Nel film, il duo registico ha intrecciato fantasia, commedia, dramma familiare e fantascienza, con una trama sempre più assurda, affascinante ed esilarante che ruota attorno alla super villain Jobu Tupaki. Il film utilizza anche l’espediente della lotta su più fronti di Evelyn per elaborare una riflessione molto profonda, che analizziamo in questo articolo.

1La parola ai registi di Everything Everywhere All At Once

Anche i registi di Everything Everywhere All At Once, Daniel Kwan e Daniel Scheinert, sono intervenuti nella discussione sul loro film di successo. In una precedente intervista, i Daniels hanno rivelato come hanno ideato il concetto e la trama del film, nonché la filosofia della sua idea di multiverso. Quando Kwan propose per la prima volta la sua idea del multiverso a Scheinert, quest’ultimo spiegò che odiava i multiversi perché gli facevano provare pensieri nichilisti. Tuttavia, Kwan ha risposto con un compromesso che praticamente riassume il significato del film così come viene recepito dalla maggior parte del pubblico. Durante un’intervista con il Daniels, ecco cosa ha detto Kwan a Scheinert (via Radio Times) riguardo alla preoccupazione di quest’ultimo per l’insensatezza del multiverso:

Facciamo un film che sia nichilista e che lo riconosca!”. Poi la cosa è rimbalzata avanti e indietro fino a quando ci siamo detti: ‘Oh, il multiverso è la metafora perfetta di come ci si sente a vivere in questo momento’. Se possiamo esplorare tutte le nostre nevrosi e le nostre paure attraverso il multiverso, forse possiamo imparare qualcosa su noi stessi. E così è stato, stiamo solo inseguendo domande quando facciamo film – non conosciamo le risposte finché non lo mostriamo di fronte a un pubblico, a volte“.

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Ritratto della giovane in fiamme: curiosità sul cast e la location del film

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Regista di Naissance des pieuvres, Tomboy e Diamante nero, la francese Celine Sciamma si è sempre impegnata con i propri film a scandagliare l’animo femminile, alla ricerca delle sue componenti più pure e distintive. Allo stesso tempo, con le sue opere, si è frequentemente interrogata sul ruolo della donna all’interno della società attuale. Con il suo film del 2019, Ritratto della giovane in fiamme (qui la recensione) ha poi raggiunto una vera e propria maturità artistica, dando vita ad un’opera formalmente e contenutisticamente di grande valore.

Presentato al Festival di Cannes, dove ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura e la Queer Palm, il film è infatti una profonda riflessione sulla figura femminile nel tardo settecento (periodo in cui è ambientato il film) quanto nel nostro presente. Ma ancora, all’interno di Ritratto della giovane in fiamme emergono con forza temi come la passione, il potere, l’arte e la creazione artistica, i quali contribuiscono ad arricchire il racconto delle due protagoniste proponendo un ritratto completo su ciò che alla regista preme raccontare.

Ancora a distanza di qualche anno è questo un film particolarmente apprezzato e studiato, che nel 2022 è anche stato votato come 30esimo più importante film di tutti i tempi all’interno della classifica, aggiornata ogni dieci anni, della rivista Sight and Sound. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Ritratto della giovane in fiamme

Il film vede al centro della vicenda la talentuosa pittrice Marianne, che nella Francia prerivoluzionaria viene ingaggiata per fare il ritratto di Héloise, un dipinto destinato al futuro marito della giovane nobildonna. La ragazza, contraria alle nozze combinate, si rifiuta di posare: su indicazione della madre, Marianne comincia dunque a dipingerla di nascosto, fingendosi la sua dama di compagnia. Più il tempo passa e più rimangono sole sull’isola dove Héloise si trova a soggiornare, più tra le due donne nascerà un amore tanto travolgente quanto inaspettato, che cambierà per sempre la loro vita.

Per il ruolo di Héloise, la regista aveva in mente da subito l’attrice Adèle Haenel, con la quale aveva lavorato anche per il suo primo film. Le due, inoltre, hanno avuto una lunga relazione sentimentale, terminata in modo amichevole prima delle riprese del film. Nel ruolo di Marianne, invece, vi è l’attrice Noémie Merlant, divenuta particolarmente celebre a livello internazionale proprio grazie a questo film. Altri due personaggi di rilievo nel film sono la madre di Héloise, interpretata da Valeria Golino, e Luana Bajrami, che interpreta Sophie, la domestica. Salvo per alcune brevi comparse, non vi sono personaggi maschili all’interno del film.

Le location di Ritratto della giovane in fiamme

Una delle cose che colpisce di più del film è senza dubbio la sua location, accogliente ma allo stesso tempo selvaggia, perfetta per descrivere lo stato d’animo delle due protagoniste e l’evolvere della loro storia d’amore. Nel film si fa riferimento, come ambientazione, ad una vaga isola della Bretagna. Nello specifico, le riprese si sono svolte a Saint-Pierre-Quiberon, un comune francese di poco più di duemila abitati, situato nel dipartimento del Morbihan nella regione della Bretagna. Le riprese degli interni, invece, si sono svolte nella Chapelle-Gauthier, dove si trova una magione di particolare fascino.

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Altri dettagli da sapere su Ritratto della giovane in fiamme

Secondo Céline Sciamma, il film è una storia d’amore basata sull’uguaglianza. In altre parole, non si basa su gerarchie, rapporti di potere o seduzione preesistenti all’incontro. La sensazione doveva per lei essere quella di un dialogo che si inventa di volta in volta e che sorprende continuamente. Tutto il film è governato da questo principio nei rapporti tra i personaggi. L’amicizia con Sophie, la serva, che va oltre il rapporto di classe. Le franche discussioni con la contessa che ha lei stessa desideri e aspirazioni. Sciamma ha dunque puntato a ricercare una solidarietà e onestà tra i personaggi. Alla luce di ciò, il desiderio iniziale della regista era quello di costruire tale storia con due desideri apparentemente contraddittori alla base della scrittura.

In primo luogo, mostrare, passo dopo passo, com’è innamorarsi, il puro presente di tale sentimento e il piacere di viverlo.  Lì, la sua regia si concentra sulla confusione, l’esitazione e lo scambio romantico. In secondo luogo, ha scritto la storia dell’eco che una storia d’amore genera, di come risuona dentro di noi in tutta la sua portata. Lì, la sua regia si concentra sul ricordo, con il film come ricordo di quell’amore. Allo stesso modo, il film è concepito come un’esperienza sia del piacere di una passione nel presente sia del piacere della finzione emancipatrice per i personaggi e il pubblico. Questa doppia temporalità, per Sciamma, permette allo spettatore di vivere l’emozione e di riflettere su di essa.

Il trailer di Ritratto della giovane in fiamme e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Ritratto della giovane in fiamme grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 14 marzo alle ore 23:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

 
 

Rock Star: tutte le curiosità sul film con Mark Wahlberg

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Nel 1997 l’attore Mark Wahlberg è divenuto uno dei grandi protagonisti del cinema statunitense grazie a Boogie Nights – L’altra Hollywood, dove interpretava un giovane attore di cinema porno dalla sua ascesa al suo declino, il tutto nel contesto degli anni Ottanta, con tutti i cambiamenti che quegli anni hanno apportato all’industria del cinema per adulti. A pochi anni di distanza, nel 2001, Wahlberg è poi stato protagonista di un film che lo ha visto calarsi in una situazione simile. Si tratta di Rock Star, incentrato sull’ascesa e il declino di un cantante heavy metal, tra concerti, sesso e droga.

Diretto da Stephen Herek, regista anche di La carica dei 101 – Questa volta la magia è vera, e caratterizzato anche dall’esordio di George Clooney come produttore, il film vanta dunque diverse somiglianze con il film del 1997 con protagonista Wahlberg. Se quel film era liberamente ispirato alla vita del celebre attore porno John Holmes, in questo la vicenda è però ispirata alla band Judas Priest e al loro frontman Tim “Ripper” Owens. Si passa dunque dal contesto del cinema a luci rosse a quello della scena musicale, ma la cornice rimangono sempre quegli anni Ottanta tanto caotici, momento di passaggio verso un mondo completamente diverso.

Rock Star non fu però ben accolto dalla critica e si affermò come un deludente flop al box office. Nel corso degli anni ha però guadagnato una propria schiera di fan e per molti è ancora oggi un titolo cult da riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia oltre il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Rock Star

Protagonista del film è Chris “Izzy” Cole, impiegato di basso livello in un’azienda e grande fan della band heavy metal Steel Dragon. Dopo il lavoro, Chris si esibisce in concerti omaggio come cantante e leader di una tribute band, chiamata “Blood Pollution”. Durante uno di questi concerti viene notato dagli stessi Steel Dragon, che, dopo un provino, gli offrono il ruolo di cantante della loro band, in sostituzione del loro ex compagno, Bobby Beers, cacciato dal gruppo perché accusato di non dedicarsi pienamente alla band. Accettando, Chris viene catapultato nel mondo del successo, conoscendone però tanto gli aspetti più positivi quanto quelli negativi.

Come anticipato, ad interpretare Chris “Izzy” Cole vi è l’attore Mark Wahlberg. Prima di intraprendere una carriera nel cinema, egli era noto come rapper con il nome di Marky Mark. Proprio quell’esperienza gli è stata utile per questo film, poiché durante la sua attività come rapper ebbe modo di conoscere diverse rock star, potendo poi ispirarsi al loro modo d’essere al momento di interpretare Chris in questo film. Non è tuttavia lui a cantare in Rock Star, venendo infatti doppiato dal cantante Michael Matijevic, della band heavy metal Steelheart. Accanto a Wahlberg, nel ruolo della sua fidanzata Emily Poule, vi è invece l’attrice Jennifer Aniston.

Sono poi presenti gli attori Timothy Olyphant nel ruolo di Rob Malcolm, chitarrista dei Blood Pollution, mentre Dominic West è il chitarrista degli Steel Dragon Kirk Cuddy e Jason Flemyng il cantante cacciato Bobby Beers. Il resto della band è invece interpretato da veri musicisti, ovvero Zakk Wylde nei panni di Ghode, Jeff Pilson in quelli di Jorgen e Jason Bonham nel ruolo di A.C. Altri noti attori del film sono poi Timothy Spall nel ruolo di Mats, manager del gruppo, e Dagmara Dominczyk in quelli di Tania Asher, addetta alle pubbliche relazioni della band.

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Rock Star: la vera storia oltre il film

Come anticipato, la storia qui è vagamente ispirata alla vicenda di Tim Owens, il cantante dei Judas Priest, scelto per rimpiazzare il cantante originario del gruppo, Rob Halford, il quale intorno al 1993 decise di abbandonare la band per via di problematiche personali e per dar vita a progetti da solista. Owens venne notato proprio durante un concerto della sua cover band dei Judas Priest, nel 1996. Esattamente come nel film, l’ingaggio avvenne dopo l’audizione di un solo brano: Victim of Changes. Il suo arrivo nella band mise fine ad un lungo periodo di smarrimento, iniziato ovviamente con l’abbandono di Halford.

I fan della band non sono però naturalmente contenti di quel cambio e i due dischi che vengono pubblicati in quegli anni, Jugulator (1997) e Demolition (2001), vengono accolti in modo piuttosto freddo e il secondo dei due è ancora oggi l’album meno venduto dei Judas Priest. Nel 2002, Owens abbandona infine la band. Se alcuni riportano che la separazione sia stata amichevole e consensuale, altri affermano invece che i restanti membri dei Judas Priest si siano pentiti nell’aver frettolosamente scelto Owens, il quale però ha sempre affermato di non provare rammarico e di essere entusiasta di quell’esperienza.

L’abbandono di Owens, infine, ha favorito il ritorno di Halford, ricongiuntosi con la band nel 2003. Al di là dell’ispirazione ai Judas Priest, il film contiene diversi altri riferimenti ad eventi realmente accaduti. L’episodio della caduta sul palco, ad esempio, è ispirato al cantante degli Iron Maiden, il quale durante l’esibizione al Rock in Rio del 1985 correndo colpì accidentalmente una chitarra, riportando una vistosa ferita sanguinante alla testa. O ancora, quando Chris riattacca il telefono in faccia a Kirk Cuddy, credendo che la sua telefonata fosse solo una presa in giro, è accaduta realmente al chitarrista Eddie Van Halen, il quale non credeva di essere realmente stato scelto per partecipare al brano Beat It di Michael Jackson.

Il trailer di Rock Star e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Rock Star grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 14 marzo alle ore 21:00 sul canale Warner TV.

Fonte: IMDb

 
 

The Last of Us prossimamente in home video

The Last of Us

The Last of Us, l’atteso adattamento televisivo di uno dei titoli più amati dai videogiocatori che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, arriva prossimamente in 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD per Warner Bros. Home Entertainment. Basata sull’omonimo videogioco di successo, The Last of Us  ha registrato il secondo più grande debutto per una serie targata HBO, dietro solo a “House of the Dragon”, ottenendo una crescita di audience costante nel corso della sua messa in onda, con un aumento del 75% di share nel suo finale di stagione, in onda in tutto il mondo domenica 12 marzo.

In attesa della seconda stagione – la serie è stata recentemente rinnovata – gli appassionati di The Last of US potranno presto acquistare la loro copia dell’acclamatissima prima stagione, The Last of Us: Stagione 1, in 4K Ultra HD™, Blu-ray™ e DVD: disponibile a partire da domani in preorder sui maggiori siti di e-commerce. Ad accompagnare i 9 episodi della prima stagione saranno quasi 3 ore di inediti contenuti speciali incluse tre nuovissime e imperdibili featurette.

La storia di The Last of Us si svolge 20 anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire di nascosto Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante attraverso gli Stati Uniti nel quale i due dovranno dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Tra le star della prima stagione Pedro Pascal, protagonista della serie nel ruolo di Joel e Bella Ramsey, che interpreta il personaggio di Ellie. Nel cast anche Gabriel Luna, nel ruolo di Tommy, Anna Torv che interpreta Tess, Nico Parker è Sarah, Murray Bartlett è Frank, Nick Offerman è Bill, Melanie Lynskey è Kathleen, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene, Jeffrey Pierce interpreta Perry, Lamar Johnson è Henry, Keivonn Woodard è Sam, Graham Greene è Marlon ed Elaine Miles riveste i panni di Florence. Fanno parte del cast anche Ashley Johnson e Troy Baker.

Con un punteggio di 96% su Rotten Tomatoes, The Last of Us è stato acclamato come “il nuovo grande successo della HBO” da Rolling Stone mentre per Varietypresto questa sarà considerata come una delle migliori serie della storia della televisione“. Secondo IndieWire The Last of Usè il migliore adattamento da un videogioco“, con IGN che l’ha riconosciuta come “una brillante rivisitazione di una delle storie più amate del mondo dei videogame” e ha aggiunto che “offre uno spettacolo arricchente per i fan del titolo di successo di PlayStation, riuscendo al contempo ad appassionare i nuovi arrivati”. La CNN ha definito la narrazione della serie “decisamente impavida e risoluta, capace di creare scenari e momenti di assoluto terrore alternati a scene toccanti e totalmente tragiche“.

The Last of Us, basata sull’omonimo videogioco sviluppato da Naughty Dog in esclusiva per le piattaforme PlayStation e acclamato dalla critica, è scritto da Craig Mazin (anche produttore esecutivo della serie, già premiato con l’Emmy Award per “Chernobyl“) e Neil Druckmann (creatore e sceneggiatore del pluripremiato franchise “The Last of Us” e co-presidente di Naughty Dog). La serie è una coproduzione con Sony Pictures Television, ed è prodotta da Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan e Rose Lam. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog.

La colonna sonora di The Last of Us è già disponibile e presenta brani originali ad opera del due volte vincitore dell’Oscar® Gustavo Santaolalla e di David Fleming. Avendo realizzato sia la colonna sonora del videogioco originale che del suo sequel del 2020, Gustavo Santaolalla si è basato sul suo lavoro precedente, espandendo il paesaggio sonoro intimo guidato dalla chitarra, per ottenere una colonna sonora carica di emozioni, come la storia stessa. Oltre alla colonna sonora, l’album include anche la cover di Nick Offerman di “Long Long Time” di Linda Ronstadt, e la cover di Jessica Mazin di “Never Let Me Down Again” dei Depeche Mode.

The Last of Us: La prima stagione completa sarà disponible per il preorder da domani nelle versioni in 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD sui maggiori siti di e-commerce.

TRA I CONTENUTI SPECIALI TRE ESCLUSIVE FEATURETTE PER 4K, BLU-RAY E DVD:

  • The Last of Us: Stranger Than Fiction – Il cast della serie ed i filmmaker si confrontano con esperti di sopravvivenza, microbiologia e parassitologia per un approfondimento agghiacciante sulla realtà del fungo parassita e della successiva apocalisse presentata in The Last of Us.
  • Controllers Down: Adapting The Last of Us – Segui il viaggio di The Last of Us dalla console allo schermo, mentre il cast e i filmmaker ci accompagnano nel processo di espansione del mondo dando nuova vita agli amati personaggi del gioco.
  • From Levels to Live Action – Scopri come la serie TV The Last of Us ha incorporato e ampliato i momenti di gioco preferiti dai fan.

Informazioni sui Prezzi e la Serie:

The Last of Us: La prima stagione completa

Include 9 episodi:

  1. When You’re Lost in the Darkness (Quando sei perso nell’oscurità)
  2. Infected (Gli Infetti)
  3. Long, Long Time (Molto, molto tempo)
  4. Please Hold to My Hand (Per favore, stringimi la mano)
  5. Endure and Survive (Resistere e sopravvivere)
  6. Kin (Famiglia)
  7. Left Behind
  8. When We Are in Need
  9. Look for the Light

PRODOTTO   SRP

  • Steelbook 4K Ultra HD 59.99 €
  • 4K Ultra HD 49.99 €
  • Blu-ray™ 39.99 €
  • DVD  29.99 €
 
 

Magic Mike – The Last Dance da oggi su tutte le principali piattaforme digitali

Magic Mike - The Last Dance

Magic Mike – The Last Dance è disponibile da oggi, martedì 14 marzo, per l’acquisto su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TVe, a partire dal 21 Marzo, anche a noleggio su Sky Primafila e Mediaset Infinity

Dopo lo straordinario successo di critica e pubblico, Magic Mike – The Last Dance riunisce nuovamente il team creativo del primo film: Channing Tatum riprende il ruolo di Mike Lane, mentre Steven Soderbergh torna alla regia del film, basato su una sceneggiatura di Reid Carolin, già autore dei primi due capitoli della saga. Protagonista al fianco di Tatum è Salma Hayek Pinault (“House of Gucci”, “Come ti ammazzo il bodyguard 2: La moglie del sicario”).

Dopo una lunga pausa e in seguito ad un affare fallito che lo ha lasciato al verde, costringendolo a lavorare come bar tender nei locali della Florida, per “Magic” Mike Lane (Tatum) è giunta l’ora di tornare sul palco. Con la speranza di partecipare a quello che considera l’ultimo show della sua carriera, Mike si dirige a Londra con una donna ricca e altolocata (Salma Hayek Pinault) che lo attira con un’offerta che non può rifiutare… e un’agenda già pianificata. La posta in gioco è altissima quando Mike scopre cosa ha veramente in mente la donna: riuscirà, insieme ad un nuovo gruppo di ballerini da rimettere in carreggiata, ad essere in grado di farcela?

I produttori del film sono Nick Wechsler, Gregory Jacobs, Tatum, Carolin e Piter Kiernan; mentre Julie M. Anderson è la produttrice esecutiva. Fanno parte del cast insieme a Tatum e alla Hayek Pinault: Ayub Khan Din (“Ackley Bridge”); la new entry Jemelia George; Juliette Motamed(“We Are Lady Parts”) e Vicki Pepperdine (“Johnny English colpisce ancora”).

Il team creativo di Soderbergh che ha lavorato dietro le quinte, include lo scenografo Pat Campbell (“The Bastard Son & The Devil Himself”), il costumista Christopher Peterson (“The Irishman”) e il supervisore musicale Season Kent (“KIMI”, “Lasciali parlare”), con le coreografie di Alison Faulk e Luke Broadlick, già entrambi parte del franchise di “Magic Mike”. Magic Mike – The Last Dance è stato distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.

 
 

Era Ora, il film con Edoardo Leo dal 16 marzo solo su Netflix

era ora

E se un anno della vostra vita durasse un solo giorno? Netflix annuncia che ERA ORA, il film diretto da Alessandro Aronadio, con protagonisti Edoardo Leo e Barbara Ronchi, sarà disponibile dal 16 marzo solo su Netflix.

La commedia romantica, prodotta da BIM Produzione (una società del Gruppo Wild Bunch), Palomar (Mediawan Group) e Vision Distribution, dopo il passaggio all’ultima Festa del Cinema di Roma (sezione Grand Public), è in arrivo in Italia e contemporaneamente nei 190 Paesi in cui è disponibile il servizio.

La trama di Era Ora

In “Era Ora”, Dante (Edoardo Leo) e Alice (Barbara Ronchi) si amano alla follia. Peccato che lui sia la tipica persona a cui una giornata non basta mai, che arriva sempre in ritardo e si barcamena a fatica tra i mille impegni quotidiani di lavoro e vita privata. Succede anche il primo giorno dei suoi quarant’anni, quando Dante si presenta in ritardo di ore alla sua festa di compleanno. A detta sua, la soluzione sembra a portata di mano: se lavorerà abbastanza, magari tra qualche anno sarà riuscito a comprarsi un po’ di tempo. Ma cosa succede quando l’indomani si sveglia e si ritrova un anno in avanti? Come è possibile che sia già il giorno del suo quarantunesimo compleanno? E come fa Alice a essere incinta di quattro mesi? Cosa ne è stato del resto del suo anno?

Quando, a un suo nuovo risveglio, Alice gli mette tra le braccia una bella bambina di qualche mese augurandogli buon quarantaduesimo compleanno, Dante realizza definitivamente di essere stato catapultato in un incubo a occhi aperti: per qualche inspiegabile motivo sta vivendo una vita accelerata, di cui non ha memoria né controllo. Riuscirà a comprendere il valore del tempo prima che la sua vita vada a rotoli?

ERA ORA, tratta dal film “Long Story Short” (scritto e diretto da Josh Lawson), è un’esilarante e commovente romantic comedy su quella stravagante avventura che ci ostiniamo a chiamare tempo. Prodotto da Carlo Degli Esposti, Nicola Serra, Riccardo Russo, vede nel cast anche Mario Sgueglia, Francesca Cavallin, Raz Degan, Massimo Wertmüller e Andrea Purgatori.

 
 

Bridget Jones’s Baby: trama, cast e finale del film

Bridget Jones's Baby film

Uscito nel 2001 al cinema, il film Il diario di Bridget Jones si è imposto come una delle commedie romantiche più apprezzate e iconiche del nuovo millennio. Allo stesso tempo, questo titolo consacrò la carriera di Renée Zellweger, la quale ricevette anche una candidatura al premio Oscar come miglior attrice. Con un incasso di oltre 280 milioni di dollari, fu dunque questo un successo straordinario, poi seguito da un altrettanto apprezzato sequel intitolato Che pasticcio Bridget Jones!, uscito in sala nel 2004. A distanza di dodici anni, nel 2016, è infine stato realizzato il terzo capitolo, dal titolo Bridget Jones’s Baby.

Diretto da Sharon Maguire, già regista del primo film, questo è nuovamente basato sulle vicende riguardanti il personaggio ideato da Helen Fielding. Non si tratta però di un adattamento né del terzo romanzo della serie, Bridget Jones’s Guide to Life, né del quarto, Bridget Jones, un amore di ragazzo. Il nuovo film trae piuttosto ispirazione dagli articoli scritti dalla Fielding per il giornale The Independent nel 2005. Dopo anni di attesa, dunque, la simpatica e stravagante Bridget Jones è tornata sul grande schermo, con un film affermatosi nuovamente come un grande successo di pubblico.

Questo terzo capitolo è infatti arrivato ad un incasso complessivo di circa 212 milioni di dollari, confermando il grande affetto nei confronti del personaggio. L’evoluzione da lei vissuta, con lei qui alle prese con la genitorialità, è stato poi un elemento apprezzato da molti. Divertente e brillante, Bridget Jones’s Baby è dunque un terzo capitolo da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al libro, alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bridget Jones’s Baby: la trama del film

Protagonista del film è ancora una volta l’impacciata Bridget Jones, nuovamente alle prese con i suoi intensi drammi amorosi. Dopo aver messo fine alla sua relazione con Mark Darcy, Bridget decide di dedicarsi completamente alla carriera e al lavoro. Nonostante la donna sia riuscita a perfezionare il suo aspetto, lasciandosi alle spalle lo stile trasandato e i chili in eccesso, la vita continua a farle contemplare la sua solitudine. Grazie all’insistenza dell’amica Miranda, Bridget si concede un weekend all’insegna della musica e dell’alcol, durante il quale incontra l’affascinante Jack Qwant.

L’uomo è conquistato dalla spontaneità della donna e, dopo una serie di malintesi esilaranti, i due trascorrono insieme una notte di vera passione. Il weekend successivo, Bridget incontra però nuovamente Darcy, alle prese con un eclatante caso che richiama l’attenzione mediatica. L’ex coppia non riesce a nascondere i propri sentimenti e i due si concedono un’ultima notte insieme. Quello che sembrerebbe un dilemma amoroso, tuttavia, si trasforma in un vero e proprio rompicapo quando Bridget scopre di essere incinta. Nell’attesa che il bambino nasca, Bridget si trova dunque a cercare di capire chi possa essere il padre e chi lei spera che sia davvero.

Bridget Jones's Baby cast

Bridget Jones’s Baby: il cast del film

Per dar vita ad un nuovo film su Bridget Jones, era necessario avere la stessa attrice dei precedenti due capitoli. Renée Zellweger, che mancava da ben sei anni al cinema, accettò di riprendere il ruolo, interessata principalmente a scoprire in che modo fosse cambiata la protagonista. Per prepararsi a riprendere il personaggio, l’attrice decise anche di lavorare per un periodo presso una rete televisiva, apprendendo quanto occorreva sul mestiere. Questo terzo film, inoltre, è il primo per cui la Zellweger non ha dovuto prendere peso per interpretare Bridget Jones. Si è trattata di una scelta piuttosto contestata, in quanto il personaggio è noto per avere un fisico da persona qualunque.

Accanto a lei, nel ruolo di Mark Darcy torna invece l’attore Colin Firth, mentre Jack Qwant è interpretato da Patrick Dempsey, noto per la serie Grey’s Anatomy. Firth ha in seguito dichiarato che il suo nuovo rivale era molto più intimidatorio rispetto a quello dei precedenti film, in quanto Dempsey possiede un carisma non indifferente. Hugh Grant, invece, non ha ripreso il ruolo di Daniel Cleaver, in quanto non soddisfatto dalla sceneggiatura. Nel film compare poi anche la premio Oscar Emma Thompson, nel ruolo della dottoressa Rawlings. Il suo coinvolgimento nella pellicola è stato tenuto nascosto sino all’ultimo. Nel film compare infine anche il celebre cantante Ed Sheeran nel ruolo di sé stesso.

Il finale di Bridget Jones’s Baby, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Data la trama, la principale domanda alla base del film è naturalmente riguardo a chi sia davvero il padre del bambino che Bridget Jones porta in grembo. Non essendo tratto da uno dei romanzi della scrittrice, il film presenta un finale originale e che non c’è modo di prevedere prima della visione del film, salvo leggere volontariamente degli spoiler a riguardo. Gli stessi attori coinvolti nel film, inoltre, non sapevano minimamente chi si sarebbe rivelato essere il padre. Per mantenere il segreto, la regista e i produttori decisero di girare tre differenti finali, senza rivelare quale di questi sarebbe poi stato utilizzato nel film. Ciò ha permesso agli stessi interpreti di vivere un’autentica sorpresa una volta in sala.

Per scoprire dunque chi è il padre del bambino di Bridget Jones, non resta che vedere il film. È possibile fruire di Bridget Jones’s Baby grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 14 marzo alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

 
 

Black Phone, l’horror di Scott Derrickson arriva su SKY

Black Phone film 2022

Dopo Doctor Strange, il regista Scott Derrickson torna al cinema dell’orrore con il thriller horror targato Blumhouse BLACK PHONE, in prima tv giovedì 16 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K, in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Con protagonisti il quattro volte candidato agli Oscar Ethan Hawke, che interpreta il ruolo più terrificante della sua carriera, e Mason Thames, al suo primo ruolo cinematografico, il film vede anche la partecipazione di Madeleine McGraw, Jeremy Davies e James Ransone.

La storia è basata sul pluripremiato racconto breve di Joe Hill tratto dal suo bestseller del New York Times 20thCentury Ghosts e la sceneggiatura è firmata da Scott Derrickson e C. Robert Cargill.

La trama del film

Finney, un tredicenne timido ma perspicace, viene rapito da un sadico assassino (Hawke) e intrappolato in un seminterrato insonorizzato dove urlare serve a poco. Quando un telefono scollegato appeso alla parete inizia a squillare, Finney scopre di poter sentire le voci delle precedenti vittime dell’assassino. E sono pronte a fare di tutto perché ciò che è successo a loro non accada anche a Finney.

BLACK PHONE– Giovedì 16 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K, in streaming su NOW e disponibile on demand anche in qualità 4K.

 
 

The Glory: tra bullismo e vendetta, tutto quello che c’è da sapere sulla serie coreana di Netflix

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Dopo popolari serie coreane come Hellbound, It’s Ok Not To Be Ok e la pluripremiata Squid Game, su Netflix sono da poco arrivati gli episodi conclusivi di un altro prodotto seriale che ha riscosso grande successo. Si tratta di The Glory, una serie divisa in due parti da 8 episodi l’una, incentrata sui temi del bullismo e della vendetta. Scritta da Kim Eun-sook e diretta da Ahn Gil-ho, essa si presenta dunque come un’opera cupa, di genere thriller, dotata di tutti quegli elementi capaci di attrarre numerosi spettatori e conquistarli poi con il suo affrontare questioni particolarmente delicate attraverso punti di vista insoliti.

Questo perché, come il regista coreano Park Chan-wook ha magnificamente raccontato con la sua trilogia della vendetta (Mr. Vendetta, Old Boy, Lady Vendetta), la vittima può trasformarsi in carnefice e dar vita ad una personalissima ricerca della giustizia. Il confine tra bene e male diventa dunque estremamente labile e, come accade anche per The Glory, per lo spettatore diventa difficile giudicare le azioni del protagonista di turno. Fino a che punto, infatti, la vendetta è giustificabile? Naturalmente in The Glory emergono anche altre tematiche oltre a quella della vendetta, dal divario esistente tra ricchi e poveri fino al già citato bullismo, un atto a partire dal quale si scatena tutto il resto.

La trama e il cast di The Glory

Protagonista della serie è Dong-eun, la quale è stata vittima di perfidi e feroci atti di bullismo durante gli anni del liceo, al punto da essere stata costretta ad abbandonare la scuola. Il gruppo di quattro giovani criminali che l’hanno maltrattata è capeggiato da Yeon-jin, una ragazza di buona famiglia, viziata e immancabilmente circondata dal lusso. A distanza di anni, Dong-eun ancora non riesce a dimenticare ciò che ha subito, tanto da arrivare a pensare di volersi togliere la vita. Le cicatrici che ancora porta sul suo corpo, però, le fanno scegliere un’altra strada: quella della vendetta. Ricercando un senso di gloria, Dong-eun intraprenderà percorsi molto pericolosi, abbandonando ogni possibile senso di pietà.

Ad interpretare Dong-eun vi è l’attrice Song Hye-kyo, nota per serie come Autumn in My Heart, All In e Full House. Accanto a lei si ritrova l’attore Lee Do-hyun nel ruolo di Joo Yeo-jeong, che diventa suo complice, e Lim Ji-yeon in quelli di Park Yeon-jin, la leader del gruppo di bulli. Completano il cast principale gli attori Yeom Hye-ran in quelli di Kang Hyeon-nam, altra alleata di Dong-eun in cerca a sua volta di vendetta, Park Sung-hoon in quelli di Jeon-Jae-joon, un altro dei membri del gruppo di bulli, e Jung Sung-il nel ruolo di Ha Do-yeong, marito di Yeon-jin. Kim Gun-woo, infine, interpreta Son Myeong-oh, un altro dei principali membri del gruppo di bulli.

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The Glory: la stagione 2 e il finale della serie

La Prima parte della serie, composta da 8 episodi, si concludeva con l’attuazione delle fasi iniziali del piano di vendetta Dong-eun, la quale è riuscita a generare un forte contrasto tra Yeon-jin e suo marito Do-yeong. Proprio Yeon-jin, oggetto primario della vendetta di Dong-eun, è però riuscita a scoprire il piano della sua rivale, cosa che le permette ora di poter dar vita ad una propria contro azione. Allo stesso tempo, Yeo-jeong scopre che Dong-eun gli ha mentito riguardo l’esistenza di una ragazza uccisa tempo addietro da Yeon-jin, cosa che rischia ora di far cedere la sua fiducia. La realtà però è più complessa del previsto e i misteri sono ancora molti. Da qui riparte dunque la Seconda Parte della serie, composta da altri 8 episodi.

[SEGUONO SPOILER] Giunti al finale dell’ultimo episodio della Parte 2, Yeon-jin viene richiamata anonimamente alla boutique per recuperare la bottiglia, dove trova il negozio già trattato come una scena del crimine dalla polizia, e viene arrestata. Do-yeong e Ye-Sol si trasferiscono in Europa per iniziare una nuova vita lì. Young-ae viene invece arrestato con l’accusa di omicidio. Il detective Choi si rende conto che Dong-eun ha orchestrato la catena degli eventi, ma decide di lasciarla andare, riconoscendo che era lei la vera vittima. Dong-eun brucia a quel punto i suoi materiali e progetta di porre fine alla sua vita saltando giù dallo stesso punto in cui è morta So-hee, ma Sang-im arriva per dirle che la sua morte devasterà Yeo-jeong.

Sei mesi dopo, Dong-eun rientra nella vita di Yeo-jeong, offrendosi di essere la sua “carnefice” nella sua ricerca di vendetta contro Yeong-cheon. A quel punto, Dong-eun, con Yeo-jeong sotto la sua ala protettrice, orchestrano una serie di eventi che li portano a essere impiegati nel sistema carcerario in cui è detenuto Yeong-cheon. Il finale, dunque, risulta piuttosto aperto e lascia spazio ad ulteriori racconti. Non è ancora noto se di The Glory verrà realizzata una Parte 3, ma di base gli elementi affinché ciò avvenga ci sono tutti. Netflix non ha però ancora confermato nulla a riguardo ma è certo che se la serie dovesse continuare ad avere ottimi ascolti, le possibilità di vedere altri piani di vendetta di Dong-eun e Yeo-jeon si farebbero più concrete.

Il trailer di The Glory e come vederla in streaming

Come anticipato, è possibile fruire di The Glory grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix. Per vedere la serie, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo. Attualmente, The Glory è uno dei prodotti più visti della piattaforma in Italia, trovandosi al 3° posto nella Top 10 delle Serie Tv più viste.

Fonti: IMDb