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Indiana Jones e il Quadrante del Destino, il quinto capitolo della saga ha una scena post-credits?

Indiana Jones e il Quadrante del Destino, diretto questa volta da James Mangold, è finalmente arrivato in sala, dopo una lunga e impaziente attesa. Tanta è stata – ed è ancora – la commozione attorno al film, iniziata quando Harrison Ford – visibilmente emozionato – ha partecipato alla 76° edizione del Festival di Cannes per presentare il quinto volume di una delle saghe adventure più amate di sempre. L’attore, che ha vestito per diverso tempo i panni dell’archeologo avventuriero Indiana Jones, con questo capitolo appende al chiodo cappello e frusta, guardando con orgoglio e ammirazione a tutto ciò che è andato costruendosi attorno al franchise.

Sappiamo però che la Lucasfilm non ha intenzione di “chiudere i battenti” su questa saga, ma anzi sta già considerando altre strade per poter continuare a far vivere il franchise con degli spin-off. Quindi, vien da chiedersi: Indiana Jones e il Quadrante del Destino ha una scena post-credits che anticipa quello che potrebbe essere il futuro della saga? Scopriamolo.

Nessuna scena post-credits in Indiana Jones e il Quadrante del Destino

Indiana Jones e il Quadrante del Destino Harrison Ford
Indiana Jones (Harrison Ford) in Lucasfilm’s IJ5. ©2022 Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino alla 76° edizione del Festival di Cannes ha ricevuto molti applausi, ed Harrison Ford – che dal 1981 indossa cappello e frusta per dare vita allo straordinario Indiana Jones – ha anche avuto per l’occasione una standing ovation molto toccante. L’ultimo capitolo di questa avvincente saga, seguita fino a Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo da Steven Spielberg, rappresenta l’addio di Ford all’iconico archeologo, seppur le sue avventure e la sua temerarietà continueranno a vivere in tutti coloro che lo hanno amato negli anni.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino non avrà una scena post-credits, nonostante siano oramai un must in blockbuster come questi. La notizia, in realtà, era già stata confermata con la sua proiezione pubblica nell’ambito festivaliero. Ciò non significa che il pubblico debba subito alzarsi alla fine dell’ultima scena, perché è sempre bene poter leggere i titoli di coda e dare valore a tutti i comparti che hanno lavorato duramente. Godendosi anche, ancora una volta, il tema musicale di John Williams.

Perché è un bene che il film non contenga una scena post-credits?

Indiana Jones e il Quadrante del Destino harrison ford
Indiana Jones (Harrison Ford) in Lucasfilm’s IJ5. ©2022 Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved.

La presenza delle scene post-credits è oramai diventata fondamentale per anticipare quello che verrà dopo. Nel caso di Indiana Jones e il Quadrante del Destino la sua assenza è un bene, seppur questo possa lasciare a bocca asciutta tutti i fan che hanno il desiderio di scoprire quali potrebbero essere le prossime novità, sia che si tratti di un continuo della saga, oppure di alcuni spin-off.

In questo caso, però, non avere alcuna nuova sequenza a metà titoli di coda si rivela una giusta scelta, in quanto così facendo non si ha modo di distogliere l’attenzione da quello che è effettivamente il film: l’addio all’Indiana Jones di Harrison Ford. Lo spettatore può così godersi maggiormente il momento e focalizzarsi su quello per cui è stato concepito questo capitolo: l’ultima avvincente storia dell’archeologo.

Lucca Comics & Games 2023: le prime anticipazioni del programma

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Che cosa spinge ogni anno centinaia di migliaia di persone a riunirsi nella città di Lucca per celebrare la passione per il gioco, il fumetto, i manga, il cinema d’animazione, le serie tv, la narrativa fantasy? Probabilmente il fatto che “la felicità è autentica solo se condivisa”, come affermava, parafrasando Lev Tolstoj, il protagonista del film Into the Wild.

In un mondo in cui la tecnologia ci spinge sempre più al culto del sé e al distacco dagli altri, il valore della condivisione delle esperienze trova nella cultura pop una potente e vitale forma di espressione. Ecco perché Lucca Comics & Games 2023, consapevole di questa necessità di connessione, ha scelto proprio TOGETHER (“insieme”) come tema dominante per l’edizione del 2023.

È un invito a riscoprire il valore della comunità e della condivisione delle proprie passioni, in un viaggio avventuroso che non è dissimile da quello compiuto dai nostri personaggi preferiti nei fumetti, nelle serie tv e nei giochi da tavolo. E del resto, nelle narrazioni contemporanee, è proprio il senso della collettività il cuore pulsante che dà vita a opere straordinarie. Ogni opera a fumetti è spesso il risultato del talento combinato di autori, disegnatori, sceneggiatori, letteristi e coloristi, che lavorano insieme per dar vita alla storia in grado di rapirci il cuore. E che dire del cinema o del videogioco, arti collettive in cui registi, game-designer, attori, concept artist e una moltitudine di professionisti danzano all’unisono per creare nuove magie sui nostri schermi? Che l’uomo sia animale sociale lo aveva già capito Aristotele. Che divertimento, felicità e passione siano meglio in compagnia ce lo hanno detto non solo Sean Penn o Tolstoj ma anche Ash Ketchum, che nel quarto film dei Pokémon afferma baldanzoso: “Sono noto come amante del divertimento… ma per condividerlo! Così il gusto raddoppia, anzi triplica!”.

In un mondo definito dal modo in cui lo sguardo verticale del selfie ci obbliga a guardarci ossessivamente in uno specchio nel quale non c’è posto per gli altri, Lucca Comics & Games si propone come una visione di comunità necessaria e rigenerante. Soprattutto, una “comunità delle comunità”, un’oasi in cui appassionati di tutto il mondo si riuniscono insieme per condividere le proprie diverse passioni in un ambiente inclusivo e accogliente. Un’occasione per rompere le barriere dell’isolamento virtuale e riappropriarci del nostro potenziale sociale.

Abbiamo chiesto di rappresentare questa idea di Together a due talentuosi fratelli gemelli di origine israeliana, il fumettista Asaf Hanuka e l’illustratore Tomer Hanuka. La loro immagine cattura l’essenza del tema in modo unico ed evocativo; i personaggi raffigurati rappresentano le molteplici tribù che animano la vasta comunità del festival. Il making di questo lavoro e la loro opera, di ciascuno e in coppia, sarà illustrata in una doppia mostra a Palazzo Ducale.

“Together”, insieme, con lo scopo di arrivare ad una destinazione personale (“to get there”), a riunirsi (“to gather”), al tempo stesso mantenendo ognuno il proprio modo personale di essere. In questo senso, l’immagine diventa un’ode ai molteplici modi di condividere passioni e felicità celebrando al tempo stesso la diversità come fonte di ricchezza per la collettività. Perché come afferma Albus Silente: “siamo forti solo quanto siamo uniti, deboli solo quanto siamo divisi.”

Siamo entusiasti di accogliervi a Lucca Comics & Games 2023, dove saremo tutti insieme, nelle nostre differenze, per creare ricordi indimenticabili. Preparatevi per un’esperienza che unisce generazioni, culture e passioni, perché solo insieme possiamo rendere possibile l’inaspettato.

Sono inoltre state annunciate le prime anticipazioni tra cui:

I PRIMI OSPITI: Naoki Urasawa, che ha scelto Lucca Comics & Games per la sua prima volta in Italia, grazie alla collaborazione con Panini Comics; Garth Ennis presente a Lucca, e per la prima volta nel nostro Paese, con una mostra a Palazzo Ducale a lui dedicata, incontrerà lettori e lettrici in panel dedicati e sessioni di firme nei padiglioni Panini e SaldaPress; Craig Thompson torna a Lucca come protagonista del Graphic Novel Theatre che quest’anno porterà sul palco del Teatro del Giglio l’adattamento del suo capolavoro a fumetti BlanketsHoward Chaykin al festival con una mostra a lui dedicata nonché ospite di SaldaPress; due giganti del fumetto mondiale come Don Rosa e Jim Lee, grazie a Panini Comics; e una mostra dedicata all’artista Dino Battaglia a un secolo dalla sua nascita.

GRANDI EVENTI, MOSTRE, ANTEPRIME: Creamy Celebration in occasione del quarantennale dell’Incantevole Creamy in collaborazione con lo Studio Pierrot e con Yamato Video e ArteZeta, con una mostra e il raduno nazionale di cosplay; un grande evento TOEI Animation, con molte sorprese e contenuti dallo storico studio di animazione; Luis Royo con una mostra in Palazzo Ducale dedicata alla sua arte fantastica; la pluripremiata autrice coreana Kim Bo-Young per il lancio del nuovo libro L’origine delle specie pubblicato da ADD Editore, con il contributo del Literature Translation Institute of Korea (LTI Korea); l’incontro con Jonathan Stroud al festival con il secondo volume della saga Scarlett & BrowneLa città di cenere, pubblicato in Italia da Mondadori – Libri per Ragazzi; la mostra dedicata a Amélie Fléchais, che incontrerà lettori e lettrici nel corso di incontri dedicati e sessioni di firmacopie realizzate in collaborazione con Tunué; l’anteprima nazionale di Mary e lo spirito di mezzanotte, l’attesissimo film d’animazione di Enzo D’Alò, da novembre al cinema; Bruno Bozzetto con il suo libro autobiografico Il signor Bruno. Una vita animata (titolo provvisorio, Rizzoli Lizard)Jake La Furia che presenterà la seconda stagione di Italica Noir, docu-serie noir disponibile su Mediaset Infinity a novembre; torna Foodmetti – Artisti delle tavole, un vero e proprio festival nel festival in cui le eccellenze del mondo fumettistico ed enogastronomico si incontrano all’interno dell’ex Museo del Fumetto con live cooking, presentazioni, un’area ristoro con le ricette esclusive dello chef Cristiano Tomei e tantissimi ospiti tra cui C.B. Cebulski Giuseppe “Cammo” Camuncoli.

LUCCA GAMES 30: Celebrazione dei 30 anni di Lucca Games. Una festa con i protagonisti del mondo del gioco italiano, con l’ambassador Joe Manganiello e i talent internazionali Peter Adkison, Kelley Slagle e Rob Daviau, e l’anteprima italiana assoluta del lungometraggio Igniting the Spark. The Story of Magic: The Gathering.

GLI OSPITI DEL MONDO VIDEOGAMES E DEL MAIN STAGE: Rand Miller, autore di Myst per i trent’anni del gioco che ha rivoluzionato per sempre l’esperienza dei gamer; il programma della Music & Comics Arena, con la consulenza artistica di Andrea Rock, con gli spettacoli Spirits of Folk: Myrkur, Gens D’Ys, Andrea Rock & The Rebel PoetsBattle of Empires: Galactic Empire, Wind Rose e l’acclamato show degli Oliver Onions.

Lucca Comics & Games 2023, il poster

Lucca Comics & Games 2023

Dune: Parte Due, il secondo trailer ufficiale è qui!

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Dune: Parte Due, il secondo trailer ufficiale è qui!

Ecco il trailer ufficiale numero due di Dune: Parte Due. Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo di fantascienza di Frank Herbert, diretto dal visionario regista Denis Villeneuve, vanta un cast composto da Timothée Chalamet (Chiamami col mio nome), nei panni di Paul Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No Way Home), in quelli di Chani.

Oltre ai due attori poc’anzi citati, nel film recitano anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron) e Dave Bautista (Thor: Love and Thunder).

Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel Dune: Parte Due anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei panni dell’Imperatore. Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e Shishakli, guerriera dei Fremen.

La versione in lingua originale del trailer

Dune: Parte Due, la trama del film

Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo. Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile. In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.

Il film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo film.

Firewall – Accesso negato: trama e cast del film con Harrison Ford

Nel corso della sua carriera Harrison Ford si è distinto non solo per i personaggi di Indiana Jones, Han Solo e Rick Deckard, ma anche per una lunga serie di altri personaggi protagonisti di acclamati film. In particolare, un genere a lui sempre stato congeniale è quello del thriller. Da Witness – Il testimone a Il fuggitivo, Ford ha continuamente esplorato storie e ruoli di questo tipo. Uno dei titoli meno citati a riguardo è Firewall – Accesso negato, thriller d’azione diretto nel 2006 da Richard Loncraine, noto in particolare per Demonio dalla faccia d’angelo e Riccardo III.

Il film si fonda su di un elemento ricorrente di questo genere, ovvero l’uomo di giustizia che si ritrova a dover compiere azioni illegali pur di salvaguardare qualcosa a lui molto caro. L’eroe si vede dunque costretto a scontrarsi con i propri simili, passando per il cattivo di turno e tentando di riabilitare la propria persona nel corso della vicenda. Scritto da Joe Forte, con la fotografia dell’italiano Marco Pontecorvo e la colonna sonora firmata da Alexandre Desplat, Firewall – Accesso negato si affermò come un discreto successo, incassando 82 milioni di dollari a fronte di un budget di 50.

Ad accoglierlo malamente vi fu però la critica, che in particolare sembrò non apprezzare una formula narrativa riproposta senza particolari originalità. Per gli amanti del genere, tuttavia, si tratta di un film che può regalare una visione ricca di intrattenimento e colpi di scena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Firewall – Accesso negato: la trama del film

Protagonista del film è Jack Stanfield, uomo a capo della sicurezza informatica alla Landrock Pacific Bank, per cui ha elaborato un apposito software. La sua vita precipita quando un gruppo di criminali prende in ostaggio la sua famiglia, costringendolo a ripulire la banca per pagare il riscatto. A capo dei malviventi c’è Bill Cox, un uomo spietato che vuole rubare ben 100 milioni di dollari dal software. Stanfield non sa se obbedire o ribellarsi, ma dopo un primo tentativo fallito decide di seguire gli ordini. Cominciano così a escogitare un piano per entrare nel sistema bancario e trasferire il denaro sul conto off-shore di Cox.

Tutto sembra andare liscio finché i superiori di Stanfield non cominciano a sospettare qualcosa. Nel frattempo, una volta preso il denaro, Cox scappa dalla città con la famiglia in ostaggio per disfarsene senza lasciare alcuna traccia o prova che possa incastrarlo. Quello che non sa, però, è che nel collare del cane che la gang ha portato con sé c’è un localizzatore gps che aiuterà il protagonista a rintracciarli. Quando scopre che i malviventi sono nella sua casa sul lago, Stanfield farà di tutto per riprendersi la sua famiglia. Allo stesso tempo, però, dovrà vedersela con le forze dell’ordine che ora lo credono un traditore e un rapinatore.

Firewall - Accesso negato cast

Firewall – Accesso negato: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Jack Stanfield vi è l’attore Harrison Ford. Come suo solito, egli richiese di poter eseguire personalmente alcuni degli stunt previsti per il personaggio e per riuscirvi senza riportare infortuni si sottopose ad un rigido allenamento fisico. Nel ruolo di sua moglie Beth Stanfield vi è invece l’attrice Virginia Madsen, celebre per i suoi ruoli in Dune e Sideways – In viaggio con Jack. Per questo film l’attrice fu contattata tramite sms da Ford, una proposta talmente tanto insolita da farle credere che si trattasse di uno scherzo. I due figli della coppia, Sarah e Andy, sono invece interpretati da Carly Schroeder e Jimmy Bennett.

Ad interpretare il criminale Bill Cox vi è invece l’attore Paul Bettany, oggi noto per il suo ruolo di Visione nel Marvel Cinematic Universe. Bettany, che sul set mostrò sembre un grande rispetto per Ford, non riusciva a colpirlo in modo convincente durante una scena di lotta tra i loro personaggi. Incalzato da Ford, l’attore gli diede infine un vero pugno, ottenendo l’approvazione del collega. Nel film è poi presente l’attore Nikolaj Coster-Waldau nel ruolo di Liam, braccio destro di Cox e Robert Forster nei panni di Harry Romano, il collega di Jack che gli presenta Cox. Alan Arkin è invece Arlin Forester, il datore di lavoro di Jack, mentre Mary Lynn Rajskub è la segretaria del protagonista.

Firewall – Accesso negato: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Firewall – Accesso negato grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 giugno alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Cattivi vicini: trama, cast e sequel del film con Zac Efron

Cattivi vicini: trama, cast e sequel del film con Zac Efron

Il rapporto con i propri vicini di casa è sempre molto delicato. Passare dalla benevolenza all’odio è estremamente facile e basta un nonnulla per far nascere vere e proprie guerre. Tale tipologia di conflitti sono più volte stati raccontati al cinema, ma uno dei film che meglio riesce a proporre tale dinamica è Cattivi vicini (qui la recensione), titolo del 2014 che raccoglie sotto forma di commedia le situazioni più disparate che possono venirsi a generare tra le persone coinvolte. A dirigere il film è Nicholas Stoller, già sceneggiatore di numerose commedie di successo e autore anche dei celebri Non mi scaricare e In viaggio con una rockstar.

Scritto da Andrew J. Cohen e Brendan O’Brien, i quali si sono basati su alcune esperienze personali, il film prevedeva inizialmente lo scontro di un singolo contro un’intera confraternita universitaria. Poiché ciò risultava ripetitivo e troppo simile ad altri film simili, gli sceneggiatori decisero di porre in conflitto con la confraternita una coppia di coniugi. Ciò portò così il film ad ampliare il proprio conflitto, basando il tutto sui diversi stili di vita di due neo genitori e un gruppo di scalmanati ventenni. Accolto in modo positivo da critica e pubblico, Cattivi vicini si rivelò un autentico successo.

A fronte di un budget di 18 milioni di dollari, questo arrivo a guadagnarne oltre 270 in tutto il mondo. Si affermò così come una delle commedie di maggior successo dell’anno, merito anche delle numerose situazioni divertenti e della presenza di attori estremamente a loro agio con i propri personaggi e il genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama del film Cattivi vicini

Protagonisti del film sono i neo genitori Mac e Kelly Radner, i quali hanno coronato i propri sogni con l’arrivo della loro adorabile bambina e l’acquisto di una bella casetta nuova di zecca nei quartieri residenziali fuori città. Nonostante tutto, questi due trentenni vogliono illudersi di essere rimasti, nel loro piccolo, ancora giovani e ribelli, ma i doveri dell’età adulta si fanno sempre più pressanti, portando inevitabilmente a cambiare tanto le loro attività quanto la loro mentalità. Con il tempo iniziano però ad abituarsi alla tranquillità che hanno costruito, scoprendo tutte le gioie di questa. Sfortunatamente per loro, la pace non durerà a lungo.

Mac e Kelly scoprono infatti dell’arrivo dei nuovi vicini. Questi, però, non sono una coppia di genitori simili a loro, bensì dozzine di confratelli della congrega Delta Psi Beta guidati dal carismatico presidente Teddy Sanders. Inizialmente i coniugi decidono di provare a stare al gioco e sfruttare il meglio da una situazione che gli permette di ricordare i fasti della gioventù. Ma le feste dei confratelli cominciano a raccogliere sempre più adepti, arrivando a divenire celebrazioni dalle dimensioni epiche particolarmente caotiche. Così entrambe le parti iniziano a irrigidirsi sulle proprie posizioni, arrivando a sabotaggi, minacce e continui screzi che danno il via a una guerra che potrebbe durare secoli.

Cattivi vicini cast

Cattivi vicini: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Mac Radner vi è il celebre attore comico Seth Rogen, anche produttore del film, mentre nei panni di sua moglie Kelly vi è l’attrice Rose Byrne. Entrambi hanno raccontato di essersi basati sulle rispettive esperienze di genitori, cercando poi di estremizzare alcune situazioni. I due attori hanno inoltre avuto diverso tempo per conoscersi meglio, così da rendere più realistico il rapporto tra i loro personaggi. Ad interpretare la loro neonata Stella vi erano invece le gemelle Elise e Zoey Vargas. Pur essendo di pochi anni, le due si dimostrarono estremamente educate al set, risultando sempre sorridenti durante le riprese. L’attore Ike Barinholtz è invece presente nei panni di Jimmy, amico di Mac e Kelly.

Ad interpretare il ruolo del presidente della Delta Psi Beta Teddy Sanders, vi è l’attore Zac Efron. Durante le riprese questi andò anche incontro ad un brutto incidente, rompendosi la mano durante una scena di lotta. Nonostante l’infortunio, l’attore riuscì però a non interrompere la propria presenza sul set. Nei panni del vice-presidente Pete Ragazolli vi è invece Dave Franco. Questi fu fortemente voluto da Rogen, il quale si sentiva in colpa per il non averlo potuto inserire in un suo precedente film. Infine, Christopher Mintz-Plasse, noto per i film di Kick-Ass, è Scoonie Schofield, un altro membro della confraternita. Per non dare un’interpretazione stereotipata di tali personaggi, gli attori incontrarono veri membri di organizzazioni simili, apprendendo da loro la realtà di tali gruppi.

Il sequel di Cattivi vicini, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, a due anni di distanza è stato realizzato un suo sequel, intitolato Cattivi vicini 2. I questo ritornano gli attori Rogen, Byrne, Efron e Franco, a cui si aggiungono però anche Chloe Grace Moretz, Beanie FeldsteinSelena Gomez. In questo nuovo capitolo, i due coniugi si trovano ora a fare i conti con una sorellanza universitaria, la Kappa Nu, trasferitasi accanto a loro e pronta a dar vita a nuove veste ai limiti del possibile. Tra nuove dinamiche e caratteristiche presenti già nel primo film, si snoda così una vicenda che nuovamente attratto il pubblico, portando il film ad un incasso di oltre 100 milioni di dollari.

In attesa di tale sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Cattivi vicini è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un dato periodo temporale entro cui vedere il titolo. In alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 giugno alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

David Corenswet: 10 cose che non sai sull’attore

David Corenswet: 10 cose che non sai sull’attore

Quello di David Corenswet è un nome oggi non a tutti noto, ma ciò è destinato a cambiare nei prossimi anni, quando egli assumerà ufficialmente il ruolo di Clark Kent alias Superman per il nuovo DC Universe. Il giovane interprete sarà dunque chiamato a diventare il volto di un intero universo cinematografico, cosa che gli conferirà una popolarità globale. In attesa di poterlo vedere in quel ruolo, c’è tanto di lui da scoprire e sapere.

Ecco 10 cose che non sai su David Corenswet.

David Corenswet: i suoi film e le serie TV

1. È noto per alcune serie TV. Corenswet ha iniziato la sua carriera da attore recitando nel 2015 in un episodio della serie One Bad Choice. In seguito ha recitato da protagonista nella serie Moe & Jerryweather (2014-2016) e ha recitato rispettivamente in un episodio delle serie Elementary (2017), Instinct (2018) e House of Cards – Gli intrighi del potere (2018). Nel 2019 è poi tra i protagonisti di The Politician, mentre nel 2020 ottiene grande notorietà grazie alla miniserie Hollywood, con Samara Weaving. Nel 2022 ha poi recitato nella serie We Own This City. Prossimamente lo si vedrà nella serie Lady in the Lake.

2. Ha recitato anche in alcuni film. Il debutto al cinema per Corenswet è invece arrivato nel 2018 con il film Affairs of State – Intrighi di Stato, seguito da The Sunlit Night nel 2019. Nel 2021 recita invece in Project Pay Day, mentre nel 2022 recita nei film Linee parallele e Pearl, il film horror con Mia Goth, dove ha il ruolo di un proiezionista. Il prossimo film in cui reciterà è Twister, un thriller con Kiernan Shipka e Daisy Edgar-Jones. Nel 2025, invece, arriverà sul grande schermo nei panni di Superman in Superman: Legacy, recitando accanto a Rachel Brosnahan.

3. È anche regista, sceneggiatore, produttore e montatore. Oltre ad aver lavorato come attore, agli inizi della sua carriera Corenswet si è distinto per la sua capacità di ricoprire anche ruoli come quello del regista, dello sceneggiatore, del produttore e del montatore. Ha infatti svolto tutto ciò per la serie Moe & Jerryweather, incentrato su un duo di sceneggiatori di commedie che cercano di creare un nuovo tipo di televisione in un’epoca di gag scadenti e jeans attillati.

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David Corenswet sarà Superman per il DCU

4. È stato scelto come nuovo Superman. Dopo mesi e mesi di speculazioni, teorie e indiscrezioni di ogni tipo, David Corenswet è stato confermato come interprete di Clark Kent alias Superman per il film Superman: Legacy, il progetto scritto e diretto da James Gunn che darà il via al nuovo DC Universe. Per ottenere questo ruolo, l’attore ha battuto la concorrenza di Nicholas Hoult e Tom Brittney, risultando agli occhi di Gunn l’interprete giusto. Dopo che il regista ha infatti svolto una prova costume con i tre, si è convinto del fatto che è Corenswet l’attore giusto per questo importante ruolo.

5. Sognava da tempo di interpretare questo personaggio. In seguito alla notizia che Corenswet interpreterà Superman in Superman: Legacy, è riemersa in rete un sua intervista del 2019 in cui dichiarò che tra i suoi grandi obiettivi di carriera vi era proprio quello di interpretare il più celebre dei supereroi Marvel. Corenswet immaginava però in quell’intervista di dar vita ad una versione diversa di Superman, meno cupa e più ottimista.

David Corenswet ed Henry Cavill

6. I due attori non sono imparentati. Già in passato in molti avevano notato una certa somiglianza tra Henry Cavill e Corenswet. Ora che quest’ultimo andrà ad ereditare dal primo il ruolo di Superman, i fan si sono scatenati nel sottolineare ulteriormente la loro somiglianza, arrivando anche ad ipotizzare dei legami di parentela tra i due. Non ci sono in realtà legami di questo tipo tra di loro, ma semplicemente una certa somiglianza, cosa che se anche disturba alcuni dei fan di Cavill, non sembra essere un problema per James Gunn.

David Corenswet in The Politician

7. Ha avuto un ruolo di rilievo nella serie. In The Politician, serie Netflix incentrata su uno studente di scuola superiore che ambisce a divenire presidente del consiglio studentesco, Corenswet ha ricoperto il ruolo di River Barkley, brillante studente del liceo in cui si svolge il racconto che avrà una complessa relazione con il protagonista. Grazie a questo personaggio dall’animo fragile, Corenswet ha avuto modo di ottenere ulteriore popolarità come attore.

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David Corenswet in Hollywood

8. È stato tra i protagonisti della miniserie. Dopo aver collaborato con il regista Ryan Murphy per The Politician, quest’ultimo ha voluto l’attore anche nel suo successivo progetto Netflix, ovvero la miniserie Hollywood. Qui Corenswet interpreta l’aspirante attore Jack Castello, che cerca di costruirsi una carriera nel contesto della Hollywood tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Essendo dunque qui uno dei protagonisti, è stato questo ruolo ad aver reso Corenswet particolarmente noto, nonché una delle principali promesse della recitazione della sua generazione.

David Corenswet è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 447 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena una trentina di post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

David Corenswet: età e altezza dell’attore

10. David Corenswet è nato a Filadelfia, in Pennsylvania, Stati Uniti, l’8 luglio del 1993. L’attore è alto complessivamente 1,93 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, Variety

Indiana Jones: Phoebe Waller-Bridge era interessata a spingere il franchising oltre le aspettative

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La star di Indiana Jones e Il quadrante del destino (leggi qui la recensione), Phoebe Waller-Bridge, crede che l’omonima serie di film d’azione e avventura avrebbe dovuto esplorare più aspetti in vista della sua conclusione. Durante una seduta con Vanity Fair, l’attrice ha infatti parlato di come l’idea dell’ultimo film di Indiana Jones che si appoggia all’età avanzata dell’archeologo abbia attratto la sua attenzione, portandola a essere coinvolta. Tuttavia, la Waller-Bridge ha ammesso di aver provato a spingere oltre le aspettative l’acclamato franchise cinematografico, viste le potenziali storie che potevano essere raccontate.

Le persone hanno questa idea di quando un franchise dovrebbe finire“, ha detto, “e penso sempre che le cose interessanti arrivino quando ti spingi un po’ oltre la fine. Cosa succede dopo la conversazione? Cosa succede dopo che qualcuno è salito su un taxi ed è tornato a casa?“. Nel film, Waller-Bridge interpreta la figlioccia di Indy Helena Shaw, un personaggio brillante, spiritoso e talvolta intransigente che accompagna l’archeologo nella sua ricerca del Quadrante del Destino, un misterioso dispositivo in grado di far viaggiare nel tempo.

L’attrice ha detto di non aver esitato dopo aver letto la sceneggiatura del film e di aver sviluppato alcune idee per il suo personaggio, paragonando a quello di Marion Ravenwood di I predatori dell’arca perduta. L’acclamata attrice ha poi descritto Helena come “la figlia di puttana più figo che qualcuno abbia mai visto e anche una compagna gioiosa e sorprendente per Indy“. Per scoprire in che modo si è concretizzato questo interesse dell’attrice a fare di Indiana Jones e il Quadrante del Destino un capitolo della saga capace di andare oltre ciò che ci si aspetterebbe, non resta che andarlo a vedere in sala, dove è approdato dal 28 giugno.

Tutto quello che sappiamo su Indiana Jones e il Quadrante del Destino

Harrison Ford torna nel ruolo del leggendario eroe archeologo per l’attesissimo ultimo capitolo dell’iconico franchise Indiana Jones e il Quadrante del Destino, un’epica e travolgente avventura in giro per il mondo. Insieme a Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Shaunette Renée Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (La Talpa), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Olivier Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Un altro giro).

Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine) e con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

Star Wars: Kathleen Kennedy anticipa dei legami tra i nuovi film in arrivo

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Parlando alla Star Wars Celebration 2023, Kathleen Kennedy ha annunciato – come ormai noto – tre nuovi film appartenenti al franchise in continua espansione. James Mangold racconterà dunque la storia della genesi della Forza, Dave Filoni riunirà in un solo film le linee narrative delle varie serie televisive e la regista Shareem Obaid-Chinoy dirigerà il nuovo capitolo della saga con Rey Skywalker interpretata ancora una volta da Daisy Ridley. La Kennedy ha ora ufficialmente confermato che proprio quest’ultimo progetto elencato si collegherà al film di Mangold sulle origini degli Jedi.

Parlando con Games Radar, la Kennedy ha infatti anticipato che il nuovo film con Rey avrà forti legami tematici e concettuali con il film sull’alba degli Jedi. Quest’ultimo “è stato qualcosa a cui Jim [Mangold] si è immediatamente ispirato, e penso che sia davvero un bel complimento per quello che stiamo facendo spostandoci nel futuro con Rey, e poi capire un po’ di più da dove viene tutto questo“, spiega. “Perché sarà al centro della creazione del nuovo Ordine Jedi, quindi avere un’idea reale di dove tutto potrebbe essere iniziato con l’alba dei Jedi sarebbe piuttosto interessante.

Star Wars, quello che sappiamo sui nuovi film

Il film di Mangold viene descritto come “l’alba dei Jedi”, ma in realtà dovrebbe tornare indietro nel tempo di oltre 25.000 anni e lo stesso Mangold ha lasciato intendere che si andrà a raccontare delle origini della Forza e la storia di colui che l’ha utilizzata per primo. Ciò significa che probabilmente si tornerà indietro oltre l’origine dei Jedi, anche oltre i loro precursori Dai Bendu, prima dunque che gli insegnamenti della Forza fossero codificati in alcun modo. È una prospettiva elettrizzante, il che significa che Mangold sta raccontando molto più dell’origine degli Jedi.

La conoscenza di Rey di questo tempo lontano sarà naturalmente incompleta. Tuttavia, come ricorderanno i fan, la giovane ha acquisito antichi testi Jedi in Star Wars: Gli ultimi Jedi che potrebbero contenere informazioni proprio sui primi utilizzatori della Forza. Inoltre, Rey possiede la psicometria del potere della Forza, che le permette di sperimentare il passato quando tocca una persona o un oggetto. Dato che è così, potrebbe facilmente apprendere segreti persi nei misteri del tempo, forse anche stabilendo un collegamento tematico diretto tra questi diversi film di Star Wars.

Ad oggi non sappiamo molto sul progetto a lei dedicato, se non che la sua data di uscita – ancora non confermata – potrebbe essere il 22 maggio 2026. Per quanto riguarda la trama, questa dovrebbe svolgersi circa 15 anni dopo la vittoria di Rey su Palpatine alla fine di Star Wars: L’ascesa di Skywalker e dovrebbe approfondire i tentativi di Rey di restaurare l’Ordine Jedi, assumendo il ruolo di mentore per alcuni giovani studenti promettenti. Non è invece attualmente noto se John Boyega riprenderà il ruolo di Finn o chi dei precedenti film sarà presente in questo nuovo capitolo. Misterioso rimane ad ora anche l’antagonista di turno, ma sono informazioni che arriveranno a tempo debito.

Squid Game 2: annunciati otto nuovi membri del cast

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Squid Game 2: annunciati otto nuovi membri del cast

Squid Game 2, la seconda stagione del dramma coreano di successo Squid Game ha ufficialmente aggiunto otto nuovi membri del cast per la sua prossima stagione su Netflix.

Chi c’è in Squid Game 2?

Netflix ha annunciato che gli attori che completano il cast della seconda stagione di Squid Game sono Park Gyu-young (Sweet Home, Celebrity), former Iz*One member Jo Yu-ri, Kang Ae-sim (Be Melodramatic, Move to Heaven), Lee David (The Fortress), Lee Jin-uk (Sweet Home, Miss Granny), Choi Seung-hyun (Tazza: The Hidden Card, Commitment), Roh Jae-won (Missing Yoon, Ditto) e Won Ji-an (D.P.).

Questi otto nuovi arrivati ​​si uniscono agli attori della seconda stagione precedentemente annunciati Yim Si-wan, Kang Ha-neul, Park Sung-hoon e Yang Dong-geun, oltre agli attori della prima stagione Lee Jung-jae , Lee Byung-hun , Wi Ha- giugno e Gong Yoo.

Questa settimana, i membri del cast e gli showrunner si sono riuniti per la loro prima lettura da tavolo, con la produzione di Squid Game Stagione 2 che inizierà entro la fine dell’anno“, ha rivelato Netflix. “Dalle stelle nascenti agli attori veterani, il cast dell’ensemble vanta una vasta gamma di talenti ed esperienze. Il regista Hwang Dong-hyuk, che ha vinto un Emmy per la prima stagione, tornerà a dirigere e produrre esecutivamente l’intera seconda stagione”.

La serie tv Squid Game

Creato da Hwang, Squid Game è stato presentato in anteprima su Netflix nel settembre 2021. Il dramma di sopravvivenza è diventato in improvviso successo globale, assicurandosi il premio per il titolo della serie originale Netflix più vista di tutti i tempi .

Squid Game è incentrato su 456 concorrenti disperati gareggiano gli uni contro gli altri in vari giochi per bambini nel tentativo di sopravvivere e vincere il montepremi di 45,6 miliardi di won che potrebbe trasformare la loro triste esistenza. Un misterioso invito a partecipare alla gara è inviato a persone con un disperato bisogno di denaro. I 456 partecipanti di ogni ceto sociale sono intrappolati in un luogo segreto dove competono per vincere 45,6 miliardi di won. Ad ogni turno si cimentano in un popolare gioco coreano per l’infanzia come “Un, due, tre, stella”, ma chi perde… muore. Chi vincerà e qual è il vero motivo della gara? Squid Game Stagione 1 è attualmente in streaming su Netflix. La seconda stagione non ha ancora una data per la premiere.

Eileen: fissata la data di uscita del thriller con Anne Hathaway

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Eileen: fissata la data di uscita del thriller con Anne Hathaway

NEON ha annunciato ufficialmente l’uscita del prossimo thriller in costume Eileen. Il dramma è interpretato dal premio Oscar Anne Hathaway e Thomasin McKenzie di Last Night in Soho. Dopo la sua prima mondiale al Sundance Film Festival del 2023, il film dovrebbe uscire nelle sale USA selezionate il 1° dicembre, seguito da un’ampia distribuzione l’8 dicembre.

L’uscita nelle sale di Eileen vedrà il debutto del film nello stesso mese di molti altri film di alto profilo. Questi includono la Warner Bros.’ Wonka , Ghostbusters: Afterlife 2 , Aquaman e il regno perduto e Il colore viola.

Di cosa parla Eileen?

Eileen è diretto da William Oldroyd da una sceneggiatura scritta da Moshfegh e Luke Goebel. Il film è interpretato da Thomasin McKenzie (Jojo Rabbit , Last Night in Soho), Anne Hathaway (Il diavolo veste Prada), Shea Whigham (True Detective), Marin Ireland (The Umbrella Academy) e Owen Teague (The Stand).

Il film segue una strana giovane donna la cui triste vita si estende verso una miseria senza fine“, si legge nella sinossi. “Nella gelida Boston degli anni ’60, Eileen (Thomasin McKenzie) si trascina tra la casa squallida ed emotivamente infestata di suo padre e la prigione dove lavora insieme ai colleghi che l’hanno ostracizzata. Quando una donna ubriaca (Anne Hathaway) si unisce al personale della prigione, Eileen viene rapita. Proprio quando la possibilità di un’amicizia salvifica (o forse più) prende piede e forma un singolare barlume nell’oscurità di Eileen, il suo nuovo confidente la coinvolge in un crimine scioccante che cambia tutto.”

Il film è prodotto da Goebel, Oldroyd, Moshfegh, Anthony Bregman, Stefanie Azpiazu e Peter Cron. I produttori esecutivi sono Farhana Bhula, Ollie Madden, Julia Oh, Gregory Zuk e Jamin O’Brien.

Tom Cruise si congratula con Harrison Ford per Indiana Jones, ed elogia Oppenheimer e Barbie

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L’attore Tom Cruise si è congratulato con Harrison Ford per il suo ritorno nei panni di Indiana Jones e ha elogiato i film in uscita Oppenheimer e Barbie. Tom Cruise interpreta l’agente del FMI Ethan Hunt nel blockbuster di spionaggio d’azione estivo di prossima uscita Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One. Quest’estate ci sono molti nuovi film da non perdere, come Indiana Jones e il quadrante del destino di James Mangold, il thriller storico Oppenheimer di Christopher Nolan e la commedia fantasy Barbie di Greta Gerwig.

In un recente tweet, Tom Cruise si è congratulato con l’ottantenne Ford per aver ripreso il suo ruolo iconico nel nuovo film di Indiana Jones. Ha anche commentato anche l’arrivo dei film Barbie/Oppenheimer che molti vedranno magari nel loro weekend d’apertura anche se drasticamente diversi. L’attore ha condiviso le foto con il regista di Mission: Impossible Christopher McQuarrie dei due in possesso dei biglietti per i film.

Tutto quello che c’è da sapere su Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One

Il settimo capitolo di MI si intitolerà Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One, mentre l’ottavo, Mission: Impossible – Dead Reckoning Part Two. Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.

In Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.

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Cattiva Coscienza: recensione del film con Francesco Scianna e Matilde Gioli

Il destino non esiste, esiste solo la volontà.” – Cattiva Coscienza. Siamo tutte anime fragili. Anime sempre allerta, che camminano in bilico fra la paura di lasciarsi andare e vivere in disequilibrio, e rimanere in piedi, strappando lungo i bordi tracciati e prestabiliti, come dice Zerocalcare, conducendo una placida esistenza. Seguire una o l’altra strada è una scelta spesso dettata dalla nostra coscienza. Un fenomeno immateriale, che scolpisce la nostra identità, contaminato però da un agente esterno, il nostro ambiente socio-culturale, che se da un lato contribuisce a edificarlo, dall’altro non sempre permette di essere chi siamo. Fin quando non ci muniamo di coraggio e rompiamo gli schemi.

Il nuovo film di Davide Minnella, Cattiva Coscienza, sceneggiato da Stefano Sardo, Giordana Mari e Teresa Gelli, parte proprio da tale concetto. Il regista, alla sua terza opera, si interroga sulla nostra esistenza e su quanto siamo influenzati dall’aderire a un certo canone identitario per essere definiti “persone serie e pebene”, e su quanto siamo disposti a infragere le regole, magari auto-imposte per timore di non essere accettati, per poter essere davvero felici e liberi. Cattiva Coscienza, presentato al Taormina Film Fest e distribuito da Vision Distribution, arriva nelle sale dal 19 luglio.

Cattiva Coscienza, la trama

Filippo (Filippo Scicchitano) conduce una vita perfetta: non fuma, non beve, non mangia dolci. Lavora nell’azienda del suocero ed è prossimo alle nozze. Il merito è della sua coscienza, Otto (Francesco Scianna), la quale dal Mondo Altro gestisce le sue giornate al fine di ottenere più punti possibili e avere una promozione. Alcune delle coscienze prendono esempio da lui, lo definiscono maestro, tranne la Nove (Caterina Guzzanti), che pensa lui stia rendendo infelice il suo protetto.

Un giorno, in un momento di distrazione, Otto non segue Filippo che, nel frattempo, in balia dell’incoscienza, tradisce la fidanzata con Valentina (Matilde Gioli), capendo in tal modo di aver vissuto fin’ora un’esistenza insoddisfacente. Quando Otto si accorge del danno, a cui segue la fine della relazione fra Filippo e la futura moglie, decide di recarsi sulla Terra per farlo rinsavire. Ma le cose, purtroppo e per fortuna, non vanno esattamente come previsto.

Vivere una vita perfetta, ma a che prezzo?

Ogni nostra inclinazione comportamentale e di pensiero, deriva, come dicevamo, dall’ambiente in cui viviamo. Sia familiare che sociale. Ci forgia, in qualche modo, e impianta dentro di noi una sorta di guida, di mentore, che ci indirizza verso la giusta via, con l’obiettivo di non farci sbagliare. Possiamo definirla coscienza, il capitano del nostro battello che, chiamando a raccolta tutte le sue forze, cerca di farci salpare ogni giorno, dal momento in cui apriamo gli occhi fino a quando li chiudiamo, in acque calme e tranquille. Che però, alle volte, risultano grige. Come il mare di Filippo, senza onde e senza colore, intrappolato in una vita perfetta che lo rende infelice. D’altronde, la società che ci fornisce gli strumenti per vivere giustamente, è la stessa che non li segue. E vien da chiedersi perché.

cattiva coscienza film

Nel frattempo però ci dice che per stare in salute vanno eliminati i cibi grassi, ma soprattutto l’alcool e il fumo, e che qualsiasi lavoro – anche se non ci piace – è un’occasione imperdibile e al diavolo l’ambizione. A chi importa dei sogni? Ci impone un corso specifico da seguire, come quello di Filippo: un buon lavoro, un matrimonio, dei figli. Poi si invecchia e si muore. Sono questi gli unici successi raggiungibili. Omettendo una cosa importante: se qualche volta sgarriamo, se facciamo nuove esperienze, se cerchiamo di seguire i nostri desideri per vivere una vita diversa da quella che è la “normalità” suggerita, il mondo non crolla a pezzi e nemmeno noi. Anzi, si corre il bellissimo rischio di essere soddisfatti.

Con Cattiva Coscienza, Minnella decide di dare un volto a questa impostazione sociale quadrata, rappresentando le nostre coscienze come degli individui che vivono in una asettica control room del Mondo Altro, chiaro rimando a Inside Out della Pixar, e agiscono sulle menti dei loro protetti – ossia l’umanità – come saggi maestri con l’arduo compito di portarli sulla retta via. Tanto da ottenere anche dei punti in caso di buon lavoro. Molte di queste coscienze, in primis Otto, operano disinteressandosi del benessere del loro “assistito”, proprio come spesso fa la nostra società. Ciò che conta è l’obiettivo, il risultato ultimo. Non accorgendosi che, seguire in maniera ossessiva uno modello prestabilito, per risultare impeccabili in qualsiasi cosa, priva l’individuo di personalità. Cattiva Coscienza si costruisce e modella proprio su questo concetto e, proponendo una commedia alternativa, cerca di dimostrare quanto, in alcuni casi, agire per istinto non sia sbagliato. E che a volte, salire sull’adrenalinica montagna russa dell’incoscienza, può farti sperimentare nuove emozioni.

Rivitalizzare il genere della commedia

In fondo Davide Minnella, aiutato dalla sceneggiatura centrata di Stefano Sardo, Giordana Mari e Teresa Gelli – che segue i tre canonici atti in maniera pulita e sapiente – racconta la situazione comune di molte persone che non riescono ad essere libere. Fino a quando non incontrano sentimenti irrazionali, come può essere l’amore, grazie ai quali trovano il coraggio di rivoluzionarsi. Lo fa fornendo allo spettatore una commedia romantica in cui rispecchiarsi che, pur fondandosi sugli stilemi di genere, si distacca dalla sua versione classica, guardando all’originalità per una maggiore partecipazione. L’elemento fantastico, su cui Cattiva Coscienza gioca molto, è senza ombra di dubbio la chiave di successo del film. Nella sua economia generale non risulta una nota stonata, merito soprattutto di una messa in scena che si avvicina molto alla sua controparte reale. Il Mondo Altro, infatti, pur appartenendo ad una dimensione ultraterrena, ha una sua veridicità e identità studiata e costruita con zelo, che lo rendono concreto e affascinante al tempo stesso.

Non c’è eccesso scenografico o alcun tipo di magia, è solo una zona bianca, incolore, che serve come ponte fra le dinamiche della narrazione. Dando così al pubblico sia la commedia romantica italiana a cui è affezionato, sia un inserto nuovo e fresco che, finalmente, lo fa assistere a qualcosa di diverso. Rivitalizzando il genere. Non dimenticando poi mai di dare il giusto spazio a tutti i personaggi portati in campo – c’è una coralità ben equilibrata grazie alla quale si ha un ampia ed esaustiva visione di ognuno dei protagonisti. E di conclundersi con un consiglio: commettere errori può essere l’inizio di un incredibile viaggio. Allora forse ha ragione Francesco Scianna, Cattiva Coscienza ci fa sul serio un regalo: ci fa aprire gli occhi e rendere conto di quanto è bello il mistero perpetuo. Perché la verità è che “la vita è una rivelazione continua” e solo rischiando possiamo davvero capire chi siamo.

Anthony Mackie sull’eredità di Cap in Captain America: Brave New World: “Un’enorme pressione”

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L’attore Anthony Mackie oltre ad esprimersi sul caso Jonathan Majors ha parlato del ruolo di Sam Wilson nel prossimo film del Marvel Cinematic Universe Captain America: Brave New World. In Avengers: Endgame, Steve Rogers ha passato il ruolo di Capitan America a Sam Wilson. In The Falcon and the Winter Soldier, abbiamo visto Wilson ereditare le stelle e strisce in azione. Ora, come molti di voi già sapranno l’MCU avrà un quarto film di Captain America chiamato Captain America: Brave New World, con Sam Wilson assoluto protagonista.

“C’è un’enorme quantità di pressione“, ha detto Anthony Mackie a Inverse . “Lanci il mio stupido culo in acqua e dici, ‘Nuota.’ Sono tipo, ‘Merda.’ Ma allo stesso tempo, è tutto nello stato d’animo. Mi è stato dato un cast fantastico. Mi è stato dato un grande gruppo di persone con cui ho lavorato prima. Mackie ha parlato delle differenze tra la sua interpretazione di Captain America e quella di Steve Rogers. “Si tratta più che altro della sua capacità di connettersi e consigliare”, dice Mackie. “Non è così avventato nell’imbracciare le armi come lo era Steve Rogers. Avere un super siero ti rende impossibile da battere, quindi la tua risposta a tutto è combattere. Mentre Sam Wilson può effettivamente morire abbastanza facilmente.

Si è reso conto che la sua capacità non è quella di cambiare il mondo con la forza; si tratta di dare alle persone i mezzi e il riconoscimento che meritano in modo che possano fare un cambiamento”, dice Anthony Mackie. “Posso andare in giro e picchiare le persone tutto il giorno; non importa. Quelle persone torneranno subito e faranno la stessa merda. “[Brave New World] riprende praticamente subito dopo”, aggiunge, “con Sam di nuovo nell’ovile di, come mi inserisco in questo mondo di supereroi?”

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

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Cattiva Coscienza: la conferenza stampa del film

Cattiva Coscienza: la conferenza stampa del film

Fino a che punto ascoltare la propria coscienza può essere un bene? E quanto, la società, influisce sul nostro giudizio? È a queste due domande che cerca di rispondere Cattiva Coscienza, terzo film di Davide Minnella, che fa il suo debutto al Taormina Film Festival prima di uscire in sala dal 19 luglio distribuito da Vision Distribution, un giorno prima dell’attesissimo Barbie di Greta Gerwig. Cuore del racconto, con protagonisti Francesco Scianna, Matilde Gioli, Filippo Scicchitano, Caterina Guzzanti e Beatrice Grannò, è la suddetta coscienza, un qualcosa di intangibile, astratto, che vive dentro di noi e ci guida lungo il cammino della vita, come un capitano su una nave che solca sia acque tranquille che tempestose.

Cattiva Coscienza è stato presentato in anteprima con una conferenza stampa quasi intima all’hotel NH Roma Giustiniano, a cui ha partecipato il cast insieme al regista Minnella e lo sceneggiatore Stefano Sardo. Con loro, anche i volti produttivi e distributivi, fra questi l’Amministratore Delegato di Vision Distribution S.p.A., Massimiliano Orfei. Cattiva Coscienza, sin da subito, introduce lo spettatore in una realtà in cui le coscienze vivono in un mondo tutto loro e, imitando Inside Out della Pixar, seguono e consigliano gli esseri umani, i loro protetti, da una Control Room tutta bianca.

L’idea era di fare una commistione fra il mondo fantastico del film, rappresentato dalle coscienze e dal mondo altro, luogo in cui vivono, ci giudicano e cercano di indirizzarci sulla retta via, e una commedia romantica contemporanea”, dice il regista Davide Minnella, parlando della genesi di Cattiva Coscienza. “Il presupposto era quello di far intraprendere a Otto, la migliore coscienza d’Italia, un percorso molto importante, ricco di ostacoli e vicissitudini, con l’obiettivo di fargli capire che a volte, nella vita, è meglio vivere che giudicare gli altri. L’augurio è che lo spettatore vedendo questo film possa giudicare in maniera più benevola la sua vita, comprendendo che è giusto commettere degli errori lungo la strada. Anche se si inciampa e si va in un’altra direzione, questa può risultare persino migliore.”

C’era, fra l’altro, proprio il desiderio di realizzare una commedia fantastica in Italia”, continua Stefano Sardo, “volevamo prendere un’idea che altrove si può trovare in un film Pixar, ad esempio, per vedere quale sarebbe stato il risultato una volta calata nel nostro contesto produttivo e culturale. C’è poi, al suo interno, una sorta di riflessione da lettore frustrato: passiamo la vita a cercare di avere dei valori e costantemente il nostro Paese ci fa sentire stupidi a tentare di rigare dritto. Il film perciò può essere visto nell’ottica di un gesto liberatorio, di uno che ad un certo punto decide di divertirsi e godere, finalmente, della vita. Credo che far calare in Italia un film che parli di coscienza sporca sia abbastanza appropriato e noi l’abbiamo visto come una sfida.”

Penso, inoltre, che la morale di Cattiva Coscienza sia di cercare di vivere il momento e perdonarsi. Ciò non significa essere immorali, ma accettare il fatto che siamo fallibili, provando comunque a dare il meglio di noi nonostante le circostanze, senza giudicarci troppo. Perché, in fondo, si vive una volta sola”, conclude.

I personaggi

A trainare il racconto di Cattiva Coscienza tre principali protagonisti, Filippo, Valentina e Otto, quest’ultimo coscienza del primo che, nel senso generale del film, è quello da cui si ricava la morale più profonda: per vivere davvero, senza rimpianti, bisogna lasciarsi andare al flusso della vita ed essere, a volte, proprio incoscienti. Ad interpretare Otto è Francesco Scianna: “Otto è una coscienza molto rigida, oltre che “perfettina” ”, dice l’attore, “e ritiene che la chiave per avere successo sia sempre fare la cosa giusta. Anche se questo vuol dire usare un po’ di violenza con il suo protetto (Filippo ndr) sulla terra. Otto inizia poi ad avere dei dubbi quando tutto ad un tratto sente che questo successo sta portando Filippo all’infelicità. La cosa più bella che il personaggio mi ha regalato è l’aprirsi al mistero della vita, alla magia.”

Poi prosegue: “Ad esempio, il primo giorno di riprese, quando sono uscito di casa per andare sul set, ero molto preoccupato e mi sentivo un po’ perso. All’improvviso però mi si è spalancata una finestra. Osservavo un albero e mi emozionava, perché Otto non lo ha mai sentito, vivendo da un’altra parte. Questo è stato un invito a me stesso a non dare mai niente per scontato, anche se spesso lo facciamo per paura, persino nella lettura di un altro. Ma noi siamo i primi ad essere un mistero, figuriamoci chi ci sta accanto. Dobbiamo ricordarci che la vita è una rivelazione continua. Il percorso che fa Otto, poi, è straordinario, perché lui alla fine si innamora, e l’amore è la chiave del completamento della propria essenza. Ma a questo si può arrivare solo mettendo in moto il coraggio, e credo che sbagliare sia un invito onesto per l’accettazione di ogni singola parte di sé.”

C’è poi Filippo, il protetto di Otto, interpretato da Filippo Scicchitano, che passa tutto il tempo a investire sulla sua vita perfetta, senza sbagli e senza intoppi, con il risultato di essere una persona infelice e insoddisfatta. “Il mio personaggio è imprigionato a causa dell’ambizione della sua coscienza”, dice l’attore, “Otto vuole che lui sia impeccabile, ma questa cosa si riversa su Filippo sottoforma di infelicità. Lui si interroga su questo modello di vita che si è imposto, e l’aspetto divertente, per me, è quando questa cosa esplode a causa di un “cortocircuito fra lui e Otto”, e arriva a scombussolare tutto l’incoscienza. Il messaggio trasmesso dal mio personaggio è che non è del tutto negativo rivoluzionare la nostra vita, compiendo magari scelte diverse. Bisogna però farne buon uso, di questa rivoluzione.

E infine Matilde Gioli, che in Cattiva Coscienza è l’elemento di rottura. Grazie a lei, infatti, Filippo capisce quanto gli ingranaggi della sua esistenza si siano inceppati, mentre Otto scopre cosa vuol dire amare e mettersi in gioco. “Il mio personaggio, Valentina, e la sua coscienza (Caterina Guzzanti ndr), sono viste all’inizio come figure fallimentari. Ma la cosa bella di Cattiva Coscienza è che, andando avanti, si scopre che questa coscienza, che può sembrare la pecora nera nel suo mondo, ha fatto qualcosa di meraviglioso, perché ha lasciato la sua protetta libera di essere chi voleva, senza giudicarla. Tutte le sventure capitate agli altri suoi assistiti, non sono fallimenti, sono avvenimenti che succedono, perché la vita è fatta anche di cattiveria e di eventi spiacevoli, che portano le persone a stare male. Può capitare”, conclude Gioli.

Cattiva Coscienza, l’incidenza al box office italiano

In sala era presente anche Massimiliano Orfei, Amministratore Delegato di Vision Distribution, il quale ha fornito una panoramica sull’andamento dell’industria cinematografica italiana, sul suo stato di salute e sui risultati che si aspettano proprio da Cattiva Coscienza, che sarà uno dei titoli dell’estate nostrana: “Quello che accadrà quest’estate sarà decisivo. Siamo abituati a pensare all’estate cinematografica come a una stagione morta e spenta, ma dobbiamo superare questa percezione. L’abitudine del consumatore si spegne d’estate perché non c’è offerta di prodotto. Questo circuito vizioso fra assenza di prodotto e l’abitudine del consumatore di andare al mare o in montagna, è un’applicazione killer per la nostra industria. Dovremmo però vedere in questo periodo un cambiamento importante, considerata fra l’altro la massiccia presenza di blockbuster americani, e anche noi vogliamo cogliere questa opportunità con il film di Davide Mannelli, poiché è l’occasione di portare la nostra proposta cinematografica al pubblico.

Poi conclude: “Pensiamo che il film abbia tutte le caratteristiche per fare bene. Certo, è molto difficile, per il nostro settore, pensare di ritrovare sul genere della commedia, che è l’architrave del nostro boxoffice, una nuova connessione con il pubblico, avendola persa in questi anni. Sono poche le commedie che dalla pandemia hanno funzionato, e quelle che hanno ingranato non hanno avuto comunque buoni numeri rispetto a quelli che eravamo abituati a vedere. (…) Ma siamo fiduciosi perché ora c’è un’inversione di tendenza, il mercato degli ultimi sei mesi è un mercato che per la prima volta da tre anni ha fatto capire che qualcosa è cambiato, in positivo. Per cui abbiamo grosse aspettative, considerato anche che Cattiva Coscienza verrà presentato a breve al Taormina Film Festival.

Superman: Legacy, David Corenswet e Rachel Brosnahan sono Superman e Lois Lane in una fan art

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All’inizio di quest’anno, i co-CEO dei DC Studios James Gunn e Peter Safran hanno rivelato che il nuovo DC Universe che include progetti come The Authority, The Brave and the Bold, Swamp Thing e, soprattutto, Superman: Legacy. Proprio quest’ultimo sarà il primo film ad essere rilasciato ed è già entrato in pre-produzione. È stato anche rivelato proprio ieri che David Corenswet e Rachel Brosnahan sono stati scelti per i due ruoli principali, ovvero Clark Kent/Superman e Lois Lane, con alcuni fan che adorano il casting e altri che lo detestano.

In seguito all’annuncio sono poi iniziate ad emergere le teorie su come potrebbero apparire i due attori nei costumi dei loro rispettivi personaggi. Un artista che su Instagram si fa chiamare @Clements.Ink ha ora proposto una fan art per concretizzare queste teorie, nella quale Corenswet veste un abito da Superman dall’aspetto molto moderno, mentre la Brosnahan indossa un abito bianco. Anche se non vedremo entrambi gli attori nei loro veri costumi per ancora un bel po’ di tempo, è sicuramente divertente immaginare le tante possibilità riguardo a come potrebbero risultare in tali panni. Di seguito, ecco il post Instagram con la fan art:

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025

Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro. “Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentarti la nostra versione di Superman che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”.

Aquaman e il Regno Perduto: James Wan anticipa che il film sarà uno standalone

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Il film Aquaman e il Regno Perduto sarà ufficialmente l’ultimo film del DC Extended Universe ad arrivare al cinema e molti fan si chiedono se avrà un qualche impatto sul riavvio del DC Universe a cui James Gunn Peter Safran stanno ora lavorando. Il regista James Wan ha ora rivelato qualche dettaglio in più sul film, spiegando perché tale sequel può essere tranquillamente visto anche se non avrà alcun impatto sul futuro della DC al cinema. Secondo ComicBook, il regista ha riconosciuto l’approccio del team creativo alla prossima avventura live-action di Arthur Curry, sottolineando che era stata concepita per servire come una storia standalone, che non ha dunque bisogno del contesto del più ampio universo cinematografico.

Bene, Aquaman – anche il primo film – è sempre stato un film molto autonomo“, ha detto Wan. “Questo è sempre stato il nostro approccio: che in un certo senso vive nel suo mondo, ed è così che ci siamo avvicinati anche a Il Regno Perduto“. Il regista ha poi continuato affermando che i fan dei personaggi e degli attori troveranno ancora molto da amare nel film in uscita. “La gente ama Jason Momoa, la gente lo ama quando interpreta questo ruolo e le persone adorano le immagini d’azione ambientate nel suo mondo“, ha continuato Wan, “ed è quello su cui abbiamo puntato, portandolo al livello successivo e ci stiamo ancora espandendo!

Sono molto entusiasta che il film arrivi finalmente in sala, per mostrare ai fan a cosa abbiamo lavorato in tutti questi anni“. Questa non è la prima volta che Wan affronta la natura autonoma di Aquaman e il Regno Perduto. Quando gli è stato chiesto se avesse apportato modifiche alla storia per allinearsi meglio con la visione del franchise del co-CEO dei DC Studios, James Gunn, il regista ha notato che l’impero sottomarino di Atlantide era “fortunatamente molto lontano dal resto del mondo“. A tal proposito, il regista ha anticipato che nel sequel verranno esplorati molti altri regni sottomarini, la maggior parte dei quali “non sono necessariamente correlati a ciò che sta accadendo con gli altri film e personaggi“.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il Regno Perduto

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo seguito, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film. David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman e il regno perduto, dopo aver subito alcuni rinvii, uscirà nelle sale americane il 21 dicembre 2023.

Retribution: trailer dell’action thriller con Liam Neeson

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Retribution: trailer dell’action thriller con Liam Neeson

È stato diffuso il trailer ufficiale di Retribution, il prossimo thriller d’azione di Lionsgate e Roadside Attractions, con protagonista Liam Neeson. Il film debutterà negli USA al cinema il 25 agosto.

Il film racconta di Matt Turner (Liam Neeson), padre di famiglia e uomo d’affari americano che vive a Berlino. In un giorno come tanti, Matt finisce per ritrovarsi vittima di un terribile ricatto. Mentre è in macchina con i suoi figli, riceve una telefonata da uno sconosciuto che lo obbliga a eseguire una serie di comandi altrimenti l’ordigno piazzato sotto i sedili della sua macchina esploderà. Matt inizia così una folle corsa contro il tempo per mettere in salvo se stesso e la sua famiglia. Dai un’occhiata al trailer di Retribution qui sotto 

Di cosa parla Retribution?

“Quando un misterioso chiamante mette una bomba sotto il sedile della sua auto, Matt Turner (Neeson) inizia un inseguimento ad alta velocità attraverso la città per completare una serie specifica di compiti”, recita la sinossi. “Con i suoi figli intrappolati sul sedile posteriore e una bomba che esploderà se escono dall’auto, un normale tragitto giornaliero diventa un contorto gioco di vita o di morte mentre Matt segue le istruzioni sempre più pericolose dello sconosciuto in una corsa contro il tempo per salvare la sua famiglia.”

Retribution è diretto da Nimrod Antal da una sceneggiatura scritta da Christopher Salmanpour. È descritto come un coinvolgente thriller a ticchettio che trascina il pubblico in una corsa ad alto numero di ottani di redenzione e vendetta. Insieme a Neeson ci sono Matthew Modine (Stranger Things), Noma Dumezweni (La sirenetta), Jack Champion (Avatar: The Way of Water), Lilly Aspell, Embeth Davidtz (Schindler’s List) e Arian Moayed (Succession). I produttori sono Andrew Rona, Alex Heineman, Jaume Collet-Serra e Juan Sola.

Secret Invasion, la spiegazione del finale del secondo episodio

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Secret Invasion, la spiegazione del finale del secondo episodio

La serie tv di Disney+ dedicata agli Skrull, Secret Invasion (leggi qui la recensione) va in onda ogni settimana sulla piattaforma. Questa settimana il secondo episodio ha messo ancora una volta alla prova Nick Fury con nuove e temibili minacce. La serie, come noto, sarà composta da sei episodi di cui l’ultimo dovrebbe arrivare su Disney+ il 26 luglio. Le serie Marvel hanno spopolato negli ultimi anni ponendosi come un nuovo punto di riferimento per gli amanti del MCU. Secret Invasion fa parte della Fase 5 ed è la nona serie tv della Marvel insieme a WandaVision e Falcon and the Winter Soldier.

Cosa è successo nel finale di Secret Invasion 1×02?

Samuel L. Jackson Secret Invasion

Il finale Secret Invasion 1×02 ha introdotto Priscilla Fury nel Marvel Cinematic Universe. Dopo anni di speculazioni sul fatto che Nick Fury (Samuel L. Jackson) fosse davvero sposato o meno nel MCU, la moglie dell’ex direttore dello S.H.I.E.L.D. è stata finalmente rivelata. La storia ha anche lasciato intendere che la moglie di Fury fosse una Skrull, spiegando potenzialmente il forte interesse di lui per gli Skrull e il loro destino, dato che l’infiltrazione della razza aliena nella società umana avrebbe coinvolto la sua vita personale.

L’episodio non affronta direttamente questa rivelazione, lasciando spazio a ulteriori approfondimenti nei prossimi episodi. Fury è sempre stato piuttosto riservato sulla sua vita privata, ma ha detto a Steve Rogers che sua moglie lo ha cacciato di casa in una delle sue battute in Captain America: The Winter Soldier.

Gravik e Fury: come si sono incontrati?

Kingsley Ben-Adir Secret Invasion

Secret Invasion 1×02 ha anche approfondito il passato di Gravik (Kingsley Ben-Adir), facendo luce su alcune rivelazioni. È stato mostrato che i due si sono incontrati per la prima volta a Londra nel 1997, quando Gravik ha accettato di lavorare per Fury subito dopo che i genitori del ragazzo erano stati uccisi nella Guerra Kree-Skrull.

Fury promise agli Skrull sopravvissuti di trovare loro una nuova casa lavorando fianco a fianco con Carol Danvers. A quanto pare, a un certo punto il loro rapporto si è inasprito. Dal punto di vista di Gravik, Fury non ha mantenuto la parola data e ha tradito la fiducia degli Skrull. Per questo motivo, in Secret Invasion si cerca di evitare una guerra contro la Terra per trasformarla in New Skrullos.

Stranger Things 5: un episodio sarà diretto dal regista di Prey Dan Trachtenberg

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Netflix ha annunciato martedì che Dan Trachtenberg dirigerà un episodio di Stranger Things 5, la quinta stagione di Stranger Things. Al momento non si sa quale episodio il regista di Prey dirigerà nella quinta stagione di Stranger Things.

Trachtenberg ha ottenuto un discreto riconoscimento per il film Prey del 2022, un prequel dei film di Predator. Prey ha ricevuto il plauso universale per la sua nuova premessa, le emozionanti sequenze d’azione e la regia di TrachtenbergTrachtenberg ha anche diretto 10 Cloverfield Lane, il suo primo lungometraggio da regista. In televisione, Trachtenberg ha diretto il pilot della popolare serie di Prime VideoThe Boys, insieme a “Playtest”, il secondo episodio della terza stagione di Black Mirror.

Cosa aspettarsi da Stranger Things 5?

I membri del cast che dovrebbero tornare per la quinta stagione includono Winona Ryder nei panni di Joyce Byers, David Harbour nei panni di Jim Hopper, Millie Bobby Brown nei panni di Eleven, Finn Wolfhard nei panni di Mike Wheeler, Noah Schnapp nei panni di Will Byers, Gaten Matarazzo nei panni di Dustin Henderson, Caleb McLaughlin nei panni di Lucas. Sinclair, Natalia Dyer nei panni di Nancy Wheeler, Charlie Heaton nei panni di Jonathan Byers, Sadie Sink nei panni di Max Mayfield, Joe Keery nei panni di Steve Harrington, Maya Hawke nei panni di Robin Buckley e Jamie Campbell Bower nei panni di Vecna. Linda Hamilton, meglio conosciuta per il ruolo di Sarah Connor nella serie The Terminator, è stata recentemente scelta per un ruolo sconosciuto per la quinta stagione. La notizia del casting è stata annunciata all’evento Tudum di Netflix .

I dettagli della trama per la stagione 5 sono sconosciuti. Tuttavia, The Duffer Brothers ha confermato che la quinta stagione è composta da otto episodi. Il primo episodio è intitolato “Capitolo uno: The Crawl”. Le riprese dovevano iniziare nel giugno 2023, ma la produzione è stata ritardata a tempo indeterminato a causa dello sciopero della WGA .

La quarta stagione di Stranger Things ha stabilito un record per Netflix, essendo stata vista per oltre 287 milioni di ore durante la settimana dal 23 al 30 maggio. Questo non è solo un ottimo risultato per il primo posto della settimana per Netflix, ma è anche più che sufficiente per battere il record per il più grande fine settimana di premiere della piattaforma di streaming per una serie in lingua inglese, che era precedentemente detenuto dalla seconda stagione di Bridgerton (193 milioni di ore).

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Barbie: Margot Robbie conferma che ci sono state conversazioni per un sequel

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Mancano ancora poche settimane all’uscita del film Barbie, ma la protagonista Margot Robbie afferma che si è già parlato di un eventuale sequel. Intervistata dal Time, l’attrice ha confermato le conversazioni avute a riguardo, avvertendo però sul fare un film avendo già in mente più seguiti. “Potrebbe andare in un milione di direzioni diverse da questo punto“, ha spiegato, “ma penso che cadi in una trappola se provi a realizzare un primo film mentre pianifichi anche i sequel“. Questo primo lungometraggio su Barbie sembra però essere solo l’inizio per la Mattel, con il CEO dell’azienda Ynon Kreiz che ha parlato della possibilità di più film.

Stiamo cercando di realizzare film che diventino eventi culturali“, ha detto Kreiz al Time. “Se riesci a convincere registi come Greta e Noah ad abbracciare l’opportunità e ad avere libertà creativa, puoi avere un impatto reale“, ha aggiunto. La regista Greta Gerwig riconosce invece che “a volte questi film possono avere una qualità di capitalismo egemonico“, quindi ha dovuto trovare il modo di “farlo suo“. Per dare a Barbie un tocco personale, la Gerwig ha dunque abilmente incorporato alcune riprese personali svolte dai membri del cast, incluse quelle che la Robbie ha fatto a sé stessa su un Super 8 nel corso degli anni.

Il risultato è così un commovente home movie incastonato nel nucleo di un grande blockbuster, e la regista afferma di commuoversi ogni volta che guarda queste parti. “È come intrufolarsi nell’umanità verso qualcosa che tutti pensano sia un pezzo di plastica“, ha detto. Alla luce di tali maggiori informazioni, che rendono Barbie più di un semplice blockbuster e dinanzi anche al fatto che si è già parlato di potenziali sequel, c’è da aspettarsi che se il film si rivelerà soddisfacente in termini economici, nei prossimi anni potrebbero effettivamente arrivare sul grande schermo altri capitoli delle avventure della bambola più famosa del mondo.

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film sarà al cinema dal 21 luglio.

Spawn: Jason Blum fornisce promettenti aggiornamenti sul film

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Spawn: Jason Blum fornisce promettenti aggiornamenti sul film

Stando ai piani della Blumhouse, il film Spawn di Todd MacFarlane dovrebbe uscire nei cinema nel 2025, ovvero dopo quasi un decennio dall’inizio del suo sviluppo. “Direi che c’è molto su cui sperare perché è in una fase di sviluppo molto, molto attiva“, ha detto a ComicBook.com il CEO di Blumhouse Jason Blum. “Quello che deve succedere è che i miei amici, gli sceneggiatori, e gli studi devono risolvere le loro differenze e tornare a scrivere, ma abbiamo un grande gruppo di persone che ci stanno lavorando e la mia previsione è che forse vedremo davvero un film di Spawn nel ’25. Nessuna promessa, ma questa è la mia previsione”.

Al momento non è noto se MacFarlane, che ha ideato il personaggio di Spawn per i fumetti, rimarrà legato al film come regista o se Blum e il suo team stiano andando avanti con quanto da lui proposto ma con un nuovo regista. MacFarlane aveva iniziato a discutere seriamente dello sviluppo di un nuovo film di Spawn nel 2016, rivelando in seguito che il vincitore dell’Oscar Jamie Foxx era interessato ad interpretare il protagonista. Si dice che Foxx, che rimanga legato al progetto e che anzi sia una delle forze trainanti dietro lo sviluppo di esso.

Spawn, tutto quello che sappiamo sul film

Nell’ottobre 2022, Malcolm Spellman (The Falcon and The Winter Soldier), Scott Silver (Joker) e Matthew Mixon sono stati assunti per scrivere la sceneggiatura di Spawn, subentrando a Brian Tucker di Broken City. Tuttavia, lo sciopero degli scrittori in corso sta ritardando il completamento della sceneggiatura. Sempre nel 2022, MacFarlane ha condiviso la sua idea per un universo cinematografico di Spawn. “Ho ben oltre 300 personaggi nel mio universo“, ha detto. “Ancora una volta, non sono tutti uguali a Spawn, ma esistono. Penso che ci sia un modo per svincolarsi dal solo Spawn nell’universo di Spawn? Sì.

Di Spawn era già stato realizzato un film nel 1997, che guadagnò 88 milioni di dollari e fu un modesto successo per la New Line Cinema della WB, anche se in gran parte non è riuscito a convincere fan e critici, con una valutazione della critica del 17% e una valutazione del pubblico del 36% su Rotten Tomatoes. Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come invece ora come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali.

Bird Box Barcelona: trailer dello spin-off Netflix

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Bird Box Barcelona: trailer dello spin-off Netflix

Netflix ha finalmente rilasciato il trailer completo di Bird Box Barcelona, il suo prossimo spin-off spagnolo dell’omonimo thriller horror del 2018. Il film debutterà sulla piattaforma il 14 luglio.

Il video inizia con un gruppo di sopravvissuti che si fa strada tra le rovine post-apocalittiche di Barcellona, ​​mentre fuggono dalle creature invisibili che continuano a depredare le paure della gente. Introduce anche una minaccia molto più pericolosa sotto forma di un gruppo di persone senza bende che mira a far accettare a tutti la loro realtà attuale. Dai un’occhiata al trailer di Bird Box Barcelona qui sotto:

La trama

Dai produttori del fenomeno globale Bird Box arriva il progetto BIRD BOX BARCELLONA, un’espansione dell’universo che ha ipnotizzato il pubblico nel 2018. Quando una forza misteriosa decima la popolazione mondiale, Sebastian deve intraprendere un percorso di sopravvivenza per le strade deserte di Barcellona. Mentre crea alleanze difficili con gli altri sopravvissuti e si dirige verso un rifugio, emerge una minaccia ben più sinistra delle creature mai viste.

Bird Box Barcelona è un film del 2013 diretto da Alex Pastor e David Pastor. Il film è interpretato da Mario Casas, Georgina Campbell, Alexandra Howard, Naila Schuberth, Diego Bald, Patrick Criado, Lola Dueñas, Gonzalo De Castro, Michelle Jenner e Leonardo Sbaraglia. Il film è prodotto da Dylan Clark, Chris Morgan, Núria Valls, Adrián Guerra, Josh Malerman e Ryan Lewis. I produttori esecutivi sono Ainsley Davies e Brian Williams. Il film del 2018 è stato diretto da Susanne Bier da una sceneggiatura scritta da Eric Heisserer, basata sull’omonimo romanzo di Josh Malerman del 2014. Ha interpretato Sandra Bullock, Trevante Rhodes, Sarah Paulson, John Malkovich, Rosa Salazar e altri.

Film in uscita al cinema: il ritorno di Indiana Jones

Film in uscita al cinema: il ritorno di Indiana Jones

Questo giugno al cinema finisce con l’uscita dell’ultimo capitolo della saga di Indiana Jones. Nelle nostre sale comunque ci sono già disponibili il docufilm Gianni Minà – Una vita da giornalista e il live-action I cavalieri dello Zodiaco. Chissà se l’ultima avventura di Harrison Ford nei panni dell’iconico archeologo sarà in grado di guadagnarsi il primo posto al box office italiano conquistato in questi ultimi giorni dal nuovo Disney-Pixar Elemental.

Vediamo insieme i film in uscita da noi questa settimana

Indiana Jones e il Quadrante del Destino

Dopo l’anteprima mondiale a Cannes e la tappa italiana al Taormina Film Festival, Indiana Jones e il Quadrante del Destino finalmente è nelle nostre sale. Questa nuova avventura è ambientata nell’agosto 1969, esattamente dopo il ritorno degli astronauti dell’Apollo 11 dalla luna. Indy dopo una festa di pensionamento a sorpresa nell’università dove insegna viene avvicinato da Helena, la figlia del suo storico collega archeologo Basil Shaw, interpretata dall’attrice britannica Phoebe Waller-Bridge. La giovane studiosa e cacciatrice di tesori chiederà l’aiuto al vecchio amico di famiglia per cercare la verità sul Quadrante di Archimede. Questo quinto film diretto da James Mangold è ufficialmente l’ultima volta che vedremo sul grande schermo l’attore Harrison Ford nei panni del professore Henry Jones Jr o come lui preferisce farsi chiamare Indiana, come il suo amato cane.

99 Lune

I protagonisti di 99 Lune sono Bigna e Frank, due trentenni dalle vite molto diverse che devono fare i conti con un’attrazione tanto inaspettata quanto travolgente. La donna è una una giovane scienziata che studia i terremoti e che mantiene sotto controllo ogni aspetto della propria esistenza invece l’amante coduce una vita moto irregolare e dedita anche alle droghe. Il regista di questo film cioè lo svizzero Jan Gassmann firma un’opera che spiega la nuova sessualità e le relazioni d’amore dei nostri tempi tra app e incontri con sconosciuti.

A Thousand and One

La protagonista di questo film è Inez, una donna determinata e impetuosa che rapisce il figlio Terry, di sei anni, dal sistema di affidamento nazionale. Questa giovane madre afroamericana interpretata da Teyana Taylor, crescerà il suo bambino da solo e donandogli il senso di casa, un identità e la stabilità in una New York in rapido cambiamento. A Thousand and One è il debuto alla regia della regista A.V. Rockwell che con questo film si è aggiudicata il Sundance Grand Jury Prize.

Falcon Lake

Falcon Lake è ambientato durante una calda estate in una regione rurale nel Quebec e meta vacanziera. I due giovani protagonisti Bastien un “quasi quattordicenne” e Chloé più grande di due anni, sono intenti a trascorrere le vacanze estive ognuno con la propria famiglia presso il lago alloggiando in un baita, che secondo una leggenda sarebbe infestata dai fantasmi. Questo coming of age e ghost story di Charlotte Le Bon e’ liberamente ispirato alla graphic novel di Bastien Vivès “Una sorella”.

La folle vita

Alex e Noémie sono una coppia sulla trentina che vorrebbero finalmente avere un figlio. Ma i loro piani vengono stravolti quando Suzanne, la madre di Alex, inizia a fare cose da pazzi. Purtroppo la mamma del protagonista ha contratto la “demenza semantica”, una malattia neurodegenerativa che influenza il suo comportamento. Spende generosamente, fa visite notturne ai vicini e intanto la sua autonomia diminuisce a vista d’occhio, Suzanne quindi da madre diventa Suzanne la bambina ingestibile di Alex. La folle vita è l’esordio alla regia della coppia di registi belgi Raphaël Balboni e Ann Sirot e affronta il tema doloroso della malattia in modo originale e completamente innovativo.

Lo sposo indeciso

Gianni Buridano è un filosofo e professore di fama internazionale invece Samantha è una  bellissima ragazza delle pulizie che lavora all’università dove Gianni insegna. Nonostante le enormi differenze sociali e culturali i due hanno deciso di sposarsi, ma sono inconsapevoli che sul loro amore incombe una terribile maledizione pronta a scatenarsi proprio il giorno delle nozze. Lo sposo indeciso è una commedia diretta da Giorgio Amato e i promessi sposi sono intepretati dal figlio d’arte Gian Marco Tognazzi e dell’attrice Ilenia Pastorelli.

Monte Verità

Il film racconta una storia di emancipazione femminile ambientata in uno dei luoghi più interessanti della Svizzera degli inizi del 900: Il Monte Verità. Il luogo, che da il titolo al lungometraggio di Stefan Jäger, era frequentato da intelletuali e artisti non convenzionali tra cui anche lo scrittore Hermann Hesse, lo psicoanalista e filosofo austriaco Otto Gross e la ballerina Isadora Duncan.

Silent Land

Silent Land racconta la storia di una coppia polacca benestante che decide di affitare una casa con vista mare per l’estate da trascorre in Sardegna. L’apparente traquilla vacanza di Anna e Adam viene improvvisamente interrotta da una serie di problemi: i ventilatori non funzionano e la piscina, a causa della siccità è priva e senz’acqua. Ignorando il problema della carenza di acqua, i due insistono perché venga riempita e intanto la presenza di uno sconosciuto porterà i due ad agire in modo istintivo e irrazionale. Questo film è il primo lungometraggio della regista polacca Aga Woszczyńska. 

The Witcher 3, la recensione della prima parte della serie su Netflix

Il Continente è un posto sempre più pericoloso. I regni sono in combutta fra loro, nemici all’orizzonte ne minacciano la stabilità, già precaria, e prossima a una guerra secolare. The Witcher 3, il terzo capitolo della serie tratta dai romanzi di Andrzej Sapkowski, è pronto ad approfondire tutti gli aspetti preparatori inseriti nella seconda stagione, che si può dire di transito. La posta in gioco è sempre più alta: Ciri non è al sicuro da nessuna parte, il suo sangue ancestrale fa gola ed è il bottino ambito da tutti, essendo la chiave attraverso la quale possono essere spente le faide tra le razze che stanno deteriorando il Continente.

L’approccio a questa terza stagione però, soprattutto da parte dei fan incalliti dei libri nati dalla penna dell’autore polacco, è un po’ più aspro e meno entusiasmante. Seppur The Witcher 3 attinga dal volume Il Tempo della Guerra, una grande fetta di spettatori ha iniziato a lamentare nella stagione precedente un’infedeltà ai romanzi – quasi – inaccettabile da parte della showrunner Lauren Schimdt Hissrich, la quale – da quanto si apprende – ha davvero deciso di intraprendere una strada che si distacca molto dalla realtà conosciuta anche nel videogioco. Ad alimentare il malcontento è anche l’abbandono di Henry Cavill nel ruolo di Geralt di Rivia, che appende al chiodo spada e parrucca bianca.

Da quando l’attore ha annunciato di svestire i panni del witcher più amato e temuto del Continente nell’ottobre scorso, molte sono state le voci secondo le quali la ragione prima risiede proprio nell’incompatibilità fra la serie e i libri, essendo Cavill un grande cultore del mondo di Sapkowski e un sincero appassionato. Dalla prossima stagione, a dare pelle e carisma a Geralt sarà Liam Hemsworth, al quale l’attore passerà il testimone non con poco dispiacere. La prima parte di The Witcher 3 – che ricordiamo aver avuto delle riprese anche in Italia – debutta su Netflix nel catalogo di giugno, per poi concludersi a luglio.

The Witcher 3, la trama

Nel Continente i dissapori fra i regni sono ancora molti vividi e freschi, ma nel frattempo si cerca di coalizzarsi per possedere – letteralmente – Ciri (Freya Allan), la principessa erede al trono di Cintra, dal sangue ancestrale. Geralt (Henry Cavill) e Yennefer (Anya Chalotra) sono uniti per proteggerla e impedire che nessuno si avvicini a lei, in special modo Rience, un mago dal volto deturprato, che le dà la caccia da diverso tempo.

A muovere però le sue fila è qualcun altro, una figura molto più potente, che lo sfrutta per fare il lavoro sporco. Nel frattempo, ad Aretuza iniziano a scomparire delle novizie, e in uno dei viaggi dello strigo alla ricerca di Rience, Geralt scoprirà cosa si cela dietro la loro sparizione, mentre Yennefer cercherà di mettere insieme un conclave che possa unire il Nord, con l’obiettivo di restare uniti.

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Geralt, Yennefer e Ciri: una famiglia

Dopo una seconda stagione incentrata prevalentemente su Ciri e sul suo allenamento a Kaer Morhen, The Witcher 3 si fa più corale, con un’attenzione ben distribuita su tutti i personaggi principali. Geralt, a cui è stato concesso un approfondimento sul suo passato, si sta abituando a quel ruolo di padre che alla fine della prima stagione aveva dovuto accogliere. Ciri prende sempre più consapevolezza di sé e di chi vuole diventare, mentre Yenner si assicura di impartirle tutte le lezioni di magia necessarie affinché lei possa spiccare il volo e potenziare i suoi poteri. Abbracciando quel ruolo di madre che ha tanto desiderato. Nei precedenti episodi eravamo stati abituati a vedere questi personaggi, pur legati dal destino, spesso separati. Ogni storyline seguiva un suo percorso parallelo e poche volte, nel corso della storia, era capitato di vederli uniti. Adesso, però, le loro linee narrative si intrecciano indissolubilmente, lasciando spazio a pochi momenti in cui non giocano insieme.

È chiaro l’intento di mostrare lo strigo, la principessa e la maga come una famiglia coesa, che nonostante le differenze si ama e si rispetta, e che crea uno scudo di protezione per tutelarsi a vicenda. Un’evoluzione inevitabile e necessaria, che va a costruire ancor di più le loro singole personalità, plasmando d’altra parte un trio che assume un’identità sempre più forte e decisa. Una scelta saggia, questa, che colma soprattutto il vuoto della seconda stagione, in cui vedevamo una Yennefer ai margini e una Ciri che cercava un po’ troppo di reggere l’intero world-building sulle spalle. La nuova stagione, invece, porta a completamento un discorso iniziato in precedenza: la corazza dura e indistruttibile di Geralt ha lasciato il posto, come già avevamo inziato a vedere, ad un animo più morbido e premuroso. Il suo lato amorevole è nel pieno della fioritura, merito del poter stare insieme alle due donne.

Il lato materno di Yennefer, che è riuscita a conquistare con fatica, la rende ora più benevola, ma al contempo vulnerabile, e mostra tutte le sfaccettature di un personaggio complesso ma dall’incredibile storia. Ciri, invece, sta attraversando un bellissimo processo di crescita, mentre cerca di diventare la witcher che è destinata ad essere. Averli insieme e compatti non solo fa sì che la scrittura dei personaggi si arricchisca e solidifichi per svilupparsi, ma permette di avere una trama sempre più lineare, in cui perdersi di meno (come era accaduto in special modo nella prima stagione). La carne messa al fuoco è poca ma interessante e fertile, e non vengono aperte mille sub-trame a cui non si riesce per logica a stare dietro, se non appuntandosi delle note. Riuscendo comunque a ramificarsi per inglobare tutti i protagonisti fin’ora presentati, ma che si muovono e crescono per uno scopo comune, in cui l’aspetto politico diventa sempre più centrale e devoto al plot twist.

Maturità visiva

Oltre al costrutto narrativo che continua a funzionare e ingranare, The Witcher 3 ci tiene a confermare una maturità nella messa in scena e nell’estetica da apprezzare, e che si impone sempre più. Il Continente, grazie alla cura delle scenografie e dei costumi – che si avvicinano di parecchio a quelli del videogioco – pur essendo un universo fittizio, sembra reale, coerente e soprattutto credibile, merito di un lavoro minuzioso che non vuole lasciare spazio alle imperfezioni. Già in questa prima parte, contaminata da un tono sempre più cupo e dalle sfumature horror, si può notare l’operazione svolta sugli effetti visivi. La CGI, infatti, risulta curata e precisa, i mostri che innescano le action scene – sempre ben coreografate e mai eccesive per evitare l’indigestione – sono attendibili e dimostrano un’attenzione maggiore all’aspetto visivo. Che mai come negli high fantasy è importante per non scadere nella bruttezza del racconto.

A cambiare è invece la fotografia, questa volta al servizio degli eventi. C’è infatti un uso molto variegato delle tonalità, che passa da quelle calde a quelle fredde in relazione alle sequenze girate. La prevalenza, rispetto alla seconda stagione, è delle nuance calde, in primis perché in questa prima parte di The Witcher 3 molte scene sono girate negli interni e ad Aretuza, e in secondo luogo perché c’è una ricca fetta di momenti affettivi o romantici, in particolar modo fra Yennefer e Geralt, che finalmente possono perdonarsi e amarsi. In conclusione, la prima parte della terza stagione non lascia niente al caso, alterna il ritmo sincopato a quello disteso per poter respirare, e lascia che il pubblico assorba tutte le informazioni necessarie per un finale che, quasi certamente, sarà infarcito di sorprese, altri intrighi e colpi di scena.

Tron: Ares, Evan Peters nel cast insieme a Jared Leto

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Tron: Ares, Evan Peters nel cast insieme a Jared Leto

Evan Peters, protagonista di Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story, si unisce a Jared Leto in Tron: Ares, il terzo film della longeva serie Disney sul cyberspazio. Joachim Rønning (Maleficent – Signora del male) dirigerà il film da una sceneggiatura di Jesse Wigutow, la cui produzione dovrebbe iniziare ad agosto (nonostante uno sciopero degli attori).

Oltre alle sue frequenti apparizioni nella serie antologica di FX American Horror Story, Peters ha interpretato Pietro Maximoff in diversi film X-Men per la 20th Century Fox (prima che lo studio fosse acquisito dalla Disney), a partire da X-Men: Giorni di un Futuro Passato, del 2014. Jared Leto aveva precedentemente dichiarato in diverse occasioni che avrebbe interpretato un personaggio di nome Ares nel film proposto e aveva persino rivelato il titolo del film come appunto Tron: Ares in un tweet del 2020 ora cancellato.

Il Tron originale è stato rilasciato nel 1982 e interpretato da Jeff Bridges e Bruce Boxleitner. Un sequel, Tron: Legacy, non è uscito fino al 2010. Da allora il franchise è apparso in serie crossover come Kingdom Hearts e Disney Infinity ed è stato al centro di uno show televisivo (Tron: Uprising) e di numerosi videogiochi, tra cui il recente ha annunciato Tron: Identity. Secondo le poche informazioni che sappiamo Tron 3 è stato scritto da David DiGilio e si basa sui personaggi scritti da Steven Lisberger e Bonnie MacBird.

I MERCEN4RI – Expendables, il trailer del nuovo capitolo

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I MERCEN4RI – Expendables, il trailer del nuovo capitolo

Ecco il trailer italiano de I MERCEN4RI – Expendables, il quarto capitolo del fortunato franchise tributo agli action degli anni Ottanta e Novanta. Questa nuova avventura del gruppo di eroi “sacrificabili” uscirà nelle sale italiane il 21 settembre 2023 – un giorno prima dell’uscita statunitense.

Armati di tutte le armi su cui riescono a mettere le mani e delle abilità per usarle, i mercenari sono l’ultima linea di difesa del mondo, la squadra che viene chiamata quando tutte le altre opzioni sono fuori discussione. I nuovi membri del team, con stili e tattiche mai viste prima, daranno all’espressione “sangue nuovo” un significato completamente diverso.

I migliori attori d’azione del mondo hanno composto questa invincibile squadra per tre capitoli del franchise, ma ora una nuova generazione di star si unisce a loro per un’avventura adrenalinica.

Ai mercenari d’élite, Jason Statham, Dolph Lundgren, Randy Couture e Sylvester Stallone, si uniscono per la prima volta Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais, Jacob Scipio, Levy Tran e Andy Garcia. “Moriranno quando saranno morti”. Il film sarà distribuito in Italia da Vertice360.

I MERCEN4RI – Expendables, il poster

Voglio crederci: dal cast alle location, tutto quello che c’è da sapere sul film

Il film Voglio crederci (altrimenti noto col titolo internazionale di Make me believe) è l’ennesimo grande successo di Netflix proveniente dalla Turchia, Paese che negli ultimi tempi ha sempre più guadagnato popolarità grazie ai propri prodotti audiovisivi, tanto film quanto serie televisive. Con questo nuovo titolo, diretto dai registi Evren Karabiyik e GünaydinMurat Saraçoglu, la piattaforma streaming offre dunque un nuovo racconto d’amore che, tra i paesaggi mozzafiato della Turchia, sta incantando un gran numero di utenti, a dimostrazione del grande interesse che tale cinematografia è sempre più capace di suscitare.

Un risultato che ribadisce ciò di cui Netflix è maggiormente fiera, ovvero il dare la possibilità ai propri abbonati di confrontarsi con prodotti provenienti da paesi che difficilmente avrebbero trovato spazio nei cinema o nelle televisioni nostrane (anche se su quest’ultima le soap turche stanno iniziando a ritagliarsi un sempre maggiore spazio). Voglio crederci è dunque il titolo perfettto per gli appassionati di storie romantiche ma in cerca di qualcosa di diverso dai soliti film di produzione statunitense. Prima di intraprendere la visione di Voglio crederci, però, ecco alcuni dettagli sulla sua trama, il cast di attori e le location dove si sono svolte le riprese del film.

La trama e il cast di Voglio crederci

Protagonisti di Voglio crederci sono due nonne e i loro adorati nipoti. Le due signore, legate da una lunga amicizia, non possono fare a meno di immischiarsi nelle questioni di cuore dei loro ragazzi. I loro intenti sono però nobili, in quanto vorrebbero aiutarli a essere felici, consigliando loro le giuste scelte da fare per poter intraprendere la strada più sicura verso l’amore e la gioia. Si mettono dunque d’accordo per far incontrare i rispettivi nipoti, Sahra e Deniz, questi i loro nomi, che sono cresciuti insieme ma con il tempo si sono persi di vista. Ritrovandosi, però, scopriranno di provare ancora dei sentimenti l’uno per l’altro, ma insieme ad essi ci sono anche delle questioni del passato da risolvere.

Fanno parte del cast alcuni attori turchi, non particolarmente noti al di fuori del loro paese natìo ma che proprio grazie a Netflix hanno ora l’occasione di ottenere maggiore notorietà. Protagonista femminile del film è dunque l’attrice Ayça Aysin Turan nel ruolo di Sahra. Prima di questo film, l’attrice si è resa nota grazie alla serie Maryem e The Protector, quest’ultima presente a sua volta su Netflix. Ekin Koç, noto per la serie turca è invece il protagonista maschile, interprete di Deniz. Recitano poi nel film Cagla Irmak che impersona Ahu, Cagri Citanak che interpreta Ulas e Kemal Okan Özkan che presta le fattezze di Kerem. L’attrice Yildiz Kültür recita invece nei panni di Deniz’in Büyükannesi.

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Le location del film Voglio crederci

Le riprese del film, girato nel corso dell’estate 2022, si sono naturalmente svolte Turchia. Nello specifico, però, la provincia turca di Çanakkale è stata scelta come location principale. Questa si trova sulla sponda asiatica dello stretto dei Dardanelli, nella regione nord-occidentale della Turchia. Qui hanno dunque avuto luogo la maggior parte delle riprese. Alcune di esse sono però state effettuate anche all’interno e intorno all’Altare di Zeus a Mıhlı, Adatepe Köyü Yolu, che si trova sul bordo della collina che domina la baia di Edremit ad Assos. Secondo la mitologia, proprio da questo altare il più forte degli Dei greci avrebbe osservato lo svolgersi della guerra di Troia.

Un’altra location particolarmente importante per il film è stata la provincia di Athena Tapınağı con molti punti di riferimenti utili come Çanakkale Trojan Horse, Çanakkale Martyrs ‘Monument, Çanakkale Saat Kulesi nel centro di Çanakkale e Anzac Cove della penisola di Gallipoli. Quella di Çanakkale è una meta turistica molto gettonata, basti pensare che sul lungomare della città è presente come attrazione turistica il modello del cavallo di legno usato nelle riprese del film Troy, con Brad Pitt come protagonista. Questo perché Çanakkale è il grande centro urbano più vicino ai resti archeologici dell’antica città di Troia.

Il trailer di Voglio crederci e come vedere il film in streaming su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Voglio crederci unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 2° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonti: IMDb, ScreenRant

Anthony Mackie su Jonathan Majors: “Tutti sono innocenti fino a prova contraria”

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La star di Loki Jonathan Majors rimane nel bel mezzo di una battaglia legale dopo le accuse di violenza domestica da parte della sua ormai ex fidanzata. L’attore ha dichiarato la sua innocenza fin dall’inizio, ma è stato escluso dalle campagne pubblicitarie e dai progetti imminenti, a seguito delle pesante denunce pendenti a suo carico.

Ad oggi, è ancora Kang il Conquistatore dell’MCU. Il buon senso dice che il suo futuro oltre la seconda stagione di Loki (che aveva già girato al momento del suo arresto) dipenderà da come andranno le cose per Jonathan Majors nei mesi a venire e se sarà in grado di riabilitare il suo nome. Anthony Mackie, nel frattempo, ha recentemente concluso il lavoro su Captain America: Brave New World e sarà presto al centro come uno dei supereroi più importanti dell’MCUInverse ha chiesto la sua opinione sulle recenti questioni legali di Majors e l’attore si è affrettato a fare un punto molto importante.

“Siamo un paese che è stato costruito su ‘tutti sono innocenti fino a prova contraria’”,  dice al sito.“Questo è uno dei punti fermi di questo paese. Nulla è stato provato su questo tizio. Niente. Quindi tutti sono innocenti fino a prova contraria. Questo è tutto quello che posso dire. È pazzesco dove siamo come società. Ma come paese, tutti lo sono innocente fino a prova contraria.” In gran parte sembra che Majors sia stato dichiarato colpevole dalla stampa, quindi Anthony Mackie senza dubbio ha fatto molto bene a ribadire il concetto.

In merito allo sciopero in corso della WGA e il fatto che la Screen Actors Guild potrebbe unirsi a loro per solidarietà. “Una volta che gli studi sono diventati pubblici e sono stati acquistati da grandi aziende, siamo stati fottuti. Non si tratta più di arte. Non si tratta più di lavoro interessante e divertente. Si tratta di partecipazione agli utili di fine trimestre. Si tratta di azionisti . Quindi stai letteralmente solo stuprando e saccheggiando l’industria. È cannibalismo”. “È uno spettacolo di merda se scioperiamo”, ha continuato. “Dovranno farlo. A meno che non trovino un gruppo di fottuti YouTuber per realizzare Avengers 5!”

Captain America: Brave New World, quello che sappiamo sul film

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

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Phoebe Waller-Bridge parla della serie Prime Video su Tomb Raider

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Phoebe Waller-Bridge, fan di lunga data di Tomb Raider, ha parlato dell’adattamento di Lara Croft per la sua prossima serie Prime Video. Ad aprile – prima dello sciopero in corso della Writers Guild of America (WGA) – Waller-Bridge si è seduto con Joy Press di Vanity Fair.

Durante l’intervista appena pubblicata, Phoebe Waller-Bridge ha discusso dello sviluppo dell’imminente serie di Tomb Raider, così come della sua dipendenza adolescenziale dai videogiochi originali. “I miei genitori erano molto intelligenti perché in realtà non mi limitavano. Potevano percepire che mi sarei semplicemente messo a terra, e l’ho fatto “, ha detto Waller-Bridge. “Ho messo via la PlayStation e ho pensato, ‘Non devo farlo perché devo scrivere, leggere e fare altre cose.”

L’amore di Phoebe Waller-Bridge per Lara Croft

Nonostante abbia appeso il suo controller PlayStation, Waller-Bridge ha mantenuto un amore per il personaggio di Lara Croft. “Aveva un atteggiamento. Era molto deliberata in quello che voleva fare“, ha detto l’allume di Solo: A Star Wars Story. “Tutto è cambiato quando si sono resi conto che potevano commercializzarla come un sex symbol.” Tuttavia, Waller-Bridge si è tuffato di nuovo in Tomb Raider durante la pandemia di coronavirus (COVID-19). Quindi, sembrava destino quando Amazon le ha chiesto di scrivere un adattamento per il piccolo schermo.

Dio, mi è sembrato letteralmente che quell’adolescente in me dicesse: fai la cosa giusta per lei, fai la cosa giusta per Lara!” Waller-Bridge ha ricordato. “L’opportunità di avere, come dicevamo prima, un personaggio d’azione femminile… Avendo lavorato a [James] Bond e avendo lavorato come attrice in [Indiana Jones e il quadrante del destino], mi sento come se stessi preparando tutto a questo. E se potessi prendere le redini di un franchise d’azione, con tutto quello che ho imparato, con un personaggio che adoro, e anche solo riportare un po’ di quell’atmosfera anni ’90?

I pensieri di Phoebe Waller Bridge sul riavvio di Tomb Raider

La stampa ha chiesto a Waller-Bridge se fosse riluttante a contribuire all’attuale tendenza di remake e riavvii a Hollywood. “Sento che quando lavori nel settore, devi cavalcare le onde e appoggiarti“, ha risposto Waller-Bridge. “C’è spazio per fare qualcosa di veramente molto pericoloso. E se posso fare qualcosa di pericoloso ed eccitante con Tomb Raider, ho già un pubblico di persone che amano Lara e spero che continueranno a farlo. E questa è una posizione molto insolita in cui trovarsi. È il vecchio cavallo di Troia”.

In particolare, come scrittrice, Phoebe Waller-Bridge non è estranea a fare riferimento al seno nelle sue opere. Tuttavia, a quanto pare c’è stato un acceso dibattito nella stanza degli scrittori di Tomb Raider sul fatto che Lara dovesse avere la sua classica figura procace o una corporatura atletica in linea con i giochi più moderni. La posizione di Waller-Bridge sulla questione è chiara. “È una tombaroliera, quindi è incredibilmente in forma“, ha detto. “Deve infilarsi continuamente attraverso minuscole fessure rocciose. È un’esperienza diversa infilarsi in una piccola fessura rocciosa quando hai le tette più grandi rispetto a quando hai le tette più piccole”.

Tomb Raider torna in live-action

Il franchise di videogiochi Tomb Raider è composto da 12 giochi della serie principale e una serie di spin-off. Il gioco originale è stato rilasciato nel 1996 e ha generato otto follow-up fino al 2008. Il franchise è stato riavviato con un nuovo gioco della serie principale nel 2013, che si sarebbe rivelato il primo capitolo di una trilogia che si è conclusa nel 2018.

Il franchise è stato adattato per la prima volta in live-action tramite il film della Paramount del 2001 Lara Croft: Tomb Raider, basato sui primi giochi e interpretato da Angelina Jolie nei panni di Lara Croft. La Jolie ha ripreso il suo ruolo per il sequel del 2003, Lara Croft: Tomb Raider – The Cradle of Life. MGM e Warner Bros. hanno riavviato la serie live-action con il film del 2018 Tomb Raider. Interpretato da Alicia Vikander nei panni di Lara Croft, il film del 2018 era basato principalmente sul gioco di riavvio del 2013.

Nel gennaio 2023, è arrivata la notizia che Amazon, il nuovo editore dei videogiochi Tomb Raider, aveva contattato Waller-Bridge per scrivere un adattamento della serie live-action per Prime Video. Secondo quanto riferito, Amazon sta anche sviluppando un nuovo film di Tomb Raider, che si collegherà sia alla serie Prime Video che al prossimo gioco di Tomb Raider come parte di un universo condiviso.

Falcon Lake, recensione del film di Charlotte Le Bon

Falcon Lake, recensione del film di Charlotte Le Bon

Presentato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2022, Falcon Lake è l’esordio alla regia dell’attrice canadese Charlotte Le Bon, che si colloca a metà strada tra una storia d’amore adolescenziale e un film fantastico, quasi horror. Tratto da una graphic novel francese, il film di Le Bon – in sala dal 29 giugno – si prende il rischio di navigare tra questi due generi e lo fa con una saggezza che si addice a registi esperti.

A (Canadian) ghost story

Coming-of-age e fantastico spesso sono intrecciati assieme, ma in genere è la suspense a prevalere, lasciando in secondo piano le relazioni tra i personaggi, che tendono a disperdersi una volta che compare l’elemento soprannaturale. In Falcon Lake, al contrario, l’orrore sembra essere più che altro un gioco, un ammiccamento tra i protagonisti e tra il regista e lo spettatore. Qualcosa che intuiamo fin dai titoli di testa, quando compare davanti a noi l’immagine di una ragazza che sembra galleggiare morta in una laguna, ma che successivamente riprende a nuotare. Le Bon dà l’impressione di giocare con i tropi del genere, cosa che continuerà a fare per tutto il film, con inquadrature che si prolungano più del solito, in attesa di qualcosa che non accade mai, o personaggi che indossano maschere, si travestono da fantasmi o fingono di essere morti. Esiste una leggenda secondo cui un ragazzo sarebbe annegato in quel luogo, ma non ci sono prove se non quelle che racconta Chloé (Sara Montpetit), un’adolescente di 16 anni che ha una casa in questa zona lacustre del Quebec.

L’altro grande protagonista di Falcon Lake è Bastien (Joseph Engel), un tredicenne ma, attenzione, “quasi quattordicenne“, che va con la famiglia a trovare gli amici che vivono lì, di cui Chloé è figlia. Bastien è accompagnato dal fratello minore, Titi, e dai genitori. Il ragazzo deve dividere la stanza con Chloé, che ha solo due anni più di lui ma è in piena adolescenza, fase della vita che Bastien sta scoprendo poco a poco. È ovvio che il ragazzo si innamorerà di lei e Chloé, sorprendentemente, prima nutrirà nei suoi confronti una tenera simpatia intervallata da momenti in cui la ragazza mette in mostra tutta la sua presunzione da “più grande”, poi si renderà conto che a volte si trova meglio con il ragazzo simpatico e particolare che con i suoi pretendenti un po’ più aggressivi e “sviluppati”.

La relazione tra i due – e il resto degli adolescenti, che fanno feste, bevono e fumano, portando Bastien a provare cose nuove, non sempre con risultati incoraggianti – comincia ad avere un certo contenuto sessuale, gestito il più delle volte con umorismo dalla regista, comprese un paio di gag eccellenti. Nonostante ciò, prevale in Falcon Lake il tono cupo, da ghost movie, lontano dall’impostazione romantica, luminosa o nostalgica con cui di solito vengono dipinte queste storie d’amore adolescenziale.

Falcon Lake, Charlotte Le Bon

L’estate di Bastien e Chloé

La storia di Falcon Lake è circoscritta (vi si entra ed esce attraverso il viaggio in auto che segna l’inizio e la fine della vacanza) in un formato di 1:37, per entrare in contatto con l’intimità, la fragilità, i dubbi e l’insicurezza di questo adolescente che si sta svegliando alla vita. Come dicevamo, l’esordio di Charlotte Le Bon è un adattamento libero della graphic novel Une Soeur (Bastien Vivés), che sposta l’azione dal bordo del mare in Francia alla riva di un lago in Quebec. E lo fa perché il protagonista è francese e in quell’ambiente estraneo il suo senso di solitudine, di alterità e di incomprensione si accentua. Perché Falcon Lake è un coming of age incentrato su Bastien, un ragazzo di quattordici anni che va in vacanza con i genitori in una casa di legno sperduta nella foresta, accanto a questo grande lago.

Chloe è già nella fase della vita in cui rientra tardi la sera, mentre Bastien non ha ancora neanche un telefono: agli occhi di lei, il ragazzino è nel pieno dell’ingenuità. “Tu conosci troppe cose strane“, le dice Bastien: si tratta delle cose dell’adolescenza, quelle a cui Bastien inizia ad avvicinarsi ma che ancora non sa bene decifrare. Di fronte a questa dolce inesperienza, Chloe pensa di poter essere in grado di manipolare la mente del ragazzo: lei si trova sul confine tra il credere ancora alle favole e il poter essere abbastanza grande da crearne di nuove, così tramanda – o si inventa – queste ghost story. Il loro è un rapporto molto ambiguo, a metà tra il fare parte della stessa famiglia e la prima cotta estiva. Chloe si sveste davanti a Bastien, nella camera che condividono come se fossero fratelli e a un certo punto qualcuno glielo farà anche notare. D’altro canto, c’è chi è convinto che tra i due sia sbocciato qualcosa, chi chiede se abbiano addirittura fatto sesso. Chloe stessa fa capire a Bastien, che la guarda un po’ con timore reverenziale, un po’ con il fervore dei primi innamoramenti, che l’affrontare le proprie paure ha anche a che fare con la scoperta del se come soggetto sessuale.

Falcon Lake

Avrai sempre il tuo fantasma

L’aspetto più sorprendente di Falcon Lake è il modo in cui riesce a giocare e ad appropriarsi dei tropi del genere horror. Lo fa, da un lato, attraverso una colonna sonora che introduce ambiguità e allontana le situazioni dal rischio, tipico di questo tipo di storie, di cadere nell’idealizzazione e nella nostalgia (la tipica sequenza, ad esempio, della corsa in bicicletta, non è qui da intendere in chiave bucolica, quanto piuttosto come un modo necessario per sfogare l’angoscia di un’estate che sta volgendo al termine). In secondo luogo, il concetto di terrore è veicolato da queste leggende dei fantasmi di Falcon Lake che fanno da sfondo all’intera narrazione. Pur non essendo altro che dicerie o semplicemente il punto di partenza perfetto per dei giochi di paura, stabiliscono una profonda eco simbolica con i timori che l’adolescenza implica rispetto a se stessi, all’amore e all’amicizia, ai ruoli di genere, a quell’universo sconosciuto che appartiene agli adulti e che, senza dubbio, spaventa.

Tutte le paure di Bastien, però, trovano un’eco ancora più profonda in Chloé, di tre anni più grande di lui, con la quale, come dicevamo, instaura un rapporto che oscilla tra un’amicizia ancora infantile, le cure materne, la sensualità e il risveglio sessuale, e che trasmette un magnetismo ineluttabile. È interessante in questo senso il collegamento con il modo in cui Falcon Lake riflette sull’amore (più o meno corrisposto) come meccanismo per superare le proprie paure e crescere.

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