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Batgirl: secondo Peter Safran “non era distribuibile”

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Batgirl: secondo Peter Safran “non era distribuibile”

Durante un recente evento stampa tramite The Wrap, Peter Safran, co-CEO dei DC Studios insieme a James Gunn, ha parlato della decisione della Warner Bros. Discovery di cancellare il film di Batgirl. Nonostante fossero terminate le riprese principali, Batgirl è stato accantonato dallo studio. Safran si è preso la piena responsabilità della decisione, dicendo che il film “non era distribuibile”:

“C’erano un sacco di persone incredibilmente talentuose davanti e dietro la macchina da presa in quel film. Ma quel film non era distribuibile. E succede a volte. E in realtà penso che [il CEO di Warner Bros. Discovery David] Zaslav e il team abbiano preso la decisione molto audace e coraggiosa di annullarlo perché avrebbe danneggiato la DC e avrebbe danneggiato le persone coinvolte nella sua realizzazione. [‘Batgirl’] non sarebbe stata in grado di competere nel mercato della sala. È stato costruito per il piccolo schermo. E così ancora una volta, penso che non sia stata una decisione facile, ma che sia stata la decisione giusta.”

Il progetto di Batgirl doveva uscire nel 2022 diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah con Leslie Grace, JK Simmons, Michael Keaton e Brendan Fraser. Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”. Il film è stato diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah.

Fast and Furious 10: il teaser poster annuncia “l’inizio della strada verso la fine”

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Vin Diesel ha condiviso il teaser poster per Fast and Furious 10, in cui il suo Toretto, in preghiera, è pronto per la sua ultima grande sfida, che, lo ricordiamo, sarà divisa in due film. Con il poster, Diesel annuncia anche l’uscita del primo trailer che arriverà il prossimo 10 febbraio.

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast and Furious 10 non sarà più diretto da Justin Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Ludacris, Helen Mirren e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.

The Flash: il merchandise rivela un personaggio inaspettato

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The Flash: il merchandise rivela un personaggio inaspettato

Grazie a DCU Movie Page su Twitter, è stato svelato uno sguardo completo ai personaggi che vedremo in The Flash, e possiamo adesso vedere che nel film sarà presente, non sappiamo in che grado di importanza, anche Dark Flash.

La linea dei Funko Pop! dedicati al film includerà i due Batman, la versione principale di The Flash di Ezra Miller, così come Supergirl di Sasha Calle. Anche Zod e Wonder Woman di Michael Shannon e Gal Gadot fanno parte della linea. Anche una terza figura di Barry fa parte del set, mostrando il velocista che indossa quello che sembra essere un prototipo di tuta. Anche Kiersey Clemons, che interpreta Iris West, ha ottenuto un Funko Pop!

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

The Last of Us: cosa c’è di vero nella pandemia raccontata nella serie?

La serie The Last of Us (qui la recensione) arriva sugli schermi di tutto il mondo in un momento in cui l’umanità sembra essersi rassegnata all’idea di dover convivere con il Covid-19. Disponibile dal 15 gennaio su Sky Atlantic in versione originale (gli episodi doppiati hanno iniziato ad essere mandati in onda dal 23 gennaio), la serie ideata da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckman (quest’ultimo anche autore dell’amato videogioco su cui la serie si basa) è come noto ambientata in un mondo post-apocalittico, dove l’umanità è stata divorata nella sua quasi totalità da una pandemia irrefrenabile.

Sembra dunque uno scenario simile a quanto effettivamente vissuto negli ultimi tre anni, ma ci sono alcuni dettagli che differenziano questa storia da ogni altra storia simile. Quella raccontata in The Last of Us, infatti, non è la classica “storia di zombie”, né la storia di una pandemia scatenata da un virus invisibile all’occhio umano. Come spiegato nell’incipit del primo episodio, da temere molto più che i virus sembrano essere i funghi. Questi, noti parassiti, hanno lo scopo di espandersi e proliferare quanto più possibile, infestando e nutrendosi di insetti come formiche o ragni per potersi assicurare la sopravvivenza.

Si tratta però di organismi incapaci di sopportare temperature troppo alte e pertanto attualmente impossibilitati ad infestare l’essere umano, specialmente non nel modo mostrato all’interno della serie. Il surriscaldamento globale, però, potrebbe spingere tali funghi ad evolversi e cercare riparo nel corpo umano, di fatto prendendone possesso. Ed è proprio da qui che nasce lo spunto per la pandemia raccontata nella serie, su ipotesi dunque attualmente non concrete ma tutt’altro che estranee alla realtà.

The Last of Us: la vera scienza dietro la serie TV

Quello che viene descritto nella serie, origine di tutti i mali con cui i protagonisti Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) devono confrontarsi, è il fungo Cordyceps. Un genere di funghi della famiglia Cordycipitaceae. Sul modo in cui questo ha proliferato e seminato morte in tutto il mondo si è accennato maggiormente nel corso del terzo episodio, e a seguito di ciò le ricerche Web sul Cordyceps sono aumentate esponenzialmente. Con grande orrore di quanti non ne erano a conoscenza, tale tipologia di fungo esiste e prospera già nella nostra natura. Mazin, autore della serie, ha infatti dichiarato che: “Il fungo esiste, e tutto quello che diciamo nel prologo è vero, sono organismi che si comportano esattamente come descritto in quella scena”.

Lo stesso Mazin ritiene però improbabile che il Cordyceps, o un qualunque altro fungo parassita possa evolversi nel modo in cui si racconta nella serie. Eppure, c’è chi ritiene vero il contrario. Norman Van Rhijn, un micologo che ricerca le infezioni fungine presso l’Università di Manchester, ha infatti dichiarato che “una pandemia fungina è decisamente possibile“. È bene chiarire che nessuna specie di fungo attualmente nota alla scienza rappresenta una minaccia pandemica immediata per gli esseri umani, soprattutto non nel modo in cui viene narrato nella serie. Tuttavia, le infezioni fungine sono in aumento in tutto il mondo e i ricercatori temono che sempre più persone siano a rischio.

Ad oggi, un fungo come il Cordyceps ha un modus operandi per definito: dopo aver infettato una formica attraverso le spore, il fungo infesta il suo sistema nervoso e ne prende il controllo, spingendo l’insetto, tramite il rilascio di sostanze psicotrope, a raggiungere luoghi più elevati. Il micelio e le ife si ramificano nel corpo della vittima fino a quando non viene uccisa e completamente invasa dal fungo, che inizia a spuntare con i suoi corpi fruttiferi all’esterno del corpo mummificato. La posizione elevata permette poi alle spore del fungo di disperdersi più efficacemente e infettare altri artropodi nell’ambiente sottostante.

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I funghi come il Cordyceps possono realmente conquistare l’essere umano?

Motivi per cui ciò non è oggi possibile che succeda in un essere umano è la già citata temperatura corporea elevata, ma anche la presenza nell’uomo di un sistema nervoso e immunitario molto più difficili da attaccare e conquistare. Eppure, esistono già dei funghi in grado di alterare le prestazioni del cervello umano e di modificare il comportamento umano. L’esempio più ovvio è la psilocibina, il composto allucinogeno dei funghi magici. Il fungo ergot ha invece anche la reputazione di alterare la mente umana, ed è bene notare che da quest’ultimo deriva la sostanza psicoattiva LSD. Infine, un esempio più popolare è quello della birra.

Ogni volta che bevi una birra, il tuo comportamento è influenzato dal sottoprodotto di un fungo, che è l’etanolo“, ha affermato David Hughes, che ha studiato il Cordyceps ed è stato consulente proprio per il videogioco The Last of Us. Ad ogni modo, il sistema immunitario umano riesce ad oggi a tenera a bada tali presenze fungine, evitando dunque che queste possano rappresentare una preoccupazione. Le malattie fungine possono sì passare dagli animali all’uomo, ma l’idea che un fungo come il Cordyceps possa mutare abbastanza da avere un evoluzione tale e mantenere comunque la sua capacità di manipolare efficacemente il comportamento, è inverosimile, ma non impossibile.

Negli ultimi anni, infatti, l’OMS ha individuato alcuni funghi potenzialmente letali, come il Candida auris, in grado di provocare una candidiosi mortale e che ad oggi ha ucciso tra il 29% e il 53% di quanti l’hanno contratta. Ciò che dovrebbe più preoccupare, nel caso tale evoluzione si verificasse realmente, è la completa assenza di vaccini. Proprio come viene affermato nella serie, è infatti vero che non esistono medicinali o cure contro tali tipologie di funghi. Ci sono solo poche classi di farmaci potenzialmente validi per curarli ma non sono sempre cure affidabili. Infatti, poiché i funghi sono particolarmente simili agli umani a livello cellulare, molti dei farmaci che li combattono sono tossici anche per il corpo umano.

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Il cambiamento climatico può contribuire all’evoluzione dei funghi

Se la serie HBO prevede che gli zombi mordano le loro vittime per diffondere la malattia, cosa non corrispondente alla realtà, dove le infezioni fungine si diffondono in gran parte attraverso il tatto o le superfici, rendendo dunque difficile il rischio di un contagio irrefrenabile, è però vero che il surriscaldamento globale può favorire la diffusione di nuove tipologie di funghi. Misteriosamente, i focolai di Candida auris sono emersi indipendentemente in tre diversi continenti contemporaneamente nel corso del decennio da poco conclusosi. Tra questi focolai, non c’era alcun chiaro collegamento o caso di contatto.

Alcuni scienziati ritengono che il filo conduttore sia dunque da ritrovare nel cambiamento climatico. Con l’aumento delle temperature globali, i funghi devono adattarsi proprio come tutto il resto. Man mano che più funghi si adattano a temperature più elevate, alcuni di loro potrebbero essere in grado di sopravvivere e proliferare alle temperature del corpo umano, anche quando i corpi umani cercano di ucciderli con la febbre. Si ritorna così a quanto dichiarato nell’incipit del primo episodio di The Last of Us, dove si pongono proprio riflessioni di questo tipo. Pur prendendosi alcune licenze, come le mutazioni che gli umani infestati subiscono, la serie non si discosta poi molto dalla realtà dei fatti, lanciando dunque anche un monito a riguardo.

Fonte: Insider, WHO

Premonitions: curiosità e spiegazione del film con Anthony Hopkins

Nei film di genere thriller caratterizzati dalla presenza di un serial killer e di un individuo impegnato nella sua cattura, uno degli elementi più affascinanti è proprio il modo in cui la sfida tra questi due personaggi si costruisce ed evolve fino al finale. Ma cosa succede se entrambi hanno la capacità di precognizione, ovvero di prevedere il futuro? È quanto avviene in Premonitions (qui la recensione), film del 2015 scritto da Ted Griffin e Sean Bailey e diretto da Afonso Poyart. La classica storia investigativa viene dunque qui portata a nuovi livelli, offrendo momenti di grande suspence.

Originariamente il racconto alla base di questo film doveva servire per dar vita ad un sequel del thriller del 1995 SevenMorgan Freeman avrebbe per questo ripreso il ruolo del detective William Somerset, il quale aveva sviluppato nel tempo poteri psichici. Il regista di Seven, David Fincher, si oppose però a tale progetto e la storia venne dunque riscritta affinché divenisse un film a sé stante. Nasce così Premonitions, il quale oltre alla sua forte premessa di base vanta la presenza di un cast di grandi attori, tra cui spicca il premio Oscar Anthony Hopkins.

Accolto in modo contrastante, il film non è certamente esente da difetti ma può comunque trovare nei fan del genere il suo pubblico ideale, che saprà apprezzare le peculiarità e le novità apportate da Premonitions. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al  cast di attori e, per chi ha già visto il film, alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Premonitions

La storia di Premonitions ha inizio nel momento in cui l’Agente Speciale dell’FBI Joe Merriwether, perplesso di fronte ad una serie di omicidi, decide di chiedere aiuto ad un suo ex collega in pensione, medico psicanalista e sensitivo, il dottor John Clancy. L’uomo non vuole però avere niente a che fare con il caso, né usare le sue capacità per risolverlo. Ma quando ha delle visioni molto violente con protagonista la giovane collega di Joe, l’agente speciale dell’FBI Katherine Cowles, cambia idea, pensando che queste possano essere anche una sorta di messaggio personale. Ben presto, però, il medico si renderà conto che il suo “dono” è nulla rispetto agli straordinari poteri del misterioso assassino.

Ad interpretare il dottor John Clancy vi è il già citato attore premio Oscar Anthony Hopkins, dichiaratosi particolarmente entusiasta del progetto e del suo personaggio. Accanto a lui, nel ruolo dell’agente Joe Merriweather vi è invece l’attore Jeffrey Dean Morgan, mentre Abbie Cornish interpreta l’agente Katherine Cowles. Nel ruolo dell’assassino, il cui nome è Charles Ambrose, vi è invece l’attore Colin Farrell. Proprio per via del personaggio interpretato e dell’aura di mistero che vi è intorno ad esso, l’attore compare fisicamente per la prima volta nel film solo dopo un’ora e otto minuti dall’inizio.

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La spiegazione del finale di Premonition e il significato del film

Di seguito si riportanno elementi spoiler riguardanti il finale del film, dunque per chi non ha ancora terminato la visione, si consiglia di interrompere la lettura. Per chi invece ha visto il film e il suo finale e desidera avere maggiori chiarimenti a riguardo, di seguito si riporta nel dettaglio la spiegazione di quanto avviene. Giunti al termine del film, dunque, Clancy scopre l’identità dell’assassino, il cui nome è Charles Ambrose. Questi è come lui dotato della possibilità di prevedere il futuro, potendo dunque anticipare le mosse degli agenti FBI. Egli usa inoltre tale potere per scegliere le proprie vittime. Ambrose, infatti, uccide persone malate terminali per evitare loro una morte lenta e dolorosa.

Al momento del confronto finale con Clancy, l’assassino gli rivela di essere anche lui prossimo alla morte e chiede dunque al dottore di ucciderlo e di prendere il suo posto. Per salvare l’agente Cowles, Clancy si vede costretto a sparare e uccidere Ambrose, di fatto soddisfando la sua richiesta. Egli non intende però diventare a sua volta il tipo di “benefattore” che Ambrose era, anche se rivela di essere stato egli stesso a praticare l’eutanasia sulla propria figlia malata, di fatto rivelandosi in ultimo più simile al killer di quanto si poteva pensare. Ed è propio su questo tema, l’eutanasia, che ragiona il film.

Ambrose afferma sostanzialmente di compiere atti d’amore particolarmente difficili da sopportare, ma necessari. Il suo agire è però controverso, poiché se da un lato fa terminare la sofferenza dei malati terminali, dall’altro ruba loro gli ultimi momenti di vita accanto ai rispettivi cari. Nel corso del film si tenta dunque di ragionare su tale spinosa questione, da sempre al centro dei dibattiti di natura etica. Di fatto, però, nel finale le rivelazioni di Clancy sembrano lasciar intendere che anche lui, come Ambrose, condivida il pensiero per cui per amore a volte è giusto spingersi lì dove non si vorrebbe mai arrivare.

Il trailer di Premonitions e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Premonitions grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Rai Play e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

X-Men 2: tutte le curiosità sul film con Hugh Jackman

X-Men 2: tutte le curiosità sul film con Hugh Jackman

Ben prima che il Marvel Cinematic Universe fosse una realtà, a dar particolare prestigio e linfa al genere poi denominato “cinecomic” furono i primi film dedicati agli X-Men. Negli anni, il racconto dei più celebri mutanti dell’universo supereroistico si è espanso grazie a sequel, prequel e spin-off, dando vita ad una delle più compiute saghe degli ultimi anni. Il tutto ebbe inizio nel 2000 con X-Men (qui la recensione), diretto dal regista Bryan Singer, affermatosi come un grande successo e fatto seguire, nel 2003, dal suo primo sequel: X-Men 2 (qui la recensione), diretto anch’esso da Singer.

Basato naturalmente sui fumetti con protagonisti i celebri mutanti, questo secondo film è in particolare ispirato alla graphic novel del 1982 Dio ama, l’uomo uccide, ma anche a Return to Weapon X, del 2001-2002. Viene dunque qui proposta una vicenda che vede ancor di più opposti mutanti ed esseri umani, mai come ora sull’orlo di una guerra. Con queste premesse e l’introduzione di nuovi personaggi, il film si è facilmente affermato come un grande successo, guadagnando circa 407 milioni di dollari a livello globale e permettendo dunque la realizzazione di un terzo capitolo.

Intitolato X-Men: Conflitto finale, questo è arrivato nei cinema nel 2006, concludendo così la trilogia principale. Di questa, X-Men 2 rimane però uno dei più apprezzati, proprio per la sua capacità di parlare ancor più apertamente di problematiche razziali attraverso una chiave supereroistica. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori e ai loro rispettivi personaggi. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di X-Men 2

In questo sequel del primo film, dopo aver imprigionato Magneto e aver fermato la sua Confraternita di mutanti, Wolverine cerca risposte sul suo passato dal momento che non ricorda come ha ottenuto la mutazione. Nel frattempo il teleporta Nightcrawler cerca di assassinare il presidente degli Stati Uniti. Charles Xavier raduna allora gli X-Men e rintraccia il mutante grazie al sofisticato macchinario Cerbero. A causa dell’attentato, però, la popolazione è terrorizzata dai mutanti e il colonnello William Stryker sfrutta la paura per i suoi sordidi scopi. Egli aspira allo sterminio di tutti i mutanti e proprio il macchinario Cerbero può aiutarlo a raggiungere tale scopo.

X-Men 2: il cast di attori e i personaggi del film

In X-Men 2 tornano molti degli attori presenti nel primo film, come Hugh Jackman nei panni di Wolverine. Per riprendere tale ruolo, l’attore si dovette naturalmente sottoporre nuovamente ad un allenamento intensivo ed ad una specifica dieta. Vi è poi Patrick Stewart, il quale si disse entusiasta di poter tornare ad interpretare Charles Xavier, personaggio di cui è sempre stato appassionato. Tornano in questo film anche Halle Berry nei panni di Tempesta, Famke Janssen in quelli di Jean Grey e James Marsden come Ciclope. Alla Berry, fresca vincitrice di premio Oscar, fu concesso molto più spazio in questo film rispetto al precedente.

Ian McKellen riprende invece i panni dell’iconico mutante Magneto, ma diverso è l’elmo che egli sfoggia. Questo fu infatti ridisegnato in quanto l’attore trovava scomodo quello utilizzato nel primo film. Si ritrovano poi nel film anche Rebecca Romijn-Stamos nel ruolo di Mystica, Anna Paquin in quelli di Rogue e Brian Cox in quelli del colonnello William Stryker. Shawn Ashmore torna nei panni di Uomo Ghiaccio, mentre fanno qui la loro comparsa gli attori Aaron Stanford nel ruolo di Pyro e Kelly Hu in quelli della mutante Lady Deathstrike, alleata di Stryker. Michael Reid McKay compare invece nei panni del figlio mutante del colonnello.

La new entry più celebre e ricordata è però quella del personaggio Nightcrawler, teleporta tedesco dalla pelle blu interpretaato dall’attore Alan Cumming, scelto anche per via del suo saper parlare fluentemente il tedesco. Egli studiò poi le raffigurazioni del personaggio per capire come muoversi e comportarsi in tali panni. Per assumere l’aspetto del personaggio, però, egli doveva sottoporsi a circa dieci ore di trucco, mentre la coda è stata realizzata prevalentemente tramite CGI. Una preparazione che Cumming mal sopportò, tanto da decidere di non riprendere più tale ruolo, comparendo dunque solamente in questo film.

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X-Men 2: La vendetta di Wolverine, il videogioco

Come i videogiocatori sapranno, X-Men 2: La vendetta di Wolverine è un videogioco pubblicato nel 2003 in coincidenza con la data di uscita del film X-Men 2. In questo, il giocatore controlla Wolverine nella ricerca del proprio passato, in un’area dell’istituto Weapon X, dove anni prima gli è stato impiantato il suo scheletro di adamantio. Wolverine dovrà dunque trovare numerosi indizi che lo aiuteranno a riprendere coscienza del proprio passato e lo aiuteranno a salvarsi la vita. Egli ha infatti solo quarantotto ore per trovare un antidoto ad un virus mortale che circola nelle sue vene.

Il videogioco è stato promosso come tie-in (ovvero un’opera tratta da un’altra opera di natura diversa, ma con la stessa ambientazione, e in buona parte con personaggi e trama analoghi) di X-Men 2. Tale videogioco ruota però intorno ad una storia originale realizzata dall’autore di fumetti Larry Hama, e non ha alcun legame con la continuity della serie di film, essendo maggiormente legata alla storia dei fumetti. Nel videogioco, inoltre, è Mark Hamill a prestare la propria voce al personaggio di Wolverine, e non Jackman, mentre Patrick Stewart riprende il ruolo del Professor X, che aveva già interpretato anche nel film.

Il trailer di X-Men 2 e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di X-Men 2 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Innocenti bugie: trama e cast del film con Tom Cruise

Innocenti bugie: trama e cast del film con Tom Cruise

James Mangold è oggi uno dei registi più apprezzati e richiesti di Hollywood, distintosi nel corso degli anni con film di generi diversi tra loro. Dal biopic Quando l’amore brucia l’anima al western Quel treno per Yuma, dal cinecomic Logan – The Wolverine all’avventura dell’atteso Indiana Jones 5. All’interno della sua filmografia non mancano però anche un paio di commedie, tra cui spicca Innocenti bugie (qui la recensione), che al divertimento mescola anche tanta adrenalinica azione. Diretto nel 2010, questo ha visto riformarsi sul grande schermo una coppia di attori particolarmente celebri. Si tratta di Tom Cruise e Cameron Diaz, che avevano già recitato insieme in Vanilla Sky.

Prima di prendere vita, il progetto del film ha avuto una lunga gestazione e numerose riscritture. Si stima che più di 12 sceneggiatori abbiano dato il proprio contributo alla sceneggiatura, anche se alla fine solo Patrick O’Neill ottenne il credito, essendo sue le principali modifiche. Come sempre, però, la presenza di Mangold alla regia ha permesso al film di acquisire un certo carattere, bilanciando con grande cura tanto la comicità quanto le sequenze più dinamiche. Queste, in particolare, presentano infatti un’azione degna dei grandi action per cui Cruise è globalmente conosciuto.  Tutto ciò ha permesso al film di affermarsi come un buon successo.

A fronte di un budget di 117 milioni di dollari, Innocenti bugie è infatti arrivato ad incassarne circa 262 in tutto il mondo. Per gli amanti del genere si tratta di un film assolutamente da recuperare, anche solo per vedere Cruise e la Diaz in ruoli per loro grossomodo inediti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Innocenti bugie

Protagonisti del film sono June Havens e Roy Miller. I due si incontrano casualmente nello stesso aereo in volo verso Boston. Confidandosi segreti e sogni, entrambi iniziano a sviluppare una certa sintonia, ma June è del tutto ignara del fatto che Roy è in realtà una spia segreta dell’FBI. Lo scopre a sue spese nel momento in cui l’uomo si ritrova attaccato da diversi individui, che però Roy riesce facilmente a mettere fuori gioco. Nel tentativo di proteggere la donna, Roy fa infine atterrare l’aereo e narcotizzandola la porta in un luogo sicuro. Qui le spiegherà brevemente cosa sta accadendo, informandola del pericolo che ora corre per aver parlato con lui.

Roy, infatti, non è solo una spia, ma è anche in possesso di un’invenzione che potrebbe risolvere i problemi energetici del pianeta. Un suo collega, John Fitzgerald, però, ha fatto il doppiogioco e vuole ora impadronirsi di quanto da Roy posseduto. Il suo intento è infatti quello di rivendere l’invenzione ad un gruppo di trafficanti senza scrupoli, ottenendo in cambio una grossa somma di denaro. Costretti a fare squadra pur di uscire vivi dai numerosi pericoli a cui vanno incontro, Roy e June avranno modo di conoscersi meglio e continuare a sviluppare il sentimento nato sull’aereo.

Innocenti bugie cast

Innocenti bugie: il cast del film

Come anticipato, il personaggio della spia Roy Miller è interpretato dall’attore Tom Cruise. Prima di questi, però, era stato considerato anche Adam Sandler, il quale rifiutò poiché non si sentiva a suo agio a recitare in un film con le armi. Cruise, all’epoca, era in ballo anche per recitare nei film Salt e The Tourist, ma preferì Innocenti bugie in quanto attratto dagli elementi comici e dal ruolo, che desiderava però modificare con alcune sue idee originali. Come suo solito, l’attore rifiutò di essere sostituito da controfigure, interpretando personalmente tutte le scene più pericolose, eseguendo anche cadute e salti senza l’utilizzo di apparecchiature di sicurezza.

Accanto a lui, nei panni di June Havens vi è invece l’attrice Cameron Diaz, che aveva già avuto modo di confrontarsi con un ruolo a metà tra il comico e l’action con Charlie’s Angels. Anche lei, come Cruise, si sottopose ad un allenamento che le permise di eseguire personalmente tutte le acrobazie più complesse. Nei panni di John Fitzgerald, l’agente doppiogiochista, vi è invece Peter Sarsgaard, mentre Paul Dano è Simon Feck, l’inventore del prezioso marchingegno energetico. La premio Oscar Viola Davis è Isabel George, direttrice della CIA, mentre Jordi Molla è l’assassino Antonio Quintana. Tra i villain del film si ritrova anche l’attrice Gal Gadot, nei panni dell’assassina Naomi. Maggie Grace, infine, è Aprile Havens, sorella di June.

Il trailer di Innocenti bugie e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Innocenti bugie è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un dato periodo temporale entro cui vedere il titolo. In alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31 gennaio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

DC Studios: James Gunn e Peter Safran promettono di dare priorità alla sceneggiatura per sistemare l’universo DC

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James Gunn e Peter Safran, co-CEO dei DC Studios, hanno finalmente fatto i loro annunci, mettendo nero su bianco quello che saranno le loro progettualità per i prossimi 10 anni alle prese con i personaggi DC Comics (qui tutti gli annunci).

Nel corso della conferenza, Gunn e Safran sono stati irremovibili sul fatto che non daranno il via libera a un film finché non sarà pronto. “Le persone sono diventate legate alle date [di uscita], alla realizzazione di film qualunque cosa accada”, ha detto Gunn “Sono uno sceneggiatore nel mio cuore e non faremo i film prima che la sceneggiatura sia finita.”

Gunn ha affermato che anche i film con date di uscita anticipate verranno posticipati nel calendario se la sceneggiatura non è pronta prima della produzione. “L’ho visto accadere molte volte – è un casino”, ha detto. “È la ragione principale del deterioramento della qualità dei film oggi, rispetto a 20-30 anni fa”.

A tal fine, dei 10 titoli DCU che Gunn e Safran hanno annunciato, solo uno ha una data di uscita: Superman: Legacy, che Gunn sta scrivendo, uscirà l’11 luglio 2025. Gli altri lungometraggi (tra cui un nuovo film su Supergirl e un film su Batman e Robin) e le serie TV per HBO Max (tra cui una serie poliziesca su Lanterna Verde e una serie prequel di Wonder Woman ambientata su Themiscyra) non hanno data di distribuzione e rimarranno tali, ha detto Gunn, fino a quando i loro script non saranno solidi.

“Il degrado dello sceneggiatore a Hollywood è stata una storia terribile”, ha detto Gunn. “È peggiorato molto da quando mi sono trasferito qui per la prima volta 23 anni fa. Gli sceneggiatori sono stati completamente lasciati fuori dal giro a favore di attori e registi, e rendere lo sceneggiatore più prominente e più importante in questo processo è davvero importante per noi”.

Staremo quindi a vedere in che modo i DC Studios terranno fede a quanto annunciato!

The Batman – Parte 2: fissa la data di uscita nel 2025 come parte dei nuovi progetti “DC Elseworlds”

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Il ritorno di Batman di Robert Pattinson è fissato mentre la Warner Bros. ha annunciato che The Batman – Parte 2 di Matt Reeves uscirà nelle sale il 3 ottobre 2025. Ulteriori informazioni, inclusa una sinossi della trama, per ora rimangono nascoste. James Gunn e Peter Safran hanno confermato la data di uscita di “The Batman – Parte 2 durante un evento stampa al lotto Warner Bros. il 30 gennaio.

Mentre Gunn e Safran stanno sviluppando un nuovo DC Universe, che include l’uscita nelle sale del 2025 “Superman: Legacy“, The Batman – Parte 2 di Reeves rimarrà una proprietà a sé stante e rientrerà nella nuova categoria “DC Elseworlds”. Gunn ha annunciato che qualsiasi film o serie televisiva DC ambientato al di fuori dell’universo DC principale riceverà il tag “DC Elseworlds”, esattamente come funziona DC Comics.

Oltre a The Batman – Parte 2, l’elenco dei prossimi progetti di “DC Elseworlds” include “Joker: Folie à Deux” di Todd Phillips con Joaquin Phoenix e Lady Gaga (in uscita il 4 ottobre 2024), il cartone animato in corso serie “Teen Titans Go!” e un film separato su Superman prodotto da JJ Abrams e scritto da Ta-Nehisi Coates. Quest’ultimo progetto è stato annunciato per la prima volta nel 2021 e rimane in fase di sviluppo attivo. Gunn e Safran hanno detto che stanno aspettando con impazienza una bozza della sceneggiatura di Coates.

Pattinson e Reeves continueranno a esplorare la loro iterazione di Batman nell’universo laterale “DC Elseworlds“, mentre Gunn e Safran lanceranno un nuovo Batman nell’Universo DC. Il duo ha confermato che il loro DC Universe includerà un film su Batman e Robin, basato sui fumetti di “The Brave and the Bold”. Oltre a “The Batman Part II”, Reeves si sta anche preparando a girare una serie spin-off incentrata sul personaggio del Pinguino interpretato da Colin Farrell.

Reeves ha detto all’inizio di questo mese che si sarebbe incontrato con Gunn per assicurarsi che il suo “BatVerse” e il più grande universo DC si “supportassero a vicenda” e non si “schiantassero” insieme in termini di trame. “The Batman” ha ottenuto il plauso della critica e ha incassato 770 milioni di dollari ai botteghini mondiali lo scorso anno. Il film è ora in streaming su HBO Max.

DC Studios: ecco gli annunci ufficiali, Superman: Legacy, Lanterns e altri film e serie tv!

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Tre mesi dopo che James Gunn e Peter Safran hanno ufficialmente iniziato a gestire i nuovi DC Studios all’interno di Warner Bros. Discovery, i co-capi hanno annunciato oggi i primi 10 titoli cinematografici e televisivi all’interno del DC Universe riavviato. Lunedì, Gunn e Safran si sono incontrati con la stampa negli studios della Warner Bros. per presentare quella che hanno definito la prima parte del Capitolo 1 del DCU, che chiamano “Gods and Monsters”, letteralmente “Capitolo 1: Dei e mostri“. I progetti coprono una vasta gamma di personaggi.

Ci sono titoli basati su eroi DC, tra cui il film di Superman precedentemente annunciato scritto da James Gunn, ora ufficialmente intitolato “Superman: Legacy“, un film su Batman e Robin, una serie prequel di Wonder Woman e una serie misteriosa su Lanterna Verde, oltre a titoli con personaggi meno conosciuti, tra cui Booster Gold e Swamp Thing. Il DCU esiste come un multiverso, ha spiegato Peter Safran, ma i titoli esisteranno in un unico universo. Nel complesso, la lista rappresenta la visione più solida per il futuro della DC nell’intrattenimento dai tempi del primo tentativo di costruire un universo in grado di rivaleggiare con quello dei Marvel Studios.

DC Studios non ha precedenti“, ha detto Safran. “È un’entità di produzione e uno studio autonomi. È la prima volta in assoluto che tutto ciò che riguarda la DC – film, televisione, live-action, animazione, giochi – è tutto centralizzato sotto un’unica visione creativa, quella mia e di James“. (Gunn e Safran hanno anche risposto alle domande sulla filosofia incentrata sullo scrittore alla base del loro approccio e hanno fornito aggiornamenti sui progetti DC che non rientrano nel DCU principale , tra cui “The Batman Part II” di Matt Reeves e “Joker: Folie à Deux” di Todd Phillips”). Dato che il DCU è ancora nelle sue prime fasi, i dirigenti sono stati chiari su alcuni dettagli: nessun regista è stato assegnato a nessun progetto (anche se hanno detto che sono “molto vicini” alla firma di almeno un paio di nomi), stessa cosa per quanto riguarda gli attori. L’eccezione è Viola Davis, che reciterà nella serie HBO Max “Waller” nei panni dell’amorale e autoimposta sovrintendente dell’universo DC, Amanda Waller. Ha dato origine al ruolo in “Suicide Squad” del 2016. Allo stesso modo, Safran e Gunn hanno lasciato la porta aperta a Gal Gadot, Jason Momoa, Ezra Miller e Zachary Levi per continuare a interpretare i rispettivi supereroi DC di Wonder Woman, Aquaman, Flash e Shazam, ma James Gunn ha ribadito che Henry Cavill non continuerà come Superman. Altrimenti, hanno detto i dirigenti, sceglieranno nuovi attori per i ruoli.

Per costruire la storia generale per il DCU, James Gunn ha creato una stanza degli scrittori con Drew Goddard (“The Martian”), Jeremy Slater (“Moon Knight”), Christina Hobson (“The Flash”, “Batgirl”), Christal Henry ( “Watchmen”) e lo scrittore di fumetti Tom King (“Batman”, “Mister Miracle”). James Gunn ha indicato che almeno alcuni di questi scrittori continueranno a lavorare su progetti DCU, incluso Christal Henry, che è co-showrunner di “Waller“. “Ci siamo seduti in una stanza per alcuni giorni e abbiamo iniziato a definire quale potesse essere il piano generale di base“, ha detto James Gunn. “Non tanto da legarti i polsi, ma abbastanza da sapere qual è la storia di base, dove stiamo andando. Ed è qualcosa che continueremo a fare”.

Il piano, hanno detto Safran e Gunn, era di rilasciare circa due film e due serie TV all’anno nel DCU. Tale output, tuttavia, non sacrificherà la qualità per rispettare le scadenze. Gunn e Safran erano irremovibili sul fatto che i film e le serie non sarebbero entrati in produzione fino a quando le sceneggiature non saranno terminate, il che non è la norma per prodotti di questo genere che sono estremamente costosi ma che devono anche creare consapevolezza pianificando un fitto calendario. Tutto sommato, la lista che i co-capi hanno annunciato lunedì durerà fino al 2027 ma solo “Superman: Legacy” e “The Batman Part II” hanno annunciato la loro date di uscita. Ecco una ripartizione dei dettagli sui progetti.

FILM del DCU

Superman: Legacy

In uscita l’11 luglio 2025, “Superman: Legacy” segnerà “l’inizio del DCU”, come ha affermato Safran, ma non sarà una storia sulle origini del proverbiale Man of Steel.  “Si concentra su Superman che bilancia la sua eredità kryptoniana con la sua educazione umana”, ha detto Safran. “È l’incarnazione della verità, della giustizia e del modo americano. È gentilezza in un mondo che considera la gentilezza antiquata. Gunn sta scrivendo il progetto e Safran ha detto che spera che Gunn “possa essere convinto, forse, a dirigerlo anche lui”. (Gunn, seduto proprio accanto a Safran, rimase stranamente impassibile in risposta.)

Il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, non ha nascosto che il riavvio di Superman era una priorità assoluta per l’azienda poiché ha trascorso gran parte del 2022 alla ricerca dei leader giusti per i DC Studios. Quindi non sorprende che Gunn e Safran si rivolgano al supereroe più riconoscibile al mondo per guidare la carica per il DCU. “‘Superman’ è per tutti”, ha detto Gunn. “Questo è un film a quattro quadranti che dovrebbe parlare a tutti nel mondo.” (Un film di Superman separato prodotto da JJ Abrams attraverso Bad Robot e scritto da Ta-Nehisi Coates, rimane in fase di sviluppo e esisterebbe al di fuori del DCU).

The Authority

Dalla fama globale alla relativa oscurità, “Superman: Legacy” condurrà direttamente a “The Authority“, un film corale sui superumani che hanno un approccio tutt’altro che idealistico per salvare il mondo. James Gunn ha parlato a lungo di “The Authority”, un progetto che ha detto di essere “davvero entusiasta” di dare vita. I personaggi provengono da Wildstorm, che è stato lanciato nel 1992 come entità indipendente sotto l’attuale capo della DC Comics Jim Lee e che alla fine ha lasciato un’impronta nella DC. I personaggi di Wildstorm sono stati successivamente inseriti nell’universo principale dei fumetti DC quando la società ha riavviato la sua continuità con l’iniziativa New 52 nel 2011. James Gunn ha detto che lui e Safran intendono fare lo stesso con i personaggi di Wildstorm nella DCU.

Come fumetto, “The Authority” è stato creato da Warren Ellis e Bryan Hitch come una squadra di supereroi che giustificano i mezzi, un approccio che ha attratto il desiderio di Gunn e Safran di diversificare la narrazione all’interno del DCU. “Non è solo una storia di eroi e cattivi, e non tutti i film e gli show televisivi riguarderanno i buoni contro i cattivi”, ha detto Gunn. “Ci sono persone molto discutibili, come l’Autorità, che fondamentalmente credono che non si possa sistemare il mondo in modo semplice, e prendono in mano la situazione.” Safran ha aggiunto: “Sono un po’ come Jack Nicholson in ‘A Few Good Men’. Sanno che li vuoi sul muro, o almeno lo credono.” Gunn ha detto che il film “è stato scritto“, ma ha rifiutato di dire chi fosse lo sceneggiatore.

The Brave and the Bold

Insieme all’introduzione della versione DCU di Batman – che esisterà separatamente dalla versione interpretata da Robert Pattinson nei film di “The Batman” – “The Brave and the Bold” introdurrà “la famiglia Bat“, ha detto James Gunn. Il primo tra loro è Robin, che sta tornando completamente ai film live-action per la prima volta dallo sfortunato film del 1997 “Batman e Robin”.

Questa versione di Robin sarà inpersonificata da Damian Wayne; Gunn lo ha descritto come “il nostro Robin preferito”, “un piccolo figlio di puttana”, un “assassino” e un “assassino”.  Damian è il figlio biologico di Bruce Wayne, di cui non conosceva l’esistenza n. “E’ una strana storia padre-figlio su loro due,” ha detto Gunn.

Il progetto è basato sulla serie dei fumetti di Batman scritti da Grant Morrison, che secondo James Gunn è stato “eccezionalmente influente” sul DCU. L’altro scrittore di fumetti che Gunn ha menzionato per nome era Tom King, che ha partecipato alla stanza degli sceneggiatori della DCU e conduce direttamente al prossimo progetto di lungometraggio.

Supergirl: Woman of Tomorrow

Basato sui fumetti di King con lo stesso titolo del 2021 e del 2022, “Woman of Tomorrow” presenta la cugina di Superman, Kara Zor-El, che, come ha spiegato James Gunn, “è un tipo molto diverso di Supergirl“.

“Vediamo la differenza tra Superman, che è stato mandato sulla Terra e cresciuto da genitori amorevoli sin da quando era un neonato, rispetto a Supergirl, che è stata allevata su una scheggia di roccia di Krypton, e ha visto tutti intorno a lei morire ed essere uccisa in terribili modi per i primi 14 anni della sua vita. James Gunn ha definito questa Supergirl “molto più hardcore” — sebbene la serie di King coinvolga anche Krypto, il supercane.

Swamp Thing

E’ l’esempio più calzante di cosa intendono dire Gunn e Safran con il diversificare nel loro DCU. “Swamp Thing” “indagherà sulle origini oscure di Swamp Thing“, ha detto Peter Safran in merito al film attraverso il prisma dell’orrore. Per spiegare ulteriormente, Gunn ha fatto riferimento alle reazioni iniziali avute quando è stato annunciato che Guardiani della Galassia avrebbero aderito al Marvel Cinematic Universe e alle domande iniziali su come Rocket Raccoon avrebbe funzionato accanto a Thor. “Quella qualità di mashup” finì per essere uno dei momenti salienti di “Avengers: Infinity War” e “Avengers: Endgame“, ha aggiunto James Gunn, continuando che stanno “wamp Thing” questo approccio con Swamp Thing“. “Questo è un film molto più orribile, ma avremo comunque Swamp Thing che interagisce con gli altri personaggi”, ha aggiunto.

TELEVISION

Creature Commandos

Questa sarà una serie animata per HBO Max è il primissimo progetto approvato da Safran e Gunn, che ha scritto ogni episodio. Lo spettacolo è già in produzione. I personaggi di Creature Commando sono stati lanciati per la prima volta nel 1980. La premessa presenta il mostro di Frankenstein che si unisce a un lupo mannaro, un vampiro e una gorgone per combattere i nazisti nella seconda guerra mondiale. Non sembra che la versione di Gunn abbia lo stesso approccio: Weasel, uno dei personaggi del film di Gunn del 2021 “The Suicide Squad”, è uno dei Commandos, insieme al padre di Rick Flag, Rick Flag Sr.

L’animazione, ha detto Gunn, consente ai loro collaboratori creativi di “raccontare storie che sono gigantesche, ma senza spendere, ora, $ 50 milioni a episodio”. Fondamentalmente, Gunn ha detto che gli attori scelti per doppiare i personaggi dello show interpreteranno anche i ruoli in live action in seguito nel DCU.

“Waller”

Con Gunn concentrato su “Superman: Legacy” per il prossimo futuro, la seconda stagione di “Peacemaker” è stata sospesa. Invece, il “team ‘Peacemaker‘” apparirà al fianco di Viola Davis nell’annunciata serie tv Waller, che sarà come “continuazione” di quello spettacolo, ha detto Gunn – che (avviso spoiler per la prima stagione di “Peacemaker) si è concluso con la figlia di Waller, Leota Adebayo (Danielle Brooks), che è uscita con la Task Force X (alias Suicide Squad) e il ruolo di Waller che lo gestisce nel mondo.

Insieme a Christal Henry, che faceva parte della stanza degli sceneggiatori DCU, Waller sarà prodotto da Jeremy Carver, che ha creato l’amata serie DC “Doom Patrol“, che è stata recentemente cancellata da HBO Max.  “Lo stanno schiacciando”, ha detto Safran del lavoro di Henry e Carver su Waller. “È semplicemente il più grande spettacolo di sempre”, ha aggiunto Gunn. Sia “Creature Commandos” che Waller dovrebbero debuttare prima di “Superman: Legacy“; Safran li ha definiti “l’aperitivo” per la DCU.

Lanterns

Di tutte le serie TV annunciate da Safran e Gunn “Lanterns” è quella che ha suscitato maggiore entusiasmo nei due sembravano, che Safran ha descritto come “un enorme evento di qualità HBO” che è “molto simile a ‘True Detective‘”.

Lo spettacolo si concentrerà su due dei membri più noti del corpo delle Lanterne Verdi: Hal Jordan (il pilota collaudatore interpretato per la prima volta sullo schermo da Ryan Reynolds nel film del 2011 “Lanterna verde”) e John Stewart (un ex marine e uno dei membri della DC). primo supereroe nero), che indagano su un mistero che Safran ha detto “svolge un ruolo davvero importante portandoci nella storia principale che stiamo raccontando attraverso il nostri film e la televisione”.

“Quindi questo è uno spettacolo molto importante per noi”, ha continuato Safran. Questo progetto è separato da una serie di Green Lantern sviluppata da Greg Berlanti per HBO Max, che ora non andrà più avanti. “La visione di Greg era più un’opera spaziale”, ha detto Safran. “La nostra visione è molto più ‘True Detective’, storia investigativa basata sulla terra.”

Paradise Lost

Questa storia in stile “Game of Thrones”, ha detto Safran, è ambientata sull’isola di Themyscira prima della nascita di Diana (alias Wonder Woman). “Riguarda davvero l’intrigo politico dietro una società di tutte le donne”, ha detto Safran. Gunn ha aggiunto: “Come è successo? Qual è l’origine di un’isola di tutte le donne? Quali sono le belle verità e le brutte verità dietro tutto ciò? E come sono gli intrighi tra i diversi attori di potere in quella società?

Il titolo provocatorio ricorda la serie a fumetti “Paradise Island Lost” scritta da Phil Jimenez e George Pérez, che seguì una guerra civile su Themyscira; tuttavia, quella corsa ha coinvolto direttamente Wonder Woman.

Booster Gold

Infine, c’è “Booster Gold”, che consente al DCU di immergessi completamente in una vera e propria commedia. Anche se potrebbe non essere familiare ai fan occasionali della DC, il personaggio, noto anche come Mike Carter, è uno dei preferiti dai fan tra i lettori più devoti. Safran ha definito Booster “un perdente del futuro che utilizza la tecnologia del futuro di base per tornare al presente e fingere di essere un supereroe”. Nel 25° secolo, Mike è un’ex star del calcio in disgrazia che usa una macchina del tempo in mostra al Metropolis Space Museum. Gunn ha aggiunto: “Fondamentalmente, ‘Booster Gold’ è la sindrome dell’impostore come supereroe”.

Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America è il documentario dell’anno 2023

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Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America di Francesco Zippel è il “Documentario dell’Anno” 2023. Lo annuncia il Direttivo dei Giornalisti Cinematografici Italiani che consegnerà il Nastro d’Argento al regista a Roma, subito dopo il Festival di Berlino, insieme ai premi per i migliori documentari dedicati al racconto del ‘Cinema del Reale’ e dei titoli su ‘Cinema, Spettacolo, Cultura’.

È un riconoscimento che – com’è stato già annunciato nei giorni scorsi, per il Cinema, con il ‘Nastro dell’anno’ a La stranezza di Roberto Andò – premia, in questo caso tra i Documentari, l’eccellenza e la particolare qualità di un film ‘speciale’. Un Nastro assegnato lo scorso anno a Ennio di Giuseppe Tornatore, che con Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America premia ora – come si legge nella motivazione – “l’originalità e l’emozione che si respira fin dalla prima inquadratura del film, rinnovando con affetto e grande cura l’omaggio a un Maestro mai abbastanza celebrato con un taglio inedito, ricco delle più prestigiose testimonianze internazionali. Un racconto che esalta il valore dello sguardo innovativo e della creatività unica di Sergio Leone, un uomo nato nel cinema che del suo cinema ha reso immortali sequenze, protagonisti, musica, e immagini”.

Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America, scritto e diretto da Francesco Zippel e presentato in concorso nella sezione Venezia Classici alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è una produzione Sky Studios e Sky Italia con Leone Film Group. 

Con il documentario dedicato a Sergio Leone, sono 55 i titoli in selezione quest’anno – come sempre divisi nelle sezioni dedicate al ‘Cinema del Reale’ e ai film che raccontano protagonisti ed eventi di ‘Cinema, Spettacolo, Cultura’ – scelti tra i 130 documentari del 2022 proposti nei Festival più importanti e nelle rassegne specializzate e in qualche caso presentati poi anche su reti o piattaforme televisive. In selezione un panorama particolarmente ricco di temi, storie e personaggi che non dimentica l’attualità ma neanche la Storia recente con uno sguardo speciale alla memoria degli anni ‘70, una stagione di fermento politico e culturale che mai come nell’ultima annata è stata protagonista nel Cinema del Reale.

Molti, in questo senso, i titoli che rileggono mezzo secolo dopo, la cronaca dei movimenti analizzando le ragioni di una ribellione spesso finita nel sangue e soprattutto raccontando il profondo cambiamento di un Paese attraversato dalle prime battaglie per i diritti civili come dai più significativi cambiamenti nel costume e nella società.

Ritratti e memoria, come ogni anno, tra i film dedicati ai protagonisti del cinema, della musica, del teatro. Un’attenzione particolare – nella selezione ufficiale – alle autrici e ai più giovani esordienti nella cinquina di candidature per il Premio che ricorda – in collaborazione con il CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia) – Valentina Pedicini, prematuramente scomparsa due anni fa. Ma la vera sorpresa è, per la prima volta, la scoperta, tra i tanti titoli dell’anno visionati, di un’attenzione  speciale per lo Sport che, insieme alla biografia di un campione come l’indimenticabile Kobe Bryant, racconta il grande calcio in una ‘cinquina’ ricca di  testimonianze e di immagini emozionanti dedicate a protagonisti molto amati come Roberto Mancini e Gianluca Vialli nell’avventura della Sampdoria di un triennio eccezionale come il 1990-92 ma anche la parabola umana e sportiva di Paolo Rossi e la forza agonistica di Gigi Riva sempre fedele al suo Cagliari, fino alla storia di un gol tra i più discussi di sempre: quello annullato al difensore della Roma Maurizio Turone il 10 maggio 1981 al Comunale di Torino nella partita scudetto dove si affrontavano la Juventus e la Roma. Finì 0-0, assegnando all’ultimo minuto un punto fondamentale alla Juve che vinse poi il suo 19mo titolo. 

Ecco, di seguito – con il ‘Documentario dell’anno’ – tutti i titoli della selezione; nei prossimi giorni saranno annunciati i documentari finalisti.

IL DOCUMENTARIO DELL’ANNO

  • SERGIO LEONE – L’ITALIANO CHE INVENTÒ L’AMERICA di Francesco Zippel

CINEMA DEL REALE

  • BELLA CIAO – PER LA LIBERTà di Giulia Giapponesi
  • CORPO DEI GIORNI di Santabelva
  • COSA VERRÀ di Francesco Crispino
  • GIGI LA LEGGE di Alessandro Comodin
  • GOOD MORNING TEL AVIV di Giovanna Gagliardo
  • IL POSTO di Mattia Colombo, Gianluca Matarrese
  • IL TIPOGRAFO di Stefano Pasetto
  • IN VIAGGIO di Gianfranco Rosi
  • KILL ME IF YOU CAN di Alex Infascelli
  • LA CROCE E LA SVASTICA di Giorgio Treves
  • LA GENERAZIONE PERDUTA di Marco Turco
  • LAS LEONAS di Chiara Bondì, Isabel Achával
  • LOTTA CONTINUA di Tony Saccucci
  • MARCO INEDITO: DAGLI ULTIMI CENTO GIORNI DI MARCO PANNELLA di Simona Ventura
  • NEL MIO NOME di Nicolò Bassetti
  • NOI SIAMO ALITALIA – STORIA DI UN PAESE CHE NON SA PIÙ VOLARE di Filippo Soldi
  • ORA TOCCA A NOI – STORIA DI PIO LA TORRE di Walter Veltroni
  • SE FATE I BRAVI di Stefano Collizzolli, Daniele Gaglianone
  • STONEBREAKERS di Valerio Ciriaci
  • SVEGLIAMI A MEZZANOTTE di Francesco Patierno
  • THE MATCHMAKER di Benedetta Argentieri
  • VIA ARGINE 310 di Gianfranco Pannone

CINEMA, SPETTACOLO, CULTURA 

  • 75 – BIENNALE RONCONI VENEZIA di Jacopo Quadri
  • CAPELLI QUASI BIONDI, OCCHI QUASI AZZURRI – 78 LETTERE A PIER PAOLO PASOLINI di Simona Risi
  • CIPRIA di Giovanni Piperno
  • CITTO di Daniele Ceccarini
  • DARIO FO: L’ULTIMO MISTERO BUFFO di Gianluca Rame
  • ENNIO FLAIANO, STRANIERO IN PATRIA di Fabrizio Corallo, Valeria Parisi
  • ERA ROMA di Mario Canale
  • FRANCO BATTIATO – LA VOCE DEL PADRONE di Marco Spagnoli
  • FRANCO ZEFFIRELLI, CONFORMISTA RIBELLE di Anselma Dell’Olio
  • IL TOCCO DI PIERO – LE MILLE VITE DI PIERO UMILIANI di Massimo Martella
  • L’ALTRO BUIO IN SALA di Ciro Formisano
  • LO SPAZIO INQUIETO di Franco Angeli
  • NINO MIGLIORI. VIAGGIO INTORNO ALLA MIA STANZA di Elisabetta Sgarbi
  • NOI CE LA SIAMO CAVATA di Giuseppe Marco Albano
  • PABLO DI NEANDERTHAL di Antonello Matarazzo
  • PARLAMI D’AMORE di Adelmo Togliani, Daniele Di Biasio
  • PIER PAOLO PASOLINI – UNA VISIONE NUOVA di Giancarlo Scarchilli
  • SOPHIA! di Marco Spagnoli
  • SOUVENIR D’ITALIE di Giorgio Verdelli
  • THE BEAT BOMB di Ferdinando Vicentini Orgnani
  • TOGNAZZI. LA VOGLIA MATTA DI VIVERE di Ricky Tognazzi
  • VIRNA LISI – LA DONNA CHE RINUNCIÒ A HOLLYWOOD di Fabrizio Corallo

PER IL ‘PREMIO VALENTINA PEDICINI’

  • IL CERCHIO di Sophie Chiarello
  • KORDON (CONFINE) di Alice Tomassini
  • LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME di Valentina Bertani
  • LIFE IS (NOT) A GAME di Antonio Valerio Spera
  • ROSA – IL CANTO DELLE SIRENE di Isabella Ragonese

IL GRANDE CALCIO, GLI EROI DELLO SPORT

  • È STATO TUTTO BELLO – STORIA DI PAOLINO E PABLITO di Walter Veltroni
  • ER GOL DE TURONE ERA BONO di Francesco Miccichè, Lorenzo Rossi Espagnet
  • KOBE – UNA STORIA ITALIANA di Jesus Garcés Lambert
  • LA BELLA STAGIONE di Marco Ponti
  • NEL NOSTRO CIELO UN ROMBO DI TUONO di Riccardo Milani

Acapulco: Apple TV+ rinnova per la terza stagione la serie comedy bilingue

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Apple TV+ ha annunciato il ritorno a Las Colinas per la terza stagione di “Acapulco“! La serie comedy di successo Apple Original, interpretata e prodotta dal vincitore di un Emmy e di un SAG-Award Eugenio Derbez, tornerà con una nuova stagione di 10 episodi, che entrerà in produzione questa primavera.

«Noi di 3Pas Studios siamo grati ad Apple TV+, la casa perfetta per “Acapulco”, insieme al nostro partner di produzione Lionsgate, ai registi, al cast e alla troupe», ha dichiarato il protagonista e produttore esecutivo Eugenio Derbez. «Abbiamo sempre creduto che le storie che raccontiamo sulle nostre comunità e le loro culture possano conquistare l’affetto del pubblico di tutto il mondo, quindi alzate l’aria condizionata, sta per diventare ancora più caldo al Las Colinas Resort».

«Abbiamo visto una risposta di pubblico travolgente da parte degli spettatori di tutto il mondo che si sono innamorati di “Acapulco”» ha dichiarato Morgan Wandell, responsabile della programmazione internazionale di Apple TV+. «Eugenio, Austin, Ben, Eric, Kim e il talentuoso cast e la troupe della serie hanno creato uno show che fa stare bene, che scalda il cuore, che suscita emozioni e risate e non vediamo l’ora di riproporre tutto questo nella terza stagione».

La seconda stagione di Acapulco è stata recentemente definita come “esilarante”, “piacevole”, “un sogno al neon colorato” ed è stata classificata come uno dei migliori show di tutto il 2022, raggiungendo un punteggio perfetto del 100% su Rotten Tomatoes.

La terza stagione di “Acapulco“, sarà il momento di riconciliazione con gli errori del passato e di nuovi entusiasmanti inizi. Nella storia ambientata ai giorni nostri, il Maximo adulto (Eugenio Derbez) si ritrova a tornare in una Las Colinas che non riconosce più. Mentre nel 1985, il giovane Maximo continua la sua scalata al successo, mettendo potenzialmente a repentaglio tutte le relazioni che ha faticosamente costruito…

La nuova stagione sarà diretta da Sam Laybourne (“Lo straordinario mondo di Zoey”, “Black-ish”). Oltre a Derbez, il cast della serie include Enrique Arrizon (Máximo Gallardo), Fernando Carsa (Memo), Damián Alcázar (Don Pablo), Camila Perez (Julia), Chord Overstreet (Chad), Vanessa Bauche (Nora), Regina Reynoso (Sara), Raphael Alejandro (Hugo), Jessica Collins (Diane), Rafael Cebrián (Hector), Carlos Corona (Esteban) e Regina Orozco (Lupe).

La seconda stagione di “Acapulco” riprende il filo della prima, raccontando la storia del ventenne Máximo Gallardo (Enrique Arrizon), il cui sogno diventa realtà quando ottiene un lavoro come cabana boy nel resort più alla moda di Acapulco. Nel 1985, Máximo deve fare i conti con alcuni sconvolgimenti all’interno del resort, problemi inaspettati a casa e un nuovo rivale in amore che potrebbe portargli via la ragazza dei suoi sogni. Sotto la guida di Don Pablo, Máximo si propone di gestire un giorno l’intera attività di Las Colinas, diventando il braccio destro di Diane. Nel frattempo, nel presente, il Máximo adulto (Derbez) torna ad Acapulco per fare pace con la recente scomparsa di Don Pablo, ed è costretto a confrontarsi con alcune questioni lasciate in sospeso dal giovane Máximo.

La prima e la seconda stagione di “Acapulco” sono disponibili in streaming su Apple TV+. Prodotta da Lionsgate Television, “Acapulco” è ispirata a “How to Be A Latin Lover” – il film di 3Pas Studios e Pantelion Filmsal che ha riscosso grande successo al botteghino – ed è prodotta per Apple da Lionsgate Television, 3Pas Studios e The Tannenbaum Company. La serie è creata da Austin Winsberg, Eduardo Cisneros e Jason Shuman. Winsberg (“Lo straordinario mondo di Zoey”) è anche produttore esecutivo, Chris Harris è lo showrunner ed è anche produttore esecutivo insieme a Jay Karas (“Abbott Elementary”, “Ghosts”), che troviamo anche alla regia. Oltre a recitare, Derbez è produttore esecutivo insieme a Ben Odell e alla co-produttrice Sonia Almanza Gambaro per conto di 3Pas Studios. Eric e Kim Tannenbaum sono i produttori esecutivi insieme a Jason Wang per conto di The Tannenbaum Company.

“Acapulco” si unisce all’offerta di serie Apple Original di grande successo che hanno recentemente ottenuto il rinnovo per nuove stagioni, tra cui “Bad Sisters”, “Surface”, “Trying”, “Physical”, “Loot – Una fortuna”, “Slow Horses”, “For All Mankind”, “Pachinko”, “The Afterparty”, la seconda stagione di “Schmigadoon!”, serie vincitrice di un Emmy e di un AFI Award, la seconda stagione di “Swagger” e la seconda stagione di “Scissione”, candidata a 14 Emmy.

Buon Compleanno Massimo: il docu-film di Marco Spagnoli in onda su Rai 3 il 17 febbraio

Il prossimo 19 febbraio Massimo Troisi avrebbe compiuto settant’anni. Per celebrare questo importante anniversario, venerdì 17 febbraio, Rai Documentari proporrà in prima visione alle ore 21.25 su Rai Tre il film documentario Buon compleanno Massimo” di Marco Spagnoli. Una produzione Samarcanda Film, in collaborazione con Rai Documentari, con Regione Campania Film Commission, con Ufficio Cinema del Comune di Napoli,che sarà poi disponibile su RaiPlay a partire dal 19 febbraio 2023.

Intervengono nel film (in ordine alfabetico): Renzo Arbore, Eugenio Bennato, Jerry Calà, Maurizio Casagrande, Enrico Casarosa, Vittorio Cecchi Gori, Nino D’Angelo, Enzo De Caro, Maurizio De Giovanni Lello Esposito, Fabio Fazio, Francesco Frigeri, Massimiliano Gallo, Frank Matano, Pietra Montecorvino, Francesca Neri, Franco Oppini, Ferzan Özpetek, Iris Peynado, Roberto Perpignani, Nini Salerno, Umberto Smaila, Cinzia TH Torrini, Rosaria Troisi, Roberto Vecchioni.

Buon compleanno Massimo racconta la vita, il lavoro, il genio e lo sguardo di Massimo Troisi attraverso testimonianze inedite e coinvolgenti e ripercorre i momenti più importanti di una vita e di una carriera “unici”.

La vita di Massimo Troisi viene ricordata dai suoi stessi familiari, dagli amici, dai collaboratori e da chi ha avuto modo di conoscerlo nei tanti aspetti della sua personalità. I ricchi materiali di repertorio, mescolati a un racconto intenso ed emozionante, condurranno lo spettatore in un viaggio alla scoperta dell’artista oltre l’uomo indimenticabile, profondo, dalla grande ironia e umanità. Una storia sul cuore fisico, ma anche metaforico di uno dei più grandi artisti italiani del Novecento, sul suo rapporto con Napoli, sul suo sguardo pacato e sincero sulla vita e sul mondo, ma anche sulle ingiustizie e sulle grettezze dell’esistenza, che lui ripudiava in pieno.

Massimo Troisi viene ricordato da tanti testimoni diretti, alcuni probabilmente inattesi, che raccontano del suo lavoro e del suo impegno personale come uomo e come artista: gli aneddoti dei suoi amici e colleghi (I Gatti di Vicolo Miracoli, Nino D’Angelo, Francesca Neri, ecc.) si mescolano alle memorie di tutti coloro che hanno lavorato in maniera sistematica con l’artista di San Giorgio a Cremano in contesti diversi, come Renzo Arbore. Infine, saranno presenti interviste di artisti di oggi che a Troisi si ispirano più o meno direttamente, come per esempio Frank Matano.

In questo racconto, a guidare lo spettatore alla scoperta della vita di Massimo Troisi e della sua importanza nell’immaginario collettivo di Napoli e italiano, è Maurizio De Giovanni, uno dei principali scrittori italiani e anche uno degli autori napoletani più influenti della sua generazione. De Giovanni, grande ammiratore di Massimo Troisi, appartiene alla stessa generazione del regista scomparso da cui lo separava poco meno di un lustro: nato nel 1958 a Napoli, De Giovanni ricorda molto bene l’impatto del cinema di Massimo Troisi (1953) e della sua figura carismatica, per non parlare poi della benefica influenza sulla città partenopea di cui egli stesso è un narratore, sebbene da un punto di vista diverso.

Ricordare Massimo Troisi nei giorni in cui avrebbe compiuto settanta anni è per me e per la Rai motivo di grande soddisfazione, alla quale si unisce un affetto sincero per uno straordinario personaggio, che, andandosene troppo presto, ci ha lasciato la sensazione di aver perso un amico prima ancora che uno dei più grandi attori e registi del dopoguerra” ha dichiarato Fabrizio Zappi, Direttore di Rai Documentari. Questo documentario, che riesce a ritrarre la sua più autentica umanità oltre al suo straordinario talento artistico, nasce anche con l’ambizione di lenire questa ferita collettiva, restituendoci di Massimo una memoria più viva che mai”.

Ligabue. 30 anni in un giorno: in anteprima, solo al cinema, il 20, 21, 22 marzo

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Dopo l’evento di Campovolo dello scorso giugno, che ha visto Ligabue tornare sul palco a distanza di due anni dall’ultimo concerto a causa dell’emergenza sanitaria, l’incredibile esperienza di quella serata arriva al cinema.

Ligabue. 30 anni in un giorno porta sul grande schermo tutte le emozioni del live del 4 giugno 2022 alla presenza di oltre 100.000 fan. Non un semplice film del concerto, ma il racconto di una vera e propria festa a Campovolo, nella nuova RCF Arena di Reggio Emilia, che celebra i 30 anni di carriera del Liga.

I momenti di live, la sua preparazione, i retroscena di quella incredibile giornata si alternano alle parole di Ligabue che ripercorre la sua vita professionale, dagli esordi fino ad oggi, e dei tanti amici che lo hanno accompagnato in questo percorso.

Non mancano alcuni dei momenti salienti della serata che hanno visto sul palco, accanto al cantautore di Correggio, alcuni degli amici che hanno segnato la sua vita su e giù da un palco: Elisa, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Loredana Bertè, Gazzelle, Mauro Pagani.

Prodotto da Marco Belardi per Bamboo Production in collaborazione con Claudio Maioli per Riservarossa e Ferdinando Salzano per Friends & Partners, realizzato da Eventidigitali con Crossmediafilms e diretto da Marco Salom, Ligabue. 30 anni in un giorno arriverà in sala per tre giornate esclusive il 20, 21, 22 marzo 2023 distribuito da Vision Distribution.

TILL: trailer del film in arrivo al cinema!

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TILL: trailer del film in arrivo al cinema!

Arriva al cinema il 16 febbraio TILL, una storia di coraggio che pone attenzione su un fatto di cronaca nera che alla fine degli anni ’50 sconvolse lo Stato del Mississippi. Till racconta la grave vicenda di Mamie Till-Mobley (Danielle Deadwyler), la cui ricerca della giustizia per il figlio di 14 anni Emmett Louis Till (Jalyn Hall) divenne un’occasione galvanizzante che ha contribuito alla creazione del movimento per i diritti civili. Il film è diretto da Chinonye Chukwu che lo ha scritto con Keith Beauchamp, che già molti anni fa si era occupato della vicenda nel documentario The Untold Story of Emmett Louis Till.

“Se non fosse stato per Mamie Till, la memoria di suo figlio sarebbe svanita nel nulla. Lei è stata l’origine di un moderno movimento per i diritti civili che ha dato la spinta e il coraggio a tanti gruppi attivisti occupati nella lotta per la libertà. Mi sono sentita in dovere di difendere l’eredità di Mamie e di metterla al centro dei riflettori – ha detto la regista -. Mamie ha combattuto il razzismo, il sessismo e la misoginia, che  poi è aumentata esponenzialmente dopo la violenta morte del figlio. Lei non ha dato spazio alla paura, si è trasformata in un guerriero!”. Il film arriverà in sala dal 16 febbraio distribuito da Eagle Pictures.

Sergio Leone. L’italiano che inventò l’America dal 4 febbraio su SKY

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Dopo il successo alla 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film documentario Sky Original Sergio Leone. L’italiano che inventò l’America vince il Nastro d’Argento come “Documentario dell’Anno 2023”.

Un omaggio a una delle grandi leggende del cinema mondiale, la cui straordinaria visione artistica ha trasceso i confini nazionali, ideando soluzioni narrative e stilistiche che sono diventate parte del linguaggio del cinema, Sergio Leone. L’italiano che inventò l’America è una produzione Sky Studios e Sky Italia con Leone Film Group in esclusiva su Sky Documentaries il 4 febbraio alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand.

Il lungometraggio, scritto e diretto da Francesco Zippel, offre un ritratto inedito di un uomo visionario e profondamente colto, che ha vissuto e respirato cinema sin dalla sua nascita e la cui idea di cinema continua a vivere ancora oggi e ad influenzare il mondo cinematografico contemporaneo.

Sergio Leone e il suo cinema vengono raccontati in questo documentario attraverso le testimonianze inedite di chi lo ha conosciuto e di chi è stato da lui ispirato. Tra gli altri, sono intervenuti anche Jennifer Connelly, Robert De Niro, Clint Eastwood, Ennio Morricone, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Quentin Tarantino. Ma anche Dario Argento, Giuseppe Tornatore e Carlo Verdone. Il documentario si avvale anche dei ricordi della famiglia come quelli dei figli Andrea, Francesca e Raffaella Leone.

Argonuts – Missione Olimpo, la recensione del film con le voci dei Mc Brothers

David Alaux torna al cinema con Argonuts – Missione Olimpo, pellicola d’animazione di genere adventure. Dopo il grande successo di Vita da giungla – Alla riscossa!, il regista decide di rispolverare il mito degli Argonauti, una delle più suggestive narrazioni della mitologia greca, ricostruendo il racconto in una versione adatta ai bambini. Gli eroi leggendari da cui inizia la storia – con un omaggio all’animazione tradizionale 2D – fungono da spunto al regista per delineare una trama in cui a dominare sono, ancora una volta, gli animali.

Per il target a cui si rivolge, Argonuts – Missione Olimpo è piena di interludi musicali, volti a rendere energica e ritmica la messa in scena, e nella versione italiana le voci dei protagonisti sono affidate ai Mc Brothers e la Space Family. Il film uscirà nelle sale il 9 febbraio ed è distribuito da Notorious Pictures.

Argonuts – Missione Olimpo, la trama

Grecia, Iolcos. Pixi è una topolina con un sogno: diventare un’eroina e salpare su una nave alla volta di terre sconosciute e nuove avventure. Il suo obiettivo è poter diventare come Giasone, capitano della spedizione degli Argonauti che, molti anni addietro, sono riusciti a conquistare il vello d’oro facendo crescere la cittadina nella prosperità e nella gioia. Pixi è però scoraggiata da Sam, il gatto che le fa da genitore e che la cresce in una soffitta piena di libri, scatoloni e pezzi d’antiquato.

 

Quando i cittadini di Iolcos costruiscono una statua dedicata a Zeus, il Dio che forgiò il loro vello d’oro, Poseidone sopraggiunge sull’isola scatenando tutta la sua ira. Se non realizzeranno un’altra statua in suo onore, Iolcos non avrà mai più il vello d’oro e piomberà nella più fitta oscurità. Compito di Giasone è recuperare dei diamanti, nell’isola dei Ciclopi, per poter creare il tridente del Dio dei mari. Preoccupata per il destino della sua città, Pixi decide di radunare i suoi amici e seguire il guerriero nella sua nuova avventura, ritrovandosi a dover affrontare una realtà molto più difficile di quanto immaginasse.

Una storia di formazione

David Alaux riporta in vita una delle più affascinanti e mitiche storie provenienti dal mondo della mitologia greca, quella degli Argonauti, un gruppo di 50 eroi che affrontano avventurosi viaggi a bordo della nave Argo, capitanati dall’impavido Giasone. Il regista, per Argonuts – Missione Olimpo, riesce a far sposare la narrazione mitologica con l’animazione, confezionando un prodotto coinvolgente, simpatico e stravagante da proporre a bambini e adulti. Partendo dal mito degli Argonauti, trasferisce sul grande schermo un contenuto che possa approcciarsi ai più piccoli in maniera semplice ma funzionale, in una commistione di formazione scolastica – legata alla scoperta della cultura dell’antica Grecia – e intrattenimento con musiche, gag e ilarità.

Raccontata con l’animazione 3D, pregna di immagini dai colori sgargianti e vivaci, la storia segue cronologicamente il viaggio della topolina Pixi insieme ai suoi amici, da cui però si sviluppa ben presto la sub-trama del coming of age. Come ogni bambino, Pixi vive con il desiderio di seguire le orme del suo eroe, in tal caso Giasone, ma il contatto con la realtà al di fuori del paese, in cui non è neppure sotto l’egida di Sam, mette in luce le sue fragilità e insicurezze. Se all’inizio l’euforia della partenza le impedisce di pensare lucidamente, durante il percorso fino all’isola dei Ciclopi la protagonista è costretta a interfacciarsi con l’altra faccia della medaglia della vita, costituita da dolori, difficoltà, ostacoli e responsabilità.

Alla ricerca del vero Io

Il percorso di formazione di Pixi diventa così fulcro e cuore della storia e si sovrappone a quello dell’avventura. La topolina, alla fine della missione, si rende conto che il senso di quel viaggio non è salvare il proprio paese quanto piuttosto scoprire se stessa e, affermandosi, fare ingresso nel mondo degli adulti. E scopo di un qualsiasi viaggio non è quello di conoscere chi si è davvero? Un processo che si affronta solo imparando l’etica, la lealtà ma anche la sconfitta; un percorso in cui ci si rende conto che ogni aspetto luminoso ha anche una grande oscurità, ed è oltrepassando i propri limiti che si arriva al proprio Io nascosto.

In conclusione Argonuts – Missione Olimpo si pone l’obiettivo di impartire tanto ai bambini quanto agli adulti una lezione importante: non conta quante peripezie incontri lungo il cammino della vita, né tantomeno quante volte sarai scoraggiato. Le turbolenze esistono, il mare non sarà mai calmo, eppure se credi in te stesso e nella tua capacità di evolverti, riuscirai a navigare anche quando c’è la tempesta.

Ted Lasso 3 sarà l’ultima stagione dello show? La risposta sibillina di Brett Goldstein

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Dopo vari report sul futuro dello show, l’attore di Roy Kent, Brett Goldstein, ha dato una risposta criptica al fatto che Ted Lasso 3 sarà la stagione conclusiva della serie. Co-sviluppata da Goldstein, Bill Lawrence, Joe Kelly e Jason Sudeikis, la serie Apple TV+ vede Sudeikis nei panni dell’omonimo allenatore di football americano assunto per allenare una squadra di calcio della Premier League inglese e che deve quindi adattarsi a coloro che sono scettici sulle sue prospettive, inclusa la sua stessa squadra e i tifosi. Fin dal suo debutto, Ted Lasso ha raccolto ampi consensi di critica, creando speranze per la longevità dello show.

Quando gli è stato chiesto se la prossima stagione dello show sarà l’ultima, il creatore della serie e interprete di Roy Kent ha riconosciuto che i vari discorsi sulla questione potrebbero finire, anche se con un cambio di passo, Brett Goldstein ha offerto una risposta criptica, affermando invece di non voler rispondere:

“Non possiamo dire niente, e non possiamo farlo, in parte perché non mi è permesso dire niente, ma capisco anche che tutti vogliono sapere delle cose, ma non sarebbe meglio se tu non sapessi tutto? Ci sono così poche sorprese e se ti piace, è meraviglioso scoprirlo di nuovo in un modo nuovo. Non voglio rovinare nulla.”

La terza stagione della serie di successo di Apple TV+ Ted Lasso 3 sarà presentata in anteprima nella primavera del 2023.

Dave Bautista non crede di avere la “longevità” per interpretare Bane nel DCU

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Dave Bautista non pensa che sarebbe adatto per interpretare Bane come parte della storia di Batman nell’Universo DC. Il DCU è pronto per un enorme cambiamento dopo che Warner Bros. Discovery ha lanciato i DC Studios nel 2022. Destinato a sostituire DC Films, i DC Studios sono guidati da James Gunn e Peter Safran, che sono stati nominati per i ruoli dei co-CEO. Sotto la loro gestione, televisione, film, animazione e videogiochi cercheranno di dare un corpo coerente al DCU. La road map su cui stanno lavorando dovrebbe coprire i prossimi 8-10 anni. Ciò significa la fine del DCEU, operativo da L’Uomo d’Acciaio del 2013.

Poiché le decisioni sul DCU saranno annunciate presto, rimangono domande su come sarà il nuovo franchise di Gunn e chi ne farà parte. Dave Bautista, che ha fatto parte del franchise dei Guardiani della Galassia diretto da James Gunn, aveva già parlato di voler interpretare il nemico di Batman, Bane. Tuttavia, l’attore sta cambiando idea, almeno da quello che si evince da una nuova intervista con Insider. Sembra che Gunn stesso non abbia accettato una sua possibile candidatura nel ruolo che era stato di Tom Hardy in Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, e ha commentato:

“Devo dire che lo apprezzo perché non voglio interpretare un personaggio a cui non posso rendere giustizia. A questo punto della mia carriera non credo di poter più rendere giustizia a Bane. Semplicemente non so se potrei gestire la parte fisica e non credo che avrei la longevità per pianificare in anticipo i film. Quindi, non so se posso essere la persona giusta.”

E voi che ne pensate? Immaginate Dave Bautista come Bane o vorreste un altro attore?

Yellowstone 5: trailer della quinta stagione con Kevin Costner

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Yellowstone 5: trailer della quinta stagione con Kevin Costner

SKY ha diffuso il trailer di Yellowstone 5,  la quinta stagione di Yellowstone, il più celebre e apprezzato western contemporaneo, con Kevin Costner di recente vincitore del Golden Globe come migliore attore in una serie drammatica proprio grazie al ruolo di Jon Dutton, proprietario del leggendario ranch del Montana che dà il titolo alla serie. Creata da Taylor Sheridan, Yellowstone 5 torna con la prima parte – otto nuovi episodi – su Sky e in streaming su NOW dal 1° marzo, con due nuovi episodi ogni mercoledì (disponibili anche on demand).

Seguitissima saga familiare targata Paramount, la serie vede protagonisti insieme al premio Oscar Kevin Costner anche Kelly Reilly, Luke Grimes e Wes Bentley nei panni dei figli di John Dutton (rispettivamente Beth, Kayce e Jamie), oltre a Cole Hauser, Kelsey Asbille, Gil Birmingham e Wendy Moniz-Grillo.

La trama di Yellowstone 5

Nella prima parte della quinta stagione di Yellowstone, John Dutton continua a lottare per difendere il suo ranch, la sua eredità e il suo stile di vita nel Montana dalle rivendicazioni dei rappresentanti della riserva indiana di Broken Rock e dalla minaccia rappresentata dalla Market Equities. Mentre problemi di salute e segreti di famiglia mettono alle strette i Dutton, aspirazioni politiche e nuove relazioni e collaborazioni minacciano il loro futuro e quello del ranch. La posta in gioco si è fatta ancora più alta. Il potere ha il suo prezzo, i Dutton saranno disposti a pagarlo? Nel cast della quinta stagione anche Forrie J. Smith, Jacki Weaver, Finn Little, Mo Brings Plenty, Dawn Olivieri, Piper Perabo e Q’orianka Kilcher.

Guillermo del Toro ha già pensato al suo prossimo progetto in stop-motion

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Guillermo del Toro, reduce dal suo successo con Pinocchio che probabilmente lo condurrà a vincere un altro premio Oscar, questa volta per il miglior film animato, ha già trovato il suo prossimo progetto in stop-motion. Il suo Pinocchio, che interpreta in chiave dark l’iconica fiaba di Carlo Collodi, ha già vinto il Golden Globe come miglior film d’animazione, oltre ad aver riscosso consensi unanimi e recensioni molto positive.

Parlando con The Telegraph (tramite Collider), lo sceneggiatore e regista Guillermo del Toro ha rivelato di avere già gli occhi puntati su un altro lungometraggio animato. Ha in programma di adattare per il grande schermo Il Gigante Sepolto, il romanzo del 2015 del premio Nobel Kazuo Ishiguro.

Potrebbe passare molto tempo prima che del Toro si metta concretamente al lavoro su questo progetto, tuttavia, il regista afferma che inizierà tra due settimane il processo di progettazione con lo sceneggiatore di Matilda the Musical Dennis Kelly, che sta co-scrivendo Il Gigante Sepolto.

“Il prossimo film in stop-motion che sto realizzando è un adattamento di Il Gigante Sepolto di Kazuo Ishiguro, che sto attualmente scrivendo insieme a Dennis Kelly, e inizieremo il processo di progettazione tra due mesi. Prima però girerò un lungometraggio live-action. Ma nel frattempo stiamo sviluppando un lookbook e tra circa due anni, se tutto va bene, inizieremo la produzione.”

Ecco la trama del romanzo: La coppia di anziani coniugi britanni è afflitta da un arcano tormento: una sorta di inspiegabile amnesia che priva i due di una storia condivisa. A causarla pare essere una strana nebbia dilagante che, villaggio dopo villaggio, avvolge indistintamente tutte le popolazioni, ammorbandole con i suoi miasmi.

The Last of Us, episodio 3: adattare, tradire, migliorare l’originale. Analisi del migliore episodio della serie (fino a questo momento)

Chi ha avuto modo di vedere tutte le puntate della serie HBO lo sapeva già, ma ora che è disponibile per tutto il mondo, tutti sanno che l’episodio 3 di The Last of Us, Long Long Time, è uno dei migliori della serie, sicuramente il migliore trai primi tre già distribuiti.

La particolarità dell’episodio risiede principalmente nel fatto che si tratta di una storia nella storia, un mini racconto, quasi una puntata antologica che ci permette da un lato di conoscere a amare nuovi personaggi, dall’altro di avvertire chiaramente la profondità del mondo in cui si muovono Joel e Ellie. E infatti, nell’episodio 3 di The Last of Us assistiamo alla storia di Bill e Frank, che si svolge in contemporanea che quella di Joel, che, scopriremo, si intreccia con la sua, ma che ha un tono e un significato completamente differente e ci mostra altre vite nell’apocalisse.

L’episodio 3 di The Last Of Us racconta una storia a sé (bellissima)

La storia raccontata nell’episodio 3 di The Last of Us è quella di Bill e Frank, due persone sole che si ritrovano per caso all’inizio della pandemia di cordyceps e che si scelgono e si amano fino alla morte, un discorso che amplia ed esalta i temi stessi della serie. L’inizio della storia di Bill lo vede scegliere di rimanere a dopo che ogni altro residente è partito per una QZ nel 2003. L’uomo si industria e costruisce recinzioni, ripristina l’energia, struttura tutto il terreno intorno alla sua casa come una vera e propria fortezza. Dopo anni vissuto anni di pacifica solitudine insoddisfatta, Bill incontra Frank, un sopravvissuto che cade in una delle varie trappole che circondano il fortino di Bill.

Questo incontro, sbilanciato per forze messo in campo eppure sorprendente, è l’inizio di una storia d’amore bellissima, che è il vero cuore dell’episodio 3 di The Last of Us, e che mostra come anche nei luoghi più bui si possono trovare umanità e amore. Non solo la relazione tra Bill e Frank è scritta molto bene, ma compie anche una parabola completa, con tanto di conclusione romanticamente tragica sulle note di Long Long Time, di Linda Ronstadt.

Le grandi performance di Nick Offerman e Murray Bartlett

A conferma che il cast di The Last of Us è uno dei punti forti della serie, anche Nick Offerman e Murray Bartlett, che danno volto a Bill e Frank, sono degli interpreti perfetti. I due attori si inseriscono nella scia di Pedro Pascal, Anna Torv e Bella Ramsey e offrono delle interpretazioni che valgono l’Emmy. Considerato che la puntata si regge esclusivamente sulle loro spalle e sulla loro chimica, era fondamentale che i due attori lavorassero bene insieme, un po’ come accade per tutto lo show a Pascal e Ramsey.

Pur allontanando la narrazione dalla trama centrale e mostrando un episodio che ha un impatto laterale sulla storia principale, la puntata 3 di The Last of Us è un “filler” che premia la pazienza e la volontà di approfondire il mondo che viene raccontato nella serie. Bill e Frank contribuiscono a creare un attaccamento dello spettatore con quel mondo.

Il legame della storia dell’episodio 3 con quella di Ellie e Joel

Il legame tra questa storia “filler” e quella principale, che segue il viaggio di Joel e Ellie è non solo logistico, ma anche contenutistico. Bill e Joel si trovavano nella stessa situazione, fino a che non è arrivato Frank nella vita del primo. Sono dettagli, consonanze, che vengono alla luce alla fine della puntata, quando Ellie legge a Joel la nota che Bill ha lasciato prima di suicidarsi. Quello che Bill dice all’amico è che una volta loro due erano uguali, erano morti, dentro, e che andava bene se il mondo si distruggeva e crollava su se stesso, perché non c’era niente per cui valeva la pena vivere.

Dopo aver conosciuto Frank, Bill dice a Joel che si sbagliavano e che basta trovare qualcuno per cui vale la pena vivere. Afferma che uomini come lui e Joel fanno parte di questo mondo per proteggere le persone che amano. Nella sua lettera, Bill si riferisce a Tess, ma lui non sa che la donna è morta e non sa neanche che adesso Joel deve amare e proteggere, in maniera diversa, si intende, Ellie.

Joel sente di dover scontare una pena per non essere riuscito a proteggere Sarah, né Tess, ma con Ellie ha un’altra possibilità. L’episodio 3 di The Last of Us non solo racconta una bella storia autoconclusiva sull’amore reciproco tra Bill e Frank, ma si lega anche a quello che sarà il rapporto tra Joel e Ellie, legati da un amore padre-figlia che pian piano si sta sviluppando.

Il gioco è stato cambiato per il meglio

Nel gioco, Bill è vivo quando Joel ed Ellie raggiungono la sua città. Vive da solo, dopo che il suo compagno Frank lo ha lasciato. Più avanti nella storia del gioco, Bill, Joel ed Ellie trovano Frank che si è impiccato dopo essere stato morso. Il modo in cui la serie ha cambiato questo aspetto della storia del gioco dimostra quanto sia importante, in molti casi, tradire l’originale per adattare al meglio la storia. Dando più spazio a Bill e Frank, facendoli morire insieme la serie ha stabilito la sua priorità: nel mondo che muore, in situazioni dove si fa facilmente spazio il peggio che resta dell’umanità, si deve dare spazio al quello che resta di bello nell’essere umani.

La scelta artistica si rivela vincente anche perché a conti fatti, non modifica la storia principale e il risultato finale, ovvero quello di fornire a Joel e Ellie un’automobile, è alla fine rispettato. Il punto di partenza e il punto di approdo di gioco e serie, in questa puntata, sono gli stessi: Joel e Ellie hanno accesso al furgone e ai rifornimenti. Questo rende ancora più prezioso il cambiamento rispetto al gioco.

The Last of Us non è la classica storia di zombie

Probabilmente il motivo principale per cui l’episodio 3 di The Last of Us è prezioso, è perché dimostra che la serie non è la classica zombie story. Una cosa che ha sempre contraddistinto The Last of Us, in termini di gioco originale, è stata la sua esplorazione dei personaggi, dei temi e della storia. Piuttosto che essere un gioco slasher di zombi senza cervello, The Last of Us ha compiuto uno sforzo per creare personaggi eccezionalmente ben scritti, una eredità che la prende in serissima considerazione.

L’episodio 3 lo dimostra con grande efficacia, raccontando la storia di Bill e Frank – e la tragica malattia di quest’ultimo – in un modo che non è quasi influenzato dal mondo infestato dagli zombi. Sebbene i due siano uniti dall’impatto che l’infezione ha avuto sul questo mondo, la storia di Bill e Frank è in gran parte autonoma e focalizzata semplicemente sullo sviluppo della loro relazione. Così facendo, The Last of Us della HBO continua a differenziarsi dalla sovrabbondanza di altre serie di zombi che sono diventati sempre più popolari negli ultimi decenni.

The Mandalorian: le spot tv rivela più azione nella terza stagione!

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La terza stagione di The Mandalorian è ormai dietro l’angolo e dopo che The Book of Boba Fett ha riunito Din Djarin e Grogu dopo il loro addio da lacrime nel finale della seconda stagione di The Mandalorian, non vediamo l’ora di vedere dove andrà a finire questa storia.  Uno spot televisivo appena diffuso ci offre alcuni spunti al riguardo, mettendo sotto i riflettori la ricerca di Din per tornare a Mandalore e riguadagnare il suo status di “mandaloriano”.

Ci viene anche mostrato qualcosa di più di quella che sembra destinata a essere un’epica battaglia aerea e alcuni dei Mandaloriani che Din e Grogu incroceranno sul loro cammino! In qualità di legittimo detentore della Darksaber, Din potrebbe finire per guidare i suoi compagni guerrieri su un percorso che li vedrà riportati al loro legittimo posto nella Galassia.

https://www.youtube.com/watch?v=0_wPvHYAfDY

La seconda stagione si è conclusa con Din Djarin (Pedro Pascal) che ha detto addio a Grogu e lo ha lasciato alle cure di Luke Skywalker (Mark Hamill), ma abbiamo rivisto i personaggio nella serie The Book of Boba Fett, dove Mando si è riunito con il suo adorabile compagno di viaggio. e partì per il suo pianeta natale di Mandalore. Una sinossi piuttosto vaga della terza stagione e stata diffusa e riporta quanto segue: “I viaggi del Mandalorian attraverso la galassia di Star Wars continuano”, si legge. “Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per allontanare la galassia dalla sua oscura storia.” “Il Mandaloriano incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu continuano il loro viaggio insieme.”

La serie The Mandalorian è interpretata da Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily Swallow e Giancarlo Esposito.  È stato anche confermato che il team di registi di The Mandalorian sarà composto da Rick Famuyiwa, Rachel Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e Bryce Dallas Howard, un team stellare che siamo sicuri porterà un sacco di entusiasmanti idee e immagini in questo angolo di una Galassia Lontana Lontana.  Jon Favreau è lo showrunner/head writer e serve come produttore esecutivo insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono coproduttrici esecutive.

La ragazza di neve: tutto quello che c’è da sapere sulla serie Netflix

Disponibile nel catalogo di Netflix a partire dal 27 gennaio, la serie spagnola La ragazza di neve è in breve divenuta uno dei titoli più celebri e ricercati sulla piattaforma streaming. Ad oggi ricopre infatti il primo posto nella Top 10 delle serie TV più viste e dato il suo continuo crescere di popolarità potrebbe mantenere tale posizione ancora a lungo. Ma qual è il segreto dietro il successo di questa serie? Scritta da Jesús Mesas e Javier Andrés Roig e diretta da David Ulloa e Laura Alvea, questa offre un racconto investigativo nel quale si fondono i canoni dei generi mistery e thriller.

La storia è dunque strutturata per catturare sin da subito l’attenzione dello spettatore, offrendo indizi, sospetti, depistaggi e possibili soluzioni ad un enigma che si rivela più grande e complicato del previsto. Non mancano poi anche tutte quelle caratteristiche che hanno reso popolari serie spagnole come La casa di carta o Élite, ovvero la presenza di emozioni forti, relazioni e passioni pericolose, le quali contribuiscono a far generare nello spettatore ulteriore pathos nei confronti dei personaggi e delle loro storie.

La ragazza di neve, il libro di Javier Castillo

Dietro tale ricca struttura narrativa si nasconde un romanzo di altrettanto successo, quello scritto Javier Castillo e pubblicato in Italia da Salani. Castillo, definito anche come “lo Stephen King spagnolo“, è un’autore di 35 anni particolarmente apprezzato in patria, i cui romanzi hanno superato il milione di copie vendute e sono stati tradotti in più di 60 Paesi. Formatosi studiando Economia aziendale e ottenendo un master in Management presso la ESCP Europe Business School, inizialmente egli lavorava come consulente finanziario, ma dopo il successo dei suo primi libri, ha abbandonato quella professione per diventare uno scrittorea tempo pieno.

Nel 2022 pubblica infine La ragazza della neve, che con la sua storia che mescola dramma, mistero e forte suspence, è divenuto un grandissimo successo editoriale con milioni di copie vendute in tutto il mondo. Grazie proprio alla sua storia che rapisce e conquista, era solo questione di tempo prima che i diritti del romanzo venissero acquistati per poterne trarre un prodotto audiovisivo. Netflix non ha infatti tardato a produrre la serie che oggi sta tanto spopolando, a conferma del grande fascino suscitato da un racconto come questo. Ma, dopo aver parlato degli elementi alla base della storia di La ragazza della neve, di cosa parla concretamente il libro e la serie?

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La trama e il cast di La ragazza di neve

Il racconto ha inizio nel 2010, a Malaga, durante la parata dei Magi. Durante tale occasione Amaya Martín, una bambina tre anni, sparisce tra la folla. Dopo lunghe ricerche, guidate dai terrorizzati genitori, vengono ritrovati solo i suoi vestiti e delle ciocche di capelli. Il mistero dietro la scomparsa della bambina sembra irrisolvibile e ci vorranno anni prima che spunti un indizio in grado di rimettere in moto la macchina investigativa. Proprio il giorno del compleanno di Kera, i suoi genitori ricevono uno strano pacchetto. Dentro c’è una videocassetta che mostra una bambina che sembra proprio essere Kiera, mentre gioca con una casa delle bambole in una stanza dai colori vivaci.

Dopo pochissimo lo schermo torna però a sgranarsi in un pulviscolo di puntini bianchi e neri, una neve di incertezza, speranza e dolore insieme. A guardare tale video, insieme ai due spaventati genitori, c’è anche Miren Rojo, che all’epoca del rapimento era una studentessa di giornalismo e da allora si è dedicata anima e corpo a questo caso. È lei a condurre ora, insieme all’esperto Eduardo, un’indagine parallela, più profonda e pericolosa, in cui la scomparsa di Kiera si intreccia con la sua storia personale in un enigmatico gioco di specchi che potrebbe far emergere scheletri dal passato potenzialmente pericolosi, in modi inaspettati, per tutti i coinvolti.

Ad interpretare i personaggi principali si possono ritrovare alcuni noti attori spagnoli, a partire da Milena Smith nei panni di Miren Rojo. Dopo aver esordito nel film Non uccidere, ha ottenuto grande popolarità per aver recitato accanto a Penelope Cruz in Madres Parallelas, guadagnando anche una nomination ai premi Goya come miglior attrice. Accanto a lei, nel ruolo di Eduardo, vi è invece l’attore José Coronado, recentemente visto anche in Way Down – Rapina alla banca di Spagna. Sono poi presenti gli attori Aixa Villagrán nei panni di Belén Millán, Tristán Ulloa in quelli di David Luque e Loreto Mauleón as Ana Núñez.

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Il finale di La ragazza di neve

Di seguito si riportanno elementi spoiler riguardanti il finale della serie, dunque per chi non ha ancora terminato la visione, si consiglia di interrompere la lettura. Ma per chi proprio non riesce ad aspettare di arrivare alla fine del sesto ed ultimo episodio della serie per vedere come questa finisce, o per chi ha visto il finale e desidera avere maggiori chiarimenti a riguardo, di seguito si riporta nel dettaglio la spiegazione di quanto avviene. Innanzitutto, come saprà chi ha visto o sta vedendo La ragazza di neve, a rendere avvincente e coinvolgente la storia ci pensa anche una struttura temporale non lineare, che compie salti temporali avanti e indietro nel tempo.

Questi permettono allo spettatore di avere a disposizione una sempre maggior quantità di dettagli su cui costruire le proprie riflessioni in vista della risoluzione del caso. Nel finale, si scoprirà dunque che la piccola Amaya è stata rapita da Iris e Santiago, marito e moglie e pazienti della mamma della bambina, alla clinica della fertilità. Il forte desiderio di Iris per la maternità la convince ad allontanare la bambina dai genitori e a crescerla come se fosse sua figlia. Amaya vive così ben dieci anni in compagnia dei suoi rapitori, arrivando a convincersi che siano davvero loro i suoi genitori e sviluppando una notevole paura del mondo esterno per via di ciò che Iris e Santiago le raccontano di questo.

Il fine è naturalmente quello di impedire che la piccola sviluppi curiosità per ciò che si trova al di fuori del luogo in cui è tenuta, rischiando dunque di essere ritrovata dai veri genitori. Mossi da compassione, però, i due rapitori decidono di inviare a questi alcuni brevi video della bambina, per far sapere loro che sta bene. Sarà proprio grazie ad uno di questi filmati che Miren riuscirà a risalire al luogo in cui la piccola è tenuta prigioniera. Dopo averla recuperata, in seguito ad un incidente in cui Iris perde la vita, la bambina fa però fatica a riconoscere i suoi due veri genitori come tali e per loro si prospetta un percorso di riconciliazione piuttosto lungo.

Nel mentre, Miren, durante una presentazione del suo libro, riceve un pacchetto anonimo che sembra collegato a un complicato caso di traffico di donne e bambini che la reporter aveva portato a galla durante le sue indagini. Per lei dunque sembra avere inizio un nuovo caso da risolvere, lasciando dunque intendere che la serie potrebbe avere una seconda stagione ancora una volta con la reporter interpretata dalla Smith come protagonista. Netflix non ha ancora confermato nulla a riguardo, ma i presupposti sembrano esserci tutti, anche se in caso di nuova stagione questa proporrà per forza di cose un racconto originale, che esula dal romanzo di Castillo.

Fonte: IMDb

James Gunn dovrebbe fare un annuncio ufficiale su DCU già oggi!

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James Gunn dovrebbe fare un annuncio ufficiale su DCU già oggi!

James Gunn ha precedentemente rivelato che i fan avrebbero finalmente saputo di più sui piani suoi e del suo collega co-CEO dei DC Studios Peter Safran per la DCU prima della fine di gennaio, e oggi siamo al 31 gennaio! Il regista di Suicide Squad ha lasciato intendere che gli annunci sarebbero arrivati ​​​​a un certo punto martedì tramite una serie di annunci su Twitter, e ora abbiamo alcuni aggiornamenti da condividere.

Da quello che possiamo raccogliere, stasera si terrà (o lo ha già fatto) un evento stampa per annunciare alcune delle linee principali su ciò che dovrebbe essere annunciato oggi. Questo potrebbe suggerire che i dettagli saranno condivisi in rapporti separati durante la giornata, ma cosa possiamo aspettarci esattamente?

Probabilmente non molto! Mentre Gunn e Safran sono stati impegnati a delineare i nuovi progetti negli ultimi mesi, saremmo molto sorpresi se una lista completa non fosse pronta per essere svelata. Anche se nessuno sa con certezza cosa c’è all’ordine del giorno, diversi addetti ai lavori ritengono che verranno annunciati solo alcuni progetti del famigerato piano decennale del nuovo DCU, e dovremmo anche ottenere una conferma ufficiale sullo stato della “vecchia guardia” all’interno del nuovo DCU che dovrebbe iniziare a prendere forma.

Vi ricordiamo che queste informazioni al momento sono solo dei rumors dunque toccherà aspettare gli annunci ufficiali,  anche se riassumono le notizie rivelate da diverse fonti attendibili. In ogni caso dovremmo saperne di più molto presto. Quindi non ci resta che aspettare ulteriori notizie e si spera notizie ufficiali!

Super Mario Bros. spot tv, ecco Donkey Kong!

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Super Mario Bros. spot tv, ecco Donkey Kong!

I fan stanno ancora discutendo sull’imminente film di Super Mario Bros. – Il film. prodotto da Illumination, e nonostante alcuni commenti negativi prevedibili, il primo trailer del tanto atteso ritorno sul grande schermo di Super Mario Bros. ha ricevuto una risposta per lo più positiva tra i fan. Ebbene oggi un nuovo spot tv ci fa sentire la voce di Seth Rogen nella versione originale che è stato scelto per interpretare Donkey Kong.

Nel nuovo contributo video vi segnaliamo un easter sgg entusiasmante per chi ha giocato al videogame, dato che nel filmato ad un certo punto Mario assume la sua forma “Cat Mario”!

Diretto da Aaron Horvath e Michael JelenicTeen Titans Go!, Teen Titans Go! To the Movies ) da una sceneggiatura di Matthew Fogel ( Minions: The Rise of Gru ), il film vede nel cast anche Jack Black nei panni di Bowser, Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Fred Armisen nei panni di Cranky Kong, Kevin Michael Richardson nei panni di Kamek e Sebastian Maniscalco nei panni di Spike. Super Mario Bros. – Il film  uscirà nelle sale il 6 aprile 2023.

Nintendo e Illumination firmano il nuovo film d’animazione ambientato nel mondo di Super Mario Bros. Diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic (produttori di Teen Titans Go! – Il Film ), da una sceneggiatura di Matthew Fogel (The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo), nella versione originale Chris Pratt doppierà Mario, Anya Taylor-Joy sarà la Principessa Peach, Charlie Day sarà Luigi e Jack Black doppierà Bowser; Keegan-Michael Key presta la voce a Toad, Seth Rogen e Fred Armisen rispettivamente a Donkey e a Cranky Kong. A Kevin Michael Richardson spetta il ruolo di Kamek e a Sebastian Maniscalco quello di Spike. Il film è prodotto dal fondatore e CEO di Illumination Chris Meledandri e da Shigeru Miyamoto per Nintendo. Il film è co-finanziato da Universal Pictures e Nintendo e distribuito in tutto il mondo da Universal Pictures.

The Last Of Us, episodio 3: spiegazione dell’origine dell’infezione da Cordyceps

L’episodio 3 di The Last of Us fornisce maggiori dettagli su come l’infezione da Cordyceps si sia diffusa in tutto il mondo, collegandosi a un concetto introdotto per la prima volta nel gioco originale. Mentre gli episodi 1 e 2 della serie hanno seguito molto fedelmente il gioco, le differenze maggiori sono emerse dalla spiegazione fornita da HBO dell’infezione da Cordyceps che ha decimato l’umanità. Già dalla sequenza di apertura dell’episodio 1, che ha visto la partecipazione di John Hannah in un’eccezionale cold opening, ha aggiunto un dettaglio inedito sull’infezione rispetto al videogioco, collegandola al riscaldamento globale.

La sequenza di apertura dell’episodio 2 di The Last of Us a Giacarta, in Indonesia, ha proseguito quest’intenzione di modificare l’origine dell’infezione spostando l’epicentro di questa in Asia anziché in Sud America, per allinearsi maggiormente all’habitat del fungo nel mondo reale. Sebbene l’episodio 3 di The Last of Us sia il primo a non presentare un flashback relativo all’origine dell’infezione da Cordyceps, alcuni dialoghi tra Joel ed Ellie rivelano ulteriori dettagli che si ricollegano sia alla versione del gioco che a quella della HBO: analizziamoli insieme.

Come il Cordyceps si è diffuso nel mondo tramite la farina

The Last of Us episodio 3La spiegazione di Joel nell’episodio 3 di The Last of Us sulla diffusione del Cordyceps si collega a un concetto introdotto precedentemente nel gioco: spiega infatti che il Cordyceps è mutato, ricollegandosi alla scena del personaggio di John Hannah nell’episodio 1. Il Cordyceps ha poi infettato le scorte di cibo in tutto il mondo, come la farina o lo zucchero; i normali prodotti da scaffale, come il pane o i cereali, contenevano dunque l’infezione che, se ingerita in quantità sufficiente, faceva sì che le persone si ammalassero.

Joel rivela anche alcuni dettagli su come questa diffusione abbia condotto dunque all’insorgere dell’epidemia visto nell‘episodio 1 della serie. Come è stato chiarito finora in The Last of Us, l’infezione inizia a prendere piede molto rapidamente una volta entrata in un ospite umano. Il cibo ingerito giovedì 25 o venerdì 26 settembre ha fatto sì che l’incubazione del virus iniziasse già la notte del 26, come mostrato nella sequenza d’apertura di The Last of Us, episodio 1. Joel afferma che il lunedì successivo tutto era scomparso e il mondo si era disintegrato.

Similitudini e differenze dell’infezione di Last Of Us Episodio con il gioco

Questa spiegazione presenta differenze rispetto al gioco The Last of Us, ma anche alcune notevoli somiglianze. In termini di differenze, è soprattutto l’idea che le coltivazioni infette siano partite da Giacarta, in Indonesia, a segnare la più grande modifica rispetto alle origini dell’infezione del gioco. Nel gioco originale, un giornale che si può ottenere a casa di Joel afferma che le coltivazioni provengono dal Sud America e che hanno iniziato a essere ritirate dopo l’inizio delle infezioni. Il passaggio all’Indonesia, così come l’accenno al riscaldamento globale, segnano le maggiori differenze dell’infezione da Cordyceps nella serie.

Per quanto riguarda le somiglianze, il fatto che l’infezione si diffonda attraverso gli alimenti in tutto il mondo è rimasta in gran parte invariata. Nel già citato giornale del gioco, viene rivelato che i raccolti infetti avevano interessato principalmente le aree dell’America centrale e del Nord America, ma anche che il fungo Cordyceps di The Last of Us poteva essere individuato in altri continenti. Come spiega Joel nell’episodio 3 della serie, questo concetto è stato mantenuto, anche se apportando una variazione geografica.

L’infezione da Cordyceps è basata su dati scientifici?

Questa spiegazione ci porta a chiederci se sia basata su dati scientifici reali. The Last of Us della HBO ha infatti offerto una spiegazione iperrealistica all’infezione da Cordyceps, tanto che viene da pensare che un evento del genere possa verificarsi nella vita reale. Ciò è confermato dall’incipit dell’episodio 2, in cui il professor Ratna descrive il silo di farina e grano in cui è iniziata l’infezione come un “substrato perfetto“. In biologia, un substrato è una base su cui vivono alcuni organismi, compresi i funghi.

È noto che i funghi utilizzano come substrato i prodotti derivati dai cereali, come il riso integrale, la segale o il popcorn. Questo rende incredibilmente realistico il fatto che un ceppo di funghi mutati possa utilizzare cereali e farina come substrato, e che poi l’ingestione di questo causi l’infenzione nell’ospite umano. Una spiegazione così accurata non fa che aumentare la verosimiglianza agghiacciante di The Last of Us, rendendo il Cordyceps sempre più terrificante agli occhi degli spettatori.

Aladdin 2: Will Smith tornerà nei panni del Genio

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Aladdin 2: Will Smith tornerà nei panni del Genio

Mentre il film live-action originale di Aladdin non è stato all’altezza delle aspettative del pubblico, oggi abbiamo appreso che un potenziale sequel è apparentemente in lavorazione, con Will Smith che tornerà nei panni del Genio, almeno secondo quanto pubblicato sul The Sun. L’ultimo rapporto sul sequel ha rivelato che Will Smith (che ha interpretato il ruolo del Genio nel film del 2019) riprenderà il suo ruolo in Aladdin 2 e a quanto pare il suo personaggio avrà ancora più spazio rispetto a quanto visto nel primo film!

Il noto sito The Sun prosegue osservando che la sceneggiatura sarà ancora una volta “vagamente basata sulla serie di racconti popolari mediorientali de Le mille e una notte” e la speranza è che le riprese del nuovo film possano iniziare alla fine dell’anno. Per Will Smith, questo sarebbe uno dei suoi primi ruoli importanti dopo il suo famigerato schiaffo a Chris Rock durante la cerimonia degli Academy Awards dello scorso anno. Da allora Will Smith si è scusato per il gestaccio più volte e ha spiegato alcune delle cose che gli passavano per la testa durante il momento.

Un sacco di cose“, ha detto Smith durante un’apparizione al The Daily Show . “È stato il ragazzino che è in me che ha visto suo padre picchiare sua madre, sai, e quello che ho fatto è stato tutto ciò che mi è scoppiato nella mia testa in quel momento. Ma non è quello che voglio essere. Ho dovuto perdonare me stesso come essere umano. Credimi, non c’è nessuno che odi il fatto che io sia stato solo umano più di me. E sai, ho sempre voluto essere Superman. Ho sempre voluto intervenire e salvare la damigella in pericolo, sai. E ho dovuto umiliarmi, sai, e rendermi conto che sono un essere umano imperfetto, e ho ancora l’opportunità di uscire nel mondo e contribuire in un modo che mi riempie il cuore e, si spera, aiuta altre persone.”

Secondo The Sun, un insider dentro la produzione del film ha rivelato che “l’attore ha lavorato molto su se stesso e l’opinione degli addetti è che tutta al vicenda sarà ormai alle spalle quando Aladdin 2 uscirà”. Il primo film live-action di Aladdin è uscito nel 2019 e vedeva Mena Massoud e Naomi Scott rispettivamente nei panni di Aladdin e Jasmine, con Will Smith nel ruolo del Genio. Aladdin è stato diretto da Guy Ritchie e, sebbene abbia ricevuto reazioni contrastanti da pubblico e critica, il film è stato comunque un enorme successo, incassando oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo e diventando il nono film di maggior incasso del 2019.

Babylon: una scena tagliata con Jean Smart

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Babylon: una scena tagliata con Jean Smart

ComingSoon.net presenta un’esclusiva scena cancellata di Babylon dal film drammatico candidato all’Oscar del 2022. Il film che è attualmente nelle sale in Italia uscirà negli USA in digitale e tramite i servizi di video on demand Premium il 31 gennaio e nei formati 4K UHD e Blu-ray il 21 marzo.

Babylon segue un cast ambizioso di personaggi – The Silent Film Superstar, Young Starlet, Production Executive, Musical Sensation e Alluring Powerhouse Performer – che si sforzano di rimanere in cima alla chiassosa scena hollywoodiana degli anni ’20 e mantenere la loro rilevanza in un momento in cui l’industria si sta muovendo verso la prossima cosa migliore”, recita la sinossi del film. Guarda l’esclusiva clip di Babylon qui sotto:

BABYLON, una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che ripercorre l’ascesa e la caduta di molteplici personaggi in un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante Hollywood. Con Brad PittMargot Robbie e Diego Calva, e un cast corale che comprende Jovan Adepo, Li Jun Li e Jean Smart. SCRITTO E DIRETTO DA  Damien Chazelle PRODOTTO DA Marc Platt, p.g.a., Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia Hamilton, p.g.a. PRODUTTORI ESECUTIVI Michael Beugg, Tobey Maguire, Wyck Godfrey, Helen Estabrook, Adam Siegel.

CAST Brad PittMargot Robbie, Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo, Li Jun Li, P.J. Byrne, Lukas Haas, Olivia Hamilton, Tobey Maguire, Max Minghella, Rory Scovel, Katherine Waterston, Flea, Jeff Garlin, Eric Roberts, Ethan Suplee, Samara Weaving, Olivia Wilde

Paramount+ e Showtime diventeranno un’unica piattaforma, tre serie cancellate!

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È stato annunciato che il livello premium di Paramount+ e Showtime si uniranno e cambieranno marchio entro la fine dell’anno, almeno nel mercato americano. Il servizio unito si chiamerà Paramount con Showtime. Secondo quanto riferito, Tom Ryan supervisionerà il business dello streaming mentre Chris McCarthy guiderà lo studio Showtime e il canale lineare.

Sebbene siamo fiduciosi che questa sia la mossa giusta per la nostra azienda, i nostri consumatori e i nostri partner, sappiamo che questo cambiamento porta incertezza per i team che lavorano su questi marchi e attività“, ha scritto lunedì il CEO di Paramount Bob Bakish in un promemoria dello staff (tramite THR ). “Ci impegniamo a essere il più trasparenti e ponderati possibile durante questo processo e prevediamo di condividere ulteriori dettagli nelle prossime settimane“.

Mentre la funsione inizia, è stato anche annunciato da Deadline che Showtime non procederà più con la serie Three Women con Shailene Woodley, Let The Right One In con Demián Bichir o American Gigolo con Jon Bernthal. Al momento non si sa nulla sul destino di I Love That For You e Ziwe, che non sono stati ancora rinnovati.

Paramount+ è un servizio globale di video streaming digitale in abbonamento di Paramount che offre una montagna di intrattenimento premium per il pubblico di tutte le età. A livello internazionale, il servizio di streaming offre una vasta libreria di serie originali, spettacoli di successo e film popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione di fama mondiale, tra cui SHOWTIME, CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel™, oltre a una robusta offerta di contenuti locali di prima qualità. Il servizio è attualmente attivo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, America Latina, Caraibi, Austria, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Svizzera e Corea del Sud.

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