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Claudia Cardinale, l’indomabile, tra Roma e New York, l’omaggio del MoMA

Cosa pensiamo quando guardiamo Claudia Cardinale? È la stessa Diva a chiedercelo, nel trailer del cortometraggio che la vede protagonista, di nuovo davanti alla macchina da presa a 84 anni, in questo caso quella di Manuel Maria Perrone. Solo l’ultima apparizione – per ora – di una carriera lunga oltre 70 anni che nei prossimi giorni (dal 3 al 21 febbraio) verrà celebrata dal MoMA di New York con Claudia Cardinale, l’indomabile, una retrospettiva organizzata insieme a Cinecittà di una ventina dei suoi film più celebri. Tra i quali spiccano i 12 restauri in 4K realizzati dai laboratori degli Studios romani, presentati dalla Presidente Chiara Sbarigi, “orgogliosa” del lavoro fatto e convinta che la presenza dell’attrice avrà un “valore eccezionale” per il pubblico statunitense che parteciperà all’evento.

L’omaggio del MoMa

“Celebrare un’attrice vivente è un omaggio straordinario che il MoMA ha dedicato a pochissimi eletti – spiega Joshua Siegel, senior curator del dipartimento cinema del Museum of Modern Art. – Siamo entusiasti di ammirarla nei suoi lavori italiani e internazionali, che daranno al nostro pubblico la possibilità di ritrovarla o scoprirla per la prima volta, grazie alla collaborazione con Cinecittà che, ogni anno, ci consente di proporre il meglio della produzione culturale italiana, in versioni restaurate magnificamente”.

“Uno splendido omaggio”, come lo definisce la stessa Claudia Cardinale, che si aprirà proprio con La ragazza di Bube di Luigi Comencini, che tra i suoi tantissimi “figli” rappresenta in maniera evidente “quel lato indomabile” del carattere dell’attrice, “cui ho sempre voluto dare ascolto e che mi ha permesso di vivere emozioni grandissime”, come dice lei. Che continua: “Sentire che sono ancora nei pensieri degli spettatori di tutto il mondo, mi emoziona e mi dona gioia e energia”, e si proietta al futuro con i suoi progetti, condiviso con i figli Claudia e Patrick, di “una Fondazione a mio nome e di aprire la nostra casa ad artisti provenienti da tutto il mondo”.

Il racconto della figlia, Claudia Squitieri

“Una fondazione che continui a portare nel mondo l’immagine di mamma, ma anche le sue battaglie e il suo impegno in difesa delle donne e dell’ambiente”, come dice la figlia Claudia. Che l’accompagnerà nella Grande Mela e che ha curato il libro edito da Cinecittà ed Electa che porta lo stesso titolo dell’omaggio, Claudia Cardinale, l’indomabile. Un libro non solo fotografico, ma tutto da scoprire, ricco di contributi, pubblici e privati, legati dal fil rouge di quella “indomabilità” che accompagna la Diva dalla sua Tunisia ai primi successi, alla Mostra di Venezia e al Festival di Cannes, dal matrimonio con Franco Cristaldi all’amore con Pasquale Squitieri. Che Luchino Visconti riconobbe, definendo la Cardinale “una splendida gatta soriana, che per il momento graffia i cuscini del salotto…” e prevedendo: “Ci si accorgerà che Claudia è una tigre”.

“Mamma sta benissimo, e ancora oggi è indomabile, dice ancora Claudia Squitieri. – Io stessa sono figlia di un incontro, di un atto di grande indomabilità tra indomabili. Quella sua parte selvaggia che i registi avvertivano e la invitavano a esprimere”. “E’ stato un lavoro su molti livelli – aggiunge, spiegando l’impegno che ha richiesto la realizzazione di questo percorso. – Decidere di fare un libro su mia madre, accompagnala nel processo, aveva tanti risvolti”. Come il vivere la vita che ha vissuto, o l’essere la figlia di Claudia Cardinale…

“E’ complicato – prosegue. – Questa situazione era la normalità. Ci sono cresciuta. Ed è stato un comprenderla sempre meglio più che un confrontarmici. Dalla nascita ero in una casa dove ogni tanto si faceva la pastasciutta e ogni tanto si andava al Festival di Cannes. Ci ho messo anni a capire cose fosse l’alterità, un percorso di comprensione delle cose che non è stato violento. E questo libro ha sicuramente contribuito a capire da dove venissimo e le nostre dinamiche familiari”.

Il ricordo delle origini e l’amore

Ovviamente traspare l’intenzione di “omaggiare papà, anche attraverso questo libro”, risponde la Squitieri a chi le cita il padre Pasquale. “Quando si sono incontrati le avevano fatto terra bruciata intorno, la chiamavano anche di meno, d’altronde dopo la separazione da Cristaldi nessuno osava metterselo contro… – ricorda. – Zeffirelli le diede una parte nel suo Gesù di Nazareth, come poi Comencini ne La storia; fu un momento difficile, di poco lavoro, del quale però ha approfittato. Anni complicati nei quali si stava divertendo con papà”.

“Si sono influenzati a vicenda, ma erano come l’acqua e l’olio. Lei, gentile, lui ‘denso’, pur se simpaticissimo – continua. – Il loro era uno scambio molto profondo, che non si vedeva tanto. E che papà mi svelò nello sue ultime ore di vita, in un momento di forze. Mi disse: ‘dì a claudia che veniamo dal Sud’ e io ci ho messo un po’ a capire meglio cosa intendesse. L’ho fatto quando è iniziata questa avventura, per lui il Sud era questo senso di libertà della gente per la strada, come il paesaggio, le città appartengano alla gente. Il modo in cui mamma ha attraversato la vita ha a che vedere con questa visione. Una cosa che avevano in comune, una stessa radice”.

Claudia Cardinale saluta il pubblico

I FILM DELLA RETROSPETTIVA DEL MOMA DI NEW YORK

  • La ragazza di Bube, regia di Luigi Comencini (1963)
  • Un maledetto imbroglio, regia di Pietro Germi (1959)
  • La ragazza con la valigia, regia di Valerio Zurlini (1961)
  • Rocco e i suoi fratelli, regia di Luchino Visconti (1960)
  • Il bell’Antonio, regia di Mauro Bolognini (1960)
  • La viaccia, regia di Mauro Bolognini (1961)
  • Senilità, regia di Mauro Bolognini (1962)
  • Il Gattopardo, regia di Luchino Visconti (1963)
  • Vaghe stelle dell’Orsa…, regia di Luchino Visconti (1965)
  • I professionisti (The Professionals), regia di Richard Brooks (1966)
  • C’era una volta il West, regia di Sergio Leone (1968)
  • Il magnifico cornuto, regia di Antonio Pietrangeli (1964)
  • Piano, piano non t’agitare! (Don’t Make Waves), regia di Alexander Mackendrick (1967)
  • Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata, regia di Luigi Zampa (1971)
  • L’udienza, regia di Marco Ferreri (1972)
  • Libera, amore mio!, regia di Mauro Bolognini (1975)
  • L’estate prossima (L’été prochain), regia di Nadine Trintignant (1985)
  • Atto di dolore, regia di Pasquale Squitieri (1990)
  • 8½, regia di Federico Fellini (1963)
  • Twice Upon a Time in the West, regia di Boris Despodov (2015)
  • Gebo e l’ombra, regia di Manoel de Oliveira (2012)
  • Enrico IV, regia di Marco Bellocchio (1984)

Those About to Die: Anthony Hopkins nel cast della serie sui Gladiatori!

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Peacock ha annunciato che il veterano attore premio Oscar Anthony Hopkins ha firmato per un ruolo chiave nel prossimo dramma sui gladiatori che sarà diretto da Roland Emmerich, Those About To Die (Quelli che stanno per morire). Anthony Hopkins interpreterà il personaggio principale di Vespasiano, l’imperatore di Roma e capo della stirpe dei Flavi. Questo segna il ritorno in una grande serie TV per Anthony Hopkins in quattro anni da quando ha fatto la sua ultima apparizione nei panni del Dr. Robert Ford durante la seconda stagione del dramma di fantascienza Westworld.

La descrizione del personaggio di Vespasian descrive il personaggio come “provato in battaglia, un novellino rurale che ha reclamato il suo trono dopo aver vinto una sanguinosa guerra civile durata dieci anni. Sta invecchiando ed è disprezzato dai Patrizi che lottano per una posizione nell’Impero e cercano di soppiantare i suoi eredi al trono alla prima occasione che ne hanno.”

Those About To Die sarà prodotto esecutivamente e diretto da Emmerich attraverso la sua società Centropolis Entertainment e lo sceneggiatore di Salvate il soldato Ryan Robert Rodat,  scriverà la sceneggiatura basata sull’omonimo libro di saggistica di Daniel Mannix. La produzione dovrebbe iniziare quest’anno in Italia. “È un dramma epico ambientato nel mondo complesso e corrotto della competizione tra gladiatori guidata dallo spettacolo“, recita la sinossi. “La serie introduce un insieme di personaggi diversi provenienti da tutte le parti della società romana che si scontrano all’incrocio tra sport, politica e dinastie del mondo antico.

Those About To Die segna il primo progetto televisivo di Roland Emmerich in un decennio dal suo debutto alla regia televisiva nel 2012 con Dark Horse. È meglio conosciuto per aver diretto film di sopravvivenza ai disastri come Universal SoldierIndependence Day Godzilla , The Day After Tomorrow2012 e Moonfall. Altri produttori esecutivi sono Gianni Nunnari, Harald Kloser, Herbert G. Kloiber, Oliver Berben, Martin Moszkowicz, Stuart Ford, Lourdes Diaz e Jonas Bauer. È una produzione di AGC Studios, con la produzione di Centropolis Entertainment, Hollywood Gang Productions e Street Entertainment.

Dakota Johnson su Madame Web: “Realizzarlo è stato selvaggio”

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Dakota Johnson su Madame Web: “Realizzarlo è stato selvaggio”

Non si sa molto sull’imminente film Madame Web di Sony Pictures e basato sull’omonimo personaggio dei Marvel Comics. Ma la star che interpreterà il personaggi Dakota Johnson ha rivelato in una recente intervista che le riprese sono terminate. L’attrice ha anche parlato dell’esperienza di interpretare un supereroe.

In una recente intervista con Variety, Dakota Johnson ha rivelato che le riprese iniziali erano terminate e ha descritto la “selvaggia esperienza” di girare un film di supereroi. “È stata un’esperienza selvaggia“, ha detto Johnson“Non credo che tu possa essere preparato per affrontare qualcosa del genere, ma ho imparato così tanto. È un modo completamente diverso di fare film, sai? E poi, subito dopo, ho iniziato a realizzare uno dei piccoli, minuscoli film della mia compagnia, quindi l’anno scorso ho avuto un vero assaggio di diversi tipi di cinema.”

Creata dallo scrittore Denny O’Neil e dall’artista John Romita Jr. nel 1980, Madame Web è una sensitiva cieca che è diventata una protagonista nel mondo di  Spider-Man  grazie ai suoi legami con “The Great Web“, un costrutto multiversale che lega insieme tutti i personaggi di “Spider” in tutto il multiverso.

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

Madame Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati, ha già distribuito Venom (2018) e Venom: La furia di Carnage (2020) e il film con Jared Leto, Morbius, uscirà ad aprile. La Sony ha anche in cantiere Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson.

Nel cast di Madame Web ci sono Dakota Johnson e Sydney Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74 miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella storia della Sony. Nel cast di Madame Web sono stati confermati Dakota Johnson, Sydney Sweeney, Isabela Merced, Emma Roberts, Celeste O’Connor, Tahar Rahim, Mike Epps, Zosia Mamet e Adam Scott.

Quando gli X-Men incontrano l’MCU – parte 2

Quando gli X-Men incontrano l’MCU – parte 2

Dopo il primo articolo sui possibili scenari nascenti dal crossover X-Men MCU, ecco un approfondimento ulteriore. Abbiamo già ipotizzato una possibile serie sull’origine del team di supereroi, entriamo ora nel vivo della questione.

L’ MCU ha dimostrato negli ultimi anni una grande passione per le trilogie (prima tra tutte quella di Spider-man), perché non realizzarne una anche per gli X-Men? Ecco come potrebbero essere organizzati i tre film.

X-Men 1 (by MCU)

x-men mcu 1

Il primo capitolo della trilogia fungerebbe da introduzione del team nel più ampio MCU. Si potrebbe scegliere una strada abbastanza convenzionale e presentare gli X-Men come una minacciosa orda di mutanti pericolosi per la società. Anche se scontata, questa via permette di esplorare lo scontro mutanti vs. umani, aspetto storicamente legato alla questione X-Men.  D’altronde, il fatto di presentare un team di supereroi geneticamente modificati porterebbe un impatto incredibile sull’MCU nel suo complesso. Il primo film X-Men dell’MCU potrebbe aprirsi con una serie di scene che mostrano la vita quotidiana dei mutanti all’interno della scuola di Xavier. In questo modo si introdurrebbero facilmente personaggi come Scott, Jean, Gambit, Rogue, Iceman, Angel e altri futuri X-Men.

Al centro del film MCU potrebbe esserci Bolivar Trask. Quest’uomo è il capo della difesa nonché un consigliere del presidente. Trask ha anche molti amici e alleati all’interno dell’FBI e della CIA. Un’ipotesi interessante includerebbe una fuga di informazioni sui mutanti da parte di individuo misterioso di nome Michael Milbury.Milbury potrebbe raccontare a Trask della presenza di creature estremamente potenti perché modificate geneticamente. Trask, incuriosito e insospettito, potrebbe riportare le nozioni apprese al presidente e quest’ultimo avvierebbe sicuramente un’indagine mobilitando le Sentinelle. L’armata delle Sentinelle sarebbe così in grado diidentificare i mutanti attraverso lo scanner facciale di tutti gli esseri umani e potrebbe così uccidere ogni creatura inumana.

Proprio come è già accaduto nei fumetti, alla fine del primo film MCU le Sentinelle potrebbero iniziare a confondere umani e mutanti. In piena confusione, le Sentinelle attaccherebbero sia i mutanti che gli umani. In questo modo, nell’ultimo scontro potrebbero esserci sul campo le Sentinelle, gli X-Men e anche Bolivar Trask.

X-Men 2 (by MCU)

x-men

Un anno dopo gli eventi del primo film, gli X-Men potrebbero essersi resi una realtà assodata all’interno dell’MCU. Nel frattempo, anche Xavier e la sua scuola potrebbero aver acquisito notorietà, anche se probabilmente ancora nessuno sa che si tratta di una scuola per mutanti.

Inoltre, questo film sarebbe perfetto per l’introduzione di Magneto nell’MCU. Abbiamo già accennato nel precedente articolo ai luoghi in cui lo stato nasconde i mutanti per fare esperimenti su di loro. Ecco, nel secondo film Magneto potrebbe inscenare una fuga da una di queste strutture. Magneto sarebbe sicuramente capace di uccidere tutte le guardie e gli scienziati del luogo per fuggire e per liberare i detenuti-mutanti. Dopo la fuga, Magneto e i suoi compari potrebbero prendere il controllo di un sito missilistico nucleare per minacciare il governo. In questo modo, Magneto farebbe un tentativo per offire ai mutanti la possibilità di vivere in pace.

Senza dubbio gli X-Men si metterebbero all’opera per fermare Magneto. Non sarebbe un’impresa facile. Anocra una volta nel franchise, un singolo individuo rischierebbe di mettere in discussione la forza di un’intera squadra MCU (suona familiare). Il finale perfetto del film dovrebbe mostrare un duello tra Xavier e il suo ex-amico Magneto. In un epilogo ideale, solo Xavier riuscirebbe a convincere Magneto a ritirarsi. In questo modo, il mondo si salverebbe, ma sarebbe ancora più spaventato dalla presenza di mutanti minacciosi come Magneto.

X-Men 3 (by MCU)

x-men mcu

All’inizio del terzo film MCU sugli X-Men, la paura degli umani nei confronti dei mutanti sarà a livelli altissimi. Nel precedente capitolo, Magneto ha dimostrato che, se lo desiderano, alcuni mutanti sono capaci di distruggere intere nazioni. Siamo in un punto critico: la società è pronta alla guerra di specie.

In una situazione simile, gli X-Men non potrebbero fare granché per evitare lo scontro.Si creerebbe una vicenda molto simile a Endgame. Durante la lotta, molti X-Men potrebbero perdere la vita, come tanti altri supereroi. Potremmo assistere alla prima battaglia MCU per diversi personaggi: Wolverine e gli altri X-Menricorrerebbero a qualsiasi mezzo pur di salvare il proprio team e tutti i mutanti.

Una battaglia di questa portata, magari contro la comunità di mutanti dei Morlock, sarebbe un mezzo perfettoper mostrare all’MCU quanto siano pericolosi gli XMen quando hanno le spalle al muro. Una storia interessante potrebbe includere anche SInister e un orfanotrofio  in cui il personaggio fa esperimenti su diversi bambini mutanti al fine di sintetizzare il DNA del mutante più potente mai esistito. Il terzo film MCU vedrebbe dunque uno scontro su larga scala che coinvolgerebbe comunità di mutanti, enemies umane e mutate, team di supereroi nuovi e consolidati. Insomma, uno di quei momenti corali che distinguono il franchise e che non si sa mai come potrebbero risolversi.

Ecco altre ipotesi astratte quanto avvincenti sul futuro degli X-Men nell’MCU. E voi cosa ne pensate? Arriverà davvero una trilogia sui mutanti?

Mia Goth: MaXXXine ha la “migliore sceneggiatura” nella trilogia di X

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Diversi mesi dopo la conferma di MaXXXine, la star di Pearl Mia Goth ha finalmente parlato dell’imminente terza e ultima puntata del franchise horror X di Ti West. Parlando con Variety , l’attrice inglese ha confermato che sta attualmente svolgendo un lavoro di pre-produzione per MaXXXine, anticipando che il film in uscita ha “di gran lunga la migliore sceneggiatura dei tre” e sarà anche la “più grande storia” della trilogia.

Sarà il miglior film dei tre“, ha detto Goth. “Siamo tutti così uniti adesso. Questo sarà il nostro terzo film su cui lavoreremo insieme e tutti torneranno insieme, quindi sta riunendo di nuovo la band. Abbiamo solo una scorciatoia l’uno con l’altro. Sappiamo come lavorano tutti e siamo tutti così entusiasti. È la storia più grande delle tre con la posta in gioco più alta e Maxine ne ha passate così tante a questo punto. Quindi, quando la troviamo in questo nuovo mondo, è solo una forza da non sottovalutare e attraversa alcune avventure piuttosto selvagge.”

MaXXXine sarà scritto e diretto da Ti West. È prodotto da A24, Jacob Jaffke e West, e prodotto da Goth. Altri produttori includono Kevin Turen e Harrison Kreiss. Oltre al ritorno alla regia di West, Mia Goth riprenderà il ruolo di Maxine, l’unica sopravvissuta alla furia dell’anziana Pearl nel primo film.

Venerdì 13: nuovo reboot in sviluppo!

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Un nuovo film di riavvio di Venerdì 13 potrebbe essere in lavorazione da Sean S. Cunningham, secondo un recente rapporto di Bloody Disgusting. Il rapporto rileva che Cunningham – che ha co-creato e diretto l’originale Venerdì 13 nel 1980 – sta lavorando “per far decollare il suo Friday the 13th reboot”. Al momento, non si sa esattamente come stia andando con Cunningham, soprattutto considerando l’area grigia legale che esiste attorno al franchise.

Parlando con Bloody Disgusting, lo scrittore e attore Jeff Locker ha parlato della collaborazione con Cunningham al reboot di The Night Driver. In quelle discussioni, Locker e il regista Jeremy Weiss hanno lanciato un riavvio di venerdì 13 e sperano di svilupparlo ulteriormente il progetto al fianco di Cunningham.

Sean mi ha assunto per fare una riscrittura di The Night Driver e dopo aver lavorato a stretto contatto con il regista Jeremy Weiss e lui su questo, abbiamo naturalmente parlato di Venerdì 13 e House “, ha detto Locker. “Jeremy ed io abbiamo lanciato il nostro reboot dei sogni di Venerdì 13 – con la benedizione di Sean di continuare a svilupparlo con lui. Ovviamente, la serie TV prequel ha riacceso l’interesse per un nuovo film, quindi speriamo che l’entusiasmo circostante ispiri entrambe le parti a riunirsi e ci dia di nuovo Jason sul grande schermo per la prima volta in 14 anni, ma abbiamo anche un Il piano B per un sequel dell’originale pensiamo che i fan adoreranno assolutamente e dovrebbero evitare qualsiasi coinvolgimento legale.”

La questione legale dietro a Venerdì 13!

Per chi non lo sapesse, lo scrittore Victor Miller ha vinto i diritti sulla sceneggiatura e sui personaggi del primo film, ma non il titolo stesso o l’aspetto iconico dello slasher che indossa la maschera da hockey Jason Voorhees, poiché la maschera da hockey è apparsa per la prima volta nel terzo film. Da allora, ha sviluppato una serie basata sul franchise horror chiamata Crystal Lake, che andrà in onda sul servizio di streaming Peacock.

Secondo lo showrunner di Crystal Lake, Bryan Fuller, in un recente episodio del  podcast The Kingcast , nonostante ciò che i fan avrebbero potuto pensare inizialmente, il team dietro l’imminente serie prequel può usare tutto ciò che vuole per lo spettacolo.

Spider-Man: No Way Home, gli storyboard rivelano il ritorno di Mysterio dopo la morte di zia May

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Spider-Man: No Way Home è uscito nel 2021 con recensioni estremamente positive e numeri da record al botteghino. Sebbene il film sia stato chiaramente limitato dalla pandemia (ecco perché Thomas Haden Church e Rhys Ifans sono apparsi solo attraverso filmati d’archivio), è comunque riuscito a essere decisamente spettacolare.

Tuttavia, non abbiamo potuto fare a meno di essere delusi dal fatto che Mysterio di Jake Gyllenhaal non fosse presente nei panni del sesto “sinistro” e quindi è sfumata la possibilità di vedere i Sinistri Sei tutti insieme sullo schermo. La teoria era che Quentin Beck provenisse davvero da un altro universo e che sarebbe potuto tornare, visto che aveva finto la sua morte.

Tuttavia, scopriamo soltanto ora che la previsione di riportare Mysterio nel film era più che mai fondata, dal momento che un nuovo storyboard mostra il momento in cui il villain interpretato da Jake Gyllenhaal rientra in scena, e si tratta esattamente del momento più drammatico del film. Esattamente dopo la morte di zia May per mano del Green Goblin.

Ecco di seguito il video:

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Jason Momoa: “Sarò sempre Aquaman ma potrei interpretare anche altri nel DCU”

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Con le voci che circolano da un po’ di settimana sul fatto che Jason Momoa potrebbe rinunciare al suo ruolo di Aquaman nell’universo DC, l’attore ha recentemente affermato che sarà sempre il personaggio, ma potrebbe anche interpretare altri ruoli nel DCU.

Parlando con Variety, ha parlato del suo futuro come Aquaman. All’attore è stato chiesto del suo ultimo incontro (di cui vi avevamo già parlato) con i co-CEO dei DC Studios James Gunn e Peter Safran, che secondo Momoa è andato alla grande in un recente video. Jason Momoa ha ribadito che è stato un grande incontro, e in seguito ha detto che nessuno sarebbe venuto a soffiarli il ruolo Aquaman, prima di notare che avrebbe potuto interpretare un sacco di altri personaggi se avesse voluto.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il regno perduto

Sarò sempre Aquaman. Non c’è nessuno che viene lì a prendere merda”, ha detto Momoa. “Potrebbero esserci anche altri personaggi. Posso interpretare anche altre cose. Posso essere divertente, selvaggio e affascinante.” I commenti arrivano tra precedenti rapporti secondo cui il futuro di Jason Momoa nella DCU potrebbe cambiare. Un rapporto di The Hollywood Reporter rivela che Momoa potrebbe potenzialmente finire per interpretare l’eroe sottomarino dopo aver interpretato Aquaman nel prossimo sequel  Aquaman e il regno perduto, che uscirà il 25 dicembre 2023. Successivamente, Momoa potrebbe passare al personaggio di Lobo, un alieno sboccato che lavora come mercenario interstellare e cacciatore di taglie.

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman e il regno perduto uscirà nelle sale americane il 21 dicembre 2023.

Batman: The Doom That Came to Gotham, trailer del film animato!

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Batman: The Doom That Came to Gotham, trailer del film animato!

Dopo avervi rivelato la data di uscita la DC COMICS ha diffuso il trailer ufficiale di Batman: The Doom That Came to Gotham, l’annunciato film animato basato sull’universo di Batman.

Ispirato alla serie di fumetti di Mike Mignola, Richard Pace e Troy Nixey, Batman: The Doom That Came to Gotham è un racconto ambientato negli anni ’20 che vede l’esploratore Bruce Wayne scatenare accidentalmente un antico male, accelerando il suo ritorno a Gotham City dopo due pausa decennale. Il Batman guidato dalla logica e dalla scienza deve combattere le forze soprannaturali lovecraftiane che minacciano la pura esistenza di Gotham, lungo la strada viene aiutato e affrontato da versioni reinventate dei suoi famosi alleati e nemici, tra cui Green Arrow, Ra’s al Ghul, Mr. Freeze, Killer Croc, Due Facce, James Gordon e gli amati reparti di Bruce. Preparati per un’avventura mistica, spesso terrificante, di Batman come nessun’altra. Batman: The Doom That Came to Gotham sarà disponibile negli USA in digitale, 4K e Blu-ray il 28 marzo 2023.

James Gunn svela il criterio con cui saranno scelti i nuovi attori per i personaggi DC

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Anche se manca ancora una settimana alla fine di Gennaio, non abbiamo avuto gli annunci promessi da James Gunn in merito ai progetti DC Studio. Non sappiamo quando arriveranno le comunicazioni “ufficiali” ma per il momento lo stesso Gunn è sempre molto generoso, su Twitter, con le risposte riservate ai fan.

Tra le varie risposte, una in particolare sembra importante per capire cosa ci aspetta per i prossimi film DC Comics. In queste parole, sembra che James Gunn abbia fornito il criterio con cui si sceglieranno i nuovi volti degli eroi in forze alla Warner Bros. “Abbiamo centinaia di ruoli che necessitano di essere interpretati. Come ho sempre fatto, alcuni saranno volti nuovi di zecca, alcuni saranno attori con cui ho lavorato prima, [e] alcuni saranno attori noti con i quali non ho mai lavorato, per ora. Ciò che conta di più è che l’attore si adatti al ruolo e che sia facile lavorare con lui.”

Indipendentemente da ogni possibile ipotesi, il co-CEO dei DC Studio sottolinea che gli attori della DCU devono essere accessibili, deve essere facile lavorare con loro, è molto interessante dato quello che si è sentito di recente sul comportamento di Dwayne Johnson durante la lavorazione di Black Adam. Ma potrebbe anche trattarsi soltanto di un modo per dire di avere intenzione di lavorare in un clima disteso.

Con un po’ di fortuna, nei prossimi giorni avremo più informazioni a riguardo.

Avatar: la Via dell’Acqua, superati i 2 miliardi worldwide!

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Avatar: la Via dell’Acqua, superati i 2 miliardi worldwide!

Avatar: La Via Dell’Acqua ha ufficialmente superato la soglia dei 2 miliardi di dollari al botteghino mondiale. Il sequel di James Cameron si attesta a 2,024 miliardi di dollari a livello globale, il che lo rende il sesto film nella storia del cinema a raggiungere questo traguardo.

Cameron è anche il primo regista nella storia ad avere tre dei suoi film nella classifica dei film che hanno superato la soglia dei 2 miliardi di dollari. Inoltre, Zoe Saldana, che interpreta Neytiri, fa parte del cast di quattro dei sei film che hanno superato i 2 miliardi di dollari, essendo apparsa sia nei film di Avatar che in Avengers: Infinity War e Endgame.

Se il sequel di Avatar riuscirà a superare Star Wars: Il risveglio della Forza , cosa che dovrebbe verificarsi entro questa settimana, diventerà il quarto film con l’incasso più alto di sempre al mondo.

Ad essere onesti, anche i grandi fan del primo film sono rimasti sorpresi dal livello di successo di Avatar: La Via Dell’Acqua, ma il film ha dimostrato di essere un enorme colosso al botteghino e non mostra segni di rallentamento.

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Attualmente sono previsti altri tre film del franchise, con Avatar 3  programmato provvisoriamente per il 20 dicembre 2024, Avatar 4 fissato per il 18 dicembre 2026 e Avatar 5 il 22 dicembre 2028.

Con Avatar: La Via Dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione. Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via Dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano.

Diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da  Sam WorthingtonZoe SaldanaSigourney Weaver, Stephen Lang e Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i produttori esecutivi.

The Walking Dead: Dead City, un video spoiler dal set dello spin off

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Le riprese di The Walking Dead: Dead City non sono ancora terminate, ma dal set dello spin-off della fortunata serie AMC arriva un video spoiler che sta facendo discutere molti fan, on line.

Sappiamo che Maggie (Lauren Cohan) e Negan (Jeffrey Dean Morgan) faranno squadra per il loro piccolo viaggio nella Grande Mela, ma Jeffrey Dean Morgan ha già indicato che il suo personaggio potrebbe subire una regressione ai suoi vecchi e violenti modi di fare. Il video in questione sembra mostrare Maggie che accoltella Negan alla spalla e l’ex leader dei Salvatori che si vendica prendendo a calci la moglie dell’uomo che ha brutalmente assassinato molti anni prima, l’indimenticato Glenn!

Ecco il video di seguito:

https://twitter.com/DeadCityAMC/status/1617182824586530816?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1617182824586530816%7Ctwgr%5E7789692a05a49c481fb71adcb3943d742c3badcf%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Ftv%2Famc%2Fthe-walking-dead%2Fthe-walking-dead-dead-city-set-video-spotlights-a-major-confrontation—spoilers-a200026

The Walking Dead: Dead City trova Maggie e Negan che viaggiano in una Manhattan post-apocalittica molto tempo fa tagliata fuori dalla terraferma. La città fatiscente è piena di morti e abitanti che hanno fatto di New York City il proprio mondo pieno di anarchia, pericolo, bellezza e terrore. Il cast include anche Gaius Charles come Perlie Armstrong, Željko Ivanek come The Croat, Jonathan Higginbotham come Tommaso, Mahina Napoleon come Ginny, Trey Santiago-Hudson come Jano e Karine Ortiz come Amaia.

M. Night Shyamalan a Roma presenta Bussano alla porta: “tutti possiamo fare una scelta”

Quattro sconosciuti si presentano, armati, alla porta di una casa nel bosco, dove soggiornano due uomini e la loro figlia adottiva. Chiedono di entrare, non necessariamente con le buone maniere, e affermano di dover sottoporre i tre membri della famiglia ad una decisione dolorosa ma irrinunciabile, da cui dipendono le sorti dell’umanità. È questa la premessa alla base del nuovo film Bussano alla porta di M. Night Shyamalan, regista divenuto celebre per film come Il sesto senso, The Village e, più recentemente, Split e Old, con cui, tra allegorie e simbolismi, torna una volta di più a parlare della nostra contemporaneità.

Incontrando la stampa romana per presentare e spiegare questo suo nuovo progetto, liberamente tratto dal romanzo La casa alla fine del mondo di Paul Tremblay, M. Night Shyamalan decide di partire parlando di famiglia. “La famiglia è diventata sempre più centrale nei miei film, evidentemente per via del mio essere diventato padre. Ma le mie figlie oggi sono grandi, a breve potrebbero lasciare la nostra casa ed è difficile accettare di non poterle proteggere sempre. Il film nasce anche a partire da questa paura, dall’idea che un giorno qualsiasi potrebbe arrivare qualcuno a bussare alla tua porta e mettere in pericolo tutto ciò che conosci“.

Il peso delle scelte secondo Shyamalan

Quando ho letto il romanzo di Tremblay, – continua Shyamalan – ne sono rimasto affascinato. Una serie di elementi mi hanno spinto verso questa storia. Il senso generale di paura, il fatto che si svolga in un unico ambiente, l’utilizzo degli elementi soprannaturali e naturalmente l’aspetto centrale della scelta tragica. Decisi che era qualcosa su cui volevo investire il mio tempo, ma da subito sapevo anche di non voler dar vita ad una sua trasposizione fedele, quanto piuttosto ad una mia versione del racconto“. I cambiamenti apportati dal regista si ritrovano in particolare nel finale del film, a cui naturalmente non si farà qui riferimento per preservare il piacere della visione in sala del film.

Penso che i personaggi nel libro non compiano una vera e propria scelta – spiega però M. Night Shyamalanma la forza di quel racconto sta proprio nel fatto che dovresti essere chiamato a farla. Può essere positiva o negativa, non c’è una risposta giusta o sbagliata, ma devi fare una scelta. È lì che mi sono discostato dal romanzo, portando i miei personaggi a scontrarsi con la domanda «cosa faresti se fossi costretto a scegliere tra la tua famiglia e il destino dell’umanità?». Nel film si esplorano entrambe le possibilità, per poter infine giungere a proporre una soluzione a questo quesito.”

Bussano alla porta, tra religione, Apocalisse e speranze future

Come già avvenuto in suoi precedenti film, anche con Bussano alla porta M. Night Shyamalan condisce tale spunto di partenza con elementi biblici, da cui scaturiscono riflessioni sull’Apocalisse e le scelte che ogni essere umano può compiere nel suo quotidiano. “Il film si basa sullo scegliere di credere o meno a qualcosa. I personaggi sono persone comuni chiamate a qualcosa di grande, a dimostrazione che tutti siamo importanti, tutti possiamo fare una scelta e abbiamo la responsabilità di quello che ci succede attorno. Io provengo da una famiglia molto religiosa e ho imparato che tutti hanno bisogno di una storia a cui credere, in particolare i giovani, che si chiedono insistentemente il significato di alcune cose che accadono.”

M. Night Shyamalan Rome 2023
Foto di Giulia Parmigiani – Cortesia di Universal Pictures Italia

“Ma oggi è più difficile dare risposte a tutto ciò, perché ci siamo sempre più isolati e concentrati su noi stessi. – continua il regista – Il Covid ci ha fatto capire ancor di più che siamo tutti vulnerabili, non solo in senso biologico ma soprattutto emotivo. Questo è uno dei temi del film e sinceramente non trovo che le scelte dell’uomo e il concetto di Apocalisse siano così distanti tra loro. Anzi, non sono sicuro che ci sia una differenza tra le due cose. Siamo arrivati ad un punto molto critico e ci saranno rimasti appena un centinaio di anni se continuiamo così. Bisogna dunque ricordare che ciascuno di noi può fare qualcosa per gli altri e la comunicazione diventa fondamentale a tal proposito”.

Il gusto di un film “vecchio stile”

Quello che mi è piaciuto di questa storia è che è vicina al cinema che preferisco. – spiega poi M. Night ShyamalanHo perfino chiesto alla Universal di poter usare il loro vecchio logo. È un film vecchio stile, anche le lenti che ho usato sono degli anni Novanta, qualcosa addirittura degli anni Cinquanta. Ho usato strumenti pesanti, assolutamente poco pratiche rispetto a quelle di oggi. Ma in tutto questo c’è una bellezza che può venire soltanto da questo genere di limitazioni, non si può ottenere in altro modo. Puoi usare il dolly solo in maniera limitata, ad esempio, e questo costituisce un linguaggio, irriproducibile con gli strumenti moderni. Anche con la fotografia e la tavolozza dei colori siamo stati molto rigidi. Un regista è come un linguista: ha bisogno della sua ‘stele di rosetta’.”

Sotto questo punto di vista, il film ricorda E venne il giorno, ma la differenza è che lì il destino dell’umanità era già segnato. Si trattava solo di decidere come affrontarlo, cercando di controllarlo e tentare di salvarsi. Qui sono i personaggi a decidere. Questo ci permette di individuare la natura preziosa delle cose, delle nostre scelte. Possiamo percepire l’importanza delle nostre scelte. Tutte le cose orribili che sono accadute nella storia dell’umanità, ciascuno di noi è capace di farle. Siamo tutti capaci di cose orribili in determinate circostanze, ma anche di cose meravigliose. Se E venne il giorno era molto categorico da questo punto di vista, Bussano alla porta si pone invece più domande a riguardo. D’altronde sono affascinato dai personaggi di confine, mentre non ho mai avuto vero interesse per le storie prive di sfumature.

Il nuovo film di Shyamalan promette dunque di offrire una visione che chiama ad una partecipazione attiva, spingendo lo spettatore a porsi domande su questioni particolarmente attuali. Sembra proprio che anche questa volta il regista non lascerà indifferente il suo pubblico, provocando reazioni che, positive o negative che siano, potrebbero avere un impatto tutt’altro che passeggero. Per scoprire se ciò avverrà, bisogna attendere che il film arrivi in sala il 2 febbraio, distribuito dalla Universal. Nel cast, si potranno ritrovare gli attori Dave Bautista, Jonathan Groff, Ben Aldridge, Nikki Amuka-Bird, Kristen Cui, Abby Quinn e Rupert Grint.

Arma Letale 3: trama, cast e curiosità sul film

Arma Letale 3: trama, cast e curiosità sul film

Celebre primo film di una saga di stampo poliziesco, Arma Letale è tutt’oggi considerato un classico del suo genere, merito anche all’iconico duo di protagonisti. Benché all’interno di questi vengano trattati anche temi come la morte e la violenza, i quattro film che compongono il franchise sono considerati delle vere e proprie commedie. Al loro interno, infatti, si possono ritrovare numerose situazioni insolite e divertenti, che hanno fatto la fortuna tanto dei titoli quanto della coppia di protagonisti. Dopo il primo capitolo uscito nel 1987 e il secondo nel 1989, nel 1992 è stato rilasciato Arma Letale 3, nuovamente diretto da Richard Donner.

Ormai consolidata la fama della saga e le sue caratteristiche di base, con questo terzo capitolo si puntò ancor di più sulla spettacolarità visiva e narrativa. I due protagonisti si trovano qui alle prese con un caso di grande portata e diverse sono le sequenze particolarmente complesse che ancora oggi non mancano di sorprendere gli spettatori. Con un incasso globale di 320 milioni di dollari, questo è il film dal maggior successo della saga, oltre ad essere anche stato il quinto maggior incasso del suo anno.

Il film è poi stato seguito da Arma Letale 4 nel 1998. Da quel momento a lungo si è parlato della possibilità di realizzare un quinto capitolo, di cui però attualmente non si hanno notizie certe. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Arma Letale 3

Con il terzo film, per Roger Murtaugh sembra finalmente giunto l’atteso momento di andare in pensione. A soli otto giorni dall’evento, tuttavia, lui e il suo compagno Martin Riggs si ritrovano, per via di un avventato intervento, a far saltare in aria un intero edificio. Per questo motivo si ritrovano ad essere degradati e spediti a dirigere il traffico. Mentre si trovano a svolgere questo compito, assistono a una tentata rapina a un furgone portavalori. Grazie alla loro esperienza, riescono ad arrestare uno dei malviventi coinvolti, Billy Phelps, e trovano nella sua pistola una pallottola in grado di perforare i giubbotti antiproiettile.

Mentre i due poliziotti tentano di indagare a riguardo, Phelps viene misteriosamente ucciso. Le telecamere nascoste rivelano, con un primo piano, l’autore dell’omicidio: l’ex sergente Jack Travis, riuscito a entrare nella centrale di polizia con credenziali false. Riusciti a farsi reintegrare nella omicidi, Riggs e Murtaugh hanno ora modo di svolgere al meglio le indagini, e le loro ricerche li conducono ad un furto di armi illegali, a cui sembra essere irrimediabilmente collegato Travis. I due agenti non saranno però soli stavolta, poiché dall’Ufficio degli Affari Interni gli viene affiancata l’affascinante Lorna Cole, dal carattere deciso e disposta a tutto pur di risolvere il caso.

Arma Letale 3 cast

Arma Letale 3: il cast del film

Buona parte del successo dei film è dovuto ancora una volta all’ottima coppia di protagonisti. Per dar vita a questa, però, lo studios ha dovuto condurre numerose ricerche e casting, al fine di trovare gli interpreti più adatti. Inizialmente, prima che la saga avesse inizio, per il ruolo di Riggs erano stati presi in considerazione gli attori Bruce Willis e Sylvester Stallone. Nonostante fosse più giovane dell’età prevista per il personaggio, Mel Gibson venne infine preferito per la parte, essendo stato in quegli anni già protagonista di titoli di gran successo. Per il ruolo del pacato Murtaugh, invece, lo studios scelse l’attore Danny Glover, reduce dal successo del film Il colore viola. Glover e Gibson diedero ottimi risultati al momento dei provini, convincendo tutti sul loro potenziale di coppia. Compare poi nuovamente anche Joe Pesci nei panni di Leo Getz, anche se originariamente il suo personaggio non era previsto.

Anche per questo sequel i due decisero di allenarsi insieme per raggiungere la forma fisica richiesta. Visitarono anche alcuni distretti di polizia, per parlare con gli agenti e studiare lo svolgersi delle loro giornate. Grazie ai film di Arma Letale, inoltre, Glover è diventato celebre per la battuta “sono troppo vecchio per queste stronzate”, ripetuta più volte nel corso della serie e divenuta un vero e proprio tormentone. Per il ruolo dell’antagonista Jack Travis sono invece stati presi in considerazione attori come Jack Nicholson e Robert De Niro, ma il ruolo venne infine affidato a Stuart Wilson, attore noto per le sue interpretazioni da cattivo. Lorna Cole è invece interpretata da Rene Russo, dopo che Winona Ryder fu ritenuta troppo giovane per la parte.

Arma Letale 3: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Particolarmente apprezzata del film è anche la sua colonna sonora. Rilasciata parallelamente al film, questa è stata composta da Michael Kamen, Eric Clapton e David Sanborn. In particolare, sono note le tracce It’s Probably Me e Runaway Train, eseguite dallo stesso Clapton in collaborazione con Sting la prima e con Elton John la seconda. Nel 2013, inoltre, la La-La-Land Records ha rilasciato un disco contenente la colonna sonora completa, dove sono presenti una serie di brani assenti nella precedente versione. Pur se uscita a distanza di molti anni dall’uscita del film, questa nuova edizione riscosse un buon successo, venendo indicata una volta di più come un’ottima colonna sonora per il film.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Arma Letale 2 è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 22 gennaio alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

The Town: trama, cast e curiosità del film di Ben Affleck

The Town: trama, cast e curiosità del film di Ben Affleck

Dopo il grande successo di Gone Baby Gone, Ben Affleck torna alla regia di un secondo lungometraggio dando vita a The Town. Distribuito al cinema nel 2010, questo è basato sul romanzo poliziesco Il principe dei ladri, di Chuck Hogan. Per l’occasione, Affleck decide di comparire anche nel ruolo del protagonista, dando vita ad una storia che intreccia passioni amorose e pericolosi colpi criminali. Come il precedente, anche questo nuovo film di Affleck è stato particolarmente apprezzato dalla critica, con l’attore che ha rivelato di essersi ispirato a film come Gomorra e The Departed.

Dopo la pubblicazione del libro di Hogan nel 2004, per diversi anni si tentò di realizzare una trasposizione del romanzo. Il progetto prese infine piede con l’ingresso di Affleck come regista e interprete. Prima di essere distribuito in sala, The Town venne presentato fuori concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove riscosse i primi consensi. Il titolo si confermò poi un grande successo anche al box office, dove guadagnò globalmente circa 154 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 37.

Il film divenne in seguito anche uno dei principali protagonisti durante la stagione dei premi. In particolare, fu l’attore Jeremy Renner a ricevere i principali onori, venendo candidato come non protagonista ai Golden Globe e agli Oscar. The Town è comunque stato indicato come uno dei migliori film del suo anno, nonché uno dei più significativi nella carriera di Affleck. Diverse sono le curiosità legate al titolo, in particolare quelle relative al grande cast di attori che vi ha partecipato. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire queste, come anche dove è possibile vedere il film in streaming.

The Town: la trama del film

Protagonista del film è Doug MacRay, capo di una banda di ladri nella città di Charlestown, nel Massachusetts. I loro colpi, organizzati con massima cura, vengono commissionati da un fiorista, il quale segretamente ricopre una posizione di spicco nella criminalità di quartiere. Questi affida loro un nuovo importante compito: rapinare la banca della città. Durante tale operazione, il gruppo prende in ostaggio la giovane direttrice, liberandola soltanto in seguito. Per essere sicuro che questa non sia in possesso di elementi che potrebbero aiutare le forze dell’ordine nell’identificazione dei rapinatori, Doug decide di pedinare la donna, studiandone attentamente i movimenti. Seguendola, però, egli finisce per innamorarsene, decidendo allora di volerla conoscere in modo più approfondito.

Per poterla frequentare, però, Doug è costretto a mantenere segreta la propria identità, al fine di evitare prevedibili guai. Egli deve così gestire la relazione con la donna e allo stesso tempo cercare di non cadere nella trappola dell’agente FBI Adam Frawley, il quale svolge senza sosta delle indagini sull’identità dei rapinatori. Non riuscendo a sopportare tale pressione, Doug annuncia di voler abbandonare il mondo del crimine, ma il suo boss non è d’accordo con quest’idea. Questi, infatti, lo ricatta minacciandolo di fare del male alla donna che ama. Doug comprende allora che liberarsi di quella situazione sarà molto più complesso e doloroso del previsto.

The Town cast

The Town: il cast del film

Per il suo secondo film da regista, Affleck scelse nuovamente di circondarsi di celebri attori del cinema e della televisione. A questi sono infatti stati affidati i ruoli principali del film, contribuendo a decretarne il successo. Come anticipato, nel personaggio del protagonista, Doug, vi è proprio Affleck. Per prepararsi al ruolo, egli ha trascorso molto tempo a condurre ricerche sulle vite di veri criminali, tentando di acquisirne le caratteristiche. Nel film sfoggia inoltre una possente corporatura, frutto di diverse settimane di allenamento. Tale forma fisica gli ha permesso di poter interpretare personalmente anche molte delle sequenze più spericolate del film. Nel ruolo di Claire Keesey, la donna di cui Doug si innamora, vi è invece l’attrice Rebecca Hall, nota per Vicky Cristina Barcelona.

Per il ruolo di James Coughlin, membro della banda criminale di Doug, Affleck ricercò a lungo il giusto interprete. Fu infine suo fratello Casey Affleck a suggerirgli Jeremy Renner, divenuto celebre grazie a The Hurt Locker. Per prepararsi al ruolo, egli trascorse diverso tempo a contatto con veri rapinatori di banche, imparando da loro i trucchi del mestiere e prendendo spunto dal loro accento. Nel ruolo dell’agente Adam Frawley vi è invece l’attore Jon Hamm, in quegli anni all’apice del successo grazie alla serie Mad Men. Blake Lively compare invece nel ruolo di Krista Coughlin, sorella di James ed ex ragazza di Doug. Il premio Oscar Chris Cooper veste invece i panni di Stephen MacRay, padre carcerato di Doug, mentre il celebre Pete Postlethwaite, noto per film come Nel nome del padre e Romeo + Giulietta di William Shakespeare è Fergus Colm, il minaccioso capo dell’organizzazione criminale.

The Town: il trailer e dove vedere il film completo in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. The Town è infatti presente su Rakuten Tv, Chili Cinema, Google Play, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per venerdì 20 gennaio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Tonya: la trama, il cast e la vera storia dietro il film con Margot Robbie

Dissacrante e originale nella sua messa in scena, il film del 2017 Tonya, diretto da Craig Gillespie ripercorre uno dei più clamorosi scandali sportivi nella storia degli Stati Uniti. La storia è infatti basata sulla pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, divenuta leggendaria tanto per i suoi meriti artistici quanto per i burrascosi eventi che la videro coinvolta e la portarono ad avere non pochi problemi con la giustizia. A darle volto è l’attrice Margot Robbie, divenuta dopo The Wolf of Wall Street una delle più apprezzate e richieste interpreti di Hollywood.

Girato in stile mockumentary, con tanto di finte interviste e rottura della quarta parete, il film riporta i reali eventi attraverso una chiave di lettura inedita. Tutto si basa infatti sull’inaffidabilità dei personaggi protagonisti e del loro racconto. Attraverso di questi, infatti, si ottengono più punti di vista sull’evento principale, portando ad un ritratto della Harding che in parte la dipinge come la vera vittima dell’accaduto. La sceneggiatura del film è stata scritta da Steven Rogers, il quale ha avuto l’intuizione dopo aver visto un documentario sul pattinaggio su ghiaccio dove si menzionava la Harding.

Dopo essere stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival, Tonya è diventato uno dei titoli di maggior successo della stagione, guadagnando consensi dalla critica e dall’industria. Diversi sono infatti i premi ottenuti dal titolo, a cui si aggiungono tre nomination ai premi Oscar. Anche al box office il film si è affermato con un ottimo risultato. A fronte di un budget di 11 milioni di persone, questo è infatti riuscito a guadagnarne circa 53 in tutto il mondo. In particolare, ad aver segnato il successo della pellicola sono state le interpretazioni dei protagonisti, come anche la costruzione del racconto particolarmente accattivante.

Tonya: la trama del film

Il film inizia con il raccontare la vita di Tonya Harding sin dalla sua infanzia, seguendola poi attraverso la sua difficile crescita tra una madre particolarmente severa e la passione per il pattinaggio. A causa della sua bassa estrazione sociale e del suo atteggiamento aggressivo, però, Tonya non sembra destinata a possedere la grazia necessaria all’ottenimento di validi risultati in questa disciplina. La giovane non vuole però demordere, e assunta una preparatrice inizia ad impegnarsi sempre più per dimostrare le proprie capacità. In breve, riesce realmente ad affermarsi come una talentuosa pattinatrice, stabilendo anche importanti record e primati.

Al di fuori dello sport, Tonya frequenta invece lo scapestrato Jeff Gillooly, un giovane dalle dubbie capacità. I due, molto innamorati, finiscono per sposarsi, ma la loro relazione viene da subito segnata da una serie di abusi e violenze reciproche. Queste si riveleranno una fonte di grande stress per la pattinatrice, che inizia a riportare i turbamenti della propria vita privata anche nella sua vita pubblica. Le sue prestazioni iniziano infatti a calare, vedendosi superata dalla rivale Nancy Kerrigan. Mentre si prepara ai campionati del 1994, Tonya manifesta sempre più squilibri, i quali la porteranno a compiere gesta gravi e da cui non è più possibile tornare indietro.

Tonya: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Tonya Harding vi è la celebre attrice Margot Robbie. Questa rivelò in seguito di non essere stata a conoscenza del fatto che la sceneggiatura si basava su una storia vera. Fu soltanto dopo aver terminato la lettura della sceneggiatura che scoprì la storia di Tonya, iniziando a documentarsi su di lei. L’attrice guardò infatti quanti più video possibili su di lei, cercando di riprodurne gli atteggiamenti e il modo di parlare. Per poter girare personalmente le scene di pattinaggio, limitando la presenza di controfigure, la Robbie praticò tale sport per circa quattro mesi, raggiungendo il livello richiesto. Dovette infine sottoporsi ad un lavoro di trucco volto ad “imbruttirla” e farla assomigliare alla vera Tonya.

Il ruolo della madre della protagonista, LaVona, è invece stato scritto appositamente per l’attrice Allison Janney, nota per la sit-com Mom. L’interprete ha in seguito dichiarato di essersi approcciata al personaggio cercando di non giudicarlo. Questo è stato per lei il ruolo più complesso della sua carriera, richiedendo una caratterizzazione particolarmente complessa. L’interpretazione è però valsa alla Janney un Oscar come miglior attrice non protagonista. Sebastian Stan, meglio noto per essere Bucky Burnes nell’MCU, è qui Jeff Gillooly, marito di Tonya. Julianne Nicholson interpreta l’allenatrice Diane Rawlinson, Paul Walter Hauser è il goffo Shawn Eckhardt e Bobby Cannavale ricopre i panni di Martin Maddox.

Tonya cast

Tonya: la vera storia dietro il film

Come affermato anche dallo stesso sceneggiatore, il film non è basato sugli effettivi eventi svoltisi nel 1994. Esso è piuttosto il frutto di una serie di interviste con le vere persone coinvolte, da Tonya al marito Jeff. Queste hanno fatto emergere una serie di punti di vista diversi e spesso contraddittori tra loro. Unendo tutto ciò, Rogers diede vita ad un ritratto variegato, che porta alla luce nuovi aspetti della storia. Al di là di ciò, nella realtà degli eventi, Tonya era però realmente in competizione con Nancy Kerrigan. Questa subì poi un attacco orchestrato dal marito di Tonya e il suo amico Shawn. L’aggressione avviene in seguito ad un allenamento, e la pattinatrice si ritrova improvvisamente con il ginocchio spezzato.

L’FBI riesce però a catturare i due aggressori dopo aver ascoltato Shawn vantarsi dell’accaduto. In breve, la stessa Tonya viene accusa di essere complice e consapevole di quanto sarebbe accaduto alla rivale. La campionessa diventa così il bersaglio dei mass media, e la sua carriera cade ben presto in rovina. Dopo aver partecipato alle Olimpiadi, dove si classifica ottava, Tonya è poi chiamata al processo. Durante questo riesce evitare il carcere, ma si ritrova condannata ad una squalifica a vita dal pattinaggio. Termina così la sua carriera in tale disciplina, ma il suo nome rimarrà per sempre impresso in essa non solo per gli scandali ma anche per i grandi traguardi raggiunti.

Tonya: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Tonya è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Tim Vision e Apple iTunes. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per venerdì 20 gennaio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Segnali dal futuro: trama e cast del film con Nicolas Cage

Segnali dal futuro: trama e cast del film con Nicolas Cage

Tra gli eventi più affascinanti da vedere al cinema vi è senza ombra di dubbio l’Apocalisse. I film dedicati a tale catastrofe hanno sempre catturato l’attenzione del pubblico, a cui viene data l’occasione di vedere qualcosa a cui si spera di non dover mai essere diretti testimoni nella realtà. Uno dei film più recenti che ha portato la fine del mondo sul grande schermo è Segnali del futuro, diretto nel 2009 da Alex Proyas, già autore di film fantascientifici come Io, Robot o Dark City. All’interno di questo suo nuovo film, egli ha dunque raccontato l’imminente arrivo di uno scenario apocalittico, preannunciato da drammatici eventi.

Il progetto era stato concepito dal romanziere Ryne Douglas Pearson, il quale aveva immaginato non solo l’approssimarsi della fine del mondo, ma anche una sua previsione. Il film, infatti, si concentra su come la possibilità di anticipare il futuro influisca sulle vite dei protagonisti. Dopo anni di rinvii, Proyas si disse interessato alla tematica, ed entrando nel progetto favorì la sua realizzazione. Per il regista, inoltre, era importante dare un forte senso di realismo a tutte le fantastiche profezie presenti nel film, così da farle risultare ancor più spaventose per gli spettatori, impotenti come i personaggi dinanzi a ciò che succede.

Segnali dal futuro ebbe infatti un grandissimo successo di pubblico, arrivando a guadagnare oltre 180 milioni nel mondo a fronte di un budget di 50. Pur se non scientificamente accurato, il film risulta comunque un buon prodotto d’intrattenimento, imperdibile per gli amanti del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Segnali dal futuro: la trama del film

La vicenda si apre nel 1959, quando Lucinda Embry partecipa insieme ai suoi compagni di scuola elementare alla costruzione di una capsula del tempo, da aprirsi 50 anni dopo. A loro è richiesto anche di disegnare ciò che immaginano avverrà nel futuro. Contrariamente ai suoi compagni, però, Lucinda inizia a scrivere sul proprio foglio una serie di numeri apparentemente senza significato, guidata da alcune voci che le bisbigliano nella testa. Il foglio viene poi inserito nella capsula e rimandato al futuro. Passati 50 anni, lo scrigno viene dunque aperto da una nuova generazione di studenti. A prendere il foglio che fu di Lucinda è Caleb Koestler.

Questi è il figlio del professore John Koeslter, astrofisico presso il MIT. Notando il foglio riportato a casa dal figlio, egli comprende come la sequenza di numeri non sia altro che un messaggio codificato. Dopo averlo esaminato, John scopre che quanto scritto predice, con perfetta precisione, data e numero delle vittime delle principali catastrofi avvenute negli ultimi cinquant’anni. Stando a quanto riportato, tre eventi devono ancora avvenire, con esiti devastanti. John è dunque chiamato ad avvertire la comunità mondiale, nel tentativo di prevenire gli scenari apocalittici che, per sua sfortuna, avranno inizio da subito.

Segnali dal futuro cast

Segnali dal futuro: il cast del film

Ad interpretare il professore John Koestler vi è l’attore Nicolas Cage, il quale avrebbe poi recitato in film con argomenti simili come Left Behind – La profezia e 2030 – Fuga per il futuro. L’attore, dichiaratosi da sempre affascinato dai racconti con contesti apocalittici, partecipò con entusiasmo al progetto. Interrogato sulla sua preparazione ad interpretare un professore, egli rispose di essersi semplicemente basato sulla personalità di suo padre, il quale era un professore. Egli ha così riportato nel personaggio tutte le particolarità e le stranezze che tale professione comporta. Ad interpretare suo figlio Caleb vi è invece l’attore Chandler Canterbury, già noto per aver interpretato una delle versioni da bambino del protagonista di Il curioso caso di Benjamin Button.

L’attrice Rose Byrne, celebre per la serie Damages e per il film La dea del ’67, è presente con il ruolo di Diana Wayland, la figlia di Lucinda, che aiuterà John nella sua missione. L’attrice Lara Robinson è invece presente con un duplice ruolo. Questa è infatti inizialmente l’interperte di Lucinda, per poi ritornare invece nei panni di Abby Wayland, figlia di Diana. Sono poi presenti gli attori Nadia Townsend nei panni di Grace Koestler, Alan Hopgood in quelli del reverendo Koestler e Ben Mendelsohn nel ruolo del professore Phil Beckman. Infine, è presente anche l’attore Liam Hemsworth nei panni di Spencer. Per lui, Segnali dal futuro ha rappresentato l’esordio cinematografico.

Segnali dal futuro: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Segnali dal futuro è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un dato periodo temporale entro cui vedere il titolo. In alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 20 gennaio alle ore 21:00 sul canale Warner TV.

Fonte: IMDb

Call My Agent – Italia: intervista ai protagonisti

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Call My Agent – Italia: intervista ai protagonisti

Ecco la nostra intervista a Paola Buratto, Sara Lazzaro e Kaze, tra le interpreti di CALL MY AGENT – ITALIA, disponibile su Sky e NOW dal 20 gennaio. CALL MY AGENT – ITALIA è l’attesissimo remake di Dix pour cent (Call My Agent!). Scritto da Lisa Nur Sultan (Sulla mia pelle, 7 donne e un mistero, Studio Battaglia), per la regia di Luca Ribuoli (Speravo de morì prima, La mafia uccide solo d’estate, Noi), l’adattamento italiano del cult francese è una serie Sky Original in sei episodi prodotta da Sky Studios e Palomar, dal 20 gennaio con due episodi a settimana ogni venerdì su Sky Serie (episodi che saranno ovviamente disponibili anche on demand).

Le vicissitudini di una potente agenzia di spettacolo e le storie dei suoi soci, alle prese con le carriere delle più grandi star del cinema italiano, per un viaggio ironico e dissacrante dietro le quinte del nostro showbiz. Nella versione italiana, infatti, l’agenzia di management di attori al centro del racconto, la CMA (Claudio Maiorana Agency), si sposta da Parigi a Roma, e così le vicende, fra lavoro e vita privata, dei suoi carismatici agenti e dei loro assistenti.

Michele Di Mauro (Studio Battaglia, I delitti del BarLume, Santa Maradona), Sara Drago (La grande abbuffata, Jezabel, S/HE), Maurizio Lastrico (America Latina, Fedeltà, Don Matteo) e Marzia Ubaldi (I predatori, Suburra – La serie, L’allieva) interpretano gli agenti di alcuni fra i più grandi nomi del mondo dello spettacolo italiano, tutti alle prese con tragicomiche problematiche da risolvere in ciascun episodio, in una escalation di conflitti.

Straordinario il cast di guest star: nei panni di loro stessi saranno Stefano AccorsiPaola CortellesiMatilda De AngelisPierfrancesco Favino e Anna FerzettiCorrado Guzzanti e Paolo Sorrentinoa dare filo da torcere agli agenti e ai loro assistenti, questi ultimi interpretati da Sara Lazzaro (Doc – Nelle tue mani18 regaliVolevo fare la rockstar), Francesco Russo (L’Amica GenialeA Classic Horror Story), Paola Buratto (Bang Bang Baby). E con Kaze (Anni da cane) nel ruolo di Sofia, la receptionist dell’agenzia, ed Emanuela Fanelli in quello di una delle più “stravaganti” attrici della CMA.

Call My Agent – Italia, la trama

Benvenuti dietro le quinte dello show business italiano dal punto di vista di chi si occupa di gestire le carriere – e le vite – delle star, gli agenti. Lea, Gabriele, Vittorio ed Elvira sono l’anima della CMA e a questa danno l’anima, pronti a tutto pur di far brillare le loro stelle. Manager, amici, confidenti e psicologi: un buon agente è tutto questo e anche di più. E loro, ognuno col proprio stile, sono i migliori. Tra giornate frenetiche e nottate mondane, a rimetterci è la loro vita privata… Ma in fondo si divertono troppo per accorgersene. Ma con la partenza del fondatore Claudio Maiorana le cose si faranno un po’ più complicate.

In ricordo di Audrey Hepburn: i migliori film dell’attrice

In ricordo di Audrey Hepburn: i migliori film dell’attrice

Nell’immaginario collettivo, Audrey Hepburn non è stata solamente una eclettica protagonista nel panorama cinematografico internazionale, ma anche una grande icona di stile, riuscita a influenzare intere generazioni. La sua bravura, accompagnata da un magnetico charme, l’ha consacrata come diva di Hollywood fra gli anni Cinquanta e Sessanta, riflettendo attraverso le sue pellicole anche la sua spiccata personalità.

In ricordo di Audrey Hepburn, a 30 anni dalla sua morte, ripercorriamo i suoi migliori film, lungometraggi che hanno contribuito a renderla immortale.

Sabrina

La pellicola del 1954, diretta da Billy Wilder, segue la storia di Sabrina, a cui Audrey Hepburn dà il volto, figlia dell’autista di una famiglia ricca che, dopo essere stata per due anni a Parigi, torna a casa completamente cambiata. La sua versione più chic ed elegante fa innamorare uno dei due rampolli della dinastia, Linus, seppur lei sia invaghita dell’altro, David. In questo film la Hepburn fu affiancata da due attori importanti nel panorama di Hollywood, Humphrey Bogart e William Holden, con il quale ultimo ebbe una relazione nel periodo della sua produzione.

Fra l’altro, una delle curiosità più interessanti di Sabrina, è che la produzione e Billy Winder stesso, chiesero all’attrice di acquistare lei stessa nelle boutique parigine alcuni capi d’abbigliamento che poi avrebbero utilizzato sul set. Per la sua interpretazione la Hepburn ebbe una nomination agli Oscar come miglior attrice mentre la costumista Edith Head lo vinse per i migliori costumi.

Cenerentola a Parigi

In questa pellicola diretta da Stanley Donen, e uscita nel 1957, Audrey Hepburn interpreta Jo Stockton, una libraia dalla bellezza irresistibile che strega un fotografo di moda di New York, Dick Avery, interpretato da Fred Astaire. Avery crede che Jo possa essere il nuovo volto della rivista di moda Quality e così cerca di convincerla assieme alla direttrice Maggie.

Il guardaroba della Hepburn, che nel film finisce per essere una modella, è tutto firmato da Givenchy. Cenerentola a Parigi fu il primo musical della diva, si ricordino poi le famose canzoni How Long Has This Been Going On?, brano che cantò da solista, e S’Wonderful, in duetto con Astaire.

My Fair Lady

Un altro musical per l’incantevole Audrey Hepburn, che in questa pellicola interpreta una ragazza della classe operaia, la quale ben presto si trasforma in una donna presentabile per l’alta società. A insegnarle usi e modi corretti il professore Henry Higgins, un uomo arrogante e presuntuoso. Il film, del 1964, ebbe in cabina di regia George Cukor, cineasta molto famoso che diresse anche Judy Garland nella pellicola cult È nata una stella.

My Fair Lady è considerato, per quegli anni, il lungometraggio su cui Hollywood investì di più, ben 17 milioni di dollari, ma che ebbe d’altra parte un grande successo al botteghino, incassandone 72 milioni. Inoltre la Hepburn ebbe una nomination ai Golden Globe come migliore attrice in un film commedia o musicale.

Colazione da Tiffany

Un titolo che non ha bisogno di commenti. Colazione da Tiffany è uno dei film cult per eccellenza, prodotto nel 1961 con la regia di Black Edwards. La Holly Golightly di Audrey Hepburn non solo è stata consacrata come perfetta icona di una femminilità sopraffine, ma è anche diventata un reale modello di stile da seguire. Seppur il personaggio caratterizzato dall’attrice si discosti da quello rappresentato nell’omonimo romanzo di Truman Capote, la sua indole a tratti sognatrice, svampita e al tempo stesso elegante e avvenente l’ha resa una delle migliori protagoniste nate da mamma Hollywood.

La trama segue per l’appunto la vita di Holly, una mondana newyorkese con l’obiettivo di trovare un uomo ricco da sposarsi e poter così vivere da mantenuta. Nel suo stesso palazzo incontra poi uno scrittore in piena crisi, interpretato da George Peppard, del quale si innamora follemente. Quando tutt’ora pensiamo alla pellicola, sono due gli elementi che tornano alla mente; il primo è l’immagine della Hepburn che consuma la sua colazione dinanzi al negozio di Tiffany; il secondo è la sequenza memorabile al balcone, quando Holly intona Moon River suonando una chitarra e ascoltata dal suo Paul.

Vacanze romane

Diretta da William Wyler del 1953, Vacanze romane è la pellicola che porta Audrey Hepburn sotto le luci della ribalta, decretandone la sua fama. Qui l’attrice si aggiudica il suo primo ruolo da protagonista in una storia ambientata in un’Italia la cui Roma edulcorata e soleggiata fanno da magico sfondo. La storia tesse infatti la sua tela attorno alla principessa Ann la quale, stanca del suo calendario pieno di incontri e appuntamenti, decide di scappare nella Capitale per avere un momento di libertà. Lì incontra il giornalista americano Joe Bradley, interpretato da Gregory Peck, con cui vive un’indimenticabile avventura.

Nel panorama hollywoodiano – e non solo – Vacanze romane è diventato un classico del cinema, e può farsi vanto della scena iconica dei due protagonisti in sella ad una Vespa Piaggio, diventata famosa grazie al film, mentre attraversano Roma, da Via del Corso a Piazza del Popolo. Inoltre, la Hepburn si aggiudicò un Oscar come migliore attrice e un Golden Globe.

Kathryn Newton: 10 cose che non sai sull’attrice

Kathryn Newton: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane Kathryn Newton è un attrice particolarmente promettente, che vanta già nella sua carriera sia progetti autoriali che grandi blockbuster. Passando con naturalezza dall’uno all’altro tipo di opere, la Newton ha dunque dimostrato di vantare un talento, un carisma e una presenza scenica invidiabili. Meglio tenerla d’occhio dunque, perché nei prossimi anni si potrebbe parlare molto di lei.

Ecco 10 cose che non sai di Kathryn Newton.

Kathryn Newton: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti film. La Newton debutta al cinema nel 2011 con il film Bad Teacher – Una cattiva maestra, con Cameron Diaz. Ha poi preso parte a Paranormal Activity 4 (2012), The Martial Arts Kid (2015) e Mono (2016). Il 2017 è per lei un anno particolarmente importante, poiché prende parte a due film candidati agli Oscar: Lady Bird, di Greta Gerwig, e Tre manifesti a Ebbing, Missouri, con Frances McDormand. In seguito ha recitato in Giù le mani dalle nostre figlie (2018), con John Cena, Ben is Back (2018), con Julia Roberts, Pokémon: Detective Pikachu (2019), Freaky (2020) e La mappa delle piccole cose imperfette (2021). Nel 2023 sarà invece in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

2. Ha preso parte a celebri serie. Oltre che per il cinema, l’attrice ha avuto modo di prendere parte anche a diverse serie tv di particolare fama, che hanno significativamente contribuito al crescere della sua popolarità. La Newton ha infatti recitato in La valle dei pini (2002-2003), Provaci ancora Gary (2008-2010), Mad Men (2013), Supernatural (2014-2018), con Jared Padalecki, Halt and Catch fire (2016-2017) e Big Little Lies (2017-2019), con Reese Witherspoon e Nicole Kidman. Nel 2017 ha invece interpretato Amy March nella miniserie Piccole donne, mentre nel 2019 è stata protagonista di The Society.

Kathryn Newton è Cassie Lang in Ant-Man and the Wasp: Quantumania

3. Sarà la figlia del protagonista. Con l’imminente arrivo al cinema di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, la Newton è pronta a fare il suo ingresso nell’MCU con il ruolo di Cassie Lang, figlia del protagonista interpretato da Paul Rudd. Parlando del suo personaggio, la Newton ha raccontato che la Cassie che si vedrà nel film è una giovane inesperta ma desiderosa di mettersi alla prova. La sua impulsività pare sarà fonte di diversi guai, un elemento caratteriale in cui la Newton ha dichiarato di ritrovare molto di sé.

Kathryn-Newton-Ant-Man

4. Interpreterà Cassie anche in altri film dell’MCU. Quella in Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà solo la prima comparsa della Newton nel ruolo di Cassie Lang. Il personaggio, infatti, avrà sempre più un ruolo chiave nel futuro dell’MCU, andando probabilmente a far parte della nuova generazione di supereroi. Ad oggi, dunque, sembra piuttosto certo che la Newton riprenderà tale ruolo anche per Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars, i due film che concluderanno la Fase 6 e la Multiverse Saga. Ma altri ancora potrebbero essere i progetti in cui la si vedrà presente.

Kathryn Newton non era presente in Avengers: Endgame della Marvel

6. Ha sostituito un’altra attrice. Il personaggio di Cassie Lang, la figlia di Scott, era già comparso nei primi due film dedicati ad Ant-Man. Solamente in Avengers: Endgame, con il salto temporale di 5 anni, compare però una versione più grande di Cassie. Ad interpretarla in quel film è stata l’attrice Emma Fuhrmann. I Marvel Studios hanno però poi deciso di sostituirla con la Newton, senza fornire particolari motivazioni riguardo tale scelta. La Fuhrmann si è naturalmente detta dispiaciuta della cosa, pur dichiarandosi grata per l’occasione avuta.

Kathryn Newton in Supernatural

6. Ha avuto un ruolo nella serie. Tra il 2014 e il 2018 l’attrice ha avuto modo di recitare in sei episodi della serie Supernatural, tre per la decima stagione e tre suddivisi tra le stagioni undici, dodici e tredici. Il suo ruolo era quello di Claire Novak, figli di Jimmy e tramite di Castiel. L’attrice avrebbe dovuto riprendere il ruolo anche in uno spin-off intitolato Wayward Sisters, ma nonostante il primo episodio sia stato girato la serie non è poi stata selezionata per essere portata avanti, limitando dunque la presenza della Newton come Claire alla sola Supernatural.

Kathryn-Newton-instagram

Kathryn Newton in The Society

7. È la protagonista della serie. Distribuita su Netflix, la serie The Society è un racconto tra thriller e dramma con protagonisti un gruppo di ragazzi costretti a sopravvivere da una città da cui non sembra esserci via di uscita. La Newton interpreta qui Allie Pressman, una giovane timida cresciuta nell’ombra di sua sorella maggiore, ma che trovandosi a vivere nella situazione straordinaria alla base del racconto, si rivelerà capace di prendere decisioni importanti e gestire l’intero gruppo di ragazzi che si trovano lì con lei.

8. Ha imparato il linguaggio dei segni. Per recitare nella serie, all’attrice, come ad ogni altro membro del cast, è stato richiesto di imparare il linguaggio dei segni statunitense. Questo perché tra gli attori vi era anche Sean Berdy, che condivide con il suo personaggio Sam Eliot il fatto di essere non udente. La Newton ha dunque imparato tale linguaggio per poter comunicare direttamente con lui sia durante le scene che nei momenti di pausa.

Kathryn Newton è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 1,5 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare quasi tremila post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Kathryn Newton: età e altezza dell’attrice

10. Kathryn Newton è nata l’8 febbraio del 1997 a Orlando, in Florida, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,65 metri.

Fonte: IMDb

Avatar 3: confermata l’interprete della leader del popolo della cenere

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Durante un’intervista con Empire, il produttore John Landau ha rilasciato alcune dichiarazioni che suggeriscono dove andrà la trama di Avatar 3, dopo aver confermato che il film vedrà protagonista il popolo della cenere.

Durante gli eventi di Avatar: La Via Dell’Acqua, il malvagio Mick Scoresby di Brendan Cowell finisce per farsi strappare il braccio dopo aver tentato di uccidere un altro Tulkun per conto della RDA. Successivamente, finisce gettato nell’oceano, apparentemente morendo in modo soddisfacentemente brutale. Tuttavia, Landau ha detto a Empire Magazine che Scoresby è ancora vivo… e in cerca di vendetta!

Jandau ha anche continuato riferendo che vedremo di più anche del generale Ardmore di Edie Falco che finirà sotto i riflettori mentre viene rivelato di più su ciò che la RDA ha in serbo per Pandora. Un altro dettaglio molto importante confermato in merito ad Avatar 3 è che Oona Chaplin (Imago Mortis, Game of Thrones) apparirà nel trequel. L’attrice interpreterà Varang, la leader del Popolo della Cenere Na’vi, in Avatar 3. Quella fazione è stata anticipata per la prima volta durante l’attività stampa di Avatar: La Via Dell’Acqua e dovrebbero essere una parte significativa del prossimo film. La notizia era trapelata già nel 2017.

Avatar 3 è attualmente programmato per uscire nelle sale il 20 dicembre 2024.

Jason Momoa entusiasta condivide un video dopo l’incontro con i DC Studios!

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A novembre, poco dopo aver appreso che James Gunn e Peter Safran sarebbero subentrati come co-direttori dei DC Studios, la star di Aquaman e il regno perduto Jason Momoa ha condiviso una risposta entusiasta alla notizia tramite Instagram. L’attore di Dune ha parlato di aver avuto l’opportunità di lavorare su un “progetto da sogno“, e gli scambi avrebbero successivamente confermato che c’erano state discussioni con lui in merito alla possibilità di interpretare Lobo nella nuova fase che sta per aprirsi.

Ora, Jason Momoa ha pubblicato un altro video nelle sue storie su Instagram, una pubblicazione come reazione all’incontro con DC/Warner Bros. Discovery che è andato chiaramente bene! L’attore non ha fatto riferimenti il progetto/personaggio, ma saremmo molto sorpresi se non gli fosse stato detto che avrebbe dato vita a Lobo sul grande schermo!

Ci sono altre possibilità, ovviamente, ma Jason Momoa ha parlato del suo amore per Lobo diverse volte in passato, quindi basandoci su questo video, diremmo che è una scommessa abbastanza facile da fare! Di seguito il video incriminato ripreso da un account twitter:

 

M3GAN 2: il sequel è ufficialmente in lavorazione!

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M3GAN 2: il sequel è ufficialmente in lavorazione!

Il più grande successo horror a sorpresa del 2023 è ufficialmente un franchise. Un sequel di M3GAN è ora nei piani, con gran parte del team originale che dovrebbe tornare nel nuovo film! Variety riporta che un sequel, provvisoriamente soprannominato M3GAN 2.0, è ufficialmente in lavorazione dai produttori Atomic Monster e Blumhouse. Anche meglio? Secondo quanto riferito, lo sceneggiatore originale Akela Cooper tornerà per scrivere la sceneggiatura, e anche le star Allison Williams e Violet McGraw dovrebbero tornare. Il sequel, prodotto da Jason Blum e James Wan. Non si sa ancora se tornerà anche il regista originale Gerard Johnstone.

I piani di produzione dovrebbero replicare la data di uscita di gennaio che ha funzionato così bene per il primo film, quindi M3GAN 2.0 uscirà nelle sale il 17 gennaio 2025. L’originale narrava di una bambola androide che diventa un’assassina al servizio del tentativo di proteggere il suo giovane proprietario, è stato ripulito al botteghino nelle ultime settimane, guadagnando oltre $ 91 milioni e sulla buona strada per incassare $ 100 milioni in tutto il mondo.

Non è una questione di se, ma quando, non sorprende che la macchina di profitto che è M3GAN abbia ricevuto il via libera per una seconda puntata“, ha detto a SYFY WIRE Paul Dergarabedian, Sr. Media Analyst di Comscore. “Il successo di critica e finanziario del film rappresenta gli elementi costitutivi fondamentali e gli elementi necessari per la dedizione di risorse finanziarie e creative per giustificare un altro giro sul grande schermo per questo personaggio horror moderno e avvincente. Ogni studio e società di produzione sogna il prossimo grande film che può generare un franchise e Blumhouse e Universal hanno vinto il jackpot con M3GAN“.

Il film ha iniziato a suscitare un certo interesse dal momento in cui è uscito il primo trailer, scatenando alcune inquietanti follie di ballo di TikTok che imitavano le abilità di danza oscillante di M3GAN e lanciando alcuni momenti promozionali virali in cui le attrici vestite da bambole M3GAN hanno fatto schiantare tutto, dai giochi della NFL al Today Show. In un’intervista con Variety, Jason Blum ha rivelato di avere “un buon senso” che un sequel potesse funzionare per la nuova bambola assassina preferita da tutti, proprio perché il film originale stava prendendo forma con così tanto potenziale: “Quindi, abbiamo infranto la nostra regola cardine e abbiamo iniziato parlando di un sequel prima dell’uscita del film. Mi sono sentito così ottimista che abbiamo iniziato a intrattenere un sequel prima del solito. M3GAN è ora nei cinema, senza segni di rallentamento. Il sequel uscirà il 17 gennaio 2025.

Sudestival: dal 27 gennaio al 17 marzo la 23° edizione. Kim Rossi Stuart in apertura

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Dal 27 gennaio al 17 marzo 2023 torna il Sudestival, progetto dell’Associazione Culturale Sguardi, fondato e diretto da Michele Suma. Il festival, afferente all’Apulia Cinefestival Network e all’AFIC, viene realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MIC e MIM, grazie anche al sostegno della Città di Monopoli, del Comune di Polignano a Mare, della città di Fasano e col patrocinio della Città Metropolitana di Bari, del Comune di Bari, dell’Università degli Studi di Bari e del Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli.

Giunto alla sua 23esima edizione, il Sudestival è il primo e unico festival di cinema italiano in Puglia che si svolge in inverno, divenuto il punto di riferimento per le opere prime e seconde della produzione nazionale di qualità. Da sempre svoltosi nella città di Monopoli, la nuova edizione allarga i suoi confini, allocando alcune delle sue sezioni anche nelle città di Fasano, Polignano a Mare e Bari, ospitando, per la prima volta, anteprime, proiezioni e ospiti provenienti da tutta Italia.

Dopo il successo della scorsa edizione, vissuta ancora con le difficoltà della pandemia, il Sudestival torna al suo pubblico nella sua versione del festival “lungo un inverno”, moltiplicando non solo i luoghi ma anche il programma: 35 giorni di festival, 60 proiezioni, 6 sezioni, 12 premi e oltre 40 ospiti sono alcuni dei numeri della nuova edizione.

Sei le sezioni in cui si articola la kermesse: la sezione principale del Concorso Lungometraggi, la sezione Concorso DOC – a cura di Maurizio Di Rienzo, Corta è la notte – a cura de La Rete dei festival Adriatici-, la Retrospettiva “Gli Imprescindibili”, dedicata quest’anno a Mattia Torre, la prima in Italia a celebrare la filmografia del regista e dello sceneggiatore prematuramente scomparso.

Immancabile e molto attesa dagli studenti delle scuole del territorio – e non solo – la sezione delle Masterclass, a cui da sempre il Sudestival ha riservato una particolare attenzione. Un momento prezioso, di arricchimento e di confronto, che vedrà protagonisti nomi di fama internazionale interloquire con i giovani. Si parte con l’attore e regista Kim Rossi Stuart (Interpretare un personaggio: il ruolo dell’attore nell’opera filmica), per proseguire con il regista Claudio Cupellini (Dalla graphic novel allo schermo: la sceneggiatura de La terra dei figli), al direttore della fotografia Duccio Cimatti (Il ruolo strategico della luce nell’opera filmica), la regista Margherita Ferri (Grammatica e sintassi delle serie TV), lo sceneggiatore Salvatore De Mola (Sceneggiare “Questo è un uomo”), Marco Spoletini (Il ruolo del montaggio nell’opera filmica: Il silenzio grande) e il giornalista Mauro Gervasini (Commedia all’italiana: ieri, oggi, e domani?). Alle Masterclass per gli studenti si aggiungono due incontri aperti al pubblico con il montatore Marco Spoletini (Il ritmo del montaggio in un film di genere: Piove) e il regista Massimiliano Bruno (Nessuno mi può giudicare).

La mission educativa del pubblico del domani si arricchisce grazie al progetto Sudestival School, vincitore del bando Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola (MIC e MIM), che prevede la collaborazione tra Sudestival e nove Istituti di Istruzione Secondaria del Territorio (Polo Liceale “Galiei-Curie” e I.I.S.S. “Luigi Russo” di Monopoli, I.I.S.S. “Da Vinci” e I.I.S.S. “Salvemini” di Fasano, Licei “San Benedetto” di Conversano, I.P.S.S.E.O.A. “Modugno” di Polignano a Mare, I.I.S.S. “Canudo-Marone” di Gioia del Colle, Licei “Cartesio” di Triggiano e Licei “Don Milani” di Acquaviva delle Fonti) e quattro Istituti Comprensivi (I.C. “Intini-Sofo”, I.C. “Modugno-Galilei”, I.C. “Bregante-Volta” e I.C. “Jones-Comes” di Monopoli).

Quest’anno con una Giuria Giovani, nata ventitré anni fa grazie all’impegno del Polo Liceale “Galilei-Curie” di Monopoli, conta oltre 1000 studenti tra gli Istituti superiori coinvolti di Monopoli e Fasano. Un numero più che raddoppiato rispetto agli scorsi anni, a dimostrazione del radicamento sul territorio di un festival che si pone l’obiettivo di formare e di appassionare le nuove generazioni al cinema e alla fascinazione della sala.

In questo quadro si colloca l’aggiornamento per i docenti, un unicum del genere, affidato alle lezioni di Valentina Domenici e Massimo Causo, con incontri dedicati all’approfondimento della settima arte anche per gli insegnanti.

Protagonisti del Sudestival sono i giovani, ma anche i giovanissimi: a loro è dedicata, non da ultima, la sezione Kids, con la direzione artistica di Marino Guarnieri e i laboratori curati dall’Allegra Brigata di Monopoli.

Tra le novità della nuova edizione numerosissime serate evento che porteranno nel cuore della Puglia il grande cinema d’autore, anteprime, ospiti – Kim Rossi Stuart con Brado, Claudia Gerini con Tapirulan – ma anche incontri con importanti professionisti del settore, con la presentazione de IL CINEMA. L’IMMORTALE (Einaudi) di Daniele Vicari, de IL DIZIONARIO DEI FILM, EDIZIONE DEL TRENTENNALE 1993 – 2023 (Baldini+Castoldi) di Paolo Mereghetti, e un focus sulla situazione del cinema al Sud, a cui hanno già aderito Giorgio Gosetti – presidente AFIC, Giulio Dilonardo – Presidente ANEC Puglia e Basilicata, Francesca Cima – Produttrice INDIGO Film e Maria Giuseppina Troccoli – dirigente MIC.

Anche in questa edizione verrà celebrata l’opera di un artista che ha abitato la terra di confine tra musica e cinema, Enzo Jannacci, con la proiezione de L’Udienza di Marco Ferreri e la presentazione del libro di Enzo Gentile Enzo Jannacci. Ecco tutto qui, con parole e musica di Paolo Jannacci al pianoforte, spettacolo-concerto in anteprima nazionale.

Un’attenzione particolare sarà inoltre riservata al cinema armeno*, attraverso un programma esclusivo di due giorni, espressione del gemellaggio con il GAIFF di Yerevan e programmato a Bari, città che può narrare la storia umana, religiosa e culturale che lega l’Armenia alla Puglia, e a Polignano a Mare.

Fiore all’occhiello del Festival, da sempre, i premi, che quest’anno saranno ben 12, assegnati dalla Giuria Nazionale Lungometraggi (Faro d’Autore della Città di Monopoli e Premio Miglior Attrice/Attore “Masseria Santa Teresa”), dalla Giuria Nazionale Doc, dalla Giuria SNCCI (Premio della critica italiana SNCCI), dalla Giuria Giovani Sudestival School (Premio “Fondazione Puglia”), dalla Giuria KIDS Sudestival School e dal pubblico del Sudestival (Premio “Arcadia”). Confermati anche quest’anno il Premio “Gianni Lenoci” alla Miglior Colonna Sonora e il Premio AFC “Carlo Delle Piane” alla Miglior Sceneggiatura.

“Se il pubblico sta cambiando, abbandonando la liturgia della sala – dichiara il direttore artistico Michele Suma –, noi abbiamo lavorato ad una edizione di 35 giornate di festival per riproporre lo stare insieme, la condivisione, il dialogo, lo scambio e la conoscenza; l’attenzione formativa ai giovani e giovanissimi ne è strategia portante, grazie anche al finanziamento CIPS che lo consente. Il Sudestival riproporrà la magia della sala, della fruizione collettiva di quel fascio di luce che porta le storie e la storia del cinema italiano degli esordi. Perché il cinema è, ancora, un momento formidabile per emozionarsi in compagnia”.

Pedro Armocida presiederà la Giuria Nazionale Lungometraggi, composta da Viviana Del Bianco, direttrice N.I.C.E., Roberto Silvestri, critico cinematografico, Paolo Di Paolo, scrittore, ed Esmeralda Calabria, montatrice; la Giuria Nazionale Doc sarà invece diretta dalla sceneggiatrice e giornalista Antonella Gaeta e composta da Michele Sancisi, scrittore, autore e giornalista e Anna Maria Pasetti, critica cinematografica. La giuria SNCCI per il Premio della critica italiana, sarà composta dai critici cinematograficiIgnazio Senatore, Irene Gianeselli e Marco Lombardi. La giuria Il Premio “Gianni Lenoci” sarà assegnato dalla giuria presieduta da Francesco Conversano, regista documentarista, e dai Maestri Gianpaolo Schiavo, direttore del Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli, Paolo Vivaldi, Paolo Carlomè e Admir Shkurtaj.

Madrina della 23esima edizione del Sudestival sarà Bianca Nappi, affermata attrice nel panorama nazionale originaria di Trani, ospite speciale della serata delle premiazioni: a lei sarà dedicato un riconoscimento speciale e sarà proiettato un film, tra i tanti che la vedono protagonista, da lei scelto.

LE SEZIONI

MASTERCLASS

  • 27 gennaio – Kim Rossi Stuart: “Interpretare un personaggio: il ruolo dell’attore nell’opera filmica”.
  • 10 febbraio – Claudio Cupellini: “Dalla graphic novel allo schermo: la sceneggiatura de La terra dei figli”
  • 17 febbraio – Duccio Cimatti: “Il ruolo strategico della luce nell’opera filmica”. Incontro-lezione e visione guidata de Il grande passo
  • 23 febbraio – Salvatore De Mola: “Sceneggiare Questo è un uomo
  • 25 febbraio – Massimiliano Bruno: “Nessuno mi può giudicare
  • 4 marzo – Marco Spoletini: “Il ruolo del montaggio nell’opera filmica: Il silenzio grande
  • 4 marzo – Marco Spoletini: “Il ritmo del montaggio in un film di genere: Piove
  • 10 marzo – Margherita Ferri: “Grammatica e sintassi delle serie tv”.
  • 17 marzo – Mauro Gervasini: “Commedia all’italiana: ieri, oggi (e domani)?” Incontro-lezione e visione guidata de Il sorpasso.

GLI IMPRESCINDIBILI_ LA RETROSPETTIVA DEDICATA A MATTIA TORRE

  • 29 gennaio – Piovono Mucche (2002), di Luca Vendruscolo
  • 5 febbraio – Piccole anime (1998), di Gianni Ciarrapico
  • 19 febbraio – Ogni maledetto Natale (2014), di Mattia Torre, Gianni Ciarrapico, Luca Vendruscolo
  • 26 febbraio – Boris, Il film (2011), di Mattia Torre, Gianni Ciarrapico, Luca Vendruscolo
  • 5 marzo – Figli (2020), di Giuseppe Bonito

CONCORSO LUNGOMETRAGGIO

  • 9 febbraio – Amanda, di Carolina Cavalli
  • 11 febbraio – Per niente al mondo, di Ciro d’Emilio
  • 17 febbraio – Acqua e anice, di Corrado Ceron
  • 24 febbraio – Margini, di Niccolò Falsetti
  • 3 marzo – La lunga corsa, di Andrea Magnani (ANTEPRIMA)
  • 10 marzo – I pionieri, di Luca Scivoletto (ANTEPRIMA)

CONCORSO DOC

  • 6 marzo – Le biblioteche del mondo, di Davide Ferrario (ANTEPRIMA)
  • 6 marzo – Il cerchio, di Sophie Chiarello
  • 7 marzo – Peso Morto, di Francesco Del Grosso
  • 7 marzo – Se fate i bravi, di Stefano Collizzoli
  • 7 marzo – Ennio Flaiano, straniero in patria, di Fabrizio Corallo e Valeria Parisi
  • 8 marzo – Il tempo dei giganti, di Davide Barletti
  • 8 marzo – La generazione perduta, di Marco Turco
  • 8 marzo – Las Leonas, di Isabel Achaval e Chiara Bondì 

CORTA È LA NOTTE – 18 febbraio

Tria, di Giulia Grandinetti; Linfa vitale, di Fausto Franchi; I giorni delle arance, di Matteo De Liberato; The Birdwatchers, di Riccardo Cavosi; When you wish upon a star, di Domenico Modaferri; Destinata coniugi Lo Giglio, di Nicola Prosatore; Memories of crossing, di Alberto Segre; Er Supereroe, di Lorenzo Luzi; Il barbiere complottista, di Valerio Ferrara; The Nightwalk, di Adriano Valerio; L’ultimo fascista, di Giulia Magda Martinez; Tantissimi auguri, di Allegra Licci; A better half, di Marco Calvani; Le Mosche, di Edgardo Pistone; L’ultimo spegne la luce, di Tommaso Santambrogio; Camerieri, di Adriano Giotti; Solitaire, di Edoardo Natoli; L’uomo materasso, di Fulvio Risuleo; 68415, di Antinella Sabatino e Stefano Blasi; Maestrale, di Nico Bonomolo; Notte romana, di Valerio Ferrara; Le variabili dipendenti, di Lorenzo Tardella; I pezzi buoni, di Emanuela Muzzupappa; L’avversario, di Federico Russotto; Old Tricks, di Edoardo Pasquini e Victor Ivanov; Closed to the light, di Nicola Piovesan

SUDESTIVAL KIDS

  • 26 gennaio – Anna Frank e il diario segreto di Ari Folman
  • 9 febbraio – Mister link di Chris Butler
  • 24 febbraio – Trash, la leggenda della piramide magica di Francesco Dafano e Luca della Grotta
  • 3 marzo – La fortuna di Nikuko di Ayumu Watanabe

Extraordinary una clip che offre uno sguardo in anteprima alla serie Disney+

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Disney+ ha diffuso una clip che offre uno sguardo in anteprima alla serie originale comedy britannica, Extraordinary. Tutti gli episodi saranno disponibili in esclusiva sulla piattaforma streaming a partire dal 25 gennaio. Nella clip – che apre il secondo episodio “Armi segrete” – Carrie (Sofia Oxenham) e Kash (Bilal Hasna) credono che mettendo Jen (Máiréad Tyers) in una situazione di stress riusciranno a tirare fuori il suo potere. Dopo che un pasto extra piccante non dà risultati, Jen si imbatte in Luke (Ned Porteous), il ragazzo che frequenta regolarmente ma senza impegno, mentre cerca di rimanere impassibile…

Extraordinary è interpretato da un cast di talenti britannici emergenti, tra cui Máiréad Tyers (Jen), Sofia Oxenham (Carrie), Bilal Hasna (Kash) e Luke Rollason (Jizzlord). Altri membri del cast sono Siobhan McSweeney (la mamma di Jen, Mary), Robbie Gee (il patrigno di Jen, Ian), Safia Oakley-Green (la sorellastra di Jen, Andy) e Ned Porteous (Luke). Scritta dalla creatrice e sceneggiatrice della serie, Emma Moran, un’autrice esordiente con uno stile assolutamente distintivo, e diretta da Toby McDonald, Jennifer Sheridan e Nadira Amrani, Extraordinary è una commedia fresca e innovativa sull’essere giovani e sul trovare la propria strada in un mondo confuso, quando tutto ciò che si può essere è “ordinari”

Sally Woodward Gentle, Lee Morris e Charles Dawson sono gli executive producer di Extraordinary per Sid Gentle Films, la casa di produzione vincitrice di BAFTA, Golden Globe, Emmy e Peabody Award che ha realizzato Killing Eve. La serie è prodotta da Charlie Palmer, mentre Johanna Devereaux, Vice Presidente, Scripted Content, è executive producer per Disney+.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Gossip Girl cancellato dopo la seconda stagione

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Gossip Girl cancellato dopo la seconda stagione

Nonostante abbia avuto un forte debutto in serie nel 2021, HBO Max ha ufficialmente deciso di non rinnovare il revival di Gossip Girl di Joshua Safran per una terza stagione. Il dramma adolescenziale trasmetterà in streaming il suo episodio finale il prossimo giovedì 26 gennaio. “Siamo molto grati allo showrunner / produttore esecutivo Joshua Safran e ai produttori esecutivi Stephanie Savage e Josh Schwartz per averci riportato nell’Upper East Side e tutti gli scandali a Constance Billard“, ha dichiarato HBO Max in una dichiarazione (tramite Deadline). “Anche se non stiamo andando avanti con una terza stagione di Gossip Girl, li ringraziamo per gli allettanti triangoli amorosi, le pugnalate alle spalle calcolate e la moda impeccabile che questa serie ha portato a un nuovo pubblico“.

Basato sui romanzi bestseller di Cecily von Ziegesar e sullo show originale, Gossip Girl è scritto e prodotto da Joshua Safran, che è anche showrunner. Nel cast Jordan Alexander, Eli Brown, Thomas Doherty, Tavi Gevinson, Emily Alyn Lind, Evan Mock, Zion Moreno, Whitney Peak, Savannah Lee Smith e Grace Duah. È il secondo semestre dell’ultimo anno e Gossip Girl non lascia nulla di intentato nel suo tentativo di controllare le vite scandalose/far girare le bugie scandalose dell’élite di Manhattan”, si legge nella sinossi. “Ha imparato una o due cose dal suo primo giro – vale a dire, ciò che il suo pubblico vuole, lo otterrà. È tempo per lei di accendere il fuoco su ciò che è stato in ebollizione (Julien, hai incontrato Monet?) così come guardare il proprio impatto e come può renderlo più catastrofico di prima. Anche se questo significa mentire per farlo. Vecchi nemici, nuovi alleati, sabbie in costante movimento: in questo semestre può esserci solo una regina, ed entro la fine dell’anno scolastico tutti sapranno dove sono sepolti i corpi e chi aveva in mano la pala.

Gossip Girl è prodotto da Fake Empire e Alloy Entertainment in associazione con Warner Bros. Television e CBS Studios. I produttori esecutivi includono anche Josh Schwartz e Stephanie Savage di Fake Empire, Leslie Morgenstein e Gina Girolamo di Alloy Entertainment. Lis Rowinski di Fake Empire è co-produttore esecutivo

Annunciata la data di uscita di Batman: The Doom That Came to Gotham

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L’ultimo film d’animazione di BatmanBatman: The Doom That Came to Gotham, ha ufficialmente una data di uscita fissata, con la Warner Bros. che annuncia che il film uscirà il 28 marzo 2023. Il prossimo film d’animazione uscirà in digitale, su Blu-ray e come Combo Pack Blu-ray 4K Ultra HD a marzo.

Nel film, Batman si scontra con le “forze soprannaturali lovecraftiane che minacciano l’esistenza stessa di Gotham mentre viene aiutato e affrontato lungo la strada da versioni reinventate dei suoi famosi alleati e nemici, tra cui Green Arrow, Ra’s al Ghul, Mr. Freeze, Killer Croc, Due Facce, James Gordon e altri ancora. Dai un’occhiata al trailer di Batman: The Doom That Came to Gotham qui sotto:

Batman: The Doom That Came to Gotham è interpretato da David Giuntoli (Grimm, A Million Little Things) mentre riprende il suo ruolo di Batman dopo la sua interpretazione in Batman: Soul of the Dragon. Nel film compaiono anche Tati Gabrielle (Kaleidoscope) nei panni di Kai Li Cain, Christopher Gorham (The Lincoln Lawyer) nei panni di Oliver Queen, Patrick Fabian (Better Call Saul) nei panni di Harvey Dent, John DiMaggio (Futurama) nei panni di James Gordon e David Dastmalchian. (DuneThe Suicide Squad, Ant-Man) nei panni di Grendon.

Annunciato originariamente al Comic-Con di San Diego nel 2022, Batman: The Doom That Came to Gotham è un adattamento della miniserie a fumetti in tre numeri che è stata originariamente pubblicata dal novembre 2000 al gennaio 2001. La storia è stata pubblicata sotto DC Comics “Elsewhere” ed è stato scritto da Mike Mignola e Richard Pace, con illustrazioni di Troy Nixey e Dennis Janke.

Il film è l’ultima puntata della lineup DC Universe Animated Original Movies in corso, con il film uscito più di recente che è Batman e Superman: Battle of the Super Sons di ottobre . Per il 2023 sono previsti anche Legion of Super-Heroes , Justice League: Warworld e un film Milestone Media ancora senza titolo che è stato annunciato al DC Fandome nell’ottobre 2021.

Hunter’s Run: annunciato l’adattamento del romanzo di George R.R. Martin

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Exile Content Studio ha annunciato mercoledì di aver acquisito i diritti cinematografici di Hunter’s Run, un romanzo del leggendario autore George R.R. Martin. Martin, che è ovviamente meglio conosciuto per la sua serie di romanzi Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco e per lo show di successo Il Trono di Spade che ne è derivato, ha co-scritto Hunter’s Run nel 2007 insieme a Daniel Abraham e Gardner Dozois, e ora quel libro dovrebbe diventare un film.

Secondo l’annuncio, l’adattamento cinematografico sarà diretto da Mark Raso (Kodachrome) e basato su una sceneggiatura co-scritta da Raso e suo fratello Joseph. Il duo sarà anche produttore esecutivo del film, insieme a George R.R. Martin, Vince Gerardis, Eric Bromberg, Nando Vila e Isaac Lee per Exile. Sono così contento che dopo quasi 16 anni, Hunter’s Run diventerà un film“, ha dichiarato George R.R. Martin in una dichiarazione sul film. “Sto scoppiando di entusiasmo per il ricco universo fantascientifico che ho contribuito a creare con i miei cari amici Daniel e Gardner per esistere oltre le pagine del nostro libro.

Hunter’s Run racconta la storia di Ramón Espejo, un lavoratore a giornata che vive su un pianeta lontano e tenta di fuggire dalla povertà in cerca di una vita migliore. Tuttavia, si ritrova presto coinvolto in un’enorme controversia, poiché l’omicidio di un diplomatico interplanetario viene presto attribuito a Espejo, e si ritrova in fuga.  Ho incontrato George per la prima volta quando ha proiettato il mio film Copenhagen nel suo cinema Jean-Cocteau a Santa Fe e tra le altre cose abbiamo discusso di un romanzo che aveva scritto che aveva un grande potenziale come film. Sono entusiasta che da quella piccola conversazione siamo arrivati ​​a un punto in cui stiamo realizzando un’avventura fantascientifica innovativa sia dal punto di vista visivo che narrativo. Hunter’s Run è una rivoluzionaria storia di fantascienza sulla sopravvivenza, lo sfruttamento e la lotta per le libertà universali. Sono entusiasta di collaborare con Exile per dare vita al brillante romanzo di George, Daniel e Gardner”, ha dichiarato il regista Mark Raso.

Dakota Johnson fa una battuta su Armie Hammer al Sundance: “Chi avrebbe immaginato che il cannibalismo sarebbe stato così popolare?”

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Dakota Johnson ha dato il via al Sundance Film Festival 2023 con una presentazione inaspettata. Johnson è apparsa alla cena inaugurale di “A Taste of Sundance” giovedì sera per consegnare al suo amico e collaboratore Luca Guadagnino il premio icona internazionale.

Mentre era sul palco, ha applaudito Chiamami col tuo nome, il film del 2017, presentato in anteprima al Sundance, e ha scherzato dicendo che le era stata offerta la parte della pesca nella storia di coming of age. (In una delle scene più discusse del film, il personaggio di Timothée Chalamet, Elio, compie un atto sessuale su un frutto, che il personaggio di Armie Hammer alla fine scopre.) Tuttavia, prosegue Dakota Johnson, ha dovuto rifiutare il ruolo per conflitti di programmazione. “Grazie a dio – conclude – Sarei stata un’altra donna che Armie Hammer avrebbe provato a mangiare.”

QUI IL VIDEO

Alcuni anni dopo l’uscita di Chiamami col tuo nome, Armie Hammer ha dovuto affrontare accuse di feticci cannibalistici, nonché aggressioni sessuali e comportamenti violenti da parte di partner extraconiugali. Ha negato tutte le accuse e l’avvocato di Hammer ha affermato che tutte le interazioni “sono state completamente consensuali, discusse e concordate in anticipo e reciprocamente partecipative”.

“Sono passati cinque anni da quando quel film è stato presentato in anteprima qui, e Luca non ha smesso di portarci in posti emozionanti”, ha detto Johnson, accennando all’ultimo film di Guadagnino Bones and All, un dramma romantico su due giovani cannibali che si innamorano. “Chi avrebbe immaginato che il cannibalismo sarebbe stato così popolare?” ha scherzato, suscitando le risate del pubblico al Basin Recreation Fieldhouse di Park City.

Tron 3: il regista di Maleficent 2 è in trattative per il sequel, fissata la data di inizio della produzione

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Tron 3, dal titolo “Ares” e terzo capitolo dell’iconico franchise di fantascienza della Disney, Tron, potrebbe aver finalmente trovato il suo regista. A darne notizia è stato il noto sito americano Deadline che riporta che Joachim Rønning, il regista di Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar e Maleficent – Signora del male, è in trattative per dirigere il prossimo sequel di Tron: Legacy del 2010. Secondo il noto sito, la troupe del film è attualmente in fase di assemblaggio e si sta valutando una data di inizio della produzione ad agosto a Vancouver. Il sequel sarà interpretato da Jared Leto, segnando l’ennesima collaborazione tra Jared Leto e la Disney dopo il film Haunted Mansion di quest’anno .

Jared Leto aveva precedentemente dichiarato in diverse occasioni che avrebbe interpretato un personaggio di nome Ares nel film proposto e aveva persino rivelato il titolo del film come appunto Tron: Ares in un tweet del 2020 ora cancellato. Il Tron originale è stato rilasciato nel 1982 e interpretato da Jeff Bridges e Bruce Boxleitner. Un sequel, Tron: Legacy, non è uscito fino al 2010. Da allora il franchise è apparso in serie crossover come Kingdom Hearts e Disney Infinity ed è stato al centro di uno show televisivo (Tron: Uprising) e di numerosi videogiochi, tra cui il recente ha annunciato Tron: Identity.

Secondo le poche informazioni che sappiamo Tron 3 è stato scritto da David DiGilio e si basa sui personaggi scritti da Steven Lisberger e Bonnie MacBird.

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