Marvel Studios ha annunciato la durata di
Black
Panther: Wakanda Forever e sembra che il film, che si
rivela essere il secondo più lungo del franchise, trarrà grande
beneficio da questa spropositata quantità di minuti.
La Marvel ha annunciato che Black
Panther: Wakanda Forever durerà 2 ore e 41 minuti. Con
tre nuovi supereroi che verranno aggiunti al MCU nel film, si tratterà
sicuramente di uno dei film chiave della Fase 4. Alcuni film
recenti, come Doctor Strange nel
Multiverso della Follia e Thor: Love and Thunder sono
stati infatti criticati per essere stati troppo frettolosi in
alcune dinamiche, quindi un film più lungo aiuterà a portare avanti
la storia, soprattutto mentre si passa alla Fase 5.
La morte di re T’Challa sarà un
punto importante della trama in Black Panther: Wakanda
Forever. Il fatto che il film debba poi bilanciare
altre trame come le introduzioni di Ironheart e Namor, insieme alla
guerra di Wakanda con Atlantide, giustifica la lunga durata. Ci
sarà molto da raccontare poiché il film non solo renderà omaggio a
T’Challa, ma anche a Chadwick Boseman, e occorre dare abbastanza
tempo per gestire questa intenzione rispettosamente. Inoltre, a
giudicare dal materiale promozionale, anche Shuri avrà un ruolo
molto importante, dal momento che potrebbe essere la nuova Black
Panther (come da fumetti).
I dettagli ufficiali della trama
sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del
MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
Quello di Robin Hood è un mito a cui
il mondo del cinema si rivolge ciclicamente, dando vita a continue
riletture della sua vicenda e delle sue gesta. Se nel 1991 era
stato Kevin Costner ad
interpretarlo in Robin Hood – Principe dei ladri, l’ultimo
ad aver attualmente ricoperto tale ruolo è Taron Egerton in
Robin Hood – L’origine della
leggenda. Nel mezzo vi è stato Russell
Crowe, protagonista nel 2010 di Robin
Hood (qui la recensione) per la regia
di Ridley Scott. I due,
che avevano anni prima dato vita al kolossal Il
gladiatore, tornano qui a raccontare una storia epica tra
avventura, passioni e giustizia.
Eppure, originariamente la prima
sceneggiatura era incentrata non sul celebre bandito ma sullo
sceriffo di Nottingham che tenta di acciuffarlo. Con l’ingresso di
Scott nel progetto, però, il protagonista tornò ad essere Robin
Hood, di cui il regista sperava di dare un ritratto soddisfacente,
non avendo apprezzato i precedenti film realizzati su di lui. Con
un budget di quasi 200 milioni, Scott arrivò a dar vita ad un nuovo
kolossal, ricco di azione e sequenze di grande impatto. Ad oggi, la
sua è considerata una delle versioni migliori di questo mito, che
trova qui ampio respiro in un’opera di quasi due ore e mezzo.
Visivamente imponente e ricco di
interpretazioni di alto livello, Robin Hood è dunque
un’opera che fonde in sé diversi elementi di pregio, fornendo una
rappresentazione se non del tutto fedele al mito, certamente quanto
più vicina ad esso possibile. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Robin Hood: la trama del film
La vicenda si svolge nel XII Secolo,
quando l’Inghilterra ha invaso la Francia, per riacquistare i
territori dell’Aquitania e della Normandia che gli appartengono di
diritto. In questo contesto il nobile Robin
Longstride desidera ardentemente tornare in patria e
riconsegnare alle autorità la corona del re inglese
Riccardo Cuor di Leone, valorosamente morto in
battaglia. Insieme ai suoi fedeli compari Allan
A’Dayle, Little John e Will
Scarlet torna dunque a casa solo per vedere incoronato
come nuovo re il principe Giovanni. Il nuovo
sovrano, consigliato dal doppiogiochista Sir.
Godfrey, si dimostra da subito tutto il contrario del
precedente re.
Avido e spietato, egli getta il
popolo nel più completo sbando, al limite di una guerra civile.
Deciso a fare qualcosa per cambiare quella situazione, Robin si
unisce ad un gruppo di ladri guidati dalla risoluta Lady
Marion e da Fra Tuck. Il gruppo, che vive
in gran segreto nella foresta di Sherwood, aspira a rubare ai
ricchi per dare ai poveri. Con loro, Robin escogiterà un piano per
destituire Giovanni come re e riportare la tranquillità a
Notthingham. Il pericolo è però dietro l’angolo e fidarsi diventerà
sempre più difficile in un contesto dove ognuno sembra prima di
tutto pensare al proprio bene.
Robin Hood: il cast del film
Con l’ingresso di Scott alla regia,
Russell Crowe fu il
primo ed unico attore considerato per la parte di Robin Hood.
C’erano tuttavia diversi dubbi su di lui, essendo più anziano
rispetto a quello che il personaggio richiedeva. Per poter essere
agile e scattante, Crowe si allenò intensamente per diversi mesi,
praticando anche il tiro con l’arco. Grazie al suo addestramento,
arrivò infine a poter centrare un bersaglio da una distanza di 45
metri. Crowe si occupò anche di studiare approfonditamente quanto
vi è di scritto su Robin Hood, consultando numerosi libri e testi
al fine di darne una rappresentazione fedele. Nei panni dei suoi
compari si ritrovano Kevin Durand come Little
John, Scott Grimes nei panni di Will Scarlet e
Alan Doyle in quelli di Allan A’Dayle.
La premio Oscar Cate Blanchett
interpreta Lady Marion, ruolo originariamente affidato a Sienna Miller.
Anche la Blanchett, per il suo ruolo, si è dovuta allenare a lungo
al fine di poter interpretare anche le scene più complesse. Nel
film sono poi presenti Mark Strong nei panni
di Sir Godfrey e Oscar Isaac in quelli
del principe Giovanni. Matthew Macfadyen è lo
sceriffo di Notthingham, mentre Danny Huston è il
re Riccardo Cuor di Leone. Sono poi presenti anche
William Hurt nel ruolo di Guglielmo il Maresciallo
e Max von Sydow come interprete di Sir. Walter
Locksley. Mark Addy, invece, è il simpatico
Fra Tuck. Nel film compare anche un’ancora poco nota
Léa Seydoux nel ruolo di
Isabella d’Angoulême.
Robin Hood: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Robin
Hood è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 1
ottobre alle ore 21:25 sul canale
Rete 4.
Dopo l’annuncio
ufficiale del ritorno di
Hugh Jackman nei panni di Wolverine per Deadpool
3 al fianco di Ryan Reynolds,
l’attore ha cominciato la preparazione fisica per indossare di
nuovo gli artigli.
Ecco di seguito un screen di una sua
Instagram Story in cui annuncia i “work in progress” in
palestra:
Deadpool 3, quello che
sappiamo
Shawn Levy dirigerà
Deadpool
3. Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux.
Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel
cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh
Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz
in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di
Morena Baccarin come Vanessa e T.J.
Miller come Weasel. Nel cast è stato anche confermato
Hugh Jackman, che torna a rivestire i panni di
Wolverine/Logan, dopo la sua gloriosa uscita di scena nel 2017 in
Logan, di James Mangold.
Paul Wernick e
Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È
una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è
un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo
molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.”Deadpool
3 uscirà il 6 settembre 2024.
Steven Knight ha
finalmente fatto trapelare alcuni dettagli in merito al
film di Peaky Blinders, che dovrebbe
concludere la parabola tragica ed eroica di Thomas Shelby. Parlando
con Radio Times, Knight ha rivelato che il film di Peaky
Blinders sta iniziando a prendere forma, confermando che
la sceneggiatura è “quasi pronta” e che è già pronto un programma
di riprese. Knight ha anche confermato che il film si svolgerà
durante la seconda guerra mondiale, con lo showrunner che integrerà
storie di guerra di vita reale nella trama principale.
“Quasi quasi quasi, è quasi
pronto, abbiamo il programma delle riprese, abbiamo le date per
quando inizieremo, quindi succederà tutto. Sono le stesse regole
[come scrivere il programma TV ] ma come sempre ho cercato di fare
con le stagioni di Peaky Blinders, c’è qualcosa di diverso. Quindi
ogni nuova serie ha uno scopo diverso”.
“Ho in mente questa cosa da un
po’ di tempo, una storia con i Peaky durante la seconda guerra
mondiale, e ho raccolto tre storie vere che sto integrando nel
film. In pratica delle storie segrete sulla Seconda Guerra Mondiale
e ho coinvolto i Peaky nelle storie. Sono sempre interessato perché
con la seconda guerra mondiale c’erano così tante cose da fare e
così tanta morte e distruzione, sono successe molte cose che non
sono entrare nei libri di storia. Quindi sono quelle cose su cui mi
sto concentrando”.
Sebbene la serie principale di
Peaky Blinders sia giunta al termine, da mesi si
parla continuamente di un film spin-off. Con il film all’inizio
della fase di sviluppo, è rimasto un mistero su quali personaggi
potrebbero tornare dallo show principale, ma lo stesso
Cillian Murphy ha espresso interesse a prendere parte
al film.
Il primo grande ruolo di Sigourney Weaver è stato senza dubbio quello
di Ellen Ripley in Alien, che non solo ne ha fatto
una vera icona cinematografica, ma è anche uno dei più grandi film
della storia del cinema.
Eppure, sembra che tra la
sceneggiatura del film e Sigourney Weaver non sia stato proprio amore a
prima vista. Durante una recente apparizione sul podcast WTF
With Marc Maron, Weaver ha riflettuto sul ruolo che le ha
cambiato la vita. L’attrice di Alien ricorda di
non essere stata interessata alla sceneggiatura inizialmente poiché
conteneva dieci personaggi maschili, e che solo dopo il suo
avvicinamento al progetto, la sceneggiatura è stata riscritta per
includere una donna che era anche l’unica sopravvissuta, “perché
nessuno nei loro sogni più sfrenati penserà che finirà per essere
una ragazza a sopravvivere”, Weaver dice.
Ha anche ricordato il suo primo
incontro con Ridley Scott quando ha brutalmente
cestinato la sceneggiatura del film, in particolare per una scena
di sesso gratuita che coinvolge Ripley.
“Abbiamo parlato molto a lungo
della sceneggiatura su cui ero piuttosto critica. Ho detto: “Eh, è
piuttosto deprimente, non so di questa scena d’amore, sembra
davvero adeguata quando i personaggi sanno che in giro per la nave
c’è quel mostro lì?””
Per fortuna gli appunti di Weaver
sono stati accolti e il film si è rivelato il gioiello che tutti
conosciamo.
Spider-Man:
Accross the Spider-verse continua a regalare piccole gioie ai
fan che non vedono l’ora di veder arrivare al cinema Miles Morales
e le sue Spider-People. Oggi, grazie a un giocattolo Hasbro,
possiamo avere qualche altro elemento in merito a quello che è
stato presentato come il cattivo del film, ovvero La Macchia.
Il giocattolo Hasbro, una
action figure del personaggio Marvel, tradizionalmente un cattivo
sia di Spider-Man che di Daredevil, è stato avvistato in un Walmart
canadese e condiviso dall’utente di Instagram TOYSHIZ. Sul retro
della confezione, la descrizione del giocattolo descrive il cattivo
nelle prime fasi del suo viaggio. Una piccola riga sulla scatola
spiega: “Se The Spot può realizzare il vero potere delle sue
abilità, potrebbe diventare una minaccia per l’intero
universo”. Secondo i fumetti, Spot ha la capacità di aprire
portali interdimensionali, anche sul proprio corpo, che gli
consentono di commettere crimini in più universi.
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos
Santos(Voltron: Legendary Defender, La leggenda
di Korra), il candidato all’Oscar Kemp
Powers(Soul) e Justin
K. Thompson(Piovono polpette) per dirigere
Spider-Man: Accross the Spider-verse,
utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil
Lord e Chris Miller (che
tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e
Christina Steinberg) in collaborazione con David
Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata
all’Oscar Hailee
Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake
Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez,
Zoë Kravitz, John Mulaney,
Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La
voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason
Schwartzman.
Il tanto atteso Nosferatu di Robert
Eggers sta iniziando a prendere forma, con Bill Skarsgard in trattative per interpretare
il personaggio del titolo e con Lily-Rose Depp come sua co-protagonista.
Eggers scriverà, dirigerà e
produrrà la nuova interpretazione del classico cinematografico, che
segue la storia, ambientata nella Germania del 19° secolo,
dell’ossessione tra una giovane donna sedotta da un incantesimo
(Depp) e l’antico vampiro della Transilvania (Skarsgard) che la
perseguita, portando orrore con lui.
Nosferatu Focus Features è prodotto da
Jeff Robinov, John Graham, Eggers, Chris Columbus
e Eleanor Columbus.
Nel 2017, Variety ha riferito in
esclusiva che Eggers stava progettando il suo film su Nosferatu – dopo il film muto
del 1922 di Murnau e il remake del 1979 diretto da
Werner Herzog – con Anya
Taylor-Joy, che ha collaborato con il regista nel loro
rivoluzionario indie The Witch e, all’inizio di
quest’anno, ha recitato nella sua epopea vichinga The
Northman.
Dopo che il COVID-19 ha ritardato
la produzione di The Northman, anche i piani per
Nosferatu sono
cambiati, il che ha portato una miriade di conflitti di
programmazione, inclusa l’uscita di Harry Styles dal progetto a marzo dopo che era
stato brevemente contemplato nel cast al fianco di Taylor-Joy.
Ora, con Skarsgard e Deep in
trattative per recitare nel film, sembra che i pezzi di questo
Nosferatu stiano
per mettersi insieme. La pellicola segnerà la prima volta che
Eggers lavora con la coppia di attori, anche se il fratello
maggiore di Skarsgard, Alexander Skarsgard, ha
recitato in The Northman.
I cosiddetti legal thriller
sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel
vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i
titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo,
portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al
mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel
mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto
Pelican, Il socio e Il cliente sono solo alcuni
dei titoli più famosi. Un altro film molto apprezzato dagli
estimatori di questo filone è High Crimes – Crimini di
stato, uscito nel 2002 per la regia di Carl
Franklin, anche noto per Out of Time.
Scritto da Yuri
Zeltser e Grace Cary Bickley, il film è
basato sull’omonimo romanzo del 1998 di Joseph
Finder, noto per libri thriller come Killer
Instinct, la serie dedicata al personaggio di Nick Heller e
Paranoia, quest’ultimo a sua volta adattato nel 2013 in un
film con Liam Hemsworth
e Harrison Ford.
All’interno di High Crimes – Crimini di stato sono
riproposte tutte le principali caratteristiche di questo genere:
dall’accusato che si professa innocente agli avvocati intenti a
dimostrare la verità dei fatti, fino al complotto e alla corruzione
scaturite dai vertici del potere. Si costruisce così un thriller
teso e avvincente, ricco di colpi di scena.
Nonostante tali elementi, il film fu
accolto in modo piuttosto tiepido al momento della sua
uscita. Negli anni, tuttavia, è stato rivalutato dagli
appassionati, che ne lodano le interpretazioni e l’atmosfera
generale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
High Crimes – Crimini di
stato: la trama del film
Protagonista del film è
l’avvocatessa Claire Kubik, felicemente sposata
con Tom e con lui residente in una tranquilla
località della California. Durante una visita a San Francisco, la
loro tranquillità viene improvvisamente spezzata dall’arresto di
Tom da parte dell’FBI.
L’agenzia governativa accusa infatti l’uomo di aver assassinato
nove civili in un villaggio in El Salvador anni prima. Claire
scopre così che la vera identità dell’uomo che aveva affianco è
Ronald Chapman, un agente dei Marines sotto
copertura e da anni ricercato per i suoi crimini di guerra. Pur
ammettendo la sua doppia vita, Ronald afferma di non aver ucciso
quelle persone, ma di essere solo un capro espiatorio.
Stando a quanto egli sostiene, il
vero colpevole sarebbe il maggiore James
Hernandez, aiutante del generale di brigata Bill
Marks. Convinta dell’innocenza del compagno, Claire assume
il ruolo di suo avvocato difensore insieme al giovane e inesperto
Terence Embry. La donna, però, si rende conto di
aver bisogno anche di un legale abituato a lavorare con un
tribunale militare. Entra così in scena Charlie
Grimes, ex procuratore dai problematici trascorsi. I tre
avvocati iniziano così a ricercare le prove dell’innocenza di
Ronald, scontrandosi con l’insabbiamento del caso da parte dei
vertici militari. La verità, tuttavia, non può essere nascosta a
lungo.
High Crimes – Crimini di stato: il cast del film
Ad interpretare la protagonista,
l’avvocatessa Claire Kubik, vi è l’attrice Ashley
Judd, divenuta celebre tra la fine degli anni Novanta e i
premi del Duemila per aver recitato in diversi thriller, come ad
esempio Il collezionista, Colpevole d’innocenza e
The Eye – Lo sguardo. Originariamente, il suo personaggio
era stato riscritto per essere una professoressa di legge di
Harvard, ma l’attrice suggerì che sarebbe stato più semplice
inserirla nella vicenda se fosse stata un’avvocatessa. Accanto a
lei, nei panni del compagno Tom, il cui vero nome è Ronald Chapman,
vi è invece l’attore Jim Caviezel,
celebre per i film La sottile linea rossa
e La passione di Cristo. Caviezel rifiutò le scene d’amore
previste con la Judd perché contrarie alla sua forte ispirazione
alla morale cattolica.
AdamScott, noto per la serie Parks and
Recreation, è il giovane avvocato Terrence Embry, mentre
Bruce Davison interpreta il generale Bill Marks e
Juan Carlos Hernandez è il maggiore James
Hernandez. Compaiono poi anche gli attori Michael Shannon nei
panni di Troy Abbott e Amanda Peet in quelli di
Jackie Grimaldi. Infine, ad interpretare l’ex procuratore Charlie
Grimes vi è il premio Oscar Morgan Freeman.
Per lui, si è trattato del secondo film in cui condivide la scena
con la Judd, avendo già recitato insieme nel thriller del 1997
Il collezionista. Freeman, che lì interpretava uno
psicologo e criminologo, si è preoccupato di dar vita ad un
personaggio caratterialmente diverso, al fine di non risultare
sempre simile di film in film.
High Crimes – Crimini di
stato: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
High Crimes – Crimini di stato grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 30 settembre alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
La
famiglia è il bene più prezioso. Se c’è una morale nel nuovo
Quasi orfano di Umberto Carteni –
regista di Divorzio
a Las Vegas – presentato alla stampa e in arrivo al
cinema dal 6 ottobre è proprio questa. Per quanto cerchiamo di
rinnegarle e allontanarci dalle nostre radici esse trovano sempre
il modo di raggiungerci. È un aspetto che viene sottolineato bene
nel film – e anche in conferenza stampa. Basta un semplice fischio
e ci ritroviamo a far parte per un attimo della famiglia Tarocco.
Nel film Riccardo Scamarcio e Vittoria
Puccini sono Valentino e Costanza. Marito e moglie, vivono
a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design.
Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i
ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e
cambiare cognome. La famiglia di Valentino, colorita e numerosa,
tenta di riallacciare i contatti presentandosi all’improvviso a
Milano.
Quasi orfano, la conferenza stampa
Il film è una commedia, ripresa da
un film francese, ma ciò non toglie dignità al prodotto. “Credo
che in Francia ci sia un motore dietro le commedie francesi
diverso, le lega al mercato. I francesi vanno al cinema e lo Stato
tutela gli esercenti” dice Riccardo Scamarcio
in conferenza stampa, continuando poi: “Anche in Italia abbiamo
questo motore creativo, però non c’è nulla di male a prendere
spunto da film stranieri“. Concorda con questo aspetto anche
il regista, Umberto Carteni, che afferma: “Al
di là che grande cultura del cinema francese, questa storia è
attinente soprattutto a quello che succede in Italia. Perché spesso
le grandi diversità vengono viste con una accezione negativa mentre
invece fanno parte delle nostre ricchezze“.
Un film alla riscoperta delle
proprie origini
Sulla
scia del famosissimo Benvenuti al Sud, il film ripercorre degli
stereotipi tra nord e sud. Ma non solo, sottolinea anche una
barriera comunicativa costante tra i due protagonisti, Valentino e
Costanza, che va oltre il semplice dialetto differente. La coppia
infatti vive di questa profonda incomunicabilità, frutto del fatto
che i due protagonisti hanno perso di vista la loro vera identità.
Ne parla nello specifico Vittoria Puccini: “Il personaggio di
Costanza viene completamente ribaltato. Il suo arco narrativo è
sempre in crescita. Prima insegue il successo professionale però
poi con l’incontro con la famiglia Tarocco ritrova anche la
passione interiore, la vitalità, che aveva perso“. Continua
dicendo: “Quello che più mi ha divertito del film è l’ironia
che viene esasperata da certi aspetti e certi caratteri di queste
due realtà – nord e sud – attingendo però a delle verità seppur
estremizzate per creare la commedia”.
Un argomento significativo del film
è la differenza nel ritratto che viene fatto del nord e del sud
Italia. Nessuna esclusione di colpi, poiché vengono descritti pregi
e difetti da una parte e dall’altra. Riccardo Scamarcio – che è anche produttore
del film – tende però a sottolineare un altro aspetto chiave:
“Il film è un film nazional-popolare. Tocca dei punti
fondamentali e attuali perché vediamo l’evolversi anche della
società. Tutto in chiave leggera e ironica che ha come tema
centrale la rivalutazione delle proprie origini. Il film fa tutto
questo in modo molto intelligenti centrando il focus su alcuni
paradossi che l’Italia socialmente ha prodotto. In questo film, per
esempio, le donne del sud sono più emancipate. Al sud la famiglia è
matriarcale, le donne comandano. Recitare in questo film
per me è stata una liberazione
perché ho potuto restituire ai Pugliesi la loro
integrità”.
Il film vive proprio di contrasti,
non solo geografici, ma anche sentimentali. Da una parte la
famiglia Tarocco accoglie Costanza come una figlia, dall’altra
invece il personaggio di Bebo Storti incarna tutta la glacialità
del manager milanese. In Quasi
orfano si da spazio ai sentimenti e ai romanticismi
che sono propri della natura della famiglia Tarocco. Proprio
l’aspetto romantico e sentimentale è stato quello che maggiormente
è stato esplorato in Quasi orfano, piuttosto che nel film originale
francese. Lo vediamo nella focosità della coppia composta da Nicola
(Antonio Gerardi) e Lulù (Grazia Schiavo) ma anche e soprattutto da
Mà e Pà – Nunzia Schiano e Adriano Pappalardo.
Il messaggio di speranza per il
cinema
L’uscita in sala di Quasi orfano è
prevista per il 6 ottobre. Il regista e il resto del cast sperano
di poter attrarre un gran numero di persone per la loro commedia
all’italiana. Il regista ha parlato di questo grande potere che il
cinema regala ai suoi film: “È una grande responsabilità.
Speriamo di conciliare il pubblico in sala perché ci rendiamo conto
che ormai sugli schermi di casa c’è tanta offerta. Dobbiamo cercare
di motivare la gente in più possibile“. Con la pandemia, il
settore cinematografico è stato sicuramente uno dei più
colpiti.
Molte sale sono state costrette a
chiudere poiché non riuscivano a sostenere i costi. Riccardo Scamarcio ha parlato di questo
rapporto cinema-spettatore augurandosi che il suo nuovo film riesca
a risollevare le sorti del cinema italiano, lanciando un messaggio
di speranza: “L’arrivo del Covid ha spezzato il rapporto tra
cinema e spettatore. È importante riacquistare di nuovo questo
rapporto. Le piattaforme sono degli strumenti che hanno tantissimo
da offrire. credo che alla fine però la cosa che faccia la
differenza siano sempre i buoni film che sono contenuti al loro
interno. Io sono convinto che il cinema non morirà mai”.
La famigerata famiglia Tarocco
La famiglia Tarocco non vive di
fama, anzi al contrario i personaggi di Quasi orfano sono tutti
personaggi famigerati. Ma quanto aiuta l’essere famigerati nel
mondo del cinema? Nunzia Schiano ha la risposta:
“Io già sono famigerata, non famosa. Quindi sono proprio nel
mio. A volte è utile essere famigerati. Il nostro mestiere
comprende queste distonie. L’essere umano ha mille sfaccettature,
quindi c’è una certa libertà anche nella gestione. Se dovessi
scegliere preferisco essere famigerata“. Anche Grazia
Schiavo si definisce famigerata: “Quando sei un
personaggio famigerato nel lavoro puoi portare in scena parti
dimenticate che ritrovi dentro di te. A volte queste parti
dimenticate sono le nostre radici, non dobbiamo
vergognarci“.
ATTENZIONE: Questo articolo
contiene spoiler del sesto episodio di She-Hulk
Il sesto episodio di
She-Hulk è abbastanza lineare, ma presenta un colpo di
scena nei post-credits. La puntata introduce
l’Intellighenzia, una forza malvagia che, da quanto si
intuisce, vuole sfruttare il sangue di Jennifer Walters
(Tatiana
Maslany).Con esso, l’organizzazione potrebbe creare un
esercito infinito di Hulk. I fan sicuramente si sono chiesti chi
potrebbe nascondersi dietro un piano simile e dietro al nome
“HulkKing“. Ecco quindi 5 candidati che sarebbero il
nemico ideale di She-Hulk.
Doc Samson
Doc Samson è un
personaggio realmente sinistro. Anche se è stato uno dei più
stretti alleati di Hulk nei fumetti, non si può negare che
il personaggio abbia un lato oscuro e malvagio. Soprattutto negli
ultimi anni, è diventato un vero mostro. Chi ha
visto The Incredibile Hulk sa
che Samson e Bruce Banner si sono
lasciati in pessimi rapporti.
Probabilmente, dopo la fine della
storia con Betty Ross, Samson è diventato
ossessionato da Hulk e sta provando a diventare proprio
come lui (questo spiegherebbe il bisogno del sangue di
Jennifer). Trasformare questo personaggio nel cattivo
di
She-Hulk: Attorney at Law sarebbe un’opzione
efficace sia per la serie che per l’MCU.
Nick Trask
Nei fumetti, il padre di
Jennifer Walters ha uno scontro con alcuni mafiosi: nel
fuoco, anche la figlia rimane colpita. A
salvare Jennifer è una tempestiva trasfusione di
sangue, resa possibile dal cugino Bruce
Banner. Questo è l’evento che la trasforma nella
sensazionale
She-Hulk. Il gangster che dà origine a tutto ciò
è Nick Trask.
Nell’MCUle cose vanno
diversamente. Nel franchise, la trasformazione di Jen
è causata da un incidente. Tuttavia, il personaggio cattivo dei
fumetti potrebbe ritornare. Trask, colui che
ha creato le Sentinelle cacciatrici di mutanti, è
sicuramente interessato al sangue di
She-Hulk, specialmente se sta lavorando per qualcun
altro, magari l’Intellighenzia.
Todd
She-Hulk: Attorney at Law si presenta come una
commedia legale, ma potrebbe mostrare una svolta nelle prossime
puntate. E se, sorprendentemente, il cattivo fosse
Todd, il ragazzo raccapricciante con cui
She-Hulk è
uscita? Todd è chiaramente affascinato da
Jen e ha letteralmente chiesto di poter ”penetrare la sua
pelle”. Con tutte le sue stranezze, Todd è la
definizione del ragazzo arrabbiato che non riesce a trovare una
fidanzata e prova a raggiungere i suoi scopi usando le donne anche
contro la loro volontà.
Il personaggio nei titoli di coda
viene chiamato “Hulk-Todd“, altro aspetto che allude ad un
passaggio di sangue e ad una trasformazione… Alcuni potrebbero
rimanere delusi, in particolare perché Todd non è nessuno
dei fumetti, ma sicuramente l’MCUha fato i suoi
calcoli.
Il Capo
Todd potrebbe voler
diventare un Hulk, ma forse non è abbastanza
intelligente per riuscire nell’operazione. Al contrario, c’è
un altro personaggio che sarebbe perfetto come cattivo in
She-Hulk. Si tratta
del Capo: il creatore del Siero del
Super Soldato potrebbe ora voler trasformare tutti in un Hulk.
Il Capo tornerà sicuramente in Captain America: New World Order, e la
serie potrebbe anticipare il personaggio.
She-Hulkpotrebbe
chiudersi con il ritorno del Capo e la
rivelazione che ha usato la sua intelligenza per mettere le mani
sul sangue di cui ha bisogno. D’altronde, egli è il capo
dell’Intellighenzia nei fumetti.
Abominio
Sappiamo che Emil Blonsky
tornerà prossimamente in
She-Hulk: le promo della serie suggeriscono l’arrivo
di una sorta di clinica di riabilitazione per ex criminali. E se il
cattivo avesse altri piani?
Abominio potrebbe essere
colui che vuole il sangue di
She-Hulk per creare altri mostri come lui. Potrebbe
creare un esercito abbastanza potente da vendicarsi di Bruce
Banner, l’uomo che lo ha messo dietro le sbarre.
Sicuramente, Abominio è un personaggio da tenere
d’occhio in She-Hulk.
E infine siamo giunti a
questo momento delicatissimo e cruciale: l’episodio de
Il Signore degli
Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06,
che si intitola Udûn, è esploso in tutta la
sua potenza sui canali di Prime Video, lasciando a bocca aperta, ci
scommettiamo, anche gli scettici di questa operazione produttiva
che si rivela, di puntata in puntata, sempre più impegnativa, sia
da un punto di vista tematico che da quello produttivo/di messa in
scena.
Il Signore degli Anelli: Gli
Anelli del Potere 1×06, Udûn, la trama
L’ora di durata
dell’episodio 6 si sviluppa, a differenza di quanto visto fino a
questo momento, in una unità di tempo e di luogo, ovvero la
battaglia nelle Terre del Sud, a Ostirith, dove la
coraggiosa Bronwyn e l’elfo
Arondir guidano pochi fieri uomini del sud contro
l’imminente attacco dell’esercito di Orchi guidati da
Adar. Le creature dell’oscurità cercano
spasmodicamente la spada spezzata rinvenuta da Theo, e sanno che è
nelle mani degli uomini perché, nella migliore e più triste
tradizione umana, molti di loro hanno tradito la loro specie per
andare ad ingrossare le fila del nemico. Quello che però
Bronwyn e i suoi non sanno, è che sta arrivando la
cavalleria, perché Galadriel, con
Halbrand e l’esercito di numenoriani con la regina
Miriel sono sbarcati nella Terra di Mezzo.
Lloyd Owen (Elendil), Maxim Baldry (Isildur)
L’Inferno si avvicina
Il titolo de Il
Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06,
Udûn, porta alla memoria del fan della trilogia jacksoniana una
precisa battuta di Galdalf il Grigio, durante il
suo duello con il Balrog il quale viene apostrofato dallo Stregone
proprio come “Fiamma di Udûn”. In Sindarin, quella parola indica
l’Inferno, ed è il nome scelto da Morgoth stesso per la sua
fortezza. Questo piccolo excursus linguistico dovrebbe rendere
chiaro allo spettatore verso quale direzione sta andando la serie,
soprattutto alla luce del finale jaw-dropping che ci catapulta
dentro all’Inferno vero e proprio, appunto. Ma prima di arrivare a
quel finale, a quella potenza, a quell’epicità, l’episodio della
serie Prime Video ci mette di fronte al primo vero e proprio
scontro della storia.
La regista
Charlotte Brändström ha fatto tesoro non solo
della lezione di Peter Jackson nella sua trilogia,
ma anche di chi è venuto dopo, come la squadra produttiva de
Il Trono di
Spade, che in quanto a combattimenti notturni se l’è
cavata piuttosto bene. E dunque c’è l’epica e c’è il realismo, ci
sono creature mostruose che combattono contro uomini spaventati ma
che resistono sulle loro grande, ci sono fiamme che divampano, ci
sono frecce che si conficcano in toraci e spade che fendono
braccia, un’esplosione di sangue grafica, che rappresenta una
“prima volta” nel panorama della rappresentazione audiovisiva della
Terra di Mezzo ma che trova la sua perfetta collocazione in questo
episodio che si esaurisce quasi completamente in questo scoppio di
violenza.
Si cominciano a vedere i frutti
della semina
Il Signore degli
Anelli: Gli Anelli del Potere 1×06 è come un seme di
Alfirin, che comincia a sbocciare dopo che i primi
episodi hanno rappresentato la semina, un episodio ricco di
avvenimenti ma anche di emozioni forti degli attori in gioco.
Miriel che ha corso un grande rischio per un bene
superiore ma si sente responsabile delle vite dei suoi soldati,
Galadriel che, che lo voglia o no, ha trascinato
molte vite verso la morte, Arondir e
Bronwyn, che combattono sia per la loro libertà
che per il loro amore, e gli stessi cattivi, gli orchi e il loro
leader, Adar, che in un inedito discorso di
incoraggiamento, mostra queste creature disgraziate e deformi mai
così umane e vicine a un senso di appartenenza che può essere
capito e condiviso, nonostante sia votato al male.
L’ambizione epica de Gli Anelli
del Potere
L’epica si racconta a
profondi respiri, grandi e lunghi capitoli di un romanzo pesante,
che si leggono con attenzione e si lasciano sedimentare prima di
proseguire con quello successivo. Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
si sta rivelando questo. Nonostante le deviazioni dal materiale
originale, le libertà che si sono presi gli autori in fatto di
trama e personaggi, la serie Prime Video mira a
una costruzione epica che è fatta di attese, racconti e
conversazioni, ma anche, come nel caso del sesto episodio, di
esplosioni di violenza, scontri e rese dei conti.
E alla luce di questo
finale, e con altri due episodi rimasti prima della fine, sappiamo
che possiamo aspettarci una conclusione spettacolare ed epica.
La HBO ha
rilasciato nei giorni scorsi il primo vero e proprio teaser
trailerdiThe
Last Of Us e c’è molto da analizzare in questa clip di
109 secondi. Anche se la serie seguirà naturalmente la storia
principale di Joel (Pedro
Pascal) ed Ellie, il trailer
suggerisce che anche i personaggi secondari verranno bene
approfonditi. Inoltre, per la prima volta vediamo i terrificanti
Clicker, le Luci, e la fuga
disperata di Ellie e Joel dalla
città, nonché il primo accenno a uno dei momenti più strazianti in
assoluto del videogioco.
La canzone del trailer proviene
dal videogioco
Di solito le scelte delle
canzoni che accompagnano i trailer sono piuttosto arbitrarie, ma
gli showrunner hanno prestato molta attenzione a quale
canzone dovesse essere riprodotta in sottofondo
nel trailer
di The Last of Us. Alone and Foresaken di
Hank William è la traccia scelta in questo caso
per identificare l’atmosfera del trailer.
I fan del videogioco riconosceranno
la canzone nel momento in cui Ellie ruba la
cassetta da Bill e Joel la
riproduce mentre guidano verso Pittsburgh: è un momento piacevole e
commovente, e la scelta di riprodurla nel trailer è un ottimo
riferimento a una delle parti più piacevoli del gioco.
Il simbolo delle Luci
I fan del videogioco non
hanno bisogno di presentazioni per le Luci, un
gruppo di miliziani rivoluzionari che spesso si opponevano al
governo in carica. Nel teaser si può notare che il simbolo
delle Luci è stato dipinto dal governo. C’è anche una clip
con la frase “When you are lost in the darkness” scritta
sui muri, che è anche una delle frasi motivazionali che il gruppo
usa per guidare o reclutare le persone. Questo riferimento
suggerisce che lo show seguirà una linea simile a quella del gioco,
attenendosi strettamente alla storia delle Luci.
L’orologio di Joel è rotto
Chiunque abbia giocato i
primi 20 minuti del gioco riconoscerà l’orologio
rotto che Joel indossa nel teaser. È
l’ultimo regalo di sua figlia Sarah, prima che le
sparino durante l’epidemia. Questo riferimento è importante perché
rappresenta una parte cruciale dello sviluppo del personaggio di
Joel e denota una buona attenzione ai dettagli da parte degli
showrunner. Questa scena, nel videogioco, è stata una delle più
strazianti, anche grazie a una delle migliori interpretazioni del
doppiatore Troy Baker, che ha dato voce a Joel in
The
Last of Us.
Qualcuno è incatenato
Nel trailer c’è una frazione di secondo in cui si
vede qualcuno che indossa delle Converse
incatenato. Questo momento sembra essere ripreso
direttamente dal videogioco, dove Ellie viene
catturata dal cannibale David e
Tess e Joel, alcuni dei
personaggi principali più capaci del videogioco, vanno a salvarla.
Più avanti nel trailer, ci sono altri spezzoni che sembrano far
parte della stessa sequenza, come Ellie che
striscia per salvarsi in quello che sembra essere un seminterrato,
confermando che questa parte importante di The Last
of Us sarà approfondita nello show e che i fan
potranno ottenere maggiori informazioni sul gruppo di cannibali e
su come sono nati.
Tess, Ellie e Joel in fuga da
Boston
All’inizio del gioco,
seguiamo la fuga da Boston di Tess,
Ellie e Joel, dopo essere stati
trattenuti dalle guardie: attraversano i tunnel e il sistema
fognario della città e un’inquadratura del trailer sembra riprendere proprio questo
percorso. In The Last
Of Us abbiamo potuto percepire la tensione drammatica
di queste scene grazie alle performance straordinarie del cast di
doppiaggio femminile e siamo sicuri che questa potrebbe essere una
delle sequenze più impattanti anche della serie tv.
Boston post apocalittica
Molteplici inquadrature nel
teaser danno agli spettatori un’idea delle
città e dei paesi post-apocalittici che Joel ed
Ellie attraverseranno, essendo Boston uno dei
punti salienti di The Last
Of Us; come possiamo notare, alcuni frame sono una
riproduzione diretta del videogioco. In tutta la città ci sono
anche manifesti e cartelli che avvertono le persone di stare alla
larga da chi mostra i sintomi del virus: sarà interessante vedere
quanto del mondo precedente al virus verrà mostrato al
pubblico.
Primo sguardo a un Clicker
Verso la fine del trailer, gli spettatori possono vedere per la
prima volta l’aspetto di un Clicker nello show. La
scena sembra quasi un remake shot-by-shot della prima volta che
Tess, Joel ed
Ellie incontrano un Clicker nel gioco e mostra i
livelli che il team creativo ha raggiunto per assicurarsi di
rimanere fedele alla visione del gioco. Poiché i clicker sono una
delle versioni più terrificanti delle persone infettate dal virus
nel gioco, e quella che i giocatori incontrano più spesso, i fan
sarebbero rimasti delusi se avessero visto alterato il loro design
iconico. Per fortuna, invece, lo show sembra aver solo migliorato i
dettagli dei mostri.
Un assaggio di Tess e Marlene
Tess e
Marlene sono due donne molto diverse nel gioco.
Una è la compagna di contrabbando di Joel, l’altra
è la leader del gruppo rivoluzionario delle Luci, ma entrambe
accettano di aiutare Joel ed
Ellie. Quello che possiamo vedere da questo
trailer è la sorprendente somiglianza di
entrambe le attrici con le loro controparti videoludiche, anche se
non sappiamo se le loro storyline seguiranno quelle del gioco.
Un riferimento al DLC “Left
Behind”
In una delle inquadrature
del trailer, Ellie è in sella a
una giostra con qualcuno che assomiglia al personagigo di
Riley del videogioco. Questo è interessante perché
Riley faceva parte di un DLC di The Last Of
Us chiamato “Left behind“. Solo il tempo
ci dirà quanto la serie approfondirà la trama di “Left
behind” e come gli showrunner la integreranno nel disegno più
ampio dello show, considerando che The Last
Of Us è uno dei migliori videogiochi di tutti i
tempi.
Dopo il grande successo del
sequel del 2016, è in arrivo Now You See Me 3, la
terza puntata per il franchise diNow You See
Me, poiché Lionsgate ha annunciato
ufficialmente che Ruben Fleischer dirigerà il
terzo capitolo.Now You See Me
3vedrà Fleischer (Venom, Uncharted, Zombieland)
dirigere il film in uscita da una sceneggiatura scritta da Seth
Grahame-Smith (Pride and Prejudice e
Zombies). Bobby Cohen, insieme ad Alex Kurtzman di
Secret Hideout, produrrà la nuova puntata. Meredith Wieck e
Chisom Ude stanno supervisionando il progetto per
Lionsgate.
Sebbene non siano stati fatti
annunci ufficiali sul casting, una dichiarazione di Fleischer
sull’adesione al progetto sembra confermare che
Jesse Eisenberg e
Woody Harrelson – che hanno recitato in entrambi i
film – sarebbero tornati nel progetto per il suo terzo
ingresso. Al momento non è chiaro se altre star che sono
apparse in entrambi i film, tra cui
Mark Ruffalo, Dave Franco,
Michael Caine e
Morgan Freeman, appariranno in questo film a qualsiasi
titolo.
“Ci sono tre cose in
questo mondo che amo assolutamente… Jesse Eisenberg, Woody
Harrelson e la magia”, ha detto Fleischer in una
dichiarazione. “Avere la possibilità di lavorare con
questi due attori di talento, così come il resto dell’incredibile
cast dei film di Now
You See Me, è un sogno che si avvera. Sono un fan
da sempre dei film sulle rapine: amo essere attratto dai colpi di
scena e dal mistero in cui nulla è come sembra. E questo è
ancora più vero quando i ladri sono maghi: le opportunità sono
infinite. Eric è stato in grado di sbloccare un nuovo ed
eccitante modo in un nuovo film e nuovi personaggi divertenti,
quindi sono entusiasta di approfondire ulteriormente.”
Originariamente presentato in
anteprima con il primo film nel 2013, il franchise
di Now
You See Me racconta la storia di una
squadra di illusionisti chiamata “I quattro cavalieri” che mette a
segno rapine apparentemente impossibili. Un sequel del film
originale è stato rilasciato nel 2016 e, insieme, entrambi i film
hanno guadagnato 687 milioni di dollari in tutto il
mondo.
APPLE
TV+ ha diffuso negli USA il trailer ufficiale del
prossimo film Raymond &
Ray, che presenterà la coppia di due inediti fratelli
(sullo schermo) Ewan McGregor ed
Ethan Hawke che si uniscono per il funerale del padre.
Il film, che proviene da Rodrigo García e Alfonso
Cuarón, uscirà nelle sale il 14 ottobre 2022, prima di
andare in streaming su Apple TV+ il 21 ottobre 2022. Il film sarà
presentato alla Festa del Cinema di Roma.
Raymond
and Ray è scritto e diretto da
Rodrigo García (Albert
Nobbs). Sarà incentrato sulla storia dei
fratellastri titolari, “che hanno vissuto all’ombra di un padre
terribile. In qualche modo, ognuno di loro ha ancora un senso
dell’umorismo e il suo funerale è un’opportunità per loro di
reinventarsi. C’è rabbia, c’è dolore, c’è follia, ci potrebbe
essere amore e c’è sicuramente da scavare fosse”, si legge nella
descrizione.
Il film è prodotto dal
regista premio Oscar Alfonso Cuarón, Bone Curtis e Julie
Lynn per Mockingbird Pictures. I produttori esecutivi
saranno Gabriela Rodriguez e Shea Kammer.
Ewan McGregor è recentemente tornato
nel mondo di Star Wars per la
serie Obi-Wan
Kenobidi Disney+, dove ha ripreso il
ruolo del Maestro Jedi. Lo vedremo, o meglio sentiremo, anche nel
filmPinocchiodi Guillermo del Toro.
Per quanto riguarda Hawke, è
stato un anno impegnativo per lui, poiché ha recitato nella serie
Disney+ dei Marvel StudiosMoon
Knight, così come nel film di vendetta
vichinga di Robert Eggers The
Northman e nel film horror di
BlumhouseThe
Black Phone. Successivamente,
reciterà in GLASS ONIONI
–Knives
Out 2di Netflix, che sarà presentato in anteprima a novembre
nelle sale e il 23 dicembre 2022 su Netflix.
Il regista Yorgos Lanthimos ha
assemblato un cast stellare per il suo prossimo film, And.
Infatti, come apprendiamo da
Deadline la Searchlight Pictures ha dato il via libera al film
che avrà come protagonisti
Emma Stone, Jesse Plemons e molti altri. Secondo il
rapporto, And avrà
come protagonisti Stone, Plemons,
Willem Dafoe e Margaret Qualley, che sono tutti
assegnati a recitare nel progetto. Lanthismos (The
Favorite) scriverà il film insieme a Efthimis Filippou e
dirigerà lui stesso la pellicola. Attualmente, i dettagli della
trama non sono stati resi noti.
“Lavorare con Yorgos continua a
essere un punto culminante per noi di Searchlight, e questo è un
altro progetto davvero originale che distingue il suo lavoro”,
hanno affermato i presidenti di Searchlight David Greenbaum e
Matthew Greenfield. “Lavorare di nuovo con Emma,
Willem,
Jesse e Margaret, nonché con Element e Film4 è solo la ciliegina
sulla torta”.
Per una svolta un po’ casuale, questo sarà il secondo film
consecutivo che Lanthimos lavora con
Emma Stone,
Williem Dafoe e Margaret Qualley. Il
trio di attori apparirà anche nel prossimo film di
Lanthimos,
Poor Things,
che sarà presentato in anteprima nel 2023. Per Lanthimos e
Searchlight Pictures, questo sarà anche un altro capitolo della
loro collaborazione in corso, poiché lo studio ha lavorato con
Lanthimos sia su
La Favorita del
2018 che sul prossimo
Poor Things .
Un nuovo film de
Ilpianeta delle
scimmie è in lavorazione presso i 20th Century
Studios, poiché la società ha annunciato che Kingdom
of the Planet of the Apesinizierà la
produzione il prossimo mese. L’ultimo film della
lunga serie de Ilpianeta delle
scimmiesarà interpretato da
Owen Teague (IT), Freya Allan
(The
Witcher) e Peter Macon
(The Orville), e la storia riprenderà
“molti anni” dopo la fine dellaGuerradel film del 2017
per il pianeta delle scimmie, secondo 20th Century
Studios. Wes Ball ( la trilogia
di The
Maze Runner) dirigerà il progetto, che
punta ad arrivare al cinema nel 2024.
Kingdom of the Planet of the Apes sarà scritto
da Josh Friedman, Rick Jaffa e Amanda Silver, l’ultima delle quali
è stata anche sceneggiatrice diRise of the
Planet of the Apes. Il film sarà
prodotto da Patrick Aison, Joe Hartwick Jr., Jaffa, SIlver e Jason
Reed.
” Il pianeta delle
scimmieè uno dei franchise di fantascienza
più iconici e leggendari della storia del cinema, oltre ad essere
una parte indelebile dell’eredità del nostro studio”, ha affermato
il presidente di 20th Century Studios Steve Asbell. “Con
Kingdom of the Planet of the
Apes, abbiamo
il privilegio di continuare la tradizione della serie di cinema
fantasioso e stimolante e non vediamo l’ora di condividere la
straordinaria visione di Wes per questo nuovo capitolo con il
pubblico nel 2024″.
L’ultimo film della serie
Ilpianeta delle
scimmie,
The War – Il Pianeta delle Scimmie –
Film del 2017 , ha visto la
conclusione della serie rilanciata dal regista Matt Reevescon
L’alba del pianeta delle scimmiecon
Andy Serkis,
Woody Harrelson e Steve Zahn. Il film è stato
presentato in anteprima con il plauso della critica e ha incassato
quasi $ 500 milioni al botteghino. Ha ottenuto nomination per
i migliori effetti visivi e i migliori effetti speciali visivi agli
Academy Awards.
L’attrice Naya
Rivera, prematuramente scomparsa, presenta una carriera di
tutto rispetto nel mondo dello spettacolo. Sin da giovanissima si è
distinta come un’attrice di talento, alternandosi tra cinema e
televisione. Ha inoltre portato avanti una carriera musicale di
successo, dando prova anche di ottime doti canore. Riscoprire
qualcosa di più su di lei è dunque un modo per renderle un omaggio
dovuto e meritato.
Ecco 10 cose che non sai di Naya Rivera.
Naya Rivera: i suoi film e le serie TV
1. È nota per le serie
TV. La carriera dell’attrice ha inizio con la serie
The Royal Family (1991-1992), per poi continuare recitando
in episodi di serie come Willy, il principe di Bel-Air
(1992), Otto sotto un tetto (1992-1993), Baywatch
(1996), Un genio in famiglia (1997-1999) e 8 semplici
regole (2004). Trova la sua consacrazione grazie a Glee (2009-2015), dove
recita nel ruolo di Santana Lopez. Terminata la serie ha poi
recitato in Devious Maids – Panni sporchi a Beverly Hills
(2015) e Step Up: High Water (2018-2019), serie basata sul
franchise di Step
Up.
2. Ha recitato anche per il
cinema. Oltre alle numerose serie a cui ha preso parte, la
Rivera ha avuto modo di recitare anche per film come Il maestro
cambiafaccia (2002) e Oltre il male (2014). Nel 2017
ha recitato poi in Mad Families, con Tiffany
Haddish. Nel 2011 aveva invece avuto modo di recitare
anche per Glee: The 3D Concert Movie.
3. È stata anche
doppiatrice. Nel 2021 sono stati rilasciati i film
d’animazione Batman: The Long Halloween –Parte
Uno e Parte Due. Per questi l’attrice ha dato voce al
personaggio di Selina Kyle, ovvero Catwoman. Accanto a lei, in
questi due film, si ritrovano anche attori come Jensen
Ackles come voce di Batman e Josh Duhamel
come voce di Harvey Dent.
Naya Rivera in Glee
4. Si è preparata a lungo
per il ruolo. Dopo essere stata scelta per interpretare
Santana Lopez in Glee, l’attrice si è preparata al ruolo
guardando film come Mean Girls per «sentirsi come una
vera stronza del secondo anno.» Naya ha poi caratterizzato
Santana come «un po’ una cattiva ragazza» che è
«piuttosto irritabile e sempre pronta a sferrare commenti
arguti.». Quando dalla seconda stagione il personaggio fa
coming out come lesbica, la Riveva ha affermato di essere molto
soddisfatta di questa scelta, sostenendo il modo in cui gli
sceneggiatori stavano caratterizzando questo aspetto del
personaggio.
5. Ha avuto una faida con
una collega. La faida nella serie tra Rachel, il
personaggio interpretato da Lea Michelle, e
Santana è stata il culmine della vera antipatia esistente tra le
due attrici. Michele, nel corso della sesta stagione, si era
guadagnata la reputazione di essere una diva capricciosa. La
Rivera, in particolare, è stata estremamente esplicita
sull’atteggiamento assunto dalla Michele riguardo al suo ruolo in
scena e al modo in cui trattava i suoi co-protagonisti. Quando poi
il ruolo della Rivera è poi stato drasticamente ridotto, poiché
Rachel era considerata la vera protagonista femminile, il rapporto
tra le due si è definitivamente interrotto.
Naya Rivera: il marito e il
figlio
6. È stata sposata.
Il 19 luglio 2014 era convolata a nozze con il fidanzato Ryan Dorsey a
Cabo San Lucas, in Messico. La coppia ha avuto un figlio,
Josey Hollis Dorsey, nato il 17 settembre 2015. La
relazione tra l’attrice e Dorsey è tuttavia stata molto burrascosa.
Inizialmente i due annunciarono il divorzio nel 2016, salvo poi
ritirare la cosa nell’ottobre del 2017. Il mese seguente la Rivera
è però stata arrestata con l’accusa di violenza domestica. Le
accuse poi sono state ritirate secondo un accordo stipulato per il
mantenimento. Il divorzio dei due è infine stato ufficializzato nel
giugno 2018.
Naya Rivera: l’incidente e le cause della morte
7. È scomparsa mentre era
con il figlio. L’8 luglio 2020, Naya Rivera è stata
dichiarata persona scomparsa dopo che suo figlio di quattro anni,
Josey, è stato ritrovato da solo nella barca che l’attrice aveva
noleggiato per trascorrere un pomeriggio sul lago Piru, in
California. Nello specifico, Josey, ritrovato ancora addormentato e
con addosso un giubbotto di salvataggio, avrebbe raccontato agli
investigatori che lui e sua madre sarebbero andati a nuotare e che
lei non sarebbe tornata sulla barca. La borsa e il portafoglio di
Rivera sono stati recuperati sulla barca e la sua Mercedes G Wagon
nera nel parcheggio, motivo per cui è stata prontamente esclusa
l’ipotesi di un allontanamento volontario.
8. Il corpo dell’attrice è
stato ritrovato dopo alcuni giorni. Il giorno successivo
all’incidente, la donna è stata dichiarata presumibilmente morta
per annegamento dalle autorità competenti. Il corpo, infine, è stato poi
rinvenuto quattro giorni più tardi, il 13 luglio venendo così
dichiarata morta all’età di 33 anni. Per una macabra coincidenza,
il 13 luglio di quell’anno, il 2020, era anche il settimo
anniversario dalla scomparsa di Cory Montheit,
collega dell’attrice in Glee.
9. Le cause della morte sono
ancora incerte. L’autopsia ha in seguito specificato che
Rivera soffriva di vertigini, che peggioravano quando era in acqua.
Naya recentemente aveva però sofferto di un’infezione al seno e nel
suo sistema sono state trovate piccole quantità di diazepam
(farmaco anti-ansia) e fentermina (soppressore dell’appetito)
regolarmente prescritte dal medico alla star. Il rapporto specifica
però che nessuna di queste condizioni ha causato la morte
dell’attrice, le quali sarebbero invece da ricercare in altri
possibili pericoli, come le correnti o la variazione di profondità
dell’acqua.
Naya Rivera: il funerale dell’attrice
10. È stato organizzato un
funerale privato. Per l’attrice sono stati organizzati dei
funerali privati, a cui hanno potuto partecipare i famigliari e
alcuni amici e colleghi dell’attrice. In seguito, la Naya è stata
sepolta il 24 luglio al Forest Lawn Memorial Park di Hollywood
Hills, Los Angeles. A distanza di un anno dall’incidente, Ryan
Dorsey ha poi ricordato l’attrice, e come lui anche altri membri
del cast di Glee hanno continuato a rendere omaggio alla
collega scomparsa.
A quasi 30 anni dalla
loro prima rovinosa sconfitta contro un trio di ragazzini (e uno
zombie buono),
le Sorelle Sanderson sono pronte a
terrorizzare di nuovo la notte di Halloween a Salem, mentre
Hocus Pocus 2arriva su
Disney+ il 30 settembre. Sequel diretto del film del 1993,
divenuto ormai culto in tutto il mondo e campione di ascolti tra le
reti via cavo ogni sera di Halloween, questo film vede il ritorno
del frizzante trio di streghe, formato da Winifred, Mary e Sarah,
che sono di nuovo interpretate da Bette Midler, Kathy
Najimy e Sarah Jessica Parker.
Cosa racconta Hocus Pocus 2
In Hocus Pocus
2, durante la notte di Halloween, in cui il confine tra
mondo dei morti e mondo dei vivi si assottiglia, tre amiche che si
dilettano di magia giocano a fare un incantesimo che avrà dei
risvolti incredibili. Dopotutto siamo a Salem, e qui non si scherza
con la magia! Ingannate da qualcuno che credevano un amico, le tre
amiche rievocano
le Sorelle Sanderson, che tornano nel mondo
dei vivi affamate di anime di bambini.
L’effetto
nostalgia colpisce ancora e anche Hocus Pocus
2, come accaduto per altri franchise, diventa un modo,
forse non troppo condivisibile, di ri-raccontare la storia di
origine delle tre protagoniste. Amate dai fan perché tremende,
simpatiche e tanto cattive, seppure goffe e litigiose,
Winnie, Mary e Sarah hanno, con questo secondo
film, la possibilità di redimersi e di mostrare una parte di sé che
le rende un po’ meno cattive e un po’ più comprensibili nella loro
mania di “mangiare bambini”. È una operazione di ri-narrazione non
estranea agli ultimi anni che la Disney sta operando
sistematicamente su molti dei suoi personaggi storici, a partire da
Crudelia e Malefica (nomen
omen, ma tanto’è). E così anche
le Sorelle Sanderson non sono più delle
streghe malefiche mangia-bambini, ma delle giovani donne
maltrattate da una cittadina conservatrice e ottusa, giovani donne
che nella magia hanno trovato il loro riparo e la loro ragione di
vita.
La rinuncia alla
“cattiveria”
Hocus Pocus
2 perde dunque tutto il fascino che esercitava il primo
film, nel portarci irrimediabilmente dalla parte del cattivo,
facendo simpatizzare lo spettatore per queste tre bisbetiche e
bizzarre streghe. Nel film del 2022 tutto è ragionevole,
condiscendente, le ragazzine sono in grado di raggirare le streghe,
che a loro volta sembrano ancora più caricature di se stesse, pur
se mantengono la deliziosa abitudine al canto e al
ballo.
Ovvio, il film si
impegna a lanciare messaggi di conciliazione, di amore e
fratellanza, lo fa con grande convinzione e con una certa dose di
buonsenso, rimanendo sempre credibile e non scivolando mai nella
direzione del “manifesto”, tuttavia è chiaro che realizzare film
“cattivi” , per quanto possa essere stato cattivo il primo
Hocus Pocus, non è più interesse di nessuna grande
casa di produzione.
Il risultato è un film che
si regge sul divertito ritorno di Midler, Najimy e
Parker nei panni svolazzanti delle Sorelle Sanderson, alle prese con una
notorietà che non sono in grado di gestire ma che tutto sommato fa
loro piacere. E lo spettatore affezionato all’originale si diverte
con loro, ma rinuncia completamente a quel briciolo ruvido e
prezioso di cattiveria che albergava nella prima storia e che qui
viene sacrificato sull’altare della redenzione.
Secondo quanto apprendiamo da
Deadline, Seth Rogen sta attualmente sviluppando un
nuovo film della Walt Disney Pictures incentrato
su Figment, il piccolo drago viola che è
stato a lungo la mascotte del parco a tema per l’Epcot’s
Imagination Pavilion a Orlando. Seth Rogen produrrà il film con la sua
società di produzione Point Grey. Figment è stato
creato nel 1983 dagli Imagineers della Walt DisneyTony Baxter e Steve Kirk. Descritta come
l’incarnazione del processo di immaginazione, la mascotte ha fatto
il suo debutto nel padiglione Journey Into Imagination dell’Epcot
Center.
Il progetto senza titolo sarà scritto da Dan Hernandez e
Benji Samit, noti soprattutto per il loro lavoro
su Detective
Pikachu e LaAddams
Family 2. Insieme a Seth Rogen, nel team troviamo anche i suoi
collaboratori di lunga data Evan Goldberg e James
Weaver di Point Grey, che si occuperanno della
produzione.
Questo segna l’ultima
collaborazione di Seth Rogen con la Disney dopo aver
precedentemente prestato la sua voce al personaggio preferito dai
fan di Pumbaa nel film di Jon Favreau del 2019 Il re
leone e più recentemente nel film
Disney+Chip ‘n
Dale: Rescue Rangers. L’attore è destinato a
riprendere il ruolo di Pumbaa nel prossimo prequel Mufasa:
Il re leone.
La scomparsa di
William Hurt ha lasciato un vuoto nel roster di
attori del Marvel Cinematic Universe, la sua
ultima comparsa è stata quella in Black Widow prima che le sue condizioni
peggiorassero.La sua morte ha colpito Hollywood in
quanto l’attore dotato di enorme talento e presenza scenica non è
facile da sostituire, anche se sembra che i Marvel Studios non abbiano ancora finito con
il generale “Thunderbolt” Ross.
Con un film chiamato Thunderbolts all’orizzonte,
la possibilità che lo studios opti per un recasting non sorprenderà
troppo, soprattutto perché tutti i segnali indicano che i Marvel Studios potrebbero
introdurre Red Hulk in un futuro non troppo lontano.Ora, lo scooper Jeff Sneider (che ha un
curriculum imprevedibile) sta affermando che la leggenda diStar
Wars e Indiana
JonesHarrison
Ford sia la prima scelta dei Marvel Studios per interpretare
Ross in Thunderbolts. Si
dice che lo studio abbia preso in considerazione l’idea di rendere
noto il suo coinvolgimento nel progetto al D23, ma non ha voluto
mettere in ombra la sua presenza all’evento per
pubblicizzare Indiana
Jones 5.
Se è vero, questo è un
enorme ingresso e potrebbe significare che
Harrison Ford potrebbe presto diventare
Hulk nel MCU.C’erano state
speculazioni sul fatto che Thunderbolts potesse
rivelare che Ross era morto, con la squadra chiamata in suo
onore. Tuttavia, ha probabilmente più senso riformulare
l’antagonista, soprattutto perché c’è ancora così tanto da fare con
il personaggio.
Mentre Hurt ha offerto un
ritratto memorabile del generale in The
Incredible
Hulk, Captain
America: Civil
War, Avengers:
Infinity Ware Black Widow, il
personaggio ha giocato un ruolo abbastanza piccolo nel MCU e questa cosa permetterebbe
comunque di apportare un recasting senza troppi problemi. Solo il
tempo dirà se questa voce è vera, ma siamo decisamente incuriositi
di scoprirlo. Thunderbolts uscirà
nelle sale il 26 luglio 2024.
Mentre ci avviciniamo
all’attesissima premiere di Werewolf
By Night su Disney+, i Marvel Studios hanno presentato
alcune nuove foto promozionali che mettono in luce tre dei
personaggi principali. Le immagini ci danno un’altra occhiata
a Gael Garcia Bernal nei panni del
pre-licantropo Jack Russell, Laura
Donnelly nei panni di Elsa Bloodstone e Harriet
Sansom Harris nei panni della cacciatrice di mostri e
vedova di Ulysses Bloodstone, Verusa.
Sebbene i critici siano ancora
soggetti all’embargo dalla condivisione delle loro recensioni, i
partecipanti al recente Fantastic Fest sono stati
autorizzati a pubblicare i loro verdetti e lo speciale è
attualmente al 100% su Rotten Tomatoes con nove recensioni contate.
A detta di tutti,
Werewolf By Night non lesina sul sangue, e
il regista Michael Giacchino ha recentemente rivelato che in realtà
si aspettava di essere colpito con una valutazione su un
divieto.
“Avevamo sempre pensato che
sarebbe stato TV-MA, ma non sono sempre stato coinvolto in ciò che
stava accadendo da quella parte in termini di ascolti e tutto il
resto”, ha detto Giacchnio a The Hollywood
Reporter quando gli è stato chiesto come Werewolf
By Night fosse riuscito a garantire una valutazione
TV-14. “Ma sono sicuro che hai assolutamente ragione
sul fatto che il bianco e nero ci abbia aiutato a mantenerci entro
un certo intervallo”.
Werewolf by
Night è un l’annunciato speciale televisivo diretto
da Michael Giacchino e scritto da
Heather Quinn e Peter Cameron per il servizio di
streaming Disney+, basato
sull’omonimo personaggio della Marvel Comics. È destinata a
essere la prima presentazione speciale dei Marvel
Studios nel Marvel Cinematic
Universe (MCU), condividendo
la continuità con i film del franchise.
L’episodio della scorsa settimana
de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere si è concluso con Galadriel,
Halbrand e i Númenóreani che salpano per la Terra di Mezzo per
venire in aiuto del popolo delle Terre del Sud, ma
arriveranno in tempo? Prime Video ha ora condiviso una clip ricca di
azione del nuovo episodio di venerdì e trova Bronwyn e i
Southlander sotto assedio da Adar e dal suo esercito. Vediamo
Arondir eliminare alcuni Orchi prima di trovarsi faccia a faccia
con un imponente capotribù, che procede a sballottare l’Elfo come
una bambola di pezza.
Di maggiore interesse sono le nuove
foto promozionali, alcune delle quali contengono spoiler piuttosto significativi
. Non c’è niente di troppo importante (sapevamo
che prima o poi l’avremmo visto, dopotutto), ma se preferisci non
sapere come si conclude l’episodio, glieli perderemmo! Dai
un’occhiata all’anteprima qui sotto e alle immagini e tieni
d’occhio i nostri riepiloghi a tarda notte dopo la messa in onda
dell’episodio.
Still not over how much I love Miriel’s elaborate helm, and
judging from these stills we’re going to have a Southlands focused
episode this Friday! pic.twitter.com/JK9Nf7YMo3
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
è uscito il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è
attivo il servizio. La serie de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
ha riunito un cast enorme, che include: Robert Aramayo,
Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge, Morfydd Clark, Ismael
Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella Kavenagh, Joseph Mawle, Tyroe
Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards, Dylan Smith , Charlie
Vickers e Daniel Weyman.
La serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere è scritta da J.D. Payne e Patrick
McKay. Inoltre, Bryan Cogman di Game of
Thrones ha firmato come produttore consulente del
progetto con J.A. Bayona che ha diretto più
episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team
creativo completo dello show sarà composto da: i produttori
esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo
della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo
scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e
produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore
esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il
produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e
consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche
produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris
Newman è co-produttore.
Alcune nuove foto di Black
Panther: Wakanda Forever sono
apparse su Twitter, offrendo un nuovo entusiasmante sguardo a ciò
che accadrà nell’attesissimo sequel. Per
cominciare, nelle nuove fotovediamo Riri Williams (Dominique
Thorne) in visita a Wakanda, confortata da Nakia (Lupita
Nyong’o) e l’incontro con la regina Ramonda (Angela
Bassett). Non c’è ancora alcun segno della sua
armatura come Ironheart, anche se supponiamo che sia una
rivelazione che i Marvel Studios probabilmente stanno
preservando per il prossimo trailer.
Nelle altre foto possiamo
anche vedere Winston Duke nei panni di M’Baku pronto a combattere e
Nakia apparentemente nel suo abito cerimoniale per il funerale di
T’Challa. Michaela Coel è anche messa in luce
come Aneka, un angelo di mezzanotte che è tra i combattenti più
d’élite di Wakdanda. Infine, vediamo il regista Ryan Coogler
sul set che istruisce i vari membri della Dora Milaje. Tutto
ciò che vediamo qui sembra fantastico e speriamo che questo nuovo
sguardo al sequel di Black
Panthersignifichi che un altro
trailer è proprio dietro l’angolo. Dai
un’occhiata a queste nuove foto di Black
Panther: Wakanda Forever di seguito
e resta sintonizzato per gli aggiornamenti sul film man mano che
arriveranno!
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I dettagli ufficiali della trama
sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del
MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
I Marvel Studios hanno lentamente
iniziato a portare mutanti nell’MCU, con Ms. Marvel e
Namor the Submariner come i primi personaggi confermati con il gene
X. Mentre Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) ha abbracciato le sue abilità magiche negli
ultimi anni, molti fan rimangono convinti che le sue abilità
mutanti latenti siano state in qualche modo attivate dalla Gemma
della Mente. Ciò avrebbe senso, in particolare se il piano è
quello di adattare alla fine il fumetto House of
M e quel famigerato momento “No More Mutants”
dei fumetti.
Variety ha recentemente
incontrato Elizabeth Olsen e le ha dato la notizia che
Wolverine di
Hugh Jackman apparirà in Deadpool
3. Chiaramente entusiasta di questo
sviluppo, la star di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia avrebbe
continuato a condividere il suo interesse per
Scarlet Witch che condivideva lo schermo con gli
X-Men. “Non lo so. Penso che se ogni volta che
introduciamo X-Men – immagino che Wolverine sia un X-Men, giusto?
Voglio dire, sarebbe bello lavorare con molte di quelle persone del
franchise di X-Men, “ ha rivelato la Olsen nel video qui
sotto. “Penso che [Michael] Fassbender [Magneto sia] mio
padre in qualche mondo? Sarebbe [fresco]”.
Sarebbe difficile per
Magneto essere riconnesso all’MCU come padre di
Wanda Maximoff, ma di certo non è impossibile. Farlo
manipolando i suoi poteri per promuovere la sua causa potrebbe
essere una direzione molto interessante in cui portare la prossima
Saga, in particolare se passeremo più tempo con la Scarlet Witch
della Olsen.
Nonostante la sua apparente
scomparsa nel sequel di Doctor
Strange, i Marvel Studios hanno a malapena
scalfito la superficie del potenziale di Wanda. Un’altra
probabile trama da cui potrebbero prendere in prestito pesantemente
è Avengers: The Children’s
Crusader .
Shawn Levy
dirigerà Deadpool
3. Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux.
Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel
cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh
Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz
in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di
Morena Baccarin come Vanessa e T.J.
Miller come Weasel. Paul Wernick e
Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È
una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è
un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo
molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.”Deadpool
3 uscirà il 6 settembre 2024.
Deadline ha confermato che la
serie Disney di sei episodi della Marvel, Armor
Wars, sarà ora trasformata in un film.
Don Cheadle dovrebbe riprendere il ruolo del
colonnello James Rhodes, alias War Machine. Yassir
Lester, che era già a bordo della serie come
sceneggiatore, rimane nel progetto nella stessa veste.
La serie è stata annunciata per la prima volta durante il Disney Investor Day nel dicembre
2020.
Al momento non c’è nessun regista
collegato al progetto né nessun dettaglio in merito a quando il
film uscirà nel continuum del Marvel Cinematic Universe
2023-2025.
La storia di Armor Wars ha
attraversato Iron Man (Vol. 1) dal n. 225 (dicembre 1987) al n. 231
(giugno 1988), è stata scritta da David Michelinie
e Bob Layton con i disegni di Mark
Bright. Nella serie, soprannominata anche “The Stark
Wars”, Iron Man incontra lo Spymaster, che ruba la tecnologia
Stark. Iron Man si scontra anche con Force, che imposta la trama di
“Armor Wars” nei seguenti numeri.
Il primo trailer internazionale di
Bones and All il film di Luca
Guadagnino, vincitore del Leone d’argento alla regia e del
Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a
Taylor Russell alla
79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il
film è diretto da Luca Guadagnino e scritto da
David Kajganich, che ha collaborato con il regista
in Suspiria e A Bigger
Splash, è un adattamento del romanzo di Camille
DeAngelis “Bones & All” (“Fino all’osso”), edito in Italia da
Panini Books. Nel cast Taylor Russell, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg,
André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper,
Jake Horowitz e Mark Rylance.
Un film prodotto dalla Frenesy Film
Company e Per Capita Productions con The Apartment Pictures –
società del gruppo Fremantle, Memo Films, 3 Marys Entertainment,
Elafilm e Tenderstories. In co-produzione con Vision Distribution
in collaborazione con SKY.
Prodotto da Luca Guadagnino,
Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi
d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e
Timothée Chalamet.
I produttori esecutivi del film sono
Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani.
I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment
Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment,
Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis
e Piace. Vision Distribution distribuirà il film in Italia mentre
MGM ha acquisito i diritti per la distribuzione internazionale.
Affermatasi come una delle trilogie
comiche di maggior successo degli ultimi anni, quella di Una notte da leoni ha
dato vita a personaggi e situazioni entrate di diritto
nell’immaginario comune. Dopo il primo film uscito nel 2009, e
Una notte da leoni 2
nel 2011, nel 2013 è infine arrivato al cinema l’ultimo capitolo,
Una notte da leoni 3 (qui la recensione). Nuovamente
scritto e diretto dal regista Todd Phillips,
recentemente affermatosi grazie a Joker, questo riporta
sul grande schermo l’improbabile trio di protagonisti, come anche
diversi altri personaggi noti, per un’ultima avventura che regala
ancora una volta tanta comicità e intrattenimento.
Sin dagli ottimi risultati del primo
film era infatti già certo che questo si sarebbe trasformato in una
trilogia. Per l’ultimo capitolo, però, il regista dichiarò di
essersi basato su un modello di racconto totalmente diverso da
quello precedente. Nel tentativo di dare una conclusione definitiva
alla storia di Phil, Stu e Alan, egli espresse infatti il desiderio
di portare in scena un tipo di avventura diversa, che mantenesse lo
spirito della trilogia pur senza ricalcare in modo banale quanto
già narrato. Girato tra Los Angeles, Nogales e Las Vegas, il film
prese così forma, garantendo un finale esplosivo capace di
accontentare tutti i fan.
Anche Una notte da leoni 3
si affermò come un buon successo, pur se lievemente inferiore
rispetto ai suoi predecessori. Realizzato con un budget di circa
103 milioni di dollari, il film arrivò ad un incassarne globalmente
351. Tale risultato gli ha inoltre permesso di diventare uno dei
titoli dal maggior guadagno del suo anno. Prima di intraprendere
una visione di questo, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità legate a tale titolo. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare dettagli legati alla
trama, al cast e alle
piattaforme streaming dove poter ritrovare il
film.
Una notte da leoni 3: la
trama del film
La vicenda del film si svolge a due
anni dagli eventi del precedente film. Leslie
Chow, sfruttando una rivolta nel carcere di massima
sicurezza in cui si trova, riesce finalmente ad evadere. Nel
frattempo, negli Stati Uniti Alan continua a
cacciarsi continuamente nei guai, e dopo l’ennesimo disastro
finisce con il causare un attacco di cuore al padre
Sid. Dopo il funerale, il cognato
Doug rivelerà agli amici Phil e
Stu che Alan non prende più da tempo le proprie
medicine, con la conseguenza di essere totalmente fuori controllo.
La famiglia è dunque decisa a farlo ricoverare in un istituto
psicoterapeutico, ma per riuscirvi ha bisogno proprio di Phil e
Stu. Questi sono infatti gli unici di cui Alan si fidi veramente, e
solo loro possono riuscire a condurlo verso l’istituto in
Arizona.
Nel corso del viaggio, però, il
minivan su cui viaggiano viene speronato da un camion, e i quattro
amici vengono presi in ostaggio. Questi fanno così la conoscenza
del pericoloso boss criminale Marshall, il quale
gli rivela che Leslie Chow ha sottratto loro la metà di un carico
di lingotti d’oro del valore di 42 milioni di dollari Sapendo che
Alan è l’unico ad aver interagito in diverse occasioni con Chow,
Marshall decide di tenere con sé Doug finché gli altri tre non gli
riporteranno il suo tesoro e il ladro. Ha così inizio una nuova
rocambolesca avventura, nella disperata ricerca di una personalità
come Chow quanto mai imprevedibile e imprendibile. Questa sarà
inoltre l’occasione per Alan di dimostrare il proprio valore.
Una notte da leoni 3: il
cast del film
Protagonisti del film nei panni di
Phil, Stu ed Alan sono ancora una volta gli attori Bradley Cooper, Ed
Helms e Zach
Galifianakis. I tre, tuttavia, erano inizialmente
restii a prendere parte ad un nuovo capitolo della trilogia,
sostenendo che questa avesse perso la propria originalità.
Accettarono però infine con la promessa che non vi sarebbe mai
stato un quarto capitolo. Per riprendere i loro personaggi,
inoltre, vennero pagati 15 milioni di dollari a testa. Questo terzo
è in seguito stato definito come loro il meno apprezzato film della
trilogia. Galifianakis, inoltre, in quel periodo aveva perso molto
peso, divenendo quasi irriconoscibile rispetto ai precedenti due
film. Per poter essere più simile all’Alan fino a quel momento
conosciuto, egli fu così costretto a portare del trucco
prostetico.
Anche Helms ebbe diversi problemi
nel riprendere il proprio ruolo, essendo impegnato anche nelle
riprese della sit-com TheOffice. L’attore finì
con il doversi prendere una pausa da questa per poter girare il
film. L’attore Ken Jeong, divenuto ormai una
celebrità, ricopre qui nuovamente il ruolo di Leslie Chow. Il suo
personaggio, originariamente, sarebbe dovuto comparire soltanto nel
primo film. Il grande apprezzamento nei confronti di questo spinse
però ad includerlo anche nei successivi capitoli. Nel film sono poi
presenti gli attori Justin Bartha nei panni di
Doug, e Jeffrey Tambor in quelli di Sid Garner,
padre di Alan. John Goodman dà
invece vita allo spietato criminale Marshall, mentre Melissa
McCarthy è Cassie, la proprietaria di un banco dei
pegni. Heather Graham,
infine, riprende il ruolo di Jade.
Una notte da leoni 3: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Una notte da leoni 3 grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play,
Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 29
settembre alle ore 21:10 sul canale
TwentySeven.
Dal riconosciuto autore
James Gray, Armageddon
Time è una storia di crescita profondamente personale
che affronta le vicende di una famiglia disperatamente impegnata
nella ricerca di un’affermazione che ha coinvolto un’intera
generazione, il Sogno Americano. Il film è interpretato da un cast
di grandi artisti, come
Anne Hathaway, Jeremy Strong,
Anthony Hopkins. Il film sarà presentato alla
Festa del Cinema di Roma, in collaborazione
con Alice nella città.
Andrew Dominik non è il primo regista a
parlare di Marilyn Monroe e Blonde
non può essere definito fino in fondo un biopic. Il
film Netflixsi basa
sull’omonimo romanzo semi-immaginario di Joyce Carol
Oates e si muove tra fatti reali e rappresentazioni
fantasiose. Il lungometraggio esplora la vita di Marilyn
Monroe (interpretata da Ana de Armas) attraverso un viaggio
favolistico: dall’infanzia travagliata alla morte prematura. Il
film si concentra soprattutto sulla vita privata di
Monroe, mostrando la persona che si cela dietro al
celebre personaggio (e allo pseudonimo): Norma
Jean, i suoi affetti, le gravidanze, gli aspetti più
profondi dei suoi matrimoni e della sua carriera. Nonostante
Dominik abbia cambiato molti dettagli reali
ai fini della narrazione, Blondefa luce su alcuni
aspetti dell’attrice che, fino ad oggi, erano rimasti
inesplorati.
Blonde confonde
continuamente i confini tra realtà e immaginazione: ma cosa di
quanto viene mostrato è accaduto realmente e cosa è stato inventato
ai fini della rappresentazione?
Marilyn Monroe pensava davvero che
suo padre fosse Clark Gable: VERO
Uno dei temi principali
di Blonde è il disperato desiderio di
Marilyn di incontrare il vero padre. All’inizio
del film, la madre di
Marilyn (Julianne Nicholson)
mostra alla figlia una foto di Clark Gable e la
convince che sia lui il suo vero papà. Per quanto assurdo, si
tratta di un fatto realmente accaduto: Norma Jean ha creduto
per buona parte della sua vita che il famoso attore fosse suo
padre. Sicuramente, nella realtà il disincanto è durato meno che in
Blonde. Fatto
curioso: Monroe e
Gable si sono realmente incontrati e hanno
lavorato come co-protagonisti nel film del 1961 Glispostati (per entrambi l’ultimo lungometraggio prima
di morire).
Marilyn ha avuto una relazione
poliamorosa: FALSO
In Blonde,
da giovane Marilyn ha una relazione
poliamorosa con gli attori Charles Chaplin Jr.
(detto Cass) e Edward G. Robinson
Jr. (Eddy). Non appena la notizia inizia a fare
scalpore, lo studio che si occupa di lei
spinge Marilyn a troncare i rapporti con
i due ragazzi, portando alla fine della relazione. Nella realtà le
cose sono andate diversamente: anche se sembra
che Monroe abbia avuto delle storie con
entrambi gli attori, non si è mai parlato di un ménage
à trois.
Probabilmente Dominik ha scelto di
includere questa trama nel film perché era già presente nel romanzo
originale Blonde. In ogni caso, il regista ha
fatto la scelta giusta: il trio è incredibile sullo schermo.
Marilyn Monroe è rimasta incinta
più volte: INCORRETTO
Un altro tema centrale di
Blonde sono
le gravidanze travagliate di Marilyn Monroe. Non
tutte quelle rappresentate sono però reali: non è certo ad esempio
che Norma fosse incinta nel 1953. Al contrario,
sono reali la gravidanza e l’aborto di
Monroe avvenuti durante il suo matrimonio con
il drammaturgo Arthur Miller (Adrien
Brody), anche se in Blonde le
circostanze e sono sicuramente state modificate.
Joe DiMaggio era violento nei confronti
di Marilyn Monroe: VERO
Blonde
porta sullo schermo il matrimonio di Marilyn
con la leggenda del baseball Joe DiMaggio. Nel
film, l’attore appare come un soggetto
violento e irascibile e, purtroppo, l’uomo reale non differisce
dalla rappresentazione. Nella realtà, Monroe e
DiMaggio (Bobby
Cannavale) hanno avuto un matrimonio breve e
tumultuoso. Fedele è anche l’episodio legato alla scena del vestito
bianco di Quando la moglie è in vacanza, per cui
DiMaggio è andato su tutte le furie.
Successivamente a questo fatto, Monroe ha
chiesto il divorzio e, dopo soli nove mesi di matrimonio, i due si
sono lasciati.
Arthur Miller ha scritto di Marilyn
Monroe: VERO
In Blonde, Marilyn scopre
che il suo terzo marito, il drammaturgo Arthur
Miller, ha scritto di lei in una delle sue opere.
Nonostante le richieste dell’attrice di tenerla fuori dal suo
lavoro, Miller riporta addirittura una loro
conversazione parola per parola. Questo fatto crea una frattura
nella coppia. Il dettaglio sul matrimonio riportato nel film è
vero: Miller inserisce il personaggio di
Marilyn nel suo lavoro anche anni dopo
il divorzio. Inoltre, il drammaturgo ha scritto la sceneggiatura de
Gli spostati, l’ultimo film in cui ha
recitato Monroe. Nel lungometraggio, il
personaggio di Roslyn presenta tratti molto
simili alla sua interprete Marilyn.
Era difficile lavorare con Marilyn
sul set: VERO
In
Blonde, Marilyn appare
come un’attrice difficile sul set, che fa impazzire la troupe tra
attacchi di panico e sfuriate. Purtroppo, anche questo è un aspetto
reale di Marilyn Monroe. Anche a causa delle sue
dipendenze da farmaci e psicofarmaci, Monroe
spesso arrivava in ritardo, si assentava ed era poco collaborativa.
Quanto detto vale soprattutto per il film Il principe e la
ballerina: come possiamo notare
in Blonde, Marilyn ha
fatto molta fatica a lavorare con Laurence
Olivier.
Marilyn Monroe ha davvero avuto una
storia con il presidente Kennedy?
Verso la fine di
Blonde, Marilyn viene
condotta dai servizi segreti per incontrare il presidente
John F. Kennedy. Nel film, i due hanno uno
squallido rapporto sessuale, totalmente privo di sentimento o
rispetto nei confronti di Monroe. La presunta
relazione tra Marilyn Monroe e il presidente
Kennedy è forse uno dei dettagli più appariscenti
della vita dell’attrice, in primis per la famosa esibizione del
1962 “Happy Birthday Mr. President“.
Indubbiamente, Monroe e
Kennedy hanno avuto una connessione nella vita
reale, ma si sa poco delle dinamiche tra i due. Il presidente era
realmente irrispettoso nei confronti
di Marilyn? Questo aspetto di
Blonde è difficile da verificare: al tempo, i
dettagli sulla presunta relazione tra Monroe
e Kennedy sono stati ben oscurati.
Approdato sulla piattaforma
streaming statunitense il 21 settembre, il
profumiere è un thriller diretto dal regista tedesco Nils
Willbrandt. Il soggetto è tratto dal bestseller Profumo. La storia di un
assassino, romanzo di Patrick Suskind del 1985. Già una
pellicola prima de Il profumiere aveva portato
questa storia sul grande schermo: si tratta di Profumo- storia di
un assassino, film del 2006 diretto da Tom Tykwer, con
Dustin Hoffman ed
Alan Rickman. Nel cast del recente adattamento Netflix ritroviamo invece i tedeschi Emilia Schule,
Ludwig Simon e l’austriaco Robert Finster.
La ricerca di un profumo
d’amore
“questa storia ha inizio nell’oscurità, parla di bellezza e
parla di ferocia, della ricerca della felicità e del costo per
averla”
Con quest’incipit, la voce narrante
apre il sipario de Il profumiere. Una giovane
detective viene trasferita in una nuova stazione di polizia, dove
sembra aver trovato la felicità e l’amore in un suo collega. Il
loro però è un rapporto debole, essendo lui sempre sospinto verso
la sua vecchia vita con l’ex moglie ed i figli.
Parallelamente, due serial killer
continuano a mietere vittime: si tratta di giovani donne
brutalmente uccise ed a cui vengono estratte le ghiandole
sudoripare. Il profumiere Dorian, con l’ausilio della sua aiutante
Rex, vuole realizzare un profumo che induca all’amore, un profumo
nato dall’odore umano. Queste due storie sono destinate ad
incrociarsi: la detective userà uno dei profumi di Dorian per
mantenere con sé il suo amato, per poi chiedere aiuto al profumiere
per poter sentire nuovamente gli odori. Avendo perso l’olfatto
all’età di sette anni successivamente ad un grave raffreddore, lei
brama di riacquistare la facoltà di sentire i profumi del
mondo.
Dorian, il profumiere
Il profumiere: un film che parla ai
sensi
Il profumiere è in
sé un film molto interessante da vedere, da un’esperienza visiva
differente da molte altre pellicole. Pur avendo una trama molto
semplice, ed in alcuni tratti neanche sviluppata al massimo, il
film garantisce allo spettatore una serie di emozioni che vanno al
di la della mera vicenda. La stessa voce narrativa svolge un
duplice compito: oltre che accompagnare il pubblico nel corso delle
vicende, lo indirizza verso tutte delle riflessioni e sensazioni,
specialmente riguardo, ovviamente, gli odori. La percezione del
mondo attraverso l’olfatto diventa il centro dell’esperienza
sensoriale che è questo film: l’importanza che i profumi hanno sia
per la detective, che impara solo ora a conoscerli, sia per Dorian,
il quale collega il sentimento dell’amore ad un profumo inebriante
e misterioso che vuole scoprire.
Questo sentirsi avvolgersi nel film
però, non avviene solamente attraverso il profumo. Ne il
profumiere si ha un interessante utilizzo di primi piani
che mettono maggiormente in contatto lo spettatore con lo stato
d’animo dei personaggi. A questo si unisce anche uno scarso
utilizzo di sottofondi musicali: nel silenzio, tutto il focus è sui
protagonisti e sulle loro emozioni. Anche nei momenti in cui è
presente un background musicale, vengono utilizzati brani classici
e soffusi.
“L’amor che move il sole e l’altre
stelle”
Pur non essendo il sommo poeta
coinvolto in alcun modo ne Il profumiere, questa
citazione del canto XXXIII del Paradiso sembra esprimere alla
perfezione una delle tematiche chiave del film: cosa si sarebbe
disposti a fare per amore? Quale grande forza può esercitare
l’amore sulle scelte di una persona? I due protagonisti del film
dimostrano in più occasioni di voler sacrificare quasi tutto per
esso. La detective finisce per usare costantemente il profumo di
Dorian per mantenere il suo amato, aggrappandosi all’illusione che
i suoi siano sentimenti autentici. Il profumiere invece, non
essendo mai stato realmente amato da nessuno, rincorre questo
sentimento da tutta la vita, con la convinzione che un profumo
possa portare le altre persone ad amarlo.
Un racconto dai tratti
irrealistici
Un occhio più critico e più
razionale potrebbe facilmente andare a riscontrare ne Il
profumiere delle incongruenze nella stessa vicenda. Prima
di tutto il profumo viene trasformato in una sorta di pozione che
può influenzare le scelte e le azioni degli esseri umani. Ad ogni
modo, è facile comprendere la necessità di questa sorta di elemento
magico, il quale diviene effettivamente il fulcro del film. Più
illogico risulta essere il rapporto che si instaura tra la
detective e Dorian: pur avendo moltissime occasioni per arrestare
questo pericoloso serial killer, lei lo mantiene libero ed
addirittura si rivolge a lui per curare il suo olfatto.