Un’ombra negli
occhi è un
film storico-drammaticoNetflix
in grado di spiccare tra i tanti che
parlano di guerra. Il regista Ole Bornedal
sceglie di raccontare un episodio realmente accaduto durante la
Seconda Guerra Mondiale nella sua terra, la
Danimarca. Così facendo, colpisce nel segno: la sua opera è
tanto vera quanto profonda e struggente, un pugno nello stomaco per
i temi trattati e una perla rara a livello di immagini e
recitazione.
Un’ombra negli occhi: la storia
vera dell’attentato alla Shell House
Il film prende spunto da un evento
realmente accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1945, la
Royal Air Force decide di attaccare la Shell
House di Copenaghen, sede della Gestapo e luogo di torture nei
confronti delle spie e dei disertori. Durante l’attacco aereo, un
errore delle forze britanniche fa si che parte dei bombardamenti
vengano diretta ad una scuola elementare: lo sbaglio causa la morte
di 125 civili, tra cui 86 bambini.
In Un’ombra negli
occhi vengono raccontate le vicende di alcune persone
coinvolte nell’attacco: un bambino rimasto traumatizzato dopo aver
assistito ad un bombardamento, una bimba che ha visto l’uccisione
di una spia in mezzo alla strada, una suora che non riesce a
trovare la forza di credere, un giovane poliziotto della Gestapo
disconosciuto dalla famiglia. Non i casi estremi, i soldati o gli
internati, ma persone che potrebbero essere chiunque e che, a causa
della guerra, sono impossibilitate a vivere serenamente.
Vite stravolte
In Un’ombra negli
occhi vengono toccati tanti temi profondi, ma il filo
conduttore del film è un concetto semplice quanto brutale: la
guerra arriva e, qualsiasi momento tu stia vivendo, chiunque tu
sia, invade ogni aspetto dell’esistenza. L’inizio del film
esplicita bene l’idea: le immagini sono allegre, campi lunghi
raffiguranti la campagna danese si alternano a scene allegre di una
famiglia in festa. Un bambino fischiettante sta pedalando in
bicicletta. Poco lontano, una macchina percorre le strade di
provincia quando, improvvisamente un aereo lancia una bomba
sull’auto, uccidendo la famiglia all’interno. L’idea è che anche
nei luoghi più desolati, anche negli attimi di pace, non è
possibile abbassare la guardia se si è in guerra.
La fede, l’infanzia e
l’amore sommersi dalla guerra
I protagonisti del film sono almeno
cinque. Tre di questi sono dei bambini che devono giostrare i
propri sentimenti tra l’infanzia e la guerra: la spensieratezza non
può esistere fino in fondo. Non mancano gli attimi gioiosi, ma sono
dei piccoli sprazzi nel generale clima di tensione del conflitto.
Gli altri due protagonisti sono una novizia e un nazista. Entrambi
molto giovani, faticano a costruire il proprio futuro nel contesto
della guerra: Teresa perde la fede e Frederik è
sommerso dai sensi di colpa.
Come se non bastasse la tensione del
mondo circostante, la vita dei protagonisti di Un’ombra
negli occhi – e quella delle persone attorno a loro –
è messa a repentaglio dall’attacco alla scuola. Come le bombe e le
macerie fanno con i personaggi del film, la guerra schiaccia e
sacrifica in maniera casuale e spesso erronea soggetti innocenti
per un ”bene più grande”. E cosa c’è di più innocente dei bambini,
delle suore e degli innamorati?
Cast, musiche e immagini a regola
d’arte in Un’ombra negli occhi
Il film è realmente una calamita per
lo spettatore. A partire dai titoli di testa fino a quelli di coda,
tutto è curato nei minimi dettagli per coinvolgere ed emozionare.
Realtà e finzione drammatica si mescolano perfettamente per elevare
ed esaltare i fatti storici. In tutto ciò, le musiche e il sonoro
sono essenziali a far funzionare Un’ombra negli
occhi: motivetti infantili e musica classica permettono
alle immagini di danzare davanti agli occhi del pubblico,
incantandolo. La regia e la fotografia sono eccelse e la
recitazione non è da meno. Bravissimi soprattutto i bambini, volti
di pietra di fronte agli orrori della guerra.
Particolare nota di merito va anche
al modo in cui il film parla della fede, vissuta come rifugio o
come assurdità nei momenti più disperati.
In conclusione Un’ombra
degli occhi è un film spettacolare nel vero senso della
parola: parte da un fatto reale e sentito, aggiunge la quantità di
finzione e di magia necessaria per farne una spettacolo e arriva
dritto al cuore dello spettatore. In un momento storico come quello
attuale, non possiamo non consigliarvi di vederlo!
Le innumerevoli opere scritte dal
celebre Stephen King sono da sempre fonte di
grande ispirazione per il cinema e moltissime di queste hanno poi
trovato il loro adattamento sul grande schermo. Dal celebre
Stand by Me a Le ali dellalibertà, da Carrie – Lo sguardo di Satana
fino alla più recente serie televisiva The Stand. Quello
realizzato dallo scrittore del brivido è un bacino di storie senza
eguali, contenenti tutti i sentimenti e i temi più ricorrenti
nell’esistenza umana. Uno dei film più affascinanti, e di cui forse
si parla meno, tratti da una sua opera è
L’acchiappasogni, scritto e diretto dal
celebre Lawrence Kasdan.
Thriller dai risvolti paranormali,
il cui titolo originale è Dreamcatcher, questo è stato
pubblicato per la prima volta nel 2001. Si è trattato di un romanzo
particolarmente complesso per King, essendo stato il primo da lui
completato dopo il terribile incidente che lo coinvolse nel 1999.
Nelle pagine di questo, dunque, lo scrittore ha riversato tutta una
serie di incubi e allucinazioni, che non hanno mancato di
emozionare ed entusiasmare i suoi fan. Dato il successo, non ci è
voluto molto prima che le vicende qui raccontate prendessero vita
anche sul grande schermo. Con un budget di quasi 70 milioni, si è
trattato di uno degli adattamenti fino a quel momento più ambiziosi
di un’opera di King.
Ancora oggi,
L’acchiappasogni rimane uno dei più enigmatici film di
questo genere, sollevando numerosi interrogativi e misteri. Pur con
i suoi difetti, questo continua a possedere un fascino non
indifferente, tutto da scoprire. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo significato generale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
L’acchiappasogni: la trama
del film
Da ragazzini
Jonesy, Henry,
Pete e Beaver salvano un bambino
con sindrome di Down di nome Duddits
dall’aggressione di alcuni bulli. Questi era dotato di un grande
potere paranormale che, in segno di gratitudine, trasmise in minima
parte anche ai suoi quattro nuovi amici. Il gruppo non si stupisce
di quello che è capace di fare Duddits avendo già intuito dal loro
primo incontro che egli è in qualche modo speciale. Ora che i
quattro sono cresciuti, ogni anno si ritrovano per la tradizionale
caccia al cervo e ricordano sempre quell’episodio che ha cambiato
le loro vite per sempre. Ma durante la loro reunion annuale, i
quattro scoprono che qualcosa di sinistro si sta aggirando nei
boschi e solo loro sono in grado di fermare quella che sembra
essere una minaccia aliena.
L’acchiappasogni: il cast del film
Protagonisti del film sono alcuni
noti attori del panorama statunitense. Damian
Lewis, celebre per la serie Homeland, interpreta
il personaggio di Gary “Jonesy” Jones. Thomas
Jane, recentemente visto nella serie The Expanse,
è Henry Devlin, mentre Jason Lee, protagonista di
My Name Is Earl, è Joe “Beaver” Clarendon”. Infine,
Timothy
Olyphant, celebre per le serie Justified, è
Pete Moore. L’attore Donnie Wahlberg interpreta
invece il personaggio di Duddits. Fu grazie a questo che ottenne la
popolarità che lo porterà poi a recitare nei panni del detective
Eric Matthews nella saga cinematografica di Saw. Nel film
vi è anche il premio Oscar Morgan Freeman,
nei panni del colonnello Abraham Curtis. Nonostante questi sia
stato indicato come uno dei protagonisti, fa in realtà la sua
comparsa soltanto dopo 40 minuti dall’inizio del film.
L’acchiappasogni: il
significato del film
Come quasi tutta l’opera di King,
anche L’acchiappasogni si concentra su una serie di
elementi ricorrenti, qui ovviamente riproposti in chiave a suo modo
unica. Ancora una volta, infatti, i protagonisti sono un gruppo di
antieroi, amici sin da bambini. Ad opporsi a loro, come sempre, vi
è una forza nemica che assume qui connotati paranormali. Il gruppo
deve infatti scontrarsi con una minaccia aliena alla ricerca della
conquista del mondo. Ciò che conta davvero, come sempre in King,
non è tanto ciò che si narra quanto ciò che avviene nell’animo dei
protagonisti. Il viaggio emotivo è ancora una volta ciò che
permette di individuare il cuore delle storie dell’acclamato
autore. In particolare, egli va qui ad esplorare il sacrificio che
si sceglie di compiere anche per chi sembrerebbe non meritarlo.
Estremamene indicativo a riguardo è
il personaggio di Duddits. Outsider per eccellenza, questi
è sin da subito presentato come l’emarginato di turno a causa di
quelli che erroneamente vengono indicati come difetti. Egli riesce
però a trovare amici sinceri nei quattro protagonisti, comprendendo
come vi sia sempre del bene in ogni essere umano. Sarà proprio in
nome di questo bene che egli si porrà come principale incaricato di
sventare la minaccia, difendendo quel mondo che lo ha sia respinto
che accolto. Con lui, King pone dunque nuovamente sul piedistallo
gli indifesi, personalità in grado di essere gli unici a fare
davvero la differenza. Osservando il film, l’importante non sarà
dunque tanto lo scontro con l’estraneo, quanto il legame che si
genera e unisce i protagonisti.
L’acchiappasogni: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per potersi immergere in tutto ciò,
è possibile fruire di L’acchiappasogni
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV,Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 14 marzo alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Si chiama Marina
Occhionero, l’abbiamo vista al cinema e in tv tantissime
volte, e adesso, ogni martedì, per quattro martedì, farà compagnia
al pubblico di Raiuno con Studio Battaglia, la fiction RAI diretta da
Simone Spada e scritta da Lisa Nur
Sultan, con Barbora Bobulova, Lunetta
Savino e Miriam Dalmazio.
In
Studio Battaglia si seguono le vicende di una famiglia
di avvocatesse, madre e due figlie, mentre l’unica del gruppo a non
aver seguito la carriera forense ha il volto di Marina
Occhionero: chi è questa giovane donna che si
chiama Viola?
“È un contraltare
rispetto alla madre e alle sorelle, l’ha descritta così anche il
regista, quando ho fatto il provino, come un punto di luce che lei
porta, la freschezza che ha nel suo modo di approcciarsi alla vita.
All’inizio può sembrare più ingenua ma poi i suoi dubbi, questo suo
modo confusionario di affrontare le cose nascondono una profondità
ma anche una serenità insospettati.”
Viene anche da pensare
che Occhionero abbia messo del suo nel personaggio, dal momento che
proprio come Viola viene da una famiglia di avvocati e ha scelto
una strada diversa, quella dell’arte e della recitazione: “È
stata la prima cosa che ho pensato quando ho letto la
sceneggiatura.” Commenta l’attrice, in riferimento al
parallelismo con il suo ruolo.
Studio
Battaglia è una storia che ha per protagoniste delle donne ed
è anche scritto da una donna. Com’è lavorare in un contesto in cui
la voce femminile è preponderante?
“Simone Spada è un
regista molto intelligente, il fatto che il femminile sia
protagonista nella serie, non l’ha trattato come un’eccezionalità,
ma come se fosse semplicemente una storia di persone in cui le
vicende toccano le donne, ma non solo. Secondo me c’è stata una
bella collaborazione tra tutte le parti chiamate in causa, dalla
produzione alla sceneggiatura fino alla recitazione, e il fatto che
fosse una storia di donne è passato in secondo piano. Come è giusto
che sia, ormai. Dovrebbe essere la regola che venissero scritti
personaggi così tridimensionali per le donne.”
Intervista a Marina Occhionero, Viola di
Studio Battaglia
Marina
Occhionero è un volto familiare, riconosciuto e
riconoscibile grazie alla corposa mole di ruolo che ha
interpretato, tra cinema e tv, oltre al fatto che continua a fare
teatro. Ma nessuno tra questi tre mondi, al momento, esclude
l’altro o ha un posto preponderante nella sua carriera.
“Sono fortunata
perché mi sento a casa in tutti e tre i posti e non credo che
potrei fare a meno di uno dei tre, soprattutto perché mi sento in
un momento che è ancora di formazione e quindi è importante
sperimentare tanti ruoli diversi. Questo passare da una cosa
all’altra mi costringe a rimanere viva e attiva, e a continuare a
ricercare. Ogni nuovo ambiente stimola l’adattamento e questo è
quello che mi interessa di più in questo momento. Scelgo i progetti
non tanto in base al genere, ma soprattutto in base alle persone
che incontro. Loro sono la scuola più grande.”
Nel curriculum di Occhionero c’è
anche una piccola collaborazione con Ridely Scott,
per House of Gucci.
“(Lavorare per Scott
è stato) Molto emozionante, soprattutto quando ho fatto la prova
costume! C’era una disponibilità incredibile di abiti d’epoca,
vedere questa macchina in moto è emozionante. Poi la mia scena è
stata tagliata, ma tutto è stato emozionante, vedere lavorare Lady
Gaga e attori di quel calibro lì, vedere girare le scene in una
maniera diversa, il fatto che ci fossero più telecamere a girare
contemporaneamente… non ci potevo credere. A parte la recitazione,
per esempio, Lady Gaga riempie lo spazio in una maniera
incredibile, vedere lei e gli altri attori, vedere l’attitudine che
hanno è stato molto interessante.”
Come quasi tutti i personaggi
pubblico, Marina Occhionero ha dei profili social
personali, nei quali si racconta non solo come interprete ma anche
come persona, condividendo alcune cose del suo privato.
“Credo che quando
qualcuno comincia ad esporsi, facendo il nostro lavoro, è
inevitabile che ci sia una responsabilità legata all’immagine che
dà di sé e ai contenuti che condivide, se scegli di condividerli.
Nel mio caso i miei social corrispondono anche al mio lavoro, e il
mio lavoro è fatto anche di scelte di vita, per esempio, non vivere
a Roma. Per poter essere in grado di lavorare bene, io ho bisogno
di altre cose oltre al lavoro, altre esperienze che poi mi
permettono di avere contatti umani, che a loro volta mi rendono
essere un’attrice migliore.”
Quando si parla di sogni e progetti
per il prossimo futuro, Marina Occhionero è molto
sicura della risposta, mettendo forse da parte il sogno di bambina
di studiare giurisprudenza e lavorare all’ONU, Occhionero ha adesso
un sogno molto più concreto:
“Diciamo che i miei
sogni sono cambiati abbastanza, per fortuna i desideri cambiano. Ma
di cose che voglio fare ci sarebbe quello di trovare un posto mio,
in campagna, un luogo da curare. Io credo molto nelle persone che
prendono custodia dei posti e che li curano, e mi piacerebbe avere
un posto mio. Credo che questo desiderio dipenda anche dal fatto
che facendo l’attrice sono sempre in giro. Credo però che è una
cosa che accadrà, perché credo molto negli esseri umani che hanno
cura dei posti e mi piacerebbe dedicare una parte della mia vita a
questo. Penso che in fondo abbia molto a che fare con il mio lavoro
anche se apparentemente non sembra.”
Sono in corso le riprese del film
Mixed by Erry, scritto e diretto da
Sydney Sibilia, prodotto da
Groenlandia con Rai Cinema.
Una storia di passione e sogni
che da un basso di Napoli diventa un’incredibile avventura
internazionale. Nel magico capoluogo campano degli anni ’80, dove
Maradona è una divinità, Enrico “Erry” Frattasio trasforma i
mixtape che fa per i suoi amici in un impero, grazie all’aiuto dei
suoi fratelli Peppe e Angelo. Una clamorosa impresa che cambierà le
loro esistenze, reinventerà il concetto di pirateria in Italia e
porterà la musica nelle vite di tutti.
È una storia entusiasmante,
incredibile ma vera, piena di musica e ambizione, e soprattutto
ispirata a eventi realmente accaduti. Sono felicissimo di poter
finalmente raccontare la storia di Erry e dei suoi fratelli, una
storia che ho vissuto in prima persona da ragazzo, e che mi ha
sempre fatto pensare a come talento e passione non abbiano
nazionalità e superino ogni confine. Del resto “anche a Forcella
possono nascere i DJ”, dichiara Sydney Sibilia.
I tre fratelli Frattasio sono
interpretati da Luigi D’Oriano (Erry),
Giuseppe Arena (Peppe), Emanuele
Palumbo (Angelo). Nel cast troviamo inoltre
Fabrizio Gifuni, Francesco Di
Leva, Greta Esposito e Cristiana
Dell’Anna tra gli altri.
La fotografia del
film è di Valerio Azzali, la scenografia di
Tonino Zera, i costumi di Valentina
Taviani, mentre il casting è stato seguito da
Francesca Borromeo (u.i.c.d.).
Otto settimane di
riprese tra Roma, Napoli e Sanremo per il quinto lungometraggio di
Sibilia che firma la sceneggiatura insieme ad
Armando Festa.
Il film, prodotto da
Matteo Rovere, una produzione
Groenlandia con Rai Cinema con il
contributo della Regione Campania e della Fondazione Film
Commission Regione Campania e con il sostegno della
Genova Liguria Film Commission, uscirà nelle sale
cinematografiche distribuito da 01
Distribution.
Jaimie Alexander è
una di quelle attrici che ha contribuito a rivoluzionare il mondo
del cinema e delle serie tv grazie alle sua innumerevoli e
diversificate interpretazioni. L’attrice ha iniziato la sua
professione da giovane e non ha mai sbagliato un colpo nel
scegliere i ruoli migliori, diventando una delle professioniste più
apprezzate del mondo della recitazione.
Ecco dieci cose da sapere su
Jaimie Alexander.
Jaimie Alexander: i suoi film e le
serie TV
1. I film e la
carriera. La carriera dell’attrice americana è iniziata
nel 2004, con il debutto sul grande schermo in Squirrel
Trap, per poi apparire in Fuga dall’inferno – L’altra
dimensione dell’amore (2006) e Amore & altri rimedi
(2010, non accreditata). In seguito, ha lavorato in Thor (2011), L’amore non è
un crimine (2011), The Last Stand – L’ultima
sfida (2013) e Intersections (2013), mentre i
suoi ultimi lavori sono Savannah (2013), Thor: The Dark World
(2013), Seduzione fatale (2016) e London Fields
(2018). Nel 2022 tornerà al cinema con Thor: Love and Thunder. Inoltre,
ha preso parte anche ai cortometraggi Here Lies
Revelations (2008) e The Birds of Anger (2011).
2. Ha lavorato anche per il
piccolo schermo. Nel corso della sua carriera, l’attrice
non ha svolto la sua professione solo per il grande schermo, ma
anche per il mondo seriale. infatti, ha partecipato alla
lavorazione delle serie C’è sempre il sole a Philadelphia
(2005), Standoff (2006), Watch Over Me
(2006-2007) e Kyle XY (2007-2009). In seguito, è apparsa
in Bones (2009), CSI: Miami (2009), Nurse
Jackie – Terapia d’urto (2011), Covert Affairs
(2011), Perception (2012), Agents of S.H.I.E.L.D.
(2014-2015), The Blink (2015) e Blindspot
(2015-2019). Inoltre, ha preso parte anche ad alcuni film tv, come
Rest Stop (2006) e Hallowed Ground (2007).
Jaimie Alexander è su
Instagram
3. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice ha un proprio account Instagram che è
seguito da 1,2 milioni di persone. La sua bacheca è molto
variegata, da immagini che la ritraggono protagonista di momenti
lavorativi e di svago, a momenti in cui racconta la sua vita
quotidiana tra famiglia, fidanzato e progressi con il ginocchio
operato da poco. Seguendola si potrà dunque rimanere sempre
aggiornati su tutte le sue attività dentro e fuori dal set.
Jaimie Alexander in
Blindspot
4. È la protagonista della
serie. Dal 2015 al 2020 l’attrice ha interpretato il
personaggio Jane Doe, protagonista della serie poliziesca
Blindspot. Si tratta di una donna con il corpo
completamente tatuato e priva di memoria, la quale inizierà a
ricercare dettagli sul proprio passato a partire dai suoi tatuaggi,
i quali si rivelano essere indizi su quanto accadutole.
5. Ha passato parecchio
tempo al trucco. Per interpretare il suo personaggio nella
serie, l’attrice si è dovuta sottoporre ogni giorno a ben sette ore
e mezza di trucco nel reparto make-up affinché le venissero
applicati i vari tatuaggi sul corpo per ogni giorno di riprese.
Diverse erano poi le ore necessarie per rimuoverli. L’attrice ha
stimato, a serie conclusa, di aver passato più tempo in sala trucco
che a recitare sul set. Il suo amore per il personaggio le hanno
però permesso di sopportare l’attesa del trucco.
Jaimie Alexander: i suoi tattoo
6. Ha diversi
tatuaggi. Nella realtà, ovviamente, l’attrice non ha il
corpo costellato di tatuaggi come si vede nella serie
Blindspot. Di realmente suoi, però, ne ha circa 11. I più
noti sono quelli con le iniziali dei suoi quattro fratelli, uno
scarabeo che porta sul lato destro del bacino, una fenice
stilizzata sotto il braccio sinistro e diversi altri simboli sulle
braccia. Uno dei più particolari e celebri è però quello con le
iniziali ES. Queste stanno per “Elephant Shoe“, due parole
la cui pronuncia suona come “I Love You“.
Jaimie Alexander è Sif in
Thor
7. Si è infortunata sul
set. Durante le riprese di Thor: The Dark World, dove
interpretava Lady Sif, l’attrice si è ferita sul set. “Pioveva,
fuori era buio, erano le cinque del mattino, scendevo una scala
metallica e sono scivolata”. L’attrice ha avuto delle lesioni
alla colonna vertebrale, alla spalla sinistra e si è procurata uno
strappo al romboide sul lato destro. Questo incidente l’ha messa ko
per almeno un mese, facendo dunque alterare il calendario delle
riprese per rimandare quelle che la vedevano presente in scena.
Jaimie Alexander: chi è il suo
fidanzato
8. È stata fidanzata per
diversi anni. Nel 2012, l’attrice aveva iniziato una
relazione con il collega Peter Facinelli,
conosciuto sul set di L’amore non è un crimine. La loro
storia stava andando a gonfie vele, tanto che i due si erano
fidanzati ufficialmente nel marzo del 2015. Tuttavia, la coppia ha
annunciato la rottura nel febbraio dell’anno successivo.
9. Attualmente è
impegnata. L’attrice è attualmente fidanzata con il
collega Tom Pelphrey, uno dei protagonisti della
serie Iron First. Prima di questa relazione, però,
l’attrice ha frequentato, nel corso del 2016, Airon
Armstron, mentre tra il 2010 e il 2012 ha avuto una storia
con Milo
Ventimiglia.
Jaimie Alexander: età e
altezza
10. Jaimie Alexander è nata
il 14 marzo del 1984a Columbia, in South
Carolina. La sua altezza complessiva corrisponde a 175
centimetri.
La serie tv di prossima uscita dedicata
interamente ad Obi-Wan
Kenobi ha dimostrato di essere uno dei contenuti
di Star
Wars più attesi di sempre, con i fan che hanno chiesto
a gran voce maggiori dettagli sullo sviluppo del prodotto, da
quando questo è stato annunciato. Finalmente, un teaser trailer è
arrivato, che introduce il pubblico a quest’ultima e inedita
visione d’insieme del personaggio di Obi-Wan, così
come ai personaggi che si uniranno all’iconico Jedi.
Il trailer non ha invece mostrato
Darth Vader e nemmeno altri personaggi che si
pensava fossero presenti, come Qui-Gon e
Leia. Tuttavia fornisce piccoli, ma significativi,
dettagli e anche qualche grande rivelazione, elementi che saranno
probabilmente cruciali nei primi episodi della miniserie.
Alcuni membri del cast e i loro
ruoli
I
fan hanno sempre saputo che Ewan McGregor, Joel Edgerton
e Bonnie Piesse avrebbero rispettivamente ripreso
i loro ruoli di Obi-Wan, zio Ben
e zia Beru nella miniserie Obi-Wan
Kenobi, ma il teaser ci ha finalmente rivelato anche
alcuni dettagli inerenti gli altri personaggi della serie e chi li
interpreterà.
Rupert Friend
assumerà il ruolo del Grande Inquisitore, mentre
altri due Inquisitori (Reva e il Quinto
Fratello) saranno interpretati da Moses
Ingram e Sung Kang. I fan hanno anche
intravisto Indira Varma, che sembra interpretare
un ufficiale imperiale. Vi sarà poi un droide conosciuto come ‘NED’
che potrebbe essere doppiato da Kumail Nanjiani,
O’Shea Jackson Jr. o Benny Safdie
(che potrebbe essere apparso nel trailer mentre veniva affrontato
da Reva su Tatooine, ma non ne siamo ancora certi). Il Grande
Inquisitore minaccia inoltre qualcuno nel teaser che sembra
stranamente simile a Temura Morrison (ovvero ogni
singolo clone più Boba Fett, con personaggi come
Cody che sarebbero quindi in grado di integrarsi perfettamente in
questa storia).
John Williams
Come
i fan sanno, John Williams ha contribuito alla
colonna sonora di Obi-Wan
Kenobi e abbiamo potuto apprezzare ben sue tre
sinfonie nel teaser: “Battle Of The Heroes“, “Anakin’s
Dark Deeds” e “The Duel of the Fates“. Anche se, va
chiarito fin da subito, il titolo di quest’ultimo pezzo non implica
che i fan vedranno necessariamenteObi-Wan e Maul interagire.
Come è specificato in
Star Wars: Rebels, Maul
non sa dove si trovi Obi-Wan, scoprendo solo nel
corso della serie (ambientata qualche anno dopo Obi-Wan
Kenobi) che si trova su Tatooine. La colonna sonora
potrebbe in realtà non rivelare altro che il ritorno di
John Williams, le cui sinfonie andranno ad
impreziosire il viaggio di Obi-Wan. Tuttavia, in
fan non si sono potuti esimere dall’avanzare ipotesi riguardo
possibili sviluppi di trama, e il brano musicale
“Anakin/Vader” potrebbe indicare ai loro occhi un ritorno
del personaggio, connesso dunque a un’ipotetica apparizione di
Maul nello show, venendo braccato dagli
Inquisitori proprio come accade in
Rebels.
D’altra parte, il brano “Duel
of the Fates” potrebbe semplicemente rivelarsi parte vitale
della serie in termini di accompagnamento dello sviluppo di trama,
ma senza per forza dover introdurre fisicamente il personaggio di
Maul nella serie. Proprio come
Obi-Wan e il suo Maestro Qui-Gon
avevano brillantemente duellato con Maul per decidere il destino di
Anakin anni prima, lui potrebbe combattere un
Inquisitore per decidere il destino e dettare la sopravvivenza di
Luke Skywalker.
Daiyu
I
fan sarebbero perdonati se pensassero che il nuovo pianeta
mostratoci nel teaser di Obi-Wan
Kenobi, simile agli inferi, fosse Coruscant. Tuttavia,
il pianeta in questione è in realtà una creazione inedita della
serie, denominato Daiyu.
Questo è stato descritto a
Entertainment Weekly dallo sceneggiatore Joby
Harold come “un pianeta la cui vita notturna è tagliente,
popolata e piena di graffiti, seguendo un atmosfera molto
cyberpunk”. È sempre interessante scoprire come il team creativo di
Star Wars elaborerà nel dettaglio il world
building del pianeta, caratterizzandolo di tutto punto, e
rendendolo la casa di molti nuovi personaggi che siamo curiosi di
conoscere.
Il giovane Luke
Uno
dei momenti più emozionanti del trailer è sicuramente il
riconoscere
un giovane Luke, la cui immagine ci viene introdotta tramite il
binocolo di Obi-Wan. I fan si sono chiesti per
mesi se avrebbe avuto un ruolo nello miniserie dunque, con questa
rivelazione, l’entusiasmo è alle stelle.
Speriamo che il suo ruolo sia
semplicemente quello di essere osservato da
Obi-Wan: l’ultima cosa di cui la serie Obi-Wan
Kenobi ha bisogno è l’errore di fare avere al
personaggio interazioni costanti con il giovane Luke. Quello che
sappiamo di certo è che, essendo qui Luke ancora
un bambino, sono già passati alcuni anni dall’inizio dell’esilio
del Maestro Jedi. Potrebbe avere poco più dell’età di Ani al suo
primo incontro con Qui-Gon, e salta subito all’occhio la
somiglianza col padre… oltre al fatto che sembra ci venga mostrato
guidando uno sguscio.
La grotta
Come
tutti i fan sanno, Obi-Wan è stato inizialmente
descritto come “uno strano vecchio eremita”, che risiedeva oltre il
Mare delle Dune di
Tatooine nella sua capanna. In questo trailer, però, sembra vivere
in una grotta: scopriremo meglio se il personaggio ha scelto di
viverci, pensando di meritarsi di vivere nello squallore, o se si
tratta di un rifugio momentaneo lontano da casa.
Una delle cose interessanti di
questa grotta è come sia simile al pianeta Mortis,
che compare in The Clone Wars, in cui
Anakin Skywalker, Obi-Wan
Kenobi e Ahsoka Tano vengono attirati sul reame e
scatenano uno scontro che si conclude con la morte dei tre Signori
Supremi; è proprio qui che avviene un confronto tra
Obi-Wan e Qui-GonJinn, il suo vecchio Maestro. Di sicuro, se ciò
dovesse accadere, bisognerà determinare se quest’ultimo si
manifesterà a Obi-Wan come Fantasma della Forza o
solo come voce. Più probabilmente, però, Obi-Wan risiede nel grotta
per vegliare su Luke mentre si punisce per le sue
mancanze, sentendosi come se meritasse di vivere una vita isolata,
fredda e sola mentre sorveglia Luke da lontano.
L’Inquisitore
Ancora
più dello stesso Obi-Wan, questo teaser si
concentra molto su quelli che sembrano essere i principali cattivi
della serie, ovvero gli Inquisitori, cacciatori di
Jedi addestrati da Darth Vader che rintracciano e
uccidono i Jedi rimasti nella Galassia dopo l’Ordine
66.
Ne vediamo quattro nel trailer,
ovvero due che provengono da Rebels – il
Grande Inquisitore (il cui character design non è stato
esente da alcune critiche) e il Quinto Fratello,
oltre a due nuovi Inquisitori, il primo ignoto e il secondo che
dovrebbe essere l’apparentemente centrale antagonista
Reva. È davvero impressionante vedere questi
cattivi completamente realizzati in live-action, dopo averli
conosciuti come parte integrante dell’universo espanso, da
Star Wars Rebels a Star Wars: Jedi Fallen
Order.
Nur
Molti
fan non riconosceranno il pianeta su cui il nuovo quartier generale
degli
Inquisitori
può essere visto nel trailer, ma i giocatori diJedi: Fallen Order
saranno entusiasti di vedere il debutto live-action della Luna
d’acqua nel sistema
Mustafar
conosciuta come
Nur.
Con l’introduzione di
Nur nella serie e gli Inquisitori che sentiamo
valutare la cattura di Jedi, intuiamo che probabilmente si
metteranno in contatto con i loro superiori
(Vader, Sidious,
Tarkin, il Grande Inquisitore,
ecc.) per individuare nuovi bersagli come
Obi-Wan.
Obi-Wan abbandona Tatooine
Una
delle grandi domande che circondava la serie Disney+Obi-Wan è sempre stata: Obi-Wan lascerà
Tatooine? Il teaser trailer ha definitivamente
annunciato al pubblico che sì, ciò avverrà, identificando così una
mossa del personaggio potenzialmente rischiosa, ma che sembra
essere compiuta per le giuste ragioni. Obi-Wan,
per come lo conosciamo, non può semplicemente abbandonare Tatooine
per un altro pianeta solo perché “è un pozzo nero pieno della
gente più spregevole e cattiva della Galassia“.
Obi-Wan non
potrebbe mai abbandonare Tatooine durante il periodo di tempo che
trascorre tra La vendetta dei Sith e
Una nuova speranza senza una buona
ragione, e il suo viaggio a Daiyu sembra essere
funzionale a proteggere Luke, il che si configurerebbe come la
ragione perfetta per effettuare uno spostamento del genere. I
fan vedono inoltre dal traile che Obi-Wan verrà
cacciato violentemente mentre si trova a Daiyu, arrivando anche a
combattere con il blaster, l’arma per esseri
incivili, il più comune mezzo di offesa della Galassia.
L’Inquisitrice Reva si avvicina a
Luke senza nemmeno rendersene conto
Uno dei tanti
elementi affascinanti del trailer è l’interazione
dell’Inquisitrice Reva con lo zio
Owen. Senza nemmeno rendersene conto, l’Inquisitrice si
avvicina così tanto a Luke Skywalker, il figlio di
Darth Vader e futuro Jedi che
aiuterà a smantellare l’Impero.
L’idea che l’Inquisitrice si sia
inconsapevolmente avvicinata così tanto a Luke, potrebbe benissimo
condurre a delle battaglie tra loro e Obi-Wan e
probabilmente giocherà un ruolo fondamentale nella dinamica carica
di tensione tra Owen e Obi-Wan, che è già saldamente stabilita nei
fumetti e nell’universo esteso.
La voce fuori campo di
Obi-Wan
Nel
teser di Obi-Wan Kenobi, sentiamo la voce fuori campo
del personaggio che sottolinea la sua condizione stremata di Jedi
caduto in disgrazia e di uomo psicologicamente affranto.
Una prima chiave di lettura di
questa voce fuori campo potrebbe essere la scelta stilistica di far
narrare al personaggio ciò che scrive sul suo diario, e questa
sembra l’opzione più plausibile. Altrimenti,
Obi-Wan potrebbe anche stare parlando con
Qui-Gon Jinn, dal momento che la serie è
ambientata dieci anni dopo La vendetta dei
Sith, e l’anno scorso è stato rivelato in
Skywalker: A Family At War che
Obi-Wan ha impiegato dieci anni per capire come
comunicare con Qui-Gon. Non può essere
una coincidenza.
Domina 2 è la
seconda stagione della serie Sky
Original, Domina,
prodotta da Fifty Fathoms (Fortitude) e
Sky Studios, con Cattleya nel
ruolo di executive production service. Prodotta da Sky Studios e
Fifty Fathoms, con Cattleya nel ruolo di executive production
service, Dominaracconta
dal punto di vista delle donne le lotte per il potere durante il
principato di Gaio, il celebre Cesare Augusto, primo imperatore
romano. La serie è stata ideata e scritta da Simon
Burke (Zen, Fortitude) e alla guida di un gruppo
di registi c’è l’acclamata regista australiana Claire
McCarthy (Ophelia, The Luminaries).
Le riprese del period drama
inizieranno in primavera nei Cinecittà Studios di
Roma.Una produzione Tiger Aspect Productions, in
associazione con EPIX Studios. Distributore internazionale Banijay
Rights
Domina 2 : data di uscita e
streaming
Domina 2 uscirà su
Sky Atlantic a Maggio del 2023. Domina 2 in
streaming arriverà su Now, la piattaforma streaming.
Domina 2: trama e cast
Nella prima stagione Livia Drusilla
è tornata a Roma dopo dieci anni di esilio, determinata a
riconquistare tutto ciò che le era stato rubato. In otto nuovi
episodi, la seconda stagione di Domina riprende
il racconto con l’erede dell’importante famiglia dei Claudii ormai
a capo di un impero frammentato e di una dinastia disfunzionale,
che dovrà lottare per preservare il suo matrimonio con Gaio e
sempre più determinata a fare in modo che sia uno dei suoi figli a
sedersi sul trono, mentre nuovi e vecchi rivali ambiscono agli
stessi onori, in un mondo dove è impossibile sapere di chi
fidarsi.
Kasia Smutniak guida un grande cast
internazionale formato da Matthew McNulty (Misfits) nel
ruolo di Gaio, l’imperatore Augusto, Claire
Forlani (Vi presento Joe Black) nei panni di
Ottavia, la sorella di Gaio; Christine Bottomley
(The End of the F***ing World) è Scribonia, seconda moglie
di Gaio e nemica mortale di Livia; Ben Batt
(Captain America: The First
Avenger) veste i panni di Agrippa, amico d’infanzia di
Gaio, poi generale e successivamente console. Eccellenze italiane
di rilievo internazionale nel cast tecnico, a partire dal Premio
Oscar Gabriella Pescucci, che ha curato i costumi
della serie, Luca Tranchino (Prison
Break) alla scenografia, Katia Sisto
(Penny Dreadful) al make-up e Claudia
Catini (Trust: Il rapimento Getty) all’hair
design.
A interpretare la protagonista
Livia Drusilla sarà Kasia Smutniak (Perfetti
Sconosciuti, Loro, Devils), insieme a un grande
cast internazionale che vanta la presenza di Liam
Cunningham (Il
Trono di Spade) nel ruolo di Livio, il padre di Livia,
Matthew McNulty (Misfits) nei panni del
futuro imperatore Gaio, Christine Bottomley
(The End of the F***ing World) è Scribonia,
Colette Tchantcho (The
Witcher) è Antigone, Ben Batt (Captain
America: Il primo vendicatore) è Agrippa, Enzo
Cilenti (Free Fire) è Tiberio Nero, mentre
Claire Forlani (Vi presento Joe Black)
interpreta Ottavia. Insieme a loro, anche la partecipazione di
Isabella Rossellini (Velluto Blu, La morte ti
fa bella) nel ruolo di Balbina.
Claire McCarty ha
dichiarato: «In questo periodo della storia romana la verità è
più sorprendente della finzione. Sono straordinariamente entusiasta
di dare vita a questo mondo ricco e viscerale, insieme a un cast
stellare e a una talentuosa troupe creativa. E che onore lavorare
anche negli studi di Cinecittà, dove così tanti grandi hanno
costruito la storia del cinema».
Domina è
una serie Sky Original prodotta da Fifty Fathoms e Sky Studios con
Cattleya nel ruolo di executive production service. Produttori
esecutivi sono Patrick Spence, Marcus Wilson, Faye Dorn, Simon
Burke e Claire McCarthy, insieme a John Phillips. La distribuzione
internazionale è affidata a NBCUniversal Global Distribution.
Domina è
la più recente produzione Sky nel piano di sviluppo di contenuti
originali. Il gruppo Sky si è infatti impegnato a raddoppiare il
proprio investimento in titoli originali drama, comedy e
documentari attraverso Sky Studios, la nuova struttura per lo
sviluppo e la produzione di contenuti a livello europeo. Sky
Studios porta sullo schermo storie uniche e originali con i
migliori talenti in Europa ed è la casa degli Sky Original premiati
e amati dai clienti Sky.
Fandango e
Rai Cinema ha diffuso il trailer ufficiale di
Il Muto di Gallura, il film di Matteo Fresi con
Andrea Arcangeli.
La trama
La storia ambientata nella Gallura di metà Ottocento, ruota
intorno alla faida tra due famiglie. Bastiano Tansu, interpretato
da Andrea Arcangeli, è un personaggio realmente vissuto, sordomuto
dalla nascita, maltrattato ed emarginato da tutti che diventò utile
alla causa della sua famiglia grazie alla sua mira prodigiosa.
Il Muto di Gallura prodotto da Fandango con Rai Cinema,
con il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission è
distribuito da Fandango Distribuzione
Arriva in prima tv
martedì 15 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Due, in streaming su NOW
e disponibile on demand Drive My Car, pluripremiata
pellicola giapponese di Ryûsuke Hamaguchi, che,
dopo il riconoscimento per la migliore sceneggiatura al Festival di
Cannes e un Golden Globe come miglior film straniero, concorre
agli
Oscar 2022 con quattro nomination di peso: miglior film – primo
titolo giapponese di sempre a riceverla -, miglior film
internazionale, migliore regia e migliore sceneggiatura non
originale. La pellicola è un intenso road movie dell’anima, in
viaggio tra le strade di Hiroshima ma anche nelle solitudini dei
suoi protagonisti.
Drive My Car è uno
dei cinque titoli in concorso quest’anno agli Oscar che nel
mese di marzo arriveranno in prima tv sui canali Sky
Cinema, in attesa della cerimonia di premiazione
della 94ª edizione degli Academy Awards, che dalle
00.15 della notte tra domenica 27 e lunedì 28 marzo sarà
in diretta su Sky e in streaming su
NOW.
La trama
Ispirato alla raccolta di racconti
Uomini senza donne di Murakami Haruki, il film narra la
storia di Yûsuke (Hidetoshi Nishijima), attore e regista che, dopo
aver perso la moglie Oto (Reika Kirishima), si trasferisce a
Hiroshima per mettere in scena Zio Vanja di Cechov. Attraverso il
testo teatrale, il rapporto con gli attori e, soprattutto, con
quello con la ragazza che gli fa da autista, Misaki (Tôko Miura),
Yûsuke riuscirà finalmente a rielaborare il lutto e i traumi del
suo passato.
Nonostante la sua giovane età,
l’attore Tanner Buchanan vanta già diversi ruoli
cinematografici e televisivi che gli hanno permesso di affermarsi
presso il grande pubblico. Destregiandosi tra ruoli e generi
diversi, egli sta dimostrando di poter essere un valido interprete,
capace di calarsi in contesti e panni variegati e di mettere in
mostra sempre nuovi aspetti del suo talento. Per il futuro, sono
tante le aspettative nei suoi confronti.
Ecco 10 cose che forse non sai su Tanner
Buchanan.
Tanner Buchanan: i suoi film e le serie TV
1. È celebre per alcune
serie TV. L’attore ha debuttato nel 2010 come comparsa in
un episodio di Modern
Family, per poi apparire in serie come Grey’s Anatomy (2013), The
Goldbergs (2013-2014), Girl Meets World (2015),
The Fosters (2016) e Le amiche di mamma (2017). È
diventato poi celebre per il ruolo di Leo Kirkman nella serie
Designated Survivor (2016-2019), figlio del protagonista
Tom, interpretato da Kiefer
Sutherland. In seguito ha recitato in Game
Shakers (2015-2019) e, dal 2018, interpreta Robert Keen in
Cobra Kai.
2. Ha recitato in alcuni
noti film. Nel corso della sua carriera Buchanan ha avuto
modo di recitare anche in alcuni film, tra cui si anoverano
Jake Squared (2003), Bastardi insensibili (2015),
Anything (2017), Max Winslow and the House of
Secrets (2019), Crudele fissazione (2019) e
Chance (2020). Nel 2021 è tra i protagonisti del film
NetflixHe’s All That, con il ruolo di
Cameron Kweller. Nel 2022 interpreta invece Apollo nel
film The Hyperions.
Tanner Buchanan in Game Shakers
3. Ha recitato in alcuni
episodi della sitcom. Tra il 2015 e il 2019 l’attore ha
preso parte a 6 episodi della sitcom Game Shakers,
incentrata su un gruppo di ragazzi che gestiscono una società di
sviluppo di videogiochi. Tanner ha in tale contesto il ruolo
ricorrente di Mason Kendall, ragazzo per cui la protagonista Babe
ha una cotta. Sfortunatamente per lei, nell’episodio The Mason
Experience, egli decide di trasferirsi in Florida,
abbandonando dunque la serie.
Tanner Buchanan in Modern Family
4. Ha debuttato sul piccolo
schermo con la celebre sitcom. Quella di Modern
Family è una delle più longeve e apprezzate sitcom degli
ultimi anni. Sono tanti gli attori che vi hanno preso parte in
qualità di guest star o con piccoli ruoli di inizio carriera. In
questa seconda categoria si ritrova proprio Buchanan. Il suo primo
ruolo sullo schermo è infatti stato in Modern Family nel
2010, dove è apparso nell’episodio della seconda stagione
“Halloween” in qualità di comparsa.
Tanner Buchanan in Sinister Seduction
5. È tra i protagonisti del
film thriller. Tra gli ultimi film a cui Buchanan ha preso
parte vi è Sinister Seduction, in italiano tradotto come
Crudele fissazione. In questo l’attore interpreta Dylan,
un ragazzo molto popolare che stringe amicizia con Anthony, il
quale insieme alla madre Sharon sta attraversando il lutto per la
scomparsa del padre. È proprio a Sharon che Dylan sembra essere
interessato, con un terribile segreto da rivelare al momento più
opportuno. Si tratta di un film che ricorda vagamente Il
ragazzo della porta accanto e che ha permesso a Tanner di
farsi vedere anche in vesti diverse dalle solite.
Tanner Buchanan in Cobra Kai
6. È tra i protagonisti
della serie. Nella popolarissima serie Netflix Cobra
Kai sono presenti tanto nomi celebri del franchise di
Karate Kid quanto anche nuovi interpreti. Tra questi è
proprio Tanner Buchanan, che ricopre il ruolo di Robert Swayze
“Robby” Keene, figlio del protagonista Johnny Lawrence, verso il
quale il ragazzo prova molto risentimento. Nel corso della serie
egli si frapporrà tra il padre e lo storico rivale Daniel LaRusso,
dimostrando di meritarsi le attenzioni di entrambi.
7.È un
vero esperto di arti marziali. Tanner Buchanan ha il
maggior addestramento nelle arti marziali dei principali attori di
tutti e 4 i film di Karate Kid più questa serie, con una cintura
viola in Taek Won do, ed essendo circa a metà strada per una
cintura nera. Tuttavia, se si dovesse includere il riavvio del
franchise del 2010, Jackie Chan prenderebbe questo
titolo poiché possiede già una cintura nera nelle arti
marziali.
Tanner Buchanan e Steve Buchanan
8. Non è parente del
giocatore di football. Alcuni siti riportano erroneamente
un legame di parentela tra l’attore e Steve
Buchanan, giocatore di football professionista. Il più
delle volte, quest’ultimo viene indicato addirittura come il padre
dell’attore. Il problema è che Steve Buchanan, nato nel 1903, è
deceduto nel 1992, ovvero sei anni prima della nascita di Tanner. I
due, dunque, non hanno nulla che li lega se non il medesimo
cognome.
Tanner Buchanan è su Instagram
9. Ha un account sul celebre
social.L’attore ha deciso di aprire un proprio account
ufficiale su questo social che è oggi seguito da qualcosa come 4,1
milioni di persone. La sua bacheca, con circa 40 post, lo vede
protagonista di momenti lavorativi, con retroscena e curiosità dai
set su cui è stato. Di tanto in tanto è solito pubblicare anche
qualche post relativo a momenti di svago, in compagnia di amici o
della sua famiglia. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati
sulle sue attività.
Tanner Buchanan: età e altezza dell’attore
10. Tanner Buchanan è nato a
Lima, in Ohio, Stati Uniti, l’8 dicembre del 1998.
L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.
L’attrice di Black
Panther: Wakanda Forever, Dominique
Thorne, la nuova Ironheart del MCU, conferma di aver terminato le
sue riprese del film. Attualmente previsto per l’11 novembre,
Wakanda Forever è l’attesissimo sequel del grande
successo del 2018 Black Panther. Ryan
Coogler ritorna come regista, mentre il cast è in gran
parte composto da attori di supporto del primo film come Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross). Purtroppo,
Black Panther 2
arriverà senza il suo protagonista Chadwick
Boseman, scomparso nel 2020.
I dettagli della trama del film sono
ancora tenuti segreti. Ci sono state numerose teorie dei fan sui
vari personaggi e trame che potrebbero essere inclusi nel film, ma
la Marvel è stata a bocca chiusa su
tutto. Nel cast sono stati però annunciati new entry, come
Michaela Coel il cui ruolo è ancora segreto. Anche
Thorne farà il suo debutto nel MCU nel ruolo di Riri Williams,
alias Ironheart, in questo film, mentre in seguito reciterà nella
sua serie Disney+, anche se non è ancora chiaro
quando sarà presentata.
A partire da questo fine settimana,
Thorne celebra il completamento del suo primo progetto MCU. L’attrice di Judas and
the Black Messiah ha pubblicato un piccolo video sulle sue
storie di Instagram con la didascalia “E questa è una foto di
Riri Williams”. Secondo il suo post, sta lavorando a Black
Panther: Wakanda Foreverdal 21
giugno dello scorso anno. Thorne ha anche scritto: “Dio, è così
buono. Ci vediamo a novembre”. Facendo ovviamente riferimento
all’uscita del film.
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel
Studios per interpretare il villain principale del
sequel.
Il concept artist Jaime
Jones ha condiviso su Twitter alcuni dei primi concept
art dipinti che ha sviluppato in collaborazione con lo scenografo
James Chinlund, per la realizzazione di
The
Batman. Caratterizzati dall’architettura gotica e dai
vicoli pieni di sporcizia, i dipinti mostrano anche l’affollata
Gotham Square, un luogo ispirato a Times Square a New York. Un
dipinto mostra anche l’esplosione alla Wayne Tower, che ha quasi
ucciso Alfred durante il film.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Mentre Spider-Man:
No Way Home era in fase di sviluppo, l’artista
Josh
Nizzi aveva alcune idee alternative su come poteva
essere l’aliante di Green Goblin. Come prima idea,
l’artista ha suggerito di aggiungere la maschera rotta del Goblin,
che presenta il contorno frastagliato del suo viso nella parte
anteriore, sul davanti come tributo al suo aspetto da fumetto.
Questo progetto avrebbe avuto anche
un’artiglieria più prominente e l’artista suggerisce che doveva
essere costruito utilizzando una tecnologia Stark come aveva già
fatto Mysterio in Spider-Man: Far From
Home.
Sebbene sia triste vedere il design
inutilizzato, l’artista alla fine crede di aver fatto la scelta
giusta.
Mentre
The
Batman di Matt Reeves sta
letteralmente volando al box office di tutto il mondo oggi arrivano
dei concept inediti del The
Batman di Ben Affleck, il film che avrebbe dovuto vedere
Affleck nei panni di attore principale, regista e co sceneggiatore.
Come molto di voi sapranno dopo un filmato di prova di
Deathstroke apparso in rete, Ben Affleck ha
prima rinunciato alla regia e poi ha definitivamente abbandonato il
ruolo dopo che la Warner Bros ha incaricato Matt
Reeves di lavorare ad una sua personale versione di un
film nuovo del
Cavaliere Oscuro. Questo film è tutt’ora realtà e a giudicare
dal suo successo darà via ad una nuova era targata Robert
Pattinson.
Ebbene
molti fan però continuano ad essere nostalgici sul Batman di
Ben Affleck che comunque rivedremo nell’atteso
The
Flash. Tuttavia c’è chi vorrebbe comunque vedere
qualcosa di quel film mai realizzato e oggi quel desiderio potrebbe
avverarsi perché il concept artist Keith Christensen ha diffuso due
concept inediti del costume che avrebbe dovuto indossare Ben
proprio nel suo film incompiuto da solista:
Christensen ha confermato nella didascalia che il concept è della
versione di Affleck di The
Batman: “Ed ecco la vista posteriore. Ho
cercato di progettare una tuta coerente, modulare e funzionale
realizzata con materiali balistici L’ abito è stato disegnato
quando [Ben Affleck] dirigeva e recitava in [ The
Batman ]. Da come possiamo vedere il costume è
un significativo allontanamento da quello che il Cavaliere Oscuro
indossava durante le sue apparizioni nel DCEU. La versione di
Christensen è molto più corazzata e sembra essere in parte ispirata
dall’aspetto del personaggio in Injustice 2. Di seguito altri
dettagli:
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Con l’arrivo di The Batman nelle sale italiane a marzo, una
nuova era di villain del Crociato Incappucciato si è
presentata sul grande schermo. Molti di questi erano volti già noti
ai fan di Batman, eppure i loro ruoli sono stati
rielaborati a fronte dell’approccio più misterioso e dark della
pellicola di Matt Reeves. Ad esempio, il regista
ha preferito introdurci la figura del Pinguino
come signore del crimine, piuttosto che outsider,
Catwoman come un anti-eroina in cerca di vendetta,
e l’Enigmista come un giovane serial killer in
chiave totalmente inedita.
Con queste nuove aggiunte
nell’universo di Batman, è quindi necessario
ripensare alle precedenti iterazioni di villain, per poter
decretare chi sono stati gli antagonisti migliori, che hanno
maggiormente arrecato minacce e pericoli al Crociato Incappucciato
e agli abitanti di Gotham City.
L’Enigmista (Batman Forever)
Quando Joel
Schumacher ha assunto la direzione del franchise di
Batman, le cose sono decisamente cambiate e la
sensibilità gotica dei film di Tim Burton è
svanita a favore di una rielaborazione fumettistica e cartoonesca
del mondo di Batman. E’ proprio questo il motivo per cui, in
termini di malvagità dei villain di Joel Schumacher, solo
uno è presente in questa lista.
E’ l’Enigmista di
Jim Carry a entrare di diritto nella
classifica, dal momento che la sua performance stravagante e sopra
le righe è stata uno dei punti di forza di Batman
Forever e lo ha reso di gran lunga il miglior cattivo
della serie di Schumacher.
Max Shreck (Batman Returns)
In Batman Returns,
un attore su cui nessuno avrebbe mai puntato si è calato nel ruolo
di un cattivo dei fumetti ancor meno conosciuto, ma il risultato è
stato una performance assolutamente iconica. Sebbene la maggior
parte delle persone ricordi i personaggi di
Pinguino e Catwoman come i
principali cattivi del film, l’antagonista principale era in realtà
il Max Shreck di Christopher
Walken.
Shreck era il
milionario che ha cercato di uccidere Selina Kyle
all’inizio del film, facendola poi diventare Catwoman ed è sempre
lui che ha manipolato Pinguino per fargli
intraprendere la strada del crimine. Personaggio gloriosamente
sopra le righe, solo Walken è stato in grado di
interpretarlo in maniera impeccabile.
United Underworld (Batman
1966)
La serie tv Batman
è stata un classico della televisione kitsch degli anni ’60 e ha
introdotto una versione tutt’altro che oscura del vigilante di
Gotham, mai visto così eccentrico e frizzantino, ballare e giocare
a scacchi con il suo giovane protetto Dick
Grayson. Nel 1966, inoltre, arrivò un film basato sullo
show che presentava quattro dei migliori cattivi di Batman.
Joker
(Cesar Romero), Pinguino
(Burgess Meredith), e l’Enigmista
(Frank Gorshin) furono affiancati da una nuova
Catwoman (Lee Meriwether) e si
allearono nella squadra United Underworld per fermare la
grande minaccia del Dinamico Duo, composto da
Batman e Robin. Una cosa è certa: questa versione
dei villain di Batman era gloriosamente sopra le
righe, nel miglior modo possibile.
Carmine Falcone (The Batman)
Carmine Falcone è
stato uno dei principali criminali che agivano dietro le
quinte di Gotham in The Batman. In realtà, quella di John
Turturro non è stata la prima apparizione del boss del
crimine di Gotham City sul grande schermo: Tom
Wilkinson lo ha interpretato in
Batman Begins, mentre Eric Roberts ha
assunto il ruolo di Sal Maroni in Il Cavaliere Oscuro. Eppure, la performance di
John Turturro ha indubbiamente battuto quelle dei predecessori.
Il film ci ha introdotto la figura
di Falcone come parte del passato della famiglia
Wayne, suggerendo anche che Thomas
Wayne possa essere stato implicato in alcuni affari loschi
di Falcone. The Batman ha anche suggerito che Falcone
potrebbe essere stato responsabile della morte di Thomas e
Martha Wayne, il che aggiungerebbe dunque altro sangue
alle mani dell’uomo.
Spaventapasseri (Batman
Begins)
Christopher Nolan
ha inserito alcuni grandi villain di Batman nella
sua Trilogia del Cavaliere Oscuro e vogliamo ricordare la grandiosa
performance di Cillian Murphy tra questi. Pensando alla quantità, e
qualità, di antagonisti introdotti da Nolan, sembra quasi difficile
credere che sia stata proprio la figura dello
Spaventapasseri a legare tutti e tre i film
assieme dal punto di vista del villain.
Lo Spaventapasseri ci è apparso
estremamente inquietante, stratificato come personaggio e
assolutamente pericoloso, specialmente in
Batman Begins. Ahimè, unica nota negativa nei
confronti del personaggio è che non è mai stato raffigurato come il
cattivo principale, e questo è probabilmente il motivo per cui
rimane così tremendamente sottovalutato.
Joker (Lego Batman – Il Film)
Ci sono state diverse
rappresentazioni di Joker nei film, dalla versione di Cesar
Romero al ritratto di Heath Ledger per cui l’attore ha vinto l’Oscar
postumo, fino all’ultimissima interpretazione di Joaquin Phoenix nel film di Todd
Philipps, l’unica che si è effettivamente discostata dalle
radici della contrapposizione Joker-Batman, per raccontare uno
studio sul personaggio. Sembra impossibile, ma una delle
versioni più interessanti di Joker è stata inoltre quella
presentataci da LEGO Batman
– Il Film.
Questo film è stato l’adattamento di
Batman sul grande schermo più vicino al kitsch dell’era Adam
West. Il rapporto tra Batman e Joker è stato un
highlight fondamentale della pellicola, con i due che
dimostravano quanto avessero bisogno l’uno dell’altro,
sottolineandone la dicotomia irreprensibile ma, contemporaneamente,
permettendo ai bambini e giovani spettatori di partecipare al
divertimento.
Bane (Il Cavaliere Oscuro – Il
Ritorno)
Anche se Bane non
era il cattivo principale in Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, e si è
rivelato essere non altro che il tirapiedi di Talia al
Ghul, è stato comunque il miglior villain del film senza
alcun dubbio, un mostro genuinamente terrificante. Aveva una grande
backstory alle spalle, di cui è stata messa in evidenza la nota
tragica, in quanto il suo desiderio era sì quello di proteggere
Talia, ma nulla gli ha impedito di diventare un terrificante
mercenario allo stesso tempo.
Tom Hardy e Christopher Nolan
hanno ricevuto qualche critica a causa dei modificatori di voce che
rendevano il parlato del personaggio quasi impossibile da
decifrare, ma questo non ha mai avuto effettivamente importanza
agli occhi dei film. Quel che conta è la potenza del personaggio di
Bane che, nel momento in cui ha avuto l’occasione di spezzare la
schiena di Batman, ci ha regalato uno dei migliori momenti del
film.
Pinguino (Batman Returns)
Colin Farrell ha
dovuto confrontarsi con l’oneroso retaggio del
Pinguino quando ha scelto di accettare questo
ruolo nel film di Matt Reeves: stiamo parlando,
ovviamente, dell’iconica performance di Danny DeVito in Batman
Returns, che ha reso il Pinguino uno dei villain di Batman
più noti al pubblico cinematografico.
La vena ironica che
DeVito ha apportato al personaggio ha contribuito
a tratteggiare un ritratto caricaturale ed esuberante del Pinguino,
soprattutto in linea con la filmografia dell’attore, caratterizzata
da interpretazioni grottesche ed estremamente divertenti.
L’Enigmista (The Batman)
Il cattivo principale di The Batman è l’Enigmista, ma
nessuno aveva mai visto sul grande schermo una versione del villain
come quella di Matt Reeves. Infatti, l’unica cosa
che forse collega l’Enigmista di Paul Dano al celebre personaggio dei fumetti è
l’abitudine a fornire indizi a Batman sotto forma di indovinelli
ma, per il resto, siamo di fronte a un ritratto dell’antagonista
totalmente inedito.
Quest’uomo è infatti un serial
killer, che crede di poter diventare l’eroe della sua stessa
storia. Punisce i corrotti di Gotham City, credendo che Batman
sia suo complice, che sia “vendetta” come lui. Paul
Dano ha fornito una performance eclettica del personaggio,
che ha raggiunto l’acme quando è finito ad Arkham, scelta narrativa
che ha reso l’Enigmista un’aggiunta memorabile a questo nuovo
franchise.
Ra’s Al Ghul (Batman Begins)
Liam Neeson ha
interpretato quello che sembrava essere un alleato di Bruce
Wayne nella prima parte di Batman Begins,
o meglio finché non rivela che, in realtà, non è affatto
Henri Ducard, ma il malvagio Ra’s al
Ghul. E’ così che la pellicola inizia ad assumere le
sfumature da vero film di supereroi.
Neeson è eccellente
nei panni del leader della Lega delle Ombre, un
maestro della tattica, abile nel manipolare le sue pedine sulla
scacchiera per ottenere ciò che desidera. Era un personaggio
talmente essenziale nella trama dei film di Batman che sua figlia è
arrivata quasi a mettere fuori gioco il Crociato Incappucciato nel
film finale della trilogia.
Pinguino (The Batman)
Pur non essendo il cattivo
principale, Pinguino è stato un personaggio di
spicco in The Batman di Matt Reeves. Un
Colin Farrell quasi irriconoscibile si è trasformato
nel villain di Batman di lunga data seguendo un tipo di
caratterizzazione totalmente distaccata dalla performance di
Danny DeVito in Batman Returns,
il che fa sembrare le due versioni del personaggio villain
completamente diversi.
Come nei fumetti,
Pinguino qui è il proprietario di un club che
aspira ad obiettivi ancora più grandi. Con Carmine
Falcone scomparso, Pinguino ha ora la possibilità di
diventare il nuovo boss del crimine a Gotham City, e una prossima
serie della HBO
Max andrà a sviscerare molto probabilmente questa
linea di trama.
Catwoman (Batman Returns)
Ci sono state quasi tante attrici
che hanno interpretato Catwoman quanti sono gli
attori che hanno assunto i panni di Batman nel
tempo. Tra la serie TV originale e il film del 1966, abbiamo visto
tre attrici cimentarsi nel ruolo di Selina Kyle:
Halle Berry ne ha interpretato una versione in un
film da solista, mentre ce ne sono state altre due nei film
mainstream di Batman, con Anne Hathaway in
Il Cavaliere Oscuro – Il
Ritorno, e Michelle Pfeiffer in
Batman Returns.
La maggior parte dei fan concorda
sul fatto che la Pfeiffer è in cima alla lista quando si tratta
di Catwoman: la sua performance nei panni di
Selina Kyle è ormai associata a un sex appeal
potenziato del personaggio, oltre alla simpatia come qualità
distintiva, che fa sì che Batman alla fine cerchi di salvarla.
Joker (Batman)
Per oltre un decennio, i fan dei
film di Batman hanno potuto godere di un
modello perfetto che incarnava il più grande nemico del
Crociato di Gotham, ovvero Jack Nicholson, che ha rivisitato la figura
del Joker con uno stile inedito e frizzante. Rifacendosi alla
teatralità di Cesar Romero, Nicholson ha incupito
il personaggio, mostrando che Joker poteva uccidere chiunque e
farlo con un sorriso.
Heath Ledger,
Joaquin Phoenix e Jared Leto
hanno portato le loro versioni del Joker negli anni successivi, ma
molti fan considerano ancora Nicholson come il
miglior Joker della storia del cinema.
Due Facce (Il Cavaliere
Oscuro)
Nel Batman di
Tim Burton del 1989, è stato introdotto il
personaggio di Harvey Dent, interpretato da
Billy Dee Williams. Mentre questa versione del
villain è ironica e divertente, Il Cavaliere Oscuro di Nolan
ci ha presentato Harvey Dent come uno dei più
grandi cattivi di Batman di tutti i tempi, in tutta la sua
gloria.
Aaron Eckhart ha
interpretato Dent come un vero eroe, ma come ha
profetizzato nel film, gli eroi muoiono da eroi, o vivono
abbastanza a lungo da diventare cattivi. Quando Dent ha perso la
donna che amava e metà della sua faccia, è divenuto quindi un
tragico eroe caduto ma anche il cuore e l’anima del miglior
film di Batman mai realizzato.
Joker (Il Cavaliere Oscuro)
Anche se Due Facce
era rappresentato come il cattivo perfetto ne Il Cavaliere Oscuro, l’eroe caduto che si
ritrovava ad essere il villain più pericoloso di Batman, anche
il vero e miglior cattivo dei film di Batman di tutti i
tempi, è apparso in quel film: Heath Ledger ha infatti assunto il ruolo di
Joker nel secondo capitolo della trilogia
di Nolan, rimodellando lo statuto di villain del Joker in
maniera unica e brillante.
In questa versione del Joker, non ci
sono più le battute comiche di Jack Nicholson, ma un sociopatico oscuro e
sarcastico che uccide chiunque per divertimento, senza prendere mai
sul serio la situazione. Ledger ha vinto un Oscar
postumo per il ruolo, estremamente meritato: il suo
Joker è infatti il portabandiera per eccellenza
dei cattivi dei film di supereroi.
Su Netflix
è uscito The Weekend Away, film di Kim
Farrant tratto dall’omonimo libro di Sarah
Alderson. Il lungometraggio si pone tra il thriller, il
revenge movie e la dark comedy e
racconta della scomparsa di una donna dopo una serata sfrenata.
Paesaggi da sogno e scenografie da commedia romantica sono lo
strano sfondo delle vicende da incubo vissute da Beth, la
protagonista.
The Weekend Away: cosa succede nel
film
Beth (Leighton
Meester) decide di far visita a Kate
(Christina Wolfe), un’amica che vive in Croazia,
nella cittadina marittima di Spalato. Beth non vede l’ora
di svagarsi: è da poco diventata madre e sta attraversando un
periodo difficile con il compagno. Dal canto suo, Kate è
carichissima: ha da poco divorziato e si sente più libera che mai.
Le due decidono di passare una serata in discoteca: non appena
arrivano, incontrano due ragazzi che sembrano far loro delle
avance. Complice l’alcool (e forse qualche altra sostanza),
Beth si risveglia la mattina dopo senza ricordare cos’è
successo durante la notte. Come se non bastasse, all’appello manca
Kate: la donna sembra essere scomparsa.
Inizia per Beth una ricerca
disperata dell’amica, seguendo le poche tracce presenti nei suoi
ricordi annebbiati e nel telefono di Kate. L’indagine si
trasforma in un vortice che finisce per coinvolgere tutti:
sconosciuti, tassisti più e meno gentili, polizia, mariti ed
ex-mariti.
Un uragano distruttivo che dura
un’ora e mezza
Come appena detto, The
Weekend Away è un vortice, una spirale sotto molteplici
aspetti. Per prima cosa, Kate è un personaggio
vertiginoso: in confronto a Beth è piena di energia, non
sta ferma un attimo, entra sulla scena e catalizza l’attenzione con
la sua appariscenza, fisica e verbale. In poche
ore, Kate travolge e stravolge la vita di
Beth e cerca di portarla ”sulla cattiva strada”:
prima vuole farla bere, poi la spinge ad andare con i due ragazzi
conosciuti in discoteca.
Tutto quello che accade
dopo la scomparsa di Kate è un vero e proprio incubo.
Beth scopre una verità agghiacciante dopo l’altra, non sa
più di chi fidarsi e allo stesso tempo viene lei stessa sospettata.
Quanto descritto può sembrare avvincente ma, per il modo in cui
vengono assemblate le vicende nel film, non riesce a convincere
fino in fondo. La sensazione che lo spettatore prova nel vedere
The Weekend Away è un costante spaesamento. La
confusione è mal gestita e il film nel complesso risulta
un’esagerazione poco credibile.
Una Croazia fin troppo da
favola
The Weekend Away è
un thriller, ma non sembra. Il film ci illude fin dalle prime
inquadrature: i toni sono quanto più vivaci, la luce irradia i
paesaggi da sogno della Croazia, le scogliere, il mare, il lussuoso
appartamento di Kate. Con l’incupirsi delle vicende, la
luminosità delle scene non cambia, creando un contrasto tutt’altro
che sensato. La pesantezza dei temi trattati si perde nella
immagini variopinte e negli ambienti poco evocativi. La scelta è
stata sicuramente pensata ma non è d’effetto, anzi: la storia viene
sminuita dalla leggerezza gridata dalle immagini.
Troppi plot twist in The Weekend
Away
Un colpo di scena sorprende, due
sconvolgono, tre stufano. Senza fare spoiler, possiamo solo dire
che la scelta di bombardare lo spettatore con un evento inaspettato
dopo l’altro non è ottimale. Viene da chiedersi costantemente: chi
ha fatto che cosa?!
The Weekend Away
rende plausibili anche le possibilità più assurde e, così facendo,
fa scemare minuto dopo minuto l’interesse dello spettatore. A
condire il tutto si aggiunge una recitazione tutt’altro che
drammatica e profonda. Non solo la protagonista, ma tutti i
personaggi sembrano usciti da una soap opera. Il drama è tanto, è
stucchevole e sicuramente supera la componente crime e
investigativa della storia. The Weekend Away è
quindi un film da vedere se si ha voglia allo stesso tempo di
thriller e di leggerezza: a parer nostro, un connubio alquanto
improbabile.
Il MCU
ha già portato in vita decine di personaggi dei fumetti Marvel sul grande e piccolo
schermo, quindi è difficile pensare che non abbia ancora raggiunto
il suo pieno potenziale in termini di adattamento in live-action
dei suoi più famosi personaggi. Come sappiamo, i film del MCU
hanno infatti guadagnato il plauso dei fan per la loro capacità di
trasformare eroi di serie B come Iron Man e
Thor nei pilastri del loro universo.
La Marvel Comics ha creato personaggi
iconici per più di 60 anni, e continua a presentare ai fan dozzine
di volti nuovi che potrebbero poi diventare i capisaldi di un nuovo
franchise cinematografico. Tuttavia, ci sarebbero diversi
personaggi iconici dei fumetti che non sono ancora stati introdotti
ai fan sullo schermo, alcuni dei quali sono in circolazione,
pensate un po’, da quando casa Marvel ha iniziato la sua
attività. La loro esclusione dal MCU
inizia a diventare quindi evidente agli occhi dei fan più
affezionati ai fumetti, come ha evidenziato ScreenRant,
classificando i personaggi che, più di altri volti freschi,
meritano da tempo di essere considerati come veri e propri
protagonisti dell’universo.
X-Men
Gli X-Men sono talmente iconici nei fumetti che
l’unica ragione per cui non sono già stati rappresentati nel
MCU
è per una questione di diritti e autorizzazioni. I fan hanno
ovviamente chiesto a gran voce la loro inclusione per anni e, con
l’acquisizione della Fox da parte di Disney, sembra molto probabile
che gli X-Men approderanno nel MCU
nel futuro prossimo.
Alcuni personaggi dei film degli
X-Men della Fox potrebbero anche apparire in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ma
non è ancora stato annunciato il cast originale della prossima
generazione di attori che interpreteranno gli X-Men. In ogni caso,
il desiderio dei fan, e l’opzione più probabile, è che diversi
X-Men avranno progetti da solisti nel MCU, ma non resta che aspettare
notizie ufficiali.
I Fantastici Quattro
Con tre film dei
Fantastici Quattro negli ultimi vent’anni che
hanno fatto parte di franchise non riusciti, è stata avanzata
l’idea che forse i personaggi non siano poi così adatti al grande
schermo. Ma i Marvel Studios non sembrano essere
d’accordo, e chi altro potrebbe veramente portare in vita una delle
“famiglie” di eroi più apprezzati in assoluto?
Il MCU conosce sicuramente la
ricetta più adatta per portarli sullo schermo e, ora che possiede i
diritti legali di alcune delle più grandi storie di casa Marvel, sarà emozionante vedere che
cosa escogiteranno i Marvel Studios. Speriamo davvero
che notizie riguardo al cast di questo futuro film vengano
rilasciate al più presto, perché i fan non stanno più nella
pelle!
Ghost Rider
Come per i Fantastici
Quattro, ci sono stati alcuni tentativi fallimentari di
trasposizione su pellicola delle storyline di Ghost Rider. Entrambi hanno avuto come
protagonista Nicholas Cage, e nessuno dei due ha ottenuto
più di uno scarso 26% di approvazione su Rotten Tomatoes. Tuttavia,
sembra che alcuni fan siano in qualche modo ancora affezionati ai
film, visto l’entusiasmo che circondava un plausibile cameo di
Nicholas Cage in Doctor Strange nel
Multiverso della Follia.
Nessuna scelta di casting è già
stata annunciata per un nuovo film su Ghost Rider,
ma i fan hanno speculato su un certo numero di attori diversi che
potrebbero interpretare il personaggio, avanzando inoltre l’ipotesi
del formato miniserie, che meglio permetterebbe di
sviscerare al meglio le avventure dei fumetti.
Beta Ray Bill
Con lo stravagante mondo di
Thor ideato da Taika Waititi e
dai Marvel Studios, sembra più
che probabile che vedremo Beta Ray Bill nel futuro
prossimo del MCU,
soprattutto visto che, ricordiamo, era apparsa una statua della sua
testa su Sakaar.
Bill è anche un
personaggio che si adatterebbe perfettamente ai film dei Guardiani della Galassia, con i loro continui
viaggi intergalattici. Se Chris Hemsworth decidesse mai di ritirarsi e
il cavallo protagonista di War Horse (Steven Spielberg, 2011) volesse nuovamente
mettersi alla prova, Beta Ray Bill potrebbe essere
una divertente aggiunta al franchise.
Namor il Sub-Mariner
Con
l’espansione celeste che hanno conosciuto le più recenti
avventure Marvel, una profonda immersione
nell’oceano sembrerebbe una divagazione curiosa, ma si spera che i
Marvel Studios trovino il
momento giusto per rendere giustizia a uno dei supereroi più
antichi del mondo.
E’ anche vero che, con la popolarità
raggiunta dai film della DC su Aquaman, un futuro film Marvel basato sul personaggio di
Atlantide potrebbe sembrarne “una copia” agli
occhi dei detrattori. Ma non sarà un’affermazione del genere a far
desistere il MCU
dall’adattamento delle storyline di Atlantide, a maggior ragione
dato che la creazione del personaggio, in termini di pubblicazione
originale, è venuta molto prima rispetto a quella di Acquaman.
Silver Surfer
Silver
Surfer, alter ego di Norrin Radd, ha
fatto il suo debutto in live action nel film I Fantastici 4
e Silver Surfer, interpretato dal bravissimo Doug Jones. Il film è stato, come già abbiamo
riportato, un grande fallimento, ma è ormai passato del tempo e i
fan richiedono numerosi una nuova iterazione del personaggio.
Silver Surfer
potrebbe apparire in un film dei Fantastici Quattro in qualità di
antagonista, oppure si potrebbe decidere di dedicargli una
miniserie da solista, similmente a quanto è stato fatto con
l’anti-eroe Loki.
Personaggi di supporto di
Spider-Man
“I personaggi di
supporto delle storyline dell’Uomo Ragno che devono ancora
debuttare nel MCU”
costituisce da sé una lista a parte: infatti, come ben sanno i fan
dei fumetti o di Spider-Man: The Animated Series
degli anni ’90, la profondità del mondo di Spider-Man è
immensa.
Tra la rogues gallery e gli
altri eroi, ci sarebbe una valanga di personaggi tra cui scegliere:
speriamo davvero che gli spinoff di Spider-Man della Sony come
Venom e Morbius,
così come il seguito dell’amatissimo Spider-Man: Un Nuovo Universo, rendano
giustizia ad almeno alcuni di questi personaggi sul grande
schermo.
Magneto
Il personaggio di
Magneto ha già avuto alcuni fantastici adattamenti
live action, tra cui ricordiamo le interpretazioni di Ian McKellen e Michael Fassbender: la ricerca di un attore
altrettanto capace di incarnare al meglio i tratti del personaggio
sarà quindi una vera sfida per i Marvel Studios.
Il personaggio potrebbe funzionare
alla grande come antagonista degli X-Men, o anche
come super cattivo nel MCU,
data la sua grande capacità di raccogliere discepoli che lo seguano
attentamente nei suoi malefici piani. La Confraternita dei
Mutanti sarebbe una sicuramente una grande squadra
avversaria degli X-Men e dei Vendicatori.
Galactus
Anche se sembra che
Kang il Conquistatore sarà il prossimo
super-villain del MCU,
cosa ci sarebbe di male ad averne due? Superare lo status di
Thanos come il villain per eccellenza
sarebbe un compito difficile, e pochi personaggi riuscirebbero a
tenergli testa tanto quanto Galactus.
Galactus potrebbe
essere introdotto attraverso i Fantastici Quattro,
o anche in un futuro sequel di Eternals, a maggior ragione perché, con
l’espansione dell’universo per mezzo di esseri così potenti, il
MCU
ha bisogno di cattivi dello stesso calibro.
Il Dottor Destino
Essendo uno dei migliori
villain dell’interno Universo Marvel, è necessario che
il MCU
colpisca nel segno con il personaggio del Dottor Destino, soprattutto considerando i
precedenti fallimentari tentativi di adattamento sul grande schermo
che gli sono stati riservati.
Il Dottor Destino è
un altro personaggio che potrebbe apparire come un cattivo sia per
i Fantastici Quattro, sia come un potente villain
per i Vendicatori.
In The Gilded Age 1×08 che si intitolerà
“Tucked Up in Newport” Bertha segue l’esempio del signor
McCallister durante la sua prima visita a Newport, ma le viene
subito in mente il suo posto; una presenza familiare minaccia la
ricerca di Gladys da parte di Oscar; George finalmente ottiene la
sua giornata in tribunale; Peggy rivela il suo passato.
The Gilded Age 1×08
Creata, scritta e prodotta da
Fellowes, The
Gilded Age è ambientata nel 1882, e racconta la
storia della giovane Marian Brook (Louisa Jacobson), figlia orfana
di un generale del sud che si trasferisce nella casa delle sue zie
rigidamente convenzionali a New York City. Accompagnata dalla
misteriosa Peggy Scott (Denée Benton), una donna afroamericana che
si maschera da cameriera, Marian viene catturata dalle vite
abbaglianti dei suoi vicini incredibilmente ricchi, guidata da uno
spietato magnate della ferrovia e dalla sua ambiziosa moglie in
lotta per l’accettazione da parte del Astor e Vanderbilt set.
Nel cast oltre a Jeanne
Tripplehorn confermati ci sono Christine Baranski,
Cynthia Nixon, Amanda Peet, Morgan Spector, Taissa Farmiga, Blake
Ritson e Simon Jones.
A produrre ci sono anche Gareth
Neame e il regista Michael Engler. Fellowes, Neame, Engler e David
Crockett sono i produttori esecutivi, mentre Engler dirigerà alcuni
episodi.
La EE British Academy Film Awards ha
assegnato domenica sera i premi BAFTA 2022 al
meglio del cinema mondiale e britannico. A vincere i premi
principali è stato Il
Potere del cane, che ha portato a casa le due
categorie più ambite, film e regia, mentre nelle categorie dedicate
agli attori, si profila una linea retta fino agli Oscar 2022 per
Troy Kotsur e Ariana DeBose nelle
categorie riservate ai non protagonisti, mentre si fa sempre più
confusa la corsa alla statuetta alla migliore attrice protagonista,
visto che i BAFTA hanno premiato Joanna Scanlan,
che agli Oscar non è nemmeno nominata. D’altro canto, Will
Smith sembra invece sempre più vicino alla sua
desideratissima statuina, mentre porta a casa anche la prestigiosa
maschera dei BAFTA.
Premiati anche
Belfast, come miglior film britannico, e Dune,
che ha conquistato diversi premi tecnici. Paul Thomas
Anderson si “accontenta”, si fa per dire, del premio alla
sceneggiatura originale, risultato che probabilmente doppierà agli
Oscar 2022.
BAFTA 2022: la lista completa dei vincitori
BEST FILM
Il
Potere del cane
Jane Campion, Iain Canning, Roger Frappier, Tanya Seghatchian,
Emile Sherman
Gli Annie Awards
2022 ha sancito il trionfo di I Mitchell contro le macchine e di Netflix nel corso della serata di premiazione, lo
scorso weekend in quel di Hollywood. Il film d’animazione si è
portato a casa tutti i premi principali della serata, mentre per la
sezione dedicata alla televisione, Arcane ha fatto lo stesso,
rendendo doppio il trionfo della piattaforma della grande N
rossa.
Ecco di seguito tutti i vincitori degli Annie Awards 2022
Arcane
Episode: When These Walls Come Tumbling Down
A Riot Games and Fortiche Production for Netflix
As ‘Jinx’: Ella Purnell
Editing, Feature
I Mitchell contro le macchine
Sony Pictures Animation for Netflix
Editorial Team: Greg Levitan, Collin Wightman, T.J. Young, Tony
Ferdinand, Bret Allen
Editing, TV
What If…?
Episode: What If…Ultron Won? Marvel Studios
Editorial Team: Joel Fisher, Graham Fisher, Sharia Davis, Basuki
Juwono, Adam Spieckermann
Animated Effects, Feature
I Mitchell contro le macchine
Sony Pictures Animation for Netflix
FX Team: Christopher Logan, Man-Louk Chin, Devdatta Nerurkar, Pav
Grochola, Filippo Maccari
Animated Effects, TV
Arcane
Episode: Oil and Water
A Riot Games and Fortiche Production for Netflix
FX Team: Guillaume Degroote, Aurélien Ressencourt, Martin Touzé,
Frédéric Macé, Jérôme Dupré
Character Animation, Feature
Encanto
Walt Disney Animation Studios
Animator: Dave Hardin
Character Animation, TV
Arcane
Episode: The Monster You Created
A Riot Games and Fortiche Production for Netflix
Animator: Léa Chervet
Character Animation, Live Action
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings Marvel Entertainment, Weta
Digital
Animation Team: Karl Rapley, Sebastian Trujillo, Richard John
Moore, Merlin Bela Wassilij Maertz, Pascal Raimbault
Character Animation, Video Game
Ratchet & Clank: Rift Apart
Insomniac Games
Animation Team: Insomniac Games Animation Team
La gilda dei registi di Hollywood ha
incoronato Jane Campion per la migliore regia
cinematografica dell’anno, in occasione dei DGA Awards
2022. La regista sta collezionando tutti i premi di
categoria per Il
Potere del cane, corsa cominciata a Venezia 2021, dove
conquistò il Leone d’Argento.
A vincere invece il premio per il
miglior esordio è stata Maggie Gyllenhaal per
La figlia Oscura, adattamento dell’omonimo
romanzo di Elena Ferrante. Di seguito la lista completa di
vincitori per cinema e tv.
FILM
Outstanding Achievement in Theatrical Feature Film
Outstanding Achievement of a First-Time Feature Film
Director
WINNER:Maggie Gyllenhaal, “La
figlia Oscura” (Netflix)
TELEVISION
Dramatic TV Series
WINNER: MARK MYLOD Succession, “All the Bells Say” (HBO) Directorial Team:
Unit Production Managers: Gabrielle Mahon, Scott Ferguson
First Assistant Director: Christo Morse
Second Assistant Directors: Michelle Flevotomas, Nicholas Notte
Location Manager: Paul Eskenazi
Comedy TV Series
WINNER: LUCIA ANIELLO
Hacks, “There Is No Line” (HBO Max) Directorial Team:
Unit Production Managers: Melanie J. Elin, David Hyman
First Assistant Director: Jeff Rosenberg
Second Assistant Director: Erin Stern Linares
Second Second Assistant Director: Heidi Hinzman
Additional Second Assistant Director: Alaina
Neumann
Movies for Television and Limited Series
WINNER: BARRY JENKINS
The Underground Railroad (Amazon Prime Video) Directorial Team:
Unit Production Manager: Richleigh Heagh
First Assistant Director: Liz Tan
Second Assistant Director: Elaine Wood
Second Second Assistant Director: Wayne Witherspoon
Additional Second Assistant Directors: Jesse Carmona, AJ
Bruno
Variety/Talk/News/Sports — Series
WINNER: DON ROY KING
Saturday Night Live, “Keegan-Michael Key; Olivia Rodrigo” (NBC) Directorial Team:
Associate Directors: Michael Mancini, Michael Poole, Laura
Ouziel-Mack
Stage Managers: Gena Rositano, Chris Kelly, Eddie
Valk
Variety/Talk/News/Sports — Specials
WINNER: PAUL DUGDALE
Adele: One Night Only (CBS) Directorial Team:
Associate Director: Hayley Collett
Stage Managers: Gary Natoli, Erica Christensen, Zachary Figures,
Jackie Stathis
Reality Programs
WINNER: ADAM VETRI
Getaway Driver, “Electric Shock” (Discovery Channel) Directorial Team:
First Assistant Director: John Esposito
Second Assistant Director: Eric Pai
Children’s Programs
WINNER: SMRITI MUNDHRA
Through Our Eyes, “Shelter” (HBO Max)
Commercials
WINNER: BRADFORD YOUNG (Serial Pictures x
Somesuch)
Super. Human., Channel 4 Paralympics – 4Creative First Assistant Director: Jez Oakley
Si è svolta nel fine settimana la
cerimonia di premiazione dei Critics Choice Awards
2022. A trionfare nella categoria FILM, Il
Potere del cane si conferma il frontrunner per gli
Oscar 2022, che si terranno il 27 marzo,
mentre Belfast
porta a casa ben tre vittorie, tra cui la migliore sceneggiatura
originale, invece per la categoria TV, Ted Lasso
porta a casa ben quattro premi.
Ecco di seguito i vincitori del Critics Choice Awards 2022
Il network americano NBC ha diffuso il promo
e la trama di Chicago PD 9×16, il sedicesimo
episodio dell’annunciata nona stagione diChicago
PD.
In Chicago PD 9×16 che si intitolerà
“Closer” Quando un giovane viene colpito a colpi di arma da
fuoco fuori dalla panetteria Cárabo, la squadra lavora per
collegare le riprese al proprietario della panetteria Javier
Escano, che è stato sotto sorveglianza. Nonostante il pericolo
crescente, Voight aiuta l’informatrice Anna Avalos ad avvicinarsi
ancora di più al loro obiettivo.
Chicago PD
9×16
Chicago PD
9 è la nona stagione della serie tv Chicago
PD creata da Dick
Wolf e che fa parte del franchise televisivo basato
su Chicago trasmesso dal network americano NBC.
In Chicago PD
9 ritorneranno i personaggi Henry “Hank” Voight
(stagioni 1-in corso), interpretato da Jason
Begheè il capo dell’Unità Intelligence del
Dipartimento di Polizia di Chicago. Voight è un poliziotto tosto
che finisce sempre quello che comincia, anche se significa non
rispettare le regole. La sua squadra lo rispetta, anche se è
sospettato di essere corrotto. Il suo defunto padre era un agente
di polizia, proprio come lui. È rimasto vedovo di sua moglie,
Camille. Jay Halstead (stagioni 1-in corso), interpretato
daJesse
Lee Soffer, è un membro dell’Intelligence, e partner
del Detective Erin Lindsay, che in seguito diventerà la sua
fidanzata. È stato un Ranger dell’Us Army. È uno dei pochi che
occasionalmente si oppone a Voight, trovando i suoi metodi troppo
discutibili, ma nonostante tutto tra i due vige un forte rispetto
reciproco. Adam Ruzek (stagioni 1-in corso), interpretata da
Patrick John Flueger, è il partner del
Detective Alvin Olinsky. Voight chiese ad Alvin di assumere un
agente dall’accademia, e lui scelse Adam vedendo in lui un grande
potenziale.
William Hurt,
l’attore Premio Oscar per “Il bacio della donna ragno” è
morto domenica per cause naturali. Aveva 71 anni. La morte di Hurt
è stata confermata a Variety dal suo amico, Gerry
Byrne.
Suo figlio Will ha dichiarato in
una dichiarazione: “È con grande tristezza che la famiglia Hurt
piange la scomparsa di William Hurt, amato padre e attore vincitore
di un Oscar, il 13 marzo 2022, una settimana prima del suo 72esimo
compleanno. È morto serenamente, in famiglia, per cause
naturali”.
Hurt è stato nominato per quattro
Oscar nel corso della sua lunga carriera, ottenendo due nomination
come miglior attore per ” Broadcast News ” e “Children of a Lesser
God” e una nomination ce non protagonista per meno di 10 minuti
sullo schermo in “A History of Violenza.” È stato uno degli artisti
più acclamati degli anni ’80, diventando una sorta di sex symbol
cerebrale e una star del cinema indipendente. Hurt in seguito ha
continuato a regalare notevoli interpretazioni negli anni ’90 e ha
alternato ruoli con successo progetti per il grande schermo e la
televisione, ottenendo nomination agli Emmy per il suo lavoro come
informatore in “Damages” e per la sua interpretazione del
Segretario al Tesoro Henry Paulson in “Too Big to Fail”.
Ecco il primo trailer di
The Boy 3 l’attesa terza stagione di The
Boys che arriverà su Amazon Prime Video il prossimo 8
luglio.
The
Boys 3 sarà la terza stagione della serie originale
Amazon Studios The
Boys, ideata da Eric Kripke per
conto di Amazon Studios, basata sull’omonimo fumetto
creato da Garth Ennis e Darick
Robertson. La serie tv racconta in un modo divertente e
irriverente cosa succede quando i supereroi – che sono famosi come
celebrità, influenti come politici e venerati come dei – abusano
dei loro superpoteri piuttosto che usarli per salvare le persone. E
‘l’impotente contro il superpotere di The Boys, che intraprende una
ricerca eroica per esporre la verità su “The Seven” e Vought – il
conglomerato multimiliardario che gestisce questi supereroi.
Nella terza stagione di
The
Boys torneranno i protagonisti sono William
“Billy” Butcher (stagione 1-in corso), interpretato da Karl Urban, Hugh “Hughie” Campbell (stagione
1-in corso), interpretato da Jack Quaid, John /
Patriota (stagione 1-in corso), interpretato da Antony
Starr, Annie January / Starlight (stagione 1-in corso),
interpretata da Erin Moriarty, Queen Maeve
(stagione1-in corso), interpretata da Dominique
McElligott, A-Train (stagione 1-in corso), interpretato da
Jessie Usher, Marvin / Latte Materno (stagione
1-in corso), interpretato da Laz Alonso, Kevin /
Abisso (stagione 1-in corso), interpretato da Chace Crawford, Frenchie (stagione 1-in
corso), interpretato da Tomer Kapon, Kimiko / Femmina (stagione
1-in corso), interpretata da Karen Fukuhara, Black
Noir (stagione 1-in corso).
Nei ruoli ricorrenti Agente
Susan Raynor (stagione 1-in corso), interpretata da
Jennifer Esposito, Ashley Barrett (stagione 1-in
corso), interpretata da Colby Minifie, Hugh
Campbell Sr. (stagione 1-in corso), interpretato da Simon Pegg, Ezechiele (stagione 1-in corso),
interpretato da Shaun Benson, Nathan (stagione
1-in corso), Donna January (stagione 1-in corso), interpretata da
Ann Cusack, Seth Reed (stagione 1-in corso),
interpretato da Malcolm Barrett, Evan Lambert
(stagione 1-in corso), interpretato da David
Reale, Cherie (stagione 1-in corso), interpretata da
Jordana Lajoie, Shockwave (stagione 1-in corso),
interpretato da Mishka Thébaud e Becca Butcher
(stagione 1-in corso), interpretata da Shantel
VanSanten.
Esce oggi direttamente su
Netflix, The Adam Project, diretto dal canadese
Shawn Levy, che vanta la paternità di una
filmografia piuttosto nutrita, tra cui spicca La Pantera
Rosa del 2006 con Steve Martin, la
serie di Una notte al museo, il recentissimo
Free Guy – Eroe per gioco con
protagonista Ryan Reynolds (proprio come nella
pellicola in questione), e This is where I leave
you del 2014, con Jane Fonda, Jason
Bateman e Adam Driver, tratto da un
romanzo di Jonathan Tropper, che anche per The Adam Project ha curato la
stesura della sceneggiatura, insieme a Jennifer Flackett,
Mark Levin e T.S. Nowlin. Da quest’ultimo
era iniziata la prima scrittura del soggetto nel 2012, che in
origine aveva il titolo di Our name is
Adam, e avrebbe dovuto avere nel cast Tom
Cruise. Gli anni sono passati e nel 2020 è stata Netflix a
riavviarne l’idea con, appunto, Ryan Reynolds al timone
dell’astronave.
La trama di The Adam Project
La storia inizia con Adam
Reed (Reynolds) che varca un tunnel spazio-temporale trasferendosi
dal 2050 al 2022, anche se in realtà stava puntando al 2018. “Gimme
some lovin’” è in sottofondo mentre in orbita c’è un inseguimento
serrato con annesse sparatorie laser tra la navicella del
protagonista e un’altra. Subito dopo facciamo la conoscenza di un
delizioso bimbo biondo (Walker Scobell), che ha
dodici anni ma ne dimostra molti meno: è sveglio, simpaticissimo ed
è un discolo a scuola. La sua mamma affannata e che non si sente
mai all’altezza, è una sempre splendida
Jennifer Garner e il suo papà è
Mark Ruffalo.
Tutto è intriso di
implacabili atmosfere anni ’80, con Spielberg che trasuda da ogni
luce, colore e raggio che attraversa nella notte gli alti alberi
della foresta che circonda l’abitazione dei Reed. E ogni fotogramma
fa sentire come a casa, ritrovando un’aria che così bene abbiamo
imparato a ri-osservare nei suoi tratti estetici dell’ultimo
decennio.
Ed è proprio di casa che
vuole parlare The Adam Project: accostando una storia
familiare dolce, seppur piuttosto immaginabile, ma mai condotta con
scontatezza, all’inarrestabile recitazione di Ryan Reynolds che ha
ormai fatto del suo stesso essere attore un personaggio consolidato
e che ripropone sempre in modo ben posizionato. Il tutto insieme
all’encomiabile performance del giovanissimo Walker Scobell, a sua
volta a sfiorare il prodigio nel tenere testa al temperamento del
carattere di Adam Reed.
In coppia, facendosi
l’uno lo specchio dell’altro, compiono una missione che dovrà
fargli compiere viaggi nel tempo: alla ricerca del papà,
dell’amore, di loro stessi, e per salvare tutto dalla deflagrazione
globale, ovviamente.
Una miriade di riferimenti
La narrazione di
Shawn Levy è continuamente in un adorabile sfondo
di continui rimandi e citazioni dei capisaldi dell’universo
cinematografico, a partire da Ritorno al
Futuro, arrivando fino a Star
Wars passando per
Terminator e i
Goonies. È naturale che non ci sia nulla di
avanguardistico in questo, piuttosto anche i richiami stessi son
già verso prodotti comunque più recenti:
daGuardiani della
Galassia in poi. Ma la bravura di Shawn Levy sta
nel riuscire a confezionare una storia che porta avanti con ritmo
perfetto, inserendo i giusti elementi metacinematografici,
autoironici e cinici, sfruttando quindi l’immaginario di quando
eravamo giovinetti che ci fa tanto battere il cuore, rimescolandolo
con lo smarrimento dei giorni nostri, e la tenerezza delle
relazioni messe in piedi dai protagonisti.
Un gustoso racconto
d’azione inzuppato di quella soffice malinconia d’infanzia, con le
migliori canzoni che si possano immaginare, chiaramente, battute
brillanti e ottimamente assestate e attori che sanno esattamente
cosa fare e come farlo, sempre. Un prodotto Netflix degno di nota e
serata revival, con qualche piccola riflessione su una delle cose
della vita che più diamo per scontata e che invece è d’inestimabile
valore: il tempo.
Shawn Levy entra
ufficialmente nel MCU. Il regista di The Adam
Project e di Free Guy dirigerà Deadpool
3, portando appunto a tre il numero di film in cui
dirigerà Ryan Reynolds.
Rhett Reese e
Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due
film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux.
Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel
cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh
Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz
in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di
Morena Baccarin come Vanessa e T.J.
Miller come Weasel.
Prime Video ha diffuso il trailer
ufficiale di La cena delle spie, il nuovo film con
protagonisti Chris Pine, Thandiwe Newton, Laurence
Fishburne e Jonathan Pryce che debutterà sulla
piattaforma l’8 Aprile 2022. La cena delle spie è basato
sul libro di Olen Steinhauer che ha scritto anche
la sceneggiatura ed è stato diretto da Janus
Metz.
Quando la CIA scopre che uno dei
suoi agenti ha divulgato informazioni che sono costate la vita a
più di 100 persone, l’agente veterano Henry Pelham (Chris Pine)
viene incaricato di scovare la talpa tra i suoi vecchi colleghi
nella sede di Vienna dell’agenzia. La sua indagine lo porta
dall’Austria all’Inghilterra fino alla California, dove si
ricongiunge con la sua ex-collega ed ex-amante Celia Harrison
(Thandiwe Newton). La coppia è costretta a confondere il confine
tra professione e passione in questa storia avvincente di
spionaggio mondiale, ambiguità morale e tradimento mortale. Diretto
dall’acclamato regista danese Janus Metz e scritto da
Olen Steinhauer, nel cast del film si annoverano anche Laurence
Fishburne e Jonathan Pryce.
Guarda il trailer di I
Cassamortari, il nuovo film di Claudio
Amendola con Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi,
Lucia Ocone, Alessandro Sperduti, Sonia Bergamasco, Piero Pelù,
Alice Benvenuti, con Giuliana Lojodice, con l’amichevole
partecipazione di Massimo Dapporto, e con la partecipazione di
Antonello Fassari
e con la partecipazione di
Edoardo Leo.
Una coproduzione italo-spagnola
PACO CINEMATOGRAFICA – NEO ART PRODUCCIONES con la collaborazione
di PRIME VIDEO prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo
Paglia
“Tutti devono mori’, ma solo in
pochi ce guadagnano”: è il motto della famiglia Pasti che da
generazioni gestisce un’agenzia di pompe funebri. Dopo la morte del
capofamiglia Giuseppe (Edoardo Leo), un uomo disposto a tutto pur
di trasformare una salma in una pila di banconote (preferibilmente
in nero), l’azienda di famiglia è passata nelle mani dei figli
Giovanni (Massimo Ghini), Maria (Lucia Ocone), Marco (Gian Marco
Tognazzi) e Matteo (Alessandro Sperduti). Giovanni ha ereditato dal
padre una patologica avarizia che guida ogni sua scelta; Maria ha
una forte compulsione a portarsi a letto tutti i vedovi che
incontra; Marco è un mago della tanatoestetica (leggasi: trucca i
cadaveri); Matteo vuole diventare un influencer e il suo contributo
agli affari di famiglia si basa su un’irriverente quanto cattivo
gusto nella gestione della comunicazione social. Quando l’azienda
naviga in cattive acque (il nero non rimane nero per sempre), è
proprio il suo modo di comunicare anticonvenzionale e politicamente
scorretto a offrire ai Pasti un’ancora di salvezza: la manager
Maddalena Grandi (Sonia Bergamasco) decide di contattarli per il
funerale del famoso cantante Gabriele Arcangelo (Piero Pelù), suo
assistito, morto di overdose nel bel mezzo di una campagna di
sensibilizzazione contro le droghe; in fondo la “Spregiudicatezza”
è proprio ciò di cui ha bisogno.
Sony Picture Italia ha diffuso il
teaser trailer di Hopper e il Tempio Perduto, il
nuovo film d’animazione che debutterà il 21 Aprile 2022 solo al
cinema!
Hopper e il Tempio Perduto, la
trama
Hopper è il giovane e
coraggioso protagonista di questa storia, il cui più grande
desiderio è quello di essere accettato da tutti e diventare un
grande avventuriero al pari del suo padre adottivo, il re
Peter.
Quando suo zio Lapin, il “cattivo” del Regno, scappa di prigione e
minaccia di rovesciare il Re, Hopper mette da parte ogni esitazione
e decide di imbarcarsi in un’epica corsa contro il tempo insieme ad
Abe la tartaruga, suo sarcastico aiutante e amico, e Meg, una
spericolata puzzola esperta di arti marziali, per fermare le
ambizioni dello zio e scoprire così la sua vera natura di lepre un
po’ “speciale”. Hopper e il Tempio perduto racconta un viaggio
ricco di emozioni e avventure, ma anche una storia di crescita e
amicizia per tutta la famiglia.