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MCU: i 10 momenti chiave che definiscono l’amicizia tra Steve Rogers e Sam Wilson

Nel MCU, il rapporto tra i due Captain America, Steve Rogers e Sam Wilson, è molto importante. La loro relazione inizia con Sam che, di fatto, ha un ruolo secondario nella Saga dell’Infinito: fortunatamente, Falcon avrà la possibilità di diventare l’eroe principale dopo la decisione di Steve di tornare nel passato.  Durante il tempo trascorso insieme sullo schermo, i due sono diventati non solo amici intimi ma anche alleati. Ci sono diversi momenti chiave che sottolineano l’evoluzione del loro legame, ma anche la complessità del mantello di Captain America.

“Alla tua sinistra”

Il momento in cui i due personaggi si incontrano mentre fanno jogging in Captain America: The Winter Soldier è divenuto, nel tempo, alquanto iconico. È esilarante e potrebbe tranquillamente essere classificato come un tipico incontro da commedia romantica.

C’è un elemento di competizione ma anche giocosità, e sia Steve che Sam sembrano piacersi da subito. Finiscono anche per avere una conversazione sull’essere veterani di guerra, ed è chiaro che Steve è alla ricerca di persone che possano capire la solitudine che si prova in tal senso.

Steve frequenta il gruppo di supporto

Quando Steve si presenta al gruppo di supporto per veterani che Sam gestisce, è una delle scene migliori tra i due personaggi. Sam spiega che ha lavorato duramente per affrontare il suo trauma e viene anche rivelata la morte del suo amico, Riley.

Ovviamente, Steve sta ancora lottando per affrontare il proprio senso di colpa nei confronti di Bucky, cercando di trovare nuove connessioni in questa nuova era. Questo momento stabilisce la relazione di supporto che Sam e Steve avranno in seguito.

Steve e Natasha cercano l’aiuto di Sam

Anche se Steve incontra Sam solo un paio di volte, si fida chiaramente di lui ed esprime un giudizio che, alla fine, si rivela essere quello giusto. Ad esempio, quando Steve e Natasha scappano dall’HYDRA/SHIELD, cercano rifugio a casa di Sam.

Fortunatamente, Sam è più che felice di aiutarli, spiegando loro la sua tecnologia speciale. È il modo perfetto per includere Sam nella squadra. Dopotutto, la sua disponibilità ad aiutare un amico in difficoltà è sempre stata una sua grande qualità.

Sam aiuta Steve a raggiungere l’Elivelivolo

Dopo che Sam si unisce a Steve e Natasha, finisce per essere un elemento chiave nella battaglia principale alla fine di Captain America: The Winter Soldier. Sam è importante perché aiuta Steve a farsi strada sull’Elivelivolo, aiutando anche a combattere il Soldato d’Inverno.

Questa sequenza imposta la dinamica tra Steve e Sam, in particolare come Steve può sempre contare su di lui. Sam ha anche l’opportunità di brillare mentre combatte contro Brock Rumlow. L’amicizia tra Steve e Sam sembra già abbastanza solida anche in questa fase iniziale.

Sam vuole aiutare Steve a trovare Bucky

Alla fine di Captain America: The Winter Soldier, Steve ottiene informazioni su Bucky da Natasha e decide di cercarlo. Sam è titubante, ma è anche disposto ad aiutarlo. La sua dedizione e la sua volontà lo rendono uno dei migliori amici del MCU, anche se questa missione non si svolge mai completamente sullo schermo.

Tuttavia, Steve e Sam discutono brevemente del tentativo di scovare la posizione di Bucky in Avengers: Age of Ultron, ma è solo in Captain America: Civil War che Bucky torna in scena.

Sam si schiera con Steve in Civil War

Considerato quanto siano buoni amici questi due, non è stato uno shock quando Sam ha deciso di schierarsi con Steve nel conflitto sugli accordi di Sokovia.

È l’alleato più vicino a Steve in questo senso, e finisce per rischiare molto per supportare Steve nella sua decisione. Si sta esponendo in prima persona come una persona contraria alla legge, e viene persino arrestato dopo la battaglia all’aeroporto e mandato nella prigione sul Raft.

Steve libera Sam dal Raft

Sam, insieme al resto degli alleati di Steve, viene liberato dal Raft da Steve alla fine di Captain America: Civil War. E anche se ciò viene mostrato solo brevemente sullo schermo in Avengers: Infinity War, sia Sam che Natasha vivono come fuggitivi insieme a Steve.

Sam, in particolare, ha rinunciato a gran parte della sua vita e al legame con la sua famiglia per supportare Steve, e questo purtroppo viene davvero esplorato solo quando Steve è ormai fuori dai giochi, dopo Avengers: Endgame.

Sam è vittima dello Snap

Uno dei modi in cui il MCU ha sbagliato in relazione al rapporto tra i due personaggi è stato non mostrando l’impatto che la scomparsa di Sam ha avuto su Steve. Mentre Steve ha perso entrambi i suoi migliori amici – Bucky e Sam – in seguito allo Snap di Thanos, il suo dolore per entrambe le perdite non viene mai veramente esplorato. Al contrario, si strugge soltanto per aver perso Peggy in Avengers: Endgame.

Considerato quanto Sam fosse fondamentale per la vita di Steve e quanto Sam lo avesse sostenuto, questo è stato sicuramente un passo falso. Sarebbe stato bello vedere Steve alle prese con il dolore per la perdita dei suoi amici più cari. Questa è una delle poche volte in cui Steve e Sam non sembrano veri amici, poiché il rapporto sembra essere diventato unilaterale.

Steve dà a Sam lo scudo

Sarebbe stato bello vedere più scene tra Steve e Sam dopo che il Blip è stato annullato. Ad ogni modo, Steve che ha dato a Sam lo scudo è stata indubbiamente la mossa giusta. Steve si fidava chiaramente di Sam, e sapeva che avrebbe onorato il mantello. Tuttavia, alcuni fan sono rimasti sorpresi dal fatto che non abbia spiegato al suo amico, in anticipo, che aveva intenzione di tornare nel passato.

Sembrava una scelta fuori contesto per il personaggio, ma potrebbe essere attribuita ad un problema di sceneggiatura o ad una mera decisione creativa. Tuttavia, è innegabile che abbia reso il momento, nel complesso, meno entusiasmante di quanto – forse – sarebbe potuto essere.

Sam alle prese con l’eredità di Captain America

Considerata la frequenza con cui Sam ha aiutato Steve, e anche quanto abbia rischiato per farlo, Sam non ha ricevuto in cambio tutto il sostegno che avrebbe meritato. Il finale di Steve nel MCU è stato accolto da reazioni molto contrastanti tra i fan, e questo è uno dei motivi principali.

Sam è stato lasciato ad affrontare l’eredità dello scudo da solo, e non aveva Steve intorno a sostenerlo. Questo sarebbe stato difficile per chiunque, ma Sam ha dovuto anche affrontare la realtà di essere un uomo di colore in America, oltre all’eredità complicata e razzista del mantello di Captain America.

Black Widow: il CEO di Imax commenta gli incassi e parla di “cannibalizzazione”

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Nonostante la Disney abbia già sperimentato l’uscita congiunta nelle sale e su Disney+ con diversi suoi titoli (tra cui Mulan, Raya e l’ultimo drago, Black Widow e il più recente Jungle Cruise), il CEO del circuito IMAX Rich Gelfond non crede che questo modello possa essere manutentuo ancora a lungo.

“Ogni studio ha visto gli stessi dati che ha visto la Disney. Ciò che Disney ha fatto è stato sperimentare durante la pandemia, che è è ciò che hanno sempre detto che avrebbero fatto”, ha spiegato il CEO in occasione dell’annuncio dei dati trimestrali della sua compagnia. “Ricordo che il CEO di Disney, Bob Chapek, disse, in uno dei loro incontri con gli azionisti, che in tempo normali il cinema e l’esclusività della sala erano fondamentali.”

“Ora che la pandemia inizia lentamente ad essere alle nostre spalle, penso che stia guardando i dati a sua disposizione e che stia arrivando alla medesima conclusione di tutti gli altri: il modo migliore per massimizzare il valore è la finestra cinematografica”, ha aggiunto Gelfond. “Un tempo vendevano la stessa proprietà cinque volte e ora la vendono una volta sola. Potrebbero anticipare qualche entrate, ma non ci sono prove che sia un modello vincente. Molti altri giungeranno alla stessa conclusione.”

Parlando nello specifico degli incassi di Black Widow, che in base a quanto riferito ha debuttato con 218 milioni di dollari nel weekend d’apertura (inclusi 60 milioni di dollari in PVOD) ed è poi arrivato a 318 milioni globali in termini di botteghino (con un calo del 68% nel secondo weekend), Gelfond ha detto: “Non ho alcun dubbio che la combinazione tra streaming e pirateria – cosa di cui non si sta parlando abbastanza – abbia dato vita ad una vera e propria cannibalizzazione che, alla fine, ha influenzato significativamente il box office.”

“È difficile quantificare, ma alcune statistiche sono interessanti: Fast and Furious 9, che seguir il tradizionale modello di distribuzione, arriverà ad incassare circa 700 milioni di dollari in tutto il mondo alla fine della sua corsa, mentre Black Widow probabilmente ne incasserà la metà”, ha continuato Gelfond. “Black Widow è un grande film, quindi non ho dubbi che molti soldi siano rimasti sul tavolo.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Loki: la regista parla della scena nella Stark Tower tagliata dalla serie

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Nei vari trailer di Loki erano presenti ben due scene che, una volta giunti al finale di stagione, hanno lasciato alquanto perplessi i numerosi fan del MCU. Nella prima veniva mostrato il Dio dell’Inganno ad Asgard, mentre nelle seconda abbiamo visto il personaggio di Tom Hiddleston esclamare la battuta “Glorioso!” all’interno della Stark Tower.

Prima dell’ultimo episodio, molti fan avevano teorizzato che quest’ultima scena, nello specifico, avesse in qualche modo anticipato un ritorno di Loki alla sua timeline originale, ma ovviamente non è stato così. Ora la regista della serie, Kate Herron, ha chiarito finalmente le cose, confermando che quella scena, in realtà, era stata girata per essere inserita nell’episodio pilota. “All’inizio avevo girato questa scena dove c’era lui allo specchio, prima dell’arrivo degli Avengers a New York. Immagino che quella doveva essere la sequenza d’apertura.”

“Abbiamo rivisto un po’ le cose all’inizio, perché poi abbiamo aggiunto tutta la parte relativa al pestaggio da parte di Hulk. In origine doveva essere l’opening dello show, ma poi l’abbiamo tolto e abbiamo inserito vari momenti dai film”, ha aggiunto Herron. “Essenzialmente, sarebbe stata ambientata prima… poco prima degli eventi di The Avengers. Era stato pensato per essere un momento che si collocasse prima di New York, prima dell’inizio di tutto.”

Herron ha continuato spiegando che era entusiasta di utilizzare filmati inediti, provenienti fai vari film, che non erano mai stati visti prima, “come la parte in cui saluta, il primo piano”, e ha notato che si trattava di un montaggio assai interessante.

“Penso che alla fine siamo giunti alla conclusione che, forse, sarebbe stato meglio andare semplicemente al sodo”, ha aggiunto la regista dopo che le è stato chiesto perché la scena è stata eliminata. “Penso che per noi fosse una questione di ritmo e di struttura. Dovevamo dare un certa dinamicità a tutto quell’incipit iniziale prima di arrivare nel deserto.”

DCEU: per John Cena uno scontro tra Peacemaker e Black Adam è inevitabile

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Conosciuto e apprezzato soprattutto per il franchise di Guardiani della Galassia, ora James Gunn si prepara a far conoscere al pubblico di tutto il mondo la sua iterazione della Task Force X, dal momento che manca ormai sempre meno all’arrivo di The Suicide Squad nei cinema di tutto il mondo.

Tra i nuovi personaggi che verranno introdotti nell’atteso cinecomic figura Peacemaker, che sarà interpretato da John Cena e che sarà anche il protagonista di una serie spin-off in otto episodi, creata dallo stesso Gunn, che debutterà a gennaio 2022 su HBO Max. Come si evince dai vari materiali promozionali e dalle numerose interviste delle ultime settimane, sia Cena che Gunn si sono divertiti moltissimo a dare vita al personaggio, e pare che la stessa Warner Bros. sia interessata a cementare il percorso dell’eroe all’interno del DCEU.

Anche se non sappiamo quale sarà il futuro del personaggio oltre The Suicide Squad e l’omonima serie tv a lui dedicata, John Cena ha detto che pensa che uno scontro, nel DCEU, tra il suo Peacemaker e il Black Adam di Dwayne Johnson sia inevitabile. Pur ammettendo che il suo personaggio non ha davvero alcuna possibilità contro Black Adam, Cena ha detto a ComicBook che gli piacerebbe combattere contro il collega in un futuro.

“Mi conosci. Sono pronto, disponibile e capace. E rispondo al telefono ogni volta che squilla. Sono a posto”, ha sottolineato Cena. “Penso che l’eccitazione stia iniziando a crescere nei fan, sia per quanto riguarda Fast and Furious 9 che per quanto riguarda l’Universo DC. Non voglio dire che siamo in dirittura d’arrivo, ma è inevitabile. Voglio dirlo perché sono prima di tutto un fan. Ma vedremo… Vedremo cosa succede. Fatemi sapere cosa dice The Rock.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Black Panther 2: un video dal set rivela il destino di re T’Challa?

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Sappiamo ormai da tempo che le riprese di Black Panther: Wakanda Forever sono ufficialmente partite. Ora, un video dal set emerso online nelle ultime ore potrebbe aver rivelato come verrà affrontata la morte di Chadwick Boseman, interprete di T’Challa/Pantera Nera, nel sequel.

I Marvel Studios hanno sempre chiarito che l’attore non sarebbe stato né rimpiazzato da un collega né ricreato attraverso la CGI: semplicemente, il sequel avrebbe onorato tanto la sua eredità quanto quella del Re di Wakanda. Nel video diffuso online, è possibile vedere quella che, apparentemente, sembra essere proprio la sala del trono di Wakanda, circondata da alcuni pilastri con sopra incise alcune parole in wakandiano.

Anche se è impossibile tradurre la lingua del Wakanda, è comunque possibile fare riferimento – come spiegato da Screen Rant – a “The Wakanda Files”, un libro ufficiale collegato all’Universo Marvel e pubblicato nell’ottobre 2020 che contiene diverse indicazioni su come interpretare la lingua del luogo fittizio. Basandosi su quanto riportato nel volume, si capisce che quello presente nel video è, in realtà, un memoriale all’ormai defunto T’Challa. Sebbene alcune lettere siano oscurate dalle luci delle varie macchine da presa, l’iscrizione sui pilastri dovrebbero recitare quanto segue: “Riposa nel potere. Re T’Challa. Nostro eroe. È stato un onore. Wakanda Forever.”

Clicca qui per vedere il video dal set di Black Panther 2

L’iscrizione non sembra dunque lasciare dubbi: il re T’Challa è davvero morto, con i wakandiani che, a quanto pare, hanno scelto di onorare la sua memoria innalzando un memoriale per il loro sovrano. Senza dubbio, il sequel di Black Panther sarà un’esperienza particolarmente emozionante, non solo per il pubblico di tutto il mondo, quando finalmente avrà la possibilità di vedere il film, ma anche per tutti colo che sono attualmente coinvolti nella produzione.

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Emily Blunt spiega cosa la convincerebbe a recitare in un film di supereroi

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Nonostante, all’inizio, fosse stata considerata per il ruolo di Natasha Romanoff in Iron Man 2 (poi andato a Scarlett Johansson), nel corso degli anni Emily Blunt ha cambiato idea in merito ai film di supereroi, dichiarando in più di un’occasione di non essere interessata a prendere parte ad un cinecomics.

L’attrice (da oggi nelle sale italiane con Jungle Cruise) viene spesso interrogata sulla questione, dal momento che i fan la indicano, da sempre, come candidata ideale per il ruolo di Sue Storm in un ipotetico reboot dei Fantastici Quattro. Puntualmente, Blunt ribadisce di non essere ossessionata dal momento dei cinecomics e dall’ottenere una parte in un film di supereroi a tutti i costi, ma pare che a determinate condizioni potrebbe essere disposta a rivedere le sue condizioni.

Proprio in occasione della promozione di Jungle Cruise, Emily Blunt ha affrontato nuovamente la questione cinecomics in un’intervista con Collider, rivelando cosa ci vorrebbe per convincerla a firmare per recitare in un film basato su un fumetto. “Riguarderebbe la storia e il fatto di interpretare un personaggio che non ho mai interpretato”, ha spiegato l’attrice. “Non ho mai sentito il bisogno di recitare in un film di supereroi, ma non storcerei il naso di fronte alla possibilità, assolutamente. Semplicemente, non è mai arrivato il momento giusto o il progetto giusto. Se dovessi accettare di farne uno, dovrebbe trattarsi della sceneggiatura giusta.”

Emily Blunt e Dwayne Johnson di nuovo insieme dopo Jungle Cruise?

Ad oggi non sappiamo se Emily Blunt reciterà mai in un cinecomic Marvel o DC, ma è certo che prima o poi l’attrice prenderà parte ad un film basato su un fumetto: a maggio dello scorso, infatti, è stato rivelato che Blunt tornerà a fare coppia con Dwayne Johnson (sua co-star in Jungle Cruise) nell’adattamento di Bull and Chain, film di genere supereroistico tratto dall’omonima miniserie a fumetti, in quattro parti, del 1999. Il progetto dovrebbe essere ancora in cantiere, anche se non ci sono più stati aggiornamenti in merito.

Stephen Dorff chiede scusa per i suoi commenti su Black Widow e Scarlett Johansson

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All’inizio del mese, l’attore Stephen Dorff (Blade, Immortals, True Detective) aveva parlato del suo scarso interesse nei confronti dei cinecomics, sparando a zero su Black Widow e definendo il film con Scarlett Johansson una sorta di “brutto videogioco”.

“Continuo ad andare a caccia di roba buona perché non voglio partecipare a film come Black Widow. Secondo me è spazzatura”, aveva dichiarato Dorff senza troppi giri di parole. “Sembra un brutto videogioco. Provo imbarazzo per quelle persone. Provo imbarazzo per Scarlett! Sono sicuro che sia stata pagata cinque, sette milioni di dollari, ma provo comunque imbarazzo. Non voglio prendere parte a quei film, davvero. Preferisco trovare un regista alla prime armi che forse diventerà il prossimo Kubrick e recitare per lui.”

Adesso Dorff sembra essere tornato sui suoi passi, ammettendo di essersi “sentito in colpa” per quello che ha detto su Johansson durante una recente intervista con TMZ. “Adoro Scarlett. Penso che le mie parole siano state estrapolate dal contesto, ma è una grande attrice”, ha chiarito l’attore. “Ho sentito che diventerà mamma, quindi le auguro il meglio. È una vecchia amica, quindi mi sono sentito in colpa per quei commenti. Penso che mi abbiano beccato in un momento particolare, ma mi sono sentito davvero in colpa. A volte succede.”

Dorff ha però ribadito di non essere un grande fan dei film di supereroi, e di non aver ancora visto Black Widow. “Non vado a vedere quel genere di film”, ha aggiunto. “Mi è piaciuto Iron Man. Mi piace quando diventano un po’ più dark… ho adorato Joker, ad esempio. Non vedo l’ora che arrivi il nuovo Batman, il film di Matt Reeves.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

The Flash: video dal set, ecco Batfleck in azione!

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The Flash: video dal set, ecco Batfleck in azione!

Dopo le prime foto rubate dal set del film The Flash, oggi arrivano anche dei video dove possiamo vedere Batfleck in azione. Ovviamente si trattano di sequenze girate con l’ausilio della controfigura e non di Ben Affleck che al momento si trova a Capri in vacanza con la nuova (vecchia) fiamma Jennifer Lopez. Di seguito i video apparsi su Instagram:

 

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Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

L’erba del vicino: trama e cast del film con Tom Hanks

L’erba del vicino: trama e cast del film con Tom Hanks

Quello del rapporto tra vicini di casa è un argomento spesso trattato al cinema, il più delle volte attraverso generi e punti di vista sempre diversi. Si va dal capolavoro thriller di Alfred Hitchcok La finestra sul cortile all’horror Fright Night, dalla commedia Cattivi vicini all’erotico Il ragazzo della porta accanto. Anche il regista Joe Dante, autore di film come Piraña e Gremlins, ha portato al cinema un film con dinamiche insolite tra vicini di casa. Si tratta di L’erba del vicino, film del 1989 accolto particolarmente male all’epoca della sua uscita e finito con l’essere indicato come uno dei titoli minori del regista.

Nonostante i suoi difetti, però, il film presenta però una serie di elementi di particolare fascino, uniti ad un’atmosfera generale capace davvero di intrattenere. La storia di questo nasce dalla sceneggiatrice Dana Olsen, la quale ha basato il racconto su alcune sue esperienze di gioventù. Vivendo in un anonimo quartiere residenziale, la Olsen era infatti solita immaginare che qualcuno dei suoi apparentemente innocui vicini potesse in realtà essere un pericoloso serial killer. Questa è la convinzione poi trasferita nel protagonista del film, il quale trova nella possibilità di smascherare un mostro una via di fuga dalla grigia routine.

Con la regia di Dante, il film ha poi acquistato quegli elementi che lo pongono a metà tra la realtà e il soprannaturale. In Italia, L’erba del vicino è stato distribuito direttamente in home-video, ed è pertanto ancora oggi un titolo poco conosciuto ma da recuperare assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’erba del vicino: la trama del film

Protagonista del film è Ray Peterson, il quale conduce una vita particolarmente anonima tra lavoro e casa, la quale si trova in un tranquillo quartiere residenziale. Proprio la sua mancanza di particolari stimoli è fonte per lui di stress, al punto da spingerlo a prendersi qualche giorno di ferie nella speranza di ricercare una tranquillità apparentemente perduta. Riuscire in questo obiettivo è però particolarmente complesso, specialmente dal momento in cui i nuovi vicini di casa, i Klopek, gli daranno non pochi pensieri. Nessuno sembra infatti averli mai visti e di notte strani e sinistri rumori provengono dalla loro abitazione.

Quello che inizialmente era solo un fastidio si tramuta ben presto nella curiosità di scoprire cosa realmente stia accadendo. Ad alimentare i sospetti di avere delle persone tutt’altro che positive come vicini vi è la scomparsa improvvisa dell’anziano Walter Seznick, un altro residente del quartiere. Sebbene la moglie Carol non condivida l’idea che i Klopek siano in qualche modo coinvolti nella faccenda, Ray decide di unirsi ai vicini Mark Rumsfield e Art Weingartner per scoprire cosa nasconde quella misteriosa famiglia. Così quelli che dovevano essere dei giorni rilassanti si trasformano in un’inaspettata disavventura.

L'erba del vicino film

L’eba del vicino: il cast del film

Nel momento in cui Dante assunse la regia del film, egli indicò l’attore Tom Hanks come unico interprete possibile per Ray Peterson. Hanks incarna infatti l’uomo comune, quello con cui tutti possono identificarsi. Quando il ruolo gli fu proposto, Hanks accettò con entusiasmo, attratto dalla personalità bizzarra del personaggio. Egli iniziò così a costruire una sua versione della biografia del personaggio, ricercando i motivi che lo hanno portato ad essere per la persona frustrata che si incontra all’inizio del film. Hanks, inoltre, ha avuto grande libertà di improvvisazione e da questa sono nati alcuni dei momenti più iconici del film.

Nel ruolo di sua moglie Carol Peterson vi è invece l’attrice Carrie Fisher, celebre per essere stata la principessa Leila in Star Wars. Bruce Dern è il vicino Mark Rumsfield mentre Rick Docummun è Art Wingartner. È noto che quest’ultimo e Hanks non andavano molto d’accordo, ma cercarono di non farlo notare per il bene del film. Corey Feldman è invece l’adolescente Ricky Butler che si unirà ai tre adulti nella ricerca. Gale Gordon è l’anziano Walter Seznik, mentre Henry Gisbon interpreta il dottor Werner Klopek. Courtney Gains e Brother Theodore sono invece Hans Klopek e Reuben Klopek.

L’erba del vicino: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’erba del vicino è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play e Now. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 27 luglio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Andrea Arcangeli: intervista dal Nations Award 2021

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Andrea Arcangeli: intervista dal Nations Award 2021

Nella splendida cornice del teatro antico di Toarmina, si è svolta l’edizione 2021 del Nations Award. Ecco la nostra intervista a Andrea Arcangeli  che ha raccontato la sua esperienza nell’interpretare Roberto Baggio nel film Netflix Il divin codino.

Il Nations Award, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e della Regione Siciliana, oltre ad essere una kermesse nata per premiare il cinema italiano ed internazionale, da sempre è caratterizzata da un tema importante e particolarmente attuale: la salvaguardia e la tutela dell’ambiente. Anche quest’anno infatti darà ampio spazio a tutte le tematiche ambientali che negli ultimi anni hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica: dall’emergenza climatica all’inquinamento e allo smaltimento dei rifiuti, passando per il turismo sostenibile, il clima, l’alimentazione.

Ridatemi Mia Moglie: la nuova commedia in due parti Sky Original

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Ridatemi Mia Moglie: la nuova commedia in due parti Sky Original

Come annunciato dal trailer ufficiale appena rilasciato, andrà in onda su Sky Serie e in streaming su NOW il 13 e il 20 settembre Ridatemi Mia Moglie, una commedia romantica in due parti prodotta da Sky e Colorado Film, che sarà ovviamente disponibile anche on demand su Sky.

Protagonista è Fabio De Luigi, amatissimo interprete di numerosi ruoli per il cinema e altrettanti successi al box office, molti dei quali diretti da Alessandro Genovesi (Dieci giorni senza mamma, Ma che bella sorpresa, La peggior settimana della mia vita), regista e sceneggiatore (insieme a Giovanni Bognetti) anche della miniserie Ridatemi mia moglie, adattamento della sitcom I Want My Wife Back, co-prodotta da Mainstreet Pictures e Busby Productions nel Regno Unito e distribuita a livello internazionale da BBC Studios.

Con De Luigi, un grande cast in cui spiccano i nomi di alcuni fra i volti più amati della commedia e della TV italiana: Anita Caprioli (I predatori, Santa Maradona, Corpo Celeste) interpreta Chiara,  la moglie di Giovanni, Diego Abatantuono (Dieci giorni con Babbo Natale, Puoi baciare lo sposo, Mediterraneo) e Carla Signoris (Ma cosa ci dice il cervello, Mister Felicità, Maschi contro femmine) sono i suoi genitori: Renato, legatissimo al genero Giovanni, per il quale nutre quasi una vera “ossessione”, e Rossana, una donna dolce, spiritosa e a volte cinica, che sopporta con grazia e senso pratico i subbugli emotivi del marito. Alessandro Betti (Zelig, Buona la prima, Love Bugs 2) veste, invece, i panni di Antonio, amico fraterno e capo ufficio di Giovanni, fedifrago e bugiardo che usa spesso Giovanni come scusa per le sue “scappatelle”. Nel cast anche Diana Del Bufalo (7 ore per farti innamorare, 10 giorni senza mamma, Che Dio ci aiuti) che interpreta Lucia, la sorella minore di Chiara. Pasticciera, Lucia è una ragazza simpatica e insicura.

I protagonisti di Ridatemi mia moglie sono Giovanni (Fabio De Luigi) e sua moglie Chiara (Anita Caprioli), sposati ormai da tanti anni. Il loro rapporto è logoro ma sembra che solo lei se ne accorga, mentre Giovanni è convinto che tutto proceda per il meglio. Chiara decide di lasciarlo con una lettera, che scrive ma che poi decide di gettare nel cestino; fa le valigie e si allontana da casa. Giovanni, ignaro di tutto, le sta preparando una festa a sorpresa per il suo compleanno. Mentre si attende la festeggiata, dentro il cestino viene ritrovata per caso la lettera. Il povero Giovanni apprende così le intenzioni della moglie. Ma non si vuole dare per vinto, ed è intenzionato a riconquistare Chiara a tutti i costi.

The Card Counter: il trailer del nuovo film di Paul Schrader

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The Card Counter: il trailer del nuovo film di Paul Schrader

Raccontato con l’intensità che è da sempre il marchio di fabbrica dello sceneggiatore e regista Paul Schrader, The Card Counter (Il collezionista di carte) vede come protagonista Oscar Isaac nel ruolo di William Tell, un ex militare che vive nell’ombra come giocatore d’azzardo di piccolo cabotaggio. La vita meticolosa di Tell viene scossa dall’incontro con Cirk (Tye Sheridan), un giovane in cerca di vendetta contro un nemico comune. Con il sostegno della misteriosa finanziatrice La Linda (Tiffany Haddish), Tell porta Cirk nel circuito dei casinò per condurlo su una nuova strada. Dei fantasmi del passato, però, non ci si libera così facilmente…

The Card Counter sarà presentato a Venezia 78

Sceneggiatore e regista, Paul Joseph Schrader nasce il 22 luglio 1946 in Michigan, in una famiglia olandese calvinista. Ha compiuto i suoi studi al Calvin College e all’UCLA Film School, lavorando come critico cinematografico (il suo testo più celebre è “Il trascendente nel cinema”, pubblicato per la prima volta nel 1972). In seguito ha frequentato la classe inaugurale all’AFI. Come sceneggiatore ha scritto – tra gli altri – quattro film di Martin Scorsese, a cominciare da Taxi Driver. Nel 1978 esordisce come regista con Tuta blu, tratto da una sceneggiatura scritta insieme al fratello. Nello stesso anno dirige Hardcore, cui fanno seguito, tra gli altri film, American Gigolo, Il bacio della pantera, Mishima e Affliction. Nel 2019 ottiene la nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura con il suo film First Reformed.

Jungle Cruise: recensione del film con Emily Blunt

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Jungle Cruise: recensione del film con Emily Blunt

Per scrivere la recensione di Jungle Cruise è necessario avere bene in mente due elementi che sono caratterizzanti del film Walt Disney: il primo è la genesi della storia, che nasce da un’attrazione di Disneyland, caratteristica che porta alla mente uno dei franchise di maggiore fama della Casa di Topolino, la saga di Pirati dei Caraibi (anch’essa nata da una giostra nei parchi a tema in questione) e successo che la Disney spera di replicare. Il secondo è il pubblico di destinazione del film; Jungle Cruise è destinato alle famiglie, ai ragazzini, e questo ne caratterizza ovviamente i toni, nonostante i temi siano perfettamente adeguati a un mondo che sta vivendo un vivace mutamento sociale.

Jungle Cruise, la trama

Ambientato all’inizio del XX secolo, con la prima guerra mondiale già in svolgimento, il film racconta dell’ambiziosa dottoressa Lily Houghton, una botanica che è alla ricerca di un mitologico albero dai poteri taumaturgici. Il suo interesse puramente scientifico si contrappone a quello del principe Joachim, un nobile tedesco senza scrupoli, che vuole ottenere la pianta per i suoi loschi scopi. Infervorata dal ritrovamento, non esattamente lecito, della chiave che secondo la leggenda apre il passaggio segreto verso questo misterioso albero nel cuore dell’Amazzonia, Lily parte per il Brasile con suo fratello McGregor. Qui farà la conoscenza di Jack, un ciarlatano che a bordo della sua sgangherata La Quila, una barchetta su cui trascina ignari turisti per dei mini tour farlocchi della giungla lungo il fiume, accetterà di accompagnarla nella sua folle ricerca. Tuttavia, i tre non saranno soli perché mentre dall’Inghilterra il principe Joachim seguirà Lily intenzionato a riprendersi la chiave, nel cuore della giungla degli uomini maledetti aspettano in agguato che il percorso verso l’Albero della Vita venga riportato alla luce. 

Jungle Cruise recensione filmUn’avventura a cavallo trai generi

Jungle Cruise si presenta, già sulla carta, vedendo la lista dei filemaker che sono stati coinvolti nel progetto, come un oggetto davvero interessante. Alla regia è stato messo Jaume Collet-Serra, che dopo varie prove positive in film di genere, viene promosso nella serie A dei blockbuster, visto che dopo questa avventura nella giungla, dirigerà di nuovo Dwayne Johnson per Black Adam. A firmare la sceneggiatura invece un manipolo di uomini con un’esperienza molto varia: Glenn Ficarra e John Requa, che hanno un curriculum davvero originale con picchi costituiti da dalla commedia (Crazy, Stupid, Love) e dal dramma tv (l’impareggiabile This is us); e Michael Green che  ha ricevuto una nomination agli Oscar per la sceneggiatura di Logan – The Wolverine. 

I protagonisti di Jungle Cruise

C’è l’azione, la commedia, il romanticismo, l’umorismo, un pizzico di horror e tantissime risate, Jungle Cruise è proprio il film che ogni ragazzino o ragazzina vorrebbe vedere al cinema, una vera e propria montagna russa d’azione, animata da personaggi divertentissimi e altro modo originali. Il già citato Johnson è Frank, ciarlatano dal cuore d’oro che fa di tutto per sbancare il lunario, ma che sembra custodire un segreto inconfessabile, niente di oscuro però, si vede chiaramente che è un eroe, un animo puro, pulito e aperto al mondo. Accanto a lui c’è la sempre meravigliosa Emily Blunt, qui nei panni di una donna fuori dal suo tempo, tanto che “osa” indossare i pantaloni: avventurosa, coraggiosa, scavezzacollo, incurante delle regole e del “suo” posto, trascinerà tutti in un’avventura che chiunque, tranne lei, si sarebbe evitato; e nonostante questo suo animo da maschiaccio irriverente, non manca di dolcezza e romanticismo, una vera eroina difficilmente classificabile con una etichetta. A completare questo magnifico duo c’è Jack Whitehall, che interpreta McGregor, fratello di Lily e per niente adatto alle avventure nella giungla ma che ostinatamente segue la sorella per l’immenso amore che li lega. 

Jungle Cruise Dwayne Johnson

Spettacolari invenzioni visive

Nel suo presentarsi tutto su un solo livello, quello dell’intrattenimento e dell’avventura, Jungle Cruise riesce a mettere sul piatto diversi temi e argomenti caldi di questo periodo storico, dalla ruolo della donna nella società, alla considerazione dell’omosessualità, facendolo con garbo e rimanendo sempre al servizio della storia che si dipana lungo il corso del Rio delle Amazzoni a briglia sciolta, con un ritmo forsennato senza mai permettere allo spettatore di riprendere fiato. A questo elemento si aggiungono intuizioni visive davvero notevoli, come gli esseri maledetti che inseguono i nostri protagonisti e che sono il frutto di una fusione tra la natura selvaggia e dei corpi in decomposizione, ma anche la costruzione di una flora e di una fauna amazzonica immaginaria, variopinta, fantastica.

Tanti sequel all’orizzonte

Jungle Cruise è l’avventura che tutti i ragazzini vogliono vivere e che vorranno sicuramente vedere e rivedere al cinema, un film con un alto potenziale di serializzazione e con dei protagonisti che rubano il cuore agli spettatori. Certo, sarà difficile doppiare il successo dei Pirati dei Caraibi quando non si ha alla guida del progetto un personaggio carismatico e bizzarro come Jack Sparrow, ma chissà che lo spirito di Lily e la simpatia di Frank non catturino l’immaginazione degli spettatori di tutto il mondo.

Carolina Crescentini: intervista dal Nations Award 2021

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Carolina Crescentini: intervista dal Nations Award 2021

Nella splendida cornice del teatro antico di Toarmina, si è svolta l’edizione 2021 del Nations Award. Ecco la nostra intervista a Carolina Crescentini.

Il Nations Award, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e della Regione Siciliana, oltre ad essere una kermesse nata per premiare il cinema italiano ed internazionale, da sempre è caratterizzata da un tema importante e particolarmente attuale: la salvaguardia e la tutela dell’ambiente. Anche quest’anno infatti darà ampio spazio a tutte le tematiche ambientali che negli ultimi anni hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica: dall’emergenza climatica all’inquinamento e allo smaltimento dei rifiuti, passando per il turismo sostenibile, il clima, l’alimentazione.

Ghostbusters: Legacy, il trailer ufficiale del film

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Ghostbusters: Legacy, il trailer ufficiale del film

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters.

Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Ghostbusters: Legacy, ecco i Mini Pufts nel video dal film

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Blue Lock, dal 29 luglio in libreria, fumetteria e sul sito Panini.it

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Planet Manga presenta il primo volume di Blue Lock, manga vincitore del 45° Kodansha Manga Award nella categoria miglior shonen, che racconta le gioie e i dolori dello sport più amato del mondo: il calcio. Il volume uno sarà disponibile dal 29 luglio in libreria, fumetteria e sul sito Panini.it.

2018. L’eliminazione ai Mondiali di calcio ha confermato i limiti della Nazionale giapponese. Lo spirito di squadra non basta: per vincere bisogna fare gol! Per questo motivo, la federazione calcistica giapponese ha pensato di dare vita a un programma per trovare giovani calciatori promettenti e far nascere il bomber che condurrà il Giappone alla vittoria della Coppa del Mondo.

A guidare questo folle progetto, con l’obiettivo dichiarato di selezionare l’attaccante “più egoista”, c’è l’allenatore Jinpachi Ego. Una strategia rivoluzionaria per “distruggere il calcio perdente giapponese” che metterà alla prova trecento giovani talenti che dovranno sopravvivere al folle allenamento all’interno di una speciale struttura, la cosiddetta “prigione blu”.

Soltanto uno uscirà vincitore da questo Battle Royale calcistico. Chi sopravviverà all’inferno del Blue Lock?

Un manga da non perdere che ha conquistato i lettori del Paese del Sol Levante, per riflettere sullo sport da un punto di vista inedito e dissacrante.

Blue Lock

GLI AUTORI

Muneyuki Kaneshiro è un fumettista e sceneggiatore giapponese. Tra le sue opere più importanti compaiono As the Gods will e Jagan. 

Yusuke Nomura è un mangaka originario della prefettura di Kyoto, è stato assistente di Hajime Isayama nel corso della serializzazione della hit mondiale L’attacco dei giganti. Planet Manga ha pubblicato la sua opera precedente, Dolly Kill Kill.

Cinema e innovazione: 
Xiaomi è Sostenitore di Venezia 78

Cinema e innovazione: 
Xiaomi è Sostenitore di Venezia 78

Xiaomi, leader mondiale della tecnologia diventa “Sostenitore della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica” e si impegna nella promozione dell’arte e della cultura, valorizzando il cinema in tutte le sue forme. 

La scelta di sostenere la 78. Mostra del Cinema riflette anche la volontà di favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale partendo proprio da uno di quei luoghi in cui la cultura prende vita. La presenza nella laguna veneziana rappresenta infatti per Xiaomi non solo un’opportunità per consolidare il forte legame con il territorio italiano, ma soprattutto un modo per sottolineare come l’innovazione tecnologica sia in grado di abilitare la diffusione e la condivisione del patrimonio artistico-culturale.

“Essere Sostenitori della 78esima Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica è per Xiaomi motivo di grande orgoglio e assume per il brand un importante valore strategico in Italia” – afferma Leonardo Liu, General Manager di Xiaomi Italia. “Venezia, da sempre considerata il più importante centro d’arte e cultura in Italia e nel mondo, è per noi la vetrina ideale in cui cinema e tecnologia si fondono in una commistione perfetta, permettendoci così di diffondere cultura e innovazione e di posizionarci come premium brand di riferimento”.

Per l’occasione Xiaomi, che da sempre pone al centro della propria mission la promozione della creatività e contribuisce alla diffusione dell’innovazione per tutti attraverso i prodotti smart life, realizzerà dei contenuti video unici per raccontare i momenti più significativi e la #cinemagic della Biennale Cinema 2021. Il tutto, attraverso il comparto camera dei suoi nuovi smartphone che, grazie alla loro eccellente qualità, coinvolgeranno gli appassionati di cinema di tutto il mondo.

Guardiani della Galassia Vol. 3 avrà connessioni più ampie con il MCU? Parla James Gunn

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James Gunn è attualmente impegnato con la promozione di The Suicide Squad, ma i fan del MCU sono ansiosi di vedere il regista mettersi nuovamente al lavoro su Guardiani della Galassia Vol. 3.

Durante una recente intervista con Collider, Gunn ha rivelato al sito che le riprese del threequel inizieranno in Georgia questo novembre e ha confermato che, sì, Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà il titolo ufficiale del film. Parlando invece della sceneggiatura, ha spiegato che “è praticamente finita da anni”, aggiungendo: “Sto lavorando ad un’altra bozza ora, ma è davvero poca roba rispetto a quello che è stato già scritto.”

Se Gunn non si fosse brevemente separato dalla Disney e dai Marvel Studios, il threequel sarebbe uscito quest’anno. Il MCU è ovviamente in continua evoluzione: quest’aspetto ha avuto un impatto in merito ai suoi piani? “L’unica volta che mi hanno chiesto di includere qualcosa in riferimento ai futuri film del MCU, è stato nel primo film dei Guardiani, con Thanos, e così ho inserito il Titano Pazzo lì”, ha spiegato. “Volevano che lo facessi, ma in seguito non è più successo. Devo prestare attenzione alle cose che accadono, di cui mi hanno parlato… tutte le cose con Gamora, ad esempio.”

“So che i personaggi hanno passato determinate cose, quindi devo tenerne conto. Ma in generale, non mi hanno mai chiesto di inserire qualcosa nella sceneggiatura di GOTG Vol. 3 che spianasse la strada a eventi futuri. Né lo farei, francamente. Non è proprio nel mio stile”, ha aggiunto.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

MCU: le 10 migliori coppie e le loro scene più iconiche

MCU: le 10 migliori coppie e le loro scene più iconiche

Il MCU è pieno zeppo di relazioni romantiche, alcune delle quali hanno avuto più risonanza tra i fan rispetto ad altre. Ma quali sono le migliori coppie dell’universo condiviso e i loro migliori momenti? Scopriamolo insieme grazie a Screen Rant:

Peter Quill e Gamora

Star-Lord e Gamora sono una coppia che potrebbe non avere molto senso dal punto di vista della personalità, ma anche gli stessi personaggi riconoscono che c’è qualcosa tra loro che non può essere spiegato.

Ad un certo punto all’inizio di Guardiani della Galassia Vol. 2, Star-Lord fa anche riferimento, in maniera esplicita, a questa “cosa non detta”, ma Gamora è piuttosto resistente all’idea. Pertanto, quando lei gli ripete queste parole alla fine del film, è uno dei momenti più romantici tra i due.

Carol Danvers e Maria Rambeau

captain marvel 2Sebbene Carol e Maria non siano state confermate come coppia romantica, sono una delle migliori opzioni per una potenziale relazione LGBTQ+ nel MCU.

Sarebbe facile rendere la loro relazione romantica senza cambiare nulla della loro storia, dato che lavorano già insieme per prendersi cura della figlia di Maria, Monica. Anche se la loro esibizione al karaoke è piuttosto memorabile, il loro legame come migliori amiche nelle difficoltà quotidiane della vita è davvero ammirevole.

Scott Lang e Hope Van Dyne

Scott Lang e Hope Van Dyne rappresentano un’altra strana storia d’amore di coppia nel MCU, poiché Scott è piuttosto sciocco e a volte un po’ incompetente, mentre Hope è una professionista capace di rimettersi sempre in sesto. Eppure, nonostante le loro differenze, è come se in qualche modo riuscissero sempre a bilanciarsi.

Formano chiaramente una grande squadra, e questo è molto evidente nella maggior parte del film Ant-Man and The Wasp. I fan hanno amato vedere questi due personaggi lavorare finalmente insieme come eroi, senza contare che a Wasp è stato finalmente dato il ruolo centrale che meritava. Anche se potrebbe non essere solo una scena individuale, i fan li associano ormai come duo dinamico.

Thor e Jane

Thor e Jane potrebbero non essere la coppia più ben sviluppata del MCU, ma sono comunque una coppia che è presente in modo significativo sia nei fumetti che nei film. Jane non ha mai ottenuto – almeno, non ancora – lo sviluppo narrativo che il personaggio avrebbe meritato e, per questo motivo, uno dei momenti a cui i fan pensano spesso non la include nemmeno.

Jane potrebbe non essere fisicamente presente in Avengers: Age of Ultron, ma, anche in sua assenza, Thor cerca di elogiarla alla festa dei Vendicatori e parlare di quanto sia sorprendente e intelligente.

Wanda e Visione

Scarlet WitchWanda e Vision non hanno molte scene insieme nei film, ma hanno avuto più spazio a disposizione – ovviamente – in WandaVision. Tuttavia, le cose sono si sono complicate ulteriormente, dal momento che il Visione di Westview non era esattamente il Visione originale.

Per questo motivo, la scena chiave tra questi due personaggi c’è stata appena prima che la stessa Wanda distruggesse il vero Visione in Avengers: Infinity War. È un momento davvero triste, ma Visione la rassicura fino all’ultimo che sta facendo la cosa giusta. Questo momento sottolinea l’elemento tragico della loro relazione e il dolore che tormenta Wanda nella serie WandaVision.

Peter Parker e MJ

Nel MCU, la coppia Peter Parker e MJ è esistita davvero solo in un film, quindi c’è ancora molto da esplorare in merito ai due. I fan dovranno aspettare ancora un po’ per vedere come si evolverà la loro relazione: per ora, possono godersi il momento in cui Peter accompagna MJ in un breve “swing” nel centro di Manhattan.

Questo si ricollega a molte scene iconiche di Spider-Man e MJ nei film di supereroi del passato, così come ai fumetti stessi, quindi i fan apprezzano davvero momenti come questi, che sono centrali per un personaggio e una relazione così amati. 

T’Challa e Nakia

T’Challa e Nakia potrebbero essere una delle migliori coppie del MCU, ma anche una delle più sottovalutate. Anche se probabilmente non ci sarà più un futuro per loro vista la traigca scomparsa di Chadwick Boseman, hanno comunque avuto un forte impatto sui fan e la loro scena più iconica è sicuramente quando si baciano alla fine di Black Panther.

Questo è un grande momento, perché in realtà non è il loro primo bacio. Nei film, infatti, viene stabilito che i due sono già stati insieme prima; tuttavia, i loro obiettivi di vita li hanno messi l’uno con l’altro. Tuttavia, alla fine, arrivano ad un compromesso per far funzionare di nuovo la loro relazione e suggellarla con un bacio.

Steve Rogers e Peggy Carter

Steve Rogers e Peggy Carter hanno una relazione piuttosto complicata e i fan sono rimasti un po’ sorpresi quando si sono messi insieme, data la breve storia d’amore di Steve con Sharon Carter. Tuttavia, sono ancora una delle coppie più popolari del franchise.

Il loro momento finale rappresenta davvero la chiusura di un cerchio. All’inizio si erano promessi di ballare insieme, ma non l’hanno mai potuto fare perché Steve è stato poi ibernato. Quando Steve torna, Peggy è ormai una donna anziana. Quindi, quando ballano alla fine di Avengers: Endgame, è come se tutto tornasse al punto di partenza.

Steve Rogers e Bucky Barnes

Steve e Bucky sono un’altra coppia che non è romantica in senso canonico, ma sono comunque una delle “accoppiate” più popolari tra i fan. E, anche come amici platonici, la loro relazione è la chiave dei film di Captain America.

I due sono stati protagonisti di moltissimi momenti memorabili, ma ciò che definisce davvero il loro legame è quando Steve lascia cadere il suo scudo e decide di non combatte contro Bucky alla fine di Captain America: The Winter Soldier. Ciò dimostra che questa amicizia decennale è più importante per Steve della sua stessa vita.

Tony Stark e Pepper Potts

Tony e Pepper non vanno sempre d’accordo e, in un certo senso, questa è una buona cosa. Pepper sfida Tony quando ne ha bisogno e questo lo aiuta a migliorare se stesso e ad essere un partner migliore. Tuttavia, c’è anche un aspetto esilarante e innegabilmente affascinante nelle loro discussioni.

Quando Tony guida la macchina da corsa in Iron Man 2, e lui e Pepper discutono, questo è uno di quei momenti che è davvero difficile da dimenticare. È piuttosto rappresentativo anche della loro intera relazione, poiché Pepper deve spesso fare i conti con gli impulsi spericolati di Tony e cercare di sistemare le cose.

Steve Rogers ha creato un evento Nexus in Endgame? La regista di Loki risponde

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Nonostante Loki abbia raccontato quali siano le regole alla base dei viaggi nel tempo nel MCU, la questione non era propriamente estranea ai fan del franchise. Infatti, già Avengers: Endgame aveva preparato il terreno in tal senso, grazie al viaggio nel tempo attraverso il Regno Quantico.

Alla fine del film, Steve Rogers (Chris Evans) viene incaricato di riportare le Gemme dell’Infinito alla loro precisa collocazione, prima di scegliere di rimanere nel passato e di vivere finalmente la sau vita insieme a Peggy Carter (Hayley Atwell). Tecnicamente, la decisione di Rogers dovrebbe rappresentare un “evento Nexus”, almeno secondo gli standard stabiliti da Loki

Sulla questione è intervenuta la regista della serie, Kate Herron, la quale ha ammesso in un’intervista con The Direct di non avere una risposta definitiva in merito a cosa rappresenti davvero la scelta di Steve: “Devo ammettere che ci ho pensato, ma non ho una risposta definitiva al riguardo e forse questa cosa potrebbe infastidire alcune persone. Quindi, lasciatemi rispondere da fan. La mia teoria è questa: dipende se sei un ottimista o un pessimista. Se sei un ottimista, forse andava bene per loro vivere in quel modo, e quel ramo probabilmente non necessitava di essere falciato. Questo significava che potevano stare insieme. Secondo i romantici, forse, sono riusciti a sopravvivere. Se sei un pessimista, invece, pensi che probabilmente sono stati falciati.”

Tuttavia, a giudicare dagli standard della TVA stabiliti in Loki, Herron crede che sia più probabile che Rogers e Carter siano stati entrambi falciati dalla Time Variance Authority. “Generalmente, i rami devono essere falciati e poi conservanti, giusto? Ma dipende. Non voglio dire che loro siano stati definitivamente falciati, ma forse sì, considerando la logica alla base della TVA nella nostra serie. Ma forse volere è potere, e alla fine sono davvero riusciti a vivere felici e contenti. Chissà…”

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel cast del film – tra gli altri – figurano Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Batman v Superman: alcuni membri della crew parlano di un dettaglio “intimo” di Lex Luthor

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Alcuni membri della crew che hanno lavorato ai film di Zack Snyder appartenenti al DCEU hanno risposto ad una bizzarra curiosità a proposito del personaggio di Lex Luthor: il celebre villain intepretato da Jesse Eisenberg ha davvero fatto pipì in un barattolo in Batman v Superman: Dawn of Justice?

Al pari di quanto accaduto con il ritratto del Joker ad opera di Jared Leto in Suicide Squad, anche l’iterazione di Luthor da parte di Eisenberg è stato oggetto di numerose controversie. Nonostante le critiche, però, è innegabile che le azioni compiute dal personaggio siano state alquanto impressionanti. Tra queste, i fan più attenti ricorderanno di certo la famigerata pipì in un barattolo per intimidire il senatore Finch (interpretato dal premio Oscar Holly Hunter).

Ora, quattro membri della troupe dello SnyderVerse sono stati ospiti di TheFilmJunkee e hanno affrontato ufficialmente la “scottante” questione: Lex Luthor ha davvero orinato in quel barattolo? Damon Caro, coordinatore degli stunt e regista di seconda unità, ha detto che solo Snyder può dare una risposta definitiva, nonostante dal suo punto di vista Luthor l’abbia fatto davvero.

Bryan Hirota, il supervisore degli effetti speciali, ha invece dichiarato: “In base al personaggio di Lex in quel film… la mia opinione è che lo ha fatto, al 100%”. Il suo collega John “DJ “Des Jardin è d’accordo: “Penso davvero che Jesse abbia fatto pipì lì dentro”. Dello stesso avviso è anche lo scenografo Patrick Tatopoulos.

Batman v Superman: in arrivo una nuova versione IMAX

A proposito di Batman v Superman, lo scorso anno Zack Snyder ha confermato di essere a lavoro su una nuova versione IMAX rimasterizzata del film, che arriverà direttamente in home video. Non è chiaro se questa nuova versione includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non ci saranno riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con il suo taglio di Justice League (disponibile in Italia su Sky e NOW), che ha potuto contare su un budget – senza precedenti per dei reshoot – di 70 milioni di dollari.

The Flash: foto dal set confermano la presenza di ‘Batfleck’

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The Flash: foto dal set confermano la presenza di ‘Batfleck’

Mentre continuano le riprese di The Flash, arrivano nuovi dettagli dalle foto rubate dal set del film, le cui riprese si stanno svolgendo in questi giorni a nella zona di George Square a Glasgow, Scozia.

Dalle foto trapelate possiamo vedere il Batpod utilizzato dal Batman di Ben Affleck, cosa che darebbe la conferma definitiva della presenza di ‘Batfleck’ nel film, accanto al Batman di Michael Keaton. Naturalmente Ben Affleck non è fisicamente impegnato sul set, dal momento che sta trascorrendo le vacanze a bordo di uno yacht a Saint Tropez, insieme alla “nuova” fidanzata Jennifer Lopez, ma le foto del costume e del veicolo non lasciano dubbi, seppure in forma di stunt, il suo Cavaliere Oscuro comparirà nel film di Andy Muschietti.

 

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Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Doctor Strange 2: un nemico di Namor il Sub-Mariner apparirà nel sequel?

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Il mistero attorno al cast dell’attesissimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness continua a crescere sempre di più, dal momento che non è ancora chiaro quanti e quali personaggi vedremo nella seconda avventura in solitaria di Stephen Strange.

Considerando che il film affronterà il Multiverso e, con molta probabilità, le conseguenze di ciò che abbiamo visto nel finale della prima stagione di Loki, la maggior parte dei fan è certa che nel film apparirà un numero impressionante di nuovi personaggi provenienti dai fumetti, ma anche di versioni alternative di eroi e villain che abbiamo già visto e conosciuto in passato.

E a proposito di nuovi personaggi, come portato all’attenzione da ComicBookMovie, pare che nel film reciterà anche l’attrice britannica Yenifer Molina (Pokémon: Detective Pikachu, Tom & Jerry) nei panni di Gargantos. Il personaggio è apparso in solo in due fumetti della Marvel: si tratta di un gigantesco mostro marino al servizio di Naga, uno dei nemici di lunga data di Namor il Sub-Mariner.

La notizia del casting di Molina è ovviamente da prendere con le pinze; inoltre, non è detto che l’eventuale presenza di Gargantos indichi necessariamente che nel sequel faremo visita ad Atlantide (cosa che, forse, accadrà in Black Panther: Wakanda Forever). Inoltre, è da tempo ormai che si parla del fatto che il villain principale del sequel di Doctor Strange sarà Shuma Gorath, quindi l’introduzione di Gargantos come uno dei suoi scagnozzi potrebbe avere senso.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Black Widow: una scena tagliata avrebbe spiegato le origini di Taskmaster?

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Non tutti i fan hanno accolto bene i cambiamenti che Black Widow ha apportato al personaggio di Taskmaster rispetto ai fumetti. Tuttavia, sembra che una scena eliminata dal film di Cate Shortland possa fornire maggiori dettagli in merito alle origini del celebre villain.

Come riportato da CBR, i Marvel Studios hanno confermato che Black Widow arriverà in 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD il prossimo 14 settembre. Tra i contenuti extra, ci saranno anche numerose scene eliminate, inclusa una che svelerebbe le origini di Taskmaster. La scena in questione è stata chiamata “Smile” e la breve descrizione recita: “Il protocollo Taskmaster viene attivato in un momento di grande tensione. Viene rivelato un casco iconico.” 

Nei fumetti, Taskmaster indossa un cappuccio e un casco che rivela molto di più del suo terrificante ghigno rispetto alla versione che abbiamo visto nel film. Nel cinecomic, infatti, una delle Vedove, Lerato, stuzzica Antonia e le dice di sorridere nel suo casco da Taskmaster.

La scena eliminata potrebbe fornire maggiori informazioni sul passato di Antonia e sull’origine di Taskmaster. La descrizione della scena cita il protocollo Taskmaster, che potrebbe avvalorare la tesi secondo cui il Taskmaster visto nel film non sarebbe quello originale.

Il “vero” Taskmaster deve ancora debuttare nel MCU?

Per tutto il film, Antonia non viene mai presentata come Taskmaster; viene invece chiamata a rilasciare il “protocollo Taskmaster”. Ciò suggerisce che i poteri di Antonia provengano dalla tecnologia impiantata nella sua testa piuttosto che dalle sue stesse abilità. Pertanto, i fan hanno teorizzato che Tony Masters, la versione dei fumetti di Taskmaster, potrebbe essere ancora in attesa di fare il suo debutto.

Nei fumetti, Masters ha appreso per la prima volta dei suoi riflessi fotografici e della sua ampia memoria dopo aver imitato una persona che si tuffava in una piscina all’età di 8 anni. Più tardi, ha cercato di monetizzare attraverso i suoi poteri addestrando altri agenti, sia eroi che antieroi, attraverso la Taskmaster’s Academy. Alcuni fan credono che proprio l’Accademia possa aver contribuito ai diversi protocolli di Taskmaster e all’origine di Antonia in Black Widow.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

L’esorcista: il sequel darà il via a una trilogia, tornerà Ellen Burstyn

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Come riportato in esclusiva dal New York Times, Universal e Peacock hanno acquistato i diritti dell’annunciato sequel de L’esorcista ad opera della Blumhouse con l’obiettivo di realizzare una nuova trilogia, al pari di quanto già accaduto con il franchise di Halloween. 

L’accordo siglato ammonta a 400 milioni di dollari. Come annunciato già tempo fa, sarà David Gordon Green, regista di Halloween e dell’attesissimo Halloween Kills, ad occuparsi della regia del primo capitolo della trilogia, che sarà un sequel diretto del cult firmato nel 1973 da William Friedkin. Il primo film dovrebbe arrivare nelle sale verso la fine del 2023.

Le novità più eclatanti, emerse insieme all’annuncio dell’accordo, riguardano però il cast: è stato infatti confermato che, a quarant’anni di distanza dall’uscita del film originale, Ellen Burstyn tornerà nuovamente nei panni divenuti ormai iconici di Chris MacNeil, la madre della piccola Regan MacNeil (la bambina posseduta del film di Friedkin), ruolo grazie al quale ottenne una nomination agli Oscar come migliore attrice protagonista.

Al fianco di Burstyn ci sarà Leslie Odom Jr., noto per il musical Hamilton e candidato agli Oscar 2021 come miglior attore non protagonista per Quella notte a Miami…: l’attore statunitense interpreterà il ruolo del padre di un bambino posseduto che, in preda alla disperazione, cercherà l’aiuto di Chris.

La sceneggiatura del primo sequel porterà la firma di David Gordon Green insieme a Scott Teems, Danny McBride e Petter Sattler. Alla produzione ci saranno Jason Blum, David Robinson e James Robinson. Il sequel sarà una co-produzione tra Blumhouse e Morgan Creek Production.

Il grande successo de L’esorcista

L’esorcista di William Friedkin venne nominato a 10 premi Oscar (incluso miglior film), vincendo due statuette, e generò anche due sequel e due prequel/spin-off. Dopo il grande successo di critica e pubblico del film originale, nel 1977 venne rilasciato L’esorcista II – L’eretico; tredici anni dopo, nel 1990, uscì invece L’esorcista III, diretto da William Peter Blatty, autore del romanzo originale che ispirò il film di Friedkin, scomparso nel 2017.

In nessuno dei due sequel venne coinvolto Friedkin e nessuno dei due film ottenne il successo del capostipite; tuttavia, nel 2004 venne realizzato un prequel diretto da Lenny Harlin e dedicato alle vicende di padre Lankester Merrin, seguito nel 2005 da un altro prequel più o meno identico a quello dell’anno precedente, diretto però da Paul Schrader.

La Morgan Creek Entertainment è stata già responsabile della realizzazione de L’esorcista III (1990) e dei due prequel L’esorcista – La genesi (2004) e Dominion: Prequel to the Exorcist (2005). Tempo fa William Friedkin ha dichiarato attraverso il suo profilo Twitter che non sarà in alcun modo coinvolto nel nuovo sequel.

The Suicide Squad: James Gunn ringrazia David Ayer per il supporto

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Nel 2016, con Suicide Squad, David Ayer è stato il primo regista a portare l’iconica squadra di cattivi e antieroi della DC Comics sul grande schermo. Nonostante il grande successo ottenuto dal film al botteghino, il film è stato accolto da recensioni generalmente negative e di recente è stato proprio Ayer a confermare che le numerose interferenze dal parte della Warner Bros. durante la produzione, che di fatto hanno portato alla realizzazione di un film molto diverso da quello che il regista aveva in mente.

Ora, la Task Force X si prepara a tornare sul grande schermo con The Suicide Squad  di James Gunn, per cui è altamente improbabile che vedremo mai il taglio originale di Ayer (al pari di quanto accaduto, ad esempio, con la Snyder Cut di Justice League). Rispetto ad Ayer, pare che Gunn abbia avuto il pieno controllo creativo sul suo film e sebbene alcuni possano pensare che ci sia del risentimento tra i due registi, in realtà i due hanno sempre dimostrato rispetto nei confronti l’uno dell’altro, sostenendo reciprocamente le rispettive iterazione dei personaggi DC.

Proprio durante una recente intervista con Kevin McCarthy a proposito di The Suicide Squad, Gunn ha elogiato nuovamente Ayer, dicendo che anche se non ha visto il taglio originale del suo film, è “grato per tutto ciò che ha fatto per me”. Poi ha aggiunto: “È stato onesto fin dall’inizio, dal momento in cui è stato annunciato che stavo facendo questo film”. Ayer ha quindi sentito i commenti di Gunn e ha ritwittato il video dell’intervista sul suo profilo, inserendo una serie di emoji che lasciano intuire quanto abbia apprezzato le parole del collega.

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Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Campari alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia

Il legame tra Campari e il Cinema torna protagonista per il quarto anno consecutivo alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Fondamentali al pari della macchina da presa e dell’impronta del regista per la realizzazione di un’opera cinematografica, Passione e Creatività rappresenteranno il fil rouge attorno al quale ruoteranno tutte le iniziative ideate dal brand Main Sponsor della Mostra, nate con l’obiettivo di favorire e rafforzare il dialogo e l’incontro tra i giovani talenti e quelli più affermati del Grande Schermo.

Due i luoghi dove, dall’1 all’11 settembre, il palinsesto firmato Campari prenderà vita e si animerà con una serie di appuntamenti esclusivi. La Campari Loungepresso la Terrazza Biennale, proprio di fronte al Palazzo del Casinò – quest’anno totalmente rinnovata, che ospiterà anche incontri con i protagonisti di “Orizzonti”, il concorso internazionale di Biennale Cinema 2021 dedicato ai film che rappresentano nuove tendenze del cinema mondiale, con particolare riguardo per gli esordi e gli autori emergenti.

Inoltre, dal 7 al 10 settembre, torna Campari Boat – In Cinema, la spettacolare installazione presso l’Arsenale di Venezia, dove gli ospiti potranno godere di un maxi schermo allestito proprio nel cuore della Laguna, con barche posizionate per l’occasione. Tra i contenuti presentati in questa preziosa cornice anche Red Diaries, l’attesissimo e ormai noto in tutto il mondo progetto cinematografico firmato Campari. Proiettato nella serata del 7 settembre, il documentario Fellini Forward, questo il titolo della nuova edizione di Red Diaries, sarà interamente dedicato alla grande arte di Fellini e rappresenta il frutto di un innovativo lavoro che ha visto l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Padrona di casa delle serate del Campari Boat – In Cinema sarà la poliedrica attrice Cristiana Capotondi, questa volta nelle eccezionali vesti di conduttrice.

Inoltre, moltissimi saranno gli ospiti di Campari, che si alterneranno in una serie di performance e incontri durante gli 11 giorni della Mostra. Tra di loro, l’affermato attore Marco Giallini che incontrerà presso la Campari Lounge una vera e propria squad di giovani artisti emergenti il 4 settembre e Lorenzo Zurzolo considerato una delle nuove icone del cinema italiano e protagonista di un appuntamento il 6 settembre dedicato alle colonne sonore che hanno segnato la storia del cinema, sempre presso la Campari Lounge. Inoltre, gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia insieme a uno dei volti del momento, Eduardo Scarpetta, presenteranno i cortometraggi realizzati nell’ambito del progetto Campari Lab, giunto quest’anno alla sua terza edizione.

Infine, verrà assegnato come da tradizione il premio ufficiale Campari Passion For Film Award, nato dalla collaborazione tra Campari e la Direzione Artistica della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, con l’obiettivo di valorizzare e premiare lo straordinario contributo che i collaboratori più stretti dei registi offrono al compimento del progetto artistico rappresentato da ciascun film.

A fare da contorno a tutte questi attesissimi appuntamenti, l’iniziativa Campari #PerIlCinema, lanciata nel 2020 con la collaborazione di QMI – società attiva nell’Entertainment – per supportare un settore così duramente colpito nell’ultimo periodo come quello del Cinema. Grazie a questo progetto chiunque, infatti, può acquistare sulla piattaforma dedicata  perilcinema.com  1 voucher valido per 1 ingresso in uno dei cinema aderenti. Per ogni buono cinema acquistato, Campari sostiene le sale cinematografiche scelte dagli utenti regalando, fino a un massimo di 20.000 acquirenti, un secondo buono cinema. Entrambi saranno utilizzabili nel corso di tutto l’anno 2021, mentre il corrispettivo verrà immediatamente versato ai cinema da QMI.

Per il quarto anno consecutivo Campari, in qualità di Main Sponsor della nota manifestazione, torna protagonista, per accompagnare i propri ospiti e tutte le persone in un percorso unico e spettacolare, senza dimenticare contenuti interessanti e di rilievo: un vero e proprio viaggio nella Passione e nella Creatività, accompagnato dai volti più importanti del panorama cinematografica nazionale.

The Homesman: libro, trama e cast del film di Tommy Lee Jones

The Homesman: libro, trama e cast del film di Tommy Lee Jones

Attore premio Oscar distintosi attraverso film di vario genere come Il fuggitivo, Men in Black, Batman Forever e Non è un paese per vecchi, Tommy Lee Jones non si è limitato nel corso della sua carriera alla sola recitazione. In due occasioni ha infatti firmato anche la regia di due lungometraggi cinematografici, entrambi dall’ambientazione affine. Il primo, Le tre sepolture, è un apprezzato western contemporaneo, mentre il secondo The Homesman (qui la recensione), del 2014, è un western puro con un punto di vista particolarmente originale e inesplorato. Presentato in concorso al Festival di Cannes, questo ha confermato il talento di Jones anche come regista.

Il film è basato sull’omonimo romanzo del 1988 scritto da Glendon Swarthout, che aveva già visto diversi dei suoi romanzi western venire adattati per il grande schermo. Il titolo The Homesman si riferisce al compito di riportare a casa gli immigrati, che era tipicamente un lavoro da uomini. In un contesto maschile come quello del selvaggio west, Jones, però, dà grande risalto alla condizione femminile, esplorando la vita delle donne dell’epoca, argomento estremamente poco trattato e approfondito. Oltre a ciò, nel film si ritrova anche la durezza dell’esistenza dei primi coloni del Midwest statunitense della metà dell’Ottocento.

Si tratta dunque di un racconto western attraverso cui il regista riesce a raccontare temi ancora oggi attuali, proponendo riflessioni tutt’altro che scontate. Oltre a ciò, The Homesman è anche considerato uno dei più bei western classici realizzati di recente, configurandosi come una gioia per gli occhi degli appassionati di questo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Homesman: la trama del film

La vicenda narrata si svole nel 1854. Mary Bee Cuddy è una delle figure più autoritarie della piccola comunità di fattori di Luop, Nembraska. Giovane pionera indipendente, la donna avverte però un grande senso di solitudine, amplificato dall’incapacità di instaurare una relazione duratura. Un’occasione per allontanarsi dalla sua terra arriva quando Theoline Belknap, Arabella Sours e Gro Svendsen iniziano a mostrare segni evidenti di instabilità mentale, causati dall’ambiente particolarmente opprimente nei confronti delle donne. Cuddy si offre dunque di scortarle in Iowa, presso la chiesa di Hebron, dove si può offrire loro un’adeguata assistenza.

Nel tragitto, Cuddy si imbatte però l’imbroglione George Briggs. Salvandogli la vita da un linciaggio certo, la donna ottiene da lui la promessa di aggregarsi alla compagnia per proteggerle dai pericoli del West. Attraversare il paese pone infatti lo strampalato gruppo davanti a diversi ostacoli, tra cui l’ostilità delle tribù native americane che guardano con sospetto le donne e l’impervia attraversata delle zone desertiche. Con il passare dei giorni, i disturbi mentali delle donne aumentano e anche Cuddy inizia a cedere alla pressione della forte depressione di cui soffre, che potrebbe compromettere l’esito del viaggio. Per tutti loro, sarà necessario compiere un percorso di maturazione, abbandonando tutto ciò che credevano di sapere.

The Homesman cast

The Homesman: il cast del film

Protagonista del film, nel ruolo di Mary Bee Cuddy, è l’attrice premio Oscar Hilary Swank, che ha vinto il premio in due occasioni per Boys Don’t Cry e Million Dollar Baby. Per interpretare al meglio il suo ruolo, l’attrice approfondì quanto più possibile la vita delle donne negli Stati Uniti della metà dell’Ottocento, al fine di conoscere dettagli e modi di fare che potessero tornarle utili per il personaggio. Accanto a lei si ritrova poi lo stesso Tommy Lee Jones, il quale interpreta l’imbroglione George Briggs. Per l’attore non si è trattato della prima volta in un contesto western, dimostrando anzi una grande predisposizione a questa tipologia di racconto.

Nel ruolo delle tre donne malate mentalmente, Gro Svendsen, Theoline Belknapp e Arabella Sours si ritrovano invece Sonja Richter, Miranda Otto e Grace Gummer. Quest’ultima è nota per essere la figlia di Meryl Streep, ed ha avuto con questo film il suo primo ruolo importante al cinema. La stessa Streep, inoltre, compare brevemente nel ruolo di Altha Carter, la donna che gestisce la chiesa di Hebron, dove i protagonisti sono diretti, insieme al marito, il reverendo Dowd, interpretato da John Lithgow. Gli attori David Dencik, William Fichtner e Jesse Plemons sono rispettivamente Thor Svendsen, Vester Belknap e Ganr Sours, i mariti delle tre donne. Nel film compare inoltre l’attrice Hailee Steinfeld, divenuta celebre per il western Il grinta, qui nei panni di Tabitha Hutchinson.

The Homesman: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Homesman è infatti disponibile nel catalogo di Tim Vision e Rai Play. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 24 luglio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Schmigadoon! recensione della serie Apple tv+

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Schmigadoon! recensione della serie Apple tv+

Prendete i musical della MGM degli anni ’40, un inizio alla Grey’s Anatomy, coreografie trascinanti, musica allegra, colori sgargianti e una coppia in crisi: sono questi gli ingredienti principali di Schmigadoon! la nuova serie Apple TV+ che arriva sulla piattaforma con i primi due episodi il 16 luglio e con un episodio a settimana, ogni venerdì, fino al 13 agosto.

Schmigadoon!, la storia

Ideata da Cinco Paul e Ken Daurio e diretta da Barry Sonnenfeld, la serie vede protagonisti Cecily Strong e Keegan-Michael Key nei panni di Melissa e Josh. Durante un campeggio per coppie in crisi, i due si perdono e finiscono a Schmigadoon, una cittadina bloccata in un musical anni ’40, dove tutte le comunicazioni avvengono tramite coretti e coreografie di gruppo. La cittadina fuori dal tempo reagirà in maniera più o meno violenta all’arrivo di questi estranei moderni e progressisti, mettendo in moto una reazione a catena che toccherà tutti gli abitanti di Schmigadoon, lasciandoli per sempre cambiati.

Già a partire dal titolo, che cita espressamente Brigadoon (musical del 1947 di Vincent Minnelli), Schmigadoon! rivela la sua anima fortemente derivativa e, allo stesso tempo, non si esaurisce in quello. Raccontando principalmente la crisi di una coppia che si perde per poi, forse, ritrovarsi, la serie estremizza le situazioni e prende anche un po’ in giro il genere a cui appartiene, rivelando, sotto la glassa della confessione, un cuore grande e una molteplicità di storie che appassionano e divertono con leggerezza e intelligenza.

Il merito va anche ad una scrittura eccellente, che si fa forte di un cast eccezionale, battute esilaranti e un ritmo incalzante.

Schmigadoon!, i personaggi

La serie tratteggia una serie di personaggi memorabili che, partendo dai tropi della commedia e del musical, trasforma in mondi a parte: c’è il sindaco sorridente e gentile, che nasconde una omosessualità estremamente evidente; c’è la ragazza da fattoria, estremamente procace per la sua giovane età ma con un padre severissimo pronto a prendere a fucilate chiunque le si avvicini sprovvisto di anello e di intenzioni matrimoniali; c’è l’insegnante, dolce, intelligente e gentile, sveglia ma con un enorme segreto; c’è la moglie del pastore, rigida osservatrice delle regole religiose, ansiosa di trasmettere a tutti il suo rigore; c’è il ragazzaccio, che gestisce un piccolo parco di divertimenti e si diverte a fare gli occhi dolci alle signore, senza però mai spingersi oltre ciò che è consentito.

Insomma, Schmigadoon è piena di questi caratteri che recitano un ruolo e che, ad un certo punto, per effetto del loro scontro con Josh e Melissa, elementi estranei al loro modo di essere e di pensare, acquistano consapevolezza e esplodono in veri e propri personaggi sfaccettati e moderni.

Composizioni, costumi, scenografie, coreografie sono state seguite e curate da alcune delle migliori menti che lavorano tra cinema, teatro e tv, e il risultato è assolutamente brillante, arricchito da un cast in splendida forma, basti citare la radiosa Cecily Strong, nei panni di Melissa, e Aaron Tveit, volto noto e amato di Broadway, che il cinema conosce grazie al suo Enjolras in Les Misérables di Tom Hooper.

Schmigadoon! è un viaggio divertente ed emozionante dentro alle relazioni, al loro evolversi, un inno all’autenticità, all’essere fedeli a se stessi ed a lasciare andare quello che non possiamo aggiustare.

Venezia 78: annunciato il sontuoso programma della Mostra 2021

Venezia 78: annunciato il sontuoso programma della Mostra 2021

È stato annunciato, in diretta streaming, il programma della 78° Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, che si svolgerà dal 1° all’11 settembre al Lido. Molti dei titoli che Alberto Barbera ha selezionato con la sua squadra erano attesi, molti altri sono risultati delle sorprese, ma sulla carta, quest’anno forse più degli altri anni, la Mostra promette scitille.

Ci sono tutti gli italiani più attesi degli ultimi anni (D’Innocenzo, Sorrentino, Mainetti), ci sono grandi registe e registi internazionali, titoli di blockbuster e sorprese che non mancheranno di lasciare il segno. Ecco di seguito il programma ufficiale di Venezia 78:

Ecco il programma completo del Festival di Venezia 2021

Venezia 78 – Concorso

  • Madres paralelas Regia  Pedro Almodóvar con  Penélope Cruz, Milena Smit, Israel Elejalde, Aitana Sánchez-Gijón, Julieta Serrano, Rossy De Palma / Spagna / 120’
  • Mona Lisa and the Blood Moon Regia  Ana Lily Amirpour con Jeon Jong-seo, Kate Hudson, Craig Robinson, Evan Whitten, Ed Skrein / Usa / 106’
  • Un autre monde Regia  Stéphane Brizé con  Vincent Lindon, Sandrine Kiberlain, Anthony Bajon, Marie Drucker / Francia / 96’
  • The Power of the Dog Regia  Jane Campion con Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smit-McPhee / Nuova Zelanda, Australia / 125’
  • America Latina Regia Fabio D’Innocenzo, Damiano D’Innocenzo con Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini, Massimo Wertmüller / Italia, Francia / 90’
  • L’événement Regia  Audrey Diwan con Anamaria Vartolomei, Kacey Mottet-Klein, Luàna Bajrami, Louise Orry Diquero, Louise Chevillotte, Pio Marmaï, Sandrine Bonnaire, Anna Mouglalis, Leonor Oberson, Fabrizio Rongione / Francia / 100’
  • Competencia oficial Regia Gastón Duprat con Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martínez, José Luis Gómez, Nagore Aranburu, Irene Escolar, Manolo Solo, Pilar Castro, Koldo Olabarri / Spagna, Argentina / 114’
  • Il buco Regia  Michelangelo Frammartino con Nicola Lanza, Antonio Lanza, Leonardo Larocca, Claudia Candusso, Mila Costi, Carlos Jose Crespo / Italia, Francia, Germania / 93’
  • Sundown Regia  Michel Franco con Tim Roth, Charlotte Gainsbourg, Iazua Larios, Henry Goodman, Albertine Kotting, Samuel Bottomley / Messico, Francia, Svezia / 83’
  • Illusions perdues Regia Xavier Giannoli con Benjamin Voisin, Cécile de France, Vincent Lacoste, Xavier Dolan, Salomé Dewaels, Jeanne Balibar, Gérard Depardieu, André Marcon, Louis-Do de Lencquesaing / Francia / 144’
  • The Lost Daughter Regia Maggie Gyllenhaal con Olivia Colman, Jessie Buckley, Dakota Johnson, Ed Harris, Peter Sarsgaard, Paul Mescal, Dagmara Dominczyk, Alba Rohrwacher / Grecia, Usa, Regno Unito, Israele / 121’
  • Spencer Regia  Pablo Larraín con Kristen Stewart, Timothy Spall, Jack Farthing, Sean Harris, Sally Hawkins / Germania, Regno Unito / 111’
  • Freaks Out Regia  Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski / Italia, Belgio / 141’
  • Qui rido io Regia  Mario Martone con Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell’Anna, Antonia Truppo, Eduardo Scarpetta, Roberto De Francesco, Lino Musella, Paolo Pierobon, Gianfelice Imparato, Iaia Forte / Italia, Spagna / 133’
  • On The Job: The Missing 8 Regia  Erik Matti con  John Arcilla, Dennis Trillo, Dante Rivero / Filippine / 208’
  • Żeby nie było śladów (Leave no traces) Regia  Jan P. Matuszyński con  Tomasz Ziętek, Sandra Korzeniak, Jacek Braciak, Robert Więckiewicz, Sebastian Pawlak, Agnieszka Grochowska, Mateusz Górski / Polonia, Francia, Repubblica Ceca / 160’
  • Kapitan Volkonogov bezhal (Captain Volkonogov Escaped) Regia  Natasha Merkulova con Yuriy Borisov / Russia, Estonia, Francia / 120’
  • The Card Counter Regia  Paul Schrader con  Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan, Willem Dafoe / Usa, Regno Unito, Cina / 112’
  • È stata la mano di Dio Regia Paolo Sorrentino con Filippo Scotti, Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri, Massimiliano Gallo, Betti Pedrazzi, Biagio Manna, Ciro Capano / Italia / 130’
  • Vidblysk (Reflection) Regia  Valentyn Vasyanovych con Roman Lutskyi, Nika Myslytska, Nadia Levchenko, Andriy Rymaruk, Igor Shulha / Ucraina / 125’
  • La caja Regia  Lorenzo Vigas con  Hernán Mendoza, Hatzín Navarrete / Messico, Usa / 92’

 

Fuori concorso

 

 

Non Fiction:

 

  • Life of Crime 1984-2020 Regia  Jon Alpert
  • Tranchées Regia  Loup Bureau
  • Viaggio nel crepuscolo Regia  Augusto Contento
  • Republic of Silence Regia  Diana El Jeiroudi
  • Hallelujah: Leonard Cohen, A Journey, A Song Regia  Daniel Geller, Dayna Goldfine
  • DeAndré#DeAndré. Storia di un impiegato Regia  Roberta Lena
  • Django & Django Regia  Luca Rea
  • Ezio Bosso. Le cose che restano Regia  Giorgio Verdelli

 

Serie

 

  • Scenes from a Marriage (Episodi 1-5) Regia  Hagai Levi

 

Corti:

  • Plastic Semiotic Regia  Radu Jude
  • Liang ye bu neng liu (The Night) Regia  Tsai Ming-liang
  • Sad Film Regia  Vasili

Orizzonti

 

  • Atlantide Regia  Yuri Ancarani
  • Miracol Regia  Bogdan George Apetri
  • Piligrimai Regia  Laurynas Bareisa
  • Il paradiso del pavone Regia Laura Bispuri
  • Pu bu (The Falls) Regia  Mong-hong Chung
  • El hoyo en la cerca Regia  Joaquin Alejandro del Paso Puente
  • Amira Regia  Mohamed Diab
  • À plein temps Regia  Eric Gravel
  • Cenzorka (107 Mothers) Regia  Peter Kerekes
  • Vera andrron detin (Vera sogna il mare) Regia  Kaltrina Krasniqi
  • Les promesses Regia  Thomas Kruithof
  • Bodeng sar (White Building) Regia  Kavich Neang
  • Wela (Anatomy of Time) Regia  Jakrawal Nilthamrong
  • El otro Tom Regia  Rodrigo Plá
  • El gran movimiento Regia  Kiro Russo
  • Once upon a time in Calcutta Regia  Aditya Vikram Sengupta
  • Nosorih (Rinoceronte) Regia  Oleh Sentsov
  • True Things Regia  Harry Wootliff
  • Inu-oh Regia  Masaaki Yuasa

 

Orizzonti Cortometraggi Concorso

 

  • Don’t get too comfortable Regia  Shaima Al Tamimi
  • Techno, Mama Regia  Saulius Baradinskas
  • Descente (4 am) Regia  Mehdi Fikri
  • Mulaqat (Tempesta di sabbia) Regia  Seemab Gul
  • Heltzear Regia  Mikel Gurrea
  • Los huesos Regia  Cristóbal León, Joaquín Cociña
  • Tou sheng, ji dan, zuo ye ben (Hair tie, egg, homework books) Regia  Runxiao Luo
  • Il turno Regia  Chiara Marotta
  • Fall of the Ibis King Regia  Josh O’Caoimh
  • Pid pokati mai (New abnormal) Regia  Sorayos Prapapan
  • La fée des Roberts Regia  Léahn Vivier-Chapas
  • Kanoyama (L’ultimo giorno) Regia  Momi Yamashita

Orizzonti Cortometraggi Fuori Concorso

 

  • Ato Regia  Bárbara Paz
  • Preghiera della sera (Diario di una passeggiata) Regia  Giuseppe Piccioni

 

Orizzonti Extra

  • Costa Brava Regia  Mounia Akl
  • Mama, ya doma (Mama, I’m home) Regia  Vladimir Bitokov
  • Ma nuit Regia  Antoinette Boulat
  • La ragazza ha volato
    Regia  Wilma Labate
  • 7 Prisioneiros Regia  Alexandre Moratto
  • Land of Dreams Regia  Shirin Neshat, Shoja Azari
  • Sokea mies, joka ei halunnut nähdä Titanicia (Il cieco che non voleva vedere Titanic) Regia  Teemu Nikki
  • La macchina delle immagini di Alfredo C. Regia  Roland Sejko
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