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Batgirl: J.K. Simmons in trattative per tornare nei panni di Jim Gordon

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Sembrava che dopo le sue apparizioni nei film dello SnyderVerse, J.K. Simmons avesse chiuso con il ruolo del Commissario James Gordon, e invece, come apprendiamo grazie a The Hollywood Reporter, l’attore premio Oscar per Whiplash è in trattative per vestire di nuovo i panni dell’iconico personaggio DC nell’annunciato film dedicato a Batgirl.

Simmons ha fatto il suo debutto nei panni di Gordon in Justice League, ma nella versione cinematografica ad opera di Joss Whedon ha avuto, in realtà, solo un paio di scene a disposizione. Il suo ruolo è visibilmente cresciuto in Zack Snyder’s Justice League, ossia la versione originale del cinecomic distribuita ufficialmente da Warner Bros. quest’anno, ma pare che sarà Batgirl a rendere finalmente giustizia al personaggio, concedendogli molto più tempo sullo schermo.

Come annunciato di recente, ad interpretare Barbara Gordon nel film sarà Leslie Grace (In the Heights – Sognando a New York), ma in lizza per la parte c’erano anche Isabela Merced (Dora e la città perduta) e Zoey Deutch (Prima di domani). Il film, che arriverà direttamente su HBO Max (la piattaforma di streaming di proprietà di WarnerMedia), sarà diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah, registi di Bad Boys for Life e di alcuni episodi dell’attesa serie Ms. Marvel, in arrivo su Disney+.

Christina Hodson, che ha scritto lo spin-off Bumblebee e che ha lavorato anche ai film DC Birds of Prey e The Flash, ha scritto la bozza più recente della sceneggiatura. “Con Batgirl, speriamo di condurre il pubblico in un viaggio divertente. L’obiettivo è mostrare loro un lato diverso di Gotham”, aveva dichiarato il produttore Kristin Burr. “La sceneggiatura di Christina è piena di spirito. Adil e Bilall hanno un’energia talmente viva che è quasi contagiosa, cosa che li rende i registi perfetti per questo nuovo progetto sull’universo di Batman. Sono semplicemente entusiasta di poter far parte dell’universo DC. È fantastico.”

In origine, Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decrifrare la storia”.

Suicide Squad: David Ayer scrive una lunga lettera di sfogo sul film

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La storia del Suicide Squad di David Ayer è stata problematica fin dall’inizio. Il primo sguardo al Joker di Jared Leto, ad esempio, venne accolto in maniera estremamente negativa dai fan, per non parlare della versione leaked del primo trailer ufficiale presentato in occasione del Comic-Con che venne fatta trapelare online e che costringe la Warner Bros. ha diffonderlo in via ufficiale molto prima di quanto programmato in origine.

Dopo la risposta negativa ai toni cupi di Batman v Superman: Dawn of Justice, lo studio era andato nel panico e decide di apportare alcune modifiche sostanziali al taglio di Ayer del 2016. In seguito all’uscita del film, lo stesso regista ha più volte dichiarato che quello arrivato nelle sale non era assolutamente il Suicide Squad che aveva pensato di realizzare. Ora, David Ayer è tornato sulla questione e ha rilasciato – via Twitter – una lunga dichiarazione sulla Ayer Cut (così ribattezzata sulla scia della Snyder Cut di Justice League).

“Ci ho messo la mia vita in Suicide Squad”, ha scritto il regista. “Ho fatto qualcosa di straordinario. Il mio taglio è un viaggio tanto intricato quanto emotivo, che racconta di alcune persone cattive sulle quali viene gettata m***a e che alla fine vengono scartate (tema che mi tocca nel profondo). Il taglio dello studio non è assolutamente il mio film. Leggetelo di nuovo. Il mio taglio non è la Director’s Cut di 10 settimane: è un montaggio completamente maturo, opera di Lee Smith, basato sull’incredibile lavoro di John Gilroy.”

“È tutta la brillante colonna sonora di Steven Price, senza una sola canzone radiofonica nell’intero film”, aggiunge, confermando che la colonna sonora nominata ai Grammy non è stata opera sua. “Presenta archi narrativi tradizionali, interpretazioni straordinarie, una solida risoluzione del terzo atto. Poche persone l’hanno vista.”

David Ayer su Suicide Squad: “Non ho mai raccontato la mia versione della storia e non lo farò mai”

“Non ho mai raccontato la mia versione della storia e non lo farò mai. Appartengo alla vecchia scuola, da questo punto di vista. Quindi ho tenuto la bocca chiusa e ho incassato tutto lo tsunami di critiche personali, a volte scioccanti”. Ayer ha poi concluso lodando il lavoro di James Gunn per The Suicide Squad e ha aggiunto: “Non parlerò più pubblicamente della questione”. Di conseguenza, ora sembra chiaro che la sua versione non vedrà mai la luce.

Monolith: trama, cast e curiosità sul film

Monolith: trama, cast e curiosità sul film

Lo scontro tra essere umano e tecnologia è un tema sempre più ricorrente al cinema, dove si ritrova declinato in modi e punti di vista sempre diversi. Si va dalla pura fantascienza ad opere dal contesto a noi più vicino. A quest’ultima categoria appartiene il film Monolith (qui la recensione), diretto nel 2017 da Ivan Silvestrini e primo lungometraggio distribuito dalla Vision Distribution. È questa un’opera di genere che vuole porre nuovamente l’attenzione su dinamiche sempre più diffuse, tra cui l’eccessiva protezione tecnologica che rischia di diventare invece un ostacolo alle proprie libertà individuali e che spesso si sostituisce all’uomo nelle sue scelte.

La storia nasce a partire da un soggetto del fumettista Roberto Recchioni, che in attesa del non certo inizio delle riprese decise anche di dar vita al suo racconto sotto forma di graphic novel. Pubblicata per la Sergio Bonelli Editore (nota in particolare per la serie di Dylan Dog), questa è stata scritta insieme a Mauro Uzzeo e disegnata da Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ. Quest’ultimo ha poi curato anche il design della vettura utilizzata nel film, la quale ricorda davvero un oggetto extraterrestre (si pensi al monolite di 2001: Odissea nello spazio), tanto nelle sue forme quanto nella sua minacciosità.

Dall’automobile ipertecnologica grande protagonista del film nasce dunque uno scontro che ha alla base una delle più grandi paure possibili per un genitore, ovvero quella di assistere ai figli in pericolo, senza poter far nulla per intervenire. Un interessante film di genere semi futuristico, dunque, capace però di parlare al nostro presente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Monolith: la trama del film

Protagonista del film è Sandra, una giovane madre ed ex membro di una pop band che vede crollare le sue certezze nel momento in cui scopre che suo marito Carl la tradisce. Desiderosa di confrontarsi con lui sulla questione, Sandra si mette alla guida della sua supertecnologica e blindata autovettura, la Monolith. Sui sedili posteriori vi è suo figlio di due anni David, il quale prende quella come una gita inaspettata. Durante il viaggio, però, lo stress provato da Sandra la porterà a commettere una serie di errori. Dopo aver investito un cervo, la donna scende dall’auto per controllare l’animale, rimanendo però chiusa fuori dalla vettura.

La Monolith, la macchina più sicura al mondo, le impedisce ogni tentativo di rientrare. Ogni tentativo di infrangere i sistemi di sicurezza si rivela un misero fallimento e più il tempo passa più la situazione è destinata a peggiorare. Con il sorgere del sole, l’auto inizierà ovviamente a diventare estremamente calda, mettendo a rischio la vita del bambino rimasto all’interno. Sandra ha dunque poco tempo a disposizione e questa volta può contare solo sulle proprie forze. Sperduta nel nulla, con possibilità di riuscita praticamente nulle, alla mercé di animali feroci e senz’acqua, dovrà riuscire ad avere la meglio sulla tecnologica auto.

Monolith cast

Monolith: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Sandra vi è l’attrice Katrina Bowden. Conosciuta ai più per il ruolo di Florence Logan in Beautiful, è apparsa anche nelle serie 30 Rock, Ugly Betty e New Girl. Per assumere il ruolo della protagonista, da lei giudicato come uno dei più difficili della sua carriera, si è dovuta sottoporre ad un periodo di allenamento intensivo. Essendo pressocché costantemente in scena, le era richiesta una prestanza fisica non da poco, sia per sopportare i ritmi che le prove di resistenza previste. Per la sua intensa performance è stata poi particolarmente lodata.

Nel ruolo di suo marito Carl, che compare unicamente tramite videochiamata, vi è l’attore Damon Dayoub, mentre Justine Wachsberger è Jessa, amica di Sandra. Brandon Jones, attore visto in Pretty Little Liars, Lie to Me e CSI: Scena del crimine, interpreta Ted, mentre Jay Hayden è Roy Lacombe. Il piccolo David è invece interpretato dai gemelli Krew e Nixon Hodges, scelti tra migliaia di bambini per via della loro predisposizione a stare davanti la macchina da presa. In ultimo, a dare voce a Lilith, l’intelligenza artificiale installata nella Monolith, vi è in lingua originale l’attrice Katherine Kelly Lang. Questa è principalmente celebre per il personaggio di Brooke Logan in Beautiful.

Monolith: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su une delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Monolith è infatti disponibile nel catalogo di Now. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, scegliendo tra le opzioni offerte. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video, potendo inoltre accedere ad un ampio catalogo di altri titoli. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 luglio alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

La spia – A Most Wanted Man: trama, cast e curiosità sul film

La spia – A Most Wanted Man: trama, cast e curiosità sul film

I thriller ambientati nel mondo dello spionaggio sono da sempre fonte di grande fascino, sia per gli intrighi narrativi che presentano quanto per l’imprevedibilità di personaggi e risvolti. Tra i migliori e più recenti di questo genere vi è La spia – A Most Wanted Man (qui la recensione), diretto nel 2014 da Anton Corbijn, già regista di un titolo simile quale The American, e basato su un romanzo di John le Carrè. Agente segreto del Secret Intelligence Service, le Carrè conosce bene il mondo dello spionaggio e i suoi romanzi ambientati in questo sono opere particolarmente dettagliate e più volte adattate per il grande schermo.

La spia – A Most Wanted Man è infatti basato sul suo romanzo Yssa il buono, pubblicato nel 2008, dove si propone una profonda critica alla politica di extraordinary rendition (ovvero la cattura, la deportazione e la detenzione clandestina di un “elemento ostile”) messa in atto dal presidente George W. Bush in seguito agli attentati dell’11 settembre. Il film, tuttavia, è diventato principalmente noto per essere l’ultimo interpretato dall’attore Philip Seymour Hoffman prima della sua tragica scomparsa. Al di là della sua grande interpretazione, si trova un altrettanto grande film, capace di raccontare un contesto reale perfino nei suoi risvolti più complessi.

Ancora oggi è considerato uno dei film che meglio hanno saputo raccontare gli Stati Uniti post 11 settembre, collocandosi in un filone di opere che oltre a raccontare vicende dal grande intrattenimento offrono pungenti riflessioni sulla nostra attualità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La spia – A Most Wanted Man: la trama del film

Protagonista del film è Günther Bachmann è un agente dei servizi segreti anti-terrorismo tedeschi con base ad Amburgo. Estremamente attento e preciso nel suo delicato lavoro, Bachmann e la sua squadra si trovano a dover indagare su un clandestino ceceno, Isaa Karpov, appena arrivato in città. Le sue intenzioni non sono note, ma in quanto figlio di uno spietato criminale di guerra per Bachmann è lecito attendersi azioni pericolose da lui. L’indagine su di lui si collega ben presto a quella su un rispettato accademico musulmano, lasciando intendere un’operazione illegale più ampia del previsto.

Faisal Abdullah, questo il nome dell’accademico, è sospettato di appoggiare segretamente attività terroristiche islamiste tramite donazioni ad una compagnia di navigazione con sede a Cipro. Con i due casi sempre più strettamente legati tra loro, Bachmann avrà bisogno dell’aiuto di una giovane avvocatessa, di un agente della CIA e di un banchiere, per organizza un contorto piano per fermare l’attività terroristica in atto. L’intromissione della stessa CIA, però, rappresenterà un ostacolo non da poco. Consapevole di non poter fare passi falsi, Bachmann dovrà valutare attentamente ogni sua mossa.

La spia - A Most Wanted Man cast

La spia – A Most Wanted Man: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo del protagonista Günther Bachmann vi è il premio Oscar Philip Seymour Hoffman, il quale sviluppò un grandissimo interesse ed empatia per il suo personaggio. Egli ha infatti lavorato a stretto contatto con lo sceneggiatore Andrew Bovell sulla sua caratterizzazione di Bachmann, costruendolo come un uomo convinto delle sue azioni nonostante i contrasti incontrati lungo il percorso. Accanto a lui, si ritrovano poi attori come Willem Dafoe nel ruolo di Tommy Brue, ricco banchiere a cui si rivolge Isaa Karpov, interpretato dall’attore russo Grigorij Dobrygin.

L’attrice Rachel McAdams, invece, è l’avvocatessa Annabel Richter, la quale per prepararsi al ruolo ha imparato a parlare con un marcato accento tedesco. Per il ruolo erano state considerate anche Amy Adams, Carey Mulligan e Jessica Chastain. Robin Wright è Martha Sullivan, mentre Daniel Brühl è Max. L’attore iraniano Homayoun Ershadi, celebre per il film Il sapore della ciliegia, è l’accademico Faisal Abdullah. Sono poi presenti le attrici Vicky Krieps, divenuta celebre grazie a Il filo nascosto, e la turca Derya Alabora nei panni di Leyla.

La spia – A Most Wanted Man: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La spia – A Most Wanted Man è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 luglio alle ore 23:15 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Non si sevizia un paperino: trama, cast e curiosità sul film di Lucio Fulci

Il regista Lucio Fulci è unanimemente considerato uno dei grandi maestri del cinema di genere italiano, avendo affrontato nel corso della sua carriera ogni tipologia di racconto, dal comico al horror. Particolarmente celebri sono però i suoi film gialli, tra cui spicca quello che è ancora oggi considerato il suo capolavoro: Non si sevizia un paperino. Uscito nel 1972, questo divenne da subito un caso cinematografico, andando incontro, scuotendo l’opinione pubblica per via della morbosità di alcune sue scene e delle tematiche trattate, dalla sessualità alla repressione religiosa, dalla peccato alla violenza contro il diverso.

Per l’epoca rappresentò inoltre una vera e propria novità come thriller, vantando come principale e inedita ambientazione un paese retrogrado del sud Italia. Grazie a questa collocazione, la storia e le tematiche acquisirono così maggior risalto, introducendo una serie di elementi folkloristici che contribuivano all’inquietudine generale. Ne nasce così un racconto che, vagamente ispirato ad eventi realmente avvenuti a Bitonto nel 1971, permette di porre in risalto un Paese nel pieno sviluppo industriale all’interno del quale si ritrovano però realtà non ancora toccate da questi cambiamenti e dove l’orrore può avere luogo.

Accolto in modo molto negativo al momento della sua uscita, con il tempo Non si sevizia un paperino è stato rivalutato come una delle opere più importanti e iconiche per il giallo italiano. Un film che ancora oggi si dimostra grandioso nella sua composizione narrativa ed estetica. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alla colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Non si sevizia un paperino: la trama del film

La vicenda si svolge nel paesino di Accendura, in Basilicata, dove la magia e la superstizione hanno ancora la meglio sul progresso sociale. In questo contesto, una serie di brutali uccisioni di bambini scuotono profondamente il paese. La cosa attira una certa risonanza mediatica e sul luogo si reca anche il giornalista Andrea Martelli, il quale decide di seguire da vicino le indagini dei carabinieri. I sospetti si indirizzano da subito verso una serie di soggetti nuovi o malvisti all’interno del paese. Tra questi vi è Patrizia, una ricca donna arrivata da poco lì per disintossicarsi dalla droga.

Nel momento in cui ulteriori bambini verranno però ad essere uccisi, facendo crollare di volta in volta in volta le certezze delle autorità, il caso sembrerà essere sempre più lontano dalla sua risoluzione. Con il crescente malcontento della popolazione, occorre quanto prima trovare un colpevole da poter dare in pasto alla folla inferocita. Per scongiurare la possibilità che si addossino colpe ad innocenti, Martelli decide di indagare tra gli abitanti, nel tentativo di ottenere un quadro più completo della situazione e giungere alla verità. La ricerca di questa, però, si farà sempre più complessa e pericolosa.

Non si sevizia un paperino cast

Non si sevizia un paperino: il cast del film

Nel ruolo del giornalista Andrea Martelli si ritrova l’attore Tomas Milian, noto in particolare in Italia per il personaggio di “er Monnezza” e che tornerà a recitare per Fulci in I Quattro dell’Apocalisse. Nei panni di don Alberto Avallone, il giovane prete del luogo, si ritrova l’attore francese Marc Porel, molto attivo in quegli anni nel cinema di genere italiano. Prima di lui, però, per la parte era stato considerato anche Massimo Ranieri. Milian e Porel, inoltre, finirono sulle pagine dei quotidiani del tempo nel momento in cui si azzuffarono realmente per rendere più realistica la scena del loro scontro.

L’attrice Barbara Bouchet è invece la ricca Patrizia, mentre George Wilson è zio Francesco. Irene Papas interpreta Aurelia Avallone, madre di don Alberto, e Ugo D’Alessio ricopre il ruolo del maresciallo dei carabinieri. Nel ruolo della maciara, una donna emarginata e considerata una strega, si ritrova invece l’attrice Florinda Bolkan, che aveva già recitato per Fulci in Una lucertola con la pelle di donna. Per tale personaggio, l’attrice richiese un trucco che non ne facesse una “poveraccia”, bensì una donna povera ma con un suo fascino. Per i bambini, invece, Fulci ricercò giovani interpreti con volti che avessero caratteristiche somatiche da adulti.

Non si sevizia un paperino: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Particolarmente celebre del film è anche la colonna sonora, realizzata da Riz Ortolani. Questa si distingue per una serie di brani dalla melodia dolce, che genera un forte contrasto con la violenza delle immagini a cui è associati. Si tratta di uno stratagemma già utilizzato da Ortolani per film come Mondo cane e Cannibal Holocaust, e che permette di esaltare quanto avviene nel film. Memorabile è ad esempio la scena del linciaggio della maciara, durante la quale si può ascoltare Quei giorni insieme a te. Canzone scritta da Ortolani e cantata da Ornella Vanoni.

Per questi e innumerevoli altri motivi, Non si sevizia un paperino è un titolo assolutamente imprescindibile del cinema italiano e per gli amanti del genere. Per vederlo, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza sulla piattaforma YouTube. Sfortunatamente il film non è attualmente presente su altri servizi di streaming, rendendo dunque limitata la sua disponibilità. È però possibile ritrovarlo nel palinsesto televisivo di giovedì 29 luglio alle ore 23:00 sul canale Cine 34.

Fonte: IMDb

Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Disney

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Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Disney

La star del film Marvel Black Widow, Scarlett Johansson, ha intentato una causa per l’uscita del film su Disney+, a rivelarlo è stato nuovo rapporto che ha affermato che l’attrice ha intentato una causa presso la Corte Superiore di Los Angeles, sostenendo che la Disney ha violato il suo contratto per Black Widow quando ha distribuito il film sia nelle sale che su Disney+ tramite il Premier Access, l’aggiunta premium a Disney+ che consente agli utenti di pagare di più vedere a casa un titolo in uscita nelle sale. L’attrice secondo le fonti avendo ricevuto un compenso fortemente basata sulle prestazioni al botteghino, ha subito danni economici in seguito alla scelta di Disney+ che sta effettivamente tagliando i suoi profitti per il film.

Nella dichiarazione della causa di Scarlett Johansson (tramite WSJ), si afferma che “Disney ha intenzionalmente indotto la violazione dell’accordo da parte della Marvel, senza giustificazione, al fine di impedire alla signora Johansson di realizzare il pieno beneficio del suo accordo con la Marvel”.

John Berlinski, un avvocato della Kasowitz Benson Torres LLP che rappresenta la signora Johansson, ha dichiarato che “Questo non sarà sicuramente l’ultimo caso in cui un talent di Hollywood resisterà alla Disney e chiarirà che, qualunque cosa l’azienda possa dimostrare, ha un legale obbligo di onorare i suoi contratti”.

Perché proprio adesso? 

La Disney quest’anno ha preso la rara decisione di rilasciare alcuni nuovi film dal listini 2020/2021 su Disney+ Premier Access nello stesso momento in cui sono stati rilasciati nelle sale. Black Widow è senza dubbio il più grande titolo di quest’anno che ha avuto questo particolare trattamento a doppia uscita.

Se vi state chiedendo perché Scarlett Johansson stia intentando questa causa ora, dopo che Black Widow è già uscito (e il suo formato di uscita era noto da mesi), la risposta potrebbe essere, ironia della sorte, dovuta al successo del film. Black Widow ha guadagnato oltre 218 milioni di dollari in tutto il mondo nel weekend di apertura, con la Disney che ha affermato con orgoglio che 60 milioni di dollari provenivano da Disney+ Premier Access. La Johansson e il suo team probabilmente non si aspettavano che l’opzione di streaming incassasse così tanto – o potrebbero aver scoperto solo dopp che la Disney non avrebbe considerato come parte condivisa quella parte dei profitti.

La mia ombra è tua: in corso le riprese del film con Marco Giallini

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Sono in corso le riprese del film La mia ombra è tua, un film di Eugenio Cappuccio, tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Nesi edito da La Nave di Teseo. Il film, una produzione Fandango con Rai Cinema, è scritto da Eugenio Cappuccio, Edoardo Nesi e Laura Paolucci e prodotto da Domenico Procacci. Uscirà nelle sale per 01 Distribution. Nel cast Marco Giallini, Giuseppe Maggio, Sidy Diop, Anna Manuelli, Massimo Molea e la partecipazione di Isabella Ferrari. Le riprese di La mia ombra è tua hanno una durata di sette settimane e si svolgono tra Roma, Bologna, Milano e Cetona in Toscana.

Questa è una storia d’amore, iniziata quarant’anni fa e mai finita. È anche la storia di un viaggio attraverso l’Italia intrapreso da una strana coppia a bordo di un vecchia jeep: Emiliano, un venticinquenne appena laureato con il massimo dei voti in Lettere Antiche, e Vittorio Vezzosi, un burbero scrittore sessantenne che da anni conduce una vita da eremita in seguito alla pubblicazione del suo unico libro, successo planetario indelebile nella memoria di tutti. I due sono diretti a Milano, alla Fiera-mercato degli anni Ottanta e Novanta, in un viaggio ricco di rocamboleschi e divertenti rovesci seguito avidamente in diretta dal mondo social, stimolato casualmente da un’influencer. Il Vezzosi ha infatti accettato di tenere un discorso infrangendo un silenzio durato più di vent’anni. Alla fiera li attendono Milena, il perduto amore dello scrittore, e una folla oceanica smaniosa di ascoltare il Vezzosi fare i conti con il suo passato, e soprattutto con lo sguardo del nostro Paese, attanagliato dalla nostalgia e perso nel ricordo di sè.

Vivo, il nuovo film animato di Netflix e Sony Pictures

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Vivo, il nuovo film animato di Netflix e Sony Pictures

Netflix e Sony Pictures Animation presentano Vivo, un’emozionante avventura musicale animata in arrivo il 6 agosto su Netflix con canzoni inedite di Lin-Manuel Miranda, vincitore di Tony, Grammy e Pulitzer, nonché ideatore di Hamilton e In the Heights. Il 31 luglio Vivo sarà presentato in anteprima italiana al Giffoni Film Festival nella sala Alberto Sordi e nella sala Lumière, davanti al pubblico dei giurati della sezione Elements +6.

La versione italiana del film sarà arricchita dalle voci di Stash, frontaman della band multiplatino The Kolors (voce e chitarra), cantautore e produttore, interprete di tutte le canzoni dell’originale protagonista Vivo, e di Massimo Lopez, attore, doppiatore, show man, conduttore televisivo e componente del noto trio “Lopez, Marchesini, Solenghi”, che doppia il personaggio di Andrès nelle canzoni e nei dialoghi.

Vivo è una storia entusiasmante su come dimostrare coraggio, sulla capacità di trovare una famiglia in amici improbabili e su come la musica possa aprire la mente a nuovi mondi.

Il cast originale è composto da Lin-Manuel Miranda (Vivo), Zoe Saldaña (Rosa), Juan de Marcos (Andrés), Brian Tyree Henry (Dancarino),Michael Rooker (Lutador), Nicole Byer (Valentina), Gloria Estefan (Marta) e, per la prima volta sugli schermi, Ynairaly Simo (Gabi).

Il film è diretto dal candidato agli Oscar Kirk DeMicco (I Croods), co-diretto da Brandon Jeffords (Piovono polpette 2 – La rivincita degli avanzi), sceneggiato da Quiara Alegria Hudes (In the Heights) e prodotto da Lisa Stewart (Mostri contro alieni), Michelle Wong (Hotel Transylvania 2) e dal premio Oscar Rich Moore (Zootropolis), con la consulenza visiva del regista premio Oscar Roger Deakins (Blade Runner 2049). Il premio Tony e Grammy Alex Lacamoire (The Greatest Showman) ricopre il ruolo di compositore e produttore esecutivo musicale, mentre la produzione esecutiva è di Lin-Manuel Miranda, del premio Golden Globe Laurence Mark (Dreamgirls) e di Louis Koo Tin Lok (I Mitchell contro le macchine).

Jungle Cruise: la conferenza stampa con il cast del film

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Jungle Cruise: la conferenza stampa con il cast del film

La nuova esperienza cinematografica e casalinga di Walt Disney, Jungle Cruise con Emily Blunt e Dwayne Johnson, ha già conquistato il cuore di grandi e piccoli, con la sua avventura selvaggia e l’intrattenimento irresistibile. A parlarne sono stati i protagonisti, Blunt e Johnson, insieme a Jack Whitehall e Edgar Ramirez, nel corso del divertente incontro stampa dedicato al film.

“Ho deciso di accettare questo ruolo perché la sceneggiatura era a buon punto, e ho visto subito le potenzialità del progetto. Conteneva molti elementi con cui mi trovo a mio agio. Dopo aver scelto il regista (Jaume Collet-Serra, ndr), il passo successivo era trovare la mia co-star”. A parlare è Dwayne Johnson che nel film interpreta Jack, un cialtrone dal cuore d’oro e con un segreto. La scelta della co-star ideale è caduta su Emily Blunt, così il regista ha preso un aereo ed è volato a Londra per chiedere all’attrice di partecipare al progetto. Sembra però che Blunt sia stata piuttosto tiepida in prima battuta, ma di fronte alla dichiarazione in video di Johnson (“Emily, sei la sola che può fare questo film”), si è difesa dicendo: “E’ un meccanismo di difesa di noi inglesi di fronte a tutto questo entusiasmo!” Salvo poi abbandonare le riserve e buttarsi nell’avventura che le ha richiesto un impegno non solo interpretativo ma anche fisico. 

Secondo Whitehall, la chiave del successo della storia è la cura nei dettagli relativi ai personaggi: “Tutti avevano interessanti backstory. Spesso in questo tipo di film i personaggi sono bidimensionali, ma avere una storia per ognuno, fa sì che ti importi di loro, ti trascina in questo viaggio con loro”. Edgar Ramirez, che nel film interpreta il villain Aguerre, ci tiene a difendere il suo personaggio, per lui non è un vero e proprio cattivo, ma gli eventi della storia lo hanno condotto a fare quel che fa. “Sono onorato di far parte di un film che porta in vita l’attrazione più antica e rappresentativa del parco divertimenti più importante del mondo. L’unica cosa che mi dispiace è che avendo serpenti (in CGI) sulla faccia per tutto il tempo, mia madre non ha potuto guardare la mia performance nel film!”.

Leggi la recensione di Jungle Cruise

Il grande segreto di Jungle Cruise è l’alchimia trai protagonisti, cosa che è costata a Emily Blunt una serie di re-take imprevisti per “colpa” di Johnson e delle sue esilaranti improvvisazioni sul set. “La scena più difficile è stata quella in cui facciamo un salto con la liana, e ogni volta che mi lanciava, improvvisava una battuta diversa e io non riuscivo ad essere seria, gli ho chiesto di dirmi prima cosa avrebbe detto, per essere preparata, ma non lo ha mai fatto, è stato difficilissimo!” Conclude ridendo Blunt.

L’alchimia del cast è senza dubbio l’elemento di forza di Jungle Cruise che tra nostalgia di film d’avventura di una volta e acrobazie mozzafiato, travolgeranno il pubblico. Al cinema dal 28 al 30 luglio e poi su Disney+ con accesso VIP.

Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, incontro stampa

È stato presentato a Roma il sequel del tanto apprezzato Come un gatto in tangenziale, con il sottotitolo di Ritorno a Coccia di Morto. Il film, diretto sempre da Riccardo Milani, racconta delle nuove avventure di Monica (Paola Cortellesi) e Giovanni (Antonio Albanese) alle prese con i servizi sociali che lei deve assolvere onde evitare la pena del carcere, e il tutto si svolge in una parrocchia gestita dal giovane e avvenente don Davide (Luca Argentero).

Il regista racconta quale sia stata l’idea del secondo capitolo e da dove abbia tratto l’ispirazione di un contesto così sociale: «Sono stato ospite a Milano in una parrocchia che aveva organizzato una rassegna tra i cui film scelti cui c’era il Gatto. Mi sono trovato di fronte ad una realtà viva, che coinvolgeva le persone, le accoglieva e ne sono rimasto molto colpito».

L’intento del progetto del sequel prende dunque le fila dal desiderio di raccontare la bellezza della solidarietà: «Ritorno a Coccia di Morto l’abbiamo scritto durante i primi mesi di pandemia», continua Riccardo Milani, «ci ha commossi vedere la necessità di rapporti umani più coesi, interessati alle sorti l’uno dell’altro, contro l’indifferenza. E il seguito è venuto fuori da sé».

La coppia dicotomica Monica e Giovanni è quindi  quasi un piccolo pretesto per raccontare altro, ma senza discostarsi dalla commedia più allegrotta, come conferma una degli sceneggiatori, Giulia Calenda: «Attraverso la commedia si ottiene uno spaccato del Paese, forse molto più che in altri generi. E la sua potenza consiste nel riuscire a parlare di qualunque tematica, ma con leggerezza».

Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, il trailer!

Anche Paola Cortellesi interviene per approfondire il discorso: «Ci è piaciuto che la Chiesa cattolica abbia colmato buchi sociali e umanitari. Abbiamo voluto che certe tematiche fossero centrali, come il bisogno che alcune periferie ricevano aiuti concreti, perché il degrado non debba rimanere una condizione esistenziale».

Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, diventa alla fine un lavoro per arrivare anche ad altri scopi, quali, ad esempio, il ritorno in sala: «Questo film è stato tenuto da parte apposta per fare in modo che uscisse al cinema. Non stiamo cercando grandi numeri», prosegue ancora la Cortellesi, «ma ottenere che le persone riacquistino la fiducia per ritornare a sedersi sulle poltroncine di una sala cinematografica».

Ma, uno degli aspetti che più intrattiene della storia, è ovviamente l’esilarante chimica tra i due protagonisti: «Ci sono stati dei momenti in cui le risate non si riuscivano proprio a trattenere», racconta Paola, «ad esempio quando Antonio alle sei di mattina arrivava in sala trucco cantando “You gotta dance”». Aneddoto che Albanese commenta spiegando l’importanza di profondere vivacità sul set, soprattutto a quell’ora del mattino.

«Monica e Giovanni sono in fondo due personaggi ai quali mi aggrappo», rivela il regista, «vorrei tanto che lo sguardo sul mondo e sulle cose di ognuno fosse un po’ come il loro».

Il film uscirà ufficialmente al cinema il 26 agosto e in anteprima solo il 14 e il 15.

Venezia 78: scelte le opere di Venice VR Expanded

Venezia 78: scelte le opere di Venice VR Expanded

Sono state scelte le opere in Virtual Reality della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1-11 settembre 2021) della Biennale di Venezia per la sezione denominata Venice VR Expanded, che si terrà nelle seguenti date e luoghi:
· 1 – 11 sett, on site (Sala Amici, Palazzo del Casinò, Lido di Venezia)
· 1 – 19 sett, online e nei Satellite Venues (14 luoghi, 10 paesi)

La sezione Venice VR Expanded della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dopo il successo dell’edizione 2020, si terrà ancora una volta online, estendendo la sua durata dall’1 al 19 settembre 2021.

Da quest’anno, inoltre, dall’1 al 11 settembre e per tutta la durata della Mostra, sarà presente in uno spazio del Palazzo del Casinò (Lido di Venezia), la Sala Amici, spazio  dove saranno messi a disposizione degli accreditati su prenotazione delle postazioni attrezzate per poter visionare online i progetti della selezione ufficiale Venice VR Expanded.

Le opere in Virtual Reality di questa edizione della Mostra saranno fruibili online sulle piattaforme HTC’s Viveport e Facebook’s Oculus, attraverso visori PCVR e Oculus Quest.

Il Venice VR virtual world, progettato col supporto tecnico di VRrOOm con VRChat, presenterà una versione virtuale di Venezia e dell’isola del Lazzaretto Vecchio, accessibile a tutti coloro che saranno registrati su VRChat. All’interno del Venice VR virtual world, i visitatori potranno visionare le anteprime della selezione ufficiale, socializzare con altri visitatori, visitare le sessioni di creazione, le feste di apertura e di chiusura e altri spettacoli ed eventi. All’interno di questo mondo virtuale, a seguito del successo dell’edizione 2020, è avviata una nuovissima sezione, la VRChat Worlds Gallery, che prevede una selezione di 35 mondi virtuali che usano VRChat come piattaforma per costruire i loro mondi di fantasia. Si terranno inoltre 5 eventi speciali, incluse live performance, che si svolgeranno in 5 diversi luoghi virtuali di VRChat.

Venice Vr Expanded presenterà 37 progetti da 21 paesi e 35 VRChat worlds:
● 23 progetti in Concorso
● 1 Evento Speciale – Fuori Concorso
● 12 progetti Fuori Concorso – Best Of (selezione internazionale delle migliori opere VR presentate a partire dall’edizione 2020)
● 1 progetto sviluppato nel corso della quinta edizione di Biennale College Cinema – VR
● 35 mondi selezionati nella VRChat Worlds Gallery con 5 Eventi Speciali

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stata uno dei primi festival di cinema al mondo a manifestare interesse per la Virtual Reality. La realizzazione di un VR Theater nel 2016 ha suscitato enorme interesse tra i partecipanti del Venice Production Bridge. A partire dal 2017, la Biennale di Venezia ha dato il via alla prima competizione di opere in Realtà Virtuale tra i principali festival, tenutasi per tre edizioni, fino al 2019, sulla location dell’isola del Lazzaretto Vecchio al Lido, con una Giuria internazionale. L’accessibilità online di Venice VR Expanded rappresenta dall’anno scorso un nuovo impegno e una sfida per garantire la presenza, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dell’esperienza di questa nuova forma d’arte in rapida evoluzione rappresentata dalla Realtà virtuale.

Gli accreditati della Mostra di Venezia avranno accesso a tutti i titoli del programma online. Inoltre sarà disponibile uno speciale accredito VR per gli interessati non accreditati alla Mostra.

La Giuria internazionale di Venice VR Expanded è composta da:
· Michelle Kranot – presidente
· Maria Grazia Mattei
· Jonathan Yeo

La Giuria Venice VR Expanded assegnerà i seguenti premi: Gran Premio della Giuria per la Migliore opera VR, Migliore esperienza VR e Migliore storia VR.

VENICE VR EXPANDED

In Concorso

ENGELEN VAN AMSTERDAM (ANGELS IN AMSTERDAM)
di ANNA ABRAHAMS, AVINASH CHANGA
Paesi bassi / 30’
END OF NIGHT
di DAVID ADLER
Danimarca, Francia / 49’

LA PLAGE DE SABLE ÉTOILÉ
di NINA BARBIER, HSIN-CHIEN HUANG
Francia / 15’

CAVES
di ISABEL GARCIA CARLOS
Svizzera / 19’

BEDLAM
di MAT COLLISHAW
Francia, UK, Taiwan / 45’

GENESIS
di JOERG COURTIAL
Germania / 13’

SPIRIT OF PLACE
di DALE DEACON
Sudafrica, Danimarca / 30’

TEARLESS
di KIM GINA
Corea del Sud, USA / 12’

LUN HUI (SAMSARA) COMPLETE PART 1 AND 2 VERSION
di HSIN-CHIEN HUANG
Taiwan / 21’

CLAP
di KEISUKE ITOH
Giappone / 13’

LE BAL DE PARIS DE BLANCA LI
di BLANCA LI
Francia, Germania, Lussemburgo / 35’

BLISS IN THE EAR OF A STORM
di ADAM LIEBER, HAL SORTA
UK, Sudafrica, USA/ 20’

IL DUBBIO – EPISODIO 2
di MATTEO LONARDI, JAVIER LAJARA, JAVIER MARTINEZ
Spagna, Italia / 7’

ANANDALA
di KEVIN MACK
USA / 15’

GOLIATH: PLAYING WITH REALITY
di BARRY GENE MURPHY, MAY ABDALLA
UK, Francia / 25’

MONTEGELATO
di DAVIDE RAPP
Italia / 28’

THE SEVERANCE THEORY: WELCOME TO RESPITE
di LYNDSIE SCOGGIN
USA / 60’

CONTAINER
di MEGHNA SINGH
Sudafrica / 16’

BING MEI GUEI (THE SICK ROSE)
di TANG ZHI-ZHONG, HUANG YUN
Taiwan / 17’

MYRIAD.WHERE WE CONNECT. |VR EXPERIENCE
di LENA THIELE, SEBASTIAN BAURMANN, DIRK HOFFMANN
Germania / 31’

THE LAST WORKER
di JÖRG TITTEL
UK / 30’

EXPLORING HOME
di SARA LISA VOGL
Germania / 16’

YI YUAN (THE FINAL WISH)
di WANG HAIPEI, WANG SHANSHAN
Cina / 20’

Evento Speciale – Fuori Concorso

IN THE MIST
di CHOU TUNG-YEN
Taiwan / 15’

Best of VR Expanded– Fuori Concorso
(una selezione internazionale delle migliori opere VR)

MASKMAKER
di BALTHAZAR AUXIETRE
Francia / 300’

MIND VR EXPLORATION
di DENG ZUYUN
Cina / 15’

KUSUNDA
di FELIX GAEDTKE, GAYATRI PARAMESWARAN
Germania, Nepal, Svezia, Svizzera, Taiwan / 23’

MICRO MONSTERS WITH DAVID ATTENBOROUGH
di ELLIOT GRAVES
UK, USA / 5’

MARE
di RUI GUERREIRO
Giappone, Svezia / 180’

SPACE EXPLORERS: THE ISS EXPERIENCE – EPISODI 1-2
di FÉLIX LAJEUNESSE, PAUL RAPHAËL
Canada, USA / 55’

SAM MAX: THIS TIME IT’S VIRTUAL!
di MICHAEL LEVINE
USA / 300’

MYST
di RAND MILLER, HANNAH GAMIEL, ERIC ANDERSON
USA / 120’

KNOT: A TRILOGY
di GLEN NEATH, DAVID ROSENBERG
UK / 65’

WRAITH: THE OBLIVION – AFTERLIFE
di ERIK ODELDAHL
Svezia / 480’

JURASSIC WORLD AFTERMATH
di RICHARD SNOWDON
UK, Australia, USA / 180’

REEDUCATED
di SAM WOLSON, BEN MAUK, NICHOLAS RUBIN, MATT HUYNH
USA, Kazakistan / 20’

Biennale College Cinema – VR – Fuori Concorso

LAVRYNTHOS
di AMIR ADMONI e FABITO RYCHTER, produttore: FABITO RYCHTER
Brasile, Perù / 16’
prodotto col Biennale College Cinema VR grant

VRChat Worlds Gallery

A MAZE․ TRAIN STATION

AQUARIUS

ATLANTIS˸ SUPERRARE EXHIBITION

CLUB GUMBALL

CRAFTY CLIMBERS

CRYPT OF THE SPIRITS

CRYSTAL DUNES

CYCLE OF LIFE

DEEP BLUE NIGHT

EDEN

FFCR

FRANK

GUMBALL LOUNGE

KARAOKE CENTRA

LAST HOPE WATCH TOWER

LOST IT

MIRЯIM

MONORAIL COASTER

MONORAIL COASTER LITE

MOSCOW TRIP 1952

MUSEUM-OF-VRPAINTING

NOIR – CALL OF THE VOID (SPOOKALITY RELEASE|TECH DEMO)

RAAWRS’ ELNO-THEL FOREST

SAPIENSTRUCT

SUBMERGE 2

SURREAL HAZARD

SXSW XR 2021

THE DEVOURING

THE EDGE

THE FORT

THE HALLWYL MUSEUM

THE JUNKYARDǃ

TREEHOUSE IN THE SHADE

UNCANNY ALLEY

WORLD.EXECUTE (ME)

VRChat Worlds Gallery – Special Events

BRAINDANCE

JEAN MICHEL JARRE CONCERT

M.A.S.S.

MYCELIA

SHELTER

Venice VR Expanded Satellite Programme/
accessibile in prestigiose istituzioni culturali
di 14 città da 10 nazioni di tutto il mondo

Le opere di Venice VR Expanded (1 – 19 settembre 2021) saranno accessibili anche grazie agli spazi fisici allestiti nelle seguenti istituzioni culturali nel mondo:

· Centre PHI, Montréal, Canada
· Sandman Studios – Sandbox Immersive Festival, Pechino e Shanghai, Cina
· MC2: Grenoble, Grenoble, Francia
· Centquatre-Paris, Parigi, Francia
· Invr.Space, Berlino, Germania
· Meet Digital Communication –  MEET Digital Culture Center, Milano, Italia
· Fondazione Giacomo Brodolini – Laboratorio Aperto di Modena, Modena, Italia
· Museo Nazionale del Cinema, Torino, Italia
· M9 – Museo del ‘900, Venezia Mestre, Italia
· Eye Filmmuseum, Amsterdam, Paesi Bassi
· Less Media Group – Moscow Museum of Modern Art (MMOMA),  Mosca, Russia
· Espronceda – Institute of Art & Culture, Barcellona, Spagna
· Virgile Film Yapim Ticaret Limited Şirketi – Iksv Salon and Kolektif House (Levent and Maslak), Istanbul, Turchia
· Portland Art Museum & Northwest Film Center – Portland Art Museum, Portland, USA
Grazie alla disponibilità di queste istituzioni, che formano il Venice VR Expanded Satellite Programme, sarà possibile, per il pubblico che non dispone delle necessarie attrezzature VR per le opere online, prendere visione dei progetti di Venice VR Expanded in queste location fisiche, dotate delle tecnologie necessarie. Il pubblico accederà al programma Venice VR Expanded prenotando direttamente in ogni location.

Ognuna di queste istituzioni, per il periodo dall’1 al 19 settembre, allestirà uno spazio aperto al pubblico, equipaggiato con visori VR, dove gli spettatori  potranno prendere visione dei progetti in concorso di Venice VR Expanded, i progetti Fuori Concorso – Best of VR Expanded  (inclusa la VRChat Worlds Gallery, una selezione di 35 mondi e 5 eventi speciali in VRChat) e i progetti sviluppati nel corso della quinta e di precedenti edizioni di Biennale College Cinema – VR, più un Evento Speciale – Fuori Concorso (solo ON SITE e ON SATELLITE, non ONLINE).

Le opere in Virtual Reality di questa edizione della Mostra del Cinema, saranno interamente fruibili online, grazie a una innovativa piattaforma digitale realizzata con il sostegno di HTC VIVEPORT e Facebook’s Oculus, con il supporto di VRChat e VRrOOm.

The Suicide Squad: 10 storie a fumetti su King Shark da leggere prima di vedere il film

Uno dei personaggi che ha attirato maggiormente l’attenzione grazie ai vari trailer di The Suicide Squad è senza dubbio King Shark. Il materiale promozionale dei film di James Gunn rivela un personaggio che, molto probabilmente, avrà una certa valenza comica all’interno della storia, anche se nei fumetti originali il suo ruolo non è propriamente quello. Ecco, secondo Screen Rant, 10 fumetti dedicati al personaggio che bisognerebbe leggere prima di immergersi nella visione del film:

Superboy Vol. 4 #0

Sembra difficile da credere, dal momento che si tratta di un villain sottomarino, ma King Shark ha fatto la sua prima apparizione in un fumetto di Superboy. In “Superboy Vol. 4 #0” di Karl Kesel e Tom Grummett, infatti, King Shark ha fatto la sua prima apparizione in assoluto

Non è successo molto qui, in realtà, ma è comunque importante leggere questa storia per capire da dove viene e perché è così pericoloso. Un gruppo chiamato Silicon Dragons si presentò e fece evadere Nanaue di prigione: alla fine, ricompensò il gruppo uccidendo entrambi gli uomini. La leggenda di King Shark è iniziata proprio qui.

Superboy Vol. 4 #13-15

King Shark era inizialmente un nemico di Superboy. Stiamo parlando della versione di Conner Kent, quella che apparve per la prima volta dopo gli eventi di “Death of Superman”, come uno dei suoi possibili sostituti. Il suo primo nemico principale fu proprio King Shark, quando Superboy si trasferì alle Hawaii.

In “Superboy Vol. 4 #13-15” di Karl Kesel e Tom Grummett, Superboy stava litigando con i Silicon Dragons e scoprì che anche la Suicide Squad stava combattendo contro i cattivi. King Shark si era unito alla Squadra in quel momento e, alla fine, seppur con riluttanza, finisce per collaborare con Superboy nella battaglia.

Aquaman: Sword Of Atlantis #40-53

La relazione tra King Shark e Aquaman è stata approfondita nella serie “Aquaman: Sword of Atlantis” del 2006. I due hanno lavorato insieme dal numero 40 al numero 53, ad opera di Kurt Busick e Jackson Guice. Questa trama inizia con King Shark, uno dei principali cattivi dei fumetti di Aquaman, che aiuta un Arthur affetto da amnesia per volere dell’Abitante degli Abissi.

Sebbene King Shark non ne fosse felice, ha lavorato e aiutato Aquaman mentre combatteva per salvare Atlantide e riconquistare il suo trono. La relazione è stata burrascosa tra i due durante tutto l’arco narrativo di questa storia durata ben 13 numeri, dal momento che entrambi erano in lotta l’uno con l’altro, ma anche l’uno accanto all’altro.

Secret Six Vol. 3 #30-36

King Shark è meglio conosciuto come membro della Suicide Squad, ma è stato anche un membro dei Secret Six, che includevano un altro membro della Suicide Squad, Deadshot. King Shark si è unito ufficialmente alla squadra in “Secret Six Vol. 3 #30” di Gail Simone e Jim Calafiore, ed è stato un membro del team fino al 36° numero.

In origine, Secret Six venne ricattato per lavorare insieme a King Shark, prima che diventasse una squadra di cattivi che lavoravano insieme. Nel suo breve periodo trascorso con il gruppo, hanno combattuto Doom Patrol, sono andati all’Inferno e hanno combattuto contro quasi tutti gli eroi dell’Universo DC. 

Suicide Squad Vol. 4

King Shark è tornato nel 2011 come uno dei membri più forti della Suicide Squad nell’iniziativa “New 52” e, nello specifico, in “Suicide Squad Vol. 4” di Adam Glass e Federico Dallocchio. Questo Suicide Squad sembrava molto simile a quella del primo film dedicato al team del DCEU.

Harley Quinn, Deadshot ed El Diablo erano tutti nella squadra, insieme a King Shark e pochi altri personaggi. Questa serie è iniziata con i tutti i membri che venivano torturati prima della fuga  e che alla fine rivelano di essere la Task Force X, la nuova Suicide Squad, pronta a partire in missione per Amanda Waller. 

Birds Of Prey Vol. 3 #32-34

La Suicide Squad è apparsa in molti altri fumetti dalla loro reintroduzione in “New 52”. Ciò include anche la comparsa in “Birds of Prey Vol. 3 #32-34”, poiché Amanda Waller li ha inviati a catturare un medico sotto la protezione delle Birds of Prey.

Ciò ha portato a una battaglia lunga tre uscite tra la Suicide Squad e le Birds of Prey. Questa versione ha visto Harley Quinn, Deadshot, Captain Boomerang e King Shark rappresentare il gruppo. La battaglia si è conclusa con la sconfitta delle Birds of Prey e con la conseguente conclusione della serie. 

Aquaman Vol. 8 #30-40

Nel 2018 King Shark è tornato sulle pagine di Aquaman. Questa trama si è svolta in “Aquaman Vol. 8 #30-40” di Dan Abnett e Stjepan Sejic e ha visto Atlantide ancora una volta in pericolo, il che significa che Aquaman doveva oltrepassare la sua zona di comfort per trovare aiuto in alleati riluttanti come King Shark.

King Shark aveva costruito un impero criminale sotto i mari, ma quando Corum Rath prese il controllo di Atlantide e vietò qualsiasi ingresso, finì per giurare fedeltà alla causa di Aquaman e si unì a lui nella lotta e lo aiutò a salvare Atlantide, dimostrando di essere uno dei personaggi più eroici della Suicide Squad.

Justice League Of America’s Vibe #4-5

Vibe ha guadagnato molta popolarità dopo essere apparso nella serie The Flash targata The CW. Di conseguenza, la DC Comics ha preso l’ex personaggio di serie B e gli ha dato la sua serie. In “Justice League of America’s Vibe #4-5” di Sterling Gates, Manuel Garcia e Fabiano Neves, Vibe ha affrontato la Suicide Squad.

Il tutto è avvenuto dopo che Gypsie e Vibe giurarono di proteggere la squadra, mettendo Vibe in contrasto con King Shark, Deadshot e Harley Quinn. Tutto si è concluso, ancora una volta, con la vittoria della Squadra e Vibe rinchiuso da Amanda Waller. 

Resurrection Man Vol. 2 #8-9

Sebbene “Resurrection Man” non sia un eroe o una serie popolare, era qualcosa di fresco e nuovo quando è uscito nel 2012 come parte del “New 52”. Resurrection Man è un duplicato di un agente governativo con il potere di morire e poi resuscitare: si tratta di un potere unico, che ha qualcosa a che fare con il modo in cui è morto.

King Shark è tornato di nuovo con la Suicide Squad, quando hanno ucciso Resurrection Man nel numero 8 firmato da Dan Abnett, Andy Lanning e Fernando Dagnino. Hanno avuto l’ordine di uccidere Resurrection Man e hanno cercato di trovare un modo per impedirgli di tornare, ma hanno fallito. Tuttavia, l’obiettivo era quello di ottenere un pezzo del suo corpo per conoscere i suoi poteri; da questo punto di vista, Amanda Waller ci riuscì.

Teen Titans Vol. 6 #6-7

I nemici più recenti della Suicide Squad hanno avuto un problema personale con il gruppo governativo delle operazioni segrete. Sono diventati alcuni dei più potenti cattivi dei Teen Titans da quando Amanda Waller ha costretto il loro amico Superboy a unirsi a loro. Questo è interessante, dal momento che Superboy e King Shark erano cattivi all’inizio. Ora sono compagni di squadra.

In “Teen Titans Vol. 6 #6-7”, King Shark era da solo mentre combatteva contro i Teen Titans, che includevano anche l’Aqualad di Jackson Hyde. Presto, King Shark venne raggiunto da N.E.M.O., un gruppo che voleva controllare il mondo attraverso gli oceani. Questo è stato il debutto di Jackson con i Titans, avvenuto stato grazie alla sua battaglia con King Shark.

La Famiglia Addams 2, il trailer ufficiale

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La Famiglia Addams 2, il trailer ufficiale

Arriva il 28 ottobre al cinema La Famiglia Addams 2 sequel del film d’animazione di grande successo del 2019 e adesso rinnovato per una seconda divertentissima avventura. Questo è il trailer ufficiale.

La Famiglia Addams 2 – la trama

La famiglia più spaventosa di tutti i tempi torna al cinema nel sequel d’animazione, La Famiglia Addams 2. In questo nuovo capitolo, troviamo Morticia e Gomez sconvolti dal fatto che i loro figli stanno crescendo, rinunciando persino alle cene di famiglia per dedicarsi ai loro passatempi mostruosi. Per recuperare il rapporto con i figli, decidono di partire con Mercoledì, Pugsley, Zio Fester e il resto della famiglia con l’orribile camper stregato per avventurarsi in una terrificante vacanza di famiglia. Il loro viaggio attraverso l’America li condurrà fuori dal loro mondo coinvolgendoli in esilaranti avventure, insieme all’iconico cugino IT e a nuovi eccentrici personaggi. Cosa potrebbe mai andare storto?

la famiglia addams 2 poster

Happy Winter di Giovanni Totaro su Rai1 a Speciale Tg1

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Happy Winter di Giovanni Totaro su Rai1 a Speciale Tg1

Speciale Tg1, in collaborazione con Rai Cinema, proporrà in prima visione assoluta, domenica 1° agosto alle ore 23.40 su Rai1, il film documentario Happy Winter, scritto e diretto da Giovanni Totaro.

Happy Winter, una produzione Indyca con Rai Cinema realizzata in co-produzione con Zenit Arti Audiovisive, affronta il tema della crisi che ha colpito il nostro Paese negli ultimi anni, vista dalla spiaggia di Mondello a Palermo. All’interno di uno storico stabilimento balneare della zona molte famiglie trascorrono la stagione estiva nascondendosi dietro al mito di una condizione sociale ormai estinta. Sino al 2019 ogni anno d’estate su quella spiaggia sono state costruite più di mille cabine pronte a ospitare nuclei di bagnanti. Per quelle persone le “capanne” sono state uno status symbol, lo scenario perfetto per nascondersi dietro al ricordo di una condizione sociale che la crisi degli ultimi anni ha profondamente minato: una famiglia s’indebita per fare le vacanze al mare e apparire benestante; tre donne si abbronzano per sentirsi ancora giovani e diventare le star dell’estate, un barista tenta di guadagnare più soldi possibili per superare l’inverno. Tutti aspettano di vivere da protagonisti la notte di Ferragosto, continuando a fare finta che la crisi economica non sia un problema.

Happy Winter approda all’interno dello Speciale TG1 dopo essere stato presentato Fuori Concorso alla 74.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Opera prima del palermitano Giovanni Totaro, si ispira al cortometraggio Buon Inverno, realizzato nel 2015 dal regista come saggio di diploma del Corso di Documentario presso la Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia.

CREDITS

Happy Winter è una produzione Indyca con Rai Cinema in co-produzione con Zenit Arti Audiovisive; in associazione con Inthelfilm, Onirica; con il sostegno di Creative Europe Programma MEDIA; con il contributo del Ministero della Cultura e del Piemonte Doc Film Fund – Fondo regionale per il documentario; realizzato nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Cinema (Regione Siciliana/Film Commission Regione Sicilia). Regia e sceneggiatura di Giovanni Totaro; fotografia di Paolo Ferrari; fotografia seconda unità e riprese di Nunzio Gringeri; montaggio di Andrea Maguolo; suono di Adriano Alampi.

Giornate degli Autori 2021: presentato il programma

Giornate degli Autori 2021: presentato il programma

Dopo la presentazione del programma della SIC e della Selezione ufficiale di Venezia 78, arriva anche il programma delle Giornate degli Autori, che con l’edizione 2021 compie 18 anni.

MADELEINE COLLINS di Antoine Barraud con Virginie Efira,  Jacqueline Bisset, Nadav Lapid;  SENZA FINE di Elisa Fuksas con Ornella Vanoni, Paolo Fresu, Vinicio Capossela, Samuele Bersani; LOVELY BOY di Francesco Lettieri con Andrea Carpenzano, Ludovica MartinoTHREE MINUTES – A LENGTHENING di Bianca Stigter con Helena Bonham Carter voce narrante; IL SILENZIO GRANDE di Alessandro Gassmann con Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Confalone, Antonia FotarasIL PALAZZO di Federica Di Giacomo; i corti di MIU MIU WOMEN’S TALESSHANGRI-LA di Isabel Sandoval e I AND THE STUPID BOY di Kaouther Ben Hania.

Tra i film delle Notti Veneziane, realizzate in collaborazione con Isola Edipo:

UNA RELAZIONE di Stefano Sardo con Guido Caprino, Elena Radonicich, Federica Victoria Caiozzo aka Thony, Libero De Rienzo, Tommaso RagnoISOLATION di Michele Placido, Julia von Heinz, Olivier Guerpillon, Jaco van Dormael, Michael Wintebottom con Roberto Bolle, Andrea Bocelli, Rosa von PrunheimI NOSTRI FANTASMI di Alessandro Capitani con Michele Riondino, Paolo Pierobon, Alessandro HaberWELCOME VENICE di Andrea Segre con Paolo Pierobon, Andrea Pennacchi, Roberto Citran, Ottavia Piccolo.

SELEZIONE UFFICIALE

IN CONCORSO

SHEN KONG di Chen Guanopera prima – film di apertura

Macao, 2021, 101’, prima mondiale Con: Wei Ruguang, Deng Keyu

Produzione: Blue-sea HR&CS Co.ltd, Macau Produzione esecutiva: Cheng Qingsong

Allo scoppio della pandemia, a Li You viene accordato un lungo periodo di ferie mentre Xiaoxiao è costretta a restare in una città che non conosce. I due vagano per le strade di quella città alla ricerca di cose divertenti da fare, mentre una strana atmosfera pesa sul paesaggio urbano. Per entrambi, un po’ alla volta, tutte le emozioni, gli stati d’animo, i valori morali e gli istinti diventano meri strumenti per soddisfare i loro desideri. Ma dopo averli soddisfatti e aver raggiunto l’apice dell’euforia, cosa possono fare ancora per continuare a vivere delle emozioni? Tutto quello che resta sono solo i segni che hanno inferto alla città.

AL GARIB (THE STRANGER) di Ameer Fakher Eldinopera prima

Siria, Germania, Palestina, 2021, 112’, prima mondiale

Con: Ashraf Barhoum, Amal Kais, Mohammad Bakri, Amer Hlehel, Hitham Omari Produzioni: Fresco Films, Red Balloon Film GmbH

Co-produzioni: Metafora Production In associazione con: Apricot Films

In un villaggio delle alture siriane del Golan, occupate dall’esercito israeliano nel 1967, la vita di un uomo che non è mai riuscito a laurearsi in medicina e che attraversa una profonda crisi esistenziale, viene scossa nuovamente dall’incontro con un ragazzo ferito nell’attuale conflitto siriano. Disattendendo tutte le attese e le tradizioni della sua comunità, le convenzioni e le abitudini legate alla guerra e al perdurante conflitto, decide di andare incontro a quello che sente come il suo nuovo destino.

ANATOMIA (ANATOMY) di Ola Jankowskaopera prima

Polonia, Francia, 2021, 108’, prima mondiale

Con: Karolina Kominek, Andrzej Poniedzielski, Anna Krotoska, Krzysztof Zarzecki Produzione: Opus Film

Co-produzioni: Kometa Films, EC1 Lodz MiastoCultury, CANAL+ Polska S.A., Opus TV, Coloroffon Con il sostegno di: Polish Film Institute

Mika torna in Polonia per andare a trovare suo padre ricoverato in ospedale per una grave malattia che gli ha causato anche la perdita della memoria. È la prima volta che si vedono dopo molti anni, ma il padre crede che vivano ancora insieme e che lei sia ancora un’adolescente. Per un po’ Mika decide di assecondare questa illusione del padre, aiutandolo ad orientarsi nel labirinto sempre più oscuro dei suoi ricordi. Così facendo finisce con l’affrontare un percorso che la porta anche a definire se stessa.

CALIFORNIE di Alessandro Cassigoli, Casey Kauffmanopera prima

Italia, 2021, 78’, prima mondiale

Con: Khadija Jaafari, Ikram Jaafari, Maria Amato Produzione: Ang Film con Rai Cinema

Co-produzione: La Mansarde Cinema

Vendite internazionali e Distribuzione italiana: Fandango

Girato in 5 anni, Californie è la storia di Jamila, una ragazza marocchina che vive in una città portuale dell’Italia del Sud. A 9 anni Jamila ha sogni, modelli di riferimento e curiosità per la vita, ma le difficoltà e il senso di emarginazione che prova quando è con i suoi coetanei la induriscono e la rendono sempre più diffidente. Comincia allora ad idealizzare il suo Paese di origine, dove dichiara di voler tornare, e lascia la scuola per andare a lavorare a tempo pieno nel negozio “Californie” per poter diventare un giorno una brava parrucchiera.

DESERTO PARTICULAR di Aly Muritiba

Brasile, Portogallo, 2021, 120’, prima mondiale Con: Antonio Saboia, Pedro Fasanaro Produzione: Grafo Audiovisual

Co-produzione: Fado Filmes Vendite internazionali: Intramovies

Il quarantenne Daniel è stato sospeso dal servizio attivo in polizia ed è al centro di una investigazione interna per uso eccessivo di violenza. Quando Sara, con la quale ha una storia d’amore virtuale, smette di rispondere ai suoi messaggi Daniel decide di andarla a cercare partendo verso Nord e iniziando così quello che sembra il viaggio disperato di un folle. Nessuno sembra riconoscere la persona ritratta nella foto che Daniel mostra a chiunque incontri, fino a quando un uomo gli dice di potergli organizzare un incontro con la donna che sta cercando, ma a determinate condizioni.

IMACULAT (IMMACULATE) di Monica Stan e George Chiper–Lillemarkopera prima

Romania, 2021, 114’, prima mondiale

Con: Ana Dumitraşcu, Vasile Pavel, Cesar Grumăzescu

Produzione: Axel Film

Con il sostegno: Romanian Film Center

Quando la giovanissima Daria entra in un centro di disintossicazione per liberarsi dalla dipendenza dalla droga alla quale l’ha iniziata il suo primo amore, la sua disarmante innocenza la salva dalle avance sessuali dei tossicodipendenti dell’istituto, quasi tutti maschi, che anzi assumono nei suoi confronti un atteggiamento protettivo. Trovatasi all’improvviso piacevolmente al centro dell’attenzione, Daria scoprirà però che questo trattamento speciale ha un costo alto da pagare.

MADELEINE COLLINS di Antoine Barraud

Francia, Belgio, Svizzera, 2021, 105’, prima mondiale

Con: Virginie Efira, Quim Gutiérrez, Bruno Salomone, Jacqueline Bisset, Nadav Lapid Produzione: Les Films du Bélier

Co-produzioni: Frakas Production, Close Up Films, VOO & Be tv, RTBF (Belgian TV)

Con il sostegno di: Cinema and Audiovisual Centre of the Wallonia-Brussels Federation, RTS Radio Télévision Suisse – SRG SSR Vendite internazionali: Charades

Judith conduce una frenetica doppia vita tra la Svizzera e la Francia. Da una parte c’è Abdel, con il quale ha una bambina, dall’altra Melvil, con il quale ha due figli più grandi. Un po’ alla volta però questo delicato equilibrio basato su bugie, segreti e continui andirivieni, comincia ad incrinarsi. Intrappolata, Judith decide di fuggire da tutto ma la situazione precipita e va fuori controllo.

PIEDRA NOCHE (DUSK STONE) di Iván Fund

Argentina, Cile, Spagna, 2021, 87’, prima mondiale

Con: Maricel Álvarez, Mara Bestelli, Alfredo Castro, Marcelo Subiotto Produzione: Rita Cine, Insomnia Films

Co-produzioni: Globo Rojo Films, Nephilim Producciones

Con il sostegno di: San Sebastian WIP Award, INCAA, Ibermedia, Mecenazgo Fund Vendite internazionali: Elle Driver

Meno di un anno prima, il figlio di Greta è misteriosamente sparito in mare. Mentre lei e suo marito Bruno cercano di elaborare il lutto per superare la terribile perdita, arriva un’amica di Greta, Sina, per aiutarli a vendere la loro casa sulla costa, dove trascorrevano abitualmente le vacanze. Stanno svuotando la casa, impacchettando oggetti e preparandosi a traslocare, quando Bruno afferma di aver visto qualcosa che confermerebbe le strane credenze degli abitanti del posto: l’emergere dal mare di un’inquietante e misteriosa creatura.

TRES (OUT OF SYNC) di Juanjo Giménez

Spagna, Lituania, 2021, 104’, prima mondiale

Con: Marta Nieto, Miki Esparbé, Fran Lareu, Luisa Merelas, Cris Iglesias, Julius Cotter, Iria Parada Produzione: Frida Films

Co-produzione: M-Films Vendite internazionali: Le Pacte

C. è una sound designer di talento, appassionata al suo lavoro. Quando però consegna un paio di lavorazioni sul mix del suono con evidenti difetti di sincronizzazione, i suoi colleghi ipotizzano che stia attraversando una fase di instabilità psicologica e smettono di affidarle nuovi progetti. C. si rende conto che, come in un film dalla colonna sonora fuori sync, la sua mente ha iniziato a processare i suoni in ritardo rispetto alle immagini. Giorno dopo giorno l’intervallo di tempo tra immagini e suono aumenta e C. è costretta a lasciare il lavoro e a riconsiderare tutta la sua vita.

TU ME RESSEMBLES (YOU RESEMBLE ME) di Dina Ameropera prima

Egitto, Francia, Stati Uniti, 2021, 94’, prima mondiale

Con: Lorenza Grimaudo, Illona Grimaudo, Mouna Soualem, Sabrina Ouazani, Dina Amer, Alexandre Gonin Produzione: The Othrs, VICE/ RYOT

Co-produzioni: Dartagnan, Hameda’s Stories Vendite internazionali: The Match Factory/ CAA

Quando il legame tra due sorelle si spezza, una bambina può trasformarsi in qualcun altro nel nome dell’appartenenza e della resistenza. La regista Dina Amer prende spunto da uno dei fenomeni più terribili e inquietanti del nostro tempo, quello del terrorismo musulmano in Occidente, per scomporlo in una storia che parla di famiglia, amore, sorellanza e identità scissa.

FUORI CONCORSO

LOVELY BOY di Francesco Lettierifilm di chiusura, concorre al “Premio del Pubblico BNL”

Italia, 2021, 105’, prima mondiale

Con: Andrea Carpenzano, Daniele Del Plavignano, Ludovica Martino, Enrico Borello, Riccardo De Filippis, Pierluigi Pasino, Martino Perdisa, Federica Rosellini

Un film Sky Original Produzione: Indigo Film

Co-produzione: Vision Distribution

Con il sostegno di IDM e della Provincia Autonoma di Bolzano Vendite Internazionali: True Colours

Distributore italiano: Vision Distribution

Nic, in arte Lovely Boy, è l’astro nascente della scena trap romana. Tatuaggi sul volto e talento puro, forma insieme all’amico Borneo la XXG, un duo trap lanciato verso il successo. Figli della buona borghesia romana, i due ragazzi si muovono in una città allucinata e feroce, popolata da una fauna disperata. Risucchiato in una spirale di autodistruzione, Nic si troverà a fare i conti con se stesso solo una volta lontano da tutto quel rumore. In un vecchio albergo sulle Dolomiti che ora accoglie persone che, come lui, sono finite nel baratro della droga, tenterà faticosamente di ritrovarsi. Fino a rendersi conto, proprio quando penserà di aver perso la cosa più importante, di essere finalmente diventato adulto.

EVENTI SPECIALI

IL PALAZZO (THE PALACE) di Federica Di Giacomo

Italia, Repubblica Ceca, 2021, 100’, prima mondiale

Con: Mauro Fagioli, Corrado Puccetti, Andrea Sanguigni, Alessandra Tosetto, Tiziana Della Rocca, Francesca Duscià, Simone Vricella, Virginia Zulli

Produzioni: Dugong Films con Rai Cinema Co-produzione: Mimesis Film

Con il sostegno di: Regione Lazio, Lazio Cinema International

Nel cuore di Roma si erge un Palazzo. Il proprietario, come un mecenate rinascimentale, negli anni ha offerto asilo ad una eclettica comunità di amici. Il nascondiglio perfetto dove coltivare i più aleatori progetti artistici. Oggi cinquantenni, gli ex-condomini si riuniscono a seguito della morte prematura del più emblematico del gruppo, Mauro, visionario regista che non ha mai finito un film nella sua vita. Mauro si lascia dietro un’eredità: ore di filmati in cui dirige gli abitanti di quella comunità nei ruoli più stravaganti, complici di un capolavoro incompiuto. La veglia per la sua morte risveglia le memorie del tempo che fu, scuotendo lo spirito assopito del gruppo, in questo grottesco romanzo di formazione fuori tempo massimo.

IL SILENZIO GRANDE di Alessandro Gassmann

Italia, Polonia, 2021, 106’, prima mondiale

Con: Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Confalone, Antonia Fotaras, Emanuele Linfatti, Roberto De Francesco

Produzione: Paco Cinematografica Co-produzione: Agresywna Banda

In collaborazione con: Vision Distribution, Amazon Prime Video, Sky e Rai Cinema

Con il sostegno di: MIC, Regione Campania, Campania Film Commission, Regione Lazio Vendite internazionali e Distribuzione italiana: Vision Distribution

Villa Primic, un tempo lussuosa dimora, ora scricchiolante magione che sembra uscita da un racconto di fantasmi, è stata messa in vendita. Una decisione dolorosa, presa dalla signora Primic, Rose, e condivisa dai due eredi della fortuna dilapidata della famiglia, Massimiliano e Adele: l’unico che non è affatto contento è il capofamiglia, Valerio, che scoprirà di non aver mai davvero conosciuto i suoi cari e, forse, nemmeno se stesso, fino a raggiungere l’amara consapevolezza che vivere non significa essere vivi.

SENZA FINE di Elisa Fuksas

Italia, 2021, 80’, prima mondiale

Con: Ornella Vanoni, Paolo Fresu, Vinicio Capossela, Samuele Bersani

Produzioni: Tenderstories, Wildside, società del gruppo Fremantle, e Indiana Production

Una località termale fuori dal tempo, un hotel anni ’40, un luogo che sposta il presente chissà dove. Non la vita di Ornella Vanoni ma la rivelazione della sua intimità esibita. L’energia, il carattere, la musica, le sue bizze da diva che costringono la troupe a fermarsi più volte. Elisa, la regista, che riprende tutto, senza risparmiare niente, nemmeno le discussioni. Poi gli incontri. Amici, musicisti, la tromba di Paolo Fresu che risuona negli spazi vuoti del grande albergo dove tra giornate identiche scandite da cure e trattamenti prende spazio il racconto, la memoria, ma anche il futuro mentre Ornella si prepara a diventare creatura fantastica, destinata all’eternità.

MIZRAHIM, LES OUBLIÉS DE LA TERRE PROMISE (THE FORGOTTEN ONES) di Michale Boganim

France, 2021, 93’, prima mondiale

Con: Maayane Elfassy Boganim, Reuben Abergel, Erez Biton, Michael Biton, Amit Chai Cohen, Neta Elkayam, Carmen Elmakies, Koby Efrach

Produzione: Ex Nihilo

Co-produzioni: Lama Films, Bonne Nouvelle, Studio Orlando

Con il sostegno di: CNC – Aide aux Cinémas du Monde, Institut Français, La Région Ile-de-France Vendite internazionali: Reservoir Docs

La società israeliana è segnata da un tabù. Quello della sistematica discriminazione degli ebrei che arrivano nella Terra Promessa dai Paesi arabi, una ferita ancora oggi aperta. Negli anni ‘70, in un quartiere povero di Gerusalemme, Musrara, era nato un movimento ispirato alle Black Panthers americane per chiedere il riconoscimento dei diritti fondamentali per i cosiddetti Mizrahim, gli ebrei originari del Nord Africa e del Medio Oriente. Ricordando il padre, membro di questo movimento, Michale Boganim, regista franco- israeliana, mette a confronto le vicende personali e familiari con la Storia, esplorando insieme a sua figlia il passato ed incontrando diverse generazioni di Mizrahim. Il film è un road movie nelle regioni dimenticate alla periferia dello Stato israeliano, per riflettere sui concetti di esilio ed eredità storica.

THREE MINUTES – A LENGTHENING di Bianca Stigter

Paesi Bassi, 2021, 69’, prima mondiale

Con: Helena Bonham Carter [voce narrante] Produzione: Family Affair Films

Co-produzione: Lammas Park

Con il sostegno di: Netherlands Film Fund, Amsterdam Fund for the Arts, VPRO Vendite internazionali: Autlook Filmsales

In Three Minutes A Lengthening viene esaminato un filmino amatoriale girato nel 1938 in una città polacca abitata da ebrei, ritardandone la fine. Un saggio sul cinema, sulla storia e sulla memoria.

Giornate degli Autori – il poster

Giornate degli Autori

Matt Damon conferma che avrà di nuovo un cameo in Thor: Love and Thunder

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In Thor: Ragnarok abbiamo visto Matt Damon interpretare un attore che, all’interno di una commedia teatrale che metteva in scena, su Asgard, gli eventi raccontati in Thor: The Dark World, vestiva i panni di una falsa versione di Loki.

Sappiamo che l’attore riprenderà il ruolo anche in Thor: Love and Thunder e ora, dopo mesi di speculazioni, è stato il diretto interessato a parlarne in una recente intervista con SiriusXM. “Non se se è un segreto o no, ma ormai tutti lo sanno. Sono andato in Australia per girare. Penso che lo abbiamo scoperto, perché i paparazzi ci hanno fatto delle foto e hanno svelato in qualche modo cosa stessimo facendo”, ha spiegato l’attore.

“Stavamo riprendendo un cameo che abbiamo fatto io e Luke Hemsworth nell’ultimo film”, ha aggiunto Damon, confermando che questa “nuova” performance racconterà, invece, gli eventi di Ragnarok. “Ci siamo divertiti un sacco e quindi Taika Waititi ci ha chiamato di nuovo per riprendere quella scena e, chiaramente, aggiornarla un po’.” 

È probabile che in Love and Thunder vedremo la fantomatica compagnia di attori mettere in scena anche la morte di Loki per mano di Thanos, anche se non sappiamo se effettivamente ci sarà un attore che interpreterà il Titano Pazzo. Oltre a Damon rivedremo anche Luke Hemsworth nei panni del falso Thor e Sam Neill in quelli di Odino, mentre le foto dal set hanno confermato che Melissa McCarthy sarà una versione fake di Hela.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Die Hard: il sesto capitolo è ufficialmente morto a causa dell’accordo Disney/Fox

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È passato molto tempo dall’ultima volta che abbiamo sentito parlare del prequel di Die Hard dal titolo McClane, ma ora è stato confermato che il film è stato vittima della fusione Disney/Fox e che non vedrà mai la luce. Ma facciamo un passo indietro…

Il sesto capitolo della serie doveva essere un prequel diretto da Len Wiseman e avrebbe dovuto seguire due trama parallele: una doveva raccontare di un giovane John McClane nel 1979, mentre l’altra avrebbe raccontato dell’eroe action ai giorni nostri, mentre veniva onorato in Giappone per gli eventi accaduti all’interno del Nakatomi (ossia quelli raccontati nel primo film del 1988).

All’epoca questo doppio binario narrativo non venne accolto positivamente dai fan, sebbene in seguito non ci siano più stati aggiornamenti concreti in merito al progetto. Ora però è stato il produttore Lorenzo di Bonaventura a confermare a Polygon che il prequel è ufficialmente morto: “Non accadrà. Ma ciò che è stato davvero interessante è che in realtà abbiamo avuto un’idea per farlo. Era un progetto che inizialmente non era Die Hard ma che poi, alla fine, si è trasformato in Die Hard.”

“La cosa interessante della nostra idea è che ci avrebbe permesso di incontrare il giovane John McClane e usare Bruce Willis”, ha aggiunto il produttore. “Quindi, in questo senso, è stato davvero interessante. Avreste avuto modo di vedere entrambe le versioni del personaggio, un po’ come accade ne Il padrino – Parte II. Al momento non so quali siano i piani della Disney.”

Il Signore degli Anelli: i produttori volevano che Jackson uccidesse uno dei quattro hobbit

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Secondo quanto raccontato da Dominic Monaghan, all’epoca della produzione della trilogia de Il Signore degli Anelli, la Warner Bros. avrebbe fatto pressioni al regista Peter Jackson per uccidere uno degli amati hobbit della serie, nonostante nei romanzi originali di J.R.R. Tolkien non avvenga nulla di simile.

In una recente intervista con IGN, Dominic Monaghan, che nella celebre saga ha interpretato il ruolo di Meriadoc “Merry” Brandibuck, ha rivelato che durante le riprese Peter Jackson era stato messo sotto pressione dai produttori, che volevano a tutti i costi che uno dei quattro hobbit principali venisse ucciso.

“È un bene che alla fine non sia accaduto, perché la scelta sarebbe ricaduta su di me”, ha dichiarato Monaghan. “Sono certo che sarebbe andata così. Non avrebbero mai ucciso Frodo o Sam. Gli unici rimasti erano Merry e Pipino. Ma non avrebbero mai ucciso neanche Pipino, perché Pipino aveva una storia e un legame molto forti con Gandalf. Quindi, sarei stato sicuramente io. Penso che Peter abbia giustamente detto: ‘Questa è un’opera luminare. Dobbiamo restare fedeli al testo originale’. Quindi ha fatto di testa sua, alla fine. Sono grato che non sia successo.”

Il fatto che Peter Jackson non abbia mai voluto allontanarsi dal romanzo originale e fosse determinato a mantenere vivi tutti i personaggi partoriti dalla mente di Tolkien, dimostra ancora una volta quanto fosse il regista giusto per dare vita ad una storia leggendaria come quella de Il Signore degli Anelli.

Se avesse davvero ucciso Merry, l’iconico duo che ha rappresentato un vero e proprio sollievo comico durante i momenti più difficili e oscuri in tutti e tre i film della trilogia si sarebbe disintegrato, cosa che di certo avrebbe cambiato in negativo il tono dell’epico fantasy.

Doctor Strange 2: lo sceneggiatore spiega perché lavorare al sequel è stato divertente

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In occasione della promozione di Heels, la serie con Stephen Amell che debutterà ad agosto su Starzplay, lo sceneggiatore Michael Waldron ha avuto la possibilità di parlare con CinemaBlend del suo recente coinvolgimento nel MCU. Per chi ancora non lo sapesse, Waldron è stato head writer della prima stagione di Loki, nonché sceneggiatore dell’attesissimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Quando è stato incaricato di occuparsi della nuova avventura cinematografica di Stephen Strange, Waldron ha iniziato a scrivere la sceneggiatura ex novo, senza basarsi sulla precedente bozza dello sceneggiatore originale, ossia Jade Bartlett, in modo da incorporare all’interno della storia la reale visione del regista Sam Raimi (la sceneggiatura di Bartlett, infatti, risaliva a quando il sequel era ancora nelle mani di Scott Derrickson).

Tuttavia, Waldron aveva già scritto la prima stagione della serie con Tom Hiddleston, quindi si può dire che il processo di scrittura dei due progetti (che sappiamo saranno collegati tra loro) è stato in qualche modo un processo di scrittura back-to-back, cioè consequenziale.

A tal proposito, Michael Waldron ha spiegato: “Sono stato a Londra per cinque mesi, all’inizio dell’anno, per scrivere il sequel. È stato fantastico. È stato davvero divertente passare direttamente da Loki a Doctor Strange. È stata una cosa completamente diversa… voglio dire, scrivere una serie su un cattivo e poi scrivere un film su un eroe. È stato bello, anche se mi sentivo come se dovevo lavorare su muscoli completamente diversi. E poi essere sul set con Sam Raimi… non c’è niente di più bello.”

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Kraven il Cacciatore: ecco l’attrice che potrebbe interpretare Calypso

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Circa due mesi fa è arrivata la sorprendente notizia che la Sony Pictures aveva ingaggiato Aaron Taylor-Johnson (Kick-AssAvengers: Age of Ultron) per interpretare Kraven il Cacciatore nello standalone dedicato al personaggio. Ora, invece, è arrivato un aggiornamento in merito ad un altro personaggio che potrebbe apparire nel film e all’attrice che potrebbe interpretarlo.

Secondo quanto riportato da The Illuminerdi, infatti, i Marvel Studios avrebbero messo gli occhi su Jodie Turner-Smith, l’attrice britannica nota per Queen & Slim e per l’attesissima miniserie Anne Boleyn, per il ruolo di Calypso. Nei fumetti, Calypso viene descritta come una sacerdotessa vudù che utilizza pozioni magiche, nonché amante e partner occasionale di Kraven il Cacciatore e nemica di Spider-Man. È probabile che, qualora il personaggio dovesse effettivamente debuttare nel live action, possa subire alcuni cambiamenti. 

Tempo fa si era anche parlato del coinvolgimento, nel film, di un altro celebre personaggio dell’universo dell’Uomo Ragno, ossia Camaleonte, tra i suoi più noti avversari nei fumetti. Kraven e Camalentone, alias Dmitri Smerdyakov, hanno fatto squadra diverse volte, ma hanno molto più in comune dell’essere soltanto due tra i più acerrimi nemici di Peter Parker. Nei fumetti, infatti, è stato rivelato che il maestro del travestimento e il temibile cacciatore sono effettivamente fratellastri, quindi è probabile che tale legame familiare influirà in qualche modo sulla storia del film (ammesso che Camaleonte sia effettivamente coinvolto!).

In attesa di conferme o smentite ufficiali, ricordiamo che il film su Kraven il Cacciatore sarà diretto da J.C. Chador (Triple Frontier) e che la sceneggiatura è stata affidata a Art Marcum & Matt Holloway e Richard Wenk. Avi Arad e Matt Tolmach, invece, figurano tra i produttori.

Thor: Love and Thunder, Idris Elba ha anticipato il ritorno di Heimdall?

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Idris Elba è uno degli attori più talentuosi che lavorano oggi a Hollywood, e ciò rende ancora più difficile capire perché i Marvel Studios non lo abbiano mai sfruttato appieno nei panni di Heimdall. È stato soltanto con Thor: Ragnarok che gli è stato finalmente concesso un ruolo di rilievo nell’Universo Cinematografico Marvel, al quale però è seguita – totalmente a sorpresa – la sua morte per mano di Thanos in Avengers: Infinity War.

Negli ultimi mesi, ci sono state molte voci secondo cui l’Asgardiano potrebbe tornare in Thor: Love and Thunder, soprattutto dopo che Elba era stato avvistato in Australia – dove si sono svolte le riprese del film – insieme a Taika Waititi e agli altri membri del cast. Ebbene, ora pare sia stato proprio l’attore a confermare, velatamente, che sarà presente nel quarto attesissimo capitolo dedicato alle avventure del Dio del Tuono.

Quando ComicBook ha incontrato l’attore per discutere del suo ruolo di Bloodsport in The Suicide Squad, gli ha chiesto se ora è un “attore che lavorare esclusivamente per la DC”, visto che Heimdall è “apparentemente morto nel MCU”. È allora che la star di Luther ha dato una risposta decisamente criptica. “Penso di essere entusiasta in merito alle possibilità che offre il mondo DC”, ha detto Elba. “Ma penso anche che la parola giusta da sottolineare in questo contesto sia la parola ‘apparentemente’.”

È possibile che Heimdall sia riuscito a sopravvivere all’attacco di Thanos, e la speranza è che Waititi abbia pianificato qualcosa che giustifichi in maniera coerente l’eventuale ritorno del personaggio nel quarto film dedicato a Thor. Il vero potere dell’Asgardiano non è mai stato realmente esplorato nel MCU, anche se vale la pena notare che l’introduzione del Multiverso potrebbe anche significare che, forse, vedremo una versione alternativa del personaggio.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Christopher Nolan: Netflix “disposta a tutto” per avere il prossimo film del regista

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A quanto pare, Netflix starebbe cercando di convincere Christopher Nolan ad affidare la distribuzione della sua prossima fatica cinematografica al colosso dello streaming. Il regista britannico è sempre stato un grande sostenitore dell’esperienza in sala, al punto da arrivare a schierarsi pubblicamente contro la Warner Bros. – la studio con il quale collabora ormai da anni – in merito alla decisione di far uscire i titoli del 2021 in contemporanea sia al cinema che su HBO Max.

Da allora si sono susseguite tutta una serie di voci secondo cui Nolan sarebbe ormai pronto a rompere lo storico sodalizio con la major e ad affidare il suo nuovo film ad un altro studio. Ora, in una recente intervista con Variety, è stato Scott Stuber, capo della sezione cinema di Netflix, a dichiarare che l’accordo dello streamer con la società di produzione Amblin di Steven Spielberg gli fa ben sperare di poter riuscire a convincere Nolan ad affidare il suo nuovo progetto alla piattaforma.

Stuber non sa nulla del nuovo film di Nolan, ma ha elogiato il lavoro del regista e ha specificato che farà tutto il possibile per rendere la pellicola un’esclusiva Netflix. “Se e quando Nolan uscirà con il suo nuovo film, allora si tratterà di capire se Netflix può rappresentare la casa ideale per quel progetto e, soprattutto, come fare per far sì che accada”, ha dichiarato Stuber. “È un regista incredibile. Farò tutto quello che posso. Ho imparato che in questo business non devi dare importanza all’ego. Bisogna imparare ad incassare i colpi bassi e a rialzarsi.”

Christopher Nolan e l’importanza della distribuzione a livello globale

Non è la prima volta che Stuber parla di una possibile collaborazione tra Netflix e Nolan. Già in passato, infatti, aveva raccontato di alcune conversazioni avute con il regista di Tenet, sottolineando quanto fosse di vitale importanza, per lui, la distribuzione a livello globale. “Penso che ci siano aspetti della distribuzione globale che risultano ancora parecchio attraenti”, aveva spiegato. “Christopher Nolan e io abbiamo parlato un bel po’… è ancora qualcosa che vuole profondamente. Se non possiamo garantirla, sarà comunque un problema per lui.”

Benelli su Benelli evento speciale alle Giornate degli Autori

Benelli su Benelli evento speciale alle Giornate degli Autori

La casa di produzione Genoma Films di Paolo Rossi Pisu è lieta di essere nuovamente presente a Venezia e di annunciare un nuovo progetto cinematografico che fa seguito al successo produttivo, di critica e di pubblico ottenuto l’anno scorso con il road-movie EST – Dittatura Last Minute. Benelli su Benelli di Marta Miniucchi sarà presentato come evento speciale di chiusura della programmazione della nuova Sala Laguna, organizzata dalle Giornate degli Autori e Isola Edipo​, nell’ambito della 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (1 – 11 Settembre 2021).

Benelli su Benelli è un originale docufilm ispirato alla vita del leggendario pilota Tonino Benelli in cui, grazie al lavoro di un team al femminile della regista Marta Miniucchi e della sceneggiatrice Annapaola Fabbri, sarà ricostruita, sullo sfondo dell’Italia tra le due guerre, la breve vita umana e sportiva del più piccolo dei sei fratelli Benelli, fondatori ai primi del Novecento della famosa casa motociclistica di Pesaro, un marchio divenuto leggendario.

Le gesta di Tonino Benelli, simpatico burlone e spericolato pilota, la sua vita privata, i suoi esordi agonistici, le gare con le numerose vittorie e anche amare delusioni, verranno ricordate attraverso immagini fotografiche, filmati di repertorio, interviste (una sarà al pluricampione del mondo Giacomo Agostini), e ricostruzioni fiction opportunamente mixate. L’attore marchigiano Neri Marcorè sarà la voce fuori campo di Tonino interpretato invece sullo schermo da Alessandro Gimelli.

Benelli su Benelli è stato realizzato con il contributo di Regione Marche – Fondi POR-FESR 2014-2020, Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura, Comune di Pesaro, Riviera Banca; in collaborazione con Moto Club T. Benelli, Registro Storico Benelli, Terra di Piloti e Motori, CNA cinema e audiovisivi Marche. Il film è stato inoltre realizzato con il sostegno di CMT Orange Tools di Marcello Tommassini.

Benelli su Benelli è una co-produzione Genoma Films di Paolo Rossi Pisu con Albedo Productions di Cinzia Savioli.

Cowboys & Aliens: trama, cast e curiosità sul film

Cowboys & Aliens: trama, cast e curiosità sul film

La bellezza del cinema sta nella possibilità di dar vita a storie altrimenti impossibili altrove. Una di queste la si ritrova nel film del 2011 Cowboys & Aliens (qui la recensione), diretto da Jon Favreau (regista noto anche per Iron Man e Il libro della giungla). Come suggerisce il titolo, nel film si assiste allo scontro tra gli eroi del genere western e le creature simbolo della fantascienza. Una commistione di generi, dunque, che si basa sulla domanda su come avrebbero reagito ad un invasione extraterrestre gli uomini del diciannovesimo secolo, specialmente considerando la differente tecnologia in possesso dell’una e dell’altra parte.

Scritto tra gli altri anche da Damon Lindelof, ideatore delle serie Lost e Watchmen, il film è basato sull’omonima graphic novel di Scott Mitchell Rosenberg. I diritti di questa vennero acquistati dalla Universal e dalla DreamWorks nel 1997, ma ci vollero anni prima che il prendesse forma. Con il subentro alla regia di Favreau, il progetto riuscì infine a concretizzarsi. Nella realizzazione, le principali fonti di ispirazioni sono stati titoli western come i film di John Ford e Sergio Leone e film di fantascienza come Alien, Predator e Incontri ravvicinati del terzo tipo. Non a caso, proprio il regista di quest’ultimo, Steven Spielberg, figura tra i produttori.

Nonostante la premessa avvincente, un grande cast di interpreti e notevoli effetti speciali, Cowboys & Aliens finì con il rivelarsi un flop al botteghino. A fronte di 163 milioni di dollari, riuscì infatti ad incassarne solo 174. Con il tempo, però, il film è riuscito a guadagnare un proprio seguito, dimostrandosi un’opera da riscoprire e apprezzare per le sue particolarità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Di seguito sarà possibile ritrovare dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Cowboys & Aliens: la trama del film

La vicenda del film si svolge nel 1873 ed ha per protagonista Jake Lonergan, un uomo risvegliatosi nel mezzo del deserto, con una forte amnesia che gli ha fatto dimenticare la sua identità e il suo passato. Dopo aver recuperato un cavallo, l’uomo riesce ad arrivare nella cittadina di Absolution, dove può trovare cibo, acqua e riposo. Sul luogo, però, Jake deve come gli altri sottostare alla legge del colonnello Woodrow e a suo figlio Percy Dolarhyde. I due governano col pugno di ferro quel luogo, agendo a loro piacere su tutto ciò che riguarda la città e il suo popolo.

Proprio nello scontrarsi con loro sorgeranno nuovi problemi per Jake. Egli verrà riconosciuto come un pericoloso bandito e condotto in galera. Mentre si trova lì, la città di Absolution viene però improvvisamente attaccata dagli UFO. In mezzo al panico generale per quell’invasione, Jake scopre che il misterioso braccialetto che porta al braccio è in realtà una potente arma al plasma, con la quale poter contrastare gli alieni. Nel tentativo di salvare la situazione, egli si unirà così a Woodrow e altri volontari, imbattendosi poi nella misteriosa Ella, la quale sembra sapere molte cose sul passato di Jake e sugli alieni.

Cowboys & Aliens cast

Cowboys & Aliens: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Jake Lonergan vi è l’attore Daniel Craig, oggi principalmente noto per essere l’attuale interprete di James Bond. Prima di lui, per la parte, era stato considerato Robert Downey Jr., il quale preferì lasciare il progetto in favore di Sherlock Holmes: Gioco di ombre. Nel ruolo della misteriosa Ella, invece, si ritrova l’attrice Olivia Wilde, anche se originariamente lo stesso Craig aveva proposto Eva Green per il ruolo, avendo lavorato con lei in Casino Royale. Nel ruolo di Doc, il medico di Absolution, si ritrova invece il premio Oscar Sam Rockwell.

Nei panni del colonnello Woodrow vi è invece Harrison Ford. Nell’assumere il ruolo, egli aveva chiesto che il suo personaggio non indossasse un cappello, con il quale avrebbe rischiato di ricordare il suo famoso personaggio Indiana Jones. Tuttavia, fu convinto infine ad indossare un classico cappello western. Nel ruolo di suo figlio Percy Dolarhyde, si ritrova l’attore Paul Dano, mentre Keith Carradine è lo sceriffo John Taggart. Nel film si ritrovano poi anche Walton Goggins, già visto nei western Django Unchained e The Hateful Eight, nel ruolo del bandito Hunt, e Abigail Spencer in quelli di Alice, amore perduto di Jake.

Cowboys & Aliens: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Cowboys & Aliens è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 28 luglio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Rai Cinema Channel presenta: Istruzioni romantiche per danzare senza gravità

Rai Cinema Channel presenta: Istruzioni romantiche per danzare senza gravità  Lucio Zannella e scritto da Lorenzo Giovenga e Valentina Signorelli con protagonsiti Roberto Caccioppoli e Chiara Celotto. Una produzione Daitona. PRODUZIONE: DAITONA, con il contributo di FILM COMMISSION REGIONE CAMPANIA e REGIONE CAMPANIA PRODOTTO DA: LORENZO LAZZARINI, LORENZO GIOVENGA, VALENTINA SIGNORELLI in collaborazione con GIULIANO GIACOMELLI Dal 30 Luglio disponibile su RaiPlay.

Istruzioni romantiche per danzare senza gravità, la trama

Una cena per inaugurare una nuova abitazione diventa l’occasione, per i proprietari di casa, di radunare allo stesso tavolo diversi amici del loro passato. Tra questi c’è anche Graziano chearriva in ritardo mentretutti gli altri commensali sono già seduti a tavola.
L’unico posto libero è accanto ad Alisia, ragazza apparentemente dolce ma dal carattere cinico e combattivo. Tra i due inizia presto un divertente e dinamico “scontro” ideologico fatto di frecciatine e freddure, uno scontro destinato a far capire ad entrambi chela prima impressione non è mai quella giusta.

La notte del giudizio per sempre: sparatoria durante una proiezione del film in un cinema della California

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Come riportato da Variety, una ragazza di 18 anni è stata uccisa, mentre un uomo di di 19 anni è rimasto gravemente ferito, durante una sparatoria nel corso di una proiezione de La notte del giudizio per sempre a Corona, in California, lo scorso lunedì sera.

La polizia deve ancora identificare eventuali sospettati o effettuare arresti. La polizia è stata chiamata intorno alle 23:45 di unedì, dopo la proiezione dell’ultimo capitolo della celebre saga horror distopica al Regal Edwards Corona Crossings.

La donna è stata dichiarata morta sul posto, secondo quanto riferito dal dipartimento di polizia di Corona. L’uomo è stato portato in ospedale e dichiarato in pericolo di vita a causa delle numerose ferite. I nomi delle vittime non sono stati resi noti, in attesa dell’identificazione da parte dei parenti.

La notte del giudizio per sempre è il quinto capitolo della saga de La notte del giudizio (The Purge, in originale), basata sull’idea che negli Stati Uniti d’America, una volta all’anno, per un periodo di dodici ore, ogni crimine, incluso l’omicidio, è reso legale.

Non è chiaro se una terza persona abbia sparato a entrambe le vittime o se la sparatoria sia stata un tentato omicidio-suicidio, ha affermato il Caporale Tobias Kouroubacalis. Pare che le vittime, sempre secondo quanto sostenuto da Kouroubacalis, siano state trovate da un membro del personale del cinema, che è entrato in sala dopo la fine della proiezione. Secondo il quotidiano Press-Enterprise, non è stata trovata alcuna pistola sulla scena del crimine.

La catena Regal Cinemas commenta la sparatoria avvenuta durante una proiezione de La notte del giudizio per sempre

Sono stati venduti sei biglietti per la proiezione durante la quale si è consumato il reato, ha detto Kouroubacalis, e gli investigatori stanno ora cercando di rintracciare gli altri spettatori. La proiezione doveva iniziare alle 21:35: il film ha una durata di 1 ora e 44 minuti. In una dichiarazione, Regal Cinemas ha affermato che sta collaborando con gli investigatori locali.

“Abbiamo ricevuto la conferma di un grave incidente avvenuto nel nostro cinema Corona Crossings la scorsa notte”, ha dichiarato la compagnia. “Stiamo attualmente lavorando con le autorità locali per quanto riguarda le indagini. La nostra principale preoccupazione è la sicurezza, non solo del nostro personale ma anche dei nostri ospiti.”

L’esorcista: Linda Blair conferma di non essere coinvolta nella nuova trilogia

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Nella giornata di ieri vi abbiamo riportato la notizia di una nuova trilogia de L’esorcista, messa in cantiere dopo un accordo da 400 milioni di dollari siglato da Universal e Peacock insieme a Blumhouse. Il primo film che darà il via alla nuova trilogia sarà un sequel diretto dell’originale del 1973 di William Friedkin e porterà la firma di David Gordon Green (regista di Halloween e Halloween Kills).

Sempre ieri abbiamo appreso che nel primo sequel tornerà Ellen Burstyn nei panni divenuti ormai iconici di Chris MacNeil, la madre della piccola Regan MacNeil (la bambina posseduta del film di Friedkin), ruolo grazie al quale ottenne una nomination agli Oscar come migliore attrice protagonista. Ma per quanto riguarda Linda Blair, l’attrice che interpretò proprio la piccola Regan? Purtroppo, non sarà coinvolta.

A confermarlo è stata la diretta interessata attraverso il suo account Twitter. “A tutti i fan che mi hanno chiesto del mio coinvolgimento nel nuovo reboot de L’esorcista, per ora non ci sono state discussioni circa un possibile ritorno del mio personaggio”, ha spiegato Blair. “Auguro il meglio a tutte le persone coinvolte. Apprezzo la fedeltà e la passione che i fan nutrono ancora oggi nei confronti de L’esorcista e del mio personaggio.”

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Al fianco di Ellen Burstyn ci sarà Leslie Odom Jr., noto per il musical Hamilton e candidato agli Oscar 2021 come miglior attore non protagonista per Quella notte a Miami…: l’attore statunitense interpreterà il ruolo del padre di un bambino posseduto che, in preda alla disperazione, cercherà l’aiuto di Chris.

La sceneggiatura del primo sequel porterà la firma di David Gordon Green insieme a Scott Teems, Danny McBride e Petter Sattler. Alla produzione ci saranno Jason Blum, David Robinson e James Robinson. Il sequel sarà una co-produzione tra Blumhouse e Morgan Creek Production.

Il grande successo de L’esorcista

L’esorcista di William Friedkin venne nominato a 10 premi Oscar (incluso miglior film), vincendo due statuette, e generò anche due sequel e due prequel/spin-off. Dopo il grande successo di critica e pubblico del film originale, nel 1977 venne rilasciato L’esorcista II – L’eretico; tredici anni dopo, nel 1990, uscì invece L’esorcista III, diretto da William Peter Blatty, autore del romanzo originale che ispirò il film di Friedkin, scomparso nel 2017.

In nessuno dei due sequel venne coinvolto Friedkin e nessuno dei due film ottenne il successo del capostipite; tuttavia, nel 2004 venne realizzato un prequel diretto da Lenny Harlin e dedicato alle vicende di padre Lankester Merrin, seguito nel 2005 da un altro prequel più o meno identico a quello dell’anno precedente, diretto però da Paul Schrader.

La Morgan Creek Entertainment è stata già responsabile della realizzazione de L’esorcista III (1990) e dei due prequel L’esorcista – La genesi (2004) e Dominion: Prequel to the Exorcist (2005). Tempo fa William Friedkin ha dichiarato attraverso il suo profilo Twitter che non sarà in alcun modo coinvolto nel nuovo sequel.

MCU: i 10 momenti chiave che definiscono l’amicizia tra Steve Rogers e Sam Wilson

Nel MCU, il rapporto tra i due Captain America, Steve Rogers e Sam Wilson, è molto importante. La loro relazione inizia con Sam che, di fatto, ha un ruolo secondario nella Saga dell’Infinito: fortunatamente, Falcon avrà la possibilità di diventare l’eroe principale dopo la decisione di Steve di tornare nel passato.  Durante il tempo trascorso insieme sullo schermo, i due sono diventati non solo amici intimi ma anche alleati. Ci sono diversi momenti chiave che sottolineano l’evoluzione del loro legame, ma anche la complessità del mantello di Captain America.

“Alla tua sinistra”

Il momento in cui i due personaggi si incontrano mentre fanno jogging in Captain America: The Winter Soldier è divenuto, nel tempo, alquanto iconico. È esilarante e potrebbe tranquillamente essere classificato come un tipico incontro da commedia romantica.

C’è un elemento di competizione ma anche giocosità, e sia Steve che Sam sembrano piacersi da subito. Finiscono anche per avere una conversazione sull’essere veterani di guerra, ed è chiaro che Steve è alla ricerca di persone che possano capire la solitudine che si prova in tal senso.

Steve frequenta il gruppo di supporto

Quando Steve si presenta al gruppo di supporto per veterani che Sam gestisce, è una delle scene migliori tra i due personaggi. Sam spiega che ha lavorato duramente per affrontare il suo trauma e viene anche rivelata la morte del suo amico, Riley.

Ovviamente, Steve sta ancora lottando per affrontare il proprio senso di colpa nei confronti di Bucky, cercando di trovare nuove connessioni in questa nuova era. Questo momento stabilisce la relazione di supporto che Sam e Steve avranno in seguito.

Steve e Natasha cercano l’aiuto di Sam

Anche se Steve incontra Sam solo un paio di volte, si fida chiaramente di lui ed esprime un giudizio che, alla fine, si rivela essere quello giusto. Ad esempio, quando Steve e Natasha scappano dall’HYDRA/SHIELD, cercano rifugio a casa di Sam.

Fortunatamente, Sam è più che felice di aiutarli, spiegando loro la sua tecnologia speciale. È il modo perfetto per includere Sam nella squadra. Dopotutto, la sua disponibilità ad aiutare un amico in difficoltà è sempre stata una sua grande qualità.

Sam aiuta Steve a raggiungere l’Elivelivolo

Dopo che Sam si unisce a Steve e Natasha, finisce per essere un elemento chiave nella battaglia principale alla fine di Captain America: The Winter Soldier. Sam è importante perché aiuta Steve a farsi strada sull’Elivelivolo, aiutando anche a combattere il Soldato d’Inverno.

Questa sequenza imposta la dinamica tra Steve e Sam, in particolare come Steve può sempre contare su di lui. Sam ha anche l’opportunità di brillare mentre combatte contro Brock Rumlow. L’amicizia tra Steve e Sam sembra già abbastanza solida anche in questa fase iniziale.

Sam vuole aiutare Steve a trovare Bucky

Alla fine di Captain America: The Winter Soldier, Steve ottiene informazioni su Bucky da Natasha e decide di cercarlo. Sam è titubante, ma è anche disposto ad aiutarlo. La sua dedizione e la sua volontà lo rendono uno dei migliori amici del MCU, anche se questa missione non si svolge mai completamente sullo schermo.

Tuttavia, Steve e Sam discutono brevemente del tentativo di scovare la posizione di Bucky in Avengers: Age of Ultron, ma è solo in Captain America: Civil War che Bucky torna in scena.

Sam si schiera con Steve in Civil War

Considerato quanto siano buoni amici questi due, non è stato uno shock quando Sam ha deciso di schierarsi con Steve nel conflitto sugli accordi di Sokovia.

È l’alleato più vicino a Steve in questo senso, e finisce per rischiare molto per supportare Steve nella sua decisione. Si sta esponendo in prima persona come una persona contraria alla legge, e viene persino arrestato dopo la battaglia all’aeroporto e mandato nella prigione sul Raft.

Steve libera Sam dal Raft

Sam, insieme al resto degli alleati di Steve, viene liberato dal Raft da Steve alla fine di Captain America: Civil War. E anche se ciò viene mostrato solo brevemente sullo schermo in Avengers: Infinity War, sia Sam che Natasha vivono come fuggitivi insieme a Steve.

Sam, in particolare, ha rinunciato a gran parte della sua vita e al legame con la sua famiglia per supportare Steve, e questo purtroppo viene davvero esplorato solo quando Steve è ormai fuori dai giochi, dopo Avengers: Endgame.

Sam è vittima dello Snap

Uno dei modi in cui il MCU ha sbagliato in relazione al rapporto tra i due personaggi è stato non mostrando l’impatto che la scomparsa di Sam ha avuto su Steve. Mentre Steve ha perso entrambi i suoi migliori amici – Bucky e Sam – in seguito allo Snap di Thanos, il suo dolore per entrambe le perdite non viene mai veramente esplorato. Al contrario, si strugge soltanto per aver perso Peggy in Avengers: Endgame.

Considerato quanto Sam fosse fondamentale per la vita di Steve e quanto Sam lo avesse sostenuto, questo è stato sicuramente un passo falso. Sarebbe stato bello vedere Steve alle prese con il dolore per la perdita dei suoi amici più cari. Questa è una delle poche volte in cui Steve e Sam non sembrano veri amici, poiché il rapporto sembra essere diventato unilaterale.

Steve dà a Sam lo scudo

Sarebbe stato bello vedere più scene tra Steve e Sam dopo che il Blip è stato annullato. Ad ogni modo, Steve che ha dato a Sam lo scudo è stata indubbiamente la mossa giusta. Steve si fidava chiaramente di Sam, e sapeva che avrebbe onorato il mantello. Tuttavia, alcuni fan sono rimasti sorpresi dal fatto che non abbia spiegato al suo amico, in anticipo, che aveva intenzione di tornare nel passato.

Sembrava una scelta fuori contesto per il personaggio, ma potrebbe essere attribuita ad un problema di sceneggiatura o ad una mera decisione creativa. Tuttavia, è innegabile che abbia reso il momento, nel complesso, meno entusiasmante di quanto – forse – sarebbe potuto essere.

Sam alle prese con l’eredità di Captain America

Considerata la frequenza con cui Sam ha aiutato Steve, e anche quanto abbia rischiato per farlo, Sam non ha ricevuto in cambio tutto il sostegno che avrebbe meritato. Il finale di Steve nel MCU è stato accolto da reazioni molto contrastanti tra i fan, e questo è uno dei motivi principali.

Sam è stato lasciato ad affrontare l’eredità dello scudo da solo, e non aveva Steve intorno a sostenerlo. Questo sarebbe stato difficile per chiunque, ma Sam ha dovuto anche affrontare la realtà di essere un uomo di colore in America, oltre all’eredità complicata e razzista del mantello di Captain America.

Black Widow: il CEO di Imax commenta gli incassi e parla di “cannibalizzazione”

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Nonostante la Disney abbia già sperimentato l’uscita congiunta nelle sale e su Disney+ con diversi suoi titoli (tra cui Mulan, Raya e l’ultimo drago, Black Widow e il più recente Jungle Cruise), il CEO del circuito IMAX Rich Gelfond non crede che questo modello possa essere manutentuo ancora a lungo.

“Ogni studio ha visto gli stessi dati che ha visto la Disney. Ciò che Disney ha fatto è stato sperimentare durante la pandemia, che è è ciò che hanno sempre detto che avrebbero fatto”, ha spiegato il CEO in occasione dell’annuncio dei dati trimestrali della sua compagnia. “Ricordo che il CEO di Disney, Bob Chapek, disse, in uno dei loro incontri con gli azionisti, che in tempo normali il cinema e l’esclusività della sala erano fondamentali.”

“Ora che la pandemia inizia lentamente ad essere alle nostre spalle, penso che stia guardando i dati a sua disposizione e che stia arrivando alla medesima conclusione di tutti gli altri: il modo migliore per massimizzare il valore è la finestra cinematografica”, ha aggiunto Gelfond. “Un tempo vendevano la stessa proprietà cinque volte e ora la vendono una volta sola. Potrebbero anticipare qualche entrate, ma non ci sono prove che sia un modello vincente. Molti altri giungeranno alla stessa conclusione.”

Parlando nello specifico degli incassi di Black Widow, che in base a quanto riferito ha debuttato con 218 milioni di dollari nel weekend d’apertura (inclusi 60 milioni di dollari in PVOD) ed è poi arrivato a 318 milioni globali in termini di botteghino (con un calo del 68% nel secondo weekend), Gelfond ha detto: “Non ho alcun dubbio che la combinazione tra streaming e pirateria – cosa di cui non si sta parlando abbastanza – abbia dato vita ad una vera e propria cannibalizzazione che, alla fine, ha influenzato significativamente il box office.”

“È difficile quantificare, ma alcune statistiche sono interessanti: Fast and Furious 9, che seguir il tradizionale modello di distribuzione, arriverà ad incassare circa 700 milioni di dollari in tutto il mondo alla fine della sua corsa, mentre Black Widow probabilmente ne incasserà la metà”, ha continuato Gelfond. “Black Widow è un grande film, quindi non ho dubbi che molti soldi siano rimasti sul tavolo.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Loki: la regista parla della scena nella Stark Tower tagliata dalla serie

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Nei vari trailer di Loki erano presenti ben due scene che, una volta giunti al finale di stagione, hanno lasciato alquanto perplessi i numerosi fan del MCU. Nella prima veniva mostrato il Dio dell’Inganno ad Asgard, mentre nelle seconda abbiamo visto il personaggio di Tom Hiddleston esclamare la battuta “Glorioso!” all’interno della Stark Tower.

Prima dell’ultimo episodio, molti fan avevano teorizzato che quest’ultima scena, nello specifico, avesse in qualche modo anticipato un ritorno di Loki alla sua timeline originale, ma ovviamente non è stato così. Ora la regista della serie, Kate Herron, ha chiarito finalmente le cose, confermando che quella scena, in realtà, era stata girata per essere inserita nell’episodio pilota. “All’inizio avevo girato questa scena dove c’era lui allo specchio, prima dell’arrivo degli Avengers a New York. Immagino che quella doveva essere la sequenza d’apertura.”

“Abbiamo rivisto un po’ le cose all’inizio, perché poi abbiamo aggiunto tutta la parte relativa al pestaggio da parte di Hulk. In origine doveva essere l’opening dello show, ma poi l’abbiamo tolto e abbiamo inserito vari momenti dai film”, ha aggiunto Herron. “Essenzialmente, sarebbe stata ambientata prima… poco prima degli eventi di The Avengers. Era stato pensato per essere un momento che si collocasse prima di New York, prima dell’inizio di tutto.”

Herron ha continuato spiegando che era entusiasta di utilizzare filmati inediti, provenienti fai vari film, che non erano mai stati visti prima, “come la parte in cui saluta, il primo piano”, e ha notato che si trattava di un montaggio assai interessante.

“Penso che alla fine siamo giunti alla conclusione che, forse, sarebbe stato meglio andare semplicemente al sodo”, ha aggiunto la regista dopo che le è stato chiesto perché la scena è stata eliminata. “Penso che per noi fosse una questione di ritmo e di struttura. Dovevamo dare un certa dinamicità a tutto quell’incipit iniziale prima di arrivare nel deserto.”

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