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Omnivore: il trailer della serie Apple TV+

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Omnivore: il trailer della serie Apple TV+

Oggi Apple TV+ ha svelato il trailer di “Omnivore”, la nuova docuserie in arrivo il 19 luglio. Creata e narrata da René Redzepi, stimato chef e comproprietario del ristorante Noma, famoso in tutto il mondo, “Omnivore” accompagna gli spettatori in un viaggio coinvolgente nell’universo del cibo, esplorando la profonda bellezza e l’intricata complessità dell’esperienza umana attraverso la lente degli ingredienti chiave che ci collegano tutti.

Omnivore: il trailer della serie Apple TV+

Ogni episodio di “Omnivore” celebra la coltivazione, la trasformazione e il consumo di otto tra gli ingredienti più essenziali al mondo: la banana, il peperoncino, il caffè, il mais, il maiale, il riso, il sale e il tonno, rivelando come essi costituiscano le pietre miliari del patrimonio culturale globale. Redzepi e il produttore esecutivo vincitore di un Emmy, Matt Goulding (“Anthony Bourdain: Explore Parts Unknown”), guidano il pubblico in un’odissea che abbraccia tutto il mondo, svelando le intricate storie che si celano dietro questi ingredienti e che hanno plasmato società, culture, credenze e il corso della storia umana.

Omnivore apple tv+
Episode 1. René Redzepi in “Omnivore,” premiering July 19, 2024 on Apple TV+.

La serie porta gli spettatori nelle più disparate destinazioni di tutto il mondo, tra cui Bali, Colombia, Danimarca, Gibuti, Francia, India, Giappone, Messico, Perù, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Spagna e Thailandia, oltre a diverse località degli Stati Uniti.
In ogni episodio, Redzepi e i collaboratori della serie offrono un’esplorazione intima delle tradizioni culinarie, mostrando gli sforzi locali per onorare, conservare e proteggere le offerte della Terra. Ciascun episodio è diretto da un regista diverso che guida il viaggio alla scoperta del singolo ingrediente; tra questi: Isabel Coixet, Drea Cooper, Nicola B. Marsh, Sami Khan, Collin Orcutt, David Charles Rodrigues, Rintu Thomas e Mateo Willis.

“Omnivore” è prodotta per Apple TV+ da FIFTH SEASON e Film45 con i produttori esecutivi Redzepi, Goulding, Chris Rice, Ben Liebmann, Michael Antinoro, Max Wagner, Collin Orcutt e Mateo Willis. Cary Joji Fukunaga ha sviluppato “Omnivore” per la televisione.

X-Men ’97: Matthew Chauncey nuovo showrunner della serie Marvel

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X-Men ’97: Matthew Chauncey nuovo showrunner della serie Marvel

Matthew Chauncey (What If…?) è stato scelto per scrivere la terza stagione di X-Men ’97 di Disney+, il revival della Marvel Animation della classica serie animata degli anni ’90. Chauncey succede a Beau DeMayo che si è separato dalla Marvel all’inizio di quest’anno, prima della première della serie il 20 marzo, dopo aver completato il lavoro sia sulla Stagione 1 che sulla Stagione 2.

Chauncey lavorerà al fianco del regista di X-Men ’97 Jake Castorena, che ha lavorato al seguito animato fin dall’inizio. Larry Houston, Eric e Julia Lewald, produttori esecutivi dell’originale X-Men: The Animated Series, rimarranno come produttori consulenti. La seconda stagione del revival, le cui sceneggiature sarebbero state riviste, è in produzione. La terza stagione è in sviluppo.

X-Men '97' non ha paura di affrontare tematiche più adulteX-Men ’97, la serie tv

X-Men ’97 si è rivelato un grande successo di critica e di fan: il finale del 15 maggio, “La tolleranza è l’estinzione, parte 3”, ha raccolto 3,5 milioni di visualizzazioni a livello globale nei primi cinque giorni su Disney+, diventando il finale di serie animata più visto dalla prima stagione di What If…?.

I Marvel Studios hanno chiaramente preso atto della popolarità della serie e stanno finalmente procedendo con il tanto atteso reboot degli X-Men in live-action. Recentemente abbiamo saputo che lo scrittore di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente sarà lo sceneggiatore Michael Lesslie.

Il cast vocale di X-Men ’97 include Ray Chase nei panni di Ciclope, Jennifer Hale nei panni di Jean Grey, Alison Sealy-Smith nei panni di Tempesta, Cal Dodd nei panni di Wolverine, JP Karliak nei panni di Morph, Lenore Zann nei panni di Rogue, George Buza nei panni di Bestia, AJ LoCascio come Gambit, Holly Chou come Jubilee, Isaac Robinson-Smith come Bishop, Matthew Waterson come Magneto e Adrian Hough come Nightcrawler.

LES NUITS EN OR 2024: la terza edizione il 13 e 14 luglio

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LES NUITS EN OR 2024: la terza edizione il 13 e 14 luglio

Il Sudestival – progetto dell’Associazione Culturale Sguardi, fondato e diretto da Michele Suma e afferente all’Apulia Cinefestival Network e all’AFIC – accoglie, per il secondo anno consecutivo, LES NUITS EN OR 2024, la prestigiosa manifestazione realizzata dall’Académie de César e dall’Accademia di Cinema Italiano – Premi David di Donatello.

Dopo il successo dello scorso anno, i migliori cortometraggi di tutto il mondo saranno i protagonisti dei due giorni di proiezioni gratuite nella suggestiva cornice di Monopoli, presso il Roof Garden del Teatro « Radar », sabato 13 e domenica 14 luglio, dalle ore 21 :00 alla 01 :00, con la collaborazione dei TEATRI di BARI, come prima tappa di una serie di appuntamenti su tutto il territorio nazionale inaugurati proprio a Monopoli dal Sudestival.

In tutto il mondo, più di 30 Accademie di Cinema selezionano e premiano ogni anno il miglior cortometraggio all’interno della loro produzione nazionale. Ancora una volta l’Académie des César ha voluto promuovere queste opere in Francia e su territorio internazionale, grazie al programma unico de LES NUITS EN OR, che riunisce 30 cortometraggi, provenienti dai Paesi più disparati, che aprono gli orizzonti più vasti, vincitori dei premi equivalenti ai César assegnati dalle proprie Accademie di Cinema (Bafta, David di Donatello, Goya, Magritte, Oscar…). In Italia le LES NUITS EN OR saranno proposte anche a Courmayeur, Fiorano Modenese, Minturno, Modena, Palermo/Bagheria, Peschiera del Garda e Roma. Monopoli apre il tour della rassegna internazionale il 13 luglio.

Vera fotografia e vetrina del cinema emergente, la manifestazione regala un viaggio attraverso la diversità delle culture del mondo, alla scoperta e alla promozione di tanti talentuosi registi della narrazione del corto. Al link disponibile il programma della manifestazione e le info sui corti: www.sudestival.org. La serata sarà inaugurata da un aperitivo di benvenuto, offerto da Cantine Museo « Albea » di Alberobello e da Azienda Agricola « Annese » di Monopoli.

Seguirà il saluto di Manuela Pineskj, segretario generale dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, del sindaco di Monopoli, Angelo Annese, e dell’assessora alla Cultura di Monopoli, Rosanna Perricci. introdurrà la selezione Michele Suma, direttore artistico del SUDESTIVAL.

Tutte le proiezioni sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. In caso di meteo avverso le proiezioni si terranno all’interno del Teatro Radar.

Qui di seguito tutti i cortometraggi del programma di LES NUITS EN OR 2024

THE MEATSELLER

  • David 2024
  • Miglior cortometraggio
  • Italia
  • Regia di Margherita Giusti
  • The Meatseller è la storia vera di Selinna Ajamikoko, una giovane nigeriana che sogna di diventare una macellaia come sua made. Per realizzare il suo desiderio, intraprende un lungo viaggio verso l’Italia pieno di atrocità e bestialità.

A CAMERA ON MY LAP

  • Safta 2023
  • Miglior cortometraggio documentario
  • Sudafrica
  • Regia di Shelley Barry
  • Girato con un telefono cellulare durante il lockdown a Gqeberha, in Sudafrica. Shelley, la regista, studia come dare vita a delle inquadrature in un contesto statico : la sua casa, the Blue House.

AGUSTINA

  • Ariel 2023
  • Miglior cortometraggio di fiction
  • Messico
  • Regia di Luciana Herrera Casa
  • Augustina è sconvolta quando si rende conto che il viaggio sulla luna promesso dalla sua insegnante è solo una finzione. Mentre nel paese scoppia il conflitto, suo padre è costretto a fuggire ed Augustina deve trovare un modo per affrontare la realtà.

AIRHOSTESS-737

  • Iris 2023
  • Miglior cortometraggio
  • Grecia
  • Regia di Thanasis Neofotistos
  • Vanina, un’assistente di volo di 39 anni, è in servizio su un Boeing-73. Si lamenta per l’apparecchio ortodontico da poco applicato, nel tentativo tardivo di un sorriso perfetto. Quello che dovrebbe invece fare è affrontare la madre, ormai  e per sempre, la cuis alma si trova nella zona cargo dell’aereo.

ARMAT

  • Prix du cinema Suisse 2024
  • Miglior cortometraggio d’animazione
  • Svizzera
  • Regia di Élodie Dermange
  • Élodie cerca di saperne di più sulle origini armene della sua famiglia e arriva a scoprire una storia terribile.

ATESTACE

  • Cesky Lev 2024
  • Miglior cortometraggio
  • Repubblica Ceca
  • Regia di Jan Hecht
  • E la vigilia di Natale : un giovane medico alle prime armi si ritrova ad affrontare da solo il suo primo turno di notte. Niente fa presagire che questa serata tranquilla si trasformerà in una lotta non solo per salvare la vita di un bambino, ma anche la sua credibilità professionale e personale.

BIG BANG

  • Grande premio do cinema
  • Brasileiro 2023
  • Miglior cortometraggio di fiction
  • Brasile
  • Regia di Carlos Segundo
  • Uberlandia, Brasile. Chico si guadagna da vivere riparando forrni, nei quali si inserisce facilmente grazie alla sua piccola statura.

CRAB DAY

  • Bafta 2024
  • Miglior cortometraggio d’animazione
    Regno Unito
  • Regia di Ross Stringer
  • Come parte del rituale annuale di una comunità di pescatori, un ragazzo deve uccidere il suo primo granchio per diventare un uomo e ottenere il rispetto di suo padre.

ÉTÉ 96

  • César 2024
  • Miglior cortometraggio d’animazione
  • Frncia
  • Regia di Mathilde Bédouet
  • L’immancabile «picnic del 15 agosto » sull’isola di Callot. Ma quest’anno Paul, la sua famiglia e i loro amici si ritrovano intrappolati dalla marea…

GOLDEN LEGGINS

  • Golden Dziga 2023
  • Miglior cortometraggio
  • (Premio Yu. A. Minzyanov)
  • Ucraina
  • Regia di Arkadiy Nepytaliuk
  • Unione Sovietica, 19 agosto 1991. A Mosca è in corso il Putsch di agosto : comizi, barricate  e carri aramti, mentre in un campo estivo per bambini e ragazzi vicino a Zaporizhzhia, la vita trascorre come sempre.

HOW TO PLEASE

  • Jussi 2024
  • Miglior cortometraggio
  • Finlandia
  • Regia di Elina Talvensaari
  • L’iracheno Wed Al-Asadi racconta la storia di come è rimasto impastoiato nel sistema di richiesta di asilo in Filandia.

ICE MERCHANTS

  • Sophia 2023
  • Miglior cortometraggio d’animazione
  • Portogallo
  • Regia di Joao Gonzalez
  • Ogni giorno, un padre e suo figlio si lanciano con un paracadute dalla casa di ghiaccio nella quale vivono, in cima ad una scogliera, per recarsi al lontano villaggio per vendere il ghiaccio che producono.

IN THE MOUNTAIN’S SHADE

  • Ophir 2023
  • Miglior cortometraggio
  • Israele
  • Regia di Maya Kessel
  • Nel bel mezzo della sua giornata lavorativa nel cantiere, Ming viene distolto dalla sua routine quotidiana per andare in un luogo che gli ricorda la casa che aveva lasciato.

AUNQUE ES DE NOCHE

  • Goya 2024
  • Miglior cortometraggio di fiction
  • Spagna
  • Regia di Guillermo Garcia Lopez
  • Intorno ad un falò, a Canada Real, la più grande baraccopoli d’Europa nella periferia di Madrid, Toni, un ragazzino di 13 anni, scopre che il suo miglior amico Nasser sta per lasciare il posto. Toni cerca allora un modo per rimanere legato a lui, aggrappandosi alle credenze Rom.

LA VALISE ROUGE

  • Filmprais 2023
  • Miglior cortometraggio
  • Lussemburgo
  • Regia di Cyrus Neshvad
  • Aereoporto di Lussemburgoo. Tarda sera. Una sedicenne iraniana velata è visibilmente spaventata all’idea di ritirarer la sua valigia rossa dal nastro rasportatore.

LEILA

  • Guldbagge 2024
  • Miglior cortometraggio
  • Svezia
  • Regia di Fariba Haridari
  • Uno spaccato toccante della vita di Leila, un’affascinante trasgender di 64 anni che si trova a vivere e rivendicare costantemente il suo posto in un mondo a lei ostile, poco prima che i talebani riprendano il controllo dell’Afghanistan.

LES SILENCIEUX

  • Magritte 2024
  • Miglior cortometraggio di fiction
  • Belgio
  • Regia di Basile Vuillemin
  • Al termine di una battuta di pesca infruttuosa, il capitano e l’equipaggio decidono di fare qualcosa di rischioso per cambiare la loro sorte.

LUCID DREAMING

  • Gouden Kalf 2023
  • Miglior cortometraggio
  • Paesi Bassi
  • Regia di Emma Evelein
  • Una ragazza in treno si perde nel mondo di un uomo seduto di fronte a lei e mentre ci si lascia trasportare, il treno e i suoi passeggeri diventano parte del’esperienza che lei vive grazie a lui.

MONSOON BLUE

  • Golden horse 2023
  • Miglior cortometraggio d’animazione
  • Taiwan
  • Regia di Jay Hiukit Wong e Ellis Kayin Chan
  • Il sogno di un pesce rosso di essere libero lo riporta a ricordi a lungo dimenticati e scatena dentro di sè una tempesta.

ONCE UPON A VILNIUS

  • Sidabrinè Gervè 2023
  • Miglior cortometraggio
  • Lituania
  • Regia di Eitvydas Doskus
  • Vilnius è una città con una notevole patrimonio storico e dal carattere unico che attualmente sta suvendo importanti cambiamenti. Alcuni dei momenti che la nostra telecamera ha registrato non ci sono già più. Il film è quindi una testimonianza di ciò che si è lentamente perso e uno sguardo su ciò che sarà.

PALOQUEMAO

  • Macondo 2023
  • Miglior cortometraggio
  • Colombia
  • Regia di Jeferson Cardoza Herrera
  • Pedrò è un vampiro. Lavora tra le corsie piene di aglio, frutta, erbe e crocifissi del mercato di Paloquemao. Allorché il 28 maggio 2016, la più grande rete di traffico di sangue di Bogotà viene smantellata, il suo spacciatore Harbey per sfuggire si nasconde nel mercato, minacciando il rapporto di Pedro con Angie, la ragazza di cui è innamorato.

THE DAY I DIED

  • Robert 2024
  • Miglior cortometraggio documentario
  • Danimarca
  • Regia di Alexander Rahnami Mannstaedt
  • É la storia di Alezander, un venticinquenne operato al cuore che si trova ad affrontare la caducità della vita, attraverso interviste molto intime e riprese commoventi.

THE FLYING SAILOR

  • Canadian screen award 2023
  • Miglior cortometraggio d’animazione
  • Canada
  • Regia di Amanda Forbis e Wendy Tilby
  • Due navi si scontrano in un porto, l’esplosione scuote una città, un marinaio che viene lanciato verso il cielo. Un’audace miscela di commedia, suspense e filosofia, Il marinaio volante è un’esilarante riflessione sulla meraviglia e sulla fragilità dell’esistenza.

VREAU SA SPARG SERA

  • Gopo 2023
  • Miglior cortometraggio
  • Romania
  • Regia di Teona Galgotiu
  • Sara si trova ad affrontare i primi sintomi di una malattia ereditata dal padre che, nella sua fase finale, la porterà a uno stato vegetativo. Sara ha bisgono di prendere una decisione molto importante. Ma prima di questo, deve cercare di liberarsi dei ricordi tragici della sua infanzia, così va a trovare il padre allettato e gli rivela tutto quello che non è mai riuscita a dirgli fino a quel momento.

WAR IS OVER!

  • Oscar 2023
  • Miglior cortometraggio d’animazione
  • Stati Uniti
  • Regia di Dave Mullins
  • Durante una guerra insensata, due soldati su fronti opposti giocano una partita a scacchi. Un eroico piccione viaggiatore consegna le mosse ai due soldati sul campo di battaglia mentre i combattimenti si intensifica.

XANH

  • Deutscher Kurzfilmpreis 2023
  • Miglior cortometraggio d’animazione
  • Germania
  • Regia di Thi Dang An Tran
  • Duy Em chiede al padre perché non si sia difeso da dei commenti razzisti. La risposta li porterà indietro alla sua vita passata, tra i profughi fuggiti su imbarcazioni di fortuna dal Vietnam.

Deadpool & Wolverine, il nuovo spot mostra i poteri di Cassandra Nova

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I Marvel Studios hanno pubblicato un nuovo spot televisivo per Deadpool & Wolverine che finalmente presenta una discreta quantità di filmati inediti del prossimo trequel. C’è una bellissima inquadratura di Alioth che si avvicina ai resti di Giant-Man nel Vuoto e un divertente scambio tra il Mercenario Chiacchierone e Logan in cui viene chiarito che il mutante artigliato non è un fan di Wade Wilson.

Il più grande punto di discussione è che Cassandra Nova apparentemente usa i suoi poteri telecinetici per far volare Deadpool e Wolverine; tuttavia, a un esame più attento, si tratta di due scene diverse messe insieme mentre lei è nel Vuoto e si trovano in una strada cittadina.

 

 

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Fiore Mio: il teaser trailer del film d’esordio di Paolo Cognetti

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Con queste prime immagini inizia il viaggio di FIORE MIO, il primo film scritto, diretto e interpretato da Paolo Cognetti, che verrà presentato in anteprima mondiale alla 77esima edizione del Locarno Film Festival come evento di preapertura il 6 agosto in Piazza Grande.

Dopo il successo de Le otto montagne – tratto dal suo omonimo romanzo e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, vincitore del Premio della Giuria a Cannes 2022 Paolo Cognetti arriva al cinema il 25, 26 e 27 novembre con un nuovo titolo, prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d’Aoste.

Protagonista di FIORE MIO, che dopo l’uscita italiana sarà distribuito in tutto il mondo da Nexo Studios (dettagli e sale a breve su nexostudios.it), è il tema più viscerale della poetica di Cognetti: quella montagna che l’autore ha esplorato anche nel documentario Sogni di Grande Nord diretto da Dario Acocella, dove ha seguito le tracce del Christopher McCandless di Into the Wild negli incredibili e remoti scenari dell’Alaska. Questa volta il viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa.

A chiudere il viaggio la presenza preziosa del cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di Cognetti e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su un’intera colonna sonora. Per il film, oltre alle musiche originali, Brondi ha scritto e interpretato una nuova canzone, “Ascoltare gli alberi”, che chiuderà il documentario. “Fiore mio”, la traccia presente nel finale del film e che ne ha ispirato il titolo, è invece da tempo una delle canzoni più popolari di Andrea Laszlo De Simone, cantautore e musicista torinese che ha vinto il Premio César 2024 per la Migliore Musica Originale di Animal Kingdom(Le Règne Animal), divenendo il primo italiano ad aggiudicarsi questo prestigioso premio.

Scissione 2: il primo trailer della serie Apple TV+

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Scissione 2: il primo trailer della serie Apple TV+

Apple TV+ ha svelato oggi le prime immagini della seconda stagione di Scissione (Severance), la serie thriller ambientata sul posto di lavoro acclamata dalla critica e vincitrice di un Emmy. Diretta e prodotta esecutivamente da Ben Stiller e creata, scritta e prodotta esecutivamente da Dan Erickson, la seconda stagione, composta da 10 episodi, farà il suo debutto su Apple TV+ il 17 gennaio 2025 con il primo episodio seguito da nuove puntate ogni venerdì fino al 21 marzo.

Scissione 2: il primo trailer della serie Apple TV+

Scissione 2 – cosa sappiamo della serie

La prima stagione completa di “Scissione“, disponibile in streaming su Apple TV+, è stata acclamata dal pubblico e dalla critica internazionale e, oltre a vincere gli AFI Awards, ha ottenuto 14 nomination agli Emmy, tra cui Outstanding Drama Series, Outstanding Directing for a Drama Series (Ben Stiller), Outstanding Lead Actor in a Drama Series (Adam Scott) e Outstanding Writing for a Drama Series, aggiudicandosi i premi nelle categorie Outstanding Music Composition for a Series e Outstanding Main Title Design. La serie ha ottenuto anche due Writers Guild of America Awards come Miglior nuova serie e Miglior serie drammatica, oltre a due nomination agli Screen Actors Guild Award e una nomination ai Producers Guild e ai Directors Guild Awards.

In “Scissione” Mark Scout (Adam Scott) guida un team di lavoro della Lumon Industries i cui dipendenti sono stati sottoposti a una procedura di scissione, che divide chirurgicamente i loro ricordi professionali da quelli personali. Questo audace esperimento di “equilibrio tra lavoro e vita privata” viene messo in discussione quando Mark si ritrova al centro di un mistero da svelare che lo costringerà a confrontarsi con la vera natura del suo lavoro… e di se stesso. Nella seconda stagione, Mark e i suoi amici scoprono le terribili conseguenze derivanti dall’aver giocato con la barriera della separazione, che li trascinerà ulteriormente lungo un percorso di guai e dolore.

La seconda stagione riunisce il cast di star, tra cui il candidato all’Emmy Adam Scott, Britt Lower, Tramell Tillman, Zach Cherry, Jen Tullock, Michael Chernus, Dichen Lachman, il vincitore dell’Emmy John Turturro, il premio Oscar® Christopher Walken e la vincitrice dell’Oscar® e dell’Emmy Patricia Arquette e dà il benvenuto alla nuova series regular Sarah Bock.

Scissione” è prodotta esecutivamente da Ben Stiller, che dirige anche cinque episodi della nuova stagione, alternandosi alla regia con Uta Bresiewitz, Sam Donovan e Jessica Lee Gagné. La serie è scritta, creata e prodotta esecutivamente da Dan Erickson. La seconda stagione è prodotta anche da John Lesher, Jackie Cohn, Mark Friedman, Beau Willimon, Jordan Tappis, Sam Donovan, Caroline Baron, Richard Schwartz, Nicholas Weinstock. Oltre a essere protagonisti, Adam Scott e Patricia Arquette sono anche produttori esecutivi. Fifth Season è lo studio.

Brendan Gleeson confermato nel cast di Spider-Noir

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Brendan Gleeson confermato nel cast di Spider-Noir

Dopo i rumors che hanno cominciato a circolare all’inizio del mese, arriva da Variety la conferma che Brendan Gleeson è ufficialmente entrato a far parte del cast di Spider-Noir, la serie sul personaggio Marvel nata dalla collaborazione tra SONY e Amazon.

Si tratta di uno dei primi progetti annunciati di Brendan Gleeson dopo la sua nomination all’Oscar e al Golden Globe in “Gli spiriti dell’isola“. Gleeson reciterà nella serie insieme al protagonista della serie precedentemente annunciato Nicolas Cage e al recentemente scelto Lamorne Morris. Lo spettacolo è stato formalmente ordinato e a maggio Cage è stato ufficializzato nel ruolo principale. Come riportato in precedenza, la serie debutterà a livello nazionale sul canale lineare di MGM+ e poi a livello globale su Prime Video.

spider-man noirSpider-Noir: tutto quello che sappiamo sulla serie

Spider-Noir è prodotto da Oren Uziel e Steve Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di Spider-Man: Un nuovo universo composto da Phil Lord, Christopher Miller e Amy Pascal, che saranno anche produttori esecutivi. Harry Bradbeer sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi due episodi. Pascal è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures. La serie è prodotta da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, con Lord e Miller attualmente sotto un accordo generale con Sony.

Confermati nel cast Nicolas Cage, Brendan Gleeson e Lamorne Morris.

Cage ha già interpretato Spider-Noir nel film d’animazione vincitore dell’Oscar del 2018 Spider-Man: Un nuovo universo. Questa sarà la prima volta che il personaggio verrà interpretato in un progetto live-action. Secondo la trama ufficiale, “Noir” racconterà la storia “di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella New York degli anni ’30, costretto a fare i conti con la sua vita passata come unico e unico supereroe della città”.

Spider-Noir è stato il secondo spettacolo annunciato nell’ambito di una partnership tra Amazon e Sony per sviluppare progetti sui personaggi Marvel associati a Spider-Man controllati da Sony. Il primo è stato “Silk: Spider Society”, a cui è stato originariamente dato il via libera nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non sarebbe andato avanti.

The Book of Boba Fett: Temuera Morrison arrabbiato con The Mandalorian per avergli “rubato” un episodio

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Temuera Morrison nel ruolo di Boba Fett ha fatto il suo tanto atteso ritorno in The Mandalorian, e la seconda stagione dello show si è conclusa con una scena post-crediti che ha posto le basi per The Book of Boba Fett.

Sfortunatamente, quella serie è stata ampiamente considerata una delusione dai fan, anche se un episodio dedicato a The Mandalorian – che includeva le apparizioni di Luke Skywalker e Ahsoka Tano – ha messo in ombra enormemente il cacciatore di taglie protagonista!

Parlando al recente MCM Comic Con London (tramite Yahoo! News), l’attore di Boba Fett Temuera Morrison (che è stato critico nei confronti dell’invasione della “sua” serie da parte di The Mandalorian) ha affermato di ritenere che il favore ora debba essere ripagato. “In realtà mi piacerebbe che il mio personaggio visitasse The Mandalorian, il forte di Mando o qualcosa del genere, e entrasse lì e prendesse a calci anche lui qualche culo davvero serio”, ha detto ai fan. “Mi piacerebbe fare quello che lui ha fatto con me, è entrato nel mio show, e ha rubato un episodio del mio show.”

Boba FettThe Book of Boba Fett avrà una seconda stagione con Temuera Morrison?

Durante una recente apparizione ad una convention, a Morrison è stato chiesto se avrebbe lavorato con Ming-Na Wen, l’attrice che interpreta Fennec Shand, e ha condiviso le loro speranze deluse di continuare a collaborare. “Sia lei che io volevamo lavorare molto duramente nella speranza che potessero andare avanti [e] fare un 2 e un 3 e un 4 e un 5 e un 6 e un 7”, ha rivelato l’attore. “Ho cercato di spingerli anche in quella direzione”, ha detto quando gli è stato chiesto del possibile ritorno dello show. “Ha bisogno di più stimoli, ma comunque…” Morrison non sembra particolarmente ottimista riguardo al fatto che The Book of Boba Fett riceverà una seconda stagione e, con la Disney che cerca di tagliare i costi di streaming, ci sono buone possibilità che Temuera Morrison venga relegato in un ruolo da comprimario o comparsa nel prossimo film The Mandalorian e Grogu.

Per certi aspetti, ha senso che lo spettacolo rimanga una serie limitata. Dopotutto, ha finalmente risolto il mistero di come il cacciatore di taglie sia sopravvissuto agli eventi de Il Ritorno dello Jedi e alla fine abbia consolidato il suo posto come nuovo leader di Tatooine.

Anche se c’era spazio per raccontare più storie, la risposta allo spin-off è stata un po’ tiepida e il modo in cui le cose si sono svolte non era quello che molti fan volevano vedere da un personaggio che era probabilmente al suo meglio come misterioso cacciatore di taglie.

Venezia 81: annunciata la Giuria presieduta da Isabelle Huppert

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Venezia 81: annunciata la Giuria presieduta da Isabelle Huppert

È stata completata la Giuria internazionale del Concorso dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (Venezia 81) – diretta da Alberto Barbera (28 agosto – 7 settembre 2024) – che sarà composta complessivamente da nove personalità internazionali del cinema, che attribuiranno il Leone d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali.

La giuria di Venezia 81

Presieduta – come già annunciato l’8 maggio scorso – dall’attrice francese Isabelle Huppert, la Giuria internazionale del Concorso Venezia 81 sarà inoltre composta da: il regista e sceneggiatore americano James Gray; il regista e sceneggiatore britannico Andrew Haigh; la regista, sceneggiatrice e produttrice polacca Agnieszka Holland; il regista e sceneggiatore brasiliano Kleber Mendonça Filho; il regista, sceneggiatore e produttore mauritano Abderrahmane Sissako; il regista e sceneggiatore italiano Giuseppe Tornatore; la regista e sceneggiatrice tedesca Julia von Heinz; l’attrice cinese Zhang Ziyi.

Isabelle Huppert
Isabelle Huppert sul red carpet di Venezia 80 – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Il Leone d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali saranno annunciati e consegnati durante la cerimonia di chiusura dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, sabato 7 settembre sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.

LEGGI ANCHE:

La Giuria Venezia 81 assegnerà ai lungometraggi in Concorso – senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Premio Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.

The Last of Us – Stagione 2: nuove foto dal set della seconda stagione

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All’inizio di quest’anno, abbiamo avuto una prima visione sfocata del set delle riprese di Isabela Merced nei panni di Dina per la seconda stagione dell’adattamento di The Last of Us – Stagione 2:  della HBO. Ora, grazie ad alcune nuove foto dal set di Vancouver, possiamo osservare molto meglio l’attrice di Madame Web e Superman mentre pattuglia le strade con la pistola spianata accanto a Bella Ramsey nei panni di Ellie.

Se hai giocato al videogioco The Last of Us Part II, queste foto probabilmente ti sembreranno molto familiari. In caso contrario, attenzione ai principali spoiler.

Seguono SPOILER

Le foto mostrano le due ragazze che pattugliano la strada. Sulla base di questi scatti, diremmo che ci sono buone probabilità di vedere Ellie e Dina poco dopo essere arrivate a Seattle alla ricerca di Abby (Kaitlyn Dever) e dei suoi alleati del Washington Liberation Front dopo che hanno brutalmente ucciso Joel (Pedro Pascal).

C’è sempre la possibilità che lo show non rimanga rigidamente vicino al gioco in questo senso, ma non possiamo immaginare che manterranno Joel in vita per l’intera stagione (muore abbastanza presto nel gioco).

Intanto, il regista della serie, Neil Druckmann, annuncia la fine delle sue riprese!

Di cosa parla The Last of Us?

La serie The Last of Us racconta una storia di sopravvivenza che si svolge vent’anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta. Joel, un sopravvissuto, viene ingaggiato per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’opprimente zona di quarantena. Quello che sembrava un incarico di poco conto diventa presto un viaggio brutale e straziante, poiché entrambi dovranno attraversare gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altro per riuscire a sopravvivere.

The Last of Us è scritto e prodotto esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta esecutivamente da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan e Evan Wells. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog.

La serie ha per protagonisti Pedro Pascal, Bella Ramsey, Gabriel Luna e Rutina Wesley. I nuovi membri del cast di questa stagione includono Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby, Jeffrey Wright nel ruolo di Dixon, Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino nel ruolo di Jesse, Ariela Barer nel ruolo di Mel, Tati Gabrielle nel ruolo di Nora, Spencer Lord nel ruolo di Owen e Danny Ramirez nel ruolo di Manny. Catherine O’Hara è anche una guest star in un ruolo non rivelato.

Una cosa che Mazin e Druckmann non faranno è andare oltre il materiale di partenza esistente, come il dramma di genere della HBO Il Trono di Spade ha fatto dopo aver coperto i cinque romanzi pubblicati della serie di George R.R. Martin; Martin deve ancora finire il sesto e il settimo libro previsti. “Non esiste un mondo in cui vorrei che il nostro show andasse oltre il materiale di partenza che la gente conosce già“, ha detto Mazin.

House of the Dragon 2: il teaser dell’episodio 5 sembra confermare il fato di un personaggio

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Il quarto episodio di House of the Dragon si è concluso con un’intensa “Danza dei Draghi” che ha coinvolto tre delle bestie sputafuoco di Westeros e i loro cavalieri, e quando il fumo si è diradato, la devastante battaglia di Riposo del Corvo ha lasciato sul campo un personaggio importante morto e uno gravemente ferito.

Cavalcando Vhagar, il drago più antico e più grande vivente, Aemond Targaryen è riuscito a eliminare il drago Meleys di Rhaenys Targaryen, facendo precipitare la bestia e il cavaliere verso una morte ardente.

House of the Dragon 2, recensione dell’episodio 4 “Il drago rosso e il drago dorato”

Anche Re Aegon e Sunfyre erano impegnati in battaglia con Rhaenys e Meleys quando Vhagar attacca e la prima esplosione di Aemond abbatté suo fratello. Danno collaterale, oppure Aemond stava cogliendo l’occasione per vendicarsi del fratello maggiore per averlo costantemente schernito e preso in giro da bambino?

Durante un’intervista con Total Film, l’attore Ewan Mitchell, che interpreta Aemond, ha dichiarato che il suo personaggio sapeva esattamente cosa stava facendo, ma le sue motivazioni potrebbero non essere così chiare come si potrebbe pensare.

“Questo è ciò che rende il personaggio così avvincente, non sai cosa gli passa per la testa”, dice Mitchell. “Potrebbe guardare qualcuno in un modo che lascia pensare che vuole cucinargli un buon pasto e portarlo ad un appuntamento, oppure in un modo che lascia pensare che vuole trasformarlo in un pasto e portare Vhagar ad un appuntamento. Non sai cosa sta pensando, ma forse in fondo lo sai. Non è solo quel personaggio unidimensionale, dal cappello nero, non è un sociopatico senza cervello. Ci sono ingranaggi che girano dietro i suoi occhi.”

House Of The Dragon 2, episodio 4: la spiegazione del finale di “Il drago rosso e il drago dorato”

HBO ha rilasciato un teaser per il quinto episodio di questa settimana, e ci dà un’idea di cosa aspettarci dalle conseguenze della battaglia, mentre la testa della povera Meleys viene fatta sfilare per le strade di Approdo del re. Vediamo anche Rhaenyra e le sue forze considerare le loro opzioni, e sembra che la Regina Nera stia per intraprendere un’azione drastica per ritorsione.

Per quanto riguarda Aegon, vediamo sua madre Alicent chiedere se è vivo, e il fatto che venga trasportato in una specie di lettiga anziché in una bara potrebbe fornirci la nostra risposta.

La ragazza della palude, la spiegazione del finale: chi ha ucciso Chase?

Il film del 2019 La ragazza della palude, tratto dal romanzo best-seller Where the Crawdads Sing di Delia Owens, ha fatto molto parlare di sé. Diretto da Olivia Newman, già regista di First Match, e prodotto dalla premio Oscar Reese Whiterspoon, il film ha infatti offerto non solo un’intricata storia con un enigma da risolvere ma anche una serie di riflessioni sulla conservazione della natura e l’istinto di protezione umano. Tematiche che si scoprono particolarmente delicate se poste in rapporto con ciò che circonda l’opera e la vita della Owens.

Il film è anche celebre per la presenza di un brano  dal titolo “Carolina“, scritto e interpretato dalla cantautrice americana Taylor Swift, realizzato prima ancora che la pellicola entrasse in produzione. La Swift ha dichiarato di essersi “assolutamente persa nel libro quando l’ha letto anni fa” e di aver “voluto creare qualcosa di ossessionante ed etereo” per il film quando ha saputo che lo stavano producendo. Ma, come si diceva, sono molteplici i motivi per cui La ragazza della palude è noto, a partire dal suo controverso finale e dalle vere vicende che sembra evocare.

Sono infatti molti gli aspetti interessanti del film e in questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La ragazza della palude. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alla spiegazione del finale e alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La ragazza della palude cast
Jojo Regina in La ragazza della palude. Foto di Michele K. Short/Michele K Short – © 2021 CTMG, Inc.

La trama e il cast di La ragazza della palude

Protagonista del film è Kya, una bambina abbandonata che è cresciuta fino all’età adulta nelle pericolose paludi della Carolina del Nord. Per anni, le voci sulla “ragazza della palude” hanno perseguitato Barkley Cove, isolando la forte e selvaggia Kya dalla sua comunità. Per lei tutto sembra cambiare quando conosce Chase, quaterback locale con cui intraprende una relazione. Quando però il giovane viene ritrovato morto, Kya è immediatamente indicata come la principale sospettata.

Ad interpretare Kya vi è l’attrice Daisy Edgar-Jones, divenuta celebre per la serie Normal People. Ad interpretare Tate, amico e amante di Kya, da giovane vi è Luke David Blumm, mentre la sua versione adulta è interpretata da Taylor John Smith e quella anziana da Sam Anderson. Chase è invece interpretato da Blue Clarke da giovene da Harris Dickinson da adulto. Michael Hyatt interpreta Mabel Madison, mentre Garret Dillahunt e Ahna O’Reilly interpretano “Pa” Jackson Clark e “Ma” Julienne Clark.

La spiegazione del finale: chi ha ucciso Chase?

Nel finale del film, con la sola teoria infondata che la vuole assassina, la collana mancante di Chase e la testimonianza a suo favore di un pescatore, Kya viene dichiarata non colpevole. Da quel momento in poi, la ragazza ritrova il suo primo amore Tate e trascorre il resto della sua vita insieme a lui. Pubblica libri naturalistici illustrati e riceve spesso la visita di Jodie e della sua famiglia. Ormai settantenne, mentre attraversa la palude con la sua barca, immagina di vedere sua madre tornare alla baita.

La ragazza della palude storia vera
Taylor John Smith e Daisy Edgar-Jones in La ragazza della palude. Foto di Michele K Short/Michele K Short – © 2021 CTMG, Inc.

Poco dopo, Tate trova Kya morta nella barca al loro molo. Dopo aver raccolto le cose di lei, trova un passaggio del suo diario in cui si dice che per proteggere la preda, a volte il predatore deve essere ucciso. Il testo è accompagnato da un disegno di Chase. Tate trova poi la collana di conchiglie mancante e dopo una breve riflessione la getta nell’acqua della palude. Il finale suggerisce dunque che è effettivamente stata Kya ad uccidere Chase.

Le sue ragioni non vengono mai spiegate esplicitamente, ma è chiaro che Chase stava diventando violento e non voleva permettere che Kya lo abbandonasse. Cresciuta con un padre violento, la ragazza era probabilmente stanca di essere una preda e si è trasformata in un predatore per assicurarsi la sopravvivenza. Nel gettare la collana nell’acqua, Tate decide dunque di nascondere la verità e proteggere la donna amata.

La ragazza della palude è tratto da una storia vera?

La ragazza della palude non è basato su una storia vera, ma alcune persone hanno trovato delle analogie tra gli elementi rappresentati nel film (e nel libro da cui è tratto) e la vita dell’autrice Delia Owens. Infatti, la Owens, l’ex marito Mark e il figliastro Christopher sono attualmente ricercati dalle autorità dello Zambia per essere interrogati in merito all’omicidio di un presunto bracconiere avvenuto nel 1995. Ad oggi Delia e gli altri coinvolti hanno categoricamente smentito la cosa, ma l’aver scritto un romanzo con dinamiche di questo tipo ha contribuito al riaccendersi del caso.

Il trailer di La ragazza della palude e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La ragazza della palude grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinit+, Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.

Deadpool & Wolverine: svelata la durata finale del film

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Deadpool & Wolverine: svelata la durata finale del film

La durata finale di Deadpool & Wolverine è stata rivelata, e dopo tutto il trequel dei Marvel Studios non sarà il film più lungo della serie. Mentre il debutto nel MCU di Mercenario Chiacchierone durerà 2 ore, 7 minuti e 45 secondi con i titoli di coda (probabilmente inclusa la presunta scena post-crediti), durerà solo 1 ora e 59 minuti senza, e questo lo rende appena più breve di Deadpool 2.

La quantità di cameo che ci aspettiamo di vedere (alcuni confermati, altri vociferati) insieme ai report secondo cui questo film getterà le basi per il debutto degli X-Men e Avengers 5 e 6 hanno portato ad alcune speculazioni secondo cui D&W sarebbe potuto essere lungo anche 2 ore e mezzo – come capita sempre più spesso, oggi – ma sembra che il regista Shawn Levy dovrà stipare un bel po’ di materiale in poco meno di 120 minuti.

Alcuni spoiler in occasione dei recenti eventi per i fan sono comparsi online, ma nulla di particolarmente rivelatore, e la Marvel sta facendo del suo meglio per assicurarsi che il film rimanga un segreto fino a quando non arriverà nei cinema.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Descendants – L’ascesa di Red: intervista alle protagoniste Kylie Cantrall e Malia Baker

Sarà disponibile dal 12 luglio su Disney+ il film Descendants – L’ascesa di Red, il quarto capitolo del franchise Descendants, nonché spin-off dei tre film precedenti. In questo nuovo lungometraggio, l’ex ragazzina cattiva Uma, ora nuova preside della Auradon Prep, organizza un evento a cui partecipano diversi regnanti, tra cui Red (Kylie Cantrall), la figlia ribelle della Regina di Cuori di Wonderland. Dopo che la Regina di Cuori organizza però un colpo di stato contro Auradon, Red e Chloe (Malia Baker), la figlia di Cenerentola, viaggiano indietro nel tempo per annullare l’evento che ha portato la madre di Red verso la malvagità.

È più difficile essere la figlia di un villain che tutti temono o la figlia di una principessa perfetta come Cenerentola?

Kylie Cantrall: Mi sembra che entrambe le cose comportino una serie di problemi. E posso immaginare che per Chloe si tratti di aspettative a cui deve rispondere. E poi per Red, credo che la gente tratti Red come se fosse già stata trattata come una cattiva per tutta la vita, a causa del pregiudizio “Tua madre è la Regina di Cuori, quindi sono sicuro che anche tu devi essere cattiva, giusto“? Ma credo che questa sia la cosa più difficile per Red nel corso del film, che scopre la differenza tra ciò che la gente le dice che è o quello che dovrebbe essere e ciò che sua madre vuole che sia. Ma poi cerca anche di capire chi vuole essere lei e chi è, al di là del titolo di Principessa del Paese delle Meraviglie e del titolo di figlia della Regina di Cuori. Penso che per lei sia un viaggio alla scoperta di se stessa e che sì, non è tutto bianco o nero. E si rende conto che non deve essere una villain o un eroina, ma può semplicemente essere se stessa.

Malia Baker: È un film sul rapporto madre/figlia e mi sembra che lo sia in un modo che non è così pittoresco, non è solo per un tipo di madre/figlia, è davvero… spazia in tutte le varianti, e penso che Kylie abbia detto magnificamente com’è Red con sua madre. Ma Chloe, con sua madre, ha a che fare con quegli stereotipi di perfezionismo o di bisogno di essere perfetta e di avere tutto sotto controllo, mentre lei impara che può lasciarsi andare un po’. Penso che impariamo molto l’una dall’altra nel corso del film ed è un contrasto molto bello da vedere.

Descendants - L'ascesa di Red Rita Ora
Rita Ora è la Regina di Cuori in Descendants – L’ascesa di Red

Cos’ha significato per voi far parte di questa saga con Descendants – L’ascesa di Red?

Kylie Cantrall: Onestamente è stato un vero e proprio turbine, dall’aver ottenuto il ruolo più di un anno fa a oggi. Ma credo che il più grande momento “da brivido” sia stato quello di poter sfoggiare il titolo di Descendants e indossarlo sulle nostre spalle. Penso che sia un vero onore avere l’opportunità di portare avanti questa eredità. Questo franchise ha significato molto per me, quando ero bambina, quindi… pensare di rendere felici anche solo uno o due bambini che guardano questo film, mi basta e avanza.

Malia Baker: È vero. Nello stesso modo in cui Descendants ci ha toccato quando eravamo più giovani, sento che se saremo in grado di farlo per molte generazioni a venire, allora avremo lasciato il segno, avremo fatto la nostra parte.

Cosa potete raccontarci del vostro casting per questo film?

Kylie Cantrall: A dire il vero, non è stato un processo particolarmente intenso, perché in realtà è stata l’audizione più tranquilla di tutta la mia carriera. Il personaggio mi è piaciuto molto dal momento in cui ho letto il copione. Ho sentito che potevo portare qualcosa di bello, che ero in sintonia con il personaggio e che mi divertiva. Così ho giocato e mi è piaciuto molto il suo essere multidimensionale. C’è così tanta vulnerabilità e profondità, ma è anche spiritosa e ha delle battute divertenti, quindi mi è sembrato così divertente e credo che questo sia emerso di sicuro.

Descendants - L'ascesa di Red Brandy Norwood
Brandy Norwood è Cenerentola e Malia Baker è Chloe in Descendants – L’ascesa di Red

Malia Baker: Il mio è stato diverso. È successo con mesi di anticipo e mi hanno detto: “Vogliamo che ti presenti per Chloe” e io ho amato i Descendants da piccola e non ero una grande cantante, quindi ho pensato: “Ovviamente non lo farò“. Ho rifiutato un paio di volte, ma hanno continuato a chiedermelo. Poi mi hanno detto: “Ora vogliamo che tu faccia una videochiamata con Kylie“, e io amavo Kylie, eravamo amiche sui social media. Poi ho scoperto durante la telefonata che Brandy Norwood avrebbe interpretato la mamma di Chloe e ho pensato: “Oh mio Dio, devo farlo. Devo fare la cantante!“. La telefonata è durata circa un’ora. Mi hanno chiamato la sera dopo e mi hanno detto: “Ci siamo dimenticati di chiederti di cantare, potresti mandarci dei video?” Così ho registrato alcuni brani e gliel’ho mandati, ottenendo il ruolo.

Come si è svolta la ricerca dell’equilibrio tra il far sentire Descendants – L’ascesa di Red come parte del franchise e il renderlo una cosa nuova?

Kylie Cantrall: È la nostra rivisitazione e questa è la mentalità che ho cercato di avere. Naturalmente onoriamo sempre i film del passato e credo che quella specie di essenza degli originali emerga e risplenda in questo film con i numeri di danza e la musica e il mondo di Auradon. Penso che tutto questo sia molto nostalgico, ma anche molto nuovo, molto diverso e… c’era molta libertà nel sapere che potevamo semplicemente giocare e divertirci.

The Umbrella Academy – stagione 4: gli Hargreeves alle prese con la Timeline finale nel trailer

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The Umbrella Academy ritorna per la sua quarta e ultima stagione il mese prossimo e Netflix ha pubblicato un trailer esteso che mette in luce molti nuovi filmati.

Nel finale della terza stagione, i membri sopravvissuti della famiglia Hargreeves e della Sparrow Academy hanno unito le forze e sono riusciti a prevenire il “kugelblitz”. Ci sono state alcune vittime, ma niente di tutto ciò ha avuto davvero importanza alla fine perché tutto si è ripristinato, con i nostri eroi ora apparentemente impotenti che si sono separati nel tentativo di vivere una vita “normale” in quella che viene definita la linea temporale finale.

The Umbrella Academy - stagione 4Secondo questo teaser, almeno alcuni personaggi riusciranno a riacquistare le proprie abilità, poiché emerge una nuova misteriosa minaccia e la squadra deve cercare di prevenire l’ennesima apocalisse e combattere o unire le forze con (non è chiaro) alcuni volti nuovi.

Nick Offerman, Megan Mullally – che sono sposati nella vita reale e sono apparsi insieme in Parks and Recreation – e David Cross (Arrested Development) sono pronti a unirsi alla mischia.

Offerman e Mullally interpreteranno i Drs. Gene e Jean Thibedeau, “una coppia sposata di professori di community college del New Mexico che indossano calzature comode e soffrono del caso più estremo di deja vu che questa sequenza temporale abbia mai visto”. Cross, nel frattempo, interpreterà Sy Grossman, “un onesto e timido imprenditore e padre di famiglia che non si fermerà davanti a nulla pur di riconnettersi con la figlia e riaverla”.

The Umbrella Academy – stagione finale, il trailer

In un’intervista con Tudum, lo showrunner di The Umbrella Academy Steve Blackman ha anticipato alcuni eventi della quarta stagione e ha affrontato la scena post-credits della terza stagione che fa da sfondo alla nuova stagione. Ha dichiarato che nulla nella serie – compreso “Sparrow” Ben (Justin H. Min) nella metropolitana – è fatto per caso:

Siamo chiari: quello è Sparrow Ben. La domanda che dovreste porvi è: che cazzo ci fa su un treno della metropolitana coreana a leggere un libro sulla ceramica? Strano, vero? Certo che lo è! Questa è “The Umbrella Academy”. Come ogni buon fan di “Umbrella” sa, nessun momento della serie esiste in modo isolato. Tutto ciò che vediamo ha un significato. E questo momento non fa eccezione. Ben ha un motivo per essere lì…“.

Nel cast di The Umbrella Academy figurano anche Elliot Page (Close To You) nel ruolo di Vanya, Tom Hopper (Love in the Villa) nel ruolo di Luther, Robert Sheehan (The Last Bus) nel ruolo di Klaus e Aidan Gallagher (Nicky, Ricky, Dicky & Dawn) nel ruolo di Five, David Castañeda nel ruolo di Diego e Ritu Arya nel ruolo di Lila. La sinossi ufficiale della stagione recita:

The Umbrella Academy 4I fratelli Hargreeves si sono dispersi dopo che la resa dei conti all’Hotel Oblivion ha portato a un completo reset della loro linea temporale. Privati dei loro poteri, ognuno di loro è stato lasciato a cavarsela da solo e a trovare una nuova normalità, con gradi di successo molto diversi. Tuttavia, le caratteristiche del loro nuovo mondo inquietante si rivelano troppo difficili da ignorare a lungo. Il loro padre Reginald, vivo e vegeto, è uscito dall’ombra ed è entrato nell’occhio pubblico, supervisionando un potente e nefasto impero commerciale. Una misteriosa associazione nota come i Custodi tiene riunioni clandestine nella convinzione che la realtà in cui vivono sia una menzogna e che stia per arrivare una grande resa dei conti. Mentre queste nuove e strane forze cospirano intorno a loro, la Umbrella Academy deve riunirsi un’ultima volta – rischiando di sconvolgere la pace traballante che tutti hanno sopportato così tanto per garantire – per mettere finalmente le cose a posto.

Grey’s Anatomy 21: Ellen Pompeo sarà molto più presente

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Grey’s Anatomy 21: Ellen Pompeo sarà molto più presente

Grey’s Anatomy non riesce a rinunciare a Ellen Pompeo. Dopo aver dato l’addio alla protagonista nel 2023, il lungo medical drama non ha mai abbandonato Meredith Grey e ora Deadline ha rivelato che la ABC sta preparando un ritorno importante della Pompeo nella nuova stagione dello show. I nuovi episodi inizieranno in autunno.

La Pompeo dovrebbe essere presente in almeno sette dei 18 episodi della stagione 21 del medical drama. Il numero è piuttosto elevato per un personaggio che era praticamente scomparso e lascia intendere un arco narrativo che potrebbe essere estremamente eccitante per i nuovi episodi. Inoltre, è stato lasciato intendere che la partecipazione della Pompeo potrebbe estendersi fino a 14 episodi, il che significherebbe essenzialmente che sarebbe come se Meredith Grey non avesse mai lasciato il Grey Sloan Memorial Hospital.

Nelle ultime stagioni, non è stato raro che Meredith sia stata assente per un paio di episodi o abbia avuto solo un paio di scene, soprattutto dopo che il cast è diventato sempre più numeroso. Questo ha spinto gli sceneggiatori delle passate stagioni a creare episodi soprannominati “All-Meredith”, in cui l’attenzione veniva riportata sul personaggio dopo che i fan avevano iniziato a sentirla troppo esclusa. Questa volta, se la partecipazione della Pompeo si estenderà effettivamente a più di 10 episodi, è probabile che ci si senta come ai vecchi tempi prima del suo grande addio.

Meredith non è mai andata via da “Grey’s Anatomy”.

Anche se la Pompeo ha annunciato formalmente la sua uscita di scena e la serie ha persino realizzato un episodio d’addio, ha continuato a ricevere un ruolo di primo piano negli episodi successivi e ha continuato a fare la voce fuori campo che i fan hanno imparato a conoscere e amare fin dal primo episodio.

All’inizio di quest’anno, la showrunner di Grey’s Anatomy Meg Marin ha parlato dell’entità della partecipazione della Pompeo nelle ultime stagioni e ha rivelato che “è sempre una parte enorme dello show”. La Marinis ha anche affermato che sarebbe stata in grado di tornare ogni volta che lo avesse voluto, e sembra che questo sia accaduto prima del previsto.

Non possiamo inoltre ignorare il fatto che la stagione 21 sarà un po’ diversa per i fan, e forse il ritorno di Meredith potrebbe essere un modo per la ABC di tenere a bada il fandom della serie. La serie sta riducendo la partecipazione di alcuni dei membri più anziani del cast, oltre a cambiare la fascia oraria di messa in onda. Secondo il presidente del Disney TV Group Craig Erwich, tuttavia, questo non è un segnale che Grey’s Anatomy sia vicino alla fine della sua corsa.

La ABC trasmetterà la stagione 21 di Grey’s Anatomy in autunno.

Cobra Kai: la pazienza è la chiave del poster del finale di stagione di Cobra Kai

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La maggior parte delle conoscenze di Daniel LaRusso sono state apprese dal suo sensei, il signor Miyagi (Pat Morita). Attraverso una serie di compiti banali, Daniel ha imparato a padroneggiare le sue abilità di karate, che si sono rivelate preziose in tutti questi anni. La sesta e ultima stagione di Cobra Kai renderà omaggio al signor Miyagi in diversi modi, tra cui il nuovo Miyagi-Do.

Tuttavia, l’onore più grande è quello di insegnare a un giovane gruppo di artisti marziali le abilità che il signor Miyagi ha lavorato duramente per impattare. Una delle scene più famose di Karate Kid è quella in cui Daniel si imbatte nel signor Miyagi, che sta cercando di catturare una mosca con le bacchette. Il signor Miyagi ci sta provando pazientemente da un po’, ma quando Daniel lo raggiunge, la fortuna dei principianti gli sorride e riesce a prendere la mosca. Il signor Miyagi deve trovare un altro modo per insegnare a Daniel la pazienza. Un nuovo poster per la sesta stagione richiama questo momento iconico.

La locandina è semplice, ma ha un grande significato e una storia alle spalle. Mostra una mosca intrappolata tra le due estremità di una bacchetta, un’impresa che non è riuscita nemmeno a Daniel nel suo fortunato tentativo. La mosca è perfettamente incastrata tra le due bacchette senza essere schiacciata, a testimonianza della cura e dell’attenzione con cui l’acchiappatore l’ha catturata. Un testo sul poster sottolinea il messaggio: “La pazienza sarà messa alla prova“.

Le arti marziali e la vittoria nei tornei si basano sul tempismo. Ciò richiede molta pazienza per evitare di colpire in un momento inopportuno e di perdere la vittoria. Con l’avvicinarsi del Sekai Taikai, il Miyagi-Do deve esercitarsi a superare la prova dell’impazienza se vuole vincere.

Chi è Daniel senza gli insegnamenti di Miyagi?

Ralph Macchio interpreta Daniel LaRusso fin dal primo film del 1984. In Cobra Kai, il suo mentore, il signor Miyagi, non è più presente per trasmettere la sua saggezza, ma Daniel ha portato con sé questi insegnamenti. Collider ha parlato con Macchio di quanto sarà influente il signor Miyagi nella stagione finale. Macchio ha parlato di un grande arco narrativo per il personaggio, quando Daniel scoprirà nuove informazioni che lo disorienteranno. Ha parlato di questo, dicendo,

“Mi è piaciuto molto trovare il modo di Daniel di incanalare i Miyagi-ismi e i riferimenti. Ma ci sono momenti in cui si immerge così tanto in quell’eredità che è difficile distinguere, come dici tu, le proprie convinzioni, e penso che questa stagione apra un vaso di Pandora in cui si trova a riconsiderare cose sul suo mentore su cui non riesce mai a trovare la verità e deve fare i conti con tutto questo personalmente. Si tratta di un grande arco narrativo in questa stagione, che si avvia verso la seconda parte e che sicuramente si risolverà nella terza parte. Sono entusiasta che i fan lo vedano”.

La sesta stagione di Cobra Kai, composta da tre parti, uscirà il 18 luglio, il 28 novembre e la parte finale nel 2025. Recuperate su Netflix prima che la stagione finale prenda il via.

Scissione – stagione 2: nuovo inquietante teaser in attesa del trailer

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Apple TV+ pubblica un nuovo inquietante teaser per la seconda stagione di Scissione (Severance). Non è stato mostrato molto in questo video promozionale, ma chi ha occhi attenti potrebbe trovare un messaggio segreto che è stato messo in atto per i fan. Sono passati due anni dalla messa in onda della prima stagione di Severance e le immagini del secondo episodio della serie sono state mostrate durante la recente presentazione della Apple WWDC 2024.

Secondo il teaser condiviso su X (ex Twitter), l’unica cosa contenuta nel video è il tema della serie che suona in sottofondo e un video in penombra di quello che potrebbe essere un ascensore delle Lumon Industries. Sebbene non siano stati mostrati molti dettagli in questo teaser, c’è una teoria secondo cui la luce rossa lampeggiante potrebbe essere un messaggio segreto con la scritta “DOMANI”.

Le riprese della seconda stagione di Scissione (Severancesono iniziate a gennaio 2024 e si sono concluse ad aprile. Finora, durante la presentazione di Apple TV+ a giugno, sono stati rilasciati scorci e spezzoni del prossimo episodio dello show. Al momento non è ancora stato confermato il rilascio del trailer ufficiale della seconda stagione.

Cosa sappiamo della seconda stagione di “Severance”?

La stagione 1 di Severance è stata nominata per numerosi premi sin dalla sua prima uscita nel febbraio 2022. Lo show ha ricevuto 6 nomination ai Primetime Emmy Awards 2022, ha ottenuto 3 nomination agli Independent Spirit Awards 2023 e ha vinto le categorie “Serie drammatica” e “Nuova serie” ai Writers Guild of America Awards 2023.

L’ultimo episodio di Severance è stato trasmesso l’8 aprile 2024. Prima della messa in onda dell’ultimo episodio, Apple TV+ ha annunciato che lo show era stato autorizzato per una seconda stagione. Finora è stato confermato che Adam Scott tornerà per riprendere il suo ruolo principale di Mark Scout. Torneranno anche Patricia Arquette nel ruolo di Harmony Cobel, John Turturro nel ruolo di Irving Bailiff e Christopher Walken nel ruolo di Burt Goodman, solo per citarne alcuni.

Inoltre, sono stati annunciati nuovi membri del cast che si uniranno alla seconda stagione. Si tratta di Bob Balaban (Asteroid City), Robby Benson (La bella e la bestia), Stefano Carannante (Blue Bloods), Gwendoline Christie (Wednesday), John Noble (Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re), Ólafur Darri Ólafsson (Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga), Alia Shawkat (Arrested Development) e Merritt Wever (The Walking Dead).

La seconda stagione Scissione (Severance) non ha ancora annunciato una data di uscita. Fino ad allora, è possibile vedere in streaming tutti gli episodi della prima stagione su Apple TV+. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti. Potete vedere il teaser qui sopra.

Vikings: Valhalla – stagione 2: il recap in vista della Stagione 3

Vikings: Valhalla di Jeb Stuart è un racconto epico degli eventi che circondano la brutale lotta per i cuori e le menti del popolo norreno alla fine dell’XI secolo. È prevista una terza stagione e dobbiamo ripercorrere quanto accaduto alla fine della seconda stagione per prepararci alla terza, che debutterà l’11 luglio. Lo show ruota attorno a tre personaggi: Leif Eriksson (Sam Corlett), sua sorella Freydis Eriksdottir (Frida Gustavsson) e Harald Sigurdsson (Leo Suter).

Le prime due stagioni hanno visto un’enorme quantità di spargimenti di sangue e di amori perduti, e la terza stagione non mancherà di riproporre le stesse cose. Anche se Freydis è stata separata da Leif e Harald, è probabile che gli archi caratteriali dei tre protagonisti si intreccino mentre la lotta tra i vichinghi pagani degli Antichi Dei e il movimento cristiano continua a creare uno scisma all’interno dei numerosi clan della nazione vichinga. Vediamo dove ci siamo lasciati alla fine della Stagione 2 e come si evolve la situazione nella Stagione 3.

Cosa è successo a Freydis in “Vikings: Valhalla” Stagione 2?

Dopo essere fuggita da Kattegat e dallo spietato re Sweyn Forkbeard (Soren Pilmark), Freydis si separa da Harald. Viene portata nella roccaforte vichinga di Jomsborg da Lord Herekr (Bradley James), che condivide la sua visione di un futuro tradizionale del popolo norreno basato sull’ideologia pagana degli Antichi Dei. Al suo arrivo, c’è subito tensione per il modo in cui Herekr separa gli abitanti della città in un sistema di classi. Anche se Herekr cerca di placare Freydis facendola diventare un’alta sacerdotessa, lei lo contesta per il trattamento che riserva agli abitanti di Jomsborg.

Dopo che Freydis ha dato alla luce il figlio suo e di Harald, i due vengono alle mani per il modo in cui la religione degli Antichi Dei viene interpretata e applicata alla gente di Jomsborg. Il disaccordo continua ad acuirsi e si conclude con la morte di Harekr, rendendo Freydis il sovrano della città. La battaglia più importante per Jomsborg arriva quando Jarl Olaf Haraldsson (Johannes Haukur Johannesson) porta il suo esercito sulle coste di Jomsberg e sfida Freydis e il suo ordine degli Antichi.

Questa è la sequenza più cruciale alla fine della Stagione 2. Olaf sfida il governo di Freydis e lei è più che pronta ad affrontarlo. Dopo aver sferrato un attacco a sorpresa che lascia la ciurma di Olaf morta, Freydis dimostra di essere la più grande e cattiva vichinga abbattendo Olaf con una lancia nel petto dopo un combattimento corpo a corpo. In vista della terza stagione, Freydis è il personaggio più potente e influente dello show.

Leif e Harald compiono un viaggio insidioso a Costantinopoli

Vikings: Valhalla stagione 3 episodio 7 goran visnjic, frida gustavsson
Cr. Bernard Walsh/Netflix © 2023

Quando Harald si rende conto di aver bisogno di un’enorme quantità di denaro e di un esercito per diventare il leader che immagina, lui e Leif si imbarcano in una pericolosa missione per assicurarsi entrambi e sfidare Re Canuto (Bradley Freegard). Dopo un pericoloso viaggio attraverso una brutale e spietata strada ghiacciata, arrivano nella capitale Costantinopoli. Lungo la strada, Leif incontra e si innamora di una studiosa di nome Mariam (Hayat Kamille). Lei gli insegna a leggere e a scrivere, ma è affetta da una malattia terminale e muore alla fine del loro viaggio.

Per la seconda volta in due stagioni, Leif si ritrova con il cuore spezzato e ognuno dei suoi amori muore tra le sue braccia. Nel frattempo, anche Harald si innamora di quella che crede essere la figlia dell’uomo che gli ha venduto la barca. In realtà, Elena (Sofya Lebvedva) è la donna promessa all’imperatore Romanos III (Nikolai Kinski). È un duro colpo per il sicuro Harald, ma Elena lo rassicura sul fatto che prova ancora qualcosa per lui e che ora ha l’esercito necessario per sfidare Canuto. Un’altra possibilità da non scartare è che Harald rimanga a Costantinopoli per corteggiare Elena. È stato un imprevedibile jolly durante le prime due stagioni dello show. Il diavolo irascibile sembra aver già dimenticato il figlio avuto con Freydis.

Cosa sta succedendo a Londra con la regina Emma?

Vikings: Valhalla stagione 3
Cr. Bernard Walsh/Netflix © 2023

Nel castello di Londra, governato dalla regina Emma (Laura Berlin), si sono verificati una serie di giochi di testa e di politica simili a quelli di Game of Thrones. La sua tumultuosa relazione con il viscido conte Godwin (David Oakes) ha visto alti e bassi. Ma dopo un attentato alla sua vita, Emma è più che mai sospettosa di Godwin.

Ha dimostrato di essere il personaggio più saggio e lucido della serie e ora che ha avuto la conferma che la malizia è alle porte di casa sua, sarà interessante vedere come la affronterà. Re Canuto ha appoggiato Godwin consegnandogli in sposa la nipote Gytha (Henessi Schmidt) e unendo le famiglie norrene e inglesi. Jeb Stuart ha lasciato una terza stagione ricca di possibilità deliziose, e sarà affascinante vedere dove andrà Vikings: Valhalla nella terza stagione.

Trying – stagione 4, la spiegazione del finale: Che cosa significa il viaggio di Scott?

Sin dalla sua prima puntata, Trying ha raccontato la storia sincera di una coppia in missione per far crescere la propria famiglia, ma non nel modo tradizionale, mentre affronta il complesso processo di adozione. Grazie a un umorismo costante, a personaggi stravaganti e a un’atmosfera di benessere, lo show è diventato rapidamente uno dei migliori di Apple TV+ e ha mantenuto questo titolo. Con una nicchia unica di televisione sana, la serie eccelle nel bilanciare umorismo e cuore, un talento che è ancora vivo e vegeto nell’ultima stagione.

La quarta stagione continua a seguire le vite di Nikki (Esther Smith), Jason (Rafe Spall), Princess (Scarlett Rayner), Tyler (Cooper Turner) e il resto della loro famiglia, con una stagione ricca di eventi. Ma il finale, intitolato “Scott of the Atlantic”, lascia più di un cliffhanger. Avviando Jason verso un nuovo percorso professionale, l’ultima stagione promette altre commedie emotive, ma ciò che rimane ambiguo è l’importante colpo di scena del ritorno della madre biologica di Princess e Tyler.

L’arrivo di Kat (Charlotte Riley) costringerà Nikki e Jason a confrontarsi con una delle loro più grandi paure come genitori. Anche il resto della famiglia subisce dei cambiamenti, con il padre di Jason, Vic (Phil Davis), che decide se continuare a frequentare qualcuno, e il drammatico e ambiguo cliffhanger di Karen (Siân Brooke) e Scott (Darren Boyd). Anche se lo show non è ancora stato ufficialmente rinnovato, c’è ancora molto da raccontare sulla storia della famiglia.

Trying spinge Jason a cambiare carriera

trying stagione 4

Nel corso della stagione, Jason ha lavorato con suo figlio e con altri bambini adottati diventando un allenatore. Ha dedicato molto tempo a unificare il gruppo, poiché ogni bambino ha problemi unici che rendono più difficili gli sport di squadra. Dopo una stagione di lavoro con loro, Jason li ha relativamente sotto controllo, ma nel finale Nikki lo aiuta a capire che il suo sforzo ha fatto perdere loro il vantaggio.

Stanno perdendo la partita perché lui li ha spinti a giocare senza la loro rabbia. Facendo un discorso di incoraggiamento, Jason raduna la sua squadra, che riesce a pareggiare la partita nel secondo tempo. Questo episodio ha dato a Jason la possibilità di avere un impatto sulla vita di questi ragazzi, compreso, ma non solo, suo figlio Tyler. Dimostra inoltre di avere un talento nel lavorare con loro.

Dopo aver osservato i suoi progressi, Nikki e l’assistente sociale di Jason, Noah (Karl Collins), suggeriscono a Jason di intraprendere la carriera di assistente sociale. Sebbene siano necessari due anni di corsi per ottenere la qualifica, Jason è interessato. Dopo aver accettato un lavoro come tassista nella terza stagione per alleviare i problemi economici della famiglia, a Jason spetta un lavoro che lo appassiona. Ne parla con Nikki, ammettendo di volerci provare, e Nikki lo sostiene. Anche se la decisione viene presa verso la fine dell’episodio, segna un cambiamento importante. Diventare un assistente sociale sarebbe un momento di svolta per Jason, che ha lottato contro il processo di adozione e ora intende aiutare gli altri.

Il ritorno di Kat lascia un drammatico cliffhanger per “Trying”.

trying stagione 4

Dopo un salto temporale di sei anni che ha saltato il periodo immediatamente successivo all’adozione ufficiale, la quarta stagione affronta un aspetto diverso della vita adottiva: le complessità legate al passato del bambino. Ormai adolescente, Princess lotta per venire a patti con la sua storia con la madre biologica, sentendosi abbandonata. Nel corso della quarta stagione, Princess cerca Kat, rintracciando i suoi indirizzi conosciuti, ma tutto ciò che ottiene è un percorso. Nikki e Princess hanno affrontato difficoltà nel loro rapporto, soprattutto quando Princess è diventata un’adolescente, quindi non dice a Nikki cosa sta facendo. Princess si confida invece con la zia Karen, che la aiuta con una certa riluttanza. Ilcoinvolgimento di Karen crea una frattura tra Karen e Nikki, che si sente tradita dalla bugia, ma le due si riconciliano nel finale.

Prima del finale, le tracce di Princess la portano in Spagna, ma Nikki e Jason le impediscono di andarci e Nikki invece viaggia. A differenza di Princess, Nikki trova Kat nel penultimo episodio, ma non lo dice alla figlia. Kat non risponde alle domande e lascia Nikki non appena viene a conoscenza del loro legame, così Nikki sostiene che le tracce si sono perse per risparmiare Princess. Tuttavia, nel finale, Princess scopre la verità grazie a una foto sul telefono di Nikki, ma prima che possa affrontare Nikki, arriva Kat. La trama viene lasciata lì, preparando un incontro tra Kat e Princess, che ha già delle domande da fare alla sua madre biologica. Ma la comparsa di Kat costringerà Nikki ad affrontare la sua più grande paura da genitore.

Cosa succederà al resto della famiglia nel finale della quarta stagione di “Trying”?

trying stagione 4

Dopo essersi rimesso in gioco per la prima volta dopo la morte della moglie, Vic ha dovuto affrontare una scelta difficile quando la donna che ha incontrato ha voluto una relazione. Non essendo pronto per questo, Vic si rende conto che in realtà vuole solo sistemare le cose, quindi pensa di iniziare a lavorare come tuttofare piuttosto che uscire con qualcuno. Ma questo non è nulla in confronto alla storia di Karen e Scott.

Nella quarta stagione, Scott ha deciso di attraversare l’Atlantico a remi. Sebbene abbia esitato nella sua decisione, il finale inizia con il suo lancio, dal quale Karen lo dissuade prontamente. Non ha mai creduto che sarebbe andato fino in fondo, ma quando la cosa diventa reale, si preoccupa per la sua sicurezza. Sebbene Karen non si esprima razionalmente, solleva timori validi. Alla fine, ammettendo di sottovalutare il marito, Karen convince Scott a ritirarsi dalla spedizione.

Ma la trama non finisce qui. Scott nota il disegno della figlia per celebrare la spedizione sul pavimento dell’auto e si china per prenderlo mentre l’auto sbanda. Mentre Karen è con Nikki e Jason a festeggiare dopo la partita di calcio di Tyler, Scott non si vede da nessuna parte. Al contrario, Freddy (Oliver Chris), che ha allenato Scott nel canottaggio, arriva alla festa, annunciando che deve parlare di Scott con Karen. La serie passa alla sua auto, con oggetti lanciati in giro, prima di mostrare Scott che voga verso il mare. Questa scena è stata interpretata in diversi modi: alcuni sostengono che Scott sia morto e che la voga rappresenti l’aldilà.

Altri suggeriscono che sia stato ferito e che la remata sia stata un sogno, mentre altri ancora sostengono che Scott sia vivo e vegeto, ma che abbia cambiato idea e abbia intrapreso il pericoloso viaggio. Di certo, la sua scelta di non arrendersi si adatta meglio al tono della serie, ma Trying non è contrario a un colpo di scena emotivo. Il suo finale ambiguo potrà essere chiarito solo nella quinta stagione, lasciando il pubblico a chiedere di più.

Doctor Who (2024) – stagione 1, spiegazione del finale: Chi è la mamma di Ruby Sunday?

Dopo il selvaggio cliffhanger della scorsa settimana, il finale di stagione di Doctor Who, “Empire of Death”, risolve finalmente il mistero centrale che ha tenuto in ombra il Dottore (Ncuti Gatwa) e Ruby Sunday (Millie Gibson) per tutta la stagione: chi è la madre di Ruby e perché è così importante? Le risposte alle altre domande che hanno proliferato nella prima stagione: da dove viene Sutekh (Gabriel Woolf)?

Perché ci sono così tante Triadi di Susan (Susan Twist)? Come fa la signora Flood (Anita Dobson) a riconoscere un TARDIS? – sono più complicati di quanto si possa immaginare, e uno rimane stranamente senza risposta in vista della seconda stagione. E c’è forse la domanda più importante di tutte: come fanno un Signore del Tempo e una ragazza umana a sconfiggere un nemico indomabile come il dio della morte?

Da dove viene il Sutekh di Doctor Who?

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“Empire of Death” riprende proprio da dove si era interrotto “The Legend of Ruby Sunday“, con Sutekh il Distruttore, un antico essere alieno, che scatena il suo “dono di morte” sulla Terra: una gigantesca onda di sabbia che uccide tutto ciò che tocca. Il Dottore e Melanie Bush (Bonnie Langford) superano l’assalto iniziale della carneficina, ma quando tornano al quartier generale della UNIT è troppo tardi. Tutti i membri della sala di controllo, tra cui Kate Lethbridge-Stewart (Jemma Redgrave) e Rose, la figlia di Donna Noble (Yasmin Finney), sono evaporati nella polvere come la conclusione di Avengers: Infinity War.

Nella disperata speranza di ricostruire l’identità di sua madre, Ruby programma la Finestra del Tempo fino alla notte della sua nascita. Il Dottore e Mel si riuniscono a Ruby e Sutekh, da vero guastafeste qual è, si unisce alla loro riunione. L’ultima volta che il Dottore e Sutekh si sono scontrati, il Dottore lo ha bandito in un vortice temporale. In realtà, Sutekh si è fissato al TARDIS.

Il dio della morte si è nascosto nella scatola blu per tutto questo tempo, raccogliendo abbastanza potere per ascendere alla divinità e piazzando i suoi agenti dormienti ovunque il Dottore abbia visitato. Questi agenti (gli “angeli della morte” di Sutekh) sono esseri con personalità e vita, finché Sutekh non li possiede psichicamente. Dando a ognuno lo stesso volto, il Dottore non poteva che esserne incuriosito. Il fatto di chiamare Susan Triade con il nome del nonno del Dottore ha reso la trappola perfetta.

Come se non bastasse, Sutekh ha dirottato e corrotto il TARDIS, lasciando il Dottore, Ruby e Melanie bloccati. Fortunatamente, poiché i ricordi di Ruby alimentano la Finestra del Tempo, Ruby manifesta un “TARDIS della Memoria”, un TARDIS molto più piccolo e meno potente alimentato da vari ricordi. Il trio sfugge all’onda di morte di Sutekh, ma assiste all’eradicazione di ogni forma di vita nel tempo e nello spazio. Il Dottore, sconfortato, si incolpa della distruzione dell’universo.

Come fanno il Dottore e Ruby Sunday a trovare la madre di Ruby?

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A furia di arrampicarsi sugli specchi, il Dottore si rende conto che lo schermo della Finestra del Tempo visualizza alcuni ricordi ogni volta che Ruby pensa a sua madre. Ruby non ne riconosce uno, la trasmissione in diretta dell’intervista a un politico, perché proviene dal futuro alternativo in cui ha vissuto e che ha dimenticato nell’episodio “73 Yards”. Nel 2046, il Primo Ministro Roger ap Gwilliam (Aneurin Barnard) ha istituito uno screening obbligatorio del DNA. Se la madre di Ruby fosse ancora viva, il suo DNA sarebbe stato registrato. Portano il TARDIS della memoria in un futuro “morto”, scansionano il sangue di Ruby nel sistema e trovano una corrispondenza.

Purtroppo, nessuno può sfuggire alla portata del dio della morte. Sutekh possiede Mel attraverso le cellule morte del suo corpo, anche se l’ex compagna del Dottore resiste valorosamente. Sutekh convoca il Dottore e Ruby nel 2024 – dove, ironia della sorte, Sutekh è perplesso quanto noi sul mistero della madre di Ruby. È l’unica persona nell’universo che non riesce a identificare, e questo non va bene.

Ruby accetta di dare a Sutekh il nome della madre, fermandosi a pochi centimetri dal suo gigantesco naso da sciacallo. Proprio mentre sta per rivelare il colpo di scena della stagione di Doctor Who, lancia una corda dal TARDIS della memoria intorno al collo di Sutekh. Il Dottore afferra la corda con il guanto intelligente di “The Church on Ruby Road” e la aggancia alla console del vero TARDIS. Insieme, i due trascinano Sutekh per un altro viaggio nel tempo e nello spazio.

Chi è la madre di Ruby Sunday in “Doctor Who”?

Ripercorrere l’onda della morte di Sutekh ne contrasta gli effetti. Tutti tornano in vita, anche se un po’ impolverati. Il Dottore non trae gioia dall’occasione; dice cupamente a Sutekh che, poiché Sutekh si è attaccato al TARDIS, ha essenzialmente trasformato il Dottore nel dio della morte. Metafora o no, dopo il pronunciamento del Dottore pieno di sensi di colpa, Sutekh svanisce in cenere nel vortice del tempo: un finale pieno di karma per il cattivo di Doctor Who che ha giocato a lungo con la truffa meglio di chiunque altro. Dopo tutto questo tempo, la risposta sulla madre di Ruby è semplice: si chiama Louise Allison Miller (Faye McKeever).

Nel 2004 Louise aveva 15 anni, era sola, terrorizzata e incinta. Ha affidato la figlia neonata a Ruby Road perché sapeva che una chiesa era più sicura per la sua bambina che vivere con il terribile padre di Louise. Poiché Ruby e il Dottore l’hanno “investita di significato”, si è evoluta in un concetto abbastanza potente da terrorizzare un dio. “La persona più importante dell’universo era la più ordinaria”, dichiara il Dottore. E perché ha indicato il Dottore? Louise stava indicando il cartello stradale di Ruby Road dietro di lui. Ha dato un nome a sua figlia prima di partire.

Dopo un attimo di esitazione, Ruby si presenta a Louise in una caffetteria. Le donne condividono un momento di tenerezza, stringendosi l’un l’altra mentre piangono. Più tardi, mentre Louise si integra bene con Carla (Michelle Greenidge) e Cherry (Angela Wynter) Sunday, è il Dottore che, ancora una volta, rimane in disparte dal punto di vista emotivo. A differenza del suo predecessore, il Quattordicesimo Dottore (David Tennant), Quindici non riesce ancora a crearsi una famiglia e a rimanere in un posto. Entrambi gli amici capiscono che questo è l’inizio del viaggio di Ruby con la sua famiglia e la fine delle loro avventure insieme, almeno per ora. Ruby ha guarito il cuore del Dottore e lui giura di onorare questo legame.

Chi è la signora Flood e come è collegata a “Doctor Who” Stagione 2?

Il Dottore parte per galassie sconosciute e si chiude il sipario sulla leggenda della meravigliosa Ruby Sunday e della sua ordinaria, ma straordinaria, madre naturale. Ncuti Gatwa tornerà a dicembre per l’annuale speciale natalizio di Doctor Who (scritto dall’ex showrunner Steven Moffat), affiancata questa volta da nientemeno che la stessa Lady Whistledown di Bridgerton, Nicola Coughlan. Tutto lascia pensare che Millie Gibson tornerà per la seconda stagione, oltre alla guest star di “Boom” Varada Sethu che si unirà al TARDIS a tempo pieno.

Ma una domanda persiste: che ne sarà della signora Flood? A questo proposito, Russell T Davies non fornisce alcuna risposta, ma solo accenni allettanti. Prima che lei e Carla si dissolvano nell’onda della morte di Sutekh, la signora Flood fa riferimento al suo “vero nome” e ai “piani” che non è riuscita a realizzare, per non parlare dell’inquietante affermazione: “Dì al tuo Creatore che verrò a distruggere i suoi cancelli d’oro”.

Torna a raccontare il lieto fine di Ruby prima di apparire sul tetto dell’edificio con in mano una valigia e un ombrello e avvolta in una sontuosa pelliccia bianca. Rompe la quarta parete e parla direttamente alla telecamera per la seconda volta in questa stagione, mettendo allegramente in guardia sul “terribile” finale del Dottore e augurandoci la buonanotte come la favola della buonanotte del mondo. Qualunque cosa Davies abbia in serbo per la seconda stagione, alcuni misteri è meglio lasciarli irrisolti – fino alla prossima volta.

Time Bandits: trailer della comedy di Jemaine Clement, Iain Morris e Taika Waititi

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Apple TV+ ha svelato oggi il trailer della nuova comedy in live-action Time Bandits, primo adattamento televisivo dell’omonimo film cult. Creata per la televisione da Jemaine Clement (“Flight of the Conchords”), Iain Morris (“The Inbetweeners”) e Taika Waititi (“Reservation Dogs”) e prodotta per Apple TV+ da Paramount Television Studios, Anonymous Content’s AC Studios e MRC.

Time Bandits è un viaggio imprevedibile attraverso il tempo e lo spazio che vede protagonisti un gruppo sgangherato di ladri e la loro nuova recluta: un appassionato di storia di 11 anni di nome Kevin. Insieme, intraprendono un’emozionante ricerca per salvare i genitori del ragazzo e il mondo intero. La serie, composta da 10 episodi farà il suo debutto il 24 luglio con i primi due episodi, seguiti da due nuove puntate ogni mercoledì fino al 21 agosto.

Time Bandits: la trama della serie tv

Guidato da Lisa Kudrow, l’eccentrico gruppo di banditi si imbarca in avventure epiche lottando contro le forze del male che minacciano le loro conquiste e la vita, così come loro la conoscono. Viaggiando attraverso il tempo e lo spazio, si imbattono in mondi affascinanti di un passato lontano, alla ricerca di tesori, potendo sempre contare su Kevin per far luce su ogni pagina di storia che attraversano. I Banditi del Tempo assistono alla creazione di Stonehenge, vedono il cavallo di Troia in azione, sfuggono ai dinosauri nell’era preistorica, provocano il caos durante il Medioevo, sperimentano l’era glaciale, le antiche civiltà e tanto altro ancora lungo il percorso.

Accanto a Lisa Kudrow, completano il cast Kal-El Tuck (“Unseeing Evil”), Tadhg Murphy (“Conversations With Friends”), Roger Jean Nsengiyumva (“You Don’t Know Me”), Rune Temte (“Eddie the Eagle – Il coraggio della follia”), Charlyne Yi (“Molto incinta”), Rachel House (“Heartbreak High”), Kiera Thompson (“Martyrs Lane”), James Dryden (“Ready Player One”), Felicity Ward (“The Office” Australia), Francesca Mills (“Harlots”) e Imaan Hadchiti (“Thor: Love and Thunder”). Anche Waititi e Clement figurano in alcune apparizioni speciali.

Time Bandits è prodotta esecutivamente da Morris e Waititi, che hanno scritto e diretto anche alcuni episodi. Anche Garrett Basch e Tim Coddington sono produttori esecutiv,i insieme a Jane Stanton per conto di Handmade Films, con Clement e Morris in qualità di co-showrunner.

Landman: in arrivo la nuova serie di Taylor Sheridan

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Landman: in arrivo la nuova serie di Taylor Sheridan

Paramount+ ha annunciato oggi che la nuova attesissima serie drammatica originale Landman, interpretata dal premio Oscar Billy Bob Thornton, arriverà a novembre in esclusiva su Paramount+. Creata dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan, Landman è prodotta da MTV Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions di Sheridan in esclusiva per Paramount+.

Landman: la trama della serie tv

Ambientata nelle proverbiali “boom town” del Texas occidentale, Landman racconta la ricerca di fortuna nel mondo delle piattaforme petrolifere. Basata sul famoso podcast in 11 puntate “Boomtown” di Imperative Entertainment e Texas Monthly, la serie è una storia di manovali e miliardari selvaggi che alimentano un fenomeno così grande da modificare clima, economia e geopolitica.

Landman: il cast

Oltre a Thornton, la serie in dieci episodi è interpretata da Ali Larter (The Last Victim), Michelle Randolph (1923), Jacob Lofland (Joker 2), Kayla Wallace (When Calls the Heart), James Jordan (Yellowstone), Mark Collie (Nashville), Paulina Chávez (The Expanding Universe of Ashley Garcia) e Demi Moore (Feud: Capote Vs. The Swans). Jon Hamm (Mad Men) avrà un ruolo ricorrente come guest star, oltre alle guest star Andy Garcia (Expendables franchise) e Michael Peña (End of Watch).

Landman è prodotto da Taylor Sheridan, David C. Glasser, David Hutkin, Ron Burkle, Bob Yari, Christian Wallace, Geyer Kosinski, Michael Friedman e Stephen Kay. Dan Friedkin e Jason Hoch, per Imperative Entertainment, e J.K. Nickell e Megan Creydt, per Texas Monthly, sono anche produttori esecutivi. Peter Feldman è produttore esecutivo.LANDMAN è distribuita da Paramount Global Content Distribution.

La serie è l’ultima aggiunta alla ricca slate di contenuti di Sheridan su Paramount+, che comprende anche 1923, 1883, LIONESS, MAYOR OF KINGSTOWN, TULSA KING e LAWMEN: BASS REEVES.

MaXXXine, spiegazione del finale: Mia Goth diventa una star dell’horror?

Che MaXXXine finisca o meno per essere il finale della serie horror iniziata dallo scrittore e regista Ti West con X, segna comunque una sorta di fine del viaggio verso la fama in cui si è lanciata la Maxine di Mia Goth. Saltando in avanti di anni nel futuro per portarci nelle zone più squallide della Hollywood degli anni ’80, questo terzo film è purtroppo anche il più debole del gruppo. Mentre i primi due avevano un sacco di riferimenti, questo si appoggia ad essi con forza e ne esce con poco da mostrare.

Questo si avverte soprattutto nel finale, dove viene rivelato un colpo di scena che il film ha praticamente preso a calci in testa per tutta la durata del film. Anche se ci sono molte immagini prese da film classici come Chinatown e Psycho, MaXXXine non è in grado di trasformarle in qualcosa di sostanziale quando arriva al sipario finale. Tutto finisce meno con un botto e più con un piagnisteo.

Per discutere la vacuità di tutto questo, bisogna arrivare fino alla conclusione che arriva dopo quelli che sembrano essere molteplici punti di arrivo, anche dopo aver già conosciuto l’identità dell’oscuro assassino e i suoi piani che sono stati portati alla luce del sole. Tuttavia, questo non è Il Signore degli Anelli, poiché MaXXXine è troppo dispersivo e superficiale per creare una qualsiasi ricompensa duratura.

Se tutto questo è una novità per voi e non avete ancora visto il film, procedete con cautela perché questo pezzo vi rovinerà tutto. Questo è l’ultimo avvertimento, quindi è meglio che mettiate tra i preferiti questa pagina e torniate dopo averlo visto da soli, oppure preparatevi ad avere ogni dettaglio messo a nudo davanti a voi. Pronti a fare il grande passo? Bene, allora andiamo.

Qual è il grande colpo di scena di “MaXXXine”?

MaXXXine Elizabeth Debicki e Mia Goth
Foto di Courtesy of A24 – © A24

La prima cosa da dire è che nel film non c’è nessuna rivelazione davvero efficace che non sia stata anticipata nella scena d’apertura. In particolare, vediamo Maxine parlare fin da piccola con il padre religioso, che si scopre essere stato colui che le ha inculcato il mantra di non accettare nulla che non sia la vita che si merita. Non si sa mai, l’uomo misterioso è lo stesso padre che l’ha rintracciata dopo tutti questi anni e che ha intenzione di uccidere lei e le persone che la circondano nell’ambito della sua serie di omicidi a sfondo biblico.

Questo non è un male in teoria quanto in esecuzione, con il diavolo che si nasconde nei dettagli di come questo si svolge nella scena apparentemente culminante. In pratica, il patetico patriarca lega Maxine e sembra intenzionato a ucciderla davanti alla telecamera, a meno che lei non accetti il suo finto esorcismo. Il tutto viene interrotto dai due poliziotti interpretati da Michelle Monaghan e Bobby Cannavale, che si erano aggirati nel film facendo ben poche indagini reali che non coinvolgessero il tentativo di farsi aiutare da Maxine. Ne segue una sparatoria ed entrambi vengono uccisi, lasciando Maxine ad affrontare il padre da sola sotto il bagliore dell’insegna di Hollywood.

Michelle Monaghan in MaXXXine (2024)
Foto di Courtesy of A24 – © A24

Poi, con un flash forward, assistiamo alla fama e al successo che presumibilmente arriveranno in seguito, prima di tornare indietro per fargli saltare in aria la testa con un fucile da caccia. È la fine, giusto? No, perché procediamo di nuovo in avanti per vedere Maxine e la sua regista Elizabeth (Elizabeth Debicki) di nuovo sul set del film horror all’interno del film a cui avevano intenzione di lavorare insieme.

Le due donne tengono un momento di silenzio per l’ex protagonista del film, una bizzarra ma potenzialmente comica frecciatina a come questo gesto vuoto copra quanto poco sembrasse loro importare delle morti prima che si trattasse di qualcuno di famoso, prima di tornare rapidamente al lavoro. Mentre lei ed Elizabeth parlano, vediamo la protesi della testa mozzata del personaggio di Maxine.

La prima fa notare come abbia sempre voluto essere un’altra persona, prima che la macchina da presa si allontani e si alzi, lasciandosi alle spalle il tetro mondo di Hollywood in cui abbiamo appena trascorso il film. È un momento che sembra voler chiudere con una nota più cupa, ma è troppo forzato all’ultimo minuto per avere molta risonanza.

‘MaXXXine’ non riesce a capire bene quello che vuole dire

MaXXXine film 2024
Un’immagine del nuovo film di Ti West, MaXXXine

Forse c’è un po’ di simbolismo nel modo in cui Maxine è diventata solo un’altra stella morta sullo schermo sotto forma di testa mozzata, ma è difficile dare al film molto credito per questo, considerando quanta poca cura è stata data al viaggio emotivo che ha affrontato. Certo, le è stata fornita una narrazione del trauma in una sola nota, ma non è sembrato che il film abbia mai riflettuto a fondo sull’oscurità di come questa industria possa masticare le persone e poi sputarle fuori, al di là delle grandi linee.

Mentre ci allontaniamo tutti verso le vaste distese dello spazio, si potrebbe affermare che questo è il modo in cui West sta cercando di dire qualcosa sulla reale bellezza delle stelle, giustapponendo il brutto mondo sottostante e la tranquilla vivacità della galassia. Tuttavia, in fase di esecuzione, il film sembra privo di aria e di peso. Se solo avessimo visto Nathan Fielder di The Curse fluttuare in mezzo a tutto questo. Quello sì che sarebbe stato un finale davvero fuori dal mondo.

Matrimonio con sorpresa, la recensione del film di Julien Hervé

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Matrimonio con sorpresa, la recensione del film di Julien Hervé

Matrimonio con sorpresa è la nuova commedia francese di Julien Hervé che prova a giocare con gli stereotipi nazionalisti, tentando di mettere alla berlina xenofobia e classismo con una risata. L’intenzione poteva essere intercettata già nel titolo originale, Cocorico, il verso del “classico” gallo francese, ma per noi italiani l’indizio va perduto in un pigro titolo che ricorda più un cinepanettone che la commedia d’Oltralpe che tante volte è riuscita a parlare al nostro pubblico. Non questa volta, perché Hervé confeziona un film vecchio, che poco ha a che fare con il suo lavoro precedente.

Matrimonio con sorpresa, la trama

François e Alice sono due giovani innamorati che vengono da famiglie molto diverse. Lei è una Bouvier Sauvage, appartenente all’alta borghesia francese, quella un po’ snob e classista, fintamente benevola, lui è un semplice Martin, figlio di una casalinga e un venditore di automobili. I rispettivi genitori, d’altra parte, sono la rappresentazione pura e granitica dei cliché francesi: da una parte la presunta superiorità data dal rango e dalla posizione sociale, dall’altra la stessa superiorità e dignità del self made man, che rivendica la sua operosità tutta francese. Quando però i due ragazzi, armati di buone intenzioni, regalano ai genitori un test del DNA per scoprire la loro rispettiva discendenza genetica, qualcosa va storto. Quel manifesto di integrità nazionale viene sgretolato dalla scienza: nessuno dei quattro genitori è effettivamente francese al 100%. I quattro si rivelano essere un bizzarro miscuglio di provenienze geografiche e etniche, sufficientemente vario dal mandare in crisi le loro presunte identità inossidabili.

La chiara intenzione di fare satira sociale, contro xenofobia, classismo e rigurgiti razzisti di Julien Hervé si risolve in una commedia debole e stantia, che si poggia su cliché dozzinali per portare avanti la risata fino all’esaurimento dell’idea. Certo, con un certo coraggio Matrimonio con sorpresa vira verso la farsa e l’assurdo e questo atto di coraggio permette al film di salvarsi, in parte. Tuttavia il concept risulta vecchio.

Un gioco di cliché che non fa breccia

Vero è che il film si impreziosisce di due interpreti che in Francia sono una vera e propria bandiera: Christian Clavier (Fredreric) e Didier Bourdon (Gerard). Il ricco e benestante snob e l’operoso cittadino testardo creano alcuni dei momenti migliori del film, che consigliamo di trovare in lingua originale. Sylvie Testud e Marianne Denicourt però non sono da meno. I loro personaggi, Nicole e Catherine, sono perfettamente speculari: la dimessa casalinga senza famiglia che scopre di essere lontanamente imparentata con i Windsor e l’altolocata signora francese con origini veneziane che invece si ritrova con geni portoghesi danno vita a un percorso inverso che genera diverse situazioni grottesche. Certo, il luogo comune è spremuto fino all’osso, e questo fa perdere vivacità a un’idea che, declinata in maniera più contemporanea e problematizzata, poteva dare vita a una commedia degli equivoci con molta più anima.

Jodie Comer scappa dai non-morti nelle immagini del set di 28 anni dopo

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In un post condiviso da Film Updates su X (ex Twitter), si vede Jodie Comer che scappa dagli zombie nelle immagini del set del prossimo sequel di 28 giorni dopo, 28 anni dopo. Forse ancora più interessante è la vista di Evin Ryding, star di Young Royals, che non è ancora stato ufficialmente scritturato nel film. Le immagini sembrano confermare la sua partecipazione, che aggiunge un’altra stella nascente a un cast accattivante che comprende alcuni dei migliori attori moderni. È stata inoltre confermata la presenza nel film di attori del calibro di Aaron Taylor-Johnson, ex bambino trasformato in protagonista di Hollywood, del talento britannico Jack O’Connell e di Ralph Fiennes, Voldemort in persona.

Il film originale sugli zombie, diretto da Danny Boyle e scritto da Alex Garland, ha cambiato per sempre il panorama del sottogenere horror affamato di carne. Sono spariti i vecchi zombie pasticcioni dell’era di George A. Romero e sono arrivati i nuovi zombie veloci e senza fiato di 28 giorni dopo. Gli zombi incutevano così tanta paura che avrebbero ispirato film del calibro di The Walking Dead, portando uno dei migliori mostri dell’horror e aggiornandolo per un pubblico moderno e veloce.

In 28 anni dopo Cillian Murphy riprenderà uno dei suoi ruoli migliori in assoluto

Cillian Murphy film

Non sono solo i nuovi nomi ad aggiungersi all’impressionante lista del cast di 28 anni dopo: è stato infatti annunciato che Cillian Murphy riprenderà il suo ruolo di Jim dal film originale. In una svolta che ha attirato l’attenzione sulla giovane star, Murphy può ringraziare 28 Giorni dopo per aver contribuito a dare il via alla sua carriera, che negli ultimi due anni lo ha portato ai vertici del settore. Con l’Oscar come miglior attore in tasca grazie a un ruolo da protagonista in Oppenheimer di Christopher Nolan, Murphy tornerà a collaborare con Boyle e Garland per combattere ancora una volta zombie assetati di sangue e contribuire a fare dichiarazioni socio-politiche che fanno riflettere.

Le riprese di 28 anni dopo sono attualmente in corso a Newcastle, in Inghilterra, e la data di uscita è prevista per il 20 giugno 2025. Questo aggiunge il sequel a un’estate 2025 già intrigante, con un remake live-action di How to Train Your Dragon tra gli altri già annunciati. A 22 anni dall’uscita dell’originale, i fan sfegatati di 28 giorni dopo staranno sicuramente facendo il conto alla rovescia per l’uscita del prossimo capitolo.

Il primo sequel di 28 giorni dopo è stato un successo tranquillo

Per alcuni potrebbe essere una novità sapere che 28 anni dopo non è il primo sequel dell’iconico film sugli zombie che ha definito il genere. Ambientato dopo gli eventi della prima uscita, 28 settimane dopo racconta i tentativi della NATO di creare una zona sicura in una Londra disperata, e la battaglia tra testa e cuore che influenza una procedura così delicata. Con un budget di soli 15 milioni di dollari, il film ha recuperato ben 65 milioni di dollari, segnando un discreto successo per la 20th Century Fox.

Forse il motivo per cui molti non conoscono il film è dovuto alla mancanza di coinvolgimento di molti membri del cast e della troupe dell’originale. Boyle è stato sostituito alla regia da Juan Carlos Fresnadillo e anche il team di sceneggiatori è stato rimescolato. Pur mancando l’influenza dinamica di Murphy, il cast era comunque piuttosto accattivante, con nomi del calibro di Idris Elba, Rose Byrne e Jeremy Renner.

Forse l’imminente uscita di 28 anni dopo vedrà una piccola rinascita per questo primo sequel. Le immagini del set di 28 anni dopo mostrano Jodie Comer in fuga dagli zombie e sembrano confermare il coinvolgimento di Evin Ryding. Date un’occhiata alle immagini del set su X.

Whiteout – Incubo bianco: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

L’Antartide è da sempre un luogo particolarmente significativo per il cinema. Con le sue distese di ghiaccio è tanto inospitale quanto silenziosa, teatro perfetto per storie di orrore e paura, con la consapevolezza di essere soli in mezzo al nulla. Già John Carpenter ambientò lì nel 1982 il suo capolavoro La cosa, e di recente con la serie Amazon The Head si è tornati ad esplorare quei luoghi. Tra queste due opere si colloca però Whiteout – Incubo bianco, thriller del 2009 diretto da Dominc Sena, noto per film come Fuori in 60 secondi e L’ultimo dei Templari. Con quest’opera, il regista porta lo spettatore a scontrarsi con un contesto particolarmente difficile.

Il film è la trasposizione cinematografica dell’omonima graphic novel di Greg Rucka e Steve Lieber. Di grande successo, già dal 1999 si era provato ad adattarla per il grande schermo, senza però concreti risultati. Fu solo con l’interesse della Warner Bros che il film riuscì infine a prendere vita. Sena, dichiaratosi un grande amante dell’opera letteraria ottenne la regia, impegnandosi per ricostruire fedelmente l’ambientazione e l’atmosfera cupa che questa emana. Girato in Canada, tra il Manitoba e a Montréal, Whiteout – Incubo bianco è costato 35 milioni di dollari, ed ha regalato ai fan del genere un’opera che sfrutta l’ambientazione per raccontare qualcosa di più sulla vicenda.

Il film tuttavia non ottenne il risultato sperato, finendo così per passare in sordina al momento della sua uscita in sala. Nonostante i suoi difetti, però, si tratta di un’opera che presenta diversi elementi di interesse, costruendo una vicenda thriller da non sottovalutare. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Whiteout – Incubo bianco. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Whiteout - Incubo bianco cast
Kate Beckinsale e Tom Skerritt in Whiteout – Incubo bianco. Foto di Rafy – © 2008 Dark Castle Holdings

La trama di Whiteout – Incubo bianco

Protagonista del film è Carrie Stetko, sceriffo federale che ormai un paio di anni si trova a lavorare in una solitaria e gelida base di controllo nell’Antartico. Qui, dove per sei mesi all’anno non sorge il sole, la donna ha trovato il suo luogo ideale, sfuggendo ai fantasmi del passato per abbracciare la tranquillità più totale. Il fatto che nulla di significativo avvenga in quel luogo ad altri potrebbe renderlo noioso, ma per Carrie è invece un’oasi di pace. Tutto ciò verrà però stravolto nel momento in cui un cadavere viene rintracciato tra i ghiacci. Per il dottore del luogo, John Fury, non vi sono dubbi che si tratti di omicidio. Carrie è così costretta ad intraprendere delle indagini.

A peggiorare le cose vi è il fatto che stanno per iniziare i temuti sei mesi di buio, che renderanno dunque il caso più complesso, impedendo anche a quanti li presenti di lasciare la zona. A turbare maggiormente la donna vi è il fatto che si ritrova affiancata nelle indagini dall’agente Robert Pryce, inviato speciale delle Nazioni Unite. Restia a fidarsi degli altri, Carrie cercherà di condurre autonomamente le indagini, ma ben presto si renderà conto di avere bisogno di aiuto. L’assassino è lì tra loro, pronto a colpire nuovamente. Trovarlo e fermarlo sarà l’unico modo per poter rimanere vivi in quel contesto di ghiaccio.

 

Il cast del film

Come anticipato, il progetto era in programma da molti anni e inizialmente a recitare nel ruolo della protagonista era stata chiamata l’attrice Reese Witherspoon. Con il subentro di Sena alla regia, però, questi volle l’attrice Kate Beckinsale nel ruolo di Carrie Stetko. Resasi celebre grazie alla saga di azione horror Underworld, questa fu lieta di potersi cimentare in un ruolo nuovo. Per prepararsi al ruolo, l’attrice ebbe modo di approfondire la routine che si ha nelle basi di ricerca in Antartide. Attraverso un’apposita preparazione, ebbe inoltre modo di poter affrontare tutte le sue scene, considerando anche i rigidi climi sul luogo.

Accanto a lei, nei panni del collega Rober Pryce, vi è invece l’attore Gabriel Macht, celebre per il ruolo dell’avvocato Harvey Specter nella serie Suits. Il dottor John Fury ha invece il volto di Tom Skerritt, celebre per i suoi ruoli in noti film come M*A*S*H, Alien, Top Gun e La zona morta. Sono poi presenti Columbus Short nei panni di Delfy, pilota di elicotteri che aiuterà Stetko nelle sue indagini, e Alex O’Loughlin nei panni del biologo Russell Haden. Shawn Doyle, infine, è Sam Murphy, il manager della stazione dove il gruppo si ritrova. In vista delle riprese, tutti gli attori hanno dovuto seguire corsi per comprendere le attività che si svolgono in tali luoghi, come anche i modi per evitare il freddo.

Whiteout - Incubo bianco trama
Kate Beckinsale, Gabriel Macht e Columbus Short in Whiteout – Incubo bianco. Foto di Warner Bros. – © 2008 Dark Castle Holdings

La spiegazione del finale del film

Nel finale, grazie a un fax spedito da Sam, Carrie confronta il materiale rimasto alla base con le informazioni appena ricevute e scopre i cadaveri ai quali, durante l’indagine, non aveva dato il permesso di rientro; scucendo però le suture del primo cadavere (le quali, realizza la donna, erano state eseguite da John) Carrie vi trova dei diamanti giganteschi, capendo che l’amico è coinvolto. John, infatti, le confessa tutto: avendo sacrificato la sua vita per ritrovarsi in un posto isolato, aveva accettato di far parte di un traffico di diamanti. Pur di non affrontare le conseguenze, decide di suicidarsi consegnandosi al gelo del posto.

Sei mesi dopo Carrie, Pryce e Delfy, ormai guarito del tutto, vivono ancora in armonia nella base e pronti a lasciarla appena si potrà. La Stetko chiede finalmente il trasferimento, pronta ad affrontare la normale vita da poliziotta senza farsi condizionare dai traumi vissuti in precedenza. Il film termina con la donna che, guarita da ciò che la teneva ancora legata al pasato, esce per una ricognizione e osserva, finalmente, il sorgere del sole, segno di una nuova vita pronta per iniziare.

Il trailer di Whiteout – Incubo bianco e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere tale sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Whiteout – Incubo bianco è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 luglio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

A Lonely Place to Die: dalle location al finale, tutte le curiosità sul film

La montagna è notoriamente un ambiente tanto affascinante quanto pericoloso, che mette a dura prova la tempra umana e porta, per chi riesce a raggiungere la vetta, a provare un profondo senso di libertà. Film come Cliffhanger – L’ultima sfida, Everest e Corvo rosso non avrai il mio scalpo sono solo alcuni esempi a riguardo. Ad essi si può aggiungere il film del 2011 A Lonely Place to Die, dove ai pericoli della montagna si aggiungo anche quelli rappresentati dalla criminalità umana.

Il film è diretto da Julian Gilbey, noto per il suo lavoro sui film thriller Rollin’ With The Nines e Summit Fever. Con quest’opera egli ha dunque dato vita ad un nuovo esempio di questo genere, coniugando suspence, azione e crime movie. Probabilmente poco noto rispetto ad altri film simili, A Lonely Place to Die offre dunque diversi gradi di intrattenimento, senza mai dimenticare di fare della montagna la sua vera protagonista, ambiente tanto ostile quanto suggestivo.

Per gli appassionati di film ad alta quota e ad alta tensione, si tratta dunque di un titolo da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative ad A Lonely Place to Die. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alle location e alla descrizione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

A Lonely Place to Die cast

La trama e il cast di A Lonely Place to Die

Protagonisti del film sono un gruppo di cinque alpinisti, gli esperti Alison e Rob, la coppia sposata Alex e Jenny e il più giovane Ed. Impegnati in escursioni e scalate nelle Highlands, i cinque si imbattono in una ragazzina, letteralmente sepolta viva, nel profondo della foresta. Liberata dal suo luogo di prigionia la terrorizzata ragazzina, che non parla inglese e di cui scoprono solo il nome, Anna, la portano in salvo con loro, diventando così inevitabile preda degli spietati rapitori, disposti ad uccidere senza alcuna esitazione per recuperarla e poter ottenere i milioni di euro del riscatto.

Ad interpretare Alison vi è l’attrice Melissa George, nota per la sua partecipazione a serie come Home and Away, Alias e la più recente The Mosquito Coast. Nel ruolo di Rob vi è Alec Newman, mentre i coniugi Alex e Jenny sono interpretati da Garry Sweeney e Kate Magowan. Ed Speelers, noto per il film Eragon e le serie Downton Abbey e Star Trek: Picard, interpreta Ed. Nel ruolo della giovane Anna vi è Holly Boyd, mentre suo padre Mr. Rakovic è interpretato da Matthew Zajac.

Nel ruolo dei due criminali che inseguono i cinque alpinisti vi sono Sean Harris nel ruolo di Mr. Kidd e Stephen McCole in quello di Mr. Mcrae. Karel Roden ricopre il ruolo di Darko, un collaboratore di Rakovic, mentre Eamonn Walker è Andy, un mercenario ingaggiato da Rakovic. Paul Anderson, infine, ricopre il ruolo di Chris, un altro mercenario ingaggiato da Rakovic. Per quanto riguarda le location, il film è stato girato in varie località della Scozia, tra cui Glen Coe, Glen Etive, Strathconon, Dingwall e Corrieshalloch Gorge.

A Lonely Place to Die location

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, dunque, i rapitori di Anna iniziano ad inseguire i cinque alpinisti riuscendo ad uccidere alcuni di loro. Non essendo però ancora riuscito a ricatturare Anna, Mr. Kidd tenta di bluffare durante la trattativa con Darko, ricordando un precedente rapimento in cui aveva ucciso un ragazzino a Parigi quando i suoi genitori avevano cercato di non pagare. Prima che Alison, Ed e Anna possano essere trasportati a Inverness dalla polizia, vengono rintracciati da Mcrae, che uccide gli agenti prima di inseguirli in città, dove si sta svolgendo la festa di Beltane.

Mentre gli alpinisti sopravvissuti fuggono, Chris spara a Ed scambiandolo per uno dei rapitori e viene a sua volta colpito da Mr. Mcrae, ma riesce a informare Darko che i rapitori non hanno più Anna prima di morire. Dopo aver ucciso Ed, Mr. Mcrae insegue Alison e Anna in una casa del posto, che prende fuoco mentre lui e Alison lottano. La lotta si conclude con Alison che lo uccide spingendolo fuori dalla finestra. Riesce poi a salvare Anna dall’edificio in fiamme prima di essere soccorsa dai vigili del fuoco.

Viene quindi trasportata in ospedale in ambulanza, mentre Anna rimane al suo fianco. Mr. Kidd sta invece per fuggire con i soldi del riscatto, ma viene catturato da Andy e portato davanti a Mr. Rakovic, un criminale di guerra serbo che è il capo di Darko e il padre di Anna. Rakovic lo fa torturare e seppellire vivo nel bosco per aver osato rapire la figlia. Andy riceve invece l’intero compenso per i suoi servizi e l’auto, mentre Rakovic afferma di essere in debito con lui.

Il trailer di A Lonely Place to Die e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

L’uomo che sussurrava ai cavalli: la storia vera dietro il film con Robert Redford

Già celebre per la regia di Gente comune (con cui si è aggiudicato l’Oscar come Miglior regista), In mezzo scorre il fiumeQuiz Show, Robert Redford ha diretto nel 1998 un altro dei suoi più celebri lavori cinematografici: L’uomo che sussurra ai cavalli, tratto dall’omonimo romanzo di Nicholas Evans, a sua volta ispirato a personalità e pratiche realmente esistenti. Rimasto affascinato dal racconto, Redford aveva acquisito i diritti cinematografici di quello che è poi divenuto un best-seller prima ancora che il romanzo venisse pubblicato.

L’uomo che sussurrava ai cavalli è stato inoltre il primo film diretto da Robert Redford, in cui l’attore è anche apparso sullo schermo. Accanto a lui, si ritrovano diversi altri celebri attori e attrici, da quelli già affermati ad altri esordienti o poco più che tali. Al di là dei coinvolti, però, questo film propone una serie di atmosfere, tematiche e riflessioni che pongono l’accento sulla rinascita fisica e spirituale dell’umano, come anche quella dell’animale, in questo caso i cavalli.

Si tratta dunque di un film dodato di molteplici sfumature, che non mancheranno di appassionare chi è in cerca di un buon racconto che faccia bene all’anima. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a L’uomo che sussurrava ai cavalli. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L'uomo che sussurrava ai cavalli Scarlett Johansson

La trama e il cast di L’uomo che sussurrava ai cavalli

Protagonista del film è la giovane Grace MacLean, la cui vita cambia per sempre a seguito di un terribile incidente durante una passeggiata con il suo cavallo Pilgrim. Da quell’evento rimane gravemente ferita, sia fisicamente che mentalmente. Nel tentativo di guarire il suo cavallo dalla sua condizione ormai selvaggia, Annie, la madre di Grace, li porta nel Montana alla ricerca di Tom Booker. Tom è un “sussurratore di cavalli”, un cowboy con la capacità di “comunicare” con i cavalli. Nella terra del selvaggio West, Annie cambierà per sempre il suo modo di vedere la vita, mentre il saggio cowboy guarirà lentamente le anime di Pilgrim e Grace.

Ad interpretare Grace vi è una giovanissima Scarlett Johansson. Sebbene l’attrice abbia ottenuto qui un credito di “introduzione”, si tratta in realtà del suo settimo ruolo in un lungometraggio. Nel ruolo di sua madre Annie vi è l’attrice Kristin Scott Thomas, mentre l’attore Sam Neill interpreta Robert MacLean, padre di Grace. Grande protagonista è però naturalmente Robert Redford nel ruolo di Tom Booker, il quale ha vissuto anche un piccolo incidente quando si è rotto un dito del piede durante la ripresa quando un cavallo l’ha calpestato.

Recitano poi nel film anche gli attori Dianne Wiest nel ruolo di Dianne, Chris Cooper in quello di Frank Booker e Cherry Jones nei panni di Liz Hammond. Il film segna anche il debutto cinematografico di Kate Bosworth nel ruolo dell’amica di Grace, Judith. L’attrice è stata scelta perché per il suo ruolo era richiesta una cavallerizza esperta. Inizialmente le era stato proposto proprio il personaggio principale, Grace, ma Bosworth ha preferito rifiutare quella parte in favore di quella di Judith.

L'uomo che sussurrava ai cavalli cast

Il libro e la storia vera dietro il film

Il personaggio principale del film e del romanzo, secondo lo scrittore sceneggiatore Nicholas Evans, è modellato sul sussurratore di cavalli Buck Brannaman. Brannaman ha anche fatto da controfigura a Robert Redford nel film e ne è stato il consulente. A Buck è anche stato dedicato un documentario, alla cui produzione ha partecipato lo stesso Redford. Evans ha dichiarato: “Quello che mi ha veramente ispirato è stato Buck Brannaman. La sua abilità, la sua comprensione e il suo cuore gentile e amorevole hanno diviso le nuvole per innumerevoli creature in difficoltà. Buck è il maestro zen del mondo dei cavalli“.

Brannaman faceva parte di un movimento di “cavalieri” che hanno fondato quella che è nota come “equitazione naturale”. Questo movimento, che ha valenze anche filosofiche, non si limita a domare i cavalli, ma si basa su una comunicazione diretta ed empatica che passa soprattutto attraverso l’uso di piccole bandierine dai vari significati. Per Buck Brannaman essere un sussurratore di cavalli significa soprattutto non esercitare forza o predominanza sull’animale, ma essere disposti a utilizzare il suo punto di vista per cercare di capire quali sono gli errori che possono avergli causato un danno.

Il trailer di L’uomo che sussurrava ai cavalli e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di L’uomo che sussurrava ai cavalli grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TVInfinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 luglio alle ore 21:20 su Canale 5.

Spider-Noir: Lamorne Morris sarà Robbie Robertson

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Spider-Noir: Lamorne Morris sarà Robbie Robertson

Variety riferisce che Lamorne Morris reciterà al fianco di Nicolas Cage nella prossima serie live-action Spider-Noir su Amazon. Lo spettacolo è stato formalmente ordinato e a maggio Cage è stato ufficializzato nel ruolo principale. Come riportato in precedenza, la serie debutterà a livello nazionale sul canale lineare di MGM+ e poi a livello globale su Prime Video.

Lamorne Morris (New Girl) apparirà nel ruolo regolare di Robbie Robertson, che viene descritto come “motivato, lavoratore e che non accetta un no come risposta. Un giornalista impegnato che cerca di farcela con le probabilità contro di lui come professionista nero nella New York degli anni ’30. Racconta storie più rischiose che nessun altro toccherebbe per attirare l’attenzione e uno stipendio. È disposto a fare tutto ciò che è necessario per la sua carriera”.

Secondo la trama ufficiale, lo show “racconta la storia di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella New York degli anni ’30, che è costretto a fare i conti con la sua vita passata come unico e unico supereroe della città”.

Cage ha già interpretato Spider-Noir nel film d’animazione vincitore dell’Oscar del 2018 Spider-Man: Un nuovo universo. Questa sarà la prima volta che il personaggio verrà interpretato in un progetto live-action. Secondo la trama ufficiale, “Noir” racconterà la storia “di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella New York degli anni ’30, costretto a fare i conti con la sua vita passata come unico e unico supereroe della città”.

spider-man noirSpider-Noir: tutto quello che sappiamo sulla serie

Spider-Noir è prodotto da Oren Uziel e Steve Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di Spider-Man: Un nuovo universo composto da Phil Lord, Christopher Miller e Amy Pascal, che saranno anche produttori esecutivi. Harry Bradbeer sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi due episodi. Pascal è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures. La serie è prodotta da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, con Lord e Miller attualmente sotto un accordo generale con Sony.

Spider-Noir è stato il secondo spettacolo annunciato nell’ambito di una partnership tra Amazon e Sony per sviluppare progetti sui personaggi Marvel associati a Spider-Man controllati da Sony. Il primo è stato “Silk: Spider Society”, a cui è stato originariamente dato il via libera nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non sarebbe andato avanti.