Oggi Apple TV+ ha svelato il
trailer di “Omnivore”, la nuova docuserie in
arrivo il 19 luglio. Creata e narrata da René
Redzepi, stimato chef e comproprietario del ristorante
Noma, famoso in tutto il mondo, “Omnivore”
accompagna gli spettatori in un viaggio coinvolgente
nell’universo del cibo, esplorando la profonda bellezza e
l’intricata complessità dell’esperienza umana attraverso la lente
degli ingredienti chiave che ci collegano tutti.
Omnivore: il trailer della serie Apple TV+
Ogni episodio di “Omnivore” celebra
la coltivazione, la trasformazione e il consumo di otto tra gli
ingredienti più essenziali al mondo: la banana, il peperoncino, il
caffè, il mais, il maiale, il riso, il sale e il tonno, rivelando
come essi costituiscano le pietre miliari del patrimonio culturale
globale. Redzepi e il produttore esecutivo vincitore di un Emmy,
Matt Goulding (“Anthony Bourdain: Explore Parts Unknown”), guidano
il pubblico in un’odissea che abbraccia tutto il mondo, svelando le
intricate storie che si celano dietro questi ingredienti e che
hanno plasmato società, culture, credenze e il corso della storia
umana.
Episode 1. René Redzepi in “Omnivore,” premiering July 19, 2024 on
Apple
TV+.
La serie porta gli spettatori nelle
più disparate destinazioni di tutto il mondo, tra cui Bali,
Colombia, Danimarca, Gibuti, Francia, India, Giappone, Messico,
Perù, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Spagna e Thailandia, oltre a
diverse località degli Stati Uniti.
In ogni episodio, Redzepi e i collaboratori della serie offrono
un’esplorazione intima delle tradizioni culinarie, mostrando gli
sforzi locali per onorare, conservare e proteggere le offerte della
Terra. Ciascun episodio è diretto da un regista diverso che guida
il viaggio alla scoperta del singolo ingrediente; tra questi:
Isabel Coixet, Drea Cooper, Nicola B. Marsh, Sami Khan, Collin
Orcutt, David Charles Rodrigues, Rintu Thomas e Mateo Willis.
“Omnivore” è prodotta per Apple TV+ da FIFTH SEASON e Film45 con
i produttori esecutivi Redzepi, Goulding, Chris Rice, Ben Liebmann,
Michael Antinoro, Max Wagner, Collin Orcutt e Mateo Willis. Cary
Joji Fukunaga ha sviluppato “Omnivore” per la televisione.
Matthew Chauncey
(What
If…?) è stato scelto per scrivere la terza stagione di
X-Men
’97 di Disney+, il revival della Marvel Animation della classica
serie animata degli anni ’90. Chauncey succede a Beau
DeMayo che si è
separato dalla Marvel all’inizio di quest’anno, prima della
première della serie il 20 marzo, dopo aver completato il lavoro
sia sulla Stagione 1 che sulla Stagione
2.
Chauncey lavorerà al fianco del
regista di X-Men
’97Jake Castorena, che ha lavorato
al seguito animato fin dall’inizio. Larry Houston, Eric e
Julia Lewald, produttori esecutivi dell’originale
X-Men: The Animated Series, rimarranno come
produttori consulenti. La seconda stagione del revival, le cui
sceneggiature sarebbero state riviste, è in produzione. La terza
stagione è in sviluppo.
X-Men ’97, la
serie tv
X-Men
’97 si è rivelato un grande successo di critica e di
fan: il finale del 15 maggio, “La tolleranza è l’estinzione, parte
3”, ha raccolto 3,5 milioni di visualizzazioni a livello globale
nei primi cinque giorni su Disney+, diventando il finale
di serie animata più visto dalla
prima stagione di What
If…?.
I Marvel Studios
hanno chiaramente preso atto della popolarità della serie e stanno
finalmente procedendo con il tanto atteso reboot degli X-Men in live-action. Recentemente abbiamo
saputo che lo scrittore di
Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente sarà lo
sceneggiatore Michael Lesslie.
Il cast vocale di X-Men
’97 include Ray Chase nei panni di
Ciclope, Jennifer Hale nei panni di Jean Grey,
Alison Sealy-Smith nei panni di Tempesta,
Cal Dodd nei panni di Wolverine, JP
Karliak nei panni di Morph, Lenore Zann
nei panni di Rogue, George Buza nei panni di
Bestia, AJ LoCascio come Gambit, Holly
Chou come Jubilee, Isaac Robinson-Smith
come Bishop, Matthew Waterson come Magneto e
Adrian Hough come Nightcrawler.
Il
Sudestival – progetto dell’Associazione Culturale Sguardi,
fondato e diretto da Michele Suma e afferente all’Apulia
Cinefestival Network e all’AFIC – accoglie, per il secondo anno
consecutivo, LES NUITS EN OR 2024, la prestigiosa
manifestazione realizzata dall’Académie de César e
dall’Accademia di Cinema Italiano – Premi David di
Donatello.
Dopo il successo dello
scorso anno, i migliori cortometraggi di tutto il mondo saranno i
protagonisti dei due giorni di proiezioni gratuite nella suggestiva
cornice di Monopoli, presso il Roof Garden del Teatro
« Radar », sabato 13 e domenica 14 luglio, dalle
ore 21 :00 alla 01 :00, con la
collaborazione dei TEATRI di BARI, come prima tappa di una
serie di appuntamenti su tutto il territorio nazionale inaugurati
proprio a Monopoli dal Sudestival.
In tutto il mondo, più di
30 Accademie di Cinema selezionano e premiano ogni anno il miglior
cortometraggio all’interno della loro produzione nazionale. Ancora
una volta l’Académie des César ha voluto promuovere queste opere in
Francia e su territorio internazionale, grazie al programma unico
de LES NUITS EN OR, che riunisce 30 cortometraggi,
provenienti dai Paesi più disparati, che aprono gli orizzonti più
vasti, vincitori dei premi equivalenti ai César assegnati dalle
proprie Accademie di Cinema (Bafta, David di Donatello, Goya,
Magritte, Oscar…). In Italia le LES NUITS EN OR saranno proposte
anche a Courmayeur, Fiorano Modenese, Minturno, Modena,
Palermo/Bagheria, Peschiera del Garda e Roma. Monopoli apre il tour
della rassegna internazionale il 13 luglio.
Vera fotografia e vetrina
del cinema emergente, la manifestazione regala un viaggio
attraverso la diversità delle culture del mondo, alla scoperta e
alla promozione di tanti talentuosi registi della narrazione del
corto. Al link disponibile il programma della manifestazione e le
info sui corti: www.sudestival.org. La
serata sarà inaugurata da un aperitivo di benvenuto, offerto da
Cantine Museo « Albea » di Alberobello e da Azienda
Agricola « Annese » di Monopoli.
Seguirà il saluto di
Manuela Pineskj, segretario generale dell’Accademia del
Cinema Italiano – Premi David di Donatello, del sindaco di
Monopoli, Angelo Annese, e dell’assessora alla Cultura di
Monopoli, Rosanna Perricci. introdurrà la selezione
Michele Suma, direttore artistico del SUDESTIVAL.
Tutte le
proiezioni sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. In
caso di meteo avverso le proiezioni si terranno all’interno del
Teatro Radar.
Qui di seguito tutti i cortometraggi del programma di LES NUITS EN
OR 2024
THE
MEATSELLER
David 2024
Miglior cortometraggio
Italia
Regia di Margherita Giusti
The Meatseller è la storia vera di Selinna
Ajamikoko, una giovane nigeriana che sogna di diventare una
macellaia come sua made. Per realizzare il suo desiderio,
intraprende un lungo viaggio verso l’Italia pieno di atrocità e
bestialità.
A
CAMERA ON MY LAP
Safta 2023
Miglior cortometraggio documentario
Sudafrica
Regia di Shelley Barry
Girato con un telefono cellulare durante il lockdown
a Gqeberha, in Sudafrica. Shelley, la regista, studia come dare
vita a delle inquadrature in un contesto statico : la sua
casa, the Blue House.
AGUSTINA
Ariel 2023
Miglior cortometraggio di fiction
Messico
Regia di Luciana Herrera Casa
Augustina è sconvolta quando si rende conto che il
viaggio sulla luna promesso dalla sua insegnante è solo una
finzione. Mentre nel paese scoppia il conflitto, suo padre è
costretto a fuggire ed Augustina deve trovare un modo per
affrontare la realtà.
AIRHOSTESS-737
Iris 2023
Miglior cortometraggio
Grecia
Regia di Thanasis Neofotistos
Vanina, un’assistente di volo di 39 anni, è in
servizio su un Boeing-73. Si lamenta per l’apparecchio ortodontico
da poco applicato, nel tentativo tardivo di un sorriso perfetto.
Quello che dovrebbe invece fare è affrontare la madre,
ormai e per
sempre, la cuis alma si trova nella zona cargo dell’aereo.
ARMAT
Prix du cinema Suisse 2024
Miglior cortometraggio d’animazione
Svizzera
Regia diÉlodie
Dermange
Élodie cerca di saperne di più
sulle origini armene della sua famiglia e arriva a scoprire una
storia terribile.
ATESTACE
Cesky Lev 2024
Miglior cortometraggio
Repubblica Ceca
Regia di Jan Hecht
E la vigilia di Natale : un giovane medico alle
prime armi si ritrova ad affrontare da solo il suo primo turno di
notte. Niente fa presagire che questa serata tranquilla si
trasformerà in una lotta non solo per salvare la vita di un
bambino, ma anche la sua credibilità professionale e
personale.
BIG
BANG
Grande premio do cinema
Brasileiro 2023
Miglior cortometraggio di fiction
Brasile
Regia di Carlos Segundo
Uberlandia, Brasile. Chico si guadagna da vivere
riparando forrni, nei quali si inserisce facilmente grazie alla sua
piccola statura.
CRAB
DAY
Bafta 2024
Miglior cortometraggio d’animazione
Regno Unito
Regia di Ross Stringer
Come parte del rituale annuale di una comunità di
pescatori, un ragazzo deve uccidere il suo primo granchio per
diventare un uomo e ottenere il rispetto di suo padre.
ÉTÉ
96
César 2024
Miglior cortometraggio d’animazione
Frncia
Regia di Mathilde Bédouet
L’immancabile «picnic del 15 agosto »
sull’isola di Callot. Ma quest’anno Paul, la sua famiglia e i loro
amici si ritrovano intrappolati dalla marea…
GOLDEN
LEGGINS
Golden Dziga 2023
Miglior cortometraggio
(Premio Yu. A. Minzyanov)
Ucraina
Regia di Arkadiy Nepytaliuk
Unione Sovietica, 19 agosto 1991. A Mosca è in corso
il Putsch di agosto : comizi, barricate e carri aramti, mentre in un
campo estivo per bambini e ragazzi vicino a Zaporizhzhia, la vita
trascorre come sempre.
HOW
TO PLEASE
Jussi 2024
Miglior cortometraggio
Finlandia
Regia di Elina Talvensaari
L’iracheno Wed Al-Asadi racconta la storia di come è
rimasto impastoiato nel sistema di richiesta di asilo in
Filandia.
ICE
MERCHANTS
Sophia 2023
Miglior cortometraggio d’animazione
Portogallo
Regia di Joao Gonzalez
Ogni giorno, un padre e suo figlio
si lanciano con un paracadute dalla casa di ghiaccio nella quale
vivono, in cima ad una scogliera, per recarsi al lontano villaggio
per vendere il ghiaccio che producono.
IN
THE MOUNTAIN’S SHADE
Ophir 2023
Miglior cortometraggio
Israele
Regia di Maya Kessel
Nel bel mezzo della sua giornata lavorativa nel
cantiere, Ming viene distolto dalla sua routine quotidiana per
andare in un luogo che gli ricorda la casa che aveva lasciato.
AUNQUE ES DE
NOCHE
Goya 2024
Miglior cortometraggio di fiction
Spagna
Regia di Guillermo Garcia Lopez
Intorno ad un falò, a Canada Real, la più grande
baraccopoli d’Europa nella periferia di Madrid, Toni, un ragazzino
di 13 anni, scopre che il suo miglior amico Nasser sta per lasciare
il posto. Toni cerca allora un modo per rimanere legato a lui,
aggrappandosi alle credenze Rom.
LA
VALISE ROUGE
Filmprais 2023
Miglior cortometraggio
Lussemburgo
Regia di Cyrus Neshvad
Aereoporto di Lussemburgoo. Tarda sera. Una
sedicenne iraniana velata è visibilmente spaventata all’idea di
ritirarer la sua valigia rossa dal nastro rasportatore.
LEILA
Guldbagge 2024
Miglior cortometraggio
Svezia
Regia di Fariba Haridari
Uno spaccato toccante della vita di Leila,
un’affascinante trasgender di 64 anni che si trova a vivere e
rivendicare costantemente il suo posto in un mondo a lei ostile,
poco prima che i talebani riprendano il controllo
dell’Afghanistan.
LES
SILENCIEUX
Magritte 2024
Miglior cortometraggio di fiction
Belgio
Regia di Basile Vuillemin
Al termine di una battuta di pesca infruttuosa, il
capitano e l’equipaggio decidono di fare qualcosa di rischioso per
cambiare la loro sorte.
LUCID
DREAMING
Gouden Kalf 2023
Miglior cortometraggio
Paesi Bassi
Regia di Emma Evelein
Una ragazza in treno si perde nel mondo di un uomo
seduto di fronte a lei e mentre ci si lascia trasportare, il treno
e i suoi passeggeri diventano parte del’esperienza che lei vive
grazie a lui.
MONSOON
BLUE
Golden horse 2023
Miglior cortometraggio d’animazione
Taiwan
Regia di Jay Hiukit Wong e Ellis Kayin
Chan
Il sogno di un pesce rosso di essere libero lo
riporta a ricordi a lungo dimenticati e scatena dentro di sè una
tempesta.
ONCE
UPON A VILNIUS
Sidabrinè Gervè 2023
Miglior cortometraggio
Lituania
Regia di Eitvydas Doskus
Vilnius è una città con una notevole patrimonio
storico e dal carattere unico che attualmente sta suvendo
importanti cambiamenti. Alcuni dei momenti che la nostra telecamera
ha registrato non ci sono già più. Il film è quindi una
testimonianza di ciò che si è lentamente perso e uno sguardo su ciò
che sarà.
PALOQUEMAO
Macondo 2023
Miglior cortometraggio
Colombia
Regia di Jeferson Cardoza Herrera
Pedrò è un vampiro. Lavora tra le corsie piene di
aglio, frutta, erbe e crocifissi del mercato di Paloquemao.
Allorché il 28 maggio 2016, la più grande rete di traffico di
sangue di Bogotà viene smantellata, il suo spacciatore Harbey per
sfuggire si nasconde nel mercato, minacciando il rapporto di Pedro
con Angie, la ragazza di cui è innamorato.
THE
DAY I DIED
Robert 2024
Miglior cortometraggio documentario
Danimarca
Regia di Alexander Rahnami Mannstaedt
É la storia di Alezander, un
venticinquenne operato al cuore che si trova ad affrontare la
caducità della vita, attraverso interviste molto intime e riprese
commoventi.
THE
FLYING SAILOR
Canadian screen award 2023
Miglior cortometraggio d’animazione
Canada
Regia di Amanda Forbis e Wendy Tilby
Due navi si scontrano in un porto, l’esplosione
scuote una città, un marinaio che viene lanciato verso il cielo.
Un’audace miscela di commedia, suspense e filosofia, Il marinaio
volante è un’esilarante riflessione sulla meraviglia e sulla
fragilità dell’esistenza.
VREAU SA SPARG
SERA
Gopo 2023
Miglior cortometraggio
Romania
Regia di Teona Galgotiu
Sara si trova ad affrontare i primi sintomi di una
malattia ereditata dal padre che, nella sua fase finale, la porterà
a uno stato vegetativo. Sara ha bisgono di prendere una decisione
molto importante. Ma prima di questo, deve cercare di liberarsi dei
ricordi tragici della sua infanzia, così va a trovare il padre
allettato e gli rivela tutto quello che non è mai riuscita a dirgli
fino a quel momento.
WAR
IS OVER!
Oscar 2023
Miglior cortometraggio d’animazione
Stati Uniti
Regia di Dave Mullins
Durante una guerra insensata, due soldati su fronti
opposti giocano una partita a scacchi. Un eroico piccione
viaggiatore consegna le mosse ai due soldati sul campo di battaglia
mentre i combattimenti si intensifica.
XANH
Deutscher Kurzfilmpreis 2023
Miglior cortometraggio d’animazione
Germania
Regia di Thi Dang An Tran
Duy Em chiede al padre perché non si sia difeso da
dei commenti razzisti. La risposta li porterà indietro alla sua
vita passata, tra i profughi fuggiti su imbarcazioni di fortuna dal
Vietnam.
I Marvel Studios hanno
pubblicato un nuovo spot televisivo per Deadpool &
Wolverine che finalmente presenta una discreta
quantità di filmati inediti del prossimo trequel. C’è una
bellissima
inquadratura di Alioth che si avvicina ai
resti di Giant-Man nel Vuoto e un divertente
scambio tra il Mercenario Chiacchierone e Logan in cui viene
chiarito che il mutante artigliato non è un fan di Wade Wilson.
Il più grande punto di discussione è
che Cassandra Nova apparentemente usa i suoi
poteri telecinetici per far volare Deadpool e Wolverine; tuttavia,
a un esame più attento, si tratta di due scene diverse messe
insieme mentre lei è nel Vuoto e si trovano in una strada
cittadina.
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool &
Wolverine.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Con queste prime immagini inizia il
viaggio di FIORE MIO, il primo film
scritto, diretto e interpretato da Paolo Cognetti, che verrà
presentato in anteprima mondiale alla 77esima edizione del
Locarno Film Festival come evento di preapertura il 6
agosto in Piazza Grande.
Dopo il successo de Le otto
montagne – tratto dal suo omonimo romanzo e diretto da Felix
Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, vincitore del Premio
della Giuria a Cannes 2022 – Paolo Cognetti arriva al cinema
il 25, 26 e 27 novembre con un nuovo titolo, prodotto da
Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House eEDI
Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film
CommissionVallée d’Aoste.
Protagonista di FIORE MIO,
che dopo l’uscita italiana sarà distribuito in tutto il
mondo da Nexo Studios (dettagli e sale a breve su nexostudios.it),
è il tema più viscerale della poetica di Cognetti: quella montagna
che l’autore ha esplorato anche nel documentario Sogni di Grande
Nord diretto da Dario Acocella, dove ha seguito le
tracce del Christopher McCandless di Into the Wild
negli incredibili e remoti scenari dell’Alaska. Questa volta il
viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e
racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua
montagna: il Monte Rosa.
A chiudere il viaggio la presenza
preziosa del cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di
Cognetti e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su
un’intera colonna sonora. Per il film, oltre alle musiche
originali, Brondi ha scritto e interpretato una nuova canzone,
“Ascoltare gli alberi”, che chiuderà il documentario. “Fiore
mio”, la traccia presente nel finale del film e che ne ha ispirato
il titolo, è invece da tempo una delle canzoni più popolari di
Andrea Laszlo De Simone, cantautore e musicista torinese che ha
vinto il Premio César 2024 per la Migliore Musica Originale di
Animal Kingdom(Le Règne Animal), divenendo il primo
italiano ad aggiudicarsi questo prestigioso premio.
Apple TV+
ha svelato oggi le prime immagini della seconda stagione di
Scissione (Severance), la
serie thriller ambientata sul posto di lavoro acclamata dalla
critica e vincitrice di un Emmy. Diretta e prodotta esecutivamente
da Ben
Stiller e creata, scritta e prodotta
esecutivamente da Dan Erickson, la seconda
stagione, composta da 10 episodi, farà il suo debutto su Apple TV+
il 17 gennaio 2025 con il primo episodio seguito da nuove puntate
ogni venerdì fino al 21 marzo.
Scissione 2: il primo trailer della serie Apple TV+
Scissione 2 – cosa sappiamo della
serie
La prima stagione completa di
“Scissione“, disponibile in streaming su Apple TV+,
è stata acclamata dal pubblico e dalla critica internazionale e,
oltre a vincere gli AFI Awards, ha ottenuto 14 nomination agli
Emmy, tra cui Outstanding Drama Series, Outstanding Directing for a
Drama Series (Ben Stiller), Outstanding Lead Actor
in a Drama Series (Adam Scott) e Outstanding
Writing for a Drama Series, aggiudicandosi i premi nelle categorie
Outstanding Music Composition for a Series e Outstanding Main Title
Design. La serie ha ottenuto anche due Writers Guild of America
Awards come Miglior nuova serie e Miglior serie drammatica, oltre a
due nomination agli Screen Actors Guild Award e una nomination ai
Producers Guild e ai Directors Guild Awards.
In “Scissione” Mark
Scout (Adam Scott) guida un team di lavoro della
Lumon Industries i cui dipendenti sono stati sottoposti a una
procedura di scissione, che divide chirurgicamente i loro ricordi
professionali da quelli personali. Questo audace esperimento di
“equilibrio tra lavoro e vita privata” viene messo in discussione
quando Mark si ritrova al centro di un mistero da svelare che lo
costringerà a confrontarsi con la vera natura del suo lavoro… e di
se stesso. Nella seconda stagione, Mark e i suoi amici
scoprono le terribili conseguenze derivanti dall’aver giocato
con la barriera della separazione, che li
trascinerà ulteriormente lungo un percorso di guai e
dolore.
La seconda stagione riunisce il cast
di star, tra cui il candidato all’Emmy Adam Scott, Britt
Lower, Tramell Tillman, Zach Cherry, Jen Tullock, Michael Chernus,
Dichen Lachman, il vincitore dell’Emmy John
Turturro, il premio Oscar® Christopher Walken e la
vincitrice dell’Oscar® e dell’Emmy Patricia Arquette e dà
il benvenuto alla nuova series regular Sarah Bock.
“Scissione” è
prodotta esecutivamente da Ben Stiller, che dirige anche cinque
episodi della nuova stagione, alternandosi alla regia con Uta
Bresiewitz, Sam Donovan e Jessica Lee Gagné. La serie è scritta,
creata e prodotta esecutivamente da Dan Erickson. La seconda
stagione è prodotta anche da John Lesher, Jackie Cohn, Mark
Friedman, Beau Willimon, Jordan Tappis, Sam Donovan, Caroline
Baron, Richard Schwartz, Nicholas Weinstock. Oltre a essere
protagonisti, Adam Scott e Patricia Arquette sono anche produttori
esecutivi. Fifth Season è lo studio.
Dopo i rumors che hanno cominciato a circolare all’inizio del
mese, arriva da Variety la conferma che Brendan Gleeson è ufficialmente entrato a far
parte del cast di Spider-Noir,
la serie sul personaggio Marvel nata dalla collaborazione
tra SONY e Amazon.
Si tratta di uno dei primi progetti
annunciati di Brendan Gleeson dopo la sua nomination
all’Oscar e al Golden Globe in “Gli
spiriti dell’isola“. Gleeson reciterà nella serie insieme
al protagonista della serie precedentemente annunciato Nicolas Cage e al
recentemente sceltoLamorne Morris. Lo
spettacolo è stato formalmente ordinato e a maggio Cage è
stato ufficializzato nel ruolo principale. Come riportato in
precedenza, la serie debutterà a livello nazionale sul canale
lineare di MGM+ e poi a livello globale su Prime Video.
Spider-Noir: tutto quello
che sappiamo sulla serie
Spider-Noir è
prodotto da Oren Uziel e Steve
Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e
produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di
Spider-Man:
Un nuovo universo composto da Phil Lord,
Christopher Miller e Amy Pascal, che
saranno anche produttori esecutivi. Harry Bradbeer
sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi due episodi. Pascal
è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures. La serie è prodotta
da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, con Lord e Miller
attualmente sotto un accordo generale con Sony.
Cage ha già interpretato Spider-Noir nel film
d’animazione vincitore dell’Oscar del 2018 Spider-Man:
Un nuovo universo. Questa sarà la prima volta che il
personaggio verrà interpretato in un progetto live-action. Secondo
la trama ufficiale, “Noir” racconterà la storia
“di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella
New York degli anni ’30, costretto a fare i conti con la sua vita
passata come unico e unico supereroe della città”.
Spider-Noir è
stato il secondo spettacolo annunciato nell’ambito di una
partnership tra Amazon e Sony per sviluppare progetti sui
personaggi Marvel associati a Spider-Man controllati da Sony. Il
primo è stato “Silk: Spider Society”, a cui è
stato originariamente dato il via libera nel 2022, ma è stato
riferito a maggio che il progetto non sarebbe andato avanti.
Temuera Morrison
nel ruolo di Boba Fett ha fatto il suo tanto atteso ritorno in
The Mandalorian, e la seconda stagione dello show
si è conclusa con una scena post-crediti che ha posto le basi per
The
Book of Boba Fett.
Sfortunatamente, quella serie è
stata ampiamente considerata una delusione dai fan, anche se un
episodio dedicato a The
Mandalorian – che includeva le apparizioni di
Luke Skywalker e Ahsoka Tano – ha messo in ombra enormemente il
cacciatore di taglie protagonista!
Parlando al recente MCM Comic Con
London (tramite Yahoo! News), l’attore di Boba Fett Temuera
Morrison (che è stato critico nei confronti dell’invasione
della “sua” serie da parte di The
Mandalorian) ha affermato di ritenere che il favore
ora debba essere ripagato. “In realtà mi piacerebbe che il mio
personaggio visitasse The Mandalorian, il forte di Mando o qualcosa
del genere, e entrasse lì e prendesse a calci anche lui qualche
culo davvero serio”, ha detto ai fan. “Mi piacerebbe fare
quello che lui ha fatto con me, è entrato nel mio show, e ha rubato
un episodio del mio show.”
The Book of Boba Fett avrà
una seconda stagione con Temuera Morrison?
Durante una recente apparizione ad
una convention, a Morrison è stato chiesto se avrebbe lavorato con
Ming-Na Wen, l’attrice che interpreta Fennec Shand, e ha condiviso
le loro speranze deluse di continuare a collaborare. “Sia lei
che io volevamo lavorare molto duramente nella speranza che
potessero andare avanti [e] fare un 2 e un 3 e un 4 e un 5 e un 6 e
un 7”, ha rivelato l’attore. “Ho cercato di spingerli
anche in quella direzione”, ha detto quando gli è stato
chiesto del possibile ritorno dello show. “Ha bisogno di più
stimoli, ma comunque…” Morrison non sembra particolarmente
ottimista riguardo al fatto che The Book of Boba
Fett riceverà una seconda stagione e, con la Disney che
cerca di tagliare i costi di streaming, ci sono buone possibilità
che Temuera Morrison venga relegato in un ruolo da
comprimario o comparsa nel prossimo film The Mandalorian e Grogu.
Per certi aspetti, ha senso che lo
spettacolo rimanga una serie limitata. Dopotutto, ha finalmente
risolto il mistero di come il cacciatore di taglie sia
sopravvissuto agli eventi de Il Ritorno dello Jedi
e alla fine abbia consolidato il suo posto come nuovo leader di
Tatooine.
Anche se c’era spazio per raccontare
più storie, la risposta allo spin-off è stata un po’ tiepida e il
modo in cui le cose si sono svolte non era quello che molti fan
volevano vedere da un personaggio che era probabilmente al suo
meglio come misterioso cacciatore di taglie.
È stata completata la Giuria
internazionale del Concorso dell’81. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia (Venezia 81) –
diretta da Alberto Barbera (28 agosto – 7
settembre 2024) – che sarà composta complessivamente da nove
personalità internazionali del cinema, che attribuiranno il Leone
d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali.
La giuria di Venezia 81
Presieduta – come già annunciato l’8 maggio scorso – dall’attrice
francese Isabelle Huppert, la Giuria
internazionale del Concorso Venezia 81 sarà
inoltre composta da: il regista e sceneggiatore americano
James Gray; il regista e sceneggiatore britannico
Andrew Haigh; la regista, sceneggiatrice e
produttrice polacca Agnieszka Holland; il regista
e sceneggiatore brasiliano Kleber Mendonça Filho;
il regista, sceneggiatore e produttore mauritano
Abderrahmane Sissako; il regista e sceneggiatore
italiano Giuseppe Tornatore; la regista e
sceneggiatrice tedesca Julia von Heinz; l’attrice
cinese Zhang Ziyi.
Il Leone d’oro per il miglior film e
gli altri premi ufficiali saranno annunciati e consegnati durante
la cerimonia di chiusura dell’81. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, sabato 7 settembre sul palco della Sala Grande del
Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.
La Giuria Venezia 81 assegnerà ai
lungometraggi in Concorso – senza possibilità di ex-aequo – i
seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone
d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per
la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione
femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile,
Premio Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura,
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice
emergente.
All’inizio di quest’anno, abbiamo
avuto una prima visione sfocata del set delle riprese di Isabela Merced nei panni di Dina per la
seconda stagione dell’adattamento di The
Last of Us – Stagione 2: della
HBO. Ora, grazie ad alcune nuove foto dal set di
Vancouver, possiamo osservare molto meglio l’attrice di
Madame Web e Superman mentre
pattuglia le strade con la pistola spianata accanto a Bella Ramsey nei panni di Ellie.
Se hai giocato al videogioco
The Last of Us Part II, queste foto probabilmente
ti sembreranno molto familiari. In caso contrario, attenzione ai
principali
spoiler.
Seguono SPOILER
Le foto mostrano le due ragazze che
pattugliano la strada. Sulla base di questi scatti, diremmo che ci
sono buone probabilità di vedere Ellie e Dina poco dopo essere
arrivate a Seattle alla ricerca di Abby (Kaitlyn
Dever) e dei suoi alleati del Washington Liberation Front
dopo che hanno brutalmente ucciso Joel (Pedro
Pascal).
C’è sempre la possibilità che lo
show non rimanga rigidamente vicino al gioco in questo senso, ma
non possiamo immaginare che manterranno Joel in vita per l’intera
stagione (muore abbastanza presto nel gioco).
Intanto, il regista della serie, Neil
Druckmann, annuncia la fine delle sue riprese!
La serie The
Last of Us racconta una storia di sopravvivenza che si
svolge vent’anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta.
Joel, un sopravvissuto, viene ingaggiato per far uscire di nascosto
Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’opprimente zona di quarantena.
Quello che sembrava un incarico di poco conto diventa presto un
viaggio brutale e straziante, poiché entrambi dovranno attraversare
gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altro per riuscire a
sopravvivere.
The
Last of Us è scritto e prodotto esecutivamente da
Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una
co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta
esecutivamente da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil
O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan e Evan Wells.
Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The
Mighty Mint e Naughty Dog.
La serie ha per protagonisti
Pedro Pascal, Bella Ramsey, Gabriel Luna e
Rutina Wesley. I nuovi membri del cast di questa
stagione includono Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby, Jeffrey Wright nel ruolo di Dixon, Isabela Merced nel ruolo di Dina,
Young Mazino nel ruolo di Jesse, Ariela
Barer nel ruolo di Mel, Tati Gabrielle
nel ruolo di Nora, Spencer Lord nel ruolo di Owen
e Danny Ramirez nel ruolo di Manny.
Catherine O’Hara è anche una guest star in un
ruolo non rivelato.
Una cosa che Mazin e Druckmann non
faranno è andare oltre il materiale di partenza esistente, come il
dramma di genere della HBO Il
Trono di Spade ha fatto dopo aver coperto i cinque romanzi
pubblicati della serie di George R.R. Martin; Martin deve ancora
finire il sesto e il settimo libro previsti. “Non esiste un
mondo in cui vorrei che il nostro show andasse oltre il materiale
di partenza che la gente conosce già“, ha detto Mazin.
Il quarto episodio di
House of
the Dragon si è concluso con un’intensa
“Danza dei Draghi” che ha coinvolto tre delle bestie
sputafuoco di Westeros e i loro cavalieri, e quando il fumo si è
diradato, la devastante battaglia di Riposo del Corvo ha lasciato
sul campo un personaggio importante morto e uno gravemente
ferito.
Cavalcando Vhagar, il drago più
antico e più grande vivente,
Aemond Targaryen è riuscito a eliminare il drago Meleys di
Rhaenys Targaryen, facendo precipitare la bestia e il cavaliere
verso una morte ardente.
Anche Re Aegon e Sunfyre erano
impegnati in battaglia con Rhaenys e Meleys quando Vhagar attacca e
la prima esplosione di Aemond abbatté suo fratello. Danno
collaterale, oppure Aemond stava cogliendo l’occasione per
vendicarsi del fratello maggiore per averlo costantemente schernito
e preso in giro da bambino?
Durante un’intervista con
Total Film, l’attore Ewan Mitchell, che
interpreta Aemond, ha dichiarato che il suo personaggio sapeva
esattamente cosa stava facendo, ma le sue motivazioni potrebbero
non essere così chiare come si potrebbe pensare.
“Questo è ciò che rende il
personaggio così avvincente, non sai cosa gli passa per la
testa”, dice Mitchell. “Potrebbe guardare qualcuno in un
modo che lascia pensare che vuole cucinargli un buon pasto e
portarlo ad un appuntamento, oppure in un modo che lascia pensare
che vuole trasformarlo in un pasto e portare Vhagar ad un
appuntamento. Non sai cosa sta pensando, ma forse in fondo lo sai.
Non è solo quel personaggio unidimensionale, dal cappello nero, non
è un sociopatico senza cervello. Ci sono ingranaggi che girano
dietro i suoi occhi.”
HBO ha rilasciato un teaser per il
quinto episodio di questa settimana, e ci dà un’idea di cosa
aspettarci dalle conseguenze della battaglia, mentre la testa della
povera Meleys viene fatta sfilare per le strade di Approdo del re.
Vediamo anche Rhaenyra e le sue forze considerare le loro opzioni,
e sembra che la Regina Nera stia per intraprendere un’azione
drastica per ritorsione.
Per quanto riguarda Aegon, vediamo
sua madre Alicent chiedere se è vivo, e il fatto che venga
trasportato in una specie di lettiga anziché in una bara potrebbe
fornirci la nostra risposta.
Il film del 2019
La ragazza della palude, tratto dal romanzo
best-seller Where the Crawdads Sing di Delia
Owens, ha fatto molto parlare di sé. Diretto da Olivia Newman, già
regista di First Match, e prodotto dalla premio Oscar
Reese Whiterspoon, il film ha infatti offerto
non solo un’intricata storia con un enigma da risolvere ma anche
una serie di riflessioni sulla conservazione della natura e
l’istinto di protezione umano. Tematiche che si scoprono
particolarmente delicate se poste in rapporto con ciò che circonda
l’opera e la vita della Owens.
Il film è anche celebre per la
presenza di un brano dal titolo “Carolina“, scritto
e interpretato dalla cantautrice americana Taylor
Swift, realizzato prima ancora che la pellicola entrasse
in produzione. La Swift ha dichiarato di essersi “assolutamente
persa nel libro quando l’ha letto anni fa” e di aver
“voluto creare qualcosa di ossessionante ed etereo” per il
film quando ha saputo che lo stavano producendo. Ma, come si
diceva, sono molteplici i motivi per cui
La ragazza della palude è noto, a partire dal suo
controverso finale e dalle vere vicende che sembra evocare.
Sono infatti molti gli aspetti
interessanti del film e in questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a
La ragazza della palude. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori, alla
spiegazione del finale e alla storia vera
a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Kya, una bambina abbandonata che è cresciuta fino
all’età adulta nelle pericolose paludi della Carolina del Nord. Per
anni, le voci sulla “ragazza della palude” hanno perseguitato
Barkley Cove, isolando la forte e selvaggia Kya dalla sua comunità.
Per lei tutto sembra cambiare quando conosce
Chase, quaterback locale con cui intraprende una
relazione. Quando però il giovane viene ritrovato morto, Kya è
immediatamente indicata come la principale sospettata.
Ad interpretare Kya vi è l’attrice
Daisy Edgar-Jones, divenuta celebre per la
serie Normal People. Ad interpretare Tate, amico e amante di
Kya, da giovane vi è Luke David Blumm, mentre la
sua versione adulta è interpretata da Taylor John
Smith e quella anziana da Sam Anderson.
Chase è invece interpretato da Blue Clarke da
giovene da Harris Dickinson da adulto.
Michael Hyatt interpreta Mabel Madison, mentre
Garret Dillahunt e Ahna O’Reilly
interpretano “Pa” Jackson Clark e “Ma” Julienne Clark.
La spiegazione del finale: chi ha
ucciso Chase?
Nel finale del film, con la sola
teoria infondata che la vuole assassina, la collana mancante di
Chase e la testimonianza a suo favore di un pescatore, Kya viene
dichiarata non colpevole. Da quel momento in poi, la ragazza
ritrova il suo primo amore Tate e trascorre il resto della sua vita
insieme a lui. Pubblica libri naturalistici illustrati e riceve
spesso la visita di Jodie e della sua famiglia. Ormai settantenne,
mentre attraversa la palude con la sua barca, immagina di vedere
sua madre tornare alla baita.
Poco dopo, Tate trova Kya morta
nella barca al loro molo. Dopo aver raccolto le cose di lei, trova
un passaggio del suo diario in cui si dice che per proteggere la
preda, a volte il predatore deve essere ucciso. Il testo è
accompagnato da un disegno di Chase. Tate trova poi la collana di
conchiglie mancante e dopo una breve riflessione la getta
nell’acqua della palude. Il finale suggerisce dunque che è
effettivamente stata Kya ad uccidere Chase.
Le sue ragioni non vengono mai
spiegate esplicitamente, ma è chiaro che Chase stava diventando
violento e non voleva permettere che Kya lo abbandonasse. Cresciuta
con un padre violento, la ragazza era probabilmente stanca di
essere una preda e si è trasformata in un predatore per assicurarsi
la sopravvivenza. Nel gettare la collana nell’acqua, Tate decide
dunque di nascondere la verità e proteggere la donna amata.
La ragazza della palude è tratto da una storia
vera?
La ragazza della palude non è basato su una
storia vera, ma alcune persone hanno trovato delle analogie tra gli
elementi rappresentati nel film (e nel libro da cui è tratto) e la
vita dell’autrice Delia Owens. Infatti, la Owens,
l’ex marito Mark e il figliastro Christopher sono attualmente
ricercati dalle autorità dello Zambia per essere interrogati in
merito all’omicidio di un presunto bracconiere avvenuto nel 1995.
Ad oggi Delia e gli altri coinvolti hanno categoricamente smentito
la cosa, ma l’aver scritto un romanzo con dinamiche di questo tipo
ha contribuito al riaccendersi del caso.
Il trailer di La ragazza
della palude e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
La ragazza della palude grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di
Infinit+, Apple TV,
Prime Video e Netflix.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad
un’ottima qualità video.
La durata finale di
Deadpool &
Wolverine è stata rivelata, e dopo tutto il trequel
dei Marvel Studios non sarà il film più
lungo della serie. Mentre il debutto nel MCU di Mercenario
Chiacchierone durerà 2 ore, 7 minuti e 45 secondi con i
titoli di coda (probabilmente inclusa la presunta scena
post-crediti), durerà solo 1 ora e 59 minuti senza, e questo lo
rende appena più breve di Deadpool 2.
La quantità di cameo che ci
aspettiamo di vedere (alcuni confermati, altri vociferati) insieme
ai report secondo cui questo film getterà le basi per il debutto
degli X-Men e Avengers 5 e 6
hanno portato ad alcune speculazioni secondo cui D&W
sarebbe potuto essere lungo anche 2 ore e mezzo – come capita
sempre più spesso, oggi – ma sembra che il regista Shawn
Levy dovrà stipare un bel po’ di materiale in poco meno di
120 minuti.
Alcuni spoiler in occasione dei
recenti eventi per i fan sono comparsi online, ma nulla di
particolarmente rivelatore, e la Marvel sta facendo del suo meglio
per assicurarsi che il film rimanga un segreto fino a quando non
arriverà nei cinema.
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool &
Wolverine.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Sarà disponibile dal 12
luglio su Disney+ il film
Descendants – L’ascesa di Red, il quarto capitolo
del franchise Descendants, nonché spin-off dei
tre film precedenti. In questo nuovo lungometraggio, l’ex
ragazzina cattiva Uma, ora nuova preside della Auradon Prep,
organizza un evento a cui partecipano diversi regnanti, tra cui
Red (Kylie Cantrall), la figlia ribelle
della Regina di Cuori di Wonderland. Dopo che la Regina di Cuori
organizza però un colpo di stato contro Auradon, Red e
Chloe (Malia Baker), la figlia di
Cenerentola, viaggiano indietro nel tempo per annullare l’evento
che ha portato la madre di Red verso la malvagità.
È più difficile essere la
figlia di un villain che tutti temono o la figlia di una
principessa perfetta come Cenerentola?
Kylie Cantrall: Mi
sembra che entrambe le cose comportino una serie di problemi. E
posso immaginare che per Chloe si tratti di aspettative a cui deve
rispondere. E poi per Red, credo che la gente tratti Red come se
fosse già stata trattata come una cattiva per tutta la vita, a
causa del pregiudizio “Tua madre è la Regina di Cuori, quindi
sono sicuro che anche tu devi essere cattiva, giusto“? Ma
credo che questa sia la cosa più difficile per Red nel corso del
film, che scopre la differenza tra ciò che la gente le dice che è o
quello che dovrebbe essere e ciò che sua madre vuole che sia. Ma
poi cerca anche di capire chi vuole essere lei e chi è, al di là
del titolo di Principessa del Paese delle Meraviglie e del titolo
di figlia della Regina di Cuori. Penso che per lei sia un viaggio
alla scoperta di se stessa e che sì, non è tutto bianco o nero. E
si rende conto che non deve essere una villain o un eroina, ma può
semplicemente essere se stessa.
Malia Baker: È un
film sul rapporto madre/figlia e mi sembra che lo sia in un modo
che non è così pittoresco, non è solo per un tipo di madre/figlia,
è davvero… spazia in tutte le varianti, e penso che Kylie abbia
detto magnificamente com’è Red con sua madre. Ma Chloe, con sua
madre, ha a che fare con quegli stereotipi di perfezionismo o di
bisogno di essere perfetta e di avere tutto sotto controllo, mentre
lei impara che può lasciarsi andare un po’. Penso che impariamo
molto l’una dall’altra nel corso del film ed è un contrasto molto
bello da vedere.
Rita Ora è la Regina di Cuori in Descendants – L’ascesa di
Red
Cos’ha significato per voi
far parte di questa saga con Descendants – L’ascesa di
Red?
Kylie Cantrall:
Onestamente è stato un vero e proprio turbine, dall’aver ottenuto
il ruolo più di un anno fa a oggi. Ma credo che il più grande
momento “da brivido” sia stato quello di poter sfoggiare il titolo
di Descendants e indossarlo sulle nostre spalle. Penso che
sia un vero onore avere l’opportunità di portare avanti questa
eredità. Questo franchise ha significato molto per me, quando ero
bambina, quindi… pensare di rendere felici anche solo uno o due
bambini che guardano questo film, mi basta e avanza.
Malia Baker: È
vero. Nello stesso modo in cui Descendants ci ha toccato
quando eravamo più giovani, sento che se saremo in grado di farlo
per molte generazioni a venire, allora avremo lasciato il segno,
avremo fatto la nostra parte.
Cosa potete raccontarci del vostro casting per questo
film?
Kylie Cantrall: A
dire il vero, non è stato un processo particolarmente intenso,
perché in realtà è stata l’audizione più tranquilla di tutta la mia
carriera. Il personaggio mi è piaciuto molto dal momento in cui ho
letto il copione. Ho sentito che potevo portare qualcosa di bello,
che ero in sintonia con il personaggio e che mi divertiva. Così ho
giocato e mi è piaciuto molto il suo essere multidimensionale. C’è
così tanta vulnerabilità e profondità, ma è anche spiritosa e ha
delle battute divertenti, quindi mi è sembrato così divertente e
credo che questo sia emerso di sicuro.
Brandy Norwood è Cenerentola e Malia Baker è Chloe in Descendants –
L’ascesa di Red
Malia Baker: Il mio
è stato diverso. È successo con mesi di anticipo e mi hanno detto:
“Vogliamo che ti presenti per Chloe” e io ho amato i
Descendants da piccola e non ero una grande cantante,
quindi ho pensato: “Ovviamente non lo farò“. Ho rifiutato
un paio di volte, ma hanno continuato a chiedermelo. Poi mi hanno
detto: “Ora vogliamo che tu faccia una videochiamata con
Kylie“, e io amavo Kylie, eravamo amiche sui social media. Poi
ho scoperto durante la telefonata che Brandy Norwood avrebbe
interpretato la mamma di Chloe e ho pensato: “Oh mio Dio, devo
farlo. Devo fare la cantante!“. La telefonata è durata circa
un’ora. Mi hanno chiamato la sera dopo e mi hanno detto: “Ci
siamo dimenticati di chiederti di cantare, potresti mandarci dei
video?” Così ho registrato alcuni brani e gliel’ho mandati,
ottenendo il ruolo.
Come si è svolta la ricerca
dell’equilibrio tra il far sentire Descendants – L’ascesa di Red
come parte del franchise e il renderlo una cosa
nuova?
Kylie Cantrall: È
la nostra rivisitazione e questa è la mentalità che ho cercato di
avere. Naturalmente onoriamo sempre i film del passato e credo che
quella specie di essenza degli originali emerga e risplenda in
questo film con i numeri di danza e la musica e il mondo di
Auradon. Penso che tutto questo sia molto nostalgico, ma anche
molto nuovo, molto diverso e… c’era molta libertà nel sapere che
potevamo semplicemente giocare e divertirci.
The
Umbrella Academy ritorna per la sua quarta e
ultima stagione il mese prossimo e Netflix
ha pubblicato un trailer esteso che mette in luce molti nuovi
filmati.
Nel finale della terza stagione, i
membri sopravvissuti della famiglia Hargreeves e della Sparrow
Academy hanno unito le forze e sono riusciti a prevenire il
“kugelblitz”. Ci sono state alcune vittime, ma niente di tutto ciò
ha avuto davvero importanza alla fine perché tutto si è
ripristinato, con i nostri eroi ora apparentemente impotenti che si
sono separati nel tentativo di vivere una vita “normale” in quella
che viene definita la linea temporale finale.
Secondo questo teaser,
almeno alcuni personaggi riusciranno a riacquistare le proprie
abilità, poiché emerge una nuova misteriosa minaccia e la squadra
deve cercare di prevenire l’ennesima apocalisse e combattere o
unire le forze con (non è chiaro) alcuni volti nuovi.
Nick Offerman,
Megan Mullally – che sono sposati nella vita reale
e sono apparsi insieme in Parks and Recreation – e
David Cross (Arrested
Development) sono pronti a unirsi alla mischia.
Offerman e Mullally interpreteranno
i Drs. Gene e Jean Thibedeau, “una coppia sposata di professori
di community college del New Mexico che indossano calzature comode
e soffrono del caso più estremo di deja vu che questa sequenza
temporale abbia mai visto”. Cross, nel frattempo, interpreterà
Sy Grossman, “un onesto e timido imprenditore e padre di
famiglia che non si fermerà davanti a nulla pur di riconnettersi
con la figlia e riaverla”.
The Umbrella Academy – stagione finale, il trailer
In un’intervista con Tudum, lo
showrunner di The
Umbrella Academy Steve Blackman
ha anticipato alcuni eventi della quarta stagione e ha affrontato
la scena post-credits della terza stagione che fa da sfondo alla
nuova stagione. Ha dichiarato che nulla nella serie – compreso
“Sparrow” Ben (Justin H. Min) nella metropolitana – è fatto per
caso:
“Siamo chiari: quello è Sparrow
Ben. La domanda che dovreste porvi è: che cazzo ci fa su un treno
della metropolitana coreana a leggere un libro sulla ceramica?
Strano, vero? Certo che lo è! Questa è “The Umbrella Academy”. Come
ogni buon fan di “Umbrella” sa, nessun momento della serie esiste
in modo isolato. Tutto ciò che vediamo ha un significato. E questo
momento non fa eccezione. Ben ha un motivo per essere
lì…“.
Nel cast di The
Umbrella Academy figurano anche Elliot Page (Close To You) nel ruolo di Vanya,
Tom Hopper (Love in the Villa) nel ruolo di
Luther, Robert Sheehan (The Last Bus) nel ruolo di
Klaus e Aidan Gallagher (Nicky, Ricky, Dicky &
Dawn) nel ruolo di Five, David Castañeda nel ruolo
di Diego e Ritu Arya nel ruolo di Lila. La sinossi
ufficiale della stagione recita:
I fratelli Hargreeves si
sono dispersi dopo che la resa dei conti all’Hotel Oblivion ha
portato a un completo reset della loro linea temporale. Privati dei
loro poteri, ognuno di loro è stato lasciato a cavarsela da solo e
a trovare una nuova normalità, con gradi di successo molto diversi.
Tuttavia, le caratteristiche del loro nuovo mondo inquietante si
rivelano troppo difficili da ignorare a lungo. Il loro padre
Reginald, vivo e vegeto, è uscito dall’ombra ed è entrato
nell’occhio pubblico, supervisionando un potente e nefasto impero
commerciale. Una misteriosa associazione nota come i Custodi tiene
riunioni clandestine nella convinzione che la realtà in cui vivono
sia una menzogna e che stia per arrivare una grande resa dei conti.
Mentre queste nuove e strane forze cospirano intorno a loro, la
Umbrella Academy deve riunirsi un’ultima volta – rischiando di
sconvolgere la pace traballante che tutti hanno sopportato così
tanto per garantire – per mettere finalmente le cose a posto.
Grey’s
Anatomy non riesce a rinunciare a Ellen Pompeo. Dopo aver dato l’addio alla
protagonista nel 2023, il lungo medical drama non ha mai
abbandonato Meredith Grey e ora Deadline ha rivelato che la ABC sta preparando un
ritorno importante della Pompeo nella nuova stagione dello show. I
nuovi episodi inizieranno in autunno.
La Pompeo dovrebbe essere presente
in almeno sette dei 18 episodi della stagione 21 del medical
drama. Il numero è piuttosto elevato per un personaggio che era
praticamente scomparso e lascia intendere un arco narrativo che
potrebbe essere estremamente eccitante per i nuovi episodi.
Inoltre, è stato lasciato intendere che la partecipazione della
Pompeo potrebbe estendersi fino a 14 episodi, il che
significherebbe essenzialmente che sarebbe come se Meredith Grey
non avesse mai lasciato il Grey Sloan Memorial Hospital.
Nelle ultime stagioni, non è stato
raro che Meredith sia stata assente per un paio di episodi o abbia
avuto solo un paio di scene, soprattutto dopo che il cast è
diventato sempre più numeroso. Questo ha spinto gli
sceneggiatori delle passate stagioni a creare episodi
soprannominati “All-Meredith”, in cui l’attenzione veniva riportata
sul personaggio dopo che i fan avevano iniziato a sentirla troppo
esclusa. Questa volta, se la partecipazione della Pompeo si
estenderà effettivamente a più di 10 episodi, è probabile che ci si
senta come ai vecchi tempi prima del suo grande addio.
Meredith non è mai andata via
da “Grey’s Anatomy”.
Anche se la Pompeo ha annunciato
formalmente la sua uscita di scena e la serie ha persino
realizzato un episodio d’addio, ha continuato a ricevere un
ruolo di primo piano negli episodi successivi e ha continuato a
fare la voce fuori campo che i fan hanno imparato a conoscere e
amare fin dal primo episodio.
All’inizio di quest’anno, la
showrunner di Grey’s
Anatomy Meg Marin ha parlatodell’entità della partecipazione della Pompeo nelle ultime
stagioni e ha rivelato che “è sempre una parte enorme dello show”.
La Marinis ha anche affermato che sarebbe stata in grado di tornare
ogni volta che lo avesse voluto, e sembra che questo sia accaduto
prima del previsto.
Non possiamo inoltre ignorare il
fatto che la stagione 21 sarà un po’ diversa per i fan, e forse il
ritorno di Meredith potrebbe essere un modo per la ABC di tenere a
bada il fandom della serie. La serie sta riducendo la
partecipazione di alcuni dei membri più anziani del cast,
oltre a cambiare la fascia oraria di messa in onda. Secondo il
presidente del Disney TV Group Craig Erwich,
tuttavia, questo non è un segnale che Grey’s Anatomy
sia vicino alla fine della sua corsa.
La ABC trasmetterà la stagione 21
di Grey’s
Anatomy in autunno.
La maggior parte delle conoscenze
di Daniel LaRusso sono state apprese dal suo sensei, il signor
Miyagi (Pat Morita). Attraverso una serie di
compiti banali, Daniel ha imparato a padroneggiare le sue abilità
di karate, che si sono rivelate preziose in tutti questi anni. La
sesta e ultima stagione di Cobra
Kai renderà omaggio al signor
Miyagi in diversi modi, tra cui il nuovo Miyagi-Do.
Tuttavia, l’onore più grande è
quello di insegnare a un giovane gruppo di artisti marziali le
abilità che il signor Miyagi ha lavorato duramente per impattare.
Una delle scene più famose di Karate Kid è quella in cui
Daniel si imbatte nel signor Miyagi, che sta cercando di catturare
una mosca con le bacchette. Il signor Miyagi ci sta provando
pazientemente da un po’, ma quando Daniel lo raggiunge, la fortuna
dei principianti gli sorride e riesce a prendere la mosca. Il
signor Miyagi deve trovare un altro modo per insegnare a Daniel la
pazienza. Un nuovo poster per la sesta stagione richiama questo
momento iconico.
La locandina è semplice, ma ha un
grande significato e una storia alle spalle. Mostra una mosca
intrappolata tra le due estremità di una bacchetta, un’impresa che
non è riuscita nemmeno a Daniel nel suo fortunato tentativo. La
mosca è perfettamente incastrata tra le due bacchette senza essere
schiacciata, a testimonianza della cura e dell’attenzione con cui
l’acchiappatore l’ha catturata. Un testo sul poster sottolinea il
messaggio: “La pazienza sarà messa alla prova“.
Le arti marziali e la vittoria nei
tornei si basano sul tempismo. Ciò richiede molta pazienza per
evitare di colpire in un momento inopportuno e di perdere la
vittoria. Con l’avvicinarsi del Sekai Taikai, il Miyagi-Do deve
esercitarsi a superare la prova dell’impazienza se vuole
vincere.
Ralph
Macchio interpreta Daniel LaRusso fin dal primo film
del 1984. In Cobra Kai, il suo mentore, il signor Miyagi, non è più
presente per trasmettere la sua saggezza, ma Daniel ha portato con
sé questi insegnamenti. Collider ha parlato con Macchio di quanto
sarà influente il signor Miyagi nella stagione finale. Macchio ha
parlato di un grande arco narrativo per il personaggio, quando
Daniel scoprirà nuove informazioni che lo disorienteranno. Ha
parlato di questo, dicendo,
“Mi è piaciuto molto trovare il
modo di Daniel di incanalare i Miyagi-ismi e i riferimenti.Ma ci sono momenti in cui si immerge così tanto in quell’eredità
che è difficile distinguere, come dici tu, le proprie convinzioni,
e penso che questa stagione apra un vaso di Pandora in cui si trova
a riconsiderare cose sul suo mentore su cui non riesce mai a
trovare la verità e deve fare i conti con tutto questo
personalmente.Si tratta di un grande arco narrativo in
questa stagione, che si avvia verso la seconda parte e che
sicuramente si risolverà nella terza parte.Sono entusiasta
che i fan lo vedano”.
La sesta stagione di Cobra
Kai, composta da tre parti, uscirà il 18 luglio, il 28 novembre
e la parte finale nel 2025. Recuperate su Netflix
prima che la stagione finale prenda il via.
Apple TV+
pubblica un nuovo inquietante teaser per la seconda stagione di
Scissione (Severance). Non è
stato mostrato molto in questo video promozionale, ma chi ha occhi
attenti potrebbe trovare un messaggio segreto che è stato messo in
atto per i fan. Sono passati due anni dalla messa in onda della
prima stagione di Severance e le immagini del secondo episodio
della serie sono state mostrate durante la recente presentazione
della Apple WWDC 2024.
Secondo il teaser condiviso su X
(ex Twitter), l’unica cosa contenuta nel video è il tema della
serie che suona in sottofondo e un video in penombra di quello che
potrebbe essere un ascensore delle Lumon Industries. Sebbene non
siano stati mostrati molti dettagli in questo teaser, c’è una
teoria secondo cui la luce rossa lampeggiante potrebbe essere un
messaggio segreto con la scritta “DOMANI”.
Le riprese della seconda stagione
di Scissione
(Severance) sono iniziate a gennaio
2024 e si sono concluse ad aprile. Finora, durante la
presentazione di Apple
TV+ a giugno, sono stati rilasciati scorci e spezzoni del
prossimo episodio dello show. Al momento non è ancora stato
confermato il rilascio del trailer ufficiale della seconda
stagione.
Cosa sappiamo della seconda
stagione di “Severance”?
La stagione 1 di Severance
è stata nominata per numerosi premi sin dalla sua prima uscita nel
febbraio 2022. Lo show ha ricevuto 6 nomination ai Primetime Emmy
Awards 2022, ha ottenuto 3 nomination agli Independent Spirit
Awards 2023 e ha vinto le categorie “Serie drammatica” e “Nuova
serie” ai Writers Guild of America Awards 2023.
L’ultimo episodio di
Severance è stato trasmesso l’8 aprile 2024. Prima della
messa in onda dell’ultimo episodio, Apple TV+ ha annunciato che
lo show era stato autorizzato per una seconda stagione.
Finora è stato confermato che Adam Scott
tornerà per riprendere il suo ruolo principale di Mark Scout.
Torneranno anche Patricia Arquette nel
ruolo di Harmony Cobel,John Turturro nel ruolo di Irving
Bailiff e Christopher Walken nel ruolo di Burt
Goodman, solo per citarne alcuni.
Inoltre, sono stati
annunciati nuovi membri del cast che si uniranno alla seconda
stagione. Si tratta di Bob Balaban
(Asteroid City), Robby
Benson (La bella e la
bestia), Stefano Carannante
(Blue Bloods),
Gwendoline Christie
(Wednesday), John
Noble (Il Signore degli Anelli: Il
ritorno del re), Ólafur Darri
Ólafsson (Eurovision Song Contest: The
Story of Fire Saga), Alia
Shawkat (Arrested
Development) e Merritt Wever
(The Walking Dead).
La seconda stagione
Scissione (Severance) non ha
ancora annunciato una data di uscita. Fino ad allora, è possibile
vedere in streaming tutti gli episodi della prima stagione su Apple
TV+. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti. Potete
vedere il teaser qui sopra.
Vikings: Valhalla di Jeb
Stuart è un racconto
epico degli eventi che circondano la brutale lotta per i cuori
e le menti del popolo norreno alla fine dell’XI secolo. È
prevista una terza stagione e dobbiamo ripercorrere quanto
accaduto alla fine della seconda stagione per prepararci alla
terza, che debutterà l’11 luglio. Lo show ruota attorno a tre
personaggi: Leif Eriksson (Sam Corlett), sua
sorella Freydis Eriksdottir (Frida
Gustavsson) e Harald Sigurdsson (Leo
Suter).
Le prime due stagioni hanno visto
un’enorme quantità di spargimenti di sangue e di amori perduti, e
la terza stagione non mancherà di riproporre le stesse cose. Anche
se Freydis è stata separata da Leif e Harald, è probabile che gli
archi caratteriali dei tre protagonisti si intreccino mentre la
lotta tra i vichinghi pagani degli Antichi Dei e il movimento
cristiano continua a creare uno scisma all’interno dei numerosi
clan della nazione vichinga. Vediamo dove ci siamo lasciati alla
fine della
Stagione 2e come si evolve la situazione nella
Stagione 3.
Cosa è successo a Freydis in
“Vikings:Valhalla” Stagione 2?
Dopo essere fuggita da Kattegat e
dallo spietato re Sweyn Forkbeard (Soren Pilmark),
Freydis si separa da Harald. Viene portata nella roccaforte
vichinga di Jomsborg da Lord Herekr (Bradley
James), che condivide la sua visione di un futuro
tradizionale del popolo norreno basato sull’ideologia pagana degli
Antichi Dei. Al suo arrivo, c’è subito tensione per il modo in cui
Herekr separa gli abitanti della città in un sistema di classi.
Anche se Herekr cerca di placare Freydis facendola diventare
un’alta sacerdotessa, lei lo contesta per il trattamento che
riserva agli abitanti di Jomsborg.
Dopo che Freydis ha dato alla luce
il figlio suo e di Harald, i due vengono alle mani per il modo in
cui la religione degli Antichi Dei viene interpretata e applicata
alla gente di Jomsborg. Il disaccordo continua ad acuirsi e si
conclude con la morte di Harekr, rendendo Freydis il sovrano della
città. La battaglia più importante per Jomsborg arriva quando Jarl
Olaf Haraldsson (Johannes Haukur Johannesson)
porta il suo esercito sulle coste di Jomsberg e sfida Freydis e il
suo ordine degli Antichi.
Questa è la sequenza più cruciale
alla fine della Stagione 2. Olaf sfida il governo di Freydis e lei
è più che pronta ad affrontarlo. Dopo aver sferrato un attacco a
sorpresa che lascia la ciurma di Olaf morta, Freydis dimostra di
essere la più grande e cattiva vichinga abbattendo Olaf con una
lancia nel petto dopo un combattimento corpo a corpo. In vista
della terza stagione, Freydis è il personaggio più potente e
influente dello show.
Leif e Harald compiono un
viaggio insidioso a Costantinopoli
Quando Harald si rende conto di
aver bisogno di un’enorme quantità di denaro e di un esercito per
diventare il leader che immagina, lui e Leif si imbarcano in una
pericolosa missione per assicurarsi entrambi e sfidare Re Canuto
(Bradley Freegard). Dopo un pericoloso viaggio
attraverso una brutale e spietata strada ghiacciata, arrivano nella
capitale Costantinopoli. Lungo la strada, Leif incontra e si
innamora di una studiosa di nome Mariam (Hayat
Kamille). Lei gli insegna a leggere e a scrivere, ma è
affetta da una malattia terminale e muore alla fine del loro
viaggio.
Per la seconda volta in due
stagioni, Leif si ritrova con il cuore spezzato e ognuno dei suoi
amori muore tra le sue braccia. Nel frattempo, anche
Harald si innamora di quella che crede essere la figlia dell’uomo
che gli ha venduto la barca. In realtà, Elena (Sofya Lebvedva) è la
donna promessa all’imperatore Romanos III (Nikolai
Kinski). È un duro colpo per il sicuro Harald, ma Elena lo
rassicura sul fatto che prova ancora qualcosa per lui e che ora
ha l’esercito necessario per sfidare Canuto. Un’altra
possibilità da non scartare è che Harald rimanga a Costantinopoli
per corteggiare Elena. È stato un imprevedibile jolly durante le
prime due stagioni dello show. Il diavolo irascibile sembra aver
già dimenticato il figlio avuto con Freydis.
Nel castello di Londra, governato
dalla regina Emma (Laura Berlin), si sono
verificati una serie di giochi di testa e di politica
simili a quelli di Game of
Thrones. La sua tumultuosa relazione con il
viscido conte Godwin (David Oakes) ha visto alti e
bassi. Ma dopo un attentato alla sua vita, Emma è più che mai
sospettosa di Godwin.
Ha dimostrato di essere il
personaggio più saggio e lucido della serie e ora che ha avuto la
conferma che la malizia è alle porte di casa sua, sarà
interessante vedere come laaffronterà. Re
Canuto ha appoggiato Godwin consegnandogli in sposa la nipote Gytha
(Henessi Schmidt) e unendo le famiglie norrene e
inglesi. Jeb Stuart ha lasciato una terza stagione ricca di
possibilità deliziose, e sarà affascinante vedere dove andrà
Vikings: Valhalla nella terza stagione.
Sin dalla sua prima puntata,
Trying ha raccontato la storia
sincera di una coppia in missione per far crescere la propria
famiglia, ma non nel modo tradizionale, mentre affronta il
complesso processo di adozione. Grazie a un umorismo
costante, a personaggi stravaganti e a un’atmosfera di benessere,
lo show è diventato rapidamente uno dei migliori di Apple TV+ e ha
mantenuto questo titolo. Con una nicchia unica di televisione sana,
la serie eccelle nel bilanciare umorismo e cuore, un talento che è
ancora vivo e vegeto nell’ultima stagione.
La quarta stagione continua a seguire le vite di Nikki
(Esther Smith), Jason (Rafe
Spall), Princess (Scarlett Rayner), Tyler
(Cooper Turner) e il resto della loro famiglia,
con una stagione ricca di eventi. Ma il finale, intitolato
“Scott of the Atlantic”, lascia più di un
cliffhanger. Avviando Jason verso un nuovo percorso
professionale, l’ultima stagione promette altre commedie emotive,
ma ciò che rimane ambiguo è l’importante colpo di scena del ritorno
della madre biologica di Princess e Tyler.
L’arrivo di Kat (Charlotte
Riley) costringerà Nikki e Jason a confrontarsi con una
delle loro più grandi paure come genitori. Anche il resto della
famiglia subisce dei cambiamenti, con il padre di Jason, Vic
(Phil Davis), che decide se continuare a
frequentare qualcuno, e il drammatico e ambiguo cliffhanger di
Karen (Siân Brooke) e Scott (Darren
Boyd). Anche se lo show non è ancora stato
ufficialmente rinnovato, c’è ancora molto da raccontare
sulla storia della famiglia.
Trying spinge Jason a cambiare
carriera
Nel corso della stagione, Jason ha
lavorato con suo figlio e con altri bambini adottati diventando un
allenatore. Ha dedicato molto tempo a unificare il gruppo, poiché
ogni bambino ha problemi unici che rendono più difficili gli sport
di squadra. Dopo una stagione di lavoro con loro, Jason li ha
relativamente sotto controllo, ma nel finale Nikki lo aiuta a
capire che il suo sforzo ha fatto perdere loro il
vantaggio.
Stanno perdendo la partita perché
lui li ha spinti a giocare senza la loro rabbia. Facendo un
discorso di incoraggiamento, Jason raduna la sua squadra, che
riesce a pareggiare la partita nel secondo tempo. Questo episodio
ha dato a Jason la possibilità di avere un impatto sulla
vita di questi ragazzi, compreso, ma non solo, suo figlio
Tyler. Dimostra inoltre di avere un talento nel lavorare con
loro.
Dopo aver osservato i suoi
progressi, Nikki e l’assistente sociale di Jason, Noah
(Karl Collins), suggeriscono a Jason di
intraprendere la carriera di assistente sociale. Sebbene siano
necessari due anni di corsi per ottenere la qualifica, Jason è
interessato. Dopo aver accettato un lavoro come tassista nella
terza stagione per alleviare i problemi economici della
famiglia, a Jason spetta un lavoro che lo appassiona. Ne parla con
Nikki, ammettendo di volerci provare, e Nikki lo sostiene. Anche se
la decisione viene presa verso la fine dell’episodio, segna un
cambiamento importante. Diventare un assistente sociale
sarebbe un momento di svolta per Jason, che ha lottato
contro il processo di adozione e ora intende aiutare gli altri.
Il ritorno di Kat lascia un
drammatico cliffhanger per “Trying”.
Dopo un salto temporale di sei
anni che ha saltato il periodo immediatamente successivo
all’adozione ufficiale, la quarta stagione affronta un aspetto
diverso della vita adottiva: le complessità legate al passato del
bambino. Ormai adolescente, Princess lotta per venire a patti con
la sua storia con la madre biologica, sentendosi abbandonata. Nel
corso della quarta stagione, Princess cerca Kat, rintracciando i
suoi indirizzi conosciuti, ma tutto ciò che ottiene è un percorso.
Nikki e Princess hanno affrontato difficoltà nel loro rapporto,
soprattutto quando Princess è diventata un’adolescente, quindi non
dice a Nikki cosa sta facendo. Princess si confida invece con la
zia Karen, che la aiuta con una certa riluttanza.
Ilcoinvolgimento di Karen crea una frattura tra Karen e
Nikki, che si sente tradita dalla bugia, ma le due si
riconciliano nel finale.
Prima del finale, le tracce di
Princess la portano in Spagna, ma Nikki e Jason le impediscono di
andarci e Nikki invece viaggia. A differenza di Princess, Nikki
trova Kat nel penultimo episodio, ma non lo dice alla figlia. Kat
non risponde alle domande e lascia Nikki non appena viene a
conoscenza del loro legame, così Nikki sostiene che le tracce si
sono perse per risparmiare Princess. Tuttavia, nel finale, Princess
scopre la verità grazie a una foto sul telefono di Nikki, ma prima
che possa affrontare Nikki, arriva Kat. La trama
viene lasciata lì, preparando un incontro tra Kat e Princess, che
ha già delle domande da fare alla sua madre biologica. Ma la
comparsa di Kat costringerà Nikki ad affrontare la sua più grande
paura da genitore.
Cosa succederà al resto della
famiglia nel finale della quarta stagione di “Trying”?
Dopo essersi rimesso in gioco per
la prima volta dopo la morte della moglie, Vic ha dovuto affrontare
una scelta difficile quando la donna che ha incontrato ha voluto
una relazione. Non essendo pronto per questo, Vic si rende conto
che in realtà vuole solo sistemare le cose, quindi pensa di
iniziare a lavorare come tuttofare piuttosto che uscire con
qualcuno. Ma questo non è nulla in confronto alla storia di Karen e
Scott.
Nella quarta stagione, Scott ha
deciso di attraversare l’Atlantico a remi. Sebbene abbia esitato
nella sua decisione, il finale inizia con il suo lancio, dal quale
Karen lo dissuade prontamente. Non ha mai creduto che sarebbe
andato fino in fondo, ma quando la cosa diventa reale, si preoccupa
per la sua sicurezza. Sebbene Karen non si esprima razionalmente,
solleva timori validi. Alla fine, ammettendo di
sottovalutare il marito, Karen convince Scott a
ritirarsi dalla spedizione.
Ma la trama non finisce qui. Scott
nota il disegno della figlia per celebrare la spedizione sul
pavimento dell’auto e si china per prenderlo mentre l’auto sbanda.
Mentre Karen è con Nikki e Jason a festeggiare dopo la partita di
calcio di Tyler, Scott non si vede da nessuna parte. Al contrario,
Freddy (Oliver Chris), che ha allenato Scott nel
canottaggio, arriva alla festa, annunciando che deve parlare di
Scott con Karen. La serie passa alla sua auto, con oggetti lanciati
in giro, prima di mostrare Scott che voga verso il
mare. Questa scena è stata interpretata in diversi modi:
alcuni sostengono che Scott sia morto e che la voga rappresenti
l’aldilà.
Altri suggeriscono che sia stato
ferito e che la remata sia stata un sogno, mentre altri ancora
sostengono che Scott sia vivo e vegeto, ma che abbia cambiato idea
e abbia intrapreso il pericoloso viaggio. Di certo, la sua
scelta di non arrendersi si adatta meglio al tono della
serie, ma Trying non è contrario a un colpo di
scena emotivo. Il suo finale ambiguo potrà essere chiarito solo
nella quinta stagione, lasciando il pubblico a chiedere di più.
Dopo il selvaggio cliffhanger della
scorsa settimana, il finale di stagione di Doctor
Who, “Empire of Death”, risolve
finalmente il mistero centrale che ha tenuto in ombra il
Dottore (Ncuti
Gatwa) e Ruby Sunday (Millie
Gibson) per tutta la stagione: chi è la madre di
Ruby e perché è così importante? Le risposte alle altre domande
che hanno proliferato nella prima stagione: da dove viene Sutekh
(Gabriel Woolf)?
Perché ci sono così tante Triadi di
Susan (Susan Twist)? Come fa la signora Flood
(Anita Dobson) a riconoscere un TARDIS? – sono più
complicati di quanto si possa immaginare, e uno rimane
stranamente senza risposta in vista della seconda
stagione. E c’è forse la domanda più importante di tutte:
come fanno un Signore del Tempo e una ragazza umana a sconfiggere
un nemico indomabile come il dio della morte?
Da dove viene il Sutekh di
Doctor Who?
“Empire of Death” riprende proprio
da dove si era interrotto “The Legend of Ruby Sunday“, con
Sutekh il Distruttore, un antico essere alieno, che scatena il suo
“dono di morte” sulla Terra: una gigantesca onda di sabbia che
uccide tutto ciò che tocca. Il Dottore e Melanie Bush
(Bonnie Langford) superano l’assalto
iniziale della carneficina, ma quando tornano al quartier generale
della UNIT è troppo tardi. Tutti i membri della sala di controllo,
tra cui Kate Lethbridge-Stewart (Jemma Redgrave) e
Rose, la figlia di Donna Noble (Yasmin Finney),
sono evaporati nella polvere come la conclusione di Avengers:Infinity
War.
Nella disperata speranza di
ricostruire l’identità di sua madre, Ruby programma la Finestra del
Tempo fino alla notte della sua nascita. Il Dottore e Mel si
riuniscono a Ruby e Sutekh, da vero guastafeste qual è, si unisce
alla loro riunione. L’ultima volta che il Dottore e Sutekh si sono
scontrati, il Dottore lo ha bandito in un vortice temporale. In
realtà, Sutekh si è fissato al TARDIS.
Il dio della morte si è nascosto
nella scatola blu per tutto questo tempo, raccogliendo
abbastanza potere per ascendere alla divinità e piazzando i suoi
agenti dormienti ovunque il Dottore abbia visitato. Questi
agenti (gli “angeli della morte” di Sutekh) sono esseri con
personalità e vita, finché Sutekh non li possiede psichicamente.
Dando a ognuno lo stesso volto, il Dottore non poteva che esserne
incuriosito. Il fatto di chiamare Susan Triade con il nome del
nonno del Dottore ha reso la trappola perfetta.
Come se non bastasse, Sutekh ha
dirottato e corrotto il TARDIS, lasciando il Dottore, Ruby e
Melanie bloccati. Fortunatamente, poiché i ricordi di Ruby
alimentano la Finestra del Tempo, Ruby manifesta un “TARDIS della
Memoria”, un TARDIS molto più piccolo e meno potente alimentato da
vari ricordi. Il trio sfugge all’onda di morte di Sutekh, ma
assiste all’eradicazione di ogni forma di vita nel tempo e nello
spazio. Il Dottore, sconfortato, si incolpa della
distruzione dell’universo.
Come fanno il Dottore e Ruby
Sunday a trovare la madre di Ruby?
A furia di arrampicarsi sugli
specchi, il Dottore si rende conto che lo schermo della Finestra
del Tempo visualizza alcuni ricordi ogni volta che Ruby pensa a sua
madre. Ruby non ne riconosce uno, la trasmissione in diretta
dell’intervista a un politico, perché proviene dal futuro
alternativo in cui ha vissuto e che ha dimenticato
nell’episodio “73 Yards”. Nel 2046, il Primo Ministro Roger ap
Gwilliam (Aneurin Barnard) ha istituito uno
screening obbligatorio del DNA. Se la madre di Ruby fosse
ancora viva, il suo DNA sarebbe stato registrato. Portano
il TARDIS della memoria in un futuro “morto”, scansionano il sangue
di Ruby nel sistema e trovano una corrispondenza.
Purtroppo, nessuno può sfuggire
alla portata del dio della morte. Sutekh possiede Mel attraverso le
cellule morte del suo corpo, anche se l’ex compagna del Dottore
resiste valorosamente. Sutekh convoca il Dottore e Ruby nel 2024 –
dove, ironia della sorte, Sutekh è perplesso
quanto noi sul mistero della madre di
Ruby. È l’unica persona nell’universo che non riesce a
identificare, e questo non va bene.
Ruby accetta di dare a Sutekh il
nome della madre, fermandosi a pochi centimetri dal suo
gigantesco naso da sciacallo. Proprio mentre sta per
rivelare il colpo di scena della stagione di Doctor Who,
lancia una corda dal TARDIS della memoria intorno al collo di
Sutekh. Il Dottore afferra la corda con il guanto intelligente di
“The Church on Ruby Road” e la aggancia alla console del vero
TARDIS. Insieme, i due trascinano Sutekh per un altro
viaggio nel tempo e nello spazio.
Chi è la madre di Ruby Sunday
in “Doctor Who”?
Ripercorrere l’onda della
morte di Sutekh ne contrasta gli effetti. Tutti tornano in
vita, anche se un po’ impolverati. Il Dottore non trae gioia
dall’occasione; dice cupamente a Sutekh che, poiché Sutekh si è
attaccato al TARDIS, ha essenzialmente trasformato il Dottore nel
dio della morte. Metafora o no, dopo il pronunciamento del Dottore
pieno di sensi di colpa, Sutekh svanisce in cenere nel vortice
del tempo: un finale pieno di karma per il cattivo di
Doctor Who che ha giocato a lungo con la truffa meglio di
chiunque altro. Dopo tutto questo tempo, la risposta sulla madre di
Ruby è semplice: si chiama Louise Allison Miller (Faye
McKeever).
Nel 2004 Louise aveva 15 anni, era
sola, terrorizzata e incinta. Ha affidato la figlia neonata a Ruby
Road perché sapeva che una chiesa era più sicura per la sua bambina
che vivere con il terribile padre di Louise. Poiché Ruby e il
Dottore l’hanno “investita di significato”, si è evoluta in un
concetto abbastanza potente da terrorizzare un dio. “La persona più
importante dell’universo era la più ordinaria”, dichiara il
Dottore. E perché ha indicato il Dottore? Louise stava indicando il
cartello stradale di Ruby Road dietro di lui. Ha dato un nome a sua
figlia prima di partire.
Dopo un attimo di esitazione, Ruby
si presenta a Louise in una caffetteria. Le donne condividono un
momento di tenerezza, stringendosi l’un l’altra mentre piangono.
Più tardi, mentre Louise si integra bene con Carla
(Michelle Greenidge) e Cherry (Angela
Wynter) Sunday, è il Dottore che, ancora una volta, rimane
in disparte dal punto di vista emotivo. A differenza del suo
predecessore, il Quattordicesimo Dottore (David
Tennant), Quindici non riesce ancora a crearsi una
famiglia e a rimanere in un posto. Entrambi gli amici capiscono che
questo è l’inizio del viaggio di Ruby con la sua famiglia e
la fine delle loro avventure insieme, almeno per ora. Ruby
ha guarito il cuore del Dottore e lui giura di onorare questo
legame.
Chi è la signora Flood e come è
collegata a “Doctor Who” Stagione 2?
Il Dottore parte per galassie
sconosciute e si chiude il sipario sulla leggenda della
meravigliosa Ruby Sunday e della sua ordinaria, ma straordinaria,
madre naturale. Ncuti Gatwa tornerà a dicembre per l’annuale
speciale natalizio di Doctor Who (scritto dall’ex
showrunner Steven Moffat), affiancata questa volta
da nientemeno che la stessa Lady Whistledown di Bridgerton,
Nicola Coughlan. Tutto lascia pensare che
Millie Gibson tornerà per la
seconda stagione, oltre alla
guest star di “Boom” Varada Sethu che si
unirà al TARDIS a tempo pieno.
Ma una domanda persiste: che ne
sarà della signora Flood? A questo proposito, Russell T
Davies non fornisce alcuna risposta, ma solo accenni
allettanti. Prima che lei e Carla si dissolvano nell’onda della
morte di Sutekh, la signora Flood fa riferimento al suo “vero nome”
e ai “piani” che non è riuscita a realizzare, per non parlare
dell’inquietante affermazione: “Dì al tuo Creatore che verrò a
distruggere i suoi cancelli d’oro”.
Torna a raccontare il lieto fine di
Ruby prima di apparire sul tetto dell’edificio con in mano una
valigia e un ombrello e avvolta in una sontuosa pelliccia bianca.
Rompe la quarta parete e parla direttamente alla telecamera per la
seconda volta in questa stagione, mettendo allegramente in
guardia sul “terribile” finale del Dottore e augurandoci la
buonanotte come la favola della buonanotte del mondo.
Qualunque cosa Davies abbia in serbo per la seconda stagione, alcuni misteri è meglio lasciarli
irrisolti – fino alla prossima volta.
Apple TV+
ha svelato oggi il trailer della nuova comedy in live-action
Time Bandits, primo adattamento televisivo
dell’omonimo film cult. Creata per la televisione da
Jemaine Clement (“Flight of the Conchords”),
Iain Morris (“The Inbetweeners”) e Taika
Waititi (“Reservation Dogs”) e prodotta per
Apple
TV+ da Paramount Television Studios, Anonymous
Content’s AC Studios e MRC.
Time Bandits è un
viaggio imprevedibile attraverso il tempo e lo spazio che vede
protagonisti un gruppo sgangherato di ladri e la loro nuova
recluta: un appassionato di storia di 11 anni di nome Kevin.
Insieme, intraprendono un’emozionante ricerca per salvare i
genitori del ragazzo e il mondo intero. La serie, composta da 10
episodi farà il suo debutto il 24 luglio con i primi due episodi,
seguiti da due nuove puntate ogni mercoledì fino al 21 agosto.
Time Bandits: la trama
della serie tv
Guidato da Lisa Kudrow,
l’eccentrico gruppo di banditi si imbarca in avventure epiche
lottando contro le forze del male che minacciano le loro conquiste
e la vita, così come loro la conoscono. Viaggiando attraverso il
tempo e lo spazio, si imbattono in mondi affascinanti di un passato
lontano, alla ricerca di tesori, potendo sempre contare su Kevin
per far luce su ogni pagina di storia che attraversano. I Banditi
del Tempo assistono alla creazione di Stonehenge, vedono il cavallo
di Troia in azione, sfuggono ai dinosauri nell’era preistorica,
provocano il caos durante il Medioevo, sperimentano l’era glaciale,
le antiche civiltà e tanto altro ancora lungo il percorso.
Accanto a Lisa Kudrow, completano
il cast Kal-El Tuck (“Unseeing Evil”), Tadhg Murphy
(“Conversations With Friends”), Roger Jean Nsengiyumva (“You Don’t
Know Me”), Rune Temte (“Eddie the Eagle – Il coraggio della
follia”), Charlyne Yi (“Molto incinta”), Rachel House (“Heartbreak
High”), Kiera Thompson (“Martyrs Lane”), James Dryden (“Ready
Player One”), Felicity Ward (“The Office” Australia), Francesca
Mills (“Harlots”) e Imaan Hadchiti (“Thor: Love and Thunder”).
Anche Waititi e Clement figurano in alcune apparizioni
speciali.
Time Bandits è prodotta esecutivamente da
Morris e Waititi, che hanno scritto e diretto anche alcuni episodi.
Anche Garrett Basch e Tim Coddington sono produttori esecutiv,i
insieme a Jane Stanton per conto di Handmade Films, con Clement e
Morris in qualità di co-showrunner.
Paramount+
ha annunciato oggi che la nuova attesissima serie drammatica
originale Landman, interpretata dal premio
Oscar Billy Bob Thornton, arriverà a novembre in
esclusiva su Paramount+.
Creata dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan,
Landmanè prodotta da MTV
Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions di
Sheridan in esclusiva per Paramount+.
Landman: la trama della serie tv
Ambientata nelle proverbiali “boom
town” del Texas occidentale,
Landmanracconta la ricerca di
fortuna nel mondo delle piattaforme petrolifere. Basata sul famoso
podcast in 11 puntate “Boomtown” di Imperative Entertainment e
Texas Monthly, la serie è una storia di manovali e miliardari
selvaggi che alimentano un fenomeno così grande da modificare
clima, economia e geopolitica.
Landman: il cast
Oltre a Thornton, la serie in dieci
episodi è interpretata da Ali Larter (The Last Victim), Michelle
Randolph (1923), Jacob Lofland (Joker 2), Kayla Wallace (When Calls
the Heart), James Jordan (Yellowstone), Mark Collie (Nashville),
Paulina Chávez (The Expanding Universe of Ashley Garcia) e Demi
Moore (Feud: Capote Vs. The Swans). Jon Hamm (Mad Men) avrà un
ruolo ricorrente come guest star, oltre alle guest star Andy Garcia
(Expendables franchise) e Michael Peña (End of Watch).
Landman è
prodotto da Taylor Sheridan, David C. Glasser, David Hutkin, Ron
Burkle, Bob Yari, Christian Wallace, Geyer Kosinski, Michael
Friedman e Stephen Kay. Dan Friedkin e Jason Hoch, per Imperative
Entertainment, e J.K. Nickell e Megan Creydt, per Texas Monthly,
sono anche produttori esecutivi. Peter Feldman è produttore
esecutivo.LANDMAN è distribuita da Paramount Global Content
Distribution.
La serie è l’ultima aggiunta alla
ricca slate di contenuti di Sheridan su Paramount+, che comprende
anche 1923, 1883, LIONESS, MAYOR OF KINGSTOWN, TULSA KING e
LAWMEN: BASS REEVES.
Che MaXXXine
finisca o meno per essere il finale della
serie horror iniziata dallo scrittore e regista Ti
West con X, segna comunque una sorta di
fine del viaggio verso la fama in cui si è lanciata la Maxine di
Mia Goth. Saltando in avanti di anni
nel futuro per portarci nelle zone più squallide della
Hollywood degli anni ’80, questo terzo film è purtroppo
anche il più debole del gruppo. Mentre i primi due avevano un sacco
di riferimenti, questo si appoggia ad essi con forza e ne esce con
poco da mostrare.
Questo si avverte soprattutto nel
finale, dove viene rivelato un colpo di scena che il film ha
praticamente preso a calci in testa per tutta la durata del
film.
Anche se ci sono molte immagini prese da film classici come
Chinatown e Psycho,
MaXXXine non è in grado di
trasformarle in qualcosa di sostanziale quando arriva al sipario
finale. Tutto finisce meno con un botto e più con un
piagnisteo.
Per discutere la vacuità di tutto
questo, bisogna arrivare fino alla conclusione che arriva dopo
quelli che sembrano essere molteplici punti di arrivo, anche dopo
aver già conosciuto l’identità dell’oscuro assassino e i suoi piani
che sono stati portati alla luce del sole. Tuttavia, questo
non èIl Signore degli Anelli,
poichéMaXXXineè troppo
dispersivo e superficiale per creare una qualsiasi ricompensa
duratura.
Se tutto questo è una novità per
voi e non avete ancora visto il film, procedete con cautela perché
questo pezzo vi rovinerà tutto. Questo è l’ultimo avvertimento,
quindi è meglio che mettiate tra i preferiti questa pagina e
torniate dopo averlo visto da soli, oppure preparatevi ad avere
ogni dettaglio messo a nudo davanti a voi. Pronti a fare il grande
passo? Bene, allora andiamo.
La prima cosa da dire è che nel
film non c’è nessuna rivelazione davvero efficace che non sia stata
anticipata nella scena d’apertura. In particolare, vediamo Maxine
parlare fin da piccola con il padre religioso, che si scopre essere
stato colui che le ha inculcato il mantra di non accettare nulla
che non sia la vita che si merita. Non si sa mai, l’uomo misterioso
è lo stesso padre che l’ha rintracciata dopo tutti questi anni e
che ha intenzione di uccidere lei e le persone che la circondano
nell’ambito della sua serie di omicidi a sfondo biblico.
Questo non è un male in teoria
quanto in esecuzione, con il diavolo che si nasconde nei dettagli
di come questo si svolge nella scena apparentemente culminante. In
pratica, il patetico patriarca lega Maxine e sembra
intenzionato a ucciderla davanti alla telecamera, a meno che lei
non accetti il suo finto esorcismo. Il tutto viene
interrotto dai due poliziotti interpretati da Michelle Monaghan e Bobby
Cannavale, che si erano aggirati nel film facendo ben
poche indagini reali che non coinvolgessero il tentativo di farsi
aiutare da Maxine. Ne segue una sparatoria ed entrambi vengono
uccisi, lasciando Maxine ad affrontare il padre da sola sotto il
bagliore dell’insegna di Hollywood.
Poi, con un flash forward,
assistiamo alla fama e al successo che presumibilmente arriveranno
in seguito, prima di tornare indietro per fargli saltare in aria la
testa con un fucile da caccia. È la fine, giusto? No, perché
procediamo di nuovo in avanti per vedere Maxine e la sua regista
Elizabeth (Elizabeth
Debicki) di nuovo sul set del film horror
all’interno del film a cui avevano intenzione di lavorare
insieme.
Le due donne tengono un momento di
silenzio per l’ex protagonista del film, una bizzarra ma
potenzialmente comica frecciatina a come questo gesto vuoto copra
quanto poco sembrasse loro importare delle morti prima che si
trattasse di qualcuno di famoso, prima di tornare rapidamente al
lavoro. Mentre lei ed Elizabeth parlano, vediamo la protesi della
testa mozzata del personaggio di Maxine.
La prima fa notare come abbia
sempre voluto essere un’altra persona, prima che la macchina da
presa si allontani e si alzi, lasciandosi alle spalle il
tetro mondo di Hollywood in cui abbiamo appena trascorso il
film. È un momento che sembra voler chiudere con una nota
più cupa, ma è troppo forzato all’ultimo minuto per avere molta
risonanza.
‘MaXXXine’ non riesce a capire
bene quello che vuole dire
Un’immagine del nuovo film di Ti West, MaXXXine
Forse c’è un po’ di simbolismo nel
modo in cui Maxine è diventata solo un’altra stella morta sullo
schermo sotto forma di testa mozzata, ma è difficile dare al film
molto credito per questo, considerando quanta poca cura è stata
data al viaggio emotivo che ha affrontato. Certo, le è stata
fornita una narrazione del trauma in una sola nota, ma non è
sembrato che il film abbia mai riflettuto a fondo sull’oscurità di
come questa industria possa masticare le persone e poi sputarle
fuori, al di là delle grandi linee.
Mentre ci allontaniamo tutti verso
le vaste distese dello spazio, si potrebbe affermare che questo è
il modo in cui West sta cercando di dire qualcosa sulla reale
bellezza delle stelle, giustapponendo il brutto mondo sottostante e
la tranquilla vivacità della galassia. Tuttavia, in fase di
esecuzione, il film sembra privo di aria e di peso. Se solo
avessimo vistoNathan FielderdiThe Cursefluttuare in mezzo a tutto questo. Quello sì che
sarebbe stato un finale davvero fuori dal mondo.
Matrimonio con
sorpresa è la nuova
commedia francese di Julien Hervé che prova a
giocare con gli stereotipi nazionalisti, tentando di mettere alla
berlina xenofobia e classismo con una risata. L’intenzione poteva
essere intercettata già nel titolo originale,
Cocorico, il verso del “classico” gallo francese,
ma per noi italiani l’indizio va perduto in un pigro titolo che
ricorda più un cinepanettone che la commedia d’Oltralpe che tante
volte è riuscita a parlare al nostro pubblico. Non questa volta,
perché Hervé confeziona un film vecchio, che poco ha a che fare con
il suo lavoro precedente.
Matrimonio con sorpresa,
la trama
François e Alice sono due
giovani innamorati che vengono da famiglie molto diverse. Lei è una
Bouvier Sauvage, appartenente all’alta borghesia francese, quella
un po’ snob e classista, fintamente benevola, lui è un semplice
Martin, figlio di una casalinga e un venditore di automobili. I
rispettivi genitori, d’altra parte, sono la rappresentazione pura e
granitica dei cliché francesi: da una parte la presunta superiorità
data dal rango e dalla posizione sociale, dall’altra la stessa
superiorità e dignità del self made man, che rivendica la sua
operosità tutta francese. Quando però i due ragazzi, armati di
buone intenzioni, regalano ai genitori un test del DNA per scoprire
la loro rispettiva discendenza genetica, qualcosa va storto. Quel
manifesto di integrità nazionale viene sgretolato dalla scienza:
nessuno dei quattro genitori è effettivamente francese al 100%. I
quattro si rivelano essere un bizzarro miscuglio di provenienze
geografiche e etniche, sufficientemente vario dal mandare in crisi
le loro presunte identità inossidabili.
La chiara intenzione di
fare satira sociale, contro xenofobia, classismo e rigurgiti
razzisti di Julien Hervé si risolve in una
commedia debole e stantia, che si poggia su cliché dozzinali per
portare avanti la risata fino all’esaurimento dell’idea. Certo, con
un certo coraggio Matrimonio con sorpresa vira verso la farsa e
l’assurdo e questo atto di coraggio permette al film di salvarsi,
in parte. Tuttavia il concept risulta vecchio.
Un gioco di cliché che
non fa breccia
Vero è che il film si
impreziosisce di due interpreti che in Francia sono una vera e
propria bandiera: Christian Clavier (Fredreric) e
Didier Bourdon (Gerard). Il ricco e benestante
snob e l’operoso cittadino testardo creano alcuni dei momenti
migliori del film, che consigliamo di trovare in lingua originale.
Sylvie Testud e Marianne
Denicourt però non sono da meno. I loro personaggi, Nicole
e Catherine, sono perfettamente speculari: la dimessa casalinga
senza famiglia che scopre di essere lontanamente imparentata con i
Windsor e l’altolocata signora francese con origini veneziane che
invece si ritrova con geni portoghesi danno vita a un percorso
inverso che genera diverse situazioni grottesche. Certo, il luogo
comune è spremuto fino all’osso, e questo fa perdere vivacità a
un’idea che, declinata in maniera più contemporanea e
problematizzata, poteva dare vita a una commedia degli equivoci con
molta più anima.
In un post condiviso da Film
Updates su
X (ex Twitter), si vede Jodie Comer che scappa dagli zombie
nelle immagini del set del prossimo sequel di 28
giorni dopo, 28 anni
dopo. Forse ancora più interessante è la vista di
Evin Ryding, star di Young
Royals, che non è ancora stato ufficialmente
scritturato nel film. Le immagini sembrano confermare la sua
partecipazione, che aggiunge un’altra stella nascente a un cast accattivante che comprende alcuni
dei migliori attori moderni. È stata inoltre confermata la presenza
nel film di attori del calibro di Aaron Taylor-Johnson, ex bambino trasformato
in protagonista di Hollywood, del talento britannico Jack
O’Connell e di Ralph Fiennes, Voldemort
in persona.
Il film originale sugli zombie,
diretto da Danny Boyle e scritto da Alex
Garland, ha cambiato per sempre il panorama del
sottogenere horror affamato di carne. Sono spariti i vecchi zombie
pasticcioni dell’era di George A. Romero e sono
arrivati i nuovi zombie veloci e senza
fiato di 28 giorni
dopo. Gli zombi incutevano così tanta paura che
avrebbero ispirato film del calibro di The Walking
Dead, portando uno dei migliori mostri dell’horror e
aggiornandolo per un pubblico moderno e veloce.
Jodie Comer and Edvin Ryding on the set of
Danny Boyle’s ‘28 YEARS LATER.’ https://t.co/s1bNvv1lYE
In 28 anni dopo Cillian Murphy
riprenderà uno dei suoi ruoli migliori in assoluto
Non sono solo i nuovi nomi ad
aggiungersi all’impressionante lista del cast di 28 anni
dopo: è stato infatti annunciato che Cillian Murphy
riprenderà il suo ruolo di Jim dal film originale. In una
svolta che ha attirato l’attenzione sulla giovane star,
Murphy può ringraziare28 Giorni
dopoper aver contribuito a dare il via alla
sua carriera, che negli ultimi due anni lo ha portato
ai vertici del settore. Con l’Oscar come miglior attore in tasca
grazie a un ruolo da protagonista in Oppenheimer di Christopher
Nolan, Murphy tornerà a collaborare con Boyle e Garland
per combattere ancora una volta zombie assetati di sangue e
contribuire a fare dichiarazioni socio-politiche che fanno
riflettere.
Le riprese
di 28 anni dopo sono attualmente
in corso a Newcastle, in Inghilterra, e la
data di uscita è prevista per il 20 giugno 2025. Questo aggiunge il
sequel a un’estate 2025 già intrigante, con un
remake live-action di How to Train Your
Dragon tra gli altri già annunciati. A 22 anni
dall’uscita dell’originale, i fan sfegatati di 28 giorni
dopo staranno sicuramente facendo il conto alla rovescia per
l’uscita del prossimo capitolo.
Il primo sequel di 28 giorni
dopo è stato un successo tranquillo
Per alcuni potrebbe essere una
novità sapere che 28 anni dopo non è il primo sequel
dell’iconico film sugli zombie che ha definito il genere.
Ambientato dopo gli eventi della prima uscita, 28
settimane dopo racconta i tentativi della NATO di
creare una zona sicura in una Londra disperata, e la battaglia tra
testa e cuore che influenza una procedura così delicata. Con un
budget di soli 15 milioni di dollari, il film ha recuperato
ben 65 milioni di dollari, segnando un discreto successo
per la 20th Century Fox.
Forse il motivo per cui molti non
conoscono il film è dovuto alla mancanza di coinvolgimento di molti
membri del cast e della troupe dell’originale. Boyle è stato
sostituito alla regia da Juan Carlos Fresnadillo e
anche il team di sceneggiatori è stato rimescolato. Pur mancando
l’influenza dinamica di Murphy, il cast era comunque piuttosto
accattivante, con nomi del calibro di Idris Elba,
Rose Byrne e Jeremy Renner.
Forse l’imminente uscita di 28
anni dopo vedrà una piccola rinascita per questo primo sequel.
Le immagini del set di 28 anni dopo mostrano Jodie Comer
in fuga dagli zombie e sembrano confermare il coinvolgimento di
Evin Ryding. Date un’occhiata alle immagini del set su X.
L’Antartide è da sempre un luogo
particolarmente significativo per il cinema. Con le sue distese di
ghiaccio è tanto inospitale quanto silenziosa, teatro perfetto per
storie di orrore e paura, con la consapevolezza di essere soli in
mezzo al nulla. Già John Carpenter ambientò lì nel
1982 il suo capolavoro La cosa, e di recente con la serie Amazon The Head si è tornati ad
esplorare quei luoghi. Tra queste due opere si colloca però
Whiteout – Incubo bianco, thriller del 2009
diretto da Dominc Sena, noto per
film come Fuori in 60 secondi e L’ultimo dei Templari.
Con quest’opera, il regista porta lo spettatore a scontrarsi con un
contesto particolarmente difficile.
Il film è la trasposizione
cinematografica dell’omonima graphic novel di Greg
Rucka e Steve Lieber. Di grande successo,
già dal 1999 si era provato ad adattarla per il grande schermo,
senza però concreti risultati. Fu solo con l’interesse della Warner
Bros che il film riuscì infine a prendere vita. Sena, dichiaratosi
un grande amante dell’opera letteraria ottenne la regia,
impegnandosi per ricostruire fedelmente l’ambientazione e
l’atmosfera cupa che questa emana. Girato in Canada, tra il
Manitoba e a Montréal, Whiteout – Incubo bianco è
costato 35 milioni di dollari, ed ha regalato ai fan del genere
un’opera che sfrutta l’ambientazione per raccontare qualcosa di più
sulla vicenda.
Il film tuttavia non ottenne il
risultato sperato, finendo così per passare in sordina al momento
della sua uscita in sala. Nonostante i suoi difetti, però, si
tratta di un’opera che presenta diversi elementi di interesse,
costruendo una vicenda thriller da non sottovalutare. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a Whiteout – Incubo bianco. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Carrie Stetko, sceriffo federale che ormai un paio
di anni si trova a lavorare in una solitaria e gelida base di
controllo nell’Antartico. Qui, dove per sei mesi all’anno non sorge
il sole, la donna ha trovato il suo luogo ideale, sfuggendo ai
fantasmi del passato per abbracciare la tranquillità più totale. Il
fatto che nulla di significativo avvenga in quel luogo ad altri
potrebbe renderlo noioso, ma per Carrie è invece un’oasi di pace.
Tutto ciò verrà però stravolto nel momento in cui un cadavere viene
rintracciato tra i ghiacci. Per il dottore del luogo, John
Fury, non vi sono dubbi che si tratti di omicidio. Carrie
è così costretta ad intraprendere delle indagini.
A peggiorare le cose vi è il fatto
che stanno per iniziare i temuti sei mesi di buio, che renderanno
dunque il caso più complesso, impedendo anche a quanti li presenti
di lasciare la zona. A turbare maggiormente la donna vi è il fatto
che si ritrova affiancata nelle indagini dall’agente Robert
Pryce, inviato speciale delle Nazioni Unite. Restia a
fidarsi degli altri, Carrie cercherà di condurre autonomamente le
indagini, ma ben presto si renderà conto di avere bisogno di aiuto.
L’assassino è lì tra loro, pronto a colpire nuovamente. Trovarlo e
fermarlo sarà l’unico modo per poter rimanere vivi in quel contesto
di ghiaccio.
Il cast del film
Come anticipato, il progetto era in
programma da molti anni e inizialmente a recitare nel ruolo della
protagonista era stata chiamata l’attrice Reese
Witherspoon. Con il subentro di Sena alla regia, però,
questi volle l’attrice Kate Beckinsale
nel ruolo di Carrie Stetko. Resasi celebre grazie alla saga di
azione horror Underworld, questa fu
lieta di potersi cimentare in un ruolo nuovo. Per prepararsi al
ruolo, l’attrice ebbe modo di approfondire la routine che si ha
nelle basi di ricerca in Antartide. Attraverso un’apposita
preparazione, ebbe inoltre modo di poter affrontare tutte le sue
scene, considerando anche i rigidi climi sul luogo.
Accanto a lei, nei panni del collega
Rober Pryce, vi è invece l’attore Gabriel Macht,
celebre per il ruolo dell’avvocato Harvey Specter nella serie
Suits. Il dottor John Fury ha invece il volto di
Tom Skerritt, celebre per i suoi ruoli in noti
film come M*A*S*H,Alien, Top Gun e La zona morta. Sono poi
presenti Columbus Short nei panni di Delfy, pilota
di elicotteri che aiuterà Stetko nelle sue indagini, e Alex
O’Loughlin nei panni del biologo Russell Haden.
Shawn Doyle, infine, è Sam Murphy, il manager
della stazione dove il gruppo si ritrova. In vista delle riprese,
tutti gli attori hanno dovuto seguire corsi per comprendere le
attività che si svolgono in tali luoghi, come anche i modi per
evitare il freddo.
Nel finale, grazie a un fax spedito
da Sam, Carrie confronta il materiale rimasto alla base con le
informazioni appena ricevute e scopre i cadaveri ai quali, durante
l’indagine, non aveva dato il permesso di rientro; scucendo però le
suture del primo cadavere (le quali, realizza la donna, erano state
eseguite da John) Carrie vi trova dei diamanti giganteschi, capendo
che l’amico è coinvolto. John, infatti, le confessa tutto: avendo
sacrificato la sua vita per ritrovarsi in un posto isolato, aveva
accettato di far parte di un traffico di diamanti. Pur di non
affrontare le conseguenze, decide di suicidarsi consegnandosi al
gelo del posto.
Sei mesi dopo Carrie, Pryce e Delfy,
ormai guarito del tutto, vivono ancora in armonia nella base e
pronti a lasciarla appena si potrà. La Stetko chiede finalmente il
trasferimento, pronta ad affrontare la normale vita da poliziotta
senza farsi condizionare dai traumi vissuti in precedenza. Il film
termina con la donna che, guarita da ciò che la teneva ancora
legata al pasato, esce per una ricognizione e osserva, finalmente,
il sorgere del sole, segno di una nuova vita pronta per
iniziare.
Il trailer di Whiteout –
Incubo bianco e dove vedere il film in streaming e in
TV
In attesa di vedere tale sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Whiteout – Incubo bianco è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple
TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 9 luglio alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
La montagna è notoriamente un
ambiente tanto affascinante quanto pericoloso, che mette a dura
prova la tempra umana e porta, per chi riesce a raggiungere la
vetta, a provare un profondo senso di libertà. Film come
Cliffhanger – L’ultima sfida, Everest e
Corvo rosso non avrai il mioscalpo sono solo
alcuni esempi a riguardo. Ad essi si può aggiungere il film del
2011 A Lonely Place to Die, dove ai pericoli della
montagna si aggiungo anche quelli rappresentati dalla criminalità
umana.
Il film è diretto da Julian Gilbey, noto per il suo
lavoro sui
film thrillerRollin’ With The Nines e Summit
Fever. Con quest’opera egli ha dunque dato vita ad un nuovo
esempio di questo genere, coniugando suspence, azione e crime
movie. Probabilmente poco noto rispetto ad altri film simili,
A Lonely Place to Die offre dunque diversi gradi
di intrattenimento, senza mai dimenticare di fare della montagna la
sua vera protagonista, ambiente tanto ostile quanto suggestivo.
Per gli appassionati di film ad alta
quota e ad alta tensione, si tratta dunque di un titolo da non
perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative ad A Lonely Place to
Die. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di
attori, alle location e
alla descrizione del finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di A
Lonely Place to Die
Protagonisti del film sono un gruppo
di cinque alpinisti, gli esperti Alison e
Rob, la coppia sposata Alex e
Jenny e il più giovane Ed.
Impegnati in escursioni e scalate nelle Highlands, i cinque si
imbattono in una ragazzina, letteralmente sepolta viva, nel
profondo della foresta. Liberata dal suo luogo di prigionia la
terrorizzata ragazzina, che non parla inglese e di cui scoprono
solo il nome, Anna, la portano in salvo con loro,
diventando così inevitabile preda degli spietati rapitori, disposti
ad uccidere senza alcuna esitazione per recuperarla e poter
ottenere i milioni di euro del riscatto.
Ad interpretare Alison vi è
l’attrice Melissa George, nota per la sua
partecipazione a serie come Home and Away, Alias e la più
recente The Mosquito Coast. Nel ruolo di Rob vi è
Alec Newman, mentre i coniugi Alex e Jenny sono
interpretati da Garry Sweeney e Kate
Magowan. Ed Speelers, noto per il film
Eragon e le serie Downton Abbey e Star Trek:
Picard, interpreta Ed. Nel ruolo della giovane Anna vi
è Holly Boyd, mentre suo padre Mr. Rakovic è
interpretato da Matthew Zajac.
Nel ruolo dei due criminali che
inseguono i cinque alpinisti vi sono Sean Harris
nel ruolo di Mr. Kidd e Stephen McCole in quello
di Mr. Mcrae. Karel Roden ricopre il ruolo di
Darko, un collaboratore di Rakovic, mentre Eamonn
Walker è Andy, un mercenario ingaggiato da Rakovic.
Paul Anderson, infine, ricopre il ruolo di Chris,
un altro mercenario ingaggiato da Rakovic. Per quanto riguarda le
location, il film è stato girato in varie località della
Scozia, tra cui Glen Coe,
Glen Etive, Strathconon,
Dingwall e Corrieshalloch
Gorge.
La spiegazione del finale del
film
Nel corso del film, dunque, i
rapitori di Anna iniziano ad inseguire i cinque alpinisti riuscendo
ad uccidere alcuni di loro. Non essendo però ancora riuscito a
ricatturare Anna, Mr. Kidd tenta di bluffare durante la trattativa
con Darko, ricordando un precedente rapimento in cui aveva ucciso
un ragazzino a Parigi quando i suoi genitori avevano cercato di non
pagare. Prima che Alison, Ed e Anna possano essere trasportati a
Inverness dalla polizia, vengono rintracciati da Mcrae, che uccide
gli agenti prima di inseguirli in città, dove si sta svolgendo la
festa di Beltane.
Mentre gli alpinisti sopravvissuti
fuggono, Chris spara a Ed scambiandolo per uno dei rapitori e viene
a sua volta colpito da Mr. Mcrae, ma riesce a informare Darko che i
rapitori non hanno più Anna prima di morire. Dopo aver ucciso Ed,
Mr. Mcrae insegue Alison e Anna in una casa del posto, che prende
fuoco mentre lui e Alison lottano. La lotta si conclude con Alison
che lo uccide spingendolo fuori dalla finestra. Riesce poi a
salvare Anna dall’edificio in fiamme prima di essere soccorsa dai
vigili del fuoco.
Viene quindi trasportata in ospedale
in ambulanza, mentre Anna rimane al suo fianco. Mr. Kidd sta invece
per fuggire con i soldi del riscatto, ma viene catturato da Andy e
portato davanti a Mr. Rakovic, un criminale di guerra serbo che è
il capo di Darko e il padre di Anna. Rakovic lo fa torturare e
seppellire vivo nel bosco per aver osato rapire la figlia. Andy
riceve invece l’intero compenso per i suoi servizi e l’auto, mentre
Rakovic afferma di essere in debito con lui.
Il trailer di A Lonely
Place to Die e dove vedere il film in streaming e in
TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
martedì 9 luglio alle ore 21:20
sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Già celebre per la regia
di Gente comune (con cui si è aggiudicato l’Oscar
come Miglior regista), In mezzo scorre il fiume
e Quiz Show, Robert Redford ha diretto nel 1998 un altro
dei suoi più celebri lavori cinematografici: L’uomo
che sussurra ai cavalli, tratto dall’omonimo romanzo
di Nicholas Evans, a sua volta ispirato a
personalità e pratiche realmente esistenti. Rimasto affascinato dal
racconto, Redford aveva acquisito i diritti cinematografici di
quello che è poi divenuto un best-seller prima ancora che il
romanzo venisse pubblicato.
L’uomo che sussurrava ai
cavalli è stato inoltre il primo film diretto da Robert Redford, in cui l’attore è anche
apparso sullo schermo. Accanto a lui, si ritrovano diversi altri
celebri attori e attrici, da quelli già affermati ad altri
esordienti o poco più che tali. Al di là dei coinvolti, però,
questo film propone una serie di atmosfere, tematiche e riflessioni
che pongono l’accento sulla rinascita fisica e spirituale
dell’umano, come anche quella dell’animale, in questo caso i
cavalli.
Si tratta dunque di un film dodato
di molteplici sfumature, che non mancheranno di appassionare chi è
in cerca di un buon racconto che faccia bene all’anima. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a L’uomo che sussurrava ai cavalli.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla storia vera a cui si
ispira. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di L’uomo che sussurrava ai
cavalli
Protagonista del film è la giovane
GraceMacLean, la cui vita cambia
per sempre a seguito di un terribile incidente durante una
passeggiata con il suo cavallo Pilgrim. Da
quell’evento rimane gravemente ferita, sia fisicamente che
mentalmente. Nel tentativo di guarire il suo cavallo dalla sua
condizione ormai selvaggia, Annie, la madre di
Grace, li porta nel Montana alla ricerca di Tom
Booker. Tom è un “sussurratore di cavalli”, un cowboy con
la capacità di “comunicare” con i cavalli. Nella terra del
selvaggio West, Annie cambierà per sempre il suo modo di vedere la
vita, mentre il saggio cowboy guarirà lentamente le anime di
Pilgrim e Grace.
Ad interpretare Grace vi è una
giovanissima Scarlett Johansson. Sebbene l’attrice abbia
ottenuto qui un credito di “introduzione”, si tratta in realtà del
suo settimo ruolo in un lungometraggio. Nel ruolo di sua madre
Annie vi è l’attrice Kristin Scott Thomas, mentre l’attore Sam Neill interpreta Robert MacLean, padre di
Grace. Grande protagonista è però naturalmente Robert Redford nel ruolo di Tom Booker, il
quale ha vissuto anche un piccolo incidente quando si è rotto un
dito del piede durante la ripresa quando un cavallo l’ha
calpestato.
Recitano poi nel film anche gli
attori Dianne Wiest nel ruolo di Dianne,
Chris Cooper in quello di Frank Booker e
Cherry Jones nei panni di Liz Hammond. Il film
segna anche il debutto cinematografico di Kate
Bosworth nel ruolo dell’amica di Grace, Judith. L’attrice
è stata scelta perché per il suo ruolo era richiesta una
cavallerizza esperta. Inizialmente le era stato proposto proprio il
personaggio principale, Grace, ma Bosworth ha preferito rifiutare
quella parte in favore di quella di Judith.
Il libro e la storia vera dietro il film
Il personaggio principale del film e
del romanzo, secondo lo scrittore sceneggiatore Nicholas
Evans, è modellato sul sussurratore di cavalli
Buck Brannaman. Brannaman ha anche fatto da
controfigura a Robert Redford nel film e ne è stato il
consulente. A Buck è anche stato dedicato un documentario, alla cui
produzione ha partecipato lo stesso Redford. Evans ha dichiarato:
“Quello che mi ha veramente ispirato è stato Buck Brannaman. La
sua abilità, la sua comprensione e il suo cuore gentile e amorevole
hanno diviso le nuvole per innumerevoli creature in difficoltà.
Buck è il maestro zen del mondo dei cavalli“.
Brannaman faceva parte di un
movimento di “cavalieri” che hanno fondato quella che è nota come
“equitazione naturale”. Questo movimento, che ha valenze anche
filosofiche, non si limita a domare i cavalli, ma si basa su una
comunicazione diretta ed empatica che passa soprattutto attraverso
l’uso di piccole bandierine dai vari significati. Per Buck
Brannaman essere un sussurratore di cavalli significa soprattutto
non esercitare forza o predominanza sull’animale, ma essere
disposti a utilizzare il suo punto di vista per cercare di capire
quali sono gli errori che possono avergli causato un danno.
Il trailer di L’uomo che
sussurrava ai cavalli e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire di L’uomo
che sussurrava ai cavalli grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9
luglio alle ore 21:20 su Canale
5.
Variety riferisce che
Lamorne Morris reciterà al fianco di Nicolas Cage nella prossima serie live-action
Spider-Noir su
Amazon. Lo spettacolo è stato formalmente ordinato e a maggio
Cage è stato ufficializzato nel ruolo principale. Come riportato in
precedenza, la serie debutterà a livello nazionale sul canale
lineare di MGM+ e poi a livello globale su Prime Video.
Lamorne Morris (New
Girl) apparirà nel ruolo regolare di Robbie Robertson, che
viene descritto come “motivato, lavoratore e che non accetta un
no come risposta. Un giornalista impegnato che cerca di farcela con
le probabilità contro di lui come professionista nero nella New
York degli anni ’30. Racconta storie più rischiose che nessun altro
toccherebbe per attirare l’attenzione e uno stipendio. È disposto a
fare tutto ciò che è necessario per la sua carriera”.
Secondo la trama ufficiale, lo show “racconta la storia di
un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella New York
degli anni ’30, che è costretto a fare i conti con la sua vita
passata come unico e unico supereroe della città”.
Cage ha già interpretato
Spider-Noir nel film d’animazione vincitore
dell’Oscar del 2018 Spider-Man:
Un nuovo universo. Questa sarà la prima volta che il
personaggio verrà interpretato in un progetto live-action. Secondo
la trama ufficiale, “Noir” racconterà la storia
“di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella
New York degli anni ’30, costretto a fare i conti con la sua vita
passata come unico e unico supereroe della città”.
Spider-Noir: tutto quello
che sappiamo sulla serie
Spider-Noir
è prodotto da Oren Uziel e Steve
Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e
produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di
Spider-Man:
Un nuovo universo composto da Phil Lord,
Christopher Miller e Amy Pascal, che
saranno anche produttori esecutivi. Harry Bradbeer
sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi due episodi. Pascal
è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures. La serie è prodotta
da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, con Lord e Miller
attualmente sotto un accordo generale con Sony.
Spider-Noir è
stato il secondo spettacolo annunciato nell’ambito di una
partnership tra Amazon e Sony per sviluppare progetti sui
personaggi Marvel associati a Spider-Man
controllati da Sony. Il primo è stato “Silk: Spider
Society”, a cui è stato originariamente dato il via libera
nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non sarebbe
andato avanti.