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Avengers: Endgame, le scene eliminate con Ant-Man, Wasp e Black Panther

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Intervistato da Slash Film, il montatore di Avengers: Endgame Jeff Ford ha rivelato l’esistenza di due scene eliminate che avrebbero visto protagonisti Scott Lang e Hope Van Dyne, aka Ant-Man e Wasp, e Black Panther. Per quanto riguarda la coppia di eroi (che presto rivedremo in Ant-Man 3, terzo capitolo annunciato pochi giorni fa), lo spettatore avrebbe assistito ad un dialogo inedito all’interno del furgone dove la missione era cercare di collegare tutti i fili con la radio che, una volta accesa, avrebbe fatto partire la sigla di Partridge Family: “Gli Outriders all’attacco sarebbero saltati in aria, e ho sempre pensato che fosse divertente che questi mostri sentissero la canzone mentre si dirigevano verso il furgone“, ha raccontato Ford.

È come se quella musica li avesse fatti esplodere, e in una scena avremmo visto un Outrider che sbirciava dal finestrino pensando che fosse gradevole, tuttavia abbiamo capito che non era un dettaglio necessario e si è optato per il taglio. Inoltre, si trattava di una sequenza incredibilmente costosa“.

Avengers: Endgame, il primo Iron Man aveva anticipato la fine dell’eroe

L’altra sequenza eliminata in sala di montaggio avrebbe visto un combattimento prolungato tra tra T’Challa aka Black Panther e il servo di Thanos, Ebony Maw.

Ricordo che avevamo una scena molto più elaborata con lo scagnozzo di Thanos e lo scontro più lungo con Black Panther, ma abbiamo deciso di eliminarla perché quando gli eroi attraversano i portali, è come idealmente introducessero tutti personaggi nella storia, quindi un altro sguardo su T’Challa e Maw ci avrebbe distratti da quella storia che stavamo raccontando“.

Considerando la portata della battaglia finale e il numero di eroi coinvolti, non sorprende che il team dei Marvel Studios abbia deciso di togliere qualche minuto superfluo dal film, ma sarebbe stato comunque interessante ammirare questi tre personaggi in azione nello spettacolo generale.

Avengers: Endgame, ecco le varie versioni della scena finale di Tony

Un anno dopo la folle corsa agli Oscar di Black Panther (il primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e Marvel Studios lanciano ufficialmente la campagna a sostegno di Avengers: Endgame.

Film evento del decennio, è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers: Endgame, le scene eliminate che lo avrebbero migliorato

Fonte: Slash Film

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Leia doveva essere l’ultima jedi

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Come saprete, Disney e Lucasfilm sono riusciti a integrare il personaggio della principessa Leia in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker con del materiale d’archivio mai visto e realizzato durante le riprese di Il Risveglio della Forza da J.J. Abrams. Questo significa che i piani originali sulla sua comparsa nel film sono ovviamente cambiati dopo la morte di Carrie Fisher, e a quanto pare il suo ruolo nel capitolo finale della nuova trilogia sarebbe stato molto più grande e “simbolico”.

A parlarne è il fratello dell’attrice, Todd Fisher, in un’intervista con Yahoo, dove ha rivelato che inizialmente il generale Leia Organa sarebbe diventata una vera guerriera Jedi, con la spada laser e tutto il resto: “Sarebbe stata la grande ricompensa nel film finale. Sarebbe stata l’ultima Jedi, per così dire.

Più volte nel corso della saga si è notato il contatto tra Leia e la Forza, come quando aveva percepito la presenza del fratello Luke uscito illeso dalla seconda Morte Nera in Il ritorno dello Jedi, o quando la Forza era riuscita a trascinarla fuori nel vuoto dello spazio in Gli Ultimi Jedi. Tuttavia finora non ha mai sfoggiato le sue capacità di Jedi allo stesso modo di Luke, e sicuramente Episodio IX avrebbe colmato questa mancanza.

Tempo fa era stata la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy a spiegare che la stessa Carrie Fisher, dopo le riprese di Episodio VIII, aveva chiesto di poter essere in prima linea nel capitolo conclusivo dopo aver lasciato spazio ad Han Solo e Luke Skywalker nei precedenti film.

Sfortunatamente la morte dell’attrice non ha permesso agli sceneggiatori di lavorare con lo sviluppo del personaggio. Niente paura però, perché riavremo ancora qualche minuto della principessa Leia: “Ci sono tanti minuti di filmati inediti, e non intendo solo scene tagliate, ma materiale inutilizzato e nuovi contenuti che potrebbero essere intrecciati nella trama. Darà ai fan qualcosa di fantastico e sembrerà che il tempo non sia passato”, ha detto il fratello.

Star Wars: L’ascesa di Skywalker, le previsioni per il destino dei personaggi

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nelle sale a dicembre 2019. Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, gli indizi che confermano Dark Rey

Fonte: Yahoo

Bad Boys for Life: il trailer italiano con Will Smith

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Bad Boys for Life: il trailer italiano con Will Smith

Bad Boys for Life, Will Smith e Martin Lawrence nel nuovo trailer italiano del terzo capitolo della saga, diretto da Adil El Arbi & Bilall Fallah. Il film al cinema dal 23 gennaio 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

A più di vent’anni dall’uscita dell’iconico Bad Boys, Will Smith e Martin Lawrence di nuovo insieme nel trailer dell’atteso terzo capitolo della saga, Bad Boys for Life. I due attori tornano a interpretare i ruoli di Mike Lowrey e Marcus Burnett nel film diretto da Adil El Arbi & Bilall Fallah. Prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia, il film sarà nelle sale italiane dal 23 gennaio 2020. Nel cast anche Vanessa Hudgens, Alexander Ludwig, Charles Melton, Paola Nunez, Kate Del Castillo, Nicky Jam, Joe Pantoliano.

Bad Boys for Life, la trama

Sinossi: I Bad Boys Mike Lowrey (Will Smith) e Marcus Burnett (Martin Lawrence) di nuovo insieme per un’ultima corsa nell’atteso Bad Boy for Life.

Parasite: recensione del film di Bong Joon-Ho

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Parasite: recensione del film di Bong Joon-Ho

La recensione di Parasite non può non partire dalla riflessione generale sul lavoro del suo regista, quel Bong Joon-Ho che, dopo aver lavorato in USA, producendo Snowpiercer e Okja, torna nella sua Corea del Sud, per affrontare di nuovo il conflitto di classe. Lo fa con un film dalla precisione geometrica e dall’animo tumultuoso, una storia che nel suo schema perfetto incasella ambizioni, appetiti, brutture, bassezze umane.

La storia di Parasite ruota intorno al rapporto in parte inconsapevole tra due famiglie. Da una parte, in un seminterrato umido, c’è la famiglia Ki-taek, dall’altro invece, in cima a una collina, nella zona residenziale della città, in una villa luminosa ed elegante, c’è la famiglia Park, che possiede ed ottiene tutto ciò che i soldi possono comprare. Due famiglie a loro modo felici, ma complementari l’una all’altra.

L’incontro trai due mondi avviene per caso, quando il figlio maggiore dei Ki-taek riesce ad essere assunto come insegnante di inglese da Park, che vogliono lezioni private per la loro primogenita. Con una serie di altri brillanti e divertenti escamotage, il ragazzo riesce pian piano a coinvolgere tutta la sua famiglia e a farla assumere al servizio di casa Park. Sembra così crearsi un nuovo equilibrio in cui i poveri lavorano per i ricchi e sono così un po’ meno poveri, mentre i ricchi assumendo i poveri hanno l’illusione di vedere esaudite le loro necessità, ignorando che hanno assunto dei ciarlatani (il ragazzo Ki-taek non ha i titoli necessari a insegnare e la sorella, assunta come insegnante d’arte del piccolo di casa, non sa nulla di storia e tecnica artistica).

Racconta la lotta di classe

Bong Joon-Ho mette in scena il suo affresco, o meglio, il suo schema in maniera metodica, assicurandosi che il punto di vista della sua macchina da presa sia sempre nel posto più adatto a mostrare l’assurdo e il normale che si sovrappongono, incollando lo spettatore allo schermo, regalando al suo pubblico una storia stratificata che gioca con i generi: una favola di riscatto sociale, che si trasforma in thriller tesissimo e poi in revenge movie, sanguinoso, come il genere richiede.

È chiaro che l’interesse del regista, come aveva già dimostrato nella sua passata filmografia e anche nella sua prima incursione americana, Snowpiercer, è quello di rappresentare l’impossibilità di una comunicazione tra le classi, tra gli strati della società, una comunicazione che avviene solo nell’ambito del rapporto padrone-servo, un rapporto che si sgretola non appena il povero si dimostra più ingordo che furbo e il ricco più stupido che colto.

Parasite come Us di Jordan Peele

Parasite è una calzante rappresentazione della società, non solo di quella sudcoreana, ma di quella mondiale, ed è quello che aveva provato a mettere in scena anche Jordan Peele con Us, avvalendosi però di una metafora che toglieva immediatezza al messaggio. Bong Joon-Ho invece è crudo, diretto, spietato, e allo stesso tempo elegantissimo, non ci recapita un messaggio da interpretare ma ci racconta una realtà di cui prendere atto.

Parasite è una tempesta di fulmini, un fenomeno naturale bellissimo, eppure terribile e potenzialmente distruttivo. Un capolavoro che ha conquistato la Palma d’Oro a Cannes 2019, e che arriverà in sala il 7 novembre, distribuito da Academy Two.

Tenet: il teaser trailer ufficiale del film di Christopher Nolan

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Tenet: il teaser trailer ufficiale del film di Christopher Nolan

Ecco il teaser trailer ufficiale di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, con protagonisti John David Washington insieme a Robert Pattinson e Elizabeth Debicki.

Con Tenet, i fan stanno pensando che la fine di Inception è stata reale, non si sia trattato di un sogno, e che ora vedremo la storia di quei bambini, espandendo così l’universo di Inception, consentendo anche l’esplorazione di nuovi temi e nuove storie. Come ipotizzato da The Hollywood Reporter, Tenet potrebbe rivelare che la tecnologia dei sogni sviluppata per i militari in Inception è andata ancora oltre, o è stata sviluppata in qualcosa di ancora più pericoloso, questa volta permettendo alle missioni di spionaggio di non funzionare nel regno dei sogni ma di attraversare tempo.

Forse gli eventi di Inception hanno avuto conseguenze terribili e impreviste, portando la prossima generazione a dover affrontare proprio quei cambiamenti.

È possibile, anzi probabile, che Tenet sia completamente scollegato da Inception. Una delle cose che rende così affascinante il film del 2012 è il finale ambiguo, dato che i fan possono decidere da soli se il ritorno a casa di Dom nella sua famiglia è reale o è un sogno. Se Tenet fosse davvero un sequel di Inception, potrebbe risolvere questa ambiguità. Ma per ora si tratta solo di congetture.

Tenet, una produzione Warner Bros. Pictures, per la regia di Christopher Nolan, è un film epico d’azione che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Nolan dirige il film da una sua sceneggiatura originale, e verrà realizzato con un mix di IMAX e pellicola in 70mm. Il cast internazionale coinvolto è formato da John David Washington al fianco di Robert PattinsonElizabeth DebickiDimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, con Michael Caine e Kenneth Branagh. Tenet è prodotto da Christopher Nolan ed Emma Thomas, con Thomas Hayslip in veste di produttore esecutivo. Il team creativo di Nolan che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice Jennifer Lame, il costumista Jeffrey Kurland e il supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson. Musiche ad opera del compositore Ludwig Göransson. Warner Bros. Pictures distribuirà Tenet in tutto il mondo.

 

Bro Thor: i pro e i contro per un suo ritorno nella Fase 4

Bro Thor: i pro e i contro per un suo ritorno nella Fase 4

Dopo i tragici eventi Avengers: Infinity War abbiamo ritrovato un Thor (detto Bro Thor) irriconoscibile rispetto ai precedenti film, afflitto da problemi di dipendenza dall’alcool, sovrappeso, senza onore e nobiltà, ma soprattutto rassegnato ad una realtà che gli ha strappato via la famiglia e il suo popolo. Fortunatamente l’eroe riesce a riscattarsi nel corso di Avengers: Endgame dimostrando il suo vero valore.

Ma quante possibilità ci sono di rivederlo in questo stato anche nella Fase 4? E se così fosse, perché i Marvel Studios dovrebbero continuare su questa strada?

Bro Thor nella Fase 4 – Pro

La costante dell’universo cinematografico Marvel è sempre stata l’ironia, tuttavia questo tono scanzonato ha “contagiato” il franchise di Thor soltanto in Ragnarok, capitolo scritto e diretto da Taika Waititi la cui eredità è stata ripresa dai fratelli Russo in Infinity War e Endgame. Fermo restando che, molto probabilmente, i Marvel Studios manterranno intatto il tocco del regista anche in Love and Thunder, c’è un motivo fondamentale per cui Bro Thor dovrebbe restare anche nella Fase 4 del MCU: il divertimento, per il personaggio, e per Chris Hemsworth, dichiaratosi entusiasta di questo cambio di rotta.

C’è poi il lato motivazionale della svolta di Bro Thor, che potrebbe ispirare milioni di persone ad accettare il proprio fisico abbattendo così qualsiasi stereotipo dell’eroe tradizionale hollywoodiano tutto muscoli e forme perfette. Sappiamo già che nel prossimo capitolo intitolato Thor: Love and Thunder Natalie Portman tornerà nei panni di Jane Foster e sarà lei a sollevare il Mjolnir, diventando Mighty Thor, quindi è ipotizzabile che il Dio del Tuono lasci spazio all’eroina continuando il suo percorso di consapevolezza di sé oppure che, nella speranza di rimettersi insieme a Jane, lavori su se stesso tornando al suo aspetto originale…

Avengers: Endgame, c’è un’incongruenza in Cap che solleva il Mjolnir?

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Una delle scene più esaltanti di Avengers: Endgame è senza dubbio quella in cui, quando ogni speranza sembra svanire nella battaglia finale contro Thanos, Cap impugna il Mjolnir e, con lo scudo nell’altra mano, si scaglia contro il nemico.

In quel momento epico, Captain America impugna il martello di Thor e con esso il potere del Tuono. Sembra però che ci sia una piccola incongruenza in questo punto, a detta di Christopher Markus, uno degli sceneggiatori del film.

In Thor: Ragnarok, quando Thor sta soccombendo a Hela, sentiamo la voce di Odino che parla al figlio e gli dice che lui non è il Dio del Martello, ma il Dio del Tuono, e che dunque il Mjolnir è solo uno strumento per veicolare il potere elettrico dei fulmini. Così, Thor si libera dalla stretta mortale della sorella e riesce a sconfiggerla, padroneggiando il fulmine senza armi, ma a mani nude.

Markus ha dichiarato a SlashFilm: “C’è stato un confronto tra noi sceneggiatori, a un certo punto, perché sapevamo già che in Ragnarok viene stabilito che Thor può utilizzare i fulmini anche senza il martello. Odino dice qualcosa tipo: “Non è mai stato per via del martello”. Cap riesce a invocare i fulmini grazie al martello, invece, ma quando pensi ad una prospettiva del genere, cioè di vedere Cap con scudo e martello che combatte contro Thanos, non puoi fare a meno di dirti: “È troppo bello per non farlo. Ne riparleremo poi”.”

In realtà, a sostegno di un Cap manipolatore di fulmini con in pugno il Mjolnir c’è sempre Odino, nel primo film di Thor, che dice “chiunque impugni questo martello, se ne sarà degno, possiederà il potere di Thor”. Sembra dunque che quella di Ragnarok sia stata solo una parentesi, molto divertente e scenografica, ma che il “canone” vuole il potere del fulmine legato al martello.

Captain America di Gabriele Dell’Otto

No Time to Die: Daniel Craig difende Phoebe Waller-Bridge da un giornalista

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Daniel Craig ha zittito un reporter durante un’intervista in merito alla scelta di Phoebe Waller-Bridge per la sceneggiatura di No Time to Die, il nuovo film di 007.

Sembra che il reporter abbia insinuato che la scelta della produzione di assumere Waller-Bridge sarebbe stata dettata dalla necessità di rendere inclusivo il franchise. In poche parole, il giornalista ha chiesto a Craig che la premiata sceneggiatrice e attrice britannica sia stata assunta solo perché donna.

L’illazione ha mandato Craig su tutte le furie, che ha difeso a spada tratta la scelta di Phoebe Waller-Bridge, definendola una sceneggiatrice “brillante” e “fottutamente brava”, ammonendo il reporter e dicendogli di sapere “dove vuole andare a parare” con la sua domanda tendenziosa.

Craig ha poi spiegato che segue il lavoro di Waller-Bridge dall’inizio, ha visto cosa ha realizzato con Killing Eve e con Fleabag e ha voluto che le venisse affidato il compito di ravvivare lo script di Bond 25, che era già stato completato.

Senza lasciare diritto o possibilità di replica, Daniel Craig ha concluso il suo intervento con queste parole: “È unica e per noi è un vero privilegio averla nel team”. Intanto Phoebe Waller-Bridge si gode un grande momento di successo, in cui sta raccogliendo i frutti del lavoro degli ultimi 5 anni, lavoro che le sta dando non solo riconoscimenti, ma anche possibilità di nuovi e prestigiosi ingaggi.

Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. NoFrom Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

Star Wars: 10 rumor che si sono rivelati falsi

Star Wars: 10 rumor che si sono rivelati falsi

La nuova trilogia di Star Wars volge al termine e con l’uscita di Episodio IX chiuderà la pagina più importante della saga, ovvero quella riguardante il destino della famiglia Skywalker. Negli ultimi anni abbiamo avuto conferme e smentite sul ritorno di alcuni personaggi, e in generale tantissimi rumor rivelatosi infondati circa possibili svolgimenti di trama.

Ma quali sono stati i più interessanti?

Luke Skywalker è il lato oscuro

Dopo la pubblicazione del teaser poster de Il Risveglio della Forza, l’assenza di Luke Skywalker dall’immagine aveva sconcertato i fan, convinti che il personaggio si nascondesse sotto la maschera del misterioso Kylo Ren. Da lì l’indiscrezione: il cavaliere jedi sarebbe diventato un tutt’uno con il lato oscuro, orchestrando gli eventi del film? Fortunatamente niente del genere è stato approfondito.

Kylo Ren è Palpatine

colpi di scena Kylo Ren

Un’altra teoria sempre relativa a Il Risveglio della Forza sosteneva che sotto la maschera ci fosse nientemeno che l’Imperatore Palpatine, il grande villain delle trilogie originali di Star Wars che rivedremo presto in L’ascesa di Skywalker (ma non sappiamo ancora in che modo verrà sfruttato il suo ritorno in scena).

La resurrezione di Darth Vader

Sempre riguardo Episodio VII, dopo la pubblicazione del trailer, la vista della maschera di Darth Vader aveva scatenato delle ipotesi abbastanza ambiziose circa il possibile ritorno del Signore dei Sith, risorto e trasformato nel nuovo nel cattivo della saga. Ovviamente non è stato così, ma c’è ancora la possibilità di rivederlo in qualche modo…

Anakin e il fantasma della forza

Hayden Christensen ha interpretato il giovane Anakin Skywalker nella trilogia prequel di Star Wars, e diverse voci sostenevano che sarebbe tornato sotto forma di fantasma della forza proprio in Il Risveglio della Forza, primo episodio della nuova trilogia.Questo perché nel trailer dl film veniva mostrata la maschera danneggiata di Darth Vader, avvistata l’ultima volta in Il Ritorno dello Jedi.

Il ritorno di Obi-Wan Kenobi al cinema

Anakin Skywalker non era il solo fantasma della forza ad occupare le discussioni dei fan in merito ai nuovi film della saga, visto che in molti attendevano anche il ritorno di Ewan McGregor nei panni di Obi-Wan Kenobi. Così non è stato, ma fortunatamente il personaggio sarà protagonista di una serie di Disney + annunciata nelle scorse settimane.

Finn è un jedi

Ancora su Il Risveglio della Forza, diverse teorie del web suggerivano che John Boyega sarebbe stato presentato come un cavaliere Jedi, invece che come un ex stormtrooper che si ribella al Primo Ordine. Di fatto nel film l’eroe riesce a brandire la spada laser per combattere contro Kylo Ren, quindi la voce è stata confermata ma solo in parte.

Snoke è Darth Plagueis

Tutti sapevano che Andy Serkis avrebbe interpretato nella saga un personaggio misterioso che rispondeva al nome di Leader Supremo Snoke, ma ciò non ha impedito ai fan di speculare sulla sua vera identità, e alcuni ipotizzavano potesse trattarsi nientemeno che di Darth Plagueis.

Han Solo e Leia ancora insieme

Ognuno di noi sognava di rivedere insieme Han Solo e Leia Organa dopo le avventure della trilogia originale. Di fatto l’avevamo lasciati felici alla fine de Il Ritorno dello Jedi, ma gli eventi di Episodio VII hanno raccontato il contrario: la coppia si è separata nel corso degli anni, e il loro unico figlio Ben si è trasformato in un servitore del Primo Ordine.

Rey è la figlia di Han e Leia

Tantissimi rumor avevano sostenuto che Rey, misteriosa eroina della nuova trilogia, sarebbe stata dichiarata figlia legittima di Han Solo e Leia Organa. D’altronde la ragazza aveva mostrato la stessa tenacia di sua madre e le stesse incredibili capacità di pilotaggio e di combattimento di suo padre, quindi era giusto sperare in quella parentela…

La comparsa dei cavalieri di Ren (prima di Episodio IX)

Sappiamo già che L’Ascesa di Skywalker consegnerà finalmente al pubblico i cavalieri di Ren, della cui presenza si parla ormai da anni, ancor prima dell’arrivo nelle sale di Il Risveglio della Forza e Gli Ultimi Jedi. Le voci riportavano dettagli su una scena dove l’esercito avrebbe combattuto contro Rey e Luke Skywalker su Ach ‘To.

Leggi anche – Star Wars: L’ascesa di Skywalker, le previsioni per il destino dei personaggi

Fonte: Screenrant

C’era una volta a…Hollywood, dal 2 gennaio in Home Video

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C’era una volta a…Hollywood, dal 2 gennaio in Home Video

Il premio Oscar Leonardo DiCaprio e la nomination al premio Oscar Brad Pitt sono protagonisti di performance estremamente complesse ed incredibilmente divertenti nei panni di Rick Dalton e del suo amico stuntman Cliff Booth, accompagnati dalla nomination agli Oscar Margot Robbie nei panni di Sharon Tate nel nono film di successo dello sceneggiatore e regista Quentin Tarantino, C’era una volta a… Hollywood, in arrivo il prossimo 2 gennaio 2020 nei formati Dvd, Blu-ray, Steelbook 4k Ultra HD e Digital HD grazie a Universal Pictures Home Entertainment Italia. Per la prima volta, un film in formato 4k Ultra HD nativo firmato Quentin Tarantino.

Sempre dal 2 gennaio, sarà disponibile l’esclusiva edizione da collezione Vinyl Edition in formato 4k Ultra HD, che entrerà di diritto nella lista dei desideri di ogni fan di Tarantino. La preziosa edizione da collezione conterrà al suo interno un vero disco in vinile da 45 giri con due delle migliori tracce della colonna sonora (insieme ad un adattatore per giradischi), un poster vintage da collezione del film di Rick Dalton Operazione Dyn-o-mite! ed un’esclusiva parodia di MAD Magazine della serie TV di Rick Dalton, Bounty Law, chiamata Lousy Law. La Vinyl Edition è già pre-ordinabile presso Amazon e Dvd Store.

Le edizioni home video del film arrivano ricche di esperienze e musiche direttamente dagli anni ’60, con oltre venti minuti di materiale bonus che ci proietta più a fondo nel mondo che è la Hollwyood di Rick Dalton. Le edizioni Blu-ray e 4k Ultra HD includono inoltre contenuti speciali esclusivi, sguardi dietro le quinte sulla creazione delle scenografie, della fotografia, dei costumi, delle auto e molto di più.

C’era una volta a Hollywood, la recensione

C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino fa visita alla Los Angeles del 1969, dove tutto sta per cambiare, mentre la star della TV Rick Dalton (Di Caprio) ed il suo fidato amico e stuntman Cliff Booth (Pitt) cercando di farsi strada in un’industria cinematografica che è cambiata radicalmente. Il nono film dello sceneggiatore e regista Tarantino include “uno dei più grandi e importanti cast di tutti i tempi” – tra cui Margot Robbie, Julia Butters, Margaret Qualley, Timothy Olyphant, Luke Perry, Austin Butler, Dakota Fanning, Emile Hirsch, Bruce Dern e Al Pacino – e molteplici linee narrative che rimandano ad un tributo ai momenti finali dell’età dell’oro di Hollywood.

C’era una volta a… Hollywood ha dato prova di essere apprezzato sia dal pubblico che dalla critica. Il film ha guadagnato il successo di apertura più grande per un film di Tarantino, ed ha ottenuto la certificazione “Certified Fresh” di RottenTomatoes. Un film che sorprende, commuove, fa riflettere e divertire al contempo, descritto dalla critica come uno dei migliori di Tarantino e con un Leonardo Di Caprio in stato di grazia.

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  • Oltre venti minuti di scene aggiuntive
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    • Le auto del 1969
    • Ricostruire Hollywood – Le scenografie di C’era una volta a…Hollywood
    • La moda del 1969
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C’era una volta a… Hollywood sarà disponibile in 4K Ultra HD in una edizione Steelbook doppia che include il 4K Ultra HD Blu-rayTM e il Blu-rayTM. Il disco 4K Ultra HD disc comprende gli stessi contenuti extra della versione Blu-rayTM, tutti nella straordinaria risoluzione 4K.

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Richard Jewell di Clint Eastwood dal 16 gennaio al cinema

Richard Jewell di Clint Eastwood dal 16 gennaio al cinema

Richard Jewell, il film di Clint Eastwood basato su fatti realmente accaduti, con Sam Rockwell, Kathy Bates, Jon Hamm, Olivia Wilde e Paul Walter Hauser, uscirà nelle sale italiane da giovedì 16 gennaio 2020.

Diretto da Clint Eastwood e basato su fatti realmente accaduti, Richard Jewell è la storia di ciò che può accadere quando quel che viene riportato oscura la verità.

“C’è una bomba al Centennial Park. Avete solo trenta minuti di tempo”. Il mondo viene così a conoscenza di Richard Jewell, una guardia di sicurezza che riferisce di aver trovato il dispositivo dell’attentato dinamitardo di Atlanta del 1996. Il suo tempestivo intervento salva numerose vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, l’aspirante alle forze dell’ordine diventa il sospettato numero uno dell’FBI, diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione, assistendo al crollo della sua vita. Rivoltosi all’avvocato indipendente e contro il sistema Watson Bryant, Jewell professa con fermezza la sua innocenza. Ma Bryant scopre di doversi scontrare con i poteri combinati dell’FBI, del GBI e dell’APD per scagionare il suo cliente, e tenta di impedire a Richard di fidarsi delle stesse persone che cercano di distruggerlo.

Il film è interpretato dai premi Oscar Sam Rockwell (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”) nei panni di Watson Bryant, e Kathy Bates (“Misery non deve morire”, “American Horror Story” in TV) in quelli di Bobi, la madre di Richard; mentre Jon Hamm (“Baby Driver – Il genio della fuga”) è l’investigatore capo dell’FBI; Olivia Wilde (“La vita in un attimo”) ritrae Kathy Scruggs la giornalista dell’ Atlanta Journal-Constitution, e Paul Walter Hauser (“Tonya”) interpreta Richard Jewell.

Il premio Oscar Eastwood ha diretto il film da una sceneggiatura del candidato all’Oscar Billy Ray (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), basata sull’articolo di Vanity Fair “American Nightmare — The Ballad of Richard Jewell” di Marie Brenner. Eastwood ha anche prodotto il film con la sua Malpaso, insieme a Tim Moore, Jessica Meier, Kevin Misher, Leonardo DiCaprio, Jennifer Davisson e Jonah Hill.

Il team creativo di Eastwood comprende il direttore della fotografia Yves Bélanger e lo scenografo Kevin Ishioka, insieme alla sua consueta costumista Deborah Hopper e al montatore premio Oscar Joel Cox (“Gli spietati”), che nel corso degli anni ha collaborato con Eastwood su numerosi progetti. Musiche di Arturo Sandoval, lo stesso compositore di “Il corriere – The Mule” del 2018.

Warner Bros. Pictures presenta una produzione Malpaso, Appian Way / Misher Films / 75 Year Plan Plan Production, “Richard Jewell”. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e arriverà nelle sale italiane dal 16 gennaio 2020.

Jodie Foster nel cast di Prisoner 760 con Benedict Cumberbatch

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Come riportato da Variety, Jodie Foster si è unita al cast di Prisoner 760, dove reciterà al fianco di Benedict Cumberbatch, Shailene Woodley e Tahar Rahim. Il film sarà diretto da Kevin Macdonald (L’ultimo re di Scozia, State of Play, Black Sea) con STXinternational che presenterà il progetto in questi giorni agli acquirenti dell’American Film Market.

Tratta da una storia vera, la pellicola racconterà le vicende di Mohamedou Ould Slahi, catturato dal governo degli Stati Uniti e lasciato per anni prigione senza andare incontro ad un’accusa né ad un processo. Dopo aver perso ogni speranza, Slahi trova aiuto nell’avvocato Nancy Hollander e nel suo associato Teri Duncan, e insieme la squadra affronterà innumerevoli ostacoli per la disperata ricerca della giustizia. La loro controversa impresa, insieme alle prove scoperte dal formidabile procuratore militare Stuart Couch riveleranno infine che dietro l’arresto c’è una cospirazione scioccante e di vasta portata.

Prisoner 760 è l’adattamento cinematografico del memoir best-seller di Mohamedou Ould Slahi “Diario di Guantanamo“, mentre le riprese dovrebbero iniziare in Sudafrica il 2 dicembre 2019. La sceneggiatura è stata curata da Michael Bronner, ex produttore con alle spalle una ricca esperienza in campo di storie vere tradotte per il grande schermo, come testimoniano i suoi lavori in United 93, Green Zone e Captain Phillips.

Cumberbatch figurerà anche come produttore con la sua compagnia SunnyMarch, Adam Ackland e Leah Clarke, e al fianco di Lloyd Levin e Beatriz Levin per Black Sheep Pictures, Mark Holder e Christine Holder di Wonder Street e Branwen Prestwood-Smith.

Jodie Foster: 10 cose che non sai sull’attrice

Fonte: Variety

The 48 Hour Film Project 2019: tutti i vincitori della XIII edizione

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Si è conclusa con grande successo la main competition della XIII edizione del ‘The 48 Hour Film Project’ 2019 organizzato da Le Bestevem, associazione culturale composta da sole donne, operanti nel settore artistico e audiovisivo, e che coinvolge 140 città in cinque continenti e vede la Capitale unica tappa italiana.

Tra il 18 ed il 20 ottobre, gli aspiranti filmmakers in gara si sono sfidati nel realizzare in sole 48 ore il loro cortometraggio secondo un genere sorteggiato da loro stessi e alcune linee guide svelate dalle organizzatrici nel corso del kick off: ogni anno, infatti, oltre al genere viene assegnato un personaggio, un oggetto di scena e una frase da inserire all’interno del corto.

La squadra de Gli Anfausti ha conquistato il primo premio come Miglior Film con il loro corto “Nel mare  ci  sono  gli  squali”,  l’importante  riconoscimento  e  stato  consegnato dalle organizzatrici insieme a Francesco Dobrovich, direttore artistico di Videocitta . Il team stravince portandosi a casa anche il premio per Miglior Sceneggiatura, Miglior Attore ed il Premio Il Fatto Quotidiano. Il loro cortometraggio concorrera al Filmpalooza 2020, la finale mondiale in cui le 140 squadre del contest provenienti da tutto il mondo sono in competizione per avere l’opportunita di aggiudicarsi, oltre al gran premio finale, la possibilita di prendere parte al Festival di Cannes 2020 nella sezione Short Film Corner.

Tra i premi piu prestigiosi, il premio “RUFA” – Rome University of fine Arts, da anni partner dell’iniziativa, e che in questa edizione ha selezionato come corto vincitore per la categoria Miglior Talento, “The Newspaper” realizzato dal team Uragani Nudi.

Il concorso ha visto 68 squadre partecipanti con un totale di 47 cortometraggi in competizione, presentati al pubblico in occasione delle tre giornate di proiezioni che si sono tenute il 28-29-30 ottobre all’interno degli spazi  dell’Ex  Caserma  Guido  Reni, quartier  generale  di Videocittà, il 2 novembre si e svolta anche la cerimonia di premiazione di tutti i vincitori con mega festa  a  seguire.  Il  Cinematic  Party, organizzato  da Le  Bestevem insieme a BREWDOG e Cinematic Folks per festeggiare i premiati, e stata l’occasione perfetta per celebrare il talento e condividere la gioia del successo di tutti i filmmakers coinvolti in questa sfida al cardiopalmo. Numerosi gli ospiti che hanno preso parte alla serata ed un grande successo e stato anche il party a seguire, che ha visto la partecipazione di centinaia di giovani intrattenuti dal dj set di Giovanni La Gorga.

Il compito di scegliere i team vincitori e stato affidato ad una giuria d’eccezione, composta come sempre da professionisti ed esperti internazionali del settore, che in questa tredicesima edizione ha visto prendere parte: Luca Bigazzi, direttore della fotografia, vincitore di sette David di Donatello e primo italiano candidato al Primetime Emmy Awards (The Young Pope, This Must be the place, Romanzo Criminale); Nicola Guaglianone, sceneggiatore, (Lo chiamavano Jeeg Robot, Suburra, David di Donatello per Indivisibili); Teresa Font, montatrice, premio Goya per Días contados (Dolor y Gloria, Jamon, Jamon, Giovanna la pazza, El día de la Bestia); Stefano Maria Ortolani, scenografo (Gruppo di famiglia in un interno, Ocean’s 12, The Life Acquatic with Steve Zissou, The Pope); Luca Anzellotti, rumorista e sound designer (Gomorra, Santa Sangre, Suburra, La Meglio Gioventù, Romanzo Criminale); Pino Pellegrino, casting director, (Nastro d’argento nel 2014 per il film Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek); Stefania De Santis, casting director (Martin Eden, Vincere, Fai bei sogni); Ian Anderson, polistrumentista, compositore e leader del gruppo Jethro Tull; Massimo Gattabrusi, Hair Stylist e Make Up Artist, vincitore del premio Emmy Awards nel 2018 per L’assassinio di Gianni Versace (La prima cosa bella, Zoolander 2); Ursula Patzak, costumista, vincitrice di due David di Donatello e due Ciak d’Oro (Capri- Revolution nel 2018, Noi credevamo nel 2009, Il giovane Favoloso nel 2015).

Tutti i vincitori:

1) Miglior Cortometraggio

Nel mare ci sono gli squali” del team Gli Anfausti

2)  Miglior Regia

De Marco, Desiro , Grespan del team Iva Collister per “Baila con tu amigo”

3) Miglior Fotografia

Jacopo Marchini del team Movi Production per “Eterna”

4) Miglior Sceneggiatura

“Nel mare ci sono gli squali” del team Gli Anfausti

5) Miglior Montaggio

Riccardo Greco del team Def Ok per “Ragù”

6) Miglior Attore

Cosimo Maj del team Gli Anfausti per “Nel mare ci sono gli squali”;

7) Migliore Attrice

Agnese Brighettini del team A7 per “La Creazione

8) Miglior Colonna Sonora

Federico Gelli del team Brain Cookies con “Framed

9)  Miglior Suono

Lorenzo Badetti del team Bizzoni Bross con “I’ll find you

10) Miglior Scenografia

Federico Urbani del team Bcarbonato per “Gnothi Seautòn

11) Migliori Costumi

Giulia Vigna del team Iva Collister per “Baila con tu amigo”

12) Miglior Trucco e Acconciatura

Chiara Randello del team Iva Collister per “Baila con tu amigo”

13) Premio RUFA – Miglior Talento

The Newspaper” realizzato dal team Uragani Nudi

14) Premio il Fatto Quotidiano

“Nel mare ci sono gli squali” della squadra Gli Anfausti

The 48 Hour Film Project Italia e organizzato da Le Bestevem, un’associazione culturale composta da sole donne, operanti nel settore artistico e audiovisivo, impegnate nella ricerca di nuovi modelli di ideazione, produzione e distribuzione audiovisiva. Oltre ad essere le referenti e organizzatrici italiane del concorso The 48 Hour Film Project Italia, Le Bestevem, curano la comunicazione (online e offline), la promozione e l’organizzazione di eventi in ambito artistico, nonche la produzione di opere audiovisive di vario genere.

The Mandalorian: trailer ufficiale della serie di Disney +

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The Mandalorian: trailer ufficiale della serie di Disney +

Disney+ ha diffuso il trailer “One week Away” di The Mandalorian, l’attesissima prima serie televisiva live action di Star Wars.

Come molti di voi già sapranno la storia racconterà di Jango e Boba Fett, guerrieri dell’universo di Star Wars. Durante il nuovo evento inoltre è stato rivelato l’artwork title ufficiale.

The Mandalorian è ambientato dopo la caduta dell’Impero e prima dell’emergere del Primo Ordine. La storia ruota attorno il travagliato percorso di un pistolero solitario nella parte esterna della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.

 

Wildside e il collettivo I Diavoli chiudono un accordo esclusivo di first look

La Wildside, appartenente al gruppo Fremantle, ha stretto un accordo di esclusiva con il collettivo I Diavoli, per i first look.

Il collettivo I Diavoli sottoporrà – in via prioritaria ed esclusiva – a Wildside di Mario Gianani e Lorenzo Mieli qualsiasi idea, concept, format e soggetto sviluppato, ai fini di una eventuale realizzazione di serie televisive o di film.

Creata nel 2009, Wildside– parte di Fremantle, uno dei principali produttori indipendenti al mondo – ha realizzato film di Bernardo Bertolucci, Marco Bellocchio e Saverio Costanzo; titoli campioni di incasso – tra i quali Come un Gatto in tangenziale di Riccardo Milani – e serie internazionali di successo come In Treatment1992, 1993 e 1994; il debutto in televisione del regista Premio Oscar Paolo Sorrentino, The Young Pope;Il Miracolo di Niccolò Ammaniti e L’amica geniale, tratto dalla quadrilogia di Elena Ferrante, per la regia di Saverio Costanzo.

Il collettivo I Diavoli (www.idiavoli.com) è guidato da Guido Brera, tra le altre cose cofondatore e CIO di Kairos. Nel 2014 Brera ha pubblicato il suo primo romanzo I Diavoli(Bur), e da allora ha affiancato le sue attività nel mondo della finanza con quelle di scrittore. Nel 2015 è tra i fondatori – insieme con Elisabetta Sgarbi e Umberto Eco – della casa editrice “La Nave di Teseo”e nel 2017 ha scritto, con Edoardo Nesi, il libro Tutto è in frantumi e danza(La nave di Teseo), su come la crisi finanziaria del 2008 ha influenzato gli equilibri politici e finanziari degli anni successivi, fino ad arrivare alle elezioni presidenziali americane e al referendum sulla Brexit.

Andrea Scrosati, Group COO di Fremantle ha dichiarato: “Le storie più potenti sono quelle che si basano sulla realtà, che da essa traggono ispirazione e ci offrono un punto di vista originale per comprenderla ed esplorarla. Guido Brera e il team de I Diavoli hanno una capacità straordinaria di indagare su aspetti della realtà che sfuggono a molti, restituendola al racconto. Per questo sono davvero orgoglioso che abbiano scelto Fremantle,e in particolare il team di Wildside, come loro partner creativo e produttivo”.

Guido Brera, fondatore del collettivo I Diavoli ha dichiarato: “Per I diavoli raccontare storie significa leggere tra le righe del reale, illuminarne i lati più oscuri, ma soprattutto giocare d’anticipo, intercettare le tendenze, cogliere nell’oggi ciò che sarà domani. Restituire visioni del futuro a partire dal presente. Lo facciamo incrociando saperi diversi in una geometria narrativa comune, sperimentando una pluralità di chiavi espressive: dai libri al Web, dalla letteratura alla multimedialità. L’accordo di first look con Fremantle, tra le società leader mondiali nel campo della creazione e la produzione, e una realtà produttiva del valore di Wildside rende finalmente possibile raccogliere la sfida oggi più ambiziosa sul terreno delle grandi narrazioni e dell’intrattenimento di qualità: quella dello sviluppo di contenuti audio-visivi per il cinema e la serialità televisiva”.

Mario Gianani, CEO di Wildside ha dichiarato: “Produrre contenuti destinati a una platea ormai globale richiede una lettura sempre più attenta del contemporaneo e per fare questo è indispensabile avere accesso a proprietà intellettuali che si trovano anche al di fuori dei canali tradizionali. L’incontro con Guido Brera e il collettivo I Diavoli da lui creato è stato per noi illuminante, è nata subito una intensa e proficua collaborazione che al momento ci vede impegnati nello sviluppo di quattro progetti che spaziano tra la serialità televisiva e i film destinati al grande schermo”.

Ryan Reynolds prende in giro la CGI ai baffi di Henry Cavill in Justice League

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L’ultimo a prendersi gioco dei baffi di Henry Cavill, digitalmente rimossi dopo i reshoot di Justice League, è Ryan Reynolds in una clip promozionale di Aviation Gin pubblicata sul suo profilo twitter ufficiale. Ovviamente il riferimento è stato subito colto dai fan che hanno iniziato a scherzare sotto il post con immagini dell’attore.

Vi ricordiamo che la coincidenza tra le riprese di Mission Impossibile: Fallout e le riprese aggiuntive di Justice League aveva creato non pochi problemi alla Warner Bros., obbligata dalla Paramount a non “intervenire” sui baffi di Cavill e a rimuoverli grazie alla tecnologia Risultato? Una CGI grossolana che non rende giustizia all’attore e un’inevitabile ondata di commenti negativi e altri goliardici da parte del popolo del web.

Ero rimasto un po ‘sorpreso” aveva dichiarato Cavill in un’intervista, “perché quando abbiamo deciso di tenere i baffi non mi aspettavo certo che tutti gli eventi si svolgessero in quel modo. E di certo non mi aspettavo che i reshoot di Justice League fossero così costosi…”

Qui sotto potete dare uno sguardo alla simpatica clip con Reynolds.

Justice League: un fan toglie i baffi a Henry Cavill e fa meglio dei VFX

Tempo fa Christopher McQuarrie, regista di Mission Impossible Fallout, aveva fatto chiarezza e messo finalmente un punto definitivo sulla questione spiegando che “Quando è arrivata la richiesta da parte della Warner Bros. per il reshoot di Justice League, Charles Roven mi ha chiamato e ha detto: “Abbiamo bisogno del tuo aiuto e dobbiamo radere i baffi di Henry [Cavill] per queste riprese. Gli risposi che naturalmente avrei fatto tutto il possibile per aiutarli, ma che dovevo anche pensare al nostro film.”

“Così cercai di parlare con tutti e capire quale sarebbe la programmazione […] La soluzione sarebbe stata far ricrescere i baffi di Henry e poi riempire digitalmente ciò che mancava, però dei baffi finti in primo piano su un obiettivo da 75mm sembreranno sempre un paio di baffi finti […] Successivamente abbiamo offerto il nostro compromesso, calcolando i soldi necessari per questa operazione, e si aggiravano intorno ai 3 milioni di dollari per gli effetti visivi. Ecco quanto sarebbe costato aggiungere digitalmente i baffi di Henry Cavill, quindi abbiamo detto di sì alla proposta della Warner. A quel punto la Paramount Pictures è entrata in scena e si è categoricamente rifiutata.

Ant-Man 3 potrebbe introdurre i Fantastici 4 nel MCU?

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Ant-Man 3 potrebbe introdurre i Fantastici 4 nel MCU?

Al termine del panel dei Marvel Studios al recente Comic Con di San Diego Kevin Feige ha accennato all’ingresso dei Fantastici 4 nel MCU, senza specificare in quale punto della nuova timeline sarebbero arrivati i personaggi e soprattutto in che modo. A tal proposito sembra davvero interessante la teoria elaborata da un fan e pubblicata su reddit dove si ipotizza un legame tra la prima famiglia di supereroi e Ant-Man 3, terzo capitolo annunciato pochi giorni fa e che vedrà ancora protagonista Paul Rudd nei panni di Scott Lang.

L’ipotesi è che La Cosa, Mister Fantastic, la Donna Invisibile e la Torcia Umana siano in realtà intrappolati all’interno del Regno Quantico, dove hanno ottenuto i loro poteri contrariamente alle origini raccontate nei fumetti. Secondo questa teoria i personaggi potrebbero risultare come parte di esperimenti delle tecnologie di Hank Pym sviluppate negli anni ’60, un’epoca che abbiamo visto brevemente in qualche flashback (di recente in Avengers: Endgame), quindi sarebbe interessante scoprire che la squadra di supereroi sia rimasta bloccata nel Regno per tutti questi anni senza poter entrare in contatto con gli altri Vendicatori della Terra.

“C’è ancora molto da esplorare nel Regno Quantico che noi, in realtà, nel solo contesto di questa storia, Ant-Man ant the Wasp, abbiamo avuto il tempo solo di grattare la superficie. Perché si tratta di un mondo davvero apparentemente infinito.”, aveva dichiarato il regista Peyton Reen tempo fa. Forse stava anticipando qualcosa sui Fantastici 4?

Fantastici 4: 10 “consigli” per un buon film nel MCU

Di recente il sito MCU Cosmic era tornato a parlare di Fantastici 4, Galactus e Tyrant come obiettivi principali in vista della recente fusione tra Disney e Fox che ha permesso la cessione dei diritti sui personaggi finora blindati (X-Men compresi).

Il sito riportava le voci secondo cui lo studio di Feige sarebbe già al lavoro per portare queste tre importati novità al cinema: Galactus lo conosciamo bene, perché è uno dei villain più importanti della storia dei fumetti Marvel, mentre per quanto riguarda Tyrant la scelta è senza dubbio interessante. Il personaggio è stato creato da Ron Lim, Ron Marz e Tom Christopher nei primi anni ’90 come creazione dello stesso Galactus, e tra i due si consumò una guerra epica che distrusse intere galassie, prima dell’esilio di Tyrant nello spazio profondo.

L’antieroe ha poi incrociato la strada di di Silver Surfer, Beta Ray Bill e Gladiator, tutte interazioni che potrebbero facilmente adattarsi alla narrazione condivisa del MCU sul versante cosmico. Resta da capire in che modo la squadra di Kevin Feige deciderà o meno di introdurre questi personaggi: magari sfruttando il sequel di Captain Marvel, Guardiani della Galassia Vol.3 o l’ipotetico film su Nova? Senza contare Gli Eterni, terreno perfetto per l’arrivo di Galactus a causa della sua connessione con i Celestiali.

Fantastici 4: Matthew Vaughn vorrebbe dirigere un film per il MCU

Fonte: Reddit

The End of the F***ing World 2° stagione: recensione della serie Netflix

“Ho appena compiuto 18 anni, e credo di aver capito cosa significano le persone per le altre”. Su queste parole, e su un colpo di pistola su schermata nera, si concludeva la prima stagione della serie originale Netflix, distribuita per la prima volta sul servizio nel gennaio 2018. Con The End of the F***ing World 2, seconda stagione della serie ideata da Jonathan Entwistle e basata sull’omonimo fumetto, i due protagonisti James e Alyssa sono pronti a raccontare cosa accadde, dopo quel finale aperto.

Ambientata a due anni di distanza dagli eventi della prima stagione, la storia vede Alyssa (Jessica Barden) e James (Alex Lawther) alle prese con la difficile reintegrazione nella società dopo la loro spericolata fuga e l’omicidio commesso. Il passato tuttavia non li lascerà in pace, e tornerà nelle loro vite per una inevitabile resa dei conti.

The End of the F***ing World 2: dalla fuga all’ingresso nel mondo adulto

Stando alle parole del suo ideatore, la prima stagione della serie era concepita nella sua struttura come un vero e proprio lungometraggio. Ciò appare ancora più vero alla luce dei nuovi episodi, concepiti allo stesso modo e assimilabili per contenuti ad un vero e proprio sequel. Non si parte da immediatamente dopo lo sparo sentito nel finale della precedente stagione, bensì si compie un salto in avanti di due anni, proprio quelli intercorsi tra la realizzazione delle prime e delle nuove puntate. Un salto che ci porta a incontrare i due protagonisti nel momento in cui hanno già affrontato le conseguenze di quanto compiuto, ritrovandoli ora alle prese con la difficoltà di dover tornare alle loro vite di sempre.

Non vi sono dunque vere e proprie nuove avventure da affrontare, che avrebbero rischiato di rendere ripetitiva la serie, bensì si tende a riflettere su quanto accaduto nel passato dei protagonisti, e così facendo si assiste al loro continuo evolvere come personaggi. L’evento fondamentale della prima stagione, l’omicidio del malintenzionato Clive Koch, ritorna ora come spettro del passato che tormenta i due protagonisti, mai realmente usciti dalla casa dove tutto è avvenuto. Un evento che acquista ora maggior significato, e si rivela essere il scoglio da superare per i due ragazzi.

Se la prima stagione si incentrava sul loro tentativo di fuga da un’età adulta, dove quasi tutti gli adulti apparivano come personaggi deplorevoli, questa seconda appare invece avere il suo cuore nell’inevitabilità dell’ingresso in questo mondo. Per compiere questo passaggio i due incasinati protagonisti avranno bisogno di fare i conti con il proprio passato e con sé stessi, superando le crisi che li affliggono e che tanto li hanno caratterizzati all’inizio della loro storia.

The End of the F***ing World 2

The End of the F***ing World 2: l’importanza delle persone per le altre

I novelli Bonnie e Clyde si svelano così più profondi di quello che si pensava, manifestando paure universali e sentimenti nascosti per paura della fragilità che questi comportano. Alla dinamicità e all’esplosività della prima stagione, subentra dunque un velo di malinconia, presente sull’intera serie ma qui particolarmente accentuato, proprio per le tematiche trattate. Una malinconia che tuttavia non spegne la natura politicamente scorretta dei due personaggi, che brillano nuovamente grazie alla scrittura della serie e alle interpretazioni dei due fantastici interpreti.

Né tantomeno vengono a mancare le sue ormai celebri caratteristiche, dalla colonna sonora ricercata e adeguata ad ogni momento, alla messa in scena che valorizza ogni scena e inquadratura, regalando immagini di grande impatto che sanno spesso raccontare ben più di quel che viene detto.

The End of the F***ing World, che tanto aveva avuto successo come serie cinica e dirompente, porta ora a maturazione la sua natura, particolarmente devota ai sentimenti che hanno contribuito a cambiare e salvare i due problematici protagonisti. Ripartendo proprio dall’ultima battuta della scorsa stagione, si esplora il suo significato dimostrando cosa significano le persone per le altre, e di quanto questi legami possano essere importanti nel percorso di crescita.

La seconda stagione di The End of the F***ing World è in uscita su Netflix dal 05 Novembre.

 

Joker: rivelato il destino di Sophie in una scena tagliata

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Joker: rivelato il destino di Sophie in una scena tagliata

Il fatto che il protagonista di Joker, Arthur Fleck (interpretato da Joaquin Phoenix) sia tutto tranne che un narratore affidabile, ha messo in discussione l’intera validità della storia raccontata nel film. A questo si aggiunge la sua fervida immaginazione, mostrata a più riprese come nel complicato rapporto con Sophie Dumond, il personaggio di Zazie Beetz, di cui perdiamo le tracce nel terzo atto.

La domanda sorge dunque spontanea: che cosa le è successo? E se p esistita davvero, è viva da qualche parte, o è stata uccisa da Arthur? Una parziale risposta è arrivata da Todd Phillips, spiegando che il clown del titolo “non la uccide definitivamente, e lo dico come regista e scrittore. Ci piaceva l’idea che sia quasi un messaggio per il pubblico, una spinta a chiedersi ‘ma quanto è pazzo Arthur?’. La maggior parte delle persone con cui ho parlato pensa che non l’abbia uccisa perché forse le sue vittime sono solo quelle che gli hanno fatto del male, e Sophie non aveva niente a che vedere con questo sentimento“.

Molti hanno capito che, come un vero villain, Arthur vive seguendo un certo codice. Naturalmente non ha ucciso questa donna in fondo al corridoio” ha dichiarato il regista, confermando che la donna è effettivamente sopravvissuta dopo il suo incontro con Arthur e descrivendo a tal riguardo nel dettaglio una scena eliminata che l’avrebbe mostrata viva mentre guardava l’intervista durante il talk show di Franklin Murray.

A quanto pare la sequenza è stata tagliata dal montaggio finale per prediligere il punto di vista del Joker e non distrarre lo spettatore spostando lo sguardo su Sophie.

Joker: Martin Scorsese ha “pensato” al film per quattro anni

Joker diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019. Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.

Ho amato il Joker di The Dark Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro. “Negli Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie versioni di Joker in futuro.” “Onestamente non riusciamo ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con Variety.

Joker: Todd Phillips sulle scene eliminate e la director’s cut

Fonte: CBM

Doctor Sleep: il regista e Stephen King hanno un’idea per il sequel

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Il sodalizio tra Mike Flanagan e Stephen King nato con l’adattamento di Il gioco di Gerald (Gerald’s Game) e proseguito con Doctor Sleep, sequel di Shining attualmente nelle sale, potrebbe consolidarsi ancora di più visto che a quanto pare i due artisti hanno già discusso della possibilità di lavorare ancora insieme.

La notizia arriva da Cinemablend, che di recente ha intervistato il regista, e queste sono state le sue parole a riguardo: “Stephen e io stiamo parlando attivamente di quello che sarà il prossimo capitolo, e abbiamo una grande idea di cui non posso ancora parlare, ma è davvero bella, e sì, credo che arriverà molto presto.

Dietro questa idea c’è ovviamente l’amore di Flanagan per i romanzi di King e la passione per gli adattamenti cinematografici di questo tipo di materiale letterario, già apprezzati dallo scrittore nel caso de Il gioco di Gerald e Doctor Sleep. “Poter adattare i libri di Stephen King è sempre stato il mio sogno sin da quando ero bambino. E il fatto che proprio lui mi abbia lasciato giocare con quelle storie due volte è incredibile, e sarei entusiasta di rifarlo ancora. Finché anche lui ne sarà felice, continueremo, e se lui vorrà, io ci sarò.”

Doctor Sleep: i dettagli sul cast e i personaggi

Di seguito la sinossi di Doctor Sleep: Ancora irrimediabilmente segnato dal trauma che ha vissuto da bambino all’Overlook, Dan Torrance ha combattuto per trovare una parvenza di pace. Ma questa tregua va in frantumi quando incontra Abra, un’adolescente coraggiosa con un potente dono extrasensoriale, noto come la “luccicanza”. Riconoscendo istintivamente che Dan condivide il suo potere, Abra lo contatta, invocando disperatamente il suo aiuto contro la spietata Rose Cilindro e i suoi seguaci, i membri de Il Nodo, che si nutrono della Luccicanza degli innocenti alla ricerca della loro immortalità.

Nel cast di Doctor Sleep Ewan McGregor nel ruolo di Dan Torrance, Rebecca Ferguson in quello di Rose Cilindro, e Kyliegh Curran, al suo debutto in un lungometraggio, nel ruolo di Abra insieme a Carl Lumbly, Zahn McClarnon, Emily Alyn Lind, Bruce Greenwood, Jocelin Donahue, Alex Essoe e Cliff Curtis. L’uscita nelle sale è fissata al 31 ottobre 2019.

Fonte: Cinemablend

The Batman: Andy Serkis e Colin Farrell in trattative per Alfred e Pinguino

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Nuovi aggiornamenti su The Batman, il film che rilancerà al cinema il crociato di Gotham con la regia di Matt Reeves e Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne: come riportato in esclusiva da Deadline e The Wrap, Colin Farrell e Andy Serkis sarebbero in trattative per interpretare rispettivamente Pinguino e Alfred Pennyworth. Se arriverà la firma decisiva, i due attori raggiungeranno nel cast anche Zoe Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo DC), Jeffrey Wright (commissario Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista).

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

The Batman: nel film ci saranno anche Batgirl e Nightwing?

Fonte: Deadline, The Wrap

Spider-man: Far From Home finalmente in home video

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Spider-man: Far From Home finalmente in home video

L’incredibile successo al botteghino Spider-man: Far From Home arriva in Dvd, Blu-ray, 4k Ultra HD, Digital HD e tre altre esclusive edizioni speciali a partire dal 5 novembre con Universal Pictures Home Entertainment Italia. Dal regista del primo Spider-man: Homecoming, Jon Watts, arriva un’avventura mondiale a tutti gli effetti. Spider-man: Far From Home è il più grande film dedicato a Spider-man mai realizzato!

Tom Holland fa ritorno nei panni dello spara-ragnatele più amato dei fumetti in Spider-man: Far From Home, il capitolo che segue Spider-Man: Homecoming. Il nostro amichevole arrampica-muri di quartiere decide di unirsi ai suoi amici Ned, MJ ed al resto del gruppo per una vacanza scolastica in giro per l’Europa. Tuttavia, i piani di Peter di lasciarsi alle spalle le attività da supereroe per qualche settimana vengono rovinati molto velocemente quando si trova a dover aiutare controvoglia Nick Fury a svelare il mistero di diversi attacchi da parte degli Elementali! Spider-man e Mysterio (Jake Gyllenhaal) uniscono le loro forze per combattere le forze maligne che si scagliano sul vecchio continente, ma non tutto è come appare.

Spider-man: Far From Home vede nel cast Tom Holland (Spider-man: Homecoming) nei panni di Peter Parker, Samuel L. Jackson (Spider-man: Homecoming) come Nick Fury, Jon Favreau (Il Re Leone) come Happy, Zendaya (Euphoria) nei panni di MJ e Jake Gyllenhaal (Nightcrawler) in quelli di Mysterio.

Spider-man: Far From Home in blu-ray 4K Ultra HD

Le edizioni Blu-ray e 4k Ultra HD del film arrivano con tantissimi contenuti extra per tutta la famiglia, per un totale di oltre 80 minuti di contenuti speciali, tra cui il cortometraggio speciale Lista delle cose da fare di Peter, scene alternative ed estese, le papere e moltissimi Easter eggs! Contenuti esclusivi includono interviste con il cast e la troupe, l’evoluzione del costume di Spider-man e l’approfondimento sulle location Lontano, Lontano da casa. I fan ameranno i numerosi contenuti dedicati ai personaggi e ai dettagli a loro dedicati.

Sono molte le sorprese per gli amanti di Spider-man e del MCU: saranno infatti disponibili tantissime edizioni diverse di Spider-man: Far From Homeoltre ai classici formati Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD.

Verranno infatti rilasciate: un’imperdibile edizione speciale Blu-ray 3D contenente il diario di viaggio di Peter; una Steelbook Blu-ray con disco bonus per un totale fantastico di oltre 110 minuti di contenuti extra inediti ed una speciale creatività dedicata ed una Steelbook 4k Ultra HD, contenente sempre un disco bonus ricco di contenuti speciali e con un’altra incredibile creatività di copertina.

Ma non finisce qui: saranno anche disponibili le Spider-man: Home collection contenenti i due film che vedono protagonista Tom Holland: Spider-man: Homecoming e Spider-man: Far From Home.

Spider-man: Far From Home è diretto da Jon Watts (Spider-Man: Homecoming), scritto da Chris McKenna e Erik Sommers, e basato sui fumetti di Stan Lee e Steve Ditko. Il film è prodotto da Kevin Feige e Amy Pascal, dai produttori esecutivi Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Thomas M. Hammel, Eric Hauserman Carroll, Rachel O’Connor, Stan Lee stesso, Avi Arad e Matt Tolmach.

I contenuti di Spider-man: Far From Home in blu-ray 4K Ultra HD

  • Nuovo cortometraggio originale, Lista delle cose da fare di Peter: Peter ha qualche commissione da fare prima di partire per la sua gita scolastica.
  • L’evoluzione del costume: Il costume non fa un eroe – ma gioca un grande ruolo in chi sono e in chi possono diventare. Questo contenuto esamina tutti i diversi costumi di Peter all’interno del film, insieme a materiale del dietro le quinte, per scoprire perché alcuni costumi sono meglio di altri.
  • Lontano, lontano da casa: Le fantastiche location del film sono funzionali alla trama e stabiliscono un certo tono per il film, ma sono anche incredibili luoghi da visitare! Ascolta le parole del cast a proposito della loro esperienza in viaggio sul set.
  • Fury & Hill: I fedeli sostenitori del MCU Cobie Smulders e Samuel L. Jackson fanno ritorno nei panni dell’Agent Maria Hill & Nick Fury!
  • The Ginter-Riva Effect: A look at the villain sub-plot and how William Ginter-Riva ties Spider-Man: Far From Home all the way back to the beginning of the MCU.
  • Grazie, signora Parker: Uno sguardo a Marisa Tomei ed al nuovo look di zia May, da Homecoming a Far From Home.
  • Easter Eggs furtivi: Permetti ad E.D.I.T.H. di rivelare alcuni degli Easter Eggs nascosti che potresti esserti perso!
  • Scene alternative ed estese
  • E moltissimo altro ancora!
  • CONTENUTI SPECIALI NEL FORMATO DVD:
  • Lista delle cose da fare di Peter
  • Scene eliminate
  • Papere del cast

I due Papi: Jonathan Pryce e Anthony Hopkins nel nuovo film Netflix

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Anthony Hopkins e Jonathan Pryce sono i protagonisti di I due Papi, il nuovo film del regista candidato all’Oscar Fernando Meirelles.

Fernando Meirelles, regista nominato all’Oscar per “City of God”, e lo sceneggiatore tre volte candidato all’Oscar Anthony McCarten, raccontano la storia intima di uno dei passaggi di potere più drammatici degli ultimi duemila anni.

Il film arriverà in cinema selezionati dal 2 Dicembre. I due Papi in streaming su Netflix dal 20 Dicembre.

I due Papi: trailer

I due Papi: trama

Frustrato dalla direzione intrapresa dalla Chiesa, il cardinale Bergoglio (Jonathan Pryce) chiede a Papa Benedetto (Anthony Hopkins) il permesso di dimettersi. Di fronte al rischio di  scandalo e al dubbio, Papa Benedetto convoca invece il suo critico più duro, nonché suo futuro successore a Roma, per rivelare un segreto destinato a scuotere le fondamenta della Chiesa Cattolica. Dietro le mura Vaticane, inizia una lotta tra tradizione e progresso, senso di colpa e perdono. Questi due uomini molto diversi affrontano il loro passato per trovare un terreno comune e costruire il futuro di un miliardo di fedeli in tutto il mondo.

Martin Scorsese chiude il discorso sui film Marvel e spiega perché non sono cinema

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La parola fine a questa sterile e spesso mal interpretata polemica scaturita da un commento di Martin Scorsese sui film Marvel (descritti come parchi a tema e quanto di più lontano dal concetto di cinema), la mette proprio il regista in una lunga, sentita e malinconica lettera pubblicata sul New York Times, in cui l’autore di The Irishman passa in rassegna ogni sfumatura di quella “infame” dichiarazione.

Quando ero in Inghilterra all’inizio di ottobre, ho rilasciato un’intervista ad Empire. Mi è stata posta una domanda sui film Marvel. Ho risposto. Ho detto che ho provato a guardarne alcuni e che non fanno per me, che mi sembrano più vicini a dei parchi a tema che a dei film per come li ho conosciuti e amati nella mia vita. E che, alla fine, non penso che siano cinema […] 

[…] Alcune persone sembrano aver preso l’ultima parte della mia risposta come un’offesa o come la prova del mio odio per la Marvel. Se qualcuno è intenzionato a caratterizzare le mie parole in quella luce, non c’è niente che io possa fare per ostacolarlo. So che se fossi più giovane e che se avessi raggiunto la maturità in un altro momento, sarei probabilmente entusiasta per questi film e forse avrei persino voluto crearne uno io stesso. Ma sono cresciuto in un altro periodo e ho sviluppato una concezione dei film – di quello che erano e di quello che avrebbero potuto essere – che è più lontana dall’Universo Marvel di quanto noi sulla Terra lo siamo da Alpha Centauri“.

The Irishman, leggi la recensione del film di Martin Scorsese

Per me, per i cineasti che ho imparato ad amare e rispettare, e per gli amici che hanno iniziato a girare film nello stesso periodo in cui l’ho fatto io, il cinema era rivelazione – estetica, emotiva e spirituale. Riguardava i personaggi – la complessità delle persone e la loro natura contraddittoria e talvolta paradossale, il modo in cui possono farsi del male, amarsi l’un l’altro e improvvisamente ritrovarsi faccia a faccia con se stessi. Si trattava di affrontare l’imprevisto sullo schermo e nella vita che il cinema drammatizzava e interpretava, allargando il senso di ciò che era possibile nell’arte. E quella era la chiave per noi: era una forma d’arte.”

Scorsese ha poi continuato scrivendo che “Sessanta o settanta anni dopo, stiamo ancora guardando questi film e ci meravigliamo di fronte a loro. Ma sono i brividi e gli shock che ancora ci ammaliano? Io non credo. I set di Intrigo internazionale sono sorprendenti, ma non sarebbero altro che una successione di dinamiche ed eleganti composizioni e tagli, senza le emozioni dolorose al centro della storia o l’assoluta perdita del personaggio di Cary Grant.

Alcuni sostengono che i film di Hitchcock avevano una somiglianza tra di loro, e forse è vero – lo stesso Hitchcock ha riflettuto a tal proposito. Ma la somiglianza che troviamo tra i film dei franchise di oggi è tutta un’altra cosa. Molti degli elementi che definiscono il cinema come io conosco sono presenti nei film della Marvel. Ciò che non c’è è la rivelazione, il mistero o il genuino pericolo emotivo. Niente è a rischio. I film sono realizzati per soddisfare una serie specifica di esigenze e sono progettati come variazioni di un numero finito di temi.

“Sono sequel nel nome, ma sono remake nello spirito. E ogni cosa in essi non potrebbe essere fatta diversamente. Questa è la natura dei franchise cinematografici moderni: prodotti di ricerche di mercato, testati appositamente per il pubblico, verificati, modificati, rivisti e rimodificati fino a quando non sono pronti per il consumo. Un altro modo di dirlo, sarebbe che si tratta di tutto ciò che i film di Paul Thomas Anderson, di Claire Denis, di Spike Lee, di Ari Aster, di Kathryn Bigelow o Wes Anderson non sono. Quando guardo un film di uno di quei registi, so che vedrò qualcosa di assolutamente nuovo che mi porterà a fare esperienze inaspettate e forse persino inimitabili. La mia concezione di ciò che è possibile raccontare attraverso storie con immagini in movimento e suoni, verrà ampliata.”

Martin Scorsese e i cinecomic: ecco tutta la verità

Quindi, potreste chiedervi, qual è il mio problema? Perché non lasciare semplicemente che i film sui supereroi e altri franchise facciano il loro lavoro? Il motivo è semplice. In molti luoghi di questo Paese e in tutto il mondo, i franchise sono ora la vostra scelta principale se volete vedere qualcosa sul grande schermo. È un momento pericoloso per la cinematografia e oggi abbiamo meno cinema indipendente che mai. L’equazione è stata capovolta e lo streaming è diventato il metodo di fruizione principale. Tuttavia, non conosco un singolo regista che non vorrebbe creare un film per il grande schermo, da proiettare davanti al pubblico nei cinema.

Io ne faccio parte. E sto parlando da persona che ha appena realizzato un film per Netflix. Questo, e solo questo, ci ha permesso di realizzare The Irishman nel modo in cui volevamo farlo, e per questo sarò sempre grato. Vorrei che il film venisse proiettato nei cinema per un periodo di tempo più lungo? Certo che lo vorrei. Ma non importa con chi realizzi il tuo film, il fatto è che gli schermi nella maggior parte dei multiplex sono affollati da franchise. E se state per dire che è semplicemente una questione di domanda e offerta, e di dare alle persone ciò che vogliono, sono in disaccordo. Se alle persone viene dato solo un genere di cose, e viene venduto all’infinito solo quello, ovviamente ne vorranno di più.”

La riflessione passa poi al lato industriale della questione, che poi è il vero nocciolo del discorso del regista: “Negli ultimi 20 anni, come tutti sappiamo, l’industria del cinema è cambiata su ogni fronte. Ma il cambiamento più inquietante è avvenuto di soppiatto e nella notte: la graduale, ma costante eliminazione del rischio. Molti film oggi sono prodotti perfetti e fabbricati per un consumo immediato. Molti di loro sono ben realizzati da team composti da persone di talento. Tuttavia, mancano di qualcosa che è essenziale per il cinema: la visione unificante di un singolo artista. Perché, ovviamente, il singolo artista è il fattore più rischioso di tutti.

Non sto certamente insinuando che i film dovrebbero essere una forma d’arte sovvenzionata o che lo siano mai stati. Quando il sistema degli Studios di Hollywood era ancora vivo e vegeto, la tensione tra gli artisti e le persone che gestivano il business era costante ed intensa, ma era una tensione produttiva che ci ha dato alcuni dei più grandi film mai realizzati. Nelle parole di Bob Dylan, i migliori erano “eroici e visionari.  Oggi, questa tensione è scomparsa, e in molti nel settore hanno un’assoluta indifferenza verso il concetto di arte e un atteggiamento nei confronti della storia del cinema che è allo stesso tempo sprezzante e proprietario – una combinazione letale. La situazione, purtroppo, è che ora abbiamo due campi separati: c’è l’intrattenimento audiovisivo e c’è il cinema. Di tanto in tanto si sovrappongono, ma sta diventando sempre più raro. E temo che il dominio finanziario dell’uno venga utilizzato per emarginare e persino sminuire l’esistenza dell’altro.”

Martin Scorsese su The Irishman, Netflix, la produzione a Hollywood e i cinecomic

Fonte: New York Times

MCU: le frasi più emozionanti dell’Infinity Saga

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MCU: le frasi più emozionanti dell’Infinity Saga

Nato nel 2008 con Iron Man, per undici anni il MCU ha costruito la trama della saga delle gemme dell’infinito distribuendo storie e personaggi in ventitré film, e tra momenti divertenti e altri entusiasmanti, l’universo dei Marvel Studios non ha esitato a spingere sul pulsante dell’emozione.

Ma se dovessimo scegliere, quali sarebbero le frasi più commoventi dell’Infinity Saga?

“Non mi interessa. Ha ucciso mia madre”

Non viene citata abbastanza, eppure una delle scene più strazianti – e con le conseguenze più decisive per il futuro della saga – arriva nell’atto finale di Captain America: Civil War, dove Tony Stark si confronta con l’amico Steve Rogers e l’assassino dei suoi genitori, Bucky Barnes. Nonostante le spiegazioni di Cap sul lavaggio del cervello, Tony è determinato a ucciderlo, offuscato dalla realtà dei fatti: “Non mi interessa, ha ucciso mia madre“.

“Ti devo chiedere di rimandare quel ballo”

captain america

Ci troviamo nella fase conclusiva di Captain America: Il Primo Vendicatore, e il quartier generale di Teschio Rosso sulle Alpi viene attaccato ma il villain riesce a fuggire a bordo di un’Ala volante e subito dopo raggiunto da Steve grazie all’aiuto del colonnello Phillips e Peggy Carter.

Cap impedisce al villain di bombardare le più importanti città statunitensi con armi terribili, ma si accorge che i comandi sono bloccati verso l’obiettivo fatale, la città di New York, e compresa la gravità della situazione decide di sacrificarsi per il bene delle possibili vittime. È qui che scambia le sue ultime parole con Peggy via radio, promettendole che sarà presente al loro appuntamento…

“Ho avuto un padre davvero figo”

Avengers: Infinity War
Marvel Studios’ AVENGERS: INFINITY WAR..L to R: Drax (Dave Bautista) and Star-Lord/Peter Quill (Chris Pratt)..Photo: Chuck Zlotnick..©Marvel Studios 2018

Il sequel di Guardiani della Galassia ha allargato lo spettro emotivo del franchise diventando ancora più profondo per quanto riguarda i temi trattati; come quello della paternità e del complicato rapporto tra Peter Quill e il suo genitore biologico, Ego, che non rappresenta il culmine perché sostituito da un altro momento strappalacrime: la morte di Yondu, il suo “vero” padre. Quello del cuore.

Per risparmiare la vita di Peter, Yondu deve sacrificare la sua maschera di ossigeno mentre salgono nello spazio, e la scena è resa ancora più speciale dalla frase pronunciata: “Potrebbe essere tuo padre, ragazzo. Ma lui non era tuo padre.” Ma probabilmente il momento più straziante è proprio l’elogio di Quill, che confronta Yondu con David Hasselhoff e conclude: “Ho avuto un padre piuttosto figo“.

“Cos’altro potrei perdere?”

Durante tutto il corso di Avengers: Infinity War, Thor è determinato nel trovare una nuova arma su Nidavellir così da uccidere Thanos, e solo quando Rocket mette in discussione le sue motivazioni, il Dio del Tuono spiega che il senso di vendetta è animato dall’aver perso suo fratello, sua madre, suo padre e il suo migliore amico insieme alla sua casa, Asgard. “Cos’altro ho da perdere?“, dice al compagno prima di forgiare la Stormbreaker…

“Dai Spider-Man, dai Spider-Man!”

In The Amazing Spider-Man # 33 viene raffigurato un Peter Parker intrappolato che reagisce ad una morte certa, e questo frammento è stato omaggiato da Spider-Man: Homecoming dopo il primo vero scontro con Avvoltoio. Senza il costume creato da Tony Stark, Peter si trova costretto a trovare una via d’uscita da solo, evocando quella forza interiore che il suo mentore gli aveva richiesto per essere un supereroe anche se sprovvisto di uniforme e poteri.

“È mio amico”, “Anche io lo ero”

Ecco un’altra citazione tratta da Captain America: Civil War, di nuovo estrapolata da un dialogo tra Tony Stark, Steve Rogers e Bucky Barnes: stiamo parlando della scene più carica, emotivamente, della Infinity Saga, dove le alleanze che conosciamo vengono messe alla prova, ed è qui che Cap dice a Iron Man disperato “È mio amico“, con Tony che risponde “Lo ero anch’io…

“Signor Stark, non mi sento molto bene…”

La devastante morte di Peter Parker in Infinity War ha lasciato in lacrime i fan. E se il film è ricco di momenti spensierati, quel “Signor Stark, non mi sento molto bene…” seguito da “Non voglio andarmene…” pronunciati da Tom Holland fra le braccia di Robert Downey Jr. rappresentano l’altro lato di un racconto ben più maturo delle aspettative.

Ciò che rende così incredibile la scena è il fatto che l’attore abbia improvvisato l’intera battuta. I fratelli Russo volevano che fosse o emozionante e gli avevano dato un solo consiglio: “Pensa che sei un ragazzo e non vuoi morire“. Così Holland ha preso questo suggerimento alla lettera e il gioco è fatto…

“Fammi fare qualcosa di buono, qualcosa di giusto”

avengers endgame
Photo: Film Frame..©Marvel Studios 2019

Una volta recuperate tutte le gemme dell’Infinito, i Vendicatori possono finalmente indossare il guanto e ripristinare l’equilibrio. Tra loro c’è subito un candidato, ovvero Thor, che chiede disperatamente a Tony di essere lui a sacrificarsi. L’eroe si ritiene infatti l’unico responsabile della vittoria di Thanos e della morte dei compagni (“dovevo puntare alla testa”), e lo supplica dicendo che ha bisogno di fare “qualcosa di buono, qualcosa di giusto“.

“Noi siamo Groot”

Chi avrebbe mai pensato di piangere per un gesto eroico di un albero parlante? È esattamente ciò che succede alla fine di Guardiani della Galassia, quando i protagonisti stanno per affrontano un morte inevitabile su Xandar. Qui Groot estende le sue braccia e le sue radici, creando uno scudo sferico per proteggere tutti i suoi compagni, con Rocket che dice “Non farlo, morirai.” e l’amico che risponde: “Noi …siamo…Groot.

“Ora puoi riposare”

Quando Tony Stark capisce che i viaggi nel tempo sono la chiave per sconfiggere Thanos, Pepper Potts gli spiega che non avrebbe mai trovato la pace e non avrebbe mai potuto riposare davvero se non avesse rischiato la propria vita per gli altri. Effettivamente così è stato, e prima del suo ultimo respiro, Pepper gli si avvicina piangendo insieme a Peter Parker e dicendo semplicemente: “Ora puoi riposare“.

Leggi anche – MCU: tutti i momenti che hanno diviso i fan

Fonte: Screenrant

Share di Pippa Bianco su Sky Cinema due

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Share di Pippa Bianco su Sky Cinema due

Andrà in onda domani, mercoledì 6 novembre alle 21.15 in prima visione su Sky Cinema Due, SHARE, il film HBO già acclamato quest’anno al Sundance Film Festival e al Festival di Cannes e presentato di recente all’ultima Festa del Cinema di Roma. Diretto da Pippa Bianco, che ha girato il corto – premiato a Cannes – su cui è basato il film, vede come protagonista la giovane attrice Rhianne Barreto, al suo primo lungometraggio.

Al centro della storia c’è Mandy (Rhianne Barreto), una giovane atleta di 16 anni, e la sua vita apparentemente normale. Fino a quando una mattina non si risveglia sul prato di fronte la casa dei suoi genitori, senza ricordare nulla della sera precedente. Quel giorno la vita di Mandy cambierà per sempre: un video scioccante di quella notte inizia a diffondersi sui telefonini di tutta la sua scuola. La giovane affronta l’unico ragazzo che lei ha riconosciuto dal video che nega ci siano stati atti di violenza: «Pensavo avresti pensato che fosse divertente», le dice. Mentre il video continua a diventare ancora più virale, Mandy tenta disperatamente di ricordare gli eventi di quella notte e si trova a fronteggiare un dibattito pubblico invadente.

Share, il film

A tratti illuminante, certamente spiazzante, Share segue Mandy e la sua ricerca della verità, resa ancora più difficile dalla preoccupazione, dalla rabbia e dalla negazione della sua famiglia e dei suoi coetanei, che hanno aspettative contrastanti su come la ragazza dovrebbe affrontare le conseguenze del video. Descrive il dolore intenso, l’isolamento e l’incertezza che Mandy vive con incredibile coraggio, raccontando la storia di una giovane donna decisa a riappropriarsi del proprio destino.

Prima di diventare un lungometraggio, Share è stato un pluripremiato cortometraggio, che Pippa Bianco ha scritto e diretto nel 2015. La storia, che si sviluppa in 11 minuti, è quasi senza dialoghi e segue una liceale che, con crescente urgenza, continua a ricevere sms che le chiedono se è la ragazza in un video che sta girando, riempendo con terrore ed orrore una giornata scolastica altrimenti banale.

Per costruire adeguatamente la storia di Mandy con una ricerca rigorosa, Pippa Bianco ha condotto numerose interviste con vittime di violenze sessuali, attivisti, investigatori e avvocati, oltre a personale scolastico, psicologi e anche alcuni colpevoli.

Prodotto dalla stessa società di produzione della serie tv HBO Euphoria (di cui Pippa Bianco ha diretto un episodio), Share è una produzione A24 e Loveless per HBO Films, scritto e diretto da Pippa Bianco, prodotto da Carly Hugo, Tyler Byrne e Matt Parker. Nel cast, oltre a Rhianne Barreto, ci sono altri talenti emergenti: Charlie Plummer, Nicholas Galitzine, Lovie Simone, insieme a Poorna Jagannathan e JC MacKenzie nei panni dei genitori di Mandy.

SHARE andrà in onda in prima visione su Sky Cinema Due mercoledì 6 novembre alle 21.15. Disponibile anche on demand su Sky e NOW TV.

Gli Eterni: set evacuato dopo un allarme bomba

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Gli Eterni: set evacuato dopo un allarme bomba

Le riprese de Gli Eterni, nuovo film targato Marvel Studios, sono state momentaneamente sospese in seguito ad un allarme bomba fortunatamente rientrato. Sul set erano presenti Angelina Jolie e Richard Madden, interpreti di Thena e Ikaris, evacuati insieme alla troupe dopo la scoperta di un ordigno inesplosa sull’isola delle Canarie di Fuerteventura, che molti pensavano fosse stato lasciato dai tempi della seconda guerra mondiale.

Un insider ha riferito al The Sun che “la bomba potrebbe essere stata lì da decenni, e chissà cosa sarebbe potuto accadere se fosse stata disturbata. È stato spaventoso. Alcune delle più grandi star del mondo erano sul set e nessuno stava correndo rischi. Fortunatamente, gli esperti se ne sono occupati.

La lavorazione del film dovrebbe proseguire nei prossimi giorni, mentre online sono già trapelate le prime foto con la Jolie nei panni di Thena e Gemma Chan in quelli di Sersi, oltre alla costruzione della porta d’ingresso di Babilonia (una delle location più famose dei fumetti).

Gli Eterni: 10 cose che il film potrebbe rivelare sul MCU

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast anche Richard Madden (Ikaris),  Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite) e Don Lee (Gilgamesh).

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew e Ryan Firpo mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Fonte: The Sun, Daily Mail

Hocus Pocus: il cast originale firma per il sequel

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Hocus Pocus: il cast originale firma per il sequel

Arriverà sulla piattaforma streaming di Disney + il sequel di Hocus Pocus ora ufficialmente in sviluppo con una sceneggiatura affidata a Jen D’Angelo (Workaholics, Happy Together), e come già suggerito da diverse fonti, Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy hanno firmato per tornare nei panni di Winifred, Sarah e Mary.

A dichiararlo è proprio la Parker pubblicando un’immagine del primo film sul suo account Instagram in occasione dei festeggiamenti di Halloween e rispondendo alla domanda di un fan: “Abbiamo detto tutte si. Ora aspettiamo!“, scrive l’attrice.

L’originale Hocus Pocus uscì nelle sale nel 1993 diretto da Kenny Ortega, e raccontava le vicende delle tre sorelle Sanderson e del rapimento della piccola Emily Binx, a cui le streghe volevano succhiare la linfa vitale per ridiventare di nuovo giovani. Trecento anni dopo, nella notte di Halloween, il giovane Max, la sua sorellina Dani e la loro amica Allison si intrufolano nella casa delle tre streghe, divenuta ora un museo…

Vi ricordiamo che il 12 novembre verrà ufficialmente lanciato il nuovo servizio di streaming Disney+, che come saprete offrirà all’utente la possibilità di accedere a contenuti esclusivi più titoli dell’archivio della casa di Topolino. Sulla piattaforma saranno disponibili una vasta collezione di prodotti originali, tra cui film e serie tv, e tutti i titoli di Disney, Pixar, Marvel Studios, Lucasfilm e National Geographic.

Leggi anche – Disney +: ecco tutti i titoli disponibili dopo il lancio della piattaforma

Animali Fantastici 3: riprese nel 2020, ecco il cast completo

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Animali Fantastici 3: riprese nel 2020, ecco il cast completo

Partiranno nella primavera del 2020 le riprese di Animali fantastici 3, terzo capitolo del nuovo franchise ambientato nell’universo magico di J.K.Rowling ancora senza titolo ufficiale, e nel confermare la data di inizio produzione la Warner Bros. ha anche annunciato il cast completo del film, che vedrà il ritorno di Eddie Redmayne (Newt Scamander), Jude Law (Albus Silente), Johnny Depp (Gellert Grindelwald), Ezra Miller (Credence/Aurelius Silente), Alison Sudol (Queenie Goldstein), Dan Fogler (Jacob Kowalski) e Katherine Waterston (Tina Goldstein) insieme alla new entry Jessica Williams, già apparsa brevemente in I Crimini di Grindelwald, nei panni di Eulalie ‘Lally’ Hicks, insegnante presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny.

È stato inoltre rivelato che nel film i personaggi viaggeranno verso Rio de Janeiro, Brasile, raccontando la vita dei maghi nel più grande paese del Sud America all’inizio del XX secolo. David Yates tornerà alla regia mentre J.K. Rowling, oltre a figurare come produttrice, sarà co-sceneggiatrice al fianco dell’ormai fidato Steve Kloves, qui alla sua prima esperienza nella saga di Animali Fantastici dopo l’ottimo lavoro svolto con Harry Potter.

L’uscita nelle sale è fissata al 12 novembre 2021, esattamente tre anni dopo quella di Animali Fantastici 2: i crimini di Grindelwald.

Animali Fantastici 3: Warner preoccupata per le denunce contro Johnny Depp

Animali Fantastici 3 vedrà il ritorno di Eddie Redmayne (Newt Scamander), Jude Law (Albus Silente), Johnny Depp (Gellert Grindelwald), Ezra Miller (Credence/Aurelius Silente), Alison Sudol (Queenie Goldstein), Dan Fogler (Jacob Kowalski) e Katherine Waterston (Tina Goldstein) insieme alla new entry Jessica Williams, già apparsa brevemente ne I Crimini di Grindelwald, nei panni di Eulalie ‘Lally’ Hicks, insegnante presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny.

Nel film i personaggi viaggeranno verso Rio de Janeiro, Brasile, raccontando la vita dei maghi nel più grande paese del Sud America all’inizio del XX secolo. David Yates tornerà alla regia mentre J.K. Rowling, oltre a figurare come produttrice, sarà co-sceneggiatrice al fianco dell’ormai fidato Steve Kloves, qui alla sua prima esperienza nella saga di Animali Fantastici dopo l’ottimo lavoro svolto con Harry Potter. L’uscita nelle sale è fissata al 12 novembre 2021, esattamente tre anni dopo quella di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald.

Lucca Comics & Games 2019: Becoming Human vola con 270mila biglietti

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Si conclude con 270.003 biglietti venduti il 53° anno del festival, culla della cultura pop, manifestazione in costante crescita che nei cinque giorni di kermesse ha portato a Lucca appassionati di fumetti, giochi da tavolo, videogiochi, narrativa e arte fantasy, animazione, cinema e serie tv. Un’edizione che, superando il trionfo del 2018, conferma il grande successo di Lucca Comics & Games a livello nazionale e internazionale: oltre 1.600 attività fra incontri, tornei, workshop, e live performance; più di 4.000 sessioni di autografi; 1.500 postazioni di gioco con decine di migliaia di sessioni giocate; 16 concerti e spettacoli musicali; 2 opere teatrali prodotte dal festival; oltre 1.000 relatori tra cui 180 stranieri.

Cuore pulsante della manifestazione sono gli ospiti provenienti da ogni parte del mondo, che anno dopo anno arricchiscono il programma del festival. Per la prima volta il Maestro Hirohiko Araki ha raccontato al pubblico italiano la genesi della sua opera più famosa, Le bizzarre avventure di JoJo. Dal Giappone anche il padre di Gigi la trottola, manga ed in seguito anime cult degli anni ’ 80, il Maestro Rokuda Noboru, e per la prima volta in Italia l’autrice Emil Ferris, che proprio l’anno scorso a Lucca con La mia cosa preferita sono i mostri aveva vinto il premio Gran Guinigi come Miglior Graphic Novel. E poi ancora Don Rosa, famoso in tutto il mondo per le sue storie su Paperon de’ Paperoni e tutta la famiglia dei Paperi, e Chris Claremont, autore che nel corso dei suoi 50 anni di carriera ha rivoluzionato il fumetto supereroistico, insignito a Lucca con il prestigioso premio alla carriera Yellow Kid. Tra i fumettisti di casa nostra: la disegnatrice Sara Pichelli, Zerocalcare, Leo Ortolani, Gipi, Fumettibrutti, Sio e molti altri.

Nella sua continua ricerca di commistioni di linguaggi, dopo il successo di Kobane Calling On Stage, pronto a partire con una tournée, Lucca Comics & Games torna a teatro con una nuova produzione: Io sono Cinzia (ovvero l’amore non si misura in centimentri), tratto dall’acclamato graphic novel di Leo Ortolani sul tema della transessualità. Sempre ottima l’accoglienza anche per l’ormai tradizionale format lucchese Voci di mezzo.

Il gioco da tavolo attore principale del Festival, di casa al padiglione Carducci, grazie alla presenza della migliore offerta editoriale. Ma non è finita qui, fino all’8 novembre gli studenti della GameS WiS, il primo workshop residenziale dedicato alla scienza e alla pratica del gioco, continueranno il percorso iniziato durante Lucca Comics & Games con grandi insegnanti e ospiti d’eccezione come Erik Lang e Andrea Chiarvesio. Imponente presenza del gioco di ruolo che quest’anno ha visto appassionati d’ogni età destreggiarsi in un vero sotterraneo per sfidarsi a Dungeons & Dragons. Tra le iniziative: D&D Epic, il maggior evento a tema mai realizzato in Europa con 180 giocatori e 30 Dungeon Master che hanno giocato la più grande sessione simultanea di D&D nel nostro continente. Tra i più appassionati giocatori di Dungeons & Dragons che hanno dato spettacolo a Lucca, anche l’attore hollywoodiano Joe Manganiello. Per Magic: The Gathering, il gioco di carte collezionabili più famoso al mondo, erano presenti a Lucca i due celebri illustratori John Avon e Melissa Benson. Anche in ambito games la crossmedialità è stata un elemento cardine come dimostra il progetto dei giochi da tavolo Cthulhu: Death May Die, Zombicide e Zombicide: Invader che coinvolge sceneggiatori di grosso calibro come Luca Enoch e Stefano Vietti.

Tra le eccellenze di quest’anno il programma dell’Area Movie, a cura di QMI – Stardust. Amazon Prime Video ha salutato la sua prima volta a Lucca Comics & Games con un ospite d’eccezione, Sir Patrick Stewart, salito sul palco del Teatro del Giglio per annunciare il ritorno di Picard ai fan di Star Trek. Accanto al celebre attore britannico, anche gli altri interpreti della serie Amazon Original Star Trek: Picard. Netflix è tornata a Lucca per presentare la nuova serie originale The Witcher tratta dai romanzi di Andrzej Sapkowski. Il pubblico del festival ha potuto assistere all’anteprima mondiale del trailer e incontrare, oltre all’autore della celebre saga, anche la showrunner della serie Lauren Schmidt Hissrich e le attrici protagoniste Anya Chalotra e Freya Allan. Piazza Anfiteatro è stata invece “occupata” da La Casa di Carta. Tra gli altri ospiti: Joonas Suotamo, l’attore finlandese che interpreta Chewbacca in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker; Rebecca Sugar, creatrice della serie cult targata Cartoon Network Steven Universe; Francesco Montanari protagonista de Il cacciatore; Alessandro Rak e Lorenzo Mattotti. Come sempre non sono mancate le grandi anteprime, da Terminator: Destino Oscuro a Zombieland: Doppio colpo, fino alla première dell’attesissima serie tv Sky His Dark Materials – Queste oscure materie.

Edizione all’insegna del videogioco quella che si è appena chiusa, in tutte le sue poliedriche sfaccettature. Presso il Baluardo San Regolo si è celebrata l’uscita di Call of Duty: Modern Warfare di Activision. Alla Casermetta San Donato, invece, è stato tempo di imprese eroiche grazie a Square Enix e Marvel’s Avengers, dove era presente l’iconica statua di Captain America. I fan hanno potuto incontrare anche Scott Amos, Executive Producer di Crystal Dynamics, e Valerio Schiti, noto artista Marvel Comics. Anche Borderlands 3 è stato protagonista di attività indimenticabili come la parata cosplayer guidata da Leon Chiro, cosplayer di fama mondiale. Per la prima volta nella storia della kermesse toscana anche Ferrari, presso la “Casa del Boia”, ha portato in scena un roboante programma di intense sessioni Hotlaps per correre su leggendari circuiti, quali Imola, Spa e Silverstone, grazie alla presenza di simulatori di guida d’avanguardia. Nella suggestiva cornice dell’eSports Cathedral tanti i tornei disputati, tra cui Brawl Stars e League of Legends, oltre alla Pro League di Quake, che ha messo uno contro l’altro alcuni dei giocatori migliori del mondo, tra cui l’italiano Marco “Vengeur” Ragusa. All’Esport Palace (ex Cavallerizza) si sono celebrate le adrenaliniche finali della Logitech G Challenge, competizione che ha messo in palio un ambito posto per le finali europee del prossimo 9 novembre a Colonia, e l’entusiasmante Gillette Bomber Cup, torneo con licenza ufficiale di Fortnite che ha visto trionfare il bravissimo Filoakai. Piazza Bernardini si conferma il fortino di Nintendo, con un doppio padiglione dedicato ai titoli di prossima uscita, e Bandai Namco Entertainment che ha dato la possibilità di provare uno dei titoli più attesi del momento: Dragon Ball Z: Kakarot.

Anche la grande letteratura fantasy è stata protagonista. Autori ormai di casa come Licia Troisi e Paolo Barbieri hanno affiancato uno dei maestri del genere, Bruce Sterling, creatore con William Gibson della corrente cyberpunk. Presente anche il duo di autori Daniel Abraham e Ty Franck, noti come James S.A. Corey, famosi per la saga The Expanse; Dario Tonani, autore storico della collana Urania e creatore di Naila di Mondo9; Federico Carmosino, considerato la nuova promessa della fantascienza italiana con il suo Neon Blu.

I cosplayer si confermano un vivace spettacolo. Tra parate, concorsi e raduni, nei 5 giorni il loro entusiasmo ha colorato le strade della città, per arrivare fino al RedBull Cosplay Garage sul Baluardo Santa Croce. Tra i momenti più seguiti la Zombie Walk parade, il raduno ufficiale Marvel Cosplay Italia, e la parata a tema Rat-Man, dedicata al personaggio di Leo Ortolani.

Per i più piccoli il divertimento si è concentrato nell’area Junior, dove migliaia di giovanissimi tra sessioni di giochi, fantasiose costruzioni LEGO® (con uno spazio dedicato al lancio di Hidden Side) e momenti danzanti, hanno potuto incontrare dal vivo gli autori delle loro opere preferite, primo fra tutti Thomas Astruc, creatore e regista della serie TV animata Miraculous. Molto apprezzato il palinsesto di Teatro Junior, una proposta di contenuti teatrali legati ai titoli della narrativa per ragazzi a cui si è aggiunta l’attività di laboratori e incontri con gli autori Panini. Anche quest’anno, poi, il mondo della scuola, è stato protagonista con tre giorni di visite guidate alle mostre, iniziative e messe in scena.

Non poteva mancare l’ormai iconica Japan Town, il quartiere del meraviglioso centro storico lucchese dedicato interamente all’arte e alla cultura nipponica, come sempre preso d’assalto e protagonista di numerosi incontri dedicati al Sol Levante tra mostre, eventi, degustazioni, e momenti dedicati alla scoperta della cultura e delle tradizioni nipponiche. Grande presenza nel Giardino degli Osservanti quella di Bandai con le sue nuovissime figures.

Infine sul main stage del Baluardo San Donato ci si è scatenati tra le note delle indimenticabili sigle tv. Protagonisti di tre concerti da “tutto esaurito” gli Oliver Onions che a suon di musica hanno ripercorso la loro carriera; Cristina D’Avena, tornata a Lucca per riproporre i successi che l’hanno resa l’icona delle sigle tv; e Giorgio Vanni, che ha infiammato il palco di Lucca Comics & Games con uno show memorabile.