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The Batman: il film non arriverà prima di un paio di anni

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The Batman: il film non arriverà prima di un paio di anni

In accordo con la maggior parte dei recenti rumor in merito, The Batman potrebbe non arrivare tanto presto al cinema. Nonostante i report relativi alla fine della stesura della sceneggiatura da parte di Matt Reeves, sembra che il regista speri di aspettare la primavera o l’estate del 2019, e per una distribuzione per il 2020.

Alcune fonti però sostengono che uno scenario molto più plausibile è quello del 2021, il che significa che abbiamo aspettare ancora 2-3 anni prima di vedere di nuovo sul grande schermo il Cavaliere Oscuro difensore di Gotham, almeno per quello che riguarda questo progetto.

Non sappiamo se Ben Affleck tornerà a indossare mantello e cappuccio, soprattutto a seguito dei report contrastanti che sembrano fioccare a seguito dei recenti problemi personali dell’attore, che hanno messo in discussione il suo futuro nel franchise DC Comics, ma anche dell’esito poco felice delle sue recenti apparizioni su grande schermo. Sembra anche doveroso sottolineare che questi continui buzz in rete stanno intorbidendo le acque intorno al film, lasciandoci con una grande confusione e nient’altro.

Il futuro cinematografico di Batman è molto incerto, al momento. Dopo il successo della trilogia di Christopher Nolan, è arrivato il reboot a opera della coppia Zack Snyder/Ben Affleck che ha destato parecchie perplessità sia in Batman v Superman che nel naufragio di Justice League.

#RomaFF13: presentazione del restauro di “Italiani brava gente” di Giuseppe De Santis

Il 27 ottobre viene presentata alla Festa del Cinema di Roma la versione restaurata di Italiani brava gente, film diretto da Giuseppe De Santis (Riso Amaro, Non c’è pace tra gli ulivi) nel 1965. La proiezione avverrà alla presenza di Raffaele Pisu, unico protagonista maschile ancora vivente, e della vedova del regista, Giordana Miletic De Santis.

Italiani brava gente è un grande film epico e spettacolare, che si inserisce nella tradizione del cinema sovietico sulla grande guerra patriottica. De Santis racconta l’odissea di alcuni soldati italiani durante la campagna di Russia e il loro rapporto, conflittuale ma a tratti anche solidale, con l’Armata Rossa e soprattutto con la popolazione sovietica.

Il restauro è stato finanziato dalla Genoma Films e realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia. Ciò è stato possibile anche grazie al contributo di Ebano Spa, della Banca Popolare di Fondi e alla preziosa consulenza dell’Associazione Giuseppe De Santis.

La Cineteca Nazionale ha operato partendo dai negativi originali 35mm e dalla colonna sonora, messi a disposizione dalla Galatea e con la collaborazione di Intramovies. La versione che verrà presentata alla Festa del Cinema è tratta direttamente dal negativo originale.

“Da tempo era mio desiderio riuscire a far restaurare questo film, – dichiara Paolo Rossi Pisu della Genoma Films – non solo come omaggio a mio padre, ma come tributo al valore del film nel panorama della nostra tradizione cinematografica.”

Grande protagonista della conferenza stampa è proprio l’attore Raffaele Pisu, che racconta alcuni aneddoti riguardati la lavorazione del film, descritta come “estremamente faticosa”. L’attore ricorda del suo coinvolgimento al progetto, voluto fortemente da Giuseppe De Santis, che credeva nelle sue potenzialità drammatiche.

“Ho pianto quando lessi il copione di questo film. – esclama Pisu – Ho accetto quella parte perché mi riconoscevo terribilmente tanto nel protagonista e volevo dare voce e corpo alla sua umanità.”

Pisu ricorda inoltre l’esperienza di lavorare a stretto contatto con De Santis, descrivendolo come “tecnicamente ineccepibile, ma forse gli mancava il cuore. Giuseppe era crudo nelle sue rappresentazioni, voleva mostrare il volto della disumanità e non concedeva dolcezze. Ma questo perché era un professionista, e il mio rapporto con lui è sempre stato di grande amicizia. Sono onorato di aver lavorato con lui ad un film tanto importante.”

All’attore viene chiesta poi una riflessione sulla società italiana odierna, e se egli consideri ancora gli italiani “brava gente”. “Io penso di sì. – risponde Pisu – Ci sono ancora tanti valori e tanti giovani meritevoli, solo che non vengono aiutati. Non gli viene insegnato nulla, e la colpa è nostra. La televisione di oggi, ad esempio, è prevalentemente spazzatura, non si produce più cultura. E vorrei poter essere ancora più duro di così a riguardo.” 

A conclusione della conferenza stampa viene infine annunciato ufficialmente il progetto del Museo del Neorealismo Cinematografico nella città di Fondi, luogo di nascita di Giuseppe De Santis. La struttura ha ottenuto nel giugno di quest’anno la delibera regionale, con i sopralluoghi attualmente in corso e i lavori previsti per i primi mesi del 2019. Il museo sarà dotato di tutte le avanguardie museali, per attrarre un pubblico di ogni età, e l’inaugurazione è prevista nell’arco di un paio d’anni.

Tornando a parlare del film, Paolo Rossi Pisu dichiara che la Genoma Films sta tentando una distribuzione cinematografica e televisiva, e possibilmente anche una distribuzione in home video. In attesa di ciò il film verrà proiettato il 2 dicembre a Fondi, nell’Auditorium della Banca Popolare, alla presenza di Raffaele Pisu.

Proprio quest’ultimo decide di chiudere con una preghiera: “ricordate sempre quelle persone che con le scarpe rotte hanno combattuto per il nostro paese e hanno scritto la storia. I nostri soldati erano degli eroi, e vorrei rendere loro un sentito omaggio.”

Spawn: Todd McFarlane aperto a una release su Netflix

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Spawn: Todd McFarlane aperto a una release su Netflix

Todd McFarlane, creatore di Spawn, ha considerato la crescente popolarità dei servizi in streaming come Netflix ed è aperto alla possibilità di portare la proprietà del film sulla piattaforma. Con la produzione del film in cantiere, lo sceneggiatore, produttore e regista si è recentemente incontrato con Comicbook.com e ha discusso una potenziale distribuzione digitale.

“Sì, a tutto quanto detto” ha dichiarato McFarlane al sito, quando ha chiesto se sarebbe disposto a vendere Spawn a servizi di streaming come Netflix. “Penso che il mondo stia cambiando davanti ai nostri occhi soprattutto per quello che riguarda il modo in cui usufruiamo dell’intrattenimento e dei film (…) arriverà il giorno in cui il nuovo film di Star Wars sarà sul tuo computer con un click, senza bisogno di andare al cinema.”

Sembra quantomeno buffo che quel giorno stia arrivando prima del previsto, dal momento che la Disney è in procinto di far partire il suo servizio streaming, mentre è già avviata la produzione di contenuti destinati solo a quella piattaforma, come la serie The Mandalorian, in live-action, che è stata scritta da Jon Favreau, anche produttore esecutivo.

Lo scopo principale di McFarlane è però che il film venga visto, non importa in quale modo: “Voglio che gli esseri umani lo guardino. Su qualunque dispositivo, su qualunque meccanismo, non mi legherò a un distributore che non sia efficiente e rilevante perché sono così abituato. Parlerò con tutti.”

Spawn: al via le riprese a giugno a Toronto

Nel cast del film sono stati confermati fino a questo momento Jeremy Renner e Jamie Foxx.

McFarlane ha scritto il film e ne firmerà la regia che sarà orientata su un prodotto dal rating R e avrà un budget contenuto, tra i 10 e i 12 milioni di dollari, seguendo la politica produttiva della Blumhouse.

Uno dei commenti più interessanti però riguarda il paragone azzardato con altre due pellicole uscite negli ultimi anni, entrambe protette dall’etichetta r-rated per i contenuti vietati ai minori e il linguaggio esplicito, ovvero Deadpool e Logan, con McFarlane convinto che “Spawn sarà molto, ma molto più scorretto di quei due film. Deadpool aveva qualche nudo e un paio di scene davvero forti, ma rientrava nei canoni del vietato ai minori di tredici anni“.

Iron Man: 10 errori nel franchise con Robert Downey Jr.

Iron Man: 10 errori nel franchise con Robert Downey Jr.

La serie di film su Iron Man è tra le più amate tra i fan dei Marvel Studios e ha esordito sul grande schermo nel 20o8 con il film d’apertura del MCU diretto da Jon Favreau proseguendo con Iron Man 2 del 2010 e arrivando a Iron Man 3 del 2013. Ma nonostante il successo riscontrato fra pubblico e critica, in molti hanno rintracciato diversi errori (alcuni grossolani, altri più significativi in un’ottica generale di continuità con gli altri titoli Marvel).

Ecco allora di seguito i 10 errori che non abbiamo notato nel franchise con Robert Downey Jr.:

I vetri bulletproof dell’Air Force One

In Iron Man 3 abbiamo assistito ad una delle sequenze più coraggiose ed entusiasmanti dell’intero franchise, con i nemici che attaccano nientemeno che il leader nazionale americano. I proiettili vengono quindi indirizzati all’Air Force One, l’aereo ufficiale del presidente, e alcuni mandano in frantumi i finestrini del veicolo. Tuttavia sappiamo che nella realtà le strutture di trasporto presidenziali sono a prova di proiettile…

Strade sbagliate in Iron Man 3

In Iron Man 3 Nick Fury viene inseguito a Washington DC e in questa scena viene mostrato un segnale stradale che indica l’avvicinamento della “US-6 / US-322“. Ma dov’è il problema? Questa autostrada non è affatto vicina a Washington, ma è situata al di fuori di Cleveland (che era una delle location per le riprese del film).

L’incoerenza della gara automobilistica in Iron Man 2

Uno dei set più elaborati di Iron Man 2 fu protagonista della sequenza della gara automobilistica in cui Whiplash fa il suo debutto nel suo costume e si confronta con tony Stark. Siamo al Monaco Grand Prix, famoso in tutto il mondo, e il villain entra in corsa ribaltando le auto grazie ai suoi tentacoli, ma avete notato che alcune di queste corrono il tragitto circolare in senso orario e un secondo dopo in senso antiorario?

Buco di trama al Randy’s Donuts

Chiunque sia stato almeno una volta a Los Angeles avrà visto uno dei luoghi più famosi della città, ovvero il Randy’s Donuts, negozio che sfoggia in superficie un’enorme scultura a forma di ciambella. In Iron Man 2, Tony viene mostrato in cima al luogo e subito dopo incontra Natasha Romanoff e Nick Fury al suo interno, con Fury che gli chiede se sia adatto all’iniziativa Avengers. Si tratta di una scena fondamentale, se non fosse che nella realtà Randy’s non ha una sala da pranzo…

Il super cellulare di Pepper Potts

Durante l’ultima battaglia di Iron Man 2, i nostri eroi vengono attaccati allo Stark World Expo, con gli antagonisti che sembrano avere un asso nella manica: bloccare tutti i segnali telefonici. Ciò significa che nessuno può chiamare la polizia. Tuttavia Pepper Potts riesce in qualche modo a impossessarsi di un cellulare e chiamare il 911 senza problemi…mentre nella scena successiva Happy Hogan dice che i telefoni sono ancora fuori uso.

L’armatura di Iron Man non dovrebbe salvare Tony

Un problema ricorrente del franchise su Iron Man ma anche negli altri film dove compare, è la facilità con cui Tony riesce a sopravvivere nonostante gli incidenti letali di cui si rende protagonista. Viene sbattuto in aria, si schianta da altezze incredibili, prende una bomba sul petto, eppure è ancora vivo. Perché? La sua armatura è così resistente che può proteggerlo da tutto? Forse è dotata di un’imbottitura interna eccezionale?

Errori con il reattore arc

Questo è un altro errore di continuità: siamo al minuto 51 circa del primo Iron Man, in un momento drammatico in cui Tony Stark è stato appena attaccato ha perso il suo reattore arc (che come saprete non soltanto lo priva dei suoi poteri, ma è anche l’unica cosa che può farlo sopravvivere). È qui che Pepper Potts arriva e lo aiuta a sostituirlo, tuttavia il problema è che nella scena precedente vediamo il gadget nella cavità toracica, mentre in quella successiva Pepper deve ancora inserirlo.

Contro il protocollo

La sequenza di apertura del primo Iron Man resta ancora fra le cose più entusiasmanti dell’interno universo cinematografico Marvel, con Tony Stark ancora privo della sua armatura, perso nelle terre selvagge dell’Afghanistan, che sfoggia sotto il sole cocente la sua ultima creazione di armi esplosive. Poi improvvisamente la sua scorta subisce un’imboscata e il resto è storia…Subito dopo l’intero convoglio si mette sulle sue tracce per inchiodare gli assalitori ma nella realtà questo va contro i protocolli per i soldati statunitensi. Quello che dovrebbero fare è infatti sparare mentre si allontanano nel tentativo di fuggire. Per quale motivo? Per proteggere il loro protetto, chi in questo caso è Tony Stark.

La targa di Tony Stark

Qualsiasi fan di Iron Man è rimasto colpito del dettaglio leggermente egocentrico sulla targa dell’Audi R8 mentre il protagonista si reca ad una serata di beneficenza. Tuttavia, prima della sequenza dove Tony si sta avvicinando all’ingresso e la targa frontale dell’auto mostra “STARK 4“, non compare alcun segno di licenza. Si trattava di un primo esperimento nel progetto Extremis? O forse un dettaglio riferito ad Hank Pym? O magari solo uno scherzo? O forse, ipotesi più probabile, di un semplice errore di continuità?

Le strane qualifiche di Tony Stark

Tutte le menti brillanti ricevono ogni tipo di onorificenza per i loro risultati nel campo d’azione, e per quanto riguarda Tony Stark abbiamo appreso nei primi cinque minuti di Iron Man che si è laureato al Massachusetts Institute of Technology, praticamente l’Harvard delle università tech-geek, ma che era così geniale da laurearsi “cum laude“. Allora dov’è l’incongruenza? Il MIT non ha mai usato quell’etichetta per i suoi studenti…

Leggi anche – Iron Man: 30 foto dal backstage per il decimo anniversario

Fonte: ScreenRant

Captain Marvel sarà una storia d’origine davvero unica

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Captain Marvel sarà una storia d’origine davvero unica

È stato chiaro sin dalla visione del primo trailer che Captain Marvel non sarà una tradizionale storia di origine e che Carol Danvers non è, nei piani del Marvel Cinematic Universe, un’eroina come tante. Adesso, a darne conferma è Kevin Feige in persona, durante un’intervista ai British Academy Britannia Awards.

Cosa aspettarci, duqnue, da Captain Marvel? “È ambientato negli anni Novanta e anche se è una storia d’origine, è un tipo molto diverso di storia d’origine, e sono molto eccitato di svelare questa storia agli spettatori”. Inoltre Feige ha aggiunto che il film diretto da Anna Boden e Ryan Fleck sta “venendo su estremamente bene”.

“Brie Larson ha fatto un lavoro enorme, Samuel L. Jackson sarà un Nick Fury molto molto diverso, ha fatto un ottimo lavoro, e l’intero cast è tutto molto diverso ed eccitante.” Considerato che il film sarà ambientato nel passato, il senso comune ci dice che possiamo aspettarci che il film sia collegato in modi davvero inaspettati agli altri film del MCU, a partire dalla lunga carriera di Fury nello SHIELD.

Captain Marvel: tutti i dettagli del trailer che vi siete persi

Vi ricordiamo che alla regia di Captain Marvel con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

MCU: 10 cose che non sapete dal backstage della Fase 1

MCU: 10 cose che non sapete dal backstage della Fase 1

L’universo cinematografico Marvel (MCU) è ricco di segreti nascosti tra le pieghe dei film, e da dieci anni continua a stupire il pubblico per la maniera in cui questi perfettamente celati. Alcuni sono semplici easter egg utili a compiacere i fan dei fumetti originali, altre vere e proprie chicche che vanno oltre l’omaggio, ma spesso poco evidenti nel marasma di effetti speciali e combattimenti. Ma non dimentichiamoci ciò che accade dietro le quinte della realizzazione dei film, curiosità ancora più interessanti soprattutto per i fan.

Ecco allora di seguito 10 cose che probabilmente non sapevate dal backstage della Fase 1:

New York fu creata digitalmente per The Avengers

La battaglia finale di The Avengers rimane uno dei momenti più memorabili di tutto il MCU, con la distruzione “realistica” della città di New York sotto gli attacchi dei chitauri. Si è scoperto solo dopo che la Industrial Light & Magic ha dovuto lavorare per otto settimane, con quattro fotografi che immortalarono le strade della grande mela, soltanto per ricreare in digitale ogni angolo nel modo più verosimile possibile.

Chris Evans ha indossato una protesi facciale per la scena post credits di The Avengers

Nell’iconica scena post-credits di The Avengers che mostra i supereroi in un fast food, molti avranno notato che Captain America è l’unico a non toccare cibo. E che dire della sua faccia? Ebbene, visto che la sequenza fu girata dopo le riprese principali, i produttori dovettero nascondere la barba di Chris Evans con una protesi che gli impediva qualsiasi movimento.

Chris Evans rifiutò il ruolo di Captain America sette volte prima di accettare

Un attore diventato imprescindibile per il MCU è sicuramente Chris Evans, ma non tutti sanno che prima di accettare il ruolo di Captain America l’attore declinò l’offerta ben sette volte. Complice il disastro del precedente Fantastici Quattro e la generale riluttanza nel tuffarsi in un progetto molto simile. “Ero spaventato“, ha raccontato Evans, “Quando giri uno alla volta, se all’improvviso decidi che non vuoi più farlo, ti viene data l’opportunità di fare un passo indietro. Ma quando firmi un contratto a lungo termine, cosa succede se qualcosa va storto?“.

Tom Hiddleston ha sostenuto il provino per Thor

Prima di diventare famoso grazie al ruolo di Loki, Tom Hiddleston aveva sostenuto in realtà il provino per Thor, come rivelato dall’attore in un’intervista: “Sì, mi fu chiesto di provare qualche battuta del personaggio, così incontrai Craig Kyle e e Kenneth Branagh per un test indossando la parrucca bionda di Thor, una finta barba sul viso e 20 chili di muscoli extra che sono riuscito a trovare da qualche parte…“.

Robert Downey Jr. nascondeva il cibo sul set di The Avengers

robert downey jr.

Sembra che le voci riguardanti Robert Downey Jr. e il cibo nascosto sul set erano vere, come confermato dall’attore Vincent D’Onofrio in un’intervista con l’Huffington Post: “Downey nasconde cibo dappertutto. Non vi dirò perché, ma lo fa, e ha perfettamente senso.” D’Onofrio ha recitato al fianco del collega in The Judge, ma questo aneddoto risale già ai tempi delle riprese del primo film sugli Avengers

Le scene con il sangue di Hulk sono state tra le più difficili da creare

Lo studio Image Engine ha lavorato a numerosi film di successo e serie tv show dagli anni ’90 ad oggi, tra cui anche L’incredibile Hulk del 2008; non esattamente il successo che ci si aspettava, ma un cinecomic con dei notevoli effetti visivi. E mentre molti crederanno che la battaglia finale tra Hulk e Abominio sia stata la più difficile da ricreare, è stato rivelato che gran parte del lavoro era destinato alle due scene con il sangue verde di Bruce Banner che cade attraverso l’impianto di imbottigliamento e atterra in una bottiglia di soda (in seguito consumata da Stan Lee). Ebbene questa sequenza ha richiesto più di un anno per essere completata.

Le riprese di Iron Man iniziarono senza una sceneggiatura completa

Marvel iron man

Uscito nel 2008, il primo film del MCU e primo capitolo del franchise su Iron Man non ottenne solo il consenso della critica ma anche grandi risultati al botteghino, Ma non tutti sanno che quando iniziarono le riprese Jon Favreau non aveva ancora a disposizione una sceneggiatura completa, e il progetto fu in sostanza una scommessa. Sul set molte scene vennero improvvisate (soprattutto quelle con l’attore principale Robert Downey Jr.) motivo per cui lo stesso Jeff Bridges lo definì “un film per ragazzi da 200 milioni di dollari“.

The Avengers stava per uscire come vietato ai minori

Prima dell’uscita di Deadpool nel 2016, l’etichetta R-rated per un film di supereroi era impensabile, ma a quanto pare già per The Avengers venne considerata e successivamente modificata per un target di pubblico più ampio. A confermarlo è stato l’amministratore delegato dei Marvel Studios, Kevin Feige, rivelando che la versione iniziale del film presentato alla Motion Picture Association of America tornò indietro con un rating R a causa della morte dell’agente Phil Coulson. “Succede che ogni volta che impalate qualcuno dalla loro schiena e la lama esce dal loro petto, sono problemi“.

Le controversie intorno al casting di Idris Elba

Nonostante il relativo screentime in Thor, il personaggio di Heimdall fu tra i più apprezzati dai fan del MCU, anche grazie alla magistrale interpretazione di Idris Elba. Tuttavia per il Council of Conservative Citizens, un gruppo composto da suprematisti americani, il film divenne vittima di un boicottaggio non appena fu annunciato il casting dell’attore: “I Marvel Studios hanno brutalmente attaccato il patrimonio conservatore e il patrimonio europeo” così scrisse il movimento, “lanciando un nero nei panni di una divinità norvegese nel loro nuovo film“. La risposta di Elba fu meravigliosa: “Thor ha un martello che vola ma il colore della mia pelle è sbagliato?“. Ben detto Idris.

In Captain America: Il Primo Vendicatore vennero usate quattro versioni dello scudo di Cap

Per il primo capitolo del franchise su Capitan America vennero utilizzate diverse versioni dello scudo di Steve Rogers, tra cui quello triangolare e i vari di forma iconica circolare con più disegni. I realizzatori spiegarono che uno scudo realizzato in alluminio serviva esclusivamente per il materiale promozionale, perché troppo pesante per l’uso quotidiano, mentre un altro scudo più leggero con il davanti in alluminio e il dorso in fibra di vetro veniva usato ogni giorno durante le riprese. A questi si aggiunse un altro scudo per gli stunt in poliuretano, più morbido da utilizzare per acrobazie e incidenti.

Leggi anche – MCU: il modo migliore per prepararsi all’arrivo di Avengers 4

Fonte: ScreenRant

Joker: l’ispirazione per il trucco da Il Cavaliere Oscuro?

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Joker: l’ispirazione per il trucco da Il Cavaliere Oscuro?

Il cavaliere oscuro ha completamente reinventato l’aspetto del Joker e, da allora persino i fumetti si sono adattati al look che avevano scelto per lui Christopher Nolan e Heath Ledger. Il Joker di Todd Phillips sembra essersi allontanato nettamente da quello che è stato l’ultimo Joker cinematografico, quello di Suicide Squad interpretato da Jared Leto tornando apparentemente a un look meno rischioso, che a ben vedere, forse, abbiamo già potuto osservare altrove.

Mentre il Joker di Joaquin Phoenix sembra chiaramente ispirato dalla serie TV di Batman dal 1960, quella con Cesar Romero nei panni del Clown Principe del Crimine, un fan con una memoria molto lunga e con le giuste informazioni ha sottolineato una certa somiglianza tra un concept art del Joker di Nolan e la maschera che abbiamo già visto sul volto di Phoenix dalle immagini dal set del film di Phillips.

C’è da considerare che Il cavaliere oscuro si apriva con la magnifica sequenza della rapina, in cui il personaggio di Ledger indossava una maschera dichiaratamente ispirata a quella di Romero nello show anni ’60. In quel caso la maschera è stata rimossa subito, e il ghigno sfregiato di Ledger ha fatto la storia. In questo caso invece il blu e il rosso rimangono vividi sulla pelle di Phoenix, come si può ben vedere dalle immagini dal set. Forse era questa anche l’idea iniziale de Il cavaliere oscuro, come sembra confermare il concept che mi mostriamo di seguito. Che ne pensate?

Joker: Joaquin Phoenix a confronto con Romero, Nicholson, Ledger e Leto

Joker arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle ultime ore dalla Warner Bros e sarà diretto da Todd Phillips (Una notte da leoni).

Il film sarà ambientato nel 1980, e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Ufficiali nel cast del film Joaquin Phoenix, Zazie Beetz, Robert De Niro, Frances Conroy, Marc Maron.

Fonte: Reddit

Aquaman: un piccolo nuovo sguardo a Black Manta – spot

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Arriverà sui nostri schermi il prossimo 1 gennaio 2019, e intanto comincia a far sentire la sua voce attraverso pubblicità e promozione: parliamo di Aquaman di James Wan, che vedrà protagonisti Jason Momoa nei panni dell’eroe del titolo, Amber Heard in quelli di Mera, ma anche altri volti noti e amati del cinema, tra cui Nicole Kidman e Patrick Wilson.

Di seguito potete vedere il nuovo spot del film che per un breve momenti ci offre un nuovo sguardo a Black Manta, il nemico che sarà interpretato Yahya Abdul-Mateen II, che abbiamo già visto nel trailer esteso del film in cui abbiamo visto il costume molto simile a quello dei fumetti.

https://www.youtube.com/watch?v=8hYoke1FPb0

Aquaman: il secondo trailer dal New York Comic Con!

Il film è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Avengers: Infinity War, la geniale copertina di Empire

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Avengers: Infinity War, la geniale copertina di Empire

Il numero annuale che Empire dedica ai film dell’anno è stato rivestito con una copertina che raffigura l’evento simbolo di Avengers: Infinity War. Una immagine simbolica, semplice ma molto efficace.

Per quanto sia difficile da credere, la fine del 2018 è proprio dietro l’angolo, il che significa che i cinefili di tutto il mondo si troveranno presto a valutare gli ultimi 12 mesi di cinema. Un titolo destinato ad essere in diverse liste dei migliori film, di quelli più amati o (sicuramente) di quelli che hanno incassato di più è Avengers: Infinity War, attesissimo ed epico evento crossover che ha legato insieme un decennio di narrazione.

Di seguito, potete ammirare la copertina in questione. La scritta EMPIRE svanisce, come fosse uno degli eroi ridotti in cenere dallo schiocco di Thanos. Su uno sfondo bianco, campeggia il Guanto dell’Infinito, con tutte le Gemme dell’Infinito collocate al loro giusto posto e le dita che schioccano, in quel terribile e semplcie gesto che ha spazzato via metà delle forme di vita nell’universo condiviso della Marvel.

Cosa avverrà dopo quel temibile schiocco? Lo sapremo nel film che chiuderà la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Lucca Comics & Games: il programma della Warner Bros

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Lucca Comics & Games: il programma della Warner Bros

Anche quest’anno Warner Bros. si prepara a sbarcare a Lucca in occasione dell’edizione 2018 di “Lucca Comics & Games”. Dal 31 ottobre al 4 novembre, i fan potranno immergersi nel mondo Warner Bros. grazie al rinnovato padiglione interamente dedicato a Wizarding World e DC Comics, nella centralissima area di più di 150 metri quadrati allestita in Piazza San Michele.

La novità assoluta dello spazio, realizzato in collaborazione con Infinity, sarà il temporary shop a tema Wizarding World, con la possibilità di acquistare prodotti imperdibili, la presenza di props ed allestimenti unici per un’esperienza immersiva nel magico mondo creato da J.K. Rowling.

Nell’area dedicata al Wizarding World troveranno spazio anche i costumi di scena utilizzati in “Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald – in uscita nelle sale italiane dal prossimo 15 novembre – da Newt Scamander, Gellert Grindelwald, Albus Silente e Queenie Goldstein, oltre ad uno speciale “Wand Master Training dove i fan potranno sperimentare le proprie doti magiche.

Nello spazio dedicato al mondo DC Comics sarano invece presenti le statue di Mera e “Aquaman” – protagonisti dell’omonimo film in arrivo nei cinema italiani dal prossimo 1 gennaio 2019, un’area dedicata agli appassionati di videogames con delle postazioni di gioco Lego DC Super-Villains, capeggiate dalle statue Lego di Joker e Harley Quinn, oltre ad un intero shop dedicato a tutto il mondo DC, e alla zona dedicata alla nuova serie tv “Krypton” – dal 14 Novembre su Premium Action e dal giorno successivo disponibile su Infinity, con postazione fotografica dedicata ai fan.

Appuntamento all’interno del Loggiato Pretorio (adiacente a Piazza San Michele) – la storica casa dell’Area Movie di Lucca, con l’area “The Big Bang Theory in 170 mila mattoncini Lego” popolata da 7 gigantesche installazioni dei protagonisti della celebre sitcom in versione Lego, oltre allo spazio dedicato alla “Virtual Reality di Creed II” – in arrivo nelle sale italiane dal prossimo 24 gennaio 2019.

Spider-Man: Un Nuovo Universo”, in arrivo al cinema dal 25 dicembre, sarà presente con un’ “immersiva” ed originale installazione a piazza San Michele, che consentirà ai visitatori di entrare all’interno del Ragnoverso. Il nuovo film della Sony Pictures Animation racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità del Ragnoverso, dove più di una persona può essere Spider-Man. In anteprima per il pubblico di Lucca, sabato 3 novembre alle 14.30 presso il Cinema Astra, 40 minuti di footage esclusivo.

A seguire, dalle 16.30, appuntamento al palco Music con Paul Harris: il coreografo dei duelli che hanno scandito le avventure di Harry Potter, terrà una masterclass dedicata a come impugnare correttamente la bacchetta e all’evocazione dei principali incantesimi. Sempre sabato 3 novembre, alle 18.30, prenderà vita un magico evento che coinvolgerà tutta Italia, con l’accensione in piazza San Michele della riproduzione di oltre cinque metri della bacchetta magica di Newt Scamander, protagonista della saga. Quella a Lucca sarà una delle nove mega installazioni, raffiguranti altrettante bacchette del Wizarding World™ creato da J.K. Rowling, che si illumineranno contemporaneamente in altrettante città italiane.

Anteprime e proiezioni

Naturalmente non potrà mancare il presidio delle sale cinematografiche del Festival.

  • Venerdì 2 novembre ore 14.00 presso il Cinema Astra: proiezione di “Creed – Nato per combattere”, in occasione dell’uscita del libro “Guida da combattimento a Sylvester Stallone” dei 400 calci (Magic Press Edizioni) e nell’ambito del panel dedicato al mondo di Rocky Balboa
  • Venerdì 2 novembre ore 18.30 presso il Cinema Centrale: proiezione di “Animali Fantastici e dove Trovarli, introdotta dall’influencer Antonio Moro che parlerà della corretta fruizione dei film in digitale
  • Sabato 3 novembre ore 14.30 presso il Cinema Astra: proiezione in anteprima di 40 minuti di footage esclusivo da “Spider-Man: Un Nuovo Universo
  • Sabato 3 novembre ore 19.00 presso il Cinema Centrale: anteprima nazionale dell’episodio pilota della nuova serie tv targata DC sulle origini di Superman, “Krypton”,in programmazione dal 16 novembre su Premium Action e dal giorno successivo su Infinity.

Thor: 10 cose che non hanno senso sul Dio del Tuono

Thor: 10 cose che non hanno senso sul Dio del Tuono

Creato da Stan Lee, Jack Kirby e Larry Lieber, Thor è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico Marvel ed è apparso in ben sette cinecomic dei Marvel Studios. Noto come “Il Dio del Tuono“, è stato fra i primi eroi introdotti nell’universo cinematografico Marvel, tra i più apprezzati dai fan grazie soprattutto all’ interpretazione di Chris Hemsworth.

Tuttavia, nonostante il riscontro positivo, Thor non è riuscito a sfuggire al ricorrente problema delle contraddizioni (un po’ come tutti i personaggi del MCU) e ci sono molti aspetti del personaggio che fatichiamo ancora oggi a comprendere. Proviamo a rispondere, almeno in parte, a queste domande:

Ha provato a distruggere l’universo

Essere al tempo stesso un eroe e un Dio può farti scontrare con un’enorme pressione, e quando questa diventa troppo grande da gestire è molto facile impazzire. Così successe a Thor, un momento che lo spinse a creare un suo alter ego di nome Valchiria di cui si innamorò follemente e che obbediva ad ogni suo ordine. In realtà si trattava del suo subconscio, quindi Thor si innamorò essenzialmente di se stesso, e sotto l’influenza di Valchiria andò su tutte le furie arrivando quasi a distruggere l’universo.

Non riesce a seguire le regole

Forse la più grande debolezza di Thor risiede nella sua incapacità di seguire le regole. È come se facesse di tutto per infrangerle e non riuscisse a trattenersi: disobbedisce agli ordini si suo padre, violato un trattato antico, è impulsivo e arrogante…insomma non esattamente l’eroe senza macchia delle favole.

È pessimo nelle relazioni

Se da una parte sembra impossibile non rimanere affascinati dai suoi poteri, dall’altra pare che instaurare un qualsiasi rapporto sentimentale con lui sia un’impresa alquanto complicata. Anzi, infattibile. Lo dimostrano le love story finite male con Lady Sif, Brunnhilde e Jane Foster. Ma che sia innamorato o meno, Thor non ha mai trattato bene le sue donne; come quando a Jane viene diagnosticato un cancro e Thor, deluso dal fatto che era stato mollato, le disse che era stato infedele durante tutta la relazione.

Non sa fare gioco di squadra

Quando si tratta di lasciare che qualcuno prende il comando dell’operazione, Thor ha spesso mostrato qualche perplessità. È un membro degli Avengers certo, ma in realtà non sa fare gioco di squadra, anzi sembra quasi che preferisca lavorare da solo. Come succede nel primo film sui Vendicatori dove il Dio del Tuono appare riluttante all’idea di seguire Captain America o Iron Man. Spesso se ne va per conto suo e non chiede mai aiuto agli altri Vendicatori.

Non è l’Avenger più potente

La squadra degli Avengers è formata dai migliori supereroi Marvel in circolazione e ha cambiato spesso membri nel corso della sua storia sui fumetti. E presumibilmente questo gruppo ha sempre avuto un vantaggio rispetto ai suoi avversari perché un vantaggio perché un suo soldato è un Dio. Ciò però non rende Thor il più forte dei Vendicatori, superato invece da Capitan America o Hulk.

La scomparsa di Jane nel MCU

Adattare le storie di Thor nel Marvel Cinematic Universe si è rivelato un compito più difficile del previsto, dal momento che la sua mitologia non si è sempre adattata allo sviluppo del MCU. Ciò ha significato apportare diverse modifiche ai personaggi sul grande schermo, e nello specifico Jane Foster ha avuto un ruolo molto più grande della controparte originale: lì partiva come assistente del Dr. Donald Blake e proseguiva le proprie avventure da sola addirittura prendendo il posto di Thor. Nel MCU invece ha un ruolo molto più piccolo, non ha esperienza medica e compare solo nei primi due film del franchise sparendo senza giustificazioni dal terzo capitolo.

Non è invincibile

Thor è un eroe dotato di poteri e abilità unici nell’immaginario Marvel, ma ciò non significa che non possa rimanere gravemente ferito in battaglia. Tuttavia i fan restano ancora confusi su un aspetto del Dio del Tuono, ovvero la sua capacità di guarigione: ci sono momenti in cui è praticamente indistruttibile, altri in cui è possibile pugnalarlo e ferirlo, e a seconda della situazione è in grado di guarire a un ritmo più veloce.

La sua storia di origini nel MCU

Alcuni considerano quello su Thor il franchise più debole del MCU a causa dei frequenti cambiamenti di tono da un film all’altro. Nei fumetti però il Dio del tuono ha una delle storie di origine più intriganti che i Marvel Studios hanno deciso di abbandonare: visto il carattere arrogante, impulsivo e quasi guerrafondaio, Odino decise di insegnare a suo figlio il valore dell’umiltà esiliandolo sulla Terra (e lasciandolo privo di memoria e poteri) nel corpo del giovane studente di medicina Donald Blake. Dieci anni dopo il ragazzo apre una clinica privata a New York diventando un brillante dottore, così una volta compreso che ormai Thor aveva imparato la lezione, Odino fa in modo che il figlio vada in Norvegia e rinvenga presso una grotta il Mjolnir, recuperando i suoi poteri in tempo per sventare un’invasione di alieni kronani.

Si è unito all’HYDRA

Sarà anche un Dio, ma anche Thor ha fatto scelte sbagliate in passato. Come quando è diventato membro della famigerata organizzazione Hydra nelle storie di Secret Empire # 1, al fianco di un Captain America sottoposto lavaggio del cervello.

Non sa molto delle gemme dell’infinito

Thor ha cercato nei Nove Regni e oltre le gemme dell’infinito scontrandosi con forze malvagie, tuttavia questa forsennata ricerca non sembrava corrispondere ad una vera conoscenza da parte del Dio dell’Inganno, come se in fondo non fosse realmente interessato a cosa fossero e quale sia il loro peso nell’equilibrio dell’universo. Ma più Thor ci ha avuto a che fare, più sapeva di meno a proposito.

Leggi anche – Thor: 20 immagini che cambieranno la percezione dei film

Fonte: ScreenRant

Box Office ITA: Halloween apre in testa

Box Office ITA: Halloween apre in testa

Halloween debutta in testa al box office italiano, seguito da A Star Is Born e Piccoli Brividi 2.

box officeL’ultimo fine settimana di ottobre si rivela piuttosto magro al box office italiano, visto che il primo film in classifica è l’unico ad aver superato il milione di euro di incasso.

Infatti Halloween apre in testa con 1,1 milioni incassati in 423 sale a disposizione, registrando una media per sala pari a 2700 euro.

Così A Star Is Born scende in seconda posizione con altri 955.000 euro con cui sfiora il tetto dei 5 milioni complessivi.

Complice l’imminente Halloween, Piccoli Brividi 2: I fantasmi di Halloween guadagna due posizioni rispetto all’esordio con altri 595.000 euro per un totale di 1,2 milioni.

Seguono due novità italiane, ossia Euforia (536.000 euro) e Uno di famiglia (493.000 euro).

Il Verdetto – The Children Act sale al sesto posto con altri 491.000 euro con cui supera il milione globale, mentre Zanna Bianca totalizza 1,5 milioni con altri 413.000 euro.

Venom precipita in ottava posizione raccogliendo 409.000 euro con cui supera quota 8 milioni.

In coda alla top10 troviamo Soldado (367.000 euro) e Pupazzi senza gloria (353.000 euro) che arrivano a 1,1 milioni globali.

Venom: superati i 500 milioni di dollari worldwide

Venom: superati i 500 milioni di dollari worldwide

Venom ha superato i 500 milioni di dollari al botteghino mondiale. Sebbene il film abbia raccolto pareri molto negativi da parte della critica, non c’è alcun dubbio che il pubblico, invece, stia costruendo la fortuna del film di Ruben Fleischer.

Venom: gli indizi sulla trama del sequel sono già nel film

In molti aspettavano il ritorno di Venom al cinema, dopo il pessimo esempio portato sullo schermo d’argento da Sam Raimi nel 2007 in Spider-Man 3. Per cui il lavoro di Fleicher era attesissimo sin dai primi annunci legati alla produzione del film con Tom Hardy. In molti inoltre erano scettici e le percentuali su Rotten Tomatoes (30%) hanno disseminato il panico.

Ma guardando i numeri del botteghino di Venom, tutti i sospetti sono stati dissolti. Secondo i dati di Box Office Mojo, che tiene il polso degli incassi mondiali, Venom ha incassato oltre 508 milioni worldwide, superando ufficialmente la tacca dei $ 500 milioni. Nonostante la cattiva pubblicità della critica di tutto il mondo, che si è espressa più o meno allo stesso modo in tutti i Paesi, sembra che invece il pubblico sia stato un film più che gradito.

Venom, recensione del film con Tom Hardy

Tom Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee, Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina formano il cast di Venom, diretto da Ruben Fleischer e in sala dal 4 ottobre 2018.

Venom, il protettore letale, uno dei personaggi Marvel più enigmatici, complessi e tosti arriva sul grande schermo interpretato dall’attore candidato all’Oscar Tom Hardy.

Harry Potter: 10 cambiamenti rispetto ai libri che hanno deluso i fan

Più di vent’anni fa veniva pubblicato il primo romanzo di Harry Potter e da allora il magico mondo creato da J.K. Rowling ha contagiato lettori di tutto il mondo, entusiasti di poter rivivere le avventure del giovane maghetto anche sul grande schermo. Ma mentre la maggior parte degli spettatori e dei critici hanno elogiato gli otto film del franchise, i devoti “Potterheads” esprimevano il loro disappunto nei confronti di quei drastici cambiamenti attuati dal processo di adattamento cinematografico.

Alcuni personaggi e trame sono stati inevitabilmente cambiati per condensare il materiale originale e risparmiare tempo, e tra questi ci sono almeno 10 punti su cui i fan non riescono proprio a soprassedere:

L’atteggiamento di Silente nei confronti di Harry

Nessun cambiamento dal libro al film ha turbato tanto i fan quanto il diverso approccio al personaggio di Albus Silente operato da Michael Gambon dopo l’addio di Richard Harris (scomparso in seguito alle riprese de La camera dei segreti). Il ritratto del preside di buon cuore dell’attore era infatti azzeccato, mentre con l’arrivo di Gambon il mentore di Harry diventò più freddo e distante; dettaglio appena percepibile in Il prigioniero di Azkaban ma evidente in Il calice di fuoco.

Avrete notato come nei libri Silente reagisca al fatto che Harry Potter fosse stato scelto come secondo campione del Torneo Tremaghi di Hogwarts, tirando da parte il ragazzo e chiedendogli con calma se avesse messo il suo nome nel Calice di Fuoco. Nel film, tuttavia, il preside gli fa la stessa domanda con un tono molto più arrabbiato…

La redenzione di Dudley

La famiglia Dursley viene descritta nel modo meno piacevole nei libri della Rowling, anche se Petunia e Dudley – rispetto a Vernon – sono cresciuti e si sono sviluppati in meglio nel corso della storia. I lettori hanno inoltre avuto la possibilità di capire che l’odio per la magia di Petunia è iniziato quando la sua richiesta di unirsi a sua sorella alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts le venne negata; una rivelazione che ci ha permesso di simpatizzare con un personaggio apparentemente negativo, ed è un peccato che questa svolta non sia stata mostrata nei film, come è ancora più sconvolgente che la Warner Bros. abbia quasi completamente tagliato fuori la crescita di Dudley.

Nei libri fu infatti Dudley a convincere la sua famiglia ad accettare la protezione dell’Ordine della Fenice e, prima di andarsene, fu lui a ringraziare Harry per averlo salvato dall’attacco dei Dissennatori.

La morte di Dobby

Il sacrificio di Dobby ripreso da I Doni della Morte – Parte 1 è stato si commovente, ma non così straziante come nei libri, perché gli spettatori semplicemente non hanno visto quanto dell’elfo domestico avevano avuto i lettori. Sulle pagine della Rowling Dobby ha aiutato a superare la seconda prova del Torneo Tremaghi, e l’anno successivo ha spinto Harry ad usare la Stanza delle Necessità come sede delle riunioni dell’Esercito di Silente, ma purtroppo entrambe le apparizioni sono state rimosse dai film. Così, quando l’elfo si è presentato per aiutare ancora Harry nel penultimo capitolo cinematografico si è perso tutto il vero peso emotivo della sua morte.

La storia della famiglia di Voldemort

Negli adattamenti cinematografici Voldemort è apparso molto più monodimensionale di quanto apparisse nei romanzi di J.K. Rowling, dove l’autrice aveva arricchito il personaggio aiutando i lettori a capire le sue motivazioni e il suo modo di agire. Riguardo al suo passato, viene raccontata la storia di sua madre Merope Gaunt che usò una pozione d’amore per costringere un ricco Babbano a innamorarsi di lei, con il loro bambino (Tom Riddle) che crebbe incapace di provare il vero amore.

Tuttavia questa tragica educazione del Signore Oscuro venne trascurata dai film, lasciando delusi moltissimi fan.

Il principe mezzosangue

Al pubblico che si è approcciato ai film di Harry Potter senza leggere i romanzi è stata negata l’opportunità di comprendere appieno il personaggio complesso e affascinante che è Severus Piton. L’intera storia del suo passato con Lily e della rivalità con i Malandrini venne infatti riassunto in pochi minuti di sequenze flashback, e anche se uno dei film portava il suo nome, il tempo che servì per spiegare il significato di “Principe Mezzosangue” fu troppo breve.

Gli occhi di Harry

Uno dei più grandi colpi di scena della saga di Harry Potter fu la rivelazione del passato di Severus Piton e del suo amore per Lily Potter. Il professore di pozioni odiava il ragazzo perché gli ricordava molto suo padre James, che era crudele con lui quando erano studenti a Hogwarts, ma il fatto che Harry avesse gli occhi di Lily rendeva ancora più difficile il rapporto.

Nei suoi ultimi attimi di vita, Piton implorò Harry di guardarlo in modo da poter fissare un’ultima volta gli occhi della donna che amava. Sfortunatamente nei film gli occhi di Harry non somigliavano per niente a quelli di sua madre (Lily li aveva marroni e suo figlio verdi).

La battaglia nella torre di astronomia

Durante gli eventi di Il Principe Mezzosangue Draco Malfoy fa entrare alcuni seguaci di Voldemort nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per aiutarlo a portare a termine la sua missione e uccidere Albus Silente. Nel film però l’invasione dei Mangiamorte sembra fin troppo facile, poiché apparentemente nessuno si fa avanti per opporvisi. Cosa che invece accade nei libri dove diversi professori, studenti di Grifondoro e membri dell’Ordine della Fenice combattono contro i Carrow, Fenrir Greyback nell’epica Battaglia della Torre di Astronomia.

Il passato di Silente

Harry Potter e i Doni della Morte ha offerto ai lettori la possibilità di esplorare il grande mistero del passato di Albus Silente, con J.K. Rowling che rivelò importanti dettagli sulla sua famiglia, dalla tragica scomparsa di sua sorella Ariana al suo rapporto drammatico con  Gellert Grindelwald.

Questo retroscena ha completamente cambiato la prospettiva positiva dei fan su uno dei più grandi maghi di tutti i tempi, tuttavia è stato quasi del tutto escluso dai film. Forse grazie al franchise di Animali Fantastici conosceremo le sorti del giovane Albus interpretato da Jude Law

Neville il “quasi” prescelto

La decisione di Voldemort di uccidere Lily e James Potter è stata ispirata da una profezia secondo cui il signore oscuro sarebbe stato annientato da un bambino nato alla fine di luglio, i cui genitori lo avevano sfidato tre volte. Nei libri Harry non era l’unico prescelto, perché anche Neville Paciock avrebbe potuto essere il bambino destinato a sconfiggere Colui-che-non-deve-essere-nominato.

Per qualche ragione, questo fatto è stato completamente ignorato nei film. La caratterizzazione di Neville è stata comunque fantastica e gli spettatori si sono divertiti a vedere il mago, un tempo timido e goffo, trasformarsi in un vero eroe nella Battaglia finale di Hogwarts.

I Malandrini

Tutti i lettori dei romanzi di Harry Potter sanno che, dopo esser stato morso da un lupo mannaro, Remus Lupin ha assunto la capacità di trasformarsi con la luna piena, così come i suoi migliori amici James Potter, Sirius Black e Peter Minus sono diventati Animagus per poterlo aiutare. L’iconico quartetto si è auto-soprannominato I Malandrini e ha creato la mappa che Harry utilizza per esplorare segretamente le sale della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

La mappa del malandrino è si apparsa nei film, tuttavia la Warner Bros. ha completamente escluso qualsiasi retroscena per spiegare chi l’ha creata. Gli spettatori non hanno nemmeno avuto la possibilità di scoprire che il padre di Harry è stato in grado di trasformarsi in un cervo…

Fonte: ScreenRant

Sigourney Weaver: a James Cameron piaceva il progetto di Alien 5

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Sigourney Weaver: a James Cameron piaceva il progetto di Alien 5

Secondo Sigourney Weaver, James Cameron era un fan del progetto di Alien 5 messo a punto da Neil Blomkamp. I piani del regista per il sequel sono stati poi cancellati, ma non è mai mancato loro il sostegno del regista di Aliens e quindi sembra plausibile che l’attrice e il regista possano ancora sostenere quella visione e contribuire a portarla sullo schermo.

Nel 2015, Blomkamp, noto principalmente per il bellissimo District 9, fu incaricato dalla Fox di lavorare a un Alien 5. Il film sarebbe stato un sequel diretto di Aliens di Cameron, e non avrebbe tenuto in considerazione i fatti accaduti nel capitolo tre e quattro. Per il resto, non si sapeva molto della trama del film, a parte qualche concept art diffuso in rete (che potete vedere qui).

Sigourney Weaver sembra ancora interessata al progetto e durante un’intervista con THR, ha discusso di quanto le sia piaciuto lavorare con Blomkamp a Humandroid e di quanto le piacerebbe poi lavorare di nuovo con il regista.

Anche Cameron era eccitato all’idea del sequel proposto da Blomkamp, considerandola una buona continuazione per il suo Aliens, a sua volta sequel dell’originale di Ridley Scott. Ecco cosa ha detto a The Hollywood Reporter:

“Abbiamo quasi iniziato a lavorarci quando ero con James Cameron. Ma quando arrivò il momento giusto per la Fox, Neill aveva in cantiere così tanti lavori che dovevamo aspettare. Ora sono impegnata a lavorare ad Avatar 4 e 5. Mi piace lavorare con Neill e penso che farebbe un lavoro fantastico, e James Cameron pensa davvero che sia una grande idea, quindi non si sa mai. In questo momento, penso che Neill stia lavorando a tre progetti contemporaneamente.”

Molti fan saranno contrari all’idea di Neill Blomkamp, tuttavia ora che le proprietà Fox passeranno alla Disney, sarà interessante copire come la Casa di Topolino gestirà questi franchise che si troverà a “possedere”.

Roberto Saviano ospite dell’ultimo appuntamento con EPCC a teatro

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A gara di haters con uno scrittore e giornalista che sull’odio sui social può decisamente dire la sua, Roberto Saviano. Quindi un imperdibile duetto con Gué Pequeno, uno dei rapper più amati del panorama musicale italiano, sul grande tormentone lanciato da questa edizione di EPCC a Teatro, la hit Broccoletti, e ancora, un emozionante confronto con un genetista che ha stampato su carta per la prima volta un vero codice genetico umano, il suo:Riccardo Sabatini.

Appuntamento ricchissimo di ospiti, gag, risate e anche momenti di riflessione quello che ha in serbo Alessandro Cattelan per l’ultima puntata – in onda martedì 30 ottobre su Sky Uno dalle 21.15 – di EPCC a teatro, il suo late night show per queste sei puntate speciali in onda in prima serata dal Teatro Parenti di Milano.

Roberto Saviano si racconterà alla scrivania di Epcc a teatro rivelando alcuni aneddoti legati alle battaglie di civiltà che da anni ormai conduce quotidianamente. In Guess my hater, con Alessandro Cattelan farà a gara a chi si è imbattuto in più odio sui social: uno contro l’altro, dovranno indovinare quali insulti dagli haters ha ricevuto l’uno e quali invece erano destinati all’altro.

Duetto inedito quello al quale si presterà Guè Pequeno, rapper tra i più amati del panorama musicale italiano, che affiancherà il padrone di casa nel vero tormentone d quest’edizione di EPCC, la hit trap “Broccoletti”. Guè racconterà inoltre alcuni aspetti inediti della sua vita da produttore e cantante e in studio presenterà Sinatra, il suo nuovo disco, fuori su tutte le piattaforme con Island Records e Universal Music Group

In puntata anche il genetista Riccardo Sabatini, che sul palcoscenico del Teatro Parenti porterà la (ingombrante) stampa del suo genoma, il codice della sua vita, racchiuso in centinaia di volumi.

Nel teatro saranno presenti anche 200 clienti Sky che con extra hanno avuto la possibilità di assistere dal vivo all’ultima puntata dello show, anche disponibile – come le cinque precedenti – su Sky On Demand. E POI C’È CATTELAN A TEATRO, martedì 30 ottobre dalle 21.15 su Sky Uno e disponibile su Sky On Demand (dove si trovano anche tutte le altre puntate del late show)

Wonder Woman 1984: Gal Gadot glamour sul set – foto

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Continuano le riprese di Wonder Woman 1984, il film che vedrà tornare Gal Gadot nei panni di Diana, e in cui l’attrice israeliana sarà di nuovo diretta da Patty Jenkins. Di seguito, condivise da un account Facebook dedicato alla DC Comics, potete vedere nuove immagini dal set in cui la bellissima attrice indossa un pesante ed elegante cappotto scuro, costume di scena a tema con gli anni ’80, periodo in cui sarà ambientato il film.

Wonder Woman 1984: ecco come tornerà Steve Trevor?

Il film vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pascal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.

Wonder Woman 1984 arriverà al cinema il 5 giugno del 2020.

Fonte: Facebook

Michael Rocker: il licenziamento di James Gunn è “terribile”

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Anche Michael Rooker si è finalmente espresso in merito al licenziamento di James Gunn da parte di Disney, a seguito del riemergere di vecchi tweet del regista che proponevano messaggi omofobi, violenti e maschilisti (qui potete scoprire tutti i dettagli).

Rooker, che ha interpretato Yondu nei primi due film dei Guardiani della Galassia, ha detto che la decisione della Disney di licenziare James Gunn, a causa di tweet così vecchi, è stata “terribile“. Intanto, Gunn si è spostato a lavorare su un altro progetto di supereroi, per la DC Comic. Si tratta di Suicide Squad 2, che il regista di Super scriverà e dirigerà.

Dopo il licenziamento di Gunn, il cast protagonista di Guardiani della Galassia ha rilasciato una dichiarazione di supporto al filmmaker, chiedendo alla Disney di tornare sui suoi passi. Anche il cast di supporto di Guardiani della Galassia Vol. 3, Kurt Russell, David Hasselhoff, e Michelle Yeoh, ha espresso il suo disappunto per la decisione e il sostegno al regista. Rooker, che ha sempre collaborato con Gunn anche prima che arrivasse nel franchise dei Guardiani, ha adesso espresso la stessa posizione dei suoi colleghi.

Durante la sua apparizione al Walker Stalker ad Atlanta (via Comicbook), Rooker ha condiviso i suoi pensieri sulla sfortunata vicenda del suo buon amico e frequente collaboratore. Anche se i suoi pensieri non sono stati netti e “violenti” come quelli di Dave Bautista, ha dichiarato: “È terribile, vero? Ma indovina un po’? Lui è già al lavoro su qualcosa di grnade. Suicide Squas, giusto? Lo sta scrivendo e lo dirigerà.”

Michael Rooker e James Gunn sono così legati che Gunn aveva dichiarato, all’indomani dell’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 2, che non sapeva se sarebbe tornato a dirigere il terzo perché quello sarebbe stato il primo film in cui non avrebbe potuto dirigere Rooker, il cui personaggio, Yondu, era morto nel secondo episodio per salvare la vita di Star Lord. “Grazie” alla Disney, Gunn non dovrà fare a meno del suo amico, che anzi potrebbe trovare un posto in Suicide Squad 2.

Spider-Man: Far From Home, conferme e teorie sul nuovo film del MCU

Si sono ufficialmente concluse le riprese di Spider-Man: Far From Home, dunque possiamo dire che il primo titolo della Fase 4 Marvel esiste e che il futuro del MCU ripartirà dalle sorti di Peter Parker in seguito agli eventi di Avengers 4. Inoltre, grazie a Tom Holland, sappiamo che l’ultima parte della produzione si è spostata a New York dopo aver girato per il mondo, dove abbiamo avuto la possibilità di guardare da vicino a tuta nuova del personaggio.

Le riprese del film sono durate circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle (Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?

Non sarà la fine di Spider-Man nel MCU

Chi pensava che il secondo film di Spider-Man avrebbe segnato la fine del personaggio nel MCU dovrà ricredersi, dal momento che Tom Holland ha firmato un contratto che lo obbliga a recitare in almeno un altro capitolo del franchise. E mentre la Sony continua a progettare le basi del suo personale universo cinematografico con gli antagonisti di Spidey, è possibile che prima o poi i due mondi si incontreranno. Tecnicamente, l’accordo tra Marvel e Sony prevede una ri-negoziazione dei diritti sul personaggio dopo l’uscita di Far From Home, ma staremo a vedere…

Jessica Drew

Questo è più un rumor, e si basa sull’idea che insieme a Into the Spider-Verse vedremo altri personaggi indossare il costume di Spidey nel corso dei prossimi anni (e forse già a partire da Far From Home). E se fosse proprio Jessica Drew, prima di diventare Spider-Woman, la candidata ideale? Si vocifera infatti che l’eroina avrà un suo ruolo nella trama del film, nei panni di una agente MI6 che combatterà al fianco di Peter contro Mysterio. Se così fosse potrebbe lavorare insieme a Nick Fury e Maria Hill, entrambi già confermati nel cast.

Una vacanza in Europa

In occasione dell’uscita di Avengers: Infinity WarKevin Feige ha raccontato a io9 qualche dettaglio sulla produzione di Spider-Man: Far From Home: “Cominceremo a girare all’inizio di Luglio, prima ad Atlanta, poi ci sposteremo a Londra e ovviamente c’è una ragione dietro questa trasferta: perché Spidey stavolta girerà in ogni parte del mondo, compresa la sua città, New York”. “Pensate quanti spostamenti ha già affrontato: la partecipazione alla Civil War, la battaglia di Leipzig Airport, il suo ritorno a scuola, l’intervento in Infinity War, e poi di nuovo a scuola”, ha continuato Feige.

Le parole del presidente dei Marvel Studios hanno chiarito che la posizione di Peter Parker è assolutamente unica nel panorama degli Avengers, e che il ragazzo è colui che trae maggiore giovamento dalla segretezza della sua identità. Anche al di fuori dei propri confini americani…

Kraven il cacciatore

Nei fumetti Kraven il cacciatore fa parte dei Sinistri Sei e mentre sembra esclusa la sua presenza nel MCU, la Sony sta lavorando per portare sul grande schermo uno standalone sul personaggio. Tuttavia prima dell’inizio delle riprese di Far From Home, alcune voci di corridoio parlavano dell’ipotesi che Kraven potesse essere uno dei principali villain del sequel, e che Matt Damon fosse in corsa per il ruolo. Ovviamente la smentita è arrivata dopo la conferma di Mysterio e Avvoltoio nel cast, ma alla luce del successo al botteghino di Venom, la Sony è sempre più intenzionata a proseguire il progetto solista.

I Sinistri Sei

Sono in molti a credere che il piano della Sony di introdurre nel proprio universo condiviso tutti i maggiori antagonisti di Spider-Man porterà alla fine alla creazione dei Sinistri Sei, già programmati all’epoca di The Amazing Spider-Man 2 e successivamente messi nell’angolo. Ora che Avvoltoio e Mysterio faranno parte di Far From Home e viste le voci sulla possibile comparsa di Scorpion e Spider-Slayer, è lecito immaginare che ci siano tutte le possibilità di vederli in azione a breve…

Il ritorno dell’Avvoltoio

Come confermato da Variety lo scorso anno, Michael Keaton tornerà a essere Avvoltoio in Spider-Man: Far From Home. Non sappiamo però da che parte starà il personaggio, ora in carcere, dato il finale di Homecoming, tuttavia sarebbe plausibile che questa volta il villain possa passare dalla parte di Peter Parker oppure che si schieri con il nuovo arrivato Mysterio.

Non ci sarà un crossover con Venom

Produttori e regista di Venom hanno più volte specificato che il film sul simbionte non è in nessun modo connesso all’universo cinematografico Marvel, e nonostante il presunto coinvolgimento di Tom Holland durante le riprese, abbiamo scoperto che effettivamente non c’è alcuna connessione il cinecomic della Sony e il MCU. E a quanto pare non ci sarà nemmeno in futuro.

Alistair Smythe

Il personaggio di Alistair Smythe, aka Spider-Slayer, è già stato portato sul grande schermo da B.J. Novak in The Amazing Spider-Man 2, tuttavia alcuni rumor parlano del suo ritorno anche in Far From Home; non come dirigente della Oscorp, ma come uno dei  nuovi compagni di classe di Peter Parker. La teoria suggerisce che Smythe sia un genio tecnologico “manipolatore” che cerca di aizzare gli amici di Peter contro di lui e il cui defunto padre ha lavorato per le Stark Industries.

Jake Gyllenhaal sarà Mysterio

Sappiamo che Mysterio sarà l’antagonista principale del film e che Jake Gyllenhaal dovrebbe interpretarlo, tuttavia non abbiamo mai avuto una conferma ufficiale sul casting dell’attore, nemmeno da Kevin Feige. È possibile che prenda parte al film nelle vesti di un altro personaggio? Eppure la controfigura avvista sul set in Repubblica Ceca somigliava moltissimo a Gyllenhaal

Non ci sarà Doctor Strange

Come confermato nei mesi scorsi, Spider-Man: Far From Home inizierà subito dopo gli eventi di Avengers 4, con buona parte delle scene ambientate a Londra, e sebbene i fan abbiano iniziato a speculare sulla presenza o meno di altri personaggi del MCUKevin Feige ha finalmente fatto chiarezza in merito: “Non ci saranno cameo degli Avengers, e non comparirà Doctor Strange. Non voglio che i fan si entusiasmino troppo, ma posso dirvi che Tom Holland e Benedict Cumberbatch si sono divertiti moltissimo a lavorare insieme“.

È probabile che il presidente dei Marvel Studios si riferisse ai giorni trascorsi sul set di Infinity War e Avengers 4, e non ad un eventuale ritorno in Spider-Man: Far From Home.

Il primo personaggio queer del MCU

Per due volte il MCU si è avvicinato alla comunità LGBTQ, con i personaggi di Valchiria in Thor: Ragnarok e di Ayo e Okoye in Black Panther. Kevin Feige stesso ha affermato che nei piani futuri dei Marvel Studios rientra anche una maggiore rappresentazione della diversità di genere, e nulla esclude che si possa iniziare già da Far From Home introducendo il primo personaggio queer della storia del MCU. Nel cast viene infatti segnalato uno “studente non conforme al genere”, ma staremo a vedere…

Inizierà pochi minuti dopo gli eventi di Avengers 4

Qualunque cosa accada in Avengers 4, sappiamo per certo che avrà un impatto diretto su Far From Home e il legame fra i due film sarà fondamentale. Durante la promozione di Homecoming, è stata la produttrice Amy Pascal a discutere in primo luogo del sequel dichiarando che “inizierà pochi minuti dopo gli eventi di Avengers 4“.

Non verrà sviluppato il rapporto fra Tony Stark e la zia May

Presumendo che Tony Stark morirà alla fine di Avengers 4, ogni possibilità di veder sviluppata la relazione con Zia May andrà in fumo. E se invece Tony sopravvivesse, in ogni caso la storia d’amore tra lui e Pepper Potts è più importante di ogni cosa.

Il rapporto fra Peter e Tony

Uno degli aspetti più criticati di Spider-Man: Homecoming è stata la decisione di rendere Spider-Man una sorta di Iron Man junior, dipendente dalla tecnologia e dall’assistenza di Tony Stark. Per lo meno speriamo che Far From Home vedrà Spidey diventare più indipendente, e che Robert Downey Jr. non è nella lista del cast. Potrebbe essere già morto durante gli eventi del film? Peter piangerà la morte del suo mentore?

Peter Parker è vivo

Pensavate che Peter Parker fosse morto alla fine di Infinity War? Il fatto che Far From Home sia ambientato poco dopo Avengers 4 dovrebbe confermare il contrario. Ma si sa che con i Marvel Studios niente è scontato…

Leggi anche – Spider-Man: Far From Home, rivelato ufficialmente il nuovo costume

Fonte: CBR

Avengers: Infinity War, la decorazione di Halloween che spezzerà il cuore dei fan

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Nei paesi anglofoni, Halloween è una cosa seria. Le decorazioni, i costumi, gli scherzi, tutto è studiato e architettato settimane prima, per rendere la notte delle streghe il più divertente e spaventosa possibile, per grandi e piccoli. Quando la passione per Halloween incontra l’amore per i cinecomic, le idee più folli prendono forma.

Lo dimostra la decorazione che vedete di seguito, che ricrea il momento forse più straziante di Avengers: Infinity War: Spider-Man che svanisce tra le braccia di Iron Man!

https://twitter.com/tasmen/status/1056367725088452608?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1056367725088452608&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Favengers-infinity-war-halloween-display-spider-man-death%2F

Il momento ricreato nell’originale decorazione di Halloween, riprende quello del terzo atto del film, il finale, quando, dopo lo schiocco di dita di Thanos, gli eroi (insieme agli altri esseri viventi) cominciano a tramutarsi in polvere. Spider-Man, grazie al suo senso di Ragno, avverte prima di tutti l’arrivo della fine. “Non mi sento molto bene” dice, guardando un Iron Man in preda all’angoscia, per poi chiedere aiuto e riuscire debolmente a dire “Non voglio morire“, prima della fine.

Persino i più duri di cuore hanno ceduto, di fronte a una morte così drammatica e ben costruito. Il decoratore in questione, ha voluto sbattere sotto il naso di tutti proprio quel momento.

Avengers 4, in arrivo a maggio 2019, ci racconterà quello che è accaduto al mondo dopo il temibile schiocco e ci spiegherà in che modo Tony Stark sia riuscito ad andare avanti con la sua vita, dopo aver assistito alla morte dei suoi compagni d’armi e soprattutto a quella del suo protetto, Peter.

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

20 scene della storia del cinema che sono state improvvisate

20 scene della storia del cinema che sono state improvvisate

La storia del cinema è piena di scene memorabili che sono state improvvisate dagli attori direttamente sul set e che, in fin dei conti, hanno decretato il successo dei film in cui erano inserite tramandando nel tempo il loro stato di culto. Dal sibilo di Hannibal Lecter in Il silenzio degli innocenti al “Lo so” pronunciato da Han Solo in Star Wars, sono diversi gli esempi lampanti di questo fenomeno.

Ecco di seguito le 20 più famose:

Il silenzio degli innocenti

Come sarebbe stato Il silenzio degli innocenti senza il celebre e inquietante sibilo di Hannibal Lecter prima di pronunciare la famosa frase “I ate his liver with some fava beans and some nice Chianti”? Ebbene, l’agghiacciante suono fu improvvisato da Anthony Hopkins sul set e non era previsto dalla sceneggiatura.

Quei bravi ragazzi

La scena considerata ancora cult di Quei Bravi Ragazzi dove viene pronunciata la frase “Come sarebbe buffo?” venne in realtà improvvisata partendo da un aneddoto raccontato da Joe Pesci a Martin Scorsese. Quando era ragazzo l’attore lavorava infatti in un ristorante dove disse ad un mafioso che era divertente scatenando la sua reazione negativa. Scorsese permise così a Pesci e Ray Liotta di improvvisare quella scena senza dire agli altri attori ciò che sarebbe accaduto proprio perché voleva che le loro fossero autentiche reazioni di sorpresa.

Palla da golf

I momenti più brillanti e memorabili di Bill Murray come attore sono quelli in cui l’attore è uscito dal copione per seguire l’improvvisazione. Successe anche in Palle da golf, quando il protagonista borbotta tra sé una storia che tratta dal libro scritto da lui e intitolato Cinderella Story: My Life in Golf.

Pretty Woman

Sembra che le scene più famose della storia del cinema siano state tutte improvvisate. Tra queste c’è anche quella di Pretty Woman, amatissima dai fan e iconica, in cui Edward Lewis (Richard Gere) regala a Vivian Ward (Julia Roberts) una collana tempestata di diamanti. Ebbene ciò che successe dopo fu completamente improvvisato.

Harry Potter e i doni della morte Parte 2

harry potter

Quello che è considerato uno dei personaggi più cattivi del cinema ha avuto in realtà i suoi momenti divertenti in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, dove il nostro amato Voldemort interpretato da Ralph Fiennes decise di improvvisare sul set per “alleggerire” il tono. Cosa fece allora? Semplicemente cambiò il suo il discorso ad ogni ciak, gettando in confusione il cast.

50/50

Ci sono attori che entrano davvero nel personaggio, e altri che si limitano a rimanere fedeli alla sceneggiatura; nella prima categoria rientra Joseph Gordon Levitt che nel film 50/50, prese un rasoio elettrico e iniziò a radersi la testa così, dal nulla. La reazione sorpresa di Seth Rogen era reale e venne ripresa dal regista.

Tootsie

La scena di Tootsie in cui Bill Murray parla a raffica senza mai chiudere bocca durante una festa è stata completamente improvvisata dall’attore, come spiegato dal regista Sidney Pollack quando raccontò di aver dato a Murray un compito semplice: sputare qualunque cosa avesse in mente, con il resto del cast che non sapeva nulla.

Scemo e più Scemo

Ogni film in cui è presente Jim Carrey è stato caratterizzato da scene improvvisate, anche se non è mai stato chiaro quali fossero scritte dall’attore e quali del tutto inventate sul set. In Scemo e più Scemo però, quando Lloyd Christmas e Harry Dunne raccolgono l’autostoppista mandato per ucciderli, il duo inizia a far cedere l’equilibrio mentale del sicario. E sembra che durante le riprese sia stato Carrey a urlare nell’orecchio del collega tutti quei suoni fastidiosi finiti nel film, di sua spontanea volontà.

Will Hunting

Will Hunting – Genio ribelle non sarebbe mai stato lo stesso senza le fantastiche battute  improvvisate da Robin Williams, come il celebre il discorso sulle flatulenze notturne della moglie, che sul set provocò un attacco di risate isteriche a Matt Damon.

Crazy stupid love

L’ormai celeberrima scena di Crazy Stupid Love in cui Jacob Palmer e Hannah Weaver riproducono la presa di Dirty Dancing è stata totalmente improvvisata da Ryan Gosling sul set, e l’aneddoto è stato poi commentato da Emma Stone rivelando che durante le riprese era terrorizzata all’idea di cadere a terra.

Star Wars

La saga di Star Wars è stata caratterizzata da vari momenti chiave, ma lo scambio di battute fra Han Solo e Leia in Episodio V: L’impero colpisce ancora rimarrà per sempre nei cuori dei fan. Ci riferiamo alla scena in cui Han sta per essere congelato e la Principessa Leila confessa di amarlo di amarlo. La risposta di Harrison Ford fu uno spontaneo ed improvvisato “Lo so”, non previsto dal copione ma perfetto per lo spirito del personaggio.

Un uomo da marciapiede

Rimane ancora memorabile il dialogo fra Dustin Hoffman e un tassista in Un uomo da marciapiede (Midnight Cowboy) dove l’attore esclamava “Sto camminando qui!”, ma a quanto pare il taxi non doveva passare da lì in quel momento, cogliendo Hoffman alla sprovvista. Per non perdere il ritmo restò nel personaggio improvvisando la scena.

Il cavaliere oscuro

Il cavaliere oscuro non avrebbe avuto lo stesso successo senza l’indimenticabile e ultima interpretazione dello scomparso Heath Ledger nei panni di Joker (per il ruolo vinse un oscar postumo). Una delle sequenze che lo vedeva protagonista, tra le più iconiche del film di Christopher Nolan, vede il villain far esplodere l’ospedale e andarsene via tranquillo. Ebbene ogni azione del Joker dopo l’esplosione sono state improvvisate da Ledger.

I predatori dell’arca perduta

Quando Indiana Jones e Marion Ravenwood si mettono alla ricerca della mitologica Arca dell’Alleanza, i nazisti rapiscono Marion: Jones si mette alle loro calcagna ma all’improvviso si ritrova la strada sbarrata da uno spadaccino. A quanto pare la sceneggiatura originale prevedeva un lungo duello tra i due, con l’eroe che avrebbe disarmato il nemico grazie alla sua frusta; tuttavia Harrison Ford, così come altri componenti della troupe, era rimasto vittima di una intossicazione alimentare e la scena continuava a non venire bene, finché a un certo punto fu l’attore a suggerire a Steven Spielberg di accorciare la sequenza. Jones allora estraeva subito una pistola uccidendo lo spadaccino.

Lo squalo

You’re gonna need a bigger boat” è la celebre frase pronunciata e improvvisata da Roy Scheider sul set de Lo squalo quando Brody, il personaggio da lui interpretato, si trova per la prima volta davanti al temibile predatore marino. L’imbarcazione di Quint infatti risulta del tutto inadeguata a fronteggiare uno squalo bianco di quella grandezza, così l’unica speranza per il protagonista sarebbe avere una barca molto più sicura e robusta. Dopo l’uscita del film la battuta improvvisata da Scheider favorì il diffondersi di un vero e proprio fenomeno nazionale, dove “Avrai bisogno di una barca più grande” divenne la frase da usare quando ci si trovava faccia a faccia con un problema più grande.

Django Unchained

Ancora più celebre è questo aneddoto sulla lavorazione di Django Unchained, prima collaborazione artistica fra Quentin Tarantino e Leonardo DICaprio: nel corso di una scena l’attore ha frantumato con una tale veemenza il bicchiere ferendosi la mano, ma invece di dare lo stop ha pregato il regista di continuare a girare. Insomma, la ferita e il sangue che vedete sullo schermo sono autentici.

40 anni vergine

Oh Kelly Clarkson!“, urlava Steve Carell durante la scena della ceretta in 40 anni vergine. E sebbene tutta la sequenza fosse stata scritta così come l’abbiamo vista, la reazione dell’attore al dolore fu assolutamente vera. Così l’imprecazione rivolta alla cantante e numerose altre parolacce erano autentiche autentico e non pianificate.

Shining

Il grande classico del cinema horror diretto da Stanley Kubrick non sarebbe stato lo stesso senza la magistrale interpretazione di Jack Nicholson. E come rivelato dopo l’uscita, nella scena più celebre del film (dove Torrance distrugge la porta dell’appartamento con l’ascia), l’attore ha improvvisato dicendo “Here’s Johnny!” (in italiano tradotto con “Sono il lupo cattivo”), ispirandosi al Tonight Show Starring Johnny Carson.

Il padrino

Uno dei film più iconici della storia del cinema, Il Padrino, non è stato privo di momenti improvvisati sul set, come la scena in cui Vito Corleone conversa con un uomo e per tutto il tempo accarezza minaccioso un gatto sulle sue ginocchia. A quanto pare l’animale non era previsto da copione, ma fu Francis Ford Coppola a trovarlo durante una delle sue passeggiate decidendo di far girare a Marlon Brando la scena insieme al gatto.

Taxi Driver

Are you talking to me?“. Si potesse riassumere tutto Taxi Driver con una scena sarebbe questa: Travis Bickle allo specchio sta facendo pratica con la pistola e mette in scena un monologo rivolto alla sua immagine riflessa. È allora che Robert De Niro ha messo da parte il copione e improvvisato la frase più celebre del film, contraddicendo ciò che lo script di Paul Schrader aveva previsto (c’era scritto soltanto «Travis parla a se stesso allo specchio»). A Martin Scorsese piacque così tanto l’improvvisazione di De Niro che decise di tenerla nel montaggio finale.

Fonte: The Richest

Notti Magiche: recensione del film di Paolo Virzì #RomaFF13

Notti Magiche: recensione del film di Paolo Virzì #RomaFF13

L’ultima fatica di Paolo Virzì, Notti Magiche, è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma 2018. Il titolo rimanda subito la mente all’intro della canzone cantata da Gianna Nannini e Edoardo Bennato, Estate Italiana, che fece da colonna sonora per la quattordicesima Coppa del Mondo FIFA nel 1990. Ma Notti Magiche è anche un esplicito riferimento all’omonimo documentario di Mario Morra, che seguiva la Nazionale di Calcio Italiana nelle fasi speciali dei mondiali di quell’anno, svoltisi nel Bel Paese e durante i quali l’Italia perse in semifinale contro l’Argentina. Un pezzo di storia nostrana che rivive però solo come mero pretesto per mettere in scena una storia corale, a suo modo una sorta di docufilm degli ultimissimi anni d’oro del cinema italiano. Notti Magiche è però anzitutto una commedia, che si diverte a travestirsi di “giallo” per poter andare a ritroso nel tempo e parlare delle vite di più persone.

Nell’estate dei mondiali di calcio 1990 in Notti Magiche tre giovani aspiranti sceneggiatori – Antonino (Mauro Lamantia), Luciano (Giovanni Toscano) ed Eugenia (Irene Vetere) – vengono convocati a Roma in occasione del Premio Solinas, che conferirà ad uno di loro venticinque milioni di lire e la possibilità di vedere il proprio scritto portato su grande schermo. I tre ragazzi si troveranno tuttavia a fronteggiare il turbolento mondo dello spettacolo, stavolta non più da spettatori ma dalla parte di registi, sceneggiatori, attori e produttori, scoprendo quanto possa essere oscuro. E infatti verranno accusati dell’omicidio del produttore Leandro Saponaro (Giancarlo Giannini) senza capire bene perché. Uno zelante maresciallo dei carabinieri dall’accento partenopeo (Paolo Sassanelli) spiegherà loro come sono andate le cose.

Notti Magiche specchio della nostra società

notti magiche castPaolo Virzì scrive la sua nuova opera con la collaudata collaborazione di Francesca Archibugi e di Francesco Piccolo, rifiutandosi come di consueto di inserirsi in un genere specifico. Quello a cui ama guardare, ormai lo sappiamo, è lo spaccato sociale di un’Italia che, nel caso di Notti Magiche, si tinge di una certa malinconia. Metacinematografico fin nel midollo, il nuovo film del regista toscano parla anzitutto del lato nascosto del mondo dello spettacolo. Dove scrittori squattrinati vengono sfruttati da sceneggiatori anziani e potenti, dove i registi “che contano” sono ancora vivi e temutissimi, e dove i produttori cinematografici vengono ritratti come speculatori senz’anima.

In Notti Magiche le figure che riescono meglio sono quelle di contorno, dal temibile sceneggiatore Fulvio Zappellini di un superbo Roberto Herlitzka alla svampita ex-soubrette di Colpo Grosso di Marina Rocco. C’è tanto di autobiografico nel film di Virzì, a partire dall’omaggio affettuoso ma caustico al vecchio ambiente lavorativo di sceneggiatori come Age e Scarpelli (coi quali il regista livornese si è formato e ha collaborato). Le vicende dei tre personaggi principali, palese metafora di un ristretto e stereotipato ventaglio sociale (la ragazza viziata di nobili origini, il ragazzo colto che viene da un sud altrimenti privo di possibilità e il proletario che vuole fuggire dal proprio destino in fabbrica), cita esplicitamente il C’eravamo Tanto Amati di Ettore Scola e tuttavia non ne raggiunge i livelli, come invece avveniva in La Bella Vita, primo film di Paolo Virzì e riuscito omaggio al maestro di Trevico.

Notti Magiche possiede due storie molto diverse che solo apparentemente si intersecano, procedendo in realtà su due registri narrativi (e stilistici) completamente differenti e discordanti tra loro. Da un lato la storia dei tre sceneggiatori in erba, dall’altro il nostalgico amarcord sugli ultimi anni “magici”del cinema italiano. I due segmenti sono qualitativamente agli antipodi. Per cui all’ottima visione (critica) della realtà cinematografia fine anni ‘80, corrisponde in parallelo la storia dei tre personaggi principali, piena di lacune e composta da un cast acerbo e poco simpatico (volutamente o no poco importa). Notti Magiche è un film riuscito a metà, “virziniano” più negli intenti che nella messa in atto. Il continuo palleggio tra un genere e l’altro non cattura del tutto l’attenzione dello spettatore. Tuttavia rimangono memorabili alcuni frammenti, come la cena tra cineasti e il personaggio del regista Pontani, interpretato da Ferruccio Soleri, figura simbolo di un passato mitizzato dai tre aspiranti sceneggiatori e protagonista di una sua piccola ma poeticissima storia.

Il trailer del film

Avengers 4: 15 personaggi morti che potrebbero tornare nei flashback

Sappiamo, visto l’epilogo tragico di Infinity War, che Avengers 4 sistemerà quasi sicuramente ciò che è andato storto nel precedente film; o meglio, sarà un tentativo dei nostri eroi di porre rimedio allo schiocco di dita di Thanos che ha messo fine a metà dell’universo vivente, portando con sé moltissimi eroi, tra cui Spider-Man, Doctor Strange, Black Panther e Bucky.

Kevin Feige, i fratelli Russo e l’intero cast non hanno ancora rivelato nulla degli eventi del quarto film sugli Avengers, tranne il fatto che (come visto nell’unica scena post credits di Infinity War) Captain Marvel arriverà in soccorso per regolare i conti con il Titano Pazzo. E se invece molti degli eroi non fossero stati cancellati del tutto dal MCU? Ecco di seguito 15 personaggi morti in Infinity War che potrebbero tornare nei flashback di Avengers 4:

Doctor Strange

Tra le vittime dello schiocco di Thanos c’è anche Doctor Strange, ma è del tutto fattibile che l’eroe abbia previsto ogni evento del futuro che tutte quelle persone sarebbero dovute morire per salvare il mondo e riportarlo in vita. Forse torneremo al suo accordo con Dormammu o al tempo trascorso insieme all’Antico?

Ho Yinsen

Se crediamo nella teoria dei viaggi nel tempo, allora dovremmo credere anche nella possibilità di rivivere i migliori momenti dell’universo cinematografico Marvel, tra cui l’incontro fra Tony Stark e Ho Yinsen nella grotta dove ha costruito la sua prima armatura. Dopotutto è lì che è iniziata la storia di questo mondo condiviso…

I Tre Guerrieri

I Tre Guerrieri sono stati uccisi in Thor: Ragnarok e mentre molti pensano che sia altamente improbabile rivederli in scena, sarebbe bello vederli riunirsi con il Dio del Tuono. Zachary Levi nel frattempo ha recitato in Shazam! della DC, ed è quasi impossibile che riprenda il ruolo nel MCU. Come andrà a finire?

Phil Coulson

La morte dell’agente Phil Coulson in Avengers e la sua resurrezione in Agents of S.H.I.E.L.D. potrebbero lasciar pensare che gli sceneggiatori non abbiano più nulla da dire sul personaggio, tuttavia se i viaggi nel tempo diventeranno realtà allora i Vendicatori dovranno tornare agli eventi della battaglia di New York ed eventualmente cercare di salvare il loro vecchio amico.

Quicksilver

Aaron Taylor-Johnson ha categoricamente negato di aver ricevuto un invito a partecipare ad Avengers 4, tuttavia sappiamo come vanno le cose dalle parti dei Marvel Studios tra segreti e clausole contrattuali…Scarlet Witch potrà anche essere morta, ma il legame di Quicksilver con la gemma della mente è ancora vivo, visto che gli ha donato i suoi poteri, ed è un importante storyline che potrebbe essere esplorata in un flashback sul Barone Von Strucker.

Heimdall

avengers infinity war

L’ultima apparizione di Heimdall risale al prologo di Avengers: Infinity War, dove è morto per mano di Thanos, ma c’è chi pensa che lo rivedremo nel prossimo capitolo dei Vendicatori quando torneremo indietro nel tempo agli eventi del primo Avengers. Forse i nostri eroi avranno bisogno di lui per aprire il Bifrost?

Hela

Thor Ragnarok

Alcuni pensano che anche Hela tornerà in Avengers 4 quando Thor avrà bisogno di reclutare un esercito di morti per aiutare i Vendicatori a sconfiggere Thanos. La teoria riporta che la Dea stringerà un accordo con il fratello per salvare l’universo, e che questo accordo la riporterà in vita.

Peggy Carter

Hayley Hatwell Peggy Carter Avengers: Infinity War

Una delle teorie più popolari su Avengers 4 ipotizza la morte di Captain America e un incontro nell’aldilà con Peggy Carter, in modo che possano finalmente concedersi il ballo di cui parlarono in Captain America: Il Primo Vendicatore. Tuttavia il viaggio nel tempo potrebbe riportare l’eroe alla seconda guerra mondiale, dove potrebbe incontrare Peggy e chiederle aiuto.

Howard Stark

Supponendo che la tecnologia B.A.R.F. verrà usata in Avengers 4, non sarebbe affatto sorprendente veder tornare Howard Stark. Fonti attendibili hanno affermato che John Slattery è stato avvistato sul set ma invece che in flashback, è possibile che lo vedremo effettivamente incontrare Iron Man e Captain America, e apprendere che Steve Rogers è stato salvato dal ghiaccio e che suo figlio è diventato un supereroe.

Loki

Sappiamo che Loki sarà protagonista di una serie standalone sul servizio di streaming della Disney, tuttavia le foto rubate dal set di Avengers 4 hanno già confermato che il Dio dell’Inganno tornerà in scena durante la vecchia battaglia di New York. Sarebbe interessante esplorare anche il passato di Loki in relazione a Thanos e come i due hanno iniziato a tramare contro gli eroi.

Captain Marvel/Cull Obsidian

Un easter egg presente in Avengers: Infinity War aveva rivelato un possibile legame tra uno dei membri dell’Ordine Nero di Thanos e Captain Marvel, l’eroina che vedremo in Avengers 4 come annunciato dalla scena post credits. I fan avevano infatti avvistato quello che poteva essere una parte del suo costume intorno alla vita di Cull Obsidian, il che non preclude la possibilità che il passato fra i due verrà esplorato nel prossimo film in un flashback.

Visione

In merito dai flashback, Visione non avrebbe granché da raccontare, ma è più che probabile che venga resuscitato in Avengers 4 dopo che Shuri aveva operato su di lui per estrarre la gemma della mente. Il lavoro è ancora da concludere in fondo. Privo della gemma, l’eroe potrebbe trovare una fonte di energia diversa per tornare in vita, magari come un guscio grigio di un androide che non ha più emozioni (un punto della trama raccontato in West Coast Avengers).

Spider-Man

La morte di Peter Parker ha sconvolto Tony Stark nella fase finale di Avengers: Infinity War, e questo rapporto fra i due potrebbe venir esplorato in un flashback, oppure grazie ai viaggi nel tempo, dove Stark potrebbe persino trovarsi faccia a faccia con un Peter molto più giovane…magari il giorno in cui è stato morso dal ragno radioattivo…

Antico

L’Antico è morto durante gli eventi di Doctor Strange, lasciando la Terra senza uno Stregone Supremo. Ma è possibile che trovi un modo per tornare in vita grazie ai suoi poteri? Dopotutto, se avesse guardato il futuro prevedendo la scomparsa del suo allievo Strange, potrebbe aver messo in atto alcune misure di salvaguardia per assicurarci la presenza di almeno un Maestro delle Arti Mistiche.

Ultron

Molti fan hanno formulato teorie secondo cui Ultron sarebbe ancora vivo dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, e ci sarebbero molti modi in cui il personaggio potrebbe effettivamente tornare in azione. Per alcuni l’uscita di scena di Visione aprirebbe aprire la porta al villain, come succede nell’evento a fumetti Annihilation, mentre in termini di flashback e viaggi nel tempo, potremmo rivederlo quando i Vendicatori rivisiteranno gli eventi del film in cui era apparso per esplorare il suo rapporto con la gemma della mente.

Leggi anche – Avengers 4: 15 dettagli che già conosciamo sul film

Fonte: ScreenRant

#Romaff13, Paolo Virzì presenta Notti Magiche

#Romaff13, Paolo Virzì presenta Notti Magiche

A chiusura della Festa del Cinema di Roma, Paolo Virzì è arrivato per presentare al pubblico il suo ultimo film, Notti Magiche, la storia di un omicidio ambientato proprio durante Italia ’90, che sarà al cinema dall’8 novembre 2018. Il regista Virzì, accompagnato da Giancarlo Giannini, Marina Rocco e i tre ragazzi protagonisti esordienti, Mauro Lamantia, Giovanni Toscano e Irene Vetere, ha raccontato come è nata l’idea dietro questo film, scritto insieme a Francesca Archibugi e Francesco Piccolo.

“Quella stagione lì ha suscitato delle emozioni che sono rimaste evidentemente indelebili, che poi si sono trasformate in qualcos’altro, come nostalgia o si riaffacciavano nei sogni quelle giornate e nottate che sono rimaste memorabili. C’è sicuramente qualcosa di autobiografico, come si fa sempre: si prendono cose che si conoscono, elementi della propria vita e si usano per trasformarli in qualcos’altro. Ci sono senz’altro pezzetti della mia e delle vostra vita e ricordi però allo stesso tempo c’è il disegno narrativo, l’affresco di una grande galleria di personaggi e ritratti. E c’è anche la seduzione potente che suscitava avvicinarsi alla corte dei grandi maestri del cinema, in una stagione bellissima e le emozioni di un ragazzetto come me che a 20 anni sognava di lavorarci: tutte cose reali che abbiamo voluto mettere in questa storia. E soprattutto c’è uno spirito che è controverso perché da una parte aderisce a questo mito ma dall’altra c’è la burla, canzonatura e quel modo caricaturale di raccontare”.

Quanto ha pesato su di te e sulla tua generazione questa eredità del grande cinema italiano?

Si però d’altro canto è lo stesso problema con cui si confrontavano loro quando erano giovani. Avendoli conosciuti da vicino io so quanto in realtà simulassero in realtà un sentimento di sofferenza verso il fatto che certa critica li sminuisse rispetto a qualcosa che era ritenuto più nobile o quello che era reputato un cinema d’autore o che era la parte più seria del cinema. Ad esempio La Grande Guerra quando uscì suscitò molto dissenso, oggi lo celebriamo. Comunque io ho deciso di fare questo film, mi ci ha fatto pensare Francesco Piccolo in un intervista, il giorno in cui abbiamo salutato Ettore Scola alla Casa del Cinema: sentivo che con lui erano andati via un po’ tutto e avevo voglia di dire loro ‘Grazie’. Ma avevo voglia anche di fare come loro e prenderli in giro, ‘Vi voglio bene ma mi avete anche insegnato l’arte di essere irriverente’ e quindi ho voluto raccontare quanto fossero seducenti ma anche terribili i grandi maestri del cinema italiano.

Sono 25 anni dalla morte di Fellini e nel film c’è un ultimo ciack girato da lui che sembri simboleggiare uno spartiacque tra quello che era la commedia e quello che è il nuovo cinema…

Sì, proprio uno dei motivi per cui abbiamo pensato di ambientarlo per 1990 è perché è stato l’anno dell’ultimo film di Fellini. Tra l’altro ho chiesto il permesso a Roberto Benigni di usare la sua voce e ci ha rivelato una cosa che non sapevo, che per davvero l’ultima scena inquadrata è stata proprio l’ultima scena girata da lui… Proprio come l’abbiamo inscenata noi.

Notti Magiche: Il trailer

Come mai ha deciso di ambientare la storia proprio durante la notte dei Mondiali?

Quello è un espediente narrativo per far riverberare un evento che ha riguardato tutta l’Italia e c’è anche una piccola considerazione sul cinema e su che cosa vuol dire raccontare. Ed è interessante notare come mentre avviene qualcosa di rilevante qualcuno guarda qualcos’altro. Qui mentre avviene il principale evento del nostro racconto, tra l’altro un evento piuttosto notevole, nessuno se ne accorge perché sono tutti a guardare il rigore sbagliato.

Nel film si fanno nomi e cognomi, mentre di altri no… Come mai?

Il sistema usato è stato molto semplice: laddove i grandi personaggi erano menzionati con nome e cognome noi li guardavamo da lontano, perché non mi potevo permettere di ricreare persone come Scola o Scarpelli. Laddove invece li abbiamo avvicinati, abbiamo cambiato i loro dati biografici e ci siamo sentiti liberi di prendere dei pezzetti di ciascuno in modo più umoristico, parola che poi ci hanno insegnato proprio loro.

Giancarlo Giannini, si è ispirato a qualcuno in particolare per creare il suo personaggio?

Tutti dicono Cecchi Gori, in realtà per niente! Anzi io ho lavorato con lui, gli ho anche fatto degli scherzi molto strani: ad esempio una volta che stava producendo un film per me e doveva darmi una barca per una settimana, ho chiesto ad un aiuto regista una forbice, mi sono tagliato dei capelli e me li sono riattaccati in testa e sono andato nel suo studio e facendo finta di strapparmi i capelli gli dicevo “guarda che succede!”, insomma… Lo conoscevo molto bene! Invece no, mi sono ispirato ad un altra persone, di cui non farò mai il nome perché è anche un mio amico. Ma questo film è bello perché è così autobiografico anche per me, anche io ricordo perfettamente questi momenti. Virzì invece aveva l’età dei protagonisti a quel tempo e quindi è autobiografico in modo anche un po’ malinconico. Io ho incontrato questi grandi registi come Pasolini, Antonioni e alla fine, quando li conoscevi, erano le persone più semplici del mondo. Ad esempio Fellini alle 4 del mattino sul set che mi faceva vedere in una stagnola del parmigiano dicendomi ‘Vieni qua ci facciamo degli spaghetti al ragù con questo parmigiano appena arrivato da Parma’ e così io infatti ho una foto con lui che mangio gli spaghetti. E Virzì è un po’ come loro: è sempre sul set con il sorriso, malinconico forse, ma il cinema è un gioco. Per tornare alla domanda, ho messo insieme tante persone che ho conosciuto e mi sono divertito a fare il produttore che frega le persone, perché era sempre senza una lira come tutti i produttori e allora doveva inventarsi delle storie ammaliando questi giovani portandoli sul set di Fellini in un modo o in un altro. Si può dire che il film ha una curiosa malinconica verità ma comunque abbastanza  sincera… Che è quello che io ho scoperto in Virzì, un regista che ride ride, perché si diverte prendendo in giro e rappresentando in modo ironico quei tempi.

Notti Magiche è un film su quel tempo, ma anche sull’oggi: che cosa si rimpiange  di quell’epoca e invece cosa siamo contenti non ci sia più?

Non c’è dubbio che quello era un modo originale di avvicinarsi al cinema, per un giovane aspirante l’unica strada era intrufolarsi su un set per avvicinarsi nella corte di un maestro. Adesso si può girare anche un film con uno smartphone, metterlo in rete e sperare di avere milioni di visualizzazioni, ma il ricambio generazionale è un tema sempre attuale. Un altro dei conflitti che mettiamo in scena è quello ‘maschi contro femmine’, che probabilmente c’è ancora ma a livelli diversi. Una cosa che raccontiamo di quella stagione del cinema è che era un ambiente molto maschilista, fatto tutto da uomini e dove le poche femmine si mascolinizzavano. E in questo senso mi fa molto pace aver scritto questo copione Francesca Archibugi, che è stata, oltre che una amica e sorella, la prima regista italiana ad andare sul set con la gonna. Non sto dicendo un iperbole, è stato proprio così e ha segnato la fine di un’epoca. E mi fa piacere vedere che, nonostante il nostro sia un paese macista con elementi di squilibrio nel rapporto tra i due sessi, dati bassissimi di accesso al lavoro da parte delle donne, ci siano tante brave autrici nel nostro cinema.

 

 

 

#RomaFF13: Il vizio della speranza vince il premio del pubblico BNL

Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis si è aggiudicato il “Premio del Pubblico BNL” alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il “Premio del Pubblico BNL”, in collaborazione con il Main Partner della Festa del Cinema, BNL Gruppo BNP Paribas, è stato assegnato dagli spettatori che hanno espresso il proprio voto sui film in programma nella Selezione Ufficiale utilizzando myCicero, con l’app ufficiale della Festa del Cinema, RomeFilmFest (realizzata da Pluservice), e attraverso il sito www.romacinemafest.org.

Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis arriverà in sala giovedì 22 novembre 2018, distribuito da Medusa.

#RomaFF13: Il vizio della speranza, la recensione del film di Edoardo De Angelis

SINOSSI: Lungo il fiume scorre il tempo di Maria, il cappuccio sulla testa e il passo risoluto. Un’esistenza trascorsa un giorno alla volta, senza sogni né desideri, a prendersi cura di sua madre e al servizio di una madame ingioiellata. Insieme al suo pitbull dagli occhi coraggiosi Maria traghetta sul fiume donne incinte, in quello che sembra un purgatorio senza fine. È proprio a questa donna che la speranza un giorno tornerà a far visita, nella sua forma più ancestrale e potente, miracolosa come la vita stessa. Perché restare umani è da sempre la più grande delle rivoluzioni. “A me non mi uccide nessuno”.

IL REGISTA: Edoardo De Angelis, nato nel 1978 a Napoli, a diciannove anni scopre il cinema e gira i suoi primi cortometraggi. Nel 2006 si diploma in regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma: il suo saggio di fine corso è il corto Mistero e passione di Gino Pacino. Del 2011 è il suo primo lungometraggio da regista, Mozzarella Stories. Nel 2014, con la società fondata con Pierpaolo Verga, la O’Groove, realizza Perez, opera seconda. Nel 2016 dirige Indivisibili, che vince sei Nastri d’argento, otto Ciak d’oro, un Globo d’oro, e riceve diciassette candidature ai David di Donatello, vincendone sei.

#RomaFF13: Edoardo De Angelis racconta Il Vizio della Speranza

NOTE DI REGIA: Nel fotogramma passato, presente e futuro. Nessuna presentazione dei personaggi, nessuna divagazione. La storia delle donne e degli uomini è scritta sul corpo: nelle cicatrici il passato, nei gesti il presente, negli occhi il futuro. Il corpo è lo strumento principale della narrazione perché la sua materia mobile esprime la trasformazione dei personaggi; è veicolo tematico in quanto mostra la bellezza ferita di essere umani in attesa di qualcosa o qualcuno, disperati attaccati a un’ultima speranza; infine, il corpo esprime la volontà dell’anima di sovvertire l’ordine della disperazione, attraverso la resistenza e, al momento giusto, la ribellione. Pensate a un inverno freddo, un tempo in cui tutto attorno a noi sembra morto e accendiamo il fuoco per scaldarci, in attesa che cambi. La terra genera, la terra ospita, la terra lascia prosperare e poi sovrasta il corpo morto; il vento soffia sul fuoco e spinge l’acqua del fiume verso la terra, per ravvivarla. La vita si ostina a lottare contro la morte: l’arco del mondo si trasforma attraverso la nascita, la morte e la rinascita. Tutto ciò che resta immobile muore. Ciò che si muove vive. Per chi ha la forza di resistere, il premio è il miracolo del mondo che nasce.

#RomaFF13: Alice nella città, i vincitori dell’edizione 2018

#RomaFF13: Alice nella città, i vincitori dell’edizione 2018

Sezione autonoma e parallela della Festa del cinema di Romadedicata alle giovani generazioni, Alice nella città ha svelato oggi i suoi vincitori. Tra gli 11 film in concorso nella sezione Young Adult la giuria di assegna il premio come miglior film a “Jelly Fish” primo lungometraggio di finzione di James Gardner che ci racconta una delicata storia d’identità sostenuta dal forte desiderio di fuggire via quando la tua famiglia e tutto il mondo intorno sembrano rimanere immobili. Un’opera onesta e dura – è la motivazione dei giovani giurati – che riesce a raccontare una situazione difficile con la crudezza che le appartiene. Con sguardo e tempi spietati Gardner racconta la vita di una giovane donna che tra senso di responsabilità e rabbia tenta di diventare adulta con ironia e forza.

Il premio speciale della giuria va invece all’attesissimo “Ben is Back” di Peter Hedges. Nel cast il figlio Lucas Hedges e Julia Roberts che per la stampa italiana ha regalato un’interpretazione da Oscar. Secondo la giuria il film racconta con umana fragilità l’amore di una madre, un amore che proteggendoci a volte ci impedisce di crescere, in un eterno ritorno di colpe e dipendenze. La sinergia tra la Roberts e Lucas Hedges racconta la lottà alla tossicodipendenza con uno sguardo inedito e disperato.

Il premio speciale della giuria per il miglior attore va a Thomas Blachard per “The Elephant and the butterfly” secondo lungometraggio della regista Amelie Van Elmbt prodotto dai Fratelli Dardenne con la produzione esecutiva di Martin Scorsese. Il film esplora la tensione tra reale e immagiario e mette in scena con grande delicatezza tutte le sfumature di tre giornate in cui una bambina si ricongiunge con il suo padre sconosciuto.

Il Premio giuria opera prima My Movies va a “The Harvesters“. “Siamo onorati di premiare questo film – dichiarano i giurati – per il suo stile cinematografico maturo e personale e inoltre per l’abilità del regista nel definire le contraddizioni e le fragilità di una società attraverso l’emozionante figura di un adolescente che combatte contro i terribili cambiamenti nella sua vita e il difficile distacco dalle tragedie della sua infanzia.”

Jelly Fish di James Gardner porta a casa un altro premio con la Menzione Speciale opera prima My Movies per la miglior interpretazione alla giovane protagonista Liv Hill.

Il Premio Roma Lazio FIlm Commission, rivolto alle produzioni del Panorama Italia girate nel territorio del Lazio va a Go Home, opera prima di Luna Gualano, un’iperbole che ci accompagna verso un horror allegorico, uno zombie movie, scritto da Emiliano Rubi che vuole utilizzare gli zombie come metafora per una società sempre più chiusa, spaventata, aggressiva nei confronti dei migranti, dei profughi, del “diverso da se” in generale.

Grazie alla collaborazione con Premiere Film quest’anno Alice ha inaugurato con grande successo il concorso Internazionale Cortometraggi. La giuria composta dal regista Fabio Guaglianone, dalla giornalista Rai Cinema Channel Manuela Rima, da Maria Theresia Braun di Studio Universal e dall’attore Edoardo Natoli decreta come vincitore “Beauty” di Nicola Abbatangelo per il dichiarato intento di mostrare e diffondere bellezza, per l’ambizione visiva e produttiva, per la padronanza della messa in scena e della gestione artistica e pratica di un micro sistema complesso, per l’esplorazione di un genete narrativo spettacolare e inusuale come il “musical”.

Da quest’anno Alice assieme a Leone Film Group promuove il talento presentando un format innovativo dal corto al lungo. I 10 registi concorrenti hanno partecipato a un campus di tre giorni e la giuria composta da Raffaella Leone, Marco Belardi, Maite Bulgari, Ughetta Curto, Serena Lonigro e Carlo Salem assegna il primo premio a “Il mondiale in Piazza“. Il regista Marco Belardi si aggiudica un premio di 3000 euro per l’opzione del soggetto di 18 mesi e il possibile sviluppo della sceneggiatura.

Per Istant Stories Alice Cinemotore Award la giuria composta da Paolo Genovese, Nicola Giuliano, Nicola Maccanico, Antonio e Marco Manetti e Paola Minaccioni ha assegnato il premio a Ilaria Marchetti per “Another me“, una storia innovativa e coinvolgente.

 

TUTTI I PREMI

Young Adult – Concorso

Miglior film
“Jelly Fish” di James Gardner

Menzione speciale
“Ben is Back” di Peter Hedges

Miglior attore
Thomas Blanchard – The Elephant and the butterfly di Amelie Van Elmbt

Giuria Opera Prima – My Movies

Primo Premio
“The Harvesters” di Etienne Kallos

 

Menzione speciale miglior attrice
Liv Hill – Jelly Fish

 

Premio Roma Lazio Film Commission
Go Home – Luna Gualano

 

Concorso internazionale cortometraggi
“Beauty” di Nicola Abbatangelo

 

Dal corto al lungo – Leone Film Group
“Il mondiale in piazza” – Marco Belardi

 

Istant Stories Alice Cinemotore Award
“Another Me” di Ilaria Marchetti

Boba Fett: lo spin off è ufficialmente morto

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Boba Fett: lo spin off è ufficialmente morto

Il flop di Solo: A Star Wars Story ha dimostrato che non basta che i fan amino il protagonista di un film per garantirne il successo, e questo è ciò che avrà pernsato Kathleen Kennedy, comunicando che il progetto di un film solo su Boba Fett è stato abortito.

La Disney aveva messo in cantiere diversi progetti molto interessanti, ma nessuno di questo è sembrato poi essere all’altezza di quanto costruito e sviluppato con i fatti. Lo spin off su Boba Fett, di cui avevamo sentito parlare, è adesso ufficialmente fuori dai giochi. DUrante una speciale proiezione dedicata a Black Panther, Kathleen Kennedy ha confermato che il film non si farà più e che la Lucasfilm è al momento impegnata nella produzione della serie tv The Mandalorian. Lo show andrà in onda sulla piattaforma streaming della Disney e vedrà protagonisti tutti personaggi nuovi.

Per quanto riguarda il futuro cinematografico della Lucasfilm, tutti i suoi sforzi sono adesso concentrati su Star Wars: Episodio IX, che è attualmente in fase di riprese.

Star Wars: Episodio IX, chi ha deciso di far “tornare” Carrie Fisher?

Nel cast del film tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Naomi Ackie e Richard E. Grant, insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony Daniels e Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.

L’uscita di Star Wars: Episodio IX è prevista per il dicembre 2019.

Marvel: 15 attori che avrebbero potuto interpretare un supereroe

Marvel: 15 attori che avrebbero potuto interpretare un supereroe

Sappiamo quanto oggi interpretare un supereroe Marvel sia diventato un grande privilegio oltre che un’immensa responsabilità nei confronti del pubblico (specialmente dei fan dei fumetti); tuttavia non tutti gli attori a cui è stata offerta la possibilità di farlo si sono comportati nella stessa maniera. Alcuni di loro hanno deciso di rifiutare per motivi professionali, altri per ragioni legate ai propri gusti o scelte di carriera. Ma quali sono i più celebri fra questi?

Ecco allora seguito 15 attori che avrebbero potuto interpretare un supereroe in Marvel:

EDDIE REDMAYNE – STAR LORD

Eddie Redmayne filmIl casting di Chris Pratt come Star-Lord arrivò del tutto inaspettato, dal momento che l’attore era noto principalmente per aver interpretato il buffo ragazzo paffuto della serie Parks and Recreation. Come avrebbe potuto vestire i panni di un guerriero della galassia? Tuttavia prima di lui i Marvel Studios avevano considerato Eddie Redmayne. Forse col senno di poi la scelta di Pratt è sembrata quella migliore, perché il collega britannico non avrebbe dato a Peter Quill lo stesso tono scanzonato e ironico che necessitava.

DOUGRAY SCOTT – WOLVERINE

10 attori

Fin dall’inizio della produzione di X-Men Dougray Scott era la scelta della Fox per il personaggio di Wolverine, e prima dell’inizio delle riprese aveva perfino concesso interviste. Tuttavia la lavorazione di Mission Impossible 2 costrinse Scott ad abbandonare il ruolo, costringendo Bryan Singer a scegliere uno sconosciuto attore australiano di nome Hugh Jackman, che proprio grazie al film lanciò la sua carriera a Hollywood.

JESSICA CHASTAIN – THE WASP

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Co-protagonista nel primo Ant-Man, Hope van Dyne ha avuto un ruolo d’eccezione al fianco di Scott Lang in Ant-Man and The Wasp interpretata ancora una volta da Evangeline Lilly. Tuttavia al suo posto avrebbe potuto esserci nientemeno che Jessica Chastain, scritturata quando a dirigere il film c’era ancora Edgar Wright (ovvero nel 2013). L’attrice sembrava intenzionata a partecipare, ma l’addio del regista al progetto la spinse a rinunciare.

JIM CARREY – ROCKET RACOON

 

Jim-Carrey-Una-settimana-da-dioSulla carta, Rocket Raccoon potrebbe essere interpretato da chiunque, dal momento che il personaggio è riprodotto interamente con la CGI, però il casting dell’attore che l’avrebbe doppiato si è rivelato decisivo ai fini della riuscita generale di Guardiani della Galassia: originariamente i Marvel Studios avevano considerato Adam Sandler e Jim Carrey, basandosi sul loro fruttuoso rapporto con la commedia. Fu però lo stesso Carrey ad affermare di non aver mai avuto un’offerta.

JOAQUIN PHOENIX – DOCTOR STRANGE

 

joaquin phoenixMolti fan considerano Benedict Cumberbatch un Doctor Strange perfetto, capace di catturare facilmente tutta l’arroganza e il potere del personaggio risultando più che credibile come guerriero magico. Tuttavia non molti sanno che prima dell’inizio della produzione, Joaquin Phoenix venne segnalato per il ruolo ma rifiutò perché “troppo impegnato” con altri progetti e scostante.

SAOIRSE RONAN – SCARLET WITCH

 

Saoirse RonanElizabeth Olsen non era esattamente ciò che i fan si aspettavano per il casting di Scarlet Witch, eppure l’attrice è riuscita a sorprendere tutti grazie alla sua intensa interpretazione. Ma la prima scelta di Joss Whedon per Avengers: Age of Ultron era Saoirse Ronan, l’irlandese all’epoca nota per Espiazione e Hanna. A quanto pare sembrava interessata al ruolo, come testimoniano diverse interviste, anche se poi decise di declinare l’offerta per non impegnarsi in un franchise a lungo termine. Per lo stesso motivo rifiutò anche il ruolo di Jean Gray in X-Men: Apocalypse.

MEL GIBSON – ODINO

 

Mel GibsonIl premio Oscar Anthony Hopkins si è rivelata un’ottima scelta per portare sullo schermo il sovrano di Asgard Odino, eppure in fase di progettazione i Marvel Studios avevano considerato un attore molto diverso da Hopkins: parliamo di Mel Gibson, di cui il regista Kenneth Branagh era grande fan, che successivamente dichiarò di aver rifiutato il lavoro perché non gradiva i costumi “stravaganti.” del personaggio.

GAL GADOT – NEBULA

Gal GadotEbbene si, la Wonder Woman che tutti abbiamo amato nell’universo DC è stata ad un passo dall’interpretare un’altra supereroina per i Marvel Studios. Parliamo ovviamente di Gal Gadot, alla quale fu offerto il ruolo di Nebula in Guardiani della Galassia Vol.1, ma le sfide fisiche che la aspettavano (tra cui radersi a zero i capelli) la spinsero a rifiutare.

JOHN MALKOVICH – AVVOLTOIO

Educazione SiberianaMichael Keaton ha convinto i fan grazie alla sua prova nei panni di Avvoltoio in Spider-Man: Homecoming, e non c’è attore migliore su piazza che avrebbe potuto interpretarlo. Tuttavia il personaggio, se fosse apparso in Spider-Man 4 di Sam Raimi, sarebbe stato adattato sul grande schermo da un genio come John Malkovich.

KATE HUDSON – MARY JANE WATSON

Kate Hudson filmMolte attrici vennero suggerite a Sam Raimi per vestire i panni del grande amore di Spider-Man, Mary Jane Watson, nel primo film del franchise. All’epoca Kate Hudson aveva appena interpretato la protagonista femminile di Almost Famous di Cameron Crowe ed era sulla cresta dell’onda, mentre Raimi, un suo grande fan, le offrì la parte. Spiegando che “il momento non sembrava giusto”, la Hudson declinò lasciando la strada aperta a Kirsten Dunst.

JAKE GYLLENHAAL – SPIDER-MAN

Molti l’avranno dimenticato, ma nel 2003 ci fu una grande controversia sulla partecipazione di Tobey Maguire in Spider-Man 2. Prima delle riprese infatti l’attore si infortunò sul set di Seabiscuit, e sembrava che la Sony avesse iniziato la ricerca di un sostituto. Preoccupati che il film potesse essere ritardato, i vertici raggiunsero Jake Gyllenhaal, e il futuro protagonista di Brokeback Mountain fu ad un passo dal vestire i panni di Peter Parker.

JASON MOMOA – DRAX

Jason Momoa
Jason Momoa in Game of Thrones – © HBO

Il casting dell’ex wrestler Dave Bautista nei panni di Drax è stata una scelta insolita per i Marvel Studios, ma ha funzionato benissimo. I fan adorano sue sue battute divertenti e il suo modo di fare, ma cosa sarebbe successo se al suo posto ci fosse stato Jason Momoa? All’epoca l’attore stava appena uscendo da Game of Thrones e star quasi per accettare la parte offertagli da Kevin Feige e Co.

JOHN KRASINSKI – CAPTAIN AMERICA

john krasinskiLa scelta di Chris Evans per Capitan America suscitò non pochi dubbi nella fanbase della Marvel, dal momento che l’attore era stato coinvolto nel fallimentare Fantastici Quattro dei primi anni Duemila. Per fortuna Evans mise a tacere questi sospetti interpretando il ruolo a meraviglia, ma prima di lui altri nomi erano stati considerati, tra cui John Krasinski. All’epoca l’attore era più noto per la sit-com The Office, e stava iniziando a costruire le basi di una solida carriera drammatica.

ANNE HATHAWAY – BLACK CAT

 

Ann HathawayCome saprete Sam Raimi aveva in programma un quarto film su Spider-Man, ma la cattiva reazione del pubblico al terzo film del franchise lo gettò in crisi. Il film avrebbe però introdotto Felicia Hardy, un’ereditiera nota come Black Cat, e per il ruolo il regista avrebbe sognato Anne Hathaway. Curioso come nel 2012, la Hathaway abbia finito per interpretare un’altra “gatta”, ovvero Catwoman in The Dark Knight Rises.

EMILY BLUNT – VEDOVA NERA

 

emily bluntNon tutti sanno che a Emily Blunt venne offerto il ruolo di Vedova Nera in Iron Man 2, e ogni cosa sembrava andare per il verso giusto fino a quando Sembrava pronto per andare, ma la sovrapposizione di progetti spinsero i Marvel Studios a trovare un’altra candidata. La trovarono in Scarlett Johansson.

Leggi anche – Marvel: 10 personaggi che il cinema ha reso migliori rispetto ai fumetti

Fonte: The Richest

Avengers 4: ecco quando arriverà il trailer, parola di Kevin Feige

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Avengers 4 arriverà tra sei mesi al cinema, eppure non abbiamo ancora a disposizione un titolo ufficiale, né tantomento un trailer che possa darci un’idea di quello che ci aspetta nel film conclusivo della Fase 3 Marvel Studios. Tuttavia, secondo Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, il tanto atteso video promozionale è dietro l’angolo.

Durante una proiezione speciale di Black Panther, a Los Angeles, il boss Marvel ha risposto a diverse domande relative al futuro dello studio e ai progetti che vedremo in seguito. Oltre a confermare la possibilità dell’ingresso di Namor nel MCU, Feige ha anche detto che il trailer di Avengers 4 arriverà “entro la fine dell’anno” on line.

Un mese di riprese aggiuntive appena conclusesi, la supervisione di Anthony e Joe Russo e l’inizio della post-produzione sono gli ultimi step del film, che adesso potrebbe avere abbastanza elementi per mettere insieme un bel trailer, magari anche solo un teaser, che possa dare soddisfazione ai fan, alimentando la loro già spasmodica attesa.

Avengers 4: una nuova attrice nel cast e la conferma di un ritorno!

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte

Namor il Submariner: per Kevin Feige “potrebbe” arrivare nel MCU

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Namor il Submariner: per Kevin Feige “potrebbe” arrivare nel MCU

Nonostante le speranze dei fan e il fatto che sia uno degli eroi più vecchi della Marvel, Namor il Submariner non è ancora arrivato sul grande schermo. Tuttavia, sembra che Kevin Feige sia possibilista in merito a una futura apparizione del personaggio.

Durante una proiezione speciale di Black Panther a Los Angeles, il boss Marvel ha risposto ad alcune domende del giornalista Erick Weber e tra queste ce n’era proprio una relativa a Namor, i cui diritti di sfruttamento sembrano essere in una situazione complicata. Tuttavia, secondo quanto riporta il giornalista, un film che possa comprendere l’antieroe acquatico è effettivamente possibile, anche se non si sa quando.

Spiegando che “i dirittir di Namor non sono chiari come quelli di tutti gli altri personaggi” Feige ha dichiarato che gli piacerebbe comunque portare l’eroe nel MCU. Tuttavia la storia passata e gli eventi degli anni ’90, hanno complicato l’aspetto legale dell’eventuale trasposizione cinematografica del personaggio.

Il personaggio gemello di casa DC, Aquaman, arriverà invece sul grande schermo il prossimo anno, con il volto di Jason Momoa e la regia di James Wan.

Namor il Sub-Mariner (Namor, the Sub-Mariner), o più semplicemente Namor, alter ego di Namor McKenzie, è un personaggio immaginario dei fumetti creato da Bill Everett nel 1939 e pubblicato dalla Marvel Comics. Durante il periodo denominato Golden Age, insieme a Capitan America e alla Torcia Umana originale, è uno dei primi personaggi della casa editrice Timely Comics, che poi divenne la Marvel Comics. Successivamente Stan Lee e Jack Kirby, anni dopo, lo ripresero durante la Silver Age come comprimario dei Fantastici Quattro. Negli anni ottanta è un comprimario della serie dei Vendicatori e dei Difensori di cui è membro fondatore e storica è anche la sua alleanza con il Dottor Destino e i frequenti incontri e scontri con i Fantastici Quattro. Everett ammise anni dopo di essersi ispirato al poema La ballata del vecchio marinaio dello scrittore inglese Samuel Taylor Coleridge per sceglierne il nome. Namor è comparso in quasi tutte le serie Marvel, dove si è messo in luce per la sua arroganza, la sua forza e il suo lessico regale e autoritario.

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