Academy Two ha condiviso il trailer di
The Party, la nuova opera di Sally
Potter che ha vinto il Guild Film Prize alla 67°
edizione del Festival di Berlino.
Ecco la trama del film: Janet è
appena statanominata Ministro del Governo Ombra, il coronamento
della sua carriera politica. Lei e suo marito Bill decidono quindi
di festeggiare con gli amici più vicini. Gli ospiti arrivano nella
loro casa di Londra, ma la festa volge inaspettatamente al peggio
quando Bill all’improvviso fa due rivelazioni esplosive che
sconvolgono sia Janet che i presenti. Amore, amicizia, convinzioni
politiche e un intero stile di vita vengono messi in discussione.
Sotto la superficie elegantemente liberal degli ospiti freme la
rabbia. Lo scontro li spingerà a sfoderare l’artiglieria pesante,
anche in senso letterale.
Sul film, la regista
scrive: “The Party è una commedia che vira in tragedia, in cui
una festa tra amici volge al peggio nell’arco di pochissimo tempo.
Sotto pressione, in un ambiente circoscritto, tutto ciò che è
nascosto emerge in superficie e la nostra casa, che consideravamo
come un rifugio, può rapidamente trasformarsi in prigione. Volevo
che si ridesse ma sul filo del rasoio, osservando questo gruppetto
di persone che fallisce nel disperato tentativo di mantenersi
coerente con la linea di partito su cosa è moralmente giusto e
politicamente di sinistra. The Party è stato concepito come un film
estremamente essenziale, che trasforma l’isolamento (e tutti i
vincoli del tempo reale) in una virtù. In un bianco e nero privo di
elaborati effetti speciali o di innaturali cambi di location,
elementi all’apparenza semplici assumono funzione narrativa. Ogni
cosa è esposta. Non c’è un luogo dove nascondersi durante lo
svolgersi della storia. La macchina da presa spia tra le ombre e
guarda dritto in faccia questi personaggi nel loro momento di
crisi, una crisi che si sviluppa via via che ognuno inizia a dire
la verità.È stata una vera e propria benedizione lavorare con un
gruppo di grandi attori che si sono assunti il rischio di lanciarsi
in questa sfida, con piacere e disciplina,al servizio del potere
benefico della risata dolce-amara in un momento storico in cui gli
eventi del mondo, invece,ci fanno venir voglia di
piangere.”
The Party arriverà
in sala l’8 Febbraio 2018, nel cast del film Kristin Scott
Thomas, Timothy Spall, Patricia Clarkson, Bruno Ganz, Cillian
Murphy, Emily Mortimer, Cherry Jones.
L’acclamato regista
Darren Aronofsky (Il cigno nero) ha
realizzato “un incredibile capolavoro” (Scott Mantz, “Access
Hollywood”) con lo straordinario Madre!disponibile
in DVD e Blu-ray a partire dal 17 gennaio con Universal Pictures
Home Entertainment Italia. Descritto come “cupamente esilarante”
(Justin Chung, Los Angeles Time) e “il film più ardito di
Aronofsky finora” (Ben Croll, Indiewire), Madre!ha
sorpreso la critica e il pubblico di tutto il mondo.
Jennifer Lawrence e Javier Bardem sono i
protagonisti di un thriller psicologico visivamente sbalorditivo
che vi farà rimanere a bocca aperta e con il cuore in gola. Tra gli
attori anche i candidati all’Oscar Michelle
Pfeiffer e Ed Harris, insieme a
Domhnall Gleeson, Brian Gleeson e Jovan
Adepo.
Con oltre 35 minuti di contenuti
speciali potrete scoprire il regista Darren
Aronofsky e il cast discutere sulla produzione del film e
sul suo finale spettacolare. Da non perdere inoltre la clip sugli
incredibili effetti del make-up che hanno reso Madre!
un’esperienza visiva.
Attraverso un post su
Facebook, James Gunn ha appena
confermato un nuovo Easter Egg in Guardiani della
Galassia che fino a questo momento era sfuggito ai fan e
che adesso conosciamo grazie a Reddit.
Reddit porta
l’attenzione sulle tute gialle da detenuti che i protagonisti del
primo film di Gunn con la Marvel indossano nella
scena della prigione. La gamba sinistra di ogni detenuto presenta
delle strisce colorate e a ogni colore corrisponde un crimine.
James Gunn ha
confermato questa chicca, scrivendo: “Un nuovo tread di Reddit
dice che ogni striscia sulla gamba di ogni Guardiano rappresenta un
crimine. Questo è VERO, il colore di ogni striscia è una categoria
(omicidio, incendio doloso, furto con scasso, lesioni
personali gravi). Lo schema di ciascuna striscia spiega un po’
più esattamente il crimine e la sua gravità (una specie di codice
morse della legge penale).
Nell’articolo c’è anche scritto
che la linea grigia indica su Rockey esposizione indecente, e
questo NON è vero.”
Gunn poi prosegue, elencando i veri
crimini di ognuno dei Guardiani:
Peter Quill: furti
di poca importanza, truffa, cospirazione criminale, sesso con un
membro della famiglia reale (che era consensuale, ma considerato un
“crimine oltraggioso per qualcuno della sua casta”);
Gamora: lunga
lista di omicidi e assassinii su ordine di Thanos;
Rocket: attività
mercenaria, lesioni personali gravi, incendio doloso,
evasione, pubblica ubriachezza;
Drax: lesioni
personali gravi, omicidio, e “ogni varietà di materiale distruttivo
che puoi immaginare”.
James Gunn tornerà
a scrivere e dirigere Guardiani della Galassia Vol.
3, e al suo fianco ci saranno anche i protagonisti del
film, presumibilmente, a seconda di come si svilupperanno le varie
storyline in Avengers 3 e 4.
Thor: Ragnarok ha
avuto un successo travolgente, soprattutto grazie alla
valorizzazione del talento comico di Chris
Hemsworth, protagonista assoluto dello show messo in piedi
da Taika Waititi.
Durante la promozione del suo nuovo
film 12 Strong, Hemsworth ha spiegato che ha
un’idea per il sequel del film. Ecco cosa ha raccontato
a USA Today:
“Abbiamo parlato di cosa potremmo fare per il 4. Questo o
quello. Stiamo esponendo diverse idee. Ma la verità è che è solo
per lavorare di nuovo insieme (con Taika Waititi). Per me è stata
una delle partnership più creative di sempre.”
Il film ha rivitalizzato e
rivoluzionato il personaggio, offrendone una lettura completamente
diversa rispetto alle precedenti rappresentazioni cinematografiche,
una trasformazione che dovrebbe continuare in Avengers:
Infinity War e in Avengers 4.
Chris Hemsworth:
il futuro di Thor
dopo Avengers 4 e il desiderio di lavorare con
Wolverine
“Dipende tutto da come
finiranno i prossimi due film sugli Avengers. Li ho finiti adesso,
e ora sono in fase di montaggio, e poi saranno proiettati. Ci sono
così tanti intrecci, e scene, storie e personaggi.”
Già Taika Waititi
aveva commentato un eventuale Thor 4, che sarebbe
stato un Thor: Ragnarok 2, secondo la sua visione
e che avrebbe mantenuto toni e personaggi intatti.
Staremo a vedere in che modo il
personaggio uscirà dalla guerra contro Thanos, quello che però
sembra certo, è che Chris Hemsworth non si è
affatto stancato di portare sul grande schermo il Dio del
Tuono.
La Warner Bros è
stata per lungo tempo additata come lo studio che, nel trattamento
delle proprie proprietà legate al mondo dei fumetti, voleva imitare
il lavoro dei Marvel Studios e della
Disney.
Adesso però Kevin
Tsujihara, CEO Warner Bros, ha ammesso che copiare la
strategia della Disney non funzionerà mai per lo studio e per la
salute del DCEU.
Ecco cosa ha
dichiarato Tsujihara a The Wrap:
“La Warner Bros ha bisogno di fare ciò che ha sempre fatto:
produrre il più grandi, meglio differenziati prodotti per il
business. Questo ha fatto il nostro successo. Non possiamo fare
come fa la Disney. Per loro ha funzionato molto bene, ma non per
noi. Abbiamo bisogno di continuare a creare scalette bilanciate per
tutti i tipi di film e di generi.”
Il punto di vista del CEO Warner
Bros è corretto: la Disney, con i Marvel Studios,
ma anche con la Lucasfilm, ha creato delle
programmazioni sistematiche, mettendo in piedi degli universi
condivisi ben esposti, con una progettualità imprenditoriale
impeccabile. Il tentativo di WB di seguire le
stesse orme, senza un’impalcatura imprenditoriale prestabilita
rischia di danneggiare non solo il progetto, ma soprattutto la
qualità dei film stessi.
L’esempio lampante è rappresentato
dai film di Christopher Nolan su
Batman. La produzione di film indipendenti da
terzi, che lasciano spazio all’autore e alla storia ha permesso la
realizzazione di prodotti amati da pubblico e critica, mentre il
tentativo di incastrare tutto in un Universo Condiviso forzato ha
generato film che non sono stati apprezzati e che hanno
condizionato in qualche modo la loro stessa struttura, con ennesime
forzature e scelte pilotate.
La rivista Varietyriporta che
Michael De Luca è entrato a far parte della
squadra produttiva a capo di Suicide
Squad 2. La notizia arriva dopo l’annuncio che la
Warner Bros ha sostituito gran parte del team creativo della sua
divisione che si occupa dei film DC.
De Luca ha alle spalle una solida
carriera e una serie di titoli di grande successo, come
Moneyball – l’arte di vincere e The Social
Network, che sicuramente rappresentano un bel curriculum
in merito alle sue doti di produttore.
Suicide
Squad 2 è ancora avvolto nel mistero, ma si
preannuncia una tappa importantissima per la DC Films in
forze alla Warner Bros.
Dopo il flop del primo film diretto
da David Ayer, la Warner Bros ha trovato in
Gavin O’Connor colui che potrebbe dare nuova linfa
ai cattivi DC visti sullo schermo. Suicide Squad 2
comincerà la produzione nell’autunno del prossimo anno.
Nel film sono stati confermati, per adesso, soltanto Margot
Robbie come Harley Quinn e Will Smith nei panni di Deadshot.
Ecco un video
di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi che mostra ogni spezzone del
film in HD diffuso in rete fino a questo momento. Il filmato
segnala anche degli easter eggs e alcuni dei cameo
famosi del film.
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
Ad un mese esatto dall’uscita nelle
sale di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, la Lucasfilm
(formata da Pablo Hidalgo, Leeland Chee, Matt Martin e Rayne
Roberts) ha finalmente rivelato dieci preziosi e gustosi segreti
sul film diretto da Rian Johnson che ha proiettato
la saga verso nuovi orizzonti. Eccoli riassunti per l’occasione da
ScreenRant:
1Poe, Leia e la ricerca di
Luke
L’apparizione di Luke Skywalker sul pianeta
Crait si è rivelata significativa anche per Poe Dameron. In effetti
Poe stava lavorando con Leia per trovare Luke da molto tempo, e
Luke era la missione stessa di Poe, oltre che la prima introduzione
alla nuova trilogia.
Dopo anni di produzione e delle
riprese passate sotto silenzio, l’ambizioso Mute
di Duncan Jones uscirà direttamente su Netflix a
partire dal prossimo Febbraio.
A darne conferma è lo stesso regista
di Moon, che su Twitter rivela che il film sarà disponibile dal
prossimo mese.
Mute,
prossimo film di Duncan Jones, distribuito da
Netflix
Scritto da Jones e Mike
Johnson, il film verrà prodotto da Stuart
Fenegan della Liberty Films. Nel progetto saranno
coinvolti anche Sam Rockwell, già splendido
protagonista di Moon, e Clint
Mansell, per la colonna sonora. Nel cast del film
Paul Rudd, Alexander Skarsgard e
Justin Theroux.
Ambientato a Berlino tra 40 anni,
Mute è incentrato su Leo Beiler (Skarsgard), un
barista muto che ha solo una ragione per vivere, ma ora è sparita.
Quando la ricerca della ragazza da parte di Leo lo costringe ad
addentrarsi fin nelle viscere della città, una strana coppia di
chirurghi americani (guidata da Rudd) sembra l’unico indizio
ricorrente, e Leo non riesce a capire se i due potrebbero essere
utili o se dovrebbe temerli.
La notizia del cambio di data di
uscita non è una pratica nuova, ma il caso di The New
Mutants lascia davvero perplessi. Il film diretto da
Josh Boone è stato spostato quasi di un anno, dal
momento che l’uscita, prevista per il prossimo aprile, è slittata a
febbraio 2019.
A quanto pare il film attraverserà
una fase di assestamento, visto che secondo The
Wrap “non fa abbastanza paura“. Lo stesso
concetto è riportato anche da Tracking
Board che riferisce risultati tiepidi dagli
screentest. La Fox si è presa quindi altro tempo, parecchio in
realtà, per realizzare riprese aggiuntive e correttive per fare in
modo che il film sia effettivamente spaventoso.
Diretto da Josh
Boone, il filmvedrà
protagonista la squadra di mutanti composta
da Cannonball, Magic, Wolfsbane,
Mirage e Sunspot. Il film sarà
un horror in cui Stephen
King incontra John Hughes.
Ricordiamo che la squadra ufficiale
di The New
Mutants è formata da Cannonball, Magic,
Wolfsbane, Mirage e Sunspot.
Quest’ultimo l’abbiamo già visto in X-Men Giorni di un
futuro passato interpretato da Adan
Canto, che però non è stato confermato nel ruolo in favore
di un attore più giovane.
L’uscita del film, inizialmente
prevista per il 13 aprile 2018, è stata spostata di un anno, e
quindi il film arriverà in sala il 22 febbraio
2019.
The Hollywood Reporter ha
diffuso le prime immagini ufficiali di Suicide Squad:
Hell To Pay, il nuovo film d’animazione targato Warner
Bros/DC Films, che potete vedere di seguito:
1 di 4
Il cast del film d’animazione
comprende: Vanessa Williams (Amanda Waller), Deadshot
(Christian Slater), Harley Quinn (Tara Strong), Bronze Tiger (Billy
Brown), Captain Boomerang (Liam McIntyre), Kristin Killer
Frost (Bauer van Straten) e Copperhead (Gideon Emery).
La squadra suicida dovrà affrontare
un gruppo di supervillain guidato da Zoom (played by C. Thomas
Howell), al fianco di Scandal Savage (Dania Ramirez), Professor Pyg
(James Urbaniak), Silver Banshee (Julie Nathanson), Vandal Savage e
Vertigo (Jim Pirri), Maxum Steel (Greg Grunberg), Blockbuster e
Tobias Whale (Dave Fennoy), Knockout (Cissy Jones), Darma (Natalie
Lander), Punch (Trevor Devall), Two-Face (Dave Boat) e Savage
Gunman (Matthew Mercer).
Suicide Squad: Hell To
Pay
Il film non è il solo,
d’animazione, che la Warner Bros ha in programma quest’anno,
appartenente all’universo DC. Oltre a Teen Titans Go! To The Movie,
su un versante più adulto lo studio propone Death of Superman e
Gotham By Gaslight.
How It Should Have Ended, il canale
Youtube che riscrive i finali dei film di successo, ha pubblicato
il video sul suo finale alternativo di Thor:
Ragnarok. Eccolo di seguito:
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano
il premio OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel.
La Focus Features ha diffuso il primo
trailer di Tully, il nuovo film di Jason
Reitman che torna a dirigere Charlize
Theron dopo Young Adult. Con l’attrice
sudafricana, nel film, c’è anche Mackenzie
Davis.
Ecco il trailer di
Tully
Il film racconta di Marlo
(Theron), una madre di tre bambini, uno dei quali appena nato, che
cerca con difficoltà di destreggiarsi trai suoi bambini. Vedendo la
sua difficoltà nella vita di tutti i giorni, suo fratello (Mark
Duplass) prende l’iniziativa di assumere una baby sitter di notte,
Tully (Davis).
Mentre Marlo non è troppo
entusiasta della prospettiva di avere una tata in casa, data anche
la testardaggine della giovane, con il tempo si abitua. Passando
molto tempo insieme le due donne finiranno per sviluppare un legame
speciale, che la stessa Marlo non si sarebbe mai
aspettata.
Il film arriverà ad Aprile nelle
sale USA, e speriamo molto presto anche in quelle italiane.
Charlize Theron
cambia, con Tully, il corso delle sue ultime
scelte in carriera, che l’hanno vista assurgere a nuova icona
action del cinema di cassetta, tra Atomica Bionda
e l’ultimo capitolo di Fast Furious.
Natalie Portman è
entrata ufficialmente in trattative per interpretare la
protagonista femminile di Pale Blue Dot, il film
diretto da Noah Hawley, noto al grande pubblico
per aver creato le serie tv Fargo e
Legion. L’attrice andrebbe quindi a sostituire
Reese Witherspoon, che comunque figurerà tra i
produttori.
Di seguito la sinossi di
Pale Blue Dot:
Un’astronauta sposata
torna sulla Terra dopo una missione e inizia relazione
extraconiugale con un collega. Nel momento in cui entra in questa
spirale di tradimento, perde la connessione con la sua famiglia –
un problema assai comune tra coloro che trascorrono molto tempo
nello spazio – e quando il suo amante inizia un altro rapporto,
quella spirale la fa sprofondare ancora più in basso.
La sceneggiatura del film, curata
da Brian C. Brown and Elliott DiGuiseppi, si ispira
alle reali vicende personali di un’astronauta avvenute nel 2007
Vi ricordiamo che potremo vedere
presto la Portman nelle sale
con Annihilation, il nuovo film
di Alex Garland (Ex
Machina), adattamento del thriller sci fi
di Jeff VanderMeer.
Finalmente, le riprese di
Avengers 4 si sono concluse e il cast e la crew ha
festeggiato con una monumentale torta a tema, un riassunto di tutto
ciò che il film racconterà, con tanto di omaggio a Thanos e alle
Gemme dell’Infinito.
Avengers 4:
potrebbe davvero essere un film sui viaggi nel tempo
Oltre a Thanos, la torta è decorata
con la A di Avengers e i simboli dei protagonisti. Inoltre, il
blocco che sorregge Thanos è sorretto da tre mani. Una è di Vedova
Nera, l’altra di Visione, la terza potrebbe essere di Thor o di
Cap. Che siano indicazioni sulla trama?
Avengers 4 è ancora
un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non
sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il
film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito
hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film
rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per
cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che
conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
A poco più di due mesi dall’inizio
delle riprese Gambit, nuovo spin-off del franchise
sugli X-Men, perde il suo regista: è Deadline infatti a confermare
che Gore Verbinski non dirigerà più il film, come
annunciato tempo fa. La notizia rimette in discussione le sorti
della produzione che dovrà trovare in fretta un sostituto.
Di fatto è il terzo regista ad
abbandonare la nave dopo Rupert Wyatt
e Doug Liman, entrambi nominati tra i
papabili realizzatori poi non confermati dalla 21st Century
Fox.
La causa dell’improvviso addio di
Verbinski risiederebbe nell’incapacità di far combaciare i diversi
impegni lavorativi dei prossimi mesi.
Channing Tatum
resta ancora attaccato al progetto, le cui riprese potrebbero
slittare visti i recenti problemi. Ma staremo a vedere. Cosa ne
sarà di Gambit? Che ne pensate?
La segretezza intorno alla
realizzazione di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi è stata totale e gli standard di
privacy sono stati rispettati da tutti gli attori coinvolti.
Ma in che modo Rian
Johnson, regista e autore della sceneggiatura è riuscito a
mantenere il segreto anche in fase di scrittura del film? Ecco cosa
ha detto al The Wall Street
Journal:
“Ho scritto Episodio VIII su un
MacBook Air. Per sicurezza l’ho impostato in modalità off line, mai
connesso a internet. Lo portavo in giro e lo usavo soltanto per
scrivere la sceneggiatura. Lo tenevo custodito in una cassaforte ai
Pinewood Studios. Penso che i miei produttori fossero costantemente
terrorizzati che potessi lasciarlo in una
caffetteria.”
Senz’altro le precauzioni sono state
premiate, visto che il film è arrivato al cinema praticamente
vergine di spoiler e che molti dei momenti più emozionanti della
storia sono stati delle vere e proprie sorprese.
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
All’inizio del progetto
Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War e Avengers
4 erano la Parte I e la Parte II di un solo film. Durante
la produzione, le cose sono cambiate e siamo stati messi a parte
della decisione di separare nettamente i due titoli, realizzando
due film connessi ma distinti.
In una recente dichiarazione,
Joe Russo ha specificato: “Il primo film è
Avengers: Infinity War e con il tempo riveleremo cosa è il
secondo.”
L’intento, sembra, è quello di
mantenere il mistero intorno al quarto film sui vendicatori,
tuttavia, alcune immagini dal backstage e molti rumors sembrano
portarci in una sola direzione: Avengers 4 sarà un
film sui viaggi nel tempo.
Abbiamo visto Thor e Cap con il look di Avengers,
Hope van Dyne con il caschetto, come nel primo Ant-Man, Loki in
catene. Tutte queste immagini dal set sembrano indicarci che il
film ci porterà indietro nel tempo e quindi Avengers
4 potrebbe davvero essere il tentativo di cambiare la
storia a seguito di una impossibilità, da parte degli Avengers
stessi, di sconfiggere Thanos.
In che modo potrebbero tornare
indietro? Le ipotesi sono tre e risiedono nei personaggi di
Doctor Strange, di Ant-Man e di
Captain Marvel. La Gemma del Tempo, il Reame
Quantico e i poteri di Carol Danvers.
Tuttavia continuiamo a muoverci nel
campo delle teorie, per cui soltanto il film potrà dirci la verità,
e per avere informazioni ufficiali in merito a questa pellicola
dovremo aspettare, come ormai i fan ben sanno, l’uscita di
Avengers: Infinity War.
Avengers 4 è ancora
un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non
sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il
film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito
hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film
rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per
cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che
conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
Entertainment Weekly
ha diffuso una nuova immagine ufficiale tratta da
Ophelia, il film diretto da Claire McCarthy che
vede protagonista Daisy Ridley nel ruolo del noto
personaggio dell’Amleto di Shakespeare in un adattamento del
romanzo di Lisa Klein.
Qui sotto potete dare uno sguardo
alla foto in cui vediamo la Ridley insieme a Naomi
Watts, co-star del film.
Ophelia verrà
presentato in anteprima al pubblico tra poche settimane durante il
Sundance Film Festival, in attesa che venga
trovata una distribuzione per le sale cinematografiche entro il
2018.
Nel film, oltre alle già nominate
Daisy Ridley e Naomi Watts, figurano anche Clive
Owen, Tom Felton e George MacKay.
Come annunciato poche ore fa, la
21st Century Fox ha deciso di anticipare l’uscita nelle sale di
Deadpool 2, sequel del film uscito due anni fa con
Ryan Reynolds nei panni del protagonista Wade
Wilson: il film, diretto da David Leitch,
arriverà infatti non più 1 giugno ma il 18 maggio
2018.
Nel frattempo Reynolds, che ama
stuzzicare i fan sui suoi social, ha appena pubblicato una nuova
foto (potete vederla qui sotto) delle katana di
Deadpool con sopra inciso il nome della sua
“Golden Girl”.
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una caffetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare
il barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti
con il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la sua
spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve
combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Cambio di programma in casa 21st
Century Fox, che dopo aver fimato poche settimane fa l’accordo
multimilionario con la Disney (cedendo all’azienda i suoi diritti
cinematografici), ha comunicato tre slittamenti di date per le
uscite di Deadpool 2, New Mutans
e Gambit. Ad ufficializzare la notizia è
l’Hollywood Reporter.
Iniziamo dunque col dire che
Deadpool 2, sequel del fortunato cinecomic con
Ryan Reynolds, uscirà nelle sale non più il 1
Giugno 2018 ma il 18 Maggio, andandosi a scontrare
direttamente con un altro titolo caldo della stagione,
Solo: A Star
Wars Story. Si preannuncia un finale di primavera a
colpi di box office.
Diversa sorte è capitata a
Gambit, spin-off del franchise degli X-Men diretto
da Gore Verbinski e interpretato da
Channing Tatum: il film, le cui riprese partiranno
a breve, verrà distribuito nei cinema dal 7 Giugno
2019 invece che a febbario, come annunciato
precedentemente. Potrebbe così diventare uno dei maggiori incassi
dell’estate, periodo di particolare fermento al botteghino
americano.
Il cambio di date si chiude con
New Mutans, secondo spin-off degli X-Men diretto
da Josh Boone con un cast di giovani star come
Maisie Williams e Charlie Heaton,
che arriverà in sala il 22 febbraio 2019, quasi un
anno dopo la release prevista (cioè il 13 aprile 2018). Brutte
notizie insomma per i fan che attendevano con ansia la pellicola
tra pochi mesi.
Durante
il Brazil Comic Con 2017 è stato
mostrato per la prima volta, ufficialmente, il set di
Venom a San Francisco, città natale di
Eddie Brock, e anche la prima foto ufficiale di
Tom Hardy, nei panni del personaggio Marvel.
Di seguito il video del panel:
Dalle informazioni trapelate durante
il panel, possiamo affermare che il film sarà basato su
Lethal Protector, la serie di sei numeri del 1993
che vede protagonista il reporter Eddie Brock, che cerca di
lasciarsi alle spalle la sua vita da criminale, e volta pagina
grazie al simbionte che lo trasforma in un antieroe.
In esclusiva per IGN, ecco la prima foto di Tom
Hardy:
La foto mostra Brock alle prese con
alcune note, che probabilmente lui stesso ha appuntato, che fanno
riferimento a un’organizzazione che avrà un importante ruolo nel
film, la Life Foundation.
Ecco cosa potrebbero riportare
quegli appunti (la lettura è di difficile decifrazione):
“Quindi che fa esattamente la
Life Foundation in merito ai test dei suoi prodotti
farmaceutici?
E per quanto riguarda le accuse
su cui è costruito il tuo Impero?
Che tu recluti il più
vulnerabile dei volontari per i test che più spesso (…)
loro?”
L’uscita di Venom è stata fissata al
5 ottobre 2018 con la regia di Ruben
Fleischer (Zombieland, Gangster
Squad). Tom Hardy interpreterà
il protagonista Eddie Brock. Nel cast
anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny
Slate, Scott Haze e Michelle
Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Arrivano nuove foto dalle ultime ore
sul set di Avengers 4 che ci danno la possibilità
di fare nuove congetture sulla trama del film e in particolare
sulle vicende che coinvolgeranno Tony Stark.
Il fotografo PassoriJoe, di base ad Atlanta,
ha condiviso delle foto dal set in cui si vedono i registi
armeggiare sul set con oggetti di scena, contenuti a loro volta in
una valigetta che riporta la scritta: BINARY AUGMENTED
RETRO FRAMING, quello che in Captain America:
Civil War, Tony chiama BARF.
Per chi non lo ricordasse, la
tecnologia BARF è esposta da Tony Stark durante il
suo incontro al MIT, dove spiega brevemente
come la sua creazione dirotta l’ippocampo per cancellare i ricordi
traumatici.
Alla luce della scoperta, fatta in
Civil War, che è stato Bucky Barnes a uccidere i
suoi genitori, immaginiamo che Tony avrà da lavorare molto su se
stesso e sull’elaborazione di questi traumi, per cui potrebbe
addirittura utilizzare il suo strumento su se stesso.
Inoltre, il fatto che sia
Civil War, che Infinity War e
Avengers 4 siano stati scritti e diretti dalle
stesse persone, conferisce ai film un senso di continuità nei temi
e nella forma che ne rendono, nel complesso, più solida la
trama.
Avengers 4 è ancora
un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non
sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il
film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito
hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film
rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per
cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che
conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
Sono stati assegnati ieri a Santa
Monica, California, tutti i premi della 23ma edizione
dei Critics’ Choice
Awards, riconoscimenti assegnati ogni anno ai
migliori film e programmi televisivi da rappresentanti della
critica statunitense. Wonder Woman di
Patty Jenkins trionfa nella categoria Film
D’Azione (battendo pellicole come Baby Driver e
Thor: Ragnarok) mentre l’ultimo lavoro di
Guillermo Del ToroThe Shape of
Water conquista i premi di Miglior Film e Miglior
Regia.
Di seguito la lista completa di tutti i vincitori della
serata:
Film
MIGLIOR FILM
The Shape of Water
MIGLIOR ATTORE
Gary Oldman, Darkest Hour
MIGLIOR ATTRICE
Frances McDormand, Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Sam Rockwell, Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Allison Janney, I, Tonya
MIGLIOR ATTORE/ATTRICE GIOVANE
Brooklynn Prince, The Florida Project
MIGLIOR ENSEMBLE
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
MIGLIOR REGIA
Guillermo del Toro, The Shape of Water
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Jordan Peele, Get Out
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
James Ivory, Call Me By Your Name
MIGLIORE FOTOGRAFIA
Roger Deakins, Blade Runner 2049
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Paul Denham Austerberry, Shane Vieau, Jeff Melvin, The Shape of
Water
MIGLIOR MONTAGGIO
Paul Machliss, Jonathan Amos, Baby Driver
Lee Smith, Dunkirk
MIGLIORI COSTUMI
Mark Bridges, Phantom Thread
MIGLIOR TRUCCO E PARRUCCO
Darkest Hour
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
War for the Planet of the Apes
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Coco
MIGLIOR FILM D’AZIONE
Wonder Woman
MIGLIORE COMMEDIA
The Big Sick
MIGLIOR ATTORE IN UNA COMMEDIA
James Franco, The Disaster Artist
MIGLIOR ATTRICE IN UNA COMMEDIA
Margot Robbie, I, Tonya
MIGLIOR SCI-FI O HORROR
Get Out
MIGLIOR FILM STRANIERO
In The Fade
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“Remember Me” from Coco
MIGLIOR COLONNA SONORA
Alexandre Desplat, The Shape of Water
Televisione
MIGLIOR SERIE COMMEDIA
The Marvelous Mrs. Maisel, Amazon
MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE COMMEDIA
Ted Danson, The Good Place, NBC
MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE COMMEDIA
Rachel Brosnahan, The Marvelous Mrs. Maisel, Amazon
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE
COMMEDIA
Walton Goggins, Vice Principals, HBO
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE
COMMEDIA
Mayim Bialik, The Big Bang Theory, CBS
MIGLIOR SERIE DRAMMATICA
The Handmaid’s Tale, Hulu
MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE DRAMMATICA
Sterling K. Brown, This Is Us, NBC
MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE DRAMMATICA
Elisabeth Moss, The Handmaid’s Tale, HulU
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE
DRAMMATICA
David Harbour, Stranger Things, Netflix
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE
DRAMMATICA
Ann Dowd, The Handmaid’s Tale, Hulu
MIGLIOR MINISERIE
Big Little Lies, HBO
MIGLIOR FILM PER LA TV
The Wizard of Lies, HBO
MIGLIOR ATTORE IN UNA MINISERIE
Ewan McGregor, Fargo, FX
MIGLIOR ATTRICE IN UNA MINISERIE
Nicole Kidman, Big Little Lies, HBO
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN
UNA MINISERIE
Alexander Skarsgård, Big Little Lies, HBO
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN
UNA MINISERIE
Laura Dern, Big Little Lies, HBO
MIGLIOR TALK SHOW
Jimmy Kimmel Live!, ABC
MIGLIOR SERIE TV ANIMATA
Rick and Morty, Adult Swim
Sono stati annunciati i candidati ai
DGA 2018, i premi alla migliore regia dell’anno,
assegnati dal sindacato dei registi di Hollywood. Quest’anno quasi
tutti i nominati sono alla loro prima volta stati presi in
considerazione per questo prestigioso premio.
Nella categoria miglior regia, tutti
i nominati sono stati nominati per la prima volta, tranne
Christopher Nolan. Nella categoria migliore regia
d’esordio, ovviamente, i nominati sono tutti alla loro prima volta,
con una strana eccezione per Jordan Peele che è
anche nominato per la migliore regia.
La categoria più ambita vede
nominati due registi all’opera prima, Peele appunto, e
Greta Gerwig, unica donna dell’elenco che
segue.
Infine fa sorridere vedere
Aaron Sorkin, genio della sceneggiatura, inserito
in un elenco di “prime volte”, visto che Molly’s
Game è il suo esordio alla regia.
Di seguito i nominati ai DGA 2018
Miglior Regia
GUILLERMO del TORO
The Shape of Water
(Fox Searchlight Pictures)
GRETA GERWIG
Lady Bird
(A24)
MARTIN McDONAGH
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
(Fox Searchlight Pictures)
Ecco il trailer italiano di
Lady
Bird, il film che segna l’esordio alla regia di
Greta Gerwig, autrice anche della sceneggiatura.
Il film è reduce da un grande successo ai Golden Globes
2018, dove ha portato a casa il premio per la Migliore
Attrice Protagonista in una comedy o musical, a Saoirse
Ronan, e il premio al Miglior Film comedy o musical.
Ecco il trailer:
La trama di Lady Bird
In Lady
Bird, Greta Gerwig si rivela una
nuova, audace voce cinematografica con il suo debutto alla regia,
facendo emergere sia l’umorismo che il pathos nel legame turbolento
tra una madre e la figlia adolescente.
Christine “Lady Bird” McPherson
(Saoirse Ronan) combatte, ma è esattamente come
sua madre: selvaggia, profondamente supponente e determinata
(Laurie Metcalf), un’infermiera che lavora
instancabilmente per mantenere a galla la sua famiglia dopo che il
padre di Lady Bird (Tracy Letts) perde il lavoro.
Ambientato a Sacramento, California nel 2002, in un panorama
economico americano che cambia rapidamente, Lady Bird è uno sguardo
commovente sulle relazioni che ci formano, le credenze che ci
definiscono e l’ineguagliabile bellezza di un luogo chiamato
casa.
Nell’atteso centenario della
nascita, che tutto il mondo si appresta a celebrare,
Bergman 100 rende omaggio al grande
regista svedese con un’imperdibile rassegna al Palazzo
delle Esposizioni di Roma dal 18 gennaio al 4
marzo, come sempre a ingresso libero per
il pubblico fino a esaurimento posti. Promossa da Azienda Speciale
Palaexpo, Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca
Nazionale e La Farfalla sul Mirino, la manifestazione permetterà
agli spettatori di riscoprire sul grande schermo una selezione dei
capolavori più amati di Ingmar Bergman, autore tuttora ineguagliato
per la ricchezza dei temi affrontati e per la straordinaria ricerca
formale e filosofica: si potranno così rivedere pietre miliari
della storia del cinema come Il settimo sigillo e Il
posto delle fragole, Persona e Sussurri e
grida, Il silenzio e La fontana della
vergine, presentati nelle preziose copie in pellicola
35mm provenienti dallo Svenska Filminstitutet di
Stoccolma, in versione originale e integrale, con sottotitoli
italiani. Ma in programma spiccano anche rarità come
Crisi, opera prima del maestro diretta nel 1946, o
documentari come Images from the Playground, che raccoglie
delle inedite immagini amatoriali girate sul set dei suoi film
dallo stesso Bergman.
Per comprendere appieno l’universo di questo artista fuori dal
comune, la rassegna include anche diversi film e registi che nel
corso della carriera Bergman ha indicato più volte come i suoi
prediletti, da Chaplin a Fellini, da Tarkovskij a Murnau,
da Sjöström a Dreyer: un’occasione unica, quindi, per
ritrovare tanti titoli divenuti leggendari, come Andrej
Rublëv, Il circo o La strada, senza
dimenticare le proiezioni evento di tre capolavori del muto, Il
carretto fantasma, La passione di Giovanna D’Arco e
La leggenda di Gösta Berling, che saranno
accompagnati dal vivo al pianoforte dal Maestro Antonio
Coppola. L’inaugurazione di Bergman 100 sarà il
18 gennaio alle 21.00 con Il settimo
sigillo, film emblematico dell’intera opera del
regista e punto di riferimento per generazioni di cinefili, con la
sua celeberrima partita a scacchi tra un cavaliere tornato dalle
crociate (un esordiente Max von Sydow) e la Morte in persona.
Venerdì 19 sarà la volta di Monica e il
desiderio, tra i suoi film più liberi e sensuali, che
influenzò tutta la Nouvelle Vague (la foto rubata al cinema dal
protagonista de I 400 colpi di Truffaut è proprio di
questo film), mentre sabato 20 gennaio sarà proiettato
Il posto delle fragole, titolo chiave per
la nascita stessa del cinema moderno, interpretato dall’anziano
regista e maestro di Bergman, Victor Sjöström, e da due delle sue
muse più talentuose, Bibi Andersson e Ingrid Thulin.
ECCO TUTTO IL PROGRAMMA
Giovedì 18 gennaio, ore 21.00 IL SETTIMO SIGILLO Det sjunde
inseglet, Svezia, 1957, 96’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnar Björnstrand
Reduce dalle crociate, un cavaliere trova la sua terra devastata
dalla peste. Quando la Morte in persona viene a ghermirlo, l’uomo
le propone una sfida a scacchi. Titolo emblematico dell’intera
opera di Bergman e della sua portata filosofica, resta un punto di
riferimento per generazioni di cinefili.
Venerdì 19 gennaio, ore 21.00 MONICA E IL DESIDERIO Sommaren med
Monika, Svezia, 1953, 96’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Harriet Andersson, Lars Ekborg
Entrambi giovanissimi e con una situazione familiare difficile,
Monica e Harry si conoscono, si innamorano e decidono di lasciare
tutto per vivere su un’isola deserta. Un film libero e sensuale,
luminoso e malinconico al tempo stesso, che influenzò come pochi
altri i cineasti della Nouvelle Vague.
Sabato 20 gennaio, ore 21.00 IL POSTO DELLE FRAGOLE Smultronstället, Svezia, 1957, 91’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Victor Sjöström, Bibi Andersson, Ingrid
Thulin
L’anziano professore Isak Borg deve ritirare un premio
all’Università di Lund e, accompagnato dalla nuora, affronta un
lungo viaggio in auto in cui farà i conti con il proprio passato.
Un road movie esistenziale la cui straordinaria ricchezza
espressiva ha contribuito alla nascita del cinema moderno.
Domenica 21 gennaio, ore 21.00 DIARIO DI UN CURATO DI CAMPAGNA Journal
d’un curé de campagne, Francia, 1951, 110’, v.o. sott. it.
di Robert Bresson, con Claude Laydu, Nicole Ladmiral
Un giovane prete idealista finisce a fare il parroco in un paesino,
dove deve scontrarsi con l’ostilità e la diffidenza della gente del
posto. Fedele al romanzo di Bernanos, Bresson filma uno dei suoi
film più celebri, a cui si ispirerà Bergman per Luci
d’inverno, ma anche Scorsese per Taxi Driver.
Mercoledì 24 gennaio, ore 21.00 PERSONA Persona, Svezia, 1966, 85’,
v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Bibi Andersson, Liv Ullmann
L’attrice Elisabeth Vogler si è chiusa in un inspiegabile mutismo:
ricoverata in ospedale, viene assistita dall’infermiera Alma, con
cui nasce un rapporto complesso e ambiguo. Forse il film
stilisticamente più audace del regista, ricco di invenzioni visive
e narrative, con due protagoniste formidabili. Il film sarà preceduto dal cortometraggio documentario IMAGES FROM THE PLAYGROUND Svezia, 2009, 29’,
v.o. sott. it.
di Stig Björkman
Il documentario raccoglie rarissime immagini amatoriali girate sul
set dei suoi film dallo stesso Bergman, svelando i retroscena
(spesso scanzonati) dei suoi titoli più celebri. Accanto al regista
compaiono i suoi attori prediletti, da Bibi Andersson a Liv
Ullmann, da Max von Sydow a Ingrid Thulin.
Giovedì 25 gennaio, ore 21.00 CONVERSAZIONI PRIVATE Enskilda
samtal, Svezia, 1996, 130’, v. it.
di Liv Ullmann, con Pernilla August, Max von Sydow
Afflitta dal senso di colpa per aver tradito il marito, Anna inizia
una serie di incontri con lo zio pastore, scavando nei traumi del
proprio passato. Già musa e compagna di Bergman, Ullmann porta
sullo schermo una sceneggiatura del regista, dimostrando una
sensibilità e un talento fuori dal comune.
Venerdì 26 gennaio, ore 21.00 FANNY E ALEXANDER Fanny och
Alexander, Svezia, 1982, 197’, v. it.
di Ingmar Bergman, con Pernilla Allwin, Bertil Guve, Ewa
Fröling
Raccontando la saga della famiglia Ekdhal, Bergman firma il suo
maestoso testamento artistico, un compendio di sapore
autobiografico in cui vita, arte, religione e filosofia si
intrecciano senza scalfire la forza del racconto. Quattro premi
Oscar, compreso quello al maestro della luce Sven Nykvist.
Domenica 28 gennaio, ore 21.00 IL CIRCO The Circus, Usa, 1928, 71’,
didasc. it.
di Charlie Chaplin, con Charlie Chaplin, Merna Kennedy
Scambiato per un ladro, Charlot si nasconde in un circo, dove
involontariamente riscuote un enorme successo come clown. In un
periodo molto travagliato a livello personale, Chaplin riesce
comunque a girare un film modernissimo, esilarante e con un ritmo
perfetto, adorato da Bergman e Fellini.
Martedì 30 gennaio, ore 21.00 CRISI Kris, Svezia, 1946, 93’, v.o.
sott. it.
di Ingmar Bergman, con Dagny Lind, Marianne Löfgren
Nelly ha 18 anni e vive in un paesino con la madre adottiva. Quando
si fa viva a sorpresa la madre naturale, che l’aveva abbandonata,
la ragazza decide di seguirla a Stoccolma. Debutto alla regia di
Bergman, ancora acerbo e funestato da molti imprevisti sul set,
eppure da riscoprire assolutamente.
Mercoledì 31 gennaio, ore 21.00 UN’ESTATE D’AMORE Sommarlek, Svezia,
1951, 96’, v.o. sott it.
di Ingmar Bergman, con Maj-Britt Nilsson, Birger Malmsten
Marie, una ballerina, si vede consegnare in teatro il diario di
Erik, il suo primo amore, che la fa tornare con i ricordi a
quell’estate indimenticabile. “Vedere questo film”, scrisse
Truffaut, “fu un evento eccezionale. È la sua naturalezza che mi ha
convinto di poter scrivere dialoghi per il cinema”.
Giovedì 1° febbraio, ore 21.00 CON LE MIGLIORI INTENZIONI Den goda
viljan, Svezia, 1992, 180’, v. it.
di Bille August, con Pernilla August, Max von Sydow
Scritto da Bergman, il film rievoca l’incontro tra i genitori del
regista (uno spiantato studente di teologia e una ricca borghese),
nonché l’opposizione al matrimonio delle rispettive famiglie.
Diretto da Bille August e interpretato da un cast superlativo,
vinse una meritata Palma d’Oro a Cannes.
Venerdì 2 febbraio, ore 21.00 ANDREJ RUBLËV Andrej Rublëv, Urss,
1966, 185’, v.o. sott. it.
di Andrej Tarkovskij, con Anatolij Solonicyn, Ivan Lapikov
Otto momenti nella vita di Andrej Rublëv, il maggiore pittore di
icone della Russia medievale. Opera di sconvolgente forza e
bellezza, osteggiata all’epoca dal governo sovietico ma acclamata
nel tempo come uno dei capolavori di Tarkovskij, a detta di Bergman
“il regista più grande di tutti”.
Sabato 3 febbraio, ore 21.00 LA FONTANA DELLA VERGINE Jungfrukällan, Svezia, 1960, 89’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnel Lindblom
Nella Svezia medievale, una giovane viene stuprata e assassinata da
tre pastori che, per sfuggire alla cattura, si rifugiano ignari
proprio dai genitori della ragazza. Bergman mette in campo una
potenza visiva e drammatica inaudita per un film tuttora scioccante
sulla fede, la vendetta e l’innocenza.
Domenica 4 febbraio, ore 21.00 IL PORTO DELLE NEBBIE Le Quai des
brumes, Francia, 1938, 91’, v. it.
di Marcel Carné, con Jean Gabin, Michel Simon
Jean, un disertore, vuole lasciare la Francia insieme alla bella
Nelly, ma prima è costretto a uccidere il suo tutore e aguzzino
Zabel. Pietra miliare del realismo poetico e anticipatore del noir
americano, è un film di rara perfezione grazie ai talenti riuniti
di mostri sacri come Carnè, Prevert e Gabin.
Giovedì 8 febbraio, ore 21.00 LA STRADA Italia, 1954, 104’
di Federico Fellini, con Anthony Quinn, Giulietta Masina
L’ingenua Gelsomina è venduta a Zampanò, un rude artista di strada
che la porta con sé in giro per l’Italia. Quando Zampanò uccide il
Matto, un funambolo gentile amico della ragazza, questa troverà la
forza di fuggire. Vincitore dell’Oscar, è il capolavoro che ha
rivelato al mondo il genio di Fellini.
Venerdì 9 febbraio, ore 21.00 SUSSURRI E GRIDA Viskningar och rop,
Svezia, 1972, 91’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Harriet Andersson, Ingrid Thulin, Liv
Ullmann
In una villa isolata, Agnes sta vivendo i suoi ultimi giorni
assistita da una giovane domestica e dalle due sorelle, mentre
riaffiorano i ricordi del passato. Anche grazie a un cast
magnifico, Bergman non ha paura di scavare nell’animo umano a
profondità inimmaginabili per il cinema prima di allora.
Sabato 10 febbraio, ore 21.00 IL CARRETTO FANTASMA Körkarlen,
Svezia, 1921, 98’ (18fps), didasc. it.
di Victor Sjöström, con Victor Sjöström, Hilda Borgström Accompagnamento dal vivo al pianoforte del M° Antonio
Coppola Nella notte di capodanno, un vecchio
alcolizzato vicino alla morte rivive alcuni episodi della sua vita
passata, trovando infine la strada della redenzione. Il film più
celebre di Sjöström ancora stupisce per l’uso magistrale del
flashback, degli effetti speciali e di inquadrature innovative.
Imperdibile.
Domenica 11 febbraio, ore 21.00 SORRISI DI UNA NOTTE D’ESTATE Sommarnattens leende, Svezia, 1955, 108’, v.o. sott.
it.
di Ingmar Bergman, con Eva Dahlbeck, Gunnar Björnstrand
L’avvocato Fredrik Egerman ha sposato una donna giovanissima,
corteggiata anche dal nipote, ma intanto frequenta un’attrice sua
ex amante, a sua volta impegnata con un conte… Commedia degli
equivoci effervescente e coltissima, fece conoscere Bergman al
mondo per il successo al Festival di Cannes.
Martedì 13 febbraio, ore 21.00 LA NOTTE Italia, 1961, 122’
di Michelangelo Antonioni, con Marcello Mastroianni, Jeanne
Moreau
Il matrimonio tra Giovanni e Lidia è in crisi, ma dopo una festa
notturna passata tra flirt deludenti e vagabondaggi, i due
riusciranno a ritrovarsi. Antonioni sovverte il racconto
tradizionale grazie a una regia capace di captare atmosfere e
emozioni in un modo che rivoluzionerà il linguaggio del cinema.
Mercoledì 14 febbraio, ore 21.00 LA PASSIONE DI GIOVANNA D’ARCO La passion
de Jeanne d’Arc, Francia, 1928, 97’ (20fps), didasc. it.
di Carl Theodor Dreyer, con Renée Falconetti, Antonin Artaud Accompagnamento dal vivo al pianoforte del M° Antonio
Coppola Accusata di eresia, Giovanna d’Arco deve
affrontare gli interrogatori e la violenza del tribunale
ecclesiastico, fino a una tragica sentenza. Totem della critica
mondiale, l’opera di Dreyer resta all’altezza della sua leggenda,
una reinvenzione radicale dello spazio cinematografico che ha fatto
epoca.
Giovedì 15 febbraio, ore 21.00 LA PRIGIONE Fängelse, Svezia, 1948,
98’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Doris Svedlund, Birger Malmsten
Thomas, giornalista e scrittore, vorrebbe realizzare un film su una
giovane prostituta, ma i rapporti tra i due si complicano in un
intreccio fatale tra arte e vita. È forse il primo film in cui un
giovane Bergman mette a fuoco la sua poetica, affrontando molti
temi che torneranno nelle opere più mature.
Venerdì 16 febbraio, ore 21.00 LA LEGGENDA DI GÖSTA BERLING Gösta Berling
saga, Svezia, 1924, 180’ (18fps), didasc. it.
di Mauritz Stiller, con Lars Hanson, Greta Garbo Accompagnamento dal vivo al pianoforte del M° Antonio
Coppola Scacciato dalla sua parrocchia per
alcolismo, Gösta si aggrega a una confraternita di avventurieri
chiassosi e festaioli, al servizio di una nobildonna. Canto del
cigno dell’epoca d’oro del muto svedese, aprì le porte di Hollywood
a Stiller e alla sua scoperta Greta Gustafsson, presto ribattezzata
Garbo.
Sabato 17 febbraio, ore 21.00 IL SILENZIO Tystnaden, Svezia, 1963,
96’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Ingrid Thulin, Gunnel Lindblom
Durante un viaggio all’estero, due sorelle si fermano in una
cittadina misteriosa dove nessuno parla lingue comprensibili. La
tensione fra di loro, accentuata dalla convivenza, esplode. Tra i
film più criptici e insieme coraggiosi del regista, con una forte
componente onirica che affascina e sconcerta.
Domenica 18 febbraio, ore 21.00 COME IN UNO SPECCHIO Såsom i en
spegel, Svezia, 1961, 89’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Harriet Andersson, Max von Sydow
Karin è stata dimessa da una clinica psichiatrica e passa le
vacanze con il padre, il fratello e il marito. Ma i rapporti tra i
quattro sono più complessi di quanto sembra. Riflessione struggente
sull’incomunicabilità e il silenzio di Dio, fece scoprire a Bergman
l’isola di Fårö (e vincere il secondo Oscar).
Mercoledì 21 febbraio, ore 21.00 LUCI D’INVERNO Nattvardsgästerna,
Svezia, 1963, 81’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand
Dopo la morte della moglie, un pastore protestante capisce di aver
perso la fede e di essere ormai incapace di aiutare il prossimo.
Fedele a una messinscena di grande austerità, Bergman racconta con
commozione la crisi emotiva e spirituale di un uomo, con un finale
aperto entrato nella storia del cinema.
Giovedì 22 febbraio, ore 21.00 ANNI DI PIOMBO Die bleierne Zeit,
Germania Ovest, 1981, 106’, v. it.
di Margarethe von Trotta, con Jutta Lampe, Barbara Sukowa
Negli anni Settanta Julianne è una giornalista, mentre la sorella
Marianne milita clandestinamente nella lotta armata. Quando
quest’ultima muore in carcere, Julianne inizia a indagare… Ispirato
alla storia delle sorelle Ensslin, vinse il Leone d’Oro a Venezia e
diede il nome a un’intera epoca.
Sabato 24 febbraio, ore 21.00 PERSONA (replica) Persona, Svezia, 1966, 85’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Bibi Andersson, Liv Ullmann
L’attrice Elisabeth Vogler si è chiusa in un inspiegabile mutismo:
ricoverata in ospedale, viene assistita dall’infermiera Alma, con
cui nasce un rapporto complesso e ambiguo. Forse il film
stilisticamente più audace del regista, ricco di invenzioni visive
e narrative, con due protagoniste formidabili.
Domenica 25 febbraio
ore 18.00 IL POSTO DELLE FRAGOLE (replica) Smultronstället, Svezia, 1957, 91’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Victor Sjöström, Bibi Andersson, Ingrid
Thulin
L’anziano professore Isak Borg deve ritirare un premio
all’Università di Lund e, accompagnato dalla nuora, affronta un
lungo viaggio in auto in cui farà i conti con il proprio passato.
Un road movie esistenziale la cui straordinaria ricchezza
espressiva ha contribuito alla nascita del cinema moderno.
ore 21.00 DOPO LA PROVA Efter repetitionen,
Svezia, 1983, 70’, v. it.
di Ingmar Bergman, con Erland Josephson, Lena Olin
Durante le prove per la messinscena de Il sogno di
Strindberg, un regista si abbandona ai ricordi parlando con una
giovane attrice, Anna, di cui anni prima aveva amato la madre.
Sospeso tra finzione e realtà, il film ricapitola i classici temi
bergmaniani in un gioiello di drammaturgia da camera.
Martedì 27 febbraio, ore 21.00 AURORA Sunrise, Usa, 1927, 80’,
didasc. it.
di Friedrich Wilhelm Murnau, con George O’Brien, Janet Gaynor
Irretito da una donna di città, un giovane contadino lascia la
famiglia e tenta di annegare la moglie, ma finisce per ricredersi e
iniziare una nuova vita. Una delle vette del genio di Murnau e di
tutto il cinema muto, una pietra miliare che Truffaut non esitò a
definire “il più bel film mai girato”.
Mercoledì 28 febbraio, ore 21.00 IL VOLTO Ansiktet, Svezia, 1958,
100’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Ingrid Thulin
Per vendicarsi dell’arresto e degli scherni da parte di un medico e
di un poliziotto, un illusionista che pratica l’ipnotismo ordisce
insieme ai soci un piano diabolico. Bergman celebra la forza
dell’arte e della finzione contro l’aridità del potere, in uno dei
suoi film più atipici e affascinanti.
Giovedì 1° marzo, ore 21.00 L’INFEDELE Trolösa, Svezia, 2000,
155’, v. it.
di Liv Ullmann, con Lena Endre, Erland Josephson
Marianne e Markus sono felicemente sposati, ma la donna inizia a
frequentare un amico di lui, David: l’inaspettata relazione a tre
si trasforma presto in tragedia. Dopo Conversazioni
private, Ullmann torna a dirigere un copione firmato da
Bergman, ricreandone fedelmente l’universo emotivo e
stilistico.
Sabato 3 marzo, ore 21.00 IL SETTIMO SIGILLO (replica) Det sjunde inseglet, Svezia, 1957, 96’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnar Björnstrand
Reduce dalle crociate, un cavaliere trova la sua terra devastata
dalla peste. Quando la Morte in persona viene a ghermirlo, l’uomo
le propone una sfida a scacchi. Titolo emblematico dell’intera
opera di Bergman e della sua portata filosofica, resta un punto di
riferimento per generazioni di cinefili.
Domenica 4 marzo
ore 18.00 LA FONTANA DELLA VERGINE (replica) Jungfrukällan, Svezia, 1960, 89’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnel Lindblom
Nella Svezia medievale, una giovane viene stuprata e assassinata da
tre pastori che, per sfuggire alla cattura, si rifugiano ignari
proprio dai genitori della ragazza. Bergman mette in campo una
potenza visiva e drammatica inaudita per un film tuttora scioccante
sulla fede, la vendetta e l’innocenza.
ore 21.00 RASHOMON Rashōmon, Giappone, 1950,
88’, v. it.
di Akira Kurosawa, con Toshirō Mifune, Machiko Kyō
Un bandito è accusato di aver ucciso un samurai e di averne
violentato la moglie, ma la versione dell’accaduto che dà ciascun
testimone è diversa dall’altra. Il capolavoro “pirandelliano” che
aprì la strada in Occidente a Kurosawa e al cinema giapponese.
Leone d’Oro e Oscar per il Miglior film straniero.
John Williams
potrebbe raggiungere un traguardo da record: potrebbe essere la
persona vivente del mondo dello spettacolo più volte nominata agli
Oscar.
Il compositore, quest’anno, potrebbe
essere nominato per ben due colonne sonore a cui ha lavorato:
quella di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi e quella di The
Post, il film di Steven Spielberg a breve
in uscita qui in Italia.
Dal momento che ha 50 nomination a
carico, una nomination per uno dei due film o per entrambi,
segnerebbe un nuovo record, rendendo Williams la persona vivente
più nominata agli Oscar.
L’unica persona ad aver avuto più
nomination, bel 59, è stato Walt Disney, che ovviamente non rientra
più nella categoria dei viventi.
Nonostante gli 86 anni, John
Williams è comunque molto attivo. È di oggi la notizia che tornerà a
lavorare a Episodio IX per concludere la trilogia e che firmerà
il tema di Solo: A Star Wars Story (John
Powell comporrà il resto).
In occasione della novantesima
edizione degli Academy Awards, toccherà ancora a John
Williams preparare il suo smoking?
Non sarà sfuggito, agli spettatori
di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, che Luke Skywalker nel film
utilizza la spada laser di Anakin, quella blu.
Ovviamente sappiamo che Rey ha
portato quella spada ad Ahch-To da Luke, dopo averla trovata da Maz
Kanada, ma immaginiamo che Luke abbia tenuto per sé la sua spada,
quella verde, con cui in Episodio VI ha affrontato
il padre e l’Imperatore.
Dunque, come mai, quando si proietta
su Crait per fronteggiare Kylo Ren, brandisce la spada di Anakin?
Ecco cosa ha risposto a questa domanda Rian
Johnson, durante un’intervista con IGN:
“In pratica Luke sta tessendo la
sua proiezione in modo tale da avere il massimo effetto su Kylo.
Lui sa che il tallone d’Achille di Kylo è la sua rabbia, e per
questo la sua apparizione è più giovane di quanto non sia lui
davvero, così da apparire come Kylo l’ha visto durante il loro
ultimo confronto al tempio. Per lo stesso motivo sceglie di portare
con sé, nella proiezione, la spada del nonno di Kylo, la stessa
spada che ha fatto gridare a Kylo, verso Rey ‘questa è mia,
appartiene a me’.”
La spada laser però si era rotta
poco prima, nel film, durante l’ultimo confronto tra Kylo e Rey
nella sala del trono, ma Johnson presuppone che Kylo non se ne sia
accorto, essendo svenuto dopo lo scontro.
“Noi come pubblico lo abbiamo
visto… La verità è che vediamo la spada laser divisa in due, Kylo
vede il flash di luce, mentre cade a terra privo di coscienza, e
poi Rey scappa con i pezzi della spada prima che lui si svegli.
Quindi se davvero volete scavare a fondo in questa storia ed avere
una spiegazione, al 100% Kylo Ren non sa che la spada laser di
Anakin è distrutta.”
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
Che Terrence Malick
sia osannato in maniera cieca come un maestro è un dato di fatto
alquanto irritante, soprattutto perché lo stuolo di fan adoranti si
è “svegliato” soltanto dopo la Palma d’Oro a Cannes 2011 per
Tree of Life.
Considerato poi che, dopo il film
con Brad Pitt, Malick ha cominciato un percorso
prolifico e artisticamente inferiore rispetto a quanto fatto nei
primi 30 anni di carriera, sembra importante incoraggiare i fan
dell’ultima ora a recuperare il lavoro precedente al 2011 del
maestro texano, quello che ha ispirato in maniera profonda il
cinema contemporaneo.
IndieWire ha infatti
pubblicato un video che riassume
l’influenza di Terrence Malick negli altri film.
Potete vederlo a seguire:
Di seguito la lista dei titoli
mostrati nel video:
“Ain’t Them Bodies Saints” (2013),
David Lowrey
“All the Real Girls” (2003), David Gordon Green
“The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford”
(2007), Andrew Dominik
“Beasts of No Nation” (2015), Cary Fukunaga
“The Better Angels” (2014), A.J. Edwards
“Ex Machina” (2015), Alex Garland
“George Washington” (2000), David Gordon Green
“Joe” (2013), David Gordon Green
“Lost River” (2014), Ryan Gosling
“Man of Steel” (2013), Zack Snyder
“Shotgun Stories” (2007), Jeff Nichols
“Silent Light” (2007), Carlos Reygadas
“Up in the Air” (2009), Jason Reitman
“Upstream Color” (2013), Shane Carruth
Song to Song
– recensione del film di
Terrence Malick
Nel 2017 è uscito Song to
Song, mentre al momento Malick è al lavoro su
Redagund, che racconta una
storia ambientata nella Germania del 1943 e ruota intorno alla
tragica figura di Franz Jägerstätter, un contadino
cattolico austriaco. Obiettore di coscienza, l’uomo venne
giustiziato per essersi rifiutato di servire nell’esercito nazista.
Venne beatificato nel 2007.
A prestare il volto a Franz
Jägerstätter ci sarà l’attore August
Diehl, noto per il suo ruolo in Bastardi senza
gloria di Quentin Tarantino (era il
maggiore della Gestapo Dieter Hellstrom che scopriva la vera
nazionalità di Archie Hicox/Michael Fassbender
nella scena della cantina).