Mentre si fa sempre più insistente
l’eventualità che il sequel di Spider-Man:
Homecoming possa presentarci una nuova versione di
Gwen Stacy, arriva da Omega
Underground il titolo di lavorazione del film.
Per Homecoming si trattò di
Summer of George, che riprende il titolo di
un episodio di Seinfeld. Adesso, replicando il riferimento alla
serie tv, il sequel sarà girato sotto lo pseudonimo di Fall
of George.
Il titolo potrebbe rivelare che si
tratterà di una storia ambientata in autunno, magari all’inizio del
nuovo semestre, o semplicemente che è stata scelta la stagione
successiva all’estate, come logico proseguimento del racconto di
questo giovanissimo Spider-Man.
In un senso metaforico, accantonando
l’eventualità climatica, il senso di “fall” autunno,
potrebbe anche essere riferito all’autunno dell’eroe, ovvero a un
momento particolarmente difficile nel suo arco narrativo.
Il film, ancora senza un titolo
ufficiale, sarà diretto ancora una volta da Jon
Watts, e nel cast torneranno Tom
Holland, Marisa
Tomei, Zendaya e Jacob
Batalon.
L’uscita del film è prevista per il 5 Giugno 2019.
La Paramount Pictures ha
ufficializzato le date di uscita dei prossimi progetti anche legati
a celebri franchise come G.I. Joe. Tra questi
spiccano ovviamente il film sui Micronauts
(16 ottobre 2020), l’adattamento del gioco di
ruolo fantasy Dungeons & Dragons (23
luglio 2021) e infine il nuovo film di
G.I.Joe (27 marzo 2020).
Nel frattempo la Paramount sta
lavorando per espandere l’universo di Transformers
con il primo spin-off dedicato a Bumblebee e il
sesto capitolo della serie ancora senza titolo.
Per quanto riguarda il futuro di
G.I. Joe, sappiamo che Dwayne “The Rock”
Johnson si è detto favorevole a tornare nell’iconico ruolo
di Roadblock, ma il film rimane ancora privo di un regista e di uno
sceneggiatore.
Trai tanti difetti attribuiti
a Star
Wars: Gli Ultimi Jedi dai fan scontenti, ci sono anche
un certo numero di scene considerate inutili e superflue.
Tra queste spicca senz’altro la
scena in cui Kylo Ren (Adam Driver) appare a torso
nudo, mentre si mette in connessione con Rey. Come molte scene dei
recenti cinecomics, che puntano a mettere soltanto in
mostra i corpi scolpiti degli eroi da grande schermo, anche questa
scelta di Rian Johnson poteva sembrare simile.
Ma dal momento che Driver non è un
belloccio qualsiasi, pur avendo una notevole struttura fisica, c’è
da immaginare che la scena possa avere un altro significato. Ed
ecco cosa ha spiegato al Huffington
PostRen Klyce, supervisore del
sonoro del film:
“Il modo in cui Rian Johnson ha
deciso di creare il legame di Forza usando soltanto tagli
verticali, senza usare la CGI… è pura semplicità, in termini
di filmmaking con tagli visivi. Tagliamo su Rey, poi su Kylo
Ren, poi di nuovo su lei e avanti così. Era importante per
stabilire cose davvero i due potessero vedere. Lei riesce a sentire
solo la sua voce? Lo vede? E quindi la scena in cui Adam è senza
maglietta era importante perché ci informa che loro si riescono
davvero a vedere, lei può vedere il suo corpo.”
Le ragioni sono senz’altro nobili, e
il lavoro di montaggio di Johnson, semplice ed efficace, denota
padronanza del linguaggio cinematografico, ma non sottovalutiamo
l’appeal che anche un “brutto” come Driver può avere sul
pubblico.
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi del
film
Dopo la notizia dello spostamento di
inizio riprese a Marzo 2018, la produzione di
Gambit è ufficialmente pronta a trasferirsi in
quel di New Orleans. Ma a quanto ammonta il budget del film?
Secondo il sito Times-Picayune si aggirerebbe intorno ai 155
milioni di dollari, con Gore Verbinski che avrà a
disposizione la sua troupe per settanta giorni in città, più altre
location.
Con questa cifra
Gambit sembra allinearsi a recenti titoli Marvel come Doctor
Strange (165 milioni) e Spider-Man:
Homecoming (175 milioni), rimanendo distante dalle altre
produzioni Fox a basso budget (si pensi a
Deadpool, costato solo 58 milioni e
Logan).
Creato da Chris
Claremont e da Jim Lee nel
1990, Gambit, mutante di New Orleans, è
diventato celebre per la sua energia cinetica, le abilità di
manipolazione e la tendenza a rubare. Appare per la prima volta
sullo schermo nel film X-Men Le Origini:
Wolverine interpretato da Taylor
Kitsch.
Il film, spin-off del franchise
dedicato agli X-Men, sarà diretto
da Gore Verbinski (Pirati dei
Caraibi) e interpretato da Channing
Tatum e Lizzy Caplan.
Ecco il primo teaser trailer di
Ocean’s
8, lo spin off della saga di
Oceans con George Clooney e
diretta da Steven Soderbergh.
Il progetto prevede un racconto dal
punto di vista femminile, con una squadra di otto professioniste
della truffa capitanata da Sandra Bullock.
L’attrice interpreta Debbie Ocean,
sorella di Danny, con lei ci sono Cate Blanchett,
partner di Debbie, Lou; Anne Hathaway, che
interpreta Daphne Kluger; Rihanna, nei panni di
Nine Ball. Completano la squadra: Helena Bonham
Carter, Mindy Kaling, Sarah Paulson e
Awkwafina.
Ocean’s 8: Sandra Bullock e
le ragazze in una nuova foto
A proposito di Ocean’s
8, il regista Gary Ross ha
dichiarato: “Credo che il tono sia piuttosto simile. Io e
Steven [Soderbergh] siamo grandissimi amici, e non ci saremmo
imbarcati in questo progetto se non lo fossimo stati (…) Questo
film sarà un’estensione della storia, lui farà da produttore e
continueremo a collaborare come facciamo da 20 anni, anche se non
tutti lo sanno. Io gli ho dato una mano con i film di Ocean’s, lui
ha girato la seconda unità di Hunger Games; io ho doppiato alcune
cose per i suoi film, lui legge tutti i miei script. Si tratta di
una collaborazione costante e duratura”.
Ocean’s Eleven era
a sua volta un remake del cult Colpo Grosso
prodotto dal leggendario produttore Jerry
Weintraub insieme a George Clooney.
Rat Pack del 1960 era interpretato dalle
leggende Frank Sinatra, Dean Martin e
Sammy Davis Jr.
A causa del fatto che la trilogia
prequel di Star
Wars è considerata da quasi tutti poco riuscita, si
immaginava che questo nuovo progetto di trilogia potesse ignorare
quanto raccontato in La Minaccia Fantasma, L’attacco dei
Cloni e La Vendetta dei Sith.
Tuttavia in Star Wars: Gli
Ultimi Jedi, così come ne Il Risveglio della
Forza, c’è un riferimento, un piccolo omaggio anche a quei
film che sono considerati quasi da tutto il pubblico amante della
saga, inferiori, rispetto alla trilogia originale degli anni
’70/’80.
Nel Il Risveglio della
Forza c’è il chiaro riferimento all’esercito di cloni con
cui combatteva l’Impero: è Kylo Ren in persona a pronunciare
la battuta e a biasimare la scelta dello Stormtrooper
disertore.
Ne Gli Ultimi Jedi,
Luke Skywalker commenta il passato, gli errori, le cadute, i
fallimenti dell’Ordine dei Jedi, e richiama alla memoria
l’Imperatore Darth Sidious, che si era nascosto
sotto le sembianze di Palpatine e aveva radicato
il suo potere sotto gli occhi dei Maestri
Jedi.
Il discorso di Luke si riferisce
chiaramente al concetto di fallimento, elemento determinante del
suo personaggio nel film, ma anche punto di partenza, secondo il
saggio consiglio di Yoda, per costruire un futuro migliore.
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi del
film
Arriverà nelle nostre sale il 21
dicembre Tutti i soldi del mondo, ultimo lavoro
firmato da Ridley Scott al centro della bufera
mediatica dopo l’esplosione degli scandali sessuali ad Hollywood
che hanno cancellato Kevin Spacey dal film e fatto
entrare in extremis Christopher Plummer. E anche
se tutte le scene di Spacey siano state rigirate frettolosamente
con Plummer, una delle originali potrebbe essere rimasta nel final
cut, come confermato da Scott stesso.
A notarlo è stato il critico
cinematografico Jeff Wells durante una proiezione del film, con il
regista che si è complimentato per l’attenzione. Inoltre possiamo
stare tranquilli: non ci sarà nessun problema di
continuità nella storia, poiché il frame di cui parla Wells
non era un primo piano del volto di Spacey.
Tutti i soldi del
mondo è l’adrenalinica ricostruzione di un fatto di
cronaca realmente accaduto e divenuto un caso mediatico
internazionale: il rapimento di Paul Getty
III.
Sinossi: Roma, 1973. Alcuni
uomini mascherati rapiscono un ragazzo adolescente di nome Paul
Getty III (Charlie Plummer), nipote del magnate
del petrolio Jean Paul Getty (Christopher
Plummer), noto per essere l’uomo più ricco al mondo e al
tempo stesso il più avido. Il rapimento del nipote preferito,
infatti, non è per lui ragione sufficientemente valida per
rinunciare a parte delle sue fortune, tanto da costringere la madre
del ragazzo Gail (Michelle Williams) e l’uomo
della sicurezza Fletcher Chace (Mark Wahlberg) a
una sfrenata corsa contro il tempo per raccogliere i soldi, pagare
il riscatto e riabbracciare finalmente il giovane Paul.
L’ingresso di Benicio
del Toro all’interno di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi ha destato grande curiosità da
subito: chi sarà mai questo DJ? Che importanza potrà avere
nell’economia del film? Sarà un buono o un cattivo?
La risposta ha dovuto attendere
l’uscita del film, naturalmente, e adesso sappiamo che del Toro ha
interpretato un ruolo molto piccolo, e nemmeno troppo decisivo, che
però non manca di fascino. Il personaggio potrebbe essere in parte
accostato a quello di Lando Calrissian ne L’Impero Colpisce Ancora
anche se non ha nessun legame apparente con i nostri eroi, dove
invece Lando era una conoscenza di vecchia data di Han Solo.
Verrebbe da dire che se negli anni
’80 erano gli uomini di colore a essere dei traditori, adesso sono
gli ispanici, ma accantonata questa piccola riflessione che
potrebbe essere anche casualità, possiamo rivelare, grazie a CBM, che il ruolo di
Benicio del Toro era in qualche modo anticipato
dal suo nome.
Il personaggio si chiama
DJ, anche se non viene mai pronunciato nel film.
Sul suo cappello, è riportata la scritta Don’t Join, “Non
aderire”, in una lingua aliena, la stessa cosa che dice
lui stesso a Finn (John Boyega) e la stessa cosa
che, alla fine, farà lui. DJ potrebbe quindi essere un
acronimo per il suo motto. Il suo personaggio “non
aderisce”, non si unisce alla Resistenza, anzi, pensando al suo
tornaconto, non esita a fare i propri interessi.
Ci sarà una possibilità di
redenzione per DJ nell’Episodio IX?
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi del
film
Atteso nelle sale il 16
marzo 2018, Tomb Raider proverà a
rilanciare il franchise dedicato all’eroina dei videogiochi
Lara Croft con la regia di Roar
Uthaug (L’onda) e l’interpretazione
del premio Oscar Alicia Vikander. Grazie a Total
Film possiamo dare uno sguardo alle nuove immagini ufficiali del
film, che trovate di seguito e dove l’attrice viene ripresa mentre
gira alcune scene d’azione.
Tomb Raider
racconterà la storia di una giovane Lara
Croft impegnata a sopravvivere dalla sua prima
avventura. La sceneggiatura del film è stata affidata a Geneva
Robertson-Dworet che lavorerà anche a Sherlock Holmes
3 e a Gotham City Sirens.
La sinossi: “Sette anni
dopo la scomparsa del padre, Lara, 21 anni, ha rifiutato di
prendere le redini del suo impero di affari. Lavora invece come
corriere in bicicletta a Londra, mentre frequenta il college. Dopo
un po’ decide di scoprire cosa è accaduto a suo padre e viaggia
verso la sua ultima posizione conosciuta: una tomba su un’isola da
qualche parte sulla costa del Giappone. D’improvviso, la posta in
gioco non può essere più alta per Lara, che, contro gli auspici e
armata solo della sua mente affilata, della sua cieca fede e
dell’innato spirito testardo, deve imparare a spingersi oltre i
suoi stessi limiti nel suo viaggio verso l’ignoto. Se dovesse
sopravvivere a questa pericolosa avventura, potrebbe trattarsi
della sua realizzazione, e guadagnarsi il nome di tomb
raider.”
Una delle immagini più iconiche
della storia del cinema degli anni ’90 è quella che, in
Jurassic Park, rappresenta due bicchieri d’acqua
che “reagiscono” all’avvicinarsi del T-Rex. Le increspature sul
pelo della poca acqua contenuta in quei bicchieri diventa
immediatamente simbolo di terrore e pericolo.
Proprio questa immagine è stata
scelta per omaggiare il film di Steven Sppielberg
nel nuovo capitolo del franchise della Lucasfilm, Star
Wars: Gli Ultimi Jedi.
Nella scena in cui i Fathiers, degli animali da corsa tenuti prigionieri
e fatti gareggiare per la gioia dei ricchi commercianti di guerra,
entrano nel casino di Canto Bright,
distruggendolo, dei bicchieri con dell’acqua che vibra annunciano
l’arrivo della mandria in fuga.
L’omaggio è chiaramente a Spielberg
e al suo film, ma forse anche a Laura Dern che
entra, con questa pellicola, nel franchise di Star Wars, nei panni
dell’Ammiraglio Holdo, leader della Resistenza,
che sacrifica la sua vita in mode della sopravvivenza degli ultimi
ribelli.
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi del
film
Wright ha condiviso sul suo account
instagram una foto che lo ritrae in
costume, in compagnia di Joe Cornish e del
fratello Oscar, tutti coinvolti nella stessa scena
di combattimento su Crait.
Edgar Wright è
tornato al cinema quest’anno con Baby Driver, dopo
cinque anni di assenza e un progetto naufragato con i Mavel
Studios, l’adattamento di Ant-Man a cui aveva lavorato per undici
anni.
Baby Driver: intervista a Edgar Wright
[Esclusiva]
Baby Driver,
commedia action musicale, con risvolti drammatici, sta raccogliendo
molto successo, dopo un buon risultato al box office, tanto che è
trai nomi di spicco delle prime nomination della season awards,
oltre a comparire in diverse top 10 del miglior cinema del
2017.
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi del
film
Si stanno attualmente svolgendo le
riprese di Venom, cinecomic interpretato da
Tom Hardy e diretto da Ruben
Fleischer (Zombieland, Gangster
Squad). Fa parte del cast anche Michelle
Williams, e non è ancora chiaro il ruolo che l’attrice
andrà a ricoprire una volta sul set; grazie a ScreenRant però, che ha raccolto
una sua dichiarazione, potremmo avere qualche dettaglio in più sul
personaggio.
“Non so se posso paragonare
Venom a qualcosa che ho fatto finora…In passato ho girato
un film in cui mi è stato chiesto di tracciare una pallina da
tennis con gli occhi e far finta che fosse una creatura gigantesca.
Non che sia tra le mie cose preferite, ma quello di Venom è un set
dove mettiamo in gioco le nostre abilità e sto imparando a farlo. E
lei [riferito al personaggio] è, accidenti, cosa posso dirti?
Purtroppo non molto in questo momento.“
Diverse speculazioni sul web danno
per certo che la Williams vestirà i panni di Anne
Weying, anche detta She-Venom,
personaggio femminile comparso nei fumetti. Da quanto ne sappiamo,
e viste le dichiarazioni dell’attrice, sembrerebbe che le “abilità”
fisiche di cui parla siano quelle di Anne Weying…
Vi ricordiamo che l’uscita di
Venom è stata fissata al 5 ottobre 2018. Nel
film Tom Hardy interpreterà il
protagonista Eddie Brock insieme
a Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny Slate,
Scott Haze e Michelle
Williams.
Il nuovo personaggio, l’eventuale
Gwen rivisitata rispetto all’originale dei fumetti, sarà la terza
ragazza a gravitare intorno al nostro Peter Parker
liceale, dopo Liz Allen/Toomes e Michelle, AKA MJ.
A conferma del video già diffuso,
anche in questo caso la ragazza in questione, che vorrebbe
interpretare Gwen Stacy, ha origini europee, il
che indica un netto cambiamento nella costruzione del personaggio
femminile più iconico (insieme a MJ) per il mondo di
Spider-Man.
L’attrice in questione
è Iris Haller, ecco il
suo provino:
Il primo film ci ha presentato una
versione rivista e corretta di MJ (Zendaya) e
adesso sembra che lo stesso trattamento sarà riservato a
Gwen Stacy, già interpretata al cinema da
Bryce Dallas Howard per Sam Raimi
e da Emma Stone per Marc
Webb.
Diretto da Jon
Watts, nel cast del
film protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle.
Al cast si
aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
Napoli Velata è il
nuovo film di Ferzan Özpetek, con
Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Borghi, Anna Bonaiuto, Peppe
Barra, Biagio Forestieri, Maria Pia Calzone, Luisa Ranieri,
Loredana Cannata, Isabella Ferrari, Lisa Sastri – in uscita nelle
sale italiane il 28 dicembre.
La colonna sonora
originale, edita da FENIX ENTERTAINMENT e WARNER
CHAPPELL MUSIC ITALIANA, è stata completamente affidata al
musicista e compositore italiano Pasquale Catalano
mentre, alla straordinaria voce di ARISA, è stata
affidata l’interpretazione, in lingua napoletana, del brano
“Vasame” (E.
Gragnaniello).
«“Baciami, credimi, o non ti
cerco più…” È stato molto bello cantare questo brano.
Viscerale, accorato e graffiante. Adoro l’intensità della lingua
napoletana, trovo che sia un codice perfetto, che non lascia spazio
a nient’altro, definisce il sentimento senza equivoci e non gira
intorno: è concreta, poetica e cruda, ma sempre leale –
continua Arisa – Sono rapita dai misteri di
Napoli, dalla cultura passionale di questo popolo senza tempo e amo
da sempre l’arte di Ferzan Özpeteck che ringrazio
infinitamente».
Le musiche della colonna sonora di
“Napoli Velata” saranno pubblicate in un CD, co-prodotto
da Fenix Entertainment/ Warner Chappell Music
Italiana e distribuito da Believe
Digital, disponibile da 28 dicembre nei negozi e
digital store.
TRACKLIST
Vasame – Arisa
Napoli Velata *
Decumano Inferiore *
Ghir Enta – Souad Massi
Adriana
*
Museo Archeologico *
Senza Voce – Pietra Montecorvino
Il Corpo Mirabile *
Obitorio *
Ritmo Terra E Cuore – Stany Roggiero & I Bottari della Cantica
Popolare
Stazione Toledo *
Luca *
Sexy Rouge – Pierre Terrasse
Porta Nolana *
Cappella Sansevero *
Tanos – Lino Cannavacciuolo
Lost Adriana *
* Music Producer Pasquale Catalano
In una Napoli sospesa tra
magia e sensualità, ragione e follia, un mistero avvolge
l’esistenza di Adriana (Giovanna Mezzogiorno) travolta da un
amore improvviso e un delitto violento. Napoli
Velata è un film prodotto da Tilde Corsi e Gianni
Romoli per R&CProduzioni con
Warner Bros.EntertainmentItalia e FarosFilm.
Ottavo episodio della saga,
Star
Wars: Gli Ultimi Jedi è arrivato nelle nostre sale
mercoledì scorso, accolto dall’entusiasmo della critica misto alla
delusione di una parte dei fan storici. Troppo distante dalla
vecchia trilogia? Forse, ma il lavoro svolto da Rian
Johnson sembra aver proseguito in maniera perfetta il
rilancio del franchise attuato dalla Disney e da
J.J.Abrams due anni fa con Il Risveglio
della Forza.
Ma vi siete mai chiesti quali siano
state le prime reazioni del cast dopo la lettura dello script de
Gli Ultimi Jedi? Proviamo a riassumerle qui
sotto:
Daisy Ridley / Rey
“Quando ho letto la sceneggiatura non ho pianto subito.
Tremavo in uno stato di oscillazione…Sentivo che avrei pianto,
ovviamente, e ho avuto bisogno di vedere Rian. Una volta arrivata
nel suo ufficio sono scoppiata in lacrime…ecco che figura faccio
con chi non conosco [ride] Penso che Mark possa
attestarlo!“
“Ero
fondamentalmente in disaccordo con ogni scelta che Rian aveva fatto
per questo personaggio. Così l’ho strappato dal mio petto, ho preso
ciò che lui aveva creato e ho fatto del mio meglio per realizzare
la sua visione di Luke.“
“Rian Johnson è un regista fantastico, ogni suo film è
diverso dal precedente e ha una grande fantasia. Infatti mi
sorprese il modo in cui aveva immaginato Luke, e mi ci è voluto un
po’ per capire il suo modo di pensare, ma una volta arrivato sul
set è stata un’esperienza elettrizzante. Spero che lo sarà anche
per il pubblico.“
Oscar
Isaac / Poe Dameron
“Rian andrà sicuramente al cuore della storia e indagherà
cose mai esplorate nell’universo di Star Wars. In un certo senso,
sembra di girare un film indipendente, perché abbiamo a che fare
con un’intimità che è speciale. Ed è davvero
divertente“
“La
prima volta che ho letto la sceneggiatura ero scioccato: ‘Perché
non sono con Rey?’ ho pensato…Io e Daisy abbiamo condiviso tutto in
Star Wars, il provino, il set in Episodio VII, insomma abbiamo
trascorso tutta questa esperienza insieme. Separarci mi spaventava,
ma poi ho capito che è qualcosa che avrebbe fatto crescere Finn e
Rey. Rian sapeva cosa stava facendo.“
Adam
Driver / Kylo Ren
“Rian sta portando ciò che J.J. ha creato al livello
successivo in modo davvero eccezionale e chiarissimo. Ho imparato
molte cose sul mio personaggio attraverso la sua scrittura […] La
storia è simile a L’Impero colpisce ancora ma ha un tono
diverso…più oscuro, ma necessario per ciò che vogliamo raccontare,
e ci fidiamo della reazione del pubblico a questo
cambiamento.“
“Quando ho letto la sceneggiatura volevo parlare subito
con Rian, e penso che sia sempre un buon segno. C’erano alcune cose
che in qualche modo mi spaventavano, perché non era ciò che mi
aspettavo…Penso sia positivo per la saga, perché significa che non
ci stiamo ripetendo e Rian era chiaro e sicuro di sé, non in modo
sfacciato, ma sapeva il film che voleva fare“.
E voi cosa ne pensate del film? Vi è
piaciuto il cambio di marcia di Rian Johnson per
Gli Ultimi Jedi?
Che piaccia o meno, Kylo Ren,
interpretato da Adam Driver e villain della nuova
trilogia di Star
Wars, è senz’altro un personaggio molto complesso,
dalla statura shakespeariana, perfettamente inserito nel dilemma
del dubbio e della definizione di sé.
Nel corso de Gli Ultimi
Jedi, Kylo sembra di nuovo essere in dubbio tra Luce e
Lato Oscuro, tentato a tornare dalla parte buona della Forza
soprattutto dalla presenza di Rey. Tuttavia, sappiamo che, nel
momento decisivo, Kylo Ren delibera di uccidere il suo maestro,
così come aveva fatto con suo padre Han, e di cercare una strada
tutta sua, lontana sia dal cammino dei Jedi, che dal “classico”
Lato Oscuro.
Ecco cosa ha dichiarato il regista
Rian Johnson in merito a questa decisione del
personaggio interpretato da Driver e al momento della morte di
Snoke: “Se Snoke si fosse fermato a dire che in un lungo
discorso che lui era Darth Plagueis, senza la scena fredda della
sua morte, a Rey non sarebbe importato. Avrebbe detto ‘Darth chi?’.
E la scena sarebbe scivolata via… e attenzione, non sto dicendo che
lui era Darth Plaguies!”.
“Quando ho chiesto di lavorare
sul personaggio di Kylo, sono arrivato a un punto in cui ho sentito
che era necessario abbattere le traballanti fondamenta che aveva
sotto di lui, già all’inizio del film. Alla fine del film lui non è
più un emulo di Darth Vader, ma una persona che cerca di camminare
sulle sue gambe, un nuovo villain che cerca di costruire un suo
regno.”
“Ma la domanda è: che posto
avrebbe avuto Snoke alla fine? La cosa più interessante per me era
quella di eliminare la dinamica tra “imperatore e pupillo”, così
tutte le scommesse sono aperte per il prossimo film. Questa scelta
mette sul piatto anche un risvolto estremamente drammatico che si
rivela essere un altro punto di connessione tra Kylo e
Rey.”
Matthew Vaughn
gravita sempre più vicino all’universo della DC
Films, dal momento che è il nome più vicino a un eventuale
Man of Steel 2, da tempo ormai in discussione
presso la Warner Bros.
Parlando con IGN, il regista
del dittico di Kingsman ha spiegato che in realtà
vorrebbe “salvare” tutto l’universo DC al cinema. Ecco la sue
parole: “Amo molto il mondo DC e sto parlando con loro in
merito a diversi progetti. Per me è più bello essere coinvolto in
franchise in difficoltà, perché così è più facile fare un buon
film. Quindi, se vengo coinvolto in più di un film di supereroi che
sono stati male accolti, sarà come… beh se li farò buoni, saranno
sicuramente migliori di quelli già fatti.”
“Quando ho fatto X-Men, sapete,
c’era una barra piuttosto bassa, X-Men 3, senza offesa. Così è
venuto fuori un bel film – ha aggiunto il regista – È molto
più divertente salvare qualcosa e reinventarlo. Sarei intimidito
invece di fare un terzo Guardiani della Galassia, per
esempio.”
DC Films: la nuova line-up e i film non
confermati
“Se avessi fatto Batman, non ci
sarebbe stato senso a fare un nuovo Cavaliere Oscuro, perché è già
stato fatto alla perfezione. Se avessi fatto Batman, avrei chiesto
a Chris di portare insieme al cinema la versione di Adam West (…)
Non sono interessato a copiare il lavoro degli altri. Sto cercando
di capire cosa fare adesso e sento la necessità di dedicarmi a
qualcosa di mai fatto prima. E ho fatto già parecchi film di
supereroi.”
Il regista è infatti autore di
Kick-Ass, X-Men: L’Inizio e i due
Kingsman (con il terzo già in programma); si
tratta di eroi molto diversi tra loro e senz’altro un suo approccio
alla DC Films cone la Warner Bros
potrebbe essere nuovo.
Tra i tanti momenti controversi e
sorprendenti di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi diretto da Rian
Johnson c’è senz’altro la presenza, breve ma decisiva, di
un personaggio molto importante per l’intero franchise.
Parliamo ovviamente dell’apparizione
del fantasma di Forza di Yoda che arriva a soccorrere Luke nel
momento per lui più difficile.
Rian Johnson ha
spiegato perché ha scelto di far tornare il saggio Maestro Jedi
nella sua versione de L’Impero Colpisce Ancora,
ovvero quella testarda e un po’ buffa.
“Per me era molto importante. In
realtà ho anche tolto alcune delle parti che avevamo realizzato, e
Frank Oz mi ha chiesto di rimetterle. Quando all’inizio ho pensato
la scena, sembrava che lo Yoda de L’Impero era l’unico personaggio
con cui Luke potesse avere un legame affettivo. E per questo
abbiamo ricreato quel pupazzo, un’esatta replica di quello
dell’Impero. Hanno usato la stessa argilla, e hanno trovato la
stessa donna che aveva dipinto gli occhi di Yoda. E poi è arrivato
Frank, e ha lavorato per un paio di settimane per darci il giusto
pupazzo, dopo un sacco di test e piccoli accorgimenti. Per me è
stato un processo importante perché l’ultima volta che Luke vede
Yoda è alla fine del Ritorno dello Jedi, e qui avevamo bisogno di
ricreare quel legame affettivo, e avevamo anche bisogno di
quell’aspetto birichino di Yoda, che c’è ne L’Impero. È una
parte importante della loro relazione, ha molto senso secondo
me.”
Pelo nero, lucidissimo e morbido
come le curve di una collina, sguardo un po’ triste ma gentile,
Ferdinand è un toro dell’Andalusia addestrato per
combattere che cresce contrario alla sua natura. Adora i fiori ma
non la sabbia dell’arena, odia litigare con i compagni di “scuola”
e rifiuta qualsiasi forma di violenza; per lui esiste un’esistenza
alternativa a quella già scritta per la specie e la trova
finalmente nell’amore della piccola Nina e nella fattoria di suo
padre. Un coltivatore di fiori, guarda caso.
Dalla Storia del toro
Ferdinando pubblicata nel 1936 da Munro
Leaf (già tradotta in un corto dalla Disney nel 1938)
Carlos Saldanha,
regista di Rio 2 e L’Era Glaciale
2, trae ispirazione per questo adattamento cinematografico
che espande l’universo, i personaggi e le ambientazioni della fiaba
breve e ne ricava un racconto del tutto attuale per i messaggi di
cui si fa carico e per il look moderno, le musiche, il taglio della
scrittura con riferimenti alla società pop.
Ferdinand: l’intervista al regista Carlos
Saldanha
Niente di più vicino poi, nella
maniera con la quale Saldanha gestisce la caratterizzazione di
Ferdinand e le sequenze d’azione e non solo, agli
altri titoli da lui scritti e diretti, dotati anch’essi di una
forte (auto)ironia espressa attraverso la comicità fisica. Di fatto
è proprio la fisicità del grosso toro gentile, tutt’altro che
“scatenato” come nell’omonimo capolavoro di Scorsese, a rendere il
tema trattato meno pesante e rivolto principalmente ad una platea
di piccolissimi spettatori.
A loro il regista dedica questa
trasposizione in chiave fanciullesca di una fiaba, quella di Leaf,
che è bene annoverare tra le più importanti della tradizione
letteraria. Non soltanto per l’oggettiva bellezza artistica, quanto
invece per il valore politico di cui fu simbolo al momento della
sua pubblicazione (il testo venne messo al bando dai regimi
totalitari dell’epoca in quanto antimilitarista). E infatti
sta nel fascino sovversivo di una verità che i bambini potrebbero
dare per scontata, ovvero che i tori nascono e crescono per essere
cattivi e combattere il torero in un’arena, la forza di
Ferdinand; un aspetto per niente banale reso da
Saldanha con assoluta consapevolezza.
Certo non si può chiedere
al regista di restituire la stessa maturità del romanzo, perché non
è questa la sede né l’operazione cinematografica adatta, ma
l’adattamento mostra i segni di un professionismo che, partendo dal
rispetto e dalla devozione nei confronti di un testo sacro, lo
racconta ad un pubblico diverso (e purtroppo meno educato
all’ascolto e alla curiosità). Per la buona volontà, il discreto
livello di animazione digitale – ben lontano dalle eccellenze
Disney e Pixar – e le intenzioni,
Ferdinand è il progetto riuscito di un filmaker
con esperienza e spirito creativo, capace di creare mondi nuovi
assolutamente godibili, come lo sono i personaggi (fra tutti i tre
topolini Un, Dos, Tres e la capretta Lupe) e le ambientazioni
esotiche della Spagna rurale.
Ferdinand: il
trailer del film d’animazione
dal 21 Dicembre al cinema
Il Marvel Cinematic Universe
ha avuto un impatto così forte sul mondo dell’intrattenimento e
sull’immaginario collettivo che è riuscito a cambiare anche il
corso delle storie a fumetti.
Se all’inizio i film erano ispirati
ai fumetti della Casa delle Idee, adesso sono sempre più i fumetti
che attingono personaggi, dinamiche, persino storie e soluzioni
narrative dai film.
Ecco alcuni dei modi in cui il
Marvel Cinematic Universe ha cambiato i fumetti
Guardiani della Galassia
L’incarnazione originale
della squadra prevedeva il veterano Star Lord che metteva insieme
una squadra delle persone più potenti dell’universo che riusciva a
trovare per prevenire distruzioni massicce, dopo due enormi guerre
che avevano ridotto l’Universo Marvel in macerie.
James Gunn, nel costruire i
personaggi per il suo film ha dato un’impronta umoristica cambiando
per sempre, nel 2014, il destino di questi eroi. Al cinema il film
ha funzionato molto bene, ma proprio il successo del film ha spinto
i vertici Marvel Comics a trasformare i Guardiani dei
fumetti nella banda di adorabili canaglie vista nei film.
Le squadre create in base ai
film
Alcune persone non lo
sanno, ma la line-up degli Avengers, vista nel film del 2012, non è
mai esistita nei fumetti. Tuttavia, nel 2012, il fumetto Avengers
Assemble è stato lanciato come parte integrante di una storia a
fumetti di otto numeri. Durante questo periodo, la squadra era
formata esattamente dai personaggi del film. Il gruppo ha
cominciato a ruotare i propri componenti con l’arrivo di Kelly
Sue DeConnick e Stefano Caselli, ma non c’è dubbio che l’intento
iniziale della run fosse quello di mettere in comunicazione i fan
dei fumetti con quelli del cinema.
Pepper Potts
Prima dei film di Iron
Man, Pepper Potts si era sempre tenuta alla larga dal mondo di Tony
Stark, dalle sue stramberie scientifiche, supereroistiche e da
super spia. Ma tra la morte di Happy Hogan nello scontro
con Spymaster e la chimica sullo schermo tra Gwyneth Paltrow e
Robert Downey Jr., Pepper è stata attirata nell’universo di Iron
Man, diventando uno strano mix tra la fidanzata di Tony, la sua
ragazza venerdì, e l’effettivo amministratore delegato della Stark
Industries ogni volta che Iron Man non c’è.
Questo cambiamento è piccolo per il
mondo dei fumetti, ma enorme per il mondo di Iron Man, dal momento
che il suo ruolo si è sviluppato tanto da farle ottenere anche
un’armatura tutta sua.
Malekith è diventato molto
importante
Malekith ha una lunga
storia come villain di Thor, ma nel corso degli anni la sua
presenza nei fumetti è sfumata, visto che il protagonista era più
impegnato ad avere a che fare con le malefatte del fratello. Ma
quando uscì Thor: The Dark World e Malekith era il cattivo
principale, Jason Aaron, che scriveva all’ora Thor, ha inserito
l’Elfo Oscuro molto rapidamente nelle storie che scriveva in quel
momento, Thor: God of Thunder. E mentre il personaggio dei film è
stato presto dimenticato, nei fumetti il suo personaggio non è mai
stato così rilevante. Al momento è il villain principale della run,
dal 2014 fino a ora, la sua cattiveria è costata a Thor un braccio
ed è la causa delle principali guerre trai Nove Regni.
Phil Coulson
Appena prima che venisse
lanciato il MCU vero e proprio, uscì in fumetteria un numero con
Phil Coulson. Prima che arrivasse al cinema, il personaggio non
esisteva affatto, ma interpretato da Clark Gregg ha catturato
l’amore dei fan. Morendo nei film, è ricomparso nelle serie tv,
Agents of SHIELD della ABC.
Non molto dopo, è comparso nei
fumetti, diventando l’agente più importante dell’associazione
segreta guidata da Marcus Johnson, il figlio di Nick Fury/nuovo
Nick Fury. Mentre il personaggio è ancora vivo nella serie, è stato
invece di recente ucciso da Deadpool sotto ordine di Captain
America nei fumetti.
Mutants no more: Scarlet Witch e
Quicksilver
Per anni ci si è chiesti
se Scarlet Witch e Quicksilver fossero più Avengers o più
X-Men; entrambi hanno certamente passato più tempo come Vendicatori
ma erano anche i figli di Magneto, uno dei mutanti più noti di
sempre, e hanno cominciato come membri della Fratellanza dei
Mutanti Malvagi. Quando la Marvel voleva utilizzarli per il sequel
di Avengers, è incappata in alcuni problemi con la Fox che aveva
già portato sullo schermo il suo Quicksilver in Giorni di un Futuro
Passato. Così per evitare beghe legali, hanno deciso di cambiare
l’origina dei personaggi. I due sono infatti il risultato di
esperimenti e non più figli di Magneto. I recenti sviluppi
(acquisizione della Disney da parte di Fox) renderanno molto strana
questa reunion.
Tecnologia del repulsore
Una delle parti
fondamentali dell’Iron Man del 2008 è la creazione della tecnologia
nel petto di Tony che gli permette di rimanere in vita e permette a
Iron Man di esistere. Nei fumetti non c’era niente del genere prima
del 2008, quando Matt Fraction introdusse l’elemento in Invincible
Iron man. Il nome è stato cambiato da reattore arc a repulsore, e
per l’arco di cinque anni che scritto Fraction è stato un
cambiamento significativo.
Il costume di Occhio di Falco
Il personaggio aveva uno
dei costumi più caratteristici tra gli Avengers, che coniugava il
supereroe con le caratteristiche dell’ex circense. Il costume però
non è arrivato sul grande schermo, dal momento che in The Avengers,
Clint Barton ha indossato un costume che si adattava di più a un ex
agente segreto. E così, anche il personaggio dei fumetti a seguito
di quello cinematografico ha cambiato look in maniera permanente a
partire dal 2012 con le run di Matt Fraction e David Aja.
I Chitauri
I Chitauri non sono mai
stati una grande minaccia per gli Avengers, come invece lo sono gli
Skrulls o i Kree, ma dopo il film del 2012 le cose sono cambiate.
In The Ultimates erano presenti degli alieni con una forma simile a
quella delle lucertole, mutaforma, visti raramente nei fumetti,
fino all’avvento del MCU. Gli Skrulls erano senza dubbio più
famosi, ma di proprietà Fox, e così è stata data una possibilità di
emergere anche ai Chitauri.
La personalità di Tony Stark
Si tratta di una delle
prime cose che dallo schermo ha influenzato i fumetti. Per anni,
Iron Man è stato molto serio, qualcuno che sembrava portare sulle
spalle il peso del mondo. Con Civil War, il suo atteggiamento è
diventato simile a quello di un fascista, quasi. Tuttavia, il
carisma di Robert Downey Jr. ha cambiato le cose e così la
personalità del Tony dei fumetti è stata cambiata, pesantemente
influenzata dal fascino e dalla simpatia sarcastica del Tony del
Marvel Cinematic Universe.
L’importanza dello SHIELD
Lo SHIELD è sempre stato
importante per i Marvel Comics, soprattutto in alcune storie, come
Civil War o Secret Invasion. Ma è sempre uscito fuori attraverso i
suoi rappresentanti, come Nick Fury o Maria Hill. Dal 2012 e a
seguito del successo della serie della ABC, le cose sono cambiate.
I fan sono diventati sempre più curiosi verso questo gruppo di eroi
misteriosi, tanto che nel 2016 è stata inaugurata una run dedicata
esclusivamente a loro.
Quali Fantastici Quattro?
Dopo delle run solide e
storiche, si potrebbe pensare che nessuno sia in grado di scalfire
la posizione dei Fantastici Quattro nei fumetti Marvel. Ma a causa
delle conseguenze di Secret War del 2016, la squadra è stata
accantonata, nonostante siano uno dei gruppi storici della Casa
delle Idee. La scelta è stata dettata, pare, dalla volontà della
Fox di tenere i diritti lavorando a un nuovo film sulla Prima
Famiglia Marvel. L’esito del film è stato disastroso, e adesso, con
la Fox nelle mani di Disney, come la Marvel, le cose potrebbero
cambiare di nuovo.
Nick Fury
Quando Mark Millar è
stato autorizzato a fare un remake degli Avengers, per l’Ultimate
Universe di Marvel, negli anni ’00, ha portato con sé il trend di
realizzare personaggi che somigliassero ad attori e decise che Nick
Fury doveva somigliare a Samuel L. Jackson. Che fosse prescienza o
arte che imita la vita, quando il MCU arrivò sul grande schermo, fu
prorpio Jackson a essere scelto come volto di Fury.
Ma da quando l’Ultimate Universe è
stato cancellato, si è deciso di sistemare le cose “uccidendo” il
Nick Fury della Marvel Prime e facendo diventare suo figlio il suo
successore, con un carattere molto più simile al personaggio dei
film che a quello dei fumetti precedenti. Lo chiamano anche Nick
Fury, anche se non è assolutamente il suo nome.
La Universal
Pictures International Italy ha condiviso il primo trailer
italiano di Macchine Mortali, il primo film della
nuova saga fantasy prodotta da Peter Jackson e
basata sui romanzi di Philip Reeve.
Jackson produrrà il
progetto e scriverà la sceneggiatura con la moglie Fran
Walsh e alla loro storica partner Philippa
Boyens. Christian Rivers, collaboratore
di Peter Jackson in tutti i suoi film, si occuperà
della regia.
Di seguito la sinossi del primo di
quattro romanzi pubblicatonel 2001 dalla Scholastic: Futuro
remoto. Tom, giovane Apprendista Storico di Terza Classe, vive in
una Londra che si aggira per il mondo ormai deserto cercando di
divorare altre città più deboli allo scopo di procacciarsi schiavi
e risorse. Un caso fortuito porta il ragazzo a sventare il piano
omicida di una giovane orribilmente sfigurata che attenta alla vita
del capo della Corporazione degli Storici, l’archeologo Valentine.
Prima che la misteriosa ragazza precipiti nel nulla del selvaggio
Territorio Esterno, Tom riesce a farsi rivelare la sua identità.
Ma, da quel momento, da eroe e si trasforma in preda. Età di
lettura: da 11 anni.
Nel cast Hugo
Weaving, Steven Lang
(Avatar, Into the Badlands),
Jihae (Mars)
e Leila George (Mother, May I
Sleep with Danger?).
I protagonisti di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi sembrano distinguersi per
alcune decisioni stupide che nel corso
del film compromettono più o meno gravemente, i piani ben
strutturati, della Resistenza, del Primo Ordine, di chiunque voglia
provare a portare a compimento una missione.
Dopo tutto, le nuove generazioni
che avanzano sono giovani e irrazionali, che ascoltano più la
pancia che la testa, e spesso compiono atti sconsiderati.
Il fallimento e la capacità di
rialzarsi dopo lo stesso è senz’altro una delle colonne portanti
del film, così come Yoda stesso dice a Luke:
“Passa sopra a ciò che hai
imparato. Forza, destrezza. Ma anche debolezza, follia, fallimento
anche. Sì, fallimento più di tutto. Il più grande maestro, il
fallimento è.”
Se Yoda ha ragione, allora i
personaggi del film sono dei veri e propri campioni. Alla fine del
film, Rey e Kylo si trovano senza i loro maestri, e sia la
Resistenza che il Primo ordine sembrano allo sbaraglio.
Di seguito proviamo a spiegare
quali sono le pessime decisioni che questi personaggi prendono.
La Resistenza
Il film comincia con Poe
Dameron che ignora gli ordini di Leia, insistendo con un attacco
contro il primo ordine che costa ai Ribelli moltissime vite. Di
conseguenza la Resistenza perde tutti i bombardieri, per abbattere
una sola nave da guerra nemica, Leia declassa Poe per punirlo.
Persino dopo che Leia rimane ferita, Poe non impara la lezione:
disobbedisce a Holdo e manda Finn e Rose in una missione segreta,
senza autorizzazione dei superiori, finendo per ammutinarsi. Se non
fosse intervenuta Leia, la Resistenza si sarebbe sfaldata per
sempre.
Nemmeno Holdo è senza colpa. Non
infonde coraggio e non si comporta in maniera onesta con il suo
equipaggio. Non comunica i suoi piani ai suoi, causando le reazioni
affrettate di Poe. Si sacrifica, alla fine, distruggendo la nave di
Snoke, ma è una mossa suicida che non fa parte di nessun piano.
La Resistenza, dopo la battaglia di
Crait, trova rifugio sul Millennium Falcon, ma se non fosse stato
per l’intervento separato di Rey e Luke, sarebbero tutti morti.
Rey e Luke
La peggiore decisione di
Luke è stata quella di aver paura del giovane Ben Solo. La paura
verso il potere oscuro del ragazzo ha spinto la sua mano, e
nonostante il pentimento, era troppo tardi. Il ragazzo lo aveva già
visto, e questo è bastato per farlo sentire tradito, perduto per
sempre.
Quando Rey riceve un NO da Luke,
lei non sembra affatto desiderosa di tornare dalla
Resistenza, Chewbacca e R2-D2 non fanno molto per convincere
Luke (all’inizio almeno) e nessuno di loro sembra ricordare che c’è
una guerra in atto e che la Resistenza è in ginocchio. Luke esita,
da una parte comincia ad addestrare Rey, dall’altra esprime il
desiderio di estinguere l’Ordine dei Jedi. Di fronte a questo
atteggiamento, Rey decide di andare a cercare risposte altrove.
Dopo aver affrontato l’oscurità
sull’isola, Rey si convince che può riportare indietro Ben Solo. Si
fa catapultare da Chewbacca sulla nave di Snoke, senza che il
Wookie si opponga a una decisione tanto folle. Si fa catturare e di
nuovo torturare.
Luke, dopo la partenza di Rey,
prova a distruggere i libri dei Jedi, senza essersi accorto che la
ragazza li ha rubati. Inoltre, anche quando si proietta su Crait
per affrontare Kylo Ren, non include Leia o Poe nel suo piano,
lasciando la Resistenza in balia di se stessa.
Finn e Rose
L’eroismo di Finn, nato
alla fine de Il Risveglio della Forza, ha avuto vita breve. Il
ragazzo vuole fuggire, ma Rose lo convince a restare. I due rubano
una navicella della Resistenza, vanno su un pianeta casino per
incontrare una persona che potrebbe aiutarli, senza nessuna
indicazione specifica, su consiglio di Maz Kanata. Cosa potrebbe
mai andare storto?
I due hanno un piano che definire
disperato è dire poco, non hanno indicazioni certe e si trovano
infatti in guai seri, non avendo nemmeno una strategia a cui
attenersi. Si fidano del primo criminale che incontrano, che divide
la cella con loro, cosa che poi costerà loro la libertà.
Il Primo Ordine
Alla fine del film,
sembra impossibile che il Primo Ordine non sia riuscito a
distruggere tutta la Resistenza. Tuttavia, la rottura interna tra
Kylo Ren, Hux e Snoke finisce per indebolire i cattivi
dall’interno, così da renderli più vulnerabili e incapaci di
assestare il colpo di grazia.
Hux lotta per avere luce agli occhi
di Snoke, che a sua volta è accecato dal suo potere e non vede le
vere intenzioni del suo allievo. Kylo Ren infine ha la possibilità
di redimersi, ma rivela una scarsa propensione a obbedire
all’autorità e vuole costruirsi un mondo a sua misura. La sua
posizione di comando non lo aiuta a chiarirsi la mente.
Lo scontro con Luke lo acceca a tal
punto che non si accorge che è un fantasma di Forza, e il suo
orgoglio lo conduce alla sopravvivenza della Resistenza, così come
l’orgoglio di Snoke lo aveva condotto alla morte.
Alla fine di Star Wars: Gli
Ultimi Jedi la questione sembra pendere non su chi abbia
preso una cattiva decisione, ma chi abbia preso la peggiore di
tante decisioni stupide.
Star Wars: Gli Ultimi Jedi conquista
il box office italiano, seguito da Assassinio
sull’Orient Express e
Poveri ma ricchissimi.
Esordio stellare per l’Episodio VIII di Star
Wars al box office italiano. Infatti l’attesissimo Star Wars: Gli Ultimi Jedi conquista
il botteghino con 4,6 milioni di euro in 830 sale, sfiorando i 6
milioni di euro nei cinque giorni, visto che è uscito
mercoledì.
L’esordio della pellicola di Rian
Johnson è inferiore rispetto all’Episodio VII, che due anni fa
aveva debuttato con oltre 8 milioni di euro. Ma Gli Ultimi
Jedi registra una media per sala eccezionale di 5500 euro e si
appresta a diventare il film di punta delle Feste.
Assassinio sull’Orient Express
conferma il successo delle scorse settimane con 1,2 milioni di euro
con cui giunge a quota 9,5 milioni di euro. Poveri
ma ricchissimi apre in terza posizione con 1 milione
di euro d’incasso in 438 sale disponibili, registrando una media
per sala di 2400 euro. La ruota delle meraviglie debutta al
quarto posto con 651.000 euro incassati in 253 sale a
disposizione.
Esordio mediocre per
Natale da chef (514.000 euro),
Ferdinand (368.000 euro) e soprattutto
per Super vacanze di Natale, che non va
oltre 262.000 euro in quasi 350 sale. Gli eroi del
Natale precipita in ottava posizione con altri
208.000 euro per un globale di 1,6 milioni. Calo anche
per Smetto
quando voglio: Ad Honorem che supera i 2 milioni
complessivi con altri 160.000 euro. Chiude la top10 Suburbicon,
che con altri 152.000 euro totalizza 764.000 euro.
Il ritorno del Capitano
Phasma in Star
Wars: Gli Ultimi Jedi era uno dei momenti più attesi
dai fan, che non avevano gradito il trattamento sbrigativo del
personaggio ne Il Risveglio della Forza.
Purtroppo per loro però,
l’apparizione del personaggio interpretato da Gwendoline
Christie è rimasta limitata a pochi minuti, giusto il
tempo di uno scontro, sbrigativo, con Finn. Il disertore mette KO
il capitano e scappa dalla base di Snoke quasi completamente
distrutta.
Tuttavia il personaggio potrebbe non
essere completamente fuori gioco, almeno per quanto riguarda il
regista. Rian Johnson ha infatti definito Phasma
il “Kenny di Star Wars“, ovvero il personaggio che torna
sempre in vita.
Già in Star Wars: Il Risveglio della
Forza avevamo lasciato Phasma in un compattatore di rifiuti, a
bordo della Starkiller, poi esplosa. A ben pensarci, è già un
miracolo che il capitano delle legioni del Primo Ordine sia
sopravvissuta a quell’esplosione, per cui, nonostante la situazione
in cui la lasciamo in questo film, potrebbe sempre trovare il modo
di tornare.
“Per quello che mi riguarda, è
sopravvissuta – ha dichiarato Johnson – è caduta tra le
fiamme, su una pila di spazzatura.” Inoltre, il
costumista Michael Kaplan, ha confessato che la Christie vuole
a tutti i costi tornare nel prossimo Episodio, e alla luce di
quanto detto dal regista, la cosa non sembra poi tanto campata in
aria.
Se Phasma dovesse trovare il modo di
tornare a di avere finalmente un ruolo decisivo nel franchise
potrebbe sfuggire alla sorte che fu già di Boba
Fett.
Ogni paese ha la sua tradizione,
ogni famiglia ha la sua storia e ognuno di noi ha dei sogni da
raggiungere ad ogni costo, intrecciate tutti questi elementi e
avrete Coco, il nuovo film animato della
Disney Pixar in arrivo al
cinema per le feste di Natale, il 28 dicembre.
Miguel è un bambino di 12 anni nato
in una storica famiglia di calzolai, attività iniziata dalla
tris-nonna Mama Imelda dopo essere stata abbandonata dal marito,
lasciandola a casa da sola con la figlia Coco per andare ad
inseguire il suo sogno della musica in giro per il mondo. Da quel
giorno così, Imelda decide di vietare qualsiasi forma di musica
nella sua famiglia… Finché non arriva Miguel.
Ispirato da Ernesto de la
Cruz, un famosissimo cantante purtroppo scomparso, il
bambino impara a suonare la chitarra guardando le sue vecchie
esibizione e cercando di emularlo in ogni sua mossa, finché un
giorno, rompendo per caso la cornice della foto della tris-nonna,
non scopre che il marito che l’ha lasciata, porta in mano proprio
la famosa chitarra del cantante. Ma quando la famiglia scopre di
questa sua passione segreta, gli distruggono la chitarra e così non
gli permettono di partecipare ad un concorso per nuovi talenti
indetto per l’importantissima festa del Dias De Los
Muertos.
Deciso a voler partecipare
a tutti i costi, Miguel ruba la chitarra di Ernesto dal suo
mausoleo, ma bastano poche note e viene catapultato in un altra
realtà: il Mondo dei Morti. Si accorge da subito infatti, che ad
eccezione del suo cane randagio amico Dante, nessuno riesce a
vederlo, ma lui invece riesce a vedere tutte le anime degli
antenati defunti, pronti per la loro notte più importante
dell’anno. Miguel viene subito riconosciuto dai suoi di antenati,
che decidono di portarlo dall’unica persona che potrebbe sapere
cosa fare: la temibile Mama Imelda. Per tornare nella Terra dei
Vivi prima del sorgere del sole, la trisnonna decide di dargli la
sua benedizione alla condizione che abbandoni per sempre la musica,
ma per Miguel questo non è possibile. Così con l’aiuto di Hector,
un vagabondo senza famiglia, decide di andare a cercare l’unica
persona “di famiglia” che potrebbe aiutarlo, Ernesto de la
Cruz.
Dalle montagne scandinave di
Frozen a le acque cristalline di Oceania, continuiamo a fare il giro del mondo
accompagnati dalla Disney Pixar che questa volta ci porta al centro
di una delle feste più importanti della comunità latina per farci
capire quanto la famiglia sia importante e quali sono i veri valori
nella vita. In tutto il mondo viene riconosciuta l’importanza del
Dias de los Muertos, ma in Coco si riescono a stabilire diversi
punti d’incontro tra una tradizione così legata al latino america e
le tante altre tradizioni e culture del mondo, compresa la
nostra.
Ideato e diretto da Lee
Unkrich, Coco tocca tutti punti giusti
dell’anima: fa sorridere, ridere, pensare ed anche, commuovere.
Studiato nei minimi dettagli, Coco è senza dubbio
un film importante per la comunità latina, che vede su schermo la
perfetta celebrazione della loro festa, un bellissimo modo che
hanno per aiutare il percorso spirituali dei cari defunti e per non
dimenticarli mai.
Se il mondo dei vivi è come
ce lo aspettiamo a livello visivo, colorato e soleggiato, il mondo
dei morti in Coco è tutt’altro che buio. Veniamo
infatti sorpresi dai colori fluorescenti e brillanti, gli
accostamenti audaci tipici del Latino America, le tonalità dei
petali dei fiori portati in offerta e le mille luci che donano una
“vitalità” vibrante per tutta la durate dell’avventura notturna di
Miguel.
Il piccolo pubblico di
Coco non rimarrà impaurito da questo mondo, poiché Ulkrich
e colleghi sono riusciti a creare una sorta di “aldilà parco
giochi” dove gli antenati sembrano stare quasi meglio che nella
terra dei vivi e dove gli scheletri (grazie anche all’aggiunta
degli “occhi”, particolare che spesso manca nelle illustrazioni)
sono decisamente buffi piuttosto che inquietanti. Uno studio
meticoloso e una grande attenzione nei particolare, rendono tutto
il Mondo dei Morti visualmente ineccepibile con l’animazione in 3D
e una delle più grandi forze del film.
Come sapete, Miguel ama la musica,
ma in questo film animato le canzoni sono utilizzate nel momento
giusto e soprattutto nel modo giusto, senza far affogare la storia
tra inutili improvvisazioni. Inoltre è molto apprezzabile la scelta
nel doppiaggio italiano, che ha lasciato qualche canzone nella
lingua originale spagnola, traducendo solo il necessario e donando
così un identità ancora più forte al film. Doppiatori d’eccezione
per questo film Mara Maionchi nel ruolo di Mama
Coco, Valentina Lodovini che dà la voce a Mamà e
Matilda De Angelis a Tia Victoria. Infine, sui
titoli di coda, riconosceremo la voce di Michele
Bravi, adattissima all’interpretazione del brano
“Ricordami”.
Con questo film animato, senza
dubbio uno dei migliori degli ultimi anni, la Disney
Pixar riuscirà ad arrivare dritta al cuore di tantissime
persone, sia grandi che piccine, raccontando una storia che celebra
la famiglia, ma in particolare l’importanza del ricordo e di cosa
lasciamo alle generazioni dopo di noi.
L’acquisizione Disney della Fox ha
aperto un mondo di possibilità ai Marvel Studios, che adesso
possono attingere a quasi tutto il catalogo dei fumetti Marvel
senza restrizioni di diritti di sfruttamento.
Sebbene siano necessari circa 18
mesi per ultimare l’accordo e il passaggio di proprietà, è normale
per i fan cominciare a fare progetti e congetture in merito ai
personaggi che dovrebbero essere esplorati in futuro dal
MCU.
Di seguito, ecco un elenco dei
principali personaggi dei
fumetti Marvel che dovrebbero essere raccontati dal Marvel
Cinematic Unvierse al più presto.
Ghost Rider
Con la sua rappresentazione
cinematografica, a opera di Nicolas Cage, il personaggio non ha
certo avuto giustizia, e il suo “doppione” televisivo non è
bastato. Il personaggio, adesso, potrebbe rientrare a pieno nel
nuovo corso del MCU, per inaugurare con un tocco i infernale
realismo la Fase 4.
Magneto
Anche se ha avuto ben due
incarnazioni cinematografiche, l’idea di relegare Magneto
all’universo degli X-Men, come è stato fino a questo momento, è
stata alquanto proibitiva. Sia Michael Fassbender, che (meglio) Ian
McKellen hanno dato il loro contributo alla costruzione di un’icona
cinematografica, ma avere la possibilità di raccontare Magneto
insieme alla sua eredità, ovvero i figli Wanda e Pietro, sarebbe
davvero una buona mossa. Dato che, però, il Quicksilver del MCU è
già morto, l’idea di inserire Magneto potrebbe aprire nuovi spazi e
possibilità.
Miss Marvel
La giovane Kamala Khan,
ragazza di colore dal grande carisma e molto amata dai lettori dei
comics, potrebbe essere la prossima ad approdare nel MCU, magari in
tv, visto il suo legame con gli Inumani. Kamala è l’erede del
titolo di Carol Danvers, che arriverà al cinema nel 2019, per cui
potremmo aspettarci grandi cose da questo personaggio.
Namor
Si tratta del corrispettivo
marveliano di Aquaman, ma con una sua storia, sue origini, e
soprattutto già un piccolo riferimento nel MCU, risalente a Iron
Man 2. Nel film con Robert Downey Jr., mentre Tony parla con
Coulson del progetto Avengers, un misterioso indicatore in mezzo
all’Oceano Atlantico segnala pa presenza di un target, una persona
con grandi abilità, che potrebbe unirsi alla lotta.
Quell’indicatore è rimasto fermo per molti anni, ma questo potrebbe
essere il momento giusto per farlo muovere.
She-Hulk
Jennifer Walters, cugina di Bruce
Banner, è molto simile al cugino, tranne che la sua mutazione verde
non le fa perdere la testa. Jen infatti mantiene sempre la sua
lucida e acuta mente da avvocato. La Marvel non può utilizzare Hulk
a suo piacimento, visto che divide i diritti del personaggio con la
Universal Pictures, ma senz’altro può usare i personaggi che gravitano intorno
a Banner nei fumetti, come accaduto per il Generale Ross in Civil
War. Che si aspetta dunque a portare l’affascinante Jen nel
MCU?
Silver Surfer
Trai personaggi più potenti dei
fumetti Marvel, è anche uno di quelli che ha avuto la peggiore
rappresentazione cinematografica, ad oggi. Silver Surfer, adesso in
mano a Disney, dovrebbe al più presto essere portato sul grande
schermo dalla Casa delle Idee, che sa certamente come trattare al
meglio le sue potenzialità.
Tempesta
La vedremo in X-Men: Dark Phoenix
con il volto di Alexandra Shipp, ma abbiamo imparato ad amarla,
cinematograficamente parlando, con il ritratto di Halle Berry. Il
personaggio però, come molti degli X-Men raccontati al cinema,
meriterebbe approfondimento e spazio. Uno standalone sulla dea
africana che controlla il clima.
Torcia Umana
Johnny Storm è stato interpretato al
cinema da Chris Evans e da Michael B. Jordan. Il personaggio è
stato raccontato in maniera diversa ma in entrambi i casi
incompleta. La testa calda, in tutti i sensi, dei Fantastici
Quattro potrebbe quindi essere raccontata meglio al cinema
all’interno del MCU. Qualcuno ha persino ipotizzato che, lo stesso
Chris Evans, abbandonato il ruolo di Cap, potesse tornare a firmare
con la Marvel per ritornare nei panni del giovane Storm!
L’utente di Twitter, Des, ha scovato in Rogue One: A Star Wars
Story, una connessione, un riferimento, confermato dalla
produzione, a un elemento chiave della trama de Gli Ultimi
Jedi.
Nel film di Rian
Jhonson abbiamo visto che il Primo ordine è in grado di
tracciare le navi della resistenza anche nei viaggi attraverso
l’iperspazio. Così non dà loro tregua, né la possibilità di
scappare o di nascondersi.
In Rogue One,
quanto Jyn e Cassian sono in missione su Scarif, l’eroina
interpretata da Felicity Jones nomina una
tecnologia dal nome: tracciatore
iperspaziale. Si tratta, evidentemente, di una tecnologia
che l’Impero stava sviluppando e che il Primo Ordine ha poi, dopo
decenni, perfezionato, e utilizzato contro la flotta della
Resistenza.
L’ottavo episodio di
Star
Wars, Gli Ultimi Jedi, è approdato
nei cinema lo scorso mercoledì accolto da pareri contrastanti (c’è
chi ha amato la direzione inedita di Rian Johnson
e chi si è sentito un po’ tradito da queste novità), ma è anche
interessante conoscere i pareri dei professionisti di Hollywood sul
film. Come Paul Thomas Anderson, che di recente ha
espresso parole di stima per Gli Ultimi Jedi
(“L’ho amato, e vorrei capire di più sul passato di Rey e dei
suoi genitori“) ipotizzando un fantomatico futuro in cui
potrebbe dirigere un capitolo del franchise. Questa è stata la sua
premonizione:
“Come sarebbe Star Wars diretto
da me? Fottutamente lungo, deprimente, lunatico e ottuso. Ma se
spuntasse qualcosa sui ribelli che combattono l’Impero, in ogni
forma, ci sto. È il bello della saga: non invecchierà mai. E
io mi ritengo un grandissimo fan di Star Wars in
generale. Non vedo l’ora di scoprire cosa hanno in serbo per i il
futuro“.
Paul Thomas
Anderson tornerà in sala quest’anno con il suo nuovo
lavoro, Il Filo nascosto, con Daniel Day
Lewis (per l’attore si tratterà dell’ultima apparizione
cinematografica), la cui uscita è prevista il 22 febbraio 2018.
Qui sotto potete dare uno sguardo al
trailer ufficiale.
Cosa c’è di più bello, per un fan
di una serie tv, se non vivere in prima persona l’esperienza di un
set, sentendosi dentro un episodio?
Game of Thrones, in Italia il
Trono di Spade, è la serie fenomeno mondiale di
HBO, che ha appassionato milioni di persone sin
dal suo esordio, sette anni fa. Con una stagione record alle
spalle, la settima, lo show è pronto a replicare il successo con
l’uscita in DVD e Blu-Ray, distribuito da Warner Bros Entertaiment
Italia, disponibile già dal 14 dicembre.
Siamo stati all’evento organizzato
da HBO UK a Londra, che per l’occasione ha
convocato due eccezionali “White Walkers” presenti sul tappetto,
rigorosamente blu, pronti a terrorizzare gli spettatori.
Nulla è stato lasciato al caso, la
location scelta per il lancio del cofanetto è stata il Backyard
Cinema, centro famoso per il suo “unconventional cinema”: situato
dentro a un mercato all’esterno, sembra non esserci nulla se non
una piccola grotta dalla quale si accede in sala. Presa la nostra
lanterna ci siamo inoltrati alla scoperta della sala segreta,
passando sopra un ponte dentro una struttura allestita in pieno
stile “barriera” con la colonna sonora della serie a tutto
volume.
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Ad accoglierci nel cinema un maxi
schermo con la copertina del Trono di Spade, puff
colorati come sedute, gadget straordinari (agenda di Game of
Thrones, DVD settima stagione, funko pop), drink preparati per
l’occasione come una vera pozione e il Trono dei sette regni pronto
per accoglierci per una foto ricordo.
Non solo la cura nei dettagli ha
reso questo evento unico e indimenticabile, ma avere la possibilità
di poter vedere alcuni episodi della serie su grande schermo non ha
prezzo. Il cinema è pur sempre il cinema e il suo fascino rimane
indiscutibile, la scelta dell’episodio 4 della settima stagione non
è stato casuale, “The Spoils of War” è forse il più
scenografico degli ultimi e questa visione ha reso ancora più
giustizia alle scene di combattimento che vedono protagonista
Daenerys in groppa al suo Drogon.
<ifrale=”text-align: justify;”>Vi ricordiamo che il primo
e l’ultimo episodio della settima
stagione del Trono di Spade hanno registrato il
maggior numero di ascolti nella storia di HBO e la serie resta il
Drama più premiato nella storia degli Emmy Awards con 109
nomination ed i premi per Miglior Drama ottenuti sia nel 2015 che
nel 2016.
I boxset contengono nuovi
incredibili contenuti speciali tra i quali i commenti audio di ogni
episodio e due nuove featurette del dietro le quinte.
Ora sapete qual è il regalo giusto per il prossimo Natale.
È opera di Tiago Ribeiro questo
meraviglioso fan poster ispirato a Flashpoint e
pubblicato ieri sul profilo twitter dell’autore: nell’immagine, che
vi lasciamo di seguito, il Barry Allen di
Ezra Miller (in basso a sinistra) si scontra con
Reverse-Flash (il villain dei fumetti con il
costume giallo o Anti-Flash) mentre ai loro piedi giace il volto di
Batman con le sembianze di Jeffrey Dean Morgan (l’attore che in
Batman V Superman era Thomas Wayne e che vorrebbe
riprendere il ruolo di Bruce stesso in Flashpoint, come dichiarato di
recente).
Reverse-Flash invece ha le fattezze
di Matthew McConaughey, anche se l’attore premio
oscar non è stato nominato dalla produzione né confermato per un
qualsiasi ruolo in Flashpoint. Di certo sappiamo
che McConaughey è da tempo “vittima” di diversi corteggiamenti sia
da parte della DC che della Marvel, ma per ora resta lontana
l’ipotesi di vederlo in uno dei futuri cinecomic.
Vi ricordiamo
che Flashpoint, sarà ambientato in una
dimensione temporale parallela e successiva agli eventi del prologo
di Batman v Superman (dopo la morte di
Thomas e Martha Wayne) creata appunto da Barry
Allen, come annunciato da Geoff
Johns (presidente e direttore creativo responsabile
della DC comics). Momentaneamente privo di un regista, il film sarà
scritto da Joby Harold.