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FROM: la terza stagione dal 4 ottobre su Paramount+

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FROM: la terza stagione dal 4 ottobre su Paramount+

Paramount+ ha rivelato oggi i nuovi componenti del cast della terza stagione di FROM, che arriverà in Italia su Paramount+ dal 4 ottobre.

Robert Joy (CSI: NY) e Samantha Brown (Y: The Last Man) si uniranno al cast dell’ensemble. Joy interpreterà Henry, un uomo scurrile a cui gli anni non sono stati gentili, mentre Brown interpreterà Acosta, un nuovo agente di polizia.

La trama e il cast di FROM – stagione 3

Girato nella pittoresca Nuova Scozia in Canada , FROM svela il mistero di una città da incubo che intrappola tutti coloro che entrano. Mentre i residenti riluttanti lottano per mantenere un senso di normalità e cercano una via d’uscita, devono anche sopravvivere alle minacce della foresta circostante, comprese le terrificanti creature che escono quando il sole tramonta. Sulla scia dell’epico cliffhanger della seconda stagione, la fuga diventerà una possibilità molto reale mentre la vera natura della città viene messa a fuoco, e i cittadini scatenano l’offensiva contro gli orrori che li circondano.

La serie è interpretata da Harold Perrineau (Lost) che dirige un cast che comprende Catalina Sandino Moreno (Maria Full of Grace, The Affair), Eion Bailey (Band of Brothers, Once Upon a Time), Hannah Cheramy (Under Wraps, Van Helsing), Simon Webster (Strays), Ricky He (The Good Doctor), Chloe Van Landschoot (Charity, Skin), Corteon Moore (Utopia Falls), Pegah Ghafoori (The Perfect Wedding), David Alpay (Castle Rock), Elizabeth Saunders (Clarice), Elizabeth Moy e Avery Konrad (Honor Society). La seconda stagione ha aggiunto nuovi series regular tra cui Scott McCord (East of Middle West), Nathan D. Simmons (Diggstown, This Hour Has 22 Minutes), Kaelen Ohm (Hit & Run, Eumenides Falls), Angela Moore (A Series of Unfortunate Events, Maid), AJ Simmons (Reacher) e Deborah Grover (My Next Door Nightmare,Jann).

FROM è stato creato e prodotto da John Griffin (Crater), diretto e prodotto da Jack Bender (Lost, Game of Thrones, Mr. Mercedes) e prodotto dallo showrunner Jeff Pinkner (Fringe, Alias, Lost). Accanto a Pinkner, Griffin e Bender, ci sono Josh Appelbaum, André Nemec, Scott Rosenberg di Midnight Radio, Anthony e Joe Russo e Mike Larocca da AGBO e Lindsay Dunn. Adrienne Erickson di Midnight Radio è co-produttore esecutivo.

In Italia le stagioni 1 e 2 sono disponibili per lo streaming in esclusiva su Paramount+. FROM è una serie originale di MGM+ distribuita a livello internazionale dalla Paramount Global Content Distribution.

Ethan Hawke e il regista Peter Weir nelle foto dal red carpet di Venezia 81

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Per  le Masterclass e le Conversazioni con personalità del cinema all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia oggi è  stata la volta del regista Peter Weir (Leone d’Oro alla carriera) e l’attore Ethan Hawke, protagonisti a Venezia 81. Ecco tutte le foto sul red carpet.

Dopo il successo riscontrato l’anno scorso, tornano le Masterclass e le Conversazioni con personalità del cinema all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, con un programma più ricco e in una nuova e più ampia (250 posti) location, la Match Point Arena, struttura allestita al Tennis Club Venezia al Lido (Lungomare Marconi angolo via Emo, di fronte all’Hotel Excelsior, ingresso aperto agli accreditati dell’81. Mostra).

In particolare quattro saranno le Masterclass che vedranno protagonisti registi e interpreti, quali l’attrice Sigourney Weaver (Leone d’Oro alla carriera) giovedì 29 agosto alle 16.30, il regista Peter Weir (Leone d’Oro alla carriera) domenica 1 settembre alle 15.30, l’attore Ethan Hawke lunedì 2 settembre alle 10.00 e il regista Pupi Avati venerdì 6 settembre alle 16.00 (autore del film di chiusura L’orto americano), che si potranno seguire anche in livestream sul sito www.labiennale.org.

The Deliverance – La redenzione: la storia vera dietro il film Netflix

Con un titolo di apertura che afferma che la storia è “ispirata a fatti realmente accaduti”, The Deliverance – La redenzione racconta la situazione della famiglia Jackson di Pittsburgh alle prese con una possessione demoniaca che minaccia di distruggerla dall’interno. Diretto da Lee Daniels (Precious, The Butler) da una sceneggiatura scritta insieme a Elijah Bynum (Magazine Dreams) e David Coggeshall (Orphan: First Kill) è il nuovo horror a sfondo religioso arrivato su Netflix il 30 agosto.

Si tratta di una drammatizzazione della presunta possessione della famiglia Ammons avvenuta nel 2011. Da allora, la casa in cui hanno vissuto e si sarebbero verificati tali eventi è conosciuta come la Casa del Demone dell’Indiana. È solo uno dei tanti casi di case infestate apparentemente esistenti negli Stati Uniti, come la saga di The Conjuring ha dimostrato nel corso degli anni con i suoi film. Da La casa L’evocazione – The Conjuring, da Crimson Peak ad Annabelle e fino a La casa delle bambole – Ghostland, sono tanti i titoli in cui si può ritrovare tale elemento.

In questo nuovo film, a tale elemento orrorifico si uniscono però anche tematiche come l’affido dei minori e la salute mentale, fattori che contribuiscono a generare la situazione horror vissuta dalla protagonista. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Deliverance – La redenzione. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Deliverance - La redenzione Andra Day
Andra Day nel ruolo di Ebony e Anthony B. Jenkins nel ruolo di Andre in The Deliverance – La redenzione. Cr. Aaron Ricketts/Netflix © 2024

La trama e il cast di The Deliverance – La redenzione

Protagonista del film è Ebony Jackson, una madre single in difficoltà alle prese con i propri demoni interiori. Per ricominciare da capo, decide di trasferirsi con la famiglia in una nuova casa. Inizialmente, tutto sembra procedere per il meglio, ma questa apparentemente tranquillità verrà brutalmente infranta quando strani fenomeni inizieranno a verificarsi nell’abitazione. Fenomeni che desteranno i sospetti dei servizi sociali e minacceranno di distruggere la famiglia di Ebony. La donna si ritrova dunque coinvolta in una lotta per salvare sé stessa e le anime dei suoi figli da quello che sembra essere un potere superiore.

Ad interpretare Ebony Jackson vi è l’attrice Andra Day, nominata all’Oscar per il film Gli Stati Uniti contro Billie Holiday. Ad interpretare i figli Andre, Shante e Nate vi sono invece Anthony B. Jenkins, Demi Singleton e Caleb McLaughlin, quest’ultimo noto per il ruolo di Lucas Sinclair nella serie Stranger Things. La pluricandidata all’Oscar Glenn Close interpreta invece Alberta Jackson, la religiosa madre di Ebony. Completano il cast Aunjanue Ellis nel ruolo del reverendo Bernice James, Mo’Nique in quello di Cynthia Henry, operatrice del dipartimento dei servizi per l’infanzia e Omar Epps in quello di Melvin.

La storia vera dietro il film

Un’inchiesta sulla presunta infestazione della famiglia Ammons, pubblicata nel 2014 dall’Indianapolis Star, descriveva come la Ammons fosse arrivata a credere che lei e i suoi figli, all’epoca di 7, 9 e 12 anni, fossero stati posseduti da demoni che risiedevano nella loro casa appena affittata in Carolina Street a Gary. Pur avendo parlato con lo Star a condizione che i suoi figli non venissero intervistati o nominati, la Ammons ha firmato delle liberatorie che hanno permesso al giornale di esaminare documenti medici, psicologici e ufficiali non aperti al pubblico e descritti come “non sempre lusinghieri”.

Ammons ha dichiarato che gli strani avvenimenti nella casa di Carolina Street sono iniziati nel dicembre 2011, quando la famiglia ha notato che, nonostante le temperature invernali, sciami di mosche nere si infiltravano nel portico schermato. “Non è normale”, ha dichiarato la madre di Ammons, Rosa Campbell, allo Star. “Le abbiamo uccise, uccise e uccise, ma continuavano a tornare”. La situazione si è aggravata nei mesi successivi: Ammons ha descritto episodi sempre più bizzarri e pericolosi, durante i quali i bambini sarebbero levitati, sarebbero stati lanciati da una parte all’altra della stanza e avrebbero parlato con voci profonde e innaturali.

The Deliverance - La redenzione Caleb McLaughlin
Caleb McGlaughlin nel ruolo di Nate e Andra Day nel ruolo di Ebony in The Deliverance – La redenzione. Cr. Aaron Ricketts/Netflix © 2024

Il Dipartimento di Polizia di Gary, il Dipartimento dei Servizi per l’Infanzia dell’Indiana (DCS) e l’ospedale locale sono stati coinvolti nel caso, con agenti, personale medico e assistenti sociali che hanno riferito di aver assistito a episodi della natura che Ammons stava perpetrando. Altri erano scettici sul fatto che l’origine del problema fosse paranormale. Nell’aprile 2012, un denunciante senza nome ha presentato un rapporto ufficiale al DCS chiedendo all’agenzia di indagare su Ammons per possibili abusi o negligenze sui bambini.

La fonte ha riferito di ritenere che Ammons soffrisse di problemi di salute mentale e che i bambini si esibissero per la madre e lei incoraggiasse questo comportamento. Poco dopo, il DCS ha preso in custodia d’emergenza i bambini senza un ordine del tribunale. L’agenzia ha poi ottenuto la custodia temporanea dei figli di Ammons. A seguito di una valutazione del figlio minore di Ammons, uno psicologo clinico ha concluso che i racconti del bambino sulla possessione erano “bizzarri, frammentari e illogici” e cambiavano ogni volta che li raccontava. “Questo sembra essere un caso sfortunato e triste di un bambino che è stato indotto in un sistema delirante perpetuato dalla madre”, ha scritto. Un’altra psicologa ha riportato risultati simili sui due figli maggiori.

Alla fine, nel giugno 2012, il reverendo Michael Maginot, sacerdote della parrocchia di Santo Stefano Martire a Merrillville, ha eseguito tre esorcismi principali sulla Ammons nella sua chiesa e ha benedetto la sua nuova casa a Indianapolis. Dopo essersi trasferita nella nuova casa e aver lavorato per raggiungere gli obiettivi del piano del DCS per la sua famiglia, Ammons ha riottenuto la custodia dei suoi figli nel novembre 2012. La casa è diventata in seguito il soggetto del documentario Demon House di Zak Bagans del 2018 ed è stata demolita nel 2016 come parte della produzione del film.

Il trailer di The Deliverance – La redenzione e come vederlo su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di The Deliverance – La redenzione unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Harry Potter: Bonnie Wright vuole che i “momenti più sfumati” di Ginny siano aggiunti alla serie TV HBO

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L’attrice di Harry Potter, Bonnie Wright, che ha interpretato il ruolo di Ginny Weasley negli otto film della Warner Bros. dai 9 ai 19 anni, è pronta a passare il ruolo a un nuovo cast per il prossimo adattamento della HBO dei romanzi di J.K. Rowling. Ma prima, l’attrice ha alcune idee sulle storie che spera vengano inserite nella serie TV e che non sono state inserite nei film originali, tra cui i momenti chiave tra Ginny e l’innamorato Harry, originariamente interpretato da Daniel Radcliffe.

Tante cose. Lo sviluppo della relazione tra Ginny e Harry”, ha dichiarato la Wright a Variety durante l’evento Back to Hogwarts di domenica alla Grand Central Terminal di New York, dove ha guidato i fan nel simbolico conto alla rovescia del 1° settembre, data in cui ogni anno gli studenti di Hogwarts salgono sul treno per la scuola dei maghi nella serie di ‘Harry Potter’. “Ci sono momenti ricchi di sfumature in cui iniziano ad innamorarsi. Penso che l’arco del personaggio di lei diventi una vera e propria spalla fedele per Harry e che lei capisca e conosca la sua storia e la persona che è, e che sia la partner migliore per lui”.

Spero quindi che vedremo l’evoluzione di quel personaggio – e di tanti altri personaggi. Se solo potessimo avere film di cinque ore. Ci sono così tanti personaggi che hanno momenti che amo nei libri – Neville e Luna – quindi spero, come fan dei libri, di poterne vedere di più”. Sebbene la Wright non abbia consigli specifici da offrire ai nuovi membri del cast – che la HBO sta attualmente cercando – in quanto vuole che si sentano liberi di esplorare i ruoli a modo loro, prevede “un po’ più di pressione” per i giovani attori che assumeranno il ruolo di Harry, Ron, Hermione, Ginny e altri personaggi iconici.

Quando li abbiamo realizzati, non sapevamo dove sarebbe andato a parare ‘Harry Potter’. All’epoca non c’erano i social media e non c’era l’accesso all’opinione pubblica, quindi era una specie di piccola bolla di sapone”, ha detto Wright. “Ma penso anche che sia un’opportunità divertente per queste persone, sia per il modo in cui vengono scritturate sia per il modo in cui interpretano i loro ruoli, per divertirsi e dare la loro interpretazione. Non credo di poter dare alcun consiglio, a dire il vero, perché penso che sia così importante per loro essere nel loro mondo e nella loro interpretazione. E credo che sia così importante, dal punto di vista dell’attore e del regista, renderlo davvero proprio”.

Quindi non vedo l’ora di essere dall’altra parte e di essere quello che guarda ogni settimana in televisione, e di essere il pubblico. E spero davvero che le interpretazioni siano diverse, vive, nuove e fresche”. La Wright ha anche respinto l’idea di apparire nella serie di Harry Potter della HBO, che dovrebbe debuttare nel 2026, in un ruolo diverso o in un cameo, notando che le piace “che ci saranno tutte persone nuove” e che “potrebbe essere un po’ confuso” se il cast originale apparisse in una veste diversa. “Potrebbe essere strano. Quindi no, mi limiterò a guardare”, ha detto.

Quando uscirà la serie di Harry Potter?

Il 23 febbraio, durante la conferenza stampa sugli utili del trimestre, l’amministratore delegato della Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha confermato l’intenzione di pubblicare la serie nel 2024 e ha lasciato intendere che la Rowling – armata di tutto il suo bagaglio transfobico – sarebbe stata una parte fondamentale degli sforzi creativi dello staff di produzione.

“Non siamo stati timidi nel descrivere la nostra eccitazione per Harry Potter. L’ultimo film è stato realizzato più di una dozzina di anni fa. Sono stato a Londra qualche settimana fa con Casey [ Bloys , amministratore delegato della HBO] e Channing [ Dungey , presidente della Warner Bros. Television] e abbiamo trascorso del tempo reale con JK e il suo team. Entrambe le parti sono entusiaste di riavviare questo franchise. Le nostre conversazioni sono state fantastiche e non potremmo essere più entusiasti di quello che ci aspetta. Non vediamo l’ora di condividere un decennio di nuove storie con i fan di tutto il mondo su Max. Puntiamo a un debutto nel 2026”.

Winona Ryder rivela di aver perso il ruolo di Clementine in ‘Eternal Sunshine’ a causa dei media

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All’apice della sua fama negli anni Novanta e Novanta, l’attrice veterana Winona Ryder ha dichiarato di aver perso “molte parti”, tra cui un ruolo da protagonista nel dramma romantico e cerebrale di Charlie Kaufman, Eternal Sunshine of the Spotless Mind (andato poi a Kate Winslet), a causa dell’eccessiva attenzione dei tabloid e dei paparazzi. “Era una sceneggiatura così brillante e [il regista Michel Gondry e io] eravamo in questo piccolo ristorante e la gente continuava ad avvicinarsi a me e c’era un paparazzo a caso fuori, cosa piuttosto insolita per me, ma ricordo solo la faccia di [Gondry] e il tentativo di convincerlo che questo non è normale, e io so che non è normale”, ha detto in una recente storia di copertina con Esquire.

L’incontro per il casting è stata solo una delle tante opportunità che la due volte candidata all’Oscar ha detto di aver perso a causa del circo mediatico che ha circonda la sua vita personale, tra cui le sue relazioni sentimentali, la sua salute mentale e l’incidente di taccheggio. “C’era un bagaglio”, ha spiegato Ryder. “Cercare di convincere qualcuno a ignorare il rumore che mi circondava è stato difficile. Lo vedevo nei loro occhi. Ho perso molti pezzi per questo motivo”. Non solo la star di Stranger Things ha ricevuto il feedback che la sua fama travolgente avrebbe sminuito la sua performance in un film, ma anche che le opzioni per i film a sua disposizione si stavano sempre più restringendo, a causa dell’ageismo di Hollywood e del crescente potere degli studios.

Non mi sto lamentando in alcun modo”, ha detto. “Ma c’è stato un periodo in cui ho sentito che sarei stata una distrazione. L’ho capito. Sicuramente, negli anni Novanta, me ne sono resa conto. E c’è stata anche una sensazione di cambio di guardia. Quando si invecchia ci sono queste nuove attrici più giovani. Ci si rende conto di quanto le attrici possano essere usa e getta, della nostra durata di vita. Lo senti dire in continuazione”. Ha aggiunto: “Le cose stavano cambiando. Gli studios stavano diventando molto più potenti. Improvvisamente non si trattava più di lavorare con Jim Jarmusch, ma di numeri, di quanto si guadagnava. Era come se fossi sempre sotto una strana minaccia, che ti faceva sentire molto sotto pressione. E tutto quello che sentivi era che se ti prendevi una pausa non potevi più tornare. Questo ti veniva inculcato”.

Tutto quello che sappiamo sul nuovo film di Winona Ryder, Beetlejuice Beetlejuice

Il visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice. Keaton torna nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder(Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità).

La sinossi del film recita: “Beetlejuice è tornato! Dopo un’inaspettata tragedia familiare, tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River. Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid, scopre il misterioso modellino della città in soffitta e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con i problemi che si stanno creando in entrambi i regni, è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice e il demone dispettoso ritorni per scatenare il suo marchio di caos”.

Burton dirige il film da una sceneggiatura di Alfred Gough & Miles Millar(Mercoledì). La squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Haris Zambarloukos (Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street). 

Vi sono poi il supervisore creativo degli effetti delle creature e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal Scanlan(Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas, Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco Christine Blundell (Topsy-Turvy Sotto-sopra).

Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum, Ian McKellen è stato contattato per riprendere il ruolo di Gandalf

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Ritorno da voi, ora, al mutare della marea”, sono le parole pronunciate da Gandalf il Bianco ne Il Signore degli Anelli: Le due torri quando torna dai suoi amici della Compagnia. E sembra che Sir Ian McKellen potrebbe tornare a vestire i panni dell’amato mago di J.R.R. Tolkien dopo aver rivelato di essere stato contattato per partecipare al nuovo film del franchise: Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum.

Come riportato da Deadline, McKellen ha infatti dichiarato a The Big Issue: “L’entusiasmo per Il Signore degli Anelli non accenna a diminuire… Non posso dirvi altro. Mi hanno solo detto che ci saranno altri film e che Gandalf sarà coinvolto e sperano che io lo interpreti”. L’attore ottantacinquenne, che si sta riprendendo dopo la caduta dal palco di Player Kings nel West End di Londra, ha aggiunto: “Quando? Non lo so. Qual è il copione? Non è ancora stato scritto. Quindi è meglio che si sbrighino”.

In un’intervista separata con BBC Breakfast, McKellen ha invece dichiarato di non avere intenzione di ritirarsi dalla recitazione. “Continuerò a farlo finché le gambe, i polmoni e la mente continueranno a funzionare”, ha detto, promuovendo il nuovo film The Critic. La Warner Bros. Discovery ha annunciato a maggio che Andy Serkis dirigerà e interpreterà due nuovi film di LOTR, il primo intitolato (ad ora) Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum. L’uscita del primo film è prevista per il 2026.

Quando si svolgerà Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum?

Il mondo costruito da Tolkien ne Il Signore degli Anelli è vasto e comprensivo, con molte storie lasciate in sospeso attraverso la Prima, la Seconda e la Terza Era. Descrivendo la regia del prossimo film come “un sogno che si avvera“, Andy Serkis ha rivelato che il progetto è quello di raccontare le storie non sfruttate di questo mondo. “Abbiamo iniziato a parlarne circa otto mesi fa“, ha ricordato l’attore. “Dicevano: ‘Andy vogliamo davvero rinvigorire la Terra di Mezzo. Ci sono così tante storie nuove che vogliamo coinvolgere“.

Dato che Gollum incontra la sua fine tra le fiamme del Monte Fato verso la fine de Il ritorno del Re, è lecito aspettarsi che il film si svolgerà prima di quegli eventi, idealmente anche prima che Frodo intraprenda il suo viaggio. Questo suggerisce che personaggi iconici come Aragorn, Boromir, Gandalf e Legolas potrebbero tornare in qualche modo, come suggerisce Serkis. Viggo Mortensen, che ha interpretato Aragorn nella trilogia originale, si è detto interessato se la trama è quella giusta, e anche Ian McKellen si è detto pronto a riprendere il personaggio di Gandalf.

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Catwoman: il regista rivela perché non c’era Batman e cosa è andato storto con il film

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Nel 2024 ricorre il 20° anniversario di Catwoman e il film non è invecchiato particolarmente bene (il che è ironico viste le sue premesse) né ha guadagnato molti fan negli ultimi due decenni. Nonostante ciò, Halle Berry ha abbracciato il flop critico e commerciale sia in recenti interviste che sui social media. Non siamo del tutto sicuri del perché, visto che Catwoman ha debuttato in origine con recensioni estremamente negative e un deludente incasso di 82,4 milioni di dollari; inutile dire che un sequel o un revival non si faranno.

Cinemablend ha però recentemente incontrato il regista di Catwoman, Pitof, e gli ha chiesto se ci fosse mai stata una versione del film del 2004 con un cameo di Batman, cosa che si potrebbe immaginare avrebbe aiutato le sue prospettive al botteghino. “No, perché era l’accordo di apertura. Volevamo che Catwoman non fosse nelle mani di Batman”, ha spiegato il regista. “Volevamo iniziare qualcosa di nuovo. Non c’erano altri personaggi dei fumetti DC da portare, perché altrimenti avresti portato qualcos’altro. L’obiettivo era proprio quello di iniziare qualcosa di fresco e nuovo con Catwoman, per poi costruire nuovi cattivi”.

Qui, l’intera questione era la cosmesi”, ha aggiunto Pitof. “Il cattivo era l’industria cosmetica. Era più un concetto che un cattivo”. Nonostante il tentativo di affrontare il materiale di partenza in modo nuovo, Pitof ha ammesso che quando ha raggiunto la sala di montaggio, Catwoman semplicemente non si è realizzato nel modo in cui aveva immaginato. “Dopo le riprese, quando abbiamo messo insieme il film, non funzionava perché tante cose erano cambiate durante le riprese. I pezzi non si incastravano bene”, ha detto.

Abbiamo dovuto ripensare completamente l’intero montaggio, invertendo le scene e aggiungendone di nuove. E abbiamo fatto un reshooting di 10 giorni un mese prima della data di uscita! Il che è pazzesco! Per risolvere tutti i piccoli problemi che la sceneggiatura presentava”. “Non ho mai avuto la possibilità di avere un director’s cut. Si trattava più che altro di dire: “Ok, come possiamo sistemare le cose? Direi che il problema del film era la sceneggiatura. La sceneggiatura, lo sappiamo tutti, era stata riscritta migliaia di volte“.

Quando abbiamo iniziato le riprese del film, la sceneggiatura non era ancora finita. Abbiamo continuato a scriverla durante il montaggio. Quindi se avessi avuto sei mesi [di tempo aggiuntivo], avrei messo sei mesi prima della produzione. Non dopo!”. Prima di questo film, Catwoman era stata interpretata da Michelle Pfeiffer in Batman – Il Ritorno e, dopo questa fatica del 2004, era stata accantonata fino al ritorno in Il cavaliere oscuro – Il ritorno del 2012 grazie ad Anne Hathaway. Il personaggio è ora nelle mani di Zoë Kravitz con il franchise di The Batman.

Alien: Romulus, il film è il secondo maggior successo del franchise

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Il nuovo film della serie di Alien, Alien: Romulus, ha avuto un rapido successo al botteghino quando ha debuttato il mese scorso, guadagnando 42 milioni di dollari al suo esordio. È stato sufficiente per ottenere la seconda maggiore apertura di sempre per il franchise, secondo solo a Prometheus del 2012. Ora, a distanza di un paio di settimane, Alien: Romulus ha conquistato un altro secondo posto nella classifica degli incassi di Alien di tutti i tempi.

Con il weekend appena trascorso, Alien: Romulus dovrebbe raggiungere un incasso mondiale di 285,7 milioni di dollari. Questo dato pone il film di Fede Alvarez ben al di sopra del precedente Alien, Alien: Covenant del 2017. Quel film si è infatti fermato a poco più di 240 milioni di dollari in tutto il mondo. L’unico film che precede Alien: Romulus nella classifica dei franchise di tutti i tempi è proprio Prometheus, lo stesso film che ha realizzato il più grande weekend di apertura della serie.

Per raggiungere quel titolo e conquistare la corona di film della saga dal maggiori incasso al botteghino ci vorrà ancora un bel po’. Più di dieci anni fa, il ritorno di Ridley Scott alla serie ha infatti guadagnato poco più di 403 milioni di dollari, ancora in testa all’intero franchise.

Il franchise di Alien ha incassato poco meno di 2 miliardi di dollari in tutto il mondo

Alien: Romulus ha debuttato con recensioni per lo più positive: ha un punteggio di “freschezza” dell’80% sul sito aggregatore Rotten Tomatoes. Ha anche ottenuto un punteggio di pubblico dell’86% su RT e un CinemaScore B+ dal pubblico del giorno di apertura. Nella sua recensione, Gianmaria Cataldo di Cinefilos.it ha scritto che il film è “indubbiamente avvincente, ben concepito e raccapricciante il giusto”. Con Cailee Spaeny, Isabela Merced, David Jonsson e Archie Renaux, Alien: Romulus è nelle sale.

House of the Dragon: George R.R. Martin scriverà un post su “tutto ciò che è andato storto con la serie”

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Sembra che George R.R. Martin abbia qualche problema con la seconda stagione di House of The Dragon. L’autore di Game of Thrones, che è anche indicato come co-creatore e produttore esecutivo di House of The Dragon, è intervenuto sul suo “Not a Blog” durante il fine settimana per accennare ad alcune sue significative lamentele nei confronti della recente seconda stagione della serie prequel di GOT della HBO.

Martin ha esordito ammettendo di aver avuto “un anno piuttosto disgraziato”, prima di rivelare che ha intenzione di elencare i suoi problemi con la serie in un prossimo post sul blog. “Devo parlare di alcuni di questi problemi, e lo farò, lo farò… Sono stato lontano dal mio computer in viaggio dal 15 luglio al 15 agosto, quindi molte cose che andavano dette non sono state dette. Sono però contento di aver fatto quel viaggio. I miei livelli di stress prima erano alle stelle, tanto che stavo seriamente pensando di annullare i miei piani e rimanere a casa. Ma sono felice di non averlo fatto”.

Avevo un migliaio di e-mail che mi aspettavano al mio ritorno, e poi mi sono portato dietro il Covid dalla worldcon, quindi sono molto indietro. Non vedo l’ora di scrivere altri post su tutto ciò che è andato storto con HOUSE OF THE DRAGON… ma devo fare anche quello e lo farò. Non oggi, però. OGGI è il giorno di Zozobra, quando ci allontaniamo dalla tristezza”. Sebbene la seconda stagione di House of The Dragon si sia rivelata piuttosto controversa (il finale, in particolare), i commenti dello scrittore sono stati un po’ una sorpresa, dal momento che in precedenza era stato molto favorevole alla serie e aveva elogiato i primi due episodi della S2.

Tuttavia, in seguito ha dichiarato di non essere molto soddisfatto di come sono state gestite le scene di Blood and Cheese nella première, “A Son for a Son”. “Beh, ci sarebbe molto da dire al riguardo, ma non è questa la sede per dirlo. Le questioni sono troppo complicate. Prima o poi farò un post a parte su tutte le questioni sollevate da Sangue e formaggio… e da Maelor il disperso. C’è molto da dire”. Come ci si poteva aspettare, il post di Martin è stato accolto da una raffica di reazioni, con molti fan che lo hanno esortato a lasciar perdere l’ombra della House of the Dragon e a tornare a lavorare al penultimo romanzo di A Song of Ice and Fire, “The Winds of Winter”.

La trama e il cast di House of the Dragon

La serie prequel trova la dinastia Targaryen all’apice assoluto del suo potere, con più di 15 draghi sotto il loro giogo. La maggior parte degli imperi, reali o immaginari, si sgretola da tali altezze. Nel caso dei Targaryen, la loro lenta caduta inizia quasi 193 anni prima degli eventi di Game of Thrones, quando re Viserys Targaryen rompe con un secolo di tradizione nominando sua figlia Rhaenyra erede del Trono di Spade. Ma quando in seguito Viserys genera un figlio, la corte rimane scioccata quando Rhaenyra mantiene il suo status di erede, e i semi della divisione seminano attriti in tutto il regno”.

La seconda stagione di House of The Dragon vede Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans riprendere i loro rispettivi ruoli. Il cast è completato da Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

Deadpool & Wolverine: nuovi concept art offrono uno sguardo dettagliato ai costumi di Zenpool e Babypool

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Deadpool & Wolverine ha presentato molte varianti, con Deadpool’s Corpse composto da personaggi come Ladypool, Headpool, Welshpool, Dogpool e innumerevoli altri. Ora possiamo dare un’occhiata più da vicino a un altro di questi: Zenpool. Illustrata da Jonay Bacallado, questa concept art mette in evidenza probabilmente il Deadpool dall’aspetto più particolare di tutti, e una variante che l’artista sottolinea giustamente “non ha quasi nessun colore rosso nel suo costume”.

E aggiunge: “Volevamo che avesse un senso di calma, fluidità, maestro di arti marziali e monaco tibetano. Rappresenta tutte le cose opposte che caratterizzano il Deadpool OG. Il [Cosume Designer Mayes Rubeo] ha voluto ritrarlo nel bel mezzo della sua pratica quotidiana”. Di seguito è possibile dare un’occhiata più da vicino a questa variante nella galleria Instagram qui sotto.

Mentre Zenpool è stato creato di recente per Deadpool & Wolverine, Babypool è un personaggio che abbiamo già visto sulla pagina. Anche se questa variante di dimensioni ridotte non ha avuto molto tempo a disposizione, ha comunque lasciato un’impressione duratura. “Ryan Reynolds e Shawn Levy avevano immaginato un personaggio più simile a un bambino, con pannolini e tutto il resto, ma in grado di muoversi da solo”, spiega Bacallado. “È stato molto divertente fare un costume da eroe minuscolo. Mayes ha avuto l’idea di usare i biberon al posto delle pistole”.

Lo abbiamo progettato con tutti i dettagli e le rifiniture, proprio come qualsiasi altro eroe del film. Babypool è stato interpretato da Olin, il figlio di un anno di Ryan, come indicato nel film”. Il Deadpool’s Corpse è stato un successo per i fan; quindi, saremmo scioccati se Wade Wilson non li guidasse in battaglia contro l’esercito di Doombots del Dottor Destino nei prossimi film degli Avengers… Intanto, ecco qui di seguito i concept art dedicati a Babypool.

Gli approfondimenti su Deadpool & Wolverine

Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

Agatha All Along: “La vendetta è una strega” nel nuovo poster della prossima serie TV del MCU

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I Marvel Studios hanno pubblicato un nuovo poster per Agatha All Along, il prossimo sequel di WandaVision che potrebbe avere importanti ramificazioni per il più ampio Marvel Cinematic Universe. Intanto, questo nuovo teaser mette la protagonista in primo piano insieme alla sua nuova congrega. Parlando con SFX, la sceneggiatrice di Agatha All Along, Jac Schaeffer, ha condiviso la sua gratitudine per il modo in cui i fan hanno accolto Agatha Harkness dopo il suo debutto nel MCU in WandaVision.

È stato bellissimo ed emozionante che il nostro show sia stato celebrato in questo modo”, ha dichiarato l’autrice, riferendosi a un drag brunch virale a Minneapolis. “Mi viene da piangere a pensarci. Ho pensato a quel brunch di drag quasi tutti i giorni per la realizzazione di Agatha All Along. Volevo che questo show fosse degno di quel tipo di fandom e di adulazione”. Kathryn Hahn, che interpreta Agatha, ha aggiunto: “Ricordo che Lizzie [Olsen, che interpretava Wanda] disse: ‘Bene, ce l’abbiamo fatta’. È stato l’omaggio più bello”.

Il sito ha anche incontrato Joe Locke e, nonostante siamo tutti convinti che sarà lui a interpretare Billy Maximoff, l’attore ha dichiarato: “Una delle cose più belle della Marvel e della sua intrinseca segretezza è che le speculazioni dei fan sono sempre ottime per lo show, perché significa che la gente ne parla”. “È sempre interessante guardare quello che le persone dicono e indovinare chi [pensano che] possano essere le persone o cosa potrebbe accadere. Alcune persone sono molto coinvolte e la maggior parte non lo sono”, ha continuato. “È bello poter dire: ‘Ciao, ti sbagli di grosso e non sai nemmeno quanto ti sbagli’”.

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Quello che sappiamo su Agatha All Along

Agatha All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di WandaVision, tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor), Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David Payton (John Collins), David Lengel (Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon), Amos Glick (Dennis), Brian Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes (Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e Maria Dizzia.

Pochi dettagli ufficiali sono stati rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff (o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è “reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness – ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della donna che ha ucciso le loro madri. Agatha All Along debutterà su Disney+ il 18 settembre.

Spider-Man: No Way Home, Charlie Cox rivela un riferimento poi tagliato al Daredevil del 2003

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Spider-Man: No Way Home è stato ricco di momenti indimenticabili, ma il debutto ufficiale nel MCU del Matt Murdock di Charlie Cox è sicuramente da annoverare tra i migliori insieme al ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield. Anche se abbiamo visto Cox solo nei panni di Matt (lasciandoci in attesa del giorno in cui Daredevil si incrocerà finalmente con Spider-Man), la scena è stata resa ancora più speciale dal fatto che l’attore ha condiviso lo schermo con Jon Favreau.

Se oggi è conosciuto soprattutto per aver interpretato Happy Hogan e aver diretto Iron Man, Favreau è stato il Foggy Nelson dell’Uomo senza paura di Ben Affleck nello sfortunato Daredevil del 2003.  Parlando al Tampa Bay Comic Con, Cox ha dichiarato: “In Spider-Man ho girato una scena con Jon Favreau, che adoro. Anche lui interpreta Foggy in quel film [Daredevil 2003]. Non sono sicuro che alla fine sia stata inserita nel film, ma abbiamo cercato di inserire un gioco di parole, come un piccolo uovo di Pasqua, in cui gli faccio una domanda e il personaggio di Jon, Happy, dice: ‘Sì, sono un po’ annebbiato [foggy] in questo momento’”.

Non so se è stato inserito nel film, non ricordo, ma ci abbiamo giocato il giorno stesso, sperando che la gente lo capisse”, ha aggiunto. Purtroppo, tale riferimento non c’è nel film, ma questa non è l’unica modifica apportata a quella scena. Dopo la sua apparizione in Spider-Man: No Way Home, Cox ha recitato in She-Hulk: Attorney at Law e Echo. Il prossimo appuntamento è con Daredevil: Born Again, una serie TV di nove episodi che debutterà prossimanente su Disney+.

Charlie Cox in She-Hulk

Quello che sappiamo di Daredevil: Born Again

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco.

Sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

I dettagli specifici della trama di Daredevil: Born Again non sono stati rivelati, ma possiamo mettere insieme un’idea approssimativa dalle foto dal set e dalle fughe di notizie sulla trama. Matt Murdock difenderà White Tiger in tribunale, The Kingpin è il sindaco di New York City (e reprime i vigilantes che odia così tanto), e The Punisher prende di mira i poliziotti corrotti che hanno cooptato il suo logo.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della serie Echo. È stato confermato che Daredevil: Born Again sarà presentato in anteprima su Disney+ il prossimo marzo. La seconda stagione è già in pre-produzione.

Vincent D’Onofrio rivela il ruolo che sogna di interpretare nel DCU

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Vincent D’Onofrio è oggi noto per aver interpretato il Kingpin del crimine nel Marvel Cinematic Universe. Ha debuttato come Wilson Fisk in Daredevil di Netflix nel 2015 e da allora è apparso in serie come Hawkeye ed Echo. Il prossimo progetto con tale personaggio dell’attore è Daredevil: Born Again, anche se si dice che alla fine vedremo il cattivo in un futuro film di Spider-Man.

Tuttavia, se dovesse presentarsi l’occasione, ci sarebbe un personaggio specifico del DCU che D’Onofrio è ansioso di interpretare: Swamp Thing! Partecipando a un Q&A al Dragon Con, ha condiviso il suo amore per l’antieroe soprannaturale. “Al giorno d’oggi, non so perché… non so se a voi ragazzi piace la DC come a me”, ha detto D’Onofrio. “Ovviamente mi piace anche la Marvel perché è il mio lavoro. I miei fumetti quando ero bambino [erano] Capitan America, Spider-Man, Swamp-Thing. Swamp-Thing. Mi piacerebbe molto interpretare Swamp Thing”.

Vincent D’Onofrio potrebbe essere lo Swamp Thing del DCU?

Non è la prima volta che Vincent D’Onofrio condivide il suo amore per Swamp-Thing, visto che negli ultimi anni ha fatto riferimento al personaggio più volte sui social media. Per fortuna, il ruolo sembra essere in palio nel nuovo DCU dei DC Studios. Il regista di Logan e Indiana Jones e il Quadrante del Destino, James Mangold, è ufficialmente pronto a dirigere un film su Swamp Thing, ma se D’Onofrio sia adatto al ruolo di Alec Holland è tutto da vedere.

Mentre sono sicuro che la DC vede ‘Swamp Thing’ come un franchise, io lo vedrei come un film horror gotico molto semplice e pulito su quest’uomo/mostro”, ha dichiarato il regista lo scorso anno. Mangold ha aggiunto di aver “accarezzato per anni l’idea di fare una specie di film su Frankenstein”. Quando James Gunn e Peter Safran sono stati annunciati come co-CEO dei DC Studios, Mangold ha “fatto una telefonata amichevole” per proporsi. “Mi sto solo organizzando per conto mio, è un film a sé stante”.

La Stanza Accanto con Tilda Swinton di Pedro Almodovar a Venezia 81

Sarà presentato oggi in concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Stanza Accanto (The room next door), il nuovo film del regista Pedro Almodóvar che vede protagoniste Tilda SwintonJulianne Moore e John Turturro.

In merito al film ha commentato: “The Room Next Door è il mio primo lungometraggio in inglese. La mia insicurezza è scomparsa dopo la prima lettura a tavolino con le attrici, alle prime indicazioni di regia. La lingua non sarebbe stata un problema, e non perché io padroneggi l’inglese, ma perché tutto il cast era pronto a venirmi incontro per capirmi e farsi capire. I miei film sono pieni di dialoghi. Tra tutti gli elementi narrativi (tutti importanti e in cui sono coinvolto al 100%), sono gli attori a raccontare davvero la storia. In The Room Next Door Tilda Swinton e Julianne Moore sostengono da sole tutto il peso del film e sono incredibili. Sono stato fortunato perché entrambe hanno dato vita a un vero e proprio recital. A volte, durante le riprese, sia io che la troupe eravamo sull’orlo delle lacrime. È stato un lavoro molto commovente e benedetto, in un certo senso.”

La trama di La Stanza Accanto (The room next door)

Nel film Ingrid e Martha erano care amiche da giovani, quando lavoravano per la stessa rivista. Ingrid è poi diventata una scrittrice di romanzi semiautobiografici mentre Martha è una reporter di guerra e, come spesso accade nella vita, si sono perse di vista. Non si sentono ormai da anni quando si rivedono in una circostanza estrema ma stranamente dolce.

George Clooney e Brad Pitt infiammano il red carpet a Venezia 81 – FOTO

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Le foto del red carpet del film fuori concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Wolfs – Lupi solitari, diretto da Jon Watts con Brad PittGeorge Clooney, Amy Ryan, Irina Dubova, Austin Abrams. 

In merito al film il regista Jon Watts ha dichiarato: “Frank Costello faccia d’angelo, Cronaca di un assassinio, Ghost Dog – Il codice del samurai, Collateral… Adoro i film su professionisti solitari dediti al loro mestiere e sono sempre stato curioso di sapere cosa succederebbe se due tipi del genere fossero costretti a lavorare insieme. Da adulti può essere difficile farsi dei nuovi amici, anche se si ha molto in comune. Wolfs è il mio tentativo di tornare con i piedi per terra dopo sette anni passati a dondolarmi dai grattacieli e a saltare attraverso i portali del multiverso. Volevo mettere insieme quasi tutte le mie cose preferite. New York. Tutto in una notte. Trame criminali impenetrabilmente complesse. David Mamet. Buster Keaton. Neve. E soprattutto la pura gioia cinematografica di guardare due fiammeggianti stelle del cinema fronteggiarsi su uno schermo gigante“.

La trama di Wolfs – Lupi solitari

In questa commedia d’azione, un fixer, un faccendiere di professione, viene assunto per far sparire le tracce di un crimine estremamente delicato. Ma quando si presenta un secondo fixer e i due “lupi solitari” sono costretti a lavorare insieme, scoprono che la loro serata sta per sfuggirgli di mano in modi completamente inaspettati.

Vermiglio di Maura Delpero in concorso a Venezia 81

Vermiglio di Maura Delpero in concorso a Venezia 81

Sarà presentato oggi in concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica il secondo film in concorso Vermiglio di Maura Delpero.

In merito a Vermiglio la regista ha dichiarato: “Mio padre ci ha lasciati un pomeriggio d’estate. Prima di chiuderli per sempre, ci ha guardati con occhi grandi e stupiti di bambino. L’avevo già sentito che da anziani si torna un po’ fanciulli, ma non sapevo che quelle due età potessero fondersi in un unico viso. Nei mesi a seguire è venuto a trovarmi in sogno. Era tornato nella casa della sua infanzia, a Vermiglio. Aveva sei anni e due gambette da stambecco, mi sorrideva sdentato, portava questo film sotto il braccio: quattro stagioni nella vita della sua grande famiglia.

Una storia di bambini e di adulti, tra morti e parti, delusioni e rinascite, del loro tenersi stretti nelle curve della vita, e da collettività farsi individui. Di odore di legna e latte caldo nelle mattine gelate. Con la guerra lontana e sempre presente, vissuta da chi è rimasto fuori dalla grande macchina: le madri che hanno guardato il mondo da una cucina, con i neonati morti per le coperte troppo corte, le donne che si sono temute vedove, i contadini che hanno aspettato figli mai tornati, i maestri e i preti che hanno sostituito i padri.

Una storia di guerra senza bombe, né grandi battaglie. Nella logica ferrea della montagna che ogni giorno ricorda all’uomo quanto sia piccolo. Vermiglio è un paesaggio dell’anima, un “lessico famigliare” che vive dentro di me, sulla soglia dell’inconscio, un atto d’amore per mio padre, la sua famiglia e il loro piccolo paese. Attraversando un tempo personale, vuole omaggiare una memoria collettiva.”

La trama di Vermiglio

In quattro stagioni la natura compie il suo ciclo. Una ragazza può farsi donna. Un ventre gonfiarsi e divenire creatura. Si può smarrire il cammino che portava sicuri a casa, si possono solcare mari verso terre sconosciute. In quattro stagioni si può morire e rinascere. Vermiglio racconta dell’ultimo anno della Seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino, essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria.

Richard Gere: le foto dal red carpet di Venezia 81

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Richard Gere: le foto dal red carpet di Venezia 81

Dopo il successo riscontrato l’anno scorso, tornano le Masterclass e le Conversazioni con personalità del cinema all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, con un programma più ricco e in una nuova e più ampia (250 posti) location, la Match Point Arena, struttura allestita al Tennis Club Venezia al Lido (Lungomare Marconi angolo via Emo, di fronte all’Hotel Excelsior, ingresso aperto agli accreditati dell’81. Mostra).

Tre le Conversazioni organizzate da Cartier – The Art and Craft of Cinema, in collaborazione con la Biennale,  l’attore Richard Gere ha dialogato con la sua voce italiana, l’attore Mario Cordova domenica 1 settembre alle 10.30. Ecco le foto dal red carpet del divo americano.

Peacemaker: James Gunn svela il nuovo design del casco di John Cena

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James Gunn ha pubblicato su Instagram una prima immagine ufficiale del nuovo casco che Christopher Smith, interpretato da John Cena, indosserà nella seconda stagione di Peacemaker. La foto mostra il casco solo dal retro, ma è chiaramente un nuovo design. Sarà interessante vedere se l’intero elmetto si ispira alle prime apparizioni del personaggio, oppure se sarà una sua variante.

In questo giorno, #Peacemaker aka Christopher Smith ha fatto la sua prima apparizione nei fumetti in Fightin’ 5 #40, nel 1966, creato da Joe Gill e Pat Boyette”, ha scritto Gunn nella didascalia del suo post. “È il ruolo che @JohnCena è nato per interpretare, e non vedo l’ora di mostrare a tutti voi cosa stiamo preparando ora per @Peacemaker Season 2!”. Di seguito, ecco l’immagine condivisa da Gunn.

Peacemaker, cosa sappiamo sulla seconda stagione

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”. I dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

Gunn, Peter Safran e Matt Miller sono i produttori esecutivi della serie. Anche il produttore esecutivo John Cena e il produttore consulente Stacy Littlejohn sono coinvolti nella produzione dello show. Nel cast si ritrovano anche Sol Rodríguez nei panni di Sasha Bordeaux, Tim Meadows nei panni di Langston Fleury e David Denman in un ruolo misterioso. Al momento, non è stata annunciata una data di debutto.

The Batman: lo sceneggiatore Mattson Tomlin riflette sul non essere stato accreditato per il film

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Nei crediti ufficiali di The Batman si legge che Matt Reeves e Peter Craig hanno scritto il film; tuttavia, Mattson Tomlin, showrunner di Terminator Zero, ha dato un contributo fondamentale alla sceneggiatura che, alla fine, un arbitrato della WGA ha deciso non essere sufficiente a fargli guadagnare un credito. Parlando con The Hollywood Reporter, lo sceneggiatore di Mother/Android ha rivelato di aver saputo che non avrebbe ottenuto un credito per The Batman quando ha iniziato a lavorare a Terminator Zero.

Come ci si potrebbe aspettare, questo lo ha fatto sentire in “una sorta di crisi”. Tuttavia, Reeves si è poi rivolto a Tomlin per la co-scrittura di The Batman – Parte 2 e ha dichiarato al trade che non solo questo ha sanato ogni rancore, ma gli ha dato l’opportunità di mostrare al mondo cosa è in grado di fare nell’angolo dell’Universo DC dedicato al Crociato incappucciato. Lo scrittore ha così esordito spiegando come si è sentito quando ha saputo che il suo nome non sarebbe stato legato a Batman:

Sì, sarò onesto al riguardo. È stata una cosa dolorosa. Ci ho messo molto tempo e molto cuore. Mi sono divertito molto a lavorare con Matt in quel primo film. E quando sono stato coinvolto, mi è stato detto: “Senti, siamo così in ritardo in questo processo che probabilmente non ti verrà riconosciuto nulla”. Quindi nessuno mi ha fatto niente. Non sono stato fregato. Abbiamo finito per fare così tanto, non solo nel terzo atto, ma anche per aumentare il mistero e i primi due atti, che c’è stato un momento in cui ho pensato: “Oh, aspetta, forse c’è una possibilità [di ottenere i crediti]”.

The Batman - Parte 2- Jeffrey Wright Jim Gordon nel sequel

Ma è stato solo quello. E poi il mio nome è stato reso pubblico, il che è sempre una pessima idea. Quindi, sono stato associato a questa cosa. Così ho scoperto il giorno in cui è uscito il trailer. Da un lato, ho pensato: “Wow, eccolo!”. E dall’altro, ho pensato: “E io non ho più niente a che fare con questa cosa”. È stato un po’ un colpo al cuore, e c’è stato un livello di, oserei dire, crescita e di dover dire: “Sai cosa? Mi hanno pagato. Sono un professionista, quindi sii un professionista e cerca di non prenderla troppo male’”.

Riguardo a come è stato lavorare al sequel come co-sceneggiatrice, Tomlin ha aggiunto: “Il giorno in cui è uscito il film, [Matt Reeves] e io abbiamo parlato al telefono per un’ora o due, e lui stava parlando del processo di realizzazione del film, e credo che stesse solo elaborando l’esperienza che aveva fatto. E ho avuto l’impulso di dire: “Ok, ma mi chiederai di fare il sequel?”. E non l’ho fatto. Invece, mi è stato molto chiaro: vuole solo parlare di quello che ha appena passato. Quindi sii un bravo ragazzo, un buon amico, festeggia il fatto che mi tratti ancora come se fosse qualcosa di cui ho fatto parte, perché ne ho fatto parte. E quindi godetevelo”.

Circa sei settimane dopo mi ha chiamato e mi ha detto: “Allora, è il momento del sequel. Vuoi farlo fino in fondo questa volta?”.È stata una catarsi emotiva enorme, perché Batman significa molto per me. E penso che quando sei uno scrittore, un regista, un creatore, cerchi di fare cose importanti per te, ma anche per il pubblico. E sono arrivati tutti i pensieri spaventosi. La sindrome dell’impostore e il pensiero: “Oh, sarò la nota a piè di pagina in un articolo di Wikipedia: ‘Oh sì, ha avuto a che fare con questo, e quella è stata la sua carriera?’”.

“Tutte quelle cose oscure e spaventose sono successe. Ed è ancora lì, tra l’altro, ma è stato un momento in cui ho pensato: “OK, non è nemmeno un arco di redenzione. È più come se ora dovessi dimostrare quanto valgo. Ora ho un lavoro da grande”. E quindi, tutto questo per dire che sono per sempre, per sempre in debito con Matt Reeves. Mi ha cambiato la vita tre volte”.

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Tutto quello che sappiamo su The Batman – Parte 2

Come già sottolineato, The Batman – Parte 2 ha dovuto fare i conti con una serie di indiscrezioni sulla produzione. Di recente, Jame Gunn è dovuto intervenire per smentire le voci secondo cui Boyd Holbrook sarebbe stato scritturato per interpretare Harvey Dent/Due Facce. L’inizio delle riprese del sequel era previsto per il novembre 2023, con un’uscita prevista per l’ottobre 2025. Tuttavia, in seguito agli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA del 2023, The Batman – Parte 2 è stato rinviato all’ottobre 2026. Le riprese del sequel inizieranno alla fine di quest’anno.

Reeves spera che il suo prossimo film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli Oscar. Nel frattempo, Reeves è intenzionato a espandere la serie DC Elseworlds, dato che la serie spin-off di Batman, Il Pinguino, con Colin Farrell nei panni del boss della mafia, è prossima all’uscita. Con Farrell che ha annunciato una serie molto violenta, The Penguin debutterà su Max a settembre.

L’uscita di The Batman – Parte 2 è prevista per il 2 ottobre 2026. Nel cast Robert PattinsonZoë KravitzJeffrey WrightAndy SerkisColin Farrell.

Wolfs: recensione del film di Jon Watts – Venezia 81

Wolfs: recensione del film di Jon Watts – Venezia 81

Quando due delle stelle più amate e acclamate di Hollywood si uniscono per un progetto, la scintilla è assicurata. E Jon Watts, con il suo Wolfs, presentato Fuori Concorso all’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, ha scommesso sui cavalli vincenti. George Clooney e Brad Pitt, icone intramontabili del cinema internazionale, tornano insieme sul set per un action thriller che si rivela essere un atipico buddy movie, in cui la parola chiave è divertimento. Watts, già regista della trilogia reboot di Spider-Man con Tom Holland, sa come intercettare i gusti del pubblico, offrendo una narrazione che, pur non essendo particolarmente solida, riesce a intrattenere e coinvolgere, grazie soprattutto alla forza magnetica delle sue star.

Wolfs, la trama

Un fixer, un professionista chiamato per risolvere problemi un po’ loschi, viene assunto per far sparire le tracce di un crimine molto delicato. Arrivato sul luogo del delitto, un hotel di lusso nel cuore di New York, viene accolto da una brutta sorpresa: non è l’unico ad essere stato chiamato. I due, pur inizialmente contrari a fare squadra, saranno costretti a lavorare insieme per una notte. Ma non sanno che, ciò che gli si presenterà davanti, saranno eventi completamente inaspettati, fino ad arrivare a un colpo di scena che rimetterà in prospettiva il loro ruolo. Due lupi solitari che uniranno alla fine le forze, per sconfiggere chi cerca di incastrarli.

Wolfs

Il buddy movie di George Clooney e Brad Pitt

Non è la prima volta (e speriamo non sia l’ultima!) che George Clooney e Brad Pitt condividono lo schermo. Basti pensare a Ocean’s Eleven e Burn After Reading, quest’ultimo presentato in anteprima mondiale alla 65esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. In Wolfs, però, i riflettori sono puntati esclusivamente sulla coppia scoppiettante, con la macchina da presa che orbita intorno a loro per tutta la durata del film. Sono i protagonisti assoluti di un thriller d’azione che, pur non brillando nel contenuto, riesce a conquistare grazie a numerosi momenti di puro intrattenimento. I due attori si divertono molto sul set, trasformandolo in un terreno di gioco dove esprimere la loro complicità e la loro voglia di dimostrarsi ancora all’altezza. C’è un’ atmosfera di leggerezza, che si percepisce chiaramente, rinforzata da gag ed equivoci che generano più di una risata.

Se la trama lascia perciò a desiderare, mancando di una struttura coesa e vagando un po’ nel tentativo di svilupparsi, il duo funziona e si incastra bene. La chimica tra Pitt e Clooney solleva le sorti del film, dimostrando ancora una volta la loro capacità di elevare qualsiasi progetto. Wolfs è indubbiamente un’opera mainstream, pensata principalmente per l’intrattenimento, e il regista non lo nasconde. È un pretesto per far divertire i due divi tra inseguimenti in auto, sparatorie e complotti da svelare, regalando al pubblico un’esperienza cinematografica che, nonostante i diversi diffetti narrativi, sa farsi volere molto bene.

Chris Pratt sarebbe in trattative per un ruolo nel DCU

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Chris Pratt sarebbe in trattative per un ruolo nel DCU

Probabilmente la notizia non sorprenderà più di tanto, visti i recenti commenti dell’attore, ma si dice che Chris Pratt abbia discusso con il regista di Guardiani della Galassia e co-CEO dei DC Studios James Gunn di un possibile ingresso nel DCU. Secondo lo scooper MTTSH, Pratt avrebbe effettivamente parlato con Gunn di un ruolo non rivelato, ma non siamo sicuri che abbia effettivamente avviato le trattative.

In una recente intervista, a Pratt è stata chiesta la possibilità di unirsi al reboot dell’Universo DC. “Beh, c’è sempre una possibilità”, ha detto a TMZ. “Ma ovviamente, non potrei rovinare tutto qui sul marciapiede con voi. Potrei, ma è meglio di no. Devo lasciare che siano i fan e le persone come James a decidere. Non ne sono proprio sicuro”.Sì, certo, se riuscissi a inserirlo nella mia agenda e se avesse senso”, ha aggiunto quando gli è stato chiesto se fosse interessato a un ruolo nel DCU.

A Gunn è invece stato anche chiesto se i membri del cast di GOTG potrebbero saltare sulla nave per il DCU, e ha praticamente confermato che almeno uno dei suoi ex collaboratori è già a bordo. “Se avessi la possibilità di inserire una qualsiasi delle star di GOTG nell’Universo DC, per quale ruolo li sceglieresti?”, ha chiesto un fan su Threads, al quale Gunn ha risposto: ‘Beh, sarebbe uno spoiler, no?’.

Forse si riferiva a Pom Klementieff (Mantis), tuttavia, dato che l’attrice ha rivelato di aver avuto colloqui con Gunn al Superhero Comic Con di San Antonio a giugno. “Voglio solo continuare a lavorare con James, quindi continueremo a cercare di trovare un modo per farlo”, ha detto. “Sì, abbiamo parlato di un personaggio specifico, ma non posso parlarne ora”. Quale personaggio della DC – se c’è – vi piacerebbe di più vedere interpretato da Chris Pratt?

Festival di Venezia 2024: foto dal red carpet di The Brutalist con Adrien Brody

Ecco le foto del red carpet di The Brutalist in concorso a Venezia 81 diretto da Brady Corbet con protagonista Adrien Brody, Guy Pearce, Alessandro Nivola e Felicity Jones.

George Clooney: 10 cose che forse non sai sull’attore

George Clooney: 10 cose che forse non sai sull’attore

Divenuto negli anni una delle celebrità più influenti di Hollywood, George Clooney è oggi ampiamente riconosciuto e apprezzato come interprete, regista e produttore, distintosi con eccellenza in ognuno dei campi da lui affrontati. Grazie ai tanti film di successo a cui ha partecipato, ha potuto consolidare il suo status, affermandosi per il suo carisma e la sua grande versatilità. Sono infatti molti i generi in cui l’attore si è cimentato, ottenendo sempre il favore di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai su George Clooney.

George Clooney: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore ottiene un primo significativo ruolo per il grande schermo nel film Dal tramonto all’alba (1996), per poi iniziare ad affermarsi con titoli come Un giorno… per caso (1996), Batman & Robin (1997), con Chris O’Donnell, La sottile linea rossa (1998), Three Kings (1999), Fratello, dove sei? (2000), Ocean’s Eleven (2001), di Steven Soderbergh, Solaris (2002), Prima ti sposo poi ti rovino (2003), Ocean’s Twelve (2004), con Brad Pitt, Syriana (2005), Ocean’s Thirteen (2007), Michael Clayton (2007), con Tilda Swinton, Burn After Reading (2008), Tra le nuvole (2009), The American (2010), Paradiso amaro (2011), Gravity (2013), Tomorrowland (2015), Ave, Cesare (2016) e Money Monster (2016) e Ticket to Paradise (2022) entrambi con Julia Roberts, e Wolfs – Lupi solitari (2024).

2. Ha preso parte a note serie televisive. La carriera dell’attore si forma inizialmente in televisione, recitando per serie come P/S – Pronto Soccorso (1984-1985), L’albero delle mele (1985-1987), Pappa e ciccia (1988-1991), Bodies of Evidence (1992-1993) e Sisters (1993-1994). Diventa poi celebre grazie al ruolo del pediatra Doug Ross in E.R. – Medici in prima linea, dove recita accanto a Julianna Margulies dal 1994 al 1999. Successivamente, divenuto celebre, si dedicherà prevalentemente al cinema, tornando in televisione soltanto nel 2019 con la serie Catch-22, da lui interpretata e diretta.

3. È anche regista, sceneggiatore e produttore. Nel corso degli anni Clooney si è distinto anche come un attore e sceneggiatore di talento. Suoi sono infatti apprezzati film come Confessioni di una mente pericolosa (2002), Good Night, and Good Luck (2005), In amore niente regole (2007), Le idi di marzo (2011), con Ryan Gosling, Monuments Men (2014), Suburbicon (2017), con Matt Damon, The Midnight Sky (2020), Il bar delle grandi speranze (2021) e The Boys in the Boat (2023). È stato inoltre produttore, oltre che di molti dei film che lo vedono protagonista, anche di titoli come Lontano dal paradiso (2002), A Scanner Darkly (2006), The Informant (2009), Argo (2012), di Ben Affleck, e I segreti di Osage County (2013).

George Clooney è stato Batman

4. Si vergogna del film. Che il film Batman & Robin sia stato un grande insuccesso di critica e pubblico è cosa ormai nota, ma l’attore continua ancora oggi a chiedere scusa per la sua esistenza. Clooney ha infatti più volte affermato di vergognarsi profondamente per il film, considerandolo un grande spreco di soldi. In particolare, l’attore è stato critico nei confronti della sceneggiatura, come anche di molte delle scenografie realizzate e della sua stessa interpretazione. Al termine delle riprese, affermò che con questo nuovo capitolo avevano ucciso la serie, ed è inoltre noto che risarcì molte delle persone che lo videro.

George Clooney e Brad Pitt, i loro film insieme

5. Hanno recitato insieme in diverse occasioni. Una delle coppie cinematografiche più amate è quella composta da Clooney e Brad Pitt. I due hanno recitato insieme per la prima volta in Ocean’s Eleven – dove fu Clooney a chiedere a Pitt di unirsi al cast – e nei successivi due sequel. Hanno poi condiviso una scena del film Burn After Reading, mentre sono ora di nuovo protagonisti insieme a tutti gli effetti di Wolfs – Lupi solitari, la commedia thriller presentata alla Mostra del Cinema di Venezia.

George Clooney e l’Italia

6. È molto legato all’Italia. L’amore per l’Italia di Clooney è da sempre noto. L’attore, infatti, possedeva una villa sul lago di Como, si è poi sposato a Venezia e da anni sceglie da anni il Bel Paese come meta per le sue vacanze estive. Nel 2020 – ad esempio – la sua meta è stata la Puglia, regione da lui ancora mai visitata e presso la quale ha così soggiornato per esplorarne le bellezze. Anno dopo anno, dunque, Clooney continua a ribadire la propria passione per la penisola e le sue terre.

Brad Pitt e George Clooney in Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco (2001)
© 2001 – Warner Bros. All rights reserved.

George Clooney: sua moglie e i figli

7. Era considerato lo scapolo d’oro di Hollywood. Clooney è noto per aver avuto diverse relazioni con donne dello spettacolo, tra cui Lisa Snowdon, dal 2000 al 2005, Elisabetta Canalis, dal 2009 al 2011, e Stacy Keibler, dal 2011 al 2013. Tuttavia, dopo essere stato sposato una prima volta dal 1989 al 1993 con l’attrice Talia Balsam, dichiarò non si sarebbe mai più sposato, irritato dalla pratica di divorzio. Per anni è stato così definito “lo scapolo d’oro” di Hollywood.6

8. Ha sposato un avvocatessa. L’attore ha tuttavia infranto la sua promessa nel momento in cui ha annunciato il matrimonio con l’avvocatessa Amal Alamuddin, con la quale si frequentava dal 2013. La coppia si unisce in matrimonio a Venezia il 29 settembre del 2014, con una cerimonia celebrata nella sede comunale di Ca’ Farsetti. Nel giugno del 2017, poi, l’attore è divenuto padre dei suoi primi due figli, i gemelli Ella e Alexander. Con la moglie è stato poi impegnato in numerose cause umanitarie, di cui entrambi sono da sempre attivi sostenitori.

George Clooney: il suo patrimonio

9. È una delle personalità più ricche di Hollywood. La carriera di Clooney è costellata di grandi successi cinematografici, che hanno portato l’attore a diventare una delle principali star dell’industria. Grazie alla sua prolifica attività di interprete e regista, come anche quella di produttore, Clooney ha potuto negli anni dar vita ad un patrimonio stimato di circa 500 milioni di dollari, cosa che fa di lui una delle personalità più ricche di tutta Hollywood.

George Clooney: età e altezza

10. George Clooney è nato a Lexington, nel Kentucky, Stati Uniti, il 6 maggio del 1961. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Brad Pitt: 10 cose che forse non sai sull’attore

Brad Pitt: 10 cose che forse non sai sull’attore

In oltre trent’anni di carriera, Brad Pitt è diventato una delle star di Hollywood più famose di sempre. È una celebrità protagonista dei tabloid e un uomo impegnato, uno degli attori più versatili di sempre ma anche uno di quelli che garantiscono incassi certi. Ha lavorato duro ed è riuscito a guadagnarsi una carriera impressionante, ricca di collaborazioni e titoli di grande prestigio.

Brad Pitt: la giovinezza e i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. Con il suo ruolo in Thelma e Louise Pitt guadagnò un bel po’ di attenzione, e recitò poi in film come In mezzo scorre il fiume (1992), Kalifornia (1993), e Una vita al massimo (1993). Ma il ruolo importante arrivò con Intervista col vampiro (1994), e da lì la sua carriera fu in ascesa. Seguirono infatti Vento di passioni (1994), Seven (1995), L’esercito delle 12 scimmie (1995), Sleepers (1996), L’ombra del diavolo (1997), Sette anni in Tibet (1997), Vi presento Joe Black (1997), Fight Club (1999), Snatch – Lo strappo (2000), Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco (2001), Troy (2004), Ocean’s Twelve (2004), Mr. and Mrs. Smith (2005), Babel (2006), Ocean’s Thirteen (2007), L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (2007), Burn After Reading (2008), Il curioso caso di Benjamin Button (2008) e Bastardi senza gloria (2009) Negli ultimi 15 anni ha invece recitato in The Tree of Life (2011), L’arte di vincere(2011), World War Z (2013), 12 anni schiavo (2013), Fury (2014), La grande scommessa(2015), C’era una volta a… Hollywood (2019), Ad Astra (2019), Bullet Train (2022), The Lost City (2022) Babylon (2022), Wolfs – Lupi solitari (2024) e F1 (2025).

2. È un produttore premio Oscar. Pitt non si è mai cimentato nella regia, ma oltre alla recitazione ha spesso lavorato come produttore, ottenendo anche importanti risultati. Tra i film da lui prodotti si annoverano The Departed – Il bene e il male (2006), The Tree of Life (2011), L’arte di vincere(2011) e 12 anni schiavo (2013), grazie al quale ha vinto l’Oscar come produttore del Miglior film. Ha poi prodotto anche By the Sea (2015), La grande scommessa(2015), Civiltà perduta (2016), Vice – L’uomo nell’ombra (2018), Ad Astra (2019), Anch’io (2022) e Wolfs – Lupi solitari (2024).

 

Brad Pitt è Achille in Troy

3. Brad Pitt, Troy e le scene di combattimento. Brad Pitt, per Troy, ha dovuto mettersi in forma per interpretare il ruolo di Achille, e parecchio. Infatti, prima di girare il film decise di non utilizzare degli stuntmen o controfigure per le numerosissime scene di battaglia e lotta. Decise però di stringere un patto con Eric Bana: ognuno dei due avrebbe dovuto pagare delle somme prestabilite per ogni colpo accidentalmente dato all’altro. Il prezzo da pagare per un colpo leggero era 50$, e il prezzo di un colpo pesante e doloroso era 100$. Alle fine delle riprese di Troy, Brad Pitt doveva a Eric Bana 750$.

Troy film

Brad Pitt in Fight Club

4. Si è sottoposto ad una particolare operazione per  interpretare il suo personaggio. Nel film del 1999 Fight Club Pitt interpreta Tyler Durden, uno dei suoi personaggi più celebri. Nella storia egli è il compare di Edward Norton nell’ideazione del Fight Club, il gruppo di lotta libera clandestina che degenererà poi in un vero e proprio movimento di rivolta. Particolarmente affascinato dal personaggio, Pitt decise di andare da un dentista per farsi volontariamente scheggiare un dente, al fine di conferire al personaggio un aspetto più particolare. In seguito, se lo fece riparare alla fine delle riprese.

Brad Pitt è la Morte in Vi presento Joe Black

5. Ha interpretato la Morte nel film. Nel film Vi presento Joe Black un giovane Pitt assume un “doppio ruolo”. Inizialmente è una persona qualunque, ma in seguito ad un incidente è la Morte in persona ad assumere le sembianze di quella persona per mischiarsi tra gli umani e studiarne il comportamento, ma anche per portare a termine una serie di compiti. Il film ha rappresentato uno dei primi grandi successi per Pitt, che ha avuto l’onore di recitare accanto a  Sir. Anthony Hopkins.

Brad Pitt nel thriller Seven

7. Accettò il ruolo con un obiettivo preciso. Nel celebre thriller Seven di David Fincher, Pitt interpreta il giovane e impulsivo detective Mills (inaugurando così la prima di diverse collaborazioni con Fincher). L’attore, però, rivelò di aver accettato il ruolo desideroso di togliersi di dosso l’etichetta da “sex symbol”. Per la parte, dunque, egli cercò di evidenziare gli aspetti meno affascinanti del personaggio. Lo spettatore si trova così dinanzi ad un protagonista assolutamente imperfetto e continuamente incline agli errori, che si riveleranno poi fatali.

Seven cast

Brad Pitt e la sua vita privata: le fidanzate, Angelina Jolie e i loro figli

7. Ha avuto celebri fidanzate. Nel 1996, Brad Pitt era fidanzato con Gwyneth Paltrow. I due si erano incontrati due anni prima, sul set di Seven. Ai Golden Globes, lui l’aveva chiamata il suo “angelo” e “l’amore della sua vita”, ma sette mesi dopo il fidanzamento si era interrotto. In seguito, la prima moglie dell’attoree fu Jennifer Aniston, conosciuta grazie ad un appuntamento combinato dai rispettivi agenti. Dopo due anni, i due si fidanzarono e cominciarono ad organizzare un matrimonio grandioso a Malibu, che costò oltre un milione di dollari. Nel 2004, però, Brad Pitt incontrò Angelina Jolie sul set di Mr. e Mrs. Smith. Non successe nulla, a quanto pare, ma i due si innamorarono. Nel gennaio 2005, Brad e Jennifer annunciarono il loro divorzio.

 

8. Angelina Jolie e Brad Pitt sono stati insieme per dodici anni. Hanno sei figli insieme, e sono stati sposati solo per due anni. Come mai? Più di una volta, avevano affermato che si sarebbero sposati solamente quando sarebbe stato legale per tutti, ovvero per quando i matrimoni tra persone dello stesso sesso sarebbero diventate legali negli Stati Uniti. Brad Pitt ne aveva parlato nel 2006, e poi ancora nel 2011: “È incoraggiante che lo Stato di New York si sia unito al movimento per garantire uguali diritto al matrimonio per tutti i cittadini. Ma è un diritto costituzionale americano, quello di sposare la persona della quale sono innamorati (…). Nessuno stato dovrebbe decidere chi si può sposare e chi no.” I due si sono poi sposati nel 2014.

9. Cosa è successo dopo il divorzio tra Brad Pitt e Angelina Jolie? Sembra i due stiano lavorando alla questione della custodia dei figli. Brad Pitt, poi, sembra abbia lavorato su di sé: ha smesso di bere, va in terapia da uno psicologo, e si tiene occupato, soprattutto con lavori manuali: “Faccio di tutto. Lavoro con la terracotta, il gesso, il legno. Cerco di imparare materiali nuovi. E mi sorprendo da solo. Ma è un’occupazione molto, molto solitaria. C’è molto lavoro manuale da fare, il che mi fa bene al momento”. La questione sulla custodia, però, si è fatta nel tempo piuttosto accesa e sembra che tra i due oggi ci siano forti tensioni.

Brad Pitt: età e altezza dell’attore

10. Brad Pitt è nato il 18 Dicembre 1963 negli Stati Uniti, a Shawnee, Oklahoma. L’attore è alto complessivamente 1.80 metri.

Fonti: IMDb

Spider-Man 4: Jon Watts svela perché non tornerà a dirigere il film del MCU

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Jon Watts si è fatto le ossa con film indipendenti come Clown e Cop Car, ma la sua grande occasione è arrivata quando i Marvel Studios e la Sony Pictures gli hanno affidato la regia di Spider-Man: Homecoming (2017). In seguito tornerà per Spider-Man: Far From Home (2019) e Spider-Man: No Way Home (2021). In seguito Watts è stato annunciato come regista di The Fantastic Four: First Steps, per poi abbandonare il progetto solo pochi mesi dopo. Tale abbandono sembrava anticipare il suo ritorno come regista per Spider-Man 4, ma sappiamo che così non sarà.

Questo quarto capitolo dell’Uomo Ragno – che dovrebbe uscire tra Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars – si trova infatti ancora senza un regista perché Watts ufficialmente non ne sarà il regista. Parlando con The Hollywood Reporter, il regista ha rotto il suo silenzio sull’abbandono del MCU ammettendo di essere fin troppo consapevole che il seguito di Spider-Man: No Way Home sarà quasi impossibile.

È stato un momento così particolare e la reazione a quel film è stata davvero incredibile”, ha dichiarato, spiegando di aver capito che ‘non sarà mai più così’. Dopo aver lavorato a Star Wars: Skeleton Crew, Watts si è concentrato su Wolfs – Lupi solitari, una nuova action-comedy con George Clooney e Brad Pitt nei panni di due fixer rivali costretti a lavorare insieme.

A volte si fa un film d’azione e tutto il materiale d’azione divertente viene affidato al regista della seconda unità”, dice. “Nei film Marvel, ci si divide il lavoro perché c’è molto da fare. Raramente si ha l’opportunità di fare tutto come Christopher Nolan. In questo caso, mi sono detto: ‘Voglio girare ogni singola inquadratura’”. Sebbene sia facile leggere tra le righe che Watts si sta godendo la sua libertà al di fuori dei confini del MCU, sembra che il motivo per cui non ha diretto Spider-Man 4 o The Fantastic Four: First Steps sia perché, a conti fatti, questi non sono i suoi personaggi.

Avevo appena iniziato e la Marvel è arrivata – e mi assumo la piena proprietà creativa di tutti quei film – ma Spider-Man sarà sempre la creazione di Stan Lee e Steve Ditko”, ha dichiarato. “Questa era l’occasione per tornare alla mia voce, alla mia visione e al mio stile. Wolfs è mio, e questa è davvero una bella sensazione”. Non sembra però che ci siano rancori, perché già a luglio il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige aveva detto: “Amiamo Jon. Jon ha realizzato per noi tre dei migliori film di Spider-Man di sempre. Ora ha molte cose in ballo. Quindi probabilmente cercheremo qualcun altro, proprio perché è impegnato”.

Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice che Sydney Sweeney interpreterà Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie Cox, Vincent D’Onofrio e Paul Rudd appariranno come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Per quanto riguarda chi potrebbe dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin (Fast & Furious), Drew Goddard (The Cabin in the Woods) e, più recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms. Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla x Kong: The New Empire.

Per quanto riguarda i dettagli sulla trama, questi sono pochi; l’ultima indiscrezione emersa suggerisce che il piano prevede di mettere Spidey contro gli scagnozzi di Kingpin, tra cui Shocker e lo Scorpione. Sembra che quest’ultimo acquisirà il simbionte Venom introdotto in Spider-Man: No Way Home, per poi far indossare a Peter Parker la tuta aliena nei prossimi film degli Avengers.

Spider-Man 4 non ha ancora una data di uscita confermata.

Beetlejuice, la spiegazione del finale: come si configura il ritorno di Michael Keaton in Beetlejuice 2

La commedia horror di Tim Burton Beetlejuice continua finalmente la sua storia con un sequel nel 2024, quindi non c’è momento migliore per ripensare al finale del film e vedere come si concludeva la trama originale. Beetlejuice è stato un successo inaspettato alla sua uscita nel 1988. La regia di Tim Burton e la memorabile interpretazione maniacale di Michal Keaton nel ruolo del protagonista hanno spinto la Warner Bros ad affidare alla coppia un film di Batman dal budget elevato solo un anno dopo. Nel frattempo, Beetlejuice ha reso una superstar la sua giovane eroina Winona Ryder, che in seguito avrebbe collaborato nuovamente con Burton per Edward mani di forbice.

Keaton, Ryder e Catherine O’Hara si riuniscono nel sequel di Tim Burton, Beetlejuice 2, del 2024. Oltre ad alcuni membri del cast che ritornano, il cast di Beetlejuice 2 aggiunge, tra gli altri, l’esordiente Jenna Ortega, continuando la storia della famiglia Deetz che ritorna a Winter River e incontra Beetlejuice un’altra volta. Nel frattempo, l’originale Beetlejuice è una farsa maniacale e macabra che vede i coniugi Adam e Barbara, da poco deceduti, tentare di spaventare la famiglia Deetz e di farla uscire di casa assumendo l’omonimo “bio-esorcista”. Tuttavia, le cose si mettono presto male, poiché Beetlejuice si dimostra imprevedibile, dando vita al finale anarchico del film.

Cosa succede a Beetlejuice nel finale del film

Beetlejuice 2

Dopo che Charles Deetz, sua moglie Delia e sua figlia Lydia si sono trasferiti a casa di Adam e Barbara, la coppia fantasma ha assunto lo Scarabeo di Michael Keaton per spaventarli. Questo ha allertato i membri della famiglia Deetz della presenza di Adam e Barbara, e il loro amico Otho ha accidentalmente condotto un esorcismo su di loro invece di una seduta spiritica. L’esorcismo ha quasi distrutto gli spiriti di Adam e Barbara, così Lydia ha promesso al folle Beetlejuice che lo avrebbe sposato se avesse salvato i suoi amici non morti.

Tuttavia, Lydia sfugge per poco a questo destino quando Adam e Barbara ostacolano il matrimonio. Il piano di Beetlejuice viene vanificato quando viene mangiato da un gigantesco verme sandwich, cavalcato da Barbara, che lo rispedisce nella sala d’attesa del Neitherworld. Il personaggio di Michael Keaton viene visto per l’ultima volta seduto tra un defunto stregone e il cacciatore di teste Harry, mentre Beetlejuice si guadagna la sua testa rimpicciolita dopo aver cercato di scambiare i numeri dei biglietti con lo stregone.

Perché la famiglia Deetz rimane a Winter River

La famiglia Deetz decide di rimanere a casa di Adam e Barbara dopo il finale di Beetlejuice. Dopotutto, Lydia aveva fatto notare ai Maitland, all’inizio del film, che Charles Deetz “non abbandona mai un investimento”. Sebbene i Deetz non trasformino la casa di Winter River nell’attrazione paranormale in stile parco divertimenti che avevano proposto per un breve periodo a Maxie Dean e compagnia, Charles, Delia e Lydia rimangono nella casa e la trasformano nella casa tranquilla che avevano inizialmente immaginato.

Poiché nel finale la famiglia di Lydia convive pacificamente con i fantasmi di Adam e Barbara, non è più turbata dalla presenza di esseri soprannaturali nella propria casa. Tuttavia, è chiaro che i Deetz hanno fatto un compromesso con i Maitland quando hanno deciso di rimanere tutti a Winter River. Nel finale di Beetlejuice, la casa viene parzialmente riportata all’aspetto che aveva quando Adam e Barbara erano ancora vivi, quindi è chiaro che il lavoro di ristrutturazione selvaggia di Delia è stato in qualche modo annullato.

Detto questo, l’idea originale del sequel di Beetlejuice prevedeva che la famiglia Deetz si trasferisse alle Hawaii, il che potrebbe implicare che non avessero intenzione di rimanere a lungo. In definitiva, la storia di Beetlejuice 2 rivela che i Deetz lasciano Winter River per qualche tempo dopo il film originale, ma mantengono la proprietà della casa sulla collina. Conosciuta in città come la “casa fantasma”, i restanti membri della famiglia Deetz tornano finalmente a vivere nella casa di Winter River dopo la tragica morte di Charles Deetz. Tuttavia, questo evento li espone anche alla minaccia della presenza e delle molestie di Beetlejuice.

Cosa succede ad Adam e Barbara dopo che Lydia li ha salvati

Adam e Barbara sono stati quasi esorcizzati nel finale di Beetlejuice, il che avrebbe distrutto i loro fantasmi e posto fine prematuramente alla loro vita ultraterrena. Tuttavia, Lydia li ha salvati dopo aver stretto amicizia con la coppia all’inizio del film. Pertanto, Adam e Barbara possono ancora vivere nella loro casa per il resto dei 125 anni in cui sono obbligati a rimanere come fantasmi nella proprietà. Tuttavia, Beetlejuice 2 rivela che Adam e Barbara alla fine trovano una scappatoia per uscire dai 125 anni di permanenza, lasciando libera la mansarda.

Inizialmente, i Maitland non possono andarsene immediatamente, a meno che non vogliano affrontare i sandworm che si aggirano nel limbo, come si vede quando Adam cerca di lasciare la casa all’inizio della storia di Beetlejuice. Tuttavia, poiché Adam e Barbara volevano solo una bella casa felice prima di morire, questo è un destino in qualche modo appropriato per la coppia. Sebbene Adam e Barbara non possano lasciare la loro casa, ora sono in pace con questa situazione e sono amici di almeno uno dei nuovi inquilini della casa, che fungono da genitori surrogati per l’adolescente Lydia.

Anche se Adam e Barbara non possono avere figli ora che sono morti, il loro sogno di felicità domestica non è necessariamente distrutto. È chiaro che hanno preso in simpatia Lydia, l’eroina di Beetlejuice di Winona Ryder e, dato che il padre e la matrigna di Lydia sono ambivalenti nei suoi confronti, Adam e Barbara potrebbero fungere da tutori per il futuro. Come molti dei film di Burton, Beetlejuice si conclude con il trionfo di un’improbabile, ma dolce famiglia ritrovata: Lydia, Adam e Barbara si oppongono con successo al macabro personaggio del titolo.

Cosa erano i vermi nel finale di Beetlejuice?

Il verme che mangia Beetlejuice nel finale di Beetlejuiceè uno dei mostri giganteschi visti su Saturno, l’area del Limbo dell’aldilà, all’inizio del film. Sebbene non siano spiegati in Beetlejuice, questi mostri sembrano esistere per garantire che i fantasmi non vaghino eternamente nel Limbo, come dimostra il loro incontro con Adam. Il loro design ha una qualità tipica di Burton, ma sembra che siano stati ispirati dai sandworm dei romanzi Dune di Frank Herbert.

I sandworm sembrano operare come i dimenticati Langolieri di Stephen King, consumando tutto ciò che appare davanti a loro per garantire che l’ordine naturale non venga interrotto. Tuttavia, quando uno mangia Beetlejuice, viene trasportato nella sala d’attesa dell’aldilà. Sembra quindi che i vermi non uccidano le loro vittime, ma le riconducano al cuore burocratico dell’aldilà.

Come il finale di Beetlejuice prepara il ritorno di Michael Keaton in Beetlejuice 2

Mentre il finale originale di Beetlejuiceera più cupo, il ritorno di Beetlejuice nella sala d’attesa di Neitherworld significava che ci sarebbe sempre stata la possibilità per qualcun altro di evocarlo in futuro. La sala d’attesa in cui Adam e Barbara Maitland sono finiti dopo la loro morte è il luogo in cui i non morti vengono informati del loro destino e ricevono indicazioni per i loro prossimi passi nell’aldilà. Poiché Beetlejuice sembrava frustrato quando veniva mandato in quel luogo nel finale di Beetlejuice, ciò implicava che era già stato depositato in questa sala d’attesa e che lo sarebbe stato di nuovo.

Il fatto che l’assistente sociale di Adam e Barbara, Juno, fosse a conoscenza delle recenti marachelle di Beetlejuice, suggeriva che probabilmente sarebbe tornato presto ai suoi vecchi trucchi. La burocrazia dell’aldilà si muove lentamente, ma non sembra limitare le azioni di Beetlejuice. Una volta libero dalla sala d’attesa, Beetlejuice potrebbe tornare per vendicarsi o per realizzare il suo progetto di sposare Lydia. Pur rimanendo nella burocrazia dell’aldilà in una nuova posizione durante il sequel, Beetlejuice viene ufficialmente convocato di nuovo in Beetlejuice 2, dove basta pronunciare il suo nome tre volte per tornare.

Inoltre, Beetlejuice esiste da ben più di 600 anni secondo la linea temporale del film del 1988. Pertanto, essere inghiottito da un verme e reinserito nella burocrazia dell’aldilà non sarà sufficiente a sbarazzarsi di lui per sempre. Le sue malefatte sono ben note anche nell’aldilà, quindi è probabile che abbia già fatto ad altri anche di peggio di quanto abbia fatto ai Deetz e ai Maitland. L’inserviente del Neitherworld di Beetlejuice rivela a Barbara e Adam che gli esorcismi sono “lamorte per i morti”, il che potrebbe essere l’unico modo per garantire che Beetlejuice non ritorni mai più in futuro.

Il vero significato del finale di Beetlejuice

Beetlejuice

Il finale diBeetlejuiceparla del valore della famiglia in tutte le sue strane e inaspettate incarnazioni. Nonostante tutte le prove e le tribolazioni a cui è stata sottoposta, Lydia finisce per avere una famiglia che le presta attenzione e si preoccupa per lei, sotto forma dei defunti Adam e Barbara. Allo stesso modo, i Maitland hanno ottenuto l’idilliaca esistenza suburbana che hanno sempre desiderato, aiutando a crescere Lydia e mantenendo la loro casa. Nessuno di questi personaggi ottiene una conclusione convenzionalmente felice, ma il senso del finale di Beetlejuiceè che Lydia, Adam e Barbara imparano tutti che non ne hanno bisogno.

Adam e Barbara avevano inizialmente assunto Beetlejuice perché non sopportavano il pensiero di condividere la loro casa con un’altra famiglia. Questo ha portato i Deetz a sbagliare quasi a esorcizzarli, cosa che a sua volta ha quasi ucciso Adam e Barbara. Nel finale di Beetlejuice, Adam e Barbara hanno imparato l’importanza della comunità e combattono Beetlejuice per garantire la sicurezza di Lydia. Invece di escludere i nuovi arrivati dalla loro casa, Adam e Barbara accolgono Lydia a braccia aperte. Così, nel finale di Beetlejuice, il bio-esorcista insegna inavvertitamente ad Adam e Barbara che ciò che volevano veramente non era una casa propria, ma piuttosto una casa.

In The Mandalorian & Grogu debutterà ufficialmente il primo Jedi mandaloriano

Questa nuova teoria fa pensare a The Mandalorian & Grogu, il prossimo film di Star Wars, che porterà per la prima volta in live-action il primo Jedi mandaloriano, Tarre Vizsla. The Mandalorian & Grogu sarà un enorme passo avanti sia per il franchise di Star Wars che per quello di The Mandalorian, ampliando la portata della storia di Din Djarin e Grogu come mai prima d’ora, senza perdere di vista questi due amati personaggi. Un filone sarà particolarmente importante per l’avanzamento della storia di The Mandalorian, soprattutto per ciò che preannuncia sul futuro di Din e Grogu.

L’Armaiola parlò per la prima volta della profezia del Mitosauro ne The Book of Boba Fett, quando disse a Din Djarin che “le canzoni degli eoni passati predicevano il sorgere del Mitosauro per annunciare una nuova era di Mandalore”. Questo Mitosauro è stato visto per la prima volta nella terza stagione de I Mandaloriani da Bo-Katan Kryze nelle Acque vive di Mandalore e, in seguito, Grogu ha percepito la stessa creatura nello stesso luogo, presumibilmente attraverso la Forza. Poiché questa profezia sarà senza dubbio vista nella storia di The Mandalorian, Star Wars dovrà tornare dove tutto è iniziato: l’antica Mandalore.
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L’antica Mandalore (e i Mandaloriani) non sono mai stati visti prima

L’Armaiola descrive la profezia di cui sopra come risalente a “eoni”, anche se i Mandaloriani esistono solo da circa 10.000 anni – cosa che conferma anche ne Il libro di Boba Fett. Nonostante la storia dei Mandaloriani, dell’antica Mandalore si è visto ben poco. A parte alcune illustrazioni, come quella qui sopra, delle proprietà di Star Wars Legends, l’antica Mandalore è esistita quasi solo nel folklore. Mostrando l’antica Mandalore e i Mandaloriani, questa profezia potrebbe diventare ancora più significativa.

La cosa più vicina a mostrare l’aspetto degli antichi Mandaloriani nel canone di Star Wars è Tarre Vizsla, il primo Jedi mandaloriano e il creatore della Darksaber. L’aspetto di Tarre Vizsla è stato finora visto solo nelle rappresentazioni artistiche realizzate per Star Wars Rebels, ma ci sono differenze significative tra l’armatura di Vizsla e quella dei Mandaloriani moderni. L’elmo di Vizsla ha la stessa visiera a forma di T, anche se non nasconde completamente il viso, facendolo assomigliare più a un elmo da cavaliere del mondo reale. Tuttavia, c’è un accenno all’aspetto che il pianeta poteva avere nell’antichità.

La terza stagione ha accennato all’aspetto dell’antica Mandalore

The Mandalorian Bo-Katan

Il momento in cui il pubblico di Star Wars si è avvicinato di più all’antico Mandalore è stato nella terza stagione di The Mandalorian . C’è un momento con il verde del pianeta nel finale della terza stagione che deve essere significativo, poiché è stato mantenuto nel montaggio finale per un motivo, anche se si tratta di una scena piuttosto veloce che sembra non avere alcuno scopo reale per l’episodio nel suo complesso, a parte continuare l’idea tematica della speranza e della vita che persiste di fronte alla distruzione. Questa scena avrebbe potuto preparare il primo vero sguardo del pubblico all’antica Mandalore in The Mandalorian & Grogu.

Molto tempo fa, tutta Mandalore aveva questo aspetto, ma dopo continue guerre contro avversari come i Jedi, l’intera superficie è stata distrutta, lasciando dietro di sé solo sabbia. Una vita del genere, come dice Bo-Katan nella terza stagione di The Mandalorian, poteva essere promossa e sostenuta solo nelle città a cupola di Mandalore, come il centro civico di Sundari. Dopo che la Grande Epurazione ha distrutto anche queste città, si pensava che anche tutta la vegetazione precedente di Mandalore fosse stata distrutta. Questa scena della terza stagione, tuttavia, dimostra il contrario e rimanda ai tempi antichi di Mandalore.

Il film potrebbe contenere un flashback di Tarre Vizsla

Questo accenno all’esplorazione dell’antica Mandalore in The Mandalorian & Grogu, insieme all’importanza di questa antica profezia e al concept art di Tarre Vizsla già esistente in Rebels , suggeriscono che il più famoso guerriero antico di Mandalore potrebbe essere visto in un flashback nel prossimo film. Vizsla sarebbe la figura mandaloriana perfetta su cui concentrarsi quando si guarda all’antica Mandalore, vista l’influenza che ha avuto nella storia mandaloriana che si è poi vista in tutto Star Wars. Inoltre, ha un legame unico con i personaggi principali.

Come Din Djarin e Grogu si legano alla storia di Tarre Vizsla

Il motivo principale per mostrare un flashback di Tarre Vizsla, in particolare in The Mandalorian & Grogu, è il modo in cui la sua storia si collega a quella di Din e Grogu. Din Djarin ha impugnato la Darksaber per un certo periodo di tempo dopo averla vinta dal Moff Gideon e, sebbene Din Djarin non abbia mai padroneggiato la Darksaber, è comunque parte integrante della storia dell’arma. Quanto a Grogu, tecnicamente è ancora un Jedi mandaloriano, poiché continuerà a usare le vie della Forza anche quando si addestrerà come apprendista mandaloriano sotto gli insegnamenti e la supervisione di Din Djarin.

Non solo, ma il duo fa anche parte di un gruppo di Mandaloriani che ha tra i suoi discendenti diretti Tarre Vizsla. Sebbene Paz Vizsla sia morto in nome del salvataggio dei suoi compagni mandaloriani, ha un figlio, Ragnar Vizsla, ed è probabile che Paz non fosse l’unico Vizsla tra i Figli della Guardia. Tornare a colui che è forse il Vizsla più famoso e mostrarlo di più nel suo periodo di massimo splendore sarebbe una decisione saggia, che sembra particolarmente probabile considerando che anche il regista Jon Favreau è un Vizsla.

Il legame più significativo con Tarre Vizsla, tuttavia, è il fatto che l’Armiere tira fuori la profezia solo dopo aver raccontato la storia e l’eredità del Jedi mandaloriano. Tornare al momento in cui questa profezia è stata predetta per la prima volta, forse ai tempi di Tarre Vizsla, le darebbe molto più peso quando alla fine la si vedrà nelle storie future di The Mandalorian, tra cui The Mandalorian & Grogu. Anche se è ancora da vedere se The Mandalorian & Grogu mostrerà effettivamente l’antica Mandalore e Tarre Vizsla o meno, è certamente una possibilità eccitante.

Il sapore del successo: la spiegazione del finale del film

Il sapore del successo: la spiegazione del finale del film

Scoprite il film drammatico americano del 2015 Il sapore del successo (Burnt). Diretto da John Wells e scritto da Steven Knight, il film vanta un cast stellare: Bradley Cooper, Sienna Miller, Omar Sy e altri ancora. Distribuito il 30 ottobre 2015 da The Weinstein Company. Esplora le complessità della scena finale di Il sapore del successo (Burnt) e scopri la trama avvincente.

Finale di film Il sapore del successo (Burnt): Trionfo in mezzo al tradimento

In Il sapore del successo (Burnt), lo chef Adam Jones, un tempo una star culinaria parigina con due stelle Michelin, cade in disgrazia a causa dell’abuso di sostanze stupefacenti, con conseguente perdita di lavoro e animosità. Deciso a reclamare il suo antico splendore, Adam si dirige a Londra, convincendo Tony, il maître d’hotel di Parigi, e il combattuto Michel a unirsi alla sua cucina in un nuovo hotel.

Nel corso della storia, il severo stile di leadership di Adam prepara il terreno per un ritorno, anticipando l’arrivo di potenziali recensori Michelin. Un momento cruciale si presenta quando due uomini, apparentemente recensori, cenano nel ristorante. Nonostante i precedenti insuccessi, Adam, malconcio ma resistente, prende il comando della cucina.

Il colpo di scena avviene quando si scopre che i presunti recensori non erano della Michelin. Il tradimento di Michel, che sabota un piatto con il pepe, sembra inizialmente catastrofico. Tuttavia, i veri recensori della Michelin non sono ancora arrivati. Michel esce di scena e Adam si adatta, adottando un approccio più compassionevole.

Nel momento culminante del film, appaiono finalmente gli autentici recensori Michelin. Adam, che ostenta sicurezza, permette alla sua cucina di mostrare la propria bravura. Lo scambio di sguardi tra Adam e Tony indica il loro successo: l’ambita terza stella Michelin è assicurata. Il film si conclude con un “pranzo di famiglia” celebrativo, che simboleggia il ritrovato stile di leadership di Adam e il trionfo della squadra.

Culmine del trionfo

Il sapore del successo cast

Nel momento culminante di Il sapore del successo (Burnt), il momento atteso arriva con l’arrivo dei recensori della Michelin. Adam, che irradia sicurezza, si affida al suo abile staff di cucina, mostrando la fiducia che si è creata grazie alle esperienze condivise. Un significativo scambio di sguardi tra Adam e Tony segnala il compimento della loro missione: l’ambita terza stella Michelin. Il team festeggia con un “pasto di famiglia”, che simboleggia l’adozione da parte di Adam di uno stile di leadership collaborativo.

Redenzione culinaria: cosa succede nel film

Adam Jones, un tempo chef di spicco a Parigi, perde la carriera e il ristorante a causa dell’uso di droghe e del suo comportamento irascibile. Dopo un periodo a New Orleans per superare la dipendenza, intraprende un viaggio a Londra, con l’obiettivo di riconquistare il successo e assicurarsi l’ambita terza stella Michelin. Convinto da Tony Balerdi del Langham Hotel, Adam deve affrontare sfide, tra cui rivali e rancori del passato. Trasformando la cucina e creando legami, il ristorante guadagna consensi, portando alla conquista delle tre stelle Michelin. Lungo il percorso, Adam affronta i suoi demoni, costruisce relazioni e si riconcilia con gli errori del passato, raggiungendo infine la redenzione attraverso l’umiltà e la compassione.

Ibrahim Celikkol: intervista al protagonista di My Home My Destiny – Venezia 81

Dopo il successo travolgente delle dizi turche che hanno conquistato il pubblico sia su Mediaset che su Netflix, l’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia accoglie Ibrahim Çelikkol. L’attore turco, noto per le sue interpretazioni in celebri soap opera come My Home My Destiny, Terra Amara, Ambizione e Intersection, è giunto in Italia per ricevere il Premio Kinéo come Migliore Attore Internazionale di Serie Televisive. Lo abbiamo incontrato all’Hotel Excelsior, poco dopo il suo passaggio sul red carpet. Ecco la nostra intervista esclusiva:

La Stanza Accanto: teaser trailer del nuovo film di Pedro Almodóvar

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Warner Bros Discovery Italia ha diffuso il teaser trailer di La Stanza Accanto (The room next door), il nuovo film del regista Pedro Almodóvar che vede protagoniste Tilda SwintonJulianne Moore e John Turturro.

In merito al film il regista ha dichiarato: “The Room Next Door è il mio primo lungometraggio in inglese. La mia insicurezza è scomparsa dopo la prima lettura a tavolino con le attrici, alle prime indicazioni di regia. La lingua non sarebbe stata un problema, e non perché io padroneggi l’inglese, ma perché tutto il cast era pronto a venirmi incontro per capirmi e farsi capire. I miei film sono pieni di dialoghi. Tra tutti gli elementi narrativi (tutti importanti e in cui sono coinvolto al 100%), sono gli attori a raccontare davvero la storia. In The Room Next Door Tilda Swinton e Julianne Moore sostengono da sole tutto il peso del film e sono incredibili. Sono stato fortunato perché entrambe hanno dato vita a un vero e proprio recital. A volte, durante le riprese, sia io che la troupe eravamo sull’orlo delle lacrime. È stato un lavoro molto commovente e benedetto, in un certo senso.”ù

La trama del film La Stanza Accanto (The room next door)

La Stanza Accanto (The room next door) segue la storia di una madre imperfetta e di una figlia rancorosa, separate da un grave malinteso. Tra di loro, un’altra donna, Ingrid (Julianne Moore), amica della madre, è la custode del loro dolore e della loro amarezza. Martha, la madre (interpretata da Tilda Swinton), è una reporter di guerra e Ingrid è una romanziera autobiografica. Il film affronta la crudeltà infinita della guerra, i modi molto diversi in cui le due autrici femminili si avvicinano e scrivono della realtà, della morte, dell’amicizia e del piacere sessuale come i migliori alleati nella lotta contro l’orrore. Ma evoca anche i dolci risvegli con il cinguettio degli uccelli, in una casa costruita nel mezzo di una riserva naturale nel New England, dove le due amiche vivono in una estrema e stranamente amabile situazione.

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