Sebbene ci siano state diverse
iterazioni del franchise di Batman, la grintosa
trilogia reboot di Christopher Nolan è senza dubbio la più
influente e completa. Dopo il fallimento di Batman &
Robin, che lasciava presagire un futuro cupo per il
Crociato di Gotham City, Batman Begins è stato in grado di raccontare
un’interessante storia di origini che ha consolidato Christian Bale nel ruolo di Bruce Wayne.
Christopher Nolan è stato in grado di elevare
la narrazione sia ne Il cavaliere oscuro che ne
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno, ma non tutti i
personaggi della trilogia del Cavaliere oscuro
hanno avuto l’arco narrativo che meritavano.
Nei film di Christopher Nolan non sono mancate le
grandi interpretazioni: Heath Ledger ha vinto il premio Oscar come
miglior attore non protagonista per il suo ruolo di Joker, e
l’interpretazione di Aaron Eckhart nel ruolo di Harvey
Dent è stata altrettanto meritevole di elogi. Nonostante la
rappresentazione inventiva di molti amati personaggi di
Batman, la trilogia de Il cavaliere oscuro ha sprecato alcuni grandi
attori in parti insignificanti con poco tempo sullo schermo. Ecco
dieci personaggi con cui la trilogia del Cavaliere
Oscuro non ha fatto abbastanza!
1Mike Engel
Mentre Anthony Michael Hall
ha guadagnato una notevole popolarità grazie al suo ruolo di
protagonista in molti dei classici film del “Brat
Pack“, ne Il cavaliere oscuro ha solo un
breve ruolo nel ruolo del reporter televisivo Mike Engel.
Engel, in definitiva, ha un impatto minimo sulla storia de
Il cavaliere oscuro, in quanto si limita a
rivelare al pubblico informazioni sui piani del
Joker. Si tratta di uno strano espediente
espositivo, considerando che i film non hanno mai approfondito
il giornalismo di Gotham City.
Sebbene Engel stesso non sia necessariamente
un personaggio mal scritto, il casting di un attore della fama di
Hall ha distratto molto il pubblico de Il cavaliere
oscuro. Il pubblico che conosceva i suoi ruoli in
The Breakfast Club o Sixteen Candles potrebbe essere
stato distratto dal film; sarebbe stato molto più efficace se un
interprete sconosciuto fosse stato scelto per la parte
minore.
Danny Huston è il
nuovo nome di alto profilo che si unisce al cast del prossimo
remake di Una pallottola spuntata in lavorazione
alla Paramount Pictures. Danny Huston si
unisce a un ensemble che comprende anche Liam Neeson, Paul Walter Hauser, Kevin
Durand e Pamela Anderson. I dettagli sulla trama del
film, così come sul ruolo di Huston sono ancora nascosti. Ma Neeson
interpreterà il detective Frank Drebin, come
precedentemente annunciato, con Hauser nel ruolo del suo partner
Ed. Non è ancora chiaro chi interpreterà Anderson, anche se è
chiaro che Durand assumerà uno dei ruoli da cattivo del film.
Akiva Schaffer
dirige e produce la commedia, la cui uscita nelle sale è prevista
per il 18 luglio 2025. Dan Gregor e Doug
Mand hanno scritto la bozza della sceneggiatura insieme a
Schaffer, con il quale hanno collaborato al film vincitore
dell’Emmy Chip ‘n Dale: Rescue Ranger.
Seth MacFarlane e Erica Huggins
produrranno tramite Fuzzy Door, con Daniel M. Stillman che fungerà
anche da EP.
Il regista di “Green
Book” Peter Farrelly porterà il pubblico
dietro le quinte dell’incredibile e tumultuosa produzione di
“Rocky”,
il dramma sulla boxe che ha catapultato Sylvester Stallone nell’olimpo delle
celebrità. Come riportato da Variety, titolo di questo
progetto è I Play Rocky e seguirà Stallone
molto prima dei suoi giorni da interprete famoso. Nel film sarà
infatti un attore in difficoltà, il cui volto parzialmente
paralizzato e un difetto di pronuncia non lo rendono molto
richiesto da Hollywood. Scommettendo sul suo talento, Stallone
scrive però una sceneggiatura che un grande studio cinematografico
vuole acquistare.
Tuttavia, Stallone si rifiuta di
venderla se non ottiene il ruolo di protagonista. Respingendo
un’offerta economica che gli avrebbe cambiato la vita, lavora per
una miseria pur di ottenere il film con sé stesso come
protagonista. Il risultato è il più grande successo al botteghino
del 1976, nonché un successo agli Oscar che si aggiudica il premio
per il Miglior film. Farrelly produrrà il film con Toby
Emmerich, l’ex capo della Warner Bros. e Christian
Baha. Peter Gamble ha scritto la
sceneggiatura e il casting è attualmente in corso.
“Sono un fan di Peter Farrelly
sia come regista che come persona da quando ho avuto modo di
lavorare con lui alle musiche di “Scemo & più scemo”“, ha
dichiarato Emmerich. “Ma è stato ‘Green Book’ a farmi pensare a
Pete per questa ispirata sceneggiatura. Christian Baha e io ci
sentiamo fortunati ad avere Pete al timone per questo film. E come
lo sconosciuto Stallone protagonista di ‘Rocky’, Pete condurrà una
ricerca in tutto il mondo per scoprire un altro attore che ha solo
bisogno di un’occasione – in ‘I Play Rocky’ – per mostrare al mondo
quello che può fare”.
“Quando ho letto per la prima
volta la sceneggiatura energica e toccante di Peter Gamble, ho
capito che aveva catturato qualcosa di molto speciale”, ha
dichiarato Baha. “La storia di ‘I Play Rocky’ è unica come lo
stesso Sylvester Stallone, un uomo qualunque con un dono innegabile
che ha bisogno di condividerlo con il mondo e si rifiuta di
accettare un ‘no’ come risposta. Siamo così fortunati ad aver
collaborato con Toby Emmerich e Peter Farrelly, due talenti
leggendari che non solo condividono ma esaltano la nostra visione
del film”.
Dopo aver ottenuto il
ruolo del cattivo nel prossimo progetto di Ryan
Coogler, Jack O’Connell non ha ancora finito di
compilare il suo carnet di ballo dal momento che si unirà al cast
di 28 anni
dopo. A bordo ci sono anche Jodie Comer, Aaron
Taylor-Johnson e Ralph Fiennes.Danny Boyle dirigerà il primo film da una
sceneggiatura di Alex Garland. Sony distribuirà il
film nelle sale di tutto il mondo. Abbiamo visto di recente
Jack O’Connellin Back to Black, biopic su Amy
Winehouse.
Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che
si risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che
l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le
sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti
“zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità
spaventosa.
L’uomo si mette quindi in viaggio
per scoprire cosa sta succedendo, incontrando lungo la strada i
compagni sopravvissuti interpretati da Naomie
Harris e Brendan Gleeson, oltre a un maggiore
dell’esercito squilibrato interpretato da Christopher
Eccleston.
Cosa sappiamo su 28 anni
dopo?
I dettagli sulla trama di 28 anni
dopo sono ancora sconosciuti, ma il periodo suggerisce
che si svolgerà 28 anni
dopo il primo film, dunque all’incirca nel 2030, il
che significa che il racconto potrebbe anche essere più orientato
verso la fantascienza che non verso il semplice l’horror vero e
proprio. Danny Boyle, il cui ultimo film è stato
la commedia romantica del 2019 Yesterday, dirigerà il
primo film della prevista trilogia di 28 anni
dopo. Alex Garland, che ha diretto
film come Ex Machina, Annihilation e, più di
recente, Civil War è incaricato di scrivere i film.
Grande successo cinematografico in
Francia, il film del 2010 Il truffacuori (qui
la recensione) si è affermato come uno dei più riusciti esempi
di commedia romantica, caratterizzato da personaggi memorabili,
ottime interpretazioni, situazioni particolarmente comiche ed
emozioni che scaldano il cuore. Opera prima del compianto Pascal
Chaumeil, che in seguito ha diretto anche Un piano perfetto e
Non buttiamoci giù, questo film è ancora oggi ricordato in
modo particolarmente positivo e sono molti gli spettatori che lo
riscoprono con piacere.
Candidato a 5 Premi Cèsar – gli
Oscar francesi – Il truffacuori ha venduto 3,8
milioni di biglietti in Francia e dopo questo successo Chaumeil e
l’attore protagonista Romain Duris hanno provato a
lavorare di nuovo insieme, in un progetto che voleva essere un
omaggio al classico francese Come si distrugge la reputazione
del più grande agente segreto del mondo (1973). In questa
rivisitazione, un impiegato d’albergo si improvvisa sceneggiatore
per uscire da un pasticcio e inventa una storia da film d’azione,
dove i personaggi condividono molti tratti di quelli che lo
circondano.
Questo progetto sfortunatamente non
è mai andato mai in porto e dunque Il truffacuori
rimane l’unico progetto che ha visto collaborare Chaumeil con
Duris, artefici di questo film che tutti gli appassionati del
genere non dovrebbero lasciarsi sfuggire. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Il truffacuori. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al suo
finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Il truffacuori
Il film racconta le vicende di
Alex, “sfasciacoppie” di professione, che, insieme
alla sorella e al cognato, gestisce una società specializzata nel
salvare donne infelici dalle loro relazioni disfunzionali.
Generalmente, la piccola società viene contattata dalla famiglia
delle donne in questione e a quel punto Alex, sfoderando fascino e
innovative tecniche di spionaggio, seduce le poverette, inducendole
a chiudere le relazioni con i rispettivi fidanzati e salvandole
così da un futuro di infelicità.
Un giorno Alex viene contattato per
risolvere il caso di Juliette, una ricca
ereditiera pronta a sposarsi con Jonathan, di cui
è perdutamente innamorata. In un primo momento, Alex pensa di
rifiutare il caso, poiché, per una questione etica, desidera
interferire solo nella vita di coppie infelici. Alla fine, però,
spinto dalle necessità economiche, finisce per accettare. Ma la
sfida si rivela davvero difficile: perché mancano solo dieci giorni
al matrimonio di Juliette e Jonathan e sedurre la donna si rivelerà
più complicato del previsto.
Ad interpretare Alex vi è l’attore
Romain Duris, celebre per i film Tutti i
battiti del mio cuore e The Animal Kingdom. Accanto a lui, nel ruolo di
Juliette, si ritrova invece la cantante e attrice Vanessa
Paradis, anche nota per essere stata la compagna di
Johnny Depp dal 1998 al 2012. Andrew Lincoln, noto per il film Love Actually e per il ruolo di Rick Grimes in The
Walking Dead, interpreta invece il promesso sposto Jonathan.
Gli attori Julie Ferrier e François
Damiens interpretano invece Mélanie e Marc, sorella e
cognato di Alex.
La storia vera che ha ispirato il film
Quella di Il
truffacuori non è una storia vera, ma come spesso accade
lo spunto è nato da una vicenda realmente avvenuta. Lo
sceneggiatore Laurent Zeitoun ha infatti
raccontato di aver tratto l’idea per il film da un fatto accaduto
nella sua famiglia, quando una sua cugina era innamorata di un uomo
che non la trattava bene e lui disse a suo zio che avrebbero dovuto
assumere un attore esperto in improvvisazione per far dividere la
coppia. Quella che venne fuori più come una battuta che non una
reale intenzione è dunque diventata la scintilla da cui poi ha
preso vita il racconto del film.
Come finisce il film? Ecco il finale di Il
truffacuori
Nel finale del film, Juliette scopre
che suo padre ha assunto Alex per cercare di fermare il matrimonio
e questo la convince ancor di più ad allontanarsi da Alex – per cui
ha iniziato però a provare dei sentimenti – e a volersi sposare. Il
giorno del matrimonio, però, prima di raggiungere la fine del
navata della chiesa, Juliette si volta e fugge dalla cerimonia per
trovare Alex. Il truffacuori le è infatti corso incontro dopo
essere stato rimproverato da sua sorella per essersi allontanato
dal vero amore per tornare a una vita vuota di falsa seduzione.
I due, dunque, si incontrano e si
baciano, coronando così il loro amore. Mentre scorrono i titoli di
coda, vengono risolte alcune vicende rimaste in sospeso: tornando
al “non matrimonio”, viene dunque rivelato che lo strozzino a cui
Alex deve dei soldi lavora in realtà per il padre di Juliette,
mentre l’intrigante amica di Juliette, Sophie, flirta con Jonathan,
non più promesso sposo. In ultimo, Mélanie e Marc tentano da soli
un’altra “seduzione”, ma Marc non ha il fascino di Alex per
riuscirci e con l’abbandono di Alex di tale ruolo l’agenzia sembra
destinata a chiudere i battenti.
Il trailer di Il
truffacuori e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Il
truffacuori grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Apple TV, Google Play e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 7 maggio alle ore
21:30 sul canale Rai 1.
Il regista Ivano De Matteo si è distinto nel
panorama cinematografico italiano grazie ad una serie di film nati
a partire da una serie di ispirazioni che trovano – purtroppo – un
corrispettivo nella società italiana, mostrandone il lato peggiore
oltre le apparenze. Film come I nostri ragazzi o il recente
Mia sono solo due esempi di opere che riflettono sul ruolo
dei genitori, dei figli, delle loro azioni e delle conseguenze che
si portano dietro. Sono film che pongono domande importanti a cui è
bene trovare delle risposte. Tra questi due titoli, De Matteo ha
realizzato, nel 2020, Villetta
con ospiti.
Si tratta di un altro lungometraggio
che, muovendosi a partire da un vero fatto di cronaca, costruire un
racconto che porta gli spettatori a confrontarsi con una realtà
borghese dove l’aspetto impeccabile dei suoi rappresentanti
nasconde in realtà persone corrotte nell’animo, che non si fanno
scrupoli a ricorre ad ogni mezzo in loro potere per salvare la
propria reputazione, anche se ciò significa distruggere quanti si
pongono sul proprio cammino. Villetta
con ospiti porta dunque alla luce aspetti della nostra
società che troppo spesso si preferisce ignorare.
La denuncia portata avanti da De
Matteo è però capace di scuotere e lasciare nello spettatore
l’amaro in bocca per ciò che l’essere umano è capace di diventare e
da cui si spera invece voglia rifuggire. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Villetta
con ospiti. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori,
alle location e alla storia vera a
cui il film si ispira. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
titolo nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Villetta con ospiti
Il racconto del film svolge in
ventiquattro ore, nelle quali viene raccontata la storia di una
famiglia borghese, residente in un paesino del Nord Italia. Questa
è composta da Giorgio, Diletta,
dai figli e dalla madre anziana di lei, Miranda.
La loro vita tanto perfetta quanto falsa viene compromessa però nel
momento in cui una note si introduce nella loro villa un ladro,
costringendo Diletta ad impugnare la pistola e a sparargli senza
troppe remore. Quando l’identità di questo intruso viene svelata,
per i protagonisti e quanti parte della loro quotidianità avrà
inizio una notte terribile che li porterà a svelare il loro vero
volto.
Ad interpretare
Giorgio vi è l’attore
Marco
Giallini, mentre sua moglie Diletta è interpretata da
Michela Cescon. L’attore Massimiliano
Gallo interpreta il commissario Carmine Panti, mentre
Erika Blanc è Miranda, madre di Diletta.
Bebo Storti interpreta il dottor De Santis,
mentre Vinicio Marchioni è don Carlo. Recitano poi
nel film Monica Billiani nel ruolo di Beatrice,
figlia di Giorgio e Diletta, Ioan Tiberiu
Dobrica in quelli di Adrian, l’innamorato di Beatrice
e Marius Bizău in quelli dello zio Ilija.
Completano il cast Giovanni Visentin nel
ruolo dell’ortopedico e Cristina Flutur in quelli
di Sonja, badande di Miranda e madre di Adrian.
Le location del film: ecco dove è stato girato
La principale location di Villetta
con ospiti è, naturalmente la villa del titolo nella
quale è ambientata gran parte della storia. Questa si trova in
via diVilla Grazioli 20 a
Grottaferrata, in provincia di Roma. Le
altre riprese del film sono invece state effettuate in
Veneto, per la precisione a Bassano del
Grappa. Qui si è svolta la scena della festa di paese,
girata sul sagrato del Duomo in Piazza Castello.
Quella che viene presentata come la Cantina
Tamarin, l’azienda vinicola intorno alla quale ruotano le
storie dei vari protagonisti, è in realtà Casa
Batania, un ricovero di suore.
La storia vera a cui si ispira Villetta con
ospiti
Il tema di Villetta
con ospiti è in particolare quello delle armi e della
legittima difesa. Per raccontarlo, Di Matteo è partito, come ha
raccontato in un’intervista, da un fatto di cronaca: “Ci aveva
colpito un fatto efferato accaduto in un contesto perbene e così
abbiamo pensato di raccontare con candore e leggerezza una storia
cattiva. L’abbiamo ambientata nel Nordest perché nella provincia
ricca c’è più l’idea di difendersi, anche se fatti così succedono
ovunque“. Il fatto di cronaca a cui si fa riferimento è quello
della morte di Marco Vannini, a
Ladispoli, nel 2015.
Il ragazzo, di soli 20 anni, è stato
ucciso nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015, a casa
dell’allora fidanzata Martina Ciontoli. Le ricostruzioni di quanto
accaduto sono state rese complesse dalle menzogne raccontate dai
genitori di Martina. Il padre, secondo quanto emerso, avrebbe
puntato per scherzo la pistola contro Vannini, non sapendo che era
carica. Un colpo esploso all’improvviso ha ferito però il ragazzo.
I Ciontoli hanno poi tardato a chiamare i soccorsi, minimizzando
l’accaduto e impedendo il salvataggio di Vannini, che si sarebbe
dunque potuto salvare.
Il trailer di Villetta con
ospiti e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire
di Villetta
con ospiti grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Chili Cinema, Rai Play e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 7
maggio alle ore 21:20 sul canale
Rai 3.
L’amministratore delegato della
Disney, Bob Iger, ha dichiarato che la società sta
riducendo il MCU con una nuova missione che prevede di ridurre il
numero di serie televisive Marvel a due all’anno e la
produzione cinematografica a non più di tre film all’anno. Iger ha
detto che questo fa parte della strategia generale della Disney di
ridurre la produzione e concentrarsi sulla qualità, una strategia
“che è particolarmente vera con la Marvel”.
“Stiamo lentamente diminuendo il
volume e passando probabilmente a circa due serie TV all’anno
invece di quelle che erano diventate quattro e riducendo la nostra
produzione cinematografica da forse quattro all’anno a due, o al
massimo tre”, ha detto il CEO durante la telefonata di martedì
dedicata agli utili trimestrali della società. “E stiamo
lavorando sodo su questo percorso”.
Iger ha dichiarato che la Marvel ha
“un paio di buoni film nel ‘25 e poi ci stiamo dirigendo verso
altri ’Avengers’, di cui siamo estremamente entusiasti”,
aggiungendo: “Nel complesso, mi sento bene con lo slate. È
qualcosa a cui mi sono impegnato a dedicare sempre più tempo. Il
team è uno di quelli in cui ho una fiducia enorme e l’IP che stiamo
estraendo, compresi tutti i sequel che stiamo facendo, non è
seconda a nessuno”.
L’annuncio, come riportato da
Variety, è in realtà in
contrasto con il più recente calendario delle uscite distribuito
dalla Disney, che prevede quattro film dei Marvel Studios
per il 2025 – Captain America: Brave New
World, Thunderbolts*,
Fantastici
Quattro e Blade (è però
probabile che quest’ultimo venga rimandato) – e altri quattro film
Marvel previsti per il 2026, tra cui il quinto film degli
Avengers. La Marvel distribuirà però un solo film
nel 2024, Deadpool &
Wolverine.
Per quanto riguarda la televisione,
Iger afferma che una parte delle serie in arrivo, che include anche
lo spinoff
Agatha: Diari di Darkhold, con protagonista Kathryn Hahn, sono “un residuo del
desiderio del passato di aumentare il volume”. Ci si può
dunque aspettare che se quest’anno arriveranno – o così sembra
attualmente – diverse serie Marvel, il numero andrà poi riducendosi
nel tempo.
Sebbene Iger abbia già dichiarato in
passato l’intenzione di ridurre la produzione di franchise Marvel,
non è mai stato così diretto in termini di numero esatto di titoli
che la Disney intende pubblicare ogni anno sia per la TV che per il
cinema. Più tardi, nel corso della telefonata, Iger ha risposto a
una domanda sull’attenzione della Disney nei confronti dei sequel e
degli originali, osservando che attualmente l’attenzione è rivolta
maggiormente ai film in franchising.
“Bilanceremo i sequel con gli
originali. In particolare nel settore dell’animazione, abbiamo
attraversato un periodo in cui i nostri film originali e
l’animazione, sia Disney che Pixar, dominavano. Ora stiamo tornando
a puntare sui sequel”. Iger ha citato i piani della Disney per
il prossimo film di Toy Story e l’uscita di Inside Out
2 quest’estate, affermando che questi film hanno un valore
maggiore perché la proprietà intellettuale nota costa meno per la
commercializzazione. “Sarà solo un equilibrio, che pensiamo sia
giusto”, ha detto Iger.
Secondo quanto appreso da Variety, la serie su
Blade Runner in lavorazione per Prime Video ha trovato nella premio
Oscar Michelle Yeoh la sua protagonista. La serie,
intitolata Blade
Runner 2099, è stata ordinata ad Amazon nel settembre
2022 e si tratta di un sequel del film originale Blade Runner e del suo seguiot Blade
Runner 2049. I dettagli esatti della trama sono stati
tenuti nascosti, ma le fonti dicono che la Yeoh interpreterà un
personaggio di nome Olwen, descritto come un replicante vicino alla
fine della sua vita. Ad ora, Amazon non ha fornito ulteriori
dettagli specifici su altri personaggi.
Michelle Yeoh dai primi ruoli
all’Oscar
Yeoh ha vinto l’Oscar come miglior
attrice per “Everything
Everywhere All at Once” nel 2023, diventando così la prima
attrice asiatica a vincere il premio. Per il suo lavoro nel film ha
vinto anche i SAG Awards, gli Independent Spirit Awards e i Golden
Globes. È nota anche per i suoi ruoli in film come “Crazy Rich
Asians”, “La tigre e il dragone”, “Memoria di
unaGeisha”, il film di James
Bond “Il domani non muore mai” e “Sunshine”.
In televisione, ha recentemente recitato in serie come “The
Brothers Sun”, “American Born Chinese” e “The
Witcher: Blood Origin”. Inoltre, reciterà nel film spinoff di
“Star Trek: Discovery”: “Star Trek: Section 31”,
presso Paramount+.
Cosa sappiamo di Blade
Runner 2099
Al momento i dettagli sulla trama di
Blade
Runner 2099 sono stati tenuti nascosti; tuttavia,
in base al titolo della serie, sembra che lo show si svolgerà 50
anni dopo gli eventi di Blade
Runner 2049 del 2017, diretto da Denis Villeneuve.
Blade
Runner 2049, invece, è ambientato 30 anni dopo
Blade Runner di Ridley Scott, uscito nel 1982.
Silka Luisa è
scrittrice, produttrice esecutiva e showrunner di Blade
Runner 2099. Ridley Scott è produttore esecutivo
insieme a Michael Green, Andrew Kosove, Broderick Johnson,
Ben Roberts, David W. Zucker, Clayton Krueger, Cynthia Yorkin,
Frank Giustra, Isa Dick Hackett, Tom Spezialy e Richard
Sharkey.
Amazon Studios ha ufficialmente
acquisito la serie per Prime
Video nel settembre 2022. “L’originale Blade
Runner, diretto da Ridley Scott, è considerato uno dei più grandi e
influenti film di fantascienza di tutti i tempi, e siamo entusiasti
di presentare Blade Runner 2099 ai nostri clienti globali
di Prime Video“,
ha dichiarato all’epoca Vernon Sanders di Amazon, secondo Deadline.
“Siamo onorati di poter presentare questa continuazione del
franchise di Blade Runner e siamo certi che, grazie alla
collaborazione con Ridley, Alcon Entertainment, Scott Free
Productions e la bravissima Silka Luisa, Blade Runner 2099 manterrà
l’intelletto, i temi e lo spirito dei suoi predecessori“. La
data di uscita di Blade Runner 2099 non è ancora stata fissata.
Arriva in prima tv assoluta su Rai1
Marconi – l’uomo che ha connesso il mondo
con Stefano Accorsi: la prima miniserie dedicata
al celebre inventore e imprenditore italiano, padre della
telegrafia senza fili, inventore della radio e pioniere delle
moderne telecomunicazioni, Premio Nobel per la
Fisica nel 1909. Una produzione Stand by me in collaborazione con
Rai Fiction, prodotta da Simona
Ercolani, per la regia di Lucio
Pellegrini, realizzata in occasione del 150º anniversario
dalla nascita di Marconi (Bologna, 25 aprile 1874) e del 100°
anniversario della nascita di Radio Rai (6 ottobre 1924), in onda
lunedì 20 e martedì 21 maggio in prima serata.
Scritta da Salvatore De
Mola e Bernardo Pellegrini, con la consulenza storica di
Barbara Valotti, direttrice del Museo Marconi di
Pontecchio (Comune di Sasso Marconi, Bologna) e della famiglia
Marconi, la serie miscela il genere storico-biografico alla spy
story, restituendo la contemporaneità della visione di Marconi
e la modernità del suo personaggio: inventore, scienziato,
imprenditore, che ha fatto la Storia in Italia e nel mondo, padre
delle tecnologie che hanno cambiato la vita dell’umanità. Un
giovane prodigio che è riuscito, grazie al suo ingegno e alla sua
determinazione, a creare invenzioni rivoluzionarie e portarle sul
mercato, raccogliendo finanziamenti e commesse in giro per il
mondo, accumulando successi, premi, onorificenze e – in particolare
in Italia – incarichi pubblici, e raggiungendo un livello di fama
planetaria.
Di questa straordinaria figura, la
fiction restituisce un ritratto inedito, focalizzandosi in
particolare sull’ultimo anno della sua vita: nel 1937 Guglielmo
Marconi (Stefano
Accorsi) divide la sua vita tra il suo laboratorio e
il panfilo Elettra dove vive con la moglie Maria Cristina
(Cecilia Bertozzi) e l’amata figlia Elettra. In
quei mesi Marconi è un uomo turbato da un profondo contrasto
interiore. La sua incrollabile fede nella scienza come strumento di
progresso per l’umanità si scontra con l’inasprimento dei rapporti
internazionali, il crescente isolamento dell’Italia e un
progressivo incrinarsi del suo rapporto con Mussolini (interpretato
da Fortunato Cerlino), basato fino a quel momento
su una reciproca convenienza, per lui sempre più difficile da
sopportare. Marconi infatti mal gradisce le insistenze del regime e
le insinuazioni della stampa sulla realizzazione di un’ipotetica
arma segreta.
La trama di Marconi – l’uomo che ha connesso il mondo
La narrazione prende il via da
un’intervista rilasciata da Marconi alla giornalista
italo-americana Isabella Gordon – personaggio di finzione
interpretato da Ludovica Martino. Isabella Gordon in realtà
collabora con il regime riportando informazioni sul lavoro di
Marconi al suo amante e funzionario dell’OVRA Achille Martinucci
(Alessio Vassallo), braccio operativo del Ministro dell’Educazione
Nazionale Giuseppe Bottai (Flavio Furno). Attraverso il filo
conduttore dell’intervista, si ripercorre anche l’epica umana e
scientifica dell’inventore, a cominciare dai primi esperimenti di
un Marconi appena diciottenne (Nicolas Maupas). Sulla Collina dei
Celestini a Villa Griffone, storica residenza della famiglia, il
giovanissimo Guglielmo effettua nel 1895 la prima trasmissione
senza fili che sancisce l’inizio della telegrafia. Il racconto
include anche altre straordinarie imprese come la prima
trasmissione transoceanica della storia, effettuata nel 1901, tra
Cornovaglia e Canada.
Girata tra l’Emilia-Romagna e il
Lazio, la serie vanta riprese nei luoghi reali delle vicende e in
spazi iconici del patrimonio storico italiano, dalla già citata
Villa Griffone, oggi sede della Fondazione Guglielmo Marconi – Museo Marconi, a
Palazzo Venezia (in cui è stata messa a disposizione per le riprese
la sala del Mappamondo, aperta solo in rare occasioni), da Villa
Mondragone a Villa Torlonia fino al Museo Storico della
Comunicazione. Per realizzare al meglio le scene sul Panfilo
Elettra, la casa-laboratorio di Guglielmo Marconi che non esiste
più, è stato inoltre ricostruito in studio un modello di ben 27
metri di lunghezza.
Le clip dalla prima serata
Marconi – l’uomo che ha
connesso il mondo è una produzione Stand by me in
collaborazione con Rai Fiction, con il sostegno del MIC – Direzione
Generale Cinema e Audiovisivo, con il supporto di Fondazione
Marconi e il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni
del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi.
Distribuzione internazionale Rai Com. Scritta da Salvatore De Mola
e Bernardo Pellegrini. Produttore esecutivo Stand by me Teresa
Carducci. Produttori delegati Stand by me Riccardo Chiattelli,
Tommaso Vecchio. Produttori Rai Leonardo Ferrara, Alessandro
Corsetti, Emanuele Cotumaccio. Prodotta da Simona Ercolani. Regia
di Lucio Pellegrini.
Mercoledì
sta tornando! Con lei anche Mano, che ha consegnato al cast il
copione dell’attesissima seconda stagione in occasione dell’inizio
delle riprese in Irlanda. Dopo il successo da più di 250 milioni di
views della prima stagione, rimasta in testa alla Global Top 10 di
Netflix
per 20 settimane ed entrata nella Top 10 di 93 Paesi, la serie,
creata e diretta dalla mente geniale di
Tim Burton, tornerà solo su Netflix
con alcune nuove entusiasmanti aggiunte al cast.
Jenna Ortega riprende le iconiche vesti di
Mercoledì Addams, affiancata da Catherine Zeta-Jones, Luis Guzmán e
Isaac Ordoneznei ruoli rispettivamente di Morticia, Gomez
e Pugsley Addams. Tra le novità del cast della seconda stagione
vediamo l’ingresso di Steve Buscemi (Il grande
Lebowski, Boardwalk Empire – L’impero del crimine) e la
partecipazione di Christopher Lloyd (La
famiglia Addams, Ritorno al futuro) come guest star della
serie.
Le nuove aggiunte
comprendono anche Billie Piper (Scoop, I Hate Suzie), Evie
Templeton (Return to Silent Hill, Lord of Misrule), Owen Painter
(Le piccole cose della vita, The Handmaid’s Tale) e Noah Taylor
(Law & Order: Organized Crime, Park Avenue), affiancati da Joanna
Lumley (Fool Me Once, Absolutely Fabulous), Thandiwe Newton
(Westworld, Crash – contatto fisico), Frances O’Connor (The
Missing, The Twelve), Haley Joel Osment (Il metodo Kominsky,
Somebody I Used to Know), Heather Matarazzo (Pretty Princess,
Scream) e Joonas Suotamo.
“Siamo felici che
nella seconda stagione la Famiglia Addams tornerà alla Nevermore
Academy insieme a un cast da sogno di icone e nuove facce”
hanno commentato i creatori, scrittori e showrunners Al
Gough e Miles Millar.
MERCOLEDÌ – STAGIONE
2
La serie è un mystery con
toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di
Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy.
Regista/ Executive Producer: Tim
Burton (Beetlejuice – Spiritello Porcello, Edward Mani di
forbice)
Creatori/ Showrunners / Produttori
Esecutivi: Al Gough e Miles Millar (Smallville, Into the
Badlands)
Tra gli altri executive producer
Steve Stark, Andrew Mittman, Tommy Harper, Karen Richards, Kayla
Alpert, Jonathan Glickman, Gail Berman e Meredith Averill. E da
questa seconda stagione, anche Jenna Ortega assume anche il ruolo
di executive producer.
Altri registi della seconda
stagione sono Paco Cabezas e Angela Robinson.
Studio: MGM Television
Cast:
Jenna Ortega, Steve Buscemi, Emma Myers, Joy Sunday, Hunter Doohan,
Victor Dorobantu, Moosa Mostafa, Isaac Ordonez, Luyanda Unati
Lewis-Nyawo, Billie Piper, Georgie Farmer, Evie Templeton, Owen
Painter, Noah Taylor with Luis Guzmán e Catherine Zeta-Jones; con
la partecipazione di Joanna Lumley, Thandiwe Newton, Jamie McShane,
Frances O’Connor, Haley Joel Osment, Heather Matarazzo, Joonas
Suotamo con Fred Armisen e Christopher Lloyd e molti altri….
I fan di TheAmazing
Spider-Man sanno bene che Ned Leeds e
Hobgoblin hanno una storia complicata. Mentre
Roderick Kingsley è il vero cattivo che si nasconde dietro la
maschera del personaggio, Ned ha subito il lavaggio del cervello e
ha causato molti problemi a Spidey nel corso degli anni. Ora, con
il Ned del MCU non si ricorda più di Peter Parker, è possibile che
i Marvel Studios potrebbero trovare
un modo per fare in modo che la loro versione del personaggio
acquisisca il ruolo di Hobgoblin per Spider-Man 4.
I concept art hanno confermato che
l’idea è stata presa in considerazione molto brevemente per
Spider-Man: No Way Home e potrebbero essere ripresi
per il quarto film, ma cosa ne pensa l’interprete di Ned,
Jacob Batalon? “Onestamente, non ne sono
sicuro”, ha ammesso in un’intervista a CBR. “Ancora una volta, potremmo
averne parlato, di sicuro, ma non so se se avrebbe portato a
qualcosa di serio sull’essere un cattivo, o qualcosa del
genere”.
Le probabilità che questo accada in
Spider-Man 4 sembrano dunque scarse, e se
Hobgoblin dovesse apparire, Kingsley avrebbe probabilmente più
senso come volto dietro la maschera. Ned ha però mostrato
un’inclinazione per la magia in Spider-Man:
No Way Home, ma si è trattato di una modifica dell’ultimo
minuto dopo che America Chavez è stata tagliata dalla storia a
causa del cambiamento della data di uscita.
Per quanto riguarda il suo futuro
nel MCU con Spider-Man 4, Batalon ha dichiarato:
“Sono aperto a tutto, e credo che tutti noi siamo aperti
a tutto. A meno che tu non sia un supereroe, uno di quelli
principali su cui stanno cercando di fare film, non si sa mai
non puoi sapere cosa succederà. Nell’industria, la gente non vuole
sperare di dover desiderare”.
“Quindi, spero di [tornare].
Sono pronto a tutto. Mi piacerebbe essere di nuovo parte di
qualcosa di speciale. Ma allo stesso tempo, capisco che si tratta
di un business e che la gente potrebbe non volere più quella cosa,
quindi cerco solo di essere il più realistico possibile sulla
vicenda”.
Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di
MJ. Jacob Batalon, interprete di Ned, ha invece
dichiarato di non aver ancora ricevuto la chiamata. Si vocifera poi
che Sydney Sweeney possa interpretare Black Cat,
mentre Scorpion e persino gli Spider-Slayers sono stati presi in
considerazione come cattivi di Spider-Man 4. Al momento, il ruolo
di The Kingpin sembra essere certo, se si crede agli scoop dei
social media. Il film non ha però ancora una data di uscita, ma ci
aspettiamo che arrivi nelle sale il prossimo anno.
Per quanto riguarda il regista, era
stato fatto il nome di Sam Raimi, ma la cosa
sembra essere stata smentita dal diretto interessato. Al momento,
dunque, non è ancora chiaro chi potrebbe andare a ricoprire tale
ruolo. Si prevede che il Peter di Holland avrà un ruolo importante
anche nei prossimi film dei Vendicatori: già in precedenza era
stato riferito che l’Uomo Ragno sarebbe stato il protagonista di
Avengers 5, ma al
momento non vi sono certezze a riguardo.
James Gunn ha pubblicato ieri la prima immagine promozionale del
suo film Superman,
con l’attore David Corneswet che fa il suo debutto
ufficiale nel nuovo costume di Superman. Gunn ci ha insegnato
che non fa mai nulla per caso quando si tratta di promuovere il suo
nuovo Universo DC, quindi l’immagine di Superman contiene alcuni
interessanti easter eggs da analizzare. Uno di questi è senza
dubbio la sfera luminosa che si vede sullo sfondo, alle spalle di
Superman.
Ad oggi si possono solo fare delle
ipotesi su cosa possa essere, ma i fan della DC hanno già
sviluppato alcune teorie a riguardo. L’ipotesi più convincente dei
fan è che James Gunn stia anticipando la presenza del
villain della DC Solaris, creato da Grant
Morrison nella serie evento DC One Million del
1998 e che ha avuto un ruolo chiave nella serie limitata
All-Star Superman. Solaris è un sole artificiale senziente
creato attraverso un paradosso temporale: il Solaris dell’853°
secolo ha usato la versione futura di Hourman per viaggiare
indietro nel tempo e infettare il 20° secolo con un virus che ne ha
garantito la creazione.
Solaris è in grado di infettare e
consumare le stelle e, grazie alle sue battaglie con l’attuale
Superman, diventa ossessionato dal combattere l’Uomo d’Acciaio e tutti i suoi discendenti,
in una faida che dura dal XX secolo fino all’853°. In All-Star
Superman (che
è tra le fonti d’ispirazione indicate da James Gunn per il suo
film), si scopre che Solaris è il cattivo secondario della
storia. Solaris si allea infatti con Lex Luthor in
un piano per distruggere Superman tingendo il sole di rosso
depotenziando così Clark Kent, mentre Lex Luthor aveva un siero di
Superman che gli dava forza.
Solaris arriva ad avvelenare il sole
della Terra (tradendo Lex), costringendo Superman a sacrificare la
propria vita per rialimentare il sole. Sebbene la creatura sullo
sfondo dell’immagine possa anche essere una creazione di Brainiac
(un altro frequente compagno di Luthor) o una minaccia dello stesso
Lex, è più probabile che Gunn si attenga alle sue idee e adatti
All-Star Superman in qualche forma. Per avere più certezze
a riguardo, ovviamente, bisognerà attendere che vengano fornite
comunicazioni ufficiali riguardo la natura di questa misteriosa
sfera luminosa.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Per l’adattamento del libro di
memorie di Lidia Yuknavitch, La cronologia
dell’acqua, che segna il debutto alla regia di Kristen Stewart, l’attrice si vuole
allontanare da Hollywood. Invece di girare il dramma biografico con
protagonista Imogen Poots a Los Angeles, la
Stewart ha intenzione di girare il film in Europa. Parlando con
Net-a-Porter ha infatti
dichiarato che girerà La cronologia dell’acqua in
Lettonia, dichiarato che la decisione deriva dal desiderio di
ottenere una libertà creativa che non otterrebbe se rimanesse nel
contesto statunitense.
“Lì [in Lettonia] c’è una
cultura cinematografica nascente”, ha spiegato. “Sentite,
io sono molto interessata al modo in cui facciamo i film qui [negli
Stati Uniti], ma avevo bisogno di una sorta di distacco radicale.
Non sono ancora una regista. Ho bisogno di fare un film
studentesco. Non posso farlo qui”. Stewart, il cui precedente
lavoro di regia include progetti visivi per musicisti come
Boygenius, ha poi criticato Hollywood per aver costretto le donne a
scendere a compromessi come registe per avere successo.
“C’è questo modo di pensare che
ci fa credere che basti riempire delle caselle per averla vinta con
il patriarcato e con il fatto che tutti ne siamo pregni. Per loro è
facile dire tipo: ‘Guardate cosa stiamo facendo! Stiamo girando il
film di Maggie Gyllenhaal! Stiamo girando il film di Margot Robbie!’ e tu sei tipo: ‘Ok, bello. Le
vostre quattro prescelte’. E io adoro quelle ragazze, io le amo, ma
suona tutto come una cosa finta.
“Se continuiamo a complimentarci
l’uno con l’altro per aver ampliato le nostre prospettive, quando
in realtà non l’abbiamo fatto abbastanza, finirà che smetteremo di
ampliarle“. L’attrice non ha fatto altri nomi oltre a quello
di Maggie Gyllenhaal e Margot Robbie, anche se è possibile immaginare
che si riferisca anche a Greta
Gerwig e Sofia Coppola, ad oggi riconosciute come le
registe donne più popolari nel contesto hollywoodiano.
Kristen Stewart dirige La cronologia dell’acqua
Per quanto riguarda lo stato attuale
della produzione, Kristen Stewart ha dichiarato che, al momento
dell’intervista, era in “preparazione soft” per La
cronologia dell’acqua, a due settimane dall’inizio
ufficiale del processo di produzione. In precedenza, la Stewart
aveva dichiarato a Rolling Stone che il film, che ha anche scritto
e che sta cercando di realizzare da sette anni, è
“radicale in un milione di modi”. Ed è per questo che è
stato così difficile trovare qualcuno che lo finanziasse.
La cronologia
dell’acqua è un romanzo che rinnova radicalmente la
tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la
sessualità, la dipendenza, l’abuso infantile, l’elaborazione del
lutto e il superamento della sofferenza. Lidia, la protagonista,
cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla,
in una famiglia che la condizionerà anche quando, proprio grazie a
una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Colpita
da una perdita straziante, si trova a fare i conti con un dolore
estremo e una vita che sembra sfuggirle di mano.
Si inaugura domani
8 maggio la 42ma edizione del Bellaria Film Festival, dedicato al cinema
indipendente, che si terrà a Bellaria Igea Marina
(RN) sino a domenica 12 maggio. Il primo
appuntamento della giornata è previsto alle ore
10:00 presso il Cinema Astra (Via
Guido Paolo 77) con la proiezione del film Io e Il
Secco, che fa parte dell’iniziativa BFF for school, le cui
proiezioni sono gratuite per gli studenti e le studentesse delle
scuole medie.
Alle ore
14:30 la giornata prosegue, sempre presso il
Cinema Astra, con la proiezione dei tre
cortometraggi realizzati nell’ambito dell’iniziativa
NAUFRAGARESummer School di
Approdi, realizzati sotto la supervisione di
Alessandro Comodin: Luna di
Nicolò Sala, Scaglie di Camilla Fragasso e
Domani che fai di Emanuele Tresca e Maria Elena
Franceschini, i cortometraggi saranno proiettati alla presenza dei
filmmakers e di Alessandro Comodin. A
seguire, alle ore 15:30, con un evento in
collaborazione con Accademia del Cinema Italiano – Premi David
di Donatello partirà da Bellaria la
circuitazione della cinquina dei cortometraggi
finalisti dei David di Donatello:
Asteriòn di Francesco Montagner, Foto di
gruppo di Tommaso Frangini, In quanto a
noi di Simone Massi, The Meatseller di
Margherita Giusti e We Should All Be Futurists di
Angela Norelli.
Alle ore
17:30 presso il Cinema Astra si terrà il primo
evento speciale di questa edizione, in cui verrà
assegnato a Barbara Ronchi il Premio Casa
Rossa per la Miglior Interpretazione per il suo lavoro nel
film Io e il secco di Gianluca Santoni, realizzato
grazie al supporto dell’Emilia-Romagna Film
Commission e che verrà proiettato in anteprima assoluta
alla presenza dell’attrice Barbara Ronchi,
dell’attore Francesco Lombardo e del regista
Gianluca Santoni.
Al Palazzo
del Turismo (Via Lonardo Da Vinci, 8) alle ore
18:30 verrà inaugurata con un vernissage alla presenza
della fotografa Simona Pampallona e della regista
Alice Rohrwacher la mostra Tra le
rovine, la luce esposizione di scatti inediti dal set
dell’ultimo film di Alice RohrwacherLa
Chimera. La mostra, allestita in occasione del Premio
Filmidee, che verrà assegnato per la prima volta
quest’anno al film, sarà visitabile per tutta la durata del
festival gratuitamente. In occasione dell’apertura delle
porte, si terrà inoltre un incontro con la regista alle ore
17:00.
Alle ore
19:30 si terrà l’inaugurazione ufficiale di questa
edizione del festival, nel Salottino BFF, posto in
Piazzetta Federico Fellini. Alla presenza della
direttrice artistica per il terzo anno consecutivo Daniela Persico,
del Sindaco di Bellaria Igea Marina Filippo Giorgetti,
dell’Emilia-Romagna Film Commission e gli ospiti d’eccezione:
Barbara Ronchi, Bruno Dumont, Alice Rohrwacher, Andrea Sartoretti e
Andrea Lattanzi
Alle ore 21:30 al
Cinema Astra avrà luogo la proiezione in anteprima nazionale del
film d’apertura del Festival L’Empire di
Bruno Dumont, che sarà presente in sala. Il Film, premiato con
l’Orso d’Argento Premio della giuria all’ultima
Berlinale, è una rivisitazione burlesca di uno
scontro di entità aliene che rielabora in maniera sapiente
l’eredità culturale dell’Occidente con le sue regge (il film è
stato in parte girato a Caserta) e le sue cattedrali. Coprodotto da
Ascent Film, il film uscirà al cinema il 13 giugno distribuito da
AcademyTwo. Per l’occasione Bruno Dumont sarà ospite al Bellaria
Film Festival, dove terrà una masterclass sul suo cinema. Il film
sarà inoltre il primo titolo a inaugurare il circuito di Sale
Anteprima, una serie di schermi d’essai tra Emilia-Romagna, Marche
e Toscana nate dalla collaborazione tra Giometti
Cinema e Bellaria Film Festival.
È sempre una buona notizia quando un
documentario
esce nelle sale: è il caso, martedì 7 maggio, di Nessun posto al
mondo, il secondo lavoro di Vanina Lappa dopo l’esordio
Sopra il fiume, premiato al Filmmaker Festival di Milano nel
2016. Un documentario non è un’impresa reddituale e veder approdare
sullo schermo la tenacia e la pazienza con cui l’autrice ha
documentato un mondo che sta per scomparire rappresenta una
speranza di vedere altri produttori interessarsi a progetti
difficili o non televisivi che dir si voglia. In tempi di cinema
consumato velocemente, Nessun posto al mondo ci permette di
riconquistare il piacere della lentezza: quella della visione che
si inoltra in profondità consentite solo dall’indugio della
macchina da presa e quella di una persistenza fatta di fede e
tenacia che solo i documentaristi conoscono. I sei anni dedicati da
Lappa a questo progetto vincitore del 64esimo Festival dei
Popoli la elevano a pieno titolo tra quelli più
appassionati.
Nessun posto al mondo pone alla
stessa altezza uomini, animali e santi
Nessun posto al mondo è un
racconto di suoni e silenzi, di cieli stellati che sovrastano allo
stesso modo uomini, animali e santi legati alla terra da una
ritualità millenaria. Siamo nel Cilento, sul monte
Cervati, dove la transumanza è un ritualità che si consuma fin dal
XVII secolo tra la Basilicata e la Campania. Qui un lungo cammino
vede ancora oggi i pastori condurre le proprie mandrie a piedi
attraverso i boschi e lungo pendii scoscesi alla ricerca del
pascolo migliore: è il tempo immoto di questa tradizione, quello
che la regista cerca di fermare con inquadrature di qualità
pittorica, espressione della sua formazione visiva all’Accademia di
Belle Arti.
Lappa ha seguito i pastori nei loro
spostamenti, fermandone gesti e pensieri che risultano sempre più
in contrasto con l’avanzare di un mondo diverso, segnato dai
confini, dove le vacche transumanti sono tassate in misura
importante per i pastori non residenti nel comune di pascolo. Le
leggi moderne si sovrappongono a quelle ataviche per svuotare la
montagna e consegnarla ai percorsi degli uomini attraverso Parchi
Nazionali che preservano una montagna-cartolina. “Che montagna
è mai questa senza il suono dei campanacci delle vacche?” si
chiede Antonio Pellegrino, sociologo e co-fondatore della
Cooperativa Terre di Resilienza di Caselle in Pittari, che si è
prestato a guidare l’autrice nel suo cammino di scoperta della
terra cilentana. “Che montagna è senza transumanza?” si
chiede Pellegrino.
Il suo volto asciugato dal sole e
dal vento è il volto della terra che percorre da sempre ma che ora
sente in pericolo come non mai. La sua voce, tanto sicura quando
parla la lingua degli animali per richiamarli, ammansirli,
instradarli, si fa gonfia di smarrimento di fronte a un silenzio
nuovo che racconta il vuoto e la mattanza di armenti ‘non
controllati’ uccisi da norme per lui incomprensibili. “Vogliono
pulire la montagna e invece l’hanno inondata del sangue che
ritengono infetto, senza contare che uccidere gli animali che si
vanno ad abbeverare è sbagliato”, commentano i pastori, ed è
in quella forma di rispetto che li pone sullo stesso piano degli
animali che accudiscono che comincia l’ascolto del sacro.
Il racconto dei
legami forti della tradizione
Quello che qui si racconta con
lirico realismo è uno spazio che oggi è sempre più ristretto
dall’erosione della modernità fatta di auto, televisione e
smartphone ma che trova ancora, tuttavia, la forza dei propri
legami nella preservazione delle tradizioni legate alla natura.
Sono legami forti che trovano radice in questa dimensione a
spingere i pastori a distruggere la recinzione di un pascolo comune
di ostacoli alla transumanza e allo scorrere del tempo come lo
hanno sempre conosciuto. Lo stesso senso di appartenenza che spinge
centinaia di persone ad accompagnare la statua della Madonna della
Neve di Sanza in una processione notturna che arriva fino a duemila
metri.
Alla regista sono occorsi tre anni
per seguire il rito con l’attenzione dovuta e raccogliere il
materiale poi confluito nel montaggio che lei stessa ha curato. E
non è con minor senso di sacralità che Lappa filma l’incedere quasi
a passo di danza delle vacche attraverso il paese, quasi fosse
possibile aspettarsi di vederle avanzare fino al bordo dello
schermo e oltre, per riconquistare la libertà che la storia ha
riservato loro in nessun posto al mondo, appunto, come nel
Cilento.
Il regista premio Oscar Steven Spielberg e la sua Amblin
Entertainment svilupperanno insieme alla casa di
produzione A24 l’adattamento dell’acclamato
romanzo The Heaven & Earth Grocery Store di
James McBride. Gli addetti ai lavori dicono che il
progetto si trova ancora in una fase di sviluppo molto precoce e
che Spielberg sarebbe impegnato solo per produrre non dirigere il
film.
Di cosa parla The Heaven & Earth Grocery Store?
Il romanzo The Heaven &
Earth Grocery Store di McBride racconta la storia dei
residenti neri ed ebrei del quartiere di Chicken Hill di Pottstown,
Pennsylvania, negli anni ’20 e ’30, anche se il libro si apre nel
1972 con la scoperta di uno scheletro sul fondo di un pozzo. Alcuni
oggetti che si trovano vicino al corpo, tra cui un Mezuza, portano
il poliziotto a interrogare l’unico residente ebreo della città,
Malachi, che vive in una sinagoga in disuso.
Ma l’indagine è ostacolata quando la
scena del crimine viene spazzata via dall’uragano Agnes. Il romanzo
poi risale agli anni ’20 e ’30 Pottstown e offre dettagli sulla
vita dei residenti. Qui vivono i coniugi ebrei Moshe e Chona
Ludlow, che gestiscono il negozio di alimentari The Heaven & Earth
Grocery Store. Un giorno, uno dei loro dipendenti, Nate Timblin,
chiede loro di nascondere un giovane ragazzo nero non udente di
nome Dodo, dalle autorità che stanno cercando di
istituzionalizzarlo in un manicomio.
Il medico della città, anche un
membro del Ku Klux Klan, è spinto nel voler far ciò da intenti
razzisti e xenofobi ed è favorito da molti dei residenti bianchi
della città in tali politiche. I cittadini neri ed ebrei decidono
dunque di unirsi e mobilitarsi per aiutare il ragazzo. Il romanzo
ha ricevuto numerosi riconoscimenti e varie liste, tra cui l’essere
uno dei migliori libri del 2023 di NPR e anche la lista del
presidente Obama dei suoi libri preferiti del 2023.
Ecco la nostra intervista a
Ludovica Martino e Marco Leonardi,
protagonisti di Il mio posto è qui, film diretto
da Cristiano Bortone e Daniela
Porto e distribuito nelle sale italiane dal 9
maggio da Adler Entertainment.
Il mio Posto è qui è
un film che racconta con verità e coraggio e un taglio fortemente
realistico una storia di amicizia ed emancipazione ambientata nella
Calabria rurale degli anni ’40, sullo sfondo dei cambiamenti
sociali dell’Italia del dopoguerra. Marta è una ragazza madre che
per la sua condizione scomoda viene promessa in sposa ad un uomo
che non ama. Conosce Lorenzo, l’assistente del parroco, noto come
l’uomo dei matrimoni ma scansato da tutti per la sua
omosessualità. Tra loro nasce un intenso rapporto. Grazie a
Lorenzo, Marta entra in contatto con quella comunità nascosta e per
lei sconvolgente di omosessuali e, lentamente, comincia a prendere
coscienza dei suoi diritti come donna. Ma, di quell’angolo remoto
di mondo sarà costretta a difendersi in ogni modo dai pregiudizi e
dalla cultura patriarcale che la circonda.
Il mio Posto è qui è
scritto e co-diretto da Cristiano Bortone e Daniela
Porto, quest’ultima autrice anche del romanzo omonimo da cui è
tratto il film e appena uscito con Sperling & Kupfer.
Cristiano Bortone, produttore
e regista, ha vinto nel 2008 un David di Donatello con Rosso
come il cielo e ha diretto nel 2016 Caffè, la prima
coproduzione ufficiale tra Italia e Cina. In questo nuovo film
affianca Daniela Porto al suo esordio come regista e
sceneggiatrice.
Interpreti principali sono
Ludovica Martino, giovanissima ma già volto apprezzatissimo
del panorama cinematografico italiano (Skam Italia, Sotto il
sole di Riccione, Lovely boy, Il campione, I migliori giorni, Vita
da Carlo) e Marco Leonardi, attore dalla pluriennale
esperienza cinematografica iniziata come Totò di Nuovo cinema
paradiso, passata per grandi successi come Come l’acqua per
il cioccolato di Alfonso Arau, C’era una volta il
Messico di Robert Rodriguez, Mary di Abel Ferrara e più
di recente film molto apprezzati come Anime nere di
Francesco Munzi, Maradona di Marco Risi, Tutti i Soldi
del Mondo di Ridley Scott, Martin Eden di Pietro
Marcello e Padre Pio di Abel Ferrara.
Le riprese si sono svolte tra Gerace
(RC), storico borgo della Locride, e la Puglia, con location
suggestive che raccontano un’Italia dimenticata.
Il film è stato prodotto da Orisa
Produzioni in co-produzione con Goldkind Filmproduktion (Germania),
con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission, Apulia Film
Commission e della Regione Lazio, Fondo Lazio Cinema International,
POR-FESR 2014-2020.
IL MIO POSTO È QUI, la
trama
All’indomani della fine della
Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paese calabrese, l’incontro
tra Marta (Ludovica Martino), ragazza madre promessa in sposa ad un
uomo che non ama, e Lorenzo (Marco Leonardi), l’omosessuale locale
conosciuto come “l’organizzatore dei matrimoni”, fa nascere una
profonda amicizia che porta la giovane ragazza a sfidare i
pregiudizi della comunità che li circonda e a lottare per trovare
il proprio posto nel mondo come donna.
IL MIO POSTO È
QUI arriverà nei cinema dal 9 maggio distribuito da Adler
Entertainment.
James Gunn ha pubblicato ieri la prima
immagine promozionale del suo film Superman, con l’attore
David Corneswet che fa il suo debutto
ufficiale nel nuovo costume di Superman. Gunn ci ha insegnato che
non fa mai nulla per caso quando si tratta di promuovere il suo
nuovo Universo DC, quindi l’immagine di Superman contiene alcuni
interessanti easter eggs da analizzare. L’abito scelto per
l’Universo DC sembra avere il design a colletto alto del
costume di Superman dei “New 52”, e lo stesso si
può dire per le linee che disegnano le porzioni blu e rosse
del costume, così come i polsini degli stivali e
delle maniche.
Detto questo, le insegne di Superman
sul costume sembrano un mix tra il design classico e quello
new-age, e la foto non lo sottolinea in modo particolare,
ma in primo piano è chiaro che il Superman di Corenswet
indosserà gli slip rossi all’esterno – l’epitome di un
look classico per il personaggio. Tuttavia, la location di questa
scena è discutibile: finestre a tutta altezza in un appartamento
del centro città, con uno stipendio da reporter? Difficile da
credere, ma dunque dove si trova il personaggio?.
Il punto di maggiore curiosità in questo momento sembra però essere
lo stato del costume di Superman in questa
foto.
La tuta ha sicuramente visto giorni
migliori rispetto alle bruciature e allo sporco che vediamo
nell’area del petto in alto a destra. È evidente che Superman ha
combattuto una battaglia intensa e l’apparizione di un oggetto
gigante, fluttuante, a forma di oculo energizzato sullo sfondo
sembra essere l’oggetto di questa battaglia. Nell’indossare questo
costume, infine, Superman trasmette un’idea di abitudine, quasi
come che fosse ormai apatico nei confronti di questo suo ruolo. Ci
si chiede a questo punto quando potremo vedere una nuova immagine
del costume, magari con Superman non seduto ma in piedi, che ci
mostri ulteriori dettagli di questa tuta.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
X-Men
’97 è stata elogiata per la sua interpretazione
avvincente e fedele ai fumetti dell’iconica squadra e per le trame
puntuali e incisive che rendono grandi questi personaggi.
Beau DeMayo ha ricoperto il ruolo di capo
sceneggiatore della serie Disney+, ma è stato improvvisamente
licenziato a pochi giorni dalla prima. Non sappiamo ancora cosa sia
successo e DeMayo non ha spiegato perché si sia separato dai
Marvel Studios. Tuttavia, ha
condiviso di volta in volta una sorta di commento agli episodi via
X, condividendo con i fan easter eggs e segreti dietro le
quinte.
L’episodio della scorsa settimana,
intitolato “La tolleranza è l’estinzione – Parte 1”, ha
rivelato la storia delle origini di Bastion e una scena in
particolare ha colpito i fan della DC. Questi ultimi hanno subito
sottolineato le somiglianze tra il momento in cui Bastion scopre la
sua connessione con le macchine e quello in cui Clark Kent scopre i
suoi superpoteri kryptoniani, con un confronto fianco a fianco che
rivela quanto il film L’Uomo
d’Acciaio del 2013 abbia influenzato X-Men
’97.
Non sarebbe la prima volta che lo
show si ispira al kolossal di Zack Snyder del
2013: in Vitamorte – Parte 2, infatti, Tempesta riacquista i
suoi poteri mutanti e spicca il volo in una sequenza che sembra
attingere a piene mani dallo SnyderVerse. In effetti, DeMayo ha
persino confermato di essersi ispirato alla memorabile scena del
primo volo dell’Uomo d’Acciaio (in cui il Clark adulto si è
finalmente vestito e ha spiccato il volo dopo aver scoperto
qualcosa di più sulla sua eredità kryptoniana, compreso l’iconico
costume di Superman).
Poco dopo l’uscita dell’episodio
della scorsa settimana, DeMayo ha persino scherzato su X per dire
che la madre di Bastion si chiama Martha (dopo aver rivelato che
l’avevamo incontrata per la prima volta in X-Men: The Animated
Series). Tuttavia, prima di affrontare l’ira della fedele
legione di fan di Snyder, l’ex showrunner di X-Men
’97 si è affrettato ad aggiungere: “Inoltre. Disclaimer
totale: sono un fan di Snyder. Soprattutto di L’Uomo
d’Acciaio”. Non ci saremmo mai aspettati che un progetto
del MCU facesse riferimento ad un progetto DC, ma la sua influenza
su questo revival animato è impossibile da ignorare.
Also. Full disclaimer: I’m a Snyder fan.
Especially Man of Steel.
La nuovissima serie X-Men
’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a
partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni
‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari
per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla
prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro
pericoloso e inaspettato. Il cast delle voci nella versione
originale include Ray Chase (Ciclope),
Jennifer Hale (Jean Grey), Alison
Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd
(Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph,
Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George
Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio
(Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac
Robinson-Smith (Alfiere), Matthew
Waterson (Magneto) e Adrian Hough
(Nightcrawler).
Come noto, non sarà Jon
Watts a dirigere l’atteso Spider-Man 4. Quando i
Marvel Studios hanno affidato a
Watts la regia di Spider-Man:
Homecoming, il regista era relativamente sconosciuto.
Aveva diretto i film a basso costo Clown e Cop
Car, ma nessuno di questi suggeriva necessariamente che fosse
adatto a portare l’Uomo Ragno nel MCU. Come Sam
Raimi e Marc Webb prima di lui, Watts ha
però dimostrato che i suoi detrattori si sbagliavano, realizzando
un film che ha ottenuto recensioni entusiastiche e uno spettacolare
incasso di 880,2 milioni di dollari al botteghino mondiale.
Spider-Man:
Far From Home è seguito due anni dopo e ha guadagnato più
di 1,1 miliardi di dollari, e quando Spider-Man:
No Way Home è arrivato nelle sale, ha incassato
l’incredibile cifra di 1,9 miliardi di dollari (come Homecoming,
entrambi i film sono stati elogiati da fan e critica). Dopo aver
dedicato diversi anni della sua vita a Spider-Man, Watts ha deciso
di prendersi una pausa dal MCU e ha rinunciato alla possibilità di
occuparsi dei Fantastici
Quattro. Da allora si è concentrato sulla prossima serie
televisiva di Star
Wars, Skeleton Crew, mentre per Spider-Man 4 è
previsto l’arrivo di un nuovo regista.
Parlando con Collider, Watts ha chiesto di
condividere i suoi consigli per chi seguirà le sue orme. “Ho un
consiglio molto pratico su Spider-Man, e credo che ogni regista di
Spider-Man ci passi”, ha esordito. “Non è bello quando
qualcuno si muove solo su una corda. Se pensi di andare lì, pensi:
‘Faremo tutto in modo pratico. Prenderemo uno stuntman. Ci
dondoleremo in giro’”. “È noioso. Sembra stupido. Sembra
una scimmia che si dondola su una liana quando si mette qualcuno
solo su una corda. Non sprecate il vostro tempo. Questo è il mio
consiglio al prossimo regista di Spider-Man”.
È un consiglio molto interessante,
perché questo approccio è quello adottato da Webb inThe
Amazing Spider-Man del 2012. Nel film c’è una sola scena
di oscillazione pratica che, in effetti, spicca come un pollice
dolente (ed è stata abbandonata per sequenze di ragnatele in
computer grafica quando è arrivato il sequel). Con il consiglio di
Watts lanciato sulla piazza, non resta ora che scoprire chi
raccoglierà il testimone, riportando lo Spider-Man di
Tom
Holland sul grande schermo per una quarta
entusiasmante avventura.
Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di
MJ. Jacob Batalon, interprete di Ned, ha invece
dichiarato di non aver ancora ricevuto la chiamata. Si vocifera poi
che Sydney Sweeney possa interpretare Black Cat,
mentre Scorpion e persino gli Spider-Slayers sono stati presi in
considerazione come cattivi di Spider-Man 4. Al momento, il ruolo
di The Kingpin sembra essere certo, se si crede agli scoop dei
social media. Il film non ha però ancora una data di uscita, ma ci
aspettiamo che arrivi nelle sale il prossimo anno.
Per quanto riguarda il regista, era
stato fatto il nome di Sam Raimi, ma la cosa
sembra essere stata smentita dal diretto interessato. Al momento,
dunque, non è ancora chiaro chi potrebbe andare a ricoprire tale
ruolo. Si prevede che il Peter di Holland avrà un ruolo importante
anche nei prossimi film dei Vendicatori: già in precedenza era
stato riferito che l’Uomo Ragno sarebbe stato il protagonista di
Avengers 5, ma al
momento non vi sono certezze a riguardo.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie ha ottenuto dei
primi riscontri molto positivi sui
social media in vista dell’uscita nelle sale questo fine
settimana e tutti i segnali indicano che si tratta di un degno
successore della trilogia di Rupert Wyatt e
Matt Reeves, guidata dal Cesare di Andy Serkis. Il regista di Maze Runner, Wes Ball, ha già
annunciato l’intenzione di realizzare una nuova serie di film e
grazie al salto in avanti di centinaia di anni nel futuro che
questo nuovo capitolo compie, ci sono innumerevoli racconti da
sviluppare.
Parlando con ComicBook.com, il regista ha
dunque condiviso un aggiornamento sulla situazione dei suoi piani
per i sequel. “Ci vorrà tutto il tempo necessario”, ha
ammesso Ball. “Fortunatamente, dato che questo franchise è
importante per lo studio, faremo le cose per bene come abbiamo
fatto con questo, ci siamo presi il nostro tempo e le abbiamo fatte
bene. Speriamo che la gente la pensi così… Ci vuole tempo, lo
sviluppo stesso e la cosa più importante è che non voglio andare in
preparazione quando la sceneggiatura non è ancora pronta. Mi è
capitato di doverlo fare in passato. Non ne viene fuori niente di
buono”.
“È una delle cose più importanti
che i film potrebbero fare in questo momento: smettere di farlo.
Risparmieremmo un sacco di soldi“, ha continuato. “Penso
che in questo caso siamo in una buona, buona forma. Fortunatamente,
abbiamo pensato molto a queste domande mentre stavamo sviluppando
la sceneggiatura, quindi abbiamo un’idea di dove vogliamo andare e
c’è molto spazio per un grande dramma”. “Alla fine di
questo film si sono letteralmente aperte delle porte che, si spera,
riveleranno un mondo molto più grande che potremo esplorare in
questo film, pieno di drammi, pieno di conflitti, tutto questo
genere di cose. Incrociamo le dita. Vedremo”.
Prevediamo che questa nuova trilogia
colmi il divario tra la trilogia prequel e quella originale del
IlPianeta delle Scimmie, quindi la prossima
serie di film – se ce ne sarà una – ci riporterà presumibilmente in
quel paesaggio post-apocalittico. In un’altra parte
dell’intervista, Ball ha poi confermato che Il
Regno del Pianeta delle Scimmie aveva in precedenza un
titolo diverso. “L’impero del pianeta delle scimmie. Era il mio
titolo originale, ma non potevamo farlo, non potevamo
proprio”. Non resta a questo punto che vedere il film in sala
e scoprire come si presenta questo Regno delle Scimmie.
Tutto quello che sappiamo su
Il Regno del Pianeta delle Scimmie
La sinossi ufficiale di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of
theApes) riporta:
“Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di
Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per
costruire imperi fiorenti.In questo scenario, un leader
delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la
tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan
essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la
libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la
ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti
suoi.”
Il regista Wes Ball dà nuova vita
all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di
Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in
armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un
nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una
giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a
mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare
scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli
umani.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes
Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da
Owen Teague (It), Freya
Allan (The Witcher), Kevin
Durand (Locke & Key), Peter
Macon (Shameless) e William H.
Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh
Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver
(Avatar: La Via dell’Acqua) e
Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick
Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick
Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa, Amanda Silver e Jason Reed
(Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il
Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La
grande sfida) sono i produttori esecutivi. Il film è atteso in
sala l’8 maggio.
Lunedì sera, in occasione del Met
Gala, il regista Baz Luhrmann ha lasciato
intendere che forse non ha ancora del tutto chiuso la sua parentesi
relativa a Elvis Presley, dopo il suo film del
2022 con Austin Butler. Il regista ha infatti
dichiarato a THR: “I fan vogliono davvero sapere se tutti quei
filmati che abbiamo trovato nei caveau diventeranno un film
concerto e io sono qui per dire che penso che succederà”. A
ottobre, Luhrmann aveva postato su Instagram che “abbiamo trovato
bobine e bobine di filmati mai visti di Elvis on Tour e That’s The
Way It Is”, dicendo ai fan di “rimanere
sintonizzati”.
Un video di accompagnamento mostrava
una scatola di cartone con l’etichetta della Warner Bros. e la
scritta “Elvis outtakes box” sul lato. That’s The Way
It Is è un documentario che segue il Summer Festival di Elvis
Presley a Las Vegas nell’agosto 1970 (pubblicato insieme al suo 12°
album omonimo), mentre Elvis on Tour è un documentario del
1972 che segue la star durante un tour di 15 città. Il regista
aveva già detto che avrebbe realizzato una versione estesa del film
Elvis
(qui
la recensione) con più esibizioni di Butler.
Aveva a tal proposito dichiarato ad
IndieWire durante la premiazione del film: “C’è un sacco di
materiale che arriva a quattro ore, ma ho dichiarato che non oggi,
non domani, ma prima o poi lo farò. Perché Austin ha fatto i suoi
concerti al completo. Faceva tutti i numeri. Austin lo ha fatto e
basta ed è stata un’esperienza fuori dal corpo vederlo fare quei
concerti completi, quindi un giorno farò vedere quei concerti
completi”. Non resta dunque che attendere di scoprire quanto i
fan del re del rock ‘n roll potranno vedere tali progetti.
Baz Luhrmann teases that he may make a
concert film out of all the unearthed concert footage he found when
making
#Elvispic.twitter.com/kbK1ehEu5F
Alcuni membri del cast di Il
Signore degli Anelli hanno offerto diversi commoventi omaggi
all’attore Bernard Hill, morto domenica all’età di
79 anni. Elijah Wood, Billy Boyd,
Dominic Monaghan e Sean Astin –
che hanno interpretato gli hobbit nei tre film campione d’incassi
di Peter Jackson – lo hanno infatti onorato durante un evento del
Comic Con a Liverpool. Nella trilogia, Hill ha interpretato il
severo e regale Re Théoden, che ha aiutato a guidare gli eroi della
saga alla vittoria durante la battaglia del Fosso di Helm ne
Le due torri del 2002 e poi di nuovo nella Battaglia
dei Campi del Pelennor ne Il ritorno del re del 2003.
“Vogliamo solo prenderci un
momento, prima di scendere da questo palco, per onorarlo”,
ha detto Astin ai fan presenti
all’evento. “Avrebbe dovuto essere qui oggi. Gli vogliamo
bene. Era intrepido, era divertente, era burbero, era irascibile,
era bellissimo”. “Stavamo guardando i film e ne
parlavamo”, ha detto Boyd. “E io ho detto [agli altri]:
‘Non credo che nessuno abbia parlato delle parole di Tolkien così
bene come ha fatto Bernard’. Il modo in cui ha fondato quelle
parole sul realismo. Mi avrebbe spezzato il cuore. Era un uomo
meraviglioso e ci mancherà molto”.
Più tardi, Wood ha postato su X:
“Non ti dimenticheremo mai”, aggiungendo poi una citazione
di Tolkien: “Perché era un cuore gentile e un grande re e ha
mantenuto i suoi giuramenti; e si è levato dalle ombre verso un
ultimo bel mattino”. Monaghan ha invece postato su Instagram:
“Il Re spezzato è passato ai paradisi grigi, ma sarà sempre
ricordato”.
The 4 Hobbits pay their respects to Bernard
Hill at Liverpool Comic Con
"He was intrepid, he gruff, he was irascible." – Sean Astin
Echoing Sean's words, Billy Boyd, said: “We were watching the
movies and I said to Dom, I don’t think anyone spoke Tolkien’s
words as great as… pic.twitter.com/fNzOLpVh2o
— Fellowship of Fans (@FellowshipFans)
May 5, 2024
So long to our friend, our king, Bernard
Hill.
We will never forget you.
“For he was a gentle heart and a great king and kept his oaths;
and he rose out of the shadows to a last fair morning.”
Sembra essere un continuo tira e
molla quello tra i DC Studios e Gal Gadot riguardo Wonder
Woman. Dopo l’iniziale assenza di piani per riportare il
personaggio sul grande schermo, a seguito dell’annuncio riguardante
il nuovo DCU, nell’agosto del 2023 Gal Gadot ha dichiarato ai media di aver
incontrato Gunn e Safran e di aver ricevuto la garanzia che sarebbe
tornata nel ruolo. Da allora, si sono susseguite una serie di voci
e rapporti contrastanti che affermano che la Gadot tornerà a
vestire i panni della supereroina o che è fuori dal progetto.
Nel settembre del 2023, il sempre
“affidabile” scooper @MyTimeToShine aveva cercato di fare chiarezza
affermando che la Gadot sarebbe tornata ad interpretare il
personaggio. Tuttavia, un nuovo rapporto di Variety afferma che Gunn e
Safran “stanno creando un nuovo Universo DC e la Wonder Woman
di Gadot non ne fa parte”. Si tratta di una fonte più
autorevole, che suggerisce dunque come ad oggi non sia previsto un
ritorno dell’attrice nei panni della supereroina. Inoltre, è
riemersa online un’interessante dichiarazione di Gunn dove il
regista afferma di voler inserire Wonder Woman in progetti
d’animazione.
“Stiamo lavorando per portarla
in più animazione. Sono d’accordo sul fatto che non c’è stato
abbastanza di lei in quell’area ed è stata una delle prime cose che
ho fatto presente ai responsabili dell’animazione“, ha detto
Gunn via Twitter. Il luogo più probabile per la comparsa di Wonder
Woman è la serie televisiva Paradise
Lost per HBO, che si dice sia fortemente ispirata a
Games of Thrones. Tuttavia, si dice che la serie sia una
storia delle origini dell’isola di Themyscira, quindi potrebbe
svolgersi molto prima della nascita di Diana. Ad oggi, dunque, non
sembra esserci traccia di Gal
Gadot nel DCU.
Non ci sono notizie certe riguardo
ciò che sarebbe stato incluso in Wonder
Woman 3, ma secondo l’insider @CanWeGetSomeToast il film
sarebbe stato ambientato ai giorni nostri, successivamente agli
eventi di Justice League e al cameo di Diana in
The Flash. Secondo quanto riferito,
altri personaggi DC, incluso il Batman di Ben Affleck, sarebbero apparsi nel film.
Questi sono solo dettagli non ufficialmente confermati, ma
l’ambientazione contemporanea sembra decisamente probabile,
considerando che il primo film si svolge durante la Seconda guerra
mondiale e il suo sequel passa poi al 1984. Ciò avrebbe permesso di
raccontare la supereroina nel presente, comprendendo anche i
rapporti con i suoi colleghi supereroi.
Nella giornata di ieri,
Warner Bros. e James Gunn hanno
condiviso una prima immagine di David Corenswet completamente
vestito come Superman del DCU. I fan, per ora, hanno avuto molto da ridire
sul costume, ma bisogna rimanere ottimisti sul fatto che alla fine
seguirà uno scatto migliore. Dopotutto, Kal-El ingobbito su una
sedia, con pieghe visibili e parti allentate della tuta non sono
certo rappresentative di ciò che vedremo nei cinema quando Superman
uscirà la prossima estate, anche se potrebbero dirci qualcosa sullo
stato d’animo del personaggio.
A parte il costume, quando David Corenswet – attore ancora poco
conosciuto – è stato scritturato, molti fan hanno sostenuto che
fosse troppo magro per interpretare l’Uomo d’Acciaio. Qualora ci fossero ancora
dubbi, è stata ora pubblicata su Instagram dall’allenatore
dell’attore una foto di Corenswet durante l’allenamento, che ci
mostra quanto egli sia diventato muscoloso. “David si è
allenato duramente, non vedo l’ora di poter condividere con voi
altri dettagli dell’allenamento che abbiamo fatto per prepararci a
interpretare questo personaggio iconico”, ha scritto
Paolo Mascitti.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta
anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Vin Diesel tornerà nuovamente a vestire i
panni di Richard B. Riddick quest’estate. La star
di Fast and Furious inizierà infatti la produzione di
Riddick:
Furya, il quarto capitolo del franchise di
Riddick, il 26 agosto. Il film, che segue Pitch Black del 2000, The Chronicles of Riddick del 2004 e
Riddick del 2013, sarà girato in Germania, Spagna e
Regno Unito. Una prima sinossi di Riddick:
Furya recita: Riddick torna finalmente al suo
mondo natale, un luogo che ricorda a malapena e che teme possa
essere andato in rovina. Ma lì trova altri Furyani che lottano per
la loro esistenza contro un nuovo mostro – e alcuni di questi
Furyani sono più simili a Riddick di quanto avrebbe mai potuto
immaginare.
Nelle ultime settimane Vin Diesel ha anticipato l’inizio delle
riprese sui social media, condividendo foto dei film precedenti e
selfie in palestra mentre si allena per incarnare ancora una volta
l’antieroe. Il progetto riunisce Diesel con lo scrittore e regista
David Twohy (Il fuggitivo). Diesel
produrrà sotto la sua insegna One Race Films insieme a
Samantha Vincent. Thorsten
Schumacher per Rocket Science e Lars
Sylvest per Thank You Studios produrranno anche insieme a
Joe Neurauter. Al momento non è nota una data di
uscita ufficiale per il progetto.
Tutto quello che sappiamo su
Riddick: Furya con Vin
Diesel
Il 29 gennaio 2014, Vin Diesel aveva annunciato che la Universal
era interessata a sviluppare un quarto film di Riddick.
Nell’aprile 2016, Diesel ha poi confermato che lui e David
Twohy stavano sviluppando il nuovo film, intitolato Furya,
aggiungendo che la produzione di Furya sarebbe iniziata nei primi
mesi del 2017. In un video Diesel ha chiesto: “Siete eccitati
di sapere di Furya? Volete sapere dove tutto è iniziato con il
personaggio oscuro di Riddick?”. David Twohy ha confermato che
il nuovo film sarà vietato ai minori.
Il film ha però poi subito diversi
ritardi e solo nel luglio del 2019 una prima versione della
sceneggiatura era stata completata e il titolo ufficiale era stato
cambiato in Riddick:
Furya. La riscrittura si è poi protratta fino al 2022
e nel maggio di quell’anno Diesel con un post su Instagram ha fatto
sapere che la pre-produzione era passata alla fase di
storyboarding. Le riprese erano state precedentemente programmate
per la fine del 2023 e l’uscita del film non prima del 2024 o
2025. Riddick:
Furya è stato infine
annunciato nel febbraio del 2023 e le riprese sono ora fissate
all’agosto 2024.
Le prime reazioni a Furiosa: A Mad
Max Saga di George Miller sono
arrivate sui social media in vista dell’anteprima mondiale del film
questo mese al Festival di Cannes, e sembra che il
regista di Mad Max: Fury Road abbia tra
le mani un’altra straordinaria epopea d’azione. “Mi dà grande
gioia riferire che ‘Furiosa’ è davvero, davvero fo*****mente
buono”, ha scritto il critico cinematografico di IndieWire
David Ehrlich
su X. “Opera con una marcia estremamente diversa rispetto a
‘Fury Road’ (in modi che sospetto frustreranno alcune persone), ma
riesce anche a rendere quel film ancora più ricco mentre si
ritaglia la propria leggenda nella terra desolata”. La
scrittrice e membro del New York Film Critics Circle Esther
Zuckerman ha invece definito il film
“grandioso”.
Erik Davis di
Fandango lo ha definito “un potente film d’azione al suo
meglio assoluto”. Sempre Davis scrive poi che Furiosa: A Mad
Max Saga è: “Un’epopea feroce e dal ritmo
incalzante che espande la storia di Furiosa e della Terra Desolata,
offrendo al contempo gli inseguimenti più folli, i personaggi più
roboanti e una fotografia semplicemente stupefacente. Anya
Taylor-Joy e Chris Hemsworth si tuffano in egual misura
nella Landa Desolata, ed entrambi realizzano cose incredibili. C’è
una sequenza di War Rig che mi ha fatto impazzire: un classico
istantaneo. Amo i film di ‘Mad Max’ e ho amato questo film.
Accendete i motori!”.
Il giornalista Simon Thompson
ha invece aggiunto che: “Gesù George Miller! ‘Furiosa’ ti
travolge. A volte sembra quasi superare la tela del formato IMAX, è
così grande, eppure a volte ha un’intimità profondamente
coinvolgente. Riecheggiando elementi cinematografici dagli anni ’50
agli anni ’80, è una visione ricca e intelligente di cui il cast si
compiace”. Parere un po’ più tiepido è invece quello di
Therese Lacson
di Collider: “Vorrei e potrei tranquillamente guardare 15 ore
di Anya Taylor Joy e Alyla Browne nei panni di #Furiosa, tuttavia
gran parte del film ha un ritmo incoerente a causa della storia
segmentata. Non sarà all’altezza dello splendore di Fury Road, ma
non ne ha nemmeno bisogno“.
Furiosa: A Mad Max Saga, quello che
sappiamo sul film
In Furiosa: A Mad
Max Saga,Anya Taylor-Joy
assume il ruolo che è stato di Charlize Theron
in Mad Max: Fury Road. La
sinossi ufficiale recita: mentre
il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo
Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di
Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus.
Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella
presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il
predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere
insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Taylor-Joy ha rivelato che il film
è molto diverso da Fury
Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si
svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come
un racconto più “epico, che si svolgesu un
piùlungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a
conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni
e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner
Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è
scritto, diretto e prodotto da George
Miller insieme al suo partner di produzione di lunga
data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film
ci sarà anche Chris Hemsworth nel
ruolo del villain. Furiosa
debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.
Quella di The Transporter è una
delle trilogie d’azione più note e apprezzate degli ultimi anni,
interamente basata sulle capacità e la presenza dell’attore
protagonista Jason Statham.
Dopo la sua conclusione, nel 2008, questa si è trasformata in vera
e propria saga, dapprima con una sfortunata serie televisiva, e in
seguito con un nuovo film. Questo è The Transporter
Legacy (qui la recensione),
arrivato in sala nel 2015 per la regia di Camille
Delamarre, fino a quel momento noto come montatore di
Colombiana e Taken
2. A garantire la fedeltà alla trilogia originale vi è
naturalmente il regista Luc Besson, nuovamente
impegnato in qualità di produttore e sceneggiatore.
Contrariamente a quanto ci si
aspettava quando il progetto venne annunciato, questo non ha
raccontato le origini del personaggio e di come abbia iniziato a
svolgere il suo delicato mestiere. Il film, invece, si configura a
tutti gli effetti come un reboot, il quale ignora gli eventi della
trilogia come se non fossero mai accaduti. Girato anch’esso in
Francia, nella città di Parigi, The Transporter
Legacy è stato prodotto con un budget di circa 22 milioni
di euro. Pur ricevendo un accoglienza critica non propriamente
positiva, il film si è invece affermato come i suoi predecessori
come un buon successo economico.
Al box office è infatti arrivato a
guadagnare 72 milioni di euro a livello globale, lasciando aperta
la possibilità di futuri sequel legati a questa nuova ripartenza
della saga. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di The Transporter
Legacy
Il protagonista è ancora una volta
Frank Martin, ex mercenario delle forze speciali e
ora abile autista esperto in consegne particolarmente rischiose.
Conosciuto come “Il Trasportatore”, egli si occupa di consegnare
qualunque pacco gli venga assegnato, senza porsi alcuna domanda sul
contenuto, chiedendo in cambio solo generose ricompense. Questo suo
lavoro non è ovviamente esente dai pericoli, ma anzi lo porta
spesso a dover affrontare missioni particolarmente rischiose. Una
di queste gli si presenta nel momento in cui viene contattato da
Anna, che gli affida l’incarico di condurla verso
una segreta missione.
Guidando tra le strade del
Principato di Monaco, Frank cerca inizialmente di seguire la
propria politica del non fare domande. La sua disponibilità lo
porterà però a trovarsi coinvolto in un’operazione ben più
complessa di quello che avrebbe mai immaginato. La donna a bordo
della sua auto, infatti, intende uccidere il boss della mafia russa
Arkady Karasov, noto per i suoi traffici di esseri
umani. Questi ha segnato in modo indelebile l’infanzia di Anna, e
dovrà ora pagare per quanto fatto. Frank non avrà altra scelta che
aiutarla a compiere ciò che deve, trovandosi minacciato in modi più
subdoli del previsto.
Il cast del film
Il personaggio dell’autista Frank
Martin è strettamente legato al volto di Statham, che lo ha
interpretato nei tre precedenti film. Originariamente, l’attore
avrebbe dovuto riprendere la parte anche in questo nuovo capitolo,
ma a causa di disaccordi con la produzione egli preferì tirarsi
fuori dal progetto. A sostituirlo è allora stato chiamato l’attore
Ed Skrein, il
quale ha raggiunto una prima notorietà interpretando il personaggio
di Daario Naharis nella terza stagione di Il Trono di Spade. Per recitare in
The Transporter Legacy, l’attore ha poi rinunciato
proprio a tale ruolo, venendo sostituito a partire dalla stagione
successiva. Per assumere i panni di Frank Martin, si è però dovuto
esercitare nel Krav Maga e nelle arti marziali filippine.
Ad interpretare la femme fatale Anna
vi è l’attrice e modella francese Loan Chabanol.
Anche lei, come il protagonista, si è dovuta esercitare nel
combattimento corpo a corpo, raggiungendo il livello di
preparazione richiesto dalle scene che la vedono protagonista.
L’attore Ray Stevenson è invece presente nei panni
di Frank Martin Sr., il padre del protagonista. Si tratta di un
personaggio totalmente inedito, che nella precedente trilogia non
veniva mai menzionato. L’attore serbo Radivoje
Bukvic, noto per Io vi troverò e Die Hard – Un buongiorno per morire, interpreta infine
il criminale russo Arkady Karasov.
Il trailer di The
Transporter Legacy e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di The
Transporter Legacy grazie alla sua presenza su una delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+.
Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 6maggio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Challengers non è un tipico dramma romantico
sportivo. Spesso i drammi sportivi con trame romantiche rientrano
nella categoria delle commedie smielate, oppure il film si
concentra talmente tanto sullo sport da risultare quasi
insopportabile per chi non è appassionato di atletica. Tuttavia,
Challengers rompe questi dispositivi ricorrenti della
trama. Il film parla di tennis, ma anche di relazioni dentro e
fuori dal campo.
Un cast solido, guidato dal
talentuoso trio
Zendaya,
Josh O’Connor e
Mike Faist, una fotografia lussuosa e la solida regia
di Luca Guadagnino creano un’esperienza di visione
intensa e intima. I fan di Challengers potrebbero pensare che non ci
siano molti altri film simili. Tuttavia, alcuni film hanno temi
simili, triangoli amorosi infuocati e, occasionalmente, drammi
sportivi.
1Match Point
Match Point è incentrato su una storia d’amore
sullo sfondo dell’alta società inglese. Chris (Jonathan
Rhys-Meyers) è un giocatore di tennis professionista in
pensione che ora fa l’istruttore per persone facoltose. Il suo
mondo cambia quando incontra Chloe (Emily
Mortimer), la sorella di Tom, uno dei suoi ricchi
studenti. Chris e Chloe si fidanzano, ma lui inizia una relazione
con la fidanzata di Tom, Nola (Scarlett
Johansson). Ben presto, Chris rimane intrappolato in
una rete di lussuria, inganno e ambizione.
Uno dei migliori film sul tennis, Match Point si concentra soprattutto sulla
classe, e i fan sanno che anche Challengers
contiene alcuni commenti sulla ricchezza. Ambientato in un mondo di
vecchi soldi, conoscenze e influenza, la trama di
Match Point è tutta incentrata sulla ricerca della ricchezza.
Chris si trova in una situazione in cui assume i valori dei ricchi,
che possono farla franca con tutto ciò che vogliono. Il film si
chiede fino a che punto una persona sia disposta a spingersi per
mantenere il suo nuovo benessere e cosa sia disposta a
sacrificare.
Match Point in
streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Abbiamo finalmente una prima
immagine di
David Corenswet con indosso il costume di
Superman! Mentre le
riprese del Superman
di James Gunn proseguono, lo sceneggiatore e
regista ha condiviso sul suo account Threads un primo sguardo alla star
David
Corenswet nel costume dell’Uomo d’Acciaio.
La prima cosa che i fan possono
notare è che la tuta è piuttosto sporca e rovinata dalle
intemperie, il che suggerisce che nel film Superman sarà impegnato
in un’intensa attività di combattimento. Sullo sfondo, possiamo
notare un misterioso raggio di energia, la cui natura è però
appunto ancora ignota.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.