EW ha incontrato Ryan
Reynolds in occasione della promozione di
Deadpool &
Wolverine e ha scoperto di più sui suoi primi
piani per Deadpool 3. “Letteralmente, aveva un
budget di 5 o 6 milioni di dollari senza effetti speciali”,
spiega. “Era solo un viaggio in talkie-talkie con me e [il
personaggio di Karan Soni]
Dopinder e alcune delle cose che abbiamo raccolto e visto lungo
il percorso.”“Non doveva essere un film evento. Se
eravamo diretti al punto C, doveva portarci semplicemente al punto
B. Quello era il più strano. Mi piaceva. Pensavo che fosse
divertente.”
Quando la Disney acquisì la 20th
Century Fox, i piani cambiarono e Shawn Levy salì
a bordo del progetto per occuparsi della regia. “Non
volevamo che nessuno dei cameo o dei personaggi rappresentasse la
storia del film”, dice il regista del suo approccio a
Deadpool &
Wolverine. “Ma sono disseminati ovunque. Ci
sono molti personaggi. Internet è una delizia di voci sulla
moltitudine di cameo di personaggi presenti in questo film. Alcune
voci sono vere, altre sono decisamente fuori luogo.”“Wade
stesso è un fan. Senza rivelare nulla sui vari universi in cui
vivono i diversi personaggi. Poiché in qualche modo lui stesso è un
piccolo fanboy servile e chiacchierone, ciò consente al film di
richiamare e fare riferimento a un sacco di riferimenti Marvel profondi.”
Trai cameo confermati c’è
Aaron Stanford, l’attore che ha interpretato Pyro
in X2 e X-Men: Conflitto
finale. “Ero semplicemente molto felice di avere
anche un costume”, ammette. “Nei film originali degli
X-Men, Pyro viene davvero modificato in termini di costume. In X2,
iniziamo con Pyro nella Scuola per Mutanti Dotati di Xavier. La
squadra SWAT irrompe nel cuore della notte e dobbiamo fuggire.
Quindi per metà del film sono in pigiama.”
“Non ho mai avuto la bella tuta
tattica in pelle che indossano tutti gli X-Men”, ha continuato
Stanford. “E in X3, fondamentalmente indossavo semplicemente un
completo di Hot Topic. Quindi averlo con un vero e proprio costume
da supereroe, preso in realtà dai fumetti stessi, è stato molto
bello.”
E mentre le prime interviste
cominciano a farsi spazio in rete, Marvel continua la promozione con
nuovi spot tv per il film, che
mostrano ancora piccole scene inedite, in attesa del 26 luglio.
Quando il film arriverà in sala.
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool &
Wolverine.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Mancano solo poche settimane
all’arrivo nei cinema di tutto il mondo di Deadpool &
Wolverine, e il trequel dei Marvel Studios è al centro
dell’ultima copertina digitale di Entertainment
Weekly.
Sono state distribuite anche alcune
foto (puoi
vederle qui) ed è in quelle che vediamo un’altra
variante: Lady Deathstrike! Il personaggio, che
abbiamo conosciuto in X2 si vede abbastanza chiaramente in piedi
dietro Cassandra Nova, ma non sembra essere interpretata dalla star
di X2 Kelly Hu. È possibile che si tratti di una
controfigura che verrà sostituita in post-produzione, ma il
Multiverso è un posto grande e c’è più di una Deathstrike in
giro.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Sono passati tre anni da quando,
con il film Il cieco che non voleva vedere
Titanic, il regista finlandese Teemu Nikki si è imposto a livello
internazionale quale nuova originale, acuta ma anche dissacrante
voce del cinema europeo. Egli torna ora con una nuova commedia nera
dal titolo La morte è un problema dei vivi,
presentata nella sezione Progressive Cinema della
Festa del Cinema di
Roma, e distribuita in sala dal 4 luglio 2024 da
I Wonder Pictures, con cui continua a parlare di
umanità declinandola sempre attraverso una personalissima lente
d’ingrandimento, tra assurdità, imprevisti della vita e quei
sentimenti da preservare in ogni modo possibile.
Perché se è vero che Nikki porta i
suoi spettatori in contesti aridi, cupi, dove sembra esserci ogni
possibilità tranne che la sincera risata, è anche vero che il
regista trova sempre il modo per ironizzare su tutte queste
brutture, mettendole alla berlina e mostrando attraverso ciò la
necessità di quei sentimenti e legami di cui si pensava di non
avere bisogno. La morte è un problema dei
vivi riflette allora sull’amicizia, il perdono, sulle
assurdità della vita e su come affrontarle giorno dopo giorno
invece di soccombervi amaramente.
La trama di La morte è un problema dei
vivi
Protagonisti del film sono
Risto (Pekka Strang) e
Arto (Jari Virman), i più
economici impresari di pompe funebri sul mercato, a cui nella vita
tutto è andato storto. Risto è un incallito giocatore d’azzardo che
a causa del suo vizio rischia di perdere famiglia e lavoro, mentre
Arto scopre, durante un controllo medico, di essere nato con l’85%
di cervello in meno rispetto alla media e questa rivelazione gli
crea il vuoto intorno. Nonostante ciò, i due decideranno di fare
squadra nella speranza di trovare una soluzione alle loro
esistenze, finendo però per accettare anche lavori a dir poco
particolari e non sempre pienamente legali.
Sventurati coloro che rimangono
La morte è un problema dei vivi. Lo
ripete continuamente Risto, il quale dimostra di sapere benissimo
che per chi se ne va non c’è più nulla di cui preoccuparsi, nessuna
necessità di guadagnare soldi per campare, nessun bisogno di
mantenere vivi i complicati rapporti di tutti i giorni. Tutto ciò
rimane prerogativa dei vivi, “costretti” a vagabondare ancora un
po’ su questa landa desolata e dolorosa che è la terra. In più, ai
vivi spetta il compito di occuparsi dei corpi dei morti, il
classico “lavoro sporco che qualcuno deve pur fare”. Il nuovo film
di Nikki riflette dunque su questa dinamica, mostrandoci tutte le
difficoltà che vivere comporta.
E le comporta soprattutto se si è
circondati da un contesto spietato, dove non ci si pone scrupoli
prima di danneggiare la reputazione di qualcuno o nel offrire a
poveri disperati la possibilità di giochi mortali in cambio di
denaro. Ma è poprio in questo contesto che si muovono Risto e Arto,
cercando di ambientarvisi ma non senza la paura di ciò che tale
adattamento può far perdere loro. E Risto quasi ci casca, col suo
vizio per il gioco che lo spinge in più occasioni a preferire la
sfida, il brivido, la possibile ricompensa, anziché gli affetti o,
in altre parole, il cuore.
Ma allora come sopravvivere in un
mondo come questo, dove ogni possibile interazione umana sembra
destinata a fallire e l’altruismo non è contemplato? Nikky sembra
avere la risposta, che potrà non risultare originale ma non ha
bisogno di esserlo, essendo sempre valida: i rapporti umani. Risto
e Arto sono due veri e propri outsider, allontanati e derisi, che
si riconoscono nella sventura e cercano di affrontarla insieme,
costruendo e fortificando così un legame umano che riconosceranno
infine essere ciò che di più prezioso hanno, da difendere contro
tutto e tutti.
Nel proporci ciò, il regista
confeziona dunque un racconto che si prende il suo tempo prima di
partire ma che quando lo fa sa come scaldare il cuore dello
spettatore. E ciò avviene grazie al suo rimanere sempre accanto ai
suoi personaggi, al raccontarceli nel modo più diretto e sincero
possibile, lasciandoli parlare in tutte le loro grazie e disgrazie.
Così facendo ci si interessa alle loro vicende, se ne ride in
quanto la risata è l’unica arma possibile contro certe situazioni
della vita. Una vita che per chi la vive può essere un problema, ma
dal quale possono emergere inaspettate gioie.
Un filone di film particolarmente
apprezzato è quello noto come “men vs. nature”, di cui uno
dei massimi capolavori è proprio Lo squalo di Steven Spielberg. Da questo titolo ad oggi
sono stati realizzati innumerevoli film di questa tipologia, ogni
volta con animali diversi pronti a mettere a dura prova l’esistenza
umana. Titoli come Prey – La caccia è aperta (2007),
Crawl – Intrappolati
(2019) o il recente Beast (2022)
sono solo alcuni esempi a riguardo. Tra essi si può ritrovare anche
Rogue – Missione ad alto rischio, del 2020.
Si tratta del primo di due film (il
secondo, uscito un anno dopo, è
Endangered Species – Caccia mortale) di questo genere
realizzati dalla regista M.J. Bassett. Da tempo appassionata
di tutela animale, Basset ha infatti utilizzato il thriller
d’azione non tanto per mostrare lo scontro tra umani e natura
selvaggia, quanto per richiamare l’attenzione sul problema del
commercio illegale di animali selvatici. Perfettamente calato nelle
dinamiche del cinema di genere, il film pone infatti i riflettori
sulla piaga del bracconaggio che affligge la fauna africana.
Configurandosi come un tesissimo
thriller che unisce l’azione avventurosa con i classici principi
del beast movie di sopravvivenza, è dunque questo un altro titolo
molto importante su questa tematica che dovrebbe stare a cuore a
tutti. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Rogue – Missione ad alto
rischio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Rogue –
Missione ad alto rischio
Protagonista del film è
Samantha O’Hara, un mercenario dal carattere
indurito dalle guerre. La donna è alla guida di una squadra di
soldati per portare a termine una delicata missione: salvare un
gruppo di ostaggi nelle remote terre dell’Africa. L’operazione,
però, non va come previsto e la squadra si ritrova bloccata
nell’impervio territorio, attaccata da una gang di ribelli. Non
dovranno fare i conti soltanto con i rivoltosi, ma anche con i re
della savana, famelici leoni pronti a sferrare attacchi nel loro
regno.
Il cast di attori
Grande protagonista del film nel
ruolo di Samantha “Sam” O’Hara è l’attrice Megan Fox, celebre per i film Transformers e Jennifer’s Body. Nonostante la
sua lunga carriera, quello in questo film è il primo ruolo da
protagonista in un lungometraggio d’azione per l’attrice. Accanto a
lei, nel ruolo di Joey Kasinski vi è l’attore Phillip
Winchester, mentre Kenneth Fok è Bo Yinn.
Sisanda Henna interpreta Pata, mentre
ISabelle Bassett è Tessa. Brandon
Auret interpreta Elijah Dekker, mentre Greg
Kriek è Mike Barasa. Jessica Sutton è
Asilia Wilson, obiettivo del gruppo, mentre Adam
Deacon interpreta il malvagio Zalaam.
La storia vera dietro il film
Come riportato nei titoli di coda
del film, “questa storia è una finzione“, non basata
dunque su alcuna storia vera in particolare. Tuttavia, si aggiunge
che “i fatti sono che nel 2019 c’erano più di 12.000 leoni
nelle ‘fattorie’ in Sudafrica. Sebbene sia legale, per lo più
vengono tenuti in condizioni spaventose prima di essere uccisi per
le loro pelli, ossa e altre parti del corpo per rifornire i mercati
della medicina tradizionale. I cuccioli vengono allevati e
utilizzati per gli zoo fino a quando non sono troppo grandi per
essere gestiti, prima di essere spediti al macello o utilizzati per
la caccia ‘in scatola’. È una vergogna e deve essere
fermata”.
Il finale del film: ecco come si
conclude Rogue – Missione ad alto rischio
Nel corso del film, dopo essere
rimasti bloccati in una fattoria abbandonata appartenuta a
bracconieri, il gruppo guidato da Sam deve attendere l’alba del
nuovo giorno prima di poter ricevere aiuto. Devono però riuscire a
sopravvivere all’attacco di una leonessa, che viene però messa in
fuga dall’arrivo dei terroristi. Durante la battaglia che segue,
Sam e Pata riescono a uccidere la maggior parte dei combattenti.
Asilia trova il coraggio di reagire e ne uccide uno, mentre Pata
affronta il comandante in seconda di Zalaam, Masakh, l’uomo che ha
giustiziato la sua famiglia.
Con l’aiuto di Sam, riesce a
vendicarsi. Pata è però troppo ferito per continuare e viene ucciso
dai terroristi. Zalaam cattura Tessa, ma Sam lo convince a
barattare la sua vita con Asilia, attirandolo nel fienile dove la
leonessa, tornata sul luogo, lo sta aspettando. Nel frattempo, Joey
trova una coppia di cuccioli di leone in un altro edificio. La
leonessa sbrana a morte Zalaam e poi si volta verso Sam, ma la
risparmia dopo aver sentito i cuccioli miagolare all’esterno.
Quando spunta l’alba, Sam, Joey e le due ragazze si dirigono verso
l’elicottero che sta arrivando per prelevarli mentre i leoni si
allontano verso la libertà.
Il trailer di Rogue –
Missione ad alto rischio e dove vedere il film in
streaming e in TV
È possibile fruire di Rogue
– Missione ad alto rischio grazie alla sua presenza su una
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nel catalogo di Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 2
luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Come sarebbe il mondo e la vita se
la moneta di scambio fosse il Tempo? Da questa premessa nasce il
film del 2011 In Time (qui la recensione), diretto da
Andrew Niccol. Affermato autore di
film fantascientifici come Gattaca – La porta
dell’universo e The Host, egli ha per il suo quarto lungometraggio
dato vita ad un contesto a suo modo distopico, dove per poter
vivere è letteralmente necessario possedere quanto più tempo
possibile. Si tratta dunque di una riflessione quanto mai
affascinante, che trova ovvi riscontri anche nel mondo
contemporaneo, sempre più diviso in classi sociali.
Lo stesso Niccol ha definito
In Time come un’opera derivata proprio da
Gattaca, tanto nel suo look retrofuturistico quanto per
nell’affrontare tematiche simili, il più delle quali incentrate
sulle disuguaglianze. Tutto ciò inizialmente sembrò essere un
plagio del racconto del 1965 “Pentiti Arlecchino!” disse l’uomo
del Tic-Tac, appartenente allo scrittore di fantascienza
Harlan Ellison. Dopo una breve disputa legale, si
evidenziò però come le due opere avessero solo vaghe somiglianze,
differendo però nel modo di affrontare le loro tematiche.
Il film riesce infatti a coniugare
intrattenimento a riflessioni più profonde e sempre più attuali,
che ancora oggi lo rendono un piccolo cult per quanto riguarda
questo genere di opere. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a In
Time. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Justin Timberlake in una scena di In Time
La trama di In
Time
La vicenda narrata nel film si
svolge nell’anno 2169, in un mondo profondamente diverso da quello
che era un tempo. Gli individui sono ora geneticamente programmati
per vivere fino all’età di 25 anni. Da quel momento in poi,
attraverso un chip installato nel braccio, parte per loro un conto
alla rovescia che permette di vivere solo un anno. Al termine di
questo timer sono infatti destinati a morire. L’unico modo per
allungare la durata della propria vita è quello di guadagnare del
tempo ulteriore. Questo è infatti divenuto l’unica valuta con cui
pagare o essere pagati.
In un mondo del genere, i ricchi
hanno naturalmente la possibilità di vivere per sempre, mentre i
poveri sono destinati ad una morte imminente. In questo contesto si
svolge la storia di Will Salas, venticinquenne da
tre anni, il quale tenta come tutti di guadagnare quanto più tempo
possibile per sé. In seguito all’incontro con un uomo di nome
Henry Hamilton, il giovane inizia però a
comprendere come la società sia volutamente divisa in classi sempre
più ferree. Per lui ha così inizio una vera e propria corsa contro
il tempo che lo porterà a cercare di sovvertire l’ordine
costituitosi.
Il cast del film
Protagonista del film nei panni di
Will Salas è l’attore e cantante Justin
Timberlake. Questi ha raccontato di aver accettato la
parte soltanto dopo diverse conversazioni avute con il regista.
Grazie a questi incontri ha infatti avuto modo di comprendere al
meglio l’ambientazione, le tematiche e i personaggi, rimanendone
affascinato. Nel ruolo di sua madre, nonostante nella realtà abbia
tre anni in meno a Timberlake, vi è l’attrice Olivia Wilde.
Questa compare però soltanto nei primi 20 minuti del film. Il ruolo
del centenario Henry Hamilton è invece affidato all’attore MattBomer.
Cillian Murphy
è invece Raymond Leon, capo della polizia. Vincent
Kertheiser, noto per la serie Mad Men, interpreta
il ricco Philippe Weis, mentre Bella Heathcote
è sua moglie Michele. Amanda Seyfried
interpreta invece la figlia dei due Weis, Sylvia. L’attrice era
l’unica ad avere realmente 25 anni al tempo delle riprese. È poi
presente l’attore Johnny Galecki, noto come
Leonard in The Big Bang Theory, che interpreta qui Borel,
amico del protagonista. Infine, Alex Pettyfer interpreta Fortis, leader di un
gruppo di ladri del tempo noti come Minutemen.
Nel finale del film, Will e Sylvia
escogitano un piano per colpire il cuore dell’impero di Philippe.
Travestito da una delle sue guardie, Will lo affronta,
costringendolo a rivelare l’ubicazione della sua capsula del tempo:
un nascondiglio contenente oltre un milione di anni di tempo che
Philippe ha egoisticamente accumulato per sé, negandolo a chi ne ha
disperatamente bisogno. Il loro obiettivo è chiaro: distribuire
l’enorme riserva di tempo alle masse oppresse e sofferenti.
Il film si conclude dunque con un
notiziario in cui si racconta che la gente è scesa in strada a
festeggiare la ritrovata abbondanza di tempo. Il sistema di
controllo accuratamente orchestrato da Philippe e dalla sua società
inizia a crollare quando un’eccedenza di tempo senza precedenti
inonda la società. Nel frattempo, Will e Sylvia continuano a
smantellare le strutture di potere esistenti, prendendo di mira le
banche e distribuendo il tempo a coloro ai quali è stato a lungo
negato.
Il milione di anni distribuito
scatena così un esodo dalla zona 12 a New Greenwich, sovvertendo
qualsiasi ordine stabilito e mandando nel caos il sistema, proprio
come Will voleva che accadesse. Lui e Sylvia, nell’ultima scena del
film, pianificano una rapina in una banca ancora più grande e si
apprestano ad entrare, divenendo dunque a tutti gli effetti dei
“Robin Hood del tempo”. La storia si conclude con una nota di
speranza, accennando al potenziale di un futuro più luminoso e più
equo.
Ma perché le élite hanno continuato
ad aumentare i prezzi? Le potenti élite del film riconoscono i
pericoli di una crescita demografica incontrollata in un mondo in
cui le persone cessano di invecchiare a 25 anni e possono
prolungare la propria vita all’infinito con una sufficiente
disponibilità di tempo. Per contrastare questo potenziale
sconvolgimento, i pochi privilegiati escogitano un sistema astuto e
sinistro. Essi gonfiano intenzionalmente i prezzi dei beni e dei
servizi essenziali.
Così facendo si assicurano che i
meno privilegiati, confinati in regioni impoverite, fatichino a
permettersi i beni di prima necessità per la sopravvivenza. Questa
manipolazione economica ha creato uno straziante paradosso:
l’elisir di prolungata giovinezza e vita, rappresentato dal tempo,
si trasforma in uno strumento di oppressione piuttosto che in un
lusso. Attraverso questo schema, le élite mantengono un flusso
continuo di morti tra la popolazione svantaggiata.
Questa sinistra strategia finisce
per sostenere l’ordine esistente, permettendo a pochi eletti come
Philippe di esercitare il potere sulle masse e di mantenere il loro
dominio per migliaia di anni. Questa spietata economia della
manipolazione del tempo mette in luce anche le estreme conseguenze
che coloro che hanno il controllo sono disposti a raggiungere per
mantenere la loro autorità e sopprimere qualsiasi minaccia alla
loro supremazia.
Il trailer di In
Time e dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di In
Time grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti
disponibile nei cataloghi di Apple
TV+, Infinity+, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 2 luglio alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
Pochi autori della letteratura hanno
avuto successo al cinema tanto quanto Nicholas
Sparks. Celebre per le sue storie incentrate sull’amore
eterno e il destino, questi ha negli anni visto ben 11 dei suoi
romanzi trasposti sul grande schermo, e ognuno di questi film si è
poi rivelato un grande successo. Tra i più celebri si ricordano
Le pagine della nostra vita,The Last Song e Ho cercato il tuo nome. Tra questi si inserisce anche
La scelta – The Choice, diretto nel 2016 da
Ross Katz su sceneggiatura di Bryan
Sipe.
Come anticipato, si tratta anch’esso
dell’adattamento di uno dei romanzi di Sparks, La
scelta, pubblicato nel 2007. Per la precisione, è
l’undicesimo libro dell’acclamato scrittore a diventare un film, e
anche se è forse uno dei suoi lavori meno noti, la sua
trasposizione si è comunque rivelata un buon successo. Ciò è merito
naturalmente anche della capacità di Sparks di affrontare tematiche
universali come l’amore eterno e il destino, ripresentando questi
con storie sempre diverse ma sempre emotivamente potenti agli occhi
dei lettori o spettatori.
Per tutti gli appassionati di
Sparks, La scelta – The Choice è dunque un altro
imperdibile film tratto dalle sue opere, che non manca ancora oggi
di appassionare fino alle lacrime gli amanti del genere. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a La scelta – The Choice. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Travis Parker è un giovane veterinario convinto di
non essere destinato alle relazioni a lungo termine. Le sue
convinzioni decadono però nel momento in cui incontra Gabbi
Holland, un’affascinante pediatra con tutte le carte in
regola per fargli cambiare idea. Dopo un primo, burrascoso
incontro, pian piano i due si innamorano e capiscono di non poter
fare a meno l’uno dell’altra. Ad ostacolarli, però, ci sono le
rispettive vite e relazioni. Nulla però potrà far dimenticare loro
il sentimento ormai nato. La loro vita si complicherà ulteriormente
quando un drammatico e inaspettato evento si verificherà.
Il cast del film
Ad interpretare il ruolo di Travis
Shaw era stato inizialmente scelto l’attore Scott Eastwood, poi sostituito con
Benjamin Walker. Questo era diventato inizialmente
popolare grazie al suo ruolo da protagonista nel film La leggenda del cacciatore di vampiri, ottenendo poi
rinnovata popolarità proprio con La scelta – The
Choice. L’attrice Teresa Palmer, celebre per Point Break e La battaglia di Hacksaw Ridge, interpreta invece Gabbi
Holland. Vi è poi Alexandra Daddario, nota per la serie True
Detective e il film Baywatch,
qui nei panni di Monica, fidanzata di Travis. Tom
Welling, invece, è Ryan McCarthy, fidanzato di Gabbi.
La scelta – The Choice è ispirato ad una
storia vera?
Come confermato anche dallo stesso
Sparks, La scelta – The Choice non è ispirato ad
alcuna storia vera e il racconto proposto è dunque frutto della
fantasia dell’autore. Sparks, tuttavia, ha rivelato di essersi
ispirato a suo fratello – prima che si sposasse – per il
personaggio di Travis. La maggior fonte d’ispirazione, però, è
stato un precedente libro dello stesso Sparks, il celebre
The Notebook (in Italia noto come Le pagine
della nostra vita). Lo scrittore si è infatti basato sugli ostacoli che dividevano i due
protagonisti del romanzo per dar vita alla difficile storia
d’amore tra Travis e Gabbi.
Il finale nel film e nel libro
Il film e il libro di Sparks
presentano naturalmente alcune differenze, ma riguardo al finale si
è deciso di rimanere fedeli rispetto a quanto scritto da Sparks, in
quanto la conclusione da lui concepita ribadisce ulteriormente
tutti i temi alla base del racconto. Se dunque nel libro Travis
decide di correre il rischio e di trasferire Gabbi in un centro di
assistenza a lungo termine, dove tre mesi dopo si risveglia dal
coma e torna a vivere nella loro casa, allo stesso modo nel film il
protagonista sceglie la speranza e viene ripagato con il risveglio
della sua amata e della vita che ora possono trascorrere
insieme.
Il trailer di La scelta –
The Choice e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. La scelta – The
Choice è infatti disponibile nei cataloghi di
Apple
TV+, Prime Video e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 2 luglio alle ore
21:20 su Canale 5.
Gli anni Novanta sono stati
particolarmente importanti per il genere
thriller, che ha durante questi visto riformulare i propri
canoni e i limiti versi cui spingersi sempre di più. Titoli come
Seven, Copycat, Il fuggitivo, Il cliente o Il rapporto Pelican
sono solo alcuni esempi delle tante declinazioni che questo genere
ha assunto nel tempo. Un altro celebre film di questo genere è
Il collezionista, diretto nel 1997 da Gary
Fleder e basato sull’omonimo romanzo poliziesco dello
scrittore statunitense James Patterson.
Si tratta del primo adattamento
cinematografico dei suoi romanzi dedicati al criminologo
Alex Cross, a cui seguiranno Nella morsa del
ragno, ed il prequel
Alex Cross – La memoria del killer. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Il collezionista. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Il
collezionista
Protagonista del film è Alex
Cross, psicologo e criminologo per conto della polizia,
che sta cercando da giorni sua nipote misteriosamente scomparsa.
Sebbene Hatflied, a capo delle indagini, e gli
agenti Nick e Davey, non siano
d’accordo con l’intromissione dell’uomo, ritenendolo inopportuno e
di intralcio, Alex va comunque con loro nel South Carolina, dove è
stata ricoverata una donna sopravvissuta a un maniaco conosciuto
come Casanova. La vittima si chiama Kate
McTiernan, una giovane dottoressa determinata e
coraggiosa.
La donna era stata rapita
all’interno del suo appartamento da un uomo detto “il
collezionista”, soprannominato così perché solito sequestrare e
collezionare bellissime donne. Riuscita a fuggire dal luogo in cui
egli tiene tutte le sue prede, Kate può ora essere fondamentale per
Alex per scoprire qualcosa di più su questo collezionista, che
ritiene responsabile anche della sparizione di sua nipote. La
coppia comincia a mettere insieme numerosi indizi, ma quello che
arrivano a scoprire li spiazzerà completamente, mettendoli entrambi
in grave pericolo.
Nel ruolo di Alex Cross vi è
l’attore Morgan Freeman, che ha ottenuto la parte dopo
che Denzel Washington vi ha rinunciato per via di
altri impegni. Ad interpretare Kate McTiernan vi è l’attrice
Ashley Judd, nota anche per i thriller
Colpevole d’innocenza e High Crimes – Crimini di Stato. L’attrice ha preso
lezioni di kick-boxing prima di girare il film e ha insistito per
fare molti dei suoi stunt. Completano il cast Cary
Elwes nel ruolo del detective Nick Ruskin, Alex
McArthur in quello del detective Davey Sikes, Brian Cox nel ruolo di Hatfield e Tony
Goldwyn in quello di Dr. William Rudolph.
La spiegazione del finale
Alex scopre, con l’aiuto del PDR,
che a Kate è stato somministrato un farmaco chiamato Sistol. Scopre
che un chirurgo plastico di nome Will Rudolph ha ordinato un sacco
di Sistol due anni fa. Ma la parte intrigante è che l’uso del
Sistol per la chirurgia plastica è vietato. Lui rivela di averlo
ordinato con l’intento di curare la leucemia. Ma, in un posto
piccolo, ordinare una quantità così grande di Sistol fa sì che Alex
dubiti ancora di più di Rudolph e si convince che sia lui stesso
Casanova o che possa condurli a Casanova.
Cominciano così a seguirlo senza
avvisare la polizia di Durham. Lo seguono fino ad un pub, dove
Rudolph viene visto parlare con una giovane donna. Nel modo in cui
si approccia a lei, Kate riconosce l’uomo con cui ha a sua volta
interagito e conferma che si tratta di Casanova. Rudolph, però,
riesce a sfuggire ai due, arrivando anche a ferire Alex. Per
quest’ultimo e Kate diventa allora vitale individuare il luogo dove
vengono tenute prigioniere le donne rapire.
Nel frattempo, Rudolph giunge
proprio in tale ambiente segreto, dove si scopre che però non è lui
Casanova, ma ne è il complice. I due iniziano a litigare e Casanova
spara un proiettile in direzione di Rudolph, anche se solo per
minacciarlo. Il suono viene però udito da Alex, trova davanti ad
uno degli ingressi che conducono alla grotta. Entratovi, riesce
finalmente a catturare Rudolph e a liberare le ragazze, anche se
Casanova riesce a sfuggirgli.
Alex può dunque riabbracciare sua
nipote e ora che tutto sembra quasi finito, Kate lo invita a casa
sua per cena. Nella sua stanza d’albergo, Alex trova però
improvvisamente delle somiglianze tra il messaggio scritto a mano
da Casanova e la firma del detective Nick Ruskin. Nel frattempo,
Nick è venuto a completare il suo cerchio uccidendo Kate. Scopriamo
così che Casanova è il detective Nick Ruskin. Kate non conosce la
sua vera identità e lo accoglie a casa.
Ben presto, però, capisce che Nick è
l’assassino, poiché inizia a parlare in modo molto simile al vero
Casanova. Proprio nel momento in cui Nick sta per far saltare in
aria l’appartamento sfruttando una fuga di gas, Alex arriva sul
luogo e gli spara usando una busta del latte in modo che lo scoppio
non faccia esplodere la casa. Alla fine, Casanova muore dunque tra
le mani di Alex mentre va ad abbracciare Kate, che sta ancora
tremando di paura per il suo secondo scontro con l’assassino.
Il trailer di Il
collezionista e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Il
collezionista grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV,
Prime Video, Paramount+ e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.
La serie Blade Runner
2099 di Prime Video ha aggiunto nuovi membri al
suo cast. A Michelle Yeoh e Hunter Schafer si sono aggiunti
Dimitri Abold (“The Hunger Games: The Ballad of
Songbirds & Snakes”), Lewis Gribben (“Somewhere
Boy”), Katelyn Rose Downey (“The Nun II”) e
Daniel Rigby (“Renegade Nell”), in veste di
regolari per la serie. Johnny Harris (“A Gentleman
In Moscow”), Amy Lennox (“Only Child”),
Sheila Atim (“The Woman King”) e Matthew
Needham (“House of the Dragon”) sono stati invece
scelti per ruoli ricorrenti.
Amazon Studios e Alcon Entertainment
stanno sviluppando il progetto, con il regista del classico di
fantascienza originale, Sir Ridley
Scott,, a bordo come produttore esecutivo. Silka
Luisa (Shining Girls) sarà la showrunner.
“L’originale Blade
Runner, diretto da Ridley
Scott, è considerato uno dei più grandi e influenti
film di fantascienza di tutti i tempi, e
siamo entusiasti di presentareBlade
Runner 2099 ai nostri clienti globali
di Prime Video”, ha
dichiarato Vernon Sanders, responsabile di Amazon Studios per la
televisione globale, in una dichiarazione rilasciata al momento
dell’annuncio della serie. “Siamo onorati di poter presentare
questa continuazione del franchise di Blade Runner e siamo certi
che, grazie alla collaborazione con Ridley, Alcon Entertainment,
Scott Free Productions e la bravissima Silka Luisa, Blade Runner
2099 manterrà l’intelletto, i temi e lo spirito dei suoi
predecessori“.
I co-CEO e co-fondatori di Alcon Andrew Kosove e Broderick Johnson
hanno aggiunto: “Il
pubblico ha scoperto per la prima volta la brillante visione di
Ridley Scott per Blade Runner 40 anni fa e da allora è diventato
uno dei film di fantascienza più influenti di tutti i tempi. Il
seguito di Denis Villeneuve, Blade Runner 2049, è poi diventato uno
dei sequel meglio recensiti di tutti i tempi”.
Con un salto temporale così lungo
tra questa serie e Blade Runner
2049 di Denis Villeneuve, è altamente improbabile
che Harrison
Fordriprenda il ruolo di Rick
Deckard. Ryan
Gosling è una possibilità, anche se il suo
personaggio di replicante sembra essere morto nei momenti finali
del sequel del 2017.
Questo non significa che non possa
tornare, naturalmente, ma sembra molto più probabile che la serie
introduca un nuovo cast di personaggi con legami minori con i
film.
Il cinema d’azione negli ultimi anni
si è popolato di una nuova generazione di giustizieri, alcuni più
memorabili di altri, oggi considerati vere e proprie icone di
questo genere. Si annoverano in particolare il John Wick di
Keanu Reeves e il Robert McCall di Denzel Washington della trilogia di The Equalizer. Personaggi che rasentano
l’infallibilità, assassini estremamente letali e dotati di grande
carisma. Dal 2021, a loro si può accostare anche l’Hutch Mansell di
Bob Odenkirk, protagonista del film Io
sono nessuno, scritto da Derek Kolstad e basato su un’idea
dello stesso Odenkirk, spaventato dal proprio invecchiamento e
dalla sensazione di irrilevanza agli occhi dei suoi figli.
Ma ad aver ispirato il racconto c’è
anche il suo aver affrontato personalmente una violazione di
domicilio intrappolando i trasgressori nel seminterrato. Odenkirk
si è detto frustrato dal modo in cui le autorità avevano gestito la
situazione e aveva pensato a come avrebbe potuto prendere in mano
la situazione se “fosse stato un duro”. Da tutti questi sentimenti
è dunque nato Io sono
nessuno, che ha poi anche ricevuto la “benedizione” di
alcuni gangster russi. Il regista Ilya Naishuller
ha infatti sottoposto alcune idee di sceneggiatura a un “amico”
gangster russo, il quale ha confermato quanto tutto ciò che era
stato scritto fosse autentico e vicino alla realtà.
Io sono
nessuno è poi stato accolto molto positivamente dalla
critica e dal pubblico, i quali hanno elogiato le sequenze di
combattimento e le loro coreografie, ma anche la convincente
interpretazione dei protagonisti. Il risultato è dunque uno dei
film d’azione più riusciti degli ultimi anni. In questo articolo
approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ad altro ancora. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Hutch Mansell, un uomo oppresso, un marito che non
viene considerato e un papà sottovalutato. Insomma, quel tipo di
persona anonima che non si fa mai notare, un signor “nessuno”.
Quando poi una notte due ladri fanno irruzione nella sua casa in
periferia, l’uomo non fa nulla per difendere suo figlio adolescente
Blake e sua moglie Becca. Così
facendo Hutch delude e allontana ancora di più la sua famiglia.
Questo episodio scatenerà in Hutch una rabbia a lungo repressa,
facendogli scoprire abilità letali e portando alla luce oscuri
segreti per i quali nel corso degli anni l’uomo aveva a lungo
lottato per tenere nascosti. Hutch si troverà così ad andare contro
un pericoloso avversario che minaccia la sua famiglia.
Il cast del film
Ad interpretare Hutch Mansell vi è
l’attore Bob Odenkirk, anche noto per il ruolo di Saul
Goodman in Breaking Bad e Better
Call Saul. Per questo ruolo, Odenkirk ha iniziato ad
allenarsi ben due anni prima, con l’obiettivo di eseguire
personalmente tutte le acrobazie e le scene di combattimento.
Queste scene sono infatti state girate con inquadrature dal taglio
lungo, che permettono di dimostrare come quello in scena sia
davvero l’attore e non una sua controfigura. Nel ruolo di sua
moglie Becca, invece, vi è l’attrice Connie Nielsen, che ha rivelato di aver
accettato il ruolo relativamente ingrato della moglie solo perché
le piaceva l’idea di essere all’inizio di un potenziale
franchise.
Nel ruolo del figlio Black Mansell
vi è invece l’attore Gage Munroe, mentre il rapper
RZA interpreta Harry Mansell, fratello di Hutch. L’attore
Christopher Lloyd, noto per la trilogia
di Ritorno
al futuro, è invece David Mansell, il padre di Hutch.
Lloyd ha quasi dovuto rinunciare al film a causa della sindrome
dell’intestino irritabile. Completano poi il cast l’attore
Michael Ironside nel ruolo di Eddie Williams,
Colin Salmon nel ruolo del Barbiere, l’ex
responsabile governativo di Hutch e Billy
MacLellan in quello di Charlie Williams, figlio di Eddie e
cognato di Hutch.
Il sequel di Io sono
nessuno e il suo crossover con John Wick
Nel marzo 2021, l’attrice Connie Nielsen ha espresso il suo interesse a
riprendere il suo ruolo per un sequel. Nel giugno dello stesso
anno, è stato annunciato che Kolstad era in procinto di scrivere un
sequel e nel dicembre 2022 la produttrice Kelly
McCormick ha annunciato che il sequel è ufficialmente in
lavorazione, con le riprese principali previste per il 2024. Il
film vedrà il ritorno di Bob Odenkirk e della Nielsen, a cui si
affiancherà l’attrice Sharon Stone con un ruolo da villain. A
dirigere Io sono nessuno 2 ci sarà invece il
regista indonesiano Timo Tjahjanto, noto per i
suoi film horror e d’azione come May the Devil Take
You.
Nel marzo del 2021, inoltre, Kolstad
è stato interrogato sulla possibilità di un crossover tra il
franchise di John Wick, da lui ideato, e Io sono
nessuno. Sebbene i film siano distribuiti da società
diverse, Kolstad ha ammesso che sono coinvolti gli stessi studi di
produzione. Pur affermando che i franchise sono “molto diversi”,
vorrebbe che i collegamenti venissero fatti con piccoli ma
significativi easter eggs. Al regista Ilya Naishuller è stato
chiesto di questo potenziale crossover ed egli ha dichiarato:
“È tutto quello che dirò. Voglio dire, tutto è possibile. Sono
successe cose più strane, ma… sì“. Non è dunque escluso che in
futuro i due personaggi possano effettivamente incontrarsi.
Il trailer di Io sono
nessuno e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Io
sono nessuno grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Netflix, Google Play, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
Arriva al cinema il 4 luglio con
Movies Inspired Io e Sissi, il secondo
lungometraggio della regista tedesca Frauke
Fisterwarder, che presenta al pubblico un nuovo approccio
cinematografico alla figura dell’imperatrice Elisabetta di
Baviera. Per gli appassionati, Romy
Schneider ha reso popolare il personaggio sul grande
schermo negli anni Cinquanta e, più recentemente, abbiamo visto
Vicky Krieps interpretarla in Il Corsetto dell’Imperatrice di Marie
Kreutzer. Questa volta è Susanne Wolff a
dare vita a Sissi, ma la particolarità di questo film risiede nel
fatto che è raccontato dal punto di vista di un altro personaggio,
la sua dama di compagnia Irma, interpretata dalla
magnetica Sandra Hüller, candidata all’Oscar per
il suo ruolo in Anatomia di una caduta e protagonista anche di
un altro film della stagione dei premi, La zona d’interesse.
Io e Sissi, la trama
La contessa ungherese Irma
Sztáray (Hüller), 42 anni, ha una madre
prepotente e distante che la spinge verso la corte dell’imperatrice
Elisabetta d’Austria dopo aver rifiutato il
matrimonio e l’ingresso in convento. I requisiti per chi vuole
occupare un posto di primo piano vicino a Sissi
(Wolf) richiedono prove estreme, finché Irma non
viene inizialmente accettata nell’aristocratico comune riservato
alle donne sull’isola di Corfù alla fine del XIX secolo. È lì che
l’imperatrice, lontana dalla corte e sapendo che il marito
Francesco Giuseppe ha un’amante, dà libero sfogo alle sue libertà..
Catturata dalle idee moderne dell’imperatrice,
Irma diventerà sua fedele amica e il suo
principale sostegno di fronte alle soffocanti richieste della
nobiltà.
Una figura controversa che non smette di affascinare
In un certo senso, la figura
dell’imperatrice Elisabetta
d’Austria, meglio conosciuta come
Sissi, è un fenomeno pop inesauribile: nel corso
degli anni è stata protagonista di innumerevoli libri, opere
liriche e teatrali e, naturalmente, di film e serie televisive.
Ava Gardner l’ha portata in vita in
Mayerling (1968) e la modella
Cara Delevingne si è calata nei suoi panni nel
2014 per un cortometraggio promozionale di Chanel. Solo negli
ultimi tre anni, è stata oggetto di due lungometraggi e due film
per la televisione, la maggior parte dei quali progettati per
sfidare la concezione ufficiale che la cultura popolare ha di lei
come risultato della famosa trilogia di film per la TV in cui
l’attrice austriaca Romy Schneider ha recitato
negli anni Cinquanta. La principessa
Sissi (1955), Sissi – la
giovane imperatrice (1956) e Il destino
di Sissi (1957), in particolare, la ritraevano come
una versione in carne e ossa di una principessa Disney, sempre
vestita con abiti pastello e adorata universalmente; un’immagine,
tra l’altro, che la stessa Schneider cercò di infrangere agli
ordini di Luchino Visconti in
Ludwig (1973), interpretando una
Sissi profondamente tormentata.
Da quando si sposò a 16 anni con
Francesco Giuseppe I d’Austria fino a quando venne
assassinata a 60 anni da un anarchico italiano, Elisabetta mostrò
sempre il suo disappunto per le restrizioni imposte dalla vita di
corte degli Asburgo. Infatti, si ritirò dalla vita pubblica molto
precocemente, trascorrendo la maggior parte del suo tempo
viaggiando per il mondo ed evitanto accuratamente di farsi vedere
in pubblico. Si dice che in età matura, quando era costretta a
partecipare a cene ufficiali a Vienna, rimanesse seduta immobile
come una statua, senza aprire bocca per mangiare o parlare per
tutta la serata.
Solo alcuni dei seguenti fatti su di
lei sono provati: aveva un tatuaggio sulla spalla; beveva vino a
colazione e faceva ginnastica due o tre volte al giorno usando le
spalliere e gli anelli che teneva in camera. Scriveva poesie,
andava a cavallo e a caccia, leggeva Shakespeare, studiava il greco
classico e moderno e, per curare la pelle, faceva bagni caldi
nell’olio d’oliva e indossava maschere di pelle imbottite di carne
di vitello cruda; lottò contro la depressione per tutta l’età
adulta, perdendo la battaglia nel 1889 dopo
il suicidio del figlio, il principe ereditario Rodolfo. Tutte
queste particolarità biografiche, unite al suo rifiuto di farsi
fotografare dall’età di 30 anni – ne aveva 42 l’ultima volta che
posò per un quadro – hanno avvolto la sua figura in un alone di
mistero che, ovviamente, spiega perché, a distanza di tanti anni,
siamo ancora affascinati da questa figura.
La relazione tra Io e Sissi e Il Corsetto dell’Imperatrice
Per parlare di Io e
Sissi dovremmo parlare prima del film Il Corsetto dell’Imperatrice (2022), a cui è
accomunato da diverse somiglianze, senza dubbio non volute. Diretto
da Marie Kreutzer, la pellicola è ambienta intorno
al 40° compleanno di Elisabetta, nel 1877, arco di tempo scelto per
evidenziare il suo crescente distacco sia dal marito che dalle
responsabilità di palazzo. Impeccabilmente interpretata da
Vicky Krieps, questa versione di
Elisabetta si masturba in bagno, alza il dito
medio ai cortigiani, prende eroina per calmare i nervi e si rivolge
al marito a suon di insulti.
Io e Sissi si
distingue invece per l’attenzione dedicata alla contessa
Irma Sztáray, l’ultima dama di compagnia
dell’imperatrice. Attirata dalla promessa di amicizia, Irma
sottomette la propria volontà a quella dell’imperatrice
praticamente in tutto, frenando il suo abbondante appetito per
assecondare le restrizioni alimentari di Sissi e adottando e
imitando la sua estetica. Il film di Frauke
Fisterwarder ritrae Isabel come una
figura dal magnetismo quasi soprannaturale, che alla fine viene
soffocata dalla passione e dalla gelosia che ispira negli altri, ma
ciò che soprattutto lo distingue da Il Corsetto dell’Imperatrice è che si
tratta di un film assolutamente queer.
Per esplorare gli ultimi anni di
vita di Elisabetta, entrambi i film fanno uso di anacronismi sia
nella colonna sonora che nei costumi, entrambi si concentrano sulla
sua devozione all’esercizio fisico e ai trattamenti di bellezza
piuttosto che sui suoi disturbi alimentari, ed entrambi tracciano
chiari parallelismi tra Sissi e
Dianadel Galles, due donne
intrappolate in relazioni coniugali infelici, in un ambiente di
palazzo ostile, in un corpo che deve essere mantenuto perfetto e
nei capricci di un immaginario collettivo sempre pronto a
manipolare la sua immagine. Lo stesso vale per i costumi, disegnati
da Tanja Hausner in un modo lontano dal rigido
realismo storico: in contrasto con l’ostentata e scomoda moda
vittoriana, gli abiti raccontano la storia di una donna moderna,
all’avanguardia e in anticipo sui tempi. Niente corsetti, spazio ai
pantaloni: quelli indossati dalle protagoniste sono abiti in cui ci
si può muovere, agitare o sedere senza problemi, con cui si può
andare in giro senza preoccupazioni e più orientati verso gli anni
Sessanta e Settanta del secolo scorso.
Frauke
Finsterwalder traccia in Io e Sissi una
riflessione sulla causalità dell’amicizia, sull’asimmetria delle
relazioni e sul calcolo millimetrico dei comportamenti che le
sostengono. Sostenuto dalla turbolenta relazione tra l’imperatrice
Sisi e la contessa Irma, Io e Sissi non è né un
ritratto semplicistico di una donna potente e capricciosa, né un
racconto agiografico che divinizza l’imperatrice. Ciò che sembra
dirci, analogamente a Il corsetto dell’imperatrice, è che, sebbene
Elisabetta d’Austria non fosse affatto una persona
comune, parlare di lei significa parlare di tutte le donne, dei
danni e dei traumi che il patriarcato e lo sguardo maschile hanno
causato loro nel corso dei secoli, e della repressione,
dell’ageismo e della mancanza di autonomia a cui sono sottoposte
oggi come allora.
Beetlejuice Beetlejuice sarà
presentato in anteprima mondiale mercoledì 28 agosto 2024 nella
Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), nella serata
di apertura della 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
Warner Bros. Pictures presenta Beetlejuice Beetlejuice che uscirà
nelle sale cinematografiche italiane il 5 settembre, distribuito da
Warner Bros. Pictures.
“Beetlejuice Beetlejuice è l’atteso
ritorno di uno dei personaggi più iconici del cinema di Tim Burton,
ma anche la felice conferma dello straordinario talento visionario
e della maestria realizzativa di uno dei più affascinanti autori
del suo tempo – dichiara il Direttore Alberto Barbera – La Biennale
di Venezia è onorata e fiera di poter ospitare la prima mondiale di
un’opera che è una sorprendente altalena di immaginazione creativa
e trascinante ritmo allucinatorio”.
Beetlejuice Beetlejuice aprirà Venezia 81
“Sono entusiasta – dichiara Tim
Burton – Significa molto per me avere la prima mondiale di questo
film alla Mostra di Venezia”.
Beetlejuice è tornato! Il regista
candidato all’Oscar® Tim Burton, e l’attore candidato all’Oscar®
Michael Keaton tornano a fare squadra per Beetlejuice Beetlejuice,
l’atteso sequel del pluripremiato Beetlejuice (1988). Keaton torna
nel suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar® Winona
Ryder (Stranger Things, Piccole donne) nel ruolo di
Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara
(Schitt’s Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si
aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star
Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers), Monica
Bellucci (Spectre, i film di Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto in un
lungometraggio, la candidata agli Emmy Jenna Ortega (Mercoledì,
Scream VI) nel ruolo della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato
all’Oscar® Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh – Sulla soglia
dell’eternità).
Tim Burton sul set di Beetlejuice Beetlejuice. Credit: Instagram di
Tim Burton
Dopo un’inaspettata tragedia
familiare, tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a
Winter River. Ancora perseguitata da Beetlejuice, la vita di Lydia
viene sconvolta quando la figlia adolescente e ribelle, Astrid,
scopre il misterioso modellino della città in soffitta e il portale
per l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con i problemi che
stanno nascendo in entrambi i regni, è solo questione di tempo
prima che qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice e il
demone dispettoso torni nuovamente per scatenare il suo caos.
Tim Burton, che ha creato un suo
genere personale, dirige il film da una sceneggiatura di Alfred
Gough & Miles Millar (Mercoledì), una storia di Gough & Millar e
Seth Grahame-Smith (LEGO® Batman – Il film) basata sui personaggi
creati da Michael McDowell e Larry Wilson. I produttori del film
sono Marc Toberoff, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Tommy Harper e
Tim Burton, con Sara Desmond, Katterli Frauenfelder, Gough, Millar,
Larry Wilson, Laurence Senelick e Brad Pitt alla produzione
esecutiva.
Tra i collaboratori di Burton dietro
le quinte figurano anche il direttore della fotografia Haris
Zambarloukos (Belfast, Assassinio sull’Orient
Express), lo scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il montatore
Jay Prychidny (Mercoledì), la costumista premio Oscar® Colleen
Atwood (Alice in Wonderland, Sweeney Todd – Il diabolico barbiere
di Fleet Street, Il mistero di Sleepy Hollow), il premio Oscar®
supervisore creativo degli effetti speciali per le creature e del
trucco speciale FX Neal Scanlan (Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street, La fabbrica di cioccolato), il
supervisore agli effetti visivi, vincitore del BAFTA, Angus
Bickerton (House of the Dragon, Dark Shadows) e il compositore
candidato all’Oscar® Danny Elfman (Big Fish, Nightmare Before
Christmas, Batman), così come la truccatrice e parrucchiera
vincitrice dell’Oscar Christine Blundell (Topsy-Turvy –
Sottosopra).
Warner Bros.
Pictures presenta ‘Trap’, una
nuova esperienza nel mondo del regista M. Night
Shyamalan che vede protagonista Josh Hartnett e l’interpretazione della
stella nascente della musica, Saleka
Shyamalan.
La trama di
Trap
Un padre e la figlia adolescente
assistono ad un concerto pop ma ben presto si rendono conto di
essere al centro di un’oscura e sinistra vicenda.
Scritto e diretto
da M. Night Shyamalan, “Trap” è
interpretato da Josh Hartnett, Ariel Donoghue, Saleka
Shyamalan, Hayley Mills e Allison Pill.
Il film è prodotto da Ashwin Rajan, Marc Bienstock e M. Night
Shyamalan con Steven Schneider nel ruolo di produttore
esecutivo.
Il direttore della
fotografia è Sayombhu Mukdeeprom (“Chiamami col tuo nome”), la
scenografa è Debbie de Villa (“Ti odio, anzi no, ti amo!”).
Montaggio di Noëmi Preiswerk, musiche di Herdĭs Stefănsdŏttir
(“Bussa alla porta”). Il supervisore musicale è Susan Jacobs
(“Old”), la costumista è Caroline Duncan (“Old”). Casting di
Douglas Aibel (“Asteroid City”).
Warner Bros.
Pictures presenta una produzione Blinding Edge Pictures, un film di
M. Night Shyamalan: “Trap”. Il film sarà distribuito nelle sale
italiane il 7 agosto 2024 da Warner Bros. Pictures.
Durante il fine settimana, abbiamo
appreso che i Marvel Studios stavano prendendo in
considerazione l’idea di riportare Robert Downey Jr. nei panni di
Iron man per la scena post-crediti di Deadpool
e Wolverine. Per qualche ragione, non ha funzionato, anche
se ci aspettiamo comunque che l’attore venga preso in
considerazione nei prossimi film sugli
Avengers.
Con Avengers
5 e Avengers:
Secret Wars all’orizzonte, per non parlare di alcuni
grandi annunci al Comic-Con di San Diego di questo mese, abbiamo
iniziato a pensare ai modi in cui Tony Stark avrebbe potuto far sentire la sua presenza
nella saga del Multiverso. Eccone alcuni!
Un personaggio completamente
diverso
Robert Downey Jr. nel ruolo di Lewis Strauss in Oppenheimer.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin
Feige, è stato fermamente convinto che l’eroico sacrificio
di Tony in Avengers: Endgame non verrà
annullato. Come spiegheremo presto, il Multiverso fornisce dei modi
per aggirare questo problema, ma cosa accadrebbe se l’idea fosse
quella di dare a Robert Downey Jr. la possibilità di fare
qualcosa di completamente diverso?
Come nuovo personaggio, il vincitore
dell’Oscar può scrollarsi di dosso l’ombra di
Iron man e mostrare un lato completamente nuovo
di se stesso nell’MCU… Il nostro suggerimento?
Dottor Destino! Il volto del cattivo è nascosto e, data la
complicata relazione tra Kang, Doom, Iron Man e Reed Richards (che
sono stati tutti varianti di Kang o legati a lui in qualche modo in
passato), questa scelta potrebbe funzionare su diversi livelli.
Downey Jr. può affondare i denti in un ruolo da malvagio ed essere
il perfetto contraltare per la Prima Famiglia della Marvel, sia sulla Terra che su un
616 riavviato.
Viaggio nel tempo
Quando i Marvel Studios introdussero per la
prima volta il concetto di Multiverso, era molto meno complicato.
Essenzialmente, si riduceva a viaggi nel tempo e linee temporali
divergenti; ora, ci sono letteralmente innumerevoli realtà
alternative che sono simili a 616 o molto diverse. Per il possibile
ritorno di
Iron man, consigliamo di mantenere le cose semplici.
In alternativa, perché non tornare indietro nel tempo e strappare
Tony agli eventi di
Iron man?
Si tratterebbe di una “Variante”,
ovviamente, ma è divertente immaginare il Tony che abbiamo visto
rivelare la sua identità al mondo – e che non era un giocatore di
squadra – preso dalla sua linea temporale e gettato in un nuovo
gruppo di Vendicatori Multiversali. Sicuramente si scontrerebbe con
i suoi compagni eroi e ciò consentirebbe a Downey Jr. di rivisitare
l’Iron
man che ha interpretato per la prima volta nel
2008.
Il cattivo della saga del
Multiverso
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia ci ha portato su una Terra
parallela e ci ha presentato gli Illuminati, un gruppo di eroi al
limite del malvagio che aveva ucciso Thanos e poi assassinato
Stephen Strange per aver messo a rischio la loro realtà.
Sfortunatamente, i Marvel Studios hanno raccontato
Terra-838 rendendola al limite del futuristico e, per ragioni che
ancora non sono chiare, vestendo tutti allo stesso modo.
A parte questo passo falso e la
realtà devastata da Scarlet Witch, possiamo ancora rivisitarla nei
prossimi film degli Avengers. La presenza di droni Ultron e una
sedia vuota nel quartier generale degli Illuminati suggeriscono che
potrebbe mancare qualcuno e pensiamo che sarebbe divertente essere
un
Iron man “superiore” che ora è in cerca di
vendetta.
Intelligenza artificiale
Tutti parlano di
Intelligenza Artificiale in questi giorni, ma i Marvel Studios erano in anticipo
con l’introduzione di personaggi come J.A.R.V.I.S. e Ultron. Alla
fine di Avengers: Endgame, un ologramma di
Tony dice addio a sua figlia in un momento emozionante. Tuttavia,
ha anche sicuramente lasciato la porta aperta a una versione
AI di
Iron man in grado di prendere il controllo di una
delle sue armature e “vivere” per combattere un altro giorno.
Ciò potrebbe essere spiegato dal
fatto che una copia della sua coscienza viene in qualche modo
salvata dalla sua armatura e, sebbene sarebbe solo un ritorno
temporaneo, è un modo per riportare indietro
Iron man che non sminuisce la sua morte. Si allinea
anche con i fumetti. Non è il modo più entusiasmante per facilitare
il ritorno dell’eroe e immaginiamo che Robert Downey
Jr. sia desideroso di scuotere un po’ le cose. Se i
Marvel Studios vogliono solo
riportare
Iron man sullo schermo, questo è il modo per
farlo.
L’Iron Man “OG” ritorna
In Deadpool & Wolverine, Hugh
Jackman tornerà nei panni di Wolverine senza annullare il
sacrificio del mutante in Logan. A parte il
nuovo costume, sembra in gran parte identico alla versione
precedente che abbiamo visto sullo schermo e ha anche perso i suoi
compagni X-Men in circostanze misteriose. Il Multiverso ha fornito
ai Marvel Studios un modo di
imbrogliare e lo stesso può valere per il ritorno di Robert
Downey Jr. nei panni di
Iron man.
Se Kevin Feige vuole rimontare i sei
Vendicatori originali, allora prendere una variante quasi identica
di Tony Stark dal flusso temporale gli dà la possibilità
di farlo senza annullare Endgame o confondere gli spettatori con
troppi imbrogli multiversali. Non è la possibilità più
entusiasmante, ma sarebbe semplice ed efficace.
The
Umbrella Academy tornerà per la sua quarta e ultima
stagione il mese prossimo, ma l’adattamento di Netflix
della serie di fumetti più venduta di Gerard Way non concluderà la
sua corsa senza controversie.
Rolling Stone ha pubblicato
un articolo in cui vengono messe in evidenza le accuse mosse contro
lo showrunner Steve Blackman, che è stato accusato
di “comportamento tossico, bullismo, manipolativo e di ritorsione”
da dodici persone tra sceneggiatori e personale di supporto in una
denuncia delle risorse umane presentata lo scorso anno.
Nell’articolo, Blackman è descritto
come uno “showrunner manipolatore e caotico” che ha
coltivato “un posto di lavoro tossico mettendo i membri dello
staff gli uni contro gli altri” e si è preso il merito del
lavoro che non ha prodotto. Lo showrunner è stato anche accusato di
fare commenti “sessisti, omofobici e transfobici”.
La Universal Content
Productions, di proprietà della NBC, ha avviato
un’indagine interna dopo la presentazione della denuncia e si dice
che Blackman sia stato trovato “più o meno pulito”
rispetto alla maggior parte delle accuse. Tuttavia, le 12 persone
interpellate da Rolling Stone negano tutto ciò.
Il rappresentante di Blackman ha
rilasciato la seguente dichiarazione: “Nel corso di sei anni e
quattro stagioni in cui ha supervisionato migliaia di persone tra
troupe, attori e sceneggiatori, Steve Blackman ha portato ‘The Umbrella Academy’ a diventare una
serie amata con fan devoti, con storie avvincenti e un team
dedicato che l’ha realizzata. Queste accuse da parte di una
manciata di dipendenti scontenti sono completamente false e
oltraggiose e non riflettono in alcun modo l’ambiente di lavoro
collaborativo, rispettoso e di successo che il signor Blackman ha
coltivato”.
In un’intervista con Tudum, lo
showrunner di The
Umbrella Academy Steve Blackman
ha anticipato alcuni eventi della quarta stagione e ha affrontato
la scena post-credits della terza stagione che fa da sfondo alla
nuova stagione. Ha dichiarato che nulla nella serie – compreso
“Sparrow” Ben (Justin H. Min) nella metropolitana – è fatto per
caso:
“Siamo chiari: quello è Sparrow
Ben. La domanda che dovreste porvi è: che cazzo ci fa su un treno
della metropolitana coreana a leggere un libro sulla ceramica?
Strano, vero? Certo che lo è! Questa è “The Umbrella Academy”. Come
ogni buon fan di “Umbrella” sa, nessun momento della serie esiste
in modo isolato. Tutto ciò che vediamo ha un significato. E questo
momento non fa eccezione. Ben ha un motivo per essere
lì…“.
Nel cast di The
Umbrella Academy figurano anche Elliot Page (Close To You) nel ruolo di Vanya,
Tom Hopper (Love in the Villa) nel ruolo di
Luther, Robert Sheehan (The Last Bus) nel ruolo di
Klaus e Aidan Gallagher (Nicky, Ricky, Dicky &
Dawn) nel ruolo di Five, David Castañeda nel ruolo
di Diego e Ritu Arya nel ruolo di Lila. La sinossi
ufficiale della stagione recita:
I fratelli Hargreeves si sono
dispersi dopo che la resa dei conti all’Hotel Oblivion ha portato a
un completo reset della loro linea temporale. Privati dei loro
poteri, ognuno di loro è stato lasciato a cavarsela da solo e a
trovare una nuova normalità, con gradi di successo molto diversi.
Tuttavia, le caratteristiche del loro nuovo mondo inquietante si
rivelano troppo difficili da ignorare a lungo. Il loro padre
Reginald, vivo e vegeto, è uscito dall’ombra ed è entrato
nell’occhio pubblico, supervisionando un potente e nefasto impero
commerciale. Una misteriosa associazione nota come i Custodi tiene
riunioni clandestine nella convinzione che la realtà in cui vivono
sia una menzogna e che stia per arrivare una grande resa dei conti.
Mentre queste nuove e strane forze cospirano intorno a loro, la
Umbrella Academy deve riunirsi un’ultima volta – rischiando di
sconvolgere la pace traballante che tutti hanno sopportato così
tanto per garantire – per mettere finalmente le cose a posto.
È propio il caso di dirlo, House
of the Dragon 2 ha inserito un
UOVO di pasqua, un Easter Egg su Daenerys
Targaryen nel terzo episodio andato in onda lo scorso
lunedì. Nel caso di Il mulino in Fiamme, l’uovo era effettivamente
un uovo, o meglio tre.
Nella scena in questione, Rhaenyra
Targaryen (Emma
D’Arcy) manda Rhaena (Phoebe
Campbell) nella Valle, e poi dovrebbe viaggiare attraverso
il Mare Stretto fino a Pentos. Rhaenyra dà anche a Rhaena quattro
uova di drago da portare a Pentos per custodirle. Nel pilot di
Il
Trono di Spade, Daenerys Targaryen (Emilia
Clarke) riceve un trio di uova di drago pietrificate come
regalo di nozze a Pentos. Tre delle uova nella scena di House
of the Dragon 2 sono dorate,
verdi e nere, proprio come quelle di Dany.
I fan naturalmente si sono chiesti:
tre di quelle uova che Rhaena sta trasportando sono le stesse che
hanno regalato a Dany per il suo matrimonio? Le stesse uova che si
sono schiuse in un trio di draghi, i draghi che hanno aiutato Dany
a conquistare Westeros e che l’hanno portata alla rovina? Sembra
proprio di sì.
House of the Dragon 2: confermato l’Easter Egg di
Daenerys!
La regista dell’episodio,
Geeta Vasant Patel, ha detto a Mashable: “Quelle sono le
uova di Daenerys. Tutti noi che lavoriamo a questo show siamo
grandi fan di Game of Thrones, quindi è stato molto emozionante
girare quella scena.” Dato che ci sono quattro uova, si
potrebbe supporre che una delle uova alla fine si schiuderà nel
drago di Rhaena, che ne è ancora sprovvista, ma questa è una
speculazione.
In un’intervista a Screen Rant, Patel ha anche
parlato di quella scena sorprendente in cui Rhaenyra torna di
nascosto ad Approdo del Re per avere un incontro segreto con
Alicent Hightower (Olivia
Cooke). Nota che Rhaenyra in realtà non era lì per
cercare di fare un accordo con Alicent.
“Rhaenyra era lì per chiedere:
‘Mio padre mi amava? Mi ha mentito?”, Ha detto. “Ed è
proprio questo il momento… Ti rendi conto che ci sarà una guerra
perché nessuno dei due è disposto a scendere a compromessi. Penso
che stia succedendo qualcosa di veramente profondo con Rhaenyra,
perché lei è una persona che in passato è scesa a compromessi. Ma
in questo momento, credo – e questo sono io come fan – ci sia un
ego che sta crescendo in lei.”
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
I Marvel Studios hanno messo in fila
parecchi cameo per Deadpool
& Wolverine (alcuni dei quali già
conosciamo, altri saranno a sorpresa), ma se si crede a un rumor su
un nuovo personaggio, il pubblico potrebbe essere pronto ad
assistere a una battaglia che i fan hanno desideravo vedere in
live-action da molti anni.
Diversi scooper online hanno
lasciato indizi sui social media durante il fine settimana e MTTSH
ora afferma di sapere con certezza che Hulk apparirà nel film. Non
siamo sicuri se sarà Mark Ruffalo nei panni di
Bruce Banner e del suo alter ego furioso, o solo in forma CG nei
panni del Golia Verde, o un’altra interpretazione di Hulk (gli
elementi Multiversali lasciano spazio a numerose possibilità). Ma
se questo report è accurato, è probabilmente una scommessa sicura
che vedremo Wolverine contro Hulk ad un certo
punto del film.
Dopotutto, è difficile immaginare
Kevin Feige firmare per un cameo di Hulk e il
regista Shawn Levy non consegnare la merce
richiesta. D’altra parte, se Hugh
Jackman riprendesse il ruolo di Logan per altri
film (si vocifera su Avengers: Secret Wars), questa
battaglia potrebbe essere comunque vista in un altro momento…
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Wicked,
l’adattamento cinematografico della Universal dello spettacolo di
Broadway, arriverà nei cinema USA il 22 novembre, cinque giorni
prima del previsto. Originariamente avrebbe dovuto aprire il 27
novembre, lo stesso giorno di Oceania
2 della Disney. Nella sua nuova data di uscita,
Wicked
sta evitando astutamente una battaglia reale al botteghino contro
un altro film musicale che fa appello a uno stesso gruppo
demografico.
Ora, Wicked
ha evitato la concorrenza diretta ma avrà comunque qualche rivale.
Il film debutterà lo stesso giorno dell’epopea storica di Paramount
e Ridley Scott Il
Gladiatore II, anche se presumibilmente c’è molta meno
coincidenza di target, in questo caso.
Wicked
è prodotto da Marc Platt (La La Land, La
Sirenetta), i cui film, spettacoli televisivi e produzioni
teatrali hanno ottenuto complessivamente 46 candidature agli
Oscar®, 58 candidature agli Emmy e 36 candidature ai Tony, insieme
a David Stone, plurivincitore del Tony (Kimberly Akimbo, Next to
Normal), con il quale Platt ha prodotto il blockbuster del musical
teatrale Wicked. I produttori esecutivi sono David
Nicksay, Stephen Schwartz e Jared
LeBoff.
Wicked cambia data
d’uscita
Basato sul bestseller di Gregory
Maguire, Wicked
è adattato per lo schermo dalla sceneggiatrice Winnie Holzman, e
dal leggendario compositore e paroliere vincitore di Grammy e
Oscar® Stephen Schwartz. Il musical teatrale di Broadway è prodotto
da Universal Stage Productions, Marc Platt, l’Araca Group, Jon B.
Platt e David Stone.
Wicked, la storia inedita delle
streghe di Oz, vede la pluripremiata Cynthia Erivo
(Harriet, The Color Purple di Broadway), vincitrice di Emmy, Grammy
e Tony, nel ruolo di Elphaba, una giovane donna incompresa a causa
della sua insolita pelle verde, ancora ignara del suo vero potere.
Accanto a lei, Ariana Grande, vincitrice di Grammy
e superstar mondiale, pluripremiata col disco di platino,
interpreta Glinda, una giovane donna popolare, adornata dal
privilegio e dall’ambizione, ancora alla ricerca della sua vera
essenza.
Il film vanta anche la presenza di
Michelle Yeoh, vincitrice di un premio Oscar®, nel
ruolo della regale preside dell’Università di Shiz, Madame
Morrible; Jonathan Bailey (Bridgerton, Compagni di Viaggio) nel ruolo di
Fiyero, un principe arrogante e spensierato; Ethan
Slater, candidato al Tony (Spongebob Squarepants di
Broadway, Fosse/Verdon) nel ruolo di Boq, un generoso studente
Munchkin; Marissa Bode al suo debutto
cinematografico nel ruolo di Nessarose, la sorella prediletta di
Elphaba; e l’icona della cultura popJeff
Goldblum nel ruolo del leggendario Mago di Oz.
Ad oggi, non c’è ancora nulla che
suggerisca che Lucasfilm abbia rinnovato The
Book of Boba Fett per una seconda stagione,
nonostante le richieste di Temuera Morrison. E
infatti sembra sempre più improbabile che la storia dell’iconico
cacciatore di taglie continui nella sua serie.
Il protagonista Temuera
Morrison non ha evitato di criticare il modo in cui è
stato lasciato sullo scaffale quando è arrivata la terza stagione
di The
Mandalorian e ha anche detto che Din
Djarin al centro della scena in The
Book of Boba Fett ha avuto un ruolo nel
“rovinare” lo spin-off.
Sebbene dura, in qualche modo è
un’osservazione valida dal momento che un intero episodio dello
show è stato dedicato a Din e Grogu. Entrambi i personaggi – e la
loro emozionante riunione – hanno ampiamente messo in ombra Fett
durante il finale e sono diventati la ragione principale per cui
molti fan di Star
Wars si sono sintonizzati.
Questo non vuol dire però che la
serie non avesse la sua giusta dose di problemi; mentre il
tentativo di Boba di impossessarsi del mondo criminale di Tatooine
rendeva interessante la visione, i cattivi di The Book of
Boba Fett erano dimenticabili e la storia dietro il suo
ritorno forse ammorbidiva troppo il personaggio.
The Book of Boba Fett avrà
una seconda stagione con Temuera Morrison?
Durante una recente apparizione ad
una convention, a Morrison è stato chiesto se avrebbe lavorato con
Ming-Na Wen, l’attrice che interpreta Fennec Shand, e ha condiviso
le loro speranze deluse di continuare a collaborare. “Sia lei
che io volevamo lavorare molto duramente nella speranza che
potessero andare avanti [e] fare un 2 e un 3 e un 4 e un 5 e un 6 e
un 7”, ha rivelato l’attore. “Ho cercato di spingerli
anche in quella direzione”, ha detto quando gli è stato
chiesto del possibile ritorno dello show. “Ha bisogno di più
stimoli, ma comunque…” Morrison non sembra particolarmente
ottimista riguardo al fatto che The Book of Boba
Fett riceverà una seconda stagione e, con la Disney che
cerca di tagliare i costi di streaming, ci sono buone possibilità
che Temuera Morrison venga relegato in un ruolo da
comprimario o comparsa nel prossimo film The Mandalorian e Grogu.
Per certi aspetti, ha senso che lo
spettacolo rimanga una serie limitata. Dopotutto, ha finalmente
risolto il mistero di come il cacciatore di taglie sia
sopravvissuto agli eventi de Il Ritorno dello Jedi
e alla fine abbia consolidato il suo posto come nuovo leader di
Tatooine.
Anche se c’era spazio per raccontare
più storie, la risposta allo spin-off è stata un po’ tiepida e il
modo in cui le cose si sono svolte non era quello che molti fan
volevano vedere da un personaggio che era probabilmente al suo
meglio come misterioso cacciatore di taglie.
The
Fantastic Fourquattro sbarca già al San Diego
Comic-Con! Mancano poche settimane al Comic-Con e i primi
poster che promuovono l’evento sono stati avvistati a San Diego. I
Marvel Studios stanno presentando i
Fantastici Quattro con alcune fantastiche
opere d’arte con Reed Richards/Mister Fantastic e Johnny
Storm/Human Torch.
Un secondo poster mostra Sue
Storm/Invisible Woman e Ben Grimm/La Cosa, con la prima raffigurata
come invisibile e il profilo del secondo che offre un’idea migliore
di come apparirà nel MCU. L’immagine è accurata rispetto
ai fumetti e ha un design più vicino all’originale rispetto alle
sue precedenti apparizioni.
Da notare anche che sotto al logo
The Fantastic Four, ne vediamo uno per
“The Future Foundation“. Le speculazioni
secondo cui il gruppo sarebbe apparso nel riavvio hanno iniziato a
circolare quando i Marvel Studios hanno condiviso un artwork di Ryan
Meinerding con la Torcia Umana ad aprile.
Il post sui social media includeva
un collegamento che indirizzava i fan a una pagina “The
Future Foundation” che concedeva ai visitatori l’accesso
ai fumetti dei Fantastici Quattro insieme a una didascalia che
diceva: “Delegati, siamo lieti che possiate unirvi a noi. Per
prepararvi al prossimo incontro, vi è stato concesso l’accesso per
leggere questi numeri su Marvel Unlimited.”
Con questo ulteriore dettaglio del
logo nei poster del SDCC, possiamo probabilmente confermare che
questa squadra farà parte del prossimo riavvio dell’MCU. Nei fumetti, la Future
Foundation era un think tank creato da Jonathan Hickman e Steve
Epting, che ha debuttato in Fantastic Four #579 nel 2010. Formato
da Reed Richards, la missione del gruppo è risolvere i problemi più
complessi del mondo attraverso la scienza innovativa e il lavoro di
squadra.
L’elenco della Fondazione comprende
un mix di supereroi affermati, bambini prodigiosi e cattivi
riformati. I membri chiave includono Reed Richards, Sue
Storm, Franklin e Valeria Richards (i loro figli), Spider-Man,
Dragon Man e Alex Power. La squadra è nota per i suoi
costumi bianchi e neri, che simboleggiano un nuovo inizio e la
ricerca della conoscenza.
The Fantastic
Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con la
Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The
Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato
in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza.
Fanno parte del cast anche
Julia Garner, Paul Walter Hauser,
John Malkovich,
Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel
ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel
passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra
realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i
quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo.
Franklyn e Valeria Richards,
figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre
Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo
nel finale.
Continuano a fioccare immagini dal
set di Superman di
James
Gunn e questa volta l’Uomo d’Acciaio è pronto all’azione. Le
immagini rimbalzate in rete mostrano David Corenswet in costume da Superman che si
esibisce in sollevamento pesi e si mette in posa propulsiva per…
spiccare il volo!
Ecco di seguito le immagini
pubblicate da DC Film
News:
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Viggo Mortensen potrebbe mai tornare a
imbracciare Anduril sul grande schermo? A maggio siamo venuti a
conoscenza per la prima volta dei piani della Warner Bros per
Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum, un nuovo
film ambientato nel periodo esattamente precedente all’inizio della
trilogia originale, un film interpretato e diretto da Andy Serkis.
Philippa Boyens e
Fran Walsh, che hanno scritto i film precedenti,
scriveranno la sceneggiatura, insieme a Phoebe
Gittins e Arty Papageorgiou (Il
Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim). Il regista
Peter Jackson, nel frattempo, sta producendo il
progetto. Immaginiamo che almeno alcuni volti familiari vengano
presi in considerazione per unirsi a Serkis nel prequel.
Considerando che, sulla carta, Aragorn dovrebbe essere uno dei
protagonisti del film, è possibile che Viggo Mortensen torni al
ruolo?
GQ (via SFFGazette.com) ha chiesto
all’attore se fosse disponibile a tornare nel franchise.
“Certo. Non so esattamente quale sia la storia, non ne ho
sentito parlare. Forse ne sentirò parlare prima o poi”, ha
detto Mortensen. “Mi piace interpretare quel personaggio. Ho
imparato molto interpretandolo. Mi è piaciuto molto. Lo farei solo
se fossi adatto in termini, sai, dell’età che ho adesso e così
via.”
Viggo Mortensen potrebbe mai tornare a
imbracciare Anduril sul grande schermo?
“Lo farei solo se fossi adatto
al personaggio. Sarebbe sciocco farlo altrimenti”, ha
concluso.
L’attore è ovviamente invecchiato rispetto alla trilogia. In una
conversazione separata con The Hollywood Reporter, Viggo Mortensen ha condiviso cosa sarebbe
necessario per riportarlo nella Terra di Mezzo.
“Non ho letto una sceneggiatura.
Quindi non lo so”, ha iniziato. “La sceneggiatura è la
cosa più importante per me a meno che non sia al verde, non abbia
soldi e sia fortunato a trovare un lavoro. Quindi
dipende.”
Viggo Mortensen, non è l’unico attore della
trilogia del Signore degli Anelli a dire che
sarebbe disponibile a tornare, anche Sir Ian
McKellen ha recentemente condiviso sentimenti simili
quando gli è stato chiesto se avrebbe interpretato di nuovo
Gandalf.
Spiegando di aver sentito
“movimento nella terra di Tolkien“, il leggendario attore
ha scherzato: “Non mi sono rasato per mesi… Ma non c’è
sceneggiatura, non c’è offerta, non c’è piano.” Quanto alla
questione se fosse disposto a tornare, rise: “Se fossi
vivo”.
Si prevede che questo progetto sarà
il primo di molti ambientati nella Terra di Mezzo, con l’idea di
rivisitare volti familiari in modi nuovi. Le storie potrebbero
presentare gli stessi attori, ma sarebbe più naturale un recasting…
che renderebbe la vita molto difficile ai nuovi prescelti!
Al via la 13ma edizione di Ciné,
grande evento dedicato all’industria cinematografica promosso da
ANICA, in collaborazione
con ANEC, con la partecipazione di
ACEC, sostenuto
dal MiC, dalla Regione
Emilia-Romagna, da Emilia-Romagna Film
Commission e dal Comune di
Riccione, e prodotto da Cineventi,
con un programma business ricchissimo che si svolgerà dal 2 al 5
luglio all’interno del Palazzo dei Congressi di Riccione.
Ad aprire i lavori di Ciné (ore 15.00, Sala Polissena) sarà il
consueto appuntamento con il convegno a cura di Box Office che
porta immediatamente nel vivo di una discussione nevralgica per il
cinema contemporaneo:Il pubblico in sala tra
rivelazioni al box office, case history e scommesse per il
futuro. Cuore del convegno,
moderato dal responsabile di Box Office Paolo
Sinopoli, sarà l’analisi del pubblico diversificato che il
cinema è riuscito ad attrarre tra la fine del 2023 e l’inizio del
2024, indagando come mantenere questo andamento per evitare di non
perdere i target conquistati, con interventi
di: Gabriele D’Andrea (Direttore
Theatrical Lucky Red), Arturo De
Simone (Executive Marketing Director Theatrical and
Digital Distribution Italy & Spain and Italian Local Production
Warner Bros. Discovery), Giorgia Di
Cristo (Marketing Director Universal Pictures
International Italy), Federica
Diomei (Direttrice Marketing di Eagle
Pictures), Giuliana Fantoni (Presidente
FICE ed esercente Cinema Edera – Treviso), Alessia
Garulli (VP Marketing & Distribution Sony Pictures
Product) e Laura Mirabella (Marketing &
Communication Director Vision Distribution).
Alle 17.00 in Sala Concordia
prenderà il via la Cerimonia di apertura della 13ma edizione,
durante la quale verrà consegnato il premio Mina
Larocca, promosso da ANICA come riconoscimento
all’eccellenza femminile nel settore cinematografico e audiovisivo,
in memoria del Direttore Generale di ANICA prematuramente
scomparsa.
Entrano nel vivo anche le
convention: alle 17.45 si parte con The Walt Disney
Company, mentre alle 19.00 sarà la volta
di Notorious Pictures, durante le quali
saranno presentate in anteprima le novità della prossima stagione
cinematografica. A chiudere i lavori all’interno del Palazzo
dei Congressi, l’anteprima diLa Sindrome degli
amori passati di Ann Sirot e Raphaël Balboni,
commedia distribuita da Wanted Cinema (ore 20.30, sala 3).
Come sempre a Ciné si parlerà anche di nuove tecnologie sia in
sala che nell’ambito del Trade Show,
consolidato appuntamento a cui parteciperanno le aziende leader a
livello nazionale e internazionale, per presentare le nuove offerte
per l’industria cinematografica. Le aziende presenti: Cinearredo,
Cinemeccanica, Cine Project Italia, Crea Informatica, Digima, Ehome
Italia Service, Fun Food Italia, Italian Food Quality, KinoRoma,
Modulsnap, Officine, Ok One, PCO Group Italia, Telespazio.
La serata prosegue con Ciné in città, il
programma di appuntamenti gratuiti per il pubblico che trasformerà
Riccione in una sala cinematografica a cielo aperto. Grande ospite
della serata di martedì 2 luglio, protagonista
degli Hot Corn Awards,
sarà Marco Bellocchio. Il regista dialogherà
con Andrea Morandi, direttore del magazine digitale di cinema e
serie tv, riceverà l’Hot Corn Award
Legend per una carriera ricca di successi (a
partire dalle ore 21.30). La serata proseguirà con la proiezione di
uno dei capolavori del maestro, Sbatti il mostro
in prima pagina, thriller politico interpretato
magistralmente da Gian Maria Volonté. Il film verrà presentato al
pubblico nella sua versione restaurata in 4K, curata dalla Cineteca
di Bologna e distribuita da 01 Distribution in collaborazione con
Minerva Pictures.
A chiudere la prima giornata sarà la festa in onore dei 30 anni
di Control Cine Service, azienda che da tre decenni opera nel campo
della sicurezza, l’antipirateria e l’organizzazione di grandi
eventi per il cinema. It’s time to celebrate:
Party Control Cine sarà un vero e proprio
momento di festa per un marchio diventato una garanzia per
l’industria italiana, specializzato nel supporto degli Eventi, nei
Festival e nella prevenzione della pirateria. Un anniversario
importante per un’azienda, guidata dal ceo Massimo Russo, che è
sempre stata pronta a nuove sfide e all’aggiornamento continuo.
L’evento speciale, riservato a tutti gli accreditati, prenderà il
via a partire dalle ore 22.00 presso il Bagno 80/81.
Martedì 2 luglio prenderà il via anche Ciné Camp –
Giffoni a Riccione, il programma realizzato in
collaborazione con Giffoni che ospiterà ragazzi e ragazze dai 10 ai
17 anni offrendo loro film, laboratori e incontri con le star più
amate. I 150 ragazzi potranno vivere a Riccione la magia del cinema
con fantastiche proiezioni, tra cui Il
mio amico Robot – Robot Dreams di Pablo
Berger e Petits – la vita che vorrei…per
te di Julie Lerat-Gersant. La giornata di Ciné
Camp si concluderà alle 18.00 al Palazzo del Turismo, dove i
giovani cinefili impareranno non solo a utilizzare una macchina da
presa, ma anche l’importanza del montaggio con
l’incontro Giffoni in a day: I love cinema – 1°
parte, a cura di Giffoni Film Festival.
Quello del revenge
movie è da sempre un filone di film particolarmente
popolari e acclamati, dove il protagonista di turno intraprende una
spedizione punitiva nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito
dei suoi cari. Da prima genere prettamente pensato per un pubblico
maschile, negli ultimi anni, fortunatamente, sono stati realizzati
sempre più film dove ad andare in cerca di vendetta è un
personaggio femminile. Da Il
buio nell’anima a Colombiana, da Peppermint
– L’angelo della vendetta fino al recente
Becky.
Diretto da Jonathan
Milott e Cary
Murnion, il film ha come vendicativa protagonista non una donna
addestrata alla guerra come la si può ritrovare nei film poc’anzi
citati, bensì una adolescente le cui doti restano perlopiù prive di
spiegazione. L’importante è infatti ciò che è capace di fare,
sorprendendo continuamente lo spettatore tra colpi di scena e
situazioni particolarmente grintose. Poco noto per via della scarsa
diffusione avuta a causa del Covid-19, il film è però divenuto un
piccolo cult tra gli appassionati del genere.
Thirller,
azione e
comicità si uniscono dunque in questo lungometraggio che si
afferma come una forza della natura proprio come la sua giovane
protagonista. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Becky. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori, al suo finale e ai suoi
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Becky
Protagonista del film è
Becky, una tredicenne che dalla morte della madre
– avvenuta un anno prima degli eventi narrati – ha assunto un
carattere freddo e scontroso nei confronti di tutti, anche verso
l’amorevole padre Jeff. Nella speranza di
riconciliarsi con la figlia, il genitore decide di portarla per un
weekend nella loro casa sul lago. Quando però sul posto si
presentano anche la sua nuova compagna, Kayla, e
suo figlio Ty, Becky si infuria e scappa verso il
suo fortino segreto nel bosco.
Nel mentre, alcuni detenuti,
scappati durante un trasferimento e capitanati dal neonazista
Dominick, si dirigono proprio verso la casa sul
lago della famiglia di Becky, alla ricerca di una misteriosa
chiave. I malviventi prendono così in ostaggio Jeff, Kayla e Ty
mentre Becky è al suo fortino, dove nel mentre ha trovato proprio
l’oggetto dei desideri di Dominick. Tramite un walkie talkie, la
ragazzi scopre cosa sta succedendo e senza indugi deciderà di
passare all’azione per salvare la sua nuova famiglia.
Il cast di attori
Ad interpretare Becky vi è
Lulu Wilson, nota per i suoi ruoli primari come
attrice bambina nei film horror Ouija
– L’origine del male del 2016 e Annabelle
2: Creation del 2017. Wilson è inoltre nota per aver
interpretato la giovane Shirley nella serie Hill
House (2018). Accanto a lei, nel ruolo del padre Jeff vi
è l’attore Joel McHale, noto per aver interpretato
Starman nella serie Stargirl (2020-2022). Kayla e Ty sono
invece interpretati da Amanda Brugel – nota per il
ruolo di Rita Blue in Tha Handmaid’s Tale e Isaiah
Rockcliffe .
L’attore Kevin
James, celebre per film comici come Il superpoliziotto
del supermercato,Un weekend da bamboccioni
e Il signore dello zoo, dà qui vita alla sua prima
interpretazione drammatica interpretando il minaccioso Dominick.
Originariamente, in realtà, il ruolo era stato offerto all’attore
Simon Pegg, il quale dovette però rinunciare per
via di conflitti di pianificazione con altri film. I suoi scagnozzi
Apex, Cole e Hammond sono invece interpretati da Robert
Maillet, Ryan McDonald e James
McDougal.
Il finale di Becky e il suo sequel
Nel finale del film, dopo essere
riuscita ad eliminare due degli scagnozzi di Dominik, Becky fa
scattare l’allarme dell’auto per attirare il criminale allo
scoperto, dove con la collaborazione di Apex riesce ad ucciderlo.
Infine, uccide anche un Apex pentitosi di quanto compiuto. È a
questo punto che si torna al presente di quello che era un lungo
flashback. Ritroviamo Becky interrograta dalla polizia, che afferma
di non sapere come siano morti i criminali, mentre con
un’espressione fredda sul volto gioca con nonchalance con la chiave
che Dominick bramava.
Dato l’apprezzamento ricevuto dal
film, nel 2023 è stato realizzato un sequel dal titolo The
Wrath of Becky, in cui la giovane si trova alle prese con
una nuova banda di criminali da dover eliminare. Wilson riprende
qui il suo ruolo, mentre nei panni dell’antagonista principale si
ritrova Sean
William Scott. Successivamente, è stato rivelato che
sono in corso discussioni per un terzo film su
Becky, considerando che il finale del secondo film
lasciava aperta la porta per un’ulteriore avventura
cinematografica, su cui però al momento non vi sono dettagli.
Il trailer
di Becky e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire di
Becky grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Google Play. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 1
luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Disney+ ha diffuso un primo teaser trailer e alcune immagini
dei personaggi di Rivals,
l’attesissima serie in otto episodi basata sul celebre romanzo di
Dame Jilly Cooper e prodotta da Happy Prince, parte di ITV
Studios. Ambientata tra
i drammi, gli eccessi e gli
scioccanti comportamenti dell’élite sociale assetata di
potere nell’Inghilterra degli anni
’80, Rivals si tuffa a capofitto nello spietato
mondo della televisione indipendente del 1986. La serie debutterà
nel corso dell’anno su Disney+ in Italia e negli altri Paesi e
su Hulu negli Stati Uniti.
Sono state diffuse anche le immagini
di nove dei personaggi iconici della serie: Sarah Stratton
(interpretata da Emily Atack – The Emily
Atack Show, The Inbetweeners), Caitlin
O’Hara (interpretata Catriona Chandler
– Pistol, Enola Holmes 2),
James Vereker (interpretato d Oliver Chris
– The
Crown, Trying), Freddie Jones
(interprepato da Danny Dyer
– EastEnders, The Football
Factory), Paul Stratton (interpretato
da Rufus Jones
– W1A, Home), Valerie Jones
(interpretata da Lisa McGrillis –
“Maternal“, Mum), Bas Baddingham
(interpretato da Luke Pasqualino – Skins,
Shantaram), Lady Monica Baddingham (interpretata
da Claire Rushbrook
– Sherwood, Ali&Ava – Storia di un
incontro) e Maud O’Hara (interpretata da
Victoria Smurfit – Bloodlands, C’era
una volta).
Le prime immagini sono accompagnate
da un teaser trailer che mostra la saga ambientata negli anni ‘80,
interpretata anche da Alex Hassell, Bella Maclean,
Katherine Parkinson, David Tennant, Aidan Turner e
Nafessa Williams.
I produttori esecutivi
di Rivals sono Dominic Treadwell-Collins (A
Very English
Scandal, Holding, EastEnders),
Alexander Lamb (Ackley Bridge, The
Bay, We Hunt Together), Felicity
Blunt, Laura Wade, la drammaturga vincitrice del premio
Laurence Olivier (The Riot Club [Posh]),
l’autrice di “Rivals” Dame Jilly Cooper e Lee Mason, Director of
Scripted Content for Disney+
EMEA. Rivals è prodotta da Happy Prince, parte
di ITV Studios. La serie è scritta da Dominic Treadwell-Collins e
Laura Wade insieme alla crew di sceneggiatori che comprende: Sophie
Goodhart (The Baby, Sex Education), Marek
Horn (Wild Swimming, Octopolis), Mimi Hare e
Clare Naylor (Un marito di troppo), Dare Aiyegbayo
(The Dumping Ground,EastEnders), Kefi Chadwick
(Looted, Avoidance). Tray Agyeman è
shadow writer nell’episodio 6 e Sorcha Kurien Walsh (The Pink
Pill) è staff writer. La direttrice del casting è Kelly
Valentine Hendry (Bridgerton, The Last
Kingdom, Kaos).
Il lead director è il candidato ai
BAFTA Elliot Hegarty (Ted
Lasso, Cheaters, Trying), che
ricopre anche il ruolo di produttore esecutivo per gli episodi 1-4.
Eliza Mellor (Il villaggio dei dannati, Dietro i
suoi occhi, Poldark) è la produttrice della
serie. Anche Dee Koppang O’Leary (The Crown) e Alexandra
Brodski (Somewhere Boy) dirigono gli episodi.
Gwayne Hightower,
un altro membro di Casa Hightower viene presentato in
“Il Mulino in Fiamme“ (qui
la recensione) l’episodio 3 della seconda stagione di House
of the Dragon, sollevando domande su dove sia stato
fino a questo momento e quanto sia importante il fratello di
Alicent per l’esito della guerra. Mentre l’episodio 2 della seconda
stagione di House
of the Dragon ha confermato l’esistenza del quarto
figlio di Alicent, Daeron Targaryen, l’ultimo episodio rivela
finalmente il suo fratello maggiore, Gwayne Hightower. A unirsi al
cast della seconda stagione nei panni di Gwayne Hightower c’è
l’attore Freddie Fox, che diventerà un volto
familiare mentre la guerra continua.
Gwayne Hightower è apparso
brevemente nella premiere della prima stagione di House
of the Dragon, poiché era un cavaliere nel torneo
organizzato da Re Viserys. Tuttavia, il suo volto non è stato
mostrato in quell’episodio, dal momento che aveva l’armatura e
l’elmo, ma sappiamo che era interpretato da Will Willoughby.
InHouse of
the Dragon stagione 2, episodio 3, Gwayne ha
finalmente un’introduzione adeguata all’inizio dell’arco narrativo
del suo personaggio. Dopo che Otto viene congedato da Aegon come
Primo Cavaliere del Re e ritorna nell’Altopiano, suo figlio Ser
Gwayne arriva ad Approdo del Re per marciare con Criston Cole nelle
Terre della Corona, dando agli Hightower più rappresentanza nella
strategia di guerra dei Verdi.
Gwayne Hightower è appena arrivato
da Vecchia Città
Secondo il libro
Fuoco & Sangue di George R.R.
Martin, Gwayne Hightower era stato ad Approdo del Re con
suo padre Otto Hightower, sua madre Alyrie Florent e sua sorella
Alicent da quando Otto divenne Primo Cavaliere del Re di Jaehaerys
I Targaryen. Tuttavia, Gwayne non era tra gli Hightower che
arrivarono ad Approdo del Re per il matrimonio di Rhaenyra e Laenor
nella stagione 1, poiché erano presenti solo Otto, Alicent e Hobert
Hightower. Inoltre, Gwayne incontra Criston Cole per la prima volta
nella seconda stagione, rivelando che ha vissuto altrove negli
ultimi due decenni.
In House of
the Dragon, Gwayne viveva a Vecchia Città prima del
suo arrivo ad Approdo del Re nella seconda stagione. Durante
l’incontro con Criston, Alicent spiega che suo fratello era
arrivato da Vecchia Città la notte precedente, con Gwayne che dice
che era stato “per strada” per i tre mesi precedenti. Sembra che
gli Hightower abbiano deciso di mandare Gwayne ad Approdo del Re
dopo che Criston ha spodestato Otto come Primo Cavaliere del Re,
poiché possa tenere d’occhio Criston e il consiglio di guerra
mentre sostiene l’interesse della potente Casa Hightower per il
governo di Re Aegon durante tutta la Danza.
In che modo la serie cambia la
storia del libro di Gwayne Hightower
Gwayne Hightower era una Cappa
Dorata in Fuoco & Sangue
Mentre Gwayne si unisce a
Ser Criston Cole nella marcia verso le Terre della Corona, lo show
della HBO sta già apportando alcuni grandi cambiamenti rispetto a
Fuoco & Sangue di George R.R.
Martin. Nel libro, Ser Gwayne Hightower viene nominato
secondo in comando della Guardia cittadina prima che Otto Hightower
venga licenziato da Aegon. Otto ha ideato questo piano in modo che
Gwayne potesse tenere d’occhio il comandante della guardia
cittadina, Ser Luthor Largent, e riferire su qualsiasi segno
percepito di slealtà verso Aegon. Di conseguenza, Gwayne era una
Cappa Dorata durante la Danza nel libro, non un soldato sul campo
di battaglia.
Dato che Gwayne sembra non essere
una Cappa Dorata nella serie tv, lo spettacolo potrebbe anche
introdurre alcuni cambiamenti al suo destino e alla sua morte
durante la Danza. Nella serie HBO, sembra che Gwayne svolgerà un
ruolo molto più attivo nel consiglio di guerra e nel comando di
battaglia di re Aegon II Targaryen sotto Ser Criston Cole.
Tuttavia, a differenza della sua controparte nel libro, Gwayne
inizialmente è diffidente nei confronti del Lord Comandante della
Guardia Reale/Primo del Re, lanciando addirittura dei sospetti su
di lui quando vede Alicent e Criston parlare prima di partire per
le Terre della Corona.
Gwayne non era un personaggio molto
significativo nel libro, ma sembra che le cose stiano cambiando
nella serie. Ciò è molto probabile perché lo show ha bisogno di un
altro personaggio importante su cui Ser Criston Cole possa
rimbalzare durante le prossime battaglie. Mentre Criston Cole
guidava l’esercito di Aegon durante tutta la Danza e
occasionalmente si riuniva con Aemond, la sua storia si separa
completamente da quella degli altri protagonisti principali. Con
Gwayne Hightower che viaggia attraverso il regno e combatte in
battaglia con Criston, House of
the Dragon offre a entrambe le figure dinamiche di
carattere più complesse nel caos della guerra.
Cosa succede a Gwayne Hightower e
quando muore
Gwayne muore quando Rhaenyra
conquista Approdo del Re nel libro
A meno che la serie non
faccia marcia indietro e trasformi rapidamente Gwayne in una Cappa
Dorata, il modo della sua morte sarà quasi certamente diverso da
quello del libro. Fuoco & Sangue rivela che quando
Rhaenyra Targaryen conquista Approdo del Re, Gwayne va alle stalle
per suonare l’allarme della città, ma finisce per essere preso dai
suoi compagni della Guardfia Cittadina e trascinato davanti a
Luthor Largent. Luthor è stato fedele a Daemon Targaryen per tutto
il tempo, quindi dopo che Gwayne ha definito Luthor voltagabbana,
il comandante della guardia cittadina procede a pugnalare a morte
Gwayne allo stomaco prima di aprire i cancelli ai Neri.
Date le differenze che già adesso ci
sono con il personaggio del libro, è probabile che Gwayne non venga
ucciso da Luthor nello show. Potrebbe finire per morire in
battaglia al fianco di Ser Criston Cole, prima o dopo la caduta di
Approdo del Re nelle mani di Rhaenyra. È improbabile che morirà
durante la Caduta, a meno che non ritorni presto ad Approdo del Re
per incontrarsi con Alicent e Otto, dato che l’esercito di Criston
Cole sta ancora marciando verso sud da Harrenhal quando Rhaenyra
prenderà il Trono. In ogni caso, con Gwayne Hightower che avrà un
ruolo più importante in House of
the Dragon, la sua morte sarà sicuramente una fine
cruenta.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Il regista Christopher
Nolan è oggi uno dei pochi registi impegnato nella
realizzazione di veri e propri blockbuster d’autore, film
tecnicamente e narrativamente ambiziosi attraverso cui porta avanti
i suoi maggiori interessi tematici. Titoli come Il cavaliere oscuro, Inception, Interstellar o il
recente
Oppenheimer sono solo alcuni esempi di una filmografia
costruita su opere tanto complesse quanto apprezzate. Uno dei film
più amati di Nolan rimane però The Prestige
(qui
la recensione), da lui realizzato nel 2006 e caratterizzato da
uno dei racconti più avvincenti e da uno dei finali più
sconvolgenti dell’intera filmografia di Nolan. Per fare chiarezza
su quest’ultimo, ecco qui di seguito la nostra spiegazione del
finale.
La trama e il cast di The Prestige
Il film è ambientato nella Londra di
fine ‘800 e narra la storia di due maghi-illusionisti
Alfred Borden e Robert Angier,
amici e colleghi insieme a Julia, moglie di
quest’ultimo. Quando quest’ultima muore durante un numero detto
“fuga subacquea”, Robert incolpa Alfred per la sua morte e da quel
momento le loro strade e carriere si dividono dando vita ad una
spietata rivalità, che li porterà a sabotarsi reciprocamente in più
occasioni. Quando però Borden diventa molto popolare con un numero
sul teletrasporto, Angier diventerà ossessionato dalla volontà di
svelare il trucco del suo rivale e si dimostrerà pronto a tutto pur
di riuscire nell’intento.
Ad interpretare Alfred Borden vi è
Christian Bale, da Nolan giudicato come
l’unico attore possibile per la parte. Nel ruolo di Robert Angier,
invece, vi è Hugh Jackman, il quale ha basato la sua
interpretazione sul mago degli anni Cinquanta Channing
Pollock. Ritroviamo poiMichael
Caine nel ruolo di John Cutter, il tecnico di scena,
Scarlett Johansson nel ruolo di Olivia
Wenscombe, l’assistente di Angier e Borden, e David Bowie nel ruolo di Nikola
Tesla, l’inventore realmente esistito. Completano il cast Piper Perabo nel ruolo di Julia McCullough,
Rebecca Hall nel ruolo di Sarah Borden e
Andy Serkis nel ruolo di Mr. Alley,
l’assistente di Tesla.
Il finale di The
Prestige è incredibilmente scioccante, soprattutto la
scena finale, e il colpo di scena è realizzato in un modo che
rispecchia perfettamente un trucco di magia. Il monologo iniziale
di Michael Caine, attore abituale di Christopher Nolan, descrive i tre atti di un
trucco di magia e, allo stesso tempo, prefigura abilmente la
struttura del film. Il primo atto di un trucco, la promessa, mostra
al pubblico qualcosa di ordinario. Il secondo atto, la svolta, gli
fa fare qualcosa di straordinario, come scomparire. Il terzo atto è
chiamato prestigio: riporta l’oggetto – o in questo caso la persona
– che scompare.
La scena finale di The
Prestige mostra come entrambi gli uomini siano riusciti a
raggiungere il proprio prestigio, poiché tutto viene rivelato
quando il gemello Borden sopravvissuto spara ad Angier. Angier
capisce immediatamente che Borden è in realtà due persone, i
gemelli Alfred e Fallon Borden (che vivono entrambi come Alfred). È
così che Borden ha eseguito il trucco del trasporto umano.
Tuttavia, in punto di morte, Angier rivela il proprio segreto, che
è molto più oscuro. Angier ha perfezionato il trucco del trasporto
umano con l’aiuto di Nikola Tesla e si ottiene con il
teletrasporto, o almeno così sembra.
In realtà, Angier non viene
teletrasportato, ma duplicato. Cade sotto il palco in una vasca
d’acqua dove annega. Il nuovo duplicato di Angier si manifesta da
qualche parte fuori scena, rivelandosi al pubblico per creare
l’illusione che sia stato teletrasportato. La verità, come spiega
il finale di The Prestige, anche se in modo
approssimativo, è che l’Angier originale muore e il duplicato
assume la sua vita fino alla successiva esecuzione del trucco
(quando il duplicato muore e viene a sua volta sostituito).
Angier voleva così disperatamente
essere il migliore e abbagliare il suo pubblico che si è
sacrificato nel farlo. A causa dell’orribile ciclo messo in atto
dal suo trucco, si scopre che non è l’Angier originale quello che
sta di fronte a Borden. Il vero Angier, quello che i gemelli Borden
conoscevano, è morto la prima volta che ha messo in scena il
trasporto umano. I momenti finali di The Prestige
si riallacciano così alla scena iniziale, in cui Cutter scompone un
trucco di magia per una bambina.
Solo ora il pubblico capisce che si
tratta di Jess, la figlia di Borden, e che Cutter ha accettato di
sorvegliarla in sicurezza perché disgustato dalla pericolosa
ossessione di Angier. Il ricongiungimento di Borden con la figlia è
intervallato dalla scoperta dei cloni di Angier morti e dall’orrore
per ciò che vede. L’amore di Borden per la magia si basa sul
mestiere in sé, non sulla gloria come per Angier, e quindi
andarsene con la figlia significa che si sta lasciando felicemente
la magia alle spalle.
Come funzionano i trucchi del trasporto umano di Angier &
Borden?
Borden e Angier padroneggiano
entrambi un trucco chiamato “trasporto umano”, in cui il mago
sembra viaggiare tra due armadi alle estremità opposte del palco,
quasi istantaneamente. L’atto finale di The
Prestige rivela la stravagante interpretazione del trucco
da parte di ciascuno, con Borden che padroneggia per primo l’Uomo
trasportato con una strategia di gioco di prestigio. Il finale del
film rivela che l’identità di Borden è in realtà assunta da due
fratelli gemelli.
Sul palco, un fratello si trova in
ogni armadio. Prendono l’inganno così seriamente che, quando uno
dei due fratelli perde un paio di dita a causa di una ferita d’arma
da fuoco, l’altro si taglia le dita a sua volta. In sostanza, non
c’è nulla di appariscente nell’approccio di Borden: il trucco è
fondato e diretto al punto, sostenuto dall’approccio minuzioso dei
gemelli Borden ai dettagli. D’altra parte, la missione di Angier di
padroneggiare l’Uomo trasportato lo porta negli Stati Uniti a
incontrare il famoso inventore e ingegnere Nikola Tesla.
Egli crede che Tesla abbia costruito
una macchina per il trasporto per Borden – una convinzione che si
rivela presto falsa – ma Tesla riesce comunque a costruire una
macchina per il trasporto, donandola però a Angier. Questa macchina
duplica qualsiasi oggetto o essere vivente posto al suo interno e
lascia cadere la copia a breve distanza, il che significa che ogni
volta che il trucco viene eseguito, Angier viene clonato.
Ciò significa che l’Angier originale
cade attraverso una botola in una vasca d’acqua e annega ogni volta
che il trucco viene eseguito, mentre il nuovo duplicato appare da
qualche parte nel teatro per deliziare il pubblico di Angier. Il
trucco, o più precisamente il patto in stile faustiano, è ciò che
finalmente fa guadagnare ad Angier l’adorazione del pubblico, ciò
che aveva cercato ossessivamente per tanto tempo.
In breve, Alfred e Fallon Borden non
esistono tecnicamente e sono due identità separate assunte da una
coppia di fratelli gemelli. Come dice un fratello nel film, vivono
due metà di una vita piena. Sono così dediti a questo mestiere che
sacrificano una vita potenzialmente completa per avere successo
nella carriera che hanno scelto. Per mantenere lo stratagemma con
cui riesce a portare a termine Il trasportatore, ogni gemello
interpreta alternativamente Borden e il suo ingegnere di scena e
braccio destro Fallon.
Ogni fratello vive una vita diversa
quando interpreta Alfred. Uno è follemente innamorato di Sarah, la
donna con cui si sposa e da cui ha un figlio. L’altro è innamorato
della loro assistente Olivia (Scarlett
Johansson) e tratta Sarah con crudeltà. Il
comportamento selvaggiamente contraddittorio di Borden fa capire a
Sarah che si tratta di due persone. Quando uno dei due gemelli
viene ingiustamente processato e impiccato per la presunta morte di
Angier, il suo rivale crede di aver finalmente sconfitto Borden una
volta per tutte.
Non è così quando il gemello
sopravvissuto trova e spara fatalmente ad Angier, perché sia lui
che il pubblico si rendono conto che Borden è riuscito per anni a
mettere in scena il trasporto umano essendo la metà di una coppia
di fratelli gemelli. In sostanza, Angier era così preso dal quadro
generale che non ha cercato una delle risposte più ovvie,
rispecchiando il viaggio confuso del pubblico nel film di Christopher Nolan.
Il film non racconta la storia in ordine cronologico
L’ossessione di Nolan per il tempo
non è presente in The Prestige come in altri suoi
film, bensì qui si salta nel tempo in modo non lineare. La storia è
infatti raccontata in loop, abbraccia almeno un decennio e non si
muove mai in ordine cronologico. The Prestige
inizia in realtà alla fine della storia, poiché la scena di
apertura è tratta da vari momenti dell’atto finale. Il pubblico
vede Borden assistere alla morte apparente di Angier, intervallata
dal tecnico di scena John Cutter (Michael
Caine) che descrive un trucco di magia a una
bambina.
Subito dopo la scena di apertura, il
film fa un salto indietro nel tempo di almeno un decennio per
iniziare la storia della caduta di Angier. Nel primo segmento del
flashback, il pubblico incontra Borden e Angier prima che siano dei
maghi affermati, con i due uomini che lavorano insieme come piante
nello spettacolo di un altro mago. Tuttavia, quando Borden commette
un errore che costa la vita alla moglie di Angier, gli eventi di
The Prestige si mettono veramente in moto. Dopo la
morte di Julia (Piper
Perabo), gli uomini si separano e prendono strade
diverse.
Da lì, The Prestige
racconta l’inizio della carriera di ogni mago e il passaggio alla
fase successiva della sua vita. Borden incontra e si innamora di
una donna di nome Sarah (Rebecca
Hall) e hanno una bambina di nome Jess
(Samantha Mahurin). Inoltre, sviluppa un trucco di
grande successo chiamato “trasporto umano”, in contrasto con
Angier, che ora vive all’ombra del successo di Borden. Fuori scena,
Angier è consumato dall’ossessione di scoprire il segreto del
trucco di Borden, gettando le basi per il macabro finale di
The Prestige. Passano gli anni e alla fine Angier
perfeziona il trucco, e Borden arriva a uno dei suoi spettacoli per
assistervi.
Si intrufola nel backstage e sembra
assistere alla morte di Angier nell’esecuzione del trucco,
rispecchiando la sequenza mostrata all’inizio del film, prima che
si ipotizzi che Borden sia il responsabile e venga arrestato per
l’apparente omicidio di Angier. Una volta che la linea temporale di
The Prestige raggiunge Borden in prigione, il film
si muove in ordine cronologico, mentre il segreto dei trucchi di
entrambi gli uomini viene alla fine rivelato. Il film si conclude
con Cutter che descrive il fatidico trucco del trasporto umano a
una bambina, che ora il pubblico sa essere Jess, la figlia di
Borden.
Come il finale di The Prestige evidenzia i suoi temi
principali
Come tutti i film di Christopher Nolan, anche The
Prestige è caratterizzato da molti temi. Sebbene sia una
storia di maghi rivali, di teletrasporto fantascientifico basato su
Nikola Tesla e del mondo della magia da palcoscenico del 19°
secolo, è più che altro un film che esamina le emozioni umane. È
anche una storia di sacrificio e di domande su quale sia il limite
che un artista deve essere disposto a superare per la propria
arte.
Il finale di The
Prestige lega tutti questi temi insieme – un fatto che può
perdersi tra lo spettacolo di vedere una vasca piena di duplicati
di Angier morti e di apprendere che Alfred Borden è stato due
persone nel corso del film. Questi temi sono evidenti quando si
guarda al finale di Angier. Egli si è letteralmente sacrificato più
e più volte per riuscire a realizzare un singolo trucco di magia.
La sua ossessione di battere Borden era così forte che una serie
infinita di duplicati di Angier erano disposti a vivere vite
fugaci, molte delle quali duravano appena un giorno se gli
spettacoli erano ravvicinati.
Il fatto che l’Angier originale
abbia posto fine alla propria vita per realizzare L’Uomo
Trasportato è una cosa, ma il fatto che ogni duplicato di Angier
sia disposto a farlo all’infinito dimostra quanto sia profonda la
sua ossessione. In nessun momento un clone di Angier ha deciso che
il sacrificio non valeva la pena, anche dopo la morte di decine di
persone.
La rivelazione che Borden è in
realtà due persone che vivono una sola vita è il punto in cui il
finale di The Prestige mostra veramente la sua
mano quando si tratta dei temi centrali del film di Christopher Nolan. Il colpo di scena è un
commento sulle doppie vite che gli artisti e gli intrattenitori
spesso conducono come risultato della ricerca del perfezionamento
del loro mestiere. Borden può essere letteralmente due persone, ma
i parallelismi sono evidenti.
Poiché i gemelli Borden
condividevano una doppia vita già da molto prima dell’inizio di
The Prestige, è chiaro che la loro ossessione per
la magia da palcoscenico e le performance ha la precedenza su
qualsiasi altra cosa. Erano già intrappolati nella spirale
dell’ossessione e avevano sacrificato ogni parvenza di vita normale
per ottenerla: la gara con Angier in The Prestige
ha semplicemente fornito loro un punto di riferimento. Entrambi
hanno fatto tutto il necessario per vincere, ma le motivazioni che
li hanno spinti avanti sono ciò che li distingue.
Il trailer di The
Prestige e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di The
Prestige grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple
TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 1
luglio alle ore 21:00 sul canale
Iris.
La Twilight Saga, tratta dagli omonimi romanzi di
Stephen Meyer, è stata uno dei maggiori fenomeni
cinematografici degli scorsi due decenni. Con i suoi cinque film,
questa ha infatti rappresentato il principale concorrente al
successo di Harry
Potter. Iniziata nel 2008 con Twilight, e proseguita
nel 2009 con New Moon e nel 2010 con Eclipse,
la serie si è avviata poi verso la conclusione con The
Twilight Saga:Breaking Dawn – Parte 1
(qui la recensione), uscito al
cinema nel 2012.
Diretto anch’esso da Bill
Condon, il film conduce dunque i fan verso la conclusione
di una delle saghe romantiche più acclamate degli ultimi decenni,
che ha il pregio di aver ridato grande popolarità al cinema alla
figura del vampiro. Basato sui primi capitoli dell’omonimo romanzo
di Stephenie Meyer, The Twilight
Saga: Breaking Dawn – Parte 1 ha così rappresentato non
solo un’evoluzione delle atmosfere e delle tematiche della serie,
ma anche la prima parte di una degna conclusione.
Ancora oggi, infatti, questo quarto
film della saga è ritenuto uno dei migliori, sia per emozioni
trasmesse che per azione mostrata. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle differenze con il
libro. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di The Twilight
Saga: Breaking Dawn – Parte 1
Le vicende del nuovo film ripartono
lì dove si concludevano quelle del precedente. Dopo lo scontro con
Victoria e il suo esercito,
Edward e Bella decidono
infine di sposarsi. Alla cerimonia è presente anche
Jacob, che si infuria dopo aver saputo che la
ragazza che ama ha intenzione di trasformarsi in vampiro. La luna
di miele nella romantica Isola Esme in Brasile scatena poi la
passione tra i neo sposi, anche se Edward teme di poter ferire sua
moglie con la sua incontrollabile forza. Inspiegabilmente, Bella
rimane incinta ma la gravidanza sovrannaturale è un evento
incontrollabile, che potrebbe costarle la vita.
La ragazza, però, si ostina a voler
tenere il bambino, con l’appoggio di Rosalie.
Jacob, scoperta la verità, si allea con Edward per convincere Bella
ad abortire. Il capo Quileute, Sam, vuole infatti
uccidere la ragazza per evitare che una creatura potenzialmente
pericolosa possa nascere. Si gettano così le basi per un nuovo
scontro, che ancora una volta stabilirà gli equilibri esistenti tra
vampiri, lupi mannari e umani. Quando però Bella manifesta le prime
contrazioni, la situazione precipiterà rapidamente.
Il cast del film
Per il quarto film della serie
vengono ovviamente riconfermati gli attori Robert
Pattinson nel ruolo del vampiro Edward Cullen,
Taylor
Lautnernei panni del licantropo Jacob Black,
eKristen
Stewart in quelli di Bella Swan. Per questo film,
Pattinson si è sottoposto ad un allenamento fisico molto più
rigido, al fine di sfoggiare un corpo più muscolo in vista della
celebre scena di sesso tra Edward e Bella. Accanto a loro si
ritrovano poi anche Peter
Facinelli, nel ruolo di Carlisle Cullen, il
capofamiglia, ed Elizabeth Reaser come Esme
Cullen, sua moglie.
Ashley
Greeninterpreta nuovamente il personaggio
di Alice Cullen, e Kellan
Lutz nei panni di Emmett Cullen. Billy
Burke è invece ancora una volta il padre di Bella. Per
quanto riguarda il gruppo di licantropi, si ritrovano gli attori
Chaske Spencer nel ruolo del capobranco Sam e
Alex Meraz come Paul. Julia Jones
è Leah Clearwater, mentre Boo Boo Stewart
interpreta Seth Clearwater. Compaiono poi anche i Volturi, con
attori come Michael Sheen nei panni di Aro e
Jamie Campbell
Bower in quelli di Caius. Dakota Fanning,
invece, è la potente vampira Jane.
Nonostante gli autori abbiano
cercato di rimanere il più fedeli possibile al romanzo, vi sono
naturalmente alcuni dettagli che hanno richiesto alcune modifiche.
Tra queste vi è innanzitutto un maggiore approfondimento
sul passato di Edward. Sebbene in New Moon veniamo a conoscenza di come Edward
sia diventato un vampiro, solo in questo quarto film scopriamo di
più sui suoi primi anni da immortale. Nei libri, questa
conversazione avviene in realtà in Twilight, poco prima
che lui la porti a conoscere i suoi genitori per la prima
volta.
Per quanto riguarda Bella, nel libro
la si vede sognare di avere un bambino che deve proteggere dai
Volturi. Il film, invece, cambia la natura del suo
incubo. La notte prima del matrimonio, Bella sogna di
sposarsi su una pila di cadaveri di amici e familiari. Questo è
forse rappresentativo delle sue paure di non essere in grado di
controllarsi una volta diventata un vampiro. Sempre Bella, nel
libro decide di rimanere umana per un altro anno
così da poter frequentare il college, ma nel film questo aspetto è
stato completamente rimosso.
Altra importanza differenza è che
nel libro Jacob va a parlare da solo con Sam per dichiarare
il suo imprinting su Renesmee. Dopo averlo saputo, Sam si
rende conto che non c’è altra scelta se non quella di tornare a uno
stato di tregua e, di conseguenza, non c’è alcuno scontro a casa
dei Cullen. Nel film, invece, Sam e il suo branco piombano in casa,
attaccano i Cullen e si scatena una rissa nel tentativo di
raggiungere Renesmee. Jacob interviene, Edward dice a tutti
dell’imprinting dopo aver letto i pensieri di Jacob. Quando Sam lo
viene a sapere, la lotta cessa.
Infine, nel libro Bella descrive il
processo di trasformazione come fiamme dolorose
che si diffondono in tutto il corpo e la bruciano per un paio di
giorni. Quando si avvicina al suo completamento, le fiamme iniziano
a ridursi, ma allo stesso tempo il suo cuore batte più velocemente
e più violentemente per combattere il veleno che lo sta uccidendo,
fino a fermarsi del tutto. Nel film, invece, la sua trasformazione
inizia con l’esperienza del doloroso processo, ma per il resto la
si vede procedere senza intoppi e senza dolore.
Il trailer di The Twilight
Saga: Breaking Dawn – Parte 1 e dove vedere il film in
streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.The
Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 1 è infatti
disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple
TV, Prime Video, Now e Tim
Vision. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta,
basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo
di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 1
luglio alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
La stagione 2, episodio 3 di
House of the Dragon introduce al pubblico il
personaggio di Alys Rivers, uno dei personaggi più
mistici dell’universo fantasy della HBO. Il
Trono di Spade è un fantasy a basso contenuto magico,
in cui l’uso del potere magico è limitato rispetto a franchise come
Harry Potter o The
Witcher. La cronologia della seconda stagione di House
of the Dragon si svolge circa 170 anni prima de
Il
Trono di Spade, ma la magia non ha più un ruolo
prevalente nella società di Westeros ed è considerata già una
questione di leggenda, nonostante l’abbondanza di draghi vivi
all’epoca.
Alys Rivers è tra i
nuovi personaggi della seconda stagione di House
of the Dragon e appare nell’episodio 3 all’arrivo di
Daemon ad Harrenhal. Harrenhal è la sede della Casa Strong durante
questo periodo della storia di Westeros e Alys è una figlia
bastarda della nobile famiglia che include personaggi come
Lord Larys (come un bastardo del Nord si chiama
“Snow”, un bastardo delle Terre dei Fiumi si chiama
“Rivers”). Daemon ha appena lasciato Roccia del Drago dopo una
brutale discussione con Rhaenyra e il suo stato mentale è
suscettibile di manipolazione. Comincia ad avere visioni, che
vengono attribuite alle capacità di Alys, sebbene la portata della
sua “magia” sia lasciata vaga.
Alys Rivers ha poteri magici? È una
strega?
I poteri magici sono vaghi
nell’universo di George R.R. Martin, ma Alys è nota per avere
visioni
L’idea dei “poteri magici”
nella serie di libri Cronache del ghiaccio e del fuoco di
George R.R. Martin e nell’universo esteso è sempre
un po’ oscura. Naturalmente, il pubblico ha visto accadere cose
magiche sia in Il
Trono di Spade che in House
of the Dragon. Gli stregoni di Qarth fanno sì che
Daenerys abbia visioni, personaggi come Helaena Targaryen e
Aegon il Conquistatore hanno sogni profetici e ci sono creature
magiche come draghi ed Estranei. Ma non esiste un sistema magico
definito e i poteri di Alys Rivers sono in linea con quel livello
di misticismo.
Non è una strega nel senso che
lancia incantesimi, ma lavora con pozioni e medicine di varietà
anormale. Probabilmente ha visioni in un modo simile a Helaena o
Melisandre di Il
Trono di Spade. Per non parlare del fatto che
Harrenhal e il lago Occhio degli Dei sono luoghi di Westeros noti
per vaghe proprietà mistiche. Tutto ciò la rende uno dei personaggi
più misteriosi della serie, anche se probabilmente non ci saranno
spiegazioni chiare su cosa sia esattamente capace di fare e come.
Fa parte del fascino della magia in George R.R.
Martin.
Alys è interpretata dall’attrice
GLOW Gayle Rankin
L’attrice Gayle
Rankin si unisce al cast della seconda stagione di
House of the Dragon nei panni di Alys
Rivers. L’abbiamo vista in ruoli in serie TV come
GLOW e la miniserie Perry Mason.
È apparsa anche nei film The Greatest Showman e
Men di Alex Garland. Rankin è
un’attrice scozzese attiva nel settore dal 2012, il suo ruolo in
House
of the Dragon le permette di continuare a collezionare
una lunga serie di interpretazioni in serie di alto livello. È
un’entusiasmante giovane attrice capace di offrire una performance
unica al dramma fantasy della HBO.
Quanti anni ha Alys Rivers?
L’età di Alys Rivers è oggetto di
confusione nel libro
Proprio come è accaduto per
Melisandre, l’età di Alys Rivers è oggetto di
confusione nel libro. I capitoli della Danza dei
Draghi di Fire & Blood sono scritti da
punti di vista storici separati, che spesso non sono d’accordo
sulle loro valutazioni quando si tratta di dettagli specifici dei
personaggi. Nel caso di Alys, le affermazioni suggeriscono che sia
in circolazione da un po’ di tempo, e tutti gli storici immaginari
concordano sul fatto che avesse almeno 40 anni.
House
of the Dragon apporta diverse modifiche al libro
Fire & Blood, lasciando alla serie l’opportunità
di aggiungere ulteriori dettagli a questo argomento. Per quanto
riguarda la stagione 2, episodio 3, Alys Rivers sembra avere più o
meno la stessa età della sua attrice, il che significa che sembra
avere circa 30 anni. Tuttavia, questo potrebbe essere parte del suo
inganno e gli episodi futuri potrebbero rivelare che ha molti anni
in più.
Cosa succede con Alys Rivers e
Daemon ad Harrenhal
Alys in qualche modo fa sì che
Daemon abbia visioni inquietanti, costringendolo ad affrontare i
suoi
demoni interiori
All’arrivo di Daemon ad
Harrenhal, l’antico castello spettrale sembra essere un passaggio
tortuoso nella sua psicologia. Verso la fine dell’episodio, Daemon
inizia ad avere visioni, inclusa quella della
giovane Rhaenyra che ricuce la testa di un ragazzino,
suggerendo il suo senso di colpa per il suo coinvolgimento nelle
gesta di Blood & Cheese. Dopo la discussione tra Daemon e Rhaenyra
nell’episodio 2 della stagione 2, Daemon lotta con le sue emozioni
durante il suo viaggio verso Harrenhal, e questo sembra averlo reso
in qualche modo suscettibile ad Alys.
Il modo in cui Alys causa le visioni
di Daemon è da verificare. Potrebbe essere dovuto a una sorta di
pozione che ha bevuto, poiché la scena di Daemon con Ser Simon
Strong suggerisce la possibilità che il suo cibo sia avvelenato.
Mentre Simon Strong non sembra avere alcuna cattiva intenzione nei
confronti di Daemon, Alys Rivers ha qualche premonizione riguardo
alla morte di Daemon ad Harrenhal, il che potrebbe essere il motivo
per cui si è interessata a lui.
La storia più grande di Alys Rivers
è con Aemond Targaryen
In Fire & Blood, Alys è legata
principalmente a Aemond attraverso una sottotrama romantica
In Fire &
Blood, la storia di Alys Rivers è principalmente
incentrata sul principe Aemond Targaryen, e non viene menzionata
alcuna interazione con Daemon a parte quella relativa alla sua
presa iniziale di Harrenhal. Ad un certo punto, Aemond riprende il
castello per i Verdi e riesce a far sì che la maggior parte del
castello sia giustiziato, ma decide di risparmiare Alys e la prende
come suo premio. Alys in seguito afferma di essere incinta del
figlio del principe Aemond e viaggia con lui per un periodo quando
lascia Harrenhal.
Uno degli scontri più significativi
nella Danza dei Draghi è il duello tra Daemon e Aemond sopra
l’Occhio degli Dei ad Harrenhal. Aemond afferma che Alys ha visto
Daemon ad Harrenhal nelle sue visioni, e torna al castello per
affrontare suo zio. Prima di prendere il volo per il duello a dorso
di drago, Aemond bacia Alys. Non ritorna, ma non è qui che finisce
la storia di Alys.
Cosa succede a Alys Rivers dopo
House Of The Dragon
Alys governa Harrenhal per un certo
periodo come “regina strega”
Dopo la Danza dei Draghi,
Aegon III, figlio di Rhaenyra, finisce sul Trono di Spade. Larys
Strong viene giustiziato per ordine di Cregan Stark durante l’Ora
del Lupo e il nuovo Aegon cerca di ricreare la stabilità nel suo
regno. Durante questo periodo, si diffusero voci secondo cui
Harrenhal era governata da una “Regina Strega”, che si scoprì
essere Alys Rivers. Dichiara che lei e Aemond si sono sposati, cosa
che rende il loro figlio il legittimo erede al Trono di Spade
seguendo la linea di sangue di Aegon II. È improbabile che la serie
House
of the Dragon arrivi fin qui, ma è una tradizione
divertente.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
È stato finalmente svelato un primo
trailer del film
Hellboy: The Crooked Man, che riporterà sul grande
schermo il diavolo rosso ideato da Mike Mignola.
Fino ad oggi gli aggiornamenti sul film erano stati scarsi e
l’opera è ancora sprovvista di una data di uscita ufficiale,
sebbene sia stato riportato che il film dovrebbe arrivare in sala
in autunno. Questo trailer permette ora di dare un primo sguardo al
nuovo Hellboy, interpretato stavolta da Jack Kesy,
e alla vicenda di cui sarà protagonista.
Il film appare molto diverso dalle
precedenti versioni cinematografiche del diavolo rosso di Mignola,
anticipando un racconto con molto poco humor e principalmente
basato su atmosfere da horror soprannaturale. Nell’attesa di poter
vedere qualcosa in più, questo primo trailer è dunque un anticipo
di ciò che possiamo aspettarci da questo nuovo progetto, girato con
un budget inferiore rispetto ai precedenti ma dedicato ad una
storia molto apprezzata tra le tante di cui Hellboy è stato
protagonista.
Ron Perlman è Hellboy nell’omonimo film diretto da Guillermo del
Toro.
Cosa aspettarsi da Hellboy: The Crooked
Man?
Hellboy:
The Crooked Man è diretto da Brian
Taylor (Crank) da una sceneggiatura scritta dal
creatore di fumetti di Hellboy Mike Mignola e Chris
Golden. Il riavvio è interpretato da Jack
Kesy, Jefferson White e Adeline Rudolph.
Il film è basato sull’omonimo
fumetto vincitore dell’Eisner Award, che ha debuttato nel luglio
2008 in contemporanea dell’uscita cinematografica di Hellboy: The Golden Armydi
Guillermo del Toro . “Incagliati
nell’Appalachia rurale degli anni ’50, Hellboy e un agente del BPRD
alle prime armi scoprono una piccola comunità infestata da streghe,
guidata da un diavolo locale con un inquietante legame con il
passato di Hellboy, ovvero The Crooked Man“, recita la sinossi
del film.
Il nuovo film è prodotto da
Millennium Media, Dark Horse Entertainment, A Nu Boyana Production
e Campbell Grobman Film. È prodotto da Mike Richardson, Jeffrey
Greenstein, Jonathan Yunger, Les Weldon, Rob Van Norden, Sam
Schulte e Yariv Lerner. I produttori esecutivi sono Mike Mignola,
Avi Lerner, Trevor Short, Boaz Davidson, Tanner Mobley, Lati
Grobman, Christa Campbell, Michael Muellner e Julia
Muentefering.
Come conferma un video rilasciato da Netflix, la serie TV live-action
“One
Piece” è ufficialmente entrata in produzione per la
sua seconda stagione, con la conferma del ritorno di Ilia
Isorelys Paulino nel ruolo di Alvida, Jeff
Ward in quello di Buggy e Michael Dorman
in quello di Gold Roger. In precedenza era stato confermato il
ritorno dell’equipaggio originale di Cappello di paglia
nell’adattamento live-action del manga: Iñaki
Godoy riprenderà il ruolo di Monkey D. Luffy,
Mackenyu quello di Zoro, Emily
Rudd quello di Nami, Jacob Romero quello
di Usopp e Taz Skylar quello di Sanji, che
torneranno insieme a Città del Capo.
La serie ha recentemente scritturato
quattro cattivi: Daniel Lasker nel ruolo di Mr. 9,
Camrus Johnson nel ruolo di Mr. 5, Jazzara
Jaslyn nel ruolo di Miss Valentine e David
Dastmalchian nel ruolo di Mr. 3. Altri nuovi membri del
cast sono Brendan Sean Murray nel ruolo di Brogy,
Callum Kerr nel ruolo di Smoker, Clive
Russell nel ruolo di Crocus, Julia
Rehwald nel ruolo di Tashigi, Rob
Colletti nel ruolo di Wapol, Ty Keogh nel
ruolo di Dalton e Werner Coetser nel ruolo di
Dorry. Non resta a questo punto che attendere maggiori
informazioni, prevedendo una distribuzione di questa nuova stagione
nel 2025.
Basata
sulla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta
da Eiichiro Oda, One
Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria
ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero
da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy parte dal suo
piccolo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla
ricerca del leggendario tesoro One
Piece e per diventare il Re dei Pirati! Tuttavia, per
trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà mettere insieme la ciurma
dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo
il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a
temibili rivali.
Creata in collaborazione con
Shueisha, editore di manga di One
Piece e prodotta da Tomorrow Studios (un partner di
ITV Studios) e Netflix, la
serie TV live-action è prodotta esecutivamente dal creatore di
manga e anime Eiichiro Oda, così come da
co-showrunner Matt Owens e Joe Tracz.