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Babylon in streaming e in tv su SKY e NOW

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Arriva su Sky Cinema Babylon, scintillante racconto del glamour e degli eccessi di Hollywood, lunedì 13 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Candidato a tre premi Oscar, tra cui Miglior Colonna Sonora Originale, Miglior Scenografia e Migliori Costumi, e Vincitore del Golden Globe 2023 per la Miglior Colonna Sonora, Babylon è diretto dal regista Premio Oscar Damien Chazelle e vede protagonisti il Premio Oscar Brad Pitt e la candidata al Golden Globe Margot Robbie. Con loro anche Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo e Li Jun Li.

Babylon è una produzione Marc Platt/Wild Chickens/Organism Pictures. Il film è prodotto da Marc Platt, p.g.a., Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia Hamilton, p.g.a.; i produttori esecutivi sono Michael Beugg, Tobey Maguire, Wyck Godfrey, Helen Estabrook, Adam Siegel, Jason Cloth e Dave Caplan.

La trama di Babylon

Babylon  segue un ambizioso cast di personaggi – la superstar del cinema muto (Brad Pitt), la giovane starlette (Margot Robbie), il dirigente di produzione (Diego Calva), il talentuoso musicista (Jovan Adepo) e l’affascinante performer di successo (Li Jun Li) – che si sforzano di rimanere in cima alla scena della Hollywood degli anni ’20 e di mantenere la loro rilevanza in un momento in cui l’industria cinematografica sta cambiando, durante il passaggio dal muto al sonoro. 

Napoleon, clip dal film Joaquin Phoenix orchestra una brutale “trappola ghiacciata”

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È stata rivelata una nuova clip di Napoleon, il prossimo dramma epico di guerra della Sony Pictures, con il premio Oscar Joaquin Phoenix nei panni del leader francese titolare.

Il video mostra la controversa figura storica mentre mostra la sua abilità militare e la sua intelligenza escogitando un piano ingegnoso per sconfiggere i nemici. Mette in risalto la battaglia di Austerlitz, dove Napoleone attira le forze avversarie in una brutale trappola ghiacciata. Il film verrà presentato in anteprima il 23 novembre in Italia.

Tutto quello che c’è da sapere su Napoleon

Napoleon è un’epopea d’azione piena di spettacolo che racconta in dettaglio l’ascesa e la caduta dell’iconico imperatore francese Napoleone Bonaparte, interpretato dal premio Oscar Joaquin Phoenix”, si legge nella sinossi ufficiale. “Sullo sfondo straordinario di una cinematografia su larga scala orchestrata dal leggendario regista Ridley Scott, il film cattura l’inarrestabile viaggio di Bonaparte verso il potere attraverso il prisma della sua relazione mutevole e avvincente con il suo unico vero amore, Josephine, mostrando le sue visionarie tattiche militari e politiche contro alcune delle sequenze di battaglie pratiche più dinamiche mai girate”.

Accanto a Phoenix, Napoleon vede Vanessa Kirby nei panni dell’imperatrice Joséphine, Tahar Rahim nei panni di Paul Barras, Ben Miles nei panni di Caulaincourt, Ludivine Sagnier nei panni di Theresa Cabarrus, Matthew Needham nei panni di Lucien Bonaparte, Youssef Kerkour nei panni del maresciallo Davout, Phil Cornwell nei panni di Sanson ‘The Bourreau, Edouard Philipponnat nei panni dello zar Alessandro, Paul Rhys nei panni di Talleyrand, John Hollingworth nei panni del maresciallo Ney, Gavin Spokes nei panni di Moulins e Mark Bonnar nei panni di Jean-Andoche Junot.

Ridley Scott dirige da una sceneggiatura di David Scarpa. Il film è una produzione congiunta tra la produzione di Apple Studios e Scott Free Productions. Ridley Scott e Joaquin Phoenix producono insieme a Kevin Walsh e Mark Huffam mentre Michael Pruss e Aidan Elliott sono i produttori esecutivi.

Blanca chiude in bellezza con 4,4 milioni di spettatori

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“Finisce con un significativo crescendo la seconda stagione di Blanca. La sesta e ultima puntata è stata seguita da oltre 4,4 milioni di telespettatori e picchi di share superiori al 30%. Con questi risultati Blanca si conferma uno dei personaggi più attesi della stagione e i risultati ottenuti dimostrano l’affezione del grande pubblico generalista per un’eroina che fa della disabilità una straordinaria risorsa investigativa”. Così la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati commenta il successo di ascolto per la serie tv “Blanca”, appena terminata.

“Grazie all’interpretazione che ne fa con duttile ironia Maria Chiara Giannetta – prosegue Ammirati – e all’assortita squadra di talenti che la circonda, a un lavoro di scrittura che ha inserito le giuste novità su un tessuto collaudato e all’originalità della regia di Jan Maria Michelini e Michele Soavi. E ringrazio Lux Vide con cui abbiamo collaborato per la realizzazione di questo nuovo capitolo”.

“Siamo molto felici – aggiunge Luca Bernabei, Amministratore Delegato di Lux Vide, società del Gruppo Fremantle – perché il risultato di quest’ultima serata conferma il successo di questa seconda stagione, in cui abbiamo alzato ulteriormente l’asticella, investendo su innovazione, modernità e internazionalità del progetto.

Voglio ringraziare i registi Jan Michelini e Michele Soavi che hanno saputo dare un’identità unica a questa serie, gli sceneggiatori, Francesco Arlanch e Mario Ruggeri, che ci hanno tenuto con il fiato sospeso fino a ieri sera e la nostra protagonista Maria Chiara Giannetta, che, con grande sensibilità, ha reso proprio un personaggio fuori dal comune. Un grazie a Giuseppe Zeno, a Pierpaolo Spollon e a tutto il cast, al reparto Editoriale Lux e alla squadra di produzione: avete reso possibile questo progetto firmato Lux Vide!”

Captain America: Brave New World avrà ampie riprese aggiuntive e tagli alle scene

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Secondo quanto riferito, Captain America: Brave New World in occasione del stop alla lavorazione in seguito allo sciopero, sta subendo ampia rivisitazione che comporterà una serie di tagli ad una manciata di scene principali del film, oltre a ampio programma di riprese aggiuntive.

L’insider del settore Jeff Sneider ha rivelato in un nuovo episodio di The Hot Mic che, secondo le sue fonti, una prima proiezione di prova di Captain America: Brave New World “non è andata molto bene”. “Tre sequenze verranno tagliate e le nuove riprese saranno pianificate da gennaio fino a maggio o giugno [del 2024]“, ha detto Sneider.

L’uscita di Captain America: Brave New World era precedentemente prevista per il 26 luglio 2024; tuttavia, con lo sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA) ormai terminato, i Marvel Studios hanno programmato lo spostamento di una serie di date di uscita del film compresi film come Deadpool 3 e Captain America: Brave New World.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

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Barbie ottiene 11 nomination ai Grammy

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Dopo aver dominato il botteghino estivo di quest’anno, il film live-action su Barbie targato Warner Bros. Discovery riceverà numerosi riconoscimenti nella prossima stagione dei premi.

Barbie di Greta Gerwig ha ottenuto la sua prima serie di nomination, con la 66esima edizione dei Grammy Awards che hanno riconosciuto la colonna sonora stellare del film di successo. La Recording Academy ha annunciato che il film con Margot Robbie ha ricevuto undici nomination ai Grammy tra cui Disco dell’anno per “What Was I Made For?” di Billie Eilish e Canzone dell’anno per “Dance the Night” di Dua Lipa.

Di seguito sono elencate le nomination complete di Barbie:

Disco dell’anno

  • What Was I Made For? [From The Motion Picture “Barbie”] Billie Eilish
    • Billie Eilish & FINNEAS, producers; Billie Eilish, Rob Kinelski & FINNEAS, engineers/mixers; Chris Gehringer, mastering engineer

Canzone dell’anno

  • What Was I Made For? [From The Motion Picture “Barbie”] Billie Eilish
    • Billie Eilish & FINNEAS, producers; Billie Eilish, Rob Kinelski & FINNEAS, engineers/mixers; Chris Gehringer, mastering engineer
  • Dance The Night (From Barbie The Album)
  • Caroline Ailin, Dua Lipa, Mark Ronson & Andrew Wyatt, songwriters (Dua Lipa)

Best Pop Solo Performance

  • What Was I Made For? [From The Motion Picture “Barbie”] Billie Eilish

Best Rap Song

  • Barbie World [From Barbie The Album]
    Isis Naija Gaston, Ephrem Louis Lopez Jr. & Onika Maraj, songwriters (Nicki Minaj & Ice Spice Featuring Aqua)

Best Score Soundtrack For Visual Media (Includes Film And Television)

  • Barbie
    Mark Ronson & Andrew Wyatt, composers

Best Song Written For Visual Media

  • Barbie World [From “Barbie The Album”]
    Naija Gaston, Ephrem Louis Lopez Jr. & Onika Maraj, songwriters (Nicki Minaj & Ice Spice Featuring Aqua)
  • Dance The Night [From “Barbie The Album”]
    Caroline Ailin, Dua Lipa, Mark Ronson & Andrew Wyatt, songwriters (Dua Lipa)
  • I’m Just Ken [From “Barbie The Album”]
    Mark Ronson & Andrew Wyatt, songwriters (Ryan Gosling)
  • What Was I Made For? [From “Barbie The Album”]
    Billie Eilish O’Connell & Finneas O’Connell, songwriters (Billie Eilish)

Best Music Video

  • What Was I Made For
    Billie Eilish
    Billie Eilish, video director; Michelle An, Chelsea Dodson & David Moore, video producers

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina).

Aquaman e il regno perduto: il trailer giapponese mostra nuove specie sottomarine

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È stato rilasciato un nuovo trailer giapponese di Aquaman e il Regno Perduto, e il nuovo contributo contiene una buona dose di nuovi filmati del sequel dei DC Studios. Nel film che arriverà nelle sale italiane il  20 dicembre da quello che pare dal video, verranno introdotte nuove specie sottomarine.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il Regno Perduto

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malvagia. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello Orm, l’ex re di Atlantide e imprigionato alla fine del primo film, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo seguito, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film. David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Il film arriverà al cinema il 20 dicembre.

Stephen Amell e Robbie Amell nel teaser trailer del film Code 8: Parte II

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Il primo teaser trailer di Code 8: Parte II è stato rilasciato nell’ambito della Geeked Week, presentando in anteprima l’annunciato film sequel fantascientifico di Netflix. Il film uscirà sulla  piattaforma di streaming nel 2024.

In un mondo in cui il 4 percento degli abitanti possiede poteri insoliti ed è controllato da robot altamente tecnologici, un ex detenuto si allea con un narcotrafficante che disprezza per proteggere una ragazza da un sergente di polizia corrotto.

In questo sequel di “Code 8”, Connor (Robbie Amell) è uscito di prigione e lavora come inserviente in un centro ricreativo dopo aver tagliato i ponti con il suo ex complice Garrett (Stephen Amell). Il tentativo di Connor di tenersi lontano dai guai naufraga quando è costretto ad aiutare la quattordicenne Pav (Sirena Gulamgaus) a fuggire da un gruppo di agenti corrotti guidati dal sergente King (Alex Mallari Jr.). King usa i nuovi cani robot per rintracciare Pav, mentre Connor si ritrova ancora una volta a chiedere aiuto a Garrett e alla sua squadra. Ma potrà fidarsi dell’uomo che lo ha fatto finire dietro le sbarre?

Code 8: Parte II vede protagonisti Robbie AmellStephen Amell, Sirena Gulamgaus, Alex Mallari Jr., Jean Yoon e Aaron Abrams. È stato scritto e diretto da Jeff Chan, nonché scritto da Jesse LaVercombe, Sherren Lee e Chris Pare. Robbie Amell, Stephen Amell, Jeff Chan e Chris Paré produrranno ancora una volta il progetto. XYZ Films è il produttore esecutivo.

The Brothers Sun: trailer della serie Netflix con Michelle Yeoh

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Netflix ha pubblicato il primo trailer di The Brothers Sun per la serie drammatica d’azione gangster guidata da Michelle Yeoh e creata dai co-creatori Brad Fulchuk e Byron Wu. Questo è il secondo annuncio della Geeked Week che coinvolge lo spettacolo, poiché un poster è stato svelato all’inizio di questa settimana, con il debutto della serie previsto per il 4 gennaio 2024.

Quando il capo di una potente triade taiwanese viene colpito da un misterioso assassino, suo figlio maggiore, il leggendario assassino Charles ‘Chairleg’ Sun (Justin Chien) si dirige a Los Angeles per proteggere sua madre, Eileen (Michelle Yeoh), e il suo ingenuo figlio fratello, Bruce (Sam Song Li) — che fino ad ora è stato completamente tenuto all’oscuro sulla verità sulla sua famiglia”, si legge  nella sinossi della seri . Ma mentre le società più letali di Taipei e una nuova fazione in ascesa si scontrano per il dominio, Charles, Bruce e la loro madre devono curare le ferite causate dalla loro separazione e capire cosa significano veramente fratellanza e famiglia prima che uno dei loro innumerevoli nemici faccia crollare il loro impero.”

Il co-creatore Brad Fulchuk, che ha creato lo spettacolo con Byron Wu, è lo showrunner. La serie vede protagonisti Michelle Yeoh, Highdee Kuan, Sam Song Li, Justin Chien, Jenny Yang, Joon Lee, Alexis Rhee, Johnny Kou, Ron Yuan e altri. The Brothers Sun debutterà su Netflix nel 2024.

Josh Hartnett come Superman nelle foto del film cancellato Superman: Flyby

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Il film scartato di Superman Superman: Flyby avrebbe dovuto avere Josh Hartnett nei panni di Superman. Ebbene oggi, a distanza di molti anni è emersa una foto dell’attore che indossa il costume del L’Uomo d’Acciaio.

La foto, che è stata pubblicata su Instagram, mostra Josh Hartnett che indossa un costume da Superman. Questa versione del costume presenta uno sfondo nero per l’icona rossa di Superman al posto del più iconico giallo. Questa non è la prima volta che il logo appare così, poiché questo design era ben visibile nei cartoni animati di Superman di Max Fleischer.

 

Cosa sappiamo su Superman: Flyby?

Superman: Flyby era il titolo provvisorio di un film di Superman in lavorazione nei primi anni 2000. La sceneggiatura del film DC è stata scritta da J.J. Abrams mentre Brett Ratner doveva dirigere, con l’iconico attore di Superman Christopher Reeve che fungeva da consulente del progetto.

Brett Ratner lasciò il film nel 2003, portando McG a subentrare e poi a lasciare egli se stesso il film. Una volta ingaggiato Bryan Singer, il film venne trasformato poi in Superman Returns, uscito nel 2006.

Anche se Josh Hartnett potrebbe non aver interpretato Superman, ha avuto una bella carriera. Oltre a film iconici come Black Hawk Down e Sin City, l’attore ha avuto un ruolo importante in Oppenheimer di quest’anno e nell’acclamato episodio di Black Mirror “Beyond the Sea“.

Avatar – La leggenda di Aang: primo “spettacolare” trailer per la nuova serie Netflix

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Netflix ha pubblicato il trailer del prossimo adattamento live-action dell’amata serie di Nickelodeon Avatar – La leggenda di Aang, la cui uscita è prevista per il 2024.  

Come ricorderanno i fan del popolare programma animato di Nickelodeon, “The Last Airbender” segue quattro nazioni che un tempo vivevano armoniosamente l’una accanto all’altra, ciascuna governata da un elemento diverso: aria, fuoco, acqua e terra. A seguito di un attacco da parte della Nazione del Fuoco, tutte le speranze sono riposte in Aang (Gordon Cormier), un Avatar in grado di controllare tutti gli elementi, per riportare la pace nel paese.

La serie Avatar – La leggenda di Aang

Avatar – La leggenda di Aang è una serie live action che rivisita la premiata e amata serie animata di Nickelodeon. Albert Kim (Il mistero di Sleepy Hollow, Nikita) riveste il ruolo di showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore. Jabbar Raisani (Lost in Space, Stranger Things) e Michael Goi si occupano della produzione esecutiva e della regia insieme alle registe Roseanne Liang (anche coproduttrice esecutiva) and Jet Wilkinson. Dan Lin (The LEGO Movie, Aladdin) e Lindsey Liberatore (Walker) sono produttori esecutivi per Rideback.

La trama di Avatar – La leggenda di Aang

Acqua. Terra. Fuoco. Aria. Una volta le quattro nazioni vivevano in armonia e l’Avatar, il dominatore di tutti e quattro gli elementi, manteneva la pace tra loro. Ma tutto è cambiato quando la Nazione del Fuoco ha attaccato i Nomadi dell’Aria annientandoli e compiendo così il primo passo verso la conquista del mondo. L’attuale incarnazione dell’Avatar non è ancora emersa e il mondo ha perso la speranza.

Ma come un bagliore nell’oscurità, la speranza si riaccende quando Aang (Gordon Cormier), un giovane Nomade dell’Aria nonché l’ultimo della sua specie, si risveglia per assumere il ruolo che gli spetta come prossimo Avatar. Insieme ai suoi nuovi amici Sokka (Ian Ousley) e Katara (Kiawentiio), fratelli e membri della Tribù dell’Acqua del Sud, Aang intraprende una missione fantastica e ricca di azione per salvare il mondo e contrastare il temibile assalto del Signore del Fuoco Ozai (Daniel Dae Kim). Ma non sarà un compito facile, dal momento che il principe ereditario Zuko (Dallas Liu) è determinato a catturarli. Avranno infatti bisogno dell’aiuto dei numerosi alleati e dei pittoreschi personaggi che incontreranno lungo il cammino.

Top Gun: Maverick, un poliziotto ha puntato la pistola contro un collega che minacciava di spoilerare il film

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Un agente di polizia di Sydney, in Australia, si è dichiarato colpevole di aver “portare un’arma da fuoco con negligenza” per la sicurezza di un collega dopo aver minacciato di sparare a un altro agente di polizia che aveva detto che avrebbe rivelato spoiler dal sequel di successo di Tom Cruise Top Gun: Maverick. Secondo i documenti del tribunale, il poliziotto trentenne Dominic Gaynor ha tirato fuori la pistola e l’ha puntata “nelle vicinanze” del collega agente Morgan Royston dopo che Royston aveva minacciato di rovinare il film dopo che Royston aveva visto Top Gun: Maverick il giorno prima.

documenti del tribunale rivelano che Royston disse a Gaynor: “Te lo rovinerò”. Gaynor ha risposto dicendo a Royston: “Non rovinare il film” o “Ti sparerò”. Ha proceduto a estrarre la pistola dalla fondina e “l’ha tenuta ferma per cinque secondi” mentre la puntava verso Royston. Gaynor avrebbe riso durante l’incidente e il suo “dito era sul ricevitore e non sul grilletto”. Il suo avvocato ha descritto l’incidente come “un caso in cui gli scherzi in un contesto lavorativo hanno passato il limite”.

L’Australian Broadcasting Company riferisce che Royston ha rivelato in tribunale il 9 novembre di essere caduto in depressione in seguito all’incidente. Ha detto che mentre era comune per gli agenti di polizia “condividere battute e prendersi in giro a vicenda”, questo incidente era su un livello diverso e lo ha lasciato con una sensazione di “shock e paura travolgenti”.

Ho perso completamente la fiducia che avevo e la mia ammirazione per le forze di polizia del NSW“, ha detto. “Quando vedo un agente di polizia adesso, mi sento obbligato a guardarlo e controllare che la sua mano non sia sull’arma”.

L’avvocato di Gaynor ha detto che il suo cliente ha commesso un terribile errore e che una condanna “lo vedrebbe definitivamente rimosso dalle forze di polizia“. L’avvocato ha aggiunto: “Questo gli costerà caro”. Gaynor ha ricevuto un ordine di correzione comunitaria per due anni, con 100 ore di servizio comunitario e una condanna registrata.

Top Gun: Maverick, sequel del film del 1986 Top Gun, è uscito nelle sale nel maggio 2022 ed è diventato un successo al botteghino con 1,4 miliardi di dollari di vendite di biglietti in tutto il mondo. Il film si classifica come l’undicesimo film con il maggior incasso nella storia del botteghino (non adeguato all’inflazione). Ha ottenuto sei nomination agli Oscar, inclusa quella per il miglior film.

The Marvels: due importanti cameo introducono [SPOILER] nel MCU

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A questo punto del Marvel Cinematic Universe, il multiverso è nel caos. Alla fine di The Marvels, il cattivo ha squarciato un enorme buco nel tessuto dello spazio e del tempo, facendo sì che un’altra realtà inizi a riversare la sua realtà nell’MCU. Per ripararlo, i supereroi titolari: Carol Danvers, alias Captain Marvel (Brie Larson); Kamala Khan, alias Ms. Marvel (Iman Vellani); e Monica Rambeau (Teyonah Parris) – devono unire i loro poteri e poi mandare Monica oltre lo squarcio nell’altra dimensione. Per portare a termine il compito, però, Monica deve restare indietro, rimanendo bloccata in un altro universo mentre Carol Danvers e Kamala Khan piangono il suo sacrificio.

Nella scena post-credit, vediamo che Monica è viva e vegeta mentre si sveglia in una strana struttura medica. All’improvviso, si trova faccia a faccia con una versione alternativa della sua defunta madre, Maria Rambeau (Lashana Lynch), al suo fianco. La Maria di questo universo non riconosce Monica e indossa il costume bianco e rosso di Binary dei fumetti. Nei fumetti Marvel, Binary è un potente alter ego di Carol Danvers mentre faceva squadra con gli X-Men.

Parlando di X-Men, il più grande shock di “The Marvels” arriva immediatamente dopo quando Kelsey Grammer si presenta nei panni del Dr. Hank McCoy, alias Bestia – il mutante peloso e blu che Grammer ha interpretato per la prima volta in “X-Men: Conflitto finale” del 2006. ” (Il personaggio è stato interpretato da giovane da Nicholas Hoult in diversi film di “X-Men” a partire da “X-Men: L’inizio” del 2011, e Grammer ha ripreso brevemente il ruolo in “X-Men: Giorni di un futuro passato”) L’apparizione di Bestia segna il secondo crossover di “X-Men” nel MCU, dopo il cameo di Patrick Stewart nei panni del Prof. Charles Xavier in “Doctor Strange nel Multiverso della Follia” dell’anno scorso. In “The Marvels“, la Bestia fa il nome di Charles e conclude che Monica proviene da un’altra realtà parallela alla loro. Monica è ora apparentemente intrappolata in un universo in cui esistono gli X-Men, anche se non è chiaro se sia lo stesso mondo di uno qualsiasi dei film “X-Men” della Fox.

Il secondo cameo a sorpresa si verifica alla fine del film, prima ancora che arrivino i titoli di coda, tra Ms. Marvel e Kate Bishop (Hailee Steinfeld), introdotti nella serie Disney+ del 2021 HawkeyeMs. Marvel ricrea in modo esilarante l’iconica scena alla fine di “Iron Man” del 2008, quando Nick Fury (Samuel L. Jackson) recluta Tony Stark (Robert Downey Jr.) per l’Avengers Initiative. Apparendo all’improvviso nell’ombra, proprio come fece Fury, Ms. Marvel invita la giovane Occhio di Falco a unirsi a una squadra più grande. Menziona anche la figlia di Ant-Man, Cassie Lang (Kathryn Newton) – apparsa in “Ant-Man and the Wasp: Quantumania” di quest’anno – come un altro potenziale membro, suggerendo che i Giovani Vendicatori dei fumetti stanno finalmente arrivando a compimento.

Molti fan della Marvel hanno predetto la formazione dei Giovani Vendicatori, a causa del numero di eroi adolescenti introdotti nei film precedenti. Nei fumetti, Bishop e Lang sono i primi membri della squadra. Ci sono diversi personaggi del MCU che sembrano i primi candidati per i Giovani Vendicatori, come America Chavez (Xochitl Gomez di “Doctor Strange in the Multiverse of Madness”), Ironheart (Dominique Thorne di “Black Panther: Wakanda Forever”), Elijah Bradley (Elijah Richardson di “The Falcon and the Winter Soldier”) e le versioni precedenti di Billy e Tommy Maximoff (interpretati per la prima volta da Julian Hilliard e Jett Klyne in “WandaVision”).

Con queste anticipazioni, sembra che l’MCU stia dando forma a due delle sue prossime trame e team principali. Con gli Avengers originali che li vediamo in azione da “Endgame“, e i giovani Avengers che sarebbero i degni successori e sin dall’acquisizione della Disney-Fox, i fan hanno chiesto a gran voce gli X-Men. Il cameo di Beast è solo il secondo personaggio degli X-Men a passare al MCU, ma un nuovo passo importante verso il grande benvenuto dei mutanti è stato compiuto

Stranger Things: David Harbour anticipa la ripresa della produzione tra “Un paio di giorni”

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Lo sciopero del SAG-AFTRA è ufficialmente terminato e David Harbour è pronto a tornare a Hawkins per Stranger Things nei panni dell’amato e burbero capo della polizia Jim Hopper.

Sul tappeto rosso per il Gala BoxLunch in onore di Feeding America, dove David Harbour  è stato nominato Giving Ambassador, ha espresso il suo entusiasmo per il ritorno sul set della quinta stagione di Stranger Things. L’attore ha trasmesso un senso di urgenza di tornare al lavoro durante l’intervista, rivelando che la produzione potrebbe riprendere tra solo “un paio di giorni”.

Quando gli è stato chiesto cosa viene prima nella sua agenda post-sciopero, David Harbour ha detto: “Voglio dire, dobbiamo girare l’ultima stagione di ‘Stranger Things’, no? Devo essere lì tra un paio di giorni. Dobbiamo andare, siamo in ritardo”.

La produzione dell’ultima stagione della serie Netflix di successo dei fratelli Duffer Stranger Things, che infonde elementi classici di fantascienza con nostalgia degli anni ’80, è stata interrotta insieme ad altri progetti cinematografici e televisivi quando sono iniziati gli scioperi di WGA e SAG-AFTRA all’inizio di quest’anno.

Durante il gala, l’attore ha anche fatto una donazione a sorpresa di 100.000 dollari in beneficenza. “Non volevo che un attore giovane e molto bello, che era l’ambasciatore dell’anno scorso, mi superasse in alcun modo“, ha detto Harbour a Variety riferendosi all’ambasciatore dell’anno scorso Simu Liu . “Quindi questa è davvero la motivazione. Ma no, ovviamente, è un ente di beneficenza che mi sta a cuore e quindi voglio contribuire con quello che posso per dare una mano”.

Mi piace davvero il modo in cui [Feeding America] affronta una questione fondamentale“, ha detto Harbour. “Con tutta la rabbia che c’è nella nostra società… c’è ancora la questione fondamentale delle persone che soffrono la fame in America, di cui penso non si parli molto nei notiziari.”

Il suo incarico di Ambasciatore includerà numerosi eventi di raccolta fondi. Quali siano questi elementi, Harbour non può ancora dirlo, ma ha sottolineato di essere stato ispirato dalle raccolte fondi di Twitch che ha visto online. Inoltre non è totalmente contrario allo streaming live mentre gioca ai videogiochi online. “Mi accovaccio con un paio di videogiochi diversi e ho qualsiasi scusa per sedermi. Mia moglie mi urlerà: “Scendi dal computer!” Dirò semplicemente: ‘È per beneficenza!‘”

Il gala festivo si è svolto all’Academy LA, dove Simu Liu è salito sul palco, con le stampelle, per passare ufficialmente il testimone del Giving Ambassador al suo compagno Marvel. Non mi perderei questo momento per nulla al mondo. Tranne forse la possibilità di camminare, ma va bene così”, ha scherzato Liu, che ha un tendine d’Achille infortunato. Ha anche gridato a coloro tra il pubblico che indossavano giacche in stile “Barbie“: “Ho tenuto a freno la lingua su così tanti giochi di parole di Ken… ma io sono Kenough, finalmente posso dirlo.”

Vendetta finale: trama e cast del film con Antonio Banderas

Nel corso della sua lunga carriera l’attore spagnolo Antonio Banderas ha dimostrato di poter interpretare qualunque tipo di ruolo, dallo spadaccino Zorro fino a personaggi più intimi e tormentati come quello visto in Dolor y Gloria. All’appello non manca neanche il giustiziere spietato, protagonista del recente Vendetta finale. Uscito in sala nel 2017, questo è il nuovo film del regista israeliano Isaac Florentine, noto per le sue fortunate incursioni nel genere d’azione e in quello relativo alle arti marziali. Su sceneggiatura di Matt Venne, Florentine e Banderas hanno così dato vita ad un film ricco di colpi di scena come anche di grande intrattenimento.

Ancora una volta, come è stato per film come Io vi troverò o Il giustiziere della notte, il desiderio di vendetta contro chi ha fatto del male alla propria famiglia diventa il motore per una serie di eventi pronti a degenerare. Una trama dunque già vista, ma qui arricchita di particolari elementi rielaborati da culture differenti. Si snoda così una vicenda che nella sua semplicità riesce nuovamente a dar vita ad una serie di istinti primordiali con cui lo spettatore potrà empatizzare, ottenendo anche non poco divertimento dalle numerose sequenze di combattimento qui presenti.

Passato in sordina, il film rimane ancora oggi poco noto ai fan del genere. Un motivo in più per recuperarlo è certamente la possibilità di vedere Banderas in un ruolo inedito, per il quale risulta comunque particolarmente credibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Vendetta finale: la trama del film

Il protagonista della vicenda è Frank Valera, un avvocato con una splendida famiglia, spesso trascurata a causa del suo lavoro. Egli aspira infatti ad avere una carriera quanto più possibile solida e di valore, finendo però così con il dimenticarsi di tutto il resto. A riportarlo con i piedi per terra vi sarà una tragedia improvvisa, dalla quale Frank sembrerà non potersi riprendere mai più. Durante un tentativo di furto, infatti, sua moglie Sue e la figlia Olivia vengono infatti brutalmente uccise e abbandonate per strada. In seguito alla tragica morte dei suoi affetti Frank si lascia trascinare in un vortice autodistruttivo fatto di alcol e incontri clandestini.

Quando però il caso verrà archiviato senza responsabili, Frank deciderà di fare voto di silenzio e di allenarsi duramente per imparare alcune tecniche di arti marziali che gli permetteranno di farsi giustizia da solo vendicandosi con i responsabili dell’assassinio. Diventato forte a sufficienza, egli intraprende così il suo percorso alla ricerca di vendetta. Lungo il cammino, però, dovrà inevitabilmente confrontarsi con alleati e nemici, dovendo riuscire a distinguere chi appartiene alla prima categoria e chi alla seconda. Arrivare a risalire agli assassini non sarà facile, ma il desiderio di far soffrire quanti hanno fatto soffrire i suoi cari lo spingerà a non arrendersi fino all’ultimo.

Vendetta finale cast

Vendetta finale: il cast del film

Prima di vestire i tormentati panni del regista protagonista di Dolor y Gloria, l’attore Antonio Banderas si è cimentato con Vendetta finale in un ruolo grossomodo nuovo per lui. Al fine di poter interpretare al meglio quanto richiesto dal suo personaggio, egli si è esercitato nella pratica di diverse arti marziali, apprendendo così le basi per poter dar vita a veri e propri combattimenti corpo a corpo. Banderas ha infatti richiesto di poter interpretare personalmente quante più scene possibili, preferendo non ricorrere all’utilizzo di controfigure. La sua performance è stata poi particolarmente apprezzata proprio per tale motivo, con l’attore in grado di dar vita a nuove sfumature del suo talento.

Accanto a lui nel film si ritrovano altri celebri interpreti, tra cui Karl Urban. Attualmente popolare per la serie The Boys, questi è qui presente nei panni del poliziotto Hank Strode, il quale si rivelerà un personaggio quanto mai complesso e controverso. L’attrice spagnola Paz Vega, vista anche nel recente Rambo: Last Blood, è qui l’infermiera Alma, sarà un’ulteriore alleata di Frank. Ad interpretare Sue la moglie del protagonista è invece l’attrice Cristina Serafini, mentre il celebre Robert Forster è Chuck, suocero di Frank. L’attore Jonathan Schaech è invece il detective Bill Lustiger. Nel film è inoltre presente un cameo dello stesso regista, Florentine, il quale interpreta i panni del maestro di karate che istruisce il protagonista.

Vendetta finale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Vendetta finale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 10 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Hunter’s Prayer – In fuga: trama e cast del film con Sam Worthington

Figura particolarmente ricorrente e apprezzata al cinema, i sicari hanno trovato negli ultimi anni diverse opere a loro dedicate, dove si sviscera la loro professione, i suoi pericoli e i problemi morali dietro di questa. Tra queste opere rientra anche Hunter’s Prayer – In fuga, film del 2017 diretto da Jonathan Mostow, noto per essere stato il regista di Terminator 3 – Le macchine ribelli. Al centro della storia raccontata nel suo nuovo film non vi sono però robot assassini, bensì un killer in carne ed ossa pronto a difendere una giovane ragazza dai desideri omicidi di uno spietato boss criminale.

La storia qui narrata è basata sul romanzo For the Dogs, scritto da Kevin Wignall e pubblicato nel 2004. Questo ha ottenuto una buona popolarità sin dal momento della sua prima edizione, arrivando all’attenzione di diversi produttori. È così in breve iniziato il suo processo di sviluppo, portando infine il film ad avvalersi di noti attori e diverse location di grande attrattiva, come la Germania, la Spagna, la Svizzera, l’Ungheria e la città di New York. Ricco di adrenalina e promettente intrattenimento, Hunter’s Prayer – In fuga era così pronto per arrivare nelle sale di tutto il mondo.

Una volta qui, però, il titolo andò incontro ad uno scarso interesse da parte del pubblico, attirando solo l’attenzione dei più affezionati al genere. Il film finì così per incassare a livello globale una cifra ben al di sotto del suo budget, stimato intorno ai 17 milioni di dollari. Ad oggi, a tre anni dalla sua uscita, sembra però giunto il momento di concedere una seconda possibilità al film, riscoprendone gli aspetti positivi. Ciò sarà possibile, prima della visione, anche grazie alle curiosità di seguito riportate, molte delle quali legate proprio al cast di attori. Per scoprire questa basterà proseguire nella lettura.

Hunter’s Prayer – In fuga: la trama del film

Il film si apre in Svizzera, dove la giovane Ella Hatto si sta recando nella sua scuola per quello che sembra essere un giorno come un altro. Ciò che non sa, però, è che a tenerla d’occhio vi è Lucas, un infallibile sicario. Questi è stato ingaggiato dal multimilionario corrotto Richard Addison, il quale allo stesso tempo ha già inviato altri killer per uccidere i genitori della ragazzina, colpevoli di aver parlato con l’FBI circa i suoi traffici illegali. Al momento di dover eliminare la giovane Ella, però, Lucas si trova di fronte per la prima volta nella sua vita da assassino ad un forte senso di compassione. Per questo non riesce a portare a termine il proprio lavoro, decidendo invece di aiutare la ragazza a scappare.

Con lei è costretto a scappare però anche lui, ora ricercato da Addison, il quale lo vuole morto. Nella loro fuga attraverso l’Europa i due dovranno imparare a fidarsi l’uno dell’altro e difendersi a vicenda. Se non sarà lui ad uccidere Ella, infatti, qualcun altro verrà inviato a portare a termine la missione. Scappare non potrà dunque essere una soluzione permanente, e i due dovranno iniziare a studiare una strategia per arrivare dallo stesso Addison e fermare tutto quanto. Lo svantaggio numerico è però notevole, e per loro farsi strada verso il criminale sarà più complicato del previsto. Solo la fiducia e la loro umanità potranno essere decisive per le loro sorti.

Hunter's Prayer - In fuga cast

Hunter’s Prayer – In fuga: il cast del film

Per interpretare il protagonista, il sicario Lucas, i produttori non hanno avuto dubbi: l’attore Sam Worthington era la persona giusta. L’attore, noto per film come Avatar e Scontro tra titani, venne ingaggiato da subito per il ruolo. Per prepararsi a questo, egli non solo si allenò fisicamente per le scene più complesse, ma cercò anche noti modelli a cui ispirarsi. Oltre ai tanti celebri sicari del cinema, l’attore ha rivelato di aver basato parte del personaggio sul Terminator interpretato da Arnold Schwarzenegger nel secondo film della saga. Worthington è poi stato particolarmente apprezzato per la sua performance, avendo dimostrato ancora una volta di possedere grande carisma e presenza scenica.

Accanto a lui, nel ruolo della giovane Ella Hatto doveva originariamente esserci l’attrice Hailee Steinfeld, divenuta celebre per il film Il Grinta. Questa tuttavia dovette rinunciare al ruolo a causa di altri impegni, e al suo posto venne allora scelta Odeya Rush, già vista in film come L’incredibile vita di Timothy Green e Piccoli brividi. Nel ruolo dello spietato boss Richard Addison si ritrova invece Allen Leech, celebre per essere stato Tom Branson nella serie televisiva Downton Abbey. Sempre dalla parte dei cattivi si ritrovano gli attori Amy Landecker e Martin Compston, nei panni rispettivamente dell’agente FBI corrotta Gina Banks e in quelli del killer Metzger. L’attrice spagnola Veronica Echequi, invece, è Dani, a sua volta serial killer che aiuta però Lucas ed Ella nella loro fuga.

Hunter’s Prayer – In fuga: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Hunter’s Prayer – In fuga è infatti disponibile nel catalogo di Infinity e FilmBox. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale a tali piattaforme, avendo così accesso non solo al film in questione ma anche ad un’ampia serie di film correlati e simili. Si avrà così modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 10 novembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Unfriended: trama, cast e curiosità sul film horror

Da sempre il miglior cinema horror si impegna, forse molto più di tanti altri generi, a raccontare i cambiamenti di una società e di un mondo in costante trasformazione. Alcuni dei principali tabù sono stati sdoganati proprio grazie a tale tipologia di film, ma non è solo da un punto di vista tematico che questi film ci parlano. Negli ultimi anni, in particolare, gli horror si sono adatti ai cambiamenti tecnologici, andando a ritrovare in questi anche gli aspetti più terrificanti e inaspettati. Uno dei titoli più importanti a riguardo è Unfriended (qui la recensione), film del 2014 diretto da Levan Gabriadze e prodotto dalla Blumhouse Productions, casa di produzione di film come Paranormal Activity, Insidious e La notte del giudizio.

Si tratta di un film estremamente interessante, poiché attraverso la tecnica nota come first person shot, costruisce una storia in piano sequenza dove la classica inquadratura è sostituita con il display del personal computer utilizzato dalla protagonista. Il primo piano viene così realizzato ora attraverso le piccole icone delle web-cam, mentre il montaggio si costruisce con il semplice spostarsi da una pagine internet ad un’altra. Unfriended è dunque una variazione al sottogenere del found footage, non essendo ripreso da tecniche manuali ma grazie alle possibilità date dal digitale. Proprio per questi motivi, sembra essere un film che richiede di essere visto sullo schermo del proprio laptop piuttosto che su uno schermo tradizionale.

Accolto in modo estremamente positivo dalla critica e dal pubblico, il film è arrivato ad affermarsi come un grande successo economico, incassando circa 64 milioni di dollari a fronte di un budget di uno solo. Un vero e proprio caso cinematografico dunque, che ha unito le potenzialità tecnologiche ad un tema sempre urgente come quello del bullismo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Unfriended

La storia di Unfriended si apre su di un compromettente video caricato sul web. All’interno di questo vi è Laura Barns, una liceale della California, colta in un momento inopportuno. La ragazza, completamente ubriaca, viene infatti derisa e umiliata da alcuni compagni di scuola. In seguito alla diffusione del video, la ragazza decide di togliersi la vita. Esattamente un anno dopo l’accaduto, quegli stessi ragazzi colpevoli di aver realizzato il video si ritrovano su Skype per quella che dovrebbe essere una normale videochiamata tra amici. Sono Blaire, Mitch, Jess, Ken, Adam e Val. Durante il loro conversare, però, l’account di Laura Barns si unisce alla conversazione. Quello che sembrava uno scherzo di cattivo gusto, si rivela ben presto essere una vendetta senza pietà.

Unfriended cast

Unfriended: il cast del film

Il film si avvale di pochi attori, quegli unici che compaiono davanti la web-cam e che saranno coinvolti nella perversa vendetta di Laura Barns. Per scegliere gli interpreti più idonei a dar vita alle particolarità del film, gli autori hanno avvertito la necessità di non svolgere dei classici provini, bensì di dar vita ad un casting attraverso video chat. Ciò permise di dare un anteprima di quello che sarebbe stato poi il film, individuando gli attori giusti. Gli attori hanno recitato tutti nella stessa casa, ma in stanze diverse. Continui cambiamenti di sceneggiatura li hanno portati a non sapere cosa sarebbe accaduto, permettendo loro di dar vita a reazioni spontanee. Inoltre, a loro era stato fatto credere di essere le vittime del film e soltanto al termine gli è stata rivelata la trama nella loro interezza, che evidenziava i peccati dei loro personaggi.

Ad interpretare la protagonista Blaire Lily, quella dal cui laptop si osserva l’intero film, vi è Shelley Henning. Fu proprio lei a suggerire di realizzare l’intero film attraverso un unico piano sequenza, piuttosto che spezzarlo in brevi sequenze. Nei ruoli delle altre ragazze vi sono invece altri attori meno noti, come Courtney Halverson e Renee Olstead nei panni di Valerie “Val” Rommel e Jesse Felton. Entrambe le attrici, su suggerimento del regista, hanno partecipato a diverse di videochat tra ragazzi, cercando di capirne le dinamiche. Le due hanno poi raccontato di essere rimaste particolarmente colpite di come questi luoghi virtuali divengano realmente teatro anche di segreti inconfessabili e discussioni inaudite. Will Petltz, Jacob Wysocki e Moses Jacob Storm, infine, interpretano Adam, Ken e Mithc. Heather Sossaman è invece l’interprete di Laura Barns.

Il sequel di Unfriended, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, nel 2018 è stato segretamente realizzato un suo sequel, intitolato Unfriended: Dark Web. Nuovamente prodotto dalla Blumhouse Productions, questo presenta però una vicenda indipendente, con nuovi personaggi protagonisti, raccontato però attraverso la stessa tecnica del precedente film. Al centro della trama vi è ora il ritrovamento di un misterioso laptop con file proveniente dal pericoloso Dark Web. Un gruppo di amici, intento a decidere cosa fare di quanto trovato, viene raggiunto dal profilo del proprietario. Questi si dimostra pronto anche ad uccidere pur di rientrare in possesso del suo computer. Costato a sua volta un milione di dollari, il film è arrivato ad incassarne circa 16 in tutto il mondo, affermandosi dunque come un buon successo.

In attesa di poter vedere tale seguito, è possibile fruire di Unfriended grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 10 novembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Darren Aronofsky potrebbe dirigere un biopic su Elon Musk prodotto dalla A24

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La società di produzione e distribuzione indipendente A24 si è recentemente guadagnata la reputazione di uno dei nomi più interessanti e artisticamente stimolanti del settore. Il lavoro da loro svolto negli ultimi anni nell’ambito del genere horror le ha fatto giustamente guadagnare i meritati elogi e con Everything Everywhere All at Once si è consacrata alla scorsa edizione dei premi Oscar. Ora la A24 è pronta a lanciare un’altra sfida: è stato infatti annunciato lo sviluppo di un biopic su Elon Musk con Darren Aronofsky alla regia.

Stando a quanto riportato da Collider, un rappresentante di A24 ha confermato che l’imminente biopic sul controverso magnate della tecnologia sarà basato su una biografia autorizzata scritta da Walter Isaacson (già autore della biografia su Steve Jobs poi divenuta film nel 2015). Tale libro è stato pubblicato a settembre e servirà da base per la sceneggiatura. Se da un lato esso copre gran parte della vita personale dell’amministratore delegato di SpaceX, dall’altro vengono approfonditi anche altri suoi interessi, come questioni urgenti quali l’esplorazione spaziale, l’energia sostenibile e l’intelligenza artificiale.

Quando quest’ultimo biopic sarà realizzato, segnerà il secondo progetto di Darren Aronofsky in casa A24. Il regista e la A24 sono infatti stati artefici del film candidato all’Oscar dello scorso anno, The Whale. Al momento non ci sono dettagli sul progetto dedicato a Musk, il quale si troverebbe ancora in uno stato embrionale del suo sviluppo. Data la celerità con cui la A24 concretizza i propri progetti, però, c’è da aspettarsi che già nei prossimi mesi si potrebbero avere maggiori notizie a riguardo, come chi andrà ad interpretare il celebre e controverso imprenditore e se, ovviamente, Aronofsky sarà confermato come regista del progetto.

Coyote vs Acme: la Warner Bros. cancella l’uscita del film, già pronto, con John Cena

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Sebbene l’industria cinematografica sia ben nota per l’abbandono di progetti in varie fasi di sviluppo, fino a poco tempo fa era praticamente inaudito che un film finito venisse accantonato poco prima della sua uscita. Tuttavia, nell’agosto del 2022, la Warner Bros. Discovery ha creato un precedente quando ha deciso di accantonare il film, quasi completato, Batgirl, di Adil El Arbi e Bilall Fallah, e l’avventura animata di Scooby-Doo! Holiday Haunt. Sembra però che tale evento non sia stato un caso isolato, in quanto un nuovo film ha ora subito la stessa sorte: Coyote vs Acme.

Il film, diretto da Dave Green, ha per protagonista il personaggio dei Looney Tunes Willy il Coyote, il quale, per sostenere i propri sforzi per catturare il road runner Bip Bip, è solito usare una varietà di articoli ordinati per corrispondenza da società che sono tutte chiamate Acme Corporation. Poiché questi si rivelano quantomai fallimentari, causando danni allo stesso Willy, nel film quest’ultimo decide di intentare causa alla società. Il film è stato girato in tecnica mista, mischiando dunque animazione e live-action, in modo simile a quanto fatto da Chi ha incastrato Roger Rabbit?. Antagonista di Willy è John Cena, che stando a quanto riportato interpreta nel film il CEO della Acme.

Originariamente previsto per il luglio 2023, il film era stato precedentemente tolto dal programma di distribuzione della Warner Bros. e il suo posto è stato occupato dal film di Barbie. Più di recente, è stato riferito che Coyote vs. Acme è stato accantonato a tempo indeterminato in favore di una detrazione fiscale di 30 milioni di dollari. La scelta di rinunciare al film Coyote vs. Acme sembra poi essere legata alle valutazioni da cui sarebbe emerso che l’investimento legato alla distribuzione nelle sale sarebbe stato eccessivo e la vendita ad altre realtà interessate non avrebbe generato gli stessi benefici rispetto alla possibilità di compiere una detrazione fiscale.

Su Twitter, Green si è espresso riguardo tale cancellazione affermando che si ritiene estremamente fortunato dell’aver potuto lavorare con un team particolarmente appassionato a tale progetto, sul più testardo e persistente dei Looney Tunes. Green afferma inoltre che le prime proiezioni di prova avevano riportato pareri molto positivi. Infine, il regista scrive di sentirsi “oltremodo orgoglioso per il risultato finale del film, ma anche oltremodo devastato dalla decisione della Warner Bros”. Non è dato sapere se in futuro i piani per il film potrebbero cambiare, portando ad una sua distribuzione, ma per ora, nonostante fosse pronto, il film sembra destinato a non essere visto.

 

Senza i suoi Avengers chiave, l’MCU può avere successo?

I Marvel Studios hanno avuto un successo inaspettato e incredibile fino ad Avengers: Endgame, ma sembra che da quel momento in poi qualcosa, negli ingranaggi dell’MCU, non funzioni più come dovrebbe. Come se da allora la storia – e l’azienda stessa – avesse subito dei colpi dai quali ancora non si è saputa riprendere. La Saga dell’Infinito è stata senza ombra di dubbio importante per il Marvel Universe, ed è da lì che la Marvel ha poi deciso di debuttare anche in televisione, dove ha sfornato molti prodotti. Il problema, però, è che da allora le cose non vanno molto bene.

Sicuramente a contribuire a questo affaticamento c’è stata la pandemia e gli scioperi di attori e sceneggiatori, ma ora che si può ritornare in carregiata è bene che i Marvel Studios riflettano attentamente sulle scelte da compiere. Secondo Variety, infatti, starebbero pensando a un nuovo film sugli Avengers, il quale avrebbe il compito di riportare in vita Iron Man e Black Widow. Una mossa un po’ avventata che, qualora dovesse trovare conferma, potrebbe essere vista solo come un tentativo – preoccupante – di far tornare il franchise al suo splendore passato. Ma questo potrebbe essere, oltre che inutile, molto rischioso. Capiamo perché.

Il ritorno degli originali Avengers non gioverebbe all’MCU

MCU The Avengers Fase 1

Nel cinema, così come nella televisione, i prodotti hanno bisogno di un refresh se non si vuole rischiare di cadere nel ripetitivo e nel noioso. Ci sono storie di personaggi destinate a finire, e la loro conclusione non può che giovare a un film – a una serie o in generale a un franchise – perché permette di rinnovarsi e focalizzarsi su altri racconti accativanti e inediti. Per quanto riguarda l’MCU la “svolta” si è avuta con Avengers: Endgame, pellicola vista anche come il culmine dei primi dieci anni di costruzione del Marvel Cinematic Universe che lo hanno preceduto. Nel film alcuni degli Avengers a cui i fan erano molto legati – parliamo di Black Widow, Captain America e Iron Man – hanno visto il loro arco narrativo volgere al termine, come era giusto che fosse.

Se venisse pensata una soluzione per riportarli in vita, dunque, la scelta potrebbe andare a minare ciò che è venuto prima, anche se i rispettivi interpreti (Robert Downey Jr. e Scarlett Johansson) tornassero come versioni alternative. Bisogna perciò chiedersi (l’operazione di “come back” potrebbe riguardare un prequel) se ne varrebbe davvero la pena. Nella controparte fumettistica non è raro vedere alcuni personaggi capitolati tornare in vita. E alle volte anche l’ MCU ha seguito la stessa scia, pur commettendo degli errori. Esso, quindi, ha l’opportunità di separarsi dal cartaceo, per raccontare una storia basata su una realtà in cui gli eroi muoiono, ci sono “passaggi del testimone” e l’universo va avanti. Pensiamo, ad esempio, a Sam Wilson, Yelena Belova e Riri Williams, i quali sono stati designati come successori degli eroi sopracitati, e che non hanno ancora avuto la possibilità di brillare. Il ritorno di Iron Man e Black Widow, o anche di Capitan America (ma sembra impossibile) comprometterebbe anche quei personaggi che ora sono sotto i riflettori del MCU.

Questioni di budget

MCU Endgame Iron Man

Oltre al fattore puramente narrativo, se nel MCU tornassero alcuni degli Avengers veterani che hanno lasciato il franchise, ci sarebbe anche la questione del budget da tenere in considerazione. Gli attori che li hanno interpretati sono delle vere e proprie star a Hollywood, e il loro chacet non è per niente basso. Pensiamo, poi, a ciò che sta accadendo in Casa Disney: con la notevole riduzione sia del budget che delle spese in tutta l’azienda, i progetti per il Marvel Universe sono già diminuti parecchio rispetto alla quantità elevata che si aveva avuto negli anni precedenti. In fondo, come si è potuto evincere, è stata proprio la mole di lavori ad aver contribuito agli attuali problemi del MCU.

L’obiettivo di Disney e Marvel è poi quello di tornare alla coerenza che ogni progetto del Marvel Cinematic Universe ha prodotto in termini di qualità e di incassi. Indi per cui se i Marvel Studios dovessero riportare i personaggi originali degli Avengers, ciò intanto andrebbe contro l’iniziativa di riduzione dei costi della Disney, considerato che solo il salario per Robert Downey Jr. potrebbe non essere sostenibile. Inoltre, pur volendo provarci riportando sia lui che le altre stelle, questo potrebbe rivelarsi una scelta controproducente per l’MCU stesso in quanto, magari, si sacrificherebbero altre narrazioni per qualcosa che potrebbe diventare solo costoso ma non efficace. Sarebbe meglio, in ogni caso, non strafare.

La Marvel ha tanti altri personaggi a cui dare valore

Deadpool 3 Wolverine

Nonostante Avengers: Endgame, come abbiamo detto poc’anzi, abbia costretto, in un certo qual modo, a dover dire addio a degli eroi a cui si era appassionato la maggior parte del pubblico, non erano gli unici ad avere del valore e del potenziale narrativo. L’MCU, nel suo cantiere, ha ancora tanti main characters da poter introdurre o esplorare: basti pensare a Thor, Star-Lord, Hulk, Doctor Strange, Loki, Scarlet Witch e altri. Inoltre, ricordiamo anche che l’ MCU sta per aggiungere il Deadpool di Ryan Reynolds, i Fantastici Quattro e gli X-Men, personaggi di un certo calibro da non sottovalutare. Si avrà anche il ritorno di Hugh Jackman nei panni di Wolverine, il quale sarà di certo una grande attrazione per gli spettatori. La verità è che, probabilmente, ci si è abituati ad avere troppo a lungo i film sugli Avengers tanto da – quasi – svalutare altri possibili eroi e persino soluzioni diverse che non siano l’atteso prodotto su di loro.

Ma se ci pensiamo con attenzione, capiamo che non è necessario avere delle pellicole specifiche per vedere i Vendicatori insieme: una loro reunion valida e appagante può avvenire anche nei racconti stand-alone, come ci dimostrano Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Spider-Man: No Way Home – i due film di maggior incasso della Fase 4. Persino gli X-Men, da soli, sono in grado di dare vita a una storia molto grande e avvincente, e questo potrebbe essere un nuovo modo per far proseguire il franchise. I Marvel Studios hanno una quantità infinita di personaggi da poter sfruttare per realizzare altre incredibili narrazioni. Ciò di cui hanno estremamente bisogno è di dare una svolta netta alla storia.

Loki 2×06: recensione della serie Disney+ con Tom Hiddleston

La conclusione di Loki 2×06 ha lasciato porte aperte a ogni storia del franchise e – è bene avvisare – questo articolo contiene alcuni spoiler su quanto avviene nell’episodio della seconda stagione della seria ideata da Michael Waldron.

Loki non è solo. Sembrerà che sia così ma la moltitudine di linee temporali che stringe tra le mani come nuovo Dio delle Storie, lascia intendere il contrario. Il personaggio di Tom Hiddleston apparso per la prima volta nel MCU in Thor nel 2010 ha subito l’arco narrativo più completo e intenso di tutto il MCU. Lui era il cattivo da distruggere, il fratello invidioso, il figlio ripudiato: tutto in Loki trasuda abbandono e perdita. Quello che però i pochi film del franchise in cui compare non hanno fatto è approfondire l’essenza di questo villain, così è arrivata la serie tv, disponibile su Disney+. Questa seconda stagione ha fatto sì che le intenzioni di Loki cambiassero radicalmente rendendolo molto più che un “side character”.

Loki è il reietto, l’emarginato, messo all’angolo da un fratello spaccone e gradasso. Ci mette un po’ di tempo a evitare sotterfugi e inganni solo per avvicinare un po’ di amore a sé. Loki non è mai stato un personaggio che collabora, che cerca di mettersi in primo piano per un bene superiore, il suo modus operandi è sempre stato circoscritto al suo volere, al volere di un uomo solo. Tutto cambia perché Loki cresce, e nella serie tv di Disney+ conosce delle persone che si mettono lungo il suo cammino. Mobius, il primo amico che effettivamente lo vede per quello che è. “Cosa spinge voi Loki a essere cattivi?”, a questa domanda del personaggio interpretato da Owen Wilson, non c’è una risposta. Tutti i Loki agiscono in maniera cattiva, tutti i Loki sono destinati a stare da soli. Non quello che conosciamo noi però.

Loki 2x06 easter egg e riferimenti

Gloriosi propositi

Loki 2×06 ci svela magistralmente i piani per questo personaggio così scontroso che però negli anni grazie a un umorismo sottile e all’interpretazione di Hiddleston abbiamo imparato ad amare. Oltre a Mobius, in questa stagione il personaggio di Sylvie (Sophia Di Martino), anche se in modo marginale, e il personaggio di O.B. formano una squadra compatta e decisa per evitare il collasso della Sacra Linea Temporale. Così se all’inizio della seconda stagione tutto è piatto e senza colpi di scena, la serie finisce con un crescendo. Un crescendo che sarebbe anche potuto diventare un film se solo la Marvel avesse osato di più, avesse creduto nel Dio dell’Inganno come ci credono gli spettatori.

Sul finale di Loki 2×06 assistiamo dunque al coronamento di un sogno di un vecchio Loki, il Loki tiranno desideroso del trono di Asgard. Ma questo Loki è diverso, è il Loki che prende letteralemente per mano la Sacra Linea Temporale, la salva e le da una nuova vita: un albero dalle radici infinite che si consolidano nella TVA. Loki diventa non solo il Dio delle Storie, ma anche il Dio del Multiverso, Loki che Rimane, ecc. Diventerà, probabilmente, colui che lotterà contro la variante di Kang nella Saga del Multiverso. Diventerà ciò che è stato Tony Stark per Avengers: Endgame.

Sì, perché ogni Loki è destinato a perdere e, questo Loki, come dice il personaggio di Jonathan Majors in questa stagione, non può vincere. Ci saranno ancora innumerevoli probabilità contrarie contro una a favore, e ormai sembra essere chiara la linea che seguirà il personaggio. Ma adesso, il finale della seconda stagione ci dice che un po’, solo un po’, Loki ha vinto. Vince riuscendo a salvare il tempo, le linee temporale, e soprattutto i suoi amici, le persone che hanno creduto in lui ma soprattutto le persone che ha saputo far ricredere.

Loki stagione 2 spiegazione finale

Non più Dio dell’Inganno

Il sacrificio di Loki ha salvato i suoi amici. Ha permesso a Mobius di vivere la sua vita lontano dalla TVA e a Sylvie di prendersi un momento per essere chiunque lei voglia. Un sacrificio destinato a essere riservato solo agli eroi silenziosi, quelli che non hanno bisogno di grandissima pubblicità, di auto sfarzose o armature. Un sacrificio che lo rende più umano rispetto ai suoi natali asgardiani. Un sacrificio che non lo rende solo perché ha abbracciato tutti i suoi amici, vegliando su di loro e permettendo così alla TVA di iniziare il lavoro di ricerca delle varianti di Kang in giro per gli universi. Non è solo nella misura in cui ha scelto di essere una versione di se stesso nuova, cambiando totalmente le aspettative e il corso degli eventi legati a ogni Loki. Il Multiverso sarà ancora qualcosa di cui sappiamo poco, ma almeno adesso c’è un guardiano speciale a sorvegliarlo.

Barbarella: Edgar Wright sarebbe in trattative per dirigere il remake

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Alla fine dell’anno scorso è stata riportata la notizia che Sydney Sweeney assumerà il ruolo della protagonista nel remake di Barbarella, il cult di fantascienza del 1968 con protagonista Jane Fonda, in cui un’astronauta del futuro viene inviata in missione per fermare uno scienziato malvagio la cui invenzione potrebbe distruggere la galassia. All’epoca non era però stato menzionato alcun regista legato al progetto e da allora gli aggiornamenti sono stati scarsi a riguardo. Secondo l’insider Daniel Richtman, però, il regista Edgar Wright (Last Night in Soho; Baby Driver; Scott Pilgrim Vs. the World) sarebbe ora in trattative per dirigere il film.

Wright ha già in passato dichiarato di essere un grande fan del film originale e di averlo inserito nella sua lista dei migliori film di tutti i tempi. Non ci sarebbe dunque da sorprendersi se fosse effettivamente in lizza per dirigere il film e finisse con l’ottenere ufficialmente tale compito. Secondo quanto riferito, inoltre, il remake sarà basato sia sulla serie di fumetti francese di Jean Claude Forest che sull’adattamento cinematografico del 1968, con l’intenzione dunque di non proporre un semplice rifacimento di quest’ultimo.

Sweeney ha già espresso il suo entusiasmo nel voler rendere omaggio allo stile dell’originale, compresi gli abiti succinti per cui è celebre l’eroina del titolo – e ha spiegato perché non si sente affatto preoccupata degli aspetti erotici della storia. “Trovo il mio potere nella mia femminilità“, ha dichiarato in precedenza Vanity Fair. “Uso il mio cervello e uso tutto ciò che imparo ogni singolo giorno in questa industria come mio potere. La conoscenza è tutto“. Resta dunque ora da vedere sa sarà proprio Wright a dirigere il film e quali ulteriori sviluppi caratterizzeranno il progetto.

Loki stagione 2 episodio 6: easter egg e riferimenti

L’ultimo episodio della seconda stagione di Loki ha lasciato colpi di scena, rivelazioni, easter eggs del MCU e riferimenti al franchise. Loki sfrutta la sua nuova capacità di slittamento temporale per riparare il malfunzionamento del Telaio Temporale della TVA. Quello che è iniziato come un semplice viaggio di prova ed errore si è rapidamente evoluto in un emozionante culmine della storia complessiva di Loki, consolidando il suo posto come una voce importante del MCU.

I titoli di testa al contrario

loki seconda stagione recensione

Nelle due stagioni della serie, gli easter egg forse più ricorrenti si trovano nel logo introduttivo dei Marvel Studios. Questo espediente è portato avanti anche in questa nuova stagione  e più nello specifico in questo ultimo episodio sul time-slipping di Loki. Il logo dei Marvel Studios è iniziato come di consueto, ma al contrario, andando all’indietro attraverso l’ormai iconica animazione che accompagna ogni proprietà del MCU. Questo è stato fatto come easter egg per il time-slipping, che si muoveva al contrario nel tempo per salvare la linea temporale.

Giocare con le diverse prospettive

loki stagione 2 broxton copia

Per tutto l’episodio il personaggio di Tom Hiddleston non fa che tornare indietro nel tempo per salvare la TVA. Non sempre le sue imprese hanno buon fine e cade vittima di questo loop temporale fino alla risoluzione della trama.

Un viaggio retrospettivo

Loki Re di Asgard

Dopo che Loki si è reso conto di non poter salvare il Telaio Temporale influenzando gli eventi della serie, il non più Dio dell’Inganno va ancora più indietro nel tempo. Dal tentativo di colpo di stato di Miss Minute e Ravonna Renslayer all’introduzione di O.B. e Victor Timely, sono stati rivisitati diversi momenti della storia della seconda stagione.

Colui che Rimane

Gli ulteriori tentativi falliti di Loki di salvare la TVA lo costringono a prendere misure drastiche. In una serie di easter eggs della prima stagione, il finale ha riportato il personaggio alla Fine del Tempo. Che si tratti della scena di Loki, Sylvie e Colui che Rimane nell’ascensore o dei tentativi di Sylvie di uccidere il villain, l’episodio 6 della seconda stagione ha incluso una grande quantità di riferimenti a quei momenti.

Il set-up per Avengers: The Kang Dynasty

Avengers La dinastia Kang

Mentre il “See you soon” di Colui che Rimane era un’anticipazione del futuro di Kang nel MCU, il finale della stagione di Loki ha reso questo easter egg ancora più profondo in quanto allude all’emergere di molteplici varianti di Kang che probabilmente vedremo in Avengers: The Kang Dynasty.

Il destino di Loki

Loki

Il finale rivela che Colui che Rimane è la persona che ha causato lo slittamento temporale di Loki. Lo ha fatto per far capire al personaggio interpretato da Tom Hiddleston che, per quanto ci abbia provato, non avrebbe potuto salvare il multiverso, poiché il Telaio Temporale crollerà sempre, essendo una salvaguardia per proteggere la Sacra Linea Temporale. Colui che Rimane sperava che questo lo avrebbe spinto a uccidere Sylvie ma ha scelto di guidare la TVA al suo fianco.

I viaggi nel tempo

Loki Stagione 2 Episodio 4

La rivelazione da parte di Colui che Rimane è che Loki perderà a prescindere dalle scelte di quest’ultimo. Allora il Dio dell’Inganno si reca temporalmente nel momento in cui conosce Mobius, all’inizio della serie. La chiacchierata con il personaggio interpretato da Owen Wilson faranno finalmente comprendere al personaggio i suoi gloriosi propositi.

Riferimento a Thor e Odino

Loki Thor

Mentre Loki si prepara a sacrificare il proprio futuro per distruggere il Telaio Temporale e dare a tutti gli altri la possibilità di un futuro migliore rispetto alla tirannia della Sacra Linea Temporale, ripete una frase pronunciata alla fine di Thor nel 2011. In quel film, Loki tenta di distruggere Jotunheim ma viene annullato quando Thor rompe il Ponte Bifrost. La risposta di Loki è quella di urlare “Avrei potuto farlo, padre! Per te! Per tutti noi!”. Quando lo disse originariamente, Loki stava cercando di fare appello al padre e di dimostrare il proprio valore, alimentando i propri scopi egoistici. Ma nel finale Loki usa la stessa frase per dimostrare quanto sia andato avanti: ora è disposto a fare un vero sacrificio per tutti gli altri.

Il nuovo costume

Thor: Love and Thunder

L’abito è un easter egg del suo intero viaggio nel MCU, dalle corna giganti dell’elmo che emulano il suo passato al mantello composto dai rami del multiverso che rappresenta il suo presente. Inoltre, l’elmo di Loki è fatto della stessa struttura di marmo nero e arancione con cui è stata realizzata la Cittadella di Colui che Rimane, facendo riferimento al suo futuro come sostituto dell’ex capo della TVA.

Non più Dio dell’Inganno

Loki 2 spiegazione finale quinto episodio

Il fatto che Loki raccolga i rami multiversali e li tenga insieme per tenerli tutti sotto controllo lo vede diventare letteralmente il Dio delle Storie. Loki agisce come dio del multiverso, tenendo insieme tutte le storie fisicamente, anziché come riscrittore figurato delle storie, come si era detto nello scorso episodio. Questo easter egg è un’interessante modifica del nuovo titolo di Loki e il suo ruolo nel futuro del franchise.

Riferimento a Yggdrasil, l’albero di Asgard

Uno degli easter egg più evidenti è la creazione dell’albero del Multiverso. Loki sta tenendo insieme i rami del multiverso, che si manifesta come Yggdrasil, l’Albero del Mondo. Nel mito norreno del mondo reale – e nel folklore asgardiano del MCU – Yggdrasil è un albero gigantesco che lega insieme i Nove Regni con i suoi rami.

La TVA contro le varianti di Kang

Dopo che Loki assume il suo nuovo status la TVA inizia il suo nuovo ruolo di forza di sicurezza che protegge il multiverso. Poco prima del finale di Loki, stagione 2, episodio 6, B-15 chiede a Mobius se sono già apparse delle varianti di Kang nel multiverso. Mobius afferma che ne è emersa una che ha “causato un putiferio in un regno adiacente al 616, ma se ne sono occupati”. Questo è un riferimento agli eventi di Ant-Man and the Wasp: Quanutmania e alla variante di Kang nel Regno Quantico adiacente alla Terra-616 (il MCU) di cui si sono occupati Scott e Hope.

La paura più grande di Loki

Dopo aver stabilito il nuovo scopo della TVA, viene mostrata un’inquadratura finale di Loki da solo alla Fine del Tempo, che tiene insieme il multiverso. Questo non solo consolida il ruolo importantissimo di Loki nell’infrastruttura del multiverso del MCU, ma è anche un easter egg incredibilmente oscuro sulla più grande paura di Loki: essere solo. Loki è ora completamente solo, senza i suoi amici alla Fine del Tempo, un sacrificio che ha fatto per evitare che i rami del multiverso venissero distrutti.

Loki ha trovato il suo glorioso proposito

Per la prima volta in uno show dei Marvel Studios Disney+. Il titolo dell’episodio è Gloriosi propositi, lo stesso del pilot della serie. Si tratta di un titolo perfetto per l’episodio, in quanto è un easter egg alla storia generale di Loki. Nella prima stagione, Loki pensava che il suo scopo glorioso fosse quello di schiavizzare coloro che riteneva inferiori a lui. Quando il suo arco narrativo si è concluso, Loki ha capito che il suo scopo glorioso era quello di mantenere il multiverso al sicuro, permettendogli di prosperare. Tenere insieme il multiverso è ora qualcosa di cui Loki è gravato, apparentemente per sempre, nel MCU.

Alien: lo showrunner Noah Hawley aggiorna sulla serie e rivela per quando sarà pronta

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Quando la Disney ha acquisito la 20th Century Fox, si è ritrovata con qualcosa di più dei franchise degli X-Men e dei Fantastici Quattro. Alien e Predator sono tra le molte proprietà fantascientifiche ora sotto il loro controllo, con quest’ultimo che ha già visto la realizzazione di un prequel, l’acclamato Prey. Per quanto riguarda Alien, è in arrivo un nuovo film, intitolato Alien: Romulus e diretto da Fede Alvarez, ma anche una serie televisiva guidata da Noah Hawley, showrunner di Fargo e Legion.

Questa, ancora senza titolo ufficiale, sarà ambientata settant’anni prima degli eventi del classico di Ridley Scott del 1979, Alien, e l’azione sembra si svolgerà principalmente sulla Terra. Tuttavia, nonostante l’abbandono dell’ambiente familiare dell’astronave, gli Xenomorfi faranno la loro comparsa, dando una svolta a ciò che siamo stati abituati a vedere con i film della saga. Hawley ha ora recentemente parlato con The Wrap e ha condiviso un aggiornamento sulla situazione della serie.

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Anche se le tempistiche potrebbero cambiare dopo la fine dello sciopero SAG-AFTRA all’inizio di questa settimana, sembra che l’attesa di vedere gli Xenomorfi sul piccolo schermo sarà più lunga di quanto molti fan vorrebbero. “Il piano ora è di iniziare le riprese a febbraio, e sembra che dureranno fino a luglio o giù di lì, il che pone la data di messa in onda da qualche parte nella prima metà del ’25”, spiega Hawley. “Sono riuscito a completare le riprese della maggior parte della prima ora della serie“.

Detto questo, non sono riuscito a girare nulla con gli attori. Quindi ho ancora la maggior parte dello show da filmare, e abbiamo altre sette ore di riprese da fare. Di certo mi sarebbe piaciuto portare la serie davanti al pubblico il prima possibile“, ha aggiunto Hawley. Sembra dunque che ci vorrà ancora un po’ prima di poter vedere la serie, ma anche prima di poter avere maggiori informazioni a riguardo. Ad ora, sappiamo però che il cast della serie Alien sarà composto da Sydney Chandler, che sarà la protagonista, ma anche da Alex Lawther, Samuel Blenkin, Essie Davis, Adarsh Gourav e Kit Young.

The Killer: la spiegazione del finale del film di David Fincher

The Killer (qui la recensione) è il thriller neo-noir del celebre regista David Fincher (Fight Club, Zodiac, Gone Girl), disponibile dal 10 novembre su Netflix. Presentato in anteprima lo scorso settembre all’80esima Mostra del Cinema di Venezia, il film vede protagonista l’attore Michael Fassbender (Shame, 12 anni schiavo, Steve Jobs) nei panni di un paranoico sicario, un assassino senza nome. La sua vita è dettata da un codice ben preciso e iterativo, finché – dopo aver fallito una missione uccidendo la persona sbagliata – il killer si ritrova in una caccia all’uomo internazionale dove è costretto ad affrontare i suoi committenti e sé stesso. Il film, basato sull’omonima serie di graphic novel francese (titolo originale “Le Tueur”) illustrata da Luc Jacamon e scritta da Matz (Alexis Nolent) presenta dunque un racconto ambiguo e più complesso di quel che potrebbe sembrare.

La trama di The Killer

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Il cupo e teso film di Fincher si apre con la visione dell’anonimo killer che temporeggia all’ultimo piano di un ufficio WeWork a Parigi. Dalla sua finestra spia la suite dell’edificio sul lato opposto della strada, attendendo il suo obiettivo. Inizia dunque un monologo interiore in cui il protagonista racconta le sue abilità e le modalità con cui lavora: è un uomo disciplinato, fermo, deciso, imperturbabile. Segue gli ordini per cui è pagato bene senza curarsi delle conseguenze. Ma quando poco dopo sbaglia il tiro, uccidendo l’amante del suo bersaglio, sul suo volto cala improvvisamente un velo di terrore e smarrimento. Raccatta tutto ciò che può nel breve tempo possibile e fugge via dell’edificio, organizzando un volo per casa in Repubblica Dominicana. Al suo arrivo però scopre che il suo committente lo ha già punito: la sua compagna Magdala (Sophie Charlotte) è stata aggredita e torturata. Ferito e in collera, il Killer inizia una caccia vendicativa in cui fa fuori chiunque si sia macchiato del sangue di lei.

Come finisce The Killer?

The Killer Netflix
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Il Killer comincia la sua spietata ricerca uccidendo Hodges (Charles Parnell), il suo misterioso datore di lavoro. Successivamente convince la segretaria Dolores (Kerry O’Malley) a svelare il cliente mandante che lo sta cercando e i due aggressori che hanno torturato Magdala. Ricevuto i nomi, parte prima per Miami per uccidere i due scagnozzi: un uomo chiamato il Bruto (Sala Baker) e una donna conosciuta come L’Esperto (Tilda Swinton). Attraversa poi Chicago per trovare il Cliente, Claybourne (Arliss Howard). Quando i due si ritrovano faccia a faccia, Claybourne gli spiega che è stato lo stesso Hodges a suggerirgli di eliminare il Killer dal consiglio per l’inefficienza del suo caso. Non c’era, quindi, “nulla di personale”. Soddisfatto della sua vendetta e di aver scoperto la verità, il Killer decide di non eliminarlo e partire via con Magdala.

Cosa si cela dietro il finale di The Killer?

The Killer David Fincher
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Fin dal primo minuto, Fincher dipinge il protagonista come una persona meticolosa, calcolatrice, pacata e fredda. Persino quando fallisce la sua missione, colpendo la persona sbagliata, riesce a contenere le proprie emozioni molto più di quanto sarebbe in grado chiunque altro. Ed è proprio questa sua consapevole e tanto orgogliosa impassibilità e indolenza che crolla a poco a poco nel film. Se inizialmente si considera “uno dei pochi”, solo alla fine si rende conto di essere in realtà “uno dei molti”. Sotto tutti quei travestimenti e false identità, dunque, non c’è semplicemente una spietata macchina per uccidere ma un uomo. Un uomo come tanti altri che – oltre l’anonima espressione gelida da assassino – sente il bisogno di amare ed essere amato. E ciò che lo scuote dal suo ruolo di inalterabile assassino è il trovare la donna che ama malridotta e morente a causa del suo lavoro. Una scena che lo porta a fargli desiderare di avere una vita normale e tranquilla con lei.

The Killer racconta dunque una storia di evoluzione: il protagonista alla fine del film non è lo stesso uomo che è stato presentato al pubblico nel suo spoglio ufficio a Parigi. E questo viene messo in risalto anche dalla sua controversa scelta di non uccidere Claybourne. Se da un lato questa decisione pare indicare un punto di svolta nella vita del Killer e al fatto che sia davvero cambiato; dall’altro lascia alcuni interrogativi che alludono a un possibile secondo fine: risparmiare quel potente committente potrebbe tornargli utile professionalmente in futuro? È davvero cambiato o – come per tutto il resto del film – anche questa scelta nasconde un piano ben studiato?

I comandamenti del Killer: “Attieniti al piano

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023

“Attieniti al piano. Non fidarti. Niente empatia. Gioca d’anticipo, non improvvisare. Mai concedere un vantaggio. Combatti solo se sei pagato per combattere. Attieniti al piano”. Questo è ciò che il Killer recita più volte a sé stesso durante il film, un vero e proprio mantra di concentrazione e fermezza che lo accompagna in ogni sua metodica mossa. Quasi una preghiera che lo rende invulnerabile e privo di tutte quelle emozioni che potrebbero intaccare il suo operato. Il protagonista di Fincher sembra credere fedelmente a quelle parole, finché le conseguenze del suo lavoro non bussano alla porta di casa, l’unico luogo in cui sembrano custoditi i suoi sentimenti più puri. Infatti, è ciò che prova per Magdala a mettere in moto il suo blitz di vendetta che si conclude con una decisione inaspettata. Il Killer non si attiene al piano né quando sbaglia bersaglio né probabilmente quando risparmia Claybourne, eppure alla fine del film sembra essere sollevato e soddisfatto accanto alla donna che ama.

Il confronto con l’Esperto (Tilda Swinton) in The Killer

The Killer Tilda Swinton
Tilda Swinton è L’Esperto in The Killer. Cr. Netflix ©2023

L’uccisione più elegante e significativa del film è senz’altro quella del secondo lacchè, l’Esperto. Con il suo iconico savoir-faire, Tilda Swinton, nel confronto col personaggio di Michael Fassbender, dà vita a una delle scene più accattivanti e interessanti del film. L’Esperto – con una favola cupa e bizzarra in cui spiega che ciò che muove un cacciatore a uccidere un orso non è la preda stessa ma la caccia in sé – cerca disperatamente di dissuadere il Killer dall’ucciderla. Un momento di tensione in cui il personaggio della Swinton suggerisce al pubblico una morale che in fondo si rispecchia nelle loro vite: il lavoro del sicario è una caccia all’uomo mossa solamente dal denaro e dal piacere di uccidere, non riguarda niente di personale.

Con chi sta realmente parlando il Killer?

The Killer
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Tutto in The Killer è ridotto ai minimi termini, persino i dialoghi. Infatti, ciò che davvero accompagna la narrazione è il monologo interiore del protagonista. Un continuo flusso di coscienza che tenta di incoraggiare lo spettatore a guardare il mondo con gli stessi occhi del Killer. Ma, di fatto, a chi si rivolge il Killer? Per chi esegue questo monologo interiore? Queste sono le stesse domande che Erik Messerschmidt, direttore della fotografia, ha posto al regista: “Per comprendere meglio a chi si rivolge il protagonista, Fincher mi suggerì di guardare ‘Le Samourai’ (thriller poliziesco del 1967 diretto da Jean-Pierre Melville), spiegandomi che questo film francese mi avrebbe fatto comprendere ciò che si prova a essere oggettivamente un fantasma in una stanza. Come ci si sente quando si ha davanti qualcuno che non permette mai a nessuno di stargli accanto?” – ha raccontato il collaboratore. In altre parole, il monologo del Killer è tanto rivolto al pubblico quanto a sé stesso, un dialogo intimo e personale che permette di conoscere la psiche del personaggio e comprenderne la storia.

Cosa ha detto David Fincher riguardo al finale di The Killer?

The Killer
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023.

The Killer è una pellicola tremendamente elegante e algente, al punto da non essere semplice per il pubblico provare empatia nei suoi confronti. A riguardo, al Festival del Cinema di Venezia, il tre volte candidato all’Oscar David Fincher ha spiegato che quando ha dato vita a questo personaggio non voleva che fosse simpatico o spaventoso. In realtà, ciò che davvero spera di suscitare nel pubblico è l’irritabilità verso il prossimo o, stando alle sue parole: “La mia speranza è che qualcuno veda questo film e diventi nervoso pensando alla persona che si trova dietro di lui in una qualunque fila“, lasciando dunque intendere che chiunque potrebbe essere un assassino, proprio come il protagonista del film e la sua ricerca dell’anonimato dimostra.

Loki stagione 2: spiegazione del finale del sesto e ultimo episodio

La seconda stagione di Loki si è conclusa con un finale importante che porterà a diverse ramificazioni temporali e nuovi propositi per il personaggio interpretato da Tom Hiddleston. Nella fattispecie, Loki è diventato un nuovo dio, parte integrante della stabilità dell’intero multiverso Marvel. Inoltre, sembra che Loki abbia finalmente scoperto quale sia il suo “glorioso scopo” finale. Come si è visto nella serie, Loki e la TVA erano alle prese con le conseguenze della morte di Colui che Rimane e con il conseguente afflusso di nuove linee temporali ramificate che aveva creato. Questo ha messo a dura prova il Telaio Temporale della TVA, che aveva il compito di intrecciare le varie ramificazioni nella Sacra Linea Temporale. Avendo acquisito il controllo sulla sua nuova afflizione nota come time-slipping, il finale della seconda stagione di Loki presenta un drastico cambiamento dello status quo del personaggio.

Loki ha salvato il Multiverso

Dopo aver trascorso secoli a imparare tutto il possibile e a cercare continuamente di usare il Moltiplicatore di Portata di O.B. e Victor Timely per stabilizzare il Telaio Temporale, Loki scopre che il problema ha una portata più grande. Sceglie così di rompere il loop e di “cambiare l’equazione”, distruggendo intenzionalmente il Telaio Temporale e usando i suoi poteri per salvare tutte le linee temporali ramificate, diventando un nuovo dio custode del Telaio Temporale per l’intero multiverso.

Il nuovo ruolo di Loki

Loki 2 spiegazione finale quinto episodio

Con il suo nuovo costume, Loki ha iniziato così la guerra del Multiverso diventando il nuovo Dio delle Storie, in modo simile alla sua reinvenzione nei fumetti originali dal Dio del Male che era un tempo. Attualmente, l’intero multiverso del MCU e tutte le sue linee temporali ramificate sono dunque tenute insieme e mantenute da Loki stesso.

Gloriosi propositi: che cosa significa?

Loki

Il finale della seconda stagione di Loki si intitola “Gloriosi propositi”, richiamando la classica battuta che il personaggio di Tom Hiddlestone fa in Avengers. Tuttavia, questo nuovo episodio vede Loki riconoscere l’effettivo peso di uno scopo glorioso. Questo motiva la decisione di rinunciare alla sua vita e di rivendicare il nuovo ruolo, assumendo il pesante fardello di tenere insieme l’intero multiverso. Per questo motivo, si tratta di un culmine incredibilmente soddisfacente di tutto ciò che è stato visto da Loki nel MCU fino ad ora.

L’albero del Multiverso

Diventato il Dio delle Storie, Loki è ora un Telaio Temporale vivente che tiene insieme tutti i rami. A tal fine, Loki ha trasformato le linee temporali in un vero e proprio albero del multiverso, completo di radici e rami veri e propri, con Loki stesso al centro che mantiene tutto in vita e in crescita, seduto su un nuovo trono. Questo non solo richiama l’albero asgardiano Yggdrasil e i Nove Regni, ma potrebbe anche far pensare al ruolo di Loki in Avengers: Secret Wars, in quanto la versione dei fumetti vedeva il “Dio Imperatore Destino” governare ciò che restava del multiverso dal suo trono formato da un albero.

Dove si trova Ravonna Renslayer?

Il finale di Loki 2 ha rivelato anche il destino dell’ex giudice della TVA Ravonna Renslayer. Come si è visto nell’episodio 5 della seconda stagione di Loki, Ravonna è stata eliminata in seguito al suo tentativo di prendere il controllo della TVA e al brutale assassinio di coloro che si sono rifiutati di unirsi a lei. Ora, Ravonna si risveglia nel Vuoto alla Fine del Tempo nel finale della seconda stagione di Loki e sembra essere intrappolata lì per il prossimo futuro.

Cos’è il lampo di luce viola?

Dopo il risveglio di Ravonna, è stato mostrato un grande ruggito e un bagliore viola proveniente da qualcosa fuori dallo schermo. Si tratta senza dubbio di Alioth, l’enorme guardiano temporale il cui potere è stato sfruttato da Colui che Rimane durante la prima Guerra Multiversale, come è stato rivelato nella prima stagione. Data la natura onnipresente di Alioth nei confronti di tutto ciò che arriva nel Vuoto, la sua presenza non lascia presagire nulla di buono per il futuro di Ravonna nel MCU.

Il nuovo scopo della TVA: cercare le varianti di Colui che Rimane

Sulla scia del sacrificio di Loki, sembra che la nuova missione della TVA sia ora quella di cercare le varianti di Colui che Rimane. Tra queste c’è il Kang esiliato visto in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, a cui Mobius fa riferimento nel finale della seconda stagione. Mobius conferma inoltre che la realtà e la linea temporale primaria del MCU è effettivamente designata come Terra-616.

La TVA tornerà nel MCU?

Sembra proprio che la TVA e il suo nuovo status quo saranno presenti nel futuro del MCU. Soprattutto con la Saga del Multiverso che continua nella Fase 6 e culminerà con Avengers: Secret Wars, la presunta rottura dell’intero multiverso giustificherà probabilmente la loro presenza in futuro. Allo stesso modo, è stato riferito che l’Agente Mobius (Owen Wilson) e la TVA avranno un ruolo in Deadpool 3.

Cosa succede a Mobius?

Loki 2 Owen Wilson

Scegliendo di prendersi una pausa temporanea dal lavoro alla TVA, Mobius visita e osserva finalmente la sua vita originale sulla Sacra Linea Temporale. Scegliendo di lasciare “passare il tempo”, Mobius vuole osservare tutto ciò a cui la TVA sta lavorando per proteggere nel multiverso. Tuttavia, ci si aspetta che Mobius torni presto a lavorare tra le mura della TVA, considerando il prossimo film dove comparirà.

Cosa succede a Sylvie?

Loki 2 Sylvie scena post credit

Allo stesso tempo, nel finale della seconda stagione di Loki viene anche rivelato che Sylvie non vede l’ora di godersi la sua ritrovata libertà. Questo potrebbe significare che potrebbe fare qualcosa di più che lavorare al McDonald’s di Broxton, in Oklahoma, come aveva fatto finora. Finché avrà ancora il dispositivo temporale potrà facilmente intraprendere un viaggio nelle varie linee temporali, se lo desidera. Avendo detto a Mobius che farà “quello che vuole”, ci sono diverse possibilità per il futuro di Sylive ora che ha davvero la libertà grazie al sacrificio di Loki nello show del MCU.

Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente: chi sono i protagonisti del prequel?

Sequel ufficiale della tetralogia con Jennifer Lawrence, Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente è un’espansione, indietro nel tempo, del mondo di Panem, che come la storia di Katniss Everdeen, affonda le sue radici nella letteratura per ragazzi di Suzanne Collins.

Molti anni prima di diventare il temuto Presidente Snow, Coriolanus era un giovane pieno di talento e passione, con l’ambizione di riabilitare il nome di famiglia in una Panem ancora ferita dagli Anni Bui e dalla prima Prima Ribellione. Questa la premessa della storia che vedremo dal 15 novembre in sala, grazie a Notoriuos Pictures, ma chi sono i protagonisti di questa nuova avventura ambientata circa sei decenni prima di Hunger Games, Katniss e Peeta? Scopriamoli insieme.

Sejanus Plinth

Sejanus Plinth
Gentile concessione di © Notorious Pictures

Sejanus Plinth è un cittadino di Capitol City, precedentemente proveniente dal Distretto 2, e mentore del tributo maschio del Distretto 2, Marcus, durante i 10° Hunger Games. È stato uno dei 24 senior più performanti dell’Accademia selezionati per un ruolo di mentore. Era un amico intimo di Coriolanus Snow.

Sejanus nacque nella famiglia Plinth, unico figlio di Strabo e della signora Plinth, una ricca coppia del Distretto 2. Suo padre traeva gran parte della sua ricchezza dalla produzione di munizioni e armi. In giovane età, ha frequentato la scuola con Marcus, al quale avrebbe poi fatto da mentore nei 10° Hunger Games. Suo padre lo ha addestrato a sparare con una pistola, facendolo allenare ogni settimana obbligatoriamente, dal momento che considerava la pratica una parte dell’azienda di famiglia.

La famiglia Plinth trasse grandi profitti dalla Prima Ribellione, dal momento che fu la principale fonte di armi usate nella lotta contro il Distretto 13. La decisione di Strabo Plinth di schierarsi con Capitol City, combinata con la ritrovata ricchezza della famiglia, fece guadagnare ai Plinths la cittadinanza,  cosa che fruttò loro privilegi immediati pari a quelli dei quali godevano le famiglie più antiche della capitale.

Sejanus arrivò a Capitol City all’età di 8 anni, dieci anni prima dei 10° Hunger Games. Proveniente dalle Circoscrizioni, venne subito percepito come un outsider e sottoposto ad una campagna di feroce bullismo da parte dei suoi compagni di classe. Le generose donazioni di Strabo Plinth nel periodo della ricostruzione, fecero ottenere a Sejanus un posto presso l’Accademia. In Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente è interpretato da Josh Andrés Rivera.

Signoranonna

Signoranonna è la nonna di Coriolanus e Tigris Snow. Il suo soprannome è stato creato da Tigris, quando era ancora una bambina, perché sentiva che la nonna meritasse un nome che rievocasse un titolo nobiliare.

Fa parte della ricca famiglia Snow, nella quale è entrata probabilmente per matrimonio e ha presumibilmente guadagnato gran parte della sua ricchezza e dei suoi privilegi dopo la morte di suo marito. Aveva almeno due figli, uno, Crassus, padre di Coriolanus, e l’altro, padre (o madre) di Tigris.

Durante la Prima Ribellione, suonava l’inno durante le festività nazionali per Coriolanus, che all’epoca aveva cinque anni, e per sua cugina Tigris, che ne aveva invece otto, per alimentare il loro patriottismo. Quando Capitol City era sotto assedio, diceva loro: “Ricordate, figli, siamo solo assediati. Non ci siamo arresi!” poi canticchiavano l’inno mentre le bombe piovevano sul loro appartamento. Non sapeva cucinare, ma spesso minacciava di imparare a farlo. Sebbene Coriolanus l’amasse, sentiva che lei aveva perso il contatto con la realtà. Anche quando la famiglia Snow era in profonda povertà, spesso iniziava le sue frasi dicendo “Quando Coriolanus sarà presidente…”. In Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente è interpretata da Fionnula Flanagan.

Lucretius Flickerman

Lucretius Flickerman di Jason Schwartzman
Gentile concessione di © Notorious Pictures

Lucretius Flickerman, generalmente noto con il soprannome di “Lucky Flickerman”, è un meteorologo scelto per condurre le interviste del 10° Hunger Games e successivamente commentare i Giochi stessi. Il suo cognome fa suonare un campanello nella testa dei fan di Hunger Games, che hanno ben vivido il ricordo di Caesar Flickerman, commentatore dei 74° e dei 75° Hunger Games. Non si hanno conferme, ma è probabile che i due siano legati da lontana parentela.

Lucky Flickerman è apparso per la prima volta alla 10° edizione degli Hunger Games per le interviste ai tributi, un format televisivo noto come The Hunger Games: A Night of Interviews. In Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente è interpretato da Jason Schwartzman.

Volumnia Gaul

Volumnia Gaul di Viola Davis
Gentile concessione di © Notorious Pictures

Volumnia Gaul, solitamente conosciuta come la Dottoressa Gaul, è la Capo Stratega dei 10° Hunger Games, nonché un’istruttrice presso l’Università, anche se a volte prestava i suoi servizi anche all’Accademia. È anche la mente dietro alla divisione di armi sperimentali di Capitol City, con sede presso la Cittadella. Ha iniziato la sua carriera come ostetrica, ma ha scoperto che non faceva per lei. Più che con partorienti e bambini, scopre di essere più brava ad avere a che fare con creature geneticamente modificate e mutazioni che custodisce nel suo laboratorio.

È stata la Dr. Gaul a essere indirettamente responsabile della creazione degli Hunger Games. Mentre prestava servizio come insegnante all’Università, assegnò un progetto ai suoi studenti: creare una punizione per i propri nemici così estrema da non permettere loro di dimenticare i loro reati. Due dei suoi studenti, Casca Highbottom e Crassus Snow, lavorarono insieme al progetto. Una sera, Snow fece ubriacare Highbottom per attingere ai suoi impulsi più oscuri, portandolo a teorizzare la prima forma di Hunger Games. Snow gli assicurò che quella conversazione non sarebbe mai stata rivelata a terzi, ma poi consegnò il progetto a Gaul. Dopo la fine della guerra, Gaul mise in pratica la proposta e presentò a Panem Casca Highbottom come il creatore di Hunger Games. In Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente è interpretata dal premio Oscar Viola Davis.

Tigris Snow

Tigris Snow di Hunter Schafer
Gentile concessione di © Notorious Pictures

Tigris Snow è la cugina di Coriolanus Snow ed è uno dei pochi personaggi di Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente che abbiamo già visto nei film originali. Amica di Cressida e Plutarch Heavensbee, nonché membro dei rivoltosi della seconda Ribellione, la incontriamo anche in Il canto della rivolta.

Tigris nasce nella ricca famiglia Snow, parte di una vecchia guardia dell’élite di Capitol City, che includeva altre famiglie importanti come i Cranes. Il loro status dava loro molti privilegi, trai quali quello di possedere dei senza-voce, degli schiavi muti, per provvedere ai suoi bisogni. Nonostante la loro notevole ricchezza prima dei Giorni Oscuri, la famiglia fu colpita terribilmente dalla Prima Ribellione, poiché la loro ricchezza veniva proprio dai laboratori del Distretto 13. Questo fu un fattore determinante per la caduta in disgrazia dell’intera famiglia.

In un momento sconosciuto durante o prima dei Giorni Oscuri, i suoi genitori morirono, costringendola a vivere con suo cugino, Coriolanus Snow, e sua nonna. Quando Tigris aveva 8 anni, iniziò a cucinare per la famiglia dopo la morte dei genitori di Snow poiché non potevano più assumere cuochi.

Era anche una ex studentessa dell’Accademia ed è stata accettata facilmente grazie alla lunga storia di donazioni da parte della sua famiglia alla scuola. Tuttavia, scelse di evitare gli studi all’università, preferendo invece intraprendere una carriera nella moda. In Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente è interpretata, nel suo primo ruolo cinematografico, da Hunter Schafer.

Casca Highbottom

Casca Highbottom di Peter Dinklage
Gentile concessione di © Notorious Pictures

Casca Highbottom è il preside dell’Accademia e il creatore involontario degli Hunger Games. Quando la creazione dei giochi fu annunciata ufficialmente, Highbottom fu il volto pubblico dell’evento, cosa che diede inizio a un suo lentissimo declino, che si compì soltanto molto anni dopo per mano del giovane Coriolanus Snow.

Da giovane, Highbottom ha frequentato l’Università con Crassus Snow, il padre di Coriolanus. Erano molto amici e passavano molte serate insieme a bere. La sua vita cambiò quando per il corso con la dottoressa Volumnia Gaul, che detestava, Highbottom lavorò in coppia con Snow. Gli studenti avrebbero dovuto creare una punizione per i propri nemici così estrema da non permettere mai più ai nemici stessi di riprovare a far loro torto. In stato di ebbrezza, facilitato da Snow, Highbottom concepì quelli che sarebbero diventati gli Hunger Games. La mattina dopo, Highbottom si svegliò, inorridito nello scoprire che Snow aveva consegnato l’idea alla dottoressa per ottenere un buon voto. Non ha mai perdonato Snow per questo tradimento.

Dopo i Giorni Oscuri, la Dr. Gaul ha ripreso l’idea degli Hunger Games, istituzionalizzandola, e ha pubblicamente accreditato Highbottom come creatore, presentandolo a tutto Panem come l’architetto dell’evento. Quella notte, Casca ha assunto per la prima volta la morfamina, della quale è diventato poco a poco dipendente. Pensava che gli Hunger Games prima o poi si sarebbero estinti, a causa della loro natura feroce e violenta, ma Gaul ha perfezionato e portato avanti l’idea il format. Highbottom sviluppò rancore nei confronti di Coriolanus Snow per le azioni di suo padre, mantenendo un’antipatia per il ragazzo durante i suoi anni all’Accademia. In Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente è interpretato da Peter Dinklage.

Coriolanus Snow

Tom Blyth Coriolanus Snow-hunger games prequel
Gentile concessione di © Notorious Pictures

 

Come Tigris, anche Coriolanus Snow è un personaggio che i fan delle avventure di Katniss già conoscono. È l’autocratico dominatore di Capitol City e di tutta Panem; all’apparenza tranquillo e rilassato, il suo atteggiamento nasconde un animo spietato. Viene descritto come un uomo dall’aspetto orribile, con le labbra gonfiate dalla chirurgia estetica (di cui si fa largo uso a Capitol City).

Conosciamo bene la sua fine: viene catturato durante l’ultima battaglia ne Il canto della rivolta e tenuto prigioniero nella sua villa in attesa di venire giustiziato da Katniss. Sappiamo però che l’eroina non ha mai ucciso Snow di sua mano, ma il tiranno è morto calpestato dalla folla oppure soffocato dal suo stesso sangue. Tuttavia, in Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente scopriremo come ha raggiunto il potere e qual è il suo legame con il Distretto 12. Da giovane, ha fatto infatti da mentore al tributo femmina di quel distretto, Lucy Gray Baird.

Ha studiato presso l’Accademia e si è laureato all’Università, per poi operare brevemente come pacificatore e mediatore e infine salire al potere come Presidente di Panem facendosi largo trai suoi nemici tramite l’utilizzo massiccio di veleno. In Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente è interpretato dall’esordiente Tom Blyth.

Lucy Gray Baird

Lucy Gray Baird di Rachel Zegler
Gentile concessione di © Notorious Pictures

Lucy Gray Baird è il tributo femminile del Distretto 12, in occasione dei 10° Hunger Games. Il suo mentore era Coriolanus Snow, uno studente con i migliori risultati dell’Accademia, che avrebbe sviluppato dei sentimenti per lei.

Come membro di un gruppo nomade noto come Covey, Lucy Gray e sua madre, suo padre, il fratello maggiore e il fratello di mezzo viaggiarono attraverso Panem durante la Prima Ribellione. Non si sa da quale distretto provenissero.

Alcuni anni prima degli eventi de La Ballata dell’usignolo e del serpente, i pacificatori avevano radunato i Covey e ne avevano uccisi molti, trai quali anche i membri della famiglia di Lucy, padre, madre e fratelli. La ragazza rimane quindi sola con sua cugina più giovane, Maude Ivory, e i pochi sopravvissuti dei Covey. Il gruppo rimane bloccato nel Distretto 12, dove cominciano a guadagnarsi da vivere con degli spettacoli musicali. Ad un certo punto, Lucy Gray si innamora, ricambiata, di Billy Taupe Clade. Poco prima della mietitura per i 10° Hunger Games, Lucy e Billy non facevano più coppia e lui usciva già con Mayfair Lipp, la figlia del Sindaco del Distretto 12.

Truccando la Mietitura, Mayfair, che aveva chiesto aiuto al padre, si accertò che Lucy venisse scelta come tributo per eliminarla dal triangolo amoroso involontario che si era venuto a creare tra loro due e l’ignaro Billy. In Hunger Games – La Ballata dell’usignolo e del serpente, dal 15 novembre in sala grazie a Notoriuos Pictures, è interpretata da Rachel Zegler.

Fantastici Quattro: i Marvel Studios potrebbero introdurre un Silver Surfer di genere diverso

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Con lo sciopero SAG-AFTRA finalmente concluso, da qui alle prossime settimane arriveranno sicuramente molte notizie sul casting di tutti quei progetti ad oggi rimasti in sospeso. Uno di quelli su cui sono rivolte numerose attenzioni è quello di Fantastici Quattro, l’atteso film Marvel che introdurrà finalmente la celebre famiglia dei supereroi all’interno dell’MCU. Oltre ai quattro protagonisti, di cui si attendono dunque le comunicazioni riguardo a chi andrà ad interpretarli, c’è grande curiosità su quali altri personaggi potrebbero comparire nel film.

Ad oggi si è parlato di Dottor Destino e Galactus, celebri villain dei Fantastici Quattro, ma i fan attendono di scoprire se anche Silver Surfer, alto iconico personaggio del franchise, farà la sua comparsa nel film. Come noto, il surfista argentato era già stato portato al cinema nel 2007 con il film Fantastici Quattro e Silver Surfer, riscuotendo un buon successo. Tuttavia, se davvero Silver Surfer sarà presente nel film, potrebbe non avere l’aspetto per cui è noto. Secondo John Rocha e Jeff Sneider nel podcast The Hot Mic, i Marvel Studios potrebbero infatti affidare il ruolo ad un’attrice.

Così facendo, per l’Araldo di Galactus si opererebbe dunque un gender-swap. Come i fan sapranno, esiste già una versione femminile del personaggio, chiamata Frankie Raye. Quest’ultima era un personaggio di supporto nei fumetti dei Fantastici Quattro che in seguito diverrà nota come l’Araldo “Nova” dopo che Silver Surfer si ribella a Galactus. Potrebbe dunque darsi che più che Silver Surfer, i Marvel Studios potrebbero introdurre proprio questo personaggio meno noto. Ad oggi si tratta però di una notizia senza alcuna conferma ufficiale, ma con la situazione ora sbloccatasi in quel di Hollywood, potrebbe non volerci molto per saperne di più.

Fantastici Quattro: tutto quello che sappiamo sul film

Il regista di Fantastici Quattro sarà Matt Shakman, il quale ha recentemente anticipato il suo approccio al film dicendo che intende “fare le cose in modo molto diverso dal punto di vista della storia” e attuare “un punto di vista registico che si adatti davvero al materiale narrativo“. Ha poi aggiunto: “Penso che sarà diverso da qualsiasi cosa abbiate visto prima, e certamente diverso da qualsiasi cosa della Marvel vista fino ad oggi“. Per quanto riguarda gli attori che potrebbero interpretare i quattro protagonisti, ad oggi si è parlato di Jake Gyllenhaal per il ruolo di Mister Fantastic, mentre Vanessa Kirby potrebbe assumere il ruolo della Donna Invisibile.

L’attore Ebon Moss-Bachrach, visto in The Bear, potrebbe essere un punto fermo per La Cosa. Per la Torcia Umana si è invece parlato di Joseph Quinn, attore divenuto popolare per il ruolo di Eddie Munson nella quarta stagione di Stranger Things. Si è invece parlato di Antonio Banderas come papabile per interpretare Galactus. Shakman ha lavorato sia con  il co-sceneggiatore di Avatar: The Way of Water Josh Friedman che con Cam Squires di WandaVision su una bozza della sceneggiatura di Fantastici Quattro. L’uscita del film è attualmente prevista nelle sale il 2 maggio 2025.

MCU: i Marvel Studios annunciano i primi cambiamenti nelle date di uscita dei loro film

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Gli scioperi della SAG-AFTRA e della WGA sono ufficialmente terminati, ma con le produzioni costrette a fermarsi per un periodo di tempo così lungo, i ritardi nelle date di uscita erano inevitabili. I Marvel Studios hanno dunque ora comunicato diversi spostamenti per quanto riguarda le uscite sul grande schermo dei film MCU 2024, tranne una, ovvero Deadpool 3, che ha ora una data di uscita fissata al 26 luglio 2024. Con poco più del 50% delle riprese completate e il rinizio dei lavori previsto già per questi giorni, sembra dunque che l’atteso film con Ryan Reynolds e Hugh Jackman sarà pronto in tempo per infiammare l’estate cinematografica.

Ad essere stati rimandati sono invece Captain America: Brave New World, che uscirà ora il 14 febbraio 2025, Thunderbolts, che passa dal 20 dicembre 2024 al 25 luglio 2025, e Blade, che uscirà ora il 7 novembre 2025. Sebbene questi spostamenti di data non siano esattamente inaspettati, a sorprendere è senz’altro quello del quarto Captain America. Secondo quanto riportato da Jeff Sneider nell’episodio di questa settimana del podcast The Hot Mic, il film MCU con Anthony Mackie ed Harrison Ford non è stata accolta particolarmente bene durante i primi test di proiezione.

A quanto pare, tre sequenze chiave sono state tagliate e sono previste ampie riprese aggiuntive da gennaio a maggio/giugno del prossimo anno. Ciò avrebbe dunque portato allo spostamento di quasi un anno ora comunicato (inizialmente il film era previsto in sala per il 3 maggio 2024). Deadpool 3 sarà dunque l’unico film dell’MCU ad arrivare sul grande schermo nel 2024, come confermato anche dallo stesso Reynolds con un tweet. I fan potranno però contare su un ampio numero di serie televisive previste su Disney+ nel corso del prossimo anno, a partire da Echo.

The Killer: recensione del film di David Fincher con Michael Fassbender #Venezia80

Attieniti al tuo piano. Anticipa, non improvvisare. Non fidarti di nessuno. Non cedere mai un vantaggio. Combatti solo le battaglie per cui sei pagato. È questo il mantra che l’assassino interpretato da Michael Fassbender in The Killer si ripete ogni volta prima di eliminare gli obiettivi che gli vengono assegnati. A rivelarci queste regole è proprio lui, grazie all’accesso privileggiato alla sua mente che il regista del film, David Fincher, ci permette di avere. Dopo aver raccontato di serial killer in Se7en, Zodiac e Mindhunter, egli decide infatti stavolta di assumere il loro punto di vista, alla scoperta del loro codice e del modo in cui la loro realtà possa differire dalle aspettative.

Presentato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, The Killer segna dunque il ritorno di Fincher al mondo criminale, dopo la parentesi sul mondo del cinema di Mank. Ma è un ritorno estremamente particolare, lontano da ciò che ci si potrebbe aspettare e che pertanto potrebbe scontentare chi si aspetta un film su tale argomento simile alle opere del regista poc’anzi citate. Perché con The Killer non ci confrontiamo con un intricati complotti o sorprendenti colpi di scena, né con ritmi esagitati o frequenti scene d’azione. Insomma, non è il classico dramma basato sulla trama, bensì qualcosa di molto più esistenziale e filosofico di quanto possa sembrare ad una prima visione.

The Killer… preparati, attendi, uccidi, ripeti

Non c’è dunque molto da dire riguardo la storia del film, volutamente molto esile, la quale semplicemente ha per protagonista un assassino (Michael Fassbender) che, dopo un disastroso passo falso di cui rimane sorpreso egli stesso, si trova a dover sfidare i propri committenti intraprendendo una caccia all’uomo su scala globale che egli giura non avere niente di personale. Ma è davvero così? Oppure sta ingannando sé stesso per primo? Quanto è disposto a tradire le proprie regole pur di ristabilire il proprio status quo e quanto la realtà intorno a lui può sfuggire al suo controllo? Prenderà così forma un disperato tentativo di riparare ai propri errori.

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in The Killer. Cr. Netflix ©2023

Nella mente del serial killer

Essere un assassino non è facile come viene raccontato nei film, dove spesso viene offerta una rappresentazione romantica o avvincente della loro vita, per quanto ciò che compiono rimanga inaccettabile. Fincher, che con ogni suo film cerca di smarcarsi dai cliché, si pone dunque nella mente del serial killer per cercare di studiarne i pensieri, la routine, la gestualità. Il suo assassino senza nome non è un uomo dotato di particolari gadget e per ottenere ciò che gli serve, che sia un travestimento o un accessorio, si rivolge a negozi online quale può essere Amazon. Insomma, quello di The Killer è un personaggio che cerca di rimanere il più possibile nell’anonimità e per farlo sa di dover seguire un preciso codice.

Le sue missioni, inoltre, non sono per nulla avventure caratterizzate da epici scontri o dinamici inseguimenti. Lo dimostra la sequenza d’apertura del film, dove il killer deve attendere  l’arrivo del suo obiettivo rimanendo nascosto in un appartamento di Parigi. In tale frangente egli ci rende partecipi dei suoi pensieri, riempiendo dunque di parole scene nelle quali sostanzialmente non avviene nulla se non l’atto di attendere, intervallato da attività come lo stretching, l’andarsi a comprare del cibo e naturalmente il dormire. Una sequenza che potrebbe scoraggiare quanti ricercano ben altri ritmi e atmosfere, ma se si fa attenzione è diffiicile non rimanere catturati dalla messa in scena che Fincher propone.

Con una calma metodica e grande attenzione ai particolari, il regista inquadra il tutto con un gusto per la composizione e una precisione da vero serial killer, rendendo tutto ciò così attraente che è difficile non venire rapiti da questo modo di raccontare per immagini. Sono infatti queste ad avere la priorità assoluta sul film, persino sul racconto in sé, ridotto qui al suo grado più elementare per ricercare tanto un senso di distacco coerente con quello che il protagonista porta avanti nei confronti della realtà, quanto per far emergere la sua percezione delle cose quale vero e proprio cuore pulsante di The Killer.

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

The Killer è uno dei film più importanti dell’anno

The Killer lavora dunque sulla scissione esistente tra realtà e soggettività, proponendocela non solo tramite la voice over del protagonista, ma anche con un preciso lavoro sulla fotografia, il montaggio e il sonoro, con il quale si punta anche a costruire un senso di crescente disagio e ansia. Quando ad esempio il killer è in controllo della situazione, tutto scorre fluidamente, ma basta un attimo perché la realtà si riveli differente, lasciando spazio ad una maggiore rigidità che disorienta e annulla tutto ciò che credevamo di sapere. Capiamo dunque che quello di Fincher è un narratore inattendibile, costretto egli stesso a scontrarsi con l’imprevisto e portarci a riflettere sul nostro rapporto con esso e con ciò che lui è chiamato a compiere.

Semplicemente perfetta si rivela allora la scelta di Fassbender nel ruolo del protagonista. L’attore non solo torna a regalarci un’interpretazione di alto livello dopo diversi passi falsi, ma con il suo volto glaciale riesce a raccontarci tutto il distacco e all’occorrenza anche la paura del suo personaggio. E ciò che lui prova impariamo a provarlo anche noi, scontrandoci con un film che richiede assolutamente molteplici visioni, necessarie per rapportarsi in modo approfondito con il gusto per le immagini che Fincher da sempre possiede e con le quali ci intrattiene. Di certo, però, già a primo impatto The Killer risulta una delle opere più dense di significati e valori viste quest’anno.

Il problema dei 3 corpi: clip e data di uscita!

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Netflix ha diffuso una clip esclusiva di Il problema dei 3 corpi (3 Body Problem), l’attesa serie tv Originale Netflix. Insieme ad una prima scena della serie il colosso streaming ha annunciato la data di uscita della serie che debutterà in streaming sulla piattaforma il 21 Marzo 2024.

Dagli ideatori pluripremiati agli Emmy David Benioff e D.B. Weiss (Il trono di spade), e dal candidato agli Emmy Alexander Woo (The Terror: Infamy, True Blood) ecco un racconto elettrizzante che ridefinisce i canoni del dramma fantascientifico attraverso misteri sovrapposti e gravi implicazioni al di fuori di ogni classificazione. Serie tratta dall’acclamata trilogia bestseller Il problema dei tre corpi.

La fatidica decisione di una donna nella Cina degli anni ’60 riecheggia attraverso lo spazio e il tempo fino a raggiungere un gruppo di geniali scienziati nel presente. Quando le leggi della natura si sgretolano davanti ai loro occhi, cinque ex colleghi si riuniscono per affrontare la più grande minaccia nella storia dell’umanità.