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Berlino: annunciata la data di uscita dello spin-off de La casa di carta

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BERLINO debutterà il 29 dicembre su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Lo spin-off de La casa di carta segue la storia dell’iconico personaggio interpretato da Pedro Alonso durante una delle sue rapine più incredibili.  Pedro Alonso (La casa di carta) torna nel ruolo del furbo e libertino Berlino. Insieme a lui, la sua nuova banda: Michelle Jenner (Isabel) interpreta Keila, un genio dell’ingegneria elettronica; Tristán Ulloa (Fariña – Cocaine Coast) veste i panni di Damián, un professore filantropo e il consigliere di Berlino; Begoña Vargas (Benvenuti a Eden) è Cameron, un kamikaze che vive sempre al limite; Julio Peña Fernández (Dalla mia finestra) dà vita al ruolo di Roi, il fedele seguace di Berlino; e Joel Sánchez interpreta Bruce, l’instancabile uomo d’azione della banda. Itziar Ituño (La casa di carta) e Najwa Nimri (La casa di carta) fanno il loro ritorno rispettivamente come le poliziotte Raquel Murillo e Alicia Sierra.  Samantha Siqueiros (Señora Acero), Julien Paschal (Un anno, una notte), Masi Rodríguez e Rachel Lascar (Dalla mia finestra: Al di là del mare) completano il cast di BERLINO.

Gli otto episodi della serie, creata da Álex Pina (La casa di carta, Sky Rojo) ed Esther Martínez Lobato (La casa di carta, Sky Rojo), sono scritti da Álex Pina, Esther Martínez Lobato, David Barrocal, David Oliva e Lorena G. Maldonado. Sarà diretta da Albert Pintó (Sky Rojo, Malasaña 32), David Barrocal (Sky Rojo) e Geoffrey Cowper (Day Release).

La trama della serie tv Netflix Berlino

Ci sono solo due cose in grado di trasformare una brutta giornata in una giornata fantastica: l’amore e un giorno di lavoro che frutta milioni. Questo è ciò che porta Berlino a rivivere i suoi anni d’oro, un periodo in cui non sapeva ancora di essere malato e non era rimasto intrappolato all’interno della zecca spagnola. Qui è dove inizia a preparare una delle sue rapine più straordinarie: far sparire gioielli per un valore di 44 milioni grazie a una specie di trucco magico. Per farlo, chiederà aiuto a una delle tre bande con cui ha rubato in passato.

La probabilità statistica dell’amore a prima vista: le differenze tra il film e il libro

Netflix non ha mai mancato di fornire ai propri abbonati film romantici di ogni tipo e provenienti da ogni parte del mondo, storie capaci di emozionare e regalare una visione spensierata, grazie alla quale potersi riappacificare con il mondo. Solo di recente, titoli come Voglio crederci, Tattiche d’amore 2, Da me o da te, Dalla mia finestra: Al di là del mare o Choose Love, si sono affermati tra i film Netflix più visti sulla piattaforma. A questi si aggiunge ora anche La probabilità statistica dell’amore a prima vista, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Jennifer E. Smith, pubblicato nel 2011.

Diretto da Vanessa Caswill, già regista dell’apprezzata miniserie televisiva Piccole donne e qui al suo debutto dietro la macchina da presa di un lungometraggio, il film porta dunque sullo schermo un’apprezzata storia d’amore, senza risparmiarsi in momenti divertenti e altri struggenti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, ma soprattutto riguardo alcune significative differenze esistenti tra il film e il libro. Infine, si elencheranno anche i passaggi da compiere per vedere il titolo su Netflix.

La trama e il cast di La probabilità statistica dell’amore a prima vista 

Protagonista del film è Hadley, una giovane che ha appena perso l’aereo per Londra ed è rimasta bloccata in attesa del prossimo volo. L’inconveniente passa però in secondo piano quando incontra Oliver, un ragazzo inglese seduto nella sala d’attesa. Anche lui è costretto a passare la notte in aeroporto aspettando di partire per Londra e così i due iniziano a parlare, facendo scattare immediatamente un’incredibile sintonia. Quando dopo aver infine preso il volo ed essere arrivati a Londra si perdono di vista, l’unico pensiero per entrambi è quello di ritrovarsi. Il destino, in questo, darà loro una mano, cambiando per sempre le loro vite.

Ad interpretare Hadley troviamo l’attrice Haley Lu Richardson, principalmente nota per il ruolo di Tess nella serie televisiva Ravenswood e per i suoi lavori nelle pellicole 17 anni (e come uscirne vivi), Columbus e A un metro da te. Oliver è invece interpretato da Ben Hardy, noto per il ruolo di Roger Taylor in Bohemian Rhapsody e nel ruolo di “Quattro” in 6 Underground. Recitano poi nel film Rob Delaney nei panni di Andrew Sullivan, padre di Hadley, e Dexter Fletcher e Sally Phillips nei panni di Val e Tessa Jones, genitori di Olive. L’attrice Jameela Jamil fornisce invece la voce narrata, che in italiano è invece fornita da Ilaria Stagni.

La probabilità statistica dell'amore a prima vista Haley Lu Richardson Ben Hardy

La probabilità statistica dell’amore a prima vista, le differenze tra il film e il libro

Il libro di Jennifer E. Smith, The Statistical Probability of Love At First Sight è abbastanza compatto da aver permesso ai produttori di non dover eliminare troppi dettagli importanti della storia. Vengono però apportate alcune modifiche che conferiscono tuttavia al racconto una propria identità. Non solo il film Netflix rimane dunque piuttosto fedele al libro, ma i cambiamenti effettuati migliorano il racconto. La prima differenza la si ritrova nell’età dei protagonisti. Il film li rende infatti leggermente più adulti rispetto al romanzo, dove sono invece degli adolescenti. Nel libro, infatti, Hadley frequenta ancora la scuola superiore e ha diciassette anni. Oliver, invece, ne ha 19 anni e studia a Yale. Nel film, invece, Hadley ha 20 anni e Oliver 22.

Tale cambiamento è stato probabilmente apportato perché lascia alla storia più libertà di mostrare i personaggi che bevono e compiono  altre attività più adulte. Un altro cambiamento lo si ritrova invece nel modo in cui Oliver e Hadley si conoscono. Nel libro ciò avviene quando in aeroporto lui cerca di aiutarla con i bagagli, mentre nel film lui le offre il suo caricatore. Molte delle scene in aereo si svolgono poi in modo diverso, ad esempio quando finiscono per sedersi vicini. Nel libro i loro posti sono già assegnati e vicini l’uno all’altro, mentre nel film una signora anziana scambia il suo posto con Oliver per consentirgli di sedersi accanto ad Hadley.

Nel rapporto tra Oliver e Hadley, un’altra differenza la si ha riguardo il loro primo bacio. Nel film questo avviene verso la fine, quando i due partecipano ad un memoriale, mentre nel romanzo il loro primo bacio lo si ha già all’aeroporto, prima che i due prendano strade separate. Per il film, si è invece deciso di riservare tale significativo momento per il finale. E proprio riguardo il finale, La probabilità statistica dell’amore a prima vista offre invece una conclusione più rassicurante, facendo affermare al narratore che Oliver e Hadley staranno insieme per tutta la vita, mentre tale dettaglio è omesso dal libro. Anche riguardo il narratore vi è un’importante differenza tra il film e il libro, poiché in quest’ultimo tale elemento è del tutto assente.

Il trailer di La probabilità statistica dell’amore a prima vista e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di La probabilità statistica dell’amore a prima vista unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fonte: IMDb, CinemaBlend

Casino Royale: il regista temeva che Daniel Craig non fosse “sexy” come gli altri attori di Bond

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Il regista di Casino Royale Martin Campbell ha recentemente dichiarato a Express UK che era preoccupato che Daniel Craig non fosse abbastanza sexy per essere James Bond quando il suo nome è stato lanciato nella mischia per sostituire Pierce Brosnan nel ruolo di 007. Il regista aveva precedentemente diretto Brosnan nell’amato Il film di Bond del 1995 “GoldenEye” e all’epoca tornava nel franchise per lanciare un nuovo 007 dopo l’uscita di Brosnan dopo “La morte può attendere” del 2002. “La mia unica reticenza con Daniel… era davvero un attore eccezionale, su questo non c’è dubbio“, ha detto Campbell. “Il fatto era che persone come Sean Connery, Roger Moore e Pierce Brosnan erano tutti dei Bond dall’aspetto tradizionale. Tutti bei ragazzi, tutti sexy, tutti molto attraenti per le donne e così via”.

Daniel era ovviamente più duro e robusto, ma non era un bel ragazzo tradizionale“, ha aggiunto. “Quindi ci ho pensato per un minuto e, a parte questo, assolutamente è sempre stato lui.” Campbell ha detto che c’erano “otto persone” in lizza per diventare il nuovo Bond in “Casino Royale“. “È molto democratico“, ha spiegato riferendosi al processo di selezione. “Ti siedi attorno a un tavolo… Eravamo io e i produttori, il direttore del casting, ecc. E passi in rassegna le otto persone e alzi la mano mentre parli attraverso ciascuna persona e alla fine tutti devono essere unanimi nella loro decisione, se capisci cosa intendo”. Un attore considerato per Bond all’epoca era Henry Cavill, molto prima che diventasse il Superman della DC. Campbell in precedenza aveva affermato che Henry Cavillera apparso benissimo durante l’audizione” e “la sua recitazione era eccezionale“, ma “all’epoca sembrava semplicemente un po’ giovane“.

La decisione di scegliere Daniel Craig per “Casino Royale” non ha ricevuto elogi unanimi. Come ha detto a  Entertainment Weekly la direttrice del casting di Bond di lunga data, Debbie  McWilliams, nel 2021, “si è sentita dispiaciuta” per Craig dopo che il suo casting ha portato a un estremo contraccolpo da parte della stampa che pensava che Craig non si adattasse alla parte di Bond. “È stato incredibilmente negativo, devo dire“, ha detto McWilliams riguardo alla reazione al casting di Craig. “La risposta della stampa è stata terribile e mi è dispiaciuto molto per lui, ma in un modo strano penso che lo abbia quasi spronato a fare del suo meglio per dimostrare a tutti che si sbagliavano.” “Durante tutto il film, venivano fuori cose su [come] non poteva camminare e parlare, non poteva correre, non sapeva guidare correttamente un’auto, così tante cose che erano completamente e assolutamente false,” ha continuato. “E lui ha semplicemente tenuto la testa bassa, è andato avanti con il lavoro e poi è uscito il film e tutti hanno detto: ‘Oh wow, penso che ci piaccia abbastanza, dopotutto.'”

Loki: la seconda stagione cambia data di uscita, ecco una nuova featurette!

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La seconda stagione di Loki di Disney+/Marvel Studios doveva originariamente debuttare venerdì 6 ottobre, tuttavia lo streamer ha reso permanente una nuova regola sulla scia del successo del debutto in prima serata con Ahsoka. La nuova data per la premiere di Loki è il 5 ottobre alle 18:00 PST e tutti gli episodi successivi usciranno giovedì alle 18:00 PST per tutta la stagione stagione.

Nella nuova featurette, “The Amazing Loki”, i protagonisti Tom Hiddleston, Sophia Di Martino e Ke Huy Quan, insieme al produttore esecutivo Kevin R. Wright, esplorano cosa significa essere Loki in questa stagione.

Loki 2, tutto quello che sappiamo sulla seconda stagione

LOKI 2 sarà la “prima seconda stagione in assoluto” dello studio, e che tornerà a raccontare le imprese  del Dio dell’Inganno e dei suoi tentativi di preservare l’integrità del Multiverso. La sinossi ufficiale rilasciata dalla Disney recita: “la seconda stagione di Loki riprende all’indomani dello scioccante finale di stagione, quando Loki si ritrova coinvolto in una battaglia per l’anima della Time Variance Authority. Insieme a Mobius, Hunter B-15 e a una squadra di personaggi vecchi e nuovi, Loki naviga in un Multiverso in continua espansione e sempre più pericoloso alla ricerca di Sylvie, Judge Renslayer e Miss Minutes per comprendere su cosa significhi possedere il libero arbitrio e uno scopo glorioso“.

Tom Hiddleston interpreterà naturalmente il Dio dell’inganno, mentre è confermato anche il ritorno di Owen Wilson e Sophia DiMartino, così come l’arrivo della new entry Ke Huy Quan, reduce dalla vittoria dell’Oscar per Everything Everywhere All at Once. Jonathan Majors tornerà invece nel ruolo di Kang, anche se il suo personaggio non viene citato nel sinossi. La seconda stagione di Loki, infatti, dovrebbe fornire agli spettatori maggiori indizi su quello che sarà il suo futuro nell’MCU. Il debutto della nuova stagione è previsto su Disney+ per il 6 ottobre.

Tim Cook rivela di aver visto la terza stagione di Ted Lasso sul visore VR/AR Apple Vision Pro

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Il CEO di Apple Tim Cook, ha iniziato la sua battaglia per promuovere l’aspetto più consumer del nuovo visore VR/AR Apple Vision Pro, che a tutti gli effetti potrebbe rappresentare la nuova evoluzione della fruizione streaming dei contenuti. Infatti, è risaputo da quanto la Apple ha presentato il suo nuovo gioiello, con il nuovo VR/AR Apple Vision Pro è possibile guardare contenuti come film e serie come se foste davanti ad uno schermo da quasi 30 metri virtuale Vision Pro offre una risoluzione ultra elevata, con più pixel per ciascun occhio rispetto a un televisore 4K (con 23 milioni di pixel su due display) e fornisce un sistema audio spaziale di nuova concezione, secondo Apple

E proprio riguardo a questo Tim Cook, in un’intervista andata in onda su “CBS Sunday Morning” di questa settimana, ha rivelato di usa “regolarmente” il visore per realtà aumentata Apple Vision Pro, di prossima uscita, e ha detto di aver guardato “l’intera terza stagione di Ted Lasso su the Vision Pro”, riferendosi alla serie Apple TV+ vincitrice dell’Emmy con protagonista Jason Sudekis. Cook, come ha affermato all’evento di lancio autunnale di Apple della scorsa settimana, ha ribadito che Vision Pro rimane sulla buona strada per essere disponibile all’inizio del 2024. Allo stesso tempo, ha riconosciuto che il prodotto è “più complesso” rispetto all’iPhone e “quindi richiede innovazione non solo nello sviluppo, ma anche nella produzione”. Il Financial Times quest’estate ha riferito che Apple ha tagliato gli obiettivi di produzione del Vision Pro da 1 milione di unità iniziali a meno di 400.000 a causa dei vincoli dei fornitori.

Apple ha presentato Vision Pro, al prezzo enorme di 3.500 dollari al pezzo, come una piattaforma di “calcolo spaziale”, e Cook ha paragonato l’imminente introduzione del prodotto al modo in cui iPhone ha presentato gli smartphone a milioni di persone. Secondo Apple, i modelli di iPhone 15 Pro introdotti da Apple la scorsa settimana possono acquisire video spaziali che possono essere visualizzati sul visore AR/VR. Nell’intervista alla “CBS Sunday Morning”, Cook ha affrontato la questione se Apple continuerà a fare pubblicità su X/Twitter, il social network di proprietà di Elon Musk, nonostante il susseguirsi di notizie secondo cui l’incitamento all’odio rimane prevalente sulla piattaforma e che la società non sta prendendo provvedimenti per limitarlo. Musk, nel frattempo, ha recentemente accusato l’Anti-Defamation League di “cercare di uccidere questa piattaforma accusando falsamente lei e me di essere antisemiti” e ha sollevato la prospettiva che X possa citare in giudizio l’ADL per diffamazione.

Cook, alla domanda se Apple debba continuare a comprare pubblicità su X/Twitter, ha risposto: “È una domanda che ci poniamo costantemente”. “In generale, la mia opinione è che Twitter sia una proprietà importante“, ha detto Cook. “Mi piace il concetto che sia lì per il suscitare dibattito come piazza cittadina. Ma, ha aggiunto, “Ci sono anche alcune cose che non mi piacciono“. In una conferenza degli investitori a marzo, Musk ha ringraziato Apple e Disney perché rimangono due dei più grandi operatori di marketing sul social network .

Hit Man: Netflix compra i diritti globali del film di Richard Linklater

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Netflix ha sborsato 20 milioni di dollari per i diritti globali di Hit Man, la commedia true-crime del regista Richard Linklater e della star Glen Powell. Il film, proiettato davanti a un pubblico entusiasta ai festival cinematografici di Venezia e Toronto, segue Powell nei panni di Gary Johnson, un insegnante part-time che lavora come misterioso con il dipartimento della Polizia per scovare chi tenta di assoldare serial killer. Tuttavia Powell infrange il protocollo per aiutare una donna disperata che cerca di fuggire da un marito violento, si ritrova a far finta di essere uno dei suoi falsi personaggi, mentre si innamora della donna.

“Hit Man” riunisce Linklater e Powell, che hanno lavorato insieme in “Everybody Wants Some!!” e il film d’animazione fantascientifico di NetflixApollo 10 1/2”. Oltre alla regia, Linklater ha adattato la sceneggiatura con Glen Powell basata su un articolo del Texas Monthly di Skip Hollandsworth.

Hit Man è stato ben accolto dalla critica, con la nostra Agnese Albertini che ha scritto che “Hit Man costruisce tutta la sua narrazione su due caposaldi tematici: invenzione e parodia per elaborare, come spesso in Linklater, una riflessione sul comportamento umano,  trasferendo questa ricerca di significato ad ogni reparto, senza mai farla risultare  stucchevole”.

Il cast comprende anche Adria Arjona (“Morbius”, “6 Underground”), Austin Amelio (“Tutti vogliono qualcuno”, “The Walking Dead” di AMC), Retta (“Parks and Recreation”) e Molly Bernard (“Sully”, “Lo stagista”). I produttori erano Mike Blizzard, Linklater, Powell, Jason Bateman e Michael Costigan. I produttori esecutivi includono Stuart Ford, Zach Garrett e Miguel A. Palos, Jr. di AGC, John Sloss di Cinetic Media, Shivani Rawat e Julie Goldstein di ShivHans Pictures, Vicky Patel, Steve Barnett e Alan Powell di Monarch Media e Scott Brown e Megan di Texas Monthly. Creydt.

10 film che vi faranno dubitare della realtà

10 film che vi faranno dubitare della realtà

Molti film stravolgenti fanno sì che lo spettatore si chieda se ciò che sta vedendo sullo schermo stia realmente accadendo o meno. Alcuni dei migliori narratori inaffidabili del cinema sostengono le loro percezioni deliranti o esagerate della realtà legando la loro soggettività distorta alla prospettiva del pubblico. Questo, a sua volta, forma un’alleanza con lo spettatore che, da dietro lo schermo, sa che ciò che sta vedendo, sentendo e sperimentando è vero per il protagonista, ma potrebbe non essere necessariamente reale all’interno della verosimiglianza del film stesso. Questo approccio creativo ha dato vita ad alcuni dei migliori colpi di scena della storia del film, mentre altri, a distanza di anni, continuano a lasciare che lo spettatore si interroghi sulla loro natura: abbiamo raccolto per voi 10 film che vi faranno dubitare della realtà, pietre miliari del genere “mind-blowing“, che metteranno in crisi la percezione di ciò che state vedendo.

Perfect Blue (1997)

Perfect Blue filmPerfect Blue utilizza l’animazione per dare vita a un’atmosfera surreale fatta di bizzarri colpi di scena che lasceranno lo spettatore a chiedersi cosa stia accadendo esattamente sulla scena. La trama del film segue l’ex idol Mima Kirigoe (Ruby Marlowe) che inizia a perdere il contatto con la realtà dopo essere stata perseguitata da un fan impazzito. Perfect Blue si concentra sui temi dell’identità in relazione alla fama e alla celebrità e presenta un narratore inaffidabile in Mima che crea un mondo di confusione totale per lo spettatore.

Il cigno nero (2010)

Il Cigno Nero

Il cigno nero è un film horror psicologico che si basa sulla premessa di una ballerina talentuosa ma psicologicamente instabile, che ha dedicato la sua vita a perfezionare il suo mestiere. L’ossessione di Nina (Natalie Portman) per la danza la spinge a un punto di rottura che inizia a influenzare la sua salute mentale in generale: la sua percezione della realtà subisce grandi cambiamenti, il che si ripercuote ovviamente sulla sua carriera. Mentre Nina cerca di abbracciare gli elementi oscuri della sua natura per ottenere un ruolo da protagonista nel balletto, perde anche il senso di sé.

The Lighthouse (2019)

The-Lighthouse-filmThe Lighthouse è un altro forte esempio di horror psicologico del regista Robert Eggers. Due guardiani del faro si occupano di un faro remoto cercando di mantenere il controllo sulla realtà, finché i loro sospetti sulle motivazioni dell’altro non raggiungono un punto di rottura. Alla fine del film, è impossibile sapere con certezza se le allusioni all’inganno e alla manipolazione siano effettivamente basate sulla realtà o siano il prodotto di una mente isolata e deprivata che collega punti invisibili.

American Psycho (2000)

American-Psycho-filmAmerican Psycho è un’eccezionale satira con al centro l’idea che importanti dirigenti finanziari la fanno sempre franca con crimini, in particolare l’omicidio (letteralmente). Tuttavia, non è ben chiaro se Patrick Bateman (Christian Bale) abbia davvero ucciso qualcuno o se tutto faccia parte delle sue fantasie violente. Il film mostra chiaramente diversi casi di comportamento sociopatico di Bateman, ma non lascia allo spettatore una risposta definitiva sul fatto che abbia effettivamente ucciso qualcuno, in particolare Paul Allen (Jared Leto).

Beau ha paura (2023)

Beau Is Afraid film 2023Beau ha paura il terzo lavoro da regista di Ari Aster, autore di Midsommar e Hereditary, è in assoluto il suo film più birrazzo. La sua trama conduce Beau (Joaquin Phoenix) in un incubo alimentato dall’ansia che è così incredibile da apparire surreale. Arriva addirittura a un colpo di scena nel terzo atto che fa sembrare i due atti precedenti completamente pragmatici, approdando a sviluppi narrativi che stravolgono l’intero film. È un’esperienza cinematografica sconcertante e che lascia volutamente perplessi.

Donnie Darko (2001)

Donnie Darko filmDonnie Darko, cult movie fantascientifico e horror psicologico, si basa sulla premessa dell’amico immaginario di Donnie (Jake Gyllenhaal), Frank. Frank indossa un inquietante costume da coniglietto e istruisce Donnie a fare cose strane dopo avergli rivelato il segreto che il mondo sarebbe finito in meno di un mese. Sebbene nel corso del film ci venga fatto credere che Frank sia un’allucinazione della mente instabile di Donnie, alcuni sviluppi specifici della trama lasciano intendere che Frank e il suo messaggio apocalittico potrebbero in realtà essere basati su una prevedibile verità, se non su un’apparente realtà.

Vita di Pi (2012)

Vita di Pi filmVita di Pi di Ang Lee è una magica rappresentazione visiva di una terribile storia di sopravvivenza che combina elementi di surrealismo con il fondamentale istinto umano di autoconservazione. Pi Patel (Suraj Sharma) sopravvive a un disastro in mare e rimane intrappolato su una scialuppa di salvataggio con diversi animali dello zoo, tra cui una tigre del Bengala di nome Richard Parker. Il film sospende la realtà attraverso la mancanza di sostentamento di Pi, ispirando diverse sequenze evocative che lasciano lo spettatore a chiedersi quanto della storia di Pi sia vero e quanto possa aver sognato nel suo stato di vulnerabilità.

Strade perdute (1997)

Strade Perdute è una delle opere più importanti di David Lynch, in cui la storia stessa e i personaggi si fanno veicolo di importanti riflessioni su temi filosofici. Lynch permette infatti che nel film si verifichino alcuni fatti inspiegabili per tracciare un discorso sui temi della colpa, della negazione e del sospetto. Il racconto di Strade Perdute prospera all’interno della sua stessa natura surreale, chiedendo al pubblico di accettare il suo strambo world-building e promettendo un’esperienza cinematografica profondamente toccante e infine catartica.

Allucinazione perversa (1990)

Allucinazione perversa racconta la storia straziante di un veterano della guerra del Vietnam tormentato, Jacob (Tim Robbins), che piange la morte di suo figlio. Essenzialmente un uomo distrutto, Jacob lotta per afferrare la realtà all’interno dei suoi ricordi frammentati e danneggiati, segnati da traumi e dolori immensi. Cerca di tenere insieme la sua vita, ma viene sopraffatto da un’ondata di allucinazioni, flashback e strane cospirazioni che lasciano lui, e lo spettatore, effettivamente senza conoscenza della realtà in questo film sconvolgente.

Inception (2010)

Inception castInception è forse il film moderno “più cervellotico”, che mette in crisi la comprensione della realtà da parte dello spettatore. Sebbene l’epopea di Christopher Nolan faccia un lavoro accurato nello spiegare la propria logica attraverso diverse scene espositive, le complesse regole del mondo all’interno di Inception vengono stabilite solo per essere poi infrante e completamente dimenticate. Molteplici teorie dei fan sono emerse per scoprire il vero significato di Inception come uno dei film più sconvolgenti mai realizzati, ma il vero mistero del film risiede nel suo finale ambiguo e divisivo.

Lucca Comics & Games 2023: annunciata la selezione dei Lucca Comics Awards

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Un’esplorazione nel mondo della Nona Arte, un viaggio tra centinaia di opere per selezionare le eccellenze del fumetto pubblicato in Italia nell’ultimo anno: è dalla scelta tra 302 titoli proposti da tutti gli editori italiani che la giuria dei Lucca Comics Awardsha individuato le 30 opere finaliste.

Per annunciarle sono stati scelti due partner d’eccezione, Robinson – la Repubblica e Fumettologica, che insieme al festival racconteranno per una settimana le motivazioni della giuria, con approfondimenti che valorizzeranno le qualità autoriali, le tecniche artistiche e visive, le storie, celate in ogni titolo selezionato. Sui canali social di Lucca Comics & Games e delle due testate giornalistiche, lettori e lettrici avranno quindi l’occasione per (ri)scoprire grandi opere che hanno segnato il fumetto in Italia nell’ultimo anno.

Un arduo compito quello che ha affrontato la giuria di questa edizione, composta da Alberto Rigoni – Head of Content and Productions, Lucca Crea; Roberto Genovesi – giornalista e scrittore, direttore di Rai Libri e direttore artistico di Cartoons on the Bay; Carlotta Vacchelli – docente e ricercatrice in storia e critica del fumetto e storia dell’arte presso la American University of Rome; Vincenzo Filosa – autore, vincitore ai Lucca Comics Awards 2022; Alessandro “DocManhattan” Apreda – giornalista e blogger.

Dal loro dibattito e confronto, ecco quindi la lista dei 30 titoli selezionati (riportati in ordine rigorosamente alfabetico): Ascolta, bellissima Márcia – Coconino Press – Marcello Quintanilha, Barbarone sul pianeta delle scimmie erotomani – Rulez – Gipi, Batman: una brutta giornata – L’Enigmista – Panini Comics – Tom King, Mitch Gerads, Blue Giant – J-POP – Shinichi Ishizuka, Dirt – I figli di Edin – Shockdom – Giulio Rincione, Do a Powerbomb! – SaldaPress – Daniel Warren Johnson, Entra. – Tunué – Will McPhail, Eternity – Sergio Bonelli Editore – Alessandro Bilotta, AAVV, Fungirl – Coconino Press – Elizabeth PichGoodbye, Eri – Star Comics – Tatsuki Fujimoto, Human Target – Panini Comics – Tom King, Greg Smallwood, I misteri dell’Oceano Intergalattico – Eris edizioni – Francesca Ghermandi, Il grande vuoto – COMICON Edizioni – Léa Murawiec, Kroma – SaldaPress – Lorenzo De Felici, L’incidente di caccia – Rizzoli Lizard – David L. Carson Landis Blair, La conquista del cielo – Edizioni BD e J-POP Manga – Yudori, La gabbia – Feltrinelli Comics – Silvia Ziche, La professoressa mente – Panini Comics – Akane Torikai, L’attesa – BAO Publishing – Keum Suk Gendry-Kim, L’Esiliato – Eris edizioni – Erik Kriek, L’ultimo weekend di gennaio – BAO Publishing – Bastien Vivès, Memorie dell’Isola Ventaglio – Dynit Manga – Kan Takahama, Mia sorella è pazza – Rizzoli Lizard – Iris Biasio, Mr. Evidence – Sergio Bonelli Editore – Adriano Barone, Fabio Guaglione, AAVV, Nato in Iran – Canicola – Majid Bita, Quasi nessuno ha riso ad alta voce – Canicola – Pastoraccia, Swan – Coconino Press – Néjib, Topolino e l’incubo dell’Isola di Corallo – Panini Comics – Marco Nucci Andrea Castellan (Casty), Transformer – Oblomov – Nicoz Balboa, Yuko – Star Comics – Ryoichi Ikegami.

Sei le categorie a cui concorreranno le 30 opere e i rispettivi autori e autrici, che saranno premiati durante l’imminente edizione di Lucca Comics & Gamesnel corso della cerimonia di premiazione prevista il 2 novembre al Teatro del GiglioYellow Kid Fumetto dell’anno, Yellow Kid Autore/Autrice dell’anno, Gran Guinigi Miglior Fumetto Breve o Raccolta, Gran Guinigi Miglior Fumetto Seriale, Gran Guinigi Miglior Disegno, Gran Guinigi Miglior Sceneggiatura.

Durante la serata del 2 novembre saranno consegnati anche i Lucca Comics Awards che, per la loro unicità e particolarità, sono indipendenti dalla selezione dell’anno: Yellow Kid Maestra/Maestro Del Fumetto, Gran Guinigi Miglior Esordiente, Gran Guinigi per un’iniziativa Editoriale – Premio Stefano Beani.

Black Manta: tutto quello che sappiamo sul personaggio di Aquaman 2

Black Manta, interpretato da Yahya Abdul-Mateen II, è il cattivo di Aquaman 2 con una lunga storia nei fumetti e nel DCEU. Se nel film precedente il cattivo acquatico era un antagonista secondario, nel sequel è la minaccia centrale ed è più potente e intimidatorio di prima. Black Manta e Aquaman hanno una breve storia nel DCEU, ma il loro legame nei fumetti risale a molti decenni fa. Il cattivo è un nemico comune di Aquaman, che ha combattuto contro l’eroe decine di volte nel corso della storia del personaggio dei fumetti. Nella storia di Aquaman 2 tornerà per vendicarsi e ora possiede una potente arma che lo renderà l’avversario più temibile di Curry. In attesa di vederlo in azione, ecco tutto quello che c’è da sapere su Black Manta, il cattivo di Aquaman e il Regno Perduto.

La storia di Black Manta nei fumetti DC

Black Manta fumetti Aquaman 2

Black Manta, alias David Kane, ha fatto il suo debutto nei fumetti DC Comics nel 1967 in Aquaman #35. Pur essendo stato introdotto come nemico di Aquaman, non si sapeva molto altro sul personaggio, oltre al fatto che la sua tuta era molto potente e che era un temibile nemico per il re di Atlantide. Il personaggio fu rivelato quando finalmente si tolse l’elmetto in Adventure Comics Vol. 1 #452. La storia di Black Manta è stata finalmente rivelata in Aquaman #6 del 1992. Questo fumetto presenta Manta come un bambino nato nel Maryland, vicino alla baia di Chesapeake. Mentre giocava vicino all’oceano, fu rapito dai pirati e costretto a servirli come schiavo. Un giorno, Manta vide Aquaman nuotare accanto a un branco di delfini vicino alla nave. Implorò l’eroe di salvarlo, ma le sue suppliche passarono inosservate. Alla fine uccise i suoi rapitori e fuggì, ma serbava rancore verso il re atlantideo per averlo lasciato soffrire.

I poteri di Black Manta

Aquaman 2 Black Manta poteri

Black Manta non ha superpoteri naturali, ma è comunque un guerriero formidabile al di fuori della sua tuta. È un combattente di talento, che si è allenato fin da giovane per essere una minaccia sia sulla terra che sul mare. È anche uno dei più letali assassini dell’universo DC e un abile stratega. Pur essendo nato sulla terraferma, ha una naturale conoscenza del mare ed è un esperto sommozzatore e scavatore sottomarino. Tuttavia, ciò che rende Black Manta una minaccia per Aquaman è soprattutto la sua tuta. È dotato di diverse armi letali, tra cui lunghi pugnali, arpioni e una pistola a doppia lama. Il suo casco gli permette di respirare sott’acqua ed è dotato di due occhi enormi che non solo gli danno la possibilità di vedere a infrarossi e a cannocchiale, ma anche di emettere potenti raggi che possono ferire o uccidere metaumani come Aquaman.

I cambiamenti di Black Manta nei fumetti

Aquaman 2 Black Manta differenze fumetti

Sebbene Black Manta sia un cattivo costante per Aquaman, la sua origine è cambiata molte volte. Mentre l’origine del 1992 è la prima che è stata data ai lettori, è cambiata nel numero 8 della serie Aquaman del 2008. In questa versione, Black Manta era un bambino autistico con problemi, rinchiuso nel manicomio Arkham di Gotham City. Era sottoposto a molti trattamenti sperimentali, ma trovava conforto nell’acqua ed era affascinato da Aquaman quando lo vedeva in televisione. Un esperimento sembrava funzionare su di lui, ma lo rese violento, tanto che uccise il conduttore dell’esperimento e fuggì dal manicomio. La sua storia è cambiata di nuovo nell’era dei New 52 e questa versione è la più vicina alle sue origini nel film. In questa versione, Black Manta era un mercenario ingaggiato per trovare un giovane Arthur Curry e rubare un campione del suo sangue.

Il tridente nero di Black Manta

Aquaman 2 Black Manta tridente

Il primo trailer di Aquaman e il Regno Perduto ha mostrato il Tridente Nero, l’arma misteriosa ma dominante di Black Manta. L’arma ha un passato storico, in quanto il trailer ha rivelato le sue oscure capacità mistiche e la sua capacità di corrompere coloro che la circondano. Nel trailer, Orm, alias Ocean Master, spiega che durante il regno di Atlan c’erano sette regni e il Tridente Nero era una maledizione per tutti loro. Non viene rivelato chi lo brandiva, ma solo che aveva poteri maledetti. È possibile che Manta cerchi Tritone e possa rubargli il tridente o scoprirne la posizione.

Il ruolo di Black Manta in Aquaman 2

Aquaman 2 Black Manta ruolo

In Aquaman, la tuta di Black Manta è stata gravemente danneggiata. Il cattivo viene salvato dal dottor Stephen Shin di Randall Park, ma rimane ferito e umiliato. David è ora sul sentiero della vendetta e vuole distruggere non solo Arthur, ma anche la sua famiglia e il suo regno. È più potente che mai e sta anche guidando un gruppo di mercenari in una missione per distruggere Atlantide. Arthur è ora un padre, un marito e un re che sembra avere una vita perfetta prima del ritorno di Black Manta. Dopo aver constatato la pericolosità del cattivo, chiede aiuto al fratello, ora imprigionato per le sue azioni nel film precedente. Questo sequel sarà l’ultimo film del DCEU prima che l’universo venga riavviato da James Gunn nel 2025. Questa potrebbe essere l’ultima avventura di Jason Momoa nei panni di Aquaman e Black Manta sarà il suo avversario più pericoloso in Aquaman e il Regno Perduto.

Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania: trailer del film al cinema dal 19 ottobre 2023

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É stato diffuso dai Me contro Te sul loro canale YouTube il trailer ufficiale del quinto film, Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania. Dopo lo straordinario successo dei primi quattro lungometraggi, il film, sempre per la regia di Gianluca Leuzzi, vede Lui e Sofì protagonisti di un’avventura da brividi nel luogo più spaventoso del pianeta: il Castello del Conte Dracula in Transilvania! Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania sarà nelle sale ad Halloween, a partire dal 19 ottobre, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Nel laboratorio ormai abbandonato del Signor S., Viperiana, Perfidia e la banda dei Malefici stanno tramando un piano malvagio per distruggere i Me Contro Te e il mondo intero: oscurare il Sole con il prezioso diamante delle paure e rendere la Terra un posto buio e desolato. Ma il diamante è nascosto nel posto più spaventoso del Pianeta: il Castello del Conte Dracula in Transilvania! Sofì, Luì, Chicco, Tara e Ajar partono così per la Transilvania, mentre il Signor S. si mette sulle tracce dei Malefici. Qui i nostri amici dovranno vedersela con il Conte Dracula in persona, il suo fedele servitore Patumièr, e sua figlia Ombra. Attraverso passaggi segreti, quadri parlanti e nuovi amori, il gruppo di amici imparerà ad affrontare le proprie paure e realizzerà che le diversità sono un valore e non un limite e non bisogna temerle” 

Da un soggetto di Luigi Calagna e Sofia Scalia, Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania è scritto da Emanuela Canonico, Andrea Boin, Luigi Calagna, Sofia Scalia e Gianluca Leuzzi. La fotografia del film è di Vito Trecarichi (A.I.C.), il montaggio di Davide Cerfeda, la scenografia di Mario Torre e i costumi di Tecla Turiaco. Le musiche originali del film sono di Matteo Curallo. *

Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te. Il film sarà distribuito nelle sale ad Halloween, a partire dal 19 ottobre, da Warner Bros. Pictures.

Emerald Fennell: 10 cose che non sai sull’attrice e regista

Emerald Fennell: 10 cose che non sai sull’attrice e regista

Affermatasi come attrice, Emerald Fennell è ora diventata anche un’acclamata attrice e scenggiatrice, già insignita di importanti riconoscimenti e considerata una delle voci femminili più brillanti presenti oggi nel mondo del cinema. Dividendosi tra recitazione, regia e scrittura, Fennell si sta dunque affermando come una delle personalità più forti in quel di Hollywood, con rose aspettative per il suo futuro.

Ecco 10 cose che forse non sai di Emerald Fennell.

Emerald Fennell: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in diversi film. Fennell debutta come attrice al cinema nel 2010 in Mr. Nice, per poi recitare in Albert Nobbs (2011), Anna Karenina (2012), con Keira Knightley, Pan – Viaggio sull’isola che non c’è (2015), con Hugh Jackman e The Danish Girl (2015), con Eddie Radmayne. In seguito ha recitato nel film Vita & Virginia (2018), mentre nel 2023 ha avuto un piccolo ruolo nel film campione d’incassi Barbie, diretto da Greta Gerwig.

2. Ha preso parte a note serie TV. Oltre che sul grande schermo, Fennell si è distinta anche sul piccolo, recitando in serie come New Tricks – Nuove tracce per vecchie volpi (2006), Any Human Heart (2010) e L’amore e la vita – Call the Midwife (2013-2017). Nel 2017 recita in un episodio di Victoria, mentre dal 2019 al 2020 ricopre un ruolo importante nella serie The Crown, recitando accanto ad Olivia Colman e Josh O’Connor.

3. È anche regista, produttrice e sceneggiatrice. Fennell non si è però distinta solo come attrice, ma ha dato prova di essere anche un’ottima regista, sceneggiatrice e produttrice. Ha infatti scritto per la televisione alcuni episodi della serie Killing Eve, mentre ha poi scritto i film Una donna promettente e Saltburn, lavorando su questi ultimi due anche come regista. Di entrambi i film e della serie TV è infine anche produttrice.

Emerald Fennell Vita & Virginia

Emerald Fennell è Midge in Barbie

4. Ha interpretato la controversa bambola Midge. Nel film Barbie Fennell interpreta l’amica di Barbie, Midge, bambola presentata per la prima volta nel 1963 come l’amica dai capelli rossi. La sua apparizione in questo film è specificamente basata sulla bambola Pregnant Midge & Baby del 2003 della linea Happy Family. Questa bambola è famigerata per essere stata al centro di alcune controversie, poiché è stata accusata di favorire la gravidanza adolescenziale (anche se Midge era un’adulta in questa versione) e di essere apparentemente una madre single non sposata (anche se nel 1990 venne indicata come moglie di Allan).

Emerald Fennell in The Crown

5. Ha interpretato Camilla Shand nella serie Netflix. Nel corso della terza e della quarta stagione di The Crown, Fennell ha interpretato Camilla Shand, seconda moglie di Carlo. La sua partecipazione alla serie si limita ad alcuni episodi, venendo poi sostituita da un’altra attrice a partire dalla quinta stagione dove il personaggio viene raffigurato ad una diversa età. Fennell ha ad ogni modo avuto l’occasione di incontrare la vera Camilla, la quale si è detta fan della serie e dell’interpretazione che l’attrice ha dato di lei.

Emerald Fennell e Una donna promettente

6. Ha scritto il film a partire da una precisa immagine. La primissima scena a cui Emerald Fennell ha pensato mentre cercava la storia per il film vedeva un personaggio femminile sdraiato su un letto mentre qualcuno le abbassa i pantaloni. La donna, ubriaca, chiede a quel punto all’uomo “Cosa stai facendo?”, per poi porre la stessa domanda in modo completamente sobrio. A partire da qui, la sceneggiatrice e regista scritto il resto del film, basandosi dunque su questa immagine e proponendo poi nel film finito questa stessa intera scena.

Emerald Fennell The Crown

Emerald Fennell dirige Saltburn

7. Ha diretto un secondo film. A tre anni di distanza da Una donna promettente, Fennell sta per portare al cinema il suo nuovo film da lei scritto e diretto. Si tratta di Saltburn, storia di uno studente dell’Università di Oxford che si ritrova attratto dal mondo di un affascinante e aristocratico compagno di classe, che lo invita nella vasta tenuta della sua eccentrica famiglia per un’estate indimenticabile. Tra i protagonisti vi sono Jacob Elordi, Barry Keoghan, Carey Mulligan e Rosamund Pike.

Emerald Fennell e gli Oscar

8. Ha vinto un’Oscar. In occasione della cerimonia 2021 dei premi Oscar, Fennell si presentava come una delle favorite, essendo stata candidata come miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura originale per Una donna promettente. Alla fine vinse proprio il premio per la sceneggiatura, ottenendo così una maggiore popolarità e divenendo una delle nuove autrici di cinema da tenere d’occhio per il futuro.

9. Ha stabilito un primato. Oltre ad aver portato a casa l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, Fennell ha anche stabilito un primato presso l’Academy. Grazie alla sua nomination come miglior regista, è diventata la prima donna britannica a venire candidata in tale categoria. Fino a quel momento solo registe statunitensi (Kathryn Bigelow, Sofia Coppola, Greta Gerwig), neozelandesi (Jane Campion) e cinesi (Chloé Zhao). Fennell è stata poi la seconda nominata per la sua opera di debutto, la prima è stata Gerwig per Lady Bird.

Emerald Fennell è su Instagram

10. Non possiede un profilo sul social network. L’attrice ha in più occasioni dichiarato di non essere una grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di sé, Fennell ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui progetti di lei.

Fonti: IMDb, Newsweek

Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek alla Festa del Cinema di Roma

Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek alla Festa del Cinema di Roma

Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek sarà presentato in anteprima alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 18 al 29 ottobre 2023 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Lo annuncia la Direttrice Artistica Paola Malanga con Gian Luca Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttrice Generale.

Il pluripremiato regista de Le fate ignoranti, La finestra di fronte, Saturno contro, Mine vaganti, Magnifica presenza e La dea fortuna ambienta il suo nuovo film a Roma con una storia d’amore che attraversa tre decenni a partire dalla fine degli anni ‘70.  Al centro della trama due giovani venticinquenni, interpretati da Damiano Gavino e Andrea Di Luigi, che si incontrano per caso e si innamorano perdutamente, destinati poi a perdersi e a cercarsi per i trent’anni a seguire.

Su Nuovo Olimpo il regista Ferzan Ozpetek  ha così dichiarato: “Il punto di partenza del film è una storia vera che mi è successa negli anni ‘70 e che da tanto tempo volevo usare come spunto per farne un film – spiega il regista – Iniziando a lavorarci però questa volta mi sono subito accorto che piano piano la storia si allargava comunque, si staccava dal suo nodo iniziale così personale e dilagava verso altre dinamiche e altri temi che non riguardavano più soltanto me. Perché non raccontava solo un amore a due attraverso il tempo ma pure l’amore per il Cinema, come memoria del desiderio e della passione. I confini autobiografici si sono così scoloriti e la storia non è più stata soltanto mia, ma credo anche di tanti altri”.

Nel cast di Nuovo Olimpo, scritto da Ozpetek assieme a Gianni Romoli, figurano anche Luisa Ranieri, Aurora Giovinazzo, Greta Scarano, Alvise Rigo, Giancarlo Commare e Jasmine Trinca. La colonna sonora del film ospita il brano “Povero Amore”, interpretato da Mina e inserito nel suo nuovo album, “Ti amo come un pazzo”: si rinnova così il sodalizio fra il regista e la cantante dopo le recenti collaborazioni ne La dea fortuna e Le fate ignoranti – La serie. Nuovo Olimpo – prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli, una produzione R&C Produzioni in associazione con Faros Film – sarà disponibile solo su Netflix.

L’eterna illusione: in rassegna quaranta commedie dell’epoca d’oro di Hollywood

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A partire da domenica 24 settembre al cinema Quattro Fontane di Roma, inizia “L’eterna illusione”, rassegna curata da Cesare Petrillo e organizzata da Circuito Cinema: quaranta commedie dell’epoca d’oro di Hollywood in versione originale sottotitolata restaurate e digitalizzate torneranno sul grande schermo con cadenza settimanale, fino alla fine di giugno. Un appuntamento per i nostalgici del cinema del passato e per i giovani desiderosi di scoprire sul grande schermo per la prima volta i film di Lubitsch, Hawks e tanti altri che hanno fatto la storia del cinema. “L’eterna illusione” dimostrerà che il cinema classico non è qualcosa di noioso nè indigesto, ed è concepita all’insegna della risata e del puro intrattenimento. Uno spirito anarchico anima la commedia americana classica, sia quella di matrice più sofisticata di cui Ernst Lubitsch fu iniziatore e maestro indiscusso sia quella conosciuta come screwball comedy, che divampò in America nel 1934 con Ventesimo secolo di Howard Hawks, Accadde una notte di Frank Capra e L’uomo ombra di W.S. Van Dyke.

Fu con gli anni Trenta e l’affermazione del cinema sonoro che i geni del muto, Chaplin e Buster Keaton e tanti altri lasciarono il posto a una generazione di registi, sceneggiatori e attori che rivoluzionarono il genere. Dialoghi a raffica, situazioni paradossali, ritmo serrato, scenografia lussuosa, illuminazione leggera, riprese in campo medio, ma soprattutto la centralità della coppia attore/attrice al posto del vecchio capocomico maschio.  E naturalmente l’eccellenza nella regia, scrittura e recitazione. Oltre a Lubitsch, Capra e Hawks si affermarono registi nuovi e sceneggiatori che diventarono registi a loro volta negli anni Quaranta.

Con grande celerità gli Studios si accaparrarono le star del teatro in grado di “parlare” – James Stewart, Henry Fonda, Claudette Colbert, Margaret Sullavan, Katharine Hepburn, Miriam Hopkins, Ginger Rogers, Barbara Stanwyck, Fredric March, Melvyn Douglas, Spencer Tracy, e non ultimo Cary Grant. Il fenomeno della commedia si allargò tanto che gli artisti più insospettabili ne furono contagiati: Greta Garbo, Alfred Hitchcock, Errol Flynn e Bette Davis. Il filo conduttore che fa della commedia classica un corpo unico, una fabbrica di risate, è il comportamento stravagante, al limite della follia, dei personaggi principali. Soprattutto delle donne. Avventurosa, irriverente, testarda, l’eroina screwball è disposta a tutto fuorché a vivere nei binari della convenzione. L’eroe, l’anima gemella, è anche lui un diverso; sta al di fuori del ruolo tradizionale di maschio e gioisce dello spirito adulto e indipendente della sua donna. Lui non comanda, lei non obbedisce, lui non lavora, lei non fa faccende domestiche. Sono amici, compagni e amanti nella vita e nel gioco.

La rassegna “L’eterna illusione” si propone di scoprire o riscoprire quaranta classici indimenticati ma mai abbastanza conosciuti (L’uomo ombra, Accadde una notte, Susanna, Ventesimo secolo, Ninotchka) alternandoli a piccoli tesori nascosti (La bisbetica innamorata, Jim il gentiluomo, Jane Palmer, I milioni della manicure, Le vie della fortuna).

La casa degli Sguardi: al via le riprese dell’esordio alla regia di Luca Zingaretti

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Iniziano oggi le riprese del film La casa degli Sguardi, esordio alla regia cinematografica di Luca Zingaretti e tratto dal libro di Daniele Mencarelli, “La casa degli sguardi”. Il film prodotto da ANGELO BARBAGALLO, GABRIELLA BUONTEMPO e MASSIMO MARTINO per BIBI FILM, CLEMART con RAI CINEMA e STAND BY ME. Nel cast protagonisti Gianmarco Franchini, Federico Tocci, Riccardo Lai, Alessio Moneta, Chiara Celotto, Marco Felli, Cristian Di Sante.

La trama di La casa degli Sguardi

Marco ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo, scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. Beve tanto Marco, beve troppo. È in fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso. Per vivere si deve anestetizzare, dice. È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi. Anche il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di “esserci”, la madre è mancata da qualche anno e ha lasciato un grande vuoto. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.

I film dell’orrore: i migliori titoli candidati agli Oscar

I film dell’orrore: i migliori titoli candidati agli Oscar

Svariati premi cinematografici prestigiosi, primi fra tutti gli Academy Awards, sono notoriamente prevenuti nei confronti dei film di genere, siano essi d’azione, comici, fantasy o surreali. Tuttavia, queste tendenze non sono nulla in confronto all’apparente avversione degli Oscar per i film dell’orrore: è, infatti, piuttosto raro vedere un film horror nominato in qualsiasi categoria e il numero di interpretazioni di film horror premiate è piuttosto basso. Nella storia degli Academy Awards, solo sei film horror hanno preso parte alla competizione per il premio al “miglior film”: li classifichiamo in questo articolo!

Il cigno nero (2010)

Il Cigno Nero

Il posizionamento de Il cigno nero in fondo a questa lista non implica che il film sia da ritenere “minore” rispetto agli altri; occupa l’ultimo posto semplicemente a causa della scarsità di film horror che gli Oscar hanno effettivamente riconosciuto. Il lavoro di Darren Aronofsky è stato trascurato dagli Academy Awards per troppo tempo. Il suo brillante studio sul personaggio della ballerina Nina (Natalie Portman nel ruolo che le è valso il riconoscimento come migliore attrice) è riuscito a infilarsi nella categoria del miglior film poco dopo che gli Oscar hanno allargato la categoria a dieci nominati: rimane una rappresentazione terrificante e visceralmente snervante della perdita di identità.

Il sesto senso (1999)

Il sesto senso film dell'orroreIl Sesto Senso è stato il film della svolta per M. Night Shyamalan e lo ha consacrato come il regista dei plot twist per eccellenza. Sebbene la battuta “vedo i morti” sia diventata oggetto di infiniti meme e parodie, il film in sé va ben oltre il semplice finale a trabocchetto. Shyamalan ha usato l’idea di vedere coloro che sono morti come un’agghiacciante esplorazione delle ramificazioni del lutto, riuscendo a intrecciare i momenti spaventosi con un avvincente dramma sui personaggi. Sia Toni Collette che un giovane Haley Joel Osment hanno ricevuto una nomination per il loro eccellente lavoro. Col senno di poi, secondo tanti fan, Il sesto senso è invecchiato molto meglio del vero vincitore del 1999, American Beauty.

Scappa – Get Out (2017)

Scappa - Get Out film dell'orroreGet Out di Jordan Peele non è nemmeno uscito dieci anni fa e si è già affermato come un classico generazionale, ispirando ferventi discussioni sui suoi temi, sulla sua costruzione e sulle diverse interpretazioni del suo finale. Get Out è uno studio essenziale sulla storia del razzismo nell’America post-Obama e sulla falsa idea di un “paradiso post-razziale”. La decostruzione del reale aspetto della discriminazione è molto più efficace di molti dei film realizzati da registi non neri che gli Oscar tendono a candidare (come Green Book). È uno dei pochi film dell’ultimo decennio a essere entrato nella lista dei 100 migliori film mai realizzati stilata dalla rivista Sight & Sound.

Lo squalo (1975)

https://www.cinefilos.it/cinema-news/2012b/lo-squalo-video-dai-contenuti-speciali-del-blu-ray-31004Il 1975 è stato un anno storico per la categoria Miglior Film; nello stesso anno in cui Qualcuno volò sul nido del cuculo vinse il premio, gli altri contendenti erano l’epopea storica sovversiva di Stanley Kubrick, Barry Lyndon, l’avvincente film di rapina di Sidney Lumet, Quel pomeriggio di un giorno da cani, il capolavoro musicale di Robert Altman, Nashville, e uno dei film più terrificanti mai realizzati, Lo squalo di Steven Spielberg. Lo stesso Spielberg era incredibilmente assente dalla cinquina del miglior regista di quell’anno.

Lo Squalo, un vero e proprio film del’orrore, cambiò per sempre l’industria cinematografica. Non solo la sua storica corsa al botteghino (in cui divenne il film di maggior incasso di tutti i tempi) ebbe un impatto sul modo in cui i film venivano distribuiti, ma gli strumenti utilizzati da Spielberg per creare tensione mostrando solo occasionalmente lo squalo stesso ispirarono una generazione di registi a prendere in mano la macchina da presa. Lo Squalo è il motivo per cui il pubblico ha ancora paura di entrare in acqua.

L’esorcista (1973)

l'esorcista film dell'orroreL’esorcista è noto come il film dell’orrore più spaventoso mai realizzato, e per una buona ragione. Il grande regista William Friedkin ha conferito un livello di realismo documentaristico al genere horror che il pubblico americano non aveva mai visto prima; il film stesso era così terrificante che alcuni spettatori manifestarono reazioni fisiche violente. Il vincitore effettivo della categoria Miglior Film di quell’anno, La Stangata, non è ricordato altrettanto bene. L’esorcista fu un tale fenomeno che gli Oscar non poterono ignorarlo; Ellen Burstyn, Jason Miller e Linda Blair diedero interpretazioni così emozionanti da rientrare in tutti gli standard per ricevere le nomination. Il film rimane un classico del genere e uno dei più grandi successi dell’amata carriera di Friedkin.

Il silenzio degli innocenti (1991)

Il silenzio degli innocenti non è solo l’unico film dell’orrore ad aver vinto il premio per il miglior film, ma ha conquistato la “Top Five” con le vittorie nelle categorie di miglior regista (Jonathan Demme), miglior attore (Sir Anthony Hopkins), miglior attrice (Jodie Foster) e miglior sceneggiatura non originale. Il silenzio degli innocenti è un capolavoro di sottigliezza; i giochi mentali che il dottor Hannibal Lector fa alle sue vittime sono uno dei tanti motivi per cui è tra i più grandi cattivi del cinema di tutti i tempi.

Demme ha capito che era necessario avere pazienza per adattare questo particolare capitolo della serie di romanzi di Thomas Harris. Mettendo il personaggio di Clarice Starling nella posizione di aver bisogno dell’aiuto di Lector per trovare un altro serial killer, Demme ha creato un rapporto sorprendente tra i due. È un peccato che Il silenzio degli innocenti sia l’unica inclusione del genere horror nella lista dei vincitori del miglior film, ma non poteva essere una vittoria più meritata.L’es

Tim Burton non è felice della comparsa di Batman e Superman in The Flash

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Come molti di voi già sapranno Tim Burton ha riportato per primo sul grande schermo il Cavaliere Oscuro in Batman del 1989 e in seguito ha realizzato un sequel perfetto con Batman: Il ritorno. In seguito a quel successo insieme allo studios stava pianificando di fare lo stesso con L’Uomo D’Acciaio e aveva scelto Nicolas Cage nello sfortunato film mai realizzato Superman Lives. Il progetto è andato in pezzi molto prima che le riprese potessero iniziare a girare e Supes è rimasto sullo scaffale fino a quando Superman Returns ha tentato di riconquistare la magia di Superman: The Movie (che non ha funzionato e Zack Snyder ha successivamente riavviato l’eroe in Man of Steel del 2013).

Nei momenti finali di The Flash all’inizio di questa estate, Nicolas Cage ha finalmente potuto vestire i panni di Superman per una particolare sequenza in CG che lo ha visto combattere con il ragno gigante presente nella sceneggiatura mai realizzata di quel film e ampiamente discussa. Michael Keaton, nel frattempo, ha assunto un ruolo secondario nei panni del vecchio Bruce Wayne. Parlando di queste esperienza Tim Burton ha recentemente dichiarato al British Film Institute“Quando lavori così a lungo su un progetto e non si realizza, ti influenza per il resto della tua vita. Perché ti appassioni. sulle cose, e ogni cosa è un viaggio sconosciuto, e [Superman Lives] non era ancora arrivato. Ma è una di quelle esperienze che non ti abbandona mai, per un po’.” “Ma riguarda anche un’altra questione dell’intelligenza artificiale, ed è per questo che penso di aver superato questa questione con lo studio”, ha continuato. “Possono prendere quello che hai fatto, Batman o qualsiasi altra cosa, e appropriarsene culturalmente in modo improprio, o come vuoi chiamarlo.” “Anche se sei schiavo della Disney o della Warner Brothers, loro possono fare quello che vogliono. Quindi nei miei ultimi anni di vita, sono in una silenziosa rivolta contro tutto questo.”

Pur non menzionando esplicitamente The Flash, Tim Burton parlando di appropriarsi indebitamente del suo lavoro probabilmente ti dice tutto quello che dobbiamo sapere su come si è sentito nel vedere il suo Superman trasformato in una mostruosità in CG (immaginiamo che non fosse contento nemmeno che la storia del suo Bruce Wayne  continuasse senza di lui). La Warner Bros. originariamente prevedeva che Michael Keaton continuasse a interpretare il Crociato Incappucciato in BatgirlAquaman e il Regno PerdutoBatman Beyond e Crisi sulle Terre Infinite. Tuttavia, la formazione dei DC Studios ha portato alla demolizione “fortunatamente” di questi piani.  Per quanto riguarda Tim Burton, i suoi giorni da film sui supereroi sono probabilmente finiti e immaginiamo che non sia qualcosa sul quale tornerebbe volentieri. Tuttavia, non possiamo fare a meno di pensare cosa sarebbe potuto succedere con Superman Lives.

Ahsoka: l’ultimo episodio potrebbe includere un sorprendente collegamento tra The Mandalorian e Grogu

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Nonostante un ruolo secondario a sorpresa per il Capitano Carson Teva, non ci aspettiamo che nessuno dei  personaggi principali di The Mandalorian appaia in Ahsoka. Anche se siamo sicuri che artisti del calibro di Din Djarin, Sabine Wren, Bo-Katan Kryze e Hera Syndulla alla fine condivideranno lo schermo (probabilmente nel film Star Wars pianificato da Dave Filoni), questa serie non è necessariamente il posto giusto dove aspettarsi che questo possa accadere.

Tuttavia, potrebbe esserci stato un crossover che ci siamo persi tutti martedì scorso. Nei momenti finali di “Shadow Warrior“, Ahsoka Tano e Huyang fanno il salto nell’iperspazio per gentile concessione di Purrgil dopo che l’ex Jedi è riuscito a connettersi con loro attraverso la Forza. La loro destinazione? La galassia in cui sia Ezra Bridger che il Grand’Ammiraglio Thrawn hanno trascorso gli ultimi anni bloccati. Anche se Ahsoka ci ha dato uno sguardo dettagliato ai Purrgil, questa non è la prima volta che li vediamo in live-action. Ciò in realtà è avvenuto durante la premiere della terza stagione di The Mandalorian quando Grogu, viaggiando nell’iperspazio insieme a Din Djarin, li ha avvistati fuori dal finestrino della cabina di pilotaggio del loro caccia stellare.

Molti fan sono ora convinti che ciò che Grogu stava effettivamente vedendo fosse uno scorcio del viaggio di Ahsoka, suggerendo che gli eventi di entrambi gli spettacoli si svolgono più o meno nello stesso periodo (questo spiega la fiducia del Capitano Pellaeon che Thrawn stava per tornare durante quell’incontro con Moff Gideon).  Data la storia di Ahsoka e Grogu, non possiamo escludere che i due abbiano formato una connessione di qualche tipo.

Il fatto che Purrgil sia su Seatos si somma poiché è chiaramente un percorso verso un’altra galassia, ma è possibile che Din e Grogu si siano ritrovati brevemente in una corsia iperspaziale vicina. In alternativa, le balene spaziali potrebbero essere state attratte dalla posizione del Bambino a causa della sua forza nella Forza. È divertente pensare che Ahsoka e The Mandalorian  siano collegati in qualche modo, ma finché non sarà confermato da Lucasfilm, questa rimarrà poco più che una teoria dei fan.

Aquaman 2: James Wan paragona il riavvio di DCU a come “vivere in una casa che viene rinnovata”

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Dopo una serie di flop critici e commerciali, la Warner Bros. Discovery riavvierà presto il DC Extended Universe come il nuovo DCU con una serie di film e programmi TV dei DC Studios che è stato soprannominato “Capitolo 1: Dei e Mostri“.  James Gunn e Peter Safran supervisioneranno questo rilancio, anche se alcune delle decisioni che hanno preso sono già state criticate. Le critiche includono ovviamente le decisioni prese sul casting, con la maggior parte della Justice League destinata a essere sostituita. Nel caso dell’attore di Aquaman Jason Momoa, è opinione diffusa che lascerà il ruolo di Arthur Curry per interpretare Lobo. Questo vorrà dire che probabilmente il franchise si concluderà con Aquaman e il regno perduto di dicembre, una sorpresa considerando il fatto che il film del 2018 ha incassato oltre 1,1 miliardi di dollari. Nelle ultime settimane inoltre si è diffuso l’opinione non verificata che questo sequel ha avute pessime reazioni alle proiezioni test dello studios e per questo abbia ricevuto infinite riprese! 

Durante una recente intervista con Screen Rant, al regista James Wan è stato chiesto il suo pensiero sul riavvio e, sebbene non abbia né elogiato né criticato l’approccio dei DC Studios nel ripristinare questo mondo frammentato, sembra che i cambiamenti abbiano presentato alcune sfide! “Sono consapevole di tutto ciò che accade intorno a me. Voglio dire, uso l’analogia in cui vivo in una casa che viene rinnovata”, dice. “È difficile non essere consapevoli del rinnovamento che sta accadendo intorno a me. Ma la bellezza di Aquaman è che abbiamo sempre progettato questi due film in modo che fossero all’interno del loro mondo. Il vantaggio di non essere agganciati a questo universo più grande è che qualunque cosa accada laggiù non influenza realmente il mio film. Questo film non lo fa.” Non si aggancia a nulla. Vive nel suo mondo. Questo è ciò che abbiamo scoperto che funzionava davvero bene per noi nel primo film, e stiamo facendo esattamente la stessa cosa” ha concluso Wan.  “C’è rumore in giro, ma sono solo nel mio bozzolo, nel mio regno sottomarino.”

Tra le sfide che James Wan ha dovuto affrontare in conseguenza alcambio di regime c’è quella di dover girare di nuovo e quindi rimuovere una scena post-crediti incentrata su Batman e probabilmente qualsiasi altro riferimento che legherebbe questo seguito al DCEU più ampio. Se Aquaman e il Regno Perduto supererà le aspettative a conti fatti, questa iterazione del Re di Atlantide potrebbe emergere anche nel DCU; sfortunatamente, al momento sembra improbabile. Aquaman e il Regno Perduto  uscirà il 20 dicembre.

Harry Potter: David Heyman rivela a che punto è la serie tv!

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Harry Potter: David Heyman rivela a che punto è la serie tv!

Nell’aprile di quest’anno, HBO ha annunciato i piani per un riavvio televisivo live-action della serie di film di Harry Potter, che ovviamente è basata sulla popolare serie di libri fantasy dell’autrice JK Rowling. È stato anche rivelato che il prossimo riavvio presenterà un cast completamente nuovo. Al momento dell’annuncio, Casey Bloys, presidente e amministratore delegato di HBO e Max Content, ha dichiarato: “Harry Potter è un fenomeno culturale ed è chiaro che ci sia un amore e una sete così duraturi per il mondo magico. In collaborazione con Warner Bros. Television e JK Rowling, questa nuova serie Max Original approfondirà ciascuno dei libri iconici che i fan hanno continuato ad apprezzare per tutti questi anni.”

Apparentemente ogni stagione sarà basata su uno dei sette romanzi della Rowling pubblicati tra il 1997 e il 2007, offrendo un’esplorazione più esaustiva del mondo di Harry Potter rispetto a quanto i singoli film abbiano fatto. Recentemente, il produttore David Heyman (che ha anche prodotto tutti i film di Harry Potter) ha fornito un aggiornamento sulla serie TV a Total Film Magazine . ” [Su Harry Potter] Siamo agli inizi. Non abbiamo nemmeno assunto uno scrittore per iniziare a scrivere. È un po’ presto. Ma speriamo che [sarà] qualcosa di molto speciale, che ci dia l’opportunità di vedere i libri e per godersi una serie che esplora i libri più profondamente.

Sembra che la serie televisiva sia ancora lontana, con grande sollievo dei fan di HP che temono che il riavvio arrivi troppo presto. I fan hanno già dimostrato reticenza ad accogliere l’idea che qualcuno da Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson possano interpretare il Golden Trio. Ovviamente, con gli scioperi SAG-AFTRA e WGA in corso, la serie potrebbe assumere solo uno showrunner o registi a meno che HBO non stia pianificando di riempire il nuovo cast esclusivamente con talenti di Equity, che è l’equivalente britannico della gilda americana.

L’ultimo film di Harry Potter, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 , è uscito nel 2011, ma la serie di film ha resistito con successo nel corso degli anni, superando costantemente franchise comparabili nei mercati home video e streaming. Per quanto riguarda la Rowling, che è stata criticata negli ultimi anni per la sua opinione secondo cui le donne trans non sono donne e gli uomini trans non sono uomini, sembra che l’autrice sarà coinvolta come produttrice esecutiva, ma non sarà una delle showrunner e non sembra avrà un input creativo significativo oltre alle decisioni sul casting.

Recentemente, il CEO di Warner Bros. David Zaslav ha dichiarato di ritenere che la società abbia sottoutilizzato IP come DC Comics, Il Signore degli Anelli e Harr

David Heyman , produttore del reboot televisivo di Harry Potter recentemente annunciato per il servizio di streaming Max della HBO, ha appena rivelato a che punto si trova attualmente il progetto.

y Potter. Il riavvio della TV potrebbe essere il primo di una serie di nuovi progetti legati a Potter sviluppati per televisione, film, videogiochi e altri media. Si sta già diffondendo la speculazione sul fatto che la commedia di Broadway, Harry Potter e la maledizione dell’erede sarà il prossimo pezzo di letteratura adattato per il cinema, riunendo il cast originale di Harry Potter .

LOKI: rivelata la durata della premiere della seconda stagione

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LOKI: rivelata la durata della premiere della seconda stagione

Mancano ormai poche settimane alla première della seconda stagione della serie tv LOKI e i Marvel Studios inizieranno presto a promuovere seriamente lo spettacolo. Sembra probabile che un altro trailer, ovviamente, che sarà sicuramente seguito da vari poster e spot televisivi (e forse anche da qualche featurette) arriverà presto. Sfortunatamente, il cast dello show non sarà a disposizione per promuovere il ritorno dello show e non potranno dunque condividere approfondimenti su cosa aspettarsi dai rispettivi personaggi. 

Questp è dovuto allo sciopero SAG-AFTRA in corso e, sebbene Tom Hiddleston sia britannico, è anche un membro del sindacato americano. Di conseguenza, si ritiene che spetterà a Kevin Wright, uno dei produttori esecutivi di LOKI, fare la parte del leone nella promozione della serie Disney+.  Oggi è stato rivelato che il primo episodio della seconda stagione della serie tv LOKI durerà 45 minuti di cui 6 minuti costituiti da titoli di coda.

Questo è più o meno il tempo previsto per molti di questi spettacoli e spetterà a quell’apertura dare il tono a quello che accadrà nel resto della seconda stagione di sei episodi. Non è chiaro se gli episodi dello show verranno inviati alla stampa in anticipo, e avremo la possibilità di vederli e recensirli. E’ probabile che questo non accada per evitare spoiler facciano il giro online prima della première prevista per il 6 ottobre (in ogni caso, avremo la nostra consueta copertura il giorno in cui esce il primo episodio). 

Loki 2, tutto quello che sappiamo sulla seconda stagione

LOKI 2 sarà la “prima seconda stagione in assoluto” dello studio, e che tornerà a raccontare le imprese  del Dio dell’Inganno e dei suoi tentativi di preservare l’integrità del Multiverso. La sinossi ufficiale rilasciata dalla Disney recita: “la seconda stagione di Loki riprende all’indomani dello scioccante finale di stagione, quando Loki si ritrova coinvolto in una battaglia per l’anima della Time Variance Authority. Insieme a Mobius, Hunter B-15 e a una squadra di personaggi vecchi e nuovi, Loki naviga in un Multiverso in continua espansione e sempre più pericoloso alla ricerca di Sylvie, Judge Renslayer e Miss Minutes per comprendere su cosa significhi possedere il libero arbitrio e uno scopo glorioso“.

Tom Hiddleston interpreterà naturalmente il Dio dell’inganno, mentre è confermato anche il ritorno di Owen Wilson e Sophia DiMartino, così come l’arrivo della new entry Ke Huy Quan, reduce dalla vittoria dell’Oscar per Everything Everywhere All at Once. Jonathan Majors tornerà invece nel ruolo di Kang, anche se il suo personaggio non viene citato nel sinossi. La seconda stagione di Loki, infatti, dovrebbe fornire agli spettatori maggiori indizi su quello che sarà il suo futuro nell’MCU. Il debutto della nuova stagione è previsto su Disney+ per il 6 ottobre.

Gears of War: il creatore del gioco commenta il potenziale casting di Dave Bautista come Marcus Fenix

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Il creatore di Gears of War, Cliff Bleszinski, ha rivelato se sarà coinvolto nell’adattamento cinematografico del videogioco e cosa pensa di Dave Bautista che potrebbe recitare nel film per interpretare il protagonista della vicenda videoludica, Marcus Fenix. In un’intervista con ComingSoon, a Bleszinski è stato chiesto se gli è stato chiesto di prendere parte alla produzione del film. Ha rivelato che nessuno lo ha contattato, ma che gli piacerebbe consultarlo e approva il popolare fancasting di Dave Bautista nei panni di Marcus Fenix.

Assolutamente no. Nessuno mi ha contattato ed è strano… Marcus è come Bruce Willis in Die Hard: tutto ciò che tocca sembra trasformarsi in schifezza. Dicevo in passato che non volevo che un wrestler professionista interpretasse Marcus. Ma Bautista è emerso dal circuito del wrestling professionistico, ma ha mostrato la sua capacità di recitare in Blade Runner 2049 e Knock At the Cabin e Guardians of the Galaxy. Ha letteralmente fatto quel cosplay: indossa l’armatura che ha pubblicato sui social media e ha il mio pieno sostegno poiché… la gente mi considera “il padre di Gears”. Non mi piacerebbe altro che prendere in considerazione la consulenza per il film”.

Cosa sappiamo sul film di Gears of War?

Netflix attualmente prevede di adattare Gears of War in un film live-action che sarà seguito da una serie animata per adulti e potenzialmente da ulteriori progetti successivi. La star dei Guardiani della Galassia Dave Bautista è stato  piuttosto esplicito  nel voler essere nel film Gears of War, affermando che la parte del personaggio principale Marcus Fenix ​​è un “ruolo da sogno”, anche se il mese scorso l’attore ha smentito categoricamente qualsiasi coinvolgimento nel film e nel cast. Che dire, non resta che aspettare ulteriori sviluppi! 

Prossime uscite: i film horror più attesi del 2024

Prossime uscite: i film horror più attesi del 2024

Le indiscrezioni sulle nuove pellicole in arrivo nelle sale cinematografiche generano sempre curiosità e un notevole entusiasmo. Il successo ottenuto dai titoli usciti nel 2023 alimenta, infatti, la ricerca di maggiori informazioni tra gli appassionati delle pellicole horror e fantastiche che vogliono conoscere in anticipo alcuni dettagli sulle trame, sugli interpreti e sulle sinossi. Le prossime uscite cinematografiche generano molte aspettative e un considerevole fermento dopo gli ottimi risultati ottenuti lo scorso anno. Per questo, gli amanti dei film horror non vedono l’ora di sapere quali saranno i prossimi titoli in arrivo nei cinema di tutto il mondo. Gli appassionati sono già proiettati verso le prossime uscite e in base alle informazioni disponibili online e alle notizie diffuse dai registi e dai produttori si possono realizzare le prime liste dei film horror da vedere nel 2024. Quali sono le novità in arrivo e cosa dobbiamo aspettarci dalle prossime uscite cinematografiche? Per rispondere a questa domanda abbiamo selezionato alcuni titoli che si preannunciano più coinvolgenti, originali e paurosi delle pellicole uscite nel 2023. Le indiscrezioni reperibili quotidianamente stuzzicano la curiosità e in questo articolo scopriremo quali sono i film horror 2024 più attesi da vedere al cinema.

Perché i film horror piacciono e riscuotono un considerevole successo nelle sale cinematografiche?

La passione per questo genere è riconducibile ai principali elementi che caratterizzano i film, le ambientazioni e i personaggi delle storie più spaventose. Questo fenomeno viene alimentato dalla curiosità innata degli individui nei confronti delle vicende e delle storie che non hanno un’apparente spiegazione logica. I film horror evocano diverse sensazioni e possono indurre negli spettatori una maggiore curiosità verso l’ignoto con trame avvincenti e coinvolgenti. Non a caso, la paura è un’emozione primordiale che è profondamente radicata in tutte le persone come viene ampiamente dimostrato dalla curiosità generata anche dai casi di cronaca nera. Il cinema ha sfruttato questa predisposizione per stimolare delle reazioni inconsce e proporre delle tematiche alternative. L’immaginario horror rappresenta anche una delle principali fonti d’ispirazione per feste a tema e occasioni speciali come Halloween. I costumi che ricreano le atmosfere dei film più spaventosi e paurosi riscuotono sempre una considerevole popolarità e, per questo, vengono scelti dalle persone che vogliono distinguersi con un vestito in grado di evocare le medesime sensazioni provate al cinema. Un modello destinato a conseguire un notevole successo è, senza dubbio alcuno, l’abito ispirato a Bettlejuice. Secondo numerose indiscrezioni, infatti, il sequel dell’iconico film, uscito nelle sale ben 35 anni fa, sarà uno dei principali film horror da vedere nel 2024. Se adorate le ambientazioni e l’estetica di questo film non perdetevi i migliori costumi di Halloween che vi aiuteranno a ricreare la medesima atmosfera terrificante, paurosa e spaventosa.

Quali sono i principali film horror da vedere nel 2024?

Il prossimo anno si preannuncia ricco di sorprese spaventose e impressionanti in base alle notizie trapelate negli ultimi mesi. Queste preziose informazioni ci aiutano a farci un’idea sui titoli in arrivo nelle sale cinematografiche. Molti registi, infatti, hanno diffuso delle informazioni sui progetti e sulle nuove pellicole che renderanno il prossimo anno indimenticabile, sorprendente e terrificante. Ecco un breve elenco dei film horror 2024 più attesi al cinema:

  • Beetlejuice 2
  • Alien: Romulus
  • Night Swim
  • A quiet place: Day one
  • The Watchers
  • Return to Silent Hill
  • Horrorscope

Vediamo adesso nel dettaglio quali sorprese dobbiamo aspettarci il prossimo anno nelle sale cinematografiche.

Cast, attori, registi e date di uscita dei film horror 2024

Beetlejuice 2 è uno dei titoli più attesi del prossimo anno tra i cinefili che vogliono ammirare l’ultima opera di Tim Burton. Il sequel del film che ha segnato un’intera epoca vanta un cast eccezionale composto da Michael Keaton, Jenna Ortega, Winona Ryder, Williem Defoe e Monica Bellucci. Gli appassionati devono aspettare fino al 16 agosto per scoprire quali sorprese riserva la nuova storia che riprende i personaggi principali del prequel. Il 2024 vedrà anche il ritorno nelle sale cinematografiche dell’alieno creato dalla geniale mente di Ridley Scott. Alien: Romulus è il nuovo titolo della saga che ha rivoluzionato l’immaginario dei film horror e di fantascienza. Il regista Fede Alvarez ha mantenuto un certo riserbo sulla trama e, per questo, non possiamo fornirvi ulteriori dettagli in merito. Night Swim, diretto da Bryce McGuire, uscirà a Gennaio ed è il primo film horror da vedere al cinema con Wyatt Russel e il premio Oscar Kerry Condon tra i principali interpreti. A marzo 2024, invece, è prevista l’uscita di A quiet place: Day one che rappresenta il terzo capitolo di una delle saghe più avvincenti e coinvolgenti del genere horror. The Watcher vede il debutto alla regia di Ishana Shyamalan che raccoglie il fortunato testimone del padre Michael Night Shyamalan con una storia fatta di inseguimenti e fughe da misteriose creature di una foresta irlandese. Tra i principali film horror 2024 c’è anche Return to Silent Hill che uscirà ad Aprile per invertire la rotta intrapresa dai precedenti episodi che hanno sollevato numerose critiche. Horroscope, atteso a giugno nelle sale cinematografiche, è un titolo basato sull’omonimo romanzio di Nicolas Adam che porterà gli spettatori in una storia di terrore adolescenziale con un gruppo di ragazzi che devono affrontare delle situazioni pericolose dopo la lettura di un oroscopo.

Conclusione

La ricerca delle informazioni sui prossimi film horror da vedere al cinema nel 2024 è un’attività divertente e stimolante. Non perdete l’occasione di commentare i nuovi film in uscita, scoprire quali sono le pellicole più attese e quali sono i registi o gli attori coinvolti nei prossimi titoli. Se avete bisogno di spunti per il prossimo Halloween potete visitare anche la sezione dedicata ai costumi per trovare l’ispirazione e scegliere il modello più spaventoso e suggestivo.

Box office: Assassinio a Venezia supera Oppenheimer

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Box office: Assassinio a Venezia supera Oppenheimer

Con l’arrivo nelle sale italiane di Assassinio a Venezia, pellicola appartenente alla serie cinematografica su Hercule Poirot, Oppenheimer abbandona il primo posto nella classifica box office a favore di quest’ultimo. Uscito nei cinema il 14 settembre, Assassinio a Venezia incassa €635.480 al suo primo week end nei cinema, a fronte di un totale di poco più di due milioni di euro. Al secondo posto, invece, il film biografico di Christopher Nolan mantiene dei numeri alti, con un incasso di €369.943 su un totale di quasi 25 milioni di euro dalla sua uscita il 23 agosto.

Al terzo posto ritroviamo The Nun 2, horror sequel di The Nun diretto da Michael Chaves, con un incasso di €261.333 nel solo fine settimana, su un totale di 5 milioni di euro dal suo arrivo nelle sale il 6 settembre.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto ritroviamo rispettivamente Io Capitano, pellicola drammatica vincitrice di un Leone d’argento e del premio Marcello Mastroianni al festival di Venezia, e Barbie, film diretto da Greta Gerwig con Margot Robbie e Ryan Gosling nei panni dei protagonisti. Io Capitano raggiunge un incasso di €115.292 a fronte di poco più di un milione di euro totali dalla sua prima uscita il 7 settembre. Barbie, invece, incassa €60.678 nel week end, su un totale di quasi 32 milioni di euro dal suo approdo nelle sale il 20 luglio.

Al sesto e settimo posto si stabiliscono Tartarughe Ninja- caos mutante e Jean du Barry- la favorita del re, pellicola diretta da Maïwenn con Johnny Depp. Tartarughe ninja incassa €60.199 su un totale di quasi un milione e mezzo di euro, mentre Jean du Barry raggiunge un guadagno di €43.794 nel fine settimana appena concluso. All’ottavo posto ritroviamo La casa dei fantasmi, remake dell’omonima pellicola con Eddie Murphy, che incassa €43.718 su un totale di 2 milioni e mezzo.

Gli ultimi due classificati sono rispettivamente Il mio amico Tempesta, dramma francese, e The equalizer 3, terzo capitolo della serie cinematografica con Denzel Washington. Il mio amico tempesta incassa €37.039 mentre The equalizer 3 raggiunge un guadagno di €35.855, a fronte di un totale di quasi 2 milioni di euro.

Manodopera: recensione del film in stop-motion

Manodopera: recensione del film in stop-motion

L’animazione stop-motion, ovvero quella tecnica che consiste nello scattare un fotogramma dopo l’altro, muovendo i burattini davanti alla macchina da presa, si sta affermando sempre di più, film dopo film e oggi è finalmente considerata una tecnica valida per raccontare storie sul grande schermo, al pari delle altre forme di animazione come quella disegnata o quella in CG. Sono passati ormai trent’anni da quel settembre 1993, quando, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Tim Burton presentò in anteprima mondiale Tim Burton’s Nightmare before Christmas, opera meravigliosa che avrebbe risvegliato dall’oblio una tecnica antica quanto il cinema ma relegata nell’ombra, per essere considerata macabra, di difficile fruizione e soprattutto non adatta ai bambini. Tanti sono stati i titoli che anno dopo anno si sono aggiunti, riaffermando la validità di un mezzo che permette di evocare sensazioni al cinema.

Manodopera, nuovo arrivato nella famiglia della stop-motion

Ultimo arrivato, solo in termini di tempo, è un piccolo meraviglioso film intitolato Manodopera, immaginato e diretto da Alain Ughetto, un animatore francese di origini italiane, autore di diversi cortometraggi e del lungometraggio Jasmine del 2013, candidato nello stesso anno all’European Film Awards come miglior film d’animazione.

Manodopera è ambientato in Piemonte agli inizi del Novecento, ai confini con la Francia e racconta la storia dei nonni dell’autore, della loro difficile vita e della speranza di un’esistenza migliore. I protagonisti, Luigi Ughetto e sua moglie Cesira, prendono la difficile decisione di varcare le Alpi, passare il confine e insediarsi con tutta la famiglia in Francia, lavorando come operai nel cantiere del traforo del Sempione, sobbarcandosi di un lavoro massacrante, pericoloso e appena sufficiente al sostentamento.

L’autore si balocca nel giocare abilmente con la finzione, le sue mani fabbricano i piccoli set e i tanti oggetti che li arricchiscono, interagiscono con i burattini e si ingegna a mettere in scena un continuo scambio tra mondo reale e i ricordi in scala ridotta. Immagina un dialogo con la nonna, struggente, poetico, estremamente sincero. La finzione dichiarata dei materiali è una scelta vincente e diventa un espediente narrativo geniale. Il cartone ondulato diventa tenace legno da segare, il polistirolo simula la roccia tagliente e pericolosa della montagna, i trucioli si trasformano in fieno e gli alberi sono dei broccoletti acquistati al mercato.

Nel film si parla di una vita difficile, incerta, della fatica, della fame, della malattia e della morte, sempre con grande sensibilità, mai cadendo nel pietoso o nella tentazione di ottenere facili sentimentalismi.

Un titolo dal significato doppio

La manodopera del titolo italiano ha dunque una duplice valenza, indica il pesante lavoro svolto dagli emigranti, ma è anche un riferimento diretto al sapore artigianale del film, alla costruzione sullo schermo di ogni dettaglio di un microcosmo evocativo, che per una magia singolare risulta più vero del vero, comunicando informazioni visive degne di un documentario o di un filmato d’epoca.

Il titolo originale francese è invece Interdit aux chiens et aux Italiens, ovvero ‘Vietato ai cani e agli italiani’, sicuramente più duro, diretto e rappresentativo della reputazione e del trattamento razzista i nostri connazionali erano destinati a subire.

Alain Ughetto racconta “Noi tutti conserviamo dei ricordi di nostro padre, di nostra madre, un po’ dei nostri nonni, ma poi poco altro: tutto il resto appartiene alla Storia. La mia idea era quindi quella di tornare indietro nel tempo, intrecciando la mia memoria familiare ed intima con l’evocazione storica.” E ancora “Nella mia famiglia, quando eravamo seduti a tavola, mio padre raccontava sempre che in Italia, in Piemonte, c’era un paese chiamato Ughettera, dove tutti gli abitanti si chiamavano Ughetto, come noi. Quando mio padre morì, decisi di andare a controllare. Esisteva per davvero: Ughettera, la terra degli Ughetto! La mia ricerca iniziò quel giorno di nove anni fa e, con essa, nacque anche la storia di questo film.

Un lavoro tecnico molto valido

L’animazione è tecnicamente molto valida, dal sapore artigianale dichiarato, come già detto, ma sempre fluida, funzionale, anche nelle scene con tanti personaggi e azioni complesse da gestire con burattini da muovere fotogramma per fotogramma. Peccato per il gesticolare reiterato, tipico dell’idea delle movenze di una certa italianità esagerata e macchiettistica, che stona con attori in carne e ossa e non aiuta a sostenere un approccio reale, seppure simulato in animazione. Ma è un piccolo dettaglio, sicuramente perdonabile per questo piccolo gioiello animato.

Le musiche sono di Nicola Piovani e contribuiscono a donare fascino e poesia al racconto, essendo intrise della dolce malinconia evocativa che sempre caratterizza le partiture del compositore premio Oscar.

Manodopera è stato premiato con il ‘Prix du jury’ al Festival internazionale del film d’animazione di Annecy del 2022 e con l’European Film Awards per il miglior film d’animazione sempre nel 2022. In occasione della proiezione nel film nelle sale italiane è stata allestita la mostra ‘Vietato ai cani e agli italiani’ presso il MEI, il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova, che rimarrà visitabile fino 24 settembre. L’esposizione permette di ammirare una serie di valigie di cartone, simbolo degli emigranti italiani, nelle quali sono allestiti piccoli set con i personaggi del film.

Poesia e memoria a passo uno

Manodopera è un piccolo manufatto cinematografico, prezioso e sentito, ma da guardare e gustare con la giusta predisposizione, è poesia e memoria a passo uno. Rappresenta certamente un ulteriore importante tassello per l’affermazione e la diffusione dell’animazione stop-motion, ma rischia purtroppo di essere schiacciato o frainteso di fronte a colossi animati spettacolari realizzati con questa tecnica e sempre più diffusi.

Patagonia: recensione di una storia italiana di libertà

Patagonia: recensione di una storia italiana di libertà

Spazi più sognati che esplorati, due personaggi ricchi di sfaccettature, una storia capace di sfidare su più livelli, l’altro mondo che Simone Bozzelli ha messo nel suo Patagonia – in sala dal 14 settembre, grazie a Vision Distribution – è qualcosa di talmente semplice da non poter non nascondere di più. “Un’illusione di libertà”, come la chiama il regista, o “un gioco di forza e dipendenza” che all’ultimo Festival di Locarno aveva conquistato il Premio Ecumenico delle Chiese riformate e la Chiesa cattolica in Svizzera. Anche per la tensione creatasi tra Andrea Fuorto e Augusto Mario Russi, così diversi e insieme simili a quello che molti vivono nel proprio quotidiano.

Ragazzi perduti, in Abruzzo

Loro, i due protagonisti. Con Yuri, ragazzo rinchiuso in una vita senza scintille da una zia che lo tratta come un bambino, che trova in Agostino, un girovago già uomo ma con lo spirito di un ragazzino, la spinta ad andarsene e a lasciarsi dietro una gabbia di troppo amore e un noioso paese della costa abruzzese. Reclutato come assistente da ‘Ago’, animatore di feste di compleanno per bambini, sale sul suo camper e inizia una vita nomade. On the Road, tra Agostino e Yuri nasce un rapporto ambiguo fatto di premi e punizioni e la promessa di un viaggio nella terra del fuoco, in Patagonia. Ma prima bisogna lavorare, guadagnare. A lavorare, però, è sempre più Yuri, soprattutto quando Agostino spegne il camper in un villaggio improvvisato dove è sempre festa a suon di techno. Così per Yuri la Patagonia diventa sempre più lontana. E il rapporto con Agostino sempre più claustrofobico, come le pareti di quel camper.

Neverland, tra Teramo e la Patagonia

“Seduttore e un po’ sbruffone, avventuroso e travolgente”, così Bozzelli definisce Peter Pan, esplicitamente evidenziando la connessione tra il protagonista senza tempo del capolavoro di James Matthew Barrie con l’Agostino dell’esordiente Augusto Mario Russi, figura ingombrante, onnipresente, a tratti molesta, intorno al quale tutto ruota e che tutto muove, nel bene e nel male.

Ma c’è di più in questa sorta di ammaliante e ambiguo mangiafuoco che attrae il giovane e – inevitabilmente – innocente “Rapagnetta Yuri” di Andrea Fuorto (L’arminuta, War – La guerra desiderata). I due offrono una prova notevole, in combinata, orchestrati dal regista, che a loro si affida, trascinandoli dalle coste di Silvi Marina (Teramo) e Montesilvano (Pescara) alla Black Rock City de noantri allestita in una cava della Magliana.

Territori che da subito oppongono la loro durezza – e di un dialetto che abbisogna di sottotitoli – al candore spaesato del giovane, per troppo tempo chiuso in una gabbia che lo proteggesse dal mondo, per il quale non sembrava adatto. E con il quale, evidentemente, voleva confrontarsi. A ogni costo. Confusamente, in maniera scomposta, come anche il film mostra, con un andamento diseguale – voluto o meno, poco importa – e una (forse troppo) lunga e ridondante parte centrale.

Amore e dipendenza, Amore è dipendenza

Tutto è però propedeutico a quel che sarà: Per Ago, che con il fuoco tenta di alleggerire il peso dell’esistenza e delle relazioni senza riuscire a liberarsi delle radici che rispuntano nel suo sogno di libertà, per Yuri, che abituato a dipendere da qualcuno e a non essere abbastanza conquista gradualmente la forza di decidere da solo di voler subire anche le punizioni più ingiuste, e per gli spettatori. Che il film sottopone a diverse prove – molestie fisiche e psicologiche comprese – prima di ricompensare con un finale che giustifica le vessazioni, la perdita della speranza, dell’innocenza, il rischio di esser passati dal vivere rinchiusi in una famiglia tradizionale a un camper malmesso. Per una volta, la scuola della strada – e dell’arte di strada – tanto citata a sproposito dal popolo della rete, acquista corpo, e dignità. E offre spunti di riflessione sui concetti di libertà e dipendenza, anche nella fissità esasperata di certe sequenze, nell’accettazione del dolore e del male come reagente o dell’attesa di un Godot che stavolta potremmo essere noi.

Natalie Portman pensa che l’idea di uno “sguardo femminile” sia “riduttiva dell’individualità delle donne”

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Natalie Portman potrebbe essere una femminista schietta e co-fondatrice di una squadra di calcio guidata da donne (Angel City FC), ma non crede nel cosiddetto “sguardo femminile“. In un’intervista con Vanity Fair France per il numero del decimo anniversario della rivista, rilasciata prima dello sciopero del SAG-AFTRA, Natalie Portman ha sostenuto che “dire che una regista donna ha uno sguardo particolare è riduttivo dell’individualità e dei punti di vista delle donne“. L’attrice laureata ad Harvard ha anche affermato che il genere non è un fattore nella scelta dei progetti. “Le registe donne dovrebbero avere le stesse opportunità dei loro colleghi uomini. Ma l’esperienza di lavorare con un regista ha a che fare con l’individuo e non ha nulla a che fare con il genere“, ha detto Natalie Portman.

La Portman, che si è recentemente trasferita a Parigi con il marito Benjamin Millepied e i loro due figli, ha parlato anche del suo prossimo progetto “May December”, diretto da Todd Haynes. In “May December” (che ha coprodotto tramite la sua etichetta MountainA), Portman interpreta Elizabeth Berry, una famosa attrice che si prepara per un ruolo che si reca a Savannah per incontrare Gracie (Julianne Moore), un personaggio vagamente ispirato a Mary Kay Letourneau. Durante il suo soggiorno, Elizabeth sviluppa sentimenti ambivalenti nei confronti di Gracie e del marito trentenne Joe, con il quale ha iniziato ad avere una relazione quando lui aveva 13 anni. Parlando dell’approccio non giudicante di Haynes all’argomento polemico del film, Portman ha detto che “ha una conoscenza approfondita del comportamento umano. I suoi personaggi femminili sono complessi e multidimensionali”.

La Portman è stata anche interrogata da Vanity Fair France sulla sua esperienza al debutto cinematografico all’età di 11 anni in “Leon: The Professional” di Luc Besson. Nel thriller interpreta Mathilda, un’orfana di 12 anni, che sviluppa un legame romantico con un sicario (Jean Reno). Anche se a maggio è stata citata dal The Hollywood Reporter  dicendo che c’erano “alcuni aspetti a dir poco imbarazzanti” nel film, ha detto alla rivista francese che ha ricordi felici delle riprese. Tutti mi trattavano come un bambino e si prendevano cura di me. Ogni giorno era come il mio compleanno“, ha detto Portman. “Leon: The Professional”, tuttavia, non è stato inserito nel tributo a Portman al Deauville Film Festival lo scorso fine settimana.

Jessica Chastain rivela che a Michael Franco è stato suggerito di non ingaggiarla per Memory

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Jessica Chastain ha ottenuto recensioni stellari ai Festival di Venezia e Toronto per la sua interpretazione in “Memory” di Michel Franco, ma il ruolo forse non si sarebbe mai materializzato all’attrice se Michel Franco avesse ascoltato qualche consiglio sbagliato. Parlando con IndieWire, Jessica Chastain e Michel Franco hanno rivelato che lui era stato avvertito che lei sarebbe stata “un incubo e una diva” con cui lavorare dopo aver vinto l’Oscar come migliore attrice. Jessica Chastain è andata a girare  “Memory” poco dopo aver vinto l’Oscar per “Gli occhi di Tammy Faye”. Poiché a volte ho fatto cose più grandi e ho ricevuto molta attenzione negli ultimi tempi, [c’è stata l’idea] che non sarei stata interessata a stare su un set senza una roulotte“, ha detto Jessica Chastain. “Abbiamo vinto gli Oscar e io li ho vinti per ‘Tammy Faye’. Subito dopo mi sono presentato sul set per fare “Memory“. Michel ha detto che molte persone gli hanno detto: “Oh, Jessica lascerà il tuo film perché ha appena vinto un Oscar“.

Oppure che arriverà e diventerà un incubo e una diva“, ha aggiunto Franco. “Ho detto loro che non ne sapete neanche la metà. Lei è l’opposto. Si presenterà soddisfatta, felice e sarà produttiva. La gente ha tanta paura degli attori. Non so perché. Il modo peggiore per avvicinarsi a un attore o a qualsiasi persona è avere paura, e se indichi la direzione sbagliata allora sì, tutti i tuoi incubi diventeranno realtà”. Michel Franco ha detto che coloro che lo hanno messo in guardia sono rimasti scettici nei confronti della Chastain. “Erano tutti perplessi”, ha detto. “Ad esempio, cosa faremo con questa attrice vincitrice dell’Oscar? Non sto facendo un film per essere coccolato“, ha aggiunto Jessica Chastain a IndieWire . “Se voglio farmi coccolare, vado in una spa. Sto facendo un film per lavorare ed essere creativo. Non ho bisogno di sedermi da solo in una roulotte”.

Jessica Chastain  non aveva una roulotte per “Memory” e si è anche pettinata da sola e ha scelto i vestiti del suo personaggio. Nel film interpreta Sylvia, un’assistente sociale e alcolizzata che diventa la badante di un vecchio compagno di scuola superiore affetto da demenza (interpretato da Peter Sarsgaard, che ha vinto il premio come miglior attore a Venezia per la sua interpretazione).

Marvel Studios: I lavoratori degli effetti visivi votano all’unanimità per la sindacalizzazione con IATSE

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Con una mossa storica, i lavoratori degli effetti visivi dei Marvel Studios hanno votato all’unanimità a favore della sindacalizzazione con l’lliance of Theatrical Stage Employees (IATSE) in un’elezione tenuta dal National Labor Relations Board (NLRB), ha annunciato mercoledì la società. Ciò segna la prima volta che un’unità composta esclusivamente da lavoratori VFX si unisce al sindacato IATSE. I lavoratori dei Marvel Studios inizialmente hanno presentato domanda per le elezioni il 7 agosto, e i voti sono stati espressi e raccolti tra il 21 agosto e l’11 settembre. Durante il conteggio del 12 settembre, tutti i voti erano a favore della sindacalizzazione con IATSE e zero erano contrari.

Oggi, i lavoratori VFX dei Marvel Studios hanno parlato con una voce unanime e collettiva, chiedendo una retribuzione equa per le ore lavorate, assistenza sanitaria, un ambiente di lavoro sicuro e sostenibile e rispetto per il lavoro che svolgono“, Mark Patch, organizzatore VFX per IATSE , si legge in un comunicato. “Non potrebbe esserci una dichiarazione più forte che evidenzi la schiacciante necessità per noi di continuare il nostro lavoro e portare tutele e standard sindacali a tutti i lavoratori VFX in tutto il settore. E non potrebbe esserci esempio più forte del coraggio e della solidarietà di questi lavoratori del fatto che ognuno di loro dichiari ‘sindacato SÌ!‘”

Il voto arriva in un momento in cui i film Marvel, come il tiepido “Ant-Man and the Wasp: Quantumania” di quest’anno e altri blockbuster ricchi di effetti speciali, come “Spider-Man: Across the Spider-Verse”, sono stati sotto accusa per il grande carico di lavoro e le scadenze ravvicinate imposte ai team VFX. Finora, i Marvel Studios sono l’unico team VFX interno sindacalizzato con IATSE, ma lo staff VFX di Walt Disney Pictures si è recentemente trasferito a sindacalizzare a fine agosto. Si tratta di un evento storico e sono felice di farne parte“, ha dichiarato Thomas Barnard, coordinatore VFX della Marvel. “Questo non solo cambierà radicalmente il gioco aumentando la qualità della narrazione attraverso il nostro lavoro, ma sarà anche un enorme passo avanti nel prenderci cura delle persone non celebrate che hanno contribuito a costruire l’industria.”

Il prossimo passo per il sindacato è quello di impegnarsi in negoziati di contrattazione collettiva con i dirigenti dei Marvel Studios al fine di redigere un contratto che soddisfi le esigenze dei lavoratori. Al momento le date delle trattative devono ancora essere fissate. Il voto per la sindacalizzazione arriva nel mezzo degli scioperi in corso di WGA e SAG-AFTRA, mentre le corporazioni continuano a cercare contratti equi con l’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi. Il conteggio di oggi dimostra che la richiesta senza precedenti di sindacalizzazione in nuovi settori dell’industria dell’intrattenimento è molto reale“, ha affermato il presidente internazionale di IATSE Matthew D. Loeb. “A questi lavoratori degli effetti visivi, mi congratulo con voi per la vostra storica vittoria. Il vostro coraggio, determinazione e unità sono un faro per i lavoratori non solo del VFX, non solo dell’intrattenimento, ma dei lavoratori di ogni settore in questo paese e oltre. Inizierai i negoziati con Marvel e Disney con il pieno appoggio e supporto della nostra forte alleanza di 170.000 persone. La tua lotta è la nostra battaglia”.

Hugh Jackman e sua moglie Deborra-Lee Furness si separano

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Hugh Jackman e sua moglie Deborra-Lee Furness si separano

Arriva una brutta notizia per i fan della coppia “normale” Hugh Jackman e sua moglie Deborra-Lee Furness, secondo quanto abbiamo appreso nelle ultime ore l’attore australiano e sua moglie hanno annunciato la loro separazione, dopo 27 anni di matrimonio. “Abbiamo deciso di separarci per perseguire il nostro sviluppo personale“, hanno spiegato in una dichiarazione congiunta alla rivista People. Nel comunicato unico la coppia ha detto di aver “avuto la fortuna di vivere quasi tre decenni insieme, come marito e moglie, in un matrimonio meraviglioso e amorevole. Stiamo intraprendendo questo nuovo capitolo con gratitudine, amore e gentilezza“, hanno aggiunto i due ex.

I due attori si sono conosciuti nel 1995 sul set della serie ‘Corelli’ e si sono sposati un anno dopo. All’epoca Deborra-Lee Furness si era già fatta un nome come attrice – in particolare con il suo ruolo di motociclista vendicativa in ‘Shame’ -, mentre Hugh Jackman era ancora una giovane matricola fresca di studi d’arte drammatica.  Hugh Jackman ha ora 54 anni, Deborah-Lee Furness 67. La coppia ha due figli: Oscar di 23 anni e Ava di 18. “La nostra famiglia è stata e sarà sempre la nostra più grande priorità”, hanno ricordato i due attori nella loro nota stampa. Da anni la coppia appare regolarmente sui tappeti rossi di tutto il mondo. Ad aprile Hugh Jackman ha celebrato il loro 27mo anniversario di matrimonio su Instagram. “Ti amo così tanto. Insieme abbiamo creato una bellissima famiglia. La tua risata, il tuo spirito, la tua generosità, il tuo umorismo, la tua impertinenza, il tuo coraggio e la tua lealtà sono un dono incredibile per me“, ha scritto l’attore alla moglie.

Hugh Jackman sarà prossimamente nuovamente nei panni di Wolverine nell’annunciato e attesissimo Deadpool 3, che lo vedrà al fianco del protagonista Ryan Reynods.

Paul Dano ha trascorso due giorni e “70 o 80 riprese” per la scena finale di The Batman

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In un nuovo profilo su Paul Dano pubblicato da The Guardian, il regista di The Batman, Matt Reeves, ha confermato di aver filmato “70 o 80 riprese” dello scontro finale tra l’Enigmista e Batman nel suo cinecomics DC di successo del 2022. Paul Dano ha interpretato il ruolo del cattivo del film al fianco di Robert Pattinson. Il film ha ottenuto recensioni entusiastiche ed è stato un successo al botteghino con 771 milioni di dollari in tutto il mondo. Un sequel uscirà nel 2025. Paul ama fare molte riprese, così come me“, ha detto Matt Reeves. “Abbiamo impiegato due giorni per la scena finale tra lui e Robert Pattinson nei panni di Batman. Dobbiamo aver fatto facilmente 70 o 80 riprese. Paul ama esplorare. È ossessivo in quel modo.”

C’erano tutti questi momenti nei panni dell’Enigmista in cui veniva solleticato da qualcosa e poi andava su tutte le furie. Non sapevi mai da una ripresa all’altra dove sarebbe arrivato quel cambiamento“, ha continuato Reeves. “Stavo seduto lì con le cuffie, cercando di soffocare le risate perché faceva sempre qualcosa di sorprendente. Paul mi chiedeva: ‘Era pazzesco? Era troppo?” Direi: ‘No, è fantastico. Facciamone un altro.” Paul Dano si è guadagnato elogi per la sua interpretazione dell’Enigmista. Reeves ha rivelato l’anno scorso che per una scena che richiedeva a Dano di registrare la sua voce quando si sentiva l’Enigmista al telefono, l’attore ha registrato 200 riprese. [Paul Dano] dice: ‘OK, lasciami provarne uno in cui sono fuori dalla telecamera e infilo la testa dentro. Fammi provare uno in cui sono già seduto lì‘”, disse Reeves in quel momento. “Sta dirigendo questo spettacolo teatrale individuale su un iPhone… È stata la vertigine che mi ha davvero colpito. Chiamando a gran voce il tempo che passa, come se fosse un conduttore di un quiz televisivo. Era così inventivo e creativo. È anche molto critico con se stesso”.

Dato che l’Enigmista di Paul Dano ha concluso The Batman imprigionato accanto al Joker (Barry Keoghan), è probabile che possa apparire nel sequel del film. “The Batman – Parte 2” uscirà il 3 ottobre 2025 da Warner Bros.

The Batman – Parte 2: tutto quello che sappiamo sul film

Quando è stata annunciata la nuova lista DCU, James Gunn ha confermato che i film di Reeves rimarranno separati dalla DCU, quindi questo film, insieme al sequel Joker: Folie à Deux di Todd Phillips, sarà considerato un racconto di “Elseworlds”. Finora si sa poco della trama di The Batman – Parte 2, anche se è certo che Robert Pattinson tornerà nei panni del Cavaliere Oscuro protagonista. Il primo film ha preso introdotto il Joker e lasciato vivo l’Enigmista imprigionato ad Arkham, quindi uno o entrambi questi iconici antagonisti potrebbero tornare nel nuovo film.

Si avrà poi un spin-off Il Pinguino, personaggio interpretato da Colin Farrell e presente in The Batman. Se anche The Batman – Parte 2 dovesse avere successo, è probabile che si decida di espandere ulteriormente tale universo narrativo, includendo nuovi personaggi e nuovi villain, magari con opere a loro interamente dedicate. Al momento, oltre al ritorno di Il Pinguino e dell’Enigmista di Paul Dano, per The Batman – Parte 2 si vocifera che i villain possano essere il Joker brevemente interpretato da Barry Keoghan nel primo film e Clayface.

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