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Mortal Kombat 2: una foto del cast rivela il look del Johnny Cage di Karl Urban

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Una nuova foto del cast di Mortal Kombat 2 è stata condivisa su Twitter (puoi vederla qui) dal produttore Todd Garner. In questa si vedeno i protagonisti riuniti ad un tavolo, in vista dell’imminente inizio delle riprese. Ad aver attirato le attenzioni dei fan, è l’aspetto dell’attore Karl Urban, che nel film interpreterà l’iconico Johnny Cage. L’imminente sequel del Mortal Kombat del 2021 vedrà infatti Cage fare il suo debutto nel franchise cinematografico dopo che al termine del precedente film Cole Young partiva alla volta di Los Angeles per reclutarlo nella lotta contro le forze del male.

Nella foto Urban appare con la barba rasata e con alcune meshes bionde sui capelli, offrendo così un primo sguardo al look del suo Johnny Cage. Da quando la foto è stata diffusa, molti fan hanno mostrato un grande entusiasmo, convinti che la star della serie di Prime Video The Boys sarà la punta di diamante di Mortal Kombat 2. Ora che la produzione del film è ufficialmente iniziata, non resta che attendere ulteriori materiali ufficiali del film, con i quali sarà possibile addentrarsi ancor di più nel suo mondo e alla scoperta dei suoi personaggi, il più atteso dei quali è proprio il Cage di Urban.

Tutto quello che c’è da sapere su Mortal Kombat 2

Mortal Kombat 2 è diretto da Simon McQuoid da una sceneggiatura scritta dallo sceneggiatore di Moon Knight Jeremy Slater. Il sequel vedrà il ritorno di Lewis Tan come Cole Young, Jessica McNamee come Sonya Blade, Josh Lawson come Kano, Tadanobu Asano come Lord Raiden, Mehcad Brooks come Jax, Ludi Lin come Liu Kang, Chin Han come Shang Tsung, Joe Taslim come Bi-Han e Sub-Zero, Hiroyuki Sanada nei panni di Hanzo Hasashi e Scorpion e Max Huang nei panni di Kung Lao.

Il sequel d’azione introdurrà anche una serie di nuovi personaggi oltre Johnny Cage, ovvero Adeline Rudolph (Resident Evil) nei panni di Kitana, Tati Gabrielle (You) nei panni di Jade, Martyn Ford (F9) nei panni dell’imperatore Shao Kahn, Damon Herriman di Mindhunter nei panni del demone di Netherrealm Quan Chi, Desmond Chiam (The Falcon and the Winter Soldier) nei panni del Re Edeniano Jerrod e Ana Thu Nguyen (Get Free) nei panni della Regina Sindel. Ulteriori dettagli sulla trama sono ancora tenuti nascosti. Il film è prodotto da James Wan, Michael Clear, Todd Garner e E. Bennet Walsh.

The Flash: rivelati i concept art di alcuni costumi per Batman non utilizzati per il film

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Mentre The Flash (leggi qui la nostra recensione) è ancora al cinema, un concept artist della DC ha svelato diversi abiti di Batman inutilizzati che Michael Keaton avrebbe potuto indossare nel film. The Flash, come noto, presenta interpretazioni aggiornate dei famosi costumi dei supereroi DC, dalla variazione di Supergirl sul costume DCEU di Superman all’elegante costume intero di Flash e una versione corazzata del costume originale del Batman di Ben Affleck. Il Batman di Michael Keaton è però il personaggio con i cambiamenti meno evidenti per quanto riguarda il costume da supereroe.

Stando a quanto dimostrano i concept art ora diffusi, c’era però la volontà di rivedere i classici Batsuit del 1989 e del 1992 aggiornandoli ai giorni nostri. Su Twitter, il disegnatore di fumetti e illustratore Joe Quinones ha infatti mostrato (guardali qui e qui) vari modelli di costumi di Batman che ha ideato durante la ricerca del look giusto per il cavaliere oscuro di Michael Keaton in The Flash. Quinones si è ispirato alla linea di action figure di Batman degli anni ’90 di Kenner, che ha dato una svolta audace alla visione cupa ma minimalista del costume visto nei film di Tim Burton.

I dettagli stravaganti nella maggior parte dei modelli di Batsuit di Joe Quinones riflettono chiaramente le loro ispirazioni alle action figure. Curiosamente, Quinones li descrive come “i disegni che ho fatto che sono più vicini a ciò che appare sullo schermo“, il che suggerisce che l’artista abbia disegnato, o almeno considerato, costumi di pipistrello ancora più roboanti. Certo, è improbabile che un film live-action presenti Batman in costumi così eccentrici, ma è interessante vedere fino a che punto possono arrivare i concept artist esplorando tutte le possibilità.

The Flash, la trama e il cast del film

The Flash è uscito al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

Paddington 3: un cast stellare per il terzo film dedicato al celebre orso!

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Iniziano a circolare le prime notizie sul cast di Paddington 3, il terzo film dedicato all’orso Paddington, personaggio della letteratura inglese per bambini ideato da Michael Bond. Il nuovo film potrebbe includere attori del calibro di Antonio Banderas, Rachel Zegler, Olivia Colman ed Emily Mortimer. Dopo Paddington e Paddington 2, il terzo film è attualmente intitolato Paddington in Perù e vedrà l’amato orso portare la famiglia Brown in viaggio nel suo paese natale per visitare sua zia Lucy (Imelda Staunton).

Secondo Variety, Banderas è in trattative per interpretare Hunter Cabot, “un affascinante e intrepido capitano di un battello fluviale” che aiuta i Brown nel loro viaggio, con Zegler che interpreterebbbe invece sua figlia Gina. Colman, nel frattempo, dovrebbe andare a ricoprire il ruolo la reverenda madre, “una suora allegra e solare che suona la chitarra” che gestisce la casa di riposo dove vive la zia Lucy. Hugh Bonneville, Madeleine Harris e Samuel Joslin sono invece già confermati e riprenderanno rispettivamente nei panni di Henry, Judy e Jonathan Brown.

Tuttavia, Sally Hawkins non riprenderà la sua interpretazione di Mary Brown, con Emily Mortimer che andrà a sostituirla. “Per me, è sembrato il momento giusto per cedere le redini a un altro“, ha spiegato Hawkins. “E non si può ottenere molto meglio della meravigliosa Emily Mortimer, è straordinariamente speciale. Incarnerà l’essenza di Mary Brown e tuttavia la renderà assolutamente sua“. Inoltre, Julie Walters e Jim Broadbent dovrebbero tornare nei panni della signora Bird e Samuel Gruber.

Il regista dei primi due film, Paul King, non tornerà a dirigere Paddington in Perù a causa del suo impegno come regista per Wonka, ma rimarrà come produttore esecutivo e sceneggiatore. Dougal Wilson farà dunque il suo debutto alla regia con questo terzo capitolo, a partire da una sceneggiatura di Mark Burton, Jon Foster e James Lamont. Attualmente non è stata indicata una data d’uscita per questo nuovo film.

Venom 3: le riprese del film stanno per avere inizio!

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Venom 3: le riprese del film stanno per avere inizio!

Secondo quanto riferito, le riprese di Venom 3 inizieranno a Cartagena, in Spagna, nei prossimi giorni. Per Murcia Today, la troupe di produzione dell’imminente terzo capitolo della trilogia di film dedicati a Venom della Sony Pictures ha preparato il quartiere di Los Mateos per l’inizio delle riprese. Nonostante la presunta natura segreta delle riprese, i macchinari pesanti e le attrezzature disseminate per le strade hanno subtio attirato l’attenzione sulla produzione, così come i circa 50 locali assunti per fare da sicurezza per il set.

Il presidente dell’Associazione di quartiere di Los Mateos, Francisco García, ha osservato come la presenza della troupe cinematografica “dia vita alla zona“, così come l’entusiasmo dei negozianti locali per “l’afflusso di persone che ciò comporta per il quartiere“. Con Tom Hardy nei panni dell’antieroe titolare, le riprese del film dovrebbero dunque iniziare nell’ultima settimana di giugno, con la produzione che ha spinto il comune a creare un proprio ufficio cinematografico nella speranza di attrarre future produzioni nella regione. Insieme a Los Mateos, il consiglio comunale di Cartagena ha confermato che le riprese si svolgeranno anche a Calblanque.

Venom 3, tutto quello che sappiamo sul film

A maggio, il titolo provvisorio di Venom 3 è stato rivelato come essere Orwell, che alcuni fan hanno preso come riferimento a Orwell Taylor della Marvel Comics, un ex generale dell’esercito degli Stati Uniti che formò la squadra di supercriminali cacciatori di Venom nota come “Jury”. Il personaggio di Orwell ha svolto un ruolo di primo piano nella miniserie Venom: Lethal Protector dello scrittore David Michelinie e dell’artista Mark Bagley, che ha segnato il primo titolo da solista di Venom quando è stato lanciato nei primi anni ’90. In attesa di una conferma sul titolo ufficiale, restano sconosciuti i dettagli della trama, mentre sappiamo che l’uscita in sala è attualmente fissata all’ottobre 2024.

Oltre al ritorno di Hardy nel ruolo di Venom/Eddie Brock, Venom 3 introdurrà la star di Ted Lasso, Juno Temple, in un ruolo significativo anche se sconosciuto. Anche la star di Doctor Strange Chiwetel Ejiofor, che interpreta lo stregone Karl Mordo nel Marvel Cinematic Universe, è stata confermata per il cast di Venom 3 in un ruolo a sua volta sconosciuto. Al momento della stesura, Hardy, Temple ed Ejiofor sono gli unici tre attori ufficialmente coinvolti nel progetto, lasciando i fan a ipotizzare se Michelle Williams e/o Stephen Graham torneranno per riprendere i rispettivi ruoli di Anne Weying e il detective Mulligan dal precedente Venom ( 2018) e Venom: La furia di Carnage (2021).

The Bear, il trailer ufficiale della seconda stagione

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The Bear, il trailer ufficiale della seconda stagione

Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale della seconda stagione di The Bear, la serie di successo targata FX pluripremiata e acclamata dalla critica, che tornerà il 16 agosto in esclusiva sulla piattaforma streaming in Italia. Tutti i 10 episodi saranno disponibili al lancio.

La seconda stagione segue Carmen “Carmy” Berzatto (Jeremy Allen White), Sydney Adamu (Ayo Edebiri) e Richard “Richie” Jerimovich (Ebon Moss-Bachrach) mentre lavorano per trasformare la loro malmessa paninoteca in un locale di livello superiore. Nel dare nuova luce al ristorante, la squadra intraprende un viaggio di trasformazione e ognuno di loro è costretto a confrontarsi con il passato e a fare i conti con chi vuole essere in futuro.

Matt Smith ospite al Giffoni FIlm Festival il prossimo 24 luglio

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Matt Smith ospite al Giffoni FIlm Festival il prossimo 24 luglio

Tra gli interpreti più amati degli ultimi anni, Matt Smith impreziosisce così #Giffoni53, portando ai ragazzi la sua esperienza e raccontando loro una carriera costellata di grandi successi. È infatti tra gli attori britannici più talentuosi e dinamici della sua generazione, conosciuto per aver interpretato Daemon Targaryen nella serie HBO House of the Dragon”, ruolo grazie al quale ha ottenuto una prestigiosa nomination ai Critics Choice Awards, per il principe Filippo nelle prime due stagioni della serie tv The Crown e per l’undicesimo “Dottore” nella celebre serie tv “Doctor Who  ha ricevuto una nomination ai BAFTA. Magistrale, poi, la sua interpretazione nel film horror “Morbius” diretto da Daniel Espinosa.

#Giffoni53 si svolgerà dal 20 al 29 luglio. “Indispensabili” è il tema di questa edizione che segue il percorso iniziato da “Invisibili” lo scorso anno. Protagonisti saranno ovviamente i bambini e i ragazzi, le nuove generazioni, con una giuria composta da oltre 6500 giovani che rappresentano la finalità e l’obiettivo a cui il festival, fondato da Claudio Gubitosi, da sempre guarda.

Nuovi linguaggi dell’arte e dell’audiovisivo, riflessioni sulla contemporaneità, tantissimi talenti, i protagonisti dell’attualità: sono questi gli elementi capaci di dare vita a un evento che rappresenta, sempre di più, un’esperienza culturale a tutto tondo. Un case history amato e rispettato in tutto il mondo, che ha trasformato un paese di 12mila abitanti in un lustro per la Regione Campania e l’Italia intera. Ecco perché i numeri dei giurati crescono di anno in anno. Giffoni ha una giuria internazionale, di età compresa tra i 3 e i 30 anni, che ne fa un unicum nel panorama dei festival di cinema, e non solo, a livello mondiale. È in questo contesto che si inserisce la presenza e la partecipazione di Matt Smith, amatissimo dai ragazzi, testimonial di una cinematografia mai banale e sempre attenta alle nuove modalità espressive e recitative.

La conferenza di presentazione di #Giffoni53, evento cofinanziato dalla Regione Campania e dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, è prevista per mercoledì 5 luglio, alle ore 11, da un luogo simbolo: la Casina Vanvitelliana di Bacoli (Napoli). 

The Assessment: Elizabeth Olsen e Alicia Vikander protagoniste del film di fantascienza

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Secondo Screen Daily, la candidata agli Emmy Elizabeth Olsen e la vincitrice dell’Oscar Alicia Vikander hanno firmato per essere le protagoniste di The Assessment, il prossimo film drammatico di fantascienza. Secondo quanto riferito, Olsen e Vikander interpreteranno una coppia che vive in un futuro distopico in cui il mondo è stato distrutto dal cambiamento climatico. Inoltre, si dice che anche la protagonista di Pitch Perfect, Anna Kendrick, sia in trattative per unirsi al progetto, le cui riprese dovrebbero iniziare quest’estate a Colonia, in Germania.

Elizabeth Olsen ha ottenuto il riconoscimento mondiale per il suo ruolo di Wanda Maximoff/Scarlett Witch nel Marvel Cinematic Universe. Per la sua interpretazione nella serie WandaVision di Disney+, ha ottenuto nomination agli Emmy e ai Golden Globe come migliore attrice in una miniserie. Di recente ha ricevuto il plauso della critica per il suo ruolo da protagonista nel dramma limitato di Max Love & Death, in cui interpretava l’assassina Candy Montgomery.

Per quanto riguarda Alicia Vikander, il progetto più recente dell’attrice The Danish Girl è stata la miniserie della HBO Irma Vep, che è un adattamento dell’omonimo film francese del 1996 di Olivier Assayas. Prima di recitare in The Assessment, la vedremo nel dramma storico Firebrand, in cui interpreterà la sesta e ultima moglie di re Enrico VIII, Catherine Parr.

Cosa aspettarsi da The Assessmen?

The Assessment sarà diretto dal regista francese Fleur Fortuné al suo debutto alla regia. La sceneggiatura è scritta da Nell Garfath-Cox, Dave Thomas e John Donnelly. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 1 milione di euro dal fondo cinematografico regionale di Colonia Filmstiftung NRW. Il film è una produzione di Number 9 Films e Filmproduktion.

“Ambientato in un mondo distrutto dai cambiamenti climatici”, si legge nella sinossi. “Una parte della società si è creata un mondo parallelo. La vita è controllata e ottimizzata, e anche il desiderio di avere figli non è lasciato al caso. Le vite di una giovane coppia di successo vengono quindi sottoposte a un attento esame da parte di un’assessore donna nel corso di sette giorni”.

I Peggiori Giorni, il trailer del film di Edoardo Leo e Massimiliano Bruno

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Edoardo Leo e Massimiliano Bruno uniscono le forze per I Peggiori Giorni, il nuovo film che li vede, insieme, nei panni di registi e protagonisti, al fianco di un cast di stelle italiane. Il film sarà proiettato in anteprima al 69° Taormina Film Fest giovedì 29 giugno alle ore 21.00 al Teatro Antico alla presenza del cast.

Con Leo e Bruni, ne I Peggiori Giorni, ci sono Anna Foglietta, Renato Carpentieri, Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi, Anna Ferzetti, Neri Marcorè, Ricky Menohis, Rocco Papaleo, Giovanni Storti, Sara Baccarini, Marco Bonini, Liliana Fiorelli e Massimo Wertmuller.

Quanto è bello stare in famiglia a Natale. O no? E il Primo Maggio è davvero la festa di tutti i lavoratori? Ferragosto in spensieratezza tra una grigliata e un tuffo in piscina? Ad Halloween ci si traveste per fare dolcetto o scherzetto agli sconosciuti? Tre fratelli si trovano a tirare a sorte, proprio il giorno di Natale, per decidere chi, tra loro, dovrà sacrificarsi e donare un rene per salvare la vita al padre.

Un imprenditore sul lastrico viene preso ostaggio il Primo Maggio dal suo ex dipendente che, licenziato senza giusta causa, è pronto a tutto per riuscire a prendere i soldi della liquidazione. Lo scontro tra classi sociali si accende a Ferragosto davanti a una grigliata e a causa di figli adolescenti alle prese con i rischi di un party ad alto tasso alcolico e i pericoli della rete. Infine, Halloween e lo scherzo che il destino gioca a un malcapitato mago che si ritrova ad essere ingaggiato a sua insaputa dal suo storico rivale in amore. Dopo i migliori giorni arrivano sempre i peggiori giorni! Quattro nuovi episodi per un film corale che, fra ironia e amarezza, sonda l’animo umano e le sue miserie.

HBO ha rifiutato Yellowstone con Robert Redford perché troppo “Conservatore”

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Oltre a parlare dell’annunciato spin-off con Matthew McConaughey e dell’uscita imminente dalla serie di Kevin Costner, il co-creatore di YellowstoneTaylor Sheridan, ha rivelato che Robert Redford ha quasi interpretato il ruolo di John Dutton interpretato poi da Kevin Costner. Parlando con il  The Hollywood Reporter, Sheridan ha raccontato l’esperienza del tentativo di ottenere il via libera di Yellowstone alla HBO prima che la Paramount mettesse le mani sulla serie tv. Da quello che si evince HBO disse chiaramente al creatore della serie che se fosse riuscito ad ottenere l’adesione alla serie di Robert Redford, avrebbe finanziato il progetto. Tuttavia quella strada ha poi portato ad un ulteriore “strano” malinteso.

Hanno detto, ‘Vogliamo Robert Redford’“, ha dichiarato Sheridan. “Hanno detto, ‘Se riesci a trovarci Robert Redford, daremo il via libera al pilot’… Guido fino al Sundance e trascorro la giornata con lui e lui accetta di interpretare John Dutton. Chiamo il vicepresidente senior responsabile della produzione e dico: “L’ho preso!” “Hai preso chi?” “Roberto Redford.” ‘Che cosa?!’ “Hai detto che se avessi preso Robert Redford, avresti dato il via allo spettacolo.” E lui dice – e non puoi inventarti questa merda – ‘Intendevamo un tipo alla Robert Redford.‘”

Successivamente, dopo un incontro che ha evidenziato alcune criticità e che ha caratterizzato alcune battute sull’atmosfera “Middle America” ​​​​della serie e sul personaggio di Beth, Sheridan ha scelto di non proseguire con HBO. “Andiamo a pranzo in un posto elegante a West LA“, ha detto Sheridan. “E [il co-creatore di Yellowstone] John Linson alla fine chiede: ‘Perché non vuoi farlo?’ E il vicepresidente dice: ‘Guarda, è così Middle America. (riferendosi alla classe media statunitense che non apprezza qualsiasi forma di cambiamento).  Siamo HBO, siamo all’avanguardia, siamo trendsetter. Sembra un passo indietro. E francamente, devo essere onesto, non penso che qualcuno dovrebbe vivere là fuori [nel Montana rurale]. Dovrebbe essere un parco o qualcosa del genere.”

Yellowstone si conclude con la stagione 5

Dopo la scioccante notizia dell’uscita di Kevin Costner, Paramount Network ha annunciato che Yellowstone terminerà la sua corsa dopo la quinta stagione, attualmente in sviluppo con la seconda e ultima parte della quinta stagione. Attualmente è stato annunciato uno spin-off di Yellowstone guidato da Matthew McConaughey che è in lavorazione.

“La serie racconta la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli Stati Uniti”, si legge nella sinossi. “Tra alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale d’America”.

Yellowstone è stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel cast  oltre al protagonista, troviamo Luke Grimes, Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen, Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn Kelly. “La serie racconta la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli Stati Uniti“, si legge nella sinossi. “Tra alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale d’America“.

I Cavalieri dello Zodiaco, 26, 27 e 28 giugno al cinema

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I Cavalieri dello Zodiaco, 26, 27 e 28 giugno al cinema

Tratto dalla celebre serie animata, I Cavalieri dello Zodiaco porta per la prima volta sul grande schermo la saga di Saint Seiya in live-action. In esclusiva il 26, 27 e 28 giugno al cinema.

Seiya, interpretato da Mackenyu, è un testardo adolescente di strada che trascorre il suo tempo alla ricerca della sorella rapita e a combattere per ottenere denaro. Quando uno dei suoi combattimenti sprigiona involontariamente poteri mistici che non sapeva di avere, Seiya si ritrova coinvolto in un mondo di santi in guerra, antichi addestramenti magici e una dea reincarnata che ha bisogno della sua protezione. Per sopravvivere, dovrà abbracciare il suo destino e sacrificare tutto per conquistare il posto che gli spetta tra i Cavalieri dello Zodiaco.

Priscilla: a Elvis Presley Estate non sono contenti del film di Sofia Coppola

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Il prossimo film di Sofia Coppola, Priscilla, ha lasciato l’amaro in bocca alla tenuta di Elvis Presley, almeno secondo quanto apprendiamo grazie ad un recente rapporto diffuso da TMZ. Secondo il rapporto, “più funzionari” collegati alla proprietà di Presley non sono contenti del film in uscita. Un funzionario immobiliare che ha visto il film lo ha descritto come “orribile”, dicendo che “sembra un film universitario. Le scenografie sono semplicemente orribili, non è come appare Graceland”.

La tenuta di Priscilla e Presley ha opinioni diverse sul film

Mentre la tenuta di Presley potrebbe non essere troppo entusiasta del film in uscita, la diretta interessata invece, Priscilla Presley ha una visione molto diversa. In un recente post su Instagram, Presley ha elogiato il film e Sofia Coppola. [Coppola] ha una prospettiva così straordinaria e sono sempre stato un grande ammiratore del suo lavoro“, ha detto Presley, che è “certo che questo film porterà tutti in un viaggio emozionante“.

Priscilla, il film

Priscilla sarà diretto e scritto da Sofia Coppola, che da tempo sta cercando di sviluppare il progetto. Il libro di memorie bestseller del 1985 è un resoconto intimo della vita di Priscilla Presley con Elvis. Priscilla sarà distribuito da A24 per la sua uscita in Nord America. Questo segna l’ultima collaborazione di Coppola con A24 dopo aver lavorato insieme in precedenza su The Bling Ring e On the Rocks.

Il film sarà interpretato da Cailee Spaeny (On the Basis of Sex, Vice) nel ruolo del protagonista, con Elvis interpretato da Jacob Elordi (Euphoria, The Kissing Booth). A completare il cast ci sono Raine Monroe Boland nei panni di Lisa Marie Presley, Emily Mitchell nei panni di Lisa Marie Presley, Jorja Cadence nei panni di Patsy Presley, Rodrigo Fernandez-Stoll nei panni di Alan “Hog Ears” Fortas, Luke Humphrey nei panni di Terry West e Dagmara Domińczyk.

The Flash: Christian Bale ha rifiutato più volte un cameo nel film

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Nell’atto finale di The Flash (leggi qui la nostra recensione), Barry Allen si rende conto che per ripristinare la sua linea temporale, deve permettere che alcune cose accadano, per quanto dolorose. Nel corso del racconto, dunque, egli si imbatte in diverse realtà, ognuna con differenti personalità a dar volto ai principali supereroi della DC. È così che oltre al Batman di Ben Affleck fa la sua comparsa quello di Michael Keaton, mentre la Supergirl di Sasha Calle sostituisce il Superman di Henry Cavill, e così via. Numerosi sono gli interpreti dei supereroi DC del passato che fanno la loro comparsa, più o meno brevemente, nel corso del film.

Tra questi, però, non vi è il Christian Bale e il suo Batman. Inizialmente, infatti, si era pensato proprio a lui per lo scambio di battute finale con Barry Allen al termine del film. Come riportato da ComicBookMovie, Kevin Smith ha infatti rivelato che la Warner Bros. ha passato mesi a chiedere a Bale di riprendere il ruolo di Bruce Wayne, interpretato nella trilogia del Cavaliere Oscuro. L’attore ha però ripetutamente rifiutato la cosa, sostenendo che non avrebbe più interpretato Batman senza Christopher Nolan alla regia.

La Warner Bros. ha così dovuto rivolgere altrove le proprie richieste, convincendo infine George Clooney a fare questo cameo al termine del film, riprendendo così il Bruce Wayne interpretato in Batman & Robin. Una presenza, quella di Clooney, che ha altrettanto entusiasmato i fan, ma viene spontaneo chiedersi quale sarebbe potuta essere la reazione del pubblico se dall’auto alla fine del film fosse uscito Bale. Purtroppo, non è questo l’universo in cui ciò accade.

The Flash, la trama e il cast del film

The Flash è uscito al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

The Last of Us: il creatore conferma che anche Matthew McConaughey è stato preso in considerazione per Joel

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In un recente episodio del podcast Happy Sad Confused, lo showrunner di The Last of Us Craig Mazin ha rivelato che anche il premio Oscar Matthew McConaughey era uno degli attori presi in considerazione per il ruolo di Joel Miller. Mazin ha condiviso che McConaughey era brevemente in trattative per l’adattamento in serie del videogioco di successo a un certo punto, quando Pedro Pascal inizialmente non era disponibile a causa di conflitti di programmazione.

Non posso dire che sia stata come una serie [di conversazioni]. Era più un, ‘Ehi, ecco qualcosa di cui parlare’”, ha detto Mazin. “Pedro era nella nostra lista fin dall’inizio. Ci è stato detto che non era disponibile, e poi mentre stavamo annaspando un po’, ho ricevuto una telefonata dal suo agente [di McConaughey] che ha detto: ‘Sai, in realtà potrebbe essere disponibile”

LEGGI ANCHE: The Last of Us: la seconda stagione sarà ancora più “spettacolare”

La serie tv The Last of Us

The Last of Us racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

The Last of Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Drive-Away Dolls: il trailer del film di Ethan Coen con Pedro Pascal

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Drive-Away Dolls, il nuovo film di Ethan Coen, il suo primo senza il fratello Joel accanto a lui, è una commedia poliziesca con protagoniste Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan, ma anche Beanie Feldstein, Colman Domingo, Matt Damon e Pedro Pascal. Il primo trailer del film è stato rilasciato questa settimana e sembra un classico caper-movie, ovvero un film basato sull’organizzazione di un furto, con un tocco giovanile.

La sinossi del film Drive-Away Dolls recita infatti: “Scritta da Ethan Coen e Tricia Cooke, questa commedia segue Jamie (Qualley), uno spirito libero disinibito che lamenta l’ennesima rottura con una ragazza, e la sua pudica amica Marian (Viswanathan) che ha un disperato bisogno di rilassarsi. Alla ricerca di un nuovo inizio, i due si imbarcano in un viaggio improvvisato a Tallahassee, ma le cose vanno presto male quando incontrano un gruppo di criminali inetti lungo la strada.

Drive-Away Dolls, il primo film di Ethan Coen dopo la pausa dal cinema

Nel 2019 Ethan Coen aveva annunciato di volersi prendere una pausa a tempo indeterminato dal cinema. A quel tempo ha spiegato che si stava prendendo una pausa in modo da poter perseguire altri interessi. L’anno scorso, il regista ha motivato la decisione di smettere di fare film con suo fratello Joel semplicemente perché non si divertiva più. Parlando con l’AP (tramite The Wrap), Coen ha infatti spiegato che il cinema era diventato più un lavoro che una passione ed è per questo che aveva bisogno di fare un passo indietro.

Inizi quando sei un bambino e vuoi fare un film“, ha detto Coen. “Tutto è entusiasmo e entusiasmo, andiamo a fare un film. E il primo film è semplicemente molto divertente. E poi il secondo film è molto divertente, quasi quanto il primo. E dopo 30 anni, non è che non divertente, ma è più un lavoro di quanto non fosse inizialmente.” Coen ha inoltre chiarito che “è stata l’esperienza di produzione” che ha smesso di essere divertente, osservando che “rende l’esperienza di fare un film più faticosa e meno divertente“.

L’ultima volta che Ethan Coen aveva partecipato alla regia di un film è stato nel 2018 con La ballata di Buster Scruggs, co-diretto insieme al fratello Joel e grazie al quale hanno vinto il premio per la miglior sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia. Da quel momento Ethan ha deciso di prendersi una pausa, che verrà ora interrotta con l’arrivo di Drive-Away Dolls nei cinema. Vista la sua data d’uscita in sala, è lecito aspettarsi che il film possa essere presentato in anteprima a Venezia.

Oppenheimer: Christopher Nolan concorda che è “una specie di film dell’orrore”

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Il regista Christopher Nolan si è dimostrato concorde con il sentimento di alcuni che hanno suggerito come il suo nuovo film Oppenheimer assomigli a un film dell’orrore. Christopher Nolan ha recentemente commentato com’è guardare il suo nuovo film. “È un’esperienza intensa, perché è una storia intensa“, ha detto a Wired. “Di recente l’ho mostrato a un regista che ha detto che è una specie di film dell’orrore. Non sono in disaccordo… quando ho iniziato a finire il film, ho iniziato a sentire questo colore che non c’è negli altri miei film, solo oscurità. È lì. Il film combatte contro questo”.

Tutto quello che sappiamo sul film Oppenheimer

Scritto e diretto da Christopher Nolan, Oppenheimer è un thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è interpretato da Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e da Emily Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio Oscar Matt Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr., direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica.

La candidata all’Oscar Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock, Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber e Josh Hartnett interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest Lawrence. Il film è anche interpretato dal vincitore dell’Oscar Rami Malek e questo film vede Nolan riunirsi con l’attore, scrittore e regista otto volte candidato all’Oscar Kenneth Branagh.

Il cast comprende anche Dane DeHaan (Valerian e la città dei mille pianeti), Dylan Arnold (serie Halloween), David Krumholtz (La ballata di Buster Scruggs), Alden Ehrenreich (Solo: A Star Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno).  Il film è tratto dal libro vincitore del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è prodotto da Emma Thomas, Charles Roven di Atlas Entertainment e Christopher Nolan.

Oppenheimer è girato sia in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include, per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica IMAX in bianco e nero.  I film di Nolan, tra cui TenetDunkirkInterstellarInception e la trilogia del Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 5 miliardi di dollari al botteghino mondiale e sono stati premiati con 11 Oscar e 36 nomination, tra cui due nomination come miglior film.

Deadpool 3: Ben Affleck avvistato sul set, farà un cameo come Daredevil nel film?

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Secondo lo scooper del settore KC Walsh (tramite CinemaBlend), l’attore Ben Affleck, che nella sua carriera ha interpretato ben due supereroi, ovvero Batman che Daredevil, sarebbe stato avvistato sul set del film Deadpool 3. Sebbene non sia ancora certo se Affleck abbia effettivamente un ruolo nel film, si vocifera da tempo che Deadpool 3 potrebbe presentare vari cameo di eroi Marvel visti nei precedenti film della 20th Century Fox, inclusi gli X-Men e i Fantastici Quattro. Affleck, come noto, ha recitato nel ruolo di Daredevil nell’omonimo film del 2003 della Fox.

Il suo avvistamento ha dunque portato alle speculazioni secondo cui egli riprenderà il suo ruolo di Daredevil/Matt Murdock in Deadpool 3. Ad ora non vi sono certezze a riguardo, ma è sempre più chiaro che Deadpool 3 potrebbe accostarsi a Spider-Man: No Way Home nel riportare sul grande schermo alcuni supereroi e i loro interpreti che non hanno avuto modo di far parte ufficialmente dell’MCU. Mentre i dettagli della storia di Deadpool 3 sono ancora tenuti nascosti, è però confermato che la storia integrerà il Deadpool/Wade Wilson di Ryan Reynolds nel Marvel Cinematic Universe.

Data anche la presenza dell’attore Owen Wilson che riprenderà il ruolo dell’agente Mobius della Time Variance Authority (TVA) già visto in Loki, i fan ipotizzano che l’imminente avventura di Deadpool lo vedrà viaggiare nel tempo e in diverse dimensioni. Qui potrebbe dunque fare la sua comparsa anche Affleck nei panni di Daredevil, che nell’MCU sarà però ufficialmente interpretato da Charlie Cox, già visto in No Way Home e che farà ufficialmente il suo debutto con la serie Daredevil: Born Again. Affleck, di recente visto anche in The Flash, dove fa la sua ultima comparsa nei panni di Batman, potrebbe dunque indossare per un’ultima volta anche il costume del supereroe Marvel.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3 non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà il 8 novembre 2024.

Indiana Jones 5: James Mangold risponde alle recensioni negative

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Indiana Jones 5: James Mangold risponde alle recensioni negative

Il regista di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, James Mangold, ha risposto alle recensioni negative che il film sta ricevendo in queste ore. Il nuovo film d’azione presenta Harrison Ford che indossa il cappello e la frusta per un’ultima avventura nei panni dell’amato eroe. I fan aspettano un altro film di Indiana Jones da 15 anni. La Disney ha presentato il film in anteprima al Festival di Cannes a maggio, ricevendo un’accoglienza di critica mista. Alcuni hanno elogiato il ritorno di Harrison Ford, mentre altri lo hanno ritenuto troppo debole rispetto al lavoro di Steven Spielberg nella serie.

Quando sei nella terra del franchising, è molto difficile per i pensatori critici” – intendendo i giornalisti – “trascurare quello che sono sicuro vogliono i loro editori, che è questo prisma aziendale di come si classifica rispetto agli altri?” Mangold racconta a Variety. “Ho sempre pensato che se fossi stato il secondo o il terzo migliore di uno dei più grandi film di tutti i tempi, sarei stato bravo. Voglio dire, tutto si vaporizza dopo. O il film vivrà o non vivrà”.

Quando è la data di uscita di Indiana Jones 5?

Indiana Jones e il Quadrante del Destino – leggi la recensione

Insieme a Harrison Ford, il cast di Indiana Jones e il Quadrante del Destino include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente). Il film vedrà Indy intento a scoprire un artefatto che può apparentemente riavvolgere e manipolare il tempo, particolarmente ambito da un ex nazista ora scienziato presso la Nasa, dove si sta intanto progettando lo sbarco sulla luna.

Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine) e con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

El Muerto: Bad Bunny abbandona il film di supereroi Sony

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El Muerto: Bad Bunny abbandona il film di supereroi Sony

Secondo quanto riferito, Bad Bunny è uscito dal film El Muerto di Sony. È stato recentemente annunciato che l’imminente film dell’universo di Spider-Man di Sony, El Muerto, sarebbe stato posticipato a tempo indeterminato dalla data di uscita originale del 12 gennaio 2024. Il film era impostato per vedere l’interpretare il cantante / attore Bad Bunny nei panni di Juan-Carlos Sánchez e essere diretto da Jonás Cuarón.

Secondo One Take News, Bad Bunny non interpreterà più il ruolo principale nel film. Tuttavia, il film è ancora nei piani e Sony cercherà un altro attore per riformulare il ruolo da protagonista del film. Non è noto se Bad Bunny rimarrà nel progetto come produttore esecutivo. Il motivo della sua partenza al momento non è stata resa nota, ma si dice che sia il risultato del suo fitto programma di tournée e dei continui ritardi durante lo sciopero degli sceneggiatori. Lo sviluppo del progetto è iniziato quando i dirigenti di Sony sono rimasti colpiti dalla sua interpretazione in Bullet Train del 2022 e hanno voluto costruire un altro progetto attorno a lui.

Quello che sappiamo sul film El Muerto

Il cast di supporto non era stato finalizzato, ma secondo quanto riferito lo studio stava corteggiando Mercedes Varnado, la wrestler prestata alla serialità con The Mandalorian, per un ruolo sconosciuto, e Marvin Jones III per interpretare il malvagio Tombstone. Il progetto dovrebbe essere il primo, tratto dai fumetti Marvel, a vedere protagonista un personaggio latino, il che potrebbe essere invece un incentivo importante per portare avanti la produzione, nonostante le difficoltà.

Il film dovrebbe essere il sesto film dell’universo di Spider-Man di Sony, che è iniziato con i due film di Venom, è proseguito con Morbius, poi con Kraven – Il Cacciatore del quale abbiamo visto di recente il trailer, e infine Madame Web, attualmente in fase di riprese. “Un lottatore ottiene il super potere attraverso una maschera mistica che originariamente ha combattuto Spider-Man in un incontro di wrestling di beneficenza in cui ha quasi smascherato il webslinger prima di essere punto da Spider-Man con un veleno paralizzante“, si legge nella sinossi ufficiale.

Magnum P.I. cancellato dopo la fine della quinta stagione

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Magnum P.I. cancellato dopo la fine della quinta stagione

La serie reboot di Magnum P.I. è ufficialmente destinato a concludersi su NBC con l’uscita della seconda parte della quinta stagione che arriverà nel 2024. Come rivelato da Deadline , la NBC ha deciso di non ordinare più episodi di Magnum P.I. oltre la quinta stagione che è composta da ben 20 episodi che ha commissionato lo scorso anno. Il noto sito americano riferisce che la NBC dovrebbe “montare una campagna considerevole” per quello che sarà commercializzato come il capitolo finale dello show, composto dai restanti 10 episodi.

Basato sull’omonima serie del 1980-1988, Magnum P.I. è stato inizialmente presentato per la prima volta su CBS nel 2018. La serie è interpretata da Jay Hernandez nei panni di Thomas Magnum, un ruolo occupato da Tom Selleck nell’incarnazione originale degli anni ’80. A causa di disaccordi sui costi di licenza con la Universal, la CBS ha annullato il riavvio di Magnum P.I. nel 2022 dopo quattro stagioni. Poco dopo, la NBC ha ripreso lo spettacolo per una quinta stagione di 20 episodi, che sarebbe stata divisa in due parti.

Perché la NBC ha appena cancellato Magnum P.I.?

I 10 episodi che compongono Magnum P.I. Stagione 5, Parte 1 sono stati trasmessi su NBC da febbraio 2023 ad aprile 2023. La Stagione 5, Parte 2 di Magnum P.I. dovrebbe attualmente andare in onda come parte della mezza stagione 2024. Tuttavia, Deadline riferisce che i nuovi episodi potrebbero potenzialmente arrivare prima, a seconda dell’impatto dello sciopero in corso della Writers Guild of America (WGA).

Mentre Magnum P.I.Stagione 5, Parte 2 non andrà in onda fino al prossimo anno, le opzioni sul cast scadranno nel giro di pochi giorni il 30 giugno. Secondo Deadline, questo “ha forzato il problema ora“. Evidentemente, la NBC aveva tre opzioni: dare allo show un rinnovo anticipato della sesta stagione, estendere le opzioni sul cast o lasciare il cast e terminare lo show.

Un rinnovo anticipato della sesta stagione era improbabile, dato che le reti esitano a distribuire pickup durante il suddetto sciopero WGA. Nel frattempo, estendere le opzioni avrebbe imposto una lunga presa sul cast, dal momento che – in quello scenario – la NBC non avrebbe dovuto prendere una decisione sul rinnovo della sesta stagione per un altro anno. Pertanto, la rete alla fine ha optato per l’opzione numero tre.

Perdita Weeks, Zachary Knighton, Stephen Hill, Tim Kang e Amy Hill recitano insieme a Hernandez nella serie. Lo showrunner Eric Guggenheim, Justin Lin, John Davis e John Fox sono i produttori esecutivi; dovrebbero anche tornare. La serie continuerà ad essere una co-produzione tra Universal TV e CBS Studios.

Oppenheimer: Christopher Nolan anticipa un finale complesso simile a quello di Inception

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Secondo Christopher Nolan, il finale di Oppenheimer ha alcune somiglianze con quello di Inception. Mentre Oppenheimer sarà presentato in anteprima il 21 luglio di quest’anno, Inception è stato rilasciato nel 2010 e come noto segue le avventure oniriche di Dom Cobb, interpretato da Leonardo DiCaprio, mentre tenta di cancellare la sua fedina penale in modo da poter tornare dalla sua famiglia. Oppenheimer, invece, racconta la storia dell’uomo che ha contribuito a creare le armi nucleari che ancora oggi mettono a rischio l’umanità.

Le motivazioni principali dei personaggi possono essere diverse, ma ciò non significa che i film siano troppo diversi. In un’intervista con WIRED, Nolan ha infatti spiegato che pensa che i finali di Oppenheimer e Inception siano in realtà notevolmente simili. Potrebbe esserci del nichilismo, ma c’è anche un certo livello di ambiguità intellettuale. “Voglio dire, la fine di Inception, è esattamente questo. C’è una visione nichilista di quel finale, giusto? Ma anche lui è andato avanti ed è con i suoi figli. L’ambiguità non è un’ambiguità emotiva. È intellettuale per il pubblico”, ha spiegato Nolan.

È divertente, penso che ci sia un’interessante relazione tra i finali di Inception e Oppenheimer da esplorare. Oppenheimer ha un finale complicato. Sentimenti complicati”. Fondamentalmente, Inception e Oppenheimer si occupano di esplorare l’ampiezza delle capacità umane. Inception esplora l’esistenza del sogno lucido e del subconscio e considera la misura in cui ciò può essere esplorato. Oppenheimer, invece, si basa sulla scienza nucleare del mondo reale, ripercorrendo la storia della vita di J. Robert Oppenheimer. Anche alla base del finale del nuovo film di Nolan, dunque potremmo ritrovare complesse scelte morali che serviranno da chiave di lettura per l’intero lungometraggio appena visto.

Tutto quello che sappiamo sul film Oppenheimer

Scritto e diretto da Christopher Nolan, Oppenheimer è un thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è interpretato da Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e da Emily Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio Oscar Matt Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr., direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica.

La candidata all’Oscar Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock, Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber e Josh Hartnett interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest Lawrence. Il film è anche interpretato dal vincitore dell’Oscar Rami Malek e questo film vede Nolan riunirsi con l’attore, scrittore e regista otto volte candidato all’Oscar Kenneth Branagh.

Il cast comprende anche Dane DeHaan (Valerian e la città dei mille pianeti), Dylan Arnold (serie Halloween), David Krumholtz (La ballata di Buster Scruggs), Alden Ehrenreich (Solo: A Star Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno).  Il film è tratto dal libro vincitore del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è prodotto da Emma Thomas, Charles Roven di Atlas Entertainment e Christopher Nolan.

Oppenheimer è girato sia in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include, per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica IMAX in bianco e nero.  I film di Nolan, tra cui TenetDunkirkInterstellarInception e la trilogia del Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 5 miliardi di dollari al botteghino mondiale e sono stati premiati con 11 Oscar e 36 nomination, tra cui due nomination come miglior film.

Taylor Sheridan parla del seguito di Yellowstone con Matthew McConaughey

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Dopo essersi aperto sull’abbandono della serie da parte del suo protagonista Kevin Costner, il creatore Taylor Sheridan ha fornito un aggiornamento sul presunto spin-off di Yellowstone che vedrà protagonista l’attore Matthew McConaughey. Il creatore ha rivelato che il team dietro lo spettacolo ha avuto già diversi colloqui con l’attore.

Parlando con The Hollywood Reporter in una recente intervista ad ampio raggio, Sheridan ha riconosciuto l’esistenza della presunta serie spin-off, che si dice sia “un nuovo capitolo” nel franchise in corso. Sheridan ha definito l’attore “una scelta naturale” e ha detto che McConaughey ha apprezzato molto Yellowstone dopo averlo visto.

Taylor Sheridan ha parlato con Matthew McConaughey dello spin-off Yellowstone

Sembra una scelta naturale“, ha detto Sheridan. “Abbiamo avuto alcune conversazioni nel corso degli anni e abbiamo sputato alcune idee. Poi ha iniziato a guardare Yellowstone e ha risposto. Era tipo, ‘Voglio farlo.’ E con “quello” intendeva tuffarsi in un mondo grezzo che si scontra con il mondo moderno. E poi ho detto: “Amico, possiamo farlo“. 

All’inizio di quest’anno, THR  ha confermato che McConaughey era in trattative per dirigere uno  spin-off di Yellowstone. Ciò ha fatto seguito alla notizia che la serie principale potrebbe finire prima del previsto, grazie ai disaccordi sul programma delle riprese della star della serie Kevin Costner (tramite Deadline).

Yellowstone si conclude con la stagione 5

Dopo la scioccante notizia dell’uscita di Kevin Costner, Paramount Network ha annunciato che Yellowstone terminerà la sua corsa dopo la quinta stagione, attualmente in sviluppo con la seconda e ultima parte della quinta stagione. Attualmente è stato annunciato uno spin-off di Yellowstone guidato da Matthew McConaughey che è in lavorazione.

“La serie racconta la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli Stati Uniti”, si legge nella sinossi. “Tra alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale d’America”.

Yellowstone è stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel cast  oltre al protagonista, troviamo Luke Grimes, Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen, Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn Kelly. “La serie racconta la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli Stati Uniti“, si legge nella sinossi. “Tra alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale d’America“.

Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, l’uscita del terzo film sarà ritardata

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Spider-Man: Beyond the Spider-Verse terzo capitolo della saga e seguito di Across the Spider-Verse con ogni probabilità subirà dei ritardi, è quanto afferma un artista che ha lavorato a Across the Spider-Verse.

I due film animati Spider-Verse di Sony hanno riscosso un enorme successo di critica e pubblico. Il recente film di supereroi Marvel Spider-Man: Across the Spider-Verse è uno dei film più acclamati dell’anno. Con il finale mozzafiato del nuovo film, il pubblico potrebbe chiedersi quando vedremo la conclusione della storia di Miles Morales.

Spider-Man: Beyond the Spider-Verse subirà un ritardo?

L’attuale data di uscita di Spider-Man: Beyond the Spider-Verse è il 29 marzo 2024. Tuttavia, un artista che ha lavorato al sequel ha detto che non è stato fatto abbastanza lavoro per farlo arrivare in tempo alla data di uscita. “Ho visto gente dire, ‘Oh, probabilmente ci hanno lavorato nello stesso momento‘”, ha rivelato la fonte a Vulture .

Non è possibile che quel film esca allora. Ci sono stati progressi dal punto di vista della pre-produzione. Ma per quanto riguarda la produzione, l’unico progresso che è stato fatto sul terzo è l’esplorazione o i test che sono stati fatti prima che il film fosse diviso in due parti. Tutti sono stati completamente concentrati su Across the Spider-Verse e hanno tagliato a malapena il traguardo. E ora è come, Oh, sì, ora dobbiamo fare l’altro“.

La nuova edizione del Laterale Film Festival

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La nuova edizione del Laterale Film Festival

È stata annunciata ufficialmente la nuova edizione del Laterale Film Festival, rassegna internazionale non competitiva di arte cinematografica promossa dall’Associazione Culturale Laterale. La settima edizione della manifestazione avrà luogo nei giorni 1, 2 e 3 settembre negli spazi del Cinema San Nicola di Cosenza.

Laterale si conferma come uno degli appuntamenti più interessanti del panorama festivaliero italiano e non solo. Un evento culturale che si propone di valorizzare cortometraggi innovativi e originali di giovani autori, senza trascurare le sperimentazioni dei grandi maestri.

“Guardando cadere filmando” è lo slogan che identifica la nuova edizione, un invito a immergersi in acque profonde alla scoperta delle migliori produzioni audiovisive contemporanee. «Ché l’invisibile sta al fondo delle cose.»

L’organizzazione interna del festival non è gerarchica e non prevede la presenza di un unico direttore artistico, piuttosto la partecipazione di una serie di curatori che operano nella convinzione che la qualità non sia misurabile. Non sono previsti premi o giurie; prevale invece una logica di scambio e di condivisione, che ha ottenuto nel tempo la risposta entusiasta da parte di cineasti e pubblico.

Essenzialità e precisione si riflettono anche nell’artwork di questa edizione, a cura dell’artista cosentina Silvia Cuconati: un’opera minimalista che, rifiutando rappresentazioni figurative, sembra delineare un moto di caduta libera. In fondo, cos’è un film se non una cascata di fotogrammi che non si possono fermare? «Se è vero che l’arte non nasce per insegnare qualcosa, può comunque lasciare un segno, e un segno non è altro che la traccia degli echi di un punto che riverbera sul piano», sottolineano gli organizzatori.

L’esperienza di fruizione laterale non si limiterà alla visione dei film selezionati: il festival inizierà prima delle proiezioni e proseguirà successivamente. Infatti, gli spettatori avranno la possibilità di godere delle consuete mostre curate dall’associazione Laterale, che arricchiranno l’atmosfera in sala offrendo un coinvolgimento completo e stimolante. Nelle prossime settimane verrà annunciata la Selezione Laterale 2023.

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: i vincitori della 59° edizione

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Si è appena conclusa la 59esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema a Pesaro con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche con grandissimo successo di pubblico.

Le tre giurie del concorso ufficiale hanno decretato i propri vincitori: la giuria internazionale, composta dall’artista Rä Di Martino, il regista e critico argentino Pablo Marin e la regista Francesca Mazzoleni, ha assegnato il Premio a BROKEN VIEW di Hannes Verhoustraete -(2023), Belgio – con due menzioni speciali a GEWESEN SEIN WIRD di Sasha Pirker – (2022), Austria – e a PRUEBAS di Ardélia Istarú – (2022), Costa Rica/ Francia/Belgio; la giuria giovani, composta da 23 studenti provenienti dalle università di tutta Italia con insegnamenti di storia del cinema e dalle principali scuole di cinema e accademie di belle arti, ha scelto ARGILEAK di Patxi Burillo Nuin – (2022), Spagna – con due menzioni speciali a SENSITIVITY IN LOW LIGHT CONDITIONS di Stefan Kruse Jørgensen  – (2022), Danimarca – e a BROKEN VIEW di Hannes Verhoustraete – (2023), Belgio – , mentre la giuria SNCCI, composta da Alessandro Cuk, Francesco Grieco e Chiara Nicoletti, critici del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani ha premiato THE APOCALYPTIC IS THE MOTHER OF ALL CHRISTIAN THEOLOGY di Jim Finn – (2023), USA – con una menzione speciale a BROKEN VIEW di Hannes Verhoustraete – (2023), Belgio.

Hannes Verhoustraete, regista di BROKEN VIEW, vincitore del premio della giuria internazionale e di varie menzioni, dichiara: “Sono molto onorato di ricevere questo premio e le menzioni speciali. Non me lo aspettavo ed ero già felicissimo di essere stato invitato. Ho incontrato tanti nuovi amici meravigliosi. È stato un piacere stare qui e sarebbe bastato questo, anche se questo riconoscimento rende la mia settimana a Pesaro ancora più memorabile. Grazie!”

Il concorso (Ri) Montaggi Il cinema attraverso le immagini, il primo concorso in Italia dedicato ai video essay, la nuova forma di critica cinematografica, ha assegnato il premio a SHE’S AN ICON: THE MAKING OF A GAY ICON IN MEDIA di Emanuele Loddo, da parte dei giurati Martina BaroneValerio Coladonato, Elena Gipponi con una menzione speciale a FOOTSTEPS di Evelyn Kreutzer.

La sezione Vedomusica, con la giuria composta da Alice Cucchetti, Luca Lumaca e Giulio Sangiorgio, dedicata ai videoclip, premia SPLASH – Colapesce, Dimartino (Italia, 2023, 3’42’’) diretto da Zavvo Nicolosi e Giovanni Tomaselli.

Sono stati inoltre consegnati i riconoscimenti ai vincitori del Premio per la critica cinematografica, concorso organizzato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Gruppo Emilia-Romagna Marche insieme al festival, con la giuria composta da Pedro Armocida, Luisa Ceretto, Andrea Miccichè, Francesco Miccichè, Franco Montini, Cristiana Paternò, Paola Oliveri e Bruno Torri:

SEZIONE A

  • 1°PREMIO (N.28) Nicola Crisafi, Super Mario 
  • 2° PREMIO (N.17) Cristina Di Maria, Pinocchio
  • 3° PREMIO (N.18) Francesco Loi, Living

SEZIONE B

  • 1°PREMIO (N.10) Marco D’Agostino, Decision to leave 
  • 2° PREMIO (N.104) Niccolò Busca, The Fabelmans
  • 3° PREMIO (N.19) Pier Giovanni Adamo, La maman e la putain

Non credo in niente, l’incontro con Alessandro Marzullo e il cast del film

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Non credo in niente è il lungometraggio di esordio di Alessandro Marzullo che racconta il progetto insieme al cast composto da Demetra Bellina, Giuseppe Cristiano, Renata Malinconico, Mario Russo, Lorenzo Lazzarini e Gabriele Montesi. Il film si apre con una citazione di Zygmunt Bauman riguardo la frammentarietà. Un argomento che i personaggi con le loro contraddizioni portano in scena facendosi portatori di un disagio generazionale.

Bauman è sicuramente più bravo a definire questa frammentazione e noi a subirne le cause. Manca una visione politica che dia prospettiva secondo quelle che sono le esigenze di un mondo che cambia velocemente soprattutto per i giovani”, commenta il regista di Non credo in niente. 

Continua Renata Malinconico: “In questo momento ha preso spazio una individualità che ci ha isolati tutti e che io personalmente ho iniziato a vedere che veniva meno quando abbiamo lavorato a questo film perché abbiamo fatto un lavoro di squadra incredibile. Manca anche una sorta di visione comune”.

Anche Giuseppe Cristiano si espone a riguardo: “Mancano le relazioni, i rapporti umani. Che è forse l’elemento che ha caratterizzato questo progetto. Non credo in niente, è il titolo, ma noi come attori e persone ci abbiamo creduto perché la gestazione del film è stata lunga. È stato realizzato in tre fasi lungo otto mesi di lavorazione. Grazie al regista che ci ha tenuti uniti”.

Non credo in niente, il racconto dell’esordio

In uscita a settembre in sale selezionate e stando a quanto riporta là sinossi rappresenta un viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi alla soglia dei trent’anni. Non credo in niente parla dei loro progetti futuri e dei loro sogni:

Grande valore esordire al Pesaro Film Festival. Ringrazio Pedro Armocida per aver creduto nel progetto. È un festival che avevamo puntato dall’inizio come ambiente ideale per questo tipo di film e ci fa piacere ci sia molta attesa per il film”, racconta il regista. Non credo in niente ha avuto una lunga gestazione. Girato in 13 notti lungo otto mesi dove i momenti di pausa tra un ciak e l’altro sono stati il vero scoglio da superare. 

Non volevo fare un film letterario, volevo cercare di raccontare questi sentimenti di frammentarietà attraverso altri elementi come la fotografia, la musica e le interpretazioni. Per quanto riguarda la fotografia il punto di rifermento più   importante è il lavoro di Wong Kar Wai. Abbiamo lavorato al contrario, abbiamo integrato tutti i difetti della pellicola per rappresentare i difetti dei personaggi. Gli attori stessi mi hanno dato degli spunti e delle riflessioni. Il film è contraddittorio anche nella sua forma. Ho girato le scene scritte senza un ordine. Volevo solo portare in scena questo distaccamento”.

Non credo in niente descrive il distacco di una generazione intera e lo fa aggiungendo anche alcuni elementi di commedia. Alessandro Marzullo commenta questa scelta: “Io di base prediligo la commedia come gusto personale. È una parte alla quale non voglio rinunciare. Siccome è ambientato a Roma e ho voluto includere questa cominciata che è insita negli italiani e nei romani. Il personaggio di Lorenzo Lazzari si porta dietro un po’ di quella comicità italiana di Sordi e Verdone”.

In Non credo in niente, la città di Roma è anche protagonista della storia. Una Roma che si specchia nella caratterizzazione dei personaggi: “Io quando mi immagino le storie le immagino sempre nelle metropoli e Roma per me è fonte di ispirazione. È una città che ha talmente tanti strati e tanta energia”. 

Giuseppe Tornatore e Nuovo Cinema Paradiso: il passato e il futuro della Sicilia

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In occasione della presentazione del libro Giuseppe Tornatore. Il cinema e i film a cura di Pedro Armocita e Emiliano Morreale avvenuta al Pesaro Film Festival, il regista siciliano parla dei suoi film preferiti, del cinema, della sua carriera e di Nuovo Cinema Paradiso. Tornando al volume, una sezione è dedicata proprio ai film preferiti da Tornatore che cita Salvatore Giuliano di Francesco Rosi:

Ricordo benissimo quando ho visto il film. L’ho visto in televisione e cerco di vederlo ogni due anni. Avevo nove anni ed ero già un assiduo frequentatore del cinema, avevo visto tanti film soprattutto di ambientazione siciliana. Quando vidi Salvatore Giuliano mi colpì il tono realistico. Trovavo in quel film suoni e immagini, situazioni che vedevo solo nella vita di tutti i giorni: le donne che urlavano e piangevano come succedeva nel mio quartiere con un fatto drammatico”.

Al cinema questa realtà io non l’ho mai sentita quindi fu uno shock. In più mi colpì anche il modo di raccontare che non somigliava a niente rispetto a quello che avevo visto in quel momento e ne avevo visti tanti di film, alcuni anche complessi. Ma dalla visione del film di Rosi iniziai a pensare che con il cinema si possono fare tante cose diverse. In seguito ho letto tutto quello che ho potuto trovare su quel film e ho avuto anche la fortuna di conoscere Francesco Rosi e non abbiamo mai smesso di parlare di quel film. Proprio qualche giorno fa mi trovavo a Palermo e girando per quei luoghi mi fa automaticamente rivedere quelle scene”.

Il cinema di Giuseppe Tornatore

La voglia di Giuseppe Tornatore di mettersi in gioco e di cambiare stile registico in continuazione per continuare a fare il cinema e non rimanere intrappolato in un solo genere: “Io mi sono sempre illuso di avere sempre, in un certo senso, fatto film diversi che non avessero un filo tra di loro. A me piaceva l’idea che il regista di Nuovo Cinema Paradiso fosse completamente diverso dal regista del Il camorrista. I critici cinematografici mi fanno vedere il mio stesso lavoro con una prospettiva diversa, che non avevo colto. Ho sempre puntato a cambiare proprio perché al cinema una volta trovavi tutti i generi, la programmazione te lo richiedeva per attirare una fascia di pubblico più ampia possibile”.

Per questo Giuseppe Tornatore è stato titubante sulla lavorazione di Nuovo Cinema Paradiso, perché arrivava dopo Il camorrista che era totalmente diverso: 

Per il Camorrista ho scelto una strada che poi ha anticipato i tempi, un racconto popolare, una ballata. All’epoca girai anche la serie tv, con gli stessi attori. Poi non è mai andata in onda per problemi giudiziari. Ora ne se riparla, ho avuto un incontro e potrebbe uscire non so in quale piattaforma. Quando ho avuto l’idea per il soggetto di Nuovo Cinema Paradiso ricordo di essermi detto che non volevo farlo come secondo film, ma più in là nella carriera perché volevo avere più esperienza. Poi le cose si sono messe diversamente”.

I documentari

Il suo muoversi tra generi e formati del cinema si consolida anche nei documentari. Giuseppe Tornatore inizia con Ritratto di un rapinatore nel 1981, ma è con Lo schermo a tre punte nel 1995 e più recentemente con l’acclamato Ennio nel 2021 che i documentari di Giuseppe Tornatore iniziano a far parlare:

I documentari sono stati la prima esperienza della mia vita e rimane ancora oggi l’aspettò del linguaggio audiovisivo che mi amo. Il documentario ti da quella libertà che il cinema non ti può dare. Da ragazzo quando ho cominciato giravo con la mia cinepresa e c’era sempre qualcosa. Un giorno c’era uno sciopero e allora giravo quello, riprendevo gli anziani che facevano la fila all’ufficio postale, la processione e tutte le scene di vita quotidiana che mi capitavano. Da queste riprese nascevano degli schemi di racconto che non erano precostituiti. Ed è questo quello che mi piace dei documentari che sono aperti. Per Ennio avevo scritto un trattamento che poi però non ho seguito perché mi sono lasciato prendere dall’istinto, dal vortice. Mi piace ogni tanto stare con il piede in due scarpe”.

Un cinema fatto di emozioni

Non solo Nuovo Cinema Paradiso ha rappresentato un momento chiave della filmografia di Giuseppe Tornatore. Un cinema fatto di realtà e di emozioni lo si incontra anche nelle strade di quella Baarìa che lui ricostruisce interamente: 

Devo riconoscere che Nuovo Cinema Paradiso per me ha rappresentato una emozione incredibile. Perché rappresenta un mondo di cui sono innamorato. Anche Baarìa. Ricostruire il mio paese tornando indietro di settant’anni. È stato un privilegio, ricostruire tutto nei minimi dettagli. Quando la mattina andavo sul set facevo una passeggiata nei ricordi. Lo scenografo sbagliava a mettere un cartello e io lo correggevo perché rivedevo tutte le esperienze”.

“Si continueranno a fare film sulla Sicilia”

La settima arte in continua trasformazione con le piattaforme streaming, di cui Giuseppe Tornatore ammette di non essere un assiduo frequentatore.

Non sono un frequentatore di piattaforme, e continuò ad andare al cinema anche se non molto come vorrei. Però cerco quelle due/tre volte alla settimana di andare. Però a casa li guardò sempre e li proiettato nella mia piccola sala o cerco di vederli in uno schermo grande, non mi piacciono i piccoli device. Quando trovo qualche film che si trova su piattaforma cerco sempre di guardarlo sul grande schermo, in proiezione. L’ultimo film che ho visto è il film di Bellocchio e di Salvatores”.

Riguardo la sua Sicilia, una terra che ama e dalla quale è appena tornato dopo le riprese di uno spot pubblicitario per Dolce & Gabbana, il regista ammette che questa terra sarà sempre territorio fertile per nuovi registi e pellicole:

La Sicilia, come diceva Sciascia, è la regione più cinematografica che esista al mondo. Non esiste una regione piccola come la Sicilia ad avere ispirato così tanto cinema su cui si può ancora riflettere. È una terra ricchissima di pensieri, fatti, personaggi e opportunità narrative. Non so come sarà Il Gattopardo, ma mi auguro che possa aiutare il pubblico a conoscere il film di Visconti e il libro di Lampedusa. Io come amante del film di Visconti non sentivo il bisogno di vederlo raccontato come una serie ma ci sono varie fasce di spettatori che sono più portate ad accedere al racconto attraverso una formula nuova”

Sul futuro lavorativo Giuseppe Tornatore non si sbottona: “Sto lavorando a due progetti contemporaneamente. Uno è in pre produzione, uno è in lavorazione. Ma non posso dire molto”.

Three Kings: trama, cast e curiosità sul film con George Clooney

Three Kings: trama, cast e curiosità sul film con George Clooney

La prima Guerra del Golfo è ancora oggi un conflitto che gli Stati Uniti in particolare cercano di metabolizzare e rielaborare attraverso film e opere audiovisive ad esso dedicate. Titoli come Il coraggio della verità e Jarhead mostrano tutte le novità e gli orrori introdotti da questo scontro, come anche il peso che ognuno dei Paesi coinvolti ha avuto nella sua definizione. Vi è però un film che, con i toni della commedia satirica, affronta tale evento sotto punti di vista insoliti e originali. Si tratta di Three Kings, diretto nel 1999 da David O. Russell.

Prima di consacrarsi grazie a film come Il lato positivo e American Hustle, egli diresse questo film basato su un soggetto di John Ridley. Ad attrarre Russell, in particolare, è stata l’idea di dar vita ad un heist movie ambientato durante la Guerra del Golf. Mescolando così azione, commedia e dramma, il regista ha potuto affrontare a suo modo alcuni complessi risvolti del conflitto, come anche il ruolo avuto dagli Stati Uniti e dall’allora presidente George H. W. Bush in determinati momenti del conflitto. Per conferire al film un maggior ritmo e un tono da documentario giornalistico, Russell si avvalse inoltre di camere a mano.

Caratterizzato da numerosi problemi durante le riprese, dovuti all’alto budget, ai pochi giorni di riprese a disposizione e a diverse tensioni tra la troupe, Three Kings riuscì infine a concretizzarsi, ottenendo un ampio consenso di critica e pubblico e affermandosi come uno dei migliori film del suo anno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Three Kings: la trama del film

Protagonisti del film sono quattro soldati americani: il maggiore Archie Gates, il sergente di prima classe Troy Barlow, Chief Elgin e Conrad Vig. Guidati dal primo, questi in seguito alla conclusione della guerra decidono di rubare una partita di lingotti d’oro arrivati dal Kuwait e nascosti all’interno dei bunker iracheni. A colpo compiuto, però, proprio mentre stanno per tornare con il bottino alla loro base si imbattono in un plotone dell’esercito di Saddam Hussein. Questi hanno l’ordine di uccidere tutti gli iracheni ribelli, spinti ad opporsi a Saddam dal presidente americano ma poi non sostenuti militarmente.

Venuto a conoscenza delle tragica sorte che aspetta gli insorti, il maggiore Gates decide di prendere le loro difese, violando apertamente l’armistizio. Lo scontro, però, è più duro del previsto e durante questo Troy viene rapito e tenuto in ostaggio. Credendolo morto, Gates ordina ai suoi altri due uomini di ritirarsi ma Conrad non vuole lasciare da solo l’amico, convinto che possa essere ancora vivo. Nel disperato tentativo di scoprirne le sorti, i tre soldati americani dovranno dunque tentare di riorganizzare l’esercito di ribelli con l’obiettivo di sferrare un colpo decisivo ai militari di Saddam. L’operazione, però, sarà più caotica e rocambolesca del previsto.

Three Kings cast

Three Kings: il cast del film

Per il ruolo del maggiore Archie Gates era inizialmente stato ipotizzato l’attore Clint Eastwood, ma Russell decise di riscrivere il personaggio per un attore più giovane. Quando per caso George Clooney lesse la sceneggiatura, si interessò moltissimo al film, ottenendo di poter interpretare Gates. L’esperienza non fu però delle migliori, ed è noto il  cattivo rapporto avuto dall’attore con il regista. I due ebbero infatti accesi scontri durante le riprese, ma al termine del tutto lodarono il risultato comune raggiunto. Nel ruolo del soldato Troy Barlow vi è invece l’attore Mark Wahlberg, che avrebbe poi nuovamente lavorato con Russell per The Fighter. Per calarsi nel ruolo, l’attore si è sottoposto a diverse esperienze, tra cui un vero elettroshock in vista di una scena di tortura.

Per il ruolo di Conrad Vig, invece, Russell ha contattato il regista Spike Jonze, celebre per i film Her ed Essere John Malkovich. Jonze, che all’epoca era impegnato nelle riprese proprio di quest’ultimo titolo, era titubante all’idea di recitare, non avendolo mai fatto prima. Dopo aver convinto tanto lui quanto i produttori, Russell dimostrò che l’inesperienza recitativa di Jonze era perfetta per la natura del suo personaggio. Il rapper Ice Cube, invece, recita nel ruolo di Chief Elgin. Nel film sono poi presenti gli attori Cliff Curtis nel ruolo di Amir Adbulah e Nora Dunn in quelli di Adriana Cruz. Holt McCallany è il capitano Van Meter e Judy Greer interpreta Cathy Daitch. Molti dei ribelli iracheni che si vedono nel film, infine, sono dei reali ribelli al dominio di Saddam.

Three Kings: la vera storia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Nonostante sia ambientata durante la vera e drammatica guerra del Golfo, svoltasi dal 1990 al 1991, quella narrata nel film non è propriamente una storia vera. Si tratta invece ideata dal comico John Ridley e poi rielaborata da Russell. Nonostante i personaggi siano dunque frutto di fantasia, si possono comunque ritrovare nel film veri dettagli o eventi riguardanti la guerra, tra cui luoghi, nomi di generali e scontri tra civili e soldati. Ciò permette dunque al film di configurarsi ugualmente come una profonda critica verso questa guerra e in particolare verso il coinvolgimento degli Stati Uniti. Russell, infatti, ebbe anche modo di incontrare George Bush jr., confessandogli di aver realizzato un film critico nei confronti dell’operato di suo padre per quella guerra.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Three Kings è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 25 giugno alle ore 23:45 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Autobahn – Fuori controllo: trama, cast e curiosità sul film

Autobahn – Fuori controllo: trama, cast e curiosità sul film

Per tutti coloro che hanno apprezzato un gioiello di ritmo e tensione come Baby Driver, un titolo simile ma meno noto da recuperare è Autobahn – Fuori controllo (qui la recensione), uscito nel 2016per la regia di Eran Creevy. Anche in questo caso ci si muove nel mondo della criminalità applicata al narcotraffico, con un protagonista deciso a lasciarsi alle spalle questa vita per ottenerne una nuova con la donna da lui amata. Come thriller d’azione, il film regala dunque adrenalina non stop, riproponendo allo spettatore un quesito che è qui alla base dell’intero racconto, ovvero “quanto sei disposto ad oltrepassare il limite per coloro che ami?”.

Scritto dallo stesso Creevy insieme a F. Scott Frazier, il film è intitolato in lingua originale Collide, mentre Autobahn era il titolo provvisorio. Questo è stato però adottato per la distribuzione italiana, a cui è stato poi aggiunto il sottotitolo Fuori controllo. Una scelta che ha generato negli anni non poca confusione, essendo usciti a poca distanza anche i film Fuori controllo e Unstoppable – Fuori controllo. Si tratta però di opere distinte tra loro, con Autobahn che si rende degno di nota per la presenza nel cast di diversi celebri attori, tra cui alcuni premi Oscar.

Al momento della sua uscita tuttavia questo mancò di ottenere un buon riscontro al box office, divenendo invece un cocente flop. Con il tempo è poi stato riscoperto dai fan del genere, che pur al netto dei suoi difetti ne apprezzano colpi di scena e sequenze d’azione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Autobahn – Fuori controllo: la trama del film

Il film racconta le vicende di Casey Stein e di Juliette Marne, due giovani americani che si incontrano mentre entrambi stanno viaggiando in giro per l’Europa. Tra i due nasce un amore che sfocia in fretta nella scelta di andare a convivere. Casey, che prima di incontrare Juliette era coinvolto in un giro di affari loschi e di traffico di stupefacenti, decide di abbandonare tutto per trovarsi un lavoro onesto. Il destino vuole peròche Juliette venga colpita da una grave malattia e, pur di riuscire a pagare le costosissime cure mediche necessarie, Casey si vede costretto a tornare al suo vecchio lavoro di spacciatore.

Egli riprende dunque i contatti con il suo capo, il criminale Geran, e con l’amico Matthias. Casey sembra essere tornato da loro proprio al momento giusto, poiché hanno da offrirgli un compito che sembra fare proprio al caso suo. Il suo obiettivo è portare a termine un grosso colpo derubando un gangster molto temuto, Hagen Kahl. La rapina, però, non va come il giovane aveva previsto. Lui e Juliette sono quindi costretti a partire e a girare l’intera Europa per sfuggire agli uomini di Hagen, con Casey che sarà disposto a fare qualsiasi cosa pur di salvare l’amore della sua vita.

Autobahn - Fuori controllo cast

Autobahn – Fuori controllo: il cast del film

Originariamente, per i ruoli di Casey e Juliette erano stati scelti gli attori Zac Efron e Amber Heard, che hanno però poi abbandonato entrambi il film per via di altri impegni. Al posto di Efron è dunque stato scelto l’attore Nicholas Hoult, celebre per aver interpretato Bestia nei più recenti film della saga di X-Men. Per interpretare Casey, l’attore si è preparato fisicamente a poter interpretare personalmente anche le scene più complesse, evitando di ricorrere eccessivamente a controfigure. Accanto a lui, nei panni dell’amata Juliette vi è invece Felicity Jones, attrice candidata all’Oscar per il film La teoria del tutto.

Nei panni di Geran, il criminale per cui lavora Casey, vi è l’attore Ben Kingsley, premio Oscar per aver interpretato il protagonista in Gandhi. Un altro premio Oscar ricopre invece il ruolo del villain Hagen Kahl, ovvero Sir. Anthony Hopkins. L’attore si è detto particolarmente interessato ad interpretare questo tipo di personaggio, trovando molto interessanti alcuni suoi aspetti psicologici. L’attore olandese Marwan Kenzari interpreta invece Matthias, amico di Casey. Kenzari è meglio noto per aver interpretato il personaggio di Jafar, il malvagio stregone, nel live action Aladdin. Completano poi il cast gli attori Nadia Hilker nei panni di Rowena e Clemens Schick in quelli di Mirko.

Autobahn – Fuori controllo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Autobahn – Fuori controllo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 25 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Carlo Verdone al Pesaro Film Festival racconta dell’esordio e di Alberto Sordi

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Piazza del Popolo, Pesaro Film Festival: un Carlo Verdone commosso saluta la folla pronta ad accoglierlo. Attore, regista, sceneggiatore, comico, da 47 anni “verso i contributi nel mondo dello spettacolo”. L’attore racconta dei suoi personaggi e della sua indole curiosa che lo ha portato a conoscere persone stravaganti che poi ha fatto diventare i personaggi caratterizzati dei suoi film. Per l’occasione parla anche dei suoi progetti futuri che nel brevissimo periodo prevedono l’uscita della seconda stagione di Vita da Carlo per Paramount+, prevista dopo l’estate.

Un incontro con il popolo che lo accoglie in festa e che Carlo Verdone ricambia raccontando aneddoti della sua vita lavorativa e privata. Parla di Troisi, di Cecchi Gori, e ricorda il suo grande amico Francesco Nuti: “Lavorativamente parlando, siamo nati insieme nel 1978. Insieme a lui, io e Troisi, ma anche un po’ Benigni venivamo chiamati Nuovi Comici. Abbiamo fatto chiudere i cinema luci rosse per portare una ventata nuova nella commedia. Ci chiamavano I magnifici tre. Francesco era una persona geniale, un amico. Gli vorrò sempre bene”.

Carlo Verdone e le sue mille sfaccettature e mille personaggi. L’attore inizia la sua carriera portandoli in scena con Bianco, Rosso e Verdone. Poi arrivò Borotalco: “Se non ci fosse stato Borotalco e non avesse avuto il successo che ha avuto non staremo qua a parlarne. Dopo un Un sacco bello e Bianco, Rosso e Verdone, alcuni produttori tra cui Sergio Leone, si misero in testa che avendo già dato fondo a tutti personaggi, non avrei avuto la capacità di interpretare un personaggio unico, senza fronzoli, e quindi si allontanarono”.

Borotalco e la carriera universitaria

In questo momento di sconforto che racconta Carlo Verdone alla folla del Pesaro Film Festival ci porta indietro a quando iniziò a pensare a via alternativa al cinema, la carriera da professore universitario: “Mia moglie usciva per lavorare. Io sul divano. Mi diceva ‘Ma non vai a lavorare? Sergio si è fatto sentire? I produttori? Rispondevo che non si era fatto sentire più nessuno. Perché il cinema è una stronzata. L’ho pensato veramente. Allora sono andato alla scrivania e ho preso in mano la mia vecchia laurea di religione, forse anche per questo mi vengono bene i preti nei miei film [ride, ndr]”.

Passa un mese e decido di andare in Sapienza a parlare con il mio professore per cercare di intraprendere la carriera accademica. Quando entro il bidello mi riconosce, ‘Che carrierona’. Mi dice. Chiedo del professore mi guarda e dice: ‘Si è ammazzato’. Forse ha indagato troppo sulla spiritualità e ha capito non c’era niente”. Poi arriva la svolta della sua carriera con la chiamata di Guidarini che dopo tanti anni ricorda, imitando proprio quel momento: ‘Senti ho ricevuto una chiamata da Cecchi Gori, ti vuole parlare, hai appuntamento alle quattro mi raccomando sii puntuale’, mi dice Guidarini. Quando incontro Mario Cecchi Gori mi dice che vuole un film con un solo personaggio ‘Io so che ce la puoi fare’. Allora iniziammo a scrivere Borotalco”.

Scrivevamo ogni giorno, fogli e fogli di carta buttati così. Poi abbiamo avuto un’illuminazione: una storia d’amore tra due mitomani, soprattutto lei, che si possa rappresentare con la musica anni ’80 attraverso una commedia degli equivoci. L’avevamo pensato così all’inizio. Piano piano è nato Borotalco. Abbiamo messo su un bel mosaico di attori da Eleonora Giorgi a Christian De Sica. È stato un film che mi ha dato tante soddisfazioni e dove ho sentito che per la prima volta che avrei potuto farcela senza dover fare mille personaggi”.

Il rapporto con le donne

Molte interpreti femminili al fianco di Carlo Verdone nella sua carriera cinematografica. L’attore ricorda Claudia Gerini che esordì proprio con Viaggi di nozze e anche Ornella Muti che riuscì a trasformare da femme fatale a ragazza della porta accanto. Nella mia vita ho più amiche che amici. Ho sempre stimato di più le donne. Mi ascoltano di più, sono psicologhe, sono più forti. L’uomo di oggi è più infantile. Borotalco arriva dal femminismo, Giorgi in questo è molto più svelta e dinamica, io sono molto più imbranato. Come Troisi, abbiamo creato questi personaggi molto imbranati con le donne a differenza di Gassman o Tognazzi che avevano tutte le donne ai loro piedi”.

Nelle mie performance vengo sempre messo in difficoltà e chi meglio di una donna può farlo? Ho lavorato con tante attrici alcune delle quali ho lanciato io. Per cui quando vedo che vincono premi e hanno riconoscimenti sono molto orgoglioso. È una soddisfazione maggiore. Vorrei essere ricordato come uno che esaltava e amava le sue attrici.”

Alberto Sordi: l’uomo dietro la maschera

Un rapporto davvero unico quello tra Alberto Sordi e Carlo Verdone, padre e figlio anche al di fuori del grande schermo. Carlo Verdone ricorda i momenti di condivisione sul set fino a un momento doloroso della sua vita, la morte della madre e la forte vicinanza dell’attore romano. “Sordi lo ricorderò sempre come una persona che mi ha sempre voluto bene e io a lui, davvero. Non è facile essere amico di Sordi. Perché c’è il Sordi pubblico, quello sempre sorridente, e il Sordi privato, molto austero, geloso per sua privacy, forse per proteggersi dalla folla”.

Ricorderò per sempre questa cosa di lui: una volta quando ero all’anteprima di In viaggio con papà. Io non avevo visto il film e pensavo che avesse tagliato tutte le mie scene. Invece, le mie c’erano tutte. Era lui che si era tagliato. Sono andato a ringraziarlo, incredulo. Mi ha risposto ‘Mica sono scemo, se vedo che una cosa funziona perché la devo tagliare’.

Ricorderò per sempre, una cosa molto triste ma molto bella: mia mamma morì nel luglio dell’84 fu un calvario durato quattro anni. In un momento di lucidità disse: ‘Voglio salutare Alberto Sordi, mi piacerebbe tanto’. Ma lei non era cosciente sul suo stato. Vedere mia madre in quel momento è stato duro da sopportare. Lui ha accettato, ma mi resi conto era in difficoltà. Poco prima di andarsene mi abbracciò e mi disse ‘Fatti coraggio, la vita va così’.

Ma ci sono tanti altri momenti, una cosa bella, un altro gesto di vicinanza fu quando nacque mia figlia Giulia. Ci vennero a trovare Sergio Leone e la moglie, Pippo Baudo e la fidanzata e Sordi con una donna polacca alta 1,90m. Mi portarono un’orchidea, e mi dissero ‘Piantatela bene che deve vivere per sempre’. Ve lo giuro [ride, ndr] è ancora viva, dal 1986. Quando la guardo penso a Sordi”.

Carlo Verdone e l’incontro con Moana Pozzi

Cercavo casa per il personaggio di Giorgi in Borotalco e i soldi non erano tantissimi. Quindi serviva un appartamento vero. Ci indicarono una donna che affittava la sua casa per il cinema, quindi con la troupe siamo andati a fare un sopralluogo. Arriviamo ed effettivamente la casa era perfetta ma mancava una stanza. Lei mi disse che in realtà una stanza c’era ma era chiusa perché era occupata da una ragazza che stava ospitando. Si apre la porta della stanza e ci accoglie questa donna, nuda, su un letto e noi rimaniamo imbambolati. Era bellissima. Era Moana Pozzi. Dissi, la stanza va bene, ma nessuno stava guardando la stanza. [ride, ndr]

È passato diverso tempo, Troisi mi invita a cena e chi ti trovo, Moana Pozzi. Li alla festa le chiesi se voleva avere un piccolo ruolo nel film. Quando giravo a casa di Manuel Fantoni, la ragazza che fa il bagno in piscina nuda, la compagna di Angelo Fantoni, è lei”.

Non credo in niente: recensione del film di Alessandro Marzullo

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Non credo in niente: recensione del film di Alessandro Marzullo

Il viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi alla soglia dei trent’anni che non vogliono rinunciare alle proprie passioni, nonostante il loro progetto di vita stia prendendo una direzione diversa da quella che speravano. Non credo in niente di Alessandro Marzullo, primo lungometraggio del regista, è stato presentato al Pesaro Film Festival fuori concorso nella sezione Esordi Italiani.

Un film ambizioso che gioca proprio con questo concetto mettendo in scena le storie di quattro giovani adulti alla soglia dei trent’anni. Un film che ha tante ispirazioni da Rossellini in Italia a Wong Kar Wai a Hong Kong ma che si insedia a Roma che fa da sfondo a questo racconto complicato di una generazione fatta di contraddizioni e complessità. A settembre al cinema Non credo in niente è interpretato da Demetra Bellina, Giuseppe Cristiano, Renata Malinconico, Mario Russo, Lorenzo Lazzarini e Gabriel Montesi.

Non credo in niente, la trama

Quattro storie che non si intrecciano mai. Una Roma notturna che li culla con il suo assordante silenzio. Anche se non si incontrano mai, questi giovani adulti hanno una cosa in comune: la vita li ha spezzati, sono delle anime in pena in cerca di un destino che sembra troppo lontano e irraggiungibile. Il paninaro di fiducia dove si rifugiano (interpretato da Lorenzo Lazzarini) è il loro confessionale, una specie di psicologo non convenzionale. Perché Non credo in niente vuole anche essere un manifesto di una intera generazione. 

Quattro scenari diversi ma simili nella complessità di Non credo in niente: una ragazza (Demetra Bellina) con la passione per il canto, per la musica, che rigetta il silenzio, “è come un enorme martello pneumatico”. Lei balla, canta, sente la musica dentro di sé. Un ragazzo (Giuseppe Cristiano) che invece nuota nel silenzio. Lo fa suo, forse troppo. Rifugiandosi in una corazza da bello e dannato ma racchiuso in un senso di insoddisfazione nei confronti della vita e delle relazioni.

Gli altri due personaggi di Non credo in niente sono la coppia tormentata (Renata Malinconico e Mario Russo): sentendo il peso di una vita insieme futuro, fatta di aspettative e di obiettivi da raggiungere insieme. Due musicisti perfezionisti che fanno ricadere sulla solo relazione la contraddizione dei loro pensieri. La loro musica insieme non funziona perché distratti dalla stessa vita che li ha inghiottiti.

Il disagio generazionale

Il senso di libertà di guadare fuori da un finestrino mentre l’aria di una Roma notturna si fa largo tra i capelli. Quell’ingenuità di un ballo con la tua compagna, improvvisato, in mezzo a delle scale con solo un lampione a illuminarvi. Fanciullezza e spensieratezza: due cose che i protagonisti di Non credo in niente ricercano. 

Non riuscendo le più a trovare sia nelle relazioni che nell’ambito lavorativo iniziano a vivere di sogni disillusi. Sogni di relazioni proibite, sogni di canzoni improvvisate, sogni cantati in un bar. La disillusione di un disagio da parte di una generazione che non ha ancora capito cosa fare ne come affrontare la vita perché non crede più in niente. Non si crede più ai sogni perché tanto li raggiungono sempre di se stessi ma arriva il consiglio del saggio paninaro, al quale è affidata la coscienza del film “La Dolce Vita arriverà anche per te”.

Una Roma che si fa protagonista di queste disillusioni, della bruttezza e della poesia. Del disincanto di una città troppo grande ma solo per i prescelti. Una città che “puzza” del sudore di quella generazione che si fa in quattro per avverare i suoi sogni. Roma, con le sue mille contraddizioni, diventa la portavoce di questi protagonisti di Non credo in niente che racchiudono proprio una infinità di contraddizioni.

Lieto fine?

Non credo in niente, una storia che si rincorre e che talvolta sconnessa e assente rispecchia tutto quello che i protagonisti stanno provando. L’assenza di una prospettiva futura, di rinnegare i famosi “concorsi” e la parvenza di stabilità. Una narrazione volutamente frammentata che sul finale trova il suo emblematico lieto fine, se così possiamo chiamarlo. Dalla contraddizione nascono delle domande, il mettersi in gioco, nasce quindi una reazione.

Reagire a una vita che non ti da certezze, cercando di costruirtele. Dare voce alla desolazione dei pensieri interrogandoci su quello che più ci fa stare bene. E se il silenzio non è tra questi rifugiarsi dove si balla, si canta, si ride. Non credo in niente, ma alla fine forse si. 

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