I co-direttori dei DC Studios
James Gunn e Peter Safran
hanno svelato la prima parte della loro lista DCU poche settimane fa, e mentre sono
stati annunciati diversi importanti progetti per grandi e piccoli
schermi, ai fan non è stata data una risposta definitiva quando si
è arrivati alle domande sullp stato di una delle pietre miliari
del roster DC Comics: Wonder Woman.
Una serie TV Paradise
Lost ambientata a Themyscira è in lavorazione,
ma, per quanto ne sappiamo, Diana non apparirà. In seguito Gunn ha
confermato di non aver dato a Gal Gadot “lo stivale” come
suggerivano le prime voci, e aveva parlato con l’attrice,
presumibilmente di restare o separarsi dal personaggio. Ebbene ieri
vi avevamo anche segnalato un alcuni dettagli sui nuovi Batman e
Superman, e oggi tocca a Wonder Woman. Indipendentemente dal fatto
che
Gadot finisca per tornare nei panni di Wonder Woman o meno,
Gunn ha ora rivelato che il personaggio prenderà sicuramente in
considerazione i suoi piani per il DCU e non sarà “abbandonato” per troppo
tempo.
James Gunn non ha
ancora affrontato direttamente lo status di Gal Gadot, quindi c’è la possibilità che
stiano semplicemente cercando di elaborare un nuovo accordo.
Inoltre, se la DCU avrà un nuovo Superman e
Batman, probabilmente ha più senso lanciare anche una
nuova Wonder Woman.
La prossima apparizione
di Brie Larson nel MCU è prevista per
il 28 luglio 2023, data in cui uscirà The
Marvels. Nel secondo film di Captain Marvel, Carol
Danvers farà squadra con altre due eroine della Marvel Comics, le cui storie nel MCU sono state
definite dagli show della Fase 4 di Disney+. Dopo aver acquisito i
superpoteri in WandaVision,
la Monica Rambeau di Teyonah
Parris tornerà in The
Marvels, così come la Kamala Khan di Ms. Marvel. Diretto da
Nia DaCosta, il terzo capitolo della Fase 5 vedrà anche l’ennesima apparizione del
Nick Fury di Samuel L. Jackson. Per quanto riguarda la
trama, i dettagli non sono ancora stati resi noti, ma Zawe
Ashton è stata scelta per interpretare uno dei
cattivi.
Captain America: New World
Order
Dopo aver trasformato
ufficialmente Sam Wilson nella prossima Sentinella della
Libertà, il successore di Steve Rogers nel MCU si presenterà in
Captain America: New World Order. Con
Julius Onah al timone, Captain America 4 metterà il
personaggio di Anthony Mackie contro un avversario
sorprendente, il Leader. Riprendendo il suo ruolo da
L’incredibile Hulk, Samuel Sterns
dovrebbe finalmente completare la trasformazione nella sua
controparte fumettistica. Tornerà anche il Generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross, ma
questa volta sarà portato in vita da Harrison Ford. Un terzo personaggio di
Hulk, una mutante nota come
Sabra, farà il suo debutto nel MCU. Il film uscirà
il 3 maggio 2024.
Thunderbolts
Una manciata di personaggi
noti del MCU
si riunirà per formare la propria squadra di supereroi in Thunderbolts.
Tipicamente rappresentati come una squadra di supercriminali che
diventano antieroi, i Thunderbolts
daranno vita a una serie di progetti del MCU, a partire da
The Falcon e Winter Soldier. Descritto come un
sequel di Black Widow, Thunderbolts è costruito attorno a una
formazione composta da Red Guardian (David
Harbour), Yelena Belova (Florence
Pugh), Ghost (Hannah
John-Kamen), Taskmaster (Olga
Kurylenko), U.S. Agent (Wyatt
Russell) e Bucky Barnes (Sebastian
Stan), che fungerà da leader della squadra.
Julia Louis-Dreyfus farà la sua quinta apparizione
nel MCU nel
ruolo della Contessa Valentina Allegra de
Fontaine, la responsabile dell’operazione. Thunderbolts uscirà
il 26 luglio 2024.
Blade
Anni dopo aver fatto un
cameo vocale nella scena post-credits di Eternals, Mahershala Ali apparirà in carne e ossa nei
panni dell’iconico cacciatore di vampiri della Marvel Comics in Blade,
un film pronto a esplorare l’angolo soprannaturale del MCU. Diretto da
Yann Demange, il film non ha ancora un antagonista
confermato per il personaggio di Ali, né una trama
nota. Tuttavia, è stato riferito che la Lama d’Ebano di Black Knight sarà presente ma, per il momento,
non si sa se il Dane Whitman di Kit Harington
sarà coinvolto nella storia come Black Knight del MCU. In uscita il 6
settembre 2024, Blade
concluderà la Fase 5.
Deadpool 3
Deadpool
3, il primo film vietato ai minori del MCU, porterà il
mercenario chiacchierone di Ryan Reynolds nel MCU. Shawn
Levy è stato incaricato di dirigere il film, che unirà
Deadpool con il Wolverine di
Hugh Jackman, che farà anche la sua prima
incursione nel Marvel Cinematic
Universe nel film. Non è chiaro come il film li inserirà nel
MCU, ma si
ritiene che il concetto di multiverso sia in gioco. In uscita il 6
novembre, Deadpool 3 è l’ultimo film del MCU del 2024 e il
primo capitolo della Fase 6 della Marvel.
Fantastic Four
Finora ci sono stati tre
film dei Fantastici Quattro in live-action, ma
nessuno sotto il segno dei Marvel Studios. Le cose cambieranno
il 15 febbraio 2025, quando arriverà nelle sale il primo
adattamento dei Fantastici
Quattro del MCU. Non è ancora
stato definito il cast, ma rimane la possibilità che il film
riporti in scena John Krasinski, che ha interpretato una
versione alternativa di Mr. Fantastic in Doctor Strange nel Multiverso della follia.
Secondo Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, la sua importanza
per il futuro del MCU è paragonabile a
quella di The Avengers. La regia è affidata a
Matt Shakman (WandaVision).
Avengers: The Kang Dynasty
Una nuova iterazione degli
Eroi più potenti della Terra sarà protagonista di Avengers: The Kang Dynasty di Destin
Daniel Cretton. Per ora non si conosce la formazione
specifica che la Marvel ha in mente per il quinto
film dei Vendicatori, ma ciò che non è certo un segreto è
l’identità del cattivo. Come conferma il titolo, il prossimo
progetto della Fase 6 vedrà il ritorno di Kang il Conquistatore. La sua battaglia con i
Vendicatori sarà il culmine degli eventi di una serie di precedenti
episodi del MCU, tra cui
Loki, Ant-Man and the Wasp: Quantumania e altri
ancora. L’uscita di The Kang Dynasty è prevista per il 2 maggio
2025.
Avengers: Secret Wars
Analogamente a come la
Marvel ha distribuito Infinity War e Endgame a distanza di anni, lo studio seguirà
una strategia simile con il quinto e il sesto film dei Vendicatori.
Presumibilmente, qualsiasi cosa accada in The Kang Dynasty, porterà direttamente ad
Avengers: Secret Wars. La storia a fumetti con
cui Secret Wars condivide il nome vedeva un’entità cosmica nota
come Beyonder portare un gruppo eterogeneo di
supereroi della Marvel Comics in una dimensione tascabile
chiamata Battleworld per combattere una selezione
dei loro più grandi cattivi. La versione del MCU di questo
evento, che potrebbe o meno coinvolgere Kang il Conquistatore, sarà scritta da
Michael Waldron e uscirà il 1° maggio 2026. Al
momento non c’è un regista designato.
Armor Wars (TBA)
Originariamente prevista
come serie Disney+ in sei episodi, Armor Wars si basa su una storia a fumetti
tratta dalle pagine di Iron Man che vede
Tony Stark deciso a fare di tutto per rintracciare
i progetti delle sue armature rubate. Per la trasposizione della
storia nel MCU, la Marvel sostituirà il Vendicatore
corazzato con il War Machine di Don Cheadle,
che cercherà di preservare l’eredità del Vendicatore caduto tenendo
la tecnologia di Tony fuori dalle mani sbagliate. Armor
Wars, che non ha un regista, non ha un posto confermato
nella saga del Multiverso, tanto meno una data di uscita.
Shang-Chi 2 (TBA)
Qualche tempo dopo aver
diretto
Avengers: The Kang Dynasty, Cretton
tornerà a dirigere e scrivere il sequel di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.
Confermato in fase di sviluppo presso i Marvel Studios, Shang-Chi
2 è uno dei tre film del MCU senza data di
uscita. Non sorprende che Simu Liu sia a bordo nel
ruolo del Maestro di Kung Fu. Per quanto riguarda la storia, il
primo film ha creato una trama che coinvolge una misteriosa
minaccia dal multiverso e l’acquisizione dell’organizzazione dei
Dieci Anelli da parte di sua sorella.
Spider-Man 4 (TBA)
Il periodo in cui Tom Holland ha interpretato il Peter Parker
del MCU non
si è concluso con Spider-Man: No Way Home. Il film è ancora in
fase di progettazione, quindi non ci sono dettagli sul cast, sul
regista, sulla data di uscita e sulla trama. Detto questo,
Feige ha dichiarato che la storia è in fase di
scrittura. Dal momento che No Way Home si è concluso con la rimozione
dell’identità segreta di Peter dalla memoria di tutti i suoi amici,
il nuovo film ha l’opportunità di introdurre l’Arrampica-muri in un
nuovo cast di personaggi dei fumetti di
Spider-Man.
Il 2006 è stata un’anna decisamente
ricca di magia per il cinema. In quel preciso anno sono infatti
usciti in sala tre film incentrati sul mondo della magia e
sull’illusionismo, raccontandoli ovviamente da punti di vista
differenti. Questi sono The
Prestige di Christopher
Nolan, Scoop
di Woody Allen e The Illusionist –
L’illusionista di Neil Burger.
Quest’ultimo ha però finito con il passare più in sordina rispetto
agli altri due titoli, anche per via delle somiglianze che
condivide in particolare con il film di Nolan. Nel tempo, però, è
stato riscoperto quale opera intelligente, affascinante e ricca a
sua volta di magia.
Scritto dallo stesso Burger, The
Illusionist – L’illusionista è tratto dal racconto breve
Eisenheim the Illusionist, del vincitore
del premio Pulitzer Steven Millhauser. La trama
del film si discosta in realtà in più punti da quella del racconto,
dando tuttavia vita ad una storia che esplora il mondo della magia
e i suoi lati più oscuri. Tra le fonti d’ispirazione, però, si
annovera anche un reale e tutt’oggi misterioso evento verificatosi
a Mayerling nel 1889. Ambientato in Austria ma girato in realtà in
Repubblica Ceca, il film presenta dunque un’atmosfera cupa e
decadente, che affronta in modo ricco di fascino eventi piuttosto
complessi.
Affermatosi come un buon successo di
critica e pubblico, The Illusionist – L’illusionista non
dovrebbe dunque essere confuso o sminuito rispetto agli altri due
titoli citati, in quantoo sa offrire grande intrattenimento
trovando una propria originalità. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
La trama di The Illusionist –
L’illusionista e il cast del film
Protagonista del film è
l’illusionista Eisenheim, il quale dopo anni
ritrova un suo amore adolescenziale, ovvero la duchessa
Sophie von Teschen. Questa è però promessa sposa
al principe Leopold, che progetta di avere
l’appoggio degli ungheresi per rovesciare il padre. Eisenheim e
Sophie, però, riavvicinandosi ritrovano anche la passione che li
aveva uniti un tempo. La follia di Leopold, però, rappresenterà un
forte ostacolo al loro amore, costringendo i due ad una
clandestinità che avrà però vita breve. Ben presto, pur di poter
stare con la sua amata, Eisenheim si troverà a dover dar vita al
suo spettacolo di magia più importante di sempre.
Ad interpretare l’illusionista
Eisenheim vi è l’attore Edward Norton,
il quale si fece affiancare da un vero illusionista al fine di
impare i trucchi del mestiere, evitando dunque che si dovesse
ricorrere agli effetti speciali per realizzare le magie presenti
nel film. Accanto a lui, nel ruolo di Sophie von Teschen, vi è
invece l’attrice Jessica Biel,
mentre Rufus Sewell è
il crudele Leopold. Paul Giamatti
interpreta invece l’ispettore Walter Uhl, mentre Eddie
Marsan è Josef Fischer. Ad interpretare il giovane
Eisenheim vi è invece Aaron
Taylor-Johnson, qui in uno dei suoi primi ruoli. Anche
lui, per interpretare il personaggio, ha dovuto imparare alcuni
trucchi di magia.
La vera storia dietro il film
The Illusionist – L’illusionista
Come anticipato, di base la storia
del film è ispirata al racconto di Millhauser e dunque non basata
su eventi realmente accaduti. Vi sono tuttavia alcuni riferimenti
ad una reale vicenda verificatasi nell’Austria di fine Ottocento,
che pur se introdotta nel film viene comunque proposta in maniera
marginale, servendo dunque unicamente come base da cui costruire un
racconto di finzione che si intreccia a suo modo anche con quanto
scritto da Millhauser. Ci si riferisce ai cosiddetti fatti
di Mayerling, che nella Bassa Austria del 1889 videro
coinvolti Rodolfo d’Asburgo-Lorena e la sua amante
di diciassette anni Maria Vetsera.
L’arciduca Rodolfo era sposato con
Stefania del Belgio, la quale però non riusciva a
dare al marito un erede maschio. Per tale motivo egli avrebbe
cercato di averlo da altre donne e le sue relazioni extraconiugali
non erano ormai più un segreto. Lui e la Vetsera, una delle sue
amanti, furono però ritrovati senza vita il 30 gennaio del 1889
nella città di Mayerling. La cosa venne tenuta nascosta il più
possibile, facendo passare l’evento come una morte naturale di
Rodolfo, mentre della Vetsera non si faceva mensione. Con il tempo,
però, diverse teorie riguardo la morte dei due amanti hanno
cominciato ad emergere.
La più accreditata tra questa vuole
che il principe e la sua giovane amante avessero deciso di comune
accordo di togliersi la vita. Ciò a causa delle presunte richieste
da parte dell’imperatore Francesco
Giuseppe affinché i due cessassero di vedersi,
ponendo dunque fine allo scandalo che portavano avanti. La vicenda
sarebbe dunque da classificare come un semplice omicidio-suicidio
di due amanti disperati. Altre tesi, come quella che vede la
Vetsera morire a seguito di un aborto maldestramente praticato e
Rodolfo uccidersi in preda al panico, hanno poi trovato diversi
sostenitori nel tempo. Ancora oggi non ci sono però certezze
intorno a questa drammatica vicenda.
Il trailer di The Illusionist –
L’illusionista e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di
The Illusionist – L’illusionista grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 20 febbraio alle ore 21:15
sul canale Cielo.
HBO ha rilasciato il trailer
promozionale del prossimo settimo episodio di The
Last of Us, intitolato “Left Behind”, diretto da
Liza Johnson da una sceneggiatura scritta dal
creatore del gioco Neil Druckmann. Il
prossimo episodio andrà in onda domenica 26 febbraio.
Il video anticipa un episodio
incentrato su Ellie che include la tanto attesa introduzione
dell’amica di Ellie Riley, interpretata da Storm Reid. Ci
offre uno scorcio del suo passato come studentessa alla scuola
militare della FEDRA, così come l’adattamento live-action della
memorabile sequenza del centro commerciale di Ellie e Riley dal
videogioco originale. Dai un’occhiata al trailer dell’episodio
7 di The Last of
Us qui sotto:
The Last of
Us racconta una storia che si svolge vent’anni
dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto,
viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da
una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito
all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale
e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice
britannica Nico Parker è Sarah. Murray
Bartlett veste i panni di Frank, Nick
Offerman quelli di Bill, Storm Reid è
Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include
anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry,
Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn
Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene
nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di
Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.
The Last of
Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e
Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i
produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione
Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad
Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La
serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty
Mint, e Naughty Dog.
Un affascinante ladro e un gruppo di
improbabili avventurieri realizzano il colpo del secolo recuperando
una reliquia perduta. Ma le cose si mettono male quando il gruppo
si imbatte nelle persone sbagliate. Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri porta sul grande
schermo lo straordinario mondo e lo spirito del leggendario gioco
di ruolo in un’avventura divertente e ricca di azione.
Il film live-action
di Dungeons & Dragons è
scritto e diretto dal duo di Game
Night Jonathan Goldstein e John Francis
Daley. Il film è interpretato da
Chris Pine (Wonder Woman 1984),Michelle
Rodriguez ( F9 ), Justice Smith
(Detective Pikachu),
Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale),
Sophia Lillis (Itfilm), Chloe
Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean Page. Il
film di Dungeons & Dragons è
coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount
Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in
Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. Sarà anche
prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del
suo accordo con eOne, il braccio di intrattenimento di Hasbro.
Diretto da:
Jonathan Goldstein & John Francis Daley
Sceneggiatura di:
Jonathan Goldstein & John Francis Daley e Michael Gilio
Storia di:
Chris McKay & Michael Gilio
Basato su HASBRO’S DUNGEONS & DRAGONS
Prodotto da:
Jeremy Latcham, p.g.a., Brian Goldner, Nick Meyer
Produttori esecutivi:
Denis L. Stewart, Jonathan Goldstein,
John Francis Daley, Chris Pine, Zev Foreman, Greg Mooradian
Cast:
Chris Pine, Michelle Rodriguez, Regé-Jean Page, Justice Smith,
Sophia Lillis, Chloe Coleman, Daisy Head e Hugh Grant
Il nuovo film Marvel StudiosAnt-Man
and The Wasp: Quantumaniaha conquistato il
pubblico italiano ottenendo il primo posto al box office con un
incasso di oltre 3 milioni di Euro in cinque giorni di
programmazione. Nelle sale italiane dal 15 febbraio, l’epica
avventura che trasporta il pubblico nel vasto subatomico Regno
Quantico si è posizionato, nel nostro mercato, come miglior opening
del 2023 e come miglior weekend di apertura di quattro giorni del
2023.
“L’ottimo risultato ottenuto
da
Ant-Man and The Wasp: Quantumaniaci rende particolarmente
felici e soddisfatti, e va ad aggiungersi allo straordinario
successo degli ultimi film Marvel Studios,Black Panther: Wakanda
Forever,Thor: Love and ThundereDoctor Strange nel
Multiverso della Follia, che si sono posizionati tra i
migliori opening e tra i maggiori incassi del 2022”, ha
dichiarato Daniel Frigo, Amministratore Delegato The Walt Disney
Company Italia. “Lo scorso anno, The Walt Disney Company Italia
ha infatti distribuito tre titoli Marvel Studios che hanno ottenuto
un incasso di 33 milioni di Euro con 4,5 milioni di presenze.
Questi risultati non sarebbero possibili senza il grande impegno di
tutto il team di Disney Italia, esercenti, partner e licenziatari
che lavorano insieme per attrarre il pubblico italiano nelle sale
cinematografiche, generando un effetto positivo sull’intero
settore”.
I Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd)
e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro
avventure come Ant-Man e Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Janet
Van Dyne (Michelle Pfeiffer) e Hank Pym (Michael Douglas), e alla
figlia di Scott, Cassie Lang (Kathryn Newton), la famiglia si
ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove
strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà
oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile.
Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e
Stephen Broussard, p.g.a., Ant-Man and The Wasp:
Quantumania è interpretato anche da Jonathan
Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy
O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di
Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.
La
Fase 5 del MCU è stata avviata.
Ant-Man and the Wasp: Quantumania, uscito lo
scorso 15 febbraio, porta con sé uno dei cambiamenti più
significativi nell’universo Marvel e riguarda il Regno
Quantico.
Nelle sue precedenti apparizioni –
Doctor Strange, Ant-Man and the Wasp e
Avengers: Endgame – il Regno Quantico era
stato presentato come un mondo vuoto e sterile, in cui nessuna
forma di vita poteva sopravvivere. Il MCU ha deciso di riscrivere
la sua storia, cambiando così la percezione che il
pubblico ha di questa dimensione, ora ricostruita in una versione
nuova e più stratificata. Ecco tutte le più grandi rivelazioni del
Regno Quantico.
Tempo e spazio non esistono nel
Regno Quantico
Attraverso le precedenti pellicole,
il MCU aveva
presentato il Regno Quantico come un pericolo a causa del tempo e
dello spazio che, dentro di esso, risultavano imprevedibili. In
Avengers: Endgame scopriamo che quando Scott
rimane intrappolato nel Regno Quantico per cinque ore, nella realtà
il tempo trascorso è di cinque anni e Janet Van Dyne era stata
colei che aveva avvisato del rischio di cadere in un vortice
temporale. Ant-Man and the Wasp: Quantumania
approfondisce la questione legata allo spazio e il
tempo, definendo il Regno Quantico come una dimensione che
vive al di fuori di entrambi. Dimostra così che questi due concetti
in quella realtà non esistono.
L’informazione fornita è nuova per
il MCU, ma grazie ad essa si ha una
più limpida visione su alcune dinamiche interne. La principale è
legata a
Kang il Conquistatore, su come sia riuscito a formare il suo
grande esercito e costruire il suo impero in pochissimi anni.
Infatti, se nella superficie questo tempo risulta essere
relativamente breve, nel Regno Quantico potrebbero essere passati
molti più anni. L’universo così può letteralmente piegarsi in ogni
direzione, restituendo anche delle magnifiche immagini oltre che
una storia molto diversa.
Un’infinità di mondi vivono nel
Regno Quantico
Il Regno Quantico è una dimensione
in cui molti mondi coesistono. È Janet a fornirci questo dettaglio
in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, subito dopo
essere arrivati nel Regno Quantico. Essa spiega a Hope e Hank che
la realtà in cui si trovano è più vasta di quella che all’inizio (e
nei precedenti film) avevano immaginato, e questa è un’idea
strettamente connessa ai fumetti Marvel. Lì il Regno Quantico è
rappresentato come una serie di mondi senzienti assomiglianti ai
pianeti. Ognuno di loro, proprio come il nostro universo, è
caratterizzato da una sua specifica ambientazione e in
Ant-Man and the Wasp:
Quantumania se ne può scoprire qualcuno.
Nel film una di queste aree è
denominata dalla stessa Janet come “Sub-Atomica”, un sistema
stellare di cinque pianeti nel Microverso (ossia il Regno Quantico)
della Marvel Comics. La zona “Sub-Atomica” potrebbe
dunque essere il posto in cui Janet si stabilisce, e luogo in cui
insieme a Kang il Conquistatore prova a riavviare il suo
Multiversal Power Core. Nel corso di Ant-Man and the Wasp:
Quantumania vengono mostrati diversi ambienti fra cui una
terra desolata in cui Janet prima viveva, il deserto affrontato
dalla squadra alla ricerca di Scott e Cassie e Axia, la città di
Kang. Tutte queste zone sono inedite e ci danno una visione
d’insieme del Regno Quantico.
Il Regno Quantico è popolato da
diverse civiltà
Ant-Man and the Wasp: Quantumania non esplora
però solo le diverse ambientazioni del Regno Quantico, ma anche le
loro forme di vita. Ci si imbatte in esseri di diverso tipo, alcuni
dei quali assomigliano agli esseri umani. Altri invece, come per
esempio il personaggio di Veb o un altro senza nome che sembra un
broccolo, vengono presentati come affascinanti creature
ultraterrene.
Si scoprirà che il Regno era
dominato da civiltà di diverso genere, dimezzate poi da Kang il
Conquistatore per potersi circondare solo di quelle a lui
assoggettate. Ant-Man and the Wasp: Quantumania
risulta così il primo film in cui questi esseri sono effettivamente
mostrati, dando un colpo di novità significative alla dimensione
Quantica e a come questa verrà utilizzata nei progetti futuri.
Il Regno Quantico come
prigione
Già nei precedenti capitoli, il
MCU aveva disegnato il Regno
Quantico come una dimensione dalla quale era molto complicato
uscirne. Uno degli esempi arriva proprio da Janet, bloccata per
oltre trent’anni dopo un incidente nel corso di una missione dello
S.H.I.E.L.D. Ma è solo in Ant-Man and the Wasp: Quantumania che questo
luogo si rivela come una vera e propria prigione, sfruttata dal
Consiglio dei Kang per recludere alcuni individui.
Fra questi lo stesso Kang il Conquistatore, esiliato nel Regno dal
Consiglio (di cui fanno parte Rama-Tut, Immortus e il Centurione
Scarlatto), in seguito alla sua indomabile furia nel
Multiverso.
È pur vero però che né Kang né il
Consiglio conoscevano la vera natura del Regno Quantico, e di come
potesse essere luogo di possibili alleati del primo. Questo perché
il Regno Quantico, nelle sue prime apparizioni, sembrava un
gigantesco vuoto in cui nessuno all’interno sarebbe mai
sopravvissuto, rendendolo una perfetta prigione. Fino ad ora.
L’impero di Kang il
Conquistatore
In
Ant-Man and the Wasp: Quantumaniaconosciamo
meglio non solo Kang il Conquistatore ma anche il suo immenso
impero, riuscitosi a costruire grazie all’aiuto di Janet. Quando
infatti Janet arriva a Quantico è la prima persona che Kang
incontra e che lo aiuta a riavviare il suo Nucleo di Potere
Multiversale. Nonostante Janet gli abbia poi impedito di fuggire
dal Regno, Kang ha potuto comunque riformare la sua armatura,
dandogli capacità indispensabili per conquistare Quantico.
La
Fase 5 introduce ufficialmente l’impero di Kang che, a quanto
pare, inizia ad essere costruito in segreto sin dalle prime
apparizioni del Regno Quantico nei precedenti film, seppur non si
veda. Questo conferisce al personaggio di Kang una sfumatura
terrificante, rendendolo uno dei villain più temuti. Con
Ant-Man and the Wasp: Quantumania si è perciò
avuto modo di conoscere più a fondo il Regno Quantico e,
considerato che è solo l’inizio del nuovo capitolo MCU, si presume diventerà un
importante protagonista.
In “Sento
ancora la vertigine”, una produzione Grøenlandia in
collaborazione con Prime Video, Elodie per la prima volta sceglie la
narrazione attraverso immagini video per mostrare alcuni dei
momenti più importanti della sua carriera, la sua sfida per trovare
la canzone per Sanremo 2023 e il suo essere costantemente in bilico
tra la continua voglia di migliorarsi e la paura di non essere mai
abbastanza. I tre episodi, prodotti da Matteo Rovere e Leonardo
Godano, sono stati diretti da Nicola
Sorcinelli.
Uscito venerdì 10
febbraio, il suo nuovo album “Ok. Respira”, contiene anche “Due”,
brano con cui Elodie è stata in gara al Festival della canzone
italiana. A poco più di dieci giorni dall’uscita, il singolo
conquista i primi posti della classifica dell’Airplay e si
posiziona in top 10 su Spotify e Apple Music totalizzando oltre 12
milioni di stream.
Sono stati
divulgati, a Berlino, nella cornice dello European Film
Market, i primi risultati del Green Film Research
Lab, il progetto di studio e ricerca triennale finanziato
tra i progetti speciali del MiC nel 2021 e supportato dalla
collaborazione di CineRegio, Anica e APPA. Il Green Film Research
Lab è volto a ottenere informazioni utili per una corretta ed
efficace connessione tra audiovisivo e ambiente, in grado di
proporre soluzioni e fornire strumenti che permettano una crescita
della cultura della sostenibilità all’interno delle competenze
cinematografiche.
Alla base del
progetto ci sono il disciplinare e la certificazione GREEN FILM,
progetto sviluppato nel 2016 da
Trentino Film Commission, area di Trentino Sviluppo Spa,
per incentivare le produzioni ecosostenibili, che ha assunto una
dimensione internazionale grazie ad una rete di Film Commission e
fondi regionali e nazionali europei che hanno deciso di
utilizzarlo. Questa ricerca vuole porsi come punto di partenza per
le industrie cinematografiche che oggi sono chiamate a dare il
proprio contributo per sostenere la lotta ai cambiamenti
climatici.
I risultati
ottenuti provengono dalla comparazione tra i dati raccolti su
alcune produzioni che hanno ottenuto la certificazione Green Film
nell’arco del biennio 2021-22 e i dati raccolti su alcune
produzioni girate in modo tradizionale , in modo da valutare qual è
l’impatto ambientale ed economico dell’applicazione del
disciplinare. L’analisi comparativa è stata portata avanti
dall’azienda Punto3 in collaborazione con APPA Trento, e con la
revisione critica di ARPAE Emilia-Romagna per garantire la
scientificità dell’approccio.
Gli aspetti
fondamentali emersi da questo studio sono due:
La conferma che l’applicazione di ciascuno dei criteri del
disciplinare GREEN FILM permette di ridurre gli impatti ambientali
in termini di emissioni climalteranti;
Il fatto che l’applicazione del disciplinare comporta il più
delle volte anche un risparmio economico.
Dal punto di vista
delle emissioni climalteranti, rispetto a tutti gli ambiti presi in
considerazione dal disciplinare, i due che impattano maggiormente
in termini assoluti sono quelli relativi agli alloggi e ai
trasporti.
Le azioni
specifiche che riducono notevolmente l’impatto in termini di
emissioni climalteranti sono:
L’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili che
comporta un risparmio del 96% di emissioni di CO2 rispetto
all’utilizzo di energia proveniente da combustibili fossili;
L’approvvigionamento di acqua dalla rete idrica, che
comporta un risparmio del 93% di emissioni di CO2 rispetto
all’utilizzo di bottiglie di plastica usa e getta;
L’eliminazione delle comunicazioni in formato cartaceo che
comporta un risparmio di emissioni di CO2 del 75% ;
La raccolta differenziata dei rifiuti che comporta un risparmio
di emissioni di CO2 dell’85%
Dal punto di vista
economico è stato evidenziato che l’applicazione del disciplinare
Green Film sui set è un vantaggio anche a livello produttivo, in
quanto non implica necessariamente un costo maggiore che i
produttori devono sostenere ma, anzi, costituisce spesso un
risparmio:
Con riferimento
agli stessi criteri, emerge che la loro applicazione costa:
– L’utilizzo
di energia da fonti rinnovabili 2 % in più
– L’utilizzo
di acqua potabile (non in bottiglie di plastica) 45 % in meno
– Il non
utilizzo di comunicazioni in formato cartaceo 100 % in meno
– La raccolta
differenziata 54 % in meno
GREEN FILM è stato
già scelto a livello europeo dall’associazione Cine Regio come
standard di riferimento per la certificazione delle produzioni
sostenibili e diversi Fondi europei si stanno impegnando
per adottarlo.
Ecco il trailer della seconda
stagione di Christian.
Torna il supernatural-crime drama Sky Original prodotto da Sky
Studios e Lucky Red, in collaborazione con Newen Connect.
Christian, seconda stagione, dal 24 marzo su Sky e in streaming
solo su NOW. Ancora nuovi miracoli e un nuovo regno attendono il
“santo picchiatore” interpretato da Edoardo Pesce,
passato da piccolo delinquente a santo una volta comparse delle
stimmate sulle sue mani.
Prodotta da Sky Studios e Lucky Red
in collaborazione con Newen Connect, “la serie dei miracoli” torna
con sei nuovi episodi di cui viene rilasciato oggi il teaser, per
una nuova stagione interamente diretta da Stefano
Lodovichi (anche produttore creativo, nonché fra gli
sceneggiatori dei nuovi episodi) e che vede ovviamente riconfermati
i protagonisti della prima, i vincitori del David di Donatello
Edoardo Pesce (Dogman,
Cuori puri, …altrimenti ci arrabbiamo!) e Claudio Santamaria (Freaks
Out, Gli anni più belli, Lo chiamavano Jeeg
Robot).
https://www.youtube.com/watch?v=QRYbfZaiUpw
Con loro in Christian
tornano Silvia D’Amico (Non
essere cattivo,
The place, Hotel Gagarin, A Casa tutti bene – La
serie) nei panni di Rachele, ex tossica dal passato doloroso,
miracolata da Christian e rinata a nuova vita, Antonio
Bannò (Romulus, Suburra – La serie, Vita da
Carlo) in quelli di Davide, erede dell’impero di Lino, il boss
locale della prima stagione interpretato da Giordano De Plano,
Francesco Colella(Padrenostro, Piuma,
ZeroZeroZero, Vostro Onore) nel ruolo di Tomei, il losco
veterinario di Città-palazzo, Gabriel Montesi
(Favolacce, Romulus, Speravo de morì
prima) è l’amico della compagnia di Christian, Penna,
Giulio Beranek (L’Arminuta, Una
questione privata, Il Cacciatore) e Ivan
Franek (Il Re, Noi 4, La buca)
ancora nei panni – rispettivamente – del carismatico Biondo e di
Padre Klaus, esorcista che ha un conto in sospeso con Christian.
Nei nuovi episodi anche Romana Maggiora Vergano
(La promessa, Immaturi – La serie) che sarà di
nuovo Michela, nella prima stagione morta e risorta per mano di
Christian.
Due debutti assoluti nel cast della
seconda stagione di Christian: quello di Laura
Morante (Assolo, Ciliegine,
Ricordati di me, A Casa Tutti Bene – La serie),
che interpreterà la Nera, un misterioso personaggio pieno di
sorprese, e quello di Camilla Filippi (La
Stanza, In fondo al bosco, Viva l’Italia),
che sarà Esther, una donna che non sembra vivere bene la presenza
di Christian.
La prima stagione di Christian
ha raccontato la vicenda di Christian (Edoardo Pesce),
irresistibile supereroe “all’amatriciana” che ha sempre vissuto
facendo il picchiatore, fino a quando la comparsa delle stimmate
sulle sue mani non gli stravolge la vita. Sulle tracce di Christian
e del suo mistero si mette Matteo, un diffidente postulatore del
Vaticano dai metodi indubbiamente poco ortodossi, interpretato da
Claudio Santamaria.
La trama della seconda
stagione
Nei nuovi episodi, dopo la morte
del boss Lino la Città-Palazzo ha bisogno di un nuovo re e per
Christian arriva il momento di applicare il suo dono e costruire
quel regno predetto dal Biondo. Dovrà imparare cosa significhi
passare da piccolo delinquente a santo, da uno dei tanti a punto di
riferimento di un’intera comunità, diventando “il re” di
Città-Palazzo ed imparando a compiere scelte in nome del bene di
tutti… mentre Matteo, a cui verrà chiesto di schierarsi contro il
salvatore di suo figlio, scoprirà la tentazione di giocare per sé.
Al suo fianco infatti arriva la Nera, un essere divino determinato
ad ostacolare i piani del Biondo.
Ma il cuore umano è imprevedibile e
nemmeno l’essenza divina del Biondo e della Nera riuscirà a
controllare o anche solo immaginare che forma assumerà, tra le mura
di Città Palazzo, la lotta per la propria libertà.
Da un’idea di Roberto “Saku”
Cinardi, Christian
è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Lucky Red in
collaborazione con Newen Connect, anche distributore internazionale
della serie, e liberamente ispirata alla graphic novel
Stigmate di Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti (edita da
Logos Edizioni). Il soggetto di serie è di Francesco Agostini,
Giulio Calvani, Valerio Cilio, Stefano Lodovichi, con la
collaborazione di Patrizia Dellea. Scritta da Valerio Cilio,
Patrizia Dellea, Stefano Lodovichi e Valentina Piersanti.
Barbara Broccoli,
una delle produttrici del franchise di James
Bond, ha un aggiornamento importante e forse deludente sul
casting del nuovo attore che interpreterà l’agente 007. Ormai da
anni, la speculazione su chi sarà il prossimo a interpretare James
Bond è dilagante. Daniel Craig è stato
l’incarnazione più recente del personaggio con il nome in codice
che corrisponde a 007, ma No Time to Die del 2021
ha segnato il suo canto del cigno.
Anche prima del debutto di quel
film, Internet è stato acceso da voci e teorie su chi avrebbe
ottenuto successivamente la parte, con
nomi comeAaron Taylor-Johnson e Idris
Elba che emergono come presunti favoriti. Tuttavia, molto
poco di quello che si è detto corrisponde a verità.
In un’intervista con
LADbible, Barbara Broccoli ha aggiornato
riguardo al processo di casting per il prossimo film,
soprannominato Bond 26. Alcune voci hanno
affermato che attori come Taylor-Johnson si sono
già presentati come favoriti per il ruolo. Tuttavia, Broccoli ha
messo a tacere tali voci confermando che il film non è così in fase
di sviluppo come si pensava in precedenza. “No, non abbiamo ancora iniziato
il casting. Non c’è nemmeno una
sceneggiatura.”
Questa dichiarazione dovrebbe
mettere a tacere per un po’ le speculazioni, anche se nulla ci
impedisce di pensare a chi vorremmo nello smoking dell’agente al
servizio di Sua Maestà.
Ritorno al futuro
ha debuttato nel 1985 con Michael J.
Fox e Christopher
Lloyd alla guida di un cast che includeva
Lea Thompson, Tom
Wilson e Crispin Glover.
Robert Zemeckis ha diretto il film su un
diciassettenne inviato 30 anni nel passato in una DeLorean da uno
scienziato eccentrico, che incontra le versioni più giovani dei
suoi genitori mentre cerca di tornare al suo periodo storico. Il
film ha dato il via a un franchise, con due sequel distribuiti,
ognuno dei quali è stato un enorme successo al botteghino.
La primavera della mia
vita – “La vita è un susseguirsi di Gesù, tasse,
rapporti deludenti. E poi muori.”
Metti per caso un road movie in
Sicilia dove tra folklore ed estetica alla Wes Anderson si colloca
La primavera della mia vita. Il film con Colapesce Dimartino, reduci dal successo di
Sanremo 2023 con la vittoria del premio Sala
Stampa Lucio Dalla e il premio della critica Mia Martini con
“Splash” – che compone anche la colonna sonora di questo film. Il
duo canoro si è occupato anche dell sceneggiatura del film aiutato
da Zavvo Nicolosi, regista alla sua opera prima.
Un sorprendente road movie con molti inattesi special guest
musicali: Madame, Roberto Vecchioni, Brunori Sas,
ErlandØye e La Comitiva. Nel cast
Stefania Rocca, la loro eccentrica agente,
Corrado Fortuna, il meccanico con un’imprevedibile
passione per i Doors, Demetra Bellina, la
misteriosa Sofia, accompagneranno i due protagonisti in un viaggio
surreale e poetico. Il film sarà distribuito in sala dal 20 al 23
febbraio per Vision
Distribution.
La primavera della mia vita, la
recensione
Quello che fanno Colapesce
Dimartino alle parole è un regalo a tutto il pubblico.
Prima con le loro canzoni portando sul palco tematiche complesse
unendo una vibe dance anni ’70 e adesso con La primavera
della mia vita. Il film di Zavvo Nicolosi
– che dirige i videoclip del duo ma si trova alla prima volta
dietro la macchina da presa di un film – si riconcilia molto con la
natura in tutte le sue sfaccettature. In particolare, la
natura nel film è centrale per raggiungere la
riconciliazione interiore con noi stessi e con le persone a noi
care. Colapesce Dimartino interpretano una
versione più amplificata di loro stessi, Lorenzo e
Antonio, in un road trip per la Sicilia mostrano
le meraviglie del territorio grazie a delle inquadrature fisse e
movimenti di macchina ridotti a zero.
La primavera della mia
vita è la rappresentazione di una
rinascita che si articola su tre livelli: la
rinascita di Antonio e Lorenzo come singoli ma anche della loro
ritrovata amicizia. I due, infatti, anche nel film sono amici che
hanno iniziato la loro carriera canora insieme e a causa di visioni
artistiche differenti litigano e si separano per tre anni. In
questo periodo non hanno mai interagito: Lorenzo
ha intrapreso una carriera a Milano, il classico siciliano che va
al nord per trovare lavoro, Antonio ha subito un
grave incidente ed ha trovato nell’Ordine dei Semeniti il
ricongiungimento con se stesso. Il successo, infatti, è stata
proprio la causa della rottura tra i due amici così diversi: uno
intraprendente e l’altro dall’animo taciturno.
La vita è un paradiso di bugie
Antonio ha una
missione da compiere per conto dell’Ordine dei
Semeniti per farlo ha bisogno della persona a cui vuole
più bene: Lorenzo. Una bugia è il motore
scatenante del film perché Lorenzo scoprirà la
verità solo alla fine del viaggio. In La primavera della
mia vita siamo, infatti, messi di fronte all’ultimo
viaggio di Lorenzo e Antonio come
amici e come individui. Nel corso del film i due dovranno
affrontare una serie di prove per ricongiungersi e trovare la pace:
la Grotta dei Giganti, l’Isola
Cornuta e le pendici dell’Etna sono le
tre tappe risolutorie della narrazione. Lo spettatore, invece,
ammira estasiato le bellezze di questa Sicilia arida sotto il sole
di un’estate che sembra non finire mai. Non mancano il folklore e i
detti popolari, qualche tocco di denuncia a quei luoghi comuni con
cui si narra il territorio siciliano da secoli.
In un ristorante dal nome
L’Astice fuggente la narrazione dedica la denuncia
maggiore rispetto a questo tipo di narrazione. Infatti, durante il
pranzo Lorenzo e Antonio
assistono a una rapina per poi scoprire che in realtà è una messa
in scena della proprietaria del ristorante, una nobildonna tedesca
che ha acquistato il locale e fa vivere ai suoi commensali “una
esperienza tipica Siciliana” grazie alla compagnia “Speedy
Pizzo”. I due personaggi, in questa scena, così come in altre
lasciano che sia il silenzio a parlare per loro, subendo
passivamente queste scene senza commentare. Colapesce
Dimartino sono molto bravi a far parlare i luoghi comuni
pur non facendone la parte centrale del film. Poche volte la
Sicilia ha subito una narrazione così diversa da quella
stereotipata legata alla mafia.
Tagliare i rami secchi
Prima che arrivi la primavera è
necessario fare un lavoro accurato per far crescere i rami dei
nostri alberi più robusti. Ciò consente alla pianta di prendere
vita e di progredire in una strada diversa rispetto a quella
intrapresa. Così l’espressione metaforica di tagliare i
rami secchi diventa il centro de La primavera
della mia vita. Antonio ha voluto
Lorenzo come Testimone di questo viaggio per
aiutarlo a tagliare i rami secchi della sua vita e aiutarsi a sua
volta a compiere il sacrificio finale che ci porta alla fine del
film. Le tre prove, infatti, sono servite per questo scopo.
La prima, alla Grotta dei Giganti,
ha messo alla prova l’amicizia di Lorenzo per
Antonio. La seconda prova, invece, è servita a
mettere in luce le difficoltà di Lorenzo a trovare stabilità
nell’amore. La terza a trovare la risoluzione nel rapporto con il
padre che lo ha abbandonato da piccolo. Lorenzo,
dunque, taglia i suoi rami secchi grazie ad
Antonio che a sua volta ha raggiuto la sua
missione. Viene svelato il vero motivo di questo lungo viaggio de
La primavera della mia vita:
Lorenzo dovrà aiutare Antonio a
ricongiungersi con la natura e rinascere l’albero. Secondo l’Ordine
dei Semeniti questa era l’ultima prova da superare.
Mandorlo in fiore
La primavera della mia
vita diventa una duplice metafora di rinascita.
Antonio vive la sua primavera rinascendo come un
meraviglio mandorlo in fiore, Lorenzo dal canto
suo ha una rinascita interiore. Abbandona le questioni legate alla
fama e al successo che hanno consumato in primis il rapporto con
Antonio. Grazie al sacrificio di
Antonio, finalmente Lorenzo ha
scoperto se stesso e – una volta abbandonati i drammi del suo
passato – riesce a crearsi una famiglia. Il film con le sue
ispirazioni a registi di enorme portata come Wes Anderson e Wim Wenders riesce a portare sul grande
schermo un piccolo spaccato di realtà che, in primis, hanno vissuto
i due protagonisti. Lo fa in modo gentile e diretto, con ironia e
con uno sguardo sempre attento a non cadere nel banale della
rappresentazione di una terra schiava dello stereotipo che questa
volta rinasce come un mandorlo in fiore.
La star di Ron’s Gone
Wronge Una
notte da leoniZach
Galifianakis sarà protagonista del remake live-action
di Lilo &
Stitch della Disney. THR riporta che
l’attore ha concluso un accordo per recitare nel remake di Dean
Fleischer Camp del classico
animato della Disney del 2002, che secondo quanto riferito sarà
una delle principali uscite per Disney+. I dettagli sul
ruolo di Galifianakis non sono stati rivelati, incluso
se sarà un ruolo live-action o semplicemente di doppiaggio.
Il remake live-action di
Lilo &
Stitch è stato sviluppato
per la prima volta nel 2018. Pubblicato originariamente nel
2002, Lilo
& Stitch è il 42esimo
film d’animazione della Disney. Il film è stato ben
accolto e da allora è stato uno dei film preferiti da molti, con
Stitch che è diventato rapidamente un’altra iconica mascotte della
Disney. Dan Lin e Jonathan Eirich di Rideback produrranno il
remake, mentre Ryan Halprin di Rideback è il produttore
esecutivo.
“Lilo è una ragazza hawaiana
solitaria che adotta un piccolo e brutto ‘cane’, che lei chiama
Stitch”, recita la sinossi del film d’animazione
originale. “Stitch sarebbe l’animale domestico perfetto se
non fosse in realtà un esperimento genetico che è fuggito da un
pianeta alieno ed è precipitato sulla Terra. Attraverso il suo
amore, la sua fede e la sua fede incrollabile nell’ohana, il
concetto hawaiano di famiglia, Lilo aiuta a sbloccare il cuore di
Stitch e gli dà la possibilità di prendersi cura di qualcun
altro.”
Sebbene non si sappia molto
sull’imminente sequel di
Captain MarvelThe
Marvels, sappiamo che la star della serie
Disney+Ms.
Marvel, Iman
Vellani, avrà un ruolo importante nel film. Proprio
qualche giorno fa, i Marvel Studios hanno diffuso un poster
ufficiale che ha annunciato la nuova data di uscita, posticipando
il film di qualche mese.
Parlando con EW, il capo dei
Marvel Studios, Kevin
Feige, non ha svelato particolari dettagli sulla storia
del film, ma ha anticipato che Kamala Khan è
“un nuovo fantastico personaggio nel pantheon” e ha anche
lasciato intendere che lei “ruba” la scena nel film in uscita.
Feige ha anche parlato del trio composto da Carol Danvers di Brie Larson, Kamala Khan di
Iman Vellani e Monica Rambeau di
Teyonah Parris, e di come la loro relazione sia
una parte fondamentale del film.
“Questo è ciò di cui parla
l’intero film“, ha detto Feige. “Ci sono elementi cosmici
divertenti. I fan dei fumetti Marvel riconosceranno elementi
della guerra Kree-Skrull. E riprende subito dopo la fine del primo
Captain
Marvel, non nella sequenza temporale ma nella
storia. Lo facciamo anche nella nostra prossima serie Disney+Secret
Invasion , e quelli sono due seguiti molto
diversi di quel film. Tonalmente, non potrebbero essere più
diversi. Ma c’è qualcosa di immensamente potente nel vedere
Monica, Kamala e Carol insieme in una cornice. Per me, è solo
simile al primo film dei Vendicatori e
vedere loro sei insieme in una cornice. È gelido. Sono
così fantastici insieme e hanno tutti storie diverse l’uno con
l’altro.”
Feige ha anche paragonato il
Khan di Vellani al Peter Parker di
Tom Holland in Captain
America: Civil War. Nello specifico, ha notato
che i due sono entrambi giovani eroi, ancora in soggezione per il
fatto di essere circondati da altri supereroi più famosi. “La
cosa grandiosa di Kamala nel suo show, e ora in questo film, è che
non è diversa dal Peter Parker di Tom Holland
in Civil War“, ha detto
Feige. “Non riesce a credere di essere con questi altri
eroi, e non riesce a credere di trovarsi in questi posti. Ed è
divertente perché vogliamo esserlo. Voglio essere
quello.”
Tutto ciò che sappiamo su The
Marvels
The
Marvels arriverà nei cinema il 10 novembre 2023, come
parte della
Fase Cinque dell’MCU. The
Marvels, il sequel del cinecomic Captain
Marvel con protagonista il premio
Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel
cast ci saranno anche Iman
Vellani (Ms. Marvel, che vedremo
anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Non si sa molto sui prossimi
progetti di
Batman e Superman che
James Gunn ha in mente per introdurre i
personaggi nel “suo” Universo DC. In una recente conversazione sui
social media, tuttavia, Gunn ha chiarito quanti anni potrebbero avere
questi supereroi.
In un thread su Twitter, a
James Gunnn è stato
chiesto quanti anni avrà il Batman che apparirà nel film dei DC
Studios. Gunn ha risposto che nessun attore è stato scelto, quindi
non c’è ancora un’età per il personaggio. Più avanti nella
conversazione, Gunn ha risposto a un fan citando l’età di
Superman, dicendo che tutto ciò che ha detto è che
Superman sarebbe stato “più giovane rispetto ai
quarant’anni” quando uscirà il nuovo film e che
“Batman potrebbe avere un paio di anni più di
Superman.”
Yeah but people are speculating about
both ages. All I ever said was Superman was younger than in his
forties and Batman MIGHT be a couple years older than
Superman.
James Gunn ha anche chiarito in un tweet più
avanti nel thread che “non” ha mai detto che
Superman sarebbe stato un 25enne, ma che continua
a essere riportato come se lo avesse detto. Tuttavia, non ha
offerto alcuna risposta concreta su ciò che i fan possono
aspettarsi, quindi i fan dovranno aspettare ancora un po’ per
scoprire esattamente chi saranno i prossimi Superman e
Batman.
Nope! It keeps getting repeated but I
never said that.
Alla fine di gennaio, James Gunn ha svelato parte del prossimo
programma del DC
Universe, con due dei progetti di spicco che sono un
nuovissimo progetto di Superman
intitolato Superman:
Legacy, che sarà scritto da Gunn, e un
film di Batman basato sull’iconico fumetto
The
Brave and the Bold gestito da Grant Morrison, che
presenterà un nuovo Batman, oltre a presentare l’Universo DC a
Damian Wayne, il figlio di Bruce Wayne. La
prima fase del DC Universe, chiamata Chapter One: Gods and Monsters, conterrà una
moltitudine di diversi
film e programmi televisivi. Altri progetti saranno un
film di Supergirl intitolato Supergirl: Woman of
Tomorrow, un film di Swamp
Thing e diversi programmi TV.
È ufficiale: Avatar:
La via dell’acqua ha
superato Titanic al botteghinoglobale con 2,243 miliardi di dollari di vendite di biglietti
globali è diventato il terzo film che ha incassato di più nella
storia del cinema. Questo dato non è stato comparato secondo i dati
sull’inflazione.James Cameron, che ha diretto entrambi i film,
rivendica tre dei quattro film di maggior incasso della
storia.
Titanic, che aveva accumulato 2,194 miliardi di
dollari in vendite di biglietti in tutto il mondo prima di una
riedizione globale in 3D all’inizio di questo mese, ora si attesta
a 2,242 miliardi di dollari a livello globale. La lista di tutti i
tempi vede in vetta l’originale Avatar di Cameron ($ 2,92
miliardi), seguito da Avengers:
Endgamedei
fratelli Russo ($ 2,79 miliardi), secondo Comscore.
L’incasso interno diAvatar
2è di
657 milioni di dollari, collocandolo al nono posto nella lista di
tutti i tempi (è ancora dietro
a Titanic (672,2
milioni di dollari) in Nord America. All’estero,
La via dell’acqua ha accumulato ben
1,586 miliardi di dollari, il terzo -il miglior spettacolo di
sempre al botteghino internazionale
dietroAvatar eEndgame.La via dell’acqua tuttavia non dovrebbe riuscire a
superare néEndgame o il
primo Avatar, uscito nel
2009.
In un’insolita resa dei conti, la
riedizione in 3D di Titanicdel 1997 si è scontrata con Avatar: La via dell’acquadurante il fine
settimana del Super Bowl e prima di San Valentino. E
anche se Avatar
2 ha battuto Titanic,
il film del 1997 ha mostrato una notevole capacità di resistenza,
superiore anche a Avatar 2.
L’Hollywood
Reporter ha diffuso il primo sguardo ufficiale di Nicolas
Cagenell’imminente thriller
d’azione di sopravvivenza Arcadian, mostrando
Cage e altri due interpreti che fanno una corsa sfrenata. Il film,
precedentemente noto come Sand and
Stones , è interpretato da Cage al fianco di
Jaeden Martell (It, Knives
Out), Maxwell Jenkins (Lost in Space) e Sadie
Soverall (Fate: The Winx Saga). La fotografia mostra
Cage, Martin e Jenkins tutti su un fuoristrada, con Martin alla
guida e Cage e Jenkins che guardano in lontananza.
Il vincitore dell’Oscar –
che presto vedremo interpretare Dracula in Renfield della
Universal con Nicholas Hoult – recita nella pellicola
diretta da Ben Brewer, che è stato il principale
artista degli effetti visivi perEverything Everywhere All At
Once (e si riunisce con Cage dopo il
debutto del regista The
Trust).
First Look: Nicolas Cage in Survival
Action-Thriller ‘Arcadian’ (Exclusive) https://t.co/OEOyXSiGFe
Arcadian
è diretto da Ben Brewer da una sceneggiatura scritta da Mike Nilon.
Il film vedrà Cage nel ruolo di Paul, il padre dei gemelli
adolescenti Joseph e Thomas, interpretati rispettivamente da
Martell e Jenkins. Ambientata in un mondo post-apocalittico e
scarsamente popolato, la storia segue Paul e i suoi figli, “che
sono riusciti a strappare un’esistenza, eppure vivono nella paura
costante. Fino a quando, di fronte a un pericolo imminente,
devono mettere in atto un piano disperato per
sopravvivere.
Highland Film Group gestisce i
diritti mondiali del lungometraggio, che ha recentemente terminato
la produzione a Dublino, in Irlanda, ed è ora in post-produzione. I
produttori includono Saturn Films e
Michael Nilon di Cage , David Wulf di
Redline Entertainment ( Call Jane, The Card
Counter , Inheritance ) e
Arianne Fraser e Delphine Perrier di Highland Film Group, insieme a
Braxton Pope ( The Card Counter, The Trust ).
Highland Film Group gestisce i diritti mondiali del
lungometraggio, che ha recentemente terminato la produzione a
Dublino, in Irlanda, ed è ora in post-produzione.
Mentre Kevin Feige è ora il noto presidente dei
Marvel Studios, forse nessuno si ricorda che
il suo percorso da produttore alla Marvel ha avuto inizio proprio come
produttore associato nel film X-Men del 2000. Ora, con l’annunciato Deadpool
3 che riporta all’ovile il
Wolverine di Hugh Jackman, Kevin Feige si
è sentito comprensibilmente nostalgico. Il noto produttore mentre
discuteva del processo in atto per portare i mutanti nell’MCU con EW, Feige ha
riflettuto sul suo tempo nel primo film degli
X-Men.
“È stato fantastico. E
abbiamo Hugh Jackman che torna per il nostro primo film
di Deadpool all’interno del MCU. Questo
è il nostro primo film vietato ai minori. Il ritorno di Hugh è
incredibile. Per me, personalmente, è da lì che ho
iniziato. Ricordo di essermi seduto dietro la macchina da
presa – ben dietro la macchina da presa – alla sua audizione per il
film. Era la sua prima audizione sul set ed è volato a Toronto
per fare una lettura con Anna Paquin“, ha spiegato Feige.
“Per lui, e per me, e penso per tutti i fan della Marvel, è incredibile quello che è
successo in quei 23 anni. È davvero gratificante e dà un senso
di completezza vederlo tornare in questo nuovo filmdiDeadpool“.
Deadpool
3 è stato scritto da Rhett Reese e Paul Wernick da una
bozza precedente firmata da Wendy Molyneux e Lizzie
Molyneux-Loeglin.La pellicola sarà il primo
film della serie di film di
Deadpool ad essere distribuito dopo
l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century
Fox. L’uscita del film è attualmente prevista per l’8 novembre
2024.
Deadpool 3, quello che
sappiamo
Shawn Levy
dirigerà Deadpool
3. Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux.
Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel
cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz in quello di Domino, mentre il
primo film vedeva la presenza di Morena Baccarin come Vanessa e T.J.
Miller come Weasel. Nel cast è stato anche confermato
Hugh Jackman, che torna a rivestire i panni di
Wolverine/Logan, dopo la sua gloriosa uscita di scena nel 2017 in
Logan, di
James Mangold.
Paul Wernick e
Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È
una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è
un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo
molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.”Deadpool
3 uscirà il 6 settembre 2024.
Patrick Dempsey è in trattative per recitare
nello slasher horror di Eli Roth Thanksgiving,
un film nato come finto trailer apparso 16 anni fa nel
film Grindhouse di Quentin
Tarantino e Robert Rodriguez. Dempsey – che è meglio conosciuto per il
suo ruolo da protagonista come il Dr. Derek Shephard
in Grey’s
Anatomy – interpreterebbe il ruolo dello sceriffo
della città, secondo un recente rapporto di THR. Il film
sarà diretto da Roth, con una sceneggiatura scritta da Jeff
Rendell.
La sceneggiatura di Thanksgiving è
stata completata per “più di una dozzina di anni” ormai, ma non era
prevista per essere realizzata fino a quando Spyglass Media
Group non ha finanziato il film l’anno scorso. Il
rapporto afferma che la produzione del film inizierà il mese
prossimo a Toronto, senza ancora una data di uscita confermata.
Sebbene non sia ancora disponibile una sinossi del film, il trailer
originale racconta la storia di uno slasher che visita una piccola
città durante il Ringraziamento e inizia ad attaccare le
persone. THR osserva inoltre che il film si svolgerà in una
“piccola città del Massachusetts”, con lo slasher che mira a creare
“un tavolo per il Ringraziamento con gli abitanti della
città”.
L’idea originale per il film è
arrivata durante la promozione di Grindhouse, che
presentava una varietà di trailer falsi per il film diretti da
registi. Quello di Roth era forse il più riuscito, in quanto
presentava alcune scene estremamente affascinanti, tutte incentrate
su varie cose basate sul Ringraziamento, come una parata, mascotte
di tacchino e, naturalmente, la cena del Ringraziamento.
Thanksgiving
non sarà il primo film a essere trasformato in un lungometraggio
dopo essere apparso come trailer di Grindhouse. Il primo è stato Machete
del 2010, un film d’azione con Danny Trejo,
seguito da Hobo with a Shotgun del 2011, un altro
film d’azione di commedia nera.
In via del tutto eccezionale la
prossima settimana la
serie tvChe Dio Ci Aiuti 7 andrà in
onda con un doppio appuntamento: la sesta serata
sarà trasmessa martedì 21 febbraio e la
settima seratagiovedì 23
febbraio, in prima visione su Rai
1.
Nel castElena
Sofia Ricci,Francesca
Chillemi, Pierpaolo
Spollon, Fiorenza
Pieri, Federica
Pagliaroli, Emma
Valenti, Ileana D’Ambra e con
la partecipazione di Valeria Fabrizi. La
regia è affidata a Francesco Vicario e
Isabella Leoni.
Che Dio Ci Aiuti
7 è una produzione Lux
Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione
con Rai Fiction.
La trama di Che Dio ci
aiuti 7 EPISODIO 11 – La gara della vita
Azzurra cerca
in tutti i modi di far passare del tempo insieme a
Sara e Emiliano, convinta che
possano essere la famiglia perfetta per Elia. Cate
è innamorata di Giuseppe, ma le cose tra i due non si
concretizzano. Ettore invece presenta i suoi genitori a
Ludovica e i due hanno un momento di vicinanza e
intimità. Suor Costanza, intanto, è terrorizzata
dall’operazione cui deve sottoporsi, ma grazie al supporto di
Azzurra e alla storia di Eva, un’atleta non
vedente, capirà che nella vita non bisogna farsi fermare dalle
proprie paure.
La trama di Che Dio ci
aiuti 7 EPISODIO 12 – Il senso di ogni
cosa
Azzurra
prosegue il suo piano per far mettere insieme Emiliano e Sara.
Suor Teresa è dalla sua parte, ma prima mette
alla prova Sara per accertarsi che possa essere
una buona madre per Elia. Intanto Ettore evita in tutti i modi
Ludovica e Cate cerca di fare la
sostenuta con Giuseppe. L’arrivo della famiglia di
Emiliano crea scompiglio nel convento: lo
psichiatra assume atteggiamenti inconsueti a causa del peso delle
aspettative dei genitori e del confronto con il fratello
Seba.
Arriva in prima tv lunedì 20
febbraio Io sono l’abisso, avvincente thriller di
Donato Carrisi, alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e
alle 21.45 anche su Sky Cinema Suspense), in streaming su
NOW e disponibile on demand.
Tratto dall’omonimo romanzo di
Donato Carrisi, edito da Longanesi, Io
sono l’abisso è il terzo film diretto dallo scrittore
e regista. Prodotto da Palomar e Vision
Distribution in collaborazione con Sky,
vede tra i protagonisti Michela Cescon, Gabriel
Montesi, Sara Ciocca, Giordana
Faggiano, Sergio Albelli, Lidia
Liberman.
La trama di Io sono
l’abisso
L’Uomo che pulisce pensa che si
possono ricavare un sacco di segreti dai rifiuti. Perché la gente
tende a mentire; la spazzatura, invece, non mente mai. L’Uomo che
pulisce credeva di essere invisibile finché non ha incontrato la
Ragazzina col ciuffo viola. La Ragazzina col ciuffo viola irrompe
nella sua vita ordinata perché solo un angelo cattivo può salvarla
adesso.
Intanto, la Cacciatrice sa che là
fuori c’è qualcuno che uccide le donne dai capelli biondi. Anche se
nessuno le crede, lei lo sa. Ciò che non sa, invece, è che c’è
qualcosa di malvagio che si nasconde dietro la porta verde. La
verità sta in fondo a un abisso buio e profondissimo.
Ecco tutti i vincitori dei
BAFTA 2023. I premi vengono assegnati dalla
British Academy of Film and Television
Arts (BAFTA), l’organizzazione britannica che
premia annualmente opere cinematografiche, televisive e
interattive.
Dopo il
teaserPrime Video ha diffuso il trailer ufficiale
dell’attesissima serie musical-drama Daisy Jones & The
Six, accompagnato da “Regret Me”, una delle 24
canzoni originali scritte esclusivamente per la serie e registrata
dal cast. La musica originale sarà pubblicata da Atlantic Records
in concomitanza con l’uscita della serie, che debutterà il 3
marzo, con nuovi episodi ogni venerdì fino al 24 marzo,
esclusivamente su Prime Video in oltre 240 Paesi e
territori in tutto il mondo.
Basata sul romanzo best-seller di
Taylor Jenkins Reid, la limited series Daisy Jones &
The Six è un musical-drama che narra l’ascesa e la
precipitosa caduta di una famosa rock band. Nel 1977, Daisy Jones &
The Six sono sul tetto del mondo. Guidata da due cantanti
carismatici – Daisy Jones (Riley Keough) e Billy Dunne (Sam
Claflin) – la band è uscita dall’anonimato e ha avuto
un grandissimo successo, ma in seguito a un concerto sold-out al
Soldier Field di Chicago sparisce. Ora, a distanza di decenni, i
componenti della band hanno finalmente deciso di raccontare la
verità. Questa è la storia di come una band iconica è implosa
all’apice del successo.
Nel cast della serie Riley
Keough interpreta Daisy Jones, mentre Sam Claflin è Billy Dunne, Camila
Morrone veste i panni di Camila Dunne, Will
Harrison di Graham Dunne, Suki Waterhouse
ha il ruolo di Karen Sirko, Josh Whitehouse quello di Eddie
Roundtree, Sebastian Chacon è Warren Rhodes, Nabiyah
Be interpreta Simone Jackson e Tom Wright è Teddy Price,
con la partecipazione straordinaria di Timothy Olyphant nel ruolo
di Rod Reyes.
Da Amazon Studios e Hello Sunshine,
Daisy Jones & The Six ha come executive
producer Reese Witherspoon e Lauren Neustadter per
Hello Sunshine e Brad Mendelsohn per Circle of Confusion. Scott
Neustadter e Michael H. Weber hanno creato la serie basata sul
romanzo di Taylor Jenkins Reid, qui anche in veste di produttrice.
Scott Neustadter è executive producer e co-showrunner con Will
Graham, anch’egli executive producer. James Ponsoldt ha diretto i
primi cinque episodi e ricopre anche il ruolo di executive
producer, Nzingha Stewart ne ha diretti quattro e Graham uno. La
serie conterrà brani originali scritti e prodotti dal produttore
nominato ai Grammy Blake Mills e da una serie di altri talentuosi
co-sceneggiatori.
Da domenica 19 febbraio arriva su
Rai Uno Resta con me, la nuova serie tv
con
Francesco Arca e Laura
Adriani, nata da un’idea di Maurizio De
Giovanni e diretta da Monica Vullo – già
regista di numerosi progetti Rai Fiction – Il paradiso
delle signore,
Un passo dal cielo 3, Don
Matteo (stagioni 9 e 10), I Bastardi di
Pizzofalcone 3, solo per citarne alcuni. Ricco il
cast, che oltre ai due protagonisti può contare su una presenza
inossidabile delle fiction Rai come Antonio Milo e
su Maria Pia Calzone.
La trama di Resta con me
Alessandro Scudieri,
Francesco Arca, è il vicequestore della Mobile di
Napoli ed è da tempo sulle tracce di una pericolosa banda di
criminali. Per verificare una segnalazione ricevuta riguardo ad
essa, va a pranzo in un ristorante sul lungomare, portando con sé
la moglie Paola, Laura Adriani, in attesa del loro
primo figlio, convinto che si tratti di una faccenda semplice e
senza rischi. Purtroppo, però, la coppia resta coinvolta in una
sparatoria all’interno del ristorante e Paola perde il bambino. Il
loro rapporto è profondamente segnato dall’evento e Paola non
riesce più a fidarsi di Alessandro. Quando l’amico d’infanzia di
Alessandro, Gennaro, viene ucciso, il vicequestore si fa carico di
Diego, Mario Di Leva, il figlio dell’amico. Decide
perciò di portarlo a casa con sé. Paola è inizialmente contraria,
ma poi sceglie di accettare questa presenza, finchè con il
Tribunale dei Minori, presso cui è giudice, non troverà una
sistemazione più idonea per il bambino. Nel frattempo Alessandro,
che si sente responsabile per quanto accaduto a Paola e per la
crisi del loro rapporto, chiede di unirsi ad un’unità di intervento
speciale, che lavora solo di notte. Così, i due resteranno
distanti, ma riusciranno ad occuparsi di Diego, mentre cercano di
ridare un senso alle proprie vite.
Una nuova serie crime della Rai, da
un’idea di Maurizio De Giovanni
Invitare il pubblico ad
appassionarsi all’ennesima serie crime, poliziesca proposta dalla
Rai, peraltro dopo diversi precedenti, anche di grande successo, è
una bella sfida. Basterebbe citare quelle che, come Resta con me,
hanno a che fare con Maurizio De Giovanni: I Bastardi
di Pizzofalcone, Il Commissario
Ricciardi, Mina Settembre.
Sicuramente, vi è l’idea che lo scrittore partenopeo sia una specie
di re Mida e che tutto ciò a cui dà in qualche modo il via possa
diventare oro, visti i precedenti. Non tutto però è così scontato,
anche perchè per Resta con me non si
parte da suoi romanzi di successo, che hanno già ottenuto un grande
seguito, come nei casi succitati. Qui, De Giovanni porta “solo”
un’idea, tutta da sviluppare e costruire.
Buoni spunti, ancora non
valorizzati a pieno
Resta con
me ha diversi buoni spunti, anche elementi di novità,
che possono incuriosire e interessare lo spettatore. C’è, ad
esempio, l’idea di raccontare una Napoli notturna, assai poco
raccontata finora. Tuttavia, nella prima serata della serie,
l’azione avviene ancora prevalentemente di giorno e non emerge
molto questo aspetto inedito di Napoli. Stessa cosa si può dire per
l’ambientazione sotterranea. La banda cui dà la caccia il
commissario Scudieri, interpretato da Francesco Arca, infatti,
agisce nei sotterranei della città. Questo elemento, però, non
trova ancora spazio nel primo episodio, ma viene solo accennato.
Ciò sicuramente fa crescere la curiosità nello spettatore. Si
attende che questo elemento venga sviluppato adeguatamente in
seguito.
Resta con me, una squadra molto
omogenea
Set della serie TV “L’ultimo spettacolo!” di Monica Vullo.
Nella foto Francesco Arca, Laura Adriani e Mario Di Leva.
Foto di Gianni Fiorito
Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d’autore è
della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla
società di produzione del film e può essere riprodotto solo da
pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film.
E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni
Fiorito.
Set of TV series “L’ultimo spettacolo!” by Monica Vullo.
in the picture Francesco Arca, Laura Adriani and Mario Di Leva.
Photo by Gianni Fiorito
This photograph is for editorial use only, the copyright is of the
film company and the photographer assigned by the film production
company and can only be reproduced by publications in conjunction
with the promotion of the film.
The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni
Fiorito.
Il focus del progetto
Resta con me vogliono essere le relazioni
personali e i caratteri dei singoli personaggi. L’intenzione è
quella di creare una squadra di poliziotti con varie sensibilità,
vari tipi umani, differenti età e caratteri, così che il pubblico
possa affezionarsi e riconoscersi nell’uno o nell’altro
personaggio. Qualcosa però, almeno nel primo episodio, sembra non
funzionare benissimo. Gli attori, pur bravi, rappresentano tutti
caratteri “medi”, senza grossi tratti distintivi, non troppo
distanti per età, salvo un paio di eccezioni. Sono un gruppo forse
troppo omogeneo. In questi casi, invece, a vincere ed avvincere il
pubblico è proprio la forte tipicità di ciascun personaggio. E’
difficile trovarne qui uno che spicchi, che catturi al primo
sguardo o alla prima scena. Questo stupisce, se si pensa al team di
sceneggiatori che ha dato vita alle otto puntate della serie.
Donatella Diamanti, ideatrice del soggetto
originale e guida del team di sceneggiatura, è stata infatti
affiancata da un corposo gruppo di lavoro: Mario
Cristiani, Fabrizia Midulla,
Giovanni Galassi, Angelo Petrella
e Tommaso Renzoni. Eppure, nella prima serata, la
squadra Mobile di Napoli non coinvolge fino in fondo.
Il cast e le interpretazioni di
Resta con me
Dal punto di vista attoriale, i
protagonisti, Francesco Arca e Laura
Adriani, si trovano di fronte alla sfida di dare corpo a
un dramma come la perdita di un figlio, non facile da
rappresentare. I due non conquistano pienamente lo spettatore.
Adriani ha una efficacia altalenante. Arca sembra comunicare poco
con la sua espressività. Inoltre, il suo accento, tra il toscano e
il napoletano, non convince molto, dando vita a un ibrido forse non
necessario. Il resto del cast è composto da Antonio
Milo, che interpreta Salvatore Ciullo, non molto presente
nella prima serata della serie, come anche Chiara
Celotto, nei panni di Linda Fiore, che saranno i nuovi
colleghi di Alessandro. Arturo Muselli è Marco,
amico e collega di Alessandro. Fanno parte della vecchia squadra di
Scudieri anche Alessia Spada, cui dà corpo Angela
Ciaburri, Stefano D’Angelo e sua sorella Ilaria,
interpretati da Amedeo Gullà e Claudia
Tranchese. Raffaella Rea, Gemma, e
Liliana Bottone, Vittoria, vestono invece i panni
delle sorelle di Paola, mentre Nunzia Raimondi, interpertata da
Maria Pia Calzone, è il capo della squadra Mobile.
Nel complesso le interpretazioni sono abbastanza convincenti, ma
non colpiscono in modo particolare. Un’eccezione è Angela
Ciaburri, forse per il carattere deciso del suo
personaggio, che si distacca un po’ dalla medietas di cui si
parlava in precedenza, ma anche per il piglio con cui l’attrice lo
affronta. L’unico però a spiccare davvero è il piccolo
Mario Di Leva, che interpreta Diego con la
spontaneità e la simpatia necessaria per conquistare il
pubblico.
In attesa di uno scatto in
avanti
Molti i temi affrontati, sia dai
singoli casi proposti, che dal filo narrativo orizzontale della
storia: maternità, affido, crisi delle relazioni di coppia, legame
tra sorelle, amicizia. Si resta in attesa che questa si sviluppi e
i personaggi crescano, dispiegando a pieno il loro potenziale, e
riescano ad avvincere davvero lo spettatore. Come si attende che
Napoli, nella sua dimensione meno raccontata, diventi l’altra
protagonista del progetto. L’auspicio è che ciò accada nei
successivi episodi. Nel frattempo, ci si può godere una perla come
Resta, resta cu’mme’ di Pino Daniele, che
accompagna i titoli di testa della serie. Piacevoli anche le
musiche originali di Andrea Guerra.
Resta con me arriva da domenica 19
febbraio in prima serata su Rai Uno.
Secondo quanto riferito, un nuovo
film di Hellboy è in lavorazione presso Millennium Media con
un regista già incaricato e una sceneggiatura già scritta. DiscussingFilm ha
riferito che Brian Taylor dirigerà il prossimo film di Hellboy.
Taylor è meglio conosciuto per aver diretto diversi episodi di
Happy! e ha co-diretto due dei film di
Crank e Ghost Rider: Spirit of Vengeance
con Mark Neveldine. Ha anche co-scritto Jonah Hex
del 2010 per Neveldine.
Nessun attore al momento è stato
ancora rivelato per interpretate il personaggio titolare e il film
attualmente non ha un distributore. Secondo quanto riferito, le
riprese inizieranno in Bulgaria questo aprile.
Il sito rileva che il creatore
di Hellboy Mike Mignola e l’autore
Christopher Golden stanno ricevendo crediti per la storia del film,
anche se non è chiaro se abbiano lavorato alla sceneggiatura. Le
fonti affermano che il titolo provvisorio del film è Hellboy:
The Crooked Man, anche se non è
noto se il film sarà basato sulla storia di The Crooked Man dei
fumetti di Hellboy .
Continua irrefrenabile la stagione
dei premi 2023, e mentre questa sera ci sarà la piccola parentesi
Europea dei BAFTA 2023, ci avviamo spediti verso
gli Oscar 2023, annunciando anche i vincitori per le migliori
scenografie, i ADG Awards 2023.
ONE-HOUR CONTEMPORARY SINGLE-CAMERA SERIES
“Severance: Good News About Hell” (Production
Designer: Jeremy Hindle)
TELEVISION MOVIE OR LIMITED SERIES
“Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities” (Production Designer:
Tamara Deverell)
HALF HOUR SINGLE-CAMERA SERIES
“Our Flag Means Death: Pilot” (Production Designer: Ra
Vincent)
MULTI-CAMERA SERIES
“How I Met Your Father: Pilot” (Production Designer: Glenda
Rovello)
COMMERCIALS
“The Lord of the Rings: The Rings of Power – Title Announcement”
(Production Designer: Brian Branstetter)
SHORT FORMAT: MUSIC VIDEO OR WEBSERIES
Adele “I Drink Wine” (Production Designer: Liam Moore)
VARIETY, REALITY OR COMPETITION SERIES
“Saturday Night Live: Jack Harlow Hosts Season 48 Episode 4, Jack
Harlow Musical Guest” (Production Designers: Keith Raywood, Eugene
Lee, Akira Yoshimura, N. Joseph De Tullio)
VARIETY SPECIAL
“94th Annual Oscars” (Production Designer: David Korins)
Una vittoria che non arriva troppo
inaspettata ma che comunque indica una precisa direzione che
prenderà questa stagione dei premi in vista degli Oscar 2023:
Daniel Kwan e Daneil Scheinert
hanno vinto i DGA Awards 2023 per la migliore
regia di Everything Everywhere All At Once.
L’avversario più forte dei Daniels
era Steven Spielberg, che ancora una
volta ha realizzato l’ennesimo film straordinario con The Fabelmans che però a quanto pare verrà
messo da parte per dare spazio alle novità. E non è del tutto
sbagliato!
Il premio al migliore esordio alla
regia è andato invece a Charlotte Wells che con il
suo splendido Aftersun ha realizzato davvero un piccolo
miracolo, uno dei film più emozionali e delicati dell’intera
stagione. Ecco di seguito tutti i vincitore dei DGA Awards
2023:
Migliore regia in un film per il
cinema
WINNERS:
DANIEL KWAN, DANIEL SCHEINERT, “Everything Everywhere All at Once”
(A24) –
Unit Production Manager: Allison Rose Carter, First Assistant
Director: Rodney Smith, Second Assistant Director: John Nasraway,
Second Second Assistant Director: Ken C. Wu
Migliore
debutto alla regia
WINNER: Charlotte Wells, “Aftersun” (A24)
Serie
Drammatica
WINNER: SAM LEVINSON, Euphoria, “Stand Still Like the Hummingbird” (HBO)
–Directorial Team: Unit Production Manager: Will
Greenfield; First Assistant Directors: Valerie Johnson, Sally
Brunski; Second Assistant Directors: Cindy King, Colin Duffy;
Second Second Assistant Directors: James Chestnut; Additional
Second Assistant Director: Aaron Rose Leone
Serie
Comedy
WINNER: BILL HADER, Barry, “710N” (HBO) –Directorial Team: Unit Production Manager: Aida Rodgers;
First Assistant Director: Gavin Kleintop; Second Assistant
Director: Erin Stern Linares; Second Second Assistant Directors:
Yarden Levo, Chalis Romero
Film per
la tv o serie limitata
WINNER: HELEN SHAVER, Station Eleven, “Who’s There?” (HBO
Max) –Directorial Team: Unit Production Manager:
David Nicksay; First Assistant Director: Jennifer Wilkinson; Second
Assistant Director: Anna Vogt
Documentario
WINNER: SARA DOSA, “Fire of Love” (National
Geographic)
Sono tanti i registi che
hanno voluto raccontarsi sfruttando un alter ego sullo schermo,
attraverso il cinema. Pensiamo, per esempio, a capolavori come
È stata la mano di Dio di Paolo
Sorrentino o al più recente The Fabelmans di Steven Spielberg. Il cinema diventa
diario, sfogliato dagli spettatori, mentre si naviga nei ricordi di
cineasti che sanno davvero come plasmare l’arte a loro immagine e
somiglianza. Se andiamo a ritroso nel tempo ce n’è uno in
particolare che ha scritto una splendida pagina del cinema
italiano, raccontandosi con grande passione: Federico
Fellini.
Molti associano a Fellini
– erroneamente – un solo film che rispecchia la definizione di film
biografico (in cui il regista racconta la sua vita), prendendo in
considerazione solo Amarcord del 1973. Eppure
nella filmografia del Maestro c’è un film che spicca più di tutti e
che è considerato trai maggiori capolavori del cinema mondiale:
parliamo di Otto e mezzo. La pellicola, uscita nel
1963, è un’autobiografia molto intima di Fellini, esempio massimo
della sua poetica. A sessant’anni dal suo debutto, ripercorriamo
uno dei capolavori felliniani.
Otto e mezzo, perché il
film è un’autobiografia?
Otto e
mezzo si inserisce nella “fase matura” della filmografia
felliniana, periodo in cui il regista porta totalmente nelle sue
opere la sua personale concezione di vita e di arte. Ne fanno parte
anche Amarcord e La voce della
luna. Tre anni dopo il capolavoro La dolce
vita, che scuote profondamente l’Italia e che all’epoca
desta scandalo, Fellini si dedica all’episodio del film corale
Boccaccio ’70, Le tentazioni del dottor
Antonio. Conclusa questa parentesi arriva l’idea di girare
un film nuovo di zecca. Non c’è però una storia concreta nella sua
mente, bensì un flusso di pensieri che cercano di trovare una
strada per esprimersi. Fellini si rivolge allo sceneggiatore e
amico Ennio Flaiano, ma questi non sembra
convinto. In compenso, però, a questa pellicola inesistente viene
affiancato un nome, Otto e mezzo,
perchéè sia una
pellicola a metà sia il suo ottavo film. Già il titolo è
autobiografico.
Deciso ad abbandonare
un’idea che oramai è quasi svanita, arriva l’illuminazione mentre
si trova a Cinecittà: Otto e mezzo parlerà proprio
di questo, di un regista che vuole fare un film ma non sa quale. È
intrappolato nei suoi stessi pensieri confusi e cerca un modo per
risolvere una situazione così scomoda. Fellini affida a
Marcello Mastroianni il suo alter ego, Guido
Anselmi, che condurrà lo spettatore nella crisi profonda del
regista. Il Maestro costruisce Otto e mezzo
accavallando fatti reali, sogni e fantasticherie, in cui tutto si
mescola, restituendo inizialmente un senso di disorientamento. Per
questo, un’opera considerata pregna di tutto il genio
felliniano.
Fellini perciò racconta
se stesso e la sua difficoltà sul grande schermo e tanti sono i
momenti in cui sembra lui a parlare. “Mi sembrava di avere le
idee così chiare. Volevo fare un film onesto, senza bugie di nessun
genere. Mi pareva di avere qualcosa di così semplice, così semplice
da dire. Un film che potesse essere un po’ utile a tutti, che
aiutasse a seppellire per sempre tutto quello che di morto ci
portiamo dentro”, dice Guido, parlando dei desideri e delle
confessioni dello stesso Fellini.
La crisi felliniana
nella sequenza iniziale
La scena d’apertura di
Otto e mezzo racchiude il significato più profondo
della pellicola e dello stato d’animo in cui Fellini si trova prima
di iniziare il film. Il protagonista è bloccato nel traffico,
dentro un’auto in cui si sente soffocare. La macchina da presa si
avvicina a lui, ma non ne vediamo il volto. I visi che invece
Fellini ci mostra, nel silenzio assordante, sono quelli degli
automobilisti con lo sguardo fisso su Guido Anselmi. Rappresentano
al tempo stesso lo sguardo degli spettatori, mentre,
identificandosi con essi,aspettano con ansia di
riuscire a vedere quell’uomo che inizia a dimenarsi nella propria
macchina.
Questa prima sequenza è
fondamentale per comprendere il senso di oppressione che Guido, e
quindi Fellini stesso, provano. Metaforicamente schiacciati e
ingabbiati nella macchina da presa, soffocati da una responsabilità
che non vuol dare loro aria. Fin quando non arriva il sogno, quello
tanto caro al regista, e su cui si gioca la sua poetica. Guido si
libra nel cielo, vola in alto e sempre più su, fino a immergersi
nelle nuvole candide. Una sensazione di libertà pura, che si
interrompe quando una corda avvolge la sua caviglia tirandolo di
nuovo giù, sulla terra, nella realtà. Ed ecco il produttore che lo
richiama ai doveri. Devono fare il film. Quel film che tutti
aspettano, ma che non riesce a nascere. Qui Fellini descrive in
maniera perfetta il suo smarrimento; quello di un regista costretto
a dover far qualcosa ma che non sa cosa dire.
La potenza di “Asa Nisi
Masa”
Otto e
mezzo è, come dicevamo, un’opera molto complessa ma è
proprio nella sua lettura che si scova il senso della pellicola
autobiografica. La scena più emblematica, che rispetto ad altre è
maggiormente circondata da un alone di mistero, è quella del mago,
a cui segue la famosa frase “Asa Nisi Masa”. Per tanto tempo si è
dibattuto sul suo significato, soprattutto perché Fellini era un
regista che amava giocare con il suo pubblico. Tanti hanno pensato
che la frase del film non significasse niente. Altri invece hanno
ipotizzato che il concetto fosse legato alle teorie dello
psicanalista Jung, da cui Fellini era affascinato, e che quindi
fosse una traduzione di “Anima” dall’alfabeto serpentino. Per Jung
tale parola era volta a rappresentare le caratteristiche femminili
nella personalità di un uomo.
Eppure, proprio perché
cinema autobiografico, la sequenza sopracitata si comprende solo
scavando nell’infanzia del Guido/Fellini che lo stesso Otto
e mezzo ci mostra. L’assistente del prestigiatore scrive
alla lavagna la frase pensata da Guido, e subito dopo le immagini
fotografano un bambino, per l’appunto il protagonista, che
scorrazza in una casa di campagna. In questa sequenza il dialogo
fra i personaggi è in dialetto, e solo alla fine si sente dire “Asa
Nisi Masa”. In una ricerca sul dialetto romagnolo e, nello
specifico, su quello riminese, si è scoperto che “masa” è
l’imperativo di “masè” che significa “nascondere”. Se ne è dedotto
dunque, che fosse proprio una reminiscenza dell’infanzia di
Federico e che l’autore mette dentro la testa di Guido, il quale
esce fuori da una situazione di imbarazzo aggrappandosi a un caro
ricordo del suo burattinaio. Otto e mezzo da qui
comincia a prendere una piega diversa: i ricordi si uniscono ai
sogni per indirizzare il regista sulla giusta strada, aiutandolo a
mettere ordine in quella confusione soffocante.
Il finale di Otto e
mezzo
La dimensione dominante
di Otto e mezzo è quella onirica, già elemento
peculiare della produzione felliniana e che qui prende
progressivamente il sopravvento su quella realistica. Il cineasta
che aveva cominciato la sua carriera nella scia del neorealismo
(I vitelloni) era rimasto deluso dalle
trasformazioni che la società stava attraversando. Fellini tenta di
evadere dalla corruzione servendosi del sogno e della fantasia,
unico mezzo attraverso il quale potersi esprimere in libertà, non
rifiutando però un confronto fra passato e presente. Otto e
mezzo diventa così massima espressione della sua arte, che
sfocia nella conclusione del film in cui il Maestro chiude il
viaggio con un messaggio dedicato a tutti.
Guido è riuscito ad
avviare il suo film, proprio come Fellini è riuscito a realizzare
Otto e mezzo. Lucido e consapevole dell’esperienza
portatasi sulle spalle, il protagonista incontra tutti i personaggi
che gli sono stati accanto, sogno e realtà si fondono in una
bellissima conclusione, con una musica diegetica che fa da
accompagnamento. Il finale diventa positivo, un monito da parte di
Fellini a non lasciarsi sopraffare dalla tempesta, ma passarci
attraverso per combatterla e uscirne più coscienti. Un invito a
credere sempre in quello che si fa, aiutati dalle persone che si
amano, nonostante gli ostacoli che si incontrano lungo la strada.
Ecco Otto e mezzo: una lettera di Federico Fellini
al suo pubblico grazie a cui, mettendosi a nudo, diventa grande
esempio di vita.
Da sempre il cinema si nutre delle
fiabe, dei loro personaggi e tematiche di fondo. Da queste sono
nati alcuni dei film più celebri di sempre, che hanno affascinato
spettatori di ogni dove proprio per la loro semplicità ed
efficacia. Uno degli esempi più recenti è Biancaneve e
il cacciatore (qui la recensione),
rivisitazione in chiave dark fantasy della celebre Biancaneve e
i sette nani, la cui versione oggi più nota è quella narrata
dai fratelli Grimm. Arrivato al cinema nel 2012,
il film è diretto da Rupert Sanders, e vanta un
cast composto da alcuni tra i maggiori interpreti di Hollywood.
L’idea di realizzare tale versione
della storia, che pone un particolare accento sull’elemento
fantasy, era stata messa su carta già nei primi anni del nuovo
millennio. Lo sceneggiatore Evan Daugherty vi
lavorò a lungo, scoraggiato però dal poco successo che questo tipo
di film di genere sembravano riscontrare al cinema. Per lui
l’occasione di proporre il progetto arrivò nel momento in cui il
film Alice in
Wonderland si rivelò un campione d’incassi, aprendo la
porta ad altre pellicole simili nel genere. La Universal si
interessò così al progetto, acquisendone i diritti e dando il via
alla produzione.
Dopo intense riprese svoltesi nel
Regno Unito, tra la spiaggia di Marloes Sands e le verdi zone del
Frensham Common, il film arrivò infine in sala, dove si affermò
come un buon successo. A fronte di un budget di circa 170 milioni
di dollari, il film arrivò ad incassarne quasi 400 in tutto il
mondo. pur non essendosi trattato di un risultato clamoroso, lo
studios si ritenne soddisfatto e diede vita al progetto per un
sequel diretto. Prima di cimentarsi nella visione di Biancaneve
e il cacciatore, però, può essere utile scoprire alcune
curiosità legate al titolo. Proseguendo nella lettura si vedranno
le principali tra queste, come anche dove è possibile ritrovare il
film in streaming.
La trama di Biancaneve e il
cacciatore
La vicenda si apre nel regno del
sovrano Magnus. Questi, insieme alla figlia
Biancaneve, si trova a vivere il lutto per la
scomparsa della regina Eleanor. Per sopperire a
questa mancanza, l’uomo decide quanto prima di risposarsi,
scegliendo come nuova regina una donna di nome
Ravenna, che ha salvato dall’Armata Oscura, un
gruppo di invincibili guerrieri che da tempo minaccia i regni di
quella regione. Durante la prima notte di nozze, però, Ravenna si
rivela essere una potente strega, a capo proprio dell’Armata.
Ucciso il re Mangus, diviene ora lei l’unica regnante. Come suo
primo atto, per evitare insubordinazioni, fa catturare Biancaneve,
la quale viene rinchiusa per anni in una torre del palazzo.
Con il passare del tempo il regno
vive un inarrestabile declino, segnato dalla povertà e dalla paura.
Mentre questo deteriora, la regina Ravenna sembra invece divenire
ogni giorno più giovane e bella. Ella prosciuga infatti con un
maleficio la bellezza delle ragazze del luogo, mantenendo così
immutabile la propria natura. I suoi sogni di gloria vengono però
minati il giorno in cui lo Specchio Magico la avverte di stare in
guardia contro Biancaneve. La giovane, ormai cresciuta, riesce
infatti a fuggire dalla torre in cui era stata rinchiusa.
Nascostasi nel bosco, per lei sembra non esserci più alcuna
possibilità di salvezza. Quando tutto sembra perduto, però,
Biancaneve si imbatte nel cacciatore Eric e in
otto buffi ma combattivi nani, i quali potrebbero rivelarsi i suoi
alleati migliori.
Biancaneve e il
cacciatore: il cast del film
Per il ruolo di Biancaneve i
produttori erano alla ricerca di un’attrice non particolarmente
conosciuta. Tra i nomi considerati per il ruolo si ritrovano così
attrici oggi in realtà molto note come Felicity
Jones e Alicia
Vikander. Si decise però infine di sfruttare la
popolarità di Kristen
Stewart, divenuta celebre grazie alla saga di Twilight, e
assegnare a lei la parte. Per l’attrice quello di Biancaneve fu un
ruolo tutt’altro che semplice, che la pose dinanzi a nuove sfide.
La Stewart dovette infatti spendere mesi ad imparare a cavalcare e
a sfoggiare un accetto il più britannico possibile. Accanto a lei,
nel ruolo del cacciatore vi è invece Chris
Hemsworth. Questi a sua volta si sottopose a diverse
settimane di addestramento, imparando a combattere in modo
realistico per il grande schermo. L’attore Sam
Claflin è invece presente nei panni del principe
William, celebre per essere colui che libera Biancaneve
dall’incantesimo che la imprigiona.
Per il ruolo della malefica Ravenna
venne invece scelta la premio Oscar Charlize
Theron, che ebbe così modo di sfoggiare ulteriormente
il proprio talento anche nei panni di un personaggio tanto
negativo. Nel ruolo dei celebri sette nani (che nel film sono in
realtà otto) si ritrovano invece attori del calibro di Ian
McShane, noto per la serie American Gods, è
Beith, il leader del gruppo. Toby Jones è Coll,
mentre Eddie Marsan è Duir. Ray
Winstone interpreta l’irascibile Gort, mentre Nick
Frost, celebre per i suoi numerosi ruoli comici, e
Nion, braccio destro del leader. Johnny Harris e
Brian Gleeson interpretano invece Quest e Gus. Nel
ruolo del saggio Muir, invece, vi è l’attore Bob
Hoskins. Popolare e amato attore, ricordato in particolare
per Chi ha incastrato Roger Rabbit, questi diede qui
vita alla sua ultima interpretazione prima di ritirarsi dalle
scene.
Il sequel di Biancaneve e il
cacciatore, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Dato il buon successo del film, i
produttori decisero di realizzare quanto prima un sequel. Nel corso
degli anni, tuttavia, il progetto si trasformò in un ibrido che
mescola prequel e sequel. Uscito al cinema nel 2016 con il titolo
di Il cacciatore e la
regina di ghiaccio, questo si concentra infatti
nella prima parte del film nel raccontare la storia del cacciatore
Eric, mentre nella seconda parte le vicende si svolgono sette anni
dopo gli eventi del primo film. Il personaggio di Biancaneve non
compare nel film, mentre oltre a Hemsworth e la Theron, nuovamente
nei rispettivi ruoli, si sono aggiunti nuovi interpreti. In
particolare, Emily
Blunt dà vita a Freya, la regina di ghiaccio, e
Jessica
Chastain a Sara la guerriera.
Prima di vedere tali
sequel, gli appassionati del secondo film possono fruirne
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Biancaneve e il
cacciatore è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now TV
e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato
18 febbraio alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.