La regista di
Wonder Woman,Patty
Jenkins, è una regista che si è trovata di fronte a
“differenze creative” in più di un’occasione. Si è allontanata
daThor:
The Dark Worlddopo
essersi scontrata con i Marvel Studios, e tutti i segnali indicano
cheRogue
Squadron non sta diventando una realtà
nemmeno alla Lucasfilm (anche dopo quel costoso video di
annuncio).
Di recente, abbiamo appreso
da alcuni rumors che la Jenkins si è scontrata con la Warner Bros.
sui suoi piani per Wonder Woman
3, rifiutandosi di cambiare la sua visione
del trequel dopo aver ricevuto note dallo studio.Mentre abbiamo sempre pensato che la regista abbia avuto una
serie di sfortunate e mancate combinazione ad Hollywood, un nuovo
rapporto suggerisce che le problematiche potrebbero essere molto
più complesse di una questione di tempo. Almeno è
quello che suggerisce lo scooper Jeff Sneider suThe Hot
Micdi John Rochacon quest’ultimo
che ha suggerito di aver:
“…Ho sentito alcune
cose su Patty Jenkins. Ho sentito che è un incubo”. “Mi dispiace,
odio essere il ragazzo che chiama una donna con un nome, lo
capisco, oh mio Dio! Ma ascolta, l’ho detto anche di innumerevoli
registi uomini”, continua… “Ho sentito che tutto ciò che
ha consegnato con Wonder Woman 3 era come, sai, un casino. Ho
sentito [che Star
Wars: Rogue Squadron] era un casino.”
Il piano prevedeva l’uscita
al cinema di
Rogue Squadronalla fine del prossimo anno,
anche se è diventato ormai chiaro che quel film non vedrà mai la
luce. Con Jenkins presumibilmente sulla difensiva quando la Warner
Bros. ha criticato le sue idee su Wonder Woman
3 e rifiutandosi persino di
parlare con James
Gunn e Peter Safran dei DC Studios, questo potrebbe
voler dire che sul film si prospetta un ulteriore tempo di
riflessione.
Rogue Squadron era un
film di Star Warsche aveva un vero potenziale e sembrava essere un progetto
che appassionava la Jenkins. Il fatto che sia caduto nel
dimenticatoio è un vero peccato, così come la probabilitàche Wonder Woman
3non accada ormai sono alte.
Tuttavia, dopo aver visto Wonder
Woman 1984 , possiamo capire
perché molti di voi potrebbero essere sollevati da quella
notizia!
NEON e Topic
Studios hanno presentato il primo trailer
di Infinity Pool di Brandon
Cronenberg, e se pensavi che il regista potesse prendere le cose in
una direzione leggermente meno contorta
dopo Possessor e Antiviral,
rimarrete delusi! Il film è interpretato da
Alexander Skarsgård e Cleopatra Coleman nei panni di
una coppia che cerca di rilassarsi mentre è in vacanza in un resort
isolato. Quando incontrano una misteriosa viaggiatrice
(Mia
Goth) e decidono di correre un rischio unendosi a lei
e ad alcuni amici in una serata edonistica, le cose prendono una
piega molto oscura dopo un tragico incidente.
A questo punto viene introdotto un
elemento fantascientifico/horror, poiché al personaggio di
Skarsgård viene detto che, a un prezzo, può essere “replicato”, con
il suo doppio che paga il prezzo dei suoi crimini. Dai un’occhiata
al trailer qui sotto insieme a un poster e una sinossi completa per
un’idea migliore di cosa aspettarti.
“Durante il soggiorno in un
resort su un’isola isolata, James (Alexander
Skarsgård) ed Em (Cleopatra Coleman) si stanno godendo una
vacanza perfetta tra spiagge incontaminate, personale eccezionale e
prendendo il sole. Ma guidati dalla seducente e misteriosa Gabi
(Mia Goth) , si avventurano fuori dai terreni del resort e si
ritrovano in una cultura piena di violenza, edonismo e indicibile
orrore. Un tragico incidente li mette di fronte a una politica di
tolleranza zero per il crimine: o verrai giustiziato o, se sei
ricco abbastanza per permettertelo, invece puoi guardarti
morire.”
Infinity Pool uscirà negli
USA al cinema il 27 gennaio 2023.
Blue
Beetle originariamente doveva essere uno dei film DC a
basso budget sviluppati esclusivamente per HBO
Max, insieme aBatgirl e
altri eroi come i personaggi di Black Canary e Zatanna. Tuttavia,
l’acquisizione della Warner Bros. da parte della Discovery ha
cambiato tutto e ora il film sembra essere degno per riceverà
un’uscita nelle sale.
È difficile dire se Jaime
sarà tra i personaggi che faranno il salto nel nuovo
DCU, anche se il co-CEO dei DC Studios
James Gunnha twittato il
primo poster sui suoi canali di social
media. Xolo Mariduena e
Susan Sarandon guidano il cast di Blue
Beetle e ora abbiamo una
sinossi. Condivisa da Warner Bros. nella sua anteprima del
2023, c’è molto per cui gioire per i fan dei fumetti. Ahimè, non si
fa menzione dell’originale Blue
Beetle, Ted Kord!
“Il neolaureato Jaime Reyes
(Xolo Mariduena) torna a casa pieno di aspirazioni per il suo
futuro, solo per scoprire che la casa non è proprio come l’ha
lasciata”. “Mentre cerca di trovare il suo
scopo nel mondo, il destino interviene quando Jaime si ritrova
inaspettatamente in possesso di un’antica reliquia della
biotecnologia aliena: lo Scarabeo.”“Quando lo Scarabeo sceglie improvvisamente Jaime
come suo ospite simbiotico, gli viene conferita un’incredibile
armatura dotata di poteri straordinari e
imprevedibilicambiando per sempre il
suo destino mentre diventa il Super Eroe Blue
Beetle”.
Potremmo essere di fronte ad
un film in stile primo Shazam e speriamo che almeno il primo
trailer venga rilasciato insieme all’arrivo nelle sale diShazam! Fury of the
Gods. Le foto sul set che mostrano
il costume di Blue Beetle sono state ben accolte dai fan, ma è
destinato ad avere un aspetto ancora migliore sullo
schermo.
Nel cast di Blue
Beetle ci sono Xolo Maridueña
che interpreta il protagonista, insieme a Harvey
Guillén, Bruna Marquezine,
Sharon Stone, Raoul Max Trujillo,
Susan Sarandon e Belissa Escobedo.
Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e
l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la
sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre
Trujillo interpreterà il
villain. L’uscita
del film è prevista per il 18 agosto 2023.
Cosa sappiamo su Blue Beetle?
Blue
Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne
pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a
partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi
alter ego. Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante
Cisis on Infinite Earths insieme a un certo
numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue
Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24
numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la
scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere
il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato
successivamente ucciso durante il crossover Infinite
Crisis della DC Comics .
Di recente abbiamo appreso
che i Marvel Studios stanno tornando ad una fase di
sviluppo con la saga del multiverso, sostituendo potenzialmente i
programmi TV con altre presentazioni speciali e tornando a
concentrarsi sulla quantità piuttosto che sulla qualità. La
fase 4 è stata, per mancanza di trovare un appellativo
migliore, un disastro, con la difficoltà evidente che
Kevin Feige e il suo team hanno dovuto far fronte a una miriade
di progetti tra cinema e serie tv.
Questo è reso ancora più
evidente dagli effetti visivi incostante, dalla narrazione
incoerente e dalla mancanza di tessuto connettivo, con la pandemia
che fa poco per aiutare le cose. Secondo Alex
P. di The Cosmic Circus
, “Sebbene lo spostamento della lista
significhi dover aspettare più a lungo per il rilascio di progetti
futuri, in definitiva è per mantenere la qualità> quantità. Non
aspettarti che il programma del 2022 sia di almeno [uno] Progetto
Marvel ogni mese per rimanere
fedeli al 2023/2024”.
Onestamente, non saremmo
contrari nemmeno allo slittamento di film enormi come
Fantastic
Four e Avengers:
Secret Warsse ciò significasse una
maggiore qualità e maggior tempo per ritornare ai livelli
prepandemia. Con così tanti programmi TV Disney+ (se pensa siano
stati un mandato del deposto CEO della Disney Bob Chapek mentre
cercava di aumentare il numero di abbonati), non è un male per i
Marvel Studios iniziare a
concentrarsi su ciò che funziona di nuovo. Se ciò significa
ritardare o scartare i progetti imminenti, allora così
sia.
Una piccola storia sullo
schermo che sembra essere di sicura uscita, tuttavia, èWonder
Man. Secondo un elenco sulla
pagina Writer’s Guild of Americadel capo sceneggiatore Andrew Guest, possiamo aspettarci di
vedere lo spettacolo arrivare durante la stagione
2023-2024. Attualmente dovrebbe essere una serie TV di sei
episodi ma non possiamo fare a meno di chiederci se la storia di
Simon Williams potrebbe anche essere più adatta a una presentazione
speciale.Speriamo di sentire le parole di Kevin Feige
sui piani futuri perché è sempre stato piuttosto aperto sui
successie i fallimenti dei
Marvel Studios. Sebbene la
Fase 4 sia stata tutt’altro che una delusione, il fatto che le sue
incoerenze vengano affrontate è una buona notizia.
Dopo essere stato prima
vittima di rumors su una possibile cancellazione e dopo essere
arrivata la smentita da parte di
James Gunn, oggi apprendiamo che Man of Steel
2 oltre ad essere diventato una priorità è stato
nei piani dello Studios già da un po’ di tempo. Secondo un nuovo
rapporto il piano di Walter Hamada era quello di
creare anticipazione per il ritorno di Superman di
Henry Cavill scrivendolo fuori dalla realtà inThe
Flash prima che diventasse il
protagonista di un film Crisis on
Infinite Earths. Dwayne Johnson ha
quindi deciso di prendere in mano la situazione, anticipando il
ritorno di Hanry Cavill per un cameo da cui ha beneficiato
principalmenteBlack
Adam.
Niente di tutto ciò ha
davvero importanza con la nuova leadership in atto, ma prima della
loro assunzione, Steven Knight ha scritto un trattamento per un
seguito di Man of
Steelin
autunno. L’autore è meglio conosciuto per
aver creato programmi TV comePeaky
Blinders e See,
oltre ad aver scritto film di successo come
La promessa dell’assassino,Spencer e scritto e diretto Locke. Sfortunatamente, The Hollywood
Reporterafferma che i dirigenti della Warner
Bros. erano tutt’altro che entusiasti del primo trattamento,
rifiutando quelle idee e rimandandolo con una serie di
appunti.
“Prima che le cose
potessero passare al livello successivo”,aggiunge il noto sito, “il che
potrebbe aver incluso o meno l’assunzione di un altro scrittore
dato il programma molto fitto di Knight, Gunn e Safran sono stati
assunti e lo sviluppo è terminato prontamente”.
Supponiamo che questo fosse
separato dal progetto del produttore di Man of SteelCharles Roven che ha
presentato allo studio e, se una cosa è diventata chiara, è che
vogliono arrivare ad un Superman giusto. Con
Gunn e Safran che prenderanno tutte le decisioni, siamo sicuri che
sarà così.
Angelo Badalamenti,
che ha creato le memorabili colonne sonore di Twin Peaks, Velluto Blu e
Mulholland Drive e ha collaborato con David Lynch in molti altri film, è morto
domenica. Aveva 85 anni. Il suo pronipote ha annunciato la sua
morte su Instagram, scrivendo “Il mio prozio Angelo Badalamenti
ha attraversato la barriera verso un altro piano di
esistenza”. David Lynch, nel suo bollettino meteorologico
quotidiano di lunedì, ha detto semplicemente “Niente musica
oggi”.
Per Lynch, ha anche composto le
colonne sonore di Fuoco cammina con me,
Cuore Selvaggio, Strade Perdute e
Una storia vera. Tra le sue altre colonne
sonore c’erano Cabin Fever, Auto Focus, Before the Fall, Dark
Water, Secretary e Una lunga domenica di passioni.
Lynch ha detto al LA Times nel 1990:
“Alcuni dei momenti più felici che abbia mai avuto sono stati
lavorare con Angelo. Ha un grande cuore e mi ha permesso di entrare
nel suo mondo e di farmi coinvolgere dalla musica. Quando abbiamo
iniziato a lavorare insieme, abbiamo avuto subito una sorta di
rapporto: io non sapevo nulla di musica, ma ero molto interessato
agli effetti sonori e all’atmosfera. Ho realizzato molte cose sugli
effetti sonori e sulla musica lavorando con Angelo, quanto sono
vicini l’uno all’altro.”
Angelo Badalamenti
ha detto a Chris Willman per il L.A. Times:
“Una delle cose che ho appena fatto per ‘Twin Peaks’ è lunga 15
minuti e si chiama ‘The Lowest Circle in Hell’. Ed è solo suoni
molto bassi, oscuri e sostenuti che sono così belle per me. Forse
un po’ strano per gli altri, ma per me è trascendente. E mi piace
mettere quelle cose come un letto contro qualcosa forse un po’ più
appetibile.”
I World Soundtrack Awards lo hanno
onorato nel 2008 e l’ASCAP gli ha conferito l’Henry Mancini Award
nel 2011.
Il noto sito americano Total Film
ha diffuso le nuove foto ufficiali che ritraggono i protagonisti di
Oppenheimer,
il nuovo attesissimo film di Christopher
Nolan. Negli scatti oltre lo stesso regista possiamo
vedere per la prima volta Cillian Murphy, Emily Blunt e
Robert Downey Jr.
Élite, teen drama
spagnolo dal successo formidabile, approda su Netflix con una quarta
stagione a partire dal 18 Giugno 2021. La serie tenta di
confermarsi come prodotto di punta per un pubblico adolescenziale
tramite l’ingresso di nuovi alunni alla scuola elitaria “Las
Encinas”, gli immancabili conflitti giovani e una nuova
investigazione poliziesca su cui fare luce.
E’ possibile guardare inoltre sulla
piattaforma anche una serie di quattro racconti tra i dieci e i
quindici minuti, Élite-storie brevi, in cui si
approfondisce il rapporto tra alcuni dei personaggi principali: ci
si avventura in una festa intima con Rebeka (Claudia
Salas); si approfondisce il rapporto tra
Nadia e Guzmán (Miguel
Bernardeu), che hanno deciso di mantenere a distanza
il loro amore; ci viene poi raccontata la storia di
Alexis, un compagno di chemioterapia che
Ander (Aron
Piper), già dimesso dall’ospedale, cercherà di aiutare
con il suo trattamento assieme al fidanzato Omar;
infine si assiste a come Samuel (Itzan
Escamilla) combatte tra alti e bassi per impedire a
Carla (Ester
Expòsito) di partire per Londra.
L’eccessiva ricorsività della
quarta stagione di Élite
Nell’ultima stagione di
Élite è una nuova studentessa de Las Encinas
ad essere vittima di un’aggressione, questa volta presso il Club
del Lago. E’ Ariadna (Carla
Dìaz), figlia del nuovo preside della scuola,
Benjamìn Blanco (Diego Martìn),
che approda a scuola con la prerogativa di trasferire ordine e
disciplina agli studenti. Una nuova indagine poliziesca tenterà
quindi di far luce sull’accaduto, mentre si snoderanno nuovi
intrecci narrativi innestati su passioni, conflitti e interessi
occulti tra gli alunni dell’istituto.
Che la serie Élite
non fosse la massima rappresentazione di una fiction di qualità era
chiaro fin dall’inizio, ma nessuno poteva negare a questo prodotto
la sua facilità di binge-watching grazie alle sue grandi dosi di
impudenza e irriverenza. Quel divertimento “senza complessi” è ciò
che ha reso Élite una delle serie Netflix più
famose al di fuori dei confini spagnoli.
Indubbiamente uno dei punti più
deboli e meno funzionali a livello filmico della quarta stagione di
Elite è la sua sceneggiatura, che consta di una
trama principale piuttosto ripetitiva: un nuovo incidente, con la
sua corrispondente vittima, è il fulcro dei movimenti di tutti i
suoi personaggi. Qualcosa già sfruttato nella serie fino alla
nausea, e che in questa nuova stagione risulta essere più
prevedibile che mai, arrivando ad eguagliare quasi quello della
prima stagione. Tale è la coincidenza che entrambe le vittime
finiranno per galleggiare nell’acqua, e lo spettatore dovrà
scoprire cosa nasconde ciascuno dei personaggi di Las Encinas in
questo nuovo “incidente”. È chiaro che le idee sono esaurite da
tempo e che la serie Élite avrebbe dovuto chiudere
le porte di Las Encinas già da tempo; sarebbe stata una degna
conclusione di una serie che puntava le sue armi sul puro
divertimento, sugli outfit dei suoi protagonisti e sulle scene
osé.
Le interpretazioni hanno sempre
dato risultati piuttosto irregolari, con pochi nomi che riuscivano
effettivamente a mantenere un certo ritmo narrativo, e la maggior
parte che al contrario lo lasciavano naufragare. In quest’ultima
stagione di Élite si percepisce fin troppo chiaramente la mancanza
di Danna Paola e Ester Expòsito,
le due attrici che più di ogni altro personaggio difendevano
degnamente i propri ruoli; è difficile trovare altrettanto incisive
le performance offerte dai nuovi volti della scuola Las Encinas:
Patrick (Manu Ríos),
Mencía (Martina Cariddi),
Philippe (Pol Granch), y
Ariadna (Carla Díaz).
Élite: intrattenimento patinato senza approfondimenti degni di
nota
Élite ha sempre
ambito a soffermarsi tu temi piuttosto controversi e plausibilmente
criticabili data la loro rappresentazione esplicita, come l’abuso
sui minori, il consenso durante i rapporti sessuali o la
normalizzazione e la visibilità delle relazioni al di fuori di
etichette prestabilite; specialmente nella prima stagione della
serie gli approfondimenti tematici erano stati trattati in maniera
ottimale, considerando il frangente di pubblico che la serie mira a
coinvolgere. Tuttavia il problema di fondo di questa stagione
emerge proprio nella mancanza di profondità con cui si presentano i
topoi narrativi, nel poco approfondimento psicologico dei
personaggi, dei quali bisognerebbe seguire una certa crescita
identitaria, e tematiche potenzialmente rilevanti non riescono ad
andare oltre lo status di sottotrame poco o per niente
credibili.
In questa quarta stagione,
Élite non tralascia il suo discorso di lotta di
classe con la storia d’amore di Philippe e
Cayetana (erede e popolano, clichè che si è
ripetuto in ogni sottotrama della serie) e l’irruzione del nuovo
direttore, che crede nella meritocrazia ed è disposto ad abbattere
le barriere tra gli strati sociali. Tuttavia la serie si perde,
come sempre, nel “voglio e non posso”, tracciando strutture
narrative bruciate come il cast originale.
Patrick diventerà
presto l’apice di un tortuoso triangolo amoroso in cui saranno
coinvolti Omar e Ander e la
ribelle Mencía diventerà la nuova cotta di
Rebeka. Da parte sua, Ariadna
sarà l’oggetto del desiderio di Guzmán e
Samuel, che avranno i loro continui scontri per
attirare la sua attenzione. Rimangono i tratti distintivi di
Élite: scene bollenti all’ordine del giorno, una
gioventù trasgressiva che passa di festa in festa, con musica da
discoteca, luci al neon, glitter, le dipendenze di turno e i
malesseri amorosi. Ci sono sequenze specifiche in cui si cerca
“l’effetto
Euphoria“, pur senza l’eleganza della produzione HBO o
un ricco sottotesto per cementare un discorso che va oltre la
morbosità passeggera.
Note di merito della serie sono
sicuramente l’accortezza scenografia e di trucco e parrucco,
elementi indispensabili per delineare di tutto punto l’ambiente
sociale elitario in cui si svolgono le vicende, che tanto riprende
da quello che ormai è considerato un caposaldo del genere: Gossip Girl. Eppure la serie risulta recidiva
negli stessi vizi, consegnandoci una banalità evasiva che non va
oltre l’intrattenimento patinato e un voyeurismo morboso e
superficiale.
Dopo aver diretto apprezzati titoli
come Crazy Heart, Il fuoco della
vendetta e il gangster movie Black Mass,
il regista Scott Cooper nel 2017 ha portato al
cinema un film di puro genere western. Intitolato
Hostiles – Ostili (qui la recensione), questo ha
per protagonista il premio Oscar Christian
Bale, e presenta un’ambientazione collocata verso il
finire di quella celebre epoca degli Stati Uniti che il cinema ha
contribuito a rendere leggendaria. Il film è stato infatti lodato
come uno dei più affascinanti film western degli ultimi anni,
dotato di un’epica non comune e di grandi interpretazioni.
La volontà di Cooper di dar vita a
questo film nasce nel momento in cui si imbatte nella sceneggiatura
scritta dal noto Donald E. Stewart nel corso degli
anni Ottanta, ma mai trasposta in film. Con la scomparsa del suo
autore nel 1999, anche la storia di Hostiles – Ostili era
fino a quel momento caduta nel dimenticatoio. Questa venne
ritrovata casualmente dalla vedova di lui, la quale decise di
proporla a Cooper, convinta che fosse il regista giusto per quella
storia. Con alcune modifiche e parziali riscritture, il film poté
così prendere forma. Prodotto dalla Waypoint Entertainment, questo
arrivò così in sala dopo essere stato presentato in anteprima al
Telluride Film Festival.
Accolto in modo generalmente
positivo dalla critica, il titolo non riuscì ad affermarsi come un
particolare successo al box office. A fronte di un budget di circa
39 milioni, questo arrivò a guadagnarne circa 35 in tutto il mondo.
Ciò non gli ha però impedito con il tempo di diventare un titolo
particolarmente ricercato, sia per il suo genere sia per i celebri
attori che vi hanno preso parte. Diverse sono poi le curiosità
legate proprio al cast, e di seguito si potranno ritrovare le
principali tra queste. Si vedrà infine anche dove è possibile
vedere il film in streaming, così da poterlo riscoprire in tutto il
suo fascino.
Hostiles – Ostili: la
trama del film
La vicenda del film si svolge nel
New Mexico 1892. La famiglia Quaid, composta da
padre, madre e tre figli, viene brutalmente attaccata in casa da
una tribù di indiani Comanche. Solo Rosalie riesce
a salvarsi, mentre il marito e i figli vanno incontro ad una fine
violenta. Non molto distante da loro, il capitano Joseph
Blocker si ritrova incaricato suo malgrado di scortare il
capo Cheyenne Falco Giallo, malato terminale, fino
allo stato del Montana, dove si trova la riserva della sua tribù.
Per Blocker, il quale nutre un profondo odio verso gli indiani
d’America, la missione è una vera e propria fonte di tormento.
Devoto al suo lavoro, acconsente però di eseguire quanto
ordinato.
Nel corso del loro viaggio, questi
si imbatteranno nella vedova Rosalie, la quale nella disperazione
si unirà a loro. Anche lei, però, dopo quanto accaduto nutre un
profondo risentimento verso gli indiani, a prescindere dalla loro
tipologia. I conflitti tra il gruppo dovranno però necessariamente
essere messi da parte nel momento in cui si imbatteranno in nemici
e pericoli ben più minacciosi. Il desiderio di arrivare sani e
salvi fino alla meta gli permetterà di conoscersi meglio, superando
i reciproci pregiudizi. Nel frattempo, Blocker inizia a provare un
certo sentimento verso Rosalie, vedendo in lei la possibilità di
lasciarsi alle spalle quel mondo di violenza e desolazione.
Hostiles – Ostili: il cast
del film
Molti dei personaggi che si possono
ritrovare nel film non erano presenti nella stesura di Stewart, ma
vennero aggiunti dallo stesso Cooper. Per il ruolo del capitano
Joseph Blocker questi aveva in mente sin da subito l’attore
Christian Bale. I due avevano già lavorato insieme
per Il fuoco della vendetta, e furono lieti di poter
collaborare nuovamente per un progetto tanto importante. Bale,
però, non era convinto riguardo al finale. Credeva infatti che
fosse troppo poco realistico. Cooper lo convinse però a fidarsi
della sua scelta, e alla fine Bale dichiarò di essersi ricreduto e
aver apprezzato il senso di speranza che la conclusione pensata dal
regista lasciava intendere.
Nel ruolo di Rosalie Quaid vi è
invece l’attrice Rosamund
Pike, diventata celebre grazie al film Gone Girl.
Il regista dichiarò però di averle proposto la parte dopo averla
vista recitare nel videoclip Massive Attack: Voodoo in My
Blood. L’attrice ha in seguito ricordato con entusiasmo il set
del film, sottolineando però di come abbia avuto ben pochi contatti
con Bale. Questi, infatti, preferì mantenere anche al di fuori
delle riprese la distanza e la diffidenza che caratterizza i loro
personaggi. Nel ruolo di Falco Giallo vi è invece l’attore
Wes Studi. Celebre caratterista celebre per le sue
interpretazioni di pellirosse antagonisti. Ha inoltre ricevuto il
premio Oscar alla carriera nel 2020.
Nel film sono poi presenti altri
noti attori di Hollywood. Vi è infatti Jesse
Plemons nel ruolo del tenente Rudy Kidder, Ben
Foster in quello del sergente Charles Wills, e
Stephen Lang nei panni del colonnello Abraham
Biggs. Peter Mullan dà invece vita al tenent Ross
McCowan, mentre Scott Wilson, noto per la serie
The Walking Dead, è Cyrus Lounde. Tutti questi attori
vennero fortemente richiesti dal regista, il quale dichiarò di aver
ideato i personaggi basandoli proprio su di loro. L’unico che
dovette sostenere un provino per ottenere un ruolo è stato l’attore
Timothée
Chalamet, il quale interpreta Philippe Dejardin.
Questi è il più giovane membro della spedizione capitanata da
Blocker.
Hostiles – Ostili: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Hostiles –
Ostili è infatti presente su Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Infinity, e Apple iTunes. In
base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo
modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al
meglio della qualità video. Il film è inoltre in programma in
televisione per lunedì12
dicembre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
L’80esima edizione della cerimonia
di consegna dei GOLDEN GLOBES, i prestigiosi premi
della HFPA (la Stampa Estera di Hollywood) al meglio della TV e del
cinema, sarà trasmessa in diretta, nella notte fra il 10 e
l’11 gennaio, in esclusiva per l’Italia su Sky e in streaming solo
su NOW.
In gara per le ambite statuette,
tradizionalmente considerati i più prestigiosi fra i premi
precursori degli Academy Awards, molti dei titoli in onda e in
streaming su Sky e NOW, annunciati oggi: su tutti la già
premiatissima agli Emmy seconda stagione di THE WHITE LOTUS, attualmente in onda su Sky
Atlantic (il gran finale è previsto per lunedì 19 dicembre), che
concorre fra le migliori miniserie o serie antologiche dell’anno, e
lo spin-off della serie dei record Il Trono di SpadeHOUSE OF THE DRAGON, già apprezzatissima dalla
critica e che così bene ha performato a partire da agosto su Sky e
NOW.
Le performance dei lead del
gioiellino di Mike White valgono a Jennifer
Coolidge, Aubrey Plaza e F.
Murray Abraham le nomination come migliori non
protagonisti nelle rispettive categorie. Fra i protagonisti si
segnalano le nomination di Colin Firth, al centro del true crime targato
HBO Max THE STAIRCASE, disponibile on demand su
Sky e in streaming su NOW, e quella di Kevin Costner, fra i migliori attori
protagonisti di una serie drama per la sua performance nei panni
dell’ormai iconico John Dutton nell’ultima stagione di YELLOWSTONE,
in arrivo con i nuovi episodi su Sky e NOW nel 2023. E ancora
Zendaya, fra le migliori attrici protagoniste
di una serie drammatica per EUPHORIA, nonché Kaley Cuoco, apprezzata come miglior
protagonista di una serie comedy per la seconda stagione di
L’ASSISTENTE DI VOLO – THE FLIGHT ATTENDANT,
on demand su Sky e in streaming su NOW.
Apple ha
rilasciato il trailer del cortometraggio animato “Il
bambino, la talpa, la volpe e il cavallo“, basato
sull’amato best seller di Charlie Mackesy. Una storia di
gentilezza, amicizia, coraggio e speranza per gli spettatori di
tutte le età che farà il suo debutto il giorno di Natale su
Apple
TV+.
Un viaggio toccante e sentito che
segue l’improbabile amicizia tra un bambino, una talpa, una volpe e
un cavallo che si avventurano insieme alla ricerca della casa del
ragazzo. Con le illustrazioni del celebre autore Charlie Mackesy,
animate da bellissimi disegni a colori fatti a mano,
ai protagonisti del film prestano la
voce il vincitore del BAFTA Award Tom Hollander
(“The White Lotus”) nei panni della Talpa, il
vincitore del SAG Award Idris Elba (“Luther”) nei panni della
Volpe, Gabriel Byrne (“All Things Bright and Beautiful”) in
quelli del Cavallo e l’esordiente Jude Coward Nicoll in
quelli del Bambino.
Matthew Freud presenta un film di Charlie Mackesy, prodotto
dalla candidata all’Oscar® Cara Speller (“Pear Cider and
Cigarettes”) per conto di NoneMore Productions e da JJ Abrams e
Hannah Minghella per conto di Bad Robot Productions. Diretto da
Peter Baynton (“The Tiger Who Came To Tea”) e Charlie Mackesy, il
film è un adattamento del libro originale in collaborazione con Jon
Croker (“Paddington 2”) ed è prodotto da Jony Ive e dal candidato
all’Oscar Woody Harrelson (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”). La
colonna sonora originale è della compositrice Isobel Waller-Bridge,
eseguita dalla BBC Concert Orchestra e diretta da Geoff
Alexander.
“Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo” è
presentato in collaborazione con la BBC, che lo presenterà in
anteprima nel Regno Unito, mentre il film sarà disponibile in tutto
il mondo su Apple TV+
il giorno di Natale.
La crescente offerta di serie e film originali pluripremiati per
bambini e famiglie su Apple TV+
comprende anche straordinarie proposte per tutte le età, come la
serie vincitrice del Premio Humanitas e del BAFTA Children & Young
People’s Award “Supersorda”, la serie vincitrice del BAFTA Children
& Young People’s Award “La nostra piccola fattoria”, “Anatra e Oca”
e “Pigna e Pony”; la serie vincitrice del Peabody Award
“Acquasilente”, il vincitore del Daytime Emmy Award “Helpsters” di
Sesame Workshop, “Wolfboy e la fabbrica del tutto” della HITRECORD
di Joseph Gordon-Levitt e Bento Box Entertainment, “I tuoi amici
Sago Mini”, il candidato al Children & Family Emmy Award “Ciao,
Jack! Che spettacolo la gentilezza” di Jack McBrayer e Angela C.
Santomero, “Snoopy nello spazio”, la serie candidata al Daytime
Emmy Award, “Le avventure di Snoopy”, “Mettiamoci in moto Otis!” e
“Coccodè, tocca a me!”. Tra le proposte live-action ci sono “Ambra
Chiaro” di Bonnie Hunt, “Un passo alla volta”, “Le ragazze del
Surf”, “La vista secondo Ella”, la serie vincitrice del Daytime
Emmy Award “Lo scrittore fantasma” di Sesame Workshop, “Cuccioli
cercano casa” e “Circuit Breakers”, vincitrice dell’Environmental
Media Award.
in questa rosa sono inclusi anche gli speciali dei Peanuts e di
WildBrain, tra cui “Le piccole cose contano, Charlie Brown”,
candidato al Children’s & Family Emmy Award, “Snoopy presenta: la
scuola di Lucy”, “A mamma (e papà) con amore”, il candidato
all’Annie Award, “Snoopy presenta: Anno nuovo vita nuova, Lucy” e
“Noi siamo qui: dritte per vivere sul pianeta Terra”, l’evento
televisivo vincitore del BAFTA Children & Young People’s Award e
del Daytime Emmy Award basato sul libro best-seller del New York
Times e TIME Best Book of the Year di Oliver Jeffers. Apple
TV+ amplierà presto la sua offerta con “Jane”, una nuova serie
mission-driven di J.J. Johnson, Sinking Ship Entertainment e del
Jane Goodall Institute.
Nell’offerta di film per bambini e famiglie sono compresi il
film d’animazione “Luck” di Apple Original Films e Skydance
Animation e il film d’animazione “Wolfwalkers – Il popolo dei
lupi”, nominato agli Oscar® e vincitore del BAFTA Children & Young
People Award.
Dopo mesi di attesa e speculazioni,
arrivano sulla piattaforma Netflix i primi
tre episodi di Harry e Meghan, la serie
documentario in cui i due ex reali britannici raccontano la loro
storia. La serie è formata da un totale di sei episodi, ognuno da
poco meno di un’ora; Harry e Meghan è diretta
dalla regista statunitense Liz Garbus (Love,
Marilyn). Il documentario si sviluppa in una serie di
interviste fatte sia agli stessi Harry e Meghan,
sia a familiari, amici ed esperti della famiglia reale. Altri reali
erano stati invitati a partecipare alle interviste e alla
produzione della serie. I successivi tre episodi saranno
disponibili sulla piattaforma streaming dal 15 dicembre.
Harry e Meghan: una storia d’amore
fuori dal comune
Partendo dall’infanzia e dall’evento
traumatico della morte della madre, la principessa Diana, Harry
racconta la sua vita sotto i riflettori, perennemente perseguitato
dai paparazzi, anche durante il triste periodo del lutto. All’età
di diciotto anni Harry si reca in Africa, dove vive a contatto
diretto con la natura e nuove culture, e trova la pace nella
natura. Harry e Meghan si conoscono nella maniera
semplice e banale come spesso nel ventunesimo secolo molti
innamorati si conoscono: tramite i social.
Grazie ad una conoscenza comune, i
due escono insieme e si innamorano; i loro primi mesi sono
caratterizzati da una inevitabile storia a distanza e segreta. I
veri problemi per la loro relazione arrivano nel momento in cui la
notizia diventa pubblica: Meghan afferma di essere stata
praticamente perseguitata dai paparazzi, tanto da renderle
difficile lavorare alle riprese di Suits e anche
di vivere serenamente a casa propria. Secondo la testimonianza
dell’attrice statunitense, i paparazzi arrivarono perfino a pagare
e vicini di casa per installare delle videocamere e spiare il suo
giardino. A questo si aggiunse poi la componente etnica: per
alcuni, le minoranze nere anche nel Regno Unito, vedere Meghan
nella famiglia reale era un messaggio di maggiore apertura e
rappresentanza anche a Buckingham Palace. Molti altri, invece,
scatenarono un odio razzista.
Harry e Meghan durante l’intervista
La famiglia reale: intrappolati in
una bellissima gabbia dorata
L’unico elemento che rende questa
serie in qualche modo rilevante è l’attenzione mediatica che viene
data alla famiglia reale, in particolare a Harry e
Meghan. Molti potrebbero affermare di voler essere loro,
di volere tutte queste attenzioni da parte del mondo: si sfida
chiunque a dire lo stesso dopo aver visto questi primi tre episodi
di Harry e Meghan. Una delle figure intervistate
afferma che i reali vivono in delle bellissime gabbie dorate: non
possono scegliere della propria vita autonomamente, non possono
avere una carriera, non possono circolare liberamente e, più di
ogni altra cosa, rinunciano quasi interamente alla propria vita
privata.
Questo ultimo punto, a differenza
degli altri, non dipende dalla tradizione secolare che caratterizza
questa istituzione, ma semplicemente dall’attenzione mediatica che
opprime ogni singolo membro della famiglia reale. Oltre tutto, non
si tratta di un’attenzione dovuta alle loro azioni, non si tratta
di articoli su delle attività o iniziative rilevanti poste in
essere da questi soggetti: si tratta di puro gossip, quelli che
possono essere definiti articoli clickbait. Tutto ciò non dipende
ovviamente da figure come Harry e Meghan, i quali
diventano solamente le vittime di questo genere di comportamento: i
veri colpevoli sono da identificarsi nei paparazzi, i “giornalisti”
se così si vogliono definire. In questo modo, Harry e
Meghan diventa la serie perfetta per tutti gli spettatori
curiosi che divorano le riviste di gossip e bramano di sapere
sempre di più sulla vita privata del duca e della duchessa del
Sussex.
Le incoerenze e i paradossi della
serie
Da questi primi episodi di
Harry e Meghan emergono i grandi disagi
dell’essere degli ex membri della famiglia reale, insieme ad una
necessità di presentarsi come una famiglia normale (una sorta di
Al passo con i Kardashian
versione reale). È stato sottolineato come i veri problemi derivino
dalle attenzioni mediatiche: a questo punto sorge naturale una
semplice riflessione. Se viene ritenuto eccessivamente fastidioso e
oppressivo avere sempre i riflettori puntati addosso, perché fare
una serie documentario che porterà ancora più attenzione mediatica?
I due giustificano la serie con la necessità di voler raccontare al
mondo la loro storia, ma questo mettersi in mostra risulta essere
incoerente con le critiche alla loro visibilità mediatica.
L’obiettivo di questo documentario forse risulta essere proprio la
sua strumentalizzazione: la coppia reale usa questo documentario
per proporre la propria versione dei fatti.
Durante questi primi tre episodi
vengono fatte molte affermazioni ed insinuazioni scandalo che sono
da subito finite sulle pagine di gossip: un esempio è il disappunto
dimostrato da entrambi parlando dell’intervista tenutasi dopo il
loro fidanzamento. Secondo la testimonianza di Meghan,
quell’intervista venne provata, non fu spontanea, e soprattutto non
gli venne permesso di raccontare la loro storia. Rendendosi conto
di non poter sopprimere in alcun modo la loro visibilità mediatica,
Harry e Meghan hanno deciso di sfruttarla a
proprio vantaggio.
Tralasciando per un attimo la
coerenza o meno che riguarda la produzione stessa della serie, è
doveroso concentrarsi sulla rilevanza stessa di Harry e
Meghan. La serie è classificata come documentario: un
documentario, secondo la definizione data dalla Treccani, è un film
di carattere informativo o istruttivo. La storia d’amore di
Harry e Meghan non ha un connotato né informativo
né istruttivo di grande rilevanza.
Disney+ ha
diffuso il trailer della seconda stagione dell’acclamata serie
animata Star Wars: The
Bad Batch. Quando si apre la nuova stagione, sono
passati mesi dagli eventi di Kamino e la Bad Batch continua il suo
viaggio nell’Impero dopo la caduta della Repubblica. Incroceranno
amici e nemici, sia nuovi che familiari, mentre affrontano una
serie di emozionanti missioni mercenarie che li porteranno in nuovi
luoghi inaspettati e pericolosi.
La seconda stagione di
Star Wars: The
Bad Batch vede tra i doppiattori nella versione
originale il candidato all’Emmy Award Dee Bradley Baker
(American Dad!) come voce della Bad Batch e la candidata
all’Emmy Award Michelle Ang (Fear the Walking Dead: Flight
462) come voce di Omega. La vincitrice dell’Emmy Award Rhea
Perlman (The Mindy Project, Cin cin) torna come
guest star nel ruolo di Cid, Noshir Dalal (Lui è Pony,
The Owl House – Aspirante strega) torna come guest star
nel ruolo del Vice Ammiraglio Rampart e la vincitrice dell’Emmy
Award® Wanda Sykes (The Upshaws, Black-ish) fa il
suo debutto nella serie come guest star nel ruolo di Phee
Genoa.
Tra gli executive producer di
Star Wars: The
Bad Batch ci sono Dave Filoni (The Mandalorian, Star
Wars: The Clone Wars), Athena Portillo (Star
Wars: The Clone Wars, Star Wars Rebels), Brad Rau
(Star Wars Rebels, Star Wars Resistance),
Jennifer Corbett (Star Wars Resistance, NCIS) e
Carrie Beck (The Mandalorian, Star Wars Rebels)
con Josh Rimes (Star Wars Resistance, Star Wars:
Visions) e Alex Spotswood (Star Wars: The Clone Wars,
Star Wars Rebels) come produttori. Rau sarà anche il
supervising director, mentre Corbett sarà il capo sceneggiatore e
Matt Michnovetz lo story editor.
In occasione del 10° anniversario
dell’uscita della serie latinoamericana di Disney Channel
Violetta, lo speciale musicale Tini:
Amore e tanta Musica è ora in streaming su Disney+. Insieme ai co-protagonisti
Jorge Blanco, Cande Molfese e Mechi Lambre, Tini interpreta alcune
delle canzoni più amate della serie.
In Tini: Amore e tanta Musica, Tini condivide il
palcoscenico del Teatro Astor Piazzolla di Buenos Aires con Blanco,
Molfese e Lambre per offrire ai fan una performance musicale intima
e indimenticabile che rende omaggio a Violetta. Lo
speciale presenta nuove versioni di cinque delle più famose canzoni
della serie e include aneddoti e ricordi dei fan.
Il nuovo speciale Disney+ è prodotto dai Non Stop Studios
e diretto da Diego Peskins, il regista dei più recenti video
musicali di Tini, mentre il suono è stato mixato da Andrés Mayo,
ingegnere del suono e produttore vincitore di due Grammy a livello
mondiale. Marina Ahumada, un’altra stretta collaboratrice di Tini,
è il direttore artistico dello show. La produzione musicale è stata
curata da Mauro Francés, Damián Mahler e Federico Vilas.
Uscita su Disney Channel in America
Latina il 14 maggio 2012, Violetta è diventata rapidamente
una delle serie preferite dal pubblico del Paese e, nel corso delle
sue tre stagioni, si è trasformata in un vero e proprio fenomeno
culturale internazionale. La serie è andata in onda su Disney
Channel in Europa, Medio Oriente, Africa e Russia, raggiungendo
quasi 140 Paesi in 15 lingue.
La serie televisiva Violetta ha prodotto quattro album
in studio, un album dal vivo, due tournée internazionali di
concerti, tre lungometraggi e numerose collezioni di prodotti
ispirati alla serie. Violetta è diventato il primo
franchise Disney al di fuori degli Stati Uniti.
Apple
TV+ ha svelato le prime immagini e la data d’uscita di
Hello Tomorrow!, la nuova dramedy composta da 10
episodi di mezz’ora ciascuno, interpretata e prodotta dal vincitore
di premi Emmy e Critics Choice Billy Crudup (“The
Morning Show“). La serie farà il suo debutto su
Apple TV+ il 17 febbraio con i primi tre episodi,
seguiti da un nuovo episodio settimanale ogni venerdì, fino al 7
aprile.
1 di 3
La trama della serie Hello Tomorrow!
Ambientato in un mondo
retro-futuro, Hello Tomorrow! segue le vicende di
un gruppo di venditori ambulanti che vendono multiproprietà lunari.
Billy Crudup interpreta Jack, un venditore di
grande talento e ambizione, la cui fede incrollabile in un domani
più luminoso è fonte di ispirazione per i suoi colleghi,
rivitalizza i suoi clienti più disperati, ma minaccia di lasciarlo
pericolosamente perso nel sogno stesso che lo sostiene.
Il cast
Nel cast che affianca Billy Crudup troviamo Haneefah
Wood (“Truth Be Told”, “Giorno per giorno”),
Alison Pill (“Loro”, “The Newsroom”),
Nicholas Podany (“Harry Potter e la maledizione
dell’erede”), Dewshane Williams (“The Umbrella Academy”, “In the Dark”),
il vincitore dell’Emmy Award Hank Azaria (“Brockmire”, “Ray
Donovan”), Matthew Maher (“Our Flag Means Death”) e la candidata
all’Oscar Jacki Weaver (“Il lato positivo”,
“Animal Kingdom”).
Hello Tomorrow! è prodotta da MRC Television, è
co-creata da Amit Bhalla e Lucas Jansen. Stephen Falk (“You’re the
Worst”), Jonathan Entwistle (“The End of the F***ing World”),
Bhalla e Jansen sono i produttori esecutivi insieme a Billy Crudup,
mentre Blake Griffin, Ryan Kalil e Noah Weinstein sono produttori
esecutivi per conto di Mortal Media.
Apple TV+ offre
serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è
diventato il primo servizio di streaming completamente originale a
essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più
successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di
qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i
documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 293
vittorie e 1.256 nomination ai premi, tra cui la commedia
pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar® come
Miglior film di quest’anno “CODA”.
Sono state annunciate le nomination
dei Golden Globe 2023 i premi della stampa estera
a Hollywood. Dopo le polemiche degli anni scorsi ad annunciale ci
hanno pensato l’attrice e attivista LGBTQ Selenis
Leyva e il comico Mayan Lopez.
L’ottantesima edizione dei Golden Globe
Award torna quest’anno martedì 10 gennaio 2023 sulla
rete americana NBC con una cerimonia condotta dal comico
afroamericano Jerrod Carmichael.
I membri dell’organizzazione
quest’anno hanno portato a termine un profondo rinnovamento dopo le
polemiche, anche se un nuovo coro si leva dopo che l’attore
Brendan Fraser, protagonista di The
Whale, ha
annunciato che boicotterà il premi.
Ecco tutte le nomination ai Golden Globes 2023
CINEMA
MIGLIOR FILM DRAMMATICO Avatar: The Way of Water Elvis The Fabelmans Tár Top Gun: Maverick
MIGLIOR ATTORE DI UN FILM DRAMMATICO
Austin Butler – Elvis
Brendan Fraser – The Whale Hugh Jackman – The Son
Bill Nighy – Living
Jeremy Pope – The Inspection
MIGLIORE ATTRICE DI UN FILM DRAMMATICO
Cate Blanchett – Tár
Olivia Colman – Empire of Light
Viola Davis – The Woman King
Ana de Armas – Blonde
Michelle Williams – The Fabelmans
MIGLIORE COMMEDIA Babylon The Banshees of Inisherin Everything Everywhere All at Once Glass Onion: A Knives Out Mystery Triangle of Sadness
MIGLIOR ATTORE DI UNA COMMEDIA
Diego Calva – Babylon
Daniel Craig – Glass Onion: A Knives Out Mystery
Adam Driver – White Noise
Colin Farrell – The Banshees of Inisherin
Ralph Fiennes – The Menu
MIGLIOR ATTRICE DI UNA COMMEDIA
Lesley Manville – La signora Harris va a Parigi
Margot Robbie – Babylon
Anya Taylor-Joy – The Menu
Emma Thompson – Il piacere è tutto mio
Michelle Yeoh – Everything Everywhere All at Once
MIGLIORE REGIA
James Cameron – Avatar: The Way of Water
Daniel Kwan e Daniel Scheinert – Everything Everywhere All
at Once
Baz Luhrmann – Elvis
Martin McDonagh – The Banshees of Inisherin Steven Spielberg – The
Fabelmans
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Brendan Gleeson – The Banshees of Inisherin
Ke Huy Quan – Everything Everywhere All at Once
Barry Keoghan – The Banshees of Inisherin
Eddie Redmayne – The Good Nurse
Brad Pitt – Babylon
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Angela Bassett – Black Panther: Wakanda
Forever
Kerry Condon – The Banshees of Inisherin
Jamie Lee Curtis – Everything Everywhere All at
Once
Dolly De Leon – Triangle of Sadness
Carey Mulligan – She Said
MIGLIORE CANZONE Carolina – Taylor Swift (Where the Crawdads Sing) Ciao Papa – Guillermo del Toro & Roeban Katz
(Guillermo del Toro’s Pinocchio) Hold My Hand – Lady Gaga and Bloodpop (Top Gun:
Maverick) Lift Me Up – Tems, Ludwig Göransson, Rihanna and Ryan
Coogler (Black Panther: Wakanda Forever) Naatu Naatu – Kala Bhairava, M. M. Keeravani, Rahul
Sipligunj (RRR)
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Guillermo del Toro’s Pinocchio Marcel the Shell With Shoes On Puss in Boots: The Last Wish Turning Red
MIGLIOR COLONNA SONORA
Alexandre Desplat – Pinocchio
Hildur Guðnadóttir – Women Talking
Justin Hurwitz – Babylon
John Williams – The Fabelmans
Carter Burwell – The Banshees of Inisherin
MIGLIOR SCENEGGIATURA Tár The Fabelmans Everything Everywhere All at Once The Banshees of Inisherin Women Talking
MIGLIOR FILM STRANIERO All Quiet on the Western Front (Germania) Argentina, 1985 (Argentina) Close (Belgio/Francia/Paesi Bassi) Decision to Leave (Corea del Sud) RRR (India)
MIGLIOR SERIE TV COMEDY Abbott Elementary The Bear Hacks Only Murders in the Building Wednesday
MIGLIOR MINISERIE Black Bird Monster: The Jeffrey Dahmer Story Pam and Tommy The Dropout The White Lotus: Sicily
MIGLIOR ATTRICE DI UNA SERIE DRAMMATICA
Laura Linney – Ozark
Imelda Staunton – The Crown
Zendaya – Euphoria
Emma D’Arcy – House Of The Dragon
Hillary Swank – Alaska Daily
MIGLIOR ATTORE DI UNA SERIE TV COMEDY Donald Glover – Atlanta Bill Hader – Barry Steve Martin – Only Murders in the Building Martin Short – Only Murders in the Building Jeremy Allen White – The Bear
MIGLIOR ATTORE DI UNA MINISERIE
Taron Egerton – Black Bird
Colin Firth – The Staircase
Andrew Garfield – Under the Banner of Heaven
Evan Peters – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer
Story
Sebastian Stan – Pam & Tommy
MIGLIOR ATTRICE DI UNA MINISERIE
Jessica Chastain – George & Tammy
Julia Garner – Inventing Anna
Lily James – Pam & Tommy
Julia Roberts – Gaslit
Amanda Seyfried – The Dropout
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA DI UNA
MINISERIE
F. Murray Abraham – The White Lotus
Domhnall Gleeson – The Patient
Paul Walter Hauser – Black Bird
Richard Jenkins – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer
Story
Seth Rogen – Pam & Tommy
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA DI UNA
MINISERIE
Jennifer Coolidge – The White Lotus
Claire Danes – Fleishman Is in Trouble
Daisy Edgar-Jones – Under the Banner of Heaven
Niecy Nash – Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer
Story
Aubrey Plaza – The White Lotus
Miglior attore in una serie drammatica
Jeff Bridges, The Old Man
Kevin Costner, Yellowstone
Diego Luna, Andor
Bob Odenkirk, Better Call Saul
Adam Scott, Severance
Argylle è uno
spy-thriller che segue le vicende dell’omonima superspia fra Stati
Uniti, Londra e altre località esotiche. Il cast stellare include
Henry Cavill, Sam Rockwell, Bryce Dallas Howard, Bryan Cranston,
Catherine O’Hara, John Cena, Dua Lipa, Ariana DeBose e Samuel L.
Jackson. La pellicola è prodotta da Marv Quinn Productions
Limited.
I nuovi episodi di Carpool
Karaoke: la serie sono ora disponibili su Apple TV+
in una quinta stagione che annovera – tra le celebrities che
partono all’avventura nella stessa automobile cantando i brani
delle loro playlist personali –
Kevin Bacon, Michael Bacon, Ciara, Chelsea Clinton, Hillary
Clinton, Duran Duran, Nikki Glaser, Method Man, Sandra Oh, Chris
Redd, Amber Ruffin, Wilco, Russell Wilson, il cast di
“For
All Mankind” e altri ancora.
Carpool Karaoke: la serie ha ottenuto il
massimo riconoscimento agli Emmy Awards 2022, vincendo per la
quinta volta consecutiva il premio Outstanding Short Form Comedy,
Drama or Variety Series. Dal suo debutto, la serie è stata nominata
ogni anno riuscendo ad aggiudicarsi un Emmy per ognuna delle
precedenti quattro stagioni e diventando uno dei pochi programmi
nella storia ad aver raggiunto un tale traguardo. Tra gli altri
riconoscimenti alla serie ci sono molteplici vittorie ai Producer
Guild Award e una nomination agli Hollywood Critics Association
Television Award.
I nuovi episodi di
Carpool Karaoke: la serie presentano:
Sandra Oh e Duran Duran: il sogno diventa realtà per
Sandra, superfan da sempre dello storico gruppo, quando incontra
per la prima volta i suoi idoli riuscendo addirittura a esibirsi
con loro.
Il cast di “For All Mankind” (Jodi Balfour, Edi Gathegi, Joel
Kinnaman, Krys Marshall, Coral Peña, Shantel VanSanten, Cynthy Wu):
nello spazio nessuno può sentirti urlare, ma c’è qualcuno che può
sentirti cantare “Spice Up Your Life”? Il cast della serie
originale Apple è pronto a scoprirlo.
Nikki Glaser e Wilco: l’iconica band di Chicago in un’avventura
speciale con la megafan Nikki, impreziosita da un cameo della
grande Mavis Staples e un omaggio a Ferris Bueller.
Hillary Clinton, Chelsea Clinton e Amber Ruffin: Hillary e
Chelsea chiedono sostegno alla loro coraggiosa amica Amber per
cantare insieme potenti inni di incoraggiamento grazie anche
all’aiuto di Vanessa Williams.
The Bacon Brothers: il duo celebra la propria
band coverizzando canzoni di altri gruppi di fratelli,
mentre Michael prende in giro Kevin per la sua esperienza
fallimentare nel campo della moda.
Method Man e Chris Redd: da Stevie Wonder a DMX – e persino
Nickelback – il rapper/attore e il comico si confrontano a colpi di
playlist e di Black Facts.
Ciara e Russell Wilson: la coppia combina le proprie
passioni cantando insieme al ritmo delle canzoni di Ciara e
cimentandosi sul campo da football.
Carpool Karaoke: la
serie è prodotta per Apple da CBS Studios e Fulwell 73
Productions, con i produttori esecutivi Ben Winston, Eric Pankowski
e James Corden. La serie è disponibile in streaming su Apple
TV+.
Apple TV+
offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple
TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente
originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in
anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più
velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i
film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati
con 293 vittorie e 1.256 nomination ai premi, tra cui la commedia
pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar® come
Miglior film di quest’anno “CODA”.
Lo spettacolare Torneo Tremaghi ha
inizio: la sfida di Harry con il temibile drago ungaro spinato; il
ballo del ceppo e le prime gelosie tra Hermione e Ron.
Harry
Potter torna sul grande schermo come non lo avete mai
visto, pronto a incantare ancora una volta il pubblico
grazie alla magia della musica dal vivo e alla bacchetta
del Maestro Benjamin Pope.
L’Orchestra Italiana del
Cinema torna a grande richiesta giovedì 29 e
venerdì 30 dicembre all’Auditorium della
Conciliazione con “Harry
Potter e il Calice di Fuoco in Concerto”. Per
la prima volta a Roma arriva il quarto
film della saga: tre repliche (due
spettacoli alle ore 21 e una pomeridiana venerdì alle ore 15)
in due giorni, a tre anni di distanza dall’ultimo
“Harry
Potter e il Prigioniero di Azkaban in Concerto”.
Sul palco una straordinaria
formazione di oltre 80 musicisti – guidati
dall’esperienza del Maestro Benjamin Pope –
eseguirà l’indimenticabile partitura di Patrick
Doyl. Dal vivo e in perfetto sincrono con
la proiezione dell’intero film, le immagini verranno proiettate
in alta definizione su uno schermo di oltre 12 metri, con i
dialoghi in italiano.
Il tour mondiale
della Harry Potter Film Concert Series è stato lanciato nel
2016 da CineConcerts e Warner Bros. Consumer
Products per celebrare i film di Harry Potter. Dalla prima mondiale
di Harry Potter e la Pietra Filosofale in concerto a giugno 2016,
oltre 3 milioni di persone hanno apprezzato questa
magica esperienza da JK Rowling’s Wizarding World, con oltre
1434 spettacoli in più di 48 paesi del Mondo.
Le date italiane sono prodotte da
Marco Patrignani e Forum Studios
– gli storici studi di registrazione fondati da Ennio
Morricone, Piero Piccioni, Armando Trovajoli e Luis Bacalov – in
partnership con Cineconcerts e Warner
Bros. Consumer Products. Sono realizzate con il contributo
e il patrocinio del Ministero della Cultura,
Direzione generale Cinema e audiovisivo; e con il patrocinio
dell’Ambasciata Britannica.
In Harry Potter e il Calice di Fuoco
Harry entra misteriosamente nel Torneo Tremaghi, una gara
estenuante tra diverse scuole di magia. Tre le difficili prove che
lo aspettano: un drago, demoni d’acqua e un labirinto incantato che
lo trascinerà nella morsa di Lord Voldemort. È uno degli episodi
centrali della saga: Harry, Ron e Hermione abbandonano per sempre
l’infanzia e affrontano sfide oltre la loro immaginazione.
L’originale partitura di
Patrick Doyle – scritta appositamente per il film
– ha vinto l’International Film Music Critics
AWARD (IFMCA) e l’ASCAP Film and
Television Music Award, e rappresenta un nuovo incredibile affresco
musicale per nuove avventure del mago più famoso al mondo.
Justin Freer,
Presidente di CineConcerts e produttore / direttore della serie di
concerti di Harry Potter, spiega: “La serie di film di Harry
Potter è un fenomeno culturale irripetibile che continua a
deliziare milioni di fan in tutto il mondo. È con grande piacere
che portiamo per la prima volta ai fan l’opportunità di
sperimentare i premiati brani musicali suonati dal vivo da
un’orchestra sinfonica, il tutto mentre il film è proiettato
contemporaneamente sul grande schermo. Questo è davvero un evento
indimenticabile”.
Brady Beaubien di
CineConcerts e Concert Producer per la serie di concerti di Harry
Potter ha aggiunto: “Harry Potter è sinonimo di entusiasmo in
tutto il mondo ed è fantastico scoprire che eseguendo questa
incredibile musica con il film completo, il pubblico torni a
goderne la magia”.
Il Cinema Multiplex Omnia
Center è il primo multiplex in Italia dotato di
tecnologia laser “RB 4K. A presentare questa grande novità è
stato oggi Massimiliano Giometti dell’omonimo gruppo, che ha
presentato alla stampa l’importante investimento sulla multisala
pratese, accompagnato dal sindaco di Prato Matteo Biffoni, da Jens
Kayser, sales manager della Digital Cinema Sharp Nec display
solutions e da Roberto Ballabene, amministratore di Cineproject,
partner tecnico di NEC per l’Italia ed installatore.
“Siamo grati al gruppo Giometti di
investire sulla nostra città: avere il primato su cultura e
tecnologia ci onora e ci gratifica” ha dichiarato di Sindaco di
Prato Matteo Biffoni. Il Gruppo Giometti, proprietario del Cinema
Multiplex Omnia Center a Prato, ha da sempre investito sulla
qualità e l’ospitalità delle proprie sale, mantenendo al massimo
la qualità e l’attenzione della “gestione familiare” che di rado
si trova nei grandi gruppi internazionali. L’ultimo grande
investimento è l’adozione della Tecnologia laser 4K “RB” NEC high
frame , un sistema di ultimissima generazione per quanto riguarda
la proiezione e di conseguenza la qualità dei film.
“Siamo certi che questa crisi sia
una conseguenza di due anni di grandi difficoltà che hanno segnato
fortemente la voglia delle persone di uscire ed andare nelle sale”
ha dichiarato Massimiliano Giometti “non solo perché niente come
una sala cinematografica riesce a rendere la magia e la bellezza
dei film, ma anche perché il farlo è un gesto di socialità che
ha resistito ai più grandi cambiamenti della storia. Per questo
motivo e perché innamorati di questo magico mondo, non ci siamo
mai arresi ai momenti di crisi delle sale cinematografiche e
intendiamo continuare a rilanciare per riportare il pubblico a
godere della grande bellezza del cinema.”
A presentare nel dettaglio questo
nuovo tipo di tecnologia è stato Jens Kayser della Digital Cinema
Sharp Nec display solutions: “Il gruppo Giometti ha sempre
introdotto le nuove tecnologie anticipando la quasi totalità degli
esercenti italiani.
Furono tra i primi operatori cinematografici a passare dalla
pellicola analogica alla proiezione digitale 15 anni fa il che li
rese automaticamente pronti per poter proiettare Avatar in 3D nel 2009.
A quell’epoca fu il primo ed unico film di qualità in 3D e questo
contribuì a renderlo il film con il maggiore incasso di tutti i
tempi.
Negli anni che seguirono, quel successo spinse l’intera industria
cinematografica a passare dall’analogico al digitale.
Giusto in tempo per il lancio di Avatar 2, i cinema del
gruppo Giometti ha fatto il successivo salto tecnologico verso il
futuro introducendo la nuova tecnologia laser “RB 4K”HFR (High
Frame Rate ).
Con questo tipo di proiezione,
un’unità laser viene utilizzata come sorgente luminosa invece di
una lampada allo xeno, il che presenta almeno due vantaggi. Il
primo: un risparmio almeno della 50%, dell’energia, il che fa bene
all’ambiente e fa risparmiare sui costi.
Il secondo è che lo spettatore ha
il vantaggio di un’esperienza fotografica ancora migliore. Colori
più forti, migliore illuminazione dello schermo e luminosità
elevata e costante.Quest’ultimo è particolarmente importante per
godersi un film in 3D. In passato, i film in 3D venivano spesso
proiettati con una luminosità troppo bassa, uno dei motivi per cui
i successivi film in 3D non potevano continuare il successo di
Avatar 1. Sharp NEC è stata la prima azienda a introdurre i
proiettori laser di intera produzione ed è ora un fornitore leader
di questa tecnologia. Crediamo che nei prossimi anni la maggior
parte dei cinema di tutto il mondo sarà convertita a questo tipo
di proiezione.Il multiplex Omnia è oggi uno dei primi in
Italia ad essere completamente convertito al laser “RB 4K”,
offrendo ai visitatori un’esperienza cinematografica
particolarmente immersiva. Avatar 2 è un film che
l’industria cinematografica stava aspettando da tempo, un film che
avrà un forte impatto SOLO sul grande schermo. Auguro ogni
successo ai cinema Giometti e ai visitatori qui a Prato, una grande
esperienza cinematografica.”
Per presentare al pubblico questa
grande novità, l Cinema Multiplex Omnia Center ha organizzato un
OPEN DAY del cinema per lunedì 12 dicembre: alle ore 17.00, 19.00
e alle ore 21.00 sarà proiettato il film culto degli anni 80 “I
Goonies, “ nella versione rimasterizzata 4k uscita nel 2019 a 35
anni dalla sua uscita. L’ingresso agli spettacoli sarà
gratuito.
Dal 14 dicembre invece un’altra
grande attrazione: arriveranno a Prato per stare qualche giorno le
due grandi statue di Avatar, altre oltre 3 metri, in un
allestimento creato per le foto con gli spettatori. Esiste un
momento nel quale ci sia più bisogno della magia del cinema di
quello che stiamo vivendo?
Arriva in prima tv su Sky
The
Hanging Sun – Sole di mezzanotte, film
Sky Original diretto da Francesco
Carrozzini, in esclusiva lunedì 12 dicembre alle 21.15 su Sky
Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Action), in streaming
su NOW e disponibile on demand.
Tratto dal romanzo Sole
di mezzanotte di Jo Nesbø, è un
thriller noir ambientato tra le atmosfere rarefatte dell’estate
norvegese, dove il sole non tramonta mai. Scritto da
Stefano Bises, è interpretato da Alessandro Borghi, Jessica Brown
Findlay, Sam Spruell, Frederick Schmidt, Raphael Vicas,
con Peter Mullan e Charles
Dance. La fotografia è di
Nicolaj Bruel (DFF).
Presentato come Film di
chiusura della 79ª Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia, The
Hanging Sun – Sole di mezzanotte è una
coproduzione italo-britannica, prodotta da Sky
Studios, Cattleya e
Groenlandia. Il distributore internazionale è
NBCUniversal Global Distribution per conto di
Sky Studios. Il distributore cinematografico
italiano è Vision Distribution.
La trama
John (Alessandro Borghi) è in fuga.
Trova riparo nel fitto della foresta, vicina a un villaggio isolato
dell’estremo Nord, dove domina la religione, il sole non tramonta
mai e le persone sembrano appartenere a un’altra epoca. Tra lui e
il suo destino ci sono solo Lea (Jessica Brown Findlay), una donna
in difficoltà ma dalla grande forza, e suo figlio Caleb, un bambino
curioso e dal cuore puro. Mentre il sole di mezzanotte confonde
realtà e immaginazione, John dovrà affrontare il tragico passato
che lo tormenta.
Il Pinocchio di Guillermo del Toro è una
pellicola in stop-motion piena di magia. La capacità del regista di
rendere le storie così autentiche nonostante lo stampo fiabesco,
deriva dalla sua abilità a raggiungere il vero cuore dei
personaggi, riuscendo a mostrarne le sfaccettature più
impercettibili. Nella sua rivisitazione della storia
burattino di legno, Del Toro ha voluto far suo il racconto di Carlo
Collodi, modificandolo secondo la sua interpretazione e la sua
sensibilità, differenziandolo – senza mai stravolgerlo –
dall’originale del 1883.
Nonostante il suo Pinocchio scavi molto più a fondo nel
background dei personaggi, portando alla luce un’opera molto più
realistica e struggente, rispetto ad altre trasposizioni della
storia come quella Disney del 1940, il regista non ha comunque
voluto rinunciare a quel tocco favolistico della storia disneyana,
inserendo all’interno del film nove toccanti canzoni che
accompagnano il burattino durante tutto il suo percorso di
crescita. In realtà, la colonna sonora di Pinocchio ne
elenca dieci, ma fra queste ce n’è una non originale.
La musica all’interno del
lungometraggio in stop-motion è affidata ad Alexandre
Desplat, uno dei più noti compositori cinematografici che,
fra l’altro, ha già condiviso il tavolo da lavoro con il regista,
vincendo l’Oscar alla migliore colonna sonora per La forma dell’acqua. Di seguito una guida alle canzoni
di Pinocchio, ognuna delle quali affidata agli attori che prestano
la voce ai personaggi.
My son
La prima canzone originale di
Pinocchio si trova nelle sequenze d’apertura,
quando lo spettatore incontra per la prima volta Geppetto insieme
al figlio. “My son” è cantata da David
Bradley e accompagna con dolcezza le scene le cui immagini
presentano la quotidianità del falegname con Carlo, fra lavoro,
diletto e chiesa.
“My son” prepara
all’incidente scatenante della pellicola deltoriana, caratterizzata
da un patos estremo che viene accentuato al ricordo della canzone
poco prima terminata.
Everything Is New to Me
Quella che segue dopo potrebbe
essere considerata la canzone più innocente ma al tempo stesso
divertente del film. Principalmente è la voce di Gregory
Mann, ossia Pinocchio, a condurre le
parole e la musica, con qualche intervento di David
Bradley.
È “Everything is New to
Me”, ed esprime a pieno la meraviglia del burattino verso ciò
che lo circonda e gli è sconosciuto, desideroso di andare quanto
prima in esplorazione. In questa scena Pinocchio è talmente
euforico da distruggere tutta la casa di Geppetto, mentre intona il
motivetto saltellando.
We Were a King Once
Con la canzone “We Were a King
Once” si incontra uno dei villain principali di Pinocchio:
Conte Volpe. Come lo stesso Del Toro afferma, per dare vita a
questo personaggio serviva un attore che fosse in grado di
modificare all’improvviso il tono della voce, per dargli il giusto
tocco maligno e folle.
Il nome che subito balenò nella
mente del regista fu quello di
Christoph Waltz e, nella scena della canzone, intona parole in
ricordo dei bei tempi andati, quando il suo circo era all’apice del
successo e la sua condizione economica migliore. Non appena la
musica termina, Conte Volpe incontra Pinocchio,
che poi usa per poter tornare in carreggiata con la sua
attività.
My Bubblegum
Quando Pinocchio incontra il Conte
Volpe, quest’ultimo gli garantisce successo e fama, esattamente
come avveniva nel Pinocchio disneyano con
Mangiafuoco. Il burattino, dall’animo ancora puro e non consapevole
dell’avidità del Conte, si lascia convincere ad esibirsi al suo
spettacolo di marionette, firmando con lui lunghissime clausole
contrattuali.
Dopo aver lasciato Sebastian il
Grillo, Pinocchio è pronto a dare il meglio di sé davanti ad una
folla di persone curiose. È qui che Pinocchio, con la voce di
Gregory Mann, intona “My Bubblegum”, fra
balli, piroette e applausi.
The Late Lamented
A seguito dell’esibizione di
Pinocchio, Geppetto riesce a raggiungere il
burattino all’entrata del circo per poterlo portare a casa. È qui
che il falegname ha un diverbio con il Conte Volpe, terminato con
la morte del burattino investito da un’auto.
Pinocchio si risveglia in una bara
portata sulle spalle dai Conigli Neri. Questi stanno cantando
“The Late Lamented”, e la voce è di Tim Blake
Nelson.
Ciao Papà
Nel secondo atto,
Pinocchio decide di andare in tournée con lo
spettacolo del Conte Volpe, per poter pagare i debiti del padre e
mandargli la sua percentuale di guadagno. Le immagini scorrono
veloci mentre il burattino viaggia da una città all’altra in giro
per la penisola. Ad accompagnare queste sequenze c’è la canzone
“Ciao Papà” di Gregory Mann, la più
struggente e malinconica di tutta la pellicola in stop-motion.
Pregna di tutto l’amore che
Pinocchio nutre per Geppetto, “Ciao Papà” esprime il
coraggio del burattino nel lasciare la sua casa, per poter
permettere a suo padre un futuro migliore. La canzone è cantata
anche davanti ad un pubblico entusiasta di vedere Pinocchio sul
palco.
Marcia della Patria
Del Toro ha realizzato un’opera
antifascista per eccellenza, in cui Pinocchio deve
affrontare non solo un’Italia piegata da Benito Mussolini, ma anche
una privazione della libertà individuale e di pensiero. Molti sono
i personaggi che si muovono con l’obiettivo di compiacere il Duce,
o come lo chiama Pinocchio il Dulce, e fra questi c’è il Conte
Volpe.
Nella tournée, infatti, Pinocchio
canta un’ode all’Italia, o meglio all’ideologia fascista.
“Marcia della Patria” di Gregory Mann è
la canzone che il burattino si ritrova ad eseguire con fierezza,
seppur non sia a conoscenza di cosa realmente significhi.
Marcia del Duce Big Baby II
Il giorno tanto atteso è arrivato,
Pinocchio è in Sicilia per esibirsi proprio di
fronte a Benito Mussolini. Ma dopo aver assistito alla spiacevole
aggressione del Conte Volpe verso Spazzatura, Pinocchio si ribella
e decide di provocarlo stravolgendo il testo di “Marcia della
Patria”.
Questa è una delle canzoni più
emblematiche ed esilaranti, poiché in fondo rappresenta più che la
vendetta del burattino, una vera e propria protesta al regime
dittatoriale e fascista. La “Marcia del Duce Big Baby II”,
nome con cui si intitola il motivo, è cantata proprio davanti a un
Duce allibito.
Rataplan Delle Camicie Nere
Nel terzo atto,
Pinocchio è preso dal Podestà e inserito insieme
al figlio Lucignolo nel Progetto Militare Elitario per la Speciale
Gioventù Patriottica, per prepararsi alla guerra. Mentre la
macchina da presa mostra la struttura atta ad addestrare i futuri
soldati fascisti, Daniele Derra intona “Rataplan Delle Camicie
Nere”, canzone del periodo Mussolinano e inno alla guerra da
parte dell’Italia. Questa è, fra le dieci, la canzone non originale
della pellicola.
Bonus: l’addestramento dei giovani
soldati fascisti è stato ripreso dalla vera organizzazione
giovanile del Regno d’Italia, chiamata Operazione nazionale
Balilla, in cui i bambini – che venivano divisi per sesso,
categoria ed età – imparavano o a diventare ottimi soldati fascisti
nel caso dei maschi, oppure grandi donne della società fascista nel
caso delle femmine, grazie a corsi di cucito, pronto soccorso,
ricamo ed economica domestica.
Better Tomorrows
La canzone “Better
Tomorrows” è eseguita da
Ewan McGregor nei panni di Sebastian il Grillo a conclusione
del film Pinocchio. Non appena i titoli di coda
scorrono, Sebastian illuminato da luci da palcoscenico la intona
poeticamente.
L’intro della canzone inizia nel
corso di Pinocchio un paio di volte, quando Sebastian tenta di
ritagliarsi uno spazio tutto per sé, ma viene sempre bruscamente
interrotto a causa degli spiacevoli eventi che lo coinvolgono.
Regista ed antropologo
nato a Pesaro, dopo anni di cortometraggi premiati e documentari,
Davide Lomma sarà prossimamente sullo schermo con
il suo primo lungometraggio, L’amor Fuggente.
Prodotto da Play Entertainment e A.B. Film, attraverso il racconto
di coppie in crisi, della scoperta di primi amori molto diversi,
passioni cocenti e fugaci, il film mette in scena un catalogo di
situazioni che raccontano le relazioni di oggi a partire dalla
proposta di matrimonio di Fil e Mia, che innesca una specie di
reazione a catena.
Nella quale cadono anche
Antonio e Didier, sullo schermo interpretati da Emanuele
Vezzoli e Andrea Pennacchi, rispettivamente ex marito e
miglior amico della sessantenne Teresa (la madre di Mia), che dopo
tanti anni si scoprono attratti e decidono di vivere liberamente la
propria omosessualità. Una esperienza della quale ci hanno parlato
sul set i due attori, alla vigilia della fine delle riprese.
Che amore è quello di Antonio e Didier?
V: Tardivo
P: Come il radicchio!
Seriamente…
V: Il loro è un amore a sorpresa. E per il mio
personaggio è una scoperta un po’ tardiva – come dicevo
– della propria
natura. Un modo per toccare un tema non così infrequente, con il
sorriso sulle labbra. Io stesso ho esperienza di persone che hanno
deciso di fare una scelta come questa a metà del corso della loro
vita. Anche con figli già grandi.
P: Didier invece è più risolto, è consapevole da
sempre della propria sessualità, ma incontra questo amore e lo ruba
alla sua amica. Il ché diventa il suo piccolo tormento. Un costante
senso di colpa.
V: Quelli non mancano mai, in qualsiasi coppia.
Quando finisce un amore e ci son di mezzo anche i figli, te li
porti appresso per sempre. Ma devi imparare a conviverci.
per gentile concessione di Echo Group
Un tema che spesso nelle commedie abbiamo visto
macchiettizzato
V: Quando ero ragazzino era un tabù, le persone erano
costrette a nascondere la propria natura. Ma finalmente i ragazzi
di oggi, e lo vedo con i miei figli, sono diversi. Lo vedo sui loro
volti e nei loro discorsi. Fa ben sperare. In film come Il vizietto
si giocava sulla novità, sull’esotico, un folclore che oggi può
offendere. Ma la bellezza di questo film è che prende in
considerazione tipi diversi di rapporto, a coppie.
P: E la nostra è la coppia più tradizionalista.
Un rischio nel quale avete siete riusciti a non
cadere, quindi?
V: Dovevamo tenere sotto controllo l’equilibrio,
evitare gli eccessi. Ma la difficoltà maggiore è stata nei momenti
in cui si racconta la realtà, pur trattandosi di una commedia. Per
me la scena più drammatica è stata quella con la figlia Mia.
P: Era importante mantenere la misura, non superare
certi limiti. Cresci con negli occhi certi esempi, e verrebbe
facile riprodurre certi cliché. La cosa più difficile però, per me,
è stata quella di girare e allo stesso tempo non mancare al saggio
di danza di mia figlia! Ho dovuto viaggiare di notte.
Come, o quando, avete sentito esser diventati
davvero una coppia?
P: Secondo me quando abbiamo girato la scena del
ballo. Siccome Il mio personaggio apre una scuola di tango, io e
lui abbiamo dovuto imparare, ovviamente in modo superficiale, un
po’ di tango. E mentre ballavamo abbiamo costruito questo rapporto
di passione, di sguardi, che non volevamo fosse un cliché.
V: E’ stata la seconda scena che abbiamo fatto, e
provare quel tango ci ha dato la possibilità di trovare la misura
giusta… Quando si gira, poi, le pause sono tante, abbiamo avuto
tempo di chiacchierare e conoscerci meglio. Io comasco, lui veneto,
siamo sicuramente uniti dal tempo che abbiamo dedicato a questo
mestiere. Non siamo più giovincelli.
Nel film, come se non bastasse, vi hanno anche
aumentato gli anni!
V: Ma va bene, perché poi ti dicono che ne dimostri
meno e che sembri più giovane
Antonio e Didier cambiano molto nel corso del
film?
P: A differenza di Antonio, Didier non ha un arco in
cui si sviluppa, è un personaggio abbastanza definito, e poi alla
fine ha una svolta, di cui sicuramente non posso
parlare.
V: Avevamo indicazioni differenti dal regista, su
come giocare con i nostri personaggi… Anche se non sveliamo nulla
dicendo che sicuramente le scene più difficili son state quelle di
sesso.
P: Sesso rovente!
Un regista esordiente, come vi ha
convinto?
P: Io mi sono convinto leggere la parte, era
interessante e divertente, e offriva la sfida di recitarla proprio
evitando i cliché che dicevamo. Davide mi ha fatto una ottima
impressione da subito, poi ci siamo incontrati con gli altri e
abbiamo fatto subito delle prove.
V: Quando ho ricevuto la proposta, ho letto la
sceneggiatura e solo dopo mi sono accorto che lo conoscevo già
perché anni fa feci un film in cui Davide era aiuto regista. Mi
conobbe lì e quando ha scritto questo personaggio ha pensato a me e
me lo ha proposto. Per questa mia seriosità, un carattere
lievemente burbero, che poi in realtà è da ‘burbero benefico’ di
Goldoni.
Grazie a lui se finalmente vi siete incontrati
dopo tanti anni di carriera, insomma?
P: Sì, e non sarà l’ultima.
V: Almeno questo è l’auspicio.
Cosa portate via da questo set, a parte le
camicette di seta?
P: Vorrei tanto, ho anche chiesto se fosse possibile,
ma temo mi toccherà restituirle!
V: A me piacerebbe che alla fine di tutta questo
operazione restasse il ricordo di un bel lavoro, fatto bene. E con
successo, ci auguriamo, incrociamo le dita. E poi chissà… di questi
tempi continuano a fare serie, vai a sapere…
Con il volgere al termine di
quest’anno, è come sempre arrivato il momento di fare alcuni
bilanci. Nel 2022 il mondo del cinema sembra aver intrapreso un
percorso di ripresa dopo i due difficili anni precedenti, segnati
dalla pandemia di Covid-19. Nel corso di quest’anno, infatti, sono
usciti numerosi nuovi progetti che hanno risollevato in parte la
drammatica situazione dei cinema di tutto il mondo. In particolare,
come spesso accaduto negli scorsi anni, ad essersi affermati sono
stati alcuni film horror particolarmente
interessanti, che hanno catturato l’attenzione di ampie fasce di
pubblico, proponendo contenuti originali e talvolta anche
importanti riflessioni sociali. Giunti alla fine dell’anno, è
dunque ora di indicare quelli che sono stati i migliori
film horror del 2022.
I migliori film horror del 2022
Quella che segue non è una
classifica in ordine di merito, quanto più un elenco di quei film
horror che si sono distinti per particolari pregi artistici, sia
tecnici che contenutistici. I film presenti in questo elenco sono
infatti opere molto originali, che pur rifacendosi ad alcuni canoni
del loro genere di appartenenza hanno saputo offrirne sfumature
nuove attraverso cui proporre non solo tanti brividi ma anche
lucide analisi della società, dell’umanità e dei principali temi
d’attualità.
Nope
Nope
(qui la recensione) è un film
horror del 2022 uscito ad agosto in Italia, scritto, diretto e
prodotto da Jordan Peele sotto il marchio della
sua casa di produzione Monkeypaw Productions.
Protagonisti del film Daniel Kaluuya, Keke
Palmer e StevenYeun, i
quali si trovano a confrontarsi con un fenomeno inspiegabile
presente nel cielo sopra di loro. Tra dramma, mistero, horror e
profonde riflessioni sociali, Nope segna il ritorno alla
regia di Peele, reduce dai clamorosi successi di Scappa – Get Out e
Noi. Vero e proprio
blockbuster estivo, il film offre non solo un misto tra horror e
fantascienza, ma anche profonde riflessioni su questioni razziali e
sulla natura dello spettacolo in sé.
X – A Sexy Horror Story
X– A
Sexy Horror Story (qui la recensione) è un film
slasher americano scritto, diretto e montato da Ti
West. Il film è interpretato da Mia Goth, Jenna Ortega, Martin Henderson,
Scott Mescudi e Brittany Snow. Nel film,
in una fattoria isolata in Texas, una troupe cinematografica arriva
per girare un film per adulti. I loro ospiti, una coppia di anziani
solitari, si interessano in modo speciale ai nuovi arrivati. Al
calar della notte, l’interesse malizioso della coppia sfocia però
nella violenza e nella follia. X – A Sexy Horror Story è
il primo film di una trilogia horror, dove il primo sequel, che è
anche un prequel, è Pearl.
Crimes of the Future
Crimes of the
Future(qui la recensione) segna il
ritorno al cinema di David Cronenberg. Il film
offre un tuffo profondo in futuro non troppo lontano, in cui
l’umanità sta imparando ad adattarsi al suo ambiente sintetico.
Questa evoluzione sposta gli esseri umani oltre il loro stato
naturale e in una vera e propria metamorfosi del corpo, che altera
la loro composizione biologica. Presentato a Cannes, Crimes of
the Future ha per protagonisti Viggo
Mortensen, Léa Seydoux e Kristen
Stewart. Non propriamente un horror nel senso canonico
del genere, ma certamente un’opera che scuote e disturba lo
spettatore proponendo scenari e perversioni che parlano molto della
nostra società.
Smile
Smile
(qui la recensione) è un film
horror psicologico statunitense del 2022 scritto e diretto da
Parker Finn, basato sul suo corto del 2020
Laura Hasn’t Slept. Il film ha come attori Sosie
Bacon, Jessie T. Usher, Kyle Gallner, Caitlin Stasey, Kal
Penn e Rob Morgan. La trama ruota intorno
ad una donna costretta a confrontarsi con il suo passato per
sopravvivere e sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.
Smile è invece un horror più canonico, affermatosi però
per un lavoro di ricerca psicologica sui personaggi particolarmente
affascinante. Spaventoso quanto serve e con idee narrative
particolarmente efficaci, è unanimemente considerato tra i migliori
horror di quest’anno.
Piove
Piove (qui la recensione) è un film di
genere thriller/horror del 2022, diretto da Paolo
Strippoli, con Fabrizio Rongione, Francesco
Gheghi, Aurora Menenti e Cristiana
Dell’Anna. La storia ruota intorno ad una nebbia che, con
la pioggia, esce dalle fogne ed entra nel corpo di chi la respira,
facendo uscire il peggio di sé. Nessuno sembra poter sfuggire a
ciò, neanche Thomas e i suoi due figli, già segnati dal dolore e
dalle divisioni interne. Anche l’Italia può vantare un film horror
di tutto rispetto quest’anno, trovando con Piove non solo
una brillante riflessione sulla nostra società e le sue nevrosi, ma
anche un film che fa della sua atmosfera cupa e tesa un elemento di
grande fascino, segno che è possibile realizzare opere di questo
tipo in Italia.
Gli occhi del diavolo
Gli occhi del
diavolo (qui la recensione) è un film
horror soprannaturale americano diretto da Daniel
Stamm e scritto da Robert Zappia. I
protagonisti sono Jacqueline Byers, Virginia
Madsen e Ben Cross. La trama ruota
intorno a Suor Ann, una venticinquenne irrequieta che crede
fermamente che eseguire esorcismi sia la sua vocazione. Il suo
desiderio di mettersi alla prova prende una piega imprevista quando
incontra uno dei pazienti più disturbati della scuola. Durante i
loro strazianti incontri, la sorella Ann si trova faccia a faccia
con una forza demoniaca che infesta la scuola e ha misteriosi
legami con il suo passato. Non poteva mancare in questa classifica
un tradizionale horror di tipo soprannaturale, indicato tra i più
spaventosi in assoluto del 2022.
Non sarai sola
Non sarai
sola è un film horror uscito in Italia nel luglio del
2022, coprodotto a livello internazionale e scritto e diretto da
Goran Stolevski, al suo debutto alla regia. Nel
cast si ritrovano Noomi Rapace, Anamaria Marinca,
Alice Englert, Carloto Cotta, Félix Maritaud e
Sara Klimoska. La trama si svolge nella Macedonia
del 19º secolo, dove una giovane donna viene rapita in un isolato
villaggio di montagna e trasformata successivamente in una strega
da un antico spirito. Passato grossomodo inosservato, questo horror
è in realtà uno dei veri gioielli di questo 2022, caratterizzato da
un’atmosfera particolarmente affascinante e da lucide riflessioni
sul ruolo della donna nella società contemporanea.
Scream
Scream (qui la recensione) è il nuovo
sequel del franchise di enorme successo firmato Wes
Creven. Venticinque anni dopo una serie di brutali omicidi
che hanno sconvolto la tranquilla cittadina di Woodsboro, in
California, un nuovo killer indossa la maschera di Ghostface e
inizia a prendere di mira un gruppo di adolescenti. Questo nuovo
Scream non solo offre nuovi brividi, ma riflette anche in
modo metacinematografico sull’intera industria cinematografica
dell’horror. Il film è diretto da Matt
Bettinelli-Olpin e Tyler
Gillett e vanta un cast composto non solo dagli
attori Neve Campbell, Courteney Cox e
David Arquette, protagonisti dei primi film, ma
anche una nuova generazione di interpreti, a partire da
Jenna Ortega.
Men
Men è un
film drammatico horror uscito ad agosto in Italia, scritto e
diretto da Alex Garland, autore anche di
Ex
Machina e Annientamento. Il film è interpretato
da Jessie Buckley e Rory Kinnear,
protagonisti di una storia che vede una giovane donna recarsi in
vacanza da sola nella campagna inglese dopo la morte dell’ex
marito. In quei luoghi apparentemente incontaminati, però, qualcosa
sembra sfuggire alle leggi della logica, dando vita ad un vero e
proprio incubo. In Men confluiscono dunque tutta una serie
di paure legate allo stalking e alla violenza sulle donne,
raccontate con grande gusto inventivo.
Black Phone
Il tredicenne Finney è tenuto
prigioniero da un sadico assassino mascherato. Quando un telefono
sul muro inizia a squillare, il ragazzino scopre di poter sentire
le voci delle precedenti vittime dell’uomo. Black
Phone (qui la recensione) è
probabilmente una delle maggiori sorprese per il genere horror nel
2022. Questo film interpretato da Ethan Hawke si
è infatti affermato come un grandissimo successo di critica e
pubblico, offrendo un racconto tanto spaventoso quanto avvincente,
che coniuga elementi soprannaturali a paure presenti nel quotidiano
di tutti. Inoltre, il film è l’adattamento dell’omonimo racconto di
Joe Hill, figlio di Stephen King,
dunque una garanzia in quanto a spaventi e terrore.
Il conglomerato mediatico
francese Mediawan ha dichiarato di aver accettato
di acquistare una partecipazione significativa nella Plan B
Entertainment di Brad Pitt, i cui crediti includono film
vincitori di Oscar come “12
anni schiavo” e “Moonlight“.L’accordo è l’ultimo di una serie di acquisizioni di parte o
di tutti gli studi di produzione indipendenti che cercano di
capitalizzare il forte appetito di nuovi contenuti a Hollywood,
innescato in gran parte dal boom dei servizi di streaming negli
ultimi anni.
Molti accordi dei recenti
hanno coinvolto società di produzione affiliate a grandi star.
L’anno scorso, Candle Media, la società di
intrattenimento sostenuta da private equity gestita dagli ex
dirigenti Disney Kevin Mayer e Tom Staggs, ha
acquisito Hello Sunshine dell’attrice Reese Witherspoon, la società di produzione
dietro “The
Morning Show” di Apple
TV+. Quell’accordo è stato valutato a circa $ 900
milioni.
Candle Media all’inizio di
quest’anno ha acquistato una quota di minoranza nella
società di intrattenimento di
Will Smith e
Jada Pinkett Smith, Westbrook, che ha
sostenuto progetti tra cui “King Richard”, un film
biografico che racconta la vita di Richard
Williams. Tali accordi potrebbero diventare più difficili
da concludere nell’attuale contesto, poiché le società di
intrattenimento che vanno daWarner
Bros Discovery Inc. a Paramount
Global stanno tagliando i costi a causa dell’incertezza
macroeconomica delle grandi perdite di streaming e di
un’accelerazione nel taglio delle tv via cavo.
Mediawan non ha rivelato la
valutazione dell’accordo. Il Wall Street Journal di
ottobre ha riferito che Plan B stava esplorando
opzioni strategiche, inclusa una possibile vendita di
parte della società. Venerdì la CNBC ha riferito che una quota
di Plan B sarebbe stata venduta a Mediawan.Fondata
nel 2015, Mediawan, con sede a Parigi, controlla diverse società di
distribuzione e produzione in tutta Europa, che hanno sostenuto
progetti tra cui “Call My Agent!“, una commedia su
un’agenzia di talenti francese, e “The Life Ahead“, il
film con Sophia Loren .Unendo le forze con
Plan B, Mediawan si sta espandendo oltre i suoi
principali mercati europei negli Stati Uniti, hanno affermato le
società venerdì.
La Plan B, gestita da Mr.
Pitt e dai produttori cinematografici Dede Gardner e
Jeremy Kleiner, è stata coinvolta in numerosi film
acclamati dalla critica. Alcuni dei suoi progetti recenti
includono “Women Talking“, un dramma religioso programmato
per l’uscita nelle sale entro la fine dell’anno, e il film
biografico su Marilyn Monroe “Blonde” diNetflix.
Caleidoscopio è la
nuova serie antologica (precedentemente
intitolata Jigsaw) creata da Eric
Garcia per Netflix ed è
composta da otto episodi. Liberamente ispirata alla storia vera dei
settanta miliardi di dollari in obbligazioni scomparsi nel centro
di Manhattan durante l’uragano
Sandy, Caleidoscopio è composta da otto episodi
che vanno da 24 anni prima a 6 mesi dopo il colpo.
Caleidoscopio: quando esce
e dove vederla in streaming
Caleidoscopio in
streaming uscirà il 1° gennaio 2023 in esclusiva su
Netflix.
Caleidoscopio: la trama e
il cast
si svolge nell’arco di 25 anni e
segue una banda di ladri provetti nel loro tentativo di aprire un
caveau apparentemente inviolabile per ottenere il più grande
bottino della storia. Sotto l’occhio vigile della più potente
squadra di sicurezza aziendale del mondo e delle forze dell’ordine,
ogni episodio rivela una tessera di un elaborato puzzle di
corruzione, avidità, vendetta, complotti, alleanze e tradimenti. In
che modo la banda di ladri ha architettato il piano? Chi la farà
franca? Di chi ci si può fidare?
Quest’avvincente serie
antologica crime adotta un approccio non lineare alla
narrazione e costruisce intrighi e suspense in modo unico, offrendo
agli abbonati Netflix esperienze di visione diverse. Gli spettatori
potrebbero iniziare da determinati episodi (come gli episodi
“Giallo” o “Verde”) e poi approfondire il proprio ordine di visione
personale con altri episodi (“Blu” o “Viola” o “Arancione”, seguiti
da “Rosso” o “Rosa”) fino all’epico finale della storia “Bianco”
(il colpo). Alla fine gli spettatori vedranno tutti gli episodi, ma
l’ordine in cui li guarderanno influenzerà il loro punto di vista
sulla storia, sui personaggi e sulle questioni in sospeso al centro
della rapina. E tu come vivrai i colori di Caleidoscopio?
Nel cast della serie protagonisti sono Giancarlo
Espositonel ruolo di Leo Pap,Paz
Veganel ruolo di Ava Mercer,Rufus Sewellnel ruolo di Roger Salas,Tati
Gabriellenel ruolo di Hannah Kim,Rosaline Elbaynel ruolo di
Judy Goodwin,Peter Mark Kendallnel
ruolo di Stan Loomis,Jai Courtneynel ruolo di
Bob Goodwin,Niousha Noornel ruolo di Nazan Abassi,Patch
Darraghnel ruolo di Andrew Covington eMax Casellanel ruolo di Taco.
“Sono stato molto riservato riguardo
alla mia vita privata e non ho mai reso pubblica la mia vita
privata fino ad ora“, ha detto Steven Spielberg in una
sorprendente proiezione avvenuta del suo attesissimo film avvenuta
domenica negli USA. È stata la minaccia esistenziale della pandemia
di Covid nella sua forma più letale nel 2020 a spingere la sua
personalissima storia familiare sul grande schermo.
“Quello che ho pensato è che se dovessi
fare un altro film, se dovessi raccontare un’altra storia, quale
sarebbe quella storia? Ed è per questo che ho deciso di
metterlo in produzione”, ha detto a Martin
Scorsese durante una sessione di domande e
risposte dopo la proiezione di The
Fabelmansa New York al DGA
Theater. “Mia madre ed io abbiamo avuto un segreto per molto
tempo, e mia madre mi diceva sempre: ‘Accidenti Steve, questo
sarebbe un film davvero fantastico. Perché non fai quella
mossa un giorno o l’altro? Quindi l’ho fatta venire da me e
da un lato avevo lei, dall’altro lato Tony Kusher, che aveva
sentito le storie e stava davvero spingendo per fare questo.”
Tony Kusher è il pluripremiato drammaturgo e sceneggiatore e suo
collaboratore di lunga data che ha co-scritto The
Fablemans, nonché a un punto centrale della trama madre-figlio
nel film.
L’aspirante regista adolescente Sam
Fabelman è interpretato da Gabriel
LaBelle. Michelle
Williams e Paul
Danosono i suoi
genitori. Seth
Rogen e Judd Hirsch fanno parte del
cast del film attualmente nelle sale negli USA, e in uscita in
Italia dal 22 dicembre 2022. Alla domanda sulla storia delle
origini del film, Spielberg ha detto a Scorsese che i sentimenti di
perdita e solitudine dopo la morte dei suoi genitori negli ultimi
anni lo hanno spinto a fare sul serio nel mettere giù la sua
storia. Lui e Kushner hanno scritto la sceneggiatura ma
“non avevo nessuna intenzione di farla… e sarei stato felice di
metterla in un cassetto da qualche parte. Ma il Covid mi ha
dato tanto tempo per pensarci. E soprattutto quando il Covid
era davvero brutto”, ha detto. “Quando abbiamo perso
500.000 americani, figuriamoci milioni in tutto il mondo… era
davvero una conclusione scontata che questo non fosse un evento che
mette fine alla vita?“
Martin Scorsese ha voluto che il regista
rivelasse anche un delizioso retroscena di un cameo di
David Lynch nel ruolo di John Ford, fonte
d’ispirazione per Sam Fabelman. Ford offre un
breve ma memorabile consiglio alla fine del film e all’inizio della
carriera del giovane. “Stavo cercando un attore che conoscevo
personalmente e gli stavo per chiedere di interpretare John
Ford”, ha detto Spielberg. Prima che lo facesse, il marito di
Kusher, Mark Harris, ha suggerito di chiedere a David Lynch “e una lampadina si è
spenta“. Lynch era molto lusingato ma rifiutò. “Ha detto
che non era un attore, e aveva altri progetti, e John Ford era così
grande, e se non avesse raggiunto quegli standard? Era solo un
po ‘timido al riguardo.”
Lynch si è ammorbidito
quando ha saputo che Spielberg e sua moglie erano diventati
entusiasti della meditazione trascendentale attraverso la
fondazione di Lynch. Ma ha detto ancora di
no. “Così sono andato dalla mia persona di riferimento, la
sua migliore amica,
Laura Dern. “Devi convincere David a
farlo. Hai due settimane per convincerlo a farlo.” Quando
i due registi hanno poi parlato, “Dice, ‘Ho deciso che lo farò
a una condizione… voglio avere il costume due settimane prima del
tempo per viverlo.’Ho detto: ‘Vuoi dire che lo
indosserai? Disse: “Sì, tutti i giorni”. Il cappello, la
benda [sull’occhio] tutto. E si è presentato con un costume
piuttosto logoro”, ha detto Spielberg. «E il tempo che impiega
per accendere quel sigaro?» ha chiesto Scorsese. È stato
un processo comicamente lento. “Questa è una delle cose che
sappiamo tutti sulla magia del montaggio cinematografico, puoi far
durare qualsiasi cosa quanto vuoi”, ha detto Spielberg.
Kit Harington è apparso alla
convention de Il Trono di Spade a Los
Angeles, dove gli è stato inevitabilmente chiesto
della serie
di sequel su Jon Snow annunciata all’inizio di
quest’anno. Anche se
Harington non ha potuto dire molto sullo sviluppo
dello show, ha parlato di come Jon Snow si troverà
nella serie e di cosa potrebbe accadergli dopo che il suo
personaggio ha ucciso Daenerys.
“Penso che se glielo avessi chiesto,
avrebbe pensato di cavarsela alla leggera“, ha detto
Harington durante il panel alla convention domenica sera,
secondo Entertainment
Weekly. “Alla fine dello spettacolo, quando lo
troviamo in quella cella, si sta preparando per essere decapitato e
vuole esserlo. Ha finito. Il fatto che vada al Muro è il
dono più grande e anche la più grande maledizione.”
Kit Harington ha continuato: “Deve tornare
nella serie con tutta questa storia e vivere la sua vita pensando a
come ha ucciso Dany, e vivere la sua vita pensando a Ygritte che
muore tra le sue braccia, e vivere la sua vita pensando a come lui
ha appeso Olly e vive la sua vita pensando a tutto questo trauma, e
questo è interessante.” Senza parlare direttamente dello
spin-off di Jon Snow, Kit Harington ha
menzionato lo stato d’animo del suo personaggio alla fine di
Game of Thrones e ha preso in giro indirettamente la serie
spin-off. “Quindi penso che dove lo lasciamo alla fine
dello spettacolo, c’è sempre questa sensazione di come… penso che
volevamo una sorta di piccolo sorriso che le cose vanno
bene. Non sta bene”, ha aggiunto.
All’inizio di quest’anno George RR
Martin ha rivelato che è stato Harington ad avere l’idea di
continuare la trama di Snow in una nuova serie. “Sì, è stato
Kit Harrington (sic) a portarci l’idea”, ha scritto Martin nel
suo blog nel giugno di
quest’anno. “Non posso dirvi i nomi degli
sceneggiatori/showrunner, dal momento che non è stato ancora
autorizzato il rilascio… ma Kit li ha portati anche loro, la sua
squadra, e sono fantastici.” Martin ha anche rivelato
che SNOW è il titolo provvisorio della serie
spin-off.
Il co-capo dei DC Studios, James
Gunn, è tornato a Twittare per rispondere ai fan e
questa volta sta parlando in modo netto e chiaro su Superman. I tweet arrivano
dopo la notizia che la
versione di Patty Jenkins non andrà
oltre Wonder
Woman 3 e che il tanto
chiacchierato e entusiasta annuncio del ritorno di Henry Cavill come l’Uomo d’Acciaio potrebbe non avvenire.
James Gunn ha twittato il poster di Superman celebrando
la prima “44 anni fa” del film del 1978 con Christopher
Reeve nel ruolo principale. Questo ha aperto una
discussione con i fan dei fumetti per chiedere a Gunn del
futuro di Superman
mentre lavora con il co-capo Peter Safran nel plasmare il futuro
dell’Universo DC.
Uno dei tweet a cui James Gunn ha risposto proveniva da un utente
di Twitter che chiedeva “se vedremo un Superman” nella nuova era
perché ” i fan sono affamati di vedere di più del più grande
personaggio dei fumetti sul grande schermo”. Gunn ha risposto: “Sì,
certo. Superman è una priorità enorme, se non la più grande
priorità.
Hey James, please tell us if we are gonna
see a Superman? We’ve been starved of the greatest comic book
character on the big screen for ages! pic.twitter.com/0eaPIbOYvN
Un altro fan ha affermato che a
James Gunn“non piace
Henry Cavill“ poiché il rapporto rilasciato all’inizio
di questa settimana affermava che l’attore di The Witcher non aveva la garanzia di tornare al suo
ruolo nel nuovo universo DC come previsto . Dopo il commento, un
altro fan ha chiesto a James Gunn di “smascherare” quell’affermazione
a cui il regista di
The Suicide Squad ha detto: “Certo:
falso”.
Cavill ha ripreso il suo ruolo di Superman
in Black Adamcon
Dwayne
Johnson che è stato un grande sostenitore per
riportare l’attore nei panni di Superman. Johnson ha rivelato che
i precedenti
leader dell’Universo DCnon
erano entusiasti del ritorno di
Cavill, ma alla fine è riuscito nel riportare il ruolo
all’attore poiché sentiva che Superman era l’unico avversario di
Black Adam.Il futuro dei sequel
di Black
Adame Supermanrestano ancora un sogno e dopo cheWonder
Woman 3è stato accantonato per ora,
James Gunn chiede ai fan di essere pazienti mentre la
transizione è in corso:
“Sappiamo che non renderemo ogni
singola persona felice in ogni fase del percorso, ma possiamo
promettere che tutto ciò che facciamo è fatto al servizio della
STORIA e al servizio dei PERSONAGGI DC, sappiamo che ami e che
abbiamo amato tutta la nostra vita”, ha twittato Gunn. “Per
quanto riguarda ulteriori risposte sul futuro del DCU, purtroppo dovrò chiederti di
aspettare. Stiamo dedicando a questi personaggi e alle storie
il tempo e l’attenzione che meritano e noi stessi abbiamo ancora
molte più domande da porre e a cui rispondere”.
È stato il turno dei critici della
costa occidentale ad assegnare i riconoscimenti per i migliori film
e serie tv del 2022, con laLos Angeles
Film Critics Association(LAFCA) che ha premiato
due titolo come miglior film, “Everything
Everywhere All at Once” di A24 e
“Tár”
di Focus Features. E’ la quarta volta che
due titoli arrivano in cima nei suoi 48 anni di storia dopo
“Dog Day Afternoon” e
“Qualcuno volò sul nido del cuculo”
(1975), “Network” e “Rocky”
(1976) e “Gravity”
e “Her”
(2013).
Insieme al primo premio per “Tár”,
Todd Field ha vinto sia il premio alla regia che quello alla
sceneggiatura per il film. La sua protagonista Cate Blanchett
si è aggiudicata il premio per la migliore interpretazione da
protagonista, che ha condiviso con il veterano attore britannico
Bill Nighy per il suo lavoro in “Living” di Oliver
Hermanus.
Tutti i vincitori dei Los Angeles
Film Critics Association Awards
È stato il primo anno in cui il premio
è passato a categorie di recitazione neutre rispetto al genere,
cambiamento annunciato ottobre scorso.Questo ha
permesso alla Blanchett di vincere per la seconda vittoria ai LAFCA
dopo “Blue Jasmine” (2013), per il quale ha vinto l’Oscar. Dopo un
buon inizio ai premi della critica, inclusa la vittoria del New
York Film Critics Circle,
Cate Blanchett sembra aver staccato il gruppo di attori più
votati. Va notato che Michelle Yeoh di “Everything Everywhere” e
DanielleDeadwyler di “Till” sono
state le seconde classificate al LAFCA, sottolineando quanto questa
gara possa finire diversamente alla corsa del premio più ambito,
gli Oscar.
Per il ruolo maschile invece questa è
stata anche la seconda vittoria LAFCA per Bill Nighy, che è stato vincitore della
categoria non protagonista nel 2004 per il suo miglior anno con
quattro lungometraggi, tra cui “AKA”, “I Capture the Castle”,
“Lawless Heart” e “Love Actually”. In “Living”, un remake di
“Ikiru” di Akira Kurosawa, Nighy interpreta il signor Williams, un
impiegato statale privo di senso dell’umorismo che sperimenta la
vita dopo aver ricevuto una triste diagnosi. Il film ha
iniziato il suo viaggio nel gennaio 2022 al Sundance Film Festival,
dove è stato presentato in anteprima ed è stato acquisito da Sony
Pictures Classics. Questo ha dato alla sua campagna la spinta
che aveva bisogno per concorrere con gli altri contendenti di alto
profilo quali
Austin Butler,
Colin Farrell e Brendan Fraser.
I premi per le migliori
interpretazioni da non protagonisti sono stati divisi tra due
incredibili attori asiatici: Dolly de Leon nei panni della manager
Abigail in “Triangle
of Sadness” e il lavoro di Ke Huy Quan nei panni dell’adorabile
marito Waymond in “Everything Everywhere All at Once”.
Nel caso di Quan, è un’altro grande
trinfo dopo i suoi premi Gotham e New York Film Critics, che
continua la sua corsa all’attenzione dell’Oscar. Questo premio per
de Leon rappresenta un enorme impulso alla sua campagna durante la
votazione per le nomination ai SAG Awards. Un nuovo arrivato a
Hollywood, l’attore filippino che ha ricevuto il premio concorrendo
contro nomi più noti come Angela Bassett per “Black Panther:
Wakanda Forever” e la seconda classificata Jessie
Buckley per “Women Talking” è un enorme spinta.
Altri vincitori sono “Tutta la
bellezza e lo spargimento di sangue” nella categoria per il film
documentario/saggistica, per la categoria animazione trionfa
“Pinocchio di Guillermo del Toro” e “Avatar: La Via
dell’Acqua” che si è aggiudicato la migliore
scenografia.“EO” di Janus Films e Sideshow, vince
come miglior film internazionale per la Polonia. Il titolo ha già
ha ottenuto due vittorie per il film in lingua straniera e un
riconoscimento per la fotografia di Michal Dymek. Solo due scelte
LAFCA nell’ultimo decennio non hanno ricevuto una nomination
all’Oscar: Claire Mithon (“Atlantics” e “Ritratto di una donna in
fiamme”) e Shabier Kirchner (“Small Axe”).
L’anno scorso, i Los Angeles Film
Critics Association Awards ha premiato il dramma giapponese di
Ryûsuke Hamaguchi “Drive My Car” come miglior film, che ha dato il
via alla sua fortunata campagna di premi che ha portato a quattro
nomination all’Oscar, incluso uno come miglior film. Alla fine ha
vinto il miglior lungometraggio internazionale.Tutti
i vincitori LAFCA saranno premiati al banchetto annuale del 14
gennaio 2023.
Tutti i vincitori dei Los Angeles Film Critics
Association
Miglior
film: “Everything Everywhere All at Once”
(A24) e “Tár” (Focus Features)
Miglior
regista: Todd Field, “Tár” (Focus
Features) Secondo classificato: SS Rajamouli, “RRR” (Variance
Films)
Miglior protagonista: Cate Blanchett,
“Tár” (Focus Features) e Bill Nighy, “Living” (Sony Pictures
Classics) – Seconde classificate: Danielle Deadwyler,
“Till” (Orion/United Artists Releasing) e Michelle Yeoh,
“Everything Everywhere All subito” (A24)
Miglior non
protagonista: Dolly De Leon, “Triangle of
Sadness” (Neon) e Ke Huy Quan, “Everything Everywhere All at Once”
(A24) Seconda classificata: Jessie Buckley, “Women Talking” (MGM/United Artists Releasing) e Brian Tyree
Henry per “Causeway” (A24/Apple Original Films)
Miglior
sceneggiatura : Todd Field, “Tár” (Focus
Features) Secondo classificato: Martin McDonagh, “The Banshees of
Inisherin” (Searchlight Pictures)
Miglior
fotografia : Michal Dymek, “EO” (Janus
Films e Sideshow) Secondo classificato: Hoyte van Hoytema, “Nope”
(Universal Pictures)
Miglior
scenografia: Dylan Cole e Ben Procter,
“Avatar: The Way of Water” (20th Century Studios) –Secondo classificato: Jason Kisvarday, “Everything
Everywhere All at Once” (A24)
Miglior colonna
sonora: MM Keeravani, “RRR” (Variance
Films),Secondo classificato: Paweł Mykietyn, “EO”
(Janus Films e Sideshow)
Miglior film in lingua
straniera: “EO” (Janus Films e
Sideshow),Secondo classificato: “Saint Omer”
(Neon
Miglior
documentario: “All the Beauty and the
Bloodshed” (Neon),Secondo classificato: “Fire of
Love” (National Geographic/Neon)
Miglior
animazione: “Pinocchio di Guillermo del
Toro” (Netflix),Secondo classificato:
“Marcel the Shell With Shoes On” (A24)
New Generation
Award: Davy Chou e Park Ji-Min, “Return to
Seoul” (Sony Pictures Classics)
Premio Douglas Edwards
Experimental Film: “Il tessuto del corpo
umano” (Grasshopper Film)