Home Blog Pagina 606

Una notte violenta e silenziosa: la recensione del film con David Harbour

Ogni anno Babbo Natale porta doni ai bambini buoni di tutto il mondo, un compito non da poco, su cui più volte il cinema si è interrogato. Tra i tanti modi di raccontare tale responsabilità, è finalmente arrivato anche quello che ce la propone non come una gioia bensì come un peso divenuto insostenibile. È così che incontriamo uno dei Babbo Natale più scorretti che si siano mai visti sul grande schermo, protagonista assoluto di Una notte violenta e silenziosa, che con il suo titolo originale (Violent Night) fa il verso alla celebre canzone natalizia Silent Night, inneggiante alla pace e alla bontà.

Valori del tutto estranei a questo film diretto da Tommy Wirkola, regista norvegese resosi celebre per aver dato vita a nazisti zombie in Dead Snow. Quella durante il quale si svolge questo film è infatti tutt’altro che una notte pacifica, perché in fondo il male non concede tregue neanche a Natale. E così quando un gruppo di criminali, capeggiati da un leader con l’eloquente nome in codice di Mr. Scrooge (John Leguizamo), irrompe nell’abitazione della conflittuale famiglia Lighstone, ecco che Babbo Natale (David Harbour) si troverà a dover dar vita ad un bel po’ di sana violenza, magari ritrovando la gioia verso il suo ormai odiato lavoro.

Il film perfetto per chi non sopporta il Natale

Esiste una ricca categoria di film dissacranti nei confronti del Natale, dei suoi valori e della sua iconografia. Opere particolarmente congeniali a chi meno sopporta tale festività, troppo spesso snaturata dal crescente consumismo. Una notte violenta e silenziosa si inserisce perfettamente in tale tipologia di opere, offrendo l’altro lato della medaglia. Al di là del Babbo Natale alcolizzato e violento, la famiglia protagonista del film, ad esempio, è tutto fuorché ricca di umiltà, compassione e spirito natalizio. Lo spettatore si imbatte dunque in una serie di personaggi sgradevoli, che risultano tali anche in quanto coerenti con i tempi che realmente viviamo.

È difficile trovare qualcuno per cui fare il tifo, specialmente quando anche lo stesso Babbo Natale eccede nell’applicare una certa giustizia, sfociando in sequenze estremamente violente, ai limiti dello splatter. L’unica dotata di umanità sembra essere la piccola Trudy (Leah Brady), ma anche lei non si risparmia nell’escogitare brutali trappole per gli invasori, sulla scia del Kevin di Mamma ho perso l’aereo. Tutti questi personaggi risultano dunque prodotti di una società sempre più individualista e arrivista, da Wirkola messa alla berlina con una satira continua che tra battute e situazioni scorrente diverte ma spaventa allo stesso tempo.

Una notte violenta e silenziosa deride dunque i miti e le tradizioni del Natale, molti dei quali rafforzatisi proprio grazie alla vasta filmografia dedicata a tale festività. Nel farlo, però, sembra mirare a ricordarci quelli che dovrebbero esserne i veri valori, portando dunque lo spettatore alla loro riscoperta attraverso la violenza, la goliardia e in generale attraverso un eccesso particolarmente ben dosato e divertente. Uno degli aspetti migliori del film è infatti proprio il modo in cui il regista, partendo dalla sceneggiatura di Pat Casey e Josh Miller, confezioni una messa in scena ricca di trovate visive, punti di vista insoliti e occasioni per sorprendere continuamente lo spettatore.

Una-notte-violenta-e-silenziosa-david-harbour

David Harbour magnifico protagonista di Una notte violenta e silenziosa

All’interno di questo “pacco regalo” che è il film, si ritrova poi la sorpresa vera e propria. È innegabile come molto del fascino di Una notte violenta e silenziosa dipendesse dall’interprete che avrebbe dato vita al violentissimo Babbo Natale. David Harbour, noto per aver interpretato lo sceriffo Hopper di Stranger Things e il demoniaco Hellboy nel film omonimo, si presentava da subito come la scelta ideale. Nel vederlo compiere azioni brutali vestito di rosso e con il tipico barbone bianco di Babbo Natale, ce ne si convince ancor di più. Harbour non è solo un attore particolarmente portato per gli antieroi, personaggi scorretti ma dotati comunque di cuore, ma anche un interprete dotato di una presenza scenica straordinaria.

La sua fisicità, la sua espressività e i modi in cui tali aspetti si mescolino alla comicità e alla violenza sono semplicemente irresistibili. Grazie alla sua presenza, si possono mettere in secondo piano anche gli aspetti meno convincenti del film, con la possibilità dunque di godersi un film che offre ciò che prometteva: sangue, risate, alcol, ossa rotte e ancora risate. In mezzo ai tanti patinati film natalizi che ogni anno vengono proposti al cinema, Una notte violenta e silenziosa risulta dunque una gradita variazione sul tema che, inaspettatamente, potrebbe anche risultare molto più vicina al vero significato del Natale rispetto ai titoli più classici, troppo spesso artificiosi.

Bruce Lee: Ang Lee dirigerà il biopic in cui reciterà anche Mason Lee

0

Bruce Lee verrà immortalato in un nuovo film biografico. Ang Lee, il regista premio Oscar di Vita di Pi e I Segreti di Brokeback Mountain, dirigerà un film sull’icona cinese-americana delle arti marziali, lo stesso report di Variety riferisce che nel film reciterà anche Mason Lee, figlio di Bruce Lee.

Il film è in fase di sviluppo presso la 3000 Pictures di Sony. Lo sceneggiatore di Capote, Dan Futterman, sta adattando la sceneggiatura. Bruce Lee ha recitato in film come Dalla Cina con Furore, I 3 dell’Operazione Drago e L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente, così come nella serie TV The Green Hornet, che ha contribuito a rendere popolari le arti marziali in tutto il mondo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70.

“Mai accettato come né completamente americano né completamente cinese, Bruce Lee è stato un ponte tra Oriente e Occidente che ha introdotto il Chinese Gung Fu nel mondo, uno scienziato del combattimento e un artista iconico che ha rivoluzionato sia le arti marziali che il cinema d’azione”, ha dichiarato Ang Lee in un comunicato.

“Mi sento in dovere di raccontare la storia di questo essere umano brillante e unico che desiderava appartenere, possedeva un enorme potere in una cornice di 61 chili e che, attraverso un duro lavoro instancabile, ha trasformato i sogni impossibili in realtà”. Bruce Lee morì nel 1973 all’età di appena 32 anni.

Il Signore degli Anelli: Bernard Hill critica la serie TV di Amazon definendola “un’impresa per fare soldi”

0

Bernard Hill, che è apparso in due dei tre film originali de Il Signore degli Anelli nel ruolo di Re Theoden, Le due torri del 2002 e Il ritorno del re del 2003, non è un fan della serie Amazon Prime Video, Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere. La serie è ambientata molto tempo prima dei fatti raccontati da Tolkien durante la Guerra dell’Anello, e quindi molto prima che esistesse nella Terra di Mezzo, Theoden.

Quando gli è stato chiesto se avesse visto la serie, Bernard Hill ha risposto: “No, non mi interessa. È un’impresa per fare soldi e non mi interessa guardarlo o parteciparvi. Buona fortuna a loro e tutta quella roba, ma non è come la cosa reale.” Gli è stato quindi chiesto se pensa che il franchise avrebbe dovuto essere lasciato in pace dopo la conclusione della trilogia di Peter Jackson, a cui ha risposto: “Completamente, sì”.

Ha aggiunto: “Penso che lo stessero già stiracchiando quando hanno realizzato Lo Hobbit. Lo Hobbit è un libro minuscolo. Lo hanno fatto bene, lo hanno fatto davvero, davvero bene. L’hanno ampliato [ma] penso che un elastico si può allungare solo fino a un certo punto. Penso che ci siano riusciti in Lo Hobbit perché c’erano alcune cose davvero buone in quei film.”

Il Mio Nome è Vendetta, la recensione del revenge film con Alessandro Gassman

0

Uccisi o essere uccisi, questa è la legge – Inizia così Il Mio Nome è Vendetta il film con Alessandro Gassman nei panni di un padre tormentato. Il film di Cosimo Gomez è un thriller carico di azione dove il personaggio di Gassman interpreta Santo, un ex sicario della criminalità organizzata che per anni ha vissuto nell’ombra in una tranquilla cittadina del Trentino-Alto Adige. La sua vita e quella di sua figlia Sofia, un’adolescente campionessa di hockey, interpretata da Ginevra Francesconi, cambiano per sempre.

Due criminali entrano in casa loro e uccidono barbaramente la madre e lo zio di Sofia, scatenando un regolamento di conti covato per quasi vent’anni. Sofia scoprirà che la verità le è sempre stata taciuta e che Santo nasconde un oscuro passato di affiliato alla ‘ndrangheta. Il film di Gomez si trova su Netflix dal 30 novembre.

Il Mio Nome è Vendetta, la recensione

La premessa del film non ci prepara a quella che sarà la visione per la successiva ora e mezza che compone la pellicola. Inizialmente, quando vengono presentati i personaggi tutto ci sembra chiaro come la luce del sole. C’è una famiglia, unita, composta da padre, madre e figlia. Il padre, Santo, e la figlia, Sofia hanno un rapporto speciale e condividono la passione per l’avventura e lo sport. Sofia è una campionessa di hockey, l’orgoglio della sua famiglia e alla soglia dei 18 anni Santo decide di insegnarle a guidare.

In realtà Sofia è già abbastanza preparata sull’argomento e destreggia il volante anche in luoghi atipici, nei quale una adolescente solitamente non va a guidare alle prime armi. La giornata sembra svolgersi normalmente tra padre e figlia. C’è però qualcosa nella musica malinconica di sottofondo e nei colori di Il Mio Nome è Vendetta – ci troviamo nella natura più vivida e incontaminata; eppure, i colori sono spenti e opachi – che lasciano un presagio di incertezza.

Ginevra Francesconi torna a vestire i panni di “figlia di” dopo il precedente Genitori Vs Influencer con Fabio Volo. Questa volta lo fa con un revenge movie italiano inaspettato. L’adolescente Sofia non sa che con quella semplice Instagram stories ha dato inizio a un meccanismo di una portata inimmaginabile. Così, la ndrangheta scova Santo dando inizio al vero plot del film. Gli alberi e la natura che prima verdeggiavano opacamente adesso si sono incupite del tutto rendendo l’atmosfera tetra con un Alessandro Gassman irrequieto.

Il Mio Nome è Vendetta film Alessandro Gassman

Uccisi o essere uccisi, questa è la legge.

Questa citazione che dà inizio a Il Mio Nome è Vendetta racchiude la vita di Domenico Franzè, vero nome del personaggio di Gassman. Uccisi o essere uccisi, questo è il motto con cui Domenico ha condotto la sua esistenza come braccio del crimine organizzato. Il film di Gomez mette in scena un inseguimento come quelli che si vedono spesso nei thriller d’azione americana. Sofia, una semplice adolescente si scopre capace di cose che una ragazza alla sua età ha visto solo nei film: come liberarsi dalle fascette con cui è stata legata o aprire un varco dal cofano dell’auto.

In un calabrese, talvolta poco credibile, il personaggio di Gassman si trasforma in un Liam Neeson che cerca vendetta. Per la prima volta vediamo a volto scoperto il mandante di questo omicidio organizzato: Remo Girone è Don Angelo, boss della ndrangheta. Scopriamo anche il motivo dietro a questa vendetta reciproca: Domenico ha ammazzato il figlio di Don Angelo. Nella criminalità organizzata il torto non è saldato fino a quando non sarà versato ulteriore sangue.

Ne Il Mio Nome è Vendetta mostrare pietà è considerato un atto di debolezza – continua la citazione iniziale del film. I nostri protagonisti non hanno intenzione di mostrare pietà anzi la vendetta è il momento in cui inizia il viaggio di Sofia e Domenico. L’onore e la vendetta vanno di pari passo in questa storia. L’uno non può vivere senza l’altro e così anche Don Angelo chiede al figlio Michele di seguirlo in questa storia. Le colpe dei genitori trovano sempre un modo di colpire anche i figli.

Non si è mai del tutto al sicuro

Nella periferia di Milano padre e figlia troveranno un rifugio provvisorio che verrà fin da subito messo sotto tiro. Il film si trasforma in una specie di guardie e ladri dove nessun posto è mai del tutto sicuro. Entriamo nel vivo del film e dunque abbandoniamo i verdeggianti ambienti del Trentino ed entriamo nella grigia città. Tra le mura della metropoli Domenico insegna alla figlia il motto della sua vita: Uccidere o essere uccisi. Quando ci si trova faccia a faccia con il nemico non esistono le seconde occasioni, ogni colpo deve essere sferrato con la giusta cattiveria e premeditazione.

C’è però un momento in cui in Il Mio Nome è Vendetta che padre e figlia dimenticano per un momento di essere inseguiti da folli criminali e si ritagliano un loro spazio, come si vede all’inizio del film. Pianificano il loro futuro insieme, una volta completato il piano e si immaginano già in Sudafrica. Ma questo momento dura poco perché è il momento di attuare il loro piano.

Il Mio Nome è Vendetta film Ginevra Francesconi

Il richiamo della foresta

La vendetta di Domenico e Sofia ha inizio con un rocambolesco rapimento. Ci avviciniamo alla fine del film, padre e figlia sono ormai del tutto complici in questo girone infernale. Giocando d’anticipo rispetto alla famiglia di Don Angelo, Domenico tende una trappola ai suoi nemici. Diventa un ninja e con il favore delle tenebre riuscirà ad avere la meglio sui suoi avversari. Domenico è come Buck, come quel San Bernando che decide di imparare a difendersi dagli altri e ha fatto della sua storia una storia di vendetta. Domenico, invece, segue il suo istinto e compie l’ultimo gesto disperato nel tentativo di salvare la sua Sofia.

In conclusione, dopo essere stati inghiottiti dalla città e dalle sue costrizioni ritorniamo allo spazio aperto della natura. Quel piccolo angolo di paradiso dove padre e figlia possono prendersi un momento solo per loro. Ma anche questa ormai è un’illusione, un ricordo che vive nella mente di Sofia che come Buck, decide di uscire allo scoperto, di fare sua la storia di vendetta, di seguire il richiamo della foresta. Uccidere o essere uccisi, mostrare pietà è solo un segno di debolezza.

Cocainorso, il primo trailer del film basato su una storia vera

0
Cocainorso, il primo trailer del film basato su una storia vera

La Universal svela il primo trailer del film Cocainorso, ed è esattamente quello che ci si può aspettare. Dopo aver diretto Pitch Perfect 2 e Charlie’s Angels del 2019, entrambi accolti piuttosto male, l’attrice e regista Elizabeth Banks si è diretta in una direzione completamente diversa con il suo terzo lungometraggio dietro la macchina da presa: un thriller chiamato Cocainorso. Ispirato da un’incredibile storia vera, il film in uscita seguirà un orso bruno che si scatena in una furia omicida in una foresta del Kentucky dopo aver involontariamente ingerito cocaina.

Cocainorso, guarda il poster

Ispirato alla storia vera del 1985 dell’incidente aereo in cui un corriere della droga perde un carico di cocaina e un orso bruno la mangia, questa dark comedy feroce vede come protagonisti un gruppo stravagante di poliziotti, criminali, turisti e adolescenti che si ritrovano in una foresta della Georgia, dove un predatore enorme di 230 chili ha appena ingerito una quantità impressionante di cocaina e si aggira infuriato in cerca di altra droga… e di sangue.

Cocainorso vede nel cast Keri Russell (The Americans), O’Shea Jackson, Jr. (Straight Outta Compton), Christian Convery-Jennings (Sweet Tooth), Alden Ehrenreich (Solo: A Star Wars Story), Jesse Tyler Ferguson (Modern Family), Brooklynn Prince (Un sogno chiamato Florida), Isiah Whitlock Jr. (BlacKkKlansman), Kristofer Hivju (Game of Thrones), Hannah Hoekstra (Charlie’s Angels, 2019) e Aaron Holliday (Sharp Objects), con la vincitrice dell’Emmy Margo Martindale (The Americans) e il vincitore dell’Emmy Ray Liotta (I molti santi del New Jersey).

Diretto da Elizabeth Banks (Charlie’s Angels, Pitch Perfect 2) da una sceneggiatura di Jimmy Warden (La Babysitter: Killer Queen), Cocainorso è prodotto dai vincitori dell’Oscar® Phil Lord e Christopher Miller (Spider-Man: Un nuovo universo, I Mitchells contro le macchine) per Lord Miller, da Elizabeth Banks e Max Handelman (il franchise Pitch Perfect) per Brownstone Productions, da Brian Duffield (Spontaneous) per Jurassic Party Productions e Aditya Sood (Sopravvissuto – The Martian) per Lord Miller. Robin Mulcahy Fisichella, Alison Small e Nikki Baida sono i produttori esecutivi.

DreamWorks Animation presenta il nuovo logo animato

0
DreamWorks Animation presenta il nuovo logo animato

DreamWorks Animation presenta il suo nuovo logo animato, che vivacizza la precedente intro e si fa anche omaggi a tutti i successi d’animazione dello Studio. A partire dal ragazzino che pesca sulla Luna, ormai icona della casa produttrice, si parte per un viaggio di 32 secondi nei successi DreamWorks; vediamo Dragon Trainer, Kung Fu Panda, Shrek, ma anche successi relativamente recenti, come Trolls, Baby Boss e Troppo Cattivi.

Il logo, che si potrà vedere al cinema già in testa a Il Gatto con gli Stivali 2: L’ultimo desiderio, è stato ideato e prodotto dal team creativo dello studio, tra cui la produttrice Suzanne Buirgy e la production designer Kendall Cronkhite. La colonna sonora è stata invece composta da Harry Gregson-Williams, e si sente dalla prima nota che si tratta dello stesso autore della colonna sonora di Shreck.

Slow Horses stagione 2, la recensione della serie con Gary Oldman

Dopo le scoppiettanti sei puntate che hanno composto la prima stagione di Slow Horses, ecco arrivare il secondo blocco delle avventure dello squinternato gruppo di spie relegate nella malfamata “Slough House”, parcheggio per gli impiegati dell’IM5 che hanno in qualche modo rovinato la propria carriera.

Slow Horses stagione 2, la trama

L’adattamento seriale dei romanzi di Mick Herron dunque continua spigliato: tocca adesso al secondo romanzo della serie, Dead Lions, il quale però presenta alcune variazioni rispetto alla trasposizione del precedente. Se infatti la prima stagione sostanzialmente si distanziava dal libro soltanto nell’ultima puntata, nella seconda l’intelaiatura narrativa differisce più o meno a metà del percorso e per due ragioni ben precise: prima di tutto bisognava dare maggiore peso specifico e spazio di manovra alla “mente” del gruppo Jackson Lamb (Gary Oldman), il quale invece nel romanzo si defila maggiormente: in secondo luogo ciò che succede nella storia di Herron si trasforma pian piano in un qualcosa di enorme, larger than life, che sarebbe rimasto quantomeno complesso pensare di essere risolto soltanto dagli agenti di Lamb. In questo modo, ed è un rarissimo caso a presentarsi, l’adattamento si rivela migliore del romanzo di partenza, o almeno più coerente con  lo status e le abilità dei personaggi. 

L’intreccio non riesce a irretire lo spettatore

Rispetto alle prime sei puntate, i nuovi episodi ispirati da Dead Lions posseggono qualcosa in più e al tempo stesso in meno. Partendo dalla questione puramente di genere, la storia principale possiede un appeal di minore impatto rispetto a quella raccontata in precedenza: l’improvvisa morte di una ex-spia insospettisce Lamb, il quale si lancia all’inseguimento di un fantasma del passato di nome Alexander Popov, “fantasma” che al tempo della Guerra Fredda aveva rappresentato uno spauracchio per l’IM5 e più in generale lo spionaggio occidentale.

L’intrigo confezionato sulle basi della spy-story classica si rivela meno pregnante rispetto a quello che invece aveva rappresentato l’asse narrativo portante della prima stagione: pur possedendo alcuni ottimi momenti di genere, Slow Horses stagione 2 non riesce a irretire lo spettatore in una corsa contro il tempo come era precedentemente successo.

Lo show rafforza la dimensione ironica

Al tempo stesso però – e questo si trova anche nel libro di Herron – lo sviluppo dei personaggi e delle loro relazioni tutt’altro che amichevoli consente allo show di rafforzare la sua dimensione ironica. Ci diverte molto a vedere le nuove puntate, assistendo alle disavventure e alla goffagine umana e professionale degli Slow Horses. Anzi, per quanto riguarda una sotto-trama si arriva addirittura a commuoversi (no spoiler!).

Tale insistenza sul versante della commedia acida consente agli attori di lavorare su performance maggiormente istrioniche, e sotto questo punto di vista Jack Lowden e Dustin Demri-Burns salgono decisamente di tono, elevando con ironia tutta british  i personaggi rispettivi di River Cartwright e Min Harper. Senza ovviamente menzionare l’anima dello show Gary Oldman, il quale continua a divertirsi un mondo nei panni (sudici…) di Lamb: siamo di fronte a una figura che continua ad aggiungere dimensioni sia parossistiche che drammatiche, un guascone dal cuore nero e un passato che lo tormenta. Grande personaggio per un grande attore.  

Lo show targato Apple TV+ Slow Horses conferma la propria efficacia con una seconda stagione che, seppur non all’altezza dell’originale, propone al pubblico della piattaforma di streaming divertimento al vetriolo. Una spy-story di quelle di una volta, soltanto condotta da una serie di spie che tutto hanno tranne che il fascino, la destrezza e il carisma di James Bond. Insomma, se amate una serie dissacrante e sbarazzina, che prende di mira gli stilemi del genere, Slow Horses risulta davvero imperdibile. Speriamo sinceramente ci sia (almeno) una terza stagione in arrivo. A Jackson Lamb e ai suoi sventurati compagni di disavventure ci si affeziona sul serio…

Il mio amico Massimo, evento speciale al cinema dal 15 al 21 dicembre

Arriverà nelle sale dal 15 al 21 dicembredistribuito da Lucky Red, il docufilm dedicato all’indimenticabile attore e regista Massimo Troisi, Il mio amico Massimo. Diretto da Alessandro Bencivenga, con le voci narranti di Lello Arena e Cloris Bosca, il docufilm è un omaggio inusuale, leggero e a tratti ironico, in cui si racconta la vita e il percorso artistico dell’attore napoletano a quasi 70 anni dall’anniversario della nascita.

Il docufilm lega sue esibizioni cabarettistiche, teatrali e televisive, backstage, foto d’epoca, e interviste ad amici ed esponenti del mondo dello spettacolo, tra cui Carlo Verdone, Nino Frassica, Clarissa Burt, Maria Grazia Cucinotta, Ficarra e Picone e testimonianze di repertorio di Pippo Baudo e Renzo Arbore. Infine una partecipazione speciale, quella di Gerardo Ferrara, la controfigura di Troisi nel celeberrimo “Il postino”.

 « Un giorno – racconta il regista Bencivenga – guardando un film di Troisi, ho pensato: “Sarebbe bello realizzare un docufilm su Massimo. In fondo lui è stato, ed è tuttora, il mio autore, regista e attore di riferimento”. Conoscevo alcuni suoi amici, e quella che all’inizio era soltanto una fumosa idea è potuta diventare una realtà concreta. Da lì ho cominciato a fantasticare un racconto su Troisi, ma in un modo non convenzionale».

Il mio amico Massimo è prodotto da Piano B produzioni, co-prodotto da Lambda, produttori associati Spaghetti Picture e Screen Studio. È distribuito in sala da Lucky Red.

Phoenix: Eden17, trailer dell’adattamento da Osamu Tezuka presto su Disney+

0

Disney+ ha annunciato mercoledì che Studio 4°C è al lavoro su un film anime intitolato Phoenix: Eden17; si tratta di un nuovo progetto che adatterà il manga Phoenix di Osamu Tezuka per lo streaming esclusivo in tutto il mondo (tranne che nella Cina continentale) su Disney+ nel 2023.

L’anime segue la storia di una ragazza, Romi, e del suo compagno mentre lasciano la Terra devastata e si dirigono verso una nuova vita sul pianeta Eden17. Tuttavia, la vita è già estinta nel nuovo mondo, quindi Romi si ritrova a vivere una vita ancora più dura lì.

Disney stringe un accordo con la casa editrice Kodansha sulla produzione di anime

0

The Walt Disney Company Asia Pacific ha rivelato un’espansione della sua collaborazione di 70 anni con la casa editrice Kodansha per includere nel catalogo gli anime giapponesi. Disney e Kodansha hanno lavorato insieme nel settore editoriale e ora si avventureranno nel mondo degli anime.

La collaborazione ampliata includerà la concessione in licenza di titoli anime SVOD esclusivi basati su manga prodotti da Kodansha. Si inizierà con Tokyo Revengers: Christmas Showdown Arc che verrà lanciato esclusivamente su Disney+ e Disney+ Hotstar nel gennaio 2023.

Yoshinobu Noma, direttore e presidente rappresentativo di Kodansha, ha dichiarato: “Il rapporto speciale tra Kodansha e Disney risale a oltre 70 anni fa e ci ha visto dare vita a molte pubblicazioni con licenza Disney. Con l’annuncio di oggi, siamo entusiasti di poter ulteriormente diversificare ed elevare il rapporto tra le nostre due società e condividere ancora di più i nostri amati titoli anime con il mondo su Disney+ e le sue piattaforme di streaming”.

Carol Choi, vicepresidente esecutivo della strategia dei contenuti originali, The Walt Disney Company APAC, ha aggiunto: “Siamo entusiasti di approfondire la nostra collaborazione strategica con il nostro partner di lunga data Kodansha su un genere così entusiasmante. Gli anime giapponesi riempiono lo spazio vuoto nei nostri piani di sviluppo dei contenuti e crediamo che questa collaborazione ampliata segnerà un punto di svolta nella futura strategia di animazione della Disney in Giappone. Non vediamo l’ora di portare i titoli anime e la pregiata IP di Kodansha sulla scena mondiale”.

Nel frattempo, in occasione di un evento presso il centro congressi Marina Bay Sands di Singapore mercoledì, la Disney ha annunciato una serie di titoli, con circa 50 show della sua lista di contenuti cinematografici e in streaming del 2023 presentati a oltre 400 partner internazionali. I nuovi progetti svelati fanno parte dell’ambizione della Disney di dare il via libera a oltre 50 APAC originali entro il 2023.

I partecipanti includono il regista giapponese Miike Takashi, le star coreane del thriller fantasy “Connect” Jung Haein, Ko Kyungpyo e Kim Hyejun; Lee Donghwi, Heo Sungtae e l’acclamato regista Kang Yunsung di “Big Bet”; Yuya Yagira, Riho Yoshioka e il regista Katayama Shinzo della serie drammatica giapponese “Gannibal”; e Chelsea Islan della prossima serie di supereroi indonesiani “Tira”. All’evento è presente anche il regista-animatore-storyboardista e doppiatore della Pixar Peter Sohn, regista del lungometraggio Elemental.

“Lo scorso ottobre, in occasione del nostro primo APAC Content Showcase, abbiamo fatto il nostro primo passo nella produzione di contenuti locali con un piano ambizioso e a lungo termine per scoprire le migliori storie del mondo da questa regione e per mostrare l’eccellenza creativa che può brillare sulla scena mondiale ”, ha affermato Luke Kang, presidente di The Walt Disney Company Asia Pacific nel suo discorso di apertura. “Quest’anno, è stato importante per noi mostrare l’ampiezza dei nostri contenuti di marca globali dai nostri studi pluripremiati e franchise iconici, nonché la nostra lista di contenuti APAC per il 2023”.

Nell’ultimo anno, oltre 45 nuovi titoli APAC hanno debuttato sul servizio di streaming Disney. Le ore totali di contenuti asiatici prodotti localmente in streaming su Disney+ sono otto volte superiori rispetto a un anno fa, ha affermato la società.

“Stiamo concentrando il nostro sviluppo di contenuti su quello che chiamiamo il nostro spazio bianco dei contenuti”, ha affermato Kang. “Investire in aree che richiedono una maggiore specificità locale, a causa dell’elevata popolarità in mercati selezionati, come anime giapponesi, K-Drama o commedie romantiche e horror indonesiane, o per la necessità di narrazione locale con talenti familiari al nostro pubblico locale. Vogliamo servire i nostri spettatori in ogni mercato con contenuti a marchio globale come Disney, Marvel, Star Wars e Pixar, nonché storie prodotte localmente che risuonano con loro, portando anche il meglio di quelle storie a livello globale.” I servizi di streaming Disney ora raggiungono oltre 235 milioni di abbonati in 154 mercati in tutto il mondo.

Shrinking: la nuova serie comedy con Jason Segel e Harrison Ford su APPLE TV+

0

Apple TV+ ha svelato oggi la data d’uscita, le prime immagini e il teaser trailer di Shrinking, la nuova commedia di 10 episodi interpretata da Jason Segel e scritta dal co-creatore di “Ted Lasso” e vincitore di un Emmy, Bill Lawrence, dal protagonista, scrittore e produttore esecutivo di “Ted Lasso“, Brett Goldstein e dallo stesso Jason Segel.

La serie, interpretata anche da Harrison Ford in uno dei suoi primi ruoli televisivi di rilievo è prodotta da Warner Bros. Television, con cui Bill Lawrence ha un accordo complessivo, e dalla Doozer Productions dello stesso Lawrence che è produttore esecutivo insieme a Segel, Brett Goldstein, Neil Goldman, James Ponsoldt, Randall Winston, Jeff Ingold e Liza Katzer. Lawrence, Segel e Goldstein sono anche i creatori della serie di cui hanno scritto il primo episodio, diretto da James Ponsoldt.

Shrinking: quando esce e dove vederla in streaming

Shrinking in streaming uscirà su Apple TV+ il 27 gennaio con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.

La trama e il cast

Shrinking segue le vicende di un terapeuta in lutto (interpretato da Jason Segel) che inizia a infrangere le regole col dire ai suoi clienti esattamente quello che pensa, ignorando così la sua formazione e la sua etica e ritrovandosi a causare tumultuosi cambiamenti nella vita delle persone… compresa la sua. Accanto a Jason Segel e Harrison Ford, nel cast della serie troviamo Christa Miller, Jessica Williams, Michael Urie, Luke Tennie e Lukita Maxwell.

Shrinking segna la seconda collaborazione tra Apple TV+ e Jason Segel, dopo il suo ruolo da protagonista nell’Apple Original Film “Il cielo è ovunque”. La serie segna anche la terza collaborazione tra Apple, Bill Lawrence e Warner Bros. Television, insieme allo show di successo mondiale “Ted Lasso” e alla serie drammatica di prossima uscita “Bad Monkey”. Brett Goldstein è uno dei protagonistI di “Ted Lasso” – di cui è anche sceneggiatore e produttore esecutivo – che è stata recentemente premiata con il Primetime Emmy come Migliore serie comica per il secondo anno consecutivo, oltre ad aver ricevuto nuovamente il premio come Miglior attore non protagonista in una serie comica proprio per Goldstein. La serie si unisce alla crescente offerta di serie comiche di successo e pluripremiate proposte da Apple TV+, tra cui “Ted Lasso”, appunto, “Mythic Quest”, “Schmigadoon!”, “Physical”, “The Afterparty”, “Central Park”, “Bad Sisters”, “Trying” e altre ancora.

Teaser trailer

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 290 vittorie e 1.246 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar® come Miglior film di quest’anno “CODA”.

ArteKino: 7a edizione per il festival che celebra il cinema europeo

0

Dall’1 al 31 dicembre 2022 torna ArteKino Festival, il festival digitale dedicato al cinema europeo, giunto alla sua 7a edizione. Nato nel 2016 per promuovere la ricchezza del cinema d’autore e condividerla con il grande pubblico, il festival è pensato per consentire a tutti i cittadini europei l’accesso a film che, nonostante il successo di critica e l’inclusione nei festival internazionali, troverebbero difficoltà nella distribuzione su larga scala.

Quest’anno sarà possibile scoprire una selezione di 10 film, tutti firmati da giovani registi e disponibili gratuitamente in 32 paesi europei, su Arte.tv e sul canale YouTube Cinema di ARTE, in sei versioni sottotitolate (inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco e italiano). Nell’intento di creare un nuovo rapporto tra opere, autori e pubblico, le pellicole in concorso rendono omaggio alla diversità linguistica e culturale europea, offrendo chiavi di lettura di un mondo contemporaneo in costante trasformazione.

A inaugurare la 7a edizione di ArteKino Festival sarà il film portoghese della regista Rita Nunes, Destini imprevisti – Crooked Lines (2019), storia del rapporto ossessivo, nato su internet, tra una giovane attrice e un giornalista. L’anteprima avrà luogo il 29 novembre all’Institut Français, Centre Saint-Louis di Roma.

A rappresentare l’Italia al concorso di Arte.tv è I Giganti di Bonifacio Angius: protagonista un gruppo di vecchi amici che, delusi dalle loro vite e da un presente che sembra senza prospettive, si ritrovano in una casa isolata in Sardegna e viaggiano attraverso i ricordi, rifugiandosi nel passato.

Gli altri titoli in concorso, insieme a Destini imprevisti – Crooked Lines, sono il film lituano Summer Survivors; il serbo Working Class Heroes; il francese L’animographe, ou Je suis né dans une boîte à chaussures; il rumeno Blue Moon; le pellicole spagnole El Planeta e Destello Bravío e i tedeschi Hyperland e Heavy Metal Dancers.

Rispettando lo spirito digitale del festival, il pubblico sarà protagonista anche quest’anno: dal primo al 31 dicembre 2022, gli spettatori potranno votare i film in concorso tramite il sito artekinofestival.arte.tv e assegneranno così il Premio del Pubblico Europeo, del valore di 20.000 euro. In questo modo potranno anche partecipare all’estrazione del Premio del Cinefilo Europeo: un weekend per due persone a Parigi, comprensivo di pernottamento in hotel e volo in business class offerto da Air France.

Durante la manifestazione verrà assegnato inoltre il Premio della Giuria Giovani: un gruppo di studenti europei di età compresa tra i 18 e i 25 anni voterà il miglior film, che vincerà un premio di 10.000 euro.

Creato su iniziativa della Fondazione ArteKino, il festival è finanziato dal programma Europa Creativa-Media dell’Unione Europea, da sponsor quali Chanel e la Casa d’Arte GOOSENS, che supporta il Premio del Pubblico Europeo e il Premio della Giuria Giovani.

Unwanted: le prime immagini della nuova serie SKY diretta da Oliver Hirschbiegel

0

Primissime immagini dal set di Unwanted, nuova serie Sky Original nel 2023 in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in tutti i paesi in cui Sky è presente. La serie è liberamente tratta da “Bilal”, il libro inchiesta del giornalista sotto copertura Fabrizio Gatti sul viaggio da lui intrapreso lungo le rotte del Sahara, popolate non solo dai migranti che si spostano dall’Africa per raggiungere l’Europa ma anche da quanti fanno affari lucrando sulla loro disperazione.

Unwanted, in otto episodi, è prodotta da Sky Studios insieme a Pantaleon Films e a Indiana Production ed è creata e scritta da Stefano Bises. Alla regia Oliver Hirschbiegel, regista tedesco divenuto celebre in tutto il mondo grazie a titoli come La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, Diana con Naomi Watts e il film vincitore del Sundance Film Festival L’ombra della vendettaFive Minutes of Heaven.

Numerosissimo e multiculturale il grande cast della serie: Marco Bocci, Jessica Schwarz, Dada Fungula Bozela, Hassan Najib, Jonathan Berlin, Jason Derek Prempeh, Cecilia Dazzi, Francesco Acquaroli, Barbara Auer, Sylvester Groth, Marco Palvetti, Denise Capezza, Nuala Peberdy, Samuel Kalambay, Amadou Mbow, Edward Apeagyei, Reshny N’Kouka, Onyinye Odokoro, Massimo De Lorenzo e Scot Williams.

https://www.youtube.com/watch?v=SfLZJN7fea0

Unwanted racconta cosa accade quando una nave da crociera, la Orizzonte, piena di turisti occidentali, trae in salvo un gruppo di migranti a seguito del naufragio della loro imbarcazione. Le storie dell’equipaggio e dei passeggeri della crociera si intrecceranno con quelle dei nuovi ospiti della nave. La situazione precipiterà quando alcuni dei migranti, scoperto che la crociera si muove verso la Libia, dalla quale sono partiti, per la disperazione decidono di prendere in ostaggio la nave.

Creata da Stefano Bises, Unwanted  è scritta da Stefano Bises con la collaborazione di Alessandro Valenti, Bernardo Pellegrini e Michela Straniero. La serie è prodotta per Pantaleon da Dan Maag, Marco Beckmann, Patrick Zorer, Stephanie Schettler-Koehler e dal produttore Sascha Rosemann che per primo ha avuto l’idea di adattare il libro di Fabrizio Gatti; per Indiana è prodotta da Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Daniel Campos Pavoncelli e Marco Cohen. Produttori esecutivi per Sky Studios sono Nils Hartmann e Sonia Rovai. NBCUniversal Global Distribution è il distributore internazionale della serie per conto di Sky Studios.

La trama di Unwanted

La Orizzonte è una gigantesca nave da crociera. Cinquemila persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio, quindici ristoranti, un teatro, nightclub, negozi, piscine, una sontuosa SPA. Una città sull’acqua, che naviga nel Mediterraneo al servizio dello svago dei suoi ospiti europei, che per sette giorni non devono far altro che mangiare, bere e divertirsi. Ma la vita vera, che avrebbe dovuto restare a terra, irrompe sulla nave durante la prima notte in mare aperto: dal mare vengono infatti salvati ventotto migranti africani sopravvissuti al naufragio dell’imbarcazione sulla quale cercavano di raggiungere l’Italia, mentre più di cento di loro non ce l’hanno fatta. Per quelle persone in fuga da fame, guerre, schiavitù e persecuzioni l’Orizzonte rappresenta la salvezza e il primo, incredibile, passo nel mondo che hanno sognato. Per i passeggeri, l’incontro con i migranti, proprio all’inizio di una vacanza spensierata, è un bagno di realtà di cui avrebbero probabilmente fatto a meno. Perché la scoperta da parte dei migranti che la nave è diretta in Nord Africa, da dove fuggono, sconvolge la crociera e trasforma la Orizzonte nel ground zerodella crisi mondiale delle migrazioni, della tratta di esseri umani e del mondo occidentale che fa di tutto per tenere fuori i “clandestini”. Pregiudizi e preconcetti intrappolano la mente di passeggeri, rifugiati ed equipaggio, esattamente come i confini che dividono le nazioni del mondo. Qui, a bordo della Orizzonte, l’umanità e la crudeltà, la tolleranza e il razzismo, la speranza e il dolore, la vita e, infine, la morte, arriveranno a un inevitabile scontro…

Chi ha incastrato Babbo Natale? arriva in prima tv su SKI e NOW

0
Chi ha incastrato Babbo Natale? arriva in prima tv su SKI e NOW

Arriva in prima tv su Sky Chi ha incastrato Babbo Natale?, divertentissima favola di Natale moderna di e con Alessandro Siani, lunedì 5 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Christmas), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.  A fianco di Alessandro Siani anche un grande cast che comprende Christian De Sica, Diletta Leotta e Angela Finocchiaro. Il film è una produzione Bartlebyfilm e Indiana Production con Vision Distribution, in collaborazione con BUONALUNA. 

La trama del film

La Wonderfast, azienda di consegne online più potente del mondo, domina il mercato per tutto l’anno tranne a Natale. Per far fallire Babbo Natale, assoldano il capo dei suoi elfi, convincendolo ad infiltrare nella sua fabbrica un nuovo manager: Genny Catalano, conosciuto come il “re dei pacchi”. In realtà i pacchi in questione non sono i doni natalizi quanto piuttosto i famigerati “pacchi”. Genny, infatti, è un volgare truffatore che vive di espedienti coadiuvato da Checco, un piccolo scugnizzo di 8 anni. L’arrivo della coppia al Polo Nord darà vita ad una serie di guai ma alla fine, complice l’improbabile contaminazione reciproca che nasce tra Genny e Babbo Natale e l’inaspettato aiuto della Befana, la magia natalizia riuscirà a trionfare.

 

E da giovedì 1 a sabato 31 dicembre torna Sky Cinema Christmas, il canale dedicato ai film a tema natalizio e ai titoli più amati da vedere con tutta la famiglia. Giunto alla sua dodicesima edizione, avrà oltre 50 titoli, tra questi anche le prime visioni  Chi ha incastrato Babbo Natale?, A CHRISTMAS STORY CHRISTMAS (il 6 dicembre alle 21.15) e 7 DONNE E UN MISTER(domenica 11 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Christmas).

Lo spirito delle feste si respira nelle storie classiche di Natale come: la pellicola tratta dal romanzo di Frances H. Burnett IL PICCOLO LORD con Rick Schroder e Alec Guinness; il cult del cinema fantastico GREMLINS, diretto da Joe Dante e prodotto da Steven Spielberg; la commedia S.O.S. FANTASMI in cui Bill Murray è un cinico produttore televisivo che viene visitato da tre fantasmi, proprio come in “Canto di Natale”; l’immancabile BIANCO NATALE con Bing Crosby; e l’intramontabile opera di Frank Capra LA VITA È MERAVIGLIOSA con James Stewart.

L’atmosfera natalizia non manca in film ormai irrinunciabili durante le festività, a cominciare dal romantico SERENDIPITY – QUANDO L’AMORE È MAGIA con Kate Beckinsale e John Cusack. E ancora: DICKENS – L’UOMO CHE INVENTÒ IL NATALE con Dan Stevens nei panni dello scrittore inglese che diede vita al classico della letteratura “Canto di Natale”; la commovente storia vera di un cane e del suo padrone, impersonato da Richard Gere, HACHIKO – IL TUO MIGLIORE AMICO; la commedia natalizia Sky Original A CHRISTMAS NUMBER ONE con Freida Pinto e Iwan Rheon; e NATALE ALL’IMPROVVISO con Diane Keaton e John Goodman.

L’allegria delle feste trova il suo culmine nelle commedie italiane come le commedia campioni d’incasso LA BANDA DEI BABBI NATALE con tutta la simpatia di Aldo, Giovanni e Giacomo e IL PRIMO NATALE con Ficarra e Picone; i film natalizi prodotti da Sky UN NATALE PER DUE con Enrico Brignano e Alessandro Gassmann e UN NATALE CON I FIOCCHI con Alessandro Gassmann e Silvio Orlando; la fanta-commedia di successo LA BEFANA VIEN DI NOTTE con Paola Cortellesi e Stefano Fresi e il prequel LA BEFANA VIEN DI NOTTE II – LE ORIGINI con Monica Bellucci, Fabio De Luigi e Zoe Massenti.

Per quanto riguarda le commedie “made in USA” sono da segnalare: la scatenata LA FESTA PRIMA DELLE FESTE con Jason Bateman, Jennifer Aniston e T.J. Miller; lo scatenato sequel natalizio BAD MOMS 2: MAMME MOLTO PIÙ CATTIVE con Mila Kunis e Susan Sarandon; la scintillante commedia con Ben Affleck e James Gandolfini NATALE IN AFFITTO; e FUGA DAL NATALE con Tim Allen, Jamie Lee Curtis e Dan Aykroyd.

Non mancano, infine, animazioni del calibro di POLAR EXPRESS di Robert Zemeckis; e la formidabile avventura targata DreamWorks LE 5 LEGGENDE.

CHI HA INCASTRATO BABBO NATALE? – lunedì 5 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Christmas), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Jenna Elfman: 10 cose che non sai sull’attrice

Jenna Elfman: 10 cose che non sai sull’attrice

Formatasi prevalentemente in ambito televisivo, l’attrice Jenna Elfman si è affermata grazie ai suoi ruoli in alcune celebri serie TV, e passando con naturalezza da un progetto ad un altro ha conquistato sempre più l’attenzione degli spettatori. Attualmente impegnata con una nuova popolare serie, l’attrice continua a dimostrare di sapersi rinnovare all’interno dell’industria. Ecco 10 cose che non sai di Jenna Elfman.

Jenna Elfman: le serie TV e i film

Jenna Elfman Instagram

10. Ha recitato in popolari serie TV. L’attrice debutta sul piccolo schermo recitando in alcuni episodi di serie come Pappa e ciccia (1995), Murder One (1996) e Almost Perfect (1996). Il vero successo arriva però grazie al ruolo di Dharma in Dharma & Greg, dove recita dal 1997 al 2002. In seguito, prenderà parte in qualità di guest star a titoli come Brothers & Sisters – Segreti di famiglia (2007), My Name Is Earl (2008), Shameless (2012), Damages (2012), e 1600 Penn (2012-2013). Ottiene ruoli di maggior rilievo per le serie Incinta per caso (2009-2010), Growing Up Fisher (2014), con J. K. Simmons, e Imaginary Mary (2017). Dal 2018 ricopre il ruolo di June nella serie Fear The Walking Dead, recitando accanto agli attori Lennie James, Danay Garcìa, Alycia Debnam-Carey e Maggie Grace.

9. Ha preso parte a film per il cinema. Nel corso della sua carriera, la Elfman ha in diverse occasioni recitato anche per il grande schermo, debuttando nel 1997 con il film L’ultimo contratto. Successivamente prende parte a pellicole come Cercasi tribù disperatamente (1998), EdTV (1999), con Matthew McConaughey e Woody Harrelson, Tentazioni d’amore (2000), di Edward Norton, Amori in città… e tradimenti in campagna (2001), Looney Tunes: Back in Action (2003), 6 mogli e un papà (2009) e Amici di letto (2011), con Mila Kunis.

8. È anche produttrice. La Elfman non si è limitata a ricoprire il ruolo dell’interprete, ma ha in diverse occasioni ricoperto anche le vesti della produttrice per alcune serie TV, che la prevedevano ovviamente anche come protagonista. Ha infatti prodotto circa 23 episodi della serie Dharma & Greg, e in seguito ha ricoperto nuovamente il ruolo per Courting Alex Incinta per caso.

Jenna Elfman è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice possiede un profilo Instagram personale seguito da 141 mila persone e tenuto in costante aggiornamento, con un attualmente oltre 3 mila post. Qui l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago quotidiano o piccole curiosità che la riguardano. Non mancano però anche diverse immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Jenna Elfman: chi è suo marito

6. È sposata. Dal 1995 l’attrice è sposata con Bodhi Elfman, nipote del celebre compositore Danny Elfman. I due, che conducono una vita famigliare lontana dai riflettori, hanno avuto due figli, nati rispettivamente nel 2007 e nel 2010. Sul profilo Instagram dell’attrice è possibile ritrovare alcune immagini che la ritraggono in compagnia della famiglia, in alcuni dei loro momenti di svago.

Jenna-Elfman Fear the walking dead

Jenna Elfman in Fear The Walking Dead

5. È entrata a far parte della serie dalla quarta stagione. L’attrice compie il suo debutto nella serie spin-off a partire dalla quarta stagione, interpretando il ruolo di June. Questa si presenta da subito come una donna solitaria, che respinge e mente sulla propria identità tendendo a non fidarsi di chi la circonda. Verrà rivelato che prima dell’epidemia era un’infermiera del reparto di terapia intensiva.

4. Il ruolo le ha richiesto molto allenamento. Per poter partecipare alla serie, l’attrice ha dovuto sottoporsi ad un costante allenamento fisico, necessario per poter sopportare le dinamiche sequenze presenti all’interno della serie. La Elfman ha dichiarato di essersi impegnata molto a riguardo, al fine di non dover ricorrere in modo eccessivo a delle controfigure.

3. È attratta dal lato umano del personaggio. La Elfman si è dichiarata particolarmente entusiasta del ruolo, affermando che da tempo non si imbatteva in un personaggio tanto complesso ed emotivamente fragile. Darvi vita è stata per lei una vera sfida, dovendosi misurare con le tante ferite interiori di June, ma allo stesso tempo è stata una delle sue più grandi conquiste come interprete.

Jenna Elfman: Dharma & Greg

2. Desidererebbe dar vita ad una reunion. I revival di celebri serie TV sono negli ultimi anni diventati particolarmente gettonati, basti pensare a quello di Will e Grace o quello annunciato per Friends. A riguardo la Elfman ha dichiarato che in più occasioni ha provato a riunire il gruppo di Dharma & Greg, e se fino ad ora non si erano presentati i presupposti per una reunion, spera comunque che in futuro questa si possa realizzare.

Jenna Elfman: età e altezza

1. Jenna Elfman è nata a Los Angeles, California, Stati Uniti, il 30 settembre 1971. L’attrice è alta complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Torrey DeVitto: 10 cose che non sai sull’attrice

Torrey DeVitto: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Torrey DeVitto ha conquistato grande popolarità negli ultimi anni grazie alla sua partecipazione ad alcune note serie televisive. Queste le hanno permesso di raggiungere un ampio pubblico, che ha da subito iniziato a seguirla nei suoi vari progetti. L’attrice vanta in realtà una ricca serie di titoli in ambito televisivo, tra cui si annoverano alcuni tra i prodotti più celebri degli ultimi anni. Ecco 10 cose che non sai di Torrey DeVitto.

Torrey DeVitto Instagram

Torrey DeVitto: le serie Tv e i suoi film

10. È celebre per i suoi ruoli televisivi. L’attrice debutta sul piccolo schermo recitando come guest star in alcuni episodi di note serie come Dawson’s Creek (2003), Scrubs (2003) e Drake e Josh (2001-2005). Acquista poi maggior visibilità grazie a ruoli di rilievo per Beautiful People (2005-2006) e One Tree Hill (2008). Il vero successo arriva però grazie a Pretty Little Liars, dove recita nel ruolo di Melissa Hastings. Negli anni successivi è poi nel cast delle serie The Vampire Diaries (2012-2013) e Army Wives – Conflitti del cuore (2013). Dal 2015 ricopre il ruolo di Natalie Manning nelle serie Chicago P.D., con Jason Beghe e Jesse Lee Soffer, Chicago Fire, con Jesse Spencer, Taylor Kinney Monica Raymund, e in Chicago Med.

9. Ha recitato anche per il cinema. Nel corso degli anni l’attrice ha preso parte anche per alcuni film per il grande schermo, come Leggenda mortale (2006), Killer Movie (2008), con Kaley Cuoco, e Il rito (2011), dove recita accanto a Anthony Hopkins e Alice Braga. Negli ultimi anni ha invece preso parte a film di minor rilievo, mentre prossimamente è attesa in Divertimento e Cold, pellicole dove reciterà nel ruolo della protagonista.

8. Ha debuttato come produttrice. La DeVitto sarà prossimamente protagonista del film horror Cold, incentrato su alcuni spaventosi crimini commessi all’interno del settore dei reality tv dedicati alla ristorazione. Per l’occasione, la DeVitto non vestirà solo i panni dell’interprete, ma sarà anche produttrice esecutiva del film. Per lei si tratta del debutto in tali vesti, che potrebbe idealmente riprendere anche in futuro.

Torrey DeVitto è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 965 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Il profilo è però utilizzato in buona parte anche per condividere tematiche sociali care all’attrice, come anche immagini o video promozionali dei suoi progetti televisivi.

Torrey DeVitto e Paul Wesley

6. Ha sposato un suo collega. Sul set del film Killer Movie, l’attrice conosce il collega Paul Weasley, con il quale intraprenderà una relazione. I due si ritroveranno poi a recitare insieme anche nelle serie Army Wives – Conflitti del cuore e The Vampire Diaries. Nel 2011 annunciano di essersi ufficialmente sposati, ma solo due anni dopo, nel 2013 rendono noto il loro divorzio.

Torrey DeVitto Pretty Little Liars

Torrey DeVitto e Jesse Lee Soffer

5. Ha avuto una relazione un attore. Grazie al suo ruolo nella serie Chicago P.D., nel 2018 l’attrice conosce l’attore Jesse Lee Soffer, con il quale intraprende una relazione, confermata poi tramite i rispettivi social network. Tuttavia, questa non dura molto, e dopo soli otto mesi, nel maggio del 2019, annunciano di essersi separati pur restando in buoni rapporti.

Torrey DeVitto in Pretty Little Liars

4. Ha ripreso il suo ruolo per l’ultima stagione. L’attrice ha recitato nella celebre serie fino alla sesta stagione, ricoprendo il ruolo di Melissa Hastings. Ha poi abbandonato sia per altri impegni sia per via della decisione di far uscire di scena il personaggio. La DeVitto ha tuttavia fatto un’ultima comparsa nel corso degli episodi finali della settima stagione, l’ultima, dove è stata parte del colpo di scena finale.

3. Era molto legata al personaggio. In numerose interviste l’attrice ha affermato di essere cresciuta molto a livello personale interpretando il ruolo di Melissa. Nel corso delle sette stagioni, la DeVitto ha avuto modo di seguirne in prima persona l’accidentato percorso, immedesimandosi in lei e trovandosi infine più legata al personaggio di quello che avrebbe immaginato.

Torrey DeVitto suona il violino

2. Praticava lo strumento musicale. Oltre al mondo della recitazione, l’attrice è da sempre una grande appassionata di musica. All’età di sei anni ha infatti iniziato a prendere lezioni di violino, suo strumento preferito. Anche se in seguito dovette smettere per poter perseguire il lavoro come modella e attrice, la DeVitto ha raccontato di aver comunque conservato il violino, il quale ogni tanto suona ancora oggi.

Torrey DeVitto: età e altezza

1. Torrey DeVitto è nata a Long Island, New York, Stati Uniti, l’8 giugno 1984. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Knights of the Zodiac: il primo trailer del live action dei Saint Seiya

0

È stato diffuso in Giappone il primo teaser trailer di Knights Of The Zodiac, l’atteso live action dedicato ai Saint Seiya, i Cavalieri dello Zodiaco. Il film è diretto da Tomasz Baginski e trai protagonisti, oltre a volti poco noti, spiccano anche star internazionali, come Famke Janssen e Sean Bean, che si vedono nel trailer.

In particolare, il video ci mostra l’attore californiano Mackenyu nei panni di Seiya/Pegasus. Lo vediamo sia con l’armatura sia con il costume che nel manga e nell’anime indossa durante il suo allenamento in Grecia per diventare Cavaliere di Bronzo.

La trama di Knights Of The Zodiac, disponibile su IMDb, recita: Quando una dea della guerra si reincarna nel corpo di una ragazzina, l’orfano di strada Seiya scopre di essere destinato a proteggerla e salvare il mondo. Ma solo se riesce ad affrontare il proprio passato e diventare un Cavaliere dello Zodiaco.

Disney vende a Apple? Bob Iger risponde alle speculazioni

0
Disney vende a Apple? Bob Iger risponde alle speculazioni

Il CEO della Disney Bob Iger risponde alle recenti speculazioni di una vendita ad Apple dopo il suo ritorno alla posizione dopo l’improvvisa partenza di Bob Chapek. Iger è succeduto originariamente a Michael Eisner come CEO Disney nel 2005, mantenendo la posizione fino al 2020. Sotto il primo mandato di Iger, la Walt Disney Company ha visto le principali acquisizioni di Pixar, Marvel Entertainment, Lucasfilm e le attività di intrattenimento di 20th Century Fox, espandendo anche le iniziative dei parchi a tema dell’azienda e rimodellando le sue strategie.

Come riportato da THR, Bob Iger ha affrontato le recenti voci sulle sue intenzioni per il futuro dell’azienda durante una riunione del direttivo dopo il suo secondo primo giorno come CEO della Disney. In precedenza era stato riferito da addetti ai lavori che il CEO aveva preso in considerazione una fusione con Apple, dove in precedenza aveva fatto parte del consiglio di amministrazione, per affrontare i passi falsi compiuti durante il mandato di Chapek e per consolidare la sua eredità. Ora però, Iger ha respinto le voci come “pura speculazione”, prima di riaffermare il suo impegno a prendere provvedimenti per aiutare a rinvigorire i profitti dell’azienda prima di qualsiasi ulteriore decisione di alto profilo.

Samuel L. Jackson risponde alle critiche al MCU di Quentin Tarantino

0

L’attore che interpreta Nick Fury nel MCU, Samuel L. Jackson risponde alle affermazioni di Quentin Tarantino secondo cui gli attori del Marvel Cinematic Universe non sono vere star del cinema. Dopo essere stato avviato nel 2008, l’MCU si è trovato al centro di molti dibattiti negli ultimi anni poiché registi come Martin Scorsese e Francis Ford Coppola hanno criticato il franchise per non essere essenzialmente vero cinema. Lo scrittore e regista di Pulp Fiction e Inglorious Basterds ha recentemente preso parte al dibattito, affermando che gli attori nei film MCU non sono vere star del cinema perché sono i loro personaggi che attirano il pubblico, non gli attori stessi.

Ora, in una recente intervista su The View (tramite EW), Samuel L. Jackson offre la sua risposta alle affermazioni di Quentin Tarantino. Jackson e Tarantino sono collaboratori frequenti, avendo lavorato insieme a progetti come Pulp Fiction, Django Unchained e The Hateful Eight, ma sembrerebbe che, quando si tratta di questo particolare problema, i due non siano necessariamente d’accordo.

“Ci vuole un attore per essere quei personaggi particolari, qual è sempre stato il segno della celebrità nel cinema? cosa, culi sui sedili? Di cosa stiamo parlando?. Non è una grande controversia per me sapere che chiaramente questi attori sono star del cinema. Chadwick Boseman è Black Panther. Non puoi confutarlo, ed è una star del cinema.”

Quentin Tarantino sugli attori del MCU: “Non sono loro le star, ma i loro personaggi”

Indiana Jones 5, Antonio Banderas parla del suo personaggio

0
Indiana Jones 5, Antonio Banderas parla del suo personaggio

Antonio Banderas parla di cosa aspettarsi dal suo personaggio in Indiana Jones 5. Dopo oltre 40 anni nei panni dell’archeologo, il film vedrà Harrison Ford appendere al chiodo frusta e fedora per sempre, con Indiana Jones 5 che sarà l’ultimo film della saga. Nonostante sia il canto del cigno della serie, il quinto capitolo sta cercando di ampliare ancora di più il suo mondo, aggiungendo al cast della saga, oltre a Bandaras, una pletora di nuovi personaggi, interpretati da artisti del calibro di Phoebe Waller-Bridge, Boyd Holbrook e Mads Mikkelsen.

Antonio Banderas si è aperto su ciò che gli spettatori possono aspettarsi dal suo nuovo personaggio. Durante un’intervista con Collider, Banderas descrive la sua presenza nel film come un cameo, con il suo personaggio che non occupa molto tempo sullo schermo. L’attore spiega che il suo personaggio è un amico di Indiana Jones, al quale il protagonista stesso si rivolge in cerca di aiuto. Nonostante il suo ruolo apparentemente piccolo, Antonio Banderas si prende anche il tempo per esprimere la sua felicità di far parte del franchise di Indiana Jones.

“Il mio personaggio è molto piccolo; è quasi un cameo. È solo un amico del personaggio di Indiana, che lo sta cercando perché ha bisogno di qualcosa da lui. Ma occupa pochissimo tempo del film, ma mi rende molto felice far parte di una saga che è la storia del cinema, ovviamente.”

Indiana Jones 5 è in gestazione da diversi anni, con il progetto inizialmente sviluppato da Steven Spielberg, prima che egli si ritirasse dal progetto. Il regista di Le Mans ‘66 e Logan James Mangold è poi stato chiamato a dirigere il film, con Harrison Ford confermatissimo nei panni dell’iconico avventuriero. Accanto a lui, in ruoli ancora non meglio chiariti, vi saranno gli attori Phoebe Waller-BridgeBoyd Holbrook e Mads Mikkelsen. Quanto oggi mostrato sembra relativo, oltre allo stesso Jones, proprio ai personaggi interpretati da questi ultimi due attori. Indiana Jones 5 ha una data d’uscita attualmente fissata al 30 giugno 2023.

Rebel Moon: Zack Snyder anticipa un set innevato per il suo nuovo film

0

Con la produzione prossima alla conclusione del film, Zack Snyder ha anticipato un’ambientazione innevata per Rebel Moon con nuove foto dal set. L’epopea di fantascienza segna l’ultima collaborazione tra Snyder e Netflix dopo il lancio del suo franchise Army of the Dead, che ha visto entrambi i film ottenere recensioni generalmente positive e aumentare il numero di spettatori per lo streamer, assicurando che i due continuassero a lavorare insieme su la serie anime prequel Army of the Dead: Lost Vegas e per il sequel diretto, Planet of the Dead. Come per molti progetti precedenti, Snyder sta cercando di offrire una storia su vasta scala e il pubblico sta intravedendo un nuovo assaggio di ciò che verrà.

Zack Snyder ha recentemente utilizzato il suo account Vero per offrire un nuovo aggiornamento per il suo attesissimo film Rebel Moon. Oltre a indicare che rimangono solo due giorni di produzione per la sua epopea di fantascienza, ha anche mostrato le foto dal set del progetto Netflix, rivelando un’ambientazione innevata che sarà presente nel film.

Rebel Moon, il film

Rebel Moon ruota attorno a una piccola colonia ai margini di una galassia sul punto di essere sopraffatta da un tiranno di nome Belisario e dai suoi eserciti. Nella speranza di salvare la loro galassia, le persone di questa colonia inviano giovani donne su altri pianeti per trovare chi le assisterà. Snyder ha co-scritto la storia di Rebel Moon, insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Sofia Boutella è stata la prima a unirsi al cast nei panni della giovane guerriera inviata dalla piccola colonia per ottenere l’aiuto degli altri.

Rebel Moon sarà il nuovo film originale Netflix diretto da Zack Snyder e avrà protagonisti Sofia Boutella, Charlie Hunnam, Djimon Hounsou, Doona Bae e Ray Fisher, Jena Malone, Staz Nair, E. Duffy, Charlotte Maggi, Ed Skrein, Stuart Martin e Sky Yang.

Furiosa: Anya Taylor-Joy non ha ancora parlato con Charlize Theron

0

Anya Taylor-Joy rivela di non aver ancora parlato con Charlize Theron di Furiosa. La giovane attrice interpreta l’imperatrice Furiosa titolare nel prequel di Mad Max: Fury Road di George Miller, dove Theron ha interpretato l’eroina action. La produzione del film è appena terminata, con l’uscita prevista per maggio 2024. Anche se Theron non tornerà per Furiosa, Taylor-Joy sarà affiancato nel prequel da Chris Hemsworth e Tom Burke.

In una conversazione con People Magazine, Anya Taylor-Joy ha condiviso che deve ancora parlare del ruolo con Charlize Theron, che ha interpretato Furiosa in Mad Max: Fury Road. Taylor-Joy ha detto che potrebbe essere stato per rispetto reciproco che non hanno parlato di Furiosa, e ha intenzione di scambiare con Theron dei pareri dopo che le cose si saranno calmate.

“Charlize è stata dolce – penso che entrambe siamo finite in una situazione in cui eravamo così rispettose l’una dell’altra che non volevamo metterci in contatto prima [delle riprese]. Appena finito, una volta terminato questo tour stampa, ceneremo e ci scambieremo sicuramente storie di guerra. È una situazione del tutto unica e l’ho conclusa solo 13 giorni fa e poi sono stata gettata in questo circo, quindi penso che mi ci vorrà un secondo per capire cosa sta succedendo. Ma mi sento davvero grata di essere qui, e mi sento così grata di aver avuto modo di lavorare con gli incredibili creativi di Furiosa. Il mondo di Mad Max è assolutamente unico ed epico su una scala che non riesco nemmeno a [descrivere]”.

Tutto quello che sappiamo su Furiosa

Nonostante il grande successo di Mad Max: Fury Road, un nuovo film del franchise è stato bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting di Anya Taylor-Joy, la star di The New Mutants e La regina degli scacchi, che interpreterà una versione più giovane del personaggio di Furiosa. Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris Hemsworth (Thor: Ragnarok) e Tom Burke, anche se al momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.

George Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner di Fury Road, la Warner Bros. Pictures.

Freema Agyeman: 10 cose che non sai sull’attrice

Freema Agyeman: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice prevalentemente televisiva, Freema Agyeman si è affermata grazie ad alcuni popolari ruoli che le hanno permesso di diventare una beniamina del grande pubblico. In pochi anni ha così avuto modo di dar vita a personaggi di rilievo all’interno di celebri titoli del piccolo schermo, dimostrando la propria versatilità d’interprete. Ecco 10 cose che non sai di Freema Agyeman.

Freema Agyeman New Amsterdam

Freema Agyeman: le serie TV e i film

10. Ha recitato in celebri serie televisive. L’attrice debutta sul piccolo schermo grazie ad alcuni piccoli ruoli in serie come Crossroads (2003), Casualty (2004), The Bill (2004-2006) e Testimoni silenziosi (2005). Diventa poi celebre grazie al personaggio di Martha Jones, compagna del Dottore interpretato da David Tennant nella terza stagione di Doctor Who (2006-2010). Successivamente recita in Torchwood (2008), Little Dorrit (2008) e Survivors (2008). Ottiene poi dei ruoli di maggior rilievo in Law & Order: UK (2009-2012), The Carrie Diaries (2013-2014) e Old Jack’s Boat (2013-2015). Viene poi apprezzata per il ruolo di Amanita Caplan nella serie Sense8 (2015-2017). Dal 2018 recita invece nella serie New Amsterdam.

9. Ha recitato anche per il cinema. Il 2006 è per l’attrice l’anno di debutto al cinema, avvenuto con il film Rulers and Dealers. Tornerà sul grande schermo soltanto diversi anni dopo, con Abduction – Riprenditi la tua vita (2011), con l’attrice Lily Collins, Taylor LautnerSigourney Weaver. il thriller North v South (2015), per poi recitare nel horror Eat Local – A cena coi vampiri (2017).

Freema Agyeman è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 403 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie ritraenti momenti di svago quotidiano, ma anche curiosità personali. Molto presenti sono poi le immagini o i video promozionali dedicati ai propri progetti da interprete.

Freema Agyeman ha un tatuaggio

7. Ha un tatuaggio legato alle sue origini. L’attrice, come mostrato in alcune foto, possiede un tatuaggio sulla parte alta del braccio destro raffigurante la parola iraniana “raha”, il cui significato è “libero” sotto all’immagine di una farfalle. La Agyeman, infatti, ha origini iraniane da parte di sua madre.

Freema Agyeman: vita privata

6. È molto riservata. L’attrice non è solita rendere noti dettagli sulla propria vita privata, ma ogni tanto sul suo profilo Instagram pubblica alcune foto che mostrano momenti vissuti insieme al suo compagno, l’attore Luke Roberts. Questi è noto per aver recitato nel film 300 – L’alba di un impero e in un ruolo minore nella serie Il Trono di Spade.

Freema Agyeman Doctor WhoFreema Agyeman in Doctor Who

5. Fece un’ottima impressione ai produttori della serie. Desiderosa di partecipare alla nuova stagione di Doctor Who, l’attrice sostenne ben tre provini per altrettanti ruoli diversi. Questi furono tuttavia vinti da altre attrici, ma colpiti dalla versatilità della Agyeman i produttori decisero di affidarle un ruolo maggiore, quello di Martha, che le ha permesso di comparire in 20 episodi della serie.

4. Ha interpretato nuovamente il personaggio dopo anni. A quasi dieci anni di distanza dal suo ultimo episodio nei panni del personaggio, l’attrice ha ripreso il ruolo di Martha Jones per dar vita ad un audio-dramma intitolato Torchwood: Dissected, che svelerà cosa ne è stato di lei dopo essersi separata dal Doctor Who. La Agyeman si è dichiarata entusiasta del progetto, affermando di sentirsi come se non avesse mai realmente abbandonato la parte.

Freema Agyeman in New Amsterdam

3. È tra i protagonisti della nuova serie. Dal 2018 l’attrice ricopre il ruolo della dottoressa Helen Sharpe nel medical drama New Amsterdam. Il personaggio da lei interpretato, tra i principali della serie, è la primaria del reparto di oncologia, più interessata alla carriera televisiva che a stare in ospedale a diretto contatto con i pazienti.

2. Spera che la serie possa durare a lungo. L’attrice ha dichiarato di aver da subito sviluppato un legame affettivo con il proprio personaggio, arrivando a sperare di poterlo interpretare il più a lungo possibile così da vederne i risvolti futuri. Al momento la serie, arrivata alla seconda stagione, è stata confermata già fino alla quinta, garantendo così la sua presenza futura in televisione.

Freema Agyeman: età e altezza

1. Freema Agyeman è nata a Londra, Inghilterra, il 20 marzo 1979. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

Orlando, la recensione del viaggio di Michele Placido

Orlando, la recensione del viaggio di Michele Placido

Fuori Concorso al Torino Film Festival e in sala dal 1° dicembre distribuito da Europictures, Orlando è il nuovo film di Daniele Vicari. Un racconto di scoperte, di sé e dell’altro, resa possibile dalla presenza dominante di Michele Placido, protagonista maschile di una storia realizzata tra l’Italia  e Bruxelles e dedicata a Ettore Scola (“una delle mie amicizie più importanti“). E’ lui l’Orlando che dal piccolo borgo natale del regista, di Castel di Tora, nella Valle del Turano, in provincia di Rieti, si trova sbalzato in un mondo lontano da sé, costretto a fare i conti con passato e futuro.

L’avventura di Orlando e Lyse, insieme per caso

Che nel film ha il volto della piccola Lyse, la giovane esordiente Angelica Kazankova scelta per interpretare la nipotina di Orlando, un anziano contadino rimasto a vivere da solo in un paese di montagna del centro Italia da dove in molti se ne sono andati. Tra questi, suo figlio, emigrato venti anni prima in Belgio, a Bruxelles, da dove arriva la telefonata che lo avverte di una emergenza che costringe l’uomo a partire,  per la prima volta nella sua vita. 

Arrivato a destinazione, Orlando scopre una realtà complicata, dolorosa e faticosa da accettare, soprattutto per lui, poco abituato a vivere in tanta modernità. Obbligato a costruire un qualche tipo di rapporto con la dodicenne, anche lei in cerca di spiegazioni e guida, e a provvedere alla sopravvivenza di entrambi, il vecchio cerca di far valere la propria esperienza, per finire con lo scoprire di non essere – né dover essere – solo. E come lui, la bambina.

Un incontro-scontro, con la realtà

Presentata come una “favola moderna”, la storia messa in scena da Vicari – dopo Il giorno e la notte e il precedente (prima di vari film e serie tv) Sole cuore amore del 2016 – conferma l’attenzione del regista reatino per il mondo che ci circonda, per il quotidiano che si trasforma intorno a noi, per come i nostri simili attraversano difficoltà che spesso non riusciamo a comprendere. E questa volta lo fa attraverso gli occhi e la sensibilità di un uomo come tanti lui stesso ne ha incontrati: “semidei eterni che vivono in un passato che non passa… persone dure ma capaci di accogliere”, come li descrive a Repubblica.

Una figura strappata alla natura, alle proprie convinzioni, eppure capace di non opporsi alla vita, come molti più giovani oggi non sembrano in grado di fare, di adattarsi, di ristabilire le proprie priorità. Una di quelle con le quali Placido sembra trovarsi più a suo agio, come attore, vista l’intensità e l’anima che riesce a infondere e trasmettere nei panni dell’anziano sabino, una sorta di Chance Giardiniere de noantri i cui silenzi – a tratti esagerati – sono contrappuntati da un commento musicale che ben compensa alcuni squilibri.

Su tutti quello determinato dalla vena diseguale della controparte più giovane, una “monella” volutamente insopportabile in alcune manifestazioni del trauma subito e del suo essere cresciuta – e ormai dover sopravvivere – in un altro mondo, che pure non deve esser stato semplice da selezionare, dovendo essere bilingue, del giusto aspetto e in grado di mostrarsi abile pattinatrice su ghiaccio. Una presenza comunque “vitale”, dalla quale la perizia dell’esperto compagno di scena e del regista riescono a trarre il giusto carattere, mettendo rimedio ad alcune carenze e realizzando un film capace di trattenere, in alcuni momenti coinvolgere e – avendone voglia – riflettere sugli spunti insiti nel racconto.

One Piece Film: Red, la recensione del film di Goro Taniguchi

One Piece Film: Red, la recensione del film di Goro Taniguchi

Dopo l’immenso successo ottenuto in Giappone, il 1 Dicembre arriva anche in Italia One Piece Film: Red, una storia che unisce i personaggi del famoso anime a musica e novità.

Presentato in anteprima al Lucca Comics and Games 2022, One Piece Film: Red è pronto per uscire in sala ed incontrare il grande pubblico. Dal 1 Dicembre sarà possibile vedere in sala Luffy e la ciurma del Cappello di Paglia insieme a personaggi come UtaShanks. Tra rimandi al mondo dei manga e degli anime di One Piece, in Red non mancano le novità, a livello di trama e di modalità narrativa. Scopriamo i dettagli del film diretto da Goro Taniguchi e prodotto da TOEI Animation.

La sinossi di One Piece Film: Red

Uta è una celeberrima cantante la cui voce viene definita addirittura “ultraterrena’’. All’apice del suo successo, Uta organizza un concerto colossale sull’isola di Elegia. In quest’occasione, la cantante decide – in stile Hannah Montana – di svelare per la prima volta il suo volto (e la sua vera identità). La ragazza dai capelli rosa non è infatti soltanto una pop star, ma cela un sostanzioso segreto: è la figlia di Shanks!

Ad assistere alla rivelazione sono presenti anche gli esponenti della Marina e i Pirati di Cappello di Paglia, capitanati ovviamente da Luffy. Non appena Luffy e Shanks scoprono il pericoloso potenziale celato nella voce di Uta, si mettono in azione. Tra musica e colpi di scena, comincia una battaglia per la libertà dalla portata colossale…

Il ritorno di Shanks

Oltre alle novità, tornano i personaggi iconici. Nel film possiamo rivedere Luffy che compie un’evoluzione: parte come un allegro ragazzo e diventa piano piano più maturo di testa e più solido nell’aspetto, una vera e propria montagna di muscoli. One Piece film: Red vede anche il ritorno di uno dei character più interessanti creati da Oda. Stiamo parlando di Shanks il Rosso. Shanks è uno dei quattro imperatori che sprona Luffy fin da piccolo e lo esorta a diventare un pirata. Nel film, il personaggio diventa il padre di Uta, il nuovo personaggio principale.

Manga e anime, ma soprattutto musica

Il tratto pop di One Piece film: Red è ciò che balza principalmente all’occhio e all’orecchio dello spettatore. La cantante Uta appartiene completamente a questo mondo, dall’estetica del personaggio fino alle interpretazioni musicali. Uta è simile a quelle star che riescono a conquistare gli adolescenti: è un’eroina pop, una star dalla doppia identità con un padre ingombrante come Hannah Montanta (aka Miley Cyrus), ma anche una performer capace di radunare migliaia di fan al pari dei cantanti della k-(vedi le Pink Panther). Uta ricorda anche un’altra protagonista di un film anime dello scorso anno: BelleCome quest’ultima, anche Uta viene ricoperta di responsabilità e sembra avere una funzione quasi salvifica. In sostanza, il personaggio è un po’ tutti e nessuno, ma ha senza dubbio lo charme necessario per farsi apprezzare da un certo tipo di pubblico.

La musica è una novità ingombrante per il mondo di One Piece. Nella serie anime, manca la componente sonora, mentre in One Piece Film: Red le canzoni si mischiano costantemente con l’azione: i pezzi musicali cantati dalla star giapponese Ado condiscono e accompagnano l’azione. Chissà se quest’aspetto verrà apprezzato dai fan italiani come da quelli nipponici: per ora in Giappone la pellicola è a la più redditizia del franchise e ha guadagnato il record come miglior incasso anime del 2022 (oltre 124 milioni di Euro).

Quando esce One Piece film: Red?

Dopo le uscite in anteprima in lingua originale avvenute nel corso di Novembre, sarà possibile vedere One Piece Film: Red in italiano dal 1° dicembre 2022. Il film diretto da Goro Taniguchi verrà distribuito da Anime Factory. I doppiatori principali sono Renato Novara (Luffy), Luca Bottale, Emanuela Pacotto e Patrizio Prata.

Guardiani della Galassia Vol. 3: rivelato un dettaglio insolito su Gamora

0

Zoe Saldana ha condiviso un dettaglio sorprendente e in qualche modo inquietante su come Gamora prende vita in alcune delle grandi sequenze di Guardiani della Galassia Vol. 3. Il film di James Gunn concluderà le storie di Peter Quill (Chris Pratt), Drax (Dave Bautista), Rocket (Bradley Cooper), Mantis (Pom Klementieff), Nebula (Karen Gillan), Groot (Vin Diesel) e Gamora. Come ben sa chi segue le vicende del MCU, Gamora è morta durante gli eventi di Avengers: Infinity War, ma la versione del tempo precedente del personaggio che è stata riportata nel presente del MCU in Avengers: Endgame e dovrebbe avere un posto di rilievo nel prossimo film MCU.

In una recente apparizione in The Tonight Show Starring Jimmy Fallon, Zoe Saldana spiega che Guardiani della Galassia Vol. 3 mette in scena Gamora in modo unico in alcune grandi sequenze d’azione. Ecco cosa ha raccontato l’attrice:

“E il fatto è che queste (teste) vengono creati, mi è stato tolto un calco della testa ed è così che possono indossare le parrucche o qualsiasi tipo di protesi aggiuntiva che va su Gamora. E a volte è solo per metterla in secondo piano. In stile “Dov’è Waldo?”. A volte, ad esempio, se stanno girando una grande sequenza d’azione e il mio personaggio è sullo sfondo in alcune parti di quel set, metteranno semplicemente una testa che corre avanti e indietro in modo che il computer possa seguirlo”.

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

Nel film Marvel Studios l’amato gruppo di emarginati sembra po’ diverso ultimamente. Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno a sé la sua squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere uno di loro. Una missione che, se non sarà portata a termine con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.

Super Mario Bros. – il film, il trailer italiano con la voce di Claudio Santamaria

0

Nintendo e Illumination firmano Super Mario Bros. – il film, il nuovo film d’animazione ambientato nel mondo di Super Mario Bros. Nella versione italiana, il protagonista è doppiato da Claudio Santamaria.

Diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic (produttori di Teen Titans Go! – Il Film), da una sceneggiatura di Matthew Fogel (The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo), nella versione originale Chris Pratt doppierà Mario, Anya Taylor-Joy sarà la Principessa Peach, Charlie Day sarà Luigi e Jack Black doppierà Bowser; Keegan-Michael Key presta la voce a Toad, Seth Rogen e Fred Armisen rispettivamente a Donkey e a Cranky Kong. A Kevin Michael Richardson spetta il ruolo di Kamek e a Sebastian Maniscalco quello di Spike.

Super Mario Bros. – il film è prodotto dal fondatore e CEO di Illumination Chris Meledandri e da Shigeru Miyamoto per Nintendo. Il film è co-finanziato da Universal Pictures e Nintendo e distribuito in tutto il mondo da Universal Pictures.

Nella versione originale Chris Pratt sarà affiancato  dall’ex di Filadelfia Charlie Day nei panni di Luigi, Anya Taylor-Joy nei panni della Principessa Peach, Jack Black nei panni di Bowser, Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Seth Rogen nei panni di Donkey Kong, Fred Armisen nei panni di Cranky Kong, Kevin Michael Richardson come Kamek e Sebastian Maniscalco come Spike.

The Woman King, recensione del film con Viola Davis

The Woman King, recensione del film con Viola Davis

Arriva finalmente nelle sale italiane The Woman King, l’atteso film con Viola Davis protagonista, qui comandante dell’esercito africano delle Agojie, composto da sole donne e che operò nell’Africa Occidentale del 1823. Con questa pellicola, la regista Gina Prince-Bythewood conferma di voler restituire al pubblico opere che esplorino il passato ma non si dimentichino delle preoccupazioni dell’attuale secolo, proprio come ha fatto con The Old Guard (2020), una gradita reinterpretazione della formula del cinecomic.

The Woman King: la storia delle Agojie

Quella di The Woman King si presenta come un’epopea storica ispirata a eventi realmente accaduti nel Regno del Dahomey, uno degli Stati più potenti dell’Africa nel XVIII e XIX secolo. La trama del film segue Nanisca (Davis), generale dell’unità militare tutta al femminile, e Nawi (Thuso Mbedu), ambiziosa recluta. Insieme hanno combattuto contro i nemici che hanno violato il loro onore, ridotto in schiavitù il loro popolo e minacciato di distruggere tutto ciò per cui avevano vissuto.

Avventurandosi nella storia di questo peculiare esercito, il film ci mostra una serie di esperienze preziose, in cui spiccano i temi dell’eroismo, servizio, disciplina, leadership, amicizia e lealtà. Incontriamo l’ambiente di addestramento e di reggimento delle Agojie, donne che danno il massimo per i principi speciali di questa unità d’élite, fedele al re e alla sua leadership interna, in un’atmosfera di continua motivazione, di rigida disciplina, di partecipazione diretta dei comandanti che insegnano con l’esempio e la loro presenza in prima linea nell’azione. Queste donne vivono a palazzo, in quanto fungono da guardia personale del re, dove sono isolate dalla vita normale della popolazione e da qualsiasi tipo di relazione amorosa. Si addestrano per il combattimento corpo a corpo, pronte a sconfiggere i nemici sui campi di battaglia adiacenti ai villaggi, alle giungle e ai campi, senza mai concedergli tregua.

Un film dall’intenzione incerta

Sebbene The Woman King utilizzi la sua consapevolezza di genere come prova della sua originalità, finisce per poggiarsi sugli stessi cliché di titoli dallo stesso respiro, tra cui Braveheart e Il Gladiatore – indubbiamente rivoluzionari al loro tempo. Pur rendendo omaggio e facendo conoscere alla gran maggioranza del pubblico occidentale le guerriere Agojie, continua a non sapere se preferisce funzionare come film d’azione o esplorare temi profondi quali la schiavitù, il colonialismo o le violenze e sevizie a cui le donne erano sottoposte.

Il punto di forza del film sono sicuramente le sequenze di combattimento, che enfatizzano come queste guerriere lottino per esorcizzare i traumi che si portano dietro in quanto donne in un periodo e luogo a loro sfavorevole, tratto che conferisce a questi frangenti una componente indubbiamente catartica. È un peccato, quindi, che il film sia molto più intento ad accumulare sottotrame di vendetta, storie di amore proibiti e parenti perduti improbabilmente ritrovati, che spingono il film in territorio melodrammatico. La lacuna maggiore di The Woman King è che non si preoccupa di approfondire la storia delle Agojie quanto avremmo voluto, né di mettere loro in bocca qualcosa in più di aforismi e discorsi motivazionali: il film è così impegnato a sottolinearne la loro rilevanza simbolica che dimentica di renderle interessanti.

The Woman King non cerca di mettere in discussione la mascolinità del genere, ma si limita a sostituire i Leonida dell’epoca con donne iper-mascolinizzate. Adotta i principi di forma di 300, un film che ha cambiato il modo di rappresentare i corpi maschili al cinema, ma viene da domandarsi se, così facendo, riesca davvero a portare una prospettiva diversa nel genere. Viola Davis, il cui approccio poderoso alla recitazione l’ha portata ad incarnare personaggi caparbi senza mai rinnunciare alla propria femminilità, sembra prostarsi al servizio di un action-movie beffardo, che si presenta come inno femminista ma non fa che invertire la fantasia virile dei nostalgici del testosterone anni ’80, quella che film come American Psycho si sono divertiti a sovvertire.

I punti di forza di The Woman King

La fotografia e il design della produzione sono certamente due elementi di punta di The Woman King, che ne evidenziano la portata epica con cui vuole imporsi sullo schermo. Non meno di rilievo sono le interpretazioni: Thuso Mbedu, Lashana Lynch, Sheila Atim, interpreti delle Agojie, alzano i loro bastoni, scudi, fucili e coltelli per difendere se stesse e tutto ciò a cui tengono e che è stato loro sottratto per anni. Corrono, saltano e attaccano con movimenti decisi, calcolati, rapidi e feroci. Improvvisamente, siamo con loro: la loro energia risucchia certamente lo spettatore e garantisce una visione quantomeno intrattenitiva.

In definitiva, la storia delle nazioni africane, così ricca di episodi, di epopee, di contrasti tra coraggio, trionfo, umiliazione e sfruttamento, finisce per essere raccontata sotto le influenze di un passato molto complesso e di visioni in costruzione non ancora sufficientemente strutturate e culturalizzate: storie come quella delle donne Agoji, del loro mitico comandante e dei loro giovani guerrieri, aiutano in qualche modo a sanare il passato e a sognare un futuro migliore.

Chadwick Boseman: il toccante tributo di Sebastian Stan in occasione del suo compleanno

0

Sulla scia del sequel di Black Panther che rende omaggio alla defunta star, Sebastian Stan, che interpreta Bucky Barnes nel MCU, ha condiviso un commovente video in onore del compleanno di Chadwick Boseman. Boseman è noto soprattutto per aver interpretato Re T’Challa, o Black Panther, nell’universo cinematografico Marvel. Stan ha lavorato a stretto contatto con Boseman in Captain America: Civil War, ed è anche apparso al suo fianco in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. A Boseman è stato diagnosticato un cancro al colon nel 2016, notizia che lui ha tenuto nascosta a tutto il mondo, compresi i suoi stretti collaboratori, e nel 2020 è tragicamente deceduto a causa della malattia. Il suo ultimo film, Ma Rainey’s Black Bottom, gli è valso una nomination postuma all’Oscar come miglior attore nel 2020.

In un video pubblicato su Twitter dalla Chadwick Boseman Foundation for the Arts, Stan ricorda con affetto Boseman in onore del suo compleanno e riflette sui doni che il collega e amico ha condiviso con il mondo. Stan dice che il compleanno di Boseman gli ha dato la possibilità per riflettere sull’eredità dell’attore, definendolo un “bellissimo leader” e una fonte d’ispirazione. Stan continua a sostenere la fondazione di Chadwick Boseman che supporta i narratori neri, e incoraggia gli spettatori a diffondere l’amore e ad essere gentili gli uni con gli altri.

Willow, recensione della serie Disney+ con Warwick Davis

0
Willow, recensione della serie Disney+ con Warwick Davis

Se ne è parlato per decenni (dal 2005 circolano voci di un sequel) e adesso, in forma di serie tv per Disney+, arriva Willow, che riporta al pubblico affezionato e a potenziali nuovi fan le avventure dello stregone con il volto di Warwick Davis. A promuovere l’idea dello show alle alte sfere Disney è stato Jonathan Kasdan, che infatti compare in veste di ideatore e sceneggiatore dello show, dopo che, sul set di Solo: A Star Wars Story, aveva bombardato Davis con domande, suggestioni e idee per quella che poi sarebbe diventato questo nuovo ciclo di 8 episodi che riprende la storia del film, raccontandoci le sorti di Elora Danan, la bambina, ora giovane donna, destinata a diventare imperatrice di tutta Andowyne.

Willow, la trama

Come ci aveva già suggerito il finale del film del 1988, Elora cresce sotto falso nome alla corte di Madmartigan e Sorsha, sovrani di Tir Asleen. Sorsha, rimasta senza il suo Madmartigan, deve fare i conti con due figli gemelli che proprio non ne vogliono sapere nulla di abbracciar eil loro destino di futuri regnanti. La tempestosa Kit preferisce tirare di scherma con la sua amica Jade, aspirante guardia di palazzo, mentre l’affascinante Airk è molto più preso dalle fanciulle che dal suo ruolo di futuro re. Quando però le forze del male si risvegliano e rapiscono Airk, una strampalata compagnia viene incaricata di liberare il principe, purché si avvalga dell’aiuto dello stregone Willow. 

Riesumare un franchise

Sembrava complicato riportare in vita un franchise sepolto da così tanto tempo. Certo, sepolto per modo di dire, dal momento che il film di Ron Howard è un cult al pari di Labirynth e La storia fantastica, ma la macchina produttiva Disney+ è riuscita a far gemmare l’unica PI Lucasfilm che non fosse gravata dalla “maledizione” che invece sembra pesare su Star Wars (che non riesce a trovare una strada dopo la conclusione, molto criticata, della terza trilogia).

Il pretesto narrativo è semplice, lo sviluppo estremamente canonico, ma anche un grande classico come Willow si aggiorna ai tempi, concentrandosi principalmente sulle individualità e sui caratteri dei singoli personaggi. Se già il film originale vantava una inclusività inedita per l’epoca, il ventaglio della rappresentazione in Willow – la serie si moltiplica e offre la possibilità di raccontare molti più punti di vista, anche perché “la compagnia” di eroi chiamarti all’azione è più numerosa rispetto all’armata di due, formata da Davis e Val Kilmer nel film del 1988.

Meno epicità e più introspezione

Questo significa che la storia nel complesso perde di epicità, ma che si arricchisce di introspezione e probabilmente parla meglio all’oggi e a ciò che interessa adesso alle giovani generazioni, le quali dovrebbero essere il principale pubblico dello show, dal momento che la storia è comunque un’avventura di formazione. Certo, c’è grande rispetto e fedeltà verso ciò che è stato e anche la giusta quantità di riferimenti; molti luoghi sono gli stessi e la storia è chiaramente un sequel diretto.Per cui i fan hardcore che hanno superato i 40, saranno appagati.

Continuità visiva tra vecchio e nuovo

Dal punto di vista formale, si è optato per l’utilizzo di effetti speciali e visivi che apparissero in continuità con il film. Chiaramente si vede che gli anni sono passati e che l’aspetto della serie è moderno rispetto a Willow 1988, ma è innegabile una rassicurante affinità visiva trai due prodotti. 

Oltre al ritrovato Warwick Davis che sembra maturato dentro al costume dello stregone, il cast di giovani interpreti rivela una ricerca davvero intelligente nello scovare visi particolari con tratti riconoscibili. Erin Kellyman, già vista in The Falcon and the Winter Soldier, è forse l’esempio migliore di questa caratterizzazione somatica degli interpreti che riporta un quadro vivace dei partecipanti alla quest eroica. Naturalmente ci sono interpreti più e meno in parte, tuttavia l’impressione generale è che il tono squisitamente favolistico della storia sia in grado di far perdonare qualche ingenuità interpretativa. 

Willow è l’iconico Warwick Davis

Chi invece sembra non perdere neanche un colpo è l’iconico Warwick Davis, che con Lucasfilm ha costruito gran parte della sua carriera e che è, a oggi, uno dei volti più riconoscibili per gli spettatori nerd di vecchia e nuova generazione. Il suo Willow è esattamente quello di 34 anni fa, forse leggermente attempato e con molta esperienza in più, soprattutto in fatto di magia, ma ha sempre lo stesso cuore grande e lo stesso sfrenato desiderio di compiere il bene. E forse è questo l’elemento di maggiore pregio di tutta l’operazione. 

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità