Ryan Reynolds è uno
di quegli attori che sembra non avere nessun difetto. Bello,
sarcastico, sexy e ironico, è riuscito a conquistare una larga
fetta di pubblico con il suo carisma e il suo talento recitativo.
L’attore canadese non si è mai messo i piedi in testa, rimanendo
sempre umile e aiutando chi si trova in difficoltà. La sua è stata
una lunga gavetta ed è proprio grazie a questa se è riuscito ad
ottenere dei fan che lo apprezzano per quello che è e che lo
sostengono sempre.
Ecco, allora, dieci cose che
forse non sapevate di Ryan Reynolds.
3. Ryan Reynolds è sempre
stato considerato come protagonista di Deadpool. Il
progetto Deadpool ha avuto una lunga gestazione, durata più di
dieci anni, durante i quali non è mai cambiata la scelta di vedere
Reynolds come l’attore che avrebbe interpretato l’antieroe dei
fumetti Marvel. Già nel 2000 si era parlato
del voler trasporre questo personaggio, e il progetto passò per le
mani di diverse case di produzione e di diversi registi, fino a che
non si decise di realizzarlo ufficialmente nel 2014, dopo dei test
screening dai riscontri positivi.
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool &
Wolverine.
4. Ryan Reynolds ha sempre
sostenuto il suo personaggio. Nel corso degli anni che ci
sono voluti per poi dare finalmente avvio al primo film di
Deadpool, l’attore canadese si è molto affezionato al ruolo, tanto
da arrivare a produrre lui stesso sia il primo film che il sequel,
Deadpool
2: di questo ha anche scritto la sceneggiatura. Tra tutti
i personaggi interpretati, Reynolds considera questo uno dei suoi
preferiti in assoluto.
5. Ryan Reynolds ha dovuto
mettersi in forma per interpretare Deadpool. Ad un
supereroe il carisma e la demenzialità non bastano, anche se il
supereroe diventa un antieroe e si chiama Deadpool. Per poter
interpretare questo personaggio, l’attore canadese ha dovuto fare
un gran lavoro su se stesso, grazie anche agli allenamenti
intensivi di Don Saladino (che è anche il trainer di Sebastian Stan). Ha così
raggiunto una forma fisica che gli ha permesso di eseguire
personalmente anche alcune delle scene più complesse.
Ryan Reynolds ha interpretato
Lanterna Verde
6.Non ha
un bel ricordo del film. In più occasione Reynolds ha
affermato di non ricordare in modo piacevole l’esperienza di
Lanterna Verde.
Reynolds, infatti, ha in più occasioni criticato apertamente il
film e il suo regista, con il quale ha avuto numerose discussioni
durante il set. L’attore, che si è anche infortunato gravemente
alla spalla durante le riprese, ha raccontato di essere
estremamente felice dell’insuccesso del film e che non si siano
realizzati i sequel inizialmente previsti.
Ryan Reynolds, Blake Lively e i
suoi figli
7. Ryan Reynolds e Blake
Lively sono innamoratissimi. Ryan Reynolds e Blake Lively si
sono conosciuti sul set di Lanterna Verde, ma è stato durante la promozione del
film che è la scintilla è diventata fuoco. Tuttavia sarà nel
dicembre 2011 che si comincerà a vederli insieme. Il matrimonio si
celebrerà di lì a poco, nel settembre del 2012, in via del tutto
riservata, mentre sono arrivati poco dopo: la prima figlia,
James, è nata nel gennaio 2015, la seconda,
Ines, è arrivata nell’ottobre 2016 e nell’estate
del 2019 è poi nata la terza figlia, Betty. Nel
febbraio del 2023 è infine nato il quarto figlio, del quale non è
però stato svelato né nome né sesso.
Ryan Reynolds e Blake Lively in Lanterna Verde
8. Ryan Reynolds e Blake
Lively sono una coppia molto ironica. I due non sono solo
marito e moglie, ma sono anche i loro rispettivi migliori amici.
Già a vedere dai loro profili Instagram, si capisce come i due
siano molto legati tra loro e anche di come gli piaccia scherzare,
facendo battute uno sull’altra. Ciò avviene anche durante le
diverse interviste, segno di un affiatamento tra loro davvero
unico.
Ryan Reynolds e Scarlett Johansson
9. È stato sposato con la
nota attrice. Prima di stare con la Lively, Reynolds ha
avuto diverse relazioni con donne altrettanto note. Tra queste vi è
la cantante Alanis Morissette, a cui è stato
legato dal 2002 al 2007, e l’attrice Scarlett
Johansson. Con quest’ultima Reynolds è stato sposato
dal settembre del 2008 al dicembre del 2010. Nel luglio del 2011
hanno poi ufficialmente divorziato. I motivi di tale rottura sembra
siano riconducibili a differenze inconciliabili tra i due.
Ryan Reynolds: età, altezza e
fisico
10. Ryan Reynolds è nato il
23 ottobre 1976 a
Vancouver,Canada. L’attore è
alto complessivamente 1,88 metri. L’attore è inoltre noto per il
suo fisico, che gli ha permesso di essere eletto più volte come uno
degli uomini più sexy del pianeta. Ma non è solo questione di
addominali, bensì di un fisico associato ad un carisma e ad una
gentilezza uniche.
L’essere umano per natura ha una sua
tendenza a dare il massimo, a oltrepassare i propri limiti; è
proprio questa propensione al volere di più che ha reso possibili
le grandi scoperte della storia, insieme a una graduale evoluzione.
Skywalkers: una storia d’amore racconta le vicende
di Angela e Vanya, due
rooftoppers che puntano ad andare sempre più in alto. Il film,
diretto da Jeff Zimbalist (Escobar-il
fascino del male), è stato presentato alla scorsa edizione del
Sundance Film Festival.
Skywalkers: una scalata verso il
cielo
Nel 2017 in Russia si diffonde
incredibilmente la pratica del rooftopping: diversi
giovani mettono a rischio la propria vita entrando illegalmente in
edifici e grattaceli per poi raggiungere il punto più alto. Questo
genere di scalate vengono praticate senza alcun tipo di
attrezzatura di sicurezza: nel film vengono mostrati gli stessi
rooftoppers arrampicarsi con delle semplici sneakers ai piedi.
In questo particolare contesto due
figure emergono per la loro bravura e creatività: Vanya
Beerkus e Angela Nikolau. Nonostante
Vanya avesse più esperienza, Angela ottiene velocemente una grande
visibilità per la bellezza degli scatti che realizza dalle
vette dei grattaceli. Così i due danno inizio a una collaborazione
e poi, scalata dopo scalata, il loro rapporto si tramuta in una
relazione amorosa. Ma, come talvolta accade, la realtà si metterà
nel mezzo del loro amore e della loro passione, allontanandoli
l’uno dall’altra.
L’implacabile sete di
adrenalina
our full potential is on the other side of fear. -Angela
Nikolau
Uno dei temi principali affrontati
in Skywalker è proprio il desiderio di Vanya
e Angela di spingersi sempre oltre, sfruttando al massimo le
proprie capacità. A differenza di molti altri rooftoppers che
scalavano edifici solamente per ottenere più visibilità sui social,
i due protagonisti del film si dedicano a questa passione per il
sentimento di libertà che gli regala trovarsi in cima al mondo. Pur
trattandosi di un’attività estremamente pericolosa e potenzialmente
fatale per loro, Vanya e Angela riescono a gestire a pieno la
paura, sfidando continuamente le proprie capacità pur di sentirsi
realmente vivi.
La loro continua sete di adrenalina,
di nuove sfide, porta lo spettatore a riflettere sul valore di una
vita sicura ma piatta: cosa è meglio, un monotono lavoro di ufficio
o rischiare la vita scalando un grattacielo? Nonostante
l’estremismo del paragone, Skywalkers insegna il
valore di correre dei rischi per fare ciò che ci rende felici.
L’amore sul tetto del
mondo
La carriera da rooftoppers di Angela
e Vanya è narrata parallelamente alla loro storia d’amore. I due
vivono insieme diverse avventure, con una relazione fuori dal
comune, sempre alla ricerca di nuovi edifici da scalare insieme.
Gli scatti a cui danno vita diventano arte. Il rapporto tra i due
crea anche una sinergia maggiore durante le scalate: Vanya, meno
impulsivo, finisce per preoccuparsi maggiormente per l’incolumità
di Angela che per la propria, arrivando anche a consegnarsi
alla polizia francese quando Angela viene bloccata dopo una
scalata.
Ma la pandemia prima e la guerra tra
Russia e Ucraina dopo creano le prime frizioni: non essendo più
possibile fare rooftopping, Angela inizia a lavorare in un campo
diverso, allontanandosi dal hobby che la univa a Vanya.
Ritornare a scalare diventa
difficile per entrambi: le continue ansie e insicurezze di Vanya
rendono ancora più difficile per Angela ricominciare. Ma per un
obiettivo come il Merdeka in Malesia è necessaria una perfetta
sintonia tra i due
Skywalkers: altezza da paura
Il terzo protagonista del docufilm
insieme a Vanya e Angela è certamente l’altezza: tutto ruota
intorno all’andare sempre più in alto. Per questo motivo il film
potrebbe essere poco adatto a persone che soffrono di acrofobia: le
inquadrature fatte dai rooftoppers di intere città sotto di loro
sono abbastanza inquietanti per chi ha paura dell’altezza. In
Skywalkers vengono mostrati video di intrepidi scalatori intenti a
arrampicarsi anche sul ghiaccio o su superfici più scivolose, a
rimanere seduti a strapiombo nel vuoto.
A questo si accompagna l’ammonimento
iniziale su come le azioni di Angela e Vanya siano illegali e
estremamente pericolose, insieme ai video di colleghi rooftoppers
morti durante incidenti e caduti da grattaceli. Questo genere
di attività regala tanta adrenalina come anche tanta paura alla
stessa Angela: si tratta di scalate talvolta estenuanti
fisicamente, soprattutto nel caso dell’ultima grande impresa della
coppia.
Sono state definite le Giurie
internazionali di Orizzonti e di Venezia Opera
Prima “Luigi De Laurentiis” dell’81. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta
da Alberto
Barbera (28 agosto – 7 settembre 2024).
Presieduta dalla regista e
sceneggiatrice statunitense Debra Granik, la Giuria internazionale
Orizzonti sarà inoltre composta da: lo sceneggiatore, regista e
produttore iraniano Ali Asgari; la regista e sceneggiatrice siriana
Soudade Kaadan; il regista, sceneggiatore e produttore greco
Christos Nikou; l’attrice e regista svedese Tuva Novotny; il
regista ungherese Gábor Reisz; la sceneggiatrice e regista italiana
Valia Santella.
Presieduta dal critico
cinematografico italiano Gianni Canova, la giuria internazionale
Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” sarà inoltre composta da:
lo sceneggiatore e regista americano Ricky D’Ambrose; la regista,
artista visuale, attrice e produttrice brasiliana Barbara Paz;
l’attrice e regista canadese Taylor Russell; il curatore di
festival e direttore di mercati cinematografici Jacob Wong.
Tutti i premi ufficiali saranno
annunciati e consegnati durante la cerimonia di chiusura dell’81.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, sabato 7 settembre
sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di
Venezia.
Concorso Orizzonti – la Giuria
La Giuria internazionale della
sezione Orizzonti è composta da:
· Debra Granik – presidente, regista
e sceneggiatrice statunitense. Con Un gelido inverno ha vinto il
Gran Premio della Giuria al Sundance 2010. Il film ha ottenuto
quattro nomination all’Oscar, tra cui quella per il miglior film e
per la migliore sceneggiatura non originale per Debra Granik e Anne
Rosellini. Col suo primo film, Down to the Bone, è stata premiata
come miglior regista al Sundance del 2004. Nel 2015 ha realizzato
il documentario Stray Dog. Senza lasciare traccia (2018) è stato
presentato al Sundance e a Cannes. Granik ha appena terminato il
montaggio del documentario in cinque parti Conbody VS Everybody. Il
suo prossimo progetto è un adattamento di Una paga da fame di
Barbara Ehrenreich.
· Ali Asgari, sceneggiatore, regista
e produttore, nato a Teheran, in Iran. È un importante regista
indipendente iraniano che vanta numerosi premi internazionali. I
film di Asgari sono incentrati su vite precarie che vivono ai
margini della società nel suo paese natale, l’Iran. I suoi corti
sono stati proiettati in importanti festival internazionali. Il suo
film d’esordio Disappearance è stato presentato in anteprima
mondiale alla Mostra di Venezia e in anteprima nordamericana al
Toronto Film Festival 2017. Ta farda, il suo secondo film, è stato
presentato in anteprima alla Berlinale 2022, mentre Kafka a
Teheran, il suo terzo lungometraggio, è stato presentato nella
sezione Un Certain Regard di Cannes nel 2023.
· Soudade Kaadan, regista e
sceneggiatrice siriana, residente a Londra. Si è fatta conoscere a
livello internazionale con il suo primo film, Yom Adaatou Zouli,
presentato a Venezia nel 2018 dove ha vinto il Leone del Futuro per
la migliore opera prima. Il film è stato poi proiettato in molti
festival tra cui TIFF, BFI London, Busan e IFFR. Il suo corto Aziza
ha vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance nel 2019. Il suo
secondo lungometraggio Nezouh – Il buco nel cielo ha vinto il
Premio degli spettatori ARMANI BEAUTY a Venezia nel 2022. Soudade
Kaadan è diventata così l’unica regista araba a vincere due volte a
Venezia.
· Christos Nikou, regista,
sceneggiatore e produttore greco. Il suo cortometraggio KM (2012)
ha partecipato a oltre 40 festival internazionali. Il suo primo
lungometraggio Apples ha aperto la sezione Orizzonti di Venezia nel
2020. Candidato dalla Grecia all’Oscar per il miglior
lungometraggio internazionale, Apples è stato inserito nella lista
dei cinque migliori film internazionali dal National Board of
Review. Nel 2023, Nikou ha fatto il suo debutto in lingua inglese
con Fingernails – Una diagnosi d’amore, che ha diretto, co-scritto
e co-prodotto con la Dirty Films di Cate Blanchett e Filmnation.
Attualmente Nikou sta lavorando al suo terzo lungometraggio,
Background.
· Tuva Novotny, attrice e regista
svedese. Ha esordito nella recitazione a 16 anni. Nel 2010 ha
debuttato come regista con la serie TV Dag, seguita da due episodi
per la serie Netflix Lilyhammer. Nel 2018 ha scritto e diretto
Blindspot, che ha ottenuto gran parte dei premi Kanon, vincendo
miglior sceneggiatura e miglior regia. Poco dopo ha scritto e
diretto Britt-Marie Was Here, che è diventato un successo al
botteghino svedese. Al momento sta scrivendo il lungometraggio
Dobbeltmennesket per la regia di Jonas Arnby, ma anche la serie Det
Kongelige Teater, ed è uscito da poco il suo ultimo film, Diorama,
che ha scritto e diretto. Ha da poco recitato in The Abyss (2023) e
in All and Eve (2024) e sta sviluppando Home per Snowglobe
Pictures, come regista e sceneggiatrice.
· Gábor Reisz, regista ungherese. Il
suo primo film, VAN valami furcsa és megmagyarázhatatlan (2014), è
stato presentato a Karlovy Vary e ha riscosso un grande successo
sia al botteghino che nel circuito dei festival. Nel 2015 Reisz è
stato invitato a La Résidence di Cannes, dove ha sviluppato il suo
secondo lungometraggio Rossz versek (2018). Il film ha poi vinto 16
premi, tra cui quello per il miglior film ungherese del 2018, e ha
avuto un buon successo di pubblico nei cinema nazionali. Una
spiegazione per tutto (2023), il suo terzo film, ha vinto il Premio
Orizzonti per il miglior film a Venezia e il Gold Hugo al Chicago
Film Festival.
· Valia Santella, sceneggiatrice e
regista italiana. Ha lavorato in passato come segretaria di
edizione e aiuto regista. Dal 2010 collabora come sceneggiatrice
con alcuni tra i maggiori registi italiani tra cui Marco
Bellocchio, Leonardo Di Costanzo, Valeria Golino, Nanni Moretti.
Nel 2001 gira il documentario Nel nome del popolo italiano e nel
2004 il suo primo lungometraggio Te lo leggo negli occhi, entrambi
prodotti da Sacher Film. Nel 2006 dirige diversi episodi della
serie TV Il vizio dell’amore. Attualmente è impegnata nella post
produzione della serie TV Prima di noi, di cui firma la regia di
alcuni episodi.
La Giuria Orizzonti assegnerà –
senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti
per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio
Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior
interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la migliore
interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la miglior
sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.
Premio Venezia Opera Prima “Luigi
De Laurentiis”
La Giuria internazionale del Premio
Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro è
composta da:
· Gianni Canova – presidente,
critico cinematografico italiano. È Rettore dell’Università IULM di
Milano, dove insegna, come Professore ordinario, Storia del cinema
e filmologia. Fondatore del mensile di cinema e cultura visuale
«Duel» (poi «Duellanti»), è stato critico cinematografico per «Il
Manifesto», «la Repubblica», «Sette del Corriere della Sera» e «la
Voce» di Indro Montanelli. Autore di saggi e curatore di grandi
opere come l’Enciclopedia del Cinema edita da Garzanti, ha
realizzato numerose mostre multimediali. Attualmente è autore e
conduttore del programma TV Il Cinemaniaco su Sky Cinema. Dal 2024
è Presidente del Comitato scientifico del Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma.
· Ricky D’Ambrose, sceneggiatore e
regista statunitense. Il suo secondo film, The Cathedral, è stato
prodotto all’interno di Biennale College – Cinema e realizzato con
il grant della Biennale. Il film è stato presentato in anteprima
mondiale alla 78. Mostra del Cinema, e poi in anteprima
nordamericana al Sundance. The Cathedral ha ricevuto il prestigioso
John Cassavetes Award agli Independent Spirit Awards 2023 ed è
stato candidato al Gotham Award come miglior film. I suoi corti e
il suo primo lungometraggio, Notes on an Appearance, sono stati
proiettati in festival internazionali, tra cui Berlino, Rotterdam,
Vienna, il New York Film Festival e New Directors/New Films. Nel
2017 è stato nominato dalla rivista «Filmmaker» uno dei 25 nuovi
volti del cinema indipendente, nonché uno dei migliori nuovi
registi del decennio da Richard Brody del «New Yorker». Attualmente
sta lavorando al suo terzo film.
· Bárbara Paz, regista, artista
visiva, attrice e produttrice brasiliana. Nel 2019 ha diretto
Babenco: Alguém Tem que Ouvir o Coração e Dizer Parou che ha vinto
il Premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema.
Il film è stato scelto dal Brasile come candidato all’Oscar per il
miglior lungometraggio internazionale. Bárbara Paz ha recitato in
numerosi film, tra cui Meu Amigo Hindu di Hector Babenco, e ha
recitato in oltre 25 opere teatrali. Per i risultati ottenuti come
attrice, Paz ha ricevuto la Medalha Cavaleiro 2013 dal Ministero
della Cultura. Ha recitato in diverse serie TV e soap opera e ha
condotto il programma televisivo A Arte do Encontro su Canal
Brasil.
· Taylor Russell, attrice e regista
canadese. Prossimamente apparirà nel thriller coreano Hope di Na
Hong-jin e in Mother, Couch! di Niclas Larsson. L’anno scorso ha
debuttato a teatro con The Effect di Jamie Lloyd, acclamato revival
dell’opera teatrale di Lucy Prebble. Russell ha recitato accanto a
Timothée Chalamet nel film di Luca Guadagnino, Bones and All. Il
film è stato presentato a Venezia, dove Russell ha vinto il Premio
Marcello Mastroianni per l’attrice emergente. È stata candidata sia
al Gotham Award che all’Independent Spirit Award per le sue
interpretazioni in Bones and All e in Waves, film di A24 diretto da
Trey Edward Shults. Quest’ultima prova le è valsa il Breakthrough
Actor Award ai Gotham Awards. Esordisce alla regia con il corto
documentario The Heart Still Hums che vince il premio come miglior
documentario al Palm Springs Int. ShortFest.
· Jacob Wong, curatore di festival e
direttore di mercati cinematografici. È stato associato all’Hong
Kong Film Festival per oltre due decenni come curatore e direttore
dell’HAF Project Market. Attualmente è direttore dell’ufficio
Industry, che organizza mercati per progetti cinematografici,
laboratori e coproduzioni. Ha coprodotto cortometraggi di Jia
Zhangke, Tsai Ming-Liang, Mohammad Makhmalbaf, Kurosawa Kiyoshi,
Brillante Mendoza e Christopher Doyle, e lungometraggi di finzione
di Ishii Yuya, Tan Chui Mui e altri. È il delegato della
Berlinale per quanto riguarda il cinema cinese, oltre che
consulente della programmazione del Nara IFF (Giappone).
La Giuria del Premio Venezia Opera
Prima assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere
prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive
della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele),
il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De
Laurentiis”, e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da
Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il
produttore.
Amy Adams è una sei volte candidata all’Oscar
con una filmografia decisamente interessante che va da American Hustle a Her, da Arrival fino
al ruolo di Lois Lane in L’uomo d’acciaio. Tuttavia, il suo prossimo ruolo
potrebbe essere anche il più sorprendente. La Adams sarà infatti
presto protagonista di Nightbitch, un film della
Searchlight Pictures diretto da Marielle Heller.
Questa settimana, Vanity Fair ha condiviso un
primo sguardo alla Adams nel film.
Basato sull’omonimo romanzo di
Rachel Yoder del 2021, la Adams interpreta una
madre casalinga che si ritrova lentamente a trasformarsi in un
animale. “Era così unico e ultraterreno, e come niente che
avessi mai letto prima“, racconta la sei volte
candidata all’Oscar a VF. Di seguito, ecco le prime immagini del
film, la cui uscita in sala negli Stati Uniti è attualmente fissata
al 6 dicembre.
La sinossi di Nightbitch riporta:
“Una madre ambiziosa mette da parte la sua carriera artistica
per stare a casa con il figlio appena nato, ma l’esperienza non
corrisponde alla sua immaginazione. Due anni dopo, entra in bagno
per una pausa dalle richieste del suo bambino, solo per scoprire
una fitta macchia di peli sulla nuca. Allo specchio, i suoi canini
sembrano improvvisamente più affilati di quanto ricordasse. Il
marito, che viaggia per lavoro cinque giorni alla settimana, ignora
le sue paure da stanze d’albergo lontane.
Mentre i sintomi della madre si
intensificano e la tentazione di cedere ai suoi nuovi impulsi
canini aumenta, la donna lotta per mantenere segreta la sua
identità di alter-canina. Cercando una cura in biblioteca, scopre
il misterioso tomo accademico che diventa la sua bibbia, A Field
Guide to Magical Women: A Mythical Ethnography, e incontra un
gruppo di mamme coinvolte in uno schema di marketing multilivello
che potrebbero essere più di quello che sembrano”.
Il regista James Gunn ha chiarito la posizione del reboot
di Superman
nella timeline dell’Universo DC in relazione ad altri franchise in
uscita, in particolare le serie animate Creature
Commandos e Peacemaker
Stagione 2. Rispondendo a una domanda dei fan su
Threads riguardo alle voci su
ciò che i DC Studios hanno effettivamente in produzione. Gunn ha
chiarito che: “Nulla è “in produzione” se non è stato
autorizzato. Al momento si tratta di Superman, Supergirl, Penguin,
Peacemaker, Lanterns e una manciata di progetti animati.”
Gunn ha però poi aggiunto: “Ma
Paradise Lost, come molti altri titoli noti e sconosciuti, è ancora
in fase di sviluppo attivo: entrerà in produzione quando avremo una
o più sceneggiature che riteniamo ottime e pronte da girare, mai
prima. Per inciso, non stiamo ufficialmente lavorando a nulla che
non sia stato prima autorizzato“. Quando un fan ha poi chiesto
“Peacemaker uscirà prima o dopo Superman?”. Gunn ha
risposto “Dopo. Segue gli eventi di Superman”.
Un altro fan è invece intervenuto
con la domanda successiva: “Creature commandos è ambientato
prima o dopo Superman?” a cui Gunn ha risposto: ”Prima.
Tutti questi progetti iniziali si svolgono nell’ordine in cui
vengono rilasciati”. Come noto, Creature
Commandos dovrebbe debuttare su HBO Max alla fine di
quest’anno (dicembre), mentre Superman
arriverà in sala l’11 luglio 2025. A seguire, in un periodo ancora
non confermato, arriverà la seconda stagione di Peacemaker.
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Dafne Keen ha di recente fatto scalpore nella
comunità di Star Wars grazie al suo ruolo dell’amabile padawan
Jecki Lon in Star Wars: The Acolyte, mentre
ora sappiamo che comparirà anche in Deadpool &
Wolverine riprendendo il ruolo di X-23, la mutante
figlia di Logan già vista in Logan
– The Wolverine. Il suo ritorno nelle vesti di tale
personaggio, anche fosse solo per un cameo, ha subito entusiasmato
i fan. Ora, durante una nuova intervista con Entertainment Weekly, Keen ha
rivelato che un film spin-off interamente dedicato a X-23 è stato
quasi realizzato in passato.
“Era una realtà che poi è andata
in fumo”, ha detto Keen. “Si parlava della realizzazione
di una sceneggiatura. Avevo sentito parlare di un film su X-23. Non
so quanto di quello che sto dicendo sia vero, perché avevo 11 anni,
ma questo è quello che ho sentito attraverso la voce di
corridoio”. “Ero piuttosto triste”, ha aggiunto l’attrice,
ricordando l’acquisto della 20th Century Fox da parte della Disney,
che ha posto fine alla serie degli X-Men iniziata nel 2000.
“Pensavo: ‘Oh beh, credo che sia
finita. Questa è la vita, e dovrò andare avanti’ – anche se questo
è uno dei più grandi personaggi che potrò mai interpretare, e
fastidiosamente, l’ho interpretato a 11 anni! Ho raggiunto l’apice
a 11 anni”. Ora, come anticipato, sappiamo che il personaggio
tornerà in Deadpool &
Wolverine, anche se Dafne Keen ha continuamente negato il proprio
coinvolgimento in passato. “Mi sono divertita molto a mantenere
il segreto”, ha detto la Keen a EW.
“Ho dovuto fare un po’ di
attività stampa per un lavoro che ho appena finito”, ha
aggiunto, riferendosi al suo ruolo in The Acolyte. “Mi è stato
chiesto in ogni intervista e ho dovuto mentire, il che è stato
molto divertente”. Nell’indicare chi le abbia insegnato a
mentire in modo così convincente, Keen non ha dubbi nell’indicare
il suo riferimento numero uno: “Tutta l’ispirazione viene da
Andrew Garfield”, ha detto. “È un maestro in
questo”.
Dafne Keen è X-23 in Logan – The Wolverine
Tutto quello che sappiamo su
Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Come confermato dall’ultimo trailer,
Dafne Keen comparirà con un cameo nel ruolo di
X-23. Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e
Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di
Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 24 luglio
2024.
Visenya Targaryen è
uno dei personaggi più importanti nella storia del Trono di Spade,
anche se non è mai apparsa in nessuno degli spettacoli della HBO
basati sui romanzi Le Cronache del Ghiaccio e del
Fuoco di George R.R. Martin. La
principessa Targaryen viene nominato nell’episodio
5 di House of the Dragon 2, in una scena tra Rhaenyra e
Jace.
Sebbene Il
Trono di Spade e House
of the Dragon coprano entrambi momenti molto agitati
come la Guerra dei Cinque Re e la Danza dei Draghi, la storia di
Westeros inizia molto prima che nascessero personaggi come Daenerys
o Rhaenyra. La stirpe dei Targaryen a Westeros, in particolare,
risale ad Aegon il Conquistatore e alle sue sorelle.
La conquista di Aegon è senza
dubbio l’evento più importante nella storia di Westeros, almeno dal
punto di vista di coloro che sono nati in un regno unificato i cui
sovrani siedono su un Trono di Spade. Anche il modo in cui gli anni
e le epoche vengono misurati in ASOIAF – prima e dopo
la Conquista – sono legati ad Aegon I. Sebbene il termine “Aegon il
Conquistatore” sia diventato piuttosto popolare tra i fan del
materiale originale, le spade che formano il suo trono non furono
fuse tutte da Aegon e dal suo drago. Anche le sue sorelle-mogli
furono essenziali per stabilire il suo governo.
Visenya Targaryen
era una delle sorelle-mogli di Aegon il Conquistatore
Visenya era la primogenito di
Aerion Targaryen e Valaena Velaryon.
Nata a Roccia del
Drago, Visenya Targaryen era la sorella
maggiore di Aegon e Rhaenys. In perfetto stile Targaryen, Visenya
sposò suo fratello Aegon. Tuttavia, Aegon decide di prendere una
seconda moglie, una mossa sorprendente anche per un Targaryen.
Aegon sposò la sorella minore, Rhaenys, poco dopo aver preso
Visenya come prima moglie. Una famosa credenza ne Le cronache
del ghiaccio e del fuoco è che Aegon sposò Visenya per dovere
e Rhaenys per desiderio. Visenya fu addestrato come guerriero fin
dalla tenera età e alla fine divenne un cavaliere di draghi.
Visenya rivendicò
Vhagar, un enorme drago che avrebbe portato il
terrore a Westeros insieme al Meraxes di Rhaenys e
al Balerion di Aegon. Fuoco e
sangue di George R.R. Martin menziona
resoconti di Visenya e Aegon in visita a Westeros, in particolare a
Vecchia Città, prima della Conquista. Ciò si sposa bene con la
percezione che Aegon avesse già abbastanza familiarità con Westeros
quando lui e le sue sorelle iniziarono a conquistare il paese. La
relazione di Visenya con Aegon è stata turbolenta, sia prima che
dopo la morte di Rhaenys. Detto questo, Visenya
Targaryen ha avuto un ruolo determinante nella Conquista e
nei regni di Aegon I, Aenys I e Maegor I.
Aspetto e personalità di
Visenya
Visenya era un dragoniere
addestrato al combattimento.
Fuoco e sangue
descrive Visenya come una donna dai lunghi capelli argentati,
simili alla maggior parte dei Targaryen e dei Velaryon nel mondo di
Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. I suoi capelli erano
solitamente intrecciati, cosa abbastanza comune anche tra i
Targaryen con i capelli lunghi. Nei libri, Visenya e molti dei
Targaryen avevano gli occhi viola. In Il
Trono di Spade e House
of the Dragon della HBO, tuttavia, questo particolare
aspetto dei libri non è stato adattato. Visenya poteva essere
piuttosto spietata e pragmatica, due attributi che l’aiutarono a
ottenere numerose vittorie durante la Conquista.
Il ruolo di Visenya nella conquista
di Aegon
Visenya assicura ad Aegon numerose
vittorie, inclusa quella nella Valle.
Visenya Targaryen
fu essenziale nella conquista di Westeros da parte di Aegon. A
partire dall’incendio del castello di Casa Stokeworth, Visenya
inviò un chiaro messaggio ai signori e ai re di Westeros: lei e i
suoi fratelli erano disposti a usare i loro draghi contro coloro
che non si sarebbero inginocchiati. Dopo l’incoronazione di Aegon I
come re di Westeros, alla quale Visenya prese parte ponendo la
corona sulla testa di suo fratello-marito, l’attuale regina Visenya
continuò la sua ricerca attraverso il paese.
La conquista della Valle fu senza
dubbio l’impresa più importante di Visenya durante la Conquista, ma
avvenne in un modo piuttosto insolito. La flotta Arryn si era
assicurata una grande vittoria contro l’esercito di Aegon
affondando una parte significativa della flotta Targaryen. In
risposta, Visenya ordinò a Vhagar di bruciare tutte le loro navi.
Volava quindi sopra il Nido dell’Aquila per far sapere a tutti che
il “castello inespugnabile” non sarebbe stato di grande
utilità contro un drago che potesse volare sopra di esso. Ronnel
Arryn, il re ragazzo che governava la Valle, avrebbe quindi chiesto
di cavalcare lui stesso il drago, cosa che accadde dopo che sua
madre si inginocchiò.
Cosa è successo a Visenya dopo la
conquista di Aegon e quando è morta
Visenya aiutò Aegon a governare e
in seguito sostenne le pretese di suo figlio.
Drawing by Doug Wheatley for Fire & Blood
Sebbene Aegon si guadagnasse il
titolo di “conquistatore”, il governo effettivo di Westeros veniva
spesso delegato al suo consiglio e alle regine. Le tensioni tra
Aegon e Visenya aumenteranno dopo la morte di Rhaenys nella Guerra
di Dorne, che durava da anni. Mentre Aegon e le sue sorelle presero
il controllo della maggior parte di Westeros con relativa facilità
(Torrhen Stark si inginocchiò davanti a loro prima che venissero
usate spade o draghi, per esempio), Dorne era una situazione molto
più complicata. La Guerra di Dorne continuò fino al 13 CA, con la
morte di Rhaenys tre anni prima.
Rhaenys lasciò un figlio, Aenys, che
fu il primogenito di Aegon ed erede al trono. Nonostante le voci
secondo cui Visenya non sarebbe stata in grado di avere un figlio,
alla fine diede alla luce Maegor. La successione immediata di Aegon
era chiara – Aenys avrebbe ereditato il trono – ma quello che
sarebbe successo dopo era complicato. Aenys aveva una figlia,
Rhaena, sollevando la questione se il suo successore dovesse essere
suo fratello Maegor o la ragazza. Una domanda simile sarebbe stata
l’inizio della Danza dei Draghi qualche generazione dopo.
Prevedendo che il conflitto potesse
nascere dalla decisione se Rhaena o Maegor dovessero succedere ad
Aenys, Visenya propose un matrimonio tra loro. Tuttavia, l’idea non
funzionò. Rhaena alla fine sposò suo fratello minore, Aegon. In
teoria, il figlio e la figlia primogeniti di Aenys gli sarebbero
succeduti come re e regina. Tuttavia, non appena Aenys morì, Maegor
ritornò dal suo esilio e rivendicò il trono con il sostegno di sua
madre. Visenya continuò ad aiutare suo figlio a stabilire il suo
governo fino alla sua morte nel 44 CA, circa 60 anni prima degli
eventi di House
of the Dragon.
In che modo Visenya è imparentata
con Rhaenyra e Daenerys
La stirpe di Visenya finì con
Maegor
Il lignaggio di Visenya
non è direttamente legato a Rhaenyra e Daenerys. Questo perché
Visenya aveva un solo figlio, Maegor, che morì senza eredi. Maegor,
nonostante abbia preso sei mogli, non ha mai avuto eredi. Pertanto,
una volta morto Maegor, il lignaggio diretto di Visenya morì con
lui. Detto questo, in quanto figlia di Lord Aerion Targaryen e Lady
Valaena Velaryon, Visenya fa ovviamente parte dell’albero
genealogico che un giorno avrebbe incluso Rhaenyra e Daenerys.
Rhaenyra di House
of the Dragon era la figlia di Viserys Targaryen e
Aemma Arryn. Viserys era figlio di Baelor e nipote di Jaehaerys
I.
Jaehaerys era uno dei figli di Aenys
e salì al trono in seguito alla misteriosa morte di Maegor, che
ebbe tre figli nati morti ma nessun erede. La stirpe di Daenerys
Targaryen è una continuazione di quella di Rhaenyra attraverso
Viserys II. In altre parole, Rhaenyra è la sesta bisnonna di
Daenerys. Sebbene la stirpe di Visenya sia terminata con Maegor, la
sua eredità a Westeros non può essere sottovalutata. Come
conquistatrice e regina, Visenya è stata fonte d’ispirazione per
molti, inclusa Rhaenyra. Detto questo, c’erano anche persone
nell’universo del Trono di
Spade che la percepivano come nient’altro che spietata, ma,
come abbiamo visto nella seconda stagione di Il Trono di
Spade, era anche fonte di ispirazione per molti, tra
cui Arya Stark, che rievoca con fierezza e desiderio il fatto che
Visenya Targaryen fosse una donna guerriera e
che la sua spada di acciaio di Valyria si chiamasse Sorella
Oscura.
Sabato prossimo il presidente dei
Marvel StudiosKevin Feige sarà a San Diego per quello che
sarà sicuramente un imperdibile panel nella Hall H, dove ci
aspettiamo grandi novità sul futuro della Saga del Multiverso e sui
film Avengers 5 e
Avengers:
Secret Wars. In attesa di quel momento, durante una
conversazione con io9, Feige ha parlato anche del
reboot degli X-Men previsto dai Marvel Studios. Feige ha scelto con cura le
parole, ma ha condiviso alcune informazioni sia sulla squadra
prevista sia su come X-Men
’97 ispirerà il tono del film.
“Beh, è la frase che usiamo
spesso alla Marvel, ovvero ‘È una ricchezza
imbarazzante’”, ha detto. “E ci sono un sacco di grandi
personaggi X-Men nel film di Deadpool e Wolverine. Ci sono molti
grandi personaggi X-Men in tutte le versioni Fox dei film X-Men. E
ci sono molti grandi personaggi X-Men che non sono mai andati sul
grande schermo”. “Quindi penso che come cerchiamo sempre
di fare, come abbiamo fatto quando abbiamo fatto l’accordo con la
Sony per Spider-Man, probabilmente vedrete un mix di personaggi già
visti e personaggi mai visti prima”.
Feige ha aggiunto: “Penso che il
successo di X-Men ’97 sia stato davvero entusiasmante per noi
vedere la gente rivisitare e ricollegarsi a quel mondo. E oserei
dire, gli elementi da soap opera di quel mondo, che è una delle
cose che ci entusiasmano di più nel saltarci dentro finalmente nel
MCU”. Non resta a questo punto
che attendere di poter avere maggiori informazioni su questo
attesissimo progetto, per scoprire quali mutanti vi prenderanno
parte e chi li interpreterà.
Hugh Jackman nel ruolo di Wolverine in X-Men 2
Quando arriverano gli X-Men nel
MCU?
I film dedicati ai mutanti Marvel hanno
cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film
di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo
capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale
diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata
inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale
parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men
le origini – Wolverine, del 2011 X-Men:
l’inizio, del 2013 Wolverine
– l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016
Apocalisse,
del 2017 Logan:
The Wolverine e del 2019 Dark
Phoenix.
I due film dedicati a
Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati
ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e
Wolverine porterà nel MCU i due eroi del
titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso
l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non
sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro
che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la
recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe
ormai sempre imminente.
A meno di una settimana dall’arrivo
di Deadpool &
Wolverine nelle sale per le anteprime del giovedì
sera, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige sta facendo il giro
del mondo per pubblicizzare il futuro del MCU. Sabato prossimo sarà a San
Diego per quello che sarà sicuramente un imperdibile panel nella
Hall H, e ci aspettiamo grandi novità su Avengers 5 e
Avengers:
Secret Wars. In una conversazione separata con io9, Feige è invece stato
incalzato per avere notizie su Spider-Man 4. Le
voci su un possibile regista si sono rincorse per mesi, ma
ultimamente le cose sono rimaste tranquille su questo fronte.
“Io e Amy [Pascal] ci stiamo
lavorando”, ha confermato Feige. “Abbiamo degli
sceneggiatori che ci consegneranno una bozza relativamente
presto”. È un passo nella giusta direzione, ma suggerisce che
siamo ancora lontani dal rivedere il Peter Parker di Tom Holland sul grande schermo. Tuttavia,
mentre un’uscita nel 2025 potrebbe essere fuori discussione, il
2026 è sicuramente una possibilità molto concreta.
Per quanto riguarda chi potrebbe
dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi
che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin
(Fast & Furious), Drew Goddard (The
Cabin in the Woods) e, più
recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms.
Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla
x Kong: The New Empire.
Per quanto riguarda i dettagli sulla
trama, questi sono pochi; l’ultima indiscrezione emersa suggerisce
che il piano prevede di mettere Spidey contro gli scagnozzi di
Kingpin, tra cui Shocker e lo Scorpione. Sembra che quest’ultimo
acquisirà il simbionte Venom introdotto in Spider-Man:
No Way Home, per poi far indossare a Peter Parker la tuta
aliena nei prossimi film degli
Avengers.
Spider-Man 4 non ha
ancora una data di uscita confermata.
Precedenti rapporti hanno affermato
che Milly Alcock potrebbe apparire come Supergirl
nel Superman
di James Gunn, e ora sembra esserci la conferma
che Kara Zor-El farà effettivamente il suo debutto nel DCU nel prossimo reboot prima di passare al
centro della scena in Supergirl:
Woman of Tomorrow. Nel suo resoconto
sull’aggiornamento di Gunn, secondo cui il film è “vicino” alla
conclusione dopo il trasferimento da Cleveland a Cincinnati
all’inizio di questa settimana, THR menziona che l’attrice
di House
of the Dragon apparirà nel film.
Non siamo sicuri che la Alcock abbia
già girato le sue scene per il film, ma si vociferava che fosse
diretta a Cleveland mentre le riprese si svolgevano per le strade
di “Metropolis” un paio di settimane fa, anche se Gunn sembra aver
smentito la notizia sui social media. Quanto sarà importante il
ruolo della Ragazza d’Acciaio è ancora da vedere, ma con tanti
altri personaggi coinvolti, è probabile che la Alcock appaia solo
per un breve cameo, magari nella scena post-credits del film.
Milly Alcock in una scena di House of the Dragon
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Si è parlato molto dell’enorme
numero di personaggi che vedremo nei prossimi film degli
Avengers, ma ci sarà spazio per tutti? I Marvel Studios avevano un enorme roster di
personaggi anche prima della Fase 4, solo che quell’epoca di
narrazione ricca di colpi di scena ha introdotto tonnellate di
nuovi eroi e cattivi. Gli Eterni, Namor, Shang-Chi, Kate Bishop,
Ironheart, She-Hulk, Adam Warlock… la lista continua. Avengers
5 e Avengers:
Secret Wars sono anche film multiversali, il che
significa che i Marvel Studios potrebbero dover trovare spazio
anche per le varianti!
In un’intervista rilasciata a
io9, al presidente dei Marvel StudiosKevin Feige è stato chiesto di parlare di
questi debutti della Fase 4 e se possiamo aspettarci di vedere i
personaggi nei prossimi film sui Vendicatori o se c’è la
possibilità che non tornino. “Raramente parlo in termini
assoluti come in questo caso, giusto?”. ha esordito Feige.
“L’idea di non vedere mai più qualcuno, abbiamo Tim Blake
Nelson in un film che uscirà l’anno prossimo, giusto? Quindi non
parlo mai in termini assoluti”.
“Ma la verità è che in questi
film sugli Avengers racconteremo una storia e non ci sarà spazio
per 100.000 personaggi”, ha confermato. “Quindi si
dovranno fare delle scelte, questo è certo. Ma questo non significa
che non vedrete mai più nessuno”. Supponiamo che fosse
inevitabile che alcuni eroi venissero messi da parte e risulta
difficile credere che i prossimi film degli Avengers troveranno
spazio per risolvere il grosso cliffhanger di Eternals
o per dare alla “figlia” di Thor, Love, una possibilità di
brillare.
Una scena dal film del 2012 The Avengers
Quando uscirà Avengers: Secret
Wars?
Originariamente previsto per il
2025, Avengers:
Secret Wars è stato posticipato al 2027 a causa dei
ritardi di produzione causati dagli scioperi di Hollywood insieme
ad
Avengers 5. Entrambi i film non hanno ancora un
regista. Si tratta del sesto capitolo della serie di film di
successo Avengers. Dovrebbe concludere la Fase 6 del Marvel Cinematic
Universe e la
Saga del Multiverso.
I fan attendono da tempo la notizia
di un potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di
fumetti, che vede vari eroi e cattivi Marvel essere
catturati da un’entità cosmica nota come Beyonder, dove
poi si scontrano su un pianeta chiamato
Battleworld. Ad oggi non ci sono però certezze sul
cast anche se voci sempre più insistenti parlano di Hugh Jackman e Tobey Maguire nuovamente nei panni di
Wolverine e Spider-Man come leader di alcune fazioni di
Avengers.
Non molto tempo dopo che è stato
riferito che i fratelli Russo erano in trattative per dirigere i
film, Inverse ha chiesto a Kevin Feige
quanto fosse vera la notizia del ritorno della coppia di registi ai
Marvel Studios. Mentre scherzava sul fatto che
ci fossero sempre nomi diversi nell’aria per i film degli Avengers,
Feige ha detto quanto segue: “No, non posso commentarlo se non
per dire che era qualcun altro un paio di settimane fa e non vedo
l’ora di vedere chi sarà la prossima settimana. Vedremo.”
Cosa significano i
commenti di Kevin Feige su Avengers 5 e 6 per i fratelli Russo
Probabilmente le trattative non
sono ancora conclusi.
Dato che i Marvel Studios hanno un panel nella Hall H per
il Comic-Con di San Diego la prossima settimana, sarebbe importante
se avessero trovato un accordo entro allora, magari per portare i
fratelli Russo sul palco e annunciare il loro ritorno nel MCU.
Nonostante i commenti di Feige, ciò
non significa necessariamente che i fratelli Russo non dirigeranno
Avengers 5 e
Avengers:
Secret Wars. Chiunque abbia seguito Feige durante
l’intero percorso del MCU è consapevole che normalmente
non commenta notizie importanti finché qualcosa non viene
finalizzato o non accade affatto.
Ciò che potrebbe accadere in questa
situazione è che Anthony e Joe Russo e Marvel Studios/Disney siano ancora nella fase
di negoziazione dei primi colloqui, motivo per cui sarebbe
prematuro da parte di Feige dire qualcosa a questo punto. Una volta
che saranno completamente impegnati nella regia di Avengers 5 e
Avengers:
Secret Wars, allora i Marvel Studios saranno pronti a parlarne.
Resta da vedere se ciò avvenga attraverso le pagine dei social
media dei Marvel Studios o tramite annunci
ufficiali.
C’è molta curiosità intorno al
prossimo film di Minecraft della Warner Bros. e
ora è trapelata online una prima immagine grazie a un documento di
“guida alla confezione”. Nelle immagini, vediamo lo Steve
di Jack Black – raffigurato come un normale
essere umano – vestito con una maglietta blu e dei jeans. L’attore
viene anche mostrato mentre brandisce un piccone a blocchi insieme
a un Creeper muschiato, un’ape cuboide e una pecora rosa. È inclusa
anche una breve sinossi della storia che getta nuova luce su ciò
che accadrà in Minecraft.
A quanto pare, Steve sarà catturato
da un’entità malvagia chiamata Malgosha, e il suo destino sarà
nelle mani di “quattro nuovi visitatori” del mondo di
Minecraft. Come già fatto notare altrove, sembra un’idea molto
simile a quella di Jumanji. Inizialmente si era ipotizzato
che le immagini potessero essere false, ma molti dei post a
riguardo sui social media sono stati prontamente eliminati in nome
del copyright quasi subito dopo la loro condivisione, il che
conferma che si tratta di immagini reali. Anche se non possiamo
condividerli qui, potete dare un’occhiata al primo sguardo di
Minecraft seguendo questo link.
Jack Black nel film Jumanji
Cosa sappiamo su Minecraft?
Il film sarà basato sulla popolare
serie di videogiochi dello studio svedese Mojang, che consente ai
giocatori di costruire un mondo tridimensionale combattendo nemici
e creando oggetti. I dettagli della trama del film live-action su
Minecraft non
sono ancora stati resi noti. Oltre a Jack Black, il film è interpretato anche da
Jason Momoa, Emma Myers
(Mercoledì),
Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen. La
regia è affidata a Jared Hess, regista di Nacho
Libre e Napoleon Dynamite.
Un film su Minecraft è
in fase di sviluppo da diversi anni presso la Warner Bros. Shawn
Levy di Free Guy e Deadpool
3 era stato incaricato di dirigere una sceneggiatura
scritta da Kieran Mulroney e Michele Mulroney, ma i tre hanno
abbandonato il progetto nel dicembre 2014. Rob
McElhenney di It’s Always Sunny in Philadelphia è
stato chiamato a sostituire Levy nel 2015, ma
anche lui ha lasciato il film qualche anno dopo. Peter
Sollett ha poi lasciato il progetto prima che Hess venisse
ufficialmente assunto nell’aprile del 2022.
Black ha già descritto questo
adattamento per il grande schermo della serie di videogiochi di
successo come una “storia di origini” e ha recentemente
condiviso come si è preparato per il ruolo. “Un attore si
prepara, quindi, sono stato letteralmente esclusivo di Minecraft
nell’ultimo mese e mezzo”, ha spiegato. “Tutto Minecraft,
tutto il tempo. Sono in un piccolo film chiamato Minecraft – non
voglio vantarmi, ma è una specie di grande affare. Sto solo facendo
un po’ di strada nell’universo di Minecraft.
“Ho ripreso a giocare, perché
anni fa ho giocato, perché i miei figli erano super appassionati e
volevo parlare la loro lingua. Così ho studiato molto, ho imparato
e mi sono appassionato, costruendo case e scavando tunnel. E ora ci
sto tornando. È una cosa fantastica”. Alla domanda su cosa
abbia imparato dall’esperienza di un’immersione profonda nei
giochi, Black ha aggiunto: “Costruite quella casa. In fretta.
Perché non si vuole arrivare alla notte senza avere un riparo.
Preparate il letto e assicuratevi di avere degli
spuntini”.
Il regista di
Independence Day,Roland
Emmerich ha dichiarato per anni che lui e il suo
collaboratore Dean Devlin volevano trasformare il
concetto in una trilogia, e mentre i fan hanno avuto Independence Day: Rigenerazione nel 2016, Emmerich ha
recentemente ricordato che,
nonostante abbia un idea per una nuova storia, un terzo film
sembra improbabile. Il regista ha sottolineato come l’acquisizione
dello studio originale 20th Century Fox da parte di The Walt Disney
Company stia complicando le cose, poiché sembra che la Disney non
sia attualmente interessata a realizzare Independence Day
3.
Con un intervallo di due decenni tra
il film originale e il sequel, non bisogna perdere del tutto le
speranze, anche se le cose non sembrano mettersi bene per la
conclusione della trilogia. “Beh, sì. Ho pensato: ‘Il
personaggio di Will è morto nel secondo’”, ha detto Emmerich a
The Playlist a proposito del
possibile ritorno di Will Smith per un terzo film. “Ma ora è la
Disney a decidere, il che è ancora peggio, perché non hanno mai
parlato di un accordo per un nuovo film”.
Will Smith e Jeff Goldblum in Independence Day
Perché Will Smith non è tornato in
Independence Day: Rigenerazione
La tempistica dello sviluppo di
Independence Day: Rigenerazione è probabilmente
ciò che ha portato a reazioni contrastanti da parte di fan e
critica, perché anche se le star originali Jeff Goldblum, Bill Pullman,
Brent Spiner e Vivica A. Fox sono
tornate per il sequel, Smith, invece, ha scelto di non apparire.
L’attore era sempre stato destinato a essere un punto focale del
secondo film, anche se i rapporti citano il suo impegno in Suicide Squad e la sua esperienza insoddisfacente in
After
Earth del 2013 come motivo per cui ha rinunciato a
Independence Day: Rigenerazione.
“Roland e io l’abbiamo scritto
da soli – non siamo stati pagati dallo studio”, ha dichiarato
Devlin a Yahoo! Entertainment l’anno scorso. “Prima di scrivere
una sola parola, ci siamo incontrati con Will Smith e gli abbiamo
detto: ‘Questa è l’idea che abbiamo’. Gli è piaciuta molto ed era
super eccitato all’idea. Abbiamo scritto non solo uno, ma due
sequel con lui in mente e li abbiamo consegnati allo studio. Sono
impazziti e hanno dato il via libera immediatamente; ci hanno
detto: ‘Questa è la migliore prima stesura che abbiamo mai letto di
una sceneggiatura’”.
E ha continuato:
“All’improvviso, Will ha rifiutato… Eravamo scioccati.
Ripensandoci, credo che si sia sentito un po’ scottato perché aveva
fatto quel film di fantascienza che non era andato bene e in
generale era preoccupato di fare sequel. Alla fine non ha voluto
farlo, ma lo studio voleva andare avanti lo stesso e siamo finiti
per un po’ nell’inferno dello sviluppo”.
Paramount+
ha svelato le prime immagini dell’attesissima
serie prequelDEXTER: ORIGINAL SIN. Le foto mostrano
l’iconica famiglia Morgan, con il vincitore del Golden Globe®
Christian Slater nel ruolo di Harry Morgan,
Patrick Gibson nel ruolo di Dexter Morgan e
Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan. Vincitrice
del Peabody Award di SHOWTIME®, il nuovo thriller in 10 episodi è
ambientato 15 anni prima che il pubblico incontrasse per la prima
volta il protagonista della serie DEXTER.
DEXTER: ORIGINAL SIN, la
trama
Nella Miami del 1991, DEXTER: ORIGINAL SIN
segue Dexter (Gibson) nel suo passaggio da studente a serial killer
vendicatore. Quando i suoi impulsi sanguinari non possono più
essere ignorati, Dexter deve imparare a canalizzare la sua oscurità
interiore. Con la guida del padre Harry (Slater), adotta un codice
che lo aiuta a trovare e uccidere le persone che meritano di essere
eliminate dalla società senza entrare nel radar delle forze
dell’ordine. Una sfida particolare per il giovane Dexter, che
inizia uno stage di medicina legale presso il Dipartimento di
Polizia di Miami.
DEXTER: ORIGINAL SIN – le
prime immagini
1 di 5
Il cast di DEXTER: ORIGINAL SIN
comprende Christian Slater nel ruolo
di Harry Morgan, Patrick Gibson nel ruolo di
Dexter Morgan, Patrick Dempsey nel ruolo di Aaron Spencer,
Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan,
James Martinez nel ruolo di Angel Batista,
Christina Milian nel ruolo di Maria LaGuerta,
Alex Shimizu nel ruolo di Vince Masuka e
Reno Wilson nel ruolo di Bobby Watt, Sarah
Michelle Gellar nel ruolo di Tanya Martin.
DEXTER: ORIGINAL SINè prodotto da SHOWTIME Studios e Counterpart
Studios. Tra i produttori esecutivi figurano lo showrunner Clyde
Phillips (DEXTER, Nurse Jackie), Scott Reynolds (Jessica Jones),
Michael C. Hall (DEXTER), Mary Leah Sutton (Resident Evil), Tony
Hernandez (Emily In Paris), Lilly Burns (Russian Doll), oltre a
Michael Lehmann (Heathers), mentre la serie è prodotta da Robert
Lloyd Lewis (The Lincoln Lawyer). è produttore
esecutivo.
Se c’è un fenomeno atmosferico che
il cinema ha più volte raccontato con successo, questo è senza
dubbio quello del tornado. Per la loro forza evocativa e le forme
assunte, le trombe d’aria vantano un carisma che suscita tanto
meraviglia quanto terrore. Titoli come La tempesta perfetta, Hurricane
– Allerta uragano e Twister (di cui è ora al cinema l’omonimo
sequel) sono solo alcuni dei più celebri film con protagonista
tale fenomeno naturale. A questi si può aggiungere anche il film
del 2014 Into the Storm.
Si tratta di un film catastrofico
girato in stile falso documentario e diretto da Steven Quale. Nel
realizzare un vero e proprio omaggio a Twister, Quale ha
deciso di dedicare questo film ai cosiddetti storm chaser,
ovvero i cacciatori di tempeste, che si lanciano all’inseguimento
di tali fenomeni per riprenderli e ottenere immagini in prima fila
della loro inaudita forza. Un’attività quantomai pericolosa, che
viene qui narrata attraverso i molteplici punti di vista che la
caratterizzano.
Per chi è alla ricerca di un film
catastrofico di buon livello, che presenti però anche
interpretazioni di livello, una storia drammatica e numerosi colpi
di scena, questo è decisamente un titolo da non perdere. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a Into the Storm. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Nel corso di una sola giornata, la
cittadina di Silverton viene colpita e devastata da una serie di
tornado senza precedenti. Tutta la città è alla mercé di cicloni
inaspettati e mortali ma i meteorologi che li studiano prevedono
che il peggiore di tutti deve ancora arrivare. Molti cercano
rifugio mentre altri corrono verso il vortice mettendosi alla prova
per vedere fino a che punto un vero cacciatore di tornado si può
spingere per ottenere lo scatto fotografico che si presenta una
volta sola nella vita.
Nel cast del film ritroviamo
l’attore Richard Armitage, celebre per aver
interpretato Thorin Scudodiquercia nella trilogia de Lo Hobbit, nel ruolo di Gary Fuller, il vicepreside
della Silverton High School. Accanto a lui si ritrovano poi
Matt Walsh nel ruolo di Pete, il veterano
cacciatore di tempeste e il leader della sua squadra, e
Sarah Wayne Callies in quello di Allison
Stone, meteorologa del team di Pete. Completano il cast
Nathan Kress e Max
Deacon nel ruolo di Trey e Donnie Fuller, figli di
Gary.
Seppur non sia il racconto diretto
di una precisa vicenda di tornado, per Into the
Storm gli autori hanno ovviamente tratto ispirazione da
alcuni eventi di questo tipo verificatisi negli Stati Uniti. In
particolare, parte del film si basa sul tornado che ha colpito la
cittadina di Joplin, in Missouri,
il 22 maggio 2011. Si è trattato di parte di un
più ampio focolaio di tornado di fine maggio, da cui questo tornado
EF5 si è formato appena a ovest di Joplin e si è intensificato
molto rapidamente, raggiungendo una larghezza massima di quasi un
miglio (1,6 km) durante il suo percorso attraverso la parte
meridionale della città.
Il tornado ha devastato un’ampia
porzione della città di Joplin, danneggiando quasi 8.000 edifici e
distruggendone oltre 4.000. I danni ammontarono a un totale di 2,8
miliardi di dollari, rendendo il tornado di Joplin il più costoso
nella storia degli Stati Uniti. Complessivamente, inoltre, il
tornado ha ucciso 158 persone (con altri otto decessi indiretti) e
ne ha ferite altre 1.150. Si è così affermato come uno dei più
letali della storia degli Stati Uniti. In seguito, sono stati
effettuati lavori di rifacimento e in generale molta
dell’attenzione pubblica si è rivolta verso Joplin con scopi di
supporto e aiuto.
Il trailer di Into the
Storm e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Into
the Storm grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19
luglio alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Nella vastissima produzione del
cinema di Hong Kong, uno dei titoli che più ha cambiato tale
cinematografia è Infernal Affairs, diretto nel
2002 da Andrew Lau e Alan Mak. Si
tratta di un film che ha conquistato il box office del suo paese,
ha ottenuto ottimi consensi di critica, ha vinto numerosi premi e
ha generato un franchise composto da due sequel. Risultati che ne
fanno uno dei più importanti film hongkonghesi tra quelli prodotti
negli ultimi decenni.
Nel tempo, infatti, Infernal
Affairs è divenuto un’opera leggendaria, pietra di
paragone culturale per tutto ciò che gli hongkonghesi considerano
rappresentativo del proprio cinema. È infatti considerato
dalla critica il film che ha rilanciato il genere hard-boiled ad
Hong Kong, dopo un periodo di apparente declino, suscitando in
seguito una sua scoperta anche nel panorama
internazionale.
Si tratta dunque di un titolo
imperdibile per i fan del genere, in cui si riflette ampiamente sul
labile confine tra bene e male. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a
Infernal Affairs. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori, al
finale ai sequel e al
remake. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Infernal Affairs
L’ambientazione è la guerra infinita
tra la polizia e le Triadi di Hong Kong. Chan è un
poliziotto che è stato assegnato al lavoro sotto copertura
all’interno delle Triadi, dove ha ottenuto una certa autorità.
Lau, invece, è un membro segreto delle Triadi che
si è infiltrato nella polizia con altrettanto successo. Mentre
forniscono ai loro capi informazioni sui piani e contropiani delle
organizzazioni che fingono di servire, entrambi iniziano a sentire
lo stress della loro doppia vita. Ben presto le due organizzazioni
diventano sempre più consapevoli delle talpe al loro interno e per
Chan e Lau inizia la corsa per cercare di uscire vivi dal
gioco.
Ad interpretare il poliziotto Chan
vi è l’attore Tony Leung, tra i più
celebri attori di Hong Kong, distintosi per film
come In
the Mood for Love, Lussuria – Seduzione e
tradimento e Shang-Chi e la Leggenda dei
Dieci Anelli. Accanto a lui, nel ruolo di Lau, vi è invece
l’attore Andy Lau, visto anche
in The
Great Wall. Accanto a loro, si
ritrovano Anthony Wong nel ruolo del
sovrintendente SP Wong, mentre Eric
Tsang interpreta Hon Sam, potente boss della Triade.
Lam Ka Tung è invece l’ispettore B, mentre
Kelly Chen è la dottoressa Lee Sum Yee.
La spiegazione del finale
Nel corso del film, Chan e Lau sono
convinti di non potersi più fidare l’uno dell’altro. Ecco allora
che quando il primo cattura il secondo, l’operazione viene subito
bloccata dall’arrivo dell’ispettore B, che uccide Chan rivelando di
essere a sua volta una talpa nella polizia. Lau, però, lo uccide
nel tentativo di sradicare le tracce del suo passato. Al funerale
di Chan, Lau lo saluta e un flashback ribadisce il punto in cui Lau
desiderava aver preso una strada diversa nella vita.
In Cina e Malesia, però, a causa
delle restrizioni per cui i criminali devono sempre essere puniti
alla fine, si ha un finale alternativo in cui Lau viene scoperto e
arrestato all’arrivo della polizia, il che rende però la trama
incoerente con i sequel/prequel Infernal Affairs II –
Affari sporchi e Infernal Affairs III – Affari
sporchi, dove il personaggio di Lau torna in scena così
come anche Chan nelle scene ambientate prima degli eventi del primo
film.
Il remake di Martin
Scorsese: The Departerd – Il bene e il male
Nel 2006 il regista Martin Scorsese ha dato vita ad un remake
statunitense di Infernal Affairs, The Departed – Il bene e il male, poi
vincitore di 4 Oscar tra cui quello per la Miglior regia. Molte
sono in realtà le differenze tra i due titoli, con Scorsese che si
è perfino rifiutato di vedere l’originale pur di non esserne
influenzato. Rimane ad ogni modo comune la tematica
sull’ambivalenza tra bene e male, elementi presenti in ognuno dei
personaggi. The
Departed – Il bene e il male si è affermato come
ennesima rilettura del genere gangster movie, incentrato stavolta
sulla malavita nella città di Boston.
Il trailer di Infernal
Affairs e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Infernal Affairs grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di
CGTV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19
luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
L’autismo o la
Sindrome di Asperger sono malattie su cui troppo
spesso vige un certo silenzio, quando invece un maggior dibattito
potrebbe aiutare a conoscere meglio tali patologie e i modi con cui
potervisi opporre. Ecco allora che il cinema in più occasioni ha
cercato di proporre storie che affrontano tali tematiche, con
titoli come i classici Rain Man – L’uomo della pioggia o
Buon compleanno Mr. Grape, fino agli italiani Quanto
basta e Tutto il mio folle amore. Anche il cinema turco si è
interessato all’argomento con Mio figlio.
Diretto da Bora
Egemen, il film affronta in particolare il rapporto che un
genitore tenta di instaurare con il proprio figlio affetto da tali
problematiche. Si sviluppa così un racconto particolarmente
toccante, che non nasconde i momenti più difficili che questa
situazione presenta ma li fa diventare motore per la voglia di
superarli e raggiungere una nuova felicità. Dopo aver ottenuto un
grande successo in patria, Mio figlio arriva ora
finalmente in Italia grazie ad un passaggio televisivo.
Gli appassionati di questo genere e
i fan dell’attore Kıvanç Tatlıtuğ potranno dunque
ritrovare in questo film un’opera meritevole di essere conosciuta.
In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Mio figlio. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla sua possibile ispirazione ad una
storia vera. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Mio
figlio
Ali Kaptan è un
pescatore che ha dedicato la sua vita a suo figlio
Efe, che è diverso dagli altri bambini. Egli è
infatti affetto da un disturbo della comunicazione che gli rende
difficile rapportarsi con gli altri. Efe, dunque, non ha mai
parlato e non ha mai guardato negli occhi nessuno. Ali si sforza di
raggiungere suo figlio e di legare con lui, ma non importa quanto
ci provi, non riceve risposta. Il suo desiderio più grande rimane
però quello di sapere che suo figlio lo capisce e tenterà in ogni
modo di stabilire questo legame.
Il cast di attori
Ad interpretare Ali Kaptan vi è
l’attore Kıvanç Tatlıtuğ, celebre in Italia anche
per il film Ultima chiamata per Istanbul e per le serie Gümüş,
La ragazza e l’ufficiale, Brave and Beautiful e The
Family. Accanto a lui, nel ruolo di suo figlio Efe Kaptan vi è
il giovane Alihan Türkdemir, noto per aver
interpretato il ruolo di Bulut Kaya nella serie Bitter Sweet –
Ingredienti d’amore. Accanto a loro, nel ruolo di Leyla recita
invece l’attrice Büşra Develi.
Recitano poi nel film altri attori
turchi, probabilmente più noti in patria ma meritevoli di essere
scoperti anche da noi. Completano infatti il cast Feridun
Düzağac nel ruolo di Feridun, Yücel Erten
in quello di Haşmet, Yıldız Kültür in quello di
Güner e Sezai Aydın in quello di Kamil. Il ruolo
di Sertuğ è interpretato da İlkay Akdağlı, quello
di Murat è interpretato da Cem Zeynel Kılıç e
Mehmet è interpretato da Durul Bazan.
Mio figlio è
tratto da una storia vera?
In molti vedendo il film si sono
chiesti se quella narrata in Mio figlio sia una
storia vera o meno. Il regista e gli sceneggiatori, però, non
sembrano essersi ispirati a nessuna vicenda in particolare, facendo
dunque di questo un racconto originale. C’è però stata una lunga
ricerca riguardante i sintomi e le caratteristiche dell’autismo,
cosa che ha permesso di offrire una rappresentazione quanto più
possibile realistica di questa condizione.
Dove vedere Mio
figlio in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 19 luglio alle ore 21:20
su Canale 5. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma
Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere
anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere
alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far
partire la visione.
A cinque giorni dall’arrivo in sala,
i Marvel Studios hanno diffuso il final trailer
di Deadpool &
Wolverine, nel quale vengono forniti maggiori dettagli
sulla storia del Wolverine di questo film, il suo passato e il
motivo per cui Deadpool lo arruola per salvare il mondo. Il trailer
offre inoltre alcune sorprese, come nuove angolazioni di alcune
scene già viste e un migliore sguardo ad alcuni personaggi già
precedentemente accennati, come Lady Deadpool – dietro la quale si
intravedono numerose altre varianti di Deadpool -, oltre ad alcune
grandi rivelazioni, come un cameo di cui si è vociferato a lungo
negli scorsi mesi. Per scoprire di chi si parla, ecco qui il
trailer appena rilasciato!
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool &
Wolverine.
Tutto quello che sappiamo su
Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e
Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di
Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 24 luglio
2024.
Ecco il trailer in esclusiva di
La Scommessa – Una notte in corsia, il film di
Giovanni Dota con
Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone.
La Scommessa – Una notte in
corsia è la nuova travolgente dark comedy che sarà
presentata in anteprima alla 81° Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia all’interno delle Notti Veneziane,
sezione realizzata dalle Giornate degli autori in accordo con Isola
Edipo, e sarà poi nelle sale italiane a partire dal 12 settembre,
distribuita da I Wonder Pictures.
Il nuovo film di
Giovanni Dota (Koza Nostra), prodotto da Fulvio e
Federica Lucisano, è una produzioneItalian International
Film (Gruppo Lucisano) con Rai Cinema e vede un cast
d’eccezione: a fianco dei protagonisti assoluti Carlo
Buccirosso (Song’e Napule, Ammore e malavita) e
Lino Musella (Il bambino nascosto, Favolacce),
Nando Paone (Chi ha rapito Jerry Calà?, Benvenuti
al Sud), Yari Gugliucci (Grazie Lina, Tramite
amicizia), Vittorio Ciorcalo (Romanzo di una
strage), Clotilde Sabatino (A Napoli non piove
mai), Chiarastella Sorrentino (Voglio guardare),
Elvira Zaingone
(Noi e la Giulia) e Iaia Forte (La bella
gente, Nata per te) sono alle prese con una commedia
nerissima in cui è messo a nudo l’animo umano nel più straniante
degli ambienti, la corsia di un ospedale.
Foto di Chiara Calabrò
La Scommessa – Una notte in
corsia, la trama
Angelo
e Salvatore sono infermieri al Santi Martiri di
Napoli. Non potrebbero essere più diversi: il primo,
infermiere navigato, è un nonno di famiglia che di tanto in tanto
si concede qualche scappatella, mentre il secondo, scapolo e
cocco di mamma, ha un problema col gioco
d’azzardo. La notte di Ferragosto arriva in corsia un paziente
in coma, l’ottantenne signor Caputo. Per combattere l’afa e la noia
della routine burocratica – e anche per guadagnare qualche soldo e
le ferie a Natale – Angelo e Salvatore scommettono sulla vita del
nuovo paziente: 200 euro e l’ambitissima settimana di
ferie tra Natale e Capodanno. I due infermieri scopriranno
così il lato più oscuro di loro stessi e saranno disposti a tutto
pur di vincere la scommessa, anche suggerire terapie sbagliate e
coinvolgere il famigerato Dottor Ceravolo, famoso per i suoi
eccessi e sempre alla ricerca di una “carica” speciale…
LA SCOMMESSA – UNA
NOTTE IN CORSIA, ispirato alla
straordinaria tradizione della commedia italiana che Monicelli
definì “le tragedie che fanno ridere”, è
un film che osa, in cui il gioco sporco e il
politicamente scorretto non hanno paura di
mostrarsi. Nell’arco di una sola notte, i protagonisti
dovranno destreggiarsi tra una moglie sospettosa, un’amante
indispettita, pazienti disturbati e dottori dalle dubbie capacità…
Cosa potrà mai andare storto?
La
Scommessa – Una notte in corsia arriva in sala
dal 12 settembre con I Wonder Pictures.
É stato presentato oggi nel corso
della conferenza stampa il programma della ventunesima edizione
delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà
nell’ambito dell’81 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2024.
Giornate degli Autori 2024,
XXI edizione: 10 film in concorso, 1
film di chiusura fuori concorso, 5 eventi
speciali e 3 cortometraggi (due per il
progetto Women’s Tales e uno in omaggio alla vincitrice delle
Giornate nel 2022), tutti in anteprima mondiale in Sala Perla in
accordo con la Mostra.
9 Notti Veneziane
in Sala Laguna, i lungometraggi tra finzione e documentario dello
spazio off realizzato in collaborazione con Isola Edipo; un ricordo
di Emidio Greco (cofondatore della nostra sezione)
a 50 anni dal suo esordio con L’invenzione di Morel nel
1974 e un altro dedicato alla Napoli di Gaetano Di Vaio ed Enzo
Moscato con Dadapolis di Carlo Luglio e Fabio Gargano. Un
nuovo spazio tra parole e immagini, intitolato
Confronti, è dedicato a temi e storie che
raccontano la memoria e il futuro del nostro mondo. Infine il
saluto di tutta Venezia (insieme alla Mostra e alla SIC) a
Massimo Troisi, 30 anni dopo la prima mondiale del
suo ultimo capolavoro, Il postino. Nel concorso figurano
5 opere prime e 13 sono i lavori firmati da
registe nella selezione ufficiale (5 in concorso e 8 negli eventi
fuori concorso). Altre 5 registe partecipano alle Notti Veneziane,
dove tutti i film sono presentati in prima mondiale e Quasi a
casa di Carolina Pavone (film inaugurale) è anche un debutto
corale. Nel programma sono ben 27 le
nazionalità rappresentate e per la prima volta
figura la Repubblica Dominicana. Nel 2024 sono stati visionati
1.260 film, tra submission e visioni nei maggiori
festival e mercati.
GIORNATE DEGLI AUTORI –
SELEZIONE UFFICIALE
IN CONCORSO
ALPHA. – di
Jan-Willem van Ewijk – Paesi Bassi, Svizzera, Slovenia, 2024,
100’
Con: Reinout Scholten van Aschat, Gijs Scholten van
Aschat, Pia Amofa, Julien Genoud, Daria Fuchs, Kaija
Lederberger
Produzione: BALDR Film
Co-produzione: Lomotion, Staragara
in collaborazione con: VPRO, SRF, Blu
Con il sostegno di: Netherlands Film Fund,
Netherlands Film Production Incentive, CoBO, Creative Europe Media,
Federal Office of culture – FISS, Burgermeinde, Slovenian Film
Centre
Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un
piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare
e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina
quando il padre invadente gli fa visita. Gijs è l’indiscusso
protagonista di un’escursione sugli sci con Rein e i suoi amici. Sa
essere affascinante con tutti ed inizia a flirtare con Laura, la
nuova fidanzata del figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein
ne abbia abbastanza. Trascina il padre lontano dal gruppo e i due
continuano la loro escursione da soli. La tensione è palpabile.
Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e
pericoloso, ma Rein si spinge fino alla cima, ignorando le
suppliche del padre di tornare giù. Improvvisamente, la natura si
scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il
dominio, in una prova di sopravvivenza in piena regola.
ANTIKVARIATI (THE ANTIQUE)
– di Rusudan Glurjidze – Georgia, Svizzera, Finlandia,
Germania, 2024, 132’
Con: Salome Demuria, Sergey Dreiden, Vladimir Daushvili
Produzione: Cinetech, Cinetrain
Co-produzione: Whitepoint Digital, Basis Berlin
Filmproduction
Vendite Internazionali : MPM Premium
Un giovane georgiano di nome Lado è coinvolto nel contrabbando
di mobili antichi dalla Georgia alla Russia. Stanca della sua
immaturità, Medea, la fidanzata di Lado, acquista per sé un
appartamento nel centro storico di San Pietroburgo. Il prezzo è
molto basso perché viene venduto con all’interno il suo
proprietario, Vadim Vadimich, un uomo all’antica e supponente. Al
momento della deportazione illegale di migliaia di georgiani dalla
Russia, Lado viene catturato e deportato. L’antico magazzino viene
saccheggiato, mentre Medea si nasconde nell’appartamento di
Vadim.
BOOMERANG – opera prima – di Shahab Fotouhi –
Germania, Iran, 2024, 83’
Con: Arash Naimian, Yas Farkhondeh, Ali Hanafian,
Shaghayegh Jodat
Produzione: New Matter Films
Co-produzione: Rainy Pictures, Zohal Films
Vendite Internazionali: Cercamon
Stanca del suo matrimonio con Behzad, Sima cerca una
nuova casa per sé e per la figlia adolescente Minoo, senza dirlo al
marito. Behzad, a sua volta, ha un appuntamento con l’ex fidanzata,
nella speranza di ridestare l’intimità del passato. Inoltre, cerca
senza successo una specie rara di gufo fuori Teheran. Minoo,
invece, prende l’iniziativa a un semaforo e inizia un flirt con
Keyvan. Per magia, si conoscono e iniziano a condividere i loro
pensieri più intimi. Nel corso di una settimana, Boomerang dipinge
un’istantanea sociologica della Teheran moderna. Se da un lato, il
matrimonio di due persone che appartengono a una generazione
apparentemente senza speranza e sconfitta, volge al termine,
dall’altro è appena iniziata una storia d’amore tra due giovani
che, in modo nuovo, stanno scoprendo la città e le sue realtà
politiche.
MANAS –
opera prima – di Marianna Brennand – Brasile, Portogallo, 2024,
101’
Con: Jamilli Correa, Fátima Macedo, Rômulo Braga,
Dira Paes, Emily Pantoja, Samira Eloá, Gabriel Rodrigues, Enzo
Maia
Produzione: Inquietude
Co-produzione: Globo Filmes, Canal Brasil, Pródigo,
Fado Filmes
Con il supporto di: Ancine, FSA-BRDE, República
Portuguesa Cultura – ICA
In associazione con: Les Films du Fleuve,
VideoFilmes
La tredicenne Marcielle vive sull’isola di Marajó,
nel cuore della foresta amazzonica. Prigioniera della rassegnazione
della madre e, al tempo stesso, incoraggiata dalla fuga idealizzata
della sorella maggiore, inizia a capire che il futuro non ha
granché da riservarle. Determinata a cambiare il suo destino,
decide di affrontare il sistema violento che governa la sua
famiglia e le donne della sua comunità.
SANATORIUM UNDER
THE SIGN OF THE HOURGLASS – di Quay Brothers – Gran
Bretagna, Polonia, Germania, 2024, 76’
Con: Tadeusz Janiszewski, Wioletta Kopańska, Andrzej
Kłak
Produzione: Koninck Studios SpK Galicia Limited, IKH
Pictures Production SP Z O.O.
Co-produzione: The Match Factory GmbH, Institute
Adam Mickiewicz
Vendite internazionali: The Match Factory GmbH
Il viaggio spettrale di un treno che procede su una
diramazione abbandonata. A bordo c’è Jozef, un figlio che si sta
dirigendo al capezzale del padre in un remoto Sanatorio galiziano.
All’arrivo, Jozef trova un edificio fatiscente, gestito
dall’ambiguo dottor Gotard che lo accoglie spiegandogli che la
morte del padre, cioè quella che lo ha colpito nel suo paese, non è
ancora avvenuta perché qui nel Sanatorio sono sempre in ritardo di
un certo periodo di tempo indefinibile. Jozef si rende conto che il
Sanatorio è un mondo fluttuante a metà strada tra il sonno e la
veglia e che il tempo e gli eventi non possono essere misurati in
alcuna forma tangibile.
SELON JOY (THE
BOOK OF JOY) – opera prima – di Camille Lugan – Francia,
2024, 86’
Con: Sonia Bonny, Volodymyr Zhdanov, Raphaël Thiéry,
Asia Argento
Produzione: Barney Production
In una città spenta e desolata, Joy è un’orfana con
una fede profonda che non esce quasi mai dalla sua chiesa. Fino al
giorno in cui incontra Andriy, un giovane che viene picchiato
davanti a lei. Presto si convince che le loro strade erano
destinate ad incrociarsi.
SUPER HAPPY
FOREVER – di Kohei Igarashi – Francia, Giappone,
2024, 94’
Accompagnato dall’amico Miyata, Sano torna a Izu,
una località balneare del Giappone dove cinque anni prima si era
innamorato della moglie Nagi.
SUGAR ISLAND
– opera prima – di Johanné Gómez Terrero – Repubblica
Dominicana, Spagna, 2024, 91’
Con: Yelidá Díaz, Ruth Emeterio, Juan María Almonte,
Génesis Piñeyro, Diógenes Medina
Produzione: Guasábara Cine
Co-produzione: Tinglado Film
Con il contributo di: DGCINE, FONPROCINE, ICAA,
Programa Ibermedia, Primera Mirada, Television Canaria
Vendite Internazionali: Patra Spanou
Makenya vive in un villaggio Batey, nel mezzo di una
piantagione di canne da zucchero. Una gravidanza indesiderata la
costringe ad affrontare l’età adulta prima del previsto. Sua madre
è influenzata da spiriti della tradizione chiamati “Misteri”, suo
nonno lotta per i diritti previdenziali. A causa dell’automazione
industriale, rischiano di essere trasferiti senza ricevere nessun
indennizzo. Un serpente che rappresenta i Misteri, induce Makenya
ad abbracciare sia il potere terreno sia la dimensione
soprannaturale, fino a spingerla nel regno dell’impossibile.
TAXI MONAMOUR
– di Ciro De Caro – Italia, 2024, 110’
Con: Rosa Palasciano, Yeva Sai, Valerio Di
Benedetto, Ivan Castiglione, Matteo Quinzi, Taras Synyshyn, Halyna
Havryliv, Laurentina Guidotti
Produzione: Kimerafilm, MFF con Rai Cinema
Con il contributo di: MiC – DGCA
In collaborazione con: Adler Entertainment
Distribuzione Italiana: Adler Entertainment
Il film racconta l’incontro tra due donne
all’apparenza diverse ma che in fondo si assomigliano molto. Anna è
in conflitto con sé stessa e la propria famiglia e affronta in
solitudine la sua malattia; Cristi fugge da una guerra che la tiene
lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo
compagno in un viaggio di lavoro e a Cristi di restare al sicuro in
Italia. L’incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà.
TO KILL A
MONGOLIAN HORSE – opera prima – di Xiaoxuan Jiang –
Malesia, Stati Uniti, Hong Kong, Corea, Giappone, 2024, 98’, prima
mondiale
Con: Saina, Undus, Qilemuge, Tonggalag, Qinartu
Produzione: Da Huang Pictures
Tra le steppe invernali, Saina, un cavaliere mongolo
si reiventa come performer, occupandosi del suo ranch di giorno ed
esibendosi a cavallo per il pubblico di notte. A differenza del
regale cavaliere che interpreta nello spettacolo, nella realtà
quotidiana, Saina scopre che la sua vita da mandriano è sull’orlo
di un baratro.
FUORI
CONCORSO
BASILEIA
– opera prima, film di chiusura – di Isabella Torre – Italia,
Svezia, Danimarca, 2024, 90’, prima mondiale
Tra la fitta nebbia e la natura selvaggia
dell’Aspromonte, un archeologo e i suoi aiutanti cercano un antico
tesoro. Ma i loro scavi sprigionano creature misteriose e mitiche
che cambieranno per sempre la vita degli abitanti di un remoto
villaggio di montagna.
EVENTI
SPECIALI
ALMA DEL DESIERTO
(SOUL OF THE DESERT) – di Mónica Taboada-Tapia – Colombia,
Brasile, 2024, 87’
Con: Georgina Epiayu, María Santa Pushaina Pushaina
, Antonio Ipuana, Francisco ‘Jesús’ Urrariyu, Florentina Vanegas,
Yesid de Jesus Bouriyu
Produzione: Guerrero Films, Estudio Giz
Negli aridi paesaggi di La Guajira, in Colombia,
Georgina, una donna transgender Wayúu al terzo atto della sua vita,
sa che il suo tempo sta per scadere e vuole cambiare la sua
esistenza. Non avendo nulla da perdere, decide di incontrare i suoi
fratelli, che non parlano spagnolo e sopravvivono a malapena ai
margini dell’opaco sistema burocratico colombiano. Tra ferite
aperte, ricordi e distanze geografiche ed emotive insondabili,
Georgina e la sua gente decidono che è ora di cambiare le cose.
Alma del Desierto nasce come una storia di resilienza, un simbolo
di speranza e una fervente lotta per la giustizia.
COPPIA APERTA
QUASI SPALANCATA (THE OPEN COUPLE) – di Federica Di
Giacomo – Italia, 2024, 120’
Con: Chiara Francini, Alessandro Federico, Karl
Gustaf Fredrik Lundqvist, Sara Girelli, Chloe Gatti, Daniele Gatti,
Efrem Sposini
Produzione: Nemesis con Rai Cinema
Co-produzione: Ballandi
Con il contributo di: MiC – DGCA
Distribuzione Italiana: I Wonder Pictures
Un film sul desiderio di felicità tratto dallo
spettacolo di Franca Rame e Dario Fo. Chiara, attrice e scrittrice
di successo, porta in scena da anni il testo di Coppia aperta quasi
spalancata, che racconta la sempiterna favola o il sempiterno
martirio dell’amore quando è coppia, o quando si diventa molti di
più. È la storia di Antonia, alla quale il marito propone di
spalancare la coppia. Lei accetta pur di non perdere l’uomo, ma
tutto cambia nel momento in cui comincia ad ascoltarsi e guardare
oltre il divano di casa. Così Chiara/Antonia – divisa fra il suo
compagno Fredrik e il suo partner in crime e in scena Alessandro –
decide di scoprire un universo, figlio della coppia aperta degli
anni Settanta, fatto di poliamorosi, di giovani (e meno giovani)
«contro» la monogamia, di femministe e party sex positive. Un
viaggio dentro se stessa, la vita e i suoi affetti, farcito delle
domande, dei dubbi, delle risate e delle granitiche certezze a cui
tutti noi ci appigliamo per non tracimare.
Kora delinea le storie di donne rifugiate che vivono in
Portogallo. Tutte portano con sé il proprio passato
attraverso i corpi e le parole, nonché i volti dei propri cari
in fotografia. Attraverso questi ricordi abbiamo accesso allo
sguardo intimo e politico di chi ricostruisce (il proprio)
presente.
MOGUĆNOST RAJA
(POSSIBILITY OF PARADISE) – di Mladen Kovačević – Serbia,
2024, 75’
Con: Ivana Sahami, Dino Magnatta, Ling Lai, Shinta
Sukmawati, Mcintosh Cooey, Kieran Cooey, Anna Kadek, Branko
Milovanović
Produzione: Horopter Film Production
Co-produzione: MDEMC Produktion
Con il contributo di: Film Center Serbia
Gli scolari che vivono sulla cima di un’isola
paradisiaca aspettano che smetta di piovere. Un’ex pubblicitaria
sta portando a termine un affare fondiario per la sua nuova villa.
Un imprenditore lotta contro la natura mentre costruisce un resort
nella giungla. Un veterinario lavora per eliminare i serpenti dai
giardini degli stranieri. Una influencer, disillusa dall’amore, si
riprende dopo aver perso tutto in una notte. Un padre e un figlio
si preparano ad andarsene via, senza sapere la meta. Una ballerina
assume una nuova identità, allontanandosi da tutto ciò che ha
sempre conosciuto. I sommozzatori si avventurano in acque
inesplorate, rischiando la vita per il gusto della conquista. Le
tensioni tra le varie possibilità dell’esistenza ruotano intorno
alla domanda su quale vita si dovrebbe condurre, visto che ogni
decisione porta a una diversa versione di sé. E mentre il paradiso
terrestre potrebbe essere nient’altro che un ideale
dell’immaginazione, l’umanità continua incessantemente a cercare la
felicità.
PEACHES GOES
BANANAS – di Marie Losier – Francia, Belgio, 2024, 73’
Produzione: Tamara Films, Michigan Films
Vendite Internazionali: Best Friend Forever
Negli ultimi 17 anni, Marie Losier ha filmato la
cantante Peaches, regina del punk-elettro e vera icona queer
femminista. Tra concerti stracolmi, uno stretto rapporto con la
sorella Suri e la messa in scena della sua prima opera, Peaches
sente sempre il bisogno di reinventarsi ed esplorare i propri
confini. Dentro e fuori dal palco, un ritratto intimo di un’artista
stimolante, dotata di un’energia sconfinata, che infrange i tabù e
che abbraccia ogni fase della vita trasformando il suo corpo in
arte.
SOUDAN,
SOUVIENS-TOI (SUDAN, REMEBER US) – di Hind Meddeb –
Francia, Tunisia, Qatar, 2024, 76’
Produzione: Echo Films
Co-produzione: Blue Train Films, My Way Production
Tounès
Con il supporto di: CNC, Quiet, CNC-CNCI, Doha Film
Institute, AFAC, Region Ile de France, Fonds Image
Francophone OIF, Final Cut in Venice, TitraFilm, MAD
Solutions, Rai Cinema, Red Sea Fund, El Gouna Film Festival,
Ateliers de l’Atlas – Festival International du Film de Marrakech,
CPH:DOX
Shajane, Maha, Muzamil, Khattab. Sono sudanesi di
vent’anni, politicamente attivi e artisticamente creativi. Questo
film è un coro cinematografico, il ritratto collettivo di una
generazione che lotta per la libertà con le proprie parole, poesie
e canti. Di fronte a un esercito corrotto, responsabile dei crimini
di guerra in Darfur, Kordofan e Nilo Azzurro, avrebbero potuto
perdersi d’animo ancor prima di iniziare. Senza un sogno che li
guidasse, il potere dell’immaginazione e la forza del discorso
poetico, non avrebbero rovesciato il regime precedente. La regista
Hind Meddeb ha seguito questi giovani sudanesi dal sit-in
rivoluzionario di cinquantasette giorni a Khartoum, davanti al
quartier generale dell’esercito, al massacro del 3 giugno 2019,
quando quell’esercito ha attaccato il sit-in uccidendo in poche ore
centinaia di persone che stavano resistendo al colpo di stato
militare dell’ottobre 2021. E poi ha continuato a riprenderli fino
a quando la guerra è iniziata, causando morte e distruzione
ovunque, costringendo tutti a prendere le strade dell’esilio.
MIU MIU WOMEN’S
TALES
Il progetto Miu Miu
Women’s Tales nasce nel 2012 ed è un illuminato esempio di
collaborazione artistica tra due realtà diverse che condividono il
fine comune della valorizzazione del talento e della creatività al
femminile. Ogni anno Miu Miu, creative partner delle Giornate degli
Autori, affida e sponsorizza a due registe la realizzazione di un
cortometraggio in cui raccontare il mondo delle donne; i corti
vengono proiettati in anteprima mondiale nella Sala Perla del
Palazzo del Casinò di Venezia, durante i giorni della Mostra, alla
presenza delle registe e del cast. La proiezione è seguita nei due
giorni successivi da quattro appuntamenti, ospitati negli spazi
dell’hotel Excelsior, in cui ospiti internazionali del mondo dello
spettacolo raccontano al pubblico il proprio mestiere da un punto
di vista femminile. Tra le 90 protagoniste degli scorsi anni:
Liliana Cavani, Mira Nair, Alice Rohrwacher, Kate Mara,
Sia, Hailee Steinfeld, Agnes Varda, Dakota Fanning, Juno Temple,
Kate Bosworth,Zosia Mamet, Chloë Sevigny, Tessa
Thompson, Brigitte Lacombe, Vanessa Kirby, Nathalie Emmanuel,
CarlaSimón, Maggie Gyllenhaal.
#27 I AM THE
BEAUTY OF YOUR BEAUTY, I AM THE FEAR OF YOUR FEAR – di
Chui Mui Tan – Malesia, Italia, 2024, 21’
Con: Jo Kukathas, Sdanny Lee, Zhiny Ooi, Jean
Seizure
Produzione: HiProduction, Da Huang Pictures
Gita lascia il suo lavoro in Cina e si trasferisce
in Malesia. Voleva prendersi una pausa per ripensare la sua vita.
Grazie all’amicizia e ai combattimenti, finalmente si lascia andare
liberando la sua forza interiore.
#28 EL AFFAIRE
MIU MIU (THE MIU MIU AFFAIRE) – di Laura Citarella –
Argentina, 2024
Con: Elisa Carricajo, Verónica Llinás, Juliana
Muras, Laura Paredes, Ezequiel Pierri, Cecilia Rainero, Rafael
Spregelburd, Guillermina Villa Simon
Produzione: HiProduction, El Pampero Cine
NOTTI VENEZIANE
– in accordo con Isola Edipo
A MAN FELL
– di Giovanni C. Lorusso – Italia, Libano, Francia, 2024,
70’
Con: Arafat Yasser Al Ali, Muhammad Ramzi Zayed,
Jinen Al Ali, Jihad Khalaf Esa, Nour Amjad Al Nasim, M M Obama,
Muhammad Esam Ghannam, Bissan Yasser Al Ali.
Produzione: Labo GCL
Con il supporto di: Atelier Milano Film Network
2023
Il Gaza Building, un ex ospedale dell’OLP, è un
simbolo della sopravvivenza palestinese nel campo profughi di Sabra
(Beirut) a nord del campo di Shatila. Negli undici piani
dell’edificio, l’adolescente Arafat passa il tempo a spiare il suo
vicino, a distruggere le parti cadenti della struttura e ad
addestrare il suo cane. Insieme al suo amico Muhammad pensa a come
esplorare i sotterranei proibiti, dove «ci sono solo sesso, droga e
morte». Nel frattempo tutti nel palazzo parlano della storia
probabilmente falsa di un uomo che è caduto dal quarto piano
dell’edificio per motivi ignoti.
BOSCO GRANDE
– di Giuseppe Schillaci – Francia, Italia, 2024, 77’
Sergione, tatuatore cinquantenne di 260 chilogrammi,
ha vissuto tutta la vita a Palermo, nel quartiere popolare di Bosco
Grande. È uno dei punk leggendari della città, in rivolta contro la
cultura borghese e mafiosa degli anni Ottanta. Trent’anni dopo,
Sergio è ancora là: seduto davanti alla porta della casa materna, a
bere e scherzare con gli amici del quartiere. Ogni volta che il
regista Giuseppe Schillaci torna nella sua città natale, ascolta i
suoi aneddoti tragicomici e i sogni di una vita diversa, fuori
dalla prigione che si è costruito. Con il corso delle stagioni,
pero’, la sua situazione di salute peggiora. Per salvarsi la vita,
Sergio deve andare in un centro specializzato per obesi, da cui
scappa appena un mese dopo. Di ritorno a Bosco Grande, fedele al
suo mantra punk «live fast – die young», sprofonda nella spirale
delle sue dipendenze.
DESERT SUITE
– di Fabrizio Ferraro – Italia, 2024, 85’
Con: Gianmaria D’Alessandro, Rachele Roggi, Cécile
Delamere, Francesco Pesci, Manuel Di Vecchi Staraz, Ullamp, Marco
Fellini, Antonio Sinisi.
Produzione: Boudu
Co-produzione: Limen Shine
In collaborazione con: Virages Films Paris
Vendite internazionali: Boudu
Distribuzione italiana Boudu
Un giovane uomo attraversa l’Europa in cerca di una
nuova Itaca. Deluso dal proprio paese, passa dall’infruttuosa e
arida vendemmia di Banyuls-sur-mer a un incontro seduttivo e
melanconico con una giovane donna di Bruxelles, fino a rifugiarsi
in una gelida suite di un grattacielo di Rotterdam. Qui, come un
angelo sterminatore, mette in scena un macabro gioco fatto di
stordimento digitale e droga.
L’OCCHIO DELLA
GALLINA (THE EYE OF THE HEN) – di Antonietta De Lillo –
Italia, 2024, 93’
Con: Antonietta De Lillo, Maria De Medeiros,
Carolina De Lillo Magliulo, Elisabetta Giannini, Alice Mariani,
Marcello Garofalo, Luca Musella, Adele Pandolfi.
Produzione: marechiarofilm
Con il contributo di MiC – DGCA, Film Commission
Regione Campania
Distribuzione italiana: marechiarofilm
L’occhio della Gallina è una storia di violenza e
isolamento che non ha eguali nel nostro cinema. Dopo vent’anni di
carriera e aver realizzato il suo miglior film, apprezzato dalla
critica e considerato da alcuni un capolavoro in grado di
consacrarla al grande pubblico, una eclatante ingiustizia ha
sbarrato la strada alla regista Antonietta De Lillo, relegandola ai
margini del sistema-cinema e impedendole di realizzare un nuovo
film di finzione. Attraverso la forma dell’autoritratto, il film
ripercorre in maniera libera la vita e la carriera della
protagonista, alle soglie dei 40 anni dal suo primo film. Il
paradosso di questa storia è rappresentato dal capovolgimento che è
insito nel funzionamento dell’occhio della gallina che, per chi non
lo sapesse, si chiude al contrario, dal basso verso l’alto. Allo
stesso modo, mentre il cinema le viene negato, lei, ostinatamente,
remando contro corrente, ne riafferma le doti culturali e
artistiche, raccontandolo anche come strumento di cura e antidoto
contro l’ingiusto isolamento.
QUASI A
CASA – opera prima – di Carolina Pavone – Italia,
2024, 94’
Con: Lou Doillon, Maria Chiara Arrighini, Stefano Abbati,
Michele Eburnea, Francesco Bianconi.
Produzione: Sacher Film, Vivo film
Con: Rai Cinema
In associazione con: Totem Films
Con il contributo di: MiC – DGCA
Vendite internazionali: Totem Films
Distribuzione italiana: Fandango Distribuzione
Arriva un momento nella vita in cui dobbiamo iniziare a capire
quale sia il nostro posto nel mondo. Caterina ha vent’anni e
potrebbe averlo scoperto: vuole fare la musicista, ma è paralizzata
dalla paura e dall’insicurezza. Un’estate conosce il suo idolo, la
cantante francese Mia. È l’inizio di un rapporto complesso, che
accompagnerà Caterina negli anni e le permetterà finalmente di
sentirsi a casa. Quasi.
LA SCOMMESSA –
UNA NOTTE IN CORSIA (HIGH STAKES – A NIGHT IN THE WARD)
– di Giovanni Dota – Italia, 2024, 84’
Con: Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone,
Yari Gugliucci, Vittorio Ciorcalo, Clotilde Sabatino, Chiarastella
Sorrentino, Iaia Forte.
Produzione: Italian International Film
Con: Rai Cinema
Distribuzione italiana: I Wonder Pictures
È il giorno di Ferragosto in un desolato ospedale
napoletano. I due infermieri, Angelo e Salvatore, sono di turno
quando viene ricoverato in gravissime condizioni il signor Caputo.
Ad Angelo, infermiere navigato, basta un’occhiata per capire che
l’uomo non supererà la notte. Salvatore, che non sopporta Angelo,
decide però di scommettere il contrario. In palio, le ferie
natalizie: chi vince sarà in vacanza nel periodo più ambito
dell’anno. Angelo accetta la sfida. Da quel momento in poi, la
notte trascorrerà tra il tentativo di Salvatore di tenere in vita
il signor Caputo e quello di Angelo di giocare sporco pur di
vincere la sua scommessa. Tra colpi bassi, primari cocainomani e
loschi figuri che si aggirano per l’ospedale, in quella notte può
succedere di tutto.
SEMPRE – di Luciana
Fina – Portogallo, 2024, 107’
Produzione: Cinemateca Portuguesa
In collaborazione con: RTP
In associazione con: LAFstudio
Vendite internazionali: Cinemateca Portuguesa
A cinquant’anni dal 25 aprile 1974, Luciana Fina
rivisita le immagini della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo,
provenienti dagli archivi della Cinemateca Portuguesa e della RTP.
Partendo dal cinema di quegli anni, SEMPRE ripensa al passaggio dal
fascismo alla liberazione e al processo di costruzione di un nuovo
Paese, per la sua emancipazione e il suo futuro. È un omaggio al
cinema che ha interferito nella storia e restituisce oggi l’ipotesi
di un momento straordinario. Il film attraversa l’asfissia del
Salazarismo e della PIDE (Polícia Internacional e de Defesa do
Estado), le occupazioni studentesche del 1969, il Movimento delle
Forze Armate del 1974, i sogni, i programmi e le prospettive del
PREC (Processo Revolucionário em Curso), il «Verão quente», la
decolonizzazione e, soprattutto, ripropone i gesti di grandi
cineasti che entrarono in azione insieme a artisti, cantautori,
compositori e registi radiofonici.
Quando a cinquantacinque anni Isabella Ducrot, al
secolo Antonia Mosca, ha iniziato a dedicarsi all’arte, nessuno,
tantomeno lei, poteva immaginare che oggi, novantenne, sarebbe
diventata un’artista contesa dalle maggiori gallerie di tutto il
mondo. Tenga duro signorina! Isabella Ducrot Unlimited la segue per
due anni, tra successi internazionali e rivelazioni private,
offrendo in controluce, dietro al racconto dell’artista quotata,
autodidatta e lontana dall’accademia, anche il ritratto di una
donna che ha attraversato il Novecento per rivelarci infine che «la
vita felice comincia a sessant’anni!». E noi, meravigliati da ciò
che dice e che fa, le crediamo.
Adottato in Cambogia a
quattro anni, Vakhim arriva in Italia nel 2008. Parla solo khmer e
tutto intorno a lui è sconosciuto, è un bambino solare e per
adattarsi rimuove le tracce della sua breve vita che, però, non
scompare del tutto. In Italia c’è Maklin, la sorella maggiore e
dopo qualche anno arriva una lettera: è la madre naturale di Vakhim
che chiede del figlio. Francesca e Simone, i genitori adottivi,
decidono di andarla a cercare.
Disponibile dal 19 luglio su
Prime
Video, Those About to Die è la
nuova
serie diretta da Roland Emmerich. Fin dal
suo primo vero successo al botteghino americano Universal
Soldier, nel lontano 1992,
con Emmerich è sempre stato prendere o
lasciare. A conti fatti, è stata proprio la sua idea di messa in
scena soavemente eccessiva, sopra le righe e ultra spettacolare, a
decretarne i
maggiori successi. Un “marchio di fabbrica” che il cineasta tedesco
ha costantemente riproposto a prescindere dalle dimensioni del
budget a disposizione, arrivando a vette di kitsch che pochi altri
registi hanno saputo raggiungere in tempi moderni.
Those About to Die, una
rivisitazione del peplum
Perché quindi cambiare
strategia quando si tratta di una serie
televisiva? Soprattutto se poi l’idea di base è quella di
resuscitare il “peplum” sfacciatamente iperbolico e
sanguigno di Rome, show targato originariamente
HBO che ebbe un notevole successo di pubblico a partire dal 2005.
Creata da Robert Rodat (nomination all’Oscar per
la sceneggiatura di Salvate il soldato Ryan) Those About
to Die si rivela fin dal pilot una rivisitazione
estremamente libera sia nel contenuto che nella messa in scena,
entrambi sviluppati per creare un tipo di spettacolo tutt’altro che
impegnato o impegnativo: nello sviluppo delle varie trame che si
intrecciano negli intrighi di potere possiamo ritrovare
quell’agilità rivolta a chi vuole godersi un prodotto veloce e
sfizioso invece che una
serie con personaggi e situazioni di spessore.
Un ritmo scatenato
Ed ecco allora che
Emmerich poggia su questo canovaccio narrativo una regia spigliata,
addirittura frivola quando si tratta di caratterizzare i
personaggi. Questo rende Those About to Die uno
spettacolo dal ritmo scatenato, un qualcosa che quasi non si è più
abituati a vedere nella serialità “adulta” contemporanea. L’effetto
è oggettivamente straniante, in particolar modo nel primo episodio,
mentre la seconda puntata contiene alcune idee e un paio di momenti
che rendono maggiormente interessante. Nel complesso però lo show
offre davvero troppa poca qualità drammatica per convincere in
pieno: dal momento che quello che conta maggiormente sembrano
essere il ritmo del racconto e lo spettacolo delle scene d’azione,
agli attori vengono assegnati ruoli che risulta evidentemente
difficile caratterizzare in maniera sostanziosa di fronte a un tale
vortice di azioni ed eventi.
Ecco allora che l’unico
con cui si riesce a entrare un minimo in sintonia, magari anche
provare una certa empatia, è il Tenax interpretato con brio da
Iwan Rheon (Il trono di spade,
Vicious), mentre tutti gli altri si dipanano in maniera
troppo superficiale per entrare nelle grazie del pubblico. Anche un
grande attore come il due volte premio Oscar Sir Anthony Hopkins, il quale comincia ad
evidenziare anche i segni di cedimento di un’età ormai avanzata,
non riesce ad andare oltre una caratterizzazione approssimativa
dell’imperatore che regge Roma e le sue sorti nelle prime
puntate.
Divertimento senza troppi
pensieri
Per un certo pubblico
televisivo abituato allo sviluppo di personaggi, situazioni e
atmosfere in grado di coinvolgere, anche prendendosi il tempo
necessario nel corso di una singola puntata o addirittura un’intera
stagione, Those About to Die non è certo un tipo
di prodotto che ci sentiamo di consigliare. Se invece quello che si
vuole ottenere da uno show è un’ora di divertimento senza troppi
pensieri, incentrato sullo splendore dell’ambientazione lontana (e
mitizzata) e sul ritmo dell’esposizione che non concede tregua a
furia di intrighi, colpi di scena e azione spettacolare, magari
la
serie di Rodat ed Emmerich potrebbe anche intrattenere.
Francamente di un altro
“peplum” seriale che lavora soltanto in superficie non sentivamo un
bisogno spasmodico: è innegabile che Emmerich sappia costruire i
suoi giocattoli creando un universo estetico barocco e spericolato,
assemblato ogni volta da un montaggio vorticoso. Allo stesso modo
però i tempi di Independence Day e soprattutto
The Day After Tomorrow – a nostro avviso il suo
“capolavoro” proprio perché possedeva personaggi di spessore e una
trama efficace oltre la maestosità degli effetti speciali –
sembrano ormai passati, e anche il cineasta sembra continuare a
sfruttare un marchio di fabbrica che, non supportato dai mezzi
adeguati per esprimersi al massimo, mostra i segni di un certo
logorio. Anzi, li ha già mostrati da qualche tempo, mentre Those
About to Die arriva semplicemente a ribadirlo…
Tratto dall’omonimo romanzo del 2019
di Laura Lippman, La donna del
lago parla di razzismo e di misoginia in un’America degli
anni ’60 mescolando tinte thriller e noir. La serie di
Apple
TV+ segna anche un punto di svolta nella carriera di
Natalie Portman alla sua prima apparizione come
protagonista in una serie televisiva.
La storia de La donna del
lago si articola su due binari apparentemente paralleli.
Da una parte Maddie Schwartz, casalinga ebrea che cerca
disperatamente di reinventarsi come giornalista investigativa, e
dall’altra Cleo Sherwood, una madre in difficoltà che cerca di
portare avanti i diritti delle donne afroamericane di Baltimora.
Nel corso dei sette episodi che compongono la serie Maddie
diventerà ossessionata dal caso della morte di Cloe.
La donna del lago, la
recensione
Laura Lippman, autrice del romanzo
omonimo, si ispira a fatti accaduti realmente. Nel 1969 una bambina
ebrea e una donna afroamericana scompaiono e Maddie Schwartz, una
donna ebrea cerca di affermarsi come giornalista allontanandosi
dagli stereotipi della famiglia tradizionale. La serie, creata da
Alma Har’el, parla di una forte emancipazione
femminile contro un mondo creato e fatto a misura di uomini, parla
di persone diverse che cercano la libertà. La stessa regista della
serie, nata e cresciuta in Israele, è rimasta colpita dalla
lungimiranza e dalla forte identità di Maddie narrata da Lippman
nel romanzo. Maddie, infatti, si ribella alle aspettative che la
sua cultura le impone come moglie e madre.
Oltre alla storia di mistero legata
alla scomparsa di Tessie Fine e di Cleo Sherwood c’è anche una
storia di crescita e di resa dei conti con dei demoni interiori
appartenenti a tutti i personaggi. I protagonisti de La donna del
lago combattono la loro guerra interiore e trovano la libertà, il
loro pieno compimento, fuori dalle mura di quella società
opprimente e così radicata alla tradizione.
Maddie e Cloe: un filo
invisibile
Le due protagoniste, Maddie e Cleo,
fin da loro primo momento sullo schermo sembrano legate da un filo
invisibile. Le inquadrature cercano sempre di metterle a specchio o
di sovrapporle eppure sono due personaggi praticamente paralleli
per tutti i sette episodi. Il momento del loro quasi incontro
all’inizio della serie è cruciale: anche se Maddie sta lottando per
la sua libertà e la sua affermazione tratta Cleo come un fine
ultimo per arrivare ai suoi bisogni (un abito nuovo) per essere
presentabile e tenere il suo discorso. Alla fine, però sono
entrambe donne, madri, si prendono cura della casa e della famiglia
e cercano di capire cosa vogliono per loro stesse.
Un altro punto importante della
serie è la località in cui è ambientata la storia. Ci troviamo,
infatti, a Baltimora (dove è stato ambientato anche The Wire)
palcoscenico che offre al pubblico diversi spunti politici e di
denuncia sociale. Ma non solo anche molta autenticità. La stessa
Moses Ingram è cresciuta a Baltimora e la regista l’ha scelta
proprio per gli spunti creatività che ha apportato alla storia:
dalla musica jazz per le strade, ai trucchi di carte al modo di
gestire le attività degli afroamericani negli anni ’60. La città
lega ancora una volta le due attrici poiché anche Portman ha dei
legami con Baltimora: la nonna aveva vissuto nella città proprio
negli anni ’60 e per lei è stato molto stimolante calarsi nei panni
di una signora che poteva avere quell’età in quel determinato
periodo storico.
Il finale
La caratterizzazione dei personaggi
prende il sopravvento sulla trama stessa della serie. Si scopre la
vera identità di Cleo e il suo interessamento in crimini molto più
grandi e impensabili. Ed anche Maddie vede scoprirsi alcuni misteri
e bugie che ha nascosto alla sua famiglia e di cui soprattutto suo
figlio si sente a disagio. Il confronto finale tra le due donne le
mette in due posizioni ben definite: Maddie ha qualcosa da
guadagnare (pubblicare la storia di Cleo così come le è stata
consegnata), Cleo a sua volta consegna nelle mani di Maddie non
solo tutta la verità ma anche sé stessa.
“È un nuovo giorno, una nuova
vita, e io mi sento bene”
Disney+ ha diffuso il teaser trailer e il
teaser poster della nuova serie originale
italiana Avetrana –Qui
non è Hollywood che sarà disponibile
quest’autunno sulla piattaforma streaming in Italia.
La serie racconta il delitto di
Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi e l’imponente
risonanza mediatica che lo caratterizzò. In 4 episodi da 60 minuti,
ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia,
Sarah, Sabrina, Michele e Cosima, Avetrana – Qui non è
Hollywood propone un racconto a più voci di uno dei più noti
casi di cronaca nera italiana.
Avetrana è un paese bruciato dal
sole nella periferia pugliese, a ridosso del mare. È il 26 agosto
del 2010 quando Sarah, una giovane ragazza di 15 anni, scompare.
Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che
nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspettava
per andare al mare. Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Perché,
mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla.
La troveranno in fondo a un pozzo.
“Il delitto di Avetrana è un
caso che ha sconvolto l’Italia e mosso l’opinione pubblica”,
ha dichiarato il regista Pippo Mezzapesa. “Ringrazio The Walt
Disney Company Italia e Groenlandia per avermi offerto l’occasione
di raccontare con grande libertà questa storia a cui ci siamo
approcciati con la cura che merita un caso così complesso, che
continua a catturare l’interesse di tutti. Una storia che abbiamo
voluto rappresentareattraverso gli occhi dei suoi
protagonisti”.
Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la
sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta e Davide Serino con la
collaborazione di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie è
prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia.
Avetrana – Qui non è
Hollywood è interpretata da Vanessa Scalera, nel
ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele
Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in
quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah
Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo
Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo
Persichella.
La serie è basata sul libro “Sarah
la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia
Piccinni ed edito da Fandango Libri.
Un efficace sistema di parental
control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di
visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla
“Modalità Junior” già presente sulla piattaforma, gli abbonati
possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un
pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per
garantire massima tranquillità ai genitori.
Ecco il trailer di
Touch, il film di Baltasar
Kormakur, che arriverà in sala il prossimo 29 agosto con
Universal. Il film è stato presentato in anteprima al
Festival di Taormina. Nel cast del film Mitsuki
Kimura, Pálmi Kormákur Baltasarsson, Egill Ólafsson, Yôko
Narahashi.
Touch, la trama
Una storia romantica ed emozionante
che attraversa decadi e continenti. Touch
segue il viaggio emotivo di un uomo
alla ricerca del suo primo amore, scomparso cinquanta anni fa,
prima che il suo tempo finisca.
È online il trailer di
Finché notte non ci separi di Riccardo
Antonaroli, brillante commedia dolce amara con
protagonisti Pilar Fogliati e Filippo
Scicchitano che sarà presentata in anteprima alla
70° edizione del Taormina Film Festil 19
luglio come film di chiusura e uscirà al
cinemail 29 agosto con 01
Distribution.
Finché notte non ci separi,
la trama
Si sono scambiati le fedi e giurato
amore eterno solo poche ore fa ed ora eccoli qui, Eleonora e
Valerio, mano nella mano nell’albergo più lussuoso di Roma, pronti
a godersi la luna di miele. Non sanno che invece di lì a poco
verranno catapultati nella notte di una Roma affascinante e
misteriosa, in cerca di qualcosa… e forse di loro stessi.
Il film, prodotto da Rodeo
Drive e Life Cinema con Rai
Cinema, è tratto da Honeymood di
Talya Lavie (2020), la commedia di successo
presentata al BFI London Film Festival, al
Tribeca Film Festival e in concorso alla 67esima
edizione del Taormina Film Fest.
L’Universo DC si sta dirigendo verso
un nuovo territorio, con James Gunn e Peter Safran che
stanno preparando una serie di film e show televisivi basati sui
personaggi iconici della DC. Il primo film di questo elenco è
Superman,
ed è stato confermato all’inizio del mese che
il cast del film includerà Will Reeve, il
figlio più giovane del leggendario attore di SupermanChristopher Reeve. Will, che nella vita reale
è un giornalista e corrispondente di ABC News, interpreterà un
reporter televisivo nel film, e ha fatto chiarezza su questo cameo
durante una recente intervista con TMZ.
“Conosco le persone che stanno
girando il film e sono state così gentili con me e la mia famiglia,
e avevo un giorno libero, così l’abbiamo fatto”, ha spiegato
Reeve, aggiungendo: ”Non so cosa mi sia permesso dire. È stata
un’esperienza davvero fantastica; sono stati super gentili; è stato
facile e veloce… In realtà ero più nervoso di quando vado in
televisione per il mio lavoro normale, perché c’era così tanta
gente e dovevo memorizzare una battuta, ma comunque!”.
Christopher Reeve in Superman IV
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
In base a tutti i trailer e le clip
rilasciate fino a questo momento, è chiaro che Deadpool &
Wolverine scaverà in ogni sorta di angolo casuale del
Marvel Cinematic Universe. Questa è
l’incursione di Deadpool nel franchise dei Marvel Studios e la sua avventura nel
multiverso avrà probabilmente implicazioni durature per gli altri
film e show del futuro. L’esatto legame tra Deadpool e Wolverine e
il resto dell’MCU non è però stato reso noto, ma
il produttore e protagonista Ryan Reynolds ha fatto riferimento ad
alcuni elementi del franchise, tra cui un legame importante con
Doctor Strange.
Giovedì, una settimana prima della
prima di Deadpool &
Wolverine, Reynolds ha infatti condiviso un paio di
immagini interessanti sulla sua storia di Instagram (riportate da
Comicbook). In particolare, ha
condiviso due diverse foto di concept art di Doctor
Strange, che ritraggono lo sling ring di Strange, lo
strumento che indossa sulle dita per aprire portali tra luoghi (e
talvolta universi).
Questo dettaglio porterà ovviamente
i fan a chiedersi se lo strumento apparirà prima o poi in
Deadpool &
Wolverine, il che significherebbe molteplici cose. È
già noto che il film esplorerà diversi universi e tale strumento
potrebbe essere il modo in cui Deadpool e Wolverine passano da un
universo all’altro, ma potrebbe anche indicare un qualche tipo di
coinvolgimento da parte di Stephen Strange stesso. D’altronde, un
portale simile a quelli che Strange apre in tutto il MCU è stato presente in quasi tutti
i trailer di Deadpool e Wolverine fino a questo momento. Quello che
non sappiamo è come verranno utilizzati questi portali e come
Deadpool potrebbe entrare in possesso di questa tecnologia.
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool &
Wolverine.
Tutto quello che sappiamo su
Deadpool & Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e
Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di
Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 24 luglio
2024.
Un annuncio riguardante
Avengers vs. X-Men potrebbe essere imminente?
Quando i Marvel Studios hanno annunciato i prossimi
film sui Vendicatori al Comic-Con di San Diego nel 2022, il piano
prevedeva che entrambi i film uscissero nello stesso anno, con il
primo capitolo intitolato The Kang
Dynasty e il finale della Saga del Multiverso intitolato
Secret
Wars. Da allora sono cambiate molte cose, tra cui una
gestione sbagliata di Kang in Ant-Man and The Wasp: Quantumania e i problemi legali
di Jonathan Majors che hanno portato al suo
licenziamento dal ruolo.
Di conseguenza, Avengers:The Kang Dynasty ha perso il titolo e lo sceneggiatore
originale Jeff Loveness e, mentre si pensava che
Michael Waldron avrebbe scritto entrambi i film,
abbiamo appreso che anche lui potrebbe non essere più coinvolto.
Ora, mentre si vocifera di un
ritorno dei fratelli Russo ai Marvel Studios per dirigere entrambi
i film, Alex Perez di The Cosmic Circus ha
lasciato intendere sui social media che Avengers vs.
X-Men sarà annunciato sabato prossimo al Comic-Con di San
Diego.
Abbiamo sentito che l’idea è quella
di allontanarsi da Kang con Avengers
5, quindi perché non cogliere l’occasione per contrapporre
gli eroi più potenti della Terra 616 agli X-Men dell’universo Fox
per una battaglia imperdibile, mentre i loro mondi si scontrano
durante un’incursione? Non resta che attendere il prossimo weekend,
per scoprire se durante il panel dei Marvel Studios verrà fatto tale annuncio o se,
in generale, verrà fornito qualche dettaglio in più sui prossimi
film dedicati agli Avengers.
Quando arriverano gli X-Men nel
MCU?
I film dedicati ai mutanti Marvel hanno
cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film
di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo
capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale
diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata
inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale
parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men
le origini – Wolverine, del 2011 X-Men:
l’inizio, del 2013 Wolverine
– l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016
Apocalisse,
del 2017 Logan:
The Wolverine e del 2019 Dark
Phoenix.
I due film dedicati a
Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati
ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e
Wolverine porterà nel MCU i due eroi del
titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso
l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non
sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro
che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la
recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe
ormai sempre imminente.
Sappiamo che il regista di
Deadpool & Wolverine, Shawn Levy,
era stato pensato per dirigere Avengers
5, ma si pensa che abbia rinunciato per potersi
concentrare su altri progetti,
tra cui un film di Star Wars. Che ci crediate o no,
sembra che nessuno volesse il lavoro di regia dei prossimi film dei
Vendicatori. Perché? Perché sbagliare sarebbe stato come un
suicidio per la propria carriera! I Marvel Studios, non riuscendo a trovare
nessuno, sono tornati dai Russo con un’offerta.
Mentre è probabile che un annuncio
ufficiale venga fatto al San Diego Comic-Con il prossimo fine
settimana, Sneider rivela ora anche che i collaboratori di lunga
data dei Russo, Christopher Markus e
Stephen McFeely, potrebbero essere incaricati di
riscrivere la sceneggiatura di Avengers:
Secret Wars e potenzialmente anche il quinto capitolo,
ancora senza titolo. Tuttavia, è possibile che solo uno di loro
accetti il lavoro, non entrambi!
Una scena di Avengers: Infinity War
Anthony e Joe Russo alla regia di
Avengers 5 e Avengers: Secret Wars
Non è chiaro quando la Marvel intende
iniziare la produzione dei prossimi episodi di “Avengers”. Il
prossimo film di Anthony e Joe Russo è
“The Electric State” di Netflix, un’avventura
fantascientifica con Chris Pratt e Millie
Bobby Brown le cui riprese si sono concluse alla fine del
2022. Dopo “Endgame”, i fratelli sono passati allo streaming con
“The Grey Man” di Netflix con Ryan
Gosling, Chris Evans, Ana de Armas, e al film poliziesco
di Apple TV+
“Cherry”, con Tom Holland. Sono
stati produttori di “Everything Everywhere All at
Once”, della serie TV di Amazon “Citadel”
e di “Extraction” di Netflix.
I Russo hanno diretto quattro film
Marvel, oltre ai due
Avengers citati, anche Captain America: The Winter
Soldier” del 2014 e “Captain America: Civil
War” del 2016. Al momento, “Avengers:
Endgame” è il secondo film di maggior incasso della
storia con 2,79 miliardi di dollari, mentre “Infinity
War” è il sesto con 2,05 miliardi di dollari. Sono in
compagnia di James Cameron come unici registi con
due blockbuster da 2 miliardi di dollari.