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Ryan Reynolds: 10 cose che forse non sai sull’attore

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Ryan Reynolds: 10 cose che forse non sai sull’attore

Ryan Reynolds è uno di quegli attori che sembra non avere nessun difetto. Bello, sarcastico, sexy e ironico, è riuscito a conquistare una larga fetta di pubblico con il suo carisma e il suo talento recitativo. L’attore canadese non si è mai messo i piedi in testa, rimanendo sempre umile e aiutando chi si trova in difficoltà. La sua è stata una lunga gavetta ed è proprio grazie a questa se è riuscito ad ottenere dei fan che lo apprezzano per quello che è e che lo sostengono sempre.

Ecco, allora, dieci cose che forse non sapevate di Ryan Reynolds.

Ryan Reynolds e i film della sua carriera

1. Ha recitato in celebri film. Reynolds debutta al cinema recitando in film come Le ragazze della Casa Bianca (1999) e Maial College (2002). La sua carriera prosegue poi grazie a film come Blade: Trinity (2004), Just Friends (Solo amici) (2005), Ricatto d’amore (2009) e X-Men le origini – Wolverine (2009). Tuttavia, è dal secondo decennio degli anni Duemila che la sua fama continua a crescere in maniera esponenziale, grazie a film come Lanterna Verde (2011), Safe House – Nessuno è al sicuro (2012), R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà (2013) The Captive – Scomparsa (2014), Woman in Gold (2015), Self/Less (2015) e Deadpool (2016). Recita poi in Life – Non oltrepassare il limite (2017), Come ti ammazzo il bodyguard (2017), Deadpool 2 (2018), 6 Underground (2019), Free Guy – Eroe per gioco (2021), Come ti ammazzo il bodyguard 2 (2021), Red Notice (2021), The Adam Project (2022), Spirited – Magia di Natale (2022), IF – Gli amici immaginari (2024) e Deadpool & Wolverine (2024).

2. Ryan Reynolds è anche un doppiatore, sceneggiatore e produttore. Nel corso della sua carriera, Ryan Reynolds ha svolto anche il lavoro di doppiatore per film come I Croods (2013), Turbo (2013), The Voices (2014) e Pokemon: Detective Pikachu (2019), mentre è stato produttore per i due capitoli di Deadpool, sceneggiando il secondo film del franchise. Ha inoltre contributo come produttore a Free Guy – Eroe per gioco, The Adam ProjectUn matrimonio esplosivo, IF – Gli amici immaginari e Deadpool & Wolverine. Sempre più coinvolto da tale attività, Reynolds produrrà anche molti dei suoi progetti futuri.

Ryan Reynolds è Deadpool

3. Ryan Reynolds è sempre stato considerato come protagonista di Deadpool. Il progetto Deadpool ha avuto una lunga gestazione, durata più di dieci anni, durante i quali non è mai cambiata la scelta di vedere Reynolds come l’attore che avrebbe interpretato l’antieroe dei fumetti Marvel. Già nel 2000 si era parlato del voler trasporre questo personaggio, e il progetto passò per le mani di diverse case di produzione e di diversi registi, fino a che non si decise di realizzarlo ufficialmente nel 2014, dopo dei test screening dai riscontri positivi.

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

4. Ryan Reynolds ha sempre sostenuto il suo personaggio. Nel corso degli anni che ci sono voluti per poi dare finalmente avvio al primo film di Deadpool, l’attore canadese si è molto affezionato al ruolo, tanto da arrivare a produrre lui stesso sia il primo film che il sequel, Deadpool 2: di questo ha anche scritto la sceneggiatura. Tra tutti i personaggi interpretati, Reynolds considera questo uno dei suoi preferiti in assoluto.

5. Ryan Reynolds ha dovuto mettersi in forma per interpretare Deadpool. Ad un supereroe il carisma e la demenzialità non bastano, anche se il supereroe diventa un antieroe e si chiama Deadpool. Per poter interpretare questo personaggio, l’attore canadese ha dovuto fare un gran lavoro su se stesso, grazie anche agli allenamenti intensivi di Don Saladino (che è anche il trainer di Sebastian Stan). Ha così raggiunto una forma fisica che gli ha permesso di eseguire personalmente anche alcune delle scene più complesse.

 

Ryan Reynolds ha interpretato Lanterna Verde

6. Non ha un bel ricordo del film. In più occasione Reynolds ha affermato di non ricordare in modo piacevole l’esperienza di Lanterna Verde. Reynolds, infatti, ha in più occasioni criticato apertamente il film e il suo regista, con il quale ha avuto numerose discussioni durante il set. L’attore, che si è anche infortunato gravemente alla spalla durante le riprese, ha raccontato di essere estremamente felice dell’insuccesso del film e che non si siano realizzati i sequel inizialmente previsti.

Ryan Reynolds, Blake Lively e i suoi figli

7. Ryan Reynolds e Blake Lively sono innamoratissimi. Ryan Reynolds e Blake Lively si sono conosciuti sul set di Lanterna Verde, ma è stato durante la promozione del film che è la scintilla è diventata fuoco. Tuttavia sarà nel dicembre 2011 che si comincerà a vederli insieme. Il matrimonio si celebrerà di lì a poco, nel settembre del 2012, in via del tutto riservata, mentre sono arrivati poco dopo: la prima figlia, James, è nata nel gennaio 2015, la seconda, Ines, è arrivata nell’ottobre 2016 e nell’estate del 2019 è poi nata la terza figlia, Betty. Nel febbraio del 2023 è infine nato il quarto figlio, del quale non è però stato svelato né nome né sesso.

Ryan Reynolds Blake Lively
Ryan Reynolds e Blake Lively in Lanterna Verde

8. Ryan Reynolds e Blake Lively sono una coppia molto ironica. I due non sono solo marito e moglie, ma sono anche i loro rispettivi migliori amici. Già a vedere dai loro profili Instagram, si capisce come i due siano molto legati tra loro e anche di come gli piaccia scherzare, facendo battute uno sull’altra. Ciò avviene anche durante le diverse interviste, segno di un affiatamento tra loro davvero unico.

Ryan Reynolds e Scarlett Johansson

9. È stato sposato con la nota attrice. Prima di stare con la Lively, Reynolds ha avuto diverse relazioni con donne altrettanto note. Tra queste vi è la cantante Alanis Morissette, a cui è stato legato dal 2002 al 2007, e l’attrice Scarlett Johansson. Con quest’ultima Reynolds è stato sposato dal settembre del 2008 al dicembre del 2010. Nel luglio del 2011 hanno poi ufficialmente divorziato. I motivi di tale rottura sembra siano riconducibili a differenze inconciliabili tra i due.

 

Ryan Reynolds: età, altezza e fisico

10. Ryan Reynolds è nato il 23 ottobre 1976 a Vancouver, Canada. L’attore è alto complessivamente 1,88 metri. L’attore è inoltre noto per il suo fisico, che gli ha permesso di essere eletto più volte come uno degli uomini più sexy del pianeta. Ma non è solo questione di addominali, bensì di un fisico associato ad un carisma e ad una gentilezza uniche.

Fonti: IMDb, Biography

Skywalkers: una storia d’amore: recensione del nuovo documentario Netflix

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L’essere umano per natura ha una sua tendenza a dare il massimo, a oltrepassare i propri limiti; è proprio questa propensione al volere di più che ha reso possibili le grandi scoperte della storia, insieme a una graduale evoluzione. Skywalkers: una storia d’amore racconta le vicende di Angela e Vanya, due rooftoppers che puntano ad andare sempre più in alto. Il film, diretto da Jeff Zimbalist (Escobar-il fascino del male), è stato presentato alla scorsa edizione del Sundance Film Festival.

Skywalkers: una scalata verso il cielo

Nel 2017 in Russia si diffonde incredibilmente la pratica del rooftoppingdiversi giovani mettono a rischio la propria vita entrando illegalmente in edifici e grattaceli per poi raggiungere il punto più alto. Questo genere di scalate vengono praticate senza alcun tipo di attrezzatura di sicurezza: nel film vengono mostrati gli stessi rooftoppers arrampicarsi con delle semplici sneakers ai piedi.

In questo particolare contesto due figure emergono per la loro bravura e creatività: Vanya Beerkus e Angela Nikolau. Nonostante Vanya avesse più esperienza, Angela ottiene velocemente una grande visibilità per la  bellezza degli scatti che realizza dalle vette dei grattaceli. Così i due danno inizio a una collaborazione e poi, scalata dopo scalata, il loro rapporto si tramuta in una relazione amorosa. Ma, come talvolta accade, la realtà si metterà nel mezzo del loro amore e della loro passione, allontanandoli l’uno dall’altra.

L’implacabile sete di adrenalina

our full potential is on the other side of fear. -Angela Nikolau

Uno dei temi principali affrontati in  Skywalker è proprio il desiderio di Vanya e Angela di spingersi sempre oltre, sfruttando al massimo le proprie capacità. A differenza di molti altri rooftoppers che scalavano edifici solamente per ottenere più visibilità sui social, i due protagonisti del film si dedicano a questa passione per il sentimento di libertà che gli regala trovarsi in cima al mondo. Pur trattandosi di un’attività estremamente pericolosa e potenzialmente fatale per loro, Vanya e Angela riescono a gestire a pieno la paura, sfidando continuamente le proprie capacità pur di sentirsi realmente vivi.

La loro continua sete di adrenalina, di nuove sfide, porta lo spettatore a riflettere sul valore di una vita sicura ma piatta: cosa è meglio, un monotono lavoro di ufficio o rischiare la vita scalando un grattacielo? Nonostante l’estremismo del paragone, Skywalkers insegna il valore di correre dei rischi per fare ciò che ci rende felici.

L’amore sul tetto del mondo

La carriera da rooftoppers di Angela e Vanya è narrata parallelamente alla loro storia d’amore. I due vivono insieme diverse avventure, con una relazione fuori dal comune, sempre alla ricerca di nuovi edifici da scalare insieme. Gli scatti a cui danno vita diventano arte. Il rapporto tra i due crea anche una sinergia maggiore durante le scalate: Vanya, meno impulsivo, finisce per preoccuparsi maggiormente per l’incolumità di  Angela che per la propria, arrivando anche a consegnarsi alla polizia francese quando Angela viene bloccata dopo una scalata.

Ma la pandemia prima e la guerra tra Russia e Ucraina dopo creano le prime frizioni: non essendo più possibile fare rooftopping, Angela inizia a lavorare in un campo diverso, allontanandosi dal hobby che la univa a Vanya.

Ritornare a scalare diventa difficile per entrambi: le continue ansie e insicurezze di Vanya rendono ancora più difficile per Angela ricominciare. Ma per un obiettivo come il Merdeka in Malesia è necessaria una perfetta sintonia tra i due

Skywalkers: altezza da paura

Il terzo protagonista del docufilm insieme a Vanya e Angela è certamente l’altezza: tutto ruota intorno all’andare sempre più in alto. Per questo motivo il film potrebbe essere poco adatto a persone che soffrono di acrofobia: le inquadrature fatte dai rooftoppers di intere città sotto di loro sono abbastanza inquietanti per chi ha paura dell’altezza. In Skywalkers vengono mostrati video di intrepidi scalatori intenti a arrampicarsi anche sul ghiaccio o su superfici più scivolose, a rimanere seduti a strapiombo nel vuoto.

A questo si accompagna l’ammonimento iniziale su come le azioni di Angela e Vanya siano illegali e estremamente pericolose, insieme ai video di colleghi rooftoppers morti durante incidenti e caduti da grattaceli.  Questo genere di attività regala tanta adrenalina come anche tanta paura alla stessa Angela: si tratta di scalate talvolta estenuanti fisicamente, soprattutto nel caso dell’ultima grande impresa della coppia.

Venezia 81: annunciate le Giurie di Orizzonti e Venezia 2Opera Prima “Luigi De Laurentiis”

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Sono state definite le Giurie internazionali di Orizzonti e di Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera (28 agosto – 7 settembre 2024).

Presieduta dalla regista e sceneggiatrice statunitense Debra Granik, la Giuria internazionale Orizzonti sarà inoltre composta da: lo sceneggiatore, regista e produttore iraniano Ali Asgari; la regista e sceneggiatrice siriana Soudade Kaadan; il regista, sceneggiatore e produttore greco Christos Nikou; l’attrice e regista svedese Tuva Novotny; il regista ungherese Gábor Reisz; la sceneggiatrice e regista italiana Valia Santella.

Presieduta dal critico cinematografico italiano Gianni Canova, la giuria internazionale Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” sarà inoltre composta da: lo sceneggiatore e regista americano Ricky D’Ambrose; la regista, artista visuale, attrice e produttrice brasiliana Barbara Paz; l’attrice e regista canadese Taylor Russell; il curatore di festival e direttore di mercati cinematografici Jacob Wong.

Tutti i premi ufficiali saranno annunciati e consegnati durante la cerimonia di chiusura dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, sabato 7 settembre sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.

Concorso Orizzonti – la Giuria

La Giuria internazionale della sezione Orizzonti è composta da:

· Debra Granik – presidente, regista e sceneggiatrice statunitense. Con Un gelido inverno ha vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance 2010. Il film ha ottenuto quattro nomination all’Oscar, tra cui quella per il miglior film e per la migliore sceneggiatura non originale per Debra Granik e Anne Rosellini. Col suo primo film, Down to the Bone, è stata premiata come miglior regista al Sundance del 2004. Nel 2015 ha realizzato il documentario Stray Dog. Senza lasciare traccia (2018) è stato presentato al Sundance e a Cannes. Granik ha appena terminato il montaggio del documentario in cinque parti Conbody VS Everybody. Il suo prossimo progetto è un adattamento di Una paga da fame di Barbara Ehrenreich.

· Ali Asgari, sceneggiatore, regista e produttore, nato a Teheran, in Iran. È un importante regista indipendente iraniano che vanta numerosi premi internazionali. I film di Asgari sono incentrati su vite precarie che vivono ai margini della società nel suo paese natale, l’Iran. I suoi corti sono stati proiettati in importanti festival internazionali. Il suo film d’esordio Disappearance è stato presentato in anteprima mondiale alla Mostra di Venezia e in anteprima nordamericana al Toronto Film Festival 2017. Ta farda, il suo secondo film, è stato presentato in anteprima alla Berlinale 2022, mentre Kafka a Teheran, il suo terzo lungometraggio, è stato presentato nella sezione Un Certain Regard di Cannes nel 2023.

· Soudade Kaadan, regista e sceneggiatrice siriana, residente a Londra. Si è fatta conoscere a livello internazionale con il suo primo film, Yom Adaatou Zouli, presentato a Venezia nel 2018 dove ha vinto il Leone del Futuro per la migliore opera prima. Il film è stato poi proiettato in molti festival tra cui TIFF, BFI London, Busan e IFFR. Il suo corto Aziza ha vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance nel 2019. Il suo secondo lungometraggio Nezouh – Il buco nel cielo ha vinto il Premio degli spettatori ARMANI BEAUTY a Venezia nel 2022. Soudade Kaadan è diventata così l’unica regista araba a vincere due volte a Venezia.

· Christos Nikou, regista, sceneggiatore e produttore greco. Il suo cortometraggio KM (2012) ha partecipato a oltre 40 festival internazionali. Il suo primo lungometraggio Apples ha aperto la sezione Orizzonti di Venezia nel 2020. Candidato dalla Grecia all’Oscar per il miglior lungometraggio internazionale, Apples è stato inserito nella lista dei cinque migliori film internazionali dal National Board of Review. Nel 2023, Nikou ha fatto il suo debutto in lingua inglese con Fingernails – Una diagnosi d’amore, che ha diretto, co-scritto e co-prodotto con la Dirty Films di Cate Blanchett e Filmnation. Attualmente Nikou sta lavorando al suo terzo lungometraggio, Background.

· Tuva Novotny, attrice e regista svedese. Ha esordito nella recitazione a 16 anni. Nel 2010 ha debuttato come regista con la serie TV Dag, seguita da due episodi per la serie Netflix Lilyhammer. Nel 2018 ha scritto e diretto Blindspot, che ha ottenuto gran parte dei premi Kanon, vincendo miglior sceneggiatura e miglior regia. Poco dopo ha scritto e diretto Britt-Marie Was Here, che è diventato un successo al botteghino svedese. Al momento sta scrivendo il lungometraggio Dobbeltmennesket per la regia di Jonas Arnby, ma anche la serie Det Kongelige Teater, ed è uscito da poco il suo ultimo film, Diorama, che ha scritto e diretto. Ha da poco recitato in The Abyss (2023) e in All and Eve (2024) e sta sviluppando Home per Snowglobe Pictures, come regista e sceneggiatrice.

· Gábor Reisz, regista ungherese. Il suo primo film, VAN valami furcsa és megmagyarázhatatlan (2014), è stato presentato a Karlovy Vary e ha riscosso un grande successo sia al botteghino che nel circuito dei festival. Nel 2015 Reisz è stato invitato a La Résidence di Cannes, dove ha sviluppato il suo secondo lungometraggio Rossz versek (2018). Il film ha poi vinto 16 premi, tra cui quello per il miglior film ungherese del 2018, e ha avuto un buon successo di pubblico nei cinema nazionali. Una spiegazione per tutto (2023), il suo terzo film, ha vinto il Premio Orizzonti per il miglior film a Venezia e il Gold Hugo al Chicago Film Festival.

· Valia Santella, sceneggiatrice e regista italiana. Ha lavorato in passato come segretaria di edizione e aiuto regista. Dal 2010 collabora come sceneggiatrice con alcuni tra i maggiori registi italiani tra cui Marco Bellocchio, Leonardo Di Costanzo, Valeria Golino, Nanni Moretti. Nel 2001 gira il documentario Nel nome del popolo italiano e nel 2004 il suo primo lungometraggio Te lo leggo negli occhi, entrambi prodotti da Sacher Film. Nel 2006 dirige diversi episodi della serie TV Il vizio dell’amore. Attualmente è impegnata nella post produzione della serie TV Prima di noi, di cui firma la regia di alcuni episodi.

La Giuria Orizzonti assegnerà – senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.

Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”

La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro è composta da:

· Gianni Canova – presidente, critico cinematografico italiano. È Rettore dell’Università IULM di Milano, dove insegna, come Professore ordinario, Storia del cinema e filmologia. Fondatore del mensile di cinema e cultura visuale «Duel» (poi «Duellanti»), è stato critico cinematografico per «Il Manifesto», «la Repubblica», «Sette del Corriere della Sera» e «la Voce» di Indro Montanelli. Autore di saggi e curatore di grandi opere come l’Enciclopedia del Cinema edita da Garzanti, ha realizzato numerose mostre multimediali. Attualmente è autore e conduttore del programma TV Il Cinemaniaco su Sky Cinema. Dal 2024 è Presidente del Comitato scientifico del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

· Ricky D’Ambrose, sceneggiatore e regista statunitense. Il suo secondo film, The Cathedral, è stato prodotto all’interno di Biennale College – Cinema e realizzato con il grant della Biennale. Il film è stato presentato in anteprima mondiale alla 78. Mostra del Cinema, e poi in anteprima nordamericana al Sundance. The Cathedral ha ricevuto il prestigioso John Cassavetes Award agli Independent Spirit Awards 2023 ed è stato candidato al Gotham Award come miglior film. I suoi corti e il suo primo lungometraggio, Notes on an Appearance, sono stati proiettati in festival internazionali, tra cui Berlino, Rotterdam, Vienna, il New York Film Festival e New Directors/New Films. Nel 2017 è stato nominato dalla rivista «Filmmaker» uno dei 25 nuovi volti del cinema indipendente, nonché uno dei migliori nuovi registi del decennio da Richard Brody del «New Yorker». Attualmente sta lavorando al suo terzo film.

· Bárbara Paz, regista, artista visiva, attrice e produttrice brasiliana. Nel 2019 ha diretto Babenco: Alguém Tem que Ouvir o Coração e Dizer Parou che ha vinto il Premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema. Il film è stato scelto dal Brasile come candidato all’Oscar per il miglior lungometraggio internazionale. Bárbara Paz ha recitato in numerosi film, tra cui Meu Amigo Hindu di Hector Babenco, e ha recitato in oltre 25 opere teatrali. Per i risultati ottenuti come attrice, Paz ha ricevuto la Medalha Cavaleiro 2013 dal Ministero della Cultura. Ha recitato in diverse serie TV e soap opera e ha condotto il programma televisivo A Arte do Encontro su Canal Brasil.

· Taylor Russell, attrice e regista canadese. Prossimamente apparirà nel thriller coreano Hope di Na Hong-jin e in Mother, Couch! di Niclas Larsson. L’anno scorso ha debuttato a teatro con The Effect di Jamie Lloyd, acclamato revival dell’opera teatrale di Lucy Prebble. Russell ha recitato accanto a Timothée Chalamet nel film di Luca Guadagnino, Bones and All. Il film è stato presentato a Venezia, dove Russell ha vinto il Premio Marcello Mastroianni per l’attrice emergente. È stata candidata sia al Gotham Award che all’Independent Spirit Award per le sue interpretazioni in Bones and All e in Waves, film di A24 diretto da Trey Edward Shults. Quest’ultima prova le è valsa il Breakthrough Actor Award ai Gotham Awards. Esordisce alla regia con il corto documentario The Heart Still Hums che vince il premio come miglior documentario al Palm Springs Int. ShortFest.

· Jacob Wong, curatore di festival e direttore di mercati cinematografici. È stato associato all’Hong Kong Film Festival per oltre due decenni come curatore e direttore dell’HAF Project Market. Attualmente è direttore dell’ufficio Industry, che organizza mercati per progetti cinematografici, laboratori e coproduzioni. Ha coprodotto cortometraggi di Jia Zhangke, Tsai Ming-Liang, Mohammad Makhmalbaf, Kurosawa Kiyoshi, Brillante Mendoza e Christopher Doyle, e lungometraggi di finzione di Ishii Yuya, Tan Chui Mui e altri.  È il delegato della Berlinale per quanto riguarda il cinema cinese, oltre che consulente della programmazione del Nara IFF (Giappone).

La Giuria del Premio Venezia Opera Prima assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.

Nightbitch: rilasciate le prime foto della commedia horror con Amy Adams

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Amy Adams è una sei volte candidata all’Oscar con una filmografia decisamente interessante che va da American Hustle a Her, da Arrival fino al ruolo di Lois Lane in L’uomo d’acciaio. Tuttavia, il suo prossimo ruolo potrebbe essere anche il più sorprendente. La Adams sarà infatti presto protagonista di Nightbitch, un film della Searchlight Pictures diretto da Marielle Heller. Questa settimana, Vanity Fair ha condiviso un primo sguardo alla Adams nel film.

Basato sull’omonimo romanzo di Rachel Yoder del 2021, la Adams interpreta una madre casalinga che si ritrova lentamente a trasformarsi in un animale. “Era così unico e ultraterreno, e come niente che avessi mai letto prima, racconta la sei volte candidata all’Oscar a VF. Di seguito, ecco le prime immagini del film, la cui uscita in sala negli Stati Uniti è attualmente fissata al 6 dicembre.

La trama di Nightbitch

La sinossi di Nightbitch riporta: “Una madre ambiziosa mette da parte la sua carriera artistica per stare a casa con il figlio appena nato, ma l’esperienza non corrisponde alla sua immaginazione. Due anni dopo, entra in bagno per una pausa dalle richieste del suo bambino, solo per scoprire una fitta macchia di peli sulla nuca. Allo specchio, i suoi canini sembrano improvvisamente più affilati di quanto ricordasse. Il marito, che viaggia per lavoro cinque giorni alla settimana, ignora le sue paure da stanze d’albergo lontane.

Mentre i sintomi della madre si intensificano e la tentazione di cedere ai suoi nuovi impulsi canini aumenta, la donna lotta per mantenere segreta la sua identità di alter-canina. Cercando una cura in biblioteca, scopre il misterioso tomo accademico che diventa la sua bibbia, A Field Guide to Magical Women: A Mythical Ethnography, e incontra un gruppo di mamme coinvolte in uno schema di marketing multilivello che potrebbero essere più di quello che sembrano”.

James Gunn conferma la timeline dei prossimi progetti del DCU

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James Gunn conferma la timeline dei prossimi progetti del DCU

Il regista James Gunn ha chiarito la posizione del reboot di Superman nella timeline dell’Universo DC in relazione ad altri franchise in uscita, in particolare le serie animate Creature Commandos e Peacemaker Stagione 2. Rispondendo a una domanda dei fan  su Threads riguardo alle voci su ciò che i DC Studios hanno effettivamente in produzione. Gunn ha chiarito che: “Nulla è “in produzione” se non è stato autorizzato. Al momento si tratta di Superman, Supergirl, Penguin, Peacemaker, Lanterns e una manciata di progetti animati.”

Gunn ha però poi aggiunto: “Ma Paradise Lost, come molti altri titoli noti e sconosciuti, è ancora in fase di sviluppo attivo: entrerà in produzione quando avremo una o più sceneggiature che riteniamo ottime e pronte da girare, mai prima. Per inciso, non stiamo ufficialmente lavorando a nulla che non sia stato prima autorizzato“. Quando un fan ha poi chiesto “Peacemaker uscirà prima o dopo Superman?”. Gunn ha risposto “Dopo. Segue gli eventi di Superman”.

Un altro fan è invece intervenuto con la domanda successiva: “Creature commandos è ambientato prima o dopo Superman?” a cui Gunn ha risposto: ”Prima. Tutti questi progetti iniziali si svolgono nell’ordine in cui vengono rilasciati”. Come noto, Creature Commandos dovrebbe debuttare su HBO Max alla fine di quest’anno (dicembre), mentre Superman arriverà in sala l’11 luglio 2025. A seguire, in un periodo ancora non confermato, arriverà la seconda stagione di Peacemaker.

Creature Commandos serie tv

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Dafne Keen parla del ritorno di X-23 e del mancato film spin-off

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Dafne Keen parla del ritorno di X-23 e del mancato film spin-off

Dafne Keen ha di recente fatto scalpore nella comunità di Star Wars grazie al suo ruolo dell’amabile padawan Jecki Lon in Star Wars: The Acolyte, mentre ora sappiamo che comparirà anche in Deadpool & Wolverine riprendendo il ruolo di X-23, la mutante figlia di Logan già vista in Logan – The Wolverine. Il suo ritorno nelle vesti di tale personaggio, anche fosse solo per un cameo, ha subito entusiasmato i fan. Ora, durante una nuova intervista con Entertainment Weekly, Keen ha rivelato che un film spin-off interamente dedicato a X-23 è stato quasi realizzato in passato.

Era una realtà che poi è andata in fumo”, ha detto Keen. “Si parlava della realizzazione di una sceneggiatura. Avevo sentito parlare di un film su X-23. Non so quanto di quello che sto dicendo sia vero, perché avevo 11 anni, ma questo è quello che ho sentito attraverso la voce di corridoio”. “Ero piuttosto triste”, ha aggiunto l’attrice, ricordando l’acquisto della 20th Century Fox da parte della Disney, che ha posto fine alla serie degli X-Men iniziata nel 2000.

Pensavo: ‘Oh beh, credo che sia finita. Questa è la vita, e dovrò andare avanti’ – anche se questo è uno dei più grandi personaggi che potrò mai interpretare, e fastidiosamente, l’ho interpretato a 11 anni! Ho raggiunto l’apice a 11 anni”. Ora, come anticipato, sappiamo che il personaggio tornerà in Deadpool & Wolverine, anche se Dafne Keen ha continuamente negato il proprio coinvolgimento in passato. “Mi sono divertita molto a mantenere il segreto”, ha detto la Keen a EW.

Ho dovuto fare un po’ di attività stampa per un lavoro che ho appena finito”, ha aggiunto, riferendosi al suo ruolo in The Acolyte. “Mi è stato chiesto in ogni intervista e ho dovuto mentire, il che è stato molto divertente”. Nell’indicare chi le abbia insegnato a mentire in modo così convincente, Keen non ha dubbi nell’indicare il suo riferimento numero uno: “Tutta l’ispirazione viene da Andrew Garfield”, ha detto. “È un maestro in questo”.

Logan – The Wolverine
Dafne Keen è X-23 in Logan – The Wolverine

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Come confermato dall’ultimo trailer, Dafne Keen comparirà con un cameo nel ruolo di X-23. Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 24 luglio 2024.

Chi era Visenya Targaryen? La spiegazione della prima che ha cavalcato la possente Vhagar

Visenya Targaryen è uno dei personaggi più importanti nella storia del Trono di Spade, anche se non è mai apparsa in nessuno degli spettacoli della HBO basati sui romanzi Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin. La principessa Targaryen viene nominato nell’episodio 5 di House of the Dragon 2, in una scena tra Rhaenyra e Jace.

Sebbene Il Trono di Spade e House of the Dragon coprano entrambi momenti molto agitati come la Guerra dei Cinque Re e la Danza dei Draghi, la storia di Westeros inizia molto prima che nascessero personaggi come Daenerys o Rhaenyra. La stirpe dei Targaryen a Westeros, in particolare, risale ad Aegon il Conquistatore e alle sue sorelle.

La conquista di Aegon è senza dubbio l’evento più importante nella storia di Westeros, almeno dal punto di vista di coloro che sono nati in un regno unificato i cui sovrani siedono su un Trono di Spade. Anche il modo in cui gli anni e le epoche vengono misurati in ASOIAF – prima e dopo la Conquista – sono legati ad Aegon I. Sebbene il termine “Aegon il Conquistatore” sia diventato piuttosto popolare tra i fan del materiale originale, le spade che formano il suo trono non furono fuse tutte da Aegon e dal suo drago. Anche le sue sorelle-mogli furono essenziali per stabilire il suo governo.

Visenya Targaryen era una delle sorelle-mogli di Aegon il Conquistatore

Visenya era la primogenito di Aerion Targaryen e Valaena Velaryon.

Nata a Roccia del Drago, Visenya Targaryen era la sorella maggiore di Aegon e Rhaenys. In perfetto stile Targaryen, Visenya sposò suo fratello Aegon. Tuttavia, Aegon decide di prendere una seconda moglie, una mossa sorprendente anche per un Targaryen. Aegon sposò la sorella minore, Rhaenys, poco dopo aver preso Visenya come prima moglie. Una famosa credenza ne Le cronache del ghiaccio e del fuoco è che Aegon sposò Visenya per dovere e Rhaenys per desiderio. Visenya fu addestrato come guerriero fin dalla tenera età e alla fine divenne un cavaliere di draghi.

Visenya rivendicò Vhagar, un enorme drago che avrebbe portato il terrore a Westeros insieme al Meraxes di Rhaenys e al Balerion di Aegon. Fuoco e sangue di George R.R. Martin menziona resoconti di Visenya e Aegon in visita a Westeros, in particolare a Vecchia Città, prima della Conquista. Ciò si sposa bene con la percezione che Aegon avesse già abbastanza familiarità con Westeros quando lui e le sue sorelle iniziarono a conquistare il paese. La relazione di Visenya con Aegon è stata turbolenta, sia prima che dopo la morte di Rhaenys. Detto questo, Visenya Targaryen ha avuto un ruolo determinante nella Conquista e nei regni di Aegon I, Aenys I e Maegor I.

Aspetto e personalità di Visenya

Visenya era un dragoniere addestrato al combattimento.

Fuoco e sangue descrive Visenya come una donna dai lunghi capelli argentati, simili alla maggior parte dei Targaryen e dei Velaryon nel mondo di Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. I suoi capelli erano solitamente intrecciati, cosa abbastanza comune anche tra i Targaryen con i capelli lunghi. Nei libri, Visenya e molti dei Targaryen avevano gli occhi viola. In Il Trono di Spade e House of the Dragon della HBO, tuttavia, questo particolare aspetto dei libri non è stato adattato. Visenya poteva essere piuttosto spietata e pragmatica, due attributi che l’aiutarono a ottenere numerose vittorie durante la Conquista.

Il ruolo di Visenya nella conquista di Aegon

Visenya assicura ad Aegon numerose vittorie, inclusa quella nella Valle.

Vhagar in House of the DragonVisenya Targaryen fu essenziale nella conquista di Westeros da parte di Aegon. A partire dall’incendio del castello di Casa Stokeworth, Visenya inviò un chiaro messaggio ai signori e ai re di Westeros: lei e i suoi fratelli erano disposti a usare i loro draghi contro coloro che non si sarebbero inginocchiati. Dopo l’incoronazione di Aegon I come re di Westeros, alla quale Visenya prese parte ponendo la corona sulla testa di suo fratello-marito, l’attuale regina Visenya continuò la sua ricerca attraverso il paese.

La conquista della Valle fu senza dubbio l’impresa più importante di Visenya durante la Conquista, ma avvenne in un modo piuttosto insolito. La flotta Arryn si era assicurata una grande vittoria contro l’esercito di Aegon affondando una parte significativa della flotta Targaryen. In risposta, Visenya ordinò a Vhagar di bruciare tutte le loro navi. Volava quindi sopra il Nido dell’Aquila per far sapere a tutti che il “castello inespugnabile” non sarebbe stato di grande utilità contro un drago che potesse volare sopra di esso. Ronnel Arryn, il re ragazzo che governava la Valle, avrebbe quindi chiesto di cavalcare lui stesso il drago, cosa che accadde dopo che sua madre si inginocchiò.

Cosa è successo a Visenya dopo la conquista di Aegon e quando è morta

Visenya aiutò Aegon a governare e in seguito sostenne le pretese di suo figlio.

Drawing by Doug Wheatley for Fire & Blood

Sebbene Aegon si guadagnasse il titolo di “conquistatore”, il governo effettivo di Westeros veniva spesso delegato al suo consiglio e alle regine. Le tensioni tra Aegon e Visenya aumenteranno dopo la morte di Rhaenys nella Guerra di Dorne, che durava da anni. Mentre Aegon e le sue sorelle presero il controllo della maggior parte di Westeros con relativa facilità (Torrhen Stark si inginocchiò davanti a loro prima che venissero usate spade o draghi, per esempio), Dorne era una situazione molto più complicata. La Guerra di Dorne continuò fino al 13 CA, con la morte di Rhaenys tre anni prima.

Rhaenys lasciò un figlio, Aenys, che fu il primogenito di Aegon ed erede al trono. Nonostante le voci secondo cui Visenya non sarebbe stata in grado di avere un figlio, alla fine diede alla luce Maegor. La successione immediata di Aegon era chiara – Aenys avrebbe ereditato il trono – ma quello che sarebbe successo dopo era complicato. Aenys aveva una figlia, Rhaena, sollevando la questione se il suo successore dovesse essere suo fratello Maegor o la ragazza. Una domanda simile sarebbe stata l’inizio della Danza dei Draghi qualche generazione dopo.

Prevedendo che il conflitto potesse nascere dalla decisione se Rhaena o Maegor dovessero succedere ad Aenys, Visenya propose un matrimonio tra loro. Tuttavia, l’idea non funzionò. Rhaena alla fine sposò suo fratello minore, Aegon. In teoria, il figlio e la figlia primogeniti di Aenys gli sarebbero succeduti come re e regina. Tuttavia, non appena Aenys morì, Maegor ritornò dal suo esilio e rivendicò il trono con il sostegno di sua madre. Visenya continuò ad aiutare suo figlio a stabilire il suo governo fino alla sua morte nel 44 CA, circa 60 anni prima degli eventi di House of the Dragon.

In che modo Visenya è imparentata con Rhaenyra e Daenerys

La stirpe di Visenya finì con Maegor

Il lignaggio di Visenya non è direttamente legato a Rhaenyra e Daenerys. Questo perché Visenya aveva un solo figlio, Maegor, che morì senza eredi. Maegor, nonostante abbia preso sei mogli, non ha mai avuto eredi. Pertanto, una volta morto Maegor, il lignaggio diretto di Visenya morì con lui. Detto questo, in quanto figlia di Lord Aerion Targaryen e Lady Valaena Velaryon, Visenya fa ovviamente parte dell’albero genealogico che un giorno avrebbe incluso Rhaenyra e Daenerys. Rhaenyra di House of the Dragon era la figlia di Viserys Targaryen e Aemma Arryn. Viserys era figlio di Baelor e nipote di Jaehaerys I.

Jaehaerys era uno dei figli di Aenys e salì al trono in seguito alla misteriosa morte di Maegor, che ebbe tre figli nati morti ma nessun erede. La stirpe di Daenerys Targaryen è una continuazione di quella di Rhaenyra attraverso Viserys II. In altre parole, Rhaenyra è la sesta bisnonna di Daenerys. Sebbene la stirpe di Visenya sia terminata con Maegor, la sua eredità a Westeros non può essere sottovalutata. Come conquistatrice e regina, Visenya è stata fonte d’ispirazione per molti, inclusa Rhaenyra. Detto questo, c’erano anche persone nell’universo del Trono di Spade che la percepivano come nient’altro che spietata, ma, come abbiamo visto nella seconda stagione di Il Trono di Spade, era anche fonte di ispirazione per molti, tra cui Arya Stark, che rievoca con fierezza e desiderio il fatto che Visenya Targaryen fosse una donna guerriera e che la sua spada di acciaio di Valyria si chiamasse Sorella Oscura.

X-Men: il film live action introdurrà anche dei nuovi mutanti

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X-Men: il film live action introdurrà anche dei nuovi mutanti

Sabato prossimo il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige sarà a San Diego per quello che sarà sicuramente un imperdibile panel nella Hall H, dove ci aspettiamo grandi novità sul futuro della Saga del Multiverso e sui film Avengers 5 e Avengers: Secret Wars. In attesa di quel momento, durante una conversazione con io9, Feige ha parlato anche del reboot degli X-Men previsto dai Marvel Studios. Feige ha scelto con cura le parole, ma ha condiviso alcune informazioni sia sulla squadra prevista sia su come X-Men ’97 ispirerà il tono del film.

Beh, è la frase che usiamo spesso alla Marvel, ovvero ‘È una ricchezza imbarazzante’”, ha detto. “E ci sono un sacco di grandi personaggi X-Men nel film di Deadpool e Wolverine. Ci sono molti grandi personaggi X-Men in tutte le versioni Fox dei film X-Men. E ci sono molti grandi personaggi X-Men che non sono mai andati sul grande schermo”. “Quindi penso che come cerchiamo sempre di fare, come abbiamo fatto quando abbiamo fatto l’accordo con la Sony per Spider-Man, probabilmente vedrete un mix di personaggi già visti e personaggi mai visti prima”.

Feige ha aggiunto: “Penso che il successo di X-Men ’97 sia stato davvero entusiasmante per noi vedere la gente rivisitare e ricollegarsi a quel mondo. E oserei dire, gli elementi da soap opera di quel mondo, che è una delle cose che ci entusiasmano di più nel saltarci dentro finalmente nel MCU”. Non resta a questo punto che attendere di poter avere maggiori informazioni su questo attesissimo progetto, per scoprire quali mutanti vi prenderanno parte e chi li interpreterà.

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Hugh Jackman nel ruolo di Wolverine in X-Men 2

Quando arriverano gli X-Men nel MCU?

I film dedicati ai mutanti Marvel hanno cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men le origini – Wolverine, del 2011 X-Men: l’inizio, del 2013 Wolverine – l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016  Apocalisse, del 2017 Logan: The Wolverine e del 2019 Dark Phoenix.

I due film dedicati a Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e Wolverine porterà nel MCU i due eroi del titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe ormai sempre imminente.

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Spider-Man 4: Kevin Feige offre un aggiornamento sul film

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Spider-Man 4: Kevin Feige offre un aggiornamento sul film

A meno di una settimana dall’arrivo di Deadpool & Wolverine nelle sale per le anteprime del giovedì sera, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige sta facendo il giro del mondo per pubblicizzare il futuro del MCU. Sabato prossimo sarà a San Diego per quello che sarà sicuramente un imperdibile panel nella Hall H, e ci aspettiamo grandi novità su Avengers 5 e Avengers: Secret Wars. In una conversazione separata con io9, Feige è invece stato incalzato per avere notizie su Spider-Man 4. Le voci su un possibile regista si sono rincorse per mesi, ma ultimamente le cose sono rimaste tranquille su questo fronte.

Io e Amy [Pascal] ci stiamo lavorando”, ha confermato Feige. “Abbiamo degli sceneggiatori che ci consegneranno una bozza relativamente presto”. È un passo nella giusta direzione, ma suggerisce che siamo ancora lontani dal rivedere il Peter Parker di Tom Holland sul grande schermo. Tuttavia, mentre un’uscita nel 2025 potrebbe essere fuori discussione, il 2026 è sicuramente una possibilità molto concreta.

Spider-Man

Cosa sappiamo su Spider-Man 4? 

Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice che Sydney Sweeney interpreterà Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie Cox, Vincent D’Onofrio e Paul Rudd appariranno come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Per quanto riguarda chi potrebbe dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin (Fast & Furious), Drew Goddard (The Cabin in the Woods) e, più recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms. Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla x Kong: The New Empire.

Per quanto riguarda i dettagli sulla trama, questi sono pochi; l’ultima indiscrezione emersa suggerisce che il piano prevede di mettere Spidey contro gli scagnozzi di Kingpin, tra cui Shocker e lo Scorpione. Sembra che quest’ultimo acquisirà il simbionte Venom introdotto in Spider-Man: No Way Home, per poi far indossare a Peter Parker la tuta aliena nei prossimi film degli Avengers.

Spider-Man 4 non ha ancora una data di uscita confermata.

Superman: il debutto di Milly Alcock come Supergirl è stato apparentemente confermato

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Precedenti rapporti hanno affermato che Milly Alcock potrebbe apparire come Supergirl nel Superman di James Gunn, e ora sembra esserci la conferma che Kara Zor-El farà effettivamente il suo debutto nel DCU nel prossimo reboot prima di passare al centro della scena in Supergirl: Woman of Tomorrow. Nel suo resoconto sull’aggiornamento di Gunn, secondo cui il film è “vicino” alla conclusione dopo il trasferimento da Cleveland a Cincinnati all’inizio di questa settimana, THR menziona che l’attrice di House of the Dragon apparirà nel film.

Non siamo sicuri che la Alcock abbia già girato le sue scene per il film, ma si vociferava che fosse diretta a Cleveland mentre le riprese si svolgevano per le strade di “Metropolis” un paio di settimane fa, anche se Gunn sembra aver smentito la notizia sui social media. Quanto sarà importante il ruolo della Ragazza d’Acciaio è ancora da vedere, ma con tanti altri personaggi coinvolti, è probabile che la Alcock appaia solo per un breve cameo, magari nella scena post-credits del film.

Milly Alcock Instagram
Milly Alcock in una scena di House of the Dragon

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Avengers: Kevin Feige conferma che non tutti i personaggi appariranno nei prossimi film

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Si è parlato molto dell’enorme numero di personaggi che vedremo nei prossimi film degli Avengers, ma ci sarà spazio per tutti? I Marvel Studios avevano un enorme roster di personaggi anche prima della Fase 4, solo che quell’epoca di narrazione ricca di colpi di scena ha introdotto tonnellate di nuovi eroi e cattivi. Gli Eterni, Namor, Shang-Chi, Kate Bishop, Ironheart, She-Hulk, Adam Warlock… la lista continua. Avengers 5 e Avengers: Secret Wars sono anche film multiversali, il che significa che i Marvel Studios potrebbero dover trovare spazio anche per le varianti!

In un’intervista rilasciata a io9, al presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è stato chiesto di parlare di questi debutti della Fase 4 e se possiamo aspettarci di vedere i personaggi nei prossimi film sui Vendicatori o se c’è la possibilità che non tornino. “Raramente parlo in termini assoluti come in questo caso, giusto?”. ha esordito Feige. “L’idea di non vedere mai più qualcuno, abbiamo Tim Blake Nelson in un film che uscirà l’anno prossimo, giusto? Quindi non parlo mai in termini assoluti”.

Ma la verità è che in questi film sugli Avengers racconteremo una storia e non ci sarà spazio per 100.000 personaggi”, ha confermato. “Quindi si dovranno fare delle scelte, questo è certo. Ma questo non significa che non vedrete mai più nessuno”. Supponiamo che fosse inevitabile che alcuni eroi venissero messi da parte e risulta difficile credere che i prossimi film degli Avengers troveranno spazio per risolvere il grosso cliffhanger di Eternals o per dare alla “figlia” di Thor, Love, una possibilità di brillare.

MCU The Avengers Fase 1
Una scena dal film del 2012 The Avengers

Quando uscirà Avengers: Secret Wars?

Originariamente previsto per il 2025, Avengers: Secret Wars è stato posticipato al 2027 a causa dei ritardi di produzione causati dagli scioperi di Hollywood insieme ad Avengers 5. Entrambi i film non hanno ancora un regista. Si tratta del sesto capitolo della serie di film di successo Avengers. Dovrebbe concludere la Fase 6 del Marvel Cinematic Universe e la Saga del Multiverso.

I fan attendono da tempo la notizia di un potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di fumetti, che vede vari eroi e cattivi Marvel essere catturati da un’entità cosmica nota come Beyonder, dove poi si scontrano su un pianeta chiamato Battleworld. Ad oggi non ci sono però certezze sul cast anche se voci sempre più insistenti parlano di Hugh Jackman e Tobey Maguire nuovamente nei panni di Wolverine e Spider-Man come leader di alcune fazioni di Avengers.

Kevin Feige vago sulla notizia di Anthony e Joe Russo alla regia di Avengers 5 e 6

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Il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige, rompe il silenzio sulle notizie secondo cui Anthony e Joe Russo torneranno per dirigere Avengers 5 e Avengers: Secret Wars. Sebbene The Multiverse Saga abbia dovuto affrontare alcuni cambiamenti creativi negli ultimi due anni, i Marvel Studios rimangono impegnati a completare l’arco narrativo con i due film annunciati. Uno dei report che ha suscitato molto clamore di recente è stata la notizia che i fratelli Russo potrebbero dirigere Avengers 5 e Avengers: Secret Wars.

Non molto tempo dopo che è stato riferito che i fratelli Russo erano in trattative per dirigere i film, Inverse ha chiesto a Kevin Feige quanto fosse vera la notizia del ritorno della coppia di registi ai Marvel Studios. Mentre scherzava sul fatto che ci fossero sempre nomi diversi nell’aria per i film degli Avengers, Feige ha detto quanto segue: “No, non posso commentarlo se non per dire che era qualcun altro un paio di settimane fa e non vedo l’ora di vedere chi sarà la prossima settimana. Vedremo.”

Avengers: Secret Wars film 2027Cosa significano i commenti di Kevin Feige su Avengers 5 e 6 per i fratelli Russo

Probabilmente le trattative non sono ancora conclusi.

Dato che i Marvel Studios hanno un panel nella Hall H per il Comic-Con di San Diego la prossima settimana, sarebbe importante se avessero trovato un accordo entro allora, magari per portare i fratelli Russo sul palco e annunciare il loro ritorno nel MCU.

Nonostante i commenti di Feige, ciò non significa necessariamente che i fratelli Russo non dirigeranno Avengers 5 e Avengers: Secret Wars. Chiunque abbia seguito Feige durante l’intero percorso del MCU è consapevole che normalmente non commenta notizie importanti finché qualcosa non viene finalizzato o non accade affatto.

Ciò che potrebbe accadere in questa situazione è che Anthony e Joe Russo e Marvel Studios/Disney siano ancora nella fase di negoziazione dei primi colloqui, motivo per cui sarebbe prematuro da parte di Feige dire qualcosa a questo punto. Una volta che saranno completamente impegnati nella regia di Avengers 5 e Avengers: Secret Wars, allora i Marvel Studios saranno pronti a parlarne. Resta da vedere se ciò avvenga attraverso le pagine dei social media dei Marvel Studios o tramite annunci ufficiali.

Minecraft: alcune immagini rivelano un primo sguardo a Jack Black

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C’è molta curiosità intorno al prossimo film di Minecraft della Warner Bros. e ora è trapelata online una prima immagine grazie a un documento di “guida alla confezione”. Nelle immagini, vediamo lo Steve di Jack Black – raffigurato come un normale essere umano – vestito con una maglietta blu e dei jeans. L’attore viene anche mostrato mentre brandisce un piccone a blocchi insieme a un Creeper muschiato, un’ape cuboide e una pecora rosa. È inclusa anche una breve sinossi della storia che getta nuova luce su ciò che accadrà in Minecraft.

A quanto pare, Steve sarà catturato da un’entità malvagia chiamata Malgosha, e il suo destino sarà nelle mani di “quattro nuovi visitatori” del mondo di Minecraft. Come già fatto notare altrove, sembra un’idea molto simile a quella di Jumanji. Inizialmente si era ipotizzato che le immagini potessero essere false, ma molti dei post a riguardo sui social media sono stati prontamente eliminati in nome del copyright quasi subito dopo la loro condivisione, il che conferma che si tratta di immagini reali. Anche se non possiamo condividerli qui, potete dare un’occhiata al primo sguardo di Minecraft seguendo questo link.

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Jack Black nel film Jumanji

Cosa sappiamo su Minecraft?

Il film sarà basato sulla popolare serie di videogiochi dello studio svedese Mojang, che consente ai giocatori di costruire un mondo tridimensionale combattendo nemici e creando oggetti. I dettagli della trama del film live-action su Minecraft non sono ancora stati resi noti. Oltre a Jack Black, il film è interpretato anche da Jason Momoa, Emma Myers (Mercoledì), Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen. La regia è affidata a Jared Hess, regista di Nacho Libre e Napoleon Dynamite.

Un film su Minecraft è in fase di sviluppo da diversi anni presso la Warner Bros. Shawn Levy di Free Guy e Deadpool 3 era stato incaricato di dirigere una sceneggiatura scritta da Kieran Mulroney e Michele Mulroney, ma i tre hanno abbandonato il progetto nel dicembre 2014. Rob McElhenney di It’s Always Sunny in Philadelphia è stato chiamato a sostituire Levy nel 2015, ma anche lui ha lasciato il film qualche anno dopo. Peter Sollett ha poi lasciato il progetto prima che Hess venisse ufficialmente assunto nell’aprile del 2022.

Black ha già descritto questo adattamento per il grande schermo della serie di videogiochi di successo come una “storia di origini” e ha recentemente condiviso come si è preparato per il ruolo. “Un attore si prepara, quindi, sono stato letteralmente esclusivo di Minecraft nell’ultimo mese e mezzo”, ha spiegato. “Tutto Minecraft, tutto il tempo. Sono in un piccolo film chiamato Minecraft – non voglio vantarmi, ma è una specie di grande affare. Sto solo facendo un po’ di strada nell’universo di Minecraft.

Ho ripreso a giocare, perché anni fa ho giocato, perché i miei figli erano super appassionati e volevo parlare la loro lingua. Così ho studiato molto, ho imparato e mi sono appassionato, costruendo case e scavando tunnel. E ora ci sto tornando. È una cosa fantastica”. Alla domanda su cosa abbia imparato dall’esperienza di un’immersione profonda nei giochi, Black ha aggiunto: “Costruite quella casa. In fretta. Perché non si vuole arrivare alla notte senza avere un riparo. Preparate il letto e assicuratevi di avere degli spuntini”.

Independence Day 3: Roland Emmerich offre un deludente aggiornamento

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Il regista di Independence Day, Roland Emmerich ha dichiarato per anni che lui e il suo collaboratore Dean Devlin volevano trasformare il concetto in una trilogia, e mentre i fan hanno avuto Independence Day: Rigenerazione nel 2016, Emmerich ha recentemente ricordato che, nonostante abbia un idea per una nuova storia, un terzo film sembra improbabile. Il regista ha sottolineato come l’acquisizione dello studio originale 20th Century Fox da parte di The Walt Disney Company stia complicando le cose, poiché sembra che la Disney non sia attualmente interessata a realizzare Independence Day 3.

Con un intervallo di due decenni tra il film originale e il sequel, non bisogna perdere del tutto le speranze, anche se le cose non sembrano mettersi bene per la conclusione della trilogia. “Beh, sì. Ho pensato: ‘Il personaggio di Will è morto nel secondo’”, ha detto Emmerich a The Playlist a proposito del possibile ritorno di Will Smith per un terzo film. “Ma ora è la Disney a decidere, il che è ancora peggio, perché non hanno mai parlato di un accordo per un nuovo film”.

Independence Day cast
Will Smith e Jeff Goldblum in Independence Day

Perché Will Smith non è tornato in Independence Day: Rigenerazione

La tempistica dello sviluppo di Independence Day: Rigenerazione è probabilmente ciò che ha portato a reazioni contrastanti da parte di fan e critica, perché anche se le star originali Jeff Goldblum, Bill Pullman, Brent Spiner e Vivica A. Fox sono tornate per il sequel, Smith, invece, ha scelto di non apparire. L’attore era sempre stato destinato a essere un punto focale del secondo film, anche se i rapporti citano il suo impegno in Suicide Squad e la sua esperienza insoddisfacente in After Earth del 2013 come motivo per cui ha rinunciato a Independence Day: Rigenerazione.

Roland e io l’abbiamo scritto da soli – non siamo stati pagati dallo studio”, ha dichiarato Devlin a Yahoo! Entertainment l’anno scorso. “Prima di scrivere una sola parola, ci siamo incontrati con Will Smith e gli abbiamo detto: ‘Questa è l’idea che abbiamo’. Gli è piaciuta molto ed era super eccitato all’idea. Abbiamo scritto non solo uno, ma due sequel con lui in mente e li abbiamo consegnati allo studio. Sono impazziti e hanno dato il via libera immediatamente; ci hanno detto: ‘Questa è la migliore prima stesura che abbiamo mai letto di una sceneggiatura’”.

E ha continuato: “All’improvviso, Will ha rifiutato… Eravamo scioccati. Ripensandoci, credo che si sia sentito un po’ scottato perché aveva fatto quel film di fantascienza che non era andato bene e in generale era preoccupato di fare sequel. Alla fine non ha voluto farlo, ma lo studio voleva andare avanti lo stesso e siamo finiti per un po’ nell’inferno dello sviluppo”.

Dexter: Original Sin, le prime foto della serie Paramount+

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Dexter: Original Sin, le prime foto della serie Paramount+

Paramount+ ha svelato le prime immagini dell’attesissima serie prequel DEXTER: ORIGINAL SIN. Le foto mostrano l’iconica famiglia Morgan, con il vincitore del Golden Globe® Christian Slater nel ruolo di Harry Morgan, Patrick Gibson nel ruolo di Dexter Morgan e Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan. Vincitrice del Peabody Award di SHOWTIME®, il nuovo thriller in 10 episodi è ambientato 15 anni prima che il pubblico incontrasse per la prima volta il protagonista della serie DEXTER.

DEXTER: ORIGINAL SIN, la trama

Nella Miami del 1991, DEXTER: ORIGINAL SIN segue Dexter (Gibson) nel suo passaggio da studente a serial killer vendicatore. Quando i suoi impulsi sanguinari non possono più essere ignorati, Dexter deve imparare a canalizzare la sua oscurità interiore. Con la guida del padre Harry (Slater), adotta un codice che lo aiuta a trovare e uccidere le persone che meritano di essere eliminate dalla società senza entrare nel radar delle forze dell’ordine. Una sfida particolare per il giovane Dexter, che inizia uno stage di medicina legale presso il Dipartimento di Polizia di Miami.

DEXTER: ORIGINAL SIN – le prime immagini

Il cast di DEXTER: ORIGINAL SIN comprende Christian Slater nel ruolo di Harry Morgan, Patrick Gibson nel ruolo di Dexter Morgan, Patrick Dempsey nel ruolo di Aaron Spencer, Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan, James Martinez nel ruolo di Angel Batista, Christina Milian nel ruolo di Maria LaGuerta, Alex Shimizu nel ruolo di Vince Masuka e Reno Wilson nel ruolo di Bobby Watt, Sarah Michelle Gellar nel ruolo di Tanya Martin.

DEXTER: ORIGINAL SIN è prodotto da SHOWTIME Studios e Counterpart Studios. Tra i produttori esecutivi figurano lo showrunner Clyde Phillips (DEXTER, Nurse Jackie), Scott Reynolds (Jessica Jones), Michael C. Hall (DEXTER), Mary Leah Sutton (Resident Evil), Tony Hernandez (Emily In Paris), Lilly Burns (Russian Doll), oltre a Michael Lehmann (Heathers), mentre la serie è prodotta da Robert Lloyd Lewis (The Lincoln Lawyer). è produttore esecutivo.

Into the Storm: la storia vera dietro al film

Into the Storm: la storia vera dietro al film

Se c’è un fenomeno atmosferico che il cinema ha più volte raccontato con successo, questo è senza dubbio quello del tornado. Per la loro forza evocativa e le forme assunte, le trombe d’aria vantano un carisma che suscita tanto meraviglia quanto terrore. Titoli come La tempesta perfetta, Hurricane – Allerta uragano e Twister (di cui è ora al cinema l’omonimo sequel) sono solo alcuni dei più celebri film con protagonista tale fenomeno naturale. A questi si può aggiungere anche il film del 2014 Into the Storm.

Si tratta di un film catastrofico girato in stile falso documentario e diretto da Steven Quale. Nel realizzare un vero e proprio omaggio a Twister, Quale ha deciso di dedicare questo film ai cosiddetti storm chaser, ovvero i cacciatori di tempeste, che si lanciano all’inseguimento di tali fenomeni per riprenderli e ottenere immagini in prima fila della loro inaudita forza. Un’attività quantomai pericolosa, che viene qui narrata attraverso i molteplici punti di vista che la caratterizzano.

Per chi è alla ricerca di un film catastrofico di buon livello, che presenti però anche interpretazioni di livello, una storia drammatica e numerosi colpi di scena, questo è decisamente un titolo da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Into the Storm. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Into the Storm film
Richard Armitage in Into the Storm. Foto di Ron Phillips – © 2012 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

La trama e il cast di Into the Storm

Nel corso di una sola giornata, la cittadina di Silverton viene colpita e devastata da una serie di tornado senza precedenti. Tutta la città è alla mercé di cicloni inaspettati e mortali ma i meteorologi che li studiano prevedono che il peggiore di tutti deve ancora arrivare. Molti cercano rifugio mentre altri corrono verso il vortice mettendosi alla prova per vedere fino a che punto un vero cacciatore di tornado si può spingere per ottenere lo scatto fotografico che si presenta una volta sola nella vita.

Nel cast del film ritroviamo l’attore Richard Armitage, celebre per aver interpretato Thorin Scudodiquercia nella trilogia de Lo Hobbit, nel ruolo di Gary Fuller, il vicepreside della Silverton High School. Accanto a lui si ritrovano poi Matt Walsh nel ruolo di Pete, il veterano cacciatore di tempeste e il leader della sua squadra, e Sarah Wayne Callies in quello di Allison Stone, meteorologa del team di Pete. Completano il cast Nathan Kress Max Deacon nel ruolo di Trey e Donnie Fuller, figli di Gary.

Into the Storm cast
Sarah Wayne Callies in Into the Storm. Foto di Courtesy of Warner Bros. Picture – © 2013 Warner Bros. Entertainment Inc.

La storia vera dietro il film

Seppur non sia il racconto diretto di una precisa vicenda di tornado, per Into the Storm gli autori hanno ovviamente tratto ispirazione da alcuni eventi di questo tipo verificatisi negli Stati Uniti. In particolare, parte del film si basa sul tornado che ha colpito la cittadina di Joplin, in Missouri, il 22 maggio 2011. Si è trattato di parte di un più ampio focolaio di tornado di fine maggio, da cui questo tornado EF5 si è formato appena a ovest di Joplin e si è intensificato molto rapidamente, raggiungendo una larghezza massima di quasi un miglio (1,6 km) durante il suo percorso attraverso la parte meridionale della città.

Il tornado ha devastato un’ampia porzione della città di Joplin, danneggiando quasi 8.000 edifici e distruggendone oltre 4.000. I danni ammontarono a un totale di 2,8 miliardi di dollari, rendendo il tornado di Joplin il più costoso nella storia degli Stati Uniti. Complessivamente, inoltre, il tornado ha ucciso 158 persone (con altri otto decessi indiretti) e ne ha ferite altre 1.150. Si è così affermato come uno dei più letali della storia degli Stati Uniti. In seguito, sono stati effettuati lavori di rifacimento e in generale molta dell’attenzione pubblica si è rivolta verso Joplin con scopi di supporto e aiuto.

Il trailer di Into the Storm e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Into the Storm grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TVNow e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19 luglio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Infernal Affairs: dal finale al remake, tutte le curiosità sul film

Nella vastissima produzione del cinema di Hong Kong, uno dei titoli che più ha cambiato tale cinematografia è Infernal Affairs, diretto nel 2002 da Andrew Lau e Alan Mak. Si tratta di un film che ha con­quistato il box office del suo paese, ha ottenuto ottimi consensi di critica, ha vinto numerosi premi e ha generato un franchise composto da due sequel. Risultati che ne fanno uno dei più im­portanti film hongkonghesi tra quelli prodotti negli ultimi decenni.

Nel tempo, infatti, Infernal Affairs è divenuto un’opera leggendaria, pietra di paragone culturale per tutto ciò che gli hongkonghesi consi­derano rappresentativo del proprio cinema. È infatti considerato dalla critica il film che ha rilanciato il genere hard-boiled ad Hong Kong, dopo un periodo di apparente declino, suscitando in seguito una sua scoperta anche nel panorama internazionale.

Si tratta dunque di un titolo imperdibile per i fan del genere, in cui si riflette ampiamente sul labile confine tra bene e male. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Infernal Affairs. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, al finale ai sequel e al remake. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Infernal Affairs cast

La trama e il cast di Infernal Affairs

L’ambientazione è la guerra infinita tra la polizia e le Triadi di Hong Kong. Chan è un poliziotto che è stato assegnato al lavoro sotto copertura all’interno delle Triadi, dove ha ottenuto una certa autorità. Lau, invece, è un membro segreto delle Triadi che si è infiltrato nella polizia con altrettanto successo. Mentre forniscono ai loro capi informazioni sui piani e contropiani delle organizzazioni che fingono di servire, entrambi iniziano a sentire lo stress della loro doppia vita. Ben presto le due organizzazioni diventano sempre più consapevoli delle talpe al loro interno e per Chan e Lau inizia la corsa per cercare di uscire vivi dal gioco.

Ad interpretare il poliziotto Chan vi è l’attore Tony Leung, tra i più celebri attori di Hong Kong, distintosi per film come In the Mood for Love, Lussuria – Seduzione e tradimento Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Accanto a lui, nel ruolo di Lau, vi è invece l’attore Andy Lau, visto anche in The Great Wall. Accanto a loro, si ritrovano Anthony Wong nel ruolo del sovrintendente SP Wong, mentre Eric Tsang interpreta Hon Sam, potente boss della Triade. Lam Ka Tung è invece l’ispettore B, mentre Kelly Chen è la dottoressa Lee Sum Yee.

La spiegazione del finale

Nel corso del film, Chan e Lau sono convinti di non potersi più fidare l’uno dell’altro. Ecco allora che quando il primo cattura il secondo, l’operazione viene subito bloccata dall’arrivo dell’ispettore B, che uccide Chan rivelando di essere a sua volta una talpa nella polizia. Lau, però, lo uccide nel tentativo di sradicare le tracce del suo passato. Al funerale di Chan, Lau lo saluta e un flashback ribadisce il punto in cui Lau desiderava aver preso una strada diversa nella vita.

In Cina e Malesia, però, a causa delle restrizioni per cui i criminali devono sempre essere puniti alla fine, si ha un finale alternativo in cui Lau viene scoperto e arrestato all’arrivo della polizia, il che rende però la trama incoerente con i sequel/prequel Infernal Affairs II – Affari sporchi e Infernal Affairs III – Affari sporchi, dove il personaggio di Lau torna in scena così come anche Chan nelle scene ambientate prima degli eventi del primo film.

Infernal Affairs sequel

Il remake di Martin Scorsese: The Departerd – Il bene e il male

Nel 2006 il regista Martin Scorsese ha dato vita ad un remake statunitense di Infernal Affairs, The Departed – Il bene e il male, poi vincitore di 4 Oscar tra cui quello per la Miglior regia. Molte sono in realtà le differenze tra i due titoli, con Scorsese che si è perfino rifiutato di vedere l’originale pur di non esserne influenzato. Rimane ad ogni modo comune la tematica sull’ambivalenza tra bene e male, elementi presenti in ognuno dei personaggi. The Departed – Il bene e il male si è affermato come ennesima rilettura del genere gangster movie, incentrato stavolta sulla malavita nella città di Boston.

Il trailer di Infernal Affairs e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Infernal Affairs grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di CGTV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Mio figlio: dal cast alla storia vera, tutto quello che c’è da sapere sul film turco

L’autismo o la Sindrome di Asperger sono malattie su cui troppo spesso vige un certo silenzio, quando invece un maggior dibattito potrebbe aiutare a conoscere meglio tali patologie e i modi con cui potervisi opporre. Ecco allora che il cinema in più occasioni ha cercato di proporre storie che affrontano tali tematiche, con titoli come i classici Rain Man – L’uomo della pioggia o Buon compleanno Mr. Grape, fino agli italiani Quanto basta e Tutto il mio folle amore. Anche il cinema turco si è interessato all’argomento con Mio figlio.

Diretto da Bora Egemen, il film affronta in particolare il rapporto che un genitore tenta di instaurare con il proprio figlio affetto da tali problematiche. Si sviluppa così un racconto particolarmente toccante, che non nasconde i momenti più difficili che questa situazione presenta ma li fa diventare motore per la voglia di superarli e raggiungere una nuova felicità. Dopo aver ottenuto un grande successo in patria, Mio figlio arriva ora finalmente in Italia grazie ad un passaggio televisivo.

Gli appassionati di questo genere e i fan dell’attore Kıvanç Tatlıtuğ potranno dunque ritrovare in questo film un’opera meritevole di essere conosciuta. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Mio figlio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla sua possibile ispirazione ad una storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mio figlio cast

La trama di Mio figlio

Ali Kaptan è un pescatore che ha dedicato la sua vita a suo figlio Efe, che è diverso dagli altri bambini. Egli è infatti affetto da un disturbo della comunicazione che gli rende difficile rapportarsi con gli altri. Efe, dunque, non ha mai parlato e non ha mai guardato negli occhi nessuno. Ali si sforza di raggiungere suo figlio e di legare con lui, ma non importa quanto ci provi, non riceve risposta. Il suo desiderio più grande rimane però quello di sapere che suo figlio lo capisce e tenterà in ogni modo di stabilire questo legame.

Il cast di attori

Ad interpretare Ali Kaptan vi è l’attore Kıvanç Tatlıtuğ, celebre in Italia anche per il film Ultima chiamata per Istanbul e per le serie Gümüş, La ragazza e l’ufficiale, Brave and Beautiful e The Family. Accanto a lui, nel ruolo di suo figlio Efe Kaptan vi è il giovane Alihan Türkdemir, noto per aver interpretato il ruolo di Bulut Kaya nella serie Bitter Sweet – Ingredienti d’amore. Accanto a loro, nel ruolo di Leyla recita invece l’attrice Büşra Develi.

Recitano poi nel film altri attori turchi, probabilmente più noti in patria ma meritevoli di essere scoperti anche da noi. Completano infatti il cast Feridun Düzağac nel ruolo di Feridun, Yücel Erten in quello di Haşmet, Yıldız Kültür in quello di Güner e Sezai Aydın in quello di Kamil. Il ruolo di Sertuğ è interpretato da İlkay Akdağlı, quello di Murat è interpretato da Cem Zeynel Kılıç e Mehmet è interpretato da Durul Bazan.

Mio figlio storia vera

Mio figlio è tratto da una storia vera?

In molti vedendo il film si sono chiesti se quella narrata in Mio figlio sia una storia vera o meno. Il regista e gli sceneggiatori, però, non sembrano essersi ispirati a nessuna vicenda in particolare, facendo dunque di questo un racconto originale. C’è però stata una lunga ricerca riguardante i sintomi e le caratteristiche dell’autismo, cosa che ha permesso di offrire una rappresentazione quanto più possibile realistica di questa condizione.

Dove vedere Mio figlio in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19 luglio alle ore 21:20 su Canale 5. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Deadpool & Wolverine: il final trailer scava nel passato di Wolverine!

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A cinque giorni dall’arrivo in sala, i Marvel Studios hanno diffuso il final trailer di Deadpool & Wolverine, nel quale vengono forniti maggiori dettagli sulla storia del Wolverine di questo film, il suo passato e il motivo per cui Deadpool lo arruola per salvare il mondo. Il trailer offre inoltre alcune sorprese, come nuove angolazioni di alcune scene già viste e un migliore sguardo ad alcuni personaggi già precedentemente accennati, come Lady Deadpool – dietro la quale si intravedono numerose altre varianti di Deadpool -, oltre ad alcune grandi rivelazioni, come un cameo di cui si è vociferato a lungo negli scorsi mesi. Per scoprire di chi si parla, ecco qui il trailer appena rilasciato!

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 24 luglio 2024.

La Scommessa – Una notte in corsia: il trailer in esclusiva

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La Scommessa – Una notte in corsia: il trailer in esclusiva

Ecco il trailer in esclusiva di La Scommessa – Una notte in corsia, il film di Giovanni Dota con Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone.

La Scommessa – Una notte in corsia è la nuova travolgente dark comedy che sarà presentata in anteprima alla 81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia all’interno delle Notti Veneziane, sezione realizzata dalle Giornate degli autori in accordo con Isola Edipo, e sarà poi nelle sale italiane a partire dal 12 settembre, distribuita da I Wonder Pictures.

Il nuovo film di Giovanni Dota (Koza Nostra), prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, è una produzione  Italian International Film (Gruppo Lucisano) con Rai Cinema e vede un cast d’eccezione: a fianco dei protagonisti assoluti Carlo Buccirosso (Song’e Napule, Ammore e malavita) e Lino Musella (Il bambino nascosto, Favolacce), Nando Paone (Chi ha rapito Jerry Calà?, Benvenuti al Sud), Yari Gugliucci (Grazie Lina, Tramite amicizia), Vittorio Ciorcalo (Romanzo di una strage), Clotilde Sabatino (A Napoli non piove mai), Chiarastella Sorrentino (Voglio guardare), Elvira Zaingone (Noi e la Giulia) e Iaia Forte (La bella gente, Nata per te) sono alle prese con una commedia nerissima in cui è messo a nudo l’animo umano nel più straniante degli ambienti, la corsia di un ospedale.

Foto di Chiara Calabrò

La Scommessa – Una notte in corsia, la trama

Angelo e Salvatore sono infermieri al Santi Martiri di Napoli. Non potrebbero essere più diversi: il primo, infermiere navigato, è un nonno di famiglia che di tanto in tanto si concede qualche scappatella, mentre il secondo, scapolo e cocco di mamma, ha un problema col gioco d’azzardo. La notte di Ferragosto arriva in corsia un paziente in coma, l’ottantenne signor Caputo. Per combattere l’afa e la noia della routine burocratica – e anche per guadagnare qualche soldo e le ferie a Natale – Angelo e Salvatore scommettono sulla vita del nuovo paziente: 200 euro e l’ambitissima settimana di ferie tra Natale e Capodanno. I due infermieri scopriranno così il lato più oscuro di loro stessi e saranno disposti a tutto pur di vincere la scommessa, anche suggerire terapie sbagliate e coinvolgere il famigerato Dottor Ceravolo, famoso per i suoi eccessi e sempre alla ricerca di una “carica” speciale…

LA SCOMMESSA – UNA NOTTE IN CORSIA, ispirato alla straordinaria tradizione della commedia italiana che Monicelli definì “le tragedie che fanno ridere”, è un film che osa, in cui il gioco sporco e il politicamente scorretto non hanno paura di mostrarsi. Nell’arco di una sola notte, i protagonisti dovranno destreggiarsi tra una moglie sospettosa, un’amante indispettita, pazienti disturbati e dottori dalle dubbie capacità… Cosa potrà mai andare storto?

La Scommessa – Una notte in corsia arriva in sala dal 12 settembre con I Wonder Pictures.

GIORNATE DEGLI AUTORI: GDA 2024, presentato il programma

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GIORNATE DEGLI AUTORI: GDA 2024, presentato il programma

É stato presentato oggi nel corso della conferenza stampa il programma della ventunesima edizione delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà nell’ambito dell’81 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2024.

Giornate degli Autori 2024, XXI edizione: 10 film in concorso, 1 film di chiusura fuori concorso, 5 eventi speciali e 3 cortometraggi (due per il progetto Women’s Tales e uno in omaggio alla vincitrice delle Giornate nel 2022), tutti in anteprima mondiale in Sala Perla in accordo con la Mostra.

9 Notti Veneziane in Sala Laguna, i lungometraggi tra finzione e documentario dello spazio off realizzato in collaborazione con Isola Edipo; un ricordo di Emidio Greco (cofondatore della nostra sezione) a 50 anni dal suo esordio con L’invenzione di Morel nel 1974 e un altro dedicato alla Napoli di Gaetano Di Vaio ed Enzo Moscato con Dadapolis di Carlo Luglio e Fabio Gargano. Un nuovo spazio tra parole e immagini, intitolato Confronti, è dedicato a temi e storie che raccontano la memoria e il futuro del nostro mondo. Infine il saluto di tutta Venezia (insieme alla Mostra e alla SIC) a Massimo Troisi, 30 anni dopo la prima mondiale del suo ultimo capolavoro, Il postino. Nel concorso figurano 5 opere prime e 13 sono i lavori firmati da registe nella selezione ufficiale (5 in concorso e 8 negli eventi fuori concorso). Altre 5 registe partecipano alle Notti Veneziane, dove tutti i film sono presentati in prima mondiale e Quasi a casa di Carolina Pavone (film inaugurale) è anche un debutto corale. Nel programma sono ben 27 le nazionalità rappresentate e per la prima volta figura la Repubblica Dominicana. Nel 2024 sono stati visionati 1.260 film, tra submission e visioni nei maggiori festival e mercati.

Le Giornate degli AutoriGIORNATE DEGLI AUTORI – SELEZIONE UFFICIALE

IN CONCORSO

ALPHA. – di Jan-Willem van Ewijk – Paesi Bassi, Svizzera, Slovenia, 2024, 100’

  • Con: Reinout Scholten van Aschat, Gijs Scholten van Aschat, Pia Amofa, Julien Genoud, Daria Fuchs, Kaija Lederberger
  • Produzione: BALDR Film
  • Co-produzione: Lomotion, Staragara in collaborazione con: VPRO, SRF, Blu
  • Con il sostegno di: Netherlands Film Fund, Netherlands Film Production Incentive, CoBO, Creative Europe Media, Federal Office of culture – FISS, Burgermeinde, Slovenian Film Centre
  • Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina quando il padre invadente gli fa visita. Gijs è l’indiscusso protagonista di un’escursione sugli sci con Rein e i suoi amici. Sa essere affascinante con tutti ed inizia a flirtare con Laura, la nuova fidanzata del figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein ne abbia abbastanza. Trascina il padre lontano dal gruppo e i due continuano la loro escursione da soli. La tensione è palpabile. Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e pericoloso, ma Rein si spinge fino alla cima, ignorando le suppliche del padre di tornare giù. Improvvisamente, la natura si scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il dominio, in una prova di sopravvivenza in piena regola.

ANTIKVARIATI (THE ANTIQUE) – di Rusudan Glurjidze – Georgia, Svizzera, Finlandia, Germania, 2024, 132’

  • Con: Salome Demuria, Sergey Dreiden, Vladimir Daushvili
  • Produzione: Cinetech, Cinetrain
  • Co-produzione: Whitepoint Digital, Basis Berlin Filmproduction
  • Vendite Internazionali : MPM Premium
  • Un giovane georgiano di nome Lado è coinvolto nel contrabbando di mobili antichi dalla Georgia alla Russia. Stanca della sua immaturità, Medea, la fidanzata di Lado, acquista per sé un appartamento nel centro storico di San Pietroburgo. Il prezzo è molto basso perché viene venduto con all’interno il suo proprietario, Vadim Vadimich, un uomo all’antica e supponente. Al momento della deportazione illegale di migliaia di georgiani dalla Russia, Lado viene catturato e deportato. L’antico magazzino viene saccheggiato, mentre Medea si nasconde nell’appartamento di Vadim.

BOOMERANG – opera prima – di Shahab Fotouhi – Germania, Iran, 2024, 83’

  • Con: Arash Naimian, Yas Farkhondeh, Ali Hanafian, Shaghayegh Jodat
  • Produzione: New Matter Films
  • Co-produzione: Rainy Pictures, Zohal Films
  • Vendite Internazionali: Cercamon
  • Stanca del suo matrimonio con Behzad, Sima cerca una nuova casa per sé e per la figlia adolescente Minoo, senza dirlo al marito. Behzad, a sua volta, ha un appuntamento con l’ex fidanzata, nella speranza di ridestare l’intimità del passato. Inoltre, cerca senza successo una specie rara di gufo fuori Teheran. Minoo, invece, prende l’iniziativa a un semaforo e inizia un flirt con Keyvan. Per magia, si conoscono e iniziano a condividere i loro pensieri più intimi. Nel corso di una settimana, Boomerang dipinge un’istantanea sociologica della Teheran moderna. Se da un lato, il matrimonio di due persone che appartengono a una generazione apparentemente senza speranza e sconfitta, volge al termine, dall’altro è appena iniziata una storia d’amore tra due giovani che, in modo nuovo, stanno scoprendo la città e le sue realtà politiche.

MANAS – opera prima – di Marianna Brennand – Brasile, Portogallo, 2024, 101’

  • Con: Jamilli Correa, Fátima Macedo, Rômulo Braga, Dira Paes, Emily Pantoja, Samira Eloá, Gabriel Rodrigues, Enzo Maia
  • Produzione: Inquietude
  • Co-produzione: Globo Filmes, Canal Brasil, Pródigo, Fado Filmes
  • Con il supporto di: Ancine, FSA-BRDE, República Portuguesa Cultura – ICA
  • In associazione con: Les Films du Fleuve, VideoFilmes
  • La tredicenne Marcielle vive sull’isola di Marajó, nel cuore della foresta amazzonica. Prigioniera della rassegnazione della madre e, al tempo stesso, incoraggiata dalla fuga idealizzata della sorella maggiore, inizia a capire che il futuro non ha granché da riservarle. Determinata a cambiare il suo destino, decide di affrontare il sistema violento che governa la sua famiglia e le donne della sua comunità.

SANATORIUM UNDER THE SIGN OF THE HOURGLASS – di Quay Brothers – Gran Bretagna, Polonia, Germania, 2024, 76’

  • Con: Tadeusz Janiszewski, Wioletta Kopańska, Andrzej Kłak
  • Produzione: Koninck Studios SpK Galicia Limited, IKH Pictures Production SP Z O.O.
  • Co-produzione: The Match Factory GmbH, Institute Adam Mickiewicz
  • Vendite internazionali: The Match Factory GmbH
  • Il viaggio spettrale di un treno che procede su una diramazione abbandonata. A bordo c’è Jozef, un figlio che si sta dirigendo al capezzale del padre in un remoto Sanatorio galiziano. All’arrivo, Jozef trova un edificio fatiscente, gestito dall’ambiguo dottor Gotard che lo accoglie spiegandogli che la morte del padre, cioè quella che lo ha colpito nel suo paese, non è ancora avvenuta perché qui nel Sanatorio sono sempre in ritardo di un certo periodo di tempo indefinibile. Jozef si rende conto che il Sanatorio è un mondo fluttuante a metà strada tra il sonno e la veglia e che il tempo e gli eventi non possono essere misurati in alcuna forma tangibile.

SELON JOY (THE BOOK OF JOY) – opera prima – di Camille Lugan – Francia, 2024, 86’

  • Con: Sonia Bonny, Volodymyr Zhdanov, Raphaël Thiéry, Asia Argento
  • Produzione: Barney Production
  • In una città spenta e desolata, Joy è un’orfana con una fede profonda che non esce quasi mai dalla sua chiesa. Fino al giorno in cui incontra Andriy, un giovane che viene picchiato davanti a lei. Presto si convince che le loro strade erano destinate ad incrociarsi.

SUPER HAPPY FOREVER – di Kohei Igarashi – Francia, Giappone, 2024, 94’

  • Con: Hiroki Sano, Yoshinori Miyata, Nairu Yamamoto, Hoang Nhu Quynh
  • Produzione: MLD Films, Nobo
  • Vendite Internazionali: BAC Films International
  • Accompagnato dall’amico Miyata, Sano torna a Izu, una località balneare del Giappone dove cinque anni prima si era innamorato della moglie Nagi.

SUGAR ISLAND – opera prima – di Johanné Gómez Terrero – Repubblica Dominicana, Spagna, 2024, 91’

  • Con: Yelidá Díaz, Ruth Emeterio, Juan María Almonte, Génesis Piñeyro, Diógenes Medina
  • Produzione: Guasábara Cine
  • Co-produzione: Tinglado Film
  • Con il contributo di: DGCINE, FONPROCINE, ICAA, Programa Ibermedia, Primera Mirada, Television Canaria
  • Vendite Internazionali: Patra Spanou
  • Makenya vive in un villaggio Batey, nel mezzo di una piantagione di canne da zucchero. Una gravidanza indesiderata la costringe ad affrontare l’età adulta prima del previsto. Sua madre è influenzata da spiriti della tradizione chiamati “Misteri”, suo nonno lotta per i diritti previdenziali. A causa dell’automazione industriale, rischiano di essere trasferiti senza ricevere nessun indennizzo. Un serpente che rappresenta i Misteri, induce Makenya ad abbracciare sia il potere terreno sia la dimensione soprannaturale, fino a spingerla nel regno dell’impossibile.

TAXI MONAMOUR – di Ciro De Caro – Italia, 2024, 110’

  • Con: Rosa Palasciano, Yeva Sai, Valerio Di Benedetto, Ivan Castiglione, Matteo Quinzi, Taras Synyshyn, Halyna Havryliv, Laurentina Guidotti
  • Produzione: Kimerafilm, MFF con Rai Cinema
  • Con il contributo di: MiC – DGCA
  • In collaborazione con: Adler Entertainment
  • Distribuzione Italiana: Adler Entertainment
  • Il film racconta l’incontro tra due donne all’apparenza diverse ma che in fondo si assomigliano molto. Anna è in conflitto con sé stessa e la propria famiglia e affronta in solitudine la sua malattia; Cristi fugge da una guerra che la tiene lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo compagno in un viaggio di lavoro e a Cristi di restare al sicuro in Italia. L’incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà.

TO KILL A MONGOLIAN HORSE – opera prima – di Xiaoxuan Jiang – Malesia, Stati Uniti, Hong Kong, Corea, Giappone, 2024, 98’, prima mondiale

  • Con: Saina, Undus, Qilemuge, Tonggalag, Qinartu
  • Produzione: Da Huang Pictures
  • Tra le steppe invernali, Saina, un cavaliere mongolo si reiventa come performer, occupandosi del suo ranch di giorno ed esibendosi a cavallo per il pubblico di notte. A differenza del regale cavaliere che interpreta nello spettacolo, nella realtà quotidiana, Saina scopre che la sua vita da mandriano è sull’orlo di un baratro.

FUORI CONCORSO

BASILEIA – opera prima, film di chiusura – di Isabella Torre – Italia, Svezia, Danimarca, 2024, 90’, prima mondiale

  • Con: Elliott Crosset Hove, Angela Fontana, Koudous Seihon
  • Produzione: Stayblack Productions con Rai Cinema
  • Co-produzione: Snowglobe, Film I Väst
  • Con il contributo di: Calabria Film Commission
  • Vendite internazionali: Luxbox
  • Tra la fitta nebbia e la natura selvaggia dell’Aspromonte, un archeologo e i suoi aiutanti cercano un antico tesoro. Ma i loro scavi sprigionano creature misteriose e mitiche che cambieranno per sempre la vita degli abitanti di un remoto villaggio di montagna.

EVENTI SPECIALI

ALMA DEL DESIERTO (SOUL OF THE DESERT) – di Mónica Taboada-Tapia – Colombia, Brasile, 2024, 87’

  • Con: Georgina Epiayu, María Santa Pushaina Pushaina , Antonio Ipuana, Francisco ‘Jesús’ Urrariyu, Florentina Vanegas, Yesid de Jesus Bouriyu
  • Produzione: Guerrero Films, Estudio Giz
  • Negli aridi paesaggi di La Guajira, in Colombia, Georgina, una donna transgender Wayúu al terzo atto della sua vita, sa che il suo tempo sta per scadere e vuole cambiare la sua esistenza. Non avendo nulla da perdere, decide di incontrare i suoi fratelli, che non parlano spagnolo e sopravvivono a malapena ai margini dell’opaco sistema burocratico colombiano. Tra ferite aperte, ricordi e distanze geografiche ed emotive insondabili, Georgina e la sua gente decidono che è ora di cambiare le cose. Alma del Desierto nasce come una storia di resilienza, un simbolo di speranza e una fervente lotta per la giustizia.

COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA (THE OPEN COUPLE) – di Federica Di Giacomo – Italia, 2024, 120’

  • Con: Chiara Francini, Alessandro Federico, Karl Gustaf Fredrik Lundqvist, Sara Girelli, Chloe Gatti, Daniele Gatti, Efrem Sposini
  • Produzione: Nemesis con Rai Cinema
  • Co-produzione: Ballandi
  • Con il contributo di: MiC – DGCA
  • Distribuzione Italiana: I Wonder Pictures
  • Un film sul desiderio di felicità tratto dallo spettacolo di Franca Rame e Dario Fo. Chiara, attrice e scrittrice di successo, porta in scena da anni il testo di Coppia aperta quasi spalancata, che racconta la sempiterna favola o il sempiterno martirio dell’amore quando è coppia, o quando si diventa molti di più. È la storia di Antonia, alla quale il marito propone di spalancare la coppia. Lei accetta pur di non perdere l’uomo, ma tutto cambia nel momento in cui comincia ad ascoltarsi e guardare oltre il divano di casa. Così Chiara/Antonia – divisa fra il suo compagno Fredrik e il suo partner in crime e in scena Alessandro – decide di scoprire un universo, figlio della coppia aperta degli anni Settanta, fatto di poliamorosi, di giovani (e meno giovani) «contro» la monogamia, di femministe e party sex positive. Un viaggio dentro se stessa, la vita e i suoi affetti, farcito delle domande, dei dubbi, delle risate e delle granitiche certezze a cui tutti noi ci appigliamo per non tracimare.

KORA – di Cláudia Varejão – Portogallo, 2024, 28’

  • Con: Inna Klochko, Lana Alkouse, Margarita Sharapova, Norina Sohail, Zohra Ghadr Alzaman
  • Produzione: Terratreme Filmes
  • Kora delinea le storie di donne rifugiate che vivono in Portogallo. Tutte portano con sé il proprio passato
  • attraverso i corpi e le parole, nonché i volti dei propri cari in fotografia. Attraverso questi ricordi abbiamo accesso allo sguardo intimo e politico di chi ricostruisce (il proprio) presente.

MOGUĆNOST RAJA (POSSIBILITY OF PARADISE) – di Mladen Kovačević – Serbia, 2024, 75’

  • Con: Ivana Sahami, Dino Magnatta, Ling Lai, Shinta Sukmawati, Mcintosh Cooey, Kieran Cooey, Anna Kadek, Branko Milovanović
  • Produzione: Horopter Film Production
  • Co-produzione: MDEMC Produktion
  • Con il contributo di: Film Center Serbia
  • Gli scolari che vivono sulla cima di un’isola paradisiaca aspettano che smetta di piovere. Un’ex pubblicitaria sta portando a termine un affare fondiario per la sua nuova villa. Un imprenditore lotta contro la natura mentre costruisce un resort nella giungla. Un veterinario lavora per eliminare i serpenti dai giardini degli stranieri. Una influencer, disillusa dall’amore, si riprende dopo aver perso tutto in una notte. Un padre e un figlio si preparano ad andarsene via, senza sapere la meta. Una ballerina assume una nuova identità, allontanandosi da tutto ciò che ha sempre conosciuto. I sommozzatori si avventurano in acque inesplorate, rischiando la vita per il gusto della conquista. Le tensioni tra le varie possibilità dell’esistenza ruotano intorno alla domanda su quale vita si dovrebbe condurre, visto che ogni decisione porta a una diversa versione di sé. E mentre il paradiso terrestre potrebbe essere nient’altro che un ideale dell’immaginazione, l’umanità continua incessantemente a cercare la felicità.

PEACHES GOES BANANAS – di Marie Losier – Francia, Belgio, 2024, 73’

  • Produzione: Tamara Films, Michigan Films
  • Vendite Internazionali: Best Friend Forever
  • Negli ultimi 17 anni, Marie Losier ha filmato la cantante Peaches, regina del punk-elettro e vera icona queer femminista. Tra concerti stracolmi, uno stretto rapporto con la sorella Suri e la messa in scena della sua prima opera, Peaches sente sempre il bisogno di reinventarsi ed esplorare i propri confini. Dentro e fuori dal palco, un ritratto intimo di un’artista stimolante, dotata di un’energia sconfinata, che infrange i tabù e che abbraccia ogni fase della vita trasformando il suo corpo in arte.

SOUDAN, SOUVIENS-TOI (SUDAN, REMEBER US) – di Hind Meddeb – Francia, Tunisia, Qatar, 2024, 76’

  • Produzione: Echo Films
  • Co-produzione: Blue Train Films, My Way Production Tounès
  • Con il supporto di: CNC, Quiet, CNC-CNCI, Doha Film Institute, AFAC, Region Ile de France, Fonds Image
  • Francophone OIF, Final Cut in Venice, TitraFilm, MAD Solutions, Rai Cinema, Red Sea Fund, El Gouna Film Festival, Ateliers de l’Atlas – Festival International du Film de Marrakech, CPH:DOX
  • Shajane, Maha, Muzamil, Khattab. Sono sudanesi di vent’anni, politicamente attivi e artisticamente creativi. Questo film è un coro cinematografico, il ritratto collettivo di una generazione che lotta per la libertà con le proprie parole, poesie e canti. Di fronte a un esercito corrotto, responsabile dei crimini di guerra in Darfur, Kordofan e Nilo Azzurro, avrebbero potuto perdersi d’animo ancor prima di iniziare. Senza un sogno che li guidasse, il potere dell’immaginazione e la forza del discorso poetico, non avrebbero rovesciato il regime precedente. La regista Hind Meddeb ha seguito questi giovani sudanesi dal sit-in rivoluzionario di cinquantasette giorni a Khartoum, davanti al quartier generale dell’esercito, al massacro del 3 giugno 2019, quando quell’esercito ha attaccato il sit-in uccidendo in poche ore centinaia di persone che stavano resistendo al colpo di stato militare dell’ottobre 2021. E poi ha continuato a riprenderli fino a quando la guerra è iniziata, causando morte e distruzione ovunque, costringendo tutti a prendere le strade dell’esilio.

MIU MIU WOMEN’S TALES

Il progetto Miu Miu Women’s Tales nasce nel 2012 ed è un illuminato esempio di collaborazione artistica tra due realtà diverse che condividono il fine comune della valorizzazione del talento e della creatività al femminile. Ogni anno Miu Miu, creative partner delle Giornate degli Autori, affida e sponsorizza a due registe la realizzazione di un cortometraggio in cui raccontare il mondo delle donne; i corti vengono proiettati in anteprima mondiale nella Sala Perla del Palazzo del Casinò di Venezia, durante i giorni della Mostra, alla presenza delle registe e del cast. La proiezione è seguita nei due giorni successivi da quattro appuntamenti, ospitati negli spazi dell’hotel Excelsior, in cui ospiti internazionali del mondo dello spettacolo raccontano al pubblico il proprio mestiere da un punto di vista femminile. Tra le 90 protagoniste degli scorsi anni: Liliana Cavani, Mira Nair, Alice Rohrwacher, Kate Mara, Sia, Hailee Steinfeld, Agnes Varda, Dakota Fanning, Juno Temple, Kate Bosworth, Zosia Mamet, Chloë Sevigny, Tessa Thompson, Brigitte Lacombe, Vanessa Kirby, Nathalie Emmanuel, Carla Simón, Maggie Gyllenhaal.

#27 I AM THE BEAUTY OF YOUR BEAUTY, I AM THE FEAR OF YOUR FEAR – di Chui Mui Tan – Malesia, Italia, 2024, 21’

  • Con: Jo Kukathas, Sdanny Lee, Zhiny Ooi, Jean Seizure
  • Produzione: HiProduction, Da Huang Pictures
  • Gita lascia il suo lavoro in Cina e si trasferisce in Malesia. Voleva prendersi una pausa per ripensare la sua vita. Grazie all’amicizia e ai combattimenti, finalmente si lascia andare liberando la sua forza interiore.

#28 EL AFFAIRE MIU MIU (THE MIU MIU AFFAIRE) – di Laura Citarella – Argentina, 2024

  • Con: Elisa Carricajo, Verónica Llinás, Juliana Muras, Laura Paredes, Ezequiel Pierri, Cecilia Rainero, Rafael
  • Spregelburd, Guillermina Villa Simon
  • Produzione: HiProduction, El Pampero Cine

NOTTI VENEZIANE – in accordo con Isola Edipo

A MAN FELL – di Giovanni C. Lorusso – Italia, Libano, Francia, 2024, 70’

  • Con: Arafat Yasser Al Ali, Muhammad Ramzi Zayed, Jinen Al Ali, Jihad Khalaf Esa, Nour Amjad Al Nasim, M M Obama, Muhammad Esam Ghannam, Bissan Yasser Al Ali.
  • Produzione: Labo GCL
  • Con il supporto di: Atelier Milano Film Network 2023
  • Il Gaza Building, un ex ospedale dell’OLP, è un simbolo della sopravvivenza palestinese nel campo profughi di Sabra (Beirut) a nord del campo di Shatila. Negli undici piani dell’edificio, l’adolescente Arafat passa il tempo a spiare il suo vicino, a distruggere le parti cadenti della struttura e ad addestrare il suo cane. Insieme al suo amico Muhammad pensa a come esplorare i sotterranei proibiti, dove «ci sono solo sesso, droga e morte». Nel frattempo tutti nel palazzo parlano della storia probabilmente falsa di un uomo che è caduto dal quarto piano dell’edificio per motivi ignoti.

BOSCO GRANDE – di Giuseppe Schillaci – Francia, Italia, 2024, 77’

  • Con: Sergio Spatola, Clotilde Gaglio, Daniela Spatola, Maria Sardina, Luisa Sardina, Fabio Sgroi, Fabrizio Puleo, Dottore Maurizio Renda, Dottore Giuseppe Rotondo, Billo Svergognino.
  • Produzione: France Télévisions, Wendigo Films
  • Co-produzione: Drôle de trame, Malfé Film
  • Sergione, tatuatore cinquantenne di 260 chilogrammi, ha vissuto tutta la vita a Palermo, nel quartiere popolare di Bosco Grande. È uno dei punk leggendari della città, in rivolta contro la cultura borghese e mafiosa degli anni Ottanta. Trent’anni dopo, Sergio è ancora là: seduto davanti alla porta della casa materna, a bere e scherzare con gli amici del quartiere. Ogni volta che il regista Giuseppe Schillaci torna nella sua città natale, ascolta i suoi aneddoti tragicomici e i sogni di una vita diversa, fuori dalla prigione che si è costruito. Con il corso delle stagioni, pero’, la sua situazione di salute peggiora. Per salvarsi la vita, Sergio deve andare in un centro specializzato per obesi, da cui scappa appena un mese dopo. Di ritorno a Bosco Grande, fedele al suo mantra punk «live fast – die young», sprofonda nella spirale delle sue dipendenze.

DESERT SUITE – di Fabrizio Ferraro – Italia, 2024, 85’

  • Con: Gianmaria D’Alessandro, Rachele Roggi, Cécile Delamere, Francesco Pesci, Manuel Di Vecchi Staraz, Ullamp, Marco Fellini, Antonio Sinisi.
  • Produzione: Boudu
  • Co-produzione: Limen Shine
  • In collaborazione con: Virages Films Paris
  • Vendite internazionali: Boudu
  • Distribuzione italiana Boudu
  • Un giovane uomo attraversa l’Europa in cerca di una nuova Itaca. Deluso dal proprio paese, passa dall’infruttuosa e arida vendemmia di Banyuls-sur-mer a un incontro seduttivo e melanconico con una giovane donna di Bruxelles, fino a rifugiarsi in una gelida suite di un grattacielo di Rotterdam. Qui, come un angelo sterminatore, mette in scena un macabro gioco fatto di stordimento digitale e droga.

L’OCCHIO DELLA GALLINA (THE EYE OF THE HEN) – di Antonietta De Lillo – Italia, 2024, 93’

  • Con: Antonietta De Lillo, Maria De Medeiros, Carolina De Lillo Magliulo, Elisabetta Giannini, Alice Mariani, Marcello Garofalo, Luca Musella, Adele Pandolfi.
  • Produzione: marechiarofilm
  • Con il contributo di MiC – DGCA, Film Commission Regione Campania
  • Distribuzione italiana: marechiarofilm
  • L’occhio della Gallina è una storia di violenza e isolamento che non ha eguali nel nostro cinema. Dopo vent’anni di carriera e aver realizzato il suo miglior film, apprezzato dalla critica e considerato da alcuni un capolavoro in grado di consacrarla al grande pubblico, una eclatante ingiustizia ha sbarrato la strada alla regista Antonietta De Lillo, relegandola ai margini del sistema-cinema e impedendole di realizzare un nuovo film di finzione. Attraverso la forma dell’autoritratto, il film ripercorre in maniera libera la vita e la carriera della protagonista, alle soglie dei 40 anni dal suo primo film. Il paradosso di questa storia è rappresentato dal capovolgimento che è insito nel funzionamento dell’occhio della gallina che, per chi non lo sapesse, si chiude al contrario, dal basso verso l’alto. Allo stesso modo, mentre il cinema le viene negato, lei, ostinatamente, remando contro corrente, ne riafferma le doti culturali e artistiche, raccontandolo anche come strumento di cura e antidoto contro l’ingiusto isolamento.

QUASI A CASA – opera prima – di Carolina Pavone – Italia, 2024, 94’

  • Con: Lou Doillon, Maria Chiara Arrighini, Stefano Abbati, Michele Eburnea, Francesco Bianconi.
  • Produzione: Sacher Film, Vivo film
  • Con: Rai Cinema
  • In associazione con: Totem Films
  • Con il contributo di: MiC – DGCA
  • Vendite internazionali: Totem Films
  • Distribuzione italiana: Fandango Distribuzione
  • Arriva un momento nella vita in cui dobbiamo iniziare a capire quale sia il nostro posto nel mondo. Caterina ha vent’anni e potrebbe averlo scoperto: vuole fare la musicista, ma è paralizzata dalla paura e dall’insicurezza. Un’estate conosce il suo idolo, la cantante francese Mia. È l’inizio di un rapporto complesso, che accompagnerà Caterina negli anni e le permetterà finalmente di sentirsi a casa. Quasi.

LA SCOMMESSA – UNA NOTTE IN CORSIA (HIGH STAKES – A NIGHT IN THE WARD) – di Giovanni Dota – Italia, 2024, 84’

  • Con: Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone, Yari Gugliucci, Vittorio Ciorcalo, Clotilde Sabatino, Chiarastella Sorrentino, Iaia Forte.
  • Produzione: Italian International Film
  • Con: Rai Cinema
  • Distribuzione italiana: I Wonder Pictures
  • È il giorno di Ferragosto in un desolato ospedale napoletano. I due infermieri, Angelo e Salvatore, sono di turno quando viene ricoverato in gravissime condizioni il signor Caputo. Ad Angelo, infermiere navigato, basta un’occhiata per capire che l’uomo non supererà la notte. Salvatore, che non sopporta Angelo, decide però di scommettere il contrario. In palio, le ferie natalizie: chi vince sarà in vacanza nel periodo più ambito dell’anno. Angelo accetta la sfida. Da quel momento in poi, la notte trascorrerà tra il tentativo di Salvatore di tenere in vita il signor Caputo e quello di Angelo di giocare sporco pur di vincere la sua scommessa. Tra colpi bassi, primari cocainomani e loschi figuri che si aggirano per l’ospedale, in quella notte può succedere di tutto.

SEMPRE – di Luciana Fina – Portogallo, 2024, 107’

  • Produzione: Cinemateca Portuguesa
  • In collaborazione con: RTP
  • In associazione con: LAFstudio
  • Vendite internazionali: Cinemateca Portuguesa
  • A cinquant’anni dal 25 aprile 1974, Luciana Fina rivisita le immagini della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo, provenienti dagli archivi della Cinemateca Portuguesa e della RTP. Partendo dal cinema di quegli anni, SEMPRE ripensa al passaggio dal fascismo alla liberazione e al processo di costruzione di un nuovo Paese, per la sua emancipazione e il suo futuro. È un omaggio al cinema che ha interferito nella storia e restituisce oggi l’ipotesi di un momento straordinario. Il film attraversa l’asfissia del Salazarismo e della PIDE (Polícia Internacional e de Defesa do Estado), le occupazioni studentesche del 1969, il Movimento delle Forze Armate del 1974, i sogni, i programmi e le prospettive del PREC (Processo Revolucionário em Curso), il «Verão quente», la decolonizzazione e, soprattutto, ripropone i gesti di grandi cineasti che entrarono in azione insieme a artisti, cantautori, compositori e registi radiofonici.

TENGA DURO SIGNORINA! ISABELLA DUCROT UNLIMITED – (HOLD ON MISS! ISABELLA DUCROT UNLIMITED) – di Monica Stambrini – Italia, 2024, 87’

  • Con: Isabella Ducrot
  • Produzione: Eolo Films Productions
  • Quando a cinquantacinque anni Isabella Ducrot, al secolo Antonia Mosca, ha iniziato a dedicarsi all’arte, nessuno, tantomeno lei, poteva immaginare che oggi, novantenne, sarebbe diventata un’artista contesa dalle maggiori gallerie di tutto il mondo. Tenga duro signorina! Isabella Ducrot Unlimited la segue per due anni, tra successi internazionali e rivelazioni private, offrendo in controluce, dietro al racconto dell’artista quotata, autodidatta e lontana dall’accademia, anche il ritratto di una donna che ha attraversato il Novecento per rivelarci infine che «la vita felice comincia a sessant’anni!». E noi, meravigliati da ciò che dice e che fa, le crediamo.

VAKHIM – di Francesca Pirani – Italia, 2024, 98’

  • Con: Vakhim Borra, Maklin Tosi, Simone Borra, Francesca Pirani, Lavinia Mancusi
  • Produzione: Land Comunicazioni
  • Con il contributo di MiC – DGCA
  • Adottato in Cambogia a quattro anni, Vakhim arriva in Italia nel 2008. Parla solo khmer e tutto intorno a lui è sconosciuto, è un bambino solare e per adattarsi rimuove le tracce della sua breve vita che, però, non scompare del tutto. In Italia c’è Maklin, la sorella maggiore e dopo qualche anno arriva una lettera: è la madre naturale di Vakhim che chiede del figlio. Francesca e Simone, i genitori adottivi, decidono di andarla a cercare.

Those About to Die, recensione della serie con Anthony Hopkins

Those About to Die, recensione della serie con Anthony Hopkins

Disponibile dal 19 luglio su Prime VideoThose About to Die è la nuova serie diretta da Roland Emmerich. Fin dal suo primo vero successo al botteghino americano Universal Soldier, nel lontano 1992, con Emmerich è sempre stato prendere o lasciare. A conti fatti, è stata proprio la sua idea di messa in scena soavemente eccessiva, sopra le righe e ultra spettacolare, a decretarne  i maggiori successi. Un “marchio di fabbrica” che il cineasta tedesco ha costantemente riproposto a prescindere dalle dimensioni del budget a disposizione, arrivando a vette di kitsch che pochi altri registi hanno saputo raggiungere in tempi moderni.

Those About to Die, una rivisitazione del peplum

Perché quindi cambiare strategia quando si tratta di una serie televisiva? Soprattutto se poi l’idea di base è quella di resuscitare il “peplum” sfacciatamente iperbolico e sanguigno di Rome, show targato originariamente HBO che ebbe un notevole successo di pubblico a partire dal 2005. Creata da Robert Rodat (nomination all’Oscar per la sceneggiatura di Salvate il soldato Ryan) Those About to Die si rivela fin dal pilot una rivisitazione estremamente libera sia nel contenuto che nella messa in scena, entrambi sviluppati per creare un tipo di spettacolo tutt’altro che impegnato o impegnativo: nello sviluppo delle varie trame che si intrecciano negli intrighi di potere possiamo ritrovare quell’agilità rivolta a chi vuole godersi un prodotto veloce e sfizioso invece che una serie con personaggi e situazioni di spessore.

Un ritmo scatenato

Ed ecco allora che Emmerich poggia su questo canovaccio narrativo una regia spigliata, addirittura frivola quando si tratta di caratterizzare i personaggi. Questo rende Those About to Die uno spettacolo dal ritmo scatenato, un qualcosa che quasi non si è più abituati a vedere nella serialità “adulta” contemporanea. L’effetto è oggettivamente straniante, in particolar modo nel primo episodio, mentre la seconda puntata contiene alcune idee e un paio di momenti che rendono maggiormente interessante. Nel complesso però lo show offre davvero troppa poca qualità drammatica per convincere in pieno: dal momento che quello che conta maggiormente sembrano essere il ritmo del racconto e lo spettacolo delle scene d’azione, agli attori vengono assegnati ruoli che risulta evidentemente difficile caratterizzare in maniera sostanziosa di fronte a un tale vortice di azioni ed eventi.

Ecco allora che l’unico con cui si riesce a entrare un minimo in sintonia, magari anche provare una certa empatia, è il Tenax interpretato con brio da Iwan Rheon (Il trono di spade, Vicious), mentre tutti gli altri si dipanano in maniera troppo superficiale per entrare nelle grazie del pubblico. Anche un grande attore come il due volte premio Oscar Sir Anthony Hopkins, il quale comincia ad evidenziare anche i segni di cedimento di un’età ormai avanzata, non riesce ad andare oltre una caratterizzazione approssimativa dell’imperatore che regge Roma e le sue sorti nelle prime puntate.

Divertimento senza troppi pensieri

Per un certo pubblico televisivo abituato allo sviluppo di personaggi, situazioni e atmosfere in grado di coinvolgere, anche prendendosi il tempo necessario nel corso di una singola puntata o addirittura un’intera stagione, Those About to Die non è certo un tipo di prodotto che ci sentiamo di consigliare. Se invece quello che si vuole ottenere da uno show è un’ora di divertimento senza troppi pensieri, incentrato sullo splendore dell’ambientazione lontana (e mitizzata) e sul ritmo dell’esposizione che non concede tregua a furia di intrighi, colpi di scena e azione spettacolare, magari la serie di Rodat ed Emmerich potrebbe anche intrattenere.

Francamente di un altro “peplum” seriale che lavora soltanto in superficie non sentivamo un bisogno spasmodico: è innegabile che Emmerich sappia costruire i suoi giocattoli creando un universo estetico barocco e spericolato, assemblato ogni volta da un montaggio vorticoso. Allo stesso modo però i tempi di Independence Day e soprattutto The Day After Tomorrow – a nostro avviso il suo “capolavoro” proprio perché possedeva personaggi di spessore e una trama efficace oltre la maestosità degli effetti speciali – sembrano ormai passati, e anche il cineasta sembra continuare a sfruttare un marchio di fabbrica che, non supportato dai mezzi adeguati per esprimersi al massimo, mostra i segni di un certo logorio. Anzi, li ha già mostrati da qualche tempo, mentre Those About to Die arriva semplicemente a ribadirlo…

La donna del lago: recensione della serie tv Apple TV+ con Natalie Portman

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Tratto dall’omonimo romanzo del 2019 di Laura Lippman, La donna del lago parla di razzismo e di misoginia in un’America degli anni ’60 mescolando tinte thriller e noir. La serie di Apple TV+ segna anche un punto di svolta nella carriera di Natalie Portman alla sua prima apparizione come protagonista in una serie televisiva.

La storia de La donna del lago si articola su due binari apparentemente paralleli. Da una parte Maddie Schwartz, casalinga ebrea che cerca disperatamente di reinventarsi come giornalista investigativa, e dall’altra Cleo Sherwood, una madre in difficoltà che cerca di portare avanti i diritti delle donne afroamericane di Baltimora. Nel corso dei sette episodi che compongono la serie Maddie diventerà ossessionata dal caso della morte di Cloe.

La donna del lago, la recensione

Laura Lippman, autrice del romanzo omonimo, si ispira a fatti accaduti realmente. Nel 1969 una bambina ebrea e una donna afroamericana scompaiono e Maddie Schwartz, una donna ebrea cerca di affermarsi come giornalista allontanandosi dagli stereotipi della famiglia tradizionale. La serie, creata da Alma Har’el, parla di una forte emancipazione femminile contro un mondo creato e fatto a misura di uomini, parla di persone diverse che cercano la libertà. La stessa regista della serie, nata e cresciuta in Israele, è rimasta colpita dalla lungimiranza e dalla forte identità di Maddie narrata da Lippman nel romanzo. Maddie, infatti, si ribella alle aspettative che la sua cultura le impone come moglie e madre.

Oltre alla storia di mistero legata alla scomparsa di Tessie Fine e di Cleo Sherwood c’è anche una storia di crescita e di resa dei conti con dei demoni interiori appartenenti a tutti i personaggi. I protagonisti de La donna del lago combattono la loro guerra interiore e trovano la libertà, il loro pieno compimento, fuori dalle mura di quella società opprimente e così radicata alla tradizione.

La donna del lago Moses Ingram recensione

Maddie e Cloe: un filo invisibile

Le due protagoniste, Maddie e Cleo, fin da loro primo momento sullo schermo sembrano legate da un filo invisibile. Le inquadrature cercano sempre di metterle a specchio o di sovrapporle eppure sono due personaggi praticamente paralleli per tutti i sette episodi. Il momento del loro quasi incontro all’inizio della serie è cruciale: anche se Maddie sta lottando per la sua libertà e la sua affermazione tratta Cleo come un fine ultimo per arrivare ai suoi bisogni (un abito nuovo) per essere presentabile e tenere il suo discorso. Alla fine, però sono entrambe donne, madri, si prendono cura della casa e della famiglia e cercano di capire cosa vogliono per loro stesse.

Un altro punto importante della serie è la località in cui è ambientata la storia. Ci troviamo, infatti, a Baltimora (dove è stato ambientato anche The Wire) palcoscenico che offre al pubblico diversi spunti politici e di denuncia sociale. Ma non solo anche molta autenticità. La stessa Moses Ingram è cresciuta a Baltimora e la regista l’ha scelta proprio per gli spunti creatività che ha apportato alla storia: dalla musica jazz per le strade, ai trucchi di carte al modo di gestire le attività degli afroamericani negli anni ’60. La città lega ancora una volta le due attrici poiché anche Portman ha dei legami con Baltimora: la nonna aveva vissuto nella città proprio negli anni ’60 e per lei è stato molto stimolante calarsi nei panni di una signora che poteva avere quell’età in quel determinato periodo storico.

La donna del lago Natalie Portman recensione

Il finale

La caratterizzazione dei personaggi prende il sopravvento sulla trama stessa della serie. Si scopre la vera identità di Cleo e il suo interessamento in crimini molto più grandi e impensabili. Ed anche Maddie vede scoprirsi alcuni misteri e bugie che ha nascosto alla sua famiglia e di cui soprattutto suo figlio si sente a disagio. Il confronto finale tra le due donne le mette in due posizioni ben definite: Maddie ha qualcosa da guadagnare (pubblicare la storia di Cleo così come le è stata consegnata), Cleo a sua volta consegna nelle mani di Maddie non solo tutta la verità ma anche sé stessa.

“È un nuovo giorno, una nuova vita, e io mi sento bene”

Avetrana – Qui non è Hollywood il teaser trailer della serie originale Disney+

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Disney+ ha diffuso il teaser trailer e il teaser poster della nuova serie originale italiana Avetrana – Qui non è Hollywood che sarà disponibile quest’autunno sulla piattaforma streaming in Italia.

La serie racconta il delitto di Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi e l’imponente risonanza mediatica che lo caratterizzò. In 4 episodi da 60 minuti, ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia, Sarah, Sabrina, Michele e Cosima, Avetrana – Qui non è Hollywood propone un racconto a più voci di uno dei più noti casi di cronaca nera italiana.

Avetrana è un paese bruciato dal sole nella periferia pugliese, a ridosso del mare. È il 26 agosto del 2010 quando Sarah, una giovane ragazza di 15 anni, scompare. Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspettava per andare al mare. Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Perché, mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla. La troveranno in fondo a un pozzo.

Il delitto di Avetrana è un caso che ha sconvolto l’Italia e mosso l’opinione pubblica”, ha dichiarato il regista Pippo Mezzapesa. “Ringrazio The Walt Disney Company Italia e Groenlandia per avermi offerto l’occasione di raccontare con grande libertà questa storia a cui ci siamo approcciati con la cura che merita un caso così complesso, che continua a catturare l’interesse di tutti. Una storia che abbiamo voluto rappresentare attraverso gli occhi dei suoi protagonisti”.

Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta e Davide Serino con la collaborazione di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia.

Avetrana – Qui non è Hollywood è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella.

La serie è basata sul libro “Sarah la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla “Modalità Junior” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Touch, il trailer del film dal 29 agosto al cinema

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Touch, il trailer del film dal 29 agosto al cinema

Ecco il trailer di Touch, il film di Baltasar Kormakur, che arriverà in sala il prossimo 29 agosto con Universal. Il film è stato presentato in anteprima al Festival di Taormina. Nel cast del film Mitsuki Kimura, Pálmi Kormákur Baltasarsson, Egill Ólafsson, Yôko Narahashi.

Touch, la trama

Una storia romantica ed emozionante che attraversa decadi e continenti. Touch segue il viaggio emotivo di un uomo alla ricerca del suo primo amore, scomparso cinquanta anni fa, prima che il suo tempo finisca.

Touch, il poster

Finché notte non ci separi: il trailer del film con Pilar Fogliati

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È online il trailer di Finché notte non ci separi di Riccardo Antonaroli, brillante commedia dolce amara con protagonisti Pilar Fogliati e Filippo Scicchitano che sarà presentata in anteprima alla 70° edizione del Taormina Film Fest il 19 luglio come film di chiusura e uscirà al cinema il 29 agosto con 01 Distribution.

Finché notte non ci separi, la trama

Si sono scambiati le fedi e giurato amore eterno solo poche ore fa ed ora eccoli qui, Eleonora e Valerio, mano nella mano nell’albergo più lussuoso di Roma, pronti a godersi la luna di miele. Non sanno che invece di lì a poco verranno catapultati nella notte di una Roma affascinante e misteriosa, in cerca di qualcosa… e forse di loro stessi.

Il film, prodotto da Rodeo Drive e Life Cinema con Rai Cinema, è tratto da Honeymood di Talya Lavie (2020), la commedia di successo presentata al BFI London Film Festival, al Tribeca Film Festival e in concorso alla 67esima edizione del Taormina Film Fest.

Finché notte non ci separi, il poster

Superman: Will Reeve parla del suo cameo nel film di James Gunn

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Superman: Will Reeve parla del suo cameo nel film di James Gunn

L’Universo DC si sta dirigendo verso un nuovo territorio, con James Gunn e Peter Safran che stanno preparando una serie di film e show televisivi basati sui personaggi iconici della DC. Il primo film di questo elenco è Superman, ed è stato confermato all’inizio del mese che il cast del film includerà Will Reeve, il figlio più giovane del leggendario attore di Superman Christopher Reeve. Will, che nella vita reale è un giornalista e corrispondente di ABC News, interpreterà un reporter televisivo nel film, e ha fatto chiarezza su questo cameo durante una recente intervista con TMZ.

Conosco le persone che stanno girando il film e sono state così gentili con me e la mia famiglia, e avevo un giorno libero, così l’abbiamo fatto”, ha spiegato Reeve, aggiungendo: ”Non so cosa mi sia permesso dire. È stata un’esperienza davvero fantastica; sono stati super gentili; è stato facile e veloce… In realtà ero più nervoso di quando vado in televisione per il mio lavoro normale, perché c’era così tanta gente e dovevo memorizzare una battuta, ma comunque!”.

Superman IV The Quest for peace
Christopher Reeve in Superman IV

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Deadpool & Wolverine: Ryan Reynolds potrebbe aver anticipato un’importante connessione con il MCU

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In base a tutti i trailer e le clip rilasciate fino a questo momento, è chiaro che Deadpool & Wolverine scaverà in ogni sorta di angolo casuale del Marvel Cinematic Universe. Questa è l’incursione di Deadpool nel franchise dei Marvel Studios e la sua avventura nel multiverso avrà probabilmente implicazioni durature per gli altri film e show del futuro. L’esatto legame tra Deadpool e Wolverine e il resto dell’MCU non è però stato reso noto, ma il produttore e protagonista Ryan Reynolds ha fatto riferimento ad alcuni elementi del franchise, tra cui un legame importante con Doctor Strange.

Giovedì, una settimana prima della prima di Deadpool & Wolverine, Reynolds ha infatti condiviso un paio di immagini interessanti sulla sua storia di Instagram (riportate da Comicbook). In particolare, ha condiviso due diverse foto di concept art di Doctor Strange, che ritraggono lo sling ring di Strange, lo strumento che indossa sulle dita per aprire portali tra luoghi (e talvolta universi).

Questo dettaglio porterà ovviamente i fan a chiedersi se lo strumento apparirà prima o poi in Deadpool & Wolverine, il che significherebbe molteplici cose. È già noto che il film esplorerà diversi universi e tale strumento potrebbe essere il modo in cui Deadpool e Wolverine passano da un universo all’altro, ma potrebbe anche indicare un qualche tipo di coinvolgimento da parte di Stephen Strange stesso. D’altronde, un portale simile a quelli che Strange apre in tutto il MCU è stato presente in quasi tutti i trailer di Deadpool e Wolverine fino a questo momento. Quello che non sappiamo è come verranno utilizzati questi portali e come Deadpool potrebbe entrare in possesso di questa tecnologia.

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), nel ruolo di Nova e Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 24 luglio 2024.

Avengers vs X-Men: i Marvel Studios annunceranno il film al SDCC?

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Un annuncio riguardante Avengers vs. X-Men potrebbe essere imminente? Quando i Marvel Studios hanno annunciato i prossimi film sui Vendicatori al Comic-Con di San Diego nel 2022, il piano prevedeva che entrambi i film uscissero nello stesso anno, con il primo capitolo intitolato The Kang Dynasty e il finale della Saga del Multiverso intitolato Secret Wars. Da allora sono cambiate molte cose, tra cui una gestione sbagliata di Kang in Ant-Man and The Wasp: Quantumania e i problemi legali di Jonathan Majors che hanno portato al suo licenziamento dal ruolo.

Di conseguenza, Avengers: The Kang Dynasty ha perso il titolo e lo sceneggiatore originale Jeff Loveness e, mentre si pensava che Michael Waldron avrebbe scritto entrambi i film, abbiamo appreso che anche lui potrebbe non essere più coinvolto. Ora, mentre si vocifera di un ritorno dei fratelli Russo ai Marvel Studios per dirigere entrambi i film, Alex Perez di The Cosmic Circus ha lasciato intendere sui social media che Avengers vs. X-Men sarà annunciato sabato prossimo al Comic-Con di San Diego.

Abbiamo sentito che l’idea è quella di allontanarsi da Kang con Avengers 5, quindi perché non cogliere l’occasione per contrapporre gli eroi più potenti della Terra 616 agli X-Men dell’universo Fox per una battaglia imperdibile, mentre i loro mondi si scontrano durante un’incursione? Non resta che attendere il prossimo weekend, per scoprire se durante il panel dei Marvel Studios verrà fatto tale annuncio o se, in generale, verrà fornito qualche dettaglio in più sui prossimi film dedicati agli Avengers.

X men The Marvels

Quando arriverano gli X-Men nel MCU?

I film dedicati ai mutanti Marvel hanno cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men le origini – Wolverine, del 2011 X-Men: l’inizio, del 2013 Wolverine – l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016  Apocalisse, del 2017 Logan: The Wolverine e del 2019 Dark Phoenix.

I due film dedicati a Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e Wolverine porterà nel MCU i due eroi del titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe ormai sempre imminente.

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Avengers: Secret Wars, per il film potrebbero essere arruolati uno o più noti sceneggiatori

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Ieri sera si è diffusa la notizia che i fratelli Russo sono in trattativa con i Marvel Studios per dirigere Avengers 5 e Avengers: Secret Wars. Ora, Jeff Sneider ha condiviso ciò che ha sentito sulla situazione nel podcast The Hot Mic. Sembra che Joe e Anthony abbiano contattato per primi i Marvel Studios, ma che siano stati rifiutati perché lo studio era già in trattative con altri registi.

Sappiamo che il regista di Deadpool & Wolverine, Shawn Levy, era stato pensato per dirigere Avengers 5, ma si pensa che abbia rinunciato per potersi concentrare su altri progetti, tra cui un film di Star Wars. Che ci crediate o no, sembra che nessuno volesse il lavoro di regia dei prossimi film dei Vendicatori. Perché? Perché sbagliare sarebbe stato come un suicidio per la propria carriera! I Marvel Studios, non riuscendo a trovare nessuno, sono tornati dai Russo con un’offerta.

Mentre è probabile che un annuncio ufficiale venga fatto al San Diego Comic-Con il prossimo fine settimana, Sneider rivela ora anche che i collaboratori di lunga data dei Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely, potrebbero essere incaricati di riscrivere la sceneggiatura di Avengers: Secret Wars e potenzialmente anche il quinto capitolo, ancora senza titolo. Tuttavia, è possibile che solo uno di loro accetti il lavoro, non entrambi!

Avengers Infinity War Hulk MCU
Una scena di Avengers: Infinity War

Anthony e Joe Russo alla regia di Avengers 5 e Avengers: Secret Wars

Non è chiaro quando la Marvel intende iniziare la produzione dei prossimi episodi di “Avengers”. Il prossimo film di Anthony e Joe Russo è “The Electric State” di Netflix, un’avventura fantascientifica con Chris Pratt e Millie Bobby Brown le cui riprese si sono concluse alla fine del 2022. Dopo “Endgame”, i fratelli sono passati allo streaming con “The Grey Man” di Netflix con Ryan Gosling, Chris Evans, Ana de Armas, e al film poliziesco di Apple TV+Cherry”, con Tom Holland. Sono stati produttori di “Everything Everywhere All at Once”, della serie TV di Amazon “Citadel” e di “Extraction” di Netflix.

I Russo hanno diretto quattro film Marvel, oltre ai due Avengers citati, anche Captain America: The Winter Soldier” del 2014 e “Captain America: Civil War” del 2016. Al momento, “Avengers: Endgame” è il secondo film di maggior incasso della storia con 2,79 miliardi di dollari, mentre “Infinity War” è il sesto con 2,05 miliardi di dollari. Sono in compagnia di James Cameron come unici registi con due blockbuster da 2 miliardi di dollari.