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Oscar 2021: cerimonia dal vivo ma da location diverse

Oscar 2019

Come sappiamo ormai da tempo, la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021 è stata rinviata di due mesi a causa della pandemia di Covid-19. Ora, come riportato da Variety, arrivano anche i primi dettagli su quello che sarà l’effettivo svolgimento della serata: la fonte annuncia che la 93esima edizione degli Academy Awards si svolgerà dal vivo, ma da location diverse.

Tra queste, ovviamente, ci sarà anche il Dolby Theatre di Los Angeles, che dal 2001 ormai ospita l’appuntamento più importante per l’industria cinematografica hollywoodiana. In risposta alla chiusura delle sale cinematografiche a causa dell’emergenza sanitaria, l’Academy aveva già modificato – temporaneamente – il suo regolamento interno per includere nei film candidabili anche i titoli che hanno saltato la sala cinematografica e che sono arrivati direttamente in streaming.

“In questo anno unico che ha chiesto così tanto a così tanti di noi, l’Academy è determinata a presentare una cerimonia degli Oscar come nessun altra, dando la priorità alla salute pubblica e alla sicurezza di tutti coloro che parteciperanno”, ha detto un portavoce dell’Academy in una nota ufficiale. Per creare il tradizionale show in presenza che il nostro pubblico globale vuole vedere, adattandosi chiaramente ai requisiti della pandemia, la cerimonia sarà trasmessa in diretta da più location, incluso il famoso Dolby Theatre. Non vediamo l’ora di condividere presto maggiori dettagli.”

Lo scorso settembre, sempre a causa dell’emergenza sanitaria, già la cerimonia degli Emmy aveva proposto una formula ibrida che ha coinvolto tanto lo spettacolo dal vivo quanto lo streaming. Più di recente, è stato confermato che anche la cerimonia dei Golden Globes si svolgerà da due differenti location: le due conduttrici, Tina Fey e Amy Poehler, infatti, presenteranno rispettivamente da New York e da Los Angeles.

Le nomination degli Oscar 2021 verranno annunciate ufficialmente il prossimo 15 marzo. La cerimonia di premiazione avrà luogo, invece, la sera del 25 aprile. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà della conduzione, mentre la produzione sarà a cura di Jesse Collins, Stacey Sher e Steven Soderbergh.

 
 

The Last of Us: annunciati i protagonisti, saranno Bella Ramsey e Pedro Pascal

The Last of Us serie-tv

La HBO e Naughty Dog hanno finalmente ufficializzato i protagonisti di The Last of Us, l’attesa serie televisiva basata sull’omonimo videogames.  A Darne conferma è stato il noto sito Deadline.

Pedro Pascal interpreterà Joel, il protagonista tormentato da traumi e fallimenti passati, deve attraversare un’America devastata dalla pandemia, proteggendo nel contempo una ragazza che rappresenta l’ultima speranza dell’umanità. Bella Ramsey nota per il suo ruolo di Lyanna Mormont in Game of Thrones interpreterà Ellie.

The Last Of Us, la serie tv

The Last of Us si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta da una malattia che rende le vittime mutanti pericolosi e assetati di sangue. L’indurito sopravvissuto Joel viene assunto per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’oppressiva zona di quarantena. Quello che inizia come un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e mozzafiato poiché l’improbabile coppia dipenderà l’una dall’altra per la sopravvivenza. La serie sarà disponibile su HBO e in streaming su HBO Max.

The Last of Us è scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin al fianco diNeil Druckmann, creatore dell’omonimo videogames. Il regista di Beanpole Kantemir Balagov dirigerà il pilot. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta da PlayStation, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog. Druckmann e Mazin sono produttori esecutivi insieme a Carolyn Strauss, Evan Wells di Naughty Dog e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

 
 

Tom Holland riflette sul passaggio repentino da Nathan Drake a Peter Parker

tom holland spider-man

Tom Holland ha rivelato di aver avuto difficoltà a dimenticare il suo ruolo in Uncharted durante le riprese di Spider-Man 3. Tra i giovani interpreti più richiesti di Hollywood, Holland sarà protagonisti di alcuni dei titoli più attesi della prossima stagione cinematografica. Tra questi figurati sicuramente il travagliato adattamento del videogioco Uncharted, in cui interpreterà un giovane Nathan Drake, e il nuovo capitolo dell’avventure cinematografiche dell’Uomo Ragno collegato al MCU, il misteriosissimo Spider-Man 3.

Nell’ultimi mesi Holland è stato occupato proprio con la produzione di entrambi i film. La produzione di Uncharted era stata bloccato a causa della pandemia di Covid-19: il film è stato poi girato da luglio a ottobre dello scorso anno. Dopo pochissimi giorni, Holland è tornato di nuovo sul set per iniziare la produzione di Spider-Man 3, il nuovo capitolo delle avventure di Peter Parker, attesissimo da tutti i fan del MCU non solo per il finale del precedente Far From Home (in cui la vera identità del personaggio è stata rivelata al mondo intero), ma anche per la connessione che avrà con il Multiverso.

Ora, Tom Holland ha avuto la possibilità di riflettere proprio sul passaggio così repentino dal ruolo di Nathan Drak a quello di Peter Parker. Parlando con Screen Daily in occasione della promozione del film Cherry, Holland ha spiegato che inizialmente ha avuto qualche difficoltà a passare da un personaggio all’altro, e che il suo disagio a quanto pare è stato notato anche dalla produttrice Amy Pascal e dal regista di Spider-Man 3, Jon Watts.

“Stavo girando questa scena di Spider-Man 3 in cui dovevo entrare in un edificio. Mi stavano riprendendo da dietro e Amy Pascal mi ha preso da parte e mi ha detto: ‘Perché cammini così? Stai camminando come un uomo, quando invece dovresti camminare come un ragazzo’. Tornai indietro, guardai il monitor ed effettivamente mi accorsi che stavo camminando con spavalderia e sicurezza. Jon Watts allora disse: ‘Va bene, sta facendo Nathan Drake. Risolveremo questo problema e avremo di nuovo Peter Parker’.”

Tutte le info su Uncharted e Spider-Man 3

Ricordiamo che Uncharted, inizialmente previsto per il 16 luglio 2021, arriverà nelle sale americane l’11 febbraio 2022. Il film sarà diretto da Ruben Fleischer, reigsta di Zombieland e Venom, e vedrà nel cast anche Mark Wahlberg  (nei panni di Victor Sullivan) e Antonio Banderas (in un ruolo che non è stato ancora rivelato).

Per quanto riguarda invece Spider-Man 3, l’uscita del film nelle sale americane è ancora fissata per il 17 dicembre 2021. Diretto ancora una volta da Jon Watts, già regista di Homecoming e Far From Home, il film vedrà il ritorno anche di Zendaya e di Jacob Batalon. Sappiamo, inoltre, che Benedict Cumberbatch riprenderà il ruolo di Doctor Strange mentre Jamie Foxx e Alfred Molina intepreteranno nuovamente Electro e Doctor Octopus.

 
 

Outlander 6: al via la produzione, teaser promo

Outlander 6

Outlander 6 è l’annunciata sesta stagione della serie Outlander creata da Ronald D. Moore per il canale americano Starz. La serie racconta le avventure della viaggiatrice nel tempo Claire Beauchamp Randall Fraser.

Staz oggi annuncia l’inizio della lavorazione della sesta stagione con un teaser promo.

Outlander 6: quando esce e dove vederla in streaming

Outlander 6 uscirà nel 2021 e sarà disponibile in streaming su Starplay.

Outlander 6: la trama e il cat

La trama della sesta stagione e i dettagli non sono stati ancora rivelati.

Nella sesta stagione di Outlander ritorneranno Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in corso), interpretata da Caitriona Balfe,  James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso), interpretato da Bill Paterson, Janet “Jenny” Fraser Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso), interpretato da Steven Cree, Roger Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato da Richard Rankin, Brianna “Bree” Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata da Sophie Skelton, Lord John William Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel “Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato da César Domboy e Capitano Raines (stagione 3-in corso), interpretato da Richard Dillane.

 
 

Hercules: i Russo confermano che il live action è ancora in sviluppo

hercules

Anthony e Joe Russo hanno aggiornato in merito al live action di Hercules attualmente in sviluppo alla Disney, progetto che è stato in cantiere per un bel po’ di tempo. Potrebbe volerci ancora un po’ di tempo prima dell’arrivo ufficiale del film sul grande schermo, ma sembra che i lavori stiano procedendo nella giusta direzione. Negli ultimi anni, i fratelli Russo hanno raggiunto il successo grazie alla loro collaborazione con i Marvel Studios, per il quale hanno diretto film come Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War,Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono anni ormai che la Disney è impegnata nella realizzazione di adattamenti in live action dei suoi classici d’animazione più famosi. Cenerentola, La bella e la bestia, Il re leone e Aladdin sono solo alcuni degli adattamenti sfornati dalla Casa di Topolino e arrivati al cinema nell’ultimo decennio. Nonostante l’enorme successo al botteghino, non sempre questi film sono riusciti a conquistare il favore della critica. Tra i prossimi live action in arrivo figurano La sirenetta, Cruella, Pinocchio, Peter Pan & Wendy e, ovviamente, il sopracitato Hercules.

Durante una recente intervista all’interno del podcast Lights Camera Barstool, sono stati proprio Anthony e Joe Russo ad aggiornare in merito al live action di Hercules. I due fratelli hanno confermato che il progetto è ancora vivo e vegeto e che il loro obiettivo è quello di realizzare qualcosa di potenzialmente enorme. Ad ogni modo, il film è ancora in fase di sviluppo, quindi bisognerà attendere per avere degli aggiornamenti concreti in merito alla trama e alle eventuali differenza con il classico originale. Tuttavia, Joe Russo ha comunque condiviso la direzione che lui e suo fratello intendono intraprendere.

“La sceneggiatura sarà pronto tra circa una settimana. Ci abbiamo dedicato molto tempo e attenzione. È un film che era davvero importante per me e per i miei figli. Lo guardavano sempre da piccoli e quindi c’è un forte legame emotivo. La nostra intenzione è quella di osservare e capire come poter costruire l’universo e come poterlo espandere. Naturalmente, ci sono diverse opportunità a livello di narrativa. Penso che il pubblico voglia qualcosa di nuovo e al tempo stesso avvincente. Vogliamo regalare loro qualcosa di cui potranno parlare anche negli anni a venire. La nostra missione è permetterli di vivere quell’esperienza. Ma è ancora presto per parlarne in maniera approfondita.”

Tutto quello che c’è da sapere su Hercules

Hercules è il primo film di animazione Disney basato sulla mitologia greca e racconta le avventure di Eracle, che viene però chiamato con il suo nome latino Hercules, concentrandosi principalmente non tanto sulle famose dodici fatiche quanto sulla meno nota Gigantomachia.

Al momento non sappiamo né chi dirigerà il film né gli attori che saranno chiamati ad interpretare gli iconici personaggi del classico originale. Il film, a differenza di Lilli e il Vagabondo e Mulan, dovrebbe essere destinato alla sala e non a Disney+, e sarà prodotto anche da Jeffery Silver (Il re leone, Tron: Legacy) Karen Gilchrist (Il re leone, The Mandalorian). 

Come già accaduto per La bella e la bestia, Aladdin e per l’attesissimo La sirenetta, anche la colonna sonora del live action di Hercules sarà composta da brani già presenti nel classico originale e da nuove canzoni.

 
 

Gina Carano licenziata da Lucasfilm, non sarà più in The Mandalorian

Gina Carano MMA

La LucasFilm ha annunciato di aver licenziato Gina Carano attrice della sua scuderia e trai protagonisti di The Mandalorian, sin dalla prima stagione dello show. La serie, amatissima dai fan, ha dato anche ulteriore notorietà all’attrice ex sportiva che interpreta il ruolo di Cara Dune.

Nonostante l’accoglienza riservata alla serie e al personaggio, la Lucasfilm non ha potuto fare a meno di licenziare l’attrice dopo che ha pubblicato sui suoi social altri commenti discutibili, questa volta a sfondo antisemita. Dopo aver pubblicamente sostenuto l’inutilità delle mascherine contro la diffusione del COVID-19 e aver sponsorizzato teorie cospirazioniste riguardanti i brogli elettorali delle elezioni presidenziali USA 2020, l’attrice ha fatto pesanti dichiarazioni riguardanti l’Olocausto.

Su una storia che ha condiviso su Instagram si legge: “Gli ebrei sono stati picchiati per le strade, non dai soldati nazisti ma dai loro vicini… anche dai bambini. Poiché la storia è modificata, la maggior parte delle persone oggi non si rende conto che per arrivare al punto in cui i soldati nazisti potevano facilmente radunare migliaia di ebrei, il governo ha fatto in modo che i propri vicini li odiassero semplicemente per il fatto di essere ebrei. Com’è diverso dall’odiare qualcuno per le loro opinioni politiche?”

Attraverso un comunicato stampa, la Lucasfilm ha immediatamente preso le distanze dall’attrice: “Gina Carano non è attualmente impiegata da Lucasfilm e non ci sono piani per lei in futuro. Dopotutto, i suoi post sui social media che denigrano le persone in base alle loro identità culturali e religiose sono abominevoli e inaccettabili.” Di seguito alcune sue storie.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare The Mandalorian e altre produzioni originali

The Mandalorian 2

The Mandalorian 2 è la seconda stagione della serie tv The Mandalorian live action basata sull’universo di Star Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma streaming Disney+.

Ambientata nell’universo di Guerre stellari dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e prima di Star Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del Primo Ordine, The Mandalorian racconta le difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.

La serie è prodotta e scritta da Jon Favreau (già produttore de Il Re Leone e delle saghe di Avengers e Iron Man). Nel cast anche Gina Carano (DeadpoolFast and Furious); Carl Weathers (Apollo Creed nella saga di Rocky), Nick Nolte (Cape FearIl Principe delle maree), Emily Swallow (SupernaturalLe regole del delitto perfetto), Taika Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo Rabbit), Giancarlo Esposito (Fa’ la cosa giustaBreaking Bad) e Omid Abtahi (24HomelandStar Wars: The Clone Wars).

The Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi, racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A interpretarlo Pedro Pascal (Game of ThronesNarcos).

 
 

Justice League Snyder Cut risolverà un easter egg legato a Batman v Superman

La Snyder Cut di Justice League risolverà finalmente un mistero legato a Batman v Superman: perché il Crociato di Gotham aveva la carta del Joker attaccata sull’impugnatura del suo fucile. Il taglio del cinecomic ad opera di Zack Snyder farà finalmente il suo debutto il prossimo 18 marzo su HBO Max. Grazie a dei finanziamenti aggiuntivi, il regista è stato in grado di girare del nuovo materiale per la sua versione, inclusa una scena che vedrà il ritorno del Joker di Jared Leto già visto in Suicide Squad.

L’iterazione del Joker ad opera di Leto nel film di David Ayer è stata oggetto di numerose polemiche. Il personaggio è stato il protagonista della campagna marketing del film prima del suo arrivo nelle sale, ma di fatto il ruolo dell’iconico supercriminale all’interno della storia è stato alquanto insignificante. Lo stesso Ayer ha ammesso che il personaggio è stato letteralmente “maltrattato” durante la post-produzione e che la maggior parte delle scene con protagonista Leto sono state eliminate dalla versione cinematografica.

In seguito all’uscita di Suicide Squad, tutti erano pronti a scommettere che Leto non sarebbe mai tornato nel DCEU nei panni del Joker, nonostante nei piani iniziali della WB ci fossero diversi progetti incentrati proprio sul villain. Ecco perché la notizia del coinvolgimento dell’attore premio Oscar nella Snyder Cut ha colto tutti di sorpresa. Dalle prime immagini diffuse online, sappiamo che l’iterazione del Joker di Leto nella Snyder Cut sarà molto diversa da quella vista in precedenza sul grande schermo. Ora, veniamo a conoscenza di un altro dettaglio importante: la versione di Snyder risolverà un grande mistero legato a Batman v Superman

La scena del Joker nella Snyder Cut di Justice League

Parlando con Vanity Fair, Zack Snyder ha rivelato alcuni dettagli a proposito della scena che vedrà coinvolti il Joker di Jared Leto e il Batman di Ben Affleck. Il regista aveva già rivelato che il Clown Principe del Crimine interagirà con il Cavaliere Oscuro all’interno della linea temporale del Knightmare, e che fra i due personaggi ci sarà un vero e proprio confronto in cui il Joker proverà ad analizzare la figura di Batman. Inoltre, Snyder ha aggiunto che proprio questa scena servirà a sciogliere un grande mistero legato alla scena presente in Batman v Superman in cui si vede la carta del Joker attaccata sull’impugnatura del fucile del Crociato di Gotham.

“La cosa bella della scena è che è Joker che parla direttamente a Batman di Batman. È Joker che analizza Batman su chi è e cosa è. Secondo me, era questo che i fan dell’universo DC si meritavano. Voglio dire, non abbiamo mai visto insieme il Joker di Jared Leto e il Batman di Ben Affleck. Non mi sembrava giusto che saremmo riusciti a superare questa incarnazione dei due personaggi senza vederli almeno una volta insieme. La scena spiegherà perché Bruce, in Batman v Superman, aveva la carta del Joker attaccata sul suo fucile.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Shazam! torna in home video in edizione limitata con la Comic Art Steelbook in 4K UHD

Shazam!

Shazam! il film diretto da  David F. Sandberg sulla storia delle origini dell’omonimo supereroe DC interpretato da Zachary Levi da giovedì 11 febbraio torna con la nuova speciale collezione in edizione limitata Comic Art Steelbook in 4K UHD, impreziosita dai nuovi visual disegnati rispettivamente da Jim Lee e Joëlle Jones.

David F. Sandberg (“Annabelle: Creation”) dirige Shazam! della New Line Cinema, la storia delle origini dell’omonimo supereroe DC interpretato da Zachary Levi (dalla serie televisiva “Chuck”) al fianco di Asher Angel (“Andi Mack” in TV), nel ruolo di Billy Batson, e Mark Strong (i film “Kingsman”) in quello del Super-Cattivo, il Dr. Thaddeus Sivana. Peter Safran (“Aquaman”, “The Conjuring” e “Annabelle”) è il produttore del film.

Tutti abbiamo un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per farlo uscire fuori. Nel caso di Billy Batson (Angel), basta pronunciare una sola parola – Shazam! – per far sì che uno scaltro quattordicenne in affidamento si trasformi in un adulto, il Supereroe Shazam (Levi), per gentile concessione di un anziano mago. Essendo ancora un ragazzino nell’animo – dentro un corpo sovrumano – Shazam si diverte in questa versione adulta di se stesso, facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con dei superpoteri! Può volare? Ha una vista a raggi X? Può lanciare dei fulmini dalle mani? Può saltare i test delle lezioni di studi sociali? Shazam si propone di testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino. Ma avrà bisogno di imparare a dominare rapidamente questi poteri, per combattere le forze del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana (Strong).

Shazam!Fanno parte del cast di Shazam!” anche Jack Dylan Grazer (“IT”), nei panni di Freddy, il migliore amico di Billy, grande appassionato di supereroi e parte della famiglia adottiva che include Mary, interpretata da Grace Fulton (“Annabelle: Creation”); Darla, interpretata da Faithe Herman (“This is Us” in TV); Eugene, interpretato da Ian Chen (“Fresh Off the Boat” in TV); e Pedro, interpretato da Jovan Armand (“Hawaii Five-O” in TV). Cooper Andrews (della serie TV “The Walking Dead”) e Marta Milans (“Killer Women” in TV) sono i genitori adottivi Victor e Rosa Vasquez, mentre il candidato all’Oscar Djimon Hounsou (“Blood Diamond – diamanti di sangue”) è il Mago.

Il film, seppur sempre ambientato nell’universo DC, sorprende con un proprio tratto distintivo nell’ironia e con il suo essere incentrato sulla famiglia, la sceneggiatura è di Henry Gayden, da una storia di Gayden e Darren Lemke. Shazam! è stato creato da Bill Parker e C.C. Beck. Jeffrey Chernov, Christopher Godsick, Walter Hamada, Geoff Johns, Adam Schlagman, Richard Brener, Dave Neustadter, Dany Garcia, Hiram Garcia e Dwayne Johnson sono i produttori esecutivi.

Il team creativo che ha collaborato con Sandberg include il direttore della fotografia di “Annabelle: Creation” Maxime Alexandre, la scenografa Jennifer Spence, la montatrice Michel Aller e la costumista Leah Butler.

 
 

It Comes at Night: trama, cast e la spiegazione del film

It Comes at Night film

Cosa c’è di più spaventoso di qualcosa che non puoi vedere? Qualcosa che arriva con il favore delle tenebre diffondendosi in modo inarrestabile e letale? Sono queste le domande alla base del film It Comes at Night, scritto e diretto nel 2017 da Trey Edward Shults, e affermatosi come uno dei più affascinanti titoli horror recenti. Giocando sull’assenza di una minaccia fisica, questo lascia crescere l’orrore dentro lo spettatore, il quale alla fine si sentirà invaso da sentimenti incontrollabili e primordiali. Suggestivo e particolarmente adeguato all’attuale periodo storico, caratterizzato dalla diffusione di virus contagiosi, il film è infatti un vero e proprio gioiello senza tempo.

L’idea per il film nacque nel regista in seguito al suo bisogno di metabolizzare la scomparsa del padre. Nel farvi assumere forma, Shults ha poi fatto affidamento su diverse opere, dalle quali ha potuto trarre più o meno ispirazione. In particolare, egli ha citato il dipinto Il trionfo della morte, di Pieter Bruegel, il quale ricorre spesso all’interno del film. Nonostante questo sia ambientato in un contesto post-apocalittico, il regista ha preferito non guardare nessun titolo di questo genere, desideroso di dar vita ad una propria versione della fine del mondo. Di particolare influenza furono però i film Shining e La notte dei morti viventi. Per sviluppare i rapporti tra i personaggi, Shults ha invece tratto ispirazione dai film di John Cassavetes e Paul Thomas Anderson.

Accolto in modo estremamente positivo dalla critica, il film mancò però di ottenere un particolare successo di pubblico. It Comes at Night è infatti arrivato ad un guadagno di soli 20 milioni di dollari. Si tratta di un film poco noto, che merita tuttavia di essere riscoperto e celebrato come uno dei più affascinanti realizzati di recente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla sua spiegazione generale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

It Comes at Night: la trama del film

La vicenda del film si svolge in un mondo dove una malattia altamente contagiosa e letale ha sconvolto la società. Protagonista è Paul, il quale insieme alla moglie Sarah e al figlio Travis, vive da eremita nella loro casa immersa nei boschi. Qui sembrano essere al sicuro, isolati da tutto e tutti. La loro tranquillità viene però interrotta dall’arrivo di un uomo, Will, di sua moglie Kim e del loro figlio Andrew. I tre chiedono ospitalità, essendo anche loro in fuga dai centri abitati, dove è più facile contrarre la malattia. Pur se inizialmente diffidente, Paul decide di accogliere la famiglia. Per loro ha così inizio una convivenza insolita, destinata ben presto a degenerare nel momento in cui spaventose verità verranno alla luce.

It Comes at Night cast

It Comes at Night: il cast del film

Nel film sono presenti alcuni noti attori del panorama statunitense, a partire da Joel Edgerton, interprete di Paul. L’attore, noto per i suoi ruoli in Warrior e Loving, è stato tra i primi ad entrare a far parte del cast, affascinato dal progetto. Sua mogli Sarah è invece interpretata da Carmen Ejogo, attualmente nota per il ruolo di Seraphina Picquery nei film di Animali fantastici e dove trovarli. A dar vita al loro figlio Travis è l’attore Kelvin Harrison Jr.. Già apparso anche in 12 anni schiavo, questi ha ottenuto grandi lodi proprio per It Comes at Night, venendo anche candidato come miglior attore esordiente a diversi premi. Christopher Abbott, noto per la serie Girls, è invece presente nei panni di Will, mentre l’attrice Riley Keough, recentemente vista in Le strade del male, è Kim.

It Comes at Night: la spiegazione del film

A rendere particolarmente il film è la consapevolezza di non sapere contro chi o cosa ci si sta scontrando. L’orrore qui messo in scena non ha particolari forme fisiche, ma assume più che altro i connotati di pensieri, sogni, suggestioni e sensazioni capaci di scuotere irrimediabilmente l’animo dei personaggi. Ciò è sottolineato anche dal fatto che, al termine del film, non viene realmente spiegato cos’è che “arriva di notte”. Si parte dunque da numerosi misteri volutamente lasciati senza soluzione, dimostrando di come la mancata risposta possa essere più spaventosa anche di una riposta negativa. La storia non viene infatti raccontata da un punto di vista onnisciente, bensì da quello dei personaggi protagonisti. Lo spettatore, dunque, è portato a saperne quanto ne sanno loro, e non di più.

Per questo risulta difficile capire realmente chi infetti chi. Le teorie più gettonate vogliono che sia Travis a dare il via al tutto, anche se lo stesso modo in cui questi avrebbe contratto la malattia non viene mai realmente chiarito. Come ha dichiarato anche il regista, infatti, l’importante non sta in quello che sembra essere il principale mistero del film, ovvero cosa arrivi di notte, bensì nel modo in cui questo influisce sul rapporto tra i personaggi. La vera minaccia diventa dunque la paranoia, l’insinuarsi di questa nella mente dei protagonisti e nelle relazioni anche tra famigliari stretti. Sentimenti che oggi particolarmente noti e diffusi, e alla luce dei quali si potrebbe guardare il film sotto occhi diversi, comprendendolo di più.

It Comes at Night: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di It Comes at Night grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 10 febbraio alle ore 23:10 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb, ScreenRant

 
 

The International: trama, cast e curiosità sul film con Clive Owen

The International film

Regista poliedrico e capace di passare con naturalezza da un genere ad un altro, il tedesco Tom Tykwer ha negli anni realizzato film come Lola corre, Profumo – Storia di un assassino e Cloud Atlas. Tra i suoi titoli più apprezzati si ritrova anche il thriller d’azione The International, distribuito al cinema nel 2009. Incentrato sugli scandali legati alla banca IBBC degli anni Ottanta, il film va ad illustrare attraverso una storia di finzione i complessi meccanismi che legano il potere finanziario a quello politico. Da queste tematiche nasce dunque un’opera densa di adrenalina e colpi di scena, che non manca di entusiasmare anche i meno avvezzi al genere.

Lo sceneggiatore Eric Warren ideò tale storia dopo aver maturato un certo interesse per gli scandali bancari degli anni Ottanta e Novanta, e decise di trattare tale tematica con una storia ambientata proprio in quegli anni. Con l’arrivo di Tykwer alla regia, il film acquisì invece una connotazione contemporanea, andando così a sottolineare come tali vicende possono facilmente replicarsi anche nel mondo odierno. Girato in diverse location, tra cui New York, Istanbul, Berlino, Lione, il Lussemburgo e Milano, ognuna di queste viene ritratta nel film con tonalità di colore diverso. Alla città italiana è spettato l’ocra.

Presentato al Festival di Berlino, The International ricevette buone recensioni da parte della critica, ma mancò di ottenere un soddisfacente successo al box office. A fronte di un budget di 50 milioni di dollari, il film arrivò infatti ad incassarne appena 60. Ad oggi risulta essere un film particolarmente sottovalutato, che merita di essere riscoperto anche per via dell’importanza delle sue tematiche. Prima di intraprenderne una visione, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità ad esso relative. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The International: la trama del film

Protagonista del film è Louis Salinger, agente dell’Interpol americana, il quale si ritrova coinvolto in un delicato caso che rischia di compromettere gli equilibri internazionali. Egli deve infatti indagare su una famosa banca, la Bank of Business and Credit, apparentemente coinvolta nel traffico illegale di armi. Attraverso queste, la banca avrebbe infatti la possibilità di controllare un vero e proprio conflitto nello Stato africano della Liberia. Ad aiutare Salinger nel compito di portare alla luce la verità vi è il Vice Procuratore Distrettuale di New York Eleanor Whitman. Smascherare i loschi traffici della banca in questione, però, sarà tutt’altro che semplice, e numerosi saranno gli ostacoli sul loro percorso.

The International cast

The International: il cast del film

Ad interpretare l’agente Louis Salinger vi è l’attore Clive Owen. Questi si è dichiarato particolarmente attratto dal progetto, in particolare per via della sua atmosfera. Questa gli ha infatti ricordato quella certa paranoia che si manifestava in molti film di spionaggio degli anni Settanta. Un clima che qui si fonde con tematiche di rilievo internazionale e buone dosi di azione vera e propria. Proprio per la presenza di queste, per assumere i panni del personaggio Owen si trovò a doversi sottoporre ad una considerevole preparazione fisica. In particolare, egli rimase sbalordito dalla sequenza della sparatoria all’interno della ricostruzione del Guggenheim Museum. L’attore descrisse questa come una delle scene più straordinarie da un punto di vista coreografico a cui aveva mai preso parte.

Accanto a lui, nei panni di Eleanor Whitman vi è l’attrice Naomi Watts. Celebre per film come King Kong e The Impossible, questa decise a sua volta di mettersi in gioco il più possibile, evitando di ricorrere a controfigure salvo in alcuni casi. L’attore tedesco Ulrich Thomsen, recentemente visto nella serie The New Pope, interpreta invece il presidente della IBBC Jonas Skarssen, mentre il candidato all’Oscar Armin Mueller-Stahl è il suo superiore Wilhelm Wexler. Brian F. O’Byrne, infine, interpreta il sicario della IBBC, che darà non pochi problemi ai due protagonisti. Data l’ambientazione italiana, il film vanta anche la partecipazione di tre attori italiani. Si tratta di Luca Barbareschi, nei panni di Umberto Calvini, fabbricatore d’armi. Alessandro Fabrizi è l’ispettore Alberto Cerutti, mentre Luca Calvani è Enzo Calvini, figlio di Umberto.

The International: i riferimenti alla realtà, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Pur essendo un film di fiction, con uno svolgimento narrativo grossomodo originale, The International va alcuni riferimenti a persone o eventi realmente avvenuti, e divenuti lo spunto di partenza per gli autori. In particolare, il personaggio di Umberto Calvini ricorda Roberto Calvi, banchiere italiano ucciso a Londra nel 1982 in circostanze ancora oggi sospette, che hanno nel tempo portato a sospettare l’omicidio anziché il suicidio. Ancor di più si fa riferimento allo scandalo relativo alla Bank of Credit and Commerce International (BCCI). Questa negli anni Ottanta venne individuata come fonte di riciclo di denaro per operazioni illegale, come il finanziamento di guerre civili. Un evento che portò alla sua chiusura nel 1991.

È possibile fruire di The International grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 10 febbraio alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

 
 

Yes Day: trailer del film con Jennifer Garner ed Édgar Ramírez

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Yes Day, il nuovo film originale Netflix con Jennifer GarnerEdgar Ramirez.

Nel cast anche Jenna Ortega, Julian Lerner, Everly Carganilla, H.E.R., Nat Faxon, Molly Sims, Fortune Feimster, Arturo Castro. Yes Day è prodotto da Lawrence Grey, Ben Everard, Daniel Rappaport, Nicole King Solaka, Jennifer Garner. Produttori esecutivi: Mark Moran, Miguel Arteta, Adam Marshall, Justin Malen. Direttore della Fotografia: Terry Stacey. Scenografie: Doug Meerdink. Costumi: Susie Desanto. Montaggio: Jay Deuby. Musiche: Mike Andrews.

Yes Day, la trama

In Yes Day Stanchi di dover dire sempre “no” a figli e colleghi, Allison e Carlos decidono di concedere ai loro tre bambini il “giorno dei sì”, in cui saranno i più piccoli a dettare le regole per 24 ore. Queste vicende porteranno inaspettatamente la famiglia a vivere un’avventura mozzafiato a Los Angeles che li farà riavvicinare più che mai.

 
 

Wonder Woman 1984, recensione del film con Gal Gadot

Wonder Woman 1984 recensione

Dopo numerosi rinvii e decisioni davvero difficili da parte di Warner Bros, anche Wonder Woman 1984 arriva al pubblico informato digitale. Il 25 dicembre scorso, negli Stati Uniti, il film è arrivato in contemporanea in alcuni cinema selezionati e su HBO Max, facendo seguito alla decisione che la Studio ha preso in merito alla distribuzione di tutti i film ad alto budget che erano previsti per il travagliato 2020. Adesso, anche in Italia, il film con Gal Gadot sarà disponibile sia per il noleggio e che per l’acquisto dal 12 febbraio su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

La trama di Wonder Woman 1984

La storia, come suggerisce il titolo, è ambientata nel cuore degli anni ’80, preceduta da un prologo che svolge a Themyscira e vede protagonista una giovanissima Diana che partecipa ai giochi in onore di Asteria, l’Amazzone che, con il suo sacrificio, permise alle sue sorelle di ritirarsi al sicuro sull’isola del paradiso. Durante le gare, la piccola Diana è tentata di imbrogliare, per aggirare degli ostacoli lungo la sua strada e vincere la competizione, ma viene ostacolata da Antiope, che dà alla piccola principessa l’insegnamento che diventerà il filo rosso intorno al quale si svolgerà la storia: nessun eroe nasce dalla menzogna, solo nella verità risiede il valore di un vero eroe.

Ci spostiamo poi nei coloratissimi Eighties, in un centro commerciale, in cui una banda di improbabili criminali stanno tentando un furto in una gioielleria. L’intervento di Diana, nelle sembianze di Wonder Woman, sventa la rapina ma fa venire alla luce anche un traffico illecito di reperti archeologici, che vengono prontamente sequestrati dalla polizia e consegnati allo Smithsonian Institution, il musei nel quale lavora proprio Diana Prince, in qualità di esperta di archeologia. L’istituto ha appena assunto una nuova topologa, geologa e cripto-zoologa, Barbara Ann Minerva, che goffamente fa amicizia con Diana e da subito resta affascinata da questa donna incredibilmente bella, sicura e indipendente. Dal canto suo, la nostra protagonista trova in Barbara una amica inaspettata; dopotutto la sua vita si dipana lentamente in giornate tutte uguali, divise tra lavoro e atti di eroismo con il costume di Wonder Woman, e per ogni giorno che passa, Diana non smette di pensare a Steve Trevor, il suo grande amore, morto per salvare il mondo e aiutarla a sconfiggere la minaccia di Ares nel primo film del 2017.

Parallelamente, assistiamo all’ascesa di Max Lord, un rampante uomo d’affari senza scrupoli, che cerca un misterioso talismano molto antico, che sia Barbara che Diana hanno già incrociato a loro insaputa. L’oggetto misterioso metterà in contatto queste tre figure che, inevitabilmente, arriveranno a scontrarsi fino ad un esito inaspettato.

Patty Jenkins torna a raccontare l’Amazzone di Themyscira

A raccontare questa seconda avventura cinematografica dell’Amazzone di Themyscira torna Patty Jenkins, che aveva fatto un buon lavoro con il primo capitolo e che adesso fa una scelta molto coraggiosa, andando contro corrente e tornando ai primordi del genere, modellando il suo Wonder Woman 1984 sul Superman di Richard Donner. La storia viene quindi spogliata di sovrastrutture, scontri action con il piede calato sull’acceleratore, riferimenti articolati alla realtà, da ogni complessità contenutistica e visiva, e diventa una storia semplicissima, con una trama molto lineare e dei sentimenti messi in campo tanto puri e assoluti da risultare poco credibili. Wonder Woman 1984 proprio per questo richiede allo spettatore uno sforzo fortissimo di partecipazione, di sospensione dell’incredulità.

Spogliare la storia di sovrastrutture permette al film di semplificare il suo approccio al cinecomic, riportandolo da una parte alle origini dei film di genere, e dall’altra ad omaggiare un modo di fare fumetto che raccontava eroi puri che riuscivano a sconfiggere i loro nemici più con gli ideali che con calci e pugni. Naturalmente il film non ricalca nessuna storia in particolare della storia editoriale di Wonder Woman, e pure i personaggi nuovi, Barbara Ann Minerva e Max Lord, sono liberamente tratte dalle storie a fumetti. 

Allo stesso modo, la regia di Patty Jenkins si asciuga, si concede pochi virtuosismi e resta incollata ai personaggi, assecondandone proprio questa purezza e questo asservimento assoluto ai propri desideri. E questo vale sia per i cattivi, Barbara che desidera essere come Diana e Max che vuole il petrolio (dopotutto è un classico villan degli anni ’80), che per l’eroina, completamente accecata dall’amore e dal rimpianto, che ha come unico desiderio quello di stare ancora una volta con il suo Steve. 

Il cast di Wonder Woman 1984

Le new entry di Wonder Woman 1984 riescono con un discreto risultato a fare la loro parte nel corso dei 150 minuti del film: Pedro Pascal conferisce una buona dignità al suo cattivo, che più di ogni altra cosa desidera il potere, ma che poi riesce ad aggrapparsi, grazie all’intervento di Diana, al residuo di umanità che lo tiene ancorato alla realtà; Kristen Wiig, pur apparendo fuori dalla sua confort zone, è una Minerva affascinante e sufficientemente assetata di potere, anche se i suoi momenti migliori sono quelli precedenti alla trasformazione. Con loro anche Chris Pine riesce in un compito non semplice, quello di interpretare un uomo fuori dal proprio tempo in un modo divertente e leggero, ma non per questo frivolo, e rinnova la straordinaria alchimia con la splendente protagonista.

Su tutti però svetta Gal Gadot, superba in ogni istante del film, di una bellezza divina e austera, ma anche capace di illuminare ogni cosa con un sorriso. La sua grande eleganza e presenza scenica, unità alla purezza del suo sguardo fanno di lei una Diana perfetta, foriera di messaggi di pace e di amore, e per un attimo, vedendola a schermo (quello piccolo purtroppo), non possiamo fare altro che credere che la bontà, la verità e l’amore possano da soli bastare a rendere il mondo un posto migliore.

Il film paga pegno per quello che riguarda l’aspetto visivo. Gli effetti non sembrano sviluppati al meglio, anche se riescono a valorizzare, soprattutto grazie ad alcune trovate di regia, i momenti in cui vero protagonista della scena è il lazzo di Estia, che in questo film brilla (letteralmente) in più di una sequenza.

Wonder Woman 1984 è sicuramente un film che va capito e accolto per la sua coraggiosa scelta di tornare alle origini del genere, quando le storie erano più semplici e dirette e gli eroi puri. Patty Jenking, e la sua principessa amazzone Gal Gadot raccolgono la sfida dei grandi blockbuster di supereroi e provano a offrire al genere una nuova strada da percorrere, che poi si mette in scia con quanto fatto in casa Warner da Shazam!

 
 

Dungeons & Dragons: anche Michelle Rodriguez nel cast

Dungeons & Dragons film 2021

Dopo la conferma della presenza di Chris Pine in Dungeons & Dragons, anche Michelle Rodriguez e di Justice Smith entrano nel cast del film diretto da Jonathan Goldstein John Francis Daley e adattamento cinematografico del gioco di ruolo più famoso del mondo.

Naturalmente, il nuovo film basato su Dungeons & Dragons ha subito gli effetti del Covid 19: inizialmente previsto per lo scorso novembre, il film è stato posticipato a Maggio 2022. Ricordiamo che il popolare gioco di ruolo fantasy era già stato adattato per il grande schermo nel 2000 da Courtney Solomon. Quel film, caratterizzato da una produzione alquanto travagliata, si rivelò un fiascho al box office, nonostante la presenza nel cast di attori quali Jeremy Irons, Marlon Wayans e Thora Birch.

Tutto quello che sappiamo su Dungeons & Dragons

Dungeons & Dragons sarà diretto da Jonathan Goldstein John Francis Daley, che in precedenza hanno diretto Game Night e scritto Spider-Man: Far From Home. I produttori esecutivi includono Allan Zeman e John Middleton, e la sceneggiatura è stata scritta da David Leslie Johnson e Lindsay Beer.

Paramount Pictures e Hasbro dovrebbero cercare un grande attore di serie A come protagonista nel film, con Will Smith, Josh Brolin, Chris Pratt, Vin Diesel, Matthew McConaughey, Jamie Foxx, Joel Edgerton, Dave Bautista, Jeremy Renner, o Johnny Depp nella lista dei loro desideri.

Numerosi altri attori appassionati di Dungeons & Dragons hanno anche espresso interesse ad apparire in un film, tra cui Joe Manganiello Ember Moon, WWE Superstar. Mentre nessun attore è stato ancora annunciato, Dungeons & Dragons arriverà nei cinema a Maggio 2022.

 
 

Animali Fantastici: David Yates porterà a compimento la saga

Animali Fantastici e dove trovarli film 2016

David Yates, regista di Animali Fantastici, è ancora intenzionato a dirigere il quarto e il quinto capitolo della saga spin-off del ben più popolare franchise di Harry Potter. Yates è stato al timone della serie da quando ha debuttato per la prima volta nel 2016 e, nonostante tutte le controversie che ci sono state negli ultimi anni (legate in particolare alla figura di J.K. Rowling e a quella di Johnny Depp), pare che il regista britannico non sia per nulla intenzionato a fare marcia indietro.

La saga di Animali Fantastici è sempre stata destinata ad offrire qualcosa di completamente nuovo a tutti i fan del Wizarding World partorito dalla mente di Rowling. Il primo capitolo, Animali Fantastici e dove trovarli, è stato un successo al botteghino, nonostante i fan abbiano reagito al film con sentimenti contrastanti. Con il secondo capitolo, I Crimini di Grindelwald, la serie è entrata ufficialmente nel vivo, ma sfortunatamente il sequel non è riuscito a raggiungere il successo finanziario del suo predecessore. Ora, il terzo capitolo dovrebbe arrivare nelle sale nel 2022, nonostante abbia già resistito a tutta una serie di problematiche, legate non solo alla dipartita di Johnny Depp dal franchise, ma anche ai numerosi rinvii causati dalla pandemia di Covid-19.

Tuttavia, David Yates sembra essere una vera e propria costante all’interno del franchise. Sebbene ci siano stati alcuni cambiamenti durante la produzione della serie, Yates è rimasto comunque fedele alla costruzione dell’universo dinamico di Animali Fantastici, continuando a lavorare a stretto contatto con J.K. Rowling. Fino ad ora, non è mai stato chiarito se Yates avrebbe continuato o meno ad occuparsi della regia di tutti e cinque i capitoli del franchise programmati fin dall’inizio. Ma ora, in una nuova intervista con Collider, è stata Katherine Waterston, interprete di Tina Goldstein, a chiarire una volta per tutte che Yates si è impegnato per dirigere l’intera serie, confermando così il suo nome alla regia anche del quarto e del quinto capitolo.

“Penso che dovrebbe dirigergli tutti lui. Penso che sia molto interessante. Lavora a stretto contatto con J.K. Rowling da moltissimo tempo. Pochissime persone hanno contatti con lei, perché conduce una vita riservata. Quindi non posso davvero immaginare come potrebbe funzionare il franchise in in altro modo, sinceramente.”

Durante la medesima intervista, la Waterston ha anche commentato il recente ingresso nel cast della saga di Mads Mikkelsen, chiamato a sostituire Depp nel ruolo di Gellert Grindelwald a partire dal terzo episodio: “Ho conosciuto Mads a Venezia, quest’estate. Non l’avevo mai incontrato mai e mi sono divertita moltissimo con lui. È una persona davvero adorabile. Ma era prima che venisse scelto per la parte. Non abbiamo nessuna scena insieme nel film, quindi non so cosa significhi lavorare con lui sfortunatamente. Chissà, forse un giorno lo faremo..”

La data di uscita di Animali Fantastici 3

Sappiamo che Animali Fantastici 3 è attualmente in produzione presso gli Studi Leavesden, siti a Nord-Ovest di Londra. Gran parte del cast de I Crimini di Grindelwald tornerà, inclusi Eddie RedmayneKatherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller Jude Law nei panni del giovane Albus Silente. Animali Fantastici 3 uscirà il 15 luglio 2022.

 
 

Notturno è nella short list agli Oscar 2021 come Miglior Documentario

Notturno

È arrivato a mezzanotte, ora italiana, l’atteso annuncio che NOTTURNO di Gianfranco Rosi è nelle short list agli Academy Awards® tra i candidati a Miglior Documentario. Un ulteriore traguardo nella corsa alla più prestigiosa delle statuette che avrà il suo prossimo step il 15 marzo, data in cui saranno rese note tutte le nomination.

«Notturno di Gianfranco Rosi si afferma in una competizione molto difficile dove gareggia la grande diversità del cinema di tutto il mondo – dichiara Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. È il suo sguardo universale sulle guerre, la sua intensità e la sua personale visione di cinema che riesce ancora una volta a farsi intendere ad ogni latitudine.

Nelle storie dimenticate delle vittime e in quelle individuali di sopravvivenza Gianfranco Rosi mette sempre al centro l’uomo, può mostrarci i confini tra la vita e la morte, tra la vita e l’inferno, può calarsi nell’orrore della guerra e nella semplice quotidianità di chi tenta di ricucire la propria esistenza, nel suo cinema scorgeremo sempre la verità e l’intimità dell’animo umano. È questa la forza di Notturno, è questo che spinge le sue storie oltre ogni confine.

Ora ci aspetta un percorso ancora molto duro, la qualità degli altri titoli in gara è straordinariamente alta, ma la candidatura anche nella categoria del Miglior Film ha contribuito a dare maggiore visibilità in un anno in cui fare campagna è stato particolarmente difficile. Notturno si è battuto contro 238 documentari, molti dei quali americani, per Rai Cinema è un onore essere ancora una volta al fianco di Gianfranco Rosi e Donatella Palermo».

Aggiunge la produttrice Donatella Palermo«Notturno ha avvicinato noi occidentali alla comprensione del Medioriente. Una volta visto il film, i volti e le parole dei bambini, delle donne restano per sempre nel cuore degli spettatori. È come se i protagonisti del film avessero affidato a Gianfranco il mandato di far conoscere al mondo la loro storia, le sofferenze patite e l’ingiustizia subita. Per questo, per tutti loro oggi sono felice per questo passo avanti nel cammino di Notturno.

In questi mesi, dall’anteprima veneziana ad oggi Notturno è stato visto da tantissime persone. Ha avuto pagine e pagine di giornali in tutto il mondo e l’endorsement sentito e appassionato di grandi personalità. E la designazione italiana è stata fondamentale anche per arrivare alla long list del Documentary Award, per la visibilità e l’attenzione che ha dato al film».

Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, il film è poi passato nei maggiori festival internazionali, da Toronto a Londra, da Chicago a New York, da San Paolo Busan, da Tokio all’IDFA di Amsterdam (dove Rosi è stato ospite d’onore con una personale a lui dedicata), ottenendo ovunque un grande consenso.

Il film di Rosi, che è da poco uscito in Nord America distribuito dalla SUPER LTD – NEON (la stessa che ha portato agli Oscar Honeyland e Parasite) è anche tra i cinque titoli scelti – unico film italiano – come Miglior Film Indipendente Internazionale ai BIFA – British International Film Awards, e ha ricevuto il Nastro d’Argento dell’anno 75 per il Cinema del reale.

Molte le lodi arrivate dalla critica internazionale: la prestigiosa firma del NEW YORK TIMES A.O. Scott ne ha scritto come «Il devastante e sorprendentemente delicato film di Rosi sulla guerra e la sopravvivenza in Medio Oriente, che vale la pena cercare»; definito come «ipnotico, Notturno sfida la mente e premia l’occhio. Le qualità del film sono chiare come il giorno» da Ben Croll per INDIWIRE; per ROLLING STONE Notturno “è tra i dieci migliori film visti a Toronto”. Per THE WRAP è “Una delle opere più contemplative sulla guerra”. Per David Katz di THE FILM STAGE “Il documentario straordinario conferma ulteriormente la padronanza di Gianfranco Rosi dello stile da lui scelto”. Mentre su THE GATE, Andrew Parker scrive “Silenziosamente incendiario. Rosi è un maestro nel catturare immagini profonde che parlano della condizione umana, e il suo ultimo, Notturno, non fa eccezione…”. Per Pat Mullen per POV MAGAZINE “Gianfranco Rosi dimostra perché è un Maestro. Uno dei documentari di punta non solo del Toronto International Film Festival, ma dell’anno”. Secondo A. Katrin Titze di EYE FOR FILM “La macchina da presa di Rosi lascia che la luce e i paesaggi, le case in frantumi e l’umanità fratturata parlino da soli”. E ancora “Notturno colpisce e impatta enormemente” per Dustin Chang di SCREENANARCHY.

Notturno è una produzione 21Uno Film – Stemal Entertainment con Rai Cinema e Istituto Luce – Cinecittà, con il contributo di Dg Cinema e Audiovisivo – Mibact e con il supporto di Eurimages, e in coproduzione con Les Films D’Ici con Arte France Cinéma e con No Nation Films – Mizzi Stock Entertainment con Medienm Board e Dhoa Film Institute.

È distribuito in Italia da 01 Distribution. Le vendite internazionali sono di The Match Factory che lo ha venduto tra gli altri paesi in Austria, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Slovenia, Croazia, Serbia, Portogallo, Polonia, Svizzera, India, Giappone, Taiwan, Regno Unito, Turchia, tutti i paesi dell’America Latina e in America del Nord.

 
 

Justice League: Ray Fisher chiede le scuse di Walter Hamada in merito alle indagini

Cyborg

L’indagine su qualunque cosa sia accaduta durante la post-produzione di Justice League si è ufficialmente conclusa, ma tutto ciò che sappiamo in merito è soltanto che sono state prese delle “misure correttive” da parte di Warner Media. Geoff Johns lavora ancora per la DC Comics, oltre ad essere collegato a numerosi progetti in qualità di autore e produttore; lo stesso vale anche per Jon Berg, nonostante il loro coinvolgimento nelle future storie del DCEU non sia stato del tutto chiaro.

Nel frattempo Ray Fisher, interprete di Cyborg nel cinecomic di Zack Snyder, che per primo si è pubblicamente schierato contro Johns, Berg e, soprattutto, contro Joss Whedon, non sembra ancora aver superato definitivamente quanto accaduto sul set di Justice League durante la post-produzione. Sebbene l’attore continui a non rivelare dettagli ulteriori, allo stesso tempo continua ad usare i suoi canali social per chiedere un maggiore senso di responsabilità.

Il capo della DC Films, Walter Hamada, sembra essere ancora l’oggetto delle sue apparenti frustrazioni: Fisher, infatti, via Twitter, ha nuovamente chiesto che Hamada si scusi con tutti coloro che sono stati coinvolti nelle indagini su Justice League. I sentimenti dell’attore riguardo al dirigente della Warner Bros. hanno già portato alla cancellazione del suo personaggio da The Flash di Andy Muschietti. C’è inoltre la possibilità che tutta la vicenda possa in qualche modo gettare un’ombra anche sull’arrivo della Snyder Cut di Justice League, nonostante il palese (e giustificato) entusiasmo dei fan.

Se Fisher e altri membri del cast sono stati trattati in maniera decisamente non professionale durante le riprese del film, come sostenuto più volte da Fisher (e come lasciato intendere anche dal collega Jason Momoa), allora si tratta indubbiamente di un problema serio. Tuttavia, pare che lo stesso sia stato definitivamente affrontato, almeno dal punto di vista di WarnerMedia, che proprio di recente aveva dichiarato che era giunto il momento di “andare avanti”, mettendo una sorta di punto definitivo sulla questione.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

MCU: per James Gunn le morti degli eroi dovrebbero essere “permanenti”

Il tema della morte è sempre stato uno degli argomenti più discussi in relazione ai fumetti Marvel e, naturalmente, alla controparte cinematografica, ossia il MCU. Soprattutto negli ultimi anni, sembra essersi un po’ perso il significato che un evento così tragico possa assumere all’interno dell’arco narrativo di una determinata storia o di un determinato personaggi: spesso nei fumetti, i fan hanno assistito a resurrezioni che avevano poco senso e che privavano la narrativa di un aspetto drammatico fondamentale, togliendo di conseguenza credibilità a qualsiasi personaggio.

Tuttavia, è innegabile quanto l’Universo Cinematografico Marvel abbia affrontato il tema della morte in maniera decisamente più seriosa. A parte coloro che sono scomparsi in seguito allo Snap di Thanos in Avengers: Infinity War, nessuno è davvero morto e tornato poi dall’aldilà, fatta eccezione per Gamora (ma in questo caso la questione è abbastanza delicata, essendo la versione del personaggio attualmente in vita nel MCU totalmente diversa).

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James Gunn ha ucciso il personaggio di Yound (intepretato da Michael Rooker) in Guardiani della Galassia Vol. 2, spezzando il cuore a tutti i fan del personaggio. Ora, attraverso il suo account Twitter, il regista e sceneggiatore ha spiegato perché, dal suo punto di vista, la morte è un concetto che deve necessariamente avere un significato all’interno del MCU e, di conseguenza, essere qualcosa di permanente. “Per me c’è una differenza tra morti veramente significative e morti causate da colpi di scena… quelle in cui qualcuno sembra morto e poi, in realtà, non lo è”, ha spiegato Gunn. “Se scegli consapevolmente di fare morire dei personaggi, come Yondu o Tony Stark… riportarli indietro equivale a fare della narrativa scadente.”

La morte avrà un peso in Guardiani della Galassai Vol. 3?

Il pensiero di Gunn è assolutamente condivisibile e in linea con quello del presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, che in passato aveva più o meno usato parole simili quando si era ritrovato a discutere della morte all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel. Ora, la vera domanda è: Gunn ucciderà qualcosa dei personaggi principali nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3? Al momento è impossibile dirlo, ma lo stesso regista ha già dichiarato di aver pianto molto durante la stesura dello script, quindi è molto probabile che il nuovo film dedicato alle avventure di Star Lord & co. ci riservi più di un momento emozionante.

 
 

WandaVision: 10 teorie sulla possibile apparizione di Mefisto

Uno dei più grandi misteri di WandaVision riguarda il personaggio di Mefisto. Nei fumetti, si tratta di uno dei principali antagonisti dei Vendicatori, che ha svolto un ruolo cruciale nelle vite di Scarlet Witch e Visione. I numerosi easter egg presenti all’interno della serie Disney+ suggeriscono che il diabolico personaggio potrebbe fare il suo ingresso nello show e quindi celarsi dietro quanto sta accadendo nella vita dei protagonisti. Screen Rant ha raccolto 10 teorie legate al possibile coinvolgimento del potete e spietato signore supremo dell’Inferno.

1Il marito di Agnes è Mefisto

Agnes potrebbe anche non essere Mefisto: tuttavia, è probabile che ad esserlo sotto mentite spoglie sia suo marito. Finora, Agnes ha fatto numerosi riferimenti a suo marito Ralph, ma ancora non l’abbiamo visto. Nei fumetti, Agatha Harkness non aveva un marito, ma ha spesso cospirato con Mefisto.

Dopo che Wanda ha scoperto la verità sulla creazione dei suoi figli, Agnes ha cancellato i suoi ricordi per aiutarla a riprendersi dal trauma. Successivamente li ha ripristinati, il che alla fine ha portato ad alcuni dei momenti più devastanti di tutta la storia del MCU.

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Justice League 2 avrebbe rivelato come il Joker ha ucciso Robin

jared leto snyder cut

La seconda parte mai realizzata di Justice League 2 avrebbe rivelato come il Joker ha ucciso Robin. Quando il Batman di Ben Affleck è stato introdotto in Batman v Superman, era chiaro che il personaggio aveva attraversato diversi momenti difficili. La versione di Affleck di Bruce Wayne era un Batman parecchio affranto che si è ritrovato a dover riflettere sugli ultimi tumultuosi anni in cui ha agito come vigilante di Gotham City. Naturalmente, Batman è stato nuovamente coinvolto in un conflitto globale che lo ha visto riunire una squadra di metaumani per fermare la conquista del mondo da parte di Steppenwolf.

In Batman v Superman è stato rivelato che Bruce tiene in mostra un vecchio vestito di Robin nella sua Batcaverna supertecnologica. Il costume in questione, però, è imbrattato da alcune scritte gialle, un chiaro riferimento al coinvolgimento del Joker in quanto sia accaduto a Robin. Ora, in una recente intervista con Vanity Fair (la stessa in cui ha svelato i dettagli della scena del Joker di Jared Leto nella Snyder Cut di Justice League), è stato proprio Snyder a rivelare che il suo sequel di Justice League mai realizzato avrebbe esplorato la morte di Robin e la relazione di lunga data tra Joker e Batman.

Snyder ha citato la morte di Robin come l’evento più traumatico accaduto a Bruce, oltre naturalmente alla morte dei suoi genitori. Il regista era interessato ad esplorare questa complessa dinamica nel sequel di Justice League, che era nei piani originale della Warner Bros. prima che Snyder abbandonasse la produzione a causa di una tragedia familiare. Snyder ha spiegato che in quel film avrebbe anche rivelato come il Joker ha bruciato Villa Wayne, attraverso alcuni flashback.

“Ho sempre voluto esplorare la morte di Robin”, ha detto Snyder. “E se ci fosse stato un sequel di Justice League, che ovviamente non ci sarà, mi sarebbe piaciuto raccontare la cosa attraverso una serie di flashback. Volevo che il pubblico sapeva come era morto Robin, come il Joker l’aveva ucciso e come aveva dato fuoco a Villa Wayne. Inoltre, volevo che si andasse ancora più in profondità al rapporto tra lui e Bruce. Nei miei piani iniziali c’era la volontà di mostrare perché erano arrivati a quel punto… perché lo aveva ferito in un modo in cui probabilmente nessuno aveva mai fatto. Oltre a perdere i suoi genitori, è stata probabilmente la perdita personale più significativa della sua vita.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Spider-Man 3: Tom Holland non sa di cosa parla il film

Tom Holland 2021

Tom Holland ha affermato di non sapere di cosa parla Spider-Man 3. L’attore ha debuttato nel MCU, nei panni di Peter Parker, in Captain America: Civil War del 2016. Da allora, quella di Holland è diventata una delle iterazioni dell’Uomo Ragno preferite dai fan, ma col tempo il giovane attore si è anche guadagnato la fama di colui che ha spesso anticipato – durante le interviste – alcuni dettagli chiave relativi ai film dell’universo condiviso.

Ovviamente, la Marvel è nota per la segretezza che aleggia attorno ad ognuno dei suoi progetti, quindi è chiaro quanto una personalità come Holland possa essere ritenuta “pericolosa” (anche dagli stessi attori e dai creativi che lavorano per la Casa delle Idee). Tuttavia, pare che Holland abbia fatto un importante lavoro su sé stesso e abbia imparato, nel corso degli anni e anche in base all’esperienza, a controllare ciò che può effettivamente rivelare e cosa no in merito ai progetti che lo vedono coinvolto.

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Ad esempio, di recente l’attore era stato parecchio criptico sul coinvolgimento di Tobey Maguire e Andrew Garfield in Spider-Man 3, di cui si parla ormai da mesi, senza che però i Marvel Studios abbiano mai confermato la cosa in via ufficiale. In base a quanto dichiarato dall’attore, la Marvel non gli ha detto se le due precedenti iterazioni cinematografiche dell’Uomo Ragno saranno effettivamente nel film. Poco dopo, però, Holland ha dichiarato con assoluta (e apparente) certezza che né Maguire né Garfield saranno nel film.

Pare quindi che Holland abbia sviluppato una vera e propria saggezza mediatica, avendo imparato a mitigare con astuzia tutte le informazioni che riguardano i film dei Marvel Studios. Addirittura, in una recente intervista con Esquire, in cui gli è stato ovviamente chiesto di parlare di Spider-Man 3, l’attore ha ammesso di non sapere nulla del film: “Onestamente, non ho idea di quale sia la trama del film. E sono otto settimane che sto girando.”

Naturalmente, è alquanto improbabile che Tom Holland non sappia, neanche a grandi linee, di cosa parla Spider-Man 3. È decisamente più probabile che l’attore abbia imparato la lezione, e quindi abbia imparato a “giocare2 durante le interviste per evitare di incappare in dichiarazioni che potrebbero rivelare troppo sulla trama dei film. Sappiamo che Spider-Man 3 sarà legato al concetto di Multiverso, quindi è logico che i Marvel Studios vogliano mantenere il più assoluto riserbo sulla storia e, soprattutto, sugli eventuali colpi di scena (incluso, ovviamente, il possibile ritorno di personaggi appartenenti ad altri franchise).

 
 

James Gunn rivela la sua scena preferita di Avengers: Infinity War

Guardiani della Galassia

Il regista James Gunn ha rivelato che la morte di Gamora è la sua scena preferita di Avengers: Infinity War. Il regista e sceneggiatore ha scritto e diretto i primi due capitoli del franchise di Guardiani della Galassia, i cui personaggi sono diventati in breve tempo i preferiti dai fan. Questo è uno dei motivi per cui la tragica scomparsa di Gamora per mano di Thanos è stata straziante per molti di loro.

Dopo i due film a loro interamente dedicati, i Guardiani della Galassia hanno finalmente incontrato i più potenti eroi della Terra in Infinity War, proprio mentre la minaccia di Thanos diventava sempre più imminente. Gamora conosceva il luogo segreto in cui era custodita la Gemma dell’Anima: sfortunatamente, a differenza delle altre Gemme dell’Infinito, quella dell’Anima richiedeva un sacrificio per essere acquisita. Nonostante il tentativo di Gamora di convincere il padre adottivo a non ucciderla, il titano pazzo era così motivato a raggiungere il suo obiettivo che alla fine uccise l’unica persona che aveva mai amato veramente.

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Per quanto triste sia stato quel momento, James Gunn ha rivelato che in realtà si tratta della sua scena preferita di Avengers: Infinity War. In una serie di tweet in cui ha risposto ad alcune domande dei fan, Gunn ha spiegato che prima che i registi Anthony e Joe Russo decidessero di inserire la morte di Gamora nel film, è stato consultato al riguardo. “Sicuramente non era stato pianificato. Non faceva parte dei miei piani uccidere Gamora”, ha spiegato Gunn. “Ma sono stato consultato prima che venisse presa qualsiasi decisione definitiva. Quindi, in un certo senso, non è stata una cosa totalmente fuori dal mio controllo. Anzi, ad essere sinceri, è la mia scene preferita di Infinity War.”

Il futuro di Gamora nel MCU

Dopo la morte di Gamora in Infinity War, il personaggio è stato riportato in vita in Avengers: Endgame. Tuttavia, quella versione del personaggio che ora esiste nel MCU è del 2014, il che significa che non ricorda il suo tempo con i Guardiani della Galassia, inclusa la sua relazione con Star-Lord. In sostanza, è una persona completamente diversa.

Sarà interessante capire come tutto questo verrà affrontato nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3, che Gunn sta attualmente scrivendo e che dovrebbe arrivare nelle sale nel 2023. Il regista ha già anticipato di aver pianto molto durante la sthe ha pianto molto scrivendo la storia per il trio; se questa sia un’indicazione o meno del futuro di Gamora è sconosciuta, ma aspettatevi che il prossimo film di successo sia emozionante.

 
 

Justice League Snyder Cut: i dettagli sulla scena con il Joker di Jared Leto

I dettagli dell’attesissima scena con Batman e Joker nella Snyder Cut di Justice League sono stati finalmente rivelati. Tra poco più di un mese, il tanto atteso taglio del cinecomic ad opera di Zack Snyder farà finalmente il suo debutto su HBO Max. Il film, che durerà ben 4 ore, sarà quello che il regista statunitense aveva pensato di realizzare prima di abbandonare il progetto nel 2017.

La Snyder Cut sarà molto diversa dalla versione cinematografica, dal momento che introdurrà trame alternative e diversi nuovi personaggi: alcuni sono stati anticipati dallo stesso Snyder, come Martian Manhunter (Harry Lennix) e Darkseid (Ray Porter), mentre i reshoot dello scorso anno hanno rivelato, con enorme sorpresa, che nel film ci sarà anche il Joker di Jared Leto.

Leto ha interpretato il ruolo dell’iconico cattivo DC in Suicide Squad del 2016. Si è discusso a lungo del suo look e sul suo approccio al ruolo, ma il taglio cinematografico del cinecomic – per stessa ammissione del regista David Ayer – non è riuscito a rendere giustizia alla vera interpretazione dell’attore premio Oscar. Nessuno si aspetta di rivedere Leto nei panni del Joker nel DCEU, motivo per cui la notizia del suo coinvolgimento nella Snyder Cut è stata ancora più sorprendente. Da allora, i fan non hanno fatto altro che continuare a chiedersi in che modo il Clown Principe del Crimine sarebbe stato coinvolto nella storia del nuovo taglio di Justice League: ora, finalmente, quei dettagli sono stati resi noti…

Il Joker al centro di una sequenza onirica nella Snyder Cut di Justice League

Intervistato da Vanity Fair (che ha anche diffuso in esclusiva le nuove immagini del Joker di Jared Leto che vi abbiamo mostrato ieri), Zack Snyder ha spiegato quale sarà la scena in cui vedremo l’iconico villain. Come spiegato dal regista, il Joker non apparirà nel presente, ma in una scena flashback che si collegherà direttamente alla linea temporale di Knightmare, il futuro distopico alternativo in cui la Terra è caduta nelle mani di Darkseid.

Si tratterà, quindi, di una vera e propria sequenze onirica in cui il Joker si confronterà con il Batman di Ben Affleck. Snyder ha spiegato che il Joker rappresenterà una sorta di “Fantasma del Natale che deve ancora venire, che fornisce motivazione attraverso il terrore”. Poi ha aggiunto: “La cosa bella della scena è che il Joker parla direttamente a Batman di Batman. È Joker che analizza Batman su chi è e cosa è. Sapevo che questa era la cosa che i fan dell’universo DC si meritavano. Il Joker di Leto Joker e il Batman di Ben Affleck non si sono mai davvero incontrati. Non mi sembrava giusto, dunque, che avremmo superato questa incarnazione di Batman e Joker senza vederli finalmente insieme.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Big Sky 1×09: promo e trama dall’episodio

Big Sky serie tv 2020

Il network americano ABC ha diffuso promo e trama di Big Sky 1×09, il nono episodio dell’annunciata nuova serie tv Big Sky.

In Big Sky 1×09 che si intitolerà “Let It Be Him” Mentre bussa alle porte e cerca indizi, Cassie si trova inaspettatamente faccia a faccia con Ronald; Merilee prende una decisione che cambia la vita che mette nelle sue mani il destino di lei e di Rick.

In Big Sky 1×09 protagonisti sono Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, con John Carroll Lynch nel ruolo di Rick Legarski e Ryan Phillippe nel ruolo di Cody Hoyt.  Guest star è Patrick Gallagher nei panni dello sceriffo Tubb.

Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Big Sky 1×09

Big Sky è la nuova serie tv creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

 
 

Il mago di Oz: Nicole Kassell di Watchmen dirigerà il film

Il mago di Oz cast

La regista di Watchmen, Nicole Kassell, è stata incaricata di dirigere il nuovo adattamento cinematografico dell’amato romanzo per bambini americani di L. Frank Baum, Il mago di Oz, per la New Line.

Kassell ha recentemente vinto un DGA Award per la regia di serie drammatica e un Emmy come produttore esecutivo per l’adattamento di Watchmen, per la HBO. Kassell è stata un l’architetto della serie, ha diretto tre dei nove episodi, incluso il pilot.

Il Mago di Oz: in lavorazione un film d’animazione su Toto

La scelta di Kassell è il risultato di una lunga selezione da parte della New Line per trovare un regista visionario capace di dare una nuova veste alla storia di Baum, che già molte volte è stata riletta al cinema, in tv, in varie forme e da diversi punti di vista.

L’adattamento più famoso e di successo de Il mago di Oz è ancora, a oggi, quello datato 1939, con protagonista la diciassettenne Judy Garland, diretta da Victor Fleming.

Fonte: Deadline

 
 

American Animals: trama, cast e la storia vera dietro il film

American Animals film

L’heist movie è da sempre un sottogenere particolarmente apprezzato al cinema. Attraverso il racconto di spericolate rapine e della loro organizzazione maniacale, si possono infatti dar luogo a racconti particolarmente ricchi di tensione, dove in ogni momento la sfida tra successo e fallimento è quantomai incerta. Cosa succede però quando un racconto di questo tipo non nasce per il cinema, ma trae spunto proprio dalla realtà? Un brillante esempio a riguardo è il film del 2018 American Animals, incentrato su una reale rapina avvenuta nel 2004 alla Transylvania University di Lexington.

Ad essere oggetto di furto non sono però preziosi gioielli o grandi quantità di denaro, bensì dei libri particolarmente antichi e preziosi. A dirigere questa insolita vicenda vi è il regista Bart Layton, qui al suo primo lungometraggio di fiction. Egli aveva infatti già realizzato nel 2012 un documentario dal titolo L’impostore. Tale modalità di racconto ritorna, seppur in modo parziale, anche in American Animals. Il regista alterna infatti la ricostruzione tramite attori alle interviste ai veri protagonisti della rapina. Si crea così un continuo dialogo tra ciò che realmente accadde e come il cinema riadatta tale vicenda.

Presentato con successo al Sundance Film Festival, American Animals venne accolto in maniera estremamente positiva dalla critica e dal pubblico, affascinati dall’originalità del racconto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

American Animals: la trama del film

Protagonisti del film sono Spencer e Warren, due amici conosciutisi e cresciuti insieme all’interno dell’università di Lexington. Da sempre concentrati sugli studi, questi aspirano a poter vivere avventure più grandi e straordinarie, come quelle che si vedono nei film. Nel tentativo di dare una svolta alla loro vita, inizieranno ad organizzare una rapina ai danni proprio dell’istituto che li accoglie. L’obiettivo sono alcuni rarissimi libri antichi che, nonostante il loro enorme valore, vengono conservati nella biblioteca come fossero libri qualunque. Per riuscire nel colpo, e rivendere con successo tali opere, i due avranno però bisogno anche dell’aiuto di altri compagni. Si uniscono così il contabile Eric e lo sportivo Chas. Ben presto, la loro impresa diventerà più grande e imprevedibile di quanto potessero immaginare.

American Animals cast

American Animals: il cast del film

Per dar vita ai quattro protagonisti del film, il regista si è avvalso di interpreti giovani ma promettenti, alcuni dei quali sono oggi indicati come i migliori della loro generazione. Il primo di questi è Evan Peters, che ricopre il ruolo di Warren. L’attore è noto in particolare per i suoi numerosi ruoli all’interno della serie American Horror Story, come anche quello di Quicksilver in alcuni dei più recenti film dedicati agli X-Men. Ad interpretare Spencer è invece il giovane e talentuoso Barry Keoghan, divenuto celebre grazie a film come Il sacrificio del cervo sacro e Dunkirk. Blake Jenner, celebre per aver interpretato Ryder Lynn nella serie Glee, è invece il volto dello sportivo Chas.

Jared Abrahamson, noto in particolare per la serie Netflix Travelers, è invece l’interprete di Eric. Pur interpretando persone realmente esistenti, ai quattro attori è stato categoricamente vietato di incontrare queste. Il regista voleva infatti evitare che potesse generarsi un certo rapporto tra di loro, e che le interpretazioni dei personaggi venissero influenzate da queste. Nel film è inoltre presente l’attore tedesco Udo Kier, celebre per la sua collaborazione con il regista Lars Von Trier, che dà vita al personaggio di Mr. Van Der Hoek. Come accennato, sono poi presenti interviste ai veri protagonisti della vicenda, come anche ai loro conoscenti, amici e famigliari.

American Animals: la vera storia dietro il film

Il film di Layton si apre con una curiosa quanto precisa didascalia: Questo film non è tratto da una vera storia, è una storia vera. Il regista dichiara infatti da subito l’intento tanto di dar vita ad una ricostruzione di quanto avvenuto quanto di ripercorrere fedelmente la reale vicenda. Questa si svolge nel dicembre del 2004, quando quattro studenti della Transylvania University di Lexington decidono di sottrarre alla biblioteca alcune edizioni originali di volumi rarissimi. Tra questi vi era anche Birds of America, di John James Audubon. Una copia di questo era stata venduta pochi anni prima per un valore di 12 milioni di dollari. Desiderosi di replicare tale fortuna, il gruppo inizia a pianificare nei dettagli il furto. Questo si verifica però più complesso del previsto, a causa del peso dei volumi scelti e della mancanza di via di uscita sicure.

Costretti a lasciarsi alle spalle alcuni dei libri inizialmente frugati, i quattro riescono infine a lasciare l’edificio, nascondere la refurtiva e tornare in aula come se nulla fosse. Accortisi della sparizione dei libri, l’Università ha subito avvertito le autorità, che hanno intrapreso delle ferree indagini. In breve, grazie ad una serie di email, l’FBI è riuscito a risalire all’identità dei quattro giovani, arrestandoli. Accusati di furto di opere culturali di grande valore, il gruppo venne condannato a ben sette anni di prigione. Divenuti ormai delle celebrità, i quattro ricevettero la visita di diversi produttori e registi durante la loro prigionia. Soltanto Layton riuscì però a convincerli sulla bontà del film che voleva realizzare su di loro. Ottenuto il loro benestare, questi iniziò a lavorare al progetto, avvalendosi della collaborazione dei veri ladri di questa vicenda.

American Animals: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di American Animals grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV e Chili Cinema. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb, Vulture

 
 

The Stand: recensione degli episodi 5 e 6

The Stand recensione serie tv episodio

Nella prefazione al suo romanzo L’ombra dello scorpione, Stephen King si domanda curioso se di tale opera si realizzerà mai un film. La risposta, positiva, lascia però poi spazio alla consapevolezza che le trasposizioni cinematografiche dei romanzi finiscono sempre per avere uno strano effetto riduttivo. Un effetto che Josh Boone e Benjamin Cavell, autori della miniserie tratta proprio da tale romanzo, sembra abbiano voluto ad ogni costo evitare. Come riscontato anche nei primi due episodi (qui la recensione), e in seguito con il terzo e il quarto (qui la recensione), The Stand si misura continuamente con la necessità di comprimere quasi mille pagine in nove episodi da un’ora l’uno, finendo però con il dar vita a non pochi pasticci.

Rilasciata con cadenza settimanale sulla piattaforma streaming Starz Play, questa manifesta infatti la volontà di presentare quanti più eventi possibili di quelli narrati nel libro. Per far ciò, si avvale nei primi quattro episodi di una serie di salti temporali che finiscono inevitabilmente con lo stordire lo spettatore. Fortunatamente, a partire dal quinto episodio tale struttura viene abbandonata in favore di una linea narrativa indirizzata ora di gran corsa verso il gran finale. Nei due nuovi capitoli, disponibili rispettivamente il 31 gennaio e il 7 febbraio, si avrà infatti modo di entrare nel vivo della storia, con la possibilità di appassionarsi di più ai personaggi e alle loro azioni.

The Stand: Quando meno è più

Se nei primi quattro episodi sono stati presentati i personaggi e gli eventi che li hanno portati ad incrociare i loro percorsi, a partire dal quinto episodio hanno inizio i primi segnali dell’imminente battaglia conclusiva tra Bene e Male. Un evento, però, a cui la serie e lo spettatore non arriva preparato a dovere. Per il modo in cui sono stati presentati i protagonisti e gli eventi, ben pochi di questi riescono ad avere il peso che dovrebbero all’interno della serie. Tali mancanze si ripercuotono dunque inevitabilmente sull’intera narrazione, e non lasciano molte possibilità di rimedio agli episodi ancora mancanti all’appello.

Nonostante ciò, con i due nuovi episodi, intitolati rispettivamente Paura e delirio a New Vegas (ovvio il riferimento al film del 1998 con Johnny Depp) e La veglia, la serie compie un decisivo quanto auspicato passo in avanti. La speranza maturata era infatti quella che la serie potesse infine raggiungere una maggior semplicità, guadagnandone in forza narrativa. Ciò fortunatamente si verifica ora, dove si abbandona l’alternanza tra passato e presente per concentrarsi unicamente su quest’ultimo. I benefici sono evidenti, dalla maggior chiarezza nell’esposizione degli eventi al maggior rilievo assunto dai personaggi.

The Stand recensione

The Stand: Il fascino del Male

Ovviamente, si risente della compressione di quanto sino ad ora visto. Ma il maggior respiro che i due nuovi episodi permettono di prendere era un risultato non così scontato. Permane però, in generale, una certa superficialità nella scrittura. Questa manca di far assumere al tutto quel valore in più di cui un racconto di questo genere avrebbe senz’altro bisogno per rendersi memorabile. Di storie post-apocalittiche ne è pieno tanto il cinema quanto la televisione, ed è difficile stupire uno spettatore tanto abituato a questo genere di contesti ed elementi. Il romanzo di King vi riesce per la grande cura riposta nei dettagli, elemento che qui continua a mancare, e presumibilmente mancherà sino alla fine.

Se però si riesce a superare quella sensazione di già visto, specialmente dopo una serie come The Walking Dead, con i due nuovi episodi si potrà però ritrovare in The Stand alcuni momenti di particolare fascino. Questi sono perlopiù legati al malvagio Randall Flagg di Alexander Skarsgård. Proprio per la sua natura criptica, che non necessita di eccessivi chiarimenti, egli risulta il personaggio più affascinante della serie. È infatti difficile non riconoscere che Skarsgård sia stata la miglior scelta possibile per la parte. Egli è capace di mostrarsi tanto seducente quanto minaccioso. Così facendo, rende concreto quel sentimento secondo cui forse, per una volta, il Male è davvero più convincente del Bene.  

Mancano dunque tre episodi alla conclusione di The Stand, questa sgangherata miniserie, le cui ambizioni non sono riuscite a compiersi, ma che ha trovato nell’attuale periodo il momento perfetto per andare in onda. Tre episodi in cui è lecito aspettarsi un progressivo incremento del ritmo, nella speranza che tutti i nodi possano infine essere sciolti dopo una presentazione tanto ingarbugliata.

 
 

Jared Leto di nuovo Joker: una foto chiara da Justice League Snyder Cut

jared leto snyder cut

Dopo la prima misteriosa immagine, è stata diffusa una nuova foto di Jared Leto nei panni del Joker che vedremo in Justice League Snyder Cut. Potete vederla di seguito:

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Fenix Entertainment acquisisce i diritti di due romanzi di Marco Franzoso

Fenix Entertainment ha siglato un accordo importantissimo: la società ha infatti acquisito i diritti di trasposizione cinematografica di due romanzi di Marco Franzoso, uno degli autori più apprezzati del nostro panorama letterario italiano, editi entrambi da Mondadori: L’Innocente, premio Mondello 2018, e Le parole lo sanno, ultima fatica dell’autore uscita a marzo 2020.

Dai due romanzi Fenix Entertainment realizzerà due film per il cinema che saranno i titoli di punta del 2022: Le parole lo sanno sarà una produzione di alto profilo, verrà firmato nella regia da un accreditato regista di fama mondiale e vedrà la partecipazione di un cast artistico internazionale; L’innocente sarà un’operazione altrettanto prestigiosa, perché costituirà il debutto dello scrittore veneto dietro la macchina da presa. In entrambi i casi, Franzoso collaborerà alla sceneggiatura.

Fenix Entertainment ha scelto di puntare su un prezioso scrittore italiano apprezzato anche all’estero, proprio per tenere fede a uno degli assunti fondamentali della filosofia societaria: promuovere attraverso il cinema, la televisione e la musica i più grandi talenti del nostro paese, e portarli all’attenzione del pubblico internazionale.

«Sono davvero felice di questa nuova acquisizione» dichiara l’Amministratore Delegato della società Riccardo Di Pasquale. «Marco Franzoso è un colto e raffinato autore italiano di respiro internazionale. Questo tipo di progettualità è molto importante per la nostra Società perché, come già dichiarato altre volte, Fenix vuole presidiare l’intera catena di realizzazione del film: dalla ricerca della storia giusta allo sviluppo, dalla produzione alla commercializzazione. La forza dell’opera letteraria di Franzoso è l’universalità delle storie che racconta, e le nostre produzioni sottolineeranno questo aspetto: i suoi libri sono ambientati in Italia, ma i temi che affrontano sono di tutti e di ogni luogo ed epoca».

L’opera letteraria di Marco Franzoso si presta perfettamente alla trasposizione cinematografica: indimenticabile l’intensità di Hungry Hearts per la regia di Saverio Costanzo, tratto dal romanzo dell’autore Il bambino indaco, che fu presentato alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia e che valse a entrambi i protagonisti Alba Rohrwacher e Adam Driver la Coppa Volpi.

 
 

Notizie dal mondo: trailer del film Netflix con Tom Hanks

Netflix Italia ha diffuso il trailer ufficiale di Notizie dal mondo, l’atteso film che vede protagonista l’attore Premio Oscar Tom Hanks.

Netflix e Universal Pictures hanno l’onore di presentare Tom Hanks in Notizie dal mondo, una storia commovente scritta e diretta da Paul Greengrass, che collabora di nuovo con la star per la prima volta dai tempi di Captain Phillips – Attacco in mare aperto, candidato agli Oscar come Miglior film nel 2013.

Cinque anni dopo la fine della Guerra civile, il capitano Jefferson Kyle Kidd (Hanks), veterano di tre guerre, si sposta di città in città raccontando storie vere e condividendo le ultime notizie su presidenti e regine, faide epiche, catastrofi terribili e avventure mozzafiato da ogni angolo del globo. Nelle pianure del Texas il suo destino si incrocia con quello di Johanna (Helena Zengel, Systemsprenger), una bambina di 10 anni catturata dalla tribù dei Kiowa sei anni prima e allevata come una di loro. Johanna, ostile verso un mondo che non conosce, sta per essere riconsegnata agli zii contro la propria volontà.  Kidd accetta controvoglia di consegnare la bambina ai legittimi custodi. Durante un viaggio di centinaia di miglia attraverso l’implacabile natura selvaggia, i due protagonisti affrontano insieme incredibili sfide lanciate da forze umane e naturali, mentre sono alla ricerca di un luogo che entrambi possono chiamare casa.

Notizie dal mondo è diretto da Greengrass (franchise di Bourne, United 93), coautore insieme a Luke Davies (Lion – La strada verso casa) anche della sceneggiatura, tratta dal bestseller candidato al National Book Award di Paulette Jiles. Il film è prodotto da Gary Goetzman (franchise di Mamma Mia!, Greyhound – Il nemico invisibile), Gail Mutrux (The Danish Girl, Donnie Brasco) e Gregory Goodman (22 luglio, 8 Mile). I produttori esecutivi sono Steven Shareshian e Tore Schmidt.

 
 

Leonardo DiCaprio: Most Wanted! su Arte Tv

Leonardo DiCaprio: Most Wanted!

Il successo planetario a 23 anni grazie al ruolo dell’artista squattrinato Jack Dawson interpretato in Titanic (1997) fu, per sua stessa ammissione, “una secchiata d’acqua gelida” e diede il via a quel delirio collettivo ribattezzato all’epoca “Leomania”. Oggi Leonardo DiCaprio si conferma una tra le stelle più fulgenti, chiacchierate e “ricercate” del firmamento di Hollywood.

Così, mentre il suo volto compare sui tabloid di tutto il mondo che cercano di capire se con Camila Morrone arriverà all’altare, e mentre il pubblico lo aspetta in Don’t Look Up di Adam McKay insieme a Jennifer Lawrence e nei nuovi progetti del suo mentore Martin Scorsese, sulla piattaforma di ARTE.TV in italiano, in streaming gratuito e sottotitolato in italiano, arriva il nuovo documentario “Leonardo DiCaprio: Most Wanted!.

Con la regia di Henrike Sandner (Germania, 2020) e coprodotto da ARTE e Broadview TV, il documentario ripercorre la carriera di un giovane attore diventato non soltanto un mostro sacro della settima arte ma anche un cittadino impegnato nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Attraverso estratti di film, filmati e interviste d’archivio, approfondimenti con critici cinematografici e giornalisti come Katja Nicodemus, Tim Cogshell e Brigitte Steinmetz e registi che lo hanno diretto come Michael Caton-Jones e Agnieszka Holland, Henrike Sandner dipinge un vero e proprio ritratto di Leonardo DiCaprio, a partire dai suoi esordi.

Incoraggiato dai suoi genitori, Leonardo DiCaprio è apparso in giovane età in diverse serie americane e, poco più che ventenne, già affiancava Robert De Niro sul set di This Boy’s Life, diretto da Michael Caton-Jones. Il ruolo secondario accanto a Johnny Depp in What’s eating Gilbert Grape gli è valso immediatamente la sua prima nomination agli Oscar. 

Ma il successo mondiale arriva sulla prua del Titanic, film cult di James Cameron, con cui a 23 anni Leo acquisisce lo status di superstar: addirittura, i parrucchieri in Afghanistan offrono ai clienti l’acconciatura ispirata a quella del protagonista Jack Dawson.

Ma DiCaprio non vuole essere solo una meteora, vuole affermarsi e mostrare il suo talento: per questo ricerca ruoli più maturi e registi classici, sta lontano dai vizi in cui tutti si aspettano che cada un artista così giovane e di successo e proprio in quest’ottica vieta la circolazione di Don’s plum, un cortometraggio in bianco e nero in cui compare anche Tobey Maguire, girato nel 1995 e ambientato in un sudicio diner della periferia di Los Angeles.

Arriva così all’incontro e al sodalizio con i suoi maestri, Martin Scorsese in primis, di cui diventa l’attore preferito negli anni 2000: per lui interpreta l’irlandese Amsterdam Vallon (Gangs of New York), l’imprenditore e aviatore Howard Hughes (Aviator), lo spregiudicato broker Jordan Belfort (The Wolf of Wall Street). Si getta a capofitto nelle scene, con tempismo e controllo, abilità e tecniche impeccabili, e conquista i più grandi registi, da Steven Spielberg a Quentin Tarantino, passando per Christopher Nolan. Nel 2016, il suo lavoro viene finalmente premiato con l’Oscar al miglior attore protagonista per The Revenant di Alejandro González Iñárritu, in cui viene messo al centro il complesso rapporto tra uomo e natura. 

Un tema che a DiCaprio è decisamente caro: dal 1998, anno in cui fonda la Leonardo DiCaprio Foundation, la superstar si impegna infatti in difesa dell’ambiente, scendendo in piazza per protestare per la politica climatica devastante degli Stati Uniti, cercando alleati forti per la tutela del clima, producendo documentari a proposito della salvaguardia dell’ambiente. Nel 2014 è diventato ambasciatore ONU e più recentemente si è rivolto al nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, con una lettera, firmata anche da Mark Ruffalo e Natalie Portman, in cui pone al centro dell’attenzione il problema ambientale.

Dal documentario di Sandner emerge così un Leonardo DiCaprio che sa farsi “medium” e lasciar entrare lo spirito dei suoi personaggi. Solo loro, però: il Leo privato è come un territorio inesplorato, inaccessibile. Star del cinema da oltre 35 anni, DiCaprio preferisce far parlare di sé per i suoi ruoli e per il suo impegno ambientale. Puntando all’immortalità.