Il network americano
NBC ha diffuso il promo e la trama di
La Brea 1×08, l’ottavo episodio della nuova serie
tv La
Brea.
In La Brea 1×08 che si intitolerà dall’episodio “Origins” Con
l’avvicinarsi del freddo, Eve, Levi e Ty tornano al forte,
nonostante la loro esperienza di pre-morte lì, sperando di imparare
le abilità di sopravvivenza del 10.000 aC; I tentativi di
Gavin di risparmiare il dolore di Izzy minacciano di fare più male
che bene alla loro relazione.
La Brea 1×08
La Brea è
la nuova serie tv drammatica americana creata da David
Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando
un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira
centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi
cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e
pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per
sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli
eventi, che cerca di tornare insieme.
Protagonisti di La
Brea sono Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris e Jack Martin come Josh
Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris,
Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan
Mirchandaney come Scott, Lily Santiago
come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily,
Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel
Parker.
Jennette McCurdy è
un’attrice e cantante americana, famosa per il ruolo da
protagonista nelle serie iCarly e Sam & Cat. Il
suo lavoro di attrice le ha certamente dato molte soddisfazioni nel
corso della sua carriera, ma Jennette ha avuto grande successo
anche come cantante, pubblicando diversi singoli e riuscendo ad
essere apprezzata in tutto il mondo. L’attrice sa di essere una
ragazza in gamba, con tante qualità, piacente e con un bel fisico,
ma ha anche dimostrato di avere la testa sulle spalle.
Ecco dieci cose che, forse, non
sapevate di Jennette McCurdy.
Jennette McCurdy: i suoi film e le serie TV
1.Veder
recitare Harrison Ford le ha fatto venire voglia di diventare
attrice. Jennette ha scelto deciso di intraprendere la
carriera di attrice dopo aver visto Harrison Ford
recitare in Star Wars. Nel 2000,
all’età di 8 anni, debutta nel film Shadow Fury, mentre
nel 2003 ha recitato in Hollywood Homicide, film che ha
per protagonista proprio Ford. Successivamente la McCurdy prende
parte a Breaking Dawn (2004), Minor Details
(2009), Pet (2016) e Little Bitches (2018).
2. È divenuta celebre grazie
alla televisione. Più che per il cinema, l’attrice si è
dedicata molto a recitare per la televisione. Ha iniziato recitando
in film come Tiger Cruise – Missione crocera (2004),
L’ultimo giorno d’estate (2007) e in serie come
Malcolm (2003-2005), Law & Order – Unità vittime
speciali (2005), Giudice Amy (2005), Zoey
101 (2005) e The Inside (2005). Nel 2007 ottiene
il ruolo di Sam Puckett nella serie iCarly,
recitando in questa serie fino al 2012. Terminata questa prende
parte a Big Time Rush (2011), Le pazze avventure di
Bucket e Skinner (2012), Sam & Cat
(2013-2014), What’s Next for Sarah? (2014),
Adam and Wiley’s Lost Weekend (2016) e Between
(2015-2016).
3. Ha scritto, diretto e
prodotto alcuni cortometraggi. Oltre alla recitazione,
l’attrice si è dichiarata molto interessata anche alla regia e alla
scrittura di propri progetti. Negli anni si è infatti cimentata
nella scrittura della serie What’s Next for Sarah?, per
poi dirigere anche i cortometraggi 8 Bodies (2017),
Kenny (2018) e Strong Independent Women (2019).
Ha inoltre scritto e diretto il film televisivo del 2017 The
McCurdys, incentrato sulla sua vita famigliare.
Jennette McCurdy in Zoey 101
4. Ha avuto un ruolo nella
popolare serie. Prima di diventare celebre con
iCarly, l’attrice ha nel 2005 recitato nell’episodio
Bad Girl della seconda stagione di Zoey 101. In
questo ha ricoperto il ruolo di Trisha Kirby, la cattiva ragazza
che dà il titolo all’episodio. Nell’episodio il personaggio si
trova a ripetere il sesto grado scolastico, facendo coppia con
Dustin, fratello di Zoey. Quest’ultima non è affatto contenta della
cosa e cerca pertanto di separare i due. L’episodio, molto
apprezzato, ha reso alla McCurdy un’ulteriore popolarità presso il
pubblico di Disney Channel.
Jennette McCurdy in iCarly
5. Il suo personaggio è
basato su quello interpretato in Zoey 101. Pur se
molto apprezzato, il personaggio di Trisha Kirby non è più comparso
nella serie Zoey 101, e pertanto non si è mai potuto
sapere cosa ne sia stato della ragazza. Tuttavia, la McCurdy ha
avuto modo di interpretare un nuovo personaggio basato proprio su
quello di Trisha. Questo è Sam Puckett, presente nella serie
iCarly. Si tratta infatti dello stesso tipo di
personaggio, con modi di fare e dire molto simili. Per la McCurdy,
che grazie a questa serie ha conosciuto grande fama, è stato
stupendo poter dare un “seguito” a Trisha.
Jennette McCurdy e su Instagram e
Twitter
6. Jennette McCurdy ha un
profilo Instagram molto seguito. Il suo account ufficiale
conta più di 7 milioni di seguaci ed è abbastanza attiva nel
postare immagini. Le foto che vengono postate sul social in parte
la vedono protagonista sia nell’ambiente lavorativo, sia nella
quotidianità, soprattutto insieme ai suoi adorati nonni. Tante
altre foto sono dedicate al suo lavoro di attrice e di regista:
infatti, Jennette ha usato il social per pubblicizzare il suo primo
debutto alla regia, che consiste nel cortometraggio intitolato
Kenny.
7. Jennette ha anche un
profilo Twitter. L’attrice è poi presente anche su Twitter
e su questo social Jennette vanta quasi sei milioni di follower,
pur se da lei poco usato. L’attrice americana ha infatti scritto
molto poco di recente, prevalentemente per sponsorizzare il suo
cortometraggio di debutto alla regia.
Jennette McCurdy e la musica
8. Jennette McCurdy è anche
una cantante affermata. Nel giugno del 2008 Jennette ha
annunciato che stava mettendo mano al suo primo album, quello di
debutto come cantante. So Close è stato il suo primo
singolo, uscito nel marzo 2009, mentre un paio di mesi dopo è
uscito Homeless Heart. Verso la metà dello stesso anno,
Jennette ha firmato un contratto discografico con la Capitol
Nashville, pubblicando un EP nell’agosto dell’anno successivo. Nel
2012 ha invece pubblicato l’album Jennette McCurdy.
Jennette McCurdy e sua madre
9. Ha raccontato del
rapporto con la madre. Nel giugno 2011 l’attrice ha
scritto per il Wall Street Journal un articolo
intitolato Off-Camera, My Mom’s Fight Cancer: in questo
Jennette ha parlato e ha descritto in dettaglio la malattia di sua
madre Debra, che stava lottando contro il cancro, e di come la sua
famiglia stava reagendo e stava affrontando la situazione. Dopo la
scomparsa della donna, avvenuta nel 2013, l’attrice ha poi rivelato
di come in più occasione sia stata vittima di abusi da parte di sua
madre, che la spingeva ossessivamente a perseguire la carriera da
attrice, controllandola in ogni cosa.
Jennette McCurdy: età e altezza dell’attrice
10. Jennette McCurdy è nata
il 26 giugno del 1992 a Los Angeles, in California, Stati
Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.57 metri.
Eternals ha introdotto una vasta gamma di
personaggi e di concetti nel MCU, attingendo all’elaborata
mitologia creata dal leggendario scrittore e disegnatore di fumetti
Jack Kirby. Tuttavia, ci sono alcune grandi differenze tra il
materiale originale e il film diretto da Chloé Zhao. Scopriamo insieme le
principali:
Le origini
L’origine degli Eterni nei
fumetti è abbastanza complicata, dal momento che risale a milioni
di anni fa. Il film ha decisamente semplificato quest’aspetto. Nei
fumetti i Celestiali, tra gli esseri cosmici più potenti
dell’Universo Marvel, creano gli Eterni a seguito
di un esperimento sull’umanità primitiva.
Nel film, gli Eterni non hanno
alcuna connessione genetica con l’umanità. Sono infatti costrutti
sintetici creati dai Celestiali in un passato lontano, inviati
attraverso mondi infiniti per salvaguardare l’evoluzione della vita
senziente.
Lo scopo dei Celestiali
L’origine e lo scopo dei
Celestiali sono altrettanto complessi nei fumetti, e anche oggetto
di un altro importante cambiamento nel film. Nei fumetti, i
Celestiali viaggiano da un mondo all’altro e sperimentano
arbitrariamente l’evoluzione delle specie (turbando di conseguenza
il compito del personaggio dell’Osservatore nei fumetti, che non
può interferire in nessun evento).
Creano varianti Eterne (e Devianti)
da specie esistenti e poi osservano il loro progresso. Alla fine,
tornano su questi pianeti per giudicarli. Nel film, lo scopo dei
Celestiali è creare altri Celestiali assorbendo l’energia della
vita senziente, distruggendoli alla fine del processo.
I loro poteri
Gli Eterni sono tra i
supereroi più potenti sia nei fumetti che nel MCU. Nei fumetti, tutti condividono
gli stessi poteri. Questi includono determinate abilità standard
dei supereroi, come la forza sovrumana, la resistenza e la
velocità, ma anche abilità ancora più sorprendenti, come la
telepatia e la manipolazione della materia.
Nel film, ad ognuno degli Eterni
viene assegnato un potere specifico. Ciascuna delle principali
qualità del gruppo viene divisa in modo che Sersi ottenga la
trasmutazione, Makkari la super velocità e Ikarsi il volo e i raggi
di energia.
I Devianti
Anche i Devianti hanno
subito alcune modifiche per il MCU. Gli storici nemici degli
Eterni sono strettamente legati a loro nei fumetti. Nella mitologia
stabilita da Jack Kirby, sono una propaggine evolutiva
dell’umanità, di natura mostruosa, ma possiedono comunque una super
intelligenza e diversi superpoteri.
Nel film, i Devianti non hanno
alcuna connessione genetica con l’umanità o con gli Eterni. Vengono
ritratti come esseri molto più animaleschi e senza alcuna
intelligenza o rappresentanza, fino a quando non iniziano a drenare
i poteri degli Eterni.
Olympia
Nella sequenza iniziale del
film, viene spiegato che gli Eterni provengano da un lontano
pianeta chiamato Olympia. Nei fumetti non è così. Gli Eterni furono
creati sulla Terra milioni di anni fa dai Celestiali. Tuttavia,
crearono una città gloriosa nell’antico passato che si chiamava
allo stesso modo, Olympia.
La posizione esatta di Olympia è
cambiata nei fumetti. È stato dimostrato che si trova nell’antica
Grecia, in Antartide e anche nella Zona Negativa. Olympia è stata
fondata dopo la caduta di Titanos, l’insediamento originario degli
Eterni sulla Terra.
Domo
Nel film, gli Eterni
arrivano sulla Terra grazie ad un’enorme nave triangolare
conosciuta come Domo. Sebbene gli Eterni possiedano molti veicoli
straordinari e diversa tecnologia avanzata nei fumetti (gran parte
della quale creata dall’ingegnere Phastos), non esiste una nave del
genere.
C’è un personaggio chiamato Domo,
però. Domo è apparso per la prima volta in “The Eternals #5” del 1976, come assistente di Zuras, il
leader originale degli Eterni. Domo fluttuava su una sedia
altamente avanzata che incorporava molti degli elementi
tradizionali dello stile di Jack Kirby.
Ajak
Alcuni personaggi, come
Domo, sono stati esclusi dal film. Altri sono stati cambiati. Ajak
è uno dei più grandi esempi in tal senso. Nel film, Ajak,
interpretata da Selma Hayek, è il leader del gruppo sulla Terra.
Nei fumetti, inizialmente, era un personaggio di nome Zuras.
Ajak non è un leader nei fumetti, ma
un membro dei Polar Eternals, un diverso ramo della specie sulla
Terra. Nel film, Ajak ha il potere di guarire, ma il personaggio
nei fumetti possiede tutti i vasti poteri della sua specie, inclusi
il volo, la telepatia e l’illusione.
Makkari
Makkari è uno dei supereroi
più veloci del MCU, veloce quanto alcune delle
versioni più potenti di Flash. Nei fumetti Makkari possiede il dono
della velocità, ma anche tutti gli altri poteri degli Eterni.
Questo viene semplificato nel MCU, sebbene Makkari generi
chiaramente un’enorme forza fisica attraverso la velocità.
Makkari è anche un uomo nei fumetti,
e indossa un elmo distintivo che non è stato inserito nel film.
Lauren Ridloff interpreta il personaggio nel film, che è anche il
primo supereroe sordo nel MCU.
Ikaris
Ikaris è soggetto ad
alcuni dei più grandi cambiamenti nel film. Il personaggio dei
fumetti è noto per essere il leader della squadra, ma nel MCU è il tenente dietro Ajak e poi
Sersi. Anche i suoi poteri sono stati semplificati, dal momento che
è soltanto capace di volare e di sparare raggi laser dai suoi
occhi.
Il cambiamento più grande per
Ikaris, tuttavia, riguarda le sue motivazioni. Nei fumetti, è uno
degli Eterni più coraggiosi e combatte per l’umanità. È molto
diverso dal film, dove tradisce i suoi compagni di squadra per
portare a compimento la missione dei Celestiali e distruggere la
Terra.
Kingo
Un altro personaggio con
grandi cambiamenti rispetto ai fumetti è Kingo. Nei fumetti, Kingo
sembra di origine giapponese e diventa un grande samurai e
spadaccino. Il MCU presenta Kingo, interpretato da
Kumail Nanjiani, come un uomo di origini indiane che spara raggi di
energia dalle sue dita.
Le due versioni del personaggio
hanno però una cosa in comune: entrambi sono attori. Nei fumetti,
Kingo alla fine diventa una star del cinema in Giappone, mentre
Kingo diventa una grande star, regista e produttore nei film di
Bollywood per quasi un secolo.
Dopo esser sopravvissuto
all’effrazione del gruppo di giovani in Don’t Breathe, impossibile abbandonare
un personaggio come quello del veterano cieco della guerra del
Golfo interpretato da Stephen Lang. Soprattutto
considerati gli oltre 150 milioni di dollari incassati a fronte di
un budget di appena una decina. Ma quando è il momento iniziale di
un film a regalare la scena di maggior tensione e suspense, la
parabola successiva può regalare grandi soddisfazioni o una
delusione cocente.
Probabilmente è
un’estremizzazione, ma sapendolo padre vendicativo di una figlia
rimasta vittima di un incidente stradale, la sequenza iniziale pone
interessanti premesse per lo sviluppo successivo del L’Uomo
nel buio – Man in the Dark portato in sala dalla Warner
Bros. Un titolo nel quale il senso di giustizia del protagonista
sembra essere molto cambiato, ma non la sua missione o l’approccio
distorto alla vita e alle relazioni affettive.
Man in the Dark 2, il
sequel
Il sequel di quello che
da noi era uscito in sala come Man in the Dark, è
ambientato negli anni successivi all’escalation di violenza e
crudeltà di cinque anni fa, e in un’altra casa. Dove ora l’anziano
Norman Nordstrom vive in pace con la piccola Phoenix
(Madelyn Grace), apparentemente integrato nella
comunità che lo circonda e meno isolato di una volta. E anche per
questo più facilmente rintracciabile dal proprio passato, che
inevitabilmente torna a chiedere conto di vecchi peccati.
Un modo di chiudere il
cerchio che aveva visto l’indifeso vecchio farsi carnefice e che
ora lo mostra non più ‘villain’ ma nei panni di una sorta di
antieroe con cui empatizzare. Una scommessa, per i registi dei due
film (rispettivamente Fede Alvarez e Rodo
Sayagues) che qui mostrano qualche debolezza nella veste
di co-sceneggiatori. Forse più interessati a seguire il redivivo
personaggio che a guidarlo, pur approfondendo con più o meno
fortuna i temi principali della giustizia e di quali siano i
criteri che definiscono una famiglia.
Né thriller, né
revenge movie
Una scelta che si fonda
sulla presenza carismatica dello Stephen Lang di
Avatar
o Tombstone, ma che finisce per non fornire una
identità precisa alla narrativa. Che non arriva mai a essere un
thriller, limitandosi a tentare la carta del revenge movie… al
contrario. Sfruttando poco e parzialmente tanto la minima premessa
familiare quanto il tesoretto accumulato nel precedente, chissà se
per permettere agli spettatori del solo sequel – che difficilmente
saranno più di quelli di allora – di non trovarsi spaesati.
Un ottimismo che fa onore
alla produzione, che pure si conferma in grado di inanellare una
serie di più che degne scene di combattimento casalingo e di
sequenze che gli aficionados dei giustizieri violenti
gradiranno sicuramente (sebbene faticando a sospendere
l’incredulità). Elementi che ci riconnettono direttamente alla
struttura del primo, che però aveva tra i suoi punti di forza una
storia e un crescendo che qui non si poteva pensare di raggiungere
solo con il twist narrativo che arriva prima della metà
del film o con l’agghiacciante situazione che costituisce il
cuore del film e anticipa le efferatezze del finale.
Nel 1989 era stato
Furia cieca a rivelarci come un uomo privo della
vista fosse in grado di trasformarsi da povero invalido in
pericoloso antagonista… Viene da chiedersi se negli anni ’90 un
seguito avrebbe indebolito anche quello e la carica magnetica di
Rutger Hauer.
Non abbiamo ancora molte
informazioni riguardo Captain America 4, ma ora alcune
recenti dichiarazioni del produttore Nate Moore sembrano aver
anticipato cosa bisognerà aspettarsi dal nuovo capitolo del
franchise che avrà come protagonista Anthony Mackie nei panni di un Sam Wilson che
ha finalmente raccolto l’eredità di Captain America in seguito agli
eventi di
The Falcon and the Winter Soldier.
Parlando con
ComicBook in occasione della promozione di Eternals,
Moore ha confermato che il film è ancora nelle primissime fasi di
sviluppo: ciononostante, il produttore ha potuto anticipare che
sarà molto diverso dai precedenti episodi della saga di Cap, dal
momento che presenterà una versione dell’eroe che il pubblico non
ha mai visto prima. Moore ha spiegato che Sam, non essendo dotato
di superpoteri, uscirà sconfitto dalla maggior parte dei
combattimenti: proprio per questo, dovrà essere in grado di
“guadagnarsi” il suo nuovo ruolo di Captain America.
“Penso che Sam non sia Steve Rogers, e questa è una buona
cosa”,ha dichiarato
Nate Moore. “Per me
questo nuovo Cap è come Rocky. Sarà il perdente in ogni situazione.
Non è un super soldato. Non ha cent’anni. Lui non ha i Vendicatori.
Cosa è successo a questo ragazzo che ha annunciato pubblicamente,
senza alcun supporto: ‘Sono il nuovo Capitan America’? Cosa
succederà dopo?”
“Penso che sia interessante perché è un ragazzo. È un ragazzo
con le ali e uno scudo, ma è pur sempre un ragazzo”,ha aggiunto il produttore.“Quindi, lo metteremo sotto
torchio e gli faremo guadagnare quel titolo. Vedremo cosa succede
quando è sopraffatto, surclassato. Cosa rende qualcuno Captain
America? Direi che basta essere un un super soldato. Lo
dimostreremo con Mackie e Sam Wilson.”
Captain America 4, quello che sappiamo
Captain America 4 sarà scritto da
Malcolm Spellman e da Dalan
Musson che hanno già lavorato alla serie Disney+ e questa scelta indica il forte
desiderio dello studio di dare continuità tra piccolo e grande
schermo.
Del cast del film non si sa ancora
niente, ma possiamo scommettere che oltre a Anthony Mackie, nel film ci sarà spazio anche
per Sebastian
Stan (Bucky), Emily
VanCamp (Sharon Carter), Wyatt
Russell (John Walkers) e Daniel
Bruhl (Zemo).
Dal momento che la Warner Bros. sta
sviluppando diversi progetti legati a Superman che non prevedono la
presenza di Henry Cavill, il futuro dell’originale
Man of Steel del DCEU appare
sempre più incerto.
Nonostante alcuni ritengono che il
mandato dell’attore si sia ufficialmente concluso con
Zack Snyder’s Justice League, lo stesso Cavill ha ribadito
proprio di recente di essere ancora interessato a tornare nei panni
di Kal-El, magari in un eventuale sequel de
L’uomo d’acciaio. Tuttavia, a questo punto nulla
vieterebbe all’attore di fare il grande salto nel Marvel Cinematic Universe…
Alla domanda di
The Hollywood Reporter su quale personaggio dell’Universo
Marvel vorrebbe interpretare,
l’interprete di Superman ha risposto: “Non dirò mai un
personaggio Marvel che è già interpretato da
qualcun altro, perché tutti stanno facendo un lavoro davvero
straordinario. Tuttavia, ho internet e ho visto le varie voci su
Captain Britain…”
“Sarebbe molto divertente
portare al cinema una versione fresca e modernizzata di quel
personaggio, al pari di come hanno fatto con Captain America”,
ha aggiunto Cavill. “C’è qualcosa di divertente in tutto
questo… e poi adoro essere britannico.”
Captain Britan debutterà davvero nel MCU?
Captain
Britain, alter ego di Brian Braddock, è stato
creato da Chris Claremont nel 1976. Al momento non sappiamo se il
personaggio verrà davvero introdotto nel MCU, ma sembra che in Avengers:
Endgame sia presente un riferimento velato
proprio al personaggio.
Nel film, quando Steve Rogers e Tony
Stark tornano indietro nel tempo agli anni ’70 per recuperare il
Tesseract, i due visitano la sede originale dello S.H.I.E.L.D.
intravedendo, tra gli altri, anche Peggy Carter nel bel
mezzo della sua giornata lavorativa. E in quel momento, la frase
pronunciata dal grande amore di Cap – sottovoce però, quindi poco
chiara – potrebbe aver posto le basi per l’ingresso di Captain
Britain nella Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.
Peggy parla infatti di un agente
invisibile chiamato “Braddock” che “non ha effettuato
il check-in”: forse si tratta proprio di Brian Braddock, o di
suo suo padre? Vi ricordiamo che nei fumetti il personaggio è stato
il fratello della mutante Psylocke, oltre che eroe a cui sono stati
magicamente donati speciali poteri.
Durante una recente intervista con
Esquire, Benedict Cumberbatch ha ricordato i suoi
dubbi iniziali in merito al personaggio di Doctor Strange: dopo essere stato contattato
dai Marvel Studios e prima di accettare di
interpretarlo, infatti, l’attore britannico pensava che fosse
“molto datato e sessista”.
“Ho avuto i miei dubbi al
riguardo, prima di accettare la parte… per lo più a causa dei
fumetti”, ha spiegato Cumberbatch. “Ho pensato: ‘Questo è
un personaggio molto datato e sessista’. Poi sono riusciti a
convincermi parlandomi dei loro piani più grandi: ‘Non
preoccuparti. Sarà un personaggio del suo tempo’, mi dissero. Poi
mi resi conto che forse non avrei potuto girarlo, a causa di alcuni
impegni a teatro. Era già tutto pronto. Non potevo farlo. La
Marvel prese in considerazioni un
paio di altre opzioni, ma poi venne da me e disse: ‘Non vogliamo
altri’. Così decisero di far slittare la produzione di sei
mesi.”
Sempre nella stessa intervista,
Benedict Cumberbatch ha elogiato la
performance di Tom
Holland in Spider-Man:
No Way Home, in cui l’attore britannico tornerà a
vestire i panni dello Stregone Supremo: “Tutte le volte che
faccio questi film stento a crederci. Non riuscirò mai a superare
il brivido di ritrovarmi in un film al fianco di Spider-Man. È
bellissimo. Ho trascorso molto tempo con Tom Holland, un attore e
una persona assolutamente brillante. È incredibile.”
In seguito all’uscita di Suicide Squad di David Ayer
nel 2016, sono iniziate a circolare alcuni voci secondo cui il
premio Oscar Jared Leto, interprete del Joker, avrebbe
inviato ad alcuni dei suoi co-protagonisti una serie di regali
piuttosto bizzarri e in qualche modo inappropriati, tra cui un topo
vivo, dei preservativi usati e persino delle perline anali.
Tuttavia, in seguito alla diffusione
di tali rumor, i successivi report hanno sottolineato che, in
realtà, quelle storie non erano conformi a quanto effettivamente
accaduto e ora è stato proprio il diretto interessato a mettere le
cose in chiaro.
Parlando con
Entertainment Weekly in occasione della premiere di House of
Gucci di Ridley Scott, Leto ha dichiarato che “non
c’erano preservativi usati o altri regali salaci” e che le sue
precedenti affermazioni (che sembravano proprio sostenere quelle
voci), in realtà, erano state fatte “per puro
divertimento”.
“Ognuno dei pochi regali che
sono stati inviati è stato fatto con uno spirito di divertimento e
avventura e accolto con altrettante risate, divertimento e
avventura”, spiega Leto. “È tutto filmato! Hanno filmato
tutto! Le persone stavano morendo dalle risate. Ci stavamo solo
divertendo.”
“Voglio dire… Stavo
interpretando un ragazzo chiamato Joker, andava bene fare degli
scherzi”, ha aggiunto. “Niente ha mai superato i limiti, e
non spetta ad altre persone su Internet creare false storie o
giudicare. In fin dei conti, sono pur sempre un’artista. Se faccio
qualcosa di rischioso e non vi piace… in sostanza, potete baciarmi
il cu*o.”
Suicide Squad e il ruolo del Joker
di Jared Leto
Suicide
Squad è uscito al cinema nel 2016 ed è subito
stroncato dalla critica. Non molto tempo dopo, è stato rivelato che
la versione rilasciata dalla Warner Bros. era, in definitiva, il
prodotto dell’interferenza dello studio durante le riprese, cosa
che ha spinto molti fan a lanciare la campagna
social #ReleaseTheAyerCut. Sebbene ciò si sia
rivelato efficace nel caso della Justice
League di Zack Snyder, tuttavia non ha ancora avuto lo
stesso effetto per il film di David Ayer.
Per quanto riguarda il Joker, è
stato da tempo stabilito che gran parte delle scene di Jared Leto sono state tagliate dal film, con
Ayer che nel maggio 2020 ha affermato che di essere dispiaciuto per
il trattamento riservato alla performance dell’attore.
Quando è stata confermata la
presenza di Benedict Cumberbatch nel cast di
Spider-Man:
No Way Home, il ruolo dell’attore nel film è stato
descritto come una sorta di “mentore” per il giovane Peter Parker.
Tuttavia, in una recente intervista con
Games Radar, Tom
Holland ha specificato che la relazione tra Peter
e Stephen Strange sarà molto diversa da quella che il personaggio
aveva con il compianto Tony Stark/Iron Man.
“Non considererei Doctor Strange un mentore in questo film… è
più un collega. A questo punto, nel film, Spider-Man si è affermato
come un Vendicatore piuttosto potente e serio”, ha spiegato
Holland. “Doctor Strange gli riconosce questa cosa e lo tratta
come un suo pari. Tuttavia, nel corso del film, la loro relazione
va in pezzi. E invece di restare colleghi… non diventano nemici, ma
sicuramente non sono amici”.
L’attore ha poi aggiunto:
“Spider-Man vuole sempre accontentare tutti. Vuole sempre che
tutti siano felici. Ma in questo caso, non sarà così. Quella tra
Peter e Stephen Strange è una relazione interessante. È molto,
molto diversa da quella che Peter aveva con Tony. Ma è comunque
divertente. Spider-Man e Doctor Strange sono un ottimo mix. Stanno
benissimo sullo schermo insieme. L’equilibrio tra loro è molto
divertente.”
Parlando sempre con
Games Radar, Tom
Holland ha anticipato che i toni di No Way
Home saranno molto diversi da quelli delle precedenti
avventure di Peter nel MCU: “Ciò che sorprenderà
davvero il pubblico è il fatto che questo non sarà un film
divertente. È più cupo, più triste… anche toccante. Vedremo
personaggi che amiamo affrontare cose che non avremmo mai voluto
che affrontassero. Ero davvero entusiasta all’idea di esplorare
quest’altro lato della storia di Peter.”
“Peter Parker è sempre uno che
guarda il lato positivo della vita”, ha aggiunto. “Crede
sempre di poter risolvere qualsiasi cosa. Questa volta, invece, lo
vediamo in difficoltà… in estrema difficoltà. Era un aspetto del
personaggio che non avevo mai esplorato prima d’ora e non vedevo
l’ora di farlo. Non ho ancora visto il film, soltanto dei pezzi, ma
posso comunque affermare che è il migliore che abbiamo fatto.
Decisamente il miglior film di Spider-Man che abbiamo mai fatto.
Non credo che i fan siano davvero pronti. Neanche io sono pronto.
Sarà brutale.”
Il sequel del film del 2019 Downton
Abbey. Il primo film seguiva una visita, alla famiglia Crawley e
allo staff di Downton, da parte del re e della regina
d’Inghilterra. Non è chiaro se un altro illustre personaggio
visiterà la tenuta, o se sarà un altro lo spirito di questo secondo
film.
“Dopo un anno molto impegnativo
con così tanti di noi separati dalla famiglia e dagli amici, è un
enorme conforto pensare che ci aspettano tempi migliori e che il
prossimo Natale ci ritroveremo con i tanto amati personaggi di
Downton Abbey”, ha detto il produttore Neame.
Anche il presidente di Focus
Features Peter Kujawski si è concentrato sui
piaceri ristoratori di un ritorno a Downton: “Non c’è
posto come casa per le vacanze e non possiamo immaginare un regalo
migliore che riunirsi con Julian, Gareth e l’intera famiglia
Downton nel 2021 per riportare a casa i Crawley per i loro
fan”.
Eternals ha ricevuto una risposta mista dalla
critica e, sebbene non sia necessariamente il capolavoro che ci
aspettavamo, ci sono comunque aspetti del film da apprezzare, oltre
a problematiche da analizzare. Eternals si trova attualmente al 48% di
gradimento su Rotten
Tomatoes.
E’ facile intuire perché non tutti
hanno risposto positivamente al primo blockbuster di Chloé
Zhao mentre, dall’altro lato, sembra che alcuni critici
abbiano goduto di questa opportunità per abbattere il MCU.
Ambizioso, audace, e sicuramente un prodotto di diverso per i
Marvel
Studios, Eternals racchiude scelte narrative riuscite e
altre dimostratesi rischiose, nei suoi 150 minuti di durata.
Ha funzionato: Ikaris
Che grande personaggio,
Ikaris: motivamente complesso e fondamentalmente
il Superman del MCU,
l’arco narrativo di Ikaris in Eternals è stato una gioia da seguire (anche
se ha dato qualche pugno allo stomaco lungo la strada). Mentre
Kro è stato chiaramente inteso come un depistaggio
per questo Eterno per essere indicato come il
cattivo, non siamo sicuri che questa sia una descrizione corretta
del potente immortale.
Sì, le sue azioni erano certamente
moralmente riprovevoli, ma stava semplicemente cercando di
realizzare il suo scopo assicurandosi che Tiamut
nascesse. Mentre questo avrebbe portato alla distruzione della
Terra, altri miliardi di persone sarebbero nate su altri pianeti
come risultato, quindi fermare la nascita era, per certi aspetti,
sbagliato.
Mettere Ikaris e il
suo amore per Sersi al centro di questo concetto è
stata una decisione brillante, che ha dato a questo film un vero
nucleo emotivo. Speriamo che ci sia un modo per far rinascere
Ikaris perché c’è sicuramente altro che i Marvel
Studios potrebbero fare con lui; a questo punto va da
sé che Richard Madden è stato fenomenale.
Non ha funzionato: Troppi
personaggi
Probabilmente il più grande
problema di Eternals, per certi versi, è il fatto che
presenta troppi personaggi. L’introduzione di Dane
Whitman è decisamente affrettata, mentre almeno due o tre
degli Eternals avrebbero potuto probabilmente essere
eliminati (e non ce ne saremmo accorti o preoccupati).
Ognuno dei personaggi ha portato
qualcosa alla storyline principale, ma alcuni cambiamenti alla
storia avrebbero potuto snellire un po’ le cose e rendere gli
eventi che si svolgono sullo schermo molto più facili da digerire.
Viene da pensare che i Marvel
Studios inizialmente volessero includere dodici
personaggi, e anche dieci sembrano un raro passo falso da parte di
Kevin Feige e compagnia.
Sprite è ora umana
e lasciata sulla Terra, mentre Ajak,
Ikaris e Gilgamesh sono morti (se
questo effettivamente rimane così, sarà da vedere).
Thena, Druig e
Makkari si sono uniti a Starfox,
e Sersi, Phastos e
Kingo ora sembrano destinati ad essere giudicati
da Arishem; dividere gli eroi potrebbe essere la
cosa migliore, anche se siamo sicuri che una riunione avverrà.
Ha funzionato: il comparto
audiovisivo
Ci sono stati momenti in
cui Eternals avrebbe potuto beneficiare di una
sensazionalismo di portata epocale, ma gli effetti scenici hanno
sicuramente avuto l’effetto desiderato. Il film si è discostato
dagli usuali canoni targati Marvel,
e il merito va ovviamente alla regista ChloéZhao. Naturalmente, vi sono stati momenti di
spettacolare portata, e i VFX hanno sicuramente reso l’azione sullo
schermo un vero spettacolo da vedere.
I Celestiali ne
sono un buon esempio ed è impossibile criticare il lavoro di design
che è stato fatto. Lo stesso si può dire per i costumi della
squadra, sempre ottimamente ideati.
L’inquadratura finale di
Tiamut trasformato in pietra è un buon esempio di
questo, e ora Zhao, con l’esperienza accumulata
grazie a questo primo capitolo, sicuramente produrrebbe un sequel
fenomenale: sarà interessante vedere come si approccerà ai futuri
film cosmici del MCU.
Ha funzionato: Una storia d’amore
lunga secoli
Sappiamo che la maggior
parte del pubblico probabilmente non andrà a vedere l’ultimo film
dei Marvel
Studios in cerca di una storia d’amore, ma non si può
negare che il legame tra Ikaris e
Sersi sia un punto forte del film. Come notato,
influenza la narrazione generale e rende questi due personaggi
ancora più interessanti.
È bello vedere
Sersi con Dane Whitman
(specialmente sapendo cosa succede loro nei fumetti), ma come si
può non tifare per questi due che si riuniscono dopo le migliaia di
anni che hanno passato insieme? Aggiungete la vera ragione per cui
Ikaris ha lasciato Sersi secoli
fa, ed è tutto un po’ straziante.
I Marvel
Studios e Zhao hanno fatto centro, e
speriamo che il loro rapporto venga rivisitato in qualche modo in
futuro. Dovrebbe essere abbastanza facile con i flashback e, se
così fosse, allora siamo di fronte alla migliore storia d’amore del
MCU
fino ad oggi. Beh, a parte Capitan America e
Peggy Carter; quella storia d’amore ci colpisce
sempre nel profondo!
Non ha funzionato: Un po’ troppo da
digerire per i fan occasionali
Per quelli di noi che sono
fan dei fumetti, avvolgere la testa intorno alle idee elevate che
Eternals presenta non è stato troppo
difficile. Tuttavia, non c’è da meravigliarsi se molti spettatori
abituali sono uscita dal cinema grattandosi la testa perché, per
quanto interessante fosse l’elucubrazione espositiva di
Arishem, era ben difficile da seguire!
Nel giro di pochi minuti, il film
rivela che gli Eterni sono esseri sintetici,
spiega che la Terra sarà distrutta, e chiede molto a chi è abituato
a guardare storie ben più dirette del MCU.
Non è un male che i Marvel
Studios abbiano deciso di diventare un po’ più
complessi questa volta ma, con così tanta materia riversata sul
pubblico, temiamo che questa volta siano stati un po’ troppo
ambiziosi. Speriamo che l’introduzione del
Multiverso non continui a lasciare i fan perplessi
nei prossimi anni.
Ha funzionato: Speedster
Ci sono stati molti
paragoni tra gli Eternals e la Justice
League: Le somiglianze nei costumi di
Makkari e Flash sono
innegabilmente degne di nota, ma Zhao fa un uso
molto migliore della supervelocità sia di Zack
Snyder che di
Avengers: Age of Ultron di Joss
Whedon.
Il modo in cui è ritratta lascia un
impatto duraturo, in particolare durante la battaglia finale con
Ikaris. C’è veridicità nella sua velocità, e il
fatto di non essere eccessivamente artisticamente elaborato ne
garantisce la maggiore verosimiglianza.
Guardare Makkari
correre attraverso il globo è molto più epico rispetto alla scena
di Speed Force di Justice League di Zack
Snyder e anche Lauren Ridloff merita una
menzione speciale per la sua performance assolutamente superba.
Non ha funzionato: Kro
Per la maggior parte, non
c’era davvero nulla di sbagliato con i Devianti.
Sembravano abbastanza “cool“, a detta dei fan e
sicuramente si sentivano come una grande minaccia per gli Eterni;
tuttavia, l’introduzione di Kro ha incentivato un
movimento in discesa. Non solo aveva “un aspetto orribile”
cinematograficamente, ma i Marvel
Studios in qualche modo hanno “sprecato”
Bill Skarsgård, secondo i fan più
intransigenti.
Il villain sapeva che la Terra stava
per essere distrutta, ma persisteva nel continuare a rubare i
poteri degli Eterni… beh, non siamo ancora del
tutto sicuri di quale fosse il suo scopo. Chiaramente inteso come
un depistaggio per rendere la svolta di Ikaris una
sorpresa più grande, Kro ha dato il peggio di sé
nella battaglia finale del film.
Una presenza irritante e che non ha
ricevuto il tempo necessario per avere l’impatto previsto,
Kro sarà ricordato come uno dei peggiori cattivi
del Marvel Cinematic
Universe.
Ha funzionato: Due perfette scene
post-credit
Non possiamo criticare
nessuna delle due scene post-credit di Eternals, in quanto entrambe sono memorabili e
preparano la strada per alcune importanti storyline future.
L’introduzione di Harry Styles come
Starfox è destinata ad avere ramificazioni per
qualsiasi numero di storie, e sembra che il fratello di
Thanos abbia esperienza nel trattare con i
Celestiali. C’è chiaramente una storia da raccontare, e
scommettiamo che coinvolgerà il Titano Pazzo in
qualche modo.
Il team-up di Eros con gli Eterni
dovrebbe essere divertente, ma il secondo colpo di scena è
altrettanto degno di nota. Dopo aver visto Sersi
essere portata via dalla Terra da Arishem,
Dane Whitman decide di abbracciare la storia
oscura della sua famiglia brandendo la Lama d’Ebano. Tuttavia, è
allora che viene interrotto da Blade!
I Marvel
Studios probabilmente avrebbero dovuto fare un po’ di
più per rendere il debutto del Daywalker un po’
più ovvio per i fan, ma il fatto che sia impostato per fare squadra
con Black Knight è incredibilmente eccitante.
Portare Dane su questa strada dovrebbe essere uno
spasso, anche se speriamo che l’eroe si riunisca con
Sersi un giorno.
Ha funzionato: World-Building
I Marvel
Studios sono certamente riusciti a racchiudere
parecchi cenni storici in Eternals, e hanno ampliato con successo ciò
che sappiamo del Marvel Cinematic
Universe. Questo è stato in particolare il caso dei
Celestiali e, considerando il fatto che
fondamentalmente si nutrono di pianeti… beh, siamo sicuri che
possiate intendere come questo porterà a
Galactus!
Che si tratti di un’arma scatenata
da loro o di un Celestiale impazzito, il cattivo
dei Fantastici Quattro che arriva sulla Terra per
mettere in atto il giudizio di Arishem avrebbe in
realtà un senso perfetto.
L’esplorazione della storia del
MCU
è sempre benvenuta, e l’introduzione di questi personaggi promette
di inviare onde d’urto attraverso un certo numero di
franchise. Qualcuno potrebbe obiettare che un po’ troppo materiale
narrativo è stato presentato in Eternals (similmente ad
Iron Man 2), ma i Marvel
Studios sanno come creare eccitazione per quello che
verrà dopo.
Non ha funzionato: troppi salti
temporali
Per quanto ci sia piaciuto
fare un tuffo profondo nella storia del MCU,
Eternals ha presentato davvero troppi salti
temporali, secondo i fan. Questo era evidente dal fatto che il film
doveva costantemente ricordarci quando (e dove) l’azione che si
svolgeva sullo schermo avesse luogo, rendendo desiderabile una
geolocalizzazione più semplice.
Abbiamo apprezzato la visita al
passato, ma sarebbe stato bello se ciò a cui si è assistito fosse
meglio legato alla più ampia narrativa del MCU.
Invece, tutto è sembrato un po’ casuale, e al limite ha fatto
sentire gli Eterni un po’ insignificanti. “Il film è confuso, e
riesce appena a tenersi insieme”, dicono alcuni fan. Con un
regista minore, però, siamo certi che questo avrebbe potuto essere
un completo e totale fallimento.
Ora è troppo tardi, ma questa è una
lezione che i Marvel
Studios possono sperare di imparare andando
avanti.
Con un elogio alla pittura,
all’amore e alla follia, il regista Will Sharpe ci
accompagna nella vita di Louis Wain, artista dall’animo
sensibile e fragile, creando un universo variopinto e affascinante.
Uscito su Prime
Video il 5 novembre
2021, Il visionario mondo di Louis
Wain vede un bravissimo Benedict
Cumberbatch nelle vesti del protagonista, pittore
realmente esistito, circondato da donne impersonate da attrici
magistrali come Claire Foy (The
Crown), Andrea Riseborough (Black Mirror),
Aimee Lou Wood (Sex Education).
Louis Wain: la storia dell’artista
tormentato
Il visionario mondo di Louis
Wain racconta la storia di un artista britannico dell’800.
Louis Wain nasce a Londra nel 1860: è il primogenito di
sei figli e l’unico maschio. In seguito alla morte del padre, a 20
anni si trova costretto a lasciare la scuola d’arte per lavorare e
sostenere l’intera famiglia. Nonostante il suo disordine mentale e
la sua instabilità, i guadagni di Louis come illustratore
per i giornali permettono alle sorelle di avere una governante che
le educhi, Emily Richardson. Contro tute le dicerie e la
differenza di età (Emily è dieci anni più grande di
Louis), i due si innamorano e si sposano. Dopo soli tre
anni di vita insieme, Emily si ammala di cancro e muore,
lasciando Louis solo con il loro amato gatto
Peter. Seguono per l’artista anni di enorme sofferenza
interiore ma grande successo sul lato artistico: i gatti
antropomorfizzati dai grandi occhi diventano i protagonisti dei
disegni di Wain e lo conducono alla notorietà. Per tutta
la vita l’artista vive dilaniato da lutti e dispiaceri famigliari,
ma non rinuncia mai alla sua arte, nemmeno quando è ormai privo di
vista e in casa di cura.
Ne Il visionario mondo di Louis
Wain, il folle diventa magico
Will Sharpe prende
la follia dell’artista e la trasforma in magia, creando un racconto
fiabesco. Una voce narrante accompagna le immagini dall’inizio alla
fine, seguendo gli avvenimenti e i viaggi della disturbata mente di
Louis. Come spesso accade nei biopic sugli artisti, si
veda ad esempio Gaugin con Vincent Cassell, anche ne Il
visionario mondo di Louis Wainc’è
il tentativo di giustificare, esplicitare, la follia e il tormento
che stanno dietro ad un grande artista. Come se fosse necessario
riscattare compassione attorno a figure geniali ma sole e
disturbate. In questo caso però, la rappresentazione di Wain non è
banale o estremamente forzata da sembrare una caricatura.
Benedict Cumberbatchè riuscito a interpretare
con delicatezza ogni stato d’animo vissuto dall’artista. Ricordando
vagamente Buster Keaton, attore del cinema muto
noto come Faccia di
pietra, Cumberbatch mostra un volto
serio e spesso immobile, ma comunque potentissimo a livello
espressivo. Il velo di tristezza e di tormento dell’artista sono
incastonati perfettamente nei minimi movimenti facciali
dell’attore.
L’amore e gli affetti di Wain,
croce e delizia
Louis Wain, crescendo
circondato da cinque sorelle femmine, è un animo estremamente
sensibile. Ne Il visionario mondo di Louis Wain,
la caratterizzazione delle sorelle è ben studiata: ognuna di esse
ha un ruolo preciso nel film come nella vita dell’artista. La
maggiore, Caroline (Andrea
Riseborough), ha un carattere potente, pieno di ombre
e sfumature di follia, in grado di influenzare tutti i fratelli. La
minore, Marie (Hayley Squires), è
tormentata fin da bambina dagli incubi, come Louis: tra i due vi è
un forte legame.
Un’altra donna essenziale nel film è
Emily (Claire
Foy), unico grande amore a cui Louis dà
tutto sé stesso. L’affetto tra i due è descritto con assoluta
dolcezza, dai primi incontri fino all’intensissimo dialogo prima
della morte di lei. Wain ama tutte le sue donne:
Emily, le sorelle, la madre. Ogni disgrazia che le tocca è
per lui motivo di estrema sofferenza, dolore che solo il disegno
sembra momentaneamente placare. In un circolo vizioso.
Il visionario mondo di Louis Wain è
un film pittorico
L’aspetto pittorico, colorito e
pieno di sfumature dell’arte di Wain viene ripreso sotto
molteplici aspetti dal regista. In primis, le ambientazioni: si
passa dalle ricostruzioni incantevoli della Londra nel pieno della
Rivoluzione Industriale, caotica, densa di animali e di umanità
variopinta, agli spazi suburbani della campagna inglese, scorci
incantevoli che da realtà si trasformano in dipinto. L’attenzione
ai costumi, agli interni domestici, non fanno che riempire gli
occhi dello spettatore di meraviglia. Il visionario mondo
di Louis Wain è un film che vuole esaltare la
bellezza. Non soltanto la bellezza esteriore, della natura, degli
animali, ma anche la bellezza della mente umana, tra luci e ombre,
e di ciò che l’uomo è in grado di pensare, progettare e creare.
The electrical life of Louis
Wain
Riprendiamo il titolo inglese
originale de Il visionario mondo di Louis
Wain perché il discorso sull’elettricità è il fil
rouge dell’intero film. L’artista britannico ammirava la forza
elettrica, trovava che l’elettricità avesse una grossa influenza
sulla vita degli uomini e degli animali. Venerata e temuta come se
fosse una divinità, l’elettricità di cui parlava Wain
è quasi un concetto filosofico, la chiave da ricercare per
comprendere in profondità il segreto della vita.
Qualcosa di potente e spettacolare,
forse l’amore, forse la bellezza, forse l’arte. In ogni caso, il
film di Wain sicuramente è ricco di questa elettricità.
Sappiamo che la Warner Bros.
introdurrà il personaggio di Supergirl nell’attesissimo
The
Flash di Andy Muschietti, mentre un
film scritto da Ta-Nehisi Coates e prodotto da
J.J. Abrams si focalizzerà su uno dei due
Superman neri dell’universo a fumetti (molto probabilmente Calvin
Ellis). Parallelamente, Michael B. Jordan sta sviluppando una serie tv
per HBO Max incentrata su Vlad Zod (l’altro Superman Nero della DC
Comis).
Per quanto riguarda il Superman
originale del DC
Extended Universe, invece, non esistono ancora notizie certe.
In una recente intervista con
The Hollywood Reporter,
Henry Cavill ha così commentato la notizia di un film
incentrato su un Superman nero: “È eccitante. Superman non è
definito dal colore della pelle, è molto di più. Superman è un
ideale. Superman è un essere straordinario che vive nei nostri
cuori.”
“Perché non avere più Supermen
in corsa? Joaquin Phoenix ha fatto un meraviglioso film su Joker…
Cosa succederebbe se non fosse legato al resto del franchise? Ci
sono più trame nei fumetti di Superman che avvengono nello stesso
momento”. Da ciò si evince che Cavill non crede che un film su
un Superman nero rappresenti la fine della sua iterazione di
Kal-El: l’attore ha infatti dichiarato che “c’è ancora molto da
raccontare, per me, in veste di Superman.”
“Mi piacerebbe davvero avere la
possibilità di tornare. L’uccisione di Zod ha dato al personaggio
una ragione per non uccidere mai più. Superman che cade a terra e
urla… Non credo che in origine fosse nella sceneggiatura, ma voleva
mostrare il dolore che provava”, ha aggiunto l’attore
riferendosi alle scene finali de L’uomo d’acciaio. “Ho effettuato riprese
molto più intense rispetto a quelle che hanno poi scelto; stavo per
scoppiare a piangere. Superman ha appena ucciso l’ultimo membro
rimasto della sua specie. Questa è la scelta che ha fatto in quel
momento, e non lo farà mai più”.
“C’è un’opportunità di crescita
dopo un momento simile”, ha aggiunto. “Si potrebbe
esplorare la psiche di Superman come essere profondo,
apparentemente invulnerabile, simile a un dio, ma con sentimenti
reali al suo interno. Come dico sempre: ‘Il mantello è ancora nel
mio armadio.'”
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL FINALE
DI ETERNALS!
In base agli eventi
raccontati in Eternals,
ci sono state molto speculazioni sul fatto che un potenziale sequel
potrebbe introdurre un personaggio dei fumetti che i fan sperano da
tempo di vedere nel MCU, ossia
Galactus, il Divoratore di Mondi.
Un secondo film non è ancora stato
annunciato in via ufficiale, ma a quanto pare gli sceneggiatori
Ryan e Kaz Firpo sarebbero ben disposti a tornare al lavoro per un
eventuale sequel. Alla fine di Eternals[SEGUONO
SPOILER…], Sersi sfrutta il potere dell’Uni-Mente
per uccidere il Celestiale Tiamut e salvare l’intero pianeta.
Tuttavia, i Celestiali intervengono e rapiscono Sersi, Kingo e
Phastos.
Galactus potrebbe non essere un
Celestiale, ma l’antico Divoratore di Mondi simile a un dio
potrebbe comunque essere inserito in un eventuale sequel.
“Galactus è un personaggio straordinario, un autentico
cattivo”, ha detto Kaz a
The Direct quando gli è stato chiesto della possibilità di
esplorare il personaggio. “Ovviamente, stiamo preparando il
terreno per scontri intergalattici, cosmici e megalitici,
specialmente quando uccidi un dio dello spazio e poi questo dio
dello spazio arriva, ti rapisce e progetta di giudicare la Terra.
Penso che una porta sia chiaramente aperta per tutti quei cattivi
divoratori di mondi”.
Ryan ha poi valutato alcuni modi in
cui Galactus potrebbe essere inserito in una nuova eventuale
storia: “Si sta parlando tanto delle scene post-credit… su chi
abbiamo presentato o stiamo presentando, su dove stiamo andando…
Galactus è una di quelle figure iconiche dell’Universo Marvel che saremo di certo
entusiasti di vedere al cinema. Ma a volte, anche se lasci aperta
una porta, non sai davvero cosa potrebbe accadere in un sequel.
Forse sei troppo impegnato a salvare un Celestiale da Galactus che
finisci per incorrere nella sua ira… tutto è possibile.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
ONE
PIECE è l’annunciata serie Originale Netflix
basata sull’omonimo manga e serie animata giapponese One
Piece che arriverà nel 2022.
One Piece: quando esce e dove
vederla in streaming
One Piece in
streaming sarà disponibile nel corso del 2022 su
Netflix.
One Piece: trama e cast
La trama ufficiale non è stata
ancora rivelata. Sappiamo si baserà One su Piece (stilizzato in
maiuscolo) un manga giapponese scritto e disegnato da
Eiichiro Oda. E ‘stato serializzato in Shueisha ‘s shonen manga
rivista Weekly Shonen Jump dal luglio 1997, con i suoi singoli
capitoli compilati in 100 tankōbon volumi di settembre 2021. La
storia segue le avventure di Monkey D. Rufy , un ragazzo il cui
corpo ha acquisito le proprietà della gomma dopo aver mangiato
involontariamente un frutto del diavolo. Con la sua ciurma di
pirati, chiamata Pirati di Cappello di Paglia, Rufy esplora la
Grand Line alla ricerca dell’ultimo tesoro del mondo conosciuto
come “One Piece” per diventare il prossimo Re dei Pirati.
In One Piece
protagonisti saranno Iñaki Godoy nei panni di Monkey D. Rufy. Nel
cast anche Mackenyu (Ruroni Kenshin: Final Chapter), Emily Rudd
(Fear Street), Jacob Romero Gibson (All Rise) e Taz Skylar (Boiling
Point) nei panni degli amati pirati a bordo della Thousand Sunny.
Mackenyu interpreterà Rornoa Zoro, Rudd interpreterà Nami, Gibson
interpreterà Usopp e Skylar interpreterà Sanji.
Davis interpreterà Jordan Wright,
residente in Minnesota. È un giovane dottore affascinante e sicuro
di sé che è sempre pronto per una sfida, il che lo rende il
residente preferito del dottor Marsh (Scott Speedman). Jordan
incontra Meredith (Ellen Pompeo) su un caso in cui è stata
intentata. Il personaggio di Davis sarà introdotto nell’episodio
del 9 dicembre.
La diciottesima
stagione di Grey’s
Anatomy debutterà il 30 settembre 2021. In
Grey’s Anatomy 18 ritorneranno i personaggi
Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Grey’s Anatomy 18 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station
19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”,
“Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff
(“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred
Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi.
“Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei
Disney Television Studios, insieme a 20th Television e Touchstone
Television.
Nell’estate del 1969 Buddy, un
bambino di nove anni, sa esattamente chi è e da dove viene. È
figlio della classe operaia di North Belfast, felice, amato e al
sicuro. Il mondo di Buddy è una vita vissuta in strada
divertendosi, nel cuore di una comunità unita e solidale.
E’ qui che vive la sua famiglia
numerosa, nella stessa strada, e dove è impossibile perdersi perché
a Belfast si conoscono tutti, o almeno così
sembra. Nel tempo libero Buddy si immerge nell’ombra di un cinema o
davanti alla televisione, a guardare i film e la TV americana per
lasciarsi trasportare nel mondo dei sogni.
Ma mentre gli anni ’60 volgono al
termine, e l’uomo muove i primi passi sulla Luna, gli ultimi giorni
di agosto trasformano i sogni d’infanzia di Buddy in un incubo. Il
latente malcontento sociale esplode improvvisamente, e si
intensifica con grande rapidità. Prima un attacco mascherato, poi
una rivolta e infine un conflitto in tutta la città, con la
religione che alimenta le fiamme. Cattolici e protestanti,
amorevoli vicini solo un istante prima, diventano nemici
mortali.
Buddy deve dare un senso al caos e
all’isteria, e a questo nuovo panorama di lockdown, popolato da
eroi e cattivi, una volta intravisto solo sullo schermo del cinema,
ma che ora minaccia di capovolgere tutto ciò che conosce e ama,
proprio mentre dietro casa si svolge uno scontro epico.
Sua madre fatica a farcela, e suo
padre lavora in Inghilterra cercando di guadagnare abbastanza soldi
per sostenere la famiglia. Regna la legge vigilante, le vite degli
innocenti sono minacciate. Buddy sa cosa aspettarsi dai suoi eroi –
ha passato ore davanti a western come Mezzogiorno di
fuoco e L’uomo che uccise Liberty
Valance – ma suo padre può essere veramente l’eroe di cui
ha bisogno? Sua madre sacrificherà il suo passato per proteggere il
futuro della sua famiglia? Come possono essere messi al sicuro i
suoi tanto amati nonni? E come può continuare ad amare la ragazza
dei suoi sogni?
Le risposte si trovano nel viaggio
avvincente, divertente, toccante e straziante di Buddy attraverso
le rivolte, la violenza, la gioia e la disperazione dei rapporti
familiari e l’agonia del primo amore; il tutto accompagnato da
danze, musica e risate che solo gli irlandesi possono raccogliere
quando il mondo si capovolge.
Perché cos’altro può fare Buddy?
Questo è il suo unico mondo. Questa è Belfast.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU ETERNALS
I Marvel Studios hanno sempre gettato un occhio
al futuro, quindi non è esattamente una novità affermare che
Eternals pone già le basi per future storyline
del futuro MCU.
Alcune si svolgeranno sicuramente in un eventuale sequel (ammesso
che ne avremo uno), mentre altre sembrano destinate ad avere un
impatto su diversi franchise del grande e del piccolo schermo.
Con questo in mente, ComicBookMovie.com
si immerge profondamente in ciò che esattamente Eternals stabilisce nel futuro del Marvel Cinematic
Universe, non solo per quanto riguarda la Fase
4, ma anche oltre, mentre si procede verso la Fase
5.
Cavaliere Nero/Blade Team-Up
La scena post-credits di
Eternals prepara Dane Whitman
ad abbracciare il suo destino oscuro, brandendo la Lama
d’Ebano e diventando il nuovo Cavaliere
Nero. Questo promette di portarlo su un sentiero oscuro
dal quale potrebbe non tornare indietro, ma senza dubbio ne vale la
pena per Dane, se ciò significa che potrà riunirsi
con Sersi.
Tuttavia, la voce minacciosa che gli
chiede se è pronto per ciò che comporta l’assunzione della Lama
d’Ebano appartiene addirittura al cacciatore di vampiri
Blade. Che interesse può avere per la spada?
Nei fumetti, Blade
e il Cavaliere Nero hanno combattuto fianco a
fianco e hanno affrontato un tentativo di invasione di vampiri in
Gran Bretagna. Non è una grande base per quello che verrà dopo, ma
questo potrebbe essere un’indicazione che Blade
sta mettendo insieme una squadra o che l’Ebony
Blade è capace di uccidere Dracula e i
suoi simili.
Detto ciò, il palcoscenico post
Eternals è pronto perché la storia di Dane
continui in Blade per quello che immaginiamo sarà
un altro grande team-up del MCU.
Ritorno alla Forgia del Mondo
La Forgia del
Mondo è il luogo in cui Arishem crea i
Celestiali e conserva i loro ricordi dopo che
le loro missioni sono state completate ed è giunto il momento di
trasferirli in un altro mondo. Ad Ajak, in quanto
Eterna Primaria, è stato permesso di conservare i
suoi ricordi, ma non sappiamo se è sempre stata affiancata da
Sersi e gli altri, o se le viene assegnato ogni
volta un assortimento casuale di Eterni.
Le risposte si trovano senza dubbio
nella casa di Arishem, ed è lì che ha portato
Sersi, Kingo e
Phastos per decidere se il genere umano merita di
vivere, dopo aver esplorato i loro ricordi.
Non sappiamo quanto durerà questo
processo o quali saranno le conseguenze della sua decisione.
Tuttavia il fatto che Arishem decida che la Terra
non vale il costo della vita di Tiamut sembra più
probabile, poiché altrimenti il risultato sarebbe un seguito
alquanto blando.
Galactus è
letteralmente un mangiatore di pianeti, quindi potrebbe
essere inviato da Arishem per scatenare il suo
giudizio sulla Terra in Fantastic Four.
Starfox lascia il segno
Starfox
arriva nella scena post-credit di Eternals con i mezzi per comunicare con i
Celestiali e portare Thena, Druig
e Makkari dai loro amici nella Forgia del
Mondo. Non evita di essere annunciato come il fratello di
Thanos (che ha cancellato metà della realtà
dall’esistenza, ricordate), ma sembra essere dalla parte degli
angeli.
Ha flirtato con la
cattiveria nel corso degli anni, però, e il suo potere di
manipolare le emozioni degli altri ha causato una moltitudine di
guai nelle squadre in cui Eros ha servito.
Per ora, sembra intenzionato ad
aiutare a salvare i suoi compagni Eterni da
Arishem, ma è meglio credere che abbia le sue
ragioni per essere coinvolto. Quali siano queste ragioni resta da
vedere, ma insieme a Pip il Troll (che può
teletrasportarsi ovunque per trovare chiunque), è qualcuno da
tenere d’occhio.
Harry Styles è
anche un grande nome, e una personalità a cui i Marvel Studios probabilmente si rivolgeranno
molto in futuro.
Tiamut, il Celestiale
Dormiente
Sersi
trasforma con efficacia Tiamut in pietra, quindi
la Terra presenta ora parte della mano e della testa di un Celestiale che spuntano dall’oceano. Diamo per
scontato che il pianeta possa sopravvivere ad un enorme Celestiale
di pietra imprigionato al suo interno, ma il fatto che sia
stanziato lì sta per scatenare delle increspature in tutto il
MCU.
Questo disturbo agli oceani del
mondo è quasi certamente ciò che porta Namor il
Sottomarino in superficie in Black
Panther: Wakanda Forever, mentre ci saranno
sicuramente coloro che cercheranno di sfruttare il potere di questo
essere Celestiale per se stessi.
Può essere anche fatto di pietra, ma
chi ci dice che anche quei resti non siano impregnati di energia
cosmica?
C’è molto che i Marvel Studios possono fare con questo
post-Eternals,
anche se immaginiamo che Tiamut non possa essere
resuscitato in alcun modo. Ciò significa che la Terra è al sicuro
per ora, ma i resti di questo essere celestiale in mostra
serviranno come avvertimento o porteranno ancora più minacce ai
Vendicatori.
Il futuro incerto di Sprite
Con tutta l’eccitazione che
circonda il modo in cui le cose finiscono in Eternals, molte persone stanno trascurando
l’importanza di Sprite. Dopo essersi schierata con
Ikaris, alla fine viene trasformata in un’umana da
Sersi. Questo significa che ora invecchierà e
morirà, e supponiamo che abbia anche perso i suoi poteri.
E’ possibile che abbia mantenuto le
sue abilità, ma come ultima Eterna rimasta sulla
Terra, ci sono molte domande che circondano ciò che verrà dopo per
lei. Andrà alle scuole superiori o al college e si incrocerà con
qualcuno come Ms. Marvel o Peter
Parker, o potrebbe unirsi al Cavaliere
Nero nella sua apparente ricerca di trovare la donna che
ama?
Entrambe le possibilità sono
entusiasmanti da considerare, e siamo sicuri che questa non è stata
l’ultima volta in cui vedremo la talentuosa Lia
McHugh.
Come notato, Sprite
è l’unico legame rimasto con i Celestiali e gli Eterni,
quindi la sua storia potrebbe essere fondamentale in qualsiasi
serie di franchise che in qualche modo si occupano delle
conseguenze della (parziale) comparsa di
Tiamut.
Marlon Brando è
uno degli attori che ha fatto la storia del cinema. Conosciuto per
il suo carattere ribelle, grande difensore dei nativi americani,
Brando ha dato vita a ruoli cinematografici indimenticabili, sia in
gioventù che in vecchiaia. Ancora oggi è uno degli attori più
intensi che si siano mai visti sul grande schermo o sul
palcoscenico.
Ecco dieci cose che, forse,
non sapevate di Marlon Brando.
Marlon Brando: film
1. Ha recitato in
capolavori del cinema. Brando debutta sul grande
schermo in Il mio corpo di appartiene (1950),
per poi recitare in Un
tram che si chiama Desiderio (1951), Viva
Zapata! (1952), Giulio
Cesare (1953), Il selvaggio (1953)
e Fronte del porto (1954), con cui si consacra.
Successivamente reciterà in celebri film come Bulli e
pupe (1955), Pelle di serpente (1960),
Gli ammutinati del Bounty (1962) e La contessa di
Hong Kong (1967). Dopo un periodo di stallo, torna poi alla
ribalta grazie a film come Il padrino(1972),
con Al Pacino,
Ultimo tango a Parigi (1972), Superman (1978),
e
Apocalypse Now(1979). Tra i suoi ultimi film si
annoverano Don Juan De Marco – Maestro d’amore (1995),
Il coraggioso (1997), di Johnny Depp, e
The Score (2001), con
Robert De
Niro.
2. Ha diretto anche un suo
film. Oltre ad essere uno dei più importanti attori
di sempre, Brando decise in un’occasione di cimentarsi anche con la
regia. Nel 1961, infatti, debutto dietro la macchina da presa con
I due volti della vendetta, il cui titolo originale è
One-Eyed Jack. Si tratta di un western che vede Brando
anche come principale protagonista, il quale era anche il detentore
dei diritti del romanzo dal quale il film è tratto, The
Authentic Death of Hendry Jones di Charles
Neider. Originariamente, secondo alcune fonti, alla regia
doveva esserci uno tra Stanley Kubrick e
Sam Peckinpah, ma non essendo soddisfatto di loro
Brando decise di dirigerlo egli stesso.
3. Ha vinto due
Oscar. Naturalmente Brando è anche uno degli attori più
premiati della storia. Egli vanta infatti ben 6 Golden Globe e tre
Bafta Awards a fronte di diverse altre nomination ricevute ai due
premi. In particolare, però, Brando è stato nominato per ben 8
volte al premio Oscar, vincendolo in due occasioni per i film
Fronte del porto e Il padrino. Gli altri film per
cui ha ricevuto una nomination sono Un tram che si chiama
Desiderio, Viva Zapata!, Giulio Cesare, Sayonara, Ultimo Tango a
Parigi e Un’arida stagione bianca.
Marlon Brando: Il Padrino
4. Fu fortemente voluto dal
regista. Nel 1972 Brando venne scelto per interpretare
Vito Corleone in Il Padrino di Francis Ford
Coppola. Egli venne scelto su volere di Coppola stesso, ma
la Paramount Pictures però aveva molti timori a riguardo, in quanto
la carriera di Brando all’epoca era in forte declino e l’attore era
noto per il suo comportamento imprevedibile e ingestibile. Per
acconsentire alla sua assunzione, lo studios decise di fargli
firmare un contratto dove l’attore si impegnava a garantire una
buona condotta dentro e fuori dal set, evitando ogni possibile
eccesso.
5. Ideò personalmente la
caratterizzazione del suo personaggio. Per risultare
convincente al provino, Brando si truccò per apparire più anziano.
Diede inoltre al suo personaggio un aspetto da bulldog, mettendo
del cotone in bocca per appesantire le guance. Lo stratagemma
impressionò così tanto Coppola da fargli decide di lasciare questa
caratterizzazione anche nel film. Venne dunque realizzata una
speciale dentiera che permetteva all’attore di ottenere lo stesso
effetto sulle guance. Ancora oggi è il tratto più distintivo del
Don Vito Corleone di Brando.
Marlon Brando in Apocalipse
Now
6. Richiese che le sue
scene fossero girate in penombra. Un altro dei ruoli più
iconici nella carriera di Brando è quello di Walter E. Kurtz in
Apocalypse Now. Come noto, però, egli diede non pochi
problemi sul set del film. Quando si presentò per la prima volta,
infatti, tutti si accorsero della quantità di peso acquisita
dall’attore e per nascondere ciò Brando richiese che le sue scene
venissero girate in penombra, al fine di nascondere il suo fisico.
Molte scene vennero tuttavia eliminate proprio per via del suo peso
eccessivo. Brando, inoltre, improvvisò la gran parte delle sue
battute, tra cui il celebre monologo pronunciato dal suo
personaggio.
Marlon Brando e Michael
Jackson
7. Marlon Brando era molto
amico di Michael Jackson. I due si conobbero in quanto il
figlio di Brando, Miko, divenne una delle guardie
del corpo del re del pop, e diventarono molto amici. Brando prese
parte anche al videoclip di You Rock My World, brano di
Michael Jackson del 2001; il realtà il videoclip è
un vero e proprio cortometraggio. Oltre a varie storie presunte,
come quella che rivela che Jackson abbia chiesto a Brando di
donargli il suo sperma e che, quindi, Brando sia il padre biologico
di Prince Jackson, c’è una vera e propria leggenda metropolitana
che li riguarda. Pare che il giorno dopo l’attacco dell’11
settembre 2001, Jackson, Brando ed Elizabeth
Taylor siano fuggiti insieme da New York a bordo di una
macchina affittata, arrivando fino in Ohio.
Marlon Brando: i suoi figli
8. Ha avuto numerosi
figli. Nel corso della sua vita l’attore sembra aver avuto
ben undici figli, di cui tre adottati. Dal primo matrimonio del
1957 con l’attrice Anna Kashfi ha avuto il figlio
Christian Devi (1958). Nel 1960 Brando si risposò
con l’attrice messicana Movita Castaneda, da cui
ebbe due figli: Miko Castaneda (1961) e
Rebecca Brando Kotlizky (1966). Nel 1962 Brando
convolò a terze nozze con l’attrice polinesiana Tarita
Teriipia, con la quale ebbe due figli: Simon
Tehotu e Tarita Cheyenne (1970). Dalla
relazione con la sua cameriera Christina Maria
Ruiz, Brando ebbe poi tre figli: Ninna
Priscilla (1989), Myles Jonathan (1992) e
Timothy Gahan (1994). L’attore ebbe infine altri
quattro figli da donne sconosciute: Stephen
(1967), Michael (1967), Dylan
(1968) e Angelique. Adottò poi Petra
Brando-Corval, Maimiti (1977) e
Raiatua (1982).
9. Il suo primo figlio è
stato coinvolto in un terribile evento. Come noto, nel
1990 il primo figlio di Brando, Christian Devi, il quale ebbe
un’infanzia tutt’altro che tranquilla, divenne tristemente noto nel
1990 per aver ucciso con un colpo di pistola Dag Drollet, il
fidanzato della sorellastra Cheyenne. L’omicidio, secondo alcune
ricostruzioni, fu premeditato in seguito alla scoperta di alcuni
abusi fisici perpretrati da Dag su Cheyenne. In tribunale Christian
cercò di difendersi, ma la sua versione non resse. Anche Marlon
Brando fu coinvolto nel processo, tenendo un discorso di circa
un’ora a sua difesa. Il figlio dell’attore, infine, fu condannato a
10 anni di prigione, scontandone però solo 5.
Marlon Brando: età e altezza dell’attore
10. Marlon Brando è nato il
3 aprile del 1924 a Omaha, nel Nebraska, ed è
deceduto il 1° luglio del 2004 all’età di 80 anni.
L’attore era alto complessivamente 1.75 metri.
Natalie Dormer è
un’attrice inglese conosciuta per i suoi ruoli ne Il trono di
Spade e negli ultimi due capitoli della saga di Hunger
Games. Tra teatro, cinema e serie televisive, la vita di
Natalie è molto impegnata. Ma ci sono tante cose che non si sanno
di lei.
Ecco dieci cose che, forse,
non sapevate di Natalie Dormer.
2. È nota per alcune serie
televisive. Parallelamente al cinema, la Dormer non ha
mancato di recitare anche per la televisione, ottenendo una prima
popolarità grazie a serie come I Tudors (2007-2010),
Silk (2011) e The Fades (2011). Dal 2012 al 2016
ha invece recitato nel ruolo di Margaery Tyrell nella serie Il
Trono di Spade, consolidando la propria fama. Oltre a quella
serie ha poi recitato in Elementary (2013-2015) e
Picnic at Hanging Rock (2018). Nel 2020 entra a far parte
del cast della serie spin-off Penny Dreadful: City of
Angels, in onda su Showtime. Ha inoltre doppiato Onica
nella serie Dark Crystal: la resistenza (2019).
Natalie Dormer in Hunger Games
3. Ha avuto un ruolo di
rilievo negli ultimi due film della saga. Nel 2014
l’attrice ha partecipato alle riprese di Hunger Games: il canto della rivolta
– Parte 1 calandosi nei panni di Cressida, la regista
della troupe televisiva che ha il compito di realizzare degli spot
di propaganda, detti pass pro, che hanno per protagonista Katniss.
Come il resto della troupe, anche Cressida viene da Capitol City e
si è unita ai ribelli. Natalie ha poi ripreso lo stesso ruolo anche
per il capitolo successivo Hunger Games: il canto della rivolta
– Parte 2.
4. Si è rasata i capelli per
il ruolo. Natalie Dormer si è rasata metà dei capelli
quando ha interpretato il ruolo di Cressida. Nel libro, infatti, il
personaggio aveva tutta la testa rasata e coperta di tatuaggi di
edera. È stata un’idea di Natalie Dormer quella di avere solo la
metà (il lato sinistro) della sua testa rasata per essere coperta
con (finti) tatuaggi di edera. Durante le pause dal set ha
indossato una parrucca per nascondere la cosa.
Natalie Dormer in Captain America
5. Ha avuto un ruolo nel
film Marvel. Forse in pochi
l’hanno notata, ma l’attrice ha avuto un piccolo ruolo nel film
della MarvelCaptain America: Il
primo Vendicatore. Interpreta qui la soldatessa Lorraine, la
quale si fa notare per il suo tentativo di sedurre Steve Rogers.
All’epoca la Dormer era ancora poco nota come attrice e per questo
è passata inosservata. Soltanto una volta divenuta celebre i fan si
sono divertiti a riscoprirla in questo ruolo, uno dei suoi primi
per il grande schermo.
Natalie Dormer non è su
Instagram
6. Natalie Dormer non ha
nessuna pagina social. Natalie Dormer ha in più occasioni
confermato di non apprezzare molto i social e di non possedere
quindi profili personali su Facebook, Twitter o Instagram.
L’attrice preferisce infatti tenere la propria vita privata lontana
da questi strumenti, evitando così un’eccessiva esposizione
mediatica. Su tali social, tuttavia, si possono ritrovare alcune
fan page a lei dedicate, grazie alle quali è possibile rimanere
aggiornati sui suoi progetti lavorativi.
Natalie Dormer e Samantha Dormer
7. Ha una sorella.
Figlia di Claire Richards e Gary Dormer, l’attrice presenta origini
in parte norvegesi e in parte gallesi. Come noto ai suoi fan,
inoltre, possiede ha un fratello di nome Mark e una sorella più
piccola di sette anni di nome Samantha.
Quest’ultima è divenuta molto popolare presso i fan dell’attrice,
che cercano sempre di scoprire di più su di lei. Di Samantha in
realtà non si sa molto. Sembra infatti non avere nessun legame con
il mondo dello spettacolo, anche se in alcune occasioni ha
presenziato alle premier dei progetti da attrice della sorella.
Natalie Dormer e le scene di
nudo
8. Natalie Dormer è
conosciuta per le tante scene di nudo effettuate tra film e serie
tv. La Dormer ha sempre asserito non sentirsi mai a
disagio con questo tipo di scene ma, anzi di apprezzarle molto in
quanto il sesso fa parte della vita e se un film o una serie
rappresenta la vita di una persona, qualsiasi essa sia, è normale
rappresentare anche il sesso. A riguardo l’attrice si è anche
trovata a difendere il film In Darkness, dove è
protagonista di alcune scene di sesso e nudo insieme a Emily
Ratajkowski, spiegando di come questo sia tutt’altro
che gratuito ma funzionale alla storia.
Natalie Dormer: chi è il suo
fidanzato
9. Ha avuto una lunga
relazione con un regista. Dal 2011 al 2018 l’attrice è
stata fidanzata con lo sceneggiatore e regista irlandese
Anthony Byrne. I due si sono incontrati per la
prima volta nel 2007, mentre Natalia stava girando a Dublino I
Tudor. Byrne ha poi diretto la Dormer in diversi progetti, tra
cui In Darkness, film che i due hanno anche scritto
insieme. Attualmente, invece, l’attrice ha confermato di essere
legata all’attore David Oakes, noto per le serie
I Borgia e Victoria.
Natalie Dormer: età e altezza dell’attrice
10. Natalie Dormer è nata
l’11 febbraio del 1982 a Reading, nella contea inglese del
Berkishire, in Inghilterra. L’attrice è alta
complessivamente 1.67 metri.
Sono state annunciate le nomination
agli European Film Awards (EFA 2021), i premi che
vengono assegnati dalla European Film Academy per
il 34° anno. L’Italia fa bella mostra di sé con Paolo
Sorrentino e
E’ stata la mano di Dio, con tre nomination, ma la
concorrenza è agguerrita, tra The Father e Titane, che hanno avuto
un glorioso percorso nella season awards.
ATTRICE EUROPEA 2021
Jasna Đuričić in
QUO VADIS, AIDA?
Seidi Haarla in SCOMPARTIMENTO NO. 6
Carey Mulligan in UNA DONNA PROMETTENTE
Renate Reinsve in LA PEGGIOR PERSONA DEL MONDO
Agathe Rousselle in
TITANE
ATTORE EUROPEO 2021
Yuriy Borisov in SCOMPARTIMENTO NO. 6
Anthony Hopkins in
THE FATHER
Vincent Lindon in
TITANE
Tahar Rahim in THE MAURITANIAN
Franz Rogowski in GREAT FREEDOM
SCENEGGIATORE EUROPEO 2021
Radu Jude per BAD LUCK BANGING OR LOONY PORN
Paolo Sorrentino per È STATA
LA MANO DI DIO
Joachim Trier E Eskil Vogt per LA PEGGIOR PERSONA DEL MONDO
Jasmila Žbanić per
QUO VADIS, AIDA?
Florian Zeller e Christopher Hampton per
THE FATHER
Con The French Dispatch, Wes
Anderson torna sul grande schermo e mette in scena un
universo tanto affascinante quanto complesso. Il film è la
trasposizione di tre articoli usciti sul giornale
immaginario The French Dispatch of the Liberty, Kansas
Evening Sun, in occasione della morte del direttore del
settimanale. Un racconto denso, frenetico e corale che unisce
Francia e Stati Uniti dalle ambientazioni ai dialoghi, dalla storia
al cast, nel mondo magico che solo Anderson riesce
a creare.
The French Dispatch: la trama
Creato da Arthur Howitzer
Jr., The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening
Sun è un supplemento domenicale del quotidiano della città di
Liberty in Kansas. Il giornale è ”un fattuale reportage
settimanale sui temi di politica mondiale, le arti, nobili e meno,
e varie storie su ciò che è di umano interesse’‘. Raduna i
migliori giornalisti del tempo: Berensen,
Krementz, Wright. La particolarità
del French Dispatch è la sua sede: un giornale
americano con redazione a Ennui-sur-Blasé, paese
immaginario della Francia.
In occasione della morte di
Howitzer Jr., gli eccentrici redattori del settimanale
decidono di scrivere un numero contenente le migliori storie mai
raccontate da The French Dispatch. Lo
spettatore si trova quindi ad assistere alla narrazione per
immagini dell’ultimo numero del French
Dispatch contenente il necrologio, la storia delle
origini del giornale e tre articoli di successo. Il primo è un
reportage su un artista chiuso in carcere e psicopatico (Il
capolavoro Concreto). Il secondo segue i moti studenteschi
nella Francia del ’68 (Revisioni a un manifesto). Il terzo
è l’indagine sul rapimento del figlio di un commissario di polizia
(La Sala da Pranzo Privata del Commissario di Polizia).
Tre vicende strampalate rappresentate ironicamente.
Una lettera d’amore nei confronti
dei giornalisti
Wes Anderson ha
dichiarato che The French
Dispatch vuole essere “una lettera d’amore nei
confronti dei giornalisti, ambientata nella sede di una rivista
statunitense in una città francese del XX Secolo“. Il regista
è riuscito nel suo intento: giornalismo, Stati Uniti, Francia e
1900 sono perfettamente racchiusi nelle particolarissime immagini
del film.
In The French
Dispatch si respira aria francese:
Ennui-sur-Blasé è una cittadina europea un po’
stereotipata in cui personaggi eccentrici stridono tra loro.
L’ambientazione favolistica ha portato a scegliere come sede delle
riprese la cittadina francese Angoulême. Qui, un
cast numeroso e internazionale si è riunito per prendere parte
alla produzione: tra gli altri, Benicio del Toro (Traffic),
Frances McDormand (Nomadland),
Timothée Chalamet (Dune),
Jeffrey Wright, Adrien Brody,
Tilda Swinton, Owen Wilson, Léa Seydoux,
Bill Murray, Willem Dafoe, Saoirse Ronan. I grandi interpreti hanno dato
carattere ai protagonisti del racconto corale, riuscendo ad unire
l’umorismo di fondo del film alla profondità di ciascun
personaggio, dalla giornalista spietata ma con il cuore poetico
(Frances McDormand), all’artista squilibrato e
romantico (Benicio del Toro).
The French Dispatch: un
racconto multimediale
L’elogio al giornalismo è evidente
e ricalcato sotto ogni aspetto: le immagini di apertura, mostranti
il viaggio delle notizie dalla macchina da scrivere fino
all’edicola, sono solo l’inizio di un viaggio tra giornali e
giornalisti. Wes Anderson sceglie il bianco e nero
per trasformare in immagini i tre articoli del French
Dispatch. La scelta del B&W, insieme al ritmo frenetico
dei dialoghi delle tre storie, fatto di subordinate e termini
aulici, crea una distinzione tra la storia generale, mantenuta a
colori, e i singoli racconti.
Gli elementi all’interno del film
sono molteplici: varie lingue, storie, colori, ma anche più
linguaggi. Non mancano i cartelli ad aprire le tre storie, scene
animate che riprendono i fumetti all’interno del giornale, testi
che si mescolano alle immagini. The French
Dispatch stimola continuamente lo spettatore ma forse
richiede un’attenzione quasi impossibile. Non può bastare una sola
visione per cogliere tutti i dettagli delle inquadrature e dei
campi lunghi ma iper-definiti. I nomi dei numerosissimi personaggi,
presenti sulla scena anche per pochi istanti, come anche i dialoghi
frenetici, aggiungono colore al film ma creano inevitabilmente
confusione.
Perché vedere The French
Dispatch
The French
Dispatch
uscirà nelle sale italiane giovedì 11 Novembre 2021.
L’eleganza, la cura e la precisione di ogni dettagli rendono il
film uno degli imperdibili da vedere questo mese.
Anderson è riuscito ancora una volta ad unire
follia, sogno e umorismo in una pellicola variopinta e
stratificata. Un film da vedere e rivedere, un vero e proprio
percorso tra i mezzi d’espressione più potenti del XX Secolo: il
cinema e la carta stampata.
I villain dei fumetti hanno
l’abitudine di non andare d’accordo con nessuno: molti di loro,
infatti, ce l’hanno a morte con l’intero universo. Tuttavia, c’è un
numero sorprendente di supercriminali – sia nell’universo
Marvel che in quello
DC – che possono tranquillamente definirsi tra
loro “migliori amici”. Quali sono le amicizie più pericolose che
gli antagonisti dei fumetti hanno instaurato nel corso della
storia? Scopriamolo insieme…
Namor e Dottor Destino
Sia Namor che Dottor
Destino sono tra i cattivi più potenti dei Fantastici Quattro,
quindi ha senso che si siano alleati nelle loro ambizioni per
cercare di abbattere la squadra. Ma la relazione tra Namor e
Destino è molto più profonda e duratura rispetto alle prime
sporadiche collaborazioni nei primi numeri dei Fantastici
Quattro.
I due sono entrambi i governanti dei
rispettivi regni, Atlantide e Latveria, il che li rende degli
alleati politici. Sono entrambi ugualmente intelligenti e
ambiziosi, con un profondo rispetto reciproco che si manifesta
nella maggior parte dei loro incontri avvenuti nel corso degli
anni.
Professor X e Magneto
I lettori dei fumetti sanno
che Magneto è stato cattivo molte volte nel corso degli anni, ma
per alcuni potrebbe essere strano pensare che lo è stato anche il
Professor X. I due amici di lunga data hanno cospirato su Krakoa
per mantenere i segreti dai loro compagni mutanti e impedire la
resurrezione di Destiny nonostante le promesse fatte a sua moglie,
Mystica.
Magneto è spesso un personaggio
comprensivo; il Professor X a volte è “un idiota” (come disse una
volta Kitty Pryde). Tuttavia, nella loro attuale incarnazione, i
due amici sono estremamente cattivi.
Joker e Due Facce
È difficile immaginare che
Joker sia amico di qualcuno, ma spesso gli capita di stringere
alleanze e una delle più importanti è sicuramente quella con Due
Facce. I due sono stati alleati in diverse occasioni, specialmente
nella serie a fumetti “Batman: Il lungo Halloween”, forse uno dei
migliori archi narrativi dell’eroe degli anni ’90.
Spesso i due si alleano per cercare
di sconfiggere Batman e li abbiamo visti fianco a fianco anche in
altri media, al cinema ad esempio, o anche negli episodi della
serie animata dedicata al Cavaliere Oscuro.
Doctor Destino e Boris
Dottor Destino ha pochi veri amici: uno di questi è certamente
il suo cameriere personale, Boris. Boris è un servitore longanime
di Victor Von Doom che fornisce molto supporto morale (ma anche
materiale) a Destino e ai suoi piani, anche quando la sua
coscienza, a volte, ha la meglio su di lui.
Il
Dottor Destino ha un enorme rispetto per Boris, anche se a volte lo
tratta male. Parte di ciò è dovuto alla devozione di Boris, ma
anche al fatto che Boris è il padre di Valeria, uno dei più grandi
interessi amorosi di Destino.
Venom e Eddie Brock
Venom e Eddie Brock
oscillano costantemente tra eroe e cattivo nei fumetti, ma una cosa
rimane costante: il simbionte ed Eddie sono migliori amici. È una
collaborazione improbabile, nata dalle circostanze e da un odio
reciproco per Spider-Man, ma da allora è diventata un legame tanto
letterale quanto figurativo.
Eddie è una specie di emarginato,
così come il simbionte, cosa che li porta a fare affidamento l’uno
sull’altro per il supporto e la sopravvivenza, mentre cercano di
trovare la loro strada nel mondo. Sono anche, a modo loro, genitori
di altri simbionti.
Lex Luthor e Joker
Lex Luthor e Joker sembrerebbero non avere nulla in comune…
Eppure, in qualche modo, alla fine sono diventati amici, almeno in
alcune versioni della continuity DC Comics. I due erano due stretti
alleati quando facevano parte della Injustice Gang negli anni
’90.
Sono
stati anche partner della Legion of Doom, anche se alcuni dei loro
incontri diventarono prevedibilmente strani. Una volta, Joker e Lex
Luthor hanno persino unito le forze per eliminare una variante di
Lex Luthor da una linea temporale alternativa.
Incantatrice e Skurge
I fan dei fumetti sanno che
Incantatrice è uno dei più grandi cattivi di Thor. Ha pochi amici,
ma una delle amicizie più strette e toccanti che ha è quella con
Skurge l’Esecutore. Durante l’iconica run su Thor dello scrittore e
artista Walt Simonson degli anni ’80, Skurge funge da scagnozzo
personale di Amora.
Si innamora di lei, cosa che però
lei non ricambia. Tuttavia, ha una profonda simpatia per lui ed è
profondamente commossa quando lui sacrifica la sua vita per salvare
la sua e quella degli altri.
Scarlet Witch e Agatha
Harkness
Scarlet Witch e Agatha
Harkness sono entrambe eroine della Marvel Comics, ma sono state anche entrambe
cattive e sono profondamente collegate grazie proprio alle loro
peggiori azioni. Le due sono state molto amiche, stabilendo una
relazione mentore/studente, con Agatha che ha addestrato Wanda alla
magia. Ma Agatha ha anche fatto un incantesimo a Wanda per farle
dimenticare dei suoi figli.
Quando Wanda realizzò la verità
molti anni dopo, scatenò tutta la sua rabbia. Ha ucciso Agatha
Harkness e ha poi attaccato anche i Vendicatori. Le sue azioni
hanno portato alla morte di Occhio di Falco e alla fine sono
culminate nella Decimazione, che ha cancellato la maggior parte dei
mutanti dal mondo.
Mystica e Destiny
Mystica e Destiny sono due dei cattivi più importanti degli
X-Men e dei Vendicatori, entrambi al centro della Confraternita dei
Mutanti Malvagi nel corso degli anni. Sono anche amiche intime:
anzi, in realtà sono una vera e propria coppia.
La
loro storia d’amore risale a molti anni fa, ma è andata avanti
grazie al fatto che Mystica che riporta in vita Destiny. Vogliono
solo vivere le loro vite, un nobile obiettivo che, tuttavia, sembra
covare ancora degli intenti malvagi. Mystica anche è uno dei
principali sospettati della morte di Scarlet Witch in “The Trial Of
Magneto”.
Harley Quinn e Poison Ivy
Harley Quinn e Poison Ivy
entrano ed escono dai loro panni di supercriminali nei fumetti e
sempre più in altri media, ma una costante è la loro profonda
amicizia. Ha sempre avuto un qualcosa di romantico, che è stato poi
sottolineato sia fumetti che nella serie animata di HBO Max, ma in
fondo queste due cattive sono migliori amiche.
Si completano a vicenda molto bene,
con la socievole Harley che fa emergere il vero spirito nella
misantropa Ivy, che è stata determinante nell’aiutare Harley a
vedere il valore in se stessa e diventare una persona più sana.
Torna il Festival di
Torino per l’edizione 39 in presenza. Dopo lo scorso anno
in cui il COVID-19 ci ha tenuti lontani dalla splendida città della
Mole, una nuova edizione in presenza è stata annunciata e di
seguito trovate tutti i titoli del concorso di Torino 39:
Torino 39: i film del concorso
ALONERS di Hong
Seong-eun (Corea del Sud, 2021, DCP, 91′) Jina, giovane impiegata
modello, lavora in un call-centre per conto di una società
bancaria. Due episodi sconvolgono l’equilibrio delle sue giornate:
il vicino di casa viene ritrovato morto dopo una settimana e la
madre muore lasciando un dubbio testamento. Jina utilizza la camera
che era stata installata a casa della madre per osservare le
giornate del padre rimasto solo in casa.
BETWEEN TWO DAWNS di Selman Nacar (Turchia /
Romania / Francia / Spagna, 2021, DCO, 91’) Kadir conduce
felicemente una fabbrica tessile con il resto della famiglia.
Quando un operaio si ustiona le cose per lui cambieranno senza
quasi accorgersene. Un film che affronta con estrema sobrietà temi
importanti come la sicurezza sul lavoro e la fiducia. Tutto è
focalizzato sull’incidente, le sue conseguenze, lo sgretolarsi
delle certezze di Kadir, in un lungo accerchiamento dello
sguardo.
LE BRUIT DES MOTEURS / THE NOISE OF ENGINES di
Philippe Grégoire (Canada, 2021, DCP, 79′) Un istruttore di tiro
presso una scuola di agenti doganali, dopo un incontro passionale
con una studentessa, viene sospeso dal lavoro. Si trasferisce dalla
madre in un paesino di provincia. Per uno strano gioco del destino,
la piccola comunità viene sconvolta dalla produzione di disegni
erotici ad opera di un presunto maniaco sessuale, e l’istruttore
finisce nella lista degli indagati.
LA CHICA NUEVA / THE NEW GIRL di Micaela
Gonzalo (Argentina, 2021, DCP, 80′) Jimena, senza soldi e dimora,
attraversa l’Argentina per ricongiungersi al fratellastro in Rio
Grande. Decisa a dare una svolta alla sua vita, trova un lavoro in
una fabbrica e con questo una comunità a cui appartenere.
CLARA SOLA di Nathalie Álvarez Mesén
(Svezia/Costa Rica/Belgio/Germania, 2021, DCP, 108′) In un remoto
villaggio della Costa Rica Clara, sofferente per dolori a ossa e
muscoli, viene usata dalla madre superstiziosa come guaritrice in
raduni religiosi. Le è stata cucita addosso una camicia di forza
della quale dovrà sbarazzarsi. Un film di dolore muto e furioso,
oppressione e liberazione.
THE DAY IS OVER di Rui Qi (Cina, 2021, DCP,
103′) In un villaggio rurale della Cina, tra le case povere e la
scuola, quattro giovani ragazzine formano un gruppetto
inseparabile: insieme vagabondano per i campi e le strade, nella
natura verdeggiante e rigogliosa tra i fiumi e i boschi, mentre
affrontano i drammi del loro quotidiano. Un’opera prima di
struggente bellezza e semplicità.
FEATHERS di Omar El Zohairy
(Francia/Egitto/Olanda/Grecia, 2021, DCP, 112′) Una donna
totalmente asservita ai suoi doveri di moglie e madre affronta un
cambiamento radicale
dopo che, alla festa di compleanno del figlio, un prestigiatore
trasforma suo marito in un pollo. Costretta ad assumere il ruolo di
capofamiglia e nonostante gli sforzi per ripristinare la
situazione, la donna comincia ad assaporare il gusto nuovo della
libertà. Le conseguenze saranno eclatanti. Il film sarà distribuito
in Italia da Wanted.
GROSSE FREIHEIT / GREAT FREEDOM di Sebastian
Meise (Austria / Germania, 2021, DCP, 117′) Dall’immediato secondo
dopoguerra alla fine degli anni ’60, Hans Hoffman viene
ripetutamente condannato per omosessualità. Trascorrono, così,
vent’anni, fatti di silenzi, sguardi, dolore e speranza, dove i
gesti si ripetono tragicamente sempre uguali. Quasi un melodramma
sull’ostinata ricerca di libertà e amore.
UNE JEUNE FILLE QUI VA BIEN / A RADIANT GIRL di
Sandrine Kiberlain (Francia, 2021, DCP, 98′) – Anteprima
Internazionale Parigi, 1942. Irène, giovane ebrea francese, studia
recitazione e vive con la famiglia. Sogna un futuro in teatro, ma
tutto cambia con l’inizio della persecuzione degli ebrei. L’attrice
Sandrine Kiberlain esordisce come regista trattando un tema storico
con assoluta modernità di sguardo che colpisce al cuore.
IL MUTO DI GALLURA di Matteo Fresi (Italia,
2021, DCP, 103′) Quasi un western ambientato tra i monti e i boschi
della Gallura, dove, tra il 1849 e il 1856 si consumò
una feroce faida tra le famiglie Mamia, Pileri e Vasa che causò
decine di morti. Tra gli artefici c’era Bastiano Tansu, detto il
Muto, divenuto protagonista di una leggenda ancora, in parte,
avvolta nel mistero. Il film sarà distribuito da Fandango.
EL PLANETA di Amalia Ulman (USA, 2021, DCP,
79′) Leonor torna a Gijon per stare con la madre dopo la morte del
padre. L’opera prima della regista e attrice, in bianconero, è
ambientata negli anni recenti della crisi economica e, con i toni
della commedia stralunata e malinconica e di un umorismo amaro,
descrive la deriva sociale e esistenziale di due donne.
LA TRAVERSÉE / THE CROSSING di Florence Miailhe
(Francia/Repubblica Ceca/Germania, 2021, DCP, 84′) Allontanati
bruscamente dai genitori, due fratellini affrontano un drammatico
viaggio per scappare dalle persecuzioni perpetrate nel loro paese
d’origine, nell’Est Europa. Una raffinata opera di cinema
d’animazione che usa tecniche originali per un racconto sullo
sforzo senza fine di chi emigra per trovare una vita migliore.
In una recente intervista con
Screen Rant, gli sceneggiatori di Eternals,
Matthew K. e Ryan Firpo, hanno rivelato alcune delle loro idee
scartate per le scene post-credit del film. Secondo gli
sceneggiatori, le prime versioni del film includevano
un’apparizione di Sam Wilson alla fine del film, appunto in una
delle scene post-credit.
Tuttavia, gli sceneggiatori hanno
poi accantonato l’idea, capendo che forse non era ancora il momento
di far incontrare gli Eterni con i Vendicatori sul grande schermo.
“C’era una versione in cui Sam Wilson doveva presentarsi
proprio alla fine del film, in una delle scene post-credit, ma
penso che fosse qualcosa che… Vedremo questi universi scontrarsi,
ma ci vorrà ancora un po’ prima che accada davvero”, hanno
raccontato.
“Inoltre, in termini di
timeline, abbiamo appena perso Tony, abbiamo appena perso Cap,
Natasha se n’è andata, Hulk sta attualmente lavorando su se stesso,
forse per cercare di essere più umano che intelligente… Penso che
tutti i Vendicatori fossero semplicemente troppo occupati”,
hanno aggiunto. “Penso che il nostro film abbia luogo più o
meno in concomitanza con quello che accade in The Falcon and the Winter
Soldier, o giù di lì… Quindi sono tutti impegnati al momento.
Ma sono certo che prima o poi si inizierà a capire che sono state
gettate le basi per qualcosa in grande stile che accadrà molto
presto.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
AppleTV+ ha
diffuso il trailer del film Apple Original di
natale
Il Natale della discordia che debutterà sulla
piattaforma il 26 novembre. Il film è diretto da Becky Read con
produttori Julia Nottingham e Lisa Gomer-Howes e Chris Smith nel
ruolo di produttore esecutivo.
Il Natale della discordia segue le vicende di un
quartiere dell’Idaho del Nord sconvolto dall’ossessione di un uomo
per il Natale che lo porta a voler trasmettere l’allegria a tutti,
attraverso il più grande evento natalizio comunitario che l’America
abbia mai visto. Il piano dell’avvocato amante del Natale Jeremy
Morris subisce un intoppo quando l’associazione dei proprietari di
casa del vicinato lo informa che l’evento viola le regole del
quartiere. La polemica per l’organizzazione dei festeggiamenti
deflagra in modo irreversibile, mandando le cose fuori controllo;
con l’escalation della situazione, il film pone la domanda: chi
vince quando diritti e interessi diversi si scontrano? La regista
Becky Read mette insieme le varie prospettive in questo bizzarro
racconto di Natale sulle libertà, con un messaggio sulle differenze
e la tolleranza.
Si rinnova anche quest’anno la
collaborazione tra TorinoFilmLab, laboratorio
internazionale di formazione, sviluppo e coproduzione di
lungometraggi e serie TV promosso dal Museo Nazionale del
Cinema di Torino, e Trentino Film
Commission.
Frutto di questa sinergia è
Green Filming Award, un premio con l’obiettivo di
incoraggiare la produzione sostenibile,
promuovendo e applicando il disciplinare internazionale
Green Film all’interno del programma TFL
FeatureLab.
Green Film è il sistema di
certificazione ideato nel 2017 da Trentino Film Commissione e
adottato dall’ Associazione Italian Film Commissions, composta da
20 Film Commission diffuse su tutto il territorio italiano, come
strumento di riferimento per incentivare la sostenibilità
ambientale nel cinema. Si basa su alcuni semplici criteri di
sostenibilità ambientale, universalmente riconosciuti, a partire
dai quali sono state sviluppate delle azioni concrete che i
produttori possono mettere in atto durante le riprese per ridurre
l’impatto del loro lavoro sull’ambiente.
Questa collaborazione prevede che
durante l’ultimo workshop del programma annuale
FeatureLab, che si terrà il 30
novembre, un rappresentante di Trentino Film Commission
incontrerà i 10 progettipartecipanti al programma
FeatureLab per illustrare le caratteristiche del
disciplinare Green Film, studiare caso per caso le
opportunità che l’applicazione di tale protocollo può offrire ai
team e le modalità per produrre con maggiore rispetto per
l’ambiente. Al termine del forum di coproduzione
Meeting Event, una giuria internazionale
assegnerà i Production Awards a 4 progetti
selezionati di FeatureLab.
I progetti vincitori avranno la
possibilità di scegliere se applicare il protocollo Green Film:
qualora decidessero di farlo, riceveranno un contributo di
2.000 euro da parte del TFL per coprire parte
delle eventuali spese extra. Inoltre Trentino Film Commission
offrirà una consulenza per redigere un piano di sostenibilità e
coprirà i costi del green manager fino ad un massimo di 2.000
euro.
In Suicide
Squad di David Ayer, la Task Force X
si ritrova ad affrontare Incantatrice e suo fratello Incubus, due
identità malvagie che hanno preso il controllo della fittizia
Midway City e trasformato gli uomini in mostri, con l’obiettivo di
spazzare via l’intera umanità.
Ad un certo punto del film,
Incantatrice evoca Incubus, un essere interdimensionale con poteri
divini, per farsi aiutare nella sua impresa. Incubus ha un aspetto
molto più appariscente nel film, rispetto alla controparte
fumettistica, ma a quanto pare Ayer aveva in mente un design ancora
più spettacolare e audace che, alla fine, è stato scartato per la
versione cinematografica (che sappiamo essere molto diversa dal
film che il regista aveva in mente).
Attraverso il suo account
Twitter, infatti, David Ayer ha condiviso un
concept di quello che doveva essere il design iniziale di Incubus,
il look che Ayer avrebbe voluto per il personaggio, ma che alla
fine è stato modificato. L’emoji che ha accompagnato la didascalia
(una faccina triste), indica chiaramente che al regista non è è
stato permesso di concretizzare la sua idea. In base al concept,
Ayer aveva immaginato Incubus come racchiuso all’interno di
un’armatura d’argento che doveva quasi suggerire l’idea di un “uomo
in fiamme”.
David Ayer su Suicide
Squad: “Non ho mai raccontato la mia versione della storia
e non lo farò mai”
David Ayer ha
rivelato tantissimi dettagli a proposito della sua versione di
Suicide
Squad negli corso degli ultimi anni. Tuttavia, ha
rilasciato la sua dichiarazione più audace in merito lo scorso
luglio.
“Ci ho messo la mia vita in
Suicide Squad”, aveva scritto il
regista su Twitter. “Ho fatto qualcosa di straordinario.
Il mio taglio è un viaggio tanto intricato quanto emotivo, che
racconta di alcune persone cattive sulle quali viene gettata m***a
e che alla fine vengono scartate (tema che mi tocca nel profondo).
Il taglio dello studio non è assolutamente il mio film. Leggetelo
di nuovo. Il mio taglio non è la Director’s Cut di 10 settimane: è
un montaggio completamente maturo, opera di Lee Smith, basato
sull’incredibile lavoro di John Gilroy…
…È tutta la brillante colonna
sonora di Steven Price, senza una sola canzone radiofonica
nell’intero film. Presenta archi narrativi
tradizionali, interpretazioni straordinarie, una solida risoluzione
del terzo atto. Poche persone l’hanno vista. Non ho
mai raccontato la mia versione della storia e non lo farò mai.
Appartengo alla vecchia scuola, da questo punto di vista. Quindi ho
tenuto la bocca chiusa e ho incassato tutto lo tsunami di critiche
personali, a volte scioccanti. Non parlerò più
pubblicamente della questione.”
La realtà, sincera e fredda, è la
protagonista del
film Yara di Marco Tullio Giordana, un racconto quasi
documentaristico della vicenda realmente accaduta a Yara
Gambirasio, tredicenne scomparsa nel 2010 e ritrovata morta.
Con un’attenta ricostruzione del processo di indagine e delle sue
sfaccettature, il regista riporta i fatti da un nuovo punto di
vista. Il risultato è un lungometraggio profondo ma lontano dai
sentimentalismi esasperati e dal gossip mediatico.
La vera storia di Yara
Yara
Gambirasio (Chiara Bono) era una
ragazzina di tredici anni. Abitava a Brembate di Sopra nel
bergamasco. Era una ginnasta, si allenava in un centro sportivo a
700 metri da casa. Anche il 26 novembre 2010 era andata in palestra
a piedi, come era solita fare. Attesa a casa per le 18:30,
Yara non ha mai più fatto ritorno.
La famiglia lancia l’allarme e le
indagini partono tempestivamente, vedendo coinvolti nella ricerca
carabinieri, polizia, RIS e innumerevoli volontari. Dopo tre mesi
di nulla, il corpo di Yara viene ritrovato il 26 febbraio
2011 in un campo di Chignolo d’Isola, una località a 10 km di
distanza da Brembate. Dai resti, si comprende che l’aggressore ha
ferito Yara più volte. Ha tentando di abusare di lei, per
poi lasciarla morire nel campo. Con il rinvenimento del corpo, le
indagini possono proseguire: le tracce di DNA sugli indumenti di
Yara sono l’elemento chiave per identificare Ignoto
1, ossia l’assassino. Grazie all’inarrestabile pubblico
ministero Letizia Ruggeri, interpretata abilmente da
Isabella Ragonese, l’indagine prosegue con
test del DNA a tappeto su tutta la popolazione della zona, fino
all’identificazione dell’aggressore: nel 2014 Giuseppe
Bossetti viene arrestato e processato.
Discrezione e delicatezza conducono
il film Yara
La vicenda di Yara è stata
raccontata infinite volte dai media. I giornali, i telegiornali e i
programmi televisivi hanno detto la loro sulla ragazzina, sulla
famiglia e sui sospettati. Spesso a sproposito e troppo
frettolosamente. Marco Tullio Giordana ha voluto invece dare il
giusto rispetto alle persone coinvolte nella terribile storia,
creando un racconto onesto, che segue i momenti cruciali delle
indagini, includendo i successi e gli insuccessi delle forze
dell’ordine, la buona e cattiva gestione delle tempistiche, le
pressioni eccessive dei media sulla famiglia. Il regista inserisce
così la sua visione critica sulla vicenda, ma senza compromettere
la storia con eccessive coloriture del tutto non necessarie.
L’emozione contenuta dei
personaggi
Le emozioni non mancano nel film. La
famiglia soffre, primi tra tutti i genitori di Yara,
interpretati eccellentemente da
Sandra Toffolattie Mario
Pirello. Isabella
Ragonese, nei panni della PM Letizia Ruggeri,
è vista mentre cerca di districarsi tra superiori poco fiduciosi,
apprensioni materne, doveri morali e leggi vincolanti. Anche
l’opinione pubblica e i concittadini sono mostrati nel loro
turbamento per la scomparsa di Yara, ma non vi è nulla di
eccessivo, forzato o strappalacrime. Con questo tipo di racconto,
privo di crudezza estrema o di tecnicismi giuridici e medici, lo
spettatore può seguire le vicende dall’inizio alla fine con la
giusta dose di coinvolgimento e lucidità.
Un racconto femminile, al
quadrato
Letizia Ruggeri è forse la
vera protagonista del film: capo delle indagini, racconta allo
spettatore passo per passo i momenti cruciali della ricerca. È lei
che traina l’intera squadra d’indagine: nello sconforto generale,
la Ruggeri non molla. La voce potente di Isabella
Ragonese, dalle chiamate ai genitori di Yara
all’arringa durante il processo, è una costante nel film. Ma non è
l’unica: le parole di Yara ritornano costantemente nel
lungometraggio. Con numerosi voice-over che accompagnano le
immagini, vengono riprese le frasi che la ragazza scriveva nel suo
diario, lette e rilette dalla Ruggeri durante le indagini
per cercare di trarne anche un minimo indizio. La voce delicata e
spensierata di Chiara Bono inserisce nelle fasi
dell’indagine sull’assassinio la leggerezza della ragazzina,
creando un efficace effetto stridente.
Non manca quindi l’attenzione alla
dimensione femminile. Nella sua totalità, Yara è
un film che vuole evidenziare criticandoli i giochi di forza che
alcune donne si trovano a vivere. Può trattarsi di forza fisica,
come l’aggressione subita da Yara, o di potere, come le
pressioni contro cui lotta la PM, in un lavoro ancora intriso di
cultura misogina.
Yara è disponibile su Netflix
Yara è disponibile
dal 5 novembre 2021 in streaming sulla piattaforma
Netflix. Grazie alla ricostruzione
attenta del vero, il docu-film riesce a prendere parola su una
storia brutale, raccontando perfettamente l’orrore inserito, se non
nascosto, nell’ordinario.
In Eternals,
il personaggio di Superman viene menzionato quando il figlio di
Phastos (Brian Tyree Henry) incontra Ikaris
(Richard
Madden) e lo scambia per il “grande boy scout blu”. Si
tratta di un piccolo, ma divertente, riferimento all’iconico eroe
che stabilisce che i personaggi DC esistono nel Marvel Cinematic Universe (almeno
come personaggi di fantasia!).
Durante un’intervista con il sito
francese
Cinema.jeuxactu.com, alla regista Chloé Zhao è stato chiesto se Ikaris potesse
essere stato l’ispirazione per la creazione di Superman all’interno
del MCU, e la stessa ha rivelato che
l’interpretazione del personaggio da parte di Henry Cavill, che abbiamo visto per la prima
volta ne L’uomo d’acciaio, ha avuto una grande
influenza sul film.
“Superman è l’Übermensch, l’uomo
definitivo, il superuomo, un concetto che esiste in tutte le
culture”, ha spiegato la regista. “Di tutte le moderne
interpretazioni di Superman, è quella di Zack Snyder con L’uomo d’acciaio ad avermi ispirato di più,
perché Zack si è avvicinato a questo mito in modo autentico e molto
reale. Ricordo di aver pensato che fosse Superman di Terrence
Malick, quando ho visto il trailer la prima volta. Quel film ha
avuto un forte impatto su di me. Ikaris è, ovviamente, la nostra
interpretazione di Superman.”
È interessante che Zhao menzioni
L’uomo d’acciaio, dal momento che molti hanno già fatto
paragoni tra Eternals e
il film di Snyder. Entrambi, infatti, hanno suscitato reazioni
negative (o comunque miste) da parte della critica, anche se
L’uomo d’acciaio è considerato da molti fan un
capolavoro incompreso. Chissà… forse anche l’ultima avventura della
Fase 4 del MCU, in futuro, verrà considerata
tale.
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.