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La Brea 1×08: promo e trama dall’episodio

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La Brea 1×08: promo e trama dall’episodio

Il network americano NBC  ha diffuso il promo e la trama di La Brea 1×08, l’ottavo episodio della nuova serie tv La Brea.

In La Brea 1×08 che si intitolerà dall’episodio “Origins” Con l’avvicinarsi del freddo, Eve, Levi e Ty tornano al forte, nonostante la loro esperienza di pre-morte lì, sperando di imparare le abilità di sopravvivenza del 10.000 aC; I tentativi di Gavin di risparmiare il dolore di Izzy minacciano di fare più male che bene alla loro relazione.

La Brea 1×08

La Brea è la nuova serie tv drammatica americana creata da David Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli eventi, che cerca di tornare insieme.

Protagonisti di La Brea sono Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris e  Jack Martin come Josh Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve Harris, Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris, Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan Mirchandaney come Scott, Lily Santiago come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily, Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel Parker.

 

Jennette McCurdy: dieci cose che non sai sull’attrice

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Jennette McCurdy: dieci cose che non sai sull’attrice

Jennette McCurdy è un’attrice e cantante americana, famosa per il ruolo da protagonista nelle serie iCarly e Sam & Cat. Il suo lavoro di attrice le ha certamente dato molte soddisfazioni nel corso della sua carriera, ma Jennette ha avuto grande successo anche come cantante, pubblicando diversi singoli e riuscendo ad essere apprezzata in tutto il mondo. L’attrice sa di essere una ragazza in gamba, con tante qualità, piacente e con un bel fisico, ma ha anche dimostrato di avere la testa sulle spalle.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Jennette McCurdy.

Jennette McCurdy: i suoi film e le serie TV

1. Veder recitare Harrison Ford le ha fatto venire voglia di diventare attrice. Jennette ha scelto deciso di intraprendere la carriera di attrice dopo aver visto Harrison Ford recitare in Star Wars. Nel 2000, all’età di 8 anni, debutta nel film Shadow Fury, mentre nel 2003 ha recitato in Hollywood Homicide, film che ha per protagonista proprio Ford. Successivamente la McCurdy prende parte a Breaking Dawn (2004), Minor Details (2009), Pet (2016) e Little Bitches (2018).

2. È divenuta celebre grazie alla televisione. Più che per il cinema, l’attrice si è dedicata molto a recitare per la televisione. Ha iniziato recitando in film come Tiger Cruise – Missione crocera (2004), L’ultimo giorno d’estate (2007) e in serie come Malcolm (2003-2005), Law & Order – Unità vittime speciali (2005), Giudice Amy (2005), Zoey 101 (2005) e The Inside (2005). Nel 2007 ottiene il ruolo di Sam Puckett nella serie iCarly, recitando in questa serie fino al 2012. Terminata questa prende parte a Big Time Rush (2011), Le pazze avventure di Bucket e Skinner (2012), Sam & Cat (2013-2014), What’s Next for Sarah? (2014), Adam and Wiley’s Lost Weekend (2016) e Between (2015-2016).

3. Ha scritto, diretto e prodotto alcuni cortometraggi. Oltre alla recitazione, l’attrice si è dichiarata molto interessata anche alla regia e alla scrittura di propri progetti. Negli anni si è infatti cimentata nella scrittura della serie What’s Next for Sarah?, per poi dirigere anche i cortometraggi 8 Bodies (2017), Kenny (2018) e Strong Independent Women (2019). Ha inoltre scritto e diretto il film televisivo del 2017 The McCurdys, incentrato sulla sua vita famigliare.

Jennette McCurdy in Zoey 101

4. Ha avuto un ruolo nella popolare serie. Prima di diventare celebre con iCarly, l’attrice ha nel 2005 recitato nell’episodio Bad Girl della seconda stagione di Zoey 101. In questo ha ricoperto il ruolo di Trisha Kirby, la cattiva ragazza che dà il titolo all’episodio. Nell’episodio il personaggio si trova a ripetere il sesto grado scolastico, facendo coppia con Dustin, fratello di Zoey. Quest’ultima non è affatto contenta della cosa e cerca pertanto di separare i due. L’episodio, molto apprezzato, ha reso alla McCurdy un’ulteriore popolarità presso il pubblico di Disney Channel.

Jennette McCurdy in iCarly

5. Il suo personaggio è basato su quello interpretato in Zoey 101. Pur se molto apprezzato, il personaggio di Trisha Kirby non è più comparso nella serie Zoey 101, e pertanto non si è mai potuto sapere cosa ne sia stato della ragazza. Tuttavia, la McCurdy ha avuto modo di interpretare un nuovo personaggio basato proprio su quello di Trisha. Questo è Sam Puckett, presente nella serie iCarly. Si tratta infatti dello stesso tipo di personaggio, con modi di fare e dire molto simili. Per la McCurdy, che grazie a questa serie ha conosciuto grande fama, è stato stupendo poter dare un “seguito” a Trisha.

Jennette McCurdy iCarly

Jennette McCurdy e su Instagram e Twitter

6. Jennette McCurdy ha un profilo Instagram molto seguito. Il suo account ufficiale conta più di 7 milioni di seguaci ed è abbastanza attiva nel postare immagini. Le foto che vengono postate sul social in parte la vedono protagonista sia nell’ambiente lavorativo, sia nella quotidianità, soprattutto insieme ai suoi adorati nonni. Tante altre foto sono dedicate al suo lavoro di attrice e di regista: infatti, Jennette ha usato il social per pubblicizzare il suo primo debutto alla regia, che consiste nel cortometraggio intitolato Kenny.

7. Jennette ha anche un profilo Twitter. L’attrice è poi presente anche su Twitter e su questo social Jennette vanta quasi sei milioni di follower, pur se da lei poco usato. L’attrice americana ha infatti scritto molto poco di recente, prevalentemente per sponsorizzare il suo cortometraggio di debutto alla regia.

Jennette McCurdy e la musica

 

8. Jennette McCurdy è anche una cantante affermata. Nel giugno del 2008 Jennette ha annunciato che stava mettendo mano al suo primo album, quello di debutto come cantante. So Close è stato il suo primo singolo, uscito nel marzo 2009, mentre un paio di mesi dopo è uscito Homeless Heart. Verso la metà dello stesso anno, Jennette ha firmato un contratto discografico con la Capitol Nashville, pubblicando un EP nell’agosto dell’anno successivo. Nel 2012 ha invece pubblicato l’album Jennette McCurdy.

Jennette McCurdy e sua madre

9. Ha raccontato del rapporto con la madre. Nel giugno 2011 l’attrice ha scritto per il Wall Street Journal un articolo intitolato Off-Camera, My Mom’s Fight Cancer: in questo Jennette ha parlato e ha descritto in dettaglio la malattia di sua madre Debra, che stava lottando contro il cancro, e di come la sua famiglia stava reagendo e stava affrontando la situazione. Dopo la scomparsa della donna, avvenuta nel 2013, l’attrice ha poi rivelato di come in più occasione sia stata vittima di abusi da parte di sua madre, che la spingeva ossessivamente a perseguire la carriera da attrice, controllandola in ogni cosa.

Jennette McCurdy: età e altezza dell’attrice

10. Jennette McCurdy è nata il 26 giugno del 1992 a Los Angeles, in California, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.57 metri.

Fonti: IMDb

Eternals: 10 grandi differenze tra il film e i fumetti

Eternals: 10 grandi differenze tra il film e i fumetti

Eternals ha introdotto una vasta gamma di personaggi e di concetti nel MCU, attingendo all’elaborata mitologia creata dal leggendario scrittore e disegnatore di fumetti Jack Kirby. Tuttavia, ci sono alcune grandi differenze tra il materiale originale e il film diretto da Chloé Zhao. Scopriamo insieme le principali:

Le origini

eternalsL’origine degli Eterni nei fumetti è abbastanza complicata, dal momento che risale a milioni di anni fa. Il film ha decisamente semplificato quest’aspetto. Nei fumetti i Celestiali, tra gli esseri cosmici più potenti dell’Universo Marvel, creano gli Eterni a seguito di un esperimento sull’umanità primitiva.

Nel film, gli Eterni non hanno alcuna connessione genetica con l’umanità. Sono infatti costrutti sintetici creati dai Celestiali in un passato lontano, inviati attraverso mondi infiniti per salvaguardare l’evoluzione della vita senziente.

Lo scopo dei Celestiali

Eternals SequelL’origine e lo scopo dei Celestiali sono altrettanto complessi nei fumetti, e anche oggetto di un altro importante cambiamento nel film. Nei fumetti, i Celestiali viaggiano da un mondo all’altro e sperimentano arbitrariamente l’evoluzione delle specie (turbando di conseguenza il compito del personaggio dell’Osservatore nei fumetti, che non può interferire in nessun evento).

Creano varianti Eterne (e Devianti) da specie esistenti e poi osservano il loro progresso. Alla fine, tornano su questi pianeti per giudicarli. Nel film, lo scopo dei Celestiali è creare altri Celestiali assorbendo l’energia della vita senziente, distruggendoli alla fine del processo.

I loro poteri

Eternals angelina jolieGli Eterni sono tra i supereroi più potenti sia nei fumetti che nel MCU. Nei fumetti, tutti condividono gli stessi poteri. Questi includono determinate abilità standard dei supereroi, come la forza sovrumana, la resistenza e la velocità, ma anche abilità ancora più sorprendenti, come la telepatia e la manipolazione della materia.

Nel film, ad ognuno degli Eterni viene assegnato un potere specifico. Ciascuna delle principali qualità del gruppo viene divisa in modo che Sersi ottenga la trasmutazione, Makkari la super velocità e Ikarsi il volo e i raggi di energia.

I Devianti

Eternals DeviantiAnche i Devianti hanno subito alcune modifiche per il MCU. Gli storici nemici degli Eterni sono strettamente legati a loro nei fumetti. Nella mitologia stabilita da Jack Kirby, sono una propaggine evolutiva dell’umanità, di natura mostruosa, ma possiedono comunque una super intelligenza e diversi superpoteri.

Nel film, i Devianti non hanno alcuna connessione genetica con l’umanità o con gli Eterni. Vengono ritratti come esseri molto più animaleschi e senza alcuna intelligenza o rappresentanza, fino a quando non iniziano a drenare i poteri degli Eterni.

Olympia

Nella sequenza iniziale del film, viene spiegato che gli Eterni provengano da un lontano pianeta chiamato Olympia. Nei fumetti non è così. Gli Eterni furono creati sulla Terra milioni di anni fa dai Celestiali. Tuttavia, crearono una città gloriosa nell’antico passato che si chiamava allo stesso modo, Olympia.

La posizione esatta di Olympia è cambiata nei fumetti. È stato dimostrato che si trova nell’antica Grecia, in Antartide e anche nella Zona Negativa. Olympia è stata fondata dopo la caduta di Titanos, l’insediamento originario degli Eterni sulla Terra.

Domo

Nel film, gli Eterni arrivano sulla Terra grazie ad un’enorme nave triangolare conosciuta come Domo. Sebbene gli Eterni possiedano molti veicoli straordinari e diversa tecnologia avanzata nei fumetti (gran parte della quale creata dall’ingegnere Phastos), non esiste una nave del genere.

C’è un personaggio chiamato Domo, però. Domo è apparso per la prima volta in “The Eternals #5” del 1976, come assistente di Zuras, il leader originale degli Eterni. Domo fluttuava su una sedia altamente avanzata che incorporava molti degli elementi tradizionali dello stile di Jack Kirby.

Ajak

eternalsAlcuni personaggi, come Domo, sono stati esclusi dal film. Altri sono stati cambiati. Ajak è uno dei più grandi esempi in tal senso. Nel film, Ajak, interpretata da Selma Hayek, è il leader del gruppo sulla Terra. Nei fumetti, inizialmente, era un personaggio di nome Zuras.

Ajak non è un leader nei fumetti, ma un membro dei Polar Eternals, un diverso ramo della specie sulla Terra. Nel film, Ajak ha il potere di guarire, ma il personaggio nei fumetti possiede tutti i vasti poteri della sua specie, inclusi il volo, la telepatia e l’illusione.

Makkari

eternalsMakkari è uno dei supereroi più veloci del MCU, veloce quanto alcune delle versioni più potenti di Flash. Nei fumetti Makkari possiede il dono della velocità, ma anche tutti gli altri poteri degli Eterni. Questo viene semplificato nel MCU, sebbene Makkari generi chiaramente un’enorme forza fisica attraverso la velocità.

Makkari è anche un uomo nei fumetti, e indossa un elmo distintivo che non è stato inserito nel film. Lauren Ridloff interpreta il personaggio nel film, che è anche il primo supereroe sordo nel MCU.

Ikaris

Ikaris è soggetto ad alcuni dei più grandi cambiamenti nel film. Il personaggio dei fumetti è noto per essere il leader della squadra, ma nel MCU è il tenente dietro Ajak e poi Sersi. Anche i suoi poteri sono stati semplificati, dal momento che è soltanto capace di volare e di sparare raggi laser dai suoi occhi.

Il cambiamento più grande per Ikaris, tuttavia, riguarda le sue motivazioni. Nei fumetti, è uno degli Eterni più coraggiosi e combatte per l’umanità. È molto diverso dal film, dove tradisce i suoi compagni di squadra per portare a compimento la missione dei Celestiali e distruggere la Terra.

Kingo

Un altro personaggio con grandi cambiamenti rispetto ai fumetti è Kingo. Nei fumetti, Kingo sembra di origine giapponese e diventa un grande samurai e spadaccino. Il MCU presenta Kingo, interpretato da Kumail Nanjiani, come un uomo di origini indiane che spara raggi di energia dalle sue dita.

Le due versioni del personaggio hanno però una cosa in comune: entrambi sono attori. Nei fumetti, Kingo alla fine diventa una star del cinema in Giappone, mentre Kingo diventa una grande star, regista e produttore nei film di Bollywood per quasi un secolo.

L’Uomo nel buio – Man in the Dark recensione del film con Stephen Lang

Dopo esser sopravvissuto all’effrazione del gruppo di giovani in Don’t Breathe, impossibile abbandonare un personaggio come quello del veterano cieco della guerra del Golfo interpretato da Stephen Lang. Soprattutto considerati gli oltre 150 milioni di dollari incassati a fronte di un budget di appena una decina. Ma quando è il momento iniziale di un film a regalare la scena di maggior tensione e suspense, la parabola successiva può regalare grandi soddisfazioni o una delusione cocente.

Probabilmente è un’estremizzazione, ma sapendolo padre vendicativo di una figlia rimasta vittima di un incidente stradale, la sequenza iniziale pone interessanti premesse per lo sviluppo successivo del L’Uomo nel buio – Man in the Dark portato in sala dalla Warner Bros. Un titolo nel quale il senso di giustizia del protagonista sembra essere molto cambiato, ma non la sua missione o l’approccio distorto alla vita e alle relazioni affettive.

Man in the Dark 2, il sequel

Il sequel di quello che da noi era uscito in sala come Man in the Dark, è ambientato negli anni successivi all’escalation di violenza e crudeltà di cinque anni fa, e in un’altra casa. Dove ora l’anziano Norman Nordstrom vive in pace con la piccola Phoenix (Madelyn Grace), apparentemente integrato nella comunità che lo circonda e meno isolato di una volta. E anche per questo più facilmente rintracciabile dal proprio passato, che inevitabilmente torna a chiedere conto di vecchi peccati.

Un modo di chiudere il cerchio che aveva visto l’indifeso vecchio farsi carnefice e che ora lo mostra non più ‘villain’ ma nei panni di una sorta di antieroe con cui empatizzare. Una scommessa, per i registi dei due film (rispettivamente Fede Alvarez e Rodo Sayagues) che qui mostrano qualche debolezza nella veste di co-sceneggiatori. Forse più interessati a seguire il redivivo personaggio che a guidarlo, pur approfondendo con più o meno fortuna i temi principali della giustizia e di quali siano i criteri che definiscono una famiglia.

Né thriller, né revenge movie

Una scelta che si fonda sulla presenza carismatica dello Stephen Lang di Avatar o Tombstone, ma che finisce per non fornire una identità precisa alla narrativa. Che non arriva mai a essere un thriller, limitandosi a tentare la carta del revenge movie… al contrario. Sfruttando poco e parzialmente tanto la minima premessa familiare quanto il tesoretto accumulato nel precedente, chissà se per permettere agli spettatori del solo sequel – che difficilmente saranno più di quelli di allora – di non trovarsi spaesati.

Un ottimismo che fa onore alla produzione, che pure si conferma in grado di inanellare una serie di più che degne scene di combattimento casalingo e di sequenze che gli aficionados dei giustizieri violenti gradiranno sicuramente (sebbene faticando a sospendere l’incredulità). Elementi che ci riconnettono direttamente alla struttura del primo, che però aveva tra i suoi punti di forza una storia e un crescendo che qui non si poteva pensare di raggiungere solo con il twist narrativo che arriva prima della metà del film o con l’agghiacciante situazione che costituisce il cuore del film e anticipa le efferatezze del finale.

Nel 1989 era stato Furia cieca a rivelarci come un uomo privo della vista fosse in grado di trasformarsi da povero invalido in pericoloso antagonista… Viene da chiedersi se negli anni ’90 un seguito avrebbe indebolito anche quello e la carica magnetica di Rutger Hauer.

Captain America 4 esplorerà cosa significa essere un supereroe senza poteri

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Non abbiamo ancora molte informazioni riguardo Captain America 4, ma ora alcune recenti dichiarazioni del produttore Nate Moore sembrano aver anticipato cosa bisognerà aspettarsi dal nuovo capitolo del franchise che avrà come protagonista Anthony Mackie nei panni di un Sam Wilson che ha finalmente raccolto l’eredità di Captain America in seguito agli eventi di The Falcon and the Winter Soldier

Parlando con ComicBook in occasione della promozione di Eternals, Moore ha confermato che il film è ancora nelle primissime fasi di sviluppo: ciononostante, il produttore ha potuto anticipare che sarà molto diverso dai precedenti episodi della saga di Cap, dal momento che presenterà una versione dell’eroe che il pubblico non ha mai visto prima. Moore ha spiegato che Sam, non essendo dotato di superpoteri, uscirà sconfitto dalla maggior parte dei combattimenti: proprio per questo, dovrà essere in grado di “guadagnarsi” il suo nuovo ruolo di Captain America.

“Penso che Sam non sia Steve Rogers, e questa è una buona cosa”, ha dichiarato Nate Moore. “Per me questo nuovo Cap è come Rocky. Sarà il perdente in ogni situazione. Non è un super soldato. Non ha cent’anni. Lui non ha i Vendicatori. Cosa è successo a questo ragazzo che ha annunciato pubblicamente, senza alcun supporto: ‘Sono il nuovo Capitan America’? Cosa succederà dopo?”

“Penso che sia interessante perché è un ragazzo. È un ragazzo con le ali e uno scudo, ma è pur sempre un ragazzo”, ha aggiunto il produttore. “Quindi, lo metteremo sotto torchio e gli faremo guadagnare quel titolo. Vedremo cosa succede quando è sopraffatto, surclassato. Cosa rende qualcuno Captain America? Direi che basta essere un un super soldato. Lo dimostreremo con Mackie e Sam Wilson.”

Captain America 4, quello che sappiamo

Captain America 4 sarà scritto da Malcolm Spellman e da Dalan Musson che hanno già lavorato alla serie Disney+ e questa scelta indica il forte desiderio dello studio di dare continuità tra piccolo e grande schermo.

Del cast del film non si sa ancora niente, ma possiamo scommettere che oltre a Anthony Mackie, nel film ci sarà spazio anche per Sebastian Stan (Bucky), Emily VanCamp (Sharon Carter), Wyatt Russell (John Walkers) e Daniel Bruhl (Zemo).

Henry Cavill sceglie Captain Britain come possibile ruolo nel MCU

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Dal momento che la Warner Bros. sta sviluppando diversi progetti legati a Superman che non prevedono la presenza di Henry Cavill, il futuro dell’originale Man of Steel del DCEU appare sempre più incerto.

Nonostante alcuni ritengono che il mandato dell’attore si sia ufficialmente concluso con Zack Snyder’s Justice League, lo stesso Cavill ha ribadito proprio di recente di essere ancora interessato a tornare nei panni di Kal-El, magari in un eventuale sequel de L’uomo d’acciaio. Tuttavia, a questo punto nulla vieterebbe all’attore di fare il grande salto nel Marvel Cinematic Universe

Alla domanda di The Hollywood Reporter su quale personaggio dell’Universo Marvel vorrebbe interpretare, l’interprete di Superman ha risposto: “Non dirò mai un personaggio Marvel che è già interpretato da qualcun altro, perché tutti stanno facendo un lavoro davvero straordinario. Tuttavia, ho internet e ho visto le varie voci su Captain Britain…”

“Sarebbe molto divertente portare al cinema una versione fresca e modernizzata di quel personaggio, al pari di come hanno fatto con Captain America”, ha aggiunto Cavill. “C’è qualcosa di divertente in tutto questo… e poi adoro essere britannico.”

Captain Britan debutterà davvero nel MCU?

Captain Britain, alter ego di Brian Braddock, è stato creato da Chris Claremont nel 1976. Al momento non sappiamo se il personaggio verrà davvero introdotto nel MCU, ma sembra che in Avengers: Endgame sia presente un riferimento velato proprio al personaggio.

Nel film, quando Steve Rogers e Tony Stark tornano indietro nel tempo agli anni ’70 per recuperare il Tesseract, i due visitano la sede originale dello S.H.I.E.L.D. intravedendo, tra gli altri, anche Peggy Carter nel bel mezzo della sua giornata lavorativa. E in quel momento, la frase pronunciata dal grande amore di Cap – sottovoce però, quindi poco chiara – potrebbe aver posto le basi per l’ingresso di Captain Britain nella Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.

Peggy parla infatti di un agente invisibile chiamato “Braddock” che “non ha effettuato il check-in”: forse si tratta proprio di Brian Braddock, o di suo suo padre? Vi ricordiamo che nei fumetti il personaggio è stato il fratello della mutante Psylocke, oltre che eroe a cui sono stati magicamente donati speciali poteri.

Benedict Cumberbatch su Doctor Strange: “All’inizio pensavo fosse datato e sessista”

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Durante una recente intervista con Esquire, Benedict Cumberbatch ha ricordato i suoi dubbi iniziali in merito al personaggio di Doctor Strange: dopo essere stato contattato dai Marvel Studios e prima di accettare di interpretarlo, infatti, l’attore britannico pensava che fosse “molto datato e sessista”.

“Ho avuto i miei dubbi al riguardo, prima di accettare la parte… per lo più a causa dei fumetti”, ha spiegato Cumberbatch. “Ho pensato: ‘Questo è un personaggio molto datato e sessista’. Poi sono riusciti a convincermi parlandomi dei loro piani più grandi: ‘Non preoccuparti. Sarà un personaggio del suo tempo’, mi dissero. Poi mi resi conto che forse non avrei potuto girarlo, a causa di alcuni impegni a teatro. Era già tutto pronto. Non potevo farlo. La Marvel prese in considerazioni un paio di altre opzioni, ma poi venne da me e disse: ‘Non vogliamo altri’. Così decisero di far slittare la produzione di sei mesi.”

Sempre nella stessa intervista, Benedict Cumberbatch ha elogiato la performance di Tom Holland in Spider-Man: No Way Home, in cui l’attore britannico tornerà a vestire i panni dello Stregone Supremo: “Tutte le volte che faccio questi film stento a crederci. Non riuscirò mai a superare il brivido di ritrovarmi in un film al fianco di Spider-Man. È bellissimo. Ho trascorso molto tempo con Tom Holland, un attore e una persona assolutamente brillante. È incredibile.”

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

Jared Leto chiarisce una volta per tutte sui “regali” al cast di Suicide Squad

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In seguito all’uscita di Suicide Squad di David Ayer nel 2016, sono iniziate a circolare alcuni voci secondo cui il premio Oscar Jared Leto, interprete del Joker, avrebbe inviato ad alcuni dei suoi co-protagonisti una serie di regali piuttosto bizzarri e in qualche modo inappropriati, tra cui un topo vivo, dei preservativi usati e persino delle perline anali.

Tuttavia, in seguito alla diffusione di tali rumor, i successivi report hanno sottolineato che, in realtà, quelle storie non erano conformi a quanto effettivamente accaduto e ora è stato proprio il diretto interessato a mettere le cose in chiaro.

Parlando con Entertainment Weekly in occasione della premiere di House of Gucci di Ridley Scott, Leto ha dichiarato che “non c’erano preservativi usati o altri regali salaci” e che le sue precedenti affermazioni (che sembravano proprio sostenere quelle voci), in realtà, erano state fatte “per puro divertimento”.

“Ognuno dei pochi regali che sono stati inviati è stato fatto con uno spirito di divertimento e avventura e accolto con altrettante risate, divertimento e avventura”, spiega Leto. “È tutto filmato! Hanno filmato tutto! Le persone stavano morendo dalle risate. Ci stavamo solo divertendo.”

“Voglio dire… Stavo interpretando un ragazzo chiamato Joker, andava bene fare degli scherzi”, ha aggiunto. “Niente ha mai superato i limiti, e non spetta ad altre persone su Internet creare false storie o giudicare. In fin dei conti, sono pur sempre un’artista. Se faccio qualcosa di rischioso e non vi piace… in sostanza, potete baciarmi il cu*o.”

Suicide Squad e il ruolo del Joker di Jared Leto

Suicide Squad è uscito al cinema nel 2016 ed è subito stroncato dalla critica. Non molto tempo dopo, è stato rivelato che la versione rilasciata dalla Warner Bros. era, in definitiva, il prodotto dell’interferenza dello studio durante le riprese, cosa che ha spinto molti fan a lanciare la campagna social #ReleaseTheAyerCut. Sebbene ciò si sia rivelato efficace nel caso della Justice League di Zack Snyder, tuttavia non ha ancora avuto lo stesso effetto per il film di David Ayer.

Per quanto riguarda il Joker, è stato da tempo stabilito che gran parte delle scene di Jared Leto sono state tagliate dal film, con Ayer che nel maggio 2020 ha affermato che di essere dispiaciuto per il trattamento riservato alla performance dell’attore.

Spider-Man: No Way Home, Tom Holland sulla relazione tra Peter e Doctor Strange

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Quando è stata confermata la presenza di Benedict Cumberbatch nel cast di Spider-Man: No Way Home, il ruolo dell’attore nel film è stato descritto come una sorta di “mentore” per il giovane Peter Parker. Tuttavia, in una recente intervista con Games Radar, Tom Holland ha specificato che la relazione tra Peter e Stephen Strange sarà molto diversa da quella che il personaggio aveva con il compianto Tony Stark/Iron Man.

“Non considererei Doctor Strange un mentore in questo film… è più un collega. A questo punto, nel film, Spider-Man si è affermato come un Vendicatore piuttosto potente e serio”, ha spiegato Holland. “Doctor Strange gli riconosce questa cosa e lo tratta come un suo pari. Tuttavia, nel corso del film, la loro relazione va in pezzi. E invece di restare colleghi… non diventano nemici, ma sicuramente non sono amici”.

L’attore ha poi aggiunto: “Spider-Man vuole sempre accontentare tutti. Vuole sempre che tutti siano felici. Ma in questo caso, non sarà così. Quella tra Peter e Stephen Strange è una relazione interessante. È molto, molto diversa da quella che Peter aveva con Tony. Ma è comunque divertente. Spider-Man e Doctor Strange sono un ottimo mix. Stanno benissimo sullo schermo insieme. L’equilibrio tra loro è molto divertente.”

Parlando sempre con Games Radar, Tom Holland ha anticipato che i toni di No Way Home saranno molto diversi da quelli delle precedenti avventure di Peter nel MCU: “Ciò che sorprenderà davvero il pubblico è il fatto che questo non sarà un film divertente. È più cupo, più triste… anche toccante. Vedremo personaggi che amiamo affrontare cose che non avremmo mai voluto che affrontassero. Ero davvero entusiasta all’idea di esplorare quest’altro lato della storia di Peter.”

“Peter Parker è sempre uno che guarda il lato positivo della vita”, ha aggiunto. “Crede sempre di poter risolvere qualsiasi cosa. Questa volta, invece, lo vediamo in difficoltà… in estrema difficoltà. Era un aspetto del personaggio che non avevo mai esplorato prima d’ora e non vedevo l’ora di farlo. Non ho ancora visto il film, soltanto dei pezzi, ma posso comunque affermare che è il migliore che abbiamo fatto. Decisamente il miglior film di Spider-Man che abbiamo mai fatto. Non credo che i fan siano davvero pronti. Neanche io sono pronto. Sarà brutale.”

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

Downton Abbey: Una Nuova Era, il primo teaser!

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Una nuova era ha inizio. L’intero cast ritorna al completo in Downton Abbey II: Una Nuova Era. A loro  si uniscono le new entry Hugh Dancy, Laura Haddock, Nathalie Baye e Dominic West. Downton Abbey 2: Una nuova era uscirà al cinema a Marzo del 2022.

Il sequel del film del 2019 Downton Abbey. Il primo film seguiva una visita, alla famiglia Crawley e allo staff di Downton, da parte del re e della regina d’Inghilterra. Non è chiaro se un altro illustre personaggio visiterà la tenuta, o se sarà un altro lo spirito di questo secondo film.

“Dopo un anno molto impegnativo con così tanti di noi separati dalla famiglia e dagli amici, è un enorme conforto pensare che ci aspettano tempi migliori e che il prossimo Natale ci ritroveremo con i tanto amati personaggi di Downton Abbey”, ha detto il produttore Neame.

Anche il presidente di Focus Features Peter Kujawski si è concentrato sui piaceri ristoratori di un ritorno a Downton: “Non c’è posto come casa per le vacanze e non possiamo immaginare un regalo migliore che riunirsi con Julian, Gareth e l’intera famiglia Downton nel 2021 per riportare a casa i Crawley per i loro fan”.

Eternals: cosa ha funzionato e cosa no nel film di Chloé Zhao

Eternals: cosa ha funzionato e cosa no nel film di Chloé Zhao

Eternals ha ricevuto una risposta mista dalla critica e, sebbene non sia necessariamente il capolavoro che ci aspettavamo, ci sono comunque aspetti del film da apprezzare, oltre a problematiche da analizzare. Eternals si trova attualmente al 48% di gradimento su Rotten Tomatoes.

E’ facile intuire perché non tutti hanno risposto positivamente al primo blockbuster di Chloé Zhao mentre, dall’altro lato, sembra che alcuni critici abbiano goduto di questa opportunità per abbattere il MCU. Ambizioso, audace, e sicuramente un prodotto  di diverso per i Marvel Studios, Eternals racchiude scelte narrative riuscite e altre dimostratesi rischiose, nei suoi 150 minuti di durata.

Ha funzionato: Ikaris

Ikaris EternalsChe grande personaggio, Ikaris: motivamente complesso e fondamentalmente il Superman del MCU, l’arco narrativo di Ikaris in Eternals è stato una gioia da seguire (anche se ha dato qualche pugno allo stomaco lungo la strada). Mentre Kro è stato chiaramente inteso come un depistaggio per questo Eterno per essere indicato come il cattivo, non siamo sicuri che questa sia una descrizione corretta del potente immortale.

Sì, le sue azioni erano certamente moralmente riprovevoli, ma stava semplicemente cercando di realizzare il suo scopo assicurandosi che Tiamut nascesse. Mentre questo avrebbe portato alla distruzione della Terra, altri miliardi di persone sarebbero nate su altri pianeti come risultato, quindi fermare la nascita era, per certi aspetti, sbagliato.

Mettere Ikaris e il suo amore per Sersi al centro di questo concetto è stata una decisione brillante, che ha dato a questo film un vero nucleo emotivo. Speriamo che ci sia un modo per far rinascere Ikaris perché c’è sicuramente altro che i Marvel Studios potrebbero fare con lui; a questo punto va da sé che Richard Madden è stato fenomenale.

Non ha funzionato: Troppi personaggi

Eternals IkarisProbabilmente il più grande problema di Eternals, per certi versi, è il fatto che presenta troppi personaggi. L’introduzione di Dane Whitman è decisamente affrettata, mentre almeno due o tre degli Eternals avrebbero potuto probabilmente essere eliminati (e non ce ne saremmo accorti o preoccupati).

Ognuno dei personaggi ha portato qualcosa alla storyline principale, ma alcuni cambiamenti alla storia avrebbero potuto snellire un po’ le cose e rendere gli eventi che si svolgono sullo schermo molto più facili da digerire. Viene da pensare che i Marvel Studios inizialmente volessero includere dodici personaggi, e anche dieci sembrano un raro passo falso da parte di Kevin Feige e compagnia.

Sprite è ora umana e lasciata sulla Terra, mentre Ajak, Ikaris e Gilgamesh sono morti (se questo effettivamente rimane così, sarà da vedere). Thena, Druig e Makkari si sono uniti a Starfox, e Sersi, Phastos e Kingo ora sembrano destinati ad essere giudicati da Arishem; dividere gli eroi potrebbe essere la cosa migliore, anche se siamo sicuri che una riunione avverrà.

Ha funzionato: il comparto audiovisivo

Eternals audiovisivoCi sono stati momenti in cui Eternals avrebbe potuto beneficiare di una sensazionalismo di portata epocale, ma gli effetti scenici hanno sicuramente avuto l’effetto desiderato. Il film si è discostato dagli usuali canoni targati Marvel, e il merito va ovviamente alla regista Chloé Zhao. Naturalmente, vi sono stati momenti di spettacolare portata, e i VFX hanno sicuramente reso l’azione sullo schermo un vero spettacolo da vedere.

I Celestiali ne sono un buon esempio ed è impossibile criticare il lavoro di design che è stato fatto. Lo stesso si può dire per i costumi della squadra, sempre ottimamente ideati.

L’inquadratura finale di Tiamut trasformato in pietra è un buon esempio di questo, e ora Zhao, con l’esperienza accumulata grazie a questo primo capitolo, sicuramente produrrebbe un sequel fenomenale: sarà interessante vedere come si approccerà ai futuri film cosmici del MCU.

Ha funzionato: Una storia d’amore lunga secoli

Eternals storia d'amoreSappiamo che la maggior parte del pubblico probabilmente non andrà a vedere l’ultimo film dei Marvel Studios in cerca di una storia d’amore, ma non si può negare che il legame tra Ikaris e Sersi sia un punto forte del film. Come notato, influenza la narrazione generale e rende questi due personaggi ancora più interessanti.

È bello vedere Sersi con Dane Whitman (specialmente sapendo cosa succede loro nei fumetti), ma come si può non tifare per questi due che si riuniscono dopo le migliaia di anni che hanno passato insieme? Aggiungete la vera ragione per cui Ikaris ha lasciato Sersi secoli fa, ed è tutto un po’ straziante.

I Marvel Studios e Zhao hanno fatto centro, e speriamo che il loro rapporto venga rivisitato in qualche modo in futuro. Dovrebbe essere abbastanza facile con i flashback e, se così fosse, allora siamo di fronte alla migliore storia d’amore del MCU fino ad oggi. Beh, a parte Capitan America e Peggy Carter; quella storia d’amore ci colpisce sempre nel profondo!

Non ha funzionato: Un po’ troppo da digerire per i fan occasionali

Eternals cosa non ha funzionatoPer quelli di noi che sono fan dei fumetti, avvolgere la testa intorno alle idee elevate che Eternals presenta non è stato troppo difficile. Tuttavia, non c’è da meravigliarsi se molti spettatori abituali sono uscita dal cinema grattandosi la testa perché, per quanto interessante fosse l’elucubrazione espositiva di Arishem, era ben difficile da seguire!

Nel giro di pochi minuti, il film rivela che gli Eterni sono esseri sintetici, spiega che la Terra sarà distrutta, e chiede molto a chi è abituato a guardare storie ben più dirette del MCU.

Non è un male che i Marvel Studios abbiano deciso di diventare un po’ più complessi questa volta ma, con così tanta materia riversata sul pubblico, temiamo che questa volta siano stati un po’ troppo ambiziosi. Speriamo che l’introduzione del Multiverso non continui a lasciare i fan perplessi nei prossimi anni.

Ha funzionato: Speedster

eternals speedsterCi sono stati molti paragoni tra gli Eternals e la Justice League: Le somiglianze nei costumi di Makkari e Flash sono innegabilmente degne di nota, ma Zhao fa un uso molto migliore della supervelocità sia di Zack Snyder che di Avengers: Age of Ultron di Joss Whedon.

Il modo in cui è ritratta lascia un impatto duraturo, in particolare durante la battaglia finale con Ikaris. C’è veridicità nella sua velocità, e il fatto di non essere eccessivamente artisticamente elaborato ne garantisce la maggiore verosimiglianza.

Guardare Makkari correre attraverso il globo è molto più epico rispetto alla scena di Speed Force di Justice League di Zack Snyder e anche Lauren Ridloff merita una menzione speciale per la sua performance assolutamente superba.

Non ha funzionato: Kro

eternals kroPer la maggior parte, non c’era davvero nulla di sbagliato con i Devianti. Sembravano abbastanza “cool“, a detta dei fan e sicuramente si sentivano come una grande minaccia per gli Eterni; tuttavia, l’introduzione di Kro ha incentivato un movimento in discesa. Non solo aveva “un aspetto orribile” cinematograficamente, ma i Marvel Studios in qualche modo hanno “sprecato Bill Skarsgård, secondo i fan più intransigenti.

Il villain sapeva che la Terra stava per essere distrutta, ma persisteva nel continuare a rubare i poteri degli Eterni… beh, non siamo ancora del tutto sicuri di quale fosse il suo scopo. Chiaramente inteso come un depistaggio per rendere la svolta di Ikaris una sorpresa più grande, Kro ha dato il peggio di sé nella battaglia finale del film.

Una presenza irritante e che non ha ricevuto il tempo necessario per avere l’impatto previsto, Kro sarà ricordato come uno dei peggiori cattivi del Marvel Cinematic Universe.

Ha funzionato: Due perfette scene post-credit

eternals scene post-creditNon possiamo criticare nessuna delle due scene post-credit di Eternals, in quanto entrambe sono memorabili e preparano la strada per alcune importanti storyline future. L’introduzione di Harry Styles come Starfox è destinata ad avere ramificazioni per qualsiasi numero di storie, e sembra che il fratello di Thanos abbia esperienza nel trattare con i Celestiali. C’è chiaramente una storia da raccontare, e scommettiamo che coinvolgerà il Titano Pazzo in qualche modo.

Il team-up di Eros con gli Eterni dovrebbe essere divertente, ma il secondo colpo di scena è altrettanto degno di nota. Dopo aver visto Sersi essere portata via dalla Terra da Arishem, Dane Whitman decide di abbracciare la storia oscura della sua famiglia brandendo la Lama d’Ebano. Tuttavia, è allora che viene interrotto da Blade!

I Marvel Studios probabilmente avrebbero dovuto fare un po’ di più per rendere il debutto del Daywalker un po’ più ovvio per i fan, ma il fatto che sia impostato per fare squadra con Black Knight è incredibilmente eccitante. Portare Dane su questa strada dovrebbe essere uno spasso, anche se speriamo che l’eroe si riunisca con Sersi un giorno.

Ha funzionato: World-Building

eternals world buildingI Marvel Studios sono certamente riusciti a racchiudere parecchi cenni storici in Eternals, e hanno ampliato con successo ciò che sappiamo del Marvel Cinematic Universe. Questo è stato in particolare il caso dei Celestiali e, considerando il fatto che fondamentalmente si nutrono di pianeti… beh, siamo sicuri che possiate intendere come questo porterà a Galactus!

Che si tratti di un’arma scatenata da loro o di un Celestiale impazzito, il cattivo dei Fantastici Quattro che arriva sulla Terra per mettere in atto il giudizio di Arishem avrebbe in realtà un senso perfetto.

L’esplorazione della storia del MCU è sempre benvenuta, e l’introduzione di questi personaggi promette di inviare onde d’urto attraverso un certo numero di franchise. Qualcuno potrebbe obiettare che un po’ troppo materiale narrativo è stato presentato in Eternals (similmente ad Iron Man 2), ma i Marvel Studios sanno come creare eccitazione per quello che verrà dopo.

Non ha funzionato: troppi salti temporali

eternals salti temporaliPer quanto ci sia piaciuto fare un tuffo profondo nella storia del MCU, Eternals ha presentato davvero troppi salti temporali, secondo i fan. Questo era evidente dal fatto che il film doveva costantemente ricordarci quando (e dove) l’azione che si svolgeva sullo schermo avesse luogo, rendendo desiderabile una geolocalizzazione più semplice.

Abbiamo apprezzato la visita al passato, ma sarebbe stato bello se ciò a cui si è assistito fosse meglio legato alla più ampia narrativa del MCU. Invece, tutto è sembrato un po’ casuale, e al limite ha fatto sentire gli Eterni un po’ insignificanti. “Il film è confuso, e riesce appena a tenersi insieme”, dicono alcuni fan. Con un regista minore, però, siamo certi che questo avrebbe potuto essere un completo e totale fallimento.

Ora è troppo tardi, ma questa è una lezione che i Marvel Studios possono sperare di imparare andando avanti.

Il visionario mondo di Louis Wain: recensione del film

Il visionario mondo di Louis Wain: recensione del film

Con un elogio alla pittura, all’amore e alla follia, il regista Will Sharpe ci accompagna nella vita di Louis Wain, artista dall’animo sensibile e fragile, creando un universo variopinto e affascinante. Uscito su Prime Video il 5 novembre 2021Il visionario mondo di Louis Wain vede un bravissimo Benedict Cumberbatch nelle vesti del protagonista, pittore realmente esistito, circondato da donne impersonate da attrici magistrali come Claire Foy (The Crown), Andrea Riseborough (Black Mirror), Aimee Lou Wood (Sex Education).

Louis Wain: la storia dell’artista tormentato

Il visionario mondo di Louis Wain racconta la storia di un artista britannico dell’800. Louis Wain nasce a Londra nel 1860: è il primogenito di sei figli e l’unico maschio. In seguito alla morte del padre, a 20 anni si trova costretto a lasciare la scuola d’arte per lavorare e sostenere l’intera famiglia. Nonostante il suo disordine mentale e la sua instabilità, i guadagni di Louis come illustratore per i giornali permettono alle sorelle di avere una governante che le educhi, Emily Richardson. Contro tute le dicerie e la differenza di età (Emily è dieci anni più grande di Louis), i due si innamorano e si sposano. Dopo soli tre anni di vita insieme, Emily si ammala di cancro e muore, lasciando Louis solo con il loro amato gatto Peter. Seguono per l’artista anni di enorme sofferenza interiore ma grande successo sul lato artistico: i gatti antropomorfizzati dai grandi occhi diventano i protagonisti dei disegni di Wain e lo conducono alla notorietà. Per tutta la vita l’artista vive dilaniato da lutti e dispiaceri famigliari, ma non rinuncia mai alla sua arte, nemmeno quando è ormai privo di vista e in casa di cura.

Ne Il visionario mondo di Louis Wain, il folle diventa magico

Will Sharpe prende la follia dell’artista e la trasforma in magia, creando un racconto fiabesco. Una voce narrante accompagna le immagini dall’inizio alla fine, seguendo gli avvenimenti e i viaggi della disturbata mente di Louis. Come spesso accade nei biopic sugli artisti, si veda ad esempio Gaugin con Vincent Cassell, anche ne Il visionario mondo di Louis Wain c’è il tentativo di giustificare, esplicitare, la follia e il tormento che stanno dietro ad un grande artista. Come se fosse necessario riscattare compassione attorno a figure geniali ma sole e disturbate. In questo caso però, la rappresentazione di Wain non è banale o estremamente forzata da sembrare una caricatura. Benedict Cumberbatch è riuscito a interpretare con delicatezza ogni stato d’animo vissuto dall’artista. Ricordando vagamente Buster Keaton, attore del cinema muto noto come Faccia di pietraCumberbatch mostra un volto serio e spesso immobile, ma comunque potentissimo a livello espressivo. Il velo di tristezza e di tormento dell’artista sono incastonati perfettamente nei minimi movimenti facciali dell’attore.

L’amore e gli affetti di Wain, croce e delizia

Louis Wain, crescendo circondato da cinque sorelle femmine, è un animo estremamente sensibile. Ne Il visionario mondo di Louis Wain, la caratterizzazione delle sorelle è ben studiata: ognuna di esse ha un ruolo preciso nel film come nella vita dell’artista. La maggiore, Caroline (Andrea Riseborough), ha un carattere potente, pieno di ombre e sfumature di follia, in grado di influenzare tutti i fratelli. La minore, Marie (Hayley Squires), è tormentata fin da bambina dagli incubi, come Louis: tra i due vi è un forte legame.

Un’altra donna essenziale nel film è Emily (Claire Foy), unico grande amore a cui Louis dà tutto sé stesso. L’affetto tra i due è descritto con assoluta dolcezza, dai primi incontri fino all’intensissimo dialogo prima della morte di lei. Wain ama tutte le sue donne: Emily, le sorelle, la madre. Ogni disgrazia che le tocca è per lui motivo di estrema sofferenza, dolore che solo il disegno sembra momentaneamente placare. In un circolo vizioso.

Il visionario mondo di Louis Wain è un film pittorico

L’aspetto pittorico, colorito e pieno di sfumature dell’arte di Wain viene ripreso sotto molteplici aspetti dal regista. In primis, le ambientazioni: si passa dalle ricostruzioni incantevoli della Londra nel pieno della Rivoluzione Industriale, caotica, densa di animali e di umanità variopinta, agli spazi suburbani della campagna inglese, scorci incantevoli che da realtà si trasformano in dipinto. L’attenzione ai costumi, agli interni domestici, non fanno che riempire gli occhi dello spettatore di meraviglia. Il visionario mondo di Louis Wain è un film che vuole esaltare la bellezza. Non soltanto la bellezza esteriore, della natura, degli animali, ma anche la bellezza della mente umana, tra luci e ombre, e di ciò che l’uomo è in grado di pensare, progettare e creare.

The electrical life of Louis Wain

Riprendiamo il titolo inglese originale de Il visionario mondo di Louis Wain perché il discorso sull’elettricità è il fil rouge dell’intero film. L’artista britannico ammirava la forza elettrica, trovava che l’elettricità avesse una grossa influenza sulla vita degli uomini e degli animali. Venerata e temuta come se fosse una divinità, l’elettricità di cui parlava Wain è quasi un concetto filosofico, la chiave da ricercare per comprendere in profondità il segreto della vita.

Qualcosa di potente e spettacolare, forse l’amore, forse la bellezza, forse l’arte. In ogni caso, il film di Wain sicuramente è ricco di questa elettricità.

Henry Cavill ribadisce: “Il mantello di Superman è ancora nell’armadio”

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Sappiamo che la Warner Bros. introdurrà il personaggio di Supergirl nell’attesissimo The Flash di Andy Muschietti, mentre un film scritto da Ta-Nehisi Coates e prodotto da J.J. Abrams si focalizzerà su uno dei due Superman neri dell’universo a fumetti (molto probabilmente Calvin Ellis). Parallelamente, Michael B. Jordan sta sviluppando una serie tv per HBO Max incentrata su Vlad Zod (l’altro Superman Nero della DC Comis).

Per quanto riguarda il Superman originale del DC Extended Universe, invece, non esistono ancora notizie certe. In una recente intervista con The Hollywood Reporter, Henry Cavill ha così commentato la notizia di un film incentrato su un Superman nero: “È eccitante. Superman non è definito dal colore della pelle, è molto di più. Superman è un ideale. Superman è un essere straordinario che vive nei nostri cuori.”

“Perché non avere più Supermen in corsa? Joaquin Phoenix ha fatto un meraviglioso film su Joker… Cosa succederebbe se non fosse legato al resto del franchise? Ci sono più trame nei fumetti di Superman che avvengono nello stesso momento”. Da ciò si evince che Cavill non crede che un film su un Superman nero rappresenti la fine della sua iterazione di Kal-El: l’attore ha infatti dichiarato che “c’è ancora molto da raccontare, per me, in veste di Superman.”

“Mi piacerebbe davvero avere la possibilità di tornare. L’uccisione di Zod ha dato al personaggio una ragione per non uccidere mai più. Superman che cade a terra e urla… Non credo che in origine fosse nella sceneggiatura, ma voleva mostrare il dolore che provava”, ha aggiunto l’attore riferendosi alle scene finali de L’uomo d’acciaio. “Ho effettuato riprese molto più intense rispetto a quelle che hanno poi scelto; stavo per scoppiare a piangere. Superman ha appena ucciso l’ultimo membro rimasto della sua specie. Questa è la scelta che ha fatto in quel momento, e non lo farà mai più”.

“C’è un’opportunità di crescita dopo un momento simile”, ha aggiunto. “Si potrebbe esplorare la psiche di Superman come essere profondo, apparentemente invulnerabile, simile a un dio, ma con sentimenti reali al suo interno. Come dico sempre: ‘Il mantello è ancora nel mio armadio.'”

Eternals, sequel: gli sceneggiatori sulla possibilità di introdurre Galactus

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL FINALE DI ETERNALS!

10 personaggi: GalactusIn base agli eventi raccontati in Eternals, ci sono state molto speculazioni sul fatto che un potenziale sequel potrebbe introdurre un personaggio dei fumetti che i fan sperano da tempo di vedere nel MCU, ossia Galactus, il Divoratore di Mondi.

Un secondo film non è ancora stato annunciato in via ufficiale, ma a quanto pare gli sceneggiatori Ryan e Kaz Firpo sarebbero ben disposti a tornare al lavoro per un eventuale sequel. Alla fine di Eternals [SEGUONO SPOILER…], Sersi sfrutta il potere dell’Uni-Mente per uccidere il Celestiale Tiamut e salvare l’intero pianeta. Tuttavia, i Celestiali intervengono e rapiscono Sersi, Kingo e Phastos.

Galactus potrebbe non essere un Celestiale, ma l’antico Divoratore di Mondi simile a un dio potrebbe comunque essere inserito in un eventuale sequel. “Galactus è un personaggio straordinario, un autentico cattivo”, ha detto Kaz a The Direct quando gli è stato chiesto della possibilità di esplorare il personaggio. “Ovviamente, stiamo preparando il terreno per scontri intergalattici, cosmici e megalitici, specialmente quando uccidi un dio dello spazio e poi questo dio dello spazio arriva, ti rapisce e progetta di giudicare la Terra. Penso che una porta sia chiaramente aperta per tutti quei cattivi divoratori di mondi”.

Ryan ha poi valutato alcuni modi in cui Galactus potrebbe essere inserito in una nuova eventuale storia: “Si sta parlando tanto delle scene post-credit… su chi abbiamo presentato o stiamo presentando, su dove stiamo andando… Galactus è una di quelle figure iconiche dell’Universo Marvel che saremo di certo entusiasti di vedere al cinema. Ma a volte, anche se lasci aperta una porta, non sai davvero cosa potrebbe accadere in un sequel. Forse sei troppo impegnato a salvare un Celestiale da Galactus che finisci per incorrere nella sua ira… tutto è possibile.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

One Piece: la nuova serie live action Netflix

One Piece: la nuova serie live action Netflix

ONE PIECE è l’annunciata serie Originale Netflix basata sull’omonimo manga e serie animata giapponese One Piece che arriverà nel 2022.

One Piece: quando esce e dove vederla in streaming

One Piece in streaming sarà disponibile nel corso del 2022 su Netflix.

One Piece: trama e cast

La trama ufficiale non è stata ancora rivelata. Sappiamo si baserà One su Piece (stilizzato in maiuscolo)  un manga giapponese scritto e disegnato da Eiichiro Oda. E ‘stato serializzato in Shueisha ‘s shonen manga rivista Weekly Shonen Jump dal luglio 1997, con i suoi singoli capitoli compilati in 100 tankōbon volumi di settembre 2021. La storia segue le avventure di Monkey D. Rufy , un ragazzo il cui corpo ha acquisito le proprietà della gomma dopo aver mangiato involontariamente un frutto del diavolo. Con la sua ciurma di pirati, chiamata Pirati di Cappello di Paglia, Rufy esplora la Grand Line alla ricerca dell’ultimo tesoro del mondo conosciuto come “One Piece” per diventare il prossimo Re dei Pirati.

In One Piece protagonisti saranno Iñaki Godoy nei panni di Monkey D. Rufy. Nel cast anche Mackenyu (Ruroni Kenshin: Final Chapter), Emily Rudd (Fear Street), Jacob Romero Gibson (All Rise) e Taz Skylar (Boiling Point) nei panni degli amati pirati a bordo della Thousand Sunny. Mackenyu interpreterà Rornoa Zoro, Rudd interpreterà Nami, Gibson interpreterà Usopp e Skylar interpreterà Sanji.

Grey’s Anatomy 18: Greg Tarzan Davis nel cast

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Grey’s Anatomy 18: Greg Tarzan Davis nel cast

Arriva da Deadline la notizia che l’attore Greg Tarzan Davis è entrato a far parte del cast di di Grey’s Anatomy 18, la diciottesima stagione di Grey’s Anatomy disponibile su Disney+.

Davis interpreterà Jordan Wright, residente in Minnesota. È un giovane dottore affascinante e sicuro di sé che è sempre pronto per una sfida, il che lo rende il residente preferito del dottor Marsh (Scott Speedman). Jordan incontra Meredith (Ellen Pompeo) su un caso in cui è stata intentata. Il personaggio di Davis sarà introdotto nell’episodio del 9 dicembre.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle di Grey’s Anatomy e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Grey’s Anatomy 18

La diciottesima stagione di Grey’s Anatomy debutterà il 30 settembre 2021. In Grey’s Anatomy 18 ritorneranno i personaggi Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in corso), interpretato da Justin Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso), interpretata da Chandra Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso), interpretato da James Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso), interpretato da Kevin McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso, ricorrente 14), interpretata da Kim Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso, ricorrente 6), interpretato da Jesse Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in corso, guest 10), interpretata da Kelly McCrearyGreg Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren (stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato da Jason George,  Andrew DeLuca (stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo Gianniotti Caterina Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.

Grey’s Anatomy 18 è stato creato ed è prodotto da Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station 19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff (“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi. “Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei Disney Television Studios, insieme a 20th Television e Touchstone Television.

Belfast: il nuovo trailer del film di Kenneth Branagh

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Belfast: il nuovo trailer del film di Kenneth Branagh

Universal Pictures ha diffuso il nuovo trailer ufficiale di Belfast, il nuovo film diretto da Kenneth Branagh con protagonisti Caitriona Balfe, Judi Dench, Jamie Dornan, Ciaran Hinds e Jude Hill.

Nell’estate del 1969 Buddy, un bambino di nove anni, sa esattamente chi è e da dove viene. È figlio della classe operaia di North Belfast, felice, amato e al sicuro. Il mondo di Buddy è una vita vissuta in strada divertendosi, nel cuore di una comunità unita e solidale.

E’ qui che vive la sua famiglia numerosa, nella stessa strada, e dove è impossibile perdersi perché a Belfast si conoscono tutti, o almeno così sembra. Nel tempo libero Buddy si immerge nell’ombra di un cinema o davanti alla televisione, a guardare i film e la TV americana per lasciarsi trasportare nel mondo dei sogni.

Ma mentre gli anni ’60 volgono al termine, e l’uomo muove i primi passi sulla Luna, gli ultimi giorni di agosto trasformano i sogni d’infanzia di Buddy in un incubo. Il latente malcontento sociale esplode improvvisamente, e si intensifica con grande rapidità. Prima un attacco mascherato, poi una rivolta e infine un conflitto in tutta la città, con la religione che alimenta le fiamme. Cattolici e protestanti, amorevoli vicini solo un istante prima, diventano nemici mortali.

Buddy deve dare un senso al caos e all’isteria, e a questo nuovo panorama di lockdown, popolato da eroi e cattivi, una volta intravisto solo sullo schermo del cinema, ma che ora minaccia di capovolgere tutto ciò che conosce e ama, proprio mentre dietro casa si svolge uno scontro epico.

Sua madre fatica a farcela, e suo padre lavora in Inghilterra cercando di guadagnare abbastanza soldi per sostenere la famiglia. Regna la legge vigilante, le vite degli innocenti sono minacciate. Buddy sa cosa aspettarsi dai suoi eroi – ha passato ore davanti a western come Mezzogiorno di fuoco e L’uomo che uccise Liberty Valance – ma suo padre può essere veramente l’eroe di cui ha bisogno? Sua madre sacrificherà il suo passato per proteggere il futuro della sua famiglia? Come possono essere messi al sicuro i suoi tanto amati nonni? E come può continuare ad amare la ragazza dei suoi sogni?

Le risposte si trovano nel viaggio avvincente, divertente, toccante e straziante di Buddy attraverso le rivolte, la violenza, la gioia e la disperazione dei rapporti familiari e l’agonia del primo amore; il tutto accompagnato da danze, musica e risate che solo gli irlandesi possono raccogliere quando il mondo si capovolge.

Perché cos’altro può fare Buddy? Questo è il suo unico mondo. Questa è Belfast.

Eternals: 5 importanti anticipazioni per la Fase 4

Eternals: 5 importanti anticipazioni per la Fase 4

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU ETERNALS

I Marvel Studios hanno sempre gettato un occhio al futuro, quindi non è esattamente una novità affermare che Eternals pone già le basi per future storyline del futuro MCU. Alcune si svolgeranno sicuramente in un eventuale sequel (ammesso che ne avremo uno), mentre altre sembrano destinate ad avere un impatto su diversi franchise del grande e del piccolo schermo.

Con questo in mente, ComicBookMovie.com si immerge profondamente in ciò che esattamente Eternals stabilisce nel futuro del Marvel Cinematic Universe, non solo per quanto riguarda la Fase 4, ma anche oltre, mentre si procede verso la Fase 5.

Cavaliere Nero/Blade Team-Up

Black Night EternalsLa scena post-credits di Eternals prepara Dane Whitman ad abbracciare il suo destino oscuro, brandendo la Lama d’Ebano e diventando il nuovo Cavaliere Nero. Questo promette di portarlo su un sentiero oscuro dal quale potrebbe non tornare indietro, ma senza dubbio ne vale la pena per Dane, se ciò significa che potrà riunirsi con Sersi.

Tuttavia, la voce minacciosa che gli chiede se è pronto per ciò che comporta l’assunzione della Lama d’Ebano appartiene addirittura al cacciatore di vampiri Blade. Che interesse può avere per la spada?

Nei fumetti, Blade e il Cavaliere Nero hanno combattuto fianco a fianco e hanno affrontato un tentativo di invasione di vampiri in Gran Bretagna. Non è una grande base per quello che verrà dopo, ma questo potrebbe essere un’indicazione che Blade sta mettendo insieme una squadra o che l’Ebony Blade è capace di uccidere Dracula e i suoi simili.

Detto ciò, il palcoscenico post Eternals è pronto perché la storia di Dane continui in Blade per quello che immaginiamo sarà un altro grande team-up del MCU.

Ritorno alla Forgia del Mondo

Ritorno alla Forgia del MondoLa Forgia del Mondo è il luogo in cui Arishem crea i Celestiali e conserva i loro ricordi dopo che le loro missioni sono state completate ed è giunto il momento di trasferirli in un altro mondo. Ad Ajak, in quanto Eterna Primaria, è stato permesso di conservare i suoi ricordi, ma non sappiamo se è sempre stata affiancata da Sersi e gli altri, o se le viene assegnato ogni volta un assortimento casuale di Eterni.

Le risposte si trovano senza dubbio nella casa di Arishem, ed è lì che ha portato Sersi, Kingo e Phastos per decidere se il genere umano merita di vivere, dopo aver esplorato i loro ricordi.

Non sappiamo quanto durerà questo processo o quali saranno le conseguenze della sua decisione. Tuttavia il fatto che Arishem decida che la Terra non vale il costo della vita di Tiamut sembra più probabile, poiché altrimenti il risultato sarebbe un seguito alquanto blando.

Galactus è letteralmente un mangiatore di pianeti, quindi potrebbe essere inviato da Arishem per scatenare il suo giudizio sulla Terra in Fantastic Four.

Starfox lascia il segno

Avengers HarryStarfox arriva nella scena post-credit di Eternals con i mezzi per comunicare con i Celestiali e portare Thena, Druig e Makkari dai loro amici nella Forgia del Mondo. Non evita di essere annunciato come il fratello di Thanos (che ha cancellato metà della realtà dall’esistenza, ricordate), ma sembra essere dalla parte degli angeli.

Ha flirtato con la cattiveria nel corso degli anni, però, e il suo potere di manipolare le emozioni degli altri ha causato una moltitudine di guai nelle squadre in cui Eros ha servito.

Per ora, sembra intenzionato ad aiutare a salvare i suoi compagni Eterni da Arishem, ma è meglio credere che abbia le sue ragioni per essere coinvolto. Quali siano queste ragioni resta da vedere, ma insieme a Pip il Troll (che può teletrasportarsi ovunque per trovare chiunque), è qualcuno da tenere d’occhio.

Harry Styles è anche un grande nome, e una personalità a cui i Marvel Studios probabilmente si rivolgeranno molto in futuro.

Tiamut, il Celestiale Dormiente

tiamut celestiale dormiente eternalsSersi trasforma con efficacia Tiamut in pietra, quindi la Terra presenta ora parte della mano e della testa di un Celestiale che spuntano dall’oceano. Diamo per scontato che il pianeta possa sopravvivere ad un enorme Celestiale di pietra imprigionato al suo interno, ma il fatto che sia stanziato lì sta per scatenare delle increspature in tutto il MCU.

Questo disturbo agli oceani del mondo è quasi certamente ciò che porta Namor il Sottomarino in superficie in Black Panther: Wakanda Forever, mentre ci saranno sicuramente coloro che cercheranno di sfruttare il potere di questo essere Celestiale per se stessi.

Può essere anche fatto di pietra, ma chi ci dice che anche quei resti non siano impregnati di energia cosmica?

C’è molto che i Marvel Studios possono fare con questo post-Eternals, anche se immaginiamo che Tiamut non possa essere resuscitato in alcun modo. Ciò significa che la Terra è al sicuro per ora, ma i resti di questo essere celestiale in mostra serviranno come avvertimento o porteranno ancora più minacce ai Vendicatori.

Il futuro incerto di Sprite

Sprite EternalsCon tutta l’eccitazione che circonda il modo in cui le cose finiscono in Eternals, molte persone stanno trascurando l’importanza di Sprite. Dopo essersi schierata con Ikaris, alla fine viene trasformata in un’umana da Sersi. Questo significa che ora invecchierà e morirà, e supponiamo che abbia anche perso i suoi poteri.

E’ possibile che abbia mantenuto le sue abilità, ma come ultima Eterna rimasta sulla Terra, ci sono molte domande che circondano ciò che verrà dopo per lei. Andrà alle scuole superiori o al college e si incrocerà con qualcuno come Ms. Marvel o Peter Parker, o potrebbe unirsi al Cavaliere Nero nella sua apparente ricerca di trovare la donna che ama?

Entrambe le possibilità sono entusiasmanti da considerare, e siamo sicuri che questa non è stata l’ultima volta in cui vedremo la talentuosa Lia McHugh.

Come notato, Sprite è l’unico legame rimasto con i Celestiali e gli Eterni, quindi la sua storia potrebbe essere fondamentale in qualsiasi serie di franchise che in qualche modo si occupano delle conseguenze della (parziale) comparsa di Tiamut.

Marlon Brando: 10 cose che non sai sull’attore

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Marlon Brando: 10 cose che non sai sull’attore

Marlon Brando è uno degli attori che ha fatto la storia del cinema. Conosciuto per il suo carattere ribelle, grande difensore dei nativi americani, Brando ha dato vita a ruoli cinematografici indimenticabili, sia in gioventù che in vecchiaia. Ancora oggi è uno degli attori più intensi che si siano mai visti sul grande schermo o sul palcoscenico.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Marlon Brando.

Marlon Brando: film

1. Ha recitato in capolavori del cinema. Brando debutta sul grande schermo in Il mio corpo di appartiene (1950), per poi recitare in Un tram che si chiama Desiderio (1951), Viva Zapata! (1952), Giulio Cesare (1953), Il selvaggio (1953) e Fronte del porto (1954), con cui si consacra. Successivamente reciterà in celebri film come Bulli e pupe (1955), Pelle di serpente (1960), Gli ammutinati del Bounty (1962) e La contessa di Hong Kong (1967). Dopo un periodo di stallo, torna poi alla ribalta grazie a film come Il padrino (1972), con Al Pacino, Ultimo tango a Parigi (1972), Superman (1978), e Apocalypse Now (1979). Tra i suoi ultimi film si annoverano Don Juan De Marco – Maestro d’amore (1995), Il coraggioso (1997), di Johnny Depp, e The Score (2001), con Robert De Niro.

2. Ha diretto anche un suo film. Oltre ad essere uno dei più importanti attori di sempre, Brando decise in un’occasione di cimentarsi anche con la regia. Nel 1961, infatti, debutto dietro la macchina da presa con I due volti della vendetta, il cui titolo originale è One-Eyed Jack. Si tratta di un western che vede Brando anche come principale protagonista, il quale era anche il detentore dei diritti del romanzo dal quale il film è tratto, The Authentic Death of Hendry Jones di Charles Neider. Originariamente, secondo alcune fonti, alla regia doveva esserci uno tra Stanley Kubrick e Sam Peckinpah, ma non essendo soddisfatto di loro Brando decise di dirigerlo egli stesso.

3. Ha vinto due Oscar. Naturalmente Brando è anche uno degli attori più premiati della storia. Egli vanta infatti ben 6 Golden Globe e tre Bafta Awards a fronte di diverse altre nomination ricevute ai due premi. In particolare, però, Brando è stato nominato per ben 8 volte al premio Oscar, vincendolo in due occasioni per i film Fronte del porto e Il padrino. Gli altri film per cui ha ricevuto una nomination sono Un tram che si chiama Desiderio, Viva Zapata!, Giulio Cesare, Sayonara, Ultimo Tango a Parigi e Un’arida stagione bianca.

marlon brando

Marlon Brando: Il Padrino

4. Fu fortemente voluto dal regista. Nel 1972 Brando venne scelto per interpretare Vito Corleone in Il Padrino di Francis Ford Coppola. Egli venne scelto su volere di Coppola stesso, ma la Paramount Pictures però aveva molti timori a riguardo, in quanto la carriera di Brando all’epoca era in forte declino e l’attore era noto per il suo comportamento imprevedibile e ingestibile. Per acconsentire alla sua assunzione, lo studios decise di fargli firmare un contratto dove l’attore si impegnava a garantire una buona condotta dentro e fuori dal set, evitando ogni possibile eccesso.

5. Ideò personalmente la caratterizzazione del suo personaggio. Per risultare convincente al provino, Brando si truccò per apparire più anziano. Diede inoltre al suo personaggio un aspetto da bulldog, mettendo del cotone in bocca per appesantire le guance. Lo stratagemma impressionò così tanto Coppola da fargli decide di lasciare questa caratterizzazione anche nel film. Venne dunque realizzata una speciale dentiera che permetteva all’attore di ottenere lo stesso effetto sulle guance. Ancora oggi è il tratto più distintivo del Don Vito Corleone di Brando.

Marlon Brando in Apocalipse Now

6. Richiese che le sue scene fossero girate in penombra. Un altro dei ruoli più iconici nella carriera di Brando è quello di Walter E. Kurtz in Apocalypse Now. Come noto, però, egli diede non pochi problemi sul set del film. Quando si presentò per la prima volta, infatti, tutti si accorsero della quantità di peso acquisita dall’attore e per nascondere ciò Brando richiese che le sue scene venissero girate in penombra, al fine di nascondere il suo fisico. Molte scene vennero tuttavia eliminate proprio per via del suo peso eccessivo. Brando, inoltre, improvvisò la gran parte delle sue battute, tra cui il celebre monologo pronunciato dal suo personaggio.

Marlon Brando e Michael Jackson

7. Marlon Brando era molto amico di Michael Jackson. I due si conobbero in quanto il figlio di Brando, Miko, divenne una delle guardie del corpo del re del pop, e diventarono molto amici. Brando prese parte anche al videoclip di You Rock My World, brano di Michael Jackson del 2001; il realtà il videoclip è un vero e proprio cortometraggio. Oltre a varie storie presunte, come quella che rivela che Jackson abbia chiesto a Brando di donargli il suo sperma e che, quindi, Brando sia il padre biologico di Prince Jackson, c’è una vera e propria leggenda metropolitana che li riguarda. Pare che il giorno dopo l’attacco dell’11 settembre 2001, Jackson, Brando ed Elizabeth Taylor siano fuggiti insieme da New York a bordo di una macchina affittata, arrivando fino in Ohio.

Marlon Brando: i suoi figli

8. Ha avuto numerosi figli. Nel corso della sua vita l’attore sembra aver avuto ben undici figli, di cui tre adottati. Dal primo matrimonio del 1957 con l’attrice Anna Kashfi ha avuto il figlio Christian Devi (1958). Nel 1960 Brando si risposò con l’attrice messicana Movita Castaneda, da cui ebbe due figli: Miko Castaneda (1961) e Rebecca Brando Kotlizky (1966). Nel 1962 Brando convolò a terze nozze con l’attrice polinesiana Tarita Teriipia, con la quale ebbe due figli: Simon Tehotu e Tarita Cheyenne (1970). Dalla relazione con la sua cameriera Christina Maria Ruiz, Brando ebbe poi tre figli: Ninna Priscilla (1989), Myles Jonathan (1992) e Timothy Gahan (1994). L’attore ebbe infine altri quattro figli da donne sconosciute: Stephen (1967), Michael (1967), Dylan (1968) e Angelique. Adottò poi Petra Brando-Corval, Maimiti (1977) e Raiatua (1982).

9. Il suo primo figlio è stato coinvolto in un terribile evento. Come noto, nel 1990 il primo figlio di Brando, Christian Devi, il quale ebbe un’infanzia tutt’altro che tranquilla, divenne tristemente noto nel 1990 per aver ucciso con un colpo di pistola Dag Drollet, il fidanzato della sorellastra Cheyenne. L’omicidio, secondo alcune ricostruzioni, fu premeditato in seguito alla scoperta di alcuni abusi fisici perpretrati da Dag su Cheyenne. In tribunale Christian cercò di difendersi, ma la sua versione non resse. Anche Marlon Brando fu coinvolto nel processo, tenendo un discorso di circa un’ora a sua difesa. Il figlio dell’attore, infine, fu condannato a 10 anni di prigione, scontandone però solo 5.

Marlon Brando: età e altezza dell’attore

10. Marlon Brando è nato il 3 aprile del 1924 a Omaha, nel Nebraska, ed è deceduto il 1° luglio del 2004 all’età di 80 anni. L’attore era alto complessivamente 1.75 metri.

Fonti: IMDb, biography

Natalie Dormer: dieci cose che non sai sull’attrice

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Natalie Dormer è un’attrice inglese conosciuta per i suoi ruoli ne Il trono di Spade e negli ultimi due capitoli della saga di Hunger Games. Tra teatro, cinema e serie televisive, la vita di Natalie è molto impegnata. Ma ci sono tante cose che non si sanno di lei.

Ecco dieci cose che, forse, non sapevate di Natalie Dormer.

Natalie Dormer: film e carriera

1. Natalie Dormer ha debuttato al cinema con Casanova. Nel 2005 Natalie debutta sul grande schermo con il film Casanova di Lasse Hallstrom. Da quel momento inizia ad ottenere ruoli in lungometraggi come Un colpo perfetto (2007), Captain America – Il primo vendicatore (2011), W.E. – Edward e Wallis (2011), Rush (2013) e The Counselor – Il procuratore (2013). Ottiene grande popolarità grazie ai film Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1 (2014) e Parte 2 (2015). Nel 2016 è protagonista dell’horror Jukai – La foresta dei suicidi, mentre in seguito recita in In Darkness – Nell’oscurità (2018), Paziente zero (2018) e Il professore e il pazzo (2019), con Mel Gibson e Sean Penn.

2. È nota per alcune serie televisive. Parallelamente al cinema, la Dormer non ha mancato di recitare anche per la televisione, ottenendo una prima popolarità grazie a serie come I Tudors (2007-2010), Silk (2011) e The Fades (2011). Dal 2012 al 2016 ha invece recitato nel ruolo di Margaery Tyrell nella serie Il Trono di Spade, consolidando la propria fama. Oltre a quella serie ha poi recitato in Elementary (2013-2015) e Picnic at Hanging Rock (2018). Nel 2020 entra a far parte del cast della serie spin-off Penny Dreadful: City of Angels, in onda su Showtime. Ha inoltre doppiato Onica nella serie Dark Crystal: la resistenza (2019).

Natalie Dormer in Hunger Games

3. Ha avuto un ruolo di rilievo negli ultimi due film della saga. Nel 2014 l’attrice ha partecipato alle riprese di Hunger Games: il canto della rivolta – Parte 1 calandosi nei panni di Cressida, la regista della troupe televisiva che ha il compito di realizzare degli spot di propaganda, detti pass pro, che hanno per protagonista Katniss. Come il resto della troupe, anche Cressida viene da Capitol City e si è unita ai ribelli. Natalie ha poi ripreso lo stesso ruolo anche per il capitolo successivo Hunger Games: il canto della rivolta – Parte 2.

4. Si è rasata i capelli per il ruolo. Natalie Dormer si è rasata metà dei capelli quando ha interpretato il ruolo di Cressida. Nel libro, infatti, il personaggio aveva tutta la testa rasata e coperta di tatuaggi di edera. È stata un’idea di Natalie Dormer quella di avere solo la metà (il lato sinistro) della sua testa rasata per essere coperta con (finti) tatuaggi di edera. Durante le pause dal set ha indossato una parrucca per nascondere la cosa.

Natalie Dormer in Captain America

5. Ha avuto un ruolo nel film Marvel. Forse in pochi l’hanno notata, ma l’attrice ha avuto un piccolo ruolo nel film della Marvel Captain America: Il primo Vendicatore. Interpreta qui la soldatessa Lorraine, la quale si fa notare per il suo tentativo di sedurre Steve Rogers. All’epoca la Dormer era ancora poco nota come attrice e per questo è passata inosservata. Soltanto una volta divenuta celebre i fan si sono divertiti a riscoprirla in questo ruolo, uno dei suoi primi per il grande schermo.

Natalie Dormer Captain America

Natalie Dormer non è su Instagram

6. Natalie Dormer non ha nessuna pagina social. Natalie Dormer ha in più occasioni confermato di non apprezzare molto i social e di non possedere quindi profili personali su Facebook, Twitter o Instagram. L’attrice preferisce infatti tenere la propria vita privata lontana da questi strumenti, evitando così un’eccessiva esposizione mediatica. Su tali social, tuttavia, si possono ritrovare alcune fan page a lei dedicate, grazie alle quali è possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti lavorativi.

Natalie Dormer e Samantha Dormer

7. Ha una sorella. Figlia di Claire Richards e Gary Dormer, l’attrice presenta origini in parte norvegesi e in parte gallesi. Come noto ai suoi fan, inoltre, possiede ha un fratello di nome Mark e una sorella più piccola di sette anni di nome Samantha. Quest’ultima è divenuta molto popolare presso i fan dell’attrice, che cercano sempre di scoprire di più su di lei. Di Samantha in realtà non si sa molto. Sembra infatti non avere nessun legame con il mondo dello spettacolo, anche se in alcune occasioni ha presenziato alle premier dei progetti da attrice della sorella.

Natalie Dormer e le scene di nudo

8. Natalie Dormer è conosciuta per le tante scene di nudo effettuate tra film e serie tv. La Dormer ha sempre asserito non sentirsi mai a disagio con questo tipo di scene ma, anzi di apprezzarle molto in quanto il sesso fa parte della vita e se un film o una serie rappresenta la vita di una persona, qualsiasi essa sia, è normale rappresentare anche il sesso. A riguardo l’attrice si è anche trovata a difendere il film In Darkness, dove è protagonista di alcune scene di sesso e nudo insieme a Emily Ratajkowski, spiegando di come questo sia tutt’altro che gratuito ma funzionale alla storia.

Natalie Dormer: chi è il suo fidanzato

9. Ha avuto una lunga relazione con un regista. Dal 2011 al 2018 l’attrice è stata fidanzata con lo sceneggiatore e regista irlandese Anthony Byrne. I due si sono incontrati per la prima volta nel 2007, mentre Natalia stava girando a Dublino I Tudor. Byrne ha poi diretto la Dormer in diversi progetti, tra cui In Darkness, film che i due hanno anche scritto insieme. Attualmente, invece, l’attrice ha confermato di essere legata all’attore David Oakes, noto per le serie I Borgia e Victoria.

Natalie Dormer: età e altezza dell’attrice

10. Natalie Dormer è nata l’11 febbraio del 1982 a Reading, nella contea inglese del Berkishire, in Inghilterra. L’attrice è alta complessivamente 1.67 metri.

Fonti: IMDb

EFA 2021: tutte le nomination, tre candidature per E’ stata la mano di Dio

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Sono state annunciate le nomination agli European Film Awards (EFA 2021), i premi che vengono assegnati dalla European Film Academy per il 34° anno. L’Italia fa bella mostra di sé con Paolo Sorrentino e E’ stata la mano di Dio, con tre nomination, ma la concorrenza è agguerrita, tra The Father e Titane, che hanno avuto un glorioso percorso nella season awards.

Ecco le nomination agli EFA 2021

FILM EUROPEO 2021

QUO VADIS, AIDA?
THE FATHER
È STATA LA MANO DI DIO
TITANE

COMMEDIA EUROPEA 2021

NINJABADA
THE MORNING AFTER
THE PEOPLE UPSTAIRS

DOCUMENTARIO EUROPEO 2021

BABI YAR. CONTEXT
FLEE
MR BACHMANN AND HIS CLASS
TAMING THE GARDEN
IL PIÙ BEL RAGAZZO DEL MONDO

FILM D’ANIMAZIONE EUROPEO 2021

EVEN MICE BELONG IN HEAVEN
FLEE
THE APE STAR
WHERE IS ANNE FRANK
WOLFWALKERS – IL POPOLO DEI LUPI

REGISTA EUROPEO 2021
Julia Ducornau per TITANE
Radu Jude per BAD LUCK BANGING OR LOONY PORN
Paolo Sorrentino per E’ STATA LA MANO DI DIO
Jasmila Žbanić per QUO VADIS, AIDA?
Florian Zeller per THE FATHER

ATTRICE EUROPEA 2021
Jasna Đuričić in QUO VADIS, AIDA?
Seidi Haarla in SCOMPARTIMENTO NO. 6
Carey Mulligan in UNA DONNA PROMETTENTE
Renate Reinsve in LA PEGGIOR PERSONA DEL MONDO
Agathe Rousselle in TITANE

ATTORE EUROPEO 2021
Yuriy Borisov in SCOMPARTIMENTO NO. 6
Anthony Hopkins in THE FATHER
Vincent Lindon in TITANE
Tahar Rahim in THE MAURITANIAN
Franz Rogowski in GREAT FREEDOM

SCENEGGIATORE EUROPEO 2021
Radu Jude per BAD LUCK BANGING OR LOONY PORN
Paolo Sorrentino per È STATA LA MANO DI DIO
Joachim Trier E Eskil Vogt per LA PEGGIOR PERSONA DEL MONDO
Jasmila Žbanić per QUO VADIS, AIDA?
Florian Zeller e Christopher Hampton per THE FATHER

The French Dispatch: recensione del nuovo film di Wes Anderson

The French Dispatch: recensione del nuovo film di Wes Anderson

Con The French Dispatch, Wes Anderson torna sul grande schermo e mette in scena un universo tanto affascinante quanto complesso. Il film è la trasposizione di tre articoli usciti sul giornale immaginario The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun, in occasione della morte del direttore del settimanale. Un racconto denso, frenetico e corale che unisce Francia e Stati Uniti dalle ambientazioni ai dialoghi, dalla storia al cast, nel mondo magico che solo Anderson riesce a creare.

The French Dispatch: la trama

Creato da Arthur Howitzer Jr., The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun è un supplemento domenicale del quotidiano della città di Liberty in Kansas. Il giornale è ”un fattuale reportage settimanale sui temi di politica mondiale, le arti, nobili e meno, e varie storie su ciò che è di umano interesse’‘. Raduna i migliori giornalisti del tempo: Berensen, Krementz, Wright. La particolarità del French Dispatch è la sua sede: un giornale americano con redazione a Ennui-sur-Blasé, paese immaginario della Francia.

In occasione della morte di Howitzer Jr., gli eccentrici redattori del settimanale decidono di scrivere un numero contenente le migliori storie mai raccontate da The French Dispatch. Lo spettatore si trova quindi ad assistere alla narrazione per immagini dell’ultimo numero del French Dispatch contenente il necrologio, la storia delle origini del giornale e tre articoli di successo. Il primo è un reportage su un artista chiuso in carcere e psicopatico (Il capolavoro Concreto). Il secondo segue i moti studenteschi nella Francia del ’68 (Revisioni a un manifesto). Il terzo è l’indagine sul rapimento del figlio di un commissario di polizia (La Sala da Pranzo Privata del Commissario di Polizia). Tre vicende strampalate rappresentate ironicamente.

Una lettera d’amore nei confronti dei giornalisti

Wes Anderson ha dichiarato che The French Dispatch vuole essere “una lettera d’amore nei confronti dei giornalisti, ambientata nella sede di una rivista statunitense in una città francese del XX Secolo“. Il regista è riuscito nel suo intento: giornalismo, Stati Uniti, Francia e 1900 sono perfettamente racchiusi nelle particolarissime immagini del film.

In The French Dispatch si respira aria francese: Ennui-sur-Blasé è una cittadina europea un po’ stereotipata in cui personaggi eccentrici stridono tra loro. L’ambientazione favolistica ha portato a scegliere come sede delle riprese la cittadina francese Angoulême. Qui, un cast numeroso e internazionale si è riunito per prendere parte alla produzione: tra gli altri, Benicio del Toro (Traffic), Frances McDormand (Nomadland), Timothée Chalamet (Dune), Jeffrey Wright, Adrien Brody, Tilda Swinton, Owen Wilson, Léa Seydoux, Bill Murray, Willem Dafoe, Saoirse Ronan. I grandi interpreti hanno dato carattere ai protagonisti del racconto corale, riuscendo ad unire l’umorismo di fondo del film alla profondità di ciascun personaggio, dalla giornalista spietata ma con il cuore poetico (Frances McDormand), all’artista squilibrato e romantico (Benicio del Toro).

The French Dispatch: un racconto multimediale

L’elogio al giornalismo è evidente e ricalcato sotto ogni aspetto: le immagini di apertura, mostranti il viaggio delle notizie dalla macchina da scrivere fino all’edicola, sono solo l’inizio di un viaggio tra giornali e giornalisti. Wes Anderson sceglie il bianco e nero per trasformare in immagini i tre articoli del French Dispatch. La scelta del B&W, insieme al ritmo frenetico dei dialoghi delle tre storie, fatto di subordinate e termini aulici, crea una distinzione tra la storia generale, mantenuta a colori, e i singoli racconti.

Gli elementi all’interno del film sono molteplici: varie lingue, storie, colori, ma anche più linguaggi. Non mancano i cartelli ad aprire le tre storie, scene animate che riprendono i fumetti all’interno del giornale, testi che si mescolano alle immagini. The French Dispatch stimola continuamente lo spettatore ma forse richiede un’attenzione quasi impossibile. Non può bastare una sola visione per cogliere tutti i dettagli delle inquadrature e dei campi lunghi ma iper-definiti. I nomi dei numerosissimi personaggi, presenti sulla scena anche per pochi istanti, come anche i dialoghi frenetici, aggiungono colore al film ma creano inevitabilmente confusione.

Perché vedere The French Dispatch

The French Dispatch uscirà nelle sale italiane giovedì 11 Novembre 2021. L’eleganza, la cura e la precisione di ogni dettagli rendono il film uno degli imperdibili da vedere questo mese. Anderson è riuscito ancora una volta ad unire follia, sogno e umorismo in una pellicola variopinta e stratificata. Un film da vedere e rivedere, un vero e proprio percorso tra i mezzi d’espressione più potenti del XX Secolo: il cinema e la carta stampata.

Marvel e DC: le 10 migliori amicizie tra villain nei fumetti

Marvel e DC: le 10 migliori amicizie tra villain nei fumetti

I villain dei fumetti hanno l’abitudine di non andare d’accordo con nessuno: molti di loro, infatti, ce l’hanno a morte con l’intero universo. Tuttavia, c’è un numero sorprendente di supercriminali – sia nell’universo Marvel che in quello DC – che possono tranquillamente definirsi tra loro “migliori amici”. Quali sono le amicizie più pericolose che gli antagonisti dei fumetti hanno instaurato nel corso della storia? Scopriamolo insieme…

Namor e Dottor Destino

Sia Namor che Dottor Destino sono tra i cattivi più potenti dei Fantastici Quattro, quindi ha senso che si siano alleati nelle loro ambizioni per cercare di abbattere la squadra. Ma la relazione tra Namor e Destino è molto più profonda e duratura rispetto alle prime sporadiche collaborazioni nei primi numeri dei Fantastici Quattro.

I due sono entrambi i governanti dei rispettivi regni, Atlantide e Latveria, il che li rende degli alleati politici. Sono entrambi ugualmente intelligenti e ambiziosi, con un profondo rispetto reciproco che si manifesta nella maggior parte dei loro incontri avvenuti nel corso degli anni.

Professor X e Magneto

I lettori dei fumetti sanno che Magneto è stato cattivo molte volte nel corso degli anni, ma per alcuni potrebbe essere strano pensare che lo è stato anche il Professor X. I due amici di lunga data hanno cospirato su Krakoa per mantenere i segreti dai loro compagni mutanti e impedire la resurrezione di Destiny nonostante le promesse fatte a sua moglie, Mystica.

Magneto è spesso un personaggio comprensivo; il Professor X a volte è “un idiota” (come disse una volta Kitty Pryde). Tuttavia, nella loro attuale incarnazione, i due amici sono estremamente cattivi.

Joker e Due Facce

È difficile immaginare che Joker sia amico di qualcuno, ma spesso gli capita di stringere alleanze e una delle più importanti è sicuramente quella con Due Facce. I due sono stati alleati in diverse occasioni, specialmente nella serie a fumetti “Batman: Il lungo Halloween”, forse uno dei migliori archi narrativi dell’eroe degli anni ’90.

Spesso i due si alleano per cercare di sconfiggere Batman e li abbiamo visti fianco a fianco anche in altri media, al cinema ad esempio, o anche negli episodi della serie animata dedicata al Cavaliere Oscuro.

Doctor Destino e Boris

Dottor Destino ha pochi veri amici: uno di questi è certamente il suo cameriere personale, Boris. Boris è un servitore longanime di Victor Von Doom che fornisce molto supporto morale (ma anche materiale) a Destino e ai suoi piani, anche quando la sua coscienza, a volte, ha la meglio su di lui.

Il Dottor Destino ha un enorme rispetto per Boris, anche se a volte lo tratta male. Parte di ciò è dovuto alla devozione di Boris, ma anche al fatto che Boris è il padre di Valeria, uno dei più grandi interessi amorosi di Destino. 

Venom e Eddie Brock

Venom e Eddie Brock oscillano costantemente tra eroe e cattivo nei fumetti, ma una cosa rimane costante: il simbionte ed Eddie sono migliori amici. È una collaborazione improbabile, nata dalle circostanze e da un odio reciproco per Spider-Man, ma da allora è diventata un legame tanto letterale quanto figurativo.

Eddie è una specie di emarginato, così come il simbionte, cosa che li porta a fare affidamento l’uno sull’altro per il supporto e la sopravvivenza, mentre cercano di trovare la loro strada nel mondo. Sono anche, a modo loro, genitori di altri simbionti.

Lex Luthor e Joker

Lex Luthor e Joker sembrerebbero non avere nulla in comune… Eppure, in qualche modo, alla fine sono diventati amici, almeno in alcune versioni della continuity DC Comics. I due erano due stretti alleati quando facevano parte della Injustice Gang negli anni ’90.

Sono stati anche partner della Legion of Doom, anche se alcuni dei loro incontri diventarono prevedibilmente strani. Una volta, Joker e Lex Luthor hanno persino unito le forze per eliminare una variante di Lex Luthor da una linea temporale alternativa. 

Incantatrice e Skurge

I fan dei fumetti sanno che Incantatrice è uno dei più grandi cattivi di Thor. Ha pochi amici, ma una delle amicizie più strette e toccanti che ha è quella con Skurge l’Esecutore. Durante l’iconica run su Thor dello scrittore e artista Walt Simonson degli anni ’80, Skurge funge da scagnozzo personale di Amora.

Si innamora di lei, cosa che però lei non ricambia. Tuttavia, ha una profonda simpatia per lui ed è profondamente commossa quando lui sacrifica la sua vita per salvare la sua e quella degli altri.

Scarlet Witch e Agatha Harkness

Scarlet Witch e Agatha Harkness sono entrambe eroine della Marvel Comics, ma sono state anche entrambe cattive e sono profondamente collegate grazie proprio alle loro peggiori azioni. Le due sono state molto amiche, stabilendo una relazione mentore/studente, con Agatha che ha addestrato Wanda alla magia. Ma Agatha ha anche fatto un incantesimo a Wanda per farle dimenticare dei suoi figli.

Quando Wanda realizzò la verità molti anni dopo, scatenò tutta la sua rabbia. Ha ucciso Agatha Harkness e ha poi attaccato anche i Vendicatori. Le sue azioni hanno portato alla morte di Occhio di Falco e alla fine sono culminate nella Decimazione, che ha cancellato la maggior parte dei mutanti dal mondo.

Mystica e Destiny

Mystica e Destiny sono due dei cattivi più importanti degli X-Men e dei Vendicatori, entrambi al centro della Confraternita dei Mutanti Malvagi nel corso degli anni. Sono anche amiche intime: anzi, in realtà sono una vera e propria coppia.

La loro storia d’amore risale a molti anni fa, ma è andata avanti grazie al fatto che Mystica che riporta in vita Destiny. Vogliono solo vivere le loro vite, un nobile obiettivo che, tuttavia, sembra covare ancora degli intenti malvagi. Mystica anche è uno dei principali sospettati della morte di Scarlet Witch in “The Trial Of Magneto”.

Harley Quinn e Poison Ivy

Harley Quinn e Poison Ivy entrano ed escono dai loro panni di supercriminali nei fumetti e sempre più in altri media, ma una costante è la loro profonda amicizia. Ha sempre avuto un qualcosa di romantico, che è stato poi sottolineato sia fumetti che nella serie animata di HBO Max, ma in fondo queste due cattive sono migliori amiche.

Si completano a vicenda molto bene, con la socievole Harley che fa emergere il vero spirito nella misantropa Ivy, che è stata determinante nell’aiutare Harley a vedere il valore in se stessa e diventare una persona più sana.

Torino 39: tutti i titoli del concorso

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Torino 39: tutti i titoli del concorso

Torna il Festival di Torino per l’edizione 39 in presenza. Dopo lo scorso anno in cui il COVID-19 ci ha tenuti lontani dalla splendida città della Mole, una nuova edizione in presenza è stata annunciata e di seguito trovate tutti i titoli del concorso di Torino 39:

Torino 39: i film del concorso

ALONERS di Hong Seong-eun (Corea del Sud, 2021, DCP, 91′) Jina, giovane impiegata modello, lavora in un call-centre per conto di una società bancaria. Due episodi sconvolgono l’equilibrio delle sue giornate: il vicino di casa viene ritrovato morto dopo una settimana e la madre muore lasciando un dubbio testamento. Jina utilizza la camera che era stata installata a casa della madre per osservare le giornate del padre rimasto solo in casa.

BETWEEN TWO DAWNS di Selman Nacar (Turchia / Romania / Francia / Spagna, 2021, DCO, 91’) Kadir conduce felicemente una fabbrica tessile con il resto della famiglia. Quando un operaio si ustiona le cose per lui cambieranno senza quasi accorgersene. Un film che affronta con estrema sobrietà temi importanti come la sicurezza sul lavoro e la fiducia. Tutto è focalizzato sull’incidente, le sue conseguenze, lo sgretolarsi delle certezze di Kadir, in un lungo accerchiamento dello sguardo.

LE BRUIT DES MOTEURS / THE NOISE OF ENGINES di Philippe Grégoire (Canada, 2021, DCP, 79′) Un istruttore di tiro presso una scuola di agenti doganali, dopo un incontro passionale con una studentessa, viene sospeso dal lavoro. Si trasferisce dalla madre in un paesino di provincia. Per uno strano gioco del destino, la piccola comunità viene sconvolta dalla produzione di disegni erotici ad opera di un presunto maniaco sessuale, e l’istruttore finisce nella lista degli indagati.

LA CHICA NUEVA / THE NEW GIRL di Micaela Gonzalo (Argentina, 2021, DCP, 80′) Jimena, senza soldi e dimora, attraversa l’Argentina per ricongiungersi al fratellastro in Rio Grande. Decisa a dare una svolta alla sua vita, trova un lavoro in una fabbrica e con questo una comunità a cui appartenere.

CLARA SOLA di Nathalie Álvarez Mesén (Svezia/Costa Rica/Belgio/Germania, 2021, DCP, 108′) In un remoto villaggio della Costa Rica Clara, sofferente per dolori a ossa e muscoli, viene usata dalla madre superstiziosa come guaritrice in raduni religiosi. Le è stata cucita addosso una camicia di forza della quale dovrà sbarazzarsi. Un film di dolore muto e furioso, oppressione e liberazione.

THE DAY IS OVER di Rui Qi (Cina, 2021, DCP, 103′) In un villaggio rurale della Cina, tra le case povere e la scuola, quattro giovani ragazzine formano un gruppetto inseparabile: insieme vagabondano per i campi e le strade, nella natura verdeggiante e rigogliosa tra i fiumi e i boschi, mentre affrontano i drammi del loro quotidiano. Un’opera prima di struggente bellezza e semplicità.

FEATHERS di Omar El Zohairy (Francia/Egitto/Olanda/Grecia, 2021, DCP, 112′) Una donna totalmente asservita ai suoi doveri di moglie e madre affronta un cambiamento radicale
dopo che, alla festa di compleanno del figlio, un prestigiatore trasforma suo marito in un pollo. Costretta ad assumere il ruolo di capofamiglia e nonostante gli sforzi per ripristinare la situazione, la donna comincia ad assaporare il gusto nuovo della libertà. Le conseguenze saranno eclatanti. Il film sarà distribuito in Italia da Wanted.

GROSSE FREIHEIT / GREAT FREEDOM di Sebastian Meise (Austria / Germania, 2021, DCP, 117′) Dall’immediato secondo dopoguerra alla fine degli anni ’60, Hans Hoffman viene ripetutamente condannato per omosessualità. Trascorrono, così, vent’anni, fatti di silenzi, sguardi, dolore e speranza, dove i gesti si ripetono tragicamente sempre uguali. Quasi un melodramma sull’ostinata ricerca di libertà e amore.

UNE JEUNE FILLE QUI VA BIEN / A RADIANT GIRL di Sandrine Kiberlain (Francia, 2021, DCP, 98′) – Anteprima Internazionale Parigi, 1942. Irène, giovane ebrea francese, studia recitazione e vive con la famiglia. Sogna un futuro in teatro, ma tutto cambia con l’inizio della persecuzione degli ebrei. L’attrice Sandrine Kiberlain esordisce come regista trattando un tema storico con assoluta modernità di sguardo che colpisce al cuore.

IL MUTO DI GALLURA di Matteo Fresi (Italia, 2021, DCP, 103′) Quasi un western ambientato tra i monti e i boschi della Gallura, dove, tra il 1849 e il 1856 si consumò
una feroce faida tra le famiglie Mamia, Pileri e Vasa che causò decine di morti. Tra gli artefici c’era Bastiano Tansu, detto il Muto, divenuto protagonista di una leggenda ancora, in parte, avvolta nel mistero. Il film sarà distribuito da Fandango.

EL PLANETA di Amalia Ulman (USA, 2021, DCP, 79′) Leonor torna a Gijon per stare con la madre dopo la morte del padre. L’opera prima della regista e attrice, in bianconero, è ambientata negli anni recenti della crisi economica e, con i toni della commedia stralunata e malinconica e di un umorismo amaro, descrive la deriva sociale e esistenziale di due donne.

LA TRAVERSÉE / THE CROSSING di Florence Miailhe (Francia/Repubblica Ceca/Germania, 2021, DCP, 84′) Allontanati bruscamente dai genitori, due fratellini affrontano un drammatico viaggio per scappare dalle persecuzioni perpetrate nel loro paese d’origine, nell’Est Europa. Una raffinata opera di cinema d’animazione che usa tecniche originali per un racconto sullo sforzo senza fine di chi emigra per trovare una vita migliore.

Eternals: Sam Wilson doveva apparire in una scena post-credit

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Eternals: Sam Wilson doveva apparire in una scena post-credit

In una recente intervista con Screen Rant, gli sceneggiatori di Eternals, Matthew K. e Ryan Firpo, hanno rivelato alcune delle loro idee scartate per le scene post-credit del film. Secondo gli sceneggiatori, le prime versioni del film includevano un’apparizione di Sam Wilson alla fine del film, appunto in una delle scene post-credit.

Tuttavia, gli sceneggiatori hanno poi accantonato l’idea, capendo che forse non era ancora il momento di far incontrare gli Eterni con i Vendicatori sul grande schermo. “C’era una versione in cui Sam Wilson doveva presentarsi proprio alla fine del film, in una delle scene post-credit, ma penso che fosse qualcosa che… Vedremo questi universi scontrarsi, ma ci vorrà ancora un po’ prima che accada davvero”, hanno raccontato.

“Inoltre, in termini di timeline, abbiamo appena perso Tony, abbiamo appena perso Cap, Natasha se n’è andata, Hulk sta attualmente lavorando su se stesso, forse per cercare di essere più umano che intelligente… Penso che tutti i Vendicatori fossero semplicemente troppo occupati”, hanno aggiunto. “Penso che il nostro film abbia luogo più o meno in concomitanza con quello che accade in The Falcon and the Winter Soldier, o giù di lì… Quindi sono tutti impegnati al momento. Ma sono certo che prima o poi si inizierà a capire che sono state gettate le basi per qualcosa in grande stile che accadrà molto presto.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Il Natale della discordia: trailer del film di natale di AppleTV+

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AppleTV+ ha diffuso il trailer del film Apple Original di natale Il Natale della discordia che debutterà sulla piattaforma il 26 novembre. Il film è diretto da Becky Read con produttori Julia Nottingham e Lisa Gomer-Howes e Chris Smith nel ruolo di produttore esecutivo.

Il Natale della discordia segue le vicende di un quartiere dell’Idaho del Nord sconvolto dall’ossessione di un uomo per il Natale che lo porta a voler trasmettere l’allegria a tutti, attraverso il più grande evento natalizio comunitario che l’America abbia mai visto. Il piano dell’avvocato amante del Natale Jeremy Morris subisce un intoppo quando l’associazione dei proprietari di casa del vicinato lo informa che l’evento viola le regole del quartiere. La polemica per l’organizzazione dei festeggiamenti deflagra in modo irreversibile, mandando le cose fuori controllo; con l’escalation della situazione, il film pone la domanda: chi vince quando diritti e interessi diversi si scontrano? La regista Becky Read mette insieme le varie prospettive in questo bizzarro racconto di Natale sulle libertà, con un messaggio sulle differenze e la tolleranza.

Green Filming Award: TorinoFilmLab e Trentino Film Commission per una produzione sostenibile

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Si rinnova anche quest’anno la collaborazione tra TorinoFilmLab, laboratorio internazionale di formazione, sviluppo e coproduzione di lungometraggi e serie TV promosso dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, e Trentino Film Commission.

Frutto di questa sinergia è Green Filming Award, un premio con l’obiettivo di incoraggiare la produzione sostenibile, promuovendo e applicando il disciplinare internazionale Green Film all’interno del programma TFL FeatureLab.

Green Film è il sistema di certificazione ideato nel 2017 da Trentino Film Commissione e adottato dall’ Associazione Italian Film Commissions, composta da 20 Film Commission diffuse su tutto il territorio italiano, come strumento di riferimento per incentivare la sostenibilità ambientale nel cinema. Si basa su alcuni semplici criteri di sostenibilità ambientale, universalmente riconosciuti, a partire dai quali sono state sviluppate delle azioni concrete che i produttori possono mettere in atto durante le riprese per ridurre l’impatto del loro lavoro sull’ambiente.

Questa collaborazione prevede che durante l’ultimo workshop del programma annuale FeatureLab, che si terrà il 30 novembre, un rappresentante di Trentino Film Commission incontrerà i 10 progettipartecipanti al programma FeatureLab per illustrare le caratteristiche del disciplinare Green Film, studiare caso per caso le opportunità che l’applicazione di tale protocollo può offrire ai team e le modalità per produrre con maggiore rispetto per l’ambiente. Al termine del forum di coproduzione Meeting Event, una giuria internazionale assegnerà i Production Awards a 4 progetti selezionati di FeatureLab.

I progetti vincitori avranno la possibilità di scegliere se applicare il protocollo Green Film: qualora decidessero di farlo, riceveranno un contributo di 2.000 euro da parte del TFL per coprire parte delle eventuali spese extra. Inoltre Trentino Film Commission offrirà una consulenza per redigere un piano di sostenibilità e coprirà i costi del green manager fino ad un massimo di 2.000 euro.

Suicide Squad: David Ayer svela il look che voleva per Incubus

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Suicide Squad: David Ayer svela il look che voleva per Incubus

In Suicide Squad di David Ayer, la Task Force X si ritrova ad affrontare Incantatrice e suo fratello Incubus, due identità malvagie che hanno preso il controllo della fittizia Midway City e trasformato gli uomini in mostri, con l’obiettivo di spazzare via l’intera umanità.

Ad un certo punto del film, Incantatrice evoca Incubus, un essere interdimensionale con poteri divini, per farsi aiutare nella sua impresa. Incubus ha un aspetto molto più appariscente nel film, rispetto alla controparte fumettistica, ma a quanto pare Ayer aveva in mente un design ancora più spettacolare e audace che, alla fine, è stato scartato per la versione cinematografica (che sappiamo essere molto diversa dal film che il regista aveva in mente).

Attraverso il suo account Twitter, infatti, David Ayer ha condiviso un concept di quello che doveva essere il design iniziale di Incubus, il look che Ayer avrebbe voluto per il personaggio, ma che alla fine è stato modificato. L’emoji che ha accompagnato la didascalia (una faccina triste), indica chiaramente che al regista non è è stato permesso di concretizzare la sua idea. In base al concept, Ayer aveva immaginato Incubus come racchiuso all’interno di un’armatura d’argento che doveva quasi suggerire l’idea di un “uomo in fiamme”.

Clicca qui per vedere il post originale

David Ayer su Suicide Squad: “Non ho mai raccontato la mia versione della storia e non lo farò mai”

David Ayer ha rivelato tantissimi dettagli a proposito della sua versione di Suicide Squad negli corso degli ultimi anni. Tuttavia, ha rilasciato la sua dichiarazione più audace in merito lo scorso luglio.

“Ci ho messo la mia vita in Suicide Squad”, aveva scritto il regista su Twitter. “Ho fatto qualcosa di straordinario. Il mio taglio è un viaggio tanto intricato quanto emotivo, che racconta di alcune persone cattive sulle quali viene gettata m***a e che alla fine vengono scartate (tema che mi tocca nel profondo). Il taglio dello studio non è assolutamente il mio film. Leggetelo di nuovo. Il mio taglio non è la Director’s Cut di 10 settimane: è un montaggio completamente maturo, opera di Lee Smith, basato sull’incredibile lavoro di John Gilroy…

…È tutta la brillante colonna sonora di Steven Price, senza una sola canzone radiofonica nell’intero filmPresenta archi narrativi tradizionali, interpretazioni straordinarie, una solida risoluzione del terzo atto. Poche persone l’hanno vista. Non ho mai raccontato la mia versione della storia e non lo farò mai. Appartengo alla vecchia scuola, da questo punto di vista. Quindi ho tenuto la bocca chiusa e ho incassato tutto lo tsunami di critiche personali, a volte scioccanti. Non parlerò più pubblicamente della questione.”

Yara, recensione del film Netflix sull’omicidio di Brembate di Sopra

La realtà, sincera e fredda, è la protagonista del film Yara di Marco Tullio Giordana, un racconto quasi documentaristico della vicenda realmente accaduta a Yara Gambirasio, tredicenne scomparsa nel 2010 e ritrovata morta. Con un’attenta ricostruzione del processo di indagine e delle sue sfaccettature, il regista riporta i fatti da un nuovo punto di vista. Il risultato è un lungometraggio profondo ma lontano dai sentimentalismi esasperati e dal gossip mediatico.

La vera storia di Yara

Yara Gambirasio (Chiara Bono) era una ragazzina di tredici anni. Abitava a Brembate di Sopra nel bergamasco. Era una ginnasta, si allenava in un centro sportivo a 700 metri da casa. Anche il 26 novembre 2010 era andata in palestra a piedi, come era solita fare. Attesa a casa per le 18:30, Yara non ha mai più fatto ritorno.

La famiglia lancia l’allarme e le indagini partono tempestivamente, vedendo coinvolti nella ricerca carabinieri, polizia, RIS e innumerevoli volontari. Dopo tre mesi di nulla, il corpo di Yara viene ritrovato il 26 febbraio 2011 in un campo di Chignolo d’Isola, una località a 10 km di distanza da Brembate. Dai resti, si comprende che l’aggressore ha ferito Yara più volte. Ha tentando di abusare di lei, per poi lasciarla morire nel campo. Con il rinvenimento del corpo, le indagini possono proseguire: le tracce di DNA sugli indumenti di Yara sono l’elemento chiave per identificare Ignoto 1, ossia l’assassino. Grazie all’inarrestabile pubblico ministero Letizia Ruggeri, interpretata abilmente da Isabella Ragonese, l’indagine prosegue con test del DNA a tappeto su tutta la popolazione della zona, fino all’identificazione dell’aggressore: nel 2014 Giuseppe Bossetti viene arrestato e processato.

Discrezione e delicatezza conducono il film Yara

La vicenda di Yara è stata raccontata infinite volte dai media. I giornali, i telegiornali e i programmi televisivi hanno detto la loro sulla ragazzina, sulla famiglia e sui sospettati. Spesso a sproposito e troppo frettolosamente. Marco Tullio Giordana ha voluto invece dare il giusto rispetto alle persone coinvolte nella terribile storia, creando un racconto onesto, che segue i momenti cruciali delle indagini, includendo i successi e gli insuccessi delle forze dell’ordine, la buona e cattiva gestione delle tempistiche, le pressioni eccessive dei media sulla famiglia. Il regista inserisce così la sua visione critica sulla vicenda, ma senza compromettere la storia con eccessive coloriture del tutto non necessarie.

L’emozione contenuta dei personaggi

Le emozioni non mancano nel film. La famiglia soffre, primi tra tutti i genitori di Yara, interpretati eccellentemente da Sandra Toffolatti Mario Pirello. Isabella Ragonese, nei panni della PM Letizia Ruggeri, è vista mentre cerca di districarsi tra superiori poco fiduciosi, apprensioni materne, doveri morali e leggi vincolanti. Anche l’opinione pubblica e i concittadini sono mostrati nel loro turbamento per la scomparsa di Yara, ma non vi è nulla di eccessivo, forzato o strappalacrime. Con questo tipo di racconto, privo di crudezza estrema o di tecnicismi giuridici e medici, lo spettatore può seguire le vicende dall’inizio alla fine con la giusta dose di coinvolgimento e lucidità.

Un racconto femminile, al quadrato

Letizia Ruggeri è forse la vera protagonista del film: capo delle indagini, racconta allo spettatore passo per passo i momenti cruciali della ricerca. È lei che traina l’intera squadra d’indagine: nello sconforto generale, la Ruggeri non molla. La voce potente di Isabella Ragonese, dalle chiamate ai genitori di Yara all’arringa durante il processo, è una costante nel film. Ma non è l’unica: le parole di Yara ritornano costantemente nel lungometraggio. Con numerosi voice-over che accompagnano le immagini, vengono riprese le frasi che la ragazza scriveva nel suo diario, lette e rilette dalla Ruggeri durante le indagini per cercare di trarne anche un minimo indizio. La voce delicata e spensierata di Chiara Bono inserisce nelle fasi dell’indagine sull’assassinio la leggerezza della ragazzina, creando un efficace effetto stridente.

Non manca quindi l’attenzione alla dimensione femminile. Nella sua totalità, Yara è un film che vuole evidenziare criticandoli i giochi di forza che alcune donne si trovano a vivere. Può trattarsi di forza fisica, come l’aggressione subita da Yara, o di potere, come le pressioni contro cui lotta la PM, in un lavoro ancora intriso di cultura misogina.

Yara è disponibile su Netflix

Yara è disponibile dal 5 novembre 2021 in streaming sulla piattaforma Netflix. Grazie alla ricostruzione attenta del vero, il docu-film riesce a prendere parola su una storia brutale, raccontando perfettamente l’orrore inserito, se non nascosto, nell’ordinario.

Eternals: Chloé Zhao è stata ispirata da L’uomo d’acciaio di Snyder

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In Eternals, il personaggio di Superman viene menzionato quando il figlio di Phastos (Brian Tyree Henry) incontra Ikaris (Richard Madden) e lo scambia per il “grande boy scout blu”. Si tratta di un piccolo, ma divertente, riferimento all’iconico eroe che stabilisce che i personaggi DC esistono nel Marvel Cinematic Universe (almeno come personaggi di fantasia!).

Durante un’intervista con il sito francese Cinema.jeuxactu.com, alla regista Chloé Zhao è stato chiesto se Ikaris potesse essere stato l’ispirazione per la creazione di Superman all’interno del MCU, e la stessa ha rivelato che l’interpretazione del personaggio da parte di Henry Cavill, che abbiamo visto per la prima volta ne L’uomo d’acciaio, ha avuto una grande influenza sul film.

“Superman è l’Übermensch, l’uomo definitivo, il superuomo, un concetto che esiste in tutte le culture”, ha spiegato la regista. “Di tutte le moderne interpretazioni di Superman, è quella di Zack Snyder con L’uomo d’acciaio ad avermi ispirato di più, perché Zack si è avvicinato a questo mito in modo autentico e molto reale. Ricordo di aver pensato che fosse Superman di Terrence Malick, quando ho visto il trailer la prima volta. Quel film ha avuto un forte impatto su di me. Ikaris è, ovviamente, la nostra interpretazione di Superman.”

È interessante che Zhao menzioni L’uomo d’acciaio, dal momento che molti hanno già fatto paragoni tra Eternals e il film di Snyder. Entrambi, infatti, hanno suscitato reazioni negative (o comunque miste) da parte della critica, anche se L’uomo d’acciaio è considerato da molti fan un capolavoro incompreso. Chissà… forse anche l’ultima avventura della Fase 4 del MCU, in futuro, verrà considerata tale.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

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