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Creature Commandos: il finale offre una grande rivelazione su Batman

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Abbiamo molto di cui discutere dopo aver visto il finale di Creature Commandos (potete trovare il nostro riassunto qui), ma una battuta apparentemente casuale include un’importante rivelazione sul Batman del DCU, potenzialmente chiudendo la porta alla possibilità che Robert Pattinson diventi il Batman ufficiale di questo franchise oltre che dei film diretti da Matt Reeves. Nel penultimo episodio della serie animata, infatti apprendiamo che il Dottor Phosphorus è stato creato dopo un incontro con il mafioso di Gotham City, Rupert Thorn.

Deciso a vendicarsi, Phosphorus si scatena uccidendo Thorn e gli uomini che avevano ucciso sua moglie e suo figlio. In questo modo prende il controllo dell’impero criminale del cattivo prima di essere catturato da Batman (un confronto che, purtroppo, non è stato riprodotto sullo schermo). Il periodo di comando di Phosphorus non può essere durato a lungo: forse settimane, mesi o un anno o due al massimo. Tuttavia, dopo quella serie di omicidi è ovviamente entrata rapidamente nel radar di Batman.

Quindi, quando nel finale Phosphorus dice che sono passati quindici anni dalla sua trasformazione, possiamo tranquillamente supporre che sia passato più di un decennio da quando Batman ha catturato il cattivo e lo ha messo a Belle Reve. The Batman, invece, si svolge nell’“Anno Due” della carriera di vigilante del Crociato incappucciato, quindi l’unico modo in cui Pattinson può entrare nel DCU è se è invecchiato in modo significativo. D’altra parte, i film di Matt Reeves potrebbero esplorare gli anni formativi di Batman prima che Gunn faccia interpretare all’attore una versione più vecchia dell’eroe nel DCU.

Anche se sarebbe abbastanza facile per i DC Studios ritrattare una battuta di circostanza in una serie televisiva animata, ha senso che il Batman del DCU abbia 40 o 50 anni, soprattutto se avrà un figlio. Tuttavia, anche se sembra molto più giovane, Pattinson ha 38 anni ed è abbastanza grande per essere il padre di Damian Wayne, 10 anni. Quindi, per ora, la porta rimane socchiusa. “Come tutti sanno, il Batman di The Brave and the Bold apparterrà al nuovo universo DC”, ha però dichiarato il regista di The Brave and the Bold, Andy Muschietti, in una recente intervista. “È abbastanza ovvio che il Batman di Matt Reeves non fa parte di questo nuovo universo”.

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Il cast di Creature Commandos

La serie animata Creature Commandos, composta da 7 episodi, è stata trasmessa in streaming su Max e ha come protagonisti David Harbour  nel ruolo di Eric Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol. 3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus, Sean Gunn nel ruolo di Weasel e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Senior.

Steve Agee riprende il suo ruolo in Peacemaker, John Economos. È prevista anche la partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller. Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa di Indira Varma come il personaggio principale della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun attore. Al momento non è noto quando la serie sarà trasmessa anche in Italia.

Cynthia Erivo spiega perché interpretare Tempesta degli X-Men è “il ruolo dei suoi sogni”

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In rete circola la voce che i Marvel Studios abbiano incontrato Cynthia Erivo per interpretare Tempesta nell’atteso reboot degli X-Men e, che sia vero o meno, la star di Wicked sembra certamente interessata a vestire i panni del potente eroe mutante. Alla Erivo è infatti stato chiesto se c’è un “ruolo da sogno” che vorrebbe interpretare mentre veniva intervistata dal National Board of Review.

Vorrei davvero interpretare Tempesta”, ha risposto. “So che sembra una cosa frivola, ma credo che non abbiamo ancora scoperto quanto sia grande e tutti i suoi turbamenti interiori, quindi penso che ci sia un mondo in cui potremmo fare qualcosa del genere”. Mentre avere la Erivo sarebbe un grande successo per i Marvel Studios dopo il suo ruolo da star in Wicked, ad oggi sembra che lo studio sta cercando attori di età compresa tra i 20 e i 25 anni per dar vita agli X-Men del MCU, il che sarebbe coerente con la notizia che vede Sadie Sink in lizza per il ruolo di Jean Grey.

Sebbene la Marvel sembri (finalmente) fare progressi sull’inafferrabile film sugli X-Men, gli aggiornamenti ufficiali sono stati pochi e distanti tra loro. Tutto ciò che sappiamo con certezza è che Michael Lesslie sta lavorando alla sceneggiatura e che si sta cercando un regista. Se alcuni degli X-Men faranno il loro debutto nei prossimi film degli Avengers (come si vocifera), c’è la possibilità di avere presto notizie ufficiali sul casting. Ad oggi, però, sembra che il film interamente a loro dedicato verrà realizzato dopo Avengers: Secret Wars, dando vita ad una nuova saga del MCU.

Cynthia Erivo è Elphaba in Wicked

Cynthia Erivo interpreta Elphaba, che alla fine diventerà la “Strega Cattiva dell’Ovest“, mentre la megastar del pop Ariana Grande interpreterà Glinda, alias “Strega Buona dell’Est“. Entrambe le attrici sono state elogiate per le loro performance. Il film vanta anche la presenza di Michelle Yeoh, vincitrice di un premio Oscar®, nel ruolo della regale preside dell’Università di Shiz, Madame Morrible; Jonathan Bailey (Bridgerton, Compagni di Viaggio) nel ruolo di Fiyero, un principe arrogante e spensierato.

Vi sono poi Ethan Slater, candidato al Tony (Spongebob Squarepants di Broadway, Fosse/Verdon) nel ruolo di Boq, un generoso studente Munchkin; Marissa Bode al suo debutto cinematografico nel ruolo di Nessarose, la sorella prediletta di Elphaba; e l’icona della cultura pop Jeff Goldblum nel ruolo del leggendario Mago di Oz. Il cast include Pfannee e ShenShen, due astuti compatrioti di Glinda interpretati dal candidato all’Emmy Bowen Yang (Saturday Night Live) e da Bronwyn James (Harlots), e un nuovo personaggio creato per il film, la Signorina Coddle, interpretata dalla candidata al Tony Keala Settle (The Greatest Showman).

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Cynthia Erivo è Elphaba in WICKED, regia di Jon M. Chu. © Universal Studios. All Rights Reserved.

Quando arriveranno gli X-Men nel MCU?

I film dedicati ai mutanti Marvel hanno cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men le origini – Wolverine, del 2011 X-Men: l’inizio, del 2013 Wolverine – l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016  Apocalisse, del 2017 Logan: The Wolverine e del 2019 Dark Phoenix.

I due film dedicati a Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e Wolverine ha portato nel MCU i due eroi del titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe ormai sempre imminente.

Le teorie principali sugli X-Men nel MCU

La teoria prevalente tra i fan è che gli Avengers combatteranno gli X-Men quando le loro rispettive realtà si scontreranno in un’Incursione. Sembra proprio che il palcoscenico sia stato predisposto per uno scontro dopo l’arrivo di Maria Rambeau nella realtà della squadra (un mondo che si pensa sia Terra-10005). Vedremo cosa succederà. Tuttavia, è giusto dire che tutti rimarranno scioccati se la squadra mutante non farà la sua apparizione – costumi dei fumetti e tutto il resto – nei prossimi film di Avengers.

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War World Hulks: il film sarebbe in fase di sviluppo presso i Marvel Studios

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Sono ormai diversi anni che si parla di un film su World War Hulk, anche se con Thor: Ragnarok che prende in prestito pesantemente da Planet Hulk – e Bruce Banner che in seguito tornerà sulla Terra come “Hulk intelligente” – è ovvio che non si tratta di un adattamento diretto. Questo potrebbe spiegare perché da allora si è ipotizzato che si trasformi in World War Hulks (sì, Hulks). She-Hulk: Attorney at Law ha gettato le basi per questo, così come anche Captain America: Brave New World, ma il film non è ancora stato annunciato ufficialmente.

Tuttavia, oggi abbiamo un aggiornamento positivo da parte dello scooper @MyTimeToShineH che afferma: “Posso confermare che un film su World War Hulks è in fase di sviluppo”. Sebbene come al solito questo tipo di indiscrezioni siano da prendere con le pinze, la cosa sembra promettente e suggerisce che il film farà parte della “Saga dei Mutanti”. Si è parlato anche di un film su Hulk vs. Wolverine, quindi forse il nuovo Logan del MCU sarà incaricato dal Dipartimento H di sconfiggere il Golia Verde?

Cosa potrebbe accadere in World War Hulk?

In ogni caso, World War Hulks potrebbe essere un film epico e, se le parole dello scooper si riveleranno corrette, un suo annuncio ufficiale potrebbe essere fatto già al San Diego Comic-Con o al D23 di quest’anno. “I Marvel Studios stanno preparando un progetto sulla Guerra Mondiale di Hulk, anche se non nel modo in cui la gente si aspetterebbe”, ha affermato la scorsa estate The Cosmic Circus, parlando del progetto come una cosa certa e aggiungendo anche dettaglis su quella che potrebbe essere la trama del film.

she-hulk bruce banner
Una scena di She-Hulk: Attorney at Laws

L’idea è che Bruce Banner, che già in She-Hulk: Attorney At Law aveva parlato dei pericoli del sangue di Hulk, veda finalmente realizzarsi il suo peggior incubo: il governo degli Stati Uniti e i governi di tutto il mondo che creano i propri Hulk”. “Questo potrebbe essere il punto di rottura per Banner e potrebbe potenzialmente vedere il ritorno dell’Hulk Selvaggio che la gente ha desiderato vedere per tanto tempo, mentre si scontra con il Presidente Ross nei panni di Hulk Rosso, cosa che mi è stato detto accadrà prima che poi”.

Alla luce di tali indiscrezioni si può ripensare a come fino ad oggi siano state gettate le basi per tutto questo e il fatto che il tutto culmini con Hulk al centro della scena ha tutte le carte in regola per essere un grande film. Tuttavia, si tratta anche di un significativo allontanamento dai fumetti, che vedevano il gigante dichiarare guerra agli Illuminati e all’intero pianeta. Ad oggi, World War Hulk è un progetto non ancora confermato, ma i continui rumor a riguardo suggeriscono che potrebbe prima o poi essere annunciato, per la gioia dei fan.

Scream 7: finalmente cominciate le riprese del film

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Scream 7: finalmente cominciate le riprese del film

Il regista di Scream 7 Kevin Williamson, che ha scritto il classico slasher originale di Wes Craven, ha annunciato che le riprese per l’ultimo capitolo dell’iconica serie horror sono ufficialmente in corso.

Il regista ha condiviso una foto del dietro le quinte dal set, offrendo un’occhiata al nuovo logo del titolo. Come previsto, questo prossimo film abbandonerà la sequenza dei numeri romani dei due film precedenti.

“Non dovrei pubblicare post su Scream e spero che @spyglassmediagr e @paramountpics mi perdoneranno, ma quando hai uno dei giorni migliori della tua vita è davvero difficile tenerlo per te”, ha scritto Williamson nella didascalia del suo post. “Che giornata straordinaria ho trascorso lavorando con un cast e una troupe straordinari e talentuosi. Hanno dato il massimo e mi hanno sostenuto in ogni fase del percorso. Sono molto grata per questa opportunità e per Wes Craven che è stato nei miei pensieri per tutto il tempo. Il profondo impatto che ha avuto sulla mia vita e sulla mia carriera è infinito. Che giornata! Non vedo l’ora che arrivi domani!”

Neve Campbell e Courteney Cox sono pronte a riprendere i rispettivi ruoli di Sidney Prescott e Gale Weathers, insieme al ritorno di Mason Gooding nei panni di Chad Meeks-Martin. I nuovi membri del cast includono Isabel May, Celeste O’Connor, Asa Germann, Mckenna Grace e Sam Rechner. Non si sa se l’ultimo membro dei “Core Four”, Jasmin Savoy Brown, tornerà nei panni della sorella del personaggio di Gooding, Mindy.

A causa del licenziamento di Melissa Barrera (Sam Carpenter) per i post sui social media che lo studio ha ritenuto “antisemiti”, molti fan si sono rivoltati contro Campbell e hanno pensato che avrebbe dovuto mostrare solidarietà alla sua ex co-protagonista e rifiutare l’offerta dello studio di tornare dopo aver saltato il film precedente a causa di una disputa salariale.

A Barrera è stata chiesta della situazione in una recente intervista: “Non ne abbiamo parlato molto. Penso che ognuno faccia le proprie scelte e ciò che ritiene sia meglio per sé. Rispetto pienamente ciò che le persone pensano di dover fare per continuare in questa vita”.

American Primeval, le storie vere che hanno ispirato la serie tv

American Primeval, le storie vere che hanno ispirato la serie tv

Lo chiamano il selvaggio West per una buona ragione. La nuova serie limitata di Netflix è American Primeval, uno sguardo sanguinoso e violento sui tentativi dei mormoni di insediarsi e costruire una casa nello Utah. Insieme ai mormoni ci sono quelli della tribù Shoshone e una donna (Betty Gilpin) e suo figlio che cercano di andare a ovest con una guida (Taylor Kitsch). In mezzo a tutto questo c’è nientemeno che il montanaro Jim Bridger.

Interpretato dal leggendario caratterista Shea Whigham, Bridger è il tessuto connettivo tra molti dei personaggi secondari di Primeval. In quanto tale, è come un buon playmaker, che prepara i personaggi della serie diretta da Peter Berg e scritta da Mark L. Smith a incontrarsi e interagire tra loro. È una versione leggermente meno minacciosa di Al Swearengen di Deadwood, ma altrettanto divertente e affascinante.

Tuttavia, Jim Bridger ha un’eredità importante nel West americano. Se questa settimana vi accingete a seguire American Primeval e volete saperne di più su uno degli uomini di montagna originali d’America, vi aiutiamo con questa pratica guida.

Qual è la storia di Jim Bridger prima di American Primeval?

Ole’ Jimmy nacque a Richmond, in Virginia, nel marzo del 1804 prima di trasferirsi a St. Louis. Rimasto orfano a 13 anni, fece un apprendistato da fabbro, ma rinunciò a questo per unirsi alla spedizione di William Henry Ashley per la cattura delle pellicce lungo il fiume Missouri, che portò avanti per circa 20 anni.

Bridger ha avuto un ruolo importante nell’incidente di Hugh Glass, come viene rappresentato in The Revenant – che, guarda caso, è stato scritto anche dallo sceneggiatore di Primeval Mark L. Smith. Si narra che facesse parte dell’equipaggio di Ashley quando il famoso orso attaccò Glass. Bridger, che nella storia viene identificato come Bridges (interpretato in The Revenant da Will Poulter), rimase nei paraggi con John Fitzgerald, aspettando che Glass morisse prima di prendere il fucile, il coltello e l’attrezzatura e fuggire dalla scena. Dopo che Glass era sopravvissuto, si mise alla ricerca di Fitzgerald e Bridger, trovando quest’ultimo in un accampamento alla foce del fiume Bighorn. Si dice che, data la giovane età di Briger, Glass lo perdonò.

Da lì, Bridger fu uno dei primi non indigeni a esplorare Yellowstone, spingendosi poi nella zona del Grande Lago Salato prima di stabilirsi e sviluppare l’area nota come Fort Bridger intorno al 1843. Bridger interagì anche con il Donner Party, che passò per il forte prima di dirigersi attraverso la famigerata Hastings Cutoff e rimanere intrappolato nell’inverno della Sierra Nevada.

Jim Bridger durante American Primeval

American Primeval Shea Wigham
© Netflix

Gli eventi di American Primeval corrispondono piuttosto bene alla vita reale. Nel corso della serie, Bridger è effettivamente al comando del forte. Nel 1853, i Mormoni si presentarono con un mandato di arresto. Si dice che sia sfuggito alla cattura, tornando in Oriente. Si dice che i mormoni abbiano acquistato il forte per 8.000 dollari in monete d’oro, vendendolo al compagno di montagna e commerciante Luis Vázquez. Un atto notarile del libro dei registri di Salt Lake City conferma che il forte fu effettivamente venduto alla Chiesa LDS.

Jim Bridger dopo American Primeval

Dopo aver lasciato Fort Bridger, il montanaro servì come guida durante la guerra dello Utah prima di diventare la guida principale della spedizione Raynold, che esplorò e mappò tra il Territorio del Dakota e il fiume Yellowstone. Il maltempo impedì alla spedizione di raggiungere Yellowstone, ma esplorò l’area intorno a Jackson Hole.

Inoltre, Bridger esplorò e coltivò un’area che in seguito sarebbe stata conosciuta come Bridger Pass. Il percorso alternativo contribuì ad accorciare l’Oregon Trail. Il passo sarebbe poi diventato il percorso prescelto per una serie di itinerari diversi, tra cui il Pony Express, la Union Pacific Railground Overland Route e, infine, l’Interstate 80.

Da lì, Bridger servì come scout per il colonnello Henry B. Carrington durante alcune battaglie, prima di essere congedato nel 1868. A metà del 1870 divenne cieco e tornò nel Missouri. Qui la figlia Virginia si prese cura di lui fino alla sua morte, avvenuta il 17 luglio 1881, all’età di 77 anni.

Centinaia di anni dopo, Bridger tornerà sotto i riflettori (anche se il nostro preferito rimane il suo riferimento in Bastardi senza gloria, dove il tenente Aldo Raine di Brad Pitt dichiara di essere un diretto discendentedi Bridger) grazie ad American Primeval, dove la sua eredità di uno dei più grandi apripista d’America sarà ancora una volta immortalata.

American Primeval è una storia vera? La ricerca dietro lo show di frontiera

American Primaval Peter Berg set
Matt Kennedy/Netflix

Cultura, religione e comunità si scontrano nella serie limitata American Primeval, una drammatizzazione straziante dello scontro mortale tra nativi, pionieri, soldati mormoni e governo degli Stati Uniti nel 1857.

Diretta dal regista e produttore esecutivo Pete Berg, dallo scrittore e produttore esecutivo Mark L. Smith e dal produttore esecutivo Eric Newman, la serie – ora in streaming su Netflix – è interpretata da Taylor Kitsch, Betty Gilpin, Kim Coates, Shea Whigham, Saura Lightfoot-Leon e Shawnee Pourier.

Peter Berg ha trovato l’ispirazione per American Primeval nel 2020 dopo essersi imbattuto in una storia sulla guerra dello Utah. “Ho letto un articolo su una cosa chiamata Massacro di Mountain Meadows”, ha raccontato Berg a Netflix. “[Era] qualcosa che mi interessava e ho iniziato a fare molte ricerche in merito”.

Il produttore esecutivo ha contattato lo sceneggiatore di The Revenant, Smith, per dare corpo alla sua idea di uno show autentico e grintoso ambientato nella frontiera americana. A sua insaputa, le basi dello show erano già state gettate. Mentre lavorava al film del 2015 con Leonardo DiCaprio, Smith ha letto tutto sul pioniere Jim Bridger (che appare come un ragazzino in The Revenant) e ha scritto un pilot sulla figura storica nel 2016.

“Ho imparato molto sul suo personaggio”, ha detto Smith a Netflix. “Sapevo di volerlo esplorare di più e questo me ne ha dato l’opportunità”.

Smith ha ambientato la storia di American Primeval a Fort Bridger con il famoso montanaro 50 anni dopo gli eventi di The Revenant e il resto è, beh, storia. Ma quanto è vero American Primeval? Scopriamo di seguito i fatti reali della serie.

Quali personaggi di American Primeval sono basati su persone reali?

American Primeval Betty Gilpin

Jim Bridger (Shea Whigham)

Il pioniere realmente esistito si è trovato in mezzo a fazioni in guerra, tra cui i nativi, i mormoni e il governo degli Stati Uniti, dopo aver costruito Fort Bridger in una piccola città ai margini della civiltà.

Brigham Young (Kim Coates)

Young era l’allora leader della Chiesa mormone con un proprio esercito, la Legione di Nauvoo. “Per questo tipo di storia, era molto importante rimanere autentici”, ha dichiarato il produttore esecutivo Smith. “Anche per tutti i sermoni e i discorsi di Brigham Young, molti dei suoi dialoghi li ho presi direttamente dal testo – sermoni reali che aveva tenuto – e ho usato le sue esatte parole”.

Wild Bill Hickman (Alex Breaux)

Hickman era un noto uomo di legge e un membro della Legione di Nauvoo.

Uccello d’inverno (Irene Bedard)

Sebbene il capo tribù Shoshone sia un personaggio di fantasia nello show, è basato su un capo reale che “si dice fosse lesbica [e avesse] più mogli”, dice Berg.

James Wolsey (Joe Tippett)

Wolsey è ispirato a un uomo che “fu realmente giustiziato per il suo ruolo nel Massacro di Meadows”, rivela Newman. “C’è sempre un’aria di ispirazione [e] di autenticità in ogni personaggio. Non c’è nessuno nello spettacolo che sembri una costruzione che non avrebbe fatto parte della storia reale”.

Perché c’è un conflitto tra i mormoni, i militari e le tribù native in American Primeval?

AMERICAN PRIMEVAL. Joe Tippett a

Berg ha notato che in American Primeval non ci sono eroi o cattivi, ma solo persone che cercano di sopravvivere.

“Brigham Young e i mormoni sentono che l’esercito sta per attaccarli in qualsiasi momento, quindi hanno creato un proprio esercito chiamato Legione di Nauvoo”, ha spiegato. “L’esercito americano si preoccupa di far uscire i mormoni dal territorio dello Utah, quindi sono preoccupati di morire combattendo contro i mormoni. Le tribù Shoshone e Paiute sono state estromesse dalle loro terre da entrambe le parti, quindi si sentono pronte a morire. I minatori e i trapper di Fort Bridger vedono le loro vite estinguersi a causa di compagnie di trapper più grandi che arrivano e li spremono. Tutti sono in ansia fin dall’inizio e tutti lottano davvero per rimanere in vita”.

Il Massacro di Mountain Meadows è basato su un evento vero?

Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Nel primo episodio della serie, Sara (Betty Gilpin) e suo figlio Devin (Preston Mota) corrono alla ricerca di un riparo mentre le frecce sfrecciano nell’aria e i corpi cadono intorno a loro. La scena, che raffigura dei soldati mormoni vestiti da nativi che attaccano un gruppo di pionieri diretti a ovest, è ispirata a eventi reali.

“L’abbiamo scelta perché c’era un’intersezione tra alcune diverse nazioni native, il governo degli Stati Uniti, i mormoni e i cittadini americani che sentivano di avere il diritto di muoversi in questa zona”, ha spiegato Newman. “Il massacro di Mountain Meadows è avvenuto… ed è diventato, per i nostri scopi narrativi, un incidente che ha scatenato il conflitto per il nostro cast di personaggi”.

Smith ha aggiunto che il loro obiettivo era quello di rappresentare una narrazione equilibrata della storia. “È stato guidato dalla Legione di Nauvoo, ma dobbiamo capire che l’hanno percepito come una minaccia”, ha detto. “Stavano entrando per difendere il loro mondo. È solo un altro passo – un passo molto violento – nelle lunghezze a cui si sono spinti”.

La sequenza del Massacro di Mountain Meadows è stata un’impresa enorme, che ha richiesto circa quattro mesi di pianificazione e la presenza di circa 280 attori che hanno colpito tutti insieme.

“È molto violento, molto caotico”, ha osservato Berg. “Abbiamo progettato un’unica grande ripresa che dura circa sei o sette minuti. L’attacco si svolge in tempo reale e noi restiamo con Sara e Devin che cercano di sopravvivere. Questa era la strategia: Presentiamo visivamente questo evento attraverso gli occhi di questa donna. C’è stato un grande lavoro di blocco, di coreografia dell’azione, e poi di capire come e dove si muove la macchina da presa in una serie di cinque o sei inquadrature che dovevano essere montate insieme”.

Fort Bridger è basato su un luogo reale?

American Primeval serie netflix
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Sì. Negli anni Cinquanta dell’Ottocento, il vero Fort Bridger era un punto di scambio per chi migrava verso Ovest.

“Era usato da tutti i pionieri [e] dai Mormoni. Era un punto di sosta”, ha detto Smith. “Quando il presidente Buchanan decise di voler controllare Brigham Young e ciò che stava crescendo nello Utah, vi dislocò l’esercito. Fort Bridger era il punto di raccolta per tutti”.

È stato necessario uno sforzo di collaborazione per costruire il set di Fort Bridger nel Nuovo Messico, dove è stato girato American Primeval. “Ci sono centinaia di alberi massicci di 80 piedi che sono stati usati per costruire le mura intorno a Fort Bridger”, ha raccontato Berg. “Negli anni ’50 dell’Ottocento non c’erano attrezzi elettrici, quindi dovevano essere tagliati a mano con le asce, e i costruttori erano lì fuori ogni giorno a costruire il set con attrezzi manuali”.

Il set è stato costruito in scala maggiore rispetto al vero Fort Bridger, ha detto Smith, perché “volevamo che ci fosse molta vita lì. È diventato come un piccolo villaggio. C’erano negozi, un dentista e un medico, bagni e cose che si rifacevano a quel periodo. Fort Bridger ha assunto una vita propria”.

Perché Jim Bridger ha venduto Fort Bridger?

Nell’episodio 6, Jim Bridger vende il suo forte a Brigham Young e scompare nella natura selvaggia mentre il forte brucia. Anche questo episodio si basa su eventi reali.

“Fort Bridger era percepito come un’incredibile risorsa dall’esercito americano e dalla chiesa mormone in termini di capacità di difesa reciproca”, racconta Berg a Tudum. “Bridger lo sapeva e ha resistito il più a lungo possibile. [Accettò il miglior affare possibile e partì per un ultimo capitolo della sua vita”.

Smith spiegò che Brigham Young acquistò il forte per “prenderne il controllo personalmente. Non per profitto, necessariamente, ma per sbarazzarsene in modo che [l’esercito americano] non fosse in grado di usarlo”. A quel punto, per Brigham Young, era una difesa dal mondo esterno”.

Allora, i registi hanno effettivamente bruciato il set di Fort Bridger? “Ne abbiamo bruciato circa la metà”, racconta Berg. “Era basato su un evento vero”.

Quali ricerche sono state condotte per la realizzazione di American Primeval?

Per dare un’impronta di autenticità alla serie, i creativi di American Primevalsi sono rivolti a esperti in tutti gli aspetti della produzione. “Avevamo consulenti militari, consulenti mormoni, consulenti trapper, ed erano tutti sul set”, ha spiegato Berg. “Sono andato con Dudley Gardner, il curatore del museo Bridger, a Fort Bridger nel Wyoming per cinque giorni per approfondire la conoscenza della vita in quel forte”. Il PE ha poi visitato il luogo del massacro con Richard E. Turley Jr. coautore di Vengeance Is Mine: The Mountain Meadows Massacre and Its Aftermath, per saperne di più.

Berg si è anche rivolto a consulenti della Tribù Shoshone e della Tribù Paiute, gestiti dalla consulente culturale indigena e consulente del progetto Julie O’Keefe.

“Il mio compito nello show era quello di gestire team organizzati di esperti culturali delle tribù coinvolte”, ha dichiarato O’Keefe a Netflix. “Gli artigiani, i parlanti di lingue tradizionali di ogni tribù e gli esperti culturali sono stati ingaggiati per creare e consigliare ogni reparto. Ho anche fatto ricerche e usato la mia rete per creare accampamenti autentici per gli Shoshone, i Paiute meridionali e gli Ute con [la scenografa] Renée Read per le scenografie, e ho lavorato con [la costumista] Virginia Johnson per aiutare a produrre abiti tradizionali specifici per l’epoca per i personaggi principali e quelli di sfondo”.

Inoltre, ha “reperito materiali come pelle di bufalo, pelle di alce, pelle di daino, perline, tela larga e coperte, seguendo le foto e le ricerche fatte da Virginia e dagli altri team del dipartimento”.

Aggiunge Newman: “Tutto è stato orientato all’autenticità. Ogni reparto ha fatto un’enorme quantità di ricerche. Abbiamo dovuto realizzare tutti gli oggetti che vedete sullo schermo. Tutti questi elementi dovevano essere costruiti. È un lavoro che richiede molto tempo, ma è essenziale, perché se qualcuno si presenta con un capo d’abbigliamento o un’arma che non esisteva nel 1857, hai già perso”.

C’è qualcosa di vero nella storia di Abish?

AMERICAN PRIMEVAL. Betty Gilpin e Preston Mota
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

L’arco narrativo di Abish (Lightfoot-Leon) è stato ispirato da testimonianze storiche di donne rapite dai nativi nell’attuale Utah. “Volevamo esplorare l’idea di questa giovane donna mormone che viene spinta in una vita e in un matrimonio che non aveva richiesto e che, per destino, finisce in un mondo molto diverso e non si assimila mai del tutto”, spiega Berg.

Cosa dovrebbero trarre gli spettatori da questa storia?

“Penso che il trionfo umano, il rafforzamento del bene di cui le persone sono capaci, sia molto importante per me come per Pete”, dice Newman. “L’altra parte di ciò che conta per me è l’importanza di uno sguardo anti-nostalgico e veritiero sulla nostra storia. Sono stato un grande fan di A People’s History of the United States di Howard Zinn, perché è stata la prima volta che mi sono confrontato con quella che ritenevo essere la verità. Che questi occhiali rosa con cui vediamo il passato, dal primo Ringraziamento in poi, sono una bugia. È una menzogna che serve a farci sentire bene su questo percorso davvero aspro e brutale che abbiamo intrapreso”.

E aggiunge: “Penso che ci rendiamo un cattivo servizio guardandolo in questo modo, perché ci impedisce di vederlo [accadere] di nuovo”.

Creature Commandos, la spiegazione dell’episodio 7: come il finale prepara l’universo DC di James Gunn

L’episodio 7 di Creature Commandos conclude la prima stagione della nuova serie animata del DCU, ponendo fine al conflitto in Pokolistan, anticipando un nuovo capitolo della Task Force M e rivelando le origini e la storia di Nina Mazursky, alias la Sirena. La resa dei conti è arrivata per la principessa Ilana Rostovic e la verità viene finalmente svelata in quest’ultimo episodio. Tuttavia, il finale di stagione non è privo di colpi di scena.

Come già visto nel precedente episodio 6 di Creature Commandos, la Task Force M è riuscita a ricomporsi nella sua missione di uccidere la Principessa Rostovic, dopo che Amanda Waller le ha mostrato la visione di Circe di un futuro in cui il monarca del Pokolistan scatena la Terza Guerra Mondiale e una massiccia presa di potere globale. Tuttavia, Rick Flag ed Eric Frankenstein hanno recentemente scoperto delle prove che suggeriscono che la visione potrebbe essere stata falsa. Tenendo questo in mente, ecco il nostro riassunto e la ripartizione del finale dell’ episodio 7 diCreature Commandos mentre la verità viene finalmente rivelata.

Creature Commandos – Episodio 5 – Spoiler e anticipazioni principali sulla storia

  • L’episodio 7 diCreature Commandos rivela le origini di Nina Mazursky, confermando che è nata con i polmoni fuori dal corpo e pieni di liquido, anche se il padre scienziato Edward ha costruito un dispositivo temporaneo per tenerla in vita.
  • Eric Frankenstein viene mostrato mentre prende un taxi per il Castello Rostovic per riunirsi con la Sposa, mentre Nina si chiede se la Task Force M stia facendo la cosa sbagliata cercando di uccidere la Principessa Ilana.
  • La Task Force M scopre un filmato di sicurezza che ritrae Clayface con la principessa giorni prima.
  • Eric arriva e viene colpito più volte dalla Sposa (e successivamente sputato).
  • Lily, la madre di Nina, se ne va a causa della scarsa qualità della vita di Nina. In seguito, Edward trasforma il DNA di Nina, trasformandola nella “Sirena” con pinne e branchie, in modo che abbia bisogno dell’acqua per respirare.
  • La Task Force M trova un punto d’ingresso nel cortile del castello, mentre Ilana si rifiuta di rannicchiarsi e va a fare la sua nuotata mattutina.
  • Weasel non vuole uccidere Princess, perché è stata gentile con lui e gli ricorda la ragazza che ha cercato di salvare.
  • Nina frequenta la scuola ma viene ostracizzata e vittima di bullismo, tanto che scappa di casa per vivere nelle fogne e nei fiumi.
  • Flag si risveglia dal coma e dice ad Amanda Waller che si sbagliava sulla Principessa. Questo motiva la Waller e John Economous a indagare e a scoprire la verità su McPherson e Clayface, portandoli a credere che Circe stesse mentendo.
  • La Task Force M convince Nina a uccidere la Principessa sott’acqua durante la sua nuotata.
  • Nina viene documentata a Star City e inizia una caccia pubblica alla cattura della Sirena. Quando viene catturata, Edward cerca di farsi largo tra la folla per raggiungere Nina e viene ucciso dalla polizia.
  • Weasel cerca di salvare la Principessa, avvertendola della presenza di Nina sott’acqua. Dopo una lotta, la Principessa uccide Nina prima che Waller chiami per annullare il colpo.
  • La Sposa si incontra con Illana in seguito, capendo che Circe stava dicendo la verità, ma che Ilana aveva usato Clayface per far sembrare la visione meno credibile, in quanto vuole davvero iniziare la Terza Guerra Mondiale.
  • La Sposa uccide la Principessa per vendicare la morte di Nina prima di lasciare il Pokolistan con il Dottor Fosforo e Weasel.
  • John Economos mostra alla Sposa la sua nuova squadra: Dottor Fosforo, She-Bat, quello che sembra essere Aten o Khalis, Weasel, un G.I. Robot potenziato e King Shark.
  • La scena post-credits di Creature Commandos conferma che Eric Frankenstein è ancora vivo.

Spiegazione del finale dell’episodio 7 di Creature Commandos

Creature Commandos Episodio 7 spiegazione finale

Grazie al filmato di sicurezza che mostra Clayface con Rostovic giorni prima e che la Task Force M ha trovato durante l’irruzione iniziale, la Sposa sceglie di seguire il suo istinto e la sua forte convinzione che la visione di Circe fosse effettivamente vera e che Illana abbia davvero intenzione di iniziare la prossima guerra mondiale. Avendo ingaggiato Clayface per fingersi il professor Mcpherson e rendere meno credibile la sua conferma della visione, Illana sperava di allontanare ogni sospetto su di lei e sui suoi piani per la nazione finché non fosse stato troppo tardi. Detto questo, non era questo il motivo principale per cui la Sposa decise di premere il grilletto e piantare una pallottola nella testa della principessa.

Sebbene l’oscura visione del futuro di Circe sia stata certamente d’aiuto, la Sposa conferma, poco prima di uccidere Ilana, che sta uccidendo la principessa soprattutto perché ha ucciso Nina. Mazursky era l’unico amico della Sposa e l’unico mostro della Task Force M che possedeva una qualche forma di gentilezza. Per questo motivo, vedere la Sposa che esce dal castello e torna a Belle Reve con le lacrime agli occhi è davvero straziante, rendendo la morte di Nina ancora più tragica di quanto non fosse già.

La spiegazione del roster del nuovo commando delle creature del DCU

spiegazione roster del nuovo commando delle creature del DCU

A prescindere dalle sue motivazioni personali, alla fine dell’episodio 7 di Creature Commandos viene rivelato che la Waller ha deciso di ricompensare la Sposa convertendo una delle ali di Belle Reve in uno spazio dedicato alla Task Force M. Allo stesso modo, John Economos conferma che questo include anche i nuovi membri della squadra della Sposa. Mentre il Dottor Phosphorus e Weasel fanno ancora parte della Task Force M dopo la missione in Pokolistan, sembra che la Waller abbia aggiunto anche alcune nuove reclute.

Nella scena finale dell’episodio 7 di Creature Commandos a Belle Reve, il Dottor Phosphorus viene mostrato mentre gioca a ping-pong con quella che sembra essere Francine Langstrom alias She-Bat (moglie del cattivo di Batman Man-Bat). She-Bat è stata brevemente mostrata in episodi precedenti di Creature Commandos. Allo stesso modo, sullo sfondo della nuova struttura della Task Force M viene mostrata una mummia che lavora a maglia. Potrebbe trattarsi di Aten, una mummia esperta di comunicazioni presente in alcuni dei primi roster dei Creature Commandos sulla pagina, oppure di Khalis II, una mummia medico presente nella versione New 52 della squadra.

Accanto a Weasel è presente anche una versione aggiornata di G.I. Robot, che la Waller ha fatto ricostruire (con un corpo molto più grande). Ultimo ma non meno importante è Nanaue, alias King Shark, un’aggiunta sorprendente ma molto eccitante e appropriata alla Task Force M dopo il suo coinvolgimento nella Task Force X visto in Suicide Squad del 2021. Mentre King Shark è stato doppiato da Sylvester Stallone nel film live-action di James Gunn, nell’ episodio 7 diCreature Commandos è invece doppiato da Diedrich Bader.

La spiegazione del destino e il futuro dei Creature Commandos

La spiegazione del destino e il futuro dei Creature Commandos

Risvegliatosi dal coma dopo lo scontro con Clayface, Rick Flag si è svegliato giusto il tempo di avvertire la Waller. Per questo motivo, è fortemente implicito che Flag alla fine si riprenderà dalle sue ferite. Tuttavia, il suo lavoro con la Task Force M potrebbe terminare ora che la Sposa sembra essere a capo della squadra. Allo stesso modo, il Rick Flag di Frank Grillo ha un futuro nei prossimi progetti del DCU, essendo stata confermata la sua apparizione in live-action sia in Superman del 2025 che nella seconda stagione di Peacemaker .

La spiegazione della scena post-credits dell’episodio 7 di Creature Commandos

La spiegazione della scena post-credits dell'episodio 7 di Creature Commandos

Anche se breve, c’è una scena post-credits alla fine dell’episodio 7 di Creature Commandos, che conferma che Eric Frankenstein è sopravvissuto ai ripetuti spari (e agli sputi) della Sposa. Per questo motivo, è logico che Eric sarà senza dubbio incluso nella seconda stagione diCreature Commandos per cercare di riunirsi al suo “amore” ancora una volta. Nel frattempo, la scena post-credits lo mostra con il suo informatore gitano che gli dà da mangiare una zuppa “che fa cadere i passeri”.

The Brave and the Bold: Andy Muschietti non parla con James Gunn da molto tempo

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La notizia che Andy Muschietti avrebbe diretto The Brave and the Bold è arrivata poco prima che il suo The Flash arrivasse nelle sale. Si trattava di un segno di fiducia nel regista o di un modo per distrarre da quello che si è rivelato un disastroso weekend di apertura? Probabilmente non lo sapremo mai, anche se molti fan hanno ripetutamente messo in discussione la decisione di James Gunn di affidare un altro progetto DC a Muschietti e in particolare uno delicato come quello che avrà il compito di introdurre il Batman ufficial del DCU.

Mentre si attendono novità su questo progetto, continuano ad arrivare segnali che lasciano intendere che potrebbe davvero volerci più del previsto prima di vedere il film in sala. In una recente intervista Muschietti ha infatti rivelato che “ho avuto delle conversazioni con James Gunn sul concetto di storia”, ha spiegato, “ma non abbiamo più parlato da prima che iniziassero le riprese di Superman”. Le riprese di Superman sono iniziate lo scorso febbraio, quindi si tratta di un anno di silenzio radio per un film che dovrebbe essere uno dei titoli di punta dei DC Studios.

A destare ulteriori dubbi vi è anche l’annunciato The Batman – Parte 2, ora previsto per il 2027 e rispetto al quale The Brave and the Bold dovrà trovare una propria collocazione. “Come tutti sanno, il Batman di The Brave and the Bold apparterrà al nuovo universo DC. È abbastanza ovvio che il Batman di Matt Reeves non fa parte di questo nuovo universo”, ha dichiarato Muschietti in un’altra parte dell’intervista. “Tuttavia, la DC e la Warner Bros. stanno procedendo con la seconda parte della serie di Batman di Reeves che, come ampiamente riportato, dovrebbe uscire intorno al 2027”.

Far uscire due film di Batman contemporaneamente sarebbe controproducente. Quello che la DC sta facendo è creare una strategia per garantire che questi due film non entrino in conflitto tra loro”, ha aggiunto. “Per quanto riguarda il mio coinvolgimento nel progetto, per ora ci sono buone intenzioni. Vogliono fare il film con me e anch’io voglio farlo. Sono ansioso di lavorare al film. Stiamo parlando della storia e del tono”. Queste ultime parole di Muschietti sembrano rassicurare sulla volontà di realizzare il film, ma lasciano anche intendere che “per ora ci sono buone intenzioni”, ma che le cose potrebbero cambiare in futuro.

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Tutto quello che sappiamo su The Brave and the Bold

Parlando l’anno scorso dei piani dei DC Studios per The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi giorni“.

Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’ allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Alla sceneggiatura, oltre a Muschietti, dovrebbe esserci anche Rodo Sayagues, noto per aver firmato le sceneggiature di La casa, Man in the DarkAlien: Romulus.

American Primeval, dove è stato girata l’epica serie western? ecco tutte le location!

American Primeval di Netflix è stato finalmente rilasciato, ed ecco tutti i luoghi delle riprese che sono stati rivelati finora. La nuova miniserie drammatica western di Netflix racconta la storia di una donna e di suo figlio che tentano di attraversare la frontiera, con gran parte dello show che si svolge nel Territorio dello Utah nel 1857. A causa di questa ambientazione, American Primeval utilizza molte ambientazioni selvagge e forti, quindi ecco quali sono i luoghi del mondo reale presenti nella serie.

American Primeval è una serie western cupa e grintosa del regista Peter Berg e dello scrittore di The Revenant Mark L. Smith, che presenta molti dei tipi di location che sono diventati associati al genere. Treni di carri, eserciti mormoni, accampamenti di indigeni e animali selvatici costituiscono il mondo di American Primeval, con un design di produzione che rende perfettamente l’ambientazione del Vecchio West. Tuttavia, gran parte dell’atmosfera della serie è dovuta alla natura selvaggia in cui è girata, che evidenzia i pericoli della frontiera.

Studi Netflix, Albuquerque, Nuovo Messico

Uno dei luoghi principali in cui è stato girato American Primeval è il Netflix Albuquerque Studios. Lo studio cinematografico, che si trova nel quartiere Mesa del Sol di Albuquerque, era originariamente chiamato ABQ Studios ed era stato utilizzato per spettacoli come Breaking Bad. Tuttavia, nel 2018 Netflix ha acquisito lo studio, che dispone di dodici palchi sonori, uffici, un backlot e altro ancora. Oltre ad American Primeval, altri progetti girati nello studio includono The Avengers, The Lone Ranger, Independence Day: Resurgance, Logan, Stranger Things, Trigger Warning e altri ancora.

Sebbene non sia ancora stato rivelato quali scene specifiche di American Primeval siano state girate presso i Netflix Albuquerque Studios, è logico che gran parte della miniserie di Netflix sia stata girata nella proprietà di Netflix. È probabile che le poche scene in interni di American Primeval siano state girate sui palcoscenici, mentre le altre scene in esterni hanno utilizzato lo studio e le aree circostanti.

Bonanza Creek Ranch, Santa Fe, Nuovo Messico, USA

Il Bonanza Creek Movie Ranch è un luogo iconico che è stato utilizzato in tutti i tipi di film western, e American Primeval è l’ultimo progetto che si aggiunge alla lista. Sebbene l’area sia nata come città mineraria nel 1880, è stata trasformata in un ranch cinematografico tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, con una ricostruzione meticolosa di una città del vecchio West. Film western classici come Silverado, Un milione di modi per morire nel West, Django Unchained, Rust e altri hanno utilizzato questa location.

Molti degli edifici e delle aree cittadine che si vedono in American Primeval provengono dal Bonanza Creek Movie Ranch, anche se non se ne conoscono i nomi specifici. Tuttavia, è logico che American Primeval utilizzi questa iconica location western per dare corpo al suo mondo.

L’Universo DC conferma che un altro personaggio di James Gunn è canonico

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Creature Commandos ha gettato le basi del DCU e ha canonizzato alcuni dei personaggi dei precedenti progetti di James Gunn, e il finale lo fa ancora una volta. Mentre il film di Gunn su Superman segnerà l’inizio del DCU in termini di uscita nelle sale, Creature Commandos ha battuto l’Uomo d’Acciaio per la prima posizione in classifica. Inoltre, poiché Gunn è intenzionato a trasformare l’intero DCU, compresi animazione, spettacoli televisivi, film e persino giochi, in un unico universo collegato, gli eventi di uno di essi hanno un effetto a catena sugli altri.

In generale, questo ha senso per l’universo appena riavviato, che crea una narrazione continua, con confini chiaramente definiti come i progetti DC Elseworlds per distinguere ciò che è canonico. Tuttavia, nonostante il nuovo inizio dell’universo, il lavoro di Gunn per la DC crea una certa confusione. Soprattutto perché Gunn ha dichiarato che quando una cosa viene citata nel DCU, dal DCEU, diventa canonica. Questo ha già avuto un impatto su personaggi come Amanda Waller, la sua squadra, Peacemaker, e la Suicide Squad, ma il finale della prima stagione ha introdotto un altro personaggio dell’universo dei supereroi morti.

Creature Commandos conferma che un altro personaggio di Suicide Squad è canonico nell’U.D.C.

King Shark

Dopo i terribili eventi del Pokolistan e la perdita di un altro membro della squadra, quando Nina Mazursky ha tentato di assassinare la principessa Ilana e si è vista rivoltare il coltello dalla parte del manico, la Sposa torna nella prigione in cui la Waller l’aveva precedentemente rinchiusa insieme al resto dei mostri della Task Force M. Tuttavia, la Waller è chiaramente soddisfatta del lavoro svolto dalla Sposa, che ha svelato il mistero della profezia di Circe e ucciso la Principessa Ilana nonostante le comunicazioni incrociate, e quindi ha rinnovato lo spazio per la Sposa e il resto della sua squadra.

Tuttavia, ci sono alcuni volti nuovi e alcuni personaggi di rilievo che ritornano, tra cui G.I. Robot, che è esploso all’inizio della stagione. Ma oltre a questo, un volto familiare di Suicide Squad, King Shark, è presente nel nuovo quartier generale. Questo fa pensare che la Sposa sia stata ufficialmente nominata leader del Commando delle Creature e che la sua squadra sia stata ampliata per includere diversi nuovi mostri nel suo roster in vista della prossima missione.

Il DCU ha reintrodotto Sylvester Stallone nel ruolo di King Shark per i Creature Commandos

Tuttavia, c’è un altro punto controverso che emerge da quando Re Squalo è stato introdotto in questo modo e fa un suono udibile alla sua prima apparizione. In Suicide Squad, Re Squalo è doppiato da Sylvester Stallone. Certo, la voce è stata adattata per ottenere un tono mostruoso e roco, ma l’attore dietro la voce è senza dubbio quello di Stallone nel film. Ma nei titoli di coda di Creature Commandos il ruolo è stato affidato a un nuovo attore, il popolare doppiatore Diedrich Bader.

Bader ha una lunga esperienza nel campo del doppiaggio e ha ottenuto diversi ruoli nei progetti DC, dove ha interpretato Batman, Harvey Dent e Gorilla Grodd, solo per citarne alcuni. L’ampia carriera di doppiatore di Bader ha probabilmente fatto sì che fosse una scelta solida per un piccolo cameo, che potrebbe lasciare spazio a Stallone per un ritorno, ma potrebbe anche significare che ha chiuso con il personaggio. Stallone è una grande star che probabilmente ha un prezzo elevato per apparire in ruoli di questo tipo, e potrebbe non essere valsa la pena per lui o per i Creature Commandos di affidargli un ruolo da doppiatore minore.

Sylvester Stallone tornerà nei panni di King Shark nella seconda stagione di Creature Commandos?

Ora che King Shark è stato confermato come parte del team Creature Commandos, sembra altamente probabile che King Shark torni nella seconda stagione, così come in altre parti del DCU. Anche se sarebbe interessante vedere Stallone riprendere il ruolo, non si tratta di un ruolo che spicca necessariamente, considerando che Stallone presta solo la sua voce al personaggio. Inoltre, anche se Diedrich Bader non è una grande star come Stallone, è un attore molto rispettato che ha prodotto molti grandi progetti.

Tenendo conto di tutto ciò, sembra che il recast sia probabilmente permanente e che Bader sarà responsabile del ruolo di Re Squalo da qui in avanti. Stallone continuerà ad avere una carriera fiorente anche senza questo ruolo minore, e Bader impartirà il suo classico fascino e la sua arguzia alla parte in un modo che probabilmente renderà il personaggio ancora più amabile. Tuttavia, tutto è possibile nel DCU, con Creature Commandos che apre la strada a molti altri sviluppi nei prossimi mesi e anni.

Zoe Saldaña aggiorna su Avatar 3

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Zoe Saldaña aggiorna su Avatar 3

Zoe Saldaña condivide un aggiornamento su Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3) da parte di James Cameron, che l’ha contattata dopo aver vinto il Golden Globe. Saldaña ha ricevuto il Golden Globe per la sua interpretazione di Rita Mora Castro nel film Emilia Pérez di Netflix, acclamato dalla critica. Ha interpretato Neytiri nel franchise diAvatar di Cameron sin dal primo film uscito nel 2009, oltre a riprendere il ruolo per Avatar: The Way of Water e a far parte del cast di Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3), il terzo film in uscita nel dicembre 2025.

Durante la conferenza stampa dei Golden Globes, alla quale era presente ScreenRant , Saldaña ha rivelato che Cameron si trova attualmente in Nuova Zelanda e sta tagliando Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3). L’attrice ha parlato di come Cameron le abbia inviato un messaggio di congratulazioni durante la cerimonia di premiazione e ha sottolineato quanto il suo sostegno e il suo incoraggiamento abbiano significato per lei nel corso degli anni. Ecco i commenti di Saldaña qui di seguito:

Ero seduta tra il pubblico e ho ricevuto un messaggio da James Cameron, che in questo momento si trova in Nuova Zelanda per girare Avatar: Fire and Ash. Dopo tutti questi anni, crede in me. Questo alimenta il mio desiderio di continuare a crescere come artista.

Cosa significa questo per Zoe Saldaña e per Avatar: Fuoco e Cenere

Avatar: Fuoco e Cenere
© Disney

I commenti di Saldaña sono indicativi del legame significativo che ha con Cameron e fanno ben sperare per Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3). Data l’ampia cronologia del dietro le quinte di ogni film di Avatar, Saldaña e Cameron hanno lavorato insieme al franchise di fantascienza per quasi due decenni. Sebbene Saldaña sia ormai ampiamente fuori dai franchise e si sia concentrato maggiormente su film standalone come Emilia Pérez, continuerà a essere in prima linea nei film di Avatar per il prossimo futuro.

Il sostegno di Cameron, non solo in Avatar, ma anche in altri aspetti della sua carriera, ha contribuito all’esperienza ampiamente positiva che l’attrice ha avuto nella realizzazione di film tecnologicamente complessi. Per quanto riguarda l’uscita del terzo film di Avatar, il fatto che Cameron sia in Nuova Zelanda e si concentri sulla post-produzione è un buon segno che il progetto stia procedendo bene. I sequel hanno subito numerosi ritardi, ma Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3) dovrebbe rispettare la data di uscita prevista per dicembre 2025.

Spider-Man 4: nuovi rumor suggeriscono la presenza di due iconici personaggi

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Nelle ultime settimane, le voci su Spider-Man 4 si sono intensificate: da Venom, Ghost Rider e Black Cat fino a Daredevil, Mephisto e Knull sono stati citati come possibili alleati e nemici dell’Uomo Ragno di Tom Holland nella sua prossima uscita in solitaria. Con così tante notizie contrastanti, è ovviamente difficile dare credito a una qualsiasi di esse, ma il motivo per cui sentiamo tutte queste voci è probabilmente da ricercare nel fatto che i Marvel Studios e la Sony Pictures stanno lanciando diverse idee nel tentativo di definire una storia che soddisfi tutti.

Naturalmente, non possiamo escludere la possibilità che la Marvel faccia “trapelare” dettagli falsi per depistare gli scoopers. In ogni caso, si ritiene che la sceneggiatura sia in fase di revisione, forse a causa di divergenze di opinione tra la star Tom Holland e il capo dei Marvel Studios Kevin Feige, e l’ultima notizia è che il film è ancora lontano dall’iniziare la produzione proprio perché non c’è ancora una bozza definitiva per le riprese.

Una nuova indiscrezione arriva ora dall’ultimo episodio del podcast The Hot Mic. John Rocha ha infatti sentito dire che il piano sarebbe – ma sottolinea che non è certo che lo sia ancora – quello di avere Spider-Man in squadra con The Punisher (Jon Bernthal) per affrontare Hulk (Mark Ruffalo) in un’avventura di strada. Il co-conduttore Jeff Sneider ha confermato l’indiscrezione dicendo che il coinvolgimento di Golia Verde “supera il test dell’olfatto”, ma non è così sicuro della presenza di Bernthal come Frank Castle.

Spider-Man ha unito le forze con Castle e ha affrontato Hulk in diverse occasioni nei fumetti, e se lo studio sta davvero preparando i piani per un eventuale film su World War Hulk, è del tutto possibile che Banner dia il via alla sua furia distruggendo New York. Bernthal e Holland hanno già lavorato insieme in passato e sembrano essere buoni amici, per cui si potrebbe assistere a una dinamica molto divertente tra Parker e Castle che formano un’alleanza riluttante. Anche in questo caso, però, occorre attendere conferme ufficiali.

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Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Precedenti indiscrezioni hanno affermato che Tom Rothman della Sony e Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman, invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No Way Home riportando Tobey Maguire e Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter Parker.

Più di recente, abbiamo sentito che entrambi gli studios si sono accordati su una storia prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche se il film viene ancora descritto come un “evento di livello Avengers”. Oltre a Tom HollandZendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice inoltre che Sydney Sweeney potrebbe interpretare Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie CoxVincent D’Onofrio e Paul Rudd potrebbero a loro volta apparire come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Si ritiene però che Holland sia “sempre più diffidente” nei confronti del ruolo dell’iconico eroe, per cui questa potrebbe essere la sua ultima uscita da solista nei panni del wall-crawler – anche se quasi certamente avrà un ruolo in uno o entrambi i prossimi film degli Avengers. Gli sceneggiatori di No Way Home, Chris McKenna e Erik Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Mentre a dirigere il progetto vi sarà Destin Daniel Cretton, già regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.

Spider-Man 4 uscirà al cinema il 26 luglio 2026.

Guida al cast e ai personaggi di American Primeval

Guida al cast e ai personaggi di American Primeval

American Primeval di Netflix è finalmente arrivata, ed ecco una panoramica completa del cast e della troupe della serie drammatica western. American Primeval è uno degli show Netflix più interessanti del 2025, con la serie creata dal regista Peter Berg e dallo scrittore di The Revenant Mark L. Smith. La serie vanta un cast stellare: ecco chi ci si può aspettare di vedere in American Primeval e chi interpreta.

American Primeval è un’interpretazione cupa e grintosa del genere western, che racconta la storia di una madre e di un figlio che devono attraversare i pericoli della frontiera con l’aiuto di una guida. American Primeval è pieno di tragedie, violenza e momenti strazianti, e cerca di mettere in evidenza quanto fossero difficili le condizioni dell’epoca. Gli attori che recitano in American Primeval fanno un lavoro fantastico nel trasmettere questo tono cupo, ed ecco chi sono.

Actor Character
Betty Gilpin Sara Rowell
Taylor Kitsch Isaac
Preston Mota Devin Rowell
Shawnee Pourier Two Moons
Shea Whigham Jim Bridger
Dane DeHaan Jacob Pratt
Kim Coates Brigham Young
Jai Courtney Virgil Cutter
Saura Lightfoot-Leon Abish Pratt
Kyle Bradley Davis Tilly
Nick Hargrove Cottrell
Derek Hinkey Red Feather
Joe Tippett James Wolsey

Betty Gilpin interpreta Sara Rowell

American Primeval
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Attrice: Betty Gilpin è nata a New York City, New York, il 21 luglio 1986, e ha avuto la sua grande occasione interpretando Debbie “Liberty Belle” Eagan nella serie di wrestling GLOW di Netflix . Da allora la Gilpin si è riunita a Netflix per la serie animata Skull Island e ora sta tornando per American Primeval. Gilpin è anche apparsa in film e serie televisive di successo come Nurse Jackie, Isn’t It Romantic, A Dog’s Journey, Mrs. Davis, e altri ancora.

Personaggio: In American Primeval, Betty Gilpin interpreta Sara Rowell, una donna in fuga attraverso la frontiera con suo figlio David. Sara e David iniziano la serie cercando una guida che li porti a trovare il marito di Sara. Tuttavia, ben presto si scopre qualcosa di più sulla vera natura della ricerca di Sara.

Taylor Kitsch interpreta Isaac

Taylor Kitsch
Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Attore: Taylor Kitsch è nato a Kelowna, nella Columbia Britannica, in Canada, l’8 aprile 1981, e ha avuto la sua grande occasione interpretando Tim Wiggins nella serie della NBC Friday Night Lights. Sin dall’inizio della sua carriera di attore, Kitsch è diventato una star dell’azione: ha recitato in John Carter, X-Men Origins: Wolverine, Battleship e Lone Survivor. Kitsch è apparso anche in altri film e serie televisive popolari come Snakes on a Plane, True Detective e The Terminal List.

Personaggio: In American Primeval, Taylor Kitsch interpreta Isaac, un uomo che accetta di aiutare Sara e Devin ad attraversare la frontiera. La conoscenza della natura selvaggia e le capacità di sopravvivenza di Isaac sono di grande aiuto ai suoi compagni e, proprio come Sara, anche lui ha un passato misterioso che viene svelato nel corso della serie.

Preston Mota interpreta Devin Rowell

AMERICAN PRIMEVAL. Betty Gilpin e Preston Mota
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Attore: Preston Mota è nato a Dallas, in Texas, il 27 agosto 2010 e ha avuto la sua grande occasione interpretando Dwight in Asteroid City di Wes Anderson. Questo film ha contribuito a lanciare la carriera dell’attore bambino, che ha partecipato anche ad American Primeval e a progetti imminenti come Campfire e The American Way.

Personaggio: In American Primeval, Preston Mota interpreta Devin Rowell, il figlio di Sara Rowell. La giovane età e la gamba malandata di Devin non gli impediscono di fare scelte difficili mentre attraversa la frontiera insieme a Sara, Isaac e Two Moons, senza che nulla lo fermi mentre il gruppo cerca di rintracciare suo padre.

Shawnee Pourier interpreta Two Moons

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Attrice: Shawnee Pourier interpreta Two Moons in American Primeval, ed è un’altra dei giovani attori di spicco dello show, anche se la sua data e il suo luogo di nascita sono sconosciuti. Shawnee Pourier è apparsa in un episodio di Stranger Things e nella serie televisiva Dark Winds, oltre che in cortometraggi come Seeds e Rude Girl.

Personaggio: In American Primeval, Shawnee Pourier interpreta Two Moons, una giovane indigena muta che si unisce a Sara, Devin e Isaac mentre attraversano la frontiera. Two Moons è fuggita dalla sua tribù e si è imbarcata sul carro di Sara, stringendo un legame con Devin e venendo accettata come membro del gruppo.

Shea Whigham nel ruolo di Jim Bridger

Shea Whigham nel ruolo di Jim Bridger

Attore: Shea Whigham è nato a Tallahassee, in Florida, il 5 gennaio 1969 e ha avuto il suo ruolo di spicco nel film Tigerland (2000) di Joel Schumacher . Whigham è apparso in film di grande successo come Fast & Furious, The Wolf of Wall Street, Star Trek Beyond, Kong: Skull Island, Joker, Spider-Man: Across the Spider-Verse e Mission: Impossible – Dead Reckoning e il suo sequel. Inoltre, Whigham ha avuto un ruolo da protagonista in Boardwalk Empire e in serie come Vice Principals, Fargo, Perry Mason e Le pietre preziose.

Personaggio: In American Primeval, Shea Whigham interpreta Jim Bridger, il realista che gestisce il pericoloso Fort Bridger. Nel corso della serie, Bridger si scontra con il governatore del Territorio dello Utah, Brigham Young, che gli nasconde informazioni sulla sorte di Sara e impedisce l’acquisizione di Fort Bridger.

Dane DeHaan nei panni di Jacob Pratt

AMERICAN PRIMEVAL Dane DeHaan
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Attore: Dane DeHaan è nato ad Allentown, in Pennsylvania, il 6 febbraio 1986 e ha avuto la sua grande occasione nel film Chronicle del 2012 . DeHaan ha poi recitato in film come The Amazing Spider-Man 2, A Cure for Wellness, Valerian e la città dei mille pianeti e Oppenheimer di Christopher Nolan, oltre che in serie televisive come ZeroZeroZero, The Stranger, Lisey’s Story e The Staircase.

Personaggio: In American Primeval, Dane DeHaan interpreta Jacob Pratt, un mormone gravemente ferito durante il massacro di Mountain Meadows. Pratt si unisce a un gruppo di compagni mormoni per intraprendere un viaggio alla ricerca della moglie vivente, che crede sia stata rapita dai guerrieri indigeni che hanno compiuto l’attacco.

Cast e personaggi di supporto di American Primeval

AMERICAN PRIMEVAL. Joe Tippett a

Kim Coates nel ruolo di Brigham Young: Kim Coates di Sons of Anarchy interpreta Brigham Young, il leader della Chiesa mormone nella vita reale, governatore del Territorio dello Utah e uomo al comando della Legione di Nauvoo.

Jai Courtney nel ruolo di Virgil Cutter: Jai Courtney diSuicide Squad interpreta Virgil Cutter, un cacciatore di pellicce che intende dare la caccia a Sara Rowell e consegnarla per la taglia.

Saura Lightfoot-Leon nel ruolo di Abish Pratt: Saura Lightfoot-Leon di Masters of the Air interpreta Abish Pratt, la moglie di Jacob che sopravvive al massacro di Mountain Meadows e vive tra gli indigeni che l’hanno rapita.

Kyle Bradley Davis nel ruolo di Tilly: Kyle Bradley Davis diAmerican Horror Story interpreta Tilly, un trapper che lavora per Virgil Cutter.

Nick Hargrove nel ruolo di Cottrell: Nick Hargrove di Devotion interpreta Cottrell, un residente di Fort Bridger che assiste Jim Bridger.

Derek Hinkey nel ruolo di Red Feather: Derek Hinkey di Horizon interpreta Penna Rossa, il capo di un gruppo di guerrieri chiamato Clan del Lupo.

Joe Tippett nel ruolo di James Wolsey: Joe Tippett di The Morning Show interpreta James Wolsey, il leader di una milizia mormone che funge da antagonista principale in American Primeval.

American Primeval, la spiegazione del finale: perché vanno in California?

L’epica serie western di Netflix American Primeval si conclude con una sorprendente deviazione che porta Sara, Devin e Two Moons sulla rotta della Golden Coast. American Primeval è una nuova grande serie western in streaming, rilasciata su Netflix il 9 gennaio 2025. La serie si svolge alla frontiera dell’Ovest americano nel 1857, in particolare nel territorio selvaggio dello Utah. Il cupo, violento, caotico e spietato American Primeval mostra i primi coloni americani, i cultisti e le tribù indigene come assassini e sopravvissuti, impegnati in una serie di macabre lotte per il controllo del territorio appena scoperto.

American Primeval è stato scritto da Mark L. Smith, che ha co-scritto la sceneggiatura di The Revenant con Alejandro G. Iñárritu. In effetti, ci sono molte somiglianze stilistiche tra The Revenant e American Primeval, sia a livello narrativo che visivo. Peter Berg (Friday Night Lights, Lone Survivor) dirige tutti e sei gli episodi di American Primeval. Taylor Kitsch guida un cast corale che comprende Betty Gilpin, Dane DeHaan, Saura Lightfoot-Leon, Shea Whigham, Lucas Neff e Kim Coates. Alla fine di American Primeval, Isaac Reed, interpretato da Kitsch, porta a termine la sua missione di morire valorosamente per ricongiungersi con la sua famiglia defunta nell’aldilà.

Perché Sara, Devin e Two Moons decidono di andare in California, non a Crooks Springs

American Primeval
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Fin dall’inizio di American Primeval, Sara desidera portare Devin a Crooks Springs per ricongiungerlo con suo padre. Lungo la strada, i due vengono raggiunti da un fuggiasco Shoshone di nome Two Moons e cercano l’aiuto di Isaac Reed, che li protegge per tutta la serie. A sorpresa, Sara cambia idea alla fine della serie e si dirige invece in California.

Sara aveva pianificato di lasciare Devin con suo padre, sapendo che sarebbe stata inseguita senza tregua a causa della sua alta taglia. Sogna l’idea che Isaac possa andare in California con loro, ma lui rifiuta. Dopo la sua morte, Sara sceglie di iniziare una nuova vita in California e di non abbandonare Devin con suo padre.

Perché Isaac Reed è dovuto morire nel finale di American Primeval

Isaac non aveva più nulla per cui vivere dopo che la sua famiglia era stata uccisa dai ladri. Il dolore della perdita lo aveva lasciato privo di motivazioni per crearsi una nuova famiglia. Isaac rifiuta l’invito di Sara a recarsi in California, ma salva ancora una volta lei, Devin e Two Moons quando vengono attaccati dal vendicativo fratello di Virgil. Isaac lo uccide, ma viene colpito da diversi proiettili al busto, che ne causano la morte.

La vita di Isaac era ridotta a una brutale sopravvivenza, senza alcuna possibilità di redenzione personale. Salvando Sara e i bambini, ha trovato un modo per morire con onore, sacrificandosi per una causa al di fuori di sé stesso. Questo atto finale è stato l’unico modo in cui ha potuto dare un senso alla sua vita tormentata.

Non sorprende che, dopo tutto ciò che Isaac aveva fatto per Sara, lei avesse iniziato a sviluppare un’attrazione emotiva e romantica nei suoi confronti. Se Isaac non fosse stato così devastato dal dolore, forse avrebbe voluto unirsi a lei e Devin in California, trovando un nuovo scopo come loro protettore.

Durante la serie, Isaac assume persino un ruolo paterno nei confronti di Devin, specialmente quando lo aiuta brutalmente a riparare la gamba rotta. Dopo aver visto tutto ciò che Isaac aveva fatto per loro, Sara probabilmente non riusciva a immaginare di lasciare Devin con il suo vero padre.

Brigham Young ottiene ciò che vuole da Jim Bridger

Cr. Matt Kennedy/NETFLIX © 2023

Brigham Young riesce finalmente a ottenere ciò che vuole da Jim Bridger, offrendogli una cifra sbalorditiva che l’uomo non può rifiutare. Young rivela che il suo obiettivo non è utilizzare il forte, ma distruggerlo completamente. Questo piano è concepito per limitare il traffico di forestieri nella zona, in particolare i viaggiatori provenienti da est.

Senza Fort Bridger, i viaggiatori diretti a Salt Lake City dal Wyoming sarebbero stati costretti a entrare in contatto con Young e i suoi seguaci mormoni, che avrebbero cercato di convertirli alla loro Chiesa. Inoltre, la distruzione del forte rendeva più difficile per il governo federale inviare truppe nello Utah, ostacolando i tentativi di contrastare la visione dell’America proposta da Young.

Brigham Young e la guerra dello Utah dopo American Primeval

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Dopo gli eventi di American Primeval, il presidente James Buchanan inviò truppe nel Territorio dello Utah, alimentando l’inquietudine di Young e della sua Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni. Per difendersi, i mormoni adottarono tattiche drastiche, impedendo alle truppe americane di rifornirsi di provviste e bloccandone l’accesso a Salt Lake City.

La tensione portò a tragici eventi, tra cui l’uccisione di coloni disarmati da parte della milizia mormone, che in seguito accusò alcune vittime di essere spie inviate dal governo. Si stima che circa 150 persone persero la vita durante la Guerra dello Utah, un conflitto che si concluse con un perdono presidenziale concesso ai Santi degli Ultimi Giorni e la sostituzione di Brigham Young con Alfred Cumming come governatore dello Utah.

Il vero significato di American Primeval

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American Primeval è una serie intensa e brutale, ma con un finale relativamente positivo. Sebbene Sara non sembri meritare il suo lieto fine, a causa degli errori che hanno quasi causato la morte di Isaac e di suo figlio, si dirige verso una vita promettente in California.

Isaac, con tutti i suoi eroismi, rimane una figura tragica, il cui sacrificio non migliora la sua condizione personale, ma lo consacra come martire della serie. La storia di Abish e Pratt termina con la morte di entrambi e con la perdita della loro fede nella Chiesa mormone.

Jim Bridger, dal canto suo, dimostra che ogni uomo ha un prezzo, mentre il tradimento del tenente Pepper rappresenta un esempio lampante della mentalità primitiva e spietata che domina in American Primeval.

Ci sarà una seconda stagione di American Primeval?

Al momento non ci sono conferme su una seconda stagione di American Primeval. Considerando che si tratta di una serie limitata e che molti dei personaggi principali muoiono nel finale, è altamente improbabile che ci sia un seguito. Se una seconda stagione fosse in lavorazione, probabilmente si concentrerebbe maggiormente sulla già citata Guerra dello Utah e sugli ultimi giorni di Brigham Young come governatore dello Utah.

Inoltre, Sara, Devin e Two Moons potrebbero ricominciare una nuova vita in California, affrontando nuovi pericoli se American Primeval dovesse proseguire.

Cillian Murphy non sarà presente in 28 anni dopo

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Cillian Murphy non sarà presente in 28 anni dopo

Sembra che i fan dovranno aspettare ancora un po’ per il trionfale ritorno di Cillian Murphy nel franchise di 28 giorni dopo. Sebbene il premio Oscar sia coinvolto nel prossimo threequel in qualità di produttore esecutivo, il produttore di 28 anni dopo Andrew Macdonald ha recentemente spiegato che Murphy “voleva essere coinvolto” ma non apparirà nel film, che debutterà il 19 giugno. “Su questo volevamo che fosse coinvolto e anche lui voleva esserlo”, ha dichiarato a Empire.

Non è presente nel primo film, ma spero che ci sarà un po’ di Jim da qualche parte”. Macdonald ha poi aggiunto: “Al momento è coinvolto come produttore esecutivo e spero che in futuro potremo lavorare con lui in qualche modo nella trilogia”. Come noto, Murphy ha recitato in 28 giorni dopo (2002) nel ruolo di Jim, un corriere in bicicletta che si sveglia dal coma e scopre che il “virus della rabbia” ha decimato Londra. Sebbene non sia apparso nel sequel del 2007, 28 settimane dopo, lo scorso gennaio Deadline aveva riferito che Murphy era coinvolto in questo nuovo progetto.

Dopo che i fan hanno ipotizzato che uno zombie del teaser del mese scorso fosse Murphy truccato, e il mercante d’arte Angus Neill ha rivelato di essere lui l’interprete del personaggio, Boyle ha ammesso di essere stato avvertito che la scelta del casting avrebbe potuto ispirare un caso di scambio di persona. “Ho mostrato il trailer alla mia ragazza e lei mi ha detto: ‘La gente penserà che quello è Cillian’”, ha raccontato. “Le ho risposto: ‘Non essere sciocca’. L’ho ignorata, sbagliando”. Sciolto questo dubbio, non resta quindi che attendere di scoprire se ci sarà posto per il suo Jim nel già annunciato sequel 28 years later: The Bone Temple, atteso per il 2026.

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Tutto quello che sappiamo su 28 anni dopo

28 giorni dopo è stato un grande successo e ha già generato un seguito meno apprezzato (ma comunque degno di nota), 28 settimane dopo del 2007. Boyle e Garland erano coinvolti solo come produttori esecutivi in quel progetto, quindi molti fan vedranno sicuramente questo nuovo film come il primo vero sequel. Jodie ComerAaron Taylor-Johnson, Ralph Fiennes hanno firmato per interpretare i ruoli principali.

Boyle dirigerà il primo capitolo, mentre Nia DaCosta è stata annunciata di recente come regista del secondo film, che pare si intitolerà 28 years later: The Bone Temple. Il piano prevede di girare entrambi i film in parallelo. Garland scriverà tutti e tre i film. Il budget per ogni film si aggira intorno ai 75 milioni di dollari.

Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che si risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti “zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità spaventosa. L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti interpretati da Naomie HarrisBrendan Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato interpretato da Christopher Eccleston.

I dettagli sulla trama di 28 anni dopo non sono ancora stati del tutto resi noti, ma il periodo suggerisce che si svolgerà in un futuro prossimo, il che significa che il film potrebbe essere più orientato verso la fantascienza che verso l’horror vero e proprio. Il film uscirà al cinema il 19 giugno 2025.

Selena Gomez: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Selena Gomez: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Selena Gomez è oggi una vera e propria star del cinema e della musica. Partita con alcuni ruoli in progetti Disney, negli anni si è dimostrata sempre di più un’attrice capace di crescere e confrontarsi con ruoli via via più complessi e impegnativi. Oggi è una delle personalità più seguite del mondo dello spettacolo, che si divide tra numerose attivita e progetti e si fa sempre carico di importanti messaggi sociali.

Ecco 10 cose da sapere su Selena Gomez.

I film di Selena Gomez

1. Ha recitato in celebri film. L’attrice debutta con un ruolo da protagonista sul grande schermo in Another Cindarella Story (2008). In seguito recita in Ramona e Beezuz (2010), Monte Carlo (2011), I Muppet (2011), Aftershock (2012), Spring Breakers – Una vacanza da sballo (2012), GetawayVia di fuga (2012), Comportamenti… molto cattivi! (2014), Ti lascio la mia canzone (2014) ed ha un cameo nei panni di sé stessa in La grande scommessa (2015). Successivamente ha recitato in Altruisti si diventa (2016), Cattivi vicini 2 (2016), In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi (2016), I morti non muoiono (2019) e Un giorno di pioggia a New York (2019).

Il film 2024 di Selena Gomez

Torna al cinema nel 2024 con Emilia Pérez, dove recita accanto a Zoe Saldana. Nel film, premiato al Festival di Cannes, interpreta Jessi Del Monte, moglie del protagonista. L’attrice ha dichiarato in diverse interviste di non parlare correntemente lo spagnolo e di non essere contenta di come lo parla in questo film. Il suo personaggio era inizialmente messicano nella sceneggiatura, ma poi è stato trasformato in americano proprio a causa dei suoi limiti con la lingua spagnola. Nel film, la si sente anche cantare alcune canzoni, tra cui Mi Camino.

Selena Gomez in Emilia Perez
Selena Gomez in Emilia Pérez. Foto di Shanna Besson/PAGE 114 – WHY NOT PRODUCTIONS – PATHÉ FILMS – FRA – © 2024 Neflix

 

2. È anche doppiatrice. Oltre a recitare davanti la macchina da presa, nel 2008 si è cimentata nella sua prima prova come doppiatrice per il film Ortone e il mondo dei Chi. Successivamente dà voce a Selenia in Arthur e la vendetta di Maltazard (2009) e Arthur e la guerra dei due mondi (2010) e poi a Mavis in Hotel Transylvania (2012), Hotel Transylvania 2 (2015), Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa (2018) e Hotel Transylvania – Uno scambio mostruoso (2022). Sua è poi la voce di Betsy la giraffa in Dolittle (2020).

3. È celebre anche per alcune serie TV. Il primo ruolo da attrice della Gomez è quello di Gianna nella serie per bambini Barney (2002-2004). Successivamente ha preso parte ad alcuni episodi di Zack e Cody al Grand Hotel (2006) e Hannah Montana (2007-2008), per poi diventare celebre grazie a I maghi di Waverly (2007-2012), dove interpreta Alex Russo. Tornerà poi sul piccolo schermo per il programma di cucina Selena + Chef (2020-2023) e Only Murders in the Building (2021-in corso). Nel 2024 riprende poi il ruolo di alex Russo per il primo episodio di I Maghi di Waverly – Ritorno a Waverly Place.

Selena Gomez in Only Murders in the Building

4. Il ruolo di Mabel Mora è stato scritto pensando a lei. Steve Martin, ideatore della serie, è sempre stato sicuro di volere Selena Gomez come protagonista di Mabel. Proprio la Gomez è infatti stata “il modello” su cui ci si è basati per costruire e caratterizzare il personaggio di Mabel. L’attrice, che ha rivelato di essere una grande appassionata di true crime nella vita reale, ha subito accettato il ruolo, sorprendendo Martin e in seguito sfoggiando un’ottima chimica di coppia con lui e l’altro co-protagonista, Martin Short.

Only Murders in the Building
Steve Martin, Selena Gomez e Martin Short in Only Murders in the Building. Cortesia di DISNEY ITALIA

Le canzoni di Selenza Gomez

5. È anche una popolare cantante. Oltre ad essere un’affermata attrice, Gomez è anche una popolare cantante con tre album in studio all’attivo (Stars Dance, Revival, Rare) e una raccolta dal titolo For You. In particolare, il singolo apripista dell’album Rare, Lose You to Love Me, le ha regalato la sua prima numero uno nella Billboard Hot 100 statunitense. Altre sue canzoni molto popolari sono Bad Liar, Back to You e Wolves. Ad ogg, Gomez ha venduto oltre 210 milioni di singoli ed ha accumulato oltre 45 miliardi di streams.

La malattia di Selena Gomez

6. Soffre di Lupus. Nel 2017 la Gomez si è sottoposta ad un trapianto di rene reso necessario dal Lupus del quale soffre. In quell’occasione ha affermato di voler condividere il proprio viaggio e la propria esperienza con i fan, e ha ringraziato la propria famiglia e la squadra di medici che l’ha seguita, oltre all’amica Francia Raisa, che le ha donato il rene. Per l’occasione, inoltre ha parlato del Lupus, indicando ai fan una risorsa per informarsi a riguardo.

Selena Gomez non può avere figli

Nel settembre 2024, la Gomez ha rivelato la sua impossibilità di avere figli naturalmente a causa dei suoi problemi di salute e ha accennato al desiderio di esplorare la maternità surrogata o l’adozione in futuro.

Selena Gomez e Justin Bieber

7. Ha avuto una relazione con Justin Bieber. La relazione tra Selena Gomez e il famosissimo idolo delle ragazzine Justin Bieber ha avuto inizio nel 2011, quando lei aveva 19 anni e lui ne aveva 17. Gomez ha però poi rivelato di come l’icontro tra loro due fosse avvenuto due anni prima, nel 2009, quando il manager di lui entrò in contatto con la madre di lei, che all’epoca era la sua manager. La relazione è andata avanti – tra diversi tira e molla – fino al 2018, anno in cui si sono separati definitivamente.

Selena Gomez 2021
Selena Gomez in Un giorno di pioggia a New York

Selena Gomez e il fidanzato Benny Blanco

8. È prossima alle nozze. Dal giugno 2023, la Gomez ha una relazione con il produttore discografico Benny Blanco, personalità dietro numerosi dei più grandi successi di popolari personalità della musica, come Ed Sheeran ed Eminem. La coppia ha poi annunciato ufficialmente il loro fidanzamento l’11 dicembre 2024, condividendo alcune foto sui rispettivi canali social dell’anello di fidanzamento.

Selena Gomez è su Instagram

9. Detiene un record sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 422 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre duemila post. Con questo numero di follower, la Gomez è la donna, attrice, cantante e nordamericana più seguita sul social. I suoi post sono principalmente immagini relative a suoi lavori, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

L’età e l’altezza di Selena Gomez

10. Selena Gomez è nata il 22 luglio 1992 a Grand Prairie, Texas, Stati Uniti. L’attrice e cantante è alta complessivamente 1,65 metri.

Fonti: IMDb, Billboard, Thethings, Instagram

The Hitcher: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film con Sean Bean

Dare un passaggio agli autostoppisti era un tempo una pratica molto comune, a cui si è affidata una generazione intera di viaggiatori. Oggi il mondo è però un posto meno sicuro e anche tale consuetudine è andata via via scemando. A tranquillizzare a riguardo non ci pensa di certo un film come The Hitcher, scritto da Jake Wall ed Eric Bernt e diretto nel 2007 da Dave Meyers, principalmente noto come regista di videoclip musicali. Con questo suo lungometraggio di genere thriller, però, si è cimentato nel dar forma alla paura che l’ignoto può rappresentare, specialmente nel momento in cui si presenta sotto forma di serial killer.

Il film è il remake di The Hitcher – La lunga strada della paura, diretto nel 1986 da Robert Harmon e con l’attore Roger Hauer, noto prevalentemente per il film Blade Runner, nei panni del protagonista. Da sempre fan di questa pellicola, il regista Michael Bay si offrì di produrla con la sua casa di produzione Platinum Dunes. Prese così vita un rifacimento del celebre thriller, aggiornato ovviamente ad un contesto moderno, che punta a minare le certezze degli spettatori presentando una vicenda più complessa e spaventosa di quello che si potrebbe immaginare.

Girato con un budget di 10 milioni di dollari, The Hitcher è arrivato a guadagnarne quasi il triplo, affermandosi come un buon successo anche grazie al suo cast di noti interpreti. Per gli amanti del genere, un titolo da non perdere assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sophia Bush in The Hitcher
Sophia Bush in The Hitcher

La trama di The Hitcher

La vicenda ha per protagonista gli studenti Jim e Grace, in viaggio per le vacanze di primavera su una vecchia auto nel mezzo del deserto del Nuovo Messico. Improvvisamente, durante la notte, comincia un forte temporale e, senza accorgersene, i due fidanzati rischiano di investire un uomo fermo lungo la strada vicino la sua macchina in panne. Restii a fidarsi, decidono di proseguire, fermandosi solo più avanti in un’area di sosta, dove per caso lo rincontrano. I due si convincono a quel punto ad offrire all’uomo un passaggio fino al motel più vicino. Durante il viaggio, però, vedranno la situazione trasformarsi in un vero e proprio incubo.

Lo sconosciuto, che dice di chiamarsi John Ryder, si rivela anche essere in realtà uno psicopatico omicida. Quando minaccia di uccidere Jim, la coppia riesce fortunatamente a liberarsene, perdendo però nella colluttazione il cellulare. Nel tentativo di allontanarsi quanto più possibile dall’uomo, Jim e Grace finiscono per schiantarsi con l’auto. A piedi, soli e senza telefono, i due fidanzati camminano in cerca di aiuto, ma quello che trovano lungo la strada è a dir poco spaventoso. Per sopravvivere, dovranno fare i conti con una forza del male pronta a tutto pur di uccidere chi gli si pone contro.

Il cast del film

Ad interpretare il ruolo del minaccioso autostoppista Jack Ryder si ritrova l’attore Sean Bean. Noto per Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello e Il Trono di Spade, egli si è dichiarato un fan dell’originale, accettando da subito la proposta di recitare nel remake di questo. Al fine di risultare più misterioso e minaccioso per i due interpreti di Grace e Jim, egli decise di avere pochissimi contatti con loro, stimolando una paura più reale. All’interprete originale di Ryder, Roger Hauer, fu proposto di comparire nel film con un cameo, ma egli si rifiutò citando divergenze artistiche.

Nei panni di Jim vi è l’attore Zachary Knighton, noto in particolare per le serie FlashForward e Happy Endings. Il ruolo di Grace Andrew è invece stato inizialmente offerto all’attrice Jessica Biel, la quale ha però rifiutato per motivi non noti. Anche la cantante Britney Spears è stata considerata per il ruolo, che è però infine stato interpretato da Sophia Bush, nota per le serie One Tree Hill e Chicago P.D. Nel film è poi presente l’attore Neal McDonough nei panni del tenente Esteridge, Skip O’Brien in quelli dello sceriffo Harlan Bremmer Sr. e Danny Bolero come l’ufficiale Edwards.

The Hitcher cast
Sophia Bush in The Hitcher

Il finale di The Hitcher

Nel corso del film, Grace e Jim raggiungono un motel, dove però Grace viene poi aggredita da John. Lei riesce a respingerlo e lui scappa via. Grace esce a quel punto dal motel per cercare Jim, trovandolo però incatenato ai polsi e alle caviglie tra un camion e una roulotte. Grace si avvicina al camion, che viene messo in moto da John, e gli chiede di fermarsi. Arriva in quel momento anche la polizia, ma John preme sull’acceleratore e così facendo spacca letteralmente a metà Jim, uccidendolo. John viene comunque poi arrestato dalla polizia. Il mattino seguente, il tenente Esteridge comunica a Grace che il vero John Ryder è scomparso e che non conoscono la vera identità dell’autostoppista.

La informa che l’autostoppista sarà trasportato attraverso lo Stato in un’altra prigione. Durante il viaggio, però, egli si libera dai legacci e uccide tutti i passeggeri del furgone della polizia, provocando un incidente, con il tenente Esteridge e Grace che si schiantano dietro di loro. Grace, decisa a porre fine a quella vicenda, va a cercare l’autostoppista per ucciderlo, ma cade in un’imboscata e viene disarmata, quindi gettata nel furgone, dal quale riesce però poi a fuggire. Mentre l’autostoppista spara e uccide il tenente Esteridge, Grace arriva e spara all’autostoppista alle spalle con un fucile da caccia e poi al petto. A quel punto lui le chiede: “È una bella sensazione, vero?”, ma lei risponde: “Non sento nulla”, prima di sparargli alla testa.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su une popolare piattaforma streaming presente in rete. The Hitcher è infatti disponibile nel catalogo di Infinity+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 9 gennaio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

La furia di un uomo – Wrath of Man: la spiegazione del finale

La furia di un uomo – Wrath of Man: la spiegazione del finale

Guy Ritchie è un grande narratore che intrattiene il pubblico con il suo stile dinamico da quasi due decenni. Con i suoi film ha proposto nuovi contesti, personaggi e modi di raccontare gli ambienti criminali, dando nuova vita al gangster movie. Ogni suo lungometraggio è un’opera estremamente riconoscibile e personale, il che lo rende uno dei registi più apprezzati e ricercati da spettatori di tutto il mondo. Mentre si attende in sala il suo nuovo film, The Ministry of Ungentlemanly Warfare, tra i suoi titoli recenti più apprezzati vi è senza dubbio La furia di un uomo – Wrath of Man (qui la recensione), del 2021.

Remake del film francese del 2004 Cash Truck (Le Convoyeur), diretto da Nicolas Boukhrief, questo lungometraggio lo vede riunirsi con uno dei suoi attori feticcio, Jason Statham, dando vita ad un tesissimo thriller d’azione incentrato su dei tentativi di furto ai danni di furgoni blindati. Naturalmente c’è molto di più di questo, per un film che ha ribadito – ammesso che ce ne fosse ancora bisogno – la grande dimestichezza che Ritchie vanta con questo genere, tra scene dal grande impatto adrenalinico fino alla gestione dei suoi protagonisti e delle loro follie.

Per chi apprezza il regista, è questo un film che segna quasi un ritorno alle origini e che entusiasma proprio per la grinta con cui il tutto viene messo in scena ed offerto allo spettatore. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La furia di un uomo – Wrath of Man. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La furia di un uomo - Wrath of a Man film trama
Jason Statham in La furia di un uomo – Wrath of Man. Foto di Metro Goldwyn Mayer Pictures – © 2021 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved

La trama di La furia di un uomo – Wrath of Man

Dopo un’imboscata mortale a una delle loro auto blindate, la Fortico Securities con sede a Los Angeles assume come guardia un misterioso nuovo dipendente, Patrick Hill, che diventa noto semplicemente come “H.” Mentre impara le basi dal partner Bullet, H inizialmente sembra essere un tipo tranquillo e intenzionato semplicemente a fare il suo lavoro per guadagnarsi da vivere. Ma quando lui e Bullet diventano l’obiettivo di un tentativo di rapina, le formidabili abilità di H vengono alla luce. Non solo è un tiratore esperto che è ugualmente abile nel combattimento corpo a corpo, ma H è anche spietato e letale.

Il cast del film

Ad interpretare Patrick Hill vi è l’attore Jason Statham, qui alla sua quarta collaborazione con Ritchie dopo Lock & Stock – Pazzi scatenati (1998), Snatch – Lo strappo (2000) e Revolver (2005). Due anni dopo sono tornati a lavorare insieme per Operation Fortune (2023). Accanto a lui, nel ruolo della guardia Haiden “Bullet” Blaire vi è l’attore Holt McCallany, noto per essere stato uno dei due protagonisti della serie Mindhunter Josh Hartnett ricopre il ruolo di “Boy Sweat” Dave Hancock, altra guardia della Fortico, mentre Jeffrey Donovan è Jackson Ainsley, ex sergente di plotone.

Vi è poi nel film Scott Eastwood nel ruolo di Jan, ex militare, guidato da Jackson. Guy Ritchie è sempre stato un grande fan di Clint Eastwood e quindi era entusiasta di poter lavorare con suo figlio Scott in questo film. Completano il cast Andy García nel ruolo dell’agente FBI King, Eddie Marsan nel ruolo di Terry Rossi, un manager di Fortico e Rob Delaney in quelli di Blake Halls, boss della Fortico. Vi è poi in La furia di un uomo – Wrath of Man anche la partecipazione del cantante Post Malone nel ruolo di un rapinatore.

La furia di un uomo - Wrath of a Man cast
Post Malone in La furia di un uomo – Wrath of Man. Foto di Metro Goldwyn Mayer Pictures – © 2021 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved

La spiegazione del finale di La furia di un uomo – Wrath of Man

Poiché i rapinatori che hanno ucciso suo figlio sembrano colpire solo i camion della Fortico Security, Patrick elabora dunque il piano di farsi assumere dalla compagnia. Non deve attendere molto perché i rapinatori tentino di rovesciare il camion su cui si trova, ed è allora che egli può sfoggiare tutte le sue letali abilità, portando a termine la propria vendetta. Nei momenti finali di La furia di un uomo – Wrath of Man, Jan è l’unico sopravvissuto alla massiccia operazione di rapina al deposito Fortico durante il Black Friday. Anche il personaggio di Holt McCallany, Bullet, che si è rivelato essere l’infiltrato di Fortico che H stava cercando, ha finito per essere tradito da Jan all’ultimo secondo.

Bullet ha infatti sparato a H nel deposito prima di fuggire con Jan e Jackson nel parcheggio con i tunnel di accesso segreti, ma alla fine viene ucciso insieme a Jackson proprio da Jan, che fugge con milioni di dollari. Crede di averla fatta franca fino a quando non trova H seduto nel suo appartamento in attesa di inviargli un ultimo messaggio. H, che nel mentre lascia intendere di aver potuto contare sul supporto dell’FBI nel portare avanti le sue azioni, porge ad un confuso Jan il rapporto del medico legale di suo figlio Dougie e glielo fa leggere ad alta voce, facendo così emergere la verità sulle sue intenzioni.

Il rapporto spiega le esatte modalità di morte che i proiettili di Jan hanno causato al corpo di Dougie, a partire dal fegato perforato, i polmoni collassati, la milza rotta e il colpo fatale al cuore. H non perde tempo a replicare il metodo di morte di Dougie su Jan, sparandogli in ciascuno dei quattro organi vitali summenzionati nello stesso ordine in cui Jan aveva sparato e ucciso Dougie. H ha dunque messo in atto una vera e propria strategia di vendetta e giustizia “occhio per occhio” nei confronti di Jan ed esce dal suo appartamento senza prendere un centesimo del denaro rubato.

Josh Hartnett, Jason Statham, Holt McCallany e Rocci Boy Williams in La furia di un uomo - Wrath of Man
Josh Hartnett, Jason Statham, Holt McCallany e Rocci Boy Williams in La furia di un uomo – Wrath of Man. Foto di Metro Goldwyn Mayer Pictures – © 2021 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved

Scopriamo inoltre che la vera identità di H è quella di Mason Hargreaves, un noto signore del crimine molto rispettato. Per questo motivo, durante la seconda rapina a un camion di Fortico, quando H si toglie la maschera, i rapinatori hanno troppa paura di sparargli e scappano. Egli si dimostra incredibilmente potente e pieno di risorse, come si intuisce durante un breve interrogatorio della sua collega di Fortico, Dana (Niamh Algar). Il finale del film offre quindi il completamento di una classica storia di vendetta tra padre e figlio, rivelando al contempo quanto sia potente il personaggio interpretato da Statham.

Mason è rimasto fedele alla sua dichiarazione iniziale di non avere alcun interesse per il denaro e di voler solo vendicare Dougie, e ha portato a termine l’impresa con un’attenta pianificazione e una resilienza che sfida la morte, nonostante sia stato colpito più volte. Egli è diventato uno spirito oscuro dopo aver perso il figlio, non avendo nient’altro per cui vivere se non farla pagare a Jan e alla sua banda per avergli portato via la cosa più importante della sua vita. Uccidendo Jan nello stesso modo in cui ha ucciso Dougie, Mason è in grado di ottenere quella che ritiene la vendetta più giusta.

Il trailer di La furia di un uomo – Wrath of Man e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di La furia di un uomo – Wrath of Man grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 9 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Wicked 2: il cambio di titolo spiegato dal regista Jon M. Chu,”Nessuno lo vuole”

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Il regista di Wicked Jon M. Chu ha spiegato perché il titolo del prossimo sequel è stato cambiato. Dopo le lodi ricevute dal primo film , l’attesa per il prossimo Wicked For Good è alta. Il sequel era originariamente intitolato semplicemente Wicked: Parte 2 prima del cambiamento. Il seguito riprenderà non molto tempo dopo il finale di Wicked e sarà interpretato ancora una volta da Cynthia Erivo, Ariana Grande-Butera, Jonathan Bailey, Michelle Yeoh e Jeff Goldblum. Tuttavia, le reazioni al cambiamento del titolo sono state contrastanti, con alcune persone che non hanno trovato interessante la parte “For Good”.

In un’intervista a Variety, Chu ha rivelato che il sottotitolo “For Good” era sempre stato scritto nella sceneggiatura del secondo film di Wicked . Pertanto, il regista ha spiegato che lui e i produttori hanno dovuto decidere se volevano che il sequel si chiamasse Wicked: Part Two. Alla fine hanno deciso di cambiare il titolo. Chu ritiene che Wicked: For Good sia un titolo migliore, soprattutto perché si riferisce alla penultima canzone che Elphaba e Glinda cantano nel musical di Broadway. Leggete i commenti completi di Chu qui sotto:

Chi vuole un film intitolato Wicked: Parte seconda? Sul copione c’era sempre scritto “Per sempre”, e quindi ci siamo chiesti: “Vogliamo davvero chiamarlo Parte seconda?”. E nessuno lo vuole.

Voglio dire, quella è la destinazione. “Per sempre”, lo sappiamo, è come dire: “Dove stiamo andando con questo film?”. Finiamo questa cosa.

Cosa significano i commenti di Jon M. Chu per Wicked: Per sempre

Oltre a canzoni di Wicked come “Popular” e “Defying Gravity”, già presenti nel primo film, “For Good” è una delle canzoni più amate del musical. Pertanto, è stato estremamente emozionante quando è stato rivelato che il sequel sarebbe stato intitolato “ Wicked: For Good. In primo luogo, il nuovo sottotitolo è più unico rispetto al semplice titolo Wicked: Parte seconda. In secondo luogo, il nuovo titolo conferma che Elphaba e Glinda canteranno la famosa canzone nel sequel.

“For Good” è una delle canzoni più significative del musical di Broadway , perché dà a Elphaba e Glinda la possibilità di riflettere sul loro rapporto. La relazione tra Elphaba e Glinda è stata una delle parti migliori del primo film adattato . Tuttavia, dopo il finale di Wicked, Elphaba e Glinda sono separate e probabilmente trascorreranno gran parte del sequel da sole. Sarà quindi bello vederle riunirsi di nuovo verso la fine di Wicked 2 per cantare “For Good”.

Ogni maledetta domenica: la storia vera dietro il film e il discorso di Al Pacino

Nel corso della sua carriera, il regista Oliver Stone ha diverso numerosi lungometraggi oggi divenuti grandi classici del cinema, come Platoon, Nato il quattro luglio, Wall Street e Assassini nati – Natural Born Killers. Tra questi si colloca anche Ogni maledetta domenica, film sportivo del 1999 con protagonista Al Pacino. Un’opera ricordata per la sua dura e realistica rappresentazione del football, come anche per la presenza di uno dei più celebri monologhi della storia del cinema, incentrato sui temi della rivalsa e del non arrendersi davanti alle difficoltà. Tutti elementi che hanno reso questo uno dei film sullo sport più celebri di sempre.

Un film per cui Stone, come suo solito, ha curato ogni minimo dettaglio, andando a ricercare elementi della realtà con cui sostenere il racconto, da lui stesso scritto insieme a John Logan, sceneggiatore anche di Il gladiatore e The Aviator. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Ogni maledetta domenica. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Cameron Diaz e James Woods in Ogni maledetta domenica
Cameron Diaz e James Woods in Ogni maledetta domenica. Credits: © 1999 – Warner Brothers

La trama e il cast di Ogni maledetta domenica

Il film segue le vicende degli Sharks, una squadra di football che affronta un calo di successo, collezionando scarsi risultati in seguito alla dipartita dell’anziano proprietario. Ad allenare i ragazzi è Tony D’Amato, un coach di talento ma all’antica, molto apprezzato nel settore. Unica nota stonata è il famoso giornalista Jack Rose, che cerca di mettergli spesso i bastoni tra le ruote, godendo della stima della dirigenza, soprattutto della presidentessa Christina Pagnacci. La donna, figlia del vecchio proprietario, vuole riportare a tutti i costi la squadra al successo.

Tutto si complica quando alcuni giocatori devono fare i conti con problemi di salute: il quarterback Jack ‘Cap’ Rooney si infortuna e il linebacker Luther ‘Shark’ Lavay riporta una frattura al collo che si aggrava sempre di più perché il medico sportivo Harvey Mandrake continua a farlo giocare. Non aiuta di certo il brutto carattere di Willie Beamen, un fuori classe all’inizio della sua carriera che si mostra ostile e strafottente sia nei confronti dell’allenatore sia dei compagni del team. Con questo materiale umano, D’Amato dovrà fare di tutto per riuscire a riportare la squadra al successo del passato.

Ad interpretare Tony D’Amato vi è Al Pacino, il quale accettò il ruolo dopo il rifiuto di Robert De Niro. Pacino si disse in particolare entusiasta di interpretare un ruolo differente da quelli ricoperti fino a quel momento. Nel ruolo di Christina Pagnacci vi è Cameron Diaz, mentre John C. McGinley è Jack Rose. Dennis Quaid, Lawrence Taylor, James Woods e Jamie Foxx interpretano invece Jack Rooney, Luther Lavay, Harvey Mandrake e Willie Beamen. Completano il cast Matthew Modine nel ruolo del dott. Ollie Powers e Aaron Eckhart in quello di Nick Crozier.

Al Pacino fa il suo discorso in Ogni maledetta domenica
Al Pacino fa il suo discorso in Ogni maledetta domenica. Credits: © 1999 – Warner Brothers

La storia vera dietro il film e il discorso di Al Pacino

Per quanto riguarda la storia narrata, il film non è basato su una storia vera. Tuttavia, il discorso di Al Pacino nel ruolo dell’allenatore anti-establishment Tony D’Amato ha delle precise fonti di ispirazione. Per l’infuocato discorso che il personaggio fa prima della partita di playoff, divenuto oggi uno dei monologhi cinematografici più celebri di sempre, ci si è basati su un vero discorso di incoraggiamento, pronunciato dall’iconico allenatore della NFL Marty Schottenheimer – detentore del record di coach con il maggior numero di vittorie a non aver mai vinto un Super Bowl – alla sua squadra, i Cleveland Browns, durante la partita del campionato AFC del 1988.

Oliver Stone ha dunque infuso un po’ di verità nel suo film, scavando a fondo nella storia del football professionistico, grazie anche alla collaborazione dell’ex tight end Jamie Williams e del giornalista sportivo Richard Wiener nella stesura della sceneggiatura. Per la maggior parte delle informazioni, Stone si è avvalso dell’aiuto del libro “You’re Okay, It’s Just a Bruise: A Doctor’s Sideline Secrets” di Rob Huizenga. Huizenga era il medico dei Los Angeles Raiders negli anni Ottanta. In quel periodo i Raiders stavano vivendo un periodo d’oro. Per quattro anni consecutivi, dal 1982 al 1985, parteciparono ai playoff della NFL.

Huizenga lavorava sotto la guida del veterano Dr. Robert T. Rosenfeld, e il titolo prende ispirazione dal suo modo di liquidare gli infortuni dei giocatori: “Stai bene. È solo un livido”. Di conseguenza, il personaggio immaginario interpretato da James Wood diventa l’immagine speculare del medico reale. Inoltre, l’infortunio al collo e il rischio di morte del middle linebacker Luther “Shark” Lavay rispecchiano un incidente reale affrontato dal giocatore Mike Harden. Per rendere il film il più autentico possibile in termini di realismo, Stone ha anche coinvolto diversi veri giocatori di football,

Si possono infatti ritrovare nel film Terrell Owens, Dick Butkus, Y. A. Tittle, Warren Moon, Johnny Unitas, Ricky Watters e persino l’allenatore professionista Barry Switzer. Stone ha anche ottenuto l’autorizzazione a girare in alcuni grandi stadi, dall’Orange Bowl Stadium di Miami all’iconico Hard Rock Stadium, l’attuale casa dei Miami Dolphins. Ciò che non è riuscito ad ottenere è invece il diritto di utilizzare i loghi originali delle squadre, negatogli dalla NFL, oppostasi al film per il modo in cui ritraeva questo sport.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Ogni maledetta domenica grazie alla sua presenza su una popolare piattaforme streaming presente oggi in rete. Il film è infatti disponibile per il noleggio o l’acquisto nel catalogo di Tim Vision. Per vederlo, basterà dunque noleggiarlo o acquistarlo e si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 9 gennaio alle ore 21:30 sul canale Warner TV.

A Working Man: trailer del nuovo film d’azione in uscita a marzo di Jason Statham

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Il primo trailer di A Working Man rivela qualcosa in più sul prossimo thriller d’azione con Jason Statham. Diretto da David Ayer, il nuovo film segna un’altra collaborazione tra Ayer e Statham dopo The Beekeeper, che è stato un successo a sorpresa all’inizio del 2024. A Working Man vede Statham nei panni di Levon Cade, un ex soldato dei Black Ops che ha abbandonato le sue abitudini violente per una vita da operaio edile. Tuttavia, quando la figlia del suo capo viene rapita, l’uomo si mette in viaggio per salvarla, scoprendo la corruzione ad ogni angolo.

Amazon MGM Studios condivide ora il primo trailer di A Working Man, che anticipa un’altra avventura di Statham ricca di azione. Il trailer offre uno sguardo migliore all’impressionante cast di supporto del film, che include Michael Peña nel ruolo del capo di Levon e David Harbour nel ruolo di Gunny, l’ex compagno cieco di Levon nelle forze speciali. Come ci si può aspettare da un film di Statham, il trailer evidenzia anche che ci sarà molta azione, tra cui combattimenti corpo a corpo e un discreto numero di sparatorie. Guardate il trailer qui sotto:

Cosa significa il trailer di A Working Man per il film

In apparenza, A Working Man non sembra molto diverso da molti altri film d’azione di Statham, e questo potrebbe essere un bene. Il film ha molti punti in comune con The Beekeeper, il che non sorprende visto che entrambi provengono dallo stesso regista e che quel film è stato un successo. The Beekeeper gode attualmente di un punteggio di critica del 71% su Rotten Tomatoes e di un punteggio di pubblico del 92%, oltre ad aver incassato 152 milioni di dollari in tutto il mondo al botteghino.

Non è chiaro quale sia il budget di A Working Man, ma The Beekeeper è stato realizzato con circa 40 milioni di dollari e il nuovo film probabilmente non è troppo lontano da quella cifra. Statham, in questi ruoli d’azione, continua a essere un’attrazione per il pubblico, e la sua statura è aumentata solo grazie ai suoi ruoli da protagonista nei film The Meg e nella serie Fast & Furious. Con il trailer di A Working Man che assicura al pubblico che Statham sarà sempre lo stesso, con alcuni nuovi colpi di scena e almeno un personaggio secondario unico, il film potrebbe avere successo quando uscirà a marzo.

Peter Jackson svela il suo film preferito del Signore degli anelli

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Quando si parla di opere di adattamento fantasy, la trilogia de Il Signore degli Anelli rimane una delle più acclamate e amate. Peter Jackson ha diretto tutti e tre i capitoli, usciti nelle sale tra il 2001 e il 2003. I tre film, che fungono da adattamento della serie di libri dell’autore J.R.R. Tolkien, sono stati tutti un successo di critica e commerciale, e Jackson sarebbe tornato al mondo della Terra di Mezzo con la sua trilogia de Lo Hobbit, di minor successo, nel 2010.

Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello è stato il film che ha dato il via a tutto, introducendo Elijah Wood nel ruolo di Frodo e dando il via alla sua ricerca di distruggere l’Unico Anello nelle fiamme del Monte Fato. Questo capitolo è stato seguito da Le due torri, che presenta la battaglia culminante del Fosso di Helm, e infine da Il ritorno del re, il film che chiude la trilogia e che conclude le storie di personaggi del Signore degli Anelli come Frodo, Sam (Sean Astin), Aragorn (Viggo Mortensen) e Gandalf (Ian McKellen) con molta azione ed emozione.

Peter Jackson sceglie Le due torri come suo film preferito del Signore degli Anelli

Elijah Wood in Il Signore degli Anelli - La compagnia dell'Anello
Elijah Wood in Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’Anello. Foto di © 2001 New Line Cinema.

Jackson rivela quale sia il suo film preferito del Signore degli Anelli, indicando Le due torri. Il secondo capitolo della trilogia di Jackson è uscito nel 2002, riprendendo la storia dopo l’emozionante finale del La Compagnia dell’Anello. Il sequel vede Frodo e Sam assumere Gollum (Andy Serkis) come guida attraverso la Terra di Mezzo, mentre Aragorn, Legolas (Orlando Bloom) e Gimli (John Rhys-Davis) inseguono un gruppo di Uruk-hai per salvare Merry (Dominic Monaghan) e Pipino (Billy Boyd). Il film è stato un successo di critica e di pubblico, incassando 923 milioni di dollari in tutto il mondo.

Durante una recente intervista con Letterboxd, a Jackson è stato chiesto se avesse un film preferito del Signore degli Anelli. Pur citando Le due torri, ammette che questa scelta potrebbe cambiare. Guardate il commento di Jackson qui sotto:

Le Due Torri, credo. Ma se le rivedo potrei averne una completamente diversa”.

Jackson rivela che il suo preferito potrebbe evolversi se dovesse rivedere la trilogia, ma nella stessa intervista rivela di avere difficoltà quando si tratta di rivedere i suoi stessi film. Pur non escludendo di rivedere la sua trilogia del Signore degli Anelli, sembra che abbia bisogno di più tempo:

“Non riesco a guardare i miei film. È solo che, voglio dire, un giorno… Diciamo che mi piace di più con il passare del tempo, quindi un giorno li guarderò di nuovo. Spero che vi piacciano!”.

Cosa significa la scelta di Jackson per la trilogia de Il Signore degli Anelli

Il Signore degli anelli
© New Line Cinema/Everett

Come si vede nel grafico sottostante, la scelta di Jackson è in linea con il consenso della critica riguardo ai tre film del Signore degli Anelli, almeno secondo Rotten Tomatoes. Si tratta comunque di una gara molto combattuta, con solo una manciata di punti percentuali tra i tre, a testimonianza di quanto siano acclamati e amati tutti e tre i capitoli.

Quando si tratta di scegliere il film preferito del Signore degli Anelli, non c’è una sola risposta giusta e le preferenze personali giocano un ruolo fondamentale. Non è chiaro perché Le due torri sia il preferito di Jackson, ma il secondo capitolo di una trilogia è sempre una sfida importante, perché in definitiva funge da ponte in una storia più ampia. Anche se Le due torri potrebbe non essere il film del Signore degli Anelli preferito da tutti, è chiaramente un’opera fantasy speciale, di cui Jackson è particolarmente orgoglioso.

28 Anni Dopo: nuovi dettagli sulla trama e sui personaggi di Aaron Taylor Johnson e Jodie Comer

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L’atteso 28 anni dopo è destinato ad espandere il mondo dell’iconico franchise 28 anni dopo, portando nuovi volti e nuovi orrori alla saga post-apocalittica. Diretto da Danny Boyle e scritto da Alex Garland, il terzo capitolo della serie riprende quasi tre decenni dopo l’epidemia del Rage Virus. Questa volta, Jodie Comer e Aaron Taylor-Johnson interpretano i membri di una comunità di sopravvissuti affiatata su un’isola pesantemente fortificata e collegata alla terraferma da un’unica, insidiosa strada rialzata. Le loro vite vengono sconvolte quando una missione sulla terraferma rivela pericoli e segreti inimmaginabili.

In una conversazione con Empire, il regista Danny Boyle ha fatto luce sulle vite dei sopravvissuti e sulla storia più ampia di 28 anni dopo . Ecco cosa ha detto:

È una comunità chiusa e necessariamente molto unita. Ci sono leggi di difesa molto severe, ovviamente, per sopravvivere così a lungo in quello che è effettivamente un ambiente ostile. Hanno creato una comunità di successo, a loro avviso.

Inoltre, questi nuovi dettagli rivelano che i personaggi di Comer e Taylor-Johnson sono una coppia sposata, che cresce il figlio dodicenne Spike in una comunità a Holy Island, alias Lindisfarne. Da lì, Spike sta per intraprendere un viaggio di rito per vedere la vera natura del Regno Unito, ma le cose non vanno come previsto.

Tutto quello che sappiamo su 28 anni dopo

28 giorni dopo è stato un grande successo e ha già generato un seguito meno apprezzato (ma comunque degno di nota), 28 settimane dopo del 2007. Boyle e Garland erano coinvolti solo come produttori esecutivi in quel progetto, quindi molti fan vedranno sicuramente questo nuovo film come il primo vero sequel. Jodie ComerAaron Taylor-Johnson, Ralph Fiennes hanno firmato per interpretare i ruoli principali ed è stato confermato anche il ritorno di Cillian Murphy nel ruolo del protagonista del film originale, Jim.

Boyle dirigerà il primo capitolo, mentre Nia DaCosta è stata annunciata di recente come regista del secondo film, che pare si intitolerà 28 anni dopo – Parte 2: Il tempio delle ossa. Il piano prevede di girare entrambi i film in parallelo. Garland scriverà tutti e tre i film. Il budget per ogni film si aggira intorno ai 75 milioni di dollari.

Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che si risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti “zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità spaventosa. L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti interpretati da Naomie HarrisBrendan Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato interpretato da Christopher Eccleston.

I dettagli sulla trama di 28 anni dopo non sono ancora stati resi noti, ma il periodo suggerisce che si svolgerà in un futuro prossimo, il che significa che il film potrebbe essere più orientato verso la fantascienza che verso l’horror vero e proprio. Il film uscirà al cinema il 19 giugno 2025.

Zoe Saldana: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Zoe Saldana: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Zoe Saldana è un’attrice versatile, talentuosa e molto capace. Ha saputo conquistare mezzo mondo grazie alla sua bellezza esotica e alle sue abilità di attrice, dando vita a personaggi che resteranno nella memoria degli spettatori. In principio fu ballerina, ma la passione per la recitazione ha avuto il sopravvento e, in oltre 20 anni di carriera, ha messo tanto impegno e costanza per arrivare ai livelli in cui si trova oggi. È anche l’unica attrice a poter vantare di aver recitato nei tre film con il maggiore incasso di sempre: Avatar, Avengers: Endgame e Avatar – La via dell’acqua.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Zoe Saldana.

I film di Zoe Saldana

1. Ha recitato in celebri film. Zoe Saldana debutta al cinema lavorando in Il ritmo del successo (2000), per poi continuare con Get Over It (2001), Crossroads – Le strade della vita (2002) e La maledizione della prima luna (2003). In seguito, Zoe recita in The Terminal (2004), Indovina chi (2005), After Sex – Dopo il sesso (2007), Star Trek (2009) e in Avatar (2009). Ormai popolarissima, prende parte ai film The Losers (2010), Takers (2010), Colombiana (2011), The Words (2012), Into Darkness – Star Trek (2013), Il fuoco della vendetta (2013), Guardiani della Galassia (2014), Teneramente folle (2014), Star Trek Beyond (2016), La legge della notte (2016), Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017) e Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019).

I film di oggi di Zoe Saldana

Dal 2020 l’attrice ha recitato in The Adam Project (2022), Amsterdam (2022), Avatar – La via dell’acqua (2022), Guardiani della Galassia Vol. 3 (2023), The Absence of Heaven (2023) ed Emilia Pérez (2024). Prossimamente riprenderà il ruolo di Neytiri in Avatar: Fuoco e cenere (2025), Avatar 4 (2029) e Avatar 5 (2031). In questi anni ha avuto anche modo di recitare per il piccolo schermo, nella miniserie From Scratch – La forza di un amore (2022) e in Lioness (2023-2024).

2. È anche doppiatrice e produttrice. Nel corso della sua carriera, Zoe Saldana ha deciso di sperimentare diversi ambiti del cinema: oltre ad aver lavorato in un paio di corti, come The Legend of Red Hand (2018) di Stefano Sollima per Campari, ed essere comparsa nel videoclip Free Me di Sia (2017), Zoe è anche doppiatrice e produttrice. L’attrice, infatti, ha partecipato al doppiaggio dei film Il libro della vita (2014), My Little Pony: Il film (2017), Mister Link (2019), Vivo (2021) ed Elio (2025), mentre nel 2021 è stata doppiatrice della serie Maya e i tre guerrieri. come produttrice ha prodotto la miniserie Rosemary’s Baby, le serie Zoe Saldana Presents My Hero (2014) e Lioness e i film The Honor List (2018) e The Absence of Heaven.

Zoe Saldana in Emilia Perez
Zoe Saldana in Emilia Pérez. Foto di © Shanna Besson

 

Zoe Saldana in Emilia Pérez

3. Ha vinto importanti premi per il suo ruolo. Nel film Emilia Pérez Saldana interpreta Rita Moro Castro, giovane avvocato che si vede richiesta da niente meno che il più temuto boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Il boss le chiede infatti di aiutarlo a inscenare la propria morte e poi di procurargli una delle migliori chirurgie di riassegnazione del sesso che lo renda la donna che ha sempre voluto essere, la bella Emilia Pérez. Grazie al suo ruolo in questo film, Saldana ha ottenuto importanti riconoscimenti, come il Prix d’interprétation féminine al Festival di Cannes (condiviso con le sue colleghe del film) e il Golden Globe come Miglior attrice non protagonista.

Zoe Saldana in Avatar

4. Per prepararsi al ruolo ha passato diversi giorni alle Hawaii. Nel 2009 uscì nei cinema di tutto il mondo quello che rimarrà uno dei più grandi film della storia del cinema: Avatar. Per poter interpretare i personaggi, il cast del film (tra cui Zoe Saldana che ha dato vita alla principessa Neytiri) ha fatto un una specie di gita fuoriporta alle Hawaii, in cui i membri del cast e della troupe hanno passato alcuni giorni della foresta, accampandosi e cucinando pesce, cercando di vivere in maniera tribale. Tutto ciò è servito soprattutto agli attori (che hanno girato il film con la motion capture) che necessitavano di capire come si vivesse nella giungla.

5. Il sequel è stato emotivamente più impegnativo. Chiamata a riprendere il ruolo di Neytiri in Avatar – La via dell’acqua, l’attrice ha rivelato di essersi trovata in maggiore difficoltà nel ritrarre il personaggio perché in questo secondo film della saga Neytiri si confronta con le proprie paure e il personaggio ha molta più rabbia e conflitti irrisolti nel cuore. L’attrice ha anche ritenuto che lavorare con Sam Worthington – interprete di Jake Sully – sia stato diverso questa volta, perché ha percepito la sua “vulnerabilità” e i due hanno cercato di incanalare questa paura nei loro due personaggi.

Zoe Saldana e Sam Worthington in Avatar (2009)
Zoe Saldana e Sam Worthington in Avatar (2009). Foto di WETA – © 2007 Twentieth Century Fox – All Rights Reserved

 

Zoe Saldana è Gamora in Guardiani della Galassia

6. Per interpretare Gamora doveva sottoporsi a 4 ore di trucco. Dare vita a Gamora, la celebre aliena dalla pelle verde di Guardiani della Galassia, non è stato un processo facile: l’attrice, infatti, doveva sottostare a ben 4 ore di trucco ogni giorno di riprese, al fine di farsi applicare la speciale colorazione e tutte le altre particolarità del personaggio. Zoe ha anche rivelato di aver avuto un orecchio verde, dove il trucco non si era rimosso, per un mese e di essersene accorta soltanto durante una vacanza.

GUARDA ANCHE: Zoe Saldana diventa Gamora in 38 secondi – video in timelapse

Zoe Saldana si pente di Pirati dei Caraibi

7. Ha ricordato con rammarico la sua esperienza sul set. L’attrice ha riflettuto su quella che è stata una delle sue prime esperienze in una grande produzione cinematografica, ovvero La maledizione della prima luna, definendola tutt’altro che positiva.”Con quell’esperienza ho capito con chi desideravo davvero lavorare“, ha spiegato Saldana ad EW. “Il cast e la troupe sono quasi sempre fantastici, ma se lo studio, i produttori e il regista non guidano con gentilezza e attenzione, una grande produzione può facilmente diventare un’esperienza negativa. E questo è esattamente ciò che mi è successo. Mi sono sentita persa, sommersa da tutto”.

Zoe Saldana, il marito Marco Perego e i figli

8. È sposata con un artista italiano. Nel 2013, dopo alcuni mesi di frequentazione, Zoe Saldana ha sposato l’artista italiano Marco Perego. Lui è un artista di successo, sia per quanto riguarda la realizzazione di quadri, che di performance artistiche, anche se ha un passato da calciatore che, per un problema di salute ha rinunciato alla carriera e alla serie A. I due sono sempre molto affiatati e dal loro amore sono nati tre figli: i gemelli Aridio e Bowie Ezio nel 2014 e il piccolo Zen, arrivato nel febbraio 2017. Nel 2022 l’attrice è anche protagonista del film d’esordio alla regia del marito, The Absence of Heaven.

Operazione Speciale: Lioness
Zoe Saldana in Operazione Speciale: Lioness. Foto di Lynsey Addario/Paramount+

Le origini di Zoe Saldana

9. Ha origini sudamericane. Pur essendo nata negli Stati Uniti, l’attrice vanta origini sudamericane. È infatti figlia di Aridio Saldaña, dominicano, e di Asalia Nazario, portoricana. Zoe è così cresciuta nel Queens di New York, ma anche nella Repubblica Domicana, dove ha studiato e si è inizialmente formata nella danza.

Zoe Saldana parla italiano in From Scratch

Grazie al matrimonio con Marco Perego, l’attrice si è avvicinata molto alla cultura italiana e in alcune interviste ha anche dimostrato di parlare un poco di italiano. Il marito le sta infatti insegnando a parlarlo, sia a lei che ai loro figli. In particolare, ha dimostrato di saperlo padroneggiare recitando in italiano nella miniserie From Scratch – La forza di un amore.

L’età e l’altezza di Zoe Saldana

10. Zoe Saldana è nata il 19 giugno del 1978 a Passaic, nel New Jersey, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.70 metri.

Fonti: IMDb, Biography

Emilia Pérez: recensione del film di Jaques Audiard

Emilia Pérez: recensione del film di Jaques Audiard

Da Manitas Del Monte a Emilia Pérez. Da una simil vita nel narcotraffico a una in cui brillare davvero. Cambiare vita o cambiare sesso, qual è la differenza, si chiederà la protagonista del musical di Jaques Audiard, Emilia Pérez, tra le proposte più interessanti del concorso di Cannes 77, dove ha vinto il Premio della Giulia e il Prix d’interprétation féminine per le attrici Karla Sofía Gascón, Selena Gomez, Adriana Paz e Zoe Saldana. Un film che si sta ora affermando – dopo quattro Golden Globe vinti – come uno dei principali protagonisti di questa stagione di premi cinematografici, tra elogi e polemiche.

La trama di Emilia Pérez: non sono qui per casualità…

Preparatissima ma sottovalutata, Rita (un’eccellente Zoe Saldaña) è un avvocato di un grande studio legale di Citta del Messico che un giorno riceve un’offerta inaspettata: aiutare un temuto boss del cartello, Manitas Del Monte (Karla Sofía Gascón) a ritirarsi dai suoi affari e a sparire per sempre, diventando la donna che ha sempre sognato di essere. L’offerta di 2 milioni di dollari è molto più che allettante per un’instancabile lavoratrice che non è mai stata ripagata nella vita. Tuttavia, quello che si presenta come un impegno provvisorio, è in realtà un incontro che cambierà per sempre la vita di Rita, che la legherà a doppio filo con il mondo di criminalità, fantasmi e violenza contro cui ha sempre cercato di lottare.

Manitas del Monte è sempre stata due, di lei dirà che non le manca la voce ma non può cantare, non le manca il fuoco, ma non può desiderare, vorrebbe che la sua anima profumasse di miele, vorrebbe semplicemente essere lei. La transizione è, soprattutto, un fenomeno sociale e Audiard assorbe questa idea regalandoci un musical che si muove per le strade di Città del Messico con puntate anche in altri stati, una sinfonia polifonica di personaggi a tutti tondo, che lasciano spazio a più emozioni e si fanno conoscere tramite i segmenti musicali – a cura di Camille e Clément Ducol – alcuni scenograficamente più elaborati, altri intimissimi in cui si dischiude l’anima dei personaggi.

Karla Sofía Gascón in Emilia Pérez
Karla Sofía Gascón in Emilia Pérez. Foto di Shanna Besson – WHY NOT PRODUCTIONS – PATHÉ FILMS – FRA – © 2024

Emilia Pérez è un film in transizione come il suo regista

La carriera di Audiard è stata inclassificabile all’interno del cinema francese, capace di giocare con i generi, soprattutto il thriller, e con il cinema d’autore. Un profeta è stato il suo grande successo, con il quale è stato candidato all’Oscar e ha vinto il Gran Premio della Giuria qui a Cannes. In quell’occasione, ha utilizzato il genere noir carcerario per raccontare la violenza e la corruzione all’interno e all’esterno di questo sistema. Con Dheepan, si è aggiudicato la Palma d’Oro, questa volta mostrando il dramma sociale, la situazione di abbandono della comunità di rifugiati dello Sri Lanka. Ha poi osato con il western in The Sister Brothers, ed è tornato al cinema minimalista con Paris, 13Arr dove, in un elegante bianco e nero ci ha raccontato la vita di un’intera generazione.

Io sono quello che sento e, per la prima volta, sento un sentimento

L’aspetto più intressante di Emilia Pérez è che questa transizione morale è anche drammaturgica e coincide con la fluidità del genere stesso del film, che passa dal musical al dramma e poi al thriller, poi di nuovo al musical e infine alla tragedia, con un’audacia ammirevole. Cineasta mercuriale come pochi altri, Audiard dimostra di non temere il cinema popolare, né di essere accusato di banalizzare la realtà violenta del Messico. Qui non si tratta di cantare bene, ma di cantare i sentimenti. Emilia è, infatti, anche un’eroina tragica, non può restare impunita per tutto il male che ha fatto Manitas. L’errore, non considerato nell’impeto di voler cambiare, è il volere allontanarsi dalla vita di Manitas, ma mantenere vicino l’unica cosa di buono che ha fatto: i suoi figli.

Selena Gomez in Emilia Perez
Selena Gomez in Emilia Pérez. Foto di Shanna Besson/PAGE 114 – WHY NOT PRODUCTIONS – PATHÉ FILMS – FRA – © 2024 Neflix

Karla Sofía Gascón brilla nel suo doppio ruolo di principe dei narcos e di epifanica benefattrice dei parenti dei desaparecidos che lui stesso ha ordinato di seppellire in fosse comuni. Emilia Pérez è un film sulla voce che canta della vita e, in maniera analoga a quanto sperimentato da Damien Chazelle con il magnifico La La Land, Audiard è interessato a cogliere la verità di questa voce nella quotidanità, non nei vocalizzi, nelle performance perfette, quanto nell’emozione della parola e del sentimento.

Se troppo male fa troppo male, io troppo bene non lo voglio sapere

Emilia Pérez è un film di odori che ricordano persone, di vite a metá, che possono iniziare e finire in un tempo indefinito, perché decidiamo noi come esistere. Audiard non ha paura di osare ingigantendo metafore, trama e caratterizzazione dei personaggi, il bene e il male ci arrivano in maniera indistinta, una corrente torrenziale di movimento, suoni, odori, di grandissimo male e grandissimo amore. C’è chi potrebbe riscontrare un rallentamento nella seconda parte della narrazione o potrebbe non andare oltre l’idea di una trama da soap opera, ma Emilia Pérez è così rischioso, personale, unico e pieno di vita che è impossibile non innamorarsene.

Tracker – stagione 2: la sinossi della première di metà stagione promette nuovi sviluppi

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La sinossi della première di metà stagione di Tracker – stagione 2 promette una nuova pista nel caso della balena bianca di Colter, che si riferisce alla scomparsa irrisolta di Gina Picket. La première della seconda stagione stabilisce il legame di Colter Shaw (Justin Hartley) con Camille (Floriana Lima), sorella di Gina, e Gina è la prima persona che Colter non è riuscito a rintracciare. Il caso è rimasto in secondo piano fino a quando Colter ha collaborato con un detective in pensione, Keaton (Brent Sexton), per catturare un serial killer. In cambio del suo aiuto, Keaton si è offerto di dare una nuova occhiata al caso, portandolo a interrogare un ex socio di Frank Whales.

TVLine condivide la sinossi della prossima première di metà stagione di Tracker, che vedrà alcuni nuovi sviluppi del caso. Il prossimo episodio, intitolato “The Disciple”, è previsto per domenica 16 febbraio alle 20.00 sulla CBS e un giorno dopo su Paramount+. Colter fa di nuovo squadra con Keaton per “una nuova pista. Di seguito la sinossi completa:

“The Disciple” – Una nuova pista nel caso della balena bianca di Colter, la scomparsa di Gina Picket, lo porta a riunirsi con il poliziotto in pensione Keaton (guest star Brent Sexton) per rintracciare un serial killer.

Cosa significa per Tracker Stagione 2

Il caso della balena bianca è l’unico arco narrativo di lunga durata della seconda stagione, mentre tutti gli altri casi di persone scomparse si limitano a un episodio. Gina è scomparsa 10 anni fa e Colter sospettava che Frank Whales fosse coinvolto. Nel finale di metà stagione di Tracker, stagione 2, Keaton ha legato il socio di Whales, Alex, in uno scantinato per ottenere maggiori informazioni. Alex ha rivelato che un individuo chiamato “Maestro” voleva Gina e ha fatto in modo che Whales la attirasse da lui.

Non si sa ancora se Gina sia viva o morta, ma Colter non si fermerà finché non arriverà in fondo alla verità. La sinossi del prossimo episodio di Tracker continuerà la caccia, indicando che la scomparsa di Gina potrebbe essere collegata a un serial killer. Questo potrebbe portare a notizie deludenti sul destino di Gina, sempre che la soffiata sull’assassino non sia solo un depistaggio.

Ghosts – stagione 4: la sinossi della premiere della midseason presenta una situazione spinosa per Sam e Jay

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La sinossi della première di metà stagione di Ghosts lascia presagire uno scenario che lascia Sam (Rose McIver) e Jay (Utkarsh Ambudkar) in una situazione difficile. La sitcom della CBS è un remake dello show di successo della BBC che segue una coppia dopo aver ereditato una casa fatiscente, nota come Woodstone Manor, infestata dagli spiriti di coloro che un tempo vivevano sul terreno. La quarta stagione diGhosts è iniziata nell’ottobre 2024 e finora sono stati trasmessi 9 episodi, tra cui una storia natalizia in due parti.

TVLine ha rivelato la sinossi dell’episodio di midseason première della quarta stagione di Ghosts. Intitolato “The Not-So-Silent-Partner”, l’episodio vedrà l’operaio edile Mark (Tristan D. Lalla) confrontarsi finalmente con Sam e Jay per i ritardi che Woodstone Manor ha dovuto affrontare durante i lavori di ristrutturazione per la creazione del ristorante di quest’ultimo. L’episodio andrà in onda giovedì 30 gennaio alle 20:30. Di seguito la sinossi:

Sam e Jay sono costretti a coprirsi quando Mark chiede di incontrare l’investitore silenzioso del ristorante di Jay che sta bloccando i lavori di costruzione.

Cosa significa la sinossi della première di metà stagione di Ghosts Stagione 4 per la storia di Jay

Da qualche tempo Isaac (Brandon Scott Jones) è l’investitore silenzioso di Jay, poiché ha un sacco di soldi da dare che non userà mai. Tuttavia, Jay non potrà semplicemente spiegare a Mark la presenza di Isaac, poiché l’unica persona che può effettivamente vedere i fantasmi è Sam. In questo modo si ripropone una situazione in cui i personaggi di Ghosts si trovano spesso, ovvero quando Sam e Jay devono coprire il fatto che ci sono diversi spiriti che occupano Woodstone Manor. Questa volta, però, potrebbe avere un impatto enorme sulla storia di Jay.

Mentre Jay continua ad avvicinarsi alla creazione del ristorante dei suoi sogni nel fienile di Woodstone Manor, il suo obiettivo è diventato più personale dopo che, nell’episodio delle vacanze della quarta stagione, ha convinto i suoi genitori a sostenere il suo sogno. Inoltre, ne ha approfittato per rendere omaggio a tutto ciò che hanno fatto per lui. Per questo motivo, dopo tanto lavoro per realizzare il ristorante, la lotta per convincere Mark dell’esistenza dell’“investitore” è un buon gancio emotivo per dare il via alla seconda parte della quarta stagione di Ghosts.

Spider-Man 4: due villain classici erano nella storia prima della riscrittura della sceneggiatura

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Con così tanti resoconti e voci contrastanti su Spider-Man 4 che circolano nelle ultime settimane, è difficile capire esattamente cosa sta succedendo con il progetto, ma diverse fonti hanno affermato che, per qualche motivo, la storia non è ancora stata messa insieme.

Si ritiene che la sceneggiatura stia subendo una revisione importante, forse a causa di divergenze di opinioni tra la star Tom Holland e il capo dei Marvel Studios Kevin Feige, e l’ultima volta che ne abbiamo sentito parlare, il film era ancora lontano dall’inizio della produzione perché non c’è ancora una bozza di ripresa definitiva.

Lo scooper Daniel Richtman ha ora condiviso un aggiornamento e ritiene che la sceneggiatura sia ancora in fase di elaborazione. Afferma inoltre che la versione più recente della storia, prima delle riscritture, includeva due classici cattivi di Spidey, Shocker e Scorpion.

Entrambi questi personaggi sono apparsi in precedenti film di Spider-Man, con Michael Mando che interpreta un pre-supercattivo Mac Gargan e Herman Schultz di Bokeem Woodbine che veste i panni di Shocker in Homecoming. Nessuno di questi due ragazzi è stato visto da allora, quindi non siamo sicuri se gli stessi attori sarebbero tornati o se sarebbero state introdotte nuove interpretazioni dei nemici di Spidey.

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La data di uscita del film è il 24 luglio 2026, con le riprese sono programmate per iniziare intorno ad agosto di quest’anno. C’è ancora tempo per garantire che queste scadenze vengano rispettate, ma sono possibili ritardi (Holland ha anche The Odyssey di Christopher Nolan da girare l’anno prossimo, il che potrebbe causare conflitti di programmazione).

Sembra che alla SONY stiano ancora cercando di capire qual è “la cosa giusta”, ma sembra proprio che siano state prese in considerazione molte idee diverse. Se ogni voce fosse vera, Spider-Man 4 vedrà Holland, Tobey Maguire e Andrew Garfield unire le forze con Venom, Ghost Rider, Black Cat, Daredevil e The Punisher per affrontare Mephisto, Vulture, Knull e un esercito di simbionti. Decisamente troppa roba per un solo film!

Supergirl: Woman of Tomorrow, avvistata la star di Superman negli stessi luoghi del set

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Supergirl: Woman of Tomorrow inizierà le riprese nel Regno Unito la prossima settimana e sembra sempre più probabile che il film presenterà più di un kryptoniano. Secondo il famoso fansite di David Corenswet @corenswetmedia, l’attore è stato avvistato a Londra pochi giorni prima che le telecamere iniziassero a girare per il film DCU della Ragazza d’Acciaio. Sebbene nulla sia confermato in questa fase, ha senso che Superman si presenti, soprattutto con Krypto pronto a unirsi a Kara nella sua avventura cosmica.

James Gunn ha detto che Krypto è un “cane piuttosto terribile” nel DCU, quindi Kal-El che lo consegna a sua cugina per vedere se lei riesce a tenerlo sotto controllo ha senso. È stato precedentemente riferito che l’attrice di Supergirl Milly Alcock debutterà in Superman, quindi questo non sarà il loro primo incontro.

In Supergirl ci saranno sia Lobo che Superman!

Siamo certi che molti di voi spereranno che il Superman di Corenswet incroci il Lobo di Jason Momoa e, sebbene questa sia sicuramente una possibilità, sembra più probabile che Supergirl incontri il Main Man nello spazio. Presto potremmo cominciare a vedere delle foto dal set di Supergirl: Woman of Tomorrow

James Gunn ha rivelato di aver pensato alla Alcock per interpretare Supergirl dopo aver visto la sua interpretazione nella serie prequel di Game of Thrones della HBO.

Milly è stata la PRIMA persona che ho proposto a Peter per questo ruolo, ben più di un anno fa, quando avevo letto solo i fumetti“, ha scritto il regista su Threads. “Stavo guardando La casa del drago e ho pensato che potesse avere il taglio, la grazia e l’autenticità di cui avevamo bisogno“.

milly alcock supergirlCosa sappiamo di Supergirl: Woman of Tomorrow?

Supergirl: Woman of Tomorrow sarà il secondo film DCU dei DC Studios e sarà diretto dal regista di Curdelia Craig Gillespie. Ana Nogueira (The Vampire Diaries) ha scritto la sceneggiatura dopo essere stata inizialmente assunta per scrivere il film di Supergirl con Sasha Calle di Flash.

Nel film, Supergirl viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo 21° compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una giovane donna di nome Ruthye e finisce per intraprendere una ricerca omicida di vendetta. Il cast include Milly Alcock nel ruolo di Supergirl, Eve Ridley nel ruolo di Ruthye Marye Knoll, Matthias Schoenaerts nel ruolo di Krem delle Colline Gialle e Jason Momoa nel ruolo di Lobo.

Quando Supergirl: Woman of Tomorrow fu annunciato per la prima volta, Gunn disse: “Vediamo la differenza tra Superman che è stato mandato sulla Terra e cresciuto da genitori amorevoli fin da quando era un neonato, rispetto a Supergirl che è stata cresciuta su una roccia, un frammento di Krypton, e ha visto tutti intorno a lei morire ed essere uccisi in modi terribili per i primi 14 anni della sua vita, e poi è arrivata sulla Terra quando era una ragazzina”. “È molto più hardcore, non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a vedere”, ha concluso.

James Gunn e Peter Safran hanno annunciato il reboot di Supergirl durante la giornata stampa dello studio nel gennaio dello scorso anno, quando è stato rivelato lo slate del DCUGods and Monsters“. Il progetto sarà basato almeno in parte sull’omonima serie di fumetti di King del 2022.

Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York: tutte le curiosità sul film

Arrivato al cinema nel 1990, il film Mamma ho perso l’aereo si è in breve affermato come un successo clamoroso ed è diventato nel tempo uno dei più celebri film natalizi che il cinema abbia mai prodotto. Si tratta infatti di una commedia per famiglie capace di divertire grandi e piccoli, offrendo risate a volontà, colpi di scena imprevedibili e tante emozioni. Data la calorosa accoglienza ricevuta, appena due anni dopo è arrivato al cinema il suo sequel dal titolo Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York.

Scritto ancora una volta da John Hughes (Breakfast Club) e diretto da Chris Columbus (Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre), questo ripropone alcune dinamiche del primo film spostando però l’azione dall’abitazione dei McCallister all’intera città di New York. La grande mela diventa dunque un vero e proprio palcoscenico per il giovane Kevin, chiamato ancora una volta a difendersi dagli stessi malintenzionati del primo film. Questo sequel presenta però anche un tono più cupo e un uso della violenza più esplicito, elementi non particolarmente graditi da quanti avevano invece apprezzato la leggerezza del primo film.

Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York non replica dunque i risultati artistici del suo predecessore, ma ha comunque guadagnato la propria schiera di appassionati nel corso degli anni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Macaulay Culkin Brenda Fricker in Mamma ho riperso l'aereo - Mi sono smarrito a New York
Macaulay Culkin Brenda Fricker in Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New Yor09

La trama di Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York

La famiglia McCallister si appresta ad andare a Miami per trascorrere le vacanze di Natale. Questa volta però Kevin non viene dimenticato a casa come l’anno precedente, ma nella confusione dell’aeroporto perde di vista i genitori e, seguendo un uomo fisicamente simile a suo padre e che indossa un cappotto identico a quello di Peter, si imbarca su un aereo sbagliato. Invece che andare in Florida con i genitori, dunque, si ritrova catapultato nella grande e caotica New York. Mentre i genitori cominciano le ricerche del figlio, il piccolo Kevin approfitterà della situazione per dare inizio una vacanza da sogno extra lusso.

Nel frattempo il piccolo McCallister si imbatte anche nei due malviventi che il Natale precedente avevano cercato di svaligiare la sua casa, Harry e Marv, evasi da poco di prigione e che si trovano a New York per derubare il famoso negozio di giocattoli Duncan la notte della vigilia. Ma anche questa volta dovranno prima fare i conti con Kevin, contro cui si vogliono vendicare dopo averlo incontrato per le strade della città. Dal canto suo, Kevin non si farà sfuggire l’occasione di far cadere i due ladruncoli in altre delle sue ingegnose trappole, con l’obiettivo di sventare i loro perfidi piani.

Il cast del film, da Macaulay Culkin a Donald Trump

Ad interpretare Kevin McCallister vi è naturalmente ancora una volta l’attore Macaulay Culkin. Per farlo tornare nei panni di Kevin, al giovane attore furono offerti ben 4.5 milioni di dollari, il compenso più alto mai dato ad un bimbo di 12 anni. Per l’attore fu però molto più difficile girare questo sequel, poiché essendo ormai divenuto una celebrità capitava spesso che la gente cercasse di avvicinarglisi. Si rese pertanto necessaria la presenza di diverse guardie del corpo sul set. Gli attori Catherine O’Hara e John Heard riprendono il ruolo di Kate e Peter, i genitori di Kevin, mentre Joe Pesci e Daniel Stern tornano ad interpretare i ladri Harry e Marv.

La donna dei piccioni è la grande attrice Brenda Fricker, premio Oscar come Migliore attrice non protagonista, nel 1990, per il ruolo della signora Brown nel film Il mio piede sinistro. Completano poi il cast gli attori Devin Ratray nei panni di Buzz, il fratello maggiore di Kevin, Hilary Wolf in quelli di Megan, la sorella maggiore, Michael C. Maronna in quelli del fratello maggiore Jeff e Gerry Bamman in quelli dello zio Frank. Tim Curry interpreta invece Mr. Hector, il concierge del hotel dove Kevin si reca. Proprio nell’albergo, nella scena in cui Kevin chiede un’informazione, l’uomo che gli risponde è il magnate e Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, proprietario del Plaza all’epoca del film.

LEGGI ANCHE: Donald Trump dice che i produttori lo hanno “implorato” di partecipare a Mamma ho perso l’aereo 2Donald Trump e la verità sul cameo in Mamma, ho riperso l’aereo

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Macaulay Culkin e Donald Trump in Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York

 

I sequel del film

Pur non riscuotendo lo stesso successo del primo film, anche Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York, ha comunque incassato un totale di 359 milioni in tutto il mondo. Ciò ha spinto a realizzare dei sequel, anche se non da tutti riconosciuti come tali. Questo perché caratterizzati da un diverso regista e, soprattutto, da un cast completamente diverso. Si parla dunque non di veri e propri sequel ma di seguiti indiretti e i titoli sono Mamma, ho preso il morbillo (1997), Mamma, ho allagato la casa (2002), il quale si configura come un sequel alternativo del primo film, riproponendo il personaggio di Kevin ma interpretato da un diverso attore, e Mamma, ho visto un fantasma (2012).

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision, Infinity+, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 9 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

M – Il Figlio del secolo debutta con i primi due episodi su SKY

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M – Il Figlio del secolo debutta con i primi due episodi su SKY

“Per il futuro, l’avanguardia, la rivoluzione: oggi nasce il fascismo”: la fondazione dei Fasci di combattimento, nel 1919, da parte di Benito Mussolini sancisce la nascita di un movimento, poi partito, che avrebbe radunato intorno a sé in pochi anni milioni di seguaci in giro per l’Italia uscita malconcia dalla Grande Guerra. Un’Italia che si consegnerà al suo Duce arrendendosi a 20 anni di una dittatura sanguinosa, la pagina più oscura della nostra Storia. Ma è da quegli inizi così incerti e ancora fortemente avversati che parte il torrenziale racconto, potente quanto contemporaneo di M – Il Figlio del secolo, la nuova serie Sky Original diretta da Joe Wright su Sky e in streaming su NOW, in esclusiva, da domani, 10 gennaio. A interpretare il Duce uno fra i più apprezzati attori italiani, Luca Marinelli.

Dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale (edito da Bompiani) sulla nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Mussolini, la serie (la nostra recensione) è prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in collaborazione con Fremantle e CINECITTÀ S.p.A. La distribuzione internazionale è di Fremantle.

Scritta da Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), con soggetto di serie e soggetti di puntata firmati da Stefano Bises, Davide Serino e Antonio Scurati, la serie racconterà gli accadimenti che portarono Mussolini a impossessarsi dell’Italia e a fondare la dittatura in modo storicamente accurato, ampiamente documentato e testimoniato da più fonti.

La trama dei primi due episodi di M – Il Figlio del secolo

Il 23 Marzo 1919 Mussolini fonda i Fasci di Combattimento, il movimento che incarna il suo credo politico rivoluzionario. Ma la conquista del consenso è lontana: i primi Fasci sono solo poche centinaia di reduci di guerra, storpi e disperati; e qualcuno gli ruba la scena: il poeta ed eroe di guerra D’Annunzio prende militarmente Fiume. Così Mussolini si butta sulle elezioni: vincono i vecchi compagni socialisti, ora nemici, lui non prende voti e viene arrestato.

Rimesso in libertà da sconfitto, Mussolini medita di lasciare la politica. Ma un’occasione inattesa gli fa cambiare idea: gli scioperi indetti dai socialisti, che paralizzano il Paese, inducono latifondisti e industriali a cercare l’aiuto dei fasci per riportare ordine con la forza. Il fascismo, nato per sollevare gli ultimi, rinnega operai e contadini e abbraccia la causa dei padroni e dei borghesi. E grazie ai nuovi alleati entra in parlamento.

Il cast di M – Il Figlio del secolo

Accanto a  Luca Marinelli nel cast Francesco Russo (Call My Agent – Italia, A classic horror story, Freaks Out), che interpreta Cesare Rossi; Barbara Chichiarelli (Suburra – La serie, The Good Mothers, Favolacce) nei panni di Margherita Sarfatti; Benedetta Cimatti (Ricordi?, Tina Anselmi – Una vita per la democrazia) in quelli di Donna Rachele; Federico Majorana (Prisma, Favolacce, Padre Pio) interpreta Amerigo Dumini;Lorenzo Zurzolo (EO, Prisma, Baby) è invece Italo Balbo. E ancoraFederico Mainardi (Il ritorno di Casanova, Il mammone) che interpreta Albino Volpi; Maurizio Lombardi (The Young Pope, The New Pope, 1992, Ripley) nei panni di Emilio De Bono; Gianmarco Vettori (La Belva,Briganti, Padrenostro) in quelli di Dino Grandi; Gaetano Bruno (Martin Eden, Indivisibili, Il Cacciatore, Doc – Nelle tue mani) che interpreta Giacomo Matteotti; Paolo Pierobon (Rapito, Esterno notte, Qui rido io, 1994) nei panni di Gabriele D’Annunzio; Elena Lietti (Il Miracolo, Anna, Il sol dell’avvenire, Siccità) è Velia Titta, moglie di Giacomo Matteotti;Gianluca Gobbi (Fabrizio De Andrè – Principe Libero) nel ruolo di Cesare Maria de Vecchi; Gabriele Falsetta (Io sono l’amore) in quello di Roberto Farinacci. Vincenzo Nemolato (La chimera, Tutto chiede salvezza, Supersex) interpreta Vittorio Emanuele III.

La serie andrà tutti i venerdì in prima serata su Sky Atlantic (oltre a essere disponibile on demand – anche in 4K HDR).

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