Abbiamo molto di cui discutere dopo
aver visto il finale di Creature
Commandos (potete
trovare il nostro riassunto qui), ma una battuta apparentemente
casuale include un’importante rivelazione sul
Batman del DCU, potenzialmente chiudendo la porta alla
possibilità che Robert Pattinson diventi il Batman ufficiale
di questo franchise oltre che dei film diretti da Matt
Reeves. Nel penultimo episodio della serie animata,
infatti apprendiamo che il Dottor Phosphorus è
stato creato dopo un incontro con il mafioso di Gotham City,
Rupert Thorn.
Deciso a vendicarsi, Phosphorus si
scatena uccidendo Thorn e gli uomini che avevano ucciso sua moglie
e suo figlio. In questo modo prende il controllo dell’impero
criminale del cattivo prima di essere catturato da Batman (un
confronto che, purtroppo, non è stato riprodotto sullo schermo). Il
periodo di comando di Phosphorus non può essere durato a lungo:
forse settimane, mesi o un anno o due al massimo. Tuttavia, dopo
quella serie di omicidi è ovviamente entrata rapidamente nel radar
di Batman.
Quindi, quando nel finale Phosphorus
dice che sono passati quindici anni dalla sua trasformazione,
possiamo tranquillamente supporre che sia passato più di un
decennio da quando Batman ha catturato il cattivo e lo ha messo a
Belle Reve. The
Batman, invece, si svolge nell’“Anno Due” della
carriera di vigilante del Crociato incappucciato, quindi l’unico
modo in cui Pattinson può entrare nel DCU è se è invecchiato in modo significativo.
D’altra parte, i film di Matt Reeves potrebbero
esplorare gli anni formativi di Batman prima che Gunn faccia
interpretare all’attore una versione più vecchia dell’eroe nel
DCU.
Anche se sarebbe abbastanza facile
per i DC Studios ritrattare una battuta di circostanza in una serie
televisiva animata, ha senso che il Batman del DCU abbia 40 o 50 anni, soprattutto se avrà un
figlio. Tuttavia, anche se sembra molto più giovane, Pattinson ha
38 anni ed è abbastanza grande per essere il padre di Damian Wayne,
10 anni. Quindi, per ora, la porta rimane socchiusa. “Come
tutti sanno, il Batman di The Brave and the Bold apparterrà al
nuovo universo DC”, ha però dichiarato il regista di
The Brave and the Bold, Andy
Muschietti, in una recente intervista. “È abbastanza
ovvio che il Batman di Matt Reeves non fa parte di questo nuovo
universo”.
La serie animata Creature
Commandos, composta da 7 episodi, è stata trasmessa in
streaming su Max e ha come protagonisti David Harbour nel ruolo di Eric
Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma
nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol.
3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe
Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus,
Sean Gunn nel ruolo di Weasel e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag
Senior.
Steve Agee riprende
il suo ruolo in Peacemaker, John Economos. È prevista anche
la partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller.
Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa
di Indira Varma come il personaggio principale
della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun
episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun
attore. Al momento non è noto quando la serie sarà trasmessa anche
in Italia.
In rete circola la voce che i
Marvel Studios abbiano incontrato
Cynthia Erivo per interpretare
Tempesta nell’atteso reboot degli
X-Men e, che sia vero o meno, la star di Wicked
sembra certamente interessata a vestire i panni del potente eroe
mutante. Alla Erivo è infatti stato chiesto se c’è un “ruolo da
sogno” che vorrebbe interpretare mentre veniva intervistata dal
National Board of Review.
“Vorrei davvero interpretare
Tempesta”, ha risposto. “So che sembra una cosa frivola,
ma credo che non abbiamo ancora scoperto quanto sia grande e tutti
i suoi turbamenti interiori, quindi penso che ci sia un mondo in
cui potremmo fare qualcosa del genere”. Mentre avere la Erivo
sarebbe un grande successo per i Marvel Studios dopo il suo ruolo da
star in Wicked,
ad oggi sembra che lo studio sta cercando attori di età compresa
tra i 20 e i 25 anni per dar vita agli X-Men del MCU, il che sarebbe coerente con la
notizia che vede Sadie Sink
in lizza per il ruolo di Jean Grey.
Sebbene la Marvel sembri (finalmente) fare
progressi sull’inafferrabile film sugli X-Men, gli
aggiornamenti ufficiali sono stati pochi e distanti tra loro. Tutto
ciò che sappiamo con certezza è che Michael
Lesslie sta lavorando alla sceneggiatura e che si sta
cercando un regista. Se alcuni degli X-Men faranno il loro debutto
nei prossimi film degli Avengers (come si vocifera), c’è la
possibilità di avere presto notizie ufficiali sul casting. Ad oggi,
però, sembra che il film interamente a loro dedicato verrà
realizzato dopo Avengers:
Secret Wars, dando vita ad una nuova saga del MCU.
Cynthia Erivo è
Elphaba in Wicked
Cynthia Erivo
interpreta Elphaba, che alla fine diventerà la “Strega Cattiva
dell’Ovest“, mentre la megastar del pop Ariana
Grande interpreterà Glinda, alias “Strega Buona
dell’Est“. Entrambe le attrici sono state elogiate per le loro
performance. Il film vanta anche la presenza di Michelle Yeoh, vincitrice di un premio
Oscar®, nel ruolo della regale preside dell’Università di Shiz,
Madame Morrible; Jonathan Bailey (Bridgerton, Compagni di Viaggio) nel ruolo di
Fiyero, un principe arrogante e spensierato.
Vi sono poi Ethan
Slater, candidato al Tony (Spongebob Squarepants di
Broadway, Fosse/Verdon) nel ruolo di Boq, un generoso studente
Munchkin; Marissa Bode al suo debutto
cinematografico nel ruolo di Nessarose, la sorella prediletta di
Elphaba; e l’icona della cultura pop Jeff Goldblum nel ruolo del leggendario
Mago di Oz. Il cast include Pfannee e ShenShen, due astuti
compatrioti di Glinda interpretati dal candidato all’Emmy
Bowen Yang (Saturday Night Live) e da
Bronwyn James (Harlots), e un nuovo
personaggio creato per il film, la Signorina Coddle, interpretata
dalla candidata al Tony Keala Settle (The
Greatest Showman).
I due film dedicati a
Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati
ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e
Wolverine ha portato nel MCU i due eroi del
titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso
l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non sappiamo quando
arriveranno ufficialmente con il film tutto loro che è stato
annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la recente serie
animata X-Men ’97 il
loro debutto potrebbe ormai sempre imminente.
Le teorie principali sugli X-Men
nel MCU
La teoria prevalente tra i fan è che
gli Avengers combatteranno gli X-Men quando le
loro rispettive realtà
si scontreranno in un’Incursione. Sembra proprio che il
palcoscenico sia stato predisposto per uno scontro dopo l’arrivo di
Maria Rambeau nella realtà della squadra (un mondo
che si pensa sia Terra-10005). Vedremo cosa succederà. Tuttavia, è
giusto dire che tutti rimarranno scioccati se la squadra mutante
non farà la sua apparizione – costumi dei fumetti e tutto il resto
– nei prossimi film di Avengers.
Sono ormai diversi anni che si parla
di un film su World War Hulk, anche se con
Thor:
Ragnarok che prende in prestito pesantemente da Planet
Hulk – e Bruce Banner che in seguito tornerà sulla Terra come
“Hulk intelligente” – è ovvio che non si tratta di un adattamento
diretto. Questo potrebbe spiegare perché da allora si è ipotizzato
che si trasformi in World War Hulks (sì, Hulks).
She-Hulk:
Attorney at Law ha gettato le basi per questo, così come
anche Captain America: Brave New World, ma il film non è
ancora stato annunciato ufficialmente.
Tuttavia, oggi abbiamo un
aggiornamento positivo da parte dello scooper @MyTimeToShineH che
afferma: “Posso confermare che un film su World War Hulks è in
fase di sviluppo”. Sebbene come al solito questo tipo di
indiscrezioni siano da prendere con le pinze, la cosa sembra
promettente e suggerisce che il film farà parte della “Saga
dei Mutanti”. Si è parlato anche di un film su
Hulk vs. Wolverine, quindi forse il nuovo Logan
del MCU sarà incaricato dal
Dipartimento H di sconfiggere il Golia Verde?
Cosa potrebbe accadere in World War Hulk?
In ogni caso, World War
Hulks potrebbe essere un film epico e, se le parole dello
scooper si riveleranno corrette, un suo annuncio ufficiale potrebbe
essere fatto già al San Diego Comic-Con o al D23 di quest’anno.
“I Marvel Studios stanno preparando un progetto
sulla Guerra Mondiale di Hulk, anche se non nel modo in cui la
gente si aspetterebbe”, ha affermato la scorsa estate The
Cosmic Circus, parlando del progetto come una cosa certa e
aggiungendo anche dettaglis su quella che potrebbe essere la trama
del film.
“L’idea è che Bruce Banner, che
già in She-Hulk: Attorney At Law aveva parlato dei pericoli del
sangue di Hulk, veda finalmente realizzarsi il suo peggior incubo:
il governo degli Stati Uniti e i governi di tutto il mondo che
creano i propri Hulk”. “Questo potrebbe essere il punto di
rottura per Banner e potrebbe potenzialmente vedere il ritorno
dell’Hulk Selvaggio che la gente ha desiderato vedere per tanto
tempo, mentre si scontra con il Presidente Ross nei panni di Hulk
Rosso, cosa che mi è stato detto accadrà prima che poi”.
Alla luce di tali indiscrezioni si
può ripensare a come fino ad oggi siano state gettate le basi per
tutto questo e il fatto che il tutto culmini con Hulk al centro
della scena ha tutte le carte in regola per essere un grande film.
Tuttavia, si tratta anche di un significativo allontanamento dai
fumetti, che vedevano il gigante dichiarare guerra agli Illuminati
e all’intero pianeta. Ad oggi, World War Hulk è un
progetto non ancora confermato, ma i continui rumor a riguardo
suggeriscono che potrebbe prima o poi essere annunciato, per la
gioia dei fan.
Il regista di Scream
7Kevin Williamson, che ha
scritto il classico slasher originale di Wes
Craven, ha annunciato che le riprese per l’ultimo capitolo
dell’iconica serie horror sono ufficialmente in corso.
Il regista ha condiviso una foto del
dietro le quinte dal set, offrendo un’occhiata al nuovo logo del
titolo. Come previsto, questo prossimo film abbandonerà la sequenza
dei numeri romani dei due film precedenti.
“Non dovrei pubblicare post su
Scream e spero che @spyglassmediagr e @paramountpics mi
perdoneranno, ma quando hai uno dei giorni migliori della tua vita
è davvero difficile tenerlo per te”, ha scritto Williamson
nella didascalia del suo post. “Che giornata straordinaria ho
trascorso lavorando con un cast e una troupe straordinari e
talentuosi. Hanno dato il massimo e mi hanno sostenuto in ogni fase
del percorso. Sono molto grata per questa opportunità e per Wes
Craven che è stato nei miei pensieri per tutto il tempo. Il
profondo impatto che ha avuto sulla mia vita e sulla mia carriera è
infinito. Che giornata! Non vedo l’ora che arrivi domani!”
Neve Campbell e Courteney Cox sono
pronte a riprendere i rispettivi ruoli di Sidney Prescott e Gale
Weathers, insieme al ritorno di Mason Gooding nei
panni di Chad Meeks-Martin. I nuovi membri del cast includono
Isabel May, Celeste O’Connor,
Asa Germann, Mckenna Grace e
Sam Rechner. Non si sa se l’ultimo membro dei
“Core Four”, Jasmin Savoy Brown, tornerà nei panni della sorella
del personaggio di Gooding, Mindy.
A causa del licenziamento di
Melissa Barrera (Sam Carpenter) per i
post sui social media che lo studio ha ritenuto “antisemiti”, molti
fan si sono rivoltati contro Campbell e hanno pensato che avrebbe
dovuto mostrare solidarietà alla sua ex co-protagonista e rifiutare
l’offerta dello studio di tornare dopo aver saltato il film
precedente a causa di una disputa salariale.
A Barrera è stata chiesta della
situazione in una recente intervista: “Non ne abbiamo parlato
molto. Penso che ognuno faccia le proprie scelte e ciò che ritiene
sia meglio per sé. Rispetto pienamente ciò che le persone pensano
di dover fare per continuare in questa vita”.
Lo chiamano il selvaggio West per
una buona ragione. La nuova serie limitata di Netflix è
American Primeval, uno sguardo sanguinoso e
violento sui tentativi dei mormoni di insediarsi e costruire una
casa nello Utah. Insieme ai mormoni ci sono quelli della tribù
Shoshone e una donna (Betty Gilpin) e suo figlio che cercano di
andare a ovest con una guida (Taylor
Kitsch). In mezzo a tutto questo c’è nientemeno che il
montanaro Jim Bridger.
Interpretato dal leggendario
caratterista Shea Whigham, Bridger è il tessuto
connettivo tra molti dei personaggi secondari di
Primeval. In quanto tale, è come un buon playmaker,
che prepara i personaggi della serie diretta da Peter Berg e
scritta da Mark L. Smith a incontrarsi e interagire tra loro. È una
versione leggermente meno minacciosa di Al Swearengen di
Deadwood, ma altrettanto divertente e
affascinante.
Tuttavia, Jim Bridger ha un’eredità
importante nel West americano. Se questa settimana vi accingete a
seguire American Primeval e volete saperne di più
su uno degli uomini di montagna originali d’America, vi aiutiamo
con questa pratica guida.
Qual è la storia di Jim Bridger
prima di American Primeval?
Ole’ Jimmy nacque a Richmond, in Virginia, nel marzo del
1804 prima di trasferirsi a St. Louis. Rimasto orfano a
13 anni, fece un apprendistato da fabbro, ma rinunciò a questo per
unirsi alla spedizione di William Henry Ashley per la cattura delle
pellicce lungo il fiume Missouri, che portò avanti per circa 20
anni.
Bridger ha avuto un ruolo importante nell’incidente di Hugh
Glass, come viene rappresentato in The
Revenant – che, guarda caso, è stato scritto
anche dallo sceneggiatore di
Primeval Mark L. Smith. Si narra che facesse parte
dell’equipaggio di Ashley quando il famoso orso attaccò Glass.
Bridger, che nella storia viene identificato come Bridges
(interpretato in The Revenant da
Will Poulter), rimase nei paraggi con John Fitzgerald,
aspettando che Glass morisse prima di prendere il fucile, il
coltello e l’attrezzatura e fuggire dalla scena. Dopo che Glass era
sopravvissuto, si mise alla ricerca di Fitzgerald e Bridger,
trovando quest’ultimo in un accampamento alla foce del fiume
Bighorn. Si dice che, data la giovane età di Briger, Glass lo
perdonò.
Da lì, Bridger fu uno dei primi non
indigeni a esplorare Yellowstone, spingendosi poi nella
zona del Grande Lago Salato prima di stabilirsi e sviluppare l’area
nota come Fort Bridger intorno al 1843. Bridger interagì anche con
il Donner Party, che passò per il forte prima di dirigersi
attraverso la famigerata Hastings Cutoff e rimanere intrappolato
nell’inverno della Sierra Nevada.
Gli eventi di American
Primeval corrispondono piuttosto bene alla vita reale. Nel
corso della serie, Bridger è effettivamente al comando del forte.
Nel 1853, i
Mormoni si presentarono con un mandato di arresto. Si
dice che sia sfuggito alla cattura, tornando in Oriente. Si dice
che i mormoni abbiano acquistato il forte per 8.000 dollari in
monete d’oro, vendendolo al compagno di montagna e commerciante
Luis Vázquez. Un atto notarile del libro dei registri di Salt Lake
City conferma che il forte fu effettivamente venduto alla Chiesa
LDS.
Jim Bridger dopo American
Primeval
Dopo aver lasciato Fort Bridger, il
montanaro servì come guida durante la guerra dello Utah
prima di diventare la guida principale della spedizione Raynold,
che esplorò e mappò tra il Territorio del Dakota e il fiume
Yellowstone. Il maltempo impedì alla spedizione
di raggiungere Yellowstone, ma esplorò l’area intorno a Jackson
Hole.
Inoltre, Bridger esplorò e coltivò
un’area che in seguito sarebbe stata conosciuta come Bridger Pass. Il percorso
alternativo contribuì ad accorciare l’Oregon Trail. Il passo
sarebbe poi diventato il percorso prescelto per una serie di
itinerari diversi, tra cui il Pony Express, la Union Pacific
Railground Overland Route e, infine, l’Interstate 80.
Da lì, Bridger servì come scout
per il colonnello Henry B. Carrington durante alcune
battaglie, prima di essere congedato nel 1868. A metà del 1870
divenne cieco e tornò nel Missouri. Qui la figlia Virginia si prese
cura di lui fino alla sua morte, avvenuta il 17 luglio 1881,
all’età di 77 anni.
American Primeval è una storia
vera? La ricerca dietro lo show di frontiera
Matt Kennedy/Netflix
Cultura, religione e comunità si
scontrano nella serie limitata American Primeval,
una drammatizzazione straziante dello scontro mortale tra nativi,
pionieri, soldati mormoni e governo degli Stati Uniti nel 1857.
Diretta dal regista e produttore
esecutivo Pete Berg, dallo scrittore e produttore esecutivo Mark L.
Smith e dal produttore esecutivo Eric Newman, la serie – ora in
streaming su Netflix – è interpretata da Taylor Kitsch,
Betty Gilpin, Kim Coates, Shea Whigham, Saura Lightfoot-Leon e
Shawnee Pourier.
Peter Berg ha
trovato l’ispirazione per American Primeval nel 2020 dopo
essersi imbattuto in una storia sulla guerra dello Utah. “Ho
letto un articolo su una cosa chiamata Massacro di Mountain
Meadows”, ha raccontato Berg a Netflix. “[Era] qualcosa
che mi interessava e ho iniziato a fare molte ricerche in
merito”.
Il produttore esecutivo ha
contattato lo sceneggiatore di The Revenant, Smith, per dare
corpo alla sua idea di uno show autentico e grintoso ambientato
nella frontiera americana. A sua insaputa, le basi dello show erano
già state gettate. Mentre lavorava al film del 2015 con Leonardo
DiCaprio, Smith ha letto tutto sul pioniere Jim Bridger (che appare
come un ragazzino in The Revenant) e ha scritto un pilot
sulla figura storica nel 2016.
“Ho imparato molto sul suo
personaggio”, ha detto Smith a Netflix. “Sapevo di volerlo
esplorare di più e questo me ne ha dato l’opportunità”.
Smith ha ambientato la storia di
American Primeval a Fort Bridger con il famoso montanaro 50
anni dopo gli eventi di The Revenant e il resto è, beh,
storia. Ma quanto è vero American Primeval? Scopriamo di
seguito i fatti reali della serie.
Quali personaggi di American
Primeval sono basati su persone reali?
Jim Bridger (Shea
Whigham)
Il pioniere realmente esistito si è
trovato in mezzo a fazioni in guerra, tra cui i nativi, i mormoni e
il governo degli Stati Uniti, dopo aver costruito Fort Bridger in
una piccola città ai margini della civiltà.
Brigham Young (Kim
Coates)
Young era l’allora leader della
Chiesa mormone con un proprio esercito, la Legione di Nauvoo. “Per
questo tipo di storia, era molto importante rimanere autentici”, ha
dichiarato il produttore esecutivo Smith. “Anche per tutti i
sermoni e i discorsi di Brigham Young, molti dei suoi dialoghi li
ho presi direttamente dal testo – sermoni reali che aveva tenuto –
e ho usato le sue esatte parole”.
Wild Bill Hickman (Alex
Breaux)
Hickman era un noto uomo di legge e
un membro della Legione di Nauvoo.
Uccello d’inverno (Irene
Bedard)
Sebbene il capo tribù Shoshone sia
un personaggio di fantasia nello show, è basato su un capo reale
che “si dice fosse lesbica [e avesse] più mogli”, dice Berg.
James Wolsey (Joe
Tippett)
Wolsey è ispirato a un uomo che “fu
realmente giustiziato per il suo ruolo nel Massacro di Meadows”,
rivela Newman. “C’è sempre un’aria di ispirazione [e] di
autenticità in ogni personaggio. Non c’è nessuno nello spettacolo
che sembri una costruzione che non avrebbe fatto parte della storia
reale”.
Perché c’è un conflitto tra i
mormoni, i militari e le tribù native in American
Primeval?
Berg ha notato che in American
Primeval non ci sono eroi o cattivi, ma solo persone che
cercano di sopravvivere.
“Brigham Young e i mormoni sentono
che l’esercito sta per attaccarli in qualsiasi momento, quindi
hanno creato un proprio esercito chiamato Legione di Nauvoo”, ha
spiegato. “L’esercito americano si preoccupa di far uscire i
mormoni dal territorio dello Utah, quindi sono preoccupati di
morire combattendo contro i mormoni. Le tribù Shoshone e Paiute
sono state estromesse dalle loro terre da entrambe le parti, quindi
si sentono pronte a morire. I minatori e i trapper di Fort Bridger
vedono le loro vite estinguersi a causa di compagnie di trapper più
grandi che arrivano e li spremono. Tutti sono in ansia fin
dall’inizio e tutti lottano davvero per rimanere in vita”.
Il Massacro di Mountain Meadows
è basato su un evento vero?
Nel primo episodio della serie,
Sara (Betty Gilpin) e suo figlio Devin (Preston Mota) corrono alla
ricerca di un riparo mentre le frecce sfrecciano nell’aria e i
corpi cadono intorno a loro. La scena, che raffigura dei soldati
mormoni vestiti da nativi che attaccano un gruppo di pionieri
diretti a ovest, è ispirata a eventi reali.
“L’abbiamo scelta perché c’era
un’intersezione tra alcune diverse nazioni native, il governo degli
Stati Uniti, i mormoni e i cittadini americani che sentivano di
avere il diritto di muoversi in questa zona”, ha spiegato Newman.
“Il massacro di Mountain Meadows è avvenuto… ed è diventato, per i
nostri scopi narrativi, un incidente che ha scatenato il conflitto
per il nostro cast di personaggi”.
Smith ha aggiunto che il loro
obiettivo era quello di rappresentare una narrazione equilibrata
della storia. “È stato guidato dalla Legione di Nauvoo, ma dobbiamo
capire che l’hanno percepito come una minaccia”, ha detto. “Stavano
entrando per difendere il loro mondo. È solo un altro passo – un
passo molto violento – nelle lunghezze a cui si sono spinti”.
La sequenza del Massacro di
Mountain Meadows è stata un’impresa enorme, che ha richiesto circa
quattro mesi di pianificazione e la presenza di circa 280 attori
che hanno colpito tutti insieme.
“È molto violento, molto caotico”,
ha osservato Berg. “Abbiamo progettato un’unica grande ripresa che
dura circa sei o sette minuti. L’attacco si svolge in tempo reale e
noi restiamo con Sara e Devin che cercano di sopravvivere. Questa
era la strategia: Presentiamo visivamente questo evento attraverso
gli occhi di questa donna. C’è stato un grande lavoro di blocco, di
coreografia dell’azione, e poi di capire come e dove si muove la
macchina da presa in una serie di cinque o sei inquadrature che
dovevano essere montate insieme”.
Sì. Negli anni Cinquanta
dell’Ottocento, il vero Fort Bridger era un punto di scambio per
chi migrava verso Ovest.
“Era usato da tutti i pionieri [e]
dai Mormoni. Era un punto di sosta”, ha detto Smith. “Quando il
presidente Buchanan decise di voler controllare Brigham Young e ciò
che stava crescendo nello Utah, vi dislocò l’esercito. Fort Bridger
era il punto di raccolta per tutti”.
È stato necessario uno sforzo di
collaborazione per costruire il set di Fort Bridger nel Nuovo
Messico, dove è stato girato American Primeval. “Ci sono
centinaia di alberi massicci di 80 piedi che sono stati usati per
costruire le mura intorno a Fort Bridger”, ha raccontato Berg.
“Negli anni ’50 dell’Ottocento non c’erano attrezzi elettrici,
quindi dovevano essere tagliati a mano con le asce, e i costruttori
erano lì fuori ogni giorno a costruire il set con attrezzi
manuali”.
Il set è stato costruito in scala
maggiore rispetto al vero Fort Bridger, ha detto Smith, perché
“volevamo che ci fosse molta vita lì. È diventato come un piccolo
villaggio. C’erano negozi, un dentista e un medico, bagni e cose
che si rifacevano a quel periodo. Fort Bridger ha assunto una vita
propria”.
Perché Jim Bridger ha venduto
Fort Bridger?
Nell’episodio 6, Jim Bridger vende
il suo forte a Brigham Young e scompare nella natura selvaggia
mentre il forte brucia. Anche questo episodio si basa su eventi
reali.
“Fort Bridger era percepito come
un’incredibile risorsa dall’esercito americano e dalla chiesa
mormone in termini di capacità di difesa reciproca”, racconta Berg
a Tudum. “Bridger lo sapeva e ha resistito il più a lungo
possibile. [Accettò il miglior affare possibile e partì per un
ultimo capitolo della sua vita”.
Smith spiegò che Brigham Young
acquistò il forte per “prenderne il controllo personalmente. Non
per profitto, necessariamente, ma per sbarazzarsene in modo che
[l’esercito americano] non fosse in grado di usarlo”. A quel punto,
per Brigham Young, era una difesa dal mondo esterno”.
Allora, i registi hanno
effettivamente bruciato il set di Fort Bridger? “Ne abbiamo
bruciato circa la metà”, racconta Berg. “Era basato su un evento
vero”.
Quali ricerche sono state
condotte per la realizzazione di American Primeval?
Per dare un’impronta di autenticità
alla serie, i creativi di American Primevalsi sono rivolti a
esperti in tutti gli aspetti della produzione. “Avevamo consulenti
militari, consulenti mormoni, consulenti trapper, ed erano tutti
sul set”, ha spiegato Berg. “Sono andato con Dudley Gardner, il
curatore del museo Bridger, a Fort Bridger nel Wyoming per cinque
giorni per approfondire la conoscenza della vita in quel forte”. Il
PE ha poi visitato il luogo del massacro con Richard E. Turley Jr.
coautore di Vengeance Is Mine:The Mountain Meadows
Massacre and Its Aftermath, per saperne di più.
Berg si è anche rivolto a
consulenti della Tribù Shoshone e della Tribù Paiute, gestiti dalla
consulente culturale indigena e consulente del progetto Julie O’Keefe.
“Il mio compito nello show era
quello di gestire team organizzati di esperti culturali delle tribù
coinvolte”, ha dichiarato O’Keefe a Netflix. “Gli artigiani, i
parlanti di lingue tradizionali di ogni tribù e gli esperti
culturali sono stati ingaggiati per creare e consigliare ogni
reparto. Ho anche fatto ricerche e usato la mia rete per creare
accampamenti autentici per gli Shoshone, i Paiute meridionali e gli
Ute con [la scenografa] Renée Read per le scenografie, e ho
lavorato con [la costumista] Virginia Johnson per aiutare a
produrre abiti tradizionali specifici per l’epoca per i personaggi
principali e quelli di sfondo”.
Inoltre, ha “reperito materiali
come pelle di bufalo, pelle di alce, pelle di daino, perline, tela
larga e coperte, seguendo le foto e le ricerche fatte da Virginia e
dagli altri team del dipartimento”.
Aggiunge Newman: “Tutto è stato
orientato all’autenticità. Ogni reparto ha fatto un’enorme quantità
di ricerche. Abbiamo dovuto realizzare tutti gli oggetti che vedete
sullo schermo. Tutti questi elementi dovevano essere costruiti. È
un lavoro che richiede molto tempo, ma è essenziale, perché se
qualcuno si presenta con un capo d’abbigliamento o un’arma che non
esisteva nel 1857, hai già perso”.
L’arco narrativo di Abish
(Lightfoot-Leon) è stato ispirato da testimonianze storiche di
donne rapite dai nativi nell’attuale Utah. “Volevamo esplorare
l’idea di questa giovane donna mormone che viene spinta in una vita
e in un matrimonio che non aveva richiesto e che, per destino,
finisce in un mondo molto diverso e non si assimila mai del tutto”,
spiega Berg.
Cosa dovrebbero trarre gli
spettatori da questa storia?
“Penso che il trionfo umano, il
rafforzamento del bene di cui le persone sono capaci, sia molto
importante per me come per Pete”, dice Newman. “L’altra parte di
ciò che conta per me è l’importanza di uno sguardo anti-nostalgico
e veritiero sulla nostra storia. Sono stato un grande fan di
APeople’s History of the United States di Howard
Zinn, perché è stata la prima volta che mi sono confrontato con
quella che ritenevo essere la verità. Che questi occhiali rosa con
cui vediamo il passato, dal primo Ringraziamento in poi, sono una
bugia. È una menzogna che serve a farci sentire bene su questo
percorso davvero aspro e brutale che abbiamo intrapreso”.
E aggiunge: “Penso che ci rendiamo
un cattivo servizio guardandolo in questo modo, perché ci impedisce
di vederlo [accadere] di nuovo”.
L’episodio 7 di
Creature Commandos conclude la prima stagione
della nuova serie animata del DCU, ponendo fine al conflitto in Pokolistan,
anticipando un nuovo capitolo della Task Force M e rivelando le
origini e la storia di Nina Mazursky, alias la Sirena. La resa dei
conti è arrivata per la principessa Ilana Rostovic e la verità
viene finalmente svelata in quest’ultimo episodio. Tuttavia, il
finale di stagione non è privo di colpi di scena.
Come già visto nel precedente
episodio 6 di Creature Commandos, la Task Force M è
riuscita a ricomporsi nella sua missione di uccidere la Principessa
Rostovic, dopo che Amanda Waller le ha mostrato la visione di Circe
di un futuro in cui il monarca del Pokolistan scatena la Terza
Guerra Mondiale e una massiccia presa di potere globale. Tuttavia,
Rick Flag ed Eric Frankenstein hanno recentemente scoperto delle
prove che suggeriscono che la visione potrebbe essere stata falsa.
Tenendo questo in mente, ecco il nostro riassunto e la
ripartizione del finale dell’ episodio 7
diCreature Commandosmentre la verità viene finalmente rivelata.
Creature Commandos – Episodio 5
– Spoiler e anticipazioni principali sulla storia
L’episodio 7 diCreature Commandos rivela le origini di
Nina Mazursky, confermando che è nata con i polmoni fuori dal corpo
e pieni di liquido, anche se il padre scienziato Edward ha
costruito un dispositivo temporaneo per tenerla in vita.
Eric Frankenstein viene mostrato mentre prende un taxi per il
Castello Rostovic per riunirsi con la Sposa, mentre Nina si chiede
se la Task Force M stia facendo la cosa sbagliata cercando di
uccidere la Principessa Ilana.
La Task Force M scopre un filmato di sicurezza che ritrae
Clayface con la principessa giorni prima.
Eric arriva e viene colpito più volte dalla Sposa (e
successivamente sputato).
Lily, la madre di Nina, se ne va a causa della scarsa qualità
della vita di Nina. In seguito, Edward trasforma il DNA di Nina,
trasformandola nella “Sirena” con pinne e branchie, in modo che
abbia bisogno dell’acqua per respirare.
La Task Force M trova un punto d’ingresso nel cortile del
castello, mentre Ilana si rifiuta di rannicchiarsi e va a fare la
sua nuotata mattutina.
Weasel non vuole uccidere Princess, perché è stata gentile con
lui e gli ricorda la ragazza che ha cercato di salvare.
Nina frequenta la scuola ma viene ostracizzata e vittima di
bullismo, tanto che scappa di casa per vivere nelle fogne e nei
fiumi.
Flag si risveglia dal coma e dice ad Amanda Waller che si
sbagliava sulla Principessa. Questo motiva la Waller e John
Economous a indagare e a scoprire la verità su McPherson e
Clayface, portandoli a credere che Circe stesse mentendo.
La Task Force M convince Nina a uccidere la Principessa
sott’acqua durante la sua nuotata.
Nina viene documentata a Star City e inizia una caccia pubblica
alla cattura della Sirena. Quando viene catturata, Edward cerca di
farsi largo tra la folla per raggiungere Nina e viene ucciso dalla
polizia.
Weasel cerca di salvare la Principessa, avvertendola della
presenza di Nina sott’acqua. Dopo una lotta, la Principessa uccide
Nina prima che Waller chiami per annullare il colpo.
La Sposa si incontra con Illana in seguito, capendo che Circe
stava dicendo la verità, ma che Ilana aveva usato Clayface per far
sembrare la visione meno credibile, in quanto vuole davvero
iniziare la Terza Guerra Mondiale.
La Sposa uccide la Principessa per vendicare la morte di Nina
prima di lasciare il Pokolistan con il Dottor Fosforo e
Weasel.
John Economos mostra alla Sposa la sua nuova squadra: Dottor
Fosforo, She-Bat, quello che sembra essere Aten o Khalis, Weasel,
un G.I. Robot potenziato e King Shark.
La scena post-credits di Creature Commandos conferma
che Eric Frankenstein è ancora vivo.
Spiegazione del finale
dell’episodio 7 di Creature Commandos
Grazie al filmato di sicurezza che
mostra Clayface con Rostovic giorni prima e che la Task Force M ha
trovato durante l’irruzione iniziale, la Sposa sceglie di
seguire il suo istinto e la sua forte convinzione che la visione di
Circe fosse effettivamente vera e che Illana abbia davvero
intenzione di iniziare la prossima guerra mondiale. Avendo
ingaggiato Clayface per fingersi il professor Mcpherson e rendere
meno credibile la sua conferma della visione, Illana sperava di
allontanare ogni sospetto su di lei e sui suoi piani per la nazione
finché non fosse stato troppo tardi. Detto questo, non era questo
il motivo principale per cui la Sposa decise di premere il
grilletto e piantare una pallottola nella testa della
principessa.
Sebbene l’oscura visione del futuro
di Circe sia stata certamente d’aiuto, la Sposa conferma,
poco prima di uccidere Ilana, che sta uccidendo la principessa
soprattutto perché ha ucciso Nina.Mazursky era
l’unico amico della Sposa e l’unico mostro della Task
Force M che possedeva una qualche forma di gentilezza. Per questo
motivo, vedere la Sposa che esce dal castello e torna a Belle Reve
con le lacrime agli occhi è davvero straziante, rendendo la morte
di Nina ancora più tragica di quanto non fosse già.
La spiegazione del roster del
nuovo commando delle creature del DCU
A prescindere dalle sue motivazioni
personali, alla fine dell’episodio 7 di Creature Commandos
viene rivelato che la Waller ha deciso di ricompensare la Sposa
convertendo una delle ali di Belle Reve in uno spazio dedicato alla
Task Force M. Allo stesso modo, John Economos conferma che questo
include anche i nuovi membri della squadra della Sposa.
Mentre il Dottor Phosphorus e Weasel fanno ancora parte
della Task Force M dopo la missione in Pokolistan, sembra che la
Waller abbia aggiunto anche alcune nuove reclute.
Nella scena finale dell’episodio 7
di Creature Commandos a Belle Reve, il Dottor Phosphorus
viene mostrato mentre gioca a ping-pong con quella che sembra
essere Francine Langstrom alias She-Bat (moglie del cattivo di
Batman Man-Bat). She-Bat è stata brevemente mostrata in episodi
precedenti di Creature Commandos. Allo stesso modo, sullo
sfondo della nuova struttura della Task Force M viene mostrata una
mummia che lavora a maglia. Potrebbe trattarsi di Aten, una mummia
esperta di comunicazioni presente in alcuni dei primi roster dei
Creature Commandos sulla pagina, oppure di Khalis II, una mummia
medico presente nella versione New 52 della squadra.
La spiegazione del destino e il
futuro dei Creature Commandos
Risvegliatosi dal coma dopo lo
scontro con Clayface, Rick
Flag si è svegliato giusto il tempo di avvertire la Waller.
Per questo motivo, è fortemente implicito che Flag alla
fine si riprenderà dalle sue ferite. Tuttavia, il suo
lavoro con la Task Force M potrebbe terminare ora che la Sposa
sembra essere a capo della squadra. Allo stesso modo, il Rick Flag
di
Frank Grillo ha un futuro nei prossimi progetti del DCU, essendo stata confermata la sua apparizione
in live-action sia in Superman
del 2025 che nella seconda stagione di Peacemaker .
La spiegazione della scena
post-credits dell’episodio 7 di Creature Commandos
Anche se breve, c’è una scena
post-credits alla fine dell’episodio 7 di Creature
Commandos, che conferma che Eric Frankenstein è sopravvissuto
ai ripetuti spari (e agli sputi) della Sposa. Per questo
motivo, è logico che Eric sarà senza dubbio incluso nella seconda
stagione diCreature Commandosper cercare di riunirsi al suo “amore” ancora una
volta. Nel frattempo, la scena post-credits lo mostra con
il suo informatore gitano che gli dà da mangiare una zuppa “che fa
cadere i passeri”.
La notizia che Andy
Muschietti avrebbe diretto The
Brave and the Bold è arrivata poco prima che il suo
The Flash arrivasse nelle sale. Si trattava di
un segno di fiducia nel regista o di un modo per distrarre da
quello che si è rivelato un disastroso weekend di apertura?
Probabilmente non lo sapremo mai, anche se molti fan hanno
ripetutamente messo in discussione la decisione di James Gunn di affidare un altro progetto DC a
Muschietti e in particolare uno delicato come quello che avrà il
compito di introdurre il Batman ufficial del DCU.
Mentre si attendono novità su questo
progetto, continuano ad arrivare segnali che lasciano intendere che
potrebbe davvero volerci più del previsto prima di vedere il film
in sala. In una recente intervista
Muschietti ha infatti rivelato che “ho avuto delle
conversazioni con James
Gunn sul concetto di storia”, ha spiegato, “ma non
abbiamo più parlato da prima che iniziassero le riprese di
Superman”. Le riprese di Superman
sono iniziate lo scorso febbraio, quindi si tratta di un anno di
silenzio radio per un film che dovrebbe essere uno dei titoli di
punta dei DC Studios.
A destare ulteriori dubbi vi è anche
l’annunciato The Batman – Parte 2, ora
previsto per il 2027 e rispetto al quale The Brave and the Bold dovrà
trovare una propria collocazione. “Come tutti sanno, il Batman
di The Brave and the Bold apparterrà al nuovo universo DC. È
abbastanza ovvio che il Batman di Matt Reeves non fa parte di
questo nuovo universo”, ha dichiarato Muschietti in un’altra
parte dell’intervista. “Tuttavia, la DC e la Warner Bros.
stanno procedendo con la seconda parte della serie di Batman di
Reeves che, come ampiamente riportato, dovrebbe uscire intorno al
2027”.
“Far uscire due film di Batman
contemporaneamente sarebbe controproducente. Quello che la DC sta
facendo è creare una strategia per garantire che questi due film
non entrino in conflitto tra loro”, ha aggiunto. “Per
quanto riguarda il mio coinvolgimento nel progetto, per ora ci sono
buone intenzioni. Vogliono fare il film con me e anch’io voglio
farlo. Sono ansioso di lavorare al film. Stiamo parlando della
storia e del tono”. Queste ultime parole di Muschietti
sembrano rassicurare sulla volontà di realizzare il film, ma
lasciano anche intendere che “per ora ci sono buone
intenzioni”, ma che le cose potrebbero cambiare in futuro.
Tutto quello che sappiamo su
The Brave and the Bold
Parlando l’anno scorso dei piani dei
DC Studios per
The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è
l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di
Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo
l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato
cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo
figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato
sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di
Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi
giorni“.
Il co-CEO dei DC Studios, Peter
Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio
che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’
allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori
dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Alla
sceneggiatura, oltre a Muschietti, dovrebbe esserci anche
Rodo Sayagues, noto per aver firmato le
sceneggiature di
La casa,
Man in the Dark e Alien:
Romulus.
American
Primeval di Netflix è stato finalmente rilasciato, ed ecco tutti
i luoghi delle riprese che sono stati rivelati finora. La nuova
miniserie drammatica western di Netflix racconta
la storia di una donna e di suo figlio che tentano di attraversare
la frontiera, con gran parte dello show che si svolge nel
Territorio dello Utah nel 1857. A causa di questa ambientazione,
American Primeval utilizza molte ambientazioni selvagge e
forti, quindi ecco quali sono i luoghi del mondo reale presenti
nella serie.
American Primeval è una serie western cupa e grintosa
del regista Peter Berg e dello scrittore di The Revenant Mark L. Smith, che
presenta molti dei tipi di location che sono diventati associati al
genere. Treni di carri, eserciti mormoni, accampamenti di indigeni
e animali selvatici costituiscono il mondo di American
Primeval, con un design di produzione che rende perfettamente
l’ambientazione del Vecchio West. Tuttavia, gran parte
dell’atmosfera della serie è dovuta alla natura selvaggia in cui è
girata, che evidenzia i pericoli della frontiera.
Studi Netflix, Albuquerque,
Nuovo Messico
Uno dei luoghi principali in cui è
stato girato American Primeval è il Netflix Albuquerque
Studios. Lo studio cinematografico, che si trova nel quartiere Mesa
del Sol di Albuquerque, era originariamente chiamato ABQ Studios ed
era stato utilizzato per spettacoli come Breaking Bad.
Tuttavia, nel 2018 Netflix ha acquisito lo studio, che dispone di
dodici palchi sonori, uffici, un backlot e altro ancora. Oltre ad
American Primeval, altri progetti girati nello studio
includono The Avengers, The Lone Ranger, Independence Day:Resurgance, Logan, Stranger Things, Trigger
Warning e altri ancora.
Sebbene non sia ancora stato
rivelato quali scene specifiche di American Primeval siano
state girate presso i Netflix Albuquerque Studios, è logico
che gran parte della miniserie di Netflix sia stata girata nella
proprietà di Netflix. È probabile che le poche scene in
interni di American Primeval siano state girate sui
palcoscenici, mentre le altre scene in esterni hanno utilizzato lo
studio e le aree circostanti.
Bonanza Creek Ranch, Santa Fe,
Nuovo Messico, USA
Il Bonanza Creek Movie Ranch è un
luogo iconico che è stato utilizzato in tutti i tipi di film
western, eAmerican
Primevalè l’ultimo progetto che si aggiunge
alla lista. Sebbene l’area sia nata come città mineraria
nel 1880, è stata trasformata in un ranch cinematografico tra la
fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, con una
ricostruzione meticolosa di una città del vecchio West.
Film western classici come Silverado, Un milione
di modi per morire nel West, Django Unchained,
Rust e altri hanno utilizzato questa location.
Molti degli edifici e delle aree
cittadine che si vedono in American Primeval provengono
dal Bonanza Creek Movie Ranch, anche se non se ne conoscono i nomi
specifici. Tuttavia, è logico che American Primeval utilizzi questa
iconica location western per dare corpo al suo mondo.
Creature
Commandos ha gettato le basi del DCU e ha canonizzato alcuni dei personaggi
dei precedenti progetti di James
Gunn, e il finale lo fa ancora una volta. Mentre il film di
Gunn su Superman segnerà l’inizio del DCU in termini di uscita nelle sale, Creature
Commandos ha battuto l’Uomo d’Acciaio per la prima posizione in
classifica. Inoltre, poiché Gunn è intenzionato a trasformare
l’intero DCU, compresi animazione, spettacoli televisivi,
film e persino giochi, in un unico universo collegato, gli eventi
di uno di essi hanno un effetto a catena sugli altri.
In generale, questo ha senso per
l’universo appena riavviato, che crea una narrazione continua, con
confini chiaramente definiti come i progetti DC Elseworlds per
distinguere ciò che è canonico. Tuttavia, nonostante il nuovo
inizio dell’universo, il lavoro di Gunn per la DC crea una certa
confusione. Soprattutto perché Gunn ha dichiarato che
quando una cosa viene citata nel DCU, dal DCEU, diventa canonica. Questo
ha già avuto un impatto su personaggi come Amanda Waller, la sua
squadra, Peacemaker,
e la Suicide
Squad, ma il finale della prima stagione ha introdotto un
altro personaggio dell’universo dei supereroi morti.
Creature Commandos conferma che
un altro personaggio di Suicide Squad è canonico
nell’U.D.C.
Dopo i terribili eventi del
Pokolistan e la perdita di un altro membro della squadra,
quando Nina Mazursky ha tentato di assassinare la principessa
Ilana e si è vista rivoltare il coltello dalla parte del
manico, la Sposa torna nella prigione in cui la Waller l’aveva
precedentemente rinchiusa insieme al resto dei mostri della Task
Force M. Tuttavia, la Waller è chiaramente soddisfatta del lavoro
svolto dalla Sposa, che ha svelato il mistero della profezia di
Circe e ucciso la Principessa Ilana nonostante le comunicazioni
incrociate, e quindi ha rinnovato lo spazio per la Sposa e il resto
della sua squadra.
Tuttavia, ci sono alcuni volti
nuovi e alcuni personaggi di rilievo che ritornano, tra cui G.I.
Robot, che è esploso all’inizio della stagione. Ma oltre a questo,
un volto familiare di Suicide Squad, King Shark, è presente nel
nuovo quartier generale. Questo fa pensare che la Sposa sia stata
ufficialmente nominata leader del Commando delle Creature e che la
sua squadra sia stata ampliata per includere diversi nuovi
mostri nel suo roster in vista della prossima
missione.
Il DCU ha reintrodotto
Sylvester Stallone nel ruolo di King Shark per i Creature
Commandos
Tuttavia, c’è un altro punto
controverso che emerge da quando Re Squalo è stato introdotto in
questo modo e fa un suono udibile alla sua prima apparizione. In
Suicide Squad, Re Squalo è doppiato da
Sylvester Stallone. Certo, la voce è stata adattata per
ottenere un tono mostruoso e roco, ma l’attore dietro la voce è
senza dubbio quello di Stallone nel film. Ma nei titoli di coda di
Creature Commandos il ruolo è stato affidato a un nuovo attore, il
popolare doppiatore Diedrich Bader.
Bader ha una lunga esperienza nel
campo del doppiaggio e ha ottenuto diversi ruoli nei progetti DC,
dove ha interpretato Batman, Harvey Dent e Gorilla Grodd, solo per
citarne alcuni. L’ampia carriera di doppiatore di Bader ha
probabilmente fatto sì che fosse una scelta solida per un piccolo
cameo, che potrebbe lasciare spazio a Stallone per un
ritorno, ma potrebbe anche significare che ha chiuso con
il personaggio. Stallone è una grande star che probabilmente ha un
prezzo elevato per apparire in ruoli di questo tipo, e potrebbe non
essere valsa la pena per lui o per i Creature Commandos di
affidargli un ruolo da doppiatore minore.
Sylvester Stallone tornerà nei
panni di King Shark nella seconda stagione di Creature
Commandos?
Ora che King Shark è stato
confermato come parte del team Creature Commandos, sembra
altamente probabile che King Shark torni nella seconda
stagione, così come in altre parti del DCU. Anche se sarebbe interessante vedere
Stallone riprendere il ruolo, non si tratta di un ruolo che spicca
necessariamente, considerando che Stallone presta solo la sua voce
al personaggio. Inoltre, anche se Diedrich Bader non è una grande
star come Stallone, è un attore molto rispettato che ha prodotto
molti grandi progetti.
Tenendo conto di tutto ciò, sembra
che il recast sia probabilmente permanente e che Bader sarà
responsabile del ruolo di Re Squalo da qui in avanti. Stallone
continuerà ad avere una carriera fiorente anche senza questo ruolo
minore, e Bader impartirà il suo classico fascino e la sua arguzia
alla parte in un modo che probabilmente renderà il personaggio
ancora più amabile. Tuttavia, tutto è possibile nel DCU, con Creature
Commandos che apre la strada a molti altri sviluppi
nei prossimi mesi e anni.
Zoe Saldaña
condivide un aggiornamento su Avatar: Fuoco e
Cenere (Avatar 3) da parte di James Cameron, che l’ha contattata dopo aver
vinto il Golden Globe. Saldaña ha ricevuto il Golden Globe per la
sua interpretazione di Rita Mora Castro nel film Emilia
Pérez di Netflix, acclamato dalla critica. Ha
interpretato Neytiri nel franchise
diAvatardi Cameron sin
dal primo film uscito nel 2009, oltre a
riprendere il ruolo per Avatar: The Way of Water e a far
parte del cast di Avatar:
Fuoco e Cenere (Avatar 3), il terzo film in uscita nel
dicembre 2025.
Durante la conferenza stampa dei
Golden Globes, alla quale era presente ScreenRant ,
Saldaña ha rivelato che Cameron si trova attualmente in
Nuova Zelanda e sta tagliando Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar
3). L’attrice ha parlato di come Cameron le abbia inviato
un messaggio di congratulazioni durante la cerimonia di premiazione
e ha sottolineato quanto il suo sostegno e il suo incoraggiamento
abbiano significato per lei nel corso degli anni. Ecco i commenti
di Saldaña qui di seguito:
Ero seduta tra il pubblico e ho
ricevuto un messaggio da James Cameron, che in questo momento si
trova in Nuova Zelanda per girare Avatar: Fire and Ash.Dopo
tutti questi anni, crede in me.Questo alimenta il mio
desiderio di continuare a crescere come artista.
Cosa significa questo per Zoe
Saldaña e per Avatar: Fuoco e Cenere
I commenti di Saldaña sono
indicativi del legame significativo che ha con Cameron e fanno ben
sperare per Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3). Data
l’ampia cronologia del dietro le quinte di ogni film di Avatar,
Saldaña e Cameron hanno lavorato insieme al franchise di
fantascienza per quasi due decenni. Sebbene Saldaña sia
ormai ampiamente fuori dai franchise e si sia concentrato
maggiormente su film standalone come Emilia
Pérez, continuerà a essere in prima linea nei film di
Avatar per il prossimo futuro.
Il sostegno di Cameron, non solo in
Avatar, ma anche in altri aspetti della sua carriera, ha
contribuito all’esperienza ampiamente positiva che l’attrice ha
avuto nella realizzazione di film tecnologicamente complessi. Per
quanto riguarda l’uscita del terzo film di Avatar, il
fatto che Cameron sia in Nuova Zelanda e si concentri sulla
post-produzione è un buon segno che il progetto stia procedendo
bene. I sequel hanno subito numerosi ritardi, ma
Avatar: Fuoco e Cenere (Avatar 3) dovrebbe rispettare la
data di uscita prevista per dicembre 2025.
Nelle ultime settimane, le voci su
Spider-Man 4 si sono intensificate: da
Venom, Ghost Rider e
Black Cat fino a Daredevil,
Mephisto e Knull sono stati
citati come possibili alleati e nemici dell’Uomo Ragno di Tom Holland nella sua prossima uscita in
solitaria. Con così tante notizie contrastanti, è ovviamente
difficile dare credito a una qualsiasi di esse, ma il motivo per
cui sentiamo tutte queste voci è probabilmente da ricercare nel
fatto che i Marvel Studios e la Sony Pictures stanno
lanciando diverse idee nel tentativo di definire una storia che
soddisfi tutti.
Naturalmente, non possiamo escludere
la possibilità che la Marvel faccia “trapelare” dettagli
falsi per depistare gli scoopers. In ogni caso, si ritiene che
la sceneggiatura sia in fase di revisione, forse a causa di
divergenze di opinione tra la star Tom Holland e il capo dei Marvel Studios Kevin
Feige, e l’ultima notizia è che il film è ancora lontano
dall’iniziare la produzione proprio perché non c’è ancora una bozza
definitiva per le riprese.
Una nuova indiscrezione arriva ora
dall’ultimo episodio del podcast The Hot Mic. John
Rocha ha infatti sentito dire che il piano sarebbe – ma
sottolinea che non è certo che lo sia ancora – quello di avere
Spider-Man in squadra con The Punisher
(Jon
Bernthal) per affrontare Hulk (Mark
Ruffalo) in un’avventura di strada. Il co-conduttore
Jeff Sneider ha confermato l’indiscrezione dicendo
che il coinvolgimento di Golia Verde “supera il test dell’olfatto”,
ma non è così sicuro della presenza di Bernthal come Frank
Castle.
Spider-Man ha unito le forze con
Castle e ha affrontato Hulk in diverse occasioni nei fumetti, e se
lo studio sta davvero preparando i piani per un eventuale film su
World War Hulk, è del tutto possibile che Banner
dia il via alla sua furia distruggendo New York. Bernthal e Holland
hanno già lavorato insieme in passato e sembrano essere buoni
amici, per cui si potrebbe assistere a una dinamica molto
divertente tra Parker e Castle che formano un’alleanza riluttante.
Anche in questo caso, però, occorre attendere conferme
ufficiali.
Precedenti indiscrezioni hanno
affermato che Tom Rothman della Sony e
Kevin Feige, capo dei Marvel Studios,
hanno avuto dei disaccordi per quanto riguarda la storia di
Spider-Man 4, con quest’ultimo che sperava di
ridimensionare il Multiverso per un’avventura più piccola. Rothman,
invece, si dice che voglia capitalizzare il successo di No
Way Home riportando Tobey Maguire e
Andrew Garfield nei rispettivi ruoli di Peter
Parker.
Più di recente, abbiamo sentito che
entrambi gli studios si sono accordati su una storia
prevalentemente terrestre con alcuni elementi multiversali, anche
se il film viene ancora descritto come un “evento di livello
Avengers”. Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe
riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man
4. Si dice inoltre che Sydney Sweeney potrebbe interpretare Black
Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato –
che Charlie
Cox, Vincent
D’Onofrio e Paul Rudd potrebbero a loro volta apparire
come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.
Si ritiene però che Holland sia
“sempre più diffidente” nei confronti del ruolo dell’iconico eroe,
per cui questa potrebbe essere la sua ultima uscita da solista nei
panni del wall-crawler – anche se quasi certamente avrà un ruolo in
uno o entrambi i prossimi film degli Avengers. Gli sceneggiatori di
No
Way Home, Chris McKenna e Erik
Sommers, stanno scrivendo la sceneggiatura. Mentre a
dirigere il progetto vi sarà Destin Daniel
Cretton, già regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli.
American
Primeval di Netflix è
finalmente arrivata, ed ecco una panoramica completa del cast e
della troupe della serie drammatica western. American
Primeval è uno degli show Netflix più interessanti del 2025, con la serie
creata dal regista Peter Berg e dallo scrittore di The
Revenant Mark L. Smith. La serie vanta un cast stellare:
ecco chi ci si può aspettare di vedere in American
Primeval e chi interpreta.
American Primeval è
un’interpretazione cupa e grintosa del genere western, che racconta
la storia di una madre e di un figlio che devono attraversare i
pericoli della frontiera con l’aiuto di una guida. American Primevalè pieno di
tragedie, violenza e momenti strazianti, e cerca di
mettere in evidenza quanto fossero difficili le condizioni
dell’epoca. Gli attori che recitano in American Primeval
fanno un lavoro fantastico nel trasmettere questo tono cupo, ed
ecco chi sono.
Attrice: Betty
Gilpin è nata a New York City, New York, il 21 luglio 1986, e
ha avuto la sua grande occasione interpretando Debbie
“Liberty Belle” Eagan nella serie di wrestling
GLOWdi Netflix . Da allora la
Gilpin si è riunita a Netflix per la serie animata Skull
Island e ora sta tornando per American Primeval.
Gilpin è anche apparsa in film e serie televisive di successo come
Nurse Jackie, Isn’t It Romantic, A Dog’s
Journey, Mrs. Davis, e altri ancora.
Personaggio: In
American Primeval, Betty Gilpin interpreta Sara Rowell,
una donna in fuga attraverso la frontiera con suo figlio David.
Sara e David iniziano la serie cercando una guida che li porti a
trovare il marito di Sara. Tuttavia, ben presto si scopre qualcosa
di più sulla vera natura della ricerca di Sara.
Attore:
Taylor Kitsch è nato a Kelowna, nella Columbia Britannica, in
Canada, l’8 aprile 1981, e ha avuto la sua grande occasione
interpretando Tim Wiggins nella serie della NBCFriday Night Lights. Sin dall’inizio
della sua carriera di attore, Kitsch è diventato una star
dell’azione: ha recitato in John Carter, X-Men
Origins:Wolverine, Battleship e Lone
Survivor. Kitsch è apparso anche in altri film e serie
televisive popolari come Snakes on a Plane, True
Detective e The Terminal List.
Personaggio: In
American Primeval, Taylor Kitsch interpreta Isaac, un uomo
che accetta di aiutare Sara e Devin ad attraversare la frontiera.
La conoscenza della natura selvaggia e le capacità di sopravvivenza
di Isaac sono di grande aiuto ai suoi compagni e, proprio come
Sara, anche lui ha un passato misterioso che viene svelato nel
corso della serie.
Attore: Preston
Mota è nato a Dallas, in Texas, il 27 agosto 2010 e ha avuto
la sua grande occasione interpretando Dwight inAsteroid
Citydi Wes Anderson. Questo
film ha contribuito a lanciare la carriera dell’attore bambino, che
ha partecipato anche ad American Primeval e a progetti
imminenti come Campfire e The American Way.
Personaggio: In
American Primeval, Preston Mota interpreta Devin Rowell,
il figlio di Sara Rowell. La giovane età e la gamba malandata di
Devin non gli impediscono di fare scelte difficili mentre
attraversa la frontiera insieme a Sara, Isaac e Two Moons, senza
che nulla lo fermi mentre il gruppo cerca di rintracciare suo
padre.
Attrice: Shawnee
Pourier interpreta Two Moons in American Primeval, ed è
un’altra dei giovani attori di spicco dello show, anche se la sua
data e il suo luogo di nascita sono sconosciuti. Shawnee
Pourier è apparsa in un episodio diStranger Things e nella serie
televisiva Dark Winds, oltre che in cortometraggi come
Seeds e Rude Girl.
Personaggio: In
American Primeval, Shawnee Pourier interpreta Two Moons,
una giovane indigena muta che si unisce a Sara, Devin e Isaac
mentre attraversano la frontiera. Two Moons è fuggita dalla sua
tribù e si è imbarcata sul carro di Sara, stringendo un legame con
Devin e venendo accettata come membro del gruppo.
Shea Whigham nel ruolo di Jim
Bridger
Attore: Shea
Whigham è nato a Tallahassee, in Florida, il 5 gennaio 1969 e ha
avuto il suo ruolo di spicco nel filmTigerland(2000) di Joel
Schumacher . Whigham è apparso in film di grande successo
come Fast & Furious, The Wolf of Wall Street,
Star Trek Beyond, Kong: Skull Island,
Joker, Spider-Man: Across the Spider-Verse e
Mission:Impossible – Dead Reckoning e il suo
sequel. Inoltre, Whigham ha avuto un ruolo da protagonista in
Boardwalk Empire e in serie come Vice Principals,
Fargo, Perry Mason e Le pietre
preziose.
Personaggio: In
American Primeval, Shea Whigham interpreta Jim Bridger, il
realista che gestisce il pericoloso Fort Bridger. Nel corso della
serie, Bridger si scontra con il governatore del Territorio dello
Utah, Brigham Young, che gli nasconde informazioni sulla sorte di
Sara e impedisce l’acquisizione di Fort Bridger.
Attore:
Dane DeHaan è nato ad Allentown, in Pennsylvania, il 6 febbraio
1986 e ha avuto la sua grande occasione nel filmChronicledel 2012 .
DeHaan ha poi recitato in film come The Amazing Spider-Man 2, A
Cure for Wellness, Valerian e la città dei mille
pianeti e Oppenheimer di Christopher Nolan, oltre che
in serie televisive come ZeroZeroZero, The
Stranger, Lisey’s Story e The Staircase.
Personaggio: In
American Primeval, Dane DeHaan interpreta Jacob Pratt, un
mormone gravemente ferito durante il massacro di Mountain Meadows.
Pratt si unisce a un gruppo di compagni mormoni per intraprendere
un viaggio alla ricerca della moglie vivente, che crede sia stata
rapita dai guerrieri indigeni che hanno compiuto l’attacco.
Cast e personaggi di supporto
di American Primeval
Kim Coates nel ruolo di
Brigham Young: Kim Coates di Sons of Anarchy
interpreta Brigham Young, il leader della Chiesa mormone nella vita
reale, governatore del Territorio dello Utah e uomo al comando
della Legione di Nauvoo.
Jai Courtney nel ruolo di Virgil Cutter: Jai Courtney
diSuicide Squad interpreta Virgil Cutter, un
cacciatore di pellicce che intende dare la caccia a Sara Rowell e
consegnarla per la taglia.
Saura Lightfoot-Leon nel
ruolo di Abish Pratt: Saura Lightfoot-Leon di Masters
of the Air interpreta Abish Pratt, la moglie di Jacob che
sopravvive al massacro di Mountain Meadows e vive tra gli indigeni
che l’hanno rapita.
Kyle Bradley Davis nel
ruolo di Tilly: Kyle Bradley Davis diAmerican Horror
Story interpreta Tilly, un trapper che lavora per Virgil
Cutter.
Nick Hargrove nel ruolo di
Cottrell: Nick Hargrove di Devotion interpreta
Cottrell, un residente di Fort Bridger che assiste Jim Bridger.
Derek Hinkey nel ruolo di
Red Feather: Derek Hinkey di Horizon interpreta
Penna Rossa, il capo di un gruppo di guerrieri chiamato Clan del
Lupo.
Joe Tippett nel ruolo di
James Wolsey: Joe Tippett di The Morning Show
interpreta James Wolsey, il leader di una milizia mormone che funge
da antagonista principale in American
Primeval.
L’epica serie western di NetflixAmerican Primeval si conclude con una sorprendente
deviazione che porta Sara, Devin e Two Moons sulla rotta della
Golden Coast. American Primeval è
una nuova grande serie western in streaming, rilasciata su Netflix il 9 gennaio 2025. La serie si svolge alla
frontiera dell’Ovest americano nel 1857, in particolare nel
territorio selvaggio dello Utah. Il cupo, violento, caotico e
spietato American Primeval mostra i primi coloni
americani, i cultisti e le tribù indigene come assassini e
sopravvissuti, impegnati in una serie di macabre lotte per il
controllo del territorio appena scoperto.
American Primeval
è stato scritto da Mark L. Smith, che ha co-scritto la
sceneggiatura di The
Revenant con Alejandro G. Iñárritu. In effetti, ci sono
molte somiglianze stilistiche tra The Revenant e American
Primeval, sia a livello narrativo che visivo. Peter Berg
(Friday Night Lights, Lone Survivor) dirige tutti
e sei gli episodi di American Primeval.
Taylor Kitsch guida un
cast corale che comprende Betty Gilpin,
Dane DeHaan, Saura Lightfoot-Leon, Shea Whigham, Lucas Neff e
Kim Coates. Alla fine di American Primeval, Isaac
Reed, interpretato da Kitsch, porta a termine la sua missione di
morire valorosamente per ricongiungersi con la sua famiglia defunta
nell’aldilà.
Perché Sara, Devin e Two Moons
decidono di andare in California, non a Crooks Springs
Fin dall’inizio di American
Primeval, Sara desidera portare Devin a Crooks
Springs per ricongiungerlo con suo padre. Lungo la strada,
i due vengono raggiunti da un fuggiasco Shoshone di nome Two Moons
e cercano l’aiuto di Isaac Reed, che li protegge per tutta la
serie. A sorpresa, Sara cambia idea alla fine della serie e si
dirige invece in California.
Sara aveva pianificato di lasciare
Devin con suo padre, sapendo che sarebbe stata inseguita senza
tregua a causa della sua alta taglia. Sogna l’idea che Isaac possa
andare in California con loro, ma lui rifiuta. Dopo la sua morte,
Sara sceglie di iniziare una nuova vita in California e di non
abbandonare Devin con suo padre.
Perché Isaac Reed è dovuto morire
nel finale di American Primeval
Isaac non aveva più nulla per cui
vivere dopo che la sua famiglia era stata uccisa dai ladri. Il
dolore della perdita lo aveva lasciato privo di motivazioni per
crearsi una nuova famiglia. Isaac rifiuta l’invito di Sara a
recarsi in California, ma salva ancora una volta
lei, Devin e Two Moons quando vengono attaccati dal vendicativo
fratello di Virgil. Isaac lo uccide, ma viene colpito da diversi
proiettili al busto, che ne causano la morte.
La vita di Isaac era ridotta a una
brutale sopravvivenza, senza alcuna possibilità di redenzione
personale. Salvando Sara e i bambini, ha trovato un modo per morire
con onore, sacrificandosi per una causa al di fuori di sé stesso.
Questo atto finale è stato l’unico modo in cui ha potuto dare un
senso alla sua vita tormentata.
Non sorprende che, dopo tutto ciò che Isaac aveva fatto per
Sara, lei avesse iniziato a sviluppare un’attrazione emotiva e
romantica nei suoi confronti. Se Isaac non fosse stato così
devastato dal dolore, forse avrebbe voluto unirsi a lei e Devin in
California, trovando un nuovo scopo come loro protettore.
Durante la serie, Isaac assume
persino un ruolo paterno nei confronti di Devin, specialmente
quando lo aiuta brutalmente a riparare la gamba rotta. Dopo aver
visto tutto ciò che Isaac aveva fatto per loro, Sara probabilmente
non riusciva a immaginare di lasciare Devin con il suo vero
padre.
Brigham Young ottiene ciò che
vuole da Jim Bridger
Brigham Young riesce finalmente a
ottenere ciò che vuole da Jim Bridger, offrendogli una cifra
sbalorditiva che l’uomo non può rifiutare. Young rivela che il suo
obiettivo non è utilizzare il forte, ma distruggerlo completamente.
Questo piano è concepito per limitare il traffico di forestieri
nella zona, in particolare i viaggiatori provenienti da est.
Senza Fort
Bridger, i viaggiatori diretti a Salt Lake
City dal Wyoming sarebbero stati costretti a entrare in
contatto con Young e i suoi seguaci mormoni, che avrebbero cercato
di convertirli alla loro Chiesa. Inoltre, la distruzione del forte
rendeva più difficile per il governo federale inviare truppe nello
Utah, ostacolando i tentativi di contrastare la visione
dell’America proposta da Young.
Brigham Young e la guerra dello
Utah dopo American Primeval
Dopo gli eventi di American
Primeval, il presidente James Buchanan inviò truppe nel
Territorio dello Utah, alimentando l’inquietudine di Young e della
sua Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni. Per difendersi, i mormoni
adottarono tattiche drastiche, impedendo alle truppe americane di
rifornirsi di provviste e bloccandone l’accesso a Salt Lake
City.
La tensione portò a tragici eventi,
tra cui l’uccisione di coloni disarmati da parte della milizia
mormone, che in seguito accusò alcune vittime di essere spie
inviate dal governo. Si stima che circa 150 persone persero la vita
durante la Guerra dello Utah, un conflitto che si
concluse con un perdono presidenziale concesso ai Santi degli
Ultimi Giorni e la sostituzione di Brigham Young con Alfred Cumming
come governatore dello Utah.
American Primeval
è una serie intensa e brutale, ma con un finale relativamente
positivo. Sebbene Sara non sembri meritare il suo lieto fine, a
causa degli errori che hanno quasi causato la morte di Isaac e di
suo figlio, si dirige verso una vita promettente in
California.
Isaac, con tutti i suoi eroismi,
rimane una figura tragica, il cui sacrificio non migliora la sua
condizione personale, ma lo consacra come martire della serie. La
storia di Abish e Pratt termina con la morte di entrambi e con la
perdita della loro fede nella Chiesa mormone.
Jim Bridger, dal canto suo,
dimostra che ogni uomo ha un prezzo, mentre il tradimento del
tenente Pepper rappresenta un esempio lampante della mentalità
primitiva e spietata che domina in American
Primeval.
Ci sarà una seconda stagione di
American Primeval?
Al momento non ci sono conferme su
una seconda stagione di American Primeval.
Considerando che si tratta di una serie limitata e che molti dei
personaggi principali muoiono nel finale, è altamente improbabile
che ci sia un seguito. Se una seconda stagione fosse in
lavorazione, probabilmente si concentrerebbe maggiormente sulla già
citata Guerra dello Utah e sugli ultimi giorni di
Brigham Young come governatore dello Utah.
Inoltre, Sara, Devin e Two Moons
potrebbero ricominciare una nuova vita in
California, affrontando nuovi pericoli se
American Primeval dovesse proseguire.
Sembra che i fan dovranno aspettare
ancora un po’ per il trionfale ritorno di Cillian Murphy nel franchise di 28
giorni dopo. Sebbene il premio Oscar sia
coinvolto nel prossimo threequel in qualità di produttore
esecutivo, il produttore di 28 anni
dopoAndrew Macdonald ha recentemente
spiegato che Murphy “voleva essere coinvolto” ma non
apparirà nel film, che debutterà il 19 giugno. “Su questo
volevamo che fosse coinvolto e anche lui voleva esserlo”, ha
dichiarato a Empire.
“Non è presente nel primo film,
ma spero che ci sarà un po’ di Jim da qualche parte”.
Macdonald ha poi aggiunto: “Al momento è coinvolto come
produttore esecutivo e spero che in futuro potremo lavorare con lui
in qualche modo nella trilogia”. Come noto, Murphy ha recitato
in 28 giorni dopo (2002) nel ruolo di Jim, un
corriere in bicicletta che si sveglia dal coma e scopre che il
“virus della rabbia” ha decimato Londra. Sebbene non sia apparso
nel sequel del 2007, 28 settimane dopo, lo scorso
gennaio Deadline aveva riferito che Murphy era coinvolto in questo
nuovo progetto.
Dopo che i fan hanno ipotizzato che
uno zombie del teaser del mese scorso fosse Murphy truccato, e il
mercante d’arte Angus Neill
ha rivelato di essere lui l’interprete del personaggio, Boyle
ha ammesso di essere stato avvertito che la scelta del casting
avrebbe potuto ispirare un caso di scambio di persona. “Ho
mostrato il trailer alla mia ragazza e lei mi ha detto: ‘La gente
penserà che quello è Cillian’”, ha raccontato. “Le ho
risposto: ‘Non essere sciocca’. L’ho ignorata, sbagliando”.
Sciolto questo dubbio, non resta quindi che attendere di scoprire
se ci sarà posto per il suo Jim nel già annunciato sequel
28 years later: The Bone Temple,
atteso per il 2026.
28 giorni dopo è stato un
grande successo e ha già generato un seguito meno apprezzato (ma
comunque degno di nota), 28 settimane dopo del
2007. Boyle e Garland erano coinvolti solo come produttori
esecutivi in quel progetto, quindi molti fan vedranno sicuramente
questo nuovo film come il primo vero sequel.
Jodie Comer, Aaron
Taylor-Johnson,
Ralph Fiennes hanno firmato per interpretare i ruoli
principali.
Boyle dirigerà il primo capitolo,
mentre Nia DaCosta è stata annunciata di recente
come regista del secondo film, che pare si intitolerà
28 years later: The Bone Temple. Il piano prevede di
girare entrambi i film in parallelo. Garland scriverà tutti e tre i
film. Il budget per ogni film si aggira intorno ai 75 milioni di
dollari.
Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che si
risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che
l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le
sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti
“zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità
spaventosa. L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta
succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti
interpretati da
Naomie Harris e Brendan
Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato
interpretato da Christopher Eccleston.
I dettagli sulla trama di 28 anni
dopo non sono ancora stati del tutto resi noti, ma il
periodo suggerisce che si svolgerà in un futuro prossimo, il che
significa che il film potrebbe essere più orientato verso la
fantascienza che verso l’horror vero e proprio. Il film uscirà al
cinema il 19 giugno 2025.
Selena Gomez è oggi
una vera e propria star del cinema e della musica. Partita con
alcuni ruoli in progetti Disney, negli anni si è dimostrata sempre
di più un’attrice capace di crescere e confrontarsi con ruoli via
via più complessi e impegnativi. Oggi è una delle personalità più
seguite del mondo dello spettacolo, che si divide tra numerose
attivita e progetti e si fa sempre carico di importanti messaggi
sociali.
Ecco 10 cose da sapere su Selena Gomez.
I film di Selena Gomez
1. Ha recitato in
celebrifilm. L’attrice debutta con un
ruolo da protagonista sul grande schermo in Another Cindarella
Story (2008). In seguito recita in Ramona e Beezuz
(2010), Monte Carlo (2011), I Muppet (2011), Aftershock (2012), Spring Breakers – Una vacanza da sballo (2012),
Getaway – Via di fuga (2012), Comportamenti…
molto cattivi! (2014), Ti lascio la mia canzone
(2014) ed ha un cameo nei panni di sé stessa in La grande
scommessa (2015). Successivamente ha recitato in Altruisti
si diventa (2016), Cattivi vicini 2 (2016),
In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi (2016),
I morti non muoiono (2019) e Un giorno di pioggia a New York (2019).
Il film 2024 di Selena Gomez
Torna al cinema nel 2024 con
EmiliaPérez, dove recita accanto a ZoeSaldana. Nel film,
premiato al Festival
di Cannes, interpreta Jessi Del Monte, moglie del protagonista.
L’attrice ha dichiarato in diverse interviste di non parlare
correntemente lo spagnolo e di non essere contenta di come lo parla
in questo film. Il suo personaggio era inizialmente messicano nella
sceneggiatura, ma poi è stato trasformato in americano proprio a
causa dei suoi limiti con la lingua spagnola. Nel film, la si sente
anche cantare alcune canzoni, tra cui Mi Camino.
2. È anche
doppiatrice. Oltre a recitare davanti la macchina da
presa, nel 2008 si è cimentata nella sua prima prova come
doppiatrice per il film Ortone e il mondo dei Chi.
Successivamente dà voce a Selenia in Arthur e la vendetta di
Maltazard (2009) e Arthur e la guerra dei due mondi
(2010) e poi a Mavis in Hotel Transylvania (2012), Hotel
Transylvania 2 (2015), Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa (2018) e
Hotel
Transylvania – Uno scambio mostruoso (2022). Sua è poi la
voce di Betsy la giraffa in Dolittle
(2020).
3. È celebre anche per
alcune serie TV. Il primo ruolo da attrice della Gomez è
quello di Gianna nella serie per bambini Barney
(2002-2004). Successivamente ha preso parte ad alcuni episodi di
Zack e Cody al Grand Hotel (2006) e Hannah
Montana (2007-2008), per poi diventare celebre grazie a I
maghi di Waverly (2007-2012), dove interpreta Alex Russo.
Tornerà poi sul piccolo schermo per il programma di cucina
Selena + Chef (2020-2023) e Only Murders in the
Building (2021-in corso). Nel 2024 riprende poi il ruolo
di alex Russo per il primo episodio di I Maghi di Waverly –
Ritorno a Waverly Place.
Selena Gomez in Only Murders in
the Building
4. Il ruolo di Mabel Mora è
stato scritto pensando a lei.Steve
Martin, ideatore della serie, è sempre stato sicuro di
volere Selena Gomez come protagonista di Mabel. Proprio la Gomez è
infatti stata “il modello” su cui ci si è basati per costruire e
caratterizzare il personaggio di Mabel. L’attrice, che ha rivelato
di essere una grande appassionata di true crime nella vita reale,
ha subito accettato il ruolo, sorprendendo Martin e in seguito
sfoggiando un’ottima chimica di coppia con lui e l’altro
co-protagonista, Martin Short.
Steve Martin, Selena Gomez e Martin Short in Only Murders in the
Building. Cortesia di DISNEY ITALIA
Le canzoni di Selenza Gomez
5. È anche una popolare
cantante. Oltre ad essere un’affermata attrice, Gomez è
anche una popolare cantante con tre album in studio all’attivo
(Stars Dance, Revival, Rare) e una raccolta dal titolo
For You. In particolare, il singolo apripista
dell’album Rare, Lose You to Love Me, le ha
regalato la sua prima numero uno nella Billboard Hot 100
statunitense. Altre sue canzoni molto popolari sono Bad Liar,
Back to You e Wolves. Ad ogg, Gomez ha venduto oltre
210 milioni di singoli ed ha accumulato oltre 45 miliardi di
streams.
La malattia di Selena Gomez
6. Soffre di Lupus.
Nel 2017 la Gomez si è sottoposta ad un trapianto di rene reso
necessario dal Lupus del quale soffre. In quell’occasione ha
affermato di voler condividere il proprio viaggio e la propria
esperienza con i fan, e ha ringraziato la propria famiglia e la
squadra di medici che l’ha seguita, oltre all’amica Francia
Raisa, che le ha donato il rene. Per l’occasione, inoltre
ha parlato del Lupus, indicando ai fan una risorsa per informarsi a
riguardo.
Selena Gomez non può avere figli
Nel settembre 2024, la Gomez ha
rivelato la sua impossibilità di avere figli naturalmente a causa
dei suoi problemi di salute e ha accennato al desiderio di
esplorare la maternità surrogata o l’adozione in futuro.
Selena Gomez e Justin Bieber
7. Ha avuto una relazione
con Justin Bieber. La relazione tra Selena Gomez e il
famosissimo idolo delle ragazzine Justin Bieber ha
avuto inizio nel 2011, quando lei aveva 19 anni e lui ne aveva 17.
Gomez ha però poi rivelato di come l’icontro tra loro due fosse
avvenuto due anni prima, nel 2009, quando il manager di lui entrò
in contatto con la madre di lei, che all’epoca era la sua manager.
La relazione è andata avanti – tra diversi tira e molla – fino al
2018, anno in cui si sono separati definitivamente.
Selena Gomez in Un giorno di pioggia a New York
Selena Gomez e il fidanzato Benny Blanco
8. È prossima alle
nozze. Dal giugno 2023, la Gomez ha una relazione con il
produttore discografico Benny Blanco, personalità
dietro numerosi dei più grandi successi di popolari personalità
della musica, come Ed Sheeran ed
Eminem. La coppia ha poi annunciato ufficialmente
il loro fidanzamento l’11 dicembre 2024, condividendo alcune foto
sui rispettivi canali social dell’anello di fidanzamento.
Selena Gomez è su Instagram
9. Detiene un record sul
social network. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 422
milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre
duemila post. Con questo numero di follower, la Gomez è la donna,
attrice, cantante e nordamericana più seguita sul social. I suoi
post sono principalmente immagini relative a suoi lavori, ma non
mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso
parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
L’età e l’altezza di Selena Gomez
10. Selena Gomez è nata il
22 luglio 1992 a Grand Prairie, Texas, Stati Uniti.
L’attrice e cantante è alta complessivamente 1,65 metri.
Dare un passaggio agli autostoppisti
era un tempo una pratica molto comune, a cui si è affidata una
generazione intera di viaggiatori. Oggi il mondo è però un posto
meno sicuro e anche tale consuetudine è andata via via scemando. A
tranquillizzare a riguardo non ci pensa di certo un film come
The Hitcher, scritto da Jake Wall
ed Eric Bernt e diretto nel 2007 da Dave Meyers,
principalmente noto come regista di videoclip musicali. Con questo
suo lungometraggio di genere thriller, però, si è cimentato nel dar
forma alla paura che l’ignoto può rappresentare, specialmente nel
momento in cui si presenta sotto forma di serial killer.
Il film è il remake di The
Hitcher – La lunga strada della paura, diretto nel 1986 da
Robert Harmon e con l’attore Roger
Hauer, noto prevalentemente per il film Blade Runner, nei panni del protagonista. Da sempre
fan di questa pellicola, il regista Michael Bay si
offrì di produrla con la sua casa di produzione Platinum Dunes.
Prese così vita un rifacimento del celebre thriller, aggiornato
ovviamente ad un contesto moderno, che punta a minare le certezze
degli spettatori presentando una vicenda più complessa e spaventosa
di quello che si potrebbe immaginare.
Girato con un budget di 10 milioni
di dollari, The Hitcher è arrivato a guadagnarne
quasi il triplo, affermandosi come un buon successo anche grazie al
suo cast di noti interpreti. Per gli amanti del genere, un titolo
da non perdere assolutamente. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Sophia Bush in The Hitcher
La trama di The Hitcher
La vicenda ha per protagonista gli
studenti Jim e Grace, in viaggio
per le vacanze di primavera su una vecchia auto nel mezzo del
deserto del Nuovo Messico. Improvvisamente, durante la notte,
comincia un forte temporale e, senza accorgersene, i due fidanzati
rischiano di investire un uomo fermo lungo la strada vicino la sua
macchina in panne. Restii a fidarsi, decidono di proseguire,
fermandosi solo più avanti in un’area di sosta, dove per caso lo
rincontrano. I due si convincono a quel punto ad offrire all’uomo
un passaggio fino al motel più vicino. Durante il viaggio, però,
vedranno la situazione trasformarsi in un vero e proprio
incubo.
Lo sconosciuto, che dice di
chiamarsi John Ryder, si rivela anche essere
in realtà uno psicopatico omicida. Quando minaccia di uccidere Jim,
la coppia riesce fortunatamente a liberarsene, perdendo però nella
colluttazione il cellulare. Nel tentativo di allontanarsi quanto
più possibile dall’uomo, Jim e Grace finiscono per schiantarsi con
l’auto. A piedi, soli e senza telefono, i due fidanzati camminano
in cerca di aiuto, ma quello che trovano lungo la strada è a dir
poco spaventoso. Per sopravvivere, dovranno fare i conti con una
forza del male pronta a tutto pur di uccidere chi gli si pone
contro.
Il cast del film
Ad interpretare il ruolo del
minaccioso autostoppista Jack Ryder si ritrova l’attore
Sean Bean. Noto per
Il Signore degli Anelli – La
Compagnia dell’Anello e Il
Trono di Spade, egli si è dichiarato un fan
dell’originale, accettando da subito la proposta di recitare nel
remake di questo. Al fine di risultare più misterioso e minaccioso
per i due interpreti di Grace e Jim, egli decise di avere
pochissimi contatti con loro, stimolando una paura più reale.
All’interprete originale di Ryder, Roger Hauer, fu
proposto di comparire nel film con un cameo, ma egli si rifiutò
citando divergenze artistiche.
Nei panni di Jim vi è l’attore
Zachary Knighton, noto in particolare per le serie
FlashForward e Happy Endings. Il ruolo di Grace
Andrew è invece stato inizialmente offerto all’attrice
Jessica Biel, la quale
ha però rifiutato per motivi non noti. Anche la cantante
Britney Spears è stata considerata per il ruolo,
che è però infine stato interpretato da Sophia Bush, nota per
le serie One Tree Hill e Chicago P.D. Nel film è
poi presente l’attore Neal McDonough nei panni del
tenente Esteridge, Skip O’Brien in quelli dello
sceriffo Harlan Bremmer Sr. e Danny Bolero come
l’ufficiale Edwards.
Sophia Bush in The Hitcher
Il finale di The Hitcher
Nel corso del film, Grace e Jim
raggiungono un motel, dove però Grace viene poi aggredita da John.
Lei riesce a respingerlo e lui scappa via. Grace esce a quel punto
dal motel per cercare Jim, trovandolo però incatenato ai polsi e
alle caviglie tra un camion e una roulotte. Grace si avvicina al
camion, che viene messo in moto da John, e gli chiede di fermarsi.
Arriva in quel momento anche la polizia, ma John preme
sull’acceleratore e così facendo spacca letteralmente a metà Jim,
uccidendolo. John viene comunque poi arrestato dalla polizia. Il
mattino seguente, il tenente Esteridge comunica a Grace che il vero
John Ryder è scomparso e che non conoscono la vera identità
dell’autostoppista.
La informa che l’autostoppista sarà
trasportato attraverso lo Stato in un’altra prigione. Durante il
viaggio, però, egli si libera dai legacci e uccide tutti i
passeggeri del furgone della polizia, provocando un incidente, con
il tenente Esteridge e Grace che si schiantano dietro di loro.
Grace, decisa a porre fine a quella vicenda, va a cercare
l’autostoppista per ucciderlo, ma cade in un’imboscata e viene
disarmata, quindi gettata nel furgone, dal quale riesce però poi a
fuggire. Mentre l’autostoppista spara e uccide il tenente
Esteridge, Grace arriva e spara all’autostoppista alle spalle con
un fucile da caccia e poi al petto. A quel punto lui le chiede:
“È una bella sensazione, vero?”, ma lei risponde: “Non
sento nulla”, prima di sparargli alla testa.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su une popolare piattaforma streaming presente in
rete. The Hitcher è infatti disponibile nel
catalogo di Infinity+. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 9 gennaio alle ore 21:15
sul canale Italia 2.
Guy Ritchie è un grande
narratore che intrattiene il pubblico con il suo stile dinamico da
quasi due decenni. Con i suoi film ha proposto nuovi contesti,
personaggi e modi di raccontare gli ambienti criminali, dando nuova
vita al gangster movie. Ogni suo lungometraggio è un’opera
estremamente riconoscibile e personale, il che lo rende uno dei
registi più apprezzati e ricercati da spettatori di tutto il mondo.
Mentre si attende in sala il suo nuovo film, The Ministry of Ungentlemanly Warfare, tra i
suoi titoli recenti più apprezzati vi è senza dubbio La furia
di un uomo – Wrath of Man (qui
la recensione), del 2021.
Remake del film francese del 2004
Cash Truck(Le Convoyeur), diretto da
Nicolas Boukhrief, questo lungometraggio lo vede
riunirsi con uno dei suoi attori feticcio, Jason Statham, dando vita ad un tesissimo
thriller d’azione incentrato su dei tentativi di furto ai danni di
furgoni blindati. Naturalmente c’è molto di più di questo, per un
film che ha ribadito – ammesso che ce ne fosse ancora bisogno – la
grande dimestichezza che Ritchie vanta con questo genere, tra scene
dal grande impatto adrenalinico fino alla gestione dei suoi
protagonisti e delle loro follie.
Per chi apprezza il regista, è
questo un film che segna quasi un ritorno alle origini e che
entusiasma proprio per la grinta con cui il tutto viene messo in
scena ed offerto allo spettatore. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a La furia
di un uomo – Wrath of Man. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Dopo un’imboscata mortale a una
delle loro auto blindate, la Fortico Securities con sede a Los
Angeles assume come guardia un misterioso nuovo dipendente,
Patrick Hill, che diventa noto semplicemente come
“H.” Mentre impara le basi dal partner
Bullet, H inizialmente sembra essere un tipo
tranquillo e intenzionato semplicemente a fare il suo lavoro per
guadagnarsi da vivere. Ma quando lui e Bullet diventano l’obiettivo
di un tentativo di rapina, le formidabili abilità di H vengono alla
luce. Non solo è un tiratore esperto che è ugualmente abile nel
combattimento corpo a corpo, ma H è anche spietato e letale.
Il cast del film
Ad interpretare Patrick Hill vi è
l’attore Jason Statham, qui alla sua quarta
collaborazione con Ritchie dopo Lock & Stock – Pazzi
scatenati (1998), Snatch – Lo strappo (2000) e
Revolver (2005). Due anni dopo sono tornati a lavorare
insieme per Operation Fortune (2023). Accanto a lui, nel ruolo
della guardia Haiden “Bullet” Blaire vi è l’attore Holt
McCallany, noto per essere stato uno dei due protagonisti
della serie Mindhunter. Josh Hartnett ricopre il ruolo di “Boy Sweat”
Dave Hancock, altra guardia della Fortico, mentre Jeffrey
Donovan è Jackson Ainsley, ex sergente di plotone.
Vi è poi nel film
Scott Eastwood nel ruolo di Jan, ex militare, guidato
da Jackson. Guy Ritchie è sempre stato un grande fan di Clint Eastwood e quindi era entusiasta di
poter lavorare con suo figlio Scott in questo film. Completano il
cast Andy García nel ruolo dell’agente FBI
King, Eddie Marsan nel ruolo di Terry Rossi, un
manager di Fortico e Rob Delaney in quelli di
Blake Halls, boss della Fortico. Vi è poi in La furia
di un uomo – Wrath of Man anche la partecipazione del
cantante Post Malone nel ruolo di un
rapinatore.
La spiegazione del finale di
La furia di un uomo – Wrath of Man
Poiché i rapinatori che hanno ucciso
suo figlio sembrano colpire solo i camion della Fortico Security,
Patrick elabora dunque il piano di farsi assumere dalla compagnia.
Non deve attendere molto perché i rapinatori tentino di rovesciare
il camion su cui si trova, ed è allora che egli può sfoggiare tutte
le sue letali abilità, portando a termine la propria vendetta. Nei
momenti finali di La furia
di un uomo – Wrath of Man, Jan è
l’unico sopravvissuto alla massiccia operazione di rapina al
deposito Fortico durante il Black Friday. Anche il personaggio di
Holt McCallany, Bullet, che si è rivelato essere
l’infiltrato di Fortico che H stava cercando, ha
finito per essere tradito da Jan all’ultimo secondo.
Bullet ha infatti sparato a H nel
deposito prima di fuggire con Jan e Jackson nel
parcheggio con i tunnel di accesso segreti, ma alla fine viene
ucciso insieme a Jackson proprio da Jan, che fugge con milioni di
dollari. Crede di averla fatta franca fino a quando non trova H
seduto nel suo appartamento in attesa di inviargli un ultimo
messaggio. H, che nel mentre lascia intendere di aver potuto
contare sul supporto dell’FBI nel portare avanti le sue azioni,
porge ad un confuso Jan il rapporto del medico legale di suo figlio
Dougie e glielo fa leggere ad alta voce, facendo
così emergere la verità sulle sue intenzioni.
Il rapporto spiega le esatte
modalità di morte che i proiettili di Jan hanno causato al corpo di
Dougie, a partire dal fegato perforato, i polmoni collassati, la
milza rotta e il colpo fatale al cuore. H non perde tempo a
replicare il metodo di morte di Dougie su Jan, sparandogli in
ciascuno dei quattro organi vitali summenzionati nello stesso
ordine in cui Jan aveva sparato e ucciso Dougie. H ha dunque messo
in atto una vera e propria strategia di vendetta e giustizia
“occhio per occhio” nei confronti di Jan ed esce dal suo
appartamento senza prendere un centesimo del denaro rubato.
Scopriamo inoltre che la vera
identità di H è quella di Mason Hargreaves, un
noto signore del crimine molto rispettato. Per questo motivo,
durante la seconda rapina a un camion di Fortico, quando H si
toglie la maschera, i rapinatori hanno troppa paura di sparargli e
scappano. Egli si dimostra incredibilmente potente e pieno di
risorse, come si intuisce durante un breve interrogatorio della sua
collega di Fortico, Dana (Niamh
Algar). Il finale del film offre quindi il completamento
di una classica storia di vendetta tra padre e figlio, rivelando al
contempo quanto sia potente il personaggio interpretato da
Statham.
Mason è rimasto fedele alla sua
dichiarazione iniziale di non avere alcun interesse per il denaro e
di voler solo vendicare Dougie, e ha portato a termine l’impresa
con un’attenta pianificazione e una resilienza che sfida la morte,
nonostante sia stato colpito più volte. Egli è diventato uno
spirito oscuro dopo aver perso il figlio, non avendo nient’altro
per cui vivere se non farla pagare a Jan e alla sua banda per
avergli portato via la cosa più importante della sua vita.
Uccidendo Jan nello stesso modo in cui ha ucciso Dougie, Mason è in
grado di ottenere quella che ritiene la vendetta più giusta.
Il trailer di La furia di
un uomo – Wrath of Man e dove vederlo in streaming e in
TV
È possibile fruire di La furia
di un uomo – Wrath of Man grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 9
gennaio alle ore 21:20 sul canale
Rai 2.
Il regista di Wicked
Jon M. Chu ha spiegato perché il titolo del prossimo sequel è stato
cambiato. Dopo le lodi ricevute dal primo film , l’attesa per il
prossimo Wicked For Good è alta. Il sequel era
originariamente intitolato semplicemente Wicked:Parte 2 prima del cambiamento. Il seguito
riprenderà non molto tempo dopo il finale di Wicked e sarà
interpretato ancora una volta da Cynthia Erivo, Ariana
Grande-Butera, Jonathan Bailey, Michelle Yeoh e Jeff
Goldblum. Tuttavia, le reazioni al cambiamento del
titolo sono state contrastanti, con alcune persone che non
hanno trovato interessante la parte “For Good”.
In un’intervista a Variety, Chu ha rivelato che il sottotitolo “For Good”
era sempre stato scritto nella sceneggiatura del secondo film
di Wicked . Pertanto, il regista ha spiegato che lui e i
produttori hanno dovuto decidere se volevano che il sequel si
chiamasse Wicked:Part Two. Alla fine hanno
deciso di cambiare il titolo. Chu ritiene cheWicked:For Goodsia un titolo
migliore, soprattutto perché si riferisce alla penultima
canzone che Elphaba e Glinda cantano nel musical di Broadway.
Leggete i commenti completi di Chu qui sotto:
Chi vuole un film intitolato
Wicked:Parte seconda?Sul copione c’era sempre
scritto “Per sempre”, e quindi ci siamo chiesti: “Vogliamo davvero
chiamarlo Parte seconda?”.E nessuno lo vuole.
Voglio dire, quella è la destinazione.“Per sempre”,
lo sappiamo, è come dire: “Dove stiamo andando con questo
film?”.Finiamo questa cosa.
Cosa significano i commenti di
Jon M. Chu per Wicked:Per sempre
Oltre a
canzoni di Wicked come “Popular” e “Defying Gravity”,
già presenti nel primo film, “For Good” è una delle canzoni più
amate del musical. Pertanto, è stato estremamente emozionante
quando è stato rivelato che il sequel sarebbe stato intitolato “
Wicked:For Good. In primo luogo, il nuovo
sottotitolo è più unico rispetto al semplice titolo
Wicked:Parte seconda. In secondo luogo,
il nuovo titolo conferma che Elphaba e Glinda canteranno la
famosa canzone nel sequel.
“For Good” è una delle canzoni più
significative del musical di Broadway , perché dà a Elphaba e
Glinda la possibilità di riflettere sul loro rapporto. La relazione
tra Elphaba e Glinda è stata una delle parti migliori del primo
film adattato . Tuttavia, dopo il
finale di Wicked, Elphaba e Glinda sono separate e
probabilmente trascorreranno gran parte del sequel da sole. Sarà
quindi bello vederle riunirsi di nuovo verso la fine
diWicked 2per cantare
“For Good”.
Nel corso della sua carriera, il
regista Oliver Stone ha
diverso numerosi lungometraggi oggi divenuti grandi classici del
cinema, come Platoon,
Nato il quattro luglio, Wall Street e Assassini nati – Natural Born Killers. Tra questi si
colloca anche Ogni maledetta domenica, film
sportivo del 1999 con protagonista Al Pacino. Un’opera ricordata per la sua dura
e realistica rappresentazione del football, come anche per la
presenza di uno dei più celebri monologhi della storia del cinema,
incentrato sui temi della rivalsa e del non arrendersi davanti alle
difficoltà. Tutti elementi che hanno reso questo uno dei film sullo
sport più celebri di sempre.
Un film per cui Stone, come suo
solito, ha curato ogni minimo dettaglio, andando a ricercare
elementi della realtà con cui sostenere il racconto, da lui stesso
scritto insieme a John Logan, sceneggiatore anche
di
Il gladiatore e The Aviator. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Ogni maledetta domenica. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il film segue le vicende degli
Sharks, una squadra di football che affronta un calo di successo,
collezionando scarsi risultati in seguito alla dipartita
dell’anziano proprietario. Ad allenare i ragazzi è Tony
D’Amato, un coach di talento ma all’antica, molto
apprezzato nel settore. Unica nota stonata è il famoso giornalista
Jack Rose, che cerca di mettergli spesso i bastoni
tra le ruote, godendo della stima della dirigenza, soprattutto
della presidentessa Christina Pagnacci. La donna,
figlia del vecchio proprietario, vuole riportare a tutti i costi la
squadra al successo.
Tutto si complica quando alcuni
giocatori devono fare i conti con problemi di salute: il
quarterback Jack ‘Cap’ Rooney si
infortuna e il linebacker Luther ‘Shark’ Lavay
riporta una frattura al collo che si aggrava sempre di più perché
il medico sportivo Harvey Mandrake continua a
farlo giocare. Non aiuta di certo il brutto carattere di
Willie Beamen, un fuori classe all’inizio della
sua carriera che si mostra ostile e strafottente sia nei confronti
dell’allenatore sia dei compagni del team. Con questo materiale
umano, D’Amato dovrà fare di tutto per riuscire a riportare la
squadra al successo del passato.
Ad interpretare Tony D’Amato vi è
Al Pacino, il quale accettò il ruolo dopo il
rifiuto di Robert De Niro. Pacino si disse in particolare
entusiasta di interpretare un ruolo differente da quelli ricoperti
fino a quel momento. Nel ruolo di Christina Pagnacci vi è Cameron Diaz, mentre John C.
McGinley è Jack Rose. Dennis Quaid, Lawrence
Taylor, James Woods e Jamie Foxx interpretano invece Jack Rooney,
Luther Lavay, Harvey Mandrake e Willie Beamen. Completano il cast
Matthew Modine nel ruolo del dott. Ollie
Powers e Aaron Eckhart in quello di Nick Crozier.
La storia vera dietro il film e il
discorso di Al Pacino
Per quanto riguarda la storia
narrata, il film non è basato su una storia vera. Tuttavia, il
discorso di Al Pacino nel ruolo dell’allenatore
anti-establishment Tony D’Amato ha delle precise fonti di
ispirazione. Per l’infuocato discorso che il personaggio fa prima
della partita di playoff, divenuto oggi uno dei monologhi
cinematografici più celebri di sempre, ci si è basati su un vero
discorso di incoraggiamento, pronunciato dall’iconico allenatore
della NFL Marty Schottenheimer – detentore del
record di coach con il maggior numero di vittorie a non aver mai
vinto un Super Bowl – alla sua squadra, i Cleveland
Browns, durante la partita del campionato AFC del
1988.
Oliver Stone ha dunque infuso un po’
di verità nel suo film, scavando a fondo nella storia del football
professionistico, grazie anche alla collaborazione dell’ex tight
end Jamie Williams e del giornalista sportivo
Richard Wiener nella stesura della sceneggiatura.
Per la maggior parte delle informazioni, Stone si è avvalso
dell’aiuto del libro “You’re Okay, It’s Just a Bruise: A
Doctor’s Sideline Secrets” di Rob Huizenga.
Huizenga era il medico dei Los Angeles Raiders
negli anni Ottanta. In quel periodo i Raiders stavano vivendo un
periodo d’oro. Per quattro anni consecutivi, dal 1982 al 1985,
parteciparono ai playoff della NFL.
Huizenga lavorava sotto la guida del
veterano Dr. Robert T. Rosenfeld, e il titolo
prende ispirazione dal suo modo di liquidare gli infortuni dei
giocatori: “Stai bene. È solo un livido”. Di conseguenza,
il personaggio immaginario interpretato da James
Wood diventa l’immagine speculare del medico reale.
Inoltre, l’infortunio al collo e il rischio di morte del middle
linebacker Luther “Shark” Lavay rispecchiano un incidente reale
affrontato dal giocatore Mike Harden. Per rendere
il film il più autentico possibile in termini di realismo, Stone ha
anche coinvolto diversi veri giocatori di football,
Si possono infatti ritrovare nel
film Terrell Owens, Dick Butkus,
Y. A. Tittle, Warren Moon,
Johnny Unitas, Ricky Watters e
persino l’allenatore professionista Barry Switzer.
Stone ha anche ottenuto l’autorizzazione a girare in alcuni grandi
stadi, dall’Orange Bowl Stadium di Miami
all’iconico Hard Rock Stadium, l’attuale casa dei
Miami Dolphins. Ciò che non è riuscito ad ottenere
è invece il diritto di utilizzare i loghi originali delle squadre,
negatogli dalla NFL, oppostasi al film per il modo in cui ritraeva
questo sport.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Ogni
maledetta domenica grazie alla sua presenza su una
popolare piattaforme streaming presente oggi in rete. Il film è
infatti disponibile per il noleggio o l’acquisto nel catalogo di
Tim Vision. Per vederlo, basterà dunque
noleggiarlo o acquistarlo e si avrà così modo di guardarlo in
totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di giovedì 9
gennaio alle ore 21:30 sul canale
Warner TV.
Il primo trailer di A Working
Man rivela qualcosa in più sul prossimo thriller d’azione con
Jason Statham. Diretto da David Ayer, il nuovo
film segna un’altra collaborazione tra Ayer e Statham dopo The
Beekeeper, che è stato un successo a sorpresa all’inizio
del 2024. A Working Man vede Statham nei panni di Levon
Cade, un ex soldato dei Black Ops che ha abbandonato le sue
abitudini violente per una vita da operaio edile. Tuttavia, quando
la figlia del suo capo viene rapita, l’uomo si mette in viaggio per
salvarla, scoprendo la corruzione ad ogni angolo.
Amazon MGM Studios condivide ora il primo trailer di A
Working Man, che anticipa un’altra avventura di Statham ricca
di azione. Il trailer offre uno sguardo migliore
all’impressionante cast di supporto del film, che include Michael
Peña nel ruolo del capo di Levon e David Harbour nel ruolo di
Gunny, l’ex compagno cieco di Levon nelle forze speciali.
Come ci si può aspettare da un film di Statham, il trailer
evidenzia anche che ci sarà molta azione, tra cui combattimenti
corpo a corpo e un discreto numero di sparatorie. Guardate il
trailer qui sotto:
Cosa significa il trailer di A
Working Man per il film
In apparenza, A Working
Man non sembra molto diverso da molti altri film d’azione di
Statham, e questo potrebbe essere un bene. Il film ha molti
punti in comune conThe
Beekeeper, il che non sorprende visto che entrambi
provengono dallo stesso regista e che quel film è stato un
successo. The Beekeeper gode attualmente di un punteggio
di critica del 71% su Rotten
Tomatoes e di un punteggio di pubblico del 92%, oltre ad aver
incassato 152 milioni di dollari in tutto il mondo al
botteghino.
Non è chiaro quale sia il budget di
A Working Man, ma The Beekeeper è stato
realizzato con circa 40 milioni di dollari e il nuovo film
probabilmente non è troppo lontano da quella cifra.
Statham, in questi ruoli d’azione, continua a essere
un’attrazione per il pubblico, e la sua statura è
aumentata solo grazie ai suoi ruoli da protagonista nei film
The Meg e nella
serie Fast & Furious. Con il trailer di A Working
Man che assicura al pubblico che Statham sarà sempre lo
stesso, con alcuni nuovi colpi di scena e almeno un personaggio
secondario unico, il film potrebbe avere successo quando uscirà a
marzo.
Quando si parla di opere di
adattamento fantasy, la
trilogia de Il Signore degli Anelli rimane una delle più
acclamate e amate. Peter Jackson ha diretto tutti e tre i capitoli,
usciti nelle sale tra il 2001 e il 2003. I tre film, che
fungono da adattamento della serie di libri dell’autore J.R.R.
Tolkien, sono stati tutti un successo di critica e
commerciale, e Jackson sarebbe tornato al mondo della
Terra di Mezzo con la sua trilogia de
Lo Hobbit, di minor successo, nel 2010.
Il Signore degli Anelli:La Compagnia dell’Anello è stato il film che ha dato il
via a tutto, introducendo
Elijah Wood nel ruolo di Frodo e dando il via alla sua ricerca
di distruggere l’Unico Anello nelle fiamme del Monte Fato. Questo
capitolo è stato seguito da Le due torri, che presenta la
battaglia culminante del Fosso di Helm, e infine da Il ritorno
del re, il film che chiude la trilogia e che conclude le
storie di personaggi del Signore degli Anelli come Frodo,
Sam (Sean Astin), Aragorn (Viggo Mortensen) e Gandalf (Ian
McKellen) con molta azione ed emozione.
Peter Jackson sceglie Le due
torri come suo film preferito del Signore degli Anelli
Jackson rivela quale sia il suo
film preferito del
Signore degli Anelli, indicando Le due torri. Il secondo capitolo della trilogia di
Jackson è uscito nel 2002, riprendendo la storia dopo l’emozionante
finale del La Compagnia dell’Anello. Il sequel vede Frodo e Sam
assumere Gollum (Andy
Serkis) come guida attraverso la Terra di Mezzo, mentre
Aragorn, Legolas (Orlando Bloom) e Gimli (John Rhys-Davis)
inseguono un gruppo di Uruk-hai per salvare Merry (Dominic
Monaghan) e Pipino (Billy Boyd). Il film è stato un
successo di critica e di pubblico, incassando 923 milioni
di dollari in tutto il mondo.
Durante una recente intervista con
Letterboxd,
a Jackson è stato chiesto se avesse un film preferito del
Signore degli Anelli. Pur citando Le due torri,
ammette che questa scelta potrebbe cambiare. Guardate il commento
di Jackson qui sotto:
“Le Due Torri,
credo.Ma se le rivedo potrei averne una
completamente diversa”.
Jackson rivela che il suo preferito
potrebbe evolversi se dovesse rivedere la trilogia, ma nella stessa
intervista rivela di avere difficoltà quando si tratta di
rivedere i suoi stessi film. Pur non escludendo di
rivedere la sua trilogia del Signore degli Anelli, sembra
che abbia bisogno di più tempo:
“Non riesco a guardare i miei film.È solo che, voglio
dire, un giorno… Diciamo che mi piace di più con il passare del
tempo, quindi un giorno li guarderò di nuovo.Spero che
vi piacciano!”.
Cosa significa la scelta di
Jackson per la trilogia de Il Signore degli Anelli
Come si vede nel grafico
sottostante, la scelta di Jackson è in linea con il
consenso della critica riguardo ai tre filmdel Signore degli Anelli, almeno secondo
Rotten
Tomatoes. Si tratta comunque di una gara molto combattuta, con
solo una manciata di punti percentuali tra i tre, a testimonianza
di quanto siano acclamati e amati tutti e tre i capitoli.
Quando si tratta di scegliere il
film preferito del Signore degli Anelli, non c’è una sola
risposta giusta e le preferenze personali giocano un ruolo
fondamentale. Non è chiaro perché Le due torri sia il
preferito di Jackson, ma il secondo capitolo di una
trilogia è sempre una sfida importante, perché in definitiva funge
da ponte in una storia più ampia. Anche se Le due
torri potrebbe non essere il film del Signore
degli Anelli preferito da tutti, è chiaramente
un’opera fantasy speciale, di cui Jackson è particolarmente
orgoglioso.
L’atteso 28 anni
dopo è destinato ad espandere il mondo dell’iconico
franchise 28 anni
dopo, portando nuovi volti e nuovi orrori alla saga
post-apocalittica. Diretto da Danny Boyle e scritto da Alex
Garland, il terzo capitolo della serie riprende quasi tre
decenni dopo l’epidemia del Rage Virus. Questa volta,
Jodie Comere
Aaron Taylor-Johnson interpretano i membri di una
comunità di sopravvissuti affiatata su un’isola pesantemente
fortificata e collegata alla terraferma da un’unica, insidiosa
strada rialzata. Le loro vite vengono sconvolte quando una missione
sulla terraferma rivela pericoli e segreti inimmaginabili.
In una conversazione con Empire, il regista Danny Boyle ha fatto luce sulle
vite dei sopravvissuti e sulla storia più ampia di 28 anni
dopo . Ecco cosa ha detto:
È una comunità chiusa e necessariamente molto unita.Ci sono leggi di difesa molto severe, ovviamente, per
sopravvivere così a lungo in quello che è effettivamente un
ambiente ostile.Hanno creato una comunità di successo, a
loro avviso.
Inoltre, questi nuovi dettagli
rivelano che i personaggi di Comer e Taylor-Johnson sono
una coppia sposata, che cresce il figlio dodicenne Spike
in una comunità a Holy Island, alias Lindisfarne. Da lì, Spike sta
per intraprendere un viaggio di rito per vedere la vera natura del
Regno Unito, ma le cose non vanno come previsto.
Tutto quello che sappiamo su
28 anni dopo
28 giorni dopo è stato un
grande successo e ha già generato un seguito meno apprezzato (ma
comunque degno di nota), 28 settimane dopo del
2007. Boyle e Garland erano coinvolti solo come produttori
esecutivi in quel progetto, quindi molti fan vedranno sicuramente
questo nuovo film come il primo vero sequel.
Jodie Comer, Aaron
Taylor-Johnson,
Ralph Fiennes hanno firmato per interpretare i ruoli
principali ed è stato confermato anche il ritorno di Cillian Murphy nel ruolo del protagonista del
film originale, Jim.
Boyle dirigerà il primo capitolo,
mentre Nia DaCosta è stata annunciata di recente
come regista del secondo film, che pare si intitolerà
28 anni dopo – Parte 2: Il tempio delle
ossa. Il piano prevede di girare entrambi i film in
parallelo. Garland scriverà tutti e tre i film. Il budget per ogni
film si aggira intorno ai 75 milioni di dollari.
Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che si
risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che
l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le
sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti
“zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità
spaventosa. L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta
succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti
interpretati da
Naomie Harris e Brendan
Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato
interpretato da Christopher Eccleston.
I dettagli sulla trama di 28 anni
dopo non sono ancora stati resi noti, ma il periodo
suggerisce che si svolgerà in un futuro prossimo, il che significa
che il film potrebbe essere più orientato verso la fantascienza che
verso l’horror vero e proprio. Il film uscirà al cinema il
19 giugno 2025.
Zoe Saldana è
un’attrice versatile, talentuosa e molto capace. Ha saputo
conquistare mezzo mondo grazie alla sua bellezza esotica e alle sue
abilità di attrice, dando vita a personaggi che resteranno nella
memoria degli spettatori. In principio fu ballerina, ma la passione
per la recitazione ha avuto il sopravvento e, in oltre 20 anni di
carriera, ha messo tanto impegno e costanza per arrivare ai livelli
in cui si trova oggi. È anche l’unica attrice a poter vantare di
aver recitato nei tre film con il maggiore incasso di sempre:
Avatar, Avengers: Endgame e
Avatar – La via dell’acqua.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Zoe Saldana.
2. È anche doppiatrice e
produttrice. Nel corso della sua carriera, Zoe Saldana ha
deciso di sperimentare diversi ambiti del cinema: oltre ad aver
lavorato in un paio di corti, come The Legend of Red Hand
(2018) di Stefano Sollima per Campari, ed essere
comparsa nel videoclip Free Me di Sia
(2017), Zoe è anche doppiatrice e produttrice. L’attrice, infatti,
ha partecipato al doppiaggio dei film Il libro della vita
(2014), My Little Pony: Il film (2017), Mister
Link (2019),
Vivo (2021) ed Elio (2025),
mentre nel 2021 è stata doppiatrice della serie Maya e i tre
guerrieri. come produttrice ha prodotto la miniserie
Rosemary’s Baby, le serie Zoe Saldana Presents My
Hero (2014) e Lioness e i film The Honor List (2018) e
The Absence of Heaven.
3. Ha vinto importanti premi
per il suo ruolo. Nel film Emilia
Pérez Saldana interpreta Rita Moro Castro, giovane
avvocato che si vede richiesta da niente meno che il più temuto
boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Il boss le chiede
infatti di aiutarlo a inscenare la propria morte e poi di
procurargli una delle migliori chirurgie di riassegnazione del
sesso che lo renda la donna che ha sempre voluto essere, la bella
Emilia Pérez. Grazie al suo ruolo in questo film, Saldana ha
ottenuto importanti riconoscimenti, come il Prix d’interprétation
féminine al Festival
di Cannes (condiviso con le sue colleghe del film) e il Golden
Globe come Miglior attrice non protagonista.
Zoe Saldana in Avatar
4. Per prepararsi al ruolo
ha passato diversi giorni alle Hawaii. Nel 2009 uscì nei
cinema di tutto il mondo quello che rimarrà uno dei più grandi film
della storia del cinema: Avatar. Per poter
interpretare i personaggi, il cast del film (tra cui Zoe Saldana
che ha dato vita alla principessa Neytiri) ha fatto un una specie
di gita fuoriporta alle Hawaii, in cui i membri del cast e della
troupe hanno passato alcuni giorni della foresta, accampandosi e
cucinando pesce, cercando di vivere in maniera tribale. Tutto ciò è
servito soprattutto agli attori (che hanno girato il film con la
motion capture) che necessitavano di capire come si vivesse nella
giungla.
5. Il sequel è stato
emotivamente più impegnativo. Chiamata a riprendere il
ruolo di Neytiri in Avatar – La via dell’acqua, l’attrice ha
rivelato di essersi trovata in maggiore difficoltà nel ritrarre il
personaggio perché in questo secondo film della saga Neytiri si
confronta con le proprie paure e il personaggio ha molta più rabbia
e conflitti irrisolti nel cuore. L’attrice ha anche ritenuto che
lavorare con Sam Worthington – interprete di Jake Sully –
sia stato diverso questa volta, perché ha percepito la sua
“vulnerabilità” e i due hanno cercato di incanalare questa paura
nei loro due personaggi.
6. Per interpretare Gamora
doveva sottoporsi a 4 ore di trucco. Dare vita a Gamora,
la celebre aliena dalla pelle verde di Guardiani
della Galassia, non è stato un processo facile: l’attrice,
infatti, doveva sottostare a ben 4 ore di trucco ogni giorno di
riprese, al fine di farsi applicare la speciale colorazione e tutte
le altre particolarità del personaggio. Zoe ha anche rivelato di
aver avuto un orecchio verde, dove il trucco non si era rimosso,
per un mese e di essersene accorta soltanto durante una
vacanza.
7. Ha ricordato con
rammarico la sua esperienza sul set. L’attrice ha
riflettuto su quella che è stata una delle sue prime esperienze in
una grande produzione cinematografica, ovvero La
maledizione della prima luna, definendola tutt’altro che
positiva.”Con quell’esperienza ho capito con chi desideravo
davvero lavorare“, ha spiegato Saldana ad EW. “Il cast e la troupe
sono quasi sempre fantastici, ma se lo studio, i produttori e il
regista non guidano con gentilezza e attenzione, una grande
produzione può facilmente diventare un’esperienza negativa. E
questo è esattamente ciò che mi è successo. Mi sono sentita persa,
sommersa da tutto”.
Zoe Saldana, il marito Marco Perego e i figli
8. È sposata con un artista
italiano. Nel 2013, dopo alcuni mesi di frequentazione,
Zoe Saldana ha sposato l’artista italiano Marco
Perego. Lui è un artista di successo, sia per quanto
riguarda la realizzazione di quadri, che di performance artistiche,
anche se ha un passato da calciatore che, per un problema di salute
ha rinunciato alla carriera e alla serie A. I due sono sempre molto
affiatati e dal loro amore sono nati tre figli: i gemelli
Aridio e Bowie Ezio nel 2014 e il piccolo
Zen, arrivato nel febbraio 2017. Nel 2022
l’attrice è anche protagonista del film d’esordio alla regia del
marito, The Absence of Heaven.
Zoe Saldana in Operazione Speciale: Lioness. Foto di Lynsey
Addario/Paramount+
Le origini di Zoe Saldana
9. Ha origini
sudamericane. Pur essendo nata negli Stati Uniti,
l’attrice vanta origini sudamericane. È infatti figlia di
Aridio Saldaña, dominicano, e di Asalia
Nazario, portoricana. Zoe è così cresciuta nel Queens di
New York, ma anche nella Repubblica Domicana, dove ha studiato e si
è inizialmente formata nella danza.
Zoe Saldana parla italiano in From Scratch
Grazie al matrimonio con Marco
Perego, l’attrice si è avvicinata molto alla cultura italiana e in
alcune interviste ha anche dimostrato di parlare un poco di
italiano. Il marito le sta infatti insegnando a parlarlo, sia a lei
che ai loro figli. In particolare, ha dimostrato di saperlo
padroneggiare recitando in italiano nella miniserie From
Scratch – La forza di un amore.
L’età e l’altezza di Zoe Saldana
10. Zoe Saldana è nata il 19
giugno del 1978 a Passaic, nel New Jersey, Stati Uniti.
L’attrice è alta complessivamente 1.70 metri.
Da Manitas Del
Monte a EmiliaPérez. Da
una simil vita nel narcotraffico a una in cui brillare davvero.
Cambiare vita o cambiare sesso, qual è la differenza, si chiederà
la protagonista del musical di Jaques Audiard,
EmiliaPérez, tra le proposte più
interessanti del concorso di Cannes
77, dove ha vinto il Premio della Giulia e il Prix
d’interprétation féminine per le attrici Karla Sofía
Gascón, Selena Gomez, Adriana Paz e
Zoe Saldana. Un film che si sta ora affermando
–
dopo quattro Golden Globe vinti – come uno dei principali
protagonisti di questa stagione di premi cinematografici, tra elogi
e polemiche.
La trama di Emilia
Pérez: non sono qui per casualità…
Preparatissima ma sottovalutata,
Rita (un’eccellente Zoe Saldaña) è un avvocato di un grande studio
legale di Citta del Messico che un giorno riceve un’offerta
inaspettata: aiutare un temuto boss del cartello, Manitas
Del Monte (Karla Sofía Gascón) a
ritirarsi dai suoi affari e a sparire per sempre, diventando la
donna che ha sempre sognato di essere. L’offerta di 2 milioni di
dollari è molto più che allettante per un’instancabile lavoratrice
che non è mai stata ripagata nella vita. Tuttavia, quello che si
presenta come un impegno provvisorio, è in realtà un incontro che
cambierà per sempre la vita di Rita, che la
legherà a doppio filo con il mondo di criminalità, fantasmi e
violenza contro cui ha sempre cercato di lottare.
Manitas del Monte è
sempre stata due, di lei dirà che non le manca la voce ma
non può cantare, non le manca il fuoco, ma non può desiderare,
vorrebbe che la sua anima profumasse di miele, vorrebbe
semplicemente essere lei. La transizione è,
soprattutto, un fenomeno sociale e Audiard assorbe
questa idea regalandoci un musical che si muove per le strade di
Città del Messico con puntate anche in altri stati, una sinfonia
polifonica di personaggi a tutti tondo, che lasciano spazio a più
emozioni e si fanno conoscere tramite i segmenti musicali – a cura
di Camille e Clément Ducol –
alcuni scenograficamente più elaborati, altri intimissimi in cui si
dischiude l’anima dei personaggi.
Emilia Pérez è un
film in transizione come il suo regista
La carriera di
Audiard è stata inclassificabile all’interno del
cinema francese, capace di giocare con i generi, soprattutto il
thriller, e con il cinema d’autore. Un profeta è
stato il suo grande successo, con il quale è stato candidato
all’Oscar e ha vinto il Gran Premio della Giuria qui a Cannes. In
quell’occasione, ha utilizzato il genere noir carcerario per
raccontare la violenza e la corruzione all’interno e all’esterno di
questo sistema. Con Dheepan, si è aggiudicato la Palma d’Oro,
questa volta mostrando il dramma sociale, la situazione di
abbandono della comunità di rifugiati dello Sri Lanka. Ha poi osato
con il western in The Sister Brothers, ed è tornato al cinema
minimalista con Paris, 13Arr dove, in un elegante bianco e
nero ci ha raccontato la vita di un’intera generazione.
Io sono quello che sento e, per la
prima volta, sento un sentimento
L’aspetto più intressante di
EmiliaPérez è che questa
transizione morale è anche drammaturgica e coincide con la fluidità
del genere stesso del film, che passa dal musical al dramma e poi
al thriller, poi di nuovo al musical e infine alla tragedia, con
un’audacia ammirevole. Cineasta mercuriale come pochi altri,
Audiard dimostra di non temere il cinema popolare,
né di essere accusato di banalizzare la realtà violenta del
Messico. Qui non si tratta di cantare bene, ma di cantare i
sentimenti. Emilia è, infatti, anche un’eroina
tragica, non può restare impunita per tutto il male che ha fatto
Manitas. L’errore, non considerato nell’impeto di
voler cambiare, è il volere allontanarsi dalla vita di
Manitas, ma mantenere vicino l’unica cosa di buono
che ha fatto: i suoi figli.
Karla Sofía Gascón
brilla nel suo doppio ruolo di principe dei narcos e di epifanica
benefattrice dei parenti dei desaparecidos che lui stesso ha
ordinato di seppellire in fosse comuni. EmiliaPérez è un film sulla voce che canta della
vita e, in maniera analoga a quanto sperimentato da
Damien Chazelle con il magnifico La La Land,
Audiard è interessato a cogliere la verità di
questa voce nella quotidanità, non nei vocalizzi, nelle performance
perfette, quanto nell’emozione della parola e del sentimento.
Se troppo male fa troppo male, io
troppo bene non lo voglio sapere
EmiliaPérez è un film di odori che ricordano persone, di
vite a metá, che possono iniziare e finire in un tempo indefinito,
perché decidiamo noi come esistere. Audiard non ha
paura di osare ingigantendo metafore, trama e caratterizzazione dei
personaggi, il bene e il male ci arrivano in maniera indistinta,
una corrente torrenziale di movimento, suoni, odori, di grandissimo
male e grandissimo amore. C’è chi potrebbe riscontrare un
rallentamento nella seconda parte della narrazione o potrebbe non
andare oltre l’idea di una trama da soap opera, ma Emilia
Pérez è così rischioso, personale, unico e pieno di vita
che è impossibile non innamorarsene.
La sinossi della première di metà
stagione di Tracker –
stagione 2 promette una nuova pista nel caso
della balena bianca di Colter, che si riferisce alla scomparsa
irrisolta di Gina Picket. La première della seconda stagione
stabilisce il legame di Colter Shaw (Justin
Hartley) con Camille (Floriana Lima),
sorella di Gina, e Gina è la prima persona che Colter non è
riuscito a rintracciare. Il caso è rimasto in secondo piano fino a
quando Colter ha collaborato con un detective in pensione, Keaton
(Brent Sexton), per catturare un serial killer. In cambio del suo
aiuto, Keaton si è offerto di dare una nuova occhiata al caso,
portandolo a interrogare un ex socio di Frank Whales.
TVLine condivide la sinossi della prossima première di
metà stagione di Tracker, che vedrà alcuni nuovi sviluppi del
caso. Il prossimo episodio, intitolato “The Disciple”, è previsto
per domenica 16 febbraio alle 20.00 sulla CBS e un giorno dopo su
Paramount+. Colter fa di nuovo squadra con
Keaton per “una nuova
pista”. Di
seguito la sinossi completa:
“The Disciple” – Una nuova pista
nel caso della balena bianca di Colter, la scomparsa di Gina
Picket, lo porta a riunirsi con il poliziotto in pensione Keaton
(guest star Brent Sexton) per rintracciare un serial
killer.
Cosa significa per Tracker
Stagione 2
Il caso della balena bianca è
l’unico arco narrativo di lunga durata della seconda stagione,
mentre tutti gli altri casi di persone scomparse si limitano a un
episodio. Gina è scomparsa 10 anni fa e Colter sospettava che Frank
Whales fosse coinvolto. Nel finale di metà stagione di Tracker,
stagione 2, Keaton ha legato il socio di Whales, Alex, in uno
scantinato per ottenere maggiori informazioni. Alex ha rivelato che
un individuo chiamato “Maestro” voleva Gina e ha
fatto in modo che Whales la attirasse da lui.
Non si sa ancora se Gina sia viva o
morta, ma Colter non si fermerà finché non arriverà in fondo alla
verità. La sinossi del prossimo episodio di Tracker
continuerà la caccia, indicando che la scomparsa di Gina potrebbe
essere collegata a un serial killer. Questo potrebbe portare a
notizie deludenti sul destino di Gina, sempre che
la soffiata sull’assassino non sia solo un depistaggio.
La sinossi della première di metà
stagione di Ghosts
lascia presagire uno scenario che lascia Sam (Rose McIver) e Jay
(Utkarsh Ambudkar) in una situazione difficile. La sitcom della CBS
è un remake dello show di successo della BBC che segue una coppia
dopo aver ereditato una casa fatiscente, nota come Woodstone Manor,
infestata dagli spiriti di coloro che un tempo vivevano sul
terreno. La quarta stagione diGhosts è iniziata
nell’ottobre 2024 e finora sono stati trasmessi 9 episodi, tra cui
una storia natalizia in due parti.
TVLine ha rivelato la sinossi dell’episodio di midseason
première della
quarta stagione di Ghosts. Intitolato “The
Not-So-Silent-Partner”, l’episodio vedrà l’operaio edile Mark
(Tristan D. Lalla) confrontarsi finalmente con Sam e Jay per i
ritardi che Woodstone Manor ha dovuto affrontare durante i lavori
di ristrutturazione per la creazione del ristorante di
quest’ultimo. L’episodio andrà in onda giovedì 30 gennaio alle
20:30. Di seguito la sinossi:
Sam e Jay sono costretti a
coprirsi quando Mark chiede di incontrare l’investitore
silenzioso del ristorante di Jay che sta bloccando i
lavori di costruzione.
Cosa significa la sinossi della
première di metà stagione di Ghosts Stagione 4 per la storia di
Jay
Da qualche tempo Isaac (Brandon
Scott Jones) è l’investitore silenzioso di Jay, poiché ha un sacco
di soldi da dare che non userà mai. Tuttavia, Jay non potrà
semplicemente spiegare a Mark la presenza di Isaac, poiché l’unica
persona che può effettivamente vedere i fantasmi è Sam. In questo
modo si ripropone una situazione in cui i personaggi di
Ghosts si trovano spesso, ovvero quando Sam e Jay devono
coprire il fatto che ci sono diversi spiriti che occupano Woodstone
Manor. Questa volta, però, potrebbe avere un impatto enorme
sulla storia di Jay.
Mentre Jay continua ad avvicinarsi
alla creazione del ristorante dei suoi sogni nel fienile di
Woodstone Manor, il suo obiettivo è diventato più personale dopo
che, nell’episodio delle vacanze della quarta stagione, ha convinto
i suoi genitori a sostenere il suo sogno. Inoltre, ne ha
approfittato per rendere omaggio a tutto ciò che hanno fatto per
lui. Per questo motivo, dopo tanto lavoro per realizzare il
ristorante, la lotta per convincere Mark dell’esistenza
dell’“investitore” è un buon gancio emotivo per dare il
via alla seconda parte della quarta stagione di
Ghosts.
Con così tanti resoconti e voci
contrastanti su Spider-Man 4 che circolano nelle
ultime settimane, è difficile capire esattamente cosa sta
succedendo con il progetto, ma diverse fonti hanno affermato che,
per qualche motivo, la storia non è ancora stata messa insieme.
Si ritiene che la sceneggiatura stia
subendo una revisione importante, forse a causa di divergenze di
opinioni tra la star Tom Holland e il capo dei Marvel StudiosKevin Feige, e
l’ultima volta che ne abbiamo sentito parlare, il film era ancora
lontano dall’inizio della produzione perché non c’è ancora una
bozza di ripresa definitiva.
Lo scooper Daniel
Richtman ha ora condiviso un aggiornamento e ritiene che
la sceneggiatura sia ancora in fase di elaborazione. Afferma
inoltre che la versione più recente della storia, prima delle
riscritture, includeva due classici cattivi di Spidey,
Shocker e Scorpion.
Entrambi questi personaggi sono
apparsi in precedenti film di Spider-Man, con Michael
Mando che interpreta un pre-supercattivo Mac Gargan e
Herman Schultz di Bokeem Woodbine che veste i
panni di Shocker in Homecoming. Nessuno di questi
due ragazzi è stato visto da allora, quindi non siamo sicuri se gli
stessi attori sarebbero tornati o se sarebbero state introdotte
nuove interpretazioni dei nemici di Spidey.
La data di uscita del film è
il 24 luglio 2026, con le riprese sono programmate per
iniziare intorno ad agosto di quest’anno. C’è ancora tempo per
garantire che queste scadenze vengano rispettate, ma sono possibili
ritardi (Holland ha anche The
Odyssey di Christopher Nolan da girare l’anno prossimo, il che
potrebbe causare conflitti di programmazione).
Sembra che alla SONY stiano ancora
cercando di capire qual è “la cosa giusta”, ma sembra proprio che
siano state prese in considerazione molte idee diverse. Se ogni
voce fosse vera, Spider-Man 4 vedrà Holland,
Tobey Maguire e Andrew Garfield unire le forze con Venom,
Ghost Rider, Black Cat, Daredevil e The Punisher per affrontare
Mephisto, Vulture, Knull e un esercito di simbionti. Decisamente
troppa roba per un solo film!
Supergirl: Woman of Tomorrow inizierà le riprese nel
Regno Unito la prossima settimana e sembra sempre più probabile che
il film presenterà più di un kryptoniano. Secondo il famoso fansite
di David Corenswet@corenswetmedia, l’attore è stato avvistato a
Londra pochi giorni prima che le telecamere iniziassero a girare
per il film DCU della Ragazza d’Acciaio. Sebbene nulla sia
confermato in questa fase, ha senso che Superman
si presenti, soprattutto con Krypto pronto a unirsi a Kara nella
sua avventura cosmica.
James Gunn ha detto che Krypto è un “cane
piuttosto terribile” nel DCU, quindi Kal-El che lo consegna a sua cugina
per vedere se lei riesce a tenerlo sotto controllo ha senso. È
stato precedentemente riferito che l’attrice di Supergirl Milly Alcock debutterà in
Superman, quindi questo non sarà il loro primo
incontro.
In Supergirl ci saranno sia Lobo
che Superman!
Siamo certi che molti di voi
spereranno che il Superman di Corenswet incroci il
Lobo di Jason Momoa e, sebbene questa sia
sicuramente una possibilità, sembra più probabile che Supergirl
incontri il Main Man nello spazio. Presto potremmo cominciare a
vedere delle foto dal set di Supergirl: Woman of
Tomorrow.
“Milly è stata la PRIMA persona
che ho proposto a Peter per questo ruolo, ben più di un anno fa,
quando avevo letto solo i fumetti“, ha scritto il regista su
Threads. “Stavo guardando La casa del drago e ho pensato che
potesse avere il taglio, la grazia e l’autenticità di cui avevamo
bisogno“.
Cosa sappiamo di Supergirl:
Woman of Tomorrow?
Supergirl: Woman of Tomorrow sarà il secondo film
DCU dei DC Studios e sarà diretto dal regista di
Curdelia Craig Gillespie. Ana
Nogueira (The Vampire Diaries) ha scritto la sceneggiatura
dopo essere stata inizialmente assunta per scrivere il film di
Supergirl con Sasha Calle di
Flash.
Nel film, Supergirl
viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo 21°
compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una
giovane donna di nome Ruthye e finisce per intraprendere una
ricerca omicida di vendetta. Il cast include Milly Alcock nel ruolo di Supergirl,
Eve Ridley nel ruolo di Ruthye Marye Knoll,
Matthias Schoenaerts nel ruolo di Krem delle Colline
Gialle e
Jason Momoa nel ruolo di Lobo.
Quando Supergirl: Woman of
Tomorrow fu annunciato per la prima volta, Gunn disse:
“Vediamo la differenza tra Superman che è stato mandato sulla
Terra e cresciuto da genitori amorevoli fin da quando era un
neonato, rispetto a Supergirl che è stata cresciuta su una roccia,
un frammento di Krypton, e ha visto tutti intorno a lei morire ed
essere uccisi in modi terribili per i primi 14 anni della sua vita,
e poi è arrivata sulla Terra quando era una ragazzina”. “È molto
più hardcore, non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a
vedere”, ha concluso.
James
Gunn e Peter Safran hanno annunciato il reboot di
Supergirl durante la giornata stampa dello studio nel gennaio dello
scorso anno, quando è stato rivelato lo slate del DCU “Gods
and Monsters“. Il progetto sarà basato almeno in parte
sull’omonima serie di fumetti di King del 2022.
Arrivato al cinema nel 1990, il film
Mamma ho perso
l’aereo si è in breve affermato come un successo
clamoroso ed è diventato nel tempo uno dei più celebri film
natalizi che il cinema abbia mai prodotto. Si tratta infatti di una
commedia per famiglie capace di divertire grandi e piccoli,
offrendo risate a volontà, colpi di scena imprevedibili e tante
emozioni. Data la calorosa accoglienza ricevuta, appena due anni
dopo è arrivato al cinema il suo sequel dal titolo Mamma ho
riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York.
Scritto ancora una volta da
John Hughes (Breakfast Club) e
diretto da Chris Columbus (Mrs. Doubtfire – Mammo per
sempre), questo ripropone alcune dinamiche del primo film
spostando però l’azione dall’abitazione dei McCallister all’intera
città di New York. La grande mela diventa dunque un vero e proprio
palcoscenico per il giovane Kevin, chiamato ancora una volta a
difendersi dagli stessi malintenzionati del primo film. Questo
sequel presenta però anche un tono più cupo e un uso della violenza
più esplicito, elementi non particolarmente graditi da quanti
avevano invece apprezzato la leggerezza del primo film.
Mamma ho riperso l’aereo –
Mi sono smarrito a New York non replica dunque i risultati
artistici del suo predecessore, ma ha comunque guadagnato la
propria schiera di appassionati nel corso degli anni. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ai suoi sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Macaulay Culkin Brenda Fricker in Mamma ho riperso l’aereo – Mi
sono smarrito a New Yor09
La trama di Mamma ho
riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York
La famiglia McCallister si appresta
ad andare a Miami per trascorrere le vacanze di Natale. Questa
volta però Kevin non viene dimenticato a casa come
l’anno precedente, ma nella confusione dell’aeroporto perde di
vista i genitori e, seguendo un uomo fisicamente simile a suo padre
e che indossa un cappotto identico a quello di Peter, si imbarca su
un aereo sbagliato. Invece che andare in Florida con i genitori,
dunque, si ritrova catapultato nella grande e caotica New York.
Mentre i genitori cominciano le ricerche del figlio, il piccolo
Kevin approfitterà della situazione per dare inizio una vacanza da
sogno extra lusso.
Nel frattempo il piccolo McCallister
si imbatte anche nei due malviventi che il Natale precedente
avevano cercato di svaligiare la sua casa, Harry e
Marv, evasi da poco di prigione e che si trovano a
New York per derubare il famoso negozio di giocattoli Duncan la
notte della vigilia. Ma anche questa volta dovranno prima fare i
conti con Kevin, contro cui si vogliono vendicare dopo averlo
incontrato per le strade della città. Dal canto suo, Kevin non si
farà sfuggire l’occasione di far cadere i due ladruncoli in altre
delle sue ingegnose trappole, con l’obiettivo di sventare i loro
perfidi piani.
Il cast del film, da Macaulay
Culkin a Donald Trump
Ad interpretare Kevin McCallister vi
è naturalmente ancora una volta l’attore Macaulay
Culkin. Per farlo tornare nei panni di Kevin, al
giovane attore furono offerti ben 4.5 milioni di dollari, il
compenso più alto mai dato ad un bimbo di 12 anni. Per l’attore fu
però molto più difficile girare questo sequel, poiché essendo ormai
divenuto una celebrità capitava spesso che la gente cercasse di
avvicinarglisi. Si rese pertanto necessaria la presenza di diverse
guardie del corpo sul set. Gli attori Catherine
O’Hara e John Heard riprendono il ruolo
di Kate e Peter, i genitori di Kevin, mentre Joe Pesci e
Daniel Stern tornano ad interpretare i ladri Harry
e Marv.
La donna dei piccioni è la grande
attrice Brenda Fricker, premio Oscar come Migliore
attrice non protagonista, nel 1990, per il ruolo della signora
Brown nel film Il mio piede sinistro. Completano poi il
cast gli attori Devin Ratray nei panni di
Buzz, il fratello maggiore di Kevin, Hilary Wolf
in quelli di Megan, la sorella maggiore, Michael C.
Maronna in quelli del fratello maggiore Jeff e
Gerry Bamman in quelli dello zio Frank.
Tim Curry interpreta invece Mr. Hector, il
concierge del hotel dove Kevin si reca. Proprio nell’albergo, nella
scena in cui Kevin chiede un’informazione, l’uomo che gli risponde
è il magnate e Presidente degli Stati Uniti d’America
Donald Trump, proprietario del Plaza all’epoca del
film.
Macaulay Culkin e Donald Trump in Mamma ho riperso l’aereo – Mi
sono smarrito a New York
I sequel del film
Pur non riscuotendo lo stesso
successo del primo film, anche Mamma ho riperso l’aereo –
Mi sono smarrito a New York, ha comunque incassato un
totale di 359 milioni in tutto il mondo. Ciò ha spinto a realizzare
dei sequel, anche se non da tutti riconosciuti come tali. Questo
perché caratterizzati da un diverso regista e, soprattutto, da un
cast completamente diverso. Si parla dunque non di veri e propri
sequel ma di seguiti indiretti e i titoli sono Mamma, ho
preso il morbillo (1997), Mamma, ho allagato la
casa (2002), il quale si configura come un sequel
alternativo del primo film, riproponendo il personaggio di Kevin ma
interpretato da un diverso attore, e Mamma, ho visto un
fantasma (2012).
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Mamma
ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision, Infinity+, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 9 gennaio alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
“Per il futuro,
l’avanguardia, la rivoluzione: oggi nasce il fascismo”: la
fondazione dei Fasci di combattimento, nel 1919, da parte di Benito
Mussolini sancisce la nascita di un movimento, poi partito, che
avrebbe radunato intorno a sé in pochi anni milioni di seguaci in
giro per l’Italia uscita malconcia dalla Grande Guerra. Un’Italia
che si consegnerà al suo Duce arrendendosi a 20 anni di una
dittatura sanguinosa, la pagina più oscura della nostra Storia. Ma
è da quegli inizi così incerti e ancora fortemente avversati che
parte il torrenziale racconto, potente quanto contemporaneo di
M – Il Figlio del secolo, la nuova serie Sky
Original diretta da Joe Wright su Sky e
in streaming su NOW, in esclusiva, da domani, 10 gennaio. A
interpretare il Duce uno fra i più apprezzati attori italiani,
Luca Marinelli.
Dall’omonimo
romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio
Strega e bestseller internazionale (edito da Bompiani) sulla
nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Mussolini,
la serie (la
nostra recensione) è prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli
per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione
con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in
collaborazione con Fremantle e CINECITTÀ S.p.A. La distribuzione
internazionale è di Fremantle.
Scritta da
Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New
Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide
Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), con
soggetto di serie e soggetti di puntata firmati da Stefano Bises,
Davide Serino e Antonio Scurati, la serie racconterà gli
accadimenti che portarono Mussolini a impossessarsi dell’Italia e a
fondare la dittatura in modo storicamente accurato, ampiamente
documentato e testimoniato da più fonti.
La trama dei primi due episodi di
M – Il Figlio del secolo
Il 23 Marzo 1919
Mussolini fonda i Fasci di Combattimento, il movimento che incarna
il suo credo politico rivoluzionario. Ma la conquista del consenso
è lontana: i primi Fasci sono solo poche centinaia di reduci di
guerra, storpi e disperati; e qualcuno gli ruba la scena: il poeta
ed eroe di guerra D’Annunzio prende militarmente Fiume. Così
Mussolini si butta sulle elezioni: vincono i vecchi compagni
socialisti, ora nemici, lui non prende voti e viene arrestato.
Rimesso in
libertà da sconfitto, Mussolini medita di lasciare la politica. Ma
un’occasione inattesa gli fa cambiare idea: gli scioperi indetti
dai socialisti, che paralizzano il Paese, inducono latifondisti e
industriali a cercare l’aiuto dei fasci per riportare ordine con la
forza. Il fascismo, nato per sollevare gli ultimi, rinnega operai e
contadini e abbraccia la causa dei padroni e dei borghesi. E grazie
ai nuovi alleati entra in parlamento.
Il cast di M – Il Figlio del
secolo
Accanto a
Luca Marinelli nel cast Francesco
Russo (Call My Agent – Italia, A classic
horror story, Freaks Out), che interpreta Cesare
Rossi; Barbara Chichiarelli (Suburra – La
serie, The Good Mothers, Favolacce) nei
panni di Margherita Sarfatti; Benedetta Cimatti
(Ricordi?, Tina Anselmi – Una vita per la
democrazia) in quelli di Donna Rachele; Federico
Majorana (Prisma, Favolacce, Padre
Pio) interpreta Amerigo Dumini;Lorenzo
Zurzolo (EO, Prisma, Baby) è
invece Italo Balbo. E ancoraFederico Mainardi
(Il ritorno di Casanova, Il mammone) che
interpreta Albino Volpi; Maurizio Lombardi
(The Young Pope, The New Pope, 1992,
Ripley) nei panni di Emilio De Bono; Gianmarco
Vettori (La Belva,Briganti,
Padrenostro) in quelli di Dino Grandi; Gaetano
Bruno (Martin Eden, Indivisibili, Il
Cacciatore, Doc – Nelle tue mani) che interpreta
Giacomo Matteotti; Paolo Pierobon
(Rapito, Esterno notte, Qui rido io,
1994) nei panni di Gabriele D’Annunzio; Elena
Lietti (Il Miracolo, Anna, Il sol
dell’avvenire, Siccità) è Velia Titta, moglie di
Giacomo Matteotti;Gianluca Gobbi (Fabrizio De
Andrè – Principe Libero) nel ruolo di Cesare Maria de Vecchi;
Gabriele Falsetta (Io sono l’amore) in
quello di Roberto Farinacci. Vincenzo Nemolato
(La chimera, Tutto chiede salvezza, Supersex) interpreta
Vittorio Emanuele III.
La serie andrà
tutti i venerdì in prima serata su Sky Atlantic (oltre a essere
disponibile on demand – anche in 4K HDR).