Supergirl: Woman of Tomorrow inizierà le riprese nel
Regno Unito la prossima settimana e sembra sempre più probabile che
il film presenterà più di un kryptoniano. Secondo il famoso fansite
di David Corenswet@corenswetmedia, l’attore è stato avvistato a
Londra pochi giorni prima che le telecamere iniziassero a girare
per il film DCU della Ragazza d’Acciaio. Sebbene nulla sia
confermato in questa fase, ha senso che Superman
si presenti, soprattutto con Krypto pronto a unirsi a Kara nella
sua avventura cosmica.
James Gunn ha detto che Krypto è un “cane
piuttosto terribile” nel DCU, quindi Kal-El che lo consegna a sua cugina
per vedere se lei riesce a tenerlo sotto controllo ha senso. È
stato precedentemente riferito che l’attrice di Supergirl Milly Alcock debutterà in
Superman, quindi questo non sarà il loro primo
incontro.
In Supergirl ci saranno sia Lobo
che Superman!
Siamo certi che molti di voi
spereranno che il Superman di Corenswet incroci il
Lobo di Jason Momoa e, sebbene questa sia
sicuramente una possibilità, sembra più probabile che Supergirl
incontri il Main Man nello spazio. Presto potremmo cominciare a
vedere delle foto dal set di Supergirl: Woman of
Tomorrow.
“Milly è stata la PRIMA persona
che ho proposto a Peter per questo ruolo, ben più di un anno fa,
quando avevo letto solo i fumetti“, ha scritto il regista su
Threads. “Stavo guardando La casa del drago e ho pensato che
potesse avere il taglio, la grazia e l’autenticità di cui avevamo
bisogno“.
Cosa sappiamo di Supergirl:
Woman of Tomorrow?
Supergirl: Woman of Tomorrow sarà il secondo film
DCU dei DC Studios e sarà diretto dal regista di
Curdelia Craig Gillespie. Ana
Nogueira (The Vampire Diaries) ha scritto la sceneggiatura
dopo essere stata inizialmente assunta per scrivere il film di
Supergirl con Sasha Calle di
Flash.
Nel film, Supergirl
viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo 21°
compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una
giovane donna di nome Ruthye e finisce per intraprendere una
ricerca omicida di vendetta. Il cast include Milly Alcock nel ruolo di Supergirl,
Eve Ridley nel ruolo di Ruthye Marye Knoll,
Matthias Schoenaerts nel ruolo di Krem delle Colline
Gialle e
Jason Momoa nel ruolo di Lobo.
Quando Supergirl: Woman of
Tomorrow fu annunciato per la prima volta, Gunn disse:
“Vediamo la differenza tra Superman che è stato mandato sulla
Terra e cresciuto da genitori amorevoli fin da quando era un
neonato, rispetto a Supergirl che è stata cresciuta su una roccia,
un frammento di Krypton, e ha visto tutti intorno a lei morire ed
essere uccisi in modi terribili per i primi 14 anni della sua vita,
e poi è arrivata sulla Terra quando era una ragazzina”. “È molto
più hardcore, non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a
vedere”, ha concluso.
James
Gunn e Peter Safran hanno annunciato il reboot di
Supergirl durante la giornata stampa dello studio nel gennaio dello
scorso anno, quando è stato rivelato lo slate del DCU “Gods
and Monsters“. Il progetto sarà basato almeno in parte
sull’omonima serie di fumetti di King del 2022.
Arrivato al cinema nel 1990, il film
Mamma ho perso
l’aereo si è in breve affermato come un successo
clamoroso ed è diventato nel tempo uno dei più celebri film
natalizi che il cinema abbia mai prodotto. Si tratta infatti di una
commedia per famiglie capace di divertire grandi e piccoli,
offrendo risate a volontà, colpi di scena imprevedibili e tante
emozioni. Data la calorosa accoglienza ricevuta, appena due anni
dopo è arrivato al cinema il suo sequel dal titolo Mamma ho
riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York.
Scritto ancora una volta da
John Hughes (Breakfast Club) e
diretto da Chris Columbus (Mrs. Doubtfire – Mammo per
sempre), questo ripropone alcune dinamiche del primo film
spostando però l’azione dall’abitazione dei McCallister all’intera
città di New York. La grande mela diventa dunque un vero e proprio
palcoscenico per il giovane Kevin, chiamato ancora una volta a
difendersi dagli stessi malintenzionati del primo film. Questo
sequel presenta però anche un tono più cupo e un uso della violenza
più esplicito, elementi non particolarmente graditi da quanti
avevano invece apprezzato la leggerezza del primo film.
Mamma ho riperso l’aereo –
Mi sono smarrito a New York non replica dunque i risultati
artistici del suo predecessore, ma ha comunque guadagnato la
propria schiera di appassionati nel corso degli anni. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ai suoi sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Macaulay Culkin Brenda Fricker in Mamma ho riperso l’aereo – Mi
sono smarrito a New Yor09
La trama di Mamma ho
riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York
La famiglia McCallister si appresta
ad andare a Miami per trascorrere le vacanze di Natale. Questa
volta però Kevin non viene dimenticato a casa come
l’anno precedente, ma nella confusione dell’aeroporto perde di
vista i genitori e, seguendo un uomo fisicamente simile a suo padre
e che indossa un cappotto identico a quello di Peter, si imbarca su
un aereo sbagliato. Invece che andare in Florida con i genitori,
dunque, si ritrova catapultato nella grande e caotica New York.
Mentre i genitori cominciano le ricerche del figlio, il piccolo
Kevin approfitterà della situazione per dare inizio una vacanza da
sogno extra lusso.
Nel frattempo il piccolo McCallister
si imbatte anche nei due malviventi che il Natale precedente
avevano cercato di svaligiare la sua casa, Harry e
Marv, evasi da poco di prigione e che si trovano a
New York per derubare il famoso negozio di giocattoli Duncan la
notte della vigilia. Ma anche questa volta dovranno prima fare i
conti con Kevin, contro cui si vogliono vendicare dopo averlo
incontrato per le strade della città. Dal canto suo, Kevin non si
farà sfuggire l’occasione di far cadere i due ladruncoli in altre
delle sue ingegnose trappole, con l’obiettivo di sventare i loro
perfidi piani.
Il cast del film, da Macaulay
Culkin a Donald Trump
Ad interpretare Kevin McCallister vi
è naturalmente ancora una volta l’attore Macaulay
Culkin. Per farlo tornare nei panni di Kevin, al
giovane attore furono offerti ben 4.5 milioni di dollari, il
compenso più alto mai dato ad un bimbo di 12 anni. Per l’attore fu
però molto più difficile girare questo sequel, poiché essendo ormai
divenuto una celebrità capitava spesso che la gente cercasse di
avvicinarglisi. Si rese pertanto necessaria la presenza di diverse
guardie del corpo sul set. Gli attori Catherine
O’Hara e John Heard riprendono il ruolo
di Kate e Peter, i genitori di Kevin, mentre Joe Pesci e
Daniel Stern tornano ad interpretare i ladri Harry
e Marv.
La donna dei piccioni è la grande
attrice Brenda Fricker, premio Oscar come Migliore
attrice non protagonista, nel 1990, per il ruolo della signora
Brown nel film Il mio piede sinistro. Completano poi il
cast gli attori Devin Ratray nei panni di
Buzz, il fratello maggiore di Kevin, Hilary Wolf
in quelli di Megan, la sorella maggiore, Michael C.
Maronna in quelli del fratello maggiore Jeff e
Gerry Bamman in quelli dello zio Frank.
Tim Curry interpreta invece Mr. Hector, il
concierge del hotel dove Kevin si reca. Proprio nell’albergo, nella
scena in cui Kevin chiede un’informazione, l’uomo che gli risponde
è il magnate e Presidente degli Stati Uniti d’America
Donald Trump, proprietario del Plaza all’epoca del
film.
Macaulay Culkin e Donald Trump in Mamma ho riperso l’aereo – Mi
sono smarrito a New York
I sequel del film
Pur non riscuotendo lo stesso
successo del primo film, anche Mamma ho riperso l’aereo –
Mi sono smarrito a New York, ha comunque incassato un
totale di 359 milioni in tutto il mondo. Ciò ha spinto a realizzare
dei sequel, anche se non da tutti riconosciuti come tali. Questo
perché caratterizzati da un diverso regista e, soprattutto, da un
cast completamente diverso. Si parla dunque non di veri e propri
sequel ma di seguiti indiretti e i titoli sono Mamma, ho
preso il morbillo (1997), Mamma, ho allagato la
casa (2002), il quale si configura come un sequel
alternativo del primo film, riproponendo il personaggio di Kevin ma
interpretato da un diverso attore, e Mamma, ho visto un
fantasma (2012).
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Mamma
ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision, Infinity+, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 9 gennaio alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
“Per il futuro,
l’avanguardia, la rivoluzione: oggi nasce il fascismo”: la
fondazione dei Fasci di combattimento, nel 1919, da parte di Benito
Mussolini sancisce la nascita di un movimento, poi partito, che
avrebbe radunato intorno a sé in pochi anni milioni di seguaci in
giro per l’Italia uscita malconcia dalla Grande Guerra. Un’Italia
che si consegnerà al suo Duce arrendendosi a 20 anni di una
dittatura sanguinosa, la pagina più oscura della nostra Storia. Ma
è da quegli inizi così incerti e ancora fortemente avversati che
parte il torrenziale racconto, potente quanto contemporaneo di
M – Il Figlio del secolo, la nuova serie Sky
Original diretta da Joe Wright su Sky e
in streaming su NOW, in esclusiva, da domani, 10 gennaio. A
interpretare il Duce uno fra i più apprezzati attori italiani,
Luca Marinelli.
Dall’omonimo
romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio
Strega e bestseller internazionale (edito da Bompiani) sulla
nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Mussolini,
la serie (la
nostra recensione) è prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli
per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione
con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in
collaborazione con Fremantle e CINECITTÀ S.p.A. La distribuzione
internazionale è di Fremantle.
Scritta da
Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New
Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide
Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), con
soggetto di serie e soggetti di puntata firmati da Stefano Bises,
Davide Serino e Antonio Scurati, la serie racconterà gli
accadimenti che portarono Mussolini a impossessarsi dell’Italia e a
fondare la dittatura in modo storicamente accurato, ampiamente
documentato e testimoniato da più fonti.
La trama dei primi due episodi di
M – Il Figlio del secolo
Il 23 Marzo 1919
Mussolini fonda i Fasci di Combattimento, il movimento che incarna
il suo credo politico rivoluzionario. Ma la conquista del consenso
è lontana: i primi Fasci sono solo poche centinaia di reduci di
guerra, storpi e disperati; e qualcuno gli ruba la scena: il poeta
ed eroe di guerra D’Annunzio prende militarmente Fiume. Così
Mussolini si butta sulle elezioni: vincono i vecchi compagni
socialisti, ora nemici, lui non prende voti e viene arrestato.
Rimesso in
libertà da sconfitto, Mussolini medita di lasciare la politica. Ma
un’occasione inattesa gli fa cambiare idea: gli scioperi indetti
dai socialisti, che paralizzano il Paese, inducono latifondisti e
industriali a cercare l’aiuto dei fasci per riportare ordine con la
forza. Il fascismo, nato per sollevare gli ultimi, rinnega operai e
contadini e abbraccia la causa dei padroni e dei borghesi. E grazie
ai nuovi alleati entra in parlamento.
Il cast di M – Il Figlio del
secolo
Accanto a
Luca Marinelli nel cast Francesco
Russo (Call My Agent – Italia, A classic
horror story, Freaks Out), che interpreta Cesare
Rossi; Barbara Chichiarelli (Suburra – La
serie, The Good Mothers, Favolacce) nei
panni di Margherita Sarfatti; Benedetta Cimatti
(Ricordi?, Tina Anselmi – Una vita per la
democrazia) in quelli di Donna Rachele; Federico
Majorana (Prisma, Favolacce, Padre
Pio) interpreta Amerigo Dumini;Lorenzo
Zurzolo (EO, Prisma, Baby) è
invece Italo Balbo. E ancoraFederico Mainardi
(Il ritorno di Casanova, Il mammone) che
interpreta Albino Volpi; Maurizio Lombardi
(The Young Pope, The New Pope, 1992,
Ripley) nei panni di Emilio De Bono; Gianmarco
Vettori (La Belva,Briganti,
Padrenostro) in quelli di Dino Grandi; Gaetano
Bruno (Martin Eden, Indivisibili, Il
Cacciatore, Doc – Nelle tue mani) che interpreta
Giacomo Matteotti; Paolo Pierobon
(Rapito, Esterno notte, Qui rido io,
1994) nei panni di Gabriele D’Annunzio; Elena
Lietti (Il Miracolo, Anna, Il sol
dell’avvenire, Siccità) è Velia Titta, moglie di
Giacomo Matteotti;Gianluca Gobbi (Fabrizio De
Andrè – Principe Libero) nel ruolo di Cesare Maria de Vecchi;
Gabriele Falsetta (Io sono l’amore) in
quello di Roberto Farinacci. Vincenzo Nemolato
(La chimera, Tutto chiede salvezza, Supersex) interpreta
Vittorio Emanuele III.
La serie andrà
tutti i venerdì in prima serata su Sky Atlantic (oltre a essere
disponibile on demand – anche in 4K HDR).
Andy Muschietti ha
recentemente confermato due cose:
The Brave and the Bold non uscirà prima
del 2027 almeno, e Robert Pattinson, almeno per ora, non
sarà Batman nel DCU. Sebbene sia deludente che il DCU non avrà un film di Batman
per almeno i primi tre anni della sua esistenza, è bello sapere che
almeno c’è una sorta di piano.
Tuttavia, sarebbe
semplicemente strano costruire un universo cinematografico DC
interconnesso ed escludere completamente Batman, il personaggio più
popolare della DC e, presumibilmente, il personaggio dei fumetti
più popolare di tutti i tempi. Forse, invece di dare al Batman del
DCU un suo film per competere con The
Batman Part II, il ruolo del Crociato di Gotham nel
DCU potrebbe essere quello di apparire nei film
di altri personaggi prima di comparire nel suo.
Questa era un’idea che il
vecchio regime della Warner Bros sembrava voler mettere in atto
quando Michael Keaton era pronto a prendere il posto da
Cavaliere Oscuro del DCEU prima che Gunn e Safran riavviassero
completamente l’universo. Keaton avrebbe dovuto apparire in
Aquaman
e il Regno Perduto, nella Batgirl scartata e in
altri film in arrivo.
Questa idea consentirebbe
a Gunn, Safran e Muschietti di introdurre un Batman nel loro
universo senza dare al pubblico un ennesimo film di Batman.
Tecnicamente l’Uomo
Pipistrello ha già debuttato in Creature
Commandos, il che significa che questo processo è già in
atto. Se Clayface sarà il protagonista nel suo film, il
che sembra logico, l’antagonista potrebbe essere Batman. E lui
potrebbe anche funzionare come antagonista secondario se Flannagan
ha già qualcuno in mente.
Sembra improbabile che
Batman faccia la sua apparizione in Superman o
Supergirl: Woman of Tomorrow al di fuori di una scena
post-credit. Mentre è molto difficile immaginare un debutto per
Batman in Superman, non sappiamo nulla della trama di
Supergirl: Woman of Tomorrow,
ma l’inclusione di Lobo potrebbe
potenzialmente suggerire una trama più cosmica. Questa è pura
congettura poiché l’intera trama potrebbe svolgersi facilmente
sulla Terra, ma, indipendentemente da ciò, l’apparizione di Batman
sembra comunque improbabile.
C’è la possibilità che
Batman possa fare un’apparizione in Lanterns, che
molto probabilmente uscirà nel 2026. La storia è stata paragonata a
True Detective, un’eccellente serie della HBO,
quindi forse le Lanterne hanno bisogno di un aiuto dal più grande
detective del mondo.
Un altro progetto
annunciato in cui Batman potrebbe apparire è Dynamic
Duo, il lungometraggio animato ambientato nel DCU che racconta le storie passate di
Dick Grayson e Jason Todd come Robin.
Ci sono poi altri
progetti DCU già annunciati, da Swamp Thing a Paradise Lost, ma quali di questi potrebbe
rappresentare il prossimo posto in cui vedremo Batman?
Nelle ultime ora si è
diffuso il rumor che Marvel Studios stesse cercando un nuovo
interprete per il ruolo di T’Challa. Si è
generalmente pensato che Kevin Feige e soci
stessero cercando un nuovo attore per interpretare una variante
dello stesso personaggio interpretato dal defunto Chadwick Boseman, ma potrebbe non essere
così.
Infatti, secondo MTTSH,
lo studio è in realtà in procinto di scegliere un attore per il
ruolo del figlio di Black Panther (che si chiama
sempre T’Challa), introdotto alla fine di Wakanda
Forever. Si dice che lo studio abbia già incontrato
alcuni attori, e uno di loro potrebbe essere una scelta
controversa. Lo scooper dice infatti che se dovesse ottenere il
ruolo, “farebbe sicuramente incazzare la gente”. Cosa questo possa
significare non lo sappiamo.
Black
Panther: Wakanda Forever si è concluso con Shuri che
incontra suo nipote, il figlio che T’Challa ha avuto con Nakia
(Lupita
Nyong’o), e si concede finalmente di smettere di
piangere la morte del fratello bruciando le sue vesti funebri.
Il piano originale
sembrava essere che il ragazzo succedesse al suo defunto padre
assumendo il ruolo di Black Panther e forse persino governando
Wakanda come re. La natura del Multiverso consentirebbe un salto
temporale, ma sembra più probabile che la Marvel abbia in programma di
trovare un nuovo attore per interpretare una versione dello stesso
personaggio interpretato da Boseman in quattro film MCU.
Non è chiaro se questo
T’Challa debutterà in uno dei prossimi film di
Avengers, ma – sempre che questa voce sia
veritiera – dovrebbe comparire in Black Panther 3.
Durante un’intervista del
2022 con il New York Times, il regista Ryan
Coogler ha ammesso che sarebbe felice di rimanere in questo
franchise “finché la gente mi vorrà”. “Mi sento fortunato
ad avere l’opportunità di lavorare a questi film, fratello. Quando
mi hanno chiesto di fare il primo, è stato come un treno in corsa.
Ringrazio Dio ogni giorno per aver potuto saltarci sopra e
incontrare queste persone, questi attori, e per aver incontrato
Chadwick durante alcuni degli ultimi anni della sua vita. Lo farò
finché la gente mi vorrà. Ma penso che sia più grande di me o Joe.
Tra il primo e il secondo film, abbiamo guadagnato 2 miliardi di
dollari al botteghino, che è ciò che conta di più per le aziende.
Quindi spero che continui, amico. Spero che la gente continui a
fare film sul Wakanda molto tempo dopo che non ci saremo
più.”
S.W.A.T. della CBS è destinata a offrire un
dramma ad alta tensione nella sua prossima première di metà
stagione, e la sinossi appena rivelata promette pericolo per il
leader della squadra Hondo Harrelson.
Basata sulla serie televisiva del
1975 e sul suo adattamento cinematografico del 2003, S.W.A.T.
ha rappresentato azione e crimine avvincenti fin dal suo debutto
nel 2017. Guidato da Shemar Moore nel ruolo del sergente Daniel
“Hondo” Harrelson, il dramma procedurale della polizia segue le
sfide dell’unità S.W.A.T. (Special Weapons and Tactics) della
polizia di Los Angeles, soprannominata la Squadra 20, che si trova
a dover affrontare situazioni ad alta pressione mentre cerca di
mantenere la fiducia tra le forze dell’ordine e la comunità.
TVLine ha pubblicato la
sinossi del ritorno di metà stagione di S.W.A.T..
L’episodio, intitolato “Open Season”, andrà in onda venerdì 31
gennaio alle 22:00 ET. La trama è incentrata su Hondo, mentre la
Squadra 20 è costretta ad affrontare un misterioso nemico del
passato in cerca di vendetta. In particolare, il membro del cast di
S.W.A.T. Jay Harrington, che interpreta Deacon Kay, dirigerà
l’episodio. Leggete la sinossi completa qui sotto:
Quando Hondo scopre che c’è una
taglia di un milione di dollari sulla sua testa, la 20-Squad deve
correre per scoprire il misterioso nemico del passato di Hondo,
intenzionato a vendicarsi. Inoltre, Deacon e Tan si scontrano sui
cambiamenti di Tan all’accademia SWAT. La regia è di Jay
Harrington, membro del cast.
Cosa significa la première di metà
stagione di S.W.A.T.
La prima di metà stagione di
S.W.A.T. si tuffa nella storia di Hondo, mentre l’inflessibile
cameratismo della squadra si scontra con un’altra situazione di
vita o di morte, che questa volta coinvolge il loro amato e fedele
leader. Una taglia di un milione di dollari non solo mette in
pericolo la vita di Hondo, ma costringe la squadra a scavare nel
passato del sergente per scoprire la fonte della minaccia, che
potrebbe rivelarsi l’ostacolo più grande che hanno dovuto
affrontare finora. Questa storyline promette di far luce su aspetti
inediti della storia di Hondo, forse sui suoi trascorsi da marine,
introducendo potenzialmente nuove dimensioni della sua leadership e
della sua capacità di recupero.
Inoltre, il conflitto tra Deacon e
Tan sui cambiamenti dell’accademia SWAT riflette le tensioni in
atto tra le strategie di polizia tradizionali e quelle moderne,
quando il veterano secondo in comando della squadra e l’agente più
giovane si scontrano, un tema che ha risuonato in tutta la serie
fin dal suo inizio. Inoltre, lo spostamento di S.W.A.T. dalla
fascia oraria delle 20.00 del venerdì sera a quella delle 22.00 la
posiziona come potenziale ancora per il palinsesto della CBS dopo
la conclusione di Blue Bloods. Sebbene la CBS abbia già cancellato
la serie due volte in passato, questo spostamento potrebbe
contribuire a far crescere lo slancio del venerdì sera e
potenzialmente portare la
stagione 9 di S.W.A.T. fuori dal limbo.
Disponibile su Netflix a
partire dal 9 gennaio, la docuserie Ilary che nelle premesse
(e nelle promesse) vuole far scoprire al pubblico una Ilary Blasi come non l’abbiamo mai vista prima. Diretta
da Tommaso Deboni e scritta da Romina Ronchi, Peppi
Nocera, Ennio Meloni e JacopoGhirardelli, la
serie è prodotta da Banijay Italia e si presenta come un viaggio
nella vita della celebre conduttrice televisiva. Attraverso cinque
episodi, Ilary offre uno sguardo dietro le quinte della
quotidianità di una delle figure più iconiche dello spettacolo
italiano, intrecciando ironia, emozioni e momenti di
riflessione.
La serie si distingue
immediatamente per il suo tono scanzonato, rispecchiando appieno la
personalità della protagonista. Dopo aver affrontato il delicato
tema della separazione dal marito Francesco Totti in
Unica, Ilary Blasi si racconta ora in
una fase completamente nuova della sua vita. La narrazione si
dipana tra scene glam sotto i riflettori, momenti più intimi e le
sfide di una quotidianità che, nonostante la fama, cerca di
mantenere una parvenza di normalità.
Ilary Blasi e Michelle Hunziker – Ilary – Immagine dal
set
Ilary è un mix di
ironia e introspezione
Ilary alterna
momenti divertenti e spensierati a riflessioni più profonde che non
sempre hanno il sapore dell’autenticità. La serie ci porta nel
backstage di “Battiti Live” insieme all’immancabile Alvin, ma anche
nella tranquillità della vita familiare, con episodi esilaranti
come il rinnovo della patente della nonna novantenne. Tuttavia, c’è
spazio anche per emozioni più intime, come i sogni mai realizzati,
le sfide personali e le nuove direzioni di vita. Ilary decide, ad
esempio, di iscriversi all’università per studiare criminologia,
alimentando una sua vecchia passione, o di affrontare una delle sue
più grandi paure lanciandosi col paracadute.
Un cast di volti noti
e momenti memorabili
A rendere la serie più
accattivante è la presenza di guest star d’eccezione come
Michelle Hunziker, Nicola Savino e Federica
Sciarelli. Ognuno di loro aggiunge un tocco unico alla
narrazione, creando momenti inaspettati e talvolta esilaranti.
Federica Sciarelli, in particolare, ha un ruolo centrale in una
delle scelte più significative di Blasi, offrendo un ulteriore
livello di profondità alla storia.
Nicola Savino – Ilary – Immagine dal set
Il gruppo di amiche
storiche di Ilary, che include le sorelle Silvia e Melory
Blasi, rappresenta un altro elemento cardine della serie. Dai
corsi di abbracci (un paradosso per la showgirl, che li odia) alle
vacanze in barca, queste relazioni donano alla narrazione un senso
di genuinità e leggerezza. Anche il nuovo compagno, Bastian, fa la
sua comparsa, contribuendo a raccontare la rinascita personale
della protagonista.
Tra glamour e
contraddizioni
La forza di Ilary
risiede nella sua protagonista, capace di affrontare la vita con
autoironia e leggerezza. Tuttavia, proprio questa leggerezza
diventa il punto di partenza per una riflessione critica
sull’intera operazione. La serie si rifà chiaramente a modelli
statunitensi, come quelli di Al passo con
i Kardashian, ma
applicarli al contesto italiano risulta meno efficace. Se negli
esempi americani il culto della personalità è costruito attorno a
figure che incarnano uno stile di vita aspirazionale ed estremo,
Ilary cerca di presentare una donna che si definisce
“normale” pur vivendo in un mondo fatto di privilegi, lussi e
opportunità straordinarie. Questa dicotomia può risultare
spiazzante, lasciando il dubbio su quanto la serie riesca davvero a
connettersi con la sensibilità del pubblico italiano.
Ilary Blasi e Federica Sciarelli – Ilary – Immagine dal
set
Un prodotto piacevole
ma non rivoluzionario
Ilary è un
prodotto leggero con un’idea molto precisa di storytelling. La
regia di Tommaso Deboni e la scrittura di un team esperto
riescono a mantenere alto il ritmo, alternando momenti di puro
intrattenimento a segmenti più riflessivi (e più deboli). La forza
della serie risiede nella capacità di raccontare una vita
straordinaria con toni leggeri e accessibili, anche se il risultato
finale non sempre trova un equilibrio perfetto.
In
definitiva, la
docuserie si rivolge principalmente ai fan della conduttrice e agli
appassionati di gossip. Non è un prodotto che mira a rivoluzionare
il genere, contribuendo principalmente alla costruzione di una
personalità solare e autentica della sua protagonista. Ilary è
davvero uno sguardo unico su una delle figure più amate della
televisione italiana, quanto poi sia autentico, è stata la Blasi a
deciderlo.
Undici stagioni di caos per la
famiglia Gallagher si concludono con il finale di Shameless, in cui si assiste alla morte di
Frank Gallagher dopo il suo addio alla sua
chiassosa progenie. Creata da John Wells, Shameless ha debuttato nel 2011,
raccontando la storia del clan Gallagher, che cresce (più o meno)
fino a diventare adulti responsabili con un lavoro, una famiglia e
una lunga serie di precedenti penali. Dopo 11 stagioni, la serie ha
dovuto chiudere in modo soddisfacente le varie sottotrame
dell’ampio cast. Sebbene il momento della morte di Frank Gallagher
si sia fatto attendere, il suo arco narrativo legato al COVID-19
non è l’unico elemento conclusivo dell’undicesima stagione di
Shameless.
L’episodio finale si apre con la
famiglia che trova Frank quasi morto sul divano, dopo un tentato
suicidio per overdose di eroina. A parte Liam, a
nessuno sembra importare se Frank vive o muore. Sebbene molti fan
sperassero in un ritorno di Fiona per il finale di
Shameless, il personaggio appare solo nei flashback,
mentre Frank ripercorre i momenti salienti della sua vita. Nel
corso dell’episodio, le condizioni di Frank peggiorano fino a
quando non soccombe al COVID-19 e muore.
Tuttavia, mentre la storia di Frank
giunge al termine, si ha la sensazione che le vite del resto della
famiglia Gallagher siano appena iniziate. Il finale di
Shameless si chiude in modo diverso per ciascun membro
della famiglia, con alcuni personaggi che sembrano avviarsi verso
un futuro migliore, mentre altri restano intrappolati nelle loro
vecchie abitudini.
Sebbene la morte di Frank Gallagher
non fosse una sorpresa, considerando il suo stile di vita
autodistruttivo, pochi avrebbero potuto prevedere che sarebbe stato
vittima di una pandemia. Shameless si conclude con la
diagnosi di demenza alcolica per Frank, una
condizione che porta a un rapido deterioramento delle sue facoltà
mentali, causando dimenticanze e confusione. Rassegnato al suo
destino e desideroso di andarsene alle sue condizioni, Frank si
inietta una massiccia overdose di eroina nel penultimo episodio
della serie, lasciando una lettera per la sua famiglia. Tuttavia,
il messaggio passa inosservato a tutti tranne che a
Franny, che si limita a disegnarci sopra con i
suoi pastelli.
Nonostante sia sopravvissuto
all’overdose, Frank dimostra di avere i giorni contati, e
l’infezione da COVID-19 non fa altro che accelerare il suo declino.
Emblematicamente, Frank arriva persino a farsi tatuare sul petto, a
caratteri cubitali, la scritta “NON RICOSTRUIRE”,
creando confusione tra il personale dell’ospedale, che si interroga
sulla validità legale di tale istruzione.
La sua morte per COVID-19 sembra,
in un certo senso, un epilogo appropriato per un uomo che si
considerava un elemento intrinseco della città di Chicago, tanto
quanto le sue strade e i suoi edifici. Frank Gallagher ha vissuto e
si è lasciato consumare dalla città che ha sempre chiamato casa, e
il suo finale riflette il caos e l’imprevedibilità che hanno
definito la sua vita.
La pandemia sarà ricordata come un
momento cruciale nella storia di Chicago, e ora Frank Gallagher ne
fa parte, anche se in modo piuttosto cupo. Prima di essere portato
in ospedale, Frank si reca nella chiesa dove un tempo faceva il
chierichetto e si sofferma a guardare la statua di Gesù. Questo
momento richiama una scena simile della prima stagione, in cui
Frank si recava nella stessa chiesa per cercare risposte dopo la
morte di Monica. Anche se Fiona non è tornata per
il finale, il viaggio finale di Frank attraverso Chicago è stato
comunque un omaggio alla sua memoria.
Il primo luogo che Frank visita è
Patsy’s Pies, la tavola calda dove lavorava Fiona
(interpretata da Emmy Rossum). Con la memoria ormai compromessa, il
suo istinto lo porta a cercare la figlia maggiore. Durante le sue
ultime ore di vita, Frank confonde l’infermiera al suo capezzale
con Fiona, e le ultime parole che pronuncia prima di morire di
COVID-19 sono dedicate proprio a lei:“Hai pianto molto da
bambina. Sei sempre arrabbiata… Ma così bella.”
Lip Gallagher vende la
casa dei Gallagher
La storia di Lip
Gallagher in Shameless è stata avvincente,
straziante e spesso frustrante. Come dice Frank nel suo discorso di
addio nel finale: “Lip, sei intelligente come una frusta. È solo che non
riesci a toglierti dalla tua strada.”
Fin dall’inizio dello show, Lip
sembrava avere le migliori possibilità di uscire dalla povertà.
Brillante in matematica, ingegneria e scienza, era stato accettato
al MIT, ma aveva poi frequentato il
Politecnico di Chicago grazie a una borsa di
studio.
A differenza di Fiona, Lip non ha
dovuto portare l’onere di fare da genitore ai suoi fratelli, avendo
così più opportunità di perseguire i suoi sogni. Tuttavia,
Shameless non è mai stato uno show incentrato sulla fuga
dalla povertà. Mostrare Lip che vive il sogno meritocratico
americano, sollevandosi dal South Side solo grazie alla sua
intelligenza, avrebbe tradito l’essenza della serie.
Shameless non parla di come sfuggire alla povertà, ma di
come lottare per sopravvivere al suo interno, con tutti i
compromessi e le difficoltà che essa comporta.
Alla fine di Shameless,
Lip ha deciso di vendere la casa dei Gallagher per soli
75.000 dollari, una cifra ben lontana dai 250.000 dollari che gli
erano stati offerti da un costruttore, prima di insistere
troppo e perdere l’affare. Lip è ancora bloccato sulla
soglia della povertà e lavora come fattorino per mantenere la
fidanzata Tami e il figlio Freddie. Inoltre, Tami rivela che
potrebbe essere di nuovo incinta e lei e Lip discutono sulla
necessità di abortire, dato che riescono a malapena a mantenere il
figlio che hanno già.
Da fuori, il finale della storia di
Lip in Shameless potrebbe non sembrare un successo, ma la
sua conversazione finale con Ian mette da parte l’incessante serie
di sfortune e decisioni sbagliate per sottolineare con certezza
tutto ciò che di buono Lip ha fatto. A differenza di Frank, Lip è
un padre devoto che lavora duramente per mettere cibo in tavola e
un tetto sopra la testa di Freddie. Ian dice anche a Lip
che il resto dei ragazzi Gallagher lo vede come la cosa più vicina
a un padre e si offre di lasciare che Lip prenda la sua
parte della vendita della casa per sistemarsi nella sua nuova vita
con Tami.
Lip può aver perso il sogno della
ricchezza e della sicurezza del lavoro, ma ha mantenuto la cosa più
importante per lui per tutta la serie fino al finale di
Shameless: la sua famiglia, che sia di sangue o meno.
Ian Gallagher e Mickey stanno
pensando di mettere su famiglia
Il percorso accidentato di Ian
verso la vita matrimoniale in Shameless è stato
caratterizzato da molteplici reati, una significativa permanenza in
prigione, una fuga attraverso il confine messicano e innumerevoli
pugni tirati. Eppure, alla fine della serie, Ian e Mickey
sembrano essere più vicini a una vita sicura e sistemata.
L’undicesima stagione diShameless vede l’orgoglioso
“barbaro” del South Side Mickey confrontarsi con la realtà della
vita matrimoniale, mentre lui e Ian si trasferiscono in un lussuoso
appartamento del West Side, iniziano a gestire la loro legittima
attività di sicurezza e prendono in considerazione la possibilità
di avere dei figli.
Ian suggerisce loro di
prendere una culla, innescando una conversazione sulla possibilità
di avere figli.
Nel finale di Shameless,
Ian e Mickey vanno a casa di Kev e V per scegliere i mobili per il
loro appartamento e Ian suggerisce di prendere una culla,
innescando una conversazione sulla possibilità di avere figli.
Mickey è contrario all’idea, ammettendo di temere di essere un
cattivo padre. I suoi timori sono comprensibili, dato che Terry
Milkovich si dimostra un padre violento.
La morte di Terry, avvenuta
all’inizio dell’undicesima stagione, fa parte del percorso che
porterà Mickey a liberarsi psicologicamente dalle parti peggiori
della sua eredità. Nonostante sia stato trattato in modo terribile
da Terry, Mickey ha fatto di tutto per assicurarsi che suo padre
fosse curato dopo essere rimasto paralizzato e lo ha pianto dopo la
sua morte. Nel penultimo episodio, Ian e Mickey accettano
un compromesso tra il tentativo di avere una vita migliore e il
rimanere fedeli alla loro eredità del South Side, con
l’esempio principale che a Mickey è permesso fare pipì in piscina
ma non è permesso rubare ai vicini.
La questione della paternità, però,
è molto più difficile nel contesto della loro storia. Ian e Mickey
hanno avuto entrambi dei padri terribili e il loro ultimo tentativo
di fare i genitori – quando vivevano con il figlio di Svetlana e
Mickey, Yevgeny – è finito male. Mickey è ancora riluttante alla
fine della serie, ma vengono ventilate un paio di
possibilità: adottare uno dei tanti bambini trascurati dei
Milkovich o adottare il secondo figlio di Tami e Lip.
Debbie Gallagher sta iniziando
una vita da criminale (e Franny è con lei)
Nell’incipit dell’episodio pilota
di Shameless, Frank descrive Debbie come “mandata da
Dio” e un “angelo totale”. Nel finale di
Shameless, tuttavia, la sua opinione su di lei è cambiata.
“Mi ricordi tua madre, e non in senso
positivo”, dice. Come Ian, Monica soffriva di
depressione bipolare ma, a differenza di Ian, non era in grado di
seguire un programma farmacologico costante e, per questo, finiva
per essere largamente assente dalla vita dei suoi figli mentre
passava da un’avventura all’altra.
Nel finale di
Shameless, il futuro di Debbie sembra essere il più a
rischio di un disastro imminente tra tutti i figli dei
Gallagher.
Nell’undicesima stagione di
Shameless, Debbie mostra i segni di essere una
madre altrettanto povera per Franny: la lascia da sola,
senza un’assistenza confermata per i bambini, per darsi all’alcol e
alle droghe, e inizia una relazione con Heidi, un’ex detenuta
violenta che saluta Debbie puntandole una pistola e minacciando di
sparare a sua figlia se non avesse collaborato. Il futuro di Debbie
sembra essere il più a rischio di un imminente disastro nel finale
di Shameless tra tutti i figli dei Gallagher.
La ragazza va in giro con Heidi per
aiutarla a trovare un’auto da rubare e finisce per dover fuggire
velocemente da un uomo che brandisce un fucile con Franny in
macchina. Più tardi, Heidi annuncia che partirà per
commettere altri crimini in Texas e invita Debbie e Franny
a venire con lei. La puntata si conclude con Debbie Gallagher che
mette in dubbio la sua decisione, ma con la vendita di casa
Gallagher e i suoi precedenti di decisioni impulsive, probabilmente
cercherà guai. Come dice Frank nella sua lettera di addio:
“Buona fortuna nella vita.Ne avrai bisogno”.
Carl Gallagher cerca ancora di
essere un buon poliziotto
Nella svolta più sorprendente della
prima stagione di Shameless, Carl ha finito per diventare
un agente di polizia e per occuparsi del controllo dei parcheggi
dopo essere stato cacciato da diversi dipartimenti. Probabilmente è
una buona cosa. Se Carl Gallagher deve essere armato, allora
distribuire multe per divieto di sosta è probabilmente il posto più
sicuro per il giovane Gallagher.
Nella stagione 11 di
Shameless, Carl è stato ripetutamente frustrato
dal suo lavoro di poliziotto, che non era il ruolo di
giustizia ricco di azione che aveva sperato. Dapprima è stato
affiancato dall’agente Tipping, che si rifiutava di rispondere a
qualsiasi chiamata che sembrasse lontanamente rischiosa. Poi è
stato affiancato dall’agente Janes, che sembrava la figura dura di
mentore che Carl stava cercando, finché non è emerso chiaramente
che usava il suo potere per atti di inutile crudeltà.
Anche il periodo trascorso con una
coppia di detective della Buoncostume è finito male, quando Carl ha
capito che erano corrotti fino al midollo e che gestivano un racket
in cui facevano chiudere gli spacciatori di cannabis legali per
sostenere il mercato nero. La storia di Carl come poliziotto è
stata un continuo viaggio nella disillusione. Si rende conto che la
realtà dell’essere un agente di polizia non è affatto così bella
come la dipingono i telefilm e i film.
Si impegna quindi a usare la sua
posizione per aiutare i più poveri del suo quartiere e chiedere
conto ai ricchi, ma viene subito respinto per aver cercato di
smuovere le acque. Come commento alla corruzione e alla brutalità
della polizia nella vita reale, la storia di Carl mette in evidenza
la difficoltà di cercare di essere un “poliziotto buono” in un
sistema che si è rotto. Nel suo ruolo di infimo che distribuisce
multe per divieto di sosta, mette in atto una piccola protesta
contro la gentrificazione del South Side distribuendo multe per
divieto di sosta ai ricchi, ma l’agente Tipping lo avverte che
presto anche questo gli sarà tolto.
Di tutti i fratelli Gallagher
di Shameless, la storia di Carl è quella più
incompiuta, anche in un finale pensato per lasciare una
storia aperta. Ciò è dovuto in gran parte a una sottotrama in cui è
stato violentato da una ragazza di nome Tish, che ha fatto sesso
con lui senza preservativo nonostante le sue proteste. Dopo un
periodo di tempo non molto chiaro, incontra di nuovo Tish e scopre
che è incinta, ma non si sa se Carl sia il padre.
Liam Gallagher si trasferisce
da Lip dopo la fine di Shameless
Liam Gallagher è molto stanco per
la sua età, il che è comprensibile dato che non ha avuto nulla che
assomigli a un genitore da quando Fiona ha lasciato la famiglia
Gallagher. Quando ha saputo dell’intenzione di Lip di vendere la
casa dei Gallagher, la prima ipotesi di Liam è stata che sarebbe
rimasto senza casa e che non avrebbe ricevuto alcun aiuto dai suoi
fratelli, così ha iniziato a prepararsi in modo proattivo alla vita
di strada.
Sebbene sia una commedia dark,
l’episodio è anche un triste segno di come il più giovane
dei Gallagher sia stato lasciato indietro dagli altri, che
si sono concentrati sulle proprie vite. Quando un assistente
sociale gli ha chiesto chi fosse il suo genitore o tutore legale,
Liam sembrava non averne idea. Questo vuoto potrebbe essere il
motivo per cui Liam ha finito per avvicinarsi a Frank nell’ultima
stagione di Shameless. Frank è il padre biologico di Liam
e Liam si è rivolto a lui nella sua ricerca di una figura
genitoriale, poiché Frank è tecnicamente suo padre, anche se non ha
altre qualifiche.
Naturalmente, è successo che Liam
ha finito per comportarsi più come un genitore nella loro
relazione. Dopo aver scoperto la diagnosi di demenza di Frank, Liam
lo ha portato a fare una gita di un giorno per rivivere i giorni di
gloria di Frank e cercare di farlo tornare in sé. E quando Frank si
sveglia dall’overdose e si allontana da casa, Liam è l’unico
Gallagher che va a cercarlo.
Quando Lip scopre che il
fratellino ha paura di rimanere senza casa, rassicura Liam che può
venire a vivere con lui…
Tuttavia, quando Lip scopre che il
suo fratellino ha paura di rimanere senza casa, rassicura Liam che
può venire a vivere con lui. L’offerta è complicata dal fatto che
Lip non ha ancora una nuova casa dove trasferirsi e teme di non
potersi permettere di mantenere un altro bambino con il reddito suo
e di Tami. La situazione di Liam è preoccupante, ma anche
realistica. L’insicurezza e l’instabilità delle famiglie sono
problemi fondamentali per i bambini che vivono sulla soglia della
povertà; un rapporto del 2014 (viaWashington Post) ha rilevato che ogni anno negli Stati
Uniti 2,5 milioni di bambini si trovano senza casa.
Cosa succede a Kevin e Veronica
alla fine di Shameless
I personaggi di Shameless
hanno combattuto per anni una battaglia persa contro la
gentrificazione del South Side, e Kevin e Veronica sono due
personaggi che resistono fino alla fine. La pandemia di coronavirus
ha causato un anno di incertezza: l’Alibi Room è stato sottoposto a
un ciclo di chiusure e riaperture fino a quando i proprietari non
hanno perso la cognizione del fatto che dovessero essere chiusi o
aperti.
Per compensare il rallentamento del
traffico pedonale, Kev e V hanno orientato la loro attività
verso la vendita legittima di cannabis, il che è bastato a
tenere a galla la bettola preferita del South Side.
Ma un viaggio a Louisville ha
fatto capire che lì era possibile una vita migliore.
Al di fuori del lavoro, V è entrata
nel mondo della politica con la speranza di motivare gli elettori
neri a lottare contro la gentrificazione e l’aumento degli affitti
alle urne – solo per scoprire che molti dei residenti neri del
quartiere si erano già trasferiti. Quando la madre di Veronica,
Carol, annunciò che si sarebbe unita all’esodo e si sarebbe
trasferita a Louisville, nel Kentucky, V si oppose con veemenza al
progetto. Ma un viaggio a Louisville ha fatto capire che lì era
possibile una vita migliore.
La città offre un panorama politico
in cui Veronica potrebbe fare la differenza; un lavoro da barista
in cui Kev potrebbe guadagnare molto di più rispetto a quanto
l’Alibi aveva guadagnato; e una comunità nera in crescita che
include Carol e molti degli amici della famiglia Fisher. Inoltre,
con la scomparsa di Fiona e l’intenzione del resto dei Gallagher di
trasferirsi, i legami che un tempo ancoravano Kev e V al South Side
si indeboliscono sempre più nel corso delle ultime due stagioni di
Shameless.
Nel finale di Shameless,
Kevin e Veronica cercano di trovare un acquirente per The
Alibi Room con atteggiamenti contrastanti. V è del tutto
insensibile a ciò che viene fatto del bar, mentre Kev cerca invano
di mantenerlo intatto. Arriva un’offerta che, tra il mutuo residuo
e le tasse, lascia loro la modesta somma di circa 30.000
dollari.
Veronica è alle prese con la
decisione se accettare l’affare o aspettare un’offerta migliore che
potrebbe non arrivare mai. L’agente Tipping, presente alla festa di
anniversario di Ian e Mickey, suggerisce a Carl che potrebbero
mettere insieme i loro soldi, comprare l’Alibi e trasformarlo in un
bar per poliziotti per salvarlo dal destino di studio di yoga o
centro abbronzatura. La serie si conclude con la speranza che
l’Alibi possa sopravvivere in questo modo, ma non lo
garantisce.
Il significato della scena
finale e della canzone finale di Shameless
La scena finale di
Shameless chiude il cerchio della serie. La primissima
scena dell’episodio pilota vedeva i Gallagher, Kev e V, e i loro
vicini del South Side organizzare un raduno improvvisato intorno a
un’auto in fiamme, mentre Frank Gallagher presentava i membri della
sua famiglia con la voce fuori campo. Nel finale, gli avventori
dell’Alibi escono fuori a godersi la vista di una Tesla in fiamme,
in un ultimo e provocatorio dito medio alla gentrificazione del
quartiere.
I festeggiamenti si concludono
cantando “The Way We Get By” degli Spoon, suonata alla fine
dell’episodio pilota. Il testo della canzone – che fa
riferimento allo sballarsi sui sedili posteriori delle auto, al
commettere piccoli crimini, alle feste, ai balli e al sesso –
descrive un modo di sopravvivere per una generazione priva di
speranza e di direzione.
La scena finale di Shameless a
metà dei titoli di coda
Non sarebbe stato un finale di
Shameless in character senza la tradizionale scena di
mid-credits. Anche se Frank Gallagher si immagina di sorgere su
Chicago mentre dice addio alla sua famiglia, le sue azioni
nelle ultime 11 stagioni non lasciano presagire nulla di buono per
le sue possibilità di entrare in Paradiso. Frank ha una
fine adeguatamente indecorosa quando un paio di addetti
all’obitorio spingono il suo corpo nella camera di cremazione
lamentandosi dell’odore.
Un attimo dopo aver chiuso le porte
a Frank Gallagher, un’esplosione li fa saltare dall’altra parte
della stanza e, guardando nella camera, la trovano vuota, tranne
che per le fiamme. L’inceneritore emette un’urna con il
nome, la data di nascita e di morte di Frank, il che
significa che è andato dritto all’inferno per chiudere il finale
dell’undicesima stagione di Shameless.
È giusto cheShamelesssi concluda con una
nota così incentrata su Frank. Nonostante i suoi peccati
gli abbiano fatto guadagnare un posto in basso, per il pubblico è
stato il perno della serie, il centro corrotto su cui si regge il
mondo di Shameless . Da parte sua, William H. Macy si è
comprensibilmente commosso quando Shameless è finito, e si
è rivolto ai fan su Twitter quando è andato in onda l’ultimo
episodio, citando il finale di Shameless e la morte di
Frank Gallagher come un evento spartiacque.
Ci sarà una stagione 12 di
Shameless?
Con l’uscita di scena di Frank
Gallagher alla fine della stagione 11 di Shameless, è
difficile immaginare che la serie torni per un’altra stagione senza
di lui. Purtroppo, la dodicesima stagione di Shameless è
fuori discussione, poiché la cancellazione dello show è stata
annunciata nel gennaio 2020. L’undicesima stagione è arrivata alla
fine dopo i ritardi causati dalla pandemia, ma la decisione
di terminareShamelessè
rimasta in sospeso. Showtime ha ritenuto che
Shameless avesse fatto il suo corso in 11 stagioni e che
fosse meglio chiudere in bellezza. Lo showrunner John Wells ha
ammesso di essere deluso da questa decisione, ma ha anche affermato
in modo toccante che Shameless non finirà mai
veramente:
“È una famiglia, e la cosa
che ha funzionato meglio nello show – al di là della capacità di
fare satira, ridere e avere momenti drammatici – è che queste
persone si preoccupano l’una dell’altra e dipendono l’una
dall’altra.E, in qualche modo, la serie si
concluderà con loro che sono ancora quella famiglia.Non importa quanto siano incasinati, tutti vorremmo averli
come famiglia.Sono solidali, si preoccupano l’uno
dell’altro e sono sempre pronti a prendersi a pugni, ma saranno
sempre insieme, sopravvivendo insieme “ (viaBustle).
Con un finale così emozionante,
l’undicesima stagione di Shameless sembra davvero il
momento giusto per concludere la serie, ma è anche confortante
sapere che, almeno nella mente di Wells, i personaggi continuano a
vivere e i loro temi continuano a risuonare. Tuttavia, al momento,
le loro vite non si vedranno sullo schermo nella dodicesima
stagione di Shameless .
Il finale di Shameless era
strano senza Fiona
Anche se Fiona è stata mostrata nei
flashback durante tutti i momenti del finale di serie di Frank
Gallagher, è stato comunque strano non averla intorno. Fiona
Gallagher era una colonna portante dello show prima dell’uscita di
scena di Emmy Rossum nella nona stagione e, sebbene
Shameless fosse un cast corale, spesso si sentiva come il
personaggio principale. Anche la Fiona di
“Shameless”nel Regno
Unito ha abbandonato presto lo show, ma è uscita nel corso
della seconda stagione, avendo poco tempo per affezionarsi come il
pubblico ha fatto con l’iterazione di Emmy Rossum.
Anche se è stato bello che il
finale di Shameless abbia incluso Fiona in qualche modo,
sarebbe stato meglio se fosse apparsa in carne e ossa per assistere
alla scena della morte di Frank Gallagher. Tuttavia, il
motivo per cui Emmy Rossum non è potuta tornare per il
finale è stato lo stesso per cui Frank Gallagher è morto: la
pandemia COVID-19.
Secondo quanto riferito, il
problema è stato il tempismo della pandemia e la Rossum non ha
potuto girare a Chicago e in California, per poi tornare a New York
per una quarantena di due settimane. Quindi, anche se Fiona non era
presente nel finale di Shameless , il suo
impatto sulla serie si è fatto sentire e almeno il pubblico ha
potuto rivederla nei flashback.
Shameless ha avuto un finale
adeguato?
È difficile dire
seShamelessabbia
davvero ottenuto il finale che meritava, dato che le reazioni
all’episodio conclusivo dell’undicesima stagione sono state
incredibilmente contrastanti. Da un lato, ci sono stati
diversi momenti che sono sembrati incredibilmente giusti per la
serie, come la morte di Frank Gallagher e il trasferimento di Liam
da Lip. Tuttavia, ci sono stati anche altri momenti che sono stati
giudicati incredibilmente deludenti sia dai fan che dai critici, in
particolare il fatto che Emmy Rossum non sia tornata per un cameo
nel ruolo di Fiona Gallager.
Nel complesso, la maggior parte
delle recensioni dell’ultimo episodio di Shameless sono
state deludentemente negative. Molti critici hanno sottolineato una
netta mancanza di chiusura per molti dei personaggi, con le storie
di molti dei fratelli Gallagher che sembravano ancora incompiute
quando i titoli di coda scorrevano per l’ultima volta.
Molti hanno anche visto gli ultimi momenti diShamelesscome un evidente
promemoria di quanto fosse buono lo show durante le prime stagioni
rispetto a quelle finali, un sentimento ben riassunto
dalla recensione di Miles McNutt per AV Club:
Ho guardato questo finale con
tutta la tensione di volere disperatamente che lo show tornasse a
essere quello che era una volta, coesistendo con la mia
frustrazione per lo show che è diventato.
Tuttavia, il finale di
Shameless non è stato universalmente visto come inferiore
alla media. Diversi critici, così come molti spettatori,
hanno ritenuto che il finale caotico e ambiguo si adattasse
perfettamente al tono di tutto ciò che lo aveva preceduto.
Lo scrittore di The Pioneer Jordan Colbert, per esempio,
ha fatto eco alle opinioni di molti altri critici e di molti fan
online con la sua valutazione equilibrata ma complementare:
Nel complesso, il finale di
Shameless si è rivelato perfettamente imperfetto, proprio come la
famiglia Gallagher nel corso della serie.
C’è sicuramente una forte
argomentazione che suggerisce che l’ultimo episodio di
Shameless non è stato all’altezza dell’eredità dello show.
Tuttavia, se analizzato un po’ più a fondo, si può anche sostenere
che il finale dell’undicesima stagione è stato tutto quello che
doveva essere. L’ambiguità ha senso da un certo punto di
vista, poiché il finale diShamelessnon era la fine della
storia dei fratelli Gallagher, ma semplicemente la fine di
Franks.
Il cast di Shameless si è
riunito un paio di volte dopo la fine della serie
Come spesso accade quando una serie
di lunga durata giunge al termine, il cast di Shameless è
diventato eccezionalmente affiatato nel corso degli anni. La fine
della serie non ha quindi significato la fine dei rapporti che si
sono creati, come dimostrano le varie reunion che si sono
susseguite da quando lo show è terminato diversi anni fa. I fan
sono stati entusiasti nell’autunno del 2023 quando Cameron
Monaghan, Ethan Cutkosky ed Emma Kenney (Ian, Carl e Debbie)
si sono riuniti per unvideo su TikTok. Cutkosky era vestito da chef
in un video, che potrebbe riferirsi a The Bear e all’ex
co-star Jeremy Allen White.
Nel frattempo, durante lo sciopero
SAG-AFTRA del 2023, Jeremy Allen White, Shanola Hampton e Steve
Howey sono stati visti insieme ai picchetti. Questo sarebbe stato
sufficiente per i fan, ma la riunione è cresciuta quando Noel
Fisher, Layla Alizada, Isidora Goreshter e Zach McGowan si sono
uniti a loro e la Hampton ha immortalato il tutto sul
suo feed Instagram. Anche se Emmy Rossum non è potuta tornare
per il finale della serie, ha scattato una
foto con Cutkosky nel 2023, mostrando un’altra reunion. Il
legame tra il cast di Shameless
sembra destinato a vivere per sempre.
La serie drammatica colombiana di NetflixProfilo Falso torna con una seconda stagione, intitolata
“Killer Match”. Questa volta, proprio come nella prima stagione,
l’attenzione si concentra sul romanticismo e sull’inganno, ma per
aggiungere un po’ di pepe al mix, abbiamo anche un serial killer a
piede libero! Qualcuno sembra avere una vendetta contro i residenti
di Riviera Esmeralda, visto che uno dopo l’altro vengono scoperti
dei cadaveri.
Ma chi è l’assassino e qual è il suo movente? La detective
Indira Martinez è stata incaricata di districare il mistero
dell’omicidio. Date le vite complicate dei proprietari di casa di
Riviera Esmeralda, la detective ha avuto difficoltà a scoprire la
verità. Dopo tutto quello che aveva passato, Camila Roman sembrava
aver finalmente trovato l’amore in David, ma in segreto continuava
a fantasticare su Miguel. Chi ha scelto alla fine? Scopriamolo.
Come ha fatto la polizia a concludere che Angela era il serial
killer nella seconda stagione di Profilo Falso?
Dato l’impulso di Angela a vendicarsi delle persone che
considerava ingrate per non aver partecipato al funerale del padre,
era ovvio, almeno per il pubblico, che ci fosse lei dietro gli
omicidi. I corpi di Jesus Franco, Adrian Ferrer e Cristobal Balboa
furono scoperti dalla polizia nel giro di quarantotto ore. Franco,
un avvocato di 45 anni con due figli, è stato assassinato in una
stanza d’albergo che aveva prenotato la sera precedente. Il suo
corpo è stato trovato nella vasca da bagno e, secondo i filmati di
sorveglianza, una donna dai capelli biondi era entrata nella stanza
con lui.
Con grande sorpresa di Indira, tutte e tre le vittime erano
morte di infarto e tutte le prove erano state cancellate perché i
corpi di Adrian e Cristobal erano stati recuperati in una piscina.
Cristobal è sconvolto quando scopre che Adrian è stato ucciso e,
quella stessa sera, riceve i messaggi di un profilo Tinder che lo
invita a recarsi nella villa accanto. Subito dopo, anche Cristobal
è stato assassinato. Il profilo Tinder era un fattore comune a
tutti gli omicidi e tutte le vittime erano in contatto con un
profilo chiamato Red Velvet prima di essere uccise. Il nome d’arte
di Camila era Red Velvet e Angela l’aveva incastrata usando il suo
nome per creare il profilo. Sebbene Indira ritenesse strano che
l’assassino avesse lasciato alla polizia un indizio così importante
da scoprire, sentiva già che c’era dell’altro nella storia.
Inizialmente Indira sospettava di Inti Valderamma, un lavoratore
del sesso maschile che nella prima stagione era stato pagato dal
padre di Angela, Pedro, per adescare il figlio Adrian. In seguito,
ha tradito Pedro sviluppando una relazione sessuale con Angela.
Inti è stato arrestato dopo che le sue impronte digitali sono state
trovate vicino alla piscina dove è stato scoperto il corpo di
Cristobal. La polizia ha perquisito la barca di Inti e vi ha
trovato delle droghe illegali, motivo sufficiente per arrestarlo.
Inti negò le accuse e dichiarò che la droga era stata piazzata e
che lui non aveva nulla a che fare con gli omicidi. Aveva
incontrato Cristobal la notte in cui era stato ucciso e gli aveva
proposto di lavorare insieme per far pagare alla famiglia Ferrer il
danno che aveva fatto. A poco a poco si scopre che stava dicendo la
verità.
Secondo la teoria di Indira, l’assassino era alla ricerca di
uomini infedeli. Una donna che viveva a Riviera Esmeralda ha
avvicinato la detective e l’ha informata della scomparsa del
marito, Ignacio Santos. Ha aggiunto che Miguel era il motivo per
cui lei e il marito avevano optato per un matrimonio aperto e che,
anche dopo la fine della loro relazione, il marito aveva continuato
a frequentare altre donne. Il corpo di Ignacio fu presto scoperto
su una spiaggia e si dedusse che era stato aggredito con un oggetto
appuntito, come un frammento di vetro, durante un rapporto
sessuale. A differenza dei casi precedenti, non furono trovate
tracce di scopolamina nel sangue e Indira intuì che Ignacio era la
prima vittima e che l’assassino aveva evoluto il suo modus
operandi. Ciò confermava ulteriormente la teoria di Indira secondo
cui l’assassino era a caccia di uomini infedeli. Ma il caso subisce
una svolta quando Erika, un’amica di Camila, viene uccisa
all’improvviso.
La donna aveva da poco scoperto che Miguel perseguitava Camila e
per un breve periodo sembrò che Miguel fosse responsabile degli
omicidi. Ma Indira ha capito che era innocente quando ha scoperto
che aveva ricevuto una nota vocale dell’intelligenza artificiale
che imitava Camila e che lo invitava a recarsi sull’isola di
Manacoa. L’assassino voleva incastrare Miguel e per questo, insieme
a Camila, anche Angela aveva inviato l’indirizzo a Miguel. Miguel
ha salvato Camila dopo che Angela aveva tentato di bruciarla viva,
ma non è riuscito a catturare l’assassino. Indira ha iniziato a
sospettare di Angela anche dopo l’omicidio di Tina. Quando la
scientifica riuscì a trovare del DNA in una villa incendiata,
Indira pensò che fosse strano, a meno che l’assassino non volesse
incastrare Miguel e avesse lasciato intenzionalmente dei fluidi
corporei sulla scena del crimine per farli scoprire alla
polizia.
Aveva anche scoperto che l’isola remota apparteneva alla madre
defunta di Angela, anche se Angela negava di esserne a conoscenza.
Considerando che l’assassino aveva tentato di incastrare Miguel e
Camila, Indira dedusse che l’assassino aveva un’inimicizia
personale nei loro confronti e che l’unica persona che odiava la
coppia con tutto il cuore era Angela. I suoi sospetti si rivelarono
fondati quando scoprì che Angela aveva spento i filmati di
sorveglianza in diretta e al loro posto c’era un video riprodotto
in loop.
Qual è il movente degli omicidi nella seconda stagione?
Angela disprezzava gli uomini infedeli, soprattutto dopo che
Miguel l’aveva tradita. Durante il periodo di detenzione, ha
progettato gli omicidi. Era spinta da due motivi: uno, punire gli
uomini infedeli e l’altro, uccidere coloro che avevano fatto un
torto o non avevano mostrato rispetto a suo padre. Angela era forse
spinta da un senso di colpa, visto che era responsabile della morte
del padre. Si rifiutava di accettare che suo padre fosse un uomo
manipolatore e voleva invece assicurarsi che chiunque tentasse di
mettere in discussione la sua reputazione fosse punito. Uccise
Tina, la collaboratrice del padre, perché aveva osato raccontare ad
Angela dei segreti su suo padre. Pedro aveva avuto una relazione
con la madre di Tina e spesso trascorreva giorni a casa loro. Col
passare del tempo, Pedro iniziò a interessarsi alla giovane Tina.
La molestò e la violentò, ma Tina era troppo giovane per rendersi
conto di essere stata aggredita. Lentamente sviluppò dei sentimenti
per Pedro, che sfruttò le sue emozioni per portare avanti tutti i
suoi sinistri piani. Ma Angela si rifiuta di credere a Tina.
Secondo lei, Pedro non avrebbe mai potuto commettere un crimine
così efferato e quindi Tina meritava di morire. Aveva pianificato
di uccidere Tina anche prima che confessasse. Aveva da poco
scoperto che Tina aveva cospirato con Santiago, l’amministratore
delegato dell’azienda paterna, la Ferrer Barragan, per adescarla e
convincerla a lasciare l’azienda. Ha spruzzato acqua bollente su
Tina e poi ha proceduto a pugnalarla più volte. Anche se Tina aveva
tentato di fuggire, Angela alla fine l’ha uccisa. Presumibilmente,
aveva ucciso Cristobal perché sapeva che avrebbe rappresentato una
minaccia per lei; forse temeva che volesse una quota della Ferrer
Barragan. Ma perché ha ucciso il suo stesso fratello e anche Erika,
che non era infedele né aveva alcuna inimicizia personale con
Pedro?
Chi è il partner di Angela nel crimine?
Il finale della stagione 2 di Profilo Falso ha rivelato che
Angela aveva un partner nel crimine, Joaquin Duval. La donna è
stata presentata al terapeuta durante il periodo di detenzione e ha
condiviso con lui i suoi pensieri e sentimenti più profondi e
oscuri. Duval aveva un passato sporco: in passato era stato
accusato di aver aggredito sessualmente una sua paziente
adolescente e di averle fatto dei video senza il suo consenso. Come
era prevedibile, quando Angela si è sfogata, Joaquin ha convalidato
i suoi sentimenti.
Le disse che il suo desiderio di punire gli uomini infedeli e il
suo odio verso coloro che avevano fatto un torto a suo padre erano
validi, e invece di aiutarla a superarli, Joaquin la istigò a
esplorare i suoi pensieri oscuri. Insieme decisero di iniziare un
esperimento. Lui aveva sempre avuto interesse a studiare gli uomini
sessualmente insoddisfatti, soprattutto quelli che avevano già una
relazione seria. Aveva Angela come migliore amica, confidente e poi
amante, e insieme misero in atto il loro piano. Scelsero con cura
le loro vittime, persone che sapevano personalmente essere
infedeli.
Per uccidere la loro prima vittima, Ignacio, Joaquin ha ottenuto
per Angela un permesso medico speciale dal carcere. Le cose si sono
complicate tra loro quando Adrian ha scoperto le intenzioni della
sorella e di Joaquin e per questo ha ucciso Adrian. Erika è stata
uccisa semplicemente perché ha sempre tenuto d’occhio Camila.
Joaquin era anche il terapeuta di Camila e aveva iniziato ad avere
un debole per lei. Quando la polizia lo arrestò, fu scoperta una
videocamera nel suo ufficio. Quando Camila incontrò Joaquin nel suo
ufficio, lui chiuse la porta a chiave, ma fortunatamente Indira
aveva capito che si trattava di un uomo pericoloso quando Miguel
diede l’allarme e lei scoprì i suoi precedenti penali. Purtroppo
Indira non poteva tenere Joaquin in prigione a lungo. Poco dopo il
suo rilascio, Joaquin ha drogato Camila e ha tentato di fuggire con
lei, quando improvvisamente Miguel e la polizia sono arrivati in
soccorso di Camila. Proprio quando Joaquin stava per sparare a
Camila e Miguel, Indira intervenne e sparò a Joaquin.
Angela è riuscita a fuggire?
Il finale della stagione 2 di Profilo Falso suggerisce
che Angela è riuscita a fuggire dalla polizia, e non era sola.
Mentre Angela aveva una relazione sessuale con il suo vicino,
Emanuel, ha finito per uccidere anche lui nell’episodio finale.
Aveva capito che Angela era ancora innamorata di Miguel e
semplicemente non era pronta a confrontarsi con i veri sentimenti
che provava per l’ex marito. Angela aveva iniziato a divertirsi a
uccidere le persone senza un motivo particolare, e l’uccisione di
Emanuel era in parte dovuta al semplice brivido. Si era anche
interessata a Vannessa, la moglie di Santiago, che aveva un
disperato bisogno di affetto romantico. Santiago non trattava bene
la moglie e Angela aveva pietà di Vannessa.
Era anche il suo modo di vendicarsi di Santiago, che voleva
disperatamente che uscisse dall’azienda per soddisfare gli
azionisti. Quando Santiago trovò Vannessa e Angela in una posizione
compromettente a casa sua, tentò di aggredire Angela. Vannessa
afferrò una pistola e gli sparò. Angela forse non si aspettava una
tale svolta. Per quanto volesse sbarazzarsi di Santiago, vedere
Vannessa uccidere il marito solo per proteggere l’amante lasciò
Angela in soggezione. Suggerì di sciogliere il corpo in una
soluzione chimica e Angela e Vannessa partirono in barca. Vannessa
aveva probabilmente mandato i figli a vivere con i genitori, mentre
lei aveva deciso di accompagnare Angela, forse in un paese
straniero.
Fa potrebbe tornare con una terza stagione. Angela e Vannessa
sono riuscite a sfuggire alla polizia per il momento, ma possono
nascondersi a lungo? Mentre Vannessa era innamorata di Angela, per
Angela non era lo stesso. Angela era grata a Vannessa e comprendeva
la sua situazione, ma non era innamorata di lei. Provava ancora
qualcosa per Miguel e, non potendo averlo, sarebbe tornata a
distruggere la relazione tra lui e Camila. Inoltre, Vannessa non
sapeva che Angela fosse il serial killer e quando scoprirà la
verità, forse vorrà abbandonare la loro relazione.
Camila e Miguel sono finalmente insieme e nella prossima
stagione potremmo vederli fare di tutto per proteggere la loro
relazione. Un altro personaggio interessante di questa stagione è
stata Laura, la vicina di Angela, una donna anziana che si è
innamorata di un giovane di nome Matteo. Anche se all’inizio
pensava che fosse tutto troppo bello per essere vero, gradualmente
ha accettato che forse lui si era davvero innamorato di lei. Ma
nell’episodio finale, dopo la scomparsa di Matteo, Inti conferma
che il suo vero nome è Alonso e che si tratta di un lavoratore del
sesso. Da lui apprese che l’ufficio di Alonso si trovava a
Barranquilla. Quando la receptionist le ha chiesto il suo nome, ha
fornito un nome falso e ha dichiarato di essere una fotografa in
cerca di modelli maschili. Nella terza stagione speriamo di
scoprire perché Matteo ha finto di essere innamorato di Laura. Si è
innamorato davvero o qualcuno lo ha incastrato? Il figlio di lei
era in qualche modo coinvolto nell’accordo, forse per insegnare
alla madre che non deve fidarsi così facilmente degli estranei?
Speriamo di conoscere la verità nella prossima stagione.
L’originale rumeno di Netflix
Subteran è in realtà un thriller criminale piuttosto
divertente. Certo, ha una trama prevedibile e temi comuni che
abbiamo già visto un milione di volte, ma sicuramente ti tiene
impegnato dall’inizio alla fine. Il 6-parter racconta la storia di
Cami, una madre che assiste all’omicidio del suo fidanzato, un
agente di polizia, durante una videochiamata. Segue una serie di
eventi sfortunati per Cami, in cui suo figlio Matei viene rapito
dall’organizzazione criminale che ha ucciso il suo ragazzo.
Nel penultimo episodio di Subteran, Tili e Dracu
rapiscono Matei mentre Cami si aggrappa al portatile con tutti i
soldi del padre di Tili. Nicolae viene a sapere che la sua figlia
preferita, Crisi, è morta e che Dracu e Tili lo sanno già. Ma fa
finta di niente e si fa accompagnare da Dracu all’obitorio per
vedere il corpo carbonizzato della figlia. Ora Dracu e Tili devono
capire come sfuggire all’omone. Soprattutto, la grande transazione
con Lars deve avvenire proprio quando Nicolae riceve la notizia,
quindi sarà in grado di pagare l’uomo o non otterrà la sua droga?
Scopriamolo nel finale di Subteran.
Cami sa che Galescu è uno dei cattivi?
All’inizio dell’episodio 6 di Subteran, Cami si
trova nella stanza degli interrogatori con il procuratore Galescu.
Sa già che è uno degli uomini di Nicolae perché ha visto la lista.
Tuttavia, Galescu sa che i poliziotti crederanno alla sua parola
piuttosto che a quella di lei, perché è un procuratore con
un’ottima reputazione e può farla passare per una fidanzata pazza
che ha ucciso il suo ragazzo. Fortunatamente, un ragazzo di nome
Vasile assiste alla conversazione e si rivela essere dalla parte di
Cami.
Tuttavia, Cami ha poco tempo e quando Vasile cerca di dirle che
le crede, lo picchia e scappa da sola. Galescu emette subito un
mandato di cattura per impedirle di andare lontano, ma lei riesce a
salire su un taxi per andare a salvare suo figlio nella sala da
ballo di Nicolae, dove dovrebbe avvenire la transazione. Lì, un
Nicolae furioso schiaffeggia Matei dopo avergli detto che sua madre
ha ucciso sua figlia.
Lars arriva con la droga di Nicolae e Dracu la controlla. Tutto
è a posto, tranne che il ragazzo non ha i soldi di Lars perché Cami
li ha chiusi fuori dal portatile. Cami arriva finalmente sul posto
e chiede di riavere suo figlio. Una volta riavuto il figlio,
sblocca il portafoglio di criptovaluta in modo che Nicolae possa
pagare Lars. Gli permette di effettuare il pagamento, ma continua a
bloccare i loro soldi. Questo è il suo unico modo per proteggere il
figlio. Nel frattempo, Bones e Cornel, che è un ex-procuratore,
escono di prigione e arrivano sul posto. Fanno anche in modo che il
detective Tatu li raggiunga lì perché non è un poliziotto corrotto.
Quando la transazione è conclusa e Lars se ne va, il trio si
prepara a salvare Cami e Matei.
Cami dice a Nicolae che sono pari perché lui ha ucciso Luca e
lei ha ucciso Crisi (accidenti), ma poiché lei ha accesso a tutti i
loro soldi, lui non può toccarla. Appena conclusa la transazione,
Cami svuota nuovamente i conti di Nicolae, che non ha altra scelta
se non quella di lasciar andare lei e suo figlio. Allo stesso
tempo, Galescu arriva sul posto con tutte le forze, ma non vuole
entrare perché a quanto pare li metterebbe in pericolo; non importa
se c’è un bambino innocente lì dentro.
Cosa succede a Nicolae in Subteran?
In Subteran Nicolae si rende conto che la figlia vuole
solo gli 8 milioni di euro sul conto e se ne andrà con Dracu. Ha
passato tutta la vita a crescere il ragazzo come se fosse suo
figlio, ma lo ha tradito. I sentimenti di Tili sono feriti, perché
a suo padre è sempre importato solo dell’altra figlia. Tutto ciò
che voleva da lei era un tirapiedi che facesse il lavoro sporco.
Ora, se Tili uccide Nicolae, può salire sul “trono” e prendere
tutto per sé. Suo padre ha comunque fatto tutto il lavoro, quindi
lei gli punta la pistola contro. In quel momento si sentono le
sirene e, nel mezzo del caos, Tili finisce per sparare
accidentalmente a suo padre. Anche in questo caso, Tili e Dracu
riescono a rapire il bambino e Cami, Bones, Cornel e Tatu si
ritrovano alla stazione di polizia. Questa volta Cornel spiega a
Galescu che sta cercando Tanase da dieci anni perché ha ucciso il
suo partner, cioè il padre di Cami. Galescu li lascia andare,
compresa Cami, perché suo figlio è ancora rapito. La donna accenna
a Tatu sul fatto che il nome di Galescu sia sulla lista, ma questo
porta solo all’arresto dell’uomo per cospirazione e uso illegale
della forza di polizia. Questo perché non ha informato Galescu
quando ha fatto in modo che la squadra si presentasse alla sala da
ballo.
Galescu è un opportunista, quindi se non ottiene soldi da
Tanase, sarà felice di prenderli da sua figlia. Parla con Tili e
lei dice che possono fare affari come al solito se lui si assicura
che Nicolae non torni a casa. Se muore, per lei è un bene, ma alla
fine vive e Galescu gli dice che dovrà andare in prigione per
omicidio (le prove raccolte da Bones) e per corruzione di
poliziotti. Ora, il motivo per cui Tili gli chiede di lasciare
andare Cami e gli altri è che vuole i suoi soldi da Cami. Dice a
Cami e Bones di incontrare lei e Dracu da soli.
Cosa succede a Matei?
Tili si stanca delle sciocchezze di Cami e dice che le farà
saltare le cervella anche se non le darà i soldi. Naturalmente,
questo non è vero: Cami la affronta, il che permette a Bones di
affrontare Dracu e i due si azzuffano. Cami dice a Matei di
scappare, ma Tili dice a Dracu di sparargli. Bones blocca il colpo,
ma quando mira a Cami, Tili gli spara, perché Cami non può morire.
Ora, non è confermato se Dracu sia morto o meno, ma è stato colpito
allo stomaco e ha perso conoscenza. È possibile che Tili sia da
sola, ma almeno ha 8 milioni di euro in criptovalute a suo nome. In
ogni caso, dopo che Tili ha avuto i suoi soldi, Cami le dice che
sul portatile c’era anche una lista di VIP da corrompere, a cui ora
ha accesso. Se non accede ogni giorno al conto, la lista finisce
all’Europol. Naturalmente, sarebbe negativo per Tili continuare a
lavorare come al solito, quindi finché Cami è viva, è a posto. In
questo modo Matei e Cami sono al sicuro e Tili dice loro di stare
lontani da loro per sempre. Bones lascia Cami e Matei a casa e si
reca in ospedale. A casa, Matei chiede a Cami chi fosse la “donna
spaventosa” e Cami gli dice che è solo una donna che ne ha passate
tante. Cami gli promette che Tili non li disturberà più e che non
deve avere paura di nulla. Lui le dice che gli manca Luca e lei
risponde che anche lui le manca. È un momento molto dolce. Sebbene
Cami abbia salvato la sua famiglia da un pericolo immediato, ci
sarà sicuramente un momento in cui Tili tornerà a cercarla. Ha un
bersaglio sulla schiena per aver ucciso la figlia di Nicolae e per
aver saputo della lista delle tangenti.
Nel finale di Subteran, Galescu diventa il grande eroe
che dice alla stampa che la polizia ha sconfitto il crimine
organizzato. Sembra che Bones sia tornato a essere un poliziotto,
cioè che sia riuscito a ripulire il suo nome grazie a tutto quello
che è successo. Inoltre, alla conferenza stampa siede accanto a
Vasile, il che significa che in futuro potrebbe esserci una
collaborazione tra i due. Forse Vasile vorrà vendicarsi della morte
di Luca. Galescu consegna a Tili la mano che Bones aveva conservato
come prova contro Nicolae per assicurarsi che rimanga in prigione.
La puntata si conclude con la telecamera puntata su Bones, perché
sappiamo che la sua storia è appena iniziata e che farà fuori
Galescu. Alla fine, Cami ha ottenuto la sua immunità, ma
probabilmente lavorerà di nuovo con Bones. Abbiamo anche visto una
sorta di scintilla romantica tra i due, quindi è probabile che
finiscano insieme se ci sarà un’altra stagione. Per il momento,
però, Cami si riposa tranquillamente a casa con suo figlio, mentre
Bones prepara un piano per eliminare Tili e Galescu e mostrare al
mondo la verità: il crimine è ancora dilagante.
L’attesa per Superman
di James
Gunn è alta e ora che il film dell’Universo DC ha battuto un
importante record dell‘Uomo d’Acciaio, ha ottime
possibilità di essere un successo al botteghino. Dopo aver iniziato
con la serie animata Creature Commandos, che presentava un
cameo di Superman, il DCU vedrà il suo primo film nel 2025,
quando il film di James Gunn su Superman porterà il Clark Kent di
David Corenswet, il Lex Luthor di Nicholas Hoult, la Lois Lane di
Rachel Brosnahan e altri personaggi classici della DC nel canone
del DCU. Superman ha una lunga storia nel
live-action, che il film DCU onorerà.
Dopo un’interpretazione più cupa del
personaggio nel DCEU, il Superman di Gunn punta a
riportare la speranza nel personaggio, proprio come nell’iconico
Uomo d’Acciaio di Christopher Reeve. L’ultimo attore a
interpretare Clark Kent sul grande schermo è stato Henry Cavill. Pur essendo un fan del
ruolo di Superman, non credo che il DCEU abbia fatto bene
a lui, sia per quanto riguarda la storia che per quanto riguarda
l’assenza di apparizioni per anni. Tuttavia, ho pensato che
L’uomo d’acciaio, il suo debutto come
Superman, avesse molti lati positivi e il Superman di
Gunn, che batte il record impressionante del film, mi ha
entusiasmato.
Il film su Superman di James
Gunn ha battuto un record importante
Mi piace tutto del primo trailer del
film DCU su Superman. Dopo aver visto per molto tempo
solo foto e video del set, vedere come appare la visione di Gunn
per l’Uomo d’Acciaio e gli altri personaggi DC è stato fantastico.
Il trailer di Superman ha avuto un’accoglienza estremamente
positiva, il che è stato un ottimo segno per i DC Studios. A mesi
dall’uscita del film, il film del DCU sta già battendo enormi record. Innanzitutto,
il trailer di Superman è diventato il più visto di sempre
della DC/Warner Bros. grazie a 250 milioni di
visualizzazioni e oltre 1 milione di post sui social in 24
ore.
Il film del DCU ha battuto il record del trailer di Superman,
battendo quello di Man of Steel di Henry
Cavill. Su YouTube, il trailer del film di Gunn su Superman
ha totalizzato 51,3 milioni di visualizzazioni, contro i 51,1
milioni dell’Uomo d’acciaiodi Henry Cavill. La parte più assurda di questa
statistica è che Man of Steel ha avuto 11 anni per
accumulare questi numeri, mentre il film di Superman di
David Corenswet è riuscito a farlo in meno di un mese. Con
questa disparità che rende il film del DCU il trailer di Superman da solo più visto di
tutti i tempi, credo che Superman possa superare i 670,1
milioni di dollari di Man of Steel.
Il trailer record di Superman mi
ricorda Deadpool e Wolverine
Dopo alcuni anni in cui il MCU ha rilasciato un mix di
progetti grandiosi e deludenti, speravo che Deadpool & Wolverine fosse buono come sembrava. I
Marvel Studios hanno fatto centro quando si è
trattato di aumentare l’attesa per il film. I trailer
diDeadpool & Wolverine non hanno rivelato tutte
le sorprese che il film aveva in serbo, ma hanno mostrato
abbastanza da farlo sembrare eccitante e, così facendo, hanno
battuto importanti record. Con 365 milioni di visualizzazioni in 24
ore, il primo trailer diDeadpool &
Wolverineè diventato il più visto di tutti i
tempi.
Tra nuovi film e serie del MCU/DCU, l’inizio delle riprese di progetti attesi,
notizie sul casting e altro ancora, il 2025 sarà un anno importante
per i supereroi.
L’enorme numero di visualizzazioni
si tradurrebbe in una storica corsa al botteghino per i film del
MCU. Deadpool & Wolverine
è ora il film con rating R di maggior incasso di tutti i tempi.
L’attesa costruita per il film con i suoi trailer ha portato a
1,3 miliardi di dollari al botteghino mondiale,
con Deadpool & Wolverine che è il primo film Marvel a superare l’ambito
traguardo di 1 miliardo di dollari dopo Spider-Man:
No Way Home del 2021. Sebbene il trailer di Superman di
Gunn abbia avuto 115 milioni di visualizzazioni in meno rispetto a
Deadpool & Wolverine, il suo status all’interno della
storia della DC mi fa credere che il film possa ripetere l’ultimo
successo al botteghino della Marvel.
Con il film del 2013
Attacco al potere – Olympus Has
Fallen, il regista Antoine Fuqua
aveva portato sul grande schermo il racconto di un attentato
terroristico al principale centro del potere degli Stati Uniti,
ovvero la Casa Bianca. Affermatosi come un grande successo, nel
2016 è stato poi realizzato un Attacco al potere
2, mentre con l’arrivo nel 2018 di Attacco al
potere 3 (titolo italiano di Angel Has Fallen) si
è dato vita ad una trilogia dedicata alle azioni dell’agente
Mike Banning. Diretto da Ric Roman Waugh, anche
noto per Snitch – L’infiltrato, quest’ultimo capitolo ha
riproposto elementi dei precedenti ma inseriti in una storia
inedita.
Dopo aver salvato la Casa Bianca e
Londra, in questo terzo film della trilogia il protagonista si
trova ad essere il principale accusato di un attacco nei confronti
del Presidente degli Stati Uniti. Ancora una volta dunque il punto
di vista viene rovesciato, portando l’uomo di giustizia ad essere
ingiustamente accusato e bisognoso di riabilitare il proprio nome.
Situazioni simili avvengono anche in opere come Taken 3 – L’ora della
verità,The Bourne
Identity,Out of Time e nel
celebre film del 1979 I tre giorni del
Condor.
La nuova storia ha per
Attacco al potere 3 rappresentato dunque un cambio
interessante rispetto ai precedenti film, portandolo ad affermarsi
come un buon successo. A fronte di un budget di 40 milioni, il film
ne ha infatti guadagnati circa 146 in tutto il mondo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al suo prossimo
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Morgan Freeman e Gerard Butler in Attacco al potere 3 – Angel Has
Fallen. Foto di Jack English
La trama di Attacco al
potere 3
Nel nuovo film, l’agente del Secret
Service Mike Banning si vede sottoposto ad un
addestramento in una struttura militare poiché prossimo ad assumere
la carica di Direttore del Secret Service, su volontà del
presidente Allan Trumbull. Lo stato di salute di
Banning, tuttavia, non è dei migliori. Egli soffre infatti di
emicranie, insonnia e di un forte dolore alla schiena. Consapevole
che ciò basterebbe a non fargli ottenere il ruolo, tiene dunque
tutto ciò quanto più segreto possibile. A peggiorare la situazione
arriva un attacco effettuato con droni armati proprio mentre
Banning si trova insieme al Presidente durante una gita di
pesca.
Pur riuscendo a salvare Trumbull, il
quale però ferito entra in coma, Banning si vede accusato
dall’agente dell’FBIHelen Thompson di essere lui il colpevole di
quanto avvenuto. Tracce del suo DNA vengono infatti ritrovate nel
furgone usato per lanciare i droni. Banning si vede dunque
sottoposto ad arresto. Mentre viene trasferito verso il carcere,
un’imboscata da parte di misteriosi assalitori permette a Banning
di fuggire. Consapevole di doversi nascondere il meglio possibile,
l’agente potrà ora contare solo su sé stesso per scoprire chi ha
ordinato l’attacco e perché lo vogliano incastrare.
Il cast del film
Ad interpretare nuovamente il ruolo
dell’agente Mike Banning vi è l’attore Gerard Butler,
che riprende così il ruolo per la terza volta. Particolarmente
devoto al personaggio, egli si allenò anche in questo caso al fine
di poter eseguire quante più acrobazie senza dover ricorrere a
controfigure. A causa di un suo infortunio, però, la produzione del
film si trovò a dover attendere tre mesi per permettere all’attore
di guarire completamente. Accanto a lui, nel ruolo del Presidente
Allan Trumbull vi è invece il premio Oscar Morgan Freeman.
Come da lui dichiarato, ad averlo spinto a recitare anche in questo
terzo capitolo è stato il ricco compenso offertogli.
L’attrice Piper Perabo
interpreta qui il ruolo di Leah Banning, moglie di Mike. Nei
precedenti due film il personaggio era stato interpretato da
Radha Mitchell, la quale ha però per il terzo film
rinunciato in favore della Perabo. L’attore Nick
Nolte compare nel ruolo di Clay Banning, padre di Mike e
veterano del Vietnam. Nolte, in realtà, ha sfiorato l’occasione di
partecipare realmente a quella guerra, sentendosi sempre incompleto
per non esservi potuto andare. Compaiono poi nel film anche
Tim Blake Nelson nel ruolo del vicepresidente
Martin Kirby e Danny Huston in quelli del
criminale Wade Jennings. Jada Pinkett Smith è
invece l’agente Helen Thompson.
Nick Nolte e Gerard Butler in Attacco al potere 3
I sequel di Attacco al potere 3
In seguito ai buoni guadagni
ottenuti anche da questo terzo capitolo, i produttori hanno poi
confermato la volontà di dar vita anche ad altri tre film, con il
titolo del quarto che sarà Night Has Fallen. Nel
settembre 2023, il produttore Les Weldon ha
confermato che il sequel è ancora in cantiere. Weldon ha fatto
dipendere i futuri capitoli dal successo di Night Has
Fallen, il che conferma che è già in atto un piano per
continuare il franchise se le cose andranno bene. Weldon ha
dichiarato: “Se funziona bene come i tre precedenti, allora
tutto è possibile”. Dal punto di vista finanziario, la serie è
sempre stata un successo e se Night Has Fallen
continuerà a seguire questa tendenza, allora arriveranno altri
film.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
In attesa di vedere questo sequel, è
possibile fruire del terzo film grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Attacco al potere 3 è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Google
Play, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 8 gennaio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
I supereroi protagonisti di film,
trilogie e saghe che vediamo al cinema si occupano di salvare il
mondo da situazioni di estremo pericolo, mettendo a repentaglio la
loro stessa incolumità. Ma chi si occupa di quelle missioni più
“piccole” e dove ogni vita è assolutamente sacrificabile? Di
queste, nell’universo della DC, si occupa la Suicide Squad, la squadra suicida
composta da antieroi o veri e propri villain, costretti a rimediare
ai loro trascorsi portando a termine attività di questo tipo.
Questo gruppo è stato portato per la prima volta al cinema nel 2016
da David Ayer con il film SuicideSquad (qui la recensione).
Come noto, il gruppo è poi stato
riproposto sul grande schermo anche nel 2021 con il film The Suicide Squad,
diretto da James Gunn e
considerato come “una cosa a parte” rispetto al film di Ayer. Tale
“reboot” è stato ritenuto necessario vista la non particolarmente
soddisfacente accoglienza ricevuta dal film del 2016, che pur
avendo guadagnato circa 740 milioni di dollari al botteghino ha
ricevuto pareri negativi da buona parte della critica e dei fan.
Eppure, i motivi per rivalutare Suicide
Squad sono diversi, a partire dal suo poter vantare alcuni
personaggi ormai iconici e imprescindibili all’interno
dell’universo cinematografico DC.
SuicideSquad
sarà infatti squilibrato e confusionario, ma vanta una personalità
molto forte, che non tutti gli altri titoli del DCEU presentano.
Inoltre, si tratta di un film premiato agli Oscar per il miglior
trucco, curato da Christopher Nelson e dagli
italiani Alessandro Bertolazzi e Giorgio
Gregorini. In questo articolo approfondiamo alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e a molto altro. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Suicide Squad
Il racconto di SuicideSquad si apre su un mondo sconvolto per la
morte di Superman, avvenuta in Batman v Superman: Dawn of Justice. Per via di tale
evento, il governo affida all’agente Amanda Waller
il compito di formare una squadra di sacrificabili super cattivi da
sfruttare per missioni suicide nel tentativo di proteggere il
mondo. Il colonnello Rick Flag viene dunque scelto
per guidare una squadra composta da Harley Quinn, Deadshot,
Capitan Boomerang, El Diablo,
Killer Croc, Slipknot e
Katana. Il gruppo si trova ben presto dinanzi alla
loro prima missione: fermare la mistica
Incantatrice e lo spettrale fratello
Incubus. Tuttavia, ci sono piani segreti che la
Waller non ha comunicato alla squadra e che verranno ben presto
alla luce.
Principale star del film è Harley
Quinn, interpretata da Margot Robbie.
Per il ruolo, l’attrice si è sottoposta ad un periodo di sei mesi
di allenamento in boxe, uso d’armi, a trattenere il fiato
sott’acqua e in generale a tutto ciò che potesse permetterle di
interpretare personalmente quante più scene pericolose possibile.
Inoltre, ha studiato la codipendenza delle relazioni e per trattato
la relazione di Harley con il Joker come una dipendenza. Nel film
compare infatti, brevemente, anche Joker, interpretato da Jared Leto.
Come noto, l’attore è rimasto nel personaggio anche al di fuori
delle riprese, mandando anche alcuni regali ai suoi colleghi, come
ad esempio un ratto alla Robbie e un proiettile a WillSmith.
Smith recita infatti nel film nel
ruolo di Deadshot, un personaggio con cui l’attore ha dichiarato di
aver fatto molta fatica ad entrare in contatto, principalmente per
via delle sue azioni criminali. Recitano poi nel ruolo Joel Kinnnaman
nei panni di Rick Flag, Viola Davis in
quelli di Amanda Waller e Jai Courtney in quelli di Capitan Boomerang.
Jay Hernandez interpreta El Diablo, mentre
Adewale Akinnuoye-Agbaje è Killre Croc.
Adam Beach è Slipknot, mentre Karen
Fukuhara è Katana. Cara Delevingne
ha invece avuto il compito di interpretare June Moone e
l’Incantatrice, antagonista del film. Per interpretare quest’ultima
le è stato chiesto di passeggiare nuda nel bosco con la luna piena
e l’attrice afferma di averlo fatto.
La scena post-credits di Suicide Squad
In una scena dopo i titoli di coda,
si vede Amanda Waller incontrare Bruce
Wayne, il quale accetta di proteggerla dalle conseguenze
legali degli eventi di Midway City in cambio dei file governativi
sulla crescente comunità metaumana. Egli le rivela il suo progetto
di contattare gli eroi del dossier, tra cui Flash
e Aquaman, per costruire la sua squadra di
supereroi. La Waller gli consiglia di smettere di lavorare fino a
tardi, insinuando che sa che Bruce è Batman. In risposta, l’uomo
dice alla Waller di chiudere la Task Force X o lui e i suoi “amici”
lo faranno per lei. Il film, dunque, anticipa la ricerca di Wayne
dei membri della Justice League. Non è però stato svelato come
Waller sapesse dell’identità segreta di Wayne.
In seguito all’uscita del film nelle
sale e alle recensioni negative ricevute, Ayer si giustificò
affermando che la pellicola distribuita non rispecchiava affatto la
sua visione e che il montaggio originale era qualcosa di
completamente diverso rispetto alla versione cinematografica. Il
film uscito al cinema e che tutti ancora oggi conoscono è stato da
Ayer definito come una sorta di “commedia scanzonata” in confronto
a quanto originariamente concepito. Tali cambiamenti nel tono e nel
montaggio sarebbe dovuti alla ricezione negativa di Batman v Superman e all’inaspettato successo del film di
Deadpool, uscito un mese prima, facendo dunque
propendere i DC Studios a distribuire un film più simile a
quest’ultimo.
Nel maggio 2020, in seguito
all’annuncio della director’s cut di Justice League, poi effettivamente distribuita come
Zack Snyder’s Justice League, Ayer
annunciò di avere anche lui pronto il suo montaggio originale di
SuicideSquad, denominato “Ayer Cut“,
affermando che non avrebbe richiesto una grande spesa per essere
pubblicato e chiedendo a gran voce il supporto dei fan della
pellicola, diffondendo anche svariate novità riguardanti il suo
montaggio: tra esse, maggiore peso ai personaggi di Katana,
Slipknot e il Joker di Jared Leto, una
scena di apertura alternativa, un triangolo amoroso tra alcuni dei
protagonisti e un tono più serio e meno comico. Tuttavia, Ayer ha
rivelato di
aver gettato la spugna riguardo tale versione, in quanto lo
studios non sarebbe interessato al suo rilascio.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire
di Suicide
Squad grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video, Now, Infinity+ e
Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 8 gennaio alle ore
21:10 sul canale 20 Mediaset.
Negli ultimi anni, sono stati
diversi i biopic dedicati a celebri personalità della musica. Da
Bohemian Rapsody per
Freddie Mercury e i Queen a
Rocketman per Elton John,
da One
Loveper Bob Marley fino
all’imminente A Complete
Unknownper Bob Dylan. Con il
film del 2021 Respect, la sceneggiatrice
Tracey Scott Wilson e la regista Liesl Tommy hanno
invece condensato 20 anni della tumultuosa vita della Regina del
Soul Aretha Franklyn in sole due ore e mezza.
Grazie a un’impressionante ricerca e all’accattivante
interpretazione di Jennifer Hudson nei panni di
questa icona della musica, il film offre agli spettatori una serie
di momenti di grande impatto.
Si passa infatti dal racconto della
registrazione di brani come “I’ll Never Love a Man (The Way
That I Love You)” alla memorabile esibizione al Madison Square
Garden con “Respect” e fino ad episodi della vita privata
della Franklyn. Il film tocca tutti i punti salienti della carriera
della cantante, ma naturalmente ci sono anche alcuni momenti che si
allontanano dalla realtà. La sequenza degli eventi è talvolta
distorta, i personaggi sono condensati e alcuni episodi sono resi
più drammatici per favorire un maggiore coinvolgimento emotivo.
Respect si muove dunque tra fedeltà e tradimento,
come spesso avviene per questo genere di film e per necessità
narrative e cinematografiche.
Il padre del primo figlio di
Franklin rimane un mistero
Respect si apre
quando la piccola Aretha Franklin (interpretata da
Skye Dakota Turner) ha 10 anni, viene svegliata
dal suo letto e condotta al piano di sotto per cantare a una festa
organizzata dal padre, il reverendo C.L. Franklin
(interpretato da Forest Whitaker), il cosiddetto “uomo
dalla voce da un milione di dollari”, i cui sermoni infuocati
lo avevano reso una celebrità a Detroit. Ospiti come Duke
Ellington, Ella Fitzgerald, Art
Tatum e Sam Cooke bevono, fumano,
imprecano e in generale scatenano l’inferno mentre la ragazzina si
esibisce per il loro divertimento. La scena dimostra il talento
maturo della Franklin, ma accenna anche al mondo adulto in cui è
cresciuta.
Un paio di anni dopo, durante
un’altra festa, Franklin viene svegliata da un uomo adulto che
entra nella sua stanza e si offre di essere il suo “fidanzato”.
Attraverso una serie di flashback, è implicito che Franklin sia
stata violentata, con conseguente gravidanza. In realtà, la
Franklin diede alla luce il suo primo figlio quando aveva 12 anni.
Chiamato Clarence, il padre non è mai stato
conosciuto con certezza. Per anni è circolata la voce che il
responsabile fosse un amico adulto di famiglia, un’accusa che la
famiglia ha ripetutamente smentito. La cantante stessa non ha mai
nominato pubblicamente il padre di suo figlio.
Nel suo libro di memorie del 1999,
From These Roots, ha però detto che era un ragazzo che
aveva conosciuto in una pista di pattinaggio locale. Il giornalista
David Ritz, che ha collaborato alla stesura del
libro di memorie della Franklin, ha in seguito scritto che il padre
di Clarence era un compagno di classe della Franklin di nome
Donald. Le circostanze si sono ulteriormente
complicate quando, dopo la morte della cantante, è emerso un
testamento che nomina il padre di Clarence come Edward
Jordan Sr., un altro ragazzo del posto con cui Aretha
condivise il suo secondo figlio, Edward, nato
quando aveva 15 anni. Tuttavia, la veridicità del testamento è
incerta.
Le prime registrazioni di Franklin
e il suo rapporto con Dinah Washington
Respect considera
giustamente il contratto della Franklin con la Columbia
Records nel 1960 come un punto di svolta cruciale nella
sua vita e nella sua carriera. Ma è interessante notare che la
diciottenne aveva già diverse registrazioni a suo nome quando firmò
con il colosso musicale. Nel 1956, quando la Franklin aveva 14
anni, fu infatti registrata dall’etichetta indipendente locale
J-V-B Records mentre cantava dal vivo nella New
Bethel Baptist Church di suo padre a Detroit. Il suo singolo di
debutto è un’interpretazione di “Never Grow Old”. In
seguito, registrò altri tre brani, più una versione di “There
Is a Fountain Filled with Blood”.
La cantante Mary J.
Blige fa un’apparizione memorabile in
Respect nel ruolo della cantante Dinah
Washington, la cui serie di successi jazz degli anni
Cinquanta l’ha resa una delle artiste nere più popolari dell’epoca.
Il rapporto della Franklin con la Washington risaliva alla sua
infanzia a Detroit, quando “Miss D” era spesso ospite delle feste a
casa del padre. Quando Franklin viene a sapere che la sua vecchia
amica di famiglia è presente tra il pubblico di uno dei suoi club
di New York, decide di onorare la Washington con un’interpretazione
della sua canzone simbolo, “Unforgettable”.
Sfortunatamente, il suo tentativo di tributo fallisce
malamente.
Washington presume che la giovane
cantante stia cercando di metterla in ombra e rovescia il tavolo in
preda alla rabbia. L’avvincente scena è in gran parte basata su un
episodio realmente avvenuto, ma in cui la Franklin non era la
destinataria dello sfogo della Washington. La cosa si basa infatti
su un incidente reale avvenuto quando Washington assistette a un
concerto di un’altra cantante emergente, Etta
James, che aveva osato eseguirle in faccia una delle sue
canzoni. Franklin e Washington erano un po’ più cordiali, ma le
cose comunque non furono sempre rosa e fiori tra loro.
Come nel film, la Franklin incontrò
davvero il suo primo marito, un commerciante di Detroit di nome
Ted White (interpretato da Marlon
Wayans), durante una delle feste a casa del padre.
Tuttavia, questo breve incontro avvenne in realtà nel 1954, quando
la Franklin era solo un’adolescente, e non alla vigilia del
contratto con la Columbia Records nel 1960, come invece mostrato
nel film. La cantante ricorderà in seguito che White arrivò a casa
sua con Dinah Washington, che si ubriacò troppo e
dovette essere portata via a fine serata. Il film continua a
giocare velocemente con la cronologia della loro relazione, facendo
credere che i due si siano messi insieme ben presto nella carriera
discografica di lei, a metà degli anni Sessanta.
In realtà, la loro relazione iniziò
solo nel 1961, l’anno in cui lei pubblicò il suo primo album. Nel
giro di pochi mesi si sposarono e poco dopo lui divenne il suo
manager. Uno dei suoi primi atti fu quello di convincere la
Franklin a lasciare il produttore della Columbia John H.
Hammond (interpretato nel film da Tate
Donovan) dopo il suo secondo album, The Electrifying
Aretha Franklin. Definito “pappone”, “truffatore” e “uno degli
operatori più scaltri di Detroit” da amici della Franklin, White
controllava notoriamente la carriera della moglie. Nel film viene
correttamente presentato come emotivamente violento nei confronti
di Franklin e spesso violento. La loro tumultuosa relazione si
concluse nel 1969.
Il produttore Jerry Wexler non ha
definito la Franklin “la regina del soul”
Quando la Franklin sale alla ribalta
con il brano Respect, il produttore della Atlantic
Records, Jerry Wexler, si presenta
davanti a una falange di telecamere e la nomina “la regina del
soul”. La scena lascia intendere che sia stato lui a coniare
l’iconica onorificenza, ma in realtà il titolo è stato attribuito
da una coppia di disc jockey di Chicago. Mentre la Franklin
iniziava il suo concerto al Regal Theater
nell’aprile del 1967, i DJ Pervis “the Blues Man”
Spann e E. Rodney Jones apparvero sul
palco per eseguire una finta incoronazione a “Regina del Soul”, con
tanto di corona ingioiellata. Da quel momento, per la Franklyn si
iniziò ad usare quell’appellativo.
Franklin ha duettato con Cissy
Houston in “Ain’t No Way” e non con sua sorella
Carolyn
Per quanto riguarda alcune figure
chiave della vita della cantante, Respect ne
omette diverse. L’assenza più clamorosa è quella degli
Sweet Inspirations, il leggendario collettivo
R&B che ha cantato in molti successi della Franklin e in
innumerevoli sue tournée. Il gruppo era guidato da Cissy
Houston (madre di Whitney), che ha prestato la sua
splendida voce da contralto alla ballata “Ain’t No Way”
della Franklin. Il momento è stato un punto culminante della
carriera della Houston, ma nel film è la sorella della Franklin,
Carolyn (che, a dire il vero, ha scritto la
canzone) a cantare l’elegante controcanto.
La Franklin non rifiutò un brano
esclusivo dei Beatles, ma non ne approfittò nemmeno
Alla fine del film, Franklin e
Wexler discutono animatamente su quali canzoni lei dovrebbe
affrontare durante una imminente sessione. Il produttore le ricorda
che i Beatles le hanno inviato un demo di un nuovo brano,
offrendole la possibilità di registrarlo per prima. Anche se non
viene nominato nel film, il brano era “Let It Be”, che la
Franklin rifiuta per le sue presunte sfumature cattoliche.
“Sono di fede battista”, dice indignata a Wexler nella
scena. In realtà, la Franklin registrò davvero “Let It
Be”, che Wexler affermerà (un po’ dubitativamente) essere
stata scritta appositamente per lei. Ma ci sono volute un po’ di
pressioni.
“Si è trattenuta per più di un
anno”, ha scritto nel suo libro di memorie, Rhythm and the
Blues. Forse si è avvicinata all’idea dopo aver appreso che il
nome “Mother Mary” citato nella canzone non era un riferimento
biblico, ma un tributo lirico alla defunta madre di Paul
McCartney, Mary. In ogni caso, la versione della Franklin
apparve nell’album This Girl’s Love with You nel gennaio
1970, precedendo di quasi due mesi la versione dei Beatles. Ma
curiosamente, la Franklin scelse di non pubblicare l’inedito di
Lennon-McCartney come singolo, scegliendo invece un’altra cover dei
Beatles per l’album, “Eleanor Rigby”.
A questo punto, i Beatles erano
sempre più inquieti. “Paul e John sapevano di avere un successo
e si erano stancati di aspettarla”, racconta Wexler a David
Ritz. A marzo pubblicarono la loro versione come singolo, che
raggiunse rapidamente la vetta delle classifiche e segnò per sempre
la canzone come loro. Wexler dichiarò che “Let It Be”
della Franklin era “magnifica”, e disse al biografo David Ritz:
“Avrebbe potuto essere un’altra delle sue canzoni simbolo, ma
la sua ambiguità si è rivelata costosa”.
Il film culmina con la Franklin che
si ricongiunge alle sue radici musicali attraverso una serie di
incendiarie esibizioni gospel al New Temple Missionary
Baptist di Los Angeles, immortalate nel suo fondamentale
album dal vivo “Amazing Grace” del 1972. In
Respect, è una riunione sia con il suo padre
celeste che con il suo padre terreno, dato che lei e il reverendo
C.L. Franklin condividono un momento toccante poco
prima dell’inizio dello spettacolo. “Mi hai insegnato tutte le
canzoni che sto cantando oggi”, ammette in lacrime al padre.
Purtroppo, questa dolce riconciliazione pre-spettacolo non ebbe mai
luogo.
Il reverendo C.L. Franklin arrivò il
secondo giorno del concerto, giusto in tempo per registrare le sue
osservazioni per il doppio disco. Secondo il direttore musicale
Rev. James Cleveland, Franklin si era
completamente dimenticato di invitare suo padre fino all’ultimo
minuto. Tuttavia, dal pulpito ha offerto alcune parole gentili alla
figlia. “Questa musica mi ha riportato al salotto di casa
quando lei aveva sei e sette anni”, ha detto alla
congregazione. Da quel momento la carriera della cantante proseguì
la propria strada verso il successo, fino agli ultimi anni della
sua vita e alla scomparsa avvenuta nel 2018 all’età di 76 anni.
Anche se sembra improbabile che
Avatar:
Fuoco e Cenere sostituisca Jake e Neytiri come
personaggi principali del franchise, questo non è necessariamente
un bene per la serie. Quando il franchise di Avatar è iniziato, è
partito dalla semplice storia di Jake Sully. Un marine umano
incaricato di infiltrarsi nella popolazione Na’vi di Pandora per
aiutare i tentativi di estrazione delle risorse del pianeta, Jake
si innamora della Na’vi Neytiri e alla fine diventa il leader della
resistenza anti-umana. Nel finale di Avatar: La via dell’acqua, questa semplice trama era
diventata molto più complessa.
Avatar:
La via dell’acqua è andato avanti di una
generazione e ha introdotto i figli di Jake e Neytiri, Lo’ak,
Neteyam e Tuk, nonché la loro figlia adottiva Kiri e l’amico umano
della famiglia, Spider. Questi personaggi sono stati fondamentali
per la storia del sequel, con il finale di Avatar: La via
dell’acqua che si basa sulla morte di Neteyam. I prossimi
sequel di Avatar sembravano destinati a continuare a
concentrarsi sulla generazione più giovane di nuovi personaggi, ma
i recenti commenti della star della serie
Zoe Saldaña hanno smentito questa idea.
Avatar: Fuoco e Cenere potrebbe essere
incentrato su Jake e Neytiri, e questo potrebbe essere un
errore.
Avatar: Fuoco e
Cenere sembra mantenere Jake e Neytiri come personaggi
principali
Zoe Saldana ha
dichiarato a Deadline che, in Avatar: Fuoco e
Cenere, “Jake e Neytiri sono in questo viaggio di
accettazione, di accettazione di ciò che sono e di ciò che devono
essere l’uno per l’altra e di come andranno avanti per mantenere la
loro famiglia al sicuro”. L’attore ha sottolineato che
l’accettazione della morte di Neteyam e la gestione delle
conseguenze dell’evento saranno al centro della loro storia nel
sequel, il che implica che il duo riceverà una quantità
significativa di tempo sullo schermo e di attenzione alla storia.
Questo potrebbe non essere di buon auspicio per il franchise nel
suo complesso.
Zoe Saldana ha
aggiunto: “Adoro il fatto che al centro di tutta questa saga ci
sia una bellissima storia d’amore”, riferendosi al legame tra
Jake e Neytiri che si era creato nel film originale. Questo
riafferma l’idea che la storia della coppia sarà al centro di
Avatar: Fire & Ash, ma non è detto che sia così. Mentre i
tanto pubblicizzati cattivi Na’vi del fuoco sono una promessa
irresistibile, sono le storie della prossima generazione
del clan di Jake e Neytiri a essere più eccitanti. Il
conflitto interno di Spider, i crescenti superpoteri di Kiri e le
lotte di Lo’ak dovrebbero dare forma al sequel.
La storia di Avatar:
Fuoco e Cenere dovrebbe invece essere incentrata sui figli
di Neytiri e Jake
L’amicizia di Lo’ak con
l’emarginato Tulkun, Payakan, è stata la sottotrama più forte di
Avatar: La Via dell’Acqua, perché ha ignorato i consigli
del padre e ha difeso ciò in cui credeva. Questo ha portato Payakan
a spazzare via molte delle forze dell’RDA, dimostrando che Lo’ak
aveva ragione a opporsi a suo padre, in quanto ha contribuito a
salvare la Metkayina. Allo stesso modo, la lotta di Spider per
allinearsi con il suo malvagio padre biologico, Quaritch, o con il
clan che non lo ha mai veramente accettato come proprio,
rappresenta uno dei drammi più avvincenti del sequel.
Questo rende ancora più spiacevole
il fatto che Avatar: Fuoco e
Cenere sembri determinato a riportare
Jake e Neytiri in primo piano nel franchise. Il
personaggio di Saldana è stato convincente in Avatar: La via
dell’acqua e la sua rabbia per la morte di Neteyam, che è
quasi costata la vita a Spider, ha lasciato intendere una svolta
oscura per il suo personaggio. Tuttavia, dato che i film di
Avatar rischiano di dimenticare gli avatar su cui erano
originariamente incentrati, è facile capire perché Avatar: La
via dell’acqua non si sia concentrato su Jake. Il personaggio
di
Sam Worthington è la figura meno dinamica della serie.
InAvatar: La Via dell’Acquacambiare i
personaggi centrali del franchise è stata una buona cosa
Kiri, Lo’ak e Spider sono tutti di
una generazione più giovane rispetto a Jake e Neytiri, quindi
dovrebbero essere il fulcro della storia di Avatar:
Fuoco e cenere , dato che collettivamente hanno il
maggior potenziale di crescita. Neytiri e Jake sono esistiti
soprattutto per ostacolare i personaggi più giovani in Avatar:
La via dell’acqua, e la storia del sequel di Kiri è più
promettente di un’altra storia di Jake che cerca di bilanciare la
guida della resistenza con la protezione della sua famiglia. Questa
trama ripetitiva potrebbe presto diventare noiosa e sprecare tempo
prezioso sullo schermo.
Jake e Neytiri dovrebbero avere un
ruolo di supporto in Avatar: Fuoco e
cenere e il franchise dovrebbe approfondire il loro
dolore per la morte di Neteyam durante il loro limitato tempo di
schermo. Tuttavia, il loro tempo sullo schermo dovrebbe essere
limitato, poiché il sequel dovrebbe dare la priorità alla prossima
generazione di personaggi. Poiché il franchise di Avatar
bilancia i suoi nuovi cattivi, come i Na’vi del Fuoco, i suoi
antagonisti consolidati, come Quaritch e la RDA, e i suoi giovani
eroi, i film hanno meno tempo per le star originali del franchise
Avatar: Fuoco e Cenere deve
riconoscere questa realtà con un ruolo minore per Jake e
Neytiri.
La Directors Guild of America
(DGA) ha svelato i suoi candidati per i prossimi premi del
2025, ed è una stagione degli Oscar ad alto rischio, come
dimostrano i notevoli assenti e le sorprese nelle seguenti
cinquine. I cinque registi che si contendono il prestigioso DGA
Award for Directorial Achievement in Feature Film sono:
Nella categoria riservata ai registi
esordienti, invece, compaiono:
Payal Kapadia per “All We Imagine as Light”
Megan Park per “My Old Ass”
RaMell Ross per “Nickel Boys”
Halfdan Ullman Tondel per “Armand
Sean Wang per “Dìdi”
Per decenni, il DGA
Award for Directorial Achievement in Feature Film è stato
un affidabile indicatore di successo nella categoria Miglior
regista agli Academy Awards. Dall’inizio del premio, solo otto
volte il vincitore del DGA non è riuscito a ottenere l’Oscar:
Anthony Harvey (“Il leone d’inverno”),
Francis Ford Coppola (“Il padrino”),
Steven Spielberg (“Il colore
viola”), Ron Howard (“Apollo 13”), Ang
Lee (“La tigre e il dragone”), Rob
Marshall (“Chicago”), Ben Affleck
(“Argo”) e Sam Mendes (“1917”).
Quando si tratta della correlazione
tra DGA e Oscar per il miglior film, la storia dimostra che una
nomination al DGA è ancora più critica. Solo due film, “A
spasso con Daisy” (1989) e “CODA” (2022),
sono riusciti a vincere il premio come miglior film agli Oscar
senza una nomination al DGA. Nel frattempo, sei film hanno vinto il
premio come miglior film senza nemmeno una nomination all’Oscar per
la regia: “Wings” (1927), “Grand
Hotel” (1932), “A spasso con Daisy“,
“Argo” (2012),”Green Book” (2018)
e “CODA“.
I vincitori saranno annunciati alla
77a edizione annuale dei DGA Awards sabato 8 febbraio 2025, al
Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, CA.
Nonostante il co-CEO dei DC Studios
James
Gunn abbia dichiarato sui social media che il ritardo
era semplicemente dovuto al fatto che la sceneggiatura non era
stata completata, si è speculato sul fatto che alcune recenti voci
relative al fatto che Gunn volesse portare la star Robert Pattinson nel ruolo del Cavaliere
Oscuro del DCU potevano essere la vera ragione.
Gunn ha precedentemente ammesso di
aver preso in considerazione l’idea di tenere Pattinson come Batman
e l’insider Jeff Sneider è ancora irremovibile sul
fatto che questa sia la linea d’azione che il regista di
Superman vuole intraprendere.
Andy Muschietti di The
Brave and the Bold smentisce il rumor che vuole Robert Pattinson
Batman del DCU
Anche se c’è del vero in questo, ora
abbiamo sentito dal regista di
The Brave and the Bold, Andy
Muschietti, che ha chiarito ampiamente che Pattinson non
sarà il Caped Crusader del DCU durante un’apparizione al programma Radio TU.
“Come tutti sanno, il Batman presente in The Brave and the Bold apparterrà al
nuovo universo DC. È abbastanza ovvio che il Batman di Matt Reeves
non fa parte di questo nuovo universo. Tuttavia, DC e Warner Bros.
stanno andando avanti con la seconda parte della serie Batman di
Reeves, che, come ampiamente riportato, dovrebbe uscire intorno al
2027. Ciò significa che il prossimo film di Batman impiegherà del
tempo prima di vedere la luce.”
“Pubblicare due film di Batman
contemporaneamente sarebbe controproducente”, ha continuato il
regista di The
Flash. “Quello che sta facendo la DC è creare una
strategia per garantire che questi due film non entrino in
conflitto tra loro. Per quanto riguarda il mio coinvolgimento nel
progetto, per ora ci sono buone intenzioni. Vogliono fare il film
con me e voglio farlo anch’io. Sono impaziente di lavorare al film.
Stiamo parlando della storia e del tono.” Possiamo anche
prendere questo come conferma che Andy Muschietti
è ancora intenzionato a dirigere
The Brave and the Bold nonostante le voci
contrarie.
“Abbiamo visto The Flash prima
ancora di prendere le redini dei DC Studios, e sapevamo di essere
nelle mani non solo di un regista visionario, ma anche di un grande
fan della DC”, hanno affermato Gunn e Peter
Safran in una dichiarazione congiunta all’epoca. “È un
film magnifico, divertente, emozionante e l’affinità e la passione
di Andy per questi personaggi e questo mondo risuonano in ogni
fotogramma.
Quindi, quando è arrivato il
momento di trovare un regista per The Brave and the Bold, c’era
davvero una sola scelta. Fortunatamente, Andy ha detto di sì.
Barbara ha firmato per produrre con noi e siamo partiti. Sono una
squadra straordinaria e non potremmo avere partner migliori o più
stimolanti mentre ci imbarchiamo in questa nuova emozionante
avventura nel DCU”.
Insieme a una nuova interpretazione
del Cavaliere Oscuro,
The Brave and the Bold presenterà un Robin molto
diverso nelle vesti di Damian Wayne, un “adolescente omicida
cresciuto da assassini che è anche il figlio che Batman non sapeva
di avere”.
Colman Domingo si sta preparando a tornare nel
ruolo di Ali per la terza stagione di Euphoria.
Sebbene lo show sia stato interrotto dall’inizio del 2022, la
produzione dovrebbe iniziare alla fine di questo mese.
Parlando con Jessie e Lennie Ware
per il podcast Table
Manners, Domingo ha anticipato il suo ritorno a Euphoria quando gli è stato chiesto dei suoi
prossimi progetti. Nonostante non abbia visto un copione, Domingo
ha parlato con il creatore di EuphoriaSam
Levinson della terza stagione, che promette di essere
“rivoluzionaria”.
“Torno al mio show Euphoria”,
ha detto Domingo. “Non ho letto [la sceneggiatura], ma [Sam
Levinson] me ne ha parlato, e sarà rivoluzionaria”.
Chi è coinvolto in Euphoria 3
oltre a Colman Domingo?
Di Euphoria – Stagione
3 si sa ancora poco. Da quando il finale della seconda
stagione è andato in onda nel febbraio 2022, la serie ha subito
notevoli battute d’arresto e interruzioni dietro le quinte. Gli
scioperi della SAG-AFTRA e della WGA, insieme alle tragiche morti
dell’attore Angus Cloud e del produttore Kevin Turen, hanno
ritardato la produzione a tempo indeterminato. Inoltre, Levinson e
la HBO avrebbero avuto divergenze creative per la
terza stagione, facendo slittare ulteriormente la data di
inizio.
“Non ho ancora letto nulla, ma sono
entusiasta di vedere a cosa hanno lavorato tutti e quale sarà il
futuro di Euphoria”, ha dichiarato Zendaya a Vanity Fair a
novembre. “Non ho una risposta precisa, se non che al momento le
riprese inizieranno a gennaio”.
A causa dell’invecchiamento del
cast dopo il liceo, la terza stagione di Euphoria dovrebbe
includere un salto temporale. Casey Bloys della
HBO e Max ha confermato che la terza stagione dovrebbe iniziare la
produzione questo mese.
“Penso che abbiamo una data di
inizio, metà-fine gennaio”, ha detto Bloys. “Non è cambiato nulla.
Qualcuno ha detto qualcosa online e poi è iniziata tutta questa
storia. Stiamo girando la stagione. Ho letto i copioni. Siamo
contenti. Stiamo andando avanti. Tutti gli attori”. La terza
stagione sarà composta da otto episodi e la data di uscita è
prevista per il 2026.
FOTO DI COPERTINA: Colman Domingo,
al 36° Annual Palm Springs International Film Festival Film Awards
2025. Foto di imagepressagency via Depositphotos.com
Prime Video ha svelato il
trailer ufficiale della terza stagione di Reacher. La stagione in otto episodi sarà
rilasciata con cadenza settimanale, con i primi tre episodi in
anteprima il 20 febbraio e gli episodi successivi in uscita ogni
giovedì fino al 27 marzo 2025 in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo. Dopo che la seconda stagione si è confermata la più vista
nel 2023 su Prime Video, è stato annunciato il rinnovo anticipato
di Reacher per una quarta stagione, le cui riprese
inizieranno nel 2025.
La terza stagione di Reacher
Basata sul romanzo La vittima
designata (Persuader) di Lee Child,
nella terza stagione di questa serie ricca di azione, Reacher
precipita nel cuore oscuro di una vasta impresa criminale nel
tentativo di salvare un informatore della DEA sotto copertura il
cui tempo sta per scadere. Qui trova un mondo di segreti e violenza
e si confronta con alcune questioni in sospeso del suo passato.
La terza stagione di Reacher vede Alan
Ritchson nel ruolo principale di “Jack Reacher”, con Maria
Sten che torna a vestire i panni di “Frances Neagley”. Nel cast di
questa stagione troviamo anche Anthony Michael Hall nel ruolo di
“Zachary Beck”, Sonya Cassidy come “Susan Duffy”, Brian Tee nei
panni di “Quinn”, Johnny Berchtold interpreta “Richard Beck”,
Robert Montesinos è “Guillermo Villanueva”, Olivier Richters come
“Paulie” e Daniel David Stewart nel ruolo di “Steven Elliot.”
Basata sui romanzi di Lee Child,
Reacher è prodotta da Amazon MGM Studios, Skydance
Television e CBS Studios. La serie è scritta dallo scrittore e
sceneggiatore nominato agli Emmy Nick Santora (FUBAR, Prison
Break), che ne è anche executive producer e showrunner. Oltre
a Santora e Child, Ritchson sarà executive producer insieme a Don
Granger, Scott Sullivan, Mick Betancourt, con David Ellison, Dana
Goldberg e Matt Thunell per Skydance. Carolyn Harris e Kenny Madrid
sono gli executives-in-charge della serie per Skydance
Television.
Siete curiosi di vedere
Bandidos3 su Netflix? Il dramma messicano sulle rapine ha
affascinato gli spettatori con i suoi colpi di scena a caccia di
tesori e gli intensi archi di personaggi. Dopo la recente uscita
della
stagione 2, che ha regalato ancora più azione, i fan sono ora
ansiosi di sapere se la storia continuerà oltre quest’ultimo
capitolo.
Ecco cosa sappiamo finora sullo
stato di rinnovo di Bandidos, sulle sue recenti performance e su
ciò che potrebbe accadere in futuro alla serie di successo.
La terza stagione di Bandidos è
stata cancellata o rinnovata da Netflix?
Netflix
non ha condiviso ufficialmente alcuna decisione su Bandidos al di
là della seconda stagione. Il dramma messicano sulle rapine,
diretto da Adrian Grünberg e Javier Ruiz Caldera, ha debuttato il
13 marzo 2024. Dopo il successo iniziale, la seconda stagione è
stata tranquillamente rinnovata e rilasciata a livello globale il 3
gennaio 2025. Tuttavia, non ci sono ancora conferme su una terza
stagione.
La seconda stagione riprende dal
finale a rischio della prima. I banditi continuano la loro ricerca
del leggendario tesoro Maya. Vengono introdotti nuovi personaggi e
conflitti più profondi, che intrecciano ulteriormente le storie di
Miguel e Lilí. Nonostante la recente uscita, Netflix non ha
confermato se la serie continuerà oltre la seconda stagione.
Il rinnovo per la seconda stagione
non è mai stato annunciato ufficialmente da Netflix, ma è stato
confermato dai media in lingua spagnola e dai post del cast. In
particolare, Ester Expósito, nota per il suo ruolo in Elite, ha
accennato alla produzione in corso attraverso i suoi social media.
I rapporti suggeriscono che le riprese della seconda stagione sono
iniziate già nel gennaio 2024, prima ancora dell’uscita della prima
stagione (via
What’s On Netflix).
La prima stagione ha ottenuto buoni
risultati a livello globale, con oltre 71,20 milioni di ore di
visione registrate tra il 10 marzo e il 7 aprile 2024. La serie è
apparsa costantemente nella top 10 di Netflix in 68 Paesi, in
particolare nelle regioni di lingua spagnola come il Messico, dove
è rimasta in testa alla classifica per oltre quattro settimane. Il
suo forte debutto ha probabilmente influenzato la decisione di
Netflix di procedere con una seconda stagione.
Al momento, il futuro di Bandidos
rimane incerto. Di solito Netflix valuta l’andamento delle nuove
stagioni prima di fare ulteriori annunci. I fan dovranno attendere
aggiornamenti per sapere se la serie sarà rinnovata per una terza
stagione.
Il finale di Bandidos –
stagione 2, era incentrato sul tentativo del gruppo
titolare di recuperare un prezioso gioiello chiamato
Lacrima di Fuoco dalle grinfie di Regina. Perché?
Beh, la storia è più o meno questa: Lili, il cui nome originale era
Carlota, era la sorellastra di Regina. Quest’ultima aveva ucciso il
padre biologico di Lili e si era data alla fuga. Dopo aver scoperto
dove si trovava, Regina costrinse Lili a usare le sue amiche per
ottenere la Lacrima di Fuoco come forma di
riparazione.
Temendo per le loro vite, Lili,
Miguel, Octavio, Ines, Lucas e Citlali hanno trascorso l’intera
stagione cercando, fallendo e poi cercando di nuovo questo favoloso
tesoro. Quando alla fine raggiungono la grotta che ospitava il
prezioso gioiello, Regina, Ariel, Pepa (il gangster appartenente
alla tribù Maya, legittima proprietaria della Lacrima di
Fuoco) e il proprietario terriero la cui moglie lo aveva
tradito con Miguel, circondano i Bandidos per mettere le
mani sul premio.
Il braccio destro di Regina, Mano,
uccide Pepa e il proprietario terriero, mentre Regina si impossessa
del gioiello. Tuttavia, quando Mano si rifiuta di uccidere Alex, il
figlio di Ines, si scatena una sparatoria che porta alla morte di
Octavio. Lili, Miguel, Ines, Lucas e Citlali decidono quindi di
escogitare un piano per sconfiggere Regina una volta per tutte.
Ci sono riusciti? Scopriamolo.
Un furto fallito
Dopo aver sottratto la
Lacrima di Fuoco ai Bandidos, Regina
organizza un gala per esibire il gioiello davanti a tutto il
Messico, o almeno così sembra. Regina sa che Lili tenterà di
rubarlo. Lili sa che Regina è consapevole del suo tentativo. E
Regina sa che Lili sa che lei sa che si tenterà di rubare il
gioiello.
Comunque, i ladri si dividono in
tre squadre da due:
Lucas e Citlali sono incaricati di distrarre
gli ospiti nei casinò, perché non ci si può aspettare che un
gioiello intrattenga il pubblico per troppo tempo.
Ines e Miguel vengono mandati al caveau, nella
speranza che sia lì conservata la vera versione del gioiello.
Nel frattempo, Lili e Leo si dirigono nella
sala delle esposizioni, pur sapendo che il gioiello lì esposto è
solo un falso.
Una volta che
Lucas e Citlali hanno finito di
manipolare le slot machine, Citlali si reca nell’atrio mentre Lucas
si dirige verso il caveau, dove Ines e
Miguel stanno trapanando per calare a distanza
Lili nella sala delle esposizioni. Non appena Lili
tocca il gioiello, Regina e le guardie la
circondano. Leo salta con la sua bicicletta dalla
terrazza dell’edificio adiacente, entra nella sala delle
esposizioni e salva Lili.
Il caveau è stato riempito di
esplosivi che esplodono, uccidendo Miguel,
Ines e Lucas. Leo e Citlali
riescono a fuggire, ma Lili viene catturata. Alla stazione di
polizia, Lili confessa a Carmen, ex fiamma di Ines
e agente di polizia, che i Bandidos hanno agito per
vendicarsi di Regina. Carmen le chiede di firmare la lettera di
confessione, ma Lili si rifiuta.
Canche e Regina,
che hanno assistito alla conversazione tra Lili e Carmen dalla sala
di osservazione della camera degli interrogatori, discutono
brevemente del destino di Lili e del fatto che la Spagna stia
richiedendo la sua estradizione per processarla per il presunto
omicidio del padre di Regina, ossia del patrigno di Lili. Regina
crede che questa sia la fine di Lili. Per questo motivo, entra
nella stanza degli interrogatori per parlare con la sorellastra,
senza sapere che in realtà sta cadendo in una trappola.
Regina viene arrestata
Ecco un piccolo retroscena. Quando
Lili si chiamava Carlota ed era solo una bambina,
fu abbandonata davanti alla porta di Ramon Valdes,
un uomo pericoloso che trafficava in diamanti e armi. Regina odiava
Carlota, e questo la trasformò in una minaccia. Valdes se ne
accorse e decise di tagliare fuori Regina dal suo testamento,
lasciando tutto in eredità a Lili.
La storia ufficiale è che Lili
abbia ucciso Valdes, preso i soldi dell’eredità, cambiato nome e si
sia data alla fuga. Da allora, Regina la sta cercando, convinta di
meritare quei soldi. Anche se Regina possiede la Lacrima di
Fuoco, un gioiello probabilmente più prezioso dell’eredità
di Lili, continua a volere che Lili rinunci ai suoi diritti.
Lili, tuttavia, afferma che
Ramon Valdes era il suo padre biologico, rendendo
l’eredità legittima. Ciò che non è legittima è l’accusa che Lili
abbia ucciso Ramon Valdes: in realtà, è stata Regina a farlo,
spinta dalla gelosia per la relazione tra Lili e Ramon. Regina ha
poi incastrato Lili, facendola diventare una criminale
ricercata.
Quando Lili chiede
a Regina se ha compiuto l’omicidio da sola o se ha
avuto bisogno di aiuto, Regina sbotta confessando che è stata tutta
opera sua. Regina dovrebbe essere una mente criminale
straordinaria, sempre mille passi avanti a tutti. Tuttavia, poiché
la trama richiede che si comporti da ingenua, dimentica di essere
in una sala interrogatori e confessa di aver ucciso il proprio
padre.
Una sala interrogatori è dotata di
registratori video e audio. Anche se non si vedono, ci sono. È
proprio per questo che si chiama sala interrogatori. Ogni
delinquente di strada lo sa, ma il cervello di Regina si spegne
convenientemente perché questo è l’episodio finale della serie, e
gli sceneggiatori vogliono che Lili vinca, anche se non ha alcun
senso narrativo o logico. Naturalmente, Regina viene arrestata e
mandata in prigione. Ma che ne sarà della rapina e della
Lacrima di Fuoco?
Aspettative sulla terza stagione
di Bandidos
Nonostante sia stato gravemente
ferito durante la sparatoria nella grotta dove è stato trovato il
gioiello, Mano sembra essere riuscito ad avvisare
Xime (la domestica che si occupa del padre
smemorato di Miguel) che l’intera presentazione del gala della
Lacrima di Fuoco era una trappola per i Bandidos.
Xime si è opportunamente recata al caveau e ha impedito che
Miguel, Ines e
Lucas morissero nell’esplosione causata dalla
bomba che era stata piazzata.
Quando tutti erano al sicuro, Lucas
ha fatto detonare l’esplosione e, con l’aiuto di
Canche (pagato da Ariel, che ha
cambiato schieramento per portare la Lacrima di Fuoco nel suo
museo), è entrato nell’obitorio insieme a Miguel e Ines, nascosti
in sacchi per cadaveri. Per favore, non chiedetevi come tre corpi
illesi siano finiti all’obitorio. Inoltre, non cercate di capire
come una confessione audio sia bastata per far arrestare una figura
del calibro di Regina, o come Lili abbia ottenuto il via libera per
il presunto omicidio di Ramon Valdes. Passiamo alle cose
importanti.
Nel finale della seconda stagione
di Bandidos, i cacciatori di tesori (insieme a
Leo e Pachita) consegnano la
Lacrima di Fuoco ad Ariel per esporla nel museo, ottenendo in
cambio milioni di dollari. Pachita promette di usare i soldi per
corrompere alcuni detenuti nella prigione di Regina, così da farle
assaggiare la sua stessa medicina.
Ma se questa confessione audio non
regge, Regina tornerà sicuramente a perseguitare i Bandidos,
soprattutto Lili, nella terza stagione dello show, ancora da
annunciare. Lucas e Citlali
pianificano di andare in Cina una volta che Citlali avrà rotto con
il suo attuale fidanzato, German. Forse li vedremo impegnati in
qualche rapina in Asia; c’è un’intera lista di oggetti di valore da
cui scegliere.
Carmen propone a
Ines di rientrare in polizia e riprendere la loro relazione
sentimentale, ma Ines sceglie di andare in vacanza con suo figlio
Alex. Miguel parte per la Turchia con suo padre,
sperando di provare un po’ di adrenalina prima che la sua mente
ceda del tutto.
Lili, intanto, esamina la spilla
che Ramon le ha dato mentre esalava il suo ultimo respiro. Forse
capisce che i gioielli contenuti nell’ornamento sono la sua
eredità. Oppure nota delle indicazioni incise sulla spilla che
conducono al denaro dell’eredità? Non lo sappiamo. È tutto troppo
vago per essere decifrato.
Se Netflix
decidesse di dare il via libera a una terza stagione di
Bandidos, nonostante questa abissale seconda stagione,
forse avremo finalmente una risposta al mistero della spilla di
Lili.
I Marvel Studios avevano in programma una storia
incentrata su Kang per il quinto film degli
Avengers (precedentemente Avengers: The Kang
Dynasty), ma sono stati costretti a tornare al tavolo
da disegno quando l’attore Jonathan Majors è stato
condannato per aggressione. Si è quindi deciso di passare al Dottor
Destino, che sarà interpretato da Robert Downey
Jr. con Avengers:
Doomsday.
“Abbiamo sempre lavorato a
stretto contatto con Markus e McFeely durante tutto il lavoro che
abbiamo svolto insieme”, ha detto il co-regista Joe
Russo l’anno scorso quando Stephen
McFeely si è unito al team di sceneggiatori. “È un po’
come risalire in sella a una bicicletta. Abbiamo un processo
davvero codificato con cui lavoriamo tutti insieme. È molto
complicato elaborare una storia di questa portata”.
“Questi saranno film molto,
molto grandi con molti personaggi e molte trame che si
fondono”, ha aggiunto Joe Russo. “Siamo
davvero contenti di come stanno venendo insieme in questo
momento.” Non siamo sicuri di quanto sia stata modificata
l’idea originale, ma elaborare una nuova storia ha quasi certamente
comportato più che semplicemente cambiare un cattivo con un altro,
e sembra che la sceneggiatura non sia ancora esattamente dove
dovrebbe essere.
Secondo lo scooper Daniel
Richtman, la Marvel ha imbastito la storia, ma
la sceneggiatura non è ancora completa e probabilmente ci lavorerà
fino a marzo, poco prima dell’inizio delle riprese.
Non è così insolito come si potrebbe
pensare (il processo di scrittura spesso continua anche quando le
telecamere sono già in funzione) e non significa necessariamente
che le riprese potrebbero essere ritardate (anche se è certamente
possibile).
Quale sarà la trama di Avengers:
Doomsday?
Le voci sulla trama continuano a
circolare e si parla di una nuova squadra di eroi più potenti della
Terra che si riunisce per combattere contro le varianti malvagie
dei sei Vendicatori originali. Probabilmente si tratta più di una
speculazione che altro, anche se Chris Evans
tornerà (nei panni di Steve Rogers, non di Johnny Storm) e di
recente abbiamo sentito che anche Scarlett Johansson tornerà nei
panni di Vedova Nera, nonostante Natasha Romanoff sia stata uccisa
in Avengers:
Endgame.
La storia vera che si cela dietro
la serie Netflix“La prova” (The Breakthrough) è niente meno
che un vero e proprio caso di cronaca nera svedese. Anzi, è un
pezzo di storia investigativa europea. È stata la prima volta che
il DNA è stato utilizzato in questo modo nuovo per risolvere un
caso.
La serie Netflix“La prova” (The
Breakthrough), uscita nel gennaio 2025, è basata su un
vero caso di omicidio svedese. O meglio, la serie si basa su uno
dei più misteriosi doppi omicidi svedesi.
La serie si concentra sulle
indagini. Un’indagine che, purtroppo, è andata avanti per molto
tempo con pochi indizi. La chiave per risolvere il caso è stata la
combinazione della moderna tecnologia del DNA e della genealogia
tradizionale. La combinazione di questi elementi ha permesso di
risolvere il caso di omicidio di 16 anni fa.
La storia vera
di “La prova” (The
Breakthrough):Omicidi che hanno
scosso la Svezia
Il 19 ottobre 2004, la piccola
città svedese di Linköping fu colpita da una tragedia. Mohamed
Ammouri, di otto anni, e Anna-Lena Svensson, di 56 anni, furono
brutalmente uccisi con un coltello a farfalla.
Gli omicidi hanno scosso la
comunità. Tuttavia, nonostante i massicci sforzi della polizia,
l’assassino è rimasto sconosciuto per 16 anni.
Anche se la polizia aveva il DNA
dell’assassino, non serve a molto se non c’è alcun riscontro nei
database. E senza un movente evidente per i doppi omicidi, i
detective della omicidi non avevano nulla di concreto su cui
lavorare.
L’indagine ha incluso non meno di
7.000 interviste, 13.000 suggerimenti e 5.000 test del DNA.
Purtroppo, tutto senza risultati. La svolta è arrivata solo nel
2020, quando la polizia svedese ha iniziato a collaborare con il
genealogista Peter Sjölund.
La svolta:Genealogia e
tracciamento del DNA
Peter Sjölund ha utilizzato la
ricerca avanzata del DNA nelle banche dati internazionali e l’ha
combinata con la genealogia tradizionale. In altre parole, ha
esaminato i registri ecclesiastici e gli avvisi di morte. Con
l’aiuto dei supercomputer della polizia svedese, ha rintracciato il
DNA di famiglie del XVIII e XIX secolo.
La ricerca ha portato
all’identificazione di due fratelli, uno dei quali, Daniel Nyqvist,
è stato identificato come l’assassino. Il risultato del DNA è stato
confermato quando il DNA di un capello del cappello dell’assassino
è stato confrontato direttamente con il DNA di Daniel Nyquist.
Daniel Nyqvist è stato arrestato il
9 giugno 2020 e ha subito confessato gli omicidi.
Dopo 16 anni senza alcun progresso
reale, la polizia disponeva di prove fisiche del DNA e di una
confessione. È apparso subito chiaro che questo duplice assassino
era un solitario. Aveva vissuto isolato e inosservato a Linköping
da quando aveva commesso i due omicidi una mattina di ottobre del
2004.
Dal Golden State Killer agli
omicidi di Linköping
Il caso di Daniel Nyqvist è un
esempio di come la tecnologia moderna possa risolvere anche i
misteri più ostinati. Per la polizia non c’erano più piste su cui
lavorare. Dopo tutto, il DNA non è molto utile quando non si ha
nulla con cui confrontarlo.
Una situazione simile è stata
affrontata dagli investigatori negli Stati Uniti, dove il Golden
State Killer è stato catturato con gli stessi metodi appena due
anni prima, nel 2018. Nella serie di Netflix, sembra che il Golden
State Killer sia stato catturato e che la polizia svedese abbia
trovato in un attimo anche Daniel Nyqvist.
In realtà, tra i due arresti sono
passati più di due anni. Joseph James DeAngelo Jr. è stato
identificato grazie al DNA come il serial killer “Golden State
Killer” e arrestato il 24 aprile 2018, mentre Daniel Nyqvist è
stato arrestato il 9 giugno 2020.
La serie Netflix “La prova”
(The Breakthrough) non solo descrive il mistero del
doppio omicidio impossibile, ma mostra anche la perseveranza che ha
portato all’arresto dell’assassino 16 anni dopo. Se gli
investigatori non avessero insistito nel provare questo nuovo
metodo, il caso sarebbe ancora irrisolto.
Una serie svedese di true crime
da non perdere
Se amate le serie di true crime
affascinanti, “La prova” (The Breakthrough) è
una serie da non perdere. Con la sua intensa storia di progressi
tecnologici attraverso il DNA combinato con la genealogia, la serie
dimostra che anche i segreti più oscuri possono essere svelati.
Quando si guarda la serie di
Netflix, si noterà che i nomi e i dettagli sono stati modificati.
Tuttavia, non è cambiato molto per quanto riguarda il caso in sé.
Tra questi c’è la spiegazione dell’assassino che ha detto di aver
dovuto uccidere per trovare la pace mentale.
Anche il dettaglio secondo cui i
genitori di Mohamed Ammouri hanno avuto una figlia dopo la sua
morte e l’hanno chiamata Anna-Lena, che ha cercato di salvare
Mohamed, è vero. Così come Mohamed, 8 anni, era sempre accompagnato
dalla sorella maggiore di 13 anni.
Il 19 ottobre 2004 è stata la prima
volta che è andato a scuola da solo. Come tutti sappiamo, non è mai
arrivato a scuola.
Sebbene la serie
Netflix “La prova” (The Breakthrough) sia
correttamente descritta come una fiction, è basata (in modo molto
diretto) sul vero caso di cronaca nera dei doppi omicidi di
Linköping.
Daniel Nyqvist ha ricevuto una
pena detentiva psichiatrica per i duplici omicidi
Il 1° ottobre 2020, Daniel Nyqvist
è stato condannato e ha ricevuto una pena detentiva per l’omicidio
di Mohamed Ammouri e Anna-Lena Svensson il 19 ottobre 2004.
Le sue stesse dichiarazioni,
secondo cui si sarebbe sentito costretto a uccidere due persone per
trovare un po’ di pace, indicavano che era potenzialmente malato di
mente. Sia la difesa che l’accusa hanno convenuto che Daniel
Nyqvist avrebbe dovuto scontare una pena detentiva psichiatrica
piuttosto che una pena detentiva.
Tuttavia, non erano d’accordo sul
fatto che si trattasse di omicidio o di omicidio colposo. La difesa
riteneva che Daniel Nyqvist dovesse essere condannato per omicidio
colposo a causa del suo stato quasi psicotico, mentre il pubblico
ministero voleva una condanna per omicidio.
Daniel Nyqvist è stato condannato
per due capi d’accusa di omicidio. È stato inoltre condannato a
risarcire la famiglia di Mohamed Ammouri, che aveva solo 8 anni
quando è stato ucciso. Un importo totale di 350.000 corone svedesi
(poco più di 31.000 dollari USA), che il pubblico ministero ha
considerato troppo basso.
Cinque anni dopo la morte di
Chadwick Boseman, i Marvel Studios potrebbero pianificare di
introdurre una nuova versione di T’Challa nel MCU. Si è molto dibattuto
su come lo studio intendesse procedere con un sequel di
Black Panther dopo la tragica scomparsa di Boseman
nell’agosto del 2020, e alla fine è stata presa la decisione di
andare avanti con Wakanda Forever e far assumere
il ruolo a un altro personaggio.
La sorellina di T’Challa è sempre
sembrata la scelta più ovvia, e Shuri (Letitia
Wright) ha finito per onorare il suo defunto fratello e la
madre (Angela
Bassett) vestendo i panni della nuova protettrice di
Wakanda. Mentre la maggior parte dei fan riteneva che questo fosse
il modo più rispettoso di procedere, alcuni speravano di vedere un
nuovo attore nel ruolo di T’Challa, e sembra che Kevin
Feige e soci ora concordino sul fatto che è passato
abbastanza tempo.
Secondo Jeff
Sneider, “Marvel sta cercando di rilanciare
il suo eroe Black Panther T’Challa prima dei due film di Avengers e
di
Black Panther 3 di Ryan Coogler”. Supponiamo che questa
sarebbe una variante multiversale del personaggio, ma si ipotizza
che potrebbe non trattarsi dello stesso T’Challa, ma piuttosto una
versione più anziana di suo figlio.
Black
Panther: Wakanda Forever si è concluso con Shuri che
incontra suo nipote, il figlio che T’Challa ha avuto con Nakia
(Lupita
Nyong’o), e si concede finalmente di smettere di
piangere la morte del fratello bruciando le sue vesti funebri.
Il piano originale sembrava essere
che il ragazzo succedesse al suo defunto padre assumendo il ruolo
di Black Panther e forse persino governando Wakanda come re. La
natura del Multiverso consentirebbe un salto temporale, ma sembra
più probabile che la Marvel abbia in programma di
trovare un nuovo attore per interpretare una versione dello stesso
personaggio interpretato da Boseman in quattro film MCU.
Poco dopo l’uscita del primo teaser
trailer di Superman,
sono comparsi online un paio di screenshot ad alta risoluzione di
Lex Luthor e Mister Terrific. Ora
entrambe le scene, le uniche non incluse nel teaser rilasciato
ufficialmente, hanno trovato posto sui social media. Non rivelano
molto, ovviamente, ma siamo sicuri che molti di fan accoglieranno
con favore qualsiasi nuovo contenuto dal reboot DCU. Come ulteriore bonus, la scena di Luthor
presenta sia Ultraman che The Engineer.
Gunn è stato in silenzio sui social
media per tutto il periodo delle vacanze di Natale e non ci sono
chiare indicazioni su quando avremo un nuovo sguardo a Superman.
Il film sarà sicuramente presentato in un prossimo numero di
Empire, ad esempio, ma possiamo solo immaginare
quando inizierà la prossima fase di marketing.
Dopo aver recentemente anticipato
le “complesse relazioni tra Clark e Lois e Lex e Clark“,
il regista James
Gunn ha parlato di assicurarsi che questa versione di
Lex Luthor sia “assolutamente pari a Superman“. Ha
aggiunto: “Forse di più. Devi essere spaventato, e questo Lex
fa paura. E non è solo perché è un cattivo, perché è piuttosto
cattivo, ma ha le sue ragioni per pensare ciò che pensa, e noi ne
parliamo“.
“E ci sono un sacco di cose
ideologiche su ciò che Superman rappresenta rispetto a ciò che
rappresenta come l’uomo più intelligente del mondo. E quindi, penso
che sia davvero questa battaglia di ideologie tra i due e come
guardano il mondo. Uno dei quali è molto generoso nel suo punto di
vista, che è Superman, e uno dei due non è molto generoso nel suo
punto di vista, che è Lex“.
“Ma anche la sua intelligenza e
il suo modo di trattare con il tipo di scagnozzi che Lex ha intorno
a sé lo rendono incredibilmente pericoloso per Superman”, ha
spiegato Gunn. “E quando sei disposto a combattere, e non ci
sono regole, hai sempre un vantaggio sulla persona che è disposta a
combattere e ha un sacco di regole, che è Superman“.
New HD look at Mister Terrific (Edi Gathegi)
in the IMAX trailer of ‘SUPERMAN.’ pic.twitter.com/Orce3Lb811
New HD look at The Engineer (María Gabriela
de Faría), Lex Luthor (Nicholas Hoult) & Ultraman in the IMAX
trailer of ‘SUPERMAN.’ pic.twitter.com/MGh4VlruMU
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
Con la sua solita cifra stilistica,
James Gunn
trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della
DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e
sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e
dall’innato convincimento nel bene del genere umano.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una
parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi
preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film
precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante
l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio
2025.
Le candidature per i SAG
Awards 2025 sono state svelate questa mattina, dopo che
l’annuncio di persona programmato
è stato annullato a causa del tragico incendio boschivo in corso a
Los Angeles. I trofei in 15 categorie, sei nei film e nove in
TV, saranno in palio nella 31a edizione annuale dei SAG Awards il
23 febbraio allo Shrine Auditorium & Expo Hall di Los Angeles e in
streaming live su Netflix. Kristen Bell presenterà la cerimonia, che
vedrà Jane Fonda ricevere il SAG Life Achievement
Award.
Le candidature di oggi arrivano
mentre la stagione dei premi entra nel vivo dopo
i Golden Globe di domenica, nel corso dei quali film come
Emilia
Perez e The
Brutalist hanno consolidato il loro posto nella
conversazione sui premi. I due film cercheranno di continuare il
loro slancio ai SAG Awards, che l’anno scorso
hanno dato una spinta al vincitore dell’Oscar per il miglior film
Oppenheimer che
ha portato a casa il trofeo Outstanding Ensemble, l’equivalente più
vicino del miglior film della gilda.
Gli SAG Awards sono
stati un forte indicatore per gli Oscar di recente, con quattro
degli ultimi cinque vincitori del premio Ensemble Film che hanno
poi vinto il premio Miglior Film. Tre dei quattro vincitori
dell’anno scorso, Cillian Murphy, Da’Vine
Joy Randolph, Robert Downey Jr., hanno
vinto anche gli Oscar nelle loro categorie.
In TV, i vincitori dell’ensemble
della serie dell’anno scorso sono stati Succession,
con ben cinque nomination nella sua ultima stagione, nella
categoria Drama e The
Bear nella categoria Comedy.
Migliore
attrice protagonista
PAMELA ANDERSON / Shelly – “THE LAST SHOWGIRL”
CYNTHIA ERIVO / Elphaba – “WICKED”
KARLA SOFÍA GASCÓN / Emilia/Manitas – “EMILIA PÉREZ”
MIKEY MADISON / Ani – “ANORA”
DEMI MOORE / Elisabeth – “THE SUBSTANCE”
Migliore
attore non protagonista
JONATHAN BAILEY / Fiyero – “WICKED”
YURA BORISOV / Igor – “ANORA”
KIERAN CULKIN / Benji Kaplan – “A REAL PAIN”
EDWARD NORTON / Pete Seeger – “A COMPLETE UNKNOWN”
JEREMY STRONG / Roy Cohn – “THE APPRENTICE”
Migliore attrice non protagonista
MONICA BARBARO /
Joan Baez – “A COMPLETE UNKNOWN”
JAMIE LEE CURTIS / Annette – “THE LAST SHOWGIRL”
DANIELLE DEADWYLER / Berniece – “THE PIANO LESSON”
ARIANA GRANDE / Galinda/Glinda – “WICKED”
ZOE SALDAÑA / Rita – “EMILIA PÉREZ”
Miglior
Cast per un film A
COMPLETE UNKNOWN
MONICA BARBARO / Joan Baez
NORBERT LEO BUTZ / Alan Lomax
TIMOTHÉE CHALAMET / Bob Dylan
ELLE FANNING / Sylvie Russo
DAN FOGLER / Albert Grossman
WILL HARRISON / Bobby Neuwirth
ERIKO HATSUNE / Toshi Seeger
BOYD HOLBROOK / Johnny Cash
SCOOT MCNAIRY / Woody Guthrie
BIG BILL MORGANFIELD / Jesse Moffette
EDWARD NORTON / Pete Seeger
ANORA
YURA BORISOV / Igor
MARK EYDELSHTEYN / Ivan
KARREN KARAGULIAN / Toros
MIKEY MADISON / Ani
ALEKSEY SEREBRYAKOV / Nikolai Zakharov
VACHE TOVMASYAN / Garnick
CONCLAVE
SERGIO CASTELLITTO / Tedesco
RALPH FIENNES / Lawrence
JOHN LITHGOW / Tremblay
LUCIAN MSAMATI / Adeyemi
ISABELLA ROSSELLINI / Sister Agnes
STANLEY TUCCI / Bellini
WICKED
JONATHAN BAILEY / Fiyero
MARISSA BODE / Nessarose
PETER DINKLAGE / Dr. Dillamond
CYNTHIA ERIVO / Elphaba
JEFF GOLDBLUM / The Wonderful Wizard of Oz
ARIANA GRANDE / Galinda/Glinda
ETHAN SLATER / Boq
BOWEN YANG / Pfannee
MICHELLE YEOH / Madame Morrible
Migliore
attore protagonista in un Film per la TV o Serie
Limitata
JAVIER BARDEM / Jose Menendez – “MONSTERS: THE LYLE AND ERIK
MENENDEZ STORY”
COLIN FARRELL / Oz Cobb – “THE
PENGUIN”
RICHARD GADD / Donny – “BABY REINDEER”
KEVIN KLINE / Stephen Brigstocke – “DISCLAIMER”
ANDREW SCOTT / Tom Ripley – “RIPLEY”
Migliore
attrice protagonista in un Film per la TV o Serie
Limitata
KATHY BATES / Edith Wilson – “THE GREAT LILLIAN HALL”
CATE BLANCHETT / Catherine Ravenscroft –
“DISCLAIMER”
JODIE FOSTER / Det. Elizabeth Danvers – “TRUE DETECTIVE: NIGHT
COUNTRY”
LILY GLADSTONE / Cam Bentland – “UNDER THE BRIDGE”
JESSICA GUNNING / Martha – “BABY REINDEER”
CRISTIN MILIOTI / Sofia Falcone – “THE PENGUIN”
Migliore
attore protagonista in una serie Drama
TADANOBU ASANO / Kashigi Yabushige – “SHŌGUN”
JEFF BRIDGES / Dan Chase – “THE OLD MAN”
GARY OLDMAN / Jackson Lamb – “SLOW HORSES”
EDDIE REDMAYNE / The Jackal – “THE DAY OF THE JACKAL”
HIROYUKI SANADA / Yoshii Toranaga – “SHŌGUN”
Migliore
attrice protagonista in una serie Drama
KATHY BATES / Madeline Matlock – “MATLOCK”
NICOLA COUGHLAN / Penelope Featherington – “BRIDGERTON”
ALLISON JANNEY / Vice President Grace Penn – “THE DIPLOMAT”
KERI RUSSELL / Kate Wyler – “THE DIPLOMAT”
ANNA SAWAI / Toda Mariko – “SHŌGUN”
Migliore
attore protagonista in una serie Comedy
ADAM BRODY / Noah Roklov – “NOBODY WANTS THIS”
TED DANSON / Charles Nieuwendyk – “A MAN ON THE INSIDE”
HARRISON FORD / Paul – “SHRINKING”
MARTIN SHORT / Oliver Putnam – “ONLY MURDERS IN THE BUILDING”
JEREMY ALLEN WHITE / Carmen “Carmy” Berzatto – “THE BEAR”
Migliore
attrice protagonista in una serie Comedy
KRISTEN BELL / Joanne – “NOBODY WANTS THIS”
QUINTA BRUNSON / Janine Teagues – “ABBOTT ELEMENTARY”
LIZA COLÓN-ZAYAS / Tina – “THE BEAR”
AYO EDEBIRI / Sydney Adamu – “THE BEAR”
JEAN SMART / Deborah Vance – “HACKS”
Miglior
Cast in una serie Drama BRIDGERTON
GERALDINE ALEXANDER / Mrs. Wilson
VICTOR ALLI / John Stirling
ADJOA ANDOH / Lady Danbury
JULIE ANDREWS / Lady Whistledown
LORRAINE ASHBOURNE / Mrs. Varley
SIMONE ASHLEY / Kate Bridgerton
JONATHAN BAILEY / Anthony Bridgerton
JOE BARNES / Lord Wilding
JOANNA BOBIN / Lady Cowper
JAMES BRYAN / Nicky Mondrich
HARRIET CAINS / Philipa Featherington
BESSIE CARTER / Prudence Featherington
GENEVIEVE CHENNEOUR / Miss Livingston
DOMINIC COLEMAN / Lord Cowper
NICOLA COUGHLAN / Penelope Featherington
KITTY DEVLIN / Miss Stowell
HANNAH DODD / Francesca Bridgerton
DANIEL FRANCIS / Lord Marcus Anderson
RUTH GEMMELL / Violet Bridgerton
ROSA HESMONDHALGH / Rae
SESLEY HOPE / Miss Kenworthy
FLORENCE HUNT / Hyacinth Bridgerton
MARTINS IMHANGBE / Will Mondrich
MOLLY JACKSON-SHAW / Miss Hartigan
CLAUDIA JESSIE / Eloise Bridgerton
LORN MACDONALD / Albion Finch
JESSICA MADSEN / Cressida Cowper
EMMA NAOMI / Alice Mondrich
HANNAH NEW / Lady Tilley Arnold
LUKE NEWTON / Colin Bridgerton
CALEB OBEDIAH / Lord Cho
JAMES PHOON / Harry Dankworth
VINEETA RISHI / Lady Malhotra
GOLDA ROSHEUVEL / Queen Charlotte
HUGH SACHS / Brimsley
BANITA SANDHU / Miss Malhotra
LUKE THOMPSON / Benedict Bridgerton
WILL TILSTON / Gregory Bridgerton
POLLY WALKER / Lady Featherington
ANNA WILSON-JONES / Lady Livingston
SOPHIE WOOLLEY / Lady Stowell
THE DAY
OF THE JACKAL
KHALID ABDALLA / Ulle Dag Charles
JON ARIAS / Álvaro
NICK BLOOD / Vince Pyne
ÚRSULA CORBERÓ / Nuria
CHARLES DANCE / Timothy Winthrop
BEN HALL / Damian Richardson
CHUKWUDI IWUJI / Osita Halcrow
PATRICK KENNEDY / Teddy
PUCHI LAGARDE / Marisa
LASHANA LYNCH / Bianca Pullman
ELEANOR MATSUURA / Zina Jansone
JONJO O’NEILL / Edward Carver
EDDIE REDMAYNE / The Jackal
SULE RIMI / Paul Pullman
LIA WILLIAMS / Isabel Kirby
THE
DIPLOMAT
ALI AHN / Eidra Park
SANDY AMON-SCHWARTZ / Sandy
TIM DELAP / Byron
PENNY DOWNIE / Frances Munning
ATO ESSANDOH / Stuart Hayford
DAVID GYASI / Foreign Secretary Austin Dennison
CELIA IMRIE / Margaret Roylin
RORY KINNEAR / Prime Minister Nicol Trowbridge
PEARL MACKIE / Alysse
NANA MENSAH / Billie Appiah
GRAHAM MILLER / Neil Barrow
KERI RUSSELL / Kate Wyler
RUFUS SEWELL / Hal Wyler
ADAM SILVER / Howard
KENICHIRO THOMSON / Martin
SHŌGUN
SHINNOSUKE ABE / Buntaro
TADANOBU ASANO / Kashigi Yabushige
TOMMY BASTOW / Father Martin Alvito
TAKEHIRO HIRA / Ishido Kazunari
MOEKA HOSHI / Usami Fuji
HIROMOTO IDA / Lord Kiyama
COSMO JARVIS / John Blackthorne
HIROTO KANAI / Kashigi Omi
YUKI KURA / Yoshii Nagakado
TAKESHI KUROKAWA / Lord Ohno
FUMI NIKAIDO / Ochiba No Kata
TOKUMA NISHIOKA / Toda Hiromatsu
HIROYUKI SANADA / Yoshii Toranaga
ANNA SAWAI / Toda Mariko
SLOW
HORSES
RUTH BRADLEY / Emma Flyte
TOM BROOKE / JK Coe
JAMES CALLIS / Claude Whelan
CHRISTOPHER CHUNG / Roddy Ho
AIMEE-FFION EDWARDS / Shirley Dander
ROSALIND ELEAZAR / Louisa Guy
SEAN GILDER / Sam Chapman
KADIFF KIRWAN / Marcus Longridge
JACK LOWDEN / River Cartwright
GARY OLDMAN / Jackson Lamb
JONATHAN PRYCE / David Cartwright
SASKIA REEVES / Catherine Standish
JOANNA SCANLAN / Moira Tregorian
KRISTIN SCOTT THOMAS / Diana Taverner
HUGO WEAVING / Frank Harkness
NAOMI WIRTHNER / Molly Doran
TOM WOZNICZKA / Patrice
Miglior
Cast in una serie Comedy ABBOTT ELEMENTARY
QUINTA BRUNSON / Janine Teagues
WILLIAM STANFORD DAVIS / Mr. Johnson
JANELLE JAMES / Ava Coleman
CHRIS PERFETTI / Jacob Hill
SHERYL LEE RALPH / Barbara Howard
LISA ANN WALTER / Melissa Schemmenti
TYLER JAMES WILLIAMS / Gregory Eddie
THE
BEAR
LIONEL BOYCE / Marcus
LIZA COLÓN-ZAYAS / Tina
AYO EDEBIRI / Sydney Adamu
ABBY ELLIOTT / Natalie “Sugar” Berzatto
EDWIN LEE GIBSON / Ebraheim
COREY HENDRIX / Sweeps
MATTY MATHESON / Neil Fak
EBON MOSS-BACHRACH / Richard “Richie” Jerimovich
RICKY STAFFIERI / Theodore Fak
JEREMY ALLEN WHITE / Carmen “Carmy” Berzatto
HACKS
ROSE ABDOO / Josefina
CARL CLEMONS-HOPKINS / Marcus Vaughan
PAUL W. DOWNS / Jimmy Lusaque, Jr.
HANNAH EINBINDER / Ava Daniels
MARK INDELICATO / Damien
JEAN SMART / Deborah Vance
MEGAN STALTER / Kayla Schaeffer
ONLY
MURDERS IN THE BUILDING
MICHAEL CYRIL CREIGHTON / Howard Morris
ZACH GALIFIANAKIS / Zach Galifianakis
SELENA GOMEZ / Mabel Mora
RICHARD KIND / Vince Fish
EUGENE LEVY / Eugene Levy
EVA LONGORIA / Eva Longoria
STEVE MARTIN / Charles-Haden Savage
KUMAIL NANJIANI / Rudy Thurber
MOLLY SHANNON / Bev Melon
MARTIN SHORT / Oliver Putnam
SHRINKING
HARRISON FORD / Paul
BRETT GOLDSTEIN / Louis
DEVIN KAWAOKA / Charlie
GAVIN LEWIS / Connor
WENDIE MALICK / Dr. Julie Baram
LUKITA MAXWELL / Alice
TED MCGINLEY / Derek
CHRISTA MILLER / Liz
JASON SEGEL / Jimmy
RACHEL STUBINGTON / Summer
LUKE TENNIE / Sean
MICHAEL URIE / Brian
JESSICA WILLIAMS / Gaby
Here (qui
la nostra recensione) di Robert
Zemeckis descrive le vite di diversi personaggi che
appaiono in un singolo luogo attraverso il tempo. Basato
sull’omonimo fumetto di Richard McGuire,
Here segue una storia che abbraccia secoli di
storia americana. Il film esce in Italia il 9 gennaio, distribuito
da Eagle Pictures.
Con
Tom Hanks alla guida del cast del film del 2024,
Here porta con sé una grande carica di
star. Infatti, oltre al due volte premio Oscar, il film presenta un
roster ricco di volti riconoscibili e amati.
L’attore Tom Hanks nel ruolo di
Richard Young
Tom Hanks e Robin Wright in Here
Attore – Nato
a Concord, California,
Tom Hanks ha ottenuto il suo primo ruolo da
protagonista nella commedia romantica Splash – Una Sirena a
Manhattan del regista Ron Howard.
Dopo aver recitato in una manciata di altre commedie romantiche,
Hanks ha esordito nel dramma con la sua interpretazione da Oscar in
Philadelphia del 1993. Si è poi affermato come uno
dei migliori attori del cinema moderno recitando in film come
Apollo 13, Toy Story,
Salvate il soldato Ryan e Il miglio
verde. Nel corso della sua illustre carriera a Hollywood,
Hanks ha spesso collaborato con Zemeckis recitando in film come
Forrest Gump, Cast Away, Polar
Express e Pinocchio.
Personaggio
– Nel film Here del 2024, Hanks interpreta il baby
boomer Richard Young, un marito e padre la cui vita è il fulcro
principale della storia. Vanity Fair scrive che Richard inizia nel
film come un giovane uomo negli anni ’60, trascorrendo la sua vita
nella casa in cui è cresciuto fino alla fine degli anni ’80.
L’attrice Robin Wright nel ruolo di
Margaret Young
Attrice – Nata a
Dallas, Texas,
Robin Wright ha iniziato come modella all’età di
14 anni prima di passare alla recitazione. Quando aveva 18 anni,
Wright ha ottenuto il suo ruolo di svolta nella soap opera
Santa Barbara. Il suo primo ruolo cinematografico
degno di nota è stato quello di Bottondoro nell’amata commedia
fantasy La storia fantastica. Ha lavorato per la
prima volta con Zemeckis e Hanks interpretando Jenny Curran in
Forrest Gump. Da allora, il prestigio di Wright è
aumentato con i suoi ruoli di Claire Underwood in House of
Cards e del generale Antiope nei film del DC
Extended Universe.
Personaggio
– Wright recita in Here nel ruolo della fidanzata e futura moglie
di Richard, Margaret Young. Margaret entra nella vita di Richard
quando è adolescente, ed entrambi crescono i loro figli e
trascorrono decenni insieme nella casa d’infanzia di Richard.
L’attore Paul Bettany nel ruolo di
Al Young
Here di Robert Zemeckis – Paul Bettany e Kelly Reilly – Credits
Eagle Pictures
Attore – Originario
di Londra, Inghilterra, Paul Bettany ha iniziato la sua carriera di
attore a teatro prima di approdare al cinema con il suo ruolo nel
dramma sull’Olocausto Bent. In seguito ha
interpretato ruoli in film più noti come Il destino di un
cavaliere, A Beautiful Mind, Il
codice Da Vinci e Legion. Ora è famoso
soprattutto per la sua interpretazione di
J.A.R.V.I.S. e dell’androide
Vision nel Marvel Cinematic Universe,
ottenendo una nomination al Primetime Emmy Award per il suo ruolo
di quest’ultimo in WandaVision di Disney+.
Personaggio –
Bettany interpreta Al Young, il padre di Richard in Here. Sebbene Bettany sia più giovane di Hanks
nella vita reale, il film sfrutta la sua tecnologia di
ringiovanimento per far sembrare Hanks più giovane dell’attore che
lo interpreta.
L’attrice Kelly Reilly nel ruolo di
Rose Young
Attrice –Kelly Reilly è nata a Chessington, Londra,
Inghilterra. Ha trovato lavoro recitando in due film per la TV nel
franchise Prime Suspect con Helen Mirren. Reilly è
poi salita alla ribalta con i suoi ruoli in film come
Orgoglio e pregiudizio del 2005 e Sherlock
Holmes del 2009. In seguito ha ricevuto uno Spotlight
Award all’Hollywood Film Festival per la sua interpretazione nel
film Flight di Robert Zemeckis
del 2012. Ora è meglio conosciuta per aver interpretato Beth Dutton
al fianco di Kevin Costner in Yellowstone.
Personaggio – Nel
film Here, Reilly interpreta la moglie di Al e la
madre di Richard. Come il co-protagonista Paul
Bettany, Reilly trae vantaggio dalla CGI per far sembrare
Hanks, notevolmente più grande, come suo figlio nel film.
Michelle Dockery
nel ruolo della signora Harter: Michelle Dockery, candidata a un Golden Globe
e a tre Primetime Emmy per la sua interpretazione di Lady Mary
Crawley in Downton Abbey, interpreta la signora Harter in Here.
Gwilym Lee nel
ruolo di John Harter: Noto per i suoi ruoli in
Midsomer Murders, Jameson, The Great,
Bohemian Rhapsody e Oddity, Gwilym
Lee interpreta John Harter, il marito della signora
Harter, in Here.
Ophelia Lovibond
nel ruolo di Stella Beekman: Ophelia
Lovibond ha interpretato Carina in Guardiani della galassia e
What
If…? dei Marvel Studios e Kitty Winter in
Elementary. Ha avuto anche ruoli nel film horror
di culto The Autopsy of Jane Done e nel film
biografico su Elton John
Rocketman. Interpreta Stella Beekman in Here.
David Fynn nel
ruolo di Leo: avendo precedentemente recitato in serie popolari
come Undateable della NBC, Game of Thrones,
Sherlock,Doctor Who,The
Inbetweeners e Black Mirror,
David Fynn interpreta l’inventore Leo in Here.
Jonathan Aris nel
ruolo di Earl Higgins: Jonathan
Aris, che ha avuto ruoli in film e serie TV di successo
come The World’s End, The Martian, Rogue One, Black Mirror, Good
Omens e Queste oscure materie, interpreta
Earl Higgins in Here.
Il finale della serie
Netflix“La prova” (The Breakthrough) era dedicato a
svelare l’identità dell’assassino che ha pugnalato a morte Adnan e
Gunilla a Linköping, in Svezia. L’indagine della polizia svedese,
guidata da John, è iniziata nel 2004 e non ha fatto progressi per i
successivi 16 anni. Quando stava per essere trasferita alla
divisione dei casi irrisolti, John ha lanciato un’Ave
Maria contattando un genealogista di nome Per, nella
speranza di trovare una svolta grazie alle montagne di prove e dati
raccolti in quasi due decenni.
Stina, una giornalista che si era
occupata del caso quando era scoppiato e che aveva quasi rovinato
la carriera di John pubblicando le loro conversazioni personali
come comunicato stampa ufficiale, decise di scrivere un articolo di
approfondimento intervistando Per. Mentre spiegava il processo di
utilizzo della genealogia per catturare l’assassino, Per prese un
campione di tampone orale di Stina e le diede una breve idea di
come la costruzione di un albero genealogico lo avesse aiutato a
risolvere molte situazioni intricate. Sebbene quell’interazione
sembrasse inizialmente una perdita di tempo, Stina si rivelò essere
la chiave per risolvere un caso che stava per essere archiviato.
Chi era il colpevole? Scopriamolo.
In “La prova” (The
Breakthrough), David Nilsson è stato arrestato.
Francy, uno degli agenti di polizia
che lavorava con John al caso del duplice omicidio, inviò a Per i
risultati degli ultimi tamponi orali effettuati (tra cui quello di
Stina). Mentre li esaminava, Per notò che Stina era collegata a due
uomini già presenti nell’elenco come loro cugina. I nomi di questi
due uomini erano David e Stefan Nilsson, e Per era estremamente
certo che uno di loro fosse il colpevole. Ora, per l’amor del
cielo, non chiedetemi di spiegarvi qual è il processo utilizzato da
Per per arrivare a questa conclusione, perché non sono un
genealogista. Il metodo consisteva nel costruire l’albero
genealogico di una persona per determinare la fascia d’età di ogni
suo membro. Se l’anno di nascita e la località corrispondevano a
quelli della persona ricercata dalle autorità, credo che Per
potesse giungere a una conclusione in modo piuttosto concreto.
In ogni caso, sulla base di questa
teoria, Per, John e Miran si presentarono dal procuratore per
ottenere un mandato di arresto per David. Perché non
Stefan? Perché Stefan aveva una famiglia e un lavoro
stabili, mentre David era un solitario, un aspetto che combaciava
con il profilo del sospettato.
All’inizio, il procuratore era
titubante: l’uso della mappatura genealogica per arrestare un
assassino era un metodo mai sperimentato prima. Chiese quindi a
John, Per e Miran di condurre ulteriori test. Tuttavia, John riuscì
a convincerlo che dovevano agire rapidamente: se David avesse avuto
anche solo il minimo sentore che la polizia lo stava cercando,
sarebbe potuto fuggire. Alla fine, il procuratore emise il mandato
di arresto per David.
Stina, in qualche modo, venne a
sapere dell’uso di un genealogista da parte della polizia per
catturare l’assassino e mise John alle strette con una serie di
domande sui metodi utilizzati dalle autorità. John zittì Stina,
rivelandole che tutto era collegato a lei (ci tornerò tra poco).
Successivamente, incontrò Per sul luogo del delitto avvenuto più di
dieci anni prima, per riflettere sul fatto che questa lunga saga
stava finalmente per concludersi. Qualche ora dopo, John tornò sul
posto insieme a Francy, Lollo e un gruppo di agenti di polizia
armati e corazzati per arrestare David, il quale non oppose molta
resistenza.
David Nilsson ha ucciso
Adnan e Gunilla
Dopo aver eseguito tutti i test
disponibili su di lui, Maria (un’altra collega di John) annunciò
che David era, in realtà, colui che aveva ucciso Adnan e Gunilla.
John ringraziò Per (che stava portando avanti la sua indagine
personale ad Älgbosätter, perché era lì che l’albero genealogico
dei Nilsson lo conduceva) e poi si sedette con David per capire il
motivo dietro le sue azioni. Dopo aver confessato il crimine, David
disse che le voci nella sua testa gli avevano ordinato di uccidere
due persone per trovare pace. È tutto.
John dichiarò ufficialmente chiuso
il caso. Stappò una bottiglia di champagne nel suo ufficio e la
condivise con Francy, Lollo e Per. Poi informò Kjell (il marito di
Gunilla) e Saad (il padre di Adnan) della cattura di David, e loro
trasmisero gli ultimi dettagli dell’indagine a Maya (la sorella di
Adnan) ed Elena (la madre di Adnan). Più tardi, John e Per si
incontrarono con Saad, Maya ed Elena per ricordare Adnan e
ripercorrere tutto ciò che avevano affrontato per arrivare a questa
conclusione ingannevolmente semplice.
Saad, per andare avanti e al tempo
stesso esprimere la sua gratitudine, regalò l’orologio di Adnan a
John, che lo accettò con emozione.
Mentre si separavano, John scoprì
che Saad ed Elena avevano chiamato la loro figlia più giovane
Gunilla, in onore della vittima dell’omicidio e del suo coraggio
nel tentativo di salvare Adnan. Alla fine di “La prova”
(The Breakthrough), John decise di occuparsi finalmente
della sua famiglia, trascurata per gli ultimi 16 anni. Questo
comportamento aveva portato al divorzio da Anna e
all’allontanamento dal figlio Henry. John incontrò Henry nella loro
pizzeria preferita, e i due decisero di intraprendere insieme
un’immersione, segnando così l’inizio di un nuovo capitolo della
loro vita.
Altrove, Stefan Nilsson venne
informato dell’arresto di David e raccontò a Stina che il loro
fratello era un assassino. Stina, colpita dalla vicenda, decise di
incontrare Per per scrivere un libro sugli omicidi e sull’utilizzo
della genealogia per risolvere un caso che era stato quasi
archiviato.
Ora, capisco che questa è la nota
con cui la miniserie ha scelto di concludersi per collegarsi al
libro di Anna Bodin e Peter Sjölund, che ha fornito il materiale di
partenza per la serie. Tuttavia, oh mio Dio, era un modo
piuttosto bizzarro di concludere la storia.
Perché il finale di La
prova (The Breakthrough) è stato così brusco?
Non entrerò nel merito
dell’autenticità di questo finale (dato che ci sono articoli su
questo sito che trattano l’argomento), perché non è questo il
motivo per cui non è stato catartico. È solo che è sembrato brusco,
come se lo scrittore si fosse annoiato e avesse deciso di smettere
di scrivere. Lo show ha dedicato molto tempo a Stina e al modo in
cui ha usato il suo potere come membro della stampa per mettere in
discussione il modo di lavorare di John. Naturalmente, ho pensato
che questo avrebbe contribuito alla rivelazione del suo legame con
l’assassino. Credevo che stesse deliberatamente ostacolando la
polizia per proteggere suo fratello.
Ancora una volta, non so se questo
sia accaduto nella vita reale e se Anna Bodin e Daniel Nyqvist
siano effettivamente imparentati o meno. Sto solo dicendo che la
miniserie ha scelto di collegare i due e di usarlo come pretesto
per costringere la versione presumibilmente fittizia di Bodin a
scrivere una versione fittizia del libro reale su cui si basa
questa serie senza senso. Cosa? Inoltre, che
diavolo è successo a David Nilsson? Ho cercato notizie sulla
controparte reale di David, Daniel, ma non ho trovato aggiornamenti
sul caso dopo il 2020. È stato processato, condannato a cure
psichiatriche a tempo indeterminato e si è rifiutato di fare
appello, per ragioni note solo a lui. Quindi, il destino della
versione fittizia di questo assassino doveva essere altrettanto
ambiguo?
Insomma, continuavo a pensare che
David, o il suo alter ego, si sarebbe dichiarato pazzo a causa
delle “voci” e avrebbe evitato qualsiasi tipo di punizione reale.
Ma, dopo aver visto il finale, mi sono reso conto di averci
riflettuto troppo. Dopo tre episodi e mezzo di giri a vuoto,
La prova (The Breakthrough) si è
accontentato di un finale in stile La La
Land. Perché dovrei preoccuparmi tanto di un epilogo
adeguato a questo viaggio decennale, giusto?
L’unica cosa che aveva un senso
narrativo era il sacrificio di John: rovinare la sua vita familiare
per dare una chiusura a due famiglie, per poi scusarsi con suo
figlio (ma non con sua moglie, per qualche motivo) per essere stato
così distante. Solo che è stato eseguito così male che non ha avuto
alcun impatto emotivo.
Sono sicuro che Per abbia avuto la
sua piccola sottotrama – con sua figlia che aveva l’abitudine di
scappare – per dare un po’ di profondità al personaggio, ma tutto
ciò sembrava solo un riempitivo per allungare il minutaggio. Non so
nemmeno perché sia stata creata questa serie. Non siamo nemmeno
riusciti a comprendere appieno l’efficacia della genealogia nella
risoluzione dei crimini.
Se qualcuno proveniente dal mondo
degli investigatori, dei detective o degli analisti del crimine è
in grado di istruirmi in merito, la sezione commenti è aperta per
voi. Gli altri, invece, possono dirmi cosa hanno provato guardando
il finale di La prova (The
Breakthrough). Vi ha emozionato o vi è sembrato solo
una perdita di tempo?
Per tutte le generazioni cresciute
con i film di
Toys Story, è facile capire il fascino per un bambino di vedere
i propri giocattoli prendere vita nel grande schermo, sperando poi
magari che anche la propria bambola o pupazzo inizi a muoversi
proprio davanti a lui, come per magia. Tuttavia, col passare del
tempo, diventa chiaro come una forza maggiore della magia dia la
possibilità ai giocattoli di vivere avventure incredibili:
l’immaginazione. E questo diventa proprio il tema centrale in
Toys: i giocattoli alla riscossa (titolo originale
The inseparables). Diretto da Jeremy
Degruson e scritto da Joel
Cohen(Garfield: il film) autori della serie cinematografica
Toys Story, riprende per l’appunto tematiche simili. La pellicola è
stata presentata all’Annecy International Animated Film Festival e
allo Shanghai International Film Festival.
Toys: due giocattoli a Central
Park
Toys si apre nel
bel mezzo di una delle tantissime avventure di Don, durante il suo
cammino verso il castello nel cielo. Tutto sembra incredibilmente
emozionante, finché non è costretto a tornare alla realtà, e al suo
ruolo di buffone nello spettacolo di marionette. Stanco della sua
vita monotona e delle sue performance imbarazzanti e svilenti, Don
torna ad essere il grande Don Chisciotte De La Mancha e parte
all’avventura. Nei meandri della pericolosa foresta di Central
Park, hanno inizio le sue gesta, con l’aiutante Dj Doggy Dog al suo
fianco.
Il grande eroe salva un piccolo
anatroccolo dalle temibili grinfie di un gigantesco drago (un
mulino a vento del minigolf nella realtà) e tre cuccioli di
procione da una gigantesca balena (le fogne di New York). In
qualche modo Don ha sempre bisogno dell’immaginazione per rendere
le sue avventure strabilianti, non riuscendo più bene a distinguere
ciò che è reale e ciò che è una sua illusione,
inseguendo castelli tra le nuvole.
Toys: il potere
dell’immaginazione
Il tema focale di Toys: i
giocattoli alla riscossa è proprio il potere della
fantasia. L’elemento interessante è che qui non è un bambino a
creare castelli tra le nuvole, bensì direttamente Don, una
marionetta. Il nostro protagonista utilizza infatti l’immaginazione
per evadere da una realtà che disprezza, che lo lascia
insoddisfatto. Evadendo continuamente in questo mondo di illusione
però, Don inizia a confondere ciò che è reale con ciò che è solo
frutto della sua immaginazione.
Finché Don si trova nella compagnia
teatrale è facilmente giustificabile questo comportamento, ma una
volta fuori la sua immaginazione diventa ancora più fervida.
Nonostante stesse già vivendo nella vita reale delle avventure,
salvando poveri esserini in pericolo, non era abbastanza eroico per
lui ed era comunque necessario creare un mondo alternativo e
fantastico. Ma solo grazie al suo fedele scudiero Don riuscirà
finalmente a aprire gli occhi e a godersi a pieno le sue già
ammirevoli gesta nel mondo reale.
Dj Doggy Dog: la paura di se
stessi
Il personaggio che si contrappone
totalmente a Don in Toys è proprio il suo
aiutante, Dj Doggy Dog. Il giocattolo, abbandonato a Central Park
dopo essere stato rubato, ha un fare molto più razionale della
marionetta. Desideroso di avere degli amici e una famiglia,
accompagna Don nelle sue avventure, riconoscendo però la stranezza
del suo compagno.
Doggy vive più a contatto
con la realtà attuale, utilizza un linguaggio proprio delle nuove
generazioni, rappresentandole maggiormente sul grande schermo.
Ciononostante, Doggy Dog non riesce a essere se stesso, si
accontenta di essere ciò per cui è stato creato. Nonostante abbia
una passione per la musica, non riesce a cantare una canzone
diversa da quella pre registrata nel suo meccanismo interno: nel
momento in cui i suoi circuiti smettono di funzionare, Doggy sembra
sentirsi spaesato, come se avesse perso il suo io. Don lo aiuterà
però a trovare la sua voce, creando nuove canzoni e dandogli il
coraggio di essere se stesso.
Toys: i giocattoli alla
riscossa riporta nuovamente il suo pubblico nel fantastico
mondo dei giocattoli, ricordando allo stesso tempo il valore
dell’immaginazione e della rottura dell’illusione. Per quanto possa
essere bello vivere nel proprio mondo di fantasia come Don, è
egualmente importante essere in grado di vedere la realtà e
apprezzarla così com’è: un castello nel cielo è certamente qualcosa
di bellissimo a cui ambire, ma anche Times Square, piena di luci,
può apparire egualmente magica!
È passato quasi un anno da quando
abbiamo appreso per la prima volta dei piani di Drew
Goddard per scrivere e dirigere un nuovo film di
Matrix. Le voci di un reboot o di uno spin-off
persistono da anni (il prequel con Michael B.
Jordan nei panni di un giovane Morpheus non si è mai
concretizzato), ma abbiamo sentito molto poco su questo progetto da
quando è stato annunciato dalla Warner Bros. Discovery.
Goddard, noto soprattutto per aver
scritto The Martian e diretto Quella casa
nel bosco (ha lavorato anche a Daredevil
di Netflix e al film mai realizzato Sinister
Six per Sony Pictures), potrà contare sull’aiuto della
co-creatrice del franchise Lana Wachowski, che ha
aderito al progetto in qualità di produttrice esecutiva.
Ieri, Will Smith ha condiviso un post criptico
su Instagram in cui affrontava la sua ormai famigerata decisione di
rinunciare al ruolo di Neo in Matrix del 1999 per recitare invece
in Wild Wild West.
Il vincitore dell’Oscar ha condiviso
un breve video con un messaggio in stile Matrix che recita:
“Nel 1997, i Wachowski hanno offerto a Will Smith il ruolo di
Neo in Matrix. Smith ha rifiutato.
Ha scelto Wild Wild West, credendo che fosse più adatto a lui
in quel momento. Ma la domanda rimane: come sarebbe stato Matrix
con Will Smith come Neo?” Per poi concludersi: “Svegliati,
Will… Matrix ti ha preso…”
Purtroppo, non sembra che Smith
stesse stuzzicando un ruolo nel film di Goddard,
dopotutto. Variety ha rivelato: “Fonti informate hanno
confermato… che Smith (almeno a questo punto) non è coinvolto nel
franchise cinematografico”. Anche l’Hollywood Reporter è
intervenuto con: “Will Smith non si unirà alla Warner Bros. e
al regista Drew Goddard in un nuovo film di Matrix per lo studio,
ci dicono fonti interne”.
Quindi, cosa stava esattamente
dicendo Smith se non stava parlando di un nuovo film? Beh, ora c’è
una convinzione diffusa che probabilmente abbia a che fare con i
suoi piani di pubblicare un album musicale per la prima volta dal
“Lost and Found” del 2005. Dopotutto, perché non riflettere su uno
dei suoi più grandi passi falsi della carriera in una nuova
canzone?
Vale anche la pena sottolineare che
il Super Bowl si sta avvicinando rapidamente e Smith potrebbe
finire per interpretare Neo in uno spot pubblicitario per un numero
qualsiasi di marchi.
Matrix è uscito nel
1999 con grande successo, seguito da Matrix
Reloaded e Matrix Revolutions nel 2003.
Non hanno ricevuto una risposta calorosa come l’originale e Lana è
tornata alla proprietà (senza Lilly) nel 2021 per The
Matrix Resurrections. “Non è un’esagerazione dire che
i film di Matrix hanno cambiato sia il cinema che la mia
vita”, ha detto Goddard del reboot. “L’arte squisita di
Lana e Lilly mi ispira ogni giorno e sono più che grato per la
possibilità di raccontare storie nel loro mondo”.