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Supergirl: Woman of Tomorrow, avvistata la star di Superman negli stessi luoghi del set

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Supergirl: Woman of Tomorrow inizierà le riprese nel Regno Unito la prossima settimana e sembra sempre più probabile che il film presenterà più di un kryptoniano. Secondo il famoso fansite di David Corenswet @corenswetmedia, l’attore è stato avvistato a Londra pochi giorni prima che le telecamere iniziassero a girare per il film DCU della Ragazza d’Acciaio. Sebbene nulla sia confermato in questa fase, ha senso che Superman si presenti, soprattutto con Krypto pronto a unirsi a Kara nella sua avventura cosmica.

James Gunn ha detto che Krypto è un “cane piuttosto terribile” nel DCU, quindi Kal-El che lo consegna a sua cugina per vedere se lei riesce a tenerlo sotto controllo ha senso. È stato precedentemente riferito che l’attrice di Supergirl Milly Alcock debutterà in Superman, quindi questo non sarà il loro primo incontro.

In Supergirl ci saranno sia Lobo che Superman!

Siamo certi che molti di voi spereranno che il Superman di Corenswet incroci il Lobo di Jason Momoa e, sebbene questa sia sicuramente una possibilità, sembra più probabile che Supergirl incontri il Main Man nello spazio. Presto potremmo cominciare a vedere delle foto dal set di Supergirl: Woman of Tomorrow

James Gunn ha rivelato di aver pensato alla Alcock per interpretare Supergirl dopo aver visto la sua interpretazione nella serie prequel di Game of Thrones della HBO.

Milly è stata la PRIMA persona che ho proposto a Peter per questo ruolo, ben più di un anno fa, quando avevo letto solo i fumetti“, ha scritto il regista su Threads. “Stavo guardando La casa del drago e ho pensato che potesse avere il taglio, la grazia e l’autenticità di cui avevamo bisogno“.

milly alcock supergirlCosa sappiamo di Supergirl: Woman of Tomorrow?

Supergirl: Woman of Tomorrow sarà il secondo film DCU dei DC Studios e sarà diretto dal regista di Curdelia Craig Gillespie. Ana Nogueira (The Vampire Diaries) ha scritto la sceneggiatura dopo essere stata inizialmente assunta per scrivere il film di Supergirl con Sasha Calle di Flash.

Nel film, Supergirl viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo 21° compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una giovane donna di nome Ruthye e finisce per intraprendere una ricerca omicida di vendetta. Il cast include Milly Alcock nel ruolo di Supergirl, Eve Ridley nel ruolo di Ruthye Marye Knoll, Matthias Schoenaerts nel ruolo di Krem delle Colline Gialle e Jason Momoa nel ruolo di Lobo.

Quando Supergirl: Woman of Tomorrow fu annunciato per la prima volta, Gunn disse: “Vediamo la differenza tra Superman che è stato mandato sulla Terra e cresciuto da genitori amorevoli fin da quando era un neonato, rispetto a Supergirl che è stata cresciuta su una roccia, un frammento di Krypton, e ha visto tutti intorno a lei morire ed essere uccisi in modi terribili per i primi 14 anni della sua vita, e poi è arrivata sulla Terra quando era una ragazzina”. “È molto più hardcore, non è esattamente la Supergirl che siamo abituati a vedere”, ha concluso.

James Gunn e Peter Safran hanno annunciato il reboot di Supergirl durante la giornata stampa dello studio nel gennaio dello scorso anno, quando è stato rivelato lo slate del DCUGods and Monsters“. Il progetto sarà basato almeno in parte sull’omonima serie di fumetti di King del 2022.

Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York: tutte le curiosità sul film

Arrivato al cinema nel 1990, il film Mamma ho perso l’aereo si è in breve affermato come un successo clamoroso ed è diventato nel tempo uno dei più celebri film natalizi che il cinema abbia mai prodotto. Si tratta infatti di una commedia per famiglie capace di divertire grandi e piccoli, offrendo risate a volontà, colpi di scena imprevedibili e tante emozioni. Data la calorosa accoglienza ricevuta, appena due anni dopo è arrivato al cinema il suo sequel dal titolo Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York.

Scritto ancora una volta da John Hughes (Breakfast Club) e diretto da Chris Columbus (Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre), questo ripropone alcune dinamiche del primo film spostando però l’azione dall’abitazione dei McCallister all’intera città di New York. La grande mela diventa dunque un vero e proprio palcoscenico per il giovane Kevin, chiamato ancora una volta a difendersi dagli stessi malintenzionati del primo film. Questo sequel presenta però anche un tono più cupo e un uso della violenza più esplicito, elementi non particolarmente graditi da quanti avevano invece apprezzato la leggerezza del primo film.

Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York non replica dunque i risultati artistici del suo predecessore, ma ha comunque guadagnato la propria schiera di appassionati nel corso degli anni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Macaulay Culkin Brenda Fricker in Mamma ho riperso l'aereo - Mi sono smarrito a New York
Macaulay Culkin Brenda Fricker in Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New Yor09

La trama di Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York

La famiglia McCallister si appresta ad andare a Miami per trascorrere le vacanze di Natale. Questa volta però Kevin non viene dimenticato a casa come l’anno precedente, ma nella confusione dell’aeroporto perde di vista i genitori e, seguendo un uomo fisicamente simile a suo padre e che indossa un cappotto identico a quello di Peter, si imbarca su un aereo sbagliato. Invece che andare in Florida con i genitori, dunque, si ritrova catapultato nella grande e caotica New York. Mentre i genitori cominciano le ricerche del figlio, il piccolo Kevin approfitterà della situazione per dare inizio una vacanza da sogno extra lusso.

Nel frattempo il piccolo McCallister si imbatte anche nei due malviventi che il Natale precedente avevano cercato di svaligiare la sua casa, Harry e Marv, evasi da poco di prigione e che si trovano a New York per derubare il famoso negozio di giocattoli Duncan la notte della vigilia. Ma anche questa volta dovranno prima fare i conti con Kevin, contro cui si vogliono vendicare dopo averlo incontrato per le strade della città. Dal canto suo, Kevin non si farà sfuggire l’occasione di far cadere i due ladruncoli in altre delle sue ingegnose trappole, con l’obiettivo di sventare i loro perfidi piani.

Il cast del film, da Macaulay Culkin a Donald Trump

Ad interpretare Kevin McCallister vi è naturalmente ancora una volta l’attore Macaulay Culkin. Per farlo tornare nei panni di Kevin, al giovane attore furono offerti ben 4.5 milioni di dollari, il compenso più alto mai dato ad un bimbo di 12 anni. Per l’attore fu però molto più difficile girare questo sequel, poiché essendo ormai divenuto una celebrità capitava spesso che la gente cercasse di avvicinarglisi. Si rese pertanto necessaria la presenza di diverse guardie del corpo sul set. Gli attori Catherine O’Hara e John Heard riprendono il ruolo di Kate e Peter, i genitori di Kevin, mentre Joe Pesci e Daniel Stern tornano ad interpretare i ladri Harry e Marv.

La donna dei piccioni è la grande attrice Brenda Fricker, premio Oscar come Migliore attrice non protagonista, nel 1990, per il ruolo della signora Brown nel film Il mio piede sinistro. Completano poi il cast gli attori Devin Ratray nei panni di Buzz, il fratello maggiore di Kevin, Hilary Wolf in quelli di Megan, la sorella maggiore, Michael C. Maronna in quelli del fratello maggiore Jeff e Gerry Bamman in quelli dello zio Frank. Tim Curry interpreta invece Mr. Hector, il concierge del hotel dove Kevin si reca. Proprio nell’albergo, nella scena in cui Kevin chiede un’informazione, l’uomo che gli risponde è il magnate e Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, proprietario del Plaza all’epoca del film.

LEGGI ANCHE: Donald Trump dice che i produttori lo hanno “implorato” di partecipare a Mamma ho perso l’aereo 2Donald Trump e la verità sul cameo in Mamma, ho riperso l’aereo

mamma ho riperso l'aereo
Macaulay Culkin e Donald Trump in Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York

 

I sequel del film

Pur non riscuotendo lo stesso successo del primo film, anche Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York, ha comunque incassato un totale di 359 milioni in tutto il mondo. Ciò ha spinto a realizzare dei sequel, anche se non da tutti riconosciuti come tali. Questo perché caratterizzati da un diverso regista e, soprattutto, da un cast completamente diverso. Si parla dunque non di veri e propri sequel ma di seguiti indiretti e i titoli sono Mamma, ho preso il morbillo (1997), Mamma, ho allagato la casa (2002), il quale si configura come un sequel alternativo del primo film, riproponendo il personaggio di Kevin ma interpretato da un diverso attore, e Mamma, ho visto un fantasma (2012).

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Mamma ho riperso l’aereo – Mi sono smarrito a New York grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision, Infinity+, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 9 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

M – Il Figlio del secolo debutta con i primi due episodi su SKY

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M – Il Figlio del secolo debutta con i primi due episodi su SKY

“Per il futuro, l’avanguardia, la rivoluzione: oggi nasce il fascismo”: la fondazione dei Fasci di combattimento, nel 1919, da parte di Benito Mussolini sancisce la nascita di un movimento, poi partito, che avrebbe radunato intorno a sé in pochi anni milioni di seguaci in giro per l’Italia uscita malconcia dalla Grande Guerra. Un’Italia che si consegnerà al suo Duce arrendendosi a 20 anni di una dittatura sanguinosa, la pagina più oscura della nostra Storia. Ma è da quegli inizi così incerti e ancora fortemente avversati che parte il torrenziale racconto, potente quanto contemporaneo di M – Il Figlio del secolo, la nuova serie Sky Original diretta da Joe Wright su Sky e in streaming su NOW, in esclusiva, da domani, 10 gennaio. A interpretare il Duce uno fra i più apprezzati attori italiani, Luca Marinelli.

Dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale (edito da Bompiani) sulla nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Mussolini, la serie (la nostra recensione) è prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in collaborazione con Fremantle e CINECITTÀ S.p.A. La distribuzione internazionale è di Fremantle.

Scritta da Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), con soggetto di serie e soggetti di puntata firmati da Stefano Bises, Davide Serino e Antonio Scurati, la serie racconterà gli accadimenti che portarono Mussolini a impossessarsi dell’Italia e a fondare la dittatura in modo storicamente accurato, ampiamente documentato e testimoniato da più fonti.

La trama dei primi due episodi di M – Il Figlio del secolo

Il 23 Marzo 1919 Mussolini fonda i Fasci di Combattimento, il movimento che incarna il suo credo politico rivoluzionario. Ma la conquista del consenso è lontana: i primi Fasci sono solo poche centinaia di reduci di guerra, storpi e disperati; e qualcuno gli ruba la scena: il poeta ed eroe di guerra D’Annunzio prende militarmente Fiume. Così Mussolini si butta sulle elezioni: vincono i vecchi compagni socialisti, ora nemici, lui non prende voti e viene arrestato.

Rimesso in libertà da sconfitto, Mussolini medita di lasciare la politica. Ma un’occasione inattesa gli fa cambiare idea: gli scioperi indetti dai socialisti, che paralizzano il Paese, inducono latifondisti e industriali a cercare l’aiuto dei fasci per riportare ordine con la forza. Il fascismo, nato per sollevare gli ultimi, rinnega operai e contadini e abbraccia la causa dei padroni e dei borghesi. E grazie ai nuovi alleati entra in parlamento.

Il cast di M – Il Figlio del secolo

Accanto a  Luca Marinelli nel cast Francesco Russo (Call My Agent – Italia, A classic horror story, Freaks Out), che interpreta Cesare Rossi; Barbara Chichiarelli (Suburra – La serie, The Good Mothers, Favolacce) nei panni di Margherita Sarfatti; Benedetta Cimatti (Ricordi?, Tina Anselmi – Una vita per la democrazia) in quelli di Donna Rachele; Federico Majorana (Prisma, Favolacce, Padre Pio) interpreta Amerigo Dumini;Lorenzo Zurzolo (EO, Prisma, Baby) è invece Italo Balbo. E ancoraFederico Mainardi (Il ritorno di Casanova, Il mammone) che interpreta Albino Volpi; Maurizio Lombardi (The Young Pope, The New Pope, 1992, Ripley) nei panni di Emilio De Bono; Gianmarco Vettori (La Belva,Briganti, Padrenostro) in quelli di Dino Grandi; Gaetano Bruno (Martin Eden, Indivisibili, Il Cacciatore, Doc – Nelle tue mani) che interpreta Giacomo Matteotti; Paolo Pierobon (Rapito, Esterno notte, Qui rido io, 1994) nei panni di Gabriele D’Annunzio; Elena Lietti (Il Miracolo, Anna, Il sol dell’avvenire, Siccità) è Velia Titta, moglie di Giacomo Matteotti;Gianluca Gobbi (Fabrizio De Andrè – Principe Libero) nel ruolo di Cesare Maria de Vecchi; Gabriele Falsetta (Io sono l’amore) in quello di Roberto Farinacci. Vincenzo Nemolato (La chimera, Tutto chiede salvezza, Supersex) interpreta Vittorio Emanuele III.

La serie andrà tutti i venerdì in prima serata su Sky Atlantic (oltre a essere disponibile on demand – anche in 4K HDR).

Batman dovrebbe apparire in altri progetti DCU prima di The Brave and the Bold

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Andy Muschietti ha recentemente confermato due cose: The Brave and the Bold non uscirà prima del 2027 almeno, e Robert Pattinson, almeno per ora, non sarà Batman nel DCU. Sebbene sia deludente che il DCU non avrà un film di Batman per almeno i primi tre anni della sua esistenza, è bello sapere che almeno c’è una sorta di piano.

Tuttavia, sarebbe semplicemente strano costruire un universo cinematografico DC interconnesso ed escludere completamente Batman, il personaggio più popolare della DC e, presumibilmente, il personaggio dei fumetti più popolare di tutti i tempi. Forse, invece di dare al Batman del DCU un suo film per competere con The Batman Part II, il ruolo del Crociato di Gotham nel DCU potrebbe essere quello di apparire nei film di altri personaggi prima di comparire nel suo.

Questa era un’idea che il vecchio regime della Warner Bros sembrava voler mettere in atto quando Michael Keaton era pronto a prendere il posto da Cavaliere Oscuro del DCEU prima che Gunn e Safran riavviassero completamente l’universo. Keaton avrebbe dovuto apparire in Aquaman e il Regno Perduto, nella Batgirl scartata e in altri film in arrivo.

Questa idea consentirebbe a Gunn, Safran e Muschietti di introdurre un Batman nel loro universo senza dare al pubblico un ennesimo film di Batman.

Tecnicamente l’Uomo Pipistrello ha già debuttato in Creature Commandos, il che significa che questo processo è già in atto. Se Clayface sarà il protagonista nel suo film, il che sembra logico, l’antagonista potrebbe essere Batman. E lui potrebbe anche funzionare come antagonista secondario se Flannagan ha già qualcuno in mente.

Sembra improbabile che Batman faccia la sua apparizione in Superman o Supergirl: Woman of Tomorrow al di fuori di una scena post-credit. Mentre è molto difficile immaginare un debutto per Batman in Superman, non sappiamo nulla della trama di Supergirl: Woman of Tomorrow, ma l’inclusione di Lobo potrebbe potenzialmente suggerire una trama più cosmica. Questa è pura congettura poiché l’intera trama potrebbe svolgersi facilmente sulla Terra, ma, indipendentemente da ciò, l’apparizione di Batman sembra comunque improbabile.

C’è la possibilità che Batman possa fare un’apparizione in Lanterns, che molto probabilmente uscirà nel 2026. La storia è stata paragonata a True Detective, un’eccellente serie della HBO, quindi forse le Lanterne hanno bisogno di un aiuto dal più grande detective del mondo.

Un altro progetto annunciato in cui Batman potrebbe apparire è Dynamic Duo, il lungometraggio animato ambientato nel DCU che racconta le storie passate di Dick Grayson e Jason Todd come Robin.

Ci sono poi altri progetti DCU già annunciati, da Swamp Thing a Paradise Lost, ma quali di questi potrebbe rappresentare il prossimo posto in cui vedremo Batman?

Black Panther rumor: Marvel non sta cercando il sostituto di Chadwick Boseman

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Nelle ultime ora si è diffuso il rumor che Marvel Studios stesse cercando un nuovo interprete per il ruolo di T’Challa. Si è generalmente pensato che Kevin Feige e soci stessero cercando un nuovo attore per interpretare una variante dello stesso personaggio interpretato dal defunto Chadwick Boseman, ma potrebbe non essere così.

Infatti, secondo MTTSH, lo studio è in realtà in procinto di scegliere un attore per il ruolo del figlio di Black Panther (che si chiama sempre T’Challa), introdotto alla fine di Wakanda Forever. Si dice che lo studio abbia già incontrato alcuni attori, e uno di loro potrebbe essere una scelta controversa. Lo scooper dice infatti che se dovesse ottenere il ruolo, “farebbe sicuramente incazzare la gente”. Cosa questo possa significare non lo sappiamo.

Black Panther: Wakanda Forever si è concluso con Shuri che incontra suo nipote, il figlio che T’Challa ha avuto con Nakia (Lupita Nyong’o), e si concede finalmente di smettere di piangere la morte del fratello bruciando le sue vesti funebri.

Il piano originale sembrava essere che il ragazzo succedesse al suo defunto padre assumendo il ruolo di Black Panther e forse persino governando Wakanda come re. La natura del Multiverso consentirebbe un salto temporale, ma sembra più probabile che la Marvel abbia in programma di trovare un nuovo attore per interpretare una versione dello stesso personaggio interpretato da Boseman in quattro film MCU.

Non è chiaro se questo T’Challa debutterà in uno dei prossimi film di Avengers, ma – sempre che questa voce sia veritiera – dovrebbe comparire in Black Panther 3.

Durante un’intervista del 2022 con il New York Times, il regista Ryan Coogler ha ammesso che sarebbe felice di rimanere in questo franchise “finché la gente mi vorrà”. “Mi sento fortunato ad avere l’opportunità di lavorare a questi film, fratello. Quando mi hanno chiesto di fare il primo, è stato come un treno in corsa. Ringrazio Dio ogni giorno per aver potuto saltarci sopra e incontrare queste persone, questi attori, e per aver incontrato Chadwick durante alcuni degli ultimi anni della sua vita. Lo farò finché la gente mi vorrà. Ma penso che sia più grande di me o Joe. Tra il primo e il secondo film, abbiamo guadagnato 2 miliardi di dollari al botteghino, che è ciò che conta di più per le aziende. Quindi spero che continui, amico. Spero che la gente continui a fare film sul Wakanda molto tempo dopo che non ci saremo più.”

S.W.A.T. – Stagione 8: la sinossi della première di metà stagione svela che Hondo è in pericolo

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S.W.A.T. della CBS è destinata a offrire un dramma ad alta tensione nella sua prossima première di metà stagione, e la sinossi appena rivelata promette pericolo per il leader della squadra Hondo Harrelson.

Basata sulla serie televisiva del 1975 e sul suo adattamento cinematografico del 2003, S.W.A.T. ha rappresentato azione e crimine avvincenti fin dal suo debutto nel 2017. Guidato da Shemar Moore nel ruolo del sergente Daniel “Hondo” Harrelson, il dramma procedurale della polizia segue le sfide dell’unità S.W.A.T. (Special Weapons and Tactics) della polizia di Los Angeles, soprannominata la Squadra 20, che si trova a dover affrontare situazioni ad alta pressione mentre cerca di mantenere la fiducia tra le forze dell’ordine e la comunità.

TVLine ha pubblicato la sinossi del ritorno di metà stagione di S.W.A.T.. L’episodio, intitolato “Open Season”, andrà in onda venerdì 31 gennaio alle 22:00 ET. La trama è incentrata su Hondo, mentre la Squadra 20 è costretta ad affrontare un misterioso nemico del passato in cerca di vendetta. In particolare, il membro del cast di S.W.A.T. Jay Harrington, che interpreta Deacon Kay, dirigerà l’episodio. Leggete la sinossi completa qui sotto:

Quando Hondo scopre che c’è una taglia di un milione di dollari sulla sua testa, la 20-Squad deve correre per scoprire il misterioso nemico del passato di Hondo, intenzionato a vendicarsi. Inoltre, Deacon e Tan si scontrano sui cambiamenti di Tan all’accademia SWAT. La regia è di Jay Harrington, membro del cast.

Cosa significa la première di metà stagione di S.W.A.T.

La prima di metà stagione di S.W.A.T. si tuffa nella storia di Hondo, mentre l’inflessibile cameratismo della squadra si scontra con un’altra situazione di vita o di morte, che questa volta coinvolge il loro amato e fedele leader. Una taglia di un milione di dollari non solo mette in pericolo la vita di Hondo, ma costringe la squadra a scavare nel passato del sergente per scoprire la fonte della minaccia, che potrebbe rivelarsi l’ostacolo più grande che hanno dovuto affrontare finora. Questa storyline promette di far luce su aspetti inediti della storia di Hondo, forse sui suoi trascorsi da marine, introducendo potenzialmente nuove dimensioni della sua leadership e della sua capacità di recupero.

Inoltre, il conflitto tra Deacon e Tan sui cambiamenti dell’accademia SWAT riflette le tensioni in atto tra le strategie di polizia tradizionali e quelle moderne, quando il veterano secondo in comando della squadra e l’agente più giovane si scontrano, un tema che ha risuonato in tutta la serie fin dal suo inizio. Inoltre, lo spostamento di S.W.A.T. dalla fascia oraria delle 20.00 del venerdì sera a quella delle 22.00 la posiziona come potenziale ancora per il palinsesto della CBS dopo la conclusione di Blue Bloods. Sebbene la CBS abbia già cancellato la serie due volte in passato, questo spostamento potrebbe contribuire a far crescere lo slancio del venerdì sera e potenzialmente portare la stagione 9 di S.W.A.T. fuori dal limbo.

Ilary: recensione della docuserie sulla “nuova vita” di Ilary Blasi

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Disponibile su Netflix a partire dal 9 gennaio, la docuserie Ilary che nelle premesse (e nelle promesse) vuole far scoprire al pubblico una Ilary Blasi come non l’abbiamo mai vista prima. Diretta da Tommaso Deboni e scritta da Romina Ronchi, Peppi Nocera, Ennio Meloni e Jacopo Ghirardelli, la serie è prodotta da Banijay Italia e si presenta come un viaggio nella vita della celebre conduttrice televisiva. Attraverso cinque episodi, Ilary offre uno sguardo dietro le quinte della quotidianità di una delle figure più iconiche dello spettacolo italiano, intrecciando ironia, emozioni e momenti di riflessione.

La serie si distingue immediatamente per il suo tono scanzonato, rispecchiando appieno la personalità della protagonista. Dopo aver affrontato il delicato tema della separazione dal marito Francesco Totti in Unica, Ilary Blasi si racconta ora in una fase completamente nuova della sua vita. La narrazione si dipana tra scene glam sotto i riflettori, momenti più intimi e le sfide di una quotidianità che, nonostante la fama, cerca di mantenere una parvenza di normalità.

Ilary - Immagine dal set
Ilary Blasi e Michelle Hunziker – Ilary – Immagine dal set

Ilary è un mix di ironia e introspezione

Ilary alterna momenti divertenti e spensierati a riflessioni più profonde che non sempre hanno il sapore dell’autenticità. La serie ci porta nel backstage di “Battiti Live” insieme all’immancabile Alvin, ma anche nella tranquillità della vita familiare, con episodi esilaranti come il rinnovo della patente della nonna novantenne. Tuttavia, c’è spazio anche per emozioni più intime, come i sogni mai realizzati, le sfide personali e le nuove direzioni di vita. Ilary decide, ad esempio, di iscriversi all’università per studiare criminologia, alimentando una sua vecchia passione, o di affrontare una delle sue più grandi paure lanciandosi col paracadute.

Un cast di volti noti e momenti memorabili

A rendere la serie più accattivante è la presenza di guest star d’eccezione come Michelle Hunziker, Nicola Savino e Federica Sciarelli. Ognuno di loro aggiunge un tocco unico alla narrazione, creando momenti inaspettati e talvolta esilaranti. Federica Sciarelli, in particolare, ha un ruolo centrale in una delle scelte più significative di Blasi, offrendo un ulteriore livello di profondità alla storia.

Ilary - Immagine dal set
Nicola Savino – Ilary – Immagine dal set

Il gruppo di amiche storiche di Ilary, che include le sorelle Silvia e Melory Blasi, rappresenta un altro elemento cardine della serie. Dai corsi di abbracci (un paradosso per la showgirl, che li odia) alle vacanze in barca, queste relazioni donano alla narrazione un senso di genuinità e leggerezza. Anche il nuovo compagno, Bastian, fa la sua comparsa, contribuendo a raccontare la rinascita personale della protagonista.

Tra glamour e contraddizioni

La forza di Ilary risiede nella sua protagonista, capace di affrontare la vita con autoironia e leggerezza. Tuttavia, proprio questa leggerezza diventa il punto di partenza per una riflessione critica sull’intera operazione. La serie si rifà chiaramente a modelli statunitensi, come quelli di Al passo con i Kardashian, ma applicarli al contesto italiano risulta meno efficace. Se negli esempi americani il culto della personalità è costruito attorno a figure che incarnano uno stile di vita aspirazionale ed estremo, Ilary cerca di presentare una donna che si definisce “normale” pur vivendo in un mondo fatto di privilegi, lussi e opportunità straordinarie. Questa dicotomia può risultare spiazzante, lasciando il dubbio su quanto la serie riesca davvero a connettersi con la sensibilità del pubblico italiano.

Ilary - Immagine dal set
Ilary Blasi e Federica Sciarelli – Ilary – Immagine dal set

Un prodotto piacevole ma non rivoluzionario

Ilary è un prodotto leggero con un’idea molto precisa di storytelling. La regia di Tommaso Deboni e la scrittura di un team esperto riescono a mantenere alto il ritmo, alternando momenti di puro intrattenimento a segmenti più riflessivi (e più deboli). La forza della serie risiede nella capacità di raccontare una vita straordinaria con toni leggeri e accessibili, anche se il risultato finale non sempre trova un equilibrio perfetto.

In definitiva,  la docuserie si rivolge principalmente ai fan della conduttrice e agli appassionati di gossip. Non è un prodotto che mira a rivoluzionare il genere, contribuendo principalmente alla costruzione di una personalità solare e autentica della sua protagonista. Ilary è davvero uno sguardo unico su una delle figure più amate della televisione italiana, quanto poi sia autentico, è stata la Blasi a deciderlo.

Shameless, la spiegazione del finale: la morte di Frank e ciò che accade agli altri Gallagher

Undici stagioni di caos per la famiglia Gallagher si concludono con il finale di Shameless, in cui si assiste alla morte di Frank Gallagher dopo il suo addio alla sua chiassosa progenie. Creata da John Wells, Shameless ha debuttato nel 2011, raccontando la storia del clan Gallagher, che cresce (più o meno) fino a diventare adulti responsabili con un lavoro, una famiglia e una lunga serie di precedenti penali. Dopo 11 stagioni, la serie ha dovuto chiudere in modo soddisfacente le varie sottotrame dell’ampio cast. Sebbene il momento della morte di Frank Gallagher si sia fatto attendere, il suo arco narrativo legato al COVID-19 non è l’unico elemento conclusivo dell’undicesima stagione di Shameless.

L’episodio finale si apre con la famiglia che trova Frank quasi morto sul divano, dopo un tentato suicidio per overdose di eroina. A parte Liam, a nessuno sembra importare se Frank vive o muore. Sebbene molti fan sperassero in un ritorno di Fiona per il finale di Shameless, il personaggio appare solo nei flashback, mentre Frank ripercorre i momenti salienti della sua vita. Nel corso dell’episodio, le condizioni di Frank peggiorano fino a quando non soccombe al COVID-19 e muore.

Tuttavia, mentre la storia di Frank giunge al termine, si ha la sensazione che le vite del resto della famiglia Gallagher siano appena iniziate. Il finale di Shameless si chiude in modo diverso per ciascun membro della famiglia, con alcuni personaggi che sembrano avviarsi verso un futuro migliore, mentre altri restano intrappolati nelle loro vecchie abitudini.

Frank Gallagher è morto a causa della COVID-19

Shameless 11 Frank Gallagher
© Showtime

Sebbene la morte di Frank Gallagher non fosse una sorpresa, considerando il suo stile di vita autodistruttivo, pochi avrebbero potuto prevedere che sarebbe stato vittima di una pandemia. Shameless si conclude con la diagnosi di demenza alcolica per Frank, una condizione che porta a un rapido deterioramento delle sue facoltà mentali, causando dimenticanze e confusione. Rassegnato al suo destino e desideroso di andarsene alle sue condizioni, Frank si inietta una massiccia overdose di eroina nel penultimo episodio della serie, lasciando una lettera per la sua famiglia. Tuttavia, il messaggio passa inosservato a tutti tranne che a Franny, che si limita a disegnarci sopra con i suoi pastelli.

Nonostante sia sopravvissuto all’overdose, Frank dimostra di avere i giorni contati, e l’infezione da COVID-19 non fa altro che accelerare il suo declino. Emblematicamente, Frank arriva persino a farsi tatuare sul petto, a caratteri cubitali, la scritta “NON RICOSTRUIRE”, creando confusione tra il personale dell’ospedale, che si interroga sulla validità legale di tale istruzione.

La sua morte per COVID-19 sembra, in un certo senso, un epilogo appropriato per un uomo che si considerava un elemento intrinseco della città di Chicago, tanto quanto le sue strade e i suoi edifici. Frank Gallagher ha vissuto e si è lasciato consumare dalla città che ha sempre chiamato casa, e il suo finale riflette il caos e l’imprevedibilità che hanno definito la sua vita.

La pandemia sarà ricordata come un momento cruciale nella storia di Chicago, e ora Frank Gallagher ne fa parte, anche se in modo piuttosto cupo. Prima di essere portato in ospedale, Frank si reca nella chiesa dove un tempo faceva il chierichetto e si sofferma a guardare la statua di Gesù. Questo momento richiama una scena simile della prima stagione, in cui Frank si recava nella stessa chiesa per cercare risposte dopo la morte di Monica. Anche se Fiona non è tornata per il finale, il viaggio finale di Frank attraverso Chicago è stato comunque un omaggio alla sua memoria.

Il primo luogo che Frank visita è Patsy’s Pies, la tavola calda dove lavorava Fiona (interpretata da Emmy Rossum). Con la memoria ormai compromessa, il suo istinto lo porta a cercare la figlia maggiore. Durante le sue ultime ore di vita, Frank confonde l’infermiera al suo capezzale con Fiona, e le ultime parole che pronuncia prima di morire di COVID-19 sono dedicate proprio a lei:“Hai pianto molto da bambina. Sei sempre arrabbiata… Ma così bella.”

Lip Gallagher vende la casa dei Gallagher

La storia di Lip Gallagher in Shameless è stata avvincente, straziante e spesso frustrante. Come dice Frank nel suo discorso di addio nel finale:
“Lip, sei intelligente come una frusta. È solo che non riesci a toglierti dalla tua strada.”

Fin dall’inizio dello show, Lip sembrava avere le migliori possibilità di uscire dalla povertà. Brillante in matematica, ingegneria e scienza, era stato accettato al MIT, ma aveva poi frequentato il Politecnico di Chicago grazie a una borsa di studio.

A differenza di Fiona, Lip non ha dovuto portare l’onere di fare da genitore ai suoi fratelli, avendo così più opportunità di perseguire i suoi sogni. Tuttavia, Shameless non è mai stato uno show incentrato sulla fuga dalla povertà. Mostrare Lip che vive il sogno meritocratico americano, sollevandosi dal South Side solo grazie alla sua intelligenza, avrebbe tradito l’essenza della serie. Shameless non parla di come sfuggire alla povertà, ma di come lottare per sopravvivere al suo interno, con tutti i compromessi e le difficoltà che essa comporta.

Alla fine di Shameless, Lip ha deciso di vendere la casa dei Gallagher per soli 75.000 dollari, una cifra ben lontana dai 250.000 dollari che gli erano stati offerti da un costruttore, prima di insistere troppo e perdere l’affare. Lip è ancora bloccato sulla soglia della povertà e lavora come fattorino per mantenere la fidanzata Tami e il figlio Freddie. Inoltre, Tami rivela che potrebbe essere di nuovo incinta e lei e Lip discutono sulla necessità di abortire, dato che riescono a malapena a mantenere il figlio che hanno già.

Da fuori, il finale della storia di Lip in Shameless potrebbe non sembrare un successo, ma la sua conversazione finale con Ian mette da parte l’incessante serie di sfortune e decisioni sbagliate per sottolineare con certezza tutto ciò che di buono Lip ha fatto. A differenza di Frank, Lip è un padre devoto che lavora duramente per mettere cibo in tavola e un tetto sopra la testa di Freddie. Ian dice anche a Lip che il resto dei ragazzi Gallagher lo vede come la cosa più vicina a un padre e si offre di lasciare che Lip prenda la sua parte della vendita della casa per sistemarsi nella sua nuova vita con Tami.

Lip può aver perso il sogno della ricchezza e della sicurezza del lavoro, ma ha mantenuto la cosa più importante per lui per tutta la serie fino al finale di Shameless: la sua famiglia, che sia di sangue o meno.

Ian Gallagher e Mickey stanno pensando di mettere su famiglia

Il percorso accidentato di Ian verso la vita matrimoniale in Shameless è stato caratterizzato da molteplici reati, una significativa permanenza in prigione, una fuga attraverso il confine messicano e innumerevoli pugni tirati. Eppure, alla fine della serie, Ian e Mickey sembrano essere più vicini a una vita sicura e sistemata. L’undicesima stagione diShameless vede l’orgoglioso “barbaro” del South Side Mickey confrontarsi con la realtà della vita matrimoniale, mentre lui e Ian si trasferiscono in un lussuoso appartamento del West Side, iniziano a gestire la loro legittima attività di sicurezza e prendono in considerazione la possibilità di avere dei figli.

Ian suggerisce loro di prendere una culla, innescando una conversazione sulla possibilità di avere figli.

Nel finale di Shameless, Ian e Mickey vanno a casa di Kev e V per scegliere i mobili per il loro appartamento e Ian suggerisce di prendere una culla, innescando una conversazione sulla possibilità di avere figli. Mickey è contrario all’idea, ammettendo di temere di essere un cattivo padre. I suoi timori sono comprensibili, dato che Terry Milkovich si dimostra un padre violento.

La morte di Terry, avvenuta all’inizio dell’undicesima stagione, fa parte del percorso che porterà Mickey a liberarsi psicologicamente dalle parti peggiori della sua eredità. Nonostante sia stato trattato in modo terribile da Terry, Mickey ha fatto di tutto per assicurarsi che suo padre fosse curato dopo essere rimasto paralizzato e lo ha pianto dopo la sua morte. Nel penultimo episodio, Ian e Mickey accettano un compromesso tra il tentativo di avere una vita migliore e il rimanere fedeli alla loro eredità del South Side, con l’esempio principale che a Mickey è permesso fare pipì in piscina ma non è permesso rubare ai vicini.

La questione della paternità, però, è molto più difficile nel contesto della loro storia. Ian e Mickey hanno avuto entrambi dei padri terribili e il loro ultimo tentativo di fare i genitori – quando vivevano con il figlio di Svetlana e Mickey, Yevgeny – è finito male. Mickey è ancora riluttante alla fine della serie, ma vengono ventilate un paio di possibilità: adottare uno dei tanti bambini trascurati dei Milkovich o adottare il secondo figlio di Tami e Lip.

Debbie Gallagher sta iniziando una vita da criminale (e Franny è con lei)

Nell’incipit dell’episodio pilota di Shameless, Frank descrive Debbie come “mandata da Dio” e un “angelo totale”. Nel finale di Shameless, tuttavia, la sua opinione su di lei è cambiata. “Mi ricordi tua madre, e non in senso positivo”, dice. Come Ian, Monica soffriva di depressione bipolare ma, a differenza di Ian, non era in grado di seguire un programma farmacologico costante e, per questo, finiva per essere largamente assente dalla vita dei suoi figli mentre passava da un’avventura all’altra.

Nel finale di Shameless, il futuro di Debbie sembra essere il più a rischio di un disastro imminente tra tutti i figli dei Gallagher.

Nell’undicesima stagione di Shameless, Debbie mostra i segni di essere una madre altrettanto povera per Franny: la lascia da sola, senza un’assistenza confermata per i bambini, per darsi all’alcol e alle droghe, e inizia una relazione con Heidi, un’ex detenuta violenta che saluta Debbie puntandole una pistola e minacciando di sparare a sua figlia se non avesse collaborato. Il futuro di Debbie sembra essere il più a rischio di un imminente disastro nel finale di Shameless tra tutti i figli dei Gallagher.

La ragazza va in giro con Heidi per aiutarla a trovare un’auto da rubare e finisce per dover fuggire velocemente da un uomo che brandisce un fucile con Franny in macchina. Più tardi, Heidi annuncia che partirà per commettere altri crimini in Texas e invita Debbie e Franny a venire con lei. La puntata si conclude con Debbie Gallagher che mette in dubbio la sua decisione, ma con la vendita di casa Gallagher e i suoi precedenti di decisioni impulsive, probabilmente cercherà guai. Come dice Frank nella sua lettera di addio: “Buona fortuna nella vita. Ne avrai bisogno”.

Carl Gallagher cerca ancora di essere un buon poliziotto

Nella svolta più sorprendente della prima stagione di Shameless, Carl ha finito per diventare un agente di polizia e per occuparsi del controllo dei parcheggi dopo essere stato cacciato da diversi dipartimenti. Probabilmente è una buona cosa. Se Carl Gallagher deve essere armato, allora distribuire multe per divieto di sosta è probabilmente il posto più sicuro per il giovane Gallagher.

Nella stagione 11 di Shameless, Carl è stato ripetutamente frustrato dal suo lavoro di poliziotto, che non era il ruolo di giustizia ricco di azione che aveva sperato. Dapprima è stato affiancato dall’agente Tipping, che si rifiutava di rispondere a qualsiasi chiamata che sembrasse lontanamente rischiosa. Poi è stato affiancato dall’agente Janes, che sembrava la figura dura di mentore che Carl stava cercando, finché non è emerso chiaramente che usava il suo potere per atti di inutile crudeltà.

Anche il periodo trascorso con una coppia di detective della Buoncostume è finito male, quando Carl ha capito che erano corrotti fino al midollo e che gestivano un racket in cui facevano chiudere gli spacciatori di cannabis legali per sostenere il mercato nero. La storia di Carl come poliziotto è stata un continuo viaggio nella disillusione. Si rende conto che la realtà dell’essere un agente di polizia non è affatto così bella come la dipingono i telefilm e i film.

Si impegna quindi a usare la sua posizione per aiutare i più poveri del suo quartiere e chiedere conto ai ricchi, ma viene subito respinto per aver cercato di smuovere le acque. Come commento alla corruzione e alla brutalità della polizia nella vita reale, la storia di Carl mette in evidenza la difficoltà di cercare di essere un “poliziotto buono” in un sistema che si è rotto. Nel suo ruolo di infimo che distribuisce multe per divieto di sosta, mette in atto una piccola protesta contro la gentrificazione del South Side distribuendo multe per divieto di sosta ai ricchi, ma l’agente Tipping lo avverte che presto anche questo gli sarà tolto.

Di tutti i fratelli Gallagher di Shameless, la storia di Carl è quella più incompiuta, anche in un finale pensato per lasciare una storia aperta. Ciò è dovuto in gran parte a una sottotrama in cui è stato violentato da una ragazza di nome Tish, che ha fatto sesso con lui senza preservativo nonostante le sue proteste. Dopo un periodo di tempo non molto chiaro, incontra di nuovo Tish e scopre che è incinta, ma non si sa se Carl sia il padre.

Liam Gallagher si trasferisce da Lip dopo la fine di Shameless

Liam Gallagher è molto stanco per la sua età, il che è comprensibile dato che non ha avuto nulla che assomigli a un genitore da quando Fiona ha lasciato la famiglia Gallagher. Quando ha saputo dell’intenzione di Lip di vendere la casa dei Gallagher, la prima ipotesi di Liam è stata che sarebbe rimasto senza casa e che non avrebbe ricevuto alcun aiuto dai suoi fratelli, così ha iniziato a prepararsi in modo proattivo alla vita di strada.

Sebbene sia una commedia dark, l’episodio è anche un triste segno di come il più giovane dei Gallagher sia stato lasciato indietro dagli altri, che si sono concentrati sulle proprie vite. Quando un assistente sociale gli ha chiesto chi fosse il suo genitore o tutore legale, Liam sembrava non averne idea. Questo vuoto potrebbe essere il motivo per cui Liam ha finito per avvicinarsi a Frank nell’ultima stagione di Shameless. Frank è il padre biologico di Liam e Liam si è rivolto a lui nella sua ricerca di una figura genitoriale, poiché Frank è tecnicamente suo padre, anche se non ha altre qualifiche.

Naturalmente, è successo che Liam ha finito per comportarsi più come un genitore nella loro relazione. Dopo aver scoperto la diagnosi di demenza di Frank, Liam lo ha portato a fare una gita di un giorno per rivivere i giorni di gloria di Frank e cercare di farlo tornare in sé. E quando Frank si sveglia dall’overdose e si allontana da casa, Liam è l’unico Gallagher che va a cercarlo.

Quando Lip scopre che il fratellino ha paura di rimanere senza casa, rassicura Liam che può venire a vivere con lui…

Tuttavia, quando Lip scopre che il suo fratellino ha paura di rimanere senza casa, rassicura Liam che può venire a vivere con lui. L’offerta è complicata dal fatto che Lip non ha ancora una nuova casa dove trasferirsi e teme di non potersi permettere di mantenere un altro bambino con il reddito suo e di Tami. La situazione di Liam è preoccupante, ma anche realistica. L’insicurezza e l’instabilità delle famiglie sono problemi fondamentali per i bambini che vivono sulla soglia della povertà; un rapporto del 2014 (via Washington Post) ha rilevato che ogni anno negli Stati Uniti 2,5 milioni di bambini si trovano senza casa.

Cosa succede a Kevin e Veronica alla fine di Shameless

I personaggi di Shameless hanno combattuto per anni una battaglia persa contro la gentrificazione del South Side, e Kevin e Veronica sono due personaggi che resistono fino alla fine. La pandemia di coronavirus ha causato un anno di incertezza: l’Alibi Room è stato sottoposto a un ciclo di chiusure e riaperture fino a quando i proprietari non hanno perso la cognizione del fatto che dovessero essere chiusi o aperti.

Per compensare il rallentamento del traffico pedonale, Kev e V hanno orientato la loro attività verso la vendita legittima di cannabis, il che è bastato a tenere a galla la bettola preferita del South Side.

Ma un viaggio a Louisville ha fatto capire che lì era possibile una vita migliore.

Al di fuori del lavoro, V è entrata nel mondo della politica con la speranza di motivare gli elettori neri a lottare contro la gentrificazione e l’aumento degli affitti alle urne – solo per scoprire che molti dei residenti neri del quartiere si erano già trasferiti. Quando la madre di Veronica, Carol, annunciò che si sarebbe unita all’esodo e si sarebbe trasferita a Louisville, nel Kentucky, V si oppose con veemenza al progetto. Ma un viaggio a Louisville ha fatto capire che lì era possibile una vita migliore.

La città offre un panorama politico in cui Veronica potrebbe fare la differenza; un lavoro da barista in cui Kev potrebbe guadagnare molto di più rispetto a quanto l’Alibi aveva guadagnato; e una comunità nera in crescita che include Carol e molti degli amici della famiglia Fisher. Inoltre, con la scomparsa di Fiona e l’intenzione del resto dei Gallagher di trasferirsi, i legami che un tempo ancoravano Kev e V al South Side si indeboliscono sempre più nel corso delle ultime due stagioni di Shameless.

Nel finale di Shameless, Kevin e Veronica cercano di trovare un acquirente per The Alibi Room con atteggiamenti contrastanti. V è del tutto insensibile a ciò che viene fatto del bar, mentre Kev cerca invano di mantenerlo intatto. Arriva un’offerta che, tra il mutuo residuo e le tasse, lascia loro la modesta somma di circa 30.000 dollari.

Veronica è alle prese con la decisione se accettare l’affare o aspettare un’offerta migliore che potrebbe non arrivare mai. L’agente Tipping, presente alla festa di anniversario di Ian e Mickey, suggerisce a Carl che potrebbero mettere insieme i loro soldi, comprare l’Alibi e trasformarlo in un bar per poliziotti per salvarlo dal destino di studio di yoga o centro abbronzatura. La serie si conclude con la speranza che l’Alibi possa sopravvivere in questo modo, ma non lo garantisce.

Il significato della scena finale e della canzone finale di Shameless

Il significato della scena finale e della canzone finale di Shameless

La scena finale di Shameless chiude il cerchio della serie. La primissima scena dell’episodio pilota vedeva i Gallagher, Kev e V, e i loro vicini del South Side organizzare un raduno improvvisato intorno a un’auto in fiamme, mentre Frank Gallagher presentava i membri della sua famiglia con la voce fuori campo. Nel finale, gli avventori dell’Alibi escono fuori a godersi la vista di una Tesla in fiamme, in un ultimo e provocatorio dito medio alla gentrificazione del quartiere.

I festeggiamenti si concludono cantando “The Way We Get By” degli Spoon, suonata alla fine dell’episodio pilota. Il testo della canzone – che fa riferimento allo sballarsi sui sedili posteriori delle auto, al commettere piccoli crimini, alle feste, ai balli e al sesso – descrive un modo di sopravvivere per una generazione priva di speranza e di direzione.

La scena finale di Shameless a metà dei titoli di coda

La scena finale di Shameless a metà dei titoli di coda

Non sarebbe stato un finale di Shameless in character senza la tradizionale scena di mid-credits. Anche se Frank Gallagher si immagina di sorgere su Chicago mentre dice addio alla sua famiglia, le sue azioni nelle ultime 11 stagioni non lasciano presagire nulla di buono per le sue possibilità di entrare in Paradiso. Frank ha una fine adeguatamente indecorosa quando un paio di addetti all’obitorio spingono il suo corpo nella camera di cremazione lamentandosi dell’odore.

Un attimo dopo aver chiuso le porte a Frank Gallagher, un’esplosione li fa saltare dall’altra parte della stanza e, guardando nella camera, la trovano vuota, tranne che per le fiamme. L’inceneritore emette un’urna con il nome, la data di nascita e di morte di Frank, il che significa che è andato dritto all’inferno per chiudere il finale dell’undicesima stagione di Shameless.

È giusto che Shameless si concluda con una nota così incentrata su Frank. Nonostante i suoi peccati gli abbiano fatto guadagnare un posto in basso, per il pubblico è stato il perno della serie, il centro corrotto su cui si regge il mondo di Shameless . Da parte sua, William H. Macy si è comprensibilmente commosso quando Shameless è finito, e si è rivolto ai fan su Twitter quando è andato in onda l’ultimo episodio, citando il finale di Shameless e la morte di Frank Gallagher come un evento spartiacque.

Ci sarà una stagione 12 di Shameless?

Con l’uscita di scena di Frank Gallagher alla fine della stagione 11 di Shameless, è difficile immaginare che la serie torni per un’altra stagione senza di lui. Purtroppo, la dodicesima stagione di Shameless è fuori discussione, poiché la cancellazione dello show è stata annunciata nel gennaio 2020. L’undicesima stagione è arrivata alla fine dopo i ritardi causati dalla pandemia, ma la decisione di terminare Shameless è rimasta in sospeso. Showtime ha ritenuto che Shameless avesse fatto il suo corso in 11 stagioni e che fosse meglio chiudere in bellezza. Lo showrunner John Wells ha ammesso di essere deluso da questa decisione, ma ha anche affermato in modo toccante che Shameless non finirà mai veramente:

“È una famiglia, e la cosa che ha funzionato meglio nello show – al di là della capacità di fare satira, ridere e avere momenti drammatici – è che queste persone si preoccupano l’una dell’altra e dipendono l’una dall’altra. E, in qualche modo, la serie si concluderà con loro che sono ancora quella famiglia. Non importa quanto siano incasinati, tutti vorremmo averli come famiglia. Sono solidali, si preoccupano l’uno dell’altro e sono sempre pronti a prendersi a pugni, ma saranno sempre insieme, sopravvivendo insieme “ (via Bustle).

Con un finale così emozionante, l’undicesima stagione di Shameless sembra davvero il momento giusto per concludere la serie, ma è anche confortante sapere che, almeno nella mente di Wells, i personaggi continuano a vivere e i loro temi continuano a risuonare. Tuttavia, al momento, le loro vite non si vedranno sullo schermo nella dodicesima stagione di Shameless .

Il finale di Shameless era strano senza Fiona

Anche se Fiona è stata mostrata nei flashback durante tutti i momenti del finale di serie di Frank Gallagher, è stato comunque strano non averla intorno. Fiona Gallagher era una colonna portante dello show prima dell’uscita di scena di Emmy Rossum nella nona stagione e, sebbene Shameless fosse un cast corale, spesso si sentiva come il personaggio principale. Anche la Fiona di “Shameless”nel Regno Unito ha abbandonato presto lo show, ma è uscita nel corso della seconda stagione, avendo poco tempo per affezionarsi come il pubblico ha fatto con l’iterazione di Emmy Rossum.

Anche se è stato bello che il finale di Shameless abbia incluso Fiona in qualche modo, sarebbe stato meglio se fosse apparsa in carne e ossa per assistere alla scena della morte di Frank Gallagher. Tuttavia, il motivo per cui Emmy Rossum non è potuta tornare per il finale è stato lo stesso per cui Frank Gallagher è morto: la pandemia COVID-19.

Secondo quanto riferito, il problema è stato il tempismo della pandemia e la Rossum non ha potuto girare a Chicago e in California, per poi tornare a New York per una quarantena di due settimane. Quindi, anche se Fiona non era presente nel finale di Shameless , il suo impatto sulla serie si è fatto sentire e almeno il pubblico ha potuto rivederla nei flashback.

Shameless ha avuto un finale adeguato?

È difficile dire se Shameless abbia davvero ottenuto il finale che meritava, dato che le reazioni all’episodio conclusivo dell’undicesima stagione sono state incredibilmente contrastanti. Da un lato, ci sono stati diversi momenti che sono sembrati incredibilmente giusti per la serie, come la morte di Frank Gallagher e il trasferimento di Liam da Lip. Tuttavia, ci sono stati anche altri momenti che sono stati giudicati incredibilmente deludenti sia dai fan che dai critici, in particolare il fatto che Emmy Rossum non sia tornata per un cameo nel ruolo di Fiona Gallager.

Nel complesso, la maggior parte delle recensioni dell’ultimo episodio di Shameless sono state deludentemente negative. Molti critici hanno sottolineato una netta mancanza di chiusura per molti dei personaggi, con le storie di molti dei fratelli Gallagher che sembravano ancora incompiute quando i titoli di coda scorrevano per l’ultima volta. Molti hanno anche visto gli ultimi momenti di Shameless come un evidente promemoria di quanto fosse buono lo show durante le prime stagioni rispetto a quelle finali, un sentimento ben riassunto dalla recensione di Miles McNutt per AV Club:

Ho guardato questo finale con tutta la tensione di volere disperatamente che lo show tornasse a essere quello che era una volta, coesistendo con la mia frustrazione per lo show che è diventato.

Tuttavia, il finale di Shameless non è stato universalmente visto come inferiore alla media. Diversi critici, così come molti spettatori, hanno ritenuto che il finale caotico e ambiguo si adattasse perfettamente al tono di tutto ciò che lo aveva preceduto. Lo scrittore di The Pioneer Jordan Colbert, per esempio, ha fatto eco alle opinioni di molti altri critici e di molti fan online con la sua valutazione equilibrata ma complementare:

Nel complesso, il finale di Shameless si è rivelato perfettamente imperfetto, proprio come la famiglia Gallagher nel corso della serie.

C’è sicuramente una forte argomentazione che suggerisce che l’ultimo episodio di Shameless non è stato all’altezza dell’eredità dello show. Tuttavia, se analizzato un po’ più a fondo, si può anche sostenere che il finale dell’undicesima stagione è stato tutto quello che doveva essere. L’ambiguità ha senso da un certo punto di vista, poiché il finale di Shameless non era la fine della storia dei fratelli Gallagher, ma semplicemente la fine di Franks.

Il cast di Shameless si è riunito un paio di volte dopo la fine della serie

Come spesso accade quando una serie di lunga durata giunge al termine, il cast di Shameless è diventato eccezionalmente affiatato nel corso degli anni. La fine della serie non ha quindi significato la fine dei rapporti che si sono creati, come dimostrano le varie reunion che si sono susseguite da quando lo show è terminato diversi anni fa. I fan sono stati entusiasti nell’autunno del 2023 quando Cameron Monaghan, Ethan Cutkosky ed Emma Kenney (Ian, Carl e Debbie) si sono riuniti per un video su TikTok. Cutkosky era vestito da chef in un video, che potrebbe riferirsi a The Bear e all’ex co-star Jeremy Allen White.

Nel frattempo, durante lo sciopero SAG-AFTRA del 2023, Jeremy Allen White, Shanola Hampton e Steve Howey sono stati visti insieme ai picchetti. Questo sarebbe stato sufficiente per i fan, ma la riunione è cresciuta quando Noel Fisher, Layla Alizada, Isidora Goreshter e Zach McGowan si sono uniti a loro e la Hampton ha immortalato il tutto sul suo feed Instagram. Anche se Emmy Rossum non è potuta tornare per il finale della serie, ha scattato una foto con Cutkosky nel 2023, mostrando un’altra reunion. Il legame tra il cast di Shameless sembra destinato a vivere per sempre.

Profilo Falso – stagione 2, la spiegazione del finale: ci sarà una terza stagione?

La serie drammatica colombiana di Netflix Profilo Falso torna con una seconda stagione, intitolata “Killer Match”. Questa volta, proprio come nella prima stagione, l’attenzione si concentra sul romanticismo e sull’inganno, ma per aggiungere un po’ di pepe al mix, abbiamo anche un serial killer a piede libero! Qualcuno sembra avere una vendetta contro i residenti di Riviera Esmeralda, visto che uno dopo l’altro vengono scoperti dei cadaveri.

Ma chi è l’assassino e qual è il suo movente? La detective Indira Martinez è stata incaricata di districare il mistero dell’omicidio. Date le vite complicate dei proprietari di casa di Riviera Esmeralda, la detective ha avuto difficoltà a scoprire la verità. Dopo tutto quello che aveva passato, Camila Roman sembrava aver finalmente trovato l’amore in David, ma in segreto continuava a fantasticare su Miguel. Chi ha scelto alla fine? Scopriamolo.

Come ha fatto la polizia a concludere che Angela era il serial killer nella seconda stagione di Profilo Falso?

Dato l’impulso di Angela a vendicarsi delle persone che considerava ingrate per non aver partecipato al funerale del padre, era ovvio, almeno per il pubblico, che ci fosse lei dietro gli omicidi. I corpi di Jesus Franco, Adrian Ferrer e Cristobal Balboa furono scoperti dalla polizia nel giro di quarantotto ore. Franco, un avvocato di 45 anni con due figli, è stato assassinato in una stanza d’albergo che aveva prenotato la sera precedente. Il suo corpo è stato trovato nella vasca da bagno e, secondo i filmati di sorveglianza, una donna dai capelli biondi era entrata nella stanza con lui.

Con grande sorpresa di Indira, tutte e tre le vittime erano morte di infarto e tutte le prove erano state cancellate perché i corpi di Adrian e Cristobal erano stati recuperati in una piscina. Cristobal è sconvolto quando scopre che Adrian è stato ucciso e, quella stessa sera, riceve i messaggi di un profilo Tinder che lo invita a recarsi nella villa accanto. Subito dopo, anche Cristobal è stato assassinato. Il profilo Tinder era un fattore comune a tutti gli omicidi e tutte le vittime erano in contatto con un profilo chiamato Red Velvet prima di essere uccise. Il nome d’arte di Camila era Red Velvet e Angela l’aveva incastrata usando il suo nome per creare il profilo. Sebbene Indira ritenesse strano che l’assassino avesse lasciato alla polizia un indizio così importante da scoprire, sentiva già che c’era dell’altro nella storia.

Inizialmente Indira sospettava di Inti Valderamma, un lavoratore del sesso maschile che nella prima stagione era stato pagato dal padre di Angela, Pedro, per adescare il figlio Adrian. In seguito, ha tradito Pedro sviluppando una relazione sessuale con Angela. Inti è stato arrestato dopo che le sue impronte digitali sono state trovate vicino alla piscina dove è stato scoperto il corpo di Cristobal. La polizia ha perquisito la barca di Inti e vi ha trovato delle droghe illegali, motivo sufficiente per arrestarlo. Inti negò le accuse e dichiarò che la droga era stata piazzata e che lui non aveva nulla a che fare con gli omicidi. Aveva incontrato Cristobal la notte in cui era stato ucciso e gli aveva proposto di lavorare insieme per far pagare alla famiglia Ferrer il danno che aveva fatto. A poco a poco si scopre che stava dicendo la verità.

Secondo la teoria di Indira, l’assassino era alla ricerca di uomini infedeli. Una donna che viveva a Riviera Esmeralda ha avvicinato la detective e l’ha informata della scomparsa del marito, Ignacio Santos. Ha aggiunto che Miguel era il motivo per cui lei e il marito avevano optato per un matrimonio aperto e che, anche dopo la fine della loro relazione, il marito aveva continuato a frequentare altre donne. Il corpo di Ignacio fu presto scoperto su una spiaggia e si dedusse che era stato aggredito con un oggetto appuntito, come un frammento di vetro, durante un rapporto sessuale. A differenza dei casi precedenti, non furono trovate tracce di scopolamina nel sangue e Indira intuì che Ignacio era la prima vittima e che l’assassino aveva evoluto il suo modus operandi. Ciò confermava ulteriormente la teoria di Indira secondo cui l’assassino era a caccia di uomini infedeli. Ma il caso subisce una svolta quando Erika, un’amica di Camila, viene uccisa all’improvviso.

La donna aveva da poco scoperto che Miguel perseguitava Camila e per un breve periodo sembrò che Miguel fosse responsabile degli omicidi. Ma Indira ha capito che era innocente quando ha scoperto che aveva ricevuto una nota vocale dell’intelligenza artificiale che imitava Camila e che lo invitava a recarsi sull’isola di Manacoa. L’assassino voleva incastrare Miguel e per questo, insieme a Camila, anche Angela aveva inviato l’indirizzo a Miguel. Miguel ha salvato Camila dopo che Angela aveva tentato di bruciarla viva, ma non è riuscito a catturare l’assassino. Indira ha iniziato a sospettare di Angela anche dopo l’omicidio di Tina. Quando la scientifica riuscì a trovare del DNA in una villa incendiata, Indira pensò che fosse strano, a meno che l’assassino non volesse incastrare Miguel e avesse lasciato intenzionalmente dei fluidi corporei sulla scena del crimine per farli scoprire alla polizia.

Aveva anche scoperto che l’isola remota apparteneva alla madre defunta di Angela, anche se Angela negava di esserne a conoscenza. Considerando che l’assassino aveva tentato di incastrare Miguel e Camila, Indira dedusse che l’assassino aveva un’inimicizia personale nei loro confronti e che l’unica persona che odiava la coppia con tutto il cuore era Angela. I suoi sospetti si rivelarono fondati quando scoprì che Angela aveva spento i filmati di sorveglianza in diretta e al loro posto c’era un video riprodotto in loop.

Qual è il movente degli omicidi nella seconda stagione?

Angela disprezzava gli uomini infedeli, soprattutto dopo che Miguel l’aveva tradita. Durante il periodo di detenzione, ha progettato gli omicidi. Era spinta da due motivi: uno, punire gli uomini infedeli e l’altro, uccidere coloro che avevano fatto un torto o non avevano mostrato rispetto a suo padre. Angela era forse spinta da un senso di colpa, visto che era responsabile della morte del padre. Si rifiutava di accettare che suo padre fosse un uomo manipolatore e voleva invece assicurarsi che chiunque tentasse di mettere in discussione la sua reputazione fosse punito. Uccise Tina, la collaboratrice del padre, perché aveva osato raccontare ad Angela dei segreti su suo padre. Pedro aveva avuto una relazione con la madre di Tina e spesso trascorreva giorni a casa loro. Col passare del tempo, Pedro iniziò a interessarsi alla giovane Tina. La molestò e la violentò, ma Tina era troppo giovane per rendersi conto di essere stata aggredita. Lentamente sviluppò dei sentimenti per Pedro, che sfruttò le sue emozioni per portare avanti tutti i suoi sinistri piani. Ma Angela si rifiuta di credere a Tina.

Secondo lei, Pedro non avrebbe mai potuto commettere un crimine così efferato e quindi Tina meritava di morire. Aveva pianificato di uccidere Tina anche prima che confessasse. Aveva da poco scoperto che Tina aveva cospirato con Santiago, l’amministratore delegato dell’azienda paterna, la Ferrer Barragan, per adescarla e convincerla a lasciare l’azienda. Ha spruzzato acqua bollente su Tina e poi ha proceduto a pugnalarla più volte. Anche se Tina aveva tentato di fuggire, Angela alla fine l’ha uccisa. Presumibilmente, aveva ucciso Cristobal perché sapeva che avrebbe rappresentato una minaccia per lei; forse temeva che volesse una quota della Ferrer Barragan. Ma perché ha ucciso il suo stesso fratello e anche Erika, che non era infedele né aveva alcuna inimicizia personale con Pedro?

Chi è il partner di Angela nel crimine?

Il finale della stagione 2 di Profilo Falso ha rivelato che Angela aveva un partner nel crimine, Joaquin Duval. La donna è stata presentata al terapeuta durante il periodo di detenzione e ha condiviso con lui i suoi pensieri e sentimenti più profondi e oscuri. Duval aveva un passato sporco: in passato era stato accusato di aver aggredito sessualmente una sua paziente adolescente e di averle fatto dei video senza il suo consenso. Come era prevedibile, quando Angela si è sfogata, Joaquin ha convalidato i suoi sentimenti.

Le disse che il suo desiderio di punire gli uomini infedeli e il suo odio verso coloro che avevano fatto un torto a suo padre erano validi, e invece di aiutarla a superarli, Joaquin la istigò a esplorare i suoi pensieri oscuri. Insieme decisero di iniziare un esperimento. Lui aveva sempre avuto interesse a studiare gli uomini sessualmente insoddisfatti, soprattutto quelli che avevano già una relazione seria. Aveva Angela come migliore amica, confidente e poi amante, e insieme misero in atto il loro piano. Scelsero con cura le loro vittime, persone che sapevano personalmente essere infedeli.

Per uccidere la loro prima vittima, Ignacio, Joaquin ha ottenuto per Angela un permesso medico speciale dal carcere. Le cose si sono complicate tra loro quando Adrian ha scoperto le intenzioni della sorella e di Joaquin e per questo ha ucciso Adrian. Erika è stata uccisa semplicemente perché ha sempre tenuto d’occhio Camila. Joaquin era anche il terapeuta di Camila e aveva iniziato ad avere un debole per lei. Quando la polizia lo arrestò, fu scoperta una videocamera nel suo ufficio. Quando Camila incontrò Joaquin nel suo ufficio, lui chiuse la porta a chiave, ma fortunatamente Indira aveva capito che si trattava di un uomo pericoloso quando Miguel diede l’allarme e lei scoprì i suoi precedenti penali. Purtroppo Indira non poteva tenere Joaquin in prigione a lungo. Poco dopo il suo rilascio, Joaquin ha drogato Camila e ha tentato di fuggire con lei, quando improvvisamente Miguel e la polizia sono arrivati in soccorso di Camila. Proprio quando Joaquin stava per sparare a Camila e Miguel, Indira intervenne e sparò a Joaquin.

Angela è riuscita a fuggire?

Il finale della stagione 2 di Profilo Falso suggerisce che Angela è riuscita a fuggire dalla polizia, e non era sola. Mentre Angela aveva una relazione sessuale con il suo vicino, Emanuel, ha finito per uccidere anche lui nell’episodio finale. Aveva capito che Angela era ancora innamorata di Miguel e semplicemente non era pronta a confrontarsi con i veri sentimenti che provava per l’ex marito. Angela aveva iniziato a divertirsi a uccidere le persone senza un motivo particolare, e l’uccisione di Emanuel era in parte dovuta al semplice brivido. Si era anche interessata a Vannessa, la moglie di Santiago, che aveva un disperato bisogno di affetto romantico. Santiago non trattava bene la moglie e Angela aveva pietà di Vannessa.

Era anche il suo modo di vendicarsi di Santiago, che voleva disperatamente che uscisse dall’azienda per soddisfare gli azionisti. Quando Santiago trovò Vannessa e Angela in una posizione compromettente a casa sua, tentò di aggredire Angela. Vannessa afferrò una pistola e gli sparò. Angela forse non si aspettava una tale svolta. Per quanto volesse sbarazzarsi di Santiago, vedere Vannessa uccidere il marito solo per proteggere l’amante lasciò Angela in soggezione. Suggerì di sciogliere il corpo in una soluzione chimica e Angela e Vannessa partirono in barca. Vannessa aveva probabilmente mandato i figli a vivere con i genitori, mentre lei aveva deciso di accompagnare Angela, forse in un paese straniero.

Fa potrebbe tornare con una terza stagione. Angela e Vannessa sono riuscite a sfuggire alla polizia per il momento, ma possono nascondersi a lungo? Mentre Vannessa era innamorata di Angela, per Angela non era lo stesso. Angela era grata a Vannessa e comprendeva la sua situazione, ma non era innamorata di lei. Provava ancora qualcosa per Miguel e, non potendo averlo, sarebbe tornata a distruggere la relazione tra lui e Camila. Inoltre, Vannessa non sapeva che Angela fosse il serial killer e quando scoprirà la verità, forse vorrà abbandonare la loro relazione.

Camila e Miguel sono finalmente insieme e nella prossima stagione potremmo vederli fare di tutto per proteggere la loro relazione. Un altro personaggio interessante di questa stagione è stata Laura, la vicina di Angela, una donna anziana che si è innamorata di un giovane di nome Matteo. Anche se all’inizio pensava che fosse tutto troppo bello per essere vero, gradualmente ha accettato che forse lui si era davvero innamorato di lei. Ma nell’episodio finale, dopo la scomparsa di Matteo, Inti conferma che il suo vero nome è Alonso e che si tratta di un lavoratore del sesso. Da lui apprese che l’ufficio di Alonso si trovava a Barranquilla. Quando la receptionist le ha chiesto il suo nome, ha fornito un nome falso e ha dichiarato di essere una fotografa in cerca di modelli maschili. Nella terza stagione speriamo di scoprire perché Matteo ha finto di essere innamorato di Laura. Si è innamorato davvero o qualcuno lo ha incastrato? Il figlio di lei era in qualche modo coinvolto nell’accordo, forse per insegnare alla madre che non deve fidarsi così facilmente degli estranei? Speriamo di conoscere la verità nella prossima stagione.

Subteran, la spiegazione del finale: Cami è viva o morta?

Subteran, la spiegazione del finale: Cami è viva o morta?

L’originale rumeno di Netflix Subteran è in realtà un thriller criminale piuttosto divertente. Certo, ha una trama prevedibile e temi comuni che abbiamo già visto un milione di volte, ma sicuramente ti tiene impegnato dall’inizio alla fine. Il 6-parter racconta la storia di Cami, una madre che assiste all’omicidio del suo fidanzato, un agente di polizia, durante una videochiamata. Segue una serie di eventi sfortunati per Cami, in cui suo figlio Matei viene rapito dall’organizzazione criminale che ha ucciso il suo ragazzo.

Nel penultimo episodio di Subteran, Tili e Dracu rapiscono Matei mentre Cami si aggrappa al portatile con tutti i soldi del padre di Tili. Nicolae viene a sapere che la sua figlia preferita, Crisi, è morta e che Dracu e Tili lo sanno già. Ma fa finta di niente e si fa accompagnare da Dracu all’obitorio per vedere il corpo carbonizzato della figlia. Ora Dracu e Tili devono capire come sfuggire all’omone. Soprattutto, la grande transazione con Lars deve avvenire proprio quando Nicolae riceve la notizia, quindi sarà in grado di pagare l’uomo o non otterrà la sua droga? Scopriamolo nel finale di Subteran.

Cami sa che Galescu è uno dei cattivi?

Subteran

All’inizio dell’episodio 6 di Subteran, Cami si trova nella stanza degli interrogatori con il procuratore Galescu. Sa già che è uno degli uomini di Nicolae perché ha visto la lista. Tuttavia, Galescu sa che i poliziotti crederanno alla sua parola piuttosto che a quella di lei, perché è un procuratore con un’ottima reputazione e può farla passare per una fidanzata pazza che ha ucciso il suo ragazzo. Fortunatamente, un ragazzo di nome Vasile assiste alla conversazione e si rivela essere dalla parte di Cami.

Tuttavia, Cami ha poco tempo e quando Vasile cerca di dirle che le crede, lo picchia e scappa da sola. Galescu emette subito un mandato di cattura per impedirle di andare lontano, ma lei riesce a salire su un taxi per andare a salvare suo figlio nella sala da ballo di Nicolae, dove dovrebbe avvenire la transazione. Lì, un Nicolae furioso schiaffeggia Matei dopo avergli detto che sua madre ha ucciso sua figlia.

Lars arriva con la droga di Nicolae e Dracu la controlla. Tutto è a posto, tranne che il ragazzo non ha i soldi di Lars perché Cami li ha chiusi fuori dal portatile. Cami arriva finalmente sul posto e chiede di riavere suo figlio. Una volta riavuto il figlio, sblocca il portafoglio di criptovaluta in modo che Nicolae possa pagare Lars. Gli permette di effettuare il pagamento, ma continua a bloccare i loro soldi. Questo è il suo unico modo per proteggere il figlio. Nel frattempo, Bones e Cornel, che è un ex-procuratore, escono di prigione e arrivano sul posto. Fanno anche in modo che il detective Tatu li raggiunga lì perché non è un poliziotto corrotto. Quando la transazione è conclusa e Lars se ne va, il trio si prepara a salvare Cami e Matei.

Cami dice a Nicolae che sono pari perché lui ha ucciso Luca e lei ha ucciso Crisi (accidenti), ma poiché lei ha accesso a tutti i loro soldi, lui non può toccarla. Appena conclusa la transazione, Cami svuota nuovamente i conti di Nicolae, che non ha altra scelta se non quella di lasciar andare lei e suo figlio. Allo stesso tempo, Galescu arriva sul posto con tutte le forze, ma non vuole entrare perché a quanto pare li metterebbe in pericolo; non importa se c’è un bambino innocente lì dentro.

Cosa succede a Nicolae in Subteran?

In Subteran Nicolae si rende conto che la figlia vuole solo gli 8 milioni di euro sul conto e se ne andrà con Dracu. Ha passato tutta la vita a crescere il ragazzo come se fosse suo figlio, ma lo ha tradito. I sentimenti di Tili sono feriti, perché a suo padre è sempre importato solo dell’altra figlia. Tutto ciò che voleva da lei era un tirapiedi che facesse il lavoro sporco. Ora, se Tili uccide Nicolae, può salire sul “trono” e prendere tutto per sé. Suo padre ha comunque fatto tutto il lavoro, quindi lei gli punta la pistola contro. In quel momento si sentono le sirene e, nel mezzo del caos, Tili finisce per sparare accidentalmente a suo padre. Anche in questo caso, Tili e Dracu riescono a rapire il bambino e Cami, Bones, Cornel e Tatu si ritrovano alla stazione di polizia. Questa volta Cornel spiega a Galescu che sta cercando Tanase da dieci anni perché ha ucciso il suo partner, cioè il padre di Cami. Galescu li lascia andare, compresa Cami, perché suo figlio è ancora rapito. La donna accenna a Tatu sul fatto che il nome di Galescu sia sulla lista, ma questo porta solo all’arresto dell’uomo per cospirazione e uso illegale della forza di polizia. Questo perché non ha informato Galescu quando ha fatto in modo che la squadra si presentasse alla sala da ballo.

Galescu è un opportunista, quindi se non ottiene soldi da Tanase, sarà felice di prenderli da sua figlia. Parla con Tili e lei dice che possono fare affari come al solito se lui si assicura che Nicolae non torni a casa. Se muore, per lei è un bene, ma alla fine vive e Galescu gli dice che dovrà andare in prigione per omicidio (le prove raccolte da Bones) e per corruzione di poliziotti. Ora, il motivo per cui Tili gli chiede di lasciare andare Cami e gli altri è che vuole i suoi soldi da Cami. Dice a Cami e Bones di incontrare lei e Dracu da soli.

Cosa succede a Matei?

Subteran

Tili si stanca delle sciocchezze di Cami e dice che le farà saltare le cervella anche se non le darà i soldi. Naturalmente, questo non è vero: Cami la affronta, il che permette a Bones di affrontare Dracu e i due si azzuffano. Cami dice a Matei di scappare, ma Tili dice a Dracu di sparargli. Bones blocca il colpo, ma quando mira a Cami, Tili gli spara, perché Cami non può morire. Ora, non è confermato se Dracu sia morto o meno, ma è stato colpito allo stomaco e ha perso conoscenza. È possibile che Tili sia da sola, ma almeno ha 8 milioni di euro in criptovalute a suo nome. In ogni caso, dopo che Tili ha avuto i suoi soldi, Cami le dice che sul portatile c’era anche una lista di VIP da corrompere, a cui ora ha accesso. Se non accede ogni giorno al conto, la lista finisce all’Europol. Naturalmente, sarebbe negativo per Tili continuare a lavorare come al solito, quindi finché Cami è viva, è a posto. In questo modo Matei e Cami sono al sicuro e Tili dice loro di stare lontani da loro per sempre. Bones lascia Cami e Matei a casa e si reca in ospedale. A casa, Matei chiede a Cami chi fosse la “donna spaventosa” e Cami gli dice che è solo una donna che ne ha passate tante. Cami gli promette che Tili non li disturberà più e che non deve avere paura di nulla. Lui le dice che gli manca Luca e lei risponde che anche lui le manca. È un momento molto dolce. Sebbene Cami abbia salvato la sua famiglia da un pericolo immediato, ci sarà sicuramente un momento in cui Tili tornerà a cercarla. Ha un bersaglio sulla schiena per aver ucciso la figlia di Nicolae e per aver saputo della lista delle tangenti.

Nel finale di Subteran, Galescu diventa il grande eroe che dice alla stampa che la polizia ha sconfitto il crimine organizzato. Sembra che Bones sia tornato a essere un poliziotto, cioè che sia riuscito a ripulire il suo nome grazie a tutto quello che è successo. Inoltre, alla conferenza stampa siede accanto a Vasile, il che significa che in futuro potrebbe esserci una collaborazione tra i due. Forse Vasile vorrà vendicarsi della morte di Luca. Galescu consegna a Tili la mano che Bones aveva conservato come prova contro Nicolae per assicurarsi che rimanga in prigione. La puntata si conclude con la telecamera puntata su Bones, perché sappiamo che la sua storia è appena iniziata e che farà fuori Galescu. Alla fine, Cami ha ottenuto la sua immunità, ma probabilmente lavorerà di nuovo con Bones. Abbiamo anche visto una sorta di scintilla romantica tra i due, quindi è probabile che finiscano insieme se ci sarà un’altra stagione. Per il momento, però, Cami si riposa tranquillamente a casa con suo figlio, mentre Bones prepara un piano per eliminare Tili e Galescu e mostrare al mondo la verità: il crimine è ancora dilagante.

Superman: il film di James Gunn ha appena battuto un importante record

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L’attesa per Superman di James Gunn è alta e ora che il film dell’Universo DC ha battuto un importante record dell‘Uomo d’Acciaio, ha ottime possibilità di essere un successo al botteghino. Dopo aver iniziato con la serie animata Creature Commandos, che presentava un cameo di Superman, il DCU vedrà il suo primo film nel 2025, quando il film di James Gunn su Superman porterà il Clark Kent di David Corenswet, il Lex Luthor di Nicholas Hoult, la Lois Lane di Rachel Brosnahan e altri personaggi classici della DC nel canone del DCU. Superman ha una lunga storia nel live-action, che il film DCU onorerà.

Dopo un’interpretazione più cupa del personaggio nel DCEU, il Superman di Gunn punta a riportare la speranza nel personaggio, proprio come nell’iconico Uomo d’Acciaio di Christopher Reeve. L’ultimo attore a interpretare Clark Kent sul grande schermo è stato Henry Cavill. Pur essendo un fan del ruolo di Superman, non credo che il DCEU abbia fatto bene a lui, sia per quanto riguarda la storia che per quanto riguarda l’assenza di apparizioni per anni. Tuttavia, ho pensato che L’uomo d’acciaio, il suo debutto come Superman, avesse molti lati positivi e il Superman di Gunn, che batte il record impressionante del film, mi ha entusiasmato.

Il film su Superman di James Gunn ha battuto un record importante

Mi piace tutto del primo trailer del film DCU su Superman. Dopo aver visto per molto tempo solo foto e video del set, vedere come appare la visione di Gunn per l’Uomo d’Acciaio e gli altri personaggi DC è stato fantastico. Il trailer di Superman ha avuto un’accoglienza estremamente positiva, il che è stato un ottimo segno per i DC Studios. A mesi dall’uscita del film, il film del DCU sta già battendo enormi record. Innanzitutto, il trailer di Superman è diventato il più visto di sempre della DC/Warner Bros. grazie a 250 milioni di visualizzazioni e oltre 1 milione di post sui social in 24 ore.

Il film del DCU ha battuto il record del trailer di Superman, battendo quello di Man of Steel di Henry Cavill. Su YouTube, il trailer del film di Gunn su Superman ha totalizzato 51,3 milioni di visualizzazioni, contro i 51,1 milioni dell’Uomo d’acciaio di Henry Cavill. La parte più assurda di questa statistica è che Man of Steel ha avuto 11 anni per accumulare questi numeri, mentre il film di Superman di David Corenswet è riuscito a farlo in meno di un mese. Con questa disparità che rende il film del DCU il trailer di Superman da solo più visto di tutti i tempi, credo che Superman possa superare i 670,1 milioni di dollari di Man of Steel.

Il trailer record di Superman mi ricorda Deadpool e Wolverine 

Dopo alcuni anni in cui il MCU ha rilasciato un mix di progetti grandiosi e deludenti, speravo che Deadpool & Wolverine fosse buono come sembrava. I Marvel Studios hanno fatto centro quando si è trattato di aumentare l’attesa per il film. I trailer diDeadpool & Wolverine non hanno rivelato tutte le sorprese che il film aveva in serbo, ma hanno mostrato abbastanza da farlo sembrare eccitante e, così facendo, hanno battuto importanti record. Con 365 milioni di visualizzazioni in 24 ore, il primo trailer di Deadpool & Wolverine è diventato il più visto di tutti i tempi.

Tra nuovi film e serie del MCU/DCU, l’inizio delle riprese di progetti attesi, notizie sul casting e altro ancora, il 2025 sarà un anno importante per i supereroi.

L’enorme numero di visualizzazioni si tradurrebbe in una storica corsa al botteghino per i film del MCU. Deadpool & Wolverine è ora il film con rating R di maggior incasso di tutti i tempi. L’attesa costruita per il film con i suoi trailer ha portato a 1,3 miliardi di dollari al botteghino mondiale, con Deadpool & Wolverine che è il primo film Marvel a superare l’ambito traguardo di 1 miliardo di dollari dopo Spider-Man: No Way Home del 2021. Sebbene il trailer di Superman di Gunn abbia avuto 115 milioni di visualizzazioni in meno rispetto a Deadpool & Wolverine, il suo status all’interno della storia della DC mi fa credere che il film possa ripetere l’ultimo successo al botteghino della Marvel.

Attacco al potere 3: dal cast ai sequel, tutte le curiosità sul film con Gerard Butler

Con il film del 2013 Attacco al potere – Olympus Has Fallen, il regista Antoine Fuqua aveva portato sul grande schermo il racconto di un attentato terroristico al principale centro del potere degli Stati Uniti, ovvero la Casa Bianca. Affermatosi come un grande successo, nel 2016 è stato poi realizzato un Attacco al potere 2, mentre con l’arrivo nel 2018 di Attacco al potere 3 (titolo italiano di Angel Has Fallen) si è dato vita ad una trilogia dedicata alle azioni dell’agente Mike Banning. Diretto da Ric Roman Waugh, anche noto per Snitch – L’infiltrato, quest’ultimo capitolo ha riproposto elementi dei precedenti ma inseriti in una storia inedita.

Dopo aver salvato la Casa Bianca e Londra, in questo terzo film della trilogia il protagonista si trova ad essere il principale accusato di un attacco nei confronti del Presidente degli Stati Uniti. Ancora una volta dunque il punto di vista viene rovesciato, portando l’uomo di giustizia ad essere ingiustamente accusato e bisognoso di riabilitare il proprio nome. Situazioni simili avvengono anche in opere come Taken 3 – L’ora della verità, The Bourne Identity, Out of Time e nel celebre film del 1979 I tre giorni del Condor.

La nuova storia ha per Attacco al potere 3 rappresentato dunque un cambio interessante rispetto ai precedenti film, portandolo ad affermarsi come un buon successo. A fronte di un budget di 40 milioni, il film ne ha infatti guadagnati circa 146 in tutto il mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo prossimo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Attacco al potere 3 film
Morgan Freeman e Gerard Butler in Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen. Foto di Jack English

 

La trama di Attacco al potere 3

Nel nuovo film, l’agente del Secret Service Mike Banning si vede sottoposto ad un addestramento in una struttura militare poiché prossimo ad assumere la carica di Direttore del Secret Service, su volontà del presidente Allan Trumbull. Lo stato di salute di Banning, tuttavia, non è dei migliori. Egli soffre infatti di emicranie, insonnia e di un forte dolore alla schiena. Consapevole che ciò basterebbe a non fargli ottenere il ruolo, tiene dunque tutto ciò quanto più segreto possibile. A peggiorare la situazione arriva un attacco effettuato con droni armati proprio mentre Banning si trova insieme al Presidente durante una gita di pesca.

Pur riuscendo a salvare Trumbull, il quale però ferito entra in coma, Banning si vede accusato dall’agente dell’FBI Helen Thompson di essere lui il colpevole di quanto avvenuto. Tracce del suo DNA vengono infatti ritrovate nel furgone usato per lanciare i droni. Banning si vede dunque sottoposto ad arresto. Mentre viene trasferito verso il carcere, un’imboscata da parte di misteriosi assalitori permette a Banning di fuggire. Consapevole di doversi nascondere il meglio possibile, l’agente potrà ora contare solo su sé stesso per scoprire chi ha ordinato l’attacco e perché lo vogliano incastrare.

Il cast del film

Ad interpretare nuovamente il ruolo dell’agente Mike Banning vi è l’attore Gerard Butler, che riprende così il ruolo per la terza volta. Particolarmente devoto al personaggio, egli si allenò anche in questo caso al fine di poter eseguire quante più acrobazie senza dover ricorrere a controfigure. A causa di un suo infortunio, però, la produzione del film si trovò a dover attendere tre mesi per permettere all’attore di guarire completamente. Accanto a lui, nel ruolo del Presidente Allan Trumbull vi è invece il premio Oscar Morgan Freeman. Come da lui dichiarato, ad averlo spinto a recitare anche in questo terzo capitolo è stato il ricco compenso offertogli.

L’attrice Piper Perabo interpreta qui il ruolo di Leah Banning, moglie di Mike. Nei precedenti due film il personaggio era stato interpretato da Radha Mitchell, la quale ha però per il terzo film rinunciato in favore della Perabo. L’attore Nick Nolte compare nel ruolo di Clay Banning, padre di Mike e veterano del Vietnam. Nolte, in realtà, ha sfiorato l’occasione di partecipare realmente a quella guerra, sentendosi sempre incompleto per non esservi potuto andare. Compaiono poi nel film anche Tim Blake Nelson nel ruolo del vicepresidente Martin Kirby e Danny Huston in quelli del criminale Wade Jennings. Jada Pinkett Smith è invece l’agente Helen Thompson.

Attacco al potere 3 cast
Nick Nolte e Gerard Butler in Attacco al potere 3

I sequel di Attacco al potere 3

In seguito ai buoni guadagni ottenuti anche da questo terzo capitolo, i produttori hanno poi confermato la volontà di dar vita anche ad altri tre film, con il titolo del quarto che sarà Night Has Fallen. Nel settembre 2023, il produttore Les Weldon ha confermato che il sequel è ancora in cantiere. Weldon ha fatto dipendere i futuri capitoli dal successo di Night Has Fallen, il che conferma che è già in atto un piano per continuare il franchise se le cose andranno bene. Weldon ha dichiarato: “Se funziona bene come i tre precedenti, allora tutto è possibile”. Dal punto di vista finanziario, la serie è sempre stata un successo e se Night Has Fallen continuerà a seguire questa tendenza, allora arriveranno altri film.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di vedere questo sequel, è possibile fruire del terzo film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Attacco al potere 3 è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Google Play, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 8 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Suicide Squad: dal cast alla Ayer’s Cut, tutte le curiosità sul film

I supereroi protagonisti di film, trilogie e saghe che vediamo al cinema si occupano di salvare il mondo da situazioni di estremo pericolo, mettendo a repentaglio la loro stessa incolumità. Ma chi si occupa di quelle missioni più “piccole” e dove ogni vita è assolutamente sacrificabile? Di queste, nell’universo della DC, si occupa la Suicide Squad, la squadra suicida composta da antieroi o veri e propri villain, costretti a rimediare ai loro trascorsi portando a termine attività di questo tipo. Questo gruppo è stato portato per la prima volta al cinema nel 2016 da David Ayer con il film Suicide Squad (qui la recensione).

Come noto, il gruppo è poi stato riproposto sul grande schermo anche nel 2021 con il film The Suicide Squad, diretto da James Gunn e considerato come “una cosa a parte” rispetto al film di Ayer. Tale “reboot” è stato ritenuto necessario vista la non particolarmente soddisfacente accoglienza ricevuta dal film del 2016, che pur avendo guadagnato circa 740 milioni di dollari al botteghino ha ricevuto pareri negativi da buona parte della critica e dei fan. Eppure, i motivi per rivalutare Suicide Squad sono diversi, a partire dal suo poter vantare alcuni personaggi ormai iconici e imprescindibili all’interno dell’universo cinematografico DC.

Suicide Squad sarà infatti squilibrato e confusionario, ma vanta una personalità molto forte, che non tutti gli altri titoli del DCEU presentano. Inoltre, si tratta di un film premiato agli Oscar per il miglior trucco, curato da Christopher Nelson e dagli italiani Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e a molto altro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Suicide Squad

Il racconto di Suicide Squad si apre su un mondo sconvolto per la morte di Superman, avvenuta in Batman v Superman: Dawn of Justice. Per via di tale evento, il governo affida all’agente Amanda Waller il compito di formare una squadra di sacrificabili super cattivi da sfruttare per missioni suicide nel tentativo di proteggere il mondo. Il colonnello Rick Flag viene dunque scelto per guidare una squadra composta da Harley Quinn, Deadshot, Capitan Boomerang, El Diablo, Killer Croc, Slipknot e Katana. Il gruppo si trova ben presto dinanzi alla loro prima missione: fermare la mistica Incantatrice e lo spettrale fratello Incubus. Tuttavia, ci sono piani segreti che la Waller non ha comunicato alla squadra e che verranno ben presto alla luce.

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Margot Robbie in Suicide Squad. Foto di Clay Enos – © 2015 Warner Bros. Entertainment Inc., Ratpac-Dune Entertainment LLC and Ratpac Entertainment, LLC

Il cast di attori e i personaggi del film

Principale star del film è Harley Quinn, interpretata da Margot Robbie. Per il ruolo, l’attrice si è sottoposta ad un periodo di sei mesi di allenamento in boxe, uso d’armi, a trattenere il fiato sott’acqua e in generale a tutto ciò che potesse permetterle di interpretare personalmente quante più scene pericolose possibile. Inoltre, ha studiato la codipendenza delle relazioni e per trattato la relazione di Harley con il Joker come una dipendenza. Nel film compare infatti, brevemente, anche Joker, interpretato da Jared Leto. Come noto, l’attore è rimasto nel personaggio anche al di fuori delle riprese, mandando anche alcuni regali ai suoi colleghi, come ad esempio un ratto alla Robbie e un proiettile a Will Smith.

Smith recita infatti nel film nel ruolo di Deadshot, un personaggio con cui l’attore ha dichiarato di aver fatto molta fatica ad entrare in contatto, principalmente per via delle sue azioni criminali. Recitano poi nel ruolo Joel Kinnnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis in quelli di Amanda Waller e Jai Courtney in quelli di Capitan Boomerang. Jay Hernandez interpreta El Diablo, mentre Adewale Akinnuoye-Agbaje è Killre Croc. Adam Beach è Slipknot, mentre Karen Fukuhara è Katana. Cara Delevingne ha invece avuto il compito di interpretare June Moone e l’Incantatrice, antagonista del film. Per interpretare quest’ultima le è stato chiesto di passeggiare nuda nel bosco con la luna piena e l’attrice afferma di averlo fatto.

La scena post-credits di Suicide Squad

In una scena dopo i titoli di coda, si vede Amanda Waller incontrare Bruce Wayne, il quale accetta di proteggerla dalle conseguenze legali degli eventi di Midway City in cambio dei file governativi sulla crescente comunità metaumana. Egli le rivela il suo progetto di contattare gli eroi del dossier, tra cui Flash e Aquaman, per costruire la sua squadra di supereroi. La Waller gli consiglia di smettere di lavorare fino a tardi, insinuando che sa che Bruce è Batman. In risposta, l’uomo dice alla Waller di chiudere la Task Force X o lui e i suoi “amici” lo faranno per lei. Il film, dunque, anticipa la ricerca di Wayne dei membri della Justice League. Non è però stato svelato come Waller sapesse dell’identità segreta di Wayne.

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Will Smith, Margot Robbie e Kevin Vance in Suicide Squad. Foto di Clay Enos – © 2015 Warner Bros. Entertainment Inc., Ratpac-Dune Entertainment LLC and Ratpac Entertainment, LLC

Suicide Squad: la Ayer’s Cut

In seguito all’uscita del film nelle sale e alle recensioni negative ricevute, Ayer si giustificò affermando che la pellicola distribuita non rispecchiava affatto la sua visione e che il montaggio originale era qualcosa di completamente diverso rispetto alla versione cinematografica. Il film uscito al cinema e che tutti ancora oggi conoscono è stato da Ayer definito come una sorta di “commedia scanzonata” in confronto a quanto originariamente concepito. Tali cambiamenti nel tono e nel montaggio sarebbe dovuti alla ricezione negativa di Batman v Superman e all’inaspettato successo del film di Deadpool, uscito un mese prima, facendo dunque propendere i DC Studios a distribuire un film più simile a quest’ultimo.

Nel maggio 2020, in seguito all’annuncio della director’s cut di Justice League, poi effettivamente distribuita come Zack Snyder’s Justice League, Ayer annunciò di avere anche lui pronto il suo montaggio originale di Suicide Squad, denominato “Ayer Cut“, affermando che non avrebbe richiesto una grande spesa per essere pubblicato e chiedendo a gran voce il supporto dei fan della pellicola, diffondendo anche svariate novità riguardanti il suo montaggio: tra esse, maggiore peso ai personaggi di Katana, Slipknot e il Joker di Jared Leto, una scena di apertura alternativa, un triangolo amoroso tra alcuni dei protagonisti e un tono più serio e meno comico. Tuttavia, Ayer ha rivelato di aver gettato la spugna riguardo tale versione, in quanto lo studios non sarebbe interessato al suo rilascio.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Suicide Squad grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video, Now, Infinity+ e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 8 gennaio alle ore 21:10 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Respect: la vera storia di Aretha Franklyn oltre il film

Respect: la vera storia di Aretha Franklyn oltre il film

Negli ultimi anni, sono stati diversi i biopic dedicati a celebri personalità della musica. Da Bohemian Rapsody per Freddie Mercury e i Queen a Rocketman per Elton John, da One Love per Bob Marley fino all’imminente A Complete Unknown per Bob Dylan. Con il film del 2021 Respect, la sceneggiatrice Tracey Scott Wilson e la regista Liesl Tommy hanno invece condensato 20 anni della tumultuosa vita della Regina del Soul Aretha Franklyn in sole due ore e mezza. Grazie a un’impressionante ricerca e all’accattivante interpretazione di Jennifer Hudson nei panni di questa icona della musica, il film offre agli spettatori una serie di momenti di grande impatto.

Si passa infatti dal racconto della registrazione di brani come “I’ll Never Love a Man (The Way That I Love You)” alla memorabile esibizione al Madison Square Garden con “Respect” e fino ad episodi della vita privata della Franklyn. Il film tocca tutti i punti salienti della carriera della cantante, ma naturalmente ci sono anche alcuni momenti che si allontanano dalla realtà. La sequenza degli eventi è talvolta distorta, i personaggi sono condensati e alcuni episodi sono resi più drammatici per favorire un maggiore coinvolgimento emotivo. Respect si muove dunque tra fedeltà e tradimento, come spesso avviene per questo genere di film e per necessità narrative e cinematografiche.

Saycon Sengbloh, Jennifer Hudson e Hailey Kilgore in Respect
Saycon Sengbloh, Jennifer Hudson e Hailey Kilgore in Respect © 2020 – MGM

La storia vera dietro il film Respect

Il padre del primo figlio di Franklin rimane un mistero

Respect si apre quando la piccola Aretha Franklin (interpretata da Skye Dakota Turner) ha 10 anni, viene svegliata dal suo letto e condotta al piano di sotto per cantare a una festa organizzata dal padre, il reverendo C.L. Franklin (interpretato da Forest Whitaker), il cosiddetto “uomo dalla voce da un milione di dollari”, i cui sermoni infuocati lo avevano reso una celebrità a Detroit. Ospiti come Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Art Tatum e Sam Cooke bevono, fumano, imprecano e in generale scatenano l’inferno mentre la ragazzina si esibisce per il loro divertimento. La scena dimostra il talento maturo della Franklin, ma accenna anche al mondo adulto in cui è cresciuta.

Un paio di anni dopo, durante un’altra festa, Franklin viene svegliata da un uomo adulto che entra nella sua stanza e si offre di essere il suo “fidanzato”. Attraverso una serie di flashback, è implicito che Franklin sia stata violentata, con conseguente gravidanza. In realtà, la Franklin diede alla luce il suo primo figlio quando aveva 12 anni. Chiamato Clarence, il padre non è mai stato conosciuto con certezza. Per anni è circolata la voce che il responsabile fosse un amico adulto di famiglia, un’accusa che la famiglia ha ripetutamente smentito. La cantante stessa non ha mai nominato pubblicamente il padre di suo figlio.

Nel suo libro di memorie del 1999, From These Roots, ha però detto che era un ragazzo che aveva conosciuto in una pista di pattinaggio locale. Il giornalista David Ritz, che ha collaborato alla stesura del libro di memorie della Franklin, ha in seguito scritto che il padre di Clarence era un compagno di classe della Franklin di nome Donald. Le circostanze si sono ulteriormente complicate quando, dopo la morte della cantante, è emerso un testamento che nomina il padre di Clarence come Edward Jordan Sr., un altro ragazzo del posto con cui Aretha condivise il suo secondo figlio, Edward, nato quando aveva 15 anni. Tuttavia, la veridicità del testamento è incerta.

Marlon Wayans, Marc Maron e Jennifer Hudson in Respect
Marlon Wayans, Marc Maron e Jennifer Hudson in Respect. Foto di Quantrell D. Colbert – © 2021 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Le prime registrazioni di Franklin e il suo rapporto con Dinah Washington

Respect considera giustamente il contratto della Franklin con la Columbia Records nel 1960 come un punto di svolta cruciale nella sua vita e nella sua carriera. Ma è interessante notare che la diciottenne aveva già diverse registrazioni a suo nome quando firmò con il colosso musicale. Nel 1956, quando la Franklin aveva 14 anni, fu infatti registrata dall’etichetta indipendente locale J-V-B Records mentre cantava dal vivo nella New Bethel Baptist Church di suo padre a Detroit. Il suo singolo di debutto è un’interpretazione di “Never Grow Old”. In seguito, registrò altri tre brani, più una versione di “There Is a Fountain Filled with Blood”.

La cantante Mary J. Blige fa un’apparizione memorabile in Respect nel ruolo della cantante Dinah Washington, la cui serie di successi jazz degli anni Cinquanta l’ha resa una delle artiste nere più popolari dell’epoca. Il rapporto della Franklin con la Washington risaliva alla sua infanzia a Detroit, quando “Miss D” era spesso ospite delle feste a casa del padre. Quando Franklin viene a sapere che la sua vecchia amica di famiglia è presente tra il pubblico di uno dei suoi club di New York, decide di onorare la Washington con un’interpretazione della sua canzone simbolo, “Unforgettable”. Sfortunatamente, il suo tentativo di tributo fallisce malamente.

Washington presume che la giovane cantante stia cercando di metterla in ombra e rovescia il tavolo in preda alla rabbia. L’avvincente scena è in gran parte basata su un episodio realmente avvenuto, ma in cui la Franklin non era la destinataria dello sfogo della Washington. La cosa si basa infatti su un incidente reale avvenuto quando Washington assistette a un concerto di un’altra cantante emergente, Etta James, che aveva osato eseguirle in faccia una delle sue canzoni. Franklin e Washington erano un po’ più cordiali, ma le cose comunque non furono sempre rosa e fiori tra loro.

Marlon Wayans e Jennifer Hudson in Respect
Marlon Wayans e Jennifer Hudson in Respect © 2020 – MGM

Il matrimonio con Ted White

Come nel film, la Franklin incontrò davvero il suo primo marito, un commerciante di Detroit di nome Ted White (interpretato da Marlon Wayans), durante una delle feste a casa del padre. Tuttavia, questo breve incontro avvenne in realtà nel 1954, quando la Franklin era solo un’adolescente, e non alla vigilia del contratto con la Columbia Records nel 1960, come invece mostrato nel film. La cantante ricorderà in seguito che White arrivò a casa sua con Dinah Washington, che si ubriacò troppo e dovette essere portata via a fine serata. Il film continua a giocare velocemente con la cronologia della loro relazione, facendo credere che i due si siano messi insieme ben presto nella carriera discografica di lei, a metà degli anni Sessanta.

In realtà, la loro relazione iniziò solo nel 1961, l’anno in cui lei pubblicò il suo primo album. Nel giro di pochi mesi si sposarono e poco dopo lui divenne il suo manager. Uno dei suoi primi atti fu quello di convincere la Franklin a lasciare il produttore della Columbia John H. Hammond (interpretato nel film da Tate Donovan) dopo il suo secondo album, The Electrifying Aretha Franklin. Definito “pappone”, “truffatore” e “uno degli operatori più scaltri di Detroit” da amici della Franklin, White controllava notoriamente la carriera della moglie. Nel film viene correttamente presentato come emotivamente violento nei confronti di Franklin e spesso violento. La loro tumultuosa relazione si concluse nel 1969.

Il produttore Jerry Wexler non ha definito la Franklin “la regina del soul”

Quando la Franklin sale alla ribalta con il brano Respect, il produttore della Atlantic Records, Jerry Wexler, si presenta davanti a una falange di telecamere e la nomina “la regina del soul”. La scena lascia intendere che sia stato lui a coniare l’iconica onorificenza, ma in realtà il titolo è stato attribuito da una coppia di disc jockey di Chicago. Mentre la Franklin iniziava il suo concerto al Regal Theater nell’aprile del 1967, i DJ Pervis “the Blues Man” Spann e E. Rodney Jones apparvero sul palco per eseguire una finta incoronazione a “Regina del Soul”, con tanto di corona ingioiellata. Da quel momento, per la Franklyn si iniziò ad usare quell’appellativo.

Saycon Sengbloh, Jennifer Hudson, Hailey Kilgore e Brenda Nicole Moorer in Respect
Saycon Sengbloh, Jennifer Hudson, Hailey Kilgore e Brenda Nicole Moorer in Respect. Foto di Quantrell D. Colbert – © 2021 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Franklin ha duettato con Cissy Houston in “Ain’t No Way” e non con sua sorella Carolyn

Per quanto riguarda alcune figure chiave della vita della cantante, Respect ne omette diverse. L’assenza più clamorosa è quella degli Sweet Inspirations, il leggendario collettivo R&B che ha cantato in molti successi della Franklin e in innumerevoli sue tournée. Il gruppo era guidato da Cissy Houston (madre di Whitney), che ha prestato la sua splendida voce da contralto alla ballata “Ain’t No Way” della Franklin. Il momento è stato un punto culminante della carriera della Houston, ma nel film è la sorella della Franklin, Carolyn (che, a dire il vero, ha scritto la canzone) a cantare l’elegante controcanto.

La Franklin non rifiutò un brano esclusivo dei Beatles, ma non ne approfittò nemmeno

Alla fine del film, Franklin e Wexler discutono animatamente su quali canzoni lei dovrebbe affrontare durante una imminente sessione. Il produttore le ricorda che i Beatles le hanno inviato un demo di un nuovo brano, offrendole la possibilità di registrarlo per prima. Anche se non viene nominato nel film, il brano era “Let It Be”, che la Franklin rifiuta per le sue presunte sfumature cattoliche. “Sono di fede battista”, dice indignata a Wexler nella scena. In realtà, la Franklin registrò davvero “Let It Be”, che Wexler affermerà (un po’ dubitativamente) essere stata scritta appositamente per lei. Ma ci sono volute un po’ di pressioni.

Si è trattenuta per più di un anno”, ha scritto nel suo libro di memorie, Rhythm and the Blues. Forse si è avvicinata all’idea dopo aver appreso che il nome “Mother Mary” citato nella canzone non era un riferimento biblico, ma un tributo lirico alla defunta madre di Paul McCartney, Mary. In ogni caso, la versione della Franklin apparve nell’album This Girl’s Love with You nel gennaio 1970, precedendo di quasi due mesi la versione dei Beatles. Ma curiosamente, la Franklin scelse di non pubblicare l’inedito di Lennon-McCartney come singolo, scegliendo invece un’altra cover dei Beatles per l’album, “Eleanor Rigby”.

A questo punto, i Beatles erano sempre più inquieti. “Paul e John sapevano di avere un successo e si erano stancati di aspettarla”, racconta Wexler a David Ritz. A marzo pubblicarono la loro versione come singolo, che raggiunse rapidamente la vetta delle classifiche e segnò per sempre la canzone come loro. Wexler dichiarò che “Let It Be” della Franklin era “magnifica”, e disse al biografo David Ritz: “Avrebbe potuto essere un’altra delle sue canzoni simbolo, ma la sua ambiguità si è rivelata costosa”.

Forest Whitaker e Jennifer Hudson in Respect
Forest Whitaker e Jennifer Hudson in Respect © 2020 – MGM

Il finale di Respect

Il film culmina con la Franklin che si ricongiunge alle sue radici musicali attraverso una serie di incendiarie esibizioni gospel al New Temple Missionary Baptist di Los Angeles, immortalate nel suo fondamentale album dal vivo “Amazing Grace” del 1972. In Respect, è una riunione sia con il suo padre celeste che con il suo padre terreno, dato che lei e il reverendo C.L. Franklin condividono un momento toccante poco prima dell’inizio dello spettacolo. “Mi hai insegnato tutte le canzoni che sto cantando oggi”, ammette in lacrime al padre. Purtroppo, questa dolce riconciliazione pre-spettacolo non ebbe mai luogo.

Il reverendo C.L. Franklin arrivò il secondo giorno del concerto, giusto in tempo per registrare le sue osservazioni per il doppio disco. Secondo il direttore musicale Rev. James Cleveland, Franklin si era completamente dimenticato di invitare suo padre fino all’ultimo minuto. Tuttavia, dal pulpito ha offerto alcune parole gentili alla figlia. “Questa musica mi ha riportato al salotto di casa quando lei aveva sei e sette anni”, ha detto alla congregazione. Da quel momento la carriera della cantante proseguì la propria strada verso il successo, fino agli ultimi anni della sua vita e alla scomparsa avvenuta nel 2018 all’età di 76 anni.

Avatar 3: Jake e Neytiri non saranno sostituiti come personaggi principali

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Anche se sembra improbabile che Avatar: Fuoco e Cenere sostituisca Jake e Neytiri come personaggi principali del franchise, questo non è necessariamente un bene per la serie. Quando il franchise di Avatar è iniziato, è partito dalla semplice storia di Jake Sully. Un marine umano incaricato di infiltrarsi nella popolazione Na’vi di Pandora per aiutare i tentativi di estrazione delle risorse del pianeta, Jake si innamora della Na’vi Neytiri e alla fine diventa il leader della resistenza anti-umana. Nel finale di Avatar: La via dell’acqua, questa semplice trama era diventata molto più complessa.

Avatar: La via dell’acqua è andato avanti di una generazione e ha introdotto i figli di Jake e Neytiri, Lo’ak, Neteyam e Tuk, nonché la loro figlia adottiva Kiri e l’amico umano della famiglia, Spider. Questi personaggi sono stati fondamentali per la storia del sequel, con il finale di Avatar: La via dell’acqua che si basa sulla morte di Neteyam. I prossimi sequel di Avatar sembravano destinati a continuare a concentrarsi sulla generazione più giovane di nuovi personaggi, ma i recenti commenti della star della serie Zoe Saldaña hanno smentito questa idea. Avatar: Fuoco e Cenere potrebbe essere incentrato su Jake e Neytiri, e questo potrebbe essere un errore.

Avatar: Fuoco e Cenere sembra mantenere Jake e Neytiri come personaggi principali

Avatar: Fuoco e Cenere

Zoe Saldana ha dichiarato a Deadline che, in Avatar: Fuoco e Cenere, “Jake e Neytiri sono in questo viaggio di accettazione, di accettazione di ciò che sono e di ciò che devono essere l’uno per l’altra e di come andranno avanti per mantenere la loro famiglia al sicuro”. L’attore ha sottolineato che l’accettazione della morte di Neteyam e la gestione delle conseguenze dell’evento saranno al centro della loro storia nel sequel, il che implica che il duo riceverà una quantità significativa di tempo sullo schermo e di attenzione alla storia. Questo potrebbe non essere di buon auspicio per il franchise nel suo complesso.

Zoe Saldana ha aggiunto: “Adoro il fatto che al centro di tutta questa saga ci sia una bellissima storia d’amore”, riferendosi al legame tra Jake e Neytiri che si era creato nel film originale. Questo riafferma l’idea che la storia della coppia sarà al centro di Avatar: Fire & Ash, ma non è detto che sia così. Mentre i tanto pubblicizzati cattivi Na’vi del fuoco sono una promessa irresistibile, sono le storie della prossima generazione del clan di Jake e Neytiri a essere più eccitanti. Il conflitto interno di Spider, i crescenti superpoteri di Kiri e le lotte di Lo’ak dovrebbero dare forma al sequel.

La storia di Avatar: Fuoco e Cenere dovrebbe invece essere incentrata sui figli di Neytiri e Jake

Avatar: Fuoco e Cenere
© Disney

L’amicizia di Lo’ak con l’emarginato Tulkun, Payakan, è stata la sottotrama più forte di Avatar: La Via dell’Acqua, perché ha ignorato i consigli del padre e ha difeso ciò in cui credeva. Questo ha portato Payakan a spazzare via molte delle forze dell’RDA, dimostrando che Lo’ak aveva ragione a opporsi a suo padre, in quanto ha contribuito a salvare la Metkayina. Allo stesso modo, la lotta di Spider per allinearsi con il suo malvagio padre biologico, Quaritch, o con il clan che non lo ha mai veramente accettato come proprio, rappresenta uno dei drammi più avvincenti del sequel.

Questo rende ancora più spiacevole il fatto che Avatar: Fuoco e Cenere sembri determinato a riportare Jake e Neytiri in primo piano nel franchise. Il personaggio di Saldana è stato convincente in Avatar: La via dell’acqua e la sua rabbia per la morte di Neteyam, che è quasi costata la vita a Spider, ha lasciato intendere una svolta oscura per il suo personaggio. Tuttavia, dato che i film di Avatar rischiano di dimenticare gli avatar su cui erano originariamente incentrati, è facile capire perché Avatar: La via dell’acqua non si sia concentrato su Jake. Il personaggio di Sam Worthington è la figura meno dinamica della serie.

In Avatar: La Via dell’Acqua cambiare i personaggi centrali del franchise è stata una buona cosa

Avatar: La via dell'Acqua

Kiri, Lo’ak e Spider sono tutti di una generazione più giovane rispetto a Jake e Neytiri, quindi dovrebbero essere il fulcro della storia di Avatar: Fuoco e cenere , dato che collettivamente hanno il maggior potenziale di crescita. Neytiri e Jake sono esistiti soprattutto per ostacolare i personaggi più giovani in Avatar: La via dell’acqua, e la storia del sequel di Kiri è più promettente di un’altra storia di Jake che cerca di bilanciare la guida della resistenza con la protezione della sua famiglia. Questa trama ripetitiva potrebbe presto diventare noiosa e sprecare tempo prezioso sullo schermo.

Jake e Neytiri dovrebbero avere un ruolo di supporto in Avatar: Fuoco e cenere e il franchise dovrebbe approfondire il loro dolore per la morte di Neteyam durante il loro limitato tempo di schermo. Tuttavia, il loro tempo sullo schermo dovrebbe essere limitato, poiché il sequel dovrebbe dare la priorità alla prossima generazione di personaggi. Poiché il franchise di Avatar bilancia i suoi nuovi cattivi, come i Na’vi del Fuoco, i suoi antagonisti consolidati, come Quaritch e la RDA, e i suoi giovani eroi, i film hanno meno tempo per le star originali del franchise Avatar: Fuoco e Cenere  deve riconoscere questa realtà con un ruolo minore per Jake e Neytiri.

DGA Awards 2025: tutte le nomination

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DGA Awards 2025: tutte le nomination

La Directors Guild of America (DGA) ha svelato i suoi candidati per i prossimi premi del 2025, ed è una stagione degli Oscar ad alto rischio, come dimostrano i notevoli assenti e le sorprese nelle seguenti cinquine. I cinque registi che si contendono il prestigioso DGA Award for Directorial Achievement in Feature Film sono:

Nella categoria riservata ai registi esordienti, invece, compaiono:

  • Payal Kapadia per “All We Imagine as Light”
  • Megan Park per “My Old Ass”
  • RaMell Ross per “Nickel Boys”
  • Halfdan Ullman Tondel per “Armand
  • Sean Wang per “Dìdi”

Andy Muschietti conferma che Robert Pattinson non sarà il Batman del CDU

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Subito dopo Natale, abbiamo ricevuto la deludente notizia che il sequel di The Batman di Matt Reeves, che non sembra più intitolato “The Batman – Part II“, ha subito un forte ritardo e non arriverà nelle sale prima del 1° ottobre 2027.

Nonostante il co-CEO dei DC Studios James Gunn abbia dichiarato sui social media che il ritardo era semplicemente dovuto al fatto che la sceneggiatura non era stata completata, si è speculato sul fatto che alcune recenti voci relative al fatto che Gunn volesse portare la star Robert Pattinson nel ruolo del Cavaliere Oscuro del DCU potevano essere la vera ragione.

Gunn ha precedentemente ammesso di aver preso in considerazione l’idea di tenere Pattinson come Batman e l’insider Jeff Sneider è ancora irremovibile sul fatto che questa sia la linea d’azione che il regista di Superman vuole intraprendere.

Andy Muschietti di The Brave and the Bold smentisce il rumor che vuole Robert Pattinson Batman del DCU

Anche se c’è del vero in questo, ora abbiamo sentito dal regista di The Brave and the Bold, Andy Muschietti, che ha chiarito ampiamente che Pattinson non sarà il Caped Crusader del DCU durante un’apparizione al programma Radio TU. “Come tutti sanno, il Batman presente in The Brave and the Bold apparterrà al nuovo universo DC. È abbastanza ovvio che il Batman di Matt Reeves non fa parte di questo nuovo universo. Tuttavia, DC e Warner Bros. stanno andando avanti con la seconda parte della serie Batman di Reeves, che, come ampiamente riportato, dovrebbe uscire intorno al 2027. Ciò significa che il prossimo film di Batman impiegherà del tempo prima di vedere la luce.”

“Pubblicare due film di Batman contemporaneamente sarebbe controproducente”, ha continuato il regista di The Flash. “Quello che sta facendo la DC è creare una strategia per garantire che questi due film non entrino in conflitto tra loro. Per quanto riguarda il mio coinvolgimento nel progetto, per ora ci sono buone intenzioni. Vogliono fare il film con me e voglio farlo anch’io. Sono impaziente di lavorare al film. Stiamo parlando della storia e del tono.” Possiamo anche prendere questo come conferma che Andy Muschietti è ancora intenzionato a dirigere The Brave and the Bold nonostante le voci contrarie.

“Abbiamo visto The Flash prima ancora di prendere le redini dei DC Studios, e sapevamo di essere nelle mani non solo di un regista visionario, ma anche di un grande fan della DC”, hanno affermato Gunn e Peter Safran in una dichiarazione congiunta all’epoca. “È un film magnifico, divertente, emozionante e l’affinità e la passione di Andy per questi personaggi e questo mondo risuonano in ogni fotogramma.

Quindi, quando è arrivato il momento di trovare un regista per The Brave and the Bold, c’era davvero una sola scelta. Fortunatamente, Andy ha detto di sì. Barbara ha firmato per produrre con noi e siamo partiti. Sono una squadra straordinaria e non potremmo avere partner migliori o più stimolanti mentre ci imbarchiamo in questa nuova emozionante avventura nel DCU”.

Insieme a una nuova interpretazione del Cavaliere Oscuro, The Brave and the Bold presenterà un Robin molto diverso nelle vesti di Damian Wayne, un “adolescente omicida cresciuto da assassini che è anche il figlio che Batman non sapeva di avere”.

Euphoria 3: per Colman Domingo sarà “rivoluzionaria”

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Euphoria 3: per Colman Domingo sarà “rivoluzionaria”

Colman Domingo si sta preparando a tornare nel ruolo di Ali per la terza stagione di Euphoria. Sebbene lo show sia stato interrotto dall’inizio del 2022, la produzione dovrebbe iniziare alla fine di questo mese.

Parlando con Jessie e Lennie Ware per il podcast Table Manners, Domingo ha anticipato il suo ritorno a Euphoria quando gli è stato chiesto dei suoi prossimi progetti. Nonostante non abbia visto un copione, Domingo ha parlato con il creatore di Euphoria Sam Levinson della terza stagione, che promette di essere “rivoluzionaria”.

“Torno al mio show Euphoria”, ha detto Domingo. “Non ho letto [la sceneggiatura], ma [Sam Levinson] me ne ha parlato, e sarà rivoluzionaria”.

Chi è coinvolto in Euphoria 3 oltre a Colman Domingo?

Euphoria
Credit © HBO

Di Euphoria – Stagione 3 si sa ancora poco. Da quando il finale della seconda stagione è andato in onda nel febbraio 2022, la serie ha subito notevoli battute d’arresto e interruzioni dietro le quinte. Gli scioperi della SAG-AFTRA e della WGA, insieme alle tragiche morti dell’attore Angus Cloud e del produttore Kevin Turen, hanno ritardato la produzione a tempo indeterminato. Inoltre, Levinson e la HBO avrebbero avuto divergenze creative per la terza stagione, facendo slittare ulteriormente la data di inizio.

La maggior parte degli attori principali di Euphoria, tra cui Zendaya, Jacob Elordi, Sydney Sweeney e Hunter Schafer, dovrebbero tornare. Come Domingo, gran parte del cast non ha visto alcun copione.

“Non ho ancora letto nulla, ma sono entusiasta di vedere a cosa hanno lavorato tutti e quale sarà il futuro di Euphoria”, ha dichiarato Zendaya a Vanity Fair a novembre. “Non ho una risposta precisa, se non che al momento le riprese inizieranno a gennaio”.

A causa dell’invecchiamento del cast dopo il liceo, la terza stagione di Euphoria dovrebbe includere un salto temporale. Casey Bloys della HBO e Max ha confermato che la terza stagione dovrebbe iniziare la produzione questo mese.

“Penso che abbiamo una data di inizio, metà-fine gennaio”, ha detto Bloys. “Non è cambiato nulla. Qualcuno ha detto qualcosa online e poi è iniziata tutta questa storia. Stiamo girando la stagione. Ho letto i copioni. Siamo contenti. Stiamo andando avanti. Tutti gli attori”. La terza stagione sarà composta da otto episodi e la data di uscita è prevista per il 2026.

FOTO DI COPERTINA: Colman Domingo, al 36° Annual Palm Springs International Film Festival Film Awards 2025. Foto di imagepressagency via Depositphotos.com

Reacher 3: il trailer della serie Prime Video

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Reacher 3: il trailer della serie Prime Video

Prime Video ha svelato il trailer ufficiale della terza stagione di Reacher. La stagione in otto episodi sarà rilasciata con cadenza settimanale, con i primi tre episodi in anteprima il 20 febbraio e gli episodi successivi in uscita ogni giovedì fino al 27 marzo 2025 in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. Dopo che la seconda stagione si è confermata la più vista nel 2023 su Prime Video, è stato annunciato il rinnovo anticipato di Reacher per una quarta stagione, le cui riprese inizieranno nel 2025.

La terza stagione di Reacher

Basata sul romanzo La vittima designata (Persuader) di Lee Child, nella terza stagione di questa serie ricca di azione, Reacher precipita nel cuore oscuro di una vasta impresa criminale nel tentativo di salvare un informatore della DEA sotto copertura il cui tempo sta per scadere. Qui trova un mondo di segreti e violenza e si confronta con alcune questioni in sospeso del suo passato.

La terza stagione di Reacher vede Alan Ritchson nel ruolo principale di “Jack Reacher”, con Maria Sten che torna a vestire i panni di “Frances Neagley”. Nel cast di questa stagione troviamo anche Anthony Michael Hall nel ruolo di “Zachary Beck”, Sonya Cassidy come “Susan Duffy”, Brian Tee nei panni di “Quinn”, Johnny Berchtold interpreta “Richard Beck”, Robert Montesinos è “Guillermo Villanueva”, Olivier Richters come “Paulie” e Daniel David Stewart nel ruolo di “Steven Elliot.”

Basata sui romanzi di Lee Child, Reacher è prodotta da Amazon MGM Studios, Skydance Television e CBS Studios. La serie è scritta dallo scrittore e sceneggiatore nominato agli Emmy Nick Santora (FUBAR, Prison Break), che ne è anche executive producer e showrunner. Oltre a Santora e Child, Ritchson sarà executive producer insieme a Don Granger, Scott Sullivan, Mick Betancourt, con David Ellison, Dana Goldberg e Matt Thunell per Skydance. Carolyn Harris e Kenny Madrid sono gli executives-in-charge della serie per Skydance Television.

Bandidos 3 si farà? tutto quello che sappiamo

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Bandidos 3 si farà? tutto quello che sappiamo

Siete curiosi di vedere Bandidos 3 su Netflix? Il dramma messicano sulle rapine ha affascinato gli spettatori con i suoi colpi di scena a caccia di tesori e gli intensi archi di personaggi. Dopo la recente uscita della stagione 2, che ha regalato ancora più azione, i fan sono ora ansiosi di sapere se la storia continuerà oltre quest’ultimo capitolo.

Ecco cosa sappiamo finora sullo stato di rinnovo di Bandidos, sulle sue recenti performance e su ciò che potrebbe accadere in futuro alla serie di successo.

La terza stagione di Bandidos è stata cancellata o rinnovata da Netflix?

Netflix non ha condiviso ufficialmente alcuna decisione su Bandidos al di là della seconda stagione. Il dramma messicano sulle rapine, diretto da Adrian Grünberg e Javier Ruiz Caldera, ha debuttato il 13 marzo 2024. Dopo il successo iniziale, la seconda stagione è stata tranquillamente rinnovata e rilasciata a livello globale il 3 gennaio 2025. Tuttavia, non ci sono ancora conferme su una terza stagione.

La seconda stagione riprende dal finale a rischio della prima. I banditi continuano la loro ricerca del leggendario tesoro Maya. Vengono introdotti nuovi personaggi e conflitti più profondi, che intrecciano ulteriormente le storie di Miguel e Lilí. Nonostante la recente uscita, Netflix non ha confermato se la serie continuerà oltre la seconda stagione.

Il rinnovo per la seconda stagione non è mai stato annunciato ufficialmente da Netflix, ma è stato confermato dai media in lingua spagnola e dai post del cast. In particolare, Ester Expósito, nota per il suo ruolo in Elite, ha accennato alla produzione in corso attraverso i suoi social media. I rapporti suggeriscono che le riprese della seconda stagione sono iniziate già nel gennaio 2024, prima ancora dell’uscita della prima stagione (via What’s On Netflix).

La prima stagione ha ottenuto buoni risultati a livello globale, con oltre 71,20 milioni di ore di visione registrate tra il 10 marzo e il 7 aprile 2024. La serie è apparsa costantemente nella top 10 di Netflix in 68 Paesi, in particolare nelle regioni di lingua spagnola come il Messico, dove è rimasta in testa alla classifica per oltre quattro settimane. Il suo forte debutto ha probabilmente influenzato la decisione di Netflix di procedere con una seconda stagione.

Al momento, il futuro di Bandidos rimane incerto. Di solito Netflix valuta l’andamento delle nuove stagioni prima di fare ulteriori annunci. I fan dovranno attendere aggiornamenti per sapere se la serie sarà rinnovata per una terza stagione.

Bandidos – stagione 2, la spiegazione del finale: Regina è stata arrestata?

Il finale di Bandidos – stagione 2, era incentrato sul tentativo del gruppo titolare di recuperare un prezioso gioiello chiamato Lacrima di Fuoco dalle grinfie di Regina. Perché? Beh, la storia è più o meno questa: Lili, il cui nome originale era Carlota, era la sorellastra di Regina. Quest’ultima aveva ucciso il padre biologico di Lili e si era data alla fuga. Dopo aver scoperto dove si trovava, Regina costrinse Lili a usare le sue amiche per ottenere la Lacrima di Fuoco come forma di riparazione.

Temendo per le loro vite, Lili, Miguel, Octavio, Ines, Lucas e Citlali hanno trascorso l’intera stagione cercando, fallendo e poi cercando di nuovo questo favoloso tesoro. Quando alla fine raggiungono la grotta che ospitava il prezioso gioiello, Regina, Ariel, Pepa (il gangster appartenente alla tribù Maya, legittima proprietaria della Lacrima di Fuoco) e il proprietario terriero la cui moglie lo aveva tradito con Miguel, circondano i Bandidos per mettere le mani sul premio.

Il braccio destro di Regina, Mano, uccide Pepa e il proprietario terriero, mentre Regina si impossessa del gioiello. Tuttavia, quando Mano si rifiuta di uccidere Alex, il figlio di Ines, si scatena una sparatoria che porta alla morte di Octavio. Lili, Miguel, Ines, Lucas e Citlali decidono quindi di escogitare un piano per sconfiggere Regina una volta per tutte. Ci sono riusciti? Scopriamolo.

Un furto fallito

Dopo aver sottratto la Lacrima di Fuoco ai Bandidos, Regina organizza un gala per esibire il gioiello davanti a tutto il Messico, o almeno così sembra. Regina sa che Lili tenterà di rubarlo. Lili sa che Regina è consapevole del suo tentativo. E Regina sa che Lili sa che lei sa che si tenterà di rubare il gioiello.

Comunque, i ladri si dividono in tre squadre da due:

  • Lucas e Citlali sono incaricati di distrarre gli ospiti nei casinò, perché non ci si può aspettare che un gioiello intrattenga il pubblico per troppo tempo.
  • Ines e Miguel vengono mandati al caveau, nella speranza che sia lì conservata la vera versione del gioiello.
  • Nel frattempo, Lili e Leo si dirigono nella sala delle esposizioni, pur sapendo che il gioiello lì esposto è solo un falso.

Una volta che Lucas e Citlali hanno finito di manipolare le slot machine, Citlali si reca nell’atrio mentre Lucas si dirige verso il caveau, dove Ines e Miguel stanno trapanando per calare a distanza Lili nella sala delle esposizioni. Non appena Lili tocca il gioiello, Regina e le guardie la circondano. Leo salta con la sua bicicletta dalla terrazza dell’edificio adiacente, entra nella sala delle esposizioni e salva Lili.

Il caveau è stato riempito di esplosivi che esplodono, uccidendo Miguel, Ines e Lucas. Leo e Citlali riescono a fuggire, ma Lili viene catturata. Alla stazione di polizia, Lili confessa a Carmen, ex fiamma di Ines e agente di polizia, che i Bandidos hanno agito per vendicarsi di Regina. Carmen le chiede di firmare la lettera di confessione, ma Lili si rifiuta.

Canche e Regina, che hanno assistito alla conversazione tra Lili e Carmen dalla sala di osservazione della camera degli interrogatori, discutono brevemente del destino di Lili e del fatto che la Spagna stia richiedendo la sua estradizione per processarla per il presunto omicidio del padre di Regina, ossia del patrigno di Lili. Regina crede che questa sia la fine di Lili. Per questo motivo, entra nella stanza degli interrogatori per parlare con la sorellastra, senza sapere che in realtà sta cadendo in una trappola.

Regina viene arrestata

Bandidos 2

Ecco un piccolo retroscena. Quando Lili si chiamava Carlota ed era solo una bambina, fu abbandonata davanti alla porta di Ramon Valdes, un uomo pericoloso che trafficava in diamanti e armi. Regina odiava Carlota, e questo la trasformò in una minaccia. Valdes se ne accorse e decise di tagliare fuori Regina dal suo testamento, lasciando tutto in eredità a Lili.

La storia ufficiale è che Lili abbia ucciso Valdes, preso i soldi dell’eredità, cambiato nome e si sia data alla fuga. Da allora, Regina la sta cercando, convinta di meritare quei soldi. Anche se Regina possiede la Lacrima di Fuoco, un gioiello probabilmente più prezioso dell’eredità di Lili, continua a volere che Lili rinunci ai suoi diritti.

Lili, tuttavia, afferma che Ramon Valdes era il suo padre biologico, rendendo l’eredità legittima. Ciò che non è legittima è l’accusa che Lili abbia ucciso Ramon Valdes: in realtà, è stata Regina a farlo, spinta dalla gelosia per la relazione tra Lili e Ramon. Regina ha poi incastrato Lili, facendola diventare una criminale ricercata.

Quando Lili chiede a Regina se ha compiuto l’omicidio da sola o se ha avuto bisogno di aiuto, Regina sbotta confessando che è stata tutta opera sua. Regina dovrebbe essere una mente criminale straordinaria, sempre mille passi avanti a tutti. Tuttavia, poiché la trama richiede che si comporti da ingenua, dimentica di essere in una sala interrogatori e confessa di aver ucciso il proprio padre.

Una sala interrogatori è dotata di registratori video e audio. Anche se non si vedono, ci sono. È proprio per questo che si chiama sala interrogatori. Ogni delinquente di strada lo sa, ma il cervello di Regina si spegne convenientemente perché questo è l’episodio finale della serie, e gli sceneggiatori vogliono che Lili vinca, anche se non ha alcun senso narrativo o logico. Naturalmente, Regina viene arrestata e mandata in prigione. Ma che ne sarà della rapina e della Lacrima di Fuoco?

Aspettative sulla terza stagione di Bandidos

Nonostante sia stato gravemente ferito durante la sparatoria nella grotta dove è stato trovato il gioiello, Mano sembra essere riuscito ad avvisare Xime (la domestica che si occupa del padre smemorato di Miguel) che l’intera presentazione del gala della Lacrima di Fuoco era una trappola per i Bandidos. Xime si è opportunamente recata al caveau e ha impedito che Miguel, Ines e Lucas morissero nell’esplosione causata dalla bomba che era stata piazzata.

Quando tutti erano al sicuro, Lucas ha fatto detonare l’esplosione e, con l’aiuto di Canche (pagato da Ariel, che ha cambiato schieramento per portare la Lacrima di Fuoco nel suo museo), è entrato nell’obitorio insieme a Miguel e Ines, nascosti in sacchi per cadaveri. Per favore, non chiedetevi come tre corpi illesi siano finiti all’obitorio. Inoltre, non cercate di capire come una confessione audio sia bastata per far arrestare una figura del calibro di Regina, o come Lili abbia ottenuto il via libera per il presunto omicidio di Ramon Valdes. Passiamo alle cose importanti.

Nel finale della seconda stagione di Bandidos, i cacciatori di tesori (insieme a Leo e Pachita) consegnano la Lacrima di Fuoco ad Ariel per esporla nel museo, ottenendo in cambio milioni di dollari. Pachita promette di usare i soldi per corrompere alcuni detenuti nella prigione di Regina, così da farle assaggiare la sua stessa medicina.

Ma se questa confessione audio non regge, Regina tornerà sicuramente a perseguitare i Bandidos, soprattutto Lili, nella terza stagione dello show, ancora da annunciare. Lucas e Citlali pianificano di andare in Cina una volta che Citlali avrà rotto con il suo attuale fidanzato, German. Forse li vedremo impegnati in qualche rapina in Asia; c’è un’intera lista di oggetti di valore da cui scegliere.

Carmen propone a Ines di rientrare in polizia e riprendere la loro relazione sentimentale, ma Ines sceglie di andare in vacanza con suo figlio Alex. Miguel parte per la Turchia con suo padre, sperando di provare un po’ di adrenalina prima che la sua mente ceda del tutto.

Lili, intanto, esamina la spilla che Ramon le ha dato mentre esalava il suo ultimo respiro. Forse capisce che i gioielli contenuti nell’ornamento sono la sua eredità. Oppure nota delle indicazioni incise sulla spilla che conducono al denaro dell’eredità? Non lo sappiamo. È tutto troppo vago per essere decifrato.

Se Netflix decidesse di dare il via libera a una terza stagione di Bandidos, nonostante questa abissale seconda stagione, forse avremo finalmente una risposta al mistero della spilla di Lili.

Avengers: Doomsday, la storia c’è ma la sceneggiatura non è ancora pronta

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I Marvel Studios avevano in programma una storia incentrata su Kang per il quinto film degli Avengers (precedentemente Avengers: The Kang Dynasty), ma sono stati costretti a tornare al tavolo da disegno quando l’attore Jonathan Majors è stato condannato per aggressione. Si è quindi deciso di passare al Dottor Destino, che sarà interpretato da Robert Downey Jr. con Avengers: Doomsday.

“Abbiamo sempre lavorato a stretto contatto con Markus e McFeely durante tutto il lavoro che abbiamo svolto insieme”, ha detto il co-regista Joe Russo l’anno scorso quando Stephen McFeely si è unito al team di sceneggiatori. “È un po’ come risalire in sella a una bicicletta. Abbiamo un processo davvero codificato con cui lavoriamo tutti insieme. È molto complicato elaborare una storia di questa portata”.

“Questi saranno film molto, molto grandi con molti personaggi e molte trame che si fondono”, ha aggiunto Joe Russo. “Siamo davvero contenti di come stanno venendo insieme in questo momento.” Non siamo sicuri di quanto sia stata modificata l’idea originale, ma elaborare una nuova storia ha quasi certamente comportato più che semplicemente cambiare un cattivo con un altro, e sembra che la sceneggiatura non sia ancora esattamente dove dovrebbe essere.

Secondo lo scooper Daniel Richtman, la Marvel ha imbastito la storia, ma la sceneggiatura non è ancora completa e probabilmente ci lavorerà fino a marzo, poco prima dell’inizio delle riprese.

Non è così insolito come si potrebbe pensare (il processo di scrittura spesso continua anche quando le telecamere sono già in funzione) e non significa necessariamente che le riprese potrebbero essere ritardate (anche se è certamente possibile).

Quale sarà la trama di Avengers: Doomsday?

Le voci sulla trama continuano a circolare e si parla di una nuova squadra di eroi più potenti della Terra che si riunisce per combattere contro le varianti malvagie dei sei Vendicatori originali. Probabilmente si tratta più di una speculazione che altro, anche se Chris Evans tornerà (nei panni di Steve Rogers, non di Johnny Storm) e di recente abbiamo sentito che anche Scarlett Johansson tornerà nei panni di Vedova Nera, nonostante Natasha Romanoff sia stata uccisa in Avengers: Endgame.

La prova: la storia vera dietro alla serie Netflix

La prova: la storia vera dietro alla serie Netflix

La storia vera che si cela dietro la serie Netflix “La prova” (The Breakthrough) è niente meno che un vero e proprio caso di cronaca nera svedese. Anzi, è un pezzo di storia investigativa europea. È stata la prima volta che il DNA è stato utilizzato in questo modo nuovo per risolvere un caso.

La serie Netflix “La prova” (The Breakthrough), uscita nel gennaio 2025, è basata su un vero caso di omicidio svedese. O meglio, la serie si basa su uno dei più misteriosi doppi omicidi svedesi.

La serie si concentra sulle indagini. Un’indagine che, purtroppo, è andata avanti per molto tempo con pochi indizi. La chiave per risolvere il caso è stata la combinazione della moderna tecnologia del DNA e della genealogia tradizionale. La combinazione di questi elementi ha permesso di risolvere il caso di omicidio di 16 anni fa.

La storia vera di “La prova” (The Breakthrough): Omicidi che hanno scosso la Svezia

Il 19 ottobre 2004, la piccola città svedese di Linköping fu colpita da una tragedia. Mohamed Ammouri, di otto anni, e Anna-Lena Svensson, di 56 anni, furono brutalmente uccisi con un coltello a farfalla.

Gli omicidi hanno scosso la comunità. Tuttavia, nonostante i massicci sforzi della polizia, l’assassino è rimasto sconosciuto per 16 anni.

Anche se la polizia aveva il DNA dell’assassino, non serve a molto se non c’è alcun riscontro nei database. E senza un movente evidente per i doppi omicidi, i detective della omicidi non avevano nulla di concreto su cui lavorare.

L’indagine ha incluso non meno di 7.000 interviste, 13.000 suggerimenti e 5.000 test del DNA. Purtroppo, tutto senza risultati. La svolta è arrivata solo nel 2020, quando la polizia svedese ha iniziato a collaborare con il genealogista Peter Sjölund.

La svolta: Genealogia e tracciamento del DNA

Peter Sjölund ha utilizzato la ricerca avanzata del DNA nelle banche dati internazionali e l’ha combinata con la genealogia tradizionale. In altre parole, ha esaminato i registri ecclesiastici e gli avvisi di morte. Con l’aiuto dei supercomputer della polizia svedese, ha rintracciato il DNA di famiglie del XVIII e XIX secolo.

La ricerca ha portato all’identificazione di due fratelli, uno dei quali, Daniel Nyqvist, è stato identificato come l’assassino. Il risultato del DNA è stato confermato quando il DNA di un capello del cappello dell’assassino è stato confrontato direttamente con il DNA di Daniel Nyquist.

Daniel Nyqvist è stato arrestato il 9 giugno 2020 e ha subito confessato gli omicidi.

Dopo 16 anni senza alcun progresso reale, la polizia disponeva di prove fisiche del DNA e di una confessione. È apparso subito chiaro che questo duplice assassino era un solitario. Aveva vissuto isolato e inosservato a Linköping da quando aveva commesso i due omicidi una mattina di ottobre del 2004.

Dal Golden State Killer agli omicidi di Linköping

Il caso di Daniel Nyqvist è un esempio di come la tecnologia moderna possa risolvere anche i misteri più ostinati. Per la polizia non c’erano più piste su cui lavorare. Dopo tutto, il DNA non è molto utile quando non si ha nulla con cui confrontarlo.

Una situazione simile è stata affrontata dagli investigatori negli Stati Uniti, dove il Golden State Killer è stato catturato con gli stessi metodi appena due anni prima, nel 2018. Nella serie di Netflix, sembra che il Golden State Killer sia stato catturato e che la polizia svedese abbia trovato in un attimo anche Daniel Nyqvist.

In realtà, tra i due arresti sono passati più di due anni. Joseph James DeAngelo Jr. è stato identificato grazie al DNA come il serial killer “Golden State Killer” e arrestato il 24 aprile 2018, mentre Daniel Nyqvist è stato arrestato il 9 giugno 2020.

La serie Netflix “La prova” (The Breakthrough) non solo descrive il mistero del doppio omicidio impossibile, ma mostra anche la perseveranza che ha portato all’arresto dell’assassino 16 anni dopo. Se gli investigatori non avessero insistito nel provare questo nuovo metodo, il caso sarebbe ancora irrisolto.

Una serie svedese di true crime da non perdere

La prova (The Breakthrough)

Se amate le serie di true crime affascinanti, “La prova” (The Breakthrough) è una serie da non perdere. Con la sua intensa storia di progressi tecnologici attraverso il DNA combinato con la genealogia, la serie dimostra che anche i segreti più oscuri possono essere svelati.

Quando si guarda la serie di Netflix, si noterà che i nomi e i dettagli sono stati modificati. Tuttavia, non è cambiato molto per quanto riguarda il caso in sé. Tra questi c’è la spiegazione dell’assassino che ha detto di aver dovuto uccidere per trovare la pace mentale.

Anche il dettaglio secondo cui i genitori di Mohamed Ammouri hanno avuto una figlia dopo la sua morte e l’hanno chiamata Anna-Lena, che ha cercato di salvare Mohamed, è vero. Così come Mohamed, 8 anni, era sempre accompagnato dalla sorella maggiore di 13 anni.

Il 19 ottobre 2004 è stata la prima volta che è andato a scuola da solo. Come tutti sappiamo, non è mai arrivato a scuola.

Sebbene la serie Netflix “La prova” (The Breakthrough) sia correttamente descritta come una fiction, è basata (in modo molto diretto) sul vero caso di cronaca nera dei doppi omicidi di Linköping.

Daniel Nyqvist ha ricevuto una pena detentiva psichiatrica per i duplici omicidi

La prova (The Breakthrough)

Il 1° ottobre 2020, Daniel Nyqvist è stato condannato e ha ricevuto una pena detentiva per l’omicidio di Mohamed Ammouri e Anna-Lena Svensson il 19 ottobre 2004.

Le sue stesse dichiarazioni, secondo cui si sarebbe sentito costretto a uccidere due persone per trovare un po’ di pace, indicavano che era potenzialmente malato di mente. Sia la difesa che l’accusa hanno convenuto che Daniel Nyqvist avrebbe dovuto scontare una pena detentiva psichiatrica piuttosto che una pena detentiva.

Tuttavia, non erano d’accordo sul fatto che si trattasse di omicidio o di omicidio colposo. La difesa riteneva che Daniel Nyqvist dovesse essere condannato per omicidio colposo a causa del suo stato quasi psicotico, mentre il pubblico ministero voleva una condanna per omicidio.

Daniel Nyqvist è stato condannato per due capi d’accusa di omicidio. È stato inoltre condannato a risarcire la famiglia di Mohamed Ammouri, che aveva solo 8 anni quando è stato ucciso. Un importo totale di 350.000 corone svedesi (poco più di 31.000 dollari USA), che il pubblico ministero ha considerato troppo basso.

I Marvel Studios stanno pensando di scegliere un nuovo attore per T’Challa?

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Cinque anni dopo la morte di Chadwick Boseman, i Marvel Studios potrebbero pianificare di introdurre una nuova versione di T’Challa nel MCU. Si è molto dibattuto su come lo studio intendesse procedere con un sequel di Black Panther dopo la tragica scomparsa di Boseman nell’agosto del 2020, e alla fine è stata presa la decisione di andare avanti con Wakanda Forever e far assumere il ruolo a un altro personaggio.

La sorellina di T’Challa è sempre sembrata la scelta più ovvia, e Shuri (Letitia Wright) ha finito per onorare il suo defunto fratello e la madre (Angela Bassett) vestendo i panni della nuova protettrice di Wakanda. Mentre la maggior parte dei fan riteneva che questo fosse il modo più rispettoso di procedere, alcuni speravano di vedere un nuovo attore nel ruolo di T’Challa, e sembra che Kevin Feige e soci ora concordino sul fatto che è passato abbastanza tempo.

Secondo Jeff Sneider, Marvel sta cercando di rilanciare il suo eroe Black Panther T’Challa prima dei due film di Avengers e di Black Panther 3 di Ryan Coogler”. Supponiamo che questa sarebbe una variante multiversale del personaggio, ma si ipotizza che potrebbe non trattarsi dello stesso T’Challa, ma piuttosto una versione più anziana di suo figlio.

tchalla nakiaBlack Panther: Wakanda Forever si è concluso con Shuri che incontra suo nipote, il figlio che T’Challa ha avuto con Nakia (Lupita Nyong’o), e si concede finalmente di smettere di piangere la morte del fratello bruciando le sue vesti funebri.

Il piano originale sembrava essere che il ragazzo succedesse al suo defunto padre assumendo il ruolo di Black Panther e forse persino governando Wakanda come re. La natura del Multiverso consentirebbe un salto temporale, ma sembra più probabile che la Marvel abbia in programma di trovare un nuovo attore per interpretare una versione dello stesso personaggio interpretato da Boseman in quattro film MCU.

Lex Luthor e Mister Terrific in nuove immagini da Superman

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Lex Luthor e Mister Terrific in nuove immagini da Superman

Poco dopo l’uscita del primo teaser trailer di Superman, sono comparsi online un paio di screenshot ad alta risoluzione di Lex Luthor e Mister Terrific. Ora entrambe le scene, le uniche non incluse nel teaser rilasciato ufficialmente, hanno trovato posto sui social media. Non rivelano molto, ovviamente, ma siamo sicuri che molti di fan accoglieranno con favore qualsiasi nuovo contenuto dal reboot DCU. Come ulteriore bonus, la scena di Luthor presenta sia Ultraman che The Engineer.

Gunn è stato in silenzio sui social media per tutto il periodo delle vacanze di Natale e non ci sono chiare indicazioni su quando avremo un nuovo sguardo a Superman. Il film sarà sicuramente presentato in un prossimo numero di Empire, ad esempio, ma possiamo solo immaginare quando inizierà la prossima fase di marketing.

Dopo aver recentemente anticipato le “complesse relazioni tra Clark e Lois e Lex e Clark“, il regista James Gunn ha parlato di assicurarsi che questa versione di Lex Luthor sia “assolutamente pari a Superman“. Ha aggiunto: “Forse di più. Devi essere spaventato, e questo Lex fa paura. E non è solo perché è un cattivo, perché è piuttosto cattivo, ma ha le sue ragioni per pensare ciò che pensa, e noi ne parliamo“.

E ci sono un sacco di cose ideologiche su ciò che Superman rappresenta rispetto a ciò che rappresenta come l’uomo più intelligente del mondo. E quindi, penso che sia davvero questa battaglia di ideologie tra i due e come guardano il mondo. Uno dei quali è molto generoso nel suo punto di vista, che è Superman, e uno dei due non è molto generoso nel suo punto di vista, che è Lex“.

Ma anche la sua intelligenza e il suo modo di trattare con il tipo di scagnozzi che Lex ha intorno a sé lo rendono incredibilmente pericoloso per Superman”, ha spiegato Gunn. “E quando sei disposto a combattere, e non ci sono regole, hai sempre un vantaggio sulla persona che è disposta a combattere e ha un sacco di regole, che è Superman“.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

Con la sua solita cifra stilistica, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e dall’innato convincimento nel bene del genere umano.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio 2025.

SAG Awards 2025: tutte le nomination

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SAG Awards 2025: tutte le nomination

Le candidature per i SAG Awards 2025 sono state svelate questa mattina, dopo che l’annuncio di persona programmato è stato annullato a causa del tragico incendio boschivo in corso a Los Angeles. I trofei in 15 categorie, sei nei film e nove in TV, saranno in palio nella 31a edizione annuale dei SAG Awards il 23 febbraio allo Shrine Auditorium & Expo Hall di Los Angeles e in streaming live su Netflix. Kristen Bell presenterà la cerimonia, che vedrà Jane Fonda ricevere il SAG Life Achievement Award.

Le candidature di oggi arrivano mentre la stagione dei premi entra nel vivo dopo i Golden Globe di domenica, nel corso dei quali film come Emilia PerezThe Brutalist hanno consolidato il loro posto nella conversazione sui premi. I due film cercheranno di continuare il loro slancio ai SAG Awards, che l’anno scorso hanno dato una spinta al vincitore dell’Oscar per il miglior film Oppenheimer che ha portato a casa il trofeo Outstanding Ensemble, l’equivalente più vicino del miglior film della gilda.

Gli SAG Awards sono stati un forte indicatore per gli Oscar di recente, con quattro degli ultimi cinque vincitori del premio Ensemble Film che hanno poi vinto il premio Miglior Film. Tre dei quattro vincitori dell’anno scorso, Cillian Murphy, Da’Vine Joy Randolph, Robert Downey Jr., hanno vinto anche gli Oscar nelle loro categorie.

In TV, i vincitori dell’ensemble della serie dell’anno scorso sono stati Succession, con ben cinque nomination nella sua ultima stagione, nella categoria Drama e The Bear nella categoria Comedy.

Ecco i candidati per gli SAG Awards 2025:

FILM

Migliore attore protagonista
ADRIEN BRODY / László Tóth – “THE BRUTALIST
TIMOTHÉE CHALAMET / Bob Dylan – “A COMPLETE UNKNOWN
DANIEL CRAIG / William Lee – “QUEER
COLMAN DOMINGO / Divine G – “SING SING”
RALPH FIENNES / Lawrence – “CONCLAVE

Migliore attrice protagonista
PAMELA ANDERSON / Shelly – “THE LAST SHOWGIRL”
CYNTHIA ERIVO / Elphaba – “WICKED”
KARLA SOFÍA GASCÓN / Emilia/Manitas – “EMILIA PÉREZ”
MIKEY MADISON / Ani – “ANORA”
DEMI MOORE / Elisabeth – “THE SUBSTANCE”

Migliore attore non protagonista
JONATHAN BAILEY / Fiyero – “WICKED”
YURA BORISOV / Igor – “ANORA”
KIERAN CULKIN / Benji Kaplan – “A REAL PAIN”
EDWARD NORTON / Pete Seeger – “A COMPLETE UNKNOWN”
JEREMY STRONG / Roy Cohn – “THE APPRENTICE”

MONICA BARBARO / Joan Baez – “A COMPLETE UNKNOWN”
JAMIE LEE CURTIS / Annette – “THE LAST SHOWGIRL”
DANIELLE DEADWYLER / Berniece – “THE PIANO LESSON”
ARIANA GRANDE / Galinda/Glinda – “WICKED”
ZOE SALDAÑA / Rita – “EMILIA PÉREZ”

Miglior Cast per un film
A COMPLETE UNKNOWN
MONICA BARBARO / Joan Baez
NORBERT LEO BUTZ / Alan Lomax
TIMOTHÉE CHALAMET / Bob Dylan
ELLE FANNING / Sylvie Russo
DAN FOGLER / Albert Grossman
WILL HARRISON / Bobby Neuwirth
ERIKO HATSUNE / Toshi Seeger
BOYD HOLBROOK / Johnny Cash
SCOOT MCNAIRY / Woody Guthrie
BIG BILL MORGANFIELD / Jesse Moffette
EDWARD NORTON / Pete Seeger

ANORA
YURA BORISOV / Igor
MARK EYDELSHTEYN / Ivan
KARREN KARAGULIAN / Toros
MIKEY MADISON / Ani
ALEKSEY SEREBRYAKOV / Nikolai Zakharov
VACHE TOVMASYAN / Garnick

CONCLAVE
SERGIO CASTELLITTO / Tedesco
RALPH FIENNES / Lawrence
JOHN LITHGOW / Tremblay
LUCIAN MSAMATI / Adeyemi
ISABELLA ROSSELLINI / Sister Agnes
STANLEY TUCCI / Bellini

EMILIA PÉREZ
KARLA SOFÍA GASCÓN / Emilia/Manitas
SELENA GOMEZ / Jessi
ADRIANA PAZ / Epifania
ZOE SALDAÑA / Rita

WICKED
JONATHAN BAILEY / Fiyero
MARISSA BODE / Nessarose
PETER DINKLAGE / Dr. Dillamond
CYNTHIA ERIVO / Elphaba
JEFF GOLDBLUM / The Wonderful Wizard of Oz
ARIANA GRANDE / Galinda/Glinda
ETHAN SLATER / Boq
BOWEN YANG / Pfannee
MICHELLE YEOH / Madame Morrible

Migliori Stunt per il cinema
DEADPOOL & WOLVERINE
DUNE: PARTE DUE
THE FALL GUY
IL GLADIATORE II
WICKED

TV

Migliore attore protagonista in un Film per la TV o Serie Limitata
JAVIER BARDEM / Jose Menendez – “MONSTERS: THE LYLE AND ERIK MENENDEZ STORY”
COLIN FARRELL / Oz Cobb – “THE PENGUIN
RICHARD GADD / Donny – “BABY REINDEER”
KEVIN KLINE / Stephen Brigstocke – “DISCLAIMER”
ANDREW SCOTT / Tom Ripley – “RIPLEY”

Migliore attrice protagonista in un Film per la TV o Serie Limitata
KATHY BATES / Edith Wilson – “THE GREAT LILLIAN HALL”
CATE BLANCHETT / Catherine Ravenscroft – “DISCLAIMER”
JODIE FOSTER / Det. Elizabeth Danvers – “TRUE DETECTIVE: NIGHT COUNTRY”
LILY GLADSTONE / Cam Bentland – “UNDER THE BRIDGE”
JESSICA GUNNING / Martha – “BABY REINDEER”
CRISTIN MILIOTI / Sofia Falcone – “THE PENGUIN”

Migliore attore protagonista in una serie Drama
TADANOBU ASANO / Kashigi Yabushige – “SHŌGUN”
JEFF BRIDGES / Dan Chase – “THE OLD MAN”
GARY OLDMAN / Jackson Lamb – “SLOW HORSES”
EDDIE REDMAYNE / The Jackal – “THE DAY OF THE JACKAL”
HIROYUKI SANADA / Yoshii Toranaga – “SHŌGUN”

Migliore attrice protagonista in una serie Drama
KATHY BATES / Madeline Matlock – “MATLOCK”
NICOLA COUGHLAN / Penelope Featherington – “BRIDGERTON
ALLISON JANNEY / Vice President Grace Penn – “THE DIPLOMAT”
KERI RUSSELL / Kate Wyler – “THE DIPLOMAT”
ANNA SAWAI / Toda Mariko – “SHŌGUN”

Migliore attore protagonista in una serie Comedy
ADAM BRODY / Noah Roklov – “NOBODY WANTS THIS”
TED DANSON / Charles Nieuwendyk – “A MAN ON THE INSIDE”
HARRISON FORD / Paul – “SHRINKING”
MARTIN SHORT / Oliver Putnam – “ONLY MURDERS IN THE BUILDING”
JEREMY ALLEN WHITE / Carmen “Carmy” Berzatto – “THE BEAR”

Migliore attrice protagonista in una serie Comedy
KRISTEN BELL / Joanne – “NOBODY WANTS THIS”
QUINTA BRUNSON / Janine Teagues – “ABBOTT ELEMENTARY”
LIZA COLÓN-ZAYAS / Tina – “THE BEAR”
AYO EDEBIRI / Sydney Adamu – “THE BEAR”
JEAN SMART / Deborah Vance – “HACKS”

Miglior Cast in una serie Drama
BRIDGERTON
GERALDINE ALEXANDER / Mrs. Wilson
VICTOR ALLI / John Stirling
ADJOA ANDOH / Lady Danbury
JULIE ANDREWS / Lady Whistledown
LORRAINE ASHBOURNE / Mrs. Varley
SIMONE ASHLEY / Kate Bridgerton
JONATHAN BAILEY / Anthony Bridgerton
JOE BARNES / Lord Wilding
JOANNA BOBIN / Lady Cowper
JAMES BRYAN / Nicky Mondrich
HARRIET CAINS / Philipa Featherington
BESSIE CARTER / Prudence Featherington
GENEVIEVE CHENNEOUR / Miss Livingston
DOMINIC COLEMAN / Lord Cowper
NICOLA COUGHLAN / Penelope Featherington
KITTY DEVLIN / Miss Stowell
HANNAH DODD / Francesca Bridgerton
DANIEL FRANCIS / Lord Marcus Anderson
RUTH GEMMELL / Violet Bridgerton
ROSA HESMONDHALGH / Rae
SESLEY HOPE / Miss Kenworthy
FLORENCE HUNT / Hyacinth Bridgerton
MARTINS IMHANGBE / Will Mondrich
MOLLY JACKSON-SHAW / Miss Hartigan
CLAUDIA JESSIE / Eloise Bridgerton
LORN MACDONALD / Albion Finch
JESSICA MADSEN / Cressida Cowper
EMMA NAOMI / Alice Mondrich
HANNAH NEW / Lady Tilley Arnold
LUKE NEWTON / Colin Bridgerton
CALEB OBEDIAH / Lord Cho
JAMES PHOON / Harry Dankworth
VINEETA RISHI / Lady Malhotra
GOLDA ROSHEUVEL / Queen Charlotte
HUGH SACHS / Brimsley
BANITA SANDHU / Miss Malhotra
LUKE THOMPSON / Benedict Bridgerton
WILL TILSTON / Gregory Bridgerton
POLLY WALKER / Lady Featherington
ANNA WILSON-JONES / Lady Livingston
SOPHIE WOOLLEY / Lady Stowell

THE DAY OF THE JACKAL
KHALID ABDALLA / Ulle Dag Charles
JON ARIAS / Álvaro
NICK BLOOD / Vince Pyne
ÚRSULA CORBERÓ / Nuria
CHARLES DANCE / Timothy Winthrop
BEN HALL / Damian Richardson
CHUKWUDI IWUJI / Osita Halcrow
PATRICK KENNEDY / Teddy
PUCHI LAGARDE / Marisa
LASHANA LYNCH / Bianca Pullman
ELEANOR MATSUURA / Zina Jansone
JONJO O’NEILL / Edward Carver
EDDIE REDMAYNE / The Jackal
SULE RIMI / Paul Pullman
LIA WILLIAMS / Isabel Kirby

THE DIPLOMAT
ALI AHN / Eidra Park
SANDY AMON-SCHWARTZ / Sandy
TIM DELAP / Byron
PENNY DOWNIE / Frances Munning
ATO ESSANDOH / Stuart Hayford
DAVID GYASI / Foreign Secretary Austin Dennison
CELIA IMRIE / Margaret Roylin
RORY KINNEAR / Prime Minister Nicol Trowbridge
PEARL MACKIE / Alysse
NANA MENSAH / Billie Appiah
GRAHAM MILLER / Neil Barrow
KERI RUSSELL / Kate Wyler
RUFUS SEWELL / Hal Wyler
ADAM SILVER / Howard
KENICHIRO THOMSON / Martin

SHŌGUN
SHINNOSUKE ABE / Buntaro
TADANOBU ASANO / Kashigi Yabushige
TOMMY BASTOW / Father Martin Alvito
TAKEHIRO HIRA / Ishido Kazunari
MOEKA HOSHI / Usami Fuji
HIROMOTO IDA / Lord Kiyama
COSMO JARVIS / John Blackthorne
HIROTO KANAI / Kashigi Omi
YUKI KURA / Yoshii Nagakado
TAKESHI KUROKAWA / Lord Ohno
FUMI NIKAIDO / Ochiba No Kata
TOKUMA NISHIOKA / Toda Hiromatsu
HIROYUKI SANADA / Yoshii Toranaga
ANNA SAWAI / Toda Mariko

SLOW HORSES
RUTH BRADLEY / Emma Flyte
TOM BROOKE / JK Coe
JAMES CALLIS / Claude Whelan
CHRISTOPHER CHUNG / Roddy Ho
AIMEE-FFION EDWARDS / Shirley Dander
ROSALIND ELEAZAR / Louisa Guy
SEAN GILDER / Sam Chapman
KADIFF KIRWAN / Marcus Longridge
JACK LOWDEN / River Cartwright
GARY OLDMAN / Jackson Lamb
JONATHAN PRYCE / David Cartwright
SASKIA REEVES / Catherine Standish
JOANNA SCANLAN / Moira Tregorian
KRISTIN SCOTT THOMAS / Diana Taverner
HUGO WEAVING / Frank Harkness
NAOMI WIRTHNER / Molly Doran
TOM WOZNICZKA / Patrice

Miglior Cast in una serie Comedy
ABBOTT ELEMENTARY
QUINTA BRUNSON / Janine Teagues
WILLIAM STANFORD DAVIS / Mr. Johnson
JANELLE JAMES / Ava Coleman
CHRIS PERFETTI / Jacob Hill
SHERYL LEE RALPH / Barbara Howard
LISA ANN WALTER / Melissa Schemmenti
TYLER JAMES WILLIAMS / Gregory Eddie

THE BEAR
LIONEL BOYCE / Marcus
LIZA COLÓN-ZAYAS / Tina
AYO EDEBIRI / Sydney Adamu
ABBY ELLIOTT / Natalie “Sugar” Berzatto
EDWIN LEE GIBSON / Ebraheim
COREY HENDRIX / Sweeps
MATTY MATHESON / Neil Fak
EBON MOSS-BACHRACH / Richard “Richie” Jerimovich
RICKY STAFFIERI / Theodore Fak
JEREMY ALLEN WHITE / Carmen “Carmy” Berzatto

HACKS
ROSE ABDOO / Josefina
CARL CLEMONS-HOPKINS / Marcus Vaughan
PAUL W. DOWNS / Jimmy Lusaque, Jr.
HANNAH EINBINDER / Ava Daniels
MARK INDELICATO / Damien
JEAN SMART / Deborah Vance
MEGAN STALTER / Kayla Schaeffer

ONLY MURDERS IN THE BUILDING
MICHAEL CYRIL CREIGHTON / Howard Morris
ZACH GALIFIANAKIS / Zach Galifianakis
SELENA GOMEZ / Mabel Mora
RICHARD KIND / Vince Fish
EUGENE LEVY / Eugene Levy
EVA LONGORIA / Eva Longoria
STEVE MARTIN / Charles-Haden Savage
KUMAIL NANJIANI / Rudy Thurber
MOLLY SHANNON / Bev Melon
MARTIN SHORT / Oliver Putnam

SHRINKING
HARRISON FORD / Paul
BRETT GOLDSTEIN / Louis
DEVIN KAWAOKA / Charlie
GAVIN LEWIS / Connor
WENDIE MALICK / Dr. Julie Baram
LUKITA MAXWELL / Alice
TED MCGINLEY / Derek
CHRISTA MILLER / Liz
JASON SEGEL / Jimmy
RACHEL STUBINGTON / Summer
LUKE TENNIE / Sean
MICHAEL URIE / Brian
JESSICA WILLIAMS / Gaby

Migliori Stunt per le serie
THE BOYS
FALLOUT
HOUSE OF THE DRAGON
THE PENGUIN
SHŌGUN

Here: guida al cast e ai personaggi del film di Robert Zemeckis

Here: guida al cast e ai personaggi del film di Robert Zemeckis

Here (qui la nostra recensione) di Robert Zemeckis descrive le vite di diversi personaggi che appaiono in un singolo luogo attraverso il tempo. Basato sull’omonimo fumetto di Richard McGuire, Here segue una storia che abbraccia secoli di storia americana. Il film esce in Italia il 9 gennaio, distribuito da Eagle Pictures.

Con Tom Hanks alla guida del cast del film del 2024, Here porta con sé una grande carica di star. Infatti, oltre al due volte premio Oscar, il film presenta un roster ricco di volti riconoscibili e amati.

L’attore Tom Hanks nel ruolo di Richard Young

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Tom Hanks e Robin Wright in Here

Attore – Nato a Concord, California, Tom Hanks ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista nella commedia romantica Splash – Una Sirena a Manhattan del regista Ron Howard. Dopo aver recitato in una manciata di altre commedie romantiche, Hanks ha esordito nel dramma con la sua interpretazione da Oscar in Philadelphia del 1993. Si è poi affermato come uno dei migliori attori del cinema moderno recitando in film come Apollo 13, Toy Story, Salvate il soldato Ryan e Il miglio verde. Nel corso della sua illustre carriera a Hollywood, Hanks ha spesso collaborato con Zemeckis recitando in film come Forrest Gump, Cast Away, Polar Express e Pinocchio.

Personaggio – Nel film Here del 2024, Hanks interpreta il baby boomer Richard Young, un marito e padre la cui vita è il fulcro principale della storia. Vanity Fair scrive che Richard inizia nel film come un giovane uomo negli anni ’60, trascorrendo la sua vita nella casa in cui è cresciuto fino alla fine degli anni ’80.

L’attrice Robin Wright nel ruolo di Margaret Young

Attrice – Nata a Dallas, Texas, Robin Wright ha iniziato come modella all’età di 14 anni prima di passare alla recitazione. Quando aveva 18 anni, Wright ha ottenuto il suo ruolo di svolta nella soap opera Santa Barbara. Il suo primo ruolo cinematografico degno di nota è stato quello di Bottondoro nell’amata commedia fantasy La storia fantastica. Ha lavorato per la prima volta con Zemeckis e Hanks interpretando Jenny Curran in Forrest Gump. Da allora, il prestigio di Wright è aumentato con i suoi ruoli di Claire Underwood in House of Cards e del generale Antiope nei film del DC Extended Universe.

Personaggio – Wright recita in Here nel ruolo della fidanzata e futura moglie di Richard, Margaret Young. Margaret entra nella vita di Richard quando è adolescente, ed entrambi crescono i loro figli e trascorrono decenni insieme nella casa d’infanzia di Richard.

L’attore Paul Bettany nel ruolo di Al Young

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Here di Robert Zemeckis – Paul Bettany e Kelly Reilly – Credits Eagle Pictures

Attore – Originario di Londra, Inghilterra, Paul Bettany ha iniziato la sua carriera di attore a teatro prima di approdare al cinema con il suo ruolo nel dramma sull’Olocausto Bent. In seguito ha interpretato ruoli in film più noti come Il destino di un cavaliere, A Beautiful Mind, Il codice Da Vinci e Legion. Ora è famoso soprattutto per la sua interpretazione di J.A.R.V.I.S. e dell’androide Vision nel Marvel Cinematic Universe, ottenendo una nomination al Primetime Emmy Award per il suo ruolo di quest’ultimo in WandaVision di Disney+.

Personaggio – Bettany interpreta Al Young, il padre di Richard in Here. Sebbene Bettany sia più giovane di Hanks nella vita reale, il film sfrutta la sua tecnologia di ringiovanimento per far sembrare Hanks più giovane dell’attore che lo interpreta.

L’attrice Kelly Reilly nel ruolo di Rose Young

Attrice – Kelly Reilly è nata a Chessington, Londra, Inghilterra. Ha trovato lavoro recitando in due film per la TV nel franchise Prime Suspect con Helen Mirren. Reilly è poi salita alla ribalta con i suoi ruoli in film come Orgoglio e pregiudizio del 2005 e Sherlock Holmes del 2009. In seguito ha ricevuto uno Spotlight Award all’Hollywood Film Festival per la sua interpretazione nel film Flight di Robert Zemeckis del 2012. Ora è meglio conosciuta per aver interpretato Beth Dutton al fianco di Kevin Costner in Yellowstone.

Personaggio – Nel film Here, Reilly interpreta la moglie di Al e la madre di Richard. Come il co-protagonista Paul Bettany, Reilly trae vantaggio dalla CGI per far sembrare Hanks, notevolmente più grande, come suo figlio nel film.

Cast e personaggi di supporto in Here

Here di Robert Zemeckis – Credits Eagle Pictures

Michelle Dockery nel ruolo della signora Harter: Michelle Dockery, candidata a un Golden Globe e a tre Primetime Emmy per la sua interpretazione di Lady Mary Crawley in Downton Abbey, interpreta la signora Harter in Here.

Gwilym Lee nel ruolo di John Harter: Noto per i suoi ruoli in Midsomer Murders, Jameson, The Great, Bohemian Rhapsody e Oddity, Gwilym Lee interpreta John Harter, il marito della signora Harter, in Here.

Ophelia Lovibond nel ruolo di Stella Beekman: Ophelia Lovibond ha interpretato Carina in Guardiani della galassia e What If…? dei Marvel Studios e Kitty Winter in Elementary. Ha avuto anche ruoli nel film horror di culto The Autopsy of Jane Done e nel film biografico su Elton John Rocketman. Interpreta Stella Beekman in Here.

David Fynn nel ruolo di Leo: avendo precedentemente recitato in serie popolari come Undateable della NBC, Game of Thrones, Sherlock, Doctor Who, The Inbetweeners e Black Mirror, David Fynn interpreta l’inventore Leo in Here.

Jonathan Aris nel ruolo di Earl Higgins: Jonathan Aris, che ha avuto ruoli in film e serie TV di successo come The World’s End, The Martian, Rogue One, Black Mirror, Good Omens e Queste oscure materie, interpreta Earl Higgins in Here.

Fonte: Vanity Fair

La prova, la spiegazione del finale: chi ha ucciso Adnan e Gunilla? E perché?

Il finale della serie Netflix “La prova” (The Breakthrough) era dedicato a svelare l’identità dell’assassino che ha pugnalato a morte Adnan e Gunilla a Linköping, in Svezia. L’indagine della polizia svedese, guidata da John, è iniziata nel 2004 e non ha fatto progressi per i successivi 16 anni. Quando stava per essere trasferita alla divisione dei casi irrisolti, John ha lanciato un’Ave Maria contattando un genealogista di nome Per, nella speranza di trovare una svolta grazie alle montagne di prove e dati raccolti in quasi due decenni.

Stina, una giornalista che si era occupata del caso quando era scoppiato e che aveva quasi rovinato la carriera di John pubblicando le loro conversazioni personali come comunicato stampa ufficiale, decise di scrivere un articolo di approfondimento intervistando Per. Mentre spiegava il processo di utilizzo della genealogia per catturare l’assassino, Per prese un campione di tampone orale di Stina e le diede una breve idea di come la costruzione di un albero genealogico lo avesse aiutato a risolvere molte situazioni intricate. Sebbene quell’interazione sembrasse inizialmente una perdita di tempo, Stina si rivelò essere la chiave per risolvere un caso che stava per essere archiviato. Chi era il colpevole? Scopriamolo.

In “La prova” (The Breakthrough), David Nilsson è stato arrestato.

La prova (The Breakthrough)

Francy, uno degli agenti di polizia che lavorava con John al caso del duplice omicidio, inviò a Per i risultati degli ultimi tamponi orali effettuati (tra cui quello di Stina). Mentre li esaminava, Per notò che Stina era collegata a due uomini già presenti nell’elenco come loro cugina. I nomi di questi due uomini erano David e Stefan Nilsson, e Per era estremamente certo che uno di loro fosse il colpevole. Ora, per l’amor del cielo, non chiedetemi di spiegarvi qual è il processo utilizzato da Per per arrivare a questa conclusione, perché non sono un genealogista. Il metodo consisteva nel costruire l’albero genealogico di una persona per determinare la fascia d’età di ogni suo membro. Se l’anno di nascita e la località corrispondevano a quelli della persona ricercata dalle autorità, credo che Per potesse giungere a una conclusione in modo piuttosto concreto.

In ogni caso, sulla base di questa teoria, Per, John e Miran si presentarono dal procuratore per ottenere un mandato di arresto per David. Perché non Stefan? Perché Stefan aveva una famiglia e un lavoro stabili, mentre David era un solitario, un aspetto che combaciava con il profilo del sospettato.

All’inizio, il procuratore era titubante: l’uso della mappatura genealogica per arrestare un assassino era un metodo mai sperimentato prima. Chiese quindi a John, Per e Miran di condurre ulteriori test. Tuttavia, John riuscì a convincerlo che dovevano agire rapidamente: se David avesse avuto anche solo il minimo sentore che la polizia lo stava cercando, sarebbe potuto fuggire. Alla fine, il procuratore emise il mandato di arresto per David.

Stina, in qualche modo, venne a sapere dell’uso di un genealogista da parte della polizia per catturare l’assassino e mise John alle strette con una serie di domande sui metodi utilizzati dalle autorità. John zittì Stina, rivelandole che tutto era collegato a lei (ci tornerò tra poco). Successivamente, incontrò Per sul luogo del delitto avvenuto più di dieci anni prima, per riflettere sul fatto che questa lunga saga stava finalmente per concludersi. Qualche ora dopo, John tornò sul posto insieme a Francy, Lollo e un gruppo di agenti di polizia armati e corazzati per arrestare David, il quale non oppose molta resistenza.

David Nilsson ha ucciso Adnan e Gunilla

Dopo aver eseguito tutti i test disponibili su di lui, Maria (un’altra collega di John) annunciò che David era, in realtà, colui che aveva ucciso Adnan e Gunilla. John ringraziò Per (che stava portando avanti la sua indagine personale ad Älgbosätter, perché era lì che l’albero genealogico dei Nilsson lo conduceva) e poi si sedette con David per capire il motivo dietro le sue azioni. Dopo aver confessato il crimine, David disse che le voci nella sua testa gli avevano ordinato di uccidere due persone per trovare pace. È tutto.

John dichiarò ufficialmente chiuso il caso. Stappò una bottiglia di champagne nel suo ufficio e la condivise con Francy, Lollo e Per. Poi informò Kjell (il marito di Gunilla) e Saad (il padre di Adnan) della cattura di David, e loro trasmisero gli ultimi dettagli dell’indagine a Maya (la sorella di Adnan) ed Elena (la madre di Adnan). Più tardi, John e Per si incontrarono con Saad, Maya ed Elena per ricordare Adnan e ripercorrere tutto ciò che avevano affrontato per arrivare a questa conclusione ingannevolmente semplice.

Saad, per andare avanti e al tempo stesso esprimere la sua gratitudine, regalò l’orologio di Adnan a John, che lo accettò con emozione.

Mentre si separavano, John scoprì che Saad ed Elena avevano chiamato la loro figlia più giovane Gunilla, in onore della vittima dell’omicidio e del suo coraggio nel tentativo di salvare Adnan. Alla fine di “La prova” (The Breakthrough), John decise di occuparsi finalmente della sua famiglia, trascurata per gli ultimi 16 anni. Questo comportamento aveva portato al divorzio da Anna e all’allontanamento dal figlio Henry. John incontrò Henry nella loro pizzeria preferita, e i due decisero di intraprendere insieme un’immersione, segnando così l’inizio di un nuovo capitolo della loro vita.

Altrove, Stefan Nilsson venne informato dell’arresto di David e raccontò a Stina che il loro fratello era un assassino. Stina, colpita dalla vicenda, decise di incontrare Per per scrivere un libro sugli omicidi e sull’utilizzo della genealogia per risolvere un caso che era stato quasi archiviato.

Ora, capisco che questa è la nota con cui la miniserie ha scelto di concludersi per collegarsi al libro di Anna Bodin e Peter Sjölund, che ha fornito il materiale di partenza per la serie. Tuttavia, oh mio Dio, era un modo piuttosto bizzarro di concludere la storia.

Perché il finale di La prova (The Breakthrough) è stato così brusco?

La prova (The Breakthrough)

Non entrerò nel merito dell’autenticità di questo finale (dato che ci sono articoli su questo sito che trattano l’argomento), perché non è questo il motivo per cui non è stato catartico. È solo che è sembrato brusco, come se lo scrittore si fosse annoiato e avesse deciso di smettere di scrivere. Lo show ha dedicato molto tempo a Stina e al modo in cui ha usato il suo potere come membro della stampa per mettere in discussione il modo di lavorare di John. Naturalmente, ho pensato che questo avrebbe contribuito alla rivelazione del suo legame con l’assassino. Credevo che stesse deliberatamente ostacolando la polizia per proteggere suo fratello.

Ancora una volta, non so se questo sia accaduto nella vita reale e se Anna Bodin e Daniel Nyqvist siano effettivamente imparentati o meno. Sto solo dicendo che la miniserie ha scelto di collegare i due e di usarlo come pretesto per costringere la versione presumibilmente fittizia di Bodin a scrivere una versione fittizia del libro reale su cui si basa questa serie senza senso. Cosa? Inoltre, che diavolo è successo a David Nilsson? Ho cercato notizie sulla controparte reale di David, Daniel, ma non ho trovato aggiornamenti sul caso dopo il 2020. È stato processato, condannato a cure psichiatriche a tempo indeterminato e si è rifiutato di fare appello, per ragioni note solo a lui. Quindi, il destino della versione fittizia di questo assassino doveva essere altrettanto ambiguo?

Insomma, continuavo a pensare che David, o il suo alter ego, si sarebbe dichiarato pazzo a causa delle “voci” e avrebbe evitato qualsiasi tipo di punizione reale. Ma, dopo aver visto il finale, mi sono reso conto di averci riflettuto troppo. Dopo tre episodi e mezzo di giri a vuoto, La prova (The Breakthrough) si è accontentato di un finale in stile La La Land. Perché dovrei preoccuparmi tanto di un epilogo adeguato a questo viaggio decennale, giusto?

L’unica cosa che aveva un senso narrativo era il sacrificio di John: rovinare la sua vita familiare per dare una chiusura a due famiglie, per poi scusarsi con suo figlio (ma non con sua moglie, per qualche motivo) per essere stato così distante. Solo che è stato eseguito così male che non ha avuto alcun impatto emotivo.

Sono sicuro che Per abbia avuto la sua piccola sottotrama – con sua figlia che aveva l’abitudine di scappare – per dare un po’ di profondità al personaggio, ma tutto ciò sembrava solo un riempitivo per allungare il minutaggio. Non so nemmeno perché sia stata creata questa serie. Non siamo nemmeno riusciti a comprendere appieno l’efficacia della genealogia nella risoluzione dei crimini.

Se qualcuno proveniente dal mondo degli investigatori, dei detective o degli analisti del crimine è in grado di istruirmi in merito, la sezione commenti è aperta per voi. Gli altri, invece, possono dirmi cosa hanno provato guardando il finale di La prova (The Breakthrough). Vi ha emozionato o vi è sembrato solo una perdita di tempo?

Toys: i giocattoli alla riscossa: recensione del nuovo film di Jeremy Degruson

Per tutte le generazioni cresciute con i film di Toys Story, è facile capire il fascino per un bambino di vedere i propri giocattoli prendere vita nel grande schermo, sperando poi magari che anche la propria bambola o pupazzo inizi a muoversi proprio davanti a lui, come per magia. Tuttavia, col passare del tempo, diventa chiaro come una forza maggiore della magia dia la possibilità ai giocattoli di vivere avventure incredibili: l’immaginazione. E questo diventa proprio il tema centrale in Toys: i giocattoli alla riscossa (titolo originale The inseparables). Diretto da Jeremy Degruson e scritto da Joel Cohen(Garfield: il film) autori della serie cinematografica Toys Story, riprende per l’appunto tematiche simili. La pellicola è stata presentata all’Annecy International Animated Film Festival e allo Shanghai International Film Festival.

Toys: due giocattoli a Central Park

Toys si apre nel bel mezzo di una delle tantissime avventure di Don, durante il suo cammino verso il castello nel cielo. Tutto sembra incredibilmente emozionante, finché non è costretto a tornare alla realtà, e al suo ruolo di buffone nello spettacolo di marionette. Stanco della sua vita monotona e delle sue performance imbarazzanti e svilenti, Don torna  ad essere il grande Don Chisciotte De La Mancha e parte all’avventura. Nei meandri della pericolosa foresta di Central Park, hanno inizio le sue gesta, con l’aiutante Dj Doggy Dog al suo fianco.

Il grande eroe salva un piccolo anatroccolo dalle temibili grinfie di un gigantesco drago (un mulino a vento del minigolf nella realtà) e tre cuccioli di procione da una gigantesca balena (le fogne di New York). In qualche modo Don ha sempre bisogno dell’immaginazione per rendere le sue avventure strabilianti, non riuscendo più bene a distinguere ciò che è reale  e ciò che  è una sua illusione, inseguendo castelli tra le nuvole.

Toys: il potere dell’immaginazione

Il tema focale di Toys: i giocattoli alla riscossa è proprio il potere della fantasia. L’elemento interessante è che qui non è un bambino a creare castelli tra le nuvole, bensì direttamente Don, una marionetta. Il nostro protagonista utilizza infatti l’immaginazione per evadere da una realtà che disprezza, che lo lascia insoddisfatto. Evadendo continuamente in questo mondo di illusione però, Don inizia a confondere ciò che è reale con ciò che è solo frutto della sua immaginazione.

Finché Don si trova nella compagnia teatrale è facilmente giustificabile questo comportamento, ma una volta fuori la sua immaginazione diventa ancora più fervida. Nonostante stesse già vivendo nella vita reale delle avventure, salvando poveri esserini in pericolo, non era abbastanza eroico per lui ed era comunque necessario creare un mondo alternativo e fantastico. Ma solo grazie al suo fedele scudiero Don riuscirà finalmente a aprire gli occhi e a godersi a pieno le sue già ammirevoli gesta nel mondo reale.

Dj Doggy Dog: la paura di se stessi

Il personaggio che si contrappone totalmente a Don in Toys è proprio il suo aiutante, Dj Doggy Dog. Il giocattolo, abbandonato a Central Park dopo essere stato rubato, ha un fare molto più razionale della marionetta. Desideroso di avere degli amici e una famiglia, accompagna Don nelle sue avventure, riconoscendo però la stranezza del suo compagno.

Doggy vive più a contatto con la realtà attuale, utilizza un linguaggio proprio delle nuove generazioni, rappresentandole maggiormente sul grande schermo. Ciononostante, Doggy Dog non riesce a essere se stesso, si accontenta di essere ciò per cui è stato creato. Nonostante abbia una passione per la musica, non riesce a cantare una canzone diversa da quella pre registrata nel suo meccanismo interno: nel momento in cui i suoi circuiti smettono di funzionare, Doggy sembra sentirsi spaesato, come se avesse perso il suo io. Don lo aiuterà però a trovare la sua voce, creando nuove canzoni e dandogli il coraggio di essere se stesso.

Toys: i giocattoli alla riscossa riporta nuovamente il suo pubblico nel fantastico mondo dei giocattoli, ricordando allo stesso tempo il valore dell’immaginazione e della rottura dell’illusione. Per quanto possa essere bello vivere nel proprio mondo di fantasia come Don, è egualmente importante essere in grado di vedere la realtà e apprezzarla così com’è: un castello nel cielo è certamente qualcosa di bellissimo a cui ambire, ma anche Times Square, piena di luci, può apparire egualmente magica!

The Matrix: cosa sta succedendo con il reboot con Will Smith?

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The Matrix: cosa sta succedendo con il reboot con Will Smith?

È passato quasi un anno da quando abbiamo appreso per la prima volta dei piani di Drew Goddard per scrivere e dirigere un nuovo film di Matrix. Le voci di un reboot o di uno spin-off persistono da anni (il prequel con Michael B. Jordan nei panni di un giovane Morpheus non si è mai concretizzato), ma abbiamo sentito molto poco su questo progetto da quando è stato annunciato dalla Warner Bros. Discovery.

Goddard, noto soprattutto per aver scritto The Martian e diretto Quella casa nel bosco (ha lavorato anche a Daredevil di Netflix e al film mai realizzato Sinister Six per Sony Pictures), potrà contare sull’aiuto della co-creatrice del franchise Lana Wachowski, che ha aderito al progetto in qualità di produttrice esecutiva.

Ieri, Will Smith ha condiviso un post criptico su Instagram in cui affrontava la sua ormai famigerata decisione di rinunciare al ruolo di Neo in Matrix del 1999 per recitare invece in Wild Wild West.

Il vincitore dell’Oscar ha condiviso un breve video con un messaggio in stile Matrix che recita: “Nel 1997, i Wachowski hanno offerto a Will Smith il ruolo di Neo in Matrix. Smith ha rifiutato. Ha scelto Wild Wild West, credendo che fosse più adatto a lui in quel momento. Ma la domanda rimane: come sarebbe stato Matrix con Will Smith come Neo?” Per poi concludersi: “Svegliati, Will… Matrix ti ha preso…”

Purtroppo, non sembra che Smith stesse stuzzicando un ruolo nel film di Goddard, dopotutto. Variety ha rivelato: “Fonti informate hanno confermato… che Smith (almeno a questo punto) non è coinvolto nel franchise cinematografico”. Anche l’Hollywood Reporter è intervenuto con: “Will Smith non si unirà alla Warner Bros. e al regista Drew Goddard in un nuovo film di Matrix per lo studio, ci dicono fonti interne”.

Quindi, cosa stava esattamente dicendo Smith se non stava parlando di un nuovo film? Beh, ora c’è una convinzione diffusa che probabilmente abbia a che fare con i suoi piani di pubblicare un album musicale per la prima volta dal “Lost and Found” del 2005. Dopotutto, perché non riflettere su uno dei suoi più grandi passi falsi della carriera in una nuova canzone?

Vale anche la pena sottolineare che il Super Bowl si sta avvicinando rapidamente e Smith potrebbe finire per interpretare Neo in uno spot pubblicitario per un numero qualsiasi di marchi.

Matrix è uscito nel 1999 con grande successo, seguito da Matrix Reloaded e Matrix Revolutions nel 2003. Non hanno ricevuto una risposta calorosa come l’originale e Lana è tornata alla proprietà (senza Lilly) nel 2021 per The Matrix Resurrections. “Non è un’esagerazione dire che i film di Matrix hanno cambiato sia il cinema che la mia vita”, ha detto Goddard del reboot. “L’arte squisita di Lana e Lilly mi ispira ogni giorno e sono più che grato per la possibilità di raccontare storie nel loro mondo”.

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