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Kurt Cobain: una vita, 5 film per l’uomo simbolo del grunge

Kurt Cobain: una vita, 5 film per l’uomo simbolo del grunge

A ventisei anni dalla morte di Kurt Cobain, avvenuta il 5 aprile 1994 a soli 27 anni, vale la pena passare in rassegna il materiale cinematografico disponibile su questa icona del grunge, che ha segnato così profondamente una generazione, rappresentandone rabbia e inquietudine, da lasciare dietro di sé un’impronta musicale indelebile.

Nato ad Aberdeen il 20 febbraio del 1967 da genitori della working class, sensibile e intelligente, fin da bambino Cobain mostra un’energia e una vivacità, che cozzano tanto col suo viso da angioletto biondo dagli occhi azzurri, quanto con la sonnolenta provincia americana in cui vive. Si rivela presto difficile da gestire per i suoi, che divorziano quando ha 8 anni, evento per lui assai traumatico. Presto esprime il suo talento con la musica, imbracciando la prima chitarra a 14 anni e anche attraverso disegni e fumetti dal carattere cupo e inquietante. Una vita segnata dal dolore: dalla depressione ai disturbi gastrici, alla tossicodipendenza. A rischiararla, la musica che gli consente di dare voce a una spiccata sensibilità e alle proprie inquietudini. Il successo arriva puntuale, ma destabilizza definitivamente equilibri già precari. L’amore per la moglie Courtney Love e la figlia Frences Bean, che nasce poco prima della morte di Kurt – non basta a dargli la forza di andare avanti.

Il suo nome e quello della sua band, i Nirvana, restano però nella storia del rock. Tre album in studio composti in una manciata di anni, dal 1989 al 1993, uno dei quali, Nevermind, pieno zeppo di successi, contiene quella Smells like teen spirit che è diventato l’inno della generazione X, ricevendo innumerevoli riconoscimenti. Poi, l’MTV Unplugged registrato a New York nel 1994 in cui il frontman regala una delle ultime toccanti performance. Gli sono stati dedicati film di finzione e documentari. Alcuni ne celebrano la figura, altri avanzano dubbi e ipotesi sulla sua morte.

I dubbi sulla morte di Kurt Cobain

Due dei lavori su Cobain sono documentari che prospettano scenari alternativi o si propongono di far luce sulle circostanze della scomparsa del cantante, che la versione ufficiale vuole dovuta a un colpo di fucile auto-inflitto.

Il primo, Kurt & Courtney del 1998, è opera del regista britannico Nick Broomfield. Egli propone una serie di interviste a persone vicine a Kurt e Courtney, suffragando così la tesi che Love possa aver avuto delle responsabilità nella morte del marito. Il film dovrebbe partecipare al Sundence Festival, ma in seguito alle proteste della donna, ne è escluso. Nella colonna sonora non compaiono brani dei Nirvana. Diciassette anni dopo, vede la luce Soaked in bleach, ancora un docufilm, diretto da Benjamin Statler, che ripercorre gli ultimi giorni di vita di Cobain e il suo rapporto con la moglie attraverso una serie di interviste, materiali originali e ricostruzioni filmiche dell’accaduto. Asse portante è l’indagine condotta dall’investigatore privato Tom Grant, assunto da Courtney Love pochi giorni prima della morte di Kurt per ritrovare il marito scomparso. Si propone di fare luce sulla sua tragica fine, avvalorando l’ipotesi dell’omicidio, dietro il quale suggerisce ci possa essere proprio la vedova Cobain. In Italia il film appare con il titolo Chi ha ucciso Kurt Cobain?

Kurt Cobain secondo Gus Van Sant

Il cinema d’autore non tralascia però la figura di Cobain. È Gus Van Sant, con il suo Last Days nel 2005 a tributargli un omaggio, cercando di immaginare gli ultimi giorni del cantante, isolato nella sua villa di Seattle. Il regista inserisce il lavoro all’interno di una trilogia sul tema della morte, inquadrato in relazione alla gioventù americana, iniziata con Gerry e proseguita con Elephant – lungometraggio sul massacro alla Columbine High School, Palma d’Oro al Festival di Cannes. Last Days offre spunti interessanti per riflettere proprio sul concetto di isolamento. Apprezzabile e rigoroso il lavoro di un Michael Pitt sempre scapigliato e poco visibile in volto, ma sorprendentemente credibile, cui è affidato il delicato compito di impersonare Cobain. Nuovamente assente la musica dei Nirvana. 

Kurt Cobain raccontato da Kurt Cobain

Infine, ecco i lavori che forse riescono meglio a restituire la figura del leader dei Nirvana e che mettono lo spettatore maggiormente in contatto con la sua sensibilità e il suo mondo emotivo. Kurt Cobain: About a Son è un documentario del 2006 di A. J. Schnack, che pone al centro una serie di interviste rilasciate dal frontman dei Nirvana tra il ’92 e il ’93, invitando lo spettatore a concentrarsi sul suo pensiero. Il film rinuncia al compiacimento della presenza visiva del cantante e a quello sonoro della musica del gruppo. L’idea e la realizzazione sono interessanti. Accompagnano la voce di Kurt immagini ispirate alle sue parole. Lavoro riuscito ed emotivamente coinvolgente, proprio nella misura in  cui è Cobain a parlare di sé.

Anche il regista Brett Morgen con il suo Cobain – Montage of Heck (recensione) nel 2015 fa parlare di sé il cantante e consente di ascoltare i suoi familiari per ricostruire attraverso materiale eterogeneo e in gran parte inedito la vicenda umana, ancor prima che artistica, del frontman dei Nirvana. Un lavoro spesso toccante, che merita la visione.  Il cinema non si è lasciato, dunque, sfuggire Kurt Cobain che, suo malgrado, risponde fin troppo al cliché della rock star bella e maledetta, ma che soprattutto ha saputo incarnare la fame di vita, la rabbia e il disorientamento di intere generazioni.

Spore: arriva su Chili il film con Valentina Lodovini

Spore: arriva su Chili il film con Valentina Lodovini

Arriva direttamente su Chili Spore, un noir al femminile che racconta la storia di due amiche fumettiste in fuga dopo un omicidio nell’Italia del 1987, post Chernobyl e del referendum sul nucleare e delle fanzine musicali. Un piccolo film dai temi ambientalisti (la protagonista ha perso i genitori a causa delle radiazioni della vicina centrale nucleare di Trino). Ma il film è soprattutto il racconto di una vendetta dopo uno stupro. Un modo diverso di parlare di violenza e corpo femminile e di vittime.

Il titolo Spore nasce dalla fanzine che le due protagoniste fondano… spore culturali, da disperdere nell’ambiente nella speranza che cambino la mentalità della gente. Valentina Lodovini (La giusta distanza, Benvenuti al Sud…) interpreta Laura una ex brigatista uscita di prigione e sorella di Giulia. Alice Croci (coprotagonista di “Happy Family” di Salvatores) interpreta Giulia una ragazza punk ribelle, che vuole essere se stessa e viene punita con lo stupro. E che reagisce. Liliana Benini (per la prima volta sugli schermi) interpreta Zippo, writer straight edge che suo malgrado viene invischiata nella vendetta della sua migliore amica Giulia.

Questo è il terzo film di Alessia Di Giovanni (sceneggiatrice di fumetti per Beccogiallo e regista), che da sempre attenta ai temi del corpo delle donne, dopo il western al femminile “A PEZZI Undead Men” e il documentario “LAVORATRICI” su donne e violenza sul luogo di lavoro. Come tutte le produzioni di Studio CreativeComics, il fumetto è molto presente nella storia, con delle parti animate che punteggiano il racconto ad opera delle due illustratrici Darkam e Monica Barengo, che hanno già collaborato con Alessia Di Giovanni nei suoi graphic novel editi da Beccogiallo Fandango (Io so’ Carmela e Piena di Niente). La protagonista, inoltre, racconta la sua storia mentre disegna il suo fumetto.

Spore: la trama

Due amiche disegnatrici di fumetti, uno stupro, un omicidio per vendetta, una fuga. Sullo sfondo gli anni Ottanta, quelli delle fanzine e del punk, del referendum contro il nucleare e di una provincia sempre troppo stretta.

Spore: trailer

Isabelle Huppert: 10 cose che non sai sull’attrice

Isabelle Huppert: 10 cose che non sai sull’attrice

Tra le attrici più premiate della storia del cinema, Isabelle Huppert è oggi una vera e propria leggenda della recitazione, divenuta celebre tanto in patria quanto a livello mondiale. Affermatasi nel corso degli anni grazie alle sue intense interpretazioni, la Huppert non manca di dimostrare continuamente il suo valore attraverso scelte spesso rischiose e coraggiose. Ecco 10 cose che non sai di Isabelle Huppert.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Isabelle Huppert marito

Isabelle Huppert: i film in cui ha recitato

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 1971 con il film I primi turbamenti, per poi acquisire notorietà grazie a titoli come Violette Nozière (1978), I cancelli del cielo (1980), Prestami il rossetto (1982), Passion (1982), Un affare di donne (1988), Madame Bovary (1991) e Il buio nella mente (1995), con cui si consacra. Successivamente recita in Le affinità elettive (1996), con Fabrizio Bentivoglio, Grazie per la cioccolata (2000), La pianista (2001), 8 donne e un mistero (2002), Il tempo dei lupi (2002), Ma mère (2003), Il mio miglior incubo! (2011), Amour (2012), Bella addormentata (2012), In Another Country (2012), La scomparsa di Eleanor Rigby (2013), con Jessica Chastain, Segreti di famiglia (2015), con Jesse Eisenberg, Il condominio dei cuori infranti (2016), Le cose che verranno (2016), Elle (2016), Greta (2018) e Frankie (2019).

9. Ha vinto importanti riconoscimenti cinematografici. Nel corso della sua carriera l’attrice ha vinto alcuni tra i più prestigiosi premi del mondo del cinema. Tra questi si annoverano infatti due Prix d’interprétation féminine al Festival di Cannes, rispettivamente per Violette Nozière e La pianista. Ha in seguito vinto anche due Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile alla Mostra di Venezia per i film Un affare di donne e Il buio nella mente. È inoltre l’attrice più nominata ai premi César, con un totale di 16 candidature e due vittorie, per i film Il buio nella mente e Elle.

8. È stata nominata al premio Oscar. Per il film Elle, dove interpreta una donna che in seguito ad uno stupro decide di rintracciare personalmente il suo aggressore, l’attrice ha ottenuto la sua prima nomination come miglior attrice ai prestigiosi premi Oscar. Si tratta di un avvenimento raro per un attore che recita in lingua diversa dall’inglese. Pur non riportando la vittoria, andata ad Emma Stone per La La Land, la Huppert ha modo di affermare nuovamente a livello mondiale la propria persona.

Isabelle Huppert: il marito e i figli

7. Ha sposato uno scrittore e regista. Dal 1982 l’attrice è sposata con il regista e scrittore Ronald Chammah, di origine ebraica. La coppia, sempre particolarmente riservata, ha negli anni vissuto distante dalla mondanità, rimanendo sempre particolarmente unità. Negli anni hanno dato alla luce tre figli.

6. Sua figlia è un’attrice. La prima figlia della coppia è Lolita Chammah, che ha poi seguito le orme della madre nel mondo della recitazione. Le due hanno anche recitato insieme in diverse occasioni per i film Un affare di donne, Malina, Modern Life, Copacabana e Barrage.

Parte delle cose che non sai dell’attrice

Isabelle Huppert La pianista

Isabelle Huppert in La pianista

5. Ha realmente suonato il pianoforte per il film. I brani che il personaggio interpretato dalla Huppert suona nel film vengono realmente eseguiti dall’attrice. Questa aveva infatti studiato pianoforte dall’età di dodici anni. Per sentirsi più sicura e potersi calare meglio nel ruolo, la Huppert decise di riprendere la pratica un anno prima di iniziare a girare il film, così da poter essere in grado di suonare i brani richiesti al momento delle riprese.

4. È considerata una delle migliori interpretazioni di sempre. Oltre ad aver vinto diversi premi, la Huppert è stata più volte lodate a livello internazionale per la sua interpretazione. Questa è infatti considerata una delle migliori a livello mondiale dell’intera decade, ed è stata riconosciuta dalle attrici Nicole Kidman e Jessica Chastain come loro fonte di ispirazione.

Isabelle Huppert in Elle

3. Ha espresso da subito interesse per il film. Quando ancora il regista Paul Verhoeven stava lavorando all’adattamento del romanzo, ricevette la chiamata della Huppert la quale desiderava esprimere il proprio interesse nel progetto. L’attrice cercava da tempo un progetto che la portasse a lavorare con il regista, ed egli decise di confermarla subito per il ruolo della protagonista.

2. Ha avuto difficoltà a relazionarsi con il personaggio. L’attrice non ha mai nascosto di aver impiegato tempo per riuscire ad acquisire una certa confidenza con la natura del personaggio. Le risultava infatti difficile relazionarvi per il modo completamente opposto di pensare e agire, in particolar modo per una situazione così scomoda come quella raccontata nel film. Nonostante i suoi dubbi, comunque, il regista fu entusiasta della sua performance.

Isabelle Huppert: età e altezza

1. Isabelle Huppert è nata a Parigi, in Francia, il 16 marzo 1953. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

Bombshell – La voce dello scandalo, recensione del film con Charlize Theron

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Acclamato nel corso dell’ultima season award per le performance delle sue protagoniste e per il lavoro di make up che gli è valso il premio Oscar 2020, Bombshell – La voce dello scandalo arriva in Italia direttamente in digitale, disponibile del 17 Aprile 2020 su Amazon Prime Video.

Il film, scritto da Charles Randolph e diretto da Jay Roach, racconta lo scandalo in seno a Fox News, che ha portato alla caduta di Roger Ailes (John Lithgow), uno dei fondatori dell’emittente. Al centro della vicenda ci sono tre donne, tre punti di vista differenti su una questione che, per fortuna, negli ultimi anni è diventato il centro delle discussioni sulle dinamiche del lavoro: l’abuso sessuale, e quindi di potere, ai danni di donne che tentano la scalata professionale nei propri ambienti di lavoro. È quello che ha dato origine al movimento #MeToo e che ha fatto moltissimo rumore con il caso Weinstein, evento che ha destabilizzato l’intero assetto produttivo hollywoodiano.

Bombshell, il punto di vista di tre donne

Ma torniamo a Bombshell, soprattutto alle sue tre protagoniste, che hanno determinato, in maniera diversa, la caduta di un mito, quell’Ailes che a tutti gli effetti rappresenta ora sopruso e potere. Gretchen Carlson, interpretata da Nicole Kidman, è la miccia, l’innesco di un incendio, la prima che, messa di fronte a condizioni di lavoro sempre più ostili e infine al licenziamento, denuncia il boss di Fox News per i suoi abusi e le sue molestie.

La segue, non troppo da vicino, Megyn Kelly, le cui fattezze sono state imitate e interpretate da Charlize Theron. Kelly ha denunciato le molestie dopo una intensa lotta, anche con se stessa; personaggio cinico e arrivista, ma anche grande professionista, capace e caparbia, Kelly ci mostra meglio di ogni altro personaggio del film (ma anche della vita reale) quanto sia sottile il confine tra buoni e cattivi, quanto sia delicato l’equilibrio tra lecito e illecito, tra ciò che si desidera, ciò che si sopporta e ciò che si subisce, quando si ha uno scopo da raggiungere e tanta ambizione.

Terza protagonista (e unica figura di finzione nel film) è Kayla Pospisil, interpretata da Margot Robbie. Kayla è una giovane giornalista che vuole fare carriera, si mette al servizio del sistema, lo asseconda e permette al male di perpetrarsi semplicemente tacendo quello che le succede. Anche lei è una vittima, per un po’ una vittima condiscendente, e solo dopo acquisisce la dimensione, solida e attiva, di soggetto che prende iniziativa pensante.

Queste tre storie, che si intrecciano in una redazione ricca di chiaroscuri e di detti e taciuti, rappresentano tre lati di un racconto che ha scosso la Fox News ed ha spodestato Roger Ailes. Non solo, questo caso ha smontato un sistema che ha portato poi alla caduta di Weinstein e al disvelamento di moltissime realtà simili; ha denunciato, in sostanza, una routine, una terribile abitudine che vige, ancora adesso, in moltissime realtà lavorative, a tutti i livelli, in tutti i settori.

Non ci sono buoni e cattivi

Bombshell – La voce dello scandalo ha il grande pregio di non separare mai i buoni dai cattivi con una linea netta, anzi sembra che il suo più importante obbiettivo sia proprio quello di evidenziare la difficoltà di porsi per ogni persona, a seconda della propria indole e della propria ambizione, di fronte a questi fenomeni che, quelli sì, sono condannati senza mezze misure.

Per quanto riguarda invece la restituzione dei fatti attraverso un linguaggio che vuole essere ricercato, Bombshell frana rovinosamente di fronte al confronto di opere simili che raccontano realtà complesse della modernità (basti pensare a La grande scommessa, con cui condivide lo sceneggiatore).

Quello di Jay Roach è un film a cui viene senz’altro riconosciuta la propria importanza perché racconta una storia che deve essere conosciuta, ma che di fronte al valore cinematografico vero e proprio si vede ridimensionato, al netto delle interpretazioni delle tre attrici protagoniste.

Giustamente elogiate per le loro performance, Kidman, Theron e Robbie non bastano a tenere in piedi Bombshell che di poco si allontana dalla cronistoria di uno scandalo, ma sicuramente aggiungono appeal a un film che sembra destinato ad essere ricordato solo per la storia che racconta e che esce clamorosamente perdente a confronto con prodotti che mettono in scena vicende simili (vedi The Morning Show).

Monica Bellucci: 10 cose che non sai sull’attrice

Monica Bellucci: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice italiana particolarmente nota anche a livello internazionale, Monica Bellucci si è affermata negli anni grazie alla sua partecipazione a pellicole di grande successo. Acclamata e riconosciuta per le sue interpretazioni, l’attrice ha inoltre ricevuto nella sua carriera alcuni prestigiosi riconoscimenti, che le hanno permesso di ottenere continua visibilità. Ecco 10 cose che non sai di Monica Bellucci.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Monica Bellucci Vincent Cassel

Monica Bellucci: i suoi film e le serie TV

10. Ha preso parte a lungometraggi di fama internazionale. L’attrice debutta al cinema nel 1991 con il film La riffa, per poi ottenere una buona fama con Dracula di Bram Stoker (1992), con Gary Oldman. Successivamente recita in L’appartamento (1996), Dobermann (1997), L’ultimo capodanno (1998), Malèna (2000) e Irréversible (2002), con Vincent Cassel. Ottiene poi ulteriore notorietà grazie ai film Ricordati di me (2003), di Gabriele Muccino, Matrix Reloaded (2003) e Matrix Revolutions (2003), con Keanu Reeves, La passione di Cristo (2004), di Mel Gibson, I fratelli Grimm e l’incantevole strega (2005), N (Io e Napoleone) (2006), Sanguepazzo (2008), Manuale d’amore 3 (2011), con Robert De Niro, Le meraviglie (2014), Spectre (2015), con Daniel Craig, On the Milky Road (2016) e I migliori anni della nostra vita (2019).

9. Ha recitato per alcune serie TV. Negli ultimi anni l’attrice ha preso parte anche ad alcuni prodotti televisivi, tra cui la serie Platane (2011) e Mozart in the Jungle (2016), dove ha recitato in cinque episodi nel ruolo di Alessandra accanto all’attore Gael Garcia Bernal. È inoltre comparsa nel ruolo di sé stessa nel quattordicesimo episodio della terza stagione di Twin Peaks, per poi prendere parte anche a Il miracolo (2018), con Alba Rohrwacher. Prossimamente reciterà nel ruolo di Tina Moditti nella serie Radical Eye: The Life and Times of Tina Moditti.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. L’attrice è stata particolarmente apprezzata sin dai suoi primi ruoli, ottenendo in particolare la nomination ai prestigiosi premi César come miglior promessa femminile nel 1997, grazie al film L’appartamento. In seguito ha anche vinto un Nastro d’argento, come miglior attrice non protagonista per Ricordati di me, e il Nastro d’argento europeo per On the Milky Road. Per il film di Muccino è inoltre stata nominata ai David di Donatello.

Monica Bellucci è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 3,1 milioni di persone. All’interno di questo la Bellucci è solita condividere immagini legate alla sua professione di interprete, dalle cerimonie a cui prende parte ai servizi fotografici per riviste di moda, fino a condividere immagini e video promozionali dei progetti a cui prende parte.

Monica Bellucci: la sua carriera da modella

6. È un’affermata modella. Sul finire degli anni ’80 la Bellucci inizia a partecipare ad alcune delle più importanti passerelle di moda grazie al suo contratto con l’Elite Model Management. Negli ha acquisito sempre più popolarità, arrivando a sfilare per alcuni dei più noti marchi del settore, da Fendi a Dolce&Gabbana. Ancora oggi, benché in modo meno attivo, l’attrice ricopre il ruolo di ambasciatrice per importanti case di moda.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Monica Bellucci Matrix

Monica Bellucci e Vincent Cassel

5. È stata sposata con il noto attore. Nell’agosto del 1999 la Bellucci sposa a Montecarlo l’attore francese Vincent Cassel. I due sono diventati ben presto una delle coppie più note del mondo dello spettacolo, e nel 2004 nasce la loro prima figlia. La seconda arriverà poi nel 2010. Pur essendo particolarmente legati, i due attori hanno più volte dichiarato di non aver mai trascorso insieme lunghi periodi, anche per via dei rispettivi impegni cinematografici. Nel 2013, infine, annunceranno la loro separazione dopo circa quattordici anni di matrimonio.

4. Hanno recitato più volte insieme. I due attori si sono conosciuti sul set del film francese L’appartamento, dove interpretavano una coppia di amanti. Torneranno poi a condividere lo schermo nel controverso film Irréversible, dove ricoprono anche in questo caso una coppia, turbata però da un terribile evento. Recentemente i due attori si sono rincontrati in occasione della Mostra di Venezia del 2019 per presentare la versione rimontata del film.

Monica Bellucci in Matrix

3. È stata fortemente voluta dai registi. Negli ultimi due film della trilogia di Matrix, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Persephone, moglie del Merovingio, che si rivelerà però alleata di Neo e della resistenza. I due registi decisero di assegnare il ruolo all’attrice dopo averla vista nel film italiano Malèna. Questo ha infatti permesso all’attrice di ottenere la definitiva consacrazione a livello internazionale.

2. Ricevette una particolare nomination. Per il suo ruolo nel film Matrix Reloaded l’attrice venne nominata agli MTV Movie Awards nella categoria di miglior bacio, condivisa con l’attore Keanu Reeves. Nel film, infatti, il personaggio della Bellucci chiede al protagonista, in cambio del suo aiuto, un bacio passionale, divenuto particolarmente noto all’interno della trilogia.

Monica Bellucci: età e altezza

1. Monica Bellucci è nata a Città di Castello, in Umbria, il 30 settembre 1964. L’attrice è alta complessivamente 171 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Blade: 10 registi che potrebbero dirigere il film Marvel

Blade: 10 registi che potrebbero dirigere il film Marvel

La scorsa estate, al Comic-Con, i Marvel Studios annunciarono ufficialmente Blade, nuovo film – dopo le trasposizioni con Wesley Snipes – basato sull’iconico e spietato cacciatore di vampiri, che finalmente entrerà a far parte del MCU. Il due volte premio Oscar Mahershala Ali (Moonlight, Green Book) è stato scelto per interpretare il protagonista.

Il film dovrebbe debuttare nella Fase 5 dell’Universo Cinematografico Marvel. Al momento non sappiamo assolutamente nulla sul progetto (soprattutto, sarà il primo film del MCU ad essere vietato ai minori?), né tantomeno chi si occuperà della regia. In attesa di aggiornamenti, ecco 10 registi che potrebbe dirigere Blade:

James Wan

Circa un anno fa, è stato rivelato che James Wan aveva presentato ai Marvel Studios un soggetto per un film dedicato a Blade. Wan è un regista che ha dimostrato di essere a suo agio tanto con l’horror (le saghe di Saw, Insidious e The Conjuring) quanto con i blockbuster su larga scala (Fast & Furious 7 e Aquaman).

Sarebbe certamente perfetto per un film come Blade, nonostante i suoi impegni con i franchise di The Conjuring e Aquaman. Essendo però la produzione di Blade ancora lontana, è possibile continuare a sperare che James Wan possa davvero prendere in mano le redini del progetto.

Barry Jenkins

Alcuni dei più grandi registi coinvolti nel MCU, come Ryan Coogler, Taika Waititi o i fratelli Russo, si sono spesso dedicati, durante le loro carriere, anche a film molto diversi, spesso a basso budget. Barry Jenkins, che vinto un Oscar grazie a Moonlight e ha diretto anche l’acclamato Se la strada potesse parlare, è sicuramente un regista che saprebbe come tirare fuori da un personaggio come Blade la sua reale umanità.

Un approccio del genere potrebbe fare senza dubbio la differenza, andandosi a discostare di parecchio dalla trilogia con protagonista Snipes, indubbiamente più votata all’azione e a mettere in risalto gli elementi horror legati all’eredità del personaggio.

Edgar Wright

Ciò di cui un film come Blade avrebbe bisogno è certamente un regista che sia in grado di mescolare i toni dell’horror con quelli della commedia. Wesley Snipes ha definito anche attraverso la follia il personaggio, contribuendo a ridefinire la controparte cartacea. Un regista come Edgar Wright ha già dimostrato di essere in grado di saper gestire in maniera intelligente tanto l’horror quanto la commedia grazie alla sua “zom-rom-com” L’alba dei morti dementi.

Non sarebbe così facile, però, convincere nuovamente Wright a lavorare con i Marvel Studios: tutti ricorderete, infatti, che in origine doveva essere proprio lui ad occuparsi della regia di Ant-Man, che ha poi deciso di lasciare a causa di alcune “divergenze creative”. Ciononostante, Wright alla regia di Blade sarebbe qualcosa di assolutamente fenomenale….

Fede Alvarez

Forse non tutti sanno che, prima di Scott Derrickson, la Marvel aveva “corteggiato” Fede Alvarez, regista di Man in the Dark, per affidargli la regia di Doctor Strange. Alvarez però rifiutò per paura di un eccessivo controllo creativo da parte della Casa delle Idee.

Tra i pionieri dell’horror moderno, Alvarez sarebbe assolutamente perfetto per un film su Blade. La filmografia del regista uruguaniano ha più volte dimostra quanto il cineasta sia in grado di piegare la regia e il montaggio al servizio della narrazione e, soprattutto, della suspense, come dimostrato ad esempio nel suo remake de La Casa.

David Leitch

In numerose discussioni su chi, secondo i fan, dovrebbe dirigere Blade, sono quasi sempre emersi registi che hanno una certa dimestichezza con il genere horror. Ma forse, ci sarebbe bisogno di qualcuno che, al di là dell’horror, abbia maggiore familiarità con il genere… action!

Con John Wick, Atomica Bionda e Hobbs & Shaw alle spalle, David Leitch è il candidato ideale se si pensa ad una versione di Blade viscerale e carica di sequenze d’azione mozzafiato. Inoltre, con Deadpool 2 il regista ha dimostrato di sapersela cavare egregiamente quando ti tratta di maneggiare la materia fumettistica e il divieto ai minori.

Leigh Whannell

Il recente reboot de L’Uomo Invisibile ad opera di Leigh Whannell ha dimostrato che quanto i remake possano risultare comunque validi, se alla base c’è un idea vincente, sviluppata con intelligenza e acume. Inoltre, il suo precedente coinvolgimento nei franchise di Saw e Indisious testimoniamo quanto Whannell sia assolutamente a suo agio con il genere horror.

La brutale scena di combattimento del film Upgrade, inoltre, ha palesato quanto il regista e sceneggiatore australiano sia capace di destreggiarsi anche con intense sequenze d’azione. Tutto ciò fa sicuramente di lui un candidato ideale per la regia di Blade.

Mike Flanagan

Tra i maggiori esponenti del cinema horror commerciale di ultima generazione, Mike Flanagan si è fatto conoscere (soprattutto di recente) per aver diretto molti adattamenti delle opere di Stephen King, da Il gioco di Gerald a Doctor Sleep

Di recente abbiamo appreso che Gary Dauberman, sceneggiatore di IT di Andy Muschetti, dirigerà il primo adattamento cinematografico de Le Notti di Salem, sempre tratto dall’opera di King. Se dunque Flanagan fosse interessato a dirigere un film sui vampiri, non potrebbe più pensare ad una versione per il grande schermo del romanzo uscito nel 1975. E allora, perché non dedicarsi ad un film su Blade?

S. Craig Zahler

Personalità che ha cercato di riportare in auge il film d’exploitation, S. Craig Zahler ha concepito immagini violentissime in film come Brawl in Cell Block 99 e Dragged Across Concrete. Ha saputo inoltre mescolare brillantemente i generi in Bone Tomahawk. Un film come Blade, se diretto da un regista come lui, sarebbe tanto contorto quanto ultraviolento, e pieno zeppo di azione e orrore.

Guillermo Del Toro

Avendo già diretto un film di Blade (il brillante Blade II) e avendo anche promesso di prendersi una pausa dal cinema dopo il successo straordinario del suo capolavoro The Shape of Water, Guillermo del Toro probabilmente non sarebbe interessato a dirigere un film sul cacciatore di vampiri per il MCU .

Ma se fosse disposto a farlo, la comunità cinematografica e il fandom della Marvel gliene sarebbe sicuramente grata. Del Toro ha sempre fatto un ottimo lavoro nell’utilizzare storie di genere per trasmettere importanti messaggi sociali, e un reboot di Blade potrebbe rappresentare un’opportunità da non lasciarsi sfuggire… 

Jordan Peele

Anche se le storie originali sembrerebbero essere la sua ossessione principale, Jordan Peele sarebbe la scelta perfetta per dirigere il reboot di Blade ad opera del MCU. Peele è un appassionato di horror, soprattutto di quel tipo di terrore radicato nella cultura di massa, come egregiamente esplicitato nei folgoranti Scappa – Get Out e Noi. La regia di un film di Blade potrebbe rappresentare una grossa opportunità per Peele di offrire la sua personalissima, e certamente unica, interpretazione del mito del vampiro. 

Cannes 2020, si pensa ad una collaborazione con Venezia

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In una lunga intervista con Variety, Thierry Fremaux ha commentato ancora le possibilità che ha il Festival di Cannes 2020 di svolgersi in una forma che, naturalmente, non sarà quella tradizionale e sperata fino all’ultimo dall’organizzazione.

Dopo l’ufficiale annullamento delle sezioni parallele del festival, Cannes 2020 rimane ancora ufficialmente in bilico tra una situazione internazionale che non permette certo lo svolgimento normale del festival e la paura per l’annullamento definitivo dell’edizione 2020.

Nello spettro di possibilità che vanno dall’uno all’altro capo, si stanno vagliando molte ipotesi, e tra queste persino l’idea di gemellare Cannes con Venezia. Ecco cosa ha detto il direttore artistico del festival francese:

“Il direttore parla di un possibile slittamento in autunno e di una potenziale collaborazione con Venezia se il festival francese venisse definitivamente cancellato (…) Il festival di Cannes spera di essere comunque presente in autunno.”

In merito alla collaborazione eventuale con Venezia, Thierry Fremaux ha dichiarato: “Ho parlato molto con Alberto Barbera, direttore del Festival di Venezia, anche lui molto preoccupato della situazione. Già dall’inizio della crisi abbiamo pensata alla possibilità di fare qualcosa insieme se Cannes venisse cancellata e stiamo continuando a parlarne (…) Altri festival ci hanno invitato: Locarno, San Sebastian, Deauville. Sono gesti che ci toccano molto”.

Fonte

Doctor Strange 2: Iron Man in versione zombie nei terrificanti fan poster

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Doctor Strange in the Multiverse of Madness, la seconda avventura in solitaria di Benedict Cumberbatch nel MCU, arriverà nelle sale il prossimo anno, precisamente a novembre 2021. Nonostante le riprese del film non siano ancora partite, attorno al progetto c’è comunque tantissima eccitazione da parte dei fan, soprattutto dopo la conferma che sarà Sam Raimi a dirigere il film.

Adesso, sono in molti a chiedersi quale sarà l’approccio del regista della trilogia di Spider-Man al film e che tipo di impatto avrà il sequel sull’Universo Cinematografico Marvel, dal momento che esplorerà il Multiverso e dovrebbe coinvolgere una moltitudine di personaggi, inclusa la già confermata da tempo Scarlet Witch.

Ad oggi, sappiamo davvero poco della trama del film, ma prima che Scott Derrickson – regista del primo Doctor Strange – decidesse di abbandonare la regia del sequel, si era spesso parlato di Doctor Strange in the Multiverse of Madness come del primo vero horror della Marvel. In seguito, Kevin Feige specificò che il film non sarebbe stato propriamente un horror, ma che avrebbe avuto al suo interno diverse “sequenze spaventose”. 

I fan non vedono l’ora di scoprire cosa riserverà loro Doctor Strange 2: soprattutto, Incubo sarà davvero il villain del film? In attesa di tutte le conferme del caso, il celebre artista Boss Logic ha realizzato degli spettacoli – e terrificanti – fan poster dedicati proprio al sequel: nel primo, dietro allo Stregone Supremo, è possibile vedere le ombre dell’Antico (Tilda Swinton), di Visione (Paul Bettany) e di una versione zombie di Iron Man da Spider-Man: Far From Home

Il secondo poster è sostanzialmente una rivisitazione del primo, ma vede i personaggi sopraelencati bloccati all’interno di uno degli acchiappasogni di Incubo. Potete ammirare i due bellissimi poster di seguito (diffusi via Twitter e Instagram) e… provate a scovare l’ombra di Deadpool nel primo dei due!

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Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5 novembre 2021.

Spider-Man 2: Willem Dafoe gioca a fare Octopus in un video dal set

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Un nuovo video dal backstage di Spider-Man 2 è arrivato online su Twitter e ci mostra Willem Dafoe – durante una pausa dalle riprese – che “gioca” ad interpretare Dottor Octopus. Nel film di Sam Raimi, il principale antagonista dell’Uomo Ragno è interpretato da Alfred Molina, mentre Dafoe è tornato nei panni di Norman Osborn/Green Goblin.

Lo scienziato, nonché amico di Peter Parker, è stato il nucleo emotivo del film, non solo grazie alla rivelazione del suo lato oscuro, ma anche perché ha sempre avvertito Peter Parker su cosa significa essere veramente un eroe, preparando così il terreno per l’ancor più cupo Spider-Man 3.

Nel video emerso online nelle ultime ore, vediamo Willem Dafoe che si diverte ad interpretare Dottor Octopus mentre cerca di comandare l’armatura robotica del personaggio. Il video sembra risalire al primo giorno di riprese di Alfred Molina, e infatti è possibile sentire Dafoe che cerca di dare alcuni consigli al collega su come bisognerebbe interpretare il personaggio per cercare di soddisfare le aspettative del pubblico.

Non sappiamo se Molina abbia effettivamente seguito i consigli di Dafoe, ma dal video si evince che l’attore ha sicuramente apprezzato la “performance” del collega. Potete vederlo cliccando sull’immagine di seguito:

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Considerato all’unanimità il miglior Spider-Man di Raimi e uno dei migliori cinefumetti mai realizzati, Spider-Man 2 è ancora oggi un esempio di racconto che mescola sapientemente materiale fumettistico a ragioni cinematografiche, accostando nelle giuste dosi commedia e dramma, azione e romanticismo, per un risultato ancora insuperato. Uscito nelle sale nel 2004, vedeva protagonisti – oltre ai “veterani” Tobey MaguireJames Franco e Kirsten Dunst – anche Alfred Molina nei panni di un indimenticabile Dottor Octopus.

Ricordiamo che Sam Raimi ha di recente confermato che dirigerà  Doctor Strange in the Multiverse of Madness, l’atteso sequel del cinecomic Marvel con protagonista Benedict Cumberbatch. Il film arriverà nelle sale il 5 novembre 2021.

Tom Hardy è Al Capone nel trailer del film di Josh Trank

Tom Hardy è Al Capone nel trailer del film di Josh Trank

Attraverso il suo account Twitter, il regista Josh Trank ha condiviso il trailer ufficiale di Capone, il biopic che vedrà protagonista Tom Hardy nei panni di Al Capone, il noto mafioso statunitense di origine italiana. Il film uscirà direttamente in streaming – a causa dell’emergenza Covid-19 – e sarà disponibile negli Stati Uniti, grazie a Vertical Entertainment, a partire dal prossimo 12 maggio.

Nel cast del film, inizialmente noto come Fonzo, figurano anche Kyle MacLachlan (Twin Peaks), Linda Cardellini (Bloodline) e Matt Dillon (Tutti pazzi per Mary). La Cardellini sarà la moglie di Hardy, Mae, mentre MacLachlan sarà il medico di Capone; Dillon invece sarà il migliore amico Johnny.

Considerato un simbolo del gangsterismo americano e della crisi della legalità che gli Stati Uniti dovettero affrontare durante il proibizionismo, la figura di Al Capone è stata trasposta numerose volte sul grande schermo: sicuramente, una delle incarnazione cinematografiche più celebri è quella di Robert De Niro nel film Gli Intoccabili di Brian De Palma.

Senza dubbio, dopo le enormi difficoltà incontrate sul set di Fantastici Quattro con la Fox, Josh Trank può definirsi un regista in difficoltà. Tuttavia non manca di talento, e affidarsi a una star come Tom Hardy, che difficilmente sbaglia un film, potrebbe essersi rivelata una mossa vincente, anche se il film salterà l’uscita in sala.

Tom Hardy è Al Capone nel trailer del film di Josh Trank

Ricordiamo che, prima della pandemia di Covid-19, Tom Hardy era impegnato sul set di Venom 2, attesissimo sequel del cinecomic sul celebre simbionte dei fumetti Marvel, che sarà diretto da Andy Serkis e che vedrà nel cast anche Woody Harrelson nei panni di Carnage.

MCU: uno studio svela gli eroi e i villain più “googlati”

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MCU: uno studio svela gli eroi e i villain più “googlati”

Un nuovo studio ha rivelato la popolarità degli eroi e dei villain del MCU, l’Universo Cinematografico Marvel inaugurato ormai 11 anni fa con l’uscita del primo Iron Man. I fan del MCU sanno che i suoi personaggi godono di una popolarità sconfinata, ma potrebbero restare alquanto sorpresi nello scoprire quali sono i personaggi e i film più “googlati”.

Un recente studio condotto da sito Soaphub, specializzato in cultura pop, ha esaminato i dati ricerca mensili di Google per stilare una lista dei personaggi e dei film Marvel più popolari. In merito alle pellicole, Soaphub ha tenuto conto esclusivamente dei titoli disponibili su Disney+: per questo motivo, L’Incredibile Hulk e i due Spider-Man con Tom Holland non sono stati presi in considerazione.

Ebbene, dalla ricerca è emerso che il film pù popolare del MCU è Avengers: Endgame, il cinecomic di Anthony e Joe Russo, con oltre 2.8 milioni di ricerche, seguito da Iron Man di Jon Favreau (816.000) e Doctor Strange di Scott Derrickson (561.000).

Per quanto riguarda i personaggi, invece, non sorprenderà che il amato di tutti è Iron Man (Robert Downey Jr.), con 770.000 ricerche. Più interessante è scoprire che i due personaggi immediatamente più “cercati” sono Doctor Strange/Benedict Cumberbatch (445.000 ricerche) e Visione/Paul Bettany (214.000 richerce). Questo, naturalmente, in merito agli eroi del MCU

Parlando invece dei villain, è Loki/Tom Hiddleston ad essere il favorito, con ben 350.000 ricerche. Seguono a ruota Hela/Cate Blanchett con 250.000 ricerche e il temibile Thanos di Josh Brolin con 200.000 ricerche.

Per quanto riguarda gli altri, la cosa più bizzarra è che il Captain America di Chris Evans appare “soltanto” al settimo posto della classifica relativa agli eroi, mentre lo Spider-Man di Tom Holland figura in quarta posizione. Lo studio dimostra quindi quanto possano essere imprevedibili i fan del MCU

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Dune: ecco perché il film sarà diviso in due parti

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Dune: ecco perché il film sarà diviso in due parti

Dune di Frank Herbert è sempre stato considerato un romanzo “infilmabile”, cioè impossibile da trasporre sul grande schermo. Proprio per questo, Denis Villeneuve si prepara a raccogliere una sfida importantissima, e la curiosità per l’adattamento del regista di Arrival e Blade Runner 2049 che arriverà al cinema il prossimo dicembre è ovviamente altissima.

L’adattamento di David Lynch del 1984 era stato ampiamente criticato proprio per la sceneggiatura, ma la scelta di Villeneuve di dividere il suo Dune in due parti potrebbe significare – anche se non necessariamente – un lavoro di adattamento completamente diverso rispetto al passato. In una recente intervista con Vanity Fair, è stato proprio Villeneuve a spiegare perché il film sarà diviso in due parti.

Il regista ha citato gli adattamenti di IT e IT – Capitolo Due – distribuiti da Warner Bros., che si occuperà anche della distribuzione di Dune -, spiegando che entrambi i romanzi – quello di Stephen King e quello di Frank Herbert – affrontano così tante tematiche che racchiuderle tutte all’interno di un solo film sarebbe stato impossibile.

Non avrei mai accettato di realizzare l’adattamento se avessi dovuto fare un solo film. Il mondo creato da Frank Herbert è davvero troppo complesso. La forza di quest’universo è nei suoi dettagli”, ha dichiarato il regista.

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Di seguito la prima sinossi ufficiale di Dune:

“Percorso mitico e carico di emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno sconfiggere la loro paura“.

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Mark Ruffalo e la sua idea per un film su Hulk

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Mark Ruffalo e la sua idea per un film su Hulk

Mark Ruffalo ha debuttato nel MCU raccogliendo l’eredità di Edward Norton e interpretando Hulk a partire dal 2012 nel film The Avengers. Da allora, è apparso in ben cinque titoli dell’Universo Condiviso (in realtà sei, se si considera anche la scena post-credit di Iron Man 3). Ciononostante, l’attore non è mai stato protagonista di uno standalone dedicato al Gigante Verde.

Adesso, in una recente intervista con Variety, Ruffalo ha condiviso le sue idee circa un possibile film interamente dedicato all’iconico personaggio creato da Stan Lee e Jack Kirby. L’idea dell’attore non sarebbe quella di esplorare il futuro del personaggio, quindi raccontare magari una nuova avventura, ma bensì focalizzarsi su cosa è successo allo stesso durante i film degli Avengers, quindi raccontare cosa ha fatto Bruce Banner quando non lo abbiamo visto sullo schermo:

“C’è quest’idea che credo possa essere davvero interessante. Non l’abbiamo mai veramente seguito durante la sua vita. È sempre stato messo un po’ al margine. È come il Rosencrantz e Guildenstern degli Avengers. Sarebbe interessante andare a riempire tutti gli spazi vuoti e scoprire cosa gli è successo tra tutti quei film.”

Sempre nel corso della medesima intervista, Mark Ruffalo ha anche rivelato che, ora che la Disney ha acquistato la Fox e i diritti di sfruttamento degli X-Men sono tornati alla Marvel, amerebbe vedere Hulk e Wolverine fare squadra nel MCU. Da grande fan dei mutanti creati da Stan Lee e Jack Kirby, Ruffalo ha dichiarato: “Forse Hulk e Wolverine potrebbero allearsi…”

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L’ultima volta che abbiamo visto Mark Ruffalo nei panni di Hulk è stato in Avengers: Endgame. Ricordiamo che l’attore è in trattative con i Marvel Studios per riprendere il ruolo del Gigante di Giada nell’annunciata serie dedicata a She-Hulk che debutterà prossimamente su Disney+.

Doctor Strange 2: Bruce Campbell vuole interpretare il villain

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Doctor Strange 2: Bruce Campbell vuole interpretare il villain

Dopo che Sam Raimi ha confermato ufficialmente che sarà lui a dirigere Doctor Strange in the Multiverse of Madness, l’atteso sequel del cinecomic Marvel con protagonista Benedict Cumberbatch, un veterano di Hollywood si è fatto avanti e ha pubblicamente chiesto al regista di poter interpretare il villain del film.

Stiamo parlando di Bruce Campbell, attore feticcio di Raimi che ha collaborato con il regista nella celebre trilogia de La Casa interpretando l’iconico Ash Williams (ruolo che lo stesso ha poi ripreso in Ash vs Evil Dead, serie sequel della trilogia originale). Via Twitter, infatti, Campbell ha espresso il suo desiderio di prendere parte al film, lanciando un messaggio diretto al suo amico Raimi: “Eh. Sicuramente, deve esserci QUALCHE personaggio per sfidare il buon Dottore…”, ha scritto l’attore.

Chissà che Sam Raimi non decida realmente di coinvolge Bruce Campbell nel sequel di Doctor Strange ricordiamo che l’attore americano appare in tutti e tre i film di Spider-Man diretti da Raimi: ciò suggerisce che la possibilità di un ruolo per Campbell nel Multiverso della Pazzia potrebbe trasformarsi in realtà.

LEGGI ANCHE – Doctor Strange 2: quando inizieranno le riprese?

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5 novembre 2021.

After Life 2: recensione della serie di e con Ricky Gervais

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After Life 2: recensione della serie di e con Ricky Gervais

Con il termine After life siamo abituati a definire, in inglese, l’aldilà, quello che troviamo una volta morti. Tuttavia, di quello che c’è “oltre il velo” possiamo fare solo congetture, perché nessuno è mai tornato per raccontarcelo. Quello che invece possiamo sapere, sperimentare, vivere è “la vita dopo” (the after life, appunto) aver perso qualcuno.

Questo era il concetto alla base dell’omonima bellissima serie tv prodotta da Netflix e ideata e scritta da Ricky Gervais, il comico britannico noto per la faccia da schiaffi e la lingua tagliente. Il grande successo della prima stagione ha giustificato il rinnovo della serie e infatti a partire dal 24 aprile arriverà su Netflix After Life 2, che riprende la vita del protagonista, Tony, esattamente da dove l’avevamo lasciata.

La prima stagione ci ha presentato questo neo vedovo, Tony (Ricky Gervais), alle prese con la tremenda elaborazione di un lutto che non vuole accettare a nessun costo. Sprofonda nella depressione, nell’abbandono, nel cinismo e anche nella cattiveria. La serie lo conduce per mano verso una lentissima, appena percettibile, situazione di miglioramento alla fine del ciclo, quando l’uomo capisce che nella cura dell’altro può ritrovare uno spiraglio, un’esile desiderio di tornare a vivere.

Questo secondo ciclo, di cui sono state visti in anteprima i primi tre episodi, ci riporta esattamente a quel punto, con Tony che, continuando segretamente a coltivare la sua totale sofferenza, cerca in ciò che gli accade tutti i giorni frammenti di bellezza e speranza. L’offerta di aiutare una collega, l’attenzione verso le persone che intervista (fa il giornalista per una rivista locale), le visite al padre in casa di riposo, gli appuntamenti casuali con un’anziana vedova al cimitero, di fronte alla tomba della moglie; ogni piccolo elemento della sua vita assume un significato diverso perché, in questa stagione rispetto alla precedente, l’occhio di Tony è cambiato, il suo proposito è cambiato, nonostante continui a dire che, senza la moglie, non ha più voglia di vivere.

After life 2 prosegue l’elaborazione del lutto di Tony

Alla luce di questo, capiamo che l’approccio di Gervais a questa seconda stagione non è risolutivo, per cui il suo Tony non supererà semplicemente il lutto distraendosi con le cose della vita, ma imparerà, piano piano, a concentrandosi sulle piccole cose, sulle attenzioni e sui gesti, cercando di aggirare l’enorme vuoto che comunque sente, che è presente nella sua vita.

Ricky Gervais si conferma uno scrittore intelligente che riesce a coinvolgere lo spettatore in una maniera lucida e onesta, senza ricattarlo ma tirandolo dentro alla storia con la sua tagliente ironia, costruendo personaggi e situazioni perfettamente ascrivibili alla quotidianità di ognuno ma allo stesso tempo condendole di un tocco surreale che genera un effetto comico immediato. Vogliamo subito bene a Tony, al suo vecchio padre, al suo postino e alla sua amica prostituta.

La perfezione della prima stagione, la sua risoluzione dolorosa ma comprensibile ed accettabile dallo spettatore, fa certamente guardare con sospetto ad un secondo ciclo. Però, After life 2, con delicatezza ed ironia, soprattutto con una scrittura molto intelligente, rispettosa e vivace, riesce a riprendere con delicatezza il percorso di Tony, senza forzature, proseguendolo con grazia.

Cristiano Caccamo: 10 cose che non sai sull’attore

Cristiano Caccamo: 10 cose che non sai sull’attore

Promettente attore italiano, Cristiano Caccamo si è diplomato con successo al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, per poi intraprendere una carriera divisa tra cinema, televisione e teatro. Ad oggi, grazie alla sua partecipazione ad alcuni titoli di buon successo, è riuscito ad affermare il proprio volto nel panorama dello spettacolo nazionale, confermandosi uno dei nomi su cui puntare per il futuro.

Ecco 10 cose che non sai di Cristiano Caccamo.

Cristiano Caccamo altezza

Cristiano Caccamo: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attore intraprende la propria carriera cinematografica recitando nel film drammatico La vita oscena (2014). Recita poi in Cenere (2015) e Parenthèse (2016), fino ad ottenere grande successo con la commedia Puoi baciare lo sposo (2018), con Salvatore Esposito. Nel 2020 sbarca sulla piattaforma Netflix grazie al film sentimentale Sotto il sole di Riccione, dove recita nel ruolo del protagonista Ciro. Nel 2021 sarà trai protagonisti del nuovo film di Volfango De Biasi, Una Famiglia Mostruosa. Sono in fase di riprese altri due film BLA BLA BABY di Fausto Brizzi e LA DONNA PER ME di Marco Martani.

9. È noto per i ruoli televisivi. Particolarmente attivo anche in televisione, l’attore inizia a recitare per il piccolo schermo nella serie Anastasia Love Dance (2013-2014), per poi ottenere ruoli di maggior rilievo in Questo è il mio paese (2015), con Violante Placido, e Il paradiso delle signore (2015-2017), dove interpreta Quinto Reggiani. È poi Gabriele in Che Dio ci aiuti (2017), con Elena Sofia Ricci, e Michele Carrizzo in La vita promessa (2018). Sempre nel 2018 ha recitato in oltre venti episodi della fiction Don Matteo.

8. Ha partecipato ad un noto reality show. Nel 2020 Caccamo partecipa in qualità di concorrente al reality show Celebrity Hunted: Caccia all’uomo, prima produzione italiana Amazon diversa da fiction e documentario. Insieme ad altri 8 noti concorrenti, tra cui l’attore Claudio Santamaria, Caccamo ha dovuto scappare in tutta Italia per non essere catturato dalle squadre operative preposte alla cattura fisica dei personaggi. L’attore è stato tuttavia catturato, non risultando dunque tra i vincitori.

Cristiano Caccamo è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 942 mila persone. All’interno di questo Caccamo è solito condividere diversi post relativi a suoi momenti di svago, come anche curiosità a lui legate o luoghi visitati. Non mancano poi  anche diverse immagini relative all’attività di modello, che le vede immortalato per copertine di riviste o più generici servizi fotografici.

6. Promuove il proprio lavoro tramite il social. Instagram si è rivelato negli anni un ottimo canale attraverso cui promuovere il proprio lavoro, e anche Caccamo non si è lasciato sfuggire tale occasione. Nel suo profilo si possono infatti ritrovare diverse foto relative ai suoi progetti da interprete, siano esse poster, trailer o semplici scatti realizzati sui set a cui ha preso parte. Così facendo, permette ai suoi fan di rimanere continuamente aggiornati sulle sue novità lavorative.

Cristiano Caccamo Instagram

Cristiano Caccamo non è fidanzato

5. Ha smentito diverse voci su sue relazioni. L’attore ha più volte affermato di non essere troppo preoccupato nel condividere con i propri fan momenti della propria vita tramite i social. Caccamo ha però in diverse occasioni dovuto smentire diverse voci che lo volevano sentimentalmente coinvolto con alcune colleghe. Era infatti circolata la notizia, poi rivelatasi falsa, di una sua relazione con Valentina Romani, conosciuta sul set di Questo è il mio paese, come anche con Diana Del Bufalo, conosciuta durante le riprese di Che Dio ci aiuti.

Cristiano Caccamo in Che Dio ci aiuti

4. Ha interpretato un giovane dottore. Nel corso del 2017 l’attore si è in particolare fatto notare per il ruolo del medico Gabriele in Che Dio ci aiuti. Caccamo ha a riguardo ricordato di essere stato consapevole di poter sembrare troppo giovane per la parte di un dottore, e perciò ha passato diverso tempo a studiare per il provino con la speranza di poter sembrare il più preparato possibile sul ruolo. Per sua fortuna, la regista e la direttrice del casting rimasero particolarmente colpite dalla sua interpretazione, affidandogli la parte.

Cristiano Caccamo in Don Matteo

3. Ha recitato nella celebre fiction. Il 2018 è invece stato l’anno di Don Matteo per l’attore, che ha interpretato Giovanni, giovane avvocato fidanzato del capitano Anna Olivieri, ma con la vocazione a diventare prete. Caccamo ha raccontato di come l’idea di entrare a far parte di un cast già consolidato da tanti anni lo spaventasse, ma che sin dal suo primo giorno sul set ha ricevuto una calorosa accoglienza da parte di ogni collega. La possibilità di apprendere da un’icona come Terence Hill è stato inoltre per lui un’occasione irripetibile.

Cristiano Caccamo: le sue origini e i genitori

2. È originario della Calabria. Caccamo possiede un’ottima dizione, a tal punto da nascondere qualunque inflessione dialettale. Ciò ha spinto in molti a chiedersi quali siano le sue effettive origini. L’attore è nato in Calabria, ma ha lasciato il paese dove è nato all’età di 15 anni per trasferirsi in un convitto ad Assisi, in Umbria. Caccamo è inoltre figlio del poeta ed editore Michele, noto per le sue numerose pubblicazioni di carattere culturale.

Cristiano Caccamo: età e altezza

1. Cristiano Caccamo è nato a Taurianova, in Calabria, il 21 marzo 1989. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Amazon Prime Video: 4 nuovi film in arrivo ad Aprile

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Amazon Prime Video: 4 nuovi film in arrivo ad Aprile

A causa della situazione di emergenza quattro nuovi film arriveranno su Amazon Prime Video nel corso del mese di Aprile. Si tratta di film di primissimo piano che dovendo rinunciare all’uscita in sala, debuttano sulla piattaforma streaming del colosso Amazon. Trai titoli c’è anche BOMBSHELL – LA VOCE DELLO SCANDALO, l’acclamato film con protagoniste Charlize Theron, Nicole Kidman e Margot robbie, che avrebbe dovuto uscire il 17 marzo e che debutterà invece in streaming il 17 aprile. Di seguito tutti i titoli in arrivo:

BOMBSHELL – LA VOCE DELLO SCANDALO

Bombshell - La Voce dello Scandalo film 2020Basato su fatti realmente accaduti, Bombshell racconta l’incredibile storia delle donne che hanno spodestato l’uomo che ha contribuito a creare il più potente e controverso impero dei media di tutti i tempi, Fox News. Uno straordinario ritratto delle scelte coraggiose di tre donne, molto differenti tra loro, che decidono di lottare contro un sistema di potere e di abusi, che vigeva indisturbato.

Protagonisti del film sono il premio Oscar Charlize Theron, il premio Oscar Nicole Kidman, il candidato Oscar John Lithgow e la candidata Oscar Margot Robbie. È diretto dal vincitore del premio Emmy Jay Roach ed è sceneggiato dal premio Oscar Charles Randolph. Nel film recitano anche la vincitrice del premio Emmy Kate McKinnon, la candidata al Golden Globe Connie Britton, il premio Emmy Mark Duplass, il candidato agli Emmy Rob Delaney, il candidato ai Golden Globe Malcolm McDowell e la vincitrice di un Oscar Allison Janney. Prodotta da Lionsgate, in partnership con Creative Wealth Media / Annapurna Pictures, una produzione Bron Studios / Denver and Delilah / Gramsci / Lighthouse Management & Media.

COSA MI LASCI DI TE 

Cosa mi lasci di teUN’EMOZIONANTE STORIA VERA  SU PRIME VIDEO DAL 17 APRILE Cosa Mi Lasci Di Te è la storia vera della stella della musica Jeremy Camp e del suo viaggio di amore e forza che sembra dimostrare che c’è sempre speranza. Vi siete mai chiesti quanto dura il vero amore? Basta una canzone per far volare l’anima oltre l’eternità. Saranno proprio KJ Apa, protagonista di Riverdale, e Britt Robertson ad interpretare la vera storia di Jeremy e Melissa.

IL PRINCIPE DIMENTICATO 

Il Principe dimenticatoIL NUOVO FILM CON OMAR SY DISPONIBILE DAL 24 APRILE

Il Principe Dimenticato racconta la storia di Djibi, un papà single la cui vita intera gira intorno alla propria figlia di 8 anni, Sofia. Ogni sera nel loro rituale della storia della buonanotte il papà porta Sofia a “Storyland”, uno studio cinematografico di fantasia in cui le loro fiabe prendono vita e in cui Djibi interpreta sempre un eroico Principe Azzurro. Tre anni più tardi e quasi adolescente, Sofia inizia a distanziarsi dalle storie del padre che non ricopre più il ruolo di eroe. Djibi deve quindi trovare il modo di ritornare l’eroe della vita e delle storie di sua figlia.  Un film di Michel Hazanavicius con Omar Sy, Berenice Bejo e Francois Damiens.

ONE WORLD: TOGETHER AT HOME

IL CONCERTO EVENTO PROMOSSO DA LADY GAGA IN STREAMING SU AMAZON PRIME VIDEO – In questo momento in cui il mondo si è unito per combattere la diffusione della pandemia del COVID-19 coronavirus, Global Citizen e la  World Health Organization (WHO) hanno annunciato One World: Together At Home un evento speciale per tutto il mondo per supportare la lotta al COVID-19.  Lo speciale andrà in onda live alle ore 02:00 italiane di Domenica 19 Aprile e sarà disponibile in streaming su varie piattaforme tra cui Amazon Prime Video, Alibaba, Apple, Facebook, Instagram, LiveXLive, Tencent Tencent Music Entertainment Group, TIDAL, TuneIn, Twitch, Twitter, Yahoo, e YouTube.

La diretta virtuale vuole creare unione tra tutte le persone affette da COVID-19 e allo stesso tempo celebrare gli operatori sanitari di tutto il mondo in prima linea per salvare vite.  L’iniziativa è stata creata in collaborazione con Lady Gaga e sarà presentata da Jimmy Fallon, Jimmy Kimmel e Stephen Colbert. Tra gli artisti che parteciperanno al live si annoverano: Alanis Morissette, Andrea Bocelli, Billie Eilish, Billie Joe Armstrong, Burna Boy, Chris Martin, David Beckham, Eddie Vedder, Elton John, Finneas, Idris e Sabrina Elba, J Balvin, John Legend, Kacey Musgraves, Keith Urban, Kerry Washington, Lady Gaga, Lang Lang, Lizzo, Maluma, Paul McCartney, Priyanka Chopra Jonas, Shah Rukh Khan, Stevie Wonder. 

QUA LA ZAMPA 2 – UN AMICO È PER SEMPRE

Qua La Zampa!DAL 24 APRILE SOLO SU AMAZON PRIME VIDEO

Alcune amicizie durano più di una vita. In Qua La Zampa 2, sequel del commovente Qua la Zampa, l’amato cane Bailey trova una nuova sistemazione e forma un nuovo legame indistruttibile che porterà lui e le persone che ama in situazioni che non avrebbero mai immaginato.  Bailey (doppiato da Josh Gad, Frozen) trascorre la sua vita in Michigan nella fattoria dei suoi padroni Ethan (interpretato da Dennis Quaid, The Special Relationship) sua moglie Hannah (interpretata da Marg Helgenberger, CSI: Crime Scene Investigation). Ha anche una nuova compagna di giochi: la nipotina di Ethan ed Hanna, CJ. Il problema è che la madre di CJ, Gloria  (interpretata da Betty Gilpin, Glow) decide di portare via con sè CJ lontano dalla fattoria. Bailey si prepara quindi a lasciare la sua vecchia vita per una nuova ma promettendo a Ethan di proteggere CJ ad ogni costo.

Diretto dalla regista premiata due volte agli Emmy® Gail Mancuso (Modern Family), Qua la Zampa 2 è prodotta da Gavin Polone (A Dog’s Purpose, Zombieland) e scritto da W. Bruce Cameron e Cathryn Michon, Maya Forbes e Wally Wolodarskyand ed è basato sul romanzo di Cameron. Il film è prodotto da Amblin Entertainment e Reliance Entertainment,in collaborazione con Walden Media e Alibaba Pictures.

Cannes 2020: cancellate ufficialmente Semaine e Quinzaine

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Cannes 2020: cancellate ufficialmente Semaine e Quinzaine

Dopo l’incerto comunicato di ieri che annunciava l’ulteriore slittamento del Festival di Cannes 2020, data l’impossibilità di svolgerlo tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, come precedentemente auspicato, arriva la comunicazione ufficiale che le sezioni parallele del Festival di Cannes, per l’edizione 2020, sono state ufficialmente cancellate.

“In seguito all’annuncio del Presidente francese del 13 aprile che ha vietato ogni festival fino a metà luglio, le sezioni parallele del Festival di Cannes riconoscono che il precedentemente considerato slittamento a fine giugno, inizio luglio non è più un’opzione possibile. Conseguentemente, la Quinzaine des Réalisateurs, la Semaine de la Critique e ACID sono spiacenti di annunciare la cancellazione delle edizioni 2020 a Cannes.

La crisi sanitaria a cui tutti attualmente stiamo facendo fronte rende impossibile anticipare il corso pratico degli eventi. In ogni caso, per supportare l’intera industria cinematografica colpito così duramente dalle circostanze attuali, ogni sezione, consultandosi con il Festival di Cannes, sta cercando il modo migliore per continuare a supportare i film proposti per l’edizione 2020.”

Fonte

Travis Fimmel: 10 cose che non sai sull’attore

Travis Fimmel: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto noto come modello, Travis Fimmel si è in seguito fatto conoscere come interprete, recitando in uno dei ruoli chiave della serie Vikings. Grazie a questa ha potuto ottenere importanti riconoscimenti, venendo poi chiamato a prendere parte ad importanti progetti anche di natura cinematografica. Ecco 10 cose che non sai di Travis Fimmel.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Travis Fimmel Instagram

Travis Fimmel: i suoi film e le serie TV

10. È stato il protagonista di una nota serie. L’attore ha debuttato sul piccolo schermo nella serie Tarzan (2003), dove ricopriva il ruolo del protagonista. Successivamente ha recitato nel film Southern Comfort (2006), e nella serie The Beast (2009). Dopo un ruolo nel lungometraggio La terra dei fuorilegge (2012), Fimmel diventa particolarmente conosciuto grazie al ruolo di Ragnar in Vikings, ricoperto dal 2013 al 2017, e dove ha recitato accanto all’attrice Katheryn Winnick. Prossimamente l’attore reciterà nella nuova serie Raised by Wolves, prevista per il 2020.

9. Ha recitato in film per il cinema. Fimmel recita per la prima volta per il grande schermo con il film Restraint (2008), seguito da Surfer, Dude (2008), con Matthew McConaughey. Nel 2010 è Helweg in The Experiment (2010), con Adrien Brody e Forest Whitaker, mentre negli anni seguenti recita in Pure Country: Il dono (2010), The Baytown Outlaws – I fuorilegge (2012), Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini (2015), con Ethan Hawke, Warcraft – L’inizio (2016), nel ruolo di Anduin Lothar, recitando accanto agli attori Dominic Cooper e Ruth Negga, Charley Thompson (2017), C’era una volta Steve McQueen (2019), e Dreamland (2019), con Margot Robbie e Garret Hedlund.

8. È anche produttore. Solo di recente l’attore ha ricoperto anche il ruolo di produttore per alcuni progetti a cui era particolarmente legato. Il primo film per cui ha ricoperto tali vesti è stato C’era una volta Steve McQueen, heist movie dove Fimmel ricopre anche il ruolo del protagonista. Sarà poi il produttore esecutivo di un’annunciata serie TV incentrata sul celebre Wyatt Earp, con l’attore a ricoprire tale ruolo.

Travis Fimmel è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram a partire dal gennaio del 2019. Seguito da 2 milioni di persone, il profilo è ancora poco ricco di immagini, cinque in totale, e tramite queste l’attore ha promosso alcuni suoi progetti da interprete o eventi a cui ha preso parte. Ad ogni modo, Fimmel non sembra particolarmente interessato a tenere aggiornato il proprio profilo.

Travis Fimmel ha una moglie?

6. Non è sposato. Poco si sa della vita privata dell’attore, ma è certo che non sia attualmente sposato. Dopo alcune relazioni con varie modelle, Fimmel sembra tuttavia essere impegnato sentimentalmente con l’attrice Paula Batton, conosciuta sul set del film Warcraft – L’inizio. Tuttavia, non vi sono state ancora conferme ufficiali da parte dei due, che sono però stati visti apparire insieme a diversi eventi di gala.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Travis Fimmel Vikings

Travis Fimmel: la sua carriera da modello

5. È un popolarissimo modello. Nel 1998 l’attore venne scoperto da un’agenzia di moda a Melbourne. Trasferitosi poi negli Stati Uniti, l’attore riuscì a vincere un concorso per diventare il nuovo modello di Calvin Klein, e le sue foto con indosso i celebri slip bianchi divennero note in tutto il mondo. Per tale campagna, e per quella legata al profumo “Crave”, ottenne uno compenso a sei cifre, il secondo più alto ingaggio che la casa di moda abbia mai pagato ad un modello.

Travis Fimmel: il suo fisico

4. È divenuto celebre per le sue qualità fisiche. Oltre a possedere un fisico naturalmente ben definito, l’attore ha affermato che ad averlo favorito nell’ottenere prestigiosi incarichi è stata la conformazione snella del suo corpo. Con lui, infatti, la Calvin Klein ha rotto lo standard perseguito con precedenti modelli come Mark Wahlberg, il cui fisico era molto più palestrato.

Travis Fimmel in Vikings

3. Si era presentato per altri ruoli. Benché sia divenuto celebre grazie al ruolo del protagonista Ragnar, l’attore si era originariamente presentato ai casting per altri personaggi. Originariamente egli desiderava infatti interpretare Floki, ma sostenne anche il provino per la parte di Rollo. Tuttavia i produttori, colpiti dalla sua personalità e dal suo aspetto, decisero di assegnargli il ruolo del re Ragnar.

2. È molto legato al personaggio. Fimmel ha affermato di essersi subito riconosciuto nel personaggio, poiché suo padre era un allevatore di bestiame e l’attore lo aiutava spesso con le mansioni tipiche della campagna. Egli ha inoltre dichiarato come Ragnar ha esplorato nuovi orizzonti, senza però perdere mai il contatto con la propria terra di origine.

Travis Fimmel: età e altezza

1. Travis Fimmel è nato a Echuca, in Australia, il 15 luglio 1979. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Cristiana Capotondi: 10 cose che non sai sull’attrice

Cristiana Capotondi: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre interprete italiana, Cristiana Capotondi ha negli anni affermato il proprio status di interprete grazie alla partecipazione ad importanti titoli cinematografici e televisivi del panorama nazionale. Nel corso della sua carriera l’attrice ha infatti avuto modo di misurarsi con noti interpreti e registi, dimostrando grande passione e buona versatilità. Ecco 10 cose che non sai di Cristiana Capotondi.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Cristiana Capotondi Andrea Pezzi

Cristiana Capotondi: i suoi film e le fiction

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 1995 con il film Vacanze di Natale ’95, per poi recitare in film come Christmas in Love (2004) e Notte prima degli esami (2006), con cui diventa celebre. Successivamente prende parte a I Viceré (2007), Come tu mi vuoi (2007), Ex (2009), La peggior settimana della mia vita (2011), con Fabio De Luigi, La kryptonite nella borsa (2011), con Luca Zingaretti, La mafia uccide solo d’estate (2013), di Pif, Indovina chi viene a Natale? (2013), con Claudio Bisio, Un ragazzo d’oro (2014), con Riccardo Scamarcio, Amori elementari (2014), Tommaso (2016), di Kim Rossi Stuart, 7 minuti (2016), Nome di donna (2018) e Attenti al gorilla (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attrice non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo, comparendo in particolare nelle serie Italian Restaurant (1994), Anni ’50 (1998), Anni ’60 (1999), Compagni di scuola (2001), Orgoglio (2004-2006), Di padre in figlia (2017), Ognuno è perfetto (2019) e Bella da morire (2020), dove ricopre il ruolo di Eva Cantini accanto all’attore Edoardo Leo.

8. È anche doppiatrice. La Capotondi ha partecipato al doppiaggio di una nota trilogia d’animazione. È infatti la voce italiana del personaggio Mavis in Hotel Transylvania (2012), Hotel Transylvania 2 (2015) e Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa (2018). Ha inoltre doppiato il personaggio di Xenya nel film Educazione Siberiana (2013), con protagonista John Malkovich.

Cristiana Capotondi e Andrea Pezzi

7. Ha una relazione con un noto imprenditore. Dopo aver frequentato per brevi periodi gli attori Nicolas Vaporidis e Primo Reggiani, dal 2006 l’attrice è sentimentalmente legata all’imprenditore ed ex conduttore televisivo Andrea Pezzi. Coppia particolarmente longeva, i due hanno affermato di non avere in progetto il matrimonio, poiché desiderosi di maggiori libertà nella loro relazione.

6. Hanno condiviso un loro segreto. Durante alcune interviste l’attrice ha raccontato che per consolidare il rapporto con il proprio compagno, i due hanno dato vita ad un periodo di astinenza sessuale, che gli ha permesso di riavvicinarsi su molte questioni.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Cristiana Capotondi Bella da morire

Cristiana Capotondi e la Lega Pro

5. Ricopre un ruolo legato al mondo del calcio. Da sempre professatasi grande appassionata di calcio, l’attrice si è nell’ottobre del 2018 candidata come vicepresidente della Lega Pro, terza lega professionistica del calcio italiano. Il suo obiettivo era quello di riformare la categoria in favore di una maggiore tutela dei calciatori coinvolti. Nel novembre del 2018 viene eletta a tale carica.

Cristiana Capotondi in Bella da morire

4. Ha ricercato un personaggio il più realistico possibile. Nel dar vita alla poliziotta Eva Cantini, l’attrice ha affermato di essersi basata su di un modo maschile di stare al mondo, poiché il suo personaggio per proteggersi rinnega la propria femminilità. A ciò la Capotondi non ha fatto mancare il desiderio di dar vita ad un personaggio realistico, che potesse trovare corrispondenza nella vita di tutti i giorni.

3. Ha apprezzato le sfumature del personaggio. Nell’interpretare Eva, la protagonista della serie, l’attrice si è dichiarata particolarmente soddisfatta, poiché questo personaggio le ha permesso di confrontarsi con sfumature nuove, a cui Eva si prestava molto per via della sua capacità di cambiare in base alle situazioni. L’ecletticità del personaggio è dunque stato l’elemento che più ha entusiasmato l’attrice.

2. È entusiasta di far parte di questo progetto. La Capotondi ha affermato di essere particolarmente soddisfatta di Bella da morire, poiché prodotto pensato per veicolare un messaggio importante come quello sulla violenza sulle donne. Per l’attrice la serie può contribuire ad una maggior presa di coscienza, in particolare da parte delle dirette interessate, a non essere più succubi senza voce.

Cristiana Capotondi: età e altezza

1. Cristiana Capotondi è nata a Roma, in Italia, il 13 settembre 1980. L’attrice è alta complessivamente 164 centimetri.

Fonte: IMDb

Diavoli: ecco quando esce la nuova serie Sky con Alessandro Borghi

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Arriva il 17 aprile su Sky Diavoli, il thriller finanziario internazionale targato Sky Original che dopo la première in Italia debutterà nei prossimi mesi anche negli altri Paesi del gruppo Sky e in Francia. Con un cast d’eccezione guidato da Alessandro Borghi (Il Primo ReSuburra), Kasia Smutniak (LoroPerfetti Sconosciuti) e Patrick Dempsey (La verità sul caso Harry Quebert), la serie – in dieci episodi girati tra Roma e Londra interamente in inglese – è una storia di potere, segreti e disinganni ambientata nell’Olimpo della finanza mondiale. L’appuntamento è per il 17 aprile dalle 21.15 su Sky Atlantic (anche in 4K HDR con Sky Q satellite) e su NOW TV. Sarà ovviamente disponibile on demand.

In Diavoli protagonisti sono Alessandro Borghi (Il Primo ReSuburra), Kasia Smutniak (LoroPerfetti Sconosciuti) e Patrick Dempsey (La verità sul caso Harry Quebert), la serie – in dieci episodi girati tra Roma e Londra interamente in inglese – è una storia di potere, segreti e disinganni ambientata nell’Olimpo della finanza mondiale.

Oltre ai tre protagonisti, nel cast di Diavoli anche Laia Costa (Victoria, La vita in un attimo), Malachi Kirby (The Race – Corsa mortale, Radici), Paul Chowdhry (Live at the ApolloSwinging with the Finkels), Pia Mechler (Everything Is Wonderful) e Harry Michell (Yesterday, Chubby Funny, The English Game), Sallie Harmsen (Blade Runner 2049), Lars Mikkelsen (The KillingSherlockHouse of Cards) e Lorna Brown (Terminator – Destino oscuro, The Lady in the Van). Alla regia Nick Hurran (SherlockDoctor WhoFortitudeAltered Carbon) e Jan Maria Michelini (I Medici, DOC- Nelle tue mani), dietro la macchina da presa rispettivamente dei primi cinque e degli ultimi cinque episodi della serie. La sceneggiatura è di Alessandro Sermoneta, Mario Ruggeri, Elena Bucaccio, Guido Maria Brera, Chris Lunt, Michael Walker, Ben Harris, Daniele Cesarano, Ezio Abate e Barbara Petronio, consulting producer Frank Spotnitz.

Dune di Denis Villeneuve: tutto quello che sappiamo sul film

Dune di Denis Villeneuve: tutto quello che sappiamo sul film

È da alcuni giorni che non si fa altro che parlare di Dune di Denis Villeneuve, il nuovo adattamento cinematografico del celebre romanzo di Frank Herbert (già portato sullo schermo da David Lynch nel 1984) che dovrebbe arrivare nelle sale – il condizionale è d’obbligo, vista l’attuale pandemia di Covid-19 – il prossimo dicembre. Questo perché tra le giornate di lunedì e martedì sono state diffuse online prime immagini del cast, il logo ufficiale e anche un primissimo sguardo a Timothée Chalamet nei panni del protagonista Paul Atreides.

Dune è sicuramente un progetto ambizioso e uno dei titoli più attesi di questo 2020. In attesa dell’arrivo della pellicola nelle sale, abbiamo raccolto di seguito tutto ciò che sappiamo fino ad ora sul film:

È un progetto che Villeneuve ha sempre voluto realizzare

Dune è un progetto che Denis Villeneuve ha sempre voluto realizzare. In una vecchia intervista con Variety, il regista di Arrival e Blade Runner 2049 aveva dichiarato: “Sono sempre alla ricerca di nuovo materiale fantascientifico da adattare. Oggi come oggi è difficile trovare qualcosa di originale e intrigante che non riguardi soltanto le armi. Un mio sogno è sempre stato quello di adattare Dune, ma il processo per ottenere i diritti è davvero lungo ed estenuante, quindi non credo che ci riuscirò.”

Il cast è composto da tantissimi attori di serie A

Il cast di Dune include alcuni degli attori più in voga del recente panorama hollywoodiano. Timothée Chalamet, candidato all’Oscar per Chiamami Col Tuo Nome, avrà il ruolo del protagonista Paul Atreides, mentre Rebecca Ferguson e Oscar Isaac interpreteranno i suoi genitori, Lady Jessica e il duca Leto Atreides. Nel cast del film anche il premio Oscar Javier Bardem (nei panni di Stilgar) e la leggendaria Charlotte Rampling (nei panni di Gaius Helen Mohiam).

Molti attori del MCU reciteranno nel film

Oltre alle star che abbiamo elencato in precedenza, in Dune reciteranno anche molti attori che hanno preso parte al MCU, l’Universo Cinematografico Marvel. Tra questi abbiamo Zendaya, vista in Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home, che avrà il ruolo di Chani; Josh Brolin, interprete del temibile Thanos in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, che interpreterà Gurney Halleck; Stellan Skarsgård, il Dr. Erik Selvig in Thor e Thor: The Dark World, che sarà invece il barone Vladimir Harkonnen. Nel cast anche Dave Bautista (Guardiani della Galassia) nei panni di Glossu Rabban e David Dastmalchian (Ant-Man and the Wasp) in quelli di  Piter De Vries. Anche Jason Momoa, star del DCEU in qualità di Aquaman, reciterà nel film nei panni di Duncan Idaho.

L’uscita in 3D e IMAX

Dune arriverà nelle sale il 18 dicembre 2020, distribuito dalla Warner Bros. Inizialmente, il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale il 20 novembre dello stesso anno. Ad oggi, a causa della pandemia di Coronavirus, non sappiamo se l’uscita del film al cinema subirà ulteriori cambiamenti. Il film verrà rilasciato nei formati 3D e IMAX.

Eric Roth e Jon Spaihts alla sceneggiatura

Dune era considerato già all’epoca della sua uscita (1965) un “libro impossibili” da trasporre sul grande schermo. Le numerose critiche che vennero mosse alla trasposizione di David Lynch del 1984, infatti, riguardavano proprio l’adattamento, opera dello stesso regista. La sceneggiatura del film di Villeneuve porterà la firma dello stesso regista in collaborazione con Eric Roth e Jon Spaihts: il primo è noto per aver curato gli script di Forrest Gump, Il curioso caso di Benjamin Button e il più recente A Star Is Born; il secondo, invece, è l’autore di Doctor Strange con Benedict Cumberbatch, de La Mummia con Tom Cruise e di Passengers con Jennifer Lawrence e Chris Pratt.

Il film è in cantiere dal lontano 2008

Un nuovo adattamento cinematografico di Dune è in cantiere dal lontano 2008. Inizialmente, era la Paramount Pictures a detenere i diritti sul romanzo, con Peter Berg, regista di Lone Survivor e Deepwater – Inferno sull’oceano, coinvolto in qualità di regista. Nel 2009 Berg abbandonò il progetto e a lui subentrò Pierre Morel, regista di Io vi troverò e The Gunman, che firmò per occuparsi della regia nel 2010. Nel 2011 la Paramount decise di accantonare il progetto, che finì in una sorta di limbo fino al 2016, quando la Legendary Pictures acquistò i diritti cinematografici e televisivi di Dune e iniziò nuovamente a lavorare al film con il coinvolgimento di Denis Villeneuve.

Il linguaggio del film

I produttori di Dune hanno assunto David J. Peterson, un professionista nella creazione di linguaggi settoriali, per sviluppare alcuni dei linguaggi alieni che sentiremo nel film. Peterson è meglio conosciuto per aver creato il linguaggio dei Dothraki e le lingue valyriane della popolarissima serie tv Game of Thrones. Ha anche lavorato con i Marvel Studios, creando linguaggi per i film Thor: The Dark World e Doctor Strange. Per Dune, Peterson ha creato la lingua Chakobsa derivata dall’arabo, che sarà parlata dai Fremen sul pianeta desertico di Arrakis.

Il film sarà diviso in due parti

Dune Film

Dune di Denis Villeneuve, a differenza dell’adattamento di David Lynch, sarà diviso in due parti. La prima parte, quella in arrivo il prossimo dicembre, coprirà approssimativamente soltanto la prima metà del romanzo originale. In una recente intervista con Vanity Fair, Villeneuve ha dichiarato: “Non avrei mai accettato di realizzare l’adattamento se avessi dovuto fare un solo film. Il mondo creato da Frank Herbert è davvero troppo complesso. La forza di quest’universo è nei suoi dettagli.”

Dune darà vita ad un vero e proprio franchise?

Nel giugno del 2019, è stato annunciato dalla Legendary Television lo sviluppo di una serie spin-off del film, dal titolo Dune: The Sisterhood, destinata a HBO Max, l’attesa piattaforma di streaming della Warner Media. La serie si sarebbe concentrata sul Bene Gesserit, l’organizzazione di rilevanza sociale, religiosa e politica al centro del romanzo e del film, che sarebbe servita come prequel all’adattamento di Denis Villeneuve. Quest’ultimo avrebbe diretto il pilot della serie, mentre Jon Spaihts avrebbe curato la sceneggiatura e Dana Calvo sarebbe figurata in qualità di showrunner. A novembre dello stesso anno, però, è stata annunciata la dipartita di Spaihts dal progetto. Da allora non ci sono stati più aggiornamenti.

Il film a metà tra Il Signore degli Anelli e Star Wars

A gennaio del 2020, un gruppo di esperti del settore ha avuto la possibilità di vedere in anteprima alcune immagini del film: tra questi, c’è stato anche Brian Clement, scrittore esperto di fantascienza. Le reazioni di Clement al film hanno suggerito – almeno in parte – ciò che bisogna aspettarsi dalla nuova versione di Dune: lo scrittore ha definito il film epico, con una fotografia bellissima, e lo ha paragonato alla saga de Il Signore degli Anelli e alla trilogia originale di Star Wars

Fonte: Screen Rant

The Batman: Ana de Armas è Poison Ivy in una fanart

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L’avevamo vista già in Blade Runner 2049, ma è stato con Cena con delitto – Knives Out che abbiamo capito che Ana de Armas è una vera e propria promessa del cinema. Oltre alla bellezza indubbia e lampante, l’attrice ha dimostrato anche grande talento che vedremo messo alla prova nei prossimi anni.

Per ora, però, dato lo stop del mondo del cinema, Ana sta facendo parlare di sé per la relazione con Ben Affleck, ed è ironico scoprire che l’artista Mizuri, su Instagram, le ha dedicato una fanart in cui la vede come Poison Ivy, nemico di Batman, che fino a poco tempo fa era interpretato proprio da Affleck!

Ecco di seguito la bella fanart del personaggio che, lo ricordiamo, non è previsto dentro al film di Matt Reeves, The Batman, al momento in pausa forzata.

LEGGI ANCHE – The Batman non sarà una storia di origini

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of JusticeJustice LeagueWonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Star Wars IX: Steven Spielberg artefice del destino di Babu Frik?

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Nonostante siano trascorsi già diversi mesi dall’arrivo nelle sale di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, continuano a fioccare online dettagli inediti sul film diretto da J.J. Abrams. L’ultimo in ordine di tempo, emerso grazie a Empire, riguarda il personaggio di Babu Frik, la simpatica e tenera creatura che ha subito conquistato il cuore del fandom.

Secondo quanto riportato dalla celebre rivista, in origine il fabbro del mercato nero di Kijimi sarebbe dovuto morire, ma se in Episodio IX è andato incontro ad un destino diverso è stato soltanto per merito nientemeno che di Steven Spielberg. A rivelare il divertente aneddoto è stato Neal Scanlon, supervisore agli effetti visivi del film.

Come spiegato da Scanlon, infatti, inizialmente il personaggio sarebbe dovuto morire durante la battaglia finale. Secondo un’indiscrezione arrivata a Scanlon, però, Abrams avrebbe mostrato una prima versione del film a Spielberg e pare che questi abbia iniziato a fargli domande sulla fine pensata per Babu Frik, spingendolo a rivedere l’arco narrativo del personaggio.

Purtroppo non ci sono conferme che le cose siano andate effettivamente così, ma l’indiscrezione raccontata da Scanlon potrebbe essere assolutamente vera, vista l’amicizia e la stima che legano profondamente Abrams e Spielberg.

LEGGI ANCHE – Star Wars IX: il co-sceneggiatore ammette le difficoltà con il finale

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Le Notti di Salem: lo sceneggiatore di IT dirigerà il film

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Le Notti di Salem: lo sceneggiatore di IT dirigerà il film

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che sarà Gary Dauberman a dirigere Le Notti di Salem, primo adattamento cinematografico del secondo romanzo pubblicato da Stephen King nel 1975, dopo Carrie del 1974.

Gary Dauberman è noto per aver diretto lo scorso anno Annabelle 3, terzo capitolo della saga spin-off di The Conjuring dedicato alla terrificante bambola demoniaca, e per aver sceneggiato, oltre ai primi due capitoli di Annabelle e The Nun – La vocazione del male, anche IT e IT – Capitolo di Andy Muschietti.

L’adattamento cinematografico de Le Notti di Salem sarà prodotto da James Wan, creatore delle saghe di Saw, Insidious e The Conjuring. Dauberman si occuperà anche della sceneggiatura. Il romanzo originale è stato già portato sul piccolo schermo grazie alla miniserie del 1979 a cui seguì la seconda parte nel 1987. Rob Lowe è poi stato protagonista di un altro remake più recente realizzato da TNT nel 2004.

Pubblicato nel 1975, il libro originale segue le vicende di Ben Mears, uno scrittore di successo cresciuto nell’immaginaria cittadina di Jerusalem’s Lot che vi fa ritorno venticinque anni dopo. Qui diventa amico dell’insegnante di liceo Matt Burke e inizia una relazione sentimentale con Susan Norton, una giovane laureata, mentre lavora alla stesura di un testo dedicato alla ‘Casa Marsten’, una magione abbandonata che da piccolo gli aveva causato terribili incubi.

Gary Dauberman, sceneggiatore di IT, dirigerà l’adattamento cinematografico de Le Notti di Salem

L’ultimo film da regista di James Wan è Aquaman, uno dei più grandi successi economici della stagione 2018, capace di superare quota 1 miliardo in tutto il mondo. Già annunciato il sequel con Jason Momoa e uno spin-off dedicato ai Trench, le creature marine viste nel cinecomic DC, ma non è ancora confermato il ritorno di Wan dietro la macchina da presa.

Dune: Chalamet e Isaac diventano Kylo Ren e Deathstroke

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Dune: Chalamet e Isaac diventano Kylo Ren e Deathstroke

Nelle ultime ore si è parlato moltissimo di Dune di Denis Villeneuve, il nuovo adattamento cinematografico del celebre romanzo di Frank Herbert (già portato sullo schermo da David Lynch nel 1984) che dovrebbe arrivare nelle sale – il condizionale è d’obbligo, vista l’attuale pandemia di Covid-19 – il prossimo dicembre.

Sono infatti state diffuse online le prime immagini ufficiali del film – che ci hanno presentato i vari membri del cast nei panni dei rispettivi personaggi, tra cui Timothée Chalamet nei panni del protagonista Paul Atreides – e il logo ufficiale della pellicola.

Sulle scia del grande clamore suscitato dal primo materiale promozionale ufficiale, il celebre artista Boss Logic ha realizzato un nuovo fotomontaggio e una nuova fan art che trasformano i personaggi del sopracitato Paul Atrides (Chalamet) e di suo padre, il duca Leto Atreides (interpretato da Oscar Isaac), rispettivamente in Kylo Ren, il capo dei Cavalieri nella trilogia sequel di Star Wars interpretato da Adam Driver, e in Deathstroke, il villain dei fumetti DC.

Effettivamente, i look di Paul e di Leto sembrano richiamare quelli dei personaggi utilizzati da BossLogic per le sue creazioni. Voi cosa ne pensate? Non trovate che le somiglianze siano a tratti sorprendenti? Potete ammirare il fotomontaggio e la fan art di seguito:

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Di seguito la prima sinossi ufficiale di Dune:

“Percorso mitico e carico di emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno sconfiggere la loro paura“.

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Kevin Smith parlerà di Coronavirus nel sequel di Generazione X

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Kevin Smith parlerà di Coronavirus nel sequel di Generazione X

In un recente podcast di FatMan Beyond LIVE! – lo stesso in cui ha parlato dell’uscita dei film Marvel su Disney+ -, Kevin Smith ha svelato qualche dettaglio in più sull’annunciato sequel di Mallrats, il film da lui diretto nel 1995 e noto in Italia col titolo Generazione X.

Lo scorso marzo Smith aveva dichiarato attraverso il suo profilo Facebook di stare approfittando della reclusione da quarantena, causa Covid-19, per terminare le sceneggiature di due progetti che i fan del suo cinema attendono da molto tempo: Clerks 3 e il sequel di Generazione X.

Adesso il regista e sceneggiatore ha rivelato che il sequel di Mallrats – il cui titolo ufficiale sarà Twilight of the Mallrats – affronterà anche le conseguenze della pandemia di Coronavirus: “Stavo lavorando a Twilight of the Mallrats, la sceneggiatura di Mallrats 2, e poi ho letto alcuni articoli sull’apocalisse che colpirà i negozi, sul fatto che il 2020 segnerà la condanna a morte per tantissime catene. La pandemia non ha fatto altro che peggiorare le cose: negozi che conosciamo da sempre non esisteranno più. Proprio per questo motivo, visto che sto lavorando ad un film ambientato in un centro commerciale, ho pensato: ‘Queste sono informazioni utili per il mio lavoro’. Così ho inserito la pandemia nel film, perché ovviamente questa sarà una cosa di cui ci ricorderemo per sempre.”

LEGGI ANCHE – Kevin Smith “sfrutta” la quarantena per terminare Clerks 3 e Mallrats 2

A proposito di Clerks 3, in passato Kevin Smith aveva dichiarato che la sceneggiatura del film è stata modificata in seguito all’attacco di cuore avuto dal regista nel 2018, ispirando così il nuovo percorso del protagonista Randal. A quanto pare il film inizierà con il cinico cassiere di fast food interpretato da Jeff Anderson che, come Smith, ha appena subito un infarto e sta attraversando una crisi di mezza età.

“Randal ha un attacco di cuore, ed essendosi avvicinato così tanto alla morte, capisce che la sua vita non ha significato nulla, nessuno lo ricorderà e non ha famiglia o cose del genere”, ha dichiarato Smith. “E durante la ripresa, mentre si trova sotto effetto di fentanil, giunge alla classica conclusione di un uomo di mezza età che ha lavorato in un videonoleggio per tutta la sua vita e ha visto i film di altre persone: voglio fare il mio film. Ed è qui che Dante e Randal creano Clerks, e questa è la storia di Clerks 3.”

Per quanto riguarda, invece, il sequel di Generazione X, al momento non ci sono dettagli.

Candyman: ecco perché Jordan Peele non ha diretto il film

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Candyman: ecco perché Jordan Peele non ha diretto il film

In una recente intervista con Empire, Jordan Peele ha rivelato il motivo per cui non ha diretto Candyman, il “sequel spirituale” del piccolo cult horror del 1992 (noto in Italia col titolo Candyman – Terrore dietro lo specchio). L’acclamato regista di Scappa – Get Out e Noi figura nel progetto soltanto in qualità di sceneggiatore e produttore, mentre la regia è stata affidata a Nia Da Costa.

“Ad essere onesti, Nia era più adatta a girare questo film di me”, ha spiegato Peele. “La mia mente è troppo ossessionata dalle storie originali. Probabilmente non sarei riuscito a lavorare al meglio. Mentre Mia ha un modo di girare che difficilmente si vede nel cinema horror. È raffinata, elegante… ogni inquadratura è bellissima. Candyman è un film bellissimo, davvero. Sono felice di non averlo rovinato.”

Nia da Costa ha fatto il suo debutto dietro la macchina da presa nel 2018, con il crime/thriller Little Woods interpretato da Tessa Thompson e Lily James. Intervistata sempre da Empire, la regista ha parlato dell’importanza di lavorare al nuovo Candyman con un team composto essenzialmente da personalità di colore:

“Grazie a questo film abbiamo davvero percepito di essere i proprietari di qualcosa, e di raccontare una storia nera con persone nere. È stato molto importante per noi avere un protagonista di colore, e filtrare l’intera esperienza attraverso l’occhio della nostra comunità. È arrivato il momento di assicurarci che l’obiettivo attraverso cui viene raccontata una storia possa sempre cambiare.”

LEGGI ANCHE – Candyman: il trailer del film prodotto da Jordan Peele

Il cast di Candyman annovera Yahha Abdul Mateen II (Aquaman), Teyonah Parris (Se la strada potesse parlare), Nathan Stewart-Jarrett (Misfits) e Colman Domingo (Euphoria).

Yahha Abdul Mateen II ha vestito i panni di Black Manta in Aquaman, il cinecomic campione di incassi targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare anche nella serie The Get Down, prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel thriller Noi diretto dallo stesse Peele.

Per quanto riguarda Candyman, la regia è stata affidata a Nia Da Costa, mentre lo studio ha annunciato che il film sarà un “sequel spirituale” dell’originale e che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la leggenda.

L’uscita nelle sale americane è prevista il 25 settembre 2020.

Solo doveva rappresentare un ritorno alla “tradizione” di Star Wars

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Prima dell’acquisizione da parte della Disney, la Lucasfilm era solita far uscire i film della saga di Star Wars nel mese di maggio. I primi sei film della saga degli Skywalker, infatti, sono stati tutti rilasciati in quel periodo, andando così a colonizzare tutta la stagione cinematografica estiva.

Le cose cambiarono quando la Casa di Topolino rilanciò il franchise con Il Risveglio della Forza, uscito nelle sale a dicembre del 2015. Anche lo spin-off Rogue One arrivò al cinema durante le vacanze di Natale, e da allora i fan pensavano di trovarsi di fronte ad una nuova tradizione, con i futuri film della saga che – da quel momento in poi – sarebbero arrivati sul grande schermo sempre in concomitanza con le festività natalizie.

Ci sarebbe dovuta essere poi un’inversione di marcia con Gli Ultimi Jedi, che in origine sarebbe dovuto uscire a maggio del 2017. La Lucasfilm decise poi di posticiparne l’arrivo in sala a dicembre dello stesso anno, in modo da bissare il successo di Episodio VII. La tradizionale uscita a maggio – nonostante gli innumerevoli problemi di produzione – è stata mantenuta con lo spin-off Solo, che ha fatto il suo debutto nel 2018.

Adesso, è emerso che il film di Ron Howard faceva parte di una strategia molto più grande secondo cui tutti i successivi film della saga di Star Wars sarebbe tornati alla loro “finestra” originale, quindi sarebbero usciti nuovamente durante il mese di maggio. Il dettaglio è emerso grazie al libro “The Art of Star Wars: The Rise of Skywalker (via Screen Rant), in cui si discute proprio dello slittamento di Episodio IX da maggio a dicembre 2019.

Nel passaggio dedicato a Solo si legge: Solo: A Star Wars Story era stato progettato per essere il primo di molti film di Star Wars a tornare alla tradizionale data di uscita di fine maggio del franchise.”

Inutile dire che quel progetto è fallito sul nascere. Solo, infatti, è stato il primo film di Star Wars a non sbancare il botteghino, incassando soltanto 392.9 milioni in tutto il mondo. Al contrario, il trittico composto da Il Risveglio della Forza, Rogue One e Gli Ultimi Jedi ha superato il miliardo di dollari ed ogni film si è imposto come il maggior incasso nazionale nel rispettivo anno di uscita. 

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Diretto da Ron HowardSolo è interpretato da Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton, Phoebe Waller-Bridge e Paul Bettany, insieme a Joonas Suotamo che torna a interpretare Chewbacca.

Solo porterà il pubblico a bordo del Millennium Falcon, in una nuova avventura incentrata sulla canaglia più amata della galassia lontana lontana. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Scritto da Lawrence Kasdan & Jonathan Kasdan, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel, mentre Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller sono i produttori esecutivi.

The Flash: il film si farà anche senza Ezra Miller?

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The Flash: il film si farà anche senza Ezra Miller?

La scorsa settimana hanno fatto letteralmente il giro del mondo le immagini a dir poco sconcertanti di Ezra Miller e della sua reazione nei confronti di una fan. Da allora, i rappresentati dell’attore non hanno rilasciato alcun comunicato ufficiale per cercare di chiarire meglio la situazione ed eventualmente scusarsi per le immagini, né tantomeno la Warner Bros. (con cui Miller ha firmato una serie di contratti) è scesa in campo per commentare la vicenda.

Nell’attesa, arriva da Fandom Wire (via CBM) un possibile aggiornamento – chiaramente non ufficiale – su quelli che potrebbero essere i futuri rapporti tra la star della saga di Animali Fantastici e la major statunitense, proprio in seguito alla diffusione del video incriminato. Secondo la fonte, la Warner non avrebbe ancora preso una decisione ufficiale in merito a Miller, ma sarebbe pronta a partire con la produzione dello standalone dedicato a The Flash non appena sarà possibile, anche se Ezra non dovesse essere coinvolto e la parte di Barry Allen dovesse essere quindi affidata ad un altro attore.

Sempre la fonte riporta che l’ultima versione della sceneggiatura del film è incentrata sul Velocista Scarlatto che viaggia indietro nel tempo per cercare di salvare sua madre, andando così ad alterare la linea temporale stabilita fino a questo momento dai film del DCEU. L’Aquaman di Jason Momoa e la Wonder Woman di Gal Gadot sarebbe gli unici due personaggi a non subire le conseguenze di quest’alterazione temporale (anche in vista degli annunciati sequel), con il Batman di Robert Pattinson che dovrebbe essere invece incorporato nella nuova timeline.

Sempre secondo la fonte, i villain principali del film dovrebbero essere Anti-Flash e Mirror Master. Ovviamente si tratta di mere speculazioni e non di dettagli confermati. In attesa di maggiori chiarimenti, ricordiamo che il film sarà diretto da Andy Muschietti (IT e IT – Capitolo Due). 

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The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Christina Hodson è attualmente in trattative per scrivere una nuova versione del film, dopo i suoi lavori in pellicole come Bumblebee Birds of Prey, quest’ultimo dedicato prevalentemente alla figura di Harley Quinn, interpretata nuovamente da Margot Robbie.

L’attore Ezra Miller ha più volte ribadito che il film è assolutamente confermato e certo, e con la conferma di Andy Muschietti alla regia sembrerebbe essere tutto pronto per un imminente inizio della produzione.

The Flash avrà nuovamente Miller nel ruolo del protagonista, Barry Allen, mentre sembra confermato anche Billy Crudup nel ruolo di Herny Allen.

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