L’incertezza sulle sorti del
Festival
di Cannes 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ha
portato la manifestazione a trovare soluzioni e tempi diversi di
svolgimento, ma siamo sicuri che, allo stato attuale, il programma
del festival era già quasi ultimato.
Ci sono infatti una serie di titoli
che con un buon margine di certezza, avremmo visto in anteprima
mondiale sulla croisette. Secondo l’analisi proposta da
Screendaily, erano molti i titoli che arano pronti a salpare
per Cannes 2020.
Tra i titoli che con maggiore
certezza erano già stati selezionati per la 73° edizione del
festival,
The French Dispatch di Wes
Anderson occupa sicuramente un posto d’onore. Nel cast
Tilda Swinton,
Timothée Chalamet,
Saoirse Ronan, Léa
Seydoux e Bill Murray. Il film
sarebbe dovuto uscire infatti in 24 luglio, ma adesso è stato
posticipato al 16 ottobre.
Ana Lily Amirpour
ha presentato al Festival di Venezia di quattro anni fa il
suo The Bad Batch e quest’anno poteva
essere presente a Cannes con Mona Lisa And The Blood
Moon, un fantasy su una ragazza con poteri
speciali che si trova a New Orleans, protagonisti Kate
Hudson e dall’attore coreano Jeon
Jong-seo, visto in
Burning.
Altri titoli possibili erano:
Nomadland, di Chloe
Zhao, con Frances McDormand, in cui una
donna senza un soldo e sui sessant’anni viaggia attraverso gli
Stati Uniti; I Carry You With Me, di
Heidi Ewing, che racconta l’amore tra due uomini
messicani; The World to Come, di
Mona Fastvold, che racconta di due donne che
instaurano una stretta connessione nonostante il loro isolamento
nella frontiera americana della metà del XIX secolo. A produrre
Casey Affleck, con la sua Sea Change Media, ma
è anche interprete accanto a
Katherine Waterston, Vanessa
Kirby e Jesse Plemons.
Per il Fuori Concorso erano
previsti Soul,
il nuovo film di Pete Docter in casa Pixar e
Top
Gun: Maverick, il sequel del film culto anni ’80
con
Tom Cruise. Per quanto riguarda Tenet
di Christopher Nolan, anche se il regista non ha
mai presentato un film al Festival, sarebbe stata una buona
occasione anche solo per presentare lì un footage, visto che il
film doveva uscire a luglio.
Tra le altre attese si annoverano
Clio Barnard con Ali &
Ava, Joanna Hogg con The
Souvenir II, Edgar Wright con
Last Night In Soho, Andrea
Arnold con Cow,Prano
Bailey-Bond con Censor,
Corinna Faith con The
Power, Stacey Gregg con
Here Before, Aleem
Khan con After Love,
Rebecca Hall con
Passing, Ben
Sharrock con Limbo, Harry
MacQueen con Supernova,
Francis Lee con
Ammonite, Thomas
Vinterberg con Another Round,
Fredrik Louis Hviid e Anders Ølholm con
Shorta, Eskil Vogt
con The Innocents, Hamy
Ramezan con Any Day Now, Magnus Van
Horn con
Sweat, Ninja
Thyberg con Jessica,
Valdimar Jóhannsson con
Lamb, Veiko Ounpuu
con The Last
Ones, Maïwenn con
DNA, Paul Verhoeven con
Benedetta, Stephane
Brizé con For Better Or Worse,
François Ozon con Summer Of
85, Bruno Dumont con On
A Half Clear Morning, Laurent Cantet
con Author Rambo, Leos
Carax con Annette.
Dalla Francia si attendevano
Sylvie Verheydes con Madame
Claude e Mia Hansen-Love con Bergman
Island, Emmanuel Carrère con
Between Two Worlds, Rachel
Lang con Our Men. Ma anche
Antonin Peretjatko con Old
Fashioned, Arthur Harari con
Onoda – 10,000 Nights In The Jungle,
Gaël Lépingle con Atomic
Summer, Giovanni Aloï con
The Third War,
Yassine Qnia con A Brighter
Tomorrow, Samir Guesmi con
Ibrahim, Nicolas Maury
con My Best Part, Just
Philipott con The
Swarm, Lieven Van Baelen con
Rookie, Anouk Fortunier con
My Dad Is A Sausage, Jan Verheyen
e Lien Willaert con Save Sandra,
Eva Kuepper con Dark
Rider. E ancora, Lucas Belvaux con
Home Front, Nabil Ben
Yadir con
Praey (aka Animals),
Bouli Lanners e Tim Mielants
con Wise Blood, David Verbeek
con Dead & Beautiful.
Per quanto riguarda invece l’Italia
che poteva essere presente sulla croisette, le speranze e le attese
erano rivolte a Nanni Moretti e al
suo Three Floors, un dramma
sulle vite intrecciate di persone che vivono su diversi piani di un
condominio di Tel Aviv. Moretti è stato l’ultima volta al festival
nel 2015 con Mia Madre.
Il dramma matrimoniale di
Daniele Luchetti, Lacci,
con Alba Rohrwacher e Luigi Lo
Cascio nei panni di una coppia in guerra, doveva essere
pronto in tempo per il festival. Luchetti ha già gareggiato due
volte con Il portaborse nel 1991 e La nostra vita (2010). Nel 2007,
in Un Certain Regard, ha partecipato con Mio fratello è
figlio unico.
Anche il drammatico Il
materiale emotivo, di Sergio
Castellitto basato sull’ultima sceneggiatura del compianto
Ettore Scola, si stava avvicinando alla fine della
post-produzione. Nel film Castellito interpreta un libraio
antiquario la cui vita cambia in seguito dall’arrivo nella sua vita
di una donna giovane e vivace, interpretata da Bérénice
Bejo. Altri due film di Castellitto,
Fortunata e Non ti
muovere, sono stati presentati in anteprima negli
anni passati in Un Certain Regard.
Anche il lungometraggio di
Emma Dante, Le sorelle
Macaluso, su un gruppo di sorelle affiatate le cui vite
sono segnate per sempre dalla morte di una di loro in un tragico
incidente, era in corsa per partecipare al concorso.
Il terzo lungometraggio di
Jonas Carpignano, A
Chiara, su una ragazza calabrese che sta affrontando
la partenza di suo padre in cerca di lavoro, è un altro titolo che
poteva essere nel concorso. Il primo lungometraggio di Carpignano,
Mediterranea, è stato presentato per la
prima volta nella Semaine e il suo secondo film
A Ciambra ha debuttato nella
Quinzaine.
Il documentario di
Gianfranco Rosi,
Nocturnal, era in post-produzione quando
la pandemia ha messo in pausa le vite del mondo per cui non si sa
ancora se il film è completo o meno, ma anche quello poteva essere
un titolo della selezione ufficiale.