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8 cose che nessun fan DC ammetterebbe mai sul DCEU

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8 cose che nessun fan DC ammetterebbe mai sul DCEU

Il DC Extended Universe, anche noto semplicemente come DCEU, è definitivamente terminato con l’uscita in sala nel dicembre 2023 del film Aquaman e il Regno Perduto. A questo franchise che ha sin dall’inizio faticato a trovare la propria identità, pur regalando momenti molto entusiasmanti, subentrerà ora il DCU di James Gunn e Peter Safran. In attesa che questo diventi realtà, con il Superman del 2025, è ancora tempo di riguardare al DCEU per riflettere su ciò che ha funzionato e su ciò che non ha funzionato, ma anche su quelle cose che non si è ancora disposti ad accettare. Proprio su quest’ultimo punto, ecco 8 cose che nessun fan della DC vuole accettare sul DCEU.

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Copiare la Marvel è stata la mossa giusta (ma non ha funzionato)

DC e Marvel

Quando gli spettatori hanno rifiutato il tono cupo di Batman v Superman: Dawn of Justice, la Warner Bros. è entrata in modalità panico e ha apportato modifiche a Suicide Squad per alleggerire l’approccio di David Ayer alla narrazione. È lo stesso motivo per cui alla fine lo studio si è rivolto a Joss Whedon per rendere Justice League più simile a The Avengers.

Da quel momento in poi, i tentativi di replicare il successo dei Marvel Studios sono continuati seriamente, con Aquaman, Shazam! e Birds of Prey che hanno praticamente copiato e incollato i loro toni dal MCU. La decisione non aveva nulla di sbagliato, ma semplicemente non ha funzionato e pur ottenendo recensioni migliori questi film non sono riusciti ad apportare qualcosa di proprio a questi toni, finendo con il risultare poco più che copie in contrasto tra loro.

Superman non è un eroe nel DCEU

Henry Cavill Superman

Non si può negare che Henry Cavill abbia fatto un ottimo lavoro nel ruolo di Superman e, con la giusta sceneggiatura e il giusto regista, forse l’attore avrebbe potuto fare cose incredibili con il ruolo. Tuttavia, pur lodando il suo Clark Kent, molti fan ignorano il fatto che questo Kal-El non è esattamente l’eroe altruista che conosciamo e amiamo nei fumetti. In L’uomo d’acciaio, ha deciso di salvare le vite delle persone solo dopo aver superato i suoi problemi con il padre.

Mentre l’uccisione di Zod – anche se usata come ultima risorsa – è decisamente fuori dal personaggio. Cosa ha portato poi l’eroe più potente del DCEU a imboccare un sentiero oscuro in quei flashforward visti in Batman v Superman: Dawn of Justice? Insomma, ci sono stati numerosi segnali che dimostrano che questo Superman non è un eroe.

La Warner Bros. non dovrebbe rilasciare la Ayer’s Cut

Suicide-Squad-ayer-cut

Da quando la Zack Snyder’s Justice League ha visto la luce, il regista di Suicide Squad David Ayer ha portato avanti una campagna per convincere i fan a riunirsi dietro un movimento #ReleaseTheAyerCut. Ayer insiste sul fatto che la sua versione originale del film del 2016 sia una sorta di capolavoro inedito e che le modifiche apportate dalla Warner Bros. (un finale leggermente diverso, alcuni elementi grafici e l’approccio confuso all’esplorazione delle storie di origine di ciascun membro della Task Force X) siano in qualche modo responsabili del fatto che il film sia stato una tale delusione.

Tuttavia, è stato riportato che non abbia subito cambiamenti poi tanto drastici e per quanto sia del tutto possibile che il film concepito dal regista fosse più coerente e godibile, con archi narrativi migliori, è improbabile che possa rivelarsi un’opera tanto migliore. Ad ogni modo, sembra ormai improbabile che questa versione verrà rilasciata in futuro e lo stesso Ayer ha affermato di aver gettato la spugna a riguardo.

Birds of Prey non è un brutto film

Birds of Prey

I personaggi di Birds of Prey meritavano di certo di meglio e il film in generale ha indubbiamente mancato di offrire storie a loro legate che avessero un effettivo valore. Tuttavia, a parte questo, non si tratta di un brutto film. Non parliamo ovviamente di un capolavoro, ma con il 79% su Rotten Tomatoes, è tra i film meglio recensiti di questo franchise.

Margot Robbie è fantastica, così come la maggior parte del cast di supporto, ed Ewan McGregor è probabilmente uno dei più grandi cattivi del DCEU nel ruolo di Maschera Nera. Anche in questo caso, sono stati commessi degli errori, ma è ingiusto vedere Birds of Prey spesso classificato, insieme a film come The FlashSuicide Squad e Wonder Woman 1984, come il peggiore che il DCEU abbia mai offerto.

Batman v Superman presenta una delle più belle scene di combattimento di tutti i tempi

batman v superman 10

Molti fan della DC non sono riusciti a dimenticare la scena di “Martha!” in Batman v Superman: Dawn of Justice, ma sembrano aver dimenticato che il film ha offerto una delle migliori scene di combattimento mai apparse sullo schermo in un adattamento di un fumetto. La battaglia tra il Crociato incappucciato e l’Uomo d’Acciaio è assolutamente epica e fa un lavoro brillante nel mostrare quanto Batman sia un eccellente tattico mentre trova abilmente il modo di sopraffare il suo nemico.

Brutale, dura e come se i fumetti prendessero vita, l’intera sequenza ancora oggi non riceve abbastanza credito. Certo, Snyder ha commesso alcuni errori: Doomsday aveva un aspetto terribile, Superman è stato ucciso e Lex Luthor era… strano. Tuttavia, la negatività che circonda Batman v Superman ha reso alcuni ciechi di fronte alla grandezza che era occasionalmente offerta.

I DC Studios non hanno ucciso il DCEU, è stato il DCEU stesso a farlo

DCEU personaggi photogallery

Da una certa parte dei fan della DC, James Gunn, Peter Safran e gli studi DC nel loro complesso ricevono un sacco di odio in quanto vengono incolpati di aver distrutto il DCEU con un reboot che ha gettato via Henry Cavill e Ben Affleck ma ha mantenuto i piani di Gunn e i membri della sua famiglia. Sebbene si possa sostenere che l’annuncio del reboot del DCU all’inizio di un anno che ha visto l’uscita di quattro film del DCEU sia stato un errore, i DC Studios non possono essere incolpati della scomparsa di questo franchise.

La Warner Bros, invece, sì. Non c’è mai stata una visione coesa per questi personaggi, che sono stati passati di mano in mano più volte nel corso degli anni senza una vera idea di dove portarli. Blue Beetle andava bene, ma si potrebbe sostenere che Wonder Woman è ancora l’unico film del DCEU veramente grande e vietato ai minori, in una serie composta da più di una dozzina di titoli. Non bisogna dunque odiare i DC Studios se il DCEU è morto, bensì l’idea di questo della Warner Bros.

Joss Whedon ha azzeccato molte cose in Justice League

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Non si può negare che la versione di Justice League distribuita nei cinema non sia affatto un film eccezionale. Tuttavia, è stato tutt’altro che un disastro e certamente non è stato il pasticcio insopportabile che alcuni fan hanno descritto negli anni. L’odio per il “Whedon Cut” ha dato vita al movimento #ReleaseTheSnyderCut e ha costretto la Warner Bros. a spendere decine di milioni di dollari per completare la Zack Snyder’s Justice League.

Quest’ultima è ritenuta superiore, ma nella versione di Whedon, Superman si comportava davvero come… beh, Superman! Certo, c’erano alcune battute che facevano rabbrividire, ma molte delle trovate di Whedon si sono rivelate azzeccate nella costruzione di determinati eventi e personaggi. Persino Cavill sembra aver preferito l’approccio del regista di The Avengers alla versione di Superman proposta da Snyder.

Il MCU è meglio del DCEU

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Mettendo da parte i fumetti e riferendoci solo a quanto visto sullo schermo, è difficile non riconoscere che la maggior parte dei supereroi Marvel e anche diversi villain del MCU si siano dimostrati essere più interessanti di quelli del DCEU. Naturalmente i personaggi di quest’ultimo franchise sono incredibili: Superman, Wonder Woman e Batman sono tutte icone innegabili. Tuttavia, il problema di questi personaggi – e questo è il caso della DC da decenni – è che questi Dei tra gli uomini non sono relazionabili.

I personaggi del Marvel Cinematic Universe sono più vicini alla realtà, e persino un Dio del Tuono letterale come Thor è una persona imperfetta e credibile. Per questo motivo, i fan e gli spettatori abituali graviteranno senza dubbio sempre di più verso i personaggi della Marvel, con Spider-Man e Hulk che continueranno a incuriosire ed emozionare più di quanto non faranno mai Shazam e Aquaman. Certo, il DCU di Gunn potrebbe cambiare quest’aspetto e offrire delle gradite novità.

The Transporter: trama, cast e sequel del film con Jason Statham

The Transporter: trama, cast e sequel del film con Jason Statham

L’attore Jason Statham è unanimemente considerato una delle grandi icone del cinema d’azione. Negli anni si è infatti affermato grazie a titoli come Crank, Parker, Safe, Blitz, Death Race e il recente Hobbs & Shaw. A dare origine alla sua fama è però stato in particolare il film del 2002 The Transporter, dove dà vita ad esperto nel trasporto di pacchi supersegreti, il quale si ritroverà ben presto coinvolto in un caso troppo grande per un uomo qualunque, ma non per lui. Il film è diretto dal regista francese Louis Leterrier, mentre alla sceneggiatura si ritrovano Robert Mark Kamen e il celebre Luc Besson.

All’interno del film si ritrovano così tutte le caratteristiche di cui Statham è poi diventato un grande esperto. Dagli spericolati inseguimenti ai combattimenti coreograficamente spettacolari, da un’inaspettata comicità alla presenza non scontata di certi sentimenti. Con un budget di circa 20 milioni di dollari, The Transporter è arrivato a guadagnarne circa il doppio in sala, aumentando poi il proprio risultato grazie al mercato home video. Un simile successo non ha solo contribuito a lanciare la carriera del protagonista, ma ha anche dato vita ad un’intera saga dedicata al concept di questo primo titolo.

Per tutti gli appassionati di film d’azione, The Transporter è ancora oggi una pellicola imprescindibile, ricca di suspence e colpi di scena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Transporter cast

La trama di The Transporter

Protagonista del film è l’ex soldato delle forze speciali Frank Martin, ora specializzato nel trasporto di pacchi particolarmente segreti e di grande valore. In un giorno qualunque egli si trova ad essere pagato per consegnare una borsa particolarmente grande, promettendo di non guardare il suo contenuto. Per Frank sembra un incarico come un altro, ma ben presto si insinua in lui il sospetto che all’interno del pacco vi sia una persona viva. Infrangendo la sua promessa, si ritrova così a scoprire con orrore che ciò che temeva è realtà. All’interno della borsa vi è infatti una giovane ragazza cinese di nome Lai. Con il suo aiuto, Frank tenterà allora di risalire al traffico illegale di umani, con l’intenzione di distruggerlo una volta per tutte.

 

Il cast del film

Come giù anticipato, ad interpretare il protagonista vi è l’attore Jason Statham. Noto per la grande preparazione fisica che dedica ad ogni nuovo ruolo, questi decise di allenarsi a lungo prima delle riprese al fine di poter eseguire la maggior parte delle scene più complesse, senza dover ricorrere a controfigure. Allo stesso modo, è lui in persona ad eseguire le spericolate acrobazie al volante presenti nel film. Per recitare in The Transporter, però, egli si trovò a dover anche imparare attività a lui totalmente nuove. Tra queste vi è il riuscire ad accendere un auto utilizzando esclusivamente i cavi del motore, e una serie di pratiche delle arti marziali, poi sfoggiate nel film.

Accanto a lui, nel ruolo della giovane Lai, vi è invece l’attrice Shu Qi. Qui al suo primo film in lingua inglese, l’attrice non conosceva neanche una parola di questa lingua. Per aiutarla, i produttori le mandarono la sceneggiatura con grande anticipo, affinché lei potesse impararla. Al di fuori delle sue battute, però, l’attrice non riusciva a comunicare con nessuno. Per aiutarla, Statham ha cercato un modo non verbale per farlo, riuscendo così a stabilire un feeling con lei. Ad interpretare Darren Bettencourt, a cui la ragazza è destinata, vi è invece l’attore Matt Schulze. Per il ruolo, l’attore arrivò a perdere una grande quantità di peso in breve tempo. L’attore francese François Berléand interpreta infine il detective Tarconi.

The Transporter sequel

I sequel di The Transporter

Dato il buon successo ottenuto dal film, in particolare con le vendite dell’home video, i produttori decisero di dar vita a ben due sequel. Nel 2005 è così stato realizzato Transporter: Extreme, nel cui cast figura anche Alessandro Gassmann, mentre nel 2008 è arrivato in sala Transporter 3. Anche questi due vantano naturalmente come protagonista l’attore Statham. Nel 2015, invece, è stato realizzato un reboot del primo film. Intitolato The Trasporter Legacy, questo vede per protagonista l’attore Ed Skrein. Dal 2012 al 2014 è inoltre andata in onda una serie televisiva dedicata alla saga, intitolata Transporter: The Series.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire di The Transporter grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 15 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Fallout: La storia dietro la città che vediamo nel finale

Fallout: La storia dietro la città che vediamo nel finale

La serie Fallout di Prime Video sta ponendo le basi per una seconda stagione, e questo è il termine più appropriato da usare visto il luogo che il finale della prima stagione ha annunciato. La serie si svolge già in un ambiente significativo dell’universo di Fallout, ovvero l’arida regione di quella che un tempo era la California meridionale. Nel corso della serie vediamo i resti di un altro nome familiare nel mondo di Fallout, la Nuova Repubblica Californiana, che sembra essere sfollata o sciolta dopo che la sua base a Shady Sands è stata distrutta da Hank MacLean (Kyle MacLachlan).

L’NCR e la sua base di Shady Sands sono stati introdotti per la prima volta in Fallout 2, aggiungendo un riferimento divertente e coerente con l’ambientazione della serie nella California meridionale. Tuttavia, l’organizzazione è probabilmente più nota per la sua apparizione in un titolo successivo di Fallout, Fallout: New Vegas. Si tratta di uno dei titoli più amati di un franchise già molto amato, e finalmente sembra che con il finale della stagione 1 di Fallout stia ricevendo un riconoscimento atteso da tempo.

Qual è la storia principale di “Fallout: New Vegas”?

Fallout: New Vegas si svolge tra gli eventi di Fallout 3 e Fallout 4 e presenta una storia che, come molti altri giochi di Fallout, è per lo più scollegata dalle altre. È anche l’unico altro gioco principale della serie a seguire un personaggio che non è nato in un Vault. Al contrario, il protagonista principale è un Wastelander che viene coinvolto in una cospirazione selvaggia e tortuosa.

I giocatori vestono i panni del “Corriere”, un normale fattorino che viene coinvolto in una bizzarra serie di circostanze. Il Corriere viene rapito da una banda nota come I Grandi Khan, guidata da un gangster dalla parlantina saggia di nome Benny (Matthew Perry). Qualunque cosa il Corriere stesse consegnando quella sera era di grande importanza, e Benny ringrazia il giocatore per la consegna con un rapido colpo di pistola alla testa. Miracolosamente, il Corriere viene trovato da un gentile medico di nome Doc Mitchell (Michael Hogan) e riesce a guarire dalle ferite. L’esperienza di pre-morte ispira il Corriere a rintracciare Benny e a scoprire perché gli hanno sparato.

La ricerca di risposte da parte del Corriere li porta alla fine nella città di New Vegas, che appare notevolmente fuori luogo rispetto al resto delle Terre Desolate. Mentre la maggior parte dei luoghi di interesse degli Stati Uniti è in rovina, New Vegas sembra praticamente intatta e sembra addirittura aver conosciuto dei progressi. Il Corriere scopre presto che l’oggetto che stavano trasportando quella notte era una fiche di platino che funge da chiave per controllare tutti i computer e i robot di sicurezza di New Vegas, ed è un oggetto di cui tutte le principali fazioni del Nevada vogliono entrare in possesso. Spetta quindi al giocatore decidere il destino di New Vegas e con chi schierarsi.

Un filantropo di nome Robert House è la mente dietro New Vegas

Un filantropo di nome Robert House è la mente dietro New Vegas

La rapida e selvaggia trasformazione di Las Vegas in New Vegas è in gran parte merito di Robert Edwin House (René Auberjonois), più comunemente chiamato “Mr. House”. Prima che le bombe cadessero, House era il fondatore e amministratore delegato della RobCo Industries, la stessa azienda responsabile dell’invenzione di prodotti tecnologici altamente avanzati come il Pip-Boy. Secondo quanto dichiarato dallo stesso House, egli aveva previsto l’imminente disastro nucleare che avrebbe inghiottito il Paese e aveva messo in atto le misure necessarie per proteggere al meglio la città di Las Vegas.

House aveva ragione e riuscì nel suo intento: Las Vegas riuscì in qualche modo a evitare la completa distruzione (anche se subì alcuni danni). House portò a termine questo compito a costo di diventare più macchina che uomo. Si è poi collegato in modo permanente a un elaborato macchinario che gli ha permesso di controllare e accedere ai vari sistemi di difesa di Las Vegas. Sebbene sia riuscito a difendere la maggior parte di Las Vegas, lo sforzo che la tecnologia ha esercitato sul suo corpo ha portato House in coma per i decenni successivi.

Quando House si risvegliò, vide con sgomento che la città, pur essendo ancora tecnicamente stabile, era stata contaminata da Wastelanders, raiders, mutanti e altro ancora. Riprese allora il controllo della città e attivò i suoi robot Securitron per riportare la legge e l’ordine in quella che ora chiamava “New Vegas“. La creazione di questa nuova città è avvenuta anche grazie alla collaborazione con diverse fazioni non proprio rispettabili, soprattutto quelle associate alle cosiddette Tre Famiglie.

Il finale della stagione 1 di Fallout codifica il canone di “Fallout: New Vegas”.

New Vegas

Sin dall’uscita del gioco, Fallout: New Vegas si è trovato in un insolito status di semi-canone. Da tempo Bethesda non riconosce più il gioco in modo significativo, forse perché il gioco è stato sviluppato da Obsidian Entertainment e non da Bethesda Game Studios. Inoltre, a differenza di altri giochi, non è diventato esplicitamente chiaro quale dei tanti finali del gioco sia quello canonico. Dato il modo in cui si conclude la Stagione 1 di Fallout, il gioco sembra essere codificato come canonico in modo definitivo (anche se, a dire il vero, non c’è mai stata un’indicazione esplicita che il gioco non fosse canonico in partenza). Sono molto più sostanziali di semplici cenni e riferimenti, come la sequenza in cui vediamo due individui vestiti con l’equipaggiamento da Ranger dell’NCR. La stessa armatura si vede nell’iconica box art di Fallout: New Vegas.

Innanzitutto, abbiamo potuto vedere Mr. House (interpretato da Rafi Silver) in carne e ossa durante la scioccante sequenza di flashback nel finale della prima stagione. La sequenza rivela già in modo sorprendente che la Vault-Tec e le sue aziende associate sono direttamente responsabili delle bombe atomiche che hanno travolto gli Stati Uniti. Tuttavia, questa sequenza aggiunge anche un’importante sfumatura al personaggio di Mr. L’idea che abbia “previsto” il crollo può essere vera, ma questa scena dimostra che era direttamente e implicitamente a conoscenza dell’imminente disastro nucleare. L’idea che abbia “salvato” Las Vegas sembra ora meno eroica e più un tentativo tipicamente vano di convincere gli abitanti di New Vegas del suo potere.

Un accenno ancora più esplicito a Fallout: New Vegas si ha quando Hank, ora rivelatosi un agente segreto della Vault-Tec, si dirige verso la città principale. Si tratta di una diretta allusione al fatto che New Vegas sarà un luogo importante se Fallout dovesse essere rinnovata per una seconda stagione. Ciò significa anche che potremmo finalmente scoprire quale finale del gioco, se esiste, è considerato quello canonico. Detto questo, poiché sappiamo che Hank detesta tutto ciò che riguarda il mondo di superficie, probabilmente si sta dirigendo verso la famigerata città nella speranza di trovare House, visto che l’ex amministratore delegato della RobCo era in combutta con la Vault-Tec.

Glass: dai fumetti Marvel e DC ai colori, tutti i riferimenti nascosti del film

Glass di M. Night Shyamalan si è rivelato una particolare conclusione di una trilogia sui generis, che partendo da Unbreakable – Il Predestinato del 2000, passa per Split (2017) e arriva a questo film, del 2019, che mette insieme i protagonisti dei film precedenti e li costringe a un confronto.

Ricco di ispirazioni e riferimenti, Glass è un film particolarmente denso di significati, un film che andrebbe visto più volte per poterne cogliere ogni dettaglio. Disponibile su Sky e in streaming su NOW, il film del regista di Philadelphia contiene moltissimi segreti, e di seguito vi elenchiamo quelli più interessanti.

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Il cameo di M. Night Shyamalan

M. Night Shyamalan
Credit: JESSICA KOURKOUNIS/UNIVERSAL

Night Shyamalan compare in ogni suo film, ha sempre una parte, piccola o grande in ogni storia che racconta. In Glass, appare nel negozio di sicurezza di David Dunn e parla con Joseph, suo figlio. Sebbene l’intero scambio possa sembrare insolito e fuori luogo, fornisce un interessante collegamento con Unbreakable. Shyamalan dice a Joseph che frequentava lo stadio in cui Dunn lavorava come addetto alla sicurezza e all’epoca “faceva cose losche”. Scopriamo così che si tratta dello stesso personaggio che nel film del 2000 David fa uscire dalla fila prima della partita perché sente che ha qualcosa che non va (è, infatti, armato).

Il personaggio di Shyamalan dice anche a Joseph che qualcuno nel suo edificio è stato assassinato, il che è un riferimento al suo cameo in Split. In questo film, Shyamalan ha interpretato Jai, la guardia di sicurezza che ha aiutato la dottoressa Fletcher a spiare Kevin mentre mangiava delle deliziose ali di Hooters. Fletcher è la vittima dell’omicidio a cui si riferiva.

I riferimenti DC e Marvel

DC e Marvel

Dal momento che è un film di supereroi, Glass ha fatto degli omaggi ai più grandi fumetti di supereroi di tutti i tempi. Il riferimento alla Marvel appare ogni volta che il film menziona la Torre di Osaka. Durante le notizie e gli annunci sull’edificio, questo viene sempre definito “a real ‘Marvel’ (una vera meraviglia)”.

La verità, però, è che Glass sembrava preferire i fumetti DC dal momento che ci sono molti più riferimenti a questo marchio. All’inizio del film, Dunn segue due uomini che si riprendono mentre picchiano uno sconosciuto a caso. Quando uno degli uomini abbatte la vittima, urla “SUPERMAN PUNCH!”,il nome di una tecnica di attacco comune a molte arti marziali, che prende il suo nome proprio dall’Uomo d’Acciaio.

Inoltre, alla fine del film, quando la dottoressa Ellie Staple sta camminando per il negozio di fumetti, si notano chiaramente le pubblicità per il Batman di Adam West e si può ascoltare l’iconica sigla dello show televisivo in sottofondo. Ci sono anche molti Funko Pop nel negozio, tra cui il Pinguino, nemico di Batman, e Nebula dei Guardiani della Galassia (Marvel).

Infine, le cheerleader che l’Orda cattura per nutrire la Bestia all’inizio del film indossano delle divise con le lettere CHS. Si tratta probabilmente di un riferimento alla Central High School di Philadelphia, ma potrebbe anche essere un riferimento alla Central City High School, dove il Flash di Barry Allen è andato a scuola.

I colori di Glass “parlano”

Glass
Credit: JESSICA KOURKOUNIS/UNIVERSAL

Night Shyamalan ha rivelato di aver evidenziato ciascuno dei personaggi principali del film con un certo colore per rappresentare l’arco del personaggio e il suo viaggio durante il film. David Dunn è associato al colore verde per via delle sue doti vivificanti, a Kevin Wendell Crumb è dato il colore giallo perché è associato alle cerimonie religiose, e Mr. Glass è collegato al colore viola perché sta ad indicare la sua connessione con la regalità.

Durante il film si nota che questi colori appaiono riflessi anche negli abiti e negli effetti personali dei tre personaggi, quando sono paziente al Raven Hill Memorial Psychiatric Hospital. David indossa il verde, Crumb indossa il giallo (a volte con uno scialle giallo) e Glass indossa il viola insieme a una coperta viola. Anche la dottoressa Ellie Staple indossa una miscela di questi colori per tutto il tempo trascorso in ospedale.

I colori sono più brillanti e più evidenti quando i personaggi credono nei loro poteri sovrumani e più opachi quando i pazienti iniziano a dubitare di se stessi e ad accettare la diagnosi psicologica della dottoressa Ellie Staple. Questo è il motivo per cui c’è un’esplosione di viola alla fine del film quando la mamma di Elijah riceve i video di suo figlio. Le tende sono viola e lasciano entrare una luce che preannuncia che i poteri di Elijah, David e Kevin stanno per essere condivisi con il mondo. Poi, quando vediamo Casey, Joseph e la signora Price alla stazione ferroviaria che guardano i loro video che si diffondono nel mondo, indossano ciascuno i colori dei loro cari: Casey è vestita di giallo, Joseph è vestito di verde e la Signora Price di viola.

Infine, i colori si riflettono anche nel negozio di fumetti che Casey e Joseph visitano per saperne di più sui poteri della persona con cui hanno un legame. Quando Casey compra il suo libro, il negoziante lo mette in una borsa viola, il che sottolinea la sua fede in ciò che Mister Glass ha sempre detto. Ma se guardiamo bene la stanza del negozio, ci accorgiamo che è decorata in viola e verde e c’è un cartello viola che dice “Villains” e un cartello verde che dice “Heroes”, in riferimento, rispettivamente a Glass e a Dunn.

La dottoressa Ellie Staple è stata menzionata a Split

Glass Sarah Paulson
Foto di Jessica Kourkounis – © Universal Pictures

Potrebbe suonare strano che la dottoressa Ellie Staple conosca così tanto l’Orda e gli eventi raccontati in Split. Tuttavia, ha questa conoscenza perché è stata effettivamente citata nel film precedente. Quando Dennis, nei panni di Barry, chiede alla sua psichiatra, la dottoressa Karen Fletcher, cosa gli succederebbe se lei dovesse morire, lei risponde: “Se mai dovesse succedermi qualcosa, ho preso accordi con un collega di Baltimora che prenderà il mio posto”.

Proprio la dottoressa Ellie Staple è la collega di Baltimora e quindi è naturale che abbia accesso alle note cliniche della dottoressa Fletcher, persino alla nota che ha lasciato con il nome completo di Kevin.

Il fumetto di The Whisperman

Mentre la maggior parte dei fumetti presenti in Glass sono realmente esisti, quello che Joseph ritira al negozio è stato realizzato appositamente per il film. Intitolato The Whisperman, questo fumetto è stato pensato per apparire come se fosse un fumetto sviluppato tra gli anni ’80 e ’90 per riflettere la trama del film. Presentava un personaggio interamente inventato di nome Whisperman che era una specie di supercriminale manipolatore con un intelletto superiore, un personaggio creato affinché fosse un esempio per illuminare il personaggio di Mister Glass, mostrando a lui la strada.

I fumetti nel negozio rappresentano ogni personaggio del film

Nelle scene ambientate nel negozio di fumetti in cui vanno Casey e Joseph, ci sono diversi fumetti che vengono messi in evidenza e portati in primo piano sulla scena. Quando Casey sta parlando con il proprietario del negozio, ci sono tre fumetti sul bancone. Uno è The Secret Voice che racconta di monaci con poteri psichici e un titolo che fa riferimento all’Orda. C’è anche un numero di Tales to Demolish #1: The Glacier, che ha un titolo che fa riferimento ai poteri di David e una trama che parla di un incidente d’auto e cadute nell’acqua ghiacciata, proprio come la storia delle origini di David. Non si distingue bene il terzo fumetto sullo scaffale, ma molto probabilmente fa riferimento a Glass.

Ci sono anche fumetti disposti nel mezzo del negozio se ci soffermiamo un po’ di più sulla scena di Joseph nel locale. Possiamo vedere The Legion of Regretable Supervillains e The League of Regretable Superheroes che rappresentano chiaramente ciascuno dei personaggi principali del film.

Flashback della fiera di Glass

Flashback della fiera di Glass

Quando Mr. Glass si siede per il suo “intervento chirurgico”, la sua mente vaga e vediamo un flashback di un giovane Elijah che si allontana di soppiatto per fare un giro pericolosamente divertente su una giostra. Questa scena era in realtà una scena eliminata da Unbreakable che è stata riproposta per Glass. Secondo M. Shyamalan, ci sono voluti due giorni per girare la scena, ma alla fine era stata considerata troppo out of character rispetto al resto del film.

Questa non è l’unica scena che è stata riproposta per Glass. In un’altra scena, vediamo David entrare nella camera da letto di suo figlio e Joseph che dice di conoscere l’identità segreta di suo padre. Questa scena è stata girata anche per Unbreakable e doveva essere proposta dopo che Joseph ha visto suo padre sollevare un’incredibile quantità di pesi.

La fine del film

James McAvoy and Anya Taylor-Joy in Glass 2019

La fine del film vede giungere in convergenza una serie di elementi, cinematografici e narrativi, che hanno contribuito a coronare la chiusura che Shyamalan voleva per Glass. In Unbreakable, quando Dunn inizia a credere nei suoi poteri, Elijah gli dice di andare dalle persone. Quindi si dirige alla stazione ferroviaria e si trova tra la folla per mettere alla prova i suoi poteri e trovare qualcuno da salvare. Pertanto, ha perfettamente senso che Casey, Joseph e la signora Price si dirigano alla stazione ferroviaria per guardare i filmati che mostrano a tutti gli effetti i poteri di questi singolari personaggi, alla fine del film.

Anche la stazione ferroviaria stessa è significativa in tutti e tre i film. L’incidente ferroviario causato da Mr. Glass è stato il momento che ha aiutato sia David Dunn che Kevin Wendell Crumb ad abbracciare i loro poteri. Pertanto, è stato naturale per Glass terminare il viaggio dei personaggi alla stazione ferroviaria.

Se si osservano attentamente agli abiti di Casey, Joseph e Ms. Price mentre sono seduti alla stazione, si nota anche che, come accennato prima, indossano i colori associati a ciascuno dei loro cari. Casey indossa il colore giallo di Crumb, Joseph indossa il verde di Dunn e la signora Price indossa il viola di Elijah. Questo rappresenta il fatto che i sopravvissuti si sono assunti la responsabilità dei poteri dei loro cari perduti in modo da poter sistemare le cose nel mondo.

Alla luce di queste informazioni, l’unica cosa che resta da fare è riguardare Glass, disponibile su Sky e in streaming su NOW, per poter finalmente cogliere tutti i riferimenti nascosti del film.

Rebecca Ferguson ha ricevuto tonnellate di telefonate da attori con il quale ha lavorato

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Rebecca Ferguson ha rivelato di aver ricevuto una tonnellata di telefonate da parte di precedenti co-protagonisti dopo aver rivelato pubblicamente di rimproverato un attore sconosciuto (all’epoca dei fatti) per averla fatta piangere sul set.

Durante una recente apparizione al The Jess Cagle Show di SiriusXM (via Variety), la star di Dune: Parte Due ha rivelato di aver ricevuto diverse telefonate da parte di precedenti co-protagonisti, ma non sembra essersene preoccupata più di tanto.

Ho ricevuto telefonate da fantastiche co-star con cui ho lavorato che mi dicevano: “Capisci quello che hai fatto, vero?“”. Ha detto Rebecca Ferguson. “E io ho pensato: ‘Oh mio Dio. No, non ci avevo pensato’. Voglio dire, non è una mia responsabilità, ad essere onesti. Non mi interessa davvero. Sai, ‘Sei grande, ma la mia storia è la mia storia, e se sei una brava persona, allora non preoccuparti‘”.

Rebecca Ferguson ha anche precisato che la sua intenzione non era quella di far capire alla gente a chi si stesse riferendo, ma piuttosto di sottolineare un momento importante della sua carriera.

In primo luogo, sì, mi è piaciuta la presa“, ha detto Rebecca Ferguson. “Ma quello che ho capito, anche all’età che ho adesso, è che non importa. Io sono me stessa. Penso di essere molto più aperta. So anche quali sono i miei limiti. Ma lo scopo dell’intervista non era quello di trovare la persona – naturalmente, le persone saranno interessate. Ma ero entusiasta della domanda, che era un’ottima domanda di [Josh Smith]. Perché il punto era: C’è un momento della tua carriera in cui sei stato trattato in modo tale da cambiare la tua decisione – è così che l’ho formulata in me stessa – in cui vuoi un cambiamento o non lo accetti? Ed è stato un momento così chiaro per me lavorare con questa persona“.

Cosa aveva dichiarato Rebecca Ferguson?

In precedenza, Rebecca Ferguson aveva criticato un attore sconosciuto per la sua maleducazione sul set. I commenti di Rebecca Ferguson sono arrivati durante un’apparizione al podcast Reign with Josh Smith, dove ha rivelato che all’inizio di quest’anno ha partecipato a un film con un co-protagonista “assolutamente idiota” che era così arrabbiato sul set da portarla alle lacrime. Alla fine, ha raccontato Rebecca Ferguson, ha affrontato la star.

Ho fatto un film con un co-protagonista assolutamente idiota e questo essere umano era così insicuro e arrabbiato perché non riusciva a far uscire le scene“, ha detto la Ferguson nel podcast. “E credo di essere stato così vulnerabile e a disagio da farmi urlare contro e piangere mentre uscivo dal set”.

Questa persona mi guardava letteralmente davanti a tutta la troupe e mi diceva: ‘Ti definisci un attore? È con questo che devo lavorare?“. Sono rimasto lì a piangere. Poiché questa persona era la numero uno nel registro delle chiamate, non c’era nessuna rete di sicurezza per me. Nessuno mi guardava le spalle“.

I commenti hanno rapidamente mandato in delirio i fan, molti dei quali hanno cercato di capire chi fosse. Anche le star sono intervenute sui social media, con Dwayne Johnson, co-protagonista di Rebecca Ferguson in Hercules, che volveva scoprire chi è stato.

Fuga da Mogadiscio: trama, cast e la storia vera dietro il film

Fuga da Mogadiscio: trama, cast e la storia vera dietro il film

Presentato in anteprima italiana al Far East Film Festival 2022 e al Florence Korea Film Fest, il film sudcoreano Fuga da Mogadiscio è basato su una storia vera nonché su uno dei rarissimi casi in cui, in quasi ottant’anni di conflitto, le due Coree si sono trovate a collaborare. Diretto da Ryu Seung-wan il film – a partire da questa storia – offre dunque spunti di riflessione su temi come la solidarietà umana e il potere della collaborazione anche tra nemici dichiarati. Si pone così in luce la determinazione dell’animo umano di fronte alle avversità più gravi, offrendo di conseguenza un racconto che pur affrontando uno specifico episodio risulta essere più attuale e universale che mai.

Le riprese esterne del film si sono svolte tra Mogadiscio in Somalia e alcune località del Marocco ed ha dunque anche il pregio non solo di mostrare i veri luoghi dove ebbero luogo i reali eventi di cui si parla, ma anche di portare alla luce un particolare caso di quel conflitto che ribadisce ancor di più come in caso di guerra non ci sono differenze che impediscano anche a chi di solito è nemico di aiutarsi. In quanto portatore di tutti questi valori, il film è poi stato Candidato della Corea del Sud per la nomination come miglior film straniero agli Oscar 2022, senza però arrivare alla cinquina di finalisti.

Si tratta di un film da non perdere assolutamente, non solo per chi è amante delle opere coreane ma in generale per ogni spettatore, che ritroverà qui una storia ricca di umanità e grandi emozioni. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Fuga da Mogadiscio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fuga da Mogadiscio cast attori

La trama di Fuga da Mogadiscio

A Mogadiscio, capitale della Somalia, nel 1991 si svolge una sanguinosa guerra civile tra i ribelli, intenzionati a mettere fine al trentennale regime dittatoriale del presidente Mohammed Siad Barre, e le truppe fedeli a quest’ultimo. I guerriglieri, convinti che alcune ambasciate di paesi stranieri stiano appoggiando Barre, minacciano di attaccare le sedi diplomatiche di Mogadiscio. Protagonisti del film sono dunque Han Shin-Sung, ambasciatore della Corea del Sud, intrappolato insieme a sua moglie nell’edificio dell’ambasciata del suo paese; e Kang Dae-Jin, consigliere presso l’ambasciata nordcoreana la cui sede è sotto minaccia dei ribelli.

Per entrambi, l’unica possibilità di salvezza è di mettere momentaneamente da parte le loro storiche divisioni politiche e di unire le loro forze per tentare di attraversare la città devastata dalla guerra e mettersi al sicuro insieme ai famigliari e colleghi. I “nuovi alleati”, che per il solo fatto di essersi tesi la mano rischiano ora l’accusa di diserzione da parte dei loro rispettivi governi, hanno assoluto bisogno dell’aiuto di un paese terzo e in questo, l’intervento italiano, coordinato dall’ambasciatore Mario Sica si rivelerà decisivo per la fuga.

Il cast di attori del film

Il cast di Fuga da Mogadiscio include attori come Kim Yoon-seok – attore noto per The Chaser e 1987 – When The Day Comes – nel ruolo di Han Shin-sung, e In-Sung Jo – recentemente visto nella serie Una famiglia in fuga – in quello di Kang Dae-jin. Huh Joon-ho interpreta Rim Yong-su, mentre Koo Kyo-hwan è Tae Joon-ki e Kim So-jin è Kim Myung-hee. Park Myung-hoon interpreta Bae Yeong-sook, mentre Kim Jae-hwa interpreta Jo Soo-jin. Nel ruolo dell’ambasciatore italiano Mario Sica, invece, si ritrova l’attore Enrico Ianniello, celebre in particolare per aver interpretato il commissario Nappi nella fiction A un passo dal cielo ma visto anche in Il giorno più bello del mondo.

Fuga da Mogadiscio film trama

La storia vera dietro il film

La battaglia di Mogadiscio fu uno scontro di vaste proporzioni svoltosi nella capitale somala tra il 3 ed il 4 ottobre del 1993, nel corso dell’operazione Restore Hope. Questa operazione, iniziata sotto l’egida delle Nazioni Unite, ha visto il susseguirsi di svariati scontri a fuoco di elevata intensità, che hanno coinvolto truppe statunitensi, pakistane, malesi e di altre nazioni partecipanti all’operazione. Due anni prima di questa battaglia vera e propria, però, nel 1991 si chiudese il lungo periodo di potere del generale Siad Barre. Tale periodo perdurava dal 1969, anno nel quale un colpo di Stato aveva condotto il paese ad una organizzazione sociale e statale stabile, anche se sotto la forma di una dittatura.

Ad essa si sostituiva un periodo di instabilità e di scontri tra varie fazioni armate su base tribale, controllate da signori della guerra locali, nessuna delle quali in grado di prevalere sulle altre. Tra le varie situazioni che si verificarono nel paese vi è dunque quella della cooperazione tra gli ambiasciatori delle due coree e i rispettivi dipendenti. “Nella realtà, le persone del Sud e del Nord hanno trascorso insieme oltre 12 giorni. Ma dal momento che per raccontare la storia io avevo solo due ore, che è quanto dura la maggior parte dei film, dovevo comprimere gli eventi“, ha spiegato il regista in un’intervista rilasciata a L’Espresso.

Nella realtà, le due parti si incontrano all’aeroporto, e quando l’ambasciatore sudcoreano convince quello del Nord, si recano all’ambasciata sudcoreana per stare insieme prima della fuga. Io ho accorciato questa situazione, e ho ridotto il tempo che hanno passato insieme, perché concentrarsi sulle situazioni individuali avrebbe dato meno tempo per esprimere la psicologia dei personaggi. Per questo ho semplificato la situazione e mi sono concentrato sull’espressione degli stati d’animo”. Il regista ha dunque modificato parzialmente la situazione, andando però in ogni caso a raccontare la cooperazione tra questi “nemici giurati” che ha permesso loro di salvarsi.

Il trailer di Fuga da Mogadiscio e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di lunedì 15 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Outer Range: il trailer della seconda stagione rivela il ritorno della serie sci-fi con Josh Brolin

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Il trailer della seconda stagione di Outer Range rivela il ritorno della serie western fantascientifica di Prime Video, guidata dall’attore candidato all’Oscar Josh Brolin nel ruolo del protagonista Royal Abbott.

Outer Range è incentrata su Royal Abbott (Josh Brolin), un rallevatore che lotta per la sua terra e la sua famiglia, che scopre un fenomeno insondabile ai margini della natura selvaggia del Wyoming, sotto forma di un vuoto oscuro“, si legge nella sinossi ufficiale.

Cosa c’è da sapere su Outer Range Stagione 2

Nella seconda stagione, Royal e sua moglie Cecelia lottano per tenere unita la loro famiglia dopo l’improvvisa scomparsa della nipote”, si legge nella sinossi ufficiale. “La posta in gioco non è mai stata così alta per gli Abbott, che ora devono affrontare minacce su più fronti. La seconda stagione di Outer Range spinge i suoi personaggi sempre più nel vuoto con circostanze profonde e impreviste che potrebbero scuotere le fondamenta del tempo stesso“.

Oltre a Josh Brolin, che farà il suo debutto alla regia nel penultimo episodio della seconda stagione, il cast comprende anche Imogen Poots (Baltimora), Lili Taylor (Manhunt), Tamara Podemski (Reservation Dogs), Lewis Pullman (Lezioni di chimica), Tom Pelphrey (Ozark), Noah Reid (Schitt’s Creek), Shaun Sipos (Reacher), Isabel Arraiza (Le piccole cose), Olive Abercrombie (The Haunting of Hill House) e Will Patton (Horizon: An American Saga).

La seconda stagione di Outer Range è prodotta dai produttori esecutivi Charles Murray, Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Ernest McNealey, Josh Brolin, Tony Krantz, Heather Rae e Jon Paré.

Richard Jewell: la storia vera dietro il film di Clint Eastwood

Richard Jewell: la storia vera dietro il film di Clint Eastwood

Dopo aver realizzato nei primi anni del nuovo Millennio film come Mystic River, Million Dollar Baby e Gran Torino, il regista premio Oscar Clint Eastwood si è concentrato tra il 2011 e il 2019 a dar vita ad alcuni film incentrati sulle vite di quelli che lui considera dei veri e propri eroi americani. Fanno parte di questa categoria titoli come J. Edgar, American Sniper, Sully, Ore 15:17 – Attacco al treno e Richard Jewell (qui la recensione). Quest’ultimo, uscito in sala proprio nel 2019, è forse tra tutti il caso più esplicito di film con cui Eastwood critica il sistema dei media e difende l’uomo comune che si rivela eroe.

Il film si basa sull’articolo di Vanity Fair del 1997 “American Nightmare: The Ballad of Richard Jewell” di Marie Brenner e sul libro del 2019 “The Suspect: An Olympic Bombing, the FBI, the Media, and Richard Jewell, the Man Caught in the Middle”, di Kent Alexander e Kevin Salwen. A partire da queste fonti, lo sceneggiatore Billy Ray – anche noto per aver scritto il film Captain Phillips – Attacco in mare aperto, a sua volta tratto da una storia vera – pone nuovamente sotto i riflettori la vicenda di Jewell, donando nuova giustizia ad una vittima dei tribunali mediatici.

Si tratta dunque di un film da non perdere, tra i migliori diretti da Eastwood negli ultimi anni. Grazie al suo passaggio televisivo, è ora possibile riscoprirlo e riscoprire tutta la forza del suo messaggio. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Richard Jewell. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Richard Jewell cast
Kathy Bates, Sam Rockwell, Paul Walter Hauser in Richard Jewell. Foto di Claire Folger.

La trama e il cast di Richard Jewell

Protagonista del film è Richard Jewell, una guardia di sicurezza che trova un ordigno esplosivo durante un evento delle Olimpia estive del 1996 ad Atlanta. Il suo tempestivo intervento salva numerose vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, egli diventa il sospettato numero uno dell’FBI, diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione. Rivoltosi all’avvocato indipendente e contro il sistema Watson Bryant, Jewell professerà con fermezza la propria innocenza. Ma Bryant scopre di doversi scontrare con i poteri combinati dell’FBI, del GBI e dell’APD per scagionare il suo cliente e la lotta per ottenere giustizia si rivelerà più accesa del previsto.

Ad interpretare Richard Jewell vi è l’attore Paul Walter Hauser, visto anche in Tonya, il quale per assume tale ruolo ha seguito una dieta per guadagnare 11 chili. Accanto a lui, nel ruolo dell’avvocato Watson Bryan vi è invece il premio Oscar Sam Rockwell. Originariamente, Leonardo DiCaprio e Jonah Hill erano stati coinvolti nel progetto per interpretare Watson e Richard, ma hanno poi rinunciato per via di altri impegni. Tuttavia, sono entrambi produttori esecutivi del film. La premio Kathy Bates interpreta Bobi Jewell, madre di Richard, mentre Jon Hamm, noto per la serie Mad Men, è l’agente dell’FBI Tom Shaw. Olivia Wilde è la giornalista Kathy Scruggs.

La storia vera dietro il film

Il Centennial Olympic Park è stato l’epicentro delle festività olimpiche ad Atlanta nell’estate del 1996. La notte del 27 luglio, una folla di migliaia di persone si riunì per godersi un concerto notturno. Richard Jewell, che lavorava come guardia di sicurezza alle Olimpiadi, scoprì però uno zaino verde sotto una panchina poco dopo la mezzanotte. Questo conteneva una bomba a tubo piena di chiodi e viti. Dopo aver scoperto lo zaino, Jewell, insieme ad altre guardie di sicurezza, ha iniziato a liberare l’area circostante la bomba mentre aspettavano che gli artificieri la diffondessero. Quando la bomba esplose, uccise Alice Hawthorne, una madre che era lì con sua figlia.

Più di cento altre persone sono rimaste ferite ma si ritiene che le azioni di Jewell abbiano salvato molte vite e impedito decine di altri feriti. Inizialmente salutato come un eroe per aver trovato la bomba e salvato molti degli spettator, la percezione nei confronti di Richard Jewell è cambiata dopo solo tre giorni, quando il giornale della sua città natale, The Atlanta Journal-Constitution, ha riportato la notizia che la F.B.I. stava trattando Jewell come un potenziale sospetto, “l’F.B.I. sospetta che la guardia dell’eroe possa aver piazzato una bomba”. Ben presto, la notizia venne riportata da numerosi altri notiziari in tutto il paese.

Richard Jewell storia vera
Paul Walter Hauser in Richard Jewell. Foto di Claire Folger.

Come narrato nel film, venne riportato che Jewell era un ufficiale delle forze dell’ordine fallito che ha piazzato egli stesso la bomba in modo che potesse scoprirla e diventare l’eroe. Dettagli del suo passato vennero poi utilizzati per alimentare le voci sulla sua presunta megalomania. In generale, è stato descritto dai media come un uomo sovrappeso senza qualità che viveva ancora con sua madre mentre sognava di trovare successo nelle forze dell’ordine. Non aiutò il fatto che Richard Jewell aveva una collezione di armi e due granate che aveva acquistato in un negozio di forniture militari da usare come fermacarte.

Richard Jewell non è però mai stato ufficialmente accusato. Tuttavia, ha subito un brutale “processo” da parte dei media, che hanno sensazionalizzato la storia e lo hanno reso il loro principale sospettato. Come visto nel film, la cosa ha rovinato la sua reputazione e danneggiato sia la sua carriera che la sua vita personale. Jewell si rivolse a questo punto all’avvocato del sud Watson Bryant, un vecchio amico con cui però non parlava da anni, affinché lo aiutasse nel relazionarsi con l’FBI. Ci sono voluti 88 giorni all’F.B.I. per rimuovere ufficialmente il nome di Jewell dalla lista dei sospettati. Il vero attentatore, Eric Robert Rudolph venne poi catturato il 31 maggio 2003.

Solo nel 2005 il nome di Richard Jewell fu però completamente riabilitato, ovvero quando il vero attentatore rilasciò una dichiarazione che descriveva la sua motivazione politica per l’attentato. Per Jewell, però, era ormai troppo tardi. Fece causa ai giornali che lo avevano diffamato, ottenendo in alcuni casi dei risarcimenti e divenne vicesceriffo nella contea di Meriwether, in Georgia, posizione che mantenne fino alla sua morte, avvenuta prematuramente il 29 agosto 2007 a 44 anni a causa di un’insufficienza cardiaca dovuta a complicazioni del diabete di tipo 2. Sua madre, Bobi Jewell, ritiene che lo stress causato dal suo calvario abbia contribuito alla sua morte.

Il trailer di Richard Jewell e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Richard Jewell grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 15 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Reginald the Vampire 2: trailer e data di uscita della seconda stagione

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Syfy ha diffuso il trailer ufficiale di Reginald the Vampire 2, la seconda stagione di Reginald the Vampire, il prossimo ciclo di episodi della commedia soprannaturale con protagonista Jacob Batalon di Spider-Man: No Way Home.

Il video mette in evidenza la prossima sfida che Reginald dovrà affrontare quando l’esistenza della comunità dei vampiri sarà minacciata da un angelo che intende spazzarli via del tutto. Spetta a Reginald farsi avanti e diventare l’eroe di cui hanno bisogno. La prossima puntata è prevista per l’8 maggio negli USA.

Reginald Andres ha finalmente messo insieme la sua vita, quando è stato trasformato in un vampiro. Sebbene non rientri nelle aspettative stereotipate dell’aspetto di un vampiro – non è cesellato o classicamente bello – Reginald ha trovato il suo posto tra un’improbabile coorte che comprende il vampiro figo che lo ha generato, l’ex capo dei vampiri diventato un inaspettato alleato (o forse lo è?) e la sua collega/ex fidanzata. Una serie con molto cuore e abbastanza sangue, Reginald the Vampire dimostra che la vita da non-morto è complicata quanto la vita stessa“, si legge nel titolo della seconda stagione.

Chi è coinvolto in Reginald the Vampire 2?

Basata sulla serie di libri di Johnny B. Truant, Reginald the Vampire è prodotta esecutivamente dallo showrunner Harley Peyton, Jeremiah Chechik, Todd Berger, Lindsay Macadam, Brett Burlock e Peter Emerson. La serie è interpretata anche da Em Haine (Chilling Adventures of Sabrina), Mandela Van Peebles (Mayor of Kingstown), Savannah Basley (SurrealEstate) e altri ancora. È una produzione di Great Pacific Media Inc., Modern Story Company, December Films e Cineflix Studios.

Hollywood Con Queen: la nuova avvincente docuserie sulla più grandi truffe di Hollywood

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Apple TV+ ha annunciato oggi Hollywood Con Queen, la nuova avvincente docuserie in tre parti del regista vincitore dell’Emmy Chris Smith (“Tiger King“, “Fyre“, “100 Foot Wave“) in arrivo l’8 maggio.

Basata sul reportage originale del giornalista investigativo Scott Johnson e sul suo libro pubblicato da Harper Collins intitolato “Hollywood Con Queen: The Hunt for an Evil Genius“, la docuserie esplora la storia scioccante di una delle più grandi truffe di Hollywood.

La trama di Hollywood Con Queen

Una misteriosa figura soprannominata “Con Queen” impersona le donne più potenti dell’industria dello spettacolo, attirando ignare vittime in Indonesia con la promessa di un’opportunità di carriera che cambierà la loro vita. I malcapitati caduti nella trappola della “Regina della truffa” investono ingenuamente le proprie finanze personali alla ricerca di una grande occasione, mentre vengono sfruttati e trascinati in un perverso gioco psicologico che si estende a tutto il mondo. La truffa attira l’attenzione del giornalista investigativo veterano Scott Johnson di The Hollywood Reporter e dell’investigatrice privata Nicole Kotsianas, ex K2 Integrity, che si mettono sulle tracce della verità, scoprendo una storia più strana di quanto potessero immaginare.

Hollywood Con Queen è prodotto per Apple TV+ da Library Films, con Chris Smith come regista e produttore esecutivo insieme al produttore esecutivo Ben Anderson. Scott Johnson è il produttore consulente.

Il Giovane Berlusconi, recensione del documentario Netflix

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Il Giovane Berlusconi, recensione del documentario Netflix

Ha spopolato su Netflix nel suo fine settimana di lancio Il Giovane Berlusconi, un documentario a puntate, diretto da Simone Manetti che racconta l’irrefrenabile scalata al successo del protagonista, dalla metà degli anni ’70, fino al giuramento al Quirinale, nel maggio del 1994. La serie tocca tutti i punti caldi dell’ascesa di Berlusconi, arricchendo il racconto di testimonianze, contributi e filmati d’epoca che ne raccontano la vertiginosa ascesa sociale.

In primo luogo viene raccontato il Berlusconi imprenditore edile, la nascita di Milano 2 e tutto quello che ne è conseguito in termini di industria, per poi spostarsi sulla più importante conseguenza di quel progetto edilizio: la nascita della televisione privata. L’alternativa alla Rai di Stato. Un’idea di imprenditoria arrembante che deposita tutta la sua fiducia nel potere della pubblicità, e soprattutto la consapevolezza di sapere esattamente come procedere e come strutturare la “propria” tv, differenziandosi da quello che il pubblico già aveva a disposizione sui canali pubblici. Era il 1976 e la sentenza della Corte Costituzionale che liberalizzava l’etere ha aperto nella mente de Il Giovane Berlusconi una marea di possibilità che, fino a che si sono attenute all’ambito imprenditoriale, sono state tutte sfruttate con risultati eccellenti. Segue poi l’esperienza in Francia, la chiusura delle reti private, il legame con Craxi indispensabile per il suo rilancio, la crisi partitica conseguita alla caduta del Muro di Berlino e la decisione “ultima”: fondare un partito e scendere in politica. Fino a quell’11 maggio 1994 che ha cambiato per sempre la storia italiana.

Il Giovane Berlusconi, il documentario Netflix

Il documentario in tre episodi, ideato da Raffaele Brunetti, Piergiorgio Curzi, Alessandro Garramone e Georg Tschurtschenthaler, abbraccia un arco temporale di circa vent’anni ed è a tutti gli effetti una sintesi di quel periodo che ha visto sbocciare il fenomeno Berlusconi fino al suo affacciarsi in politica, quando il cambiamento che aveva avviato nella costruzione di un’Italia diversa si era già strutturato e ufficializzato.

Per quanto il progetto si ponga come un asciutto resoconto imparziale, è innegabile che l’ascesa, il successo, la ricchezza, l’immagine vincente de Il Giovane Berlusconi rappresentino la totalità del racconto nel primo episodio, mentre i due successivi si concentrano sugli aspetti più controversi, come le vicende giudiziarie che già in quegli anni erano parte viva e integrante di quel successo, l’affiliazione con la politica, i debiti e soprattutto la dubbia provenienza dei suoi fondi. Simone Manetti affida allo spettatore il giudizio personale e morale su come quel successo veniva raggiunto e sfoggiato, attraverso una serie di dichiarazioni che non scendono mai nel torbido ma che inequivocabilmente implicano quello che è stato poi di dominio pubblico per tutta la vita del Cavaliere.

A raccontare e testimoniare vengono invitati dagli autori tutta una serie di figure che hanno accompagnato Berlusconi nella sua ascesa, in quegli anni e nel periodo successivo che viene taciuto dal documentario, chi con toni ammirati e affettuosi, chi invece con lucidità e distacco: il segretario personale Marcello Dell’Utri, i dirigenti Fedele Confalonieri e Adriano Galliani, l’avvocato Vittorio Dotti, il capo staff della segreteria Carlo Rivolta, il giornalista Fininvest Gigi Moncalvo, il manager di Publitalia 80 Carlo Momigliano. Ma anche i giornalisti Giovanni Minoli, Pino Corrias, Carlo Freccero e Jack Lang, Ministro della Cultura francese.

Il Giovane Berlusconi è principalmente un racconto che non si concentra troppo sull’aspetto morale del soggetto di cui parla, approfondisce però i metodi e il modus operandi sistematico del protagonista, rappresenta un modo per raccontare una storia, mettere in fila eventi che hanno cambiato il corso del nostro Paese e per proporre questo racconto al pubblico contemporaneo. Nessuno si aspettava un prodotto che non fosse agiografico, anche e soprattutto alla luce della sua recente dipartita, eppure con eleganza e gusto per la ricerca e il racconto, Simone Manetti mette a fuoco con precisione e oggettività uno dei personaggi che, purtroppo, ha dato forma alla contemporaneità italiana così come la conosciamo oggi.

Be Water Film annuncia i primi titoli del suo listino per il 2024.

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Il primo film in distribuzione è Il segreto di Liberato di Francesco Lettieri, un lavoro sorprendente che unisce documentario, musica e animazione, dedicato al nuovo fenomeno della scena musicale partenopea. Il film-evento sarà in sala per una settimana dal 9 maggio.

Grandi nomi e grandi storie arricchiscono un listino eclettico che si muove fra generi diversi, coniugando qualità e mainstream con la volontà di rivolgersi a pubblici ampi e diversificati nel nome dell’originalità.

Il leggendario autore di Taxi Driver e Toro scatenato, Paul Schrader, e Richard Gere tornano a collaborare assieme, per la prima volta dopo l’iconico American Gigolo, in I tradimenti (Oh, Canada). Completano un cast d’eccezione il nuovo divo del cinema americano Jacob Elordi (Saltburn, Priscilla) e Uma ThurmanIl film sarà presentato in Concorso al prossimo Festival di Cannes.

Un Nicolas Cage assolutamente inedito è il protagonista di Longlegs di Osgood Perkins, una caccia al serial killer feroce e dagli inaspettati risvolti occulti. Già al centro di una campagna marketing virale, in attesa della grande uscita americana prevista per l’estate, il film è già fra i thriller più attesi dell’anno.

Il maestro e Margherita, uno dei capolavori più amati della letteratura mondiale, illumina il grande schermo in un adattamento sontuoso firmato da Michael Lockshin, mantenendo inalterato il potere sovversivo e immaginifico del romanzo. Protagonisti Claes Bang (The Square) e August Diehl (La vita nascosta).

Dal concorso dell’ultima Berlinale, l’acclamato Architecton del maestro Victor Kossakovsky, fra i più importanti documentaristi contemporanei. Un viaggio vertiginoso fra antico e moderno, pietra e cemento, che affronta con urgenza tematiche greenattraverso la potenza di immagini incredibili.

Completano l’offerta del listino Le avventure di Jim Bottone e Jim Bottone e la banda dei tredici pirati, una doppia proposta per tutta la famiglia tratta dei celebri libri per l’infanzia firmati da Michael Ende (La storia infinita).

COMICON Napoli 2024: il programma dell’aria movie

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COMICON Napoli 2024: il programma dell’aria movie

A poche settimane dall’inizio di COMICON Napoli (25 – 28 aprile, Mostra d’Oltremare), il programma del festival si arricchisce con una grande evento cinematografico: la banda di Falla girare sta per tornare e ha una nuova missione da compiere! Giampaolo Morelli, Ciro Priello, Fabio Balsamo, Giovanni Esposito, Desirée Popper, Valeria Angione e Gianfranco Gallo incontreranno il pubblico e presenteranno in anteprima Falla girare 2 Offline, film diretto e con protagonista Giampaolo Morelli, domenica 28 aprile, alle 17:00, al Teatro Mediterraneo.

Falla girare 2 Offline è prodotto da Italian International Film e Vision Distribution in collaborazione con Prime Video. Nel film il mondo versa in un’inedita modalità: è completamente offline. A causa di un virus, internet non esiste più. Niente più e-mail, WhatsApp, 5G, social networks. Tutti sembrano, loro malgrado, essersi rassegnati a questa nuova condizione “analogica” di vivere la quotidianità, compreso Natan che, sfumato il suo lavoro da influencer, si è dovuto reinventare promoter di attrezzature per la casa nei supermercati. Le cose non vanno meglio per suo fratello Arturo e i suoi amici, l’ex spacciatore Oreste e il giornalista Guglielmo. Quando Arturo si lascia sfuggire che nei bagni degli uffici del Comune c’è un debolissimo segnale, Natan decide di intervenire: riporterà Internet nel mondo. A ostacolare questa “mission impossible”, tre giovani hacker, Zoe, Greta e Malcom, al soldo dello spietato Muller, criminale a capo del gruppo Noweb che guida la lotta contro Internet e la sua ricomparsa sulla terra.

Per la XXIV edizione del festival, COMICON organizza un evento unico: il primo concerto dedicato all’Ennio Morricone della musica videoludica, Hitoshi Sakimoto. Lo spettacolo Hitoshi Sakimoto – New Gaming Worlds celebrerà uno dei più importanti compositori della storia dei videogame con la straordinaria esecuzione della Nuova Orchestra Scarlatti. Dai primi anni duemila ad oggi, sono più di 180 i brani che l’artista nipponico ha scritto o prodotto, regalando un’infinità di emozioni ai gamer di tutte le età. Il Sensei Sakimoto è l’autore delle colonne sonore di titoli come Final Fantasy XII, Final Fantasy Tactics, Valkyria Chronicles, Odin Sphere e molte altre. Per la prima volta ospite in Italia, il Maestro Sakimoto sarà protagonista di un evento esclusivo e verrà omaggiato da un ensemble orgoglio della città di Napoli.

La Nuova Orchestra Scarlatti, nata in seguito allo scioglimento dell’Orchestra Scarlatti RAI, si impegna dal 1993 in numerosi spettacoli in importanti centri italiani ed esteri, con un repertorio che spazia dalla musica barocca alla contemporanea. L’esecuzione dell’Orchestra, che sarà diretta dal Maestro Giuseppe Galiano, si concentrerà sui brani più famosi di Sakimoto, ma concederà al pubblico anche l’ascolto di alcune inedite OST. In anteprima mondiale al di fuori del Giappone, verranno eseguiti i brani tratti da Unicorn Overlord, videogioco targato Vanillaware/Atlus uscito da poco e già in testa alle classifiche di vendita in molti Paesi, per il quale Sakimoto ha firmato la produzione della colonna sonora. In sala sarà presente anche Richter, co-autore della OST di Unicorn Overlord insieme agli altri membri di Basiscape, l’azienda leader nella musica per videogame fondata proprio da Sakimoto. Inoltre, durante il concerto, il Maestro Sakimoto salirà sul palco per un breve intervento e un saluto al pubblico italiano. Il concerto è previsto per il giorno 26 aprile, alle ore 12.00, all’Auditorium del Teatro Mediterraneo.

Venerdì 26 aprile, alle 19:30, qualcosa di completamente inedito e speciale accadrà a COMICON: Tintoria, il podcast di Daniele Tinti e Stefano Rapone, che con le oltre 200 puntate e più di 50 milioni di visualizzazioni è ormai diventato un punto di riferimento dei podcast comedy italiani, arriva a COMICON Napoli 2024 con una puntata d’eccezione dal vivo dall’Auditorium del Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare. Ospite della puntata, Dario Moccia.

L’evento prevede un biglietto aggiuntivo, accessibile a tutti, acquistabile solo su ticket.comicon.it. I possessori di biglietti per il venerdì 26 aprile e gli abbonati a COMICON Napoli 2024 potranno ricevere via email un codice sconto per acquistare il biglietto di Tintoria Live a un prezzo ridotto, maggiori informazioni a riguardo su napoli.comicon.it. Le nuove puntate di Tintoria, prodotto da The Comedy Club e distribuito da Onepodcast, sono disponibili ogni martedì su YouTube, sull’app Onepodcast, su Spotify e sulle principali piattaforme di streaming.

In anteprima assoluta a COMICON Napoli, arriva The Tunnel to Summer, The Exit of Goodbyes. Venerdì 26 aprile alle 15:00, il pubblico di COMICON potrà guardare i primi 16 minuti del film vincitore al prestigioso Annecy International Animation Film Festival e prodotto dal celebre studio d’animazione CLAP, per la regia di Tomohisa Taguchi.

The Tunnel to Summer, The Exit of Goodbyes porta sullo schermo il romanzo bestseller di Mei Hachimoku, poi divenuto manga di successo. Una toccante storia d’amore che unisce il meglio dell’animazione giapponese fra salti nel tempo ed emozionanti ritratti di adolescenti, rievocando nel cuore dei fan italiani i titoli più amati del genere. Arriverà al cinema solo il 10, 11 e 12 giugno con Anime Factory, etichetta di proprietà di Plaion Pictures.

Quali sono gli orizzonti possibili del fumetto contemporaneo? L’autore Magister di COMICON 2024, Igort, presenta le opere di cinque autori internazionali da lui selezionati, che tracciano mappe di possibili narrazioni fuori dalle regole convenzionali nella mostra “Igort presenta: 5 rotte possibili”. Francia, Cina, Italia o Regno Unito sono solo i punti geografici di una serie di autori che esplorano nuove traiettorie narrative, diversi tra loro ma uniti nell’intento di rinnovare il fumetto del presente e immaginare quello del futuro. Il cinese Woshibai, il britannico James Harvey, la francese Elene Usdin, e gli italiani Cammamoro e Wamu saranno al centro di questa esposizione, con una selezione di sequenze e tavole originali tra i loro lavori più rappresentativi, a indicare la vitalità del fumetto nazionale e la sensibilità contemporanea di un grande maestro della Nona arte.

Sabato 27 aprile, alle 14:00, all’Auditorium del Teatro Mediterraneo, l’evento dedicato a IF – Gli Amici Immaginari, il nuovo film con Ryan Reynolds scritto e diretto da John Krasinski, in uscita il 16 maggio nelle sale italiane con Eagle Pictures. Ciro Priello presenterà dei contenuti in anteprima del film in compagnia di Blue, il buffo personaggio a cui Ciro presta la voce nel doppiaggio italiano.

IF – Gli Amici Immaginari racconta l’incredibile e magica storia di una bambina e della sua capacità di vedere gli IF, cioè gli amici immaginari di tutte le persone. Grazie a questo suo insolito superpotere, si imbarcherà in una magica avventura per ricongiungere gli IF dimenticati con i loro bambini.

Deadpool & Wolverine: il regista spiega perché il film è molto più che un semplice Deadpool 3

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Dopo che 9 minuti di film di Deadpool & Wolverine sono stati mostrati ai partecipanti al CinemaCon la scorsa settimana, l’eccitazione per un nuovo trailer è più palpabile che mai. Ci aspettiamo che sia allegato a Il Regno del Pianeta delle Scimmie, il che significa che dovrebbe essere online nella prossima settimana o due. Il film una volta conosciuto come Deadpool 3 è cambiato molto da quando è stato dato il via libera alla 20th Century Fox.

La speranza era sempre stata quella di arruolare Hugh Jackman come Wolverine, anche se il trequel sarebbe stato un semplice viaggio in macchina, non un viaggio nel Multiverso. Parlando con Collider, il regista di Deadpool & Wolverine Shawn Levy ha chiarito che, pur trattandosi di un seguito dei primi due film di Deadpool, si tratta anche di una cosa propria.

Beh, la verità è che credo che la risposta sia nella domanda: se fai il tipo di film che faccio io, stai ascoltando il pubblico“, ha spiegato il regista. “Non faccio piccoli film per la mia soddisfazione in una stanza da solo, ma per entrare in contatto con il più grande pubblico possibile. Abbiamo avuto alcune prime proiezioni che erano estremamente, estremamente promettenti“.

Non direi che ci sono state grandi sorprese, ma senti dove il ritmo vuole stringere, senti dove puoi permetterti di rallentare e avere un momento più profondo e duraturo del personaggio“, ha aggiunto Levy. “E alla fine della giornata, come penso abbiamo detto, è molto un film su Deadpool, ma questo non è Deadpool 3. Questo è Deadpool & Wolverine. Questo è Deadpool & Wolverine, ed è singolare proprio per questo“.

È interessante che siano state effettuate delle proiezioni di prova e che sorprendentemente non siano trapelati online degli spoiler. Per un film come questo, i Marvel Studios potrebbero aver scelto di tenere queste proizieoni all’interno della Disney piuttosto che arruolare membri del pubblico che potrebbero andare direttamente su Reddit.

In un’altra intervistacon Screen Rant, Shawn Levy ha ribadito che il threequel appartiene a Deadpool e Wolverine in egual misura. “Per quanto riguarda la creazione della storia di Deadpool e Wolverine, mi sono sentito privilegiato ogni giorno perché si tratta di due grandi star del cinema nei loro ruoli più iconici“, ha dichiarato. “Mi ha anche dato un’opportunità. È il terzo film di Deadpool, ma non è Deadpool 3. È una cosa diversa, che si svolge in modo diverso. È una cosa diversa, molto simile a Deadpool e Wolverine“. “E non cerca di copiare nulla dai primi due film. Erano fantastici, ma questa è un’avventura con due personaggi“.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Anteo festeggia i 45 anni: ecco iniziative, ospiti e nuovi progetti

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Si è tenuta oggi a Milano la conferenza stampa di presentazione di Anteo, che festeggia quest’anno i suoi primi 45 anni di attività e una storia costellata di successi. Nato il 1° maggio 1979, da sempre Anteo ha cercato di essere più di una semplice sala cinematografica, uno spazio polivalente  per le arti e per il pubblico (proprio al suo esordio Anteo nacque con la definizione di MusiCineTeatro), con un forte legame con il tessuto cittadino.

Il 2024 per Anteo è l’anno di un compleanno importante, iniziato con un grande successo: a febbraio Anteo è risultato il primo cinema a livello nazionale per presenze, superando le 60.000.

Nel corso della conferenza odierna, alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi e, per Anteo, di Lionello Cerri, Sergio Oliva, Cristiana Mainardi, Claudio Bisio, è stato presentato il programma per la celebrazione di questi 45 anni di attività, ma anche l’avvio di un anno ricco di progetti.

Tante le iniziative, che dimostrano la costante attenzione di Anteo verso il proprio pubblico ma anche verso la città, tra queste: Punti Viola, Fabbrica dell’Aria®, lo studio di registrazione “Parla con Anteo”, lo spazio per il pubblico con il ledwall di Piazza XXV Aprile, il biglietto sospesoFuoricinema, oltre agli appuntamenti per il 45° compleanno che culmineranno il 7 giugno in una grande festa che coinvolgerà tutte le sale di Anteo.

Un’offerta ricca e variegata a testimonianza di come Anteo in questi anni sia diventato un modello virtuoso di imprenditoria culturale. Un continuo dialogo  con la città e con il pubblico fatto di idee e iniziative per guardare al futuro che oltre alle 11 sale di Anteo Palazzo del Cinema vede coinvolti anche Anteo Citylife, Ariosto e le sale di Cremona, Monza e Treviglio.

Kind of Kindness di Yorgos Lanthimos con Emma Stone ha una data d’uscita!

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Kind of Kindness, il nuovo film di Yorgos Lanthimos, arriverà il 6 giugno nelle sale italiane. Il lungometraggio Searchlight Pictures sarà presentato in anteprima mondiale alla 77esima edizione del Festival di Cannes.

Kind of Kindness è una favola in tre atti: un uomo senza scelta che cerca di prendere il controllo della propria vita; un poliziotto preoccupato dal fatto che la moglie scomparsa in mare sia tornata e sembri un’altra persona; e una donna determinata a trovare una persona specifica con una speciale abilità, destinata a diventare un prodigioso leader spirituale.

Searchlight Pictures presenta Kind of Kindness, diretto dal candidato all’Academy Award® Yorgos Lanthimos. Il film vede protagonista la due volte vincitrice del Premio Oscar® Emma Stone, insieme al candidato all’Academy Award® Jesse Plemons, al candidato all’Academy Award Willem Dafoe, Margaret Qualley, alla candidata all’Academy Award® Hong Chau, Joe Alwyn, Mamoudou Athie e Hunter Schafer. La sceneggiatura originale è scritta da Lanthimos e Efthimis Filippou, segnando così la loro quinta collaborazione (The Lobster, Il sacrificio del cervo sacro, Dogtooth, Alps). Il film è prodotto da Ed Guiney, Andrew Lowe, Yorgos Lanthimos e Kasia Malipan.

Station 19 7×06: promo e trama dal sesto episodio

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Station 19 7×06: promo e trama dal sesto episodio

Il network americano ABC dopo la messa in onda del quinto episodio ha diffuso il promo e la trama di Station 19 7×06, il sesto inedito episodio di Station 19 7, l’annunciata settima e ultima stagione di Station 19, spin-off della serie di Shonda Rhimes Grey’s Anatomy.

In Station 19 7×06 che si intitolerà “With So Little To Be Sure Of”

Tutto quello che sappiamo su Station 19 7

Station 19 è lo spin-off di Grey’s Anatomy.  La fine di Station 19 solleva speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in Grey’s Anatomy  la prossima stagione, se il medical drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era un series regular di Grey’s Anatomy prima di lasciarlo nel 2017 per contribuire alla conduzione dello spin-off Station 19. Dopo aver recitato in Grey’s Anatomy, Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in Station 19 nella terza stagione prima di diventare series regular nella stagione successiva.

Ambientata a Seattle, la serie si concentra sulle vite degli uomini e delle donne della stazione dei vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss, Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre, Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee, Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC Signature, con McKee che funge da showrunner per le prime due stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire dalla terza stagione.

Grey’s Anatomy 20×06: promo e trama dal sesto episodio

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Grey’s Anatomy 20×06: promo e trama dal sesto episodio

Il network americano ABC dopo la messa in onda del quinto episodio ha diffuso il promo e la trama di Grey’s Anatomy 20×06, il quinto inedito episodio di Grey’s Anatomy 20, l’attesa ventesima stagione di Grey’s Anatomy.

In Grey’s Anatomy 20×06 che si intitolerà “The Marathon Continues” – NON DISPONIBILE

Tutto quello che sappiamo su Grey’s Anatomy 20

La ventesima stagione di Grey’s Anatomy uscirà il 14 marzo 2024 su ABC. In Italia Grey’s Anatomy 20 debutterà su Disney+.

Il drama è reduce da una 19a stagione di trasformazione, con il ritiro di Ellen Pompeo, l’uscita di Kelly McCreary e l’ingresso di cinque nuovi personaggi principali, interpretati da Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Alexis Floyd, Niko Terho e Midori Francis. La transizione ha avuto successo, con il ritorno di tutti e cinque i nuovi membri del cast in Grey’s Anatomy 20.

Creata da Shonda Rhimes, Grey’s Anatomy proviene dalla Shondaland di Shonda Rhimes e dalla ABC Signature, parte dei Disney Television Studios. Il cast di Grey’s Anatomy comprende Ellen Pompeo, Chandra Wilson, James Pickens Jr., Kevin McKidd, Kim Raver, Camilla Luddington, Caterina Scorsone, Kelly McCreary, Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Midori Francis e Niko Terho.

Una Storia Nera, il trailer del nuovo film di Leonardo D’Agostini

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Ecco il trailer di Una Storia Nera, il nuovo film di Leonardo D’Agostini, con Laetitia Casta, Andrea Carpenzano, Cristiana Dell’Anna, Lea Gavino, Mario Sguiglia, Giordano De Plano e con Licia Maglietta. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Antonella Lattanzi, che firma anche la sceneggiatura insieme al regista e a Ludovica Rampoldi. Una Storia Nera è prodotto da Matteo Rovere e prodotto da Groenlandia con Rai Cinema. Il film è distribuito da 01 Distribution.

Una Storia Nera, la trama

Vito e Carla sono separati da qualche anno. Si sono amati molto, prima che gelosia e violenza distruggessero il loro amore. Ora Vito ha una nuova vita e Carla ha un nuovo partner. Unico legame i tre figli Nicola, Rosa e la piccola Mara. Ma su Carla incombe ancora la sensazione di avere evitato una tragedia annunciata. Quando Mara chiede di avere il padre accanto a sé il giorno del suo compleanno, Carla, per farla felice, lo invita a cena. Nonostante la paura, la festa procede sorprendentemente tranquilla: ridono, scherzano, scartano insieme i regali. Ma dopo quella sera di Vito non si hanno più notizie. Sparisce nel nulla senza lasciare tracce. Sarà la polizia a far luce sulla sua scomparsa. Alla giustizia verrà affidato il compito di accertare la verità su quanto accaduto. Ma in questi casi esiste davvero una sola, chiara, inconfutabile verità?

Shang-Chi 2: il sequel è ancora in lavorazione? Simu Liu aggiorna sul film

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Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli ha guadagnato la rispettabile cifra di 432 milioni di dollari quando è uscito nel 2021 nel panorama post-pandemico e, con un punteggio del 91% su Rotten Tomatoes, rimane uno dei titoli della Fase 4 dei Marvel Studios meglio recensiti. L’epico film di arti marziali ha fatto conoscere Simu Liu. Purtroppo, da allora non si è saputo granché su Shang-Chi 2 e il personaggio è stato messo da parte e sono passati quasi tre anni dall’ultima volta che abbiamo visto Shang-Chi sui nostri schermi.

Destin Daniel Cretton dovrebbe dirigere il sequel – che si dice si intitolerà Shang-Chi e il relitto del tempo – dopo aver abbandonato Avengers 5. Tuttavia, si pensa che sia impegnato nella serie Wonder Man di Disney+ per il prossimo futuro, lasciando i fan a chiedersi se un seguito di Shang-Chi diventerà mai realtà. Rispondendo a un fan su Threads che ha condiviso la sua convinzione che i Marvel Studios abbiano “abbandonato” la fanbase di Shang-Chi, Liu ha risposto dicendo: “Io credo che stia accadendo“.

Supponendo che il piano sia quello di rivelare la connessione tra i Dieci Anelli e Kang (o forse il Multiverso in generale, dopo il licenziamento di Jonathan Majors), allora Shang-Chi 2 deve davvero uscire prima dei prossimi film degli Avengers. Se così fosse, il palcoscenico potrebbe essere pronto per far sì che il più grande artista marziale vivente diventi un giocatore importante nella guerra del Multiverso che verrà…

Oh, cavolo, non lo so ad essere sincero“, ha detto Liu il mese scorso dopo che gli è stato chiesto quando Shang-Chi farà probabilmente il suo ritorno nel MCU. “Voglio dire, queste cose sono al di sopra delle mie possibilità. Voglio solo continuare a esserne un fan. Sai, quando mi chiamano per dirmi: ‘Ehi, questo è il tuo ruolo e questo è il luogo in cui ti presenterai’. E questo è il momento in cui dovrai essere oscurato“”.

In genere è questo che tende a succedere. Ma Destin è un regista speciale e siamo molto felici di averlo nel sequel. Quindi, ci lavorerà e non vediamo l’ora di vedere cosa ne verrà fuori. Penso che farà un lavoro brillante“.

Ci sono molte idee che abbiamo avuto nell’opener, e alcune di queste idee sono state piantate come domande, alla fine del nostro film. Ci sono cose che potenzialmente vogliamo esplorare in futuro“, ha continuato la star di Barbie. “Tutto cambia così tanto, quindi è difficile dire quante di queste idee arriveranno effettivamente al traguardo, ma ce ne sono molte“.

Shang-Chi 2 non ha al momento una data di uscita confermata.

Il regista di Superman e Peacemaker, James Gunn, sta facendo un’anticipazione sul prossimo villain del DCU?

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James Gunn è un uomo impegnato. Oltre a occuparsi degli studi DC, sta dirigendo Superman e un episodio della seconda stagione di Peacemaker… contemporaneamente (il che porta inevitabilmente a speculazioni su un crossover tra i due progetti del DCU).

Sebbene il regista tenda a tenere aggiornati i fan attraverso le sue varie piattaforme di social media, raramente pubblica qualcosa senza che abbia un significato più profondo.

Come potete vedere qui sotto, James Gunn ha recentemente condiviso una foto di una classica action figure di Mister Mxyzptlk. L’iconico cattivo di Superman non è ancora apparso in un film, anche se varie versioni sono apparse nell’Arrowverse e in altri show televisivi che ruotano attorno all’Uomo d’Acciaio.

Dite il mio nome“, ha scritto James Gunn nella didascalia del post, in seguito alle speculazioni sull’intenzione di includere Mxyzptlk in un prossimo progetto del DCU. Il regista è un fan del lato più strano dell’Universo DC, e possiamo facilmente immaginare Christopher Smith che deve respingere il trickster!

Allo stesso tempo, non vorremmo dare troppa importanza a questa notizia, perché potrebbe essere che James Gunn abbia ricevuto una bella action figure e voglia condividerla con i suoi seguaci! Tuttavia, non stupitevi se questo personaggio apparirà da qualche parte nel DCU.

Nei fumetti, Mister Mxyzptlk è un folletto della quinta dimensione, il che significa che proviene da una dimensione al di là delle normali tre dimensioni spaziali e del tempo. È principalmente un nemico di Superman e spesso appare come un antagonista giocoso piuttosto che come un vero cattivo.

Una delle caratteristiche principali di Mxyzptlk è la sua capacità di deformare la realtà, di piegare le leggi della fisica e, in generale, di provocare il caos con i suoi poteri di manipolazione della realtà. Spesso lo fa per divertimento, sfidando Superman a superarlo in astuzia entro una serie di regole o condizioni.

Tuttavia, è stato dimostrato che l’Uomo del Domani riesce a superarlo facendo pronunciare al cattivo il suo nome al contrario, “Kltpzyxm“, rispedendolo per un certo periodo di tempo nella quinta dimensione.

 

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Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Tron: Ares, un video dal set rivela un nuovo sguardo a Jared Leto

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Avevamo quasi perso le speranze di un terzo film, ma ora la produzione di Tron: Ares è iniziata e, il tanto atteso prossimo capitolo dell’innovativo franchise fantascientifico arriverà presto.

La produzione è iniziata a Vancouver lo scorso gennaio con la star di Suicide Squad Jared Leto nel ruolo del protagonista. Alcuni ritengono che Morbius abbia messo fine alle speranze del vincitore dell’Oscar di tornare a essere un protagonista, quindi spera senza dubbio di riprendersi con questo trequel.

Il tempo ci dirà se quest’ultima rivisitazione del franchise avrà successo, anche se siamo certi che la Disney spera in un successo, visto il ruolo da primo piano che un’attrazione a tema TRON occupa nel suo parco a tema Disney World.

Comunque sia, è stato rivelato un nuovo video dal set canadese del film che mostra Leto (che sembra un po’ malconcio) nella sua cazzutissima tuta leggera. Non c’è molto altro da dedurre da questo video, anche se è chiaro che l’ambientazione reale del film  Tron: Ares sarà una parte importante di questa storia. Naturalmente, speriamo che la Griglia abbia ancora molto spazio.

Tron: Ares è il seguito del film di fantascienza Disney del 1982 TRON e del sequel del 2010 TRON: Legacy. Joachim Rønning dirige Tron: Ares e ha precedentemente dichiarato: “Sono entusiasta di far parte del franchise di TRON e di portare questo nuovo film ai fan di tutto il mondo. Tron: Ares si basa su un’eredità di design, tecnologia e narrazione all’avanguardia. Ora più che mai, sembra il momento giusto per tornare alla Griglia“.

Cosa sappiamo su Tron: Ares?

Interpretato da Jared Leto, Tron: Ares segue un programma altamente sofisticato, Ares, che viene inviato dal mondo digitale a quello reale per una missione pericolosa, segnando il primo incontro dell’umanità con esseri A.I.. Alla regia di Tron: Ares c’è Joachim Rønning, che ha diretto sia Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar che Maleficent – Signora del male per la Disney dopo il suo successo con Kon-Tiki del 2012.

Jared Leto, Evan Peters, Jodie Turner-Smith e Greta Lee completano il cast del film scritto da Jesse Wigutow e Jack Thorne, la cui produzione dovrebbe iniziare ad agosto (dipendentemente dallo sciopero degli attori SAG-AFTRA). Emma Ludbrook, Jeffrey Springer e Leto produrranno, con Russell Allen come produttore esecutivo.

Jesse Wigutow e Jack Thorne hanno scritto la sceneggiatura di Tron: Ares, mentre Sean Bailey, Jeffrey Silver, Justin Springer, Leto, Emma Ludbrook e Steven Lisberger hanno prodotto insieme al produttore esecutivo Russell Allen. L’uscita del film è prevista per il 2025.

Il franchise di Tron è stato lanciato con l’omonimo film del 1982 con Jeff Bridges nei panni del creatore di videogiochi Kevin Flynn, che è stato lodato per i suoi effetti visivi e ha sviluppato un classico di culto dopo una difficile uscita nelle sale. A questo ha fatto seguito il sequel Tron: Legacy del 2010, che ha introdotto nel cast Garrett Hedlund e Olivia Wilde e che ha ottenuto poco più di 400 milioni di dollari al suo debutto durante le festività natalizie.

Semaine de la Critique Cannes 2024: svelato il programma

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Semaine de la Critique Cannes 2024: svelato il programma

La Semaine de la Critique di Cannes 2024, la sezione dedicata alle opere prime e seconde, si aprirà con il thriller psicologico di Jonathan Millet “Ghost Trail” e si concluderà con il film di genere “Animale” di Emma Benestan. I titoli sono due degli 11 lungometraggi in programma per la Semaine de la Critique, che si svolge parallelamente al Festival di Cannes (qui il programma).

Il film americano selezionato è “Blue Sun Palace” di Constance Tsang, storia agrodolce su due immigrati cinesi che vivono nel Queens che legano dopo una tragica morte e trovano un significato nella reciproca compagnia. “Umile e dignitoso come i suoi personaggi, questo primo film, realistico e intimo, getta luce su una comunità poco vista”, ha affermato Ava Cahen, direttrice artistica della Settimana della Critica. “Blue Sun Palace” è interpretato da Lee Kang-sheng i cui crediti recenti includono “Twisted Strings”.

Oltre ai film di apertura e di chiusura, la sezione Proiezioni Speciali comprenderà “Across the Sea” di Saïd Hamich Benlarbi e il primo lungometraggio di Alexis Langlois “Les reines du drame”.

“Across the Sea”, un melodramma ambientato negli anni ’90 e che vanta una colonna sonora di musica Raï, descrive 10 anni nella vita di un immigrato marocchino clandestino a Marsiglia. Il film è interpretato da Grégoire Colin, Anna Mouglalis e dall’attore emergente Ayoub Gretaa. “Across the Sea” segna il seguito di Hamich Benlarbi a “Retour à Bollène”.

“Les reines du drame”, invece, è una commedia musicale pop che segue un influencer che si innamora di una cantante punk degli anni 2000. Cahen ha descritto il film come una “lettera d’amore scintillante e vibrante al cinema e alla sua storia, ai suoi stili e generi. Il film è interpretato da Louiza Aura e Gio Venture, insieme a Bilal Hassani, Asia Argento e Alma Jodorowsky.

“Ghost Trail” è ispirato a eventi della vita reale e racconta la storia di un uomo siriano che insegue alcune delle persone che hanno perpetrato orrori in nome del regime durante la guerra civile. Cahen ha descritto il film come un “film emozionante e sensoriale in cui la finezza dell’attore franco-tunisino Adam Bessa ci lascia senza fiato”.

“Animale” è un film di genere femminista al “crocevia tra western, slasher, body horror e film di vendetta, nel cuore della Camargue”, ha detto Cahen. Il film è interpretato da Oulaya Amamra, che in precedenza aveva recitato in “Divines”.

Gli altri film che saranno presentati in anteprima mondiale alla Settimana della Critica includono il film di genere romantico “Locust”, che segna il debutto nel lungometraggio dell’artista multidisciplinare taiwanese KEFF; “Julie Keeps Quiet” di Leonardo Van Dijl; “Simon of the Mountain” del regista argentino Federico Luis; “Baby” del regista brasiliano Marcelo Caetano; “The Brink of Dreams” di Nada Riyadh e Ayman El Amir e “Block Pass” del regista francese Antoine Chevrollier. Alla Semaine de la Critique sono stati presentati un record di 1.050 lungometraggi, un terzo dei quali diretti da registe donne. La 63a edizione della Semaine de la Critique si svolgerà dal 15 al 23 maggio.

FILM IN CONCORSO alla Semaine de la Critique di Cannes 2024

Competition

  • “Baby,” Marcelo Caetano
  • “Blue Sun Palace,” Constance Tsang
  • “The Brink of Dreams,” Nada Riyadh and Ayman El Amir
  • “Julie Keeps Quiet,” Leonardo Van Dijl
  • “Locust,” KEFF
  • “Block Pass,” Antoine Chevrollier
  • “Simon of the Mountain,” Federico Luis

Special Screenings

  • “Ghost Trail,” Jonathan Millet (Opening Film)
  • “Queens of Drama,” Saïd Hamich Benlarbi
  • “Across the Sea,” Saïd Hamich Benlarbi
  • “Animale,” Emma Benestan (Closing Film)

Noir in Festival: Il sale sulla ferita di Cristina Rava vince il Premio Giorgio Scerbanenco per il cinema 2024

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La speciale giuria del Premio Giorgio Scerbanenco per il cinema 2024, iniziativa nata in accordo con Cecilia Scerbanenco dal Noir in Festival e Lo Scrittoio, con il sostegno di Lombardia Film Commission e Fondazione Cariplo, presieduta dallo scrittore e regista Donato Carrisi e composta da quattro professionisti del settore produttivo cinematografico e televisivo – Carlo Degli EspostiLuca LuciniGiorgia Priolo e Paolo Vari, in dialogo con un gruppo di lettura formato da membri del Circolo dei Lettori di Milano – ha assegnato il premio a Il sale sulla ferita (Rizzoli) di Cristina Rava con la seguente motivazione:

Per la carica emotiva del personaggio centrale che è in grado di incontrare un pubblico ampio e traversale e perché si presta alla serialità lasciando spazi e margini per un ulteriore sviluppo creativo e narrativo”.

La giuria intende inoltre segnalare con una menzione speciale il romanzo di Bruno Morchio La fine è ignota (Rizzoli) – già vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco per la letteratura 2023 – per un potenziale sviluppo destinato alla sala cinematografica.

Il premio è stato consegnato al vincitore venerdì 12 aprile 2024 a Casa Manzoni di Milano, con la partecipazione di gruppo di studenti del Triennio in Cinema e Animazione del campus di Milano di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, che ha realizzato i pitch dei progetti audiovisivi tratti dai romanzi candidati.

WGA Awards 2024: vincono The Holdovers e American Fiction

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WGA Awards 2024: vincono The Holdovers e American Fiction

Al contrario di quanto succede solitamente in stagioni cinematografiche “normali”, quando l’assegnazione dei premi Oscar è l’ultima grande cerimonia di premiazione della stagione dei premi, si sono svolti la scorsa notte a Hollywood i WGA Awards 2024, i premi della gilda degli sceneggiatori.

Replicando il risultato degli Oscar, Cord Jefferson ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura adattata con American Fiction, mentre per la categoria riservata agli script originali, The Holdovers – lezioni di vita di Alexander Payne ha avuto il suo riscatto dagli Academy Awards, dove ha perso contro Justine TrietAnatomia di una caduta, che però era ineleggibile per la gilda.

Per quanto riguarda le categorie dedicate alla serialità, lunga e breve, i nomi che si sono susseguiti per tutta la stagione dei premi si sono confermati anche per i WGA Awards 2024: The Bear per la commedia, Succession per il dramma e Beef per la serialità breve. Oltra a The Last of Us che ha trionfato nella categoria dedicata alle serie nuove.

Ecco di seguito tutti i vincitori dei WGA Awards 2024

ORIGINAL SCREENPLAY
The Holdovers, Written by David Hemingson; Focus Features

ADAPTED SCREENPLAY
American Fiction, Screenplay by Cord Jefferson, Based upon the novel Erasure by Percival Everett; Amazon MGM Studios

DOCUMENTARY SCREENPLAY
The Pigeon Tunnel, Written by Errol Morris; Apple Original Films

DRAMA SERIES
Succession, Written by Will Arbery, Jesse Armstrong, Miriam Battye, Jon Brown, Jamie Carragher, Ted Cohen, Nate Elston, Francesca Gardiner, Callie Hersheway, Lucy Prebble, Georgia Pritchett, Tony Roche, Susan Soon He Stanton, Will Tracy; HBO | Max

COMEDY SERIES
The Bear, Written by Karen Joseph Adcock, Joanna Calo, Kelly Galuska, Rene Gube, Sofya Levitsky-Weitz, Stacy Osei-Kuffour, Alex Russell, Catherine Schetina, Christopher Storer; FX Networks

LIMITED SERIES
Beef, Written by Joanna Calo, Bathsheba Doran, Jean Kyoung Frazier, Niko Gutierrez-Kovner, Lee Sung Jin, Alice Ju, Carrie Kemper, Mike Makowsky, Marie Hanhnhon Nguyen, Kevin Rosen, Alex Russell; Netflix

NEW SERIES
The Last of Us, Written by Neil Druckmann, Halley Gross, Craig Mazin, Bo Shim; HBO | Max

ANIMATION
“Carl Carlson Rides Again” (The Simpsons), Written by Loni Steele Sosthand; Fox

EPISODIC DRAMA
“Living+” (Succession), Written by Georgia Pritchett & Will Arbery; HBO | Max

EPISODIC COMEDY
“Escape From Shit Mountain” (Poker Face), Written by Nora Zuckerman & Lilla Zuckerman; Peacock

COMEDY/VARIETY TALK SERIES
Last Week Tonight with John Oliver, Senior Writers Daniel O’Brien, Owen Parsons, Charlie Redd, Joanna Rothkopf, Seena Vali Writers Johnathan Appel, Ali Barthwell, Tim Carvell, Liz Hynes, Ryan Ken, Mark Kramer, Sofia Manfredi, John Oliver, Taylor Kay Phillips, Chrissy Shackelford; HBO | Max

COMEDY/VARIETY SPECIALS
Sarah Silverman: Someone You Love, Written by Sarah Silverman; HBO | Max

COMEDY/VARIETY SKETCH SERIES 
I Think You Should Leave with Tim Robinson, Writers Tim Robinson, Zach Kanin, John Solomon, Gary Richardson, Reggie Henke, Brendan Jennings, Patti Harrison; Netflix

QUIZ AND AUDIENCE PARTICIPATION
The Chase, Head Writer David Levinson Wilk Writers Erik Agard, Kyle Beakley, Micki Boden, Megan Broussard, Jonathan Daly, Brian Greene, Robert King, Jason Lundell, Sierra Mannie, Amy Ozols, Bobby Patton, Ellen Teitel, Ari Yolkut; NBC

CHILDREN’S EPISODIC, LONG FORM AND SPECIALS
“Romance Dawn” (One Piece), Written by Matt Owens & Steven Maeda; Netflix

DAYTIME DRAMA
Days of Our Lives, Head Writer Ron Carlivati Creative Consultant Ryan Quan Writers Sonja Alar, Jazmen Darnell Brown, Joanna Cohen, Carolyn Culliton, Richard Culliton, Cheryl Davis, Kirk Doering, Christopher Dunn, Jamey Giddens, David Kreizman, Henry Newman, Dave Ryan, Katherine D. Schock; Peacock

TV & NEW MEDIA MOTION PICTURES
Quiz Lady, Written by Jen D’Angelo; Hulu

SHORT FORM NEW MEDIA
Carpool Karaoke, Written by Casey Stewart, David Young; Apple TV+

NEWS SCRIPT – ANALYSIS, FEATURE, OR COMMENTARY
“Healing and Hope” (60 Minutes), Written by Scott Pelley, Nicole Young, Kristin Steve; CBS News

NEWS SCRIPT – REGULARLY SCHEDULED, BULLETIN, OR BREAKING REPORT 
“Surprise Attack!” (CBS Weekend News), Written by J. Craig Wilson, Ambrose Raferty; CBS News

DIGITAL NEWS
“The Persuaders: A 5-Part Investigation into the Union-Busting Industry,” Written by Dave Jamieson; HuffPost

RADIO/AUDIO DOCUMENTARY
“The Call” (This American Life), Written by Mary Harris; Slate

RADIO/AUDIO NEWS SCRIPT – REGULARLY SCHEDULED, BULLETIN, OR BREAKING REPORT
“World News This Week – Week of March 17, 2023,” Written by Joy Piazza; ABC News Radio

RADIO/AUDIO NEWS SCRIPT – ANALYSIS, FEATURE, OR COMMENTARY
“The Diagnosis Was Fatal. She Couldn’t Get an Abortion” (What Next), Written by Madeline Ducharme and Mary Harris; Slate

ON AIR PROMOTION
“WCBS AM Promos,” Written by Bill Tynan; WCBS Newsradio 880

8 cose che nessun fan Marvel ammetterebbe mai sul MCU

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8 cose che nessun fan Marvel ammetterebbe mai sul MCU

I risultati raggiunti dai Marvel Studios dal 2008, anno di uscita di Iron Man, sono a dir poco incredibili. Hanno sfornato un successo dopo l’altro e anche alcuni beniamini della critica, creando un mondo condiviso che non ha nulla da invidiare a nessun altro franchise.

Come molti di voi, amiamo il MCU (quindi, niente panico: non c’è odio qui). Tuttavia, ci sono alcuni difetti e problemi in questo mondo condiviso che i suoi fan più accaniti non vogliono accettare! In questo articolo facciamo un’immersione profonda in questi aspetti, esplorando i punti deboli del MCU, le decisioni che non hanno senso e il motivo per cui è improbabile che questi film e spettacoli televisivi possano creare lo stesso entusiasmo tra i fan di un tempo.

La Terra-616 è un po’ noiosa

Terra-616Mentre l’Universo Marvel ha sempre rispecchiato il nostro mondo (ecco perché non ci sono luoghi fittizi come Metropolis o Gotham City), il MCU è forse un po’ troppo reale. La Avengers Tower ha reso lo skyline di New York City un po’ più eccitante per un certo periodo, anche se di sicuro non è durato. Tuttavia, senza il Baxter Building, senza il Raft e persino il Sanctum Sanctorum di Doctor Strange che sembra un edificio qualsiasi, il MCU è decisamente noioso. Non è stato valorizzato in alcun modo, ed è un peccato. Wakanda e gli elivelivoli di breve durata hanno fatto un po’ la differenza in vari momenti, ma per il resto è un po’ noioso, no?

Hanno perso la palla su Spider-Man

Spider-Man/Peter Parker, 'Captain America: Civil War' (2016)

Obiettivamente, la trilogia di Spider-Man dei Marvel Studios è eccellente. Sono tutti film molto belli e Spider-Man: No Way Home è probabilmente uno dei migliori film del MCU mai realizzati.

Tuttavia, è difficile ignorare i passi falsi compiuti nel corso degli anni. Dall’eccessiva dipendenza di Peter Parker dalla tecnologia all’assenza dei suoi classici cattivi (Norman Osborn non esiste sulla Terra-616? Sul serio?!), il MCU non ha fornito la versione perfetta di Spider-Man.

Sebbene sia in mani migliori con i Marvel Studios che con la Sony Pictures, non fingiamo che la direzione creativa dei Marvel Studios per il personaggio sia stata priva di difetti.

La linea temporale non ha senso

Nick Fury

I Marvel Studios possono pubblicare libri e usare Disney+ per cercare di spiegare la linea temporale del MCU quanto vogliono, ma questa non ha comunque senso. Il Blip è servito solo a complicare le cose e, con un numero di progetti più elevato che mai, la situazione non fa che peggiorare. C’è un ordine approssimativo dei film (e delle serie tv) che è una guida utile… ma sarebbe sciocco dare troppa importanza a tutto questo.

Gli riconosciamo il merito di averci provato – basta guardare la “Grande Settimana” di Nick Fury – e non deve essere stato facile per lo studio nel corso degli anni. Pretendere che i Marvel Studios siano dei maestri della narrazione in questo senso, però, sarebbe un grande passo avanti.

I Marvel Studios hanno raggiunto l’apice con i Vendicatori

The Avengers mcu

Può sembrare un’affermazione azzardata e ingiusta, ma lasciateci spiegare. Dal 2012 i Marvel Studios hanno realizzato un’infinità di film incredibili: Guardiani della Galassia, Black Panther e Avengers: Endgame vengono subito in mente. Tuttavia, al di fuori di alcuni rari esempi – la scena del portale di quest’ultimo è uno di questi – il MCU ha mai saputo ricreare la stessa magia di vedere questi diversi supereroi riuniti sullo schermo?

È stata un’esperienza unica nella vita vedere Capitan America condividere lo schermo con Iron Man, e Thor combattere contro Hulk… beh, è stato incredibile. Sono seguiti moltissimi momenti di grande effetto, ma questo risultato, anche se il film in sé non è stato il migliore, rimane ineguagliato.

Gli X-Men e i Fantastici Quattro sono arrivati troppo tardi

I Fantastici Quattro poteri inesplorati MCU

Quando è avvenuta la fusione Disney/Fox, i fan dei fumetti non hanno potuto fare a meno di entusiasmarsi per la prospettiva che i Marvel Studios potessero riottenere i diritti dei franchise degli X-Men e dei Fantastici Quattro. Questo accadeva nel 2019. Cinque anni dopo, siamo ancora a un anno di distanza da I Fantastici Quattro e abbiamo solo X-Men ’97 e alcuni riferimenti ai mutanti da mostrare per questi personaggi. Ci aspettiamo che nei prossimi anni ci siano molti grandi film e serie televisive; purtroppo, però, sembra che tutto ciò avvenga troppo tardi.

Qualsiasi tipo di progetto Avengers vs. X-Men non avrà lo stesso impatto senza i sei Vendicatori originali. Mister Fantastic probabilmente non condividerà mai lo schermo con Tony Stark. La Cosa e Hulk? Non si scontreranno mai. Ma tutti questi problemi potrebbero essere risolti con un reboot…

Ci sono troppi personaggi

Moon Knight She-Hulk

Negli ultimi anni, è stato meraviglioso vedere personaggi del calibro di Shang-Chi, Ms. Marvel, She-Hulk e gli Eterni ottenere il loro posto sullo schermo. Purtroppo, questo si è aggiunto a un problema preesistente del MCU: troppi personaggi.

Semplicemente non c’è spazio per rendere giustizia a tutti questi eroi e, con un numero limitato di film e spettacoli televisivi disponibili ogni anno (e ancora meno con Bob Iger di nuovo a capo della Disney), molti di loro sono caduti nel dimenticatoio.

Moon Knight, Namor, Werewolf by Night e persino il nuovo Capitan America sono scomparsi dalla loro introduzione. Quando Sam Wilson tornerà, saranno passati quattro anni dall’ultima volta che lo abbiamo visto!

La DC ha fatto alcune cose meglio

Peacemaker

Il DCEU è stato un disastro e di questo si sono rallegrati non pochi fan del MCU. Anche se non si è assolutamente prevenuti, non si può ignorare il fatto che, per un certo periodo, la narrazione è stata: “Tutto ciò che la DC può fare, la Marvel lo fa meglio“.

Nonostante ciò, bisogna ammettere che la DC ha fatto almeno alcune cose meglio dei Marvel Studios. Molti superumani si sentono più… beh, super… nel DCEU. Anche il mondo stesso è a volte più fantastico e fumettistico, e l’atmosfera adulta ha fatto sì che il franchise abbia ottenuto il rating R molto prima che Deadpool e Wolverine lo facessero quest’anno.

I suoi giorni migliori sono alle spalle

Marvel Studios

I Marvel Studios stanno cercando di correggere la rotta, revisionando creativamente Daredevil: Born Again, dando la priorità alla qualità rispetto alla quantità e rimodellando la Saga del Multiverso dopo che Kang non è riuscito a entrare in sintonia con il pubblico. Per questo, meritano un grande riconoscimento.

Purtroppo, la sensazione è che i giorni migliori del MCU siano ormai alle spalle. Questi film non sembrano più eventi veri e propri e, anche se c’è sempre spazio per un cambiamento, l’entusiasmo non c’è più. Forse è una cosa troppo bella dal 2008?

I prossimi film sui Vendicatori saranno probabilmente epici, ma riusciranno a colpire nello stesso modo in cui Avengers: Endgame? Sembra improbabile. È stato quello il momento in cui l’entusiasmo dei fan ha raggiunto l’apice; basti vedere quanto poco i fan si interessino agli show televisivi del MCU rispetto a quando è stata lanciata WandaVision.

Deadpool & Wolverine: si dice che nel film apparirà un noto attore del MCU [SPOILER]

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I Marvel Studios hanno portato al CinemaCon 9 minuti di filmati di Deadpool & Wolverine e, tra le maggiori rivelazioni, c’è stata un’inquadratura del Thor di Chris Hemsworth che piange il Mercenario dalla bocca larga caduto in battaglia.

Al momento in cui scriviamo, non è chiaro se si tratti di un filmato d’archivio montato per le scene nella TVA o di un vero e proprio cameo del Dio del Tuono del MCU.

In ogni caso, ci aspettiamo che questo film presenti alcuni volti familiari e, se si crede a una nuova indiscrezione condivisa dallo scooper @CanWeGetToast, apparirà anche un veterano del MCU: l’Happy Hogan di Jon Favreau.

Non abbiamo ulteriori dettagli sul ruolo che interpreterà in Deadpool & Wolverine, ma l’attore ha anche interpretato Foggy Nelson nel Daredevil della FOX, quindi consideriamoci incuriositi.

Jon Favreau ha interpretato per la prima volta Happy in Iron Man del 2008 ed è diventato un punto fermo di quel franchise prima di diventare un attore non protagonista nella trilogia di Spider-Man di Jon Watts.

È apparso anche in Avengers: Endgame e in diverse varianti di Happy Hogan in What If…? Shawn Levy, regista di Deadpool & Wolverine, si è recentemente seduto per una conversazione con People e ha rivelato che è stato nel lontano 2011, sul set di Real Steel, che Hugh Jackman ha messo per la prima volta Ryan Reynolds sul suo radar.

Hugh mi disse: ‘Per quello che vale, se mai incontrerai e lavorerai con Ryan Reynolds, non smetterai mai‘”, ha ricordato. “Era il 2010. Hugh Jackman, il profeta, un talento speciale poco conosciuto“.

A quel punto, Hugh Jackman e Ryan Reynolds avevano già condiviso lo schermo in X-Men Origins: Wolverine nei panni di Logan e di una versione di Wade Wilson che avremmo preferito dimenticare. Quando Levy ha incontrato la star di Deadpool, si è creato un legame immediato. “Ci siamo trovati a nostro agio l’uno con l’altro“, ha detto. “

Ma si è davvero manifestata la prima volta che ci siamo seduti a parlare di Free Guy“. “Era una sceneggiatura che parlava di videogiochi, ma avevamo in mente altri temi e messaggi. E siamo entrati in sintonia sul desiderio di dare al pubblico un film che lo trasporti, lo faccia ridere e non si vergogni di essere un film dal cuore grande“.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Mickey 17 descritto come una commedia di fantascienza dopo le anteprime ai CinemaCon

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Robert Pattinson e il regista Bong Joon-ho erano presenti alla presentazione del CinemaCon della Warner Bros. all’inizio di questa settimana a Las Vegas per far debuttare un nuovo filmato di Mickey 17, che è stato da poco posticipato a gennaio 2025.

Anche se sembra che la WB non pubblicherà presto il trailer online, abbiamo appreso una tonnellata di nuove informazioni sul filmato grazie alle reazioni sui social media e ai vari filmati raccolti da diversi siti web. Tuttavia, la cosa più sorprendente è che, secondo i presenti, il film ha un chiaro taglio comico nella narrazione.

Il romanzo Mickey 7 di Edward Ashton, acclamato dalla critica, è servito da ispirazione per il film. Il titolo del film è stato modificato in Mickey 17 perché Bong Joon-ho ha dichiarato di aver ucciso il personaggio del titolo 10 volte in più rispetto ad Ashton.

Sebbene Pattinson interpreti diversi cloni nel film, Mickey 17 e Mickey 18 sono le due varianti principali. Nonostante abbiano lo stesso patrimonio genetico, i due cloni hanno personalità distinte.

Per Mickey 18, Robert Pattinson ha detto che il personaggio è come “interpretare un fratello malvagio” che è “fuori controllo“, mentre Mickey 17, sostiene, è maltrattato dalla vita ma è “felice di far parte di una squadra“.

Mickey 17 doveva inizialmente uscire nelle sale a marzo, ma è stato tolto dalla programmazione della Warner Bros. e riprogrammato per il 31 marzo 2025. Il motivo del ritardo è stato presumibilmente la necessità di Bong Joon-ho di avere più tempo per completare i VFX del film.

La nuova data di uscita ha però preoccupato alcuni critici, in quanto il mese di gennaio è solitamente considerato una discarica per i film che gli studios ritengono non avranno un buon rendimento.

Di cosa parla Mickey 17?

Questo nuovo progetto del regista sudcoreano, successivo a Parasite, è tratto dal romanzo di Edward Ashton del 2022, descritto dalla casa editrice St. Martin Press come un thriller cerebrale high-concept facente parte di quel filone di film come “The Martian” e “Dark Matter“. In Mickey 17 Pattinson interpreta qui un “sacrificabile”, ovvero un dipendente usa e getta di una spedizione umana inviata a colonizzare un pianeta ghiacciato, che improvvisamente si rifiuta però di lasciare che il suo clone sostitutivo prenda il suo posto.

Oltre che una semplice immagine e un breve teaser, ad oggi non è stato mostrato altro del film, su cui vige dunque un certo mistero. Sappiamo però che nel cast vi sono anche gli attori Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo. Bong, oltre ad aver scritto e diretto, produce anche il film attraverso la sua società Offscreen. Con la data d’uscita di Mickey 17 fissata al 31 gennaio 2025, non resta dunque che attendere maggiori informazioni e qualche nuovo materiale promozionale.

Mufasa: Il Re Leone, il filmato del CinemaCon rivela una storia d’origine unica; svelato un nuovo aspetto di Mufasa

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All’inizio di questa settimana la Disney ha dato filo da torcere alla Paramount al CinemaCon e tra i progetti in evidenza della Casa di Topolino c’era l’atteso prequel de Il Re Leone, Mufasa: Il Re Leone.

Sappiamo da tempo che il film approfondirà l’infanzia di Mufasa e Scar, ma come ha detto il regista Barry Jenkins ai presenti, “Cosa ci fa qui il regista di ‘Moonlight‘ per parlarmi di un film con un’eredità di 8 quadranti?“.

Ebbene, il regista ha dichiarato che è stata “una delle migliori decisioni che abbia mai preso in vita mia” e ha definito questo film “molto personale“, avendo guardato Il Re Leone oltre 200 volte mentre faceva da babysitter ai suoi giovani nipoti. Leggendo la sceneggiatura, ha detto che gli ha ricordato cosa fanno i giovani con le loro emozioni e “come possono diventare grandi così come sono“.

Ha anche definito Mufasa: Il Re Leoneun film enorme e il mio compito era quello di riempirlo con un cuore enorme“. Il teaser si limita a mostrare gli animali e gli ambienti in CGI, ma si dice che sia un netto miglioramento rispetto alla versione già fotorealistica de Il Re Leone che abbiamo visto nelle sale nel 2019. È interessante notare che una parte della narrazione sembra ribaltare ciò che pensavamo di sapere su Mufasa

Questa storia inizia ben oltre la montagna e le ombre dall’altra parte della luce. Nacque un leone senza una goccia di nobiltà nel sangue, un leone che avrebbe cambiato le nostre vite per sempre“.

Sembra quindi che Mufasa: Il Re Leone non sia nato in un ambiente regale e destinato a diventare re, una situazione ben diversa da quella in cui si è svolta la storia di Simba. Naturalmente, Jenkins ha suggerito per la prima volta che questo potrebbe essere il caso quando il film è stato presentato per la prima volta.

È la storia di come Mufasa sia salito al rango di re“, ha detto. “Pensiamo che sia semplicemente nato nella sua stirpe, ma in realtà Mufasa era un cucciolo orfano che ha dovuto attraversare il mondo da solo. Raccontando questa storia, possiamo sperimentare il vero viaggio di Mufasa che ha trovato il suo posto nel cerchio della vita“.

Con Aaron Pierre, Kelvin Harrison Jr., Seth Rogen, Billy Eichner, John Kani, Mufasa: Il Re Leone arriverà nelle sale il 20 dicembre di quest’anno.

Un nuovo look di Mufasa può essere visto nel post di X qui sotto:

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Cosa sappiamo su Mufasa: Il Re Leone

Mufasa: Il Re Leone sarà diretto da Barry Jenkins, regista premio Oscar di Moonlight, da una sceneggiatura di Jeff Nathanson. Aaron Pierre darà la voce a Mufasa nel nuovo film, mentre Kelvin Harrison Jr. doppierà Scar, che presumibilmente sarà ancora una volta il cattivo del film. Non si sa molto del film, se non che si tratta della storia delle origini del padre di Simba. James Earl Jones, voce originale del Mufasa adulto, ha deciso di non tornare per il film.

Sono cresciuto con questi personaggi, significano molto per me“, ha spiegato Jenkins in un’intervista dello scorso anno. “I re non nascono tali. Devono diventare ciò che sono attraverso una serie di eventi con i quali molte persone possono immedesimarsi. Quindi, da questo punto di vista, si adatta molto bene a tutto il resto che ho fatto. Quindi non sento alcuna pressione, voglio solo fare un buon lavoro“.

“Penso che vedrete una tonnellata di volti familiari“, ha poi anticipato Barry Jenkins in un’intervista del 2022. “È un prequel, ma di nuovo, è un prequel nel senso che questi sono tutti gli stessi personaggi, ma vi stiamo raccontando come sono arrivati a essere quello che sono. Quindi stiamo letteralmente andando a ritroso. Stiamo tornando indietro nel tempo con molti di questi personaggi. Siamo anche nel presente, ma torniamo indietro per raccontare chi erano questi personaggi“.

Aspettatevi dei numeri musicali“, ha aggiunto il regista. “Numeri musicali davvero meravigliosi, direi“. Mufasa: Il Re Leone arriverà nelle sale il 20 dicembre di quest’anno.

Thunderbolts*: in aumento le speculazioni sul titolo che nasconde il fatto che è un film sui DARK AVENGERS?

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Parlando al CinemaCon all’inizio di della scorsa settimana, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha confermato che l’asterisco nel titolo di Thunderbolts* è significativo, ma non se ne parlerà prima dell’uscita del film.

Inutile dire che le speculazioni si sono scatenate. Da tempo ci si chiede se la squadra prenda il nome dal presidente Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Molti fan hanno poi raddoppiato l’ipotesi dopo che il filmato di Captain America: Brave New World ha mostrato il Generale fare pressioni su Sam Wilson affinché assembli una nuova squadra di Vendicatori.

Le teorie spaziano dal fatto che il nome “Thunderbolts” sia un cenno ironico al Presidente dopo la sua probabile trasformazione in Hulk Rosso, al fatto che la squadra che abbiamo visto nei concept art non sia la vera squadra dei Thunderbolts (si tratterebbe invece di una squadra esca o di un gruppo simile alla Task Force X destinato a morire in battaglia).

Tuttavia, la teoria più convincente è che Thunderbolts* si concluda con la rivelazione che questa squadra è, in realtà, sono i DARK AVENGERS, i Vendicatori Oscuri del MCU. La presenza della Sentinella potrebbe confermarlo e, una volta messi fuori gioco personaggi come Bucky e Yelena Belova, potremmo ritrovarci con una squadra malvagia di Vendicatori che annovera tra le sue fila personaggi come l’Agente degli Stati Uniti e Ghost.Ma soprattutto, sarebbero controllati dal governo degli Stati Uniti e da Val, una cosa ben diversa dalle versioni precedenti.

Tutto quello che sappiamo su Thunderbolts*

Durante il panel dei Marvel Studios al D23 2022, il presidente dei Marvel Studios  Kevin Feige  ha svelato il cast del prossimo film Thunderbolts, che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent (Wyatt Russell), Taskmaster (Olga Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow (Florence Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Thunderbolts* è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio 2025. Harrison Ford – ammesso che sia presente – sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Il film sarà diretto da  Jake Schreier, la cui storia come regista non è estremamente ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012, Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.