Marvel Studios ha
rilasciato una nuova featurette per Guardiani della Galassia
Vol. 3con lo
sceneggiatore/regista James Gunn, il capo dell’MCU Kevin
Feige e il cast del trequel che riflette sul viaggio che
li ha portati a questo punto.
Ci sono alcuni nuovi frammenti di filmati del film, insieme a
approfondimenti su com’è stato dare vita a questi personaggi dopo
che così tante persone hanno dubitato delle possibilità di successo
del franchise nel 2014. Molte persone hanno sostenuto che Guardiani della Galassia sarebbe stato ” Il primo
flop dei Marvel Studios” quando è stato annunciato, ma è invece
diventata una delle proprietà di maggior successo dei Marvel
Studios.
Di recente vi abbiamo
segnalato che la previsione per questo film è che possa
debuttare negli USA con un impressionante $ 130 milioni di incassi
nel primo weekend, anche se questo è un numero che potrebbe
facilmente aumentare man mano che ci avviciniamo alla data di
uscita che è prevista per il 5 maggio 2023.
Guardiani della
Galassia Vol. 3, la trama ufficiale
Guardiani della Galassia Vol. 3, l’attesissimo
terzo e ultimo capitolo della trilogia di Guardiani della
Galassia di James Gunn, che arriverà il 3 maggio nelle
sale italiane. “Nel film Marvel Studios
Guardiani della Galassia Vol. 3, l’amato gruppo
di improbabili Super Eroi sembra po’ diverso ultimamente. Peter
Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno
a sé la sua squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere
uno di loro. Una missione che, se non sarà portata a termine con
successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo”.
La Universal Studios ha diffuso un
secondo trailer ufficiale di Fast X
(Fast and Furious 10), l’attesissimo decimo capitolo
della saga di
Fast and Furious. A poco più di un mese dalla fine,
Universal Pictures ha lanciato il secondo trailer cheoffre uno sguardo ancora migliore all’epica penultima
avventura per Dominic Toretto (Vin
Diesel) e la sua famiglia allargata.
Fast X, La fine della
corsa ha inizio
Fast
X uscirà nelle sale il 18 maggio 2023 ed è
diretto dal regista di Transporter Louis
Leterrier, che ha raccolto il timone dopo che Justin Lin ha
improvvisamente abbandonato il progetto a causa di divergenze
creative. Il film è scritto da Justin Lin e Dan Mazeau, con Justin
Lin ancora impegnato come produttore del film.
La fine della corsa ha inizio.
Fast
X, il decimo film della
saga di Fast & Furious, dà il via ai capitoli
finali di uno dei più leggendari e popolari franchise
cinematografici, giunto al suo terzo decennio e ancora sostenuto
dallo stesso cast e dagli stessi personaggi degli esordi. Nel corso
di molte sfide e contro ostacoli impossibili, Dom Toretto
(Vin
Diesel) e la sua famiglia hanno superato in astuzia,
coraggio e abilità tutti i nemici che hanno incontrato sul loro
cammino. Ora si trovano di fronte all’avversario più letale che
abbiano mai affrontato: una minaccia terribile che emerge dalle
ombre del passato, alimentata dalla vendetta, determinata a
disperdere la famiglia e a distruggere per sempre tutto e tutti i
suoi cari.
In Fast Five del 2011, Dom e la sua
squadra hanno eliminato il famigerato boss della droga brasiliano
Hernan Reyes e distrutto il suo impero su un ponte di Rio De
Janeiro. Quello che non sapevano è che il figlio di Reyes, Dante
(Jason
Momoa di Aquaman), ha assistito a tutto questo e
ha passato gli ultimi 12 anni a elaborare un piano per far pagare a
Dom il prezzo più alto. Il complotto di Dante spingerà la famiglia
di Dom da Los Angeles alle catacombe di Roma, dal Brasile a Londra
e dal Portogallo all’Antartide. Si stringeranno nuove alleanze e
torneranno vecchi nemici. Ma tutto cambia quando Dom scopre che suo
figlio di 8 anni (Leo Abelo Perry, Black-ish) è
l’obiettivo finale della vendetta di Dante.
La 76esima edizione del
Festival di Cannes ha svelato il poster ufficiale di
questa sua edizione 2023. Su di esso vi è l’attrice
Catherine Deneuve, immortalata mentre si trova
sulla spiaggia di Pampelonne, per le riprese di La Chamade
di Alain Cavalier. In quel film la Deneuve
interpretava Lucile, che conduce una vita mondana e superficiale,
venata di disinvoltura e gusto per il lusso. Il suo cuore batte
freneticamente, in fretta, con passione. Proprio come il cuore del
cinema che il Festival di Cannes celebra ogni anno: il suo battito
vivo e corposo si sente ovunque. Il cuore della Settima Arte – dei
suoi artisti, professionisti, dilettanti – batte come un tamburo,
al ritmo dell’urgenza che la sua natura eterna impone.
“Gioiosa, audace e romantica,
una giovane donna dai lunghi capelli biondi sorride, fiduciosa, al
suo futuro. È una certa forma di magia che Catherine Deneuve
incarna: pura, incandescente e talvolta trasgressiva. È questa
indicibile magia che il 76° Festival Internazionale del Film
trasmette con questo manifesto senza tempo. Per ribadire il
glorioso presente del cinema e per intravederne un futuro pieno di
promesse. Catherine Deneuve rappresenta ciò che il cinema non
dovrebbe mai smettere di essere: sfuggente, audace, irriverente.
Qualcosa di evidente: una necessità”, è quanto riporta il
comunicato diffuso dal Festival.
La locandina ufficiale del 76°
Festival di Cannes è stata realizzata da Hartland
Villa (Lionel Avignon, Stefan de Vivies) da una foto di
Jack Garofalo sul set di La Chamade. Come
noto, il Festival di Cannes si terrà dal 16 al 27
maggio e il suo programma ufficiale è già stato
svelato, e tra i nomi già annunciati spiccano Martin Scorsese
e Wes Anderson, ma anche Wim Wenders,
Kore-eda Hirokazu e Todd Haynes. Per
quanto riguarda invece l’avventura italiana sulla croisette,
quest’anno è il turno di Nanni Moretti, Marco
Bellocchio e Alice Rohrwacher, tutti e
tre in concorso. In attesa che il Festival abbia inizio, ecco qui
di seguito il poster ufficiale:
Il regista indiano Tarsem
Singh, formatosi come autore di celebri videoclip, è poi
approdato al cinema realizzando film fortemente influenzati dal
fantasy o dalla fantascienza. Titoli come Immortals,Biancaneve o Self/Less presentano
infatti contesti futuristici o fiabeschi, con i quali Singh può
sbizzarrire tutto il suo talento visionario, presentando narrazioni
thriller o avvincenti racconti d’azione. Il suo primo film,
The Cell – La cellula (qui la recensione), del 2000,
presentava già queste caratteristiche ed è probabilmente ancora
oggi il lungometraggio che meglio esprime i suoi interessi
artistici, il tutto calato in un racconto profondamente cupo e ai
limiti della distopia.
Caratterizzato da scenografie
oniriche, con ampi omaggi ad vari artisti contemporanei, da
H.R. Giger a Damien Hirst,
The Cell – La cellula sembra essere un classico thriller
psicologico incentrato sulla figura del serial killer, ma al di là
della trama il film presenta molto più di quanto si potrebbe
pensare. Il regista porta infatti lo spettatore e i suoi personaggi
letteralmente all’interno della mente di un assassino, dando forma
a tutti gli incubi che si agitano in essa. Costato 33 milioni di
dollari, il film ne guadagnò ben 104, a conferma del grande
interesse suscitato nei fan del genere.
Tuttavia The Cell – La
cellula fu anche oggetto di numerose critiche, sia per i suoi
eccessi stilistici che per la sceneggiatura tutt’altro che
perfetta. Negli anni è però stato rivalutato come un titolo a suo
modo degno di nota, che non manca di suscitare ancora un certo
fascino. Prima di intraprenderne una visione, sarà certamente utile
approfondire alcune curiosità relative a tale film. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti la pellicola nel proprio
catalogo.
The Cell – La cellula: la trama del film
In un futuro non troppo lontano, una
tecnologia sperimentale permette agli psicanalisti di entrare
letteralmente all’interno dell’inconscio dei loro pazienti, per
meglio indagare sulla loro mente e ricorrere a dalle terapie più
efficaci. Catherine Deane specializzata in questo
tipo di tecnologia, viene incaricata dall’ ispettore di polizia
Peter Novak di entrare all’interno della mente di
Carl Stargher, un serial killer finito in coma,
per scoprire il luogo di prigionia della sua ultima vittima. L’uomo
dopo aver catturato le sue prede, le intrappola infatti in una
specie di gabbia destinata a riempirsi d’acqua, facendole così
morire di annegamento.
Catherine comincia così le sue
indagini all’interno della mente del serial killer, scoprendo che
le violenze subite nell’infanzia ne hanno scisso la psiche: da una
parte vi è un un bambino, che riassume la sua parte buona, ma
dall’altra vi è un mostro dispotico che dà forma ai peggiori
istinti del serial killer. Piano piano, Catherine conquista la
fiducia del bambino nel tentativo di scoprire ciò che egli sa
dell’ultima ragazza rapita. Così facendo, tuttavia, finisce per
diventare a sua volta prigioniera nella mente del criminale, dove
può accaderle di tutto.
The Cell – La cellula: il cast del film
Ad interpretare Catherine Deane vi è
l’attrice e cantante Jennifer Lopez,
la quale accettò il ruolo in quanto affascinata dal contesto
immaginato dal regista. Nel film l’attrice appare anche con costumi
e acconciature molto diverse, che simboleggiano i cambiamenti del
suo personaggio. Inizialmente la Lopez aveva richiesto di poter
indossare degli abiti comodi, ma ciò le fu negato in quanto la
scomodità di questi era ideale al malesse vissuto dal suo
personaggio. Accanto a lei, nei panni del serial killer Carl
Stargher vi è Vincent
D’Onofrio, il quale ha rivelato che dopo aver visto la
sua interpretazione sua moglie si è rifiutata di dormire accanto a
lui per ben due settimane.
Ad interpretare il piccolo Carl
Stargher vi è invece l’attore Jake Thomas, noto
principalmente per aver interpretato poi Matt McGuire nella serie
Lizzie McGuire. Nei panni del detective Peter Novak vi è
l’attore Vince Vaughn,
mentre Tara Subkfoff è Julia Hickson, la ragazza
rapita da Carl. Quest’ultima, che doveva recitare sott’acqua in una
scena, non sapeva starci senza tenersi chiuso il naso con le dita.
Per mancanza di tempo, non fu possibile sostituirla con un’altra
attrice e la scena rimase così. Nel film sono poi presenti
Jake Weber nei panni di Gordon Ramsey e
Marianne Jean-Baptiste in quelli della dottoressa
Miriam Kent.
The Cell – La cellula: il
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Nel 2009 è stato realizzato un
sequel del film, dal titolo The Cell 2 – La soglia del
terrore. Questo è diretto non più da Singh ma da
Tim Iacofano e anche il cast di attori è
completamente diverso. Protagonista è l’attrice Tessie
Santiago, nei panni di Maya, un’investigatrice con la
capacità di leggere nella mente degli altri. Nel film la donna si
trova a dover entrare nella mente di un serial killer che tortura
le sue vittime fino a farle morire, per poi riportarle in vita e
ucciderle di nuovo. Questo sequel è stato però rilasciato
direttamente per il mercato home video, non ottenendo un
particolare successo.
È possibile fruire di
The Cell – La cellula grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema e Rai Play. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 19 aprile alle ore
21:30 sul canale Warner
TV.
Nel loro raccontare mondi,
personaggi e storie, il cinema e i videogiochi hanno più volte
incrociato le loro strade, offrendosi l’un l’altro nuovi
appassionanti contenuti. È quello che è accaduto anche con il film
del 2005 Doom, diretto dal polacco
Andrzej Bartkowiak, principalmente celebre per
essere stato il direttore della fotografia di film come Un giorno di ordinaria
follia e L’avvocato del diavolo. Per
il suo terzo lungometraggio per il cinema egli dà vita alla
trasposizione della celebre serie videoludica, divenuta popolare in
particolare per essere uno degli esempi più influenti del genere
sparatutto in prima persona.
Con il successo del secondo
videogioco della serie, gli studios hollywoodiani iniziano ad
interessarsi alla realizzazione di un film incentrato su questi.
Tuttavia, a frenarne la realizzazione vi fu il tristemente noto
massacro alla Columbine High School. Tale evento portò a ritenere
inadatto un film incentrato su quelle particolari sparatorie, e il
progetto venne momentaneamente accantonato. Con l’uscita nel 2004
del videogioco Doom 3, tuttavia, i discorsi intorno alla
realizzazione di un film ripresero, portando infine ad un
adattamento liberamente ispirato proprio al nuovo capitolo della
serie.
Arrivato in sala, Doom si
rivelò però un cocente insuccesso di pubblico. Il film arrivò
infatti a guadagnare soltanto poco meno di 60 milioni a livello
globale, a fronte di un budget di quasi 70. Tale risultato spinse
naturalmente la Universal a non mettere in cantiere un sequel,
preferendo abbandonare ogni piano a riguardo. Ad oggi, però, il
film risulta essere uno “scult” da recuperare sia per gli effetti
speciali impiegati per i mostri presenti (realizzati dal premio
Oscar Stan Winston), sia per il suo cast di noti
attori. Proseguendo nella lettura si potranno scoprire le
principali curiosità legate a Doom.
Doom: la trama del
film
La storia del film si apre su Marte,
all’interno della stazione spaziale Olduvai, dalla quale
improvvisamente si interrompono le comunicazioni con la Terra. Gli
ultimi messaggi ricevuti non lasciano però molti dubbi: si tratta
di richieste di aiuto. Individuati alcuni superstiti tra gli
scienziati lì presenti, un gruppo di esperti marines vengono
inviati lì per trarre in salvo questi e abbattere la minaccia
presentatasi, qualunque essa sia. Tra gli uomini scelti vi sono
l’infallibile caposquadra Sarge e l’ex scienziato
John “Reaper” Grimm. Arrivati sulla stazione
tramite un congegno di teletrasporto chiamato Arca, gli
uomini si imbattono nei responsabili Markus
Pinzerowski e il dottor Carmack. Questi,
in stato confusionale, avvertono il gruppo di alcune pericolose
presenze.
Ben presto, infatti, questi si
imbattono in una serie di strane creature aliene, denominate Imp.
Riuscendo ad uccidere una di queste, i soldati hanno modo di
analizzarla, scoprendo cose ben più terribili di quanto potessero
aspettarsi. La loro missione di salvataggio diventa allora una vera
e propria prova di sopravvivenza, dove la fiducia reciproca verrà
continuamente messa a dura prova. Per poter sperare di non essere
coinvolti da quanto sta accadendo su Olduvai, i soldati e gli
scienziati superstiti dovranno trovare il modo di fuggire,
assicurandosi però di non portare dietro con sé le mostruosità lì
presenti.
Doom: il cast del
film
Per dar vita al film, i produttori
desideravano affidare i ruoli di protagonisti ad alcuni celebri
nomi del genere fantascientifico e d’azione. Il primo nome
considerato per il protagonista fu quello di Arnold
Schwarzenegger, che aveva già recitato in un ruolo
simile nel film Predator. L’attore però rifiutò la parte,
che fu allora proposta a Vin
Diesel, divenuto celebre grazie a Fast &
Furious. Dopo che anche questi declinò l’offerta, il ruolo di
John Grimm venne proposto a Dwayne
Johnson. Egli però preferì interpretare il duro Sarge,
trovandolo maggiormente interessante anche per via di alcuni suoi
aspetti controversi. L’attore raccontò di essersi preparato al
ruolo cercando di prendere dimestichezza con i videogiochi da cui
il film era tratto, avvertendo però un profondo senso di nausea
dato dalla loro particolare modalità di gioco.
Il ruolo del protagonista John Grimm
viene invece ricoperto da Karl
Urban, divenuto particolarmente noto grazie al
personaggio di Eomer in Il Signore degli Anelli. L’attrice
Rosamund
Pike, candidata all’Oscar per Gone Girl, dà
invece vita a Samantha Grimm, sorella di John nonché scienziata di
fondamentale importanza all’interno della stazione Olduvai. Questi
attori dovettero sottoporsi anche ad alcune settimane di
addestramento militare, al fine di acquisire tanto la fisicità
quanto la credibilità richiesta per i ruoli. Nei panni del
responsabile della stazione Marcus Pinzerowski vi è invece l’attore
Dexter Fletcher, oggi noto come regista di
Rocketman e
Bohemian Rapsody. L’attore Doug Jones è
invece interprete di alcuni dei principali mostri presenti nel
film. Jones è noto per essere specializzato in ciò, avendo dato
anche vita alle creature di Il labirinto del Fauno e
La forma
dell’acqua.
Doom: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
I non entusiasmanti risultati del
film non permisero di dar vita ad un sequel del film, come
inizialmente previsto dai produttori. Tuttavia, nel 2019 viene
realizzato Doom: Annihilation, diretto da Tony
Giglio. Il film si configura come un reboot della serie, e
dunque non come un vero e proprio sequel. L’idea per questo nuovo
lungometraggio ha preso forma soltanto dopo l’ennesimo successo
della saga videoludica con il nuovo capitolo rilasciato nel 2016.
Per questa nuova trasposizione, il regista decise di introdurre più
mostri, più azione e più elementi basati direttamente dai
videogiochi. Il film è poi arrivato direttamente per l’home-video,
non passando dunque in sala. Nonostante ciò, le vendite hanno fatto
registrare buoni incassi.
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Doom è infatti disponibile nel catalogo
di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, e Netflix. Per vederlo, basterà sottoscrivere
un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un
determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 19 aprile alle ore
21:00 sul canale 20
Mediaset.
La Lionsgate sta lavorando a un
adattamento di una serie TV basata sulla tetralogia di
Twilight, come conferma Variety. La serie sarebbe basata
sull’omonima serie di libri di Stephanie Meyers,
precedentemente adattata in un franchise cinematografico. Al
momento, al progetto non è associato alcun autore o servizio di
streaming/rete.
Wyck Godfrey ed
Erik Feig dovrebbero essere i produttori
esecutivi. Feig è l’ex co-presidente del Lionsgate Motion Picture
Group, mentre Godfrey e la sua società di produzione Temple Hill
hanno prodotto i cinque film di “Twilight”. Si prevede inoltre che
Meyers sarà coinvolta in qualsiasi potenziale serie. Tuttavia,
Lionsgate non ha ancora replicato alle richieste di Variety di
commentare la notizia.
Il franchise cinematografico, noto
collettivamente come The Twilight Saga, era
composto da cinque film ed è uscito tra il 2008 e il 2012. I cinque
film hanno incassato oltre $ 3 miliardi al botteghino globale in
totale e avevano come protagonisti Robert Pattinson e Kristen Stewart, poi
diventate star internazionali di altissimo livello.
In esclusiva nazionale e per la
prima volta in Italia, ARF! e
l’Instituto Cervantes di Roma presentano alla Sala Dalì di Piazza
Navona la mostra del rinomato artista spagnolo, vincitore di 5
Eisner Awards e 2 Harvey Awards, David Aja.
“Con un linguaggio ricco di
sfumature, David Aja non è solo uno dei grandi autori contemporanei
del fumetto spagnolo, ma una figura ammirata in tutta Europa. È una
gioia e un motivo di orgoglio portare il meglio del suo lavoro ai
romani” così dichiara il Direttore Instituto Cervantes di Roma
Ignacio Peyró.
In De Sagittis et
Seminibus, che sarà inaugurata il 28 aprile 2023
alle ore 18 alla presenza dell’artista, verranno esposte
alcune delle creazioni più rappresentative dell’intero percorso
artistico di David Aja.
Dalle pagine di Daredevil e
di The Immortal Iron Fist sui testi di Ed Brubaker e Matt
Fraction allo straordinario ciclo di Hawkeye (Marvel / Panini Comics) che lo
consacra nel comicdom mondiale; dalle avventure di Clint
“Occhio di Falco” Barton in assolo senza Avengers, alle
pluripremiate copertine per la Scarlet Witch di James Robinson.
Inoltre le tavole di The Seeds (Berger Books / Bao
Publishing, 2021), scritta da Ann Nocenti, a completamento di
questa ricca esposizione romana con la quale i visitatori potranno
ammirare tutti i processi creativi di Aja, in un percorso che
coniuga armonicamente il suo inconfondibile tratto “classico” e al
contempo modernissimo al design e alle sperimentazioni grafiche e
digitali che ne caratterizzano l’intera opera.
Come sottolinea Stefano
“S3Keno” Piccoli, direttore di ARF!
Festival e curatore della mostra: “Con questa
esposizione dedicata all’arte di David Aja, vogliamo proseguire
quello stesso percorso intrapreso con altri grandi autori
internazionali come Frank Quitely e Darwyn Cooke che – nel
pubblicare per la Marvel e la DC Comics – riescono magistralmente a
far convivere le leggendarie icone pop del fumetto supereroistico
nordamericano a un segno d’autore ultra riconoscibile,
caratterizzante, di alta cifra stilistica”.
Le opere in mostra saranno raccolte
nell’ARFbook 2023, il catalogo delle mostre di ARF! disponibile
presso il Bookshop di ARF! Festival dal 12 maggio al Mattatoio La
Pelanda a Roma.
David Aja,
(Valladolid, 1977), fumettista, grafico e illustratore, si è
laureato in Belle Arti all’Università di Salamanca, con
specializzazione in Design e Audiovisivo, cominciando quasi
immediatamente a lavorare come professionista per quotidiani e
riviste periodiche come El Paìs, Rolling Stone, Men’s Health, per
illustrazione editoriale, copertine di dischi e pubblicità.
Come fumettista è approdato alla
Marvel Comics nel 2005 cominciando a disegnare
su X-Men Unlimited, Wolverine e
Daredevil (da ricordare la sua storia La vita
segreta di Foggy Nelson sui testi di Ed Brubaker),
fino ad un primo memorabile ciclo di The ImmortalIron Fist scritto da Matt
Fraction tra il 2006 e il 2008. Seguiranno The New
Avengers, Captain America,
Thor,Secret Avengers e
nuovamente Wolverine (memorabile Debt of Death
scritta da David Lapham nel 2011), ma è proprio il rinnovato
connubio artistico con Fraction che nel 2012 lo porterà al suo più
grande successo: Hawkeye, premiata con 2 Eisner Awards nel 2013 e
altri due nel 2014. Numerosissime le copertine che firma ancora per
la Marvel, tra le quali Fantastic Four, Iron Man, Black Panther,
Secret Wars, Star
Wars, The Punisher, Jessica Jones, Doctor Strange, X-Corps ma
soprattutto per la serie Scarlet Witch, grazie alle cui
illustrazioni vince il suo 5° Eisner Award nel 2016.
Slegatosi dal genere supereroistico,
nel 2018 con Ann Nocenti crea la miniserie «epica e disturbante»
The Seeds, pubblicata negli USA dalla Berger Books di Karen Berger
e in Italia come volume unico da Bao Publishing, di cui Frank
Quitely ha detto: «Un libro disegnato splendidamente, costruito in
modo davvero completo e intelligente!» É invece del 2021 la sua
prima collaborazione con la DC Comics, con la bellissima storia
breve The Devil in the detail per la prestigiosa collana d’autore
Batman: Black & White, di cui cura sia i testi che i disegni.
Mi piace affrontare ogni nuovo progetto in modo diverso,
mettermi alla prova tutto il tempo. Perché?Da un lato non
mi piace ripetere quello che ho fatto, perché l’ho già fatto,
e dall’altro penso che ogni storia abbia bisogno del “proprio modo”
per essere raccontata. Sì, mi piace complicarmi le cose, ma spero sia un bene per le
storie che disegno. David Aja
Disney+ ha diffuso il trailer
ufficiale di Sam – Una vita da Sassone,
la prima serie originale prodotta in Germania e interpretata da
Malick Bauer, Svenja Jung, Luise von Finckh, Ivy Quainoo,
Thorsten Merten, Martin Brambach, Carina Wiese e Tyron
Ricketts.
Sam – Una vita da
Sassone: Quando esce e dove vederla in streaming
Sam – Una vita da
Sassone debutterà il 26 aprile in esclusiva sulla
piattaforma streaming Disney+ con tutti i sette
episodi.
La trama e il cast di
Sam – Una vita da Sassone
Sam – Una vita da Sassone
si basa sull’incredibile storia vera di Samuel Meffire, il primo
poliziotto nero della Germania dell’Est. È una serie avvincente che
segue l’irrefrenabile ricerca di Sam del proprio posto in una
società caratterizzata da forti pregiudizi. Nella sua lotta per
vincere il sistema, diventa il volto di una campagna antirazzista e
il simbolo di una nuova Germania. Tuttavia, la sua fulminea ascesa
alla fama è rapidamente seguita da una brusca caduta: finisce
infatti dietro le sbarre e i tabloid tedeschi lo bollano come
“nemico pubblico numero 1”.
Il vincitore dell’International
Emmy Award Jörg Winger (Deutschland83/86/89), che è anche
showrunner di Sam – Una vita da Sassone, Sebastian
Werninger (entrambi della Big Window Productions) e Tyron Ricketts
(Panthertainment) sono i produttori della miniserie in sette parti.
L’executive producer è Leslie-Alina Schäfer, la producer è Naomi
Marne (Big Window Productions). I creatori sono Tyron Ricketts,
Jörg Winger e Christoph Silber (Nordwand).
Sam – Una vita da Sassone
riunisce una squadra eccezionale e diversificata, sia davanti che
dietro la macchina da presa: i registi principali sono Soleen Yusef
(House Without Roof, Deutschland89) e Sarah
Blaßkiewitz (Precious Ivie), gli sceneggiatori principali
sono Jörg Winger e Christoph Silber che hanno scritto le
sceneggiature insieme alla Writers Room Malina Nnendi Nwabuonwo,
Toks Körner, Tyron Ricketts, Soleen Yusef e Carolin Würfel).
Sam – Una vita da Sassone
si basa sulla biografia di Samuel “Sam” Njankouo Meffire. Malick
Bauer (Frau Jordan stellt gleich, Wir) è il
protagonista; Alex – il mentore di Sam, con cui condivide
l’esperienza di essere un tedesco nero – è interpretato da Tyron
Ricketts. Svenja Jung, Luise von Finckh, Carina Wiese, Paula Essam,
Ivy Quainoo, Thorsten Merten, Martin Brambach, Nyamandi Adrian,
Aristo Luis, Daniel Klare e altri ancora fanno parte del cast con
Stephan Burchardt e Max Preiss alla regia. Sam – Una vita da
Sassoneè una produzione Big Window Productions in
collaborazione con Panthertainment per Disney+. La miniserie in sette parti è
sponsorizzata dal German Motion Picture Fund (GMPF) e da Medienbord
Berlin Brandenburg.
Apple
TV+ ha rilasciato oggi il trailer di High Desert, la
nuova dark comedy in 8 episodi con Patricia
Arquette, che è anche produttrice esecutiva,
Matt Dillon, Christine Taylor, Weruche Opia,
Brad Garrett, Bernadette Peters, Rupert Friend e Keir
O’Donnell.
Diretta dal vincitore dell’Emmy Jay
Roach, creata da Nancy Fichman, Katie Ford e Jennifer
Hoppe e con Ben Stiller come produttore esecutivo, la
serie, composta da otto episodi della durata di mezz’ora ciascuno,
farà il suo debutto su Apple TV+ il 17 maggio con i primi tre
episodi, seguiti da nuovi episodi settimanali, ogni mercoledì.
https://youtu.be/vcPQHH9PxtQ
La trama e il cast di High
Desert
High Desert segue
le vicende di Peggy (Patricia Arquette), una tossicodipendente che
decide di ricominciare da capo dopo la morte dell’amata madre, con
la quale viveva nella piccola città di Yucca Valley, in California,
e prende una decisione che le cambia la vita: diventare un
investigatore privato.
La serie è creata e scritta da
Nancy Fichman (“Nurse Jackie – Terapia d’urto”,
“Damages”), Katie Ford (“Miss Detective”) e Jennifer
Hoppe (“Grace and Frankie”, “Nurse Jackie – Terapia
d’urto”, “Damages”), che sono anche produttori esecutivi. “High
Desert” è prodotto internamente da Apple Studios, Red Hour Films, 3
Arts Entertainment e Delirious Media.
Il progetto riunisce Ben Stiller e Patricia
Arquette dopo “Scissione“,
“Escape at Dannemora” e il classico della commedia “Amori e
disastri (Flirting with Disaster)” e ritrova lo stesso Stiller e
Jay Roach di nuovo insieme dopo il loro lavoro su un’altra
leggendaria trilogia di commedie “Ti presento i miei”, “Mi presenti
i tuoi?”, “Vi presento i nostri”.
Anche se la maggior parte dei film
d’azione vede l’eroe sconfiggere i cattivi e salvare la situazione,
nei film che vi proponiamo in questo articolo l’eroe fallisce.
Negli esempi più classici di Bene contro Male, può sembrare
essenziale regalare al pubblico un finale che evochi l’ottimismo,
come Indiana Jones che combatte i nazisti e
impedisce la loro conquista del mondo ne I predatori dell’arca perduta, o il
maresciallo Kane che difende la città e spara al fuorilegge
Frank Miller in Mezzogiorno di
fuoco. Ogni tanto, però, è altrettanto importante mostrare
l’eroe che perde e il male che trionfa, confezionando un finale
moralmente ambiguo, ma non per questo meno realistico, per un film
d’azione.
Rocky (1976)
Rocky
Balboa (Sylvester
Stallone) è lo sfavorito per eccellenza in
Rocky, film d’azione su un pugile di quartiere che
aspira a farsi un nome e a combattere Apollo Creed
(Carl Weathers) sul ring. Dopo un’entusiasmante
sequenza di allenamenti e diversi strazianti combattimenti locali,
alla fine affronta Creed per il titolo mondiale dei pesi
massimi.
Dopo l’estenuante preparazione,
Rocky finisce per perdere contro Creed nell’esplosivo finale;
tuttavia, questa svolta rende il film non solo più realistico ma
anche stranamente stimolante nel momento in cui lo Stallone
italiano non si arrende e dà il tutto per tutto.
Casino Royale (2008)
Nel film che ha dato il via
all’era di Daniel Craig come James
Bond, l’attore assume sì il ruolo di 007 ma non è
neanche lontanamente la super spia impeccabile e seducente delle
altre avventure. Mentre cerca di catturare il noto criminale
Le Chiffre (Mads
Mikkelsen), Bond unisce le forze con la bella e
misteriosa Vesper Lynd (Eva
Green), la cui ambigua fedeltà fa sì che il detective
si interroghi sulle sue motivazioni.
Quando si rende conto di esserne
innamorato, è troppo tardi e Bond non riesce a salvarla dalle
grinfie di Quantum e Mr. White,
con le devastanti ricadute emotive che confermano il Bond di
Craig come uno dei più umani.
Il cavaliere oscuro (2005)
Ne Il cavaliere oscuroBatman
(Christian
Bale) affronta il Joker, il suo
avversario più famoso e imprevedibile. Joker compie atti di
edonismo e violenza senza alcun riguardo per la vita umana o per le
ripercussioni delle sue azioni, ed è difficile per il moralmente
rettissimo Crociato incappucciato fermare l’ondata di crimine che
finisce per travolgere Gotham City.
Tutto va spettacolarmente in
frantumi quando Joker costringe
Batman a scegliere tra salvare l’amore della sua
vita e la città che ha giurato di proteggere, con il risultato di
essere perseguitato personalmente e professionalmente, finendo per
essere odiato tanto quanto il cattivo che aveva cercato di
fermare.
The Mist (2007)
Basato sull’omonimo titolo
di Stephen King,
The Mist segue David Drayton
(Thomas Jane), suo figlio e un gruppo di
sopravvissuti che si rifugiano in un supermercato dopo che una
misteriosa nebbia avvolge la loro città e porta con sé creature
assetate di sangue. Ogni sopravvissuto ha un’opinione diversa su
come rimanere in vita, compresa la scelta di alcune persone da
sacrificare, e David decide di correre il rischio con suo figlio e
alcuni coraggiosi cittadini in viaggio.
Quando finiscono la benzina, David
ipotizza che il gruppo sarà divorato e si offre di eseguire
un’uccisione per pietà, ponendo fine alle loro vite un attimo prima
che la nebbia si diradi e l’esercito arrivi a salvare la
situazione.
L’Impero colpisce ancora
(1980)
L’Impero
colpisce ancora è un esempio di film d’azione che
viene accolto come un autentico trionfo proprio perché gli eroi
protagonisti perdono. L’Alleanza Ribelle è in fuga dall’Impero e lo
Jedi in formazione Luke Skywalker decide di
affrontare Darth Vader ben prima di essere pronto,
con il risultato che il Signore dei Sith lo sconfigge facilmente e
fa sì che il suo amico Han Solo diventi prigioniero di
Jabba the Hutt.
Non solo: nel finale de L’Impero colpisce ancora Luke riceve dal
Signore Oscuro una notizia personale devastante che stimola il suo
viaggio da eroe nell’atto finale della saga degli Skywalker di
George Lucas e ha un effetto a catena sull’intero
franchise di Star
Wars.
Alien: Covenant (2017)
Sequel di Prometheus,
Alien: Covenant segue un nuovo gruppo di
esploratori spaziali su una nave colonia che finisce su un paradiso
planetario non identificato. Quando incontrano
David, l’androide sopravvissuto alla missione
Prometheus,
si rendono conto che questa utopia nasconde molti segreti, tra cui
la sua sperimentazione con la specie mortale degli xenomorfi.
Nessuno dei membri dell’equipaggio
della nave colonia riesce a fermare David, che usa l’astronave per
viaggiare verso Origae-6, portando con sé embrioni
di protomorfi e ogni sorta di orribili creature per uccidere altre
vittime innocenti.
Terminator 3: Le macchine ribelli
(2003)
Dopo aver impedito a Skynet
di entrare in rete in Terminator 2: Il giorno del giudizio,
John Connor ha vissuto cercando di mantenere le
distanze dalla minaccia robotica ma, quando il Terminator più
avanzato che abbia mai visto appare dal futuro per ucciderlo, deve
fare squadra con il T-800 per abbatterlo.
Nonostante conoscano i rischi di
Skynet una volta diventato senziente e attuato il Giorno del
Giudizio, non riescono a impedirlo in Terminator 3: le macchine ribelli, e il mondo
viene lentamente ridotto a macerie apocalittiche.
Connor capisce finalmente che lo scopo non è mai
stato quello di fermare il destino, ma solo di sopravvivere alle
sue conseguenze, e impara una lezione preziosa sulla sua
eredità.
Braveheart (1995)
In questa epopea storica
ricca di azione, Mel Gibson interpreta William
Wallace, il famoso patriota scozzese medievale che guidò
una rivolta contro gli inglesi dopo che questi avevano massacrato
l’amore della sua vita. Piccole scaramucce portano a grandi
battaglie tra i clan delle Highlands e le forze inglesi, e sembra
che il re Edoardo I possa concedere che la Scozia
sia finalmente libera.
Sfortunatamente, Wallace viene
catturato e giustiziato davanti al suo popolo e, sebbene sia
incredibilmente triste da guardare, questo atto lo trasforma in un
martire e in un simbolo della Scozia indipendente.
I figli degli uomini (2006)
Nel futuro che I figli degli uomini esplora, l’infertilità
minaccia di spazzare via l’umanità, ma Theo Faron
(Clive
Owen) riceve speranza nel modo più inaspettato:
l’ultimo neonato rimasto. Giurando di proteggere il bambino a tutti
i costi, si imbarca in un’avventura al cardiopalma per ripristinare
la popolazione terrestre che lo costringe a confrontarsi con
l’oscurità del proprio passato.
Riesce a portare in salvo il bambino
e sua madre tra gli attacchi aerei dell’esercito britannico e i
rifugiati in guerra, ma soccombe per le ferite riportate in uno
scontro a fuoco. Sebbene ci sia ancora la speranza che la missione
finale di Theo sia riuscita, l’ambiguità del
finale de I figli degli uomini rende impossibile dirlo
con certezza.
Avengers: Infinity War (2018)
Avengers:
Infinity War contrappone alcuni dei più potenti della
Terra a Thanos, il Titano Pazzo,
il cui unico desiderio è spazzare via metà della popolazione
mondiale usando il Guanto dell’Infinito. Nonostante gli sforzi
congiunti di Capitan America, Iron
Man, Hulk, Doctor
Strange, Vedova Nera e molti altri,
Thanos finisce per avere successo.
Lo Snap rimane uno dei
momenti più devastanti del MCU: gli eroi
falliti guardano Visione,
Spider-Man e altri loro amici svanire nel nulla,
il loro destino è incerto, la loro assenza ricorda l’ultimo
sacrificio e forse è il miglior esempio recente di film d’azione in
cui gli eroi falliscono.
I Pixar Animation Studios tornano al
Festival di Cannes 76 il 27 maggio per l’anteprima
mondiale del loro nuovissimo lungometraggio Elemental. Presentato Fuori Concorso,
il film uscirà nelle sale il 16 giugno negli Stati Uniti e il 21
giugno in Francia. Elemental è il quarto
lungometraggio dei Pixar Animation Studios ad essere presentato
nella Selezione Ufficiale, dopo Up, Inside
Out e Soul.
A Element City fuoco,
acqua, terra e aria convivono in perfetta armonia. È qui che vivono
Ember, una giovane donna impavida e arguta con una forte
personalità, e Wade, un ragazzo sentimentale, amante del
divertimento e che segue il flusso. La loro amicizia sfida le
convinzioni di Ember sul mondo in cui vivono…
Pete Docter, chief creative officer della Pixar, ha dichiarato
che il ritorno di quest’anno a Cannes è particolarmente speciale
per lo studio. «Mentre emergiamo tutti dai nostri bozzoli
pandemici e ci riuniamo nelle stanze delle storie, nelle giornate
di animazione e nelle sessioni di brainstorming improvvisate, è una
gioia e un onore riavere la Pixar sulla Croisette. Diretto dallo
straordinario narratore Peter Sohn, ‘Elemental’ è divertente, pieno
di cuore e, francamente, sbalorditivo da vedere. È stato creato per
essere visto dal pubblico sul grande schermo e mi piace che sarà
presentato in anteprima mondiale a Cannes».
La Disney ha chiesto agli attori
Adèle Exarchopoulos e Vincent
Lacoste di prestare le loro voci agli incredibili
personaggi di Element City, Flam (Ember) e Flack (Wade) nella
versione francese.
Thierry Frémaux,
Delegato Generale del Festival: «Per molti anni, il Festival di
Cannes ha accolto film d’animazione provenienti da tutto il mondo.
Pixar Animation Studios, con Up, diretto da Pete Docter, ha fatto
la storia di Cannes aprendo la 62a edizione del Festival nel 2009.
È stato un evento meraviglioso! Questa è un’altra grande
opportunità, per presentare l’incredibile Elemental, per la “Last
Screening” di questo 76° Festival di Cannes, e per pensare alle
nostre vite in modo così potente».
Sony Pictures ha
diffuso il trailer ufficiale di Insidious:
La Porta Rossa, il quinto capitolo della
serie horror di culto che è diretto e interpretato da
Patrick Wilson.
In Insidious:
La Porta Rossa, il cast originario del franchise
horror si riunisce nell’ultimo capitolo della terrificante saga
della famiglia Lambert. Per mettere a tacere i loro demoni una
volta per tutte, Josh (Patrick Wilson) e Dalton
(Ty Simpkins), ormai in età da college, devono spingersi
nell’“Altrove” più a fondo di quanto non abbiano mai fatto,
affrontando l’oscuro passato della loro famiglia e una serie di
nuovi e più spaventosi terrori che si nascondono dietro la porta
rossa.
Dopo il sensazionale successo dei loro primi tre film, i Me
Contro Te sono tornati con una nuova, inedita avventura…
questa volta in missione nella giungla! Me Contro Te Il
Film – Missione Giungla arriva oggi mercoledì 19 aprile, su tutte le principali
piattaforme digitali per Warner Bros. Home Entertainment.
Il film è disponibile per l’acquisto su Apple TV app,
Prime Video, Youtube, Rakuten TV e Microsoft Film
& TV e, dal 3 maggio, anche a noleggio su Sky Primafila e Mediaset
Infinity.
A partire da domani, giovedì 20 aprile, ‘Me Contro Te Il Film –
Missione Giungla’ arriva anche in DVD e in una speciale edizione
DVD con gadget portachiavi: all’interno diversi contenuti speciali
incluso un imperdibile Backstage. E per i fan di Lui e Sofì,
disponibile da domani anche l’imperdibile cofanetto “4 film
collection” che conterrà al suo interno le quattro imperdibili
avventure cinematografiche dei Me Contro Te.
I Me contro Te hanno inoltre presentato oggi, sul loro
canale YouTube ufficiale, i primi dieci minuti del film in
anteprima, disponibili a questo link:
‘Me Contro Te Il Film – Missione Giungla’, sempre per la regia
di Gianluca Leuzzi, è una produzione Warner Bros. Entertainment
Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te.
La trama di Me Contro Te Il Film – Missione
Giungla
Dopo le avventure nell’Antico Egitto, Luì e Sofì vorrebbero
solo riposarsi, ma una nuova minaccia incombe sulla Terra. Una
fonte magica nascosta tra la giungla custodisce la chiave per
annullare tutti gli incantesimi del mondo ma, se contaminata, può
trasformare la Terra in un deserto spoglio e senza vita. Viperiana
lo ha scoperto e con l’aiuto del suo fedele servitore Serpe ha già
iniziato a mescolare nella fonte pozioni stregate che rendono
l’acqua viola; ci vorrà solo qualche giorno perché tutto sia
irreversibilmente avvelenato. Inizia una lotta contro il tempo per
Luì e Sofì che insieme all’aiutante di Pongo e accompagnati dalla
guida Serenino e da Tara, figlia del capo tribù dei Pesantosi,
dovranno decifrare la mappa che li condurrà alla fonte magica e
sventare il piano diabolico di Viperiana. Ma devono stare attenti,
perché tra loro si nasconde un nemico inaspettato!
Me Contro Te Il Film – Missione
Giungla è scritto da Emanuela Canonico, Andrea Boin,
Luigi Calagna, Sofia Scalia e Gianluca Leuzzi. Il film è diretto da
Gianluca Leuzzi.
La fotografia del film è di Vito Trecarichi, il montaggio di
Davide Cerfeda, la scenografia di Mario Torre e i costumi di Tecla
Turiaco. Le musiche del film sono di Matteo Curallo.
Me contro Te Il Film – Missione
Giungla è una produzione Warner Bros. Entertainment
Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te. Il film è stato
distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.
Ryan Reynolds, Jason Momoa e Aubrey Plaza si
uniscono per una nuova commedia che promette molte risate, un
progetto ibrido tra animazione e live-action che vanterà di un cast
stellare. Secondo Deadline, il film sarà diretto
da Peter Atencio e si intitolerà Animal
Friends. I dettagli della trama sono attualmente tenuti
nascosti dalla produzione Lionsgate, che si avvarrà anche di una
performance di Vince Vaughn. Il film sarà R-Rated,
dando a tutti gli artisti la libertà di scatenarsi con i loro
personaggi, in quello che è stato annunciato essere un road
movie.
Ryan Reynolds è attualmente impegnato con
Deadpool 3, che integrerà il personaggio
nell’universo cinematografico Marvel dopo aver fatto parte del
franchise degli X-Men di Fox dal 2016. Il sequel
vedrà Hugh Jackman tornare nel ruolo di Wolverine
dopo aver chiuso la sua storia nell’acclamatissimo
Logan di James Mangold,
un’avventura western che è servita come addio per l’attore e per il
Charles Xavier di Patrick Stewart. Tuttavia,
entrambi gli interpreti sarebbero tornati ai rispettivi ruoli, con
Stewart che è apparso in Doctor Strange nel Multiverso
della Follia della scorsa estate.
Jason Momoa dovrà affrontare un diverso tipo
di problema con i supereroi quando tornerà ad Atlantide in Aquaman e il
Regno Perduto che uscirà alla fine dell’anno.
James Wan siederà ancora una volta dietro la
macchina da presa per un’altra avventura oceanica ambientata nel
DC
Extended Universe. Oltre a raccogliere ancora una
volta il tridente, Momoa salirà a bordo di un’auto truccata super
veloce per entrare in pista con Fast
and Furious 10, il mese prossimo. In qualità di nuovo
arrivato nel franchise di corse su strada, rapine e auto che
possono volare nello spazio, Jason Momoa vestirà i panni del cattivo e sarà
un prezioso alleato per la Cipher di
Charlize Theron.
Dopo anni di gavetta, balzata di
recente all’attenzione della prima classe di Hollywood con una
nomination individuale ai Golden Globes e una vittoria di gruppo ai
SAG per The White Lotus – Sicily, Aubrey
Plaza reciterà nel prossimo progetto di Francis
Ford Coppola, Megalopolis.
Il film seguirà la storia di una donna (Nathalie
Emmanuel) che si sentirà divisa tra il punto di vista
conservatore di suo padre (Forest
Whitaker) e la visione del mondo del suo ragazzo
(Adam
Driver). Sebbene non sia stata fissata una data di
uscita per il progetto, le riprese si sono concluse il mese scorso,
il che significa che non ci vorrà molto prima che un distributore
faccia un annuncio su quando il pubblico può aspettarsi di vedere
il film nei cinema.
Dopo essere balzati all’attenzione
del grande pubblico con Captain America: The Winter
Soldier, Anthony e Joe Russo hanno
costruito una solida carriera di registi e produttori e hanno dato
vita, con la loto AGBO, a numerosi progetti di successo, tra cui il
franchise di Tyler Rake su Netflix
(Extraction, in originale).
Il 16 giugno 2023 arriverà sulla
piattaforma Tyler Rake 2, e secondo i produttori, ci
sarebbe abbastanza spazio anche per un terzo capitolo della saga,
visto che Chris Hemsworth, protagonista principale,
sembra richiamare tantissimo successo e pubblico, anche al di fuori
del MCU, dove ha conosciuto i
Russo.
In occasione della premiere di
Citadel a Londra, altro progetto a cui i Russo
prestano il loro genio, associandosi questa volta a Prime Video, Joe Russo ha dichiarato che sebbene
non ci siano ancora dei veri e proprio lavori in corsi per un loro
prossimo film, un Tyler Rake 3 sembra essere il passo più ovvio per
la squadra.
Nella sua risposta, Russo ha
affermato che c’è la ferma intenzione di espandere il franchise:
“Voglio dire, non vuoi mai anticipare la risposta del pubblico,
ma c’è sicuramente spazio per un Tyler Rake 3. Ci sono alcune
sorprese in Tyler Rake 2 che potrebbero aprire il mondo del
franchise, e oltre quelle, penso che Sam Hargrave abbia fatto un
incredibile lavoro con questo film, e penso che abbia superato il
primo”.
Il primo film di Tyler
Rake è stato rilasciato su Netflix il 24 aprile 2020 e non è passato
molto tempo prima che venisse confermato che Joe Russo aveva
firmato con Netflix per scrivere un sequel. Il primo sguardo al
sequel è stato presentato in anteprima poco più di un anno dopo
alla presentazione
TUDUM di Netflix nel settembre 2021.
Da quando Disney+ ha portato Marvel
eStar
Warsin televisione, c’è stato un crescente
interesse per scoprire in anticipo la durate degli episodi. Questi
sono sempre stati un argomento caldo tra i fan quando si è trattato
dei film, ma ora questo interesse si è trasferito sui prodotti
concepiti per il piccolo schermo .
Alla fine, tutto si riduce a voler semplicemente sempre di
più da questi prodotti, ma se qualcuno di voi sperava in un
gigantesco finale per la
terza stagionedi The
Mandalorianrimarrà parecchio
deluso. La cosa positiva è che non durerà solo 25 minuti come
alcuni rumors avevano suggerito nelle scorse settimane ma oggi è
stato riferito che l’ultimo episodio durerà
solo 38 minuti e 56 secondi.
In tutta onestà, è all’incirca la stessa lunghezza della
premiere della terza stagione, “The Apostate”, ma è un po’ più
breve dei precedenti finali di The
Mandalorian. “Redemption”
della prima stagione è durato 50 minuti, mentre “The Rescue” della
seconda stagione è durato 48 minuti. Questo dettagli rende
questo epilogo il finale più breve dello show fino ad oggi. E’ una
notizia “sorprendente” considerato quanto c’è da svelare prima che
salutiamo ancora una volta Din Djarin e Grogu.
Nella terza stagione continuano i
viaggi del Mandaloriano nella galassia di Star
Wars. Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è
riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per
allontanare la galassia dal suo passato oscuro. Il Mandaloriano
incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu
continuano il loro viaggio insieme.
The
Mandalorian torna su Disney+ il 1° marzo. La serie è
interpretata da
Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily
Swallow e Giancarlo Esposito. Tra i registi degli otto
episodi della terza stagione ci sono Rick Famuyiwa, Rachel
Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e
Bryce Dallas Howard. Jon Favreau è showrunner/capo sceneggiatore ed
executive producer insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono i
co-executive producer.
Ewan McGregor reciterà nel ruolo principale in
Lodi, una serie drammatica in via di sviluppo di
Prime Video. Lo apprendiamo da Variety. La serie è ispirata a
un articolo online scritto dal giornalista e autore Andrew
Dubbins.
Secondo la descrizione ufficiale, la
storia segue il venditore di auto Lou (Ewan
McGregor): dopo che un mafioso si offre di acquistare
la sua concessionaria a Lodi, in California, l’uomo si infiltra
nella mafia, lavorando come informatore per l’FBI. Nei tre anni
successivi, Lou viene pesantemente coinvolto nel lavoro della
famiglia criminale, facendosi strada tra i ranghi mentre cerca di
ottenere le prove per la prima condanna in assoluto di un
famigerato boss del crimine, Joe Bonnano.
Timothy Greenberg
sarà showrunner e produttore esecutivo. Il lavoro più recente di
Greenberg è stata la dark comedy del 2019 Living With
Yourself, dove ha lavorato come showrunner, scrittore e
produttore esecutivo. La serie, interpretata da Paul
Rudd, ha ottenuto una nomination ai Golden Globe per la
performance di Rudd, insieme a una nomination al Writer’s Guild per
la sceneggiatura di Greenberg. Greenberg è stato anche produttore
esecutivo di The Daily Show con Jon
Stewart, vincendo due Emmy e un Peabody Award. McGregor
sarà anche produttore esecutivo di Lodi, insieme
ad Allie Goss, Jon Liebman e
Kaleb Tuttle di Brillstein Creative
Partners. Entertainment One è lo studio
che si occuperà della produzione e dello sviluppo, insieme a Amazon
Studios.
A momento, Ewan McGregor è impegnato nella
produzione dell’adattamento Showtime/Paramount+ del romanzo di Amor Towles A
Gentleman in Moscow, in cui reciterà e produrrà. Di
recente ha anche ripreso il ruolo di Obi-Wan
Kenobi nell’omonima serie Disney+, che ha seguito anche in veste
di produttore. Gli altri crediti televisivi di McGregor includono
il suo ruolo vincitore di un Emmy nella serie biografica di
NetflixHalston, oltre al doppio
ruolo per la stagione 3 di Fargo su
FX nei panni dei fratelli Ray ed Emmitt Stussy, che gli è valso un
Golden Globe.
I recenti ruoli cinematografici di
Ewan McGregor includono il dramma di
prossima uscita You Sing, I Sing Louder, in cui
recita accanto a sua figlia Emma. È anche apparso nel film
d’animazione Pinocchio di Guillermo Del
Toro del 2022 nei panni di Sebastian J.
Cricket, il grillo parlante, e in Raymond &
Ray al fianco di Ethan Hawke.
Uno spot tv esteso diThe
Flashè stato rilasciato prima della
prima mondiale del film al CinemaCon che avverrà il 25
aprile. Sebbene questo promo sia fondamentalmente
solo una versione troncata del primo trailer con alcune scene
rieditate e cambiate, ci sono un paio di nuovi shot che possiamo
ammirare, tra cui un nuovo sguardo al costume aggiornato che
The
Flash indosserà nel suo primo grande film standalone in arrivo
al cinema!
The
Flash arriverà finalmente nelle sale
cinematografiche il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da
Andy
Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due, e vedrà
Ezra
Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da
Justice
League. Egli viaggerà indietro nel tempo per
impedire l’omicidio di sua madre. Tuttavia, dopo aver alterato la
linea temporale, Barry Allen si ritrova intrappolato in una realtà
alternativa senza metaumani. Per sistemare le cose, si allea con un
vecchio Batman (Michael Keaton)
e con la naufraga kryptoniana Supergirl (Sasha Calle)
per salvare la nuova linea temporale dalle forze del generale
Zod (Michael
Shannon) e tornare nel suo universo.
Arriva su Sky una nuova docu-serie
che raccoglie materiali d’archivio e testimonianze inedite su un
caso di cronaca nera ancora molto discusso. Il delitto di
Ponticelli. L’ombra del dubbio è la docu-serie Sky
Original prodotta da Sky e Groenlandia, dal 22
aprile in esclusiva su Sky Documentaries dalle 20.15 tutti gli
episodi, in streaming solo su NOW e disponibile on
demand.
La trama della docu-serie Il delitto di
Ponticelli. L’ombra del dubbio
È il 3 luglio 1983, Rione Incis,
Ponticelli, Napoli. I corpi di Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, di
7 e 10 anni, vengono ritrovati nel greto del torrente Pollena. Sono
posizionati uno sopra l’altro, semi carbonizzati, ricoperti di
ferite da arma da punto e taglio. L’autopsia rivelerà tentativi di
abusi e violenze sessuali. “Il massacro di Ponticelli” lascia un
segno indelebile, anche in una comunità abituata a contare i morti
della feroce guerra di camorra in atto in quegli anni. Per quasi
due mesi giornali e tv non parlano d’altro. Chi può aver compiuto
un simile orrore? Nonostante in un primo momento le indagini si
fossero concentrate su un pregiudicato che sembrava il colpevole
perfetto, il 4 settembre 1983 vengono arrestati a sorpresa tre
ragazzi incensurati, tra i 18 e i 20 anni: Ciro Imperante, Giuseppe
La Rocca, Luigi Schiavo. Il processo tarda a partire e dopo quattro
anni, tra Poggioreale e soggiorni obbligati, arriva la condanna,
confermata in Appello e Cassazione. Ergastolo, fine pena mai – si
legge sulla sentenza. Una sentenza che è la conseguenza di una
serie di testimonianze e confessioni su cui si estende l’ombra
lunga del dubbio dovuta a presunte violenze perpetrate durante gli
interrogatori e a un possibile ruolo giocato dalla camorra.
Dal 2015 Ciro, Luigi e Giuseppe
sono uomini liberi, dopo aver trascorso più di 27 anni di carcere
insieme, nella stessa cella, professandosi ogni giorno innocenti.
Nell’estate 2022, dopo tre richieste di revisione respinte, la
Commissione antimafia ha votato all’unanimità la proposta di
indagare sulle infiltrazioni camorriste che avrebbero inquinato le
indagini. Oggi i tre sono in attesa che una nuova Commissione
proceda con l’audizione dei testimoni chiave e con la tanto sperata
revisione del processo. E se chi avesse ucciso le due bambine fosse
ancora in giro? E se Ciro, Giuseppe e Luigi fossero davvero vittime
di uno dei più grandi errori giudiziari della storia del nostro
paese?
A quasi quarant’anni dal massacro,
il caso è tornato alla ribalta coinvolgendo anche il governo. I tre
accusati tornano a parlare della loro storia in questa docu-serie
in quattro episodi. Oggi Giuseppe, Ciro e Luigi continuano la loro
battaglia per ottenere la revisione del processo, in attesa che una
nuova Commissione Parlamentare proceda con l’audizione dei
testimoni chiave.
Il delitto di Ponticelli.
L’ombra del dubbio è una docu-serie Sky Original, prodotta
da Sky e Groenlandia. Di Emanuele Cava, scritta da Matteo Billi,
Emanuele Cava con Shadi Cioffi. Regia di Christian Letruria. In
esclusiva tutti gli episodi su Sky Documentaries dalle 20.15 del 22
aprile, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand.
Mentre molti utenti Netflix
hanno tratto vantaggio nel corso degli anni utilizzando gli account
di amici, familiari o ex, sappiamo da tempo che la piattaforma ha
preso provvedimenti per arginare la pratica della condivisione
della password entro il 2023. Ora il popolare streamer ha fornito
agli utenti un aggiornamento su quando il nuovo modello di
condivisione delle password a pagamento di Netflix debutterà negli Stati Uniti.
Questa notizia è arrivata durante il
rapporto sugli utili del primo trimestre 2023 di Netflix. Lo
streamer ha dichiarato ai propri azionisti: “Nel primo
trimestre, abbiamo lanciato la condivisione a pagamento in quattro
paesi e siamo soddisfatti dei risultati”, ha dichiarato
Netflix nella sua lettera agli azionisti del primo trimestre.
“Stiamo pianificando un’ampia implementazione, anche negli
Stati Uniti, nel secondo trimestre”.
A febbraio, Netflix
ha lanciato il suo modello “acquista un membro extra” in
Nuova Zelanda, Canada, Portogallo e Spagna. Ciò consente a un
abbonato di avere, sul proprio account, uno o due membri in più con
cui non convive, per un canone mensile aggiuntivo. Lo streamer ha
anche lanciato un test di condivisione a pagamento lo scorso anno
in Cile, Costa Rica e Perù. La dichiarazione del primo trimestre di
Netflix proseguiva dicendo: “Come per l’America Latina,
assistiamo a una reazione di annullamento in ogni mercato quando
annunciamo [piani di condivisione a pagamento], che influisce sulla
crescita dei membri a breve termine. Ma quando i mutuatari iniziano
ad attivare i propri account e i membri esistenti aggiungono
account “membri extra”, assistiamo a un aumento delle acquisizioni
e delle entrate”.
A causa della condivisione delle
password, è stato precedentemente segnalato che questo tipo di
pratica ha colpito oltre 100 milioni di famiglie, minando la
redditività dello streamer. Anche l’aumento dei costi di produzione
delle serie in corso potrebbe essere stato un fattore che ha
portato Netflix a prendere questa decisione.
Poiché lo streamer misura il
successo di una serie in base al numero di nuovi abbonati che
ottiene piuttosto che alle visualizzazioni totali, ciò ha indotto
Netflix
a cancellare molti programmi popolari dopo solo una o due stagioni.
Per cui, mentre questo nuovo piano di password a pagamento non
riscuoterà successo per l’umore degli abbonati, potrebbe essere il
gancio a cui Netflix stesso si aggrapperà per rimanere a galla nel
prossimo futuro. Tutte le date e le comunicazioni ufficiali
sull’introduzione dei nuovi costi saranno annunciati ufficialmente
dallo streamer nei prossimi mesi.
Cosa accadrà al mercato europeo e
all’Italia, lo sapremo entro il secondo trimestre del 2023.
New Line Cinema e Renaissance
Pictures presentano il ritorno dell’iconico franchise horror, La Casa
– Il Risveglio del Male, dello sceneggiatore e regista
Lee Cronin (“Hole – L’abisso”). Il film è interpretato da
Lily Sullivan (“I Met a Girl”, “Pronti a Tutto”),
Alyssa Sutherland (“The Mist”, “Vikings”),
Morgan Davies (“Storm Boy – Il Ragazzo che Sapeva
Volare”, “The End”), Gabrielle Echols (“Frammenti
dal Passato – Reminiscence”) e Nell Fisher
(“Northspur”).
Spostando l’azione dai boschi alla
città, “La Casa
– Il Risveglio del Male” racconta l’intricata vicenda
di due sorelle intente a riavvicinarsi tra loro, interpretate da
Sutherland e Sullivan, il cui ricongiungimento viene interrotto
dall’ascesa di demoni in carne e ossa, che le spingono a una
battaglia primordiale per la sopravvivenza mentre affrontano il
loro incubo peggiore.
La Casa
– Il Risveglio del Male è prodotto da Rob Tapert
(“Ash vs Evil Dead”, “Man in the Dark”), tra i produttori esecutivi
il creatore della serie e icona dell’horror Sam Raimi e la leggenda
Bruce Campbell, interprete di “Ash” nei film di culto della serie.
Insieme a loro anche John Keville, Macdara Kelleher, Richard
Brener, Dave Neustadter, Romel Adam e Victoria Palmieri.
Cronin è affiancato dietro la
macchina da presa dal direttore della fotografia Dave Garbett (“Z
for Zachariah”, “Underworld: La Ribellione dei Lycans”), dallo
scenografo Nick Bassett (“Guns Akimbo”, “Sweet Tooth”), dal
montatore Bryan Shaw (“Ash vs Evil Dead”, “Spartacus”) e dalla
costumista Sarah Voon (“Chasing Great”, “Inside”), con una colonna
sonora di Stephen McKeon (“Hole – L’Abisso “, “Primeval”).
New Line Cinema e Renaissance
Pictures presentano, una produzione Pacific Renaissance e Wild
Atlantic Pictures: ” La Casa – Il Risveglio del Male”, nelle sale
italiane a partire dal 20 aprile 2023 distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Secondo Deadline, il
candidato al Golden GlobeJames
McAvoy ha firmato per recitare nel prossimo remake
inglese prodotto da Blumhouse del film thriller danese del 2022
Speak No Evil. Questo segna l’ultima
collaborazione di McAvoy con lo studio dopo aver lavorato insieme
in Split and Glassdi M.
Night Shyamalan, in cui ha interpretato un uomo con
personalità multiple di nome Kevin Wendell Crumb.
James McAvoy ha ottenuto riconoscimenti per le
sue acclamate interpretazioni in film come
Espiazione, L’ultimo re di
Scozia, Le cronache di Narnia: Il leone, la
strega e l’armadio, Victor
Frankenstein e My
SON. È anche noto per aver interpretato una
versione giovane del Professor X nei film degli X-Men della
20th Century Fox .
Il remake di Speak No
Evil sarà scritto e diretto dal
regista di
The Woman in BlackJames
Watkins. Il film sarà prodotto da Jason
Blum, con Paul Ritchie, Christian Tafdrup, Jacob
Jarek e Bea Sequeira come produttori esecutivi.
Il film originale è stato diretto
da Christian Tafdrup, che ha anche co-scritto la sceneggiatura con
Mads Tafdrup. La storia è incentrata su due famiglie che si
sono incontrate durante una vacanza in Toscana. Quello che
doveva essere un fine settimana idilliaco inizia lentamente a
sgretolarsi mentre le famiglie danesi cercano di rimanere educate
di fronte alla spiacevolezza. Il remake inglese dovrebbe arrivare
nelle sale il 9 agosto 2024.
In una recente intervista
con SFX Magazine,
l’attrice di Infinity
PoolMia
Goth ha parlato dell’imminente sequel horror di
A24, MaXXXine,
che è attualmente in produzione. Goth ha ricordato la prima
volta che ha letto la sceneggiatura, rivelando che ha
immediatamente pensato alla storia del sequel come “un film di
supereroi” a causa della forza e della determinazione del suo
personaggio.
“Maxine, come personaggio, ha
fatto molta strada. È una sopravvissuta, ne ha passate
tante”, ha spiegato Goth. “Quando la incontriamo di
nuovo, in questo nuovo mondo in cui si trova, ha davvero lottato
per tutto ciò che ha, e non ha intenzione di
arrendersi. Lotterà per quello che ha. È una
tosta. C’è una forza in lei. Ed è una donna davvero
proattiva, determinata e concentrata. Insegue ciò che vuole e
non accetterà davvero un no come risposta”.
Il film è la terza e ultima
parte della trilogia X, che include
anche il prequel Pearl. È prodotto da A24,
West, Jacob Jaffke, Kevin Turen e Harrison Kreiss,
con Mia Goth come produttore esecutivo.Il primo film era originariamente interpretato da
Jenna Ortega, Brittany Snow, Scott Mescudi/Kid Cudi, Martin
Henderson e Owen Campbell, mentre il prequel comprendeva
David Corenswet, Tandi Wright e Matthew
Sunderland. Questo rende Mia Goth l’unico membro del cast che è apparso
in tutti e tre i film di
X.
Un recente video dal set di Wicked
rivela Ariana Grande mentre esegue la canzone di
apertura. Basato sull’omonimo musical, il film si concentra
sull’improbabile amicizia di Galinda Upland (Grande) ed Elphaba
Thropp (Cynthia Erivo), due amiche d’infanzia che
in seguito diventano nemiche mortali nei panni di Glinda la Strega
Buona del Sud e La Strega Cattiva dell’Ovest del classico romanzo
di L. Frank Baum, Il meraviglioso mago di
Oz.
Il musical originale di Broadway del
2003 è stato nominato per 10 Tony Awards, incluso quello per il
miglior musical. Ne ha vinti sei, incluso il riconoscimento per la
migliore attrice andato a Idina Menzel, nota per
aver prestato la voce a Elsa in Frozen, nei panni
di Elphaba. Entertainment Tonight ha recentemente
condiviso un video sul set che mostra Ariana
Grande che esegue la canzone di apertura di Wicked,
“No One Mourns the Wicked”.
Wicked
– Parte 1 è basato sull’acclamato musical di Broadway,
che a sua volta è basato sul romanzo di Gregory Maguire del
1995 Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch
of the West, che a sua volta è basato sul classico del
1900 L. Frank Baum Il meraviglioso mago di
Oz e il film del 1939 Il
mago di Oz. Wicked
– Parte 1 racconta la storia di due amiche,
Elphaba e Glinda, che lottano per mantenere la loro amicizia mentre
si separano. La storia funge da prequel de Il mago di
Oz , ma la trama contiene anche eventi successivi
all’arrivo di Dorothy a Oz. Wicked – Parte
2 dovrebbe invece arrivare l’anno successivo, ovvero il
2025.
L’adattamento cinematografico sarà
prodotto da Marc Platt attraverso la sua Marc
Platt Productions con sede alla Universal. Il vicepresidente
esecutivo senior della produzione Erik Baiers e il vicepresidente
dello sviluppo della produzione Lexi Barta supervisioneranno il
progetto per conto della Universal Pictures. Il
musical teatrale Wicked ha
vinto tre premi Tony ed è adattato dal romanzo bestseller di
Gregory Maguire della scrittrice di libri Winnie Holzman e del
compositore e paroliere tre volte premio Oscar Stephen
Schwartz. Holzman e Schwartz stanno attualmente
collaborando all’adattamento cinematografico come
sceneggiaturi.
“Sono oltremodo entusiasta di
tornare dalla mia famiglia di Star
Trek e nel ruolo che ho amato per così
tanto tempo“, ha dichiarato
Yeoh in una nota. “La Sezione 31 è stata vicina e cara
al mio cuore da quando ho iniziato il viaggio interpretando
Philippa fin dal momento in cui è stata lanciata questa nuova era
d’oro di Star
Trek. Vederla finalmente ottenere il suo
momento è un sogno diventato realtà in un anno che mi ha mostrato
l’incredibile potere di non arrendersi mai ai propri
sogni. Non vediamo l’ora di condividere ciò che è in serbo per
te, e fino ad allora: vivi a lungo e prospera (a meno che
l’Imperatore Georgiou non decreti diversamente)!”
Star
Trek: Section 31 sarà diretto e prodotto
esecutivamente da Olatunde Osunsanmi e si baserà
su una sceneggiatura scritta da Craig
Sweeny. I fan hanno visto l’ultima volta il premio Oscar
interpretare il capitano della USS Shenzhou durante la terza
stagione di Discovery, in cui ha avuto un
ruolo ricorrente. La produzione dovrebbe iniziare entro la fine
dell’anno.
“Nel film evento Paramount+,
l’Imperatore Philippa Georgiou si unisce a una divisione segreta
della Flotta Stellare incaricata di proteggere la Federazione Unita
dei Pianeti e affronta i peccati del suo passato“, si legge
nella sinossi. I produttori esecutivi sono Yeoh, Sweeny,
Alex Kurtzman, Aaron Baiers, Rod Rodenberry, Trevor Roth, Frank
Siracusa e John Weber. È prodotto da CBS Studios in
associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment.
A cinque anni dall’uscita di La
principessa incantata, lo studio d’animazione ucraino Animagrad torna con un nuovo
film d’animazione intitolato
Mavka e la Foresta incantata. Diretto da
Oleksandra Ruban, co-regista della pellicola del
2018, il racconto si basa sull’opera poetica in tre atti di
Lesya Ukrainka, che la compose nel 1911 nella
città di Kutaisi.
Proprio come il poema, la pellicola
d’animazione affonda le sue radici nel folklore ucraino e nella sua
mitologia, esplorando la tradizione di un popolo molto sfaccettato
e dalle molteplici credenze. Mavka e la Foresta
incantata, come vedremo, è un lungometraggio molto
ambizioso e negli intenti punta all’internazionalità, come accade
per molte opere non realizzate dai grandi colossi dell’animazione.
Il film uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 20
aprile, distribuito da Notorius
Pictures.
Mavka e la Foresta
incantata, la trama
In un’immensa foresta dell’Ucraina,
che sorge nelle vicinanze di un villaggio, vive la custode
Mavka (a cui la YouTuber Fraffrog
presta la voce), con il compito di proteggere la sua casa dagli
umani. Questi, che molto tempo addietro avevano tradito la foresta
invadendola e bruciandola, ora la temono, credendola una minaccia.
Un giorno nel villaggio arriva però Kylina,
presunta figlia dell’uomo che anni prima aveva scatenato la guerra
con gli abitanti della foresta, la quale vuole impossessarsi della
sorgente della vita, cuore della selva.
Spedirà così il giovane
Lukas alla ricerca di una foglia, con il solo
scopo di avvicinarsi molto di più all’acqua benedetta. Il ragazzo,
dall’animo buono e ignaro delle intenzioni malefiche della donna,
incontrerà qui Mavka, con la quale instaurerà un rapporto
d’amicizia che, ben presto, si trasformerà in amore. Compito dei
due eroi sarà ristabilire l’equilibrio fra gli umani e la natura,
per ritrovare una sana armonia.
Un popolo che non si arrende
Non si può iniziare a parlare di
Mavka e la Foresta incantata senza prima
fare una doverosa premessa. Se avessimo guardato il film un paio
d’anni fa, ci saremmo fermati alla semplice analisi di un impianto
narrativo tipico dell’animazione, in cui è posta al primo piano la
dicotomia fra Bene e Male. In cui, nel caso del lungometraggio di
Ruban ma come in tanti altri simili, il messaggio è non farsi la
guerra, di qualsiasi natura essa sia. E che l’amore è la soluzione
a ogni tipo di malattia politico-sociale. Ma con la situazione
attuale dell’Ucraina, si guarda alla storia da un’altra
prospettiva e il suo contestualizzarla è inevitabile. Il
pubblico si approccia al racconto con una diversa consapevolezza, e
non si può fare a meno di cogliere un significato molto più
profondo, a cui va accostandosi una specifica lettura del
sottotesto.
La faida fra uomini e natura, che
rappresenta il fulcro dell’intero film, riporta alla
sofferenza vissuta dal popolo ucraino il quale, proprio
come accade con la foresta di Mavka, cerca in tutti i modi e con
tutte le forze di difendersi dai propri nemici. Resistendo a un
odio infondato di cui prova a capirne le ragioni, senza però
trovare risposte. Nonostante l’opera sia stata pensata e
sceneggiata molto prima della dolorosa guerra abbattutasi sul
Paese, l’essere giunta a noi in questo preciso momento storico la
carica di una potenza e di un valore che, qualche anno fa, non
avremmo forse colto e percepito così tanto. Ciò la
rende dunque molto più attuale di qualsiasi altra
narrazione animata. Ecco perché, per quanto si cerchi di valutarne
l’essenza in sé, svincolata dal nuovo significato di cui si
ammanta, non riusciremmo mai, ad oggi, a non vederne un
riferimento. Con tanto di stretta allo stomaco.
Uno sguardo alla Disney
Oltre a essere allegoria di un tema
molto attuale, Mavka e la Foresta
incantata racchiude al suo interno un’altra
importante argomentazione, ossia l’ambientalismo.
Per rappresentarlo al meglio, la sceneggiatrice Yaroslav
Voytseshek ha sfruttato uno dei topoi narrativi
più importanti della Disney: la
storia d’amore, in questo caso fra due eroi.
Nonostante dagli anni 2000 le sue produzioni abbiano cambiato gli
assetti, virando su personaggi e racconti molto più complessi, in
cui si è dato maggiore spazio all’individualità e all’aspetto
psicologico di un character (svincolato dalla love story),
la struttura amorosa è stata al centro di numerosi e indiscussi
capolavori. Per questa narrazione viene così ripreso quel pattern
convenzionale, e a sbocciare è l’amore fra Mavka, l’eroina della
foresta, e Lukas, l’eroe del villaggio. Simbolicamente, i
due protagonisti rappresentano la Natura e l’Uomo,
dimostrando quanto l’uno possa trarre vantaggio dall’altro se alla
base c’è rispetto e armonia.
Il problema dell’ambiente e della
sua salvaguardia, motivo di preoccupazione per i governi di tutto
il globo, viene traslato sullo schermo sotto forma di guerra fra le
due parti (Foresta e Villaggio). La quale, all’interno della
favola, si risolve grazie all’amore dei suoi principali
rappresentanti, unico vero antidoto. Un chiaro messaggio a
prendersi cura – con amore, per l’appunto – della propria terra, e
non abusarne (come accade nell’incidente scatenante di
Mavka e la Foresta incantata), altrimenti
essa si ribellerà a noi. Attraverso questi interessanti passaggi,
in cui si alternano interludi musicali (alcuni in lingua ucraina),
la pellicola riesce ad assolvere il suo compito: essere
educativa per tutto il pubblico, adulto e infantile, e
avere un ruolo di intrattenimento per i
piccoli.
Un film non esente da
incrinature
Se a livello contenutistico
Mavka e la Foresta incantata funziona,
pur imbevendosi di schemi e personaggi archetipici, è il comparto
tecnico-artistico che riporta delle sbavature. Al netto di qualche
caratterizzazione Disney riscontratasi in alcune scelte d’immagini
(alcuni rivedranno La bella e la bestia, Il Re
Leone, perfino il live action Maleficent) che risulta
ben rappresentata, il setting generale del film è scarno
di corposità e dettagli. Trattandosi di una foresta da un lato e di
un villaggio dall’altro, si poteva spingere al massimo
sulla CGI per restituire un panorama molto più ricco e
variegato. Come sottolineavamo in altre recensioni su opere
d’animazione, lo spazio in cui i personaggi si muovono è cruciale
se si vuole ottenere un prodotto compiuto e una totale esperienza
immersiva.
Non da meno è la trama, in cui si è
riscontrata un po’ di frettolosità nella progressione di
alcune dinamiche. Per quanto nel suo complesso
Mavka e la Foresta incantata piaccia e
sia godibile, il ritmo troppo sincopato è andato un po’ a inficiare
sul profilo dei personaggi, con la percezione che sia rimasto
qualcosa di non detto ed esplorato. Una nota di merito va invece
alla cura degli abiti dei cittadini del villaggio, in cui si evince
la minuzia nel ricostruire in digitale i costumi folkloristici di
estrema bellezza. E, infine, alla scelta di alcune particolari
inquadrature, molto suggestive e sfoggianti diverse tonalità di
verde, che catturano l’attenzione e suscitano quella sana
meraviglia soprattutto nei bambini.
Pur con alcuni difetti,
Mavka e la Foresta incantata resta dunque
un film ben confezionato, maturo dal punto di vista delle tematiche
e pieno di spunti di riflessione. Una storia che, nella sua portata
drammatica, ricorda allo spettatore di qualsiasi età che la rabbia
porta all’infelicità e che l’odio, per qualsiasi ragione, non giova
né a chi lo riceve né a chi lo sprigiona. Ma anzi, come dimostra il
climax finale del film, consuma solo l’anima.
Jonathan Majors
è stato ufficialmente escluso dal primo film a cui fosse in
procinto di lavorare dopo il suo arresto per presunta aggressione.
Nel bel mezzo di un anno eccezionale per l’attore che lo ha visto
sul grande schermo in Creed
3 e Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Majors
è stato arrestato il 25 marzo a causa di un presunto episodio
di violenza domestica a New York che coinvolgeva una donna che era
stata portata in ospedale con “lievi ferite alla testa e al
collo”.
Sebbene i rappresentanti legali di
Majors abbiano sostenuto la sua innocenza, il
pubblicista dell’attore, The Lede Company, e il suo manager,
Entertainment 360, hanno già deciso di tagliare i ponti con
lui.
Ora, Jonathan Majors
è stato allontanato da una serie di progetti che sarebbero dovuti
cominciare a breve. Secondo Deadline, l’attore non reciterà più nel
film The Man in My Basement, una campagna
pubblicitaria per i Texas Rangers e un film biografico su
Otis Redding a cui Majors era legato. La
produzione di The Man in My Basement, che vede la
partecipazione di Willem Dafoe, sta attualmente
cercando un sostituto per Majors.
A seguito di questa serie di eventi,
sta diventando sempre più probabile che anche i Marvel Studios sostituiscano
Jonathan Majors
nel suo ruolo, chiave per la Fase in svolgimento, di Kang il
Conquistatore.
Mentre diversi altri progetti hanno
già interrotto i legami con Majors, sembra che il piano della
Marvel sia quello di sedersi e valutare lo svolgimento del processo
legale. L’attore dovrebbe comparire in tribunale l’8 maggio per
affrontare molteplici accuse di molestie e aggressioni.
Majors ha già completato le riprese
di un ruolo significativo nella seconda stagione di
Loki, che per il momento potrebbe complicare la decisione
della Marvel di tagliare i legami con l’attore. Ora che Jonathan Majors
è stato allontanato da diversi progetti, la stessa scelta potrebbe
essere fatta da altre produzioni, tra cui Da
Understudy di Spike Lee e il film su
Dennis Rodman48 Hours in
Vegas.
Gran parte dei dettagli
sull’imminente serie Disney+Agatha:
Coven of Chaos non sono stati
rivelati, ma grazie ad una della starPatti
LuPone, ora sappiamo chi interpreteranno lei e il
co-protagonista Joe Locke.
Parlando durante una recente
apparizione su The
View (tramite TheWrap),
LuPone ha rivelato che lei interpreterà il ruolo di Lilia Calderu,
una strega del mondo dei fumetti Marvel, che apparirà dunque nella
prossima serie targata Marvel Studios. LuPone ha
anche confermato ciò che molti fino ad oggi hanno ampiamente
ipotizzato, ovvero che la serie avrebbe parlato di una congrega di
streghe.“Beh, è una congrega di streghe, e io
interpreto Lilia Calderu, che a quanto pare è nel mondo
Marvel“, ha detto LuPone. “E ho fatto delle ricerche
su di lei, è sexy! Lei è davvero sexy! Lei è! Ha un
corpo fantastico, capelli corvini”.
LuPone ha continuato rivelando che
Locke interpreterà il ruolo del famiglio della sua strega e ha
anche confermato che il resto della congrega sarà completato dalle
star Aubrey Plaza, Sasheer Zamata, Ali Ahn e
altri.“Siamo una congrega di streghe, e le
streghe sono Kathryn Hahn, Aubrey Plaza, e il familiare – se
qualcuno
conosce Heartstopper –
è Joe Locke“, ha detto LuPone. “E Sasheer Zamata,
Ali Ahn e io. E interpreto Lilia Calderu, una strega siciliana di
450 anni, il cui potere è la divinazione e il cui processo sono i
tarocchi”.Nel mondo dei fumetti Marvel, Calderu
ha il compito di custodire il Libro di Cagliostro,
un tomo che contiene conoscenze mistiche e passaggi di altri libri,
incluso Darkhold. Nei fumetti, ha anche un
incontro con il barone Mordo, interpretato da Chiwetel Ejiofor nel Marvel Cinematic
Universe.
Coven of
Chaos si concentrerà sulla potente strega
Agatha Harkness interpretata da Kathryn Hahn che è quasi riuscita a
sconfiggere Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) nel finale di stagione di WandaVision prima
di essere sconfitta e intrappolata a Westview nel suo personaggio
di “vicina ficcanaso Agnes”. Sebbene
Elizabeth Olsen non dovrebbe apparire, si ipotizza che Wanda
possa avere qualcosa a che fare la rivalsa di Harkness in seguito
agli eventi di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness.
Jac Schaeffer, che
è sotto un accordo generale congiunto con Marvel e 20th Television,
sarà lo sceneggiatore e produttore esecutivo. Un recente rapporto
ha rivelato che dirigerà anche almeno un episodio. Al momento
nessuna data di uscita della serie è stata annunciata. Nel cast
anche David Payton nei panni di John Collins /
“Herb”, David Lengel nei panni di Sarah il marito Harold Proctor /
“Phil Jones”, Asif Ali nel ruolo di Abilash Tandon
/ “Norm”, e Amos Glick nel ruolo di un fattorino
della pizza scelto come “Dennis”. A riprendere i loro ruoli in
WandaVision ci sono anche Kate Forbes nei panni
della madre di Agatha, Evanora Harkness, e
Brian Brightman nei panni dello sceriffo di
Eastview, New Jersey. Aubrey Plaza, Ali Ahn, Maria
Dizzia, Sasheer Zamata, Patti LuPone, Miles
Gutierrez-Riley e Okwui Okpokwasili sono
stati scelti per ruoli sconosciuti.
Keri
Russell dopo aver interpretato la spia Elizabeth
Jennings in The Americans, diventa l’ambasciatrice
degli Stati Uniti nel nuovo dramma politico The
Diplomat. Questa serie Netflix nasce da
un’idea della showrunner Debora Cahn che possiede
molta esperienza nelle sceneggiature di intrighi politici, avendo
debuttato come scrittrice di West Wing – Tutti gli uomini
del Presidente di Aaron Sorkin. Nella sua
carriera poi ha lavorato per il medical Grey’s Anatomy e alla serie HBO
Vinyl, prima di diventare produttrice e scrivere le ultime due
stagioni di Homeland: Caccia alla spia. In questo
political drama troviamo una protagonista, esattamente una
diplomatica americana, alle prese con un nuovo inaspettato ruolo
tra affari internazionali, stringere nuove alleanze e cercare di
far funzionare il suo matrimonio sempre più vicino alla fine.
La trama di The Diplomat
La serie si apre con una discussione
tra Kate (Keri Russell) e suo marito Hal Wyler
(Rufus Sewell) alle prese con il prossimo lavoro
di lei come inviata a Kabul in Afghanistan, ma c’è stato un cambio
di programma anche a causa di un attacco ad una nave inglese nel
Golfo Persico. Il Presidente americano Rayburn (Michael
McKean) ha infatti nuovi compiti in serbo per i coniugi
Wyler, entrambi diplomatici, che vengono mandati a Londra e Kate
dovrà assumersi il ruolo d’ambasciatrice degli Stati
Uniti in Inghilterra. Il nuovo impiego però non è molto
nelle corde della donna, che odia i ricevimenti e tutti quegli
eventi in cui bisogna indossare abiti eleganti. Alla fine del primo
episodio, che possiede una trama che fa da panoramica dei vari
componenti del team tra i vari collaboratori lavorativi
all’ambasciata americana e nella residenza londinese di
Winfield House, Kate si ritrova a posare per un
servizio fotografico per British Vogue.
Dal secondo episidio di The
Diplomat, finalmente, si spiega la questione politica
contemporanea, viene anche menzionato il conflitto tra
Russia e Ucraina e Kate presenzia al funerale dei
caduti morti durante l’esplosione della HMS Courageus. Durante la
cerimonia funebre il Primo ministro britannico Nicol Trowbridge
(Rory Kinnear) crea scompiglio dopo un commento
che pare un grido di guerra islamfobico. Questo però non è il solo
problema che l’ambasciatrice americana deve risolvere, ma anche
decidere se divorziare dal marito che sta cercando in tutti i modi
di tenere in vita il matrimonio. Nel frattempo a Winfiled House
arriva il Presidente per incontrare il Premier inglese e
soprattutto per offrire a Kate un nuovo lavoro, quello da sua
vicepresidente. La protagonista però è più
interessata a trovare il mandante dell’attentato e si avvicina
sempre di più al ministro Dennison (David
Gyasi).
Durante un incontro privato al
Ministero degli Esteri, dove partecipa in
incognito anche la diplomatica Kate, muore avvelenato
l’ambasciatore iraniano che però riesce a svelare
il nome dell’artefice dell’attacco nel Golfo: Roman
Lenkov, un mercenario russo. Proseguendo la serie Kate si
trova sempre più immischiata in una crisi internazionale e divisa
con il cuore tra il marito Hal e l’affascinante Dennison. La
protagonista nel settimo e penultimo episodio, dopo aver parlato
con un ambasciatore russo, che porta nuove informazioni su Lenkov,
vola a Washington, DC per un incontro nello Studio Ovale alla Casa
Bianca dove però non risolve niente.
Nell’ultimo, che chiude questa
prima stagione di The Diplomat, Kate dopo essere
tornata a Londra decide con Dennison di chiedere aiuto alla Francia
per risolvere il caso Lenkov ed evitare così che il Premier inglese
dichiari guerra definitivamente alla Russia. Durante una serata di
galà al Louvre di Parigi l’ambasciatrice americana scopre, parlando
con il Ministro degli Esteri francese, che gli Inglesi hanno
intenzione di uccidere Roman Lenkov e non arrestarlo. La serie si
conclude con un finale aperto e un esplosione a
Londra, dove non si svela se Hal Wyler è vivo o morto.
The Diplomat è uno di quei
political drama che unisce i piani della
sfera pubblica e della sfera
intima della protagonista interpretata dalla vincitrice
del Golden Globe come Miglior attrice drammatica
nell’indimenticabile serie Felicity. Nel variegato
cast troviamo anche altri volti noti della serialità come
Rufus Sewell il John Smith in The Man in the High
Castle o Lord Melbourne nel period drama Victoria che nella serie
Netflix invece è l’americano diplomatico Hal. Ironico invece è che
l’attore Rory Kinnear recita di nuovo il ruolo di
Primo ministro britannico come in quel primissimo e disturbante,
indimenticabile per tutti, episodio della serie Black Mirror. Per
gli spettatori più attenti, noteranno che una delle assistenti di
Kate è interpretata da Pearl Mackie, diventata
famosa come compagna del Dodicesimo Dottore in Doctor Who.
La serie di Debora
Cahn è un thriller politico che si unisce sulla scia del
successo di The Night Agent e che usa molto la tecnica di
narrazione “Walk and talk” usata fin dai tempi di The West Wing.
Per concludere il punto più forte di The Diplomat è la sua
protagonista assoluta Kate Wyler che grazie alle sue capacità, e al
talento di Keri Russell, è in grado di risolvere qualsiasi problema
diplomatico e mandare avanti tutte le trame secondarie
sottotono.
James
Gunn ha condiviso la prima immagine dello script di
Superman:
Legacy, annunciando ufficialmente che il film è
in fase di preparazione e che le riprese cominceranno nel 2024.
Gunn si dice onorato di far parte
dell’eredità del personaggio e annuncia, nel giorno
dell’Anniversario di Superman, che ora si tufferà
nel lungo processo della creazione dei costumi, della scenografia e
di tutto ciò che renderà il film distintivo.
Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Superman:
Legacy è il primo di un universo pianificato di
narrazione multipiattaforma (presumibilmente uno che si mescolerà
con i progetti di streaming per HBO Max) in una Fase
1 che lo studio chiama “Gods
and Monsters“. Il cast non è stato ancora annunciato, ma
l’uscita nelle sale globali del film è prevista per l’11 luglio
2025.