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Bussano alla porta: 8 domande senza risposta nel film di M. Night Shyamalan

Come molti film di M. Night Shyamalan, Bussano alla porta è un thriller pieno di colpi di scena avvincenti, che lascia agli spettatori molto su cui ragionare una volta finito. La pellicola ci presenta una parabola straziante che esamina i temi della moralità e della fede, oltre ai lati più oscuri dell’umanità: ecco le 8 domande rimaste senza risposta in Bussano alla porta, che cercheremo di analizzare in questo articolo.

Perché alcune fasi apocalittiche sono avvenute in anticipo?

Bussano-alla-porta-m-night-shyamalanAvvocato e scettico, Andrew non crede a tutto ciò che gli dicono i Quattro Cavalieri, soprattutto quando si accorge che alcuni eventi apocalittici si sono verificati prima ancora che i quattro sconosciuti arrivassero alla baita. Leonard usa la televisione della baita per convincere la famiglia a fare la sua scelta prima che il giudizio apocalittico si abbatta sui protagonisti di Bussano alla porta, ma il terremoto che cerca di attribuire alla morte di Redmond è in realtà avvenuto quattro ore prima del notiziario.

Non c’è una risposta pronta, se non che, indipendentemente dal momento in cui si sono verificati gli eventi apocalittici, essi erano comunque presenti nelle visioni dei visitatori, forse in ordine sparso. Tutto ciò che i Quattro Cavalieri sanno è che, finché uno di loro sarà ancora in piedi, chiederanno alla famiglia di fare la loro scelta. È chiaro che si tratta di una scelta narrativa, indispensabile per far sembrare l’intera invasione qualcosa di diverso da ciò che è: un crimine d’odio, una rapina o qualcos’altro.

Perché Redmond ha usato un nome falso?

Il sospetto di Andrew raggiunge nuove vette quando riconosce in uno dei Quattro Cavalieri O’Bannon, l’uomo che anni prima lo aveva aggredito in un bar e che ora usa l’identità di Redmond. Il motivo per cui Redmond usa un nome falso è aperto all’interpretazione in Bussano alla porta, e se non altro fa un buon lavoro nel mettere in dubbio i visitatori e le loro motivazioni. Redmond è il più irascibile dei quattro e si preoccupa persino con Leonard, il leader de facto, del loro scopo, il che fa credere ad Andrew che la sua presenza sia ancora motivata dall’odio per le relazioni tra persone dello stesso sesso.

È possibile che Redmond non volesse che gli altri membri della sua coorte sapessero del suo passato criminale perché avrebbero dubitato della legittimità delle sue visioni. È anche possibile che sapesse che Andrew era l’uomo che aveva aggredito, ma che non volesse fargli sapere che era lui, soprattutto perché ha cambiato in qualche modo il suo aspetto. Infine, è anche possibile che questo significhi un cambiamento in Redmond, una trasmigrazione in qualcuno con una vocazione più alta del commettere crimini d’odio.

Il passato di Redmond e Andrew era davvero una coincidenza?

Tra tutti i colpi di scena di Bussano alla porta, quello che riguarda l’identità di Redmond sembra il più significativo, in quanto indica che il suo passato con Andrew è più di una semplice coincidenza. Un uomo che ha commesso un crimine d’odio sta mettendo il suo destino e quello del mondo nelle mani di qualcuno che conosce le sue capacità e i pregiudizi della sua prospettiva. Forse non è la vendetta a motivare Redmond, ma l’espiazione.

Poiché Bussano alla porta si concentra sul modo in cui gli esseri umani interagiscono tra loro, il giudizio finale è quello di mettere un individuo moralmente ambiguo alla mercé di una persona a cui ha fatto un torto. Redmond ha plasmato la visione ostile del mondo di Andrew, che dichiara persino che “guarderebbe il mondo bruciare mille volte” prima di sacrificare un membro della famiglia. Le azioni di Redmond sono responsabili di aver reso Andrew così com’è: diffidente, cinico e capace di compassione solo per la sua famiglia.

Perché alcuni dei cavalieri non dubitano della loro missione?

Bussano alla Porta recensioneNessuno dei personaggi di Bussano alla porta ha scelte facili, quindi è sorprendente che nessun membro dei Quattro Cavalieri dubiti della propria missione. Tutti hanno avuto le stesse strazianti visioni di fasi apocalittiche, ma c’è la possibilità che nulla di tutto ciò sia reale. L’unica prova che li convincerà è la stessa che convincerà Andrew, Eric e Wen: le inondazioni, le piaghe e la morte che si verificano solo dopo la morte di ciascuno di loro.

All’inizio di Bussano alla porta ci sono alcuni momenti in cui Redmond discute con Leonard sulla loro missione, ma vengono rapidamente messi da parte. Per rendere il film ancora più intenso, sarebbe stato utile che gli altri membri del gruppo bisticciassero un po’ di più, rivelandosi a volte scettici quanto Andrew. In questo modo, il finale del film avrebbe avuto un messaggio ancora più forte di fiducia e fede.

Perché Andrew ha lasciato la pistola nel bagagliaio?

Il finale di Bussano alla porta sembra avvicinarsi quando Andrew riesce a liberarsi e a raggiungere il furgone, dove tiene un’arma da fuoco nel bagagliaio. È strano che una persona paranoica come Andrew non abbia portato la pistola in casa piuttosto che lasciarla accessibile a chiunque all’esterno. Anche dopo aver sparato a Sabrina, sembra impreparato agli eventi strazianti che precedono la conclusione del film.

Nonostante il suo allenamento da pugile e il tempo trascorso al poligono, è chiaro che Andrew non è ancora al 100% a suo agio con le armi. Fatica ad aprire la sua cassaforte, anche se si tratta di una delle versioni più semplici disponibili, con poca sicurezza, e appare molto scosso dopo aver sparato. È possibile che la pistola sia rimasta nel bagagliaio perché Andrew non era pronto a diventare il tipo di persona che la porta con sé ovunque vada.

Chi ha visto Eric nello specchio?

Eric vede una figura nello specchio a un certo punto di Bussano alla porta, che rappresenta una svolta spirituale per il suo personaggio. Tra i due, Eric è il più aperto e comprensivo, mentre Andrew è il più ostile. Eric proviene da una famiglia che lo accetta per quello che è, mentre Andrew deve affrontare il bigottismo della madre e del padre. La prospettiva di Eric lo aiuta a vedere il meglio nelle persone, mentre Andrew vede solo il peggio.

È possibile che Eric abbia visto un potere superiore nello specchio, che lo ha guidato verso la sua scelta e lo ha lodato per il suo altruismo. In seguito, quando Eric inizia ad avere visioni del futuro, non si tratta degli stessi incubi apocalittici dei Quattro Cavalieri, ma piuttosto della bella vita condivisa da Andrew e da una Wen adulto. Forse chi era nello specchio gli ha mostrato che questo era un futuro che poteva essere preservato con la sua morte.

Perché Andrew non ha sparato a Leonard quando ne aveva la possibilità?

Bussano-alla-porta-filmIl miglior colpo di scena di Bussano alla porta coinvolge Bautista, le cui dimensioni imponenti aggiungono minaccia ma non necessariamente cattiveria al personaggio di Leonard. Ad esempio, c’è un momento in cui Andrew ha l’opportunità di sparare a Leonard, l’ultimo dei Quattro Cavalieri ancora in piedi, ma esita e lo chiude in bagno. Sembra strano che Andrew non colga quel momento per ferire gravemente il suo rapitore e tirare fuori la sua famiglia dalla situazione, ma è chiaro che è combattuto.

Leonard può essere grande e intimidatorio, ma è anche gentile ed è chiaro che non vuole fare del male a nessuno. Andrew può essere cinico e arrabbiato, ma anche lui non vuole fare del male a nessuno. Quindi, quando ha sparato a Sabrina per legittima difesa, non è diventato improvvisamente un assassino. Ma, d’altra parte, poter guardare qualcuno negli occhi e giustiziarlo, come avrebbe dovuto fare con Leonard, non era qualcosa a cui Andrew era preparato.

Come faceva Wen a sapere che Eric si sarebbe sacrificato?

Wen in Bussano alla portaIl grande sacrificio di Bussano alla porta funziona perché Eric rappresenta gli aspetti migliori dell’umanità ed è la persona perfetta per salvarla. Ma come faceva Wen a sapere che era morto mentre si è isolata e indossava le cuffie per attutire gli spari? Quando Andrew va a cercarla nella sua casa sull’albero, lei gli chiede se Eric ha salvato il mondo, sottintendendo che sapeva che Eric avrebbe lasciato che Andrew gli sparasse per fermare l’apocalisse.

Wen è una bambina molto matura e perspicace, quindi è possibile che abbia semplicemente visto il cambiamento di Eric durante l’invasione e che sapesse che sarebbe stato lui a fare quella scelta. Naturalmente, è anche possibile che abbia avuto una sorta di visione mentre si trovava nella sua casa sull’albero. Ma, più probabilmente, si è resa conto, quando Andrew è stato l’unico a venire a prenderla, che Eric era morto da eroe e l’incubo era finalmente finito.

Daisy Edgar-Jones: 10 cose che non sai sull’attrice

Daisy Edgar-Jones: 10 cose che non sai sull’attrice

Daisy Edgar-Jones è indubbiamente una delle attrici del momento. Le sono bastati pochi ma significativi ruoli per dar prova di tutto il proprio talento, ottenendo importanti riconoscimenti da ogni dove. Questo sembra dunque essere il suo momento d’oro, durante il quale l’attrice sarà chiamata a distinguersi per le sue scelte e interpretazioni.

Ecco 10 cose che forse non sai su Daisy Edgar-Jones.

Daisy Edgar-Jones: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in alcune note serie. L’attrice ha iniziato a recitare in televisione in serie come Cold Feet (2016-2020) e Testimoni silenziosi (2017). Partecipa poi ad alcuni episodi di Gentleman Jack – Nessuna mi ha mai detto di no (2019), ma è con War of the Worlds (2019-2022), dove recita accanto ad Elizabeth McGovern e Gabriel Byrne, che ottiene una maggiore popolarità. Nel 2020 si consacra poi grazie alla miniserie Normal People, dove recita nel ruolo di Marianne accanto a Paul Mescal. Torna poi in televisione nella serie In nome del cielo (2022), con Andrew Garfield.

2. Ha preso parte anche ad alcuni film. Oltre alla televisione, la Jones ha avuto modo di recitare anche in alcuni film. Il primo di questi è stato Pond Life (2018), seguito poi nel 2022 da Fresh e La ragazza della palude. Nel primo dei due, una commedia dell’orrore disponibile su Disney+, recita accanto a Sebastian Stan, mentre nel secondo, di genere thriller, interpreta Catherine “Kya” Clarke, una ragazza infinitamente piena di risorse che, abbandonata dalla famiglia, cresce in una palude della Carolina del Nord.

3. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Grazie al suo ruolo nella serie Normal People, la Jones ha ottenuto importanti riconoscimenti, come le candidature ai Golden Globe, ai Bafta Awards e ai Critics’ Choice Awards come miglior attrice in una miniserie televisiva. Nel 2023 è stata poi nominata nuovamente ai Golden Globe, sempre come miglior attrice in una miniserie, per In nome del cielo.

Daisy-Edgar-Jones-Paul-Mescal-Normal-People

Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal in Normal People

4. Ha avuto difficoltà con alcuni aspetti del proprio personaggio. In Normal People l’attrice interpreta Marianne, della quale si narra la sua storia d’amore con Connell dalla scuola superiore fino agli anni del college. Parlando di alcuni aspetti specifici del suo personaggio, l’attrice ha affermato che filmare le scene in cui Marianne, in preda alla depressione, cerca conforto nel sesso violento, le ha lasciato addosso sensazioni negative per più giorni, faticando poi ad uscire da quello stato.

5. Ha ricevuto un particolare dono dal suo collega. Sul set di Normal People la Jones ha conosciuto e stretto una profonda amicizia con il collega Paul Mescal, oggi noto anche per il film Aftersun. Riguardo la loro amicizia, la Jones ha raccontato che al termine delle riprese della serie, Mescal le ha regalato la collana indossata dal suo personaggio. Un oggetto a cui l’attore si era particolarmente legato e che ha deciso di donare alla collega in onore del forte legame che ora condividono.

Daisy Edgar-Jones in La ragazza della palude

6. Si è preparata a lungo per il ruolo. Per interpretare la protagonista di La ragazza nella palude, l’attrice ha raccontato di essersi basata molto su proprie riflessioni emerse in seguito alla lettura del libro da cui il film è tratto. Una buona parte della preparazione ha però riguardando anche l’imparare a padroneggiare l’accento della Carolina del Nord, a guidare una barca, a pescare a compiere altre attività simili e tipiche di quei luoghi.

Daisy Edgar-Jones e Anne Hathaway

7. Le viene attribuita una forte somiglianza con l’attrice premio Oscar. Dopo averla vista in Normal People, i fan della serie hanno fatto notare in rete, e in particolare su Twitter, quanto la Jones assomigli all’attrice premio Oscar Anne Hathaway. Intervistata a riguardo, la Jones si è detta lusingata da ciò, immaginando che ad aver contribuito a tali teorie sia stato il taglio di capelli simile a quello della premio Oscar.

Daisy-Edgar-Jones-Instagram

Daisy Edgar-Jones: chi è il suo fidanzato?

8. È molto riservata riguardo la propria vita sentimentale. La Jones è da sempre impegnata a mantere un certo velo di segretezza riguardo la sua vita sentimentale. Da quando è diventata una celebrità, però, sembra aver avuto un solo fidanzato, Tom Varey. La coppia si è incontrata nel 2018 mentre recitava nel film Pond Life, un dramma in costume in quattro parti ambientato negli anni Sessanta. I due, tuttavia, si sono separati nel 2020 per via delle difficoltà a conciliare la vita di coppia con i tanti progetti lavorativi.

Daisy Edgar-Jones è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 1,5 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre 200 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Daisy Edgar-Jones: età e altezza dell’attrice

10. Daisy Edgar-Jones è nata ad Islington, un borgo di Londra, il 24 maggio del 1998. L’attrice è alta rispettivamente 1,69 metri.

Fonte: IMDb, MarieClaire

Star Trek: Picard e Star Trek: Lower Decks entreranno nel catalogo di Paramount+

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Paramount+ ha annunciato oggi che Star: Trek Picard  e Star Trek: Lower Decks entreranno a far parte del catalogo internazionale di streaming del servizio al di fuori del Canada, nell’ambito di un nuovo accordo con Prime Video. La terza e ultima stagione di Star: Trek Picard sarà trasmessa il 16 febbraio in America Latina e il 17 febbraio in Italia, oltre che nel Regno Unito, in Australia, Francia, Germania, Austria e Svizzera, mentre in Corea del Sud sarà disponibile successivamente. Le stagioni precedenti di Star: Trek Picard saranno disponibili anche nelle regioni di lingua inglese a partire da febbraio.

Tutte le stagioni di STAR TREK: LOWER DECKS sono attualmente disponibili in streaming su Paramount+ in America Latina e saranno disponibili nel corso dell’anno in tutti i mercati Paramount+ al di fuori del Canada.

Paramount+ è ora la casa di tutte le serie e di tutti gli episodi del catalogo completo di “Star Trek”. Questo include tutte le stagioni delle serie originali Paramount+ STAR TREK: DISCOVERY, STAR TREK: PICARD, le serie animate STAR TREK: LOWER DECKS e STAR TREK: PRODIGY, e la nuova aggiunta STAR TREK: STRANGE NEW WORLDS. Oltre che in streaming su Paramount+, STAR TREK: PICARD sarà disponibile anche su Prime Video al di fuori degli Stati Uniti e del Canada, e in Canada potrà essere visto su CTV Sci-Fi Channel di Bell Media e in streaming su Crave.

STAR TREK: PICARD vede Patrick Stewart riprendere il suo iconico ruolo di Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette stagioni in “Star Trek: The Next Generation”, e segue questo iconico personaggio nel prossimo capitolo della sua vita. LeVar Burton, Michael Dorn, Jonathan Frakes, Gates McFadden, Marina Sirtis, Brent Spiner, Jeri Ryan e Michelle Hurd recitano accanto a Patrick Stewart. La serie è prodotta dai CBS Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Per la terza stagione, Alex Kurtzman, Akiva Goldsman, Terry Matalas, Patrick Stewart, Heather Kadin, Aaron Baiers, Rod Roddenberry, Trevor Roth, Doug Aarniokoski e Dylan Massin sono i produttori esecutivi. Terry Matalas è lo showrunner della terza stagione.

STAR TREK: LOWER DECKS è incentrato sull’equipaggio di supporto in servizio su una delle navi meno importanti della Flotta Stellare, la U.S.S. Cerritos, nel 2380. L’equipaggio deve mantenere i propri doveri e la propria vita sociale, spesso mentre la nave è scossa da una moltitudine di anomalie fantascientifiche. L’equipaggio della Flotta Stellare che risiede nei “ponti inferiori” della U.S.S. Cerritos comprende il guardiamarina Beckett Mariner, doppiato da Tawny Newsome, il guardiamarina Brad Boimler, doppiato da Jack Quaid, il guardiamarina Tendi, doppiato da Noël Wells, e il guardiamarina Rutherford, doppiato da Eugene Cordero.

I personaggi della Flotta Stellare che compongono l’equipaggio della plancia della U.S.S. Cerritos sono il Capitano Carol Freeman, doppiata da Dawnn Lewis, il Comandante Jack Ransom, doppiato da Jerry O’Connell, e la dottoressa T’Ana, doppiata da Gillian Vigman.

STAR TREK: LOWER DECKS è prodotto da Eye Animation Productions della CBS, la divisione di animazione dei CBS Studios, Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman di Secret Hideout, Rod Roddenberry Entertainment e Trevor Roth, Katie Krentz (219 Productions) e Heather Kadin sono i produttori esecutivi insieme al creatore e showrunner Mike McMahan. Aaron Baiers (“Secret Hideout”), che ha portato McMahan al progetto, è anche produttore esecutivo. Titmouse (“Big Mouth”), la società di produzione di animazione indipendente vincitrice di un Emmy Award, è lo studio di animazione della serie.

About Paramount+

Paramount+ è un servizio globale di streaming video digitale su abbonamento di Paramount che offre una montagna di intrattenimento premium per il pubblico di tutte le età. A livello internazionale, il servizio di streaming offre una vasta libreria di serie originali, spettacoli di successo e film popolari di ogni genere provenienti da marchi e studi di produzione di fama mondiale, tra cui SHOWTIME, CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures e Smithsonian Channel™, oltre a una robusta offerta di contenuti locali di prima qualità. Il servizio è attualmente attivo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, America Latina, Caraibi, Austria, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Svizzera e Corea del Sud.

About “Star Trek” su Paramount+

Negli oltre 55 anni trascorsi da quando il leggendario creatore Gene Roddenberry ha introdotto il mondo in un universo “Star Trek” in cui “Infinite Diversità in Infinite Combinazioni” rimane la sua orgogliosa eredità, la serie ha continuato a rompere le barriere – ispirando generazioni di fan con la celebrazione della diversità culturale e dell’inclusione, l’esplorazione scientifica e la ricerca di frontiere inesplorate.  Paramount+ è ora la casa di ogni serie e di ogni episodio del catalogo completo di “Star Trek”. Questo include tutte le stagioni delle serie originali Paramount+ STAR TREK: DISCOVERY, STAR TREK: PICARD, le serie animate STAR TREK: LOWER DECKS e STAR TREK: PRODIGY, e la nuova aggiunta STAR TREK: STRANGE NEW WORLDS. Il franchise di “Star Trek” è distribuito da Paramount Global Content Distribution.

Captain Marvel potrebbe incontrare gli Eterni nel futuro del MCU?

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Mentre Captain Marvel si è attestato come uno dei progetti più amati dal pubblico del MCU, grazie anche alla performance di Brie Larson nei panni di Carol Danvers, Eternals, film diretto da Chloe Zhao non ha avuto la stessa fortuna. Tuttavia entrambi i franchise avranno un altro ruolo da giocare nel futuro del MCU e potrebbero presto incontrarsi.

In una nuova foto sul suo account Instagram, Brie Larson compare in un momento di pausa proprio in compagnia di Chloe Zhao, regista premio oscar per Nomadland. La didascalia della foto recita: “Forse ci stiamo solo preparando per una prossima futura collaborazione”. Entrambe le artista provengono dal cinema indipendente e una loro collaborazione potrebbe essere benissimo un film più piccolo e indipendente dal circuito Marvel. ma quanto sarebbe bello che la nostra Carol Danvers incrociasse il suo cammino con Gli Eterni per la regia di Zhao?

Mentre è incerto il momento in cui torneranno in sala i personaggi raccontati da Chloe Zhao, sappiamo che Brie Larson tornerà nel MCU con The Marvels, la prossima estate.

The Marvels, la trama

“Carol Danvers aka Captain Marvel ha reclamato la sua identità dal tirannico Kree e si è vendicata dell’Intelligenza Suprema. Ma le conseguenze impreviste vedono Carol che porta sulle spalle il fardello di un universo destabilizzato. Quando i suoi doveri la mandano in un anomalo wormhole collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si confondono con quelli della sua super fan di Jersey City, Kamala Khan alias Ms. Marvel, e della figlioccia di Carol, il Capitano Monica Rambeau. Questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare insieme per salvare l’universo come “The Marvels”.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 28 luglio 2023.

Da me o da te: la recensione della commedia romantica con Reese Witherspoon e Ashton Kutcher

New York e Los Angeles due mondi opposti così come Peter e Debbie i protagonisti di Da me o da te. In questa nuova commedia romantica che Netflix porta sulla piattaforma giusto in tempo per San Valentino Reese Witherspoon e Ashton Kutcher sono i protagonisti. Il film del 2023 diretto da Aline Brosh McKenna vede nel cast oltre a Reese Witherspoon e Ashton Kutcher anche Jesse Williams, Steve Zahn, Tig Notaro, Zoë Chao, Griffin Matthews, Wesley Kimmel, Rachel Bloom, Vella Lovell e Shiri Appleby. Se volete guardare una commedia romantica sulle note di L’amore non va in vacanza, allora dal 10 febbraio Da me o da te arriva su Netflix.

Da me o da te, la recensione

Debbie (Reese Witherspoon) e Peter (Ashton Kutcher) sono migliori amici e totalmente agli antipodi. Lei adora fare la solita routine con il figlio a Los Angeles, lui vive di cambiamenti a New York. Quando si scambiano casa e vita per una settimana, scoprono che ciò che pensano di volere potrebbe non corrispondere a ciò di cui hanno realmente bisogno. Da me o da te ci porta quelle atmosfere da commedia romantica come quelle di una volta. I sentimenti sono messi in primo piano solo che ancora gli stessi protagonisti non lo sanno. Viviamo di ricordi che fanno capolino dalla nostra mente come un cimelio prezioso che pensavamo di aver perso e invece è sempre stato davanti ai nostri occhi.

Debbie è meticolosa ma allo stesso tempo disordinata, è una donna che ha dovuto mettere da parte se stessa e reinventarsi per cercare stabilità. Lo spazio di cui si circonda è colorato e variopinto così come i vestiti che indossa e che stonano non appena mette piede a New York. Peter, invece, rifugia da questa stabilità a causa di un passato che lo tormenta. Chiuso in quel loft asettico di New York – in palette con i toni del grigio e del blu – sembra che nella sua vita sia invincibile. Da me o da te è infatti un film di contrasti soprattutto di colori dove ci rendiamo conto che New York è una piccola prigione, senza colori dove è difficile trovare stabilità. Ma è anche un film di seconde possibilità.

Da me o da te recensione

Cambio vita

Debbie ha sempre sognato un futuro nel mondo dell’editoria, sognava di diventare una ambiziosa caporedattrice ma ha smesso di credere nei suoi sogni. Questa sua disillusione le ha fatto cambiare strada prendendo una scelta più pratica che le permettesse di crescere suo figlio. La sua routine da mamma single è molto rigida, dettata dalle problematiche del figlio. Ma la sempre adorabile Reese Witherspoon porta in scena il lato più difficile della maternità in Da me o da te proiettando sul figlio tutte le sue paure e insicurezze, costringendolo quasi a vivere come in una bolla. Mentre Debbie si destreggia tra la vita di mamma single e la sua carriera di contabile. Peter, invece, vive nella Grande Mela e lavora come dirigente di marketing con l’aspirazione di diventare uno scrittore di successo. Vive in modo veloce e libero. La sua vita quotidiana non ha una routine.

La commedia romantica prende una piega inaspettata quando Debbie e Peter si scambiano casa e vita per una settimana. Scopriranno un lato diverso del proprio carattere e soprattutto si renderanno conto di non conoscere così bene l’altra persona come credevano. Una vita fatta di telefonate e di non detti è questo quello che si lasciano alle spalle Dabbie e Peter in Da me o da te. Entrambi hanno dei motivi valiti per fuggire dalle proprie responsabilità e crearsi, anche solo per una settimana, un piccolo posto nel mondo. Debbie scopre una città ricca di possibilità ma che stona con il suo modo di essere così colorato, Peter invece riscopre la sua Los Angeles che ha abbandonato per paura di soffrire troppo per amore. Così si regalano questa seconda opportunità e mentre imparano cose dell’altro che non avevano mai immaginato il loro legame si rafforza.

E dopo che succede?

Aline Brosh McKenna fa il debutto alla regia per Da me o da te, ma il suo coinvolgimento nelle commedie romantiche non è nuovo. Ha scritto classici come Il diavolo veste Prada e 27 volte in bianco. Ha anche co-creato Crazy Ex-Girlfriend con la sua amica Rachel Bloom, che appare nel film. Per questo film si è ispirata alla sua vita. L’idea originale le è venuta quando si è recata a New York per lavoro e ha alloggiato nell’appartamento di un amico scapolo. L’esperienza le ha fatto pensare a cosa sarebbe successo se si fossero scambiati le vite.

Da me o da te fa pensare alle seconde possibilità, alle occasioni mancate. Quante volte durante il film fa eco la domanda: “E dopo che succede?” come se da un momento all’altro il sipario dovesse chiudersi e comparire la frase “E vissero per sempre felici e contenti”. Il film fa pensare che ci sia un’altra strada per una vita migliore, nonostante le difficoltà anche dopo una certa età si può raggiungere il lieto fine. Questo mix di speranza e pazzia che accompagna la crescita di un nuovo sogno personale e intimo rende Da me o da te il connubio perfetto di tante commedie romantiche del passato. L’amore non va in vacanza e Harry ti presento Sally sono sicuramente i punti di riferimento, ma nel film Netflix viene data la spinta in più su temi e disillusioni che accompagnano la vita della generazione Z, descritta con il personaggio di Wesley Kimmel.

E dopo che succede? E vissero per sempre felici e contenti”.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Kang sarà una minaccia peggiore di Thanos

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Il produttore di Ant-Man and the Wasp: Quantumania Stephen Broussard spiega cosa rende Kang una minaccia ancora più grande di Thanos. Thanos era un’enorme minaccia per l’universo a cui l’MCU che ha costruito l’intera Saga dell’Infinito per raccontarne la storia e alla fine sconfiggerlo. Ora emergerà una nuova minaccia con Kang il Conquistatore, che si rivelerà ancora più pericoloso di Thanos a causa del suo potere e della sua comprensione del tempo e del multiverso.

In un’intervista esclusiva con Screen Rant, Broussard ha spiegato ciò che rende Kang più pericoloso di Thanos come minaccia per i Vendicatori. Ha spiegato che le varianti di Kang sono infinite, mentre Thanos era un individuo. Broussard ha anche discusso i conflitti tra le varianti Kang, paragonandolo a una guerra tra dei.

Kang è la prossima grande minaccia per i Vendicatori dopo Thanos, e Thanos ha spazzato via metà dell’universo. Cosa rende Kang ancora più pericoloso?

Stephen Broussard: Penso che ciò che rende Kang così pericoloso sia che siamo quasi coinvolti in una guerra degli dei. Esistono chiaramente tante varianti in un stato elevato. Hanno decifrato il codice del multiverso, come ci spiega in un certo senso Colui che rimane, e formano questa difficile alleanza. [Non] sempre va bene, motivo per cui bandiscono questa versione di [Kang il Conquistatore].

E l’umanità, come si suol dire, sta iniziando a bussare alla porta del multiverso. Siamo stati protetti. Siamo stati un po’ isolati in quello che io chiamo il nostro terrario, che è l’analogia che abbiamo usato nella stagione 1 di Loki. Quella porta viene abbattuta, come si vede negli eventi di No Way Home e in quelli di Doctor Strange 2. E c’è un caos che si genera in questo; il caos delle possibilità e il caos di cose diverse che si scontrano insieme mi fanno davvero paura.

C’era una singolarità di Thanos che era spaventosa. Ma i Kang non sono nemmeno d’accordo tra loro, il che è eccitante da pensare. La natura imprevedibile di ciò sembra una minaccia che è altrettanto spaventosa di Thanos, ma non è una riproposizione dello stesso personaggio.

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Warner Bros e DC Studios sono ora due entità separate

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Warner Bros e DC Studios sono ora due entità separate

Il co-creatore del DC Universe James Gunn chiarisce che i DC Studios sono ora separati dal Warner Bros. Pictures Group. Il DCEU, come era noto in precedenza, andrà presto in una nuova direzione con il lancio di DC Studios. La nomina di Gunn e Peter Safran a co-CEO nel 2022, ha segnato l’inizio della fine per l’attuale DCEU.

Per il 2023, Warner Bros. Pictures Group distribuirà ancora i suoi restanti film DCEU, da Shazam! Fury of the Gods ad Aquaman e il Regno Perduto. Con The Flash destinato a dare al franchise un reset significativo, sta arrivando una nuova era per i supereroi DC sul grande schermo.

Gunn e Safran hanno concluso gennaio con il grande annuncio di film e programmi TV DCU in arrivo. Sebbene il nuovo universo non sarà inaugurato fino all’estate del 2025, molti sono ancora curiosi di sapere come opereranno i DC Studios come parte della nuova strategia di Warner Bros. Discovery. Gunn (tramite CBR) ha recentemente risposto a un fan su Instagram riguardo al funzionamento interno dei DC Studios. Secondo il co-CEO e regista, “la DC è separata dalla Warner Bros da un paio di mesi”. Il resto lo sapremo di volta in volta, e siamo sicuri che James Gunn ci terrà sempre perfettamente aggiornati!

Magic Mike – The Last Dance, la recensione del film di Steven Soderbergh

Steven Soderbergh torna dopo undici anni a dirigere – in grande stile – Magic Mike – The Last Dance, il capitolo conclusivo della storia dello spogliarellista Mike Lane. Dopo aver stregato intere generazioni di donne, diventando uno degli uomini più desiderati a Hollywood, Channing Tatum ha deciso di far vibrare ancora il cuore delle giovani fanciulle, ricalandosi nei panni dell’ormai iconico personaggio.

L’impegno di Tatum per quest’ultimo rodeo è evidente nella sua smagliante forma fisica, raggiunta a detta dell’attore grazie a pasti che non avevano sapore. E se Channing Tatum ha lavorato sodo per regalare alle sue fan un’altra finale, estasiante, esperienza al cinema, tutto quello che bisogna fare è andarlo a vedere in sala dal 9 febbraio.

Magic Mike – The Last Dance, la trama

Dopo alcuni affari andati male, Mike (Channing Tatum), è costretto a lavorare come barman a Miami. Ad un evento di beneficenza però incontra una donna facoltosa e ricca, Maxandra Mendoza (Salma Hayek), la quale dopo avergli chiesto uno dei suoi famosi balli per soldi, decide di portarlo con sé a Londra per inserirlo nel mondo di un business molto più proficuo.

Atterrato sul suolo inglese, Mike ancora non conosce i piani della donna, fin quando questa non gli confessa di voler tirare su uno spettacolo di danza dove, a dominare, è lo striptease. Seppur all’inizio sia dubbioso, Mike decide di accettare la proposta di Maxandra, diventando regista e coreografo del progetto.

La premessa

Nel corso del loro lungo sodalizio,  Soderbergh e Tatum hanno collaborato a pellicole di diverso tipo, dalla commedia (La truffa dei Logan) all’azione (Knockout – Resa dei conti), fino al thriller (Effetti collaterali). Tatum è dunque un interprete versatile, in grado di spaziare fra i generi, ma soprattutto è un attore molto fisico, dal momento che la sua prima vocazione è quella della danza, come dimostra il suo esordio sul grande schermo: quello Step Up di Anne Fletcher che ha lanciato Channing fra le stelle di Hollywood.

Tatum ha poi riportato la danza sul grande schermo nel 2012, con il primo Magic Mike, film che si basa sull’esperienza di vita reale dell’attore. Tatum ha infatti dichiarato che all’età di 19 anni lavorò come spogliarellista in un locale di Tampa con lo pseudonimo di Chan Crawford. Magic Mike – The Last Dance è quindi il terzo capitolo del percorso di Mike Lane iniziato undici anni fa, l’ultimo atto di una trilogia che dopo il film del 2012 è passata per Magic Mike XXL. L’ispirazione per questa avventura conclusiva arriva dallo spettacolo londinese Magic Mike Live, di cui Channing Tatum è co-regista.

Fra danza, humor e sessualità

Magic Mike – The Last Dance si costruisce con un intento ben specifico: sarà la danza a dominare. Soderbergh ci immerge sin da subito nel tono vivace del film, con quello che dovrebbe essere “l’ultimo ballo di Mike”. La passione scorre in ogni frame, sostenuta da una complicità fra Tatum e Hayek quasi da capogiro. Un film che vuole rappresentare la libertà d’espressione subordinata al ballo sciolto, sinuoso, disinibito.

A supporto delle immagini una sceneggiatura frizzante, pregna di comicità e humor, volta a divertire e intrattenere il suo pubblico e che mai diventa ridondante. È un film che trascina – e trasporta – lo spettatore dentro vortici di balli e musica, coinvolge con un montaggio dinamico accompagnato da un ritmo incalzante. Alcune danze rendono persino omaggio a Step Up, e sono così in armonia con il contesto da non appesantirlo, nonostante la loro lunghezza nel terzo atto.

Ma è proprio il ballo come concetto di purezza e aggregazione a costituire la cifra dominante. Mike ha svestito i panni dello spogliarellista oramai da tempo, eppure grazie a questa disciplina si riconnette a se stesso e all’essenza vera del ballo: la libertà di poter essere chi si vuole. Seppur l’erotismo continui a essere un elemento preponderante, è inserito in maniera funzionale per un progetto molto più ampio, in cui si vuole portare alla luce l’idea di danza come primo incontro fra uomini. Un rimando esplicito alle tribù antiche, in cui essa era usata come primo contatto fisico fra individui. Si entra così in universo molto più sfaccettato e soddisfacente, che va al di là della mera sessualità, in cui ad essere coinvolta è la psiche prima del corpo.

Il potere delle donne

Ultimo, ma non ultimo di importanza, è il tema sulla parità dei sessi e sul desiderio femminile, che qui più che mai acquista valore. Entrambi fanno da sfondo a tutta la narrazione, rappresentati in primis da Maxandra che dà un bellissimo esempio di rivalsa. Nonostante il marito non la creda all’altezza, lei realizza uno spettacolo di successo. Un’uguaglianza, quella fra uomo e donna, che Soderbergh ribadisce a più riprese, fino a farla confluire nell’opera teatrale finale. La protagonista di Isabel Ascendent si ribella al ruolo impostole dalla società, che la imprigiona nella sola figura di moglie e madre e, con un atto sovversivo, rende reali i propri desideri in un contesto ancora bigotto e misogino.

Magic Mike – The Last Dance è un trequel dall’animo vispo, energico e fresco; una pellicola che intreccia amore, sesso, ballo e rivincita senza stonare o sbavare, avviluppando lo spettatore in un’atmosfera travolgente e vitale. Due ore piacevoli, che scorrono proprio come i movimenti di Mike: fluidi come l’acqua.

Avatar: il parco Disneyland di Anaheim aggiungerà una Experience su Pandora

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Dopo una serie di difficili comunicazioni in merito a tagli e licenziamenti in azienda, il CEO della Disney Bob Iger ha annunciato che presto i parchi di Disneyland apriranno le loro porte al mondo di Pandora. A partire da Disneyland ad Anaheim, Iger ha detto che presto saranno disponibili Avatar Experience.

Attualmente, Disney’s Animal Kingdom a Orlando presenta Pandora – The World of Avatar, un’area dedicata alle creazioni di James Cameron che presenta due giostre: “Avatar Flight of Passage” e “Na’vi River Journey”.

Il 5 febbraio, Avatar: la Via dell’Acqua ha superato Titanic diventando il terzo film con l’incasso più alto al box office internazionale. Cameron ha in programma di realizzare altri tre film della saga di “Avatar” nei prossimi anni.

Disney annuncia nuovi sequel per Toy Story e Frozen!

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Disney annuncia nuovi sequel per Toy Story e Frozen!

Dopo una serie di difficili comunicazioni in merito a tagli e licenziamenti in azienda, il CEO della Disney Bob Iger ha annunciato diverse grandi notizie per i fan durante la riunione sul trimestre di chiusura del 2022. Per gli amanti dei film d’animazione, Iger ha annunciato che sono in fase di sviluppo due nuovi sequel di enormi franchise: Toy Story e Frozen. E anche Zootropolis, dopo l’esperimento seriale su Diseny+, troverà di nuovo la strada per il grande schermo in un nuovo sequel.

Il franchise di Toy Story è composto da quattro capitoli cinematografici e uno spin-off: Lightyear del 2022. Sebbene quest’ultimo film abbia avuto incassato meno dei film del franchise principale, Toy Story 3 e Toy Story 4 hanno incassato entrambi più di 1 miliardo di dollari al botteghino mondiale.

Il primo film Frozen ha debuttato nel 2013 ed è stato un grande successo, e il sequel Frozen II ha incassato più di 1,4 miliardi di dollari al botteghino mondiale nel 2019. Oltre ai film, il franchise si è anche trasformato in un Disney on Ice show, un musical di Broadway, numerosi cortometraggi, speciali televisivi e libri.

Tehran: annunciata la terza stagione, Hugh Laurie nel cast

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Tehran: annunciata la terza stagione, Hugh Laurie nel cast

Apple TV+ ha annunciato oggi che Tehran, il thriller di spionaggio vincitore di un International Emmy Award, è stato rinnovato per una terza stagione e che il pluricandidato agli Emmy Hugh Laurie (“Dr. House – Medical Division“, “The Night Manager“, “Roadkill”) si unirà al cast. Creata da Moshe Zonder, Dana Eden e Maor Kohn e diretta da Daniel Syrkin, la nuova stagione di “Tehran” è attualmente in produzione.

Dopo il suo debutto mondiale su Apple TV+ la scorsa estate, la seconda stagione di Tehran – che ha visto anche la partecipazione di Glenn Close – è stata definita come “avvincente”, “emozionante”, “uno degli show israeliani più ricchi di suspense mai realizzati”. Il cast della terza stagione della serie si arricchirà grazie all’ingresso di Hugh Laurie nel ruolo di Eric Peterson, un ispettore nucleare sudafricano; Laurie affiancherà Niv Sultan, che tornerà a vestire i panni dell’agente del Mossad Tamar Rabinyan, insieme ai protagonisti delle stagioni precedenti, Shaun Toub e Shila Ommi, e alle nuove aggiunte Sasson Gabai, Bahar Pars e Phoenix Raei.

Tehran segue le vicende di Tamar (Niv Sultan), un’agente hacker del Mossad che si infiltra a Tehran sotto falsa identità. Dopo aver commesso un errore che l’ha portata a perdere i suoi più stretti alleati alla fine della seconda stagione, nella terza ritroviamo Tamar in cerca di un modo per reinventarsi e riconquistare il sostegno del Mossad, se vuole sopravvivere. La prima e la seconda stagione di “Tehran” sono ora disponibili in streaming su Apple TV+.

Tehran è creata da Moshe Zonder, Dana Eden e Maor Kohn e diretta da Daniel Syrkin, che ne è anche co-creatore. I produttori esecutivi sono Eden e Shula Spiegel per Donna and Shula Productions, Alon Aranya per Paper Plane Productions, Julien Leroux per Paper Entertainment, Peter Emerson per Cineflix Studios, Tony Saint, Daniel Syrkin, Moshe Zonder, Dari Shai Slutzky e Tal Fraifeld per Kan.

La terza stagione della serie si unirà alla crescente offerta di Apple Original creati da pluripremiati storyteller, tra cui la terza stagione della serie comedy bilingue “Acapulco“; “Slow Horses“, il thriller di spionaggio internazionale acclamato dalla critica con il premio Oscar Gary Oldman; “Pachinko – La moglie coreana“, la serie drammatica basata sull’omonimo romanzo, vincitrice dell’AFI Award, scritta e prodotta da Soo Hugh; “Echo 3“, l’action-thriller ambientato tra il Sud America e gli Stati Uniti scritto dal produttore e scrittore premio Oscar Mark Boal; nuove storie del pluripremiato regista, scrittore, produttore, direttore della fotografia e montatore Alfonso Cuarón, che attualmente ha un accordo complessivo per lo sviluppo di progetti televisivi in esclusiva per Apple TV+ attraverso la sua casa di produzione Esperanto Filmoj; “Masters of the Air“, una nuova serie dramedy limitata di Apple Studios, prodotta dalla Amblin Television di Steven Spielberg e dalla Playtone di Tom Hanks e Gary Goetzman, e tanto altro ancora.

Argentina, 1985 al cinema dal 23 febbraio

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Argentina, 1985 al cinema dal 23 febbraio

Acclamato dalla critica alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove il film ha ottenuto il Premio Fipresci e il Premio Signis, vincitore del Golden Globe e candidato agli Oscar come Miglior Film Straniero, dal 23 febbraio sarà possibile vedere sul grande schermo Argentina, 1985, distribuito da Lucky Red e Circuito Cinema. Scritto e diretto da Santiago Mitre (Paulina, The Summit), Argentina, 1985 presenta un cast stellare guidato da Ricardo Darin (Il Segreto dei suoi Occhi, Storie Pazzesche) nei panni di Julio Strassera e Peter Lanzani (The Clan, El Ángel) nei panni di Luis Moreno Ocampo.  

La trama di Argentina, 1985 

Argentina, 1985 è ispirato alla vera storia dei procuratori Julio Strassera e Luis Moreno Ocampo, che nel 1985 hanno avuto il coraggio di indagare e perseguire la più sanguinosa dittatura militare argentina di sempre. Senza lasciarsi scoraggiare dall’influenza ancora considerevole dei militari all’interno della loro fragile nuova democrazia, Strassera e Moreno Ocampo hanno riunito una giovane squadra legale di improbabili eroi per la loro battaglia alla Davide contro Golia. Nonostante le costanti minacce per sé stessi e per le loro famiglie, hanno lottato per portare giustizia alle vittime della giunta militare.

Il film è una coproduzione tra La Unión de los Ríos, Kenya Films, Infinity Hill e Amazon Studios.  Axel Kuschevatzky, Federico Posternak, Agustina Llambi-Campbell, Ricardo Darín, Santiago Mitre, Santiago Carabante, Chino Darín e Victoria Alonso hanno prodotto il film.

“Ricordo ancora il giorno in cui Strassera formulò l’atto di accusa: il boato dell’aula del tribunale, l’emozione dei miei genitori, le strade finalmente in grado di festeggiare qualcosa che non fosse una partita di calcio, l’idea di giustizia come un atto di guarigione. Il processo del 1985 permise alla giustizia argentina di riconoscere e rivendicare un diritto a lungo negato. Nel corso delle mie ricerche mi sono imbattuto in aspetti sconosciuti della vicenda: il retroterra dei procuratori, il giovane team senza esperienza, la regione ancora sotto la dittatura. Questa storia mi ha toccato profondamente, accendendo in me il desiderio di fare un film sulla giustizia e di approfondire le ricerche cinematografiche e politiche come non avevo mai fatto nei miei film precedenti, questa volta sulla base di fatti realmente accaduti” (Santiago Mitre)

Il negoziatore: trama e cast del film con Samuel L. Jackson

Il negoziatore: trama e cast del film con Samuel L. Jackson

Prima di approdare a blockbuster come Fast & Furious 8 e Man in Black: International, il regista F. Gary Gray ha realizzato alcuni thriller d’azione di buon livello come Il risolutore, The Italian Job e Giustizia privata. Tra questi si colloca anche Il negoziatore, uscito in sala nel 1998 e basato su una sceneggiatura di Kevin Fox e James DeMonaco (quest’ultimo poi divenuto celebre come ideatore della saga di La notte del giudizio). All’interno del film si ritrova dunque tanta adrenalina e azione, con uomini speciali alle prese con situazioni altrettanto speciali.

Al momento della sua uscita il film si affermò come un buon successo di critica, guadagnando numerose recensioni positive e un favore di pubblico altrettanto ricco. Con un incasso globale di circa 88 milioni di dollari, Il negoziatore riuscì a guadagnare il doppio del suo budget di partenza. Ad attrarre la maggior parte delle attenzioni è ovviamente l’inedita coppia di protagonisti, formata da Samuel L. Jackson e Kevin Spacey. La storia su cui il film si basa, inoltre, prende spunto dallo scandalo dei fondi pensione nel dipartimento di polizia di St. Louis, avvenuto a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.

Per questi e molti altri motivi, il film si affermò dunque come uno dei migliori thriller del suo anno e del decennio. Oggi forse meno noto rispetto ad altre opere dello stesso genere di quel decennio, ma capace di offrire altrettante valide emozioni. Si tratta dunque di un film da riscoprire assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Il negoziatore

Protagonista del film è il tenente di polizia ed ex soldato dell’esercito Danny Roman. Egli è considerato il miglior negoziatore del Dipartimento di Chicago in casi di sequestro di persona. Roman, infatti, conosce alla perfezione tutte le tecniche necessarie alla negoziazione di ostaggi, e non fallisce mai neanche un caso. Un giorno, Danny viene informato dal collega Nate Roenick che il fondo pensionistico del dipartimento viene usato per affari poco leciti di alcuni membri della loro stessa unità. Turbato dalla cosa, Danny decide di andare a fondo della cosa, scoprendo chi c’è dietro. Nel farlo, però, non potrà più contare sull’aiuto di Roenick.

Questi viene infatti ucciso in modo particolarmente losco. Danny comprende allora che la questione è più grave del previsto. Egli inoltre viene indicato come principale sospettato della morte del collega e dell’indagine viene incaricato l’investigatore Terence Niebaum. Una serie di prove sembrano incastrare Danny in modo inconfutabile, che si vede anche accusato dell’utilizzo improprio del fondo pensionistico. Non disposto ad essere accusato in quel modo, egli sequestra Niebaum e altri collaboratori del dipartimento. È a quel punto che entra in gioco il negoziatore Chris Sabian, il quale dovrà capire cosa c’è dietro le azioni di Danny e chi ha realmente orchestrato quel complotto.

Il negoziatore cast

Il negoziatore: il cast del film

Il film è stato originariamente scritto con protagonisti Sylvester Stallone e Kevin Spacey. Spacey doveva essere il sequestratore Danny Roman, mentre Stallone il negoziatore Chris Sabian. Quando Stallone ha però rifiutato la parte, Spacey ne ha approfittato per fare a cambio e prendere il ruolo di Sabian piuttosto che l’altro. Il ruolo di Roman è stato poi a quel punto offerto a Samuel L. Jackson. Entrambi gli attori si sono preparati alla rispettiva parte approfondendo le principali tecniche di negoziazione, così da poter risultare più realistici. Spacey, inoltre, fece pressioni affinché il finale del film venisse modificato.

Il finale originale prevedeva uno stallo alla messicana con numerosi poliziotti che puntavano le pistole contro il negoziatore e viceversa. Spacey si è però opposto, ritenendola una scena vista fin troppe volte al cinema. Accanto a loro si ritrovano poi gli attori David Morse nel ruolo del comandante Adam Beck e Ron Rifkin in quelli del comandante Grant Frost. John Spencer è il capo della polizia Al Travis, mentre J. T. Walsh è l’investigatore Terence Niebaum. Quest’ultimo, noto anche per film come Good Morning, Vietnam e Nixon, è venuto a mancare prima dell’uscita del film, che gli è stato dunque dedicato.

Il negoziatore: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il negoziatore è infatti disponibile nei cataloghi di Chili e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 8 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Ant-Man & The Wasp: Quantumania: 6 rivelazioni dalle prime reazioni al film

Le prime reazioni ad Ant-Man and the Wasp: Quantumania rivelano diversi dettagli importanti sul nuovo film del Marvel Cinematic Universe. L’ultimo capitolo del franchise di Ant-Man è ormai alle porte e, dopo che la Fase 4 si è rivelata un po’ più divisiva della Saga dell’Infinito, sono sorti interrogativi sull’appetito del pubblico per altri film del MCU. Ant-Man and the Wasp: Quantumania si trova dunque in una posizione difficile: dovrà invogliare gli spettatori a investire il loro tempo nella visione di un altro film del MCU, e potrebbe averlo fatto grazie a queste 6 rivelazioni che vi proponiamo.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania è un buon (non ottimo) inizio per la Fase 5

Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaLe prime reazioni ad Ant-Man and the Wasp: Quantumania lo definiscono un buon inizio per la Fase 5, ma non un grande inizio. Una fonte di controversia tra gli spettatori sembra essere il tono del film. Il franchise di Ant-Man si è sempre contraddistinto come più ironico rispetto allo standard della Marvel, e sembra che questa tendenza continui anche nel terzo capitolo. Alcuni hanno citato il MODOK di Ant-Man 3 come esempio dello squilibrio tonale presente nel film. Gli spettatori hanno anche notato che la storia non è all’altezza delle aspettative e il finale caotico è un altro degli aspetti negativi del film.

Come primo film del MCU della Fase 5, Ant-Man and the Wasp: Quantumania avrebbe sperato di raggiungere uno status simile a quello di Iron Man o Captain America: Civil War in termini di avvio di una Fase. Invece, sembra che Ant-Man 3 sarà più in linea con Iron Man 3 o Black Widow come primi film del MCU di una Fase che hanno i loro difensori. Anche se le reazioni non sono necessariamente entusiastiche e incoronano Ant-Man 3 come uno dei migliori film del MCU, è anche importante notare che non sono negative o eccessivamente critiche.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania è come lo Star Wars della Marvel

Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaUn paragone ricorrente che proviene da chi ha visto Ant-Man and the Wasp: Quantumania in anteprima è che il film può essere paragonato alla versione Marvel di Star Wars. Le somiglianze tra il film della Fase 5 del MCU e Star Wars sembrano derivare dall’esplorazione del Regno Quantico, una svolta di trama che permette al regista Peyton Reed di analizzare un mondo che il pubblico non conosce e di introdurre un’ampia varietà di creature e personaggi. Il film è stato più volte descritto come un’epica storia di fantascienza simile a quelle del franchise di George Lucas.

Le somiglianze tra Ant-Man 3 e Star Wars non dovrebbero sorprendere più di tanto. Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è un fan di Star Wars ancora più di quanto non lo sia della Marvel, quindi ispirarsi ai temi e alla costruzione del mondo del franchise nel MCU era inevitabile. Il film arriva anche dopo che Peyton Reed ha diretto gli episodi della seconda stagione di The Mandalorian, compreso l’apprezzato finale. La sua esperienza sembra aver influenzato il modo in cui ha realizzato un altro film di Ant-Man, compreso l’utilizzo della tecnologia Stagecraft di The Mandalorian per portare in vita il Regno Quantico.

Kang il Conquistatore è un nuovo, terrificante, villain

Il ritorno di Jonathan Majors dopo avere interpretato Colui che resta nella prima stagione di Loki era uno degli elementi più attesi di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. La buona notizia è che il film non lo ha affatto sprecato. Le prime reazioni ad Ant-Man 3 hanno accolto in maniera più che positiva l’interpretazione di Majors e il modo in cui il film introduce Kang il Conquistatore come prossimo grande cattivo del MCU. Diversi post hanno sottolineato come sia lui a prendere il controllo del film al suo arrivo e come sia una minaccia terrificante per i personaggi principali del film e per il multiverso in generale.

Il fatto che il pubblico ritenga che Kang il Conquistatore sia uno dei migliori cattivi del MCU è un segno promettente per Ant-Man 3 e il futuro del MCU. È già stato confermato che sarà il prossimo Thanos del franchise e il cattivo principale della Saga del Multiverso. Non è una sorpresa che Jonathan Majors sia così importante, dato che la prima stagione di Loki ha dato agli spettatori un’incredibile anticipazione di quanto sarebbe stato fantastico nel ruolo. Tuttavia, Kang è uno dei maggiori vincitori di Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Ant-Man 3 anticipa la più vasta narrazione del MCU

fase 5 mcuSembra che Ant-Man and the Wasp: Quantumania faccia un ottimo lavoro nell’anticipare quella che sarà la narrazione più vasta del MCU d’ora in avanti. La mancanza di una direzione chiara per il MCU è stata una delle maggiori critiche rivolte alla Fase 4, e questo è stato uno dei motivi per cui i Marvel Studios hanno annunciato Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars così presto. Dopo aver visto quasi una dozzina di film e show televisivi del MCU che erano solo vagamente collegati, sembra che Ant-Man and the Wasp: Quantumania è il film che inizierà a mettere in moto in modo più preciso la storia della Saga del Multiverso.

Le prime reazioni a Ant-Man and the Wasp: Quantumania non rivelano però come il film della Fase 5 del MCU riesca a realizzare tutto questo. Ciò comporterebbe l’ingresso nel territorio degli spoiler, su come il film finisce e dove lascia gli archi dei singoli personaggi. Con le varie teorie sul collegamento di Kang ai Dieci Anelli di Shang-Chi o ai bracciali di Ms. Marvel e la possibilità che altre varianti di Kang entrino nell’equazione, ci sono molte opportunità per Ant-Man 3 di collegarsi al più ampio MCU e di impostare storie future per la Saga del Multiverso.

Michelle Pfeiffer ruba la scena

JanetUna rivelazione gradita dalle prime reazioni di Ant-Man and the Wasp: Quantumania è che sfrutta pienamente il potenziale Michelle Pfeiffer, permettendo alla sua Janet van Dyne di rubare la scena. Quando i Marvel Studios hanno originariamente annunciato il suo casting per Ant-Man and the Wasp, c’era molta eccitazione per quello che avrebbe portato al film. Tuttavia, è stata in gran parte lasciata fuori dal film ed è invece servita come MacGuffin. Questo è stato piuttosto frustrante e ha fatto sì che Ant-Man 3 avesse la responsabilità di rendere giustizia alla Janet di Michelle Pfeiffer. Fortunatamente, sembra che il suo ruolo sia ancora più importante del previsto.

A causa del passato di Janet van Dyne nel Regno Quantico, i trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania hanno stabilito che la donna ha una storia con Kang. Questo ha fatto presagire un ruolo importante per lei nel sequel, e alcune reazioni dicono addirittura che diventa essenzialmente il personaggio principale per gran parte del film. I timori che il MCU possa sprecare nuovamente Michelle Pfeiffer sembrano essere superflui, poiché sembra che questa volta Janet sia molto più coinvolta nell’azione.

Ha due scene post-credits

Ant-Man and the Wasp: Quantumania Kan il conquistatoreLe prime reazioni confermano anche che Ant-Man 3 ha due scene post-credits. Questa è diventata una pratica standard per i Marvel Studios nel corso degli anni, quindi le nuove scene post-credits del MCU sono attesissime. Tuttavia, le prime reazioni a Ant-Man and the Wasp: Quantumania hanno notato che queste, in particolare, sono “fantastiche” e “significative”, mentre altre suggeriscono che “vi faranno impazzire” e “cambieranno tutto”.

Fortunatamente, da queste reazioni non sono emersi spoiler su ciò che si vede nelle scene post-credits Ant-Man and the Wasp: Quantumania. È molto probabile che ci siano collegamenti con Kang e il multiverso, mentre potrebbero arrivare anche delle anticipazioni sul futuro di Ant-Man, Wasp e altri. Tuttavia, sarà meglio tenere sotto controllo le aspettative e non farsi prendere dall’entusiasmo sulla base delle prime rivelazioni di Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Jeremy Strong: 10 cose che non sai sull’attore

Jeremy Strong: 10 cose che non sai sull’attore

 Jeremy Strong è uno degli attori più talentuosi attualmente in circolazione, che però non sempre ottiene le attenzioni che meriterebbe. Estremamente maniacale nel costruire i propri personaggi, al fine di dar vita ad interpretazioni particolarmente intense e veritiere, Strong si è costruito una solida carriera tra cinema e televisione, distinguendosi anche con i ruoli di minor rilievo. Egli è senza dubbio una delle personalità della recitazione da non sottovalutare.

Ecco 10 cose che forse non sai sull’attore Jeremy Strong.

Jeremy Strong: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a celebri film. Strong ha iniziato a recitare in film come Humboldt County (2008), E venne il giorno (2008) e Oltre le regole – The Messenger (2009). Ha poi recitato in film molto importanti come Lincoln (2012), Zero Dark Thirty (2012), con Jessica Chastain, Parkland (2013), The Judge (2013), con Robert Downey Jr., Selma – La strada per la libertà (2014), Black Mass – L’ultimo gangster (2015), con Johnny Depp, La grande scommessa (2015), Detroit (2017), Molly’s Game (2017), Serenity – L’isola dell’inganno (2019), con Matthew McConaughey, The Gentlemen (2019), di Guy Ritchie, Il processo ai Chicago 7 (2020) e Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse (2022), con Anne Hathaway.

2. Ha recitato anche in note serie TV. La prima apparizione televisiva per Strong è quella nella serie The Good Wife, in cui ha recitato tra il 2011 e il 2013. In seguito ha preso parte ad alcuni episodi della serie Mob City (2013) e Masters of Sex (2016). Dal 2018 è invece impegnato nella serie Succession, dove recita accanto a Brian Cox. Proprio per la sua interpretazione in questa serie, Strong ha ottenuto importanti riconoscimenti, come il Golden Globe e il Premio Emmy per il miglior attore protagonista in una serie drammatica.

3. Ha svolto anche altri lavori oltre quello di attore. Prima di intraprendere la carriera di attore a tempo pieno, Strong ha ricoperto diversi altri ruoli all’interno del mondo del cinema. È ad esempio stato stagista nel reparto di scenografia per il film La seduzione del male (1996), e assistente di produzione per i film Harry a Pezzi (1997), Amistad (1997) e C’è posta per te (1998). Un lavoro per lui particolarmente importante è però stato per lui quello avuto per il film La storia di Jack & Rose (2005), dove è stato l’assistente personale di Daniel Day-Lewis. Proprio guardando il grande attore prepararsi al suo ruolo e interpretarlo ha spinto Strong a voler intraprendere una carriera da attore.

Jeremy-Strong-Succession

Jeremy Strong in Succession

4. Si è preparato al ruolo in modo molto particolare. Nella serie Succession l’attore interpreta Kendall Roy, uno dei quattro figli di Logan Roy, impegnato nel processo di successione della compagnia gestita dal padre. Per prepararsi al provino per tale ruolo, Strong ha raccontato di aver letto la biografia dedicata a Rupert Murdoch e la sua famiglia, così da comprendere meglio le dinamiche esistenti all’interno di un nucleo famigliare simile a quello raccontato dalla serie. Nel libro, inoltre, è riportato che il figlio di Murdoch, James, è noto per l’allacciarsi le scarpe. Strong ha quindi fatto lo stesso per l’audizione, sostenendo che esprimesse la tensione interiore del personaggio.

5. Ha corso numerosi rischi sul set. La devozione di Strong per il suo mestiere lo ha occasionalmente portato a lesioni personali. Nella prima stagione di Succession, ad esempio, poiché Kendall doveva correre per un lungo tratto, Strong, per risultare veramente sudato e senza fiato in ogni ripresa, ha corso più veloce e lontano che poteva con le scarpe eleganti, fratturandosi un piede. Due stagioni dopo, ha deciso di saltare da una piattaforma alta 1,5 m, indossando anche in questo caso scarpe eleganti, riportando contusioni alla tibia e al femore, dovendo poi portare un tutore per le gambe.

Jeremy Strong in Il processo ai Chicago 7

6. Ha fatto una richiesta estrema al regista. Nel film candidato agli Oscar Il processo ai Chicago 7, incentrato sul reale processo ad un gruppo di attivisti contro la guerra in Vietnam, Strong interpreta Jerry Rubin, uno dei sette manifestanti. Come sempre impegnato a ricercare il massimo grado di immedesimazione con il proprio personaggio, l’attore chiese al regista Aaron Sorkin di fargli spruzzare contro del vero gas lacrimogeno per una scena. Sorkin, pur se dispiaciuto di dover dire no all’attore, non poté accettare la sua richiesta in quanto la scena coinvolgeva centinaia di altri attori e comparse, la cui salute non poteva essere messa a rischio.

Jeremy Strong in The Good Wife

7. Ha recitato in alcuni episodi della serie. Tra il 2011 e il 2013 l’attore ha recitato in cinque episodi tra la seconda e la quarta stagione della celebre serie The Good Wife, di genere drammatico e giudiziario. Qui ha interpretato Matt Becker, un sondaggista impegnato nella campagna elettorale del governatore. Il personaggio non è di particolare rilievo all’interno della serie, ma è stato uno dei primi ruoli a conferire una maggiore popolarità all’attore.

Jeremy-Strong-moglie

Jeremy Strong, Michelle Williams e Matilda Ledger

8. È molto amico della nota attrice. Particolarmente nota è l’amicizia che intercorre tra Strong e l’attrice Michelle Williams. I due si sono conosciuti nel 2004, mentre partecipavano ad un festival teatrale e da quel momento sono sempre rimasti molto legati. In particolare, Strong è stato molto vicino all’attrice nel periodo successivo alla morte di Heath Ledger, con il quale la Williams ha avuto la figlia Matilda. Strong si è preoccupato di aiutarla a superare quel terribile lutto e ha ricoperto un vero e proprio ruolo paterno nei confronti della bambina. Ancora oggi i due sono molto legati e si supportano reciprocamente.

Jeremy Strong: chi è sua moglie?

9. È sposato. Nel 2016, Strong ha sposato Emma Wall, una psichiatra danese. I due si erano conosciuti quattro anni prima a una festa a New York durante l’uragano Sandy. Oggi vivono a New York, insieme alle loro tre figlie, nate nell’aprile 2018, nel novembre 2019 e nel settembre 2021. Strong cerca di tenere particolarmente privata la sua vita famigliare, tenendosi alla larga da ogni possibile invasione dei media, così da preservare un senso di tranquillità e di distacco dal suo lavoro, specialmente considerando quanto egli vi si dedichi in maniera maniacale.

Jeremy Strong: età e altezza dell’attore

10. Jeremy Strong è nato a Boston, nel Massachusetts, Stati Uniti, il 25 dicembre del 1978. L’attore è alto complessivamente 1,79 metri.

Fonte: IMDb, Eonline

Al Museo Nazionale del cinema di Torino i costumi della serie Netflix La legge di Lidia Poët

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In occasione del lancio della serie La legge di Lidia Poët, disponibile su Netflix dal 15 Febbraio, il Museo Nazionale del Cinema di Torino ospita dal 15 al 20 febbraio dieci abiti di scena indossati dalla protagonista Matilda De Angelis.

 “Per la prima volta il Museo Nazionale del Cinema apre le porte della Mole Antonelliana e del Cinema Massimo al lancio di una serie così profondamente legata a Torino – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Ancora una volta il museo si conferma la casa del cinema italiano e internazionale, luogo di incontro tra passato, presente e futuro, ed è con grande piacere che ospitiamo – all’interno della Mole Antonelliana e per una settimana – questa significativa esposizione di abiti di scena indossati dalla protagonista Matilda De Angelis, sicuri di offrire ai visitatori uno spaccato di cinema e costume”.

Allestiti nella suggestiva Aula del Tempio, cuore della Mole Antonelliana, i costumi sono stati realizzati dalle costumerie Tirelli Trappetti e Laboratorio Farani su indicazione del costumista Stefano Ciammitti e riproducono fedelmente la moda di fine Ottocento.

La legge di Lidia Poët, la serie in 6 episodi prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia, debutterà il 15 febbraio 2023 su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Matilda De Angelis è la protagonista Lidia Poët, la prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati. Nel cast con lei c’è Eduardo Scarpetta nel ruolo del giornalista Jacopo Barberis. Pier Luigi Pasino è Enrico Poët, fratello di Lidia, mentre Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill sono rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia. Dario Aita è Andrea Caracciolo.

La serie è diretta da Matteo Rovere e Letizia Lamartire e scritta da Guido Iuculano, Davide Orsini, Elisa Dondi, Daniela Gambaro e Paolo Piccirillo.

La trama della serie tv

Torino, fine 1800. Una sentenza della Corte d’Appello di Torino dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati, impedendole così di esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte.

Attraverso uno sguardo che va oltre il suo tempo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità dietro le apparenze e i pregiudizi. Jacopo, un misterioso giornalista e cognato di Lidia, le passa informazioni e la guida nei mondi nascosti di una Torino magniloquente. La serie rilegge in chiave light procedural la storia vera di Lidia Poët, la prima avvocata d’Italia.

Bosch: l’universo si espande con due nuove serie in sviluppo agli Amazon studio

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L’espansione degli universi TV è la tendenza più in voga in questo momento. E dopo avervi rivelato che sia Billions che Dexter avranno una serie di nuovi progetti spin-off, oggi tocca a Bosch, ricevere l’attenzione in questo senso. Infatti come apprendiamo da Deadline la serie vedrà il suo universo espandersi con ben due progetti in sviluppo presso gli Amazon Studios, ispirati al lavoro dell’autore di bestseller Michael Connelly.

Il primo, il progetto Untitled J. Edgar, segue l’ex partner di Harry Bosch, il detective Jerry Edgar, che viene scelto per una missione sotto copertura dell’FBI a Little Haiti, Miami. In questa città affascinante, è costretto a bilanciare la sua nuova vita con il ventre grintoso della città, mentre è inseguito dal suo passato misterioso. Jamie Hector, che ha recitato al fianco di Titus Welliver nella serie originale di Bosch, è in trattative per riprendere il suo ruolo nella nuova serie.

Il secondo dramma è il progetto Untitled Renee Ballard, ed è incentrato su un personaggio che non è mai apparso nelle due serie Bosch fino ad oggi: il detective Renee Ballard, che ha il compito di dirigere la nuova divisione cold case del LAPD. Oltre a indagare semplicemente sui crimini irrisolti, Renee si dedica a portare credibilità al dipartimento e giustizia alla comunità. Avendo imparato dall’alleato in pensione e mentore Harry Bosch, Renee fa le cose a modo suo, risolvendo casi in modi non convenzionali mentre naviga nella politica e nelle difficoltà di essere una donna in ascesa nella polizia di Los Angeles.

La serie originale era stata prodotta per Prime Video;  a quale piattaforma Amazon sarebbero destinati i nuovi spettacoli. Mentre la costruzione di franchising ha fatto parte del tessuto della TV per decenni, con Dick Wolf come motore principale, la serie Power lo ha portato al livello successivo con un universo che coinvolge più propaggini ordinate e prodotte contemporaneamente. Yellowstone è probabilmente l’universo di cui si parla di più in TV in questo momento, costruito attorno al successo della serie di punta.

Fantastici Quattro: il regista rivela la data dell’inizio delle riprese

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Con l’uscita dei Fantastici Quattro dei Marvel Studios nel 2025, il regista Matt Shakman ha recentemente rivelato che le riprese del progetto dovrebbero iniziare nel 2024. Parlando con TheWrap, Shakman ha confermato che il progetto inizierà la produzione “all’inizio del 2024”, anche se non è ancora chiaro chi reciterà nel film. Dato il grande divario tra la conferma e l’atteso inizio della produzione, tuttavia, sia Shakman che i Marvel Studios hanno tutto il tempo di trovare il gruppo che interpreterà il leggendaria famiglia di supereroi.

Attualmente, non si sa quasi nulla dell’imminente film dei Fantastici Quattro, a parte le voci che circolano da tempo. La star più recente Adam Driver è stata inserita tra i primi dei papabili per interpretare Reed Richards, mentre altri rapporti hanno menzionato che la  star di Elvis  Austin Butler è stata contattata per interpretare il ruolo di  Johnny Storm, altrimenti noto come The Human Torch. Il casting ufficiale per il film non è stato ancora annunciato, ma la star di The Office  John Krasinski ha recentemente fatto il suo debutto come variante di Reed Richards/Mr. Fantastico in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

La serie di fumetti Marvel’s Fantastic Four, creata da Stan Lee e Jack Kirby, ha debuttato nel 1961 ed è stato il primo titolo a squadre di supereroi prodotto dalla Marvel ComicsFantastici Quattro uscirà nei cinema 14 febbraio 2025 e darà il via alla Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici Quattro  è in lavorazione da tempo, con il regista di Spider-Man: No Way Home Jon Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il film e al suo posto è stato incaricato Matt Shakman. Jeff Kaplan e Ian Springer scriveranno la sceneggiatura. Il pubblico ha avuto il primo assaggio dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. John Krasinski interpreta il Reed Richards multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel mistero.

James Gunn vuole che il DCU si allontani dalla dinamica “buoni contro cattivi”

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Sul blog ufficiale della DC, il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha parlato dell’ambizione sua e del collega co-CEO Peter Safran di allontanare la DC dalla semplice dinamica dei buoni contro i cattivi. Il regista ha spiegato che l’Universo DC ha un vasto numero di personaggi che vanno dal puro bene al male intenso e tutto il resto, e che vorrebbe attingere da questi elementi per  per raccontare storie più complesse.

“Con le nostre storie, vogliamo allontanarci dal concetto dei bravi ragazzi contro i cattivi”, ha dichiarato James Gunn. “Ci sono persone davvero buone, quasi sante, e Superman è tra queste. Ci sono cattivi davvero terribili come Gorilla Grodd o il Joker. E poi ci sono tutti in mezzo, quindi ci sono tutte queste sfumature di grigio che ci permettono di raccontare storie complesse“. Dato che la lista imminente include progetti come The Authority e Waller – entrambi che coinvolgono personaggi noti per la loro moralità grigia – sembra che James Gunn sia piuttosto interessato e voglioso di esplorare altri tipi di moralità, concetti meno chiari in tutto il vasto universo della DC.

La prima fase del DC Universe, chiamata Chapter One: Gods and Monsters, conterrà una moltitudine di diversi film e programmi televisivi. Alcuni dei progetti annunciati includono un film incentrato su Batman e Robin chiamato The Brave and the Bold , un film di Supergirl intitolato Supergirl: Woman of Tomorrow, un  film di Swamp Thing  e  diversi programmi TV.

Constantine 2, il progetto è vivo e vegeto alla Warner Bros Discovery

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Nonostante le voci e il terremoto in casa Warner Bros Discovery, sembra che Constantine 2 sia molto vivo alla Warner Bros. Discovery. Entertainment Weekly ha confermato che il progetto del sequel non è stato cancellato dai propositi dello Studio, e che Keanu Reeves è ancora pronto a riprendere il ruolo dell’occultista fumatore accanito. Anche il regista Francis Lawrence tornerà a dirigere il film. I co-direttori dei DC Studios James Gunn e Peter Safran hanno svelato il primo “capitolo” della loro nuova lista DCU la scorsa settimana, e Constantine 2 non è stato menzionato, anche se Gunn ha rivelato che altri progetti saranno annunciati presto.

Non siamo sicuri se il sequel farà parte del DCU o se sarà un progetto “Elseworlds” come Joker di Todd Phillips e The Batman di Matt Reeves, ma John Constantine è strettamente legato a Swamp Thing nei fumetti, quindi ci sono alcune speculazioni che il personaggio potrebbe essere reintrodotto come JC del DCU principale.

Ant-Man and The Wasp: Quantumania, clip Ant-Man incontra Kang il Conquistatore

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La prima clip dell’imminente Ant-Man and the Wasp: Quantumania dei Marvel Studios è stata rilasciata con Scott Lang che incontra Kang il Conquistatore per la prima volta. Il film arriverà nelle sale il 17 febbraio. Nel video, Ant-Man cerca di usare il suo status di Vendicatore contro Kang avvertendolo che aveva “già chiamato” gli altri Vendicatori per rinforzi. Tuttavia, Kang rimane impassibile mentre chiede a Scott se fosse uno dei Vendicatori che aveva ucciso prima. Guarda la clip di Ant-Man and the Wasp: Quantumania qui sotto:

LEGGI ANCHE: Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ci sono già delle conversazioni per il quarto film?

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ci sono già delle conversazioni per il quarto film?

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Scott Lang potrebbe seguire Thor diventando il secondo Vendicatore a interpretare quattro film da solista nell’universo cinematografico Marvel. Ant-Man and the Wasp: Quantumania non è ancora uscito nei cinema, ma sembra che alcune idee per un quarto film siano già state discusse dal regista Peyton Reed, Kevin Feige e dai produttori del film.

“Ci stiamo già pensando”, ha detto Stephen Broussard a ComicBook.com quando gli è stato chiesto di un potenziale seguito di Quantumania. “È come se ogni film ti mettesse di fronte a una battaglia e ti lasciasse con delle cicatrici. Ma la speranza è eterna e inizi subito a rimetterti in piedi, dopo il viaggio, e cominci subito a pensare ad altre storie e altre cose che possono fare i personaggi. Non voglio dire nulla di specifico su quello che abbiamo pensato, ma sì, non se ne può fare a meno. Quelle conversazioni, quei sussurri, sono già cominciati tra di me e Peyton e Kevin”.

Sebbene sia altamente improbabile che vengano stabiliti piani seri in questa fase, è interessante che Broussard e co. sembrano avere almeno un’idea di dove potrebbe andare la storia di Scott Lang dopo Quantumania. Le prime reazioni sui social media sono state condivise dopo la prima mondiale del film, e mentre molti vedono il trequel come un buon inizio per la Fase 5 dell’MCU, il film non è stato privo di detrattori.

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, arriverà il 15 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

A Quiet Place: Day One, iniziate le riprese, ecco Lupita Nyong’o

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A Quiet Place: Day One, iniziate le riprese, ecco Lupita Nyong’o

Il creatore di A Quiet Place, John Krasinski , ha confermato su Twitter che la produzione dell’imminente prequel horror della Paramount Pictures, A Quiet Place: Day One, è ufficialmente iniziata. Il prequel arriverà nei cinema l’8 marzo 2024. L’attore di The Office ha anche condiviso le prime foto del dietro le quinte della sua visita sul set di Day One, con la protagonista Lupita Nyong’o e il regista Michael Sarnoski. Le foto ci hanno anche fornito il nostro primo assaggio di una delle location del film.

Foto obbligatoria dell’ardesia il primo giorno… questa volta con una svolta! Sono così onorato di essere lì [il] giorno 1 di A Quiet Place: Day One con il maestro Michael Sarnoski e la leggendaria Lupita Nyong’o“, ha scritto Krasinski su Twitter. “Non vedo l’ora di vedere quale magia evocano in questo!“, ha scritto John Krasinski su Twitter. “Non vedo l’ora di vedere quale magia evocano in questo!” Di seguito le foto riprese dal suo profilo twitter:

Basato su un’idea di John Krasinski, A Quiet Place: Day One è diretto da Michael Sarnoski, meglio conosciuto per il suo lavoro nell’acclamato film drammatico del 2021 Pig. Il prequel svelerà l’arrivo degli alieni ciechi che hanno completamente conquistato il mondo immaginato per la prima volta da John Krasinski nell’originale del 2018. Insieme all’attrice premio Oscar ci sono A Quiet Place 3 (Big, Hereditary).

The Flash: tutti i grandi cameo promessi sono stati tagliati e il finale cambiato?

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Il film di The Flash si concludeva originariamente con Barry Allen che tornava alla sua linea temporale, solo per scoprire che il Batman di Michael Keaton e la Supergirl di Sasha Calle facevano ora parte del suo mondo. Questo finale avrebbe spiegato il coinvolgimento di Keaton nei successivi progetti del franchise, come il cancellato Batgirl.

Gli annunci di James Gunn e i progetti a lungo termine per i personaggi DC al cinema hanno poi cambiato le carte in tavola, anche per il film con Ezra Miller. Quei piani originali sono finiti fuori dalla finestra e la sceneggiatrice di fumetti Grace Randolph ha recentemente affermato che Keaton, Calle e tutti i grandi nomi coinvolti inizialmente nel progetto, incluso il cameo di Superman di Henry Cavill, sono stati rottamati.

La decisione è stata presa da James Gunn e Peter Safran e probabilmente ha senso con un riavvio all’orizzonte; perché stuzzicare i fan con attori e personaggi che non rivedranno mai più? In effetti, sembra che The Flash  finisca con una nota deliberatamente ambigua, con il velocista scarlatto che torna a casa, una casa che potrebbe essere il DCU oppure il vecchio DCEU (o anche altro).

Avendo acquisito la capacità di viaggiare attraverso il Multiverso, si dice che Barry incontrerà un personaggio del passato; potrebbe essere il Batman di Christian Bale o anche un Christopher Reeve in CG nei panni di Superman? Dovremo aspettare e vedere, ma immaginiamo che l’uomo più veloce del mondo alla fine verrà ricondotto verso il DCU indipendentemente da chi incontra. A sostegno di queste indiscrezioni, Umberto Gonzales di The Wrap sembra confermare che si tratta in informazioni vere.

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’Anello: LEGO svela uno splendido set di Gran Burrone

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LEGO ha svelato uno splendido set dedicato a Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’Anello che riproduce Gran Burrone. Dopo quasi 9 anni dalla fine della linea originale, LEGO torna nel mondo de Il Signore degli Anelli presentando un modello altamente dettagliato e su larga scala che rappresenta il santuario elfico sede di Re Elrond.

Il set è ispirato alla trilogia di film di Peter Jackson che ha adattato le opere di J. R. R. Tolkien. LEGO originariamente deteneva la licenza per produrre il merchandising de Il Signore degli Anelli dal 2012 al 2014, cosa che ha portato alla creazione di set dei luoghi più caratteristici della Terra di Mezzo che vediamo nei film, dalle Miniere di Moria, al Cancello Nero di Mordor, passando per la Torre di Orthanc.

Come riportato da IGN, LEGO è tornato nel mondo de Il Signore degli Anelli con l’ultimo dei loro set LEGO altamente dettagliati e indirizzati ai collezionisti con una costruzione su larga scala del santuario elfico di Gran Burrone.

Guardiani della Galassia Vol. 3: la vita di Rocket è in pericolo in una nuova sinossi

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Guardiani della Galassia Vol. 3 arriverà a maggio prossimo e i fan della squadra guidata da James Gunn sono impazienti di scoprire cosa succederà ai protagonisti del film. In particolare, i trailer e le prime sinossi hanno lasciato intendere che Rocket Raccoon vivrà un’avventura particolarmente dolorosa e la nuova sinossi del film lo conferma. In Guardiani della Galassia Vol. 3, secondo la sinossi della Disney (tramite The Direct), sarà in pericolo e sarà lui quello che dovrà essere salvato:

“In Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati si sta sistemando su Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano sconvolte dagli echi del turbolento passato di Rocket. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé in una pericolosa missione per salvare la vita di Rocket, una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.”

Guardiani della Galassia Vol. 3, il trailer del film di James Gunn

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale il 3 maggio 2023. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

In Guardiani della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani come li conosciamo.

Marcel the Shell: la recensione del film d’animazione candidato agli Oscar

Quanta strada che ha fatto la piccola conchiglia Marcel, dai primi cortometraggio che nel 2010 lo hanno visto diventare una star di YouTube, con oltre 48 milioni di visualizzazioni, sino ad un lungometraggio a lui dedicato e ora candidato anche agli Oscar 2023 come miglior film d’animazione. Marcel the Shell, questo il titolo del film diretto da Dean Fleischer-Camp, l’ideatore (insieme all’attrice Jenny Slate, voce originale di Marcel) del tenero personaggio, è divenuto infatti un vero e proprio caso cinematografico, complice l’irresistibile fascino del piccolo mollusco e i tanti sentimenti messi in gioco nel corso della pellicola.

Costruito come un mockumentary che unisce riprese in live-action con animazione stop motion, il film ha dunque per protagonista Marcel, un’adorabile conchiglia alta poco più di due centimetri, con un grande occhio e scarpe da ginnastica. Un tempo circondato da parenti e amici, egli vive ora un’esistenza allegra ma solitario con la nonna Connie (la cui voce è quella di Isabella Rossellini). Quando viene scoperto da un regista di documentari di nome Dean, Marcel si ritrova inaspettatamente a diventare protagonista di una serie di brevi video, che lo rendono una vera e propria star del web. Con la popolarità raggiunta, si riaccende in lui la speranza di ritrovare la famiglia perduta.

Il piccolo grande cuore di Marcel

Protagonista di tre cortometraggi girati tra il 2010 e il 2014, Marcel è diventato negli Stati Uniti un vero e proprio fenomeno mediatico capace di divertire ed emozionare semplicemente offrendo nuovi punti di vista sulla realtà che ci circonda. In quei brevi filmati come in questo lungometraggio a lui dedicato, il simpatico personaggio ci invita infatti all’interno della sua quotidianità, scandita da avventure in giro per la villa in cui abita, la realizzazione di ingegnose invenzioni per procurarsi da mangiare o dalle riflessioni sulla propria natura e sui legami che ha con quanti intorno a lui.

Come spesso accade, per rendersi conto delle bellezze intorno a sé ci vuole qualcuno che sappia guardarle in modo inedito e da prospettive diverse. Marcel è quel qualcuno e seguendolo con fare documentaristico il regista gli offre un vero e proprio palcoscenico dal quale raccontare la sua storia, nella quale ognuno può ritrovare un po’ di sé. Questo perché dietro la buffa natura del protagonista e il particolare stile del film si nascondono temi e sentimenti propri di ogni essere umano, dal valore dei legami affettivi all’importanza di cercare la felicità nelle piccole cose.

Nello sguardo di Marcel c’è tutto lo stupore e l’innocenza di un bambino, ma anche tutta l’ampia gamma di paure ed emozioni umane, tra cui spicca quel timore del cambiamento sempre più diffuso. Più ci si addentra nel film, dunque, più questo si rivela essere una toccante favola, adatta a piccoli e adulti, capace di far ricordare o insegnare il valore di tante cose troppo spesso date per scontate. Il cuore di Marcel the Shell sta dunque tutto qui, nella semplice, sincera e tenera esaltazione di un mondo emotivo da proteggere e arricchire continuamente.

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Marcel the Shell diverte, commuove e fa sognare

Alla luce di ciò, non bisogna dunque aspettarsi un film strutturalmente “forte”, quanto più un continuo susseguirsi di episodi, più o meno legati tra loro, che hanno l’obiettivo di evocare stati d’animo e sensazioni.  Con questo suo film, Fleischer-Camp sembra mirare dunque ad offrire un’opera che aiuti a fuggire dai ritmi frenetici della vita, invitando piuttosto a concedersi una pausa, un respiro più profondo, per ritrovare quell’equilibrio esistenziale e quel valore delle cose che con troppa facilità si smarrisce. Liberandosi dunque da certe rigidità narrative, Marcel the Shell trova la forza di rappresentare tutto ciò e facendolo, soprattutto, senza scadere mai (ed era un rischio enorme considerando quanto va a narrare) nello strazio emotivo.

Occorre dunque concedere al film il tempo necessario per svelarsi e far superare allo spettatore quell’incertezza che subentra dopo poco dall’inizio, durante la quale ci si può sentire spaesati circa la direzione che prenderà il racconto. Nel momento in cui ogni tassello andrà al proprio posto Marcel, con il suo umorismo e la sua genuinità, non mancherà di divertire e commuovere in modo sincero lo spettatore, i cui occhi saranno poi allietati dalle animazioni utilizzate per dar vita al protagonista e i suoi amici. La singolarità di quest’opera lo rende certamente una sorta di unicum nella categoria per cui è candidato agli Oscar, ma è una gradita sorpresa a cui è difficile restare indifferenti.

Fantastici Quattro: tutte le notizie sui potenziali casting sono “solo rumors”, secondo il regista

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Sicuramente il film dei Fantastici Quattro nel Marvel Cinematic Universe è uno dei progetti che maggiormente attirano l’attenzione dei fan, soprattutto dei lettori di fumetti duri e puri, che hanno un legame affettivo con la prima famiglia Marvel.

Il progetto è ancora in una fase iniziale di sviluppo e di recente il regista incaricato di dirigere il progetto, Matt Shakman, ha fatto una dichiarazione molto precisa in merito a tutti i rumors che circolano in rete a proposito del cast del film. Chi saranno gli attori che interpreteranno Sue, Johnny, Ben e Reed? Al momento non ci sono indizi.

Durante un’intervista con The Wrap, Matt Shakman ha rivelato che le riprese del film sui Fantastici Quattro del MCU inizieranno all’inizio del 2024. Oltre a confermare l’inizio delle riprese, Shakman ha parlato con Collider del potenziale cast dei Fantastici Quattro, dicendo: “Tutte le cose sul casting che vedi sono solo voci”.

Matt Shakman dirigerà il reboot da una sceneggiatura di Jeff Kaplan e Ian Springer. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha confermato che questa non sarà un’altra storia sulle origini del super team. Il pubblico ha avuto il primo assaggio dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. John Krasinski interpreta il Reed Richards multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel mistero. Fantastici Quattro uscirà nelle sale il 14 febbraio 2025.

The Exchange: recensione della serie Netflix

The Exchange: recensione della serie Netflix

Netflix continua con la sua proposta di serie internazionali: dopo Sguardo indiscreto dal Brasile, arriva The Exchange dal Kuwait. Ancora una volta, al centro delle vicende c’è una storia tutta al femminile. L’aspetto esotico e vagamente retrò dello show sicuramente stuzzicherà l’interesse del pubblico: The Exchange è un prodotto alquanto insolito, vediamo perché.

The Exchange: la trama

La serie è ambientata nel Kuwait degli anni Ottanta. Nel 1987 una donna trentenne, interpretata da Rawan Mahdi, divorzia dal marito. Costretta a tornare nella casa paterna, Mahdi cerca di dare un nuovo senso alla sua vita da divorziata. Per poter badare alle spese scolastiche della figlia adolescente – e per guadagnarsi un minimo d’indipendenza – la donna ha bisogno di un lavoro. Seguendo la strada della cugina stravagante, la protagonista trova un posto come segretaria alla Borsa del Kuwait. Nel maschilismo generale, le due cugine provano a fare carriera, sfidando tanto i pregiudizi quanto il mercato.

Coloriture insolite

Nel mondo di The Exchange, tutto appare insabbiato, sia a livello visivo che a livello narrativo. Le immagini sono dominate da tinte sabbia, abiti pastello e interni ampiamente illuminati e danno la sensazione di essere stati catapultati in un’insolita fiaba ‘alla Disney”. Le battute, le espressioni e i costumi sono infatti in pieno stile commedia rosa Netflix, un format che ormai invade la piattaforma.

La fin troppo facile scalata verso il successo, la superficialità con cui vengono affrontati temi come divorzio, figli e disparita di genere non fanno che allontanare l’immedesimazione in una vicenda già percepita come lontana ed esotica. Il ritmo è sbrigativo, in sei puntate succede tutto troppo velocemente.

Soldi, quote e sfarzo

La cosa affascinante di The Exchange è il modo di ragionare dei personaggi. Il maschilismo è aggressivo e sfrontato e viene evocato nella serie per essere criticato. Anche la rilevanza che viene data al denaro appare insolita. Tutti i personaggi della storia sono benestanti e vivono circondandosi di oggetti sfarzosi. Nonostante ciò, sono preoccupatissimi per la propria stabilità economica e per la conservazione del proprio status. Anche al di fuori del mercato azionario, le finanze di ognuno sembrano oscillare tra vette e picchi, tra ricchezza reale e sfarzo apparente.

Per molti aspetti è difficile immedesimarsi un modo di pensare così schietto, pragmatico ed economico. Probabilmente, la stessa narrazione risulta molto più efficace se collocata nel contesto di provenienza.

Protagoniste spigolose

La storia presenta delle ottime basi narrative – due donne che sfidano un mondo maschilista – ma rimane sulla superficie. Siamo molto lontani dalla disperazione di un genitore single in stile La ricerca della felicità: Rawan Mahdi, come anche la cugina, sono spigolose e non sembrano mai davvero scalfite dalle difficoltà. Inoltre, il rapporto madre e figlia viene affrontato in modo sbrigativo e lo spettatore rimane un po’ come la figlia della protagonista: in attesa di supporto.

Inoltre, in The Exchange c’è la scalata verso il successo, ma si tratta di un percorso di tutt’altro tipo rispetto a quello al centro di film come Il diritto di contare. In conclusione, Netflix ci consegna un prodotto esotico e affascinante in superficie, ma vuoto di senso profondo: il solito sottofondo ambientale televisivo decisamente troppo poco impegnato.

Romantiche gratis al cinema con Cinefilos.it

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Romantiche gratis al cinema con Cinefilos.it

In occasione dell’uscita al cinema di Romantiche, esordio alla regia di Pilar Fogliati film, Cinefilos.it offre la possibilità ai suoi lettori di assistere gratuitamente all’anteprima del film. Nel cast del film Pilar Fogliati, Barbora Bobulova, Levante, Diane Fleri, Giovanni Toscano, Ibrahim Keshk, Emanuele Propizio, Giovanni Anzaldo, Rodolfo Laganà, Edoardo Purgatori.

L’anteprima del film è prevista martedì, 14 febbraio, alle 20.30, in diverse sale italiane. Ecco l’elenco completo delle sale che aderiscono all’iniziativa:

  • THE SPACE PARCO DE MEDICI  – Roma
  • UCI PORTA DI ROMA  – Roma
  • UCI PERUGIA – Perugia
  • ANTEO CITYLIFE – Milano
  • UCI BICOCCA – Milano
  • THE SPACE CERRO MAGGIORE – Milano
  • UCI TORINO – Torino
  • UCI FIUMARA – Genova
  • THE SPACE PORTO ANTICO – Genova
  • THE SPACE BOLOGNA – Bologna
  • CINEMA PORTO ASTRA – Padova
  • UCI LUXE CAMPI BISENZIO – Campi Bisenzio (FI)
  • UCI CASORIA – Casoria (NA)
  • UCI MOLFETTA  – Molfetta (BA)
  • THE SPACE SURBO – Surbo (LE)
  • CITTA’ DEL CINEMA – Foggia
  • THE SPACE BELPASSO – Belpasso (CT)
  • CINEMA APOLLO – Messina (ME)
  • MULTIPLEX GIOMETTI CINEMA – Ancona

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Romantiche, la trama

Le storie di quattro ragazze che vivono a Roma e dintorni: Eugenia Praticò, l’aspirante sceneggiatrice fuggita da Palermo per inseguire il successo, purché sia di nicchia; Uvetta Budini di Raso, l’aristocratica, bella e addormentata nel centro storico, che debutta nel mondo del lavoro; Michela Trezza che sta per sposarsi e ama la sua vita di provincia a Guidonia; Tazia De Tiberis, la bulletta di Roma nord che vuole avere tutto sotto controllo, anche i desideri del suo fidanzato. E tutte e quattro, a modo loro, cercano il loro posto nel mondo.

Romantiche, il trailer

Romantiche, il poster