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Jurassic World – Il Dominio, dal 25 agosto in Home Video

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Jurassic World – Il Dominio, dal 25 agosto in Home Video

Non lasciarti sfuggire Jurassic World – Il dominio, con oltre 14 minuti di girato mai visto, un inizio alternativo, più dinosauri e più azione nei formati Dvd, Blu-ray, 4k Ultra HD e Steelbook 4k UHD a partire dal 25 agosto.

Dopo aver incassato al botteghino globale oltre 950 milioni di dollari, il successo dell’estate di Amblin Entertainment e Universal Pictures ha scalato le classifiche dei box-office in 72 mercati nel mondo durante il weekend d’apertura, e ha infranto i record dello stesso franchise in 16 mercati, guadagnando un rating A in CinemaScore.

Oltre alla versione estesa, questa edizione da collezione include affascinanti dietro le quinte che raccontano il making of del film dall’inizio alla fine, il corto originale Battaglia a Big Rock e molto altro – il film perfetto per una serata a casa.

Due mondi entrano in collisione: l’epica saga iniziata con Jurassic Park giunge ad una conclusione in Jurassic World – Il Dominio. Diretto da Colin Trevorrow e prodotto da Steven Spielberg, registra dei due primi film della saga, Jurassic World – Il Dominio è ambientato quattro anni dopo la distruzione di Isla Nublar, quando i dinosauri hanno ripreso a vagare sulla Terra. Ad affrontare le conseguenze nefaste sul pianeta dominato nuovamente da predatori preistorici, due generazioni di eroi di Jurassic si riuniscono: Ellie Sattler (Laura Dern), Ian Malcolm (Jeff Goldblum) e Alan Grant (Sam Neill) fanno ritorno per unirsi a Own Grady (Chris Pratt) e Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) per un’incredibile avventura che determinerà il destino dell’umanità e dei dinosauri una volta per tutte.

Oltre ai formati Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD, sarà disponibile una versione cofanetto contenente tutti e sei i film della saga, per rivivere e riscoprire con occhi sempre nuovi la saga ideata da Steven Spielberg che ci ha incantato per quasi 30 anni. Il cofanetto sarà disponibile nei formati Dvd e Blu-ray.

Il film sarà disponibile in Digital Download a partire dall’11 agosto sulle piattaforme: Amazon Prime Video, Google Play, Apple Tv, Chili, Tim Vision, Rakuten, PlayStation Store, Microsoft Store e Sky Primafila. Su Amazon Prime Video, Google Play, Apple Tv, PlayStation Store, Microsoft Store e Sky Primafila sarà possibile accedere alla versione estesa del film, mentre su Rakuten, Tim Vision ed Infinity sarà disponibile la versione cinematografica.

CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI 4K UHD E BLU-RAY:

  • VERSIONE ESTESA – Una versione estesa del film con 14 minuti di girato aggiuntivo, con più dinosauri, più azione, scene con i personaggi più iconici ed un inizio del film alternativo.
  • BATTAGLIA A BIG ROCK – Diretto da Colin Trevorrow, il corto si svolge un anno dopo gli eventi di Jurassic World – Il Regno Distrutto al Big Rock National Park.
  • UNA NUOVA SPECIE DI VFX – Il supervisore VFX David Vickery ed i maghi del ILM raccontano gli incredibili effetti speciali utilizzati in Jurassic World – Il Dominio.
  • DINOSAURI TRA NOI: DENTRO JURASSIC WORLD DOMINION
    • INSIEME PER LA PRIMA VOLTA – Il cast e la troupe raccontano l’evoluzione del franchise e la speciale unione di personaggi di Jurassic Park e Jurassic World.
    • IL MERCATO DEI DINOSAURI – Unisciti ai creatori del film per un tour del mercato dei dinosauri e scopri come sono stati portati in vita sullo schermo.
    • CAOS A MALTA – Uno sguardo dietro le quinte all’inseguimento sui tetti in compagnia dell’Atrociraptor e all’incredibile corsa in moto di Owen tra le strade ed i viali di Malta.
    • VERO DA FARE PAURA
    • L’ULTIMA NOTTE – Scopri l’emozionante ultima note di riprese del film insieme al cast e alla troupe di Jurassi World – Il Dominio.

Il formato Dvd contiene solo Battaglia a Big Rock, il corto originale diretto dallo stesso Colin Trevorrow.

I am Groot: tutto quello che c’è da sapere sulla miniserie

I am Groot: tutto quello che c’è da sapere sulla miniserie

Il personaggio più tenero della saga dei Guardiani della Galassia si è guadagnato uno show tutto per sé. I am Groot debutterà il 10 agosto su Disney+. Una serie di cinque cortometraggi animati seguirà le avventure del piccolo Groot mentre, tra guai stellari e supereroi intergalattici, impara a diventare il grande personaggio che noi tutti conosciamo. Vediamo tutti quello che serve sapere prima di iniziare a vedere la serie.

Un nuovo stile di animazione

I Am Groot TrailerI Am Groot sarà un po’ diverso dagli altri prodotti MCU. Si tratterà di una serie di cinque cortometraggi caratterizzati da uno stile di animazione alternativo. Gli autori della serie hanno scelto di adottare l’animazione fotorealistica.

Questo aspetto aiuta I Am Groot a differenziarsi dagli altri capitoli dell’Universo Cinematografico Marvel, dando alla serie un’individualità e un fascino specifico. Lo show potrebbe anche prefigurare progetti futuri e aprire la strada per un nuovo stile d’animazione all’interno del franchise.

Gli autori di I am Groot

Doctor Strange What IfGrazie a Variety sappiamo che nel team creativo di I am Groot c’è un volto noto dell’MCU. Lo sceneggiatore Ryan Little è il creatore e capo sceneggiatore dello show e ha lavorato intensamente a tutti e cinque gli episodi.

Ryan Little è specializzato nell’animazione: grazie al suo lavoro per What If…?, è stato possibile compiere la prima incursione del Marvel Cinematic Universe nel mondo animato. Vedendo il successo del primo lavoro di Little – è già stata annunciata una stagione 2 di What If…? in arrivo nel 2023 – le aspettative per I am Groot sono davvero alte.

Tutte le puntate in una volta

I Am GrootI precedenti show a episodi dell’MCU sono usciti su Disney+ con base settimanale, con la rara eccezione di WandaVision, Loki e HawkeyeAnche I am Groot sarà un’eccezione. Probabilmente a causa della natura abbreviata di ogni episodio della serie, tutti e cinque gli episodi della serie usciranno il 10 agosto.

Questo tipo di show e questa modalità di rilascio sono una prima volta per i Marvel Studios e potrebbe trattarsi di un banco di prova per sperimentare nuovi i metodi di rilascio per i futuri spettacoli MCU.

Già pronta una Parte 2

I am Groot Guardiani della Galassia

I Am Groot sarà il più breve racconto dell’MCU mai visto finora: ha attualmente in programma solo cinque episodi. Tuttavia, i fan non dovranno aspettare troppo per vedere il Baby-Guardiano coinvolto in nuove avventure. Pare che ci siano già dei lavori in corso per portare in vita il prossimo lotto di cortometraggi.

La notizia è arrivata al Comic-Con di San Diego: dopo il primo trailer di I Am Groot, gli autori hanno annunciato che sono già in produzione altri cinque cortometraggi legati alla serie. Non è chiaro quando debutterà questo prossimo slot o se questi nuovi episodi costituiranno una seconda stagione.

Groot torna a casa

Groot MCU Vin DieselI fan della Marvel Comics sanno che, nei fumetti, Groot proviene da Pianeta X.
Vin Diesel ha alluso al ritorno di Groot sul pianeta in un’intervista esclusiva dietro le quinte (via comicbook.com), sostenendo che il presidente Kevin Feige sarebbe “entusiasta” di questa ambientazione.

Il commento di Diesel potrebbe rivelare l’intenzione dell’MCU di visitare Pianeta X nei progetti futuri, forse già in I Am Groot o nell’attesissimo Guardians of the Galaxy Vol. 3.

Il ritorno di Vin Diesel

Vin Diesel e Groot MCUAnche se What If…? ha dimostrato che non tutti gli attori Marvel devono necessariamente riprendere i propri ruoli nei film d’animazione, in I am Groot Vin Diesel torna ad essere Groot. Probabilmente sfoggerà la sua voce acuta per la versione infantile del personaggio, così come stato in Guardiani della Galassia Vol. 2.

Diesel è l’interprete dell’adorabile Guardiano da quasi un decennio. Durante questo periodo, Diesel ha doppiato Groot in cinque diversi progetti, dando vita, con varie voci e lingue, ad una singolare modalità di dialogo per ciascuna delle apparizioni.

Ci sarà anche Rocket in I am Groot

Avengers Endgame Groot RocketOltre a Baby Groot, nella prossima serie Disney+ ci saranno anche alcuni degli altri Guardiani della Galassia. Per ora, il Marvel Studios Animation Panel al San Diego Comic-Con 2022 ha confermato la presenza di Rocket Raccoon di Bradley Cooper.

La presenza di Rocket nella serie consentirà di esplorare gli arbori della relazione tra lui e Groot che molti fan considerano una delle migliori amicizie dell’MCU. Tuttavia, non è ancora chiaro quanti episodi includeranno Rocket o se gli altri Guardiani della Galassia appariranno nella serie.

I momenti dell’infanzia di Groot

Thor Love And ThunderSempre al Comic-Con, le menti dietro alla serie hanno rivelato alcune informazioni sui temi di I Am Groot (via CBR), spiegando perché hanno scelto di raccontare questa storia. I cinque cortometraggi sono essenzialmente un’esplorazione dei temi legati all’infanzia e al diventare grandi.

Ecco perché i creatori hanno scelto di rappresentare Baby Groot e il suo periodo di crescita fino all’adolescenza. I fan possono aspettarsi che Baby Groot riceverà diverse lezioni utili alla sua crescita e alla sua trasformazione in un supereroe e membro dei Guardiani della Galassia.

Potremmo essere fuori dal canone

James-Gunn Guardiani della GalassiaL’annuncio dell’arrivo di I Am Groot ha inizialmente portato i fan a credere che i cortometraggi sarebbero rimasti dentro all’MCU, ma James Gunn ha recentemente accennato al fatto che lo show potrebbe essere al di fuori della continuità dei Guardiani della Galassia.

Questo aspetto non deve deludere i fan perché dà alla serie una maggiore libertà nell’esplorare storie fuori da un un franchising tentacolare. In ogni caso, gli spettatori non dovranno aspettare troppo a lungo prima di una storia più canonica dei Guardiani, dato l’arrivo il prossimo maggio di Guardiani della Galassia, Volume 3.

I primi due episodi

Baby GrootI primi due episodi di I am Groot sono già stati presentati in esclusiva il mese scorso, rivelando alcune informazioni sulla serie. Uno è stato l’anteprima di una serie di proiezioni selezionate (via CBR) di Thor: Love and Thunder. Il cortometraggio, intitolato “Magnum Opus“, racconta il tentativo di Groot di fare un disegno dei Guardiani della Galassia (qui vediamo anche la prima apparizione di Rocket Raccoon).

Il secondo episodio, mostrato durante il SDCC 2022 (via CBR), è intitolato “Groot fa un bagno” e mostra la creatura mentre tesse costumi diversi su di sé utilizzando le foglie che crescono naturalmente sul suo corpo.

The Sandman, la classifica dei 10 personaggi più potenti

The Sandman, la classifica dei 10 personaggi più potenti

Attenzione: l’articolo contiene spoiler su The Sandman!

La recente aggiunta su Netflix, The Sandman, ha suscitato discussioni tra i critici e i fan grazie al modo impressionante in cui riesce a portare in vita i personaggi dei leggendari fumetti di Neil Gaiman. Tra questi, le rappresentazioni di esseri potenti come Lucifer Morningstar e lo stesso Signore dei Sogni.

I personaggi più potenti della serie finora hanno mostrato le loro abilità uniche e le hanno anche usate contro i loro nemici. Sebbene alcuni di essi possano essere considerati più forti nei fumetti, solo gli eventi della prima stagione della serie TV saranno utilizzati come base per giudicare le abilità di questi personaggi. Mentre i fan attendono con impazienza di rivedere alcuni di loro in una potenziale seconda stagione, è il momento perfetto per guardare indietro ai personaggi di The Sandman che hanno stupito e scioccato il pubblico con i loro poteri strabilianti.

Lucienne

In assenza del controllo e dell’autorità di Sogno sul suo regno, Lucienne espande volentieri il suo ruolo di bibliotecaria per diventare la custode di questo luogo in rapido deterioramento. Dalle sue interazioni con personaggi come Mervyn, Matthew e lo stesso Morpheus, è chiaro che si tratta di una persona intelligente con grandi capacità di leadership.

Detto questo, Lucienne non sembra avere abilità magiche o poteri unici, poiché si affida principalmente al suo intuito e alla sua arguzia per svolgere il suo lavoro. È comprensibile che non abbia potuto fare molto, se non osservare i sogni e gli incubi che lasciavano il regno sgretolarsi senza la supervisione di Sogno.

Mazikeen

L’intimidatoria serva di Lucifer non ha bisogno di esprimersi a parole per dimostrare che non è una persona con cui scherzare. La sua breve apparizione in The Sandman è più che sufficiente a dimostrare che c’è un motivo per cui è il braccio destro del diavolo.

Quando Choronzon si rifiuta di restituire il timone a Sogno, Mazikeen solleva senza sforzo il demone per il collo per costringerlo ad obbedire al comando di Lucifer. La sua forza bruta non è probabilmente all’altezza delle capacità magiche degli altri personaggi, ma è comunque più che sufficiente a qualificarla come una minaccia per qualsiasi essere medio.

John Dee

Un arco narrativo da brivido di The Sandman ruota attorno a John Dee e al modo in cui usa l’amuleto di sua madre e poi il rubino di Sogno per ferire e uccidere gli altri. Stanco di sentirsi mentire per tutta la vita, la motivazione di John nella serie è quella di liberare il mondo da ogni disonestà, con risultati disastrosi.

Il potere di John deriva esclusivamente dal rubino di Morpheus, che il paziente ha alterato in modo che solo lui possa usarlo. C’è un momento finale tra i due in cui John crede stupidamente di avere qualche possibilità contro Sogno, cosa che viene smentita in modo drammatico quando la telecamera zooma per rivelare la mano di Morpheus.

Il Corinzio

Corinthian The SandmanLa storyline del Corinzio in The Sandman evidenzia il suo ruolo di antagonista principale della prima stagione, con la fuga dall’incubo che mostra quanto possa essere astuto e strategico. Utilizza personaggi come Ethel e Rose nel tentativo di eludere il Signore dei Sogni, costruendosi nel frattempo una reputazione da serial killer.

Detto questo, l’incubo non ha poteri impressionanti, a parte la capacità di vedere la vita delle sue vittime consumando i loro occhi. È certamente più forte della maggior parte degli umani della serie, ma è più debole di personaggi come Gault e Rose.

Gault

Gault prende una strada meno violenta rispetto al suo compagno incubo, il Corinzio, dopo che hanno lasciato il Regno del Sogno. Sceglie di allontanare Jed Walker dal regno e usa la sua abilità di mutaforma per assumere le sembianze di sua madre per confortarlo nel sogno, poiché Gault ritiene che ne abbia bisogno per sfuggire alla sua dolorosa realtà.

Il fatto che riesca ad allontanare completamente qualcuno dal Regno del Sogno è già abbastanza impressionante, dato che persino Morpheus non riesce a localizzare Jed senza l’aiuto di Rose. Il suo potere di mutaforma potrebbe non essere sufficiente a proteggerla contro i personaggi più forti della serie, ma almeno il suo coraggio e la sua capacità di ragionare con Morpheus le garantiscono una seconda possibilità come sogno.

Johanna Constantine

Fin dalla sua prima apparizione, è facile capire che Johanna è un personaggio tosto che non ha tempo per le seccature e gli esseri che si mettono in discussione (come Sogno). Sa che il suo lavoro è abbastanza prezioso da richiedere un prezzo elevato, soprattutto se deve esorcizzare una principessa o il suo fidanzato.

Essendo una Constantine, Johanna ha la capacità di respingere le creature demoniache. Tuttavia, vale la pena notare che è perseguitata da un errore del suo passato che ha finito per uccidere una giovane ragazza, e questo sottolinea il fatto che c’è un limite al potere esercitato da Johanna.

Rose Walker

Sicuramente non intende essere un personaggio potente, ma Rose non ha altra scelta che diventarlo dopo che viene rivelato che è un Vortex. Alla fine di The Sandman viene spiegato che un Vortex è un fenomeno naturale che si manifesta ogni qualche migliaio di anni e minaccia l’esistenza stessa del Regno del Sogno e di quello della Veglia.

Il Corinzio cerca disperatamente di raggiungere Rose prima che lo faccia Morpheus, perché sa che lei può diventare il nuovo centro del Sogno, in quanto ha la sorprendente capacità di abbattere i muri tra i sognatori (e la realtà). La reale misura del suo potere non viene fortunatamente mai mostrata, poiché Unity si fa carico dell’onere di essere uccisa da Morpheus per il bene della sopravvivenza di tutti gli altri.

Morte

Membro simpatico e potente degli Eterni, il lavoro di Morte è esattamente quello che gli spettatori probabilmente si aspettano. È presente alla fine delle vite di tutti (con alcune eccezioni) per accompagnarli nell’affrontare ciò che verrà dopo. Nonostante l’apparizione in un solo episodio, il pubblico si fa un’idea dell’abilità unica di Morte che accompagna il suo arduo compito.

La conversazione con Sogno rivela che Morte esiste da quando è nata la prima forma di vita e che sarà presente fino alla scomparsa dell’ultimo segno di vita. Sopravviverà a tutti, perché è suo compito farlo. Inoltre, ha il potere di concedere l’immortalità, come si è visto nell’arco narrativo di Hob Gadling.

Lucifer Morningstar

Spesso considerato uno dei migliori personaggi di Sandman, Lucifer è probabilmente l’essere più potente dei fumetti ma non lo ha ancora dimostrato nella serie. Infatti, la versione di Lucifer dell’adattamento televisivo perde contro Sogno durante il gioco più antico, ma non senza aver mostrato il suo impressionante regno e gli innumerevoli demoni precedenti.

Sogno spiega anche a Matthew che Lucifer è da temere perché considerato l’essere più forte in circolazione, secondo solo al creatore o a Dio stesso. Inoltre, il finale della prima stagione sembra preannunciare qualcosa di molto più oscuro e sinistro nei prossimi episodi, che si spera mostreranno le formidabili doti di Lucifer.

Sogno

Tom Sturridge in The SandmanNaturalmente, il personaggio più potente di The Sandman è il protagonista. L’arco di Sogno, Morpheus o il Signore dei Sogni può iniziare come quello di un Eterno debole e vulnerabile, bloccato in una gabbia mortale, ma presto riacquista le sue capacità mentre cerca i suoi strumenti uno per uno.

È incredibile vedere Morpheus plasmare senza sforzo incubi e sogni, influenzare il mondo della veglia, fermare cattivi come John Dee e il Corinzio e molto altro ancora. La serie ha appena sfiorato la superficie dei poteri del protagonista, ma ha già dimostrato che Sogno ha capacità sbalorditive in grado di rimodellare la realtà.

Peter Jackson ha considerato l’ipnosi per poter dimenticare Il Signore degli Anelli e guardarlo da spettatore

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Il regista Peter Jackson dice di aver pensato di sottoporsi all’ipnosi per dimenticare la sua trilogia de Il Signore degli Anelli e poterla guardare di nuovo, come fosse un film mai visto. Con una mossa senza precedenti, il regista ha dato il via libera all’intera trilogia in contemporanea, consentendo di girare tutti e tre i film uno dopo l’altro. I film sono usciti ogni dicembre dal 2001 al 2003, portando la visione di Tolkien sul grande schermo e guadagnando quasi $ 3 miliardi di incassi al botteghino. La terza puntata, Il ritorno del re, ha anche raggiunto il record per il maggior numero di Oscar vinti per un singolo film, 11 statuette (su 11 nomination) tra cui migliore regia e miglior film, record condiviso solo con Titanic e Ben-Hur.

Con il budget per dare vita al mondo della Terra di Mezzo, un cast di talento e Jackson al timone, i film de Il Signore degli Anelli hanno ridefinito le epiche fantasy e introdotto orde di nuovi fan nel lavoro di Tolkein. Tuttavia, Peter Jackson si sente come se avesse perso un aspetto chiave dei film.

Parlando con il podcast  The Hollywood Reporter’s Awards Chatter, Jackson ha dichiarato di essersi sentito sfortunato perché non ha potuto vivere i film de Il Signore degli Anelli da fan. Peter Jackson ama il materiale originale, ma ha sentito che gli anni trascorsi a lavorare alla trilogia gli hanno tolto la capacità di vivere i film per la prima volta con occhi nuovi come la maggior parte dei fan. Ecco cosa ha dichiarato:

“Quando abbiamo fatto i film de Il Signore degli Anelli, ho sempre sentito di essere la persona sfortunata che non è mai riuscita a vederli come dei film per la prima volta. Quando c’erano le proiezioni, io ero già immerso in quei film per cinque o sei anni. È stata una tale perdita per me non essere in grado di vederli come tutti gli altri. In realtà ho preso seriamente in considerazione l’idea di andare da un tizio che si occupa di ipnoterapia per ipnotizzarmi e farmi dimenticare i film e il lavoro che avevo fatto negli ultimi sei o sette anni così che avrei potuto sedermi e godermeli. Non l’ho fatto, ma ne ho parlato con il [mentalista britannico] Derren Brown e lui ha pensato di potercela fare”.

Considerata la quantità di bellezza e gioia che la trilogia ha portato nelle vite di tutti gli spettatori del mondo, ci possiamo solo augurare che il progetto di Peter Jackson abbia successo!

Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki torna al cinema

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Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki torna al cinema

Dall’11 al 17 torna al cinema Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki, che conclude la rassegna di successo “Un mondo di sogni animati” di Lucky Red che ha conquistato il box office italiano riportando in sala alcuni dei capolavori dello Studio Ghibli: La città incantata, Principessa Mononoke, Nausicaa della Valle del Vento e Porco Rosso. Il film sarà proiettato sia in versione doppiata sia in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Candidato al Premio Oscar come Miglior Film d’Animazione, Il castello errante di Howl è stato presentato nel 2004 alla 61^ Mostra del Cinema di Venezia aggiudicandosi il Premio Osella per il miglior contributo tecnico. Nel 2005 è arrivato al cinema, in Italia, in concomitanza con la 62^ Mostra del Cinema di Venezia, dove Miyazaki è stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera. L’elenco dei cinema dove vedere Il castello errante di Howl è disponibile qui.

La trama

Sophie ha 18 anni e lavora nel negozio di cappelli ereditato dal padre. Un giorno, durante un giro fuori città,  Sophie incontra Howl, un giovane mago che vive a bordo di un castello che cammina. All’incontro assiste una strega che, accecata dalla gelosia, manda a Sophie una maledizione potentissima che la trasforma in una donna di novant’anni. Fuggendo dal villaggio Sophie riesce a entrare nel castello errante. E il suo viaggio fantastico inizia.

3 CURIOSITÀ SUL FILM

  • Il castello errante di Howl è tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice Diana Wynne Jones, primo volume della trilogia firmata dall’autrice britannica, e ha vinto il Premio Phoenix istituito dalla Children’s Literature Association nel 2006. In un’intervista rilasciata a “The Daily Telegraph” l’autrice ha dichiarato di aver molto apprezzato il film. Nel romanzo sono presenti temi cari al regista, come il pacifismo e le metamorfosi, che hanno fatto da base per lo sviluppo del film. Temi che nel romanzo sono marginali, come la guerra, hanno invece trovato più spazio nell’opera di Miyazaki che all’epoca era molto scosso dalla guerra, tanto che nel 2003 decise di non presentarsi alla cerimonia degli Oscar per ritirare il premio per il “Miglior Film d’Animazione” a La città incantata: non voleva recarsi in un paese che stava bombardando l’Iraq.

  • Inizialmente Miyazaki affidò la regia a Mamoru Hosoda, ma successivamente decise di riprenderla in mano e occuparsene personalmente. Per la produzione del film sono stati utilizzati 1400 disegni realizzati a mano dagli artisti che hanno lavorato a Il castello errante di Howl.

  • Il giorno 1 novembre 2022, nella città di Nagakute, in Giappone, verrà inaugurato il Ghibli Park, primo parco tematico dello Studio, dove, a quanto pare, sorgerà anche una riproduzione gigante del castello errante di Howl. Sarà alto circa 16 metri, di certo non si muoverà, ma sarà visitabile e gli appassionati potranno esplorare le sue camere.

Joker: Folie à Deux – Zazie Beetz in trattative per tornare nel sequel

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Ancora non sappiamo se l’attrice Zazie Beetz tornerà o meno nei panni di Domino in Deadpool 3, ma oggi sembra che l’attrice molto di Bullet Train sia destinata a riprendere il altro ruolo in un film basato dai fumetti, ovvero: Joker: Folie à Deux. Infatti è Deadline a riporta la notizia che Beetz è ora in trattative per tornare nei panni di Sophie Dumond nel sequeldi Joker diTodd Phillips, Folie à Deux, le cui riprese dovrebbero iniziare a dicembre.

La star di Atlanta ha avuto solo un ruolo marginale nel primo film come madre single che viveva nell’appartamento accanto a quello di Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) e presto divenne l’oggetto del suo desiderio. Con il progredire della trama, i due si avvicinano, ma alla fine scopriamo che era solo il frutto della sua fervida immaginazione.

Il destino di Sophie è rimasto alquanto ambiguo nell’atto finale del primo film, anche perch abbiamo visto il personaggio ritrovarsi Arthur seduto nel suo appartamento. Resta da vedere come influirà questa scena nel sequel, ma secondo quanto riferito la maggior parte della storia del nuovo film si svolgerà ad Arkham Asylum, quindi forse il personaggio farà visita al suo vecchio vicino?

“Folie à Deux” si traduce vagamente in “follia per due”, una condizione generalmente definita come un disturbo mentale identico o simile che colpisce due o più individui, di solito i membri di una famiglia ristretta. La rivelazione del titolo ha portato a ipotizzare che Harley Quinn potesse essere coinvolta e, in effetti, in seguito abbiamo appreso che nientemeno che Lady Gaga è stata scelta per il ruolo.

I dettagli sono pochi e rari, ma l’ attrice di A Star Is Born ovviamente non interpreterà la stessa versione di Harley interpretata da Margot Robbie interpretata in Birds of Prey e The Suicide Squad. Il film è stato sviluppato come musical, ma ancora una volta non abbiamo ancora molti dettagli. Joker: Folie à deux uscirà al cinema il 4 ottobre 2024.

 

Ezra Miller accusato di furto a Stamford, nel Vermont

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Ezra Miller accusato di furto a Stamford, nel Vermont

Dopo voci poco attendibili di fughe armate, arriva un aggiornamento ufficiale, via Variety, in merito alla situazione legale di Ezra Miller, che a quanto pare deve far fronte a nuove accuse. Ezra Miller è stato ora accusato di furto con scasso a Stamford, in Virginia, secondo un rapporto della polizia di stato del Vermont.

Secondo il rapporto, la polizia di stato del Vermont è stata informata di una denuncia per furto con scasso da una residenza a Stamford alle 17:55 del 1° maggio. La polizia ha scoperto che diverse bottiglie di alcol erano state prelevate dalla residenza mentre i proprietari della casa non erano presenti. Dopo aver raccolto dichiarazioni e guardato i video di sorveglianza, la polizia ha trovato una probabile prova per accusare Miller di furto con scasso in un’abitazione non occupata.

La polizia ha localizzato Ezra Miller il 7 agosto alle 23:23 e ha emesso al suo indirizzo una citazione a comparire davanti alla Corte Superiore del Vermont il 26 settembre per la citazione in giudizio.

Stando a quanto si legge su un’indagine del Rolling Stone di giugno, Miller ha ospitato una madre di 25 anni e i suoi tre figli, di età compresa tra uno e cinque anni, nel suo ranch a Stamford, in Virginia. Nel rapporto della polizia si legge che nella proprietà ci sono piantagioni di cannabis senza licenza e diverse armi da fuoco. Una fonte che ha parlato con Rolling Stone ha affermato che il bambino di un anno è stato trovato con una pallottola in bocca. Non è chiaro se le proprietà di Stamford appartengano alla stessa persona.

Questa è l’ultima controversia in merito a Ezra Miller, che è stato al centro di scandali per la maggior parte di quest’anno. L’attore è stato arrestato due volte alle Hawaii questa primavera, una per condotta disordinata e molestie e un’altra per aggressione di secondo grado. Miller sta affrontando diverse accuse di abusi da parte di diverse donne in tutto il mondo, tra queste, è stato anche accusato di aver soffocato una donna in un bar islandese e molestata un’altra donna nella sua casa di Berlino.

Durante gli arresti e le controversie legate a Ezra Miller, la questione legata a una possibile cancellazione del film di The Flash si infiamma. La scorsa settimana, tuttavia, il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha ribadito che The Flash è ancora in programma, dicendo: “Abbiamo visto “The Flash”, “Black Adam” e “Shazam 2″. Siamo molto entusiasti di loro. Li abbiamo visti. Pensiamo che siano fantastici e pensiamo di poterli rendere ancora migliori”. Dopo diversi ritardi, The Flash uscirà nei cinema il 23 giugno 2023.

John Travolta porge i suoi omaggi a Olivia Newton-John

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John Travolta porge i suoi omaggi a Olivia Newton-John

Alla notizia della scomparsa della sua collega Olivia Newton-John, John Travolta ha raggiunto il suo account Instagram per porgere i suoi omaggi alla sua compagna di set di Grease, film del 1978 diventato culto, in cui i due interpretavano Danny e Sandy.

Ecco le parole di John Travolta: “Mia carissima Olivia, hai reso tutte le nostre vite molto migliori. Il tuo impatto è stato incredibile. Ti amo tanto. Ci vedremo lungo la strada e saremo di nuovo tutti insieme. Tuo dal primo momento che ti ho visto e per sempre!
Il tuo Danny, il tuo John!”

Addio a Olivia Newton-John, l’indimenticabile Sandy di Grease

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Addio a Olivia Newton-John, l’indimenticabile Sandy di Grease

Olivia Newton-John, la cantante pop più importante degli anni ’70 che ha recitato in film tra cui Grease e Xanadu, è morta lunedì. Aveva 73 anni. Suo marito John Easterling ha postato la notizia sulla sua pagina Facebook ufficiale, scrivendo:

“La signora Olivia Newton-John (73) è morta pacificamente questa mattina nel suo ranch nel sud della California, circondata da familiari e amici. Chiediamo a tutti di rispettare la privacy della famiglia in questo momento molto difficile”.

Non è stata fornita una causa di morte, ma a Newton-John è stato diagnosticato un cancro al seno che è emerso per la terza volta nel 2017. “Olivia è stata un simbolo di trionfi e speranza per oltre 30 anni condividendo il suo viaggio con il cancro al seno. La sua ispirazione curativa e l’esperienza pionieristica con la medicina delle piante continuano con il Fondo della Fondazione Olivia Newton-John, dedicato alla ricerca sulla medicina delle piante e sul cancro”, ha scritto suo marito.

Lo storico Joel Whitburn ha classificato la cantante australiana dalla voce calda come la solista numero 1 degli anni ’70. I suoi nove singoli pop nella top 10 del decennio includevano tre 45 giri in cima alle classifiche; il più grande di loro, “You’re the One That I Want”, un duetto con John Travolta tratto dalla colonna sonora del 1978 del musical Grease, ha trascorso quasi sei mesi nelle liste degli Stati Uniti.

Prey: 9 modi in cui riprende i film Predator della vecchia scuola

Il franchise di Predator è finalmente ritornato al successo con Prey. Dopo due sequel deludenti e la deludente performance di Alien VS Predator – Requiem, erano quasi 20 anni che il Predator non compariva in un film che piacesse davvero (e questo se consideriamo il primo AVP come un successo… altrimenti, sono più di 30 anni che non si vede un film di Predator che funzioni).

Ma la critica e il pubblico sono d’accordo nell’elogiare Prey. I precedenti film non sapevano neppure cosa fossero: sapevano soltanto di non essere horror, nonostante l’originale Predator avesse tonnellate di elementi horror. Da lì, sono rimasti bloccati in uno strano loop di tentativi di essere un sequel sospeso tra fantascienza, azione e blockbuster estivo. C’erano tante idee sulla carta, ma nessuna funzionava davvero: quello di cui avevano bisogno era un richiamo all’originale e Prey ha intercettato subito la sfida.

Ha creato la sua storia

Prey funziona dove i sequel hanno fallito: rappresenta una storia e un film a sé stanti. Anche se tecnicamente è un “prequel”, gli eventi si svolgono letteralmente centinaia di anni prima dell’originale, quindi non si ricollega in alcun modo alla storia… e questo elemento è perfetto.

I sequel si sono impantanati nel tentativo di “spiegare” il franchise, aggiungere lore e “espandere l’universo cinematografico”. Quello che non hanno fatto, però, è stato raccontare una buona storia. Prey è invece incentrato su una ragazza solitaria determinata a proteggere la sua tribù e a dimostrare di poter essere una cacciatrice: una storia tutta sua, che ha dato vita a un film convincente.

Mescola horror e suspense con l’action

Uno degli aspetti che hanno reso il Predator originale così unico è che nessuno è riuscito a descriverne il genere. I fan dell’azione lo rivendicano come proprio… ma anche i fan dell’horror. Il film fondeva perfettamente i due generi, creando un’esperienza unica, coinvolgente, spaventosa e adeguatamente ricca di azione.

Gli altri film più recenti di Predator si appoggiavano pesantemente al genere action/sci-fi e in qualche modo riuscivano a non far sembrare il Predator affatto spaventoso (anche la pessima CGI non aiutava). Prey reintroduce gli elementi stealth del primo film, creando un thriller avvincente.

Bloccati nella natura selvaggia

Prey recensionePrey ha contribuito a ripristinare la suspense tipica del primo film ambientando la sua narrazione nella natura selvaggia. In origine, il Predator stava inseguendo un’operazione militare nelle giungle dell’America Centrale, mentre in Prey è a caccia nelle pianure del Nord nel 1700, prima della colonizzazione europea.

Pur essendo diverse, entrambe le ambientazioni sono simili: grandi spazi selvaggi e incontaminati enfatizzano la sensazione di essere soli senza nessuno che possa aiutare e un’ampia quantità di nascondigli in cui il Predator potrebbe nascondersi.

La creazione dell’eroina

Un’altra modifica apportata dai nuovi film alla formula originale è stata l’aggiunta di un vasto nucleo di guerrieri che tenta di uccidere il Predator. Nel film del 2018, ad esempio, si trattava dell’intero esercito e di un team di scienziati. L’aggiunta di un cast così numeroso, di armi tecnologiche, di veicoli corazzati, di creature ibride… ha solo smorzato l’essenza di Predator e ha reso difficile per il pubblico entrare in contatto con qualsiasi personaggio, perché ce n’erano semplicemente troppi.

In Prey, Amber Midthunder si cala in modo massiccio nella parte di Arnold Schwarzenegger, dando finalmente al franchise un altro eroe – in questo caso, per la prima volta, un’eroina – per cui tifare.

Un’eroina a cui ci affezioniamo

Oltre a essere l’eroe principale, Naru (Amber Midthunder) è un personaggio a tutto tondo a cui il pubblico tiene davvero. Nell’originale, il viaggio per la sopravvivenza ha fatto sì che il pubblico facesse il tifo per Schwarzenegger e volesse davvero vederlo vincere.

In Prey, proviamo lo stesso coinvolgimento emotivo nei confronti di Naru, che parte per dare la caccia alla misteriosa creatura che nessuno crede esista. Si trova in una situazione che nessun essere umano potrebbe mai pianificare ed è costretta a lottare per la sopravvivenza. Per la prima volta dopo decenni, la serie di Predator ha finalmente avuto un’attrice protagonista con cui il pubblico ha legato e per cui ha fatto il tifo.

“Se sanguina…possiamo ucciderlo”

Uno dei richiami più diretti al film originale è la famosa battuta “Se sanguina… possiamo ucciderlo“. I fan ricorderanno probabilmente che queste sono le stesse parole pronunciate da Schwarzenegger nel film originale del 1987.

Questo non solo è un grandissimo Easter Egg per i fan, ma è anche un chiaro messaggio: Naru è la vostra nuova eroina action. Questa frase crea l’atmosfera giusta per il film, quasi come se i registi volessero far capire agli spettatori che Prey è il vero successore spirituale del primo film.

Un solo Predator

Una delle mosse più intelligenti di Prey è stata quella di tornare a un solo Predator. Nei sequel, sembravano spuntare sempre più Predator ovunque, così come creature ibride. Tutto è diventato molto contorto e sono successe troppe cose raccontate da prospettive differenti, senza che riuscissero effettivamente ad avere rilevanza nella trama.

Prey si è accorto del fallimento dei sequel ed è tornato alla formula originale, rendendosi conto che un solo Predator crea molto più terrore, trasformandolo in una minaccia terrificante quasi simile a Michael Myers o Jason Voorhees. Questa semplice decisione ha contribuito a dare un tono all’intero film.

La trappola

Come sappiamo, Schwarzenegger organizza delle trappole elaborate per il Predator. In Prey, il finale è molto simile: Naru capisce che può ingannare il Predator facendolo impantanare nelle sabbie mobili.

Questo è stato un altro momento in Prey in cui i registi hanno chiaramente fatto un cenno al primo film, dando allo stesso tempo ancora più carattere a Naru. Il momento culminante mostra allo spettatore che Naru è diventata davvero la cacciatrice che voleva essere e che il predatore è ora diventato la preda.

Il visore termico

Nel primo film, Schwarzenegger si rende conto che il Predator non può vederlo quando è coperto di fango. In Prey, Naru scopre la stessa cosa grazie a una pianta medicinale che la sua tribù usa per rallentare il flusso sanguigno. Sebbene questo espediente sia stato accennato nei sequel, fino a Prey non è mai stato un punto fermo della trama.

È anche uno strumento importante, poiché il Predator è praticamente inarrestabile e il suo visore termico è una delle debolezze che gli umani possono usare a loro vantaggio.

The Sandman: 10 differenze tra la serie e il fumetto

The Sandman: 10 differenze tra la serie e il fumetto

ATTENZIONE: Il seguente articolo contiene spoiler della serie Netflix The Sandman

Su Netflix c’è una nuova serie che sta conquistano il pubblico di tutto il mondo. The Sandman è nella top ten delle classifiche di molti paesi e il successo dello show dipende soprattutto da quello già consolidato del materiale sorgente. The Sandman è un adattamento dell’omonimo fumetto di Neil Gainman, serie animata pluripremiata. L’accuratezza con cui vengono riprese le trame e i personaggi è notevole, tuttavia ci sono alcune differenze fondamentali tra l’originale e la versione live-action.

Dalle motivazioni di John Dee nella scena della tavola calda al ruolo più ampio di Corinthian, ci sono alcune deviazioni importanti rispetto alle linee narrative dei fumetti. Questi cambiamenti non sono necessariamente negativi: la maggior parte di essi è utile a visualizzare le storie sullo schermo e rende le vicende attraenti anche per coloro che non hanno mai letto i fumetti.

La storia di John Dee

John Dee in The Sandman

L’arco di John Dee nei fumetti legati a Sandman è una delle storie più inquietanti ma anche una delle più coinvolgenti. La motivazione di John nella serie è molto diversa rispetto al materiale sorgente. Nel quinto episodio (24 ore) egli sostiene di agire solo per ottenere un mondo più onesto, dal momento che ha ricevuto menzogne per tutta la sua esistenza. Nei fumetti invece, John vuole solo il caos, a un certo punto afferma addirittura di voler “smembrare il mondo per poi ballare tra i rottami”.

https://www.youtube.com/watch?v=ljFQYTlEEbU&feature=emb_title

Roderick Burgess e i figli

Roderick Burgess figliNella serie TV, Roderick Burgess (Charles Dance) riesce a catturare Sogno e prova – senza successo – a negoziare con lui. Roderick chiede al membro degli Eterni di restituirgli il figlio  defunto in cambio della libertà. Burgess ha anche un altro figlio, Alex, a cui ribadisce costantemente di non essere abbastanza. La diatriba tra i due si conclude con un ultimo scontro in cui Roderick muore dopo aver accidentalmente sbattuto la testa contro la prigione di vetro di Sogno.

https://www.youtube.com/watch?v=beAOQcVMS5s

Diversamente, nei fumetti di The SandmanRoderick ha solo un figlio, Alex, e contratta con Sogno affinché Alex ottenga l’immortalità. Un’altra differenza è che sulla carta Roderick muore per cause naturali in età avanzata, senza alcun drammatico conflitto con il figlio come si vede nello show.

Il sogno di Jed Walker

Jed WalkerLa dimensione onirica di Jed è una parte importante della serie The Sandman, in quanto è ciò che Rose (Sienna Miller) e Sogno usano per localizzare il personaggio. Jed vuole sfidare il Re dei Sogni per non perdere Gault, una mutaforme che usa le sue abilità per eludere Morpheus (Tom Sturridge) e distrarre Jed dalla sua difficile vita con i suoi genitori adottivi. Questo aspetto della trama è molto diverso dai fumetti: in live-action Gault sembra essere una combinazione dei due incubi Brute e Glob.

https://www.youtube.com/watch?v=DcR-rqWNzcE

The Cereal Convention

Cereal Convention The SandmanCollezionisti è una delle migliori storyline del fumetto e la serie riesce a dare vita alla “Cereal Convention” in modo ugualmente divertente e angosciante. La differenza principale tra i fumetti e The Sandman di Netflix è che nel primo caso sono Rose e sua madre Miranda (che è viva sulla carta) ad andare in hotel, non Rose e Lyta.

L’arco narrativo di Johanna Constantine

Sogno The SandmanUna grossa differenza è riscontrabile nella storia di Johanna. A parte il fatto che la scena in cui Johanna Constantine esorcizza il fidanzato di una principessa non è presente nei fumetti, ricordiamo che la donna non è nemmeno l’aiutante principale di Sogno nel materiale originale.

https://www.youtube.com/watch?v=asYIpqki8tY

Nella versione sulla carta di The Sandman è John Constantine ad aiutare Morpheus nella sua ricerca. È bello vedere lo show di Netflix usare il personaggio di Johanna come una figura parallela a Lady Johanna del XVIII secolo. La scena live-action si svolge in modo molto simile a quella dei fumetti in cui Lady Johanna rivela di aver scoperto gli incontri tra Sogno e Hob Gadling.

La morte di Gregory

Gregory The Sandman

In The Sandman, dopo che Morfeo fugge dai suoi carcerieri, trova la strada per tornare al suo regno e viene trovato da Lucienne sulla spiaggia. Essendo debole, Morfeo ha bisogno di disfare qualcosa che ha creato per riguadagnare un po’ del suo potere. Purtroppo a sacrificarsi è una creatura adorabile di nome Gregory. Al sacrificio assistono Caino e Abele, entrambi pieni di disapprovazione per il gesto.

https://www.youtube.com/watch?v=lrXX6P9IFRI&t=4s

Nei fumetti, il Re dei Sogni non ha bisogno di uccidere Gregory: si risveglia nella casa di Caino e Abele, che lo nutrono per farlo tornare in salute.

Il gioco più antico

Quando Sogno visita l’Inferno per cercare il demone Choronzon, finisce per giocare “il gioco più vecchio” con Lucifer. Lo scontro avviene perché nella serie The Sandman il demone Choronzon sceglie Lucifer per rappresentarlo nel gioco. Questa cosa non succede invece nei fumetti.

Nella versione originale è Choronzon in persona ad andare contro il Re dei Sogni e ad usare le sue abilità per sconfiggerlo. Considerando questo cambiamento e il modo in cui finisce lo spettacolo, sembra che ci sia una nuova rivalità tra Lucifer e Sogno che non era mai stata accettata nei fumetti.

Gli occhi di Sogno

Tom Sturridge in The Sandman

L’aspetto di Sogno nei fumetti riflette il potere del membro degli Eterni. Una delle caratteristiche distintive del personaggio di The Sandman sono i suoi occhi, due palle nere e pure che si dice possano contenere le stelle o il cosmo intero.

https://www.youtube.com/watch?v=s0m_ryGP_so&feature=emb_title

Quello appena descritto non è decisamente il modo in cui appaiono gli occhi di Sogno nello show. Tuttavia, gli occhi azzurri ed estremamente espressivi del protagonista hanno contribuito a rendere la performance più credibile. Altri cambiamenti nell’aspetto riguardano i capelli, notevolmente più corti, e la pelle, molto più umana.

Una diversa ambientazione temporale

The Sandman SognoDal momento che i fumetti sono usciti tra il 1989 e il 1996, essi sono stati il riflesso della tecnologia e della cultura di quel periodo. Oggi però ha senso che la serie sia ambientata nel presente invece che negli anni ’80 o ’90. Ovviamente, ciò comporta nuovi gadget tecnologici.

https://www.youtube.com/watch?v=83ClbRPRDXU&feature=emb_title

Non mancano in Sandman alcuni piccoli riferimenti alla tecnologia obsoleta che rimandano ai fumetti. Inoltre, grazie all’arco di Hob Gadling, il protagonista passa dal 1400 ai giorni nostri: questo è un ottimo modo per mostrare i diversi periodi di tempo che Sogno ha vissuto.

Il ruolo di Corinthian

Corinthian The Sandman

La più grande variazione della serie Netflix rispetto al materiale sorgente è il ruolo di Corinthian in The Sandman. Nei fumetti, il personaggio è solo uno dei molti che Morpheus incontra e sicuramente Corinthian non affronta così tanti personaggi principali come fa nello show.

https://www.youtube.com/watch?v=k9jO3ZadcXI&feature=emb_title

The Sandman di Netflix ha tratto dai fumetti un altro arco narrativ, quello in cui Sogno decidere che non è ancora il momento di ricreare Corinthian. Se tuttavia la serie procede seguendo la carta stampata, i fan potrebbero rivedere il personaggio in un futuro non così lontano.

Watcher arriverà al cinema il 7 settembre con Lucky Red e Universal

Accolto in modo straordinario al Sundance Film Festival dove è stato presentato in anteprima mondiale, Watcher è un thriller/horror psicologico d’autore e al femminile, capace di giocare con gli stilemi del genere mentre sviluppa con attenzione tematiche sociali d’attualità (gaslighting, stalking, alienazione per citarne alcuni).

Il film approderà nelle sale italiane mercoledì 7 settembre, distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy.

A firmare la sceneggiatura (con Zack Ford) e la regia è la talentuosa Chloe Okuno, che debutta al cinema dopo una serie di cortometraggi e dopo essersi fatta apprezzare per aver diretto “Storm Drain”, considerato tra i migliori segmenti dell’antologia horror V/H/S/94. 

Protagonista assoluta Maika Monroe, che torna al genere che l’ha resa celebre con l’iconico e acclamato It Follows di David Robert Mitchell. La sua performance in Watcher è stata molto applaudita dal pubblico del Sundance e salutata con recensioni entusiastiche.

Watcher, la trama

Julia, una giovane donna, si trasferisce a Bucarest per seguire il marito nel suo nuovo lavoro. Mentre cerca di integrarsi nella nuova realtà, la città viene sconvolta dagli omicidi di un serial killer. Isolata e senza riuscire a comunicare, Julia si lascia suggestionare dagli avvenimenti fino ad accorgersi di essere costantemente osservata da un uomo dal palazzo di fronte. Tra realtà e paranoia, Julia sprofonda in un vero e proprio incubo ad occhi aperti a cui nessuno sembra credere. Nemmeno il marito.

Bad Sisters: l’intervista ai protagonisti della serie di Apple TV+

Arriverà il 19 agosto su Apple TV+ la nuova serie di genere dark comedy dal titolo Bad Sisters, dove si seguono le vicende delle affiatate sorelle EvaGraceUrsulaBibi Becka, sempre pronte a prendersi cura l’una dell’altra. Quando però il loro cognato Jean Paul, marito di Grace, finisce morto, i suoi assicuratori sulla vita avviano un’indagine per smascherare il vero motivo del decesso, nutrendo naturalmente sospetti proprio sulle sorelle, che avevano tutte ampie ragioni per ucciderlo. Ideata da Sharon Horgan, anche interprete di Eva, Bad Sisters è liberamente ispirata alla serie fiamminga Clan, ed è composta da dieci scoppiettanti episodi.

Nell’attesa che questa diventi disponibile per la visione, gli attori protagonisti hanno avuto modo di raccontare qualcosa di più sulla lavorazione degli episodi e su come si sono relazionati con i rispettivi personaggi. Incontrando la stampa internazionale, la Horgan ha aperto la conferenza stampa affermando che “volevo dar vita ad una dark comedy perché era una cosa che non avevo mai fatto prima. Le relazioni tra sorelle è un qualcosa che è già stato esplorato molto bene in altri show, ma qui il numero di sorelle e le connessioni tra loro è ciò che mi ha colpito davvero.”. “Per quanto riguarda il mio personaggio, – continua poi – l’aspetto più complesso da interpretare è certamente stato quello di dover dar vita ad una sorella che è però anche una madre”.

“Le protagoniste della serie, – afferma l’attrice e produttrice – sono orfane, ed è quindi stata Eve, la maggiore ad occuparsi di loro. Per interpretarla ho dovuto allora ricercare una via di mezzo tra sorellanza e affetto materno”. “Per quanto mi riguarda – racconta invece Sarah Greene, interprete di Bibi – la maggior difficoltà è invece stata quella di dar vita ad una donna estremamente competitiva, organizzata, che presentasse però anche forti momenti di irrazionalità e un passato turbolento”.

Bad Sisters Apple
Claes Bang e Anne-Marie Duff in “Bad Sisters”

Alla domanda su quale si stato l’aspetto più complesso con cui relazionarsi del proprio personaggio rispondono anche Claes Bang e Anne-Marie Duff, interpreti rispettivamente di Jean Paul e Grace. “Jean Paul era fin dalla sceneggiatura un personaggio estremamente negativo, – racconta Bang – non ho dovuto far nulla per renderlo una personalità tossica, spiacevole, perché lo era già. Al contrario, l’impegno maggiore è stato quello di smussare alcuni angoli della sua personalità, renderlo meno fastidioso e più umano. Era necessario sia per me per potermi calare nei suoi panni, sia per lo spettatore, che altrimenti si sarebbe trovato dinanzi ad un personaggio estremo”.

“Per quanto riguarda Grace, – racconta invece la Duff (celebre anche per aver interpretato la madre di Maeve nella serie Sex Education) – l’aspetto più difficile da interpretare di lei è stata il suo carattere così fragile e insicuro. Dovevo capire perché fosse così, cosa la tenesse attaccata al marito nonostante lui sia un’influenza negativa. Con Claes abbiamo lavorato per cercare di rendere il loro un rapporto disfunzionale ma non troppo, altrimenti non si spiegherebbe perché non si sono già lasciati”.

“La serie è ricca di momenti molto toccanti, divertenti e anche un po’ spaventosi. – afferma poi la Horgan – Tutto quello che si può ritrovare nella serie è frutto di un grande lavoro di scrittura ma il risultato raggiunto non sarebbe stato possibile senza una buona chimica tra i protagonisti. Noi attori abbiamo speso molto tempo insieme, cercando di capire i rapporti tra i nostri personaggi e di solidificare quelli tra di noi. Attualmente non so se ci sarà una seconda stagione, ma ci sono tanti aspetti che mi interesserebbe ancora affrontare e quindi non è escluso che le sorelle Garvey avranno un futuro!“.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Gamora avrà un nuovo amore?

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Guardiani della Galassia Vol. 3: Gamora avrà un nuovo amore?

Sono ormai tantissime le voci che circolano intorno a Guardiani della Galassia Vol. 3 dal momento che non si hanno ancora elementi chiari e ufficiali della trama del film di James Gunn. Una di queste voci vorrebbe la Gamora di Zoe Saldana impegnata in una relazione romantica con Adam Warlock, l’attesissimo nuovo personaggio del film che avrà il volto di Will Poulter.

Ora, lo stesso Poulter affronta le voci sul coinvolgimento di Adam con Gamora. In un’intervista con The Movie Dweeb, a Will Poulter è stato chiesto di rispondere alla teoria sul suo personaggio. La teoria in questione prevede che Adam Warlock abbia una relazione con Gamora in Guardiani della Galassia Vol. 3. Poulter ha risposto in maniera decisamente confusa, e ha continuato dicendo che non si era nemmeno reso conto che questa era una teoria prima dell’intervista. “Non sapevo nemmeno di questa [teoria]. Questa è una notizia dell’ultima ora per me. Questa è l’aspettativa per il volume 3, vero?”

Ovviamente questa risposta non conferma e non smentisce il rumor, com’è giusto che sia a questo punto, anche perché manca ancora qualche mese all’uscita del film in sala.

Guardiani della Galassia Vol. 3: la descrizione del footage del SDCC

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Daniela Melchior, Will Poulter, Maria Bakalova e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock. Chukwudi Iwuji è invece il nuovo interprete che sarà il cattivo, l’Alto Evoluzionario.

Fast and Furious 10: Vin Diesel ai piedi del Colosseo

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Fast and Furious 10: Vin Diesel ai piedi del Colosseo

Arriva anche ai piedi del Colosseo il franchise guidato da Vin Diesel che per Fast and Furious 10 si è fermato proprio ai piedi dello storico e simbolico monumento italiano. Sull’account Instagram dell’attore sono infatti spuntate le immagini che lo vedono impegnato nell’iconica località romana.

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast and Furious 10 non sarà più diretto da Justin Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, Helen Mirren e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.

MCU: Giancarlo Esposito ha avuto un incontro con Marvel, ecco chi vorrebbe interpretare

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Durante la partecipazione al TJH Superhero Car Show & Comic Con a San Antonio, Giancarlo Esposito ha condiviso alcune notizie legate a un suo incontro con i vertici Marvel per una sua eventuale partecipazione al MCU.

L’attore ha detto ai partecipanti di aver incontrato la Marvel per discutere di potenziali ruoli nei prossimi progetti MCU. Sebbene non abbia confermato il suo coinvolgimento, Esposito ha menzionato vari personaggi che sono stati discussi, inclusi Magneto e Doctor Doom. Tuttavia, l’attore ha gli occhi puntati sul ruolo del Professor X.

“Non ho ancora lavorato per la Marvel. Sono stato in una stanza con loro e ho parlato con loro… Si è parlato di Magneto, si è parlato del Dr. Freeze… Oh, [Dottore] Doom… . E c’è il Professor X… mi piacerebbe cercare qualcosa di un po’ diverso. Farò in modo che sia il Professor X.”

In occasione del San Diego Comic Con, nonostante i tanti annunci che ha sfornato Kevin Feige, non c’è stata traccia di annunci di casting, ed è normale che adesso l’attenzione di tutti i fan sia concentrata su chi sarà destinato a ricoprire i ruoli di X-Men e Fantastici Quattro. La scelta di Giancarlo Esposito in un potenziale ruolo del genere, potrebbe essere interessante anche se, per ovvi motivi etnici, qualcuno potrebbe storcere il naso, anche di fronte a un talento raffinatissimo come quello dell’attore di Breaking Bad e The Boys.

Batgirl: Ivory Aquino condivide delle foto dal set del film cancellato

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Dopo la cancellazione di Batgirl da parte di Warner Bros Discovery, anche Ivory Aquino, che faceva parte del cast del film, ha condiviso sui social alcune immagini dal set.

Il casting di Aquino aveva fatto notizia, a gennaio di quest’anno, perché era stata scelta per calarsi nei panni di Alysia Yeoh, il primo personaggio trans in un film DC Comics dal vivo. Aquino, un’attrice filippina-americana, è conosciuta per il ruolo di Cecilia Chung, un’attivista transgender, nella miniserie della ABC del 2017, When We Rise.

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https://twitter.com/MsIvoryAquino/status/1555702885685534720?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1555702885685534720%7Ctwgr%5E62338e7b32df210a224fe9d531728e1bb67269d3%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fbatgirl-dceu-movie-set-images-ivory-aquino%2F

Cosa sappiamo di Batgirl

Batgirl è il film del 2022 di Adil El Arbi e Bilall Fallah con Leslie Grace, JK Simmons, Michael Keaton  e Brendan Fraser. È stato annunciato che Leslie Grace interpreta Batgirl. Il suo precedente ruolo cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di Batgirl è ancora nascosta, il film vedeva J.K. Simmons tornare nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in Justice League di Zack Snyder. Jacob Scipio partecipava al film in un ruolo non rivelato e Brendan Fraser interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly. Ivory Aquino si era unita al cast nel ruolo di Alysia Yeoh

Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”. Il film è stato diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah.

Giorni d’estate, recensione del film con Gemma Arterton

Giorni d’estate, recensione del film con Gemma Arterton

In arrivo nelle sale italiane il 25 agosto, Giorni d’estate (Summerland) è un film della regista Jessica Swale, con Gemma Arterton, Gugu Mbatha-Raw e Lucas Bond protagonisti. La giovane Jessica Swale si era già fatta un nome nel teatro inglese, vincendo l’ambito Laurence Olivier Award per la sua commedia Nell Gwynn, alla quale ha lavorato sempre con Mbatha-Raw e Arterton, che sta tra l’altro per essere trasformata in un lungometraggio. Con Giorni d’estate, suo primo lungometraggio che ha scritto e diretto, ha invece ricevuto il BAFTA JJ Writers’ Fellowship nel 2012, convertendosi rapidamente in un nome di spicco tra i registi esordienti.

Giorni d’estate, la trama: una “gravidanza” inaspettata

In Inghilterra, durante la Seconda Guerra Mondiale, molti bambini vengono evacuati dalle città e inviati in piccoli villaggi presso famiglie locali che si prendono temporaneamente cura di loro. Quando Frank (Lucas Bond), uno di questi bambini, arriva a casa di Alice (Gemma Arterton), una scrittrice solitaria perseguitata da una passata storia d’amore, lei è riluttante ad accettarlo. A poco a poco, però, man mano che si conoscono, l’innocenza e la curiosità di Frank aprono il cuore di Alice, permettendole di svelare ricordi e sentimenti che pensava di aver dimenticato. La nostra protagonista di renderà presto conto che le ferite possono guarire e che la speranza e le seconde possibilità esistono. Insieme scopriranno di avere in comune molto più di quanto immaginassero e che, a volte, lasciar correre la fantasia può condurci in luoghi che non avremmo mai pensato potessero esistere.

Il racconto di Giorni d’estate è immerso in un’estetica che nuota tra il fantastico e il realistico. Di conseguenza, la direzione artistica ha sì sviluppato una messa in scena che ricrea il momento storico in cui il film è ambientato, ma concentrandosi sugli universi narrativi che ne vengono proposti all’interno e su quell’ingenuità fuori e dentro dallo schermo che trasporta il pubblico in quegli specifici ideali. La fotografia sfrutta al meglio gli esterni, che danno vera vita al film, evocando i miti e le leggende citati, una parentesi “artistica” che si contrappone efficacemente alla cornice della Londra in guerra.

Un cast diretto splendidamente

La sceneggiatura di Giorni d’estate si avventura anche nella rivendicazione dell’omosessualità femminile, evidenziando le difficoltà che il XX secolo poneva nei confronti di tutto ciò che non era socialmente non accettato. Se a questo aggiungiamo il cuore di un bambino bisognoso di affetto, troviamo gli elementi giusti per realizzare un dramma con un chiaro aspetto ideologico e che punta direttamente alle corde dello spettatore.

Giorni d’estate supera quelle che potrebbero porsi come formule convenzionali di sceneggiatura grazie a una produzione meticolosa, attenta ai dettagli e all’atmosfera, alla personalità di ogni inquadratura e sequenza e, soprattutto, a un lavoro efficace con un cast impeccabile. Il film di Swale è un incantevole gioco di equilibrio tra passato, presente e futuro, narrato dal presente di Alice, con occasionali salti soprattutto in un passato che vuole dimenticare. Ogni filo gioca su diversi tropi familiari di altri film d’epoca queer, armonizzandoli per raccontare un tipo diverso di narrazione.

Non c’è quindi da stupirsi che Gemma Arterton, se da un lato ha dentro di sé l’ironia e l’amarezza tipica dello humor inglese, dall’altro contrappone questa inclinazione a un’umanità e a una sensibilità che estrapola al suo personaggio attraverso l’espressività. Essendo la colonna portante della storia, mantiene questa intensità scenica per tutto il film, umanizzando il suo ruolo in misura notevole. In questo modo, riesce a entrare in contatto sia con il pubblico che con il resto dei suoi compagni. L’altro protagonista principale è Lucas Bond, che interpreta Frank. Nonostante la giovane età, ha già realizzato diversi progetti, ma con questo film emana un’energia speciale, che si fonde perfettamente con quella della Arterton. Gugu Mbatha-Raw, invece, appare in alcuni frangenti ricorrenti nel corso del film, ma in ogni scena lascia trasparire un’eleganza e un romanticismo naturali che la rendono eccezionale.

Il “Summerland” di Alice

Basandosi sul termine Summerland, un luogo immaginario della mitologia wiccan, la regista e sceneggiatrice Jessica Swale articola in Giorni d’estate un manifesto personale e per nulla pretenzioso che, riafferma la singolare alleanza tra la causa LGTBIQ+ e la filosofia New Age. E’ interessante notare che Summerland è originariamente stato distribuito nelle sale statunitensi nel 2020, anno che aveva già accolto un altro film d’epoca queer di successo, Ritratto della Giovane in Fiamme di Céline Sciamma, premiato a Cannes e ambientato nella Bretagna del 1770.

Swale dà vita a una storia drammatica ambientata geograficamente e mentalmente in un luogo assolutamente idilliaco – le zone costiere di Dover, che non conoscono guerra e il Summerland, rifugio spazio-temporale dalle interperie storiografiche che vogliono minare non solo l’infanzia di tanti bambini, ma anche la crescita della bambina più grande di tutte, Alice, per cui l’isolamento a Dover diventa opportunità di apprendimento, di incontro con chi non pensava sarebbe mai stata in grado di instaurare un rapporto. E, soprattutto, di incontro con un pubblico che si innamorerà del suo personaggio, trasportandolo alto nella vastità narrativa del Summerland.

Not Okay: recensione del film su Disney+

Not Okay: recensione del film su Disney+

Parlare di celebrità oggigiorno è decisamente complesso: bisogna tenere in considerazione tanti tipi di notorietà. La prima che ci viene in mente è quella così a portata di mano racchiusa nei social dentro al nostro smartphone. Quinn Shephard (Il sole a mezzanotte), attrice statunitense ventisettenne, debutta alla regia con Not Okay, un film che prova ad affrontare il tema della fama sui social in chiave satirica e pungente. Scopriamo i dettagli del lungometraggio, dal 29 luglio disponibile su Disney+.

Not Okay: di cosa parla il film

Danni Sanders (Zoey Deutch) è una ragazza che lavora come editor di foto per una rivista online ma sogna in grande: vuole diventare una scrittrice ed essere amata da un grande pubblico. Danni ha infatti davvero pochi amici. Nel tentativo di farsi notare da Colin (Dylan O’Brien), un influencer che sostiene campagne a favore della legalizzazione della cannabis, finge di dover andare a Parigi per un convegno di scrittori. Sfruttando le sue abilità di editor, posta sui social foto e video-montaggi di lei nei luoghi parigini. Inaspettatamente, durante il periodo di finto soggiorno di Danni, a Parigi scoppia un attentato.

Notando le attenzioni ricevute, Danni decide di continuare con la sua farsa e, spacciandosi per una sopravvissuta all’attacco, diventa sempre più famosa. L’equilibrio tra notorietà e menzogne non è affatto facile e l’invidia degli haters contribuisce a complicare i piani di Danni…

Una satira fin troppo sottile

Not Okay è un calderone pieno di tanti, troppi elementi. La trama è davvero densa per poco più di un’ora e mezza di film: si parla di social, fake news, attentati, armi, depressione, comunità LGTQ+,… Cercando di includere tutto, non si riesce a dare a nulla abbastanza peso. I temi sono affrontati con superficialità e i momenti più profondi devono per forza di cose essere rapidi e concisi. Guardando il film sembra proprio di navigare sui social: da un contenuto all’altro, da una storia alla successiva.

Un dramma ben mascherato
Not Okay Recensione film

Man mano che si procede con la visione del film, se ne possono apprezzare i tratti drammatici. Nonostante tutto, gli spunti di riflessione proposti da Shephard sono decisamente tanti e tutti attuali: si parla di ansia sociale, di solitudine, di notorietà, di adolescenza, di terrorismo. Va detto però che ogni argomento meriterebbe più spazio.

In effetti, non è facile attribuire un genere a Not Okay. È satirico? O è drammatico? È una commedia dalle tinte amare? È un teen movie? Ci sono alcune scene veramente ridicole, ai limiti del trash e non mancano le parodie sul tema della cannabis, degli influencer, dei gruppi di ascolto. Questi momenti sono intervallati da alcune parentesi toccanti che però risultano decontestualizzate. Sommando tutti gli elementi, non si capisce esattamente quale sia il messaggio di fondo e il tono della storia.

Un cast giovane e fresco

Gli interpreti di Not Okay sono giovani ma tutti abili nei propri ruoli. La protagonista Zoey Deutch è credibile e si muove bene nei panni della ragazza complicata, a tratti psicopatica ed egocentrica. Dylan O’Brien (Teen Wolf) è l’influnecer sfatto (e fatto) emblema di tanti soggetti che tutti noi abbiamo in mente. Entrambi gli attori interpretano alla perfezione gli stereotipi delle persone superficiali che, tra social e vestiti colorati, oggi sono ben identificabili.

Le ambientazioni colorate sono una nota aggiuntiva interessante di Not Okay: tutto appare finto e perfettamente allegro, proprio come i social vogliono farci credere. Anche in questo aspetto, Not Okay ricorda un altro film satirico e variopinto, così eccentrico da sembrare reale: Don’t Look Up (Adam MCKay). Lungometraggi come questi non possono che farci riflettere – e farci storcere il naso – sulle assurdità della realtà odierna.

Vicky Cristina Barcelona: trama, cast e frasi del film di Woody Allen

Dopo aver inaugurato la propria stagione europea con Match Point, il regista premio Oscar Woody Allen ha continuato a girare film in varie località del vecchio continente come To Rome with Love a Roma e Midnight in Paris a Parigi. Prima di questi, però, nel 2008 è arrivato sul grande schermo Vicky Cristina Barcelona, ambientato nella celebre città spagnola. Qui si svolgono infatti le vicende di due amiche innamoratesi dello stesso uomo, ignare che questi intrattiene ancora una turbolenta relazione con la sua ex moglie. In un crescendo di passioni e situazioni comiche, il film si svela essere uno dei migliori realizzati dal regista negli ultimi anni.

Scritta anni prima e pensata per essere ambientata a San Francisco, la storia venne poi riadattata da Allen al contesto spagnolo in seguito ad un accordo con la casa di produzione MediaPro, situata a Barcellona. Il film venne poi presentato fuori concorso al 61° Festival di Cannes, dove è stato accolto in modo particolarmente positivo dalla critica. Arrivato infine in sala, questo si rivelò uno dei titoli più proficui della filmografia di Allen. A fronte di un budget di circa 16 milioni di dollari, Vicky Cristina Barcelona è infatti arrivato a guadagnare globalmente oltre 96. Ulteriore successo è poi arrivato grazie alla stagione dei premi, dove il film si è affermato come uno dei principali protagonisti.

Prima di cimentarsi in una visione di Vicky Cristina Barcelona, però, è certamente consigliabile approfondire ulteriori dettagli circa la sua trama e il cast di attori che lo compone. Proseguendo qui nella lettura sarà inoltre possibile ritrovare alcune delle frasi più note e belle del film, grazie alle quali si potrà avere un primo contatto con quella che è l’atmosfera del film e il carattere dei suoi personaggi. Infine, si elencheranno le principali piattaforme dove sarà possibile ritrovare il film per una comoda visione in streaming.

Vicky Cristina Barcelona: la trama del film

Protagoniste del film sono Vicky e Cristina, amiche da sempre e impegnate ora in una vacanza estiva a Barcellona in vista del matrimonio della prima delle due. Le due, pur particolarmente legate l’una all’altra, sono distinte da una totalmente differente visione dell’amore. Vicky è infatti un amante della sicurezza, ricercando questa in uomini che possano offrirle una certa stabilità. Cristina, invece, preferisce il pericolo e le passioni travolgenti, abbandonandosi del tutto ad esse. Nonostante tale differenza, le due verranno entrambe rapite dal fascino del pittore Juan Antonio, carismatico e ricco di interessi. Questi propone alle due di passare con lui il fine settimana, mangiando, visitando luoghi e facendo l’amore.

Cristina accetta da subito con grande entusiasmo, finendo con il convincere infine anche la riluttante amica. Il pittore le introdurrà così ad un vero e proprio viaggio sensoriale, tra odori e sapori della sua terra. Se Cristina è da subito persa nell’amore per l’uomo, Vicky al contrario impiegherà più tempo nel lasciarsi vincere dal fascino di lui. Ciò che le due ancora non sanno, però, è che questi ha in passato avuto una turbolenta relazione con quella che è ora la sua ex moglie, Maria Elena, donna di grande bellezza e altrettanto talentuosa pittrice. Il ritorno improvviso di questa nella vita di Juan Antonio getterà particolare scompiglio in una situazione già di suo affollata e complessa.

Vicky Cristina Barcelona cast

Vicky Cristina Barcelona: il cast del film

Come sempre accade per i film di Allen, i ruoli dei protagonisti sono interpretati da alcuni tra i più celebri interpreti del cinema mondiale. In particolare, il ruolo di Cristina è stato sin da subito scritto pensando all’attrice Scarlett Johansson, musa del regista e qui alla terza collaborazione con Allen. L’attrice si è da subito dichiarata particolarmente entusiasta del progetto, ritrovando diverse somiglianze con il personaggio già interpretato in Match Point. Questo le ha permesso di dar vita a nuove sfumature di una personalità già affrontata. Nel ruolo della sua amica, Vicky, vi è invece l’attrice Rebecca Hall. Le due avevano già recitato insieme per il film The Prestige, e poterono così affidarsi in modo particolare sul legame che già le univa da tempo per dar vita alle due amiche del titolo.

Ad interpretare il tenebroso Juan Antonio, indicato come il vero antagonista del film, è invece il premio Oscar Javier Bardem. L’attore è stato sin dall’inizio la prima scelta di Allen per tale ruolo. Qui egli si trova a recitare anche con sua moglie Penélope Cruz, la quale ricopre il ruolo di Maria Elena. Realmente sposati, i due attori si sono qui trovati nella strana situazione di dover dare vita ad una coppia divorziata. Per le scene che li vedono recitare in spagnolo, i due attori sono stati incoraggiati ad improvvisare quanto più possibile. La Cruz ha in seguito vinto il premio Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione. L’attrice Patricia Clarkson interpreta invece la zia di Vicky, che ospita le due amiche per il loro soggiorno. Infine, Chris Messina è presente nei panni di Doug, futuro sposo di Vicky.

Vicky Cristina Barcelona: le frasi, il trailer e dove vedere il film in streaming

È possibile vedere o rivedere tale film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Vicky Cristina Barcelona è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 6 agosto alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Un film come Vicky Cristina Barcelona, infine, possiede della frasi davvero indimenticabili che aiutano a riflettere sulle tante sfumature dell’amore. Ecco, dunque, qualche esempio:

  • María Eléna diceva sempre che solo l’amore inappagato è davvero romantico. (Juan Antonio)
  • Il trucco è di godersi la vita, accettando che non abbia alcun significato, nessuno! (Juan Antonio)
  • Siamo fatti l’uno per l’altra e non siamo fatti l’uno per l’altra: è una contraddizione. (Juan Antonio)
  • Io ci vengo in camera tua. Ma tu dovrai sedurmi… (Cristina)
  • Cristina a livello mentale è un’adolescente e, essendo romantica, tende all’autodistruzione, quindi per un breve momento di passione è capace di perdere completamente ogni senso della misura. (Vicky)

Fonte: IMDb

Becoming Elizabeth: recensione del finale di stagione

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Becoming Elizabeth: recensione del finale di stagione

L’ultimo episodio di Becoming Elizabeth è disponibile su STARZPLAY dal 7 agosto e la conclusione di questo racconto intimo e privato degli anni giovanili della Regina Elisabetta I promette senza dubbio l’apertura a un rinnovo, che però non è ancora ufficiale.

Una storia non ancora conclusa

Chiaramente, questa prima stagione non si conclude con l’incoronazione della nostra protagonista, perché la scelta degli showrunner è quella di concentrarsi molto di più sul percorso che ha portato la Regina Vergine sul trono d’Inghilterra. E così non sorprende che nella seconda parte della serie, fino al culmine dell’episodio conclusivo, emerge molto di più la figura di Edoardo VI, questo ragazzino un po’ bizzoso che si trova a governare un regno per interposta persona, anche lui nutrito di paura per i tradimenti delle sorelle, Maria e Elisabetta, entrambe aspiranti al trono. La figura, che era rimasta in ombra all’inizio della serie, emerge con prepotenza anche perché rappresenta il primo e più grosso ostacolo al regno di Elisabetta, anche se lei sembra in fondo non crederci troppo e non sperare davvero di riuscire ad arrivare più in alto di tutti.

Vale la pena raccontare, anche se si conosce l’esito

La domande che spesso ci si fa, approcciandosi a questi racconti storico-romanzati è: vale la pena di seguire una storia di cui si conosce già il finale? La risposta, senza esitazione, è sì. Anya Reiss, la creatrice dello show, ha pensato a tutto, riportando ogni elemento della storia, anche quello più esterno e accessorio, a costituire un mattone su cui Elisabetta costruisce la sua consapevolezza, la sua forza, man mano che si delinea dentro di lei la volontà di salire sul trono.

E questo attraverso un percorso che non le risparmia dolori, come il rapporto con lo zio di suo fratello, Thomas Seymour, condannato a morte per tradimento e dal quale lei deve pubblicamente discostarsi per sopravvivere, ma che dentro di lei crea una ferita profonda, forse la prima che la giovane donna porterà sempre con sé. Ma anche in questo caso si tratta di un mattonino che contribuisce a costruire la fortezza sulla quale si ergerà una volta raggiunto il suo obbiettivo.

Becoming Elizabeth Alicia von Rittberg

Fratelli, sorelle e eredità difficili

Interessante è il rapporto con la sorella maggiore, Maria (Romola Garai), che oltre a vantare anche lei la pretesa al trono, vanta anche un diritto di precedenza in quanto maggiore, ma soprattutto in quanto cattolica. La rivolta in seno al Regno Unito che vede contrapporsi protestanti e cattolici, altra redita che Enrico VIII ha lasciato ai suoi figli, rimane sullo sfondo e sicuramente sarà un attore principale nella scalata al trono di Elisabetta. Ma, mentre sono tanti gli elementi che contrappongono la protagonista a Maria, un solo punto fortissimo le tiene unite: sono entrambe donne, in un mondo che non sa che farsene di una donna libera e di potere. Questo aspetto le tiene vicine, le mantiene sorelle, in una maniera molto insolita, e tiene aperto un canale di comunicazione tra le due che rimane vivo fino alla fine.

Becoming Elizabeth è ancora una serie femminista

Becoming Elizabeth si conferma una rilettura in chiave femminista della giovinezza di una donna che è stata ed è ancora oggi un unicum nel panorama mondiale, una donna che è riuscita a superare ogni ostacolo, di ogni sorta, per raggiungere il suo obbiettivo. La serie restituisce forse solo una piccola parte delle terribili situazioni che la giovane ha dovuto affrontare, ma senza dubbio è un affresco storico ricco e sontuoso, raccontato con un pizzico di modernità e tanta grazia, che si deve totalmente alla sua splendida protagonista: Alicia von Rittberg.

Come ti ammazzo il bodyguard: trama, cast e sequel del film

Come ti ammazzo il bodyguard: trama, cast e sequel del film

Cosa succede se il bodyguard migliore al mondo si trova a dover proteggere l’assassino più letale di sempre? Se gli attori che interpretano questi due personaggi sono Ryan Reynolds e Samuel L. Jackson, non può che prendere vita una folle commedia d’azione, dove l’adrenalina si unisce all’umorismo più sfrenato, dando vita a situazioni tanto insolite quanto già iconiche. Questo è Come ti ammazzo il bodyguard, titolo italiano di The Hitman’s Bodyguard, film del 2017 scritto da Tom O’Connor e diretto da Patrick Hughes, già regista di Red Hill e I mercenari 3.

Inserita nella Black List delle migliori sceneggiature ancora non realizzate, questa prevedeva originariamente una storia del tutto drammatica, con i toni di un classico thriller. Dopo averla acquistata, i produttori chiesero che venisse però riscritta introducendo forti dinamiche comiche, portando così all’introduzione dei due attori protagonisti, le cui capacità nei confronti di quest’ultimo genere sono ben note. È così nato uno dei film più divertenti e di successo del suo anno. A fronte di un budget di circa 30 milioni di dollari, Come ti ammazzo il bodyguard è infatti arrivato a guadagnarne ben oltre 170 in tutto il mondo.

Un successo che ha permesso a Reynold e Jackson di affermarsi come una coppia comica irresistibile, a tal punto di portarli a riprendere i rispettivi ruoli anche per un sequel. Prima di intraprendere una visione del film e del suo sequel, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Come ti ammazzo il bodyguard: la trama del film

Protagonista del film è la guardia del corpo Michael Bryce, il quale è rinomato per essere il migliore al mondo nel suo mestiere. Egli vede però stravolta la sua vita e la sua carriera in seguito ad un incidente, nel quale rimane ucciso l’uomo che doveva proteggere. In seguito a ciò, Michael si ritrova in rovina, costretto a guadagnarsi da vivere tramite il servizio di dirigenti aziendali tossicodipendenti. Ciò che non sa, è che un’inaspettata seconda opportunità sta per presentarsi. Un giorno egli riceve infatti la chiamata di una sua ex fidanzata e agente dell’Interpol Amelie Roussel, la quale gli chiede di aiutarla a portare a termine un caso molto delicato.

Bryce viene dunque chiamato a fare da guardia del corpo a Darius Kincaid, uno spietato assassino dal carattere quantomai indisponente, con cui Bryce aveva già avuto diversi problemi in passato. Il killer deve testimoniare in un processo contro il dittatore Vladislav Dukhovich, in cambio di vedere sua moglie Sonia Kincaid liberata di prigione. La forzata alleanza di Micheal e Darius li costringe così a confrontarsi con una innumerevole serie di pericoli, nel tentativo di far arrivare l’assassino incolume al processo. Oltre a difendere quest’ultimo da attacchi esterni, Michael dovrà però difendersi anche dallo stesso Darius, che non perderà occasione per provare la sua superiorità.

Come ti ammazzo il bodyguard cast

Come ti ammazzo il bodyguard: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Michael Bryce, l’esperta guardia del corpo, vi è l’attore Ryan Reynolds. Attratto dal ruolo, egli collaborò molto alla costruzione del personaggio, ideando molti dei suoi aspetti più caratteristici. Allo stesso tempo, Reynolds si sottopose ad un allenamento intensivo, al fine di poter eseguire personalmente le numerose scene di combattimento o di acrobazie presenti. Notoriamente, egli preferisce non ricorrere a controfigure per questo genere di scene. Fu proprio l’ingresso nel cast di Reynolds a spingere Samuel L. Jackson ad accettare il ruolo di Darius Kincair. L’attore si è dichiarato un grande ammiratore dell’interprete di Deadpool, ed era convinto che la loro collaborazione avrebbe dato vita a grandi cose.

Nei panni di Amelia Roussel, l’agente dell’Interpol ex fidanzata di Michael, vi è invece l’attrice Élodie Young, nota per aver interpretato Elektra nella serie Daredevil. L’attrice messicana Salma Hayek è invece Sonia Kincaid, la pericolosa moglie di Darius. Per questo film, anche lei si è trovata a dover dar vita a complesse scene di combattimento, dichiarandosi entusiasta per tale possibilità. Allo stesso modo, tra i motivi che l’hanno spinta ad accettare vi era la possibilità di lavorare con Jackson, da lei ritenuto una leggenda. Nel ruolo di Vladislav Dukhovich, invece, si ritrova il premio Oscar Gary Oldman. Per l’occasione, l’attore si è trovato a dover imparare a parlare in modo fluente la lingua russa, cosa che gli ha richiesto molto tempo.

Come ti ammazzo il bodyguard: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, dato il grande successo del primo film, nel 2021 è stato distribuito un sequel intitolato Hitman’s Wife’s Bodyguard. Diretto nuovamente da Hughes e con Reynolds e Jackson nuovamente protagonisti, questo secondo film si concentra in particolare sul personaggio di Sonia Kincaid, interpretata anche in questo caso dalla Hayek. È infatti lei la persona che Michael e Darius sono ora chiamati a proteggere e salvare da alcuni pericoli. A loro nel cast si aggiungono anche Frank Grillo, Antonio Banderas e Morgan Freeman, quest’ultimo nei panni del padre adottivo di Michael.

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Come ti ammazzo il bodyguard è infatti disponibile nel catalogo di Chili, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 5 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

The Sandman: recensione della serie Netflix

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The Sandman: recensione della serie Netflix

Sogno, Morfeo, Uomo della sabbia, Sandman. Comunque lo si voglia chiamare, il personaggio creato da Neil Gaiman per la DC Comics ha assunto nel tempo uno status di leggenda e mistero. Vuoi per la raffinatezza e la bellezza dei libri, pubblicati negli USA tra il 1988 e il 1996, vuoi per la difficoltà che nel corso degli ultimi anni di trasformare Sandman in film o serie, il personaggio è sempre stato visto come un’entità sfuggente e affascinante, fino a che Netflix non è riuscita a “catturarlo”.

Disponibile sulla piattaforma dal 5 agosto, The Sandman è la nuova serie originale del servizio di streaming, prodotta insieme a Warner Bros e realizzata con il coinvolgimento dello stesso Gaiman e con David S. Goyer e Allan Heinberg. Un’impresa titanica più per i pregiudizi e la diffidenza che la circondava, che per la reale fattibilità. Ebbene, pur con qualche accorgimento per rendere il prodotto originale più fruibile al grande pubblico, The Sandman è un buon adattamento. La storia è approssimativamente quella dei primi due volumi della serie di Gaiman.

The SandmanThe Sandman, la trama della serie

Durante un rituale per imprigionare la Morte, Roderick Burgess, un nobile aspirante stregone, imprigiona per sbaglio Sogno. Derubandolo della sua sabbia, del suo elmo e del suo rubino, lo tiene prigioniero per 105 anni, fino a che, per circostanze fortuite, l’Eterno non riesce a liberarsi. Privo della sua energia e dei suoi Strumenti, torna nel suo Regno, che in tanti anni di abbandono si è sfaldato, distruggendosi e comunque così la sua impresa: recuperare gli oggetti in cui aveva infuso il suo potere, per ripristinare le sue Terre e riprendere a svolgere il suo compito di Sovrano del Regno dei Sogni.

Qualcosa di diverso e qualcosa di fedele

Il prologo della prima puntata di The Sandman ci introduce in un mondo il cui immaginario visivo ricorda moltissimo l’estetica di Harry Potter, in altre parole siamo in un contesto rassicurante, in cui la magia esiste, con creature magiche e posti incantevoli. Un mondo che può essere facilmente fruito dal pubblico generalista di Netflix.

I puristi dell’opera di Gaiman che staranno già storcendo il naso, scettici, si tranquillizzino, il prezzo da pagare è tutto sommato basso se si considera che una volta scesi a patti con questa impostazione di atmosfera, la storia, i personaggi, i luoghi e le dinamiche si rivelano estremamente efficaci, forse perché guidati da Tom Sturridge, perfetto interprete del personaggio protagonista. Dal look alle movenze fino all’incredibile voce profonda e roca, Sturridge incarna Sandman con una grazia che va al di là di ogni sogno selvaggio di qualsiasi lettore di Gaiman e questo al netto dei cambiamenti che sono stati apportati al personaggio stesso, perché ce ne sono eccome.

The Sandman serie tv netflix
Cr. Laurence Cendrowicz/Netflix © 2022

Un Eterno molto umano

Il Sandman della serie Netflix sembra una specie di divinità greca, più che un Eterno inattaccabile. Se sulla carta l’Uomo della Sabbia è sempre freddo e distaccato, anche nella sua condizione di massima vulnerabilità, a schermo Sturridge ci racconta un essere molto più umano, con cui si entra in empatia molto più facilmente, che non teme a mostrarsi debole e che addirittura si annoia, quando la sua “quest” giunge a compimento. Un essere volubile ma buono, un protagonista per cui il pubblico può fare il tifo. Nonostante questo tradimento, Sandman non perde il suo fascino, la sua ricchezza emotiva, e forse per questo la serie è promossa.

Accanto a Tom Sturridge, si srotola un cast particolarmente indovinato, al netto di qualche piccolo cambiamento che ha già sconvolto i puristi: perfetta Gwendoline Christie, la Brienne de Il Trono di Spade, nei panni di Lucifero; infido e cool il Corinzio di Boyd Holbrook (visto in Logan); anche la Costantine donna di Jenna Coleman porta a casa un risultato vincente; per non parlare poi della dolcezza e della poesia di Kirby Howell-Baptiste, sorella Morte e della quieta, inquietante, cattiva disperazione che alberga nel cuore del John Dee di David Thewlis.

Dal punto di vista formale, The Sandman si pone su un gradino molto alto di estetica televisiva, rivelando grande cura nell’aspetto formale e nella messa in scena, sia quando si tratta di ambienti fantastici e mondi che non esistono, sia quando lo spettatore viene trasportato indietro nel tempo, sia quando la location dell’azione è un parco in una giornata assolata o un vicolo in una notte di pioggia.

The Sandman
Courtesy Of Netflix © 2022

The Sandman è ricca di suggestione

Pur senza la patina di grottesco e sgradevolezza che in più di una occasione ricopre le pagine del fumetto, The Sandman è ricca di suggestione, di emozione, ma anche di miseria, di bruttezza del mondo. E man mano che si procede con gli episodi la sensazione di scendere più in profondità nell’Inferno che è la Terra si fa sempre intensa e concreta.

Sembrava un’impresa impossibile e invece Netflix ci è riuscita, ha tradotto in serie il capolavoro di Neil Gaiman, adattando e ammorbidendo alcuni elementi troppo respingenti per il pubblico generalista ed esaltandone i tratti più pop. Il risultato è un viaggio affascinante nelle avventure del Sogno.

Anche io: trailer del film di Maria Schrader con Carey Mulligan

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Anche io: trailer del film di Maria Schrader con Carey Mulligan

Trailer del film Anche io di Maria Schrader – vincitrice di un Emmy per la serie Unorthodox – che porta sul grande schermo #metoo, il movimento femminista che ha rotto il silenzio sugli abusi sessuali.  La sceneggiatura, scritta dal premio Oscar Rebecca Lenkiewicz (Ida), racconta la storia delle due reporter del New York Times, Megan Twohey e Jodi Kantor, che hanno dato voce insieme ad una delle storie più importanti di questa generazione, cambiando per sempre la cultura americana.

A interpretarle, Carey Mulligan (candidata all’Oscar per Una Donna Promettente ed An Education) e Zoe Kazan (serie Il Complotto contro l’America, The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no). Il film, prodotto dai premi Oscar Brad Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner (12 anni Schiavo) per Plan B Entertainment, è tratto dal bestseller del New York Times She Said: Breaking the Sexual Harassment Story That Helped Ignite a Movement. Produttori esecutivi, i candidati all’Oscar Megan Ellison e Sue Naegle per Annapurna Pictures.

 

Cry Macho – Il ritorno a casa di Clint Eastwood su SKY e NOW

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Cry Macho – Il ritorno a casa di Clint Eastwood su SKY e NOW

Come apprendiamo da Cinefilos.it arriva in prima tv su Sky Cry Macho – Il ritorno a casa, lunedì 8 agosto alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (Alle 21.45 anche su Sky Cinema Collection – Clint Eastwood Mania). Il film sarà anche in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

In questa intensa pellicola Clint Eastwood dirige e interpreta un film dalle ambientazioni western, tratto dall’omonimo romanzo di N. Richard Nash. Con lui nel cast anche Eduardo Minett, al suo debutto cinematografico, Natalia Traven, Dwight Yoakam, Fernanda Urrejola e Horacio Garcia-Rojas. La sceneggiatura è di Nick Schenk e N. Richard Nash.

In Sky Cry Macho – Il ritorno a casa Mike Milo (Clint Eastwood) è una ex gloria del rodeo e un allevatore di cavalli in rovina che, nel 1979, accetta un lavoro da un ex capo per portare a casa il giovane figlio dell’uomo dal Messico. Costretti a percorrere strade secondarie verso il Texas, l’improbabile coppia affronta un viaggio inaspettatamente impegnativo, durante il quale il cowboy stanco del mondo trova connessioni inaspettate e il proprio senso di redenzione.

E in occasione di questa grande prima tv, da sabato 6 a venerdì 12 agosto Sky Cinema Collection proporrà una programmazione dedicata alla ricca filmografia dell’attore e regista statunitense, con Sky Cinema Collection – Clint Eastwood Mania.  

Tra gli oltre 20 titoli in programmazione, sono da non perdere il capolavoro da 4 Oscar® MILLION DOLLAR BABY con gli strepitosi Hilary Swank e Morgan Freeman; l’intenso biopic CHANGELING con Angelina Jolie nei panni di una donna che afferma che il bambino che le hanno riportato dopo un rapimento non è suo figlio, ma nessuno le crede; il road movie UN MONDO PERFETTO con Kevin Costner, chiamato a interpretare un detenuto evaso di prigione che si dà alla fuga insieme a un bambino come ostaggio, mentre viene braccato dallo sceriffo Eastwood; la pellicola ambientata durante la Seconda guerra mondiale, FLAGS OF OUR FATHERS in cui Eastwood che racconta i retroscena della battaglia di Iwo Jima e della foto-simbolo dei soldati americani che issano la bandiera sul monte Suribachi. E ancora GUNNY, in cui un sottufficiale pluridecorato deve addestrare un gruppo di lavativi per trasformarli in veri uomini e invincibili marines; il vincitore di 1 Oscar AMERICAN SNIPER, adattamento dell’omonima autobiografia del soldato delle forze speciali dei Navy Seal Chris Kyle, interpretato da Bradley Cooper; il leggendario IL TEXANO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO in cui un contadino sudista e la sua famiglia diventano bersaglio dei nordisti durante la Guerra di Secessione. Infine sarà proposta la saga completa dedicata all’ispettore Harry Callaghan della polizia di San Francisco, interpretato da Eastwood nei 5 film che la compongono, ossia ISPETTORE CALLAGHAN: IL CASO SKORPIO È TUO!, UNA 44 MAGNUM PER L’ISPETTORE CALLAGHAN, CIELO DI PIOMBO, ISPETTORE CALLAGHAN, CORAGGIO… FATTI AMMAZZARE e SCOMMESSA CON LA MORTE.

Diabolik – Ginko all’Attacco, ecco il teaser trailer del film

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Diabolik – Ginko all’Attacco, ecco il teaser trailer del film

I Fratelli Manetti presentano il teaser trailer di Diabolik – Ginko all’Attacco, il seguito di Diabolik, che vede l’avvicendamento nei panni del protagonista di Giacomo Giannotti al posto di Luca Marinelli. Confermati invece Miriam Leone nei panni di Eva Kant e Valerio Mastandrea nei panni di Ginko.

Diabolik – Ginko all’Attacco arriverà in sala il 17 novembre 2022.

https://www.instagram.com/p/Cg36qtYKnz7/

Diabolik – Ginko all’Attacco, il poster

Batgirl: il CEO Warner Bros difende la scelta della cancellazione

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Il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha finalmente annunciato l’esistenza di un piano decennale per i personaggi a fumetti portati al cinema dallo studio, e ha difeso la scelta di cancellare Batgirl

“La nostra ambizione è riportare indietro la Warner e produrre film fantastici e di alta qualità”, ha affermato. “Possiamo costruire un’attività di crescita sostenibile a lungo termine da DC. Non distribuiremo un film prima che sia pronto”. “L’obiettivo è rendere questi film il più belli possibile”, ha aggiunto.

“Abbiamo visto The Flash, Black Adam e Shazam 2”, ha detto Zaslav, “Siamo molto entusiasti di loro. Li abbiamo visti. Pensiamo che siano fantastici e pensiamo di poterli rendere ancora migliori (…) Guardi Batman, Superman, Wonder Woman, Aquaman: questi sono marchi conosciuti in tutto il mondo”, ha aggiunto Zaslav. “Abbiamo fatto un reset. Abbiamo ristrutturato il business su cui ci concentreremo, dove ci sarà un team con un piano decennale incentrato solo su DC. Crediamo di poter costruire un business molto più sostenibile. È molto simile alla struttura che Alan Horn, Bob Iger e Kevin Feige hanno messo insieme in modo molto efficace alla Disney. Pensiamo di poter costruire un’attività di crescita molto più forte e sostenibile da DC”.

Il film di Batgirl, quindi, intralciava questo progetto e così è stato accantonato. Chissà se però un giorno riusciremo a vederlo per altre vie.

Tartarughe Ninja: Caos Mutante, ecco il titolo del prossimo film d’animazione di Seth Rogen

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C’è un sacco di mistero che circonda il riavvio di Teenage Mutant Ninja Turtles di Seth Rogen, ma oggi è stato rivelato il logo titolo del film. Il titolo ufficiale del prossimo film animato al computer delle Tartarughe Ninja sarà Tartarughe Ninja: Caos Mutante.

L’annuncio è stato fatto sull’account Twitter di Rogen, dove ha anche condiviso alcune opere d’arte davvero interessanti, oltre alla data di uscita: 4 agosto 2023. Si tratta di una data precedente di una settimana rispetto a quella già annunciata, con il film ambientato esattamente a un anno da oggi. Come conferma l’immagine, il film uscirà esclusivamente nelle sale.

Festa del Cinema di Roma 2022: presentato il nuovo logo

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Festa del Cinema di Roma 2022: presentato il nuovo logo

Alla vigilia della diciassettesima edizione, che si svolgerà dal 13 al 23 ottobre 2022, la Festa del Cinema di Roma presenta il restyling del suo logo. La rinnovata identità visiva, firmata da The B. Agency, esalta i valori della manifestazione e il suo legame con la Città Eterna: i segni tondeggianti del marchio che ha caratterizzato la Festa del Cinema a partire dal 2007 si trasformano nel più noto ed evocativo simbolo di Roma nel mondo, la Lupa Capitolina.

Un rinnovamento che rappresenta la volontà di coinvolgere l’intera città e le sue numerose tipologie di pubblico anche grazie ai cambiamenti alla struttura della Festa 2022: da quest’anno, infatti, la manifestazione ospiterà un concorso internazionale, i cui film saranno giudicati da una giuria composta da professionisti del mondo del cinema, della cultura e delle arti, e sezioni non competitive, specchio della ricchezza del cinema contemporaneo.

L’immagine della Lupa Capitolina caratterizzerà anche tutti i Premi che la Festa assegnerà quest’anno, tre dei quali saranno intitolati a grandi interpreti del cinema italiano: per la Miglior attrice a Monica Vitti, per il Miglior attore a Vittorio Gassman, per la Miglior commedia a Ugo Tognazzi.

Warner Bros. Discovery annuncia un piano decennale per i suoi film DC Comics

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Secondo quanto riferito, la Warner Bros. ha un piano decennale per i suoi film DC, simile a quello che il MCU ha in programma alla Disney. A seguito della scioccante notizia che la Warner Bros. Discovery ha eliminato completamente Batgirl anche se il film era stato quasi completato, lo studio e il futuro del marchio DCEU sono stati al centro di numerose domande e titoli di giornali di settore, negli ultimi giorni. La cancellazione di Batgirl è stata una mossa senza precedenti e ha segnato un importante cambiamento nella strategia per la Warner Bros. Discovery. e per il suo marchio DC.

Sono iniziate a circolare voci sul fatto che sia film come quello su Supergirl, con Sasha Calle che vedremo (forse) in The Flash, sia persino film della caratura di Shazam! Fury of the Gods e Aquaman e il regno perduto, possano essere ritirati dal mercato.

Come tentativo di gestire questa ondata di malcontento, la Warner Bros. Discovery ha annunciando una data di uscita per Joker: Folie à Deux; inoltre, Lady Gaga ha confermato di essersi unita al progetto. Tuttavia, con la cancellazione di Batgirl, sembra che ogni piccolo progetto DC, da Zatanna a Static Shock, rischi di essere scartato se non soddisfa la visione del nuovo regime di come dovrebbero apparire o sentirsi i film DC.

Durante la Warner Bros. Discovery Quarterly 2 Investor Call (tramite Variety), il CEO David Zaslav afferma che la DC è una priorità assoluta per lo studio e afferma il suo piano di formare una squadra con un “piano decennale incentrato solo sulla DC”. Questo non è diverso dall’approccio che la Disney ha adottato con il MCU, che è stato realizzato da Kevin Feige, Bob Iger e Alan Horn. La Warner Bros. vuole concentrarsi sulla qualità e non rilascerà i film DC prima che siano pronti. Nonostante abbia affermato di avere un piano decennale, Zaslav non ha fatto menzione di chi guiderà questa squadra.

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