Durante un’intervista con il
Los Angeles Times,
Jennifer Gray ha parlato di alcuni aspetti di ciò
che i fan potranno aspettarsi dal prossimo Dirty Dancing
2. Ha detto che “non ha alcun desiderio di rifare il
primo” e che questo film seguirà la storia di Baby a trent’anni
dagli avvenimenti del primo film. È interessata a indagare sulle
ricadute della storia del film originale e su come ora appare
attraverso una “lente completamente diversa”.
Grey ha poi proseguito spiegando che
si tratta di una storia nuova da raccontare e di un punto di vista
differente sia sull’oggi che su quello che è accaduto nel primo
film. Ritiene che il pubblico innamorato della storia possa
ritenersi soddisfatto di come andranno le cose.
Distribuito nel 1987, Dirty Dancing è
interpretato da Jennifer Grey nei panni di Frances
“Baby” Houseman, una giovane donna che trascorre controvoglia
l’estate in un resort di Catskills con la sua famiglia. Baby si
innamora dell’istruttore di ballo del campo, Johnny Castle
(Patrick
Swayze), e l’improbabile coppia si innamora mentre
impara a eseguire il ballo più importante dell’estate.
Nel 2020, è stato annunciato che
Dirty Dancing 2 era in lavorazione con Gray che
riprendeva il ruolo di Baby. Di recente, è stato dichiarato che il
film sarà diretto dal regista di Warm Bodies,
Jonathan Levine.
Ora, il film ha un altro importante
aggiornamento. Per Deadline, Dirty Dancing 2
uscirà nelle sale il 9 febbraio 2024. Scritto da
Elizabeth Chomko e Levine, Dirty Dancing
2 è incentrato sul ritorno di Baby al Kellerman’s Resort,
e la sua storia con il luogo si intreccia con una nuova giovane
coppia al resort come affrontano il romanticismo e la danza. Al
momento, Dirty Dancing 2 deve ancora annunciare
chi si unirà a Jennifer Grey nel cast.
Culture Geek PR ha condiviso
alcune nuove immagini dal set di Blue
Beetle. Le foto mostrano tutte i vari edifici che sono
in fase di sviluppo per le Kord Industries. Uno di
questi sembra essere un negozio, dove sono in corso lavori di
costruzione con le serrande chiuse.
L’altro progetto è apparentemente
un ufficio con finestre di vetro che l’azienda sta costruendo o
ristrutturando. Dalle immagini sembra che Kord
Industries sia specializzata in ingegneria immobiliare e
edile, il che è un cambiamento significativo rispetto ai fumetti.
Ecco le immagini:
Nei DC Comics, Kord Industries era
un prospero conglomerato multinazionale di ricerca e sviluppo che
produceva principalmente prodotti per la difesa. Infatti, quando il
geniale inventore Ted ha rilevato l’azienda, ha condotto
personalmente molte ricerche, progettando e producendo diverse armi
e attrezzature.
Sotto la supervisione di Ted, Kord
era una delle aziende più filantropiche degli Stati Uniti.
Tuttavia, sembra che in Blue
Beetle, Kord non sia coinvolto nella produzione di
munizioni; piuttosto, l’azienda fornisce servizi di costruzione e
servizi civili. Anche le precedenti foto dal set del film avevano
comunicato questa idea, poiché mostravano Kord come lo sviluppatore
dietro un hotel di lusso e un fornitore di energia pulita.
Nel cast di Blue
Beetle ci sono Xolo Maridueña
che interpreta il protagonista, insieme a Harvey
Guillén, Bruna Marquezine,
Sharon Stone, Raoul Max Trujillo,
Susan Sarandon e Belissa Escobedo.
Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e
l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la
sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre
Trujillo interpreterà il
villain. L’uscita
del film è prevista per il 18 agosto 2023.
Cosa sappiamo su Blue Beetle?
Blue
Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne
pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a
partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi
alter ego.
Kord “è saltato” nell’universo DC
Comics durante Cisis on Infinite Earths insieme
a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il
secondo Blue
Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24
numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la
scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere
il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato
successivamente ucciso durante il crossover Infinite
Crisis della DC Comics .
Il terzo Blue Beetle, creato dalla
DC Comics, è Jaime Reyes, un adolescente che ha
scoperto che lo scarabeo originale di Blue Beetle si è trasformato
in una tuta da battaglia che gli ha permesso di combattere il
crimine e viaggiare nello spazio. Nel corso degli anni Reyes è
diventato un membro dei Teen Titans e ha recitato in due serie a
fumetti di Blue Beetle. Nel reboot “New 52” del 2011 della DC
Comics, Jaime Reyes era il personaggio principale di Blue Beetle,
riferendosi solo occasionalmente alle versioni precedenti. Con la
successiva revisione di continuità “DC Rebirth”, sono state
ripristinate le versioni precedenti
I Fratelli Russo hanno tolto ogni
speranza ai fan: il montaggio di 4 ore di Avengers:
Endgame non uscirà mai. Durante l’intervista di
WIRED, i
fratelli Russo hanno risposto a una domanda
sull’eventuale distribuzione di un montaggio di 6 ore di
Endgame. Anthony dice che un “super cut di
Infinity War e Endgame” probabilmente durerebbe 6 ore,
tuttavia Joe rivela che il montaggio più lungo di Endgame che
abbiano mai avuto è stato di 3 ore e 40 minuti.
Joe ha continuato dicendo che
approva pienamente il fatto che quei 40 minuti siano finiti fuori
dalla versione cinematografica, che infatti dura tre ore, e quindi
la versione che abbiamo visto in sala è essenzialmente la
director’s cut.
Joe Russo: Penso che il
montaggio più lungo che abbiamo mai avuto per Avengers: Endgame sia stato di circa 3 ore
e 40 minuti.
Anthony Russo: Se facessimo un
super montaggio di Infinity War e Endgame, probabilmente ci
sarebbe. Potrebbe arrivare probabilmente alle sei ore, considerati
entrambi i film.
Joe Russo: Penso che quei 40
minuti meritino di essere caduti in sala montaggio. Quella che
abbiamo mostrato era la director’s cut. Questo è tutto. Non c’è
nient’altro, mi dispiace.
E dispiace anche ai fan della
Marvel che potevano per pochi
secondi aver assaporato la possibilità di una versione di
Avengers: Endgame lunghissima e ancora più
soddisfacente.
I Fratelli
Russo sono al cinema con The
Gray Man, il prodotto più costoso della storia di
Netflix, che arriverà sulla piattaforma dal 22
luglio.
Le riprese di
Loki2,
l’annunciata seconda stagione di Loki
sono già iniziate e oggi arrivano nuove notizie su un’ultima
aggiunta al cast. Deadline riporta che
l’attore diBlindspottingRafael
Casal ha firmato per entrare a far parte del cast dellla
serie Disney+ in un ruolo sconosciuto, anche
se lo scambio menziona che interpreterà un nuovo personaggio
“importante”.
Casal è
stato effettivamente notato da fan con gli occhi d’aquila in alcune
recenti foto dal set, e anche se non sembrava avere alcuna
caratteristica distintiva negli scatti, si ipotizza che potrebbe
interpretare il malvagio Zaniac. Casal ha co-scritto, prodotto e
recitato nel film Blindspotting del
2018 prima di diventare produttore esecutivo dello spinoff per il
piccolo schermo di Starz. I suoi altri crediti di recitazione
includono Good Lord Bird, Bad
Education e Hai paura del
buio?
Per
molti, Loki è
ancora la migliore serie Disney+ ambientata nel
MCU (è ancora la più vista) che
abbiamo visto sul servizio di streaming, quindi molti fan sono
rimasti delusi quando è stato annunciato che la regista
Kate Herron non sarebbe tornata in dirigere la
seconda stagione. Justin Benson e Aaron Moorhead
co-dirigeranno la maggior parte degli episodi al suo posto, con
Eric Martin, che ha scritto gli episodi “The Nexus Event” e “For
All Time. Always”, prendendo il posto di Michael Waldron come capo
sceneggiatore.
Il finale
di stagione di Loki si
è concluso con Sylvie (Sophia Di Martino) che ha seguito il suo
piano per uccidere “Colui che resta” (Jonathan Majors), frantumando
la Sacra Timeline e provocando la rinascita del Multiverso nel
processo. Abbiamo quindi visto il Dio del male (Tom
Hiddleston) arrivare in quello che credeva essere
l’ambiente familiare di The TVA, solo per scoprire che era
effettivamente entrato in una realtà governata da un’altra variante
Kang.
La produzione di Dune:
Parte 2 di Denis Villeneuve è ora in
corso a Budapest e una nuova foto dal set del sequel è stata
pubblicata online tramite SFF Gazette. Sebbene non sia
l’inquadratura più nitida del mondo, l’immagine sembra darci un
primo assaggio del nuovo membro del cast Florence Pugh ( Black Widow, Fighting With My Family ) nei panni
della Principessa Irulan.
Figlia del doppio Imperatore
dell’Universo Conosciuto (Padishah Emperor Shaddam IV di Casa
Corrino per dargli il titolo completo), Irulan non ha un ruolo
particolarmente significativo da interpretare nel primo romanzo di
Frank Herbert, ma si ritiene che il personaggio abbia avuto un
ruolo ampliato per questo prossimo sequel. È difficile distinguere
i dettagli in questa foto, ma sembra che indossi un abito bianco
(anche se potrebbe effettivamente essere un copricostume) e una
specie di diadema.
Pugh si
unisce alle nuovi ingressi al cast che sono Austin
Butler (Elvis) nei panni del
malvagio Feyd-Rautha Harkonnen, il leggendario Christopher
Walken nei panni dell’Imperatore e Léa
Seydoux (Crimini del
futuro) nei panni di Lady Margot Fenring. Mentre
Timothée Chalamet, Rebecca
Ferguson, Dave
Bautista, Zendaya, Javier
Bardem riprenderanno i loro ruoli dal primo
film.
FIRST LOOK! Florence Pugh on the set of
‘Dune: Part Two’
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe,Dune narra la storia di
Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per
andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione,
che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per
assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre
forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più
preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di
liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i
quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale
Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori
esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W.
Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim
Herbert.
Mentre la
produzione del prossimo capitolo dell’iconico
franchise Scream prosegue a
Montreal, in Canada, una nuova foto dal set ha rivelato il logo
ufficiale del film e sembra che Paramount/Spyglass abbiano
escogitato un modo intelligente per differenziare il sequel dal suo
predecessore.
È
diventata una sorta di tendenza per i sequel legacy eliminare i
numeri dai loro titoli, e poiché il recente quinto film si chiamava
semplicemente ” Scream “, i fan si
sono chiesti come si sarebbe chiamato il prossimo film. Ebbene, lo
studio sembra aver risolto il problema! Invece di andare con
“Scream 2” (che, ovviamente, esiste già), hanno optato
per Scream!!. I punti esclamativi
servono ovviamente come “II”, ma se guardi da vicino, dovresti
anche essere in grado di distinguere un “6”.
Nelle
notizie correlate, Bloody Disgusting riporta
che sia Samara Weaving (Ready or Not) che Tony Revolori (Spider-Man:
No Way Home) si sono uniti al cast in ruoli sconosciuti. Le
precedenti foto dal set hanno confermato che
il sequel slasher si lascerà Woodsboro alle spalle, con
quest’ultima incarnazione del serial killer mascherato Ghostface
che porterà il suo regno del terrore nella Grande Mela.
Nonostante le voci secondo cui l’attrice avrebbe raggiunto un
accordo con lo studio, Neve Campbell non dovrebbe
riprendere il ruolo di Sidney Prescott. Nel cast ritorenranno
Melissa Barrera (Sam), Jasmin Savoy Brown (Mindy), Mason Gooding
(Chad) e Jenna Ortega (Tara), con Hayden Panettiere di Scream
4 che riprenderà il ruolo di Kirby.Dermot Mulroney,
Jack Champion, Liana Liberato, Devyn Nekoda e Josh Segarra sono
recentemente diventati gli ultimi membri del cast a firmare. Anche
i registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett torneranno dietro
la macchina da presa. Scream
6 arriverà nelle sale USA il 31 marzo 2023.
Keanu Reeves è
impegnato nella promozione di
DC League of Super-Pets, il nuovo attesissimo film
animato Warner Bros/DC Comics in cui presta la voce alla versione
animata di Batman. Proprio questo suo ruolo ha
spinto la stampa a chiedergli se mai gli potesse piacere
interpretare Batman dal vivo. E la risposta dell’attore non poteva
essere più onesta e chiara.
Durante un’intervista con Extra per la sua interpretazione
del Crociato Incappucciato in
DC League of Super-Pets, Keanu Reeves
ha commentato la possibilità di interpretare un Batman dal vivo.
L’attore di John Wick ha detto che sarebbe un
“sogno” interpretare l’iconico supereroe DC, anche se ha
specificato che adesso ci sono già altri attori in carica e che
stanno facendo un ottimo lavoro.
“È sempre stato un sogno, ma
[Robert] Pattinson è Batman in questo momento e sta andando alla
grande, quindi forse più avanti, lungo la strada. Forse quando
avranno bisogno di un Batman più vecchio”.
Il film, diretto da Jared
Stern, anche autore della sceneggiatura insieme a John
Whittington, presenta nella sua versione originale un cast di voci
eccezionale guidato da Dwayne Johnson nel ruolo del protagonista
Krypto il Super Cane. Il film sarà nelle sale italiane a partire da
maggio 2022 distribuito da Warner Bros. Pictures.
Nella versione originale del film
fanno parte del cast di doppiatori anche Kevin Hart (i film “Jumanji” e “Pets: Vita da
animali”),
Kate McKinnon (“Saturday Night Live”, “Il magico
scuolabus riparte”, “Ferdinand”),
John Krasinski (i film “A Quiet Place – Un posto
tranquillo”, “Free Guy – Eroe per gioco”), Vanessa
Bayer (“Saturday Night Live,” “La festa prima delle
feste,” “Un disastro di ragazza”), Natasha Lyonne
(“Show Dogs – Entriamo in scena”, “Ballmastrz: 9009”),
Diego Luna (“Rogue One: A Star Wars Story,”
“Maya e i tre guerrieri”), Marc Maron (“Joker,”
“GLOW”), Thomas Middleditch (“Godzilla II: King of the Monsters,” “Capitan Mutanda
– Il film ”), Ben Schwartz (“Sonic the Hedgehog,”
“Duck Tales – Avventure di paperi”), e Keanu Reeves (la saga “Matrix” e i film “John
Wick”).
Lucky Red ha
diffuso una clip dal film Secret
Love di Eva Husson con Josh O’Connor e Odessa
Young in uscita al cinema dal 20 luglio. Dopo essere stato
presentato al Festival
di Cannes, al TIFF Festival Internazionale del Film di Toronto,
al BFI London Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma,
Secret
Love(tit. orig. Mothering
Sunday), film di Eva Husson con protagonisti Odessa
Young, la star della serie tv The
Crown Josh O’ Connor, il Premio Oscar
Olivia Colman, il Premio Oscar
Colin Firth e il Premio Oscar Glenda Jackson,
arriva al cinema dal 20 luglio con Lucky Red. Il film è tratto
dal romanzo Mothering Sunday di Graham Swift
(edito in Italia da Neri Pozza con il titolo Un giorno di
festa).
In una calda giornata di primavera
del 1924, la giovane domestica Jane Fairchild (Odessa Young) si
ritrova da sola a festeggiare la Festa della Mamma. I suoi datori
di lavoro, i coniugi Niven (Colin
Firth e
Olivia Colman) non sono in casa e lei ha la rara
possibilità di trascorrere del tempo con il suo amante segreto,
Paul (Josh O’Connor), il figlio dei vicini. Jane è da tempo
innamorata di Paul, nonostante lui sia fidanzato con un’altra
donna, amica d’infanzia e figlia di amici dei suoi genitori. Una
serie di eventi imprevedibili per i due amanti cambierà però per
sempre il corso della vita di Jane.
Siamo tutti concordi sul fatto che
l’arco narrativo di Hulk in Avengers:
Endgame sia terribile. Il possente Vendicatore sembra
un pesce fuor d’acqua, la sua trasformazione in Smart Hulk non sembra essere stata sfruttata a
pieno e il personaggio finisce per non avere un vero e proprio
ruolo importante nel film, a differenza degli altri eroi che hanno
tutti un loro momento preciso e insostituibile.
Da cosa dipende questa mancanza di
cura nella scrittura del personaggio? Cosa è successo in fase di
sceneggiatura affinché Hulk fosse abbandonato a se
stesso? I Fratelli Russo hanno risposto a questa domanda con
un’affermazione tanto dura e sintetica quanto onesta.
Parlando con Wired, i due filmmaker hanno convenuto:
“Semplicemente non sapevamo cosa fare con lui. Eravamo tipo,
‘Cosa, questo grande e potente personaggio. Cosa facciamo con
questo grande personaggio così potente?'”. Evidentemente alla
fine non sono riusciti a trovare una risposta soddisfacente e si
sono lasciati trasportare dal flusso del racconto che vedeva
emergere solo gli altri personaggi.
Questa versione di Hulk interpretata
da
Mark Ruffalo ha esordito nel 2012, in The Avengers, ed
è comparsa in tutti i film di gruppo del franchise, oltre a
Thor: Ragnarok, dove instaura una
bromance con Thor.
Come
molti di voi sapranno
Anthony Mackie tornerà nei panni di Sam
Wilson nell’ancora senza titolo Captain America
4e oggi grazie ad uno
striscione che arriva dall’imminente San Diego Comic-Con 2022
potrebbe averci svelato una prima occhiata ad alcune immagini
promozionali ufficiali del film. The Falcon and the Winter Soldier si è concluso con
Sam che ha finalmente accettato il mantello della Sentinella della
Libertà. Dopo il finale della serie, è stato rivelato che
Captain America 4 era in
lavorazione, co-scritto dagli showrunner della serie Michael
Spellman e Dalan Musson.
Successivamente abbiamo anche ricevuto ulteriori aggiornamenti sul
progetto all’inizio di questo mese, quando è stato riferito che il
regista diThe
Cloverfield Paradox Julius
Onah aveva firmato per dirigere
il film. Ora, con i Marvel Studios che faranno il loro
ritorno al Comic-Con di San Diego il 23 luglio 2022 (essendo
assenti dalla convention dal 2019), abbiamo un altro entusiasmante
aggiornamento da condividere. Con l’inizio dell’SDCC il 21
luglio, un utente di Reddit ha condiviso l’immagine di un
presunto banner dalla sala della convention con Captain
America di Anthony Mackie insieme a Sharon Carter di
Emily VanCamp:
URL Source
https://i.redd.it/wjfdn4gbwrb91.jpg
Il banner
sembra essere legittimo, ma potrebbe non promuovere in modo
specifico Captain America 4 . Detto
questo, ciò che rende possibile che l’artwork provenga dal film in
uscita è l’inclusione della già citata Sharon Carter che sfoggia il
suo abito bianco fedele ai fumetti, un vestito che non si vedeva
nei suoi precedenti progetti MCU. Il personaggio di Carter è
stata introdotta nel 2014 in Captain
America: The Winter Soldier , dopo di che è apparsa
in Captain
America: Civil War. È poi riemersa
in The
Falcon and the Winter Soldier.
È presto
per speculare su potenziali direzioni che potrebbe prendere il
personaggio della Carter, anche se una voce del 2021 dal The
Hashtag Show affermava che i Marvel Studios avevano pianificato
di farla diventare il cattivo principale di Captain America 4. Tuttavia,
come ulteriormente affermato nel rapporto, si dice che lo studios
abbia ridotto la sua parte (presumibilmente dopo il contraccolpo
contro la sua interpretazione in Falcon and the Winter
Soldier) e abbia usato un personaggio diverso come cattivo
principale. Indipendentemente da ciò, sarà interessante
scoprire se l’imminente avventura di Sam Wilson riporterà alla luce
l’ex agente SHIELD, o se si impegnerà nel suo nuovo viaggio da
cattiva!
I Fratelli Russo sono intervenuti sul dibattito
relativo allo scontro tra sala cinematografica e cinema con una
risposta molto netta, definendo “elitaria” l’idea di poter andare
al cinema e affermando che l’idea dell’esperienza cinematografica
concepita come sacra è una “cazzata”. Sostengono che i cinema sono
costosi e che possono ostacolare l’idea di “permettere a tutti di
entrare sotto la tenda”. Si pronunciano anche sulla condivisione di
account, pratica che consente a più persone di vedere più contenuti
senza la spesa aggiuntiva di pagarli “a pezzo”. I filmmaker
rifiutano apertamente l’idea di una guerra culturale tra sala e
streaming, definendola “cavolate”.
“Il cinema d’autore ha ormai 50
anni. È stato concepito negli anni ’70. Siamo cresciuti con questa
idea. Eravamo bambini, per noi era davvero importante. Ma siamo
anche consapevoli che il mondo ha bisogno di cambiare e più
cerchiamo di impedirgli di cambiare, più creiamo caos. Non spetta a
nessuno rifiutare le idee della prossima generazione. Siamo in
crisi in questo momento perché tutti sono in guerra tra loro. È
triste da vedere, dal momento che siamo ragazzi che sono cresciuti
amando il cinema. Una cosa da ricordare, inoltre, è che è un
concetto elitario poter andare al cinema. È fottutamente costoso.
Quindi, questa idea che è stata creata – a cui ci aggrappiamo – che
il cinema sia uno spazio sacro, è una cazzata. E rifiuta l’idea di
far entrare tutti sotto la tenda. Laddove la distribuzione digitale
è preziosa, a parte quanto ho detto prima su come ha contribuito
alla diversificazione dei contenuti, è che le persone possono
condividere account; possono ottenere 40 film al costo di un film.
Ma avere una sorta di guerra culturale sul fatto che ci sia valore
o meno per noi è da pazzi.”
E voi cosa ne pensate di questa
posizione insolita per dei registi?
I Fratelli Russo
sono al cinema con The Gray Man, il prodotto più costoso della
storia di Netflix, che arriverà sulla piattaforma dal 22
luglio.
Disney+ è stato lanciato nel
2019 conThe
Mandalorian, la prima serie
tv di Star Wars in
assoluto. I fan sono rimasti
immediatamente conquistati dalle avventure del cacciatore di
taglie, soprattutto per il finale sbalorditivo con un epico
cliffhanger.
L’obiettivo che Din Djarin era quello di
rintracciare una creatura che i fan hanno immediatamente
soprannominato “Baby Yoda”. In seguito abbiamo appreso che il nome
della creatura era invece Grogu, anche se quel moniker originale è
rimasto. Anche se Grogu non
èun giovane clone di Yoda (come molti fan hanno
inizialmente teorizzato), assomiglia al leggendario Maestro Jedi, e
sembra anche essere ridicolmente carino. Tuttavia, il
regista
di GremlinsJoe
Dante non è un fan. Infatti durante una
recente intervista con il San Francisco
Chronicle, il Dante ha condiviso la sua opinione sulle
somiglianze tra Grogu e il Mogwai Gizmo, chiarendo che crede che il
team che lavora su The Mandalorian abbia rubato il design
visto nel classico del 1984.
“Penso che la longevità [dei film di Gremlins] sia
davvero la chiave per questo personaggio [Gizmo], che è
essenzialmente come un
bambino”, ha detto
Dante. “Il che mi porta, ovviamente,
all’argomento di Baby Yoda, che è stato completamente rubato ed è
stato semplicemente copiato. Senza vergogna,
direi.”
Vale la pena notare che Yoda è apparso per la prima volta in
L’Impero colpisce ancoradel 1980
e Grogu è essenzialmente solo una versione ridotta. Ci sono alcune
somiglianze con Gizmo, ed è certamente possibile che i Mogwai
abbiano attraversato la mente di coloro che hanno disegnato il
personaggio, ma dire che il design sia stato copiato è un po’
una è una forzatura.
Come il franchise di Star
Wars iGremlins presto approderanno sul piccolo schermo con la prossima serie
animata, Gremlins: Secrets of the
Mogwai, su HBO Max.Per quanto
riguarda Grogu, non abbiamo ancora saputo chi lo abbia salvato dal
Tempio Jedi o dove si trovasse durante gli eventi della trilogia
sequel. Dopo The
Book of Boba Fett, è stato ovviamente
confermato che non era all’Accademia di addestramento Jedi di
Luke Skywalker quando è stata attaccata dal leader
supremo Snoke, quindi non ci sono dubbi che ci sono molte altre
storie da raccontare di Grog.Per quanto
riguardaThe
Mandalorian
tornerà con la terza
stagione su Disney+ a febbraio
2023.
La quarta stagione di The Handmaid’s Tale sarà prodotta da
Bruce Miller, Warren Littlefield, Elisabeth Moss, Daniel Wilson,
Fran Sears, Eric Tuchman, John Weber, Frank Siracusa, Sheila
Hockin, Kira Snyder e Yahlin Chang. La serie è prodotta da MGM
Television e distribuita a livello internazionale da MGM. Nella
prossima quarta
stagione di The Handmaid’s Tale, June
(Elisabeth
Moss) contrattacca contro Gilead come un feroce leader
ribelle, ma i rischi che corre portano nuove sfide inaspettate e
pericolose. La sua ricerca di giustizia e vendetta minaccia di
consumarla e distruggere le sue relazioni più care. La quarta
stagione di 10 episodi sarà presentata in anteprima nel 2021.
Arriva in prima tv
su C’era una volta il crimine, in onda
lunedì 18 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45
anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on
demand.
Terzo e ultimo capitolo della saga
dei film diretti da Massimiliano Bruno, preceduto da NON CI
RESTA CHE IL CRIMINE e RITORNO AL
CRIMINE, vede la partecipazione di un grandissimo cast
corale, composto da
Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi, Giampaolo Morelli,
Carolina Crescentini, lo stesso Massimiliano
Bruno, Giulia Bevilacqua,
Ilenia Pastorelli e Edoardo Leo.
La trama
Nel terzo capitolo della saga,
l’improbabile banda di criminali viaggia indietro nel tempo fino al
1943 per rubare la Gioconda ai francesi: ad aiutarli nella
difficile impresa Claudio Ranieri (Giampaolo Morelli), professore
di storia pignolo ed iracondo che insieme allo spaccone Moreno
(Marco Giallini) e al timoroso Giuseppe (Gian Marco Tognazzi)
affronterà mille pericoli. Mentre fuggono col quadro i tre sono
costretti a rifugiarsi a casa di Adele (Carolina Crescentini), la
giovane nonna di Moreno, dove l’uomo incontra anche sua madre
Monica da bambina. Quando la piccola finisce nelle mani dei nazisti
la banda è obbligata ad un cambio di programma: se vogliono tornare
nel presente dovranno prima salvarla, attraversando in lungo e
largo un’Italia devastata negli ultimi, caotici giorni della
Seconda guerra mondiale. Un viaggio che li porterà ad incontrare
alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia del Paese e
ritrovare molti amici delle avventure precedenti. Sandro Pertini,
Benito Mussolini, il Re Vittorio Emanuele e addirittura Adolf
Hitler sono gli involontari co-protagonisti della nostra
dissacrante armata Brancaleone. In una resa dei conti finale, la
banda della Magliana, capitanata dal mitico Renatino (Edoardo Leo)
e con l’aiuto di Gianfranco (Massimiliano Bruno) e Lorella (Giulia
Bevilacqua) affronterà così il temibile esercito nazista.
C’ERA UNA VOLTA IL CRIMINE
–lunedì 18 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e
alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e
disponibile on demand.
Inarrestabile proprio come un
Bullet
Train, il “treno proiettile” in cui è ambientato, il
film di David Leitch, al cinema dal 25 agosto, è
un’esperienza davvero unica, per lo spettatore, e sembra lo sia
stata anche per il cast che ne ha parlato in occasione della
conferenza stampa europea.
Per il regista, David
Leitch, l’esperienza è andata “oltre l’eccitazione”, come
ha avuto modo di dichiarare: “Abbiamo girato il film all’inizio
della pandemia, era una situazione insolita, pensavo a quanto ci
saremmo divertiti andando a girare in Giappone, e invece siamo
rimasti dentro a un corridoio dentro a una scatola, in pratica. Una
volta che
Brad Pitt è salito a bordo del film, abbiamo costruito
intorno a lui questo cast spettacolare. A questo punto della mia
carriera ho fatto diversi film, eppure questa esperienza è stata
speciale, perché questi non sono solo grandi attori ma anche grandi
esseri umani”.
La relazione lavorativa, poi
diventata di amicizia, tra
Brad Pitt e David Leitch arriva da
lontano, da quando il secondo faceva lo stuntman. Così ha
raccontato Pitt in conferenza, quando ha raccontato in che modo il
regista lo ha convinto a partecipare: “David è mio amico, ci
siamo incontrati sul set di Fight Club e abbiamo lavorato spesso
insieme, anche con Troy, e altri film. All’epoca faceva gli stunt,
ora era a capo del progetto e questo è stato uno dei motivi per cui
ho accettato, perché era la chiusura di un cerchio. Poi sono
arrivati nel cast tutti gli altri, ed è stato bellissimo, anche
perché non ci sono protagonisti o spalle. Ogni personaggio ha la
sua storia e tutte queste storie si incrociano su questo treno. È
stato bello”.
Ma come si descriverebbe la trama
del film senza fare troppi spoiler? Ci pensa Kelly McCormick, produttrice del film:
“Si tratta di un gruppo di attori non convenzionali, che
salgono su un treno per raccontare una storia molto commerciale,
una commedia. Ma la verità è che la storia racconta principalmente
di destino, del fato e dell’ordine che hanno le cose per svolgersi
in una predeterminata maniera.”
Aaron Taylor-Johnson e Brian Tyree Henry interpretano nel film
Tangerine e Lemon, nomi in codice di una coppia di
assassini/ladri/criminali. Sono come fratelli, e i due interpreti
li hanno dotati di una chimica irresistibile. Aaron Taylor Johnson
conferma questa affermazione: “Non poteva esserci un Tangerine
senza Lemon. Sono stato fortunato a collaborare con Brian. Voglio
dire, è stato bello lavorare con Brad, con Joey, ma con Brian è
nato qualcosa di speciale, non solo la confidenza, il prenderci in
giro, lo scherzo, ma anche l’affetto fraterno, il supporto. Sono
sempre stato suo fan, e abbiamo avuto una chimica istantanea.
Inoltre David ci ha messi in condizione di lavorare benissimo, di
avere poter improvvisare e di prendere decisioni coraggiose, perché
ci ha dato questo spazio sicuro”.
Brian Tyree Henry ha seguito a ruota il
collega: “Con Aaron ho avuto la possibilità di lavorare con un
compagno con il quale sono riuscita a essere completamente e
totalmente stupido, eppure uno su
cui contare, ci vogliamo bene e abbiamo costruito questa relazione
da questo punto di partenza. Il momento storico in cui giravamo era
così pesante (il primo lockdown, ndr) e triste che è stata una
gioia lavorare in questo ambiente così divertente e
vivace.”
Fa parte del cast anche Joey
King, che abbiamo visto da poco nel sorprendente The Princess, e che adesso interpreta un
personaggio davvero singolare, The Prince, quasi a fare da eco a
quanto fatto in precedenza. “Interpretare questo personaggio mi
ha dato la possibilità di costruirla. Ho potuto scegliere che tipo
di psicopatica poteva essere, nel suo completini super eleganti,
con le sue scarpette e quell’aria da bambina innocente. Ho cercato
di darle diverse sfumature, così che David in fase di montaggio
potesse scegliere cosa tenere e quale di quelle potesse andare
meglio per il personaggio che lui aveva in mente.”
Per quanto riguarda
invece il personaggio di
Brad Pitt, sembra una tipologia di carattere che a lui
diverte molto interpretare, sarcastico e sempre alle prese con
qualcosa da mangiare, come dai tempi della trilogia di Ocean. Per
Pitt, il suo Ladybug è un reduce da un esaurimento nervoso, che
adesso, dopo la terapia, cerca di affrontare la vita con un
approccio pacifico, cosa che però non lo terrà fuori dai guai.
Bullet
Train è una commedia, di base, che si sposa alla
perfezione con altri generi, un po’ come accadeva con
Deadpool 2, che per il regista è stata una
palestra. “Lì ho lavorato con Ryan che è una persona molto
divertente ed è il maestro dell’improvvisazione. Ho portato su
questo set tutto quello che ho imparato lì, perché la cosa che più
mi piace è contaminare la commedia, che è il mio genere preferito.
E in Bullet Train attraverso l’azione, ma anche la violenza e
l’umorismo nero si affrontano temi diversi. Come la fratellanza, il
destino, la redenzione, o anche solo il connettersi con persone
così diverse da noi. E solo la commedia mi consente di parlare di
questi argomenti anche alti, dentro a un pacchetto super
commerciale.”
Bullet
Train aprirà la prossima edizione del Locarno Film
Festival. Il 3 agosto in Piazza Grande il film sarà presentato al
pubblico alla presenza di
Aaron Taylor-Johnson.
Riparte l’estate romana e
finalmente possiamo dare il benvenuto al nuovo appuntamento con il
cinema sotto le stelle di San Lorenzo. Questa
volta però il grande schermo avrà la bellissima cornice della città
universitaria più grande di Europa: La Sapienza. Infatti, dal 18 al
29 luglio 2022, l’Università La Sapienza di Roma in collaborazione
con il Municipio II di Roma, ospiterà la nuova arena estiva del
cinema di quartiere: Il Cinema alla Sapienza.
Francesca Del
Bello Presidente Municipio II: “Una iniziativa, voluta
fortemente da Municipio e Sapienza, che si inserisce nel solco di
una rinnovata collaborazione che aprirà, grazie anche al contributo
della Regione Lazio, le porte dell’Ateneo alla programmazione
culturale del Municipio II”.
La programmazione aprirà con un
omaggio a Monica Vitti, poi pellicole d’autore,
cartoni animati, grandi successi internazionali, fino a includere
film che affrontano temi di attualità da dibattere insieme agli
studenti dell’Ateneo. Verranno infatti chiamati a partecipare i
registi Claudio Giovannesi, Susanna Nicchiarelli, Francesco
Bruni e Carlo Sironi, che introdurranno al pubblico i
film.
La direzione artistica è a cura di
Luigi Pinto, producer cinematografico e fondatore
di Fabrique Du Cinéma, la rivista del nuovo cinema italiano.
Luigi Pinto: “Penso che
con la diffusione massiccia delle piattaforme online, oggi più
che mai sia importante promuovere la visione collettiva
e quindiemotiva dei film tra
le nuove generazioni. Poterlo fare nel luogo culturalmente
più importante d’Italia, è ancora più emozionante e
significativo”.
Appuntamento quindi tutte le sere
sotto la Minerva alle 21.00 con un’arena da 250 posti a
ingresso gratuito.
Un evento realizzato da Municipio
II di Roma con Università La Sapienza di Roma, con il sostegno di
Regione Lazio, Banca del Fucino, Agic Technology. In collaborazione
con S.LorenCine. Comunicazione a cura di Frasi Fatte.
Di seguito il
programma dal 18 al 29 luglio:
Lunedì 18 luglio OMAGGIO A MONICA
VITTI Il Tango della Gelosia di Steno
Martedì 19 luglio ESTATE ITALIANA
La Paranza dei Bambini, presenta il regista
Claudio Giovannesi con Pedro Armocida
Mercoledì 20 luglio ESTATE
ITALIANA Sole, presenta il regista Carlo Sironi
con Luca Ottocento
Giovedì 21 luglio ESTATE ITALIANA
Cosa Sarà, presenta il regista Francesco Bruni con
Michela Greco
Venerdì 22 luglio DRIVE IN
Palm Springs di Max Barbakow
23/07/2022 LA SAPIENZA DEI BAMBINI
Monster and Co. di Pete Docter
24/07/2022 LA SAPIENZA DEI BAMBINI
Monster University di Dan Scanlon
25/07/2022 ESTATE ITALIANA
Miss Marx, presenta la regista Susanna
Nicchiarelli con Paola Casella e Cristiana Paternò del
Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI). Verrà
presentato il nuovo numero della rivista di SNCCI CineCritica che
dedica il suo Primo Piano sull’autore a Susanna Nicchiarelli.
Sabato 24 settembre torna
Tudum, l’evento virtuale globale organizzato da
Netflix per i fan, che
lo scorso anno ha raggiunto oltre 25 milioni di visualizzazioni
in 184 paesi in tutto il mondo. Nell’arco di un’entusiasmante
giornata all’insegna di novità esclusive, trailer e anteprime,
oltre a interviste con i principali ideatori e con le più grandi
star di Netflix, si svolgeranno cinque eventi globali. L’evento
virtuale gratuito è un omaggio ai fan di Netflix ed è dedicato alla
condivisione di news su oltre 100 popolari serie TV, film e
speciali da tutto il mondo.
Il 24 settembre Tudum
coprirà quattro continenti con cinque eventi, portando i fan in un
vorticoso viaggio in giro per il mondo:
Il 24 settembre alle 4:00, Tudum
avrà inizio con uno show dalla Corea.
Il 24 settembre alle 7:30, i fan
avranno l’opportunità di vedere alcune anteprime dall’India.
Il 24 settembre alle 19:00, i fan
riceveranno novità esclusive su serie TV e film di prossima uscita
negli Stati Uniti e in Europa e potranno assistere a un evento
aggiuntivo che annuncerà numerosi titoli in arrivo dall’America
Latina.
Il 25 settembre alle 6:00, le star
di Netflix dal Giappone concluderanno Tudum con un evento dedicato
all’intrattenimento giapponese.
Tudum sarà disponibile su
tutti i canali YouTube di Netflix in varie
lingue. Per le ultime novità su questo evento e per ottenere
ulteriori dettagli sull’elenco dei titoli e delle celebrità è
possibile visitare il sito ufficiale Tudum.com/event.
FeST – Il Festival
delle Serie Tv, il primo festival italiano interamente
dedicato alla serialità televisiva all’epoca dei servizi di
streaming, torna con la quarta edizione il
23-24-25 settembre 2022.
FeST – Il Festival
delle Serie Tv è un evento gratuito in collaborazione con
Triennale Milano, il supporto dell’Ufficio a Milano del Parlamento
Europeo e il patrocinio di APA – Associazione Produttori
Audiovisivi.
Tra i protagonisti delle
precedenti edizioni di FeST sono stati alcuni dei più grandi
broadcaster e servizi di intrattenimento nazionali e internazionali
come De Agostini Editore, Warner Bros. Discovery, Disney+, Netflix, Paramount+, Prime Video, Rai Fiction, Rai Kids (in precedenza
Rai Ragazzi), Sky.
La quarta edizione di FeST
è sostenuta anche dalla media partnership con Radio Deejay, Radio
Capital e OnePodcast.
Novità della quarta
edizione è la nascita di FeST Academy – Education & Entertainment,
con una serie di incontri che si terranno nella giornata di venerdì
23 settembre, dedicati al mondo della formazione nel settore della
serialità cinematografica televisiva, in collaborazione con
Accademie, Scuole e Università. FeST crede da sempre
nell’importanza della formazione per far crescere professionisti
qualificati, consapevoli e visionari. Per questo, FeST darà spazio
alle realtà formative impegnate in questo obiettivo. Open lesson,
workshop e incontri per orientarsi tra le numerose offerte
formative presenti sul territorio saranno le attività proposte da
alcune delle Scuole e Accademie più autorevoli e che già hanno
aderito all’iniziativa: Alta Scuola per la Serialità Televisiva
promossa da CNA (Cinema Audiovisivo Lombardia), Luiss Business
School, Come si scrive una grande storia, Anica Academy, IED –
Istituto Europeo di Design, Scuola Belleville, OBE – Osservatorio
Branded Entertainment.
Per questa edizione dei
Serial Awards, Aurora Leone (The Jackal) ed Edoardo Ferrario, già
presentatore della prima edizione 2021, condurranno la cerimonia di
premiazione che si terrà domenica 25 settembre presso il teatro di
Triennale Milano, location di FeST. Per il secondo anno i Serial
Awards, premi attribuiti alle migliori serie tv italiane, sono
stati votati da una ampia giuria presieduta dalla direttrice
artistica Marina Pierri e formata da persone esperte ed esponenti
del settore.
Qui l’elenco completo
delle categorie dei Serial Awards 2022:
Premio Cattiveria “Ha fatto anche
cose buone”
Premio Interprete non
protagonista
Interprete protagonista
Premio Look and Feel
Premio Regia
Premio Serie Kids dell’anno
Premio Serie scripted
dell’anno
Premio Docuserie dell’anno
Serie Entertainment dell’anno
Premio Soundtrack a musiche
originali e non originali
Premio “Writer’s room” a
sceneggiature originali e non originali
Premio al podcast che vorremmo
diventasse una serie scripted
Anche quest’anno FeST si
svolgerà su quattro palchi paralleli:
Il Main stage: come sempre
ospitato all’interno di Triennale Milano Teatro, darà spazio ad
anteprime, interviste e panel di intrattenimento per un confronto
con i grandi protagonisti della serialità.
L’Industry stage: sarà il
luogo dove broadcaster, case di distribuzione e produzione,
personalità legate a tutta la filiera audiovisiva dialogheranno
sullo stato dell’arte della serialità in Italia.
L’Unstage: il palco fuori
dagli schemi ospitato nel giardino di Triennale. In continuità con
ciò che è avvenuto in passato lo stage si occuperà di dare voce
alle nicchie cult con giochi e interazioni inaspettate tra serie tv
e realtà.
Il Kids stage: il sabato è
previsto un palco dedicato ai contenuti per bambini e ragazzi. I
più piccoli potranno così assistere ad anteprime e incontri con i
protagonisti della serie d’animazione e fiction più amate o attese.
Per l’edizione 2022, FeST amplia le attività per bambini e bambine
di tutte le età puntando sull’attenzione all’apprendimento e alle
tematiche trasversali connesse con la serialità, coinvolgendo le
scrittrici bestseller Carolina Capria e Mariella Martucci nella
creazione dei contenuti per le generazioni più giovani. Il giardino
di Triennale ospiterà così dialoghi, anteprime e intrattenimento
interattivo legato al mondo delle serie tv, il tutto presentato e
coordinato dalle due autrici. I contenuti non saranno così solo un
momento di divertimento e gioco per le nuove generazioni, ma anche
di riflessione per i loro genitori.
Rinascimento psichedelico,
nostalgia, meme, non monogamie etiche: sono solo alcuni dei temi
legati alla rappresentazione seriale su cui si rifletterà sui vari
palchi, oltre a tematiche legate ad apocalisse, creature
fantastiche e tutto quello che, per quanto possa sembrare
“distante” e fantastico, ci riguarda da vicino e fa parte,
metaforicamente, anche della nostra realtà. Per raccontare e
presentare al meglio il tema “Reframing Nature” che sarà fil rouge
dei panel dei quattro palchi di FeST, è stato selezionato un team
di autori formato da Vincenzo Ligresti e Ufficio Furore (Tommaso
Naccari, Federico Nejrotti, Giulia Trincardi, Elena Viale).
Il tema della quarta
edizione di FeST sarà Reframing Nature.
«Reframing Nature
accende i riflettori sui significati che attribuiamo alla parola
“natura” e sulle sue declinazioni nelle storie per la tv.
Reframing vuol dire
dare una nuova cornice a un concetto, perché la cornice fa parte
del quadro e ne modifica l’impatto su chi guarda. In gergo
psicologico, implica l’atto di rimettere in prospettiva, ripensare
a un determinato aspetto in molteplici maniere. E, spesso,
trasformarlo.
È questo il primo
passo nella costruzione di una consapevolezza da cui è impossibile
prescindere. Flora, fauna e mondo minerale non sono il fondale di
cartone su cui si muovono i personaggi, ma personaggi esse stesse;
così come l’umanità non solo vive nella natura, ma ne è
integralmente parte. Pensarsi come altro rispetto al pianeta, alle
sue risorse, agli altri suoi abitanti umani e non umani, diviene
impensabile.
Natura è un costrutto
sociale: rappresenta quello che è lecito o illecito essere nella
società a partire dal proprio corpo e dai ruoli che
predetermina.
Natura è raccontare
storie: il gesto più naturale che esiste per l’essere umano, quello
capace di dare un senso alla realtà.
Natura è convivenza
delle differenze, locuzione che restituisce una connotazione
orizzontale alla valorizzazione dell’unicità, chiave per l’accesso
alla pluralità di punti di vista che le serie tv sono capaci di
offrire.»
Marina Pierri – direttrice
artistica di FeST
FeST – Il Festival delle
Serie Tv, il primo grande progetto entertainment culturale firmato
da DUDE, nato nel 2018 per fotografare lo stato dell’arte
della narrativa televisiva contemporanea, è l’ecosistema di
riferimento dell’intrattenimento seriale in Italia. Grazie alla
direzione artistica di Marina Pierri, FeST dà vita a
un festival interamente dedicato alle serie tv e al loro dialogo
con la realtà. Tre giorni di incontri, talk, performance,
experience, formazione e proiezioni dedicati alle serie tv più
seguite. FeST è una società
di DUDE e BDC.
Solo pochi giorni dopo aver
ottenuto una nomination agli Emmy per la serie Apple
TV+Severance, Adam Scott si
unisce al cast del film di supereroi della Sony Madame
Web.
Il film è interpretato da Dakota Johnson nei panni di Madame
Web, una chiaroveggente le cui capacità psichiche le
consentono di vedere all’interno del mondo dei ragni stesso. Il
film sarà una storia delle origini per il personaggio, che è stato
un alleato di Spider-Man nei fumetti Marvel.
Il resto del cast include
Sydney Sweeney, anche lei recentemente nominata
agli Emmy sia per Euphoria che per The White Lotus, Emma Roberts, Celeste
O’Connor, Isabela Merced, Tahir
Rahim e Mike Epps. SJ
Clarkson dirige lo spinoff dello Spider-Verse Sony, mentre
Matt Sazama e Burk Sharpless
hanno scritto la sceneggiatura.
Nel cast di Madame
Web ci sono Dakota Johnson, Celeste O’Connor,
Tahar Rahim, Emma Roberts e Sydney
Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo
l’uscita di
Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74
miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella
storia della Sony.
Il film arriverà in sala a ottobre
2023. Madame
Web sarà diretto da S.J.
Clarkson (Dexter) e basato su una sceneggiatura
firmata da Matt Sazama e Burk
Sharpless (Morbius).
Sarà l’attrice statunitense Julianne Moore a presiedere la Giuria
internazionale del Concorso della 79. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia (31 agosto – 10 settembre
2022)), che assegnerà il Leone d’oro per il miglior film e gli
altri premi ufficiali.
Vincitrice dell’Oscar (Still Alice,
2014), del BAFTA e del premio Emmy, Julianne Moore è célèbre per la
sua versatilità e per le tante memorabili interpretazioni nel
cinema e nella televisione. E’ la prima attrice americana a essere
stata premiata con i massimi premi per l’interpretazione ai
festival di Berlino (The Hours, 2002), Cannes (Maps to the Stars,
2014) e Venezia (Lontano dal paradiso, 2002).
Julianne Moore presiederà la Giuria
Internazionale del Concorso Venezia 79, composta inoltre dalle
seguenti personalità:
· Mariano Cohn (Argentina) regista, sceneggiatore
e produttore
· Leonardo Di Costanzo (Italia) regista e
sceneggiatore
· Audrey Diwan (Francia), regista
· Leila Hatami (Iran) attrice
· Kazuo Ishiguro (Giappone-Gran Bretagna)
scrittore e sceneggiatore
· Rodrigo Sorogoyen (Spagna) regista,
sceneggiatore e produttore
La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto
propria la proposta del Direttore artistico del Settore cinema
Alberto Barbera.
La Giuria Venezia 79 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i
seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone
d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per
la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione
femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile,
Premio Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura,
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice
emergente.
Attraverso quattro diversi film da
solista,
Thor (Chris
Hemsworth) è cambiato molto nell’arco di un
decennio di vita nell’MCU. Quella che nel
film del 2011 sembrava una tragedia shakespeariana per l’eroe, si è
trasformata in un’avventura disastrosa nel seguito Thor: The Dark World. In seguito Ragnarok, film veloce e divertente, ha portato una
ventata d’aria fresca. Infine, Love and Thunder, arrivando dopo gli eventi di
Avengers: Endgame, è servito a riposizionare il dio
tra gli eroi Marvel.
Non dimentichiamo però che il
Dio del Tuono esiste da molto più tempo – la sua prima
apparizione nei fumetti avviene nel 1962 (Journey into
Mystery) – e che, il Thor
dell’MCU, anche con tutti
i suoi cambiamenti, è comunque diverso sotto molti aspetti dalla
sua controparte della Marvel Comics.
La madre di Thor è
Fenice nei fumetti
La prima differenza tra i
fumetti di Thor e l’MCU sono i legami di
parentela. Nella Marvel Comics c’è una storyline
che descrive l’arrivo sulla Terra della Phoenix Force. La
squadra costringe gli eroi a combattere e,
mentre Thor sta cercando di fermare Fenice
insieme ad altri eroi, viene rivelato che Odino e
Fenice hanno un affair in passato. A quanto pare,
il Dio del Tuono è nato dalla loro unione. Nei
fumetti, come anche nei film, Thor ha sempre
creduto che sua madre fosse Frigga, ma questa storyline
svela che (almeno non sulla carta) non è così.
Thor nei fumetti è
più serio
Nonostante tutte le
disavventure e i momenti tragici, nell’MCU Thor è un
personaggio simpatico e scherzoso, a tratti sciocco. Ha una
personalità goffa ed è spensierato, non come il
Thor dei fumetti. Nella Marvel Comics, il dio non ha affatto
il senso dell’umorismo.
Inoltre, le due versioni di
Thor differiscono anche quando l’eroe alza il
gomito: quando beve nei film il Dio
del Tuono gioca ai videogiochi e si comporta come un
pazzo, mentre nei fumetti non riesce a lasciarsi andare nemmeno da
ubriaco.
Nei fumetti Thor
parla in stile shakespeariano
Nella Marvel Comics, Thor
usa espressioni del dialetto shakespeariano. Sulla carta stampata,
oggi come negli anni Sessanta, il dio parla ancora come un lord
inglese. Questo aspetto è stato mantenuto solo nel primo film
di Thor, mentre nei capitoli successivi il gergo
dell’eroe si è attualizzato e normalizzato.
Nei fumetti Thor
possiede la Odinforce
La Forza di Odino
(Odinforce) è l’energia mistica che i Re di
Asgard usano per essere onnipotenti, mentre il Sonno di
Odino è necessario per mantenere carica questa energia.
Nell’MCUOdino è
morto e, per qualche strana ragione, Thor non ha ereditato
la forza del padre. Nei fumetti invece, quando Odino
rinuncia alla sua carica e cede il trono a suo figlio, passa a
quest’ultimo anche l’Odinforce. Forse nei film l’ostacolo
è Valchyrie, dal momento che è lei a possedere le chiavi
del regno.
Ci sono più versioni di
Thor nei fumetti
Nei fumetti esiste più di una
versione del Dio del Tuono: oltre a
Throg, la versione rana dell’eroe, c’è ne è una che
condivide il corpo con Eric Masterson. Anche
Storm ha assunto i poteri di Thor
nella Marvel Comics. Con Love
and Thunder viene presentata una variante dell’eroe
anche in live-action: Jane Foster, brandendo il
Mjonir, acquisisce i poteri del Dio
del Tuono e diventa
Mighty Thor.
Donald Blake
Nei fumetti, Donald Blake è
l’identità segreta di Thor. Blake è un medico
zoppo che porta con sé un bastone, ma non solo per camminare:
quando sbatte il bastone a terra si trasforma nell’eroe. Più avanti
nella Marvel Comicssi viene a sapere
che è stato Odino ad aver creato Blake
come una falsa persona in un regno parallelo, permettendo a lui e
Thor di scambiarsi di posto da un mondo all’altro
altro. L’MCU ha ripreso questo
aspetto solo nel primo film di Thor con un Easter
egg che cita il nome di Donald Blake.
Il potere del Mjolnir
Se nei fumetti il bastone è
l’emblema di Blake, il Mjolnir è quello di Thor. L’eroe
deve sempre tenere la presa sul martello se non vuole perdere i
suoi poteri. Senza Mjolnir, il Dio del Tuono
torna ad essere Donald Blake. Questo aspetto,
decisamente svantaggioso per l’eroe, non è presente
nell’MCU, dove Thor
è un eroe con o senz’arma.
Thor è più potente
nei fumetti
Nonostante la criticità del Mjolnir, il Thor più potente è
quello dei fumetti. Nella Marvel
Comics, il Dio del Tuono è uno
degli eroi più grandi dell’universo ed è un match perfetto per
Hulk. A causa del suo immenso potere, il dio è stato
addirittura tenuto fuori dalla Guerra Civile. Inoltre,
sulla carta stampata Thor è riuscitoda
solo a sconfiggere Galactus, aspetto che lo rende
infinitamente più forte della sua rappresentazione
cinematografica.
La comicità di Chris Hemsworth
L’interprete live-action del Dio
del Tuono, Chris Hemsworth, è amato dai fan
anche per la sua ilarità. Goffo e auto-ironico, il
Thor dell’MCU sa
come conquistare il pubblico. Niente di tutto ciò si può dire della
versione a fumetti. Il dio è mortalmente serio e, nonostante sia un
eroe leale disposto a sacrificarsi per proteggere i suoi amici, non
è in grado di cogliere gli scherzi ed è noioso anche in situazioni
rilassate.
Le fidanzate dei fumetti che
mancano nell’MCU
L’unica fidanzata di Thor nei film è Jane Foster
(Natalie
Portman) e sembra essere un amore insostituibile. Una
volta finita tra loro, Hemsworth diventa un
inguaribile scapolo. Tuttavia, nei fumetti si sono susseguite
diverse storie d’amore per il Dio del Tuono: dopo
Jane, ci sono state tante altre avventure, la più recente
è quella con She-Hulk.
Chi è Hela nei
fumetti?
In Ragnarok,
Hela si presenta dopo la morte di Odino e rivela
di essere la sorella maggiore di Thor e quindi il legittimo nuovo sovrano di
Asgard. Per questo motivo Hela diventa
una minaccia per il dio e per gli Asgardiani.
A differenza di quanto vediamo
nell’MCU, nei
fumetti Hela non è la sorella di Thor,
bensì la figlia di Loki (e di conseguenza la
nipote del dio). Anche la storia d’origine di Hela è molto
diversa nella Marvel Comics e descrive il personaggio
come il sovrano del mondo sotterraneo di Hel.
Il fratello di
Thor (ma non Loki)
Nei fumetti mancherà anche
Hela, ma Thor ha un fratello
che non si è mai visto nell’MCU: Balder il
Coraggioso. La storia del personaggio è unica e complessa:
stando alla trama di Ragnarok nella Marvel Comics, la morte di
Balder avrebbe messo in moto la fine dei
tempi. Balder ha giocato molti ruoli nei fumetti, da
essere il re di Asgard ad aiutare nella guerra dei
regni. Nonostante ciò, il personaggio è stato completamente escluso
dall’MCU.
Thor nei fumetti è
più intelligente
Il Dio del
Tuono dell’MCU sarà anche simpatico,
ma a volte è davvero sciocco. Fatica a capire le cose e ha bisogno
quasi sempre di una spiegazione aggiuntiva. Fortunatamente conosce
i suoi limiti e sa fare autoironia. Al contrario, nei fumetti
Thor è serio ed estremamente sveglio. Oltre ad
essere uno dei più grandi dei Vendicatori, è un guerriero molto intelligente,
proprio come Iron Man e
Captain America.
Nei fumetti è il re di
Asgard
Inizialmente nell’MCU, Thor
non vedeva l’ora di assumersi maggiori responsabilità. Tuttavia,
quando Odino è morto, l’eroe ha perso interesse in
qualsiasi cosa. In Avengers: Endgame,
Thor ha rifiutato il suo destino e ha scelto di
non diventare sovrano di Asgard, lasciando il titolo
a Valkyrie.
Nei fumetti
invece, Thor è attualmente il
Re di Asgard, titolo che tra l’altro ha già
ricoperto. Nella Marvel Comics il dio ha messo da parte
i suoi amici per assumere questo ruolo ed è diventato un sovrano
serio e determinato a proteggere la sua patria.
Un dio a tutto tondo
Prima di Love and
Thunder, non si era mai parlato molto della dimensione
divina nell’MCU. Nei primi film, non
ci sono divinità. Ci sono solo umani e alieni e gli dei di
Asgard sono semplicemente creature extraterrestri che
vivono in un altro mondo. Al contrario,
Thor nei fumetti è prima di tutto il
Dio del Tuono, uno degli dei più longevi e più amati. Il
dio ha più di 1000 anni e gravita attorno alla Terra fin dalle
origini della storia umana.
Dopo lo sconvolgente finale di
Ms. Marvel su Disney+, i
fan si sono già riversati su Reddit per discutere
le loro teorie sul futuro di Kamala nel MCU. Sebbene la
Marvel abbia sfatato le teorie
sulla capacità di Kamala di mutare forma, l’episodio ha lasciato
molti aspetti irrisolti e ha sollevato ancora più domande che
risposte quindi, ai fan della Marvel, non manca sicuramente il
materiale su cui basare le proprie teorie.
Il finale di Ms. Marvel non solo ha rivelato che
Kamala Khan è la prima mutante del MCU, ma ha anche
presentato una scioccante scena mid-credits che ha visto
Brie Larson tornare nei panni di Carol
Danvers dopo essersi apparentemente scambiata con Kamala
nella sua camera da letto da adolescente – e i fan hanno molte idee
su cosa questa svolta possa significare.
Kamala Khan ha un DNA da
Inumano
Sebbene tutti gli indizi
portino a pensare che Kamala Khan sia una mutante,
l’utente di Reddit
avataraurin teorizza che la mutazione riscontrata nel
DNA di Kamala sia in realtà un segno della sua identità di
Inumana: “Penso che il braccialetto abbia attivato
il DNA Inumano [di Kamala], il che ha fatto sì che Kamala avesse
una connessione più forte con il suo DNA Noor”.
La storia di Kamala
Khan è effettivamente legata agli Inumani nei fumetti, ma
sembra che il MCU abbia deciso di
prendere una strada diversa con il personaggio. Tuttavia, se il
MCU
introdurrà gli Inumani a un certo punto, sembra logico che Kamala
avrà qualcosa a che fare con loro.
Kamala è il mutante “zero”
Come e quando il MCU introdurrà i
mutanti (e di conseguenza gli X-Men) è stato un
grande argomento di dibattito per molto tempo, e Ms. Marvel sembra aver finalmente fatto un po’
di luce sulla questione. I fan sanno che è la prima mutante
confermata nel MCU, ma l’utente
420moxxy di
Redditor suggerisce che in realtà dovrebbe essere una delle prime
mutanti del mondo.
Rendere Kamala uno
dei primissimi esseri umani portatori di DNA mutante sarebbe una
trama davvero emozionante e potrebbe essere un ottimo modo per
introdurre le origini degli X-Men. Il redditor ha anche aggiunto:
“Potrebbero introdurre un giovane Charles Xavier
che impara a usare i suoi poteri e a sopravvivere in un mondo in
continua evoluzione pieno di questa nuova specie chiamata
mutanti”.
Namor sarà il prossimo mutante del
MCU
Si vocifera che
Namor apparirà nel prossimo sequel di
Black Panther, e alcuni leak sembrano confermarlo,
ma i dettagli esatti della sua introduzione nel MCU sono ancora strettamente
nascosti. Nei fumetti è uno dei primi mutanti dell’universo e il
Redditor wandadcosmos
ritiene che sarà così anche nel MCU.
Scrivono: “Sono sicuro che
Namor abbia trovato una qualche reliquia
atlantidea/azteca che ha attivato il suo gene X”, proprio come il
braccialetto di Kamala nella serie Ms. Marvel. Se dovesse essere così, sembra che
potrebbe avere un ruolo importante nell’introduzione del
personaggio – una teoria di Black Panther: Wakanda
Forever potrebbe vedere Namor come cattivo o
antieroe.
Mutanti e Inumani sono la stessa
cosa
Nei fumetti, Kamala
Khan è un Inumano – ma nel MCU sembra che sia
un mutante, quindi i fan si stanno chiedendo cosa stia esattamente
facendo il MCU con questi due
concetti simili (ma chiaramente diversi). Una teoria del Redditor
gab_knotter
suggerisce che in questo universo “inumano” e “mutante”
significhino la stessa cosa.
La teoria fa riferimento a
un’importante citazione dell’episodio finale di Ms. Marvel, in cui Kamala
dice che, qualunque sia la sua identità, sarà solo un’altra
“etichetta”. Forse questo è il modo in cui il MCU conferma che
“inumano e mutante sono solo etichette diverse che designano la
stessa cosa”.
Carol Danvers ha trovato il
secondo braccialetto
L’apparizione di
Captain Marvel nella scena
mid-credits del finale di Ms. Marvel è stata una grande sorpresa, ma
l’utente di Reddit antonindolohov
ritiene che in realtà abbia completamente senso, se i fan
considerano la precedente apparizione della
Danvers nel MCU.
Ha scritto: “Nella scena
post-credit di Shang-Chi, vediamo Wong che
informa Bruce e Carol dei dieci
anelli e chiede loro se possono identificarli… quindi immagino che
Carol abbia trovato il sentiero dei dieci anelli e abbia trovato il
secondo braccialetto”. I due spiegano poi che il contatto di
Carol con il braccialetto l’ha costretta a
scambiarsi con Kamala, come i fan hanno visto alla
fine di Ms. Marvel.
Monica Rambeau è una mutante
Il termine “mutante” non è mai
stato usato per definire la Rambeau durante il suo
periodo in WandaVision, ma ci sono molte
somiglianze tra MonicaRambeau e
KamalaKhan che non dovrebbero
essere trascurate. Il Redditor homeslixe nota
che i poteri di Kamala “assomigliano di più a
quelli di Monica Rambeau, se ci penso bene”.
La Rambeau ha
scoperto i suoi poteri dopo aver viaggiato attraverso l’Hex in
Wandavision, quindi molti fan suggeriscono che
questo ha risvegliato il suo gene mutante nello stesso modo in cui
il braccialetto ha risvegliato il gene mutante di Kamala e le ha
dato la possibilità di usare i suoi veri poteri.
I Djinn sono una fazione di
Inumani
Per la maggior parte degli
episodi di Ms. Marvel, si è creduto che Kamala
Khan fosse un Djinn, anche se sono state
fornite poche spiegazioni sul significato di questo termine. Alcuni
teorizzano che Djinn sia solo un termine folcloristico usato per
riferirsi agli Inumani o ai mutanti, mentre una teoria del Redditor
blackbird2285
suggerisce che i Djinn siano in realtà un vero e proprio
gruppo di Inumani, affermando: “Sarebbe piuttosto figo se i Djinn
fossero solo una fazione di antichi Inumani“.
Questa teoria prevede un confronto
tra i Djinn e la “Famiglia Reale di
Attilan“, un’altra fazione di Inumani dei fumetti. Forse i
Djinn sono solo Inumani che hanno vissuto nella Dimensione Noor,
proprio come la Famiglia Reale vive ad Attilan. Questo potrebbe
anche essere un modo semplice per reintrodurre Black
Bolt e i suoi amici nel MCU.
Nick Fury sta indagando sui
mutanti
Alla fine di Spider-Man: Far From Home, è stato rivelato
che Nick Fury è in realtà scomparso dal pianeta da
qualche tempo, mentre lui e Maria Hill sono stati
sostituiti sulla Terra dagli Skrull. Il redditor
kostispat257
suggerisce che attualmente stanno “indagando sugli agenti dormienti
Kree” – o, come suggerisce questa teoria, sui
mutanti.
Una dettagliata teoria sul perché
il MCU stia
introducendo i mutanti in questo momento, suggerisce che i mutanti
siano stati effettivamente creati dai Kree e
collocati sulla Terra come gli “agenti dormienti” di cui parla
Talos in Far From Home. Ci sono molte cose su
Nick Fury che non hanno molto senso al momento, ma
questa teoria getta un po’ di luce su di esse.
Captain Marvel introdurrà i
Fantastici Quattro
Sebbene sia già stato rivelato che
i Fantastici Quattro stanno per approdare nel
MCU, non è
ancora chiaro come ciò avverrà esattamente. Molte cose sono in
sospeso, ma l’utente di Reddit hailstate2023
suggerisce che Captain Marvel avrà qualcosa a che
fare con tutto ciò.
Il braccialetto di Ms.
Marvel è stato
originariamente trovato al braccio di un alieno dalla pelle blu che
molti ipotizzano essere un Kree, il che suggerisce
che il braccialetto potrebbe essere in realtà un
Nega-Band – un dispositivo dei fumetti che
trasporta chi lo indossa nella Zona Negativa.
Questa teoria suggerisce che la Danvers potrebbe “fare da tramite”
tra la Terra e la Zona Negativa, dove secondo molti fan sono
attualmente intrappolati i Fantastici Quattro.
I dieci anelli erano un tempo il
secondo braccialetto
Forse una delle teorie più
interessanti che circolano su Reddit è quella di infinite-swordfish60,
che suggerisce che i dieci anelli di
Shang-Chi siano in realtà il gemello del bracciale di
Kamala, ma “scomposto” in dieci pezzi. L’utente fa
riferimento alla scena post-credit di Shang-Chi e
si chiede: “E se [l’anello] stesse cercando di comunicare con il
suo gemello, il braccialetto?”.
Questa teoria non si rifà ai
fumetti in manier tanto accurata quanto altre in questa lista, ma
sarebbe un grande colpo di scena che nemmeno i fan più accaniti dei
fumetti si aspetterebbero mai. Sarebbe anche un’ottima occasione
per integrare uno dei migliori nuovi personaggi della Fase
4, Shang-Chi, nella storia generale del
MCU.
Prima di liquidare il rumor a quello
che potrebbe rivelarsi, ovvero solo un rumor, vale la pena di
notare un paio di cose: diversi scoop affidabili (o
semi-affidabili, comunque) hanno alluso alla storia, e più volte
Kevin Feige ha parlato con Spielberg della
possibilità di dirigere un futuro progetto MCU.
Ovviamente, nulla di tutto ciò
significa che abbia effettivamente accettato di dirigere i
Fantastici Quattro o addirittura che questo report possa essere
veritiero, ma vale sicuramente la pena tenere d’occhio la faccenda.
Dopotutto, i Marvel Studios sono riusciti a
arruolare Sam Raimi con un preavviso abbastanza
breve dopo che Scott Derrickson si è separato dal
Dottor Strange nel Multiverso della follia.
Sappiamo ancora molto poco dei piani
di Feige per la prima famiglia della Marvel, ma John
Krasinski è apparso nei panni di Reed Richards nel sequel
di Doctor Strange. Il personaggio ha
incontrato la sua fine per mano di Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen), e
sappiamo che il casting della star/regista era dettato al 90% da un
regalo che Feige ha voluto fare ai fan, che da tempo volevano
proprio Krasinski nei panni di Richards. Inoltre, vale la pena
ricordare il fatto ceh Feige cerca un grande regista per Fantastici
Quattro, e chi c’è al momento di più grande di Steven
Spielberg?
La colonna sonora di
Thor: Love and Thunder è
composta da tantissimi brani di successo, che spaziano da iconici
inni rock a brani pop più contemporanei. Il regista Taika
Waititi ha contribuito a spingere il franchise di Thor in
una nuova direzione quando è subentrato nel MCU con Thor:
Ragnarok. Ha dato alla serie del Marvel Cinematic
Universe un tono comico, colori più vivaci e una grandissima
colonna sonora. Tra queste, il classico dei LedZepplin “Immigrant Song“,
utilizzato per la battaglia finale tra il Thor di
Chris Hemsworth e l’Hela di
Cate Blanchett.
Thor: Love and
Thunder segna il ritorno di Thor per la prima volta da
quando ha lasciato la Terra con i Guardiani della Galassia in
Avengers:
Endgame. Il film della Fase 4 del MCU segue il viaggio
dell’eroe alla scoperta della sua vera identità in questo
vasto universo, che diventa un po’ più complicato quando la sua ex
fidanzata, Jane Foster (Natalie
Portman), acquisisce i suoi poteri grazie a un Mjolnir
ricostruito, divenendo Mighty Thor. Il Dio del
Tuono potrebbe essere geloso all’inizio, ma si rende conto che lei
è proprio ciò che gli mancava nella vita. La svolta da supereroe di
Jane arriva anche nel momento perfetto, dato che
Gorr il Macellatore di Dei (Christian
Bale) inizia a scatenarsi nella galassia uccidendo
ogni dio che trova sulla strada.
Mentre il dramma, la commedia e
l’azione si susseguono, la narrazione di Thor: Love and
Thunder è accompagnata da musiche memorabili. Il
veterano del MCUMichael
Giacchino ha curato la colonna sonora del film, ma
Taika Waititi ha ancora una volta messo da parte
una straordinaria collezione di canzoni famose. Ecco una guida
completa alla colonna sonora di Thor: Love and
Thunder, con indicate le sequenze specifiche che
accompagnano.
“Only Time” di
Enya – La canzone di Enya, tratta dall’album A
Day Without Rain del 2000, dà il via alla colonna sonora di
Thor: Love and
Thunder, mentre l’intera linea temporale del MCU di Thor viene
ripercorsa in un montaggio iniziale narrato da
Korg (Taika Waititi).
“Welcome To The
Jungle” dei Guns N’ Roses – L’iconica
canzone rock del 1987, tratta dall’album Appetite For
Destruction dei Guns N’ Roses, risuona quando Thor si unisce
ai Guardiani della Galassia in battaglia.
“Paradise City” dei Guns N’
Roses – La seconda canzone dei Guns N’ Roses nella colonna
sonora di Thor: Love and
Thunder introduce l’inedito look turistico di New
Asgard.
“Old Spice Sea
Chanty” di Ginger Johnson – Il jingle
dell’Old Spice si sente alla fine della pubblicità
dell’Old Spice di Valchiria.
“Fighting” di
Michael Raphael – La successiva canzone di
Thor: Love and
Thunder accompagna il momento in cui
Thor, Re Valchiria (Tessa
Thompson) e Mighty Thor difendono
Nuova Asgard dall’attacco di Gorr.
“Our Last Summer”
degli ABBA – La canzone degli ABBA del 1980 è
inserita in un montaggio che racconta ciò che è accaduto prima che
Jane e Thor si lasciassero.
“Family Affair” di
Mary J. Blige – La colonna sonora di
Thor: Love and
Thunder include anche Mary J. Blige, quando
Valchiria suona “Family Affair”
per mostrare a Jane il suo altoparlante
portatile.
“Sweet Child O’
Mine” dei Guns N’ Roses – La terza
canzone dei Guns N’ Roses viene riproposta più volte nel film, ma
la prima è quando Thor, Jane e
Valchiria combattono contro Zeus
(Russell Crowe) nella Città Onnipotente.
“Goodies” di
Ciara – il singolo di debutto di Ciara del 2004
viene proposto mentre Thor, Jane
e Valchiria si trovano sulla nave asgardiana in
partenza dalla Città Onnipotente.
“Hey Ninny-Nonny”
di Taika Waititi – canzone originale di
Taika Waititi, cantata da Korg
quando Thor e Jane parlano dei
loro sentimenti sulla nave.
“November Rain”
dei Guns N’ Roses – L’ultima canzone dei Guns N’
Roses nella colonna sonora di Thor: Love and
Thunderaccompagna
il combattimento finale di Thor e Mighty
Thor con Gorr.
“Rainbow In The
Dark” di Dio – Quest’ultima canzone è
stata scelta per i titoli di coda di Thor: Love and
Thunder.
Grazie alla lotta tra Gorr il
macellatore di dei (Christian
Bale),
Thor(Chris
Hemsworth) e i suoi alleati, in Love and Thunder vengono poste le basi
per l’introduzione di personaggi nuovi all’interno
dell’MCU. Sappiamo quanto il
franchise ami creare aspettative nel proprio pubblico sul futuro e
anche Thor: Love and Thunder, come tutti gli altri
film della Fase 4, è
un anello di una catena più ampia.
In particolare, il quarto film da
solista di Thor amplia notevolmente il
Marvel Mythos: se durante la
Saga dell’Infinito gli Asgardiani sembravano
essere le uniche divinità mitologiche presenti nell’MCU,
ora sappiamo che gli dei del franchise sono tanti e provengono dai
culti più disparati. Prima lo show Disney+Moon
Knight e poi Thor: Love and
Thunder hanno dimostrato che nella
Marvel ci sono numerosi
pantheon. Dopo le divinità egizie di Moon
Knight, Love and Thunder introduce
una città divina, Omnipotent City, e un’enorme minaccia
per gli dei: Gorr.
Proprio a Omnipotent City
si svolge un’enorme battaglia. Al di là dei fini
drammatici, la scena offre al pubblico un piccolo assaggio
delle diverse divinità che popolano l’MCU. Forse non tutti i
personaggi visti in Thor: Love and
Thunder torneranno in futuro, ma alcuni potrebbero
davvero essere i pilastri delle prossime fasi…
Hercules
Probabilmente, il
personaggio più importante introdotto da Thor: Love
and Thunder è Hercules. Interpretato da
Brett Goldstein, il figlio di Zeus è il dulcis
in fundo del film. Fa il suo debutto nella scena a metà dei
titoli di coda, vestito con un abito quasi identico al costume dei
fumetti degli anni Sessanta e Settanta e con in mano la sua iconica
clava. Poco prima di vedere Ercole sulla scena,
nel film si sente Zeus (Russell
Crowe) incaricare il figlio per una missione
contro Thor. Questo dettaglio allude al fatto che
Ercole sarà un cattivo in Thor 5, anche se chi ha
letto i fumetti sa che alla fine Ercole rifiuta gli ordini
di Zeus e si allea con Thor. Detto ciò,
Hercules ha buone possibilità di entrare a far parte del
prossimo team di Avengers della Marvel.
Hera
In Thor: Love and
Thunder sembra che ci sia Zeus dietro
al conflitto tra Ercole e Thor, quando nei
fumetti è Hera la mente dietro ai problemi del
semidio. Dal momento che sia il marito che il
figliastro di Hera sono parte dell’MCU, la dea potrebbe
facilmente subentrare nel franchise. Sia nella mitologia che nei
fumetti, Hera è la matrigna di Hercules.
Hera è malvagia
e gelosa dell’affetto che Zeus nutre per il semidio.
I suoi piani causano molte delle tragedie nella vita di
Ercole. Nei fumetti, Hera è un cattivo in
piena regola per il figliastro e i suoi alleati. Lo stesso potrebbe
accadere alla sua controparte MCU, che
probabilmente odierà Ercole anche in
live-action.
Ares
L’arrivo di Zeus e
degli dei greci nell’MCU apre la strada anche
ad Ares. Il personaggio ha tutte le potenzialità
necessarie per diventare un nemico importante sia per
Ercole che per
Thor. D’altronde, nella Marvel Comics il Dio della
Guerra è uno dei più grandi nemici di Ercole ed
è una minaccia ricorrente tra i più potenti eroi della Terra.
Ares è stato anche un membro degli Oscuri
Vendicatori, storia che potrebbe essere inserita
nell’MCU, magari già nella
creazione di un squadra di anti-eroi per il film Thunderbolts.
Quasar
Verso la fine di Thor: Love and
Thunder si vede una statua di
Eon nel tempio di Eternità. Nei fumetti,
Eon è una potente entità cosmica che fa di tutto per
garantire che l’universo sia al sicuro dalle minacce
intergalattiche (come Thanos). Adempie i suoi doveri
scegliendo un campione che lui stesso disegna come Protettore
dell’Universo. I suoi due campioni più noti sono Capitan
Mar-Vell e Quasar, un eroe dotato dei poteri di
Lanterna Verde e un membro poco noto dei
Vendicatori. Nell’MCUMar-Vell è
già stato reinventato con il personaggio femminile Capitan
Marvel, ma non c’è
nessun Quasar. Forse la statua di Eon
accenna all’introduzione di Quasar nell’MCU…
Ra
Thor: Love and Thunder ha
confermato la presenza nell’MCU di Ra. Nel
film, Thor ha inserito la divinità egizia nell’elenco
degli dei che sperava di reclutare a Omnipotent City.
Anche se non è stato nominato in Moon
Knight, nella mitologia Ra è in cima al
pantheon egizio. Ora che Thor ne ha parlato
nell’MCU, Ra (noto
anche come Atum) potrebbe svolgere un ruolo chiave nella
prossima avventura di Marc Spector in
Moon Knight 2…
Warlord Kaa
In Thor: Love and
Thunder viene esplorato il Regno delle
Ombre. Questa linea narrativa crea la possibilità che
Kaa minacci un eroe MCU in una battaglia
futura. Introdotto in un fumetto del 1960, il malvagio padrone del
Regno delle Ombre è un criminale minore della
Marvel Comics.
Kaa ha fatto alcune incursioni sulla Terra, dove si è
scontrato con la squadra di supereroi di Ercole e
con Hulk. Ora che il Regno delle Ombre è
ufficialmente una dimensione dell’MCU, il suo capo non può
essere escluso dal franchise.
Knull
Nello spiegare la storia d’origine
di Gorr, Thor: Love and Thunder parla del
dio Knull. Nei fumetti, Knull è colui che
brandisce la Necrosword prima che venga presa da
Gorr. Ovviamente, non è quello che succede
nell’MCU e, anche se non è
ancora chiara la storia live-action del personaggio, è plausibile
che prossimamente Knull comparirà sulla scena. Anche
se privo della sua spada, Knull potrebbe facilmente
diventare uno dei criminali più pericolosi dell’MCU. Come dio antico,
onnipotente e creatore dei simbionti, Knull possiede tutto
quello che serve per devastare la Terra.
Venom
Attraverso il Multiverso,
Spider-Man:
No Way Home aveva già introdotto
Venom. Tuttavia, Thor: Love and
Thunder fa un passo in più. Nei fumetti,
la Necrosword di Knull è il primo simbionte,
fatto che chiarisce perché nel film l’arma influisce pesantemente
sulle azioni di Gorr. E, parlando di simbionti, non si può
escludere Venom. Appare chiaro che l’MCU sta girando attorno al
personaggio, forse per preparare il terreno ad un grande ruolo per
il cattivo.
Morte (Lady Morte)
Oltre a Adam
Warlock, Lady Morte è l’altro grande personaggio
legato alla storia di Thanos che ancora manca
nell’MCU. Quando
Thanos, ossessionato dall’incarnazione fisica
Morte, cancella metà dell’universo in Avengers:
Infinity War, il personaggio non viene nemmeno
nominato. Tuttavia, Thor: Love and
Thunder dimostra che Morte esiste da qualche
parte nell’MCU. Come Eon,
anche lei possiede una statua costruita in suo onore nel tempio di
Eternità.
Tribunale Vivente
Un altro personaggio
presente in versione statuaria nel tempio di Eternità è
Tribunale Vivente. Già Doctor Strange 2 aveva fatto cenno
a Living Tribunal, per poi dimenticarsene nel
film successivo. Dopo Thor: Love and
Thunder non sembrano esserci dubbi sull’arrivo del
personaggio nell’MCU. Non a caso, la statua
di Tribunale Vivente è un po’ più prominente rispetto alle
altre. Sicuramente, il livello di potere della misteriosa entità
cosmica nella Marvel Comics pone le basi per un
grande personaggio anche per l’MCU.
Nel corso degli anni la
Marvel ha regalato al
pubblico diverse sorprese sul grande schermo, ma poche eccentriche
come le capre urlanti di Thor: Love and Thunder. Il
secondo film di Taika Waititi sul Dio del Tuono ha
ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica, ma ha
comunque battuto Thor:
Ragnarok al botteghino, forse anche grazie al
senso dell’umorismo tipico di Waititi, che qui si conferma
ulteriormente. Resta però da chiedersi se l’aggiunta delle capre
sia stata un’idea originale di Waititi, o provenga
dagli stessi fumetti di Thor.
All’inizio del film,
Thor riceve in dono le capre da Re
Yakan (Stephen Curry) per aver salvato la
popolazione del pianeta Indigarr da una minaccia esterna. Per tutta
la durata di Thor: Love and
Thunder, i destrieri del Dio del Tuono hanno urlato
sullo schermo; mentre Thor (Chris
Hemsworth) lottava per fermare il dio assassino
Gorr il Macellatore di Dei (Christian
Bale), insieme alla sua ex Jane Foster/Mighty
Thor (Natalie
Portman), Valchiria (Tessa
Thompson) e Korg (Taika
Waititi), le capre hanno fatto da spalla e da bizzarro
“mezzo di trasporto” del gruppo.
Le loro urla stridenti ci hanno
fatto morire dal ridere anche se forse, a tratti, sono risultate un
po’ eccessive. Per questo motivo, gli spettatori si sono chiesti se
le capre urlanti, all’interno del film, rappresentino un ulteriore
sollievo comico o una semplice distrazione dal resto della trama di
Thor: Love and
Thunder. La vera origine delle capre va comunque ben
oltre il semplice divertimento e siamo qui per analizzarlo.
Perché le capre di Thor: Love and
Thunder urlano?
Le urla delle capre di
Thor: Love and
Thunder hanno trovato ispirazione in
Taylor Swift e nella sua canzone “I knew you were
Trouble”, rielaborata con dei meme sui social, ma possono essere
ricondotte alla storia della Marvel e, più
specialmente, alla mitologia norrena. Sebbene non abbiano nome in
Love and Thunder, le capre
Toothgrinder e Toothgnasher hanno
fatto diverse apparizioni nei fumetti, con la loro prima entrata in
scena nel 1976. Ma il loro vero e proprio ingresso nella
letteratura è molto più antico e risale alla
“Hymiskviða” dell’Edda in prosa
del XII secolo. Tuttavia, le loro urla sono interamente
un’invenzione di Taika Waititi, un’estensione del
suo stile di commedia bizzarro e talvolta eccessivo.
Le capre di Thor: Love and Thunder
devono a Taylor Swift le loro origini
Come dicevamo, secondo le
interviste di Waititi, le capre urlanti di
Thor 4 possono ringraziare Taylor
Swift e la sua “I Knew You Were Trouble”
del 2012 per la loro origin story nel film. Sebbene
Thor: Love and
Thunder sia approdato al cinema 10 anni dopo
l’uscita della canzone, il meme su Internet di una capra che urla
il ritornello della canzone è stato una costante di tutto il
decennio. A quanto pare, un addetto alla post-produzione ha
riscoperto il meme della capra e ha aggiunto la colonna sonora a
uno degli aggiornamenti dell’animazione delle capre, e Waititi l’ha
apprezzato a tal punto che la gag è stata inserita nel film.
Le capre di Thor: Love and Thunder
sono nei fumetti Marvel?
Sebbene Thor: Love and
Thunder abbia lasciato molte domande senza
risposta, i destrieri del Dio del Tuono non sono una di queste. Le
fedeli capre di Thor sono state al suo fianco fin dalla loro
introduzione nel Thor Annual #5 del 1976. Tra le loro
avventure, ricordiamo l’originale addomesticamento dei due animali
da parte di Thor su suggerimento di Loki in
Journey Into Mystery #623, e un viaggio sia a Hel che a
Heven, il primo in Thor #365 e il secondo in Original
Sin #5.1. Una delle capre, Toothgnasher, ha
persino trascorso del tempo con il Punitore in
Punisher Kill Krew.
Grazie alle sue capre urlanti,
Thor: Love and
Thunder può rivendicare influenze che
attraversano i secoli, dalla poesia antica alla musicalità moderna,
pur essendo del tutto in linea con le sue origini fumettistiche.
Sebbene quest’aggiunta ironica possa risultare fastidiosa per
alcuni spettatori, essa racchiude davvero gli easter egg, i
riferimenti alla Marvel e le influenze
eclettiche che rendono i fumetti, e in particolare
Thor, così stravaganti. È giusto, in questo caso,
che lo stesso tono dei fumetti sia così prevalente nell’ultimo
contributo di Waititi alla serie di film su Thor.
La Disney ha scelto Dean
Fleischer-Camp per dirigere il prossimo remake live-action
di Lilo &
Stitch. Fleisher-Camp sta facendo circolare il suo
nome grazie a Marcel the Shell With Shoes On, il suo ultimo
progetto per la A24. Nel
frattempo, Chris Kekaniokalani Bright è in
trattative per scrivere la sceneggiatura di Lilo &
Stitch, con Dan Lin, Jonathan
Eirich e Ryan Halprin alla produzione. A
parte questo, si sa poco del remake in live action del film.
Come riportato da
Deadline,Dean Fleischer-Camp dirigerà il
prossimo adattamento live-action di Lilo &
Stitch per la Disney. La notizia arriva in mezzo
al successo di critica del suo nuovo film d’animazione, Marcel the
Shell With Shoes On, che è attualmente sulla buona
strada per guadagnare $ 1 milione al botteghino. Al momento, una
data di uscita per Lilo &
Stitch rimane sconosciuta. Il film segnerà il
primo film live-action di Fleischer-Camp in un grande studio.
Il regista Walter
Hill è noto per la sua capacità di contaminare e
ridefinire i generi cinematografici, inserendo nei suoi film
elementi apparentemente contrastanti ma che grazie alla sua
maestria si fondono alla perfezione, dando vita ad opere uniche.
Suoi sono infatti titoli cult come Driver l’imprendibile,I guerrieri della notte, 48 ore e Strade di
fuoco. Si tratta di film “ruvidi”, che mescolano la brutalità
di contesti sociali difficili a personaggi in cerca di rivalsa. Uno
dei suoi ultimi film, Undisputed,
realizzato nel 2002 porta avanti queste caratteristiche, mescolando
elementi da prison movie con quelli dei film sulla
boxe.
Scritto dallo stesso Hill insieme a
David Giler, a partire da una loro storia
originale, Undisputed nasce dal desiderio del regista di
realizzare un film incentrato sulla boxe. Lo spunto per il film si
presentò loro nel 1992, quando il campione dei pesi massimi
Mike Tyson venne condannato ad alcuni anni di
prigione. A partire da quell’evento i due decisero di scrivere la
storia di una celebrità che si ritrova a dover fare i conti con la
sua nuova vita in carcere. Ciò permise loro non solo di raccontare
il declino di un uomo, ma anche la durissima realtà del sistema
penitenziario statunitense.
Al momento del suo arrivo in sala,
Undisputed mancò però di ottenere importanti
riconoscimenti da parte di critica e pubblico. A renderlo
maggiormente popolare è stato però il mercato home-video,
dove ottenne grande successo divenendo un vero e proprio cult.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alla serie di
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Undisputed: la trama del film
Protagonista del film è
George “Iceman” Chambers, campione del mondo dei
pesi massimi di pugilato, la cui carriera viene distrutta a causa
del suo arresto con l’accusa di stupro. Arrivato in prigione, egli
è ormai un uomo finito e senza più speranze. Venuto però a sapere
dell’esistenza di un programma di boxe interno al carcere, George
decide immediatamente di iscrivervisi. Campione indiscusso
all’interno della prigione è Monroe Hutchen, il
quale è imbattuto da dieci anni. Mentre si inimica l’intera
comunità carceraria, George decide di prepararsi all’incontro,
desideroso di dimostrare di non essere secondo a nessuno.
Undisputed: il cast del film
Per i due protagonisti del film, il
regista dichiarò di aver sempre pensato a due attori di colore, in
quanto ciò avrebbe conferito maggior credibilità al modo in cui
questi vengono trattati nel film. Il ruolo di George Chambers è
dunque stato assegnato a Ving Rhames,
principalmente noto per essere stato Marsellus Wallace in Pulp Fiction. L’attore
aveva passato due anni a mettersi in forma per un altro film
biografico incentrato su di una leggenda della boxe, ma quando quel
progetto fallì, la sceneggiatura di Undisputed ha
attirato la sua attenzione, spingendolo a riprendere il suo
allenamento per questo film.
Nel ruolo del campione Monroe
Hutchen vi è invece l’attore Wesley Snipes,
celebre per aver recitato nella trilogia di Blade. Desideroso di
mostrarsi al meglio per il personaggio, Snipes ebbe modo di
allenarsi nella boxe con Emanuel Steward, noto per
aver addestrato diversi campioni del mondo. Al momento di dove
girare il loro incontro, i due attori rifiutarono di farsi
sostituire da controfigure e diedero vita ad una coreografia di
lotta estremamente realistica, con colpi molto vicini all’essere
veri. Nel film compare inoltre l’attore Peter
Falk nei panni di Mendy Ripstein, un anziano capo
mafia che organizzerà l’incontro tra i due pugili.
Undisputed: la serie di
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Divenuto un buon successo grazie
alla sua distribuzione in home-video, il film ebbe poi tre
sequel, anche se con regista e cast diversi rispetto all’originale.
Questi sono Undisputed II: Last Man Standing, uscito nel
2006, Undisputed III: Redemption, uscito nel 2010, e
Undisputed 4 – Il ritorno di Boyka, uscito nel 2016. Nel
primo dei sequel vi è sempre il personaggio di George Chambers,
anche se ad interpretarlo è un diverso attore. Compare qui anche il
personaggio Yuri Boyka, interpretato da ScottAdkins, che diventerà poi il protagonista
principale dei successivi due sequel.
È possibile fruire di
Undisputed grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 14 luglio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Nota come una delle celebrità più
poliedriche del panorama statunitense, Jennifer
Lopez è stata anche protagonista di film di vario genere e
di buon successo. Tra questi si annoverano titoli come Le ragazza di Wall Street,
Ricomincio da me, Il ragazzo della porta
accanto e Shall We Dance?. Prima di
tutti questi vi è però stato il thriller Via
dall’incubo, diretto nel 2002 da
MichaelApted, regista noto per
film come La ragazza di Nashville, Occhi nelle tenebre e
Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero. Scritto da
Nicholas Kazan, il film in questione ha permesso
alla Lopez di affermarsi come attrice drammatica e ricca di
carisma.
Il film è l’adattamento
cinematografico di Black and Blue, un romanzo scritto da
Anna Quindlen nel 1998 e divenuto uno dei best
seller assoluti del momento. All’interno di questo racconto si
sviluppano una serie di temi ancora oggi particolarmente attuali.
Il tutto ruota intorno ad una donna succube che decide di
riprendere in mano la propria vita rispondendo ai soprusi del
marito. Il film si concentra così sugli aspetti peggiori della
figura maschile, comunque non generalizzata. Ne nasce un’opera che
mira all’emancipazione e anche ancora oggi è in grado di insegnare
molto a riguardo.
Forse un po’ dimenticato, si tratta
di un titolo che meriterebbe di essere riportato in auge, anche
alla luce della recente scomparsa del suo regista. Tra colpi di
scena e tanta tensione, non mancherà di attrarre i fan del genere.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Via dall’incubo: la trama del film
Protagonista del film è
Slim, una giovane cameriera in una tavola calda di
Los Angeles. Proprio sul luogo di lavoro, la ragazza incontra un
giorno il ricco e affascinante Mitch, dal quale
rimane subito stregata. In breve i due intraprendono una relazione
che li porta nel giro di breve a sposarsi e a dare alla luce una
figlia Gracie. Gli spensierati anni che Slim ha
passato insieme al marito vengono però irrimediabilmente macchiati
dalla scoperta dei molteplici tradimenti di lui. Nel tentativo di
riaffermare la propria dignità, Slim decide di chiedere il
divorzio, andando però incontro ad una reazione inaspettata.
Mitch, infatti, si dimostra violento
come non mai, arrivando a colpirla e a negarle quanto lei chiede.
Dal suo punto di vista, Slim è di sua proprietà. Da quel momento la
donna si ritrova a vivere un vero e proprio incubo. Nonostante il
suo tentativo di fuga insieme alla figlia, verrà continuamente
rintracciata da Mitch, ormai più folle che mai. Slim comprende
allora che l’unico modo per uscire da quella situazione non è
scappare, ma contrattaccare. Inizia così ad apprendere l’uso delle
arti marziali, in attesa di scontrarsi nuovamente con il suo
inseguitore.
Via dall’incubo: il cast del film
Per il ruolo di Slim era
inizialmente stata considerata l’attrice Sandra
Bullock. Tuttavia, i produttori finirono con lo scegliere
Jennifer Lopez. Il
regista si disse piuttosto preoccupato di questa scelta, essendosi
imbattuto in voci che descrivevano la cantante e attrice come una
diva particolarmente autoritaria. Tali pettegolezzi si rivelarono
però infondati nel momento in cui la Lopez si dimostrò
completamente disponibile al dialogo e pronta a intraprendere anche
azioni complesse per il suo personaggio. L’attrice, inoltre, si
impegnò nell’imparare a praticare l’arte del krav maga. Tali
allenamenti le permisero di sfoggiare poi una buona preparazione
fisica nelle scene che richiedevano scontri fisici.
Nei panni della figlia Gracie vi è
l’attrice Tessa Allen, qui al suo debutto
cinematografico. Oggi la Allen è nota in particolare per le serie
Providence e General Hospital. Billy
Campbell, noto anche per i film Le avventure di
Rocketeer e Dracula di Bram Stoker, interpreta qui il
marito violento Mitch. Juliette Lewis, attrice
affermatasi negli anni Novanta per i film Cape Fear e
Assassini nati – Natural Born Killers, è invece presente
nel ruolo di Ginny, migliore amica di Slim. Dan
Futterman è Joe, ex ragazzo di Slim, mentre Fred
Ward è il padre della protagonista. L’attrice
Janet Carroll compare invece nel ruolo della madre
di Mitch.
Via dall’incubo: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Via
dall’incubo è infatti disponibile nel catalogo
di Rakuten TV e Chili. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di giovedì 14 luglio
alle ore 21:25 sul canale
Nove.
I cosiddetti legal thriller
sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel
vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i
titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo,
portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al
mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel
mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican, Presunto innocente e Il cliente sono solo alcuni dei titoli più famosi.
Negli ultimi anni si possono invece annoverare film come
Michael Clayton, Il caso di Thomas Crawford
e Una doppiaverità
(qui la recensione).
Diretto nel 2016 da Courtney
Hunt, qui alla sua seconda opera dopo l’acclamato
Frozen River, il film si configura come un avvincente
thriller incentrato sul concetto di verità e su quanto questo possa
dimostrarsi ambiguo. Scritto da Nicholas Kazan,
figlio del celebre regista Elia, Una doppia verità si
discosta dai canoni del genere portando avanti una ricerca
introspettiva dei suoi personaggi, costruendo parallelamente una
vicenda quantomai intricata, che gioca con lo spettatore e le sue
aspettative. L’intento conclamato, infatti, era quello di mettere
in scena la forte ambiguità tipica degli avvocati difensori.
Pur non essendosi affermato come un
buon successo, cadendo parzialmente nell’anonimato, Una doppia
verità ha il merito di affrontare in modo interessante tale
concetto, dimostrando quante interpretazioni e versioni di questa
possano davvero esistere. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Una doppia verità: la trama del film
Protagonista del film è l’avvocato
difensore Richard Ramsey, il quale è da sempre
convinto che la verità possa essere modellata a proprio piacimento
nell’aula del tribunale. A metterlo fortemente in crisi a riguardo,
però, si presenta il caso del giovane Mike
Lassiter. Il ragazzo è stato sorpreso sulla scena del
crimine, vicino al corpo senza vita di suo padre e per di più con
un coltello insanguinato in mano. Davanti a queste prove
schiaccianti, il giovane viene accusato di omicidio volontario e
non sembra poterci essere altra versione rispetto a questa verità.
Lassiter, tuttavia, è convinto di poterlo far scagionare.
Il caso si fa però più complesso del
previsto quando Mike decide di chiudersi in un silenzio
impenetrabile, negando ogni possibilità di collaborazione. Ciò
costringe Richard a ricercare da sé prove a sufficienza per
dimostrare l’innocenza del ragazzo, ammesso che egli possa esserlo
davvero. Mentre nuovi elementi emergono a complicare la situazione
e a indebolire la difesa già traballante di Richard, l’avvocato
deve fare i conti con i metodi della nuova collega
Janelle e la reticenza della madre di Mike,
Loretta. Più si addentra nella storia della
famiglia Lassiter, però più una serie di segreti indicibili
verranno alla luce, facendo prendere alla vicenda una piega
inaspettata.
Una doppia verità: il cast del film
Ad interpretare il ruolo del
protagonista, l’avvocato Richard Ramsey, era originariamente stato
contattato l’attore Daniel Craig. Questi,
tuttavia, rinunciò al ruolo pochi giorni prima dell’inizio delle
riprese, costringendo i produttori a trovare un sostituto. Ad
ottenere il ruolo è così stato l’attore Keanu Reeves,
celebre per serie di film action come Matrix e John
Wick. Egli si è trovato qui ad interpretare nuovamente il
ruolo di un avvocato, avendo già ricoperto una simile parte nel
noto film del 1997 L’avvocato del diavolo.
L’esperienza sviluppata per quel film, gli è così stata utile anche
in questo caso, rendendolo credibile nella costruzione del
personaggio.
Nel ruolo di Mike Lassiter, il
giovane accusato dell’omicidio del padre, vi è l’attore
Gabriel Basso, visto anche in Ithaca e il
recente Elegia americana. Nei panni di suo padre, Boone,
vi è l’attore Jim Belushi, celebre per la serie
comedy La vita secondo Jim. La madre di Mike, Loretta, è
invece interpretata dalla due volte premio Oscar Renée
Zellweger. Per lei questo è stato il primo ruolo
cinematografico dopo una pausa di sei anni. Nello stesso anno ha
poi recitato anche in Bridget Jone’sBaby.
Infine, nei panni dell’avvocatessa Janelle, vi è l’attrice
Gugu Mbatha-Raw, celebre per l’episodio San
Junipero di Black Mirror e per essere la giudice
Ravonna nella serie dell’MCULoki.
Una doppia verità: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Una doppia
verità è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play e Apple iTunes. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 14 luglio alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.