Chris Pine, Michelle Rodriguez sono stati i primi a entrare nel cast principale del film, seguiti da Justice Smith. Anche Hugh Grant si è unito ufficialmente al cast nei panni dell’antagonista principale che dovrebbe chiamarsi Forge Fletcher. Nel cast anche Sophia Lillis nota per aver interpretato la versione adolescente di Beverly Marsh in IT e IT – Capitolo Due, entrambi diretti da Andy Muschietti. Nel film sarà Doric.
Adler Entertainment ha diffuso il trailer di Maigret, l’annunciato nuovo film diretto da Patrice Leconte e tratto dal romanzo di Georges SIMENON “Maigret e la giovane morta”. Protagonisti del film sono con Gérard DEPARDIEU, Jade LABESTE, Mélanie BERNIER, Aurore CLÉMENT, André WILMS, Hervé PIERRE (della Comédie Française), Clara ANTOONS, Pierre MOURE, Bertrand PONCET.
La trama del film
Maigret indaga sulla morte di una giovane ragazza. Non c’è niente che la identifichi, nessuno sembra conoscerla o ricordarla. Durante le indagini Maigret incontra una delinquente, che somiglia stranamente alla vittima, e risveglia in lui il ricordo di un’altra scomparsa, più antica e più intima…
La Warner Bros Pictures Italia ha diffuso il nuovo trailer di Don’t Worry Darling, diretto da Olivia Wilde (“La rivincita delle sfigate”), e interpretato da Florence Pugh (nominata all’Oscar per “Piccole donne”), Harry Styles (“Dunkirk”), la stessa Wilde (l’imminente “Babylon”), Gemma Chan (“Crazy & Rich”), KiKi Layne (“The Old Guard”) e Chris Pine (“La cena delle spie”).
In Don’t Worry Darling Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory. L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank, Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché. Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta realmente accadendo in questo paradiso?
Un thriller psicologico audace e visivamente sbalorditivo, Don’t Worry Darling è un film potente della regista Olivia Wilde che si avvale delle straordinarie interpretazioni di Florence Pugh e Harry Styles, assieme ad un cast perfetto. Il film è interpretato anche da Nick Kroll (“How It Ends”), Sydney Chandler (“Pistol”), Kate Berlant (“C’era una volta… a Hollywood”), Asif Ali (“WandaVision”), Douglas Smith (“Big Little Lies”), Timothy Simons (“Veep – Vicepresidente Incompetente”) e Ari’el Stachel (l’imminente “Respect the Jux”).
Olivia Wilde ha diretto il film da una sceneggiatura scritta dalla sua autrice di “Le rivincita delle sfigate” Katie Silberman, basata su una storia di Carey Van Dyke e Shane Van Dyke (“Chernobyl Diaries – La mutazione”) e la Silberman. Il film è prodotto da Olivia Wilde, Katie Silberman, Miri Yoon e Roy Lee, mentre Richard Brener, Celia Khong, Alex G. Scott, Catherine Hardwicke, Carey Van Dyke e Shane Van Dyke sono i produttori esecutivi.
Il team che ha lavorato per Olivia Wilde dietro le quinte è composto dal direttore della fotografia due volte nominato all’Oscar Matthew Libatique (“A Star Is Born”, “Il cigno nero”), dalla scenografa Katie Byron (“Le rivincita delle sfigate “), dal montatore Affonso Gonçalves (“La figlia oscura”), dal compositore candidato all’Oscar John Powell (“Jason Bourne”), dal supervisore musicale Randall Poster (“No Time to Die”) e dalla costumista Arianne Phillips (“C’era una volta… a Hollywood”). New Line Cinema presenta Don’t Worry Darling che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.
Ms. Marvel ci ha lasciato con una rivelazione sconvolgente su Kamala Khan, che ci fa interrogare su chi altro nel MCU potrebbe essere un mutante. E’ ormai chiaro che gli X-Men stanno per arrivare nel MCU, ma quali personaggi esistenti e nuove aggiunte a questo mondo condiviso potrebbero essere rivelati come tali?
America Chavez
Inizialmente non avevamo dato molta importanza al fatto che Doctor Strange nel Multiverso della Follia non rivelasse l’origine dei poteri di America Chavez, ma ora sembra evidente che si tratti di una mutante.
Seguire questa strada eviterebbe di allacciarsi alla contorta storia delle origini della sua controparte a fumetti, e inoltre mostrerebbe ai fan quanto possano essere effettivamente potenti gli interessati dalla “mutazione” scoperta da Bruno nei geni di Kamala. America sarà chiaramente fondamentale per il futuro del MCU e la capacità di viaggiare tra le realtà la rende incredibilmente importante. Abbiamo tutti ipotizzato che diventerà una giovane Vendicatrice, ma se in realtà ci trovassimo di fronte a uno degli X-Men fondatori di questo mondo condiviso?
Ralph Bohner
Una delle più grandi delusioni nella memoria del MCU è stata la rivelazione che il “Quicksilver” di WandaVision era, in realtà, il residente di Westview Ralph Bohner. Questa svolta non aveva apparentemente senso, ma la spiegazione che Agatha Harkness avesse usato la magia per fargli interpretare la parte di Pietro Maximoff è stata abbastanza convincente.
Tuttavia, non aver giocato con il Multiverso e aver presentato Evan Peters come variante di Quicksilver è stata un’occasione mancata, ma che i Marvel Studios possono ancora tentare di sfruttare. Analizzando la rivelazione di Ralph Bohner, questo Pietro potrebbe essere una Variante che Harkness ha portato nel MCU usando il Darkhold (è per questo che Wanda voleva usare il libro con Billy e Tommy, se ricordate). Inutile dire che dovrebbe essere un mutante, così come la sua controparte morta nel MCU… ma ci arriveremo!
Namor Il Submariner
Quando la Marvel Comics ha rivelato per la prima volta che Namor il Submariner è un mutante, ha sottolineato il fatto che l’Homo Superior esiste da molto più tempo di quanto si pensi. Stabilire che il Namor del MCU è un mutante sarebbe un ottimo modo per mostrare che molti degli esseri “mistici” o dotati di superpoteri della Terra sono così per una ragione specifica.
È difficile dire come i Marvel Studios spiegheranno il motivo per cui non abbiamo ancora visto personaggi come il Professor X e Magneto, ma la scelta di tenerli nascosti sull’isola fittizia di Krokoa potrebbe risolvere il problema. Potete probabilmente immaginare come questo potrebbe essere collegato alla nazione segreta sudamericana da cui, secondo quanto riferito, proviene il Namor del MCU. Non vogliamo necessariamente che questo Namor si unisca agli X-Men, ma non saremmo nemmeno contrari! In ogni caso, l’idea ha un grande potenziale e speriamo che venga almeno sfiorata in Black Panther: Wakanda Forever.
Gli Inumani
Quindi, Ms. Marvel non è un Inumano, ma se la differenza tra Inumani e mutanti non fosse poi così marcata? Abbiamo ipotizzato che gli Eterni potessero essere mutanti primitivi (piuttosto che esseri artificiali ultra avanzati), ma il fatto che i Celestiali non abbiano creato mutanti non significa che non lo abbiano fatto i Kree!
Una teoria diffusa crede che il braccialetto di Kamala sia un Nega Band, cosa che ha senso se il braccio a cui è stato tolto è blu. Nei fumetti, questi alieni hanno fatto esperimenti sull’umanità (non dimentichiamo cosa hanno fatto a Carol Danvers nel MCU), quindi chi ci dice che non abbiano visitato la Terra e creato degli esseri soprannominati “Inumani” che sono, in realtà, mutanti? Sebbene gli Inumani e i mutanti siano razze diverse sulla carta, sfumare i confini tra questi due concetti nel MCU aprirebbe la porta alla comparsa di tutti questi personaggi. La famiglia reale degli Inumani potrebbe nascondersi sulla Luna, ovviamente, e la comparsa dei mutanti sulla Terra potrebbe essere legata allo Snap o alle Nebbie Terrigene.
Scarlet Witch
WandaVisionha trasformato Wanda Maximoff in Scarlet Witch, rivelando che era sempre stata destinata a prendere quel mantello. La Vendicatrice si è apparentemente liberata dalla profezia che diceva che avrebbe distrutto il mondo decimando ogni copia del Darkhold presente in tutta la realtà, quindi dove va a finire Wanda dopo Doctor Strange nel Multiverso della Follia?
È stato stabilito che la Pietra della Mente ha sostanzialmente attivato i suoi poteri, ma ora sappiamo che il braccialetto di Noor ha fatto lo stesso per Kamala Khan, dunque anche Wanda dovrebbe avere una “mutazione” al suo interno. Questo pone le basi per una sorta di adattamento di House of M, e non sarebbe difficile che Magneto venisse presentato come suo vero padre. Potrebbe manipolare la figlia per riscrivere la realtà, fondendo potenzialmente House of M con Secret Wars e lasciandoci con un MCU nuovo di zecca quando tutto sarà detto e fatto.
Monica Rambeau
A proposito di Westview, il fatto che Monica Rambeau sia un altro personaggio con una mutazione latente spiegherebbe meglio i poteri che le sono stati conferiti dal tentativo di superare l’Esa di Scarlet Witch. Si tratterebbe di un distacco dai fumetti, ma non più di quanto il background dell’agente S.W.O.R.D. sia già stato modificato.
Il fatto che Monica scopra di essere una mutante non dovrebbe costituire una sorta di rivelazione rivoluzionaria. Semmai, darebbe a Spectrum un motivo per legare con Kamala Khan. Ancora una volta, questo è il tipo di rivelazione che riteniamo più adatto a mostrare l’imprevedibilità del gene mutante e il fatto che fonti di energia esterne possano essenzialmente attivarlo. Un’enorme quantità di energia è stata scatenata quando Thanos e Iron Man hanno schioccato le dita e usato le Pietre dell’Infinito, quindi anche questo aspetto potrebbe essere messo in gioco.
Spider-Man
Con questa ipotesi stiamo imboccando una strada potenzialmente controversa. La storia delle origini di Spider-Man è, ovviamente, iconica. L’Uomo Ragno si trova nel luogo di un esperimento scientifico e viene morso da un ragno radioattivo che gli conferisce abilità straordinarie; tuttavia, questo è un aspetto che non abbiamo ancora visto riprodotto nel MCU.
Sono già stati apportati così tanti cambiamenti alla storia di Peter Parker dunque, perché non rivelare che l’arrampica-muri è un mutante? Spider-Man: Freshman Year può ancora mostrare una versione dell’adolescente che acquisisce i suoi poteri grazie al morso di un ragno, ma quell’esperienza traumatica potrebbe benissimo essere stata poco più che un tramite per far emergere le sue abilità latenti. Non tutti i fan dei fumetti sarebbero contenti di questo e non stiamo nemmeno dicendo che dovrebbe accadere, ma non si può negare che sarebbe una strada intrigante per portare Spidey verso il basso, soprattutto se l’eroe bollato come “minaccia” da TheDailyBugle.net si trovasse braccato dagli Spider-Slayers.
Bucky Barnes
Bucky Barnes è diventato un personaggio importante nel MCU e, dopo gli eventi di The Falcon e The Winter Soldier, è ora libero dalla programmazione dell’HYDRA. Questo segna un nuovo inizio per il personaggio, che però potrebbe essere facilmente sconvolto dalla rivelazione che è anche un mutante.
Cosa abbia fatto l’HYDRA per rendere Bucky un Super Soldato è sempre rimasto un concetto vago, quindi i Marvel Studios avrebbero potuto spiegare che l’organizzazione stava esplorando da tempo il gene X per collegare molti punti. Dopotutto, se avessero scoperto che Bucky era un mutante, si spiegherebbe perché gli esperimenti sono continuati e l’HYDRA ha messo gli occhi sui gemelli Maximoff. Chissà su quanti altri mutanti hanno messo le mani nel corso degli anni? In ogni caso, non ci aspettiamo che Bucky si unisca agli X-Men, ma una svolta del genere aiuterebbe a spiegare molte cose che abbiamo visto in passato e ad approfondire la storia dei mutanti nel MCU.
Thor: Love and Thunder non è affatto un disastro, ma contiene alcuni errori che potevano decisamente essere evitati. Il film ha collezionato recensioni contrastanti e il successo iniziale è crollato nella seconda settimana di proiezione. Forse a frenare il lungometraggio sono i grossi errori commessi dal regista Taika Waititi. Ci sono problemi a livello di continuità con il resto dell’MCU e non mancano i problemi nella costruzione dei personaggi. Vediamo quindi i cinque passi falsi più sostanziosi di Thor: Love and Thunder.
Thor: Love and Thunder non aggiunge niente di nuovo
Il primo problema del film è riscontrabile a livello della trama. Se il Dio del Tuono (Chris Hemsworth) è stato messo sotto torchio in opere come Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, in Thor: Love and Thunder troviamo un personaggio molto più piatto. Certo, nel film Thor ha superato le sue sofferenze ed è diventato un “papà”, ma Thor: Love and Thunder sembra più che altro un riempitivo utile per riattivare il personaggio dopo gli eventi di Endgame. Sicuramente necessario, ma non una delle pagine più curiose dell’MCU.
Troppa comicità stroppia
Lo stile comico di Taika Waititi di solito funziona davvero bene. D’altronde, è ciò che essenzialmente ha salvato il franchise di Thor con Ragnarok nel 2017. Tuttavia, la serie infinita di battute presenti in Thor: Love and Thunder è a tratti ingombrante.
Quasi ogni momento serio è minato da uno scherzo, e non tutti sono divertenti. Il film introduce Zeus (Russell Crowe) come un personaggio idiota, impedendo al dio di essere una minaccia credibile. Inoltre, la scelta di inserire dell’ironia anche nella battaglia contro il cancro di Jane Foster è davvero fuori luogo.
Poco spazio per Gorr
Quando si è saputo che i Marvel Studios erano riusciti a convincere l’ex BatmanChristian Bale a tornare nel mondo dei supereroi, le aspettative dei fan erano davvero alle stelle. L’attore, interprete di Gorr il Macellatore di Dei, fa certamente del suo meglio, ma il personaggio non colpisce fino in fondo. Il piano del cattivo ha senso ed è il motore del film, ma il problema è il modo in cui viene reso un cattivo così importante per i fumettiMarvel. Inoltre, il regista di Thor: Love and Thunder ha scelto di tagliare un buon numero di grandi scene con Gorr, lasciando a Bale decisamente poco spazio.
Thor è sempre meno credibile
La comicità di Thor è stata necessaria nel 2017 per risollevare il personaggio, ma è anche diventata un fardello per l’eroe. L’ironia è stata ribilanciata per i due film dei Vendicatori successivi, che ci hanno mostrato un Dio del Tuono allo stesso tempo divertente e serio. Tuttavia, in Thor: Love and Thunder, la parte comica ha preso di nuovo il sopravvento: il dio appare come un imbranato pagliaccio che cavalca Stormbreaker come una strega farebbe con la scopa.
Risulta sempre più difficile prendere sul serio l’eroe. Se in Love and Thunder Waititi avesse lasciato più spazio ai momenti emozionanti, in particolare a quelli tra Thor e Jane, il film sarebbe stato più credibile.
Percorrere tempi di esecuzione più brevi non è così semplice: il sequel di Doctor Strange non riesce a scendere in profondità nel Multiverso, mentre Thor: Love and Thunderr non ha tempo necessario per rendere giustizia ai suoi personaggi e alla loro storia. Il tutto sembra affrettato, con tagli evidenti e un montaggio che passa troppo velocemente sui punti chiave della trama.
Tutti conoscono Christian Bale per film come la trilogia di Batman, American Psycho, American Hustle o L’uomo senza sonno. Nel corso della sua carriera, però, il celebre premio Oscar si è cimentato anche in film molto diversi da quelli per cui è principalmente noto. Tra questi vi è Il regno del fuoco, opera di genere fantasy post-apocalittico con tanto di draghi, diretta nel 2002 da Rob Bowman, regista noto per le sue incursioni nel genere action e fantascientifico. Si tratta oggi di un film tutto da riscoprire, in particolare per una serie di affascinanti elementi narrativi, un grande cast di celebri attori ed effetti speciali sorprendenti.
In particolare, il film è noto per la sua rappresentazione quanto più possibile realistica dei draghi protagonisti. Nonostante negli anni precedenti film come Dragonheart e Jurassic Park abbiano rivoluzionato l’utilizzo degli effetti speciali, gli autori di Il regno di fuoco desideravano dar vita ad una nuova evoluzione di quella tecnologia. In particolare, si è tentato di rendere l’effetto finale delle creature il meno gommoso possibile. Ciò ha richiesto innumerevoli accortezze ed effetti di computer grafica, al fine di far risultare i draghi sempre diversi in relazione al cambiare degli ambienti e dei movimenti. Questo grande dispiegamento di tecnologia è certamente tra gli elementi più affascinanti del film, rappresentando anche un notevole traguardo.
Negli anni successivi sono molte le opere con draghi che si sono rifatte ai risultati raggiunti dai tecnici di Il regno di fuoco. Tra i più celebri si annoverano Harry Potter e il calice di fuoco e Il Trono di spade. Al di là degli effetti speciali, il film è poi ricco di buone interpretazioni e importanti tematiche, ancora oggi molto attuali. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il regno di fuoco: la trama del film
La vicenda del film ha inizio nel 2002, quando il giovane Quinn Abercromby scopre insieme a sua madre, che dirige i lavori di escavazione per la metropolitana a Londra, un cunicolo che conduce in una misteriosa grotta. Lì Quinn scopre un vero e proprio drago, il quale sembra essere in letargo da millenni. La presenza umana nella grotta, però, risveglia la creatura, la quale si dimostra subito ostile. In breve, questa si libera della sua prigionia ed inizia a mietere morte sputando fuoco a non finire. Diciotto anni dopo, nel 2020, il mondo è un luogo invivibile. Il clima è ormai irrimediabilmente danneggiato e i draghi hanno conquistato il pianeta riducendo tutto in polvere e diventando la specie dominante.
Quinn, ormai adulto, è diventato la guida di una comunità di sopravvissuti, i quali tentano di sopravvivere come possibile mantenendosi alla larga dalla furia dei draghi. Nel gruppo, però, molti sono gli scontenti, i quali diventano facilmente dei ribelli. Buone notizie arrivano però inaspettatamente da un nuovo gruppo di sopravvissuti guidati da Denton Van Zan. Egli rivela che tutti i draghi in circolazione sono femmine e solo un maschio è rimasto. Si tratta di quello stesso drago in cui Quinn si imbatté anni prima e che uccise sua madre. Sconfiggerlo, potrebbe significare una speranza per il genere umano.
Il regno di fuoco: il cast e i draghi del film
Come anticipato, ad interpretare il protagonista Quinn da adulto vi è l’attore Christian Bale. Per prepararsi al ruolo, egli pensò di perdere una considerevole quantità di peso, convinto che in un contesto come quello del film gli umani fossero tutti denutriti. Quando però sul set vide che il collega Matthew McConaughey sfoggiava un fisico particolarmente robusto, anche Bale si convinse ad assumere la massa muscolare necessaria. Tra i due è infatti presente uno scontro fisico, che richiedeva ad entrambi un corporatura simile per poter essere realistico. McConaughey recita dunque nel ruolo di Denton Van Zan, apparendo però nel film per appena 30 minuti.
Di rilievo nel cast sono anche Izabella Scorupco nel ruolo della pilota Alex Jensen e Gerard Butler in quelli di Creedy, miglior amico di Quinn. Per quanto riguarda invece i draghi del film, al di là degli effetti speciali, questi vengono ritratta secondo l’iconografia classica di terrificanti belve lanciafiamme. È inoltre presente un evidente dimorfismo sessuale, i maschi sono molto più grandi delle femmine e hanno corna ricurve simili a quelle che nell’iconografia sono attribuite ai demoni. Prevalentemente carnivori, sia maschi che femmine presentano però tratti in comune come le ali fuse agli arti inferiori e la presenza di ghiandole in bocca da cui emettono le fiamme.
Il regno di fuoco: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.Il regno di fuocoè infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 21 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.
L’adattamento di Netflix della serie DC Comics, The Sandman, sarà presentato in anteprima il 5 agosto, e mentre i teaser che abbiamo visto per lo show sembrano essere stati abbastanza apprezzati dalla la base di fan, le rappresentazioni di Morpheus e i suoi fratelli sono stati oggetto di molte critiche.
Sulla pagina, The Endless hanno tutti la pelle bianco alabastro e gli occhi di Dream sono neri come la pece con due punti di luce al centro. I personaggi sembreranno meno ultraterreni per i loro debutti live-action, ma Neil Gaiman ha ora rivelato che è stato testato un design accurato dai fumetti per Morpheus di Tom Sturridge. Lo scrittore ha risposto a un Tweet che gli chiedeva se fosse “una decisione creativa non dargli la pelle bianca come carta a Morpheus” spiegando perché alla fine hanno deciso di andare in un’altra direzione.
We started out with a snow-white Morpheus with all black eyes and huge black hair. Tom looked like someone cosplaying impressively, not like someone who would be able to walk the waking world more or less unnoticed. So we pulled back until it worked. And yes, sometimes he’s pale. https://t.co/p3ErssC9R8
The Sandman è la nuova serie Originale Netflix basata sul fumetto del 1989-1996 scritto da Neil Gaiman e pubblicato dalla DC Comics. La serie è stata sviluppata da Allan Heinberg per Netflix – con Heinberg, Gaiman e David S. Goyer come produttori esecutivi ed è prodotta da DC Entertainment e Warner Bros. Television. Abbiamo recentemente appreso che Desire e Despair saranno interpretati rispettivamente da Mason Alexander Park e Donna Preston, mentre Joely Richardson interpreterà Ethel Cripps e David Thewlis interpreterà il ruolo di suo figlio John Dee, alias lo squilibrato Dr. Destiny. Jenna Coleman interpreterà la trisavola di John Constantine, Lady Johanna Constantine.
La prima stagione di 10 episodi di The Sandman adatterà i primi due archi narrativi della serie a fumetti di Vertigo, “Preludes and Nocturnes” e “The Dolls House”. The Sandman racconta la storia di Dream, il titolo Sandman. Al momento la trama della serie non è stata rivelata. Ma le premesse ci dicono che ambientata nel 1916, Dream, il re delle storie e uno dei sette Endless , viene catturato in un rituale occulto. Dopo essere stato tenuto prigioniero per 105 anni, nel 2021 fugge e si propone di riportare l’ordine nel suo regno dei sogni.
C’è un altro mondo che ci aspetta quando chiudiamo gli occhi per dormire… un posto chiamato “regno del sogno”, dove il signore dei sogni Sandman (Tom Sturridge) dà forma alle nostre paure e fantasie più profonde. Quando però Sogno è catturato all’improvviso e tenuto prigioniero per un secolo, la sua assenza scatena una serie di eventi che sconvolgeranno per sempre i mondi del sonno e della veglia. Per ristabilire l’ordine, questi dovrà attraversare universi e linee temporali per correggere gli errori fatti nella sua lunga esistenza, ritrovando vecchi amici e nemici e incontrando anche nuove entità cosmiche e umane. Tratta dall’amata e pluripremiata serie di fumetti di DC Comics scritta da Neil Gaiman, THE SANDMAN è un ricco intreccio di mito e fantasy dark pieno di personaggi forti, che segue le avventure di Sogno nel corso di dieci epici capitoli. Lo sviluppo e la produzione esecutiva sono di Gaiman, affiancato dallo showrunner Allan Heinberg e da David S. Goyer.
Sono stati rivelati i dettagli della trama del prossimo film di Wes Anderson, Asteroid City. Il regista si è riunito con Focus Features e Indian Paintbrush, che in precedenza avevano prodotto la sua storia di formazione Moonrise Kingdom, per il film. Dopo il già impressionante ensemble del suo precedente progetto, The French Dispatch, Anderson ne ha raccolto uno ancora più ricco per Asteroid City, comprese nuove reclute nella “scuderia Anderson” come Margot Robbie, Steve Carell e sia Rita Wilson che suo marito Tom Hanks .
Secondo una dichiarazione di Focus Features, la società definisce Asteroid City “una meditazione poetica sul significato della vita“. La trama riguarda la storia di una città immaginaria nel deserto americano intorno al 1955 e la sua convention Junior Stargazer, che riunisce studenti e genitori da tutto il paese per competizione accademica, riposo, svago, commedia, dramma, romanticismo e altro ancora. Sebbene ambientato in America, il film è stato girato a Chinchón, in Spagna, appena fuori Madrid, e ha terminato le riprese principali nel novembre 2021.
Il prossimo in cantiere di Anderson sarà un altro adattamento di Roald DahlThe Wonderful Story of Henry Sugarand Six More per Netflix con Benedict Cumberbatch. Dato il suo precedente adattamento di Dahl di Fantastic Mr. Fox e la sua passata collaborazione Focus/Indian Paintbrush, sia Henry Sugar che Asteroid City sembrano destinati a orientarsi sul lato più leggero e stravagante del lavoro di Anderson, come Moonrise Kingdom, e meno dalla parte di il più serio The Royal Tenenbaums. Ad ogni modo, Asteroid City sarà sicuramente un’altra storia di estetica esigente, simile a una casa delle bambole e personaggi umoristici, ma profondamente feriti.
È un’accusa insolita quella che Miriam Margolyes ha lanciato a Arnold Schwarzenegger. L’attrice di Harry Potter ha rivelato nel podcast “I’ve Got News For You” che non le è piaciuto lavorare con Arnold Schwarzenegger nel film d’azione soprannaturale del 1999 Giorni contati – End of Days. Schwarzenegger avrebbe scoreggiato sulla faccia di Margolyes durante una pausa tra le riprese. Margolyes ha detto che Schwarzenegger l’ha fatto “deliberatamente” e lei non lo ha ancora perdonato.
“È un po’ troppo pieno di sé e invece a me non importa affatto di lui. È un repubblicano, cosa che non mi piace”, ha detto Margolyes di Schwarzenegger. “In realtà era piuttosto scortese. Mi ha scoreggiato in faccia. Ora, scoreggio anche io, ovviamente, lo faccio, ma non scoreggio in faccia alle persone. L’ha fatto deliberatamente, dritto in faccia”.
“Stavo interpretando la sorella di Satana e lui mi stava uccidendo, quindi mi ha messo in una posizione in cui non potevo scappare, sdraiata sul pavimento. E ha scoreggiato”, ha continuato Margolyes. “Non era durante le riprese, era in una delle pause, ma non l’ho perdonato per questo”.
Giorni contati – End of Days è stato diretto da Peter Hyams e interpretato da Schwarzenegger nei panni di un ex poliziotto a caccia di Satana prima che potesse realizzare l’Anticristo. Margolyes, nota a molti per aver interpretato il Professor Sprite nei film di Harry Potter, è apparsa nel film come una delle assistenti di Satana. Il cast comprendeva anche Gabriel Byrne, Robin Tunney, Kevin Pollak e Rod Steiger. Variety ha contattato i rappresentanti di Schwarzenegger per un commento.
Per Aquaman e il regno perduto, Jason Momoa sarebbe stato pagato il doppio del suo stipendio nel primo film DCEU. Il primo Aquaman nel 2018 è stato un enorme successo, diretto da James Wan, guadagnando oltre 1,148 miliardi di dollari al botteghino. Sebbene sia stato visto per la prima volta in Batman V Superman: Dawn of Justice, Aquaman è una corretta introduzione al personaggio di Arthur Curry (Momoa) e al regno sottomarino di Atlantide. Il film segue i tentativi di Aquaman di fermare una guerra che infuria tra il mondo marino e il mondo terrestre.
Mentre molti dettagli su Aquaman e il regno perduto restano un’incognita, un nuovo report di Variety rivela che lo stipendio di Momoa è essenzialmente il doppio di quello della prima puntatga. Momoa è stato pagato $ 15 milioni per il suo ruolo in Aquaman e il regno perduto, il che significa che il suo stipendio nel primo film era di circa $ 7,5 milioni. Il report spiega che Momoa ha firmato per fare un sequel come parte del suo accordo originale per Aquaman. Tuttavia, la star ha rinegoziato il suo contratto dopo che il primo film è diventato un successo significativo.
Trattandosi di produzioni di così alto profilo con un budget significativo, e trattandosi di una delle poche PI DC che la Warner sembra gestire bene, sembra anche giusto che Momoa venga ricompensato in questo modo.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.
David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman e il regno perduto uscirà nelle sale americane il 17 marzo 2023.
Si è detto in innumerevoli occasioni che la Disney non compensa adeguatamente gli scrittori e gli artisti di fumetti che inventano i personaggi che vediamo nel Marvel Cinematic Universe. Ora, The Hollywood Reporter ha condiviso un’altra brutta esperienza che si va ad aggiungere alle tante altre, e questa volta si concentra in particolare sul personaggio introdotto in Black Widow, Yelena Belova interpretata da Florence Pugh e apparsa anche nella serie tv diHawkeye.
Il report spiega che lo sceneggiatore Devin Grayson e l’artista JG Jones prevedevano un compenso per la loro creazione di $ 25.000 ciascuno per il debutto sul grande schermo di Belova. O almeno questo è quello che riporta lo “Special Character Agreement” che entrambi hanno firmato con la Marvel. Tuttavia le clausole in piccolo raccontano una storia molto diversa.
Il sito ha scoperto che l’importo è diviso tra i creatori ed è semplicemente la cifra massima che possono ricevere, cumulativa di tutta una serie di opzioni. Di conseguenza, i due hanno ricevuto solo $ 5000 ciascuno senza ulteriori spiegazioni. L’accordo afferma che avrebbero dovuto ricevere anche $ 2.000 per un episodio di una serie TV di oltre 30 minuti e $ 1.000 per un episodio di serie TV da 30 minuti o meno. Per una action figure, invece il compenso è di $ 5.000, cifra rilasciata in un solo anno, $ 10.000 per due o $ 25.000 per tre o più. Quando si tratta di videogiochi, il massimo aumenta a $ 30.000 tra tutti i creatori.
Sfortunatamente, sembra che la Marvel abbia una serie di tattiche discutibili, anche se legali, per ridurre i compensi ai creatori. Ad esempio, classificando qualsiasi personaggio come un cameo, purché appaia meno del 15% della durata complessiva di un film, il che significa che The Winter Soldier viene configurato solo come un “cameo” in Captain America: Civil War. Lo stesso vale anche per Steve Rogers in Avengers: Infinity War. “È come il concorso a premi Publishers Clearing House”, ha commentato uno dei creatori Grayson. “Potresti vincere $ 1 milione, ma non lo farai mai.” Jones aggiunge: “Dopo aver parlato con un certo numero di creatori, le offerte finanziarie della Marvel sembrano un po’ un’esca, e cambiano di continuo. Ne buttano fuori un gran numero, poi a poco a poco riducono il pagamento effettivo”.
Ma arriviamo al dunque, quanto ha ricevuto Grayson per le apparizioni di Yelena nella serie tv diHawkeye? (ricordiamo candidato agli Emmy). Bene, mentre il suo accordo fa sembrare che avrebbe dovuto ricevere $ 2000 per episodio (o almeno $ 1000 se diviso con due creatori), le sono stati assegnati solo la misera cifra di $ 300 per apparizione. Ricordiamo che al culmine della pandemia con una versione Disney+ Premier Access, Black Widow ha guadagnato poco meno di $ 500 milioni prima della sua uscita in DVD e Blu-ray.
Wanna, la nuova docu-serie italiana di Netflix, prodotta da Fremantle Italia, debutterà il 21 settembre in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. La docu-serie è stata realizzata attraverso 22 testimonianze, circa 60 ore di interviste e immagini tratte da oltre 100 ore di materiali d’archivio per ricostruire gli eventi in modo fattuale e accurato.
Attraverso testimonianze e immagini di repertorio, la docu-serie crime in 4 episodi racconta un’epoca precisa del nostro Paese attraverso le vicende di quella che, per vent’anni, è stata la televenditrice più famosa della TV italiana, Wanna Marchi, e di sua figlia Stefania Nobile.
Wanna: quando esce e dove vederla in streaming
Wanna in streaming debutterà il 21 settembre 2022 su Netflix.
Wanna: trama e cast
Lo stile aggressivo con cui Wanna Marchi si rivolge agli spettatori è il marchio di fabbrica degli show in cui propone creme dimagranti miracolose. Per tutti gli anni ’80 la sua immagine e i suoi prodotti impazzano, rendendola ricchissima e famosa, insieme al suo unico e vero braccio destro, la figlia Stefania. Le due passano dal successo alla clamorosa caduta di inizio anni ’90, quando “l’impero Wanna Marchi” si sgretola e le scaraventa sul lastrico. Un disastro che scatena nelle due la voglia di riscatto. Dopo avere venduto l’illusione della forma fisica perfetta, passeranno a commercializzare l’unica cosa che nessuno aveva mai pensato di vendere: la fortuna. Creme dimagranti e antirughe lasciano così il posto ad amuleti e numeri benedetti venduti insieme al Maestro di vita Do Nascimento. Questa strepitosa macchina da soldi si sarebbe poi rivelata essere altro: una truffa clamorosa, realizzata grazie a una complice insospettabile, la televisione.
Wanna ripercorre il ventennio italiano, tra gli anni ‘80 e i primi anni 2000, caratterizzato da un grande cambiamento della TV generalista e dalla nascita delle prime televendite. È in questo contesto che si sviluppa la vicenda che vede come protagoniste Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile. Dall’ascesa a titolo di regine incontrastate delle televendite alla caduta del loro impero e alla successiva vicenda giudiziaria. La docu-serie racconta, attraverso l’alternanza di testimonianze dirette e materiale d’archivio, gli aspetti più noti ma, soprattutto, quelli meno noti che riguardano questa storia e l’impatto travolgente che ha avuto sui telespettatori e sui media.
Dopo avervi rivelato le anticipazioni su Warner Bros DC, ecco quello che possiamo aspettarci invece daiMarvel Studios questo fine settimana al San Diego Comic Con 2022, che dopo ben due anni torna finalmente a celebrarsi dal vivo. Sempre secondo il noto sito americano Deadline i Marvel Studios dovrebbero condividere il primo sguardo ufficiale a Black Panther: Wakanda Forever di Ryan Coogler e un’anteprima estesa della prossima serie Disney+ con Tatiana Maslany, She-Hulk: Attorney at Law durante la loro performance sempre nella nota Hall H. Ci aspettiamo che i contenuti verranno resi disponibili online in breve poco tempo dopo l’evento che si terrà sabato sera, negli USA.
Il sito inoltre aggiunge che potremmo ottenere filmati o concept art da Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Guardians of the Galaxy Vol. 3, The Marvels, Untitled Halloween Special, The Guardians of the Galaxy Holiday Specia , Secret Invasion, Ironheart , Echoe Loki 2. Ovviamente però dobbiamo mitigare le nostre aspettative perché questi titolo ovviamente non avranno una presentazione al pari dei panl precedenti al 2019. Nella loro anticipazione, Deadline sottolinea di aver sentito che i Marvel Studios stanno rimandando molte delle loro più grandi rivelazioni per la convention dei fan della Disney D23, che si svolgerà a metà settembre, quindi sarebbe sorprendente se venissero rilasciate nuove informazioni su prossimi titolo e film questo sabato.
Tuttavia sappiamo anche che Kevin Feige sa essere un maestro dello spettacolo, quindi dovremmo sempre aspettarci una o due sorprese per concludere la serata, possibilmente aggiornamenti su Fantastici Quattro,Blade, Daredevil o X-Men ( The Mutants? ), ma sembra che, per ora, abbiano decido di mantenere l’attenzione su ciò che è in arrivo quest’anno piuttosto che su ciò che sta arrivando. Fortunatamente, non dovremo aspettare troppo a lungo per un aggiornamento importante poiché settembre è proprio dietro l’angolo e sembra che la loro presentazione D23 sarà piuttosto ricca e corposa.
I Marvel inoltre faranno la loro comparsa anche venerdì nel panel dedicato all’animazione e dovrebbero presentare le prime occhiate a X-Men ’97 , Marvel Zombies , What If…? seconda stagione, e forse Spider-Man: Freshman Year. Il panel dei Marvel Studios inizierà alle 17:00 PST (20:00 EST) di sabato sera, mentre il panel di animazione dei Marvel Studios inizierà alle 11:45 PST (14:45 EST) venerdì mattina.
Deadline ha pubblicato un’ampia anteprima di cosa aspettarsi questo fine settimana durante il primo Comic-Con di San Diego da due anni a questa parte, che ritorna in presenza dopo le edizione cancellate per l’emergenza sanitaria. Il noto sito americano ha condiviso alcune piccole anticipazioni che potrebbero riguardare vere e proprie bombe sul futuro della DC Films al cinema.
Secondo le loro fonti, la Warner Bros ha in programma il suo panel theatrical a partire da sabato mattina e sarà dedicato ai due nuovi titoli in uscita, ovvero: Black Adam e Shazam: Furia degli Dei, con le star Dwayne Johnson e Zachary Levi che dovrebbero essere presenti per pubblicizzare i rispettivi film, insieme ad altri membri del cast non annunciati. I fan che riusciranno a prendere parte all’evento probabilmente daranno anche una prima occhiata anche all’attesissimo The Flash con Ezra Miller e ad Aquaman and the Lost Kingdom con Jason Momoa, dal momento che entrambi sono stati ampiamente presentati durante la presentazione al CinemaCon dello studio all’inizio di quest’anno.
Tuttavia, mentre tutto ciò era previsto, le cose si fanno interessanti quando l’articolo menzione “un crescente entusiasmo” sul fatto che Henry Cavill farà un’apparizione a sorpresa per stuzzicare i fan sul futuro del suo Superman – una mossa che, se fosse vera, farebbe assolutamente esplodere il tetto della sala H. L’articolo non rivelano molto altro, ma considerando che DHD è stato il primo a dare la notizia che Tom Cruise avrebbe sorpreso il Comic-Con con il primo teaser di Top Gun: Maverick nel 2019, questa anticipazioni è del tutto credibile, visti anche i trascorsi di credibilità del sito. Per quanto riguarda la presenza di Henry Cavill, dovremo solo aspettare e vedere. Il panel della Warner Bros. inizia alle 10:15 PST (13:15 EST).
Direttamente dal Comic Con di San Diego 2022, appena cominciato, ecco i motion poster di Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves. Il film è diretto da Jonathan Goldstein e John Francis Daley, che in precedenza hanno diretto Game Night – Indovina chi muore stasera? e scritto Spider-Man: Homecoming.
Chris Pine, Michelle Rodriguez sono stati i primi a entrare nel cast principale del film, seguiti da Justice Smith. Anche Hugh Grant si è unito ufficialmente al cast nei panni dell’antagonista principale che dovrebbe chiamarsi Forge Fletcher. Nel cast anche Sophia Lillis nota per aver interpretato la versione adolescente di Beverly Marsh in IT e IT – Capitolo Due, entrambi diretti da Andy Muschietti. Nel film sarà Doric.
La serie tv Disney+Ms. Marvel si è conclusa con la scioccante rivelazione che Kamala Khan è una mutante. I fan dei fumetti sanno che questa svolta si discosta notevolmente dall’origine di Kamala nei fumetti, secondo cui i suoi geni inumani latenti vengono attivati dall’esposizione alle nebbie di Terrigen. Tuttavia, Ms. Marvel ha comunque forti legami con gli X-Men nei fumetti Marvel, che probabilmente ora il MCU sfrutterà. Come supereroina, Ms. Marvel ha condiviso diverse avventure con gli X-Men e negli ultimi anni ha preso parte a importanti storie che coinvolgono i mutanti: analizziamo insieme questo legame.
Captain Marvel
Il legame più forte di Ms. Marvel con gli X-Men è rappresentato dal suo idolo, Capitan Marvel. I fan dei fumetti sono a conoscenza del fatto che Carol è stata un membro onorario degli X-Men all’inizio degli anni ’80, dopo il suo primo disastroso scontro con Rogue in Avengers Annual #10. Rogue rubò i poteri e i ricordi di Carol, inducendo il Professor X ad aiutare Carol a recuperarli nel tempo.
Ms. Marvel & Wolverine
Ms. Marvel appare in Ms. Marvel & Wolverine #1 di Jody Houser e Ze Carlos, in uscita nelle fumetterie il 3 agosto. Questo fumetto arriva sulla scia della rivelazione del MCU e la mette in coppia con Wolverine dopo aver scoperto che la tecnologia Krakoan può essere utilizzata per scopi nefasti a New York.
Wolverine e Ms. Marvel potrebbero sembrare una coppia improbabile, ma Wolverine condivide una forte amicizia con diversi giovani eroi della Marvel Comics, tra cui le X-Men Kitty Pryde e Jubilee.
Ms Marvel vs l’Inventore
Ms. Marvel & Wolverine #1 è in realtà una sorta di sequel di una precedente avventura di Wolverine e Ms. Marvel. I due si sono incontrati per la prima volta in Ms. Marvel #6 di G. Willow Wilson, Jake Wyatt, Ian Herring e Joe Caramagna, dove hanno combattuto l’Inventore. Questo bizzarro supercattivo ha fatto incontrare i due eroi, molto diversi tra loro, in un’avventura divertente ed emozionante.
Il numero, un ottimo fumetto da leggere prima o dopo aver visto lo show di Ms. Marvel, contiene molto umorismo che deriva dalle personalità contrastanti degli eroi. Inoltre, funge anche da modello per quello che ora è un potenziale duo di rilievo del MCU.
Gli Esiliati
I legami di Kamala Khan con i mutanti del MCU riguardano probabilmente gli X-Men, ma potrebbero coinvolgere anche gli Esiliati. Una potente variante anziana di Ms. Marvel è infatti apparsa nel volume Exiles del 2018, dopo essersi unita alla mutante Blink e a una fantasiosa variante di Wolverine, resa come un personaggio dei cartoni animati.
Questa variante affianca anche Iron Lad, una potente variante di Kang Il Conquistatore che probabilmente apparirà nel MCU in una forma più definitiva, dato che Kang è ormai visto sempre più come una minaccia nei live-action.
Old Lady Laura
Un’altra potente variante di Ms. Marvel emerge in All-New Wolverine. Questa versione diventa Presidente degli Stati Uniti nella storyline “Old Woman Laura” che vede protagonista X-23, Laura Kinney, nel futuro. Kamala e Laura rimangono molto amiche in questa realtà alternativa, tra le linee temporali più oscure della Marvel Comics.
La presidenza di Kamala avviene dopo la Guerra Mondiale di Destino, un evento cataclismatico che altera il corso della storia sulla Terra-18366 e che si conclude con molti eroi Marvel chiave prigionieri di Destino a Latveria. Laura è la regina di Madripoor, titolo conquistato durante la guerra.
Il distruttore Celeste
Ms. Marvel ottiene il suo primo vero team-up con gli X-Men in una breve ma straordinaria battaglia in Civil War II #1. Ms. Marvel, all’epoca membro dei Vendicatori, unisce le forze con gli X-Men e molti altri eroi per combattere il Distruttore Celeste, un potente essere cosmico che arriva sulla Terra per trovare e affrontare Eternità.
I fan dei fumetti sanno che Eternità ha un ruolo importante nell’Universo Marvel in quanto incarnazione vivente del multiverso, e con il debutto del personaggio nel MCU in Thor: Love and Thunder, è probabile che questa epica battaglia con Ms. Marvel, i Vendicatori e gli X-Men avvenga in live-action.
Inumani vs X-Men
Il cambiamento delle origini di Kamala Khan nel MCU probabilmente sembra un’ironia per alcuni fan dei fumetti, dato che il suo debutto è avvenuto proprio durante un periodo in cui la Marvel ha tentato di mettere in primo piano gli Inumani rispetto agli X-Men, a causa delle diatribe sui diritti cinematografici degli X-Men. Questo ha portato alla storyline Inhumans Vs. X-Men, che ha messo i due gruppi l’uno contro l’altro.
I due vengono alle mani per le Nebbie Terrigene che nei fumetti conferiscono a Kamala i suoi poteri, ma che si rivelano letali per i mutanti. Questa storyline del 2016 sembrava monumentale all’epoca, ma probabilmente non sarà presa in considerazione per il live-action, dato che i Marvel Studios possiedono ora gli X-Men e il MCU si è apparentemente allontanato dagli Inumani.
I Secret Warriors
Le conseguenze di Inhumans vs. X-Men nei fumetti si sono fatte sentire: una di quelle principali che il MCU potrebbe adattare riguarda i “Secret Warriors“. Ms. Marvel si è unita a questa squadra di supereroi dopo che la devastante guerra ha lasciato gli Inumani in crisi d’identità, aggregandosi alla squadra dell’ inumano Quake, a Moon Girl e a DevilDinosaur.
Questa squadra ha avuto un ruolo nella storia Secret Empire, che ha visto l’Hydra conquistare gli Stati Uniti e potrebbe essere inserita nel MCU se Quake dovesse riapparire, anche se sembra che il franchise voglia allontanarsi dalle storie degli Inumani che Agents of S.H.I.E.L.D. ha creato durante la sua run.
I Campioni (The Champions)
Ms. Marvel si è unita a un’altra squadra che probabilmente il MCU adatterà sullo schermo, i Campioni. Ha servito al fianco di una variante più giovane di Ciclope, che Bestia ha portato avanti nel tempo dal passato per aiutare gli X-Men a ritrovare la loro strada. Ms. Marvel ha vissuto molte avventure importanti insieme a Ciclope, tra cui alcune trame chiave che il MCU probabilmente affronterà, come Outlawed.
Outlawed vede il governo degli Stati Uniti approvare un divieto per i supereroi minorenni dopo un terribile incidente in cui Kamala rimane gravemente ferita. Questo porta alla creazione di C.R.A.D.L.E., un’organizzazione governativa incaricata di scovare gli eroi adolescenti che non rispettano la legge.
Noto thriller del 1996, Reazione a catena è divenuto celebre in particolare per via del suo cast ricco di grandi nomi di Hollywood. Protagonista è infatti l’attore Keanu Reeves, che viene qui affiancato dai premi Oscar Morgan Freeman e Rachel Weisz. Il film è diretto da Andrew Davis, regista divenuto esperto nel genere action thriller grazie a noti titoli come Il fuggitivo e Trappola in alto mare. Al centro di questo suo lungometraggio si ritrovano elementi ricorrenti della sua filmografia, dall’uomo ingiustamente accusato di un crimine all’enigmatico caso da dover risolvere per avere salva la vita.
Pur non accolto con grande entusiasmo da parte della critica, il film riuscì a guadagnare una buona cifra al box office, affermandosi come uno dei successi estivi della sua stagione. Oggi viene da molti ricercato per via dell’amato cast, ma anche per la sua trama complessa e particolarmente ambiziosa. Molto ruota infatti intorno a diverse teorie di cospirazione realmente esistenti circa le fonti di energia oggi disponibili. Da qui nasce la scoperta rivoluzionaria fatta dal protagonista del film, e che sarà anche l’origine dei suoi guai.
Benché diversi scienziati abbiano indicato il film scarsamente attendibile da un punto di vista scientifico, il tema trattato ha trovato grande interesse tra gli spettatori. Nel corso degli anni si è infatti parlato molto riguardo a quanto di ciò che viene mostrato potrebbe essere un domani realmente realizzabile. Nel dubbio, ciò che però ora si può fare guardando il film è lasciarsi conquistare dalle sue dinamiche sequenze d’azione, come anche dalle convincenti interpretazioni dei protagonisti.
Reazione a catena: la trama del film
Tutto ha inizio in un laboratorio presso l’università di Chicago, dove Eddie, una brillante mente ridottasi ad essere un tuttofare, assiste alle ricerche di un’equipe di scienziati. Particolarmente interessato al loro lavoro, egli arriva infine a formulare un geniale intuizione, grazie alla quale il gruppo riesce a mettere a punto un processo per ottenere la fusione fredda, da cui produrre illimitatamente energia pulita dall’acqua. Questa scoperta potrebbe rivoluzionare il mondo, non solo per i costi più bassi della stessa energia, ma anche come contrasto all’inquinamento dilagante. Durante i festeggiamenti del sensazionale traguardo raggiunto, si inizia però a dibattere sugli effetti che una divulgazione di questo tipo potrebbe avere nel mondo.
Tornato nel laboratorio, Eddie troverà la squadra di scienziati brutalmente uccisa, e tutti i loro macchinari distrutti. Abbandonato di corsa l’edificio, egli inizia a chiedersi chi possa aver commesso un simile atto e perché. Per lui non ci sarà però tempo di darsi una risposta, poiché si ritrova subito ad essere accusato del crimine, anche a causa di alcuni apparecchi per lo spionaggio ritrovati nella sua abitazione. Ritrovatosi così a dover fuggire, si unirà con l’unica superstite del team, la dottoressa Sinclair. La CIA e l’FBI sono sulle loro tracce, e riusciranno a trovarli senza troppe difficoltà. L’unico modo per lui di avere salva la vita, è provare la sua innocenza trovando i veri colpevoli.
Reazione a catena: il cast del film
A dare volto al ricercato protagonista è l’attore Keanu Reeves. Già celebre per film come Point Break e Dracula di Bram Stoker, l’attore era uno dei volti chiave della sua generazione, e fu la prima scelta per il thriller di Davis. Prima di iniziare le riprese, tuttavia, questi si infortunò la schiena giocando ad hockey. Riuscì ugualmente a prendere parte al film, ma costretto ad un lungo riposo l’attore aveva finito con il prendere diversi chili di peso, apparendo così diverso dal solito. Reeves apprezzò molto il ruolo, ritenendolo dinamico e incisivo. Ebbe tuttavia non poche difficoltà a girare alcune delle scene previste, a causa soprattutto delle difficili condizioni climatiche in cui si imbatterono durante le riprese.
Accanto a lui si ritrovano poi altri noti attori, a partire da Morgan Freeman. Egli dà vita a Paul Shannon, l’enigmatico leader del team di ricerca dell’Università di Chicago. Il suo rimane un personaggio misterioso sino alla fine, portando spesso lo spettatore a dubitare sulla sua affiliazione. Vi è poi l’attrice Rachel Weisznel ruolo di Lily Sinclair. Unica superstite del suo gruppo di ricerca, la donna si unisce ad Eddie nella sua ricerca di verità, finendo con il diventare a sua volta una ricercata. Il ruolo era stato originariamente affidato all’attrice Mira Sorvino, recentemente vista nella serie Hollywood, ma questa preferì poi abbandonare la parte per recitare in un altro film.
Ad interpretare il minaccioso villain del film è invece l’attoreBrian Cox. Questi è Lyman Earl Collier, il quale pur avendo sostenuto la ricerca alla base della storia, è consapevole dei rischi che la divulgazione di questa potrebbe causare, decidendo pertanto di distruggerla. Il ruolo era originariamente stato proposto all’attore Tommy Lee Jones, che proprio grazie al precedente film di Davis, Il fuggitivo, aveva vinto un Oscar. L’attore però rifiutò il ruolo, e la produzione scelse dunque Cox. Infine, è possibile notare un cameo dell’allora sconosciuto Michael Shannon. Lo si può infatti ritrovare nei panni di un fattorino alla guida di un van per la consegna di fiori.
Reazione a catena: il finale del film
Il finale del risponde a molti degli interrogativi posti dal film, lasciandone però altri in sospeso. Non tutto trova risposta, e molti elementi potrebbero lasciare un po’ di confusione a primo impatto. Di seguito, dunque, si cerca di dare una chiara lettura del finale. Sono ovviamente presenti una serie di spoiler, pertanto si sconsiglia di continuare a leggere se non si è prima visto il film e il suo finale.
Giunti al termine del film, Eddie e la dottoressa Sinclair, dopo essere scappati ai loro inseguitori, riescono a individuare come colpevole del crimine Lyman Earl Collier, facente parte dei sostenitori della ricerca. Questi, insieme al socio Paul, aspira a ridare forma al progetto, desideroso di potervi lucrare sopra. Eddie, a quel punto, si offre di fornire loro l’intuizione avuta e che ha dato concretezza al progetto, in cambio però vuole essere lasciato in pace. Egli inizia così a ripristinare il lavoro, conoscendolo a memoria. Ciò che non sa, però, è che Lyman trama per ucciderlo una volta terminato. Per sua fortuna, Paul sembra rivelare un’affiliazione con le forze dell’ordine e riesce a bloccare Lyman uccidendolo.
Eddie e la Sinclair riescono così a salvarsi, avendo anche guadagnato le prove per dimostrare la propria innocenza. Raggiunti dagli agenti dell’FBI Ford e Doyle, i due vengono presi sotto custodia dall’autorità. L’ultima scena mostra invece Paul, il quale mentre si allontana in limousine, detta una nota per la propria segretarie, affermando che la scoperta da loro fatta non è più una strada percorribile. Questa comunicazione è da inviare al direttore della CIA, e ciò proverebbe dunque il rapporto tra Paul e i servizi segreti, lasciando il dubbio sui reali motivi del crimine commesso ad inizio film.
Reazione a catena: il trailer e dove vedere il film
Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, Reazione a catena sarà trasmesso in televisione mercoledì 20 luglio, alle ore 21:25 sul canale Nove. Il film però è disponibile anche in alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. È infatti presente su Chili Cinema, Google Play, e Apple iTunes. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.
Rilasciato oggi il trailer ufficiale di House of the Dragon, l’attesissima serie HBO che debutterà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW il 22 agosto in tutti i territori in cui Sky è presente, in contemporanea assoluta con la messa in onda della tv via cavo americana. Tratta dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, la serie è ambientata 200 anni prima degli eventi citati ne “Il Trono di Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.
I fan, ma anche quanti vogliano arrivare preparati all’appuntamento di agosto senza aver ancora mai visto la serie madre, possono recuperare tutte le stagioni de Il Trono di Spade on demand su Sky e in streaming su NOW.
House of the Dragon, la serie tv
House of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a Martin e Vince Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of Winter”.
In dieci episodi girati nel Regno Unito,House of the Dragon vanta un grande cast che include fra i protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn.
Co-creatore e produttore esecutivo della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner, produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V. Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.
Ecco il trailer di Halloween Ends, l’ultima battaglia di Laurie Strode. Diretti da David Gordon Green, Halloween e Halloween Kills riportano Michael Myers ad Haddonfield 40 anni dopo la sua furia iniziale per un’altra notte di terrore. La sua follia omicida per la città lascia dozzine di morti, tra cui Tommy Wallace (Anthony Michael Hall) e la figlia di Laurie Strode (Jamie Lee Curtis), Karen (Judy Greer).
Dopo 45 anni, il franchise horror più acclamato e venerato della storia del cinema giunge alla sua epica e terrificante conclusione: Laurie Strode affronta per l’ultima volta l’incarnazione del male, Michael Myers, in uno scontro finale diverso da qualsiasi altro mai visto sullo schermo. Solo uno di loro sopravviverà.
L’icona Jamie Lee Curtis torna per l’ultima volta nei panni di Laurie Strode, la prima “final girl” dell’horror e il ruolo che ha lanciato la carriera della Curtis. La Curtis ha interpretato Laurie per più di quarant’anni, una delle più lunghe coppie attore-personaggio della storia del cinema. Quando il franchise è stato rilanciato nel 2018, Halloween ha battuto i record al botteghino, diventando il capitolo di maggior incasso del franchise e stabilendo un nuovo record per il più grande weekend di apertura per un film horror con protagonista una donna.
Quattro anni dopo gli eventi di Halloween Kills dello scorso anno, Laurie vive con la nipote Allyson (Andi Matichak) e sta finendo di scrivere le sue memorie. Michael Myers non è più stato visto da allora. Laurie, dopo aver permesso allo spettro di Michael di determinare e guidare la sua realtà per decenni, ha deciso di liberarsi dalla paura e dalla rabbia e di abbracciare la vita. Ma quando un giovane, Corey Cunningham (Rohan Campbell; The Hardy Boys, Virgin River), viene accusato di aver ucciso un ragazzo a cui faceva da babysitter, si scatena una cascata di violenza e terrore che costringerà Laurie ad affrontare finalmente il male che non può controllare, una volta per tutte.
Halloween Ends vede nel cast il ritorno di Will Patton nel ruolo dell’agente Frank Hawkins, Kyle Richards nel ruolo di Lindsey Wallace e James Jude Courtney nel ruolo di “The Shape”.
Dal team creativo che ha rilanciato il franchise con Halloween del 2018 e Halloween Kills, il film è diretto da David Gordon Green da una sceneggiatura di Paul Brad Logan (Manglehorn), Chris Bernier (serie The Driver), Danny McBride e David Gordon Green, basata sui personaggi creati da John Carpenter e Debra Hill. Halloween Ends è prodotto da Malek Akkad, Jason Blum e Bill Block. I produttori esecutivi sono John Carpenter, Jamie Lee Curtis, Danny McBride, David Gordon Green, Ryan Freimann, Ryan Turek, Andrew Golov, Thom Zadra e Christopher H. Warner.
Halloween Ends raggiungerà i personaggi dopo un salto temporale di quattro anni, e vedrà protagonisti gli eroi sopravvissuti, Laurie, Allyson (Andi Matichak) e Lindsey Wallace (Kyle Richards) affrontare le ricadute della furia del 2018 dopo l’ultima fuga di Michael.
Nel 2002, il film originale di Sam Raimi sull’Uomo Ragnoha ridefinito il concetto di blockbuster estivo e ha portato il genere dei supereroi nella stratosfera degli incassi. L’influenza di Spider-Man si sente ancora oggi nella maggior parte dei film a grande budget: non sorprende dunque che il primo film sull’Uomo Ragno sia ancora attuale dopo due decenni.
Il Peter Parker di Tobey Maguire e il Norman Osborn di Willem Dafoe sono ancora così amati che di recente sono stati trascinati attraverso il continuum spazio-temporale per prendere parte al caos multiversale di Spider-Man: No Way Home. In occasione dei 20 anni dello Spider-Man di Sam Raimi, vediamo insieme i 10 principali motivi per cui il film funziona ancora oggi.
L’estro visivo di Sam Raimi in Spider-Man
Sam Raimi era conosciuto principalmente come regista horror prima di occuparsi della trilogia di Spider-Man, ma la sua incursione nel cinecomic ha lo stesso fascino dei suoi film sulle possessioni demoniache. I montaggi incalzanti e le transizioni creative delle sequenze di Raimi fanno sì che il primo film su Spider-Man si muova a un ritmo davvero serrato.
Grazie allo stile visivo di Raimi, non c’è mai un momento di noia in Spider-Man. All’inizio di quest’anno Raimi ha dimostrato di possedere ancora questo suo noto talento dedicandosi a Doctor Strange nel Multiverso della follia per il MCU.
La sinistra interpretazione di Willem Dafoe nei panni di Green Goblin
Il Green Goblin del film originale di Spider-Man è penalizzato da un costume ridicolo che assomiglia più a quello di un Power Ranger che di un supercriminale. Ma l’interpretazione deliziosamente snervante di Willem Dafoe compensa ampiamente questa mancanza.
Dafoe cattura magistralmente la dicotomia Jekyll-e-Hyde di Norman Osborn e la sua metà oscura (in particolare nelle conversazioni con se stesso allo specchio). Come si è visto di recente in No Way Home, Dafoe è ancora incredibilmente in grado di dare vita a questo personaggio.
La straziante scena della morte dello zio Ben
Raimi ha azzeccato il momento decisivo della storia delle origini di Spidey. La scena della morte dello zio Ben nel film originalecolpisce ancora oggi, soprattutto grazie alla potente interpretazione di Cliff Robertson.
Questa scena è caratterizzata dalla saggezza senza tempo che accompagna il viaggio di Peter Parker/Spider-Man, resa perfettamente da Robertson: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”.
Gli effetti visivi rivoluzionari di Spider-Man
La CGI era già in circolazione da circa un decennio quando Raimi portò sul grande schermo le buffonate di Spidey nella lotta al crimine, ma ha iniziato veramente a “correre” per tenere il passo con l’arrampica-muri.
I rivoluzionari effetti visivi del primo film sull’Uomo Ragno, soprattutto quando Spidey si muove per le strade di New York, sono infatti ancora oggi di grande impatto.
La voce fuori campo di Spider-Man
Nei fumetti, le nuvolette sono una parte importante della caratterizzazione di Spidey. Ogni volta che deve risolvere un problema o risolvere un caso, infatti, i suoi ragionamenti sono riassunti nelle nuvolette.
In Spider-Man, Raimi ha fatto un uso brillante della narrazione fuori campo per riprodurre sullo schermo la funzione delle nuvolette. I film di Tom Holland hanno invece trovato un modo diverso per visualizzarle: Tony Stark ha inserito nella sua tuta high-tech un’IA con cui può conversare.
La performance isterica di J.K. Simmons nel ruolo di J. Jonah Jameson
Nessun altro avrebbe potuto interpretare l’irascibile direttore del Daily Bugle con la stessa efficacia di J.K. Simmons. Simmons era così perfetto per il ruolo di J. Jonah Jameson che, da allora, è stato reinterpretato in tutti gli universi cinematografici.
Nel MCU, il personaggio di Jameson è diventato un podcaster di teorie cospirative in stile InfoWars. Ma la trilogia di Raimi conserva ancora la quintessenza del personaggio: un giornalista dall’immancabile sigaro e sempre a caccia di titoli accattivanti.
La brutalità delle scene di combattimento
Molte scene di combattimento nei moderni blockbuster a fumetti sembrano troppo innocue e prive del peso specifico necessario per essere d’impatto. Le brutali scene di combattimento del film originale di Spider-Man sono invece piacevolmente viscerali.
Il pubblico sente ogni pugno, soprattutto nella resa dei conti tra Spider-Man e Goblin, quando la tuta di Spidey viene fatta a pezzi e il suo volto è ricoperto di sangue.
L’iconico bacio alla rovescia di Spidey con Mary Jane
Le storie d’amore nei film di supereroi tendono a essere dimenticabili, sia perché l’interesse romantico è monodimensionale, sia perché l’intera faccenda viene messa in secondo piano in quella che si consolida come una sottotrama di troppo.
Ma il pubblico ricorda ancora l’infruttuoso corteggiamento di Peter Parker a Mary Jane Watson nel primo film di Spider-Man. Il bacio a testa in giù sotto la pioggia è uno dei momenti romantici più appassionati di tutti i cinecomics.
L’ampia colonna sonora di Danny Elfman
I temi cinematografici orecchiabili e riconoscibili stanno diventando un ricordo del passato: questa è una critica ormai comune specialmente rivolta al MCU. A parte il tema degli Avengers di Alan Silvestri e il riarrangiamento orchestrale del tema della serie animata di Spider-Man di Michael Giacchino, il MCU non consta di brani particolarmente significativi.
In un mondo in cui la maggior parte della musica dei blockbuster cade negli orpelli di uno stile generico, la colonna sonora di Spider-Man di Danny Elfman spicca più che mai. Famoso per il suo stile musicale “oom-pah”, Elfman non cade mai in un territorio generico.
Il ritratto di Peter Parker messo a punto da Toby Maguire
Negli anni successivi all’abbandono del ruolo da parte di Maguire, Spider-Man è stato interpretato in modo spettacolare sia da Andrew Garfield che da Tom Holland. Ma l’interpretazione di Tobey Maguire nella trilogia di Raimi è ancora il ritratto per eccellenza di Peter Parker.
Maguire è riuscito a trovare l’equilibrio tra l’essere autenticamente goffo e imbranato e la nobiltà d’animo di Peter e la sua incrollabile determinazione a fare la cosa giusta (anche se raramente viene premiato e spesso punito).
Arriva su Netflixun nuovo adattamento del romanzo di Jane AustenPersuasione. Dopo la celebre opera di George Mitchell del 1995 e dopo il film del 2007 con protagonista Sally Hawkins, ecco la versione Netflix di Persuasione. Il film, diretto da Carrie Cracknell, segue in modo abbastanza fedele la storia originaria di Anne Elliot, interpretata da una principesca Dakota Johnson (Cinquanta sfumature, La figlia oscura).
La trama di Persuasione
Chi ha letto il libro di Jane Austen conosce la trama del film. Siamo nell’Ottocento. Anne Elliot (Dakota Johnson), nobile dama inglese, è innamorata persa di Frederick Wentworth (Cosmo Jarvis), un povero ufficiale di sotto marina. Per la differenza di classe, Anne è costretta dalla sua famiglia a rompere il fidanzamento con l’uomo che, affranto, se ne va.
Otto anni dopo, Anne è una 27enne zitella che pensa ancora al primo amore. Il mondo attorno a lei è andato avanti, le sorelle sono inserite in società, ma Anne non fa che disperarsi e confidarsi con l’amica della madre defunta Lady Russell (Nikki Amuka-Bird). Il caso vuole però che Frederick Wentworth torni nella vita di Anne. Frederickè ora un uomo ricco, ma non sembra più interessato a corteggiare Anne. Tra questioni economiche, ricevimenti galanti e corteggiamenti, Anne e Frederick si riavvicinano lentamente, scoprendo un nuovo tipo di affetto.
Un film in costume su misura per Netflix
Come abbiamo detto, non è la prima volta che il romanzo ottocentesco viene adattato in un film. A differenza di altri prodotti però, Persuasione è stato realizzato appositamente per Netflix e per l’home video. Non a caso, il lungometraggio ricorda Bridgerton, la celebre serie in costume che ha spopolato sulla piattaforma. Anche in questo caso gli elementi storici si mescolano ai tratti distintivi delle commedie romantiche Netflix, fatte di belle immagini e tratti stereotipati. In effetti, un romanzo ottocentesco ben si presta a questo tipo di narrazione.
Sicuramente, il livello della recitazione in Persuasione non è folgorante: la protagonista Dakota Johnson, come anche gli altri personaggi, è molto enfatica nelle battute e nelle espressioni. È un effetto voluto? O forse è un modo per rendere con le immagini lo stile di scrittura della Austen? È probabile, ma questo aspetto ostacola la credibilità della storia e rende difficile l’immedesimazione.
Adattare un romanzo di Jane Austen
Persuasione è privo di quell’interpretazione storica, leggiadra ma non frivola, che troviamo, ad esempio, nel filmEmma. (2020) di Autumn de Wilde. Anche quest’ultimo è tratto da un romanzo della Austen, ma risulta molto più interessante per il pubblico odierno. La donna solitaria protagonista di Emma., interpretata dalla sofisticata Anya Taylor-Joy è un personaggio più curioso e più stravagante dell’Anne di Persuasione. E, probabilmente, la colpa non è di Jane Austen. Non parliamo poi dei celeberrimi adattamenti con cui Persuasione non regge il confronto: da Orgoglio e Pregiudizio (Joe Wright) a Ragione e sentimento (Ang Lee).
Virtuosismi registici e narrativi
Nonostante tutto, la regista di Persuasione fa del suo meglio: le immagini del film sono incredibilmente belle e variopinte, come anche i costumi dei personaggi e le ambientazioni, da quelle più regali a quelle più umili. La presenza di personaggi di varie etnie è un punto a favore per il film: questo dettaglio, oltre a rimandare agli attori di Bridgerton, dà un tocco di modernità all’opera originale.
Discutibile è invece la scelta di far parlare la protagonista direttamente allo spettatore: più volte Dakota Johnson, introducendo se stessa e i vari personaggi, guarda in macchina e fa appello direttamente al pubblico. Questa presa di posizione di Carrie Cracknellnei confronti delle regole narrative del cinema non convince fino in fondo e sicuramente non dà nessun valore aggiunto a Persuasione.
Bridgerton 3 è la terza stagione della serie Netflix Original Bridgerton prodotta da Netflix e Shondaland. Stavolta, al centro della storia, la relazione tra Penelope Featherington (Nicola Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke Newton). Da Shonda Rhimes e dall’ideatore Chris Van Dusen, la serie Bridgerton segue la storia della figlia maggiore della potente famiglia Bridgerton, Daphne (Phoebe Dynevor), e del suo debutto nel competitivo mercato matrimoniale londinese nell’età della Reggenza.
La serie è ambientata a Londra e prodotta da Shonda Rhimes, Betsy Beers, Tom Verica e Chris Van Dusen. La nuova showrunner della serie è Jess Brownell.
Bridgerton 3: quando esce e dove vederla in streaming
Bridgerton 3 in streaming arriverà nella primavera del 2023 su Netflix
Bridgerton 3: trama e cast
Penelope Featherington (Nicola Coughlan) ha finalmente rinunciato alla sua cotta di lunga data per ColinBridgerton (Luke Newton) dopo aver sentito i suoi commenti denigratori su di lei nella scorsa stagione. Tuttavia, ha deciso che è ora di trovare un marito, preferibilmente qualcuno che le dia abbastanza indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady Whistledown, lontano da sua madre e dalle sue sorelle. Ma, a causa della sua mancanza di fiducia in se stessa, i tentativi di Penelope di trovare un marito falliscono clamorosamente. Nel frattempo, Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e una sfacciata spavalderia. Ma è scoraggiato nel rendersi conto che Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era, lo tratta con freddezza. Desideroso di riconquistare la sua amicizia, in questa stagione Colin si offre di fare da mentore a Penelope per aiutarla a trovare un marito. Ma quando le sue lezioni iniziano a funzionare un po’ troppo bene, Colin deve capire se i suoi sentimenti per Penelope sono davvero soltanto di amicizia. A complicare le cose per Penelope si aggiunge il suo allontanamento da Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amicizia in un posto molto improbabile, mentre la sempre più assidua presenza di Penelope nell’alta società londinese rende ancora più difficile mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.
Al cast di protagonisti in Bridgerton 3 si aggiungono le new entry Daniel Francis (Stay Close), che interpreterà Marcus Anderson, Sam Phillips (The Crown), che interpreterà Lord Debling, e James Phoon (Wreck), che interpreterà Harry Dankworth.
Marcus Anderson: Marcus è una persona carismatica che illumina ogni stanza in cui entra, attirando l’attenzione di alcune matriarche dell’alta società – e l’ira di altri.
Lord Debling: Lord Debling è un nobile geniale con interessi insoliti, ma grazie alla sua ricchezza e al suo titolo nobiliare, otterrà il favore delle giovani donne nel corso di questa stagione.
Harry Dankworth : La mancanza di spirito e intelligenza del giovane Dankworth è compensata largamente dalla sua bellezza.
Andy Le Cocq, senior animator che ha lavorato a Spider-Man: No Way Home, ha confermato che il suo lavoro di animazione per il film di Jon Watts contiene un omaggio a Spider-Man 2.
In un breve video su Twitter, Le Cocq mostra un frammento di animazione tratto dalla scena in cui Spider-Man affronta Doctor Strange sul treno. Questa scena è stata raffigurata fianco a fianco con una scena simile tratta del classico combattimento sul treno di Spider-Man 2 tra Spider-Man di Tobey Maguire e Doc Ock di Alfred Molina. Le Cocq, che ammette amorevolmente di aver usato la posizione di Spider-Man 2 come riferimento per l’animazione, chiama la sequenza completata di No Way Home“la mia lettera d’amore a Spider Man 2!”
Animated that shot on #NoWayHome, originally was supposed to be mocap, director didnt like it, so I had to pitch some cool ideas of spidey moves( yeah free reins !! ) ended up keyframing the all thing, this is my love letter to spider man 2 ! pic.twitter.com/SlhqLn0WeP
Sono state definite le composizioni delle Giurie internazionali Orizzonti e Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (31 agosto – 10 settembre 2022), diretta da Alberto Barbera. Qui di seguito le personalità chiamate a far parte delle due Giurie internazionali.
Venezia 79 – Orizzonti
· Isabel Coixet – presidente (Spagna), regista, sceneggiatrice e produttrice, ottiene il successo internazionale nel 2003 con il dramma La mia vita senza me. Due anni dopo il suo La vita segreta delle parole vince quattro premi Goya. Nel 2017, La casa dei libri viene candidato a cinque Goya dei quali vince il premio per il miglior film e per la migliore sceneggiatura non originale. Nel 2019 ha diretto la sua prima serie per la HBO, Foodie Love e nel 2020 dirige It Snows in Benidorm, prodotto da El Deseo.
· Laura Bispuri (Italia), regista, vince il David di Donatello con il suo primo cortometraggio Passing Time. Il suo primo film, Vergine giurata, eÌ presentato in Concorso alla Berlinale. Il secondo film, Figlia mia, eÌ anch’esso in Concorso alla Berlinale. Il terzo lungometraggio, Il paradiso del pavone, viene presentato nella selezione Orizzonti della Mostra di Venezia.
· Antonio Campos (USA), regista, sceneggiatore e produttore. Nel 2005 il suo corto Buy It Now ha vinto il primo premio della Cinéfondation di Cannes. Il suo primo lungometraggio, Afterschool, è stato presentato a Cannes nel 2008 in Un Certain Regard. Il suo ultimo film, Le strade del male, con Robert Pattinson e Tom Holland, è uscito su Netflix nel 2020. Più di recente, ha ideato, scritto e diretto la serie The Staircase per la HBO Max, con Colin Firth, Toni Collette e Juliette Binoche.
· Sofia Djama (Algeria), regista e scrittrice, nata ad Oran, si trasferisce ad Algeri per completare il corso di laurea in Letteratura iniziato a Bejaia. Mollement, un samedi matin, l’adattamento di uno dei suoi racconti brevi, è stato il suo primo cortometraggio. Ampiamente apprezzato, ha ricevuto due premi a Clermont Ferrand. Nel 2017 ha presentato a Venezia il suo primo lungometraggio, Les bienheureux, che ha vinto il Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile a Lyna Khoudri.
· Edouard Waintrop (Francia) critico e programmatore, ha lavorato per più di venticinque anni al quotidiano parigino “Libération”. Nel 2007 è stato nominato direttore artistico del Festival Internazionale di Friburgo in Svizzera e, nel 2011, della Quinzaine des Réalisateurs di Cannes rimanendo in carica per 7 anni.
La Giuria Orizzonti assegnerà – senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.
Venezia 79 – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”
· Michelangelo Frammartino – presidente (Italia), regista. L’opera d’esordio è Il dono (2003), presentato al Festival di Locarno, seguito da Le quattro volte (2010), presentato alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes, dove ha vinto il premio Europa Cinemas Label. Nell‘aprile del 2013 presenta nel Dome del Moma PS1 di New York l’installazione video monocanale Alberi. Il buco è stato presentato in concorso a Venezia nel 2021, dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria.
· Jan P. Matuszynski (Polonia), regista e sceneggiatore. Il suo documentario Deep Love si è aggiudicato il premio per il miglior documentario al Festival di Mosca e il premio Silver Horn al Festival di Cracovia nel 2014. L’anteprima del suo lungometraggio d’esordio, Ostatnia rodzina, si è tenuta a Locarno, aggiudicandosi il premio per il miglior attore. Il suo ultimo film, Leave no Traces, è stato presentato in concorso a Venezia nel 2021.
· Ana Rocha de Sousa (Portogallo) regista, sceneggiatrice e artista, ha iniziato la sua carriera come attrice. Il suo film di debutto, Listen, è stato presentato in anteprima a Venezia nel 2020, vincendo il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima e il Premio Speciale della Giuria Orizzonti, oltre a numerosi premi collaterali.
· Tessa Thompson (Usa), attrice e produttrice. Recentemente ha interpretato il ruolo di Valchiria nel film MarvelThor: Love and Thunder, uscito nelle sale nel luglio 2022. Ha avuto una nomination come miglior attrice protagonista ai BAFTA per il film Netflix Due donne – Passing di Rebecca Hall. Nel 2020 è stata protagonista del film Amazon Original acclamato dalla critica Sylvie’s Love, dove ha ricoperto anche il ruolo di produttrice esecutiva. Attualmente il suo più recente film da attrice, Creed III, è in postproduzione, con un’uscita prevista per il 2023. La sua filmografia comprende inoltre Creed – Nato per combattere (2015) e Creed II (2018), nonché Selma – La strada della libertà (2014) e Dear White People (2014). Tessa Thompson è stata anche protagonista della quarta stagione della serie HBO Westworld. La sua casa di produzione Viva Maude è inoltre attiva nello sviluppo di diversi progetti, inclusi Secret Lives of Church Ladies, Luster e Who Fears Death.
· Rosalie Varda (Francia), produttrice e costumista francese. Nel 2018 stata candidata a un Oscar come produttrice del film Visages villages. Ha curato i costumi dei film Passion (1982) di Jean-Luc Godard, Una camera in città (1982) di Jacques Demy e di Cento e una notte (1995) di Agnès Varda.
La Giuria del Premio Venezia Opera Prima assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.
Disney+ ha svelato che il film Disney e Pixar Lightyear – La vera storia di Buzz arriverà in streaming il 3 agosto 2022. “Lightyear – La vera storia di Buzz è fantastico sul grande schermo, ovviamente, ma siamo entusiasti di portarlo su Disney+” ha affermato Angus MacLane, che ha diretto il film. “Abbiamo dedicato anni delle nostre vite a questo film e ne siamo molto orgogliosi. Vogliamo condividerlo con il più ampio pubblico possibile. Disney+ non solo offre a un maggior numero di fan l’opportunità di vedere Lightyear – La vera storia di Buzz, ma permette a tutti noi anche di rivederlo ogni volta che vogliamo”.
Lightyear – La vera storia di Buzz, il film
La nuova avventura Disney e Pixar Lightyear – La vera storia di Buzz racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy Story, e segue il leggendario Space Ranger dopo essere rimasto bloccato su un pianeta ostile a 4,2 milioni di anni luce dalla Terra insieme al suo comandante e al loro equipaggio. Mentre Buzz cerca di trovare un modo per tornare a casa attraverso il tempo e lo spazio, si uniscono a lui un gruppo di ambiziose reclute e il suo irresistibile gatto robot di compagnia, Sox. L’arrivo di Zurg, una presenza imponente con un esercito di robot spietati e un fine misterioso, complica le cose e mette a rischio la missione.
Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane (co-regista di Alla Ricerca di Dory) ed è prodotto da Galyn Susman (Toy Story: Tutto un altro mondo). La colonna sonora del film è firmata dal premiato compositore Michael Giacchino (The Batman, Up).
Nella versione italiana del film prestano le proprie voci Alberto Boubakar Malanchino (Buzz Lightyear), Ludovico Tersigni (Sox), Esther Elisha (Alisha Hawthorne) e Linda Raimondo che interpreta un cameo. Inoltre i piloti della Scuderia Ferrari Charles Leclerc e Carlos Sainz interpretano un cameo rispettivamente nella versione italiana e spagnola del film. Il film Disney e PixarLightyear – La vera storia di Buzz è attualmente nelle sale italiane e sarà disponibile in streaming su Disney+ dal 3 agosto 2022.
Disney+ ha svelato che il film Disney e Pixar Lightyear – La vera storia di Buzz arriverà in streaming il 3 agosto 2022. “Lightyear – La vera storia di Buzz è fantastico sul grande schermo, ovviamente, ma siamo entusiasti di portarlo su Disney+” ha affermato Angus MacLane, che ha diretto il film. “Abbiamo dedicato anni delle nostre vite a questo film e ne siamo molto orgogliosi. Vogliamo condividerlo con il più ampio pubblico possibile. Disney+ non solo offre a un maggior numero di fan l’opportunità di vedere Lightyear – La vera storia di Buzz, ma permette a tutti noi anche di rivederlo ogni volta che vogliamo”.
La nuova avventura Disney e Pixar Lightyear – La vera storia di Buzz racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy Story, e segue il leggendario Space Ranger dopo essere rimasto bloccato su un pianeta ostile a 4,2 milioni di anni luce dalla Terra insieme al suo comandante e al loro equipaggio. Mentre Buzz cerca di trovare un modo per tornare a casa attraverso il tempo e lo spazio, si uniscono a lui un gruppo di ambiziose reclute e il suo irresistibile gatto robot di compagnia, Sox. L’arrivo di Zurg, una presenza imponente con un esercito di robot spietati e un fine misterioso, complica le cose e mette a rischio la missione.
Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane (co-regista di Alla Ricerca di Dory) ed è prodotto da Galyn Susman (Toy Story: Tutto un altro mondo). La colonna sonora del film è firmata dal premiato compositore Michael Giacchino (The Batman, Up).
Nella versione italiana del film prestano le proprie voci Alberto Boubakar Malanchino (Buzz Lightyear), Ludovico Tersigni (Sox), Esther Elisha (Alisha Hawthorne) e Linda Raimondo che interpreta un cameo. Inoltre i piloti della Scuderia Ferrari Charles Leclerc e Carlos Sainz interpretano un cameo rispettivamente nella versione italiana e spagnola del film.
Paul Walter Hauser, che in Crudelia con Emma Stone interpreta Orazio, ha rilasciato delle dichiarazioni in merito a Crudelia 2. Durante la promozione di Black Bird, la serie Apple Tv+ di cui è co-protagonista insieme a Taron Egerton, Walter Hauser ha parlato con Forbes e ha fornito un aggiornamento sullo stato di produzione e sulla scrittura di Crudelia 2.
“Mi è stato detto che lo faremo l’anno prossimo. Non so quando, ma penso che Tony McNamara stia scrivendo la sceneggiatura in questo momento. Probabilmente sta armeggiando su quello. Dobbiamo aggirare il programma sempre fitto di Craig Gillespie ed Emma Stone, che vale la pena aspettare, quindi non appena vorranno farlo, io sarò disponibile.”
Crudelia è uscito il 26 maggio 2021 nelle sale italiane (salvo disponibilità dei cinema) e il 28 maggio in streaming su Disney+ con Accesso VIP. Il film è diretto da Craig Gillespie ed interpretato da Emma Stone, Emma Thompson, Mark Strong, Paul Walter Hauser, Jamie Demetriou.
Phil Dunster e Hannah Waddingham, co-star di Brett Goldstein in Ted Lasso (serie AppleTv+), hanno condiviso la loro reazione in merito al debutto dell’interprete di Roy Kent nel Marvel Cinematic Universe, nella prima scena post credits di Thor: Love and Thunder, nei panni di Hercules.
Nella serie AppleTv+ di e con Jason Sudeikis, Goldstein interpreta Roy Kent, un giocatore di calcio che ha lasciato l’attività, mentre Dunster è Jamie Tartt, la nuova stella della squadra e naturale nemesi del giocatore in pensione. Hannah Waddingham invece è Rebecca Welton, la proprietaria della squadra per cui giocava Roy e ora gioca Jamie. Adesso Brett Goldstein sarà Hercules nel Marvel Cinematic Universe.
Nella scena dei titoli di coda, Zeus, redivivo dopo l’attacco di Thor (Chris Hemsworth), assegna a suo figlio il compito di uccidere Odinson per vendetta. Zeus vuole anche che le persone abbiano paura degli dei come una volta. Hercules è un rivale di Thor nei fumetti e sembra che la sua controparte del MCU avrà un’eventuale resa dei conti con il Dio del Tuono. Il casting di Brett Goldstein per il ruolo di Hercules ha avuto un impatto importante sul pubblico, proprio come quello di Roy Kent.
Phil Dunster ha detto a The Wrap: “Lo adoro. Ogni volta che lo vedo in topless è una vittoria per me”.Hannah Waddingham, che interpreta Rebecca Welton, la proprietaria della squadra di calcio AFC Richmond, ha parlato con Variety su come Goldstein si stesse chiedendo se avrebbe dovuto o meno interpretare il ruolo di Hercules. Waddingham ha detto:
“Mi ha detto, ‘Mi è stata offerta questa cosa… Ragazzi, pensate che dovrei farlo?’ Ho detto: “Sei pazzo? Stai davvero passando un momento difficile? Stai seriamente pensando che potresti non interpretare Hercules?’… Poi però non mi ha detto che l’avrebbe fatto! Quindi (all’uscita del film) tutti esultavano “Brett Goldstein! Brett Goldstein!’ E io ero tipo, ‘Tu, sfacciato bastardo.'”
Non sappiamo ancora quale sarà il futuro di Hercules/Brett Goldstein nel MCU, ma ci aspettiamo grandi cose dall’interprete di Roy Kent.
Con così tanti contenuti rilasciati in quasi 15 anni, l’MCU è diviso in diverse “fasi”, delimitate da diversi film Marvel. Le prime 3 fasi comprendevano l’Infinity Saga e si sono sviluppate fino all’imponente Avengers: Endgame. Da allora, l’MCU si è ambientato in un’era molto diversa mentre elabora il suo percorso verso il futuro in un mondo traumatizzato, dopo gli eventi conclusivi della Fase 3.
A oggi, la Fase 4 è stata composta da nuovi generi, stili e personaggi. Ha anche accolto con favore l’arrivo di alcuni progetti molto divisivi, con film come Eternals e Thor: Love and Thunder che hanno ottenuto alcuni dei punteggi più bassi trai film Marvel su Rotten Tomatoes. Alcuni fan della Marvel hanno criticato pesantemente il contenuto della Fase 4, dicendo che non è all’altezza degli standard elevati creati dalle prime tre fasi.
In un’intervista alla NBC, i Fratelli Russo rispondono alle critiche rivolte alla Fase 4 e intervengono in difesa del MCU: “Ecco cosa. L’intera vita dell’MCU ha visto alti e bassi, ci sarà naturalmente un flusso e riflusso in merito a come le persone si sentono al riguardo, in base all’ultimo film uscito. Ma penso che alla fin fine, sono ancora molto ambiziosi in termini di approccio alla narrazione. Stanno sperimentando. Stanno cercando nuove forme di espressione per mantenere il pubblico eccitato e sorpreso. Sembra che abbiano ancora un codice creativo vitale per processo che stanno portando avanti, quindi credo che ci sia ancora molta speranza per ciò che è possibile nel MCU. Non abbiamo perso la fiducia in loro, questo è certo”.
Mentre i Fratelli Russo stanno promuovendo il loro nuovo film per Netflix, The Gray Man, ora al cinema e dal 22 luglio disponibile in piattaforma, la Marvel sta ancora celebrando l’uscita di Thor: Love and Thunder, che ha raccolto diverse critiche in merito al tono del film. Il prossimo film Marvel ad arrivare in sala sarà Black Panther: Wakanda Forever.