Warner Bros Pictures Italia ha
diffuso il trailer del film L’arma dell’inganno – Operation
Mincemeat, diretto da John Madden in
arrivo al cinema dal 12 Maggio 2022. Nel cast protagonisti
Colin Firth,
Matthew Macfadyen,
Kelly Macdonald, Penelope Wilton, Johnny Flynn e
Jason Isaacs.
La trama di L’arma
dell’inganno – Operation Mincemeat
Siamo nel 1943. Gli alleati sono
determinati a spezzare la morsa di Hitler sull’Europa occupata, il
loro piano è un assalto totale in Sicilia ma si trovano ad
affrontare un grande dilemma – come fare per proteggere una
massiccia forza d’invasione da un potenziale massacro. Il compito
ricade su due straordinari agenti dell’intelligence, Ewen Montagu
(Colin Firth) e Charles Cholmondeley (Matthew Macfadyen) che danno
vita alla più geniale e improbabile strategia di disinformazione
della guerra – incentrata sul più improbabile degli agenti segreti:
un uomo morto. L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat, è la
straordinaria storia vera di un’idea che sperava di cambiare il
corso della guerra – correndo rischi enormi, sfidando ogni logica e
mettendo a dura prova il coraggio dei suoi ideatori.
All’inizio di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
vediamo Strange che cerca Wanda per chiedere aiuto con America
Chavez (Xochitl Gomez). La giovane eroina nuova al
MCU ha la capacità di viaggiare
attraverso il multiverso ed è preda di mostri che le stanno dando
la caccia. Tuttavia, si scopre che è proprio Wanda a cercare i
poteri di Chavez per viaggiare in un universo in cui i suoi figli
immaginari sono reali e vivi, a qualunque costo.
In una nuova intervista con
Gizmodo, lo sceneggiatore del film, Michael
Waldron attribuisce la follia di Wanda al trauma, al
dolore e alla rabbia residua che nutre a causa di una vita di
perdite e sacrifici, oltre a osservare l’ipocrisia di altri eroi
che abusano del loro potere.
“Sì. Voglio dire, è una discesa
accelerata nella follia per lei, ma che è stata accresciuta dal
fatto che la sua storia si conclusa in WandaVision con il Darkhold e la consapevolezza
di essere Scarlet Witch. L’ultima scena di quella serie, è lei che
legge il Darkhold e sente le voci dei suoi figli. Penso che [in]
questo film il libro nero abbia ormai i suoi ganci dentro lei e in
quello che la sta davvero depredando che forse non tanto il suo
dolore, ma la sua rabbia. Rabbia residua per tutti i traumi che ha
dovuto affrontare nella sua vita. E penso anche che Wanda abbia le
sue ragioni in questo film, ovvero che tutti questi eroi sono
ipocriti. Stephen e questi ragazzi infrangono le regole e diventano
degli eroi. Lo fa lei ed è una cattiva. Non sembra giusto. Questo
la spinge al punto di rottura, e si vedrà cosa succede.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
In un’intervista con EW,
Taika Waititi, regista e sceneggiatore di
Thor: Love and
Thunder, ha approfondito alcuni dettagli sul film
riguardanti il personaggio di Valchiria, interpretato da Tessa
Thompson e che, in Avengers: Endgame, avevamo
lasciato a regnare su Nuova Asgard.
Il personaggio, che fino a questo
momento è stato noto come una guerriera formidabile e una testa
calda, avrà ora a che fare con una serie nuova di incombenze e
problemi. Ecco cosa ha detto il regista il merito:
“Lei avrà a che fare con un
sacco di cose che nessuno ti dice quando dovresti governare un
regno, ad esempio avere a che fare con i problemi legati alle
infrastrutture o capire come funziona l’economia di un paese o come
accogliere i delegati di altri paesi. Quindi, lei passa un sacco di
tempo non a combattere, e le sue nuove battaglie sono imparare ad
avere a che fare con il governare le persone.”
Thor: Love and Thunder è il
quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà
Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio
2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God
Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane
Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto
arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Come è ormai abitudine dei
Marvel Studios, dopo il primo fine
settimana di programmazione dei loro film, è via libera agli
“spoiler” e alle rivelazioni on-line, e lo stesso vale per Doctor Strange nel Multiverso della
Follia.
Charlize Theron,
che a sorpresa compare nella prima
scena post credits del film nei panni di Clea, ha pubblicato
infatti sui suoi social, di concerto con Marvel, ne siamo sicuri, la foto
che la ritrae con il make up di Clea e accanto a Benedict
Cumberbatch in completo costume viola.
Non è il primo post a tema che fa
Theron, visto che nel giorno dell’uscita del film nelle sale USA,
aveva pubblicato
una foto di lei con un abito viola, lo stesso viola indossato
proprio da Clea nei fumetti e nel film.
Ecco di seguito il post condiviso
dall’attrice premio Oscar:
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
ATTENZIONE: Questo articolo contiene
spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della
Follia
La firma che si nasconde dietro
all’ultimo film Marvel è quella di un
grande regista di film horror e d’azione. Sam Raimi ha diretto lungometraggi come La
Casa, The Gift per non parlare della nota
trilogia di Spider-Man degli inizi degli anni Duemila.
Attore, sceneggiatore e regista da più di quarant’anni, Sam Raimi ha sviluppato nel corso del tempo un
proprio stile cinematografico riconoscibile al pubblico e
tutt’altro che banale. Vediamo in che modo Raimi
ha coniugato la sua firma con il mondo MCU in Doctor Strange nel
Multiverso della Follia.
Splatstick
Un elemento tipico dei film
di Sam Raimi è la presenza di sequenze slapstick.
Il termine, legato al cinema delle origini, indica la strana
combinazione di scene di violenza e di umorismo. Come burattini, i
personaggi vengono sbattuti e colpiti ripetutamente, senza farsi
mai realmente troppo male.
Anche a Doctor Strange nel
Multiverso della Follia viene dato un tono slapstick. In
particolare, questo aspetto è visibile nella scena in cui
Wanda annienta gli Illuminati o nella sequenza
finale, in cui Strange prende possesso del corpo di una sua variante
quasi decomposta, o ancora nell’epilogo, quando vediamo il terzo
occhio comparire sulla fronte di Stephen.
Movimenti di macchina
frenetici
Fin dal suo primo
lungometraggio La Casa (1981), Sam Raimi
si è distinto per i frenetici movimenti di macchina inseriti nei
suoi film. Il modo in cui ha inseguito con
una steadycam artigianale Bruce
Campbell in azione nel film ha fatto la storia.
I movimenti di macchina spericolati,
i colpi di frusta, i carrelli e gli zoom sono presenti anche in
Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Spesso
il mondo MCU è stato accusato di
essere troppo statico nelle riprese e di eccedere con l’uso del
green screen, ma non è questo il caso del film diretto da
Sam Raimi!
Il senso dell’umorismo in Doctor
Strange nel Multiverso della Follia
Oltre all’aspetto
slapstick, un altro modo in cui viene inserito l’aspetto
comico nei film di Sam Raimi è abbinandolo alle
scene horror. Il macabro immaginario del cinema dell’orrore viene
combinato con battute in grado di alleggerire la tensione.
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia è pieno di gag di questo tipo. Dal
litigio di Stephen con un venditore ambulante, alle
battute sulla ”forchetta” in testa a Freccia Nera, fino
al cadavere malconcio della scena finale,
Raimi prende l’horror e se ne fa beffa per tutto
il film.
Il temibile MacGuffin presente in
Doctor Strange 2
Quasi tutti i film
dell’MCU
hanno un MacGuffin, un oggetto che riesce a mobilitare
l’azione. Ad esempio, in Infinity WarThanos ha viaggiato per
l’universo collezionandone addirittura sei. Tuttavia,
Doctor Strange nel Multiverso della Follia
potrebbe contenere il MacGuffin più spaventoso mai visto
nel franchise fino ad oggi: il Darkhold.
Questo libro di incantesimi malvagi
è una elemento base dell’Universo Marvel, ma rimanda anche
al Necronomicon presente nei film di
RaimiLa casa e La casa 2.
Non solo l’MCU quindi, ma anche
Sam Raimi è amante dei MacGuffin:
oltre a quelli citati, non dimentichiamo anche il bottone
maledetto in Drag Me to Hell.
“Angoli olandesi” anche in Doctor
Strange nel Multiverso della Follia
In Doctor Strange
nel Multiverso della FolliaRaimi include
originali angoli di ripresa. Uno particolarmente interessante è
l’angolo olandese. L’angolo olandese o piano olandese è una tecnica
introdotta agli inizi del Novecento dal cinema espressionista
tedesco che viene usata per esprimere tensione, disagio, squilibri
mentali.
Come anche in altri film,
Raimi utilizza gli angoli olandesi per creare un
senso di terrore attorno a Scarlet, rendendola ancora più minacciosa e
inarrestabile quando si avvicina alle sue prede.
Le musiche di Danny Elfman
Danny
Elfman è il compositore che ha realizzato la colonna
sonora per la maggior parte dei film di Raimi. I due hanno iniziato a lavorare insieme
ai tempi de La casa. Si sono divisi dopo Spider-Man
3, ma si sono poi riuniti nel 2013 per Il grande e potente
Oz ed infine in Doctor Strange nel Multiverso
della follia.
La partitura musicale realizzata da
Elfman per Doctor Strange 2
potrebbe essere la più memorabile e quella meglio realizzata
per un film MCU fino ad oggi. C’è poco da dire: i suoni
penetranti abbinati alle scene più temibili, i cambi d’intensità
sonora che corrispondono alle svolte mentali dei personaggi sono
davvero coinvolgenti.
Le allucinazioni demoniache
A Raimi
piace tormentare i suoi personaggi con strazianti allucinazioni
mosse da forze demoniache. Queste scene orripilanti sono presenti
nei successi horror di Raimi, come Drag Me to
Hell e i film de La Casa, ma tornano anche in
Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Ad esempio, sequenze allucinogene
sono visibili quando Strange sogna all’inizio del film e
viene catapultato in un mondo oscuro fatto da demoni. O ancora,
quando Wanda diventa uno zombie e, ipnotizzata, fa strage
di eroi.
Il punto di vista del cattivo
Ci sono registi che
suscitano terrore nello spettatore inquadrando la scena dal punto
di vista della vittima. Sam Raimi fa l’esatto opposto, e ottiene un
risultato forse ancora pù sconcertante.
In Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, Raimi utilizza
spesso il punto di vista del carnefice – quindi principalmente
quello di Wanda Maximoff – mentre esso attacca
Stephen o Christine.
I toni bizzarri di Doctor Strange
nel Multiverso della Follia
Tutti i film di
Raimi hanno una tonalità bizzarra che il pubblico
o ama o odia. Il regista ama generare disagio giustapponendo
immagini inquietanti con un senso dello humour stravagante.
Con Doctor
Strange 2 viene messa in scena una nuova versione del
surrealismo di Raimi e la pellicola
permette al regista di esplorare decine di universi paralleli
(tra cui un universo in cui tutti sono fatti di vernice).
Bruce Campbell
In Doctor Strange
nel Multiverso della Follia non poteva mancare
Bruce Campbell. Da quando ha interpretato il ruolo
di Ash Williams nel film di debutto di
Raimi, Bruce Campbell ha avuto un
piccolo ruolo in quasi tutti i lavori del regista. Ha infatti
vestito i panni di tre personaggi diversi nella trilogia di
Spider-Man.
Nel film, lo vediamo una prima volta
in una realtà alternativa del Multiverso: qui
Campbell interpreta un venditore ambulante di snack alla
pizza che accusa lo Stregone di aver rubato il
mantello di un supereroe morto. Come penitenza, Strange lo
maledice, costringendo il personaggio ad auto-pugnalarsi per tre
settimane. Nuovamente, nella scena post-titoli di
coda, Campbell torna: finalmente la
maledizione si è conclusa e può esultare “È finita!”.
Diversi anni prima che il Marvel Cinematic Universe
diventasse una realtà consolidata, alcuni dei suoi supereroi già
calcavano autonomamente il grande schermo. Tra questi si annoverano
Spider-Man, i Fantastici 4 e
Blade. Nel 2004
arriva invece al cinema il film The
Punisher, diretto da Jonathan
Hensleigh. Per certi versi, il film sembra oggi molto
lontano dalle caratteristiche dei film Marvel, apparendo come un’opera
decisamente cupa e riservata ad un pubblico di adulti. Protagonista
è il personaggio di Frank Castle, che assume i panni di Punisher
per punire quanti si sono macchiati dell’omicidio della sua
famiglia.
Il film è l’adattamento del
personaggio ideato per la Marvel da Gerry
Conway e Ross Andru. Per la trama il
regista, qui anche sceneggiatore, si è in particolare ispirato alla
saga Bentornato, Frank, come anche alla miniserie
Punisher: Year One. Hensleigh decise però di apportare
alcune modifiche alla storia, cercando di semplificarla il più
possibile. Questo avvenne anche per via del budget limitato e delle
poche settimane a disposizione per le riprese. Per cercare di
rendere il film più epico possibile, il regista decise di ispirarsi
a film come Il buono, il brutto, il cattivo, Il padrino,
Gangster Story, Interceptor e alla serie de l’ispettore
Callaghan.
Arrivato in sala, il film non riuscì
tuttavia ad affermarsi come il grande successo sperato. A fronte di
un budget di 33 milioni di dollari, The Punisher riuscì ad
incassarne solo circa 55 in tutto il mondo. I produttori cercarono
ugualmente di dar vita ad un sequel, ma Hensleigh decise di
lasciare la regia a causa di divergenze creative. Il personaggio di
Punisher ebbe però ugualmente altre occasioni di arrivare al cinema
e in televisione. Prima di arrivare a ciò, però, può essere utile
conoscere alcune delle principali curiosità legate alla trama e al
cast del film. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire
tutto ciò, come anche le piattaforme dove ritrovare il film in
streaming.
The Punisher: la trama del
film
Protagonista del film è
Frank Castle, agente dell’FBI
felicemente sposato e con un figlio. Questi svolge con grande cura
il proprio mestiere, consapevole dei rischi incombenti. Sarà
proprio un imprevisto a spezzare per sempre la sua vita. Nel corso
di una missione sotto copertura, infatti, viene ucciso il figlio di
un importante e spietato boss d’affari di Tampa di nome
Howard Saint. In cerca di vendetta, questi arriva
a scoprire il nome di colui che ritiene responsabile della morte
del figlio, ed invia da questi alcuni dei suoi uomini migliori. La
famiglia di Frank viene così brutalmente uccisa, e lui si salva
solo perché creduto morto. Riacquistate le sue forze e pianti i
cari uccisi, Frank decide di iniziare una personale missione alla
ricerca dei responsabili di quel massacro.
Egli si reca allora a Tampa,
iniziando la propria indagine che lo porterà a scontrarsi con
Saint. Prima di arrivare a questi, però, ci sono diverse prove che
Frank dovrà superare. Durante queste forgerà il proprio carattere e
il proprio corpo, divenendo una letale macchina da guerra. Ben
presto, egli arriverà a dimostrare come la vendetta sia un atto
irrisorio in confronto a ciò che lui cerca. Indossando una maglia
regalatagli dal figlio, raffigurante un grande teschio, Frank
assume i panni de Il Punitore. Ed è questo che
vuole infliggere ai suoi nemici, una severa e fredda punizione.
Nulla potrà fermarlo dal compiere la sua missione.
The Punisher: il cast del
film
Per il ruolo del protagonista Frank
Castle, il regista aveva in mente un solo attore: Thomas
Jane. Questi tuttavia rifiutò più volte l’offerta di
interpretare il personaggio, non pensando a sé come l’interprete
ideale per un supereroe. L’attore cambiò però idea nel momento in
cui gli furono mostrati i primi bozzetti del look del personaggio.
Approfondendo questo anche tramite la lettura dei fumetti, Jane
divenne un vero e proprio fan di Il Punitore, ed ebbe modo di
costruire il personaggio ricercando una marcata complessità nella
sua psicologia di fondo. Per prepararsi al ruolo, infine, si
sottopose ad un lungo allenamento che lo portò a guadagnare diversi
chili di muscoli. Si allenò in particolare con i Navy SEALs degli
Stati Uniti, apprendendo quanto necessario sul loro ruolo come
forze speciali.
Accanto a lui, nel ruolo dello
spietato Howard Saint, vi è l’attore John
Travolta. Questi raccontò di aver accettato il ruolo
attratto dalla possibilità di interpretare il villain in un film di
questo genere. Roy Scheider, celebre per essere
stato protagonista di Lo squalo, interpreta qui Frank
Castle Sr., padre del protagonista. Si annovera poi la
partecipazione di Laura Harring nei panni di Livia
Saint, moglie di Howard, mentre Will PAtton è
Quentin Glass, braccio destro del boss criminale. Alleati del
protagonista sono invece Rebecca Romijn nei panni
di Joan, Joh Pinette in quelli di Mr. Bumpo, e
Ben Foster come Spacker Dave. Nel film compare
anche l’attore e wrestler Kevin Nash, a cui spetta
il personaggio di il Russo, invincibile sicario inviato contro
Frank con lo scopo di ucciderlo.
The Punisher: i sequel, la
serie TV, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Dato il discreto successo del film,
lo studios di produzione decise di mettere in cantiere un sequel.
La lavorazione di questo si protrasse però per diversi anni,
portando infine il regista e l’attore protagonista ad abbandonare
il progetto. Si decise così di realizzare un reboot del film, e fu
così che nel 2008 arrivò al cinema Punisher – Zona di
guerra, interpretato da Ray Stevenson e
Dominic
West. Il personaggio è poi stato protagonista, dal
2017 al 2019, dell’omonima serie televisiva. Questa nacque come
spin-off di Daredevil, e ad interpretare il protagonista è l’attore
Jon
Bernthal. Ad oggi i diritti di The Punisher sono
tornati totalmente di proprietà della Marvel, e il produttore Kevin
Feige ha accennato circa l’intenzione di riportare il
personaggio sul grande schermo in un prossimo futuro.
In attesa di vedere gli sviluppi
futuri, per gli appassionati del film è possibile fruire
di The Punisher grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare o acquistare il
singolo film, o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. In caso di noleggio però, è bene considerare il fatto che il
film sarà disponibile soltanto per un determinato limite
temporale. The Punisher è inoltre presente nel
palinsesto televisivo di martedì 10
maggio alle ore 23:50 sul canale
TV8.
Tutti conoscono George Clooney
come affermato attore premio Oscar, celebre per ruoli come quelli
in Michael Clayton, Syriana, Tra le nuvole, Paradiso
amaro. Negli anni, però, egli ha anche compiuto con successo
il passaggio dietro la macchina da presa, dirigendo acclamati film
come Good Night, and Good Luck e Le idi di marzo.
Mentre il suo ultimo film da regista, The Midnight Sky, è da
poco arrivato su Netflix, il suo precedente è ricordato per essere una
sagace critica sociale. Si tratta di
Suburbicon (qui la recensione), che oltre
alla regia di Clooney vanta una sceneggiatura firmata dai premi
Oscar Joel ed Ethan Coen.
Presentato nel 2017 alla Mostra del
Cinema di Venezia, il film era stato originariamente scritto dai
Coen nel 1896, dopo il loro primo film di debutto. Il progetto era
però rimasto per decenni nel cassetto, fino a quando il loro amico
Clooney, che aveva recitato più volte per loro, non si propose di
dirigerlo. Contrariamente ai suoi precedenti film da regista, egli
ha scelto di non apparire qui anche come attore, lasciando che a
recitare fosse un gruppo di attori amici di grande fama. Con
Suburbicon, inoltre, Clooney ha potuto manifestare
nuovamente il suo impegno politico, dando vita ad una commedia nera
che ben racconta i tempi attuali.
Al momento della sua uscita, però,
il film non ottenne una grande accoglienza, passando in sordina
anche per via di altri film dalle tematiche simili, come ad esempio
il ben più acclamato Scappa – Get Out. Suburbicon
è però un’opera che nella sua semplicità riesce ad intrattenere
portando con sé urgenti riflessioni, meritando dunque una seconda
possibilità. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al
significato del film. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Suburbicon: la trama del film
La storia narrata si svolge nel
1959, nella tranquilla città-modello di Suburbicon. Si tratta di
uno dei classici ambienti americani anni Cinquanta, fondati
sull’apparenza e l’ipocrisia di chi vi vive. Tali valori vengono
infatti scossi nel momento in cui una famiglia di colore si
trasferisce a vivere lì, facendo nascere un consistente movimento
di ribellione xenofoba e razzista. Negli stessi giorni, anche la
vita di Gardner Lodge, cittadino esemplare del
posto, viene sconvolta. Una sera, infatti, due uomini si
introducono in casa sua per una rapina, finendo però con l’uccidere
la moglie Rose. Più sconvolto dell’uomo,
però, è il figlio della coppia Nicky.
Il bambino, infatti, inizia a notare
una serie di strani comportamenti di suo padre, il quale sembra
nascondere qualcosa insieme a Margaret, sorella
gemella di sua madre Rose. Quando i due adulti fingeranno di non
riconoscere i due rapinatori, che Nicky aveva invece ben visto in
volto, il bambino capirà che qualcosa di strano sta accadendo in
casa sua. Mentre nella città divampa l’odio nei confronti della
famiglia di colore, la quale dovrà proteggersi anche da violenti
attacchi, Nicky tenta di risolvere i misteri che aleggiano sulla
morte di sua madre. L’imprevedibile serie di eventi che seguiranno
saranno solo l’apice di una vicenda già strada di suo.
Suburbicon: il cast del film
Scegliendo di non recitare nel film,
Clooney ha affidato il ruolo del protagonista Gardner Lodge
all’attore e amico Matt Damon. Nei
panni di sua moglie Rose e della gemella Margaret si ritrova invece
l’attrice premio Oscar Julianne Moore,
che per la seconda volta nello stesso anno recita in un doppio
ruolo (l’altro film in cui avviene ciò è La stanza delle
meraviglie). Oscar Isaac è
invece l’investigatore assicurativo Bud Cooper, che tenterà di
ricattare Gardner. Tutti e tre questi attori avevano già recitato
in precedenti film dei Coen. Nei panni del giovane Nicky si ritrova
poi l’attore Noah Jupe, oggi celebre anche per i
film Honey Boy e A Quiet Place. Nel film doveva
essere presente anche l’attore Josh Brolin, nei
panni di un allenatore di baseball, ma il personaggio venne
tagliato interamente al montaggio.
Suburbicon: il significato
del film, il trailer e dove vederlo in streaming e in TV
Pur essendo una storia originale,
Suburbicon trae liberamente ispirazione da una vicenda
realmente accaduta. Questa ha luogo nel 1957, quando una famiglia
di colore si trasferisce in un quartiere residenziale composto
unicamente da famiglie bianche. L’evento portò, come anche mostrato
nel film, a manifestazioni di razzismo nei confronti dei nuovi
arrivati. Clooney e i Coen decidono di usare questo episodio
soltanto come evento di contorno alla vicenda principale del film.
Mentre la popolazione si adira contro i nuovi arrivati, manca di
vedere dove si svolge il vero orrore da perseguire, ovvero tra le
mura di casa Lodge. Gli autori evidenziano così la differenza che
c’è tra ciò per cui ci si indigna inutilmente e ciò che realmente
dovrebbe attirare l’indignazione. Una tematica sempre attuale, in
un’America sempre più sconvolta dagli scontri raziali.
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete.
Suburbicon è infatti disponibile nei
cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di martedì 10 maggio
alle ore 23:35 sul canale Rai
Movie.
Sempre più negli ultimi anni
Olivier Assayas
si è affermato come uno degli autori più interessanti e acuti della
cinematografia francese. Tra i suoi titoli più recenti, Sils Maria e Personal Shopper hanno
conquistato numerose lodi e portato nuove riflessioni sul ruolo
dell’arte e e del suo rapporto con l’essere umano. Nel 2018,
invece, Assayas ha presentato Il gioco delle
coppie (il cui titolo originale è Doubles
vies, letteralmente “doppie vite”). Si tratta di un film
insolito nella sua filmografia, poiché è questo una pura commedia
ricca di situazioni e dialoghi sagaci. Un genere a suo modo inedito
nel cinema di Assayas, che riesce però a raccontare ugualmente
qualcosa della contemporaneità.
Presentato in concorso alla Mostra
del Cinema di Venezia, con Il gioco delle coppie (qui la recensione) Assayas
costruisce dunque un confronto serrato tra analogico e digitale,
realtà e finzione, vita e letteratura. La doppia vita non è dunque
solo quella che i personaggi possiedono, ma si estende anche al
mondo della comunicazione sempre più frammentato e in costante
mutamento proprio come se, appunto, stesse vivendo una seconda
vita. Per Assayas il cuore del racconto è dunque il modo in cui si
sceglie di rapportarsi a queste inevitabili trasformazioni, tra chi
vi si oppone fermamente e chi invece vi si adatta ritrovandovi dei
vantaggi.
Il gioco delle coppie è
dunque una fotografia dei nostri tempi, spesso esilarante,
alimentata da una serie di conversazioni su ciò che questa
transizione tecnologica significa per tutti noi, su cosa si
guadagna e cosa si perde. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Il gioco delle coppie: la trama del film
In Il gioco delle coppie,
Alain Danielson è un editore parigino di successo
che fa fatica ad adattarsi alla rivoluzione digitale che sta
investendo il mondo della comunicazione e dell’editoria. Mentre
cerca di capire come muoversi all’interno di questo caotico
territorio per lui ancora inesplorato, egli cerca di continuare il
suo lavoro nel modo più tradizionale possibile, leggendo e
selezionando nuovi manoscritti da pubblicare. Tra questi compare
anche il nuovo romanzo di LeonardSpiegel, suo autore e amico da lungo tempo. Alain,
che non ha mai mancato di pubblicare i libri di Leonard, si trova
inaspettatamente a doversi opporre a questa nuova opera.
Il lavoro di Leonard risulta infatti
già vecchio e profondamente banale. Eppure,
Selena, moglie di Alain e attrice di successo,
sembra aver preso molto a cuore il progetto, considerandolo un vero
capolavoro, il miglior libro mai scritto da Leonard. Di parere
opposto sembra invece la moglie dello scrittore,
Valérie, la quale è ormai totalmente
disinteressata al marito in favore della sua brillante carriera. A
complicare la situazione l’azienda di Alain assume una giovane e
ambiziosa donna, Laure, con il compito di
facilitare l’accesso dell’azienda nell’era digitale. Ben presto, i
rapporti di questi personaggi finiranno per intrecciarsi e
diventare caotici come il mondo della comunicazione che li
circonda.
Il gioco delle coppie: il cast del film
Ad impreziosire il film di Assayas
vi sono alcuni tra i più celebri interpreti del cinema francese, a
partire da Guillaume Canet nei panni dell’editore Alain.
Recentemente visto in titoli come Gli infedeli, 7 uomini a mollo e La belle époque, Canet
si disse molto interessato al progetto di Assayas, apprezzando la
volontà di raccontare il mondo della comunicazione contemporanea
attraverso il genere della commedia. Accanto a lui, nel ruolo di
sua moglie Selena, vi è l’attrice vincitrice del premio Oscar
Juliette
Binoche. Per lei si è trattato del terzo film girato
sotto la regia di Assayas dopo Ore
d’estate e sils Maria.
L’attore Vincent
Macaigne, visto anche in Eden,C’est la
vie e The French Dispatch, interpreta invece lo
scrittore Leonard. Per lui è stata la prima collaborazione con
Assayas. Nei panni della moglie Valérie si ritrova invece
Nora Hamzawi, vista poi l’anno successivo
nell’acclamato film Alice e il sindaco. La giovane
Christa Théret, celebre grazie ai film
Cacciatore di teste, LOL – Il tempo dell’amore e La
figlia del capo, interpreta qui il ruolo di Laure, la giovane
neo impiegata presso l’azienda di Alain. Nel film si ritrovano poi
gli attori Pascal Greggory, visto in La vie en
Rose e Frankie, nel ruolo di Marc-Antoine Roulvel e
Antoine Reinartz in quello di Blaise.
Il gioco delle coppie: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il gioco delle
coppie è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di martedì 10 maggio
alle ore 21:15 sul canale Rai
5.
In una divertente intervista con
Geek Culture in merito a Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Elizabeth Olsen ha risposto all’annosa domanda:
chi vorrebbe che fosse suo padre nel MCU, dato che il Multiverso
permetterebbe sia a Ian McKellen che a
Michael Fassbender di entrare nel flusso degli
eventi come Magneto, che, lo ricordiamo, nei fumetti è il papà di
Wanda? Ecco cosa ha risposto:
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Attenzione: questo articolo
contiene spoiler su Doctor Strange nel Multiverso della
Follia
Una delle critiche più spesso
rivolta al MCU
ha a che fare con la formula narrativa dei suoi film, considerata
piuttosto stantia. E’ vero che ogni film esplora l’arco di diversi
personaggi all’interno delle strutture di genere, ma si tratta
solitamente di storie standard in 3 atti che seguono il familiare
tropo del “viaggio dell’eroe” con tensione crescente, una
sottotrama romantica, e una resa dei conti con il cattivo in cui il
bene trionfa sul male.
Per molti versi, l’ultima
attesissima uscita sul grande schermo del MCU
– Doctor Strange nel Multiverso della Follia –
aderisce a questa formula, ma il sovversivo sequel di Doctor Strange di Sam Raimi si distingue anche
per la sua unicità.
Come si attiene alla formula Marvel:
La struttura in tre atti
Ci sono molti modi per struttura una
storia: The Girl with the Dragon Tattoo si
sviluppa in cinque atti, I Predatori dell’arca
perduta in sette atti, e film come 8½ e
Mulholland Drive si liberano completamente della
canonica struttura in atti.
Sappiamo che, nella narrativa e al
cinema, la logica standard per strutturare un racconto è quella
della suddivisione in 3 atti – impostazione, tensione crescente e
climax – e, come ogni altro film del MCU,
Doctor Strange nel Multiverso della Follia si
adatta perfettamente a questo modello.
Una spalla spiritosa
Quasi ogni eroe del MCU
si avvale di una spalla, un compagno di avventura spiritoso e
memorabile. Tony Stark ha James
Rhodes, Clint Barton ha Kate
Bishop, Peter Quill ha
Rocket, Shang-Chi ha
Katy, Scott Lang ha
Luis, Peter Parker ha Ned
Leeds, T’Challa ha Shuri
e la lista potrebbe ancora andare avanti.
Il compagno di Doctor
Strange è solitamente Wong ma, essendo
rimasto bloccato nel multiverso, Strange è affiancato in questo
sequel dalla viaggiatrice inter-dimensionale America Chavez, a cui sono affidate alcune
delle battute più spassose del film.
La sottotrama romantica
Da quando Tony
Stark si è innamorato di Pepper Potts in
Iron Man, quasi tutti i film del MCU
hanno cercato di inserire, a volte in maniera forzata, una
sottotrama romantica alle loro storie. Ci sono alcune eccezioni a
questa regola non scritta, come nel caso di Captain Marvel e
Shang-Chi, ma anche colpi di scena improvvisi,
come il Jerry di Black Panther e
la dinamica degli ex che cercano di diventare amici con
T’Challa e Nakia. Comunque, in
linea generale, il MCU
cerca di sfruttare sempre il paradigma della storia d’amore
hollywoodiana.
Dopo che il primo film di
Doctor Strange ha dato a Stephen
Strange e Christine Palmer una delle
storie d’amore più anonime dell’MCU,
il secondo si spinge oltre, facendola diventare una delle più
coinvolgente. Sì, il personaggio di Rachel McAdams
è ancora troppo sottostimato, ma Doctor Strange 2 costringe
Stephen ad affrontare il fatto che ha perso
l’amore della sua vita (in ogni realtà concepibile).
Le sequenze espositive
Un’altra delle critiche più
frequenti mosse al MCU
– specialmente per quanto riguarda la piega multiversale presa dal
franchise – è che i film e le serie siano infarcite a dismisura di
sequenze meramente espositive e superflue per la narrazione. Anche
in Doctor Strange 2 i fan hanno individuato
alcuni frangenti fin troppo descrittivi, che esistono solo per
legittimare MacGuffin “magici” e le storie del multiverso.
Ne è un esempio la sequenza degli
Illuminati, che funziona unicamente come
agglomerato di camei importanti, per spiegare chi sono i membri di
questo consiglio di supereroi e perché Strange è considerato un
cattivo nel loro universo.
Il bene trionfa sul male
Il finale di Doctor Strange nel Multiverso della Follia
potrebbe anche distaccarsi dalle tradizionali sequenze di battaglie
finali, disordinate e combattute da scagnozzi senza volto, ma
culmina in una standard resa dei conti tra l’eroe e il cattivo in
cui il bene alla fine trionfa sul male.
America usa i suoi
poteri per mostrare a Wanda le conseguenze delle sue azioni –
mettendola di fronte a quello che dovrebbe essere il suo ruolo di
madre “malvagia” – che la porta a sacrificarsi, ponendo fine al
dominio della magia nera.
Come devia dalla formula Marvel:
La componente horror
Il MCU
si è dilettato in alcune strutture di genere diverse al di fuori
del genere standard dei supereroi. Ad esempio,
Ant-Man è un heist movie, Guardiani della Galassia
una space opera, Captain America: The Winter
Soldier è un thriller cospirativo, e così via.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
stato presentato fin da subito come il primo vero e proprio film
horror del MCU. Grazie al
coinvolgimento del leggendario regista horror Sam
Raimi, il film ha indubbiamente mantenuto questa
promessa.
Il cattivo è un Vendicatore
Il primo atto di Doctor Strange 2 ci presenta la formula tipica
del team-up dei Vendicatori quando Strange e
Wong riconoscono le rune della stregoneria sul
demone che insegue America Chavez e cercano l’aiuto dell’unica
strega che conoscono: Wanda Maximoff.
I trailer hanno portato avanti
questa convinzione, di un’alleanza tra Strange e
Wanda nel corso del film, ma già dal primo atto
abbiamo capito che le cose sarebbero andate diversamente. Come si
scopre, infatti, è Wanda stessa la strega che sta
perseguitando America Chavez.
Il salto tra universi
paralleli
L’episodio finale di
Loki si è allontanato dalla Timeline Sacra per
presentarci la ramificazione delle linee temporali, la creazione
del multiverso. Dopo che Spider-Man: No Way Home ha toccato questo
nuovo capitolo del MCU
con una manciata di visitatori multiversali da altri franchise,
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
il primo film del franchise a saltare effettivamente tra infinite
realtà alternative.
Dopo aver incontrato la supereroina
adolescente America Chavez, Strange finisce per viaggiare
attraverso un universo dove tutto è fatto di vernice, un universo
con gli Illuminati in carne ed ossa, e un universo
dove ha condannato l’umanità.
Tematiche oscure
La maggior parte dei film del
MCU
non è solita esplorare tematiche più profonde, bensì argomenti
leggeri come “gli amici come famiglia” e “tutti meritano una
seconda possibilità”, facilmente digeribili dal pubblico di tutte
le età. Tuttavia, nel sequel di Doctor Strange,
Raimi si cimenta con alcune tematiche oscure.
Il regno del terrore di Wanda è il risultato del suo dolore
invalidante: vuole prendere la vita di un adolescente per poter
stare con i bambini che ha perso e usa il suo amore materno per
giustificare l’omicidio di un bambino. L’arco di
Strange, invece, che si sta ancora riprendendo dal
dolore dopo che Christine ha sposato un altro
uomo, esplora ciò che serve per essere felici.
Lo stile di Sam Raimi
Benché i fan di Sam
Raimi fossero estasiati quando la leggenda del cinema
horror è stata assunta per dirigere il sequel di Doctor
Strange, vi era anche un certo scetticismo nei riguardi
della libertà creativa che gli sarebbe stata concessa dovendo
adeguarsi ai confini dello stile Marvel. In definitiva, comunque,
ciò che distingue Doctor Strange nel
Multiverso della Follia dagli altri film del MCU
è l’inconfondibile timbro autoriale di Raimi.
La critica si è divisa per quanto
riguarda la caotica rappresentazione del multiverso offertaci dal
film, ma sono tutti d’accordo nel dire che Sam
Raimi è riuscito a far il film che voleva e che questo
sequel di Doctor Strange è prima di tutto un film
di Sam Raimi e poi del MCU, che unisce sequenze
visionarie al suo approccio sfacciatamente camp, con un mix di
orrore macabro e umorismo peculiare.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia
offre al pubblico un ulteriore e più approfondito sguardo
allo stato attuale del MCU,
ma imposta anche le basi per futuri film del franchise, al momento
in continua espansione. In questo senso, il sequel di
Doctor Strange anticipa, o conferma,
progetti che sapevamo essere nell’aria, e lascia spazio a
speculazioni su spinoff dei personaggi che incontriamo nel
film.
Young Avengers
Anche se un film sugli
Young Avengers non è ancora stato
ufficialmente annunciato, l’introduzione di molti eroi adolescenti
nella Fase 4 del MCU
indica la possibilità di un grande team-up nel futuro prossimo. Il
debutto di America Chavez in Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
un altro importante indizio in tal senso, dopo le apparizioni di
Billy e Tommy sia in
WandaVision che in questo film. Nella
serie tv, abbiamo scoperto che i figli di Wanda sono dotati di
propri poteri e sappiamo dai fumetti che diventeranno i giovani
supereroi Speed e Wiccan.
Anche Kate Bishop
(HaileeSteinfeld) di
Hawekeye è uno dei membri dei Giovani Vendicatori
nei fumetti, quindi l’approdo di America nel
MCU sembra logicamente
puntare alla formazione di una squadra di giovani supereroi nel
MCU. Alla fine del sequel
di Doctor Strange, America sta ancora cercando di
comprendere i propri poteri, dunque ci sarà molto da esplorare del
suo personaggio nei film futuri.
I fantastici 4
Il film sui Fantastici
Quattro è già stato confermato dagli studi della
Marvel, anche se la produzione sarà
ostacolata dalla recente rimozione di Jon Watts
dalla cabina di regia. Intanto le voci di Doctor Strange 2 riguardanti il cameo di
John Krasinski come Mr. Fantastic
si sono dimostrate essere corrette, e l’attore appare
effettivamente come un membro degli Illuminati
nell’universo di Terra-838.
Mentre non si sa ancora se Krasinski
riprenderà il ruolo nell’annunciato progetto dei Fantastici
Quattro, l’utilizzo di Reed Richards nel
film all’interno del multiverso dimostra, in casa Marvel, un entusiasmo crescente
nell’introdurre nuovamente la famosa famiglia di supereroi in una
nuova veste aggiornata.
The Marvels
Un altro personaggio che
Doctor Strange incontra su Terra-838 è una
versione alternativa di Captain Marvel – in quell’universo,
Maria Rambeau (Lashana Lynch) che
possiede gli stessi poteri di Carol Danvers
nell’universo principale 616 del MCU.
Anche se sembra improbabile che l’MCU
farà un film incentrato sulla versione di Rambeau
dell’eroina, la sua apparizione in Doctor Strange nel Multiverso della Follia ci
ha ricordato che il sequel di Captain Marvel, The
Marvels, è previsto per il 2023.
Il personaggio di Maria
Rambeau è stata dichiarata morta in
WandaVision, ma sua figlia Monica
(Teyonah Parris) ha avuto un ruolo importante
nella serie tv ed è stato confermato che apparirà accanto alla
Carol Danvers di Brie Larson in The
Marvels.
Inhumans/Black Bolt
Doctor
Strange nel Multiverso della Follia
ha visto anche un’inaspettata apparizione di
Anson Mount
nei panni di
Blackagar Boltagon,
conosciuto per la prima volta come Black Bolt nella serie di breve
durata
Inhumans
della
ABC.
E’ un eroe in grado di causare la peggiore distruzione con il più
dolce dei sussurri, e sarebbe interessante vedere il personaggio
rinnovato per ilMCU.
Dato che era prevista l’uscita di un film sugli Inumani, che è poi
stato cancellato, sembra che la Marvel potrebbe essere desiderosa
di reintrodurre i personaggi ad un pubblico più ampio. Inoltre, c’è
la possibilità che un’altra versione di Black Bolt possa tornare
nelMCU
per sostenere un eroe più importante – molto probabilmente
Mr. Fantastic,
dato che
Black Bolt
è stato originariamente introdotto proprio in un fumetto dei
Fantastici Quattro.
Captain Carter
In
un emozionante richiamo all’episodio 1 diWhat
If…?,Doctor Strange nel Multiverso della Follia
vede
Hayley Atwell
tornare in un film live-action delMCU,
ora come
Capitano Carter.Peggy Carter
continua ad essere la preferita del pubblico, e la Marvel ha riportato la Atwell nel
ruolo più volte, anche nel cortometraggio one-shot
Agent Carter,
che è divenuto poi una serie tv trasmessa da
ABC.
Dopo gli episodi di What If…? che esploravano la possibilità che
Peggy prendesse il siero del Super-Soldato al posto di
Steve Rogers,
è stato ampiamente speculato dagli spettatori che la Atwell potesse
riprendere il ruolo in un film live-action su
Captain Britain.
I Marvel Studios non hanno ancora annunciato
alcun piano per tale progetto, ma questo non rende l’apparizione
di
Captain Carter
inDoctor Strange
2
meno eccitante.
Sequel degli X-Men/Film da solista
di Patrick Stewart
La
prima apparizione di
Charles Xavier
nelMCU
è stata una mossa vincente prima dell’uscita diDoctor Strange nel Multiverso della
Follia,
dopo che il trailer ha vagamente confermato il suo ruolo nel film.
Anche se ha poco tempo sullo schermo, la versione Terra-838 del
personaggio è abbastanza simile alla versione vista nei precedenti
film degli
X-Men
e, come sappiamo, il pubblico ha atteso a lungo l’ingresso degli
X-Men nelMCU.
Dopo il depistaggio di
Quicksilver
in
WandaVision,
è estremamente emozionante rivedere l’amato
Professor X
di
Sir Patrick Stewart.
Mentre non sono stati annunciati piani per un film sugli
X-Men
nelMCU
o per un film sul
Professor X
da solista, non c’è alcun dubbio che il pubblico accoglierebbe un
film che permetta ai mutanti di combattere insieme ai membri
degli
Avengers.
Avengers 5
Oltre
a preparare numerosi e potenziali film standalone, o pellicole
incentrate su altri gruppi di supereroi,Doctor Strange nel Multiverso della Follia
pone le basi per un nuovo film sui
Vendicatori.
Poiché molti dei membri dei Vendicatori originali sono morti o
stanno addestrando eroi più giovani per prendere il loro posto, ci
sono varie speculazioni su come il gruppo continuerà a resistere e
a rimanere unito.
Come molti dei film delMCU
dopoAvengers Endgame,
questo si occupa delle conseguenze del blip, con
Stephen Strange
alle prese con il suo ruolo specifico nel dare la Pietra del Tempo
a Thanos invece di combatterlo in qualche altro modo. Questo porta
a un’esplorazione del personaggio che lo vede diventare più maturo
e umile, qualità che servono per integrarsi con una posizione di
leader per la nuova versione dei
Vendicatori,
che unirà ex membri come
Ant-Man
e nuovi membri come
Shang-Chi.
Doctor Strange 3
Per
ultimo, la scena che segue una nota nei titoli di coda che
“Doctor
Strange tornerà”
implica cheBenedict Cumberbatch
ritornerà ancora una volta nei panni di
Stephen Strange.
Anche se sembra aver trovato un po’ di pace con se stesso alla fine
del primo sequel, così come la capacità di vivere una vita
semi-normale accanto ai suoi doveri di stregone, la scena
post-credits diDoctor Strange 2
ci ha regalato un cameo di
Charlize Theron
nei panni di
Clea.
Il personaggio dei fumetti è una collega stregona che combatte al
fianco di
Doctor Strange
come allieva e alla fine lo sposa assumendo il ruolo di Stregone
Supremo. Nella scena in questione, Clea trova Doctor Strange e lo
sfida ad entrare in un portale cosmico con lei, il che apre la
porta sia ad altri viaggi multiversali che allo sviluppo dell’arco
del personaggio di Stephen Strange. È possibile che
Doctor Strange 3
possa continuare ad esplorare territori e tematiche più oscure, per
seguire gli effetti che il
Darkhold
sembra aver avuto sul personaggio titolare.
Annunciato, anticipato,
snobbato e temuto,
arriva su Disney+How I Met Your Father, lo
spin off ed erede spirituale di How I Met Your Mother, che ribalta le
prospettive e sembra volerci regalare un nuovo viaggio alla ricerca
dell’anima gemella.
How I Met Your Father, la premessa
Al posto di Ted Mosby,
in How I Met Your Father abbiamo Sophie, una
giovane donna romantica e piena di speranze, che a differenza della
sua esperienza familiare, crede fortemente nel vero amore e lo
cerca talmente tanto che ha collezionato già 88 appuntamenti
fallimentari grazie alle app di incontri. Con lei c’è un gruppo
variegato di amici, un miscuglio di etnie e orientamenti sessuali,
ma anche di tipologie umane e di caratteri assolutamente opposti,
che aiutano Sophie ad orientarsi nel burrascoso mondo sentimentale
di una trentenne single a New York.
Come accennato, la serie
arriva portandosi dietro un enorme pregiudizio, dal momento che il
modello predecessore è diventato uno del classici della sit-com,
una serie amatissima con dei personaggi divenuti leggen…non ti
muovere… dari! Insomma, a che serve una serie che racconta la
stessa storia ma dal punto di vista femminile? Ebbene, l’utilità è
esattamente la stessa dello show originale, ovvero quella di
raccontare una storia che più che un punto di arrivo in cui viene
rivelata l’identità del genitore misterioso, parla di un viaggio,
di come si costruisce una vita, come si naviga tra le difficoltà di
una vita in città, di come si diventa grandi nonostante tutto. E
questa cosa, How I Met Your Father la fa
egregiamente, con grande sorpresa di chi scrive!
Hilary Duff e Kim Cattrall sono Sophie
Hilary Duff e Kim Cattrall
interpretano la Sophie del 2022 e quella del 2050. Non solo si
chiamai prospettiva in fatto di personaggi, ma anche il salotto
dove viene raccontata la storia cambia orientamento, dal momento
che al posto di vedere i figli del protagonista che subiscono la
lunga storia del padre, qui vediamo Sophie adulta che racconta la
storia al figlio fuori-campo. Un altro cambio di prospettiva.
I punti di contatto con
la serie originale, almeno nei primi 4 episodi, si esauriscono
nella formula narrativa, oltre a offrirci un importante Easter Egg
che farà battere il cuore ai fan appassionati di Ted, Marshall,
Lily, Robin e Barney: l’appartamento di uno dei protagonisti della
nuova serie, è lo stesso che hanno occupato Ted e Marshall per
tanto tempo, e alla fine del primo episodio lo scopriamo con un
grande moto di tenerezza!
Un gruppo
variegato e vincente di protagonisti
Per il resto, How I Met
Your Father è una serie con un grande cuore, scritta con
intelligenza e leggerezza e che presenta un gruppo composito di
personaggi che si costituisce nell’arco dei primi due episodi e che
racchiudono, distribuendole diversamente e arricchendole, tutte le
caratteristiche dei cinque protagonisti della serie
madre.
Una trappola che ci
tende però How I Met Your Father è che ci
dice da subito che il misterioso padre in questione è già nel primo
episodio, lo abbiamo già visto, ma dovremo aspettare la fine del
ciclo (o della serie stessa) per scoprirne l’identità.
How I Met Your
Father copia un format ma vive di vita propria, aggiorna
le dinamiche alla contemporaneità e lo fa con grande intelligenza.
Una vera sorpresa!
Il genere di film più diffuso e
allo stesso tempo difficile da definire è quello “drammatico”. In
generale, questa tipologia di pellicole si basa sullo
sviluppo dei personaggi, sull’interazione tra essi e sul trattare
temi di impatto emotivo. Sono innumerevoli le storie di questo tipo
che nel corso della storia del cinema hanno emozionato spettatori
di ogni età e provenienza e innumerevoli sono i film drammatici
affermatisi nell’immaginario collettivo. i film
drammatici possono tuttavia assumere forme e
caratteristiche anche molto diverse tra loro, proprio per via
dell’impossibilità di ricondurre tale genere entro dei confini
prestabiliti.
Un film drammatico viene infatti
accompagnato da ulteriori sottogeneri che lo definiscono meglio,
come il dramma poliziesco, il dramma politico, il dramma legale, il
dramma storico, il dramma domestico, il dramma adolescenziale, la
commedia drammatica e tanti altri. Questi termini tendono a
indicare un’ambientazione o un argomento particolare, oppure
qualificano il tono altrimenti serio di un dramma con elementi che
incoraggiano una gamma più ampia di stati d’animo. A tal fine, un
elemento primario in un dramma è il verificarsi del conflitto
(emotivo, sociale o altro) e la sua risoluzione nel corso della
trama.
Si tratta dunque di un genere che
può facilmente andare incontro ai gusti di ogni spettatore, ma la
grandissima quantità di opere di questo tipo porta spesso e
volentieri a lasciarsi sfuggiare opere che potrebbero invece essere
di proprio interesse. Ecco dunque come questa guida può risultare
un utile strumento per orientarsi tra i film drammatici da vedere
assolutamente. Non si riportano ovviamente qui tutti i titoli
meritevoli di una visione ma quelli che, sulla base di alcune
categorie, possono suscitare l’interesse di spettatori in cerca di
cose diverse. Tra grandi classici, drammi romantici e film tratti
da storie vere, qui si può trovare ciò che fa al caso proprio.
Uno dei sottogeneri più apprezzati
del genere drammatico è quello romantico. I film appartenenti a
questa categoria presentano infatti storie d’amore ricche di
passione e bellezza, non sempre caratterizzati da un lieto fine ma
capaci in ogni caso di lasciare profondi segni nell’animo dello
spettatore. Ecco alcuni titoli da recupare se si è appassionati di
questo genere di storie.
Love story, di
Arthur Hiller (1970). Oliver Barrett è uno studente benestante che
frequenta l’università di Harvard mentre Jennifer Cavilleri è una
semplice ragazza appassionata di musica iscritta al Radcliffe
College. Fra i due sboccia un amore appassionato e nonostante le
proteste del padre di lui, i ragazzi decidono di convolare a nozze.
Purtroppo, il destino ha in serbo per loro un triste epilogo. Cult
movie degli anni Settanta, è questo uno dei più dolorosi film
drammatici a tema sentimentale, capace ancora oggi di scuotere gli
animi come pochi altri titoli.
I ponti di Madison
County, di Clint Eastwood (1995). Tra un
fotografo e la moglie di un contadino dell’Iowa sboccia un fugace
amore. I figli della donna scopriranno la cosa solo anni dopo,
attraverso i diari della madre deceduta. Eastwood dirige Meryl Streep in
un dramma romantico tra i più amati di sempre, che svela tutta
l’abilità del regista nel mostrare in modo sincero e appassionante
la sfera sentimentale dei suoi personaggi. I ponti di Madison
County è tratto dall’omonimo romanzo di Robert James
Waller.
Titanic, di
James Cameron (1997). Il
transatlantico Titanic, considerato un gioiello tecnologico ed il
più lussuoso piroscafo da crociera mai realizzato, salpa
dall’Inghilterra il dieci aprile del 1912 con oltre 1500 passeggeri
a bordo per il suo viaggio inaugurale. Su di esso si conoscono e
innamorano Jack e Ross, appartenenti a classi sociali differenti e
ignari del loro destino. Kolossal vincitore di 11 premi Oscar,
Titanic è non solo la
ricostruzione di uno degli incidenti più drammatici di sempre, ma
anche il racconto di una delle storie d’amore più struggenti mai
viste sul grande schermo.
Lei, di Spike
Jonze (2013). A Los Angeles, il sensibile e solitario Theodore, uno
scrittore di lettere d’amore, intraprende una relazione
sentimentale con Samantha, il sistema operativo del suo computer
dalla suadente voce femminile. Tra fantascienza e dramma, il film
di Jonze interpretato da Joaquin Phoenix e
Scarlett Johansson è una potente
riflessione sui rapporti umani, sulla loro natura e sulla sempre
più difficile comprensione dei propri sentimenti in un mondo tanto
connesso e tecnologico.
Scompartimento n. 6,
di Juho Kuosmanen (2021). Una ragazza finlandese sale su un treno
diretto a Murmansk per sfuggire a una tormentata storia d’amore,
trovandosi a dividere il vagone letto con un minatore russo durante
il lungo viaggio. Tra loro nascerà un sentimento speciale.
Vincitore del Gran Prix Speciale della Giuria a Cannes, questo film
co-prodotto dalla Russia e dalla Finlandia è un atico dramma
romantico, che porta lo spettatore in viaggio verso luoghi
ghiacciati alla ricerca di quel calore umano ricercato dai due
protagonisti.
Film drammatici su Netflix
Negli ultimi anni anche Netflix si è concentrata sul produrre e/o distribuire
film drammatici di rara intensità, ottenendo per questi alcuni dei
maggiori riconoscimenti all’interno dell’industria. Si tratta di
titoli che offrono sguardi sulla sfera sentimentale, sulla memoria
di un paese, sulla storia o, ancora, che si propongono come spunti
di riflessione per questioni di scottante attualità. Ecco alcuni
titoli da non perdere su Netflix.
Storia di un
matrimonio, di Noah Baumbach (2019). Un regista
teatrale e la moglie attrice, un tempo felicemente sposati,
intraprendono un lungo ed estenuante divorzio, che li pone di
fronte ai loro limiti e alle necessarie rinunce con cui dovranno
fare i conti. Interpretato da Adam Driver e
Scarlett
Johansson, il film è considerato il capolavoro di
Baumbach. Un potente dramma che affronta in modo estremamente
sincero e crudo la separazione e ciò che essa comporta, tanto nei
suoi aspetti più evidenti quanto in quelli più privati. Un film
tanto bello quanto doloroso.
Roma, di
Alfonso Cuaron (2018). Cleo è una delle due collaboratrici
domestiche che aiutano una coppia a prendersi cura dei loro quattro
figli a Città del Messico. Tuttavia, una serie di complicazioni
stanno per sconvolgere le loro vite. Vincitore del Leone d’Oro al
Festival di Venezia e di tre Oscar
(miglior regia, miglior fotografia, miglior film straniero),
Roma è un viaggio nella memoria di Cuaron, che realizza
qui il suo film più personale alla ricerca di quei momenti cruciali
tanto nella sua vita quanto in quella del suo paese, qui raccontato
attraverso gli occhi della domestica Cleo.
Il processo ai Chicago
7, di Aaron Sorkin (2020). Il film narra il processo
ad un gruppo di attivisti contro la guerra in Vietnam accusati di
aver causato lo scontro tra i manifestanti e la Guardia Nazionale
il 28 agosto 1968 a Chicago. Con protagonisti Sacha Baron
Cohen, JeremyStrong, Eddie Redmayne,
Michael Keaton,
Joseph
Gordon-Levitt e Yahya Abdul-Mateen
II, il film è caratterizzato dalla solida sceneggiatura di
Sorkin, che realizza un nuovo potente dramma incentrato su uno dei
periodi più bui della storia degli Stati Uniti.
Mank, di David
Fincher (2020). La Hollywood degli anni ’30 è rivalutata attraverso
gli occhi e la graffiante ironia dello sceneggiatore alcolista
Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman,
mentre termina di scrivere Quarto potere. Per Netflix
Fincher realizza un elegante dramma in bianco e nero, girato come
fosse un film proveniente direttamente dagli anni Quaranta, per
raccontare tanto un diverso punto di vista dietro uno dei più
celebri film di sempre, quanto per proporre riflessioni sul
dilagante imperialismo contemporaneo.
Sulla mia
pelle, di Alessio Cremonini (2018). Il 22 Ottobre
2009, Stefano Cucchi, arrestato per spaccio, muore in custodia
delle forze dell’ordine. Il sospetto che l’uomo sia stato
assassinato prende presto il sopravvento: per la famiglia inizia un
doloroso percorso alla scoperta della verità. Con protagonista
Alessandro
Borghi, il film ripercorre in modo delicato e asciutto
il calvario vissuto da Cucchi, spingendo verso la ricerca continua
di quanto realmente accadde. Estremamente drammatico, il film ha
anche il merito di aver riacceso l’attenzione sul caso Cucchi,
portando a significativi risultati nel processo.
Film drammatici da vedere
Di seguito si propongono invece
alcuni dei più celebri film drammatici di sempre, titoli che hanno
ridefinito il genere grazie alle loro novità narrative ed
estetiche. Si tratta di grandi classici che hanno fatto scuola,
capaci di affascinare ancora oggi spettatori provenienti da ogni
dove. Per comprendere meglio il genere drammatico, i suoi tempi e
il suo tono, questi sono i film da recuperare assolutamente.
Via col vento,
di Victor Fleming (1939). Una ragazza del Sud sopravvive alla
guerra di Secessione e a due mariti, ma perderà il solo uomo di cui
era innamorata. Dramma per eccellenza, Via col vento è un
film che ha fatto epoca, capace di ridefinire le caratteristiche
del suo genere e di offrire passioni in un modo estremamente
intenso come mai si era visto prima. Vincitore di otto premi Oscar,
è ancora oggi, se adattato all’inflazione monetaria, il film con il
maggior incasso nella storia del cinema.
Quarto potere, di
Orson Welles (1941). In Quarto potere si narra la vicenda
di Charles Foster Kane, magnate dell’editoria, attraverso i ricordi
degli amici dell’uomo. Girato da Welles all’età di 25 anni, è
questo un potente dramma che ha cambiato per sempre il cinema,
tanto nella costruzione narrativa quanto in quella della messa in
scena. Attraverso l’ascesa e il declino di Kane si racconta non
solo un contesto sociale e storico, insieme ai suoi sistemi di
comunicazione di massa, ma anche il dramma derivato dal perdere ciò
che di più caro si ha al mondo.
Ilpadrino, di Franci Ford Coppola (1972). La
vita di Vito Corleone, interpretato da Marlon Brando,
impegnato nel difficile compito di tenere la famiglia unita e
l’impero mafioso compatto. Il capolavoro di Coppola, tratto
dall’omonimo romanzo di Mario Puzo, è un gigantesco dramma sulla
criminalità italoamericana, da cui scaturiscono però tematiche come
la famiglia, la fiducia e l’onore. Interpretato anche da Al Pacino,
Diane Keaton e
JamesCaan, Il padrino è
considerato uno dei film più importanti di sempre.
Qualcuno volò sul nido
delcuculo, di Milos Forman (1975). Dopo
una condanna Murphy, interpretato da Jack Nicholson,
arriva in un ospedale psichiatrico. Cerca di farsi passare per
matto con un obiettivo in testa: la fuga. Ma la capo infermiera non
la pensa come lui. Suo prezioso alleato sarà un gigantesco
pellerossa da tutti creduto sordomuto. Il film è una
denuncia ai manicomi e agli ospedali psichiatrici, un invito alla
libertà di ogni individuo sotto forma di una delle storie per il
grande schermo più celebri e premiate di sempre.
Il petroliere,
di Paul Thomas Anderson (2008). Ambientata in Texas nei primi anni
del commercio petrolifero, è questa una storia che tratta di
famiglia, avidità, religione ed oro nero. Indicato come uno dei
migliori film del XXI Secolo, Il petroliere è un film
ricco di elementi di pregio, dalla regia alla fotografia, dalle
scenografie all’interpretazione di Daniel
Day-Lewis premiato agli Oscar. Il suo Daniel Plainview
è infatti considerato uno dei personaggi più complessi e
straordinari mai comparsi sul grande schermo.
Film drammatici tratti da storie vere
Molto spesso il genere drammatico
si è rivelato ideale per raccontare storie realmente accadute, che
siano relative a vicende storiche o a personalità realmente
esistite. Questa tipologia di pellicole, sempre più ricca anno dopo
anno, vanta alcuni capolavori intramontabili, che attraverso
l’occhio della cinepresa raccontano e amplificano messaggi sociali
e culturali di indubitabile importanza.
Tutti gli uomini del
presidente, di Alan J. Pakula (1976). Due cronisti del
Washington Post iniziano a indagare su cinque uomini trovati a
trafugare documenti del partito democratico e scoprono qualcosa che
cambierà le sorti dell’America. Interpretato da Dustin Hoffman
e Robert Redford,
il film affronta il delicato scandalo Watergate, che portò alle
dimissioni del presidente Richard Nixon. Grande successo di critica
e pubblico, il film è ancora oggi nelle posizioni più alte delle
classifiche sui migliori film di sempre.
Gandhi, di
Richard Attenborough (1982). La vita e l’impegno politico di Gandhi
(BenKingsley), il leader che promosse la non
violenza e la disobbedienza civile, accompagnando e guidando
l’India verso l’indipendenza dal dominio da parte della corona
britannica. È questo uno dei drammi biografici più celebri di
sempre, celebre per le sue scene di massa e per aver raccontato in
modo estremamente umano una delle personalità più significative del
Novecento.
Schinderl’s
List, di Steven Spielberg (1993). La vera storia di
Oscar Schindler (LiamNeeson), un industriale tedesco che, mettendo
a rischio la propria vita e la propria carriera, riesce a salvare
migliaia di ebrei da un tragico destino. Da molti considerato il
più importante film di Spielberg, Schinderl’s List è
un’opera attesa e pensata per anni, svelatasi infine in tutta la
sua meraviglia nel raccontare una pagina tanto drammatica quanto
ricca di umanità della storia. Vincitore di sette Oscar incluso
quello come miglior film.
A Beautiful
Mind, di Ron Howard (2001). Studi, imprese, malattia e
trionfo del matematico USA John Forbes Nash, premio Nobel 1994 per
l’economia e qui interpretato da Russell Crowe.
Il ritratto di un uomo eccentrico, e anticonformista, il cui grande
talento fu afflitto per molti anni da una grave forma di
schizofrenia. Un intenso dramma vincitore di quattro Oscar, tra cui
quello come miglior film.
The Social
Network, di David Fincher (2010). Pochi anni dopo aver
creato Facebook nella sua stanza del dormitorio di Harvard, Mark
Zuckerberg, interpretato da Jesse
Eisenberg, è diventato un miliardario, ma il suo
grande successo lo sta portando a problemi sia personali sia
legali. Il regista di celebri thriller come Seven e Zodiac realizza con
The Social Network uno
dei suoi film più apprezzati, capace di riflettere non solo sulla
realizzazione del più celebre dei social, ma anche sull’odierna
capacità di comunicare.
Film drammatici recenti
Come accennato, il drammatico
continua ancora oggi ad essere ricco di importanti film, vincitori
di Oscar e acclamati dal pubblico, che si affermano per il loro
saper raccontare storie e personaggi in modo nuovo, con nuove
sensibilità e nuovi punti di vista. Tra i tanti titoli tra cui
poter scegliere, ecco di seguito quelli che non possono
mancare.
Manchester by the
sea, di Kenneth Lonergan (2016). In seguito alla morte
del fratello maggiore, Lee Chandler è costretto a tornare a casa
per prendersi cura del nipote di 16 anni. E’ così costretto a fare
i conti con un tragico passato che lo ha separato dalla sua
famiglia e dalla comunità dove è nato. Vincitore dell’Oscar per la
miglior sceneggiatura e per il miglior attore a Casey Affleck,
è questo uno dei migliori drammi sull’elaborazione del lutto
realizzato negli ultimi anni, un film ricco di umanità e
dolcezza.
Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, di Martin McDonagh (2017). La madre di una
ragazza assassinata scrive un controverso messaggio su alcuni
cartelloni pubblicitari, aprendo una contesa che vede coinvolti lo
stimato capo della polizia e un pericoloso poliziotto. Osannato
come uno dei migliori film degli ultimi anni, è il capolavoro di
McDonagh, incentrato sul lutto e il perdono. Un dramma estremamente
potente, forte di una sceneggiatura impeccabile e interpretazioni
da Oscar di Frances
McDormand e Sam
Rockwell.
Il filo
nascosto, di Paul Thomas Anderson (2017). Raynolds
Woodcock è un rinomato stilista britannico che, insieme alla
sorella Cyril, raggiunge l’apice del successo negli anni Cinquanta
lavorando per la famiglia reale. Quando incontra Alma, si innamora
per la prima volta. Interpretato da Daniel
Day-Lewis e Vicky Krieps, il film di
Anderson è un elegante dramma, che mescola ricostruzione di un
periodo storico ad una brillante riflessione sulla natura dei
rapporti umani. Tra i drammi più recenti, è un titolo da non
perdere.
Un altro giro,
di Thomas Vinterberg (2020). Ispirati da una teoria secondo cui
l’alcol promuove la creatività, quattro insegnanti di liceo si
lanciano in un esperimento. Consumano costantemente alcol per
vedere come influisce sul loro insegnamento. E i risultati non
tardano ad arrivare. Il regista danese e l’attore Mads Mikkelsen
danno vita ad un dramma tinto di umorismo, che sa far sorridere per
poi colpire duro proprio quando meno ce lo si aspetterebbe.
Vincitore dell’Oscar al miglior film internazionale.
Drive my Car,
di Ryūsuke Hamaguchi (2021). Ad un attore e regista teatrale
rimasto vedovo viene affidata, per la durata della realizzazione di
uno spettacolo, una ragazza di 20 anni come autista. Nonostante i
timori iniziali, tra i due si sviluppa una relazione molto
speciale. Premiato a Cannes e vincitore dell’Oscar al miglior film
internazionale, questo sontuoso dramma giapponese è ricco di
suggestioni, riflessioni sulla vita e il lutto e sulla difficoltà
di comunicare. Tra i migliori film degli ultimi anni.
Il soprannaturale ha catturato a
lungo l’interesse dei mortali, e The Vampire Diaries della CW continua ad
affascinare i fan del sottogenere vampiresco anche dopo aver
concluso la sua corsa nel 2017.
Lo show ha esplorato le relazioni
tra i Stelena e Delena, le fazioni
preternaturali, le antiche backstories connesse alla mitologia dei
vampiri e tanto altro. Alcune di queste idee si sono affermate come
nuove prese di posizione, altre sono sembrate un po’ troppo
familiari in quanto resuscitate da altri show televisivi sui
vampiri. Uno di quelli a cui The Vampire Diaries
si è ispirato di più in assoluto è stato
Buffy l’Ammazzavampiri e in questo articolo ne
analizzeremo alcune similitudini narrative.
Le streghe migliori amiche perdono
i loro ragazzi
In The Vampire
Diaries, Bonnie Bennett, che discende da
una lunga linea di streghe, è la migliore amica di Elena. Si serve
della sua magia per riportare in vita Jeremy, che
la inizia poi a tradire con Anna, il che causa la
rottura tra Bonnie e Jeremy.
Anni prima in
Buffy l’ammazzavampiri, Willow
utilizza allo stesso modo i propri poter per riportare una sua
amica in vita. Più tardi, Tara, la ragazza di
Willow, si rende conto che il suo ragazzo sta iniziando ad abusare
della propria magia e decide di terminare la loro relazione.
Il vampiro protagonista va alla
ricerca della ragazza
Nel primo episodio di
The Vampire Diaries, ci vengono presentati due dei
personaggi principali della serie, l’umana Elena
Gilbert e il vampiro Stefan Salvatore.
Stefan ha deciso di ritornare a Mystic Falls e
iscriversi nuovamente al liceo proprio per avvicinarsi a Elena: i
due condividono una chimica istantanea ed è questo meccanismo a
mettere in moto la trama dello show.
Allo stesso modo in True
Blood, un anno prima, Bill Compton è
il vampiro che si presenta sul posto di lavoro di Sookie
Stackhouse e risveglia sia l’attenzione che l’ira dei suoi
colleghi. Più tardi si scopre che Bill si è intenzionalmente messo
sulle tracce di Sookie, proprio come Stefan avrebbe fatto con
Elena.
Il nemico “ruba” la vita della
protagonista
Sono cattive notizie per
Elena quando Katherine arriva in
città in The Vampire Diaries. Elena è infatti la
doppelgänger di Katherine, ma certamente non ha ereditato la
propensione al male di quest’ultima. Katherine riesce addirittura
poi a impossessarsi del corpo di Elena, naturalmente continuando a
seminare il caos.
Ma ben prima, in
Buffy l’ammazzavampiri, Buffy diventa
preda di Faith, villain che si impadronisce del
suo corpo e si lancia in una baldoria sconsiderata nei panni della
giovane protagonista. È interessante notare che Faith e Katherine
alterano entrambe il loro aspetto nei corpi che abitano, risultando
leggermente diverse rispetto alle vere “padrone” del corpo.
L’effetto Dopplegänger
Uno dei temi che
The Vampire Diaries approfondisce è l’esistenza
dei doppelgängers. Infatti, Elena e
Stefan sono le incarnazioni più recenti di una
vecchia maledizione dei doppelgänger. Stefan era stato
precedentemente innamorato di Katherine, la
“versione” precedente della giovane ragazza protagonista.
I doppelgänger sono stati esplorati
anche nell’originale Dark Shadows, in cui Barnabas
Collins ha condiviso una relazione appassionata con
Josette DuPres. Anni dopo incontra Maggie
Evans ed è convinto che sia Josette reincarnata: ecco la
genesi del loro famoso inseguimento romantico.
La mamma muore di cancro
Liz, la
madre di Caroline, contrae il cancro alla fine
della serie e muore nonostante i tentativi di cure sia tradizionali
che mistici di guarire e Caroline, purtroppo, perde in modo
straziante la possibilità di un ultimo saluto alla madre.
Questo è successo anche in
Buffy l’Ammazzavampiri quando Joyce,
la mamma di Buffy, in uno dei momenti più tristi dello show, muore
di cancro nonostante i numerosi tentativi di salvarla. Tra gli
altri dettagli simili ricordiamo il fatto che entrambe le mamme e
le figlie sono bionde, e che sia Joyce che Liz si sono sempre
mostrate amichevoli con Damon e
Spike nonostante il dolore che entrambi gli uomini
hanno causato alle loro figlie.
Vampiri della guerra civile
Katherine
Pierce non è solo l’ex interesse amoroso reciproco di
Stefan e DamonSalvatore, ma è anche chi li ha trasformati in
vampiri in primo luogo, il che ha dato inizio alla serie tv
The Vampire Diaries. Ha sedotto i fratelli nei
giorni calanti della Guerra Civile e li ha trasformati in
vampiri.
In True
Blood, Bill Compton era un ex soldato
confederato come Damon Salvatore. Stava tornando a
casa dalla guerra quando fu trasformato da Lorena,
che ne fece anche il suo amante per qualche tempo; chiaramente,
anche Lorena era una donna miserabile tanto quanto Katherine.
Cure speciali
Quando l’origine della
maledizione del doppelgänger diventa chiara, si inizia a cercare
una cura per il vampirismo in The Vampire Diaries.
Naturalmente, Katherine è stata costretta fin da
subito a “curarsi” e Silas, determinato a non
lasciarsi sfuggire l’unica opportunità per testare la cura, ha
prosciugato Katherine del suo sangue. Sorprendentemente, è
sopravvissuta, ma rimanendo umana.
Anche in
Buffy l’ammazzavampiri è successa una cosa simile,
quando Faith ha avvelenato Angel.
Per fortuna, solo il sangue di una Cacciatrice è in grado di
salvare Angel, così il sangue di Buffy diventa la soluzione
perfetta: questo la lascia fatalmente prosciugata, ma
miracolosamente sopravvive.
Il ballo di paese
All’inizio della serie
The Vampire Diaries si tiene il concorso annuale
di Miss Mystic Falls, in cui sia Elena che la sua
amica super indaffarata Caroline si contendono il
titolo. Questo porta ad una delle prime scintille della futura
relazione Delena, quando Damon sopraggiunge per
ballare al Founders Ball con Elena, dopo che
Stefan non si è presentato.
Anche in
Buffy l’Ammazzavampiri la nostra protagonista prende
parte alla corsa per il titolo di reginetta dell’Homecoming, per
cui concorre anche l’impertinente Cordelia. In
entrambi gli show, ci sono però problemi che distraggono sia Elena
che Buffy e, inoltre, sia Caroline che Cordelia indossano splendidi
abiti verdi.
Morte dei genitori
Elena e
suo fratello Jeremy sono perseguitati dalla morte
dei loro genitori fin dall’inizio di The Vampire
Diaries. Questi annegarono quando la loro auto precipitò
in acqua da un ponte, ed Elena è stata l’unica a salvarsi. Più
tardi, la sua zia tutrice Jenna sarebbe stata
invece uccisa da Klaus come parte di un
rituale.
I primissimi eventi di True
Blood ci dicono che i genitori di
Sookie hanno perso la vita in un’alluvione e
Sookie e suo fratello sono stati poi cresciuti dalla nonna. Anche
la nonna verrà però poi uccisa, da un cacciatore di vampiri.
Minacciosi Vampiri Antichi
In quella che può essere
vista come una decisione orribile, i personaggi principali di
The Vampire Diaries decidono di fare squadra con
il primo vampiro della stirpe Mikael per far fuori
i suoi figli. Come i fan impareranno poi, non è una buona cosa che
questo malvagio vampiro originario sia a piede libero.
Anche
Buffy l’ammazzavampiri ha presentato una stirpe di
vampiri progenitori, i Turok-Han, minacce feroci
con una resistenza più forte della media. Tuttavia
Buffy fu in grado di sconfiggerli, mentre
Mikael non viene definitivamente abbattuto fino
agli eventi di The Originals.
Il Multiverso viene
completamente rivelato in Doctor Strange
2. Questo fatto apre per l’Universo
Cinematografico Marvel tante nuove linee narrative e
stabilisce nuovi rami di continuità. Con il film di Sam
Raimi, si guarda al futuro dell’MCU, ma si
riprende in considerazione anche il passato.
Che si tratti delle azioni della
Time Variance Authority mostrate in Loki o
dell’avventura multiversale dei tre Spider-Man,
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia crea continuità retroattiva con vari fatti che
erano stati precedentemente definiti. Dal momento che queste
retcons hanno un impatto di vasta portata
sull’MCU, vediamole in modo
dettagliato.
Christine non ama davvero
Stephen
Neanche tra le supposizioni
più assurde di What If…? era
stato contemplato un allontanamento tra Stephen e
Christine. La
serie mantiene invariata la storia romantica della Sacra
Linea Temporale: nell’episodio dedicato a Strange,
quest’ultimo distrugge il suo universo solo per riportare in
vita Christine.
In Doctor Strange 2
viene fatta una retcon su questo aspetto: la Dottoressa
Palmer, fresca di nozze con un altro uomo, rivela a
Stephen che lui non è mai stato in grado di amarla
veramente. Questo dettaglio non solo va contro a quanto detto in
What If..?, ma mette anche in discussione le azioni di
Palmer nel primo Doctor Strange, film in
cui la Dottoressa resta devota a Stephen anche dopo la
fine della loro storia.
Può esistere anche solo una
variante per personaggio
In Doctor Strange 2 viene detto che esiste
solo un’America Chavez in tutto il Multiverso. E
se anche altri personaggi avessero solo un’unica variante?
I primi lavori dell’MCU hanno mostrato
personaggi che scoprivano di avere numerosi sé nei diversi
universi: si pensi alle diverse versioni di Peter Parker e
di Loki. Ora, la presenza di una
sola America in tutto il Multiverso ha
creato la possibilità che alcuni individui abbiano una sola
identità multiversale.
Scarlet Witch e Wanda Maximoff non
possono coesistere pacificamente
Alla base della serie
Disney+WandaVision c’è il percorso che la Strega Scarlatta intraprende per imparare a
controllare i suoi poteri. Alla fine dello show, Wanda sembra essersi staccata dal Darkhold e
pare abbia appreso come dominare la sua forza.
Tuttavia, in Doctor
Strange nel Multiverso della Follia viene rivelato che il
Darkhold ha corrotto il personaggio di
Scarlet Witch. Questa retcon mette in dubbio la
coesistenza pacifica di Wanda e di Scarlet nello
stesso corpo, cancellando quanto era stato detto in WandaVision.
Karl Mordo è già
un’antagonista di Doctor Strange
È dall’uscita del primo
Doctor Strange che i fan attendono il
combattimento tra lo stregone e Karl Mordo. Finalmente, nel capitolo due possiamo
assistere al duello tra i due personaggi. In realtà, in
Doctor Strange nel Multiverso della FolliaStephen sostiene di aver già conosciuto la malvagità di
Mordo.
Nel primo film lo
stregone non aveva idea della svolta oscura di Mordo.
L’MCU ha scelto di mostrare
nel
nuovo film un antagonismo tra i due che è nato fuori schermo. I
fan devono quindi dare per assodato che gli ex amici si siano già
scontrati.
I viaggi multiversali sono sempre
esistiti
In precedenza, gli eventi
multiversali erano accaduti puramente per caso, come ad esempio
l’incantesimo impacciato di Strange
in Spider-Man: No Way Home. Con Doctor Strange
nel Multiverso della Follia, la possibilità di fare viaggi
multiversali diventa un canone per l’MCU.
Con la rivelazione che America
Chavez compie spostamenti tra gli universi da anni, c’è una
importante retcon. Riprendendo gli eventi di Loki, in cui però solo la TVA sa come
funziona il Multiverso,
Doctor Strange 2 svela che il viaggio multiversale
è sempre esistito. E, forse, la TVA non è a
conoscenza di ciò…
I sogni e gli incubi sono
proiezioni del Multiverso
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia inizia con un incubo. Non è la
prima volta che l’MCU mostra i sogni dei
suoi personaggi, si pensi solo agli incubi di Tony Stark
sull’arrivo di Thanos. Con il film però, viene attribuito
un nuovo significato alla dimensione onirica nell’Universo
Cinematografico Marvel.
America svela che tutto ciò
che una persona vede in sogno è qualcosa che sta accadendo a una
loro variante nel Multiverso. Questa retcon cambia il
senso di qualsiasi sogno menzionato nell’MCU. Ad esempio, gli
incubi di Tony potrebbero riguardare i fatti accaduti ad
un’altra versione multiversale dell’eroe…
La nuova identità dell’MCU
Doctor Strange
2 ha drasticamente cambiato il modo in cui l’MCU
è stato fino ad ora designato. Secondo la variante di Christine
Palmer su Terra-838, la realtà dell’Universo
Cinematografico Marvel è quella di
Terra-616. Questa affermazione va contro la
designazione precedentemente, che stabiliva l’MCU corrispondesse a
Terra-199999.
Questa retcon ha importanti
ramificazioni all’interno dell’intero Universo Marvel: Terra-616
dovrebbe essere la prima realtà dei fumetti, ossia il materiale
originale. La nuova designazione dell’MCU apre importanti
dibattiti su quale sia la vera Terra-616…
Esisteva più di un modo per
sconfiggere Thanos
Doctor Strange ha
esaminato più di 14 milioni di possibilità su come sarebbe andato a
finire il conflitto con Thanos, giungendo alla
conclusione che uno solo fosse lo scenario della vittoria.
Tuttavia, le varianti su Terra-838, pur avendo avuto
lo stesso problema, sono riuscite a uccidere Thanos
senza innescare lo Snap.
Se prima i fan erano convinti che lo
Snap dovesse necessariamente accadere, Doctor
Strange nel Multiverso della Follia mostra alternative più
drastiche per annientare Thanos, come l’uso del Libro
di Vishanti da parte degli Illuminati. Sembra quindi che le probabilità fossero
più di 1 su 14 milioni, almeno secondo questa retcon.
In una recente intervista con
CinemaBlend, Elizabeth
Olsen ha rivelato di non aver mai incontrato gli
interpreti degli Illuminati durante la produzione
di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
definendo il processo “magia da film”. Olsen ha continuato a
confrontare il potere dei livelli di Wanda di Terra-838 e Scarlet
Witch di Terra-616 mentre si sbarazzava degli Illuminati,
nonostante non fosse fisicamente nello stesso posto con i suoi
nemici.
“Abbiamo deciso che il limite
era che lei non è nel suo corpo in quel momento, è in una versione
“meno comoda” del suo corpo, quindi non è in grado di fare quanto
potrebbe fare Wanda del nostro universo. Si tratta più di usare il
corpo come una brutta macchina o qualcosa del genere, come un’auto
non così messa a punto. Volevo che fosse più facile. È fantastico
vivere quei momenti”.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
L’account Instagram @atlanta_filming ha condiviso
nuove foto dal set di Guardiani della Galassia Vol.
3 che mostrano dei dettagli rivelatori di cose che
potrebbero accadere nel film. Le immagini sembrano infatti
confermare le teorie sulla Contro-Terra e sull’Alto
Evoluzionario.
La prima serie di foto
mostra creature umanoidi simili a animali che camminano in giro con
abiti in stile anni ’80, il che alimenta la teoria secondo cui il
film presenterà New Men. Mentre quelle
immagini sono sicuramente intriganti, la foto principale di cui i
fan sono entusiasti è quella di un’auto della polizia decorata con
scritte aliene. Basato su una traduzione dei personaggi in lingua
aliena (tramite Cosmic Circus), la parte anteriore dell’auto recita
“Polizia”, mentre il lato recita “Contatore” e “Terra”. In altre
parole, è quasi certamente un’auto della polizia della
Contro-Terra.
Una nuova entusiasmante clip di
Elvis condivisa
dalla Warner
Bros. Pictures rivela uno scorcio delle mosse di Austin
Butler nei panni della magnetica star del rock-n-roll. Il
video di due minuti mostra Butler nei panni di Presley, con addosso
un abito rosa e nero oversize con i suoi capelli neri pettinati
all’indietro e il ciuffo sulla fronte, a ricreare il look iconico.
Strimpella con enfasi la sua chitarra sulla canzone “Hayride”
mentre mostra i suoi passi di danza davanti a una folla urlante di
donne sorprese ma adoranti.
Dal regista candidato all’Oscar
Baz Luhrmann arriva Elvis
della Warner Bros. Pictures, con Austin Butler e il Premio Oscar
Tom Hanks. Il film esplora la vita e la musica
di Elvis Presley (Austin Butler ), viste attraverso il prisma della
sua complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello
Tom Parker (Tom
Hanks). La storia approfondisce le complesse dinamiche
tra Presley e Parker nell’arco temporale di oltre 20 anni,
dall’ascesa alla fama di Presley che raggiunse un livello di
celebrità senza precedenti, sullo sfondo un panorama culturale in
evoluzione e la perdita dell’innocenza in America. Al centro di
questo viaggio, una delle persone più significative e influenti
nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge).
Recitano al fianco di Tom Hanks e Austin
Butler, la pluripremiata attrice di teatro Helen
Thomson (“Top of the Lake: China Girl”, “Rake”) nei panni
della madre di Elvis, Gladys; Richard Roxburgh
(“Moulin Rouge!”, “Breath”, “La battaglia di Hacksaw Ridge”) in
quelli del padre di Elvis, Vernon, mentre Olivia
DeJonge (“The Visit”, “Stray Dolls”) interpreta Priscilla.
Luke Bracey (“La battaglia di Hacksaw Ridge”,
“Point Break”) interpreta Jerry Schilling; Natasha
Bassett (“Ave, Cesare!”) interpreta Dixie Locke;
David Wenham (“Il Signore degli Anelli” la
trilogia, “Lion – la strada verso casa”, “300”) è Hank Snow;
Kelvin Harrison Jr. (“Il processo ai Chicago 7”,
“L’assistente della star”) è BB King; Xavier
Samuel (“Two Mothers”, “Amore e inganni”, “The Twilight
Saga: Eclipse”) interpreta Scotty Moore, e Kodi
Smit-McPhee (“Il potere del cane”) interpreta Jimmie
Rodgers Snow.
Completano il cast Dacre
Montgomery (“Stranger Things”, “La galleria dei
cuori infranti”) nei panni del regista televisivo Steve
Binder, al fianco degli attori australiani Leon
Ford (“Gallipoli”, “The Pacific”) nei panni di Tom Diskin,
Kate Mulvany (“Il grande Gatsby”, “Hunters”) in quelli di
Marion Keisker; Gareth Davies (“Peter Rabbit,”
“Hunters”) come Bones Howe, Charles Grounds (“Crazy & Rich”,
“Camp”) come Billy Smith, Josh McConville (“Fantasy Island”) è Sam
Phillips, e Adam Dunn (“Home and away”) nei panni di Bill
Black.
Per ritrarre le altre icone della
musica del film, Luhrmann ha scelto la cantautrice Yola come Sister
Rosetta Tharpe; il modello Alton Mason come Little Richard; il
texano di Austin Gary Clark Jr., come Arthur Crudup, e l’artista
Shonka Dukureh come Willie Mae “Big Mama” Thornton.
Il candidato all’Oscar Luhrmann (“Il
Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”) ha diretto il film da una
sceneggiatura da lui scritta assieme a Sam Bromell, Craig Pearce e
Jeremy Doner, basata su una storia dello stesso Baz Luhrmann e
Jeremy Doner. I produttori del film sono Luhrmann, la vincitrice
dell’Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”),
Gail Berman, Patrick McCormick e Schuyler Weiss, mentre i
produttori esecutivi sono Courtenay Valenti e Kevin McCormick.
Il team creativo che ha lavorato
dietro le quinte include la direttrice della fotografia Mandy
Walker (“Mulan”, “Australia”), la scenografa e costumista premio
Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”), la
scenografa Karen Murphy (“A Star Is Born”), i montatori Matt Villa
(“Il grande Gatsby”, “Australia”) e Jonathan Redmond (“Il grande
Gatsby”), il supervisore degli effetti visivi nominato all’Oscar
Thomas Wood (“Mad Max: Fury Road”), il supervisore musicale Anton
Monsted (“Australia”, “Moulin Rouge!”) e il compositore Elliott
Wheeler (“The Get Down”).
Le riprese principali di Elvis
si sono svolte nel Queensland, in Australia, con il sostegno del
governo del Queensland, di Screen Queensland e del programma
Producer Offset del governo australiano. Warner Bros. Pictures
presenta, una produzione Bazmark Production, Jackal Group, un film
di Baz Luhrmann: Elvis,
che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros.
Pictures.Il film uscirà nelle sale italiane nel 2022.
Sono state rubate sul set romano di
Fast
and Furious 10 le prime foto che ritraggono
Jason Momoa nei panni del villain del film con
Vin Diesel, primo capitolo del finale di saga.
Dalle immagini, sembra che il look del personaggio sia
relativamente sobrio, molto diverso dall’eccentricità divertita
dell’attore.
Il sito JustJared ha pubblicato diverse immagini, che potete
vedere al link:
Vi ricordiamo che Fast
and Furious 10 non sarà più diretto da Justin
Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel
cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di
Ramsey, Vin
Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di
Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, e
Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new
entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.
“Penso che la cosa più difficile
sia stata: so che questa intervista esce dopo che il film è uscito,
ma sono ancora ansiosa a parlarne senza spoiler. Diciamo che c’è un
momento in cui devo confrontarmi con le persone che amo, ed è stata
una scena difficile. Una delle persone che amo – le piccole persone
che amo – mi stava lanciando delle cose nella scena e
accidentalmente mi ha colpito molto forte in faccia. E quella è
stata la reazione migliore. E mi sono sentita così male che l’ho
usata come attore e ho lasciato che informasse la mia risposta a
queste persone che amo. Perché loro erano realmente terrorizzati
dopo. Era davvero qualcosa che non mi piaceva per niente, ma sapevo
che sarebbe stato un bene per la scena”.
Chiaramente, Olsen si riferisce alla
scena in cui Scarlet Witch si confronta con la Wanda di Terra-838 e
con i suoi figli che vorrebbe per sé.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Jodie Comer reciterà in un nuovo thriller
apocalittico intitolato The End
We Start From, prodotto da Benedict
Cumberbatch, che vestirà anche i panni di produttore
esecutivo. Comer è nota per il ruolo di Villanelle in
Killing Eve e ha recentemente ricevuto un premio
BAFTA per la sua interpretazione nel film drammatico britannico
Help. Cumberbatch è attualmente al cinema nei
panni di Stephen Strange in Doctor Strange nel
Multiverso della Follia.
Deadline rivela che
The End We Start From seguirà Comer nei panni di
una madre con un neonato che deve sopravvivere a un’apocalisse
causata da un disastro ambientale. Il film è stato adattato dalla
sceneggiatrice Alice Birch dall’omonimo romanzo di
Megan Hunter.
Il film tocca certamente questioni
tempestive come la crisi del cambiamento climatico in corso. Con la
padronanza dello schermo di Jodie Comer e la talentuosa Birch che adatta
la sceneggiatura del romanzo acclamato dalla critica, il film
sembra offrire agli spettatori un viaggio emozionante. Questo
segnerà anche il debutto di Benedict Cumberbatch in una nuova veste
e si tratta del primo di numerosi progetti che usciranno sotto la
sua società di produzione SunnyMarch.
Al di là del talento che accompagna
il film sia sullo schermo che fuori, gli spettatori avranno la
possibilità di vedere Comer in un ruolo che mostra come la forza di
una donna e l’amore di una madre siano forze da non
sottovalutare.
La conclusione delle riprese di
Guardiani
della Galassia Vol. 3 ci sta fornendo una serie
di suggerimenti su quello che sarà (o non sarà) il futuro nel
MCU di alcuni dei personaggi
coinvolti nel film di James
Gunn.
Dopo Karen Gillan
che ha detto
addio a Nebula in un post sui social a conclusione delle
riprese di Guardiani
della Galassia Vol. 3, anche Dave
Bautista, interprete di Drax, si accoda a questo
saluto che sembra definitivo. Ecco infatti il post di Bautista sui
suoi account social ufficiali: “Non ho ancora trovato le
parole. E’ finito così in fretta e io ero già sul set di un altro
film prima si poter processare tutto. La fine di un viaggio che ha
cambiato la mia vita.”
Durante un’intervista con Empire,
Taika Waititi, regista e sceneggiatore di
Thor: Love and
Thunder, ha commentato la possibilità di un ritorno di
fiamma tra Thor e Jane Foster. Come sappiamo, Jane è stata
l’interesse amoroso di Thor nei primi due film del MCU con protagonista il Dio del
Tuono, salvo poi scomparire dal quadro e ricomparire (con filmati
riciclati) in Avengers: Endgame.
Con l’avvicinarsi di
Thor: Love and Thundere
l’ufficiale ritorno di Natalie Portman nei panni
del personaggio, ci si chiede se anche la storyline romantica tra
la scienziata terrestre e il dio asgardiano possa tornare. Ecco
cosa ha risposto il regista: “Credo che molte persone diano per
scontato che la lovestory del film sarà tra Chris e Natalie. Io
però non posso promettere che in questo film accadrà ciò che le
persone si aspettano.” Teniamoci quindi pronti per
l’inaspettato!
Thor: Love and Thunder è il
quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà
Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio
2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God
Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane
Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto
arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Dwayne
Johnson ha pubblicato una nuova immagine in bianco e
nero dal backstage di Black
Adam. Il film DC Warner è al momento
in fase di reshooting e sembra che il protagonista sia molto preso
da questo processo.
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a
non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo.
Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le
cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio.
L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Elizabeth Debicki è
una di quelle attrici che ha iniziato a fare cinema da qualche anno
e che ha già dimostrato di saperci fare. L’attrice ha dimostrato
sin da subito di essere molto in gamba e di essere anche molto
versatile, capace di entrare ben presto nel cuore degli
spettatori.
2. Ha lavorato anche per la
televisione. L’attrice, oltre a prestare la propria
attività lavorativa per il cinema, ha preso parte in alcuni
progetti destinati per il piccolo schermo. Infatti, è apparsa nelle
serie Rake (2014), The Night Manager (2016) e The
Kettering Incident (2016). Nel 2022 ha ricoperto il ruolo di
Lady Diana in The Crown, recitando
accanto ad attori come Imelda Staunton e Dominic
West.
3. È anche
doppiatrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha
vestito anche panni diversi da quelli usuali. Infatti, ha provato
ad indossare quelli di doppiatrice, prestando la propria voce per i
film Valerian e la città dei mille
pianeti (2017), Peter Rabbit (2018)
e Peter Rabbit 2: Un birbante in
fuga (2021), oltre che per il corto Flopsy Turvy
(2018).
Elizabeth Debicki non è su
Instagram
4. Non ha nessun profilo
social. L’attrice ha dichiarato di non aver nessun account
social ufficiale per diversi motivi. Oltre al fatto di ritenere
totalmente privata la propria vita personale, ha anche ammesso di
essere negata per la tecnologia e di non sapere cosa postare
nell’eventualità in cui avesse un account.
Elizabeth Debicki è Diana in
The Crown
5. Ha interpretato Lady
Diana. Sembra essere un buon momento per la figura di Lady
Diana al cinema e in televisione. Oltre ad essere al centro del
film Spencer, dove ad
interpretarla vi è Kristen
Stewart, la celebre principessa è comparsa come
personaggio anche in TheCrown, dove ad
interpretarla vi è proprio la Debicki. L’attrice ha raccontato di
essersi preparata al ruolo studiando il portamento e il modo di
parlare di Diana, dando però vita ad un’interpretazione che non
fosse un’imitazione di lei ma qualcosa di più spontaneo.
Elizabeth Debick in Tenet
6. Ha preteso di poter fare
un provino. Elizabeth Debicki ha insistito per fare un
provino per il suo ruolo, nonostante il regista Christopher
Nolan le avesse offerto la parte senza il bisogno di
tale prova. Per lei era importante sapere che poteva fare quello
che lui stava cercando e, stando a quanto poi raccontato regista,
arrivata al provino ha lasciato tutti a bocca aperta per la sua
bravura e intensità.
7. La sua altezza è stata
esaltata. Dopo aver scoperto che Elizabeth Debicki era
stata scelta per il film, il costumista Jeffrey Kurland ha
immediatamente suggerito a Christopher Nolan di sfruttare la sua
altezza, perché “non sarà mai più bassa di chiunque altro sullo
schermo“. Kurland ha messo i tacchi dell’attrice già alta un
metro e novanta per molte delle sue scene, le ha dato gonne più
lunghe in modo da poter vedere la lunghezza delle sue gambe e ha
tagliato i suoi abiti per rafforzare la sua qualità lineare.
Elizabeth Debicki in Guardiani
della Galassia
8. Ha adorato i costumi e il
trucco dei film. L’attrice ha fatto parte di Guardiani della Galassia Vol.
2 con il ruolo di Ayesha, ed è rimasta molto colpita da i
costumi e dal trucco previsto per il suo personaggio, lodando il
lavoro di Judiana, la costumista del film. Scelta specificatamente
per la sua altezza, oltre che per la sua bravura, anche in questo
caso la costumista si è concentrata sull’esaltare la figura
dell’attrice, proponendola al massimo della sua gloria.
9. Ha svolto alcune ricerche
sul personaggio. Naturalmente, prima di iniziare le
riprese, l’attrice conosceva già il personaggio perché aveva fatto
una piccola ricerca personale prima di riceverne una adeguata da
James Gunn.
Tuttavia, la bellezza e l’importanza del suo personaggio lo ha
capito a pieno solo dopo aver girato il film ed essersi confrontata
con altre persone.
Elizabeth Debicki: età e
altezza
10. Elizabeth Deibicki è
nata il 24 agosto nel 1990 a Parigi, in Francia. La sua
altezza complessiva corrisponde a 190 centimetri circa.
Elizabeth Olsen si sta pronunciando in difesa
del Marvel Cinematic Universe, in cui
interpreta il ruolo di Wanda Maximoff/Scarlet Witch.
L’attrice si è espressa in risposta alle precedenti critiche
rivolte all’MCU, in particolare da artisti del
calibro di Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, dei quali ha detto che
(i loro commenti negativi sui film Marvel) “li fanno sembrare un tipo
di arte minore”.
“Non sto dicendo che stiamo
facendo film d’autore indie, ma penso solo che quei commenti
sottostimano il lavoro della nostra troupe, il che mi
infastidisce”, ha detto l’attrice, che attualmente è al cinema
con Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
“Questi sono alcuni dei più straordinari scenografi,
costumisti, operatori della macchina da presa – sento che sminuirli
con quel tipo di critiche toglie merito a tutte le persone che
fanno film pluripremiati, e che lavorano anche su questi
progetti”.
Elizabeth Olsen ha cominciato la sua carriera
con il cinema indie, e riconosce dunque che i film Marvel sono blockbuster destinati
principalmente a fare un sacco di soldi, tuttavia non crede che
questo significhi che si tratti di film brutti.
“Dal punto di vista di un
attore, lo capisco; capisco perfettamente che serve un diverso tipo
di performance”, ha detto. “Ma penso che screditare così
la Marvel porti via il merito alle
centinaia di persone di grande talento della crew. È qui che
divento un po’ esuberante al riguardo”.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Advocatus diaboli, una
locuzione latina che, nel linguaggio di tutti i giorni, va ad
indicare coloro che controbattono un’argomentazione non perché
convinti del contrario ma piuttosto per generare caos. Su questo
principio si basa il celebre film del 1997 L’avvocato
deldiavolo, scritto da Tony
Gilroy e Jonathan Lemkin e diretto da
Taylor Hackford. Si tratta di uno dei thriller più
popolari degli anni Novanta, che si macchia anche di elementi
horror ed una struttura da legal drama. Oggi considerato
un vero e proprio cult del suo genere, è un film entrato
nell’immaginario comune, tanto per la sua vicenda quanto per i
controversi e imprevedibili personaggi che la animano.
La pellicola è basata sul romanzo
omonimo del 1990 di Andrew Neiderman. Nonostante
ne sia una trasposizione cinematografica, il film si discosta dal
libro introducendo anche elementi affini provenienti da altri
testi. In particolare, numerosi sono i riferimenti al poema
Paradiso perduto di John Milton. Si
ritrovano infatti diverse allusioni minori a tale opera, come ad
esempio la celebre citazione “meglio regnare all’Inferno che
servire in Paradiso”, mentre quello di Milton diventa anche il
nome del protagonista. Un’altra fonte di ispirazione fu
naturalmente anche la Divina Commedia di
DanteAlighieri, con la
descrizione dei gironi ardenti concentrici riproposta alla fine del
film.
Nonostante abbia diviso critica e
pubblico al momento della sua uscita, L’avvocato del
diavolo si affermò come un grande successo. Arrivò a
guadagnare oltre 152 milioni di dollari a fronte di un budget di
57, e particolarmente noti sono ancora oggi alcuni dialoghi e le
interpretazioni dei protagonisti. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle frasi più belle. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
L’avvocato del diavolo: la
trama del film
Protagonista del film è il giovane e
promettente avvocato Kevin Lomax, il quale non ha
mai perso un caso. Durante il suo ultimo incarico, egli è perfino
riuscito a far scagionare un insegnante accusato di molestie su
minori, pur consapevole della sua reale colpevolezza. Proprio
questa vicenda porta Kevin ad essere contattato da un importante
studio legale di New York, il quale gli offre una grande somma di
denaro per unirsi a loro. A capo dello studio vi è il controverso
John Milton, personalità misteriosa e incline alla
malvagità. Questi decide di testare le capacità di Kevin
affidandogli subito un caso molto complesso. Mentre si trova così
impegnato, l’avvocato inizia però a vivere una serie di strani
episodi, che lo porteranno a comprendere che l’uomo per cui lavora
non è chi sembra essere.
L’avvocato del diavolo: il
cast del film
Ad interpretare il ruolo di Kevin
Lomax vi è l’attore Keanu Reeves,
il quale per prepararsi al ruolo ha studiato a lungo il mestiere di
avvocato, le sue procedure e gli aspetti più importanti. Ha inoltre
avuto modo di spendere diverso tempo insieme ad alcuni veri
avvocati, cercando di apprendere da loro i segreti del mestiere e
alcuni ulteriori aspetti con cui poter caratterizzare il proprio
personaggio. L’attore decise inoltre insieme al regista che gli
abiti indossati da Kevin avrebbero dovuto di volta in volta
assumere toni sempre più scuri, evidenziando la totale perdita di
moralità del personaggio. Accanto a lui, nei panni della madre di
Kevin, Alice Lomax, vi è l’attrice Judith Ivevy,
nota per essere stata Barbara Robbins in Grey’s Anatomy.
Ad interpretare Mary Ann, moglie di
Kevin, vi è una giovanissima Charlize Theron.
Nonostante interpretassero marito e moglie, infatti, l’attrice
aveva appena 21 anni, mentre Reeves ne aveva 31. Per lei si tratto
di un ruolo molto impegnativo, che le richiese di interpretare
anche attacchi di schizofrenia. Per riuscirci, la Theron si preparò
con una psico-terapista. Ad interpretare il satanico John Milton vi
è invece il premio Oscar Al Pacino. Questi aveva
inizialmente rifiutato il ruolo per cinque volte, non gradendo il
tono da blockbuster del film. Dopo che questo venne riscritto come
thriller soprannaturale, l’attore si decise ad accettare. Nel film
sono poi presenti Jeffrey Jones nei panni di Eddie
Barzoon e Connie Nielsen in quelli di Cristabella
Andreoli. Craig T. Nelson è invece Alexander
Cullen.
L’avvocato del diavolo: le
frasi più belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. L’avvocato del
diavolo è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Amazon Prime Video, Tim Vision e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di lunedì 9 maggio alle
ore 21:00 sul canale Iris.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
Nel mondo io vi mando come pecore in mezzo ai lupi.
(John Milton)
La vanità è decisamente il mio peccato preferito. Kevin, è
elementare. La vanità è l’oppiaceo più naturale. (John
Milton)
Per chi è che ti incolli tutti quei mattoni, si può sapere?
Dio? È così? Dio? Ti voglio dare una piccola informazione
confidenziale a proposito di Dio: a Dio piace guardare! Riflettici
un po’: lui dà all’uomo gli istinti… ti concede questo
straordinario dono e poi che cosa fa? Te lo giuro che lo fa per il
suo puro divertimento! Fissa le regole in
contraddizione! (John Milton)
Meglio regnare all’inferno che servire in
paradiso! (Kevin Lomax)
Forse Dio ha lanciato i dadi una volta di troppo e così ci
ha fregati tutti. (John Milton)
Myriad Pictures ha
annunciato di aver acquisito i diritti di vendita mondiale di MACE
della Meyers Media Group e di iniziare le vendite del film al
Marche du Film di Cannes. Jon Amiel dirigerà da
una sceneggiatura di David Chisholm, con protagonista James Franco. Myriad Pictures
ha acquisito il film dalla Meyers Media Group. Lawrence Steven
Meyers, Randy Dannenberg e John Evangelides saranno i produttori,
al fianco di Brendan McDonald e Kirk D’Amico che saranno i
produttori esecutivi e Jonathan Tybel sarà il produttore
associato.
MACE è la storia straziante di due tipi di poliziotti molto
diversi. Un ufficiale veterano, Mace, sarà interpretato da James Franco, corrotto e pericoloso mentre
Virgil Woods, interpreterà un giovane principiante che crede di
poter cambiare il sistema corrotto alimentato da poliziotti come
Mace. Ispirato dalla recente ingiustizia razziale venuta alla
ribalta dalle strade d’America, Woods rifiuta di essere vittima di
bullismo e contrappone i suoi principi all’amorale di Mace. Woods
rischia tutto ciò in cui crede per impedire a Mace di distruggere
la città quando Mace scatena una guerra tra bande per coprire i
suoi crimini.
Diretto dal vincitore del premio BAFTA Jon
Amiel dalla sceneggiatura di David Chisholm, il film è
interpretato dal candidato all’Oscar James Franco Il film è in pre-produzione con
le riprese principali che inizieranno nel terzo trimestre dell’anno
nel New Jersey.
Jon Amiel è un pluripremiato regista, scrittore
e produttore che ha ottenuto riconoscimenti internazionali per THE
SINGING DETECTIVE e li ha seguiti con QUEEN OF HEARTS, presentato
in anteprima a Cannes. Ha diretto l’acclamato SOMMERSBY con Richard
Gere e Jodie Foster, COPYCAT con Holly Hunter e Sigourney Weaver,
L’UOMO CHE SAPEVA TROPPO poco con Bill Murray, ENTRAPMENT con Sean
Connery e Catherine Zeta-Jones, THE CORE, con Hilary Swank e Aaron
Eckart e CREATION con Paul Bettany che ha aperto il Toronto Film
Festival. Negli ultimi 10 anni Amiel si è concentrata
principalmente sulla televisione. Ha diretto quattro pilot di
successo – EYES, REUNION, DAMAGES e WEDDING BELLS e ha prodotto e
diretto episodi per serie importanti tra cui: THE TUDORS, THE
BORGIAS, MARCO POLO, HALT AND CATCH FIRE, 7 SECONDS, AMERICAN GODS,
OUTSIDERS, CARNIVAL ROW, THE WALKING DEAD e più recentemente LA
SIGNORA DELLE PULIZIE.
James Franco ha iniziato a ricevere il plauso
della critica all’inizio della sua carriera vincendo un Golden
Globe per la sua interpretazione di “James Dean” nel film
biografico di TNT JAMES DEAN. Ha continuato a recitare nel ruolo di
“Harry Osborn” nella trilogia di grande successo SPIDER-MAN, al
fianco di Tobey Maguire. Ha ricevuto innumerevoli nomination ai
premi sia per il suo lavoro comico che drammatico, tra cui
Pineapple Express, Spring Breakers e 127 ore, per il quale ha
ricevuto una nomination all’Oscar® come miglior attore. Ha vinto il
suo secondo Golden Globe per il suo ruolo nell’acclamato THE
DISASTER ARTIST, che ha anche prodotto e diretto. In TV, ha avuto
il suo primo ruolo da protagonista con la serie cult FREAKS AND
GEEKS e, più recentemente, ha recitato in THE DEUCE per la HBO.
Kirk D’Amico, CEO di Myriad Pictures, ha dichiarato: “Siamo
entusiasti di tornare a Cannes con questo film estremamente
originale e unico. È una storia cruda ambientata in un moderno
dipartimento di polizia dove niente è come sembra. Pensiamo che
questo materiale nelle mani di un regista così esperto come Jon
Amiel darà risultati straordinari”.
Lawrence Steven Meyers di Meyers Media Group ha aggiunto:
“Il team di Meyers Media Group è lieto che Myriad porterà la
nostra prima produzione a Cannes. Conosco Kirk da molti anni e il
suo entusiasmo per il nostro film è molto eccitante”.
Tra le interpreti più amate dal
Festival
di Cannes, che l’ha vista debuttare con La stanza del
figlio di Nanni Moretti, Palma d’oro nel
2001, per poi premiarla come migliore interprete di Un Certain
Regard per Fortunata di Sergio
Castellitto, Jasmine Trinca torna sulla
Croisette con un doppio impegno: membro della giuria internazionale
della 75. edizione e per la prima volta regista di un
lungometraggio, Marcel!, presentato in Selezione Ufficiale
nella sezione Séances spéciales, e in uscita nelle sale italiane il
1° giugno, distribuito da Vision Distribution.
Marcel! è una
produzione Cinemaundici e Totem Atelier con Rai Cinema, in
collaborazione con Phon Films, in collaborazione con Vision
Distribution.
Una bambina ama sua madre, ma sua
madre ama Marcel, il suo cane. Un evento imprevedibile le porterà
in viaggio, avvicinandole e svelando loro, oltre ogni dolore, le
vie grandi e segrete dell’amore.
“Tutto questo – racconta
Trinca – parte da una fotografia. Ritraeva mia madre che mi
teneva per mano sul ciglio di un bosco. Dietro di noi un paesaggio
assolato, ma davanti? Il colore di quella foto lo avrei definito il
colore della memoria. Non della nostalgia, come una foto a colori
virata seppia, ma proprio un colore indefinibile e sfumato,
bruciato dal sole, appena attraversato e ispirato dalla “selva
oscura” pronta ad accogliere e proteggere quel passo a due. Tra
sogno e realtà. È qui che si situa questo film. Una rielaborazione
fiabesca o meglio favolistica del vissuto, cercando di
comprenderlo, esorcizzarlo, renderlo universale. Panni sporchi che
non si lavano in casa ma che diventano bandiere da sventolare, inni
programmatici: «All’arte si deve la vita». In fondo, tutto quel
vissuto, quel bagaglio pesante impossibile da lasciare, sarà pure
servito a qualcosa. A fare un film. E invece no. Nulla è più
importante ed effimero che vivere. Neanche un film che resta (o
forse no). Alla vita si deve dunque la vita”.
Gia prima dell’uscita del
film, era chiara la potenza di Scarlet: il personaggio
è uno degli Avengers più prestanti. Con Doctor
Strange 2 il personaggio non è più solo un eroe
inarrestabile, ma si mostra anche come un cattivo in grado di
mobilitare per intero l’MCU.
La forza di Wanda Maximoff non sembra avere eguali:
vediamo dieci momenti che confermano questa teoria!
L’inizio di Doctor Strange 2: la
presa di Kamar-Taj
Anche se l’MCU
aveva più volte fatto cenno agli aspetti oscuri di Wanda,
è con Doctor Strange nel Multiverso della Follia
che si scopre per davvero la brutalità del personaggio.
Scarlet svela il suo obiettivo a Strange: vuole
catturare America Chavez per sfruttare i poteri della ragazza e
attraversare il Multiverso.
Per rapire America,
Scarlet deve fare incursione a Kamar-Taj, il
tempio dei Maestri delle Arti Mistiche. Nonostante abbia
contro tutti i più potenti stregoni del pianeta, con i poteri da
Strega ScarlattaWanda riesce a prendere e
distruggere Kamar-Taj. Da sola contro tutti, fin dalle
prime scene del film Scarlet svela la sua potenza come
cattivo.
Il Dreamwalking attraverso gli
universi
Una novità introdotta
nell’MCU da Doctor
Strange nel Multiverso della Follia è il
Dreamwalking. Il termine indica la capacità di possedere
il corpo di un altro sé presente in un altro universo, dominandolo
a proprio piacimento. Wanda usa spesso il
Dreamwalking, sia per entrare in contatto con i propri
figli sia per raggiungere Strange e America su
Terra-838.
Riuscire a dominare questo potere e
ad utilizzarlo efficacemente è un azione che richiede grande forza.
A differenza di Stephen – che fa il Dreamwalking
con una versione morta di sé – Wanda è in grado di
sopraffare la coscienza di una sua variante ancora in vita. Non
solo Scarlet esegue questa operazione in più occasioni, ma
usa il Dreamwalking più a lungo di qualsiasi altro
personaggio e con risultati di gran lunga migliori.
Il teletrasporto
Tra i vari poteri che
Wanda ha ricevuto dalla Pietra della Mente
c’è anche il teletrasporto. Si sapeva già che Wanda
fosse in grado di usare la telecinesi, riuscendo a muovere oggetti
inanimati nel tempo e nello spazio. Con Doctor Strange
2 si scopre che il personaggio è anche in grado di
viaggiare attraverso le superfici riflettenti per arrivare dove
vuole.
Questa abilità la rende ancora più
potente di prima, come si vede nella scena terrificante in cui
America, Wong e Strange vengono accerchiati da
Scarlet a Kamar-Taj.
Gli incantesimi ad ampio
raggio
Come abbiamo già visto in
WandaVision, Scarlet può con i suoi poteri
controllare e modificare a suo piacimento spazi immensi. Nella
serie, il luogo che viene dominato da Wanda è Westview, un’intera città (e comunità).
In Doctor Strange nel
Multiverso della FolliaScarlet crea un illusorio
e pacifico campo di meli per ingannare Stephen e
mascherare la terra desolata in cui i due personaggi si incontrano.
Essendosi avvicinata al lato oscuro, Wanda questa
volta è riuscita con la sua ira a creare una landa arida e
terrificante.
La cattura di Wong in Doctor
Strange 2
In Doctor Strange
nel
Multiverso della Follia, Benedict Wong è un
personaggio estremamente potente: è diventato lo Stregone
Supremo ed è a capo degli stregoni di Kamar-Taj.
Nonostante ciò, Wong non riesce ad arrestare la brutalità di
Scarlet.
Quando assedia Kamar-Taj,
Wanda prende in ostaggio lo Stregone
Supremo e lo costringe ad aiutarla nella sua ricerca.
Wong diventa quindi impotente contro Scarlet e rischia addirittura di essere ucciso.
Wanda potrebbe diventare più forte
ancora di quanto visto in Doctor Strange 2
In Doctor Strange
nel Multiverso della FolliaWanda Maximoff arriva
fino in cima al Monte Wundagore, dove si trova il tempio
costruito dall’antico demone Chthon. Lì, lei e
Wong si trovano di fronte a diversi Gollem di
guardia. Le creature, invece di opporsi a Wanda, si
inchinano di fronte al potere della strega.
Questo momento rivela ai fan
dell’MCU un fatto già noto ai
lettori dei fumetti. Chthon ha avuto un profondo impatto
sulla nascita della Strega Scarlatta, perché è colui che
ha maledetto originariamente Wanda Maximoff.
Anche se l’MCU rimane vago su questo
fatto, la rivelazione che il tempio sia effettivamente dedicato
alla Strega Scarlatta suggerisce che Wanda può
diventare ancora più potente di quanto abbiamo visto in
Doctor Strange 2.
L’uccisione degli Illuminati
In Doctor Strange
2 viene introdotta un’intera squadra di supereroi: gli
Illuminati. Il team è presente su Terra-838 ed è
composto dal Capitano Carter, Freccia Nera,
Charles Xavier, Capitan Marvel (Maria
Rambeau), Karl Mordo e Mister
Fantastic (John
Krasinski). I personaggi sembrano però avere vita
breve nell’MCU, soprattutto dopo lo
scontro con la violenza di Wanda-zombie.
In una
sequenza sanguinosa degna del cinema horror di Sam
Raimi, vediamo Wanda che uccide
selvaggiamente uno ad uno tutti gli Illuminati. Anche se i
personaggi combattono coraggiosamente contro la Strega
Scarlatta, nessuno si mostra all’altezza del super criminale e
tutti vengono annientati dalla sua forza.
La morte di Professor X in Doctor
Strange 2
Il professor Charles
Xavier, interpretato dalla star degli X-MenPatrick
Stewart, è il più potente
membro degli Illuminatied è l’ultimo supereroe
del consiglio ad affrontare la potenza della Strega
Scarlatta.
Sapendo di non poterla sopraffare
fisicamente, il Professor X sfida Scarlet in una
battaglia psicologica. Inizialmente Xavier
sembra prevalere su Wanda, ma viene presto rivelato che la
strega lo ha attirato in una trappola: con la forza della mente,
Wanda spezza il collo del mutante, uccidendolo. Il fatto
che Xavier, uno dei più potenti mutanti di tutti i
tempi, non sia in grado di battere la Strega
Scarlatta, dice molto degli incredibili poteri di
Wanda.
Il duello tra Scarlet e Doctor
Strange
In Doctor Strange
nel Multiverso della Follia, la battaglia finale si svolge
sul Monte Wundagore. Lì Scarlet, dopo
aver catturato America Chavez per servirsi dei suoi
poteri, si
confronta con Doctor Strange – che si è
impossessato del corpo deceduto di una sua variante.
La battaglia tra il protagonista e
il super criminale è davvero sorprendente, in quanto
Strange e Wanda massimizzano le loro abilità e si
scagliano l’uno contro l’altro. Tuttavia, appare da subito chiaro
che sarà Wanda ad avere la meglio nel duello. Il
finale del film è quindi la conferma che la Strega
Scarlatta sia effettivamente più potente di
Stephen.
La distruzione del Darkhold (e di
sé)
Il Darkhold è il
libro dei dannati della Marvel e contiene in sé un potere
inimmaginabile. Tuttavia, nel corso di Doctor Strange
2 si scopre che il vero potere non sta nel
libro: Wanda apprende che gli scritti contenuti nel
Darkhold sono solo copie di quello che era stato inciso
nel tempio sul Monte Wundagore. Visto ciò e appresa
la crudeltà delle sue azioni, Wanda decide di distruggere
il tempio intorno a lei e di sacrificarsi nella distruzione.
I
poteri di Wanda sono messi in mostra per l’ultima
volta in questa scena. Scarlet mette fine a due dei più
grandi mali del suo mondo: il Darkhold e sé
stessa. Wanda non distrugge un solo Darkhold
presente su Terra-616, ma tutte le altre varianti di questo libro
malvagio. Mettendo in mostra tutto il suo potere per l’ultima
volta, Scarlet compie un gesto eroico e, da cattiva, torna
ad essere un supereroe.