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Thor: Love and Thunder, anche Natalie Portman ottiene il suo poster

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Dopo il primo teaser trailer e il poster che raffigura Chris Hemsworth nei panni di Thor Odinson, ecco un nuovo poster di Thor: Love and Thunder che però raffigura Mighty Thor, che avrà il volto di Natalie Portman. Eccolo di seguito condiviso dall’attrice su Instagram:

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Gal Gadot su Biancaneve: “La Regina cattiva sarà davvero cattiva”

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Anche se tutto il mondo la identifica con Wonder Woman, Gal Gadot sta cambiando pelle per il nuovo live action di Casa Disney. L’attrice israeliana infatti sarà la Regina Cattiva di Biancaneve, in cui reciterà insieme a Rachel Zegler (West Side Story).

Durante un’intervista, Gal Gadot ha commentato il suo ruolo, un’occasione speciale per lei, dal momento che si trova ad avere a che fare non solo con un personaggio iconico della storia del cinema, ma anche perché per lei si tratta del primo villain con cui si confronta al cinema:

“Lo amo! È divertente, devo fare cose differenti. Devo cantare e ballare e devo interpretare un villain, cosa che non ho mai fatto prima – ed è il primo villain della Disney! Mi sta davvero piacendo molto lavorare con tutte le persone coinvolte, con Mark Webb e Marc Platt che produce, e naturalmente con Rachel Zegler. È una grande esperienza, mi sta piacendo tantissimo e la Regina Cattiva è davvero cattiva. Sarà molto interessante.”

Quello che sappiamo su Biancaneve

Biancaneve ha già trovato le sue protagoniste, in quanto Rachel Zegler sarà la protagonista e Gal Gadot come la regina cattiva. Zegler è un’attrice emergente che vedremo nel ruolo di Maria in West Side Story di Steven Speilberg. Gadot è meglio conosciuta per il suo ruolo di Diana Prince in Wonder Woman. Il film sarà diretto da Marc Webb (500 Giorni insieme, The Amazing Spider-Man 2) e prodotto da Marc Platt (Dear Even Hanson, La La Land, Crudelia) e Russell Allen (Il Re Leone, Jurassic World). Nuove canzoni di Benj Pasek e Justin Paul (The Greatest Showman, Dear Evan Hansen) saranno presenti insieme alle tracce originali.

Educa Immagine: la terza edizione dal 6 all’8 maggio a Rovereto

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Educa Immagine: la terza edizione dal 6 all’8 maggio a Rovereto

Al via dal 6 maggio a Rovereto la terza edizione di Educa Immagine, il festival dell’educazione ai media, nato nell’alveo di Educa e del Piano cinema per la scuola di MiC e MI con la direzione artistica di Trentino Film Commission e l’organizzazione di Consolida.

Come sempre anche questa edizione sarà animata da proiezioni, laboratori e incontri con esperti nazionali. Dal cinema a Tik Tok, dai reportage fotografici di National Geographic a Instagram, dalla TV alle piattaforme: tante saranno le tematiche su cui confrontarsi tutte organizzate con l’obiettivo di sviluppare il pensiero critico e di diventare cittadini consapevoli e attivi.

Tra i tanti eventi segnaliamo: il laboratorio per docenti ed educatori “Educazione all’immagine: dal cinema a Tik Tok”, i due focus “L’ho visto su Facebook: l’informazione durante la prima guerra social” e “Professione reporter: la fotografia ai tempi del web”  con la giornalista e photo-consultant Irene Alison e Marco Cattaneo direttore di National Geographic Italia e Le Scienze, la serata dal titolo “Scrittori di immagini: da Romanzo Criminale a oggi: l’evoluzione delle serie tv in Italia” con il magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo autore di Romanzo criminale, Suburra e di molti altri libri divenuti best-seller, e con la sceneggiatrice Barbara Petronio, una delle prime e più note showrunner italiane e infine il focus per docenti, educatori e genitori “TV: istruzioni per l’uso”.

Oltre alla collaborazione dei partner di EDUCA e al sostegno della Cassa Rurale di AltoGarda e Rovereto, Educa Immagine conta in questa edizione su nuovi e importanti media partner: Rai Cultura, Mymovies.it e Dire Giovani.

Programma

Si inizia la mattina di venerdì 6 maggio con gli appuntamenti dedicati alle scuole: per gli alunni della primaria la proiezione di Minuscule – La valle delle formiche perdute per la regia di Thomas Szabo, Hélène Giraud, cui seguirà il laboratorio di alfabetizzazione e analisi del
linguaggio cinematografico condotto dagli esperti di  Fondazione Sistema Toscana – Lanterne Magiche. Esperti che condurranno anche il laboratorio dedicato agli studenti delle secondarie di secondo grado che seguirà la proiezione del film premio Oscar alla migliore sceneggiatura Little Miss Sunshine di Jonathan Dayton e Valerie Faris.

Agli studenti della secondaria di primo grado Educa Immagine, in collaborazione con Trento Film Festival, propone la proiezione on line di Mila, film di animazione sul tema della guerra, cui seguirà l’incontro con la regista Cinzia Angelini, gli animatori Lorenzo Pedergnana e Luca De Crescenzo di Lanterne Magiche, che racconteranno come si produce un film di animazione, quali sono le diverse fasi e le figure professionali coinvolte.

Da venerdì pomeriggio il festival si apre a tutti. Si inizia con due appuntamenti sull’educazione all’immagine: il panel “Educare all’immagine: quali prospettive per l’Italia?” dedicato alle opportunità offerte, a scuole e non solo, dalle politiche nazionali per sostenere lo sviluppo ed il laboratorio per docenti ed educatori “Educazione all’immagine: dal cinema a TikTok” per comprendere quali sono gli elementi formativi e didattici fondamentali di questa disciplina attraverso una rassegna ragionata dei diversi format.

Sempre venerdì alle 17 il focus “L’ho visto su Facebook: l’informazione durante la prima guerra social” con un pool di giornalisti: Alice Scaglioni del Corriere della Sera e Viola Stefanello che collabora con testate nazionali e internazionali; Giovanni Zagni direttore dei progetti di fact checking Pagella Politica e Facta. News, moderati da Valerio Cataldi giornalista Rai e presidente della Carta di Roma. Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina i social network sono stati inondati di video e foto da entrambe le parti e sono diventati il campo di battaglia internazionale riproponendo così in modo violento il tema dei rischi e delle opportunità dell’informazione veicolata tramite social network.

Si ricomincia sabato 7 maggio con il laboratorio condotto da Chiara Valmachino, specializzata nella comunicazione sociale dedicato alla “Cittadinanza digitale” previsto nel curricolo di educazione civica che offre a docenti ed educatori spunti metodologici, strumenti e risorse con un focus sulla media literacy. Nel pomeriggio il focus “Professione reporter: la fotografia ai tempi del web” con la giornalista e photo-consultant Irene Alison, e Marco Cattaneo direttore di National Geographic Italia e Le Scienze che, moderati dal critico cinematografico Enrico Magrelli, rifletteranno su come la diffusione di smartphone e social network abbia cambiato il mondo della fotografia, influenzato il modo di fare reportage e il lavoro dei giornalisti professionisti. Serata a Teatro Zandonai per parlare di serie tv con il magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo, autore di Romanzo criminale, Suburra e di molti altri libri divenuti best-seller, e la sceneggiatrice Barbara Petronio una delle prime e più note showrunner italiane.

Si continua a parlare di TV anche domenica 8 maggio a Palazzo Fedrigotti con “TV: istruzioni per l’uso” con Luca Milano direttore di Rai Ragazzi; Paolo Ferri, professore dell’Università Bicocca di Milano e direttore dell’Osservatorio Nuovi Media NuMediaBios; Sergio Manfio autore e sceneggiatore, fondatore e presidente di Gli Alcuni e l’esperta di media education Chiara Valmachino. Assieme alle piattaforme la Tv propone infinite forme di intrattenimento e non solo e i bambini ne sono attratti fin da piccolissimi. Per genitori e insegnanti, soprattutto nella fascia under 10 è importante allora capire quali sono le regole (tempi e modi) per un buon uso della TV ma anche dei tablet, imparare ad orientarsi nella ricca offerta di prodotti audiovisivi e scoprire come possono essere anche un valido supporto alla didattica. In contemporanea nella sala a fianco bambini e ragazzi possono partecipare al laboratorio condotto dall’artista e regista Martina Melilli, dove apprendere alcuni elementi di base del linguaggio audiovisivo.

Gli incontri sono gratuiti, ma occorre iscriversi sul sito www.educaimmagine.it.

The Lost City, recensione del film con Sandra Bullock

The Lost City, recensione del film con Sandra Bullock

I due fratelli Nee, Aaron e Adam, escono al cinema con la loro nuova pellicola dal titolo The Lost City. Attivi già da diversi anni e noti per aver scritto e diretto storie avventurose se non sentimentali, come Band of robbers del 2015, che immagina Tom Sawyer e Huck Finn da grandi, o The last romantic del 2006, e hanno anche in cantiere Masters of the universe, che sarebbe previsto per il 2024, sul mitico He-Man dal caschetto biondo che negli anni 80 gridava «Per il potere di Grayskull».

Con The Lost City assistiamo ad un noto format, in cui una coppia mal assortita e certamente abituata a un ambiente urbano, si trova nella giungla a lottare per sopravvivere.

I protagonisti di The Lost City

I due in questione sono gli avvenenti Sandra Bullock e Channing Tatum: lei è Loretta Sage, vedova depressa, che insieme all’adorato marito studiava le civiltà antiche dell’America Centrale, e con cui sognava un giorno di potersene partire alla scoperta e all’esplorazione. Lui è Alan Caprison, il modello delle copertine dei libri in stile romanzo Harmony che Loretta si è trovata a scrivere con reticenza come ripiego dopo la morte del suo consorte. A motivare il traballante umore di Loretta, c’è la sua solida agente Beth (Da’Vine Joy Randolph) che con vigore e affaticato entusiasmo cerca di farle comprendere l’importanza del suo lavoro, nonostante i dubbi contenuti erotici con cui deve arricchire i suoi racconti.

The Lost CityIl sensuale personaggio maschile creato da Loretta è Dash, la cui muscolosa immagine è appunto quella del modello interpretato da Tatum che, dotato di scarso intelletto e invaghito della Bullock, è convinto di poter veramente incarnare il personaggio eroico senza macchia e senza paura descritto da lei nei libri.

Durante la presentazione del suo ultimo romanzo, inguainata in una tutina di paillettes fucsia presa con orgoglio a noleggio da Beth, Loretta cerca di andarsene stancamente e furtivamente, tallonata da Alan/Dash che cerca di parlarle, capirla e scusarsi. Se non che, viene rapita da Abigail Fairfax (Daniel Radcliffe), ricco e psicolabile ammiratore dei suoi libri, ma soprattutto dei dettagli in merito a succulenti tesori nascosti dalle civiltà che fanno da sfondo alle passionali vicende oggetto del suo estro.

Una rocambolesca missione di salvataggio

E così si parte tutti insieme per una rocambolesca missione di salvataggio, recupero, fuga e chi più ne ha più ne metta, dove ha il tempo di fare la propria comparsa un Brad Pitt spassoso come solo lui sa essere e che, con l’avanzare dell’età, ama interpretare sempre più con gusto.

La prima parte del film è decisamente godibile, con trovate e scambi di battute che davvero funzionano. È incredibile quanto Channing Tatum sia a proprio agio nell’alternanza tra l’esibizione della muscolatura e la sua stessa presa in giro, non perdendo mai di credibilità, anzi: riuscendo a tenere saldo il personaggio anche quando latita l’alchimia con Sandra Bullock. Il susseguirsi della storia, ambientata nell’umida selva della Repubblica Dominicana, incalza tentando di dare qualche motivazione in più ai personaggi, ma resta vagamente in superficie. Rimangono sicuramente ben fatte tutte le linee comiche proposte, anche per il modo in cui vengono portate avanti da tutti gli attori: anche e soprattutto Daniel Radcliffe.

È chiaro che si tratti di un film il cui focus è stato evidentemente puntato sulla forza di alcune trovate che hanno senza alcun dubbio un’ottima presa e si appoggiano su interpreti di tutto rispetto. A pagarne un po’ le spese è la scrittura che soffre di lacune, per cui sarebbe stato più coinvolgente qualche maggiore approfondimento. Certo, non se ne soffre esageratamente, perché il risultato finale è guadagnato a pieni voti grazie al buon ritmo e al brillante uso del grottesco che tanto ci piace e che è da sempre la leva per dissacrare ogni riferimento quando non regge più.

Un figlio, la recensione del film tunisino premiato a Venezia e ai César

Pochi, pochissimi film possono vantare un tale plebiscito di commenti unanimi come Un figlio. L’opera prima di Mehdi M. Barsaoui, presentata a Venezia 76, arriva finalmente in sala – dal 21 aprile, distribuito da I Wonder Pictures – con il suo carico di dolore, dramma e domande. Quelle che ogni spettatore sarà costretto inevitabilmente a porsi, istintivamente immedesimandosi negli scrupoli o i sensi di colpa dei due protagonisti assoluti, Najla Ben Abdallah e Sami Bouajila (vincitore come Migliore Attore della sezione Orizzonti della Mostra del 2019, ai César 2021 e ai Lumiere Awards 2021).

Una scelta, di campo, di cuore o di testa, niente affatto facile da fare. Più ancora che per la bravura degli interpreti, grazie all’equilibrio che il neo regista riesce a mantenere durante tutto lo svolgimento, senza eccedere, ma lasciando parlare i fatti e la loro semplice drammaticità. E che riesce a svincolare il risultato finale dai canoni del melodramma, limitando al minimo certa manipolazione emotiva frequente nel genere.

Cosa succede in Un figlio

Tutto si svolge in Tunisia, nell’estate del 2011. Un momento caldo, per le proteste sociali in corso nel paese e la Guerra Civile nella vicina Libia di Gheddafi. Un momento spensierato per Fares, Meriem e per il loro figlio di dieci anni, Aziz, in vacanza nel sud del paese prima di tornare alla loro vita quotidiana, almeno fino a che il piccolo non viene colpito per errore durante un agguato.

La corsa in ospedale è solo l’inizio di una odissea che andrà svelando gradualmente i suoi mostri. Le cure urgenti stabilizzano infatti il bambino, ferito gravemente e bisognoso di un trapianto, ma le difficoltà di un Paese ancora troppo “indietro” sul tema e troppo condizionato dalla religione metteranno i due genitori di fronte a una serie di dilemmi, morali e non, ai quali non sarebbe facile dare risposta per nessuno. Tanto più dopo la scoperta di un segreto a lungo nascosto.

La scoperta del dramma scava dentro tutti noi

La rivelazione spacca in due lo sviluppo successivo e crea due diverse narrative, indipendenti ma indissolubilmente legate. Ma soprattutto scatena un effetto domino al quale nessuno sembra in grado di sfuggire, costretto a confrontarsi con i propri principi. Ovviamente, da solo. E da sola. La coppia protagonista – moderna, realizzata e innamorata, felice insomma – improvvisamente scompare, ma nessuno se ne accorge, in balia dello tsunami emozionale e delle sue conseguenze.

Il trauma dei due è chiaro, ma a prescindere da quale sarà l’esito finale e quale soluzione si rivelerà la migliore anche loro da soggetti si trasformano in occasioni. E attenzione a limitarsi a una superficiale accusa dell’atteggiamento giustificatorio – solo apparentemente – del regista nei loro confronti, soprattutto considerato quanto ci si sposti su un doppio piano ben diverso.

Da una parte quello dell’allegoria, politica e culturale, con la rappresentazione di quanto un soggetto possa trovarsi in balia delle scelte etiche di una controparte in grado di disporre dei mezzi necessari alla sopravvivenza altrui, e delle opzioni di fronte alle quali la disperazione possa porre un essere umano, o un popolo. Dall’altro quello dell’inutilità dei canoni, dei ruoli e delle sovrastrutture sociali – e religiose – in certi frangenti, visto quanto la Vita e l’Amore sappiamo mettere in evidenza i limiti della fede e della legge o i privilegi di classe, chiarendo a tutti – quelli che vorranno o sapranno ascoltare – come sia impensabile potersi ergere a giudici delle vite degli altri senza avere chiaro come potremmo comportarci nei loro panni.

Thor: Love and Thunder, 10 cose da sapere su Gorr il Macellatore di Dei

Il primo trailer di Thor: Love and Thunder ha dato ai fan il primo sguardo al Dio del Tuono di Chris Hemsworth in tutta la sua gloria. Anche il Mighty Thor di Natalie Portman fa una rapida apparizione alla fine del trailer, assieme ai Guardiani della Galassia che compaiono circa a metà.

Tuttavia, la vera e inedita sorpresa del film sarà la presenza di Gorr il Macellatore di Dei, interpretato da Christian Bale. I fan dei fumetti conoscono già il personaggio, ma il pubblico mainstream probabilmente lo incontrerà per la prima volta con l’uscita del film: ecco tutto quello che dovete sapere sull’eroe.

Gorr non è l’unico God-Killer

Mangog-Marvel-comicsGorr ha la reputazione da killer di dei nei fumetti, ma non è un personaggio unico nel suo genere. Infatti, Desak il Distruttore di Dei, la razza aliena conosciuta come gli Increati, la creatura Mangog, le Gorgoni, gli Erede, e il dio giapponese della morte Amatsu-Mikaboshi hanno tutti preceduto Gorr come killer di Dei, e alcuni hanno addirittura alle spalle un numero di uccisioni superiore a quelle di Gorr.

L’MCU modifica spesso i caratteri dei villain dei fumetti affinché si adattino al meglio alle dinamiche narrative del suo universo in continua espansione, quindi Gorr potrebbe effettivamente essere l’unico assassino di dei presente in Thor: Love and Thunder. Tuttavia, alcuni di questi altri personaggi potrebbero trovare spazio nel film come Easter Eggs o citazioni appositamente dedicate ai fan dei fumetti.

Gorr è cresciuto in un pianeta sterile

Marvel-Comics-Gorr-the-God-ButcherCome molti cattivi, Gorr ha una tragica storia alle spalle. È cresciuto su un pianeta senza nome, sterile e quasi totalmente privo di vita, dall’ambiente altamente ostile; i suoi genitori morirono quando era giovane, abbandonandolo a un clan profondamente religioso e che pregava quotidianamente gli dei, con grande perplessità di Gorr.

Thor: Love and Thunder probabilmente conserverà questa backstory per giustificare la malvagità di Gorr. Infatti, un grande villain tragico è pane per i denti del MCU, che vorrà sfruttare al massimo il suo status da emarginato guidato da un trauma infantile. Inoltre, Taika Waititi è un regista che riesce indubbiamente a trattare in maniera egregia anche gli argomenti più spinosi, il che conferirà alla storia di Gorr un maggiore impatto emotivo.

Ha rinnegato gli dei

An-image-of-Gorr-looking-threatening-in-the-Marvel-comicsCome già detto, i genitori di Gorr morirono quando era ancora un bambino. Anni dopo, egli sposò l’aliena Arra, dalla quale ebbe diversi figli che, purtroppo, morirono malnutriti. La stessa Arra morì mentre era incinta, lasciando Gorr solo e furibondo nei confronti degli dei, che non risposero mai alle sue preghiere. Fu proprio questo suo risentimento a portarlo a negare la loro esistenza, il che indusse la gente del suo clan a bandirlo per eresia.

Anche se, essendo un film Marvel, Thor: Love and Thunder probabilmente non si addentrerà troppo in un dibattito religioso, il rancore di Gorr fornirà ampie ragioni per dare la caccia a Thor e agli abitanti dell’Olimpo.

Gorr brandisce All-Black, la Necrospada

Gorr-the-God-Butcher-in-Marvel-ComicsMolti personaggi Marvel possiedono armi caratteristiche, che sono diventate iconiche tanto quanto gli stessi personaggi, come il Mjölnir per Thor e la Ebony Blade per Black Knight. Gorr brandisce invece All-Black la Necrospada, che ha trovato sul corpo di un dio morto: quest’arma gli conferisce capacità potenziate, tra cui la manipolazione della materia e la rigenerazione.

Gorr è sull’orlo del precipizio quando incontra – perché di vero e proprio incontro si tratta – la spada All-Black, il che significa che, non fosse stato per questo, probabilmente sarebbe morto. Tuttavia, poiché il personaggio di Gorr non è apparso nel teaser trailer, i fan non sanno ancora se effettivamente brandirà All-Black in Thor: Love and Thunder.

Gorr ha quasi ucciso Thor

Gorr-The-God-Butcher-Powers-Thor-ComicsNon c’è dubbio che Thor si scontri con molti antagonisti interessanti nei fumetti, parecchi dei quali hanno già fatto il loro debutto nel MCU. Tuttavia, Gorr ha un posto d’onore, in quanto è uno dei pochi che riesce effettivamente a batterlo in battaglia. Egli arriva sulla Terra nel IX secolo, incontrando Thor con una banda di vichinghi e, dopo diverse battaglie feroci, Gorr riesce quasi ad uccidere il Dio del Tuono ma, alla fine, quest’ultimo ha la meglio, e riesce anche a mozzare il braccio di Gorr, credendo di essersi liberato del Macellaio per sempre.

Poiché la costruzione narrativa dei film Marvel tende spesso a seguire quella dei fumetti, possiamo immaginare che ci sarà uno scontro tra Gorr e Thor non appena si incontreranno e che, molto probabilmente, il Macellatore di Dei tenterà di ucciderlo. Il nostro Dio del Tuono verrà plausibilmente salvato da Valchiria o Mighty Thor, il che gli concederà il tempo necessario per riprendersi e affrontare nuovamente Gorr.

E’ a capo di un esercito

Marvel-Comics-Black-BerserkersCoerentemente con la sua personalità da supercattivo, Gorr comanda un grande esercito di scagnozzi conosciuti come i Black Berserker, squadra proveniente dal Newcrosword, per cui Gorr li considera un’estensione di se stesso. Il Macellatore si serve di questo ben consolidato equipaggio per far fuori coloro che chiedono informazioni sugli dei che ha ucciso, ripulendo in tal modo le sue tracce.

Non è chiaro se i Berserker appariranno in Thor: Love and Thunder, ma è probabile che lo facciano. Dopo tutto, l’atto finale di un film Marvel tende quasi sempre ad includere spettacolari battaglie contro un esercito di personaggi in CGI, e i Berserker corrispondono a questa descrizione alla perfezione.

Ha creato la Godbomb

Marvel-Comics-GodbombLa Godbomb è un dispositivo esplosivo fabbricato da Gorr per incrementare le sue operazioni; si dice che abbia le dimensioni di una luna, e fu la creazione originale di Shadak il Dio delle Bombe. Gorr la costruì nel corso di 400 anni, servendosi di svariati materiali, incluso il cuore di un Dio Anziano: la fece poi esplodere, ma Thor riuscì a contenere l’esplosione brandendo ben due Mjölnir.

Il MCU vanta già diverse armi incredibili, e la Godbomb sembra un candidato ideale per unirsi alla squadra. Inoltre, sembrerebbe il piano perfetto per Gorr in Love and Thunder e spiegherebbe perché Thor e Mighty Thor fanno squadra in primo luogo.

Gorr muore in battaglia

Three-different-versions-of-Thor-next-to-each-other-on-the-cover-of-GodbombMolti cattivi dei fumetti vanno incontro alla loro fine per mano di un eroe. Tuttavia, ci sono voluti tre Thor per abbattere Gorr, che è riuscito inizialmente a sconfiggerli tutti, grazie ai molteplici poteri che ha ottenuto con la Necrospada. Tuttavia, dopo che Thor riesce a disinnescare la Godbomb, Gorr viene indebolito abbastanza da permettere a Re Thor di ucciderlo.

Considerando che Thor: Love and Thunder uscirà dopo che Doctor Strange nel Multiverso della Follia probabilmente riscriverà le regole del MCU, c’è la possibilità che tutti e tre i Thor appaiano nel film. Tuttavia, considerando che ci sarà anche Mighty Thor, la battaglia finale si svolgerà probabilmente tra Gorr e due Thor.

Gorr viene resuscitato da Re Loki

Gorr-The-God-Butcher-Thor-Comics-FightLoki è l’arcinemico di Thor nonché causa della maggior parte dei problemi del Dio del Tuono nel corso dei secoli. Fedele alla sua duplice reputazione, Re Loki alla fine si impossessa di All-Black e resuscita Gorr; tuttavia, il Macellaio riesce a crocifiggerli entrambi, e si prende gioco di loro prima di fuggire per seminare il caos.

È improbabile che Loki appaia in Love and Thunder; tuttavia, potrebbe comunque essere introdotta in una scena post-credits una variante di Loki, che si impossessa di All-Black e la usa per resuscitare Gorr, il che accennerebbe già a un potenziale secondo film in una nuova trilogia di Thor.

Raggiunge infine la pace

Marvel-Comics-Gorr-ThorGorr si scontra ancora una volta con Thor dopo la sua resurrezione, ma fallendo nuovamente. Recuperata la sua forma mortale una volta separatosi da All-Black, Gorr perde la testa, confermando che non avrebbe comunque più potuto rappresentare un problema per Thor. In questa sua nuova condizione instabile, parte con i Signori del Cielo di Indigarr per vivere il resto dei suoi giorni in pace.

Questo sembra il finale perfetto per un personaggio già di per se tragico, e il MCU potrebbe volere mantenerlo tale; inoltre, lascerebbe la porta aperta per il ritorno di Christian Bale in futuro. Solo il tempo lo dirà, ma Gorr sarà sicuramente un grande cattivo in Thor: Love and Thunder.

Serena Rossi: 10 cose che non sai sull’attrice

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Serena Rossi: 10 cose che non sai sull’attrice

Serena Rossi è una di quelle attrici che sta contribuendo a cambiare il volto del cinema italiano e anche del piccolo schermo, grazie alle sue incredibili interpretazioni. L’attrice, che pratica questa professioni da molti anni ormai, è anche un’eccellente cantante, dimostrando di essere molto versatile, capace ed intrigante, conquistando una larga fetta di pubblico.

Ecco dieci cose da sapere su Serena Rossi.

Serena Rossi: i suoi film e i programmi televisivi

1. I film e la carriera. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata nel 2008, quando recita in Liberarsi – Figli di una rivoluzione minore, per poi apparire in Song’ e Napule (2013) e Ti sposo ma non troppo (2014). In seguito, lavora in Troppo napoletano (2016), Al posto tuo (2016), Ammore e malavita (2017), Caccia al tesoro (2017), Io sono Mia (2019), Brave ragazze (2019), 7 ore per farti innamorare (2020), Lasciami andare (2020), La tristezza ha il sonno leggero (2021) e Diabolik (2021).

2. È apparsa in diverse serie tv. Oltre a lavorare in prodotti per il cinema, l’attrice ha anche preso parte in numerosi progetti dedicati per il piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della recitazione nella soap Un posto al sole (2003-2009), per poi apparire in serie come La moglie cinese (2006), Il commissario Montalbano (2008), Ho sposato uno sbirro (2010), Che Dio ci aiuti (2011-2012) e R.I.S. – Delitti imperfetti (2012). In seguito, lavora in Il clan dei camorristi (2013), Rossella (2013), Il commissario Rex (2015), Squadra mobile (2015), L’ispettore Coliandro (2016-2018), Mina Settembre (2021) e La sposa (2022).

3. È anche doppiatrice. Nel corso della sua carriera, oltre a prestare la propria attività di attrice, ha vestito anche i panni di doppiatrice. Infatti, ha prestato la propria voce diverse volte, sia per parti parlate che cantate, per i film e i corti di animazione Frozen – Il regno di ghiaccio (2013), Frozen Fever (2015), Frozen – Le avventure di Olaf (2017), Ralph Spacca Internet (2018) e Frozen – Il segreto di Arendelle (2019), oltre che per il film Winx Club – Il mistero degli abissi. Inoltre, ha partecipato al doppiaggio dei film Into the Woods (2014), Brothers (2015), Rana Wikrama (2015) e Il ritorno di Mary Poppins (2018), oltre che doppiare Anna nella serie C’era una volta (2011-2018).

serena rossi

Serena Rossi: chi è suo marito

4. Non si è mai sposata. L’attrice non si è mai ufficialmente sposata, ma dal 2008 è fidanzata con il collega Davide Devenuto: i due, che hanno 13 anni di differenza, si sono conosciuti sul set della soap Un posto al sole e da quel momento non si sono più lasciati, divenendo una delle coppie più solide del panorama dello spettacolo italiano.

Serena Rossi: il figlio

5. È madre di un bambino. Dopo otto anni di fidanzamento, l’attrice è diventata madre di un bambino: infatti, il 5 novembre del 2016 è diventata madre per la prima volta di Diego. Molto riservata per suo carattere, la Rossi ha evitato in tutti i modi che il bambino potesse essere al centro di un’eccessiva esposizione mediatica per via del suo lavoro di attrice.

Serena Rossi è su Instagram

6. Ha un profilo ufficiale su Instagram. L’attrice, come tanti suoi colleghi, ha deciso di aprire un proprio account Instagram, seguito oggi da 676 mila persone. La Rossi è molto attiva sul social e con quasi mille posto, le foto che pubblica raccontano la sua vita artistica, la sua passione per ogni forma d’arte e la voglia di farne parte. Inoltre, sono molte le foto che lo vedono protagonista tra momenti di lavoro e momenti di vita quotidiana e di svago.

Serena Rossi in Un posto al sole

7. Ha avuto un ruolo ricorrente nella celebre soap. Nel 2003 l’attrice, ancora agli inizi della sua carriera, viene scritturata per il ruolo di Carmen Catalano in Un posto al sole, ruolo che, a periodi alterni, la Rossi ricoprirà nella soap opera sino alla fine del decennio. Quest’interpretazione la lancia nel mondo dello spettacolo, permettendole di ottenere importanti ruoli da protagonista al cinema, in televisione e a teatro.

serena rossi

Serena Rossi è Mia Martini

8. Ha ridato dignità a Mimì. L’attrice ha descritto il lavoro di Io sono Mia come un processo per ridare dignità a Mia Martini, donna e cantante fragile e allo stesso tempo combattiva, ostinata e piena di amore da dare. Un modo per chiedere scusa ad un’artista così grande. La Rossi è poi stata particolarmente lodata per la sua interpretazione della celebre cantante.

9. Ha interpretato Mia. L’attrice ha avuto modo di precisare che la sua non è stata un’imitazione, ma una vera e propria interpretazione per dare vita al personaggio, mettendoci talmente tanta passione e impegno da lasciare di stucco anche Loredana Bertè, sorella della compianta Mimì.

Serena Rossi: età e altezza

10. Serena Rossi è nata il 31 agosto del 1985 a Napoli, in Campania. La sua altezza complessiva corrisponde a 168 centimetri.

Fonti: IMDb

Il tuttofare: trama, cast e curiosità del film con Sergio Castellitto

Già sceneggiatore di Smetto quando voglio, Valerio Attanasio ha debuttato alla regia di un lungometraggio con Il tuttofare, distribuito in sala nel 2018. Al centro di questo vi è la vicenda di un giovane praticante legale che si ritrova a svolgere il ruolo di assistente personale di un illustre avvocato, finendo però per servirlo ben oltre ciò che gli compete. Distribuito da Vision Distribution, tale opera prima si è affermata come una delle più brillanti commedie italiane del suo anno, e lo stesso Attanasio ha dichiarato di aver tratto grande ispirazione proprio dai grandi capolavori della commedia all’italiana.

Nel film sono infatti diversi gli omaggi a questa. Dal nome del protagonista, Antonino Bonocore, uguale al personaggio di Totò in La bande degli onesti, fino a diverse sequenze che ricordano titoli come Sissignore e Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue. Il regista ha però dichiarato che per la trama importanti fonti di ispirazione sono state anche il capolavoro L’appartamento, e il romanzo Lazarillo de Tormes, anonimo romanzo picaresco. Un film ricco di omaggi, dunque, che trova però ugualmente una propria originalità raccontando un contesto tristemente attuale come quello dello sfruttamento lavorativo e delle raccomandazioni.

Affermatosi come un buon successo al box office, Il tuttofare ha dimostrato ancora una volta la possibilità di dar vita ad una commedia intelligente, capace tanto di far ridere quanto di parlare di specifiche problematiche. Prima di intraprendere una visione del film sarà però certamente utile approfondire ulteriori elementi circa la sua trama e il cast di attori. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare tutto ciò, come anche un elenco delle principali piattaforme streaming all’interno delle quali si potrà ritrovare tale opera per una comoda visione casalinga.

Il tuttofare: la trama del film

La vicenda qui narrata è quella di Antonio Bonocore, giovane praticante in legge che sogna un contratto nel prestigioso studio del suo mentore, il principe del foro Salvatore “Toti” Bellastella. Questi è un fine giurista, nonché il non plus ultra tra gli avvocati italiani. Ottenuta l’occasione di prendere servizio al suo fianco, il giovane si troverà però a dover accettare una situazione di precariato, con uno stipendio mensile irrisorio. Ma per il prestigio del lavoro egli sembra ben disposto ad accettare anche questo, ed è così che inizia a svolgere per Bellastella una serie di attività. Dall’assistente personale al portaborse, dall’autista e fino al cuoco personale.

Ben presto l’immagine immacolata che aveva dell’avvocato si macchia sempre più. A maggior ragione dopo aver scoperto che, di fatto, lo studio è di proprietà della moglie di lui, Titti Mandorlini. Resistendo a tutto cio, Antonio ha infine modo di superare brillantemente l’esame di stato, con la possibilità di diventare socio dello studio con un compenso eccezionale. Eppure c’è ancora un favore da fare: Antonio dovrà sposare Isabel, l’amante argentina di Toti per assicurarle la cittadinanza italiana. Quello che doveva essere un ultimo favore nei confronti del suo mentore diventerà però inaspettatamente il più grande dei suoi problemi.

Il tuttofare cast

Il tuttofare: il cast del film

Per dare vita al giovane Antonio Bonocore, che, come suggerisce il cognome, ha una certa inclinazione per l’aiutare gli altri, il regista ha chiamato l’attore Guglielmo Poggi. Diplomatosi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, questo si fa notare in particolare grazie a film come Smetto quando voglio, La profezia dell’armadillo e Beata ignoranza. È però proprio Il tuttofare a conferirgli una certa notorietà. Grazie alla sua interpretazione arriva anche a vincere il prestigioso Premio Guglielmo Biraghi come miglior attore rivelazione. Accanto a lui, nel ruolo della bella Isabel, la ragazza che Bonocore si ritrova a dover sposare, vi è l’attrice argentina Clara Alonso. Questa è nota in particolare per aver recitato nella soap opera Violetta.

L’attore Sergio Castellito, celebre per film come Non ti muovere e Venuto al mondo, dà invece vita al cinico avvocato Toti Bellastella. Raccontando il personaggio l’attore ha dichiarato di come si sia approcciato a questo come un atto d’amore. Bellastella è infatti costruito come ringraziamento ai suoi maestri della commedia all’italiana. Elena Sofia Ricci, recentemente vincitrice del David di Donatello per il suo ruolo in Loro, ha qui dato vita alla tirannica moglie di Bellastella, Titti Mandorlini. Un’interpretazione che le ha permesso di ottenere ulteriore popolarità al cinema. Nel film sono poi presenti anche gli attori Tonino Taiuti nei panni di Mario Bonocore, e Domenico Centamore che è invece il criminale Gambino. È inoltre presente Pierfrancesco Poggi, padre dell’attore protagonista, nei panni del giudice.

Il tuttofare: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il tuttofare grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Tim Vision e Now TV. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, e si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un determinato limite temporale entro cui guardare il film. Il tuttofare sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 20 aprile alle ore 23:30 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Michelle Dockery: intervista alla protagonista di Downton Abbey II – Una nuova era

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Guarda l’intervista a Michelle Dockery, la protagonista di Downton Abbey II – Una nuova era, il nuovo film basato sulla serie di successo Downton Abbey. Dal pluripremiato scrittore Julian Fellowes arriva il film evento Downton Abbey II: Una Nuova Era. L’attesissimo ritorno cinematografico del fenomeno globale riunisce l’amato cast in un grande viaggio nel sud della Francia per scoprire il mistero della villa appena ereditata dalla Contessa Madre di Grantham.

Il cast di Downton Abbey ritorna ancora una volta per un secondo film! In aggiunta al cast originale ci saranno Hugh Dancy, Laura Haddock, Nathalie Baye, Dominic West e Jonathan Zaccaï. 

Downton Abbey II – Una nuova era è diretto da Simon Curtis e scritto da Julian Fellowes, prodotto da Gareth Neame, Liz Trubridge, Julian Fellowes. Protagonisti il cast storico Hugh Bonneville, Laura Carmichael, Jim Carter, Brendan Coyle, Michelle Dockery, Kevin Doyle, Joanne Froggatt, Harry Hadden-Paton, Robert James-Collier, Allen Leech, Phyllis Logan, Elizabeth McGovern, Sophie McShera, Tuppence Middleton, Lesley Nicol, Maggie Smith, Imelda Staunton, Penelope Wilton.

Eiza Gonzalez: 10 cose che non sai sull’attrice

Eiza Gonzalez: 10 cose che non sai sull’attrice

Amante del mondo dello spettacolo e della recitazione sin da bambina, all’età di otto anni Eiza Gonzalez comincia a frequentare corsi di canto e ballo. Non le ci vuole molto prima di diventare un fenomeno non solo per quanto riguarda il mondo della musica, ma anche quello della recitazione. Grazie ad alcuni ruoli in celebri serie TV e film, la Gonzalez ha infatti ottenuto sempre più popolarità ad Hollywood, arrivando oggi a collaborare con importanti registi e colleghi attori.

Ecco 10 cose che forse non sai di Eiza Gonzalez.

Eiza Gonzalez: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Nel 2015, l’attrice vive la sua prima vera esperienza cinematografica hollywoodiana, e viene scelta per interpretare un ruolo minore nel film Jem e Le Holograms. In seguito si fa notare recitando nel film Baby Driver – Il genio della fuga (2017), dove è la compagna di Jason Van Horn, interpretato da Jon Hamm. Negli anni successivi, dal 2018 al 2020, Eiza è impegnata con molteplici produzioni internazionale come Benvenuti a Marwen (2018), Fast & Furious – Hobbs & Shaw (2019), Paradise Hills (2019), Alita – Angelo della Battaglia (2019), Bloodshot (2020), Acque buie (2020), I Car a Lot (2020), Godzilla vs. Kong (2021) e Ambulance (2022).

2. È nota anche per alcuni ruoli televisivi. La Gonzàlez viene scelta come protagonista della serie TV Lola, érase una vez, una nuova telenovela messicana andata in onda tra il 2007 e il 2008. In seguito ha recitato per il piccolo schermo nelle soap Una familia de tantas (2008-2009), Verano de amor (2009), Mujeres asesinas (2009), Sueña conmigo (2010-2011) e Amore verdaderos (2012-2013). Ottiene popolarità internazionale grazie alla serie Dal tramonto all’alba – La serie, dove recita dal 2014 al 2016 nei panni di Santánico Pandemonium. Nel 2022 è invece Elodie nella serie Extrapolations.

3. È anche doppiatrice. Oltre ad aver fisicamente recitato in film e serie TV, la Gonzalez si è cimentata anche nel doppiaggio, prestando così la sua sola voce per alcuni personaggi di film d’animazione. Ciò è avvenuto per il film Ortone e il mondo dei chi (2008), I Croods (2013) e Spirit – Il ribelle (2021).

Eiza Gonzalez Baby Driver

Eiza González in Baby Driver

4. È stata suggerita da un regista per questo film. Quando il regista Edgar Wright era alla ricerca degli attori protagonisti per il suo nuovo film Baby Driver – Il genio della fuga, non conosceva ancora la Gonzalez. A suggerirgliela è stato il suo amico Robert Rodriguez, il quale l’aveva diretta in Dal tramonto all’alba – La serie. Trovando che fosse la personalità giusta per il ruolo ideato da Wright, Rodriguez lo convinse ad incontrarla e infine la Gonzalez si rivelò davvero la scelta giusta, vedendosi assegnare la parte.

5. Ha una notevole differenza d’età con il suo partner nel film. L’attrice nel film è strettamente legata al personaggio di Jason Van Horn, di cui è la moglie. L’età dei due personaggi non è mai specificata, ma tra la Gonzalez e Jon Hamm passano ben 19 anni di differenza. Hamm è infatti nato nel 1971, mentre la Gonzalez nel 1990. Per ridurre tale differenza, si è ricorsi al trucco, così da non rendere tanto evidente tale dettaglio.

Eiza Gonzalez in Alita – Angelo della Battaglia

6. Ha interpretato una letale assassina nel film. Nel film Alita – Angelo della Battaglia, la Gonzalez interpreta Nyssiana, una cyborg sadica, subdola e vendicativa che, dopo essersi finta vittima, ingaggia con Alita una battaglia all’ultimo sangue. Per prepararsi a questo ruolo, la Gonzalez si è dovuta allenare duramente già mesi prima delle riprese, al fine di sviluppare il fisico necessario a poter interpretare le complesse scene di lotta. Allo stesso tempo si è dovuta confrontare anche con gli effetti speciali che avrebbero poi caratterizzato la resa finale del suo personaggio sul grande schermo.

Eiza Gonzalez Instagram

Eiza Gonzalez, Timothée Chalamet, Josh Duhamel e gli altri fidanzati

7. Ha avuto diversi fidanzati famosi. La vita sentimentale di Eiza Gonzalez negli anni è stata alquanto movimentata. Dopo il suo flirt, durato ben due anni, con l’imprenditore Pepe Diaz, la bella attrice messicana ha cominciato a frequentare alcuni dei suoi colleghi del mondo dello spettacolo. Conosciuto sul set della serie Dal Tramonto All’Alba, dal 2014 Eiza è stata la compagna ufficiale di D.J. Cotrona fino al 2016, anno nella fine della loro relazione. Nel 2018 sembra invece aver avuto un flirt con l’attore americano Josh Duhamel.

8. Ha avuto una relazione con il protagonista di Chiamami col tuo nome. Nel corso del 2020 la Gonzalez è stata fotografata insieme al celebre attore Timothée Chalamet. I due hanno trascorso le vacanze insieme a giugno di quell’anno e sono stati infatti paparazzati a Cabo San Lucas, in Messico, a bordo di uno yatch, mentre si scambiavano effusioni e baci appassionati. Nell’ottobre del 2020, tuttavia, un loro portavoce ha fatto sapere che i due non erano più una coppia e che il legame tra di loro è durato molto poco.

Eiza Gonzalez è su Instagram

9. Ha un profilo molto seguito. L’attrice ha aperto da alcuni anni un proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come 7,5 milioni di persone. La sua bacheca, con oltre cinquecento post, è un’immensa raccolta di foto che la vedono protagonista tra momenti di svago e di lavoro. Numerose sono poi le immagini che la vedono protagonista di eventi di gala o delle premiere dei film in cui ha recitato. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività e novità dentro e fuori dal set.

Eiza Gonzalez: età e altezza

10. Eiza Gonzalez è nata il 30 gennaio 1990 a Città del Messico, in Messico. L’attrice e cantante è alta complessivamente 1.73 metri.

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom, Vanity Fair

M. Night Shyamalan batte il primo ciak di Knock at the Cabin

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M. Night Shyamalan batte il primo ciak di Knock at the Cabin

Il regista M. Night Shyamalan ha iniziato la produzione del suo ultimo film, Knock at the Cabin. Shyamalan ha recentemente annunciato che Knock at the Cabin è il suo prossimo film, comunicando nella stessa situazione anche la data di uscita del 23 febbraio 2023. Il cast del film include Rupert Grint, Dave Bautista, Jonathan Groff, Nikki Amuka-Bird, Ben Aldridge e William Ragsdale. La trama di Knock at the Cabin è stata tenuta nascosta, come con per la maggior parte dei film di Shyamalan, anche se sembra essere qualcosa di simile a un film dell’orrore. Tuttavia, con i soliti colpi di scena di Shyamalan, chiunque potrebbe indovinare di cosa tratta effettivamente il film.

In un recente post su Twitter, Shyamalan ha annunciato l’inizio delle riprese di Knock at the Cabin, sottolineando che sarà il suo quindicesimo lungometraggio ad oggi. Il regista ha condiviso una foto del ciak con il logo del film, che appare sospeso in un’area nebbiosa e boscosa, conferendogli un’atmosfera un po’ horror. Shyamalan ha precedentemente affermato che Knock at the Cabin è stata la sceneggiatura più veloce che abbia mai scritto (battendo Signs) ed è lunga 100 pagine.

The Batman: in line i primi 10 minuti del film

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The Batman: in line i primi 10 minuti del film

Disponibili su HBO Max, ecco i primi 10 minuti di The Batman, il film di Matt Reeves con Robert Pattinson nei panni del Crociato di Gotham, arrivato in sala all’inizio di marzo 2022.

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

Ben Affleck e Matt Damon insieme per un film sul coinvolgimento di Michael Jordan con la Nike

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Ben Affleck e Matt Damon torneranno a collaborare di nuovo per un dramma incentrato sul coinvolgimento di Michael Jordan nel marketing sportivo Nike. Affleck e Damon sono stati collaboratori per tutta la vita, hanno recitato in numerosi film insieme e hanno persino vinto un Oscar per il loro lavoro come sceneggiatori di Will Hunting – Genio Ribelle. Il duo ha lavorato insieme come attori in Scuola d’onore, Dogma, Alla ricerca di Amy e, più recentemente, in The Last Duel, che entrambi hanno anche scritto insieme a Nicole Holofcener.

Entrambi gli attori hanno avuto una carriera di successo sin dalla loro prima vittoria all’Oscar, con Damon che ha partecipato ai franchise di Bourne e Ocean’s, così come con interpretazioni importanti come The Martian, The Departed e Salvate il soldato Ryan. Anche Affleck ha avuto la sua parte di successi degni di nota, tra cui The Town, Gone Girl e il suo successo alla regia Argo, film che ha vinto un Oscar per il miglior film. Entrambi gli attori hanno assunto un ruolo più coinvolto nelle loro carriere nel corso degli anni scrivendo e producendo vari progetti, insieme ai loro sforzi congiunti attraverso la loro società di produzione Pearl Street Films.

Ben Affleck e Matt Damon di nuovo insieme al cinema

Ora, sembra che Affleck e Damon si riuniranno di nuovo, questa volta su un tipo di progetto molto diverso: un dramma sportivo. Per THR, Ben Affleck e Matt Damon scriveranno e produrranno il film sportivo ancora senza titolo, incentrato su Phil Knight e Sonny Vaccaro, due dirigenti Nike che hanno inseguito la leggenda del basket Michael Jordan a metà degli anni ’80 nella speranza di convincerlo a collaborare con il marchio, dando vita alle Air Jordan e alla lunga collaborazione tra l’atleta e l’azienda. Affleck dirigerà il film per Amazon Studios e Skydance Sports.

MCU: 10 dettagli nascosti nelle serie tv individuati su Reddit

MCU: 10 dettagli nascosti nelle serie tv individuati su Reddit

Il Marvel Cinematic Universe ha rivoluzionato il concetto di Easter Eggs, senza mai trattenersi dall’aggiungerne una sana dose in tutti i film e serie di propria produzione. Da WandaVision a Hawkeye, ogni episodio degli show Marvel su Disney+ che ci hanno accompagnato quest’anno è pieno di riferimenti nascosti, battute sottili, o semplicemente collegamenti intertestuali, che i preparatissimi fan di Reddit non si sono lasciati sfuggire.

Le persone sulla Terra sanno dell’esistenza di Groot (Hawkeye)

The-Insta-page-of-New-York-City-Larpers-as-seen-on-Hawkeye.jpg (740×370)Le due pellicole dei Guardiani della Galassia dirette da James Gunn erano per lo più ambientati nello spazio profondo; anche se i personaggi appaiono accanto agli altri Vendicatori in Infinity War e Endgame, non raggiungono mai direttamente la Terra. Ma nel terzo episodio di Hawkeye, la pagina Instagram del gruppo di giochi di ruolo New York City Larpers rivela tra i followers Doctor Strange, oltre all’utente instagram “iamgr00t”.

James Gunn stesso è stato il primo ad accorgersene quando ha twittato il fermo immagine dell’episodio, poi ampiamente condiviso tra i membri della community Marvel Redditors dall’account l_l_l-illiam.

Una targa dell’auto fa riferimento al fumetto che ha introdotto Scarlet Witch e Visione per la prima volta

A-car-number-plate-spotted-in-WandaVision-Cropped.jpg (740×370)L’episodio pilota in stile retrò di WandaVision ci ha presentato la coppia titolare a bordo di un’auto con una targa che recitava “0102”. Il redditor benpettit17 ha fatto notare a questo proposito che potrebbe trattarsi di un riferimento intenzionale a Avengers vol 1. #102, fumetto risalente agli anni ’70 e considerato iconico tra i fan dei Vendicatori, che ha proprio Visione e Wanda Maximoff (Scarlet Witch) come personaggi principali.

Il fumetto ha affrontato il desiderio di Vision di divenire umano, un tema ricorrente negli archi narrativi del personaggio, così come la sua relazione con Wanda. E’ proprio in questa storyline, tra l’altro, che non riesce a salvare Wanda, catturata dai robot Sentinel. Poiché si trattava tutto sommato di una fase embrionale per entrambi i personaggi, anche i loro costumi nei fumetti richiamano il look vintage che sfoggiano nell’episodio della serie MCU a tema Halloween.

Ci sono più Gemme dell’Infinito nel Multiverso

Loki-finale-Confirmed-An-Infinity-Stones-Theory.jpg (740×370)Dato il modo quasi ossessivo in cui il MCU tende a presentarci le Gemme dell’Infinito e il loro status iconico, si sarebbe pensato che fosse solo Thanos a possedere l’unico set di pietre cosmiche in grado di alterare le dimensioni della realtà e del tempo.

Ma, come si è visto in Loki, l’ufficio della Time Variance Authority (TVA) è costituito da, e incorpora, diverse gemme (alcune usate anche come fermacarte). Poiché la TVA gestisce tutte le questioni legate al tempo in diversi universi, “Da quello che possiamo supporre ce ne è un set in ogni universo, non soltanto sei in tutto il multiverso”, afferma l’utente Reddit cuteman per avvalorare questa tesi.

WandaVision fa riferimento a un film in cui hanno recitato entrambi gli attori di QuickSilver

Elizabeth-Olsen-as-Wanda-Maximoff-Scarlet-Witch-Evan-Peters-as-Pietro-Maximoff-Quicksilver-Julian-Hilliard-as-Billy-Maximoff-Jett-Klyne-as-Tommy-Maximoff-WandaVision.jpg (740×370)Nell’episodio 6 di WandaVision, Pietro va a fare “dolcetto o scherzetto” con i due figli di Wanda, Billy e Tommy e si inventa ogni sorta di guaio per fare divertire i due bambini, mettendosi a correre a velocità fulminea, “gioco” che è di particolare eccitazione per il giovane Tommy e che rinomina “calci in culo” (kick-ass). La stessa Wanda, dopo aver sentito il “neologismo” coniato da Tommy, lo ripete sottovoce. Gli osservatori più attenti noteranno che la ripetizione di questa espressione idiomatica potrebbe essere un deliberato riferimento a Kick-Ass, la commedia di supereroi basata sulla graphic novel di Mark Millar.

Non solo Kick-Ass aveva come comprimario proprio Evan Peters, che interpreta Quicksilver nei film degli X-Men della 20th Century Fox, ma Aaron Taylor-Johnson, che è stato il primo Quicksilver nel MCU era il protagonista! L’utente Reddit Lanten101 è stato uno dei primi a sottolinearbe il riferimento in una discussione sugli spoiler dell’episodio.

Hawkeye ha anticipato la costruzione della Statua della Libertà di No Way Home

Spider-Man-No-Way-Home-Statue-Of-Liberty-Three-Spideys-Concept-Art.jpg (740×370)Poiché Spider-Man: No Way Home è ambientato dopo il ritiro di Capitan America, viene mostrata la Statua della Libertà come un memoriale dedicato all’eredità dell’eroe. Per questo motivo, l’iconico monumento viene mostrato in ristrutturazione con un gigantesco scudo attaccato ad esso. Tuttavia, solo pochi giorni prima dell’uscita del film, una scena di Hawkeye già accennava a questa nuova costruzione.

Come il Redditor imadogg ha fatto notare, Yelena dice infatti a Kate che una delle cose che vuole fare mentre visita New York è vedere il “nuovo look” della Statua della Libertà.

Un compagno di classe di Peter Parker appare nei titoli di coda di WandaVision

WandaVision-end-credits-.jpg (740×370)Nel primo episodio di WandaVision, la meta-narrazione si concentra anche sulla vita di Wanda e Visione, rappresentata come se fosse un episodio di una sit-com in bianco e nero. Mentre i titoli di coda di questo “show inside the show” iniziano a scorrere, l’attento spettatore Quennnath ha notato che è stato un certo “Abe Brown” a dirigere l’episodio.

Abe Brown è uno dei personaggi minori nei film del MCU di Spider-Man, nonché uno dei compagni di classe di Peter Parker alla Midtown School of Science and Technology, che è stato introdotto insieme a Cindy Moon.

Il Pilot di Hawkeye si apre con una torre chiamata come il primo cattivo di Iron Man

Hawkeye-Stane-Tower.jpg (740×370)La prima inquadratura di Hawkeye ci mostra Kate Bishop all’università, che scocca una freccia attraverso una torre campanaria nel bel mezzo della notte. È interessante notare l’insegna della torretta, “Stane Tower“, che ci riporta subito alla mente uno dei primi villain del MCU, ricco imprenditore una volta alleato di Tony Stark, e noto finanziatore di istituzioni scolastiche.

L’utente Reddit hendrixpancakes ha poi aggiunto un ulteriore collegamento tra i due attori che interpretano Bishop e Stane: Hailee Steinfeld e Jeff Bridges sono infatti entrambi apparsi nel neo-western Il Grinta dei fratelli Coen, acclamato dalla critica.

Il riferimento alla Pietà di Michelangelo

Falcon-carrying-Karlis-body-.jpg (740×370)Nonostante le attività estremiste di Karli e la sua morte finale, Sam Wilson aka Falcon trova del buono in lei, e solleva il suo corpo come quello di un’eroina caduta. Questa specifica iconografia ci porta subito alla mente il mondo dell’arte classica, nello specifico la Pietà di Michelangelo.

Infatti, secondo il Redditor GodGivesBabiesFaith, “Questa scultura di Michelangelo è sicuramente richiamata dalla scena in cui Falcon tiene in braccio il corpo morto di Karli. Lei (Karli) era un personaggio imperfetto nello show, il cui obiettivo e ideali verranno presi a carico da Capitan America in modo migliore”. Il Redditor ha aggiunto in un altro commento come Karli rientri pienamente, da un punto di vista narrativo, nell’archetipo del messia, equiparandola a una figura cristologica.

L’elicottero di Thanos appare tra le rovine

Loki-Episode-5-Thanos-Copter.jpg (740×370)I fumetti possono rivelarsi inaspettatamente divertenti a volte, specialmente quando si tratta di edizioni d’epoca; per esempio, il minaccioso titano cosmico Thanos era una volta noto per avere un angusto elicottero come veicolo di prima scelta. Infatti, quando Hellcat si impossessò del Cubo Cosmico per se stessa in Spidey Stories #39 (1978), Thanos fu costretto ad utilizzare il primo elicottero che capitava per raggiungerla: in poco tempo, il velivolo venne convenientemente battezzato Thanos-Copter.

Nell’episodio di Loki in cui l’antieroe titolare incontra diverse altre sue varianti nel Vuoto, anche il famigerato elicottero può essere intravisto tra le rovine. Come ha osservato theneonlobster, si è trattato di un “Trattamento di lusso per i fan. Grazie, Kevin Feige, sei uno di noi”. LazarusDark ha avuto una reazione ancora più esplosiva: “Thanoscopter è praticamente il punto massimo del MCU per me. L’ho visto e sono saltato giù dal divano. Ho letteralmente considerato di spegnere la tv, dopo averlo visto apparire, perché sapevo che niente nel MCU avrebbe mai potuto superare quel momento. “

Hawkeye non è l’unica serie di Hailee Steinfeld ad avere una connessione con gli Imagine Dragons

Kate-Bishop-fighting-at-Christmas-in-Hawkeye.jpg (740×370)In Hawkeye, una gag ricorrente tra i sicari russi è che uno di loro è un fan degli Imagine Dragons. Mentre lui è deciso ad andare al concerto della rock band canadese con la sua ragazza, Kate confessa che non le piacciono molto gli Imagine Dragons, irritando pesantemente il membro della Tracksuit Mafia.

Il Redditor SodiumBombRankEX ricorda che Hailee ha preso parte ad un altro show che aveva a che fare con gli Imagine Dragons, ossia Arcane, in cui la giovane attrice interpretava la protagonista Violet. Ispirato a League of Legends, la serie presenta infatti anche una versione romanzata della band.

Le 10 migliori canzoni Disney secondo Ranker

Le 10 migliori canzoni Disney secondo Ranker

Cosa sarebbero i film Disney senza le loro canzoni? C’è poco da fare: le colonne sonore sono una parte essenziale dei grandi classici dell’animazione. I motivetti orecchiabili, i testi divertenti, i balletti dei personaggi sono gli elementi che i fan di ogni età cercano nei capolavori Disney.

Che si tratti del brano pop di un film più recente o della canzoncina di un vecchio classico, ci sono alcune sinfonie che sono diventate parte della cultura pop. Vediamo quali sono, secondo gli utenti di Ranker, le migliori canzoni Disney di tutti i tempi.

“Let It Go” (”All’alba sorgerò”) – Frozen (2013)

Frozen-Let-It-Go-DisneyLet it Go” è il brano principale di Frozen. Il successo di questa canzone Disney ha pochi eguali: il brano ha scalato le classifiche musicali degli anni 2013-2014 e si è aggiudicato un Premio Oscar. La versione italiana s’intitola ”All’alba sorgerò”.

Nel film, la canzone arriva in un momento difficile per il personaggio di Elsa. Quando vede che i suoi poteri crescono fuori controllo, la principessa fugge dal regno per andare a vivere isolata tra le montagne. Il brano inizia come un triste lamento, ma diventa gradualmente più trionfante: mentre canta, Elsa abbandona la paura e le aspettative che pesano su di lei. Finalmente, accetta la sua forza e la usa per costruire un incantevole castello di ghiaccio.

“You’re Welcome” (”Tranquilla”) – Oceania (2016)

Moana-Maui-DisneyCome per la canzone di Frozen, anche questo brano presente in Oceania è potente perché rivela l’essenza di un personaggio. Il semidio Maui, doppiato in lingua originale da Dwayne Johnson e in italiano da Fabrizio Vidale, canta “You’re Welcome” (”Tranquilla”).

Il personaggio di Maui è estremamente divertente e questa canzone è l’introduzione perfetta per lui. Cantando, la divinità elenca arrogantemente i suoi successi e le ragioni per cui è così perfetto. Inoltre, distraendo gli altri personaggi con la musica, Maui crea una distrazione e riesce a rubare una barca.

”Colors Of The Wind” (”I colori Del Vento”) – Pocahontas (1995)

Pocahontas-DisneySpesso le canzoni Disney introducono un cambio di prospettiva per i personaggi dentro al film. Questo è il caso di ”Colors Of The Wind” (”I colori Del Vento”) in Pocahontas.

La canzone, intonata da Pocahontasaccompagna l’arrivo di John Smith nel nuovo mondo e dà al personaggio una visione diversa sulla vita della natura che lo circonda. Con una bella e orecchiabile melodia, viene comunicato un concetto complesso: l’idea secondo cui la bellezza sia in tutte le cose che possiedono un’essenza spirituale.

”Il cerchio della vita” – Il re Leone (1994)

Cerchio-della-vita-Re-Leone‘Il cerchio della vita” non è solo una delle canzoni più iconiche della Disney, ma è un anche un inno alla vita perché parla della logica che governa il mondo. Il brano apre il film Il re Leone e accompagna le immagini mozzafiato che mostrano gli animali mentre si radunano per accogliere Simba, il nuovo principe della savana.

Il cerchio della vita” è uno dei pochi brani Disney a non essere cantato da uno dei personaggi, ma ciò rende il messaggio della canzone ancora più potente. Parole, immagini e melodia  fanno sì che la scena iniziale de Il re Leone sia un capolavoro cinematografico.

“Prince Ali” (“Il Principe Alì”) – Aladdin (1992)

Disney-AladdinSe nella versione originale di Aladdin la voce del Genio è quella del mitico Robin Williams, in italiano il personaggio è doppiato dall’attore Gigi Proietti. Inoltre, Williams è anche il narratore e la voce che canta i brani del film.

Nella versione per l’Italia, a cantare è il paroliere e musicista Ernesto Brancucci (Ermavilo). Ermavilo è stato un grande doppiatore Disney, ha lavorato nei maggiori film d’animazione e dato voce a grandi personaggi. In Aladdin intona la celebre canzone ”Il principe Alì”, brano con cui il Genio introduce alla regalità Agrabah (che in realtà è Aladdin sotto mentite spoglie).

“How Far I’ll Go” (”Oltre l’orizzonte”) – Oceania (2016)

OceaniaNei film Disney c’è una lunga tradizione di canzoni in cui i personaggi esprimono quell’ardente desiderio di raggiungere un obiettivo. Il brano di OceaniaHow Far I’ll Go“/”Oltre l’orizzonte” rappresenta un perfetto esempio.

Vaiana, il personaggio principale si trova di fronte ad un bivio: da un lato prova un forte amore per la sua isola natale, dall’altro è mossa dal desiderio di uscire in mare aperto ed esplorare il mondo. Qui la canzone serve come punto di partenza e dà il via alla vera avventura.

“Be Our Guest” (”Stia con noi”) – La bella e la bestia (1991)

Disney-Bella-e-la-BestiaCi sono canzoni Disney che piacciono per la profondità e altre che sono semplicemente divertenti da ascoltare, soprattutto se parlano di magia. “Stia con noi” di La bella e la bestia è proprio il tipo di canzone che mescola umorismo e meraviglia. L’idea della Disney di inserire nel film oggetti domestici che cantano e servono la cena è davvero bizzarra, ma è facile farsi coinvolgere dal ritmo della melodia.

Quando Bella viene intrappolata nel castello magico, il candeliere Lumiere non può fare a meno di intrattenerla con uno spettacolino. D’altronde, la fanciulla è il primo ospite dopo tanti anni…

“Part Of Your World” – La Sirenetta (1989)

Sirenetta-DisneyIl brano “Part Of Your World“/”La Sirenetta” è una delle più belle canzoni Disney: combina la brama per qualcosa e il dolore nel pensare che non accadrà mai. La canzone viene cantata dalla protagonista Ariel ed esprime il suo desiderio di fuggire dal suo mondo subacqueo per esplorare il mondo terrestre. Può sembrare un tema lontano, ma il brano Disney fa riferimento ad una condizione comune a molte persone, anche sulla terraferma nella vita reale.

“Il mondo è mio” – Aladdin (1992)

Aladdin-e-JasmineUn capitolo a parte è quello delle canzoni d’amore della Disney. Tra le più dolci ed emozionanti c’è sicuramente ”Il mondo è mio” di Aladdin. Il brano enfatizza la storia d’amore tra Jasmine e Aladdin. Mentre cantano, i due personaggi scoprano insieme i nuovi mondi a cui non sono mai stati esposti prima.

“In fondo al mar” – La Sirenetta (1989)

in-fondo-al-mar-sirenettaPer entrare nella storia, le canzoni Disney non devono essere solamente toccanti e riflessive, ma devono soprattutto essere orecchiabili. Esemplare in ciò è ”In fondo al mar” de La Sirenetta. Il brano serve al granchio Sebastian per convincere Ariel che l’oceano sia molto più divertente rispetto alla superficie terrestre.

Il ritmo vivace finisce per coinvolgere tutte le creature dell’oceano, che si uniscono in un simpatico show musicale. Una canzone del genere non può che mettere allegria e restare in testa per giorni.

MCU: i 10 film che hanno incassato di più

MCU: i 10 film che hanno incassato di più

Fin dalla sua nascita, l’MCU ha sfornato un blockbuster dopo l’altro. Dall’Iron Man del 2008 fino a Spider-Man: No Way Home, i lungometraggi del Marvel Cinematic Universe hanno quasi sempre sfondato al botteghino e scalato le classifiche del successo. I 27 film distribuiti fino ad ora hanno permesso al franchise di incassare più di $25.6 miliardi.

Quali sono stati i titoli più redditizi? Ma soprattutto, c’è corrispondenza tra ciò che ottiene il successo monetario e ciò che viene apprezzato dal pubblico e dalla critica? Vediamo cosa dicono i punteggi IMDb sui film MCU di maggiore incasso!

Captain Marvel ($1.1 Miliardi) – 6.8

Brie-Larson-Captain-Marvel-MCUCaptain Marvel (2019) è il primo film dell’MCU con protagonista una supereroina e racconta la storia d’origine di Carol Danvers (Brie Larson). La pellicola ha incassato oltre un miliardo di dollari al botteghino ed è stata un successo in tutto il mondo.

Nonostante abbia ricevuto un punteggio relativamente basso su IMDb (6.8), Captain Marvel è stato apprezzato dalla critica, soprattutto per le prestazioni del suo cast e per l’unione in un solo film di umorismo e azione. È anche considerato uno dei migliori lungometraggi d’azione del 2019.

Iron Man 3 ($1.2 Miliardi) – 7.2

Iron-Man-3-Gwyneth-Paltrow-MCUIl capitolo conclusivo della trilogia di Iron Man porta un peso notevole sulle spalle. Raccontando la storia di Tony dopo gli eventi di The Avengers, Iron Man 3 è l’adattamento cinematografico della stroyline Extremis dalla Marvel Comics, ma con qualche variazione. I fan di Iron Man 3 apprezzano il modo in cui il film esplora la psiche di Tony e mostra il cambio di direzione del personaggio MCU Jon Favreau.

Tuttavia, per come viene rappresentato Il Mandarino, l’iconico cattivo, il film ha suscitato reazione miste e non sempre positive. Anche secondo IMDb, Iron Man 3 non merita più che un punteggio discreto, quasi mediocre: 7.1. Nonostante tutto, Iron Man 3 è riuscito a incassare ben $1.2 miliardi.

Avengers: Age Of Ultron ($1.4 Miliardi) – 7.3

The-Avengers-in-Age-of-UltronIl secondo film con protagonisti i Vendicatori, Avengers: Age of Ultron, mostra la squadra dei supereroi mentre affronta l’intelligenza artificiale Ultron. Inoltre, il film introduce i personaggi di Scarlet e Visione.

Age of Ultron è stato un successo al botteghino: 1.4 miliardi di dollari. A livello di gradimento, IMDb assegna al film un ”sette più” (7.3). Il nuovo nemico degli Avengers viene percepito dal pubblico come più debole del primo. Inoltre, le dinamiche amorose tra Vedova Nera e Hulk non sono particolarmente piaciute.

Black Panther ($1.3 Miliardi) – 7.3

Black-Panther-Tchalla-Chadwick-BosemanBlack Panther è il primo film MCU con protagonista un attore nero, il defunto Chadwick Boseman. La pellicola mostra la ricca e stratificata società di Wakanda, raccontando il l’ascesa al trono dell’eroe T’Challa e i suoi primi passi da regnante.

Grazie alla profondità dei personaggi, alla costruzione del mondo di Wakanda e alla narrazione convincente, Black Panther è considerato uno dei migliori film dell’MCU. Gli incassi ne sono la conferma: la storia di T’Challa è unica e di grande impatto.

Spider-Man: Far From Home ($1.1 Miliardi) – 7.4

Mysterio-Peter-Parker-MCUQuesto film da un miliardo di dollari è essenziale nella storia di Spider-Man. Dopo gli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man: Far From Home segue Peter Parker (Tom Holland) nel suo viaggio con la scuola in Europa, luogo dove entra in contatto con l’intrigante Mysterio.

Far From Home mostra un Peter Parker più maturo di quello di Homecoming e, grazie alle incredibili immagini e alle performance del cast principale, prepara il terreno per il successo di Spider-Man: No Way Home. Per IMDb il blockbuster si merita un sette e mezzo (7.4).

Captain America: Civil War ($1.1 Miliardi) – 7.8

Captain-America-Iron-ManPer come è costruito, Captain America: Civil War sembra più un film che riguarda tutti i Vendicatori e non la conclusione della trilogia su Captain America. Lo scontro con Iron Man, la guerra civile, l’ingombrante cast di personaggi da dirigere: in alcuni punti il film non regge il confronto con i fumetti.

IMDb ha dato un punteggio positivo a Civil War: 7.8. In effetti, la storia di Civil War porta un cambiamento innovativo per la Marvel e introduce nell’MCU personaggi come Spider-Man e Black Panther.

The Avengers ($1.5 Miliardi) – 8.1

MCU-The-Avengers-2012Il punto estremo della Fase Uno MCU, la prima grande impresa che vede coinvolti tutti i Vendicatori: The Avengers si presenta fin da subito come un film di successo, e riesce ad accumulare 1 miliardo e mezzo di dollari. Nel film, i Vendicatori si riuniscono per affrontare la minaccia di Loki e dei Chitauri. Inoltre, in The Avengers fa la sua prima apparizione Thanos.

Pieno di frasi memorabili, interazioni interessanti tra i personaggi e sequenze cariche d’azione, The Avengers è un caso unico. Ha permesso all’MCU di spingersi oltre e di raggiungere nuove vette, dimostrando le potenzialità dei crossover all’interno di uno stesso franchise.

Avengers: Endgame ($2.7 Miliardi) – 8.4

Avengers-in-EndgameIl film di maggiore incasso dell’MCU è Avengers: Endgame, il capitolo conclusivo dell’Infinity Saga. Nel film, i Vendicatori, raggruppatisi dopo gli eventi catastrofici di Infinity War, devono affrontare Thanos per l’ultima volta.

I diversi destini a cui vanno incontro i personaggi nel film hanno suscitato una serie variegata di reazioni da parte del pubblico. In ogni caso, Endgame fornisce ai fan un finale emozionante, riuscendo a far confluire in un’unica trama i fili provenienti da un’ampia gamma di film.

Spider-Man: No Way Home ($1.8 Miliardi) – 8.5

3-Spider-Man-No-Way-HomePer, ora, Spider-Man: No Way Home ha incassato $1.8 miliardi di dollari. Non va dimenticato che il film è ancora in sala e che i suoi numeri continuano a crescere. I livelli raggiunti al box office dalla pellicola hanno pochi eguali nella storia del cinema.

Il punteggio di IMDb (8.5) è più che meritato: No Way Home è un film ambizioso che mostra il senso della presenza del multiverso nell’MCU: il lungometraggio riunisce tre versioni di Spider-Man e le pone contro una selezione dei cattivi più iconici dell’eroe. La grande storia, fatta di ottime scene d’azione ma anche di momenti più distesi, per non parlare della fantastica chimica tra gli Spidey, fanno sì che No Way Home sia già un oggetto di culto.

Avengers: Infinity War ($2 Miliardi) – 8.5

Avengers-Infinity-War-Thor-Thanos-MCUQualche milione sotto Endgame, c’è un altro film MCU che supera i $2 miliardi di incassi: Avengers – Infinity War. Il film mostra tutto l’immenso potere di Thanos mentre viaggia alla ricerca delle Gemme dell’Infinito correndo contro gli eroi che cercano di fermarlo.

Infinity War costruisce bene la tensione drammatica: pone i Vendicatori, i Guardiani e i loro alleati di fronte a una minaccia di tutto rispetto e bilancia il tutto con l’umorismo. Senza il supporto di altri film MCU, la storia di Infinity War può risultare piatta, ma circondata dagli altri eventi del franchise, è davvero brillante.

Ezra Miller arrestato di nuovo per aggressione di secondo grado

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Ezra Miller arrestato di nuovo per aggressione di secondo grado

Ezra Miller è stato arrestato per un’aggressione di secondo grado alle Hawaii, meno di quattro settimane dopo il suo primo arresto per condotta disordinata e aggressione ai danni di una coppia in un locale.

Miller è stato arrestato martedì mattina dopo un incidente in una residenza privata a Pāhoa. La pattuglia di zona ha risposto alla richiesta di intervento a causa di un’aggressione. Secondo il dipartimento di polizia delle Hawaii, Miller si sarebbe arrabbiato dopo essere stato invitato ad andarsene e ha lanciato una sedia, colpendo una donna di 26 anni sulla fronte e provocando un taglio di circa un centimetro e mezzo. La donna ha rifiutato le cure per la ferita.

La polizia ha arrestato Ezra Miller all’01:30 dopo che l’attore è stato localizzato sulla carreggiata all’incrocio tra l’autostrada 130 e Kukula Street a Kea’au. Miller è stato rilasciato alle 4:05 dopo aver consultato l’ufficio del procuratore della contea, in attesa di ulteriori indagini. L’inchiesta resta aperta.

Il primo arresto di Miller è avvenuto il 28 marzo. Gli ufficiali di South Hilo avevano risposto alla segnalazione di un bar per un cliente fastidioso, Miller era diventato indisciplinato e urlava oscenità mentre altri clienti cantavano al karaoke. Miller ha afferrato il microfono di una donna che cantava e si è lanciato verso un uomo che giocava a freccette. Dopo essere stato arrestato e accusato di condotta disordinata e molestie, Miller ha pagato la cauzione di $ 500 ed è stato rilasciato.

Una coppia hawaiana ha presentato un’ordinanza restrittiva contro Miller il giorno dopo il primo arresto. L’ordine restrittivo affermava che Miller aveva fatto irruzione nella camera da letto della coppia e li aveva minacciati, e Miller avrebbe rubato alcuni degli effetti personali della coppia, inclusi un passaporto e un portafoglio. Un giudice ha respinto l’ordine il 13 aprile su richiesta della coppia.

Secondo Kenneth Quiocho, vice capo della polizia delle Hawaii, Miller era stato la causa di 10 chiamate della polizia a Hilo dal 7 marzo.

Il secondo arresto arriva meno di una settimana dopo l’uscita di Animali fantastici: I segreti di Silente, in cui Miller interpreta un ruolo secondario nel franchise. Il film ha avuto una produzione turbolenta: oltre agli arresti di Miller, l’attore Johnny Depp è stato licenziato dal franchise nel bel mezzo delle sue battaglie legali e l’autrice di “Harry Potter” J.K. La Rowling è stata presa di mira per i commenti anti-trans che ha fatto sui social media. Il 23 giugno 2023 dovrebbe arrivare in sala The Flash, in cui Ezra Miller è protagonista, ma non sappiamo in che modo la Warner Bros tenterà di gestire questa nuova situazione.

Under the Skin: trama, cast e spiegazione del film

Under the Skin: trama, cast e spiegazione del film

Scarlett Johansson è oggi una delle attrici più importanti e influenti del cinema statunitense, celebre per aver interpretato Natasha Romanoff nei film del Marvel Cinematic Universe ma anche per titoli come Storia di un matrimonio, Lucy, Scoop e Lost in Translation. In mezzo ai tanti lungometraggi da lei interpretati se ne ritrova uno estremamente particolare: Under the Skin (qui la recensione), diretto nel 2013 da Jonathan Glazer. Si tratta di un’opera a metà tra la fantascienza e l’horror, ricco di simbolismi e scelte di messe in scena che generano nello spettatore una sensazione di inquietudine costante.

Tutt’altro che un film canonicamente inteso, Under the Skin è una vera e propria esperienza visiva e sensoriale, che si spinge in territori criptici dando vita ad immagini tanto suggestive quanto conturbanti. Per questo suo nuovo lungometraggio, che arriva a nove anni dal precedente Birth – Io sono Sean, Glazer ha adattato il romanzo Sotto la pelle, scritto da Michel Faber nel 2000. All’interno del libro vengono trattati temi come l’allevamento intensivo, il decadimento ambientale, la pietà, l’identità sessuale e l’umanità. Glazer ha semplificato alcuni di tali aspetti concentrandosi sugli ultimi qui elencati.

Pur essendo stato un insuccesso al box office, per via della sua natura tutt’altro che facilmente fruibile, Under the Skin rimane un titolo di culto, analizzato e studiato, apprezzato da molti e indicato come uno dei migliori film del nuovo millennio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Under the Skin: la trama e il cast del film

Protagonista del film è Laura, un’affascinante ragazza che è in realtà un essere alieno dalla pelle nera, il quale indossa un corpo umano per potersi meglio camuffare in mezzo agli umani. Alla guida di un furgone, l’extraterrestre gira per alcuni luoghi della Scozia, seducendo uomini per strada, conducendoli poi in un luogo onirico dove vengono prosciugati internamente per rifornire i macchinari alieni. Questa sua missione lo porta a fare incontri di ogni tipo, tra cui uno con un povero ragazzo deforme che lo colpirà emotivamente. Da quel momento, l’alieno inizierà a provare sentimenti che non dovrebbero appartenergli, sentendosi sempre più vicino al divenire un’entità semi-umana.

Come anticipato, ad interpretare l’ambiguo alieno protagonista vi è Scarlett Johansson, che per questo ruolo ha deciso di concedersi alle scene di nudo previste. L’attrice ha dichiarato di aver accettato di comparire nuda poiché riteneva che fosse indispensabile per la crescita del personaggio, non essendo dunque una nudità gratuita. La Johansson è inoltre l’unica attrice professionista del film. Tutti gli altri vennero scelti tra persone prive di esperienze e molte scene vennero anche girate con telecamere nascose in modalità candid camera. Degni di nota, accanto all’attrice, sono Adam Person, nel ruolo del ragazzo deforme, e Jeremy McWilliams, pilota motociclistico che interpreta qui il complice della protagonista.

Under the Skin spiegazione

Under the Skin: il finale e la spiegazione del film

Senza entrare troppo nel dettaglio del finale del film, per chi deve ancora vederlo, basti sapere che la protagonista, come già accennato nella trama, inizia a sperimentare una serie di sensazioni prettamente umane. Ciò la porta a vivere una sempre crescente crisi di identità, che sarà poi ciò che caratterizzerà la parte conclusiva del film. A partire da tale dinamica, il film assume quindi tematiche profondamente esistenzialiste, già presenti nel romanzo di Faber. Molti critici hanno infatti rivisto nel comportamento della protagonista un modo per sottolineare l’assenza di differenze anche tra esseri apparentemente diversi, proponendo dunque un messaggio di inclusività e uguaglianza generale dell’essere umano.

Allo stesso tempo, il film è da vedere come una potente metafora sul concetto di empatia, ovvero l’elemento che più di ogni altro ci contraddistingue come umani. La protagonista, che da prima uccide senza pietà le sue vittime, avverte piano piano un cambiamento dentro di sé, dettato anche da una maggior empatia nei confronti di quanti incontra. Per il regista, infatti, Under the Skin è un racconto incentrato su ciò che ci rende umani, andando ad esplorare ciò fin sotto la pelle. Del film sono però state proposte anche letture incentrate sul tema dell’identità sessuale, particolarmente importante per la protagonista e che permette di avere ulteriori spunti di riflessione sul corpo e sul concetto di umanità.

Under the Skin: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Under the Skin grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 19 aprile alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Cannes 75: il magico poster dell’edizione 2022

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Cannes 75: il magico poster dell’edizione 2022

Da martedì 17 maggio a sabato 28 maggio il Festival di Cannes terrà la sua 75° edizione, ed ecco la sua locandina.

Cannes 75: rivelata la selezione ufficiale

Proprio come l’indimenticabile Truman incarnato dall’unico e solo Jim Carrey le cui dita sfiorano il suo orizzonte, il Festival di Cannes prende a fondo la natura estrema del mondo per coglierla di nuovo. La crisi climatica, i disastri umanitari, i conflitti armati… i motivi di preoccupazione sono numerosi. Come nel 1939 e nel 1946, il Festival ribadisce la sua forte convinzione che l’arte e il cinema sono il luogo in cui la contemplazione e il rinnovamento della società si dipanano. Eppure resta fedele al suo impegno fondante sancito dall’articolo 1 del suo regolamento: «Lo scopo del Festival International du Film, in uno spirito di amicizia e di cooperazione universale, è quello di rivelare e presentare film di qualità nell’interesse dell’evoluzione della l’arte della cinematografia».

The Truman Show (1998) di Peter Weir e Andrew Niccol è un riflesso moderno della grotta di Platone e la scena decisiva esorta gli spettatori non solo a sperimentare il confine tra la realtà e la sua rappresentazione, ma a riflettere sul potere della finzione, tra manipolazione e catarsi. Proprio come Truman sfugge alla menzogna mentre si alza, il Festival, con il suo famoso red carpet in ascesa, offre agli spettatori la verità degli artisti quando entrano in teatro.

Californie gratis al cinema a Roma con Cinefilos.it, scopri come!

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Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema, gratis, Californie, un film di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman con Khadija Jaafari, Ikram Jaafari, Marilena Amato, Fatima Ramouch, Simona Petrosino. Ecco le date in cui sarà possibile partecipare alle proiezioni presso il cinema TIBUR di ROMA:

  • Giovedì 21 aprile – 10 biglietti
  • Venerdì 22 aprile – 20 biglietti
  • Sabato 23 aprile – 30 biglietti
  • Domenica 24 aprile – 30 biglietti
  • Lunedì 25 aprile – 10 biglietti
  • Martedì 26 aprile – 10 biglietti
  • Mercoledì 27 aprile – 10 biglietti
  • Giovedì 28 aprile – 10 biglietti
  • Venerdì 29 aprile – 10 biglietti
  • Sabato 30 aprile – 30 biglietti
  • Domenica 1 maggio 30 biglietti

I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo indicato e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento, inviando una email a [email protected] in cui andranno specificati il giorno in cui si intende utilizzare i biglietti e un secondo giorno alternativo nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di posto.

Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui siti dei cinema.

È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.

I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità ed al Green Pass.

Quinzaine des Realisateurs 2022: ecco la line-up

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Quinzaine des Realisateurs 2022: ecco la line-up

È stata annunciata la line up della Quinzaine des Realisateurs 2022 che si svolgerà nell’ambito del Festival di Cannes 2022 (qui il programma ufficiale). L’evento si svolgerà nella località francese dal 18 al 24 maggio. Film d’apertura di questa interessante selezione è l’italiano Scarlet, di Pietro Marcello.

  • L’ENVOL (Scarlet) by Pietro Marcello (film di apertura)
  • 1976 by Manuela Martelli
  • THE DAM (Al-Sadd, السّد , Le Barrage)  by Ali Cherri
  • LES ANNÉES SUPER 8 (The Super 8 Years) by Annie Ernaux & David Ernaux-Briot
  • ASHKAL by Youssef Chebbi
  • LES CINQ DIABLES (The Five Devils) by Léa Mysius
  • DE HUMANI CORPORIS FABRICA by Véréna Paravel & Lucien Castaing-Taylor
  • LA DÉRIVE DES CONTINENTS (AU SUD) (Continental Drift (South)) by Lionel Baier
  • EL AGUA (The Water) by Elena López Riera
  • ENYS MEN by Mark Jenkin
  • FALCON LAKE by Charlotte Le Bon
  • FOGO-FÁTUO (Will-o’-the-Wisp, Feu follet) by João Pedro Rodrigues
  • FUNNY PAGES  by Owen Kline
  • GOD’S CREATURES by Anna Rose Holmer & Saela Davis
  • LES HARKIS (Harkis) by Philippe Faucon
  • MEN by Alex Garland (proiezione speciale)
  • LA MONTAGNE (The Mountain) by Thomas Salvador
  • PAMFIR by Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk
  • REVOIR PARIS (Paris Memories) by Alice Winocour
  • TAHT ALSHAJRA  (تحت الشجرة , Under the Fig Trees, Sous les figues) by Erige Sehiri
  • UN BEAU MATIN (One Fine Morning) by Mia Hansen-Løve
  • UN VARÓN (A Male) by Fabian Hernández
  • LE PARFUM VERT (The Green Perfume) by Nicolas Pariser (film di chiusura)

Bérénice Bejo: 10 cose che non sai sull’attrice

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Bérénice Bejo: 10 cose che non sai sull’attrice

Bérénice Bejo è una di quelle attrici che ha contribuito a cambiare il volto del cinema internazionale e continua farlo tuttora. L’attrice, che ha iniziato la sua attività da ragazza, ha catturato sin da subito il cuore del pubblico francese, per poi conquistare quello mondiale grazie al suo grande talento.

Ecco dieci cose da sapere su Bérénice Bejo.

Bérénice Bejo: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attrice inizia nel 1996, quando debutta sul grande schermo in Les soeurs Hamlet, per poi proseguire con La captive (2000), Passionnément (2000), Meilleur espoir féminin (2000), Il destino di un cavaliere (2001), Comme un avion (2002), 24 ore nella vita di una donna (2002) e Sem Ela (2003). In seguito, ha lavorato in Dans le rouge du couchant (2003), Cavalcade (2005), OSS 117: Le Caire, nid d’espions (2006), La maison (2007), Modern Love (2008), Proie (2010) e The Artist (2011). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Tutti pazzi per Rose (2012), Il paradiso degli orchi (2013), Il passato (2013), Le dernier diamant (2014), L’infanzia di un capo (2015), Fai bei sogni (2016), Dopo l’amore (2016), Il mio Godard (2017), Three Peaks (2017), L’incredibile viaggio del fachiro (2018), Il segreto di una famiglia (2018), Il principe dimenticato (2020), La felicità degli altri (2020) e Il materiale emotivo (2021).

2. Ha lavorato in diverse serie tv. Oltre ad aver prestato la sua attività lavorativa per il cinema, l’attrice ha partecipato spesso a progetti per il piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della recitazione nelle serie Regards d’enfance (1996), per poi proseguire con le serie L’@mour est à réinventer (1996), Julie Lescaut (1997), Alice Nevers – Professione giudice (1997), Un et un font six (1997-1999), Sauvetage (2000), Les redoutables (2000) e Vertiges (2002). In seguito, appare nei film tv Nuages (2006) e Sa raison d’être (2008).

3. Ha partecipato a diversi corti ed è anche doppiatrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice non ha sperimentato solo il mondo del cinema o delle serie per recitare. Infatti, non ha mai disdegnato il fatto di apparire in qualche cortometraggio, come è successo per Pain perdu (1993), Une petite fée (2002), Jeux de plage (2003), Ciao bambino (2004), Sans douleur (2004), Un homme peut en cacher un autre (2007), Le courrier du parc (2008), Love Me Baby (2010) e Aujourd’hui (2012). Inoltre, ha vestito in panni di doppiatrice, prestando la propria voce per il film Funan (2018).

Bérénice Bejo

Bérénice Bejo: OSS 117, il marito e i figli

4. È sposata da diversi anni. L’attrice è impegnata da molti anni con il regista Michel Hazanavicius, conosciuto nel 2006 sul set del film OSS 117: Le Caire, nid d’espions (in Italia distribuito con il titolo Agente speciale 117 – al servizio della Repubblica – Missione Cairo). Da quel momento, i due non si sono più lasciati, convolando a nozze nel 2008 e rimanendo insieme da allora.

5. È stata diretta molte volte dal marito. Oltre a OSS 117, l’attrice è stata diretta dal marito altre tre volte: infatti, i due hanno lavorato insieme in The Artist, The Search e Il mio Godard. Nel 2020 hanno dato luce al loro quinto lungometraggio insieme, dal titolo Il principe dimenticato.

6. È madre di due figli. Dall’unione con il marito Michel Hazanavicius, l’attrice è diventata madre di due figli: Lucien, nato il 25 luglio del 2008, e Gloria, nata il 18 settembre del 2011. Prima di incontrare lei, suo marito aveva avuto da un precedente matrimonio le figlie Simone e Fantine. Tuttavia, l’attrice considera le sue ragazze come figlie sue, senza fare distinzioni con i suoi figli naturali.

Bérénice Bejo non è su Instagram

7. Non ha un account sul noto social. L’attrice, a differenza della maggior parte dei suoi colleghi, ha deciso di non avere un account sul social network Instagram. La Bejo, infatti, ha sempre dichiarato di non apprezzare molto queste piattaforme, troppo spesso invadenti. Standone lontana, ha dunque modo di mantenere più privata la sua vita fuori dal set, evitando di condividere ogni singolo momento della sua vita con persone che non conosce. I suoi fan possono tuttavia ritrovare diversi profili a lei dedicati con notizie sui suoi progetti da interprete.

Bérénice Bejo

Bérénice Bejo in The Artist

8. Ha lavorato molto per una scena del film. Jean Dujardin e l’attrice, protagonisti del film The Artist, hanno provato la sequenza di danza più famosa per ben cinque mesi, esercitandosi quasi ogni giorno nello stesso studio che Debbie Reynolds e Gene Kelly erano soliti usare per Cantando sotto la pioggia (1952). Dopo innumerevoli prove, sono infine riusciti ad eseguire personalmente l’intera coreografia senza mai sbagliare.

9. È stata candidata a diversi premi. Grazie all’interpretazione di Peppy Miller in The Artist, l’attrice ha ricevuto diverse candidature come quella agli Oscar e ai Golden Globe per la Miglior attrice non protagonista, e ai BAFTA per la Miglior attrice protagonista. Tra le varie nomination ricevute, l’attrice è riuscita a vincere un Premio César, gli Oscar francesi, come Miglior attrice protagonista.

Bérénice Bejo: età e altezza

10. Bérénice Bejo è nata il 7 luglio del 1976 a Buenos Aires, in Argentina. La sua altezza misura complessivamente 167 centimetri.

Film: IMDb, Allociné

Power of Rome, la recensione del viaggio nel tempo di Edoardo Leo

Non si vede spesso una operazione come quella realizzata per Power of Rome, che arriva in sala – grazie a Vision Distribution e alla sua collaborazione con Sky e la Iif di Fulvio e Paola Lucisano – nei giorni di 19, 20 e 21 aprile 2022. Un “prototipo con una grande ambizione”, lo definisce il suo regista, Giovanni Troilo, che si affida a un protagonista, o meglio un “host”, profondamente romano come Edoardo Leo per raccontare la Città Eterna in questo esperimento metacinematografico.

Che si propone di “combinare il documentario con l’impianto, la forma e la drammaturgia del cinema”, ma che di quello non sembra in grado di replicare né magia né capacità di coinvolgimento. E questo nonostante il soggetto trattato, e una estetica particolarmente attraente, nella quale la narrazione tradizionale si mescola con una ricostruzione storica spettacolarizzata e sprazzi di videoarte.

Una Storia da Sogno

Al centro, Roma. La città, la sua storia, i suoi miti, gli imperatori e l’incessante lotta per il potere. Nelle sue tante e diverse declinazioni. Che esploriamo insieme all’insofferente attore chiamato a interpretare Giulio Cesare in un documentario inglese, non privo di cliché, che abbandona il set per immergersi nella Capitale e nelle ombre del suo passato.

Un sogno che ci porta della nascita dell’Impero alla sua fine, tra corsi e ricorsi, ma soprattutto lasciando spesso la parola ai re-enactments affidati a chi la Storia di Roma l’ha fatta davvero, dal ‘Primo Re’ al primo Imperatore, da Romolo ad Augusto, da Adriano a Costantino, Nerone e Marc’Aurelio. Azzardando ardite similitudini sui supplì mentre ci mostra gli angoli più belli della città, di ieri e di oggi.

La grandezza di Roma è altrove

Ma se le immagini del Pantheon, del Colosseo, il Gianicolo, Piazza del Popolo, ecc. non possono non conquistare, i ‘fantasmi’ di Leo restano solo un piacere per gli occhi. E per chi avesse voglia di conoscere di più sui segreti di questa Grande Bellezza, come la processione della Madonna Fiumarola della Festa de Noantri. Non sull’anima, purtroppo.

Impresa sovrumana, in “una città che è il mondo”, della quale gli stessi abitanti spesso non ricordano l’eccezionalità, presi a scontrarsi su questo o quel disservizio, o politico, o social. E della quale i facili detrattori si sforzano di non vedere la grandezza, nell’illusione di ergersi come nani sulle spalle di un tale gigante. Un “teatro a cielo aperto” dove “gli dei e i mortali hanno provato a sfiorarsi” e che “saccheggiata e ricostruita, ha visto nascere e morire culture e civiltà eppure oggi, più che mai, ha bisogno di essere scoperta, ascoltata e nuovamente raccontata”, stando al regista e premiato fotografo.

Power of Rome, un intrigante punto di vista

Un intrigante e godibile punto di vista, più che di partenza, soprattutto considerato che a Roma “tutto ricomincia ogni mattina” e nulla inizia o finisce davvero. Ma con un bel finale, affidato all’orazione funebre di Marco Antonio e a un momento unico nella storia della Città Eterna. Lasciando alla pazienza o alla conoscenza di ciascuno il fatto di assistere “per la prima volta” allo spettacolo sullo schermo, o a riscoprire le singole tappe e protagonisti del suo passato, delle sue illusioni e ambizioni.

Thor: Love and Thunder, ecco tutte le rivelazioni del trailer

Thor: Love and Thunder, ecco tutte le rivelazioni del trailer

Il successo del personaggio interpretato da Chris Hemsworth ha portato alla creazione di un quarto film con protagonista il Dio del Tuono. L’uscita di Thor: Love and Thunder è sempre più vicina: il lungometraggio, diretto come il capitolo precedente Thor: Ragnarok da Taika Waititi, arriverà nelle sale a luglio 2022.

Dopo gli eventi di Avengers: Endgame (2019), in Thor: Love and Thunder il Dio del Tuono cerca di allontanarsi dal campo di battaglia per trovare la pace interiore. Si trova però costretto ad intervenire quando Gorr il macellatore di dei (Christian Bale) minaccia di eliminare tutti gli dei. Per fermare il cattivo, Thor  ricorre all’aiuto di altri eroi: Valchiria (Tessa Thompson), la nuova regina di New Asgard, Korg (Taika Waititi) e Jane Foster (Natalie Portman), che è diventata Mighty Thor.

Il trailer di Thor: Love and Thunder appena rilasciato dai Marvel Studios è denso di dettagli e rivelazioni, non sono sulla trama e sui personaggi protagonisti, ma anche sulla più ampia Fase 4 dell’MCU.

La crescita e l’evoluzione di Thor

Thor-Love-and-Thunder-dio-del-tuonoFin da subito, il trailer di Thor: Love and Thunder inserisce un dettaglio interessante che rimanda ai fumetti. Sulla scena si vede un bambino,  un’adolescente e un Thor adulto (quest’ultimo con addosso il costume originale del personaggio nei fumetti) mentre corrono nella stessa foresta.

Mostrando il Dio del Tuono in tre diversi momenti della sua vita, il filmato allude all’interminabile lotta del dio con Gorr il macellatore di dei. Inoltre, nei fumetti la battaglia tra Thor e Gorr porta ad un combattimento finale in cui tre versioni di Thor, giovane, adulto e vecchio, lottano insieme contro il cattivo. La scelta della Marvel per il trailer è abbastanza esplicita e rivela un dettaglio sostanzioso della trama di Thor: Love and Thunder. In qualcosa di non troppo diverso da Spider-Man: No Way Home, forse vedremo anche in questo film l’eroe principale combattere con due sé stesso contro una minaccia comune.

Thor non è più un supereroe

Thor-Love-and-ThunderQueste mani una volta erano servivano per combattere, ora sono umili strumenti di pace”. Le prime parole pronunciate da Chris Hemsworth nel trailer di Thor: Love and Thunder dicono esplicitamente che il dio si è ritirato dal mondo dei supereroi.

L’eroe viene poi mostrato mentre abbandona la sua arma in cima a una montagna, mentre le immagini seguenti alludono al cambio di stile di vita per l’eroe.  Thor dice chiaramente che i suoi “giorni da supereroe sono finiti“, evidenziando il nuovo percorso che ha deciso di intraprendere dopo gli eventi di Avengers: Endgame. La storia di Thor: Love and Thunder parte da qui, chissà dove arriverà.

Un Thor fuori forma dopo Avengers Endgame

Thor-Love-and-Thunder-Trailer-dopo-EndgameIl trailer conferma che Fat Thor farà ritorno in Thor: Love and Thunder. In Avengers: Endgame, dopo che il dio si assume la colpa per lo snap di Thanos, cambia aspetto: è fuori forma, il fisico divino si appesantisce.

Sembra però che il Dio del Tuono sia pronto a rimettersi in forma ora. Stando al trailer, pare che in Thor: Love and Thunder vedremo una sequenza di allenamento per Thor, mentre cerca di perdere il peso e ritornare al suo solito aspetto atletico. Nel filmato c’è anche un dettaglio ironico: mentre si allena, il dio indossa un cappello con scritto ”l’Avenger più forte”.

Thor si unisce ai Guardiani della Galassia

Thor-Love-and-Thunder-Star-LordLe rapide immagini di combattimento che vediamo nel trailer di Thor: Love and Thunder alludono ad una nuova unione sul campo tra il dio e i Guardiani della Galassia. Da quando è mostrato, nel film non mancheranno gli sketch comici tra Thor e i Guardiani. In particolare, sembra che ci saranno delle dinamiche interessanti con Star-Lord (Chris Pratt). L’interazione tra questi eroi è stato un elemento essenziale di Avengers: Infinity War e sembra che il pubblico assisterà a nuove avventure che coinvolgono gli Asgardiani.

Thor e Korg ritornano a Sakaar?

Thor-Korg-SakaarLe immagini del trailer mostrano Thor e Korg (Taika Waititi) su un pianeta pieno di spazzatura, disordine e macerie. Non è da escludere che si tratti di  Sakaar, il mondo gestito dal Gran Maestro (Jeff Goldblum) che già si trovava sull’orlo della rivoluzione alla fine di Thor: Ragnarok. I due eroi potrebbero aver fatto ritorno dove si sono incontrati per portare la pace sul pianeta o anche per ottenere alcune informazioni dal Gran Maestro.

Le capre magiche di Thor arrivano nell’MCU

Nella mitologia, il carro del dio Thor è trainato da due capre magiche . Con il trailer di Thor: Love and Thunder, le due entità fanno la loro prima comparsa nell’MCU. Le vediamo mentre guidano una nave asgardiana con a bordo Valkyrie e Korg che si eleva in aria e lascia New Asgard.

Le capre di Thor sono state introdotte nei fumetti nel 1976. Sappiamo che Toothgnasher e Toothgrinder sono abbastanza potenti da causare terribili danni in battaglia. Chissà come le sfrutterà il dio in Thor: Love and Thunder.

L’Olimpo, la casa delle divinità greche

Monte-Olympo-Thor-MarvelUn altro elemento mitologico inserito nel trailer di Thor: Love and Thunder è probabilmente l’Olimpo. Già i fumetti Marvel riprendono la sede degli dei dell’Antica Grecia e sembra che il Monte Olimpo arriverà anche nell’MCU. Gli edifici sospesi e le strutture galleggianti danno un aspetto insolito alla casa degli dei, distinguendolo da altre fantastiche località MCU, come ad esempio Asgard.

Il nuovo costume per l’eroe in Thor: Love and Thunder

Chris-Hemsworth-Nuovo-CostumeAnche se la tuta rossa, blu e oro di Thor è già stata vista nei giocattoli e nel merchandising Marvel, il trailer di Thor: Love and Thunder mostra per la prima volta il nuovo costume dell’eroe in azione. Chris Hemsworth lo indossa in diversi punti del video, alternandolo con il costume da Ravager. Tra gli accessori del nuovo abito, c’è anche un mantello di pelliccia.

Russell Crowe sarà Zeus nell’MCU

Russell-Crowe-ZeusInsieme all’Olimpo, sembra che anche i suoi abitanti arriveranno nell’MCU. Nel trailer di Thor: Love and Thunder si può vedere Zeus di fronte ad una folla di divinità. Anche se il filmato non mostra il suo volto, il fulmine impugnato, l’abbigliamento e la posizione del personaggio lasciano intuire l’identità del personaggio. L’attore Russell Crowe (Il gladiatore) ha rivelato il suo coinvolgimento con la produzione del film MCU: sarà lui ad interpretare il ruolo di Zeus, il capo degli dei nella mitologia greca.

Falligar, Thor e Gorr

Falligar-Gorr-MarvelAnche se Gorr il macellatore di dei non è presente nel trailer di Thor: Love and Thunder, vengono mostrati gli effetti della sua devastante ira. In un punto del filmato si vedono Thor e Korg mentre osservano un’enorme creatura morta tra la neve. Sembra trattarsi di Falligar, un potente dio e un grande amico di Thor. Sappiamo dai fumetti che Falligar viene ucciso da Gorr mentre è in preda alla sua furia cosmica. Inserire nel trailer questo dettaglio dice molto della potenza e della minacciosità di Gorr.

New Asgard diventa una meta turistica

New-AsgardQuando l’MCU ha introdotto New Asgard in Avengers: Endgame, la città degli Asgardiani era relativamente tranquilla e poco conosciuta. Stando al trailer di Thor: Love and Thunder sembra che sia diventata una delle principali attrazioni turistiche sulla Terra. Si vedono diverse navi da crociera attraccate che portano i molti visitatori a New Asgard, con alcune attrazioni piazzate vicino all’ingresso della città. Questa drammatica trasformazione avviene quando Valchiria diventa sovrana, ma non è ancora chiaro se ci sia la regina dietro al cambiamento.

L’incontro tra Valchiria e gli altri leader mondiali

Tessa Thompson ValchiriaDopo essere diventata sovrano di Asgard in Avengers: Endgame, Valchiria viene mostrata nel trailer di Thor: Love and Thunder mentre muove i primi passi in questo nuovo ruolo. Sembra che la regina stia tenendo un meeting con gli altri leader mondiali della Terra: a New Asgard, uomini politici e delegati di varie contee sono riuniti intorno a un tavolo in una sala conferenze.

Regina Valchiria è seduta in disparte e non sembra essere troppo entusiasta delle sue responsabilità di governo. Forse è ansiosa di tornare in azione? Potrebbe avere la sua occasione, visto il conflitto tra Thor e Gorr

Valchiria, Korg e due Thor nell’Olimpo

Thor-Valchiria-Korg-OlimpoAnche se non viene esplicitata la missione al centro del film, nel trailer di Thor: Love and Thunder si vede il quartetto di eroi principale: Valchiria, Korg e due Thor sono in visita all’Olimpo. Si stanno dirigendo verso un’enorme statua di Zeus. Essendo inquadrati di spalle, è difficile comprendere l’identità dei due Thor. Probabilmente si tratta di Thor Odinson e di Mighty Thor, identità assunta da Jane Foster.

Torna la bromance tra Thor e Star Lord

Star-Lord-Chris-Pratt-Thor-Chris-HemsworthL’umorismo è un ingrediente essenziale dei film MCU. Come già successo in precedenza, sembra che in Thor: Love and Thunder torneranno gli scambi di battute tra i personaggi di Chris Pratt e Chris Hemsworth. In una scenetta divertente del trailer, vediamo Star-Lord consigliare a Thor di guardare negli occhi la persona che ama quando si sente perso. Mentre parla, Peter Quill dirige lo sguardo verso i suoi compagni di squadra, i Guardiani della Galassia e Thor, ironicamente, inclina la testa per oscurare questa visione e guardare direttamente negli occhi di Star-Lord.

I nuovi look dei Guardiani della Galassia e soprattutto di Mantis

Thor-Love-and-Thunder-Trailer-MantisUn dettaglio intrigante rivelato dal trailer di Thor: Love and Thunder riguarda i costumi dei Guardiani della Galassia. Molti dei membri hanno nuovi abiti e armi mai viste prima. In particolare, il look di Mantis è intrigante. Il personaggio ha un nuovo accessorio incorporato nella fronte. Il posizionamento dell’oggetto tra le sue antenne potrebbe essere rivelatorio: forse i Guardiani hanno trovato un modo per amplificare i suoi poteri attraverso la tecnologia?

Mjolnir è stato riforgiato dopo Thor: Ragnarok

Mjolnir-Jane-FosterIl martello magico di Thor, è stato distrutto da sua sorella Hela (Cate Blanchett) in Thor: Ragnarok. Fortunatamente, l’eroe aveva a disposizione Stormbreaker come arma e ha usato quest’ultima per combattere in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sembra però che Mjolnir sia stato riforgiato e che tornerà durante gli eventi di Thor: Love and Thunder. Tuttavia, il Dio del Tuono non è il responsabile del ritorno dell’arma e nemmeno colui che lo brandirà…

Natalie Portman ritorna nei panni di Jane Foster/Mighty Thor

Thor-Jane-Foster-ReunionNatalie Portman ha interpretato Jane Foster in Thor: The Dark World. Successivamente l’attrice ha abbandonato l’MCU e non l’abbiamo più vista nei capitoli successivi. I fan saranno lieti di sapere che Portman riprenderà il suo personaggio in Love and Thunder.

Grazie al coinvolgimento di Taika Waititi e alla promessa di rendere Jane in un punto focale della storia ancora una volta, Natalie Portman torna ad essere Jane Foster. Nel trailer, il personaggio è mostrato nella forma completa di supereroe: Mighty Thor.

Jane Foster e Thor tornano insieme per proteggere la Terra

Thor-Jane-Foster-ReunionAnche se il trailer non mostra i due eroi mentre combattono fianco a fianco, la reunion di Thor Odinson e Jane Foster è un evento importante. L’ultima volta che si sono visti insieme risale al 2015. I due Thor sono legati da un duplice rapporto, eroico e amoroso. Anche se la storia d’amore non ha funzionato in precedenza, il titolo di Thor: Love and Thunder indica che la passione potrebbe tra i due potrebbe sbocciare nuovamente.

Di4ri, la serie italiana Netflix

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Di4ri, la serie italiana Netflix

Di4ri, è la nuova serie italiana Netflix, in 15 episodi, prodotta da Stand By Me, che racconta le storie e le emozioni di un gruppo di compagni di classe di seconda media.

Di4ri: quando esce e dove vederla in streaming

Di4ri debutterà  il 18 maggio su Netflix  e da fine luglio sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Di4ri: trama e cast

Ogni episodio è raccontato dal punto di vista di uno degli otto protagonisti, che diventa voce narrante e offre agli spettatori una sorta di diario personale con il suo sguardo sugli avvenimenti della classe: i ragazzi parleranno direttamente allo spettatore mostrando i loro sentimenti senza filtri. In questo modo, da un episodio all’altro, le vicende di Pietro, Livia, Isabel, Daniele, Monica, Giulio, Mirko e Arianna si intrecciano in un racconto corale capace di restituire le diverse sfaccettature della vita dei preadolescenti: è il racconto di un’età delicata in cui sbocciano le individualità dei ragazzi e al tempo stesso cresce la loro identità di gruppo.

Di4ri entrerà quindi nella vita e nelle emozioni di tutti i giorni dei ragazzi della 2D tra gioie, drammi, primi amori, primi baci divertimento e qualche volta qualche litigio. Tra i temi della serie ci saranno anche il coming out, le ricadute di un matrimonio in crisi, le aspettative dei genitori, la dislessia, l’ansia di crescere, la solitudine e l’accettazione. La colonna sonora della serie sarà sulle note di “Isole”, il nuovo singolo di Tancredi (Warner Music) che sarà anche guest star in due episodi.

I giovanissimi otto protagonisti di Di4ri sono Andrea Arru (Pietro), Flavia Leoni (Livia), Sofia Nicolini (Isabel), Biagio Venditti (Daniele), Liam Nicolosi (Giulio); Federica Franzellitti (Monica), Francesca La Cava (Arianna), Pietro Sparvoli (Mirko). Nel cast della serie è presente anche Fortunato Cerlino, nel ruolo del simpatico bidello Paolo. Special guest sara’ anche Larissa Iapichino, campionessa juniores di salto in lungo, in una puntata che avrà al centro una gara di triathlon.

Oltre a Di4ri, la prima serie italiana per ragazzi di Netflix, nell’area Kids & Family arriveranno il Mostro dei Mari, il nuovo film d’animazione che sarà disponibile dall’8 luglio con la regia del Premio Oscar Chris Williams  e la nuova serie “Kung Fu Panda the Dragon Knight”, prodotta da DreamWorks Animation.

Di4ri: trailer

PERSONAGGI di Di4ri

LIVIA MANCINI (Flavia Leone)

Dodici anni, sportiva, perfezionista. Livia si preoccupa sempre di compiacere i genitori e gli insegnanti, che non si rendono conto che Livia è molto di più. È una ragazza appassionata e grintosa, ha uno spirito indipendente che durante la serie emerge sempre di più, anche grazie a Pietro, sorprendendo prima di tutto se stessa. Al punto che Livia deciderà che non le importa più di compiacere gli altri e si dedicherà a ciò che le importa davvero.

PIETRO MAGGI (Andrea Arru)

Pietro è sempre sicuro di sé e del suo carisma. O così sembra. In realtà, ogni giorno deve fare i conti con i litigi continui dei genitori e con le sopraffazioni dei ragazzi di terza media. Come se non bastasse, si sta innamorando dell’unica ragazza che sembra immune al suo fascino. Ma se hai con te una squadra di amici fantastici niente è impossibile, neanche guidare la rivolta della classe contro l’imminente chiusura della scuola.

ISABEL DIOP (Sofia Nicolini)

Isabel è una ragazza solare e ottimista che non si ferma davanti a niente. Per lei nulla è impossibile. È per questo che in classe tutti finiscono per chiederle aiuto, senza che lei si tiri mai indietro. Grazie al suo talento, entra a far parte della squadra di basket, diventandone il capitano e assumendo un ruolo decisivo nella partita contro gli arroganti ragazzi di terza media.

MIRKO VALENTI (Pietro Sparvoli)

Mirko è un ragazzo timido e introverso, trasferitosi da poco da Roma. All’inizio decide di frequentare i ragazzi di terza contando sul supporto del fratello maggiore, Damiano. Quando scopre che lui e Daniele hanno molto in comune inizia però a distaccarsene, integrandosi sempre di più all’interno della 2D. Quello che scoprirà alla fine del suo percorso è che per lui c’è un gruppo di amici addirittura migliori di quelli che aveva a Roma.

DANIELE PARISI (Biagio Venditti)

Daniele è un ragazzo maturo ed è un punto di riferimento per i suoi compagni di classe, che lo considerano intelligente e generoso. Si prende una cotta per Mirko e dopo una prima delusione, nel corso della serie troverà l’amore in modo inaspettato.

GIULIO PACCAGNINI (Liam Nicolosi)

Giulio è un tipo irriverente, dalla battuta sempre pronta. Soffre di una leggera dislessia, che, nonostante all’inizio rappresenti un ostacolo, col tempo gli permetterà di mostrare il suo lato più fragile e guadagnarsi l’affetto sincero dei compagni. È molto legato a Pietro, il suo migliore amico, ed è innamorato di Arianna, che però non sembra ricambiare.

MONICA PIOVANI (Federica Franzellitti)

Monica è una ragazza insicura e impacciata. Due sole cose le danno sicurezza: l’amicizia con Isabel e l’impegno nello studio. A poco a poco uscirà dalla sua comfort zone rivelando a tutti la sua capacità di ascoltare e comprendere gli altri. A quel punto non solo Isabel, ma tutti i suoi compagni capiranno quanto Monica sia un’amica preziosa.

ARIANNA RINALDI (Francesca La Cava)

Arianna è la tipica ragazza carina e snob della classe: capricciosa, inarrivabile e inevitabilmente un po’ sola, imprigionata in un ruolo che non le appartiene davvero. Il suo comportamento cambierà quando, in un momento di difficoltà, scoprirà nei suoi compagni, finora mai considerati, degli alleati preziosi.

Partecipazione speciale: Fortunato Cerlino nel ruolo di PAOLO AGRESTI

Paolo, il collaboratore scolastico, è un uomo solo, divorziato e lontano dal figlio Fabrizio. È legato in particolar modo a Pietro, che soffre per la separazione dei genitori, e a Giulio, che gli ricorda Fabrizio. Paolo si unirà alla ribellione dei ragazzi della 2D e, grazie ai consigli di Pietro, recupererà il rapporto con il figlio.

NOTE DI REGIA di Di4ri

Sin dalla primissima lettura del concept e dei soggetti di serie, mi sono appassionato a Di4ri, pensando che avesse tutte le caratteristiche di un progetto con una forte identità e che presentasse alcuni aspetti molto nuovi e stimolanti dal punto di vista della regia.

L’idea fondante chiamava a un’interessante sfida creativa: dirigere un racconto di formazione corale e allo stesso tempo intimo, in cui i ragazzi fossero di continuo protagonisti e personaggi secondari. Un diario collettivo in cui usare le voci narranti combinate a degli “a parte” teatrali per parlare direttamente al pubblico, guardando la macchina da presa per condividere le emozioni. Tutto questo rivolgendosi a spettatori che non sono teenager, ma il target più giovane e delicato dei pre-adolescenti.

Il vero punto di forza della serie sono le tematiche affrontate e il tono e la sensibilità con cui i nostri giovani interpreti hanno deciso di incarnare le storie. Abbiamo messo i personaggi al centro del nostro mondo, adottando uno stile di recitazione capace di integrare le loro idee, tentando di lasciare una piccola parte di sorpresa e di magia da creare sul set con l’improvvisazione. Per questa ragione il casting è stata un’operazione fondamentale: una selezione lunga e meticolosa, soprattutto considerato il fatto che praticamente quasi tutto il gruppo di lavoro scelto è esordiente.

Per quanto concerne gli aspetti visivi del racconto, come prima stagione, dovevamo creare da zero il mondo di Marina Piccola. L’obiettivo è stato quello di proporre un’ambientazione italiana ma allo stesso tempo compatibile con un immaginario internazionale di vita scolastica pre-liceale. Ho pensato si potesse esportare un modello di vita isolana iconica e molto mediterranea perché ha tutti gli elementi di una bellezza aspirazionale. Quindi come scelta cromatica è stato importante il dialogo con il direttore della fotografia per ottenere una palette di colori accogliente, che portasse subito negli occhi il mare e che emotivamente invitasse lo spettatore ad accogliere le tematiche intime più delicate con grande trasparenza, e mai con la cupezza che spesso accompagna il racconto dell’adolescenza.

Non c’è un solo stile di riprese. Le inquadrature sono state libere di interpretare il testo e di avvalersi dell’intimità della macchina a mano nelle scene più relazionali e di improvvisazione, mentre ad esempio nelle scene di sport e di movimento si è scelto uno stile più posato, che usa carrelli, cameracar e droni, soprattutto nel seguire i personaggi quando sono raccontati insieme all’ambiente che li circonda, l’isola, l’altro grande protagonista di questa storia.

Di Alessandro Celli

NOTE DI PRODUZIONE

La serie DI4RI è un racconto corale delle storie di un gruppo di compagni di classe di seconda media. Ogni episodio copre l’arco temporale di una settimana scolastica, dal lunedì al venerdì, ed è raccontato dal punto vista di uno degli otto protagonisti, che diventa voce narrante e offre agli spettatori una sorta di diario personale, con il suo peculiare sguardo sugli avvenimenti della classe. Il racconto è quindi un mosaico composto da otto voci, che restituiscono le diverse sfaccettature della vita dei preadolescenti. Questa dimensione la ritroviamo nelle scene, che sono per questo spesso corali.

La serie è ambientata in un posto di fantasia, un’isola italiana che volutamente non è identificata per renderla universale. D’altro canto i luoghi – dalla scuola, alle case, agli esterni – sono tutti reali, non c’è nulla di finto o ricostruito: non sono stati utilizzati teatri di posa. L’intenzione era quella di immergere gli attori in ambienti autentici, per metterli a loro agio e per lasciare spazio alla spontaneità e – a volte – all’improvvisazione.

Sul set è stato impegnato un cast molto numeroso, con otto protagonisti, più di venti attori secondari e oltre settecento comparse, con una troupe di circa 60 persone e una seconda unità. Le riprese, che hanno impegnato cast e troupe per circa quattro mesi, sono state realizzate prevalentemente a Roma e ad Ischia. Un set è stato aperto vicino a Bracciano, dove sono state realizzate le scene nel campo da basket e sulla pista d’atletica.

Il sesso degli angeli: la recensione del film di Leonardo Pieraccioni

Sacro e profano. Su questi due valori si costruisce il quattordicesimo film da regista di Leonardo Pieraccioni, intitolato Il sesso degli angeli. Un racconto, da lui scritto insieme a Filippo Bologna, che attraverso una classica commedia ad equivoci aspira oltre che a divertire anche a lanciare alcune riflessioni su tematiche d’attualità nell’Italia dei nostri giorni. Dopo aver raccontato di amori impossibili e crisi di mezz’età, il regista e attore fiorentino si sposta dunque su un territorio nuovo che, come da lui stesso affermato, segna l’inizio di una nuova fase della sua carriera, senza perdere però le caratteristiche che lo hanno reso celebre, dalla dissacrante comicità ai buoni sentimenti messi in gioco.

Che Il sesso degli angeli sia qualcosa di nuovo nella filmografia di Pieraccioni lo dimostra il ruolo da lui ricoperto. Egli non è più un incallito latin lover bensì il prete don Simone, alla guida di una chiesetta sempre in difficoltà e poco frequentata. L’occasione per poter mettere a nuovo tale ambiente arriva grazie all’inaspettata eredità lasciatagli da un eccentrico zio. Si tratta di un’avviatissima attività in Svizzera, grazie alla quale don Simone spera di risollevare le sorti economiche della sua chiesa. Arrivato a Lugano, però, il prete scopre suo malgrado di aver ereditato un bordello di lusso, cosa che naturalmente lo pone in profonda crisi.

L’amore sacro e l’amor profano

Come spesso accade nel cinema di Pieraccioni, anche questa storia prende avvio da uno scontro inaspettato tra mondi opposti. Se in Il ciclone questo avveniva tra un uomo e la sua famiglia di umili origini con un gruppo di ballerine di flamenco, mentre in Un fantastico via vai tra un uomo di mezz’età e un gruppo di universitari, in Il sesso degli angeli tale scontro ha per protagonisti il mondo religioso e quello della sessualità. Due opposti, dove per la religione la sfera sessuale è ancora oggi un vero e proprio tabù, quasi un sinonimo di peccato.

Pieraccioni costruisce dunque proprio su questo aperto contrasto una serie di situazioni comiche che hanno come scopo il far emergere vizi e contraddizioni, configurandosi infine come una sorta di fiaba con tanto di morale. Le tematiche trattate sono di grande attualità in Italia, dalle volontà di riapertura delle case chiuse alla possibilità per i preti di sposarsi, dalla considerazione che si ha delle prostitute fino all’ipocrisia di tutte quelle persone che predicano bene e razzolano male. Nel corso dei circa novanta minuti di film tutti questi aspetti vengono messi alla berlina con il classico spirito dissacratore del comico toscano.

Il sesso degli angeli Leonardo Pieraccioni

 

Il corpo della donna, lo sguardo dell’uomo

Le premesse narrative del film sono dunque interessanti, specialmente per il prendere due aspetti così radicati nella cultura italiana. Il film, aiutato in particolar modo da Marcello Fonte, qui interprete nei panni del fido Giacinto, riesce a dar vita ad alcune gag e battute genuinamente divertenti. Questi momenti, insieme alle riflessioni e alle emozioni che Il sesso degli angeli intende suscitare, vengono però oscurati da alcune criticità piuttosto pesanti. In primis, vi è ancora una volta uno sguardo sul corpo femminile che sembra essere più interessato a compiacere un pubblico maschile che non a conferire alla donna un valore nuovo, comprensivo della sua sessualità.

Pieraccioni non è né il primo né l’ultimo a fare ciò, sia chiaro, ma è questa un’ulteriore occasione mancata per approdare a punti di vista nuovi. In seconda battuta, Il sesso degli angeli, rispetto ad altri film di Pieraccioni, sembra essere scritto con maggior approssimazione, specialmente giunti al finale, dove tutto l’intreccio si risolve in modo piuttosto discutibile, lasciando in sospeso delle questioni che risultano pertanto incompiute. Dallo collisione dei due mondi opposti non nascono delle situazioni forti a tal punto da far riflettere su quanto raccontato, facendo dunque rimanere questo un classico film di Pieraccioni, senza però l’evoluzione promessa e sperata.

Liam Neeson aperto alla possibilità di tornare come Qui-Gon Jinn, a una condizione

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Liam Neeson ha recentemente rivelato di essere interessato a tornare nell’universo di Star Wars nei panni del Maestro Jedi Qui-Gon Jinn, ma solo per un film. Sono passati più di 20 anni da quando Neeson ha fatto il suo memorabile debutto in franchising al fianco di Ewan McGregor e Natalie Portman in Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma. Da allora, il suo possibile ritorno nella galassia molto, molto lontana è stato atteso dai fan desiderosi di vedere di più sul leggendario Maestro Jedi.

Grazie all’espansione Disney+ della saga di Star Wars negli ultimi anni, diversi personaggi e interpreti iconici sono stati riportati nell’universo sul piccolo schermo in serie come The Mandalorian e The Book of Boba Fett. E con la premiere della serie Obi-Wan Kenobi proprio dietro l’angolo, molti fan hanno ipotizzato che Neeson potrebbe fare un cameo nello show nei panni di un fantasma di Forza. E mentre Neeson potrebbe tornare in Obi-Wan Kenobi, alcuni dei suoi recenti commenti mettono in dubbio la presunta apparizione di Qui-Gon in uno qualsiasi dei prossimi show di Star Wars.

Parlando con ComicBook del suo film d’azione in arrivo, Memory, Neeson ha confermato di essere disposto a riprendere il ruolo di Qui-Gon, ma a una condizione. Quando gli è stato chiesto se sarebbe tornato nell’universo di Star Wars, Neeson ha detto che lo avrebbe fatto solo per un film, non per una serie Disney+.

“Oh, penso di sì, sì, sì, sì, penso di sì… se fosse un film. Sì, sono un po’ snob quando si tratta di TV, devo ammettere che mi piacciono i grandi schermi, sai? Qui-Gon, non posso credere che siano trascorsi 24 anni da quando abbiamo realizzato [Star Wars:] La minaccia fantasma, non riesco proprio a credere a dove sia passato il tempo. Girare quel film a Londra è stata un’esperienza formidabile .”

Thor: Love and Thunder, c’è un errore nel trailer?

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Thor: Love and Thunder, c’è un errore nel trailer?

I fan di Thor: Love and Thunder hanno scovato quello che sembra un errore, ma sarebbe meglio difinirla una incongruenza, nel trailer del film di Taika Waititi. Si tratta dell’occhio destro di Thor.

In Ragnarok, il nostro Dio del tuono perde un occhio. Sappiamo che in Avengers: Infinity War, Rocket Raccoon gli fornisce un occhio di vetro che sistema l’aspetto del Dio, anche se ha un colore differente.

Ora, nel trailer di Thor: Love and Thunder vediamo invece un primo piano di Chris Hemsworth con gli occhi uguali, azzurro intenso, proprio come prima dell’incidente di Thor in Ragnarok. Tuttavia il trucco sul personaggio mantiene la cicatrice intorno all’orbita, e questo potrebbe voler dire che l’incongruenza di colore dell’occhio non è una svista, perché ci si è ricordati della ferita subita dal personaggio, ma che si troverà il modo di spiegare come mai i due occhi del protagonista sono adesso dello stesso colore.

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Shining: messa all’asta l’ascia di Jack Torrance

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Shining: messa all’asta l’ascia di Jack Torrance

L’iconica ascia usata da Jack Nicholson in Shining è stata messa all’asta. Il film, diretto dal grande Stanley Kubrick, segue la storia della famiglia Torrance, guidata dal patriarca Jack, interpretato da Jack Nicholson.

Dopo aver accettato un lavoro come custode invernale dell’Overlook Hotel, Jack porta sua moglie, Wendy (Shelley Duvall), e suo figlio, Danny (Danny Lloyd), nell’isolata località di montagna dove una forza sinistra inizia a tormentarlo mentre Danny è un sensitivo con la dote della “luccicanza” che gli permette di vedere i veri orrori dell’hotel. Il film vanta molte scene iconiche che sono immediatamente riconoscibili dal pubblico, come il sangue che sgorga dagli ascensori, il labirinto invernale di siepi, le inquietanti gemelline e Jack che sfonda una porta con l’ascia.

Ora, i fan di Shining hanno la possibilità di portarsi a casa l’ascia usata da Jack Nicholson nel film, grazie a un’asta di Gotta Have Rock and Roll. Secondo la descrizione dell’asta, l’ascia viene fornita con un certificato di autenticità e una lettera di NORANK Engineering come prova del suo utilizzo nel film.

Inoltre, l’ascia presenta una lama e un manico graffiati, ed è esposta in una cornice con le immagini del film e il logo del film. L’offerta minima è attualmente fissata a $ 50.000, sebbene l’oggetto sia stato valutato tra $ 60.000 e $ 90.000 e l’asta scadrà tra 11 giorni.

Ecco l’oggetto originale così come lo abbiamo visto esposto alla mostra al Palazzo delle Esposizioni dedicata a Kubrick, nel 2007:

Darkling: recensione e commenti del cast sul film

Darkling: recensione e commenti del cast sul film

Darkling è un film che parla della paura lasciata dalla guerra. Con una produzione che coinvolge diversi paesi europei – Serbia, Danimarca, Italia, Bulgaria e Grecia, attraverso la messa in scena di un periodo storico ben definito, il lungometraggio di Dusan Milic è in grado di affrontare sentimenti e sensazioni profondamente sentite oggi quanto ieri in Europa.

La sinossi di Darkling

Poco dopo la fine della guerra in Kosovo, lo stralcio di una famiglia un tempo felice vive in una casa dell’entroterra. I tre abitanti sono Milica (Miona Ilov), una bambina di 11 anni, la madre Vukica (Danica Curcic) e il nonno Milutin (Slavko Stimac). Quella di Milica è una delle poche famiglie a non aver ancora abbandonato la regione perché è in attesa che il papà e lo zio di Milica, scomparsi misteriosamente, facciano ritorno. Durante il giorno, i funzionari della KFOR, mandati dalla NATO per mantenere la pace nella regione, supportano le famiglie del luogo: in particolare, due soldati italiani (Flavio Parenti e Fulvio Falzarano) scortano Milica e gli altri bambini alla scuola locale, aiutando come possono la popolazione reduce dalla guerra.

Il vero problema per Milica e per la sua famiglia arriva di notte: rimasti soli, al buio e privi di elettricità, essi vivono nel terrore di essere attaccati. Percepiscono una costante angoscia, temono un nemico misterioso. Ma la minaccia è reale o sono gli strascichi lasciati dalla guerra a farli tremare di paura?

Darkling, ovvero ”oscuro”

Il regista del film Dusan Milic prende due elementi e li combina perfettamente in un’opera capace di parlare al grande pubblico. Da un lato c’è l’ancestrale, infantile e irrazionale paura del buio, dall’altro c’è la fobia di una guerra reale e consistente. In Darkling, un topos antico della narrazione, il nemico misterioso che si muove al buio e si nasconde nella foresta, esce dall’ambiente favolistico e si inserisce nella realtà. Milic, serbo di origine, ha ammesso la sua duplice intenzione nel raccontare la storia del suo paese: è partito da un fatto reale e solido, la guerra in Kosovo, ma ne ha tratto un racconto più ampio e universale.

Il regista dice anche di aver scelto un unico punto di vista per raccontare il film, quello della bambina Milica. ”In questo modo ho potuto rendere bene l’idea che le paure più grandi da affrontare sono quelle nelle nostre teste. Esse sono di due tipi: la paura della morte, che è la fobia più spaventosa, e la paura del nemico. Con un unico punto di vista, ho voluto dare un’unica prospettiva, estremamente soggettiva, di tutto ciò che viene visto e udito sulla scena”.

La decisione ha senso perché unisce i timori infantili ad una minaccia tangibile. Milica è infatti una bambina che, a causa della guerra, vede le paure tipiche dell’infanzia trasformarsi in realtà. In Darkling non c’è una vera distinzione tra adulti e giovani, tutti sono sullo stesso piano: terrorizzati come dei neonati e coraggiosi come dei guerrieri.

Darkling è più un film di guerra o un thriller psicologico?

Il regista ha inoltre dichiarato di aver scelto la dimensione horror e il genere thriller per ambientare Darkling: ”Collaborando soprattutto con i direttori della fotografia, ho cercato di generare un senso di angoscia e di claustrofobia costanti”. Darkling si svolge quasi interamente nella casa di legno della famiglia. Per questo genere di film, con pochi dialoghi e ambientato in spazi così ridotti, il lavoro maggiore da fare è quello con il team tecnico, legato all’audio e al video.

Nel film coesistono dunque due generi. Da una parte abbiamo il war movie, con il dopoguerra, i carri armati, i soldati, ma soprattutto il grande dilemma della migrazione. Dall’altra c’è la dimensione del thriller psicologico, con l’angoscia di un nemico sconosciuto, che sembra possa arrivare da un momento all’altro, la casa sperduta nel bosco e il dubbio se ciò che si percepisce – un suono, una visione – sia reale.

Milic stesso ribadisce che fare un thriller ”È stata una scelta ben ragionata e quasi necessaria per rendere il film più ‘godibile’, sia come genere che a livello di riprese. Ho puntato molto sulle immagini: sono più avvincenti e più interessanti dei lunghi dialoghi esplicativi.” Come ogni regista in grado di comunicare con il cinema, anche quello di Darkling punta tutto sul mostrare: riprese con angoli particolari, setting claustrofobici, ma anche una dimensione sonora potente e penetrante fanno realmente percepire la polpa e l’essenza del film.

I volti di Darkling

Nonostante i pochi dialoghi, nonostante la grande rilevanza data alle immagini, Darkling deve la sua riuscita anche agli interpreti. In primis alla piccola Miona Ilov, volto di pietra in grado di rappresentare perfettamente la condizione dei bambini in guerra, costretti a crescere troppo in fretta ma, nel profondo, ancora fiduciosi e desiderosi di ritrovare la spensieratezza perduta. L’attrice serbo-danese Danica Curcic (L’uomo delle castagne, Un’ombra negli occhi) interpreta Vukica. Il personaggio, nel triplice opprimente ruolo di figlia, madre e vedova, prova a tenere in piedi la famiglia. Slavko Stimac è invece abilissimo nei panni del nonno impaurito che, nel tentativo disperato di proteggere i suoi cari, si avvicina ogni giorno di più alla pazzia. Personaggio buono, rassicurante e un po’ vigliacco è invece il soldato interpretato dall’attore italiano Flavio Parenti (Io sono l’amore, To Rome With Love, Raffaello – il principe delle arti).

L’attrice Danica Curcic fa una considerazione sulla particolarità di Darkling rispetto ad altre produzioni. ”Lo scenario molto piccolo del film mi ha permesso di creare una forte connessione con il mio personaggio e con tutta la troupe. C’è così tanta azione in così poco spazio che tutto dev’essere estremamente calcolato per riuscire ad essere comunicativo”.

Perché vedere Darkling?

In conclusione, Darkling arriva come un pugno nello stomaco allo spettatore: è forte, crudo, ancestrale. La scelta registica è necessaria. Non solo per raccontare in modo rispettoso la storia spesso affossata del dopoguerra in Kosovo, ma anche per affascinare lo spettatore con le possibilità di racconto offerte dalla settima arte.

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