Il nuovo spot tv di Doctor Strange nel Multiverso della Follia ci
mostra una fugace immagine di Wanda (Elizabeth
Olsen) intrappolata nella Dimensione Specchio.
Sappiamo che il personaggio sarà chiave per lo sviluppo della
storia, e che deciderà ad un certo punto di affrontare gli
Illuminati, ma sembra che lo farà solo per difendere e liberare
Strange (Benedict
Cumberbatch), non perché è diventata ili nuovo
villain.
Ecco di seguito il promo in cui
oltre alla minaccia di Mordo (Chiwetel
Ejiofor) e al pericolo corso da Strange, possiamo
appunto vedere Wanda nella Dimensione Specchio.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Chris
Hemsworth ha condiviso il trailer di Thor: Love and Thunder
accompagnando il video con un messaggio di grande entusiasmo, come
potete vedere di seguito.
“Ecco il primo trailer di
Thor: Love and
Thunder. Tutte le emozioni di una classica
avventura di Thor. Grande, rumoroso e folle e pieno di cuore.
Riderai e piangerai, poi riderai così forte da piangere di più!!
Love and Thunder arriverà l’8 luglio” (da noi il 6).
Here’s the first teaser for Thor Love And
Thunder. All the feels of a classic Thor adventure . Big, loud and
Crazy and full of heart. You’ll laugh you’ll cry, then you’ll
laugh so much you’ll cry some more!! Love and Thunder coming at you
all July 8th!! pic.twitter.com/l5CoIJJif1
Thor: Love and Thunder è il
quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà
Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio
2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God
Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane
Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Arriva dal THR
la notizia che la Warner Bros è nelle fasi finali delle trattative
con Jason Momoa per farlo entrare ufficialmente
nel cast di Minecraft,
l’annunciato adattamento cinematografico dell’omonimo film. Non si
sa ancora chi interpreterà Momoa nel film, anche se non ci sono
molti personaggi con nome nel gioco sandbox oltre al giocatore
principale generico noto come Steve e Alex a seconda della skin
utilizzata.
Il progetto vedrà Jason Momoa riunirsi con la produttrice di
Dune Mary Parent, che sta producendo il film
insieme a Roy Lee. Anche la defunta Jill Messick sarà accreditata
nelle vesti di produttore per il suo lavoro nel film prima della
sua morte nel 2018. I produttori esecutivi sono Jon Berg, Cale
Boyter e Jon Spaihts. Nella produzione sono coinvolti anche Lydia
Winters e Vu Bui di Mojang, sviluppatore di Minecraft.
Minecraft, il
gioco
Il popolare videogioco è stato
rilasciato nel 2011 ed è diventato un fenomeno globale. Il suo
successo ha portato Microsoft ad acquisire Mojang per 2,5 miliardi
di dollari. Un film basato sulla serie è in lavorazione da
diversi anni con Shawn Levy e Rob McElhenney precedentemente
collegati.
Nelle sale di tutto il mondo con
Animali Fantastici: I segreti di Silente,
nel ruolo di Gellert Grindelwald, Mads Mikkelsen ha avuto la possibilità di
parlare della sua partecipazione a Indiana
Jones 5 , dove ha condiviso il set per la prima volta
in carriera con Harrison Ford.
Proprio di Ford l’attore ha parlato
durante una recente intervista, elogiandone la fisicità e la
presenza scenica. Ecco cosa ha detto Mads Mikkelsen sul collega di 79 anni:
“Era la prima volta che lo
incontravo ed è una persona follemente potente. Non solo come
attore, ma fisicamente. Ricordo che il primo giorno in cui stavamo
girando, era una ripresa notturna, poi ci siamo fermati alle 5 del
mattino – e poi è salito sulla sua mountain bike e ha pedalato per
50 chilometri. Harrison è un uomo mostruoso, un mostro molto
carino”.
Cosa sappiamo di Indiana Jones
5
James
Mangold(Logan –
The Wolverine) sarà il regista di Indiana
Jones 5 al posto di Steven
Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri
capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna
invece John Williams, già compositore
dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40
anni. Nel cast, oltre a Harrison
Ford, ci saranno Phoebe Waller-Bridge, Toby
Jones, Antonio Banderas, Oliver
Richters, Thomas Kretschmann, Boyd Holbrook,
Shaunette Renée Wilson e
Mads Mikkelsen.
Prima dell’ingaggio di Mangold, la
sceneggiatura era stata affidata a David
Koepp, he ha poi lasciato il progetto
insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan
Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I
predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le
mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata
posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio
2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9
Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022. L’ultima data d’uscita
utile del film è il 30 giugno 2023.
Il Bat-Segnale è fondamentale per
ogni incarnazione del Crociato di Gotham, e questo vale ovviamente
anche per The
Batman e per il personaggio di Robert Pattinson. Per arrivare la pipistrello
stilizzato che vediamo sulla sua tuta, il costumista
Glyn
Dillion ha dovuto ragionare molto sulla forma precisa
che voleva dare al simbolo di questa versione di Batman, e questo
ha portato alla realizzazione di molti bozzetti.
Di seguito, via Instagram, il
costumista britannico che ha lavorato al film ha finalmente
pubblicato i bozzetti scartati e alcuni disegni davvero suggestivi
che ritraggono le prove costume del personaggio interpretato da
Robert Pattinson.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Il finale di Animali
fantastici: I segreti di Silente riutilizza la
frase “Sempre” di Severus Piton, che il personaggio pronuncia in
Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2 e che è
diventata iconica per il franchise. Le vicende del film si svolgono
molto prima di Harry Potter, il che significa che la storia di
Piton non verrà raccontata per molti altri decenni in termini di
linea temporale nell’universo del Wizarding World. Tuttavia, ciò
non impedisce al franchise di tracciare parallelismi con il suo
arco narrativo, cosa che I segreti di Silente fa in parte
attraverso il personaggio di Credence Barebone (Ezra
Miller).
Ci sono diversi punti in comune tra il personaggio di Credence e
quello di Piton, se non fosse anche soltanto per la loro
oscillazione tra bene e male. Il percorso di Credence, da orfano in
cerca di una casa e di amore, di un posto dove stare, a vittima del
fascino del lato oscuro rispecchia il viaggio di Piton da
Mangiamorte all’uomo di Silente e doppio agente all’interno della
cerchia di Lord Voldemort, un ruolo che ha interpretato alla
perfezione fino alla sua morte.
Nel finale di Animali fantastici: I segreti di
Silente, confermato che Credence è in realtà un Silente
perché figlio di Aberforth Silente (Richard
Coyle), scopriamo anche che il ragazzo sta per
morire. Alla fine del film il giovane chiede a suo padre “Hai
mai pensato a me?” La risposta di Aberforth sembra fin troppo
familiare: “Sempre”. Questa è una delle ultime battute di Piton in
Harry Potter e i Doni della Morte (sebbene la ascoltiamo dopo la
sua morte), ed è rimasta impressa nel cuore del franchise: è un
tributo al personaggio, al compianto attore Alan
Rickman e un segno di amore duraturo per Harry Potter,
ancora, dopo tutto questo tempo, sempre appunto. È una parola che
porta con sé il peso culturale, emotivo e narrativo del settimo
libro e dell’ottavo film.
Animali fantastici: I
segreti di Silente è uscito al cinema il 13 aprile,
distribuito da Warner Bros. Alla regia c’è David Yates, mentre alla
sceneggiatura torna JK Rowling, affiancata questa volta da Steve
Kloves, sceneggiatore storico della saga di Harry Potter. Nel cast
del film tornano
Eddie Redmayne, Katherine
Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra
Millere Jude
Law. Nel film fa il suo debutto Mads Mikkelsen nel
ruolo di Gellert Grindelwald.
Animali
fantastici: I segreti di Silente, lungometraggio
diretto da David Yates, riprende la narrazione
dopo i fatti accaduti in ‘Animali Fantastici – I
crimini di Grindelwald’ (2018) in cui viene rivelata
la vera identità di Credence (Ezra
Miller). In questo capitolo l’ascesa di
Grindelwald (Mads Mikkelsen) deve essere
fermata: il suo intento è quello di trasformare il mondo
magico in una platea di ciechi sottoposti e dichiarare guerra al
mondo dei non maghi. Silente (Jude
Law), tuttavia, non può combattere Grindelwald
a causa di un patto di sangue stretto in giovinezza quando
il suo attuale nemico era la persona a lui più cara.
Toccherà dunque a Newt Scamander (Eddie
Redmayne) e alla sua squadra agire per conto
di Silente e impedire che l’inganno e il terrore abbiano la meglio
nell’elezione del nuovo leader del mondo magico.
Parlando con Phase
Zero, il maestro di scena dei Marvel StudiosRussell
Bobbitt spiega cosa ha portato al cambiamento dello
Scudo di Cap in Avengers:
Endgame. Apparentemente, la decisione è riconducibile
alla sua interpretazione di ciò che stava accadendo a quel punto
del film. Leggi il suo commento completo di seguito:
“La mia scelta è dipesa dal modo
in cui ho guardato la scena, e il modo in cui l’ho interpretata
era, ‘Sto passando la torcia. Sto passando la torcia. Ho apportato
alcuni miglioramenti. Voglio che tu corra con questo. È il tuo
scudo, non è il mio.’ Ora, questa è l’interpretazione di una
persona soltanto. Si spera che molte altre persone l’abbiano vista
allo stesso modo. Ma in poche parole è ciò che la Marvel ha voluto seguire.”
Attraverso 26 film e cinque
programmi televisivi su Disney+ (finora), l’MCU ha collezionato una buona quota
di oggetti iconici. Il reattore ad arco di Iron
Man, il martello di Thor e, naturalmente,
lo scudo rosso, bianco e blu di Capitan America,
che ha subito una metamorfosi sia nel design che nel significato
nel corso degli anni.
La versione vista impugnata dal
personaggio di Steve Rogers è in circolazione dagli anni ’40,
quando Howard Stark gli ha regalato il suo scudo di vibranio
durante la seconda guerra mondiale in Captain America: Il
Primo Vendicatore. Dopo aver trascorso decenni congelato
nel ghiaccio, Steve ha continuato a usarlo da The
Avengers fino a
Captain America: Civil War, quando lo lasciò alle
spalle dopo il suo litigio con Iron Man. Sette anni dopo, Tony ha
restituito a Steve il suo scudo rinnovato proprio prima del “Colpo
nel Tempo” di Avengers:
Endgame, e, sebbene sia stato distrutto da Thanos, un
anziano Rogers ha passato uno scudo nuovo di zecca a Sam Wilson
alla fine del film.
Il sito Entertainment
Earth ha reso disponibile per l’acquisto on line una serie
di gadget dal film Thor: Love and Thunder. In
particolare, vediamo di seguito una tazza che suggerisce che New
Asgard, il nuovo regno di Asgard sulla Terra, governato da
Valchiria dopo che Thor la ha passato il testimone alla fine di
Avengers: Endgame, sarà una specie
di attrazione turistica.
Sulla tazza di seguito si notano
infatti diverse scritte che portano in questa direzione: “Saluti da
Nuova Asgard”, “New Asgard Tours” e così via. Guardate voi
stessi!
Thor: Love and Thunder
Thor: Love and Thunder è il
quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà
Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio
2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God
Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane
Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Cresce l’attesa per il debutto al
cinema finalmente di Top
Gun: Maverick, il nuovo film che vedrà protagonista
Tom Cruise di nuovo nei panni di Pete. In attesa
di vedere lui e il cast sul red carpet del Festival di
Cannes, ecco una nuova Featurette “L’allenamento più intenso
del cinema”. Dal 21 aprile sarà possibile acquistare i biglietti
per le esclusive anteprime che si terranno il 21 e 22 maggio in
tutti i cinema italiani che parteciperanno all’iniziativa.Il film
sarà nelle nostre sale dal 25 maggio, mentre farà il suo esordio in
USA due giorni dopo, il 27 maggio.
https://youtu.be/dDrks4NzgOU
Top Gun: Maverick, il
film
Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell
(Tom
Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo
più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui
vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più
di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando
coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra
speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione
segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw
(Miles
Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo
vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un
futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà
affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una
missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte
di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.
In una recente intervista con
E! News,
Leslie Grace, protagonista di Batgirl,
ha parlato del film che la vedrà presto protagonista e che è in
produzione alla Warner Bros con HBO Max. Oltre a condividere i
dettagli della sua interpretazione di Barbara Gordon, Grace ha
anche fatto dei cenni interessanti al cast di supporto.
Stando a quello che ha dichiarato
l’attrice, Jacob Scipio che è entrato a
far paerte del cast qualche mese fa, interpreterà il personaggio di
Anthony Bressi, un boss della mafia che potrebbe affiancare Firefly
(Brendan
Fraser) andando ad arricchire la schiera degli
antagonisti della storia.
Batgirl doveva
essere diretto da Joss Whedon, regista
di The
Avengers e Avengers:
Age of Ultron, nonché della versione cinematografica
di Justice
League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di
abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a
“decifrare la storia”. Il film è diretto da Adil El
Arbi e Bilall Fallah.
L’adattamento di
Apple
TV+ del bestseller scritto da Lauren Beukes promette
di essere una delle serie
thriller più interessanti e originali dell’anno. A giudicare
dalle prime quattro puntate – su un totale di otto –
Shining Girls possiede più di un motivo per
soddisfare il pubblico seriale disposto a cimentarsi con generi
diversi.
Vi consigliamo
(sorprendentemente) di non leggere il romanzo di partenza o la sua
trama prima di vedere lo show, dal momento che potrebbe spoilerare
alcune sorprese. Vi invitiamo però a farlo una volta finito di
gustarlo al fine di apprezzare le modifiche fatte dagli
sceneggiatori.
La trama di Shining Girls
Partiamo dunque con il
sintetizzare
la storia di Shining Girls: nella Chicago dei
primi anni ‘90 la giovane Kirby Mazrachi (Elisabeth
Moss), sei anni dopo essere sopravvissuta a un attacco
orrendo, capisce con l’aiuto del reporter Dan Velasquez
(Wagner Moura) che il suo assalitore ha ucciso
altre donne e sta meditando un altro omicidio. La caccia all’uomo
per i due comincia immediatamente, ostacolata purtroppo dallo stato
mentale di Kirby rimasta gravemente traumatizzata dalla brutale
aggressione del serial-killer.
Fin dall’episodio pilota
Shining Girls si presenza come un puzzle
avvincente, composto da tasselli che si incastrano tra loro con
efficacia. Prima di tutto la Chicago di trent’anni fa risulta
un’ambientazione magnificamente sfruttata: l’eleganza industriale
della città, con la sua metropolitana sopraelevata e i sobborghi
proletari si prestano con enorme efficacia al processo di
“invecchiamento” senza necessariamente che questo stesso venga
ostentato da un lavoro insistente sulle scenografie. Su questa
cornice realistica eppure messa in scena con eleganza si dipana una
trama che fin da subito non procede con la classica linearità della
detective-story ma propone allo spettatore un rompicapo
assolutamente stimolante.
Sfruttando infatti
principalmente i problemi mentali del personaggi principale,
Shining Girls sceglie di sviluppare di tanto in
tanto piccoli scarti di senso, minime variazioni sulla logica degli
eventi e la loro plausibilità: un gioco col pubblico che invece di
togliere credibilità alla storia gli infonde al contrario un
interesse ancora maggiore. Merito va attribuito anche alla regia
accurata di ogni episodio e a un montaggio di indubbia competenza.
Se nei vari episodi non si capisce fino in fondo la concatenazione
degli eventi è perché, una volta tanto, si tratta di una scelta
precisa degli autori, fattore che impreziosisce il risultato dello
show.
I protagonisti non
seguono percorsi scontati
Il secondo asso nella
manica di Shining Girls sono i ruoli non
stereotipati: l’arco narrativo di Kirby è reso interessante dal
gioco di specchi a cui la sua mente continuamente la sottopone suo
malgrado. La personalità di Dan è tutt’altro che affascinante,
presentata come quella di un uomo che ha ormai soltanto il proprio
lavoro a tenerlo da un fallimento totale. Le interpretazioni di
Elisabeth Moss e Wagner Moura
assecondano con efficacia la natura dei loro rispettivi personaggi:
la star di Mad
Men e
The Handmaid’s Tale lavora sulla fragilità fisica e
mentale di Kirby con indubbia competenza, mentre il protagonista di
Narcos riesce a costruire Dan come un “uomo senza qualità” che però
risulta sempre credibile e capace di interessare.
Il meglio però ce lo
regala Jamie Bell nel ruolo dello psicopatico Harper
– non è uno spoiler, attore e personaggio vengono presentati nella
primissima scena del pilot. Con un lavoro di stilizzazione
impressionante, Bell permette alla compostezza di Harper di farsi
scena dopo scena sempre più terrificante, senza mai diventare
esercizio di stile. Il suo non è un maniaco affascinante in stile
Hannibal Lecter ma un assassino che calcola le sue mosse con gelida
praticità. Il suo giocare con la coppia che si è messa sulle sue
tracce eleva la tensione della serie in maniera
esponenziale.
Anche se alcuni indizi
ci hanno indirizzato in un verso specifico, onestamente non
possiamo scrivere di sapere dove andrà a dirigersi la seconda parte
di Shining Girls. E questo è motivo di stupore, se
non addirittura entusiasmo. Ciò che gli autori hanno costruito nei
primi quattro episodi è uno spettacolo di qualità, sia per gli
occhi che la mente.
Thor: Love and Thunder è il
quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà
Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio
2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God
Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane
Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Michele Riondino è
uno di quegli attori italiani che ha contribuito a cambiare la
storia del cinema italiano recente, grazie anche alle sue
incredibili interpretazioni. L’attore, che fa questo lavoro
praticamente da sempre, è entrato sin da subito nel cuore degli
spettatori, dimostrando di essere molto in gamba e di avere un
talento per la recitazione fuori dal comune e scegliendo i ruoli
più adatti alla sua persona.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Michele Riondino.
Michele Riondino: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attore è iniziata
nel 2003, quando debutta sul grande schermo con il film Uomini
& Donne, amori & bugie, per poi continuare a recitare
in film come Principessa (2008), Il passato è una
terra straniera (2008), Fortapàsc (2009), Dieci
inverni (2009), Maripiccolo (2009), Noi
credevamo (2010), Henry (2010) e Qualche
nuvola (2011). In seguito, recita in Gli sfiorati
(2011), Acciaio (2012),
Bella addormentata
(2012), Il giovane favoloso
(2014), Meraviglioso Boccaccio (2015) e Senza lasciare
traccia (2016). Tra i suoi ultimi film, vi sono La ragazza del mondo
(2016), Falchi (2017), Diva! (2017), Un’avventura (2019),
Restiamo amici (2019) e I nostri fantasmi
(2021).
2. Ha recitato in molte
serie tv. Nel corso della sua carriera di attore, Riondino
non ha prestato la sua opera solo per prodotti dedicati al grande
schermo, ma ha anche recitato in diversi progetti televisivi.
Infatti, nel 2001 è apparso in Compagni di scuola, per
apparire poi in Incatesimo 5 (2002), Distretto di
Polizia (2003-2005), La freccia nera (2006),
Giorni da Leone 2 (2006) e Il segreto dell’acqua
(2011). In seguito, ha preso parte alle serie Il giovane
Montalbano (2012-in corso), Pietro Mennea – La freccia del
Sud (2015) La mossa del cavallo – C’era una volta
Vigata (2018), La guerra è finita (2020) e
Fedeltà (2022).
3. È stato candidato a
diversi premi. Nel corso della sua carriera, l’attore ha
ricevuto diverse nomination, come ai David di Donatello nel 2017
per La ragazza migliore del mondo, ai Nastri d’argento nel
2009, 2012, 2013 e 2017 rispettivamente per Il passato è una
terra straniera, Gli sfiorati, Bella Addormentata e
Acciaio, e La ragazza del mondo. Inoltre, è stato
candidato al Globo d’oro nel 2017 per La ragazza miglioredel mondo e ai Ciak d’oro nel 2015 per Il giovane
favoloso. In totale, l’attore ha vinto due premi: un Nastro
d’argento nel 2010 per Dieci inverni e un Ciak d’oro per la Miglior
coppia, insieme a Sara Serraiocco, per La
ragazza del mondo.
Michele Riondino e il padre
4. Non è il figlio del noto
cantautore. Contrariamente a quanto si pensa, il padre di
Michele Riondino, l’interprete del Giovane
Montalbano, è un un ex operaio Ilva di nome Franco e non
David Riondino: il celebre cantautore, attore e
regista di grande successo, molto apprezzato dal pubblico
italiano.
Michele Riondino: la fidanzata e la
figlia
5. È fidanzato da diverso
tempo. L’attore è fidanzato da qualche anno con la make up
artist Eva Nestori. Il caso ha voluto che i due si
conoscessero sul set de Il giovane Montalbano, finendo per
innamorarsi e non lasciarsi più. L’attore ha ammesso più volte che
sia lui che la compagna sono fermamente decisi di non voler
convolare a nozze, per il semplice fatto di avere la libertà di
scegliersi ogni giorno senza imposizione alcuna.
6. È padre di una
bambina. L’attore è diventato padre da qualche anno della
piccola Frida, nata nel 2014 dall’unione con la
compagna. Il nome della bambina non è casuale: infatti, è un
omaggio alla celebre Frida Kahlo.
Michele Riondino è Montalbano
7. Ha avuto l’approvazione
del Montalbano originale. Scritturato dopo essere stato
proposto dal produttore Carlo Degli Esposti,
l’attore ha avuto diversi colloqui soprattutto con Luca Zingaretti
per poter valutare a pieno il progetto. L’interprete storico di
Montalbano voleva infatti essere sicuro di trovare l’attore
migliore per il personaggio e Riondino è risultato il
prescelto.
8. È stato aiutato da
Camilleri. Per interpretare il giovane Montalbano in
Il giovane Montalbano,
l’attore ha avuto l’onore di poter costruire il personaggio con
Andrea Camilleri, creatore del personaggio e del
suo mondo, il quale gli ha fornito indicazioni utili sul carattere
di questa versione più giovane del suo celebre commissario.
Michele Riondino e Venezia
9. È stato padrino del
Festival di Venezia. Nel 2018,
l’attore ha avuto l’onore di vestire i panni del padrino della
Mostra del Cinema di Venezia, cerimoniere delle serate di apertura
e chiusura del Festival.
Michele Riondino: età e
altezza
10.Michele Riondino è nato
il 14 marzo del 1979 a Taranto, in Puglia. La sua altezza
complessiva misura 180 centimetri.
Nel film il
principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene
brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo,
incontra una veggente che gli ricorda il suo voto.
Barry Keoghan, star di Eternals e The
Batman, è stato arrestato a Dublino. Metro riferisce
che l’attore è stato arrestato per ubriachezza. Fonti affermano che
le autorità hanno risposto a una denuncia per rumore di un uomo che
ha sentito un putiferio fuori dalla sua finestra.
Presumibilmente,
Keoghan non era minaccioso, ma si stava semplicemente
divertendo un po’ troppo fuori. I testimoni hanno confermato questa
storia. Fortunatamente per tutte le parti coinvolte, l’incidente è
giunto al termine ed è stato risolto. Un “avviso di addebito fisso”
significa che la persona in custodia viene rilasciata senza alcun
procedimento legale. Quindi, non abbiamo una situazione sul modello
di quello Ezra Miller in questo caso. Non c’è
stata alcuna dichiarazione né dai Marvel Studios né dalla DC Comics su questa
faccenda. Ecco cosa ha detto la polizia irlandese a Metro su questa
situazione.
“Gardaí ha arrestato un uomo sui
20 anni per un incidente di ordine pubblico avvenuto a Clongriffin,
intorno alle 6:45, domenica 10 aprile 2022. Successivamente è stato
rilasciato senza accusa e gli è stato rilasciato un FCN (avviso di
addebito fisso).”
La sinossi di Finale a sorpresa –
Official Competition
Un imprenditore miliardario vuole
produrre un film per poter accrescere la sua notorietà. Sceglie un
romanzo – che non ha nemmeno letto – e lo affida alla famosa
regista Lola Cuevas (Penelope
Cruz) affinché ne tiri fuori un capolavoro
cinematografico. Per realizzare il film, l’eccentrica regista
sceglie due attori di estrema fama: Félix Rivero
(Antonio Banderas), un divo Hollywoodiano
affascinante e pluripremiato, e Iván Torres (Oscar
Martínez), talentoso attore teatrale legato al cinema non
commerciale. Inserite in uno stesso progetto, le personalità così
diverse dei due divi entrano subito in competizione.
Dovendo interpretare due fratelli in
conflitto, durante le prove Félix e
Iván vengono sottoposti da Lola a prove
attoriali (e non solo) stravaganti, che portano entrambi al limite
della sopportazione. Riuscirà tutta l’energia che circola attorno
ai due divi ad essere incanalata nella realizzazione di un film
capolavoro?
Un film che parla di cinema
Meno tecnico di Effetto
notte (La nuit américaine) di François
Truffaut, ma similmente ironico sui divi del cinema. Meno
metaforico de La finestra sul cortile di Hitchcock,
ma ugualmente celebrativo dei movimenti di macchina. Finale
a sorpresa – Official Competition è un film
meta-cinematografico che parla della realizzazione di un film in
modo comico.
Gli attori interpretano a loro volta
degli attori (e una regista) dalle personalità spiccate ed
eccentriche. Lola, Félix e
Iván sono tre teste calde, rappresentano gli
stereotipi del mondo divistico in modo estremamente divertente,
senza essere eccessivamente caricaturali. Penelope Cruz (Blow,
Vicky Cristina Barcelona, Madres Paralelas), vestita con abiti appariscenti a
dotata di una folta, riccia chioma rossa, è l’artista pazza,
geniale, indipendente e sensibile. Antonio Banderas (The
Code, Ballistic) è il divo sciupafemmine sicuro di sè,
scaltro, egocentrico e finto tonto. Oscar
Martinez (Il
cittadino illustre) rappresenta l’arte di nicchia,
sofisticata, un po’ narcisista che disprezza la massa. Uniti, i tre
grandi attori riempiono le scene.
Pochi attori per spazi
immensi
Oltre ai tre attori principali,
compaiono pochi personaggi, nessuno dei quali è troppo rivelante.
In Finale a sorpresa – Official Competition, le
rare figure si muovono in spazi immensi. Le stanze mastodontiche e
deserte in cui avvengono le prove del film fittizio sono luoghi di
design dalle linee nette e definite.
Un edificio enorme per i soli tre
personaggi: in un’alternanza di campi lunghi e primissimi piani, la
fotografia di Arnau Valls Colomer esalta l’arte
cinematografica, fatta dai luoghi quanto dai volti. Nelle
sconfinate inquadrature può esplodere l’ego degli artisti.
Lola sottopone i due divi a prove assurde, li schiaccia,
li lega, li fa piangere. Nella desolazione e nell’ampiezza della
villa, tutto sembra concesso. E, anche Félix e
Iván hanno modo di esprimersi, sia nelle loro
performance attoriali, sia nei loro assurdi atteggiamenti.
Un lavoro registico degno di
nota
La coppia di registi che dirige
Finale a sorpresa – Official Competition è composta da
Mariano Cohn e Gastón Duprat. I
due noti cineasti argentini si dedicano alla produzione di un film
spagnolo degno di nota. Il lungometraggio è una commedia, che
spicca per la qualità. In un mondo in cui film comico è sempre più
sinonimo di cattiva recitazione, film costruiti in studio e battute
volgari, la pellicola di Cohn e
Duprat alza l’asticella. L’umorismo è sottile e
raffinato, la cinepresa asseconda le dinamiche relazionali tra gli
attori, le ambientazioni e la qualità della fotografia esaltano la
storia.
La competizione è viva e il finale
è una sorpresa
Il titolo del film è molto
suggestivo. La pellicola è una produzione spagnola, il nome
originale è ”Competencia Official”, tradotto in inglese
con Official Competition. La competizione tra
Félix e Iván è infatti al centro sia del
film principale che del film fittizio a cui devono lavorare. I
duelli a suon di battute, i momenti faccia a faccia vissuti dai due
attori sono ciò che costruisce l’aspetto ironico della
pellicola.
In italiano, il titolo è invece
”Finale a sorpresa”, una scelta non casuale che stuzzica
la curiosità dello spettatore. Il film di Lola sarà
realizzato o no? Succederà qualcosa di sorprendente che cambierà il
corso delle vicende? Per scoprirlo, non resta che andare in sala e
vedere Finale a sorpresa!
Mentre i fan aspettano pazientemente
il primo trailer di Thor: Love And Thunder, l’attesa per il film è
alle stelle, soprattutto dato che questo quarto capitolo della saga
di Thor introdurrà una nuova versione dell’eroe
titolare, che assumerà il volto di Jane Foster. Questo personaggio sarà basato su
alcune delle migliori storyline dei fumetti di Jane
Foster, compresa un’iconica striscia degli anni 2010 che
ha ridefinito il personaggio verso una nuova era.
Jane Foster è una delle figure più importanti
nella storia di Mighty Thor e lo è divenuta
maggiormente negli ultimi anni, rendendo quindi essenziale per i
fan la conoscenza approfondita dei suoi archi. L’eroina è passata
dall’essere il tipico interesse amoroso all’interno della
narrazione, fino a diventare uno dei personaggi più potenti
dell’Universo dei fumetti Marvel e, quando il film
finalmente arriverà nelle sale, sarà anche uno dei più potenti
dell’intero MCU.
What If..? #10
Un albo
chiave da leggere prima di vedere il film è quello che per primo
introduce Jane Foster nel ruolo di
Thor. Questo avviene in una delle realtà più
insolite dei fumetti What If…, in cui
Jane recupera il Mjölnir al posto
del Dr. Donald Blake e diventa così
Thor.
What
If…? #10 è uscito nel 1978, decenni prima che
Jane Foster diventasse Thor
nell’iconica run del 2014, ma è un primo esempio del suo potenziale
e avvenire che potrebbe essere fonte di ispirazione per il film
tanto quanto lo è probabilmente la run moderna.
Journey Into Mystery #84
L’eredità
di Jane Foster nella Marvel Comics è radicata quasi quanto
quella di Thor: è infatti apparsa per la prima
volta in Journey Into Mystery #84,
proprio un numero dopo Thor. Anche se il
personaggio si è evoluto considerevolmente da allora, questo primo
numero è un ottimo fumetto per iniziare a capire meglio Jane.
Inizialmente si presenta come
infermiera nell’ufficio del Dr. Blake, l’alter ego
umano di Thor in quel momento, e con un nome diverso: Jane
Nelson. Ma, come per il personaggio di Due
Facce, che nei fumetti era Harvey Kent,
questa caratteristica venne modificata rapidamente.
Thor #236
In
quella che potrebbe essere un’anteprima degli eventi a cui
assisteremo nel film, la personalità di Jane Foster si è unita a quella di
Sif in Thor #236.
Infatti, Sif ha essenzialmente sacrificato la sua
vita per proteggere quella di Jane, dopo che lei
si è ammalata. Jane ha guadagnato poteri
asgardiani come risultato e questo potrebbe essere un punto di
partenza anche per la trama del film nel MCU.
La ragione principale per cui è
fondamentale leggere questo numero prima del film è che sia
Sif che Jane ritorneranno, ed
entrambe si contenderanno l’affetto di Thor. La
storia potrebbe dunque concludersi in maniera agrodolce, se il film
si basasse su questo fumetto…
Thor #249
Anche
la trama del fumetto Thor #249 potrebbe essere
rilevante per il MCU.
In questo numero, Jane Foster scopre il sacrificio di
Sif, grazie al quale si converte in un potente
essere asgardiano e ciò potrebbe essere sfruttato dal MCU
in diversi modi.
Jane Foster
potrebbe essere all’altezza di Thor nel film
avendo già beneficiato di una qualche interazione con
Sif, ma questo è ancora da vedere poiché nei
fumetti il ruolo di Jane ha continuato ad
evolversi.
Valkyrie #1
Il
MCU
ha già una Valchiria, ma in origine ce ne erano diverse versioni e
potrebbero essercene molte altre in futuro. Valkyrie
#1 reimmagina Jane Foster come una nuova
Valchiria dopo che si è dimostrata degna della
stima di Odino grazie al suo eroico sacrificio nelle vesti di
Thor.
Valchiria è un
personaggio chiave nei fumetti, mentre nel MCU
è stata ritratta semplicemente come una delle tante guerriere.
Jane potrebbe apparire nel film come un nuovo
membro della rinnovata squadra delle Valchirie, forse persino al
fianco della stessa Valchiria.
Thor: The Mighty Avenger #1
Thor:
The Mighty Avenger #1 è una fantastica miniserie di
fumetti ambientata in una realtà alternativa, che potrebbe essere
materiale fondamentale per il film se la Jane Foster di Love and Thunder è effettivamente una variante
del personaggio. Questa storia racconta la sua origin story dalla
sua prospettiva, a partire dal suo primo incontro con
Thor.
La serie, composta da otto numeri
totali, merita di essere letta indipendentemente dal film,
soprattutto per il fantastico stile del fumettista Chris
Samnee. In più, è ancora più interessante approcciarsi a
questa lettura, che potrebbe essere un possibile accenno al futuro
di Jane nel MCU,
se il film deciderà di renderla una variante del multiverso invece
della Jane Foster che i fan hanno conosciuto.
Thors #4
Thors
#4 è uno dei capitoli di una mini-serie collegata a
Secret Wars del 2015, nonché uno dei
fumetti evento più significativi della Marvel. Questo numero
mette Jane Foster contro numerose varianti di
Thor su Battleworld, qualcosa che
potrebbe accadere nel MCU
e che lo rende un fumetto must-read prima del film.
Con il multiverso in continua
espansione nel MCU
e la prospettiva di vedere più varianti di Thor
nel film, questo numero in cui Jane Foster raduna
versioni alternative dell’eroe per combattere le bugie del
Dio Imperatore Doom ha potenzialmente molto da
offrire ai fan del MCU.
All-New, All-Different Avengers
#5
All-New,
All-Different Avengers #5 è una lettura essenziale
prima del film in quanto presenta un potenziale interesse amoroso
che potrebbe essere introdotto nel MCU.
Infatti, in questo numero, Jane Foster e Sam Wilson si
baciano nelle loro rispettive vesti di Capitan
America e Thor.
Questo numero finisce anche con la
rivelazione del fatto che Sam è una delle
pochissime persone che sanno che Jane è in realtà
Thor in quel momento. Dunque, sembra possibile che
questa intrigante storia d’amore potrebbe essere parte del futuro
di entrambi personaggi al cinema.
Mighty Thor #705
Mighty
Thor #705 sembra segnare la fine di Jane Foster nella Marvel Comics, ma in realtà è solo
l’inizio. Si tratta di un numero chiave da leggere nella serie di
punta dello scrittore Jason Aaron e dell’artista
Russell Dauterman, poiché probabilmente annuncia
in qualche modo quale potrebbe essere il futuro di
Jane nel MCU.
In questo numero,
Jane sta morendo di cancro e le è rimasta ormai
ben poca forza per combattere. Tuttavia, decide di impugnare il
Mjölnir e tramutarsi in Thor per
combattere Mangog: in questa battaglia, salva
Asgard ma perde la vita, sacrificio che
Odino ricompenserà concedendole la
resurrezione.
Thor #1
Thor
#1 del 2014 dà il via all’arco che ha ridefinito la
trasformazione di Jane Foster in Thor e ha
portato questa versione del personaggio nel MCU. In questo numero,
Jane sta morendo di cancro mentre una nuova versione femminile di
Thor impugna il Mjölnir dopo che
Odinson è stato ritenuto indegno.
L’identità di questo nuovo
Thor rimane un mistero per un po’ di tempo nei
fumetti, ma assume comunque uno status iconico fin dal suo ingresso
in scena, grazie alla fantastica grafica di Russell
Dauterman, che realizza alcun delle vignette più iconiche
della storia recente della Marvel Comics.
La serie Disney+ e il film di Chloe
Zhao si sono guadagnate il sigillo di rappresentazione
autentica dalla Ruderman Family Foundation, che
sostiene la piena inclusione delle persone con disabilità nella
società. Il sigillo riconosce i film e i programmi televisivi che
presentano attori con disabilità in ruoli con almeno cinque battute
di dialogo.
Sia Makkari (Lauren
Ridloff) di Eternals
che Echo (Alaqua Cox) di Hawkeye
sono individui dotati di superpoteri che hanno anche
disabilità.
“Makkari è piena di cuore e
saggezza. È forte, carismatica, misteriosa e maliziosa. Siamo molto
fortunati ad aver trovato Lauren Ridloff, che è la nostra Makkari
nella vita reale!” ha detto Chloe Zhao in una
dichiarazione. “Ha dato vita a questo personaggio con amore e
convinzione e ci ha insegnato così tanto nel processo”.
Ridloff e Cox sono entrambe sordi e
quest’ultima inoltre è un’amputata che usa una protesi alla
gamba. “Non solo [Ridloff] era eccessivamente qualificato
per entrare a far parte di un cast già di alto livello, ma ha
elevato l’ensemble con il suo spirito, talento e carisma unici. È
stato un privilegio conoscerla attraverso il processo e vedere che
eroe nella vita reale è diventata per così tanti”, ha detto
Sarah Finn, che guida il casting per il Marvel Cinematic Universe.
Di Cox, ha aggiunto: “Il
personaggio di Alaqua Cox, Maya Lopez/Echo, è basato su un
personaggio Marvel esistente che è sordo e
nativo americano. Nel casting per il ruolo, volevamo celebrare e
onorare sia la cultura dei sordi che quella dei nativi americani.
Non potremmo essere più deliziati dalla performance di Alaqua Cox.
È fenomenale e fa parte di una nuova cultura nel cinema e in
televisione, dove la rappresentazione autentica non solo conta, ma
è fondamentale per il tipo di storie che vogliamo raccontare e come
le diamo forma”.
In occasione dell’uscita al cinema
di Sundown, la sua nuova collaborazione con
Michel Franco, dopo Chronic,
abbiamo incontrato Tim Roth, che ha parlato del film girato
interamente ad Acapulco, lì dove il regista ha passato le sue
estati dell’infanzia.
La storia di
Sundwon è quella di Neil
Bennett, un uomo di mezz’età, che alloggia in un lussuoso
resort di Acapulco assieme alla sorella Alice, erede come lui di
una multinazionale dell’industria della carne, e i due figli di
lei. La notizia improvvisa della morte della madre li costringe a
interrompere la vacanza e tornare subito in Inghilterra per il
funerale, ma Neil, che da un po’ manifesta insoddisfazione nei
confronti di tutto per ragioni sconosciute, finge di aver smarrito
il passaporto al momento dell’imbarco e rimane in città a
crogiolarsi pigramente sulla spiaggia.
Roth e Franco hanno lavorato insieme alla storia
Neil è un personaggio insolito, non
lo capiamo mai davvero, eppure potrebbe persino far simpatia.
Affascina e respinge lo spettatore. Per Tim Roth è stato complicato interpretarlo
perché è stato il primo tassello intorno cui si è costruito il
film: “Io e Michel abbiamo lavorato sulla storia che poi è
diventata una sceneggiatura, che si evolveva mentre giravamo.
Quindi non è mai stata una cosa fissa, decisa. Io sapevo nel mio
privato quali erano le motivazioni del mio personaggio che però non
tutti gli altri conoscevano. Loro sapevano l’arco che percorrevamo,
ma le motivazioni di ognuno erano oscure. È stato molto difficile,
credo sia stato uno dei personaggi più emotivamente complicati che
io abbia mai approcciato, e non ho ancora visto il film, vorrei
vederlo con un pubblico, ma è difficile per via della
pandemia.”
“Quello che volevamo era che la
nozione di performance svanisse –
continua Roth – Volevamo vedere che lui è
un uomo che ti capita di riconoscere, perché magari hai visto la
mia faccia in altri film, ma lui semplicemente scende in spiaggia,
incontra qualcuno e così via… l’idea era di eliminare la barriera
tra attore e pubblico e farsi cogliere dall’inaspettato. Inoltre
credo che ogni persona che lo vede lo percepisce in maniera
diversa, per alcuni è divertente, per altri è terrificante. Il
personaggio era stato deciso prima della sceneggiatura, e da qui
abbiamo lavorato in maniera evolutiva. È stato difficile, ma anche
eccitante. Così è lavorare con Michel, non sai mai quello che ne
verrà fuori. Per un attore è divertente sperimentare in questo
modo.”
Il film è ambientato ad
Acapulco proprio perché Franco voleva tornare sui posti della
sua infanzia, ma Tim Roth ha detto che lui non ha nessun
desiderio di tornare nei posti in cui è cresciuto:
“Non torno mai nei
posti in cui sono cresciuto, non credo siano interessanti. Il posto
in cui andavo a scuola a South London… ero bullizzato, quindi
perché tornare? Non ho bei ricordi, non ho interesse a tornare
indietro a quei posti. Quando penso a quei posti e alla vita che ho
avuto lì, sono felice che sia passato, che non sia più nel
presente.”
Tim Roth: “ogni aspetto della
mia vita contiene una contraddizione”
Sundown racconta
soprattutto le contraddizioni di un luogo magnifico, funestato però
da esplosioni di violenza che sembrano non trovare alcuna
giustificazione razionale, una contraddizione profonda per
Acapulco. Per Tim Roth la contraddizione è un elemento
costitutivo di ogni esperienza, come lui stesso spiega: “Non
c’è nessuna ragione per cui io dovrei essere a questo punto della
mia carriera, a parlare con voi di un film che ho girato in
Messico. Per me è una contraddizione anche questa, direi che ogni
aspetto della mia vita contiene una contraddizione.”
Per quanto riguarda il lavoro sul
set, per Tim Roth e la troupe di Michel Franco è stato
insolito lavorare in mezzo al caos di Acapulco, ma a mano a mano
che le riprese procedevano, i locali si abituavano alla macchina
cinematografica:
“Quelli sono i posti
in cui Michel andava in vacanza da piccolo, proprio quella spiaggia
lì. Ma niente ti prepara a quello che trovi, la gente, il rumore,
l’interazione con la persone. Ero veramente guardato come un
alieno. Le cose sono cambiate piano piano mentre si avanzava con la
produzione. Eravamo una cosa insolita per i locali, con le
telecamere sulla spiaggia affollata, ma è bastato poco perché
diventassimo poco interessanti. Girare a New York è un incubo,
girare ad Acapulco ci ha permesso invece di lavorare molto più
tranquillità, come se niente fosse. Non ti aspetti che una cosa del
genere sia semplice, ma è stato così, facile, principalmente grazie
alla popolazione del posto.”
Sundown arriva al cinema il 14 aprile distribuito da
Europictures.
Star
Wars, la leggendaria saga Lucasfilm
che appassiona i fan di tutto il mondo da più di 40 anni, è
disponibile da oggi, 15 aprile, con una nuova collezione per
rivedere tutti gli episodi con la perfezione e la potenza del
formato 4K UHD. La raccolta è composta da tre diversi box set in
edizione limitata che racchiudono le tre iconiche trilogie: la
trilogia prequel che dà inizio all’avventura spaziale, la trilogia
originale in cui gli eroi si ribellano per salvare la Galassia, e
la trilogia sequel con i film finali della saga di Skywalker.
Oltre alle scene dei film da vedere
e rivedere, i box set includono anche tutti i contenuti extra di
ciascun titolo, tra cui le scene eliminate ed estese, le interviste
ai protagonisti, i documentari esclusivi e tanti altri
approfondimenti con il cast e i filmmaker per ripercorrere la
storia di Star Wars dalle origini a oggi.
Sarà nelle sale dal 21 aprile
Un figlio, film presentato a Venezia 78. Un
potente dramma familiare all’alba della primavera araba, teso come
un thriller e ispirato al cinema di Asghar
Farhadi. Il film è l’opera prima di Mehdi M.
Barsaoui ed è distribuito da Valmyn e I Wonder. Ecco una
clip in esclusiva dal film:
I nuovi proprietari della Warner
Bros. stanno cercando di esplorare più personaggi “non
protagonisti” DC per espandere il DCEU. Circa una settimana fa,
AT&T ha annunciato di aver concluso un accordo per fondere
Warner Bros. Media con Discovery Inc. L’ex presidente e
amministratore delegato di Discovery Inc. David
Zaslav gestirà la nuova filiale, chiamata Warner Bros.
Discovery Inc.
Per anni, la DC è stata uno dei
franchise più redditizi della Warner Bros., sia che si tratti della
trilogia del Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan o del più recente DC
Extended Universe. A partire da Man of Steel nel
2013, la Warner Bros. ha lavorato a stretto contatto con
Zack Snyder per costruire un universo
cinematografico DC in grado di rivaleggiare con il MCU. La Warner Bros. ha avuto un
inizio difficile con Batman v Superman: Dawn of Justice e
successivamente con Justice
League ottenendo recensioni poco brillanti. Tuttavia,
lo studio ha iniziato a raccogliere più successo quando ha iniziato
a realizzare film indipendenti tra loro, come Joker del
2019 con Joaquin Phoenix.
La Warner Bros. ha senza dubbio
tratto profitto da famosi supereroi come Batman e
Superman per decenni, ma Variety
ha riferito che il nuovo CEO della Warner Bros. Discovery sta
cercando di raccontare più storie che hanno per protagonisti i
personaggi secondari della DC. Zaslav vorrebbe sperare di
rivitalizzare personaggi popolari come Superman sfruttando anche il
potenziale di quei personaggi che gli fanno da contorno. Tuttavia,
il report non ha specificato a quali personaggi sta pensando la
Warner Bros. Discovery.
Film come Aquaman e il
regno perduto e TheFlash del 2023 si collegheranno ancora alla
trama più ampia del DCEU, ma la Warner Bros. ha preso provvedimenti
negli ultimi anni per esplorare altri personaggi che non si legano
direttamente al piano originale di Snyder. Progetti come
Shazam!
e lo spinoff di The
Suicide SquadPeacemaker fanno ancora riferimento a
personaggi DCEU prestabiliti, ma le loro storie non aggiungono
molto alla più ampia narrativa DC. Più di recente, la Warner Bros.
ha distribuito The
Batman con Robert Pattinson,
ambientato in un universo completamente diverso, come Joker.
La Disney ha guadagnato miliardi trasformando ogni progetto
MCU in una storia più ampia, ma
sembra che la Warner Bros. Discovery continuerà ad espandere
l’universo DC senza concentrarsi sul rendere tutto connesso.
Sono bastati due film a Robert Eggers per esser definito un
regista di culto, tra i più promettenti della sua generazione.
The Witch e The Lighthouse sono
infatti due autentici gioielli, che fanno della rispettiva
atmosfera l’elemento di maggior forza comunicativa, dimostrando la
grande capacità di Eggers di padroneggiare il mezzo cinematografico
per ottenere prodotti estremamente personali e originali. Giunto al
suo terzo lungometraggio, il regista ripropone questa sua unicità
coniugandola ad un racconto molto più epico e ambizioso.
The Northman è infatti la prima
produzione dal grande budget per lui, ambientata in un contesto
vichingo e incentrata su un forte desiderio di vendetta.
La storia è quella di
Amleth (interpretato da Alexander
Skarsgård), il quale da bambino vede suo padre
Aurvandill (interpretato da Ethan Hawke)
morire per mano del fratello Fjölnir (interpretato
da Claes Bang).
Riuscito a mettersi in salvo da quel tradimento, Amleth cresce come
un violento e indomabile vichingo, fino a quando non ottiene
informazioni sullo zio che riaccendono in lui il desiderio di
vendetta. Oltre a rendere giustizia al padre, però, Amleth dovrà
anche salvare sua madre Gudrún (interpretata da
Nicole Kidman),
senza sapere quali ostacoli e scelte dovrà affrontare lungo il suo
percorso.
The Northman e la costruzione del mito
Scritto dallo stesso Eggers in
collaborazione con Sjón, scrittore e paroliere islandese, il
film trae liberamente spunto da una leggenda su cui si basò anche
William Shakespeare per dar vita al suo celebre
Amleto. Questa è quella di Amleth, raccontata da Saxo
Grammaticus nella Vita Amlethi, parte delle Gesta
Danorum, opera storica della Danimarca risalente al XII secolo.
I due sceneggiatori, pur rimanendo grossomodo fedeli all’intreccio
narrativo, arricchiscono questo di tutta una serie di suggestioni,
simbolismi e dettagli storici in più. Obiettivo dichiarato di
Eggers è quello di dar vita al “film definitivo sui vichinghi”.
Anche con questo suo terzo film,
Eggers mira dunque a proporre una propria rielaborazione del
concetto di mito, portando alla luce gli aspetti più brutali e
affascinanti della cultura vichinga. The Northman
è infatti ricco di elementi folkloristici, di crudo iperrealismo e
di elementi onirici che pongono in crisi il confine tra reale e
immaginario. Già con i precedenti due film il regista aveva
lavorato proprio su tale dicotomia, portando tanto i suoi
personaggi quanto il suo pubblico a dubitare di quanto avviene. Il
discorso viene ora ripreso e portato a nuovi livelli, perché
indubbiamente questo nuovo lungometraggio è per Eggers un banchetto
di prova.
Con un budget maggiore, un cast di
grandi stelle del cinema e un respiro narrativo più ampio egli deve
dimostrare di saper coniugare le sue ambizioni autoriali con un
prodotto destinato ad un pubblico più mainstream. La
struttura da revenge movie gli permette certamente di
affidarsi ad un qualcosa di consolidato nel cinema, a cui Eggers
aggiunge tutti i suoi principali interessi stilistici e tematici,
vincendo dunque la sua sfida. La felice unione tra una storia
“popolare” e un modo di raccontarla fortemente ricercato, sembra
infatti confermare la capacità di Eggers di andare oltre i
significati apparenti, costruendo immagini e atmosfere ricche di
sottotesti estremamente comunicativi a livello emotivo e
sensoriale.
Un’opera viscerale, guidata come il suo protagonista
dall’istinto
Un film tanto atteso quanto
The Northman non può che dar vita a netti
scontri di opinione tra chi lo considererà un passo falso per
Eggers e chi invece lo indicherà come il suo miglior film ad oggi.
La verità, come al solito, non sta né dall’una né dall’altra parte.
Proprio come è difficile stabilire il limite tra realtà e sogno nel
film, così lo è formulare un giudizio preciso su di esso. È certo
che si tratta di un’opera viscerale, guidata come il suo
protagonista dall’istinto, dalla ferocia e dal desiderio di non
lasciare indifferente nessuno. Eggers abbandona almeno
apparentemente il controllo manifestato nei precedenti
lungometraggi per dar vita ad un film imperfetto eppure
affascinante proprio per questo suo non volerlo essere.
Lo spettatore si troverà infatti
qui dinanzi a continui colpi di scena, sequenze tanto violente
quanto irresistibili, ambienti e atmosfere fortemente suggestive e
funzionali al racconto, personaggi complessi e ricchi di
imperfezioni, interpretati da attori come sempre impeccabili. Tutto
ciò conferisce al film una forza travolgente a cui difficilmente si
può resistere. Se non tutti ameranno questo nuovo capitolo nella
filmografia di Eggers, c’è di certo che però egli continua a
dimostrarsi un regista capace di generare attenzione come pochi.
The Northman non sarà il suo miglior film, ma è
indubbiamente un’opera capace di far convivere dentro di sé anime
diverse, dal cui incontro si genera qualcosa che non capita di
vedere spesso al cinema.
Dopo il
successo di Venom: Let There Be
Carnage e Spider-Man: No Way
Home , Sony continua ad espandere il suo universo
Marvel e Kraven the
Hunter si unisce a una lista che include
anche Madame Web con Dakota Johnson e il
progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway
e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di
Kraven the
Hunter e il fatto che il film attiri talenti di
alto livello è sicuramente un buon segno.
Nel cast
del film sono stati confermati Aaron Taylor-Johnson,
Ariana DeBose, Russell Crowe, Alessandro Nivola, Christopher
Abbott e Fred Hechinger. J.C.
Chandor dirigerà il film, con la produzione di Avi
Arad e Matt Tolmach. Art Marcum, Matt
Holloway e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura.
Guarda l’intervista a
Alexander Skarsgård, protagonista di The
Northman, il nuovo film dal visionario regista
Robert Eggers. The
Northman, un film epico ricco di azione che segue
le vicende di un giovane principe Vichingo alla ricerca di vendetta
per l’omicidio del padre. Il cast è ricco di star e include
Alexander
Skarsgård, Nicole
Kidman, Anya
Taylor-Joy, Ethan
Hawke, Willem
Dafoe.
Nel film il
principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene
brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo,
incontra una veggente che gli ricorda il suo voto.
Violante Placido è
una di quelle attrici che ha contribuito a fare la storia del
cinema italiano recente grazie alle sue intense interpretazioni.
Figlia di Michele Placido, l’attrice ha sempre fatto questo
mestiere, dimostrando di essere molto in gamba e arrivando a
lavorare in grandi produzioni internazionali.
Ecco dieci cose da sapere su
Violante Placido.
Violante Placido: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata
nel 1993, quando esordisce sul grande schermo in Quattro bravi
ragazzi, per poi proseguire a recitare in film come Jack
Frusciante è uscito dal gruppo (1996), Farfalle
(1997), Ciao America (2002), L’anima gemella
(2002), Ora o mai più (2003), Gli indesiderabili
(2003), Che ne sarà di noi (2004), Raul – Diritto di
uccidere (2005) e La cena per farli conoscere. In
seguito, lavora in Lezioni di cioccolato (2007), Barah
Aana (2009), Sleepless (2009), The American (2010),
Ghost Rider – Spirito di
vendetta (2011) e Il cecchino (2012). Tra
i suoi ultimi film, vi sono 7 minuti (2016),
Alice non lo sa (2017), Restiamo amici (2018) e
Modalità aereo (2019).
2. Ha recitato in molte
serie tv. Nel corso della sua carriera, l’attrice non ha
prestato la sua opera solo per il cinema, ma ha recitato spesso
anche per il piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nella serie
Casa famiglia (2001), per poi proseguire con Sospetti
2 (2003), La maledizione dei templari (2005),
Karol, un uomo diventato Papa (2005), Guerra e
pace (2007), Donne assassine (2008),
Pinocchio (2008), Una madre (2008),
Moana (2009), Trasporter: The Series (2014),
Questo è il mio paese (2015) e Fino all’ultimo
battito (2021). Inoltre, ha recitato nei film tv L’uomo
che rubò la Gioconda (2006) e Enrico Piaggio – Un sogno
italiano (2019).
3. È apparsa in diversi
cortometraggi. Anche se la sua carriera si è prettamente
divisa tra film e prodotti per il piccolo schermo, l’attrice non ha
mai disdegnato il mondo dei cortometraggi. Infatti, è apparsa in
diversi corti come Stella (2016), Sweetheart
(2017), Hand in the cap (2019). Inoltre, ha partecipato
come doppiatrice per il corto La luna nel deserto
(2008).
Violante Placido Moana
4. È stato il personaggio
più difficile da interpretare. L’attrice ha interpretato
Moana Pozzi, nota pornostar scomparsa nel 1994,
nell’omonima miniserie televisiva del 2009. Per l’attrice dare vita
alla Pozzi è stata una vera e propria sfida, tanto da non riuscire
più a scindere il personaggio dalla sua vita personale.
Violante Placido: chi è il suo
compagno
5. Non si è mai
sposata. L’attrice non ha mai posto sotto i riflettori la
sua vita privata, conscia di come potrebbe andare, date le
esperienze vissute in gioventù. Tuttavia, della sua vita privata si
sa che è fidanzata da molti anni con il regista
Massimiliano D’Epiro, ma che non si sono ancora
mai sposati.
6. È mamma di un
bambino. Dall’unione con il suo compagno, l’attrice ha
dato alla luce il figlio Vasco, nato nell’ottobre
del 2013. Il nome che gli è stato dato non è uno qualunque:
infatti, il riferimento è dovuto all’esploratore portoghese Vasco
da Gama a causa della passione dell’attrice per i viaggi.
Violante Placido in Ghost
Rider
7. Ha tirato fuori il suo
lato più spericolato. Per realizzare Ghost Rider – Spirito di
vendetta, è stato necessario prepararsi
fisicamente alle scene di azione, ma non era tutto: infatti, ha
dovuto lavorare sul suo essere spericolata, lavorando accanto a
stunt veri e propri per essere più dinamica ed aggressiva.
8. Ha avuto dei punti in
comune il protagonista. L’attrice ha rivelato di essersi
trovata molto bene con Nicolas Cage,
sebbene all’inizio avesse qualche riserva. Tra i due è nato un buon
rapporto, anche per il fatto di capire determinate dinamiche e di
cosa vuol dire venire da una famiglia di artisti.
Violante Placido è su
Instagram
9.Ha un
profilo ufficiale. L’attrice possiede un proprio account
ufficiale su Instagram che è seguito da 61,9 mila persone. La sua
bacheca, con oltre 900 post, è un tripudio di foto che trasmettono
solarità e gioia, tra momenti di lavoro e i molti momenti legati
alla quotidianità e a quelli trascorsi con la famiglia e il figlio.
Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue
attività.
Violante Placido: età e
altezza
10. Violante Placido è nata
l’1 maggio del 1976 a Roma, nel Lazio. La sua altezza
complessiva corrisponde a 166 centimetri.
La star di Animali
fantastici: I segreti di
SilenteJessica Williams
rivela di aver basato la magia del suo personaggio Eulalie
“Lally” Hicks sulle leggende del tennis Venus e
Serena Williams.
Durante un’intervista con Collider,
Williams ha rivelato che, durante le riprese di Animali fantastici
3, ha basato la magia di Lally su Venus e Serena. Williams ha
spiegato che le icone del tennis erano modelli eccellenti per le
sue abilità magiche in I segreti di Silente grazie alla loro forza.
Leggi cosa ha da dire il comico di seguito.
“Sono così entusiasta del mio
personaggio. Penso che sia davvero forte e davvero capace. È
davvero brava nella magia difensiva e ha alcune sequenze davvero
fantastiche e toste in questo film che sono così entusiasta che
tutti possano vedere. Ho modellato molto del suo lavoro con la
bacchetta su Serena e Venus Williams. Mi piace che faccia questa
magia davvero forte come se lo intendesse davvero. Eulalie è
davvero determinata e penso che sia davvero brava a vedere il cuore
delle persone, e penso che Silente la recluti perché sa questo di
lei. E penso che sia qualcuno su cui puoi sempre fare affidamento
per fare ciò che è buono e ciò che è giusto”.
Animali
fantastici: I segreti di Silente, lungometraggio
diretto da David Yates, riprende la narrazione
dopo i fatti accaduti in ‘Animali Fantastici – I
crimini di Grindelwald’ (2018) in cui viene rivelata
la vera identità di Credence (Ezra
Miller). In questo capitolo l’ascesa di
Grindelwald (Mads Mikkelsen) deve essere
fermata: il suo intento è quello di trasformare il mondo
magico in una platea di ciechi sottoposti e dichiarare guerra al
mondo dei non maghi. Silente (Jude
Law), tuttavia, non può combattere Grindelwald
a causa di un patto di sangue stretto in giovinezza quando
il suo attuale nemico era la persona a lui più cara.
Toccherà dunque a Newt Scamander (Eddie
Redmayne) e alla sua squadra agire per conto
di Silente e impedire che l’inganno e il terrore abbiano la meglio
nell’elezione del nuovo leader del mondo magico.
I multisala selezionati per
questo appuntamento sono quelli di Milano
Odeon, Firenze(Novoli), Limena, Bologna, Trieste, Vimercate, Silea, ParmaCentro, Roma
(Parco de
Medici), Napoli e Torino
(Beinasco). Per conoscere la programmazione di
Animali fantastici: I segreti di
Silente e rimanere aggiornati sui prossimi
titoli in versione originale basta visitare la sezione dedicata
alla rassegna Hear My Voice.
Quello che sappiamo di
Animali Fantastici: I Segreti di Silente
Mark Hamill, sempre molto attivo sui social,
ha condiviso un simpatico video dal backstage di Guerre
Stellari in cui è impegnato con
Carrie Fisher,
Harrison Ford e Peter Mayhew in una
scena di fuga. Ecco quello che però succede durante le riprese!
Tutti e tre gli attori erano
relativamente sconosciuti prima di essere scelti per l’opera
spaziale di fantascienza di George Lucas del 1977
e sono rimasti scioccati quando il film con un budget esiguo di 11
milioni di dollari ha battuto i record al botteghino e ha incassato
530 milioni di dollari a livello globale. Il film gravitava intorno
alla storia del personaggio interpretato da Hamill, Luke Skywalker,
che veniva spinto dal suo piccolo mondo agricolo su Tatooine in una
battaglia tra il bene e il male in tutta la galassia che lo mette
sulla strada per diventare un Maestro Jedi. Il trasandato
mascalzone dal cuore d’oro, Han Solo (Ford), e l’incrollabile
leader dell’Alleanza Ribelle, la Principessa Leia Organa (Fisher),
hanno creato allo stesso modo personaggi iconici di cui il pubblico
non ne ha mai abbastanza.
Dopo il successo di Guerre
Stellari, il trio di Hamill, Harrison e Fisher ha ripreso
i loro ruoli in altri due film per completare la trilogia originale
ed è tornato di nuovo nella trilogia sequel più recente iniziata
con Star Wars: Il risveglio della
Forza nel 2015. tre attori sono diventati buoni amici
dopo Una nuova speranza, e Hamill e Ford sono
rimasti devastati dalla perdita di Fisher per complicazioni dovute
a un attacco di cuore nel 2016. Mentre il tempo di Ford
nell’universo di Star Wars si è concluso con il Risveglio
della Forza,
Hamill ha continuato a tornare a Star Wars in un modo o
nell’altro. Più di recente, l’attore è apparso nella seconda
stagione di The Mandalorian e The Book
of Boba Fett come mentore Jedi del giovane Grogu,
sensibile alla forza.
Poco più di due mesi dopo l’inizio
delle riprese, l’account Twitter ufficiale della Universal
Pictures ha rivelato che Renfield,
il film spin off di Dracula con Nicolas Cage nei panni del vampiro, ha
terminato la produzione. L’annuncio è stato fatto con una foto
delle star Nicholas Hoult e
Awkwafina e del regista Chris
McKay che tengono il logo del film e annunciano che le
riprese si sono concluse esattamente un anno prima dell’uscita
prevista del film.
Nicolas Cage interpreterà Dracula in Renfield della
Universal, un film di mostri incentrato non sul
famigerato vampiro, ma piuttosto sul suo devoto lacchè. Come si
sapeva già, al fianco di Cage ci sarà in altro Nic, Nicholas Hoult, che interpreterà invece il
protagonista.
Noto come una storia di origine, il
film dovrebbe svolgersi ai giorni nostri. Non è chiaro quanto si
baserà sul materiale originale, il culto del horror del 1897 di
Bram Stoker“Dracula”. Nel romanzo, R.M.
Renfield era un detenuto in un manicomio. Si pensava che soffrisse
di allucinazioni che lo costringevano a mangiare creature vive
nella speranza di ottenere l’immortalità, fino a quando non si
scopre in seguito che è sotto l’influenza di un certo conte
Dracula.
Chris McKay, il regista dietro
The Tomorrow War e The Lego Batman
Movie,
dirige e produce il film da una sceneggiatura di Ryan
Ridley (“Rick and Morty”).
Renfield
è l’ultimo tentativo della Universal di modellare un universo
cinematografico attorno ai personaggi del vasto caveau dei mostri
“in possesso” dello studio. Dopo che il reboot con Tom
Cruise de La Mummia del 2017 è stato un flop nelle sale,
lo studio ha spostato la sua strategia lontano dalle storie
interconnesse e ha iniziato invece a concentrarsi su film
indipendenti. Ha anche mantenuto i budget di produzione nella
fascia bassa, rendendo più facile un profitto.
Ad esempio, il più recente film del
monster-verse dello studio, The Invisible Man con
Elisabeth Moss, ha incassato $ 143 milioni in
tutto il mondo nel 2020, molto meno de La
Mummia e del suo incasso globale di $ 409 milioni.
Tuttavia, il film con Moss è costato solo $ 7 milioni quello con
Tom Cruise quasi $ 200 milioni.
Michael Cera e
Issa Rae si sono uniti al già ricchissimo cast di
Barbie, che vede protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling.
Diretto e co-sceneggiato (insieme a Noah
Baumbach) dalla regista di Lady Bird Greta
Gerwig, il film live-action sarà incentrato sui giocattoli
per bambini Mattel, con Robbie nei panni di Barbie e
Gosling nei panni di Ken. L’adattamento cinematografico
live-action dell’amata bambola è in lavorazione da diversi anni,
con star come Amy Schumer e Anne
Hathaway che sono state considerate brevemente per il
ruolo della protagonista.
Margot Robbie seguirà il film anche come
produttrice, con la sua LuckyChap Entertainment, che è reduce dal
grande successo agli Oscar dello scorso anno per Una donna
promettente. I produttori di Barbie includono anche Tom Ackerley e
Josey McNamara di LuckyChap; Robbie Brenner e Ynon Kreiz di Mattel;
e David Heyman. Fanno parte del cast di Barbie Margot Robbie, Ryan Gosling,
America Ferrera,
Kate McKinnon,
Will Ferrell,
Will Ferrell e
Alexandra Shipp.
I piani per adattare la storia di
Barbie
per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli
ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati
nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono
andate a gonfie vele. Secondo quanto riportato da Variety, Barbie
avrebbe dovuto iniziare la produzione all’inizio del 2022 presso i
Leavesden Studios di WB a Londra, con un’uscita nelle sale prevista
per il 2023.