E se Amber Heard dovesse essere sostituita dal
franchise di Aquaman per via delle controversie legali
che la vedono coinvolta in un processo per diffamazione ai danni di
Johnny Depp chi prenderebbe il suo posto?
Secondo i fan nessuno è meglio di
Emilia Clarke e la ragione è presto detta. In
questo modo, Clarke e Jason Momoa, interprete di
Arthur Curry/Aquaman, potrebbero ricongiursi dopo il loro esordio
come coppia in Game of Thrones. Ecco il video Deepfake che
sostituisce Clarke a Amber Heard.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman e il
regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori.
Aquaman e
il regno perduto uscirà nelle sale americane il
17 marzo 2023.
Dopo Mélanie
Thierry nel 2021, l’attrice spagnola Rossy de
Palma sarà Presidente della Giuria della Caméra d’or del
75° Festival
di Cannes, premio che sarà assegnato tra tutti i lungometraggi
opere prime della Selezione ufficiale e nelle sezioni
parallele.
Nel 2018, Lukas
Dhont, protagonista quest’anno del Concorso, ha ricevuto
la Caméra d’Or per il suo film Girl. Nel 2019 la
Caméra d’or è stata assegnata al regista César
Diaz per il suo film Nuestras madres e
nel 2021 alla regista Antoneta Alamat Kusijanović
per Murina, attualmente nelle sale in Francia. La
Giuria consegnerà il premio alla cerimonia di chiusura del Festival
sabato 28 maggio 2022.
Figura ispiratrice del Festival di
Cannes, Rossy De Palma ha partecipato al Concorso
con Pedro Almodovar nel 2009 con Gli Abbracci Spezzati e nel 2016 con Julieta. Ha partecipato al Festival di Cannes
anche con L’Uomo che uccise Don Chisciotte di
Terry Gilliam, che è stato proiettato alla fine
del Festival nel 2018.
Giuria della Caméra d’or Cannes
75
Come da tradizione, la giuria è
composta da rappresentanti francesi dell’industria (media,
industria, associazioni di registi) e due artisti ospiti insieme a
Rossy de Palma.
Rossy de Palma – Presidente
Attrice
Per la FICAM
Fédération des Industries du Cinéma, de l’Audiovisuel et du
Multimedia
Natasza Chroscicki
CEO di ARRI Francia
Per l’AFC
Associazione francese dei direttori della fotografia
cinematografica
Jean-Claude Larrieu
Direttore della fotografia
Per la SRF
Société des Realisateurs de Films
Éléonore Weber
Auteure, metteuse en scène & cinéaste
Per la SFCC
Syndicat français de la critica de film
Olivier Pelisson
Giornalista e critico cinematografico
Ospiti
Lucien Jean-Baptiste – Regista, sceneggiatore e attore
Samuel Le Bihan – Attore
“La creazione di un film –
dice Rossy De Palma – è la storia di
un’ossessione, un atto di volontà sproporzionata che sfida la
logica, spinto dal bisogno vitale di esprimere una visione. Per
farlo ci vuole incrollabile perseveranza per attraversare deserti
cosparsi di miraggi, osare esporsi a chi sta guardando, trasmettere
il desiderio di sopraffare, trasformare, trascendere. Ma nel caso
di un primo film, è ancora più eroico, più scoraggiante. Perché,
come in tutto ciò che si fa per la prima volta, c’è un ingrediente
dell’imprevisto, un elemento di magia. E celebriamo la nascita di
un regista! La mia storia d’amore con il cinema e con il Festival
di Cannes è una storia di pura gioia che si estende fino a
diventare Presidente di Giuria della Caméra d’or. Dal profondo del
mio cuore, spero di dimostrarmi degno di questo grande onore.”
Rossy de Palma – Presidente di giuria della Caméra d’or.
In contemporanea con
l’uscita ufficiale nelle sale italiane The Space Cinema
propone la proiezione in lingua originale di
Downton Abbey II – Una nuova era,
basato sull’omonima e popolare serie TV britannica, ambientata
all’inizio del XX Secolo nello Yorkshire.
Nel lungometraggio, diretto da
Simon Curtis, vedremo ancora una volta
intrecciarsi le vicende della famiglia Crawley con quelle della
servitù. Mentre la villa è in pieno subbuglio per i
preparativi del matrimonio tra Tom Branson (Allen Leech e
Lucy Smith (Tuppence Middleton), ex cameriera,
Lady Violet Crawley Contessa di Grantham (Maggie
Smith) riceve in eredità una tenuta nel sud della Francia. Una
volta riunita la famiglia l’anziana Violet rende
noto che la villa in Francia le è stata donata in
gioventùda un uomo con il quale ebbe una storia
d’amore. Ora che il suo giovane amore è passato a miglior
vita Lady Violetdecide di recarvisi per
un soggiorno, accompagnata da alcuni membri della famiglia
e dei servitori come Mr. Carson e Mrs Hughes. Parallelamente
all’interno della tenuta a Downton Abbey si respira aria di
modernità: il produttore Jack Barber decide di girare un film
all’interno del lussuoso palazzo con l’appoggio di Lady Mary. La
famiglia Crawley dovrà fare in conti con gli intrighi e misteri del
passato.
I multisala selezionati per questo
appuntamento sono quelli di Milano Odeon,
Firenze(Novoli),
Limena, Bologna,
Trieste, Vimercate,
Silea, ParmaCentro, Roma (Parco de Medici),
Napoli e Torino (Beinasco). Per
conoscere la programmazione di ‘Downton Abbey II – Una
nuova era’ e rimanere aggiornati sui prossimi titoli
in versione originale basta visitare la sezione dedicata alla
rassegna Hear My Voice.
Apple ha
annunciato oggi un nuovo lungometraggio, ancora senza titolo, sulla
vita dell’amato attore e attivista Michael J. Fox (“Ritorno
al futuro“, “Casa Keaton”, “Vittime di guerra”, “Il presidente
– Una storia d’amore”), del regista premio Oscar Davis
Guggenheim (“Una scomoda verità”, “Waiting for Superman”,
“Malala”). Il docufilm è attualmente in produzione a New York, Los
Angeles e Vancouver.
Il film, diretto da Davis
Guggenheim, alternerà elementi documentaristici,
d’archivio e fiction, raccontando la vita straordinaria di Michael J. Fox attraverso le sue stesse
parole: l’improbabile storia di un bambino minuto e cresciuto in
una base dell’esercito canadese che è riuscito a raggiungere le
vette della celebrità nella Hollywood degli anni ’80. Il racconto
della vita pubblica di M. J. Fox, pieno di brividi nostalgici e
pagine luminose di cinema, si snoderà insieme ad aneddoti sulla sua
vita privata mai svelati prima, compresi gli anni che seguirono
alla diagnosi, a ventinove anni, del morbo di Parkinson. Intimo e
onesto, ricco di contributi personali e dell’intera famiglia Fox,
il film racconterà i trionfi e i travagli personali e professionali
di Michael J. Fox, esplorando quello che accade
quando un inguaribile ottimista come lui affronta una malattia
incurabile. Un mix di avventura e romanticismo, commedia e dramma,
per lo spettatore sarà come vedere… un film di Michael J. Fox.
Il film è prodotto da Concordia Studio. Davis Guggenheim,
Annetta Marion (“Oprah’s Master Class”), Will Cohen (“Divide and
Conquer”) e Jonathan King (“Spotlight”, “Roma”, “Green Book”) sono
i produttori; Laurene Powell Jobs (“Boys State”, “A Thousand
Cuts”), Jonathan Silberberg (“Time”, “Boys State”, “Summer of Soul
[…Or, When the Revolution Could Not Be Televised]”), Nicole Stott
(“Time”, “Boys State”, “Summer of Soul […Or, When the Revolution
Could Not Be Televised]”) e la produttrice esecutiva di lunga data
di M. J. Fox, Nelle Fortenberry (“Adventures of an Incurable
Optimist”), sono i produttori esecutivi. Il progetto segna la
seconda partnership tra Apple e Concordia Studio, dopo il
documentario vincitore dell’Emmy “Boys State”.
Guarda la prima clip di
Secret
Team 355, dal produttore e regista Simon
Kinberg (produttore della saga “X – Men”,“The Martian – Sopravvissuto”,“Assassinio sull’Orient
Express”, “Deadpool”), arriva uno spy thriller con un
formidabile cast di star femminili guidato dal neo premio Oscar
Jessica Chastain.
Una pericolosa arma segreta cade
nelle mani di spietati mercenari e la sicurezza del mondo è in
pericolo. Mason Brown “Mace” agente della CIA sotto copertura (Il
Premio Oscar Jessica Chastain), viene incaricata
di trovare l’arma a qualsiasi costo, per compiere la
missione deve creare un team di eccellenza con le
migliori spie internazionali: Marie (Diane Kruger)
agente tedesca e sua diretta antagonista; Khadijah (Il Premio
Oscar Lupita Nyong’o) ex agente dell’MI6 e esperta
informatica, Graciela (Il Premio Oscar
Penelope Cruz) abile spia e psicologa colombiana e Lin
Mi Sheng (Bingbing Fan) una donna elegante ed
enigmatica parte dei servizi segreti cinesi.
La missione non conosce confini e le
azioni si susseguono spaziando tra Parigi e il Marocco per arrivare
alle prestigiose case d’asta di Shangai. La posta in gioco è molto
alta e nelle mani del team di agenti speciali c’è la salvezza del
mondo ….
Il film è interpretato inoltre da
Édgar Ramirez(“La ragazza del treno”,
“Resistance – La voce del silenzio”) e Sebastian
Stan(“Captain America”,“The Avengers”, “Pam
& Tommy”).
KochMedia e
Lucky Red hanno siglato un accordo di co-acquisizione per la
distribuzione in Italia del nuovo film diHirokazu Kore-eda,
Broker.
Dopo aver
vinto la Palma d’oro conUn affare di
famiglia, l’acclamato regista giapponese torna in concorso a
Cannes conBroker,
firmando per la prima volta un film di produzione coreana.
Nel cast la
starSong
Kang-ho(il
Mr. Kim diParasite)
e con luiBae
Doona (Cloud
Atlas, The Host), Gang
Dong-won (Peninsula, The Priests) e
l’artista IU alias Lee Ji-eun.
L’uscita del
film in Corea è annunciata per giugno, mentre in Italia arriverà al
cinema in autunno. La distribuzione commerciale nelle sale
sarà coordinata da Lucky Red, mentre l’edizione home video sarà
gestita daKochMedia.
Mentre si avvicina finalmente la
data del debutto del suo sequel, Avatar: la via dell’acqua, la Disney ha
annunciato in occasione del CinemaCon che
Avatar tornerà in sala. La data designata è il 23
settembre 2022, tre mesi prima dell’uscita di Avatar: la via dell’acqua.
Il film sarà proiettato con audio e
immagini rimasterizzate e vedrà anche la sostituzione del logo
della 20th Century Fox con quello della Disney dopo l’acquisizione
dello studio. Non si sa se debutterà o meno in 3D, ma è probabile
che lo farà, dato che Cameron continua a girare i sequel in quel
formato.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce.
Il film
Avatar: The Way of Waterdebutterà il 16
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Anche la Universal ha tenuto la sua
presentazione al CinemaCon e in questa
occasione è stato mostrato il primo filmato da Jurassic
World – Il dominio. Grazie a
Screen Rant, presente all’evento, possiamo leggere una
descrizione di quanto mostrato agli esercenti.
Il video inizia con l’Owen Grady di
Chris Pratt nei boschi mentre si imbatte in alcuni
Raptor. Dopo che i cacciatori hanno catturato i cuccioli, Owen
giura di liberare uno di loro, il rettile preferito dai fan, il
figlio di Blue. Il filmato mostra quindi come i dinosauri hanno
completamente conquistato la civiltà e mostra persino Owen che
attraversa una città infestata dai dinosauri su una motocicletta.
Alan Grant di Sam Neill è scioccato
nell’apprendere della missione di salvataggio dei Raptor e Ian
Malcolm (Jeff Goldblum) osserva persino: “Hai
fatto una promessa a un Raptor?” Infine, un dinosauro
particolarmente formidabile fa la sua apparizione mentre Ellie
Sattler (Laura Dern) è quasi messa KO
dall’animale.
Jurassic World – Il dominio, il
film
In Jurassic
World – Il dominio vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Il Dominio si svolge quattro anni dopo la distruzione di Isla
Nublar. I dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani in
tutto il mondo. Questo equilibrio fragile rimodellerà il futuro e
determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno i
predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le
creature più temibili della storia.
Mads Mikkelsen è di
quegli attori che ha contribuito a fare la storia del grande e del
piccolo schermo, grazie alle sue intense, incisive ed
indimenticabili interpretazioni. L’attore, che prima di diventare
tale ha seguito per dieci anni la carriera di ballerino, per poi
convergere le sue attenzioni sulla carriera di attore nel 1996. Per
tutti questi anni ha mostrato i suoi talenti, entrando a gamba tesa
nel cuore di milioni di spettatori in tutto il mondo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Mads Mikkelsen.
Mads Mikkelsen: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. L’attore inizia la sua carriera cinematografica nel
1996, debuttando sul grande schermo con il film Pusher –
L’inizio, per poi proseguire con Vildspor (1998),
Bleeder (1999), Monas verden (2001), Una lei
tra di noi (2001), e Open Hearts (2002). In seguito,
ha lavorato in Torremolinos 73 (2003), King Arthur (2004),
Pusher II – Sangue sulle mie mani (2004), Le mele di
Adamo (2005), Casino Royale (2006), L’ombra del
nemico (2008), Valhalla Rising – Regno di sangue
(2009), Scontro tra titani
(2010), I tre moschettieri
(2011), Royal Affair (2012) e
Il sospetto (2012). Tra
i suoi ultimi lavori, vi sono Charlie Countryman deve
morire (2013), The Salvation (2014), Doctor Strange (2016),
Rogue One: A Star Wars
Story (2016), Van Gogh – Sulla soglia
dell’eternità (2018), Arctic (2018),
Polar (2019), Un altro giro (2020),
Riders of Justice (2020), Chaos Walking (2021) e Animali fantastici – I segreti
di Silente (2022).
2. Ha lavorato in diverse
serie tv. L’attore, principalmente all’inizio della sua
carriera, ha lavorato spesso anche in prodotti dedicati al piccolo
schermo. Infatti, ha lavorato nella serie Bertelsen – de
uaktuelle nyheder (2002), per poi proseguire in
Rejseholdet (2000-2004), Julie (2005). Grande
popolarità l’ha poi ottenuta grazie alla serie Hannibal (2013-2015),
dove interpreta il celebre personaggio già in passato comparso al
cinema. .
3. È anche doppiatore e
produttore. Nel corso della sua carriera, l’attore ha
vestito panni diversi da quelli usuali. Infatti, ha indossato
spesso quelli di doppiatore, prestando la propria voce per il
videogame Quantum of Solace (2008) e per il film
Moomins and the Comet Chase (2010). In quanto produttore,
invece, ha partecipato alla realizzazione del film Polar
(2019).
Mads Mikkelsen moglie
4. È sposato da molti
anni. L’attore non ha mai posto sotto i riflettori la sua
vita privata, tanto che le informazioni sul questa parte della vita
personale non sono molte. Tuttavia, tra le poche notizie
disponibili, si è a conoscenza che l’attore si è sposato per la
prima volta il 2 dicembre del 2000 con Hanne
Jacobsen e i due sono insieme da allora. Inoltre, dalla
loro unione sono nati due figli.
Mads Mikkelsen in
Hannibal
5.Ha
interpretato Hannibal. L’attore è stato il primo attore
danese ad interpretare Hannibal Lecter. Inoltre, è anche il più
alto dei quattro attori che hanno interpretato questo personaggio
nel corso del cinema e della televisione. Egli, in quanto
protagonista della serie, è anche l’unico attore presente in tutti
gli episodi.
6.Ha
cucinato tutto lui. All’interno della serie l’attore ha
deciso di realizzare da sé tutte le scene in cui è intento a
cucinare, incluso il trucco delle uova. Per dare vita a queste
scene, Mikkelsen è stato addestrato dalla stilista del cibo
Janice Poon, il quale gli ha insegnato tutto ciò
che c’era da sapere per rendere esteticamente belle le varie
pietanze.
Mads Mikkelsen è Gellert
Grindelwald
7. Ha costruito la sua
versione del personaggio. Per via delle cause giudiziarie
in cui Depp è attualmente coinvolto, la Warner Bros. ha deciso di
togliere all’attore il ruolo di Gellert
Grindelwald e affidarlo ad un nuovo interprete per
Animali fantastici – I segreti di Silente. La scelta è
ricaduta su Mikkelsen, il quale si è detto molto entusiasta della
possibilità. Come noto, l’attore si è concentrato sul dar vita ad
una versione di Grindelwald coerente con quanto già visto eppure
diversa, ricercando dunque una propria interpretazione originale
del personaggio.
Mads Mikkelsen in Doctor
Strange
8. Ha accettato per le scene
di combattimento. Il regista di Doctor Strange, Scott
Derrickson, ha raccontato che quando si incontrò con
Mikkelson per spiegargli il ruolo che avrebbe interpretato,
l’attore si dimostrò molto interessato alla psicologia e alle
motivazioni di questo. Ciò che però fece dire subito di sì a
Mikkelsen fu lo scoprire che per il film si sarebbe dovuto allenare
per alcune scene di combattimento. A quanto pare, l’attore non
vedeva l’ora di mettersi alla prova con tale tipologia di
scene.
Mads Mikkelsen in Death Stranding
9. Ha vinto un premio per un
videogioco. Mikkelsen si è di recente cimentato con
un’esperienza senza precedenti nella sua carriera. Ha infatti
prestato la voce e i movimenti, tramite motion capture, al
personaggio dell’enigmatico Clifford Unger nell’acclamato
videogioco Death Stranding, di Hideo
Kojima. Particolarmente apprezzata da pubblico e critica,
la sua interpretazione gli è valsa un riconoscimento per la
“miglior performance” ai The Game Awards del 2019.
Mads Mikkelsen: età e altezza
10. Mads Mikkelsen è nato il
22 novembre del 1965a Østerbro,
Copenhagen. La sua altezza complessiva corrisponde a 183
centimetri.
Era una notizia nell’aria da qualche
tempo, ma finalmente è stata ufficializzata dalla Warner Bros:
l’uscita in sala di Shazam! Fury
of the Gods è stata posticipata per evitare lo scontro
diretto nel weekend con Avatar: la via dell’acqua.
L’hype generato dalla proiezione del
primo footage del film di James Cameron ha
innalzato esponenzialmente il pericolo, per Shazam
2, di schiantarsi contro un fine settimana d’apertura
drammatico, così la distribuzione ha deciso di posticiparne
l’uscita di cinque giorni, almeno negli USA.
Ciò significa che il film uscirà il
mercoledì prima delle vacanze di Natale. Shazam! Fury
of the Gods ora si apre lo stesso giorno di
Il gatto con gli stivali: L’ultimo desiderio. Il
regista David F. Sandberg ha twittato una risposta
umoristica all’annuncio dello spostamento dell’uscita del film,
prendendo in giro simpaticamente il regista: “Prego Cameron!”
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al
cinema il 21 dicembre 2022.. Nel cast è confermato il ritorno di
Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati
dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler eLucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
Guarda il trailer di Black
Phone, il nuovo film horror diretto da Scott
Derrickson con Ethan Hawke. La pellicola è l’adattamento
cinematografico del racconto del 2004 The Black
Phone, scritto da Joe Hill, presente nella raccolta
Ghosts. Il regista Scott Derrickson torna alle sue radici e
collabora di nuovo con il marchio più importante del genere,
Blumhouse, per un nuovo thriller horror.
Con il quattro volte candidato
all’Oscar Ethan Hawke nel ruolo più terrificante della
sua carriera e per la prima volta sul grande schermo Mason Thames,
Black
Phone è prodotto, diretto e co-scritto da Scott
Derrickson, regista e sceneggiatore di Sinister, The Exorcism of
Emily Rose e Doctor Strange della Marvel.
La sceneggiatura del film è di
Derrickson e di C. Robert Cargill (Doctor
Strange, la saga di Sinister), basato sulla premiata storia
breve di Joe Hill dal suo bestseller del New York Times “20th
Century Ghosts”. Il film è prodotto da Derrickson e Cargill’s
Crooked Highway e presentato da Universal e Blumhouse. Jason Blum,
Scott Derrickson e C. Robert Cargill sono i produttori del film,
mentre i produttori esecutivi sono Ryan Turek e Christopher H.
Warner.
La trama di Black Phone
Finney Shaw, un timido ma
intelligente ragazzo di 13 anni, viene rapito da un sadico
assassino che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove le
urla servono a poco. Quando un telefono disconnesso inizia a
squillare sul muro, Finney scopre di poter sentire le voci delle
precedenti vittime dell’assassino. E sono decisi a fare in modo che
ciò che è successo a loro non accada a Finney.
In un’intervista con
The Direct, lo sceneggiatore di Moon
KnightBeau DeMayo discute della
possibilità che gli dei egizi appaiano in Thor: Love and Thunder, o se
ci sarà un riferimento al film nell’episodio finale. Lo
sceneggiatore rivela di non avere idea di cosa stia succedendo in
Thor: Love and Thunder, ma
che ci ha pensato. Aggiunge anche che preferisce non sapere cosa
accadrà nel film, poiché gli piace godersi l’esperienza da fan.
“Sai, non so cosa stanno facendo
in [Thor: Love and Thunder]. La mia risposta onesta è “Non lo so”…
Devi dirti. Sono davvero entusiasta di vederlo. Sai, è stata una
domanda nella mia mente. Sono curioso quando vedo Thor, tipo: ‘Ci
sarà qualcosa? Non è vero?’ È un po’ come… beh, quando scrivi per
la Marvel, loro sono molto, molto
creativi, collaborativi, ma tu sei un po’ nel tuo involucro, nel
tuo spettacolo. Quello che mi piace di questo è che nel momento in
cui comincio a sapere come è fatto il meccanismo di Thor, o
qualcosa del genere, non posso godermi quel film da fan, capisci? E
sono venuto qui per scrivere cose Marvel, onestamente. Quindi, mi
piace che non lo so. È come cercare di evitare spoiler io stesso
[ride]… È come nel momento in cui impari come si fa il caffè
Starbucks perché ci lavori, improvvisamente il caffè Starbucks è
molto meno elegante per te.”
Dal momento che manca un solo
episodio alla fine di Moon Knightthor, sapremo
presto quale sarà la soluzione a questo enigma!
Thor: Love and Thunder è il
quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà
Jane Foster, interpretata di nuovo da
Natalie Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio
2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God
Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane
Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
La Disney è senza
dubbio lo studios di produzione cinematografico più dominante del
momento, con numerosi film di propria produzione o provenienti
dalle sue tante sussidiarie (come la Pixar, la
Lucasfilm, i Marvel Studios, la 20th
Century Studios) a dominare il mercato mondiale del
cinema. Come sempre, questi sono tra i film più attesi al cinema,
capaci che piaccia o no di portare in sala numerosi spettatori di
ogni età. I film Disney 2021 non sono stati da
meno, regalando grandi storie, sbalorditivi effetti speciali,
emozioni e tematiche su cui riflettere.
Il 2021 è stato infatti un anno
particolarmente ricco per la Disney, che oltre ad aver avuto dalla
propria tutti i film del Marvel Cinematic Universe, ha
proposto anche una serie di altri film, d’animazione e in live
action, che si sono imposti come tra i più belli dell’anno. In
particolare, la Disney ha portato in sala opere proprie, film della
Pixar, della 20th Century Studios, e altri ancora, alcuni dei quali
hanno poi vinto importanti premi.
Di seguito, dunque, si proporrà un
elenco dei film Disney distribuiti in sala o su Disney+ nel 2021. Sulla piattaforma
streaming, infatti, la Disney sta investendo moltissimo e sempre
più questa si arricchisce di contenuti degni di nota, tra
produzioni originali e inedite e vecchi classici intramontabili.
Andando per ordine, ecco dunque alcune informazioni principali da
sapere sui film targati Disney della scorsa stagione, con
informazioni generali su trama, cast e altro ancora.
Film Disney 2021
Crudelia
Nel 2021 la Disney ha
portato sul grande schermo un nuovo titolo in live action basato su
un suo classico d’animazione. Si tratta di Crudelia, dove similmente
a quanto fatto con Maleficent, il punto di
vista è di quella che nei film di La carica dei 101 era la
cattiva, ovvero Crudelia DeMon. Diretto da
Craig Gillespie (Tonya), il film è
ambientato nella Londra punk-rock degli anni Settanta, dove la
Crudelia interpretata dall’attrice Emma Stone, si
fa strada nel campo della moda, affermandosi come una personalità
pronta a tutto pur di dimostrare il suo valore.
Raya e l’Ultimo
Drago
Raya e l’Ultimo Drago è
il film del 2021 diretto da Don Hall e
Carlos López Estrada, co-diretto da Paul
Briggs e John Ripa, ambientato nel sud
est asiatico, in un mondo fantastico in cui uomini e draghi
vivevano insieme in armonia. Con il risvegliarsi delle forze del
male, spetta ora alla giovane guerriera Raya ritrovare l’Ultimo
Drago, l’unico che può salvare la sua terra. Candidato al premio
Oscar come miglior film d’animazione, è questo uno dei classici
d’animazione Disney più affascinanti degli ultimi anni, sia a
livello visivo che narrativo.
Encanto
Sessantesimo classico d’animazione
Disney, Encanto si è affermato
come il fenomeno animato del 2021, arrivando anche a vincere il
premio Oscar nella sua categoria di riferimento. Diretto da
Jared Bush, Charise Castro Smith e Byron Howard e
con le voci italiane di Alvaro Soler,Luca Zingarettie Diana Del Bufalo, il film è un concentrato di
colori, canzoni e tanto calore emotivo, dato dalla sua storia
incentrata sul peso delle responsabilità e sulla famiglia.
Arricchito da personaggi unici e da una
dettagliata incursione nella cultura colombiana, Encanto è
un film semplicemente imperdibile.
Jungle Cruise
Jungle Cruise è il film
del 2021 diretto da Jaume Collet-Serra con
protagonisti Dwayne Johnson,
Emily Blunt,
Jack Whitehall, Edgar Ramirez,
Jesse Plemons. Si tratta di un’entusiasmante
avventura ispirata all’omonima storica attrazione di Disneyland, in
California, che ripropone lo scontro tra forze del bene e del male
con la fantastica ambientazione della foresta Amazzonica. Un film
per famiglie che offre dunque emozioni, effetti speciali e tutta la
meraviglia di cui la Disney è capace. Inoltre, è già stato
ufficializzato anche un sequel.
Luca
Nel 2021 anche la
Pixar ha dato vita ad un suo nuovo film
lungometraggio, distribuito però direttamente su Disney+. Si tratta di Luca,
diretto dall’italiano Enrico Casarosa e ambientato
proprio in un paesino della Liguria. Prende così vita un racconto
che intreccia vita italiana con leggende folkloristiche e che
offre, come tipico della Pixar, una grandissima cura nei dettagli e
nel concepire emozioni capaci di crescere sempre più dentro lo
spettatore man mano che la visione prosegue. Candidato al premio
Oscar, è un altro titolo da non perdere.
Ron – Un amico fuori
programma
Ron – Un Amico Fuori
Programma, diretto da Sarah Smith,
Jean-Philippe Vine, e co-diretto da
Octavio E. Rodriguez, racconta la storia di
Barney, un impacciato studente delle medie, e di Ron, il suo nuovo
dispositivo tecnologico che cammina, parla, si connette e che
dovrebbe essere il suo “migliore amico pronto all’uso”. Nell’era
dei social media, gli esilaranti malfunzionamenti di Ron lanciano i
due in un viaggio ricco di azione in cui il ragazzo e il robot
fanno i conti con la meravigliosa confusione della vera amicizia.
Considerato uno dei migliori film d’animazione dell’anno, è un film
perfetto per tutti.
Free Guy
Free Guy – Eroe per
gioco è un diretto da Shawn Levy con
Ryan Reynolds,
Taika WaititieJodie Comer.
Protagonista è Guy, un operatore di banca come tanti che
si guadagna da vivere in una città in cui le rapine a mano armata,
le esplosioni spettacolari, gli scontri a fuoco e qualunque genere
e tipo di guerriglia urbana sono all’ordine del giorno. Il motivo è
che Guy vive all’interno di un videogioco e ne è un personaggio non
giocante, un PNG in gergo videoludico, immerso in un open world
brutale, violento e fuori controllo. Estremamente divertente e
ricco di effetti speciali, è un titolo imperdibile.
Black Widow
Per quanto riguarda la
Marvel, il 2021 è stato l’anno al
cinema di una delle principali protagoniste femminili del Marvel Cinematic Universe, ovvero la Black Widow interpretata da Scarlett
Johansson, che ha infine avuto il proprio
lungometraggio stand-alone, intitolato appunto Black Widow. Ambientato
dopo gli eventi di Captain America: Civil War,
il film vede Natasha Romanoff costretta alla fuga e ad affrontare
il suo passato. Accanto alla Johansson nel film si
ritrovano Florence
Pughnei panni di Yelena Belova
e David
Harbourin quelli di Alexei
Shostakov, alias Guardiano Rosso. Dopo essere stato rinviato più
volte a causa della pandemia di COVID-19, Black Widow è
stato distribuito il 7 luglio 2021 nelle sale
cinematografiche italiane e il 9 luglio suDisney+.
Eternals
Con Eternals, diretto dalla
regista premio Oscar Chloe Zhao, il Marvel Cinematic Universe si è arricchito di nuovi
importanti personaggi. Gli Eterni sono infatti esseri semidivini,
creati dai Celestiali affinché proteggano la terra e la vita umana
dalla minaccia di creature note come Devianti. Interpretato da
attori come Gemma Chan,
Richard Madden,
Angelina Jolie,
Salma Hayek,
Barry Keoghan e
Kit Harington,
il film ha dunque introdotto concetti particolarmente ampi e
complessi, che abbracciano anche l’origine della vita sul pianeta
Terra. Accolto in modo contrastante da critica e pubblico, non è
ancora certo se il film avrà o meno un sequel, ma i suoi
protagonisti compariranno senza dubbio ancora nel futuro del
MCU.
Shang-Chi e la leggenda dei
Dieci Anelli
Shang-Chi e la Leggenda dei
Dieci Anelli ha introdotto nel Marvel Cinematic Universe il primo supereroe
asiatico, lo Shang-Chi del titolo, chiamato a scontrarsi con
l’antica organizzazione terroristica dei Dieci Anelli. Ad
interpretare il protagonista vi è l’attore Simu
Liu, mentre si ritrovano nel cast anche
Awkwafina, Michelle Yeoh e il
celebre attore hongkongese Tony Leung nei panni
del Mandarino. Accolto positivamente dalla critica, il film ha già
dalla sua un sequel confermato, che permetterà di esplorare
ulteriormente la tradizione asiatica introdotta da questo primo
lungometraggio.
Quando fu annunciata per la prima
volta, la serie Bang BangBaby, incentrata sul percorso di iniziazione
di una giovane al mondo criminale della ‘ndrangheta, aveva tutta
l’aria di essere un progetto piuttosto pericoloso, facilmente
tendente al “già visto”, specialmente in un contesto seriale come
quello italiano dove il genere crime è a dir poco
dilagante. Ora che finalmente il progetto ideato da Andrea
Di Stefano (regista di Escobar e The Informer) si mostra
al grande pubblico, si rivela invece come un qualcosa di molto più
affascinante e originale di quello che si poteva inizialmente
pensare. La serie, infatti, si basa su generi e contesti già noti
per esplodere poi in un tripudio di idee, colori e omaggi.
Diretta Michele
Alhaique, Margherita Ferri e
Giuseppe Bonito, scritta dallo stesso Di Stefano
insieme a Valentina Gaddi e Sebastiano
Melloni e prodotta da Lorenzo Mieli per
The Apartment e Wildside, la serie ha per protagonista
Alice (Arianna Bacheroni),
adolescente di 16 anni che vive in una cittadina del Nord Italia,
nel 1986. La sua vita di teenager cambia all’improvviso quando
scopre che il padre (AdrianoGiannini) che credeva morto in realtà è ancora
vivo. È per lei l’inizio di una discesa agli inferi, che per amore
del padre si tuffa nel pericoloso mondo della malavita, facendosi
sedurre dal fascino del crimine. Quando cercherà di tirarsene
fuori, forse sarà troppo tardi.
Crime sì, ma con stile
Nel realizzare oggi un prodotto,
specialmente se seriale, la cui trama ruota intorno al mondo della
criminalità organizzata, si incorre facilmente nel confronto con
Gomorra. Un confronto, in
realtà, che andando poi a vedere nel dettaglio nel più dei casi non
trova ragione di esistere. Così, se anche per Bang Bang
Baby si era inizialmente pensato ad un tipo di serie su quello
stile, ci si trova oggi a doversi ricredere. Il contesto è sì
quello della ‘ndrangheta nella Milano da bere, ma la serie non
punta a farne un ritratto storicamente accurato. Il vero cuore di
Bang Bang Baby ruota piuttosto intorno alle follie
che l’amore ci spinge a fare.
In questo caso, l’amore è quello di
una figlia per suo padre e la serie si configura dunque come un
racconto fortemente influenzato dalle esperienze e dall’emotività
della protagonista (Alhaique, il regista della maggior parte degli
episodi, l’ha appunto definita una serie dettata dal
“movimento emotivo”). In mezzo agli omicidi, i depistaggi, le
accuse, i sospetti e i complotti, vi è il mondo che la giovane
Alice costruisce con la propria mente e il proprio cuore. Un mondo
ricco di riferimenti alla cultura pop, dove la musica regna sovrana
e dove la propria interiorità trova sfogo attraverso potenti
manifestazioni metaforiche (si veda ad esempio la splendida pioggia
di Smarties).
Per gli episodi potuti vedere in
anteprima, i primi due di dieci, la volontà esplicita del regista è
dunque quella di stare quanto più vicino possibile alla sua
protagonista. La segue, la cerca, si addentra con lei in un vero e
proprio sottobosco ricco di personaggi tanto affascinanti quanto
pericolosi. Lo spettatore si trova impossibilitato a far altro se
non seguire Alice in questo nuovo mondo, sia per il fascino
estetico con cui viene raccontato (da una fotografia al neon a cui
a molti ha ricordato un altro prodotto di Prime Video come Too Old to Die Young, fino
a scene dal forte impatto visivo), sia per la forza dei sentimenti
in gioco.
Una gara di bravura tra attori
Sulla base degli episodi visti sino
ad ora, risulta difficile immaginare quali risvolti prenderà il
racconto. La sensazione è questo possa andare sempre più ad
arricchirsi e complicarsi, offrendo colpi di scena potenzialmente
molto validi. Ciò che ora è dato sapere, però, è che a fare la
forza di Bang Bang Babysono anche i
suoi personaggi. Questa può sembrare una constatazione scontata,
eppure sono sempre di più le serie prive di protagonisti capaci di
imporsi nella mente e nel cuore dello spettatore. In questo caso,
oltre alla giovane e brava Arianna Bacheroni,
protagonista nei panni di Alice, a rubare la scena è la nonna Lina
interpretata da Dora Romano.
La sua anziana matriarca a capo del
clan criminale è tanto divertente quanto capace di incutere vero
timore. Che Bang Bang Babytrovi nei
suoi personaggi femminili i suoi maggiori traguardi è indicativo di
come la serie in sé cerchi anche di raccontare qualcosa del nostro
presente. Si è fortemente radicati nel contesto storico di
riferimento, eppure tutto appare così moderno e attuale da
suscitare ulteriore interesse verso ciò che ancora può essere
raccontato. Insomma, alcuni potrebbero forse trovare eccessive
determinate situazioni o scelte di messa in scena, ma risulta
difficile non condividere l’opinione che è questa una serie ricca
di fascino, con una qualità che le può permettere di affermarsi
anche all’estero.
I personaggi secondari non sono
sempre e solo figure accessorie dei protagonisti. Molti di loro
hanno un enorme seguito a livello di pubblico e non mancano gli
aiutanti che, grazie alla recitazione di un attore o al ruolo nella
storia, rubano la scena ai principali. Nello specifico, le
serie di fantascienza e fantasy collezionano
personaggi secondari amatissimi dai fan: alcuni perché sono
estremamente divertenti, altri perché così crudeli da far
rabbrividire. Vediamo dieci non-protagonisti degli show
Sci-Fi che sono in grado di mettere in ombra i
protagonisti!
Star Trek: Deep Space 9 –
Quark
Quark,
interpretato dall’attore Armin Shimerman, è l’alieno barista
della stazione spaziale in cui è ambientata la serie Star Trek:
Deep Space Nine. Appartenendo alla specie Ferengi,
Quark è geneticamente un avido accumulatore di
denaro, ma ha un animo leale ed è spesso portato a
superare i suoi impulsi di base.
A seconda dell’episodio,
Quark può essere visto come un eroe o come un cattivo. Se
i suoi piani più sinistri prendono forma all’inizio dello show, le
sue trame diventano via via più comiche e leggere. Visto lo
sfondo scuro della guerra interstellare che domina le ultime tre
stagioni, Star Trek: Deep Space Nine ha bisogno di
Quark: il personaggio è una via di fuga da quella
realtà desolante, sia per i personaggi che per gli spettatori.
Star Trek: Prodigy
– Jankom Pog
Nella serie animata
Star Trek: Prodigy, Jankom Pog è l’ingegnere a
capo della USS Protostar. Gli scrittori di
Prodigy hanno reso Jankom Pog un
Tellarite, un membro di una specie nota per la spiccata
vena polemica. Il personaggio ruba la scena di questa serie
di fantascienza non solo grazie alle sue battute, ma anche
per le sue abilità tecniche.
Anche se nella scena introduttiva
Jankom viene quasi lasciato fuori dall’equipaggio
protagonista, Pog è un’incredibile risorsa sia per i
personaggi che per il giovane pubblico di Star Trek:
Prodigy. Grazie ad un braccio trasformante infatti,
Pog ha delle capacità tecniche e tecnologiche superiori a
chiunque nell’equipaggio.
Star Wars: The Mandalorian –
Peli Motto
Peli Motto,
interpretata da Amy Sedaris, è un membro
essenziale del cast della serie di fantascienzaThe Mandalorian. È una meccanica addetta alla baia di
attracco presente su
Tatooine. Viene assunta dal Mandaloriano per
aggiustare la sua nave e spesso svolge lavori strani per il
cacciatore di taglie.
Con le sue battute secche e
taglienti, Motto è un personaggio secondario stravagante e
curioso, in grado di conquistare la scena. Quando è in campo
insieme al Mandaloriano, è lei a guidare il dialogo e
l’azione. Inoltre, è Peli Motto che, grazie alle sue
riparazioni, permette a Mando di viaggiare nella galassia.
Anche ne Il
libro di Boba Fett, Sedaris ha una
parte rilevante nella battaglia per riunire Baby Yoda con
The Mandalorian.
Star Wars: Rebels – Ahsoka
Tano
Dopo essere stata
protagonista di Star Wars: The Clone
Wars, Ahsoka Tano compare nella serie di
fantascienzaRebels. Grazie all’apparizione nello
show animato, Tano è diventato uno degli
Jedi più venerati del franchise di Guerre
stellari. Nel corso delle varie stagioni, il
personaggio muore, cambia identità e duella anche con il suo
vecchio maestro, Darth Vader.
Grazie ad Ahsoka,
l’ambientazione di Rebels si espande oltre ai confini di
un pianeta e scopre un’intera galassia: è infatti Tano che
dà a Ezra, Sabine e agli altri ribelli di
Lothal incarichi fuori dal proprio mondo. Sempre
attraverso Ahsoka, i ribelli incontrano una serie di
leader chiave, come Bail Organa e Mon Mothma.
Battlestar Galactica – Kara
“Scorpion” Thrace
All’interno dell’universo
fantascientifico di Battlestar
Galactica, il personaggio di Kara ”Scorpion” Trace è
il corrispondente femminile del Tenente Scorpion della
serie televisiva originale Galctica (1978).
La posizione di Scorpion
nello show è cruciale: la donna è responsabile della difesa dei
sopravvissuti dell’umanità. La svolta del personaggio da scettica a
fervente credente è uno dei cambiamenti più avvincenti della serie.
Inoltre, Starbuck è servita come forza trainante per
la realizzazione di un degno finale di Battlestar
Galactica. È lei che permette il ritrovamento della
Terra, dando all’umanità la possibilità di ricominciare da
capo dopo una guerra catastrofica.
Loki – Mobius M.
Mobius
Nella serie di
fantascienzaDisney+Loki, il
personaggio Mobius M. Mobius è interpretato dal mitico
Owen
Wilson. In quanto agente della Time Variance
Authority, Mobius ha il compito di rintracciare
le varianti pericolose che potrebbero danneggiare il tempo.
Inizialmente, anche grazie al
personaggio di Mobius, gli autori di Loki fanno credere
al pubblico che la TVA sia una forza positiva, che usa il
proprio potere per alterare il tempo in vista di un bene più
grande. Sempre attraverso il personaggio, si scoprirà che le reali
intenzioni della TVA sono tutt’altro che benevole. Il
viaggio interiore di Mobius da leale agente a
disilluso combattente per la libertà è pieno di eroismo ed
emotività, ed è per questo una delle migliori storie dello
show.
Stargate SG-1 – George
Hammond
Nella serie di fantascienza
Stargate SG-1, il generale George Hammond assume
il comando del progetto Stargate dopo aver subito
l’aggressione delle guardie serpente di Apophis.
Hammond è responsabile dell’assegnazione di incarichi
diplomatici e militari che si svolgono attraverso la galassia.
Con il suo grido focoso
“Yee-Haw!“, Hammond annuncia la sua presenza sul
campo di battaglia e afferma la sua crucialità nella
serie. Stargate è infatti uno show che si basa
sull’azione, motivo per cui il generale è così importante.
Hammond è anche determinante nel proteggere il
progetto dalle interferenze esterne. Anche se è l’SG-1 a
svolgere la maggior parte dei combattimenti e delle esplorazioni,
la squadra non esisterebbe senza il mitico generale
Hammond.
Stranger Things – Jim
Hopper
Jim Hopper è un
personaggio della serie Netflix horror di
fantascienzaStranger
Things. È il capo della polizia di
Hawkins ed è colui che indaga sugli strani
avvenimenti che accadono in città. Hopper è interpretato
da David Harbour.
Jim è il padre
adottivo di Jane/El, un papà divertente che regala grandi
momenti umoristici. Ma è il potente background ed il viaggio
emotivo e intimo di Hopper con El che lo rendono
così avvincente. La rivelazione che Jim ha perso sua
figlia anni prima di incontrare El aggiunge profondità
alla loro relazione e dà a Hopper la motivazione di fare
qualsiasi cosa per proteggere gli amici e la famiglia.
WandaVision – Agatha
Harkness
In WandaVision, Agatha Harkness è
una strega malvagia attratta dall’energia magica di Wanda Maximoff. Agatha è l’unico personaggio
(oltre a Wanda) a non venire influenzato completamente
dall’incantesimo che Maximoff usa per creare la città
immaginaria di Westview.
Agatha è un elemento
cruciale dello show di fantascienza: è l’unica
variabile all’interno dell’illusione di Wanda che può di
modificare l’illusione stessa, causando tutta una serie di
problematiche al sistema. Non solo nella serie,
Harkness, mostrando lati di Wanda che
invadono l’intero MCU, pone le basi per gli avvenimenti del
prossimo Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
The Umbrella Academy –
Herb
Herb è un
personaggio catalizzatore della serie di
fantascienzaThe Umbrella
Academy. Viene introdotto come un analista di poco
conto della Commissione Temps, l’organizzazione
responsabile del corretto flusso del tempo, ma, anche se di piccola
statura, ha un ruolo enorme nel fermare l’apocalisse.
In particolare, nella seconda
stagione Herb mostra a Diego quali
eventi sono la causa della guerra del 1963 e lo aiuta a rendersi
conto della responsabilità dell’Umbrella Academy nel
disastro. Alla fine gli eventi riescono a raddrizzarsi, ma senza
l’aiuto di Herb ciò non sarebbe stato possibile.
Anche nella terza stagione, Herb ha una funzione
essenziale: fornisce agli Hargreeve una valigetta che li
riporta all’anno giusto, ma nell’universo sbagliato.
In occasione del CinemaCon è stato
annunciato che il titolo del nuovo film all-star di David
O. Russell sarà Amsterdam. Il film dei
20th Century Studios parla di tre amici, anche se il cast annovera
molti nomi di spicco, tra cui Christian Bale,
Margot Robbie,
John David Washington, Rami Malek, Zoe Saldana, Mike Myers,
Timothy Olyphant, Michael Shannon, Chris Rock, Anya Taylor-Joy,
Andrea Riseborough, Matthias Schoenaerts, Alessandro Nivola, Taylor
Swift e Robert De Niro.
Il film è ambientato all’inizio del
20° secolo, che a giudicare del trailer mostrato nel corso del
panel vanta l’atmosfera rock-and-roll assurda e i picchi della
commedia poliziesca di Russell, American Hustle.
Nel trailer, De Niro interroga
scettico il trio sul loro passato. Sono un medico, un’infermiera e
un avvocato, tutti veterani che si sono incontrati in Belgio. Un
intertitolo recita: “Molto di questo è realmente
accaduto”. Si sentono “Join Together With the Band” dei The
Who e la voce fuori campo di Bale, che ci dice: “Abbiamo
stretto un patto e abbiamo giurato di proteggerci a vicenda,
qualunque cosa accada. Ma a volte la vita è perfetta finché non lo
è.”
Il trailer culmina con Rock, Bale e
Swift in piedi attorno a una bara. “Hai un uomo bianco morto
nella scatola”, dice Rock a Bale. “Chi pensi che finirà
nei guai per questo? Il ragazzo nero”. L’uscita del film
prodotto da New Regency è attualmente prevista per il 4
novembre.
In occasione del CinemaCon è stato
mostrato il primo trailer e annunciato il titolo ufficiale di
Avatar
2; il ritorno a Pandora si intitolerà Avatar: The Way
of Water.
Avatar: The Way of
Water si svolge dentro e intorno all’oceano. Sully
(Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: The Way of Waterdebutterà il 16
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Disney+ ha diffuso il nuovo trailer e
la key art del film originale
Cip e Ciop Agenti Speciali. Un ritorno atteso da 30
anni, la commedia d’azione che fonde animazione CGI e live-action
ritrova le ex star televisive di Disney Afternoon nella Los Angeles
dei giorni nostri. Il film debutterà il 20 maggio 2022 in esclusiva
su Disney+.
Francesca Chillemi
si aggiunge al cast delle voci italiane nel ruolo di Scheggia,
insieme ai già annunciati Raoul Bova e
Giampaolo Morelli, che doppieranno rispettivamente
i protagonisti Cip e Ciop, e a Jonis Bascir che
darà la sua voce al personaggio di Monterey Jack.
Il film è diretto da Akiva Schaffer
(Saturday Night Live), scritto da Dan Gregor e Doug Mand
(Crazy Ex-Girlfriend) ed è prodotto da Todd Lieberman
(Wonder) e David Hoberman (La Bella e la Bestia), mentre
Alexander Young (Extinction) e Tom Peitzman sono gli
executive producer.
In Cip e Ciop Agenti
Speciali, Cip e Ciop vivono tra i cartoni animati e gli umani
nella Los Angeles dei giorni nostri, ma le loro vite ora sono molto
diverse. Sono passati decenni da quando la loro serie televisiva di
successo è stata cancellata, e Cip (doppiato nella versione
italiana da Raoul Bova) ha ceduto a una vita di ordinaria
quotidianità di periferia come assicuratore. Ciop (doppiato nella
versione italiana da Giampaolo Morelli), nel frattempo, ha subito
un intervento di chirurgia CGI e lavora nel circuito delle
convention nostalgiche, alla disperata ricerca di rivivere i suoi
giorni di gloria. Quando un ex membro del cast scompare
misteriosamente, Cip e Ciop devono ricucire la loro amicizia
spezzata e vestire nuovamente i panni di Agenti Speciali per
salvare la vita del loro amico.
La “Chip ‘n Dale: Rescue Rangers
Original Soundtrack”, con le musiche del compositore Brian Tyler,
sarà rilasciata il 20 maggio da Walt Disney Records.
Saga di fantascienza per eccellezza,
Star
Wars è dal 1977 ad oggi divenuto un vero e
proprio culto, con innumerevoli fan in tutto il mondo e altrettanti
prodotti di vario genere derivati dalla trilogia originale, ideata
da George Lucas. Dopo che tra il 1999 e il 2005
uscì al cinema la cosiddetta “trilogia prequel”, si pensò che nulla
più fosse rimasto da raccontare di quell’universo. L’acquisizione
della Lucasfilms da parte della Disney ha però
cambiato questa convizione, dando vita ad ulteriori opere, a
partire da Star Wars VII – Il risveglio della
forza (qui la recensione), il settimo
lungometraggio della saga uscito in sala nel 2015 per la regia di
J. J.
Abrams.
Riprendendo il racconto da dove si
era interrotto con Star Wars VI – Il ritorno dello
Jedi, questo settimo lungometraggio ha calcato territori
sicuri, sfoggiando più di una somiglianza con Star Wars IV – Una nuova
speranza. Allo stesso tempo ha però introdotto una serie
di novità, come una nuova generazione di attori e personaggi e
nuove dinamiche, sempre legate all’eredità degli Skywalker. Amato e
odiato, con poche vie di mezzo, questo nuovo film si è affermato
naturalmente come un successo straordinario, incassando oltre 2
miliardi a fronte di un budget di 245 milioni e stabilendo numerosi
record.
Seguito poi da Star Wars VIII – Gli ultimi
Jedi e Star Wars IX – L’ascesa di
Skywalker, che hanno concluso questa trilogia, il film è
oggi generalmente apprezzato, in particolare per il suo essersi
tenuto fedele a determinate caratteristiche degli originali. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama,
ai personaggi e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Star Wars VII – Il risveglio della forza: la trama del
film
La storia è ambientata circa
trent’anni dopo la battaglia di Endor, quando dopo aver sconfitto
l’Impero, il cavaliere Jedi Luke Skywalker
scompare misteriosamente. In sua assenza, le forze del male si sono
riorganizzate, ripresentandosi come il Primo Ordine, al cui comando
vi è il misterioso Leader Supremo Snoke. Nel
tentativo di contrastare questa nuova minaccia, la Resistenza
capeggiata da Leia Organa cerca di entrare in
possesso di una mappa che condurrebbe al nascondiglio dello Jedi.
Il pilota Poe Dameron è inviato su Jakku per
recuperare tali informazioni, ma lì si scontra
con Kylo Ren, apprendista Sith di Snoke, il
quale fa catturare il ribelle.
Prima di essere catturato, Dameron
nasconde la mappa nel droide BB-8 che viene ritrovato dalla giovane
Rey nella zona desertica dove la ragazza vive, in
attesa del ritorno dei suoi genitori. La ragazza, vissuta da sempre
ai margini della galassia, non sa di essere entrata in possesso di
qualcosa di estremo valore, ricercato tanto dai buoni quanto dai
cattivi. Per lei ha così inizio un’avventura incredibile, che la
porterà su mondi lontani e a confrontarsi con leggende della
Resistenza come Han Solo e
Chewbecca. Con l’aiuto di Leia, Rey scoprirà
inoltre di padroneggiare i poteri Jedi, dimostrandosi dunque un
elemento prezioso, il cui passato è tutto da scoprire.
Star Wars VII – Il
risveglio della forza: i personaggi e il cast del film
Come anticipato, questo settimo
capitolo presenta tanto personaggi già noti ai fan quanto altri qui
introdotti per la prima volta. Tra i primi, si annoverano
Mark Hamill nei panni di Luke Skywalker, il grande
protagonista della trilogia originale, ma anche Harrison Ford
nel ruolo del cacciatore di taglie Han Solo e Carrie
Fischer nei panni della principessa Leia Organa. I tre
attori hanno accettato molto volontieri di tornare a recitare nella
saga, curiosi di sapere cosa era accaduto ai personaggi che li
hanno resi celebri. Altri due attori della trilogia originale che
tornano nel film, sono Anthony Daniels e
Peter Mayhew, i quali però recitano nascosti
rispettivamente dai costumi del droide C-3PO e del wookie
Chewbecca.
Tra i nuovi volti entrati nella saga
vi è invece Daisy Ridley,
protagonista femminile con il ruolo di Rey. Accanto a lei, a
formare il trio di personaggi principali, vi sono John Boyega nei
panni dell’assaltatore che tradisce il Primo Ordine, e
Oscar Isaac nei panni
del pilota di X-Wing Poe Dameron. Particolarmente apprezzata è
stata poi la presenza di Adam Driver per la
parte del complesso Kylo Ren. La sua è stata un’interpretazione
molto lodata e il suo personaggio è stato indicato come il migliore
di questa nuova trilogia. Si ritrovano poi nel cast principale
anche gli attori Domhnall
Gleeson nei panni del Generale Hux e Lupita Nyong’o
in quelli della saggia Maz Katana. Andy Serkis,
invece, interpreta Snoke tramite motion capture.
Star Wars VII – Il risveglio
della forza: il trailer e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire di
Star Wars VII – Il risveglio della forza
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes, Disney+, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di mercoledì 27 aprile alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
Il 28
aprile le porte di Casa Crawley vengono riaperte e la
recensione diDownton Abbey II – Una Nuova
Eraproverà a preparare lo
spettatore a questo viaggio leggermente insolito per la serie, ma
affascinante e divertente per i fan affezionati.
Se è vero che facciamo
tutti parte di un’unica grande storia che non si conclude mai, ma
che cambia soltanto i suoi attori, allora Julian
Fellowes è il protagonista principale di una narrazione
senza fine che gira intorno ad una grande casa, ricca e nobile, con
segreti e nascondigli, ma solida e ben costruita, bisognosa di
manutenzione ma inamovibile e che impara a trasformarsi con il
tempo. Downton Abbey II – Una Nuova Era è proprio
questo, il
racconto di cosa si muove intorno ad una grande casa che non è
solo un edificio, è anche l’istituzione della nobiltà, che ormai ha
ceduto il passo al tempo, è l’apertura mentale, è l’arrendessi alla
fine di alcune trame, il coraggio di dare il benvenuto a novità,
l’abbracciare il cambiamento sempre, come unico modo per non
soccombere e fare fronte alla vita, così come viene.
Downton Abbey II – Una
Nuova Era, la trama
In Downton Abbey
II – Una Nuova Era il nostro amato gruppo di Crawley si
divide. La notizia che Lady Violet ha ereditato una villa sulla
costa mediterranea della Francia porta scompiglio nella grande
casa, e Lord Grantham decide di partire per l’esotica località per
verificare di persona le faccende burocratiche e logistiche di
questo lascito. Con lui vanno Lady Cora, ovviamente, e Lady Edith
con marito al seguito. A loro si aggiungono anche Tom Branson e la
sua nuova moglie, Lucy Smith, che abbiamo conosciuto nel film del
2019. Con loro Carson, Bates e Baxter, a ottemperare i doveri di
aiutanti, valletti e cameriere personali. Resta invece a Downton
Lady Mary che è alle prese con una grande novità. Una troupe
cinematografica ha scelto la casa come location dal vero per girare
le scene di un film, e così l’erede di Lady Violet fa gli onori di
casa, gestendo, tra la curiosità eccitata dei domestici, regista,
attori e tutti i tecnici accorsi nella tenuta dei
Grantham.
Julian
Fellowes, il narratore supremo che tutto vede e tutto
conosce, ha cercato di dare una scossa alla serie facendo cambiare
location e spirito parte della collaudata ciurma di personaggi che
affollano le stanze di Downton dall’inizio di questa saga
familiare, cominciata il 14 aprile del 1912. Questo spostamento ha
creato un divertente movimento per i protagonisti ma dato loro
anche qualcosa che, nonostante tutto, non avevamo mai conosciuto,
ovvero la dimensione del cliché. Lord e Lady Grantham sono
evidentemente fuori posto in costiera, mentre invece i giovani si
dilettano in sport estivi e bagni di mare e sole come farebbero i
protagonisti di una cartolina.
L’infallibile Lady Mary torna a colpire
Intanto nella grande
casa, ancora una volta Mary si rivela all’altezza di una situazione
completamente nuova e inaspettata, traghettando al sicuro dalla
tempesta una nave che non si aspettava di dover pilotare. E per
quanto si ami totalmente la bella primogenita di casa Crawley,
forse è anche arrivato il momento di vederla vacillare piuttosto
che essere infallibile a ogni passo.
La genuina spinta a
trovare qualcosa di nuovo da raccontare che aveva animato il primo
film, uscito a tre anni dalla chiusura della serie, qui latita e
sebbene in molti angoli si ritrovi lo spirito raffinato di Fellowes
e la sua inventiva nel trovare sempre nuovi spunti e cavilli per
far progredire le storie di così tanti personaggi, Downton
Abbey II – Una Nuova Era ha perso un po’ dello smalto che
possedeva. I momenti di fan service sono tanti, e tutti molto
garbati, ma troppe sono invece le situazioni grezzamente ritagliate
nel tessuto della storia, con svolte previste e impreviste che non
ricordano nell’uno da lontano il raffinato intreccio e l’altalena
emotiva che questi personaggi ci avevano abituati ad affrontare a
ogni episodio.
Dopotutto la
struttura di Downton Abbey II – Una Nuova Era,
così come era stato per il primo film, è quella di uno
Speciale di Natale, occasione sempre preziosissima
per Fellowes e i suoi sodali, di portare avanti e in qualche
occasione concludere brillantemente gli archi narrativi di un
personaggio o dell’altro.
Si rinuncia all’eccellenza in favore esclusivo dei fan
Ogni grande storia giunge
al suo compimento e anzi, i fan di Downton Abbey possono dirsi più
che soddisfatti per aver giovato così a lungo e con tale ricchezza
di tutti i personaggi che hanno imparato ad amare. Ma se nel 2019
il lavoro del creatore della serie era stato indirizzato ad un
racconto che fosse autosufficiente, in questa seconda avventura
cinematografica dei Crawley tutto si appoggia su un pregresso che
non consente allo spettatore di godere a pieno della forma “film”,
ma che richiede una preparazione previa. Il valore di
Downton Abbey II – Una Nuova Era in quanto
film viene quindi a decadere, in favore di un’operazione
dedicata esclusivamente ai fan, che non è sbagliata in senso
assoluto, ma che mina un po’ le basi di eccellenza su cui questa
grande cattedrale della serialità televisiva si era sempre
poggiata.
Netflix ha acquisito BARDO, False Chronicle
of a Handful of Truths, il nuovo film del visionario
premio Oscar Alejandro G. Iñárritu. Il regista è
attualmente in fase di post-produzione, che dovrebbe concludersi
entro l’autunno.
Girato in 65 mm e dotato
di una straordinaria fotografia del candidato all’Oscar Darius
Khondji (Amour, Se7en), BARDO godrà di un’uscita nelle sale su
scala globale entro la fine dell’anno, anche in Messico, il suo
paese di origine, così come negli Stati Uniti, in Canada, Regno
Unito, Italia, Spagna, Germania, Argentina, Brasile, Australia,
Nuova Zelanda, Scandinavia, Paesi Bassi, Giappone e Corea tra gli
altri, prima del suo debutto su Netflix.
Scritto da Iñárritu e
Nicolás Giacobone (che in precedenza avevano
collaborato alla sceneggiatura vincitrice dell’Oscar
Birdmano L’inaspettata virtù
dell’ignoranza e a quella di Biutiful),
BARDO, False Chronicle of a Handful of Truths è una commedia
nostalgica ambientata durante un epico viaggio personale. Racconta
la storia di un famoso giornalista e documentarista messicano, che
torna a casa e lavora attraverso una crisi esistenziale mentre è
alle prese con la sua identità, le relazioni familiari, la follia
dei suoi ricordi e il passato del suo paese. Cerca risposte nel suo
passato per riconciliare chi è nel presente.
“Alejandro è uno dei più
grandi registi moderni e uno dei principali visionari del nostro
settore”, ha affermato Scott Stuber, Head of Global Film di
Netflix. “BARDO è un’esperienza cinematografica che ci ha ispirati
a creare una strategia di distribuzione progettata affinché il film
penetri nella cultura nel modo più vasto e ampio possibile. Daremo
agli amanti del cinema di tutto il mondo l’opportunità di vivere il
film attraverso un’uscita globale nelle sale cinematografiche e su
Netflix. Conoscendo Alejandro da molto tempo, sono personalmente
molto entusiasta di poter finalmente lavorare al suo fianco e
portare il suo film a un pubblico globale”.
BARDO è interpretato da
Daniel Giménez Cacho e Griselda Siciliani. Oltre a Khondji, il
regista collaborerà con professionisti affermati quali il designer
messicano premio Oscar Eugenio Caballero (ROMA, Il labirinto di
Pan) e la costumista Anna Terrazas (The Deuce, ROMA). Il film,
profondamente personale, è stato girato nella città natale di
Iñárritu, Città del Messico.
Iñárritu ha vinto l’Oscar
per il miglior film, regia e sceneggiatura nel 2014 per
Birdman o l’inaspettata virtù dell’ignoranza e un
secondo Oscar per la regia un anno dopo per The Revenant, con il vincitore dell’Oscar
Leonardo DiCaprio. I suoi altri titoli includono i
pluripremiati Biutiful (2010),
Babel (2006), 21 Grams (2003) e
Amores Perros (2001). Nel 2018, Iñárritu ha vinto
uno Special Achievement Academy Award per la sua installazione di
realtà virtuale Carne y Arena.
Bardo – la prima immagine ufficiale
BARDO, False Chronicle of a Handful of Truths – courtesy of
Netflix
Sembra che le trame relative alla
Strega
Scarlatta si evolveranno nell’MCU.
Stando al trailer di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, nel film
insieme a Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) vedremo anche i figli Billy e
Tommy. Infatti, il viaggio attraverso il Multiverso
sarà anche l’occasione per introdurre nell’Universo
Cinematografico Marvel alcuni dei migliori
personaggi di Scarlet Witch provenienti
dallaMarvel Comics, come ad
esempio Magneto.
I fumetti di Wanda Maximoff includono anche importanti
Vendicatori che non sono ancora arrivati sullo schermo.
Chi manca all’appello? Vediamo tutti i personaggi che, grazie alla
crescente importanza di Wanda nel MCU, potrebbero arrivare
in un prossimo futuro.
Mefisto
Mefisto, una delle
più potenti creature magiche della Marvel Comicse ha legami
profondi con la Strega Scarlatta. Ispirato a
Mefistofele, l’incarnazione del diavolo nella leggenda del
Dottor Faust, è il signore supremo dell’Infermo ed è il
più spietato supercriminale dell’Universo Marvel.
Mefisto è uno dei grandi
personaggi dei fumetti di Scarlet Witch che ancora
manca nell’MCU: fa del male a
Wanda e Visione solo per provare gioia e
soddisfazione. Dato che Wanda usa una parte dei
poteri del signore dell’Inferno per far nascere i propri figli,
Mefisto si sente autorizzato a togliere i bambini alla
coppia. Con l’arrivo di Billy e Tommy nel
prossimo Doctor Strange, si prepara il terreno per un possibile
ingresso di Mefisto nell’MCU.
Maestro Pandemonio
Un’altra figura cruciale
nella tragedia di Billy e Tommy è il temibile
Maestro Pandemonio. In accordo con Mefisto, il
personaggio che dovrebbe recuperare il braccio perduto del signore
dell’Inferno finisce per rapire i figli di Wanda e
Visione, in quanto frammenti dell’anima del cattivo.
Il ruolo di Maestro
Pandemonio nella sconvolgente cattura dei gemelli lo
rende uno dei migliori personaggi dei fumetti di Scarlet
Witch ancora mancante nell’MCU. Se Mefisto
arriverà sul grande schermo, probabilmente vedremo anche il suo
alleato, anche se la sua connessione con i gemelli potrebbe
cambiare rispetto ai fumetti.
Immortus
Immortus è una
delle varianti più potenti di Kang il Conquistatore e
gioca un ruolo chiave nella storia di Scarlet
Witch dei fumetti. Essendo il ”sé futuro” di
Kang, Immortus scopre che Wanda è
un Nexus, una figura unica di immenso potere cosmico
nell‘Universo Marvel.
Scarlet Witch, è infatti un
“essere nesso” così potente da dare alla luce creature che
rappresentano una minaccia per alcune delle più forti entità
cosmiche. Immortus ha quindi l’intenzione di rompere il
rapporto tra Scarlet e Visione per limitare
la possibilità che la donna abbia figli. Probabilmente vedremo il
personaggio in azione molto presto nell’MCU, dato che sia
Kang che la Strega Scarlatta stanno prendendo
potere nell’Universo Cinematografico Marvel.
Trottola
Robert Frank è un
supereroe della Golden Age. È stato soprannominato
Trottola per la sua capacità di muoversi in modo
incredibilmente rapido. Si scopre poi essere il padre di Scarlet e svela alla figlia la storia celata dietro
alla sua nascita: la madre, Miss America è morta dandola
alla luce insieme al fratello Quicksilver.
Visto il legame con Scarlet
Witch, con i Vendicatori e il ruolo di Trottola
negli Invasori, l’eroe potrebbe fare la sua comparsa
nell’MCU
già con Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Dottor Destino
I fan dei fumetti sanno che
Dottor Destino è uno dei più grandi criminali dei
Fantastici
Quattro. Il personaggio è anche una figura importante
nella vita di Wanda: è il suo insolito partner per un
breve periodo, come illustrato nella storia dei primi anni
2000 The Children’s Crusade.
Il potere magico di Dottor
Destino, così come il suo ruolo da cattivo, lo rende uno dei
principali personaggi dell’intero Universo
Marvelma in particolare dei fumetti di
Scarlet Witch. Dottor Destino non è
ancora comparso nell’MCU,
ma quasi certamente farà il suo arrivo, forse già nella Fase Quattro.
Chthon
Chthon è un
Elder God e possiede quindi poteri vicini all’onnipotenza:
ha illimitate conoscenze magiche, può generare energia,
teletrasportarsi, modificare l’andamento del tempo ed anche è la
fonte del potere di Wanda.
Chthon si colloca tra i
migliori personaggi dei fumetti di Scarlet
Witch che ancora mancano nell’MCU. Dato
che la Strega Scarlatta sta esplorando la Magia del
Caos attraverso il Darkhold, il tomo mistico
scritto da Chthon che contiene i suoi incantesimi più
oscuri, è probabile che il personaggio giocherà un ruolo rilevante
nella Fase Quattro dell’MCU, forse già nel
prossimo film.
L’Alto Evoluzionario
Apparso per la prima volta
nei fumetti nel 1996 con The Mighty Thor 133, l’Alto
Evoluzionario è un cattivo importante della Marvel Comics. Dati gli esperimenti
sul proprio codice genetico, i suoi legami di parentela sono
mutati molto spesso.
In ogni caso, l’Alto
Evoluzionario ha giocato un ruolo essenziale nella nascita e
nei primi anni di vita della Strega
Scarlattae di Quicksilver.
Poiché il personaggio ha eseguito esperimenti sui genitori dei
gemelli, il cattivo potrebbe avere un posto di rilievo anche
nell’MCU.
Bova
Come molti fan dei fumetti
Marvel sapranno,
Bova Ayrshire è la mucca antropomorfa partorita
dalla mente dell’Alto Rivoluzionario nell’ambito
dell’operazione New Men. Questo insolito personaggio è un
amico e un costante alleato della famiglia Maximoff per
diverse generazioni.
Il suo ruolo nei fumetti di
Scarlet Witch e nella nascita dei gemelli rende
Bova uno dei migliori personaggi della
Marvel Comics. Se l’MCU decidesse di
rappresentare Wundagore Mountain,
Bova potrebbe presto comparire in live-action, anche
già in Doctor Strange nel
Multiverso della Follia.
Wonder Man
Essendo l’interesse
amoroso della Strega Scarlatta e, per certi
aspetti, il padre spirituale di Visione, Wonder
Man ha un ruolo importante nella Marvel Comics. La tormentata storia
d’amore con Wanda rende Wonder Man uno dei
più interessanti personaggi dei fumetti di Scarlet
Witch che ancora mancano nell’MCU.
L’eroe è un membro dei
Vendicatori fin dal 1960 ed ha preso parte ad alcune
delle loro più grandi storie sulla carta stampata. Ciò fa sentire
ancora di più l’assenza di Wonder Man
dall’MCU.
Magneto
Tra tutti, il personaggio
legato ai fumetti di Scarlet Witch di cui si sente
maggiormente la mancanza nell’MCUè
forse Magneto. Wanda compare per la prima volta
proprio in un libro degli X-Men legato al personaggio: The
Brotherhood of Evil Mutants.
Nella Marvel Comics, Magneto è il
padre di Scarlet. La connessione familiare tra i due
personaggi potrebbe diventare un aspetto interessante da mostrare
nell’MCU, considerando anche il
ruolo del Professor X nel prossimo Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Dopo il regista inglese
Andrea Arnold, Valeria Golino sarà Presidente della giuria di
Un Certain Regard al 75° Festival
di Cannes. Insieme a 4 membri provenienti da Polonia (attrice
Joanna Kulig), Venezuela (attore Édgar
Ramírez), Stati Uniti (regista Debra
Granik) e Francia (cantautore e attore Benjamin
Biolay), selezionerà i vincitori di questa sezione che
celebra film giovani, d’autore e di rivelazione.
Un Certain Regard presenterà
quest’anno 20 film, di cui 8 opere prime e 9 di registe donne,
così come Maryland di Alice
Winocour, Montparnasse Bienvenue di
Léonor Serraille che ha vinto la Caméra d’or e il
cui nuovo film è in concorso, A Brother’s love di
Monia Chokri e Good Mother di
Hafsia Herzi nel 2021. Il vincitore dello scorso
anno di Un Certain Regard è stato Unclenching the
fists della regista russa Kira
Kovalenko.
Un Certain Regard – la Giuria
Valeria
Golino – President
Director, actress, producer
Italy
Debra
Granik
Director
United States
Joanna
Kulig
Actress
Poland
Benjamin
Biolay
Singer-songwriter, producer, actor
France
Édgar
Ramírez
Actor, producer
Venezuela
“Sono stata a Cannes tante
volte, come attrice, come regista, in diverse selezioni… È l’evento
del mese di maggio. È una festa, dove ti riconnetti con gli amici.
Ma è anche l’occasione per riflettere: che strada ho fatto? Cosa
hanno fatto gli altri? Cosa dice il cinema di universale, inerente
a tutti i tempi e a tutti i paesi? È tanto più intenso all’interno
di una giuria, dove sentiremo, penseremo e condivideremo insieme.
In questo mondo pieno di suoni e furia, sono felice e onorata di
essere qui per aiutare, forse, i registi a emergere.”
Valeria Golino,
Presidente di Giuria di Un Certain Regard
Scrivere la
recensione di Anatomia di uno scandalo potrebbe sembrare
semplice, perché la serie Netflix con Michelle Dockery e Sienna Miller si focalizza principalmente
sul tema del consenso in fatto di rapporti sessuali. Un argomento
chiaro e fondamentale, eppure molto sfumato. Tuttavia, la serie
sviluppata da David E. Kelley e Melissa
JamesGibson, e basata sul romanzo di
Sarah Vaughan, Anatomy of a Scandal,
racchiude tutta un ventaglio di argomenti correlati che la rendono
estremamente interessante anche se forse non universalmente
gradita.
La trama di Anatomia di uno scandalo
Per molte serie tv, è
fondamentale conoscere lo svolgersi degli eventi, ma nel caso di
Anatomia di uno scandalo la trama può essere riassunta in poche
parole: un rappresentante del Governo britannico viene accusato di
violenza sessuale all’interno delle Camere. Un affare sporco,
rischioso e pericoloso per entrambe le parti, una faccenda che
potrebbe trascinare nel fango un uomo per bene con la sua famiglia
e il suo lavoro, o che potrebbe mettere alla berlina ancora una
volta una donna che ha tutto da perdere e che trova il coraggio di
denunciare. Come in ogni situazione del genere, purtroppo molto
spesso anche nella vita reale, ci sono due versioni della storia, e
se i fatti sono univoci e parlano chiaro, il racconto degli stessi
prende sempre una parte.
L’aspetto più
interessante di Anatomia di uno scandalo è proprio
questo: lo spettatore sa chi mente, i fatti vengono mostrati in
maniera univoca e oggettiva, eppure, all’interno dell’aula di
tribunale, lo spettatore esterno regredisce a partecipante al
processo e assiste a interrogatori e arringhe chiedendosi davvero
da quale parte si trovi la ragione.
Merito di questo è chiaramente
insito nella scrittura di David E. Kelley e
Melissa JamesGibson che riesce a
dare spessore a ogni personaggio senza mai scendere nel
macchiettiamo e nella rappresentazione bidimensionale. A questo si
associa poi un cast, tutto inglese ovviamente, che riesce a
consegnare allo spettatore delle prove di altissimo profilo, sia
che si tratti della sempre impeccabile Michelle Dockery, sia che invece si parli del
più discontinuo Rupert Friend che in questo caso è un
credibilissimo Mister Whitehouse, funzionario del Governo e marito
e padre impeccabile.
“I Whitehouse sono
dei vincenti” è questo che il padre ripete in maniera
ossessiva ai suoi figli, ed è questo che i bambini, nella loro
purezza, imparano e assimilano. Sono nati con il privilegio del
nome e della classe e mai e poi mai possono uscire battuti da un
contenzioso, o almeno è questo quello che vengono educati a
credere, come suo padre prima di loro, che sin da adolescente ha
sempre avuto le spalle sicure della sua posizione. È un concetto
centrale della serie che punta il dito contro un privilegio (che
coincide poi con quello del maschio bianco etero cis) a discapito
di chi non è nato ricco, non è nato bello e, peggio ancora, non è
nato uomo. Alla luce di questo, James Whitehouse fa una figura men
che misera, soprattutto in confronto alle tre donne che in qualche
modo ne determinano la sorte.
Il cast di Anatomia di uno scandalo
In Anatomia di uno
Scandalo cast e personaggi vanno a braccetto. La moglie,
Sophie, interpretata da Sienna Miller, è la perfetta controparte
femminile del privilegio: anche lei nata nelle stesse condizioni di
favore e agiatezza, si lascia convincere, e forse le fa comodo, che
quei comportamenti, quella vita, quello stile di pensiero possano
davvero essere giusti, comportamenti buoni per un uomo buono. Per
fortuna l’arco del personaggio è molto articolato, e Miller riesce
con una classe che continua a maturare con il tempo, a dare
giustizia alla scrittura della sua Sophie. Naomi Scott è invece Olivia Lytton, la
stagista che intreccia una relazione clandestina con il suo capo
sposato e che non viene ascoltata nel momento in cui gli dice “No”.
Lei è colei che ha tutto da perdere, è giovane e di talento, si è
fatta coinvolgere in una relazione eticamente sbagliata, e pur
tuttavia è colei che avrebbe maggiormente giovato dal silenzio. Ma
non ci sta e rischia tutto pur di avere giustizia. Scott non sembra
molto a suo agio nel ruolo, ma forse, a dispetto della sua
importanza destabilizzante, si tratta del personaggio scritto con
meno attenzione, forse perché strumentale a scuotere uno status
quo.
Chiude questo tris
Michelle Dockery, nei panni di Kate Woodcroft,
l’avvocato a cui la Corona affida il compito di difendere Olivia e
di perorare la sua causa. È lei che deve sostenere l’accusa di
stupro contro Whitehouse, è lei che deve abbattere il pregiudizio
della giuria che un uomo così affascinante e per bene non può aver
commesso un atto così deplorevole. È lei che si deve stagliare
contro la forma mentis della società in cui vive. I lineamenti
spigolosi di Dockery la rendono fisicamente perfetta per il ruolo,
ma sono le sue micro espressioni, il suo talento, la sua postura e
la sua tenuta della scena a fare dell’avvocato Woodcroft un
personaggio indimenticabile.
Anatomia di uno
Scandalo racconta con un punto di vista interessante e
approfondito un argomento delicatissimo, quale il consenso, e lo fa
sfruttando una dialettica precisa e un modo di mettere in scena gli
eventi certosino, avvalorato da un montaggio prezioso e mette bene
in evidenza ogni momento, giocando con dissolvenze e
sovrapposizioni, scivolamento da un tempo all’altro, da una scena
all’altra, senza mai perdere la grazie e il gusto. È possibile
guardare in streamingAnatomia di uno scandalo
su Netflix.
Uno sguardo diverso su
una tragedia più citata che ricordata, come la Storia – anche
recente – non fa che dimostrarci, Quando Hitler rubò il
coniglio rosa nasce da una storia vera, e da un libro, che
Caroline Link ha voluto adattare per il grande
schermo. Vincitrice dell’Oscar 2001 per il miglior film straniero
con Nowhere in Africa, la regista e
sceneggiatrice tedesca sceglie Quando Hitler rubò il coniglio rosa,
classico di Judith Kerr del 1971, pubblicato in
Italia nel 1976 nella collana “BUR dei Ragazzi”.
Un dramma di tutti, in
una storia autobiografica
La storia dei Kemper è
quella della stessa autrice, che nel racconto – parzialmente
autobiografico – fatto dalla piccola Anna racconta la perdita
dell’innocenza e l’ascesa al potere del folle criminale nazista che
guidò la Germania dal 1933 al 1945. Un dramma al quale la Kerr
cercò di trovare un senso, a posteriori, dedicando ai propri
genitori il romanzo, la cui “leggerezza” ha colpito e ispirato la
regista, spingendola a realizzare “un film sulla fiducia, la
curiosità, l’ottimismo e la famiglia”, come spiega lei stessa.
Ma la storia vera della
famiglia protagonista è anche una vicenda di separazione e
orgoglio, di esilio e resistenza, pur se molto particolare, e a suo
modo privilegiata (tanto che la stessa Kerr raccontò alla Link di
ricordare gli anni trascorsi in Svizzera e a Parigi come
“esperienze positive, piene di avventura”). Eccessivamente, per un
pubblico adulto e più disincantato degli spettatori più giovani che
in compenso potrebbero avere difficoltà a comprendere completamente
il senso di quel che vedranno.
Un esilio pieno di
speranza e sorrisi, forse troppo
Un lungo viaggio che
inizia nella Berlino del 1933, dove Hitler è a un passo dal
prendere il potere. E da dove, per sfuggire ai nazisti, il padre di
Anna scappa, per aspettare a Zurigo il resto della famiglia, poco
dopo. E’ solo la prima tappa di una fuga attraverso l’Europa alla
ricerca di un luogo sicuro dove stabilirsi. A nove anni, Anna è
costretta a lasciare tutto, compreso il suo amato coniglio rosa di
peluche, e, insieme alla sua famiglia, ad affrontare una nuova vita
piena di sfide e ostacoli, ma non senza speranza e perfino
sorrisi.
Forse troppi, per quanto
non manchino i momenti complicati e le rinunce, tutti filtrati
dallo sguardo della piccola protagonista. Unica a emergere
veramente, sia per l’interpretazione della giovane Riva
Krymalowsky sia per l’insistenza della macchina da presa
nel metterla costantemente al centro della ricostruzione. Che è
inevitabilmente parziale, anche per scelta della Link e – più
comprensibilmente – della Kerr prima di lei.
Tra Zurigo e Parigi, non
è La vita è bella
In maniera opposta a
quanto visto nel La vita è bella al quale è inevitabile
ripensare, dove l’Orrore era evidente, qui la ricostruzione è
esageratamente ellittica e bonificata, al punto da rendere ardui
l’emozionarsi e l’empatizzare e più o meno spontaneo il confronto
con la Heidi della nostra infanzia. Non mancano le scene con una
certa potenzialità, e sin dall’inizio il mondo dei bambini
offrirebbe spunti migliori della rappresentazione di una Svizzera
neutrale e indifferente o di prese di posizione chiare quanto
scontate sulla stupidità nazista.
Come non mancano momenti
di didascalica retorica (“L’amore è la medicina migliore”, “il bene
vince sempre”) figlia di una sensibilità infantile datata anni ’30
o un’idealizzazione del potere della parola (coerente con il
vissuto paterno e personale dell’autrice), che nascondono ancora di
più un contesto storico al quale viene affidata quasi completamente
certa drammatizzazione. Nonostante l’abbandono sia un tema
predominante e le tensioni non manchino, infatti, il succedersi
degli accadimenti viene osservato passivamente, nell’attesa di una
morale finale che dia un senso al placido e convenzionale
svolgimento nel quale tutto viene reso digeribile. Per ogni tipo di
pubblico.
Il
Bellaria Film Festival (BFF), tra ifestival
italiani più storici (fondato nel 1983),
è pronto per la suaquarantesima
edizione:
si terrà dal12 al 15 maggio 2022
aBellaria Igea Marina
(Rimini) e sarà diretto daDaniela
Persico,
fresca di nomina, che punta a riportare al centro del
festivalil cinema italiano
indipendente,
tornando alla sua vera vocazione, quella di scoprire i futuri
autori del cinema italiano, come è accaduto nelle passate edizioni
con autori come Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Gianfranco Rosi e
Pietro Marcello, per citarne alcuni.
Dopo le passate edizioni maggiormente concentrate sul cinema
documentario,il Bellaria Film Festival torna a
focalizzarsi sul cinema pensato per il cinema,
si susseguiranno tra eventi e film in concorso, alcune tra le opere
prime più interessanti del presente, alcuni in arrivo da importanti
festival internazionali, altri in anteprima assoluta.
Gli eventi di apertura e di
chiusura
saranno affidati alle recenti opere di due registe catalane,
introdotte dalle autrici che saranno presenti per incontrare il
pubblico del festival:Alcarràs
diCarla Simon,
film vincitore dell’Orso d’oro alla Berlinale nel
2022
e che vanta una coproduzione italiana, Kino
produzioni (distribuito in sala da I Wonder dal 26 maggio),
eI Tuttofare
diNeus Ballús,
in anteprima nazionale al Bellaria Film Festival, che ha vinto
ilPardo d’oro
per la miglior interpretazione maschile alFestival
di Locarno 2021(distribuito
in sala da Academy Two dal 9 giugno). Inoltre grazie alla
collaborazione conMUBI
al Bellaria Film Festival verrà proiettato in anteprima
italiana Memoria,
l’ultimo capolavoro di Apichatpong Weerasethakul, presentato
alFestival
di Cannes
dove ha vinto il Premio della Giuria.
Tra gli eventi più attesi, l’incontro conAndrea
Carpenzano
che grazie al suo lavoro per dare vita ad Amanda, un ragazzo dalla
realtà non binaria nel film Cancinculo di Chiara Bellosi,riceverà il premio Casa Rossa per il volto del cinema
indipendente italiano.
Il regista Giuseppe Piccioni tornerà a Bellaria per presenteFuori dal Mondo,
film che ha segnato una nuova strada per il cinema italiano
vincendo nel 1999 il Premio Casa Rossa, in occasione dell’uscita
del suo ultimo importante filmL’Ombra del
Giorno,
con Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli. Inoltre il regista
sarà protagonista di una masterclass moderata da Dario
Zonta.
Tornano i due concorsi competitivi.
Il concorso Casa Rossa con
un premio di 5000 euro,
ideato da Enrico Ghezzi e Morando Morandini,dedicato ai film diretti e prodotti dai nuovi protagonisti
del cinema italiano alla loro opera prima o
seconda.
In gara per vincere il Premio Casa RossaPiccolo
Corpo
diLaura Samani, Re Granchio
diMatteo Zoppis
eAlessio Rigo de Righi, Il
Legionario
diHleb Papou, Mother Lode
diMatteo Tortone, Atlantide
diYuri Ancarani.
Il concorsoGabbiano
sarà invece dedicato aifilm indipendenti e inediti,
una giuria internazionale,
composta daLucia Mascino, Martina
Parenti, Massimo D’Anolfi
eMathilde Henrot, assegnerà al vincitore un premio
di 3000 euro.
In gara ci saranno dieci film in prima italiana, che spaziano nel
genere e nella durata. Tra gli altri: la docu-fictionL’Ors
diAlessandro Abba Legnazzi,
su una comunità montana alle prese con un animale che mette in
crisi i rapporti tra gli abitanti,Spartivento
diMarco Piccarreda,
il ritratto intimo di una nonna e del proprio nipote durante
una vacanza al mare eAppendice ad un film girato
in estate
di Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria, opera sperimentale in
pellicola sul gesto d’amore nel cinema. Inoltre un premio speciale
verrà conferito aGiovanni Maderna
perThe Walk.
Tutti i film del concorso Gabbiano saranno disponibili in streaming
suMYmovies ONE dove
concorreranno per il Premio del Pubblico, istituito dalla
piattaforma.
In occasione del
Quarantennale,
si organizzerà un tributo a una delle personalità più rilevanti
del Bellaria Film Festival nonché suo direttore artistico per
quattordici edizioni:Enrico
Ghezzi.
L’inaugurazione avverrà conun’istallazione di
Alessandro Gagliardo e dello stesso Ghezzi,
a cui seguiràuna lettura
diLuigi Lo Cascio,
che per l’occasione ridarà voce ad alcuni memorabili interventi del
critico. Inoltre vi sarà un percorso di letture itineranti di
alcuni dei suoi scritti più cult, ideato in collaborazione con la
figlia Aura Ghezzi in occasione dell’uscita del libroL’acquario di quello che manca
(La nave di Teseo), che culmineranno con le performance diLino Musella
eLucia Mascino.
Sulla scia di Ghezzi, il Festival diventerà il punto d’incontro tra
arti diverse: a questo proposito è stato organizzato un incontro
con il grande fumettista e disegnatoreManuele
Fior,
che nei suoi ultimi albi ha dato vita a visionari incontri capaci
di offrire spunti per il cinema del futuro.
Si prosegue la tradizione dei film musicali, strettamente connessi
al territorio dell’Emilia-Romagna: in anteprima sarà
presentatoLa moda del liscio
diAlessandra Stefani,
inaspettata rielaborazione di una tradizione locale raccontata
svelando il suo versante più intimo, eItalo
Disco
diAlessandro Melazzini,
che ripercorre in maniera dissonante una tendenza musicale che
arrivò dalla riviera in tutto il mondo.
Il Bellaria Film Festival, inoltre, ospiterà una Giornata
professionale Ciak dal titoloBuone Pratiche
per nuovi esordi a cura di CNA Cinema e Audiovisivo Emilia Romagna,
in cui diversi professionisti si confronteranno sul tema (la
produttriceNadia Trevisan,
l’esercenteMassimiliano
Giometti,
il distributoreAndrea Romeo
e la programmerMathilde Henrot)
moderata daIvan Olgiati.
Nelle giornate del Festival si darà l’avvio a un importanteatelier di sviluppo di opere prime, unico in
Italia,
che unisce cinque festival dedicati al cinema indipendente, Sole e
Luna di Palermo, PerSo di Perugia, Front Doc di Aosta e Festival
dei Popoli di Firenze:ITINERANZE DOC
è un percorso della durata di sei mesi (maggio – novembre 2022),
che prevede cinque incontri, della durata di quattro giorni, in
concomitanza con lo svolgimento dei festival coinvolti nella rete.
I progetti selezionati verranno seguiti da un tutor, che li
accompagnerà per tutta la durata del percorso e sarà il punto di
riferimento per tutto l’arco di tempo previsto dal
programma.
Durante i quattro giorni di festival si svolgeranno per un gruppo
di studenti selezionatiquattro workshop di
formazione:
uno dedicato alla produzione dal titoloBecoming
producers,
che avrà come docenti tra gli altriDario
Zonta(produttore
fra gli altri di Martin Eden di Pietro Marcello e Sacro GRA di
Gianfranco Rosi); uno dedicato alla critica cinematografica dal
titoloWhat a critic!,
uno dedicato al mestiere dei programmatori di festival,Programmer – The right film, when and
where,
a cui parteciperannoCarlo
Chatrian,
direttore della Berlinale,Alessandro
Stellino,
direttore del Festival dei Popoli,Luciano
Barisone,
critico e direttore di festival, eGiuria
Giovani,
un laboratorio dedicato alle giovani e ai giovani che studiano
cinema, che decreteranno il vincitore della sezione Casa
Rossa.
Un’attenzione, infine, verrà data anche agli studenti attraverso
delle attività dedicate tra proiezioni e incontri con l’autore per
gli studenti delle scuole primarie e secondarie.
Come eventi collaterali ci saranno incontri con l’autore negli
appuntamentiDrink A Book,
dove verranno presentati alcuni tra le più interessanti
pubblicazioni di e sul cinema.
ARF! Il Festival del Fumetto
di Roma – anno VIII torna alla Città dell’Altra
Economia a Testaccio, dal 13 al 15 maggio
2022. Nell’intensa tre giorni, tanti i grandi
nomi del mondo del Fumetto italiano e internazionale
come che sarà possibile incontrare
come Silvia
Ziche, Silver, Horacio
Altuna (protagonisti delle tre Lectio
Magistralis), Paco Roca, Pera
Toons, Fumettibrutti, Samuel
Spano, Werther
Dell’Edera, Giacomo Bevilacqua,
LRNZ, Zuzu, Kalina
Muhova, Enrique
Breccia, Otto
Schmidt e tanti altri.
Sei le mostre
esclusive:Icone di Carmine
Di Giandomenico – «un gigante del
panorama fumettistico mondiale» – che firma il manifesto
di questa “Edizione Anno VIII; Le case di
carta la grande mostra inedita che ripercorre
l’intero percorso artistico di Paco
Roca considerato all’unanimità da critica e
pubblico “il maggior esponente del fumetto spagnolo
contemporaneo”, prodotta in collaborazione con
l’Istituto Cervantes di Roma e
la Direzione Generale Creatività
Contemporanea del Ministero della
Cultura; 30 anni di COMIX, una pietra miliare
del Fumetto italiano, con i disegni, le parole, i segni & disegni
di Bonvi, Silver, Magnus, Jacovitti, Cinzia Leone, Disegni &
Caviglia, Silvia Ziche; YY·BB. Yi Yang – Benxi
/Bologna l’esposizione di Yi
Yang, la giovanissima ma già affermatissima autrice che,
grazie ad un personalissimo stile di disegno che miscela la
tradizione del manga al gusto europeo, sta conquistando il Fumetto
italiano con opere come Easy Breezy o
il Dylan Dog Color Fest. Inoltre la consueta mostra
del vincitore del Premio Bartoli, quest’anno
a nome di Lorenzo Mò, e quella
della Self ARF! con le opere visionarie
di Davide Bart. Salvemini e il
suo coloratissimo universo creativo.
Tra le sezioni del Festival, troveremo come sempre l’area
dedicata alle opportunità professionali – la Job
ARF! – uno spazio dove poter mostrare a editor e case
editrici il proprio portfolio con idee, progetti e creatività.
Per i più piccoli non mancherà
ovviamente la ARF! Kids, il luogo dedicato
all’immaginario dei bambini (a ingresso gratuito fino ai 12 anni)
con un ricco programma di laboratori creativi curati da alcuni dei
più rinomati illustratori italiani, letture ad alta voce, disegni,
giochi e tanti libri a disposizione di tutti.
La Self ARF!
2022, l’area indipendente (come sempre ad
accesso gratuito) che presenterà le migliori 30 realtà
dell’autoproduzione e della microeditoria del Fumetto italiano,
quest’anno si presenterà in una veste rinnovata grazie
all’esclusivo allestimento posto nella centrale “piazza” del Campo
Boario.
Sin dalla prima edizione ARF! è
anche sinonimo di solidarietà: dopo Emergency,
Cesvi, Dynamo Camp, Amnesty International, Unchr e Mediterranea,
quest’anno il partner solidale del Festival sarà l’Associazione
antimafie daSud che insieme al
collettivo Magville presenta
un programma denso di attività tra cui il
panel L’educazione come strumento per combattere
disuguaglianze e conflitti, violenza di genere, marginalità sociali
e territoriali che vedrà protagonisti il
rapper Kento, la scrittrice vincitrice del
Premio Campiello 2021 Giulia Caminito, il
fumettista Lelio Bonaccorso e la
fumettista Takoua Ben Mohamed, eletta lo
scorso dicembre “Donna dell’anno 2021” (insieme a Liliana Segre e
Ambra Sabatini) da D – La Repubblica delle Donne.
Disponibile dal 20 aprile su
Netflix, in pochi giorni la serie tv
colombiana Pálpito (The
Marked Heart) è riuscita a guadagnarsi un posto nella top
ten dei film e serie tv più visionati della piattaforma.
Pálpito segue le
vicende di Simón, la cui moglie viene uccisa
perché il suo cuore possa essere rivenduto sul mercato nero degli
organi e trapiantarlo a Camila, una donna sposata
con un uomo benestante e potente. In cerca di vendetta, Simón entra
nel pericoloso mondo del traffico di organi, avvicinandosi alla
donna che ha ricevuto il cuore di sua moglie: gli eventi lo portano
ad innamorarsi di Camila, in cui riconosce tratti umani che gli
ricordano la moglie, ma la scoperta della verità metterà entrambi
in pericolo.
Attenzione: l’articolo
contiene spoiler sulla serie Netflix Pàlpito (The Marked
Heart)
Greta Volcán e Braulio
Cárdenas
Greta
Volcán, uno dei personaggi principali della serie
colombiana Pálpito,
è interpretata dall’attrice cubana Jacqueline
Arenal. E’ la madre di Camila Duarte, che
ha ricevuto illegalmente il cuore di Valeria Duque
e ha anche un secondo figlio, Lucho. Nella vita, è
una miss di concorsi di bellezza e accetta di sposare
Braulio Cárdenas, un politico corrotto candidato
alla presidenza della Colombia.
Ciò che rende il personaggio di
Greta tanto accattivante è il fatto che il suo passato la continua
a perseguitare, essendo stata un’attrice porno. Ancor peggio,
Cardenas lo sa e approfitta della situazione per ricattare Greta,
celando tutto ai figli inconsapevoli. Alla fine della prima
stagione, Greta diventa la first lady della Colombia, dopo il
trionfo elettorale di Cárdenas.
Sarmiento
Juan Carlos
Sarmiento, conosciuto semplicemente come
Sarmiento, è interpretato in Pàlpito
dall’attore colombiano Juan Fernando Sánchez.
Sarmiento è uno dei capi dell’organizzazione criminale dedita al
traffico di organi in Colombia, e viene contattato da
Zacarías Cienfuegos proprio nella speranza di
ottenere un cuore per sua moglie Camila Duarte,
che soffre di cardiomiopatia dilatativa.
E’ colui che sceglie di vendere il
cuore di Valeria Duque per trapiantarlo a Camila
e, dopo che l’operazione è stata effettuata, Sarmiento esige che
Zacarías gli procuri un accordo con Braulio
Cárdenas, il candidato presidenziale. Se vincerà,
Sarmiento pretende di poter rimanere al Ministero del Commercio
Estero per l’organizzazione, altrimenti racconterà quanto Zacarías
si è spinto oltre per ottenere un cuore per il trapianto di sua
moglie.
Tomás
Tomás,
interpretato dall’attore argentino Julián
Cerati, è un musicista che vive vicino a
Samantha Duque, con la quale intraprende una
relazione romantica, dopo averla incontrata quando Sam scappa di
casa sconvolta e turbata dall’assenza di sua madre Valeria, che è
stata rapita e uccisa da una banda di trafficanti d’organi, per
ottenere il suo cuore.
Nella serie NetflixPálpito,
Tomás inizia a corteggiare Samantha quando lei consegna una pizza a
casa sua. All’inizio, Sam cerca di ignorare Tomas, ma lui insiste
finché non riesce a rubarle un bacio, e i due finalmente si
innamorano. Tomás suona in un bar con la sua rock band, ma ha anche
problemi con Garabato, uno dei membri della banda
del traffico di organi: gli deve infatti dei soldi e,
involontariamente, coinvolge Samantha in questo conflitto fino a
mettere in pericolo la sua stessa vita.
Samantha
Sam o
Samantha Duque, uno dei personaggi principali
della serie NetflixPálpito,
è interpretata dall’attrice colombiana Valeria
Emiliani. E’ la figlia di Simon e
Valeria Duque, rapita e uccisa da una banda di
trafficanti di organi per ottenere il suo cuore.
Lucho
Lucho,
figlio di Greta Volcàn, è interpretato dall’attore
colombiano Santiago FelipeGómez.
Sua sorella è Camila Duarte, che soffre di
cardiomiopatia dilatativa, una malattia cardiaca che la porta
sull’orlo della morte, e su cui si concentra l’intera sceneggiatura
di Pàlpito.
Nella serie
Netflix, gran parte dell’enfasi sul personaggio di
Lucho ha a che fare con la sfera della sessualità: è infatti
proprio lui che riesce a far accettare totalmente a Marcelo
Samper la sua omosessualità, e i due finiscono poi per
fidanzarsi. Inoltre, a differenza di sua sorella, prende il
matrimonio di sua madre con il candidato presidenziale colombiano
Braulio Cárdenas nel miglior modo possibile.
Mariachi
Mariachi o
Fermín, uno dei personaggi principali della serie
colombiana Netflix Pálpito,
è interpretato dall’attore messicano Moisés
Arizmendi. Anche egli è uno dei capi dell’organizzazione
criminale dedicata al traffico di organi in Colombia ed il suo vero
nome nella serie è Fermín. Mariachi era incaricato di rapire e
uccidere Valeria Duque per potersi appropriare del suo cuore e
donarlo per il trapianto a Camila Duarte. E’ il
capo di Garabato e Rojo, due
delinquenti di basso livello nell’organizzazione.
Nella serie NetflixPálpito,
Mariachi è un immigrato messicano sposato con
Troya, spogliarellista in uno squallido bar di
Medellín. Troya vorrebbe adottare un figlio assieme a Mariachi, ma
le cose si complicano quando l’organizzazione gli impedisce di
modificare il suo ruolo all’interno della banda di trafficanti.
Valeria
Valeria
Duque è interpretata dall’attrice colombiana
Margarita Muñoz. E’ una trombettista
professionista che viene rapita e uccisa da un’organizzazione
criminale di traffico d’organi per ottenere il suo cuore e darlo a
Camila Duarte.
Nella serie NetflixPálpito,
Valeria Duque è sposata con Simón e ha due figli:
Samantha e Lucas. Dopo il
trapianto di cuore illegale di Camila, il fantasma di Valeria
continua a manifestarsi, abitando gli incubi e le allucinazioni di
Camila.
Zacarías
Zacarías
Cienfuegos,
uno dei personaggi principali della serieNetflixPálpito,
è interpretato dall’attore colombiano
Sebastián Martínez.
E’ uno stratega politico che è riuscito a far diventare presidente
cinque persone in cinque paesi diversi. Nella serie, Zacarías è il
consigliere politico di
Braulio Cárdenas,
un politico corrotto, che sta puntando alla presidenza della
Colombia, nonché uno dei capi dell’organizzazione criminale
dedicata al traffico di organi in Colombia.
Zacarías Cienfuegos è il marito di
Camila Duarte, che soffre di cardiomiopatia
dilatativa, ed è a fronte della mancanza di donatori e della
disperata ricerca di una cura che Zacarías decide di rivolgersi a
un giro losco di traffico di organi.
Simón
Simón
Duque, uno dei protagonisti di Pálpito,
è interpretato dall’attore argentino Michel Brown.
Simón è il marito di Valeria, rapita e uccisa da
una banda di trafficanti di organi per ottenere il suo cuore e i
due hanno due figli: Samantha e
Lucas.
Nella serie
NetflixPálpito, Simón
gestisce una pizzeria ed è anche un attore ma, dopo l’omicidio di
sua moglie, si mette alla ricerca di chi ha commesso il crimine e
si è illecitamente impossessato del suo cuore.
Camila
Camila
Duarte,
protagonista della serie colombianaNetflixPálpito,
è interpretata dall’attrice colombiana
Ana Lucía Domínguez.
Camila è una fotografa professionista molto malata, alla ricerca di
cure efficaci per contrastare la sua cardiomiopatia
dilatativa.
E’ fidanzata ufficialmente con
Zacarías, un esperto di marketing politico, che le
procura illegalmente un cuore per convincerla a un trapianto. Anche
se Zacarías cerca di nascondere l’identità del donatore, Camila
insiste per sapere chi le abbia donato il proprio cuore e inizia a
condurre un’indagine approfondita da sola. E’ così che incontra
Simón, marito di Valeria, rapita
e uccisa… il cui cuore è ora diventato di
Camila.
Cinefilos.it offre
la possibilità di vedere al cinema, gratis,
Californie, un film di Alessandro
Cassigoli e Casey Kauffman con Khadija Jaafari,
Ikram Jaafari, Marilena Amato, Fatima Ramouch, Simona
Petrosino.
Ecco le date in cui sarà possibile partecipare alle proiezioni
presso il cinema GREENWICH di Torino:
Giovedì 28 aprile – 40 biglietti
Venerdì 29 aprile – 50 biglietti
Sabato 30 aprile – 70 biglietti
Domenica 1 maggio – 60 biglietti
Lunedì 2 maggio – 40 biglietti
Mercoledì 4 maggio – 40 biglietti
I biglietti saranno validi per
qualsiasi spettacolo indicato e potranno essere richiesti, fino ad
esaurimento, inviando una email a [email protected] in cui andranno
specificati il giorno in cui si intende utilizzare
i biglietti e un secondo giorno alternativo nel
caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di
posto.
Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui
siti dei cinema.
È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato
che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.
I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei
cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un
documento di identità ed al Green Pass.
13 anni dopo il successo di
LOL, la regista francese Lisa
Azuelos affida nuovamente il ruolo principale di uno dei
suoi film a Sophie Marceau. Da domani disponibile
su Amazon Prime
Video, I Love
America narra la storia di Lisa
(Sophie Marceau), una cineasta cinquantenne che
decide di iniziare una nuova vita negli Stati Uniti per voltare
pagina dopo la morte della madre, “matrigna” che non l’ha mai
veramente amata. Vuole fuggire da una Parigi che la sta soffocando
e, magari, ritrovare l’amore nella soleggiata Los Angeles.
I love America: la California di
Sophie Marceau
Nonostante la suggestività del suo
titolo, I Love America non è una nuova serie di
documentari patriottici di Fox News. Vuole infatti essere un film
sul lutto, sulle mancanze genitoriali, sul desiderio e sulla
sessualità femminile dopo i 50 anni ma, soprattutto, è un film su
Lisa Azuelos, regista cinquantenne che ha perso la
madre nel 2019 e che sta girando un film in America per
Amazon Prime Video. Una commedia
romantica francese accuratamente prevedibile, infestata da cliché
e, proprio per questo, immediatamente soddisfacente: il tipo di
pura fantasia di realizzazione dei desideri messa a punto così
tante volte dal cinema, ma qui eseguita con tocco elegantemente
soave, che si prefigge di realizzare tutto ciò che si mette in
testa.
Quella di I love
America è una storia che si afferma quasi come sfida
esistente in un mondo dorato completamente scollegato dalla realtà.
Lisa è presumibilmente una regista cinematografica (che non vediamo
mai dirigere), e, al di là di questa affermazione, non c’è una vera
spiegazione su come possa permettersi di volare tra la sua
benestante casa di famiglia a Parigi e la sua lussuosa, soleggiata
e ariosa casa in affitto a Los Angeles. La carriera del suo
personaggio sembra esistere solo per permettere a Lisa di lavorare
a una sceneggiatura sulla sua stessa vita, ottimizzando
giustificazioni a profusione per aprire lo spazio a molteplici
flashback emotivamente strumentalizzati (luci soffuse, musica soft
al pianoforte), mentre esplora il suo travagliato rapporto con la
madre.
Se Kenneth Branagh
è stato recentemente lodato per la sua capacità di dirigere “da
dietro le quinte” la propria storia in Belfast, il suo ultimo film autobiografico,
Lisa Azuelos fa esattamente il contrario con
I Love America, mettendosi sistematicamente in
mezzo alla narrazione e arrivando perfino a sovrastare il suo
soggetto.
I love America o I love Myself?
Poteva essere il punto di partenza
di una satira, ma I Love America è un film così
disinvoltamente beffardo che non si rende nemmeno conto che il suo
stesso immaginario sta interferendo con la narrazione. Ne è
testimone un’intima scena di flashback in cui Lisa, da bambina,
prova un paio di scarpe col tacco appartenenti a sua madre, troppo
larghe perché i suoi piedini di bimba possano riempirle; ma non è
il ricordo emotivo ad essere soggetto dell’inquadratura, bensì
l’enorme logo YSL, ripreso in primo piano, a riprova di come, anche
negli spazi più personali della sua memoria, Lisa debba sempre
ricordarsi da dove viene.
Oltre al suo onanismo frenetico e
perpetuato, I Love America si distingue per il
crescente senso di abiezione che il suo universo borghese suscita
negli spettatori: rimaniamo ammutoliti dall’accostamento tra la
procrastinazione di Sophie Marceau e le sue
avventure sessuali, volte a intensificare sullo schermo i tratti
esteriori della ricchezza. Ricchi o poveri, il film dovrebbe dirci,
perdere un genitore è una sfida difficile e crescere in una casa
senza amore lo è altrettanto, ma l’esperienza empatica è seriamente
ostacolata dal mondo di I Love America, dove la
cosa peggiore che può accadere in una giornata di routine è
Nestor il parcheggiatore che rompe un fanale della
Ferrari.
Assistiamo continuamente al
personaggio di Sophie Marceau lamentarsi di
Parigi, degli scioperi, della pioggia, del cattivo umore della
gente, in contrasto con l’essere andata a vivere in una villa con
piscina a Los Angeles. Ma non solo, il riflesso narcisistico di
questa sceneggiatura deve continuamente emergere e per questo, per
poter essere veramente felici, ci viene suggerito un viaggio di
sola andata direttamente al Sole: ogni preoccupazione svanirà e lì
farà sicuramente più caldo che nell’ovest di Parigi.
Come si fa a riprendere gli affari
quando si è stati fuori dal gioco per un po’? L’età, il genere, la
percezione di sé, le differenze culturali e il mondo moderno sono
tutti serbatoi di comicità da cui il film attinge. La scelta
giudiziosa di non rendere l’evocazione del passato di Lisa più
pesante del necessario perfeziona l’equilibrio essenziale, e
semplicistico, alla Elite o Emily in Paris di I love
America: Love is in the air di
John Paul Young o Bad
girls di Donna Summer, il potere
della discoteca costituirà gli ingredienti finali della ricetta
inarrestabile, il cocktail perfetto di una protagonista che ama se
stessa molto più che l’America.