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Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli: un volto familiare nel trailer ufficiale

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Come annunciato dai social Marvel Studios, ecco il nuovo trailer ufficiale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli, in cui ci pare di scorgere nella scena finale quello che sembra essere Benedict Wong nei panni di Wong. Potrebbe essere davvero lui?

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli – il trailer ufficiale

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

David Harbour ha un’idea su dov’era Guardiano Rosso durante gli eventi di Endgame

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È stato già confermato che il personaggio di Yelena Belova interpretato da Florence Pugh tornerà nella serie Hawkeye in arrivo prossimamente su Disney+. Per quanto riguarda il futuro degli altri personaggi di Black Widow, invece, non ci sono ancora dettagli in merito.

L’attore David Harbour aveva già discusso di un potenziale scontro tra Guardiano Rosso e Capitan America sul grande schermo, ma la domanda che molti fan si sono posti di recente è la seguente: perché Alexei Shostakov non ha fatto parte dell’epica battaglia finale di Avengers: Endgame?

Durante una recente intervista con ComicBook, è stato proprio Harbour a rivelare di aver parlato proprio di questo con la regista di Black Widow, Cate Shortland, e sembra che entrambi abbiano un’idea ben precisa. “La cosa divertente di tutta questa storia è che alla fine noi siamo tornati indietro per costruire la base di qualcosa di nuovo”, ha spiegato l’attore. “Tutti questi contenuti aiutano con tutte queste informazioni sui film aiutano a portare avanti questi nuovi progetti, questa nuova fase. Aiutano ad introdurre questi nuovi personaggi.”

Poi ha aggiunto: “Cate Shortland ed io abbiamo parlato a lungo di dove potesse trovarsi Guardiano Rosso durante gli eventi di Endgame, su cosa gli fosse accaduto. Abbiamo pensato ad un sacco di idee divertente, anche se non ne ho mai parlato direttamente con Kevin Feige. Lo farò più tardi.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Halloween Kills: trailer ufficiale, Michael Myers è tornato!

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Halloween Kills: trailer ufficiale, Michael Myers è tornato!

La Universa Pictures USA ha diffuso il primo trailer di Halloween Kills, l’atteso nuovo film del franchise di Halloween che vedrà il ritorno in scena di Michael Myers e Jamie Lee Curtis. Halloween Kills arriverà al cinema ad ottobre 2021.

Scritto da David Gordon Green, Danny McBride e Scott Teems, basato sui personaggi creati da John Carpenter e Debra Hill, il film sarà diretto da David Gordon Green e prodotto da Malek Akkad, Jason Blum e Bill Block. John Carpenter, Jamie Lee Curtis, Jeanette Volturno, Couper Samuelson, Danny McBride, David Gordon Green e Ryan Freimann sono i produttori esecutivi. Ryan Turek sta supervisionando il progetto per Blumhouse.

Appunti di un venditore di donne: la recensione del film di Fabio Resinaro

I romanzi di Giorgio Faletti sono ancora oggi degli assoluti best seller, che hanno consegnato al panorama letterario italiano un talento unico per il genere giallo. Eppure, nonostante la loro evidente predisposizione per il cinema, a causa della complessità delle sue storie e le ambientazioni prevalentemente estere, questi non sono mai stati adattati per il grande schermo. Con Appunti di un venditore di donne, finalmente ciò viene a non essere più vero. Il film diretto da Fabio Resinaro (Mine, Dolceroma) dà infatti vita all’omonimo romanzo dello scrittore, un’opera particolarmente cupa ambientata nella Milano da bere della fine degli anni Settanta.

Con questa pellicola, prodotta da Luca Barbareschi, si viene catapultati in un storia che si svolge nel pieno degli scontri tra lo Stato e le Brigate Rosse. Il rapimento di Aldo Moro è una questione ancora aperta e la tensione è quanto mai viva nel Paese. Qui, in una Milano cupa e fredda, si muove Bravo (Mario Sgueglia), un venditore di donne segnato nell’anima da una vergognosa mutilazione. La sua storia ha inizio una mattina come un’altra, quando dopo essere uscito dall’Ascot Club, dove ha fatto nottata giocando d’azzardo e facendo uso di droghe, conosce Carla. Nutrendo un conturbante sentimento per lei, decide di introdurla nel suo giro, non immaginando che quello sarà il principio della sua rovina.

Nella Milano da bere, tra neon e nebbia

Il racconto scritto da Faletti nel 2010 è uno dei suoi più complessi, dove vicende e personaggi diversi si intrecciano in modi spesso insospettabili. Dar vita ad un adattamento che si propone di essere il più fedele possibile a tutto ciò è dunque un’impresa non da poco. Risulta però da subito chiaro che l’elemento da cui partire è la ricostruzione al dettaglio del periodo protagonista. Quello che si mostra nel film è un lavoro sbalorditivo, che attraverso luoghi, abiti, automobili, oggetti, luci e volti costruisce un’atmosfera particolarmente autentica. Resinaro comprende bene l’importanza di tale elemento, che diventa un vero e proprio protagonista.

Ancor di più, egli decide di girare il film proprio come si sarebbe fatto negli anni Settanta. Per portarci nel mondo di Bravo e dei personaggi, il regista dà vita ad una composizione delle inquadrature e del ritmo che trae ispirazione dai grandi film noir di quel periodo. Grazie a ciò si esalta la natura malsana e scabrosa di certe situazioni e figure, che risultano ancor più affascinanti proprio per il loro essere circondate da un ambiente tanto seducente quanto letale. Qui è impossibile fidarsi degli altri e ognuno sembra fare ben più che il doppio gioco.

Particolarmente accattivanti a tal riguardo sono una serie di determinati personaggi. Dal protagonista Bravo alla femme fatale Carla interpretata da Miriam Dalmazio, dal bizzarro Daytona di Paolo Rossi al cieco Lucio di Francesco Montanari. Unica pecca, per loro, è una parlata sin troppo pulita in un mondo assai sporco. Fortunatamente, Resinaro rinuncia invece agli eccessi di forma del suo precedente film, concentrando tutte le sue attenzioni sul raccontare ciò che serve attraverso le immagini, consapevole della forza di cui la storia di Appunti di un venditore di donne è già dotata di suo.

Appunti di un venditore di donne recensione

Appunti di un venditore di donne: la recensione

Confezionando un noir come se ne vedono pochi oggigiorno in Italia, Resinaro unisce grande gusto visivo ad una riflessione sul confine tra la legalità e l’illegalità. Temi particolarmente vivi nel cinema politico italiano degli anni Settanta e che trovarono in capolavori come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e Cadaveri eccellenti la loro massima espressione. L’intento non è ovviamente rifare quei film, quanto unire ad un grande racconto il ricordo di un periodo storico ancora oggi particolarmente taciuto, violento, complesso, dove qualcosa di orribile è stato fatto all’Italia, cambiandola per sempre.

Tale volontà risulta chiara anche nel momento in cui il racconto si fa più intricato, portando in scena una serie di eventi e dinamiche che, qui compresse nel tempo cinematografico, potrebbero risultare un po’ caotiche. Bisogna però dare fiducia fino all’ultimo al film, poiché nel momento in cui ogni tassello del puzzle andrà al suo posto, ci si potrà ritenere soddisfatti sotto più punti di vista: per aver visto un film fedele nel modo giusto al romanzo, per aver goduto di un’opera visivamente ed esteticamente ricca e per aver ritrovato un mondo e dei personaggi che ormai non esistono più.

 

Sing 2: il trailer ufficiale del sequel musicale

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Sing 2: il trailer ufficiale del sequel musicale

Nelle prossime vacanze di Natale arriverà Sing 2, nuovo capitolo del franchise animato di Illumination. Ricco di grandi sogni e spettacolari canzoni di successo, il film narra le vicende del koala Buster Moon e di altre grandi star animali, pronte per la loro più abbagliante e stravagante esibizione sul palco della capitale più glamour dell’intrattenimento.

C’è solo un intoppo: devono prima convincere ad unirsi a loro la rock star più solitaria del mondo, interpretata dalla leggendaria icona della musica Bono, al suo debutto in un film d’animazione.

Sing 2, il trailer

Sing 2 è scritto e diretto dall’acclamato regista Garth Jennings e introduce nuovi personaggi interpretati dalle star della musica Bono, Pharrell Williams e Halsey, dall’attrice Letitia Wright di Black Panther e dai comici Eric André e Chelsea Peretti.

Insieme al protagonista Buster (con la voce del premio Oscar®️ Matthew McConaughey), la maialina Rosita (con la voce del premio Oscar®️ Reese Witherspoon), il porcospino rocker Ash (Scarlett Johansson), il giudizioso gorilla Johnny (Taron Egerton), il timido elefante Meena (Tori Kelly) e, naturalmente, lo straordinario porcellino provocatore Gunter (Nick Kroll) hanno trasformato il New Moon Theater in un successo locale.

L’ambizioso koala, però, ha un sogno più grande: debuttare con un nuovo spettacolo al Crystal Tower Theater nell’affascinante Redshore City!

Senza conoscenze, Buster e i suoi amici devono intrufolarsi di nascosto nei celebri uffici della Crystal Entertainment, guidata dallo spietato magnate lupo Jimmy Crystal (il vincitore dell’Emmy Bobby Cannavale).

In un disperato tentativo di ottenere l’attenzione di Mr. Crystal, Gunter propone un’idea bizzarra che Buster accetta subito: nel loro nuovo spettacolo ci sarà una leggenda del rock, il leone Clay Calloway (Bono). Il problema è che il koala non ha mai incontrato Clay, artista che si è allontanato dal mondo della musica più di dieci anni prima dopo la scomparsa della moglie.

Mentre Gunter aiuta Buster a ideare un capolavoro teatrale, tra le pressioni e le minacce crescenti di Mr. Crystal, il koala intraprende una ricerca per trovare Clay e convincerlo a tornare sul palco.

Quello che inizia come il grande sogno di Buster diventa un emozionante promemoria del grande potere che ha la musica di guarire anche un cuore infranto.

Bones and All: Timothée Chalamet nella prima foto del film di Luca Guadagnino

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Ecco la prima foto ufficiale di Bones and All, il nuovo film di Luca Guadagnino che torna a dirigere Timothée Chalamet dopo Chiamami col tuo nome. Con il giovane attore, nella foto, la sua collega e compagna di set Taylor Russell.

La prima foto di Bones and All con Timothée Chalamet

Bones and All

Il primo film che Luca Guadagnino gira in America, un teen d’autore, tratto dal libro di Camille DeAngelis e scritto da David Kajganich (“Suspiria”, “A Bigger Splash”), vedrà protagonisti Timothée Chalamet (che torna a lavorare con Guadagnino dopo il successo di “Call me by your name”), Taylor Russell, Mark Rylance, André Holland, Jessica Harper, Michael Stuhlbarg, David Gordon-Green, Francesca Scorsese e Chloë Sevigny.

Una produzione Frenesy Film Company e Per Capita Productions. Prodotto, tra gli altri, da Luca Guadagnino Marco Morabito per Frenesy Film Company, Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, del gruppo FremantleFrancesco Melzi d’Eril e Gabriele Moratti per Memo. I produttori esecutivi sono Giovanni Corrado e Raffaella Viscardi.

Fonte: Deadline

Liaison: la nuova serie thriller AppleTV+ con Eva Green e Vincent Cassel

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Liaison, è la nuova serie thriller anglo-francese Apple Original  che vedrà protagonisti il ​​vincitore del César Award Vincent Cassel (“Il cigno nero”, “Westworld”) e la vincitrice del BAFTA Award Eva Green (“Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali”). La serie uscirà in tutto il mondo su AppleTV+ e segna il primo Apple Original in lingua francese e inglese.

Liaison è co-prodotto da Ringside Studios e Leonis Productions (gruppo Newen). I produttori esecutivi sono Gub Neal e Jean Benoit Gillig. La nuova serie Apple Original è diretta dal vincitore dell’Emmy Award Stephen Hopkins (“24”), creata e scritta da Virginie Brac (“Engrenages”). Tra gli altri produttori esecutivi ci sono Sarada McDermott, Justin Thomson, Stephen Hopkins e Ed Barlow. Prodotto da Joanie Blaikie ed Eric Jollant

Liaison: trama e cast

Liaison è un thriller contemporaneo dalla posta in gioco molto alta che esplora come gli errori del nostro passato hanno il potenziale per distruggere il nostro futuro. La serie combina l’azione con una trama imprevedibile e che si sviluppa su più livelli, in cui spionaggio e intrighi politici intralciano una lunga e appassionata storia di amore. Il cast include Peter Mullan (“Ozark”), il vincitore del premio César Gerard Lanvin (“Chiami il mio agente!”), Daniel Francis (“Small Axe”), Stanislas Merhar (“The Black Book”), Philippine Leroy-Beaulieu (“Chiami il mio agente!”), Laetitia Eido (“Fauda”), Eriq Ebouaney (“Rogue City”), l’astro nascente BAFTA Bukky Bakray (“Rocks”) e il vincitore del premio Emmy Thierry Frémont (“Murder In Mind”).

Nastri d’Argento: Premio Manfredi 2021 a Massimo Ghini

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Nastri d’Argento: Premio Manfredi 2021 a Massimo Ghini

Va a Massimo Ghini il ‘Premio Manfredi 2021’ promosso dai Giornalisti Cinematografici Italiani con la famiglia Manfredi per ricordare il grande Nino, quest’anno nel centenario della nascita. La consegna domenica prossima, 27 Giugno sul palcoscenico del Teatro Antico, nella serata inaugurale della 67.ma edizione del Taormina Film Fest.

Insieme alla Presidente dei Giornalisti, Laura Delli Colli sarà Luca Manfredi, in rappresentanza della famiglia, a consegnare il riconoscimento, tradizionalmente legato  ai Nastri d’Argento.

“Quest’anno ricorre il centenario della nascita di mio padre, Saturnino Manfredi, “in arte Nino” ed è nel suo ricordo che avrò il piacere di consegnare il premio che porta il suo nome a Massimo Ghini, un attore che stimo molto e con cui ho condiviso alcune avventure professionali proprio insieme a mio padre, che affettuosamente lo considerava un erede del suo “stile”. La cerimonia avrà luogo nella bellissima Taormina, la città dove è nata mia madre Erminia e dove Nino nel 2003 ha salutato per l’ultima volta il suo pubblico nella meravigliosa cornice dell’antico “Teatro Greco”.

“Felice di ritirare il ‘Premio Manfredi”, commenta Massimo Ghini, ”Per me è molto emozionante ricevere  questo  riconoscimento che consolida e rafforza il mio grande rapporto di amicizia con tutta la grande famiglia Manfredi. Soprattutto mi appassiona e mi commuove l’idea di passare da spettatore e ammiratore del Maestro Manfredi ad essere suo “testimonial” per la consegna del primo Premio in suo nome. Grazie a Laura Delli Colli, al Sindacato dei giornalisti e alla famiglia Manfredi.”

Nato nell’ambito dei Nastri d’Argento con una prima edizione celebrativa che ha premiato nel 2009 Giuseppe Fiorello, il Premio viene assegnato stabilmente a Taormina dal 2014 ed è andato negli anni a Marco Giallini, Paola Cortellesi, Carlo Verdone e Antonio Albanese, Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak, Claudia Gerini, Stefano Fresi e lo scorso anno a Claudio Santamaria.

“E’ un bellissimo  palmarès” commenta Laura Delli Colli a nome del Direttivo dei Giornalisti Cinematografici “che sigla ancora una volta, quest’anno con Massimo Ghini, una scelta perfettamente  in sintonia con  la storia professionale di un protagonista, come tutti gli attori e le attrici che hanno ricevuto il Premio, capace di unire alla verve della commedia l’intensità di toni e sfumature che toccano il cuore degli spettatori. Proprio come sapeva fare, nel suo tratto speciale, il grande Nino che tutti continuiamo ad amare”.

Cannes 74: ecco la Giuria del Concorso ufficiale

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Cannes 74: ecco la Giuria del Concorso ufficiale

È stata annunciata la squadra di illustri professionisti che accompagneranno il presidente di giuria, Spike Lee, nella lunga e importante avventura di premiare i film del concorso ufficiale del Festival di Cannes 74.

Intorno al presidente Spike Lee, cinque donne e tre uomini di nazionalità differenti, da cinque diversi continenti, avranno il privilegio di scoprire i 24 film del Concorso internazionale del 2021. Come riflesso dell’intera selezione, quasi tutto il mondo sarà rappresentato durante l’evento che si svolgerà dal 6 al 17 luglio.

La giuria di Cannes 74

Spike Lee – President

Director, producer, screenwriter (United States)

Mati Diop

Director (France, Senegal)

Mylène Farmer

Singer, songwriter (Canada, France)

Maggie Gyllenhaal

Actress, producer, screenwriter, director (États-Unis)

Jessica Hausner

Director, producer, screenwriter (Austria)

Mélanie Laurent

Actress, director, screenwriter (France)

Kleber Mendonça Filho

Director, producer, screenwriter (Brazil)

Tahar Rahim

Actor (France)

Song Kang-ho

Actor (South Korea)

Cannes 74 inizierà il 6 luglio con la prima mondiale di Annette con Adam Driver e Marion Cotillard e un omaggio a Jodie Foster, che riceverà una Palma d’oro onoraria.

James Gunn non sa a quale versione di Superman abbia sparato Bloodsport nel DCEU

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Che ci crediate o no, ci sono molti fan della DC che sono rimasti sconvolti dalla rivelazione presente nell’ultimo trailer di The Suicide Squad secondo cui Bloodsport ha ferito Superman con un proiettile di kryptonite, spedendolo in ospedale. In realtà, è una cosa successa nei fumetti, quindi lungi da James Gunn voler prendersi gioco dell’Uomo d’Acciaio solo per il gusto di farlo…

Indipendentemente da ciò, ci sono state molte speculazioni sul fatto che questo potrebbe portare ad un cameo di Henry Cavill nel film, ma visto che l’attore sembra aver chiuso ufficialmente con Superman, è una cosa su cui non vale la pena sperare… In effetti, in una recente intervista con IGN, è stato proprio Gunn a rivelare che anche lui non sa quale versione di Superman sia stata “vittima” di Bloodsport, poiché si tratta di una scelta narrativa talmente grande (in riferimento, ovviamente, al più ampio DCEU) da sfuggire anche al suo controllo di regista e sceneggiatore…

“Sì, Bloodsport è in prigione per aver spedito Superman in terapia intensiva con un proiettile di kryptonite”, ha spiegato il regista. “Sì, The Suicide Squad fa parte del DCEU, ma non so quale Superman sia stato effettivamente colpito, perché non ho scelto io il prossimo Superman. Quindi potrebbe essere Henry Cavill, così come potrebbe essere qualcun altro. È chiunque le persone decideranno… al di là di me.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Loki: le più grandi rivelazioni del terzo episodio

Loki: le più grandi rivelazioni del terzo episodio

Il terzo episodio della serie Loki, dal titolo “Lamentis”, è finalmente disponibile su Disney+ da ieri. ComicBookMovie ha raccolto le più grandi rivelazioni presenti all’interno dell’episodio che, ora più che mai, continuano a porre le basi per il futuro del MCU:

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL TERZO EPISODIO DI LOKI!!!

Il nascondiglio dei Custodi del Tempo

Mobius non ha mai incontrato i Custodi del Tempo. Mentre sembra che Renslayer abbia una sorta di canale di comunicazione aperto con loro, le tre creature simili a delle lucertole rimangono ovviamente nascoste. Ci deve essere una ragione per questo: se da un lato i membri della TVA credono che sia perché stanno lavorando duramente per mantenere intatta la sacra linea temporale, dall’altro qualcosa ci dice che le loro motivazioni potrebbero essere decisamente più sinistre… 

Ad ogni modo, non sappiamo ancora cosa dia loro il diritto di decidere come si svolgono le storie di tutti, quindi non c’è da meravigliarsi che Sylvie voglia distruggerli (come fece una volta Kang il Conquistatore nei fumetti). Ad ogni modo, ora sappiamo che sono abbasta vicini e che Loki e Sylvie avranno presto la possibilità di incontrarli. Inizialmente, in molti credevano che Richard E. Grant avrebbe interpretato Re Loki, ma ora un’altra teoria si sta facendo strada, e cioè che l’attore britannico possa, in realtà, essere proprio uno dei Custodi… 

Lamentis-1

Lamentis-1 è una luna adiacente al pianeta Lamentis, ma nel 2077 entrambe sono apparentemente distrutte. Non sappiamo cosa abbia portata all’apocalisse, ma la versione a fumetti di questo pianeta si trova ai margini dello spazio controllato da Kree (forse significa che gli umanoidi che vediamo sul pianeta sono, in effetti, dei Kree?).

Che ci crediate o no, il pianeta ha fatto solo un’apparizione sulle pagine dei fumetti, precisamente in “Annihilation: Conquest Prologue #1”. In quella run, il pianeta veniva  catturato nel bel mezzo di un conflitto tra l’Onda Annihilation e la specie Phalanx, quindi è possibile che sia proprio tale conflitto ad aver generato la massiccia scala di distruzione che vediamo nella serie.  Se è così, l’Onda Annihilation potrebbe essere ancora lontana decenni, ma sarebbe piuttosto bello se questo fosse destinato a gettare le basi per il debutto sul grande schermo del classico cattivo dei Fantastici Quattro, Annihilus…

Nessun TemPad

Alla fine del terzo episodio, il TemPad viene distrutto e Loki e Sylvie restano intrappolati su una luna che sta per essere cancellata. Inutile dire che ci aspettiamo che riescano a salvarsi in qualche modo, ma è chiaro che non sarà grazie all’uso di uno dei dispositivi che la TVA usa per viaggiare attraverso la sacra linea temporale.

Ciò non significa necessariamente che il viaggio nel tempo sia fuori discussione, ma potrebbe essere che i prossimi due episodi siano ambientati nel futuro del MCU (il che spiegherebbe perché il Dio dell’Inganno finisce in una versione di New York che è stata apparentemente decimata da un attacco sconosciuto o da un disastro). Se qualcuno sta venendo a salvarli, la domanda su chi potrebbe essere sorge dunque spontanea, e potrebbe essere a questo punto della storia che apprendiamo che Sylvie sta lavorando per conto o insieme ad altre varianti di Loki che, come lei, odiano i Custodi del Tempo… 

“Sylvie”

Abbiamo già menzionato “Sylvie” diverse volte, ed infatti nel terzo episodio apprendiamo che si tratta dell’alias che la versione femminile di Loki ha deciso di darsi. È sicuramente una variante, ma una chiara mancanza di volontà da parte della serie di approfondire il suo passato ci fa pensare che ci sia ancora dell’altro da scoprire…

Non le piaceva essere chiamata “Loki”, e la ragione di ciò è destinata ad essere affrontata in qualche modo. Forse è stata creata da un’altra versione del Dio dell’Inganno – che si allineerebbe con il ruolo di Incantatrice nei fumetti… Questo è ciò che la rende una variante? La decisione della TVA secondo cui Sylvie non merita di esistere, sarebbe più che sufficiente per spiegare perché odia i Custodi del Tempo, anche se lo stesso si potrebbe dire se fosse davvero una Loki. Dobbiamo aspettare e vedere… 

La sessualità del Dio dell’Inganno

Uno dei momenti più importanti del terzo episodio arriva quando Loki rivela di essere bisessuale, qualcosa che molti fan speravano di vedere nel MCU da diversi anni. Non abbiamo mai visto il Dio dell’Inganno avere un interesse amoroso in questo universo condiviso, ma se una seconda stagione della serie si farà, allora le cose potrebbero ambiare.

Ad ogni modo, nel terzo episodio apprendiamo che Loki ha amato sia uomini che donne nel suo passato, e anche se non ha mai trovato la vera felicità con nessuno, pare che sia comunque ancora aperto alla cosa. I Marvel Studios hanno ancora molta strada da fare in termini di rappresentanza e inclusione, ma questo è indubbiamente un passo nella giusta direzione e una rivelazione da cui speriamo vengano tratti degli spunti interessanti a livello tematico…

La verità sulla TVA

Una delle più grandi rivelazioni in questo terzo episodio arriva quando Sylvie menziona casualmente che gli agenti della TVA sono tutti Varianti. Mentre Mobius è stato chiaramente portato a credere di essere stato creato dai Custodi del Tempo, la verità è molto più oscura: sembra che a queste varianti siano stati tolti i ricordi e, in seguito, che siano stati sottoposti al lavaggio del cervello per lavorare al servizio della compagnia.

È tutto un po’ contorto, e lo diventa ancora di più quando apprendiamo che il giovane agente rapito dalla variante Loki è stato al loro servizio per centinaia di anni, nonostante una volta avesse avuto una vita normale sulla Terra. Il Dio dell’Inganno è visibilmente sconvolto dal fatto che i membri della TVA non conoscano la verità, e visto che ora ha formato una specie di legame con Mobius, potrebbe decidere di porsi come obiettivo della sua missione quello di mettere le cose in chiaro e abbattere i Custodi del Tempo.

Un Multiverso di varianti

Stiamo iniziando a ricevere qualche informazione in più su cosa significa essere una variante nel MCU, e poiché la TVA ne è piena… beh, questo spiegherebbe perché ci sia un Multiverso pieno di versioni alternative degli eroi e dei cattivi con cui abbiamo familiarizzato negli ultimi anni.

Anche se non ci aspettavamo che personaggio del calibro di Captain Carter o Electro fossero “varianti”, l’idea apre sicuramente la porta a molte opportunità in termini di narrazione. Se la TVA può controllare un’intera organizzazione composta da queste versioni alternative di coloro che sono usciti dalla sacra linea temporale, è probabile che il Multiverso non andrà in pezzi se si permetteranno a linee temporali diverse di coesistere. Ad ogni modo, è chiaro che gli eventi di Loki prepareranno il terreno per l’introduzione di ciò che vedremo in relazione a questo concetto in What If?, Spider-Man: No Way Home e Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

Una storia d’amore tra Loki… e Loki?

Quando Sylvie tenta di incantare Loki, c’è un momento stranamente toccante che molti fan hanno già ipotizzato potrebbe portare a una storia d’amore tra le varianti. È una bella idea e sarebbe divertente da esplorare nei prossimi episodi. Tuttavia, non possiamo fare a meno di chiederci se in quella scena ci sia qualcosa di più…

Nei fumetti, Sylvie è stata creata proprio dal Dio dell’Inganno, quindi cosa succederebbe se, nella sua linea temporale, fosse anche il suo padre adottivo? Sarebbe un bel colpo di scena e il motivo per cui non le piace essere chiamata “Loki” potrebbe essere finalmente giustificato, perché le riporterebbe alla memoria alcuni ricordi sconvolgenti circa la sua morte. Potrebbe anche essere stata creata dalla TVA, e a questo punto sarebbe lecito chiedersi se Richard E. Grant non possa interpretare un Loki che ha avuto un lieto fine, e che alla fine è stato spazzato via proprio dai Custodi del Tempo…

Doctor Strange come Indiana Jones? Elizabeth Olsen commenta il paragone

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Michael Waldron, sceneggiatore di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, aveva paragonato il personaggio di Stephen Strange a quello di Indiana Jones. Ora, in merito alla questione, è intervenuta Elizabeth Olsen, che nel sequel sarà ancora una volta Wanda Maximoff.

Parlando con Vanity Fair, l’attrice ha spiegato che il sequel di Doctor Strange sarà più di un classico film patinato di Indiana Jones, mentre in relazione alla definizione di Waldron secondo cui Stephen Strange sarebbe un “Indiana Jones col mantello”, Olsen ha ribadito che il supereroe Marvel ha cose molto più oscure con cui dover fare i conti… I commenti dell’attrice tengono ovviamente conto anche dello stile del regista Sam Raimi, che in passato, ad esempio, aveva portato una versione molto più cupa di Spider-Man sul grande schermo rispetto a quella del MCU.

“Penso che sia più spaventoso di Indiana Jones. Penso che sembri decisamente più un film di Sam Raimi”, ha spiegato Olsen. “Forse era quello l’obiettivo, ma credo che sia diventato qualcosa di più oscuro… decisamente. Non come i lavori western di Raimi… Piuttosto quella sensazione tipica dei suoi film horror, di costante paura… di come è in grado di giocare con la macchina da presa per rendere il pubblico ancora più ansioso. Penso che sia molto più di un classico film patinato di Indiana Jones. Amo Indiana Jones, ma sento che questo film ha qualcosa di più oscuro…”

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

James Gunn provò a realizzare un remake de Il mostro della laguna nera

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James Gunn ha rivelato di aver scritto un pitch per una nuova versione de Il mostro della laguna nera, il celebre horror/sci-fi del 1954 diretto da Jack Arnold, girato in bianco e nero in formato stereoscopico e considerato, oggi, un vero e proprio cult.

Il film originale racconta la storia di un gruppo di scienziati che si imbatte in una laguna rimasta immutata sin dalla preistoria, in cui si nasconde un ibrido metà pesce e metà uomo. La pellicola fu un grande successo, dando vita a ben due sequel (La vendetta del mostro del 1955 e Il terrore sul mondo del 1956).

Ora ComicBook ha riportato una storia Instagram di James Gunn, in cui il regista e sceneggiatore, rispondendo alla domanda di un fan, ha rivelato di aver provato a realizzare un nuovo adattamento de Il mostro della laguna nera. Gunn ha spiegato di aver provato a lanciare l’idea del remake subito dopo l’uscita de L’alba dei morti viventi di Zack Snyder nel 2004 (di cui ha curato la sceneggiatura). Tuttavia, la Universal rifiutò il suo pitch.

Nel corso degli anni, numerosi sono stati i tentativi di riportare la storia de Il mostro della laguna nera sul grande schermo. Da John Landis nel 1982, a John Carpenter nel 1992, passando per Ivan Reitman nel 1996, fino ad arrivare a Guillermo del Toro nel 2002, numerosi celebri registi hanno provato a realizzare nuova versione del classico degli anni ’50. Tuttavia, nessuno di questi progetti si è mai concretizzato.

In tempi più recenti, quando la Universal puntava alla realizzazione di un nuovo Monster Universe (passato brevemente alla storia come Dark Universe), si parlò di un reboot de Il mostro della laguna nera ad opera degli sceneggiatori Jeff Pinkner e Will Beall. Purtroppo, anche questo progetto non ha mai visto la luce.

The Witcher 2: teaser promo “Geralt”

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The Witcher 2: teaser promo “Geralt”

Netflix ha diffuso il primo teaser promo di The Witcher 2, l’attesa seconda stagione della serie fantasy The Witcher, basata sull’omonimo franchise videoludico. La serie è stata girata in 15 diverse località del Regno Unito e ha visto il coinvolgimento di 89 membri del cast, circa 1.200 membri della troupe e tantissimi nuovi mostri.

The Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo destino. La storia dei destini intrecciati di tre individui nel vasto mondo de Il Continente, dove umani, elfi, witcher, gnomi e mostri combattono per sopravvivere e dove il bene e il male non sono facilmente identificabili.

The Witcher 2, la trama

Nella seconda stagione di The Witcher, convinto che Yennefer sia morta nell’epica battaglia di Colle Sodden, Geralt di Rivia porta Ciri nel luogo più sicuro che conosce, la sua casa d’infanzia, Kaer Morhen. Mentre i re, gli elfi, gli umani e i demoni del Continente lottano per la supremazia fuori dalle sue mura, Geralt di Rivia deve proteggere la ragazza da qualcosa di molto più pericoloso: il misterioso potere dentro di sé.

Loki: cosa sappiamo sull’identità del personaggio di Sophia Di Martino

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL TERZO EPISODIO DI LOKI!!!

Il terzo episodio di Loki ha confermato che la variante non è esattamente la “Lady Loki” dei fumetti. Piuttosto, quel personaggio è stato in qualche modo “combinato” con un altro, ossia Sylvie Lushton, la seconda Incantatrice. Screen Rant ha raccolto tutto quello che c’è da sapere sul personaggio interpretato da Sophia di Martino:

Alcune precisazioni

Nei fumetti, il personaggio di Lady Loki è stato creato come parte della run seminale “Thor” di J. Michael Straczynski e Olivier Coipel, iniziata nel 2007. In quella serie, Thor ripristinò gli Asgardiani dopo l’ultimo Ragnarok, scoprendo che gli dei non potevano veramente morire finché vivevano nei cuori, nelle menti e nelle anime dei mortali. Sfortunatamente per il Dio del Tuono, lo spirito di Loki è stato in grado di creare alcune contorte circostanze in cui si è impossessato del corpo dell’amante di Thor, Sif. Questa nuova incarnazione di Loki affermò di essersi lasciata alle spalle le sue intenzioni malvagie, diventando nota, appunto, come Lady Loki.

Fondamentalmente, Lady Loki era la stessa anima che possedeva una nuova forma, come dimostrato quando ha iniziato a minare il dominio di Thor sulla nuova Asgard, arrivando persino a stringere un’alleanza con il Dottor Destino. Sebbene Lady Loki non sia durata a lungo, e Sif sia stata ripristinata nel proprio corpo, da allora il personaggio è tornato in altre storie che hanno confermato che la versione Marvel Comics di Loki è gender fluid.

Quando Sophia Di Martino ha fatto il suo debutto nel secondo episodio di Loki, è stato subito chiaro che la Marvel stava adottando un approccio molto diverso. Piuttosto che lo stesso vecchio Loki, si tratta di una variante proveniente da un’altra linea temporale, una che sembrava persino possedere un diverso set di poteri rispetto al cattivo tradizionale. Inoltre, visivamente, non assomigliava per niente alla Lady Loki dei fumetti: Di Martino ha persino tinto i suoi capelli di biondo per la parte. Il terzo episodio di Loki ha confermato ciò che molti sospettavano, e ciò che il personaggio è una sorta di incrocio tra Lady Loki e Sylvie Lushton, la seconda Incantatrice.

L’origine dei poteri di Sylvie Lushton

Nei fumetti, l’origine di Sylvie Lushton è rimasta un mistero per parecchio tempo. Lei stessa credeva di essere semplicemente una normale ragazza umana che si era svegliata un giorno con poteri magici, decidendo di usarli per diventare un supereroe e definendosi la seconda Incantatrice. In realtà, però, era un essere magico che era stato creato da Loki come parte dei suoi piani per tendere trappole a tutte le squadre che si chiamavano “Avengers”.

Il suo piano per Sylvie era che si sarebbe unita ad una qualsiasi squadra di Giovani Vendicatori, diventando effettivamente la sua talpa al loro interno, con il Dio dell’Inganno che avrebbe effettivamente guardato il mondo attraverso i suoi occhi; nel frattempo, la sua personalità venne progettata per causare la massima quantità di conflitto all’interno del gruppo. L’Incantatrice è stata ad un passato dall’unirsi ai Giovani Vendicatori, ma quando hanno appreso delle sue origini, si sono rifiutati di lasciarla rimanere nella loro base perché rappresentava un significativo rischio per la sicurezza. Questo rifiuto ferì profondamente Sylvie, che tuttavia rimase fedele alla sua inclinazione eroica, nonostante le continue tentazioni verso l’oscurità. Attualmente è scomparsa, essendo stata lanciata in un altro dei Dieci Regni dall’Incantatrice originale per avere l’opportunità di dimostrarsi degna del suo nome.

L’incantatrice è una maga straordinariamente potente, che potrebbe rivaleggiare con qualsiasi abitante di Asgard, originariamente concepita come compagna per Wiccan, uno dei membri dei Giovani Vendicatori. Le sue abilità sembravano aumentare di pari passo alla pratica della magia. Tuttavia, in “Fearless Defenders #9” si è effettivamente trovata testa a testa con Clea, la migliore allieva di Doctor Strange, anche se all’epoca non era in grado di gestire sia Clea che Strange contemporaneamente. Sylvie possiede tutti i tradizionali poteri magici dei fumetti: incantesimi, teletrasporto, trasmutazione, incantesimi di evocazione, deviazione di altri attacchi magici e telecinesi.

La versione di Sylvie in Loki

La Sylvie della serie Loki sembra essere molto diversa dalla versione a fumetti; piuttosto che una creazione di Loki, è in realtà una variante del Dio dell’Inganno proveniente da una linea temporale ramificata. È stata adottata, proprio come il tradizionale Loki, anche se ancora non sappiamo da chi; a quanto pare sua madre è morta quando era giovane, e mentre al Loki della prima timeline è stata insegnata la magia da sua madre Frigga, Sylvie ha studiato da autodidatta. Al momento ci sono diverse lacune nella sua storia, tanto da far sorgere il dubbio che, proprio come nei fumetti, Sylvie non sia in realtà chi dice di essere; la natura autodidatta dei suoi poteri desta più di un sospetto, esattamente come la versione a fumetti di Incantatrice, suggerendo che potrebbe effettivamente essere una pedina.

La magia di Sylvie sembra essere diversa da quella del Loki di Tom Hiddleston, in quanto si concentra sugli incantesimi che hanno a che fare con la mente. Sylvie, infatti, può possedere i corpi degli altri e usare la sua magia per sondare le menti delle persone e persuaderle a rivelarle ciò che vuole sapere. Quest’ultima tecnica richiede un contatto fisico diretto: le menti più forti possono resistervi, rendendo necessaria la creazione di scenari alternativi nelle loro menti per metterle a proprio agio. Inoltre, questa versione di Sylvie è anche una fenomenale combattente, che sconfigge senza il minimo sforzo un certo numero di agenti della Time Variance Authority; la sua abilità superano di gran lunga quelle del Loki della prima linea temporale.

Apparentemente Sylvie si è dedicata al rovesciamento sia dei Custodi del Tempo che della TVA. Il secondo episodio di Loki ha svelato, tramite Sylvie, che la TVA l’aveva già incontrata prima, cosa che spiegherebbe come è venuta a conoscenza della loro esistenza e come ha capito di poter saltare attraverso la linea temporale. Ha passato anni a mettere insieme un piano sofisticato per abbattere la TVA, solo che il suo piano fallì a causa dell’intervento di Loki…

Perché il MCU ha “combinato” Lady Loki e Sylvie?

Tutto ciò solleva naturalmente una domanda lecita: perché i Marvel Studios hanno deciso di “combinare” Lady Loki e la seconda Incantatrice, Sylvie Lushton, per creare il personaggio di Sophia Di Martino? La decisione è sorprendente, perché alla Marvel, in genere, piace usare un cattivo speculare: i poteri e il background di Sylvie sono molto diversi da quelli del primo Loki, cosa che potrebbe farla apparire come non adatta al ruolo di principale villain. La verità è che Sylvie non dovrebbe essere il vero cattivo di Loki; è più un personaggio secondario, una sorta di alleata antagonista, mentre a quanto pare sono la TVA e i suoi misteriosi Custodi del Tempo che fungono da veri nemici.

Nel frattempo, è ancora possibile che la Marvel intenda dare l’ennesima svolta, rivelando che Sylvie è in realtà una pedina creata da un altro Loki. È noto, infatti, che anche altre varianti del Dio dell’Inganno appariranno nello show, e considerate le lacune che ci sono nella sua storia, è molto probabile che Sylvie possa essere stata usata come uno strumento. Se sarà davvero così, la decisione della Marvel di usare il personaggio in questo ruolo si rivelerà ancora più intelligente. Si spera che nel quarto episodio venga rivelato di più, mentre Loki e Sylvie pensano a come uscire da Lamentis…

Scarlett Johansson per Tower of Terror, basato sull’omonima attrazione Disney

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In attesa dell’arrivo di Black Widow, arriva la notizia che Scarlett Johansson reciterà in Tower of Terror, film ispirato all’omonima attrazione presente nei parchi a tema Disney, a sua volta basata sull’idea della torre a caduta libera. Secondo quanto riportato da Collider, Johansson interpreterà la protagonista del film e sarà coinvolta nel progetto anche in qualità di produttrice attraverso la sua compagnia These Pictures. La sceneggiatura sarà scritta da Josh Cooley (autore dello script di Inside Out), mentre nessun regista è stato ancora ingaggiato (anche se l’intento della Casa di Topolino sarebbe quello di affidare il film ad un nome altisonante).

I dettagli sulla trama non sono stati ancora resi noti, ma in base alle caratteristiche dell’attrazione originale, è facile intuire che il film sarà un’avventura divertente con sfumature horror. Già nel 1997 venne realizzato un film per la tv basato su Tower of Terror, noto in Italia come Fantasmi da prima pagina e con protagonisti Steve Guttenberg e una giovanissima Kirsten Dunst.

Tower of Terror segnerà la terza produzione cinematografica basata su un’attrazione Disney, dopo il fortunato successo della saga di Pirati dei Caraibi con Johnny Depp e l’attesissimo Jungle Cruise con Dwayne Johnson e Emily Blunt, che arriverà nelle sale il prossimo mese. Ricordiamo che tra i prossimi progetti di Scarlett Johansson, oltre chiaramente a Black Widow, figura anche l’annunciato remake de La piccola bottega degli orrori, in cui dovrebbe recitare al fianco di Taron Egerton.

The Suicide Squad: l’ispirazione per il nuovo costume di Harley Quinn

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Lo sceneggiatore e regista James Gunn ha rivelato che il costume di Harley Quinn in The Suicide Squad è ispirato ad uno dei videogiochi più amati dai fan, ossia “Batman: Arkham City”.

Grazie anche alla performance di Margot Robbie, Harley Quinn è diventato uno dei personaggi più celebri del DCEU. Nell’ultimo trailer del film arrivato online di recente, abbiamo avuto modo di vedere il nuovo costume in pelle, rosso e nero, che la Mattacchiona sfoggerà nel film. Ora, è stato proprio Gunn ha confermare che quell’abito è ispirato all’universo dei videogiochi.

In un’intervista esclusiva con IGN, il regista ha affermato che la serie di videogiochi Arkham lo ha ispirato nella creazione del nuovo costume di Harley, qualcosa di molto lontano dalla celebre maglietta con la scritta “Daddy’s Lil’ Monster” che il personaggio indossava nel film di David Ayer. A quanto pare, Gunn ha fatto le sue ricerche per dare vita a qualcosa di totalmente diverso…

“La verità è che nel corso degli anni ho dato vita ad un’enorme mappa di diversi libri di Harley Quinn attraverso vari media. Tra questi, quello che mi è piaciuto di più è stato il look che Harley Quinn aveva nei giochi della serie Arkham. Il suo primo aspetto nel film si basa su questo.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Saverio Raimondo: intervista al doppitatore di Luca

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Saverio Raimondo: intervista al doppitatore di Luca

Saverio Raimondo è il vincitore del Premio Cinema e Parole al Figari Film Fest 2021. Il doppiatore presta la voce a Ettore Visconti, il bulletto contro cui si scontrano Luca e Alberto nell’ultimo film Pixar diretto da Enrico Casarosa: Luca.

Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, l’originale film d’animazione Disney e Pixar Luca è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico, Alberto, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto profondo: sono mostri marini di un altro mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.

Manchester by the Sea: trama, cast e curiosità sul film

Manchester by the Sea: trama, cast e curiosità sul film

Nei film il più delle volte i personaggi riescono a venire a patti con le cicatrici o i traumi che si portano dietro, voltando poi pagina verso una nuova vita. Nella realtà, però, raramente superare certi ostacoli è così semplice. Le ferite non spariscono mai del tutto e richiedono anni, se non un’intera vita, per essere metabolizzate. È proprio a partire dalla volontà di dar vita ad una storia che raccontasse questa difficoltà che il regista e sceneggiatore Kenneth Lonergan ha costruito quello che è ad oggi il suo capolavoro artistico, Manchester by the Sea (qui la recensione), uscito con gran successo in sala nel 2016.

All’interno di questo si parla di lutto, della difficoltà e del tempo che questo richiede per essere processato. Un tempo che il regista rende evidente attraverso una serie di potenti metafore, tra cui l’impossibilità di seppellire il defunto a causa del terreno invernale troppo freddo. Attraverso i dialoghi, il montaggio, il sonoro e diverse situazioni anche comiche, il regista riesce così a concretizzare un’opera delicata che permette davvero di identificarsi con il dolore del protagonista. Il suo non risolvere i propri conflitti al termine del film è quanto di più vicino alla realtà ci possa essere. Per questi motivi, Manchester by the Sea è stato tra i titoli più acclamati del suo anno.

Rivelatosi un grandissimo successo economico, il film ha guadagnato riconoscimenti in ogni dove, arrivando anche ad ottenere 6 nomination al premio Oscar e a vincere quello per la miglior sceneggiatura originale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Manchester by the Sea: la trama del film

Protagonista del film è Lee Chandler, un tuttofare che conduce una vita riservata e solitaria a Boston. Allontanatosi da tutto e tutti, egli si dimostra continuamente restìo a stringere un qualsiasi rapporto con quanti cercano di interagire con lui. Al massimo, si lancia in qualche improvvisa scazzottata nei pub, forse per il desiderio di provare ancora qualcosa. Un giorno, però, Lee si vede richiamato nella sua città natale, Manchester-by-the-Sea, dalla quale si era allontanato da tempo. Il motivo è la morte di suo fratello Joe, dovuta ad un attacco cardiaco. Nonostante egli non abbia nessuna voglia di tornare in quei luoghi, si vede costretto a farlo per organizzare il funerale del fratello.

Una volta in città, Lee inizia a scontrarsi con i fantasmi del suo passato, che non fanno altro che riaprire le vecchie ferite che lo hanno portato ad essere la persona apatica che è oggi. Con sua grande disapprovazione, Lee scopre di essere anche stato nominato tutore del figlio di Joe, l’irrequieto Patrick. Riluttante all’idea di fare da padre al ragazzo, egli inizia a cercare delle soluzioni, consapevole però di doversene nel frattempo prendere cura. Il rapporto che nascerà tra i due permetterà però ad entrambi di relazionarsi con quel dolore, ricercando non una soluzione quanto il principio di un percorso di rinascita.

Manchester by the Sea cast

Manchester by the Sea: il cast del film

Ad interpretare il complesso ruolo di Lee Chandler vi è l’attore Casey Affleck, il quale per la sua struggente interpretazione ha poi vinto il premio Oscar come miglior attore. Affleck si è confrontato a lungo con Lonergan circa le azioni di Lee, optando infine per un forte minimalismo che lasciasse trasparire il profondo dolore interno del personaggio. L’attore convinse inoltre il regista a tenere nel film diverse scene da lui giudicate fondamentali, come ad esempio quella della confessione di Lee. Alla fine, Affleck aveva raggiunto un livello tale di immedesimazione con Lee, da scoppiare realmente a piangere durante la scena del funerale. Il regista decise di tenere poi questa sua reazione nel montaggio finale del film.

Accanto ad Affleck, nei panni del giovane Patrick, vi è l’attore Lucas Hedges. Pur vantando diverse precedenti esperienze recitative, fu proprio questo ruolo a consacrarlo definitivamente, portandolo anche ad essere nominato come miglior attore non protagonista agli Oscar. Hedges, che conosceva Lonergan sin da bambino, dovette superare diversi provini per ottenere la parte. Egli si preparò poi alle scene più emotive evitando ogni contatto e comunicazione con altre persone per diverse ore, sviluppando un senso di solitudine. Ad interpretare Randi Chandler, ex moglie di Lee, vi è invece la candidata all’Oscar Michelle Williams, che compare in realtà nel film solo per pochi minuti. Kyle Chandler è invece Joe, il fratello di Lee e padre di Patrick.

Manchester by the Sea: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Manchester by the Sea è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 23 giugno alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

The Jackal ospiti del BCT Festival di Benevento

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The Jackal ospiti del BCT Festival di Benevento

The Jackal sono stati tra gli ospiti del BCT Festival di Benevento. Ecco la nostra intervista a due dei membri del gruppo di comici napoletani: Ciro Priello e Fabio Balsamo.

Luca: a Monterosso le statue subacquee di Luca e Alberto

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Luca: a Monterosso le statue subacquee di Luca e Alberto

Per celebrare il film Disney e Pixar Luca, al largo di Monterosso (una delle località delle Cinque Terre in Liguria) sono state installate due statue subacquee ispirate ai personaggi di Luca e Alberto, i giovani mostri marini protagonisti del film disponibile in streaming in esclusiva su Disney+.

Realizzate da artigiani e ingegneri italiani, grazie all’unione di creatività e tecnologia, le statue subacquee alte 2 metri e mezzo sono state costruite con materiali ecosostenibili in vetroresina e dipinte con pittura color sabbia costituita da polvere di pietra naturale per rispettare l’habitat marino.

Luca, la recensione del film Pixar diretto da Enrico Casarosa

Le statue, posizionate ancora per qualche giorno a una profondità di 5 metri sotto il livello del mare a poca distanza dalla riva della spiaggia di Monterosso, sono già diventate un’attrazione per gli amanti dello snorkeling.

La trama di Luca, film Pixar

Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, l’originale film d’animazione Disney e Pixar Luca è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico, Alberto, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto profondo: sono mostri marini di un altro mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.

Penguin Bloom, il trailer. Al cinema dal 15 luglio

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Penguin Bloom, il trailer. Al cinema dal 15 luglio

Penguin Bloom è diretto da Glendyn Ivin con l’attrice due volte candidata all’Oscar Naomi Watts nel ruolo della protagonista, insieme ad Andrew Lincoln, uno dei protagonisti dell’iconica serie tv The Walking Dead e l’attrice due volte candidata all’Oscar Jacki Weaver.

Il film è ispirato alla storia vera di Sam Bloom e della sua famiglia, tratto dal bestseller venduto in tutto il mondo «PENGUIN BLOOM – L’uccellino che salvò la nostra famiglia» di Bradley Trevor Greive, racconta l’emozionate storia di una famiglia che in un momento di grande difficoltà, grazie all’incontro empatico con un piccolo di gazza ferito, ritrova la speranza e la gioia.

La trama di Penguin Bloom

La vita di Sam (Naomi Watts) e quella della sua famiglia sono cambiate da quando un incidente l’ha costretta a vivere su una sedia a rotelle.  L’incontro inaspettato con un piccolo di gazza ferito, di cui Sam comincia a prendersi cura, la aiuta a trovare conforto e ad uscire dallo stato di depressione permettendole di trovare la speranza e il coraggio di vivere ancora.

Penguin Bloom racconta la straordinaria storia vera di guarigione e rinascita di una donna che, grazie all’amore della sua famiglia e ad un uccellino, riscopre la gioia e la vitalità.

Penguin Bloom arriva al cinema dal 15 luglio, preceduto da due giorni di anteprima il 2 e il 3 luglio in occasione delle Notti Bianche del Cinema, ideate e curate da Alice nella Città.

Harrison Ford infortunato sul set di Indiana Jones 5

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Harrison Ford infortunato sul set di Indiana Jones 5

Harrison Ford si è infortunato sul set di Indiana Jones 5, cosa che ha richiesto all’attore una pausa dalle riprese del film che lo vede tornare nei panni dell’archeologo più famoso del cinema. James Mangold, intanto, continuerà le riprese del film a Londra.

Harrison Ford infortunato sul set di Indiana Jones 5

“Nel corso della prova di una scena di lotta, Harrison Ford si è fatto male alla spalla – dichiara un portavoce della Disney – la produzione del film continuerà mentre si provvederà a fornire all’attore il trattamento necessario, e il programma delle riprese sarà riconfigurato in base alle necessità nelle prossime settimane.”

La produzione di Indiana Jones 5 è cominciata all’inizio del mese nel Regno Unito, i dettagli sul film non sono stati ancora diffusi, a parte il fatto che Ford riprenderà il ruolo del titolo, a 78 anni, e che nel cast ci sono anche Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen.

Fonte: Variety

Boys, il poster e il trailer del film di Davide Ferrario

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Boys, il poster e il trailer del film di Davide Ferrario

Boys di Davide Ferrario aprirà la 67° edizione del Festival di Taormina. Nel cast del film Neri Marcorè, Marco Paolini, Giovanni Storti e Giorgio Tirabassi, con le musiche originali di Mauro Pagani. Boys è prodotto da LIONELLO CERRI e CRISTIANA MAINARDI, una produzione LUMIÈRE & CO. con RAI CINEMA.

La trama di Boys

Joe, Carlo, Bobo e Giacomo sono amici da sempre, ciascuno con la propria vita e i propri problemi, ma uniti da un autentico legame e dalla passione che li aveva fatti incontrare: la musica. The Boys, questo il nome della band, avevano avuto un fulmineo successo negli anni Settanta. Nella loro routine – tra vicende amorose e personali – irrompe una possibilità che li porta in un nuovo viaggio: dovranno fare i conti con i sogni e le ambizioni di un tempo e il mondo di oggi, ma ancora di più scopriranno il senso della loro amicizia.

Il film sarà presentato a Taormina il 27 giugno e sarà in sala il 1° luglio.

Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto al cinema dal 26 Agosto

Uscirà al cinema il 26 Agosto Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, il secondo capitolo della commedia campione d’incassi e Biglietto d’Oro del 2018 diretta da Riccardo Milani con protagonisti Paola Cortellesi e Antonio Albanese. “Tante cose sono più importanti di un film, anche se, in certi momenti, poche cose possono diventare importanti quanto un film.  Gatto torna al cinema e io sono felice quanto lui e quanto il suo pubblico che lo aspettava.  Buona ripartenza a tutti. E arrivederci a Coccia di Morto…” ha dichiarato il regista Riccardo Milani.

Massimiliano Orfei, Amministratore Delegato di Vision Distribution, ha detto: “E’ per Vision motivo di orgoglio aver co-prodotto e poter distribuire Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto nelle sale italiane. La distribuzione del film, nei nostri obiettivi, rappresenta il grande evento cinematografico che decreterà il ritorno in sala del grande pubblico e la vera ripartenza del mercato. Con l’uscita di Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto il 26 agosto, il grande cinema popolare italiano si prende finalmente una data che è stata sempre appannaggio dei grandi blockbuster hollywoodiani, in uno dei periodi tradizionalmente più ricchi dell’intera stagione distributiva. È un’operazione che ha tutti i numeri per cambiare in modo permanente i modelli distributivi e il suo successo è fondamentale non solo per Vision, per i produttori e per il film, ma per le prospettive di crescita dell’intera industria nazionale. Il nostro ringraziamento va a Riccardo, Paola e Antonio, a Mario Gianani e alla Wildside, a tutta la straordinaria squadra che ha realizzato il film”.

Mario Gianani, Amministratore Delegato della Wildside, società del gruppo Fremantle, ha detto: “Questo è per noi il film della ripartenza e non solo in senso commerciale. Grazie a Riccardo Milani, Paola Cortellesi e Antonio Albanese – insieme con Vision – vogliamo restituire al pubblico la solida spensieratezza che questo film saprà regalarci. Farlo d’estate, in un momento tradizionalmente appannaggio dei film americani, è una sfida che, siamo sicuri,Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, saprà cogliere”.

Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video.  Nel cast, accanto a Cortellesi e Albanese, tornano Sonia Bergamasco e Claudio Amendola.  Il cast si arricchisce con la presenza di Luca Argentero e Sarah Felberbaum.

La sceneggiatura è firmata da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi e Riccardo Milani. La fotografia è di Saverio Guarna, la scenografia di Maurizia Narducci, i costumi di Alberto Moretti, il montaggio di Patrizia Ceresani e Francesco Renda.  Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto sarà distribuito in Italia e nel mondo da Vision Distribution.

Yaya e Lennie – The Walking Liberty: il trailer del nuovo film di Alessandro Rak

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Ecco il trailer di Yaya e Lennie – The Walking Liberty, il nuovo film di Alessandro Rak. Prodotto da Mad Entertainment con Rai Cinema, il film si avvale delle voci di Ciro Priello, Fabiola Balestriere, Lina Sastri, Francesco Panofino, Massimiliano Gallo, Tommaso Ragno e Fabrizio Botta.

Yaya e Lennie – The Walking Liberty – la trama

In seguito a un misterioso sconvolgimento, il mondo come lo conosciamo oggi è finito. La natura si è ripresa prepotentemente il pianeta e ora la giungla riveste tutta la terra.   Dalle macerie del mondo che fu, una nuova società sta cercando di risorgere. Si tratta de “L’Istituzione”, i cui adepti cercano di ripristinare l’ordine precostituito imponendo al popolo libero della giungla il loro concetto di diritto. Ma c’è chi si oppone con forza al loro processo di “civilizzazione”: i dissidenti stanno preparando la loro rivoluzione! Questa è la storia di due spiriti liberi che vogliono trovare il loro posto nel mondo. Yaya, una ragazza dal carattere ruvido e dallo spirito indomito e Lennie, un giovane uomo alto più di due metri e affetto da un ritardo mentale. Uniti da un legame profondo si prendono cura l’uno dell’altro cercando di non farsi portar via l’unica ricchezza che gli è veramente rimasta: la loro libertà.

Locarno Film Festival: l’animazione italiana protagonista in Piazza Grande

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Tra le opere in prima mondiale scelte per festeggiare i 50 anni di Piazza Grande, ci sarà l’atteso nuovo film del pluripremiato regista di animazione Alessandro RakYaya e Lennie The Walking Liberty, in programma il 12 agosto. Un grande momento di arte e fantasia per ripensare alle urgenze ambientali e ai valori sui quali si fonda la nostra società per un rilancio di Piazza Grande come luogo di riflessione e condivisione collettiva.

Un inno alla libertà – dichiara Alessandro Rak  perché la libertà è la premessa di ogni sana scelta di vincolo amoroso oltre che l’unica via che non porti all’ovvio e all’inesorabile. Un inno al passeggio, al viaggio, al paesaggio, che sono il respiro di ogni pensiero sano. Un inno al verde, che è vita e speranza”. Alessandro Rak con la sua nuova opera YYaya e Lennie – The Walking Libertyy, porterà al Locarno Film Festival il suo immaginario poetico e coraggioso, che lo ha consacrato come uno dei talenti più innovativi del cinema d’animazione, grazie a lavori come L’arte della felicità (2013) che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Best Eruopean Animated Film agli European Film Awards 2014 e Gatta Cenerentola (2017) vincitore di due David di Donatello.Le immagini di Yaya e Lennie – The Walking Liberty entreranno in risonanza con quanto è stato vissuto a livello globale nell’ultimo biennio: Yaya e Lennie sono i protagonisti che si muovono in un futuro apocalittico, in cui Napoli e il mondo intero si sono  trasformati, a causa di una serie di catastrofi ecologiche, in una foresta impenetrabile. Nella giungla del nuovo mondo, tramite la storia di due ragazzi, si rimetteranno in discussione i valori sui quali dovrà reggersi una (nuova) civiltà. Il film prodotto da Mad Entertainment con Rai Cinema uscirà nelle sale per Nexo Digital.

Il direttore artistico del Locarno Film Festival, Giona A. Nazzaro: “Un’avventura fantascientifica, ecologista e post apocalittica come un incrocio fra Mad Max e Blues Metropolitano. La conferma del talento creativo e visionario di Alessandro Rak. Un’opera innovativa e poetica, ricca di emozioni, guidata dallo spirito di Charlie Chaplin e John Steinbeck. Una visione profondamente umanista in perfetta sintonia con le urgenze ambientali. E, soprattutto, un film che si segnala da subito come un passo da gigante importantissimo per l’animazione Made in Italy e non solo.

Piazza Grande festeggia 50 anni

Con la 74esima edizione del Locarno Film Festival, la Piazza Grande, luogo divenuto  simbolo imprescindibile e iconico della manifestazione, compie 50 anni (1971-2021), confermando la forza di questo grande schermo e di questa sala a cielo aperto che per questa edizione potrà ospitare fino a 5’000 spettatori ogni sera.

Il programma di Piazza Grande, così come quello dell’edizione Locarno74, verrà comunicato il 1° luglio. Nel frattempo, è già possibile accreditarsi o abbonarsi tramite il nostro sito.

Becoming Maestre: un trampolino di lancio per una nuova generazione di professioniste

Mentoring di alto livello e accesso al lavoro per una nuova generazione di talenti femminili dietro la macchina da presa: sono questi i due obiettivi che animano “Becoming MaestreUn trampolino di lancio per una nuova generazione di professioniste nel cinema e nella serialità”, l’iniziativa ideata e sviluppata da Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e Netflix che viene annunciata e parte oggi.

Becoming Maestre intende offrire un percorso di tutoraggio di alto livello a venti candidate under 35 che aspirano a diventare registe, direttrici della fotografia, montatrici, montatrici del suono e/o foniche di mix. Al termine del percorso, quattro di loro avranno la possibilità di ricevere una proposta di lavoro come assistenti su un film o serie Tv italiana in cui Netflix è coinvolta.

La selezione delle candidature, che aprono oggi sul sito https://becomingmaestre.daviddidonatello.it/,  sarà affidata a una giuria d’eccezione composta da Maestre e Maestri del cinema, che hanno vinto e/o ricevuto candidature ai Premi David di Donatello, nel dettaglio: Daniela Bassani, Luca Bigazzi, Esmeralda Calabria, Francesca Comencini, Ivan Cotroneo, Daria D’Antonio, Walter Fasano, Francesco Tumminello. A loro si aggiungeranno – per le fasi di selezione – Piera Detassis e Francesca Cima.

Le Maestre e i Maestri componenti la giuria saranno poi anche mentori d’eccezione di Becoming Maestre e accompagneranno le venti allieve selezionate (cinque per ambito professionale) lungo tutto il loro percorso, della durata – non full time – di circa 6 mesi e che prevederà:

  • Sessioni di tutoraggio individuale e workshop di tutoraggio di gruppo (per ambito professionale), nelle quali le allieve avranno la possibilità di approfondire e sviluppare le competenze specifiche nella propria professione confrontandosi con le Maestre e i Maestri della propria disciplina;
  • Masterclass collettive, che consentiranno alle allieve sia di approfondire la conoscenza dei mestieri che compongono la filiera della produzione cinematografica e seriale sia di fare rete, conoscendosi e interagendo tra loro, con la squadra di mentori e con altre grandi figure professionali del cinema e della serialità.

Importanti personalità del cinema e della serialità, italiane e internazionali, infatti parteciperanno a queste sessioni collettive, portando la loro preziosa testimonianza alle allieve di Becoming Maestre.

Il programma delle masterclass comprenderà anche sessioni di coaching con esperti specializzati nella formazione per aiutare le allieve ad acquisire o affinare skill complementari ma importanti che vanno da come presentare un progetto al gestire al meglio le collaborazioni e il lavoro di squadra.

Al termine del percorso, la giuria selezionerà quattro allieve (una per ambito professionale) a cui verrà fatta una proposta di lavoro come assistente su una produzione italiana in cui Netflix è coinvolta (film o serie Tv).

“Il tema del gender gap e della rappresentanza femminile” dice Piera Detassis, “è uno dei nodi centrali del progetto d’innovazione del David di Donatello e ho avuto la fortuna, in questi tre anni, di poter contare su collaboratori e collaboratrici giovani e sensibili ai temi della diversity e della sostenibilità e un Consiglio Direttivo aperto al cambiamento. I piccoli ma determinanti passi fatti su questa strada ci hanno portato fino all’incontro con Netflix, e con il suo team straordinario di donne, su tutte Tinny Andreatta, che ha intuito nel nostro piccolo progetto Maestre la possibilità di uno sviluppo comune alla ricerca di nuove professionalità femminili da scoprire, formare e sostenere. Uno straordinario incontro che risponde alla vocazione vera dell’Accademia dei David, celebrare, ma soprattutto promuovere, formare, rilanciare nel mondo il talento italiano più innovativo. Una nuova opportunità, in piena sintonia con i cambiamenti in atto nella società, con la necessaria politica di genere e con l’esigenza di dare sempre più voce e più opportunità di lavoro alle donne. Siamo orgogliose/i che Netflix abbia scelto in Italia l’Accademia dei David come partner per questa nuova avventura. Come dice il titolo, Becoming Maestre è un punto d’inizio, non d’arrivo”.

“Veder partire Becoming Maestre oggi ci riempie di grande gioia e siamo estremamente felici di aver concepito e sviluppato questo progetto insieme ad Accademia del Cinema Italiano che, con la sua presidente, si fa da tempo portavoce della necessità e dell’importanza di sostenere e dare spazio alle voci e al talento femminili nella nostra industria.  E proprio il ciclo di masterclass – chiamate Maestre – dedicate ai mestieri del cinema al femminile, è stato il punto di partenza e l’ispirazione per questo progetto” dichiara Tinny Andreatta, Vice Presidente delle Serie Originali italiane di Netflix. “Becoming Maestre vuole essere un ulteriore segno concreto di quanto importante sia per Netflix contribuire all’ecosistema creativo italiano e al contempo del nostro impegno, in Italia come nel resto del mondo, verso una industria più inclusiva, varia ed egualitaria. Il nostro pubblico desidera vedere la propria vita riflessa nelle storie che raccontiamo; questa varietà e diversità di sguardi sono realizzabili solo se solo se all’inclusione nelle storie che portiamo sullo schermo corrisponde un’inclusione in chi queste storie le realizza”.

Becoming Maestre è una iniziativa sviluppata come parte del Fondo Netflix per la creatività inclusiva, il fondo globale istituito da Netflix che da quest’anno e per i prossimi 5 anni investirà 20 milioni di dollari annuali nella creazione di opportunità più inclusive dietro la macchina da presa e che, per il 2021, ha previsto di investire i primi 5 milioni di dollari in programmi volti a identificare donne di talento emergenti in tutto il mondo, fornendo loro il training necessario e aiutandole a trovare posti di lavoro.

  • Per partecipare a Becoming Maestre è possibile inviare la propria candidatura da oggi e fino al 31 luglio 2021 registrandosi al sito https://becomingmaestre.daviddidonatello.it/
  • Tutti i dettagli sui requisiti richiesti per partecipare alla selezione, sui materiali da inviare ed in generale tutte le informazioni sull’iniziativa sono disponibili nel bando presente sul sito: https://becomingmaestre.daviddidonatello.it/
  • L’elenco delle venti candidate selezionate sarà reso noto durante il mese di ottobre sul sito https://becomingmaestre.daviddidonatello.it/.
  • Le sessioni di tutoraggio individuale, i workshop di tutoraggio per categoria e le masterclass collettive si svolgeranno indicativamente tra novembre 2021 e aprile 2022.
  • Tenendo conto dell’attuale situazione sanitaria, il percorso di formazione è al momento previsto di tipo ibrido con sessioni online e alcune sessioni in presenza per favorire il networking e lo scambio di esperienze tra le candidate dei vari ambiti professionali e le Maestre e i Maestri. Valutazioni più puntuali saranno fatte sulla base della situazione nel corso dello svolgersi delle attività e del programma.
  • I nominativi delle quattro candidate che riceveranno una proposta di lavoro come assistenti per un film o serie Tv italiana in cui Netflix è coinvolta saranno resi noti ad aprile 2022 sul sito  https://becomingmaestre.daviddidonatello.it/

Fast & Furious 9: una vera e propria car-neficina nel nuovo video

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In attesa del nono capitolo della saga Fast & Furious di Universal Pictures, un nuovo spettacolare video dal backstage di Fast & Furious 9 con tutte le acrobazie degli stuntman (e delle auto distrutte).

Il Dom Toretto di Vin Diesel sta conducendo una vita tranquilla fuori dal giro, con Letty e suo figlio, il piccolo Brian, ma sanno che il pericolo è sempre in agguato al di là del loro pacifico orizzonte. Questa volta, una nuova minaccia costringerà Dom a confrontarsi con i peccati del suo passato, se vuole salvare coloro che più ama. La sua squadra si riunisce nuovamente per fermare un complotto a risonanza mondiale guidato dal più abile assassino e pilota ad alte prestazioni che abbiano mai incontrato: il fratello rinnegato di Dom, Jakob (John Cena, l’imminente The Suicide Squad).

https://youtu.be/9mBtH_wFql0

Fast & Furious 9 vede il ritorno alla regia di Justin Lin, che ha diretto il terzo, il quarto, il quinto e il sesto capitolo della saga, quando cioè è diventata un successo globale. L’azione sfreccia in tutto il mondo, da Londra a Tokyo, dall’America centrale a Edimburgo, e da un bunker segreto in Azerbaigian alle strade brulicanti di Tblisi. Lungo la strada, i vecchi amici risorgeranno, i vecchi nemici torneranno, la storia verrà riscritta, e il vero significato della famiglia verrà messo alla prova come mai prima d’ora.

Tornano a recitare nel film Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Chris “Ludacris” Bridges, Jordana Brewster, Nathalie Emmanuel e Sung Kang, al fianco delle attrici premiate con l’Oscar Helen Mirren e Charlize Theron. Fanno parte del cast di Fast & Furious 9 anche la superstar premio Grammy, Cardi B, nei panni del nuovo personaggio del franchise Leysa, una donna legata al passato di Dom, e il re del Reggaeton, Ozuna, in un ruolo cameo.

Fast & Furious 9 è prodotto da Neal H. Moritz, Vin Diesel, Jeff Kirschenbaum, Joe Roth, Justin Lin, Clayton Townsend e Samantha Vincent.

Jodorowsky’s Dune, al cinema dal 26 agosto

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Jodorowsky’s Dune, al cinema dal 26 agosto

Valmyn in collaborazione con Wanted Cinema è lieta di presentare nei cinema a partire dal 26 agosto JODOROWSKY’S DUNE di Frank Pravich, l’affascinante documentario che esplora la genesi di una delle più grandi epopee del cinema mai esistita: l’adattamento del regista di culto Alejandro Jodorowsky del romanzo di fantascienza Dune di Frank Herbert, un film epico, la prima versione in assoluto su grande schermo del romanzo che avrebbe segnato un punto di svolta per il mondo cinematografico, ma che purtroppo non vide mai la luce e restò incompiuto.

JODOROWSKY’S DUNE documenta le peripezie e i retroscena di questo ambizioso progetto cinematografico fantascientifico tramite il racconto e i ricordi dello stesso Jodorowsky e l’animazione dei disegni preparatori originali del film realizzati da un gruppo artistico d’élite tra cui l’artista di fumetti francese Jean “Moebius” Giraud che ha illustrato gli storyboard, lo sceneggiatore Dan O’Bannon (Dark Star, Alien), l’artista HR Giger (Alien) e l’illustratore tascabile di fantascienza Chris Foss.

Dune, Jodorowsky commenta il trailer: “È tutto prevedibile”

Anche se il progetto non vedrà mai la piena realizzazione, il film resterà un vivido sogno nell’immaginazione dei suoi creatori e sarà di ispirazione per molti altri registi, ultimo in ordine di arrivo il regista candese Denis Villeneuve con la sua versione dell’omonimo film che verrà presentata fuori concorso alla 78a Mostra del Cinema di Venezia.

JODOROWSKY’S DUNE celebra il trionfo dell’arte e dell’immaginazione e dei sogni creativi di Jodorowsky. JODOROWSKY’S DUNE di Frank Pravich arriverà nei cinema italiani dal 26 agosto distribuito da Valmyn in collaborazione con Wanted Cinema e verrà presentato in anteprima nazionale alle Notti Bianche del Cinema del 2 e 3 luglio a Roma al Farnese Arthouse.

SINOSSI – Nel 1975, dopo il successo di El Topo e La montagna sacra, Alejandro Jodorowsky era il cineasta intellettuale più ricercato del mondo, aveva carta bianca e quello che voleva era realizzare il film più importante della storia del cinema, traendo spunto dai romanzi della saga di Dune di Frank Herbert. Il suo Dune doveva essere un film rivoluzionario in grado di cambiare la mentalità delle giovani generazioni fornendo nuovi modelli di riferimento. Per fare questo il regista aveva coinvolto un team incredibile che comprendeva i designer H.R. Giger, Moebius e Chris Foss, oltre all’esperto di effetti speciali Dan O’Bannon, le musiche dei Pink Floyd e attori come David Carradine, Mick Jagger, Salvador Dalì e Orson Welles.

JODOROWSKY’S DUNE

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