La Biennale di
Venezia annuncia che, grazie alla collaborazione con
l’ANEC – Associazione Nazionale Esercenti Cinema,
con la Rai Radio Televisione Italiana e
Rai Gold – Rai Movie, la cerimonia di
apertura della 77. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, che si svolgerà mercoledì 2 settembre 2020 in Sala
Grande (Palazzo del Cinema, Lido di Venezia), sarà
trasmessa in diretta nelle sale cinematografiche
italiane.
Il Presidente della Biennale,
Roberto Cicutto, dichiara: “Realizzare la Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica nelle date stabilite,
malgrado le difficoltà imposte dalla situazione, è il grande sforzo
che La Biennale ha deciso di fare per supportare l’arte
cinematografica e l’industria dell’audiovisivo. La nostra prima
preoccupazione è mettere tutti coloro che saranno al Lido in
condizione di vivere il festival nella massima sicurezza.
L’attuazione di tutte le misure necessarie, in collaborazione con
le autorità preposte, è il nostro dovere e compito principale.
Ma ancor più importante sarà il senso di responsabilità
di chi ci seguirà dal 2 al 12 settembre rispettando le norme
con coscienza, pazienza e con la consapevolezza di partecipare a
qualcosa di molto importante non solo per la riuscita della Mostra.
Non poteva mancare in questo contesto un segnale forte di supporto
alle sale cinematografiche. Grazie a chi ci ha proposto di portare
nelle sale la cerimonia di apertura e a chi lo sta rendendo
possibile”.
“L’iniziativa senza precedenti –
dichiara il Direttore della Mostra, Alberto
Barbera – nasce dal desiderio di offrire un gesto di
concreta solidarietà all’industria del cinema, così duramente
colpita dalla crisi generata dal Coronavirus e, in particolare,
all’esercizio cinematografico, elemento imprescindibile per la
conoscenza, la fruizione e la circolazione dei film. Senza la
visione collettiva che solo la sala può offrire nella sua
compiutezza, verrebbe a mancare qualcosa di essenziale e
costitutivo della nostra esperienza di spettatori a cui non
possiamo in alcun modo rinunciare”.
La trasmissione in diretta della
cerimonia di apertura sarà arricchita da un altro momento
straordinario e altrettanto importante: grazie alla disponibilità
dei produttori e della casa di distribuzione, le sale aderenti
all’iniziativa, previ accordi con 01 Distribution,
proietteranno in contemporanea con la presentazione a Venezia il
film di apertura fuori concorso, Lacci,
diretto da Daniele Luchetti e interpretato da
Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio
Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda
Caridi.
Alla realizzazione dell’iniziativa
contribuisce con il supporto tecnologico Cinemeccanica
SpA, partner tecnico della Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica e partner tecnico ufficiale
ANEC.
Vision Distribution e Indiana
Production sono lieti di annunciare che sono cominciate oggi, 21
agosto, le riprese di Tutti per 1 – 1 per
tutti di Giovanni Veronesi.
Con loro ci sarà ancora Federico
Ielapi, insieme a due nuovi personaggi, interpretati da Giulia
Michelini e Guido Caprino. A completare questo ricco cast: Anna
Ferzetti, Sara Ciocca, Giulio Scarpati, Davide Marotta,Massimiliano
Varrese, Luis Molteni, Ubaldo Pantani e Anna Bonasso.
Prodotto da Indiana e Vision
Distribution, con la collaborazione di Toscana Film Commission e
Toscana Promozione, TUTTI PER 1 – 1 PER TUTTI è scritto da Giovanni
Veronesi, Ugo Chiti, Giulio Calvani e Nicola Baldoni. Il direttore
della fotografia è Tani Canevari, la scenografia è affidata a Paki
Meduri e i costumi sono di Alessandro Lai.
Le riprese dureranno 8 settimane, si
svolgeranno in Toscana e si concluderanno a Roma.
Trai titoli ospitati nelle sale in
questi primi giorni di effettiva riapertura dopo circa sei mesi
dalla chiusura generale a causa dell’emergenza sanitaria mondiale,
c’è Una Sirena a Parigi, il nuovo film di
Mathias Malzieu che, dopo La meccanica del cuore, torna a portare sul
grande schermo un suo romanzo, scegliendo questa volta il live
action e cedendo all’animazione soltanto nel prologo e
nell’epilogo.
Una Sirena a Parigi, la trama
Tutto accadde nell’estate del 2016;
una pioggia torrenziale inonda le strade di Parigi, la Senna esonda
e la città è immersa in un’atmosfera apocalittica. I dispersi
aumentano di ora in ora mentre il fiume trascina con se detriti e
oggetti di ogni tipo. Gaspard Snow viene attratto da un canto
melodioso e seguendone il suono, scopre il corpo ferito di una
sirena adagiata sotto un ponte.
Decide di condurla a casa sua per
curarla ma nel frattempo lei svela a Gaspard il suo potere
misterioso; chiunque ascolti il suo canto cade vittima del suo
fascino e si innamora perdutamente di lei. É un incantesimo al
quale non può sottrarsi neanche Gaspard, così convinto di essere
immune all’amore.
Insieme troveranno il modo di
superare ogni oggettiva avversità dovuta alle loro diverse “nature”
e non ultimo, riusciranno a mettere in salvo il Floweberger, il
locale di arte e musica creato da Gaspard e situato a bordo di
un’imbarcazione ancorata lungo la Senna.
Una fiaba fuori dal
tempo
Questa recensione di Una
sirena a Parigi mette in evidenza in particolar modo la
bellezza della messa in scena che disorienta lo spettatore e lo
porta a spasso nel tempo. Mathias Malzieu adotta scenografia,
colori e costumi che ricordano gli anni ’50 e un cinema sognante,
che strizza l’occhio al musicarello e che sembra per questo sospeso
nel tempo. Sono molto poche le scene in cui abbiamo la percezione
di trovarsi ai nostri giorni, mentre tutte le scene ambientate in
casa di Gaspard, per le strade di Parigi e nel Flowerburger
sembrano venire da un passato incantato in cui una sirena ferita
sembra essere il più normale dei fenomeni e il fatto che si
innamori di un pescatore di sogni la più plausibile delle
rivelazioni.
Il film presenta delle debolezze
nello sviluppo dei personaggi che non hanno un vero e proprio arco
narrativo ma che si trovano più o meno nella stessa posizione di
partenza, a fine film, pur vivendo un cambiamento di dinamiche e
situazioni. L’alchimia tra Nicolas Duvauchelle e Marilyn Lima,
interpreti di Gaspard e della sirena Lula, è evidente, ma menzione
d’onore spetta a Rossy De Palma che con la sua incredibile presenza
scenica regala al film i suoi momenti eccentrici meglio
realizzati.
Un film tenero e sognante
Debole anche lo sviluppo
della storia relativa all’antagonista, la povera Milena
(Romane Bohringer) che, rimasta vedova del suo
amato marito, ucciso dal canto della sirena, dedica le sue energie
alla vendetta. Nonostante queste debolezze e qualche incertezza
tecnica soprattutto in fase di montaggio, Una Sirena a
Parigi gode di un’atmosfera sognante e di una tenerezza
che è propria di ogni storia dell’autore/regista e ne conferma la
poetica ingenua e genuina che ne ha caratterizzato il successo.
Una Sirena a Parigi
è una romantica storia d’amore interrazziale che si avvale di una
scenografia magica e di una location, la città delle luci, che si
conferma ancora uno dei posti più romantici del mondo (terraferma e
oceani compresi).
The
New Mutants sarà ambientato nell’universo degli
X-Men, ma
è stato già confermato che i piani per
i cameo dei personaggi di Charles Xavier e Tempesta sono stati
abbandonati all’inizio della produzione. È probabile che il film
conterrà comunque riferimenti ad altri personaggi di
quell’universo, ma adesso è stato il regista Josh
Boone a confermare che in scena del film poi scartata
avrebbe dovuto fare la sua apparizione Colosso.
La scena in
questione non è mai stata girata, ma la versione del personaggio
apparsa in Deadpool
e Deadpool
2 faceva parte di una primissima bozza della
sceneggiatura in cui veniva esplorato il passato di una giovane
Magik in Russia, insieme a suo fratello (presumibilmente
interpretato di nuovo da Stefan Kapičić):
come confermato di recente da una
sinossi estesa del film, Magik, il personaggio interpretato
da Anya
Taylor-Joy, è la sorella minore di
Colosso.
“In una delle prime bozze
abbiamo sicuramente scritto una scena in cui Ilyana era in una
sorta di campo in Russia che stava per essere dissodato”, ha
spiegato Josh Boone a
ComicBook. “E all’improvviso arriva suo fratello, con
l’armatura, che impedisce a non ricordo bene cosa di investirla.
Avevamo cose del genere nelle prime bozze, ma si allontanavano
sempre più del budget e tutto il resto. Ilyana veniva salvata da
Colosso e si scopriva che era sua sorella.”
The
New Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto
da Boone e Knate Lee, il film vede nel
cast la presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga.
Continua il nostro viaggio alla
scoperta di nuovi talenti della recitazione. Dopo avervi parlato di
giovani attori come Cole
Sprouse, Cameron
Boyce, Luna
Blaise, oggi ci occupiamo di Dove
Cameron, stella di Disney Channel e
protagonista della trilogia musicale di
Descendants.
Scopriamo insieme tutto
quello che c’è da sapere su Dove Cameron e la sua
brillante carriera tra musica, cinema e televisione.
Dove Cameron biografia e
carriera
10. Nata a Seattle,
nello stato di Washington, Stati Uniti, Chloe Celeste Hosterman, in
arte Dove Cameron, è da sempre legata al mondo dello spettacolo.
Vissuta a Bainsbridge Island, all’età di soli otto anni comincia a
recitare in alcune piccole produzioni
teatrali.
Dopo il divorzio dei suoi genitori,
Dove si trasferisce a Los Angeles, California, dove comincia a
interessarti al canto e partecipa ai campionati di coro a
cappella della Burbank High School.
9. Nonostante fosse
una ragazza molto attiva e piena di vita, Dove Cameron – come
purtroppo accade a molti suoi coetanei – è vittima di
bullismo per quasi tutta la durata delle scuole medie e
superiori. Questo, tuttavia, non riesce a distrarla dal suo
percorso e la ragazza continua la sua formazione artistica.
Nel 2011, purtroppo, suo padre viene
a mancare improvvisamente, quando lei aveva appena 15 anni. Per
celebrare la memoria del padre, la piccola decide di cambiare
legalmente il suo nome in Dove Olivia Cameron,
essendo Dove (in italiano ‘colomba’) il soprannome datole dal suo
papà.
8. Dopo aver
interpretato piccoli ruoli in serie tv di sucecsso come
Shameless (2012), The Mentalist
(2012) e Malibu Country (2013), per Dove
finalmente arriva la svolta. La ragazza viene infatti notata da
alcuni produttori di Disney Channel e scelta come
protagonista della nuova serie per ragazzi Liv e
Maddie.
La serie racconta delle avventure di
due gemelle, Liv e Maddie – entrambe interpretate da Dove
Cameron -, e della loro famiglia. Le ragazze, pur essendo
identiche fisicamente, caratterialmente sono agli antipodi. Mentre
Liv è una ragazza attiva e solare che lavora come attrice a
Hollywood, Maddie è la tipica ragazza acqua e sapone, sportiva ed
energica, amante degli sport e considerata quasi un maschiaccio. I
problemi in famiglia cominciano con il ritorno a casa, in
Wisconsin, di Liv…
Dove Cameron film e serie tv
7. Dopo il suo
primo importante ingaggio televisivo, Dove continua la sua carriera
divisa tra piccolo e grande schermo. Nel 2015 partecipa al suo
primo film, dal titolo Barely Lethal – 16 Anni e Spia e nel 2018 al
film evento targato Netflix,Voglio Una Vita a Forma di
Me.
Quest’ultimo film, diretto da Anne
Fletcher, racconta la storia di Willowden Dickson (Danielle
Macdonald), detta anche Polpetta (in inglese Dumplin,
titolo originale del film), una ragazza in sovrappeso, figlia di
Rosie (Jennifer
Aniston), una ex reginetta di bellezza. Da sempre
derisa per il suo aspetto fisico, la ragazza decide di partecipare
a un concorso di bellezza e mostrare finalmente alle persone di
cosa è davvero capace.
6. Negli anni dal
2014 al 2019, Dove Cameron partecipa a tantissimi progetti
televisivi come i film tv Cloud 9 (2014),
R.L. Stine: I racconti del brivido – L’armadio delle
anime (2015) e Hairspray Live! (2016), e
alle serie tv Austin & Ally (2015), The
Lodge (2017), Soy Luna (2018),
Angue Tribeca (2018) e Agents of
S.H.I.E.L.D. (2018).
5. Quest’ultima
serie, Marvel’s Agents of
S.H.I.E.L.D., creata da Joss Whedon,
Jed Whedon e Maurissa Tancharoen,
è basata sui famosi fumetti della Marvel Comics e racconta
dell’organizzazione S.H.I.E.L.D (Strategic Homeland Intervention,
Enforcement and Logistics). Lo S.H.I.E.L.D è una sorta di agenzia
di spionaggio che ha come compito quello di mantenere la pace, in
un mondo popolato da supereroi. La serie, ovviamente, fa parte del
Marvel Cinematic Universe e segue cronologicamente
gli avvenimenti delle altre serie e film Marvel.
In Agents of S.H.I.E.L.D, Dove
Cameron interpreta Ruby Hale,
un organismo umano geneticamente modificato, creato per diventare
un soldato perfetto per l’HYDRA, un’organizzazione
paramilitare non autorizzata che ha come obiettivo il dominio del
mondo.
Dove Cameron in Descendants
4. Nel 2015,
Dove Cameron viene scelta per partecipare al nuovo
film musical targato Disney Channel, dal
titolo Descendants.
Diretto da Kenny
Ortega, il film racconta della avventure dei figli, o
discendenti, dei più famosi personaggi
della Disney, come Malefica,Crudelia
De Mon, Jafar, Cenerentola, Aurora e molti altri
ancora.
Dopo il matrimonio di Belle e la
Bestia, tutti i regni delle fiabe vengono unificati
negli Stati Uniti di Auradon. Nel regno
sono ammessi sono i personaggi buoni delle fiabe mentre i cattivi
sono esiliati e imprigionati nell’Isola degli
Sperduti. Attorno all’isola c’è una barriera magica
che impedisce ai villain di scappare.
da Descendants 2 – Fonte: IMDB
Sono passati vent’anni e Ben
(Mitchell Hope), figlio di Belle e la Bestia, sta
per diventare re. Uno dei suoi primi progetti come regnante è
quello di richiamare i figli di alcuni dei prigionieri dell’isola
nel regno di Auradon per permettere loro di frequentare la
prestigiosa accademia Auradon Prep, diretta dalla Fata
Smemorina (Melanie Paxson) di Cenerentola. Così,
Carlos (Cameron
Boyce), figlio di Crudelia De Mon, Jay (Booboo
Stewart), figlio di Jafar, Evie (Sofia
Carson), figlia della Regina Cattiva di Biancaneve e Mal
(Dove Cameron), figlia
di Malefica, accettano la proposta di Ben con il solo
scopo di rubare la bacchetta della Fata Smemorina e liberare i loro
genitori dall’isola.
Il film ha avuto un grandissimo
successo, tanto che Disney Channel ha
ordinato a Kenny Ortega di dirigere
altri due film,Descendants
2 e Descendants
3, trasformando il tutto in una trilogia Disney per
adolescenti. Oltre alla trilogia di Descendants, la Disney ha anche
prodotto uno spinoff animato dal titolo Descendants:
Wicked World, una serie fatta da 33
cortometraggi in cui ogni attore di Descendants ha
prestato la voce al proprio personaggio.
Dove Cameron e Sofia Carson
3. Oltre a essere
colleghe sul set di Descendants,Dove
Cameron e Sofia Carson sembrano essere anche grandi amiche
nella vita reale. Quest’anno, durante il difficile periodo della
quarantena a causa della pandemia di Corona Virus, le due attrici
hanno organizzato una sorpresa per una classe di studenti del
liceo.
I ragazzi della High Theatre
di Leavenworth, all’inizio di quest’anno, prima della
chiusura delle scuole e del lockdown, sono stati i primi a
organizzare una rappresentazione scolastica e musical di
Descendants.
Dove e Sofia, entusiaste per
Descendants: The Musical, hanno deciso di
organizzare una sorpresa per i ragazzi, durante la quarantena. Con
la complicità della loro insegnante, le due attrici si sono
intrufolate a sorpresa in una videochiamata di gruppo fatta su
Zoom, lasciando tutti i ragazzi senza parole.
Dove Cameron e Cameron Boyce
2. Grazie ai film
di Descendants, molti giovani attori e attrici
hanno potuto conoscersi e lavorare insieme, formando un’ottima
squadra di lavoro e stringendo amicizie importanti. Dove
Cameron e Cameron Boyce hanno lavorato insieme per anni e
sono diventati buoni amici. E’ stato, infatti, uno terribile shock
per Dove accettare l’improvvisa morte di
Cameron.
L’attore, di pochi anni più giovane
della Cameron, è venuto a mancare il 6 agosto del 2019 a causa di
un violento attacco epilettico. Cameron
Boyce aveva appena vent’anni ed era malato di
epilessia, condizione che l’attore cercava di tenere sotto
controllo grazie a cure specifiche.
L’epilessia è
una condizione neurologica permanente e incurabile caratterizzata
da alcuni episodi, detti ‘crisi epilettiche‘, che possono avere una
durata variabile. Durante queste crisi, un gruppo più o meno esteso
di neuroni rilascia un’intensa scarica ‘elettrica’ che causa
forti convulsioni e un momentaneo blackout. Uno
di questi attacchi, purtroppo, è stato fatale per Cameron Boyce,
morto all’età di soli vent’anni.
Per la famiglia del giovane Cameron,
la Disney e tutto il cast di Descendants affrontare questa perdita
è stata davvero dura. In primis c’è stato il silenzio e
l’elaborazione del lutto ma pian piano tutti hanno trovato il modo
di dire addio a Boyce usando anche i social per omaggiare la sua
memoria.
A tre giorni dalla morte del suo
amico e collega, Dove Cameron ha usato il suo account Instagram per
ricordarlo, con un breve ma toccante video.
Dove Cameron canzoni
1. Oltre ad avere
un grande talento per la recitazione, Dove Cameron
ha anche una bellissima voce. Da sempre appassionata di canta
corale e di musical, non è quindi un caso che la nostra Dove sia
stata scelta per il ruolo di Mal in Descendants.
Quella della Disney che ha fatto
impazzire i ragazzi di tutto il mondo, è in effetti una trilogia
musicale, piena di canzoni originali e dal ritmo accattivante.
Ognuno dei protagonisti ha il suo momento canoro e in più ci sono
tantissime performance di gruppo. Tra le canzoni più belle
interpretate da Dove Cameron in Descendants ci
sono sicuramente If Only e Evil Like Me, cantata in
duetto con la stella di Broadway,Kristin
Chenoweth, interprete di Malefica nella trilogia.
Ma il mondo musicale di Dove Cameron
non si limita alle colonne sonore di film e serie tv targati
Disney Channel. L’attrice infatti già da molti
anni scrive e incide la sua musica, utilizzando tutte le più famose
piattaforme, come Youtube,
iTunes,
Spotify, Amazon Music, per
promuovere i suoi singoli. L’ultimo video ufficiale pubblicato è
della canzone We
Belong.
https://www.youtube.com/watch?v=eR8NlXNd2Vo
Oltre a canzoni originali, sul suo
canale Youtube ufficiale, spesso Dove pubblica anche molte
cover di brani famosi come, ad esempio, Hymn For The Weekend dei
Coldplay.
La Justice Society of America farà
ufficialmente il suo debutto nell’atteso Black
Adam con Dwayne
Johnson. Adesso, un nuovo report suggerisce che la
Warner Bros. avrebbe già in mente il tipo di attrice a cui affidare
il ruolo di Cyclone nel cinecomic di Jaume
Collet-Serra.
Stando a quanto riportato da
The Illuminerdi, lo studio sarebbe alla ricerca di un’attrice
simile ad Alexandra Shipp per la parte. Shipp è nota per
aver interpretato il ruolo della giovane Tempesta nella saga di
X-Men,
precisamente in Apocalisse
del 2016 e in Dark
Phoenix del 2019. La fonte riporta che la WB potrebbe
anche decidere di affidare la parte all’attrice, ma al momento non
esistono conferme in merito.
Cyclone è un
personaggio creato da Mark Waid, Alex Ross, Geoff Johns e Dale
Eaglesham. Già tempo fa era stato rivelato che la Warner Bros. e la
DC Films stavano cercando un’attrice di 20 anni per interpretare il
personaggio femminile che, a quanto pare, avrà un ruolo chiave. Nel
fumetti, Cyclone è l’alter ego di Maxine Hunkel, studentessa del
college e nipote di Abigail “Ma” Hunkel, alter ego di Red
Tornado.
Per quanto riguarda il cast di
Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, ad
oggi sappiamo che nel film reciterà anche Noah Centineo, noto per Sierra Burgess
è una sfigata e Tutte le volte che ho scritto ti
amo (entrambi disponibili su Netflix), ingaggiato per vestire i panni di Atom
Smasher. È di ieri invece la
notizia che la Warner Bros. vorrebbe affidare ad Alexander Skarsgard(True Blood, The
Legend of Tarzan, Big Little Lies) il ruolo di Carter Hall,
meglio conosciuto come Hawkman, anche se per ora si tratta di un
semplice rumor.
Tutto quello che sappiamo su Black
Adam
Black
Adam, affidato alla regia di Jaume
Collet-Serra(Orphan, Paradise Beach – Dentro
l’incubo), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021. Il
progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per
dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. E come annunciato nei mesi
scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone
con Dwayne
Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film
dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi
anni duemila.
“Questo progetto ha comportato
dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due
origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e
la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato
a Black
Adam“, aveva raccontato l’attore in un
video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non
vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è
nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un
anno e non potrei essere più eccitato all’idea.”
Mentre cresce l’attesa per il
debutto al cinema in Italia arriva una nuova clip di
After 2, il sequel del film campione d’incassi sarà
nei cinema italiani dal 2 settembre 2020. Le nuove immagini
raccontano “Un incontro speciale per Tessa”.
Diretto da Roger
Kumble, la pellicola vede protagonisti nuovamente sullo
schermo
Josephine Langford,
Hero Fiennes Tiffin e Dylan Sprouse.
After 2 è un’esclusiva per l’Italia LEONE FILM GROUP
in collaborazione con RAI CINEMA.
After 2, la trama
In
After 2 dopo la loro rottura, Hardin
(Hero
Fiennes Tiffin) e Tessa
(Josephine
Langford) cercano di andare avanti ognuno per la
propria strada. Mentre Hardin torna a perdersi in cattive
abitudini, Tessa, forte della sicurezza acquisita, inizia a
frequentare lo stage dei suoi sogni alla casa editrice Vance dove
attira l’attenzione del suo collega Trevor (Dylan
Sprouse), il ragazzo perfetto col quale intraprendere una
relazione. Trevor è intelligente, spiritoso, attraente ma
soprattutto è affidabile. Tessa, nonostante questo nuovo incontro,
non riesce a togliersi dalla testa Hardin. Dopotutto lui è l’amore
della sua vita e al di là dei loro fraintendimenti e delle
difficoltà, non può negare ciò che prova. Vorrebbe essere in grado
di andare avanti per la sua strada, ma non è così semplice.
Attraverso gli alti e i bassi della loro relazione, Tessa e Hardin
lotteranno per stare ancora insieme anche se l’intero universo
sembra tramare per tenerli separati.
Come sappiamo ormai da diverso
tempo, Margot
Robbie tornerà a vestire i panni di Harley Quinn
nell’atteso The Suicide
Squad, nuova iterazione cinematografica del gruppo di
supercattivi DC che sarà scritta e diretta da James
Gunn. L’attrice candidata all’Oscar aveva già
interpretato il personaggio nel film di David Ayer del 2016 e nel
più fortunato Birds of Prey, uscito nelle sale lo scorso
Febbraio.
Proprio per questo, i fan si
chiedono in che modo Gunn sia riuscito a raccontare aspetti della
storia e, soprattutto, della personalità della Mattacchiona che non
sono stati ancora sviscerati sul grande schermo. A tal proposito,
grazie ad un’anteprima del panel dedicato al film in occasione del
DC FanDome del prossimo 22 agosto, è emerso
che in effetti The Suicide
Squad esplorerà “nuovi lati” del carattere di
Harley Quinn.
A confermarlo è stata proprio
Margot
Robbie, che nell’anteprima in questione, diffusa
attraverso l’account
Twitter ufficiale di DC FanDome (via
The Direct), ha spiegato: “Mi diverto
sempre quando devo interpretare Harley Quinn. Ogni volta che lo
faccio imparo cose nuove su di lei e questo film non farà
eccezione. Quando Harley viene messa in un gruppo con persone
diverse o in un posto diverso in cui entrerà in azione, vedi
diversi aspetti della sua personalità uscire fuori, a seconda di
come si sente nei confronti di queste persone o delle cose che sta
facendo. E anche questa volta vedremo dei lati nuovi di Harley.
Adesso si trova in un gruppo di persone totalmente nuovo, un grande
gruppo di persone. È sarà folle, come sempre.”
Dopo aver entusiasmato pubblico e
critica alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, dove è stato presentato in concorso, arriva
nelle sale italiane l’atteso Waiting for the
Barbarians del regista e sceneggiatore
colombiano Ciro Guerra (che nel 2015 ha
diretto Embrace of the Serpent, primo film colombiano
della storia ad essere candidato agli Oscar come Miglior Film
Straniero).
Basato sul pluripremiato romanzo
“Aspettando i Barbari” dell’autore Premio Nobel J. M.
Coetzee, che ne firma anche la sceneggiatura, il film
racconta la storia della crisi di coscienza di un Magistrato che si
ribella al regime. Il cast stellare è composto da Mark
Rylance (Premio Oscar come Miglior attore non protagonista
per Il ponte delle spie di Steven Spielberg, nonché vincitore
di tre Tony Awards, due Olivier Award e due BAFTA), Johnny
Depp (tre volte nominato agli Oscar come Miglior
Attore Protagonista per La maledizione della prima
luna, Neverland – Un sogno per la
vita e Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di
Fleet Street) e Robert
Pattinson (protagonista della saga
cult Twilight e dei film Bel Ami –
Storia di un seduttore e Come l’acqua per gli
elefanti, nonché prossimo Batmannell’attesissimo film
di Christopher Nolan), affiancati da
Gana Bayarsaikhan (Ex Machina, Wonder
Woman) e Greta Scacchi (La ragazza nella
nebbia, Presunto innocente, I protagonisti).
Prodotto e distribuito da Iervolino
Entertainment, Waiting for the Barbarians
sarà al cinema dal 24 settembre.
Andrea Iervolino
ha così dichiarato: “Dopo l’uscita del film in Usa e Canada,
siamo molto felici che il nostro film veda la luce anche in Italia,
grazie alla collaborazione con il circuito UniCi e la distribuzione
in circa 100 sale. Il film vanta la partecipazione di un cast
stellare dal grande talento incorniciato nella raffinata e potente
regia di Ciro Guerra e la straordinaria fotografia del Premio Oscar
Chris Menges. Il film, di nazionalità italiana, da valore aggiunto
a questo progetto che, non solo è stato girato anche in Italia, ma
vanta maestranze nostrane di tutto rispetto come Jacopo Quadri al
montaggio, Domenico Sica alla scenografia e Carlo Poggioli ai
costumi, solo per citarne alcuni. L’Italia ha bisogno di avere un
respiro internazionale, perché merita di ritornare ad essere la
culla del cinema e io sono contento di poter dare il mio contributo
affinché questo possa accadere molto presto.”
La trama di Waiting for the Barbarians
Il Magistrato, amministratore di un
isolato insediamento di frontiera al confine di un impero senza
nome, è in attesa di andare in pensione con l’arrivo del Colonnello
Joll, il cui compito è di riferire sulle attività dei “barbari” e
sulla situazione di sicurezza al confine. Joll inizia a condurre
una serie di spietati interrogatori. Il trattamento dei “barbari”
per mano del Colonnello e la tortura di una giovane donna “barbara”
portano il Magistrato a una crisi di coscienza e a un atto di
ribellione.
Nella giornata di ieri il web è
letteralmente esploso alla
notizia che Ben Affleck tornerà a vestire i panni di
Batman in The Flash, che vedrà anche Michael
Keaton impegnato di nuovo nel ruolo del Crociato
di Gotham.
Affleck, che come
sappiamo si è allontanato dal ruolo dopo l’uscita di Justice
League nel 2017, non sembrava più interessato ad
indossare nuovamente il mantello e il cappuccio dell’iconico
personaggio, soprattutto dopo aver abbandonato l’idea di scrivere,
dirigere, produrre e interpretare uno standalone dedicato al
Crociato di Gotham, che sarebbe poi diventato l’atteso The Batman di Matt
Reeves in arrivo al cinema il prossimo
anno. Tuttavia, sembra che sia stato
invogliato a tornare… anche se la cosa avrebbe richiesto uno sforzo
notevole.
Nel report di
The Wrap in cui si parla del ritorno di Affleck nei panni del
vigilante, viene infatti specificato che l’attore e regista ha
accettato di tornare ad interpretare il personaggio soltanto pochi
giorno fa, dopo aver contribuito con alcuni accorgimenti alla
sceneggiatura del film. Nell’articolo si legge: “Secondo un
insider a conoscenza del progetto, le conversazioni con Affleck
sono iniziate negli ultimi due mesi per stimolare il suo interesse
a partecipare a The
Flash. Prima di accettare, Affleck ha inserito alcune note
nella bozza della sceneggiatura che gli è stata consegnata la
scorsa settimana. Alla fine ha accettato di unirsi al progetto
soltanto pochi giorni fa.”
Al momento non è stata resa nota
quale fosse la natura di queste note lasciate sul copione da
Ben Affleck, né sappiamo se l’attore abbia
avanzato altre richieste o disposizioni. Ad ogni modo, i fan
dell’iterazione di Batman da parte di Affleck sono entusiasti
all’idea del suo ritorno nel DCEU: proprio per questo, qualunque
cosa sia stata necessaria per convincerlo a tornare, per i
sostenitori dell’attore ne sarà valsa sicuramente la pena.
The Crown 4 è la
quarta stagione dell’acclamata serie tv originale NetflixThe
Crown che racconta la storia e la vita di
Elisabetta II del Regno Unito e sulla famiglia reale britannica. La
serie è creata e scritta da Peter Morgan e
prodotta dalla Left Bank Pictures e dalla Sony Pictures Television
per Netflix.
The Crown 4: quando esce e
dove vederla in streaming
La quarta stagione di
The
Crown sarà disponibile su Netflix in
esclusiva in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo dal
15 novembre 2020.
The Crown 4: la trama e il
cast
Mentre gli anni ‘70 stanno volgendo
al termine, la regina Elisabetta (Olivia
Colman) e la sua famiglia sono occupati a
salvaguardare la linea di successione, assicurandosi di trovare la
sposa più adatta per il principe Carlo (Josh
O’Connor), che a 30 anni è ancora celibe. La nazione
inizia a risentire dell’impatto delle politiche di divisione
introdotte da Margaret Thatcher (Gillian
Anderson), la prima donna inglese investita della
carica di primo ministro. Tra lei e la regina sorgono tensioni che
peggioreranno quando la Thatcher guiderà il Paese nella guerra
delle Falkland, generando conflitti all’interno del Commonwealth.
Mentre la storia d’amore tra Carlo e una giovane Lady Diana Spencer
(Emma Corrin) regala una favola estremamente
necessaria all’unione del popolo britannico, a porte chiuse, la
famiglia reale è sempre più divisa.
Nel cast di The Crown
4 Regina Elisabetta II interpretata da Olivia Colman, Principe Filippo, interpretato
da Tobias Menzies, Principessa Margaret
interpretata da
Helena Bonham Carter, Regina Elisabetta la Regina
Madre interpretata da Marion Bailey. Le new entry
sono Emerald Fennell è stata scelta per il ruolo
di Camilla Shand, Gillian Anderson come il primo
ministro conservatore Margaret Thatcher e Emma
Corrin nel ruolo iconico di Lady Diana Spencer.
The Crown 4:
trailer
Le curiosità sulla serie tv
La serie è girata in numerose
location nel Regno Unito, tra cui Londra, Guildford, le
contee di Hertfordshire e Aberdeenshire e negli
Elstree Studios di Borehamwood.
Gli
episodi della prima stagione vennero diretti
da Stephen Daldry, Philip Martin, Julian
Jarrold e Benjamin Caron
Gran parte della serie è girata in
location in tutto il Regno Unito. Le scene ambientate a Buckingham
Palace sono girate prevalentemente a Lancaster House, a Wrotham
Park e a Wilton House, oltre che in set ricostruiti in studio.
Le scene del matrimonio tra
Elisabetta e Filippo, ambientate nell’abbazia di Westminster,
vennero girate nella cattedrale di Ely.
Le scene ambientate in Kenya
vennero girate a Città del Capo, in Sudafrica.
Altre location usate nella serie
includono Eltham Palace, il Royal Naval College,Goldsmiths’ Hall,
l’aeroporto di Shoreham, New Slains Castle, il castello di
Balmoral, Cruden Bay, il Lyceum Theatre, Loseley Park, Hatfield
House, Chatham Dockyard, la cattedrale di Southwark, Ardverikie
House, Englefield House e Glenfeshie Estate.
In Wonder
Woman 1984 vedremo l’iconico Jet Invisibile di
Diana Prince? La regista Patty
Jenkins ha discusso della possibilità in un recente
intervista con
Screen Rant. Il sequel del cinecomic campione d’incassi del
2017 esplorerà la vita di Diana negli anni ’80. Nel nuovo film
Diana dovrà affrontare ben due minacce: Maxwell Lord e Cheetah, che
a quanto pare uniranno le forze contro la guerriera amazzone.
Purtroppo, nel corso
dell’intervista, Jenkins non ha potuto confermare se nel sequel
vedremo effettivamente il Jet Invisibile: “Non posso parlarne.
Non posso dire se ci sarà o meno”, ha dichiarato la regista.
“Le persone sono parecchio interessate a questa cosa. In alcun
modo posso confermare o smentire.”
Nonostante non abbia potuto
confermare se il venerabile mezzo di trasporto della supereroina
verrà utilizzato in Wonder
Woman 1984, la regista ha spiegato in che modo
l’invisibile aero robot potrebbe essere introdotto nella storia:
“Dovrebbe essere fatto in un modo completamente nuovo. Credo
che il Jet Invisibile sia uno degli accessori più divertenti di
Diana. In teoria, ogni singola cosa che questi supereroi hanno è
abbastanza ridicola, e ogni volta che ci troviamo a discuterne, è
come se questi strumenti non dovessero mai aggiornarsi. L’unica
cosa che dirò in merito al Jet Invisibile è questa: ho sempre detto
che l’avrei usato soltanto se ci fosse stata la possibilità di
sfruttarlo in un modo veramente cool. Deve essere qualcosa di
diverso dal fatto che Diana ha la possibilità di volare in un Jet
Invisibile. Quello può funzionare nei fumetti, ma non certamente in
un film moderno.”
Patty Jenkins e i segreti non
ancora svelati sulla trama di Wonder Woman 1984
Ha senso che Patty
Jenkins non voglia anticipare una possibile
apparizione del Jet Invisibile di Diana Prince in Wonder
Woman 1984. È una scelta logica, considerando che
molti dettagli sulla trama sono già stati rivelati a causa dei
continui ritardi relativi all’uscita nelle sale del film. Come
sappiamo, infatti, i cinecomics sono particolarmente attenti a
mantenere segrete tutte le sorprese relative alle trame e alle loro
storie, considerando anche che i materiali originali sono in
circolazione ormai da diverso tempo.
Wonder
Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è
stato definito dal produttore Charles Roven un
sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso
personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che
seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non
dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
Arriva nei cinema di tutto il mondo
a ottobre PINK FLOYD. DELICATE SOUND OF THUNDER
(elenco sale a breve su www.DelicateSoundOfThunder.com e su
nexodigital.it, prevendite aperte a partire dal 27 agosto).
Il 1987 rappresentò per i Pink
Floyd un anno di rinascita trionfale. La leggendaria band
britannica, formatasi nel 1967, aveva subito la perdita di due
co-fondatori: il tastierista e cantante Richard Wright, che se ne
andò dopo The Wall nel 1979, e il bassista e compositore
Roger Waters, che aveva lasciato il gruppo nel 1985, subito dopo
l’album del 1983, The Final Cut.
La sfida fu quindi rilanciata dal
chitarrista e cantante David Gilmour e dal batterista Nick Mason,
che diedero vita all’album multiplatinoA Momentary Lapse Of
Reason, un successo assoluto nelle classifiche mondiali che
vide anche il ritorno di Richard Wright.
Uscito nel settembre 1987, A
Momentary Lapse Of Reason fu subito accolto a braccia aperte
dai fan di tutto il mondo, accorsi per partecipare alle date del
tour iniziato pochi giorni dopo l’uscita dell’album. Il tour
raccolse più di 4,25 milioni di fan in oltre 2 anni: celebrazione
del talento duraturo e del fascino globale di David, Nick e Richard
(supportati da altri 8 musicisti sul palco), fu un evento
insuperabile per l’epoca.
Girato nell’agosto 1988 al Nassau
Coliseum di Long Island a New York, diretto da Wayne Isham e
nominato ai Grammy, PINK FLOYD. DELICATE SOUND OF
THUNDER, digitalizzato in 4k e rimontato dalla pellicola
originale del leggendario tour “A Momentary Laps Of Reason”, con
audio rimasterizzato in Dolby Atmos, arriva per la
prima volta nelle sale di tutto il mondo. La
versione restaurata del film concerto (2020) è realizzata a partire
da oltre 100 bobine di negativi originali in 35 mm, accuratamente
restaurati e digitalizzati in 4K e completamente rielaborati e
aggiornati da Benny Trickett, sotto la direzione creativa di Aubrey
Powell/Hipgnosis. Il suono è stato completamente remixato dai
nastri multitraccia originali dallo storico ingegnere del suono dei
Pink Floyd Andy Jackson con David Gilmour, assistito da Damon
Iddins.
Sul palco coi Pink Floyd: Jon Carin (tastiere, voce), Tim
Renwick (chitarra, voce), Guy Pratt (basso, voce), Gary Wallis
(percussioni), Scott Page (sassofoni, chitarra), Margret Taylor
(Cori), Rachel Fury (Cori) e Durga McBroom (Cori).
Crediti tecnici Pink Floyd. Delicate sound of
Thunder
Produttori cinematografici: Curt Marvis e Carl Wyant;
Direttore della fotografia: Marc Reshovsky;
Lighting Designer: Marc Brickman, con filmati concettuali
diretti da Storm Thorgerson (ad eccezione di “Money” diretto da
Storm Thorgerson, Barry Chattington e Peter Medak).
L’animazione di “Time” era di Ian Emes.La scaletta bilancia con
attenzione il nuovo materiale e i classici dei Pink Floyd, incluse
quattro canzoni da The Dark Side of the Moon (Time, On the Run,
The Great Gig in the Sky e Us and Them), l’inno di Wish
You Were Here, Comfortably Numb e Run Like
Hell da The Wall. Da A Momentary Lapse of
ReasonSigns of Life, il potente Learning to
Fly e il lirico On the Turning Away.
Testimonianza del bruciante potere creativo di David Gilmour,
Nick Mason e Richard Wright al loro meglio, PINK FLOYD.
DELICATE SOUND OF THUNDER è un evento pensato per tutti
gli amanti della musica rock.
PINK FLOYD. DELICATE SOUND OF THUNDER sarà nei
cinema (e in Dolby Atmos in sale selezionate) solo 19, 20 e
21 ottobre distribuito in Italia in esclusiva da
Nexo Digital in collaborazione con
D’alessandro e Galli.
Arriva da
Deadline la notizia che il due volte premio Oscar Robert De Niro, il premio Oscar Al Pacino, il candidato all’Oscar Adam Driver e il premio Oscar Jared Leto sono ufficialmente in trattative
per unirsi al cast del prossimo progetto cinematografico del
maestro Ridley
Scott, un film House
of Gucci che racconterà il delitto di Maurizio
Gucci, nipote del fondatore della casa di moda
italiana.
Il film verrà distribuito dalla MGM
e dovrebbe arrivare nelle sale americane a novembre del 2021. Nel
film Lady Gaga interpreterà Patrizia
Reggiani, l’ex moglie della vittima, processata e
condannata per aver orchestrato l’assassinio del marito nel 1995,
scontando 18 anni di carcere prima di essere rilasciata nel 2016.
Per la cantante/attrice si tratterà del secondo ruolo
cinematografico importante dopo il folgorante esordio con
A
Star Is Born.
Oltre a De Niro, Pacino, Driver e
Leto, anche Jack Huston(Boardwalk
Empire) e Reeve Carney(Penny
Dreadful) sono in trattative per recitare nel film. La
pellicola, che dovrebbe intitolarsi
semplicemente Gucci, verrà sceneggiata
da Roberto Bentivegna basandosi sul libro di Sara
Gay Forden “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder,
Madness, Glamour and Greed”.
Ridley Scott oltre Gucci: storie
drammatiche dalla forte risonanza mediatica
Per Ridley
Scott si tratta del secondo progetto sviluppato
dopo la recente fusione tra Fox e Disney insieme a The
Last Duel, il film che vedrà
protagonisti Matt
Damon, Adam
Driver, Jodie Comer e Ben
Affleck, le cui riprese sono state momentaneamente
bloccate a causa della pandemia di Coronavirus.
Scott non è estraneo al racconto di
storie drammatiche dalla forte risonanza mediatica: basti pensare
a Tutti
i soldi del mondo, ultimo film da lui diretto e
basato sul sequestro di John Paul Getty III, nipote dell’allora
uomo più ricco del mondo, avvenuto
a Roma nel 1973.
Netflix
ha annunciato oggi il cast di Pinocchio, l’imminente lungometraggio musicale
animato in stop motion del premio Oscar Guillermo del
Toro. L’esordiente Gregory Mann vestirà i panni di
Pinocchio, mentre
Ewan McGregor sarà il Grillo Parlante e David Bradley
(franchise di Harry Potter, Il trono di spade)
interpreterà Geppetto. Nel cast figurano anche la premio Oscar
Tilda Swinton, il premio Oscar Christoph Waltz, Finn Wolfhard (Stranger
Things), il premio Oscar
Cate Blanchett, John Turturro (The Batman), Ron
Perlman, già premiato ai Golden Globe (Nightmare Alley),
Tim Blake Nelson (Watchmen) e Burn Gorman (Enola
Holmes).
Ispirato alla famosa fiaba di Carlo
Collodi, questo musical in stop motion segue le straordinarie
avventure di un bambino di legno portato magicamente in vita da un
desiderio del padre. Ambientato durante l’ascesa del fascismo
nell’Italia di Mussolini, il film di Del Toro è una storia d’amore
e disobbedienza, in cui Pinocchio fatica a essere all’altezza delle
aspettative del padre.
La pellicola è diretta da
Del Toro insieme a Mark Gustafson
(Fantastic Mr. Fox), mentre Del Toro e Patrick McHale sono
gli autori della sceneggiatura. I testi delle canzoni sono di Del
Toro e Katz, con le musiche del premio Oscar Alexandre
Desplat che comporrà anche la colonna sonora. Del Toro,
Guy Davis e Curt Enderle collaboreranno alle scenografie. Gris
Grimly ha creato il design originale del personaggio di Pinocchio.
Lo studio Mackinnon and Saunders (La sposa cadavere) sta
creando i pupazzi del film.
Pinocchio è prodotto da Del Toro, insieme a
Lisa Henson di The Jim Henson Company,
Alex Bulkley e Corey Campodonico
di ShadowMachine e Gary Ungar di Exile Entertainment. La
coproduzione è affidata a Blanca Lista di The Jim Henson Company e
Gris Grimly. Tra gli altri figurano anche Melanie Coombs alla
supervisione della produzione, i codirettori artistici Guy Davis e
Curt Enderle, il supervisore dell’animazione Brian Hansen, Georgina
Hayns alla supervisione dei pupazzi, il direttore della fotografia
Frank Passingham, l’art director Rob DeSue e il responsabile del
montaggio dell’animazione Ken Schretzmann.
Pinocchio, che rappresenta il coronamento di
un progetto che appassiona Del Toro da una vita, sarà distribuito
nei cinema e su Netflix.
Le riprese sono iniziate lo scorso autunno negli studi di
ShadowMachine a Portland (Oregon) e la produzione è proseguita
anche durante la pandemia.
“Dopo aver inseguito questo
sogno per anni, Netflix rappresenta il partner perfetto per
realizzarlo. Abbiamo passato molto tempo a trovare un cast e una
troupe di prim’ordine e il continuo supporto di Netflix ci ha
permesso di procedere in tutta tranquillità e con impegno, senza
perdere colpi. L’animazione ci appassiona, perché pensiamo
rappresenti il mezzo ideale per raccontare questa storia classica
in un modo completamente nuovo“, sostiene Del Toro.
Stando a quanto riportato da
Deadline, dopo le dichiarazioni di Ray
Fisher, che attraverso il suo profilo Twitter aveva
pubblicamente accusato il regista Joss
Whedon di aver avuto un comportamento “orribile e
violento” durante le riprese aggiuntive di Justice
League, la WarnerMedia ha ufficialmente avviato
un’indagine sulla produzione del cinecomic.
La notizia è stata annunciata anche
da Fisher, sempre via Twitter: “Dopo cinque settimane di
interrogatori con membri del cast e della troupe, WarnerMedia ha
ufficialmente lanciato un’indagine indipendente ed esterna per
andare al cuore dell’ambiente di lavoro tossico e violento creato
durante le riprese aggiuntive di Justice League.”
“Si tratta di un GIGANTESCO
passo avanti!”, ha aggiunto l’attore. “Sono convinto che
quest’indagine mosterà come Geoff Johns, Joss Whedon, Jon Berg (e
altri) abbiano abusato esageratamente del loro potere durante il
periodo di incertezza dovuto alla fusione di AT&T con Time
Warner. Grazie WarnerMedia e AT&T per i passi da gigante al
fine di assicurare un luogo di lavoro più sicuro per tutti!
Responsabilità>Intrattenimento.”
Come si legge grazie alla fonte,
pare che WarnerMedia abbia iniziato ad indagare sul caso dai primi
di luglio. Al momento non sarebbero state trovate prove di
comportamenti non professionali. Le indagini proseguiranno nel più
stretto riserbo. Oltre a Whedon, Johns e Berg, l’indagine è stata
estesa anche ad altre figure coinvolte nella produzione.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Arriva da Deadline la
notizia che la Sony Pictures ha affidato al regista J.C.
Chandor la regia di un nuovo spin-off dello
Spider-Verse dedicato a Kraven il Cacciatore, conosciuto anche come
Sergei Kravinoff (o Kravinov), personaggio dei fumetti
creato da Stan Lee e Steve Ditko e apparso per la prima volta in
Amazing Spider-Man Vol. 1 nell’agosto del 1964.
È da tempo che si parla di un
possibile spin-off dedicato a Kraven il Cacciatore: si tratta del
sesto live action Marvel in sviluppo alla Sony oltre
a Morbius
e Venom: Let
There Be Carnage (che usciranno al cinema il prossimo
anno), Madame Web (che sarà diretto da S.K.
Clarkson), Jackpot (che sarà sceneggiato da Marc
Guggenheim), l’annunciato film che sarà diretto da Olivia Wilde (incentrato, probabilmente, su
Spider-Woman) e ovviamente Spider-Man
3, le cui riprese inizieranno quest’inverno.
Kraven il Cacciatore è stato a lungo collegato
a Spider-Man
3: secondo diversi rumor, infatti, potrebbe essere
proprio Sergei Kravinoff l’antagonista principale della terza
avventura in solitaria dell’Uomo Ragno. Al momento non sappiamo con
precisione quali siano i piani della Sony: la messa in cantiere
dello stand-alone dedicato a Kraven potrebbe anche significare che
il personaggio non apparirà affatto nel terzo Spider-Man.
Arriva da
Daedline la conferma che Ben Affleck tornerà a
vestire i panni di Batman nel film su Flash, che
vedrà anche Michael Keaton impegnato di nuovo nel
ruolo del Crociato di Gotham. Sarà un piccolo cameo, a differenza
del ruolo di Keaton che sarà una parte invece importante del
film.
Ben Affleck si è
allontanato dal ruolo di Batman dopo che la Warner Bros aveva
ufficialmente annunciato che Robert Pattinson sarebbe stato il
protagonista del film di Matt Reeves. Quello
stesso film che doveva essere scritto, diretto, prodotto e
interpretato proprio da Affleck. Anche questo annuncio, come lo
svelamento del
logo di The Batman, arriva alla vigilia del
DC FanDome del 22 agosto prossimo.
A vent’anni da Dancer in
the Dark, Björk torna al cinema con
The
Northman, il nuovo film di Robert
Eggers che già vanta un cast stellare.
Robert Eggers, il
regista del film horror acclamato dalla critica, The
Witch, ha potenzialmente messo insieme un cast
stellare per il suo nuovo progetto, The
Northman, prodotto dalla New Regency.
La vincitrice dell’Oscar
Nicole Kidman, Alexander Skarsgård, Anya
Taylor-Joy di The Witch,
Bill Skarsgård e il candidato all’Oscar
Willem Dafoe sono in trattative per recitare in
questo film, prodotto da Lars Knudsen
(Hereditary, Midsommar).
The
Northman è descritto come una saga di
vendetta vichinga ambientata in Islanda all’inizio del X secolo.
Eggers ha scritto la sceneggiatura con il poeta e romanziere
islandese Sjón.
Presentato al Festival di
Cannes, The Lighthouse, con Dafoe e
Robert Pattinson, è invece il
secondo film di Eggers, che aspetta di essere ancora distribuito
nel nostro paese. Il film in bianco e nero è stato nominato miglior
film alla Settimana della critica e alla Quinzaine des
Réalisateurs di Cannes dalla Federazione internazionale dei
critici cinematografici.
Vincitore al Sundance 2019,
presentato al Festival di Berlino 2020 e candidato della Colombia
agli Oscar 2020, Monos – Un gioco da ragazzi è un
film di cui si sta parlando da tanto tempo. Realizzato da
Alejando Landes, il film ha ricevuto il plauso di
autori del calibro di Guillermo Del Toro e di
Alejandro G. Iñárritu, subendo in pieno il
lockdown, con un’uscita prevista per metà marzo, poi slittata al 20
agosto 2020.
La storia è quella di un gruppo di
giovani guerriglieri, bambini e adolescenti, addestrati con il
pugno di ferro da un uomo rude affetto da nanismo. Il loro compito
è sorvegliare una prigioniera, che loro chiamano semplicemente
“dottoressa”, una donna alla quale fanno registrare messaggi in cui
dimostra che sta bene, che fanno mettere in contatto con la sua
famiglia, ma che trattano comunque come una prigioniera, in un
ambiente ostile, montagne brulle, costellate da case squadrate.
Tutto procede con ordine, dall’addestramento al lavoro di
carcerieri, quando un evento imprevisto porta i giovani
protagonisti a scendere nella giungla, nella quale perderanno loro
stessi, la loro guida e anche la loro convinzione.
Monos è un
racconto di formazione violento e poetico
A metà tra Il Signore delle
Mosche e un Apocalypse Now alleggerito
nei toni ma altrettanto violento, Monos – Un gioco da
ragazzi è un thriller ma anche un survival movie, è
un’avventura e un racconto di formazione, ma anche, a modo suo un
film dell’orrore, in cui la violenza viaggia di pari passo con lo
spirito giocoso e infantile dei protagonisti, che riemerge nei
momenti più inattesi e si trasforma in impulso vitale, esplorazione
sessuale, vitalità e desiderio di scoperta, nonostante un sistema
di guerrilla che li usa come pedine contro il governo
nazionale.
Tutti, o quasi, i protagonisti del
film sono esordienti, e la naturalezza della loro recitazione è un
valore importantissimo per un film che sembra fare della
spontaneità e della verosimiglianza un dictat, nella realizzazione
e nella messa in scena di situazioni ed emozione.
Tra il saggio sociologico e il manifesto politico
Disancorato dal tempo e dallo
spazio, Monos – Un gioco da ragazzi potrebbe
essere ambientato ovunque e in qualsiasi momento nella storia, per
questo assurge ad immagine universale di infanzia negata e cultura
della violenza che ostacola i propri figli e li riduce a schiavi.
Tuttavia a dispetto dell’ambiente, quell’infanzia negata emerge
comunque, pur parlando un linguaggio che non ha proprio nulla a che
fare con la gioventù e la purezza.
Tra il saggio sociologico e il
manifesto politico, Alejando Landes adotta un
linguaggio che si perde nella maestosità del paesaggio ma che
indugia allo stesso modo sui volti e sui corpi dei giovani
protagonisti, tutti dotati di una bellezza vitale e selvaggia.
Questo doppio registro conferisce a Monos una bellezza ruvida,
rendendo il film poetico ma anche in alcuni momenti di una crudeltà
insostenibile, una visione che spiazza e incanta allo stesso
tempo.
Come la fenice che risorge dalle
proprie ceneri, così gli atleti delle Paralimpiadi ritrovano nuova
vita e forza in seguito agli eventi che li hanno resi dei
“diversi”. Un messaggio, questo, che pervade l’intero documentario
Rising Phoenix – La storia delle
Paralimpiadi, disponibile su Netflix dal 26 agosto. Diretto da
Ian Bonhôte e Peter Ettedgui, il
film è incentrato nel ricostruire i principali eventi della storia
di questi giochi, dalla loro fondazione nel secondo Dopoguerra,
sino all’edizione del 2016 di Rio de Janeiro. Tra immagini e
filmati di repertorio, il racconto è affidato alle parole di
personalità come Sir Philip Craven, Presidente del
Comitato Paralimpico Internazionale, Xavi
Gonzalez, ex Amministratore Delegato del Comitato
Paralimpico Internazionale (CPI) e Eva Loeffler,
figlia del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e neurologo.
Fu proprio Guttmann che fondò, nel
1948, i primi Giochi per disabili come metodo di riabilitazione.
Questi hanno in seguito rappresentato l’ispirazione per i primi
Giochi Paralimpici ufficiali, che si svolsero a Roma nel 1960. E se
a loro è affidato il racconto storico, a dare forza al film è la
testimonianza diretta di quegli atleti che, con la loro forza di
volontà, hanno compiuto gesti memorabili e ricchi di valore. Tra
questi si annoverano Ellie Cole,Jean-Baptiste Alaize, Matt
Stutzman, Jonnie Peacock,Ntando
Mahlangu, Tatyana McFadden, e la
campionessa italiana di scherma Bebe Vio.
Rising Phoenix: il luogo degli
eroi
Se le Olimpiadi sono il luogo dove
si formano gli eroi, le Paralimpiadi sono quello in cui arrivano
gli eroi. È questa una delle prime, e più importanti, frasi udibili
nel film. In essa è contenuto il significato e il valore di questi
giochi, volti a dar spazio a coloro che troppo spesso vengono
lasciati nell’ombra. Prima di arrivare sul campo da gioco, infatti,
tali atleti hanno vissuto esperienze al limite, che il più delle
volte li hanno ridotti in fin di vita. Sono personalità private di
tutto che hanno saputo fare dei propri limiti i propri punti di
forza. Arrivare a competere alle Paralimpiadi è dunque per loro
solo l’ultimo tassello di un faticoso ma necessario percorso di
riaffermazione personale.
Il documentario si prefigge così lo
scopo di dare grande risalto alle loro storie, lasciando che esse
prevalgano rispetto al dato tecnico relativo all’evento in sé. Tale
scelta è naturalmente vincente, poiché permette allo spettatore di
entrare in contatto con situazioni e vite al limite
dell’incredibile. Storie talmente complesse, drammatiche e
avvincenti da risultare più simili ad un film che alla realtà. Tra
queste spicca senza dubbio quella di Alaize, nato e cresciuto in
Burundi nel pieno della guerra civile che sconvolse il paese. A
causa di questa venne strappato per sempre dalla madre e perse una
gamba. Riuscito ad arrivare in Francia, ebbe accesso ad una
protesi, e grazie ad un duro allenamento riuscì a diventare uno dei
principali campioni di salto in lungo.
Rising Phoenix permette
così di scoprire quanto fascino vi sia dietro le Paralimpiadi,
troppo spesso considerato un evento di serie B rispetto all’evento
principale. Eppure, come anche i dati confermano, si è sempre
rivelato più entusiasmante assistere alle imprese di questi atleti,
i quali provano davvero che i supereroi possono esistere. Non
appare così casuale il paragone posto all’inizio con gli Avengers.
Come loro, anche i protagonisti di questo documentario danno prova
di cose considerate impossibili. Come loro, anche questi atleti
dimostrano di avere dei veri e propri poteri, derivati dalla loro
determinazione e da ciò che sembrava averli resi più
vulnerabili.
Rising Phoenix: la recensione
Con questo nuovo documentario,
Netflix dimostra un continuo interesse nel dar voce ad una sempre
più ampia diversità. Come anche Rising Phoenix dimostra,
quella per dar voce alla realtà dei disabili è una lotta continua,
ostacolata ancora oggi da negazionismo e oscurantismo. Appare
particolarmente scioccante, a tal proposito, l’episodio relativo
alle Olimpiadi di Mosca del 1980, dove si affermò che le
Paralimpiadi non erano necessarie, in quanto la Russia non aveva
disabili nella propria popolazione. Eventi di questo genere,
tristemente presenti ancora oggi, sono il motivo per cui un
documentario di questo tipo non arriva mai né in anticipo né in
ritardo sui tempi.
Nel trattare una tematica di questo
tipo, il rischio è sempre quello di caricarla di un eccessivo e non
necessario pietismo. Fortunatamente, i due autori si concentrano
sul raccontare gli atleti e le loro storie senza particolari
sottolineature emotive. A parlare sono infatti loro e loro vicende
soltanto. Da questo punto di vista, Rising Phoenix
conquista valore lì dove molte altre operazioni simili hanno invece
peccato. Ciò che manca è probabilmente una struttura narrativa più
solida e organizzata, che avrebbe permesso di orientarsi meglio nel
racconto. Seguendo le singole vicende degli atleti, tuttavia, si
riesce infine ad avere un quadro piuttosto completo con cui sarà
possibile comprendere e appassionarsi alle Paralimpiadi.
È Matt Reeves in
persona a condividere sul suo account
Twitter il primo logo e il poster di The
Batman, le cui riprese
ricominceranno il prossimo settembre. Il poster è stato diffuso
alla vigilia del DC FanDome che si svolgerà il
prossimo 22 agosto.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Sarà attivo a partire dalle
ore 12 di domani venerdì 21
agosto sul sito www.labiennale.org (link
www.boxol.it/biennalecinema), il
servizio di vendita online dei biglietti della
77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia (2-12 settembre 2020).
Quest’anno è possibile acquistare i
biglietti per le proiezioni esclusivamente
online, fino ad esaurimento posti disponibili.
Il calendario delle
proiezioni pubbliche della 77. Mostra sarà
online sempre domanivenerdì 21 agosto sul sito web
www.labiennale.org.
Le proiezioni riservate
al pubblico si terranno quest’anno nelle seguenti
sale:
Lido di Venezia
>
nuova Arena Lido (via Sandro Gallo)
Venezia centro
storico >
nuova Arena Giardini (Giardini della Biennale)
Multisala Rossini
Venezia Mestre
>
IMG Cinemas Candiani
Per alcune proiezioni delle seguenti
sale sarà consentito anche l’ingresso al pubblico, oltre
che agli accreditati:
Lido di Venezia
>
Sala Grande
Sala Darsena
PalaBiennale
Sala Giardino
Sala Astra (S. Maria Elisabetta)
Linee guida sulle misure
anti Covid-19
La Biennale di Venezia ha elaborato,
in accordo con le autorità competenti, le linee guida anti
Covid-19, riepilogate qui di seguito, da attuare per lo svolgimento
della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 – 12
settembre 2020), con l’obiettivo di garantire la sicurezza per
tutti gli ospiti e i frequentatori della Mostra.
Controllo della temperatura
corporea, igienizzazioni e sanificazioni
All’area della Mostra del Cinema si
accederà attraverso 9 varchi stradali / lagunari che saranno
attrezzati con sistemi di rilevazione della temperatura dei
partecipanti, che a vario titolo accederanno all’area di Mostra.
Non sarà consentito l’accesso in caso di temperatura corporea
superiore ai 37,5 gradi. Ulteriori sistemi di controllo della
temperatura saranno inoltre collocati all’ingresso delle sale
cinematografiche del Lido non incluse nell’area della Mostra quali:
Palabiennale, Astra e nuove Arene all’aperto. Igienizzanti e
sanificanti liquidi e gel saranno disponibili per il pubblico in
tutte le aree (sale cinematografiche, ingressi e hall, meeting
points, ecc.)
Mascherine
obbligatorie
Le mascherine dovranno essere
indossate in tutte le sale cinematografiche, sia in fila e mentre
si accede al proprio posto, sia seduti durante le proiezioni. La
mascherine dovranno essere altresì indossate in tutte le aree
esterne.
Distanziamento sociale nelle
sale
Sarà effettuata la riduzione dei
posti disponibili applicando in tutte le sale l’alternanza del
posto a sedere.
Prenotazione obbligatoria
del posto a sedere nelle sale – Biglietteria online
Per tutto il pubblico e per tutti
agli accreditati alla Mostra, sarà obbligatoria la prenotazione
preventiva online del proprio posto in sala alle proiezioni,
tramite il sito web della Biennale di Venezia www.labiennale.org. La biglietteria
per il pubblico sarà esclusivamente online, in modo da evitare
code.
Distanziamento sociale sul
Red Carpet, per il pubblico e per tutte le attività
Un protocollo di salvaguardia del
distanziamento sociale sarà messo in atto sul Red Carpet per le
delegazioni che accedono alla Sala Grande, sulle tribune e al
photocall per i fotografi e in generale per tutte le altre
attività, gli incontri e i convegni, con sedie numerate e accesso
ridotto alle aree interne. Non ci sarà la possibilità per il
pubblico di assistere all’accesso delle delegazioni alla Sala
Grande, al fine di evitare occasioni di assembramento.
Presenza nell’area delle
autorità sanitarie
L’area della Mostra avrà, come
sempre, un servizio di pronto soccorso organizzato dalle locali
autorità sanitarie a disposizione del pubblico, come per le passate
edizioni, per tutte le azioni ritenute necessarie.
Riduzione dei materiali
stampati
La maggior parte delle informazioni
concernenti la Mostra sarà data al pubblico in formato elettronico,
riducendo la distribuzione dei materiali stampati.
Assistenza speciale alle
delegazioni e agli attori
Le delegazioni dei film saranno
assistite per le loro necessità, i trasporti saranno organizzati ad
hoc per evitare assembramenti, sarà garantita assistenza per
accesso ai servizi sanitari qualora necessaria.
Monitoraggio della
provenienza e tracciamento di tutti i partecipanti
E’ in atto un capillare monitoraggio
della provenienza degli ospiti, delle delegazioni e degli
accreditati alla Mostra al fine di poter guidarli e sostenerli
nell’applicazione dei protocolli. Sono stati richiesti tamponi, da
effettuarsi prima della partenza, a tutti gli ospiti e accreditati
provenienti da Paesi extra Schengen, per i quali tale misura è
necessaria. Un secondo tampone sarà effettuato a Venezia a cura
della Biennale, sempre per coloro i quali tale misura si rende
necessaria, in accordo con le autorità competenti. Tutti i
partecipanti – accreditati, possessori di pass, biglietti e
abbonamenti – saranno tracciati mentre accedono alle sale o alle
altre aree funzionali all’interno degli edifici
Sono iniziate le
riprese in Alto Adige di NON MI
UCCIDERE il nuovo film di Andrea De
Sica che ha per protagonisti i giovani Mirta e Robin,
interpretati da Alice Pagani, reduce dal
successo di Baby, e Rocco
Fasano, uno dei protagonisti della serie di
successo Skam Italia.
Mirta ama Robin
alla follia, lui le promette che sarà amore eterno. In una notte di
luna piena la voglia di trasgredire costa la vita a entrambi. La
ragazza però si risveglia e non può che sperare che Robin faccia lo
stesso, proprio come le aveva promesso. Ma niente è come prima.
Mirta capisce di essersi trasformata in una creatura che per
sopravvivere si deve nutrire di carne umana. Ha paura. Braccata da
uomini misteriosi, combatte alla disperata ricerca del suo
Robin.
Completano il
cast Silvia Calderoni, Fabrizio
Ferracane, Sergio Albelli,
con Giacomo Ferrara e la partecipazione
di Anita Caprioli.
Andrea De
Sica torna sul set – dopo il felice esordio
de I figli della notte e la serie di
successo Baby oggi giunta alla terza stagione –
con un teen drama, una intensa storia d’amore dalle
tinte horror, scritto da Gianni
Romoli, il collettivo GRAMS e
lo stesso Andrea De Sica e liberamente
ispirato all’omonimo romanzo di Chiara
Palazzolo.
Il film è una
produzione Warner Bros. Entertainment
Italia e Vivofilm (Marta
Donzelli e Gregorio Paonessa),
con il supporto di IDM Südtirol – Alto
Adige e MIBACT – Direzione Generale
Cinema e Audiovisivo.
La fotografia è
di Francesco Di Giacomo, la scenografia
di Daniele Frabetti, i costumi
di Chiara Ferrantini, il montaggio
di Pietro Morana, il casting
di Gabriella Giannattasio. Le musiche
originali sono composte da Andrea
Farri e Andrea De Sica.
Il film sarà
distribuito in sala da Warner
Bros. Pictures nel 2021.
Netflix è lieta di annunciare che la
quarta
stagione di The
Crown sarà disponibile in esclusiva in tutti
i Paesi in cui il servizio è attivo dal 15 novembre
2020. Da oggi è disponibile anche il teaser trailer della
serie originale, che vede tra i protagonisti la Principessa Diana
(Emma Corrin) e Margaret Thatcher (Gillian
Anderson).
La trama
Nella quarta
stagione di The
Crown la regina Elisabetta (Olivia
Colman) e la sua famiglia sono occupati a salvaguardare la
linea di successione, assicurandosi di trovare la sposa più adatta
per il principe Carlo (Josh O’Connor), che a 30
anni è ancora celibe. La nazione inizia a risentire dell’impatto
delle politiche di divisione introdotte da Margaret Thatcher
(Gillian Anderson), la prima donna inglese
investita della carica di primo ministro. Tra lei e la regina
sorgono tensioni che peggioreranno quando la Thatcher guiderà il
Paese nella guerra delle Falkland, generando conflitti all’interno
del Commonwealth. Mentre la storia d’amore tra Carlo e una giovane
Lady Diana Spencer (Emma Corrin) regala una favola
estremamente necessaria all’unione del popolo britannico, a porte
chiuse, la famiglia reale è sempre più divisa.
DC FanDome,
l’esperienza virtuale unica nel suo genere per i super appassionati
DC di tutto il mondo, non si può vivere in un solo giorno! Alla
fine si è rivelata così imponente, con così tante ore di
programmazione, che nemmeno The
Flash potrebbe affrontarla in sole 24 ore!
Al fine di soddisfare tutti i
nostrin super fan ed offrire la migliore esperienza
possibile, DC FanDome è stato ampliato in due
eventi globali: il primo il 22
agosto – DC FanDome: Hall of
Heroes, e una seconda esperienza on-demand
con DC FanDome: Explore the
Multiverse il 12 settembre,
dove i fan potranno creare e dar vita alla propria avventura.
Inoltre, ora sarà possibile teletrasportare la propria esperienza
FanDome, poiché entrambi gli eventi saranno accessibili su tutte le
piattaforme mobili (oltre a desktop).
Optando per due eventi separati,
vogliamo assicurarvi di poter assistere e vivere un’esperienza
senza stress!
Di seguito un recap di cosa
aspettarsi:
DC FanDome: Hall of
Heroes: sabato 22 agosto, alle
19:00, i fan saranno trasportati nella DC FanDome: Hall of
Heroes, un mondo epico progettato personalmente da Jim Lee con una
programmazione speciale, panel e anteprime esclusive di film, serie
TV, giochi, comics e altro ancora.
Lo spettacolo della durata di otto ore sarà disponibile alla
visione per i fan di tutto il mondo, esclusivamente 3 volte
nell’arco di 24 ore.
DC FanDome: Explore the
Multiverse: sabato 12 settembre, alle
19:00, i fan potranno creare il proprio calendario
personalizzato! La cosa grandiosa di questo evento è che sarà
on demand, dando la possibilità di gestire la propria esperienza
tramite uno speciale scheduler che sarà disponibile prossimamente
(stay tuned!)
Apparsa per la prima volta su The
New Mutants #8 del 1983, Amara Juliana Olivians,
nota come Magma, è stato uno dei membri originali
dei Nuovi Mutanti sin dalle primissime iterazioni. Tuttavia, il
personaggio non apparirà nell’atteso film di John
Boone in arrivo nelle sale americane il 28 Agosto. E
adesso il regista ha finalmente spiegato perché.
Come apprendiamo grazie a CBR,
durante una conferenza stampa del film, Boone ha rivelato che,
sebbene sia un grande fan dei fumetti originale, alcuni aspetti
delle serie originali dovevano essere semplificati, snelliti e/o
sradicati per far funzionare al meglio il film. “È il motivo per cui abbiamo scelto di non concentrarci su un
personaggio come Magma”,ha spiegato
Boone,“Perché proviene da un antico
mondo romano che esiste ancora da qualche parte in Amazzonia. Ho
sempre pensato: ‘Ok, non lo farò’.”
Magma è originaria di Nova Roma,
colonia romana all’interno della foresta amazzonica. Oltre a
controllare le placche tettoniche in modo da generare terremoti,
Magma ha la capacità, come suggerisce il suo nome, di controllare e
creare lava.
Negli Stati Uniti The
New Mutants arriverà il prossimo 28 Agosto,
mentre in Italia uscirà a partire dal 2 Settembre. Di recente, i
20th
Century Studios hanno pubblicato un nuovo spot del film che ci
mostra la trasformazione di Wolfsbane, il personaggio
interpretato da
Maisie Williams:
The
New Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto
da Boone e Knate Lee, il film vede nel
cast la presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga.
Quando venne rilasciato nel 2012,
Dredd – Il giudice dell’apocalisse venne accolto
molto bene dalla critica; tuttavia, la pellicola non ottenne
risultati eclatanti al botteghino americano, tant’è che in Italia
venne rilasciata direttamente in home video soltanto nel 2019.
Eppure, negli anni il film è riuscito a costruirsi la fama di
piccolo cult, tant’è che i fan non hanno mai smesso di chiedere un
sequel.
Nel 2017 venne annunciato lo
sviluppo della serie Judge Dredd: Mega-City One,
ma da allora non ci sono stati grandi aggiornamenti in merito al
progetto. Per molto tempo si è parlato del fatto che Karl Urban, interprete di Joseph Dredd nel
live action del 2012, avrebbe potuto riprendere l’iconico ruolo
nello show. La star di The Boys ha fatto un incredibile lavoro con il
personaggio, ed è alquanto difficile immaginare un altro attore che
possa raccoglierne l’eredità, indipendentemente da dove le
avventure di Dredd continueranno, se sul grande o sul piccolo
schermo.
Adesso, durante una recente
intervista con Screen Geek,
è stato proprio Urban ha commentare la possibilità di tornare nei
panni del Giudice in Mega-City One: “È ancora troppo presto per
entrare nello specifico della questione, ma posso dire che mi
piacerebbe tornare a far parte di quel mondo e raccontare altre
storie di Dredd. In quell’universo ci sono davvero una miriade di
storie fantastiche. Penso che con Jason Kingsley e il suo team
l’eredità di Dredd sia in ottime mani.”
Karl Urban sulla possibilità di
tornare nei panni di Dredd: “Sarebbe un’esperienza
gratificante.”
L’attore ha poi aggiunto: “Se
dovessi avere l’opportunità di lavorare con quei ragazzi, puoi
scommetterci che non me la farò scappare. Penso che sarebbe
un’esperienza davvero ricca e gratificante, non solo per noi, per
collaborare, ma anche per i fan. Se accadesse davvero, sarebbe
fantastico. Se non dovesse accadere – e i motivi potrebbero essere
diversi -, auguro loro il meglio e non vedo l’ora di vedere cosa
faranno.”
Dredd – Il Giudice
dell’Apocalisse è uscito nelle sale cinematografiche
statunitensi il 21 settembre 2012, mentre in Italia la pellicola è
rimasta inedita fino alla distribuzione diretta per il mercato home
video a partire dal 28 agosto 2019. Il film, diretto da
Pete Travis e Alex
Garland, è stato accolto molto positivamente dalla critica
e dai fan, nonostante al box office – a fronte di un budget di 50
milioni di dollari – ne abbia guadagnati soltanto 41 milioni.
È da tempo ormai che si parla di un
possibile sequel de Il Gladiatore, l’ormai classico film
di Ridley
Scott che vedeva contrapporsi il
gladiatore Russell
Crowe contro l’imperatore Joaquin
Phoenix. Essendo il personaggio di Massimo Decimo
Meridio morto alla fine della pellicola originale, in molti hanno
cominciato a chiedere in che modo l’ipotetico sequel avrebbe fatto
i conti con il destino dell’iconico personaggio.
Le ultime news in merito ad un
sequel de Il Gladiatore risalgono al 2018, quando
Ridley Scott in persona aveva dichiarato che
sarebbe tornato dietro la macchina da presa e che stava lavorando
alla sceneggiatura con Peter Craig. Secondo le primissime
indiscrezioni, la storia del sequel dovrebbe raccontare di Lucio,
il figlio di Lucilla che fu interpretata da Connie
Nielsen nel film del 2000: sarà ambientata 25 anni dopo,
quando Lucio sarà ormai adulto ma avrà ancora come punto di
riferimento il sacrificio di Massimo.
Lo scorso giugno,
il produttore Doug Wick aveva spiegato che per
il team al lavoro sul sequel, la più grande sfida è rappresentata
proprio dal fatto di dover riportare il personaggio di Massimo
Decimo Meridio in vita: “A Ridley piacerebbe farlo”, aveva
dichiarato Wick. “Tutti quelli che sono stati coinvolti
nell’originale, adorano troppo il film per considerare uno
sfruttamento economico. L’unico problema è puramente creativo e
riguarda il lavoro sulla sceneggiatura. Ridley ci sta lavorando:
davvero, è soltanto una questione relativa alla maniera più degna
per poterlo realizzare… e, naturalmente, bisogna considerare anche
che il protagonista è morto.”
Adesso, in occasione della
promozione del film Il giorno sbagliato, è stato proprio Russell Crowe ha parlato per la prima volta
dell’ardito progetto, rivelando però di non saperne nulla e di non
essere mai stato coinvolto in nessuna delle discussioni che si sono
susseguite nel corso di questi anni. Intervistato da
Screen Rant, l’attore premio Oscar ha spiegato: “Se
stanno avendo conversazioni circa un sequel, si tratta di
conversazioni che non mi hanno mai incluso. Non sono sicuro di cosa
abbiano in mente. Posso solo dire che, in buona sostanza, stanno
parlando delle stesse cose dal 2000.”
Come sarebbe dovuto tornare in
vita Massimo in un possibile sequel de Il Gladiatore
Sempre nel corso della medesima
intervista con
Screen Rant, Crowe ha poi commentato le precedenti
dichiarazioni di Wick: “Non parlo con Doug da tempo. L’ultima
volta mi raccontò di aver avuto questa grande idea che vedeva
Massimo portato via dall’arena per poi essere deposto, ricoperto di
oli e unguenti, in questa caverna a cui si aveva accesso spostando
una grande roccia. Poi la roccia si apriva e lui usciva. Gli dissi
che non avevamo i diritti per quella storia. Ma è una cosa accaduta
anni fa e non so ancora se abbia apprezzato o meno il mio senso
dell’umorismo.”
Brie Larson ha più volte rivelato nel corso di
diverse interviste di aver sostenuto numerosi provini nel corso
della sua carriera. Più di recente, l’attrice premio Oscar per
Room aveva confermato di aver sostenuto un provino sia
per Terminator: Genisys sia per
Rogue One: A Star Wars Story.
Adesso, in un nuovo visto postato
attraverso il suo canale YouTube,
Larson ha rivelato i titoli di altri progetti per cui ha sostenuto
dei provini che purtroppo non sono andati a buon fine. L’attrice ha
spiegato di aver provato ad ottenere una parte nella serie tv
Gossip
Girl, nel film Tomorrowland – Il mondo di domani e anche in
tutti i nuovi film della saga di Star
Wars, confermando così di aver sostenuto un provino
non soltanto per lo spin-off Rogue One.
Anche se deve essere stato deludente
per Brie
Larson non riuscire ad entrare a far parte della
saga di Star Wars,
alla fine l’attrice è comunque riuscita a conquistare un altro
ruolo di tutto rispetto grazie a Captain
Marvel. Naturalmente, con il futuro della saga
fantascientifica ancora tutto da scrivere, non è da escludere la
possibilità che l’attrice possa comunque entrare a far parte di
quell’universo… e chissà, magari proprio grazie a Kevin
Feige, il boss dei Marvel Studios che, come sappiamo
da diverso tempo, è stato incaricato dalla Lucasfilm di scrivere un
nuovo film del franchise.
Brie Larson pronta a tornare nei
panni di Captain Marvel
Ricordiamo che,
dopo Avengers:
Endgame dello scorso anno, Brie
Larson tornerà a vestire i panni di Captain
Marvel nell’annunciato sequel
che arriverà al cinema l’8 luglio 2022. Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo episodio, non torneranno dietro la macchina da presa: il
sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta,
regista dell’atteso “sequel spirituale” di
Candyman.