A poche ore dall’uscita nelle sale
di Avengers:
Endgame è giunto il tempo dei pronostici. Chi morirà
alla fine del film che chiude la Infinity Saga? Chi sopravviverà
agli eventi che porteranno al confronto definitivo tra i
Vendicatori e Thanos?
Dopo tutte le teorie e le ipotesi,
sarebbe più sorprendente scoprire che Captain
America non morirà alla fine di Avengers:
Endgame.
Chris
Evans ha già confermato il suo (ipotetico) addio al
personaggio e l’arco narrativo di Steve Rogers sembra essersi
esaurito. E se c’è qualcuno che non avrebbe problemi a sacrificarsi
per una giusta causa, quello è Cap.
Iron Man
Apparentemente il padrino del
MCU, Iron
Man, ha un destino meno segnato di Captain America:
tuttavia sono in molti a credere che anche lui non sopravviverà a
Endgame. Altri invece
pensano che accadrà il contrario, e che invece di morire Tony andrà
in pensione lasciando l’eredità di leader ad un altro
supereroe.
Questo permetterebbe a Robert Downey
Jr. di girare futuri cameo senza presentarsi come
protagonista assoluto dei nuovi film e di continuare a “vegliare”
sul corso del franchise…
Thor
Se Thor:
Ragnarok non fosse mai uscito (almeno prima di
Endgame), probabilmente
i pronostici avrebbero dato morte certa per il Dio del Tuono.
Tuttavia dopo il “riavvio” di Ragnarok, il personaggio interpretato
da Chris
Hemsworth è potenzialmente pronto per una nuova
avventura da solista.
Occhio Di Falco
L’annuncio dell’arrivo di una
serie televisiva su
Occhio di
Falco (prodotta per la piattaforma streaming di Disney
+) ha completamente ribaltato ogni pronostico circa la morte
dell’eroe in Endgame.
Certo i primi dettagli sullo show
indicano che Clint Barton passerà il testimone a Kate
Bishop, il suo successore dei fumetti, quindi è
possibile che sopravviva a Endgame per istruire la ragazza e che
poi si congedi insieme alla sua famiglia.
Vedova Nera
L’arco narrativo di Vedova
Nera è stato finora coerente ma anche soggetto a molti
cambiamenti: in The Avengers, nel famoso confronto
con Loki, Natasha aveva rivelato che era stato
Clint Barton a salvarla dalla sua vita come serial killer, un
debito che che forse pagherà nel prossimo film.
Forse l’eroina si sacrificherà per
la famiglia di Occhio di Falco? Sappiamo che tornerà nello
standalone, ma non è chiaro se si tratterà di un prequel o di un
film successivo agli eventi di Endgame…
Hulk
L’Hulk di
Mark Ruffalo è il jolly del MCU: finora
è comparso in molti titoli del franchise, e se escludiamo lo
standalone con Edward Norton, non ha mai
partecipato ad un progetto solusta.
Dunque i Marvel Studios potrebbero
continuare su questa scia e far sopravvivere il gigante di giada,
oppure, sorprendere i fan uccidendo Bruce Banner durante Endgame…
Ant-Man
Ant-Man ha
condiviso la scena con altri personaggi di rilievo come Wasp, Hank
Pym e ora Janet van Dyne, con questi ultimi tre rimasti vittime
dello schiocco. Cosa ne sarà allora di Scott Lang nel futuro del
MCU?
La storia della Marvel Comics ha visto diversi personaggi
indossare il costume di Ant-Man, e se Scott morisse in Endgame
potremo vedere l’agente dello SHIELD Eric O’Grady
in veste di antieroe in Ant-Man 3!
War Machine
War Machine è un
po’ come Hulk, una presenza costante del MCU e personaggio
importante per quanto riguarda le storyline di Iron Man e dei
Vendicatori in generale.
Forse Rhodey potrebbe morire in
Endgame per infliggere
un pugno allo stomaco dei fan, oppure sarà lui a prendere il posto
di Iron Man nei loro cuori…a questo punto le chance sono al
50%.
Captain Marvel
Se da un lato la corsa di Captain
Marvel verso Avengers:
Endgame è ferma negli anni Novanta, il suo franchise
potrebbe essere esplorato anche nel periodo successivo, e ci sono
ottime possibilità di vedere in scena l’eroina come futuro leader
dei Vendicatori sulla Terra.
E apostrofarla come tale sembra più
una promozione che una condanna a morte…
Nebula
Nebula e la sua
redenzione hanno trovato spazio nel corso del MCU tra il franchise
dei Guardiani della Galassia e
Avengers:
Infinity War, dove l’abbiamo vista piangere la morte
della sorella Gamora e provare a uccidere Thanos.
Nei fumetti di Infinity Gauntlet è
proprio lei a sfidare il Titano Pazzo, rivelandosi del tutto
inadatta all’impegno e rinunciando al confronto. Se una trama
simile si svolgerà nel film, è possibile che l’eroina non
sopravviva agli eventi…
Thanos
Arriviamo al vero protagonista della
Infinity Saga, Thanos, che nei fumetti originali
perdeva il guanto e le gemme dell’infinito, decidendo di
sacrificarsi piuttosto che accettare la prigione.
E considerato il lavoro svolto da
Avengers:
Infinity War nella costruzione del personaggio, non
sarebbe sorprendente scoprire che anche la versione del MCU faccia
lo stesso percorso. Ma ovviamente c’è un dubbio…
L’epilogo di Infinity Gauntlet
rivelava che Adam
Warlock aveva nascosto Thanos su uno strano pianeta
dove si era rassegnato a vivere la vita di un tranquillo contadino,
e nella serie sequel, Infinity War, scoprivamo che Warlock aveva
nascosto una delle gemme.
Forse Avengers:
Endgame vedrà morire Thanos per poi annunciare più
tardi che è da qualche parte, vivo, nell’universo?
Ebbene si, il titolo non mente:
Steve Ruppel, chiropratico del Wisconsin e fan dei Marvel Studios, ha visto Captain
Marvel 116 volte al cinema, scrivendo una pagina
memorabile della Guinness World Record. In realtà per infrangere il
primato avrebbe potuto fermarsi a quota 104, ma una volta arrivati
in cima perché non spingersi oltre?
“Per rendere la cosa ufficiale
ho dovuto scattare delle foto di fronte a un poster o mostrare
delle dichiarazioni scritte che confermassero il fatto di essere
effettivamente lì. E se qualcuno volesse rompere questo record? Io
di sicuro non voglio rifarlo, perché questo è stato piuttosto
difficile. Senza parlare della quantità limitata di tempo…quindi
credo che non ci proverò di nuovo.“
14,268 i minuti “sprecati” per
tornare in sala a rivedere il cinecomic con protagonista Brie
Larson, uscito lo scorso 8 Marzo negli Stati Uniti e
capace di toccare quota 1 miliardo al box office mondiale.
“Ho dovuto prendere una pausa
dal lavoro, fare delle lunghe pause pranzo per guardare il film in
quel particolare periodo di tempo.” ha spiegato Ruppel. “E
poi dovevo ritagliarmi del tempo anche nei fine settimana quando
non avevo altri impegni“.
E quale miglior occasione se non
questa per notare dettagli che solitamente sfuggono al pubblico
dopo una sola visione? Come ad esempio il giorno esatto in cui si
svolge Captain Marvel:
“C’è una scena in particolare
nel film dove sullo sfondo compare un calendario, ed è segnato
Giugno 1995. Più tardi, in quel particolare giorno, c’è la luna
piena. Quindi alla fine ho cercato su Google quando questo evento
si è verificato e ho scoperto che si trattava di martedì 13 giugno
1995“.
Ma perché proprio Captain Marvel, e non un
altro cinecomic del MCU?
“Adoro i film di supereroi, e
sapevo che questo sarebbe rimasto in sala per un po’, quindi ho
pensato che sarebbe stata probabilmente una buona scelta per questo
particolare record. Ripensandoci, potrei considerare di farlo con
qualsiasi altro film della Disney, che di solito sono più brevi,
anche se le parti musicali potrebbero farmi impazzire!“
Captain Marvel è nelle nostre sale dal 6 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968,
il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più
potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Come confermato settimane fa dalle
immagini leak del merchandise,Valchiria
è sopravvissuta alla Decimazione di Infinity War e
tornerà in azione in Avengers:
Endgame (anche se le modalità rimangono ancora un
mistero).
La guerriera asgardiana,
interpretata nel MCU da Tessa
Thompson, era scomparsa dopo la fine di Thor: Ragnarok ma sembra
che il suo ruolo sarà decisivo nella lotta dei Vendicatori contro
Thanos. Possiamo vederla nel nuovo spot del film che
trovate qui sotto, con un costume inedito e diverso dall’uniforme
battagliera di Ragnarok.
L’unico dubbio, per ora, riguarda il
suo reintegro nella trama di Endgame, e non è
chiaro come si unirà al team né in quale piano temporale, visto che
diversi indizi suggeriscono i viaggi nel tempo e la discesa nel
Regno Quantico. È anche possibile che Valchiria compaia in una
sequenza di flashback e nei ricordi di Thor, che aveva lasciato sul
finale di Ragnarok a bordo della nave che
trasportava il suo popolo esodato.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Quello dell’Imperatore Palpatine
potrebbe non essere l’unico atteso ritorno in Star Wars: The Rise of
Skywalker, capitolo conclusivo della saga familiare
iniziata nel 1977 da Una Nuova Speranza e che
terminerà il prossimo dicembre.
Si perché secondo il report di una
fonte abbastanza attendibile, un altro personaggio del canone di
Guerre Stellari tornerà in scena, e nessuno l’avrebbe mai previsto.
Di chi parliamo? Nientemeno che di Han
Solo.
A quanto pare in Episodio IX è
presente una sequenza in cui verrà mostrato l’incontro tra Kylo
Ren e l’eroe interpretato da
Harrison Ford. Il rumor spiega inoltre che il villain
chiederà i resti dell’elmetto di Darth
Vader prima di confrontarsi con il Fantasma della
Forza di Luke Skywalker, scomparso alla fine de
Gli Ultimi
Jedi. Qui poi comparirà anche lo spettro, o visione,
di Han indotta dal Maestro Jedi, e sembra che sarà proprio lui a
perdonare il figlio per averlo ucciso nel tentativo di riportare
Ben dalla parte della Luce.
Ovviamente si tratta di una
descrizione approssimativa della scena, e gli eventi potrebbero
cambiare nel corso dei prossimi mesi (visto che il team della
Lucasfilm si trova attualmente in fase di post-produzione), ma
tutto suggerisce che per l’ultimo atto della saga sia prevista la
reunion del cast originale, compresi Hamill, Ford e Carrie
Fisher. Che ne pensate?
Star Wars: The
Rise Of Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Vi ricordiamo
che Star
Wars: The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della
nuova trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee WilliamsLupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
È Andy Muschietti a
rivelare la prima immagine ufficiale di James
McAvoy in IT: Capitolo Due, seconda parte
dell’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen
King che vedrà l’attore nei panni della versione adulta di Bill
Denbrough.
Il personaggio era stato
interpretato nel primo film da Jaeden
Lieberher.
La foto non suggerisce dettagli
specifici su Bill, ma sembra che l’eroe sia in sella a una
bicicletta, forse il suo cimelio d’infanzia, Silver, di cui avrà
bisogno per affrontare insieme ai suoi vecchi amici la minaccia di
Pennywise.
Vi ricordiamo che l’uscita
nelle sale di IT: Capitolo
Due è fissata al 6 settembre
2019. Nel cast figurano, oltre a McAvoy,Jessica Chastain nei panni di Bev,
mentre Jay Ryan sarà
Ben, Isaiah
Mustafa Mike, Bill
Hader Richie, James
Ransone Eddie, Andy Bean Stan,
e Bill Skarsgård tornerà a
interpretare Pennywise il Clown Ballerino.
La seconda parte dell’adattamento
da Stephen King, diretta da Andy
Muschietti, sarà la decisiva. Se la prima parte si era
concentrata sui piccoli protagonisti, trasformando lo stratificato
e complesso romanzo in una storia per ragazzi
alla Stand By Me con
qualche jumpscare in più. Nulla da togliere al
film come prodotto horror di intrattenimento, ma eravamo molto
lontani dalla profondità della letteratura di King.
Adesso, con l’introduzione dei
personaggi protagonisti adulti, il prodotto dovrebbe anche cambiare
natura, e la scelta di inserire il
rito di Chud nel film sembra indicare che questa sarà la
direzione che intende percorrere la produzione. Già la conferma che
il film prevederà la scena con Adrian
Mellon (interpretato da
Xavier Dolan) lascia intendere che l’approccio sarà
più fedele non solo alla storia, ma anche ai temi originali del
romanzo.
All’alba dell’uscita nelle sale di
Avengers:
Endgame i Marvel Studios hanno pubblicato su
Twitter ogni singola scena mostrata dopo i titoli di coda dei film
che hanno composto l’Infinity Saga. E chi conosce bene le sorti del
MCU saprà quanto questi piccoli frammenti si siano rivelati
fondamentali nella narrazione e nel legame fra un titolo e l’altro,
generando ansia e aspettative tra i fan.
Dunque non ci resta che ripassare questi lunghi dieci anni di
storia.
Da qui, cliccando sul tweet, potete
riguardare tutte le scene post-credits del Marvel Cinematic
Universe, dall’ingresso in scena di Nick Fury alla fine di
Iron Man (dove veniva rivelato il nome della
Avengers Initiative) all’arrivo di Carol Danvers al quartier
generale dei Vendicatori subito dopo lo schiocco di Thanos in Infinity War.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Non si ferma nemmeno durante le
feste pasquali la produzione di Spider-Man: Far
From Home, e a confermare l’inizio dei reshoot è
nientemeno che Samuel L. Jackson pubblicando una
foto direttamente dal set che mostra un dettaglio del costume di
Nick Fury (la benda) e il caratteristico pizzetto dell’ex capo
dello SHIELD.
Vi ricordiamo che questa sarà
l’undicesima apparizione del personaggio nel MCU, introdotto a partire dalla
scena post credits di Iron Man (2008) e presenza
costante di tutta la Infinity Saga nelle prime tre fasi
dell’universo condiviso.
Qui lo ritroveremo presumibilmente
dopo gli eventi di Avengers:
Endgame, in una realtà diversa da quella pre-schiocco
di Thanos, al fianco della fidata Maria Hill per cercare
di contrastare l’attacco degli Elementali, creature
misteriose arrivate in Europa. Ad aiutarli saranno Peter Parker,
impegnato con il viaggio scolastico, e Mysterio,
l’illusionista interpretato da Jake
Gyllenhaal su cui sappiamo ancora poco e che forse si
rivelerà il vero antagonista del film.
Nel frattempo sono trapelate in
rete le immagini delle nuove action figure della Hasbro dedicate a
Far From Home che mostrano l’aspetto di Spidey con il costume
tradizionale e quello nero già visto nei trailer,
Mysterio e due degli Elementali, ovvero
Molten Man (nei fumetti alter ego di Mark Raxton,
chiamato l’uomo di metallo fuso) e Hydro Man (aka
Morris Bench, che può trasformare il proprio corpo o parte di esso
in acqua).
Gli Elementali sono statii
introdotti sul numero Supernatural Thrillers
#8 nel 1974, incrociando la strada di Mrs. Marvel e di
Spider-Man come gruppo antico presumibilmente esiliato dal proprio
universo a causa del mancato tentativo di conquistare l’antico
Egitto. In seguito questi personaggi tornarono ai giorni nostri
insieme alla Mummia Vivente con i poteri da cui derivano i nomi
Hellfire, Hydron, Magnum e Zephyr.
È evidente che la versione che
vedremo nel MCU sarà diversa, tenendo però fede all’originale, e
che questi cattivi potrebbero essere delle illusioni create
da Mysterio o animate in
qualche modo dai suoi “effetti speciali”. Intanto possiamo dargli
un’occhiata qui sotto.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione
rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Contrariamente a quanto affermato
nei mesi scorsi, Avengers:
Endgame non sarà l’ultimo film della Fase
3 del MCU, bensì il penultimo, e a
chiudere il sipario sarà Spider-Man: Far
From Home, sequel di Homecoming in uscita nelle sale
il prossimo 2 Luglio. A confermarlo è stato nientemeno che il
presidente dei Marvel Studios Kevin Feige durante un evento di
promozione legato a Endgame a Shangai:
“Si, Far From Home sarà la fine
della Fase 3, ed è la prima volta che lo dico
pubblicamente“.
Questo significa che toccherà a
Peter Parker e alle sue avventure in Europa contro Mysterio e gli
Elementali mettere un punto definitivo sulla terza fase
dell’universo condiviso, iniziata nel 2016 con Captain America:
Civil War (il film del debutto ufficiale del
personaggio, interpretato da Tom
Holland), preparando il terreno per ciò che verrà in
quella successiva, dove sono già previsti lo standalone su
Vedova Nera, il capitolo sugli
Eterni e Shang-Chi.
Sorprende, ma non troppo viste le
strategie studiate al minimo dettaglio, che i Marvel Studios
abbiano deciso di terminare questa lunga corsa con un cinecomic
relativamente leggero, almeno rispetto all’epica drammatica degli
Avengers, ma una tattica simile era stato adottato alla fine della
Fase 2 dopo Avengers: Age of Ultron,
sbarcando al cinema con Ant-Man.
È probabile che pellicole più
scanzonate siano viste come una pausa dal tono serioso dei
Vendicatori. Inoltre, se venisse rispettato l’ordine delle cose,
allora anche Spider-Man: Far From Home,
esattamente come Ant-Man, dovrebbe avere due scene post-credits che
imposteranno il futuro del franchise per la Fase 4.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Il respiro profondo, prima del
balzo. Per citare un franchise fantasy altrettanto famoso, così si
potrebbe riassumere Game of Thrones 8×02, A
Knight of the Seven Kingdoms. La puntata, che arriva dopo
un apertura di stagione considerata frettolosa, ha in qualche modo
riscattato anche i “problemi” riscontrati in quella precedente. Se
infatti Winterfell era stata
considerata troppo sbrigativa nel ricongiungere tutti i personaggi
a Grande Inverno, presentandoci un pezzetto di ognuno di loro e
accelerando le ultime reunion, questo secondo episodio della
stagione conclusiva dello show HBO conferma la necessità di avere
tutte le pedine disposte in campo.
Tutti i personaggi sono a Grande
Inverno, pronti come possono ad accogliere con le lance affilate
l’esercito del Re della Notte. Tuttavia lo schieramento non è
ancora compatto, perché al suo interno ci sono ancora delle crepe,
delle incomprensioni, che si aprono sull’arrivo di Jaime alla
roccaforte del Nord. Lo Sterminatore di Re si trova di fronte a
Daenerys (Emilia
Clarke), di fronte agli Stark, messo davanti ai suoi
errori. Allo stesso modo però si trova ricongiunto al fratello
Tyrion (Peter
Dinklage) e a Brienne, che prenderanno le sue parti.
Arrivano a Grande Inverno anche Tormund, Beric Dondarrion e Edd
Tollet, reduci dal crollo della Barriera, portando con sé brutte
notizie: gli Umber si sono uniti all’esercito dei morti, e proprio
quell’orda infernale sarà su di loro quella stessa mattina.
Comincia così la lunga
notte di attesa, una notte di incontri, scoperte, confessioni, una
notte in cui una donna, uno sterminatore di re, un bruto, un
contrabbandiere, un nano, uno scudiero siedono davanti ad un
camino, facendosi coraggio, stringendosi gli uni agli altri, alla
vigilia di una battaglia che forse porterà loro via la vita. Ma è
anche una notte di riconciliazioni, con Sansa (Sophie
Turner) che accoglie con tenerezza il ritorno di Theon
in quello stesso castello che lui bruciò, con Tyrion
(Peter
Dinklage) e Jaime che ritrovano il loro antico legame,
nonostante l’ingombrante ombra di Cersei tra di loro, di Jorah
Mormont, che si confronta con la volitiva cugina Lyanna, Lady
dell’Isola dell’Orso. La notte del coraggio di Sam, dei dubbi di
Edd, dell’affermazione di volontà di Arya (Maisie
Williams), ma soprattutto della rivelazione legata al
legittimo erede al Trono di Spade.
Jon (Kit
Harington), che ha evitato Daenerys per tutto
l’episodio, forse alla luce di tutto ciò che ha appreso alla fine
dell’apertura di stagione (la morte dei Tarly per ordine di Dany e
l’identità dei suoi genitori), si trova di fronte alla donna che
ama e da cui è riamato e confessa. La vera natura della Targaryen
non impiega molto a prendere il sopravvento, anche se tre squilli
di corno rompono il silenzio: gli Estranei sono alle porte di
Grande Inverno. L’attenzione alle relazioni di forza trai
personaggi rende l’episodio uno dei migliori momenti di riflessione
e attesa dell’intera serie. A partire dal confronto di Daenerys con
i suoi alleati e sottoposti, fino alla grande affermazione di
volontà di Arya, passando alla presa di coscienza di Bran/Corvo a
Tre Occhi: è lui la preda del Re della Notte, è lui che il grande
nemico cercherà per uccidere, sarà lui il cuore della battaglia che
sta per arrivare.
Ancora una volta,
D.B. Weiss e David Benioff si confermano un ottimo
team, una squadra che lavora al servizio non solo dei fan ma anche
della storia e dei personaggi, per consegnare il miglior prodotto
possibile. La fretta, tanto disprezzata dagli spettatori, è stata
ripagata con alcuni dei confronti e dei momenti più intensi
dell’intera serie, momenti che fanno presagire un prossimo futuro
tragico per più di un personaggio principale. Perché se è vero che
ci sono stati diversi snodi felici di recente, è anche vero che
Game of Thrones non perde la sua natura e ci dovrà
molto presto ricordare il motivo per cui in molti lo considerano
uno show sanguinario.
Il mondo popolato di demoni nato
dalla mente di James Wan con L’evocazione – The Conjuring si arricchisce di
un nuovo spaventoso capitolo, dopo i fortunati Annabelle e The Nun, con
La Llorona – Le lacrime del male. Anche se i
legami tra le storie e le narrazioni in questo nuovo capito si
riducono al minino, un piccolo anello di congiunzione lega il film
al primo Annabelle: padre Perez che appare a inizio film e serve ad
introdurre un “collega” spirituale dedito allo studio del mito.
Anche questo film, come è capitato
ad altri del franchise, è ambientato negli anni Settanta, anche se
in questo caso non c’è una vera e propria necessità di
ambientazione, quanto piuttosto un tentativo fallito di costruire
un’atmosfera. Infatti, dopo qualche automobile della polizia che
ricorda molto quelle viste in alcuni titoli di quegli anni di
John Carpenter, la messa in scena viene
dimenticata, perdendo del tutto il potere evocativo che dovrebbe
avere.
Diretto da Michael
Chaves, La Llorona attinge a piene mani
nella tradizione popolare messicana, un paese notoriamente legato
al culto dei morti, e cerca disperatamente di costruire attraverso
questo espediente un’atmosfera di inquietudine mai pienamente
realizzata. Pur costruendo dei personaggi solidi e ben
strutturati, il film non riesce a costruire un solido insieme di
elementi e significati nonostante l’argomento del film si presti
molto bene a generare. Per questa ragione le premesse vengono
disattese in un disperato tentativo di coniugare suspense e
inquietudine a una scrittura dei dialoghi che sembra totalmente
fuori contesto.
Non serve a molto la valida
interpretazione offerta da Linda Cardellini, che
costruisce un personaggio solido, tormentato, che facilita
l’immedesimazione dello spettatore nonostante la progressiva
perdita di interesse nella storia. Uno dei principali demeriti del
film sembra essere la facilità con cui il cattivo si adatta alle
esigenze di scena, senza avere uno sviluppo integro e autonomo.
In questo contesto nemmeno il
personaggio del curandero interpretato da Raymond
Cruz (Breaking
Bad) riesce a trovare una propria credibilità. Il suo
è un personaggio spavaldo e fuori posto, un ex sacerdote che ha
misteriosamente abbandonato la chiesa, una figura bidimensionale
che non sembra avere nessuna cognizione o scopo, se non l’essere
portatore di una vena comica che a tratti rasenta il ridicolo.
Nella sua complessa e ricercata
esigenza di spaventare, La Llorona – Le lacrime del
male mostra il suo limite più grande in una scrittura
davvero debole.
Non firma nessuna regia, non
interpreta nessun supereroe né scrive le sceneggiature di nessuna
delle avventure del Marvel Cinematic Universe,
eppure Kevin Feige è il vero padre, la mente
suprema che muove tutti i meccanismi e le file del grande progetto
ultra decennale dei Marvel Studios.
Inaugurato nel 2008 con
Iron Man, la grande storia che Feige ha portato al
cinema si concluderà il prossimo 26 aprile (il 24 in Italia), con
l’arrivo in sala di Avengers:
Endgame, il film che metterà la parola “fine” a quella
che è diventata, nel corso degli anni, l’Infinity
Saga, ovvero la storia di Thanos e delle Gemme
dell’Infinito.
Inventore di un nuovo genere
cinematografico, Feige, con il suo progetto, ha cambiato
completamente il volto della storia del cinema per il grande
pubblico, rivoluzionando non solo il racconto di supereroi al
cinema, ma plasmandone il linguaggio e canonizzando il genere
‘cinecomic’.
Bambino negli anni ’80,
Kevin Feige è sempre stato “cinefago”,
stando a quanto ha dichiarato a Variety in
una lunga intervista: “Tenevo un diario e scrivevo ogni film
che andavo a vedere e dove e quante volte lo avevo visto”.
Appassionato del grande spettacolo al cinema, seguiva non solo le
icone comiche e action del suo tempo, ma si dimostrava amante delle
grandi saghe cinematografiche, da Star
Wars e Star Trek, fino ad
Indiana Jones.
Da sempre, quindi, non si è mai
sentito cinico nei confronti dei sequel e delle storie che
continuano da un film all’altro: “Ero sempre entusiasta di
vedere come i personaggi che amavo sarebbero cresciuti e cambiati.
A volte sono rimasto deluso, ogni volta che un film mi ha deluso,
mi sedevo e pensavo a quello che invece avrei fatto con quelle
storie e quei personaggi. Non scrivevo una sceneggiatura, ma mi
arrovellavo da solo, nella mia testa e per molti versi non è una
cosa molto diversa da ciò che faccio oggi.”
E proprio il meccanismo dei sequel,
di legare tra loro i film è stato uno dei punti chiave del successo
dei Marvel Studios che hanno giovato molto alle
tasche della casa madre, la Disney, la quale proprio quest’anno
festeggia il decennale dell’acquisizione della società di fumetti
per 4,24 miliardi.
I suoi collaboratori
Anthony e Joe Russo, i registi di quattro dei film
della Infinity Saga tra cui proprio
Endgame, lo definiscono un anticonformista,
spiegando: “L’idea di costruire queste storie e intrecciarle è
stata dirompente. È stato un grande esperimento che avrebbe potuto
fallire in moltissimi momenti. Se uno o due di questi film non
avessero funzionato, l’intera faccenda sarebbe naufragata.”
Invece i film sono stati un successo incredibile, arrivando a 18
miliardi e mezzo di incasso in tutto il mondo (senza le cifre da
capogiro che sicuramente registrerà il 22° film).
Si unisce al coro degli elogi anche
Bob Iger, il CEO della Disney, che spiega che
nonostante le alte aspettative in occasione dell’acquisizione della
Marvel, il produttore ha superato ogni più rosea speranza:
“L’MCU che Kevin e il suo team hanno costruito va ben oltre
qualsiasi cosa avremmo potuto immaginare. Hanno ridefinito i
supereroi consegnandoli a una nuova Era, espandendo notevolmente la
loro rilevanza per genere, generazione e geografia – stabilendo
nuovi standard per uno storytelling avvincente. Questo tipo di
successo creativo non è mai casuale; è il risultato di talento,
visione, passione e coraggio – e alla Marvel Studios, tutto
inizia con Kevin.“
E questa vocazione viene portata
avanti con la passione di un ragazzino, di un lettore di fumetti,
di un fan, nelle parole di Chris
Hemsworth, uno degli attori simbolo del MCU: “Si
avvicina a tutto questo materiale adottando il punto di vista di un
fan, non come un uomo d’affari o un produttore. Punta a realizzare
storie di cui lui stesso potrebbe godere.” E pur non avendo
super poteri, ha un fiuto incredibile verso quello che è la storia
giusta, il personaggio da presentare, la battuta da offrire ai suoi
attori e ai suoi spettatori.
Scarlett
Johansson ha dichiarato che lo chiamano
Yoda, per la sua padronanza della storia e di tutto ciò
che accade nel loro mondo, la sua apparente onniscenza, mentre
Brie
Larson, la più recente acquisizione dell’immenso cast
del MCU, ha detto: “Kevin si fida di chi
assume per eseguire la sua visione; non viene sul set per impostare
il suo metodo. Sembra che capisca che la sua presenza lì cambia
l’atmosfera. Ma sei cosciente anche del fatto che lavora
instancabilmente dietro le quinte, pensando a nuovi concetti e idee
per rendere il film il miglior film possibile.”
All’apice del successo, adesso,
dopo Endgame, Kevin Feige ha promesso di
ricominciare dall’inizio. Dopo Avengers: Endgame il
MCU continuerà in una maniera che giorno per
giorno prende la forma di un universo completamente nuovo, con
progetti nuovi e rischiosi (Gli Eterni, Shang-Chi), tanto che
lui stesso ha dichiarato: “[La Fase 4] Introdurrà un nuovo
gruppo di eroi e di cattivi le cui varie avventure finiranno per
sovrapporsi.” Ma, come per tutto il mondo della Marvel, i
dettagli di questi progetti vengono trattati come segreti di stato.
“Alcuni di questi film conterranno personaggi che già conoscete
– ha continuato Feige – Alcuni personaggi di supporto
assumeranno ruoli principali, mentre saranno introdotti alcuni
nuovi personaggi. L’obbiettivo per tutti questi film è che dobbiamo
provare a fare di nuovo quello che abbiamo fatto ma a farlo in modo
diverso, imparando dai nostri errori e provando qualcosa che non
abbiamo mai provato prima”.
Uno dei primi elementi che
cambieranno il corso del MCU, in maniera molto più massiccia
rispetto a quanto visto fino ad ora, è che la trama principale non
viaggerà più soltanto sul grande schermo, ma grazie
all’inaugurazione di Disney + ci saranno
molte storie da raccontare anche su piattaforme differenti. Sono
state infatti ufficializzate le serie tv su Scarlet Witch e Visione, su
Loki, su Occhio di Falco, su
Falcon e Soldato d’Inverno.
E tutti i personaggi saranno in
continuità con le storie raccontate fino a questo momento al
cinema. Si tratta di un approccio molto diverso rispetto a quanto
fatto per gli show Netflix, che si sono inseriti in corso
d’opera nel grande flusso del racconto del MCU. Questa volta, la
Fase 4 verrà pianificata dall’inizio per essere
fruita su più canali, e questo potrebbe significare anche barriere
fluide tra piccolo e grande schermo.
“Questi episodi si
intersecheranno con i film in un modo completo – spiega Feige
– È una forma totalmente nuova di narrazione che stiamo
mettendo a punto, che vogliamo esplorare e con cui possiamo
giocare”.
Per molti attori,
Endgame sarà davvero la fine di una routine andata
avanti per circa dieci anni (per qualcuno di più, per altri di
meno), ma per Feige è proprio questo il fascino di quest’ultima
riunione dei Vendicatori: “Abbiamo sempre voluto che ci fosse
un finale definitivo. C’è una frase straordinaria che Robert Downey Jr. dice nel film ‘La fine è
parte del viaggio’. Ecco cos’è Endgame”.
Jason Momoa dice addio a Khal
Drogo e a Arthur Curry in un video in cui si taglia la
barba per una buona causa. Attivo per la protezione e la
salvaguardia dell’ambiente sul Pianeta, l’attore ha deciso di
radersi per promuovere l’utilizzo dell’alluminio al posto della
plastica.
Secondo quanto dichiara e promuove,
l’alluminio è riciclabile al 100%, una risorsa molto più adeguata
da sfruttare per un pianeta che si sta inquinando sempre di più.
Per i suoi figli e per quelli degli altri, dichiara
Momoa.
Ecco di seguito il video in cui
l’attore, con il suo modo di fare inconfondibile, rinuncia alla
barba che non radeva completamente da prima della sua
partecipazione a Game of Thrones!
I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che a breve saranno
nelle sale di tutte le regioni italiane.
Il loro compito è quello di creare
attesa, di dare vita ad una certa dose di hype del film che viene
promosso, affinchè si corra subito a vederlo già nei primi giorni
di uscita.
Ma quali sono i trailer da
vedere, usciti questa settimana? Scopriamo insieme!
Fast & Furious – Hobbs & Shaw
La serie di Fast & Furious
sembra non arrestarsi mai, tanto che dopo aver incassato qualcosa
come quasi 5 miliardi di dollari in tutto il mondo, ritorna con un
film che sarà una storia indipendente e non vero e proprio capitolo
della serie. Questo, dal titolo Fast & Furious – Hobbs & Shaw vedrà protagonisti
i già visti Luke Hobbs e Deckard Shaw, interpretati da
Dwayne Johnson e Jason Statham.
Dal primo affronto in Fast &
Furious 7 (2015), in cui il corpulento veterano del
dipartimento di polizia Hobbs (Johnson), fedele agente del
Diplomatic Security Service americano e il fuorilegge Shaw
(Statham), ex membro delle forze speciali britanniche, entrambi non
si sono risparmi dei colpi bassi nel tentativo di annientarsi a
vicenda, scambiandosi battute.
Tuttavia, quando l’anarchico Brixton
(Idris
Elba), cyber-geneticamente potenziato, riesce ad
ottenere il controllo di un’insidiosa arma biologica che potrebbe
modificare per sempre l’umanità – riuscendo a surclassare un’agente
del MI& brillante e indomita (interpretata da Vanessa Kirby) che risulta essere
anche sorella di Shaw – i due nemici giurati saranno costretti a
collaborare insieme e ad allearsi per poter annientare l’unico
cattivo che potrebbe essere peggio di loro.
Diretto da David
Leitch(Deadpool 2), Fast & Furious – Hobbs &
Shaw apre direttamente la porta verso quello che potrebbe
essere l’universo di Fast & Furious, propagando l’azione tipica che
ha contraddistinto tutti i film della serie. La sceneggiatura del
film è di Chris Morgan, mentre è prodotto dagli
stessi Morgan, Johnson, Statham e Hiram
Garcia. I produttori esecutivi solo Dany Garcia,
Kelly McCormick, Steven hasman, Ethan Smith e
Ainsley Davies.
Avengers: Endgame
Dopo averci accompagnato per più di
dieci anni e dopo Avengers: Infinity War, l’Infinity Saga si avvierà
alla propria conclusione con Avengers: Endgame, film che promette di districare
tutte le trame costruite fino ad ora dal MCU.
Al fine di celebrare l’evento e le
tappe che hanno contribuito a far uscire il quarto film dedicato ai
Vendicatori, i Marvel Studios hanno rilasciato un trailer finale
che ripercorre tutti i film che hanno fatto parte di questa decade,
a partire da Iron Man (2008) per arrivare a Infinity
War (2018), mostrando gli eventi più memorabili e anche quelli
più toccanti.
Dopo i devastanti eventi di
Avengers: Infinity War ,
l’universo si trova in rovina a causa degli sforzi di Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
il portentoso schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una
volta per annullare le azione compiute da Titano Pazzo e
ripristinare l’ordine dell’universo una volta per tutte,
indipendentemente dalle possibili conseguenze.
Non manca molto all’arrivo al cinema
di X-Men: Dark Phoenix, tanto che la 20th Century Fox ha
deciso di rilasciare il final trailer del nuovo e atteso film
dedicato ai mutanti Marvel e targato Fox.
Questo film narrerà la storia di
Jean Grey, uno dei personaggi più amati della saga
degli X-Men, che si evolve nell’iconica Dark Phoenix. Durante una
pericolosa missiosne nello spazio, Jean viene colpita da una
potente forza cosmica che la trasforma inuno dei mutanti più
potenti di tutti i tempi.
La ragazza si troverà sempre a
lottare contro questo potere che sembra essere sempre più instabile
e anche con i suoi demoni personali: Jean perde il controllo e
chiude qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di
distruggere il pianeta. Questo film promette di essere il culmine
dei vent’anni dedicati agli X-Men, la famiglia unita e molto amata
che si trova a combattere contro uno di loro.
La Star
Wars Celebration in quel di Chicago aveva promesso grandi
emozioni e così è stato con la diffusione del primo teaser trailer
di Star Wars Episodio IX, intitolato Star Wars: The Rise of Skywalker, capitolo ultimo
della terza trilogia della saga diretto da J. J.
Abrams.
La trama non è ancora proprio
chiara, ma quello che è certo è che tornerà Leia
Organa, che sarà interpretata nuovamente dalla compianta
Carrie Fisher, grazie a del materiale girato mai
visto prima e ricavato da Star Wars: Il risveglio della Forza: “Tutti noi amiamo
disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams
– Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli
Skywalker nonostante la sua assenza.
Non sceglieremo mai un altra attrice
per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il
supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il
modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio
IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per
Episodio VII.”
Nel cast
Daisy Ridley, Oscar
Isaac, John Boyega, Kelly Marie Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo, Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy Dee Williams,
Lupita Nyong’o,
Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Annabelle Comes Home
Il terzo capitolo della saga horror
di Annabelle, prodotta da James Wan, è finalmente in arrivo e già
solo il titolo, Annabelle Comes Home, la dice lunga.
La protagonista è ancora la ormai celebre bambola demoniaca e
questa terza pellicola è diretta dallo sceneggiatore Gary
Dauberman (The Nun – La Vocazione del Male,
IT, Annabelle) ed è pronta a raccontare una storia
terrificante.
I Demonologi Ed e Lorraine Warren
vogliono impedire che Annabelle continui a seminare il caos e la
portano nella stanza dei manufatti, chiusa a chiave nella loro
casa, mettendola al sicuro dietro un vetro consacrato e ottenendo
la santa benedizione di un sacerdote.
Ma ciò che li attende non è altro che una notte di orrore puro, che
inizia quando la bambola risveglia gli spiriti maligni nella
stanza, pronti a mettere gli occhi su un nuovo bersaglio, ovvero
Judy, la figlia di dieci anni dei Warren, e sulle sue amiche.
In Annabelle Comes Home
recitano McKenna Grace (Captain
Marvel) nel ruolo di Judy; Madison Iseman
(Jumanji:
Benvenuti nella Giungla) è la sua babysitter, Mary Ellen;
e Katie Sarife nei panni dell’amica tormentata
Daniela, mentre Patrick Wilso e Vera Farmiga riprendono rispettivamente
i loro ruoli di Ed e Lorraine Warren.
Dauberman ne ha
anche scritto la sceneggiatura da una storia di Wan e
Dauberman. I produttori esecutivi del film sono
Michael Clear e Michelle Morrissey, mentre la
squadra creativa di Dauberman che ha lavorato dietro le quinte
include il direttore della fotografia Michael Burgess (La
Llorona – Le Lacrime del Male), la scenografa Jennifer
Spence (Annabelle:
Creation) e la costumista Leah Butler (Annabelle:
Creation).
Dolor Y Gloria
Dolor Y Gloria è il nuovo e atteso film di
Pedro Almodovar che arriverà nei cinema italiani
dopo essere passato al Festival di Cannes. Questo film, che vede
la presenza di Antonio Banderas, Asier Etxeandia, Leonardo
Sbaraglia, Nora Navas e Penélope Cruz,
narra di una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un
regista cinematografico ormai sul viale del tramonto.
Alcuni ricongiungimenti sono fisici
e altri ricordati: la sua infanzia negli anni ’60, il primo
desiderio, il primo amore negli anni ’80, il dolore della sua
rottura e la scrittura come unica terapia per dimenticare
l’indimenticabile, a cui si unisce la scoperta del cinema e il
senso del vuoto causato dall’impossibilità di continuare a girare
film.
Dolor y Gloria parla della
creazione artistica, della difficoltà di separarla dalle passioni
che le danno significato e speranza, e dalla propria vita.
Veronica Mars 4
Veronica Mars è pronta a tornare con l’attesa quarta
stagione della serie, ed è stata la stessa attrice protagonista,
Kristen Bell, ad annunciare le date di
debutto.
La serie, che arriverà su HULU
venerdì 26 Giugno, ruota attorno a Veronica Mars,
una studentessa del liceo di Neptune, una cittadina immaginaria che
si trova sulla costa della California e che si caratterizza per
l’atmosfera particolarmente classista.
Figlia del rispettato sceriffo Keith
Mars, quando la sua migliore amica Lilly Kare, sorella del suo
fidanzato Duncan, viene uccisa, la sua vita cambia totalmente. Suo
padre viene messo a capo delle indagini, che verranno interrotte
quando un uomo, tale Abel Koontz, si costituisce dichiarandosi
colpevole.
Keith Mars viene obbligato a
dimessersi dalla sua carica per aver accusato di omicidio il padre
della vittima, un milionario e presidente della Kane Software,
mentre Veronica è si trova costretta a scegliere tra suo padre e i
suoi amici, finendo per essere emarginata dai suoi compagni di
scuola. Mentre la madre di Veronica scappa, poichè non riesce a
reggere la tensione, la ragazza e il padre aprono un’agenzia
investigativa.
Veronica Mars 4 è una serie
creata da Rob Thomas e nel cast torneranno i
personaggi delle precedenti stagioni, ovvero Kristen
Bell, Enrico Colantoni, Percy
Daggs III, Jason Dohring,Francis
Capra, Michael Muhney e Tina
Majorino.
Il Grande Spirito
Il Grande Spirito è la nuova commedia di
Sergio Rubini che racconta l’incontro
rocambolesco tra un rapinatore malmello e un eccentri infividuo che
vede il mondo a suo modo, sui tetti della periferia di Taranto.
Dopo Dobbiamo parlare,
Rubini si è impegnato a dirigere una action comedy originale in cui
due anime molto diverse ed entrambe emarginate cercano una via di
fuga, con i vecchi lavatoi e le terrazze dei palazzi di periferia a
fare da cornice.
Nel cast, oltre a Sergio Rubini e
Rocco Papaleo, vi sono anche Ivana Lotito,
Bianca Guaccero e Geno Diana.
Glass: il trailer onesto
Dopo tre mesi dall’uscita nei nostri
cinema, più precisamente il 17 gennaio 2019, Screen Junkies ha
dedicato un trailer onesto a Glass, l’ultimo film M. Night
Shyamalan con Bruce Willis, James McAvoy
e Samuel L. Jackson. Con questo film, il regista
ha riportato sullo schermo i protagonisti di Unbreakable e
Split, realizzando la sua trilogia supereroistica.
Non a caso, Glass, riporta
alla luce le vicende narrate nei precedenti due film, con David
Dunn all’inseguimento dell’identità sovraumana di Kevin Wendell
Crumb, aka La Bestia, in un susseguirsi di incontri sempre più
pericolosi. Elijah Price, noto anche con il nome di L’uomo di
Vetro, emergerà dall’ombra con dei segreti decisivi per entrambi
gli uomini.
Scarlett Johansson ha da subito
conquistato l’immaginario collettivo per la sua bellezza e
sensualità. L’attrice si è imposta al grande pubblico da subito per
il suo aspetto conturbante che le ha aperto la strada, ma che poi,
abbiamo scoperto, essere supportato da un grande talento, troppo
spesso messo in secondo piano rispetto all’apparenza.
L’attrice ha intrapreso anche una
carriera da cantante, sfociata in un album e in un singolo che fa
parte della colonna sonora originale di Lei, il
film di Spike Jonze in cui fa innamorare
Joaquin Phoenix usando soltanto la
sua voce. Ebbene sì, nel film la Johansson doppia una intelligenza
artificiale e non è mai stata così sensuale!
Insomma talento e bellezza ne ha da
vendere, e anche spirito e grinta, come dimostra il fatto che ha
girato quasi tutto Avengers: Age of Ultron
mentre era incinta della sua prima figlia, tuttavia sembra che i
fan restino delusi quando la incontrano di persona, per via della
sua taglia. L’attrice è alta appena 160 centimetri.
Durante il press tour di
Avengers: Endgame, al cinema dal
24 aprile, Scarlett Johansson ha dichiarato:
“Molti fan quando mi incontrano si stupiscono della mia statura. Mi
dicono che non pensavano fossi così bassa, al cinema sembro
diversa.”
Sicuramente al cinema sembra più
alta e a volte le prospettive e le inquadrature, nonché i costumi
(e le scarpe), fanno apparire diversi gli attori che dal vivo sono
invece… estremamente normali.
Certo, di fronte a una bellezza
così, di normale c’è bene poco, ma non è una reazione insolita.
Presentando i film degli Avengers accanto a colleghi imponenti,
come Chris Hemsworth, la bella Scarlett
mostra tutta la sua “piccolezza” senza però cedere un passo ad
eleganza, spirito e fascino.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
La segretezza intorno ad
Avengers: Endgame è stata fino a
questo momento totale. I Marvel Studios hanno preso
tutte le precauzioni possibili, così da permettere ai fan di
arrivare in sala completamente all’oscuro di quello che accadrà.
Dal 24 aprile sapremo dunque come i Vendicatori cercheranno di
sconfiggere Thanos, tuttavia, intanto il cast e i registi del film
stanno rilasciando interviste e raccontando curiosità sul film che
con tanta fatica hanno realizzato per i fan.
Tra le misure di sicurezza più
comuni nei casi di produzioni super blindate, c’è la decisione di
consegnare solo parte dello script agli attori, la parte che
interessa il loro personaggio, e basta. La cosa è possibile anche
di più nel caso di film con tanti attori, che si presuppone abbiano
tante scene e situazioni differenti, anche parallele.
Così, i fratelli Russo, registi del
film, hanno raccontato chi degli attori ha ricevuto tutto lo
script, e chi invece solo alcune parti di esso: “[Robert
Downey, Jr.] è stato probabilmente l’unico attore a ricevere lo
script completo. Penso che Benedict [Cumberbatch] ha ricevuto solo
le pagine con le sue scene. [Chris] Evans potrebbe averlo letto
tutto.”
Sembra, dunque, che Iron Man sia
stato l’unico attore abbastanza fidato da ricevere l’intera
sceneggiatura di Endgame. Il resto del cast ha
soltanto letto la sceneggiatura o ha ricevuto le proprie pagine. Di
Tom
Holland, ad esempio, Joe Russo ha
detto: “Lui non sa nemmeno con chi sta recitando. Abbiamo usato
termini molto vaghi per descrivergli le situazioni che si stavano
verificando durante le sue scene, perché sappiamo che per lui è
molto difficile mantenere i segreti.”
Tuttavia, questo modo di fare le
cose non è proprio il più comodo per i registi, che hanno anche
ammesso, parlando con Rotten Tomatoes, che questo metodo non è
sempre una scelta facile da portare avanti: “A essere onesti, è
un modo tedioso di lavorare, perché dobbiamo discutere di più in
merito al contesto, visto che gli attori non hanno il quadro
generale, dato che non hanno letto la sceneggiatura. Quindi è un
lavoro più difficile, tuttavia ne vale la pena perché la ricompensa
è quella di regalare al pubblico un’esperienza davvero
speciale.”
E questa esperienza si avvicina
sempre di più, visto che il film arriverà nelle sale italiane il 24
aprile prossimo.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Undici anni e ventidue film dopo ci
avviciniamo alla conclusione del primo grade atto del Marvel Cinematic Universe,
inaugurato nel 2008 con Iron Man e culminato
nell’imminente Avengers:
Endgame. È tempo allora di bilanci, ripercorrendo la
storia di questo fenomeno di successo che ha cambiato per sempre la
carriera di diversi volti hollywoodiani.
Ma chi sono gli attori ad aver collezionato più presenze nel
MCU? Scopriamolo qui sotto:
Clark Gregg, Tom
Hiddleston, Idris Elba, Anthony Mackie – 5 presenze
Iniziamo con la posizione più bassa
della classifica menzionando quattro dei migliori personaggi
secondari del MCU: l’agente Phil Coulson, interpretato da
Clark Gregg, è apparso per la prima volta in
Iron Man ed è stato una presenza costante della
Fase 1;
Mark
Ruffalo ha assunto il ruolo di Bruce Banner dopo
l’addio al franchise di Edward Norton, debuttando ufficialmente in
The Avengers nei panni di Hulk.
È poi tornato nei successivi sequel
dei Vendicatori, Age of Ultron, Infinity
War e Endgame, oltre che nel terzo
capitolo del franchise sul Dio del Tuono, Thor:
Ragnarok. Ovviamente si contano anche i rispettivi
cameo nelle scene post credits di Iron Man 3 e
Captain Marvel.
Sebastian Stan – 6 presenze
Bucky Barnes, aka
Soldato d’Inverno, è una delle presenze ricorrenti del MCU,
interpretato sul grande schermo da Sebastian
Stan. Il personaggio debutta nel primo titolo del
franchise di Captain America, Il Primo
Vendicatore, nel 2011.
Successivamente l’attore è tornato
in Winter Soldier, Civil
War e Avengers:
Infinity War, ed era presente nelle scene post credits
di Ant-Man e Black Panther.
Don Cheadle – 6 presenze
James “Rhodey” Rhodes è un altro
tassello importante del MCU, ruolo passato da Terrence Howard a
Don Cheadle con Iron Man 2.
La prima vera donna del MCU è lei,
Pepper Potts, interpretata sullo schermo da Gwyneth
Paltrow. Praticamente una figura costante dell’universo
condiviso che non ha mai davvero abbandonato le scene.
È stata dalla parte di Tony Stark in
tutti e tre i film di Iron Man e ha avuto brevi cameo in
The Avengers, Spider-Man:
Homecoming e Avengers:
Infinity War. Prossimamente la rivedremo in
Avengers: Endgame.
Chris Hemsworth – 7 presenze
Il Dio del Tuono è uno degli eroi
più importanti del MCU, così come è stata importante la presenza di
Chris
Hemsworth, forse il meno incline ai crossover dei
colleghi.
È apparso in tutti e tre i film di
Thor, nei quattro capitoli sugli
Avengers e nella scena post credits di
Doctor Strange.
Scarlett Johansson – 7
presenze
L’esordio di Natasha Romanoff nel
MCU risale a Iron Man 2, e dopo quel film Scarlett
Johansson è tornata nei panni di Vedova Nera in quasi
tutti i film dell’universo condiviso.
Nick Fury è forse il vero
personaggio chiave del MCU, il responsabile del progetto Avengers
capace di riunire tutti questi straordinari eroi per salvare il
mondo. E chi meglio di Samuel L. Jackson poteva
interpretarlo?
L’attore è apparso nella scena post
credits di Iron Man, poi in Iron Man
2, Captain America: Il Primo Vendicatore,
The Avengers, Captain America: The Winter
Soldier, Age of
Ultron e Captain
Marvel. Da ricordare anche i cameo in Infinity
War e Thor.
Robert Downey Jr. – 9 presenze
Il padrino del MCU Robert Downey
Jr. si ferma a quota nove presenze, ma è lui che ha
dato inizio alle danze nel 2008 con Iron Man.
Insieme ai tre film del franchise da
solista, l’attore ha recitato nei tre capitolo di Avengers,
L’incredibile Hulk, Civil
War e Spider-Man: Homecoming.
Chris Evans – 10 presenze
Al comando della classifica c’è
Chris
Evans, con le sue dieci presenze nel MCU interpretando
il Capitano Steve Rogers.
Dal 2011 è apparso in
Captain America: Il Primo Vendicatore, The
Avengers, Thor: The Dark World,
The Winter Solider, Age of
Ultron, Civil
War, Spider-Man: Homecoming e
Infinity
War, oltre a recitare nelle scene post-credits di
Ant -Man e Captain Marvel.
A meno di una settimana dall’uscita
di Avengers:
Endgame, l’attesa per il gran finale della Infinity
Saga si mescola alle mille domande poste dai trailer, soprattutto
per quel che riguarda il percorso di Tony Stark,
ora prigioniero dello spazio e alla deriva sul Benetar insieme a
Nebula. Sappiamo che l’eroe farà ritorno a Terra e che si unirà ai
Vendicatori, ma un dubbio rimane: perché nelle varie clip e nelle
foto dal set l’abbiamo visto indossare la divisa dello
SHIELD?
A questo punto della narrazione del
MCU, l’organizzazione non esiste
più perché smantellata in seguito agli eventi di Winter
Soldier (dove Steve Rogers e Nick Fury venivano a
conoscenza dell’infiltrazione dell’HYDRA nel sistema), se non forse
in una forma diversa nella serie Agents of
S.H.I.E.L.D., e la continuity dell’universo condiviso
sembra piuttosto confusa a riguardo.
Dunque il “ritorno” in scena – anche
solo con un logo comparso sugli indumenti di Stark – lascia
presupporre che sarà proprio lui, in un piano temporale ancora poco
chiaro, a capo dell’organizzazione, e che potrebbe esserci in gioco
molto più di quanto pensiamo relativamente alle teorie sul film che
circolano da mesi sul web.
Sono in tanti a credere che i
sopravvissuti allo schiocco utilizzeranno la tecnologia di
Hank Pym nella speranza di attraversare il
Regno Quantico, grazie ai suggerimenti di Ant-Man, e quindi
viaggiare nel tempo. Nel passato troverebbero le gemme
dell’infinito prima di Thanos, impedirebbero al Titano di realizzare il suo
diabolico piano cambiando il corso degli eventi e ripristinando
l’equilibrio perduto alla fine di Infinity
War.
D’altronde le foto rubate sul set du
Avengers: Endgame ci hanno
mostrato Ant-Man, Captain America, Hulk e Iron Man tra le macerie
della Battaglia di New York, tutti con i loro costumi più recenti
tranne Steve e Tony. Quest’ultimo addirittura non ha nemmeno la sua
armatura, ma soltanto una tuta dello SHIELD che abbiamo individuato
nel nuovo spot.Cosa significa questo per la trama?
Forse Tony sta agendo a terra con
un’uniforme, mentre Iron Man, nel frattempo, continua a combattere
i Chitauri nei cieli di New York? Che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Che sia piaciuto o meno Hellboy,
una delle scene più raccapriccianti e meglio riuscite del film è
senza dubbio quella in cui è protagonista Baba
Yaga, la strega cattiva che appartiene alla mitologia di
Mike Mignola, la cui storia è legata a quella del
diavolo rosso (tanti anni prima, lui le ha staccato un occhio).
Quello che in pochi immaginano è
che il personaggio che vediamo sullo schermo non è solo frutto di
effetti speciali e visivi, ma ha uno “scheletro” umano. Si tratta
del contorsionista “Twisty” Troy James, che nel
2018 ha partecipato ad America’s Got Talent,
lasciando tutti a bocca aperta.
James ha così cominciato una
carriera nel cinema horror, una strada davvero adeguata alle sue
doti che sembra siano naturali. Prima è stato il clown in
Channel Zero, poi è apparso in
Sleepwalker e poi nel film horror The
Void. È comparso anche in The
Flash, la serie The CW, in cui era Rag Doll,
personaggio ben documentato dal suo account Instagram.
Per interpretare Baba
Yaga ha quindi dovuto soltato fare quello che fa meglio, a
quanto pare senza particolare sforzo o allenamento, ed si è dovuto
far parecchio imbruttire dal make-up artist, Joel
Harlow. Il risultato è davvero spaventoso! Di seguito
potete vedere la sua esibizione al talent show americano che ha
terrorizzato pubblico e giuria:
Hellboy
è tornato ed è più indemoniato che mai nel reboot della saga tratta
dai fumetti cult di Mike Mignola. Il leggendario supereroe
demoniaco, detective del BPRD (Bureau forParanormal Research and
Defense) che protegge la Terra dalle creature sovrannaturali che la
minacciano, è chiamato in Inghilterra per combattere tre giganti
infuriati. Qui scoprirà le sue origini e dovrà vedersela con Nimue,
la Regina di Sangue, un’antica strega resuscitata dal passato e
assetata di vendetta contro l’umanità. Hellboy dovrà cercare di
fermare Nimue con ogni mezzo, in un epico scontro per scongiurare
la fine del mondo.
Dopo l’uscita di Avengers:
Endgame gli occhi dei fan saranno tutti puntati a
Spider-Man: Far
From Home, terzo e ultimo titolo targato Marvel Studios del 2019 ad arrivare
nelle sale, e come riportato da Slash Film nelle ultime ore, la
release ufficiale è stata anticipata di tre giorni, dunque prevista
per il 2 Luglio (invece che il 5).
È molto probabile che dietro questa
scelta si nasconda l’obiettivo, da parte di Sony Pictures, di
massimizzare il potenziale al botteghino sfruttando il periodo
vacanziero che porterà al 4 di luglio, festa nazionale negli Stati
Uniti. In questo modo Far From Home dovrebbe avere
almeno due giorni di assestamento – martedì e mercoledì – per poi scivolare agilmente nel primo
weekend di programmazione e ottenere ottimi risultati al
botteghino.
Possibile allora che la nuova data
di uscita in vista dell’Independence Day aiuti il secondo capitolo
delle avventure di Spidey a superare il record stabilito nel 2017
da Spider-Man:
Homecoming, fermo a 117 milioni di dollari.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.
Introdotto nel MCU nel 2011 con il film diretto da
Kenneth Branagh, Thor è uno dei
pochi personaggi ad aver ottenuto la sua personale trilogia (ma già
si vocifera di un possibile quarto capitolo in arrivo). L’ultima
apparizione solista risale al 2017, con Thor:
Ragnarok, un film che ha completamente ridefinito il
tono e lo stile prima serioso e ora scanzonato e autoironico del
franchise grazie all’approccio di Taika Waititi,
molto apprezzato sia dal pubblico che dallo stesso Chris
Hemsworth.
L’attore è tornato a parlare del
percorso dell’eroe nell’universo Marvel spiegando che prima di
Ragnarok “ero un po’ sfinito e insoddisfatto da quello che
stavo facendo. Mi sentivo sottotono per ciò che stava succedendo a
Thor […]”
“[…] Non era colpa di nessun
regista o sceneggiatore, si trattava semplicemente di me. Avevo la
sensazione di essermi chiuso in una scatola a fare quello che il
personaggio poteva…poi è arrivato Ragnarok, dove potevamo davvero
infrangere tutte le regole e tentare qualcosa di diverso.
Fortunatamente Taika ha avuto la stessa visione e lo stesso
coraggio di tirare i dadi vedere dove poteva portarci
quell’azzardo. È stato così liberatorio…“
Lo scorso anno, in un’altra
intervista l’attore aveva avuto modo di lodare il primo capitolo
diretto da Branagh, mostrandosi invece meno
entusiasta sul sequel uscito nelle sale nel 2013 con la regia di
Alan Taylor:
“Il primo
Thor era ottimo, il secondo meh…C’era questo archetipo classico di
mascolinità e tutto iniziava a essere troppo familiare. Ero
consapevole che eravamo arrivati proprio al
limite.“
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Come già annunciato, Star Wars: The Rise Of
Skywalker sarà l’atto finale della saga familiare
iniziata nel 1977 da George Lucas con Una Nuova
Speranza. Due generazioni a confronto, personaggi e
pubblico, concluderanno un viaggio durato più di quarant’anni e
nove episodi il prossimo dicembre, quando l’ultimo film uscirà
nelle sale. E dopo, cosa possiamo aspettarci?
“Sono incredibilmente entusiasta
della direzione in cui stiamo andando e su cosa ci riserverà il
futuro, considerando quale potrebbe essere la nuova saga“, ha
dichiarato il presidente della Lucasfilm Kathleen
Kennedy durante la Star
Wars Celebration di Chicago.
“È una sensazione strana, mista
di emozioni. Non abbiamo considerato Episodio IX interamente come
una fine, ma come il culmine della storia degli Skywalker…Quindi
useremo questo momento come un’opportunità per vedere dove ci
porterà, ma non c’è dubbio che ci siano certi personaggi che
abbiamo creato che potrebbero sicuramente tornare o che vorremmo
vedere nei prossimi capitoli“.
Le parole della Kennedy suggeriscono
quindi che alcuni personaggi introdotti nella nuova trilogia, da
Rey a Kylo Ren passando per Poe Dameron e Finn, potrebbero fare
ritorno anche nei successivi progetti del franchise? E in che
modo?
“Stiamo già lavorando alla
prossima saga. Non soltanto allo sviluppo di un’altra trilogia, ma
ai prossimi dieci anni e più di Star Wars“, ha commentato la
Kennedy. “Episodio IX chiuderà la Saga Skywalker, ma il futuro
è nelle mani di Dan Weiss, David Benioff e Rian Johnson.“.
Nei giorni scorsi anche il Ceo della
Disney, Bob Iger, aveva confermato che lo studio si sarebbe preso
una pausa dopo The Rise Of Skywalker, “del
tempo necessario per riposare e ripartire con nuove idee“.
Magari fra queste rientreranno anche vecchie conoscenze del
franchise…
Star Wars: The
Rise Of Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Vi ricordiamo che Star
Wars: The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della
nuova trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee WilliamsLupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
L’assenza di Carol Danvers nel
MCU dagli anni Novanta al presente
verrà in qualche modo “giustificata” durante Avengers:
Endgame, il capitolo finale della Fase 3 che vedrà
l’eroina combattere al fianco dei Vendicatori nella battaglia
contro Thanos. E chissà quanto del suo passato rivelerà il
film, dalle ragioni che l’hanno tenuta occupata nello spazio agli
impegni che le hanno impedito di tornare sul pianeta Terra più
spesso nel corso degli ultimi due decenni.
Probabilmente non fornirà alcun
indizio specifico, ma il nuovo spot Audi che vede protagonista
l’eroina (interpretata da Brie
Larson) sembra un simpatico modo per scavare nella
memoria di Captain
Marvel e scoprire cosa si è persa delle strane
tendenze degli umani recuperando il tempo perduto…
Riguardo l’atteso ritorno della
supereroina in Avengers:
Endgame e la sua immotivata (almeno finora) assenza
nel corso del MCU, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige aveva invece dichiarato:
“Non c’è un flashback esaustivo
dei 23 anni di Carol in Avengers: Endgame. E non voglio
dire nulla del film, ma dirò, come stabilito da questo film, che
lei si è presa la responsabilità per quei posti che non sono la
Terra, che non hanno Nick Fury e gli Avengers (…) Una volta che le
persone vedranno il film, la risposta a queste domande è in parte
lì. Lei sta cercando di fermare questa guerra tra Kree e Skrulls, e
ad un certo punto c’è un riferimento nel film, si è votata ad
aiutarli a trovare una casa, si è votata a dare la caccia alla
Suprema Intelligenza. Quindi, quanto ci è voluto e quanto è stato
difficile, potrebbe senza dubbio essere una risposta a quelle
domande.”
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Nick Fury e
Maria Hill fanno il loro “debutto” ufficiale nella
nuova immagine di Spider-Man: Far
From Home diffusa in esclusiva da USA Today, in cui
vediamo i due ex agenti dello S.H.I.E.L.D. incontrare Peter Parker
(che indossa il costume nero già presente nel trailer).
Probabilmente si tratta della scena in cui i personaggi
interpretati rispettivamente da Samuel L. Jackson
e Cobie Smulders discuteranno con Spidey un piano
per fermare l’attacco degli Elementali in Europa,
ed è interessante notare il misterioso dispositivo al centro del
tavolo che, con molta probabilità, sarà uno dei prossimi gadget
sviluppati dalla Stark Industries.
Più in basso trovate anche un’altra
immagine ufficiale tratta dal film che mostra invece Spider-Man
insieme a MJ (Zendaya), uniti per le strade di New York.
Come sapete l’azione di Far From Home si svolgerà
a cavallo fra Europa (Londra, Venezia, Praga, Berlino) e l’America,
con le città assalite dalle creature chiamate Elementali e l’arrivo
in soccorso di Mysterio.
Ovviamente diamo per scontato che
tutti questi personaggi citati, da Fury alla Hill, sopravviveranno
agli eventi di Avengers: Endgame, ma è ancora
presto per dirlo. Che ne pensate?
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, Spider-Man: Far From
Home arriverà nelle sale il 5
luglio 2019. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli
di Maria Hill.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il
film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony
Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon),
gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente
della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei
Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.
La Llorona – Le Lacrime del Male è uno dei
titoli che domineranno la prima parte della stagione
cinematografica, soprattutto del genere horror. La pellicola si
basa sulla leggenda messicana de La Llorona, la donna che piange e
che si manifesta in maniera terrificante, intrappolata tra il
Paradiso e l’Inferno.
La sua colpa? Quella di aver
annegato i figli in preda ad un raptus di follia e gelosia, per poi
gettarsi disperata nello stesso fiume.
Ecco, allora, alcune cose
da sapere su La Llorona – Le lacrime del male, sulle origini del
mito, a quale universo appartiene e l’aria che si è respirata sul
set del film.
La Llorona: una leggenda
messicana
La Llorona – Le lacrime del male, si basa su una storia di
folklore messicano, la leggenda de La Llorona: secondo
questa leggenda, che è stata tramandata di generazione in
generazione, specialmente nella comunità Latina, la Llorona sarebbe
una donna che avrebbe perso i suoi figli e che, dopo la loro morte,
questi sarebbero riapparsi come fantasmi.
Esistono diverse varianti della
storia riguardo le origine del mito: stando a quella più popolare,
la Llorona sarebbe una donna che ha affogato i suoi figli nelle
acque di un fiume e che, dopo essersi pentita del gesto, dettato da
un attacco di rabbia improvviso, comincia ad aggirarsi per il luogo
del pluriomicidio con un abito bianco, piangendo angosciata.
Stando al nome, La
Llorona significherebbe la donna
piangente e pare che i bambini la temano perché questa
donna andrebbe alla loro ricerca per fargli del male. Una delle
supposizioni più gettonate è che la donna piangente possa rapire e
affogare i bambini che trova per sostituirli con quelli che ha
perso, arrivando a decretarne la stessa tragica sorte.
La Llorona si ricollega a The
Conjuring
Di recente è stato annunciato che
La Llorona – Le lacrime del male è un film collegato
all’universo di The Conjuring e che possiede un personaggio
ricorrente. Questo personaggio non sarebbe altro che Padre
Perez (Tony Amendola) che appare già nel
primo film dedicato ad Annabelle (2014) e nel
sequel.
In La Llorona,
Perez compare per pochi minuti e in questo breve periodo di tempo è
in grado di rilasciare importanti informazioni: egli indirizza la
giovane famiglia perseguitata dalla donna fantasma ad un un
curandero, tale Radael Overa, in grado di
proteggerli e in più rivela di essersi aperto verso il mondo del
sovrannaturale, soprattutto dopo quanto è accaduto con la bambola
Annabelle.
Il Padre aggiunge anche che questo
mondo maligno esiste davvero e che esistono addirittura delle
persone che sono in grado di combatterlo e cercano costantemente di
farlo: e, in questo senso, il riferimento non può che essere verso
il coniugi Warren della
saga di The Conjuring.
La Llorona avrebbe fatto visita
sul set
Quando si girano dei film a volte è
normale che si sviluppi una certa tensione sul set e, quando si
tratta della realizzazione di un film horror, è possibile che essa
aumenti. Il cast e la troupe del film hanno ammesso di aver vissuto
in una certa dose di terrore sul set, arrivando ad ipotizzare che
la stessa Llorona abbia fatto loro visita.
Stando alle dichiarazioni del
regista Michael Chaves, pare che si siano
manifestati alcuni eventi soprannaturali e che metà della crew
credeva davvero che la casa utilizzata per le riprese fosse
infestata, o che vi fosse comunque qualcosa di soprannaturale.
E anche se il regista si è definito
scettico nei confronti di questo mondo, egli ha comunque ammesso
che sono successe molte cose strane e ambigue sul set: ad esempio,
una delle attrici del film, Patricia Velasquez
crede che La Llorona fosse li per assicurarsi che
tutti stessero seguendo le giuste direttive.
La Llorona è un essere
soprannaturale spaventoso
Descrivere un essere pauroso come
La Llorona non è semplice, anche perché esistono
diverse varianti a seconda di dove si sia divulgato il mito, con
versioni che variano per ogni paese dell’America Latina.
In generale, La
Llorona viene descritta come una donna vestita di
bianco, con il viso malmenato e sanguinante, come se una
bella donna avesse strisciato per chissà quanto tempo nelle
profondità di un fiume infestato.
E se può mai esserci qualcosa di
peggiore in riferimento al suo aspetto, questa non potrebbe essere
che la sua camminata, contraddistinta da un modo di muoversi
davvero unico: basti pensare che questo essere soprannaturale si
muove strattonando i suoi arti e gettando le vittime che si trovano
in una situazione di disequilibrio, affinchè esse la vedano davvero
e realmente solo quando si trovano faccia a faccia.
The Conjuring franchise a Michael
Chaves
Michael Chaves è il regista de
La Llorona – Le lacrime del male, ma ben presto avrà altre
produzioni di cui occuparsi.
Wan, che arriva dal grande successo
di
Aquaman, ha spiegato di aver ceduto la regia di The Conjuring 3 a Chaves perché, conoscendolo durante
la lavorazione de La Llorona, ha riscontrato in lui le
capacità di portare emozioni in una storia horror e di comprendere
l’umore e le paure dei personaggi.
Lo stesso Chaves ha rivelato di
essere contento di questo lavoro futuro, anche perché ha dimostrato
di essere una grande fan dei film di The Conjuring, che
descrive come “Una combinazione rara che offre sia un cuore
tremendo che terrificanti spaventi. È sia un brivido totale e un
assoluto onore lavorare con James e con la gang della New
Line”.
Dopo le lamentele dello scorso anno
da parte dei critici cinematografici rispetto alle modifiche al
programma delle proiezioni, il Festival di Cannes ha deciso di
ripristinare le proiezioni mattutine per i film che verranno
proiettati in anteprima mondiale la sera stessa. Tuttavia c’è un
grosso “Ma”: saranno ammesse solo poche centinaia di giornalisti,
principalmente accreditati per canali televisivi e radiofonici, e
fonti vicine all’organizzazione rivelano che saranno selezionati
dal Festival stesso.
L’idea alla base del nuovo accordo è
quella di assicurarsi che i giornalisti che lavorano sui servizi
quotidiani abbiano abbastanza tempo per lavorare e parlare dei film
in questione. Indirettamente, la scelta di escludere la stampa
mainstrem (tra cui quella on line) dalle anticipate
mattutine, dovrebbe favorire che i riflettori restino accesi sulle
serata di gala, dove la maggior parte delle persone avrà la
possibilità di vedere il film.
Ci saranno anche le proiezioni
anticipate delle 17:00 per altri giornalisti – presumibilmente più
reporter di stampa – due ore prima delle 19:00 quando cominciano le
proiezioni di gala, stando a quanto ha dichiarato Thierry
Fremaux, dopo aver svelato la line-up ufficiale
del festival. Ma ancora una volta, non tutti i
giornalisti avranno accesso a quelle proiezioni.
Per i film in anteprima alle 10 di
sera, le proiezioni stampa si svolgeranno contemporaneamente, un
miglioramento rispetto all’anno scorso, quando i giornalisti
dovevano aspettare fino al mattino seguente per guardare i
film.
Tutte le recensioni saranno poste
sotto stretto embargo fino a quando i titoli di coda delle
proiezioni pubbliche saranno terminati. Qualsiasi giornalista che
non rispetterà l’embargo verrà spedito a casa, come è successo in
altri festival, ha detto Fremaux.
I giornalisti selezionati dovranno
anche astenersi dal pubblicare qualsiasi cosa sui social media.
L’anno scorso, il festival ha ospitato oltre 4.000 critici
accreditati.
Il Festival di Cannes
2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Il presidente di
Giuria della Palma d’Oro sarà Alejandro G.
Inarritu mentre ad Alain Delon verrà
consegnato il premio alla carriera.
Il Traditore è un
film di vendette e tradimenti su Tommaso Buscetta, detto anche il
“boss dei due mondi”, diretto da Marco Bellocchio
e presente nella selezione ufficiale del Festival di Cannes 2019, annunciata questa
mattina.
Il nuovo film di Marco Bellocchio
racconta il primo grande pentito di mafia, l’uomo che per primo
consegnò le chiavi per avvicinarsi alla piovra, cambiando così le
sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Pierfrancesco Favino interpreta Tommaso
Buscetta, il boss dei due mondi, secondo una prospettiva inedita e
mai studiata prima: sarà il “Traditore.” Un racconto fatto di
violenze e di drammi, che inizia con l’arresto in Brasile e
l’estradizione di Buscetta in Italia, passando per l’amicizia con
il giudice Falcone e gli irreali silenzi del Maxiprocesso alla
mafia. Ed è proprio nel momento in cui la giustizia sembra aver
segnato un punto, che Cosa Nostra ricorda a Buscetta e all’Italia
che la sua sconfitta è ben lontana. Scoppia la bomba a Capaci e
Buscetta alzerà il tiro facendo il nome di Andreotti: un tragico
boomerang che lo costringerà a fuggire dall’Italia per sempre.
Sul film e sulla partecipazione a
Cannes 2019, Marco Bellocchio ha dichiarato:
«Naturalmente sono contento per l’invito a Cannes. Il concorso
è una gara e posso solo accettarla cercando di fare il più bel film
possibile, correndo freneticamente perché c’è veramente poco
tempo.
È un film ancora diverso da
tutti i precedenti, forse assomiglia un po’ a “Buongiorno, notte”
perché i personaggi si chiamano coi loro veri nomi, ma lo sguardo è
più esposto, all’esterno, i protagonisti sono spesso in pubblico,
per esempio nel gran teatro del Maxiprocesso di Palermo e in altri
teatri di altri processi con un copione diverso, pur essendo i
personaggi spesso ripresi a distanza ravvicinata, trascurando però
quei tempi psicologici, quelle nevrosi e psicosi “borghesi” che
sono state spesso la materia prima di molti film che ho fatto in
passato.
“Il Traditore” è anche un film
civile (o di denuncia sociale come si diceva una volta) evitando
però ogni retorica e ideologia.Ho scoperto infine in
questo film, sempre da dilettante, il siciliano, lingua
meravigliosa spesso storpiata, ridicolizzata, caricaturizzata anche
dal nostro cinema (e televisione).
Di altro e più
approfonditamente spero si possa parlare a Cannes, dopo la visione
del film (e della squadra straordinaria con cui è stato possibile
farlo).»
Il Traditore diretto
da MARCO BELLOCCHIO è interpretato da PIERFRANCESCO FAVINO (nel
ruolo di Buscetta), MARIA FERNANDA CANDIDO (la moglie di Buscetta),
FABRIZIO FERRACANE (Pippo Calò),FAUSTO RUSSO ALESI
(Giovanni Falcone), LUIGI LO CASCIO (Totuccio
Contorno). Sceneggiato da MARCO BELLOCCHIO, LUDOVICA
RAMPOLDI, VALIA SANTELLA, FRANCESCO PICCOLO, in collaborazione con
FRANCESCO LA LICATA, Fotografia di VLADAN RADOVICH, Montaggio di
FRANCESCA CALVELLI, Musica di NICOLA PIOVANI, Scenografia di ANDREA
CASTORINA, Costumi di DARIA CALVELLI, Suono di GAETANO CARITO e
ADRIANO DI LORENZO.
Il Traditore è
prodotto da IBC MOVIE, KAVAC FILM con RAI CINEMA, in coproduzione
con AD VITAM PRODUCTION (Francia), MATCH FACTORY PRODUCTIONS
(Germania), GULLANE (Brasile), prodotto da BEPPE CASCHETTO,
sviluppo progetto ANASTASIA MICHELAGNOLI, produttore esecutivo
SIMONE GATTONI. Le vendite internazionali sono di THE MATCH
FACTORY. Il film è distribuito da O1 DISTRIBUTION e esce in sala in
Italia il 23 maggio nel giorno della ricorrenza della strage di
Capaci.
Sarà presentato in anteprima al
Festival di
Cannes 2019Rocketman,
il film di Dexter Fletcher che racconta la giovinezza di
Elton John, interpretato dall’attore inglese
Taron Egerton. Ecco di seguito un contenuto
esclusivo dal film:
Rocketman,
ambientato nel mondo delle canzoni più amate di Elton John e
interpretato da Taron Egerton, segue la sorprendente avventura che
ha visto il timido pianista prodigio, Reginald Dwight, diventare la
superstar internazionale Elton John. Queste vicende, che sono state
d’ispirazione per tanti, rappresentano una storia assolutamente
universale, di come un ragazzo di provincia sia diventato una delle
figure più iconiche della cultura pop.
Rocketman
vede nel cast anche Jamie Bell nei panni del
paroliere di lunga data di Elton, Bernie Taupin, Richard
Madden nel ruolo del primo manager di Elton, John
Reid, e Bryce Dallas Howard nei panni
della madre di Elton, Sheila Farebrother.
Dopo otto film che hanno incassato
quasi 5 miliardi di dollari in tutto il mondo, la serie
cinematografica Fast & Furious presenta ora il suo
primo film che non è un capitolo della stessa, ma una nuova storia
indipendente con Dwayne Johnson e Jason Statham
che tornano nei loro ruoli di Luke Hobbs e Deckard Shaw in
Fast & Furious – Hobbs & Shaw.
Da quando il corpulento veterano
del dipartimento di polizia Hobbs (Johnson), fedele agente del
Diplomatic Security Service americano, e il fuorilegge Shaw
(Statham), ex membro delle forze speciali britanniche, si sono
affrontati per la prima volta nel film Fast & Furious 7 del 2015, i
due si sono scambiati battute e non si sono risparmiati colpi bassi
nel tentativo di annientarsi a vicenda.
Ma quando l’anarchico Brixton
(Idris
Elba), cyber-geneticamente potenziato, ottiene il
controllo di una insidiosa arma biologica che potrebbe modificare
per sempre l’umanità – e riesce a surclassare una brillante e
indomita agente del MI6 (Vanessa Kirby della serie TV The
Crown), che oltretutto è la sorella di Shaw – questi due nemici
giurati saranno costretti ad allearsi per annientare l’unico
cattivo che potrebbe essere ancor più cattivo di loro.
Fast & Furious – Hobbs & Shaw spalanca una nuova porta
nell’universo di Fast propagando l’azione tipica della serie in
tutto il mondo, da Los Angeles a Londra e dalle desolate e tossiche
lande di Chernobyl, alla lussureggiante bellezza delle Isole
Samoa.
Diretto da David
Leitch (Deadpool 2) da una sceneggiatura
del navigato architetto della narrativa di Fast & Furious Chris
Morgan, il film è prodotto da Morgan, Johnson, Statham e Hiram
Garcia. I produttori esecutivi sono Kelly McCormick, Dany Garcia,
Steven Chasman, Ethan Smith e Ainsley Davies.
Ecco la prima
attesissima immagine del nuovo look di
Chucky, l’icona horror più spietata della storia del
cinema. La
Bambola assassina, reboot della pellicola cult
del 1989, sarà nelle sale cinematografiche da mercoledì 19 giugno, distribuito
in anteprima mondiale da Midnight Factory, etichetta horror
di proprietà di Koch Media. Il film, realizzato dai
produttori di IT, è diretto da Lars
Klevberg (Polaroid) e targato Orion
Pictures Corporation, società MGM.
Chucky è molto più di un giocattolo…è il tuo migliore amico.
La bambola
assassina che sarà nelle sale cinematografiche da
mercoledì 19 giugno, distribuito in anteprima
mondiale da Midnight Factory, etichetta horror di proprietà di Koch
Media.
Countdown già innescato, quindi,
per l’arrivo di Chucky, la bambola icona horror
più spietata della storia del cinema. Il film, targato
MGM e realizzato dai produttori di IT, è il reboot
dell’omonima pellicola di successo uscita in Italia nel 1989 e
arricchita da nuovi spaventosi elementi.
Sinossi: Karen
(Aubrey Plaza), una mamma single, regala a suo figlio Andy (Gabriel
Bateman) una bambola “Buddi” per il suo compleanno, ignara della
sua natura sinistra.
La bambola
assassina, Child’s Play in originale, è
diretto da Lars Klevberg (Polaroid) da una
sceneggiatura di Tyler Burton Smith (Kung Fury 2).
I protagonisti saranno Aubrey Plaza, Brian Tyree
Henry e Gabriel Bateman. Il film uscirà
nelle sale il 21 giugno.
Uscito nelle sale il 9
novembre 1988, ha come personaggio principale una bambola di
nome Chucky, all’interno della quale un serial-killer ha
riversato la propria anima in punto di morte; il suo scopo è quello
di rientrare in un corpo umano, precisamente il corpo della prima
persona alla quale ha rivelato la sua vera identità, ed in breve
tempo, altrimenti rimarrà intrappolato per sempre nel pupazzo. Per
tale obiettivo dovrà scegliere Andy, un bambino che riceve la
bambola come regalo di compleanno.
Sergio Rubini(Dobbiamo
parlare, L’uomo nero, L’anima gemella) presenterà in anteprima
al Bif&st 2019 Il
Grande Spirito, la sua nuova commedia che racconta il
rocambolesco incontro sui tetti della periferia di Taranto tra un
rapinatore malmesso, lo stesso Rubini, e un eccentrico individuo
che vede il mondo a suo modo, interpretato da Rocco
Papaleo (Moschettieri del re – La penultima
Missione, The Place, Basilicata coast to coast).
Dopo il successo del film Dobbiamo
parlare Rubini dirige un’originale action comedy in cui due anime
molto diverse, ma entrambe emarginate, cercano una via di fuga. A
fare da cornice i vecchi lavatoi e le terrazze dei palazzi di
periferia che diventano un insolito rifugio e il teatro di
un’amicizia inaspettata. Nel cast anche Ivana Lotito,
Bianca Guaccero e Geno Diana.
In un quartiere della periferia
di Taranto, durante una rapina, uno dei tre complici, un
cinquantenne dall’aria malmessa, Tonino (Sergio Rubini)
approfittando della distrazione degli altri due, ruba tutto il
malloppo e scappa.
La corsa di Tonino, inseguito
dai suoi complici sempre più infuriati, procede verso l’alto, di
tetto in tetto fino a raggiungere la terrazza più elevata, oltre la
quale c’è lo strapiombo, che lo costringe a cercare rifugio in un
vecchio lavatoio. Lì trova uno strano individuo (Rocco Papaleo)
dall’aspetto eccentrico: porta una piuma d’uccello dietro
l’orecchio, sostiene di chiamarsi Cervo Nero, di appartenere alla
tribù dei Sioux.
Tonino si trova sotto assedio:
il quartiere è presidiato dai suoi inseguitori e gli angoli delle
strade controllate. In questa immobilità forzata a Tonino rimane
un’unica disperata alternativa: allearsi con lo squilibrato che si
comporta come un pellerossa e che, proprio perché guarda il mondo
da un’altra prospettiva, potrà forse fornirgli la chiave per uscire
dal vicolo cieco in cui è finito.