Si investono milioni di dollari, nei film di supereroi (sembra che il budget di Avengers: Infinity War si sia aggirato attorno ai 316 milioni di dollari). Il che vuol dire che ci sono delle scadenze regolari, e che i tempi sono ristretti. Ma anche i migliori blockbuster sanno come utilizzare i propri attori al meglio, e si trova sempre spazio per l’improvvisazione (spesso regalando perle).
Mentre gli aneddoti legati ai film della DC Comics e il francise di X-Men della Fox sono meno conosciuti, non vuol dire che non ci siano dei piccoli gioielli qua e là. E il fatto che siano pochi, forse, ci fa notare il loro valore, perché mostrano quanto gli attori siano in realtà capaci di capire e abitare il personaggio, anche quando hanno a che fare con un copione più rigido. Quindi, ecco una bella panoramica sui migliori momenti di improvvisazione nei film di supereroi. Da Batman ad Avengers, passando per Deadpool, Ant-Man, e non solo: 15 momenti di improvvisazione nei film di supereroi.
Batman vede Doomsday (Batman v Superman: Dawn of Justice)
Considerato quanti si fossero inizialmente opposti alla presenza di Ben Affleck nei panni di Batman, è sorprendente che in realtà l’attore si sia dimostrato un Cavaliere Oscuro più che all’altezza. Mentre Batman è conosciuto per il proprio acume (e per i propri gadget), è anche un personaggio divertente quando si lascia andare a commenti realistici e schietti riguardo ai propri avversari.
Come quando, nel film, vede Doomsday per la prima volta e gli scappa un’imprecazione. A quanto pare, l’imprecazione viene da Affleck stesso e non dal copione: come ha spiegato ad Entertainment Weekly, il motivo della scelta è stata la volontà di dare un momento di umanità al supereroe. Dopo averne parlato con Zack Snyder, racconta, i due hanno deciso che avrebbe funzionato, soprattutto essendo qualcosa che il pubblico non si aspetta da Batman, e perché aggiunge un tocco di realismo al personaggio.
“Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?” (Batman, 1989)
Il Batman di Tim Burton è diventato uno dei fondamentali dei film di supereroi. Ha dato origine ad una serie di film di Batman lungo il corso di tutti gli anni Novanta, con diversi livelli di qualità e successo. Uno dei momenti migliori del film vede come protagonista Jack Nicholson nei panni di Joker, ovviamente. Secondo quanto riportato dal New York Times, Nicholson fu abbastanza altezzoso e silenzioso sul set, rifiutandosi di partecipare ad un documentario sulle riprese del film.
Che ciò fosse intenzionale è ancora in dubbio: per molti interpreti del Joker, infatti, un comportamento particolare sul set è il risultato di un lavoro e un’immedesimazione intensa nella psiche perversa del personaggio. Il che potrebbe certamente avere un impatto sulla persona e, soprattutto, sul suo comportamento sul set. E Nicholson è stato un Joker pazzesco. Uno dei suoi momenti migliori del film è quello nel quale spara a Bruce Wayne dopo avergli chiesto: “Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?” Dopo aver sparato, il Joker lascia l’appartamento e saltella per strada. A quanto pare, Nicholson ha improvvisato la danza, con la volontà di rendere sullo schermo il senso dell’umorismo privo di buongusto di Joker.
Clint Barton se la prende con Pietro (Avengers: Age of Ultron)
Molti fan degli Avengers hanno sentito la mancanza di Clint Barton in Avengers: Infinity War, anche se poi il personaggio ha avuto un ruolo importante in Avengers: Endgame. Mentre il Clint Barton del MCU non è un casino come nei fumetti, nei film ha ancora tantissime opportunità per far ridere il pubblico. In Avengers: Age of Ultron, Barton è colui che sembra aver legato di più con Wanda e Pietro Maximoff. Mentre il legame tra Wanda e Clint sembra essere più garbato, Pietro è colui che risveglia il suo sarcasmo.
Ma la frustrazione del personaggio ha spinto Jeremy Renner ad improvvisare. Come quando Pietro, durante la battaglia finale, dopo aver portato via la sorella, si prende gioco di lui, dicendo: “Stammi dietro, vecchietto!”. Al che, Clint se la prende, sarcasticamente puntando le frecce contro di lui e mormorando tra sé e sé: “Nessuno lo saprebbe, nessuno.” Prima di corrergli dietro, ovviamente. Renner ha improvvisato la battuta, ed è un momento piuttosto divertente e uno dei momenti migliori di Occhio di Falco.
Peggy Carter e i pettorali di Steve (Captain America: Il primo Vendicatore)
Legioni di fan sono andati in estasi per l’attraente barba che Steve Rogers sfoggia in Avengers: Infinity War, e prima di allora per la scena di Captain America: Il primo Vendicatore che vede l’eroe a torso nudo. Dopo la procedura che dota Captain del Siero del super soldato, lui esce con passo un po’ malfermo dalla macchina. L’Agente Peggy Carter è lì. È chiaramente agitata, e allunga la mano per toccare i pettorali dell’uomo prima di ritirare velocemente la mano.
A quanto pare, il momento è stato interamente improvvisato dall’attrice Hayley Atwell. A quanto pare, non aveva mai visto l’attore in quelle condizioni, e si è lasciata trasportare dal momento, dando origine ad un momento piuttosto divertente. Atwell ha improvvisato anche sul set di Agent Carter, soprattutto in compagnia con l’amico di una vita James D’Arcy, che interpreta Edwin Jarvis.
Tony Stark e il cibo (The Avengers)
Sia i fan più occasionali, che i più affezionati nei fandom della Marvel credono che Robert Downey Jr. sia un po’ Tony Stark, piuttosto che interpretarlo. In ogni film, infatti, gli spettatori hanno la sensazione che l’attore, più che recitare, si presenti sul set e faccia quello che vuole, nei panni di Tony. Non è così, chiaramente, ma veste i panni di Tony così alla perfezione che tutto quello che fa sullo schermo sembra che avvenga senza sforzi. E, di tanto in tanto, improvvisa alla grande.
In particolare, alcuni dei suoi momenti di improvvisazione migliori e più famosi del film degli Avengers del 2012 hanno a che fare col cibo. A quanto pare, infatti, Downey aveva l’abitudine di accumulare snack sul set. Uno di questi snack erano i mirtilli, che famosamente offre a Bruce Banner: il momento è stato interamente improvvisato, e Mark Ruffalo è stato al gioco. Il secondo momento, che è anche il più famoso, ritorna in vita e comincia a parlare di kebab, il che ha dato origine alla scena post titoli di coda.
Odin bandisce Thor (Thor)
Gli attori di Thor, probabilmente non a caso, sono piuttosto grandiosi, Shakespeariani: il che conferisce non solo un certo senso di grandezza ad Asgard, ma anche e soprattutto un tono epico generale. Nel primo film di Thor, il regista Kenneth Branagh ha saputo come utilizzare quel talento (che è anche il proprio), e ciò si vede soprattutto nell’interpretazione di Anthony Hopkins nel ruolo di Odin.
Hopkins è un attore leggendario, che sa come accattivare il pubblico: che sia spaventandolo, facendolo ridere, o spezzandogli il cuore. Branagh ha intelligentemente lasciato che Hopkins improvvisasse il discorso con il quale bandisce Thor da Asgard. Non solo perché voleva dare spazio e beneficiare dell’attore, ma anche perché voleva delle reazioni genuine da tutti i presenti. E si vede: il modo in cui sia Hemsworth che Hiddleston trattengono le lacrime è più che recitazione.
Le discussioni coniugali di Scott Lang (Ant-Man)
Per un film che nessuno sembrava aspettare davvero, Ant-Man è pieno di momenti esilaranti, e meritevoli di grande immaginazione. E il merito è soprattutto dei talenti comici che hanno lavorato al film, tra cui (soprattutto) Paul Rudd. E il regista Peyton Reed, il quale ha lavorato commedie come Ragazze nel pallone, sa quando lasciar fare agli attori. Il che succede, nel film, nella maggior parte delle scene in famiglia.
Infatti, ciò che distingue Lang dagli altri supereroi è la sua attenzione alla vita della propria famiglia, composta dalla figlia Cassie (Abby Ryder Forston), dall’ex moglie Maggie (Judy Greer) e dal fidanzato di questa Paxton (Bobby Cannavale). Stando a quello che di che Cannavale, la maggior parte delle scene tra di lui, Rudd e Greer sono state improvvisate sul set: il che ha un effetto straordinario quando si cerca di rendere l’effetto di vita vera.
Star-Lord (Guardiani della Galassia)
Siamo tutti d’accordo sul fatto che i film di Guardiani della Galassia sono gioielli dell’action comedy. In particolare, il primo film è fantastico, considerato quanto poco fossero conosciuti i Guardiani per il pubblico cinematografico. Il regista James Gunn è stato più che felice di lasciar improvvisare Chris Pratt, il quale aveva mostrato eccezionali doti comiche e d’improvvisazione sul set di Park and Recreation.
Uno dei tanti momenti esilaranti frutto di questa alleanza tra l’attore e il personaggio è quello che vediamo durante la visita al Collezionista: quando lo visitano per consegnarli la Gemma del Potere, Peter fa accidentalmente cadere la sfera che la contiene, sparendo dall’inquadratura per riafferrarla ed emergendo con un’espressione esilarante. E sembra che Pratt abbia davvero fatto scivolare l’oggetto, e che Gunn abbia amato il momento e la reazione di Pratt così tanto da lasciare la scena nel film.
La scena della barca (Wonder Woman)
Wonder Woman è stato fantastico per tantissimi motivi: dai combattimenti al modo eccezionale in cui i personaggi vengono rappresentati, alle implicazioni politiche del film. E la relazione tra Diana e Steve Trevor è stato qualcosa di speciale. Perché sembrava vera e vissuta, in un modo in cui spesso i blockbuster non riescono a gestire le storie d’amore. E la scena della barca è stata sicuramente memorabile. Diana e Steve si stanno allontanando da Themyscira, in modo che lui ritorni a Londra e che Diana possa andare in cerca di Ares.
Durante il viaggio, comunque, i due hanno una conversazione piuttosto divertente sulle origini di Diana e sugli usi degli uomini. È uno dei momenti più divertenti del film, se non il più divertente, specialmente grazie allo sconcerto mostrato da Steve. In un’intervista agli attori Gal Gadot e Chris Pine, i due hanno rivelato che la scena in questione è stata per la maggior parte improvvisata. E Pine ha lodato la capacità dell’attrice di raccontare in modo assolutamente naturale fatti dell’altro mondo. Il che gli ha permesso di reagire con facilità nello stesso modo in cui qualunque essere umano avrebbe reagito al posto di Steve: con una certa innocenza.
Weasel vede il viso di Deadpool (Deadpool)
Dopo le accuse di cattiva condotta e molestie ed essere stato arrestato per aver, a quanto pare, riportato un finto allarme bomba, T. J. Miller non apparirà in X-Force, lo spin-off con Ryan Reynolds, nonostante il fatto che alcuni dei momenti di Weasel nel primo capitolo siano stati oro puro. La sua interpretazione esilarante è dovuta non solo alla chimica evidente con Ryan Reynolds, ma anche al modo impassibile con il quale pronuncia le proprie battute. Deadpool 2 sarà l’ultima volta che vedremo il personaggio di Weasel sullo schermo, una presenza che è già stata individuata da molti come problematica.
Ma l’attore rimane il protagonista di uno dei momenti più esilaranti del primo film: Wade si reca da Weasel in cerca di aiuto e, quando Weasel vede il viso di Wade, si lascia andare ad una serie di brevi, esilaranti e sconce battute sul suo aspetto. A quanto pare, la maggior parte di queste battute sono state improvvisate dall’attore. In realtà, molto è stato improvvisato sul set di Deadpool, anche se la maggior parte non sono rimaste nella versione finale del film.
Il cameo di Wolverine (X-Men: L’inizio)
Uno dei motivi per cui Deadpool è famoso (ed esilarante) è la lunga serie di imprecazioni, parolacce ed allusioni pronunciate dal protagonista. All’estremo opposto, uno dei personaggi che dovrebbe lasciarsi andare un po’ di più è Wolverine, soprattutto verbalmente: il che è finalmente successo in Logan. La prima volta che vediamo il personaggio imprecare sullo schermo è, però, nel film del 2011 X-Men: L’inizio. Nella scena che segue i titoli, Erik e Charles si avvicinano a Logan in un bar, cercando di convincerlo ad unirsi al programma per mutanti della CIA.
Logan, che sta bevendo e fumando un sigaro, dice di no, e scusate il francese. In particolare, dice la parola con la c: ai film classificati come PG-13, infatti, è permesso usare la parola un certo numero di volte, e l’uso da parte di Wolverine è in questo caso ben calcolata. È ha senso che Hugh Jackman sapesse esattamente cosa fare improvvisando la battuta, dopo tutto il tempo che ha già speso con il personaggio.
Joker fa esplodere un ospedale (Il Cavaliere Oscuro)
La performance di Heath Ledger nei panni di Joker rimane incredibile, e probabilmente insuperabile. Non solo per quanto riguarda il lavoro sul personaggio, ma anche grazie al fatto che molto di questo lavoro è fatto di eccezionale improvvisazione. Il momento di improvvisazione più grande, arriva quando Joker fa esplodere un ospedale mentre si allontana vestito da infermiera.
Durante le riprese, ci fu un ritardo imprevisto nell’esplosione e Heath Ledger, perfettamente immerso nel personaggio, fu capace di giocare credibilmente con il telecomando della bomba fino all’esplosione effettiva. E il momento è diventato uno dei più neri e divertenti del film. Un altro momento famoso di improvvisazione di Ledger è l’applauso di Joker: quando questi è rinchiuso in cella, apprende della promozione di Jim Gordon. La sua reazione è un applauso, con uno sguardo sia minaccioso che sarcastico, che non era nel copione.
La maggior parte di Thor: Ragnarok
Il regista Taika Waititi ha, tra i propri meriti, quello dell’aver creato un film esilarante e psichedelico. Nonostante abbia chiaramente lavorato con un copione, il regista ha anche incoraggiato l’improvvisazione sul set, fidandosi completamente degli attori e della loro conoscenza dei personaggi. Secondo quello che dice Waititi, la maggior parte del film è stata infatti improvvisata, il che è spettacolare.
In un’intervista con MTV News, Waititi ha infatti dichiarato che circa l’80% del film è improvvisato, e che ama stare dietro la telecamera o accanto ad essa, urlando suggerimenti agli attori. Uno dei momenti di improvvisazione migliori, comunque, è dovuta ad un bambino che ha visitato il set grazie alla fondazione Make-A-Wish. Questi, ha detto a Chris Hemsworth di dire che Hulk era un collega. Non solo la battuta è entrata nella versione finale del film, ma è anche una delle migliori.
Letteralmente, la maggior parte di Iron man
Iron Man ha ufficialmente compiuto dieci anni. È abbastanza incredibile che il film abbia funzionato così alla grande, soprattutto dato che, all’inizio delle riprese, il film non avesse davvero un campione. Seriamente. Jeff Bridges, che ha interpretato Obidiah Stane, ha ammesso che il film non avesse realmente una sceneggiatura, e che sia stato per la maggior parte improvvisato dagli attori. Si sapeva cosa sarebbe successo nelle scene, ma non cosa dovessero dire gli attori. Il successo che ha avuto il film appare, alla luce di queste notizie, ancora più notevole. E non ci stupisce che la Marvel non disdegni l’improvvisazione, dato che è particolarmente legata agli inizi del MCU.
L’ultima scena di Spider-Man (Avengers: Infinity War)
Avengers: Infinity War è stato capace di spezzarci il cuore: tutte le perdite subite sono state un dolore sia per i personaggi che per i fan. Ma il momento più doloroso è senza dubbio quello della perdita di Peter Parker. Non solo perché Peter è particolarmente giovane, ma anche per il modo in cui Tom Holland ha deciso di portare la scena sullo schermo. Il modo in cui si scusa con Tony e chiede aiuto, dicendo di non volersene andare, mentre Tony lo abbraccia mentre il ragazzino diventa cenere tra le sue braccia, è abbastanza da distruggere il cuore di ogni singolo fan. A quanto pare, Tom Holland ha improvvisato l’intera scena, sotto suggerimento del regista Joe Russo.
Fonte: ScreenRant

Oggi, abbiamo visto più di un eroe combattere contro l’altro. Abbiamo visto
Ci sono parecchie scene d’alta tensione in 

Ghostbusters è diventato uno dei film più iconici di sempre. La storia di un gruppo di investigatori del paranormale fu particolarmente apprezzato dal pubblico di allora ed è diventato simbolo della nostalgia degli anni ’80. Mentre il remake più recente di Ghostbusters ha fatto molto affidamento sugli effetti speciali digitali, il film originale non aveva chiaramente i mezzi.
Se lo spoiler è in realtà basato su un romanzo letto da milioni e milioni di persone, forse uno spoiler in realtà non è. All’uscita di 

Prima dell’uscita nel 2014,
Stanley Kubrick aveva la reputazione di un regista particolarmente meticoloso e dalla grandissima ambizione. È stato l’autore di alcuni dei film più incredibili della storia e, nonostante fosse uno dei suoi primi film, Spartacus non è un’eccezione. Prima dell’arrivo degli effetti speciali digitali, alcuni effetti erano particolarmente difficili da ottenere: era necessario ricorrere all’uso di miniature e, quando le scene richiedevano la presenza di una grande folla, la produzione doveva assumere centinaia (se non migliaia) di comparse.
Psycho è un classico del cinema americano, e del cinema di sempre. La storia di una giovane segretaria di Phoenix che scappa dopo aver rubato 40.000 dollari ha una serie di svolte inaspettate e agghiaccianti.
Matrix ha rivoluzionato il fare cinema, nel lontano 1999. Non solo fu una meraviglia tecnica, ma introdusse anche la possibilità di introdurre trame complicate e cerebrali, il che affascinò il pubblico. Incassò oltre 463 milioni di dollari e diventò immediatamente un classico.

I due gemelli hanno una delle situazioni familiari più complesse del mondo dei fumetti e, il fatto che abbiano dei problemi quando si parla di genitori, è più che comprensibile. Quicksilver e Scarlet Witch sono stati introdotti per la prima volta come personaggi cattivi nel 1964, al loro debutto nel quarto numero di Uncanny X-Men. Erano membri della Confraternita dei mutanti malvagi di Magneto e, almeno per quanto chiunque ne sapesse al tempo, non erano in altro modo legati a lui.
Ma la bizzarra vicenda familiare non finisce qui. Per aggiungere un po’ di stranezza al passato di Quicksilver e Scarlet, si scopre ad un certo punto che i due hanno avuto un’altra figura genitoriale, ovvero la levatrice, una mucca di nome Bova. I fumetti raccontano che, infatti, la madre dei gemelli Magda volesse avere i suoi bambini il più lontano possibile da Magneto, col timore di cosa sarebbe potuto succedere ai bambini se lui avesse trovati. La nascita dei due fu supervisionata da Bova, una levatrice bovina, creata dall’Alto Evoluzionario come parte di un esperimento mirato al creare creature antropomorfe intelligenti chiamate Nuovi Uomini.
I gemelli sono interessanti, soprattutto quando finiscono per essere protagonisti di fumetti. Non sono identici in modo stereotipato, ma anzi crescono insieme e diventano molto diversi e, nel caso di Pietro e Wanda, i due sembrano compensarsi e bilanciarsi a vicenda. Quicksilver è molto veloce, in tutto quello che fa. Non solo si muove ad una velocità incredibile, ma lo stesso fa il suo umore.
La storia dei due gemelli è piena di rivelazioni e colpi di scena. Quando i due furono introdotti nei fumetti, furono presentati come antagonisti, che servivano la volontà di Magneto come membri della Confraternita dei mutanti malvagi. Ma scopriamo poi che nessuno dei due volesse in realtà essere parte del gruppo, non condividendo la visione del male di Magneto. Infatti, Wanda aveva accettato di diventare parte della Confraternita perché sentiva di essere in debito con Magneto, che aveva salvato lei e il fratello.
Negli anni, Wanda Maximoff ne ha passate di tutti i colori, tanto da renderla probabilmente il personaggio con la una delle storie più tragiche di tutte, avendo affrontato più tragedie e avversità della maggior parte. Dal non sapere da dove viene al perdere l’amore della sua vita, Scarlet le ha passate davvero tutte.
Credere per anni di essere qualcosa, e poi scoprire di non esserlo, è un’esperienza che causerebbe problemi a chiunque. Nel quarto numero di Uncanny Avengers, scopriamo che Scarlet Witch e Quicksilver non sono, in realtà, mutanti. Il che fu, al tempo, una rivelazione importante, dato che tutti pensavano che lo fossero. Infatti, scoprono che l’Alto Evuluzionario aveva rapito di gemelli dai genitori Django e Marya Maximoff, e fatto degli esperimenti su di loro, modificando geneticamente i loro cromosomi per dargli dei superpoteri.
Ora che sappiamo che Django e Marya Maximoff sono in realtà i genitori dei due, possiamo anche affermare che le origini dei due sono dell’Est Europa e gitane: un popolo che ha subito persecuzioni e discriminazioni nel corso dei secoli. La sensazione di essere reietti, quindi, si riflette ovviamente nell’identità di Pietro e Wanda, il che si aggiunge al fatto che vengono respinti a causa dei loro poteri. Inoltre, essendo cresciuti in un campo, parte della loro identità è fortemente legata al viaggiare. Non è un caso, forse, che i due si muovono costantemente dal bene al male, e che siano in costante fuga da tragedie e guai.
I gemelli Maximoff sono vicini. Molto, molto vicini. Al punto di diventare un po’ strano. Ma cominciamo dall’inizio: i due ci sono sempre l’uno per l’altra, qualunque cosa succeda, e sembrano essere dipendenti l’uno dall’altra. Non solo per quanto riguarda la sopravvivenza, ma anche per la propria felicità.
Si sa, il dolore e la fatica avvicina le persone, soprattutto quando si parla di famiglie. Ed è esattamente quello che succede a Wanda e Pietro. Sin dal loro debutto nei fumetti, Wanda e Pietro sono restati al fianco l’uno dell’altra contro ogni avversità. Quicksilver non ha mai mostrato nemmeno la tentazione di lasciare la sorella, anzi è sempre stato pronto a mettersi tra lei e Magneto per difenderla, ed è sempre pronto a proteggerla.
Jeph Loeb ha creato le storie che stanno dietro a molti grandi progetti Marvel, tra cui
All’inizio, in The Ultimates, ci si era limitati ad una serie di allusioni sul “tenere le cose in famiglia”, finché, nella terza serie, gli autori si sono decisi a fare uscire le cose allo scoperto. La rivelazione avviene in una scena tra Captain America e Wasp: Cap ha appena avuto una discussione piuttosto animata con Pietro riguardo al modo in cui è vestita Wanda e, come è tipico di Quicksilver, questi si arrabbia velocemente e minaccia Cap, dicendogli di farsi gli affari suoi. Wasp, allora, parla con Cap, spiegandogli che il motivo per cui Pietro ha reagito così è perché ama la sorella.
Se pensate che le cose non possano diventare più bizzarre di così, vi sbagliate. È già abbastanza bizzarro, a dir poco, che i due fratelli siano effettivamente innamorati l’uno dall’altro, ma aggiungiamo pure il fatto che il fatto che Pietro ami così tanto Wanda è dovuto al fatto che gli ricorda la madre Magda. Due serie dopo la rivelazione, assistiamo ad una scena abbastanza strana nella quale diventa chiaro che Quicksilver ha dei seri problemi materni con delle radici piuttosto profonde.
Non sorprende nessuno il fatto che i due attori interpreti di Pietro e Wanda Maximoff non abbiano esattamente insistito il regista di 



Come se non bastasse, anche la rappresentazione dei gemelli sul grande schermo è una cosa complicata. Entrambi compaiono sia nei fumetti sugli
I gossip dei fan sono stati accesi quando una scena di
Wanda Maximoff ha subito altre tragedie dopo il matrimonio con Visione. Non solo Visione ha finito per perdere interamente le proprie capacità emotive, ma Wanda scopre anche che i loro figli non sono reali. Non solo perde la capacità di ricordare i propri figli, ma quando le viene ricordata la loro esistenza, anche se solo nella sua mente, lei ha chiaramente un crollo emotivo che ha conseguenze disastrose. Wanda diventa sempre più instabile, e allo stesso tempo i suoi poteri diventano sempre più forti e difficili da controllare in maniera accurata.





Esattamente come Thanos, anche gli altri villain del film sono stati assolutamente all’altezza delle aspettative, ma quello che ruba la scena è senza dubbio Ebony Maw.
Introdotta in 

Se Thanos sembra aver rubato la scena ai Vendicatori, c’è da ammettere che Thor non è stato da meno in Infinity War. Dopo aver perso il martello, un occhio e la sua casa, vede il Titano Pazzo massacrare metà della sua gente che aveva giurato di proteggere, ma soprattutto vede morire Loki senza poter intervenire.
Loki è uno dei personaggi del MCU più amati dai fan, tuttavia Infinity War potrebbe aver segnato la sua ultima apparizione (ma non è ancora detto, c’è sempre Avengers 4…).




Niente rende più riconoscibile un film dei Marvel Studios come l’ironia.
La svolta thriller, la sparizione della ragazza, è un momento fondamentale del film, che ne modifica il corso ma che non ne monopolizza il senso, costituendo narrativamente un nodo essenziale ma lasciando proseguire il film nel flusso in cui il regista l’ha immerso: un profondo senso di mistero per il mondo, in ogni suo aspetto.
Lunghi dal ripetere se stesso, con The House That Jack Built, Lars Von Trier racconta il valore dell’opera e dell’aspirazione umana, che in Jack si tramuta in istinto omicida, mai impulsivo o fuori controllo, se non per il primo episodio. Dal momento che il lavoro con la casa è fermo, Jack sfoga la sua creatività nell’omicidio, escogitando sempre nuovi modi per realizzare i suoi scopi. Lo sforzo creativo di Jack si sovrappone a quello di Lars, e senza paura di risultare sgradevole, il regista si cala nel suo personaggio, tanto che lo fa scendere all’inferno, una catabasi accompagnata da un Virgilio d’eccezione, Bruno Ganz nei panni del misterioso Verge.
Pahani racconta attraverso questo pretesto tre volti del cinema in Iran: da una parte il futuro, Marziyeh Rezaei, che desidera trovare la sua visibilità e che ci viene mostrata all’inizio attraverso un video di un cellulare, un collegamento alla “novità”. In secondo luogo abbiamo invece il viso intenso di Behnaz Jafari, la diva, colei che riesce a mostrarsi nonostante la politica remi contro alla settima arte, nonostante la difficoltà oggettiva, molto più che nel resto del mondo, che una donna ha nel fare cinema. Infine, il terzo volto del titolo è quello di Shahrzad (Kobra Saeedi) un’attrice del passato, costretta a ritirarsi dalle scene per ragioni politiche, un personaggio misterioso e rancoroso, che allo stesso Pahani non è dato incontrare, ma che costruisce un ponte tra la ragazzina e la diva, un punto di passaggio e di fuga irrinunciabile.










