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Bumblebee: Hailee Steinfeld e il maggiolino – foto

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Arriva dal numero di Empire dedicato alle preview del 2018 la nuova immagine di Bumblebee, lo spin off dei Transformers di Michael Bay, che vede protagonista Hailee Steinfeld.

Ecco di seguito la foto di Bumbeblee

Parlando di Bumblebee, il regista Travis Knight ha detto alla rivista: “Volevo approcciarmi a questo franchise costoso ed enorme concentrandomi in un piccolo punto della tela. Tutto quello che ho provato a fare alla Laika, alla ricerca di una miscela artistica tra luce e ombra, intensità e calore, umorismo e cuore; tutto questo l’ho voluto portare al franchise di Transformers.”

Leggi la recensione di Bumblebee

“Alla fine, il film è semplicemente una bellissima storia d’amore tra due anime spezzate che si cercano e si guariscono. Sono cresciuto amando questi film classici spielberghiani, della Amblin. E stiamo cercando di evocare quel tipo di emozione con il film, fondendo un racconto di formazione con un po’ di follia fantascientifica.”

Bumblebee spin-off: rivelato il logo del film

Trama: 1987. Bumblebee trova rifugio in un cortile abbandonato in una piccola cittadina costiera della California. Charlie (Hailee Steinfeld), sul punto di compiere 18 anni e in cerca del suo posto nel mondo, lo scopre, rotto e malconcio. Quando Charlie lo ripara, si accorge subito che non è un ordinario maggiolino giallo.

A dirigere il film ci sarà Travis Knight, già regista di Kubo e la Spada Magica per la Laika. Intanto, vedremo la camaro gialla in Transformers L’Ultimo Cavaliere. Protagonista del film sarà Hailee Steinfeld. Nel cast anche John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie Dzienny Jason Drucker. La sceneggiatura del film è firmata da Christina Hodson.

Box Office ITA: Star Wars Gli Ultimi Jedi domina il Natale

Star Wars: Gli Ultimi Jedi domina il box office italiano, seguito da WonderAssassinio sull’Orient Express.

box officeNel weekend natalizio, Star Wars: Gli Ultimi Jedi regge saldamente in testa al box office italiano incassando 1,9 milioni di euro al suo secondo fine settimana, superando il tetto dei 9 milioni totali.

Wonder apre in seconda posizione con 796.000 euro incassati in 483 sale a disposizione, registrando una media per sala pari a 1600 euro.

Assassinio sull’Orient Express conferma il successo al botteghino italiano e rimane sul podio alla sua quarta settimana di programmazione con altri 732.000 euro, giungendo a quota 10,6 milioni.

Ferdinand guadagna due posizioni con altri 627.000 euro e totalizza 1 milione.

Calo per Poveri ma ricchissimi che raccoglie altri 609.000 euro e sfiora i 2 milioni globali.

La ruota delle meraviglie arriva a 1,2 milioni complessivi con altri 377.000 euro.

Natale da chef conferma il flop con altri 329.000 euro e un totale di 983.000 euro.

Delude Dickens: L’uomo che inventò il Natale, che esordisce all’ottavo posto con soli 255.000 euro e una media per sala pari a mille euro.

Le ultime due posizioni della top10 sono occupate da Gli eroi del Natale (90.000 euro), che arriva a 1,8 milioni complessivi, e la new entry 50 primavere, che debutta con 64.000 euro in una sessantina di copie.

I migliori film del 2017 secondo me – di Chiara Guida

Ok, facciamola. Facciamo la classifica dei migliori film del 2017. Perché in fondo è divertente, piace a tutti leggerle e criticarle (soprattutto, altrimenti che gusto c’è?), ti costringe a fare una specie di bilancio cinematografico dell’anno, così ti rendi conto di quanto non hai visto e che per forza resta fuori lista (a testimonianza della parzialità di questo tipo di operazioni), ma anche di tutto quello che hai visto e che avresti voluto evitare di vedere.

Insomma, che vi piaccia o no, che vi interessi o meno, ecco i migliori film del 2017, la Top Ten, dalla posizione numero 10 alla numero 1, con qualche ex aequo, secondo me (che sono Chiara Guida, Direttore Responsabile di Cinefilos.it).

NB: la lista che segue comprende esclusivamente film usciti in sala negli ultimi 12 mesi, e quindi esclude pellicole meravigliose (come The Shape of Water o I, Tonya) che arriveranno da noi nel 2018 e di cui probabilmente parlerò, in questa stessa sede, tra altri 12 mesi.

10. Scappa – Get Out

Negli Stati Uniti è stato il “caso” cinematografico dell’anno. Jordan Peele, che esordisce così, ha raccontato non solo una storia di genere, ma ha utilizzato quel genere per fare satira, tornando quindi alle origini della tradizione horror in cui il “mostro” non era mai soltanto una creatura da cui fuggire o un pazzo da evitare. Il mostro di Peele è un tarlo, un’idea, un pregiudizio che è l’esatto opposto rispetto a quello che lo spettatore immagina all’inizio della storia.

Scappa – Get Out fa paura, certo, ma fa anche ridere. Dall’inizio del film capisci che il povero Chris è finito in un brutto guaio e dalla poltrona pensi “Scappa, povero fesso. Scappa!”. Il grado di coinvolgimento che Peele riesce a ottenere è elevato, raggiunto grazie a una regia che, per quanto acerba, è frutto di un passato da spettatore. Jordan ha guardato tanto cinema, non solo di genere, e questo giova immensamente al ritmo della sua storia.

9. Gatta Cenerentola

C’è chi dice che Napoli sia una città difficile, chi la ama incondizionatamente e non ne vede i difetti, chi la odia “perché a Napoli so’ tutt’ zuzzus’ e mariuol’”. Chi la vive, o l’ha vissuta, conosce la verità: Napoli è una città di sangue. Che profuma di mare e di pizza (no, non è un luogo comune, sono gli ultimi profumi che ho sentito scendendo dalla metropolitana a piazza Municipio), è una città lurida di sporcizia e di tempo, affascinante come una donna sudata, è una città luminosa di sole e di sorrisi, oscura e putrida di delinquenza e cenere del Vesuvio. Via Marina, il Rettifilo, Via dei Tribunali, San Biagio, Piazza Amedeo, Via Chiaia, San Gregorio, il molo Beverello, Forcella, il San Carlo e la Galleria, il Vomero, il Duomo, Piazza dei Martiri. No, non si può spiegare a parole, ma c’è chi lo sa raccontare. Alessandro Rak lo ha fatto, con Gatta Cenerentola. Lui e la sua squadra di splendidi animatori hanno portato sul grande schermo il colori, i sapori, la sporcizia e i profumi raccontando una fiaba che appartiene al passato letterario, glorioso e oscuro, di Napoli. E provateci voi, con carta e matita.

8. La la Land / Baby Driver

Il primo ex aequo vede protagonisti il cinema e la musica. Perché non mi andava di escludere nessuno dei due film, perché se la classifica è mia, me la gestisco io. E perché nella mia visione, faziosa e parziale, questi due film dovrebbero andare a braccetto.

Il primo è praticamente la pellicola che a furia di parlarne ha saturato l’attenzione degli addetti ai lavori, ma anche degli appassionati. I sognatori, i folli e tutti gli altri chiamati in causa dalla storia di Damien Chazelle, anche loro, hanno detto basta a un certo punto, dopo che la colonna sonora ha riempito la testa di tutti per mesi e mesi, che sono cominciate a spuntare ragazze con vestiti gialli (anche io ne ho uno, ma l’ho comprato prima di vedere il film), ragazzi appassionati di jazz, esperti di regia e di fotografia cinematografica. Del secondo invece, il sospirato ritorno al cinema di Edgar Wright dopo cinque anni, se n’è parlato troppo poco. E anche qui la musica è padrona della scena e detta i tempi narrativi e di montaggio. Un pentagramma per immagini e che ti lascia addosso una grande voglia di riascoltare a palla Sheer Heart Attack.

Chazelle e Wright mettono alla prova lo strumento della regia, se ne impossessano, con tutto che ciò comporta, e diventano davvero i padroni della scena, con buona pace di tutti gli interpreti di entrambi i film (si pure di Emma Stone e dei suoi occhi da personaggio dei manga), dei compositori (che diventano accessori), di luci, costumi, scenografia.

La fiaba colorata di Chazelle, la truffa cinematografica più grande degli ultimi anni che si vende per una storia d’amore, racconta in realtà dell’ambizione, della volontà di affermarsi, contro tutto e tutti, anche contro chi diciamo di “amare per sempre”. Sì, La la Land è molto più realistico e pratico di quello che si possa immaginare, molto più vicino al crudele e magnifico Whiplash (che gli è superiore) che al romantico Moulin Rouge. Tuttavia la confezione di Chazelle, la sua regia sopraffina (il ragazzo è alla sua seconda opera), incantano gli innamorati della tecnica e abbindolano i romanticoni superficiali. E piace un po’ a tutti farsi prendere in giro dal cinema.

Dal canto suo, in misura ridotta e meno ambiziosa, Wright realizza una storia di crimine e riscatto, sempre all’insegna della musica e del ritmo, che proprio in contrapposizione a La la Land, è anche una romantica storia d’amore quasi adolescenziale, tra due protagonisti belli e coraggiosi, che dopo aver sofferto trovano la felicità, e si allontanano insieme verso il tramonto. Insomma, un altro modo di farsi prendere in giro, sempre da nostro signore, dal cinema.

7. Dunkirk

Christopher Nolan, non ho mai ben capito perché, è un regista che divide, ma divide sul serio. Christopher Nolan è il classico esempio di personaggio di cui gli urlatori e saltimbanchi da social amano parlare per estremi. Piccolo excursus: il vocabolario dei suddetti frequentatori dei social si esaurisce in “merda” e “capolavoro”. Le sfumature non piacciono a nessuno di questi soggetti, non sono comprese né previste nel pantone di aggettivi che viene loro fornito dall’impellente e NECESSARIA voglia di dire la propria su tutto ciò che accade e, nello specifico, su tutto ciò che arriva al cinema.

Dunque, Dunkirk. Tutti ne hanno parlato, ne hanno scritto e hanno amato o odiato il film. La (mia) verità è che con questo film, Nolan è diventato grande. Ha messo da parte tutte le sue velleità sentimentalistiche, che lo hanno portato alla deriva nelle sovrapposizioni oniriche e nei buchi neri, e, senza rinunciare alla sua ossessione per il tempo e lo spazio, è arrivato al nocciolo della questione. Dunkirk è l’apoteosi registocentrica dell’autore britannico. Ogni singolo elemento del film è accessorio alla sua idea di racconto; i dialoghi perdono importanza, la musica si riduce all’osso, la scenografia e i suoni, persino i volti intercambiabili dei giovani attori (ma questa cosa l’aveva fatta già Terrence Malick con La Sottile Linea Rossa), tutto è strumento nelle mani del regista onnipotente.

Dunkirk è, per Nolan, un’affermazione di sé, del suo status di regista d’acciaio, che forse non sa ancora lavorare bene con le emozioni (a volte scarse, a volte urlate), ma che fa cantare la macchina da presa.

6. Logan – The Wolverine

Per chi è cresciuto con gli X-Men in tv, per chi da piccola voleva essere Rogue e non una principessa Disney, per chi ama il fantasy ma anche i conflitti interiori e gli atti di eroismo, insomma, per me, il filone cinematografico dedicato ai supereroi è “croce e delizia”. Fu proprio X-Men, nel 2001, a farmi credere che il cinema potesse essere davvero una vita, un lavoro (pensiero che ho perfezionato e ridimensionato nel tempo), e quest’anno l’uscita in sala di Logan ha chiuso un percorso di formazione che per molti versi ha coinciso anche con quello personale, ma questa è una storia che non vi interessa.

Con Logan non solo si conclude un’Era per i fan del Wolverine di Hugh Jackman, ma si offre allo spettatore un altro modo di raccontare il supereroe, un modo che per forza diventa crudo e brutale, ma che riesce ad essere più onesto della patina di CGI che in genere ci propinano i personaggi dei fumetti sullo schermo d’argento.

La parabola umana di Logan, che cominciava con l’ammissione di dolore all’uscita dei suoi artigli dalle nocche, si conclude con quegli stessi artigli che si incastrano, che non riescono più a ritrarsi o a scattare fuori, perché, nonostante l’adamantio e la lunga vita, anche l’Arma X invecchia. Per lui, che tra esercito, guerra, Canada, Giappone, amori tragici e X-Men, ha avuto una vita lunga e dolorosa, il senso di appartenenza a un gruppo, a una famiglia, a degli affetti, è stato sempre precario e spaventoso.

James Mangold riesce a confezionare un personaggio affranto, stanco e sconsolato, dolente nell’animo e nel corpo, che per l’ultima volta, quando il suo essere super viene meno, sceglie di essere soltanto eroe e di non lasciare andare quel senso di appartenenza, di famiglia e di eredità, che tanto lo ha fatto penare. Con Logan muore un po’ anche l’infanzia, nasce la consapevolezza.

5. Jackie

Come si prende una storia arcinota, pubblica, fotografata e raccontata da tutto il mondo e la si trasforma in un viaggio intimo dentro una donna famosa che nessuno ha mai davvero conosciuto? Pablo Larraín, cantore di viscere e passione, ha scelto di raccontare l’esperienza della First Lady Jackie Kennedy a partire dal momento esatto in cui smette di essere la First Lady, nell’istante in cui la testa di John viene fatto saltare in aria a Dallas, il 22 Novembre del 1963.

Per farlo, Larraín si avvale di Natalie Portman, che si spoglia della sua identità per abbracciare quella di una Jackie, la donna che aveva tutto e che in un attimo rumoroso e insanguinato perde ogni cosa, le scivola tra le dite, come i pezzi di materia cerebrale che cerca di rimettere a posto, in quei terribili momenti.

Le stanze vuote della Casa Bianca, le lacrime, le sigarette, il privato, sovrapposto al pubblico, raccontano una donna che Pablo non vuole spiegarci, ma che vuole abbracciare, con tutto il suo mistero, la sua bellezza, la sua determinazione. Come aveva già fatto con il “suo” Neruda, l’altro Pablo.

Il rovente sangue cileno che scorre nelle sue vene non si ferma di fronte all’icona, ma la penetra senza spiegarla, regalandoci un ritratto in bianco e nero di una donna che non conosceremo mai, ma che improvvisamente non possiamo impedirci di amare.

4. Elle / Madre!

La distanza tra schermo e spettatore qualche volta è necessaria, per tenere il senso comune dell’educazione e del buon gusto stretto a noi, che pure siamo incuriositi da ciò che invece si mostra sgradevole. I due film in questione esulano del concetto classicheggiante di “bello”. Non c’è proporzione delle parti e nelle misure di questi due racconti cinematografici, tuttavia c’è oscurità, torbida e affascinante, un’oscurità che non tutti riescono a sostenere, perché “non sta bene”.

Il cinema non serve a niente. Da un punto di vista pratico è un passatempo più o meno artistico che potrebbe essere giustificato con l’intrattenimento. Tuttavia c’è un posto dove il cinema, l’arte in generale, riesce ad arrivare, chiaramente se trova dei ricettori predisposti ad accoglierlo.

Elle e Madre! pescano nel torbido, per usare un’espressione abusata. Paul Verhoeven, per cominciare, racconta la storia di una donna affascinante, con un segreto, una donna con cui non riesci a entrare in connessione, perché è respingente, è, secondo il senso comune, cattiva. Noi lo sappiamo, lei lo sa, ma non lo sanno le persone che le stanno intorno. Quello di Isabelle Huppert è stato definito e considerato un personaggio sgradevole, tuttavia può essere l’altra faccia della medaglia, quella parte di noi che non riusciamo nemmeno a guardare, per quanto ci fa paura. Tuttavia non possiamo smettere di accarezzarla al buio, come un mostro in cantina. Una parte di noi che temiamo, ma che siamo consapevoli di avere.

Aronofsky, con il suo trip sotto acido che è Madre!, realizza un’opera difficile, una metafora creazionista che alimenta l’ego dello scrittore, dell’artista, in cui la donna si fa oggetto, mortificato e usato, ma necessario, fertile; un’opera ambiziosa dell’eco biblica e dalla portata universale. Tuttavia, sgradevole.

Elle è stato acclamato da tutti, con tanto di nomination all’Oscar per la strepitosa interpretazione di Isabelle Huppert, che, però, a ogni intervista, si trovava a concordare con il giornalista: “Michèle è una donna sgradevole”. Madre! ha avuto vita difficilissima, dalla sua presentazione alla Mostra di Venezia 74, fino all’uscita in sala; ha fatto discutere e litigare, ha consentito ai citati saltimbanchi da social di sfoderare ancora le paroline magiche (merda e capolavoro, dicevamo), ma ha anche aperto a dibattito, discussione, costruttiva divisione di pensiero.

Perché, è vero, il cinema non serve a niente, ma qualche volta aiuta a fare luce su noi stessi, ad aprire la mente, a dare spessore anche a un lavoro (quello che voglio fare io da grande) che “ha meno anima dell’opera mediocre che definisce tale” (semi-cit.).

3. Manchester By the Sea

Rabbia, pentimento, lutto e dolore. Il film di Kenneth Lonergan prende queste emozioni e le sbatte in faccia allo spettatore, con violenza inaudita, con una veridicità assurda, con un consapevolezza che genera un vero e proprio malessere nello spettatore che si lascia trasportare in questo pozzo di dolore senza fondo: la vita di Lee (Casey Affleck). Il film azzera quella famosa distanza tra pubblico e spettatore, e fa male da morire. Perché? Perché racconta di perdita, e tutti noi esseri umani siamo costretti a fare i conti con questa realtà. Volendo parlare in maniera figurata, è come se Lonergan ci affondasse nel petto un cucchiaino da dessert e cominciasse a scavare, lentamente, cavandoci le viscere da dentro, con un’intensità spossante che probabilmente non tutti sono disposti ad accogliere, o che semplicemente non sono interessati a recepire.

Non parlo di pubblico che “non è all’altezza” del film. Ognuno è libero di farsi coinvolgere da ciò che sente più vicino al proprio gusto. Ma l’universalità dell’elaborazione del lutto e del trauma rende Manchester By the Sea un vero e proprio tormento, una sofferenza fisica, l’ennesima dimostrazione che, nella sua inutilità pratica, il cinema è capace di una bellezza funesta e tremenda.

2. Arrival

“Se potessi vedere la tua vita dall’inizio alla fine, cambieresti qualcosa?” Avanti, rispondete!

Se lo chiede Louise, la protagonista di Denis Villeneuve, interpretata da Amy Adams. È una domanda apparentemente semplice, che mette in discussione profondamente chi ha abbastanza onestà intellettuale da recepirla sul serio. Villeneuve utilizza lo sci-fi come pretesto, gioca con il genere e con i piani temporali per regalarci una storia dalla straordinaria intensità emotiva, che nel momento finale ti frana addosso con potenza. Arrival parla di linguaggio, di comunicazione, dell’importanza di capirsi nonostante le differenze; ha quindi un valore sociale. Come il miglior cinema però, il film di Villeneuve ci pone delle domande così umane e personali che, al di là della regia, della costruzione dell’immagine, della pregevole fattura tecnica insomma, ne fanno un’opera poderosa e intima.

Arrival mette in discussione tutto, il rapporto con l’altro, non solo l’alieno, il diverso, ma anche il simile: l’uomo o la donna che amiamo, il figlio che abbiamo perso, quello che non abbiamo mai avuto, noi stessi e la nostra capacità di affrontare le eventualità della vita, che talvolta possono essere tragiche.

“Se potessi vedere la tua vita dall’inizio alla fine, cambieresti qualcosa?” Luoise ci dà la sua risposta, che probabilmente nessuno di noi riuscirebbe onestamente a condividere, perché è una risposta che sta in un film, che sembra retorica. Eppure…

“Nonostante io conosca il viaggio e dove porterà, lo accetto, dal primo all’ultimo momento.”

1. Your Name

Quando parliamo di animazione giapponese, in genere ci vengono sempre in mente, nell’ordine: i robottoni, le fanciulle in minigonne scolastiche ridottissime, i gattini e animaletti vari con variazioni sul tema. Oppure si pensa a Hayao Miyazaki e al suo Studio Ghibli.L’animazione giapponese in realtà è un mondo composito ricco e soprattutto onesto, che considera l’animazione stessa uno strumento, non un genere, come invece si fa in genere in Occidente, e questa sana abitudine consente di raccontare storie straordinarie proprio con i cartoni animati, storie che hanno poco o niente a che fare con il mondo dell’infanzia (età che secondo il senso comune è “adatta” all’animazione. Non secondo me, ovviamente).

Così, un po’ per passione, un po’ per provocazione, in fondo alla mia lista e in cima alla mia classifica c’è Your Name, scritto e diretto da Makoto Shinkai; una storia d’amore a cavallo del tempo, che mescola il genere fantasy con il dramma young adult, ma che se ne frega degli stereotipi narrativi e fa letteralmente trattenere il fiato fino all’ultimo istante, all’ultima inquadratura, all’ultimo sorriso.

La storia di due anime gemelle che si cercano in momenti storici diversi è senz’altro un espediente narrativo già utilizzato dal cinema, il potere del caso, della circostanza è già stato affrontato dal cinema. Tuttavia Your Name consegna una potenza emotiva rara, un’altalena che diverte e commuove, senza retorica, con onestà. Ah, ovviamente ne stanno già producendo un rifacimento con attori in carne e ossa, Oltreoceano. Ma che ci volete fare, a Hollywood funziona così: vedono una cosa bella, lontana dalla loro cultura e dal loro modo di fare, e cercano di mangiarsela, senza accoglierla o imparare da essa. Poco importa. Nessun lavoro successivo o “copiato” può togliere bellezza a qualcosa che è stato fatto e amato (messaggio diretto a chi commenta con “mi hanno rovinato l’infanzia” di fronte a remake e reboot di vario tipo di film di successo del passato).

Your Name è una storia onesta e coinvolgente, un racconto che tocca piani fisici e metafisici, un’atto di fede nei confronti delle persone e delle storie. Perché è di storie che siamo fatti, tutti noi, e il cinema, in fin dei conti, serve a raccontarcele.

X-Men: Dark Phoenix, nuove foto: romanticismo e morte?

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Arrivano da uno speciale di Empire Magazine le nuove foto inediti di X-Men: Dark Phoenix, l’atteso nuovo film sui mutanti targato FOX. Ebbene nelle nuove immagini che ritraggono sguardo incredibile a Sophie Turner come la Fenice, poi un secondo scatto con Scott Summers e Jean Gray, il cattivo Skrull interpretato da Jessica Chastain che affronta uno Charles Xavier ormai inerme e infine Magneto sconfitto: 

X-Men: Dark Phoenix, le prime foto ufficiali

Il film è diretto da Simon Kinberg e vede nel cast Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult, James McAvoy, Alexandra Shipp, Sophie Turner, Tye Sheridan Kodi Smit-McPhee. Si unisce al cast anche Will Traval.

La saga della Fenice Nera è stata male accennata in X-Men: Conflitto Finale, tanto che gli eventi raccontati in X-Men: Giorni di un Futuro Passato hanno completamente cancellato, grazie al viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga, contribuendo però a pasticciarne la continuity.

Il film sarà ambientato nel 1991 e seguirà gli eventi di X-Men: Apocalypse.

Blade Runner 2049: gli incredibili effetti digitali in un video

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Blade Runner 2049 è stato uno dei titolo più attesi dell’anno che sta per concludersi, e oggi in attesa di vedere se riuscirà ad aggiudicarsi qualche nomination, vi segnaliamo questo incredibile video che mette in mostra come è stato costruito questo affascinante mondo in CGI:

LEGGI ANCHE Blade Runner 2049: di quando Denis Villeneuve “cacciò” dal set Ridley Scott

Nel cast del film figurano Ryan Gosling, Harrison Ford, Robin Wright, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Carla Juri, Mackenzie Davis, Barkhad Abdi, Dave Bautista, David Dastmalchian, Lennie JamesHiam Abbass e Jared Leto.

La sceneggiatura del sequel è affidata a Hampton Francher e Michael Green e segue la storia originale scritta da Francher e David Peoples basata sul romanzo di Philip K. Dick Il Cacciatore di Androidi.

Blade Runner 2049: recensione del film con Ryan Gosling

Produttori esecutivi del film sono Frank Giustra e Tim Gamble, CEO di Thunderbird Film. Lo stesso Ridley Scott sarà produttore esecutivo della pellicola così come Bill Carraro.

Black Panther: 15 foto inedite dal film Marvel Studios

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Arrivano ben 15 nuove foto inedite dell’attesissimo Black Panther, il film basato sul personaggio interpretato da Chadwick Boseman, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Le immagini, delle scansioni proveniente dallo speciale di Empire, sono foto sia del film chedel backstage: 

Black Panther trailer ufficiale

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Black Panther, la trama del film

Di seguito la prima sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Black PantherRyan Coogler scriverà e dirigerà Black Panther che seguirà la storia di T’Challa, il re guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil War.

Non è ancora chiaro quali altri personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito in Avengers Age of Ultron con il volto di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre in Civil War con il volto di Martin Freeman.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther arriverà al cinema il 16 Febbraio del 2018.

Matt Damon rivela come è nato il cameo in Thor: Ragnarok

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Quest’anno è uscito al cinema con discreto successo Thor: Ragnarok, terzo capitolo della saga dedicata al Dio del Tuono targata Marvel Studios. Come molti di voi sapranno, l’attore Matt Damon è comparso nel film in un cameo e dopo aver commentato sulla possibilità di ritornare, in questi giorni l’attore ha rivelato a Collider come è nata l’idea; gli è stato anche chiesto se desiderasse da tempo far parte di un film Marvel: 

DAMON: No, no, no. Chris e Taika mi hanno chiamato, sono amico di quei ragazzi. Mi hanno raccontato la loro l’idea e ho pensato che fosse una roba pazza, l’idea di un attore teatrale di una comunità intergalattica che praticamente metteva in scena questa fantasia del personaggio di Tom Hiddleston. Ho pensato che fosse solo una grande idea, divertente e molto facile da fare. Quei ragazzi sono stati molto divertenti, e Taika gestisce il set in maniera davvero divertente. È stata qualcosa di estremamente leggero per me. Tom e Chris erano sempre li, abbiamo riso per tutto il tempo. 

Vi ricordiamo che Matt Damon sarà presto al cinema protagonista di due film molto attesi: Downsizing: Vivere alla grande di Alexander PayneSuburbicon, Dove tutto è come sembra, attualmente nelle sale cinematografiche italiane.  

Thor: Ragnarokrecensione

Thor: Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel.

Black Panther: Kendrick Lamar alla colonna sonora

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Il nuovo video di Kendrick Lamar, LOVE, anticipa che il rapper statunitense si occuperà della colonna sonora di Black Panther, o almeno di parte di essa.

Nel video, al minuto 1:54, si vede chiaramente un’immagine che anticipa il coinvolgimento di Lamar nella soundtrack del film Marvel diretto da Ryan Coogler.

Ecco l’immagine:

Con ogni probabilità, il video sarà la prossima cosa dell’artista che verrà diffusa in rete, forse insieme a un nuovo trailer del film, che arriverà nelle nostre sale il 16 Febbraio 2018.

Black Panther trailer ufficiale

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Black Panther, la trama del film

Di seguito la prima sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Ryan Coogler scriverà e dirigerà Black Panther che seguirà la storia di T’Challa, il re guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil War.

Non è ancora chiaro quali altri personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito in Avengers Age of Ultron con il volto di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre in Civil War con il volto di Martin Freeman.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther arriverà al cinema il 16 Febbraio del 2018.

Star Wars: lo scontro tra Darth Vader e Obi-Wan Kenobi rimontato

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Mentre la saga di Star Wars, in questi giorni, ci offre almeno due scontri memorabili sul grande schermo (uno tra Kylo Ren e Rey contro la Guardia Pretoriana, l’altro di Kylo Ren contro Luke Skywalker), il duello tra Darth Vader e Obi-Wan Kenobi in Star Wars: Una Nuova Speranza resta il più noto e amato, anche il più significativo della saga.

DI seguito, quello scontro è stato rimontato e ri-immaginato, in forma di teaser per un fan film.

Ecco la scena originale:

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi dell’Episodio VIII

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Star Wars: Gli Ultimi Jedi, recensione del film di Rian Johnson

In Star Wars: Gli Ultimi Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam DriverDaisy RidleyJohn BoyegaOscar IsaacLupita Nyong’oDomhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del ToroLaura Dern Kelly Marie Tran.

Fonte

Ant-Man and the Wasp: le premesse del film collegate a Civil War

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Ant-Man and the Wasp chiuderà definitivamente la Fase 3 del MCU e arriverà al cinema dopo Avengers: Infinity War, in arrivo il 4 Maggio e diretto dai Fratelli Russo.

Immaginiamo però che cronologicamente parlando, il film di Payton Reed sarà ambientato prima dello scontro dei Vendicatori contro Thanos e adesso abbiamo la conferma che le premesse del film sono radicate in Civil War.

Come Reed stesso ha raccontato a Empire: “Gli eventi di Captain America: Civil War ci hanno dato dato un punto di partenza chiaro: qual è la reazione di Hank Pym e Hope Van Dyne al fatto che Scott Lang ha messo allo scoperto la tecnologia di Ant-Man durante la battaglia dell’aeroporto? Ci siamo divertiti moltissimo a giocare con quest’idea.”

Come già anticipato, inoltre, il film porterà il pubblico del MCU nel Reame Quantico, dove Scott Lang dovrebbe andare a cercare di salvare Janet Van Dyne.

Ecco cosa ha detto il regista del film sul Reame Quantico e del tempo che Janet Van Dyne ha trascorso in questo nuovo Regno: “Credo sia abbastanza sicuro affermare che se qualcuno dovesse trascorrere circa trent’anni nel Reame Quantico, la cosa avrebbe senz’altro un effetto. Cosa avrà mangiato?”

Ant-Man and the Wasp: terminate le riprese dopo soli tre mesi

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Ant-Man and the Wasp, arriverà al cinema il 6 luglio 2018. Alla regia potrebbe tornare Peyton Reed, mentre alla sceneggiatura c’è Adam McKay. Nel cast sono stati confermati i protagonisti Paul Rudd e Evangeline Lilly.

Confermati nel cast Michael Douglas, Michael Pena e David Dastmalchian. Si sono uniti al cast anche Michelle Pfeiffer che interpreta Janet Van Dyne, Hannah John-Kamen è Ghost, Randall Park è Agent Jimmy Woo, Laurence Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.

Fonte: Empire Magazine

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, intervista a Oscar Isaac e Laura Dern

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Dopo l’intervista a Benicio del Toro ecco quella a Oscar Isaac e Laura Dern, entrambi protagonisti di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, il nuovo capitolo della saga di Star Wars targata Walt Disney Pictures.

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Star Wars: Gli Ultimi Jedi è diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente successive a Il Risveglio della Forza.

In Star Wars: Gli Ultimi Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam DriverDaisy RidleyJohn BoyegaOscar IsaacLupita Nyong’oDomhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del ToroLaura Dern Kelly Marie Tran.

Intervista a Andy Serkis e Domhnall Gleeson

La saga degli Skywalker prosegue nel film Star Wars: Gli Ultimi Jedi (al cinema il 13 dicembre in oltre 850 copie) in cui gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniranno alle leggende della galassia in un’epica avventura piena di scoperte legate agli antichi misteri della Forza e scioccanti rivelazioni sul passato.

La squadra creativa include alcuni dei più grandi talenti dell’industria cinematografica, tra cui Steve Yedlin (Direttore della fotografia), Bob Ducsay (Montatore), Rick Heinrichs (Scenografo), Peter Swords King (Hair e Make-Up Designer) e Mary Vernieu (Direttore del casting negli Stati Uniti). Inoltre, Pippa Anderson (Co-produttrice, vicepresidentessa della post-produzione), Neal Scanlan (Supervisore creativo delle creature e dei droidi), Michael Kaplan (Costume designer), Jamie Wilkinson (Responsabile degli oggetti di scena), Chris Corbould (Supervisore degli effetti speciali), Rob Inch (Stunt coordinator), Ben Morris (Supervisore degli effetti visivi) e Nina Gold (Direttrice del casting nel Regno Unito) torneranno a far parte del team.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, Luke ha distrutto il suo X-Wing

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Gli spettatori più attenti avranno notato, durante la visione di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, che Rey, nella sua esplorazione dell’isola, si accorge di un X-Wing sommerso a largo dell’isola dove si è rifugiato Luke.

La scena ricorda L’Impero Colpisce Ancora, in cui Yoda tira fuori dalla palude lo stesso veicolo per tornare dai Ribelli. L’unica differenza è che Luke non vuole lasciare Ahch-To come invece voleva lasciare Dagobah.

Kevin Jenkins, art director del film, spiega su The Art of Star Wars: The Last Jedi: “Rey esplora l’isola, cercando di capire come mai Luke si è imposto un esilio volontario dall’universo. Trova una cava, sommersa per l’alta marea, alla base dell’isola. Qui scopre l’ala X T-56, affondata da Luke, arrugginita e lasciata a marcire nell’acqua. Era stato bruciato prima che affondasse, mostra l’intenzione ferma di Luke di non lasciare mai l’isola e il pianeta.”

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi dell’Episodio VIII

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The Meg: Jason Statham nella prima foto dal film

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Ecco la prima immagine ufficiale di The Meg, il nuovo film action con Jason Statham che raffigura entrambi i protagonisti del film: l’attore e l’enorme squalo preistorico.

Jonas Taylor, interpretato da Statham, è decisamente preoccupato alla vista di questo enorme squalo alle sue spalle, e sembra che, nella storia, abbia già incontrato la creatura in passato.

The Meg: Jason Statham sul set del thriller sullo squalo preistorico

La sceneggiatura, messa a punto da Dean Georgaris, si basa sull’omonimo romanzo di Steve Alten Meg (Meg: A Novel of Deep Terror) che racconta il tentativo di due uomini di fermare il gigantesco predatore preistorico – che può arrivare alla lunghezza di 60 piedi – considerato ormai estinto.

Se il libro si svolge sulle coste californiane, il film sposterà l’azione sulla costa cinese. Gravity Pictures co-finanzierà e co-produrrà Meg distribuendolo proprio in Cina. Gli altri produttori in campo sono Apelles Entertainment e Maeday Productions. I diritti del libro di Steve Alten, uscito nel 1997, furono acquistati dalla Disney, ma il film è rimasto nel limbo per anni. Anche Eli Roth si è interessato, come regista, al progetto ma senza sviluppi significativi. Questa sembra essere la volta buona.

Di seguito la sinossi del romanzo: A più di diecimila metri di profondità in un angolo sperduto dell’Oceano Pacifico, grazie alla coincidenza di particolari fattori ambientali è sopravvissuto un killer preistorico. Per milioni di anni in quegli abissi senza luce si è riprodotto uno squalo terrificante: il Megalodon, 20 metri di lunghezza e quasi due tonnellate di peso, progenitore dell’odierno Squalo Bianco. Paleontologo ed esperto di subacquea, Jonas Taylor è da tempo convinto della sopravvivenza del Megalodon, che forse ha già incontrato in una sfortunata spedizione anni prima. Quando Meg riaffiora dalle profondità del tempo portando caos e distruzione, è a lui che verrà chiesto di guidare la caccia al mostro e di tuffarsi nelle acque dell’oceano.

Fonte:  Empire

Star Wars: Leia doveva essere il primo padawan di Luke

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Star Wars: Gli Ultimi Jedi ci ha finalmente mostrato che anche Leia è in grado di usare la Forza, nonostante non abbia mai sostenuto un allenamento Jedi.

La donna appartiene alla famiglia Skywalker, esattamente come suo fratello, e per questo, sebbene la scena che testimonia le sue abilità forse non sia piaciuta a tutti, senz’altro non è difficile da spiegare.

Sembra però che non sia un caso il fatto che Leia non sia stata addestrata come Jedi. Secondo Pablo Hidalgo, capo della Lucasfilm Story Group, Leia doveva essere la prima allieva padawan di Luke. In The Last Jedi – The Visual Dictionary si riporta proprio che Luke aveva chiesto alla sorella di essere la sua prima allieva, ma che lei aveva rifiutato per gli impegni con la nuova Repubblica Galattica.

“Il primo studente di Luke doveva essere Leia. Tuttavia, lei decise che il miglior cammino per lei per servire la galassia non lasciava abbastanza spazio per un allenamento esteso e isolato. 

Mentre Leia era impegnata con la sua nuova famiglia e con la politica senatoriale, Luke iniziò i suoi viaggi, scomparendo in gran parte dalla visione galattica. Durante il suo lungo viaggio, Skywalker riunì discepoli che sarebbero diventati i suoi primi veri studenti.”

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The Greatest Showman: recensione del film con Hugh Jackman

Dopo una lunga lavorazione – otto anni – arriva al cinema il musical ispirato alla vita di P. T. Barnum, fondatore dell’omonimo circo statunitense, imprenditore e intrattenitore che per primo concepì lo show-business in senso moderno. The Greatest Showman, distribuito dalla 20th Century Fox, è stato fortemente voluto dall’attore australiano Hugh Jackman, interprete nel ruolo di Barnum, che ha proposto lo script di Jenny Bicks e Bill Condon al regista Michael Gracey, suo conterraneo.

Poco, però, lega questo musical all’estro visionario di un altro australiano, Baz Lhurman, e al suo Moulin Rouge. Il film è infatti un’operazione molto più mainstream e patinata. Viaggia sull’onda del successo di La La Land, offrendo tutto ciò che ci si aspetta da una favola natalizia pop, prevedibile e rassicurante.

Phineas T. Barnum (Hugh Jackman) è figlio di un umile sarto nell’America dell’Ottocento. Sogna un mondo pieno di colori, dove avere successo e pubblico ai suoi piedi, e poter sposare Charity (Michelle Williams), facendosi accettare dall’aristocratica famiglia di lei, che lo bistratta. L’amore spinge Charity a seguirlo e incoraggiarlo nella strada verso il successo. Dopo un primo tentativo, Phineas sa che non bastano le sue doti d’intrattenitore ad attrarre il pubblico. Chiama così ad esibirsi nei suoi show quelli che definisce “diversi” con le loro “stranezze” e che altri chiamerebbero “fenomeni da baraccone” (freaks): la donna barbuta, l’uomo altissimo, il nano, l’uomo tatuato, una coppia di trapezisti di colore. Emarginati e disprezzati dai più, che lui tratta invece con umanità e dignità. Nasce così il Barnum Circus, che attira un pubblico sempre crescente, nonostante i detrattori e le pessime critiche sui giornali. Quando, con l’aiuto del giovane Phillip Carlyle (Zac Efron) e della cantante svedese Jenny Lind (Rebecca Ferguson), Barnum intercetta anche il pubblico più snob, è travolto da un successo senza precedenti.

The Greatest Showman

Siamo nel territorio del musical più classico: ben orchestrato, pieno di colori saturi e acrobazie, proprio come il circo. Lo show di Barnum è messo in scena in tutta la sua grandiosità e magniloquenza. Coreografie accattivanti e spesso complesse, brani ben costruiti da Benj Pasek e Justin Paul – autori dei testi di La La Landin pieno stile pop, pronti a diventare hit, come This is me nell’energica interpretazione di Keala Settle (Lettie, la donna barbuta), con musiche di John Debney. Hugh Jackman in prima fila mostra buone doti non solo attoriali, ma di cantante, ballerino e showman. Anche Zac Efron, Zendaya (la trapezista Anne) e gli altri “strani amici” si destreggiano bene nella parte musicale.

C’è poi il lato romantico, la favola: il sogno di un’altra vita e di un amore che sembra impossibile. Entrambi si realizzano con fatica, abnegazione e ottimismo, grazie a degli emarginati come e più di Barnum, e ad una donna fedele e paziente (Michelle Williams però non brilla). Così il film diventa un inno alla diversità, la loro rivincita, la celebrazione dei buoni sentimenti e di Barnum stesso, uomo che insegue la fama, ma per cui la famiglia è ciò che più conta. Il protagonista diventa il simbolo dell’etica americana del duro lavoro, che porta al successo e consente la scalata sociale, precorre e incarna il motto disneyano: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. Questo trionfo di buoni sentimenti è però eccessivamente retorico e di maniera.

The Greatest Showman è dunque una bella confezione natalizia, un regalo per bambini e famiglie che tiene insieme intrattenimento e morale, ma finisce per trascurare l’autenticità che fa vibrare il pubblico. Le interpretazioni del cast lo rivelano, eccezion fatta per Jackman e Ferguson, abili nel dare calore e umanità ai loro personaggi, capaci di non farsi “raffreddare” dalla costruzione magniloquente e patinata che si muove loro attorno.

Come un Gatto in Tangenziale: Milani, Cortellesi e Albanese parlano del film

Arriva il 28 Dicembre al cinema Come un Gatto in Tangenziale, il nuovo film di Riccardo Milani con Paola Cortellesi e Antonio Albanese. In occasione della presentazione del film a Roma, il regista ha raccontato come gli è venuta l’idea che si trova alla base del film.

“Stavo montando Il posto dell’anima e avevo come vicino di stanza Claudio Canepari che lavorava a Residence Bastogi, documentario bello e duro come quel quartiere – ha spiegato Milani – Anni dopo, quando mia figlia aveva 15 anni, venne da me, e io capii che mi doveva dire una cosa importante, mi doveva dire che aveva il fidanzatino e questo ragazzo abitava a Bastogi. La cosa mi colpì e li seguii, come fa Albanese nel film, per vedere che posto era veramente. Da quest’idea poi siamo partiti tornandoci con gli sceneggiatori.”

Sull’importanza del sentimento in Come un Gatto in Tangenziale, Riccardo Milano ha detto: “Non ho paura dell’emozione e del sentimento, perché sono cose inserisco nei miei film, mi piace anche come spettatore vedere storie con anima, la paura della retorica ha fatto tabula rasa dei sentimenti. Non ci è sembrato azzardato raccontare anche una storia d’amore, un sentimento che durerà quello che durerà, come un gatto in tangenziale appunto. Il problema credo sia nostro, di noi cittadini e non tanto dei politici, odio il termine buonismo e chi l’ha coniato: lo sposare l’anti buonismo a tutti i costi ci ha fatto diventare tutti più stronzi.”

“Piacere, essere popolare, dovrebbe essere considerato un elemento positivo.” Continua il regista, che candidamente ammette di voler far film, anche parlando di critica sociale, ma sempre scegliendo di andare incontro al suo pubblico.

Come un gatto in tangenziale: il trailer ufficiale italiano

Protagonisti del film sono Albanese e la Cortellesi (anche compagna di Milani nella vita), che hanno già lavorato insieme di recente, in Mamma o papà?, e si confermano una coppia comica molto affiatata. Albanese dichiara in merito alla sua seconda collaborazione con la Cortellesi: “Punto sull’intesa attraverso lo sguardo e ci siamo riusciti, almeno penso. La verità la raggiungi solo con lo stare insieme, a livello di gestualità e sguardi l’intesa era già tale a inizio riprese, tanto che abbiamo potuto poi lavorare a cose diverse. Abbiamo le stesse caratteristiche, siamo molto precisi, puntuali, amiamo questo lavoro e arriviamo felici sul set. Sempre che Milani non ci faccia aspettare ore”.

Paola Cortellesi, che nei panni di Monica offre una performance davvero generosa, sopra le righe ma non macchiettistica, rivela: “Lavorerei sempre con Antonio, ci siamo conosciuti meglio lavorando sul film precedente e ora ci siamo cercati partendo da un livello già alto di conoscenza. È bellissimo formare delle coppie e andare e insieme, parti avvantaggiato, trovi il tono e riesce meglio.”

Per questo film, Paola Cortellesi ha anche firmato la sceneggiatura, in merito alla quale ha commentato il tentativo di avvicinare due mondi completamente differenti: “Abbiamo trovato un pretesto per far comunicare chi non l’avrebbe fatto mai, ognuno imparando qualcosa di buono dall’altro.” Ma l’attrice ha contribuito a scrivere il film anche con la sua esperienza, essendo di origine borgatara, come lei stessa ha tenuto a definirsi: “Sono fiera di essere una borgatara, anche se non sono cresciuta in una realtà non così problematica o pericolosa come Bastogi. Crescere in periferia ti fortifica, anche se ci tengo a sottolineare come, girando realmente in quel quartiere, abbiamo trovato grande umanità, ci hanno accolti con gioia, cosa che accade di rado a Roma quando arrivano quelli del cinema. Abbiamo vissuto momenti molto forti, commoventi, che non scorderò mai”.

I migliori film del 2017 secondo Cinefilos.it

Come ogni anno, la Redazione di Cinefilos.it regala ai suoi lettori la Top 10 dei migliori film del 2017, usciti in sala durante questi ultimi 12 mesi.

Come al solito, la Top 10 di Redazione è una fusione tra le preferenze di diverse persone, un punto di incontro tra gusti ed esperienze cinematografiche diverse.

Ecco di seguito la Top 10 2017

Smetto Quando Voglio – Ad Honorem

Smetto quando voglio – Ad honorem è un film del 2017 diretto da Sydney Sibilia, è il terzo film della trilogia Smetto Quando Voglio, formata dal primo film del 2014 e da Masterclass, uscito all’inizio del 2017.

Nel cast Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, Peppe Barra, Greta Scarano, Luigi Lo Cascio, Valeria Solarino, Neri Marcorè.

Il film racconta l’evasione e l’ultima azione della Banda dei Ricercatori, alle prese, questa volta, con una missione di salvataggio, per fermare il diabolico piano di Walter Mercurio.

L’inganno

L’inganno (The Beguiled) è un film del 2017 scritto e diretto da Sofia Coppola, con protagonisti Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst e Elle Fanning.

La pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo A Painted Devil del 1966, rieditato in seguito all’uscita del film col titolo The Beguiled, scritto da Thomas P. Cullinan, già portato sul grande schermo col film La notte brava del soldato Jonathan (1971) diretto da Don Siegel.

Durante la Guerra di Secessione, un soldato ferito trova riparo e assistenza presso un collegio femminile. Lo sgradevole personaggio pensa di poter fare il suo comodo, credendo che le educande e la direttrice siano delle sprovvedute. Tuttavia ha sottovaluta l’orgoglio femminile.

Scappa – Get Out

Scappa – Get Out è un film del 2017 co-prodotto, scritto e diretto da Jordan Peele, al suo esordio dietro la macchina da presa.

Il film è un thriller/horror con sfumature satiriche riguardo al moderno liberalismo negli Stati Uniti d’America. Nel cast Daniel Kaluuya, Allison Williams, Catherine Keener, Bradley Whitford, Caleb Landry Jones, Betty Gabriel, Marcus Henderson, Stephen Root, Lil Rel Howery.

Chris, giovane e brillante ragazzo di colore, è molto nervoso perché la sua fidanzata Rose, bianca e di famiglia ricca, gli presenterà i genitori. Il ragazzo non sa però che i suoi motivi per essere nervoso sono un’inezia in confronto a ciò che lo aspetta nella casa di campagna dei futuri suoceri.

Baby Driver

Baby Driver – Il genio della fuga (Baby Driver) è un film del 2017 scritto e diretto da Edgar Wright. Nel cast del film ci sono Lily James, Ansel Elgort, Kevin Spacey, Jon Bernthal, Jon Hamm, Jamie Foxx, Flea, Sky Ferreira.

Baby ha avuto un incidente da piccolo, un incidente in cui i genitori sono morti e lui ha riportato una lesione alle orecchie, a causa della quale sente un continuo fruscio. Solo la musica ad alto volume lo isola e gli fa fare al meglio quello che sa fare meglio: guidare.

The Square

The Square è un film del 2017 diretto da Ruben Östlund. Ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes 2017 ed è stato selezionato per rappresentare la Svezia ai premi Oscar 2018 nella categoria Oscar al miglior film in lingua straniera.

Nel cast Elisabeth Moss, Dominic West, Claes Bang, Terry Notary, Linda Anborg, Annica Liljeblad.

Protagonista del film è Christian, curatore di un importante museo di arte contemporanea di Stoccolma, nonché padre amorevole di due bambine. Nel museo c’è grande fermento per il debutto di un’installazione chiamata “The Square”, che invita all’altruismo e alla condivisione, ma quando gli viene rubato il cellulare per strada, Christian reagisce in modo scomposto, innescando una serie di eventi che precipitano la sua vita rispettabile nel caos più completo.

Silence

Silence è un film del 2016 diretto da Martin Scorsese, che racconta di tre padri gesuiti perseguitati in Giappone a causa della loro fede cristiana.

Nel cast del film Adam Driver, Andrew Garfield, Liam Neeson, Ciarán Hinds, Issey Ogata, Tadanobu Asano, Shinya Tsukamoto, Ryô Kase.

Il film, che segna il ritorno alla collaborazione con Scorsese dello sceneggiatore Jay Cocks, che già aveva scritto per il regista i film Gangs of New York e L’età dell’innocenza, è tratto dal romanzo storico Silenzio dello scrittore giapponese Shūsaku Endō, che ripropone appunto le persecuzioni subite dai cristiani durante il periodo Tokugawa nella prima metà del XVII secolo in Giappone.

Manchester By the Sea

Manchester by the Sea è un film del 2016 scritto e diretto da Kenneth Lonergan. Protagonisti del film sono Casey Affleck, Michelle Williams, Kyle Chandler e Lucas Hedges.

Il film racconta la storia dei Chandler, una famiglia di modesti lavoratori del Massachusetts. Dopo la morte improvvisa del fratello maggiore Joe, Lee viene nominato tutore legale del nipote. Lee è ancora tormentato dal proprio tragico passato, che lo ha allontanato dalla moglie Randi e dalla comunità in cui è nato e cresciuto. La storia è ambientato sulle coste settentrionali del Massachusetts.

Arrival

Arrival è un film del 2016 diretto da Denis Villeneuve. È un film di fantascienza, basato sul racconto Storia della tua vita, incluso nell’antologia di racconti Storie della tua vita (Stories of Your Life) di Ted Chiang, è scritto da Eric Heisserer, e ha come protagonisti Amy Adams, Jeremy Renner e Forest Whitaker.

Quando un misterioso oggetto proveniente dallo spazio atterra sul nostro pianeta, per le susseguenti investigazioni viene formata una squadra di élite, capitanata dall’esperta linguista Louise Banks. Mentre l’umanità vacilla sull’orlo di una Guerra globale, Banks e il suo gruppo affronta una corsa contro il tempo in cerca di risposte – e per trovarle, farà una scelta che metterà a repentaglio la sua vita e, forse, anche quella del resto della razza umana.

La la Land

La La Land è un film del 2016 scritto e diretto da Damien Chazelle.

Il film racconta la storia d’amore tra un musicista jazz e un’aspirante attrice, interpretati da Ryan Gosling e Emma Stone, realizzato come un musical contemporaneo che omaggia i classici film musicali prodotti tra gli anni cinquanta e sessanta. Il titolo del film è sia un riferimento alla città di Los Angeles sia al significato di essere nel “mondo dei sogni” o “fuori dalla realtà”.

Il film è stato presentato in anteprima alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove Stone ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile. Ha ricevuto 14 candidature ai Premi Oscar 2017, eguagliando il record di film come Eva contro Eva e Titanic, aggiudicandosi infine 6 statuette. Si è aggiudicato sette Golden Globe, su sette candidature, il Premio del Pubblico al Toronto International Film Festival e molti altri numerosi riconoscimenti internazionali, diventando uno dei film più premiati e apprezzati del 2016.

Dunkirk

Dunkirk è un film del 2017 co-prodotto, scritto e diretto da Christopher Nolan. Ambientato durante la seconda guerra mondiale, il film racconta dell’evacuazione di Dunkerque, ed è interpretato da un cast corale che comprende Fionn Whitehead, Damien Bonnard, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard, James D’Arcy, Barry Keoghan, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark Rylance e Tom Hardy.

Dopo aver pianificato un film sull’evacuazione di Dunkerque per più di venticinque anni, Nolan scrisse la sceneggiatura per raccontare la vicenda con pochi dialoghi e da tre punti di vista differenti (la terra, l’aria e il mare). Le riprese del film, girato su pellicola IMAX 65mm e pellicola a grande formato 65mm, cominciarono nel maggio 2016 a Dunkerque e terminarono a Los Angeles. Per aumentare il realismo del film, che è stato distribuito il 21 luglio 2017 negli Stati Uniti e il 31 agosto dello stesso anno in Italia, la produzione usò in larga parte effetti speciali pratici e utilizzò vere imbarcazioni che parteciparono all’evacuazione e aeroplani d’epoca.

Flashpoint: nel primo script compariva anche Hal Jordan

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Il film che vedrà protagonista il Barry Allen di Ezra Miller, Flashpoint, è un titolo abbastanza atteso, sia per la buona accoglienza riservata al personaggio in Justice League, sia perché dovrebbe basarsi su una storia dai fumetti molto amata dal lettori DC Comics.

Tuttavia il film non ha ancora un regista e non si sa bene quando la Warner Bros darà il via libera al progetto. Durante un’intervista con Discussing Film al ACE Comic Con 2017, Marc Guggenheim ha discusso brevemente dei suoi passati progetti e della sua carriera in tv, soprattutto con Arrow e DC’s Legends of Tomorrow.

Guggenheim ha anche citato la sceneggiatura che firmò con Greg Berlanti, di un film su Flash, spiegando che il film avrebbe previsto un cameo di Hal Jordan/Green Lantern.

Ecco cosa ha dichiarato: “Abbiamo scritto una sceneggiatura per Flash e Hal Jordan compariva nel finale di Flash”. Chissà se l’idea non verrà mutuata anche per Flashpoint!

Flashpoint: ricreata una toccante scena dal fumetto per il DCEU

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Ezra Miller, già apparso due volte nei panni dell’eroe (per un cameo in Batman v Superman e per uno in Suicide Squad), si è dichiarato fiducioso nelle intenzioni della Warner Bros di preparare il progetto al meglio, nonostante l’abbandono del regista che deve essere ancora rimpiazzato. Lo aspettiamo a breve al suo vero e proprio esordio in Justice League.

Flashpoint, il film stand alone su The Flash con protagonista Ezra Miller è previsto per il 3 marzo 2018. Nel cast anche Kiersey Clemons nei panni di Iris West.

Venom: rivelato il personaggio misterioso di Riz Ahmed

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Dopo il successo di The Night Of e l’apparizione in Rogue One: A Star Wars Story, Riz Ahmed è alle prese con il suo prossimo blockbuster, Venom, in produzione alla Fox.

L’attore non è stato ancora collegato a un personaggio preciso, ma sembra che, via Atlanta Filmingabbiamo finalmente una soluzione.

Secondo il portale, Ahmed dovrebbe interpretare il Dr. Carlton Drake. Si tratta di un personaggio con una profonda conoscenza dei simbionti, che è riuscito ad estrarre da Venom i cinque “semi” che il simbionte stesso conteneva.

Non c’è ancora una conferma ufficiale dalla produzione che l’attore interpreti effettivamente Drake, ma vi terremo aggiornati.

Venom: ecco il modello CGI per il simbionte

L’uscita di Venom è stata fissata al 5 ottobre 2018 con la regia di Ruben Fleischer (Zombieland, Gangster Squad). Tom Hardy interpreterà il protagonista Eddie Brock. Nel cast anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny Slate, Scott Haze e Michelle Williams.

Il personaggio è stato già portato sul grande schermo da Sam Raimi in Spider-Man 3 con Topher Grace nei panni di Eddie Brock.

Wonder: una nuova clip dal film con Julia Roberts

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La 01Distribution ha diffuso una nuova clip per Wonder, il nuovo film diretto da Stephen Chbosky, con Julia Roberts, Jacob Tremblay, Owen Wilson, Mandy Patinkin, Ali Liebert Daveed Diggs.

Ecco la sinossi:

Il film racconta la coinvolgente storia di August Pullman, detto Auggie che, nato con una rara malattia, si trova ad affrontare il mondo della scuola per la prima volta. Come sarà accettato dai compagni e dagli insegnanti? Chi sarà suo amico?

L’amore della sua meravigliosa famiglia, una grande dose di coraggio e la sua travolgente gentilezza lo aiuteranno a trovare il suo posto nel mondo e nel cuore dei compagni di scuola.

Wonder, recensione del film con Julia Roberts

Julia Roberts e Owen Wilson danno il volto a Nate e Isabel, i genitori di Auggie mentre Jacob Tremblay, il cui nome è ormai famigliare per la sua interpretazione del piccolo Jack accanto a Brie Larson in Room, interpreta August Pullman.

Nel cast anche Mandy Patinkin (Homeland), Daveed Diggs e, la tre volte candidata all’Oscar, Sonia Braga.

Wonder è al cinema dal 21 dicembre.

Star Wars: Episodio IX, ecco come potrebbe apparire Kylo Ren

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In Star Wars: Gli Ultimi Jedi assistiamo a numerose vicende che cambiano per sempre le previsioni che si erano fatte per Star Wars: Episodio IX.

Il film, che sarà diretto da J.J. Abrams, vedrà un panorama inedito, in cui sarà Kylo Ren il Leader Supremo del Primo Ordine, così come ci è stato anticipato nel film di Rian Johnson.

Di seguito, ecco come potrebbe apparire Kylo con un costume nuovo, più adatto al suo ruolo di comandante supremo delle forze del Lato Oscuro.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, recensione del film di Rian Johnson

In Star Wars: Gli Ultimi Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam DriverDaisy RidleyJohn BoyegaOscar IsaacLupita Nyong’oDomhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del ToroLaura Dern Kelly Marie Tran.

Star Wars: Episodio IX, J.J. Abrams dirigerà il film

Star Wars: Episodio IX sarà diretto da J.J. Abrams e scritto da Chris Terrio. Il film arriverà in sala il 20 dicembre 2019.

Fonte: Reddit

Jumanji – Benvenuti nella Giungla: una nuova clip dal film

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SonyPicturesIT ha diffuso una nuova clip da Jumanji – Benvenuti nella Giungla, il film sequel del classico don Robin Willams che vede protagonista Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan e Nick Jonas.

In Jumanji: Benvenuti nella Giungla, quattro ragazzi scoprono una vecchia consolle e si ritrovano catapultati nel videogame ambientato nella giungla, assumendo le sembianze dei rispettivi avatar, interpretati da Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart e Karen Gillan. Quel che scoprono ben presto è che Jumanji non è semplicemente un gioco e dovranno affrontare la più pericolosa avventura della loro vita o resteranno intrappolati nel gioco per sempre…

Jumanji – Benvenuti nella Giungla, la recensione

Il film originale del 1995 guadagnò $ 262.700.000 in tutto il mondo al box office, con $ 65.000.000 di budget di produzione. Tra gli attori, oltre al grande Robin Williams, abbiamo avuto il piacere di vedere  Kirsten Dunst (Spider Man, Marie AntoinetteIntervista col vampiro), Bonnie Hunt (Rain Man, Jerry Maguire, Il Miglio Verde) e Bebe Neuwirth (Fame).

Il film arriverà nelle sale italiane l’1 Gennaio.

Oscar 2018: il primo promo della cerimonia con Jimmy Kimmel

L’account Instagram ufficiale degli Academy Awards ha pubblicato il primo promo della cerimonia degli Oscar 2018, con protagonista Jimmy Kimmel che tornerà a presentare la cerimonia.

Ecco il promo per gli Oscar 2018

Oscar 2018: confermato Jimmy Kimmel per la 90° edizione

La novantesima edizione degli Academy Awards che si svolgerà domenica 4 marzo 2018 al Dolby Theatre.

Coco: Valentina Lodovini e Mara Maionchi per le voci italiane

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Disney IT ha diffuso un nuovo contenuto in attesa dell’arrivo in sala di Coco, il film Disney Pixar che incanterà queste vacanze natalizie, al cinema dal 28 Dicembre.

Si tratta di due video con protagoniste, rispettivamente, Valentina Lodovini e Mara Maionchi che prestano la voce ai protagonisti del film Disney Pixar.

Ambientato in Messico, Coco racconta la storia di Miguel, un aspirante cantante e chitarrista autodidatta che sogna di seguire le orme del suo idolo Ernesto de la Cruz, il musicista più famoso nella storia del Paese. Ma ormai da generazioni la musica è severamente proibita nella famiglia del ragazzo. “Miguel si sente costretto a scegliere tra la sua passione per la musica e l’amore che nutre per la propria famiglia”, afferma il co-regista Adrian Molina. “Vorrebbe condividere con loro il proprio talento e dimostrare che fare musica è sia bello che onorevole”.

Coco, recensione del film Pixar diretto da Lee Unkrich

“Con Coco abbiamo cercato di raccontare un tema universale in cui noi tutti possiamo immedesimarci: il legame con la famiglia”, afferma il regista Lee Unkrich. “Volevamo fortemente esplorare i legami familiari che ci legano alle generazioni venute prima di noi”, prosegue, “questa storia è incentrata sulla celebrazione del nostro passato anche mentre stiamo guardando al futuro”.

Diretto da Lee Unkich, co-diretto da Adrian Molina e prodotto da Darla K. Anderson (Toy Story 3 – La Grande Fuga), Coco arriverà nelle sale italiane insieme al nuovo contenuto speciale firmato Walt Disney Animation Studios Frozen – Le Avventure di Olaf.

Le Migliori serie tv del 2017 secondo AFI

L’American Film Institute come ogni anno ha diffuso la lista delle migliori serie tv del 2017 e tra le prime posizione non potevamo non trovare titoli quali Big Little Lies, The Crown e The Handmaid’s Tale. Nella lista delle migliori serie di quest’anno non potevano mancare titoli Netflix. Di seguito la lista al completo.

NOTA BENE: nella pubblicazione non è stata diffusa nessuna numerazione, dunque quella riportata di seguito è una numerazione di semplice pubblicazioni.

BIG LITTLE LIES – PICCOLE GRANDI BUGIE

Big Little Lies - Piccole grandi bugie

BIG LITTLE LIES – PICCOLE GRANDI BUGIEla mini serie TV prodotta da HBO e diretta dal regista candidato all’Oscar Jean Marc-Vallée (Dallas Buyers Club, Wild)  aggiudicatasi 6 Emmy Awards nelle più importanti categorie.

Con un cast che vanta i migliori nomi di Hollywood, dai premi Oscar Nicole Kidman (The Hours, Eyes Wide Shut) e Reese Witherspoon (Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line) a Shailene Woodley (Paradiso Amaro), Big Little Lies ha ottenuto i riconoscimenti più ambiti nella notte che ha assegnato gli Emmy Awards nelle categorie: Miglior MiniserieMiglior Attrice Protagonista in una Miniserie (Nicole Kidman), Miglior Attore non Protagonista in una Miniserie (Alexander Skarsgård), Miglior Attrice non Protagonista in una Miniserie (Laura Dern ), Miglior Regia per un Film, Miniserie o Speciale Drammatico (Jean Marc-Vallée).

THE CROWN

Targata Netflix The Crown, è la serie che racconta la storia e i segreti della Regina Elisabetta II, gli inizi del suo regno, gli intrighi e le rivalità politiche celate dietro i grandi eventi che hanno plasmato la seconda metà del XX secolo.

The Crown racconta la storia della Regina Elisabetta II: una venticinquenne, novella sposa, che deve affrontare la spaventosa prospettiva di guidare la monarchia più famosa del mondo mentre porta avanti una relazione con il leggendario Primo Ministro Winston Churchill. L’impero britannico è in declino, il mondo politico è allo sbando, e una giovane donna sale al trono….una nuova era sta nascendo. Gli script magistralmente ricercati di Peter Morgan rivelano, con un’audace franchezza, il viaggio privato della regina dietro il suo lato pubblico. Preparatevi ad essere accolti nell’ambito mondo del potere e del privilegio e dietro le porte di Westminster e Buckingham Palace….i leader di un impero attendono.

The Crown riunisce l’acclamato scrittore Peter Morgan (The Queen, Frost/Nixon) con il regista Stephen Daldry (Billy Elliot, The Hours) e il produttore Andy Harries (The Queen). Il cast è composto da Claire Foy – Regina Elisabetta II, Matt Smith – Principe Filippo, John LithgowSir Winston Churchill, Victoria Hamilton – la regina Madre, Jared Harris – Re Giorgio VI, Vanessa Kirby – Principessa Margaret e Dame Eileen Atkins – Regina Mary.

FEUD: BETTE AND JOAN

La prima stagione della serie antologica in 8 episodi di Ryan Murphy, Jaffe Cohen and Michael Zam dal titolo: FEUD: Bette And Joan sulla leggendaria rivalità fra Bette Davis (Susan Sarandon) and Joan Crawford (Jessica Lange)  nata sul set del film Che fine ha fatto Baby Jane? del 1962 e proseguita a riprese concluse.  Si tratta di un conflitto che vede due donne a fine carriera, resistere al reciproco antagonismo, al sessismo e alla misoginia dell’epoca.

Nel cast anche Judy Davis (nella parte dell’attrice e giornalista statunitense Hedda Hopper), Alfred Molina (Robert Aldrich), Stanley Tucci (Jack Warner, co-fondatore e presidente della casa cinematografica Warner Bros.), Kathy Bates (l’attrice Joan Blondell), Dominic Burgess (Victor Buono), Sarah Paulson (Geraldine Page) e Catherine Zeta-Jones (Olivia de Havilland).

La serie è andata in onda negli Stati Uniti sulla tv cavo FX a marzo del 2017 ed ha ricevuto 18 nominations agli Emmy vincendo 2  Primetime Creative Arts Emmy Awards 2017: Acconciature e Trucco.

GAME OF THRONES 7

Game of Thrones 7x05Il fenomeno mondiale della HBO Il Trono di Spade tornato quest’anno con la settima stagione! Ricca d’azione dall’inizio alla fine, e con le battaglie ancora più epiche. Il primo e l’ultimo episodio della settima stagione del Trono di Spade hanno registrato il maggior numero di ascolti nella storia di HBO e la serie resta il Drama più premiato nella storia degli Emmy Awards con 109 nomination ed i premi per Miglior Drama ottenuti sia nel 2015 che nel 2016.

Basato sulla famosa saga “Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R.R. Martin, la settima stagione vede nel cast la presenza fissa di Emilia Clarke (Daenerys Targaryen), Nikolaj Coster-Waldau (Jaime Lannister), il vincitore di Emmy e Golden Globe Peter Dinklage (Tyrion Lannister), Aidan Gillen (Petyr “Ditocorto” Baelish), Kit Harington (Jon Snow), Lena Headey (Cersei Lannister), Diana Rigg (Lady Olenna Tyrell), Sophie Turner (Sansa Stark) e Maisie Williams (Arya Stark).

Sono inoltre presenti Alfie Allen (Theon Greyjoy), Pilou Asbaek (Euron Greyjoy), John Bradley (Samwell Tarly), Gwendoline Christie (Brienne di Tarth), Liam Cunningham (Davos Seaworth), Richard Dormer (Beric Dondarrion),  Nathalie Emmanuel (Missandei), Jerome Flynn (Bronn), Iain Glen (Jorah Mormont), Isaac Hempstead Wright (Bran Stark), Conleth Hill (Varys), Kristofer Hivju (Tormund Giantsbane), Rory McCann (Sandor “Il Mastino” Clegane), Hannah Murray (Gilly), Carice van Houten (Melisandre) e Indira Varma (Ellaria Sand).

Figurano anche nuovi membri nel cast tra i quali Jim Broadbent, Tom Hopper e Megan Parkinson. Un episodio della settima stagione vede anche un cameo del cantante Ed Sheeran.

Nella settima stagione, Daenerys Targaryen è finalmente salpata per il Continente Occidentale insieme al suo esercito, i suoi draghi e il suo nuovo Primo Cavaliere, Tyrion Lannister. Jon Snow è stato nominato Re del Nord dopo aver sconfitto Ramsay Bolton nella Battaglia dei Bastardi ed essere tornato a Grande Inverno, a casa Stark. Nel frattempo, ad Approdo del Re, Cersei Lannister ha preso possesso del Trono di Spade, dopo aver incenerito con l’Alto Fuoco, l’Alto Passero, i suoi seguaci e i nemici di Cersei nel Tempio di Baelor. Ma mentre vecchie alleanze si spezzano e nuove alleanze si formano, l’esercito dei morti marcia verso la Barriera, minacciando di mettere fine per sempre al gioco dei troni.

THE GOOD PLACE

The Good Place, la comedy originale con due interpreti d’eccezione: Kristen Bell, attrice e doppiatrice statunitense resa celebre dal serial drama Veronica Mars, in cui vestiva proprio i panni della protagonista; Ted Danson, attore, autore e produttore statunitense, vincitore di due Emmy e tre Golden Globe, conosciuto in special modo per il personaggio di Sam Malone nella serie televisiva “Cheers” (“Cin Cin”).

Ideata da Michael Schur (“Parks and Recreation”, “Brooklyn Nine‑Nine”), “The Good Place” racconta dei dilemmi interiori della defunta Eleanor, in vita perfida rappresentante di medicine per anziani, e dopo la morta smistata in paradiso per buone azioni che lei stessa sa bene di non aver commesso e di non aver rappresentato in vita esempio di moralità e altruismo. Alcolizzata, promiscua e senza scrupoli, Eleonor si guadagnava da vivere vendendo false medicine agli anziani e una volta arrivata in Paradiso farà di tutto per nascondere al responsabile dell’aldilà l’errore legato alla sua presenza tra i buoni.

THE HANDMAID’S TALE

The Handmaid's Tale

The Handmaid’s tale, la serie tv targata MGM Television ispirata all’omonimo romanzo di Margaret Atwood (in italiano Il racconto dell’ancella) e vincitrice di 8 Emmy Awards, tra cui “Miglior serie drammatica” e “Miglior attrice protagonista” per Elisabeth Moss, arriva in anteprima esclusiva per l’Italia su TIMVISION da martedì 26 settembre. Nel cast della serie tv firmata dallo showrunner Bruce Miller, premiato con l’Emmy per la “Miglior sceneggiatura per una serie drammatica”, figurano anche Alexis Bledel (“Miglior attrice guest in una serie drammatica”), Ann Dowd (“Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica”), Yvonne Strahovski (Dexter, Chuck), Joseph Fiennes (Shakespeare in Love, American Horror Story) e Samira Wiley (Poussey in Orange is the new black).

In un futuro non troppo lontano, gli Stati Uniti d’America sono caduti in favore della società di Gilead. Questo regime, in un mondo devastato da guerre, terrorismo e inquinamento, è guidato da estremisti religiosi che, dopo aver imposto la legge marziale e sospeso la Costituzione in seguito ad un attentato, hanno creato uno Stato totalitario, militarizzato e misogino in cui le donne vengono considerate degli oggetti di proprietà dello Stato e private di qualsiasi diritto. Studenti universitari, omosessuali (definiti come “traditori di genere”), ribelli e chiunque non segua la linea governativa, viene ucciso pubblicamente o mandato nelle “colonie” a lavorare i rifiuti tossici per poi morire avvelenato.

La popolazione femminile è divisa in diverse categorie, accomunate dall’impossibilità di avere qualsiasi libertà di base: lavorare, leggere, uscire di casa, parlare o possedere denaro. Una parola sbagliata può portare alla morte dato che le condanne sono giustificate come volere di Dio. Le “ancelle”, uniche fertili fra tutte le categorie riconosciute, sono considerate utili solo per la procreazione. Vivono nella residenza del Comandante, costrette in una schiavitù sessuale giustificata dalla volontà di ripopolare un mondo ormai distrutto da catastrofi ed eventi naturali devastanti, dove solo un neonato su cinque nasce sano e in forze.

La serie tv è incentrata sulla figura dell’ancella Difred, (Di-Fred, proprietà di Fred, il suo Comandante). La protagonista ricorda perfettamente com’era la vita prima di questo regime dittatoriale, viene raccontata anche allo spettatore attraverso ricorrenti flashback che mostrano come voglia sopravvivere, ma anche ritrovare la figlia che le è stata letteralmente strappata dalle mani: “il mio nome è Difred. Prima avevo un altro nome che adesso è proibito. Tantissime cose sono proibite ormai”. L’interpretazione di Difred da parte di Elisabeth Moss, ha portato l’attrice, che in carriera poteva già vantare un Golden Globe e un Satellite Award per Top of the lake, oltre alle numerose nomination per l’interpretazione di Peggy Olson in Mad Men, ad aggiudicarsi l’Emmy  Awards 2017 come “Migliore attrice protagonista in una serie drammatica”.

INSECURE

INSECURE

Insecure è laserie televisiva statunitense, che ha debuttato online con il primo episodio rilasciato sui servizi on demand HBO Now e HBO Go. “Forte”, “sicura di sé” e “impeccabile” sono caratteristiche che al giorno d’oggi sembrano descrivere qualsiasi donna di colore.

Tutte eccetto Issa e Molly, migliori amiche sin dai tempi del college, le quali devono fare i conti con i propri difetti mentre esplorano mondi diversi e affrontano una serie infinita di scomode esperienze. Issa lavora per un’associazione no-profit che aiuta i giovani studenti di colore e da tempo sta avendo una relazione con Lawrence. Molly, invece, è un avvocato aziendale il cui successo al lavoro stride con la sua totale incapacità di relazionarsi con gli uomini.

MASTER OF NONE 2

MASTER OF NONE 2La seconda stagione della serie originale Netflix Master of None, girata anche in Italia.  Dopo aver viaggiato all’estero, Dev (Aziz Ansari) torna a New York per affrontare le sfide della sua vita personale: una nuova opportunità lavorativa e una complessa relazione sentimentale in via di sviluppo con qualcuno che significa moltissimo per lui.

Master of None è creato da Aziz Ansari e Alan Yang, che sono anche produttori esecutivi della serie insieme a Michael Schur, Dave Becky, David Miner e Igor Srubshchik. Master of None è una produzione di  Universal Television per Netflix.

STRANGER THINGS 2

Stranger Things 3

La seconda stagione di Stranger Things, la serie originale Netflix fenomeno del 2016. Un anno dopo il ritorno di Will, sembra che tutto sia di nuovo normale… ma l’oscurità è in agguato appena sotto la superficie e minaccia l’intera cittadina di Hawkins.

THIS IS US 2

This Is Us 2x08

La seconda stagione dell’acclamata serie This is Us. La serie è un dramma familiare narrato su molteplici archi temporali con una storyline che va dalla fine degli anni ’70 passando per i ’90 e arrivando, infine, al 2016.

Nella scorsa stagione abbiamo visto 2 racconti a fare da pilastro: Rebecca (Mandy Moore) aspetta 3 gemelli, le si rompono le acque mentre sta festeggiando il compleanno del marito Jack (Milo Ventimiglia) e in una narrazione parallela i 3 figli ormai adulti 36 anni dopo: un attore in crisi, Kevin (Justin Hartley); una signorina molto grassa e molto sola, Kate (Chrissy Metz) e un affermato manager afroamericano, Randall (Sterling K. Brown, Emmy 2017 per il migliore attore drammatico), adottato al posto di uno dei gemelli nato morto.

Nelle pieghe dei vari piani temporali, lacrime e cuori infranti, inguaribili alcolisti e confessioni in punto di morte, e poi ancora delusioni, vendette, capricci, matrimoni, sorprese e malintesi.

A chi pensava che il successo della prima stagione sarebbe stato passeggero, ecco la risposta degli ascolti in USA dove la serie è appena partita: record di 12,6 milioni di spettatori con un rating altissimo nel target demografico 18-49, il più ambito dagli inserzionisti.

Lo showrunner Dan Fogelman, ha dichiarato di aver concepito la serie in contrapposizione allo stile dark e cinico di molte opere televisive attuali con l’intento di trasmettere speranza e ottimismo e l’ambizione di esplorare la condizione della famiglia nella società americana contemporanea. Per la seconda stagione ha solo annunciato che nei nuovi episodi: “Le risate saranno più fragorose e i pianti più dolenti”.

Come è stato possibile che nel momento di massima espansione della produzione TV USA con circa 500 serie Tv prodotte nel 2016, la più vista di tutte, la più amata, sia la storia di una famiglia dove non ci sono super eroi, avvocati, spie, spacciatori di droga, draghi o zombie? Il promo USA recita “This is real, this is us”, e non c’è bisogno di sospendere l’incredulità, in This is us, è tutto vero e normale, i sogni dei protagonisti sono anche i nostri e spesso falliscono come nella vita reale, anche per questo empatizziamo con loro, Personaggi come questi nella TV USA non si erano mai visti. Come quello di Kate, una grande obesa (Chrissy Metz) che è presentata come donna a tutto tondo, con aspirazioni di carriera e una vita sessuale normale, niente facili stereotipi.

Quando, l’anno scorso, This Is Us è diventata il caso dell’anno in America, la serie si è rapidamente conquistata la nomea di family drama con ripetuti colpi di scena. A ogni episodio sembrava che l’asticella si alzasse di più: un altro segreto insospettabile, un’altra drammatica rivelazione. Ma più si andava avanti più tutto questo passava in secondo piano. I personaggi sono così pieni di vita che le storie di puntata non hanno bisogno di dipendere dalle giravolte narrative e non c’è nessuna manipolazione, l’onestà delle reazioni emotive ha convinto tutti e dissuaso anche i pochissimi detrattori. Come ha scritto Maria Rosa Mancuso sul Foglio “This Is Us fa piangere ma le lacrime non sono tutte uguali. Ci sono quelle estorte allo spettatore con i mezzucci. E ci sono le lacrime piante volentieri: a spingerle sono l’intelligenza dello sceneggiatore e la bravura dei registi”.

Benicio Del Toro: intervista a DJ di Star Wars: Gli Ultimi Jedi

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Guarda la nostra intervista a Benicio Del Toro,  interprete di DJ in Star Wars: Gli Ultimi Jedi, il sequel de  Il Risveglio della Forza di JJ Abrams.

 

Star Wars: Gli Ultimi Jedi è diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente successive a Il Risveglio della Forza.

In Star Wars: Gli Ultimi Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam DriverDaisy RidleyJohn BoyegaOscar IsaacLupita Nyong’oDomhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del ToroLaura Dern Kelly Marie Tran.

Intervista a Andy Serkis e Domhnall Gleeson

Benicio Del ToroLa saga degli Skywalker prosegue nel film Star Wars: Gli Ultimi Jedi (al cinema il 13 dicembre in oltre 850 copie) in cui gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniranno alle leggende della galassia in un’epica avventura piena di scoperte legate agli antichi misteri della Forza e scioccanti rivelazioni sul passato.

La squadra creativa include alcuni dei più grandi talenti dell’industria cinematografica, tra cui Steve Yedlin (Direttore della fotografia), Bob Ducsay (Montatore), Rick Heinrichs (Scenografo), Peter Swords King (Hair e Make-Up Designer) e Mary Vernieu (Direttore del casting negli Stati Uniti). Inoltre, Pippa Anderson (Co-produttrice, vicepresidentessa della post-produzione), Neal Scanlan (Supervisore creativo delle creature e dei droidi), Michael Kaplan (Costume designer), Jamie Wilkinson (Responsabile degli oggetti di scena), Chris Corbould (Supervisore degli effetti speciali), Rob Inch (Stunt coordinator), Ben Morris (Supervisore degli effetti visivi) e Nina Gold (Direttrice del casting nel Regno Unito) torneranno a far parte del team.

Avengers 4: Karen Gillan loda l’organizzazione dei Marvel Studios

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Oggi nelle sale con Jumaji – Benvenuti nella giungla, Karen Gillan tornerà presto sugli schermi in Avengers: Infinity War, dove riprenderà il ruolo di Nebula (la figlia adottiva di Thanos, cresciuta insieme a Gamora, vista in Guardiani della Galassia 1 e 2). Intervistata di recente da Collider, proprio in occasione dell’uscita nelle sale di Jumanji, l’attrice ha avuto modo di anticipare qualche dettaglio delle riprese di Avengers 4 (il film ancora senza titolo che chiuderà definitivamente la fase 4 del MCU). Ecco le sue parole in merito:

Sono d’accordo con quanto detto da Sebastian [Stan]: è un set caotico e a livello logistico deve essere una sfida per i Marvel Studios…per questo immagino quanto sia difficile organizzare tutto” ha raccontato l’attrice. “Ma è così divertente, per l’atmosfera creatasi sul set, uno dei migliori mai vissuti. Sono riusciti ad impostare un tono davvero piacevole per l’ambiente, e io mi sto divertendo tantissimo!“.

Avengers 4: dal set la conferma che Visione non morirà in Infinity War?

Ovviamente la Gillan è stata attenta a non rivelare troppo della trama ufficiale del film, rimasta ancora top secret, ma ha aggiunto un ultimo commento:

Sono rimasta impressionata dall’organizzazione generale. Se ci pensate è quasi impossibile avere la metà delle star insieme sul set, e non so nemmeno come faranno quando gli altri attori saranno impegnati nei loro progetti“.

Avengers 4 dovrebbe essere pronto per debuttare al cinema il 3 maggio 2019. Avengers: Infinity War invece è atteso in sala il 4 maggio 2018.

Fonte: CBM

Black Panther: Lupita Nyong’o sulle donne del film, “complici e non rivali”

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A meno di due mesi dall’uscita nelle sale di Black Panther, nuovo cinecomic targato Marvel che anticiperà Avengers: Infinity War, Lupita Nyong’o (che interpreta Nakia, guardia del corpo di T’Challa e suo interesse amoroso) è tornata a parlare del film in occasione di un’intervista concessa a Teen Vogue. In particolare l’attrice si è soffermata sulla descrizione dei personaggi femminili della pellicola:

Ryan [Coogler] ha cercato di evitare ciò che la gente si aspetta, ovvero una rivalità fra donne. In questo film diverse donne si scontrano l’una con l’altra, ma nella nostra storia è diverso: proteggono il loro spazio e possono essere in competizione. Ciò non significa necessariamente che ci sia assenza di amore o rispetto, anzi“.

Black Panther: un riferimento alla Gemma dell’Anima nel nuovo trailer?

Le vedi lavorare insieme, e questa è una dinamica davvero incoraggiante. Oggi più che mai, perché abbiamo bisogno di solidarietà femminile” ha confessato la Nyong’o, “Far parte di questo film mi ha come svegliato e sono andata via sentendomi estremamente supportata“.

Diretto da Ryan Coogler (Creed, Fruitvale Station), Black Panther vede nel cast Chadwick Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis.

Il film è atteso nelle sale il 16 febbraio 2018.

Fonte: Teen Vogue

Lily James, intervista alla co protagonista di L’ora più buia

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Sarà al cinema dal 18 Gennaio L’ora più Buia, il nuovo film di Joe Wright con Gary Oldman, Kristen Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup e Ben Mendelsohn.

Ecco l’intervista ad una delle interpreti del film, Lily James:

LEGGI ANCHE: L’ora più buia: Gary Oldman ha avuto un avvelenamento da nicotina

L’ORA PIÙ BUIA, un film Focus Features, produzione Working Title Films.

Un’avvincente ed entusiasmante storia vera che inizia alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e che vede Winston Churchill (il nominato agli Oscar Gary Oldman), pochi giorni dopo la sua elezione a Primo Ministro della Gran Bretagna, affrontare una delle sfide più turbolente e determinanti della sua carriera: l’armistizio con la Germania nazista, oppure resistere per poter combattere per gli ideali, la libertà e l’autonomia di una nazione.

Mentre le inarrestabili forze naziste si propagano per l’Europa occidentale e la minaccia di un’invasione si rivela imminente, con un pubblico impreparato, un re scettico ed il suo stesso partito che trama contro di lui, Churchill deve far fronte alla sua ora più buia, unire una nazione e tentare di cambiare il corso della storia mondiale.

Shazam!: anche Faithe Herman di This Is Us nel cast ufficiale

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Prende forma il cast ufficiale di Shazam!, nuovo cinecomic che farà parte dell’universo DC e che porterà sul grande schermo il personaggio creato nel 1939 da C. C. Beck e Bill Parker. Ai già confermati Zachary Levi, Jack Dylan GrazerMark Strong, Grace Fulton, Ian Chen e Cooper Andrews si è infatti aggiunta la giovanissima Faithe Herman, vista di recente nella serie This Is Us in onda da due stagioni sulle reti NBC.

shazam!

Secondo alcune speculazioni della rete, l’attrice potrebbe ricoprire il ruolo di Darla Dudley, un’amica di Billy Batson apparsa nel fumetto Shazam‘s “New 52″, ma si aspetta la conferma della Warner Bros.

Shazam!: Asher Angel pubblica due nuove foto dal set

Diretto da David F. Sandberg, Shazam! arriverà nelle sale nel 2019 e si baserà su una sceneggiatura scritta da Henry Gayden e Darren Lemke.

Fonte: CBM