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Angelina Jolie è Maria Callas nel film di Pablo Larrain

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Angelina Jolie è Maria Callas nel film di Pablo Larrain

Pablo Larrain ha diffuso le prime foto di Angelina Jolie nei panni di Maria Callas, in occasione dell’inizio delle riprese del film che vedrà la star hollywoodiana interpretare il soprano greco, vera e propria icona della musica ma anche della mode a del costume.

Il film “esplora la vita della cantante leggendaria, iconica e controversa, spesso descritta come la prima diva”, secondo la descrizione ufficiale. “Basato su resoconti veri, ‘Maria’ racconta la storia tumultuosa, bella e tragica della vita della più grande cantante lirica del mondo, rivissuta e reimmaginata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni ’70”.

Poiché Maria è un film indipendente con un accordo provvisorio con SAG-AFTRA, la produzione si sta già svolgendo e durerà circa otto settimane a Parigi, Grecia, Budapest e Milano. La sceneggiatura, che è stata completata prima dello sciopero della WGA, è stata scritta da Steven Knight, già collaboratore di Larraín in Spencer. Oltre a Jolie, nel cast figurano Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Haluk Bilginer, Kodi Smit-McPhee e Valeria Golino.

Sono estremamente felice di avere la possibilità di concludere questo processo di rappresentazione delle donne che hanno cambiato il destino del 20° secolo, culturalmente parlando“, ha detto Larrain a Variety a giugno, dopo aver già portato sullo schermo Jackie Spencer. “E questa volta si tratta di un artista. Ed è innescato dalla mia ammirazione per la sua vita e il suo lavoro“, ha aggiunto il regista. Steven Knight (Spencer, Peaky Blinders, La promessa dell’assassino) ha scritto la sceneggiatura, mentre il film sarà prodotto da Juan de Dios Larraín per Fabula Pictures, Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una Fremantle Company, e Jonas Dornbach per Komlizen Film.

Angelina Jolie è Maria Callas nel film di Pablo Larrain
Angelina Jolie è Maria Callas nel film di Pablo Larrain – Crediti Pablo Larrain

Sony Pictures Animation ha nominato Damien de Froberville nuovo vicepresidente esecutivo

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Sony Pictures Animation sta rafforzando i suoi ranghi esecutivi con l’aggiunta di Damien de Froberville, che è stato nominato vicepresidente esecutivo della produzione e della strategia operativa.

De Froberville proviene dall’azienda spagnola Sergio Pablos Animation e assumerà in gran parte un portafoglio detenuto dalla dirigente SPA di lunga data Pam Marsden. Marsden andrà in pensione nel 2024 dopo quasi due decenni con lo studio. Kristine Belson, leader della Sony Pictures Animation dietro film come il premio Oscar Spider-Man: Un nuovo universo, ha informato il suo staff della nuova assunzione con un promemoria diffuso lunedì all’interno dell’azienda. Ha pubblicizzato la “straordinaria carriera” di de Froberville e ha detto “sappiamo che Damien ci aiuterà ad aprire nuovi orizzonti alla SPA”.

In qualità di produttore indipendente, Damien de Froberville ha collaborato al cortometraggio animato acclamato dalla critica “Sith” come parte della serie antologica Star Wars: Visions su Disney+. È stato anche uno dei primi dipendenti dell’unità di animazione di Netflix, supervisionando produzioni di punta come Klaus, candidato all’Oscar. Ha ricoperto ruoli anche presso la Paramount, la DreamWorks Animation e la società di sviluppo di videogiochi Virtuos.

Erik Vignau, vicepresidente senior della produzione fisica delle serie televisive, manterrà il suo ruolo. È in corso la ricerca per una posizione simile che supervisioni quotidianamente i film d’animazione. Entrambi gli uffici riferiranno a de Froberville, così come la gestione e le operazioni degli artisti, la finanza, la tecnologia e la post-produzione.

Oltre a franchise redditizi come “Spider-verse” e “Hotel Transylvania”, l’unità è al lavoro sulla commedia R-Rated “Fixed” di Genndy Tartakovsky e sul prossimo finale della trilogia Spider-Verse, Spider-Man: Beyond the Spider-Verse.

Il Mostro: al via le riprese della nuova serie Netflix di Stefano Sollima

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Al via le riprese de Il Mostro, la serie tv Originale Netflix in 4 episodi diretta da Stefano Sollima, creata da Leonardo Fasoli e Stefano Sollima, una produzione The Apartment – società del gruppo Fremantle – e AlterEgo, prodotta da Lorenzo Mieli e Stefano Sollima, in arrivo prossimamente solo su Netflix.

Di cosa parlerà il Il Mostro diStefano Sollima

Otto duplici omicidi. Diciassette anni di terrore. Sempre la stessa arma. Una beretta calibro 22. Una delle più lunghe e complesse indagini italiane sul primo e più brutale serial killer della storia del Paese: Il Mostro di Firenze. Una serie basata su fatti realmente accaduti, testimonianze dirette, atti processuali e inchieste giornalistiche. Tutto terribilmente vero. Perché crediamo che il racconto della verità, e solo quello, sia l’unico modo per rendere giustizia alle vittime. In una storia dove i mostri possibili, nel corso del tempo e delle indagini, sono stati molti, il nostro racconto esplora proprio loro, i possibili mostri, dal loro punto di vista. Perché il mostro, alla fine, potrebbe essere chiunque.

  • Data di uscita: prossimamente su Netflix
  • Regia di Stefano Sollima
  • Una Produzione The Apartment – società del gruppo Fremantle – e AlterEgo
  • Prodotto da Lorenzo Mieli e Stefano Sollim
  • Una serie creata da Leonardo Fasoli e Stefano Sollima

Spider-Man: Freshman Year, confermato il re-casting per Tom Holland

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Un nuovo attore prenderà il posto del Peter Parker interpretato da Tom Holland nello spin-off animato di Spider-Man del MCU Spider-Man: Freshman Year. Dopo sei apparizioni live-action e un ruolo secondario in What If…?, Spider-Man tornerà nella serie animata dei Marvel Studios, che esplorerà i primi anni di Peter Parker da eroe. Tuttavia, lo spettacolo animato del MCU presenterà alcuni importanti cambiamenti.

I recenti elenchi di copyright per i prossimi programmi della Fase 5 del MCU rivelano nuovi dettagli sulla trama, le date di uscita e il cast. Preregistrato presso l’Ufficio copyright degli Stati Uniti (tramite The Cosmic Circus), Spider-Man: Freshman Year sembra vedrà Hudson Thames per il ruolo di Peter Parker, che sostituirà Tom Holland per la serie animata. Thames aveva già doppiato Spider-Man in What If…? episodio 5 e dovrebbe far parte anche del cast vocale di Marvel Zombies del MCU. Vedi i dettagli a questo link.

Sebbene questo aggiornamento fornisca informazioni preziose su Spider-Man: Freshman Year e altri progetti imminenti del MCU, nulla è scolpito nella pietra finché lo sciopero degli attori non sarà ufficialmente terminato e i Marvel Studios non annunceranno ufficialmente il cast di ogni film e serie in programma.

Fino ad allora, tutte le nuove informazioni disponibili online rimangono non confermate. Inoltre, il casting di Hudson Thames nei panni di Peter Parker in Spider-Man: Freshman Year non impedisce a Tom Holland di riprendere il suo ruolo Marvel, poiché Holland probabilmente tornerà nei panni di Spider-Man live-action.

US Copyright Office / The Cosmic Circus

WGA: ratificato l’accordo con AMPTP. Lo sciopero degli sceneggiatori è ufficialmente finito

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Lo sciopero WGA del 2023 è ufficialmente giunto al termine con la ratificazione dell’accordo tra le parti. Lo sciopero è iniziato il 2 maggio quando le trattative tra la Writers Guild of America (WGA) e l’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi (AMPTP) non hanno portato a un nuovo contratto. La WGA ha scioperato per un totale di 148 giorni, lottando per questioni che includevano la giusta retribuzione, la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, migliori residui di streaming e maggiore trasparenza nel numero di spettatori delle trasmissioni in streaming. Le due parti hanno raggiunto un accordo provvisorio il 27 settembre.

Ora, questo accordo provvisorio è stato ratificato da un voto, ponendo ufficialmente fine allo sciopero degli sceneggiatori del 2023. Il 99% dei membri della WGA ha votato a favore del nuovo accordo. Il nuovo contratto, entrato in vigore provvisoriamente il 25 settembre, durerà fino al 1 maggio 2026, momento in cui verrà rinegoziato.

Una volta iniziato lo sciopero della WGA, gli sceneggiatori hanno smesso di lavorare sui progetti in cui erano coinvolti, il che ha avuto un impatto su molti prodotti che erano in produzione o pre-produzione. I lavori sono stati sospesi o ritardati per molti titoli cinematografici e televisivi in uscita, tra cui Marvel’s Blade, Disney’s Tron: Ares, Andor stagione 2 e Bob’s Burgers stagione 15. Per altri progetti, invece, le writers room sono state chiuse prima che potessero cominciare i lavori, inclusa la stagione di Big Mouth. 8, Abbott Elementary stagione 3 e Grey’s Anatomy stagione 20.

La fine dello sciopero significa che alcune produzioni ripartiranno, almeno per quello che riguarda la scrittura. Altre produzioni come i talk show di tarda notte sono già tornati in onda, dal momento che le writers room sono state riaperte a seguito dell’accordo provvisorio di fine settembre. Tuttavia, la maggior parte delle produzioni rimane bloccata dal fatto che la Screen Actors Guild (SAG-AFTRA) è ancora in sciopero, dopo essersi unita alla WGA nei picchetti di luglio.

Nonostante la fine dello sciopero della WGA del 2023, la presidente della WGA East Lisa Takeuchi Cullen ha annunciato che “i membri della WGA saranno ai picchetti, camminando fianco a fianco con SAG-AFTRA”. SAG-AFTRA è attualmente in sciopero per molte delle stesse questioni fondamentali della WGA, tra cui la giusta retribuzione, la trasparenza dello streaming e la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, e le loro esigenze devono ancora essere soddisfatte. Tuttavia, una volta raggiunto un accordo anche per gli attori, le produzioni possono riprendere, salvo eventuali altri possibili scioperi del settore che potrebbero essere imminenti.

Quaderno Proibito: Notorious annuncia la serie tv dal romanzo di Alba de Céspedes

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Notorious annuncia l’opzione della property letteraria Quaderno Proibito romanzo del 1950 di Alba de Céspedes, scrittrice italo-cubana recentemente riscoperta e ripubblicata con successo in tutto il mondo.

Alba de Céspedes è annoverata tra le autrici che sono state fonte di ispirazione di Elena Ferrante; nata nel 1911 si è subito imposta come una donna avanti rispetto ai suoi tempi, una scrittrice d’avanguardia che promuove nelle sue opere un’idea democratica di società, battendosi per la parità di diritti tra uomini e donne, ed è per questa sua spiccata capacità di guardare al futuro che possiamo considerare le sue opere moderne ancora oggi.

La trasposizione per la serialità di questo romanzo di Alba de Céspedes è stata affidata a Francesca Serafini e Giordano Meacci, già sceneggiatori di film di successo come Non essere cattivo di Claudio Caligari, film dell’anno ai Nastri d’argento nel 2016 e candidato italiano agli Oscar nello stesso anno, nonché autori di Fabrizio De André – Principe libero di Luca Facchini e Carosello Carosone di Lucio Pellegrini (con il quale hanno vinto il Premio Flaiano alla Migliore sceneggiatura).

Quaderno Proibito è solo il primo passo nel mondo della serialità da parte della divisione Notorious Series di Notorious Pictures SPA, guidata da Guglielmo Marchetti – Chairman e Stefano Bethlen – CEO che, con l’ingresso di Benedetta Galbiati nel ruolo di Head of Scripted Series Development & Production, ha l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sua presenza nel mercato dell’audiovisivo.

Notorious Pictures ha infatti già opzionato altri due romanzi della stessa autrice, Dalla Parte di lei e Nessuno torna indietro, certi dell’enorme potenziale che l’ampia produzione letteraria di Alba de Céspedes sarà in grado di esprimere sullo schermo nella trasposizione seriale.

Siamo felici di annunciare questo ambizioso ed importante progetto di sviluppo seriale di Quaderno Proibito – ha commentato Stefano Bethlen, amministratore delegato della Notorious Pictures – un romanzo senza tempo di un’autrice che parla di temi urgenti ancora oggi e che siamo certi possa conquistare il pubblico della serialità, come sta già accadendo con la riedizione recente dei suoi romanzi.

Ho sempre avuto una passione per le storie sull’emancipazione femminile. Storie di donne che non hanno paura di far sentire la propria voce. –ha affermato Benedetta Galbiati, Head of Scripted Series Development & Production – E sono convinta che quando una storia ben raccontata incontra una questione sociale scottante e di attualità, ci sia un enorme potenziale di pubblico da raggiungere. E in Quaderno Proibito convivono alla perfezione questi due gli elementi e contribuiscono a renderlo un progetto in sviluppo di ampio respiro, anche internazionale. Alba de Céspedes e le donne a cui dà vita nei suoi romanzi, hanno ancora tanto da dirci.”

Alfonso Cuarón conferma: “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è (anche) un film horror”

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Il fatto che poi abbia avuto una folgorante carriera ai vertici di Hollywood, tende a farci dimenticare che Alfonso Cuarón fa parte di quel manipolo di grandi registi che, prima dell’avvento di David Yates, hanno portato al cinema la saga di Harry Potter. Cuarón ha infatti diretto Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, terzo film della saga e unanimemente considerato il migliore titolo del franchise.

In una nuova intervista con Total Film (via GamesRadar), a Cuarón è stato chiesto se considera Harry Potter e il prigioniero di Azkaban un film horror. Il regista ha dato una risposta definitiva, dicendo che è “sicuramente” un film horror, e ha continuato spiegando perché ha così tanti elementi horror, inclusa la sua ispirazione da Fritz Lang a F.W. Murnau.

“Beh, sicuramente. Quando ho letto il libro, c’erano due elementi che mi sono piaciuti. C’era l’elemento del film horror, ma anche l’aspetto noir. In un certo senso, quando lo facevo, il modello era più il cinema tedesco della fine dell’era del muto, e il passaggio al sonoro, come il cinema da Fritz Lang a Murnau. Puoi vedere che alcuni film di Fritz Lang sono un po’ noir, ma, allo stesso tempo, contengono elementi horror. E, cosa ancora più importante, soprattutto con Fritz Lang, attraverso il genere, cercava di trasmettere – o semplicemente di proiettare – le inquietudini del suo tempo. Penso che ciò che J.K. Rowling ha fatto con Harry Potter, fosse un riferimento ai nostri tempi, al comportamento umano.”

Il Prigioniero di Azkaban potrebbe non essere considerato esplicitamente un film horror poiché rientra nel genere fantasy. Tuttavia, il terzo film di Harry Potter presenta un tono notevolmente inquietante e più cupo, soprattutto se paragonato al tono relativamente spensierato dei primi due film del franchise diretti da Chris Columbus. Questo cambiamento di tono ha rappresentato una crescita importante dei personaggi principali e il passaggio all’età adulta, che ha dato il tono all’intera serie e ai futuri episodi diretti da Mike Newell e David Yates.

Anche se Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban potrebbe non essere un film horror nel senso tradizionale, presenta alcuni elementi horror, come afferma Cuarón. Presenta gli oscuri e minacciosi Dissennatori che sorvegliano la prigione di Azkaban e il professor Remus Lupin, che segretamente è un lupo mannaro. La maggior parte del climax del film si svolge anche nella Stamberga Strillante, un edificio inquietante e presumibilmente infestato.

Killers of the Flower Moon: Martin Scorsese non vuole sentire lamentele sulla durata del film

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Oltre ad aver parlato del fenomeno Barbenheimer, il premio Oscar Martin Scorsese ha condiviso i suoi pensieri con Hindustan Times sulla durata di Killers of the Flower Moon, l’epopea western che supera in termini di minutaggio Oppenheimer di Christopher Nolan. La pellicola va oltre le tre ore e mezza, ben 206 minuti e propio in merito alla lungezza e alla durata il regista  non vuole sentire alcuna lamentela.

La gente dice che sono tre ore, ma dai, puoi sederti davanti alla TV e guardare qualcosa per cinque ore“, ha detto Martin Scorsese. “Inoltre, ci sono molte persone che guardano il teatro per 3,5 ore. Ci sono attori veri sul palco, non puoi alzarti e andare in giro. Dategli questo rispetto. Date un po’ di rispetto al cinema”.

James Cameron ha condiviso pensieri simili quando alcuni spettatori si sono lamentati delle tre ore di durata di “Avatar: La via dell’Acqua”. “Non voglio che nessuno si lamenti della lunghezza quando si siedono e guardano la televisione per otto ore“, ha detto Cameron alla rivista Empire. “Posso quasi scrivere questa parte della recensione. “Il film di tre ore terribilmente lungo…” È come, dammi una cazzo di pausa. Ho visto i miei figli sedersi e vedere cinque episodi di un’ora di seguito. Ecco il grande cambiamento di paradigma sociale che deve avvenire: va bene alzarsi e andare a fare pipì”. Killers of the Flower Moon di Scorsese uscirà nelle sale il 20 ottobre per Apple e Paramount.

Killers of the Flower Moon, il film

Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

Tiana: il personaggio de La principessa e il ranocchio protagonista di una serie tv per Disney+

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Joyce Sherri scriverà e dirigerà Tiana, una nuova serie animata per Disney+. A darne notizia è il noto sito americano VarietyIl progetto musicale è stato originariamente annunciato nel 2020 durante una giornata degli investitori Disney. La serie è stata precedentemente descritta come il seguito del film d’animazione del 2009 “La principessa e il ranocchio”, che introduceva il personaggio di TianaAnika Noni Rose presterà la propria voce nella versione originale di Tiana. Inizialmente si prevedeva che la serie debuttasse nel 2023, ma ora si dice che verrà lanciata nel 2024.

I lavoro più recente di Joyce Sherri come sceneggiatore televisivo è stato la miniserie horror di Netflix “Midnight Mass” di Mike Flanagan. Ha anche scritto e diretto cortometraggi come “Beauty”, “Forever”, “Down, Down, Baby” e “The Family Romance”. Ha anche vinto il concorso per sceneggiature Slamdance 2020 per il suo lungometraggio, “Sweet Sixteen”, ed è stata selezionata per il Sundance Institute Screenwriters Intensive 2021.

La descrizione ufficiale di Tiana afferma che lo spettacolo seguirà il personaggio del titolo mentre “parte per una nuova grande avventura nei panni della appena incoronata Principessa di Maldonia, ma un richiamo al suo passato di New Orleans è dietro l’angolo”. Walt Disney Animation Studios produrrà Tiana, così come lo studio aveva già realizzato “La principessa e il ranocchio”. Nathan Curtis produrrà, con Jennifer Lee e Stella Meghie come produttori esecutivi. Meghie era precedentemente assegnata come scrittrice e regista della serie, ma rimane a bordo come EP.La Disney aveva anche annunciato in precedenza il seguito delle serie Disney+ di film come “Zootropolis”, “Big Hero 6”, “Moana” e “Cars”. 

Barbenheimer: per Martin Scorsese offre agli Studios “la speranza che emerga un cinema diverso”

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Martin Scorsese non ha visto Barbie di Greta Gerwig o Oppenheimer di Christopher Nolan, ma ciò non gli ha impedito di celebrare il fenomeno “Barbenheimer” durante una recente intervista con l’Hindustan Times. Lo stesso Martin Scorsese ha qualche legame con Barbie, poiché il film è interpretato e co-prodotto dalla sua protagonista in “The Wolf of Wall Street Margot Robbie e girato dal suo direttore della fotografia e collaboratore lunga data Rodrigo Prieto. Quest’ultimo ha girato Barbie proprio dopo aver terminato il lavoro su Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese.

Penso che la combinazione di ‘Oppenheimer‘ e ‘Barbie‘ sia stata qualcosa di speciale“, ha detto Scorsese. “Sembrava, odio quella parola, ma la tempesta perfetta. È successo al momento giusto. E la cosa più importante è che la gente è andata a vederli in un cinema. E penso che sia meraviglioso.” Barbie ha incassato 1,4 miliardi di dollari per diventare la Warner Bros.’ il miglior incasso al botteghino della storia. Oppenheimer è stato anche un enorme successo per la Universal con 939 milioni di dollari in tutto il mondo, una somma inaudita per un dramma biografico di tre ore, vietato ai minori. Insieme, i due blockbuster hanno guadagnato oltre 2,3 miliardi di dollari.

Il modo in cui si adattava perfettamente – un film con un tale valore di puro intrattenimento, con i colori vivaci – e un film con tale severità e forza, praticamente sul pericolo della fine della nostra civiltà – non potresti vedere film più diversi lavorare insieme”, ha detto Scorsese“Offre qualche speranza che emerga un cinema diverso, diverso da quello che abbiamo avuto negli ultimi 20 anni, a parte il grande lavoro svolto nel cinema indipendente. Mi dà sempre fastidio questo fatto, che i film indipendenti vengano relegati alla categoria ‘indie’. Film che piacerebbero solo a un certo tipo di persone. Mostrateli semplicemente su un piccolo schermo da qualche parte.”

Scorsese non è l’unico grande regista a festeggiare “Barbie” e Oppenheimer nelle ultime settimane. Denis Villeneuve ha dichiarato  all’Associated Press il mese scorso che il film di Nolan che si avvicina al miliardo di dollari ricorda che i film in studio possono essere arte.“C’è questa convinzione che i film, nella mente di alcune persone, siano diventati contenuti invece che una forma d’arte. Odio la parola ‘contenuto‘”, ha detto. “Il fatto che film come Oppenheimer escano sul grande schermo e diventino un evento riporta alla luce l’idea che si tratta di una forma d’arte straordinaria che deve essere vissuta nei cinema.”

Skybound Entertainment: nel futuro un universo di Invincible e collaborazioni con il Giappone

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In occasione del MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo diretto da Gaia Tridente, Skybound Entertainment ha rivelato che è nei piani della società lavorare a un’espansione del franchise di Invincible, già serie tv e fumetto di successo. Secondo le parole di Marge Dean, a capo dell’Animation Studios di Skybound Entertainment, la casa di produzione è al lavoro su Invincible Universe, un universo condiviso che avrà al centro i supereroi già amati dal grande pubblico non solo sulle pagine a fumetti, ma anche nell’audiovisivo.

Stando a quanto dichiarato da Dean, il reparto animazione della casa di produzione di Robert Kirkman è al lavoro su una serie di prodotti che saranno tutti ambientati nell’Universo di Invincible e che contribuiranno ad espanderne la storia e l’immaginario.

Durante il keynote Marge Dean ha parlato del successo di Invinciblerivelando che Amazon non ha usato particolari leve di marketing e il successo è avvenuto quasi per caso e con l’aiuto del passaparola: “Adoro Amazon, sono fantastici, ma non c’era quasi nessun marketing per questo spettacolo. Un numero significativo di persone che normalmente non guardano queste cose hanno trovato lo spettacolo e hanno colto l’occasione”.

Nel frattempo, la serie animata, Invincible, tornerà su Prime Video da novembre con la sua seconda stagione in due parti dopo una pausa di quasi tre anni. La seconda stagione vedrà Mark venire a patti con la verità su suo padre, in seguito agli eventi del finale della prima stagione. I nuovi episodi, inoltre, introdurranno anche Angstrom Levy, un formidabile supercriminale con la capacità di attraversare più dimensioni e formare un multiverso. Nel frattempo è stato rilasciato anche uno speciale autonomo su Atom Eve. Per quanto riguarda il film live action, invece, non si sa ancora se e in che modo si porrà nei confronti della serie animata.

Nel corso del panel, Marge Dean ha anche esposto le prossime collaborazioni di Skybound Entertainment con il mercato Giapponese, annunciando che la casa di produzione si lancerà anche nella realizzazione di anime, sia con il “prestito” di PI Skybound  al Giappone, sia, nel percorso inverso, con la realizzazione di film o serie d’animazione di PI giapponesi per il mercato di lingua inglese.

L’uomo ombra: Margot Robbie e Brad Pitt in trattative per produrre il remake

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Due società di produzione guidate da celebrità – la LuckyChap di Margot Robbie e la Plan B di Brad Pitt – sono in trattative per coprodurre un remake della classica commedia misteriosa del 1934 “The Thin Man”, in Italia noto con il titolo de L’Uomo Ombra. LuckyChap e Plan B non hanno ancora avviato alcuna discussione sul casting a causa dello sciopero SAG-AFTRA in corso. Tuttavia, secondo le fonti, entrambe le società erano intenzionate ad assicurarsi i diritti esclusivi per l’importante serie di film già prima dello sciopero della WGA, iniziato a maggio. Le due società produrrebbero congiuntamente.

I diritti della serie “The Thin Man – L’Uomo Ombra” sono diventati disponibili solo di recente. In precedenza, Rob Marshall e Johnny Depp avrebbero  dovuto dirigere e recitare rispettivamente in un altro progetto di remake. Tuttavia, la Warner Brothers dichiarò all’epoca che il progetto non aveva mai avuto il via libera ed era stato demolito nel 2012.  Basato sul romanzo poliziesco di Dashiell Hammett, “The Thin Man – L’Uomo Ombra” è un giallo su un marito e una moglie che collaborano per trovare un conoscente scomparso, che in seguito viene trovato assassinato. Diretto da WS Van Dyke, il film del 1934 vedeva William Powell nei panni del marito Nick Charles e Myrna Loy nei panni della moglie Nora Charles.

La coppia marito-moglie si unisce per risolvere l’omicidio, organizzando una cena in cui invitano i sospettati. “The Thin Man” è stato nominato a quattro Academy Awards, tra cui quello per il miglior film e il miglior attore per William Powell. È stato seguito da cinque sequel.  “Ciò che rende il film così divertente non è il svelamento dell’omicidio ma il rapporto centrale del film tra Nora e Nick Charles, un rapporto che ha ridefinito la rappresentazione cinematografica del matrimonio“, scrivono Rob Nixon e Margarita Landazuri per Turner Classic Movies. “Ha anche contribuito a definire il tono e lo stile di un nuovo genere hollywoodiano allora emergente: la commedia demenziale”. Se LuckyChap e Plan B coprodurranno, questo sarà il primo remake di “The Thin Man” da quando il film originale è uscito nel 1934.

Loki: Disney rivela i numeri della premiere della seconda stagione

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La première della seconda stagione di Loki ha registrato ottimi numeri di spettatori nei primi tre giorni di disponibilità. Secondo Disney, il lancio della seconda stagione della serie Marvel Studios ha raccolto 10,9 milioni di visualizzazioni nei primi tre giorni di disponibilità, con la première che ha debuttato il 5 ottobre. Una visualizzazione è definita come il tempo di streaming totale diviso per il tempo di esecuzione, è un metro di misura che adottano sia Disney e Netflix per quantificare il numero di spettatori che un contenuto ha raccolto. 

Gli streamer hanno lentamente iniziato a fornire informazioni più approfondite sugli spettatori per i loro titoli. Recentemente, la Disney ha annunciato che il film “Elemental” ha raccolto 26,4 milioni di visualizzazioni nei suoi primi cinque giorni su Disney+, mentre il live-action “La Sirenetta” ha raccolto 16 milioni nello stesso lasso di tempo. Nel frattempo, si dice che la serie live-action di Star Wars: Ahsoka abbia generato 14 milioni di visualizzazioni in cinque giorni quando ha debuttato ad agosto.

Tom Hiddleston è tornato nel ruolo del dio del male nella seconda stagione di “Loki”, insieme alle star della prima stagione come Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Tara Strong e la nuova aggiunta Ke Huy Quan.

Eric Martin è il capo sceneggiatore e produttore esecutivo della seconda stagione. Hiddleston è anche produttore esecutivo insieme al capo dei Marvel Studios Kevin Feige e Stephen Broussard, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Kevin R. Wright, Justin Benson e Aaron Moorhead e Michael Waldron. Trevor Waterson è co-produttore esecutivo. Benson & Moorhead, Dan Deleeuw e Kasra Farahani sono stati i registi della stagione. I nuovi episodi di Loki debuttano giovedì alle 21:00 ET/18:00 PT su Disney+.

Al via il Mia Market 2023 con la sua 9^ edizione con oltre 80 eventi

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Torna il MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo diretto da Gaia Tridente che si svolgerà a Roma dal 9 al 13 Ottobre nelle sue storiche sedi di Palazzo Barberini e del Cinema Barberini. 

Il Mercato romano si presenta alla sua 9^ edizione  con oltre 80 eventi tra panel e incontri, keynote e interviste e masterclass, 5 content  showcase – da quest’anno tutti internazionali , 4 pitching forum 50 market screening e 11 presentazioni di film ancora in progress. E ancora, 9 premi, 5 esperienze immersive in realtà virtuale, una sala tech dotata di uno schermo LED curvo Absen Cinema passo 2.5 di 8 metri per 4 e di un tappeto sensoriale per le demo di virtual production, 2 live podcast. 121 i progetti selezionati che saranno presentati tra Co-Production Market & Pitching Forum e Content Showcase, con titoli in sviluppo e work in progress, provenienti da ben 47 paesi.

L’edizione del MIA di quest’anno porta a compimento un processo di maturazione sviluppatosi nel corso degli anni che ha garantito al mercato una crescita continua e il riconoscimento internazionale da parte di tutta l’industria audiovisiva. 

Il MIA 2023 si presenta ricco e ampio in termini di contenuti e di ricerca curatoriale, con un programma ambizioso ed “esteso”, che coniuga un attento lavoro di studio e ricerca del comparto industriale nelle varie categorie di formato e di generi di cui il MIA si occupa, per trasformarlo in uno strumento chiave per lo sviluppo del mercato nazionale e internazionale. Una fucina di discussione e confronto per i maggiori player del mercato, un fondamentale hub di co-produzione e di vendita, con potenzialità di crescita ancora ampie per soddisfare le necessità del complesso ecosistema audiovisivo. 

Il MIA rappresenta un unicum nel settore, uno dei pochi appuntamenti professionali a mettere realmente insieme industria e creatività. E’ dedicato a un’ampia gamma di generi e formati, rappresentando le istanze di tutti gli interlocutori della filiera e anticipando i temi e gli spazi del futuro, che troveranno una nuova sede proprio in questa edizione del mercato. Un teatro ideale per un business che si basa sulla visionarietà degli imprenditori, sulla loro passione e dedizione e sul rischio che si corre quando si lavora su un prodotto immateriale. 

Tra le opere italiane presentate nei content showcase del MIA 2023, troviamo Sono ancora vivo, con la regia di Roberto Saviano, un progetto di animazione tratto dal suo graphic novel autobiografico. Sempre tra i progetti di animazione anche il lungometraggio Fiammetta con la sceneggiatura di Enzo D’Alò, sulla storia di Fiammetta e Boccaccio. In ambito Doc, l’esordio alla regia dell’attrice Kasja Smutniak con Walls dedicato alla drammatica questioni dei migranti al confine tra Polonia e Bielorussia. Per i Drama, Miss Fallaci, nuova serie originale di Paramount+ per l’Italia prodotta da Minerva Pictures e Paramount Television International Studios, in associazione con RedString Pictures, che vede Miriam Leone come protagonista nei panni della giovane Oriana Fallaci; e ancora Fireworks di Susanna Nicchiarelli prodotta da Fandango e Rai Fiction. Tra i film Per amore di una donna di Guido Chiesa prodotto da Colorado Film Production e Vivo film con Rai Cinema. 

Tra le opere internazionali, la serie A Prophet, co-produzione internazionale di  CPB Films e Media Musketeers Studios, Co-prodotta da UGC, Orange Studio, Entourage Series e Savon Noir, per OCS tratta dall’omonimo film di Jacques Audiard del 2009;  l’attesa serie The Count of Monte Cristo, diretta da Bille August e prodotta da Palomar, in collaborazione con DEMD Productions, Rai Fiction e France TV.  E ancora il nuovo atteso progetto di animazione del creatore di Paw Patrol Keith Chapman, PaddyPaws; e Savages! il nuovo lungometraggio in stop-motion del pluripremiato regista Claude Barras candidato all’Oscar nel 2017.  Per i film, Persona non grata di Antonin Svoboda, fondatore del collettivo austriaco Coop99 filmproduktion insieme ai colleghi registi e produttori Jessica Hausner e Barbara Albert; En vigília opera prima di Vigília Collective, Clara Serrano Llorens e Gerard Simó Gimeno, prodotto da Ringo Media e ancora il terzo lungometraggio del portoghese André Gil Mata, Sob a chama da candeia/The Flame of a Candle.

Il MIA è oggi uno dei principali appuntamenti di mercato internazionali dedicati all’industria audiovisiva. Nato nel 2015 e cresciuto grazie alla consolidata joint venture tra ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali), presieduta da Francesco Rutelli e APA (Associazione Produttori Audiovisivi) presieduta da Chiara Sbarigia, gode del supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e del contributo di Creative Europe MEDIA. Riceve inoltre il sostegno del Ministero della Cultura, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e della Regione Lazio

Il settimo figlio: libro, trama e cast del film con Jeff Bridges

Il settimo figlio: libro, trama e cast del film con Jeff Bridges

Nell’ultimo decennio gli adattamenti per il cinema di storie fantasy sono aumentati considerevolmente, data anche la grande richiesta di prodotti di questo genere. Grazie a questi si può essere trasportati in luoghi magici, al cospetto di creature benevole o esseri particolarmente orripilanti e maligni. Tra i tanti titoli di successo, ve ne sono anche diversi che non hanno purtroppo avuto la possibilità di affermarsi allo stesso modo. Uno di questi è Il settimo figlio (qui la recensione), film del 2014 diretto dal regista russo Sergej Vladimirovič Bodrov. Tra gli sceneggiatori si annovera invece anche Steven Knight, autore di film come Locke e La promessa dell’assassino.

Il libro da cui Il settimo figlio è tratto è quello omonimo di Joseph Delaney, pubblicato nel 2004 e primo di una serie che dark fantasy composta da ben 13 romanzi. Questa si basa sulla leggenda folkloristica del settimo figlio di un settimo figlio, il quale otterrebbe una serie di straordinari poteri magici. Il numero sette vanta infatti una serie di lunghi significati mitici, dalle sette virtù ai sette peccati capitali. Da qui si sviluppa la storia di questo primo racconto, che trova nel suo protagonista il guerriero per eccellenza. Si narrano dunque qui le sue origini e la sua formazione, lasciando aperto il racconto per dei sequel.

Sequel che, a causa dell’insuccesso del film, sembrano non dover mai vedere la luce. A fronte di un budget di 95 milioni di dollari, Il settimo figlio è arrivato ad incassarne solo 115 in tutto il mondo. Un risultato troppo basso, che ha di fatto posto subito fine alla serie. Prima di intraprendere una visione di questo unico film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il settimo figlio: la trama del film

La vicenda si svolge nel 1572, un’epoca buia che vede scatenarsi una guerra tra le forze del sovrannaturale e gli uomini. Secoli prima, il Maestro John Gregory aveva imprigionato in una profonda grotta la feroce strega Madre Malkin, la quale è però ora riuscita a fuggire con il desiderio di soddisfare una propria vendetta. Ad accorgersi di ciò è il giovane apprendista di Gregory, William Bradley, il quale non manca di avvertire il suo maestro dell’accaduto. Lo stregone sa benissimo di ciò che questo evento può significare. La strega, che nei secoli ha acquisito sempre più potere, sembra ora essere inarrestabile e pronta ad uccidere tutti coloro che si porranno sul suo cammino.

L’unica speranza per gli uomini si rivela essere il giovane apprendista Tom Ward, settimo figlio di un settimo figlio, il solo in grado di sconfiggere la potente maga e la sua magia nera. Prima di poter compiere quanto è destinato a fare, il ragazzo dovrà però essere addestrato alle arti magiche, padroneggiandole al meglio. Lo scontro con la strega è sempre più vicino e lui è davvero l’ultima possibilità per tornare a far regnare il bene sul mondo. Il suo percorso, però, sarà ricco di imprevisti, di persone di cui non potersi fidare e di pericoli che il giovane mai avrebbe immaginato di incontrare.

Il settimo figlio cast

Il settimo figlio: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Tom Ward vi è l’attore Ben Barnes, divenuto celebre per i film Le cronache di Narnia – Il principe Caspian e Dorian Gray. Il ruolo era in realtà stato offerto a Sam Claflin, che aveva anche accettato. A causa di impegni sopraggiunti in seguito, l’attore ha però dovuto rinunciare alla parte, che è a quel punto andata a Barnes. L’attrice Olivia Williams, recentemente vista nel film premiato agli Oscar The Father, interpreta invece Mam Ward, la madre di Tom. Nei panni di William Bradley, l’apprendista di Gregory, vi è invece Kit Harington. L’attore, noto per il ruolo di Jon Snow in Il Trono di Spade, ha potuto recitare nel film proprio grazie ad una pausa delle riprese della serie.

Nei panni del potente maestro John Gregory vi è l’attore premio Oscar Jeff Bridges. Per lui si è trattato del terzo film fantasy girato nell’arco di due anni. Gli altri due sono The Giver – Il mondo di Jonas e R.I.P.D.- Poliziotti dall’aldilà. Ad interpretare la strega Malkin si ritrova invece la premio Oscar Julianne Moore, la quale torna qui a recitare con Bridges ad anni di distanza da Il grande Lebowski. Nel film sono poi presenti l’attrice Alicia Vikander nei panni di Alice Deae, misteriosa ragazza in cui si imbatterà il protagonista. Antjie Traue è invece la madre di lei, Lizzie. Djimon Hounsou è infine Radu, il fedele servitore di Malkin.

Il settimo figlio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il settimo figlio è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 9 ottobre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Attacco al potere 3: trama, cast e curiosità sul film

Attacco al potere 3: trama, cast e curiosità sul film

Con il film del 2013 Attacco al potere – Olympus Has Fallen, il regista Antoine Fuqua aveva portato sul grande schermo il racconto di un attentato terroristico al principale centro del potere degli Stati Uniti, ovvero la Casa Bianca. Affermatosi come un grande successo, nel 2016 è stato poi realizzato un Attacco al potere 2, mentre con l’arrivo nel 2018 di Attacco al potere 3 (titolo italiano di Angel Has Fallen) si è dato vita ad una trilogia dedicata alle azioni dell’agente Mike Banning. Diretto da Ric Roman Waugh, anche noto per Snitch – L’infiltrato, quest’ultimo capitolo ha riproposto elementi dei precedenti ma inseriti in una storia inedita.

Dopo aver salvato la Casa Bianca e Londra, in questo terzo film della trilogia il protagonista si trova ad essere il principale accusato di un attacco nei confronti del Presidente degli Stati Uniti. Ancora una volta dunque il punto di vista viene rovesciato, portando l’uomo di giustizia ad essere ingiustamente accusato e bisognoso di riabilitare il proprio nome. Situazioni simili avvengono anche in opere come Taken 3 – L’ora della verità, The Bourne Identity, Out of Time e nel celebre film del 1979 I tre giorni del Condor.

La nuova storia ha per Attacco al potere 3 rappresentato dunque un cambio interessante rispetto ai precedenti film, portandolo ad affermarsi come un buon successo. A fronte di un budget di 40 milioni, il film ne ha infatti guadagnati circa 146 in tutto il mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo prossimo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Attacco al potere 3: la trama del film

Nel nuovo film, l’agente del Secret Service Mike Banning si vede sottoposto ad un addestramento in una struttura militare poiché prossimo ad assumere la carica di Direttore del Secret Service, su volontà del presidente Allan Trumbull. Lo stato di salute di Banning, tuttavia, non è dei migliori. Egli soffre infatti di emicranie, insonnia e di un forte dolore alla schiena. Consapevole che ciò basterebbe a non fargli ottenere il ruolo, tiene dunque tutto ciò quanto più segreto possibile. A peggiorare la situazione arriva un attacco effettuato con droni armati proprio mentre Banning si trova insieme al Presidente durante una gita di pesca.

Pur riuscendo a salvare Trumbull, il quale però ferito entra in coma, Banning si vede accusato dall’agente dell’FBI Helen Thompson di essere lui il colpevole di quanto avvenuto. Tracce del suo DNA vengono infatti ritrovate nel furgone usato per lanciare i droni. Banning si vede dunque sottoposto ad arresto. Mentre viene trasferito verso il carcere, un’imboscata da parte di misteriosi assalitori permette a Banning di fuggire. Consapevole di doversi nascondere il meglio possibile, l’agente potrà ora contare solo su sé stesso per scoprire chi ha ordinato l’attacco e perché lo vogliano incastrare.

Attacco al potere 3 cast

Attacco al potere 3: il cast del film

Ad interpretare nuovamente il ruolo dell’agente Mike Banning vi è l’attore Gerard Butler, che riprende così il ruolo per la terza volta. Particolarmente devoto al personaggio, egli si allenò anche in questo caso al fine di poter eseguire quante più acrobazie senza dover ricorrere a controfigure. A causa di un suo infortunio, però, la produzione del film si trovò a dover attendere tre mesi per permettere all’attore di guarire completamente. Accanto a lui, nel ruolo del Presidente Allan Trumbull vi è invece il premio Oscar Morgan Freeman. Come da lui dichiarato, ad averlo spinto a recitare anche in questo terzo capitolo è stato il ricco compenso offertogli.

L’attrice Piper Perabo interpreta qui il ruolo di Leah Banning, moglie di Mike. Nei precedenti due film il personaggio era stato interpretato da Radha Mitchell, la quale ha però per il terzo film rinunciato in favore della Perabo. L’attore Nick Nolte compare nel ruolo di Clay Banning, padre di Mike e veterano del Vietnam. Nolte, in realtà, ha sfiorato l’occasione di partecipare realmente a quella guerra, sentendosi sempre incompleto per non esservi potuto andare. Compaiono poi nel film anche Tim Blake Nelson nel ruolo del vicepresidente Martin Kirby e Danny Huston in quelli del criminale Wade Jennings. Jada Pinkett Smith è invece l’agente Helen Thompson.

Attacco al potere 3: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

In seguito ai buoni guadagni ottenuti anche da questo terzo capitolo, i produttori hanno confermato la volontà di dar vita anche ad un quarto, un quinto e un sesto film, portando così Attacco al potere a diventare una vera e propria saga cinematografica al pari di un titolo simile come Die Hard. Il prossimo lungometraggio è dunque già in fase di sviluppo, con Waugh confermato come regista e Butler nuovamente pronto a vestire i panni dell’agente Banning. Il titolo del quarto film, inoltre, è stato già rivelato e sarà Night Has Fallen.

In attesa di vedere questo sequel, è possibile fruire del terzo film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Attacco al potere 3 è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Google Play, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 9 ottobre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Piccoli Brividi: recensione della serie Disney+

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Piccoli Brividi: recensione della serie Disney+

Da sempre periodo di passaggio nel sentimento comune, tra cambio di stagione, nuovi inizi (le scuole!), e buoni propositi, ottobre è anche il mese che ci accompagna nella cosiddetta Spooky Season, ovvero la stagione degli spettri, di film horror e di… piccoli brividi.

Mai così letterale è stato un ottobre come quello del 2023, che, su Disney+, vede ritornare la serie culto in una nuova versione modernizzata, che che continua a rendere onore alla collana di libri di R.L. Stine.

La serie originale era un appuntamento fisso per tutte quella generazione che è stata bambina negli anni ’90, e adesso, da venerdì 13 ottobre, la serie torna nella sua veste moderna sulla piattaforma, con i primi cinque episodi, pronta a raccontare una storia piena di suspance e di avventura, ma anche piena di fantasmi, misteri e orrore.

Piccoli Brividi, la trama della serie Disney+

La nuova serie Piccoli Brividi segue un gruppo di cinque liceali che intraprendono un viaggio difficile e inaspettato per indagare sulla tragica scomparsa, avvenuta tre decenni prima, di un adolescente di nome Harold Biddle, inconsapevoli del fatto che quello che sta accadendo a loro ha un legame con oscuri segreti nel passato dei loro genitori.

Poche righe che sintetizzano il nucleo centrale di una trama molto ricca di situazioni e personaggi e che sottolineano subito la principale differenza di questa serie contemporanea con gli originali adattamenti per la tv degli anni ’90. Il nuovo Piccoli Brividi ha una solidissima trama orizzontale, a differenza degli episodi (e dei romanzi) auto-conclusivi che caratterizzavano la serie.

Con un inizio che però lascia pensare diversamente, dal momento che almeno nel primo blocco, i protagonisti vengono presentati mentre, parallelamente, entrano in contatto con il soprannaturale e con la “maledizione” di Harold Biddle. Una volta formata la “Scooby gang” dell’occasione, la storia prosegue spedita, con colpi di scena, suspance e divertimento, mentre i cinque giovani protagonisti si addentrano nel mistero che li ha visti, loro malgrado, protagonisti.

Cinque protagonisti vincenti

Il risultato è uno spooky serial avvincente, indirizzato a un pubblico molto giovane che comincia ad approcciarsi al genere con cautela. I brividi ci sono, e sono effettivamente piccoli, ma il tutto è dosato e messo in equilibrio con cinque personalità ben tratteggiate e assortite, che non rinunciano a un sano tocco di ironia e avventatezza.

Come la serie originale, i protagonisti sono tutti ragazzi molto giovani che non per forza trovano il loro lieto fine o la loro risoluzione alla fine della storia. Tuttavia, sebbene si protenda decisamente per un finale conciliatorio, è divertente e accattivante che sia stata lasciata comunque una porta aperta per il futuro, non tanto per un prosieguo della stessa storia, chiaramente conclusa, ma quanto per una continuazione dell’orrore, che può assumere molti volti e diverse forme.

Piccoli Brividi è interpretata da Justin Long (Barbarian) e Rachael Harris (Lucifer), insieme ai giovani Zack Morris (EastEnders), Isa Briones (Star Trek: Picard), Miles McKenna (Guilty Party), Ana Yi Puig (Gossip Girl) e Will Price (The Equalizer – Il vendicatore).

Nicholas Stoller (I Muppet) e Rob Letterman (Pokémon: Detective Pikachu) hanno sviluppato la serie e sono produttori esecutivi, insieme a Hilary Winston (Community), Neal H. Moritz (il franchise di Fast & Furious), Iole Lucchese (Clifford – Il grande cane rosso), Pavun Shetty (The Boys), Conor Welch (Platonic), Caitlin Friedman (La ragazza di Stillwater), Erin O’Malley (New Girl) e Kevin Murphy (Desperate Housewives) di Scholastic Entertainment. James Eagan (Legends of Tomorrow) e Nick Adams (BoJack Horseman) sono coproduttori esecutivi.

The Crown: l’ultima stagione in due parti su Netflix. Ecco le date

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L’ultima stagione di The Crown uscirà su Netflix divisa in due parti, il 16 novembre sarà resa disponibile la prima (episodi 1-4), mentre il 14 dicembre uscirà la seconda con gli ultimi 6 episodi. Quest’ultima stagione racconta gli eventi dal 1997 al 2005, coprendo ampiamente il mandato di Tony Blair (Bertie Carvel).

La prima parte vedrà Elizabeth Debicki riprendere il ruolo della Principessa Diana insieme a Dominic West nei panni del Principe Carlo. Imelda Staunton continua a regnare come Regina Elisabetta II insieme a Jonathan Pryce (Principe Filippo) e Lesley Manville (Principessa Margaret). Tornano anche Salim Daw (Mohamed Al Fayed) e Khalid Abdalla (Dodi Fayed). Al loro debutto ci sono Rufus Kampa (il Principe William) e Fflyn Edwards (il Principe Harry). Nella seconda parte, ad assumere i ruoli del Principe William e del Principe Harry saranno Ed McVey e Luther Ford. Insieme a loro ci sarà Meg Bellamy nei panni di Kate Middleton. Si tratta dei ruoli di debutto per i tre attori.

The Crown 6 la trama

Una relazione sboccia tra la Principessa Diana e Dodi Fayed prima del tragico incidente. Il principe William cerca di reintegrarsi nella vita all’Eton College dopo la morte di sua madre mentre la monarchia deve cavalcare l’onda dell’opinione pubblica. Con l’avvicinarsi del suo Giubileo d’Oro, la Regina riflette sul futuro della monarchia, che vedrà il matrimonio di Carlo e Camilla e l’inizio di una nuova favola reale tra William e Kate.

Da quando è arrivata su Netflix nel 2016, la serie The Crown ha vinto e ha ricevuto nomination per numerosi premi, tra cui 15 nomination ai BAFTA, 10 nomination ai Golden Globe (di cui 4 vittorie), 69 nomination agli Emmy in 5 stagioni (con 21 vittorie in 4 stagioni) e altri ancora. Quest’ultima stagione porterà alla conclusione sessanta ore di uno show che ha introdotto star come Claire Foy, Vanessa Kirby, Emma Corrin e Josh O’Connor.

Informazioni su THE CROWN 6:

  • Date di uscita: 16 novembre (Parte 1 – 4 episodi) + 14 dicembre 2023 (Parte 2 – 6 episodi)
  • Format: 10 episodi da 60 minuti
  • Ideata e scritta da: Peter Morgan
  • Produttori esecutivi: Peter Morgan, Suzanne Mackie, Andy Harries, Stephen Daldry, Matthew Byam Shaw e Robert Fox
  • Cast: Imelda Staunton (Regina Elisabetta II), Jonathan Pryce (Principe Filippo), Lesley Manville (Principessa Margaret), Dominic West (Principe Carlo), Elizabeth Debicki (Principessa Diana), Claudia Harrison (Principessa Anna) e Olivia Williams (Camilla Parker Bowles). Bertie Carvel interpreta Tony Blair, mentre Salim Daw è Mohamed Al Fayed e Khalid Abdalla è Dodi Fayed. Luther Ford è il principe Harry, mentre Rufus Kampa e Fflyn Edwards interpretano rispettivamente William e Harry nei primi episodi.

Doppio passo: Lorenzo Borghini racconta la sua opera prima

Doppio passo: Lorenzo Borghini racconta la sua opera prima

Abbiamo chiacchierato con Lorenzo Borghini, regista di Doppio passo, sua opera prima. Un film che mette al centro i valori del giovane protagonista, Claudio (Giulio Baranek), e anche il suo conflitto interiore. Claudio è lo storico capitano della Carrarese, un trascinatore, ma quando viene scaricato dalla squadra la sua vita cambia. Un investimento sbagliato e altri eventi lo metteranno in crisi come uomo e come padre di famiglia.

Sei riuscito a unire calcio e cinema, due capisaldi del nostro paese, che ruolo hanno entrambi nella tua vita

Il calcio mi piace. Fin da piccolo mio papà mi portava allo stadio a guardare la Fiorentina. C’è sempre stata una grande passione da tifoso perché non ho mai giocato come professionista. Il mondo del cinema invece è entrato della mia vita a 15 anni in maniera seria quando mio papà mi faceva vedere le commedie all’italiana anni ‘60 e Kubrik da lì si è accesa una fiamma dentro di me. Ho studiato al DAMS, sono andato a Busan in Corea del Sud dove ho fatto una tesi sul cinema coreano e sudcoreano. Poi nel 2009 ho iniziato a fare i primi corti mentre ero in università e da lì ho coltivato la mia passione per il cinema fino al 2019 quando mio papà mi ha raccontato un aneddoto su una partita che aveva visto allo stadio. Un tifoso che imprecando verso un giocatore gli diceva “Sei un disutile” da lì è nata la battuta che dice il personaggio di Bebo Storti che interpreta il presidente della Carrarese nei confronti di Claudio Russo e dall’altra è nata l’idea del film che con il pretesto del calcio racconti il dramma di un uomo che perde il suo lavoro.

Per me è Doppio passo non è un film sportivo anzi è un racconto sociale di un uomo che vive un dramma familiare, che si scontra con le brutture della vita da cui il calcio lo aveva sempre protetto. Quando viene sputato fuori dall’industria purtroppo sbaglia questo investimento che gli avrebbe garantito la rendita futura una volta smesso di giocare. Alcuni giocatori lo fanno, soprattutto quelli che non giocano ad alti livelli, dopo una certa età devono fare questi investimenti per il bene della famiglia perché purtroppo non sanno fare altro se non giocare a calcio. Ho scelto il calciatore proprio per questo, anche se poteva essere un pallavolista o un tennista, perché a differenza degli impiegati A 36 anni nel mondo del calcio sei fuori se non ti metti in proprio. È anche un film sul capitalismo perché mostra tutto quel lato di promesse non mantenute e di contratti ma c’è di fondo una importanza legata allo status di una persona che prima è osannato e tutti gli stanno intorno e appena non conta più niente e va a lavorare alle cave nessuno lo aiuta più tranne la moglie che poi si allontana a sua volta spaventata. Il fil rouge calcio-cinema mi è venuto spontaneo perché conosco bene entrambi i mondi. Mi piace anche il tennis ma il calcio essendo uno sport di squadra con una storia del genere era l’arena giusta per raccontare questa vicenda”.

Un dramma interiore quello di Claudio ma alla fine lo subisce il “doppio passo”?

“Lo subisce ma allo stesso tempo impara a farlo. Per riuscire a uscire dall’empasse in cui si è cacciato deve fare quella finta che da giocatore non gli è mai riuscita, non era uno da dribbling come racconta suo padre nel film. Però deve fare questo doppio passo nel finale con un evento che si porterà dietro per sempre, perché Claudio è un buono. Anche se è cresciuto in periferia con amici non proprio raccomandabili mantiene la sua salda moralità”.

Dal dramma al thriller con qualche nota di mistero: c’è un genere che più ti piacerebbe provare a dirigere nel futuro.

“Sono molto iperattivo, ho una commedia surreale ambientata tutta in un giorno, in nove ore dalla mattina alla sera. Il protagonista è un uomo di 30 anni che si è laureato e ha preso l’abilitazione da avvocato ma vive un po’ alla giornata fino a quando arriva la chiamata da uno studio legale per un colloquio dove non sono ammessi barba troppo lunga o piercing. Lui ha una barba molto folta e la sua missione è farsi questa barba e vive una odissea lunga un giorno in cui lui non riesce a farsi questa barba. Comicità di Francesco Nuti ma approccio un po’ alla fratelli Coen. Non l’ho scritta io ma l’abbiamo acquistata con la mia società da uno sceneggiatore con cui collaboro e spero di farla uscire la prossima estate. È tutta ambientata a Firenze, con una deriva urbana. Una Firenze diversa, non si vedranno mai i monumenti un po’ più periferica”.

L’ultima volta che siamo stati bambini: recensione del film di Claudio Bisio

Il mondo visto attraverso lo sguardo di un bambino, è un mondo fatto di infinite e diverse possibilità. È un mondo intessuto di colori, vivacità, spesso deformato dalla sua visione edulcorata della realtà, che gli arriva in maniera diversa poiché filtrata dalla fantasia. Nell’esordio alla regia di Claudio Bisio, L’ultima volta che siamo stati bambini, succede esattamente questo. L’attore sceglie di debuttare dietro la macchina da presa facendo suo il romanzo omonimo di Fabio Bartolomei, dal quale fiorisce una commedia dolceamara, piena di sguardi incantati, sogni, semplicità, ma anche tanto dolore. Perché sullo sfondo della fanciullezza, rappresentata dai quattro piccoli protagonisti, c’è una pagina di Storia che ancora oggi sconvolge, e di cui dovremmo sempre avere memoria: l’Olocausto. Con L’ultima volta che siamo stati bambini, Bisio vuole anche commemorare il rastrellamento del ghetto di Roma, avvenuto ottanta anni fa, di preciso il 16 ottobre del 1943. Nel cast, un gruppo di giovanissimi: Vincenzo Sebastiani, Alessio di Domenicantonio, Carlotta de Leonardis, Lorenzo Mc Govern Zaini. La sceneggiatura è scritta a quattro mani da Fabio Bonifacci e lo stesso Claudio Bisio, L’ultima volta che siamo stati bambini è in sala dal 12 ottobre distribuito da Medusa Film.

L’ultima volta che siamo stati bambini, la trama

Roma, 1943. Italo (Vincenzo Sebastiani), Vanda (Carlotta de Leonardis), Cosimo (Alessio di Domenticantonio) e Riccardo (Lorenzo Mc Govern Zaini) sono amici inseparabili. Sono quattro bambini spensierati, che passano le giornate a giocare a fare i soldati o, nel caso di Vanda, a curare le loro immaginarie ferite di guerra. Ognuno di loro ha però alle spalle una situazione ben diversa. Italo è cresciuto con la mente pre-impostata al fascismo a causa del padre, che è il Federale. Cosimo invece è povero, ed ha il padre al confino poiché fa parte dei dissidenti. Vanda è orfana, ma soprattutto molto religiosa grazie al suo essere cresciuta con le suore. E infine c’è Riccardo, che proviene da una benestante famiglia ebrea. I quattro sono legati da un patto di sputo, da una lealtà indistruttibile, nonostante li separino a livello sociale ed economico enormi differenze.

Ma cosa importa quando c’è l’amicizia, quella vera e sentita, e la condivisione di giochi e spensieratezza, a tenerli uniti? A cambiare la loro vita sarà però una giornata in particolare, il 16 ottobre: Riccardo è scomparso, portato via insieme alla sua famiglia da qualche parte per lavorare. Italo, grazie al lavoro del padre, crederà di aver scoperto dove è stato portato l’amico, e per onorare il loro patto di sputo i tre amici decideranno di partire per la Germania con l’intenzione di chiedere ai tedeschi di lasciarlo andare. Non appena scopriranno il loro viaggio, in cui seguono i binari del treno che suppongono essere andato in Germania, Vittorio (Federico Cesari), il fratello di Italo, insieme a suor Agnese (Marianna Fontana), si metteranno sulle loro tracce per ritrovarli.

L'ultima volta che siamo stati bambini Film 2023
Foto di Paolo Ciriello

Dentro un insieme di racconti

Sin dai primi minuti di L’ultima volta che siamo stati bambini è chiaro quali siano state le influenze di Claudio Bisio mentre, con impegno, edificava la struttura narrativa del film (che comunque non gli fa perdere la sua originale identità). Nella devozione di Italo al Duce, nel suo idolatrarlo e idealizzarlo, ritroviamo il patriottismo di Jojo in Jojo Rabbit. Italo, proprio come Jojo crede, con l’ingenuità che caratterizza la sua età, che gli ebrei non siano meritevoli di avere la stessa posizione sociale di coloro che hanno sangue puro. Addirittura si chiede perché scelgano di essere ebrei, come se diventarlo fosse un’opzione, poiché cresciuto in ambiente fascista che lavora solo sul fare il lavaggio del cervello. Non sa però da cosa parta davvero il suo pensiero, sa solo che deve essere così, come accadeva a tutto il popolo italiano nell’era della Seconda Guerra Mondiale.

Ed è proprio nel modo di affrontare la guerra, con spensieratezza e inconsapevolezza, giocando ai soldati, illudendosi di poter vincere medaglie o riconoscimenti, o credendo che basti “solo” andare in Germania a chiedere ai tedeschi di liberare il loro amico Riccardo, in realtà deportato, che ritroviamo Giosuè di La vita è bella. Rimanendo in silenzio, giocando a nascondino, pensando al campo di concentramento come ad un’area di intrattenimento perché poi, se fa il bravo, vince il carro armato. E infine, nel tema del viaggio, dell’avventura, del salvataggio in cui è insito tutto il senso dell’unione, della lealtà e dell’amicizia che spingono Italo, Cosimo e Vanda a partire, troviamo il riferimento a I Goonies, e quasi possiamo sentire in sottofondo, o addirittura nel sottotesto, la frase “Goonies never say die”.

Una commedia semplice, ma toccante

Ciò che però colpisce di più di L’ultima volta in cui siamo stati bambini è la semplicità del racconto. Sia a livello di sceneggiatura che di regia non ci sono slanci particolari, c’è solo il desiderio di voler essere chiari, limpidi, calibrati, perché si vuole arrivare dritti al punto, al cuore dell’intera opera. I dialoghi scritti sono per l’appunto semplici, genuini; le dinamiche divertenti, in grado di strappare sempre un sorriso. È una storia che non ha bisogno di specifiche operazioni o di virtuosisimi, perché si affida alla sua essenza, al suo significato più intimo. Vuole, anzi quasi ha bisogno, di essere scanzonata, intrisa di buoni sentimenti ed emozioni. I piccoli protagonisti si esprimono in modo sempre molto diretto, quasi comico, sono pieni di desideri.

Ma anche molto ingenui. L’ingenuità, l’inconsapevolezza, l’infantilità, li muove a svolgere quell’operazione di salvataggio che per loro si trasforma nella missione della vita. Eppure, dietro quell’ atmosfera bambinesca, si respira un’aria pesante, minacciosa. Come dice lo stesso Bisio, questo è un film che non è né una favola né una narrazione puramente realistica. Viaggia in una terra di mezzo, in cui è facile lasciarsi trasportare dalle simpatiche situazioni in cui si ritrovano i bambini, mal tempo stesso cerca di rammentarci quale sia lo sfondo e l’atroce contesto in cui esse si svolgono. Quello messo in campo è un dolore percepito a ondate, e come spesso accade nel gioco dei contrasti, fruire una storia che ha un livello così alto di comicità, rende ancora più traumatici gli inserti drammatici quando si presentano, seppur consumati nell’arco di poche inquadrature.

L'ultima volta che siamo stati bambini personaggi

Crescere, per diventare grandi

L’ultima volta che siamo stati bambini si sistema dunque sulle spalle, piccole, dei suoi protagonisti. Affrontando il tipico road movie, in cui si stabilizza il doppio tono del film, commedia e dramma, rintracciamo il percorso di crescita di Italo, Cosimo e Vanda, che alla fine del loro cammino non saranno più gli stessi che erano quando lo hanno intrapreso. C’è sempre un momento in cui si smette di essere bambini, ed è la vita che ad un certo punto ci impone di diventare quell’adulto che non vorremmo mai essere, perché inevitabilmente si cessa di vedere il mondo con gli stessi colori di prima. Diventa più grigio e più spento. E la realtà, in particolare quella raccontata nel film ma di cui ancora sentiamo “la scossa” con l’attuale situazione Ucraina, inizia a fare davvero paura.

Ma se percepiamo così tanto la trasformazione dei protagonisti, è solo merito dei suoi interpreti. Vincenzo Sebastiani, Alessio di Domenicantonio e Carlotta de Leonardis restituiscono una performance autentica, credibile, sincera, quasi come se non avessero dovuto fare il minimo sforzo per calarsi nei panni di quei bambini un po’ sperduti. Reggono il racconto e il suo intreccio dall’inizio alla fine con disinvoltura e verità. Tanto da superare i loro colleghi adulti, come Federico Cesari che per il ruolo di Vittorio, fratello di Italo, non sembra essersi ben adattato. L’ultima volta che siamo stati bambini diventa, in conclusione, un esordio efficace, in cui traspare tutto l’amore di Claudio Bisio verso le pagine di Bartolomei. Che, nelle battute finali, porta a chiederci: quando è stata l’ultima volta che siamo stati bambini?

Box office: L’esorcista- il credente primo in classifica

Box office: L’esorcista- il credente primo in classifica

Al box office del fine settimana appena concluso si classifica primo L’esorcista- il credente: il film è il sesto capitolo della serie cinematografica dell’esorcista e l’unico sequel in cui è presente l’attrice Ellen Burstyn nel suo ruolo originale di Chris MacNeil. La pellicola incassa €332.635 nel solo week end e supera il milione di euro di incassi dalla sua uscita nelle sale il 5 ottobre.

Al secondo posto ritroviamo Paw Patrol: il super film; si tratta di un cartone animato, sequel di Paw Patrol: il film. La pellicola ha incassato €194.299 a fronte di un totale superiore al milione di euro dal suo arrivo nei cinema il 28 settembre.

Terzo classificato è Assassinio a Venezia: terzo capitolo della saga su Hercule Poirot, tratto dal romanzo di Agatha Christie, la pellicola con Kenneth Branagh e Michelle Yeoh incassa €171.724 su un totale di 7 milioni di euro dal suo approdo nelle sale il 14 settembre.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto ritroviamo rispettivamente Volevo un figlio maschio e Talk to me. Volevo un figlio maschio, commedia italiana con Enrico Brignano e Maurizio Casagrande, incassa €146.305, mentre Talk to me, horror scritto e diretto dai fratelli Philippou, raggiunge un incasso di €117.455 a fronte di un totale di quasi 1 milione e mezzo di euro dalla sua uscita nelle sale il 28 settembre. Al sesto posto, dopo più di un mese nei cinema, si mantiene Io Capitano, pellicola di Matteo Garrone basata su tematiche attuali, che incassa €110.866 su un totale di quasi 3 milioni di euro dalla sua uscita il 7 settembre.

Settimo ed ottavo classificato sono Asteroid City e Nata per te: Asteroid city, nuova attesa pellicola del regista Wes Anderson, incassa €100.793, raggiungendo il milione di euro di incasso totale dalla sua uscita il 28 settembre. Nata per te, dramma italiano, guadagna €94.531.

Ultimi due classificati sono rispettivamente The Creator, pellicola fantascientifica su un futuro distopico, e Oppenheimer, nuova grande opera biografica di Christopher Nolan. The Creator incassa €80.512 mentre Oppenheimer incassa €74.923, a fronte di un totale che supera ampiamente i 27 milioni di euro dalla sua uscita nelle sale il 23 agosto.

Ballerina: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Ballerina: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Come ormai ampiamente noto, negli ultimi anni Netflix ha trovato una vera e propria miniera d’oro nelle serie e nei film di produzione coreana. Dal successo planetario di Squid game fino a titoli come The Glory, HellboundNon siamo più viviXo, Kitty e La casa di carta: Corea passando poi a film come Kill Boksooon, JUNG_E, Sweet & Sour e Unlocked, solo per citarne alcuni, la piattaforma si è dunque dotata di numerosi titoli di produzione coreana, che hanno sempre riscontrato un forte interesse di pubblico. Ad essi si è ora unito il revenge movie Ballerina, diretto da Chung-Hyun Lee, già regista per Netflix del thriller The Call.

Con questo nuovo film, Lee affronta invece la dinamica della ricerca di vendetta da parte, in questo caso, di un’agguerrita protagonista. Tra spettacolari sequenze di combattimento, scene particolarmente emotive e tanta violenza, Ballerina è dunque un titolo da non perdere per gli amanti del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si indicheranno i passaggi da seguire per poter vedere comodamente il film su Netflix.

La trama di Ballerina

Dopo anni di separazione, le ex compagne di classe Ok-ju e Min-hee si rincontrano all’improvviso: Min-hee è ora una ballerina professionista, che lavora anche part-time presso la panetteria in cui Ok-ju si imbatte per comprarsi una torta di compleanno. Ok-ju, invece, sta attraversando un periodo difficile e si sta prendendo una pausa dal suo lavoro stressante e isolante come guardia del corpo personale d’élite per clienti VIP. Ma dopo essersi riavvicinate, le due iniziano a frequentarsi assiduamente, organizzando servizi fotografici, andando in spiaggia, tingendosi i capelli a vicenda. La loro rinnovata amicizia viene però spezzata nel momento in cui Ok-ju ritrova il cadavere di Min-hee.

La ragazza sembra essersi tolta la vita e lascia un biglietto con un indizio criptico su chi l’avrebbe spinta a fare una cosa del genere, insieme a una supplica scritta a mano: “Per favore, vendicami… so che lo farai“. Attingendo al suo arsenale di capacità investigative e di difesa, l’addolorata Ok-ju si mette dunque sulle tracce del sadico e spietato Choi-Pro, che ritiene essere il responsabile. Per vendicare la morte di Min-hee, Ok-ju deve però affrontare da sola un letale mondo sotterraneo gestito da bande di droga, dove si perpetrano crimini violenti e scioccanti contro le donne. Facendosi strada tra tutto ciò, Ok-ju tenterà dunque di ottenere la vendetta a cui ambisce.

Ballerina Park Yu-rim

Il cast di Ballerina

Il personaggio principale Ok-ju è un’ex guardia del corpo con incredibili abilità nel combattimento, nell’uso delle armi, nella guida e praticamente tutto ciò di cui un eroe d’azione potrebbe aver bisogno. Ad interpretarla vi è Jeon Jong-Seo, attrice sudcoreana che ha ad oggi recitato in cinque film e due miniserie televisive. Il suo ruolo più recente è stato quello di Tokyo o Lee Hong-Dan nella serie Netflix La casa di carta: Corea. Jong-Seo aveva inoltre già lavorato con il regista Lee nel film horror Netflix The Call, dove interpretava uno dei due personaggi principali, Young-Sook. È anche conosciuta per i suoi ruoli nei film Burning e Mona Lisa and the Blood Moon.

Nel ruolo di Min-hee vi è invece Park Yu-rim, la quale ha recitato in tre progetti precedenti prima di Ballerina. Recentemente è infatti apparsa nella serie TV Miracle Brothers, come anche in un episodio dello show Extraordinary Attorney Woo. Yu-rim è però principalmente nota per il ruolo dell’attrice coreana non udente Lee Yoon-a nel film vincitore di un Oscar Drive My Car. Nel ruolo dell’antagonista Choi-Pro vi è invece Ji Hun-Kim, anche lui noto per la serie La casa di carta: Corea, dove ha interpretato Denver. Proprio l’esperienza maturata su quel set, per il quale ha dovuto allenarsi nel combattimento, gli è tornata utile per Ballerina, per il quale ha dunque potuto non ricorrere a controfigure.

Ballerina Ji Hun-Kim

La colonna sonora di Ballerina

La colonna sonora del film è stata composta da Lee Seong-hwa, il rapper, cantante e produttore sudcoreano noto come GRAY. “Ho sempre desiderato lavorare sulla musica da film. Quando mi è stata offerta la musica da film per Ballerina, ho pensato che fosse il destino”, ha detto GRAY. Il musicista ha dunque poi composto la colonna sonora utilizzando una vasta gamma di toni per guidare la varietà di emozioni presenti nel corso del film, dalla musica più calda, incentrata sul pianoforte, per Ok-ju e l’amicizia di Min-hee fino alle scene inquietanti in cui Ok-ju si propone di trovare Choi, passando per le avvincenti sequenze di combattimento. Come ha aggiunto il regista Lee, “La musica ha stabilito la direzione e il punto di riferimento per il nostro lavoro”.

Il trailer di Ballerina e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Reptile unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 4° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fonte: IMDb, Netflix

La quattordicesima domenica del tempo ordinario di Pupi Avatisu SKY

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Arriva in prima tv su Sky La quattordicesima domenica del tempo ordinario, di Pupi Avati, una pellicola intrisa di nostalgia e ironia, che riflette sul tempo che passa, sui legami, i sogni e i fallimenti, mercoledì 11 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Due (alle 21.45 anche su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Avati dirige un grande e sorprendente cast corale che comprende Gabriele Lavia, Edwige Fenech, Massimo Lopez, Lodo Guenzi, Camilla Ciraolo, Nick Russo e Cesare Bocci. La quattordicesima domenica del tempo ordinario è una produzione Duea Film, Minerva Pictures con Vision Distribution in collaborazione con Sky.

La trama del film La quattordicesima domenica del tempo ordinario

Bologna, anni 70. Marzio, Samuele e Sandra sono giovanissimi e ognuno ha un suo sogno da realizzare. La musica, la moda, o forse la carriera. I due ragazzi, amici per la pelle, fondano il gruppo musicale I Leggenda e sognano il successo. Sandra è un fiore di bellezza e aspira a diventare indossatrice. Qualche anno dopo, nella quattordicesima domenica del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l’organo. Quella ‘quattordicesima domenica’ diventa il titolo di una loro canzone, la sola da loro incisa, la sola ad essere diffusa da qualche radio locale. Poi un giorno di quei meravigliosi anni novanta in cui tutto sembra loro possibile, si appalesa all’improvviso la burrasca, un vento contrario e ostile che tutto spazza via.Li ritroviamo 35 anni dopo. Cosa è stato delle loro vite, dei loro rapporti? Ma soprattutto cosa ne è stato dei loro sogni?

L’esorcista – Il credente: la spiegazione del finale del film

L’esorcista – Il credente: la spiegazione del finale del film

Il finale de L’esorcista – Il credente ruota attorno a un ultimo esorcismo che dovrebbe salvare le vite di Katherine e Angela, evento che include importanti rivelazioni, morti e la preparazione di una nuova trilogia di film. Riprendendo quasi 50 anni dopo la storia dell’originale L’esorcista di William Friedkin, il sequel sposta l’attenzione del franchise su nuove famiglie la cui vita cambia quando le loro figlie vengono possedute dai demoni. Questo porta Victor (Leslie Odom Jr.) a mettersi sulle tracce di Chris MacNeil (Ellen Burstyn) nella speranza che possa aiutare le due famiglie a salvare le ragazze. Alla fine, il destino delle ragazze viene messo nelle mani dei loro genitori e di vari leader spirituali.

Non sorprende che la tensione in L’esorcista – Il credente cresca fino a un esorcismo finale che mette in bilico i destini di Katherine (Olivia O’Neill) e Angela (Lidya Jewett). Questo avviene dopo che Angela è stata confinata in un istituto psichiatrico, mentre i genitori di Katherine cercano di aiutarla a casa. Chris è assente dall’esorcismo finale dopo essere stata pugnalata agli occhi da Katherine, ma incoraggia Victor a reclutare persone diverse, di ogni provenienza e credo religioso, per aiutarlo a compiere l’esorcismo finale. L’intera storia si conclude in maniera piuttosto ordinata, poiché non c’è nessuna scena post-credits di L’esorcista – Il credente, ma le rivelazioni finali – che andiamo ad analizzare in questo articolo – lasciano comunque spazio a un sequel.

L’esorcismo finale e la scelta di chi deve morire

L’esorcista - Il credente recensione
(from left) Angela Fielding (Lidya Jewett) and Katherine (Olivia Marcum) in The Exorcist: Believer, directed by David Gordon Green.

L’esorcismo finale de L’esorcista – Il credente ha luogo a casa di Victor. Katherine e Angela vengono portate sul posto dopo che questo è stato attrezzato per un esorcismo. A Victor si uniscono i genitori di Katherine, il pastore della chiesa di Katherine, l’infermiera vicina di casa di Victor che in precedenza voleva farsi suora, un medico specializzato in erbe e un altro vicino di casa di Victor che crede in Dio. Il piano va subito a monte quando il prete cattolico dice loro che non può condurre l’esorcismo come promesso, ma passa il comando all’infermiera Ann (Ann Dowd).

I primi tentativi di far uscire il demone dalle ragazze sono infruttuosi, in quanto queste si fanno beffe di Ann per il suo passato, ma il medico delle erbe aiuta a ribaltare la serata. Questo porta il demone a rivelare che deve essere fatta una scelta impossibile tra le persone presenti: devono scegliere quale ragazza vive e quale muore. Il demone afferma che solo una di loro sopravviverà, il che si collega a una decisione mortale del passato di Victor. Mentre Victor e la madre di Katherine, Miranda (Jennifer Nettles), concordano sul fatto che non possono e non vogliono fare quella scelta, il padre di Katherine, Tony (Norbert Leo Butz), si fa prendere dal panico e dice al demone di aver scelto che Katherine viva.

Inizialmente sembra che la decisione di Tony sia accettata dal demone, poiché Angela inizia a fluttuare nell’aria prima di crollare a terra senza battito cardiaco e Katherine inizia a parlare e a sembrare normale. Tuttavia, è qui che entra in gioco la natura ingannevole del demone: Angela ricomincia a respirare, ma Katherine muore. Mentre si cerca di salvare la vita di Katherine, questa viene portata via dal mondo dei vivi. La scelta di morte fatta da Tony in L’esorcista – Il credente rispecchia quella fatta da Victor nel suo passato, dove chi viene scelto per vivere muore davvero.

Viene svelata la decisione di Victor di salvare sua moglie e non Angela

Una delle grandi rivelazioni sul finale di L’esorcista – Il credente risale alla sequenza di apertura del film, che porta alla morte della moglie di Victor. Un terremoto ad Haiti lascia la moglie incinta con gravi ferite e a Victor viene detto che deve prendere una decisione difficile: scegliere se tenere in vita la moglie o la bambina non ancora nata. Il desiderio della moglie era che lui proteggesse la bambina a tutti i costi, e il fatto che Angela sia viva dopo il salto temporale di 13 anni indica che lui ha seguito questa scelta.

È solo durante l’esorcismo che il demone rivela a tutti che Victor ha effettivamente scelto di salvare sua moglie invece di Angela, ma che la bambina è sopravvissuta all’operazione. La rivelazione che Victor ha preferito la moglie ad Angela ricontestualizza gran parte del loro rapporto. Non è una cosa che Angela sapeva da sola, ma spiega perché ora Victor è così protettivo e attento nei suoi confronti. L’esorcista – Il credente si concentra sulla paura, quindi non c’è tempo per Victor e Angela di parlare della rivelazione dopo che lei si è ripresa, ma non sarebbe sorprendente se questo mettesse a dura prova la loro relazione in futuro, se lei se ne ricordasse.

Dove finisce Katherine ne L’esorcista – Il credente

L'esorcista - Il credenteAngela, sopravvissuta all’esorcismo, ha un destino chiaro quando torna a scuola, ma la fine di Katherine in L’esorcista – Il credente è più tragica. Il film indica che viene trascinata all’inferno dopo la sua morte. Katherine viene mostrata di nuovo nel bosco prima di iniziare a essere trascinata sott’acqua da molte mani. Questa sembra essere una rappresentazione visiva di Katherine che viene portata all’Inferno dai demoni dopo essere stata ingannata per essere il sacrificio. Non è chiaro se L’esorcista – Il credente sia l’ultima volta che il franchise mostrerà Katherine o se la sua esperienza all’Inferno entrerà in qualche modo nel sequel.

Il ritorno di Regan

La sorpresa più grande del finale del film è il ritorno di Linda Blair nel ruolo di Regan in L’esorcista – Il credente. Il film fa molteplici riferimenti a ciò che è accaduto a Regan dopo L’esorcista, ma lei non è parte attiva della storia. Il suo destino viene invece lasciato come un mistero persistente per la maggior parte del tempo. Fortunatamente, L’esorcista – Il credente conferma che Regan è viva e vegeta, riportando Linda Blair per un breve cameo. Regan viene mostrata mentre si riunisce a Chris in ospedale durante una delle scene finali. L’apparizione è un’indicazione che gli spettatori potrebbero vedere molto di più di Regan in The Exorcist: Deceiver.

Il demone è lo stesso de L’esorcista?

Un punto della storia di L’esorcista – Il credente che potrebbe creare una certa confusione è l’identità del demone principale che possiede Katherine e Angela. Non viene mai nominato, ma si fa riferimento al fatto che il demone conosce Chris e che lei ha già incontrato questo essere spirituale in passato. Nonostante l’implicazione che il demone di L’esorcista – Il credente sia Pazuzu, è stato confermato che non è così. Il regista David Gordon Green lo ha rivelato durante le interviste precedenti all’uscita del film (via IGN), affermando che il sequel ha un nuovo demone. Tuttavia, si rifiuta di confermare l’identità del nuovo demone, e anche L’esorcista – Il credente non la rivela.

Il fatto che la vita di Angela venga salvata in L’esorcista – Il credente potrebbe anche avere qualcosa di più di quello che sembra. Durante i momenti finali, vengono mostrati dei flash della benedizione di protezione che la madre di Angela riceve quando è ancora incinta. Questo potrebbe significare che la benedizione è in realtà ciò che ha salvato la vita di Angela, rendendo il parallelo con la scelta della morte di Victor una coincidenza. Questo significherebbe che la benedizione è abbastanza forte da impedire al demone di uccidere Angela, ma le permette comunque di essere posseduta. In definitiva, spetta a ogni spettatore decidere a quale lettura credere.

Come L’esorcista – Il credente anticipa L’esorcista – Deceiver

Considerando che la Universal ha annunciato L’esorcista – Il credente come inizio di una nuova trilogia, non sorprende che il finale lasci la porta aperta al suo sequel. È confermato che il seguito si chiamerà The Exorcist: Deceiver, il che indica che c’è di più in quello che il pubblico vede qui. Il pastore chiama espressamente il demone “ingannatore” dopo la proposta iniziale della scelta di morte, quindi questo potrebbe essere un segno che i destini di Katherine e Angela non sono così segnati come si crede. In ogni caso, non c’è dubbio che il demone tornerà in qualche forma, forse facendo leva sul dolore che i genitori di Katherine stanno combattendo.

La storia di The Exorcist: Deceiver si baserà sicuramente anche sul ricongiungimento di Chris e Regan. La decisione di riportare Linda Blair per una breve scena è certamente destinata a far sì che il pubblico sia entusiasta di avere lei ed Ellen Burstyn in ruoli più importanti nel sequel. Entrambe le attrici hanno avuto un ruolo importante in L’esorcista – Il credente e, sebbene i loro ruoli nel sequel non siano ancora stati confermati ufficialmente, l’intenzione è piuttosto chiara. La domanda diventa quindi se The Exorcist: Deceiver sposterà completamente l’attenzione del franchise sulla famiglia MacNeil o se Victor, Angela e altri rimarranno in primo piano.

Il vero significato del finale de L’esorcista – Il credente

Il significato del finale di L’esorcista – Il credente è un finale di speranza e di fede. Nonostante sia un film dell’orrore sulla possessione demoniaca di due giovani ragazze con morti brutali, L’esorcista – Il credentelascia al pubblico il messaggio che credere nel bene, e persino in Dio, è ciò di cui tutti hanno bisogno. Sembra che solo dopo che Victor crede che l’esorcismo possa funzionare e si ricongiunge con la figlia attraverso la sciarpa della moglie, il suo atteggiamento e il destino della ragazza comincino a cambiare. Se c’è qualche dubbio su L’esorcista – Il credente il vero significato di speranza e fede, il monologo finale della voce fuori campo di Ann Dowd lo chiarisce.

Martin Scorsese esorta i giovani cineasti a reinventare il cinema nell’era dello streaming

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Martin Scorsese ha affermato che l’industria dell’intrattenimento è in un “periodo di reinvenzione” del cinema durante il suo Screen Talk al BFI London Film Festival, esortando i giovani registi a utilizzare le nuove tecnologie per reinventare invece di creare “contenuti”. Quando il regista Edgar Wright gli ha chiesto se potesse diventare in qualche modo un portavoce dello stato attuale del cinema, Martin Scorsese ha riso e ha detto: “Non volevo essere l’ultima linea di difesa“.

Onestamente penso che ormai la cosa sia stata respinta per tutti voi. E lo dico davvero: non so dove andrà il cinema”, ha continuato Martin Scorsese. “Perché deve essere lo stesso degli ultimi 90-100 anni? Non è così. Preferiamo i film degli ultimi 90-100 anni? Lo faccio, ma sono vecchio. I più giovani vedranno il mondo intorno a loro in un modo diverso, lo vedrai frammentato… Cosa significa una ripresa adesso? Non lo so più. Non penso che significhi nulla… Siete tutti in procinto di reinventarlo. È un momento davvero straordinario e molto ha a che fare con la tecnologia”.

Martin Scorsese ha affermato che, sebbene la nuova tecnologia offra maggiore libertà, dovrebbe anche indurre i giovani registi a “ripensare a ciò che vuoi dire e a come vuoi dirlo”. Ha aggiunto: “Idealmente, spero – esito a usare la parola – film ‘seri’ potrebbero ancora essere realizzati con questa nuova tecnologia e questo nuovo mondo da cui facciamo parte.” Ricordando il suo amore per il cinema da bambino, Scorsese vuole che anche questi film più “seri” ritornino nei cinema. “Temo che i film in franchising conquisteranno i cinema“, ha detto. “Chiedo sempre ai proprietari delle sale di creare uno spazio in cui i più giovani possano dire di voler vedere questo nuovo film, che non è un film in franchising, in una sala e condividerlo con tutti coloro che li circondano. Tanto che hanno voglia di andare a teatro, che è qualcosa di invitante che non gli fa dire che potrebbero vederlo a casa. Perché credo che l’esperienza di vedere un film con molte persone sia ancora la chiave. Ma non sono sicuro che ciò possa essere raggiunto facilmente a questo punto.

Quando Edgar Wright gli ha chiesto dell’aumento dei registi visti come “fornitori di contenuti“, Scorsese ha scherzato dicendo che “il contenuto è qualcosa che mangi e butti via“, aggiungendo: “Ma se vuoi vivere un’esperienza che possa arricchire la tua vita, è diverso.Scorsese è stato al London Film Festival per promuovere il suo ultimo film, Killers of the Flower Moon, con Leonardo DiCaprioRobert De Niro, e Lily Gladstone. L’epico dramma western è stato presentato in anteprima mondiale a Cannes all’inizio di quest’anno e da allora è stato proiettato nel circuito dei festival. Basato sull’omonimo libro di David Grann, “Killers of the Flower Moon” segue le indagini del governo sui misteriosi omicidi di membri della tribù Osage in Oklahoma durante gli anni ’20. Killers of the Flower Moon arriverà in Italia al cinema il 19 ottobre 2023. Distribuito da 01 Distribution.

Guillermo Del Toro rivela perché non ha diretto il sequel di Pacific Rim

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Guillermo del Toro ha rivelato di aver dovuto abbandonare la regia del sequel del suo blockbuster kaiju del 2013 “Pacific Rim” a causa di conflitti di programmazione con “La forma dell’acqua”. Il regista ha abbandonato il film del 2018 “Pacific Rim: La Rivolta” a causa di notevoli ritardi causati dal ritardo nel pagamento di un produttore sui palcoscenici di Toronto, ha rivelato Del Toro a Collider in una recente intervista.

Ci stavamo preparando a farlo, era diverso dal primo, ma era una continuazione di molte delle cose che stavo cercando di farePoi quello che è successo è… voglio dire, è per questo che la vita è pazzesca, giusto? – dovevano dare un acconto per gli Studios alle 17:00, altrimenti avremmo perso lo spazio a Toronto per molti mesi“, ha detto Del Toro. “Così, ho detto: ‘Non dimenticare che perderemo gli studios’, e le cinque sono arrivate e se ne sono andate, e abbiamo perso i teatri di posa per girare. Hanno detto: “Bene, possiamo girarlo in Cina”. E io: “Cosa intendi con noi?” Devo andare a fare ‘Shape of Water.‘”

Pacific Rim: La Rivolta” è stato infine diretto da Steven S. DeKnight. Sebbene Del Toro avesse voluto che “Pacific Rim” fosse l’inizio di un franchise, il sequel ha ricevuto recensioni mediocri. Anche se Del Toro è accreditato come produttore esecutivo del sequel, ammette di non aver mai visto “Pacific Rim: La Rivolta”. Non ho visto il film finale perché è come guardare i filmati amatoriali della tua ex moglie. È terribile se sono buoni e peggio se sono cattivi, o il contrario. Non vuoi saperlo“, ha spiegato Del Toro.“Quindi non l’ho visto. Ho letto la sceneggiatura finale ed era molto diversa. Alcuni elementi erano gli stessi ma molto diversi.

Frankenstein: Guillermo del Toro aggiorna sul film e conferma il cast

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L’imminente adattamento di Frankenstein di Guillermo del Toro ha finalmente ricevuto un aggiornamento dal regista, appena sette mesi dopo un rapporto iniziale sul processo di casting. Acclamato per film come Il labirinto del fauno, Hellboy, La forma dell’acqua – grazie a cui ha vinto l’Oscar come miglior regista – e La fiera delle illusioni, del Toro si prepara dunque ora a realizzare la propria versione della creatura di Mary Shelley. Il film sarà, come già anticipato, prodotto da Netflix, con cui il regista torna a collaborare dopo lo splendido Pinocchio.

Come riportato da Collider, appena sette mesi dopo che Oscar Isaac, Mia Goth e Andrew Garfield sono stati scelti per i ruoli chiave di Frankenstein, del Toro ha aggiornato ora sullo stato attuale del suo prossimo adattamento. Il regista non solo ha riconfermato la presenza di tali star nel cast, ma ha svelato che ad esse si è ora aggiunto anche il due volte premio Oscar Christoph Waltz. del Toro ha poi rivelato che intende iniziare le riprese nel febbraio 2024, spiegando che: Ci stiamo lavorando. Inizieremo le riprese a febbraio, ed è un film che volevo fare da 50 anni, da quando ho visto il primo Frankenstein”.

Ho avuto un’illuminazione, ed è fondamentalmente un film che ha richiesto molta crescita e molti strumenti, per cui non avrei potuto farlo 10 anni fa. – continua del Toro – Ora sono abbastanza coraggioso o abbastanza pazzo o qualcosa del genere, e affronteremo la cosa. Nel cast ci sono Oscar Isaac, Andrew Garfield, Christoph Waltz, Mia Goth e ci stiamo lavorando”. Già da ora, il film è uno dei progetti più attesi tra quelli in preparazione, considerando la capacità del regista messicano di esplorare i conflitti interiori dei mostri e degli esseri più disumani, unendo tutto ciò ad un gusto estetico senza eguali.

Il Frankenstein di del Toro sarà un film “profondamente emotivo”

Il produttore J. Miles Dale ha recentemente anticipato che il Frankenstein di del Toro offrirà una storia “profondamente emotiva”, che rivisiterà il romanzo originale del 1818 per dare al racconto una svolta incentrata sulla famiglia, un tema ricorrente che è stato presente già nel lavoro del regista negli ultimi anni. “Negli ultimi due film, con Nightmare Alley e poi con Pinocchio, abbiamo affrontato l’intero rapporto padre-figlio. Questa versione di Frankenstein segue molto quella strada tematica. Quindi, si può dire che sia il terzo film di una trilogia sui padri di Guillermo. È eccitante, e quando leggi la sceneggiatura, è molto emozionante e, ovviamente, molto iconica“, ha spiegato Dale.

WISH: Jennifer Lee rivela che non è mai stato fatto “un viaggio così ampio su un cattivo”

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Trai titolo più attesi dell’anno c’è senza dubbio Wish, il nuovo film d’animazione prodotto interamente da Disney Animation e uno dei primi film interamente diretti dalla nuova Chief Creative Officer della Disney Animation, la resta di Frozen Jennifer Lee. Proprio in merito a questo film durante un incontro al BFI London Film Festival, il direttore creativo della Disney Animation ha affermato di essere rimasta “colpita” dal lavoro fatto per la realizzazione di WISH, in particolare dal lavoro fatto dall’attore Chris Pine per interpretare il ruolo del cattivo nel film.

“Fin dalla prima immagine del film, è ritratto come un eroe – e potrebbe benissimo esserlo in quel momento”, ha detto il regista e capo dello studio riguardo al personaggio malvagio di quest’ultimo. “Ed è stato uno dei miei sogni da realizzare, avere il protagonista e il cattivo completamente allineati. E poi nel momento in cui imparano di più, vedi quel cambiamento e ognuno fa scelte diverse.” “Non abbiamo mai realizzato un viaggio così ampio su un cattivo”, ha continuato Lee. “E anche Chris Pine ha fatto questo, perché è ciò di cui ha bisogno per entrare emotivamente nella carne del personaggio. Quindi è stato un partner davvero incredibile per farlo. È così intelligente e sa cantare, quindi ha continuato a sentirsi vivo.” Ogni giorno sempre di più.”

Cosa sappiamo su WISH?

Wish, che arriverà il 21 dicembre nelle sale italiane. Il film Walt Disney Animation Studios Wish accoglie il pubblico nel magico regno di Rosas, dove la brillante sognatrice Asha esprime un desiderio così potente da essere accolto da una forza cosmica, una piccola sfera di sconfinata energia chiamata Star. Insieme, Asha e Star affrontano un nemico formidabile – il sovrano di Rosas, Re Magnifico – per salvare la sua comunità e dimostrare che quando la volontà di un umano coraggioso si unisce alla magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose.

Il film Wish è diretto dal regista premio Oscar Chris Buck (FrozenFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Fawn Veerasunthorn (Raya e l’ultimo drago), e prodotto da Peter Del Vecho (Frozen, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Juan Pablo Reyes Lancaster Jones (Encanto). Jennifer Lee (FrozenFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) è la produttrice esecutiva, oltre che sceneggiatrice del progetto insieme a Allison Moore (Notte stellata, Manhunt). Le canzoni originali sono firmate dalla cantautrice nominata ai Grammy Julia Michaels e dal produttore/cantautore/musicista vincitore del Grammy Benjamin Rice, mentre la colonna sonora è composta da Dave Metzger.

The Creator: la proiezione speciale in collaborazione con WMF – We Make Future

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Si è svolta a Milano, presso l’Auditorium San Fedele, la proiezione speciale in anteprima del film The Creator, l’epico thriller d’azione 20th Century Studios, New Regency ed Entertainment One distribuito da The Walt Disney Company Italia, ora nelle sale italiane.

Durante l’evento, spazio non solo alla proiezione cinematografica in anteprima, ma anche a interviste e discussioni con esperti sulle evoluzioni dell’Artificial Intelligence e le relative applicazioni in ambiti di vita personale e professionale.

A condurre la serata, realizzata in esclusiva per un parterre di Creator e professionisti del settore AI & Digital – Tech, Cosmano LombardoFounder e CEO di Search On Media Group e ideatore del WMF – che ha introdotto la visione della pellicola con un’intervista a Robot Sophia, l’umanoide più avanzato al mondo, ospite speciale dell’evento.

A seguire, la proiezione dell’epico thriller, diretto da Gareth Edwards (Rogue One, Godzilla), e interpretato da John David Washington (Tenet), Gemma Chan (Eternals), Ken Watanabe (Inception), Sturgill Simpson (Io e Lulù), l’esordiente Madeleine Yuna Voyles e la vincitrice dell’Academy Award® Allison Janney (Tonya).  Tanti i temi trattati dalla pellicola, alcuni dei quali ripresi durante il panel a tre voci che ha concluso la serata. Ad intervenire il Direttore del Dipartimento di Computing Sciences dell’Università Bocconi di Milano, Riccardo Zecchina, la Client Officer di IPSOS Silvia Andreani e l’Head of SEO & AI Tech presso Search On Media Group Giorgio Taverniti.

Ad emergere nel panel il tema della percezione da parte dell’opinione pubblica, tra sentimenti e aspettative, sulle evoluzioni dell’Artificial Intelligence e delle conseguenti applicazioni nel quotidiano, ma anche il gap tecnico e di risorse per il suo sviluppo computazionale-cognitivo tra l’Italia e altri paesi, così come ampio spazio è stato dedicato ad uno dei settori oggi forse più impattati dall’AI, quello della content creation.

Tutte tematiche e opportunità di formazione, quelle emerse dal dibattito, che verranno riprese e analizzate anche in occasione dell’AI Festival,  evento internazionale dedicato all’Intelligenza Artificiale e alle sue applicazioni business, etiche, socio-culturali e istituzionali, organizzato da WMF i prossimi 14 e 15 febbraio 2024, presso la fiera MiCo di Milano. Solo uno dei numerosi appuntamenti che, dal 2016, WMF realizza insieme alla sua realtà organizzatrice Search On Media Group al fine di diffondere cultura, formazione e informazione proprio su tutto ciò che riguarda l’Artificial Intelligence e i suoi strumenti.

Fantastici Quattro, la squadra è stata scelta: sarà “diverso da qualsiasi cosa tu abbia mai visto prima”

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Per mesi sono circolate voci sul cast del film Fantastici Quattro dei Marvel Studios. È stato proposto un nome dopo l’altro per ciascun membro della Prima Famiglia Marvel, ma non sappiamo ancora con certezza chi vestirà i panni di Mister Fantastic, Donna Invisibile, Torcia Umana e La Cosa. Matt Shakman rimane saldo alla regia del tanto atteso riavvio e ha recentemente condiviso un aggiornamento con Collider su come stanno procedendo i lavori.

Mi sono assolutamente divertito”, dice. “È un mio sogno poter lavorare su questo. Ho amato quei personaggi fin da quando ero piccolo. È un mondo fantastico in cui trovarsi. La sceneggiatura è fantastica, i personaggi sono brillanti. Sono super emozionato. ” Matt Shakmanha confermato che il piano attuale prevede che le riprese inizino la prossima primavera e  ha aggiunto che Fantastici Quattro sarà girati ai Pinewood Studios di Londra. Il lavoro di pre-produzione ha avuto luogo durante gli scioperi della WGA e del SAG-AFTRA e ha ammesso che il processo ha presentato una buona dose di sfide.

Entrando nel dettagli nel processo e sulle sfide affrontate in pre produzione ha aggiunto: Sai, come traduci queste abilità in live-action in modo dinamico? Perché alcune cose che funzionano magnificamente in John Byrne e Jack Kirby sono un po’ più difficili quando le giri. Come fai a assicurarti che le cose siano eccitanti ma anche basate su un aspetto scientifico, che fa anche parte dei Fantastici Quattro che amo? Ci sono alcune cose di cui sono super entusiasta.

Per quanto riguarda la tanto attesa rivelazione del cast, sembra che il quartetto sia stato scelto e che verrà fatto un annuncio una volta terminato lo sciopero SAG-AFTRA in corso. Tengo le dita incrociate affinché ottengano un ottimo affare molto presto e possiamo tornare indietro. Poi, una volta risolto il problema, ci sarà un piano a quel punto, ma non posso dire troppo. Ci sarà un annuncio prima o poi! So che Internet è molto entusiasta di scoprirlo, e io sono entusiasta di condividerlo. Ma non posso ancora farlo.

Shakman ha concluso dicendo che i Fantastici Quattro ” faranno le cose in modo molto diverso dal punto di vista della storia e “[un] punto di vista cinematografico che si adatta davvero al materiale”. Ed ha continuato aggiungendo: “Penso che sarà diverso da qualsiasi cosa tu abbia mai visto prima, e sicuramente diverso da qualsiasi cosa tu abbia mai visto prima alla Marvel”.

Si dice che Adam Driver, Jake Gyllenhaal e Matt Smith siano in corsa per interpretare Reed Richards, mentre Vanessa Kirby e Joseph Quinn sarebbero rispettivamente una scelta per Sue Storm e Johnny Storm. Ebon Moss-Bachrach, nel frattempo, potrebbe essere Ben Grimm.  Fantastici Quattro uscirà nelle sale il 2 maggio 2025.