Dopo il
teaser Prime ha svelato trailer e la data di uscita della
rivoluzionaria quinta e ultima stagione dell’amata e acclamata
serie di Prime VideoThe Marvelous Mrs.
Maisel. La serie che ha intrattenuto i fan per sei
anni debutterà il 14 aprile 2023 con tre episodi seguiti da nuovi
episodi ogni settimana.
Dopo essersi fatta terra bruciata
intorno a sé ed essere stata esclusa dal tour, Midge Maisel
ha tenuto duro per tutta la quarta stagione per ricostruire la sua
carriera e reputazione. Gli ultimi momenti della precedente
stagione avevano visto Midge lasciare il Carnegie Hall rinfrancata
e pronta ad affrontare qualsiasi tempesta di neve le venisse
incontro. Dopo un’epifania di fronte al cartellone innevato del
The Gordon FordShow, Midge è pronta ad “Andare
avanti” e a lottare per la sua ascesa alla fama – munita solo della
sua lingua brillante e affilata e niente da perdere.
Nella quinta e ultima stagione,
Midge si trova più vicina che mai al successo che aveva sognato per
poi scoprire che “più vicina che mai” è ancora molto lontano. La
creatrice Amy Sherman-Palladino e l’executive
producer Daniel Palladino avevano già stampate in
mente le esatte scene finali della serie già dalla conclusione
della quarta stagione l’anno scorso.
Un colosso dei premi,
The Marvelous Mrs. Maisel ha vinto 20
Primetime Emmy Award, tra gli altri, nella categoria Outstanding
Comedy Series; sei Critics Choice Award; quattro Screen Actors
Guild Award; tre Golden Globe Award e molti altri. La serie è
diventata uno degli show più amati e acclamati della televisione e
ha cambiato le carte in tavola per il mondo dello streaming.
The Marvelous Mrs. Maisel,
dai celebri creatori Amy Sherman-Palladino e dall’executive
producer Daniel Palladino, è scritta e diretta da Sherman-Palladino
e Palladino e vede nel cast l’attrice premiata agli Emmy Rachel Brosnahan, il quattro volte vincitore
degli Emmy Tony Shalhoub,Alex
Borstein, vincitrice di tre Emmy Award, l’attrice nominata
agli Emmy Marin Hinkle, Michael Zegen, Kevin Pollak,
Caroline Aaron, il vincitore di un SAG Award Reid
Scott, Alfie Fuller e Jason Ralph.
Christopher Nolan è un regista che crea un film più
sorprendente dell’altro. Ma se dovessimo nominare un capolavoro di
Nolan, questo sarebbe probabilmente Interstellar.
Il film è semplicemente un lavoro di dimensioni immani, per
intensità, effetti speciali, scienza, e sentimenti umani. Il film
spazia dall’amore di un padre per la figlia, fino ai buchi
neri.
Quasi impossibile da descrivere,
ecco alcune cose che dovete sapere sul Interstellar.
Dal trailer a dove trovarlo in streaming, a dieci curiosità sul
film tra scienza, cast, ed effetti speciali.
Insterstellar: il cast
La pellicola è
interpretata da un cast d’eccezione composto dall’attore premio
Oscar Matthew
McConaughey nei panni di Joseph
Cooper, scelto dal regista in persona dopo averlo
apprezzato per il suo ruolo di Mud nell’omonimo
film di Jeff Nichols. Al suo fianco troviamo
due attrici, tra le più apprezzate del momento: Anne
Hathaway nel ruolo di Amelia Brand, alla seconda
collaborazione con il regista dopo
Il Cavaliere Oscuro Il ritorno e
Jessica Chastain, come Murphy “Murph” Cooper, la
versione adulta della figlia di Cooper; l’attrice è alla sua prima
collaborazione con il regista.
Nel cast del film anche Michael Caine nei panni del Professor Brand,
John Lithgow nel ruolo di Donald padre della
moglie defunta di Cooper, Mackenzie Foy come la
giovane Murphy “Murph”, Casey Affleck nella versione adulta di Tom
Cooper, figlio di Copper senior, Topher Grace come
Getty, Wes Bentley come il compagno di viaggio
Doyle e Ellen Burstyn come l’anziana Murphy
Cooper. Nel cast anche Timothée Chalamet nei panni del giovane
adolescente Tom Cooper e Matt Damon in un piccolo ruolo non
accreditato.
Interstellar in streaming
Abbandoniamo per sempre
Torrent, perché Interstellar è facilmente reperibile in
streaming legale. Interstellar si trova in streaming
italiano su Netflix e
Prime
Video. Inoltre, si può trovare per il noleggio o per
l’acquisto su RakutenTV, Chili Cinema, Google Play e
iTunes.
Interstellar: 10 curiosità
1. Per quanto ne sappiamo, in
Interstellar c’è la più accuratarappresentazione di un
buco neromai vista sullo schermo. L’astrofisico Kip
Thorne ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo di
Interstellar. La storia di Nolan, infatti, ha come
fondamento la dilatazione temporale: il tempo passa a diverse
velocità per i diversi personaggi. Perché ciò fosse
scientificamente plausibile, gli disse Thorne, avrebbe avuto
bisogno di un enorme buco nero, che girasse ad una velocità vicina
a quella della luce. Il risultato finale, è il frutto della
collaborazione tra Nolan, Thorne, e un team di trenta persone, che
ha lavorato alla simulazione per un anno intero.
Interstellar, la spiegazione della teoria
2. Le regole di Kip Thorne per
Insterstellar. Durante le prime fasi della
pre-produzione, Kip Thorne diede due linee guida da seguire
rigidamente: niente avrebbe violato leggi della fisica oramai
consolidate, e che tutte le speculazioni sarebbero scaturite dalla
scienza e non dalla mente creativa di uno sceneggiature. Christopher Nolan accettò questi termini, ad una
condizione: non dovevano ostacolare la creazione del film. Ma ci
furono comunque delle discussioni: ad un certo punto, sembra che
Thorne abbia passato due settimane a convincere Nolan ad eliminare
l’idea del viaggiare più veloci della luce del film.
3. Kip Thorne e la scommessa
conStephen
Hawkingsu Interstellar.Kip
Thorne, in occasione di Interstellar,
vinse una scommessa scientifica contro Stephen
Hawking, riguardo alla teoria di astrofisica che
costituisce la base scientifica del film. Di conseguenza, Hawking
dovette abbonarsi ad un anno della rivista Penthouse. La famosa
scommessa appare nel film
La teoria del tutto, uscito nelle sale lo
stesso anno di Interstellar.
Interstellar:
sperimentazioni
4. Gli effetti speciali di
Interstellar sono così notevoli, che il team ha dovuto
sviluppare nuove tecnologie per realizzarli. Per creare il buco
nero, Kip Thorne collaborò con Paul J.
Franklin e il suo team di effetti speciali alla Double
Negative. Thorne diede il suo contributo fornendo materiale teorico
ed equazioni affidabili al team, il quale creò dei nuovi software
per CGI basati su tali equazioni in modo da creare delle
simulazioni digitali accurate di questi fenomeni. Alcuni fotogrammi
singoli ebbero bisogno di addirittura 100 ore per essere
renderizzati. Il risultato, però, diede a Thorne delle nuove
informazioni sull’effetto delle lenti gravitazionali e sui dischi
di accrescimento dei buchi neri. Thorne pubblicò in seguito due
saggi scientifici, uno di astrofisica e uno di computer
graphics.
5. Molte delle lenti IMAX
utilizzate durante le riprese del film erano prototipi. Non
erano mai state viste o utilizzate prima di allora, e addirittura
furono necessarie alcune modifiche dell’ultimo minuto, realizzate
pochi giorni prima dell’inizio delle riprese.
6.Hans Zimmer dovette
scrivere la colonna sonora del filmsenza sapere niente su
di esso. Prima di scrivere Interstellar, Christopher Nolan chiese a Zimmer di comporre della
musica per il film, ma senza dirgli nulla sul genere, sul titolo,
sui personaggi o sulla trama. “Gli dissi, ‘Ti darò una busta con
una lettera al suo interno. una pagina. Questa ti racconterà la
storia che sta al cuore del film. Tu lavori per un giorno, e poi mi
fai sentire quello che hai scritto’. Zimmer accettò. Era perfetta.
Mi diede il cuore del film”, ha raccontato il regista. I due ebbero
poi lavorarono insieme per 45 sessioni (il doppio di quelle di
Inception), facendo soprattutto delle
sperimentazioni.
7. La prima volta che Nolan e
McConaughey si incontrarono, non parlarono del film.Interstellar ha un cast eccezionale. Primo tra questi, c’è
Matthew
McConaughey, che Nolan incontrò per la prima volta
quando questi volò da New Orleans per incontrarlo. “Non conoscevo
il titolo, non sapevo di cose parlasse o altro. (…) Ci siamo
incontrati un sabato mattina. Entriamo in questo ufficio, e
parliamo per tre ore. Non una parola sul film, o di cosa parlasse.
Abbiamo parlato di chi eravamo in quanto uomini di 43 anni, abbiamo
parlato di chi siamo in quanto padri, abbiamo parlato dei nostri
figli. Abbiamo parlato di altri film e di lavoro, e ci siamo
davvero fatti un’idea l’uno dell’altro” ha raccontato l’attore.
8. Matthew McConaughey non è mai
stato un amante della fantascienza. “Sono sempre stato uno che
non guarda i film di fantascienza, che non ha letto i libri di
fantascienza da bambino. E i miei pensieri si volgevano (quasi)
sempre a ciò che è tangibile, quello che abbiamo qui davanti.
Magari a quello che sta sotto il mare, ma non ho mai guardato là
fuori. Quello è sempre stato più o meno sconosciuto. ‘Oh, non te ne
preoccupare, a quello non si può arrivare’” ha raccontato
l’attore.
9. Anne Hathaway è andata in
ipotermia. Un altro membro eccezionale del cast di
Interstellar è Anne
Hathaway, che ha mostrato tanta dedizione vero il
proprio lavoro da andare in ipotermia. “Tutti, a quel punto,
avevano freddo. (…) Non ero l’unica a provare del dolore. Ma ero
l’unica a provare un dolore ben specifico, e non volevo rallentare
le riprese. Ma ad un certo punto, non ero sicura di sentirmi i
piedi, o cominciarono a pizzicare, e quindi cominciai a sentire
ogni sorta di strane scariche, e le cose cominciavano a diventare
sfocate nei contorni, e fu allora che mi rivolsi al primo
assistente alla regia e gli dissi: ‘Hey, non ne so molto di
ipotermia, ma quali sono i sintomi?’ Io spiegai come mi sentivo, e
lui disse ‘Oh, ora?’, e io dissi ‘Sì!’. E così lui andò da Chris, e
lui disse tipo, “Ok. Chiudiamo, chiudiamo, chiudiamo ora!’ Poco
dopo, avevamo finito di girare.
10. Matt Damon fu escluso dalla
promozione del film.Interstellar ha un cast di star
d’eccezione, tra le quali Matt Demon.
Ma il suo nome non fu menzionato prima dell’uscita del film, e
l’attore non presenziò a nessuna delle première. Infatti, a parte
un articolo di Variety che annunciò la sua presenza nel cast
con un “ruolo non specificato”, il suo ruolo fu mantenuto segreto
fino all’uscita del film.
Le migliori frasi dal film
È come se ci fossimo dimenticati
chi siamo, Donald: esploratori, pionieri. Non dei guardiani.
Cooper)
Un tempo per la meraviglia
alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento, ora
invece lo abbassiamo preoccupati di far parte del mare di fango.
(Cooper)
Dopo che siete nati voi tua mamma
mi ha detto una cosa che non avevo mai capito. Mi ha detto “Ora
siamo qui solo come ricordi per i nostri figli”. Credo di aver
capito che cosa voleva dire. Quando diventi genitore sei il
fantasma del futuro dei tuoi figli. (Cooper)
Ti voglio bene per sempre e ti
prometto che tornerò. Tornerò, Murphy. (Cooper)
Non andartene docile in quella
buona notte, | I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi
del giorno; | Infuria, infuria, contro il morire della luce. ||
Benché i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta, |
perché dalle loro parole non diramarono fulmini; | non andartene
docile in quella buona notte. || Infuriati, infuriati, contro il
morire della luce. (Professor Brand)
Non ho paura della morte. Sono un vecchio fisico. Ho paura del
tempo. (Professor Brand)
Pregate di non sapere mai quanto può essere bello vedere il
viso di un altro. (Dr. Mann)
La terza legge di Newton. L’unico modo che gli umani hanno
trovato per andare avanti è lasciarsi qualcosa alle spalle.
(TARS)
Interstellar: il trailer
Chi non ha mai visto
Interstellar? Ecco il trailer, perché lo
dovete recuperare immediatamente.
X-Men: The Animated
Series sta tornando in grande stile, ma questa volta su
Disney+. L’iconico cartone
animato è oggetto di un revival che lo vedrà tornare in forma di
una serie sotto il marchio Marvel Studios poiché la
Casa delle Idee ha finalmente riottenuto i diritti
dei personaggi degli
X-Men. Il servizio di streaming sta attualmente
lavorando su X-Men
’97, che continuerà lo spirito dello show degli anni
’90. Secondo quanto riferito, X-Men
’97 dovrebbe essere distribuita entro la fine
dell’anno. La serie proseguirà da dove X-Men: The Animated
Series si era interrotta nel 1997 dopo la stagione 5. I
Marvel Studios hanno chiarito che X-Men
’97 non sarà legato al Marvel Cinematic
Universe.
Sebbene i Marvel Studios non
abbiano ancora fissato una data per la premiere di X-Men
’97, i dettagli della trama stanno finalmente
iniziando a venire fuori. Lo showrunner Beau
DeMayo ha recentemente parlato della serie all’evento
virtuale X-Men: 60 Uncanny Years Live ed ecco cosa ha
detto:
“Ok, riprenderemo circa diversi
mesi dopo che il Professor X ha lasciato la Terra dopo essere stato
colpito da Henry Gyrich ed è dovuto tornare sul pianeta natale di
Shiar per stare con Lilandra. E ciò che finisce per accadere è che
il tentativo di omicidio ha portato a questa ondata di maggiore
simpatia e comprensione nei confronti dei mutanti.
Le cose stanno davvero iniziando ad andare bene per i mutanti. E
questo arriverà al culmine e porterà i nostri X-Men a dire, “Cosa
ci riserva il nostro futuro? Non ce lo aspettavamo. E Ciclope e
Tempesta vogliono davvero portare avanti il sogno di Xavier. E
hanno reclutato Morph e Bishop per diventare effettivamente membri
a tempo pieno del gruppo
… Altri X-Men come Jean, o come
Gambit e Rogue stanno iniziando a chiedersi: “Forse c’è una vita…
abbiamo combattuto per questa vita di accettazione, possiamo solo
andare là fuori e godercela per una volta?” E poi, naturalmente, si
presenta qualcuno che non dovrebbe presentarsi, Magneto, che si
sente anche lui tipo, “Sai, Professor X, ha fatto un bel lavoro per
i mutanti. Proverò a seguire le sue orme. Cercherò di essere una
forza del bene per il genere mutante.'”
Sembra una premessa davvero interessante per la serie, in attesa
di scoprire anche cosa ci riserva il
futuro degli X-Men in live action.
Dopo essere tornato al franchise lo
scorso anno, la star di
She-Hulk: Attorney at Law
Tim Roth sta valutando il futuro di
Abominio nel Marvel Cinematic Universe. Roth ha
originariamente fatto il suo debutto nell’MCU con il secondo film
nell’universo dei fumetti, The Incredible Hulk,
nel ruolo dell’ufficiale militare Emil Blonsky che viene sottoposto
a iniezioni sperimentali di siero per eguagliare il potere di Hulk,
ma la conseguenza è che si ritrova trasformato in
Abominio. Il personaggio di Roth è finalmente
tornato dopo oltre un decennio con un piccolo ruolo in Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli prima
di una svolta di supporto più profonda in
She-Hulk: Attorney at Law.
Mentre parlava in esclusiva con
Screen Rant per discutere del
dramma sportivo LGBTQ+ Punch, a Roth è stato
chiesto del futuro di Abominio nel MCU. Pur
ammettendo di non aver ricevuto aggiornamenti adeguati in merito,
l’attore rimane ottimista su ciò che verrà dopo e ha condiviso la
sua idea dove vorrebbe andare con il personaggio.
“Non ho idea se hanno in
programma qualcosa. Sarei molto felice di entrare direttamente in
Deadpool. Mi piacerebbe! [Ridacchia] Mi è piaciuto [She-Hulk:
Attorney at Law], sono rimasto molto sorpreso quando (quelli della
Marvel) sono arrivati, e mi sono decisamente divertito, quindi
ovunque mi portino, va bene, purché io possa interpretare il
personaggio.”
Sebbene la serie Disney+ lo abbia mostrato in
libertà vigilata, il finale di
She-Hulk: Attorney at Law ha visto Blonsky tornare in
prigione dopo averla infranta, trasformandosi in Abominio per
seminari speciali nel suo ritiro spirituale. Questa permanenza in
prigione apparentemente non è durata a lungo, tuttavia, poiché lo
Stregone Supremo Wong interpretato da Benedict
Wong è entrato nella cella di Blonsky nella scena
post-crediti del finale e lo ha invitato a rimanere a
Kamar-Taj.
Con Blonsky ora liberato dalla
prigione, anche se ora è un personaggio molto meno malvagio
rispetto a come era in The Incredible Hulk, ci
sono una serie di strade per il ritorno di Abominio nel futuro
dell’MCU, tutte percorribili e tutte nell’ambito delle
possibilità.
Chiunque abbia mai giocato al Lotto
o ne abbia comunque sentito parlare, sa certamente del tradizionale
legame fra smorfia e Lotto nella
storia. Vista la grandissima popolarità sia della Smorfia che
del Gioco del Lotto, non c’è certo da stupirsi se anche il mondo
del cinema li ha spesso messi in primo piano, come del resto ha
messo in primo piano altre tipologie di giochi basati sulla
fortuna.Ma prima di scoprire qualche curiosità cinematografica,
ricordiamo brevemente cosa sono il Lotto e la Smorfia il perché del
loro legame.
Non c’è bisogno di dilungarsi in
grandi spiegazioni sul Lotto; trattandosi infatti
di un gioco italiano popolarissimo, sono ben pochi quelli che non
lo conoscono, perlomeno a grandi linee. Essenzialmente è un gioco
numerico basato sull’estrazione di cinque numeri, compresi tra 1 e
90, su un certo numero di ruote (11 per la precisione). Il
giocatore compila una schedina (cartacea o digitale) scegliendo tra
un minimo di 1 e un massimo di 10 numeri. Oltre a questi il
giocatore deve scegliere le cosiddette “sorti” (tipologie e
modalità di gioco). Il premio, in caso di vincita, dipende
ovviamente dai numeri scelti e dalle modalità di gioco
selezionate.
La Smorfia è
invece una tradizione popolare di antichissime origini; oggi si
distingue fra Smorfia napoletana e Smorfia moderna; la prima è
quella che ha le sue radici nelle tradizioni campane; di fatto è un
libro dei sogni molto dettagliato utilizzato dai giocatori per
ricavare dai sogni i corrispondenti numeri da puntare al
Lotto; sul libro dei sogni determinati vocaboli, eventi,
persone od oggetti che vengono trasformati in numeri attraverso una
particolare codifica.
La Smorfia moderna, invece,
raccoglie tutte le altre Smorfie presenti in Italia, decisamente
meno famose di quella napoletana e meno legate alla tradizione.
Gioco del Lotto, Smorfia e
cinema
Il Gioco del Lotto e la Smorfia
sono spesso stati ricordati dal mondo del cinema; alcuni celebri
omaggi sono per esempio arrivati da due grandissimi attori
napoletani: Totò e Peppino de Filippo che hanno girato insieme
molti film; Totò, Peppino e
la smorfia sono per esempio protagonisti nel celebre film
Totò ePeppino divisi a
Berlino(1961) e, ancora prima,
nel film Totò e i re di Roma (1951).
Un vecchio film la cui trama è
incentrata sul Gioco del Lotto e sulla Smorfia napoletana è Non
ti pago! pellicola diretta dal Carlo Ludovico Bragaglia e
tratta dall’omonima commedia di Eduardo De Filippo.
Gioco e cinema: un connubio
frequente
Non solo il Lotto viene omaggiato
al cinema; sono infatti molte le pellicole, italiane e no, che
mettono i giochi numerici al centro della trama; un esempio è il
film
The Gambler (2014), diretto da Rupert Wyatt e
interpretato dall’attore
Mark Wahlberg.
Si può poi ricordare il film
Gratta e Vinci, un film del 1996 diretto dal regista
Ferruccio Castronuovo.
Possiamo poi segnalare il
bellissimo Rain Man – L’uomo della pioggia, diretto nel
1988 da Barry Levinson e interpretato da Tom Cruise, Dustin Hoffman
e la nostra
Valeria Golino.
Altro film sul gioco è
Asso, girato nel 1981 da Castellano e Pipolo e
interpretato dal grande Adriano Celentano.
Ben Affleckdice che non
avrebbe mai realizzato “Air”
senza la benedizione di Michael Jordan, ma quella
benedizione è arrivata con una richiesta molto importante.Diretto da Affleck, il film è interpretato da Matt Damon nei panni di Sonny Vaccaro,
l’impiegato Nike che ha convinto Michael Jordan (Damian Young) a
firmare l’accordo che ha permesso la creazione della linea di
scarpe Air Jordan. Ben Affleck interpreta anche il co-fondatore
di Nike, Phil Knight.
Presentando “Air” alla sua prima
mondiale South by Southwest, Ben Affleck ha dichiarato: “Ho avuto
la possibilità di sedermi con Michael Jordan,
perché non avrei fatto questo film senza chiedergli: “Cosa ti
importa?” È interessante notare che aveva alcune cose che contavano
per lui.”“Uno di questi era che Howard White
doveva essere nel film“, ha detto Ben Affleck, riferendosi al vicepresidente del
marchio Jordan.Sentire parlare di White ha
fatto capire ad Affleck di avere l’opportunità di scritturare
Chris Tucker, con il quale desiderava lavorare da
molto tempo.
“Ho ricevuto la
sceneggiatura e poi ho avuto di nuovo la possibilità di parlare con
Michael. Michael Jordan, per quelli di
voi che non lo sanno, è uno degli uomini più intimidatori e
impressionanti che abbiate mai visto in vita vostra“, ha detto
Affleck. “Mi ha parlato di suo
padre.E poi ha parlato di sua madre. Era la
prima volta che vedevo questo sguardo attraversare il suo punto di
vista. Era uno sguardo di riverenza, di soggezione, di amore, di
gratitudine e di innocenza. Disse: “Niente di
tutto questo sarebbe mai successo senza mia
madre“. Ho detto: “Chi vorresti come
interprete di tua madre?‘Ha detto:
“Beh, deve essere
Viola Davis“.
“È come dire: ‘Posso giocare a
basket nel tuo campo?’ ‘Sì, se prendi Michael
Jordan.’ “Viola Davis è la migliore attrice che abbia
mai visto“, ha continuato Affleck. “Questo è un
affare difficile. È difficile sapere se hai successo. È
difficile sapere se hai realizzato qualcosa. Ma onesto con
Dio, ho sempre pensato che se un giorno fossi stato un regista e
avessi avuto Viola Davis in un film, sarebbe stato davvero
fantastico. Questo significherebbe il mondo per
me”.
Air, il film
Air è il film
del 2024 diretto da Ben
Affleck con Matt
Damon, Viola
Davis, Jason Bateman, Chris Messina, Matthew
Maher, Marlon Wayans, Chris Tucker, Gustaf Skarsgård e Julius
Tennon.
Il film racconterà la storia della
collaborazione di Michael Jordan con la Nike e la nascita delle Air
Jordan. Il film è il primo progetto di Artists Equity
di Affleck e Matt
Damon, in collaborazione con Amazon Studios, Skydance
Sports e Mandalay Pictures. Alex
Convery ha scritto Air, che è
prodotto da David Ellison, Jesse
Sisgold, Jon
Weinbach, Affleck,
Damon,Madison
Ainley, Jeff
Robinov, Peter
Guber e Jason Michael Berman. I
produttori esecutivi includono Dana
Goldberg, Don Granger, Kevin Halloran,
Michael Joe, Drew Vinton, John Graham, Peter E.
Strauss e Jordan Moldo.
Dopo settimane di
misteriosi teaser sulle sue piattaforme di social media,
Zack Snyder ha finalmente condiviso i dettagli
riguardanti l’imminente evento che celebra i suoi contributi al
DC
Extended Universe. Intitolato
SnyderCon, l’evento consisterà nella proiezione
dei suoi tre film DC nel corso dell’ultimo fine settimana di
aprile, seguiti da una sessione di domande e risposte con lo stesso
regista. L’Uomo
d’Acciaio e Batman v. Superman: Dawn of Justice torneranno
entrambi sul grande schermo, ma l’evento principale sarà
sicuramente il debutto IMAX della
Justice League di Zack Snyder.
Snyder ha condiviso le informazioni
attraverso un’intervista con The Nerd Queens, dove ha affermato che: “Poiché
la versione IMAX di Justice League, l’abbiamo proiettata un paio di
volte nella versione in bianco e nero [Zack Snyder’s Justice
League: Justice Is Edizione grigia]. Non ero sicuro che ci sarebbe
stata un’altra occasione in cui avremmo potuto proiettare la
versione a colori nei cinema”. Il film è uscito su HBO
Max nel 2021, sotto forma di una serie limitata, divisa in
quattro episodi. Anche se in precedenza era stata anticipata l’idea
di una distribuzione, il progetto deve ancora fare il suo debutto
sul grande schermo.
La vicenda di Snyder con i film DC è
ormai arcinota. Dopo aver diretto Batman v. Superman per Warner Bros., Snyder
era già stato assunto per dirigere Justice League.
Mentre stava girando il film, è stato costretto ad abbandonare il
progetto a causa di una tragedia che ha colpito la sua famiglia.
Joss Whedon è stato chiamato dallo studio per
finire il film, che è uscito nelle sale nel 2017 con prestazioni al
botteghino inferiori alle aspettative, accompagnate anche da
recensioni poco lusinghiere. L’intera direzione del DC Extended
Universe è stata cambiata dopo Justice League, e i
film successivi si sono concentrati su un tono più comico e
rilassato, in contrasto con quanto aveva fatto Snyder.
Cuore dei film DC di Snyder, era il
Superman di Henry Cavill. La nuova versione del
supereroe più famoso del mondo è stata introdotta in L’Uomo
d’Acciaio, in cui ha dovuto imparare a usare i suoi
poteri, così da essere pronto a combattere il minaccioso Generale
Zod (Michael Shannon). Dopo aver abbattuto il
soldato kryptoniano con metodi non convenzionali, era giunto il
momento per Clark Kent di incontrare Bruce Wayne (Ben
Affleck). Sebbene il regista non sia riuscito a sviluppare
il piano che aveva immaginato per il DCEU, è
confortante sapere che in qualche modo potrebbe portare a termine
gli archi del personaggio che ha iniziato.
Lo SnyderCon si svolgerà presso
l’Art Center College of Design e alla Universal City Walk in
California il 28, 29 e 30 aprile.
Sam Neill ha rivelato
in un’intervista alThe
Guardian di essere in cura per un cancro del
sangue al terzo stadio. Neill, meglio conosciuto per aver
interpretato Alan Grant nel franchise diJurassic Park, per la prima volta “ha
sperimentato le nuove cure a ghiandole gonfie durante la campagna
di lancio di “Jurassic
World Dominion” nel marzo dello scorso anno e presto gli è
stato diagnosticato un linfoma angioimmunoblastico a cellule T”,
riporta il noto sito.
“Non posso fingere che l’anno
scorso non abbia avuto i miei momenti bui“, ha detto
Sam Neill in un’intervista per promuovere il suo
prossimo libro di memorie, in cui scrive francamente della sua
diagnosi di cancro. “Ma quei momenti bui mettono ancora più
attenzione ai momenti di luce, sai, e mi hanno reso grato per ogni
giorno e immensamente grato per tutti i miei amici. Sono solo
contento di essere vivo“.
Neill ha ricevuto la chemioterapia,
che inizialmente ha fallito. Secondo The Guardian: “Ha
intrapreso un nuovo farmaco chemioterapico che continuerà a
ricevere mensilmente per il resto della sua vita, anche se ora
sembra essere libero dal cancro“.“Non ho
paura di morire, ma mi darebbe fastidio“, ha
detto Sam Neillnell’intervista “Perché
mi piacerebbe davvero vivere un altro decennio o due, sai? Abbiamo
costruito tutte queste graziose terrazze, abbiamo questi ulivi e
cipressi, e voglio essere in giro per vedere tutto maturare. E ho i
miei adorabili nipotini. Voglio vederli diventare grandi. Ma per
quanto riguarda i morenti? Non me ne potrebbe fregare di
meno“.
Sappiamo che il prossimo progetto da attore
di Sam Neill sarà insieme a
Annette Bening in “Apples Never Fall”, una nuova serie
limitata di Peacock basata sul libro dell’autrice di “Big Little
Lies” e “Nine
Perfect Strangers” Liane Moriarty. I due attori interpretano i
genitori ed ex allenatori di tennis che vendono la loro famosa
accademia sportiva e si preparano al pensionamento.
Sono passati 24 anni da quando
Sbucato dal passato è uscito nei cinema e la
star Alicia Silverstone è ora pronta per un
sequel con il premio Oscar Brendan Fraser. Durante un panel di reunion di
“Clueless” al Con degli anni ’90, l’attrice ha risposto a una
domanda dei fan rispetto alla possibilità di ritornare nel suo
personaggio per un ipotetico sequel di “Sbucato dal
passato”
“Con Brandan? Farei qualsiasi cosa con
Brendan. È stato molto divertente”, ha detto
Alicia Silverstone durante il panel di domenica a
Hartford, nel Connecticut. “Ho appena visto Brendan dopo aver
vinto il suo Oscar ed è così carino. Abbiamo parlato nel suo
discorso e di comeattraversiamo tutti questi momenti
davvero difficilee devi crescere ed è parte della vita e
della lotta che ognuno di noi deve fare e poi guarda cosa gli è
successo! Quindi sì, sarei felice di farlo”.
La commedia romantica è stata diffusa al
cinema nel 1999 e vedeva protagonisti Brendan Fraser, Alicia
Silverstone, Christopher Walken, Sissy Spacek e
Dave Foley. Raccontava la storia di un uomo di 35
anni (Fraser) che ha trascorso tutta la sua vita vivendo in un
rifugio antiatomico costruito da suo padre (Walken). Mentre emerge
nel mondo moderno, incontra Eve (Silverstone), che gli apre gli
occhi su una vita completamente nuova.
Silverstone ha partecipato alla festa degli
Oscar di Vanity Fair il 12 marzo, così come Fraser, che
ha vinto l’Oscar la sera prima per il suo ruolo in
“The
Whale” di Darren Aronofsky. Nel film, ha
interpretato Charlie, un insegnante obeso che cerca di salvare la
sua relazione con la figlia (interpretata da
Sadie Sink).
Sono molti i motivi per cui la serie
Fast and Furious è diventata uno dei più grandi
franchise cinematografici della storia, e uno dei motivi principali
è sicuramente quell’ensemble stellare in continua espansione.
Vin
Diesel, Paul Walker,
Michelle Rodriguez e
Jordana Brewster potrebbero non essere stati nomi
familiari nel 2001, ma dopo l’uscita di quel primo film e il loro
grande ritorno al franchise nella quarta puntata, Fast &
Furious del 2009, la loro fama è salita
alle stelle e il franchise ha iniziato ad attrarre alcuni dei più
grandi nomi del settore.
Il quinto film ci ha regalato
Dwayne Johnson nei panni di Luke Hobbs. Jason Statham è intervenuto in pieno
Fast & Furious 6 nei panni di Deckard Shaw.
Furious 7 ha aggiunto Kurt Russell. Con The Fate of the
Furious addirittura la regalità di Hollywood si è unita al
franchise, con Helen Mirren nei panni di Magdalene Shaw e
Charlize Theron in quelli di Cipher.
F9 ha introdotto Jakob Toretto di John
Cena, e ora in Fast
and Furious 10 abbiamo anche Alan
Ritchson, Brie Larson e Rita
Moreno.
Man mano che l’ensamble del
franchise cresce, deve diventare sempre più difficile per i
cineasti trovare un attore con il carisma giusto per tenere testa a
un tale gruppo di eroi. Qualcuno può davvero battere Dom, Letty,
Mia, Roman (Tyrese
Gibson), Tej (Ludacris), Han
(Sung Kang), Ramsey (Nathalie
Emmanuel) e chiunque altro finisca per combattere con
la Family? Non è una sfida semplice, ma per questo decimo capitolo
del franchise, il compito è stato affidato a Jason Momoa.
Momoa si unisce al cast di Fast
and Furious 10 nei panni del grande cattivo del film,
Dante Reyes. Si scopre che Dante è in realtà il figlio di Hernan
Reyes (Joaquim de Almeida), il politico corrotto e
signore della droga ucciso in Fast Five. Dodici
anni dopo, Dante vuole vendicarsi.
“Vendetta con un sorrisetto.
Sembra leggero, ma quando vedrai [il film], saprai esattamente di
cosa sto parlando. Direi che è il miglior cattivo maschio che
abbiamo avuto nell’intero franchise, ovviamente perché Charlize è
superiore. Sai cosa voglio dire? Lei è un tipo completamente
diverso di mostro, nessun gioco di parole.”
C’è una possibilità che “il miglior
cattivo maschio” e il “diverso tipo di mostro” di Theron uniscano
le forze nel film? Non c’è stata alcuna conferma in merito, ma dato
che Cipher è davvero presente nel nuovo film, c’è una possibilità
che potremmo avere un bel gruppo di cattivi in questa decima
avventura.
Rachel Zegler è l’ultima star del
DC
Universe a scagliarsi contro i critici dopo che
l’ultimo film Shazam: Furia
degli Dei è stato aspramente criticato. L’attrice si è
rivolto a Twitter per difendere il sequel del film di supereroe
dall’odio “non necessario” a cui è stato sottoposto. “Ehi, il
nostro film è davvero molto bello!” Rachel Zegler ha scritto su Twitter.
“Ma soprattutto mi è piaciuto moltissimo realizzarlo e le
persone che ho incontrato mentre lo facevo. Vai a
vederlo! Dagli Una possibilità. Abbiamo un punteggio di
pubblico dell’85% per un motivo“.
Zegler ha continuato: “Alcune persone là
fuori [sono] solo… insensatamente cattive. Ed è
inutile. E lo so, lo so, ‘Se non riesci a sopportare il
caldo…’ e tutte quelle sciocchezze, e hai ragione. Ma il
nostro film è davvero molto bello. È semplicemente bello
odiare il divertimento al giorno d’oggi. Va bene. Erano
buoni.”
hey our film is actually really good! but
mostly i just absolutely loved making it and the people i met
whilst doing so 🙂 go see it! give it a chance. we have an 85%
audience score for a reason. ❤️ pic.twitter.com/2OmbMSlsyw
— rachel zegler (she/her/hers) (@rachelzegler)
March 19, 2023
Rachel Zegler ha allegato quattro foto
del dietro le quinte dal set di “Shazam:
Fury of the Gods“, che includono le sue compagne Figlie di
Atlante,
Helen Mirren (che interpreta Hespera) e
Lucy Liu (che interpreta Kalypso). Zegler interpreta Anthea, la
figlia più giovane che aiuta a combattere le sorelle più grandi per
riconquistare il potere che credono sia stato rubato da Shazam
(Zachary
Levi).
Shazam: Furia
degli Dei è uscito il 17 marzo e ha portato a
casa$ 30 milioni nel suo weekend di apertura negli
USA, un numero decisamente sotto le aspettative che
non è riuscito nemmeno a eguagliare il primo film della serie che
aveva debuttato con 53,5 milioni nel 2019. LaZegler,
il cui ruolo più noto è stato quello da protagonista è stato in
“West
Side Story” di
Steven Spielberg, sarà presto protagonista dello
spin-off di “Hunger
Games” “The
Ballad of Songbirds and Snakes” e del live-action della Disney
“Biancaneve”.
Shazam! Furia degli Dei,
il film
Shazam! Furia
degli Dei continua la storia dell’adolescente Billy
Batson che, dopo aver recitato la parola magica “SHAZAM!“,
si trasforma nel suo alter ego da supereroe adulto, Shazam.
Il cast del sequel include Zachary Levi nei panni di Shazam,
Asher Angel nei panni di Billy Batson,
Jack Dylan Grazer nei panni di Freddy Freeman,
Adam Brody nei panni del supereroe Freddy,
Ross Butler nei panni del supereroe Eugene,
Meagan Good nei panni del supereroe Darla,
DJ Cotrona nei panni del supereroe Pedro,
Grace Caroline Currey nel ruolo di Mary
Bromfield/la supereroina Mary. Djimon Hounsou ritorna nei panni del Mago,
mentre Rachel Zegler,
Lucy Liu e Helen Mirren si sono unite al film come
cattivi appena creati. Shazam! Furia
degli Dei uscirà il 17 marzo 2023. Il film è prodotto
da Peter Safran.
Daniel Kwan e
Daniel Scheinert sono passati dal multiverso di
Everything Everywhere All At Once a una
galassia molto, molto lontana. Il duo di registi fresco di premio
Oscar, noto come “i Daniels”, ha diretto un episodio della prossima
serie di Star
Wars,
Skeleton Crew, disponibile alla fine di quest’anno su
Disney+.
Dopo essere entrato in fase di
riprese la scorsa estate, la produzione si è conclusa negli ultimi
mesi. Mentre l’elenco completo dei registi di
Skeleton Crew è ancora un mistero, le fonti indicano
che i Daniels ha diretto un episodio della
prossima stagione.
Skeleton Crew vede protagonista
Jude Law ed è stato creato da Jon
Watts. Sebbene la maggior parte dei dettagli riguardo alla
trama rimanga nascosta, sappiamo già che la serie Disney+ si svolgerà nell’era della
Nuova Repubblica, dopo gli eventi del Ritorno dello Jedi del 1983. Il team di
The
Mandalorian di Jon Favreau e
Dave Filoni si occupa della produzione
esecutiva.
I Daniels hanno
completato le riprese principali del loro episodio di
Skeleton Crew prima della cerimonia degli Oscar
all’inizio di questo mese, occasione in cui hanno portato a casa i
trofei per la sceneggiatura originale, la regia e il miglior film.
La commedia della A24 ha concluso una stagione di premi in grande
stile,
portando a casa sette statuette agli Academy Awards. Un
successo annunciato ancora prima che la season awards prendesse il
via.
Un sequel del
film Falldel 2022 è ufficialmente in lavorazione, secondo un recente
rapporto diffuso daDeadline.Il sequel arriva dopo
il sorprendente successo internazionale del film che negli
USA è uscito su Netflix. Il rapporto menziona che i produttori Tea
Shop Productions e il regista Scott Mann stanno
discutendo idee per un nuovo film, che probabilmente presenterà
ancora una volta un gruppo di personaggi bloccati a un’altezza
terrificante.
Il film originale è stato
presentato in anteprima nell’agosto 2022 e vedeva Grace
Caroline Currey e Virginia Gardner nei panni
rispettivamente di Becky Connor e Hunter Shiloh, due amicche che
rimangono intrappolati dopo aver scalato una torre di trasmissione
dismessa nel deserto. Il film è interpretato anche da Mason
Gooding e
Jeffrey Dean Morgan. Al momento non è chiaro se
qualcuna delle star del primo film riprenderà i propri ruoli nel
sequel.
Dopo essere stato lanciato
con un discreto successo al
botteghino, Fall è
diventato un successo a sorpresa all’estero. Secondo
Deadline, Fall è
stato il secondo film più visto nel Regno Unito su
Netflix, dietro solo a Luther:
The Fallen Suncon
Idris Elba. Il successo del film arriva anche senza alcuna vera
spinta di marketing, con il co-fondatore di Tea Shop Productions
James Harris che attribuisce il suo successo al
passaparola.
“Siamo rimasti
piacevolmente sorpresi da come tutti abbiano una reazione così
viscerale“, ha detto Harris. “È uno di quei film in
cui il passaparola aiuta davvero.”
“È una cosa facile per le
persone cogliere uno streamer“, ha dichiarato il co-fondatore
di Tea Shop Productions Mark Lane. “Puoi vedere il concetto
nell’immagine del poster e stiamo scoprendo che se le persone lo
provano, si appassionano all’istante. “
Lo scorso sabato, a James Gunn è stato chiesto da un utente
di Twitter se lavorerà con Margot Robbie, che ha interpretato Harley
Quinn in The Suicide Squad, ancora una volta in
futuro. Gunn non ha usato mezzi termini mentre ha confermato,
dicendo semplicemente: “Sicuramente“.
Un altro utente ha chiesto al
regista dei
Guardiani della Galassia se la sceneggiatura di
Guardiani della Galassia Vol. 3 è
cambiato completamente negli anni da quando è stato completato,
citando che Gunn ha detto che la colonna sonora del terzo film è
stata ambientata anni fa e non è cambiata. Gunn ha detto che
“migliora sempre le sceneggiature” ma che “niente di
importante” è cambiato.
Infine, Gunn ha elogiato John Cena e Dave Bautista dopo che un utente ha notato che
Gunn aveva lavorato con entrambi i lottatori/attori. Il
regista ha definito Cena e Bautista – che interpretano
rispettivamente Peacemaker di The Suicide Squad e Drax
the Destroyer di Guardiani
della Galassia– “due dei migliori attori (ed
esseri umani)” con cui ha lavorato.
La prima fase del DC
Universe, chiamata Chapter One: Gods and
Monsters, conterrà una moltitudine di diversi film e
programmi televisivi. Alcuni dei progetti annunciati
includono Superman:
Legacy, un film incentrato su Batman e Robin
chiamato The
Brave and the Bold, un film di Supergirl intitolato
Supergirl: Woman of Tomorrow , un film di
Swamp
Thing e diversi programmi TV .
Il prossimo film in uscita di
James Gunn sarà Guardiani della Galassia Vol. 3 , che
uscirà il 5 maggio. Presenterà il ritorno di Chris Pratt,
Zoe Saldaña, Dave Bautista, Sean Gunn, Karen Gillan, Pom
Klementieff, Bradley Cooper e Vin Diesel mentre riprendono
i rispettivi ruoli di Star-Lord , Gamora, Drax, Kraglin, Nebula,
Mantis, Rocket e Groot.
Il prossimo film di
Jordan Peele è stato aggiunto nel calendario delle
uscite della Universal Pictures, con l’uscita fissata per il 25
dicembre 2024.Variety ha riferito che il film, che al
momento non ha titolo o dettagli sulla trama, uscirà il giorno di
Natale del 2024, cinque giorni dopo gli attesissimi sequel
Sonic the Hedgehog
3 e Avatar
3.
Allo stesso modo, un film
senza titolo di Monkeypaw Productions era stato
fissato per il 27 settembre 2024. Monkeypaw Productions è la
società di produzione di Jordan Peele, che ha
prodotto film recenti comeCandyman del
2021 e il film d’animazione del
2022 Wendell &
Wild diretto da Henry Selick eThe Nightmare Before Christmas.
Il film più recente di Peele
è stato Nope,
che ha scritto e diretto. È stato interpretato dal premio
Oscar Daniel Kaluuya, che si è riunito con Peele
dopo l’uscita di successo diGet Outdel 2017. Al
suo fianco nel cast anche Keke Palmer
(Hustle)
e il candidato all’Oscar
Steven Yeun (Minari)
mentre interpretano i residenti in una gola solitaria
dell’entroterra californiano che sono testimoni di un’agghiacciante
scoperta. Nope era
una produzione di Monkeypaw Productions e Universal Pictures ed è
stato prodotto da Peele e Ian Cooper.
La Paramount Pictures ha rilasciato
un’altra clip dal prossimo film live-action Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri per il prossimo
adattamento cinematografico live-action del popolare franchise di
giochi da tavolo di Hasbro. L’arrivo nelle sale è previsto per
il 31 marzo 2023.
Il video di 23 secondi mostra Holga
Kilgore di
Michelle Rodriguez e Edgin Darvis di
Chris Pine mentre superano in astuzia i loro rapitori
per tagliargli la testa. Holga combatte abilmente gli scagnozzi,
mentre Edgin lotta per liberarsi dalle sue manette. Dai un’occhiata
alla nuova clip di Dungeons &
Dragons – L’onore dei ladri qui sotto:
Il film live-action di
Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri è scritto e diretto
dal duo di Game
Night Jonathan Goldstein e John Francis
Daley. Il film è interpretato da
Chris Pine (Wonder Woman 1984),
Michelle Rodriguez ( F9 ),
Justice Smith (Detective Pikachu),
Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale),
Sophia Lillis (Itfilm), Chloe
Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean
Page. Il film di Dungeons &
Dragons è coprodotto e cofinanziato da Hasbro,
eOne e Paramount Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel
Regno Unito e in Canada, mentre Paramount distribuisce
ovunque. Sarà anche prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham
di Hasbro come parte del suo accordo con eOne, il braccio di
intrattenimento di Hasbro.
La dirigente dei Marvel StudiosVictoria
Alonso ha lasciato lo studio, lo apprendiamo da
Variety. È entrata a far parte
dei Marvel Studios nel 2005 come vicepresidente esecutivo degli
effetti visivi e della post-produzione, nel ruolo di co-produttore
dei primi film del Marvel Cinematic Universe come “Iron
Man“, “Iron Man 2“,
“Thor” e “Captain
America: Il primo vendicatore“. Da allora, Alonso ha
lavorato come produttore esecutivo in ogni film e programma
televisivo del Marvel Cinematic Universe a partire da “The
Avengers” del 2012.
Nel 2015, Alonso è stata promossa
vicepresidente esecutivo della produzione e nel 2021 è stata
nominata presidente de Marvel Studios per quello
che riguarda post produzione, VFX e animazione. Nel suo ruolo, ha
supervisionato tutta la post-produzione della Marvel, incluso il
suo lavoro sugli effetti visivi, che è stato oggetto di ripetute e
rumorose critiche da parte dei professionisti di settore.
Più di recente, gli effetti speciali di Ant-Man and the Wasp: Quantumania sono stati
presi di mira e le recensioni per il film sono state notevolmente
più negative rispetto a quelle riservate ai film precedenti. La
terza puntata del franchise di “Ant-Man” ha avuto
il suo più grande weekend di apertura di sempre ($ 105 milioni), ma
è scesa al di sotto di “Ant-Man”
del 2015 e di “Ant-Man
and the Wasp” del 2018 al botteghino mondiale. Anche
la serie TV dell’anno scorso “She-Hulk:
Attorney at Law” ha ricevuto una cattiva accoglienza
per l’aspetto dell’eroe verde del titolo tra i devoti fan
dell’MCU.
Victoria Alonso ha
partecipato a quasi tutti i progetti Marvel Studios e il suo
allontanamento dallo studio potrebbe essere il risultato della
ricerca di un colpevole per i recenti insuccessi delle produzioni
del MCU.
L’heist movie è da sempre
un sottogenere particolarmente apprezzato al cinema. Attraverso il
racconto di spericolate rapine e della loro organizzazione
maniacale, si possono infatti dar luogo a racconti particolarmente
ricchi di tensione, dove in ogni momento la sfida tra successo e
fallimento è quantomai incerta. Questa tipologia di film può però
anche essere ricca di humor, proprio come dimostra un esempio
celebre quale Ocean’s
Eleven. Diretto nel 2001 dal regista premio Oscar
Steven
Soderbergh, questo film è poi stato seguito anche da
Ocean’s
Twelve e Ocean’s
Thirteen, mentre nel 2018 è arrivato sul grande
schermo lo spin-off al femminile: Ocean’s
8 (qui la recensione).
Sin dall’uscita del terzo capitolo
della trilogia di Soderbergh, avvenuto nel 2007, si parlò della
possibilità di proseguire con un quarto film. Poiché gli attori
protagonisti non erano però tutti disponibili a tornare, si pensò
di modificare il progetto per dar vita ad una nuova storia con un
cast di sole protagoniste donne. Prodotto dallo stesso Soderbergh,
questo film diretto da Gary Ross, celebre anche
per aver diretto Hunger Games e Free State of Jones, ha
così riproposto gli elementi più apprezzati della trilogia
originale aggiungendovi quel tocco di femminilità in più.
Ad aver reso particolarmente degno
di nota il film vi è ovviamente il suo cast, composto da alcune
delle migliori attrici di Hollywood, tra cui diverse premio Oscar.
Il cast, unito all’azione e ad una trama ricca di colpi di scena
hanno portato il film ad affermarsi come un buon successo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Ocean’s 8: la trama del
film
Dopo aver scontato in prigione la
sua condanna di cinque anni, otto mesi e dodici giorni,
Debbie Ocean torna in libertà pronta a mettere a
segno il suo prossimo colpo. La sorella di Danny, infatti, ha avuto
molto tempo per organizzare la truffa perfetta, pianificando di
rubare una lussuosa collana di diamanti che l’attrice
Daphne Kluger indosserà all’esclusivo MET Gala.
Per realizzare il colpo del secolo, Debbie ha però bisogno delle
migliori truffatrici in circolazione. La risoluta Ocean convince
dunque la sua amica Lou a partecipare e assolda
Amita, Tammy e
Constance.
Dopo una serie di ricerche, il
gruppo di rapinatrici contatta poi l’hacker Palla
Nove, che si rivelerà una risorsa preziosa per la riuscita
del loro piano. Con anche la complicità della stilista Rose
Weil, Debbie e il suo team cercheranno scambiare la
preziosa collana con una copia esatta del gioiello, approfittando
della frivola ed esuberante Daphne. Superato l’incontro con il suo
ex amante, del quale Debbie è ancora innamorata, il gruppo si
appresta ad infiltrarsi alla serata di gala tra le celebrità. Molte
variabili minacciano però la riuscita del loro colpo.
Ocean’s 8: il cast del
film
Come anticipato, il film è
interpretato da diverse note attrici di Hollywood, a partire dalla
premio Oscar Sandra Bullock
nei panni della protagonista Debbie Ocean. L’interprete ha
raccontato di aver particolarmente apprezzato il personaggio e di
aver contribuito alla sua caratterizzazione. Ad esempio, nel film
Debbie parla anche il tedesco, una lingua che la Bullock
padroneggia molto bene nella realtà. Accanto a lei, nei panni
dell’amica Lou vi è invece la premio Oscar Cate
Blanchette, mentre la cantante
Rihanna compare nei panni della hacker Palla Nove.
Si tratta, ad oggi, di uno degli ultimi film a cui la cantante ha
preso parte come attrice.
Sono poi presenti le attrici
Mindy Kaling nel ruolo di Amita, Sarah Paulson
in quelli di Tammy e Awkwafina per il ruolo di
Constance. L’attrice Helena Bonham
Carter interpreta invece la stilista Rose Weil, mentre
Dakota Fanning
è Penelope Stern, rivale di Daphne Kluger. Quest’ultima è
interpretata da Anne Hathaway,
la quale ha sostituito all’ultimo Jennifer
Lawrence. Anche lei ha partecipato alla caratterizzazione
del suo personaggio, suggerendo di farle masticare sempre una gomma
per renderla meno glamour. Sono poi presenti nel film gli attori
Richard Armitage nei panni di Claude Becker e
Elliott Gould in quelli di Reuben Tishkoff,
personaggio già comparso nella trilogia originale.
Ocean’s 8: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Ocean’s 8 grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 20 marzo alle ore 23:10
sul canale TwentySeven.
È stato diffuso il primo poster de
Il Sol dell’Avvenire, il nuovo film di Nanni Moretti che arriverà al cinema il
prossimo 20 aprile e che vede nel cast, oltre allo stesso Moretti,
anche Margherita Buy, Silvio Orlando, Mathieu Amalric,
Barbora Bobulova.
Il film è ambientato tra gli anni
’50 e ’70 nel mondo del circo e del cinema. Girato a
Cinecittà, prodotto dalla Sacher Film e da Fandango con Rai Cinema,
il film sarà distribuito da 01 Distribution.
Ambientata nella romantica isola
greca di Passo, L’isola e il maestro è una
nuova serie ideata e diretta dal regista e attore greco Christoforos
Papakaliatis. Composta, al momento, da una sola
stagione di nove episodi, ognuno da circa cinquanta minuti, L’isola
e il maestro è una storia che unisce insieme l’elemento romantico
con il crime, aggiungendo riferimenti a problematiche attuali e
reali. La serie è andata in onda per la prima volta in lingua
originale lo scorso tredici ottobre. Nel cast ritroviamo figure
emergenti nel cinema nazionale: lo stesso Papakaliatis qui
interpreta Orestis, il maestro di musica, mentre Klelia
Andriolatou è nel ruolo di Klelia, una giovane bella ed
affascinante.
L’isola e il maestro, gli amori ed
i delitti di Passo
Durante l’estate della rinascita
dopo la pandemia, approda a Passo, piccola isola greca, Orestis,
musicista e maestro di musica; questo ha il compito di organizzare
il festival della musica. Il destino porterà Orestis ad incontrare
Clelia, già conosciuta l’anno prima durante un viaggio, tramite un
app di incontri. Tra i due scatta una passione incontrollabile, e
contrastata da tutti gli abitanti dell’isola, dal padre di Clelia,
Fanis, ed ,all’inizio, anche dallo stesso Orestis. Gli intrecci
amorosi si mescolano con i traffici illegali dello stesso Fanis
insieme a Haralambos, un uomo burbero e violento. A questo si
uniscono a creare una cornice completa degli avvenimenti sull’isola
le vicende di altri personaggi: la relazione clandestina tra
Anthonis, figlio di Fanis, e Spyros, figlio di Haralambos,
contrastata da entrambi i padri, con la manipolazione dal primo, e
con la violenza dal secondo; l’amore extraconiugale tra Sofia ed il
medico dell’isola, i soprusi subiti da Maria per mano del marito
Haralambos. Tra amori e delitti i colpi di scena non vengono a
mancare!
Due antagonisti, simili ed
opposti
Ne L’isola e il
maestro sono presenti due figure identificabili come i
“cattivi” nello svolgimento delle vicende: si tratta di Fanis e di
Haralambos. Questi sono due uomini con storie, caratteri e modi di
fare ben diversi; ciononostante, questi finiscono per avere
alcuni elementi in comune, ed a sviluppare un importante
collaborazione.
Fanis è un personaggio razionale,
freddo e manipolatore; cerca in ogni modo di controllare la propria
famiglia, proteggendo, a suo modo, i figli e Sofia, sua moglie.
Haralambos, invece, è un uomo forte, burbero e violento; tende ad
imporsi con la forza nella sua famiglia, tentando di trasformare
Spyros in un uomo come lui, cercando di eliminare con la forza la
sua omosessualità. Non ha rispetto per la moglie, sulla quale sfoga
la sua rabbia.
Elemento interessante della serie è
il connubio equilibrato di romanticismo e crime: la presenza di
entrambe queste sfumature rende L’isola e il
maestro una storia mai monotona. Molti degli episodi si
focalizzano su singoli personaggi, venendo narrati allo spettatore
in prima persona: questo permette di esplicitare al massimo i
sentimenti delle singole figure, insieme ai loro antefatti. Alla
fine di ogni episodio vengono mostrate delle scene su un omicidio
avvenuto in un vicino futuro: puntata dopo puntata, vengono svelati
tutti i misteri dietro il delitto, fino al finale di stagione, in
cui tutti i pezzi vengono uniti insieme.
Altro intreccio narrativo
interessante è la relazione tra il vecchio Dionysis e la nonna di
Klelia: nei lontani anni 70, infatti, Dionysis era il maestro di
musica della giovane. Si tratta di una storia speculare alla
relazione tra Orestis e Klelia.
Inoltre, tutti questi avvenimenti
hanno come sfondo una romantica e magica isola greca nel pieno
dell’estate. Questo crea un clima ancora più avvolgente,
riportandoci in una realtà in stile Mamma
mia, anche se un po’ più dark.
La narrazione della
violenza domestica
Una tematica ricorrente è la
violenza subita da Spyros e Maria. Ne L’isola e il
maestro viene riportata una rappresentazione puntuale di
ciò che, per alcune donne, è la realtà quotidiana. Nell’episodio
che ripercorre le vicende di Haralambos ci viene mostrato come la
mentalità dell’uomo forte e violento viene innestata con la forza
dal padre di Haralambos: questa estrema mascolinità tossica viene
tramandata di generazione in generazione, sembra ad un certo punto
raggiungere anche Spyros, che, grazie alla madre, riesce a
resistervi.
Per quanto la triste situazione di
questa famiglia fosse nota a tutti gli abitanti dell’isola, nessuno
sembra preoccuparsene, tranne lo stesso Orestis. Maria prova a
chiedere aiuto alle autorità, da cui non riceve alcun appoggio ed
aiuto. Per quanto la donna cerchi di ergersi dinanzi al marito
violento, finisce sempre per esserne sovrastata.
Vera, il
film con protagonista Vera Gemma, figlia
dell’amato e compianto Giuliano Gemma, sta per arrivare al cinema. La
sua è una storia inaspettata, portata sul grande schermo grazie ai
documentaristi Tizza Covi e Rainer
Frimmel, i quali hanno saputo cogliere nei suoi occhi una
sofferenza celata che meritava di essere conosciuta. È un racconto
dal taglio amaro ma sincero quello che i registi costruiscono
attorno a Vera Gemma, la quale ancora oggi deve fare i conti con un
paragone assurdo: non essere all’altezza del padre. Non essere
bella quanto lo era il padre.
Un fardello che molti figli d’arte
sono costretti a portarsi lungo il loro percorso di vita umano e
artistico, in cui spesso si è solo riflesso della gloria altrui. Il
film è stato presentato al
Festival di Venezia ed è valso a Vera Gemma il premio
come Miglior Attrice nella sezione
Orizzonti. Debutterà in sala il 23
marzo e per l’occasione abbiamo incontrato la protagonista
assieme alla regista Tizza Covi, le quali ci hanno
fornito una visione molto più ampia dell’intera opera.
Vera, il viaggio dentro una donna
libera
L’opera, proprio come ribadisce la
protagonista stessa, non è un documentario. È un film, scritto per
Vera Gemma, la quale ha specificato di
aver fatto un vero e proprio lavoro di attrice.
Nonostante ci sia una sceneggiatura da imparare e una storia di
finzione, la Vera sullo schermo non è però fittizia. “Il
personaggio sono io completamente.”, dice “prende
ispirazione da un episodio che ho raccontato a Tizza realmente
accaduto nella mia vita. Sono io con tutte le mie debolezze, le mie
fragilità e la mia forza. Mi identifico completamente, pur avendo
fatto un lavoro di attrice. Ho interpretato il ruolo di me stessa
cosa che, banalmente, può sembrare molto facile ma in realtà non lo
è affatto perché quando si fa se stessi si tende a voler dare
un’idea migliore di sé. In questo film mi sono veramente, per la
prima volta, liberata di me stessa. Mi sono liberata
dall’ossessione di voler apparire bella a tutti i costi, magra a
tutti i costi, truccata bene. Ho cercato di essere
onesta.”
La regista ha poi chiarito qual è
l’approccio che lei e Frimmel hanno con gli attori dei loro
film/documentari. “Io la sceneggiatura la scrivo per i miei
protagonisti”, specifica Tizza Covi, “prima conosco Vera, la
sorella… e poi conoscendo la loro storia di vita scrivo la
sceneggiatura. La realtà la metto nella sceneggiatura, è un lavoro
tanto documentario però poi assolutamente di finzione.” Un
lavoro, dunque, molto meticoloso, nel quale si riescono a cogliere
tutte le sfumature dei protagonisti, proprio come accade con Vera
Gemma.
L’accettazione di sé, la voglia di
riscatto
Uno dei temi cardini del film è,
come dicevamo, il peso che ha per Vera l’essere vista e considerata
solo come la figlia del bello e bravo attore western. Un
non andare oltre a questa etichetta, ma anzi
cucirgliela addosso tanto da risultare impossibile distaccarsene.
Un vivere a volte all’ombra, al margine, e non
poter mai davvero spiccare il volo. Ma l’emancipazione, come ad un
certo punto le dice l’amica Asia Argento in una scena del film, è
necessaria. Anche se la società e il giudizio altrui non ne aiutano
il processo. “La crudeltà nei miei confronti è stato il
paragone continuo con la bellezza di mio padre, quello mi ha fatto
soffrire. Tutta la vita mi sono sentita in colpa per non essere
bella come lui e la prima reazione quando mi chiedevano se fossi la
figlia di Giuliano Gemma era “Certo che non gli somigli proprio”.
Volevo assomigliare a mio padre perché per me era bello, era un
mito. Quindi questo non sentirmi mai all’altezza, non sentirmi
abbastanza bella, cosa di cui non sono responsabile perché non si
sceglie come nascere. È stata una crudeltà che ho subito e che
continuo a subire, ed è un lavoro giornaliero per me distaccarmi da
questa cattiveria e accettarmi.”
Oltre all’accettazione di sé, però,
Vera si fa carico di un altro messaggio
importante, legato strettamente al senso della pellicola. Essere
veri in un mondo in cui l’ipocrisia regna sovrana. In cui inganni e
furbizia primeggiano, sia nei rapporti privati che professionali.
In una società che ti vuole pieno di filtri, con una maschera da
indossare, a tal punto che la trasparenza diventa quasi una
condanna, oltre che una difficoltà. Ecco perché l’autenticità sta
alla base sia del lavoro dei registi che di Vera Gemma stessa.
“Per noi registi essere veri è fondamentale.” ribadisce
Tizza Covi, “un regista è anche un artista, il cinema è un arte
stupenda e deve poter esistere come arte. Io sto cercando delle
nuove vie di fare cinema e questo è possibile dal momento in cui
non punti al grande pubblico, dal momento in cui non lavori con
grandi budget. Restiamo piccoli e facciamo il cinema che vogliamo e
cerchiamo di avvicinarci a certe verità, il che è molto difficile.
Ma ci proviamo”.
È dello stesso avviso anche Vera, la
quale conclude con un invito a non rinunciare mai alle proprie
verità, poiché è proprio lì che si racchiude la bellezza.
“Penso che essere se stessi sia la grande rivoluzione
ad oggi, perché nessuno è veramente se stesso. C’è questa
ipocrisia perbenista, piccolo borghese, del voler apparire per
esempio per bene. O del voler sempre sembrare meglio di quello che
si è. Poche persone sono veramente vere e hanno il coraggio di
essere quello che sono. Quindi io credo che questo sia fondamentale
nella vita ancor prima che nel cinema.”
Disney+ ha annunciato oggi la docuserie
in quattro parti Ed Sheeran: Oltre la
Musica, nella quale i produttori di Fulwell 73
Productions, vincitori di un Emmy Award
(Elton John Live dal Dodger Stadium, Adele:
One Night Only, The GRAMMY Awards)
condurranno gli spettatori in un viaggio intorno al mondo,
mostrando come un improbabile bambino balbuziente sia diventato una
delle più grandi superstar della musica mondiale e come siano nati
i suoi più grandi successi. Ed Sheeran: Oltre la Musica,
di Disney Branded Television, debutterà in tutto il mondo mercoledì
3 maggio su Disney+.
Per la prima volta, la superstar
mondiale Ed Sheeran apre le porte e offre una panoramica completa e
decisamente onesta della sua vita privata, mentre esplora i temi
universali che ispirano la sua musica. Questa serie segue Ed dopo
aver appreso una notizia che gli ha cambiato la vita e racconta le
sue difficoltà e i suoi trionfi durante il periodo più difficile
che abbia vissuto. Mescolando archivi personali esclusivi e mai
visti prima, attualità, interviste autentiche con la moglie e i
suoi cari ed esibizioni intime in location cinematografiche, la
serie offre la possibilità di scoprire cosa Sheeran pensa del
mondo, di se stesso e della sua musica, oltre a presentare un
decennio di successi apprezzati dal pubblico globale.
Nel corso della sua lunga carriera
di successo, Sheeran ha ispirato diverse generazioni di adulti,
famiglie e bambini in tutto il mondo con la sua musica da
classifica e attraverso la narrazione intima delle sue canzoni. In
ogni episodio, Ed affronta temi ed emozioni che la maggior parte
delle persone vive. Ed Sheeran esprime i suoi pensieri più profondi
mentre rivaluta la vita e come un momento difficile abbia
influenzato lui e la sua nuova musica.
L’imminente sesto album in studio
di Ed, ” – (Subtract)”, sarà pubblicato venerdì 5 maggio,
anticipato dal primo singolo “Eyes Closed” in uscita venerdì 24
marzo.
Ari
Aster è tornato. Il suo nuovo, visionario e fantasmagorico
Beau ha paura arriverà nei cinema
italiani ad aprile con I Wonder Pictures.
Protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix(“Lei”,
“Joker”), un
individuo paranoico che deve affrontare una strabiliante odissea
per tornare a casa da sua madre in questo film audace e genialmente
adrenalinico.
Dopo
Hereditary,
presentato al Sundance Film Festival nel 2018 e Midsommar, inserito fra i 10 migliori
film indipendenti del 2019 dal National Board of Review Awards, il
pluripremiato autore di culto Ari Aster tornaa stupire il pubblico
con un’opera che intreccia mistero e humor nero in un viaggio folle
e immersivo.
Scritto, diretto e
prodotto da Ari Aster, Beau ha paura
presenta Joaquin Phoenix nel ruolo del titolo
affiancato da un cast che include Nathan Lane
(vincitore di un Emmy per “Only Murders in the Building” Tv, “The
Producers – Una gaia commedia neonazista”), la candidata all’Oscar
e al Golden Globe Amy Ryan (“Il ponte delle spie”,
“Birdman”,“Gone Baby Gone”), con l’attrice nominata al Golden Globe
Parker Posey (la serie tv “The Staircase – Una
morte sospetta”, “Café Society”, “Scream 3”, “Superman Returns”,
“Blade Trinity”) e la vincitrice di Grammy Patti
LuPone (“American Horror Story” Tv, “L’accademia del bene
e del male”).
Applaudito in selezione ufficiale
all’ultima Mostra
del Cinema di Venezia, L’appuntamento (The Happiest
Man in the World) segna l’atteso ritorno della regista
Teona Strugar Mitevska dopo il successo di
Dio è donna e si chiamaPetrunya. Il
film uscirà al cinema in Italia il 6 aprile con Teodora.
Asja è una donna single di 40 anni e
per incontrare l’anima gemella si iscrive a un buffo evento di
speed dating. Qui conosce Zoran, un uomo misterioso e di
bell’aspetto con cui all’inizio sembra nascere una sintonia
speciale. Ma Zoran non è lì per cercare l’amore: c’è un segreto nel
suo passato che riguarda proprio Asja e che ha unito i loro
destini…
Come sempre nel suo cinema, Mitevska
parte da un grande ritratto femminile per riflettere sulla società,
sui suoi pregiudizi e la sua violenza, ma anche sulla possibilità
sempre viva dell’amore e della redenzione.
“Cosa ci definisce: la nostra
etnia, la nostra religione, il nostro genere? Cosa ci divide o ci
unisce?“, dichiara la regista. “Questa è una storia sulla
precarietà della vita, sugli incontri casuali che uniscono
l’aggressore e la vittima, riportando in vita il passato doloroso;
è una storia di connessioni impossibili, di amore e di
assurdità“.
L’appuntamento (The
Happiest Man in the World)
(Titolo internazionale: The
Happiest Man in the World)
con Jelena Kordić Kuret, Adnan Omerović, Labina Mitevska
scritto da Elma Tataragić e Teona Strugar Mitevska
fotografia di Virginie Saint Martin
prodotto da Labina Mitevska
regia di Teona Strugar Mitevska
Dal momento in cui è uscito il primo
trailer di Scream VI (qui la recensione), i fan si
sono concentrati soprattutto sulla sequenza della metropolitana,
dove i protagonisti sono circondati da dozzine di persone
mascherate per Halloween. Non ci sono solo diversi
Ghostfaces tra la folla, ma persone vestite da
Jason Voorhees, Freddy Krueger,
Chucky, The Babadook e altri
ancora. Quando poi il film è arrivato in sala, i fan hanno potuto
con piacere notare che non è solo quella sequenza ad essere ricca
di Easter Eggs, bensì l’intero film!
Alcuni sono ovvi, altri saranno
individuati solo da uno spettatore con uno sguardo molto attento, e
alcuni hanno avuto bisogno di essere rivelati dagli stessi registi
del film, Tyler Gillett e Matt
Bettinelli-Olpin. Il film stesso, inoltre, propone
continui riferimenti alla saga di Scream e ai
suoi capitoli precedenti, con Ghostface che lascia dietro di sé
varie maschere di coloro che in passato hanno ricoperto tale ruolo.
Sono dunque molti i dettagli di questo tipo da individuare e
analizzare all’interno del film. Di seguito, si propongono i
principali tra questi.
Scream VI rende omaggio a tutto il cinema horror da
Venerdì 13 a Wes Craven
Quando è stato annunciato che
l’ultimo film di Scream si sarebbe svolto a New York City,
molti lo hanno paragonato al momento in cui Jason
Voorhees è andato in giro per la Grande Mela in
Venerdì 13 – Parte VIII: Jason Takes Manhattan. Scream
VI riconosce questa somiglianza piuttosto rapidamente
nominando uno dei loro personaggi, interpretato da Tony
Revolori, Jason Carvey. Non solo, ma
durante alcune scene si può vedere proprio Jason Takes
Manhattan in televisione. Poi c’è Ghostface che, quando
attacca in metropolitana, offre un riferimento a una scena di
inseguimento in metropolitana con Jason Voorhees in quel film.
Un Easter Egg che potrebbe
facilmente sfuggire è il nome del negozio in cui Ghostface attacca
le due protagoniste. Questo si chiama Abe’s
Snake. Abe’s Snake era lo pseudonimo usato
dal regista dei primi quattro film di Scream, Wes Craven,
quando negli anni ’70 faceva film per adulti. Oltre a questo,
l’indirizzo di un dormitorio si trova su Elm
Court, un cenno all’altro grande capolavoro horror di
Craven, Nightmare on Elm Street.
Ci sono poi anche alcuni riferimenti
alla stessa Jenna Ortega,
la cui fama ha raggiunt nuove vette grazie alla serie di Netflix
Mercoledì. In una
scena, Sam (Melissa Barrera) è nell’ufficio del
suo terapista, il dottor Christopher Stone (Henry
Czerny). Su uno scaffale dietro di lui si trovano diverse
statuette, comprese quelle della famiglia Addams. Più tardi, a una
festa della confraternita, uno dei partecipanti è vestito proprio
da Mercoledì Addams.
I riferimenti ai precedenti Scream
Come anticipato, ci sono anche
diversi riferimenti ai precedenti film di Scream. Quando
Tara (Ortega) prende a pugni Gale (Courteney Cox)
in faccia, è un ovvio rimando al primo Scream, dove Sidney
Prescott (Neve Campbell) picchia
proprio Gale. Nel film, poi Mindy (Jasmin Savoy
Brown) e Anika (Devyn Nekoda) stanno
mangiando popcorn Jiffy Pop da una scatola di alluminio, un
richiamo alla scena della morte di Casey Becker (Drew
Barrymore) nel primo film, che inizia con lei che cucina
quegli stessi popcorn quando poi il telefono suona. Si parla anche
di Tara che si precipita su Omega Beta Zeta durante la scena della
festa della confraternita. Questo è anche lo stesso nome della
confraternita del Windsor College di Scream 2.
Alla festa della confraternita c’è
anche qualcuno che indossa una maglia con sopra un “10”, lo stesso
numero che Tatum (Rose McGowan) indossa nel primo
film. Ci sono poi anche altri richiami più ovvi, come il ritorno
della canzone “Red Right Hand” o il tema di Dewey che
suona quando Gale parla di lui. Tra gli Easter Eggs difficili da
individuare, invece, ce n’è uno che non si sarebbe mai potuto
trovare, se i registi non l’avessero svelato. In una scena, il
nuovo personaggio Quinn Bailey (Liana Liberato)
esce dalla sua camera da letto, dove era in intimità con un uomo.
Sentiamo la voce di un uomo dietro la porta, ma non lo vediamo mai.
Quel cameo vocale appartiene all’attore comico Tim
Robinson.
I costumi nella scena della metropolitana
Come si diceva in apertura, gli
Easter Eggs più divertenti si possono ritrovare nei costumi della
scena della metropolitana. La costumista di Scream VI,
Avery Plewes, ha dichiarato che per tali costumi:
“Abbiamo iniziato con Wes, poi abbiamo esaminato i cattivi
horror di serie A, nuovi e vecchi, poi le cose che sembrano davvero
rilevanti per le persone di oggi che fanno parte dello zeitgeist.
Scream è tutto incentrato sull’essere meta e fare riferimento allo
zeitgeist, quindi guardi Ari Aster, Jordan
Peele, abbiamo avuto gli zombi di The Handmaid’s Tale in
metropolitana. Volevamo che Mindy si sentisse terrorizzata, non
solo da elementi horror, ma anche da elementi patriarcali che
l’avrebbero davvero spaventata“.
Ci sono dunque costumi dedicati a
molti dei film di Craven oltre che a Freddy Krueger. Ci sono anche
riferimenti ai film L’ultima casa a
sinistra, Benedizione mortale, Dovevi
essere morta, Sotto shock, La casa nera
e Vampiro a Brooklyn. Nella scena oltre a Freddy
Krueger e Jason Voorhees compaiono poi anche Michael Myers,
Chucky e The Badadook, ma anche
Pinhead, la ragazza di The Ring,
Andy Warhol, le gemelle Grady di Shining,
Pennywise e una donna vestita da Grace, un
riferimento al personaggio di Samara Weaving
di Finché morte non ci separi. I due registi sono a
loro volta presenti, con Bettinelli-Olpin vestito da Kurt
Cobain e Gillett con un finto coltello da macellaio nel
cranio.
Un sacco di Easter Eggs si trovano
nel santuario di Ghostface sui passati Scream
Naturalmente, i tributi più
appropriato alla saga di Scream arriva quando viene
scoperto il santuario di Ghostface, dove l’assassino ha allestito
una sorta di museo sugli omicidi del passato. Il pezzo più
importante di questa collezione si trova sul palco, ed un
semicerchio dei costumi indossati dagli ultimi nove assassini di
Ghostface. C’è anche la maglietta insanguinata di Billy
Loomis del primo film, insieme all’abito di
Tatum, la corda con cui era appesa Casey
Becker, la giacca universitaria del suo ragazzo
Steve, il cappello del cameraman
Kenny, l’uniforme da lavoro della videoteca di
Randy e la vestaglia di Stu.
Inoltre, c’è la TV che gli è caduta in testa, che viene poi
lasciata cadere sulla testa di un altro Ghostface.
Ci sono anche tributi ad altri film,
come gli oggetti di scena usati nella commedia che veniva messa in
scena al Windsor College in Scream 2. Anche
l’abbigliamento della mamma assassina di Billy Loomis,
Debbie Salt, fa la sua comparsa, insieme ai libri
di Gale Weathers libri e alle immagini di Dewey. Viene mostrato poi
un fax appartenuto a Jennifer Jolie in Scream 3,
così come i vestiti del vice Hoss, Olivia Morris e
Jill Roberts di Scream 4. Ci sono anche
coltelli insanguinati, incluso quello che è stato usato per
pugnalare Kirby (Hayden Panettiere), oggetto che
lei nota immediatamente.
Gli Easter Eggs possono distrarre lo
spettatore in un film dell’orrore, specialmente con così tanti
franchise horror rilanciati che apparentemente passano così tanto
tempo a strizzare l’occhio al passato da dimenticare il presente.
Per il franchise di Scream, però, tutto ciò risulta
appropriato. Il franchise ha guardato al proprio passato sin
dall’inizio, dal motivo per cui Billy e Stu hanno ucciso, fino a
tutti i discorsi meta-cinematografici sui film horror del passato.
Scream fa leva sul nostro fascino per la cultura pop e dà
un’occhiata all’interno di esso. Quale modo migliore per
dimostrarlo se non con Easter Eggs che non tolgono nulla al film,
ma gli aggiungono valore.
Nel corso della Saga dell’Infinito, l’MCU ci ha portato nel Wakanda,
nella Stark Tower, nel Sanctum Sanctorum e in una serie di altri
luoghi iconici dei fumetti. Tuttavia, ora che il franchise si è
allargato con gli X-Men e dei Fantastici Quattro ci sono un sacco di
eccitanti possibilità future da esplorare. Durante la Fase 5 abbiamo visitato altre realtà, visto
brevemente parti di Madripoor e persino esplorato il Regno Quantico, ma molti luoghi incredibili
rimangono inesplorati e il loro potenziale non è stato
sfruttato.
Dalla casa del Dottor Destino a una
base molto diversa per gli Avengers, fino a paesi e isole che non ci
saremmo mai aspettati di vedere nel MCU. Per questo motivo sono
state evidenziate 8 destinazioni imperdibili, alcune delle quali
potrebbero essere o meno fondamentali nelle prossime due Fasi.
Latveria nel MCU
Il Dottor Destino sarà introdotto, si spera, nel
reboot dei Fantastici Quattro di Matt Shakman, ma chi conosce Victor
Von Doom sa benissimo che è in grado di rappresentare una
minaccia per l’intero MCU. Questo è un aspetto che
vedremo quasi sicuramente in futuro, ma a differenza delle versioni
precedenti del personaggio, è fondamentale che questo regni sulla
nazione di Latveria. Il tempo darà tutte le risposte ma per esempio
il Wakanda non è stato menzionato fino ad Avengers: Age of Ultron (uscito sette anni
dopo l’arrivo nelle sale di Iron Man del 2008).
Destino è un
personaggio incredibile, che dovrebbe avere alle spalle la forza di
un intero paese. Inoltre, sarebbe fantastico vedere la Prima
Famiglia Marvel dirigersi lì per cercare di combattere le sinistre
macchinazioni di Victor.
Genosha
Abbiamo fatto una breve
visita a Genosha in Dark Phoenix,
ma era solo un campo con alcune baracche. Nei fumetti, questa è la
casa di Magneto e di altri mutanti che non vogliono più essere
vittimizzati dagli umani, e un’intera nazione governata dal Maestro
del Magnetismo ribalterebbe le dinamiche di potere di questo mondo
condiviso. Quando i mutanti inizieranno a farsi sentire nel
MCU, potrebbe trattarsi di un’isola nascosta in
cui i mutanti si sono nascosti, o di un luogo già noto al mondo.
Oppure i resti di un certo Celestiale che spuntano dall’oceano.
Genosha viene
infine distrutta da un’enorme Sentinella che uccide milioni di
persone, e questo tipo di genocidio nel MCU
potrebbe essere ciò che porta alla nascita dei mutanti e alla
guerra di Magneto contro l’umanità.
Avengers Compound
Alla fine di Black Panther del 2018, T’Challa ha deciso di
creare una base a Los Angeles. Con Shuri come nuovo Black Panther questo sembra
essere un ottimo posto dove riunire i Vendicatori della Costa
Ovest. Per differenziare la prossima iterazione degli Eroi più
potenti della Terra da quelle precedenti, spostarli da New York ha
senso e avere Shuri come leader sarebbe
fantastico.
Con i prossimi due film degli
Avengers che si preannunciano, una seconda
squadra della Costa Ovest, completamente separata, potrebbe essere
essenziale quando arriverà il momento di affrontare Kang. Questa non va confusa con il complesso
dei Nuovi Vendicatori sulla costa orientale e, grazie alla
tecnologia wakandiana, siamo certi che sarebbe molto diversa da
quella creata da Tony Stark per la squadra.
Savage Land
La Terra Selvaggia apre le
porte a possibilità narrative illimitate. Indipendentemente dal
fatto che siano gli X-Men a visitare questa terra misteriosa piena
di mostri mutati e dinosauri o personaggi come Hulk o i Thunderbolts, i Marvel Studios potrebbero dare
un’impronta molto diversa a tutte le uscite future puntando i
riflettori su quest’area unica del MCU. Ka-Zar è
un personaggio la cui introduzione sul grande schermo è attesa da
tempo, e lo stesso vale per Shanna, She-Devil.
Piuttosto che mandarci un volto
noto, perché non dare il via a una presentazione speciale dei
Marvel Studios incentrata su questo duo? La
Terra Selvaggia ha un potenziale incalcolabile per più franchise,
mentre ci dirigiamo verso le prossime due Fasi, ed è un luogo in
cui potremmo tornare più volte nelle storie future.
Negative Zone nel MCU
La Negative Zone ospita una
serie di iconici cattivi che finora sono stati off-limits per i
Marvel Studios. Sarebbe stato facile collegare
questa misteriosa dimensione al Regno Quantico nell’ultimo film di
Ant-Man, ma ora questa versione del Microverso
sembra essere un’entità a sé stante. In ogni caso,
Annihilus è un cattivo che potrebbe sfidare non
solo i Fantastici Quattro, ma anche Guardiani della Galassia e Vendicatori.
Molte delle avventure dei Fantastici Quattro si sono svolte qui, e
l’esplorazione di questa dimensione apre le porte a una miriade di
possibilità narrative che contribuiranno a distinguere il reboot
dagli ultimi sforzi. I Marvel Studios hanno già esplorato lo spazio
esterno con i Guardiani, ma la casa di Blastaar,
Annihilus e altri sarebbe una vera e propria svolta.
Asteroid M
Genosha
sarebbe un luogo interessante da visitare, ma visto il modo in cui
i mutanti vengono lentamente introdotti, non deve necessariamente
iniziare come un luogo associato ai mutanti. Un’altra possibilità:
e se non avessimo sentito parlare degli X-Men perché si sono nascosti sopra la Terra
nella base di Magneto sull’Asteroide M?
Potrebbe sembrare un po’
inverosimile, ma potrebbe essere un’abile retcon e, in ogni caso,
sarebbe una casa davvero fantastica per la Confraternita dei
Mutanti Malvagi.
Baxter Building
Ci sono già state infinite
speculazioni sul fatto che l’Avengers Tower sarà trasformata nel
Baxter Building quando i Fantastici Quattro arriveranno nel MCU, e
sembra una mossa intelligente, soprattutto perché stiamo parlando
di una squadra molto amata dal pubblico (probabilmente più degli
Avengers stessi).
La possibilità di esplorare il
Baxter Building promette di essere il vero fiore all’occhiello
delle nuove fasi sia all’interno che all’esterno, con il
laboratorio di Reed Richard senza dubbio pieno di Easter
Eggs, e la piattaforma di atterraggio per il
Fantasticar da qualche parte siamo destinati a
vedere molti scambi memorabili tra gli eroi che vivono in questo
mondo.
Avengers Mansion nel MCU
Se il piano non prevede che
ci dirigiamo verso la West Coast, perché non introdurre finalmente
l’Avengers Mansion?La Stark
Tower/Avengers Tower è stata venduta e il New Avengers
Compound è stato distrutto da Thanos. Questo lascia la squadra senza una
base operativa, anche se non possiamo escludere che Tony Stark abbia lasciato loro la sua villa di
New York.
Certo, non ne abbiamo mai sentito
parlare prima d’ora, ma questo non ha molta importanza e sarebbe
una gioia vedere la squadra trovare una casa come questa (potrebbe
anche esserci una nuova versione del J.A.R.V.I.S. robotico). In definitiva,
potrebbe dipendere dalla direzione che i Marvel Studios intendono
dare alla squadra, ma è un peccato non averla vista prima e la Fase
5 o 6 sembra il posto giusto per introdurla finalmente.
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la
serie vista da oltre 100 milioni di persone in tutto il mondo,
successo globale senza precedenti divenuta la serie Original di
Prime Video di maggior successo in ogni
territorio alla sua prima stagione, ha annunciato che gli acclamati
attori Ciarán Hinds, Rory Kinnear e Tanya Moodie
si sono uniti al cast della serie in ruoli ricorrenti per la
seconda stagione attualmente in produzione nel Regno Unito.
CIARÁN HINDS
Nominato agli Oscar e ai BAFTA come
miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di “Pop”
in Belfast di
Kenneth Branagh, l’acclamato attore Ciarán Hinds ha avuto una
carriera illustre sia sul palcoscenico sia sullo schermo. Ha
recitato in film come Munich di
Steven Spielberg, Silence di
Martin Scorsese, Il petroliere; Era mio padre; Harry Potter
e i Doni della Morte – Parte 2; La talpa; In Bruges – La coscienza
dell’assassino;Il fantasma dell’opera; Il cuoco, il
ladro, sua moglie e l’amante, Persuasione;First
Man – Il primo uomo;Amazing Grace;Justice
League di Zack Snyder e The Eclipse, per il quale è
stato premiato come miglior attore al Festival del cinema di
Tribeca. È noto anche per il ruolo di “Grand Papà”, il re dei
troll, nei film d’animazione Frozen – Il regno di ghiaccio
e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle.
Il pubblico televisivo conosce
Hinds per i suoi ruoli di “Mance Rayder” in Il trono di
spade (HBO) e “Giulio Cesare” in Roma (HBO), oltre
che per i ruoli da protagonista in The English (BBC/Prime
Video), Ivanhoe (A&E), Above Suspicion (ITV),
Political Animals (USA) e Prime Suspect 3 (ITV).
Recentemente è apparso nella serie comico-drammatica The
Dry (BritBox).
Tra i numerosi titoli teatrali di
Hinds figurano Zio Vanja, Translations, The
Girl from the North Country, Amleto, La gatta sul
tetto che scotta, Burnt by the Sun, Closer,
The Seafarer e molti altri. È stato in tournée
internazionale con la compagnia di Peter Brook per The
Mahabharata e ha interpretato ruoli di primo piano alla Royal
Shakespeare Company, al Royal Court, al Donmar Warehouse e al
National Theatre.
RORY KINNEAR
Rory Kinnear è un attore britannico
pluripremiato, noto per il ruolo di “Bill Tanner” nei film di James
Bond Quantum of Solace, Skyfall e
Spectre. Di recente Kinnear ha recitato in Men di
Alex Garland, presentato in anteprima al Festival di Cannes e
candidato al premio BIFA. Tra gli altri film recenti, Bank of
Dave, Peterloo di Mike Leigh, Broken – Una vita
spezzata (per il quale ha vinto il premio come miglior attore
non protagonista ai BIFA) e The Imitation Game, nominato
agli Academy Award e ai BAFTA. I crediti televisivi di Kinnear
includono Inside No. 9 (BBC), Penny Dreadful (Sky
Atlantic), Southcliffe (Channel 4, per il quale ha
ricevuto una nomination ai BAFTA come miglior attore non
protagonista), Black Mirror di Charlie Brooker (Channel 4)
e il drama Lucan (ITV) in cui ha recitato nel ruolo
principale. Attualmente lo si può vedere nella serie di Taika
Waititi Our Flag Means Death(HBO Max).
Kinnear è molto apprezzato per il
suo lavoro teatrale: ha vinto il premio come miglior attore agli
Evening Standard Theatre Awards nel 2010 per le sue interpretazioni
in Misura per misura (Almeida Theatre) e Amleto
(National Theatre), e di nuovo nel 2013 per la sua interpretazione
di “Iago” in Otello (National Theatre), per la quale ha
ricevuto anche un Laurence Olivier Award come miglior attore. In
precedenza ha vinto un Laurence Olivier Award come miglior attore
non protagonista per la sua interpretazione di “Sir Fopling
Flutter” in The Man of Mode nel 2008, ed è stato nominato
due volte per le sue interpretazioni in Amleto e Burnt
by the Sun. Recentemente, Kinnear ha recitato in Force
Majeureal Donmar Warehouse. Kinnear è anche un pluripremiato
drammaturgo, che ha scritto la sua opera prima The Herd
nel 2013. Ha debuttato alla regia con la produzione di Il
racconto d’inverno nel 2017 per la English National Opera.
TANYA MOODIE
Tanya Moodie è un’acclamata attrice
britannica che ha vinto il premio Breakthrough della Royal
Television Society per il ruolo di “Meg” nella commedia vincitrice
del premio BAFTA Motherland (BBC). Tra i suoi numerosi
ruoli televisivi ricordiamo quello di “Hunter” nell’adattamento
della miniserie di Neil Gaiman Neverwhere (BBC), oltre a
ruoli in Tin Star (Sky Atlantic), A Discovery of
Witches (Sky One), The Man Who Fell to Earth
(Showtime) e Sherlock (BBC). Tra i recenti ruoli
cinematografici interpretati da Moodie figurano “Generale Parnadee”
in Star
Wars – L’ascesa di Skywalker di J.J. Abrams e “Delia” in
Empire of Light di Sam Mendes.
In teatro, Moodie è stata candidata
due volte al Laurence Olivier Award per la categoria Outstanding
Achievement in an Affiliate Theatre per i suoi ruoli in
Intimate Apparel e The House That Will Not Stand.
Ha interpretato “Gertrude” nella produzione di Simon Godwin
dell’Amleto per la Royal Shakespeare Company. La sua
interpretazione di “Rose” al fianco di Lenny Henry in
Fences di August Wilson nel West End le è valsa una
nomination ai WhatsOnStage Awards come miglior attrice. Per il suo
ruolo in Trouble in Mind ha ricevuto una nomination agli
UK Theatre Award per la migliore interpretazione e ha ricevuto
altre nomination come migliore attrice ai Evening Standard Theatre
Awards di Londra e agli UK Theatre Awards. Moodie ha studiato alla
Royal Academy of Dramatic Arts di Londra, dove in seguito è stata
assunta come insegnante associata e membro del consiglio.
La prima stagione de
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere ha ottenuto un successo senza
precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto
il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming.
L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori
nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande
debutto nella storia di Prime Video, e ha anche
debuttato al n. 1 nelle classifiche di streaming generali di
Nielsen nel suo weekend di uscita. Lo show ha inoltre battuto tutti
i precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha portato
nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto
precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è
la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America,
Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo.
Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con
numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e
altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426
ore nel weekend.
La seconda stagione di
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è
prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne &
Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey
Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer
Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom,
i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew
Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.
Ci sono pochi dubbi, tra spettatori
e critici cinematografici, sul fatto che The
Witch (qui la recensione) sia uno dei
migliori film horror degli ultimi anni. Opera prima di
Robert Eggers, appartenente al cosiddetto folk
horror, ovvero includendo elementi folkloristici attraverso
cui evocare paure primordiali, The Witch si struttura in
particolare attorno a temi come la potenza della natura, la fede
religiosa, gli impulsi sessuali e la lotta eterna tra forze del
bene e forze del male. Su tali tematiche, nel 2019, Eggers ha
costruito anche il suo secondo lungometraggio, The
Lighthouse (qui la recensione).
Ad oggi si tratta dell’opera più
estrema del regista in quanto a scelte stilistiche e
contenutistiche. Nato come tentativo di Max
Eggers, fratello del regista, di adattare per il grande
schermo un racconto incompiuto di Edgar Allan Poe,
Il faro (The Light-House), il film si è concretizzato
solo grazie all’interesse dello stesso Robert, che ha finito per
riscriverne la sceneggiatura assieme a Max, trasformandola in una
storia originale, priva di ogni somiglianza col racconto di Poe. Il
risultato è un film difficile da far rientrare in un unico genere.
The Lighthouse è un horror, un thriller psicologico, un
fantasy, una storia di sopravvivenza e un’opera grottesca.
Girato con una straordinaria
fotografia in bianco e nero, per la quale il direttore della
fotografia Jarin Blaschke è stato nominato
ai premi Oscar, The Lighthouse contiene dunque al proprio
interno più anime, ma anche numerose suggestioni, simbolismi,
riferimenti al cinema espressionista Friedrich Wilhelm
Murnau, alle teorie psicoanalitiche di Sigmund
Freud. Troppo particolare nella sua natura, il film non è
mai stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane,
passando direttamente per l’home-video. Grazie ora al suo
approdo su Netflix, è possibile fruirne in modo
molto più immediato, potendo così riscoprire quello che è uno dei
film più importanti di questi anni. Ma andiamo con ordine.
La trama e il cast di The Lighthouse
La storia narrata nel film si svolge
sul finire del XIX secolo, quando un uomo di nome Ephraim
Winslow si reca su un’isola remota al largo delle coste
del New England per lavorare un mese come guardiano del faro, sotto
la supervisione dell’anziano e irascibile custode, Thomas
Wake. Nel corso della sua permanenza sull’isola, Winslow
inizia però a soffrire di allucinazioni, mentre Wake sembra
nascondergli qualcosa di particolarmente spaventoso riguardo a quel
luogo. Alcune leggende, secondo l’anziano custode, non sarebbero
tali, bensì racconti reali di reali creature. Cercando di scoprire
a cosa l’uomo si riferisce, Winslow conoscerà la pazzia, dalla
quale dovrà tentare con tutto sé stesso di salvarsi.
Girato nella Contea di
Yarmouth, in Nuova Scozia, nella località
di Cape Forchu, il film ha richiesto al cast e
alla troupe di sottostare a condizioni meteorologiche estreme:
temperature gelide, acqua fredda dell’Atlantico, venti intensi,
neve, pioggia e nessuna flora protettiva. Ad
interpretare Ephraim Winsol vi è l’attore Robert
Pattinson, mentre Willem Dafoe è
Thomas Wake. I due, dedicatisi anima e corpo ai rispettivi
personaggi, hanno mantenuto al minimo i propri rapporti durante il
set, limitandosi alle interazioni richieste per il film. Questo gli
ha permesso di sviluppare un rapporto complicato, in linea con
quello esistente tra i loro due personaggi. Solo a film ultimato
hanno avuto modo di conoscersi davvero.
Il significato del film The Lighthouse
La psiconalisi e la sessualità
Come affermato da Eggers, il
sottotesto del film è stato fortemente influenzato dalle opere di
Sigmund Freud. Il film contiene dunque
rappresentazioni esplicite della sessualità maschile e ritrae, come
intuibile dalla trama, due uomini isolati su un’isola e dunque a
stretto contatto tra loro. La fantasia sessuale e la masturbazione
diventano dunque temi ricorrenti nel film, motore del comportamento
umano, strutturato tra mente, corpo e impulsi. Lo stesso faro,
inoltre, diventa un esplicito riferimento fallico, così come le
fantasie sessuali e l’androfilia ricorrenti nel corso del racconto.
Il tutto, dunque, si basa sul rapporto conflittuale che i due
protagonisti vivono, che però diviene allo stesso tempo espressione
di un’attrazione soffocata.
L’elemento mitologico
The Lighthouse, poi,
acquisisce anche elementi soprannaturali e fantasy, inglobbando
dentro di sé simboli e riferimenti mitologici che arricchiscono il
racconto. Ci sono infatti parti del film ispirate sia ai miti dei
marinai che alla mitologia classica. Il destino del giovane
guardiano del faro richiama il mito di Prometeo,
poiché, dopo aver finalmente raggiunto la misteriosa luce in cima
al fare e aver appreso cosa c’è dentro, precipita verso un’orribile
fine. Lo spettatore non saprà mai cosa vi è nascosto in quella
luce, ma la si può far identificare con la conoscenza di tutte le
cose, un vero e proprio accesso al paradiso che, però, nella sua
impossibile meraviglia viene ad essere negato all’uomo.
D’altra parte, il custode più
anziano è stato modellato su Proteo, oracolo e
mutaforma dei mari. Nel corso del film Thomas lancerà diverse
profezie, che si riveleranno poi esatte. Egli diventa dunque una
figura di monito, nonché a suo modo un antagonista di Ephraim. Di
particolare importanza è tal riguardo anche la figura della sirena,
simbolo qui di orrore e malvagità, coerentemente con i miti che
vedono tale creatura attirare l’attenzione dei marinai con la
propria bellezza salvo poi rivelarsi mostruose creature
mangiauomini.
Il significato del film
Nonostante tutte queste
informazioni, non vi è una risposta concreta sul vero significato
di The Lighthouse. Si possono, come visto, individuare i
tem dell’isolamento, della follia e dello studio della natura
umana, come anche l’orrore e le pulsioni sessuali che possono
nascere tra due individui. Il finale ambiguo del film, però,
lasciato lo spettatore con più domande che risposte, dovendo dunque
trarre le proprie conclusioni. Ma questa è stata da sempre
l’intenzione di Eggers, il quale voleva con questo suo secondo
lungometraggio realizzare un racconto che sfidasse la mente umana,
proponendo domande a partire dalle quali riflettere sulle tematiche
proposte in base all’esperienza sensoriale vissuta durante il film.
Un’opera, dunque, che richiede una partecipazione quantomai attiva
e attenta.
Il trailer e dove vedere The
Lighthouse in streaming
È possibile fruire di
The Lighthouse grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple iTunes, Amazon Prime Video e
Netflix, dove è attualmente al 10° posto
nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video.
In seguito alla notizia che
James Gunn dirigeràSuperman:
Legacy, ecco tutto quello che sappiamo finora sul
prossimo reboot dei DC Studios, dal casting alla storia e oltre.
Quando i DC Studios hanno annunciato i primi film e show televisivi
che faranno parte del suo Capitolo Uno: Dei e
Mostri, c’è stato un titolo in particolare che si è
fatto notare. Stiamo parlando, ovviamente, di Superman:
Legacy. Il periodo di Henry Cavill nei panni dell’Uomo
d’Acciaio potrebbe essere giunto al termine, ma tutti
i segnali indicano che questo reboot sarà il film su Superman
che tutti abbiamo atteso per anni. Il personaggio non ha avuto una
vita facile sul grande schermo, ma Gunn potrebbe essere il regista
in grado di ribaltare la situazione e di offrire finalmente la
versione del Clark
Kent/Kal-El che i fan conoscono e amano dai
fumetti.
Superman non è ancora stato
scritturato (ma potrebbe esserci un candidato)
Come già detto, il periodo
di Henry Cavill nei panni di Superman
si è concluso con il cameo in Black Adam, e Gunn ha dichiarato in diverse occasioni che il
casting per il suo reboot non è ancora iniziato. Possiamo crederci
dato che sta ancora lavorando alla sceneggiatura, ma dato che le
telecamere inizieranno a girare probabilmente entro la fine di
quest’anno o all’inizio del 2024, il regista è destinato a iniziare
a selezionare i possibili candidati il prima possibile. Alcuni nomi
sono circolati online, ma quello che abbiamo visto più spesso è
l’attore australiano Jacob Elordi
(Euphoria). Per quel che vale, Gunn ha negato che l’attore sia stato
scritturato, ma è difficile immaginare che il boss dei DC
Studios non abbia almeno un’idea su chi dovrebbe indossare
il classico costume rosso e blu in Superman:
Legacy.
Il film è in lavorazione da molto
tempo
James Gunn
ha raccontato ai fan di essere stato incaricato di scrivere
Superman: Legacy per la Warner Bros. ben sei
mesi prima che lo slate dei DC Studios venisse rivelato al mondo,
il che significa che probabilmente stava già lavorando al reboot
prima ancora che gli venisse affidato l’incarico. Sebbene sia stato
il regista a decidere che il tempo di Cavill nei panni dell’Uomo del Domani fosse
finito, non possiamo fare a meno di chiederci se inizialmente gli
fosse stato affidato il compito di scrivere questo film come
L’uomo d’acciacio 2 o se avesse sempre
pianificato il reboot dell’eroe. I diversi regimi della Warner
Bros. hanno avuto a lungo idee diverse per l’attore britannico,
quindi è difficile dirlo. Nonostante Superman:
Legacy sia la priorità dello studio, si pensa che
il film di Ta-Nehisi Coates e J.J.
Abrams su un Kal-El nero negli anni ’30 sia ancora in
lavorazione come progetto Elseworlds, al
di fuori della narrazione canone del DCU. Purtroppo non si sa nulla dei piani che
riguardano la serie su Val-Zod di Michael B. Jordan.
Non è un’origin story, ma vedremo
un Superman più giovane
Abbiamo davvero bisogno di
rivedere la distruzione di Krypton? Come
l’omicidio di Thomas e Martha
Wayne e il ragno radioattivo che ha morso Peter Parker,
quella di Superman è una origin story che tutti conoscono.
Rivisitarla ancora oggi sembrerebbe essere uno spreco di tempo,
quindi siamo contenti che Gunn abbia confermato che Superman: Legacy non sarà un’altra storia
delle origini del supereroe. Ciononostante, il Clark
Kent che incontreremo per la prima volta sarà un
“novello reporter” di Metropolis e, pur avendo già
incontrato Lois Lane e i suoi compagni eroi, si
tratta chiaramente di un Superman molto più giovane rispetto alla
versione di Cavill.
Presumibilmente avrà tra i 20 e i
25 anni, e si è già detto che chi sarà scritturato dovrà rimanere
per l’intero piano decennale dei DC Studios.
Gunn ha anche fatto notare che Superman sarà
probabilmente più giovane di Batman di un bel po’
di anni, il che non è una grande sorpresa se il Bruce
Wayne del DCU ha un
figlio di 10 anni.
All-Star Superman è una grande
ispirazione
All-Star
Superman di Grant Morrison e
Frank Quitely è ampiamente acclamato come un
capolavoro e, anche se Gunn ha confermato che è stato una fonte di
ispirazione fondamentale, qualsiasi tipo di adattamento diretto è
fuori discussione. Dopotutto, il fumetto ruotava attorno a un
Superman
sul viale del tramonto, e qualcosa ci dice che il nuovo Uomo
d’Acciaio del DCU non
sarà eliminato così rapidamente! In definitiva, il tono di questa
storia sembra essere quello a cui Gunn si ispirerà maggiormente, soprattutto in
base ad alcuni recenti commenti del regista sull’eroe.
“Mi piace molto l’idea di
Superman. È un vecchio e grosso uomo. È un ragazzo di campagna del
Kansas che è molto idealista“, ha detto Gunn. “La sua più grande debolezza è che
non ucciderà mai nessuno, non vuole fare del male ad anima viva. E
mi piace questa sorta di bontà innata di Superman come sua
caratteristica distintiva“. Sembra davvero fantastico,
vero?
La sinossi ufficiale
Dopo la notizia che
James Gunn dirigerà anche Superman: Legacy, è stata rilasciata la
sinossi ufficiale del film. “Superman:
Legacy racconta la storia del viaggio di Superman
per riconciliare la sua eredità kryptoniana con la sua educazione
umana come Clark Kent di Smallville, Kansas“,
si legge. “Egli è l’incarnazione della verità, della giustizia
e dell’American way, guidato dalla gentilezza umana in un mondo che
considera questa qualità fuori moda“.
In un’emozionante serie di tweet,
il regista e boss dei DC Studios ha spiegato
perché ha scelto di mettersi dietro la macchina da presa e ha
ribadito l’intenzione di esplorare il rapporto
dell’Uomo
d’Acciaio con i suoi genitori umani e alieni. È un
approccio intrigante e siamo curiosi di vederlo, soprattutto perché
altri adattamenti hanno già affrontato l’argomento. “Sì,
dirigerò Superman: Legacy che uscirà l’11 luglio 2025.
Mio fratello Matt mi ha detto che quando ha visto la data di uscita
si è messo a piangere. Gli ho chiesto perché. Mi ha risposto:
“Amico, è il compleanno di papà”. Non me ne ero accorto“.
Yes, I’m directing Superman: Legacy to be
released on July 11, 2025. My brother Matt told me when he saw the
release date he started to cry. I asked him why. He said, “Dude,
it’s Dad’s birthday.” I hadn’t realized. pic.twitter.com/ohQNV8nI4g
Show televisivi come
Waller e Creature Commandos si svolgeranno nel
nuovo DCU,
ma Superman: Legacy cosituirà il vero inizio di
questo franchise. È interessante notare che Gunn è impegnato in questi primi progetti ed è
chiaramente intenzionato a perfezionare il tono di tutto ciò che
seguirà. Chi non ha apprezzato Suicide Squad e Peacemaker
avrà probabilmente delle perplessità, ma si trattava di storie
vietate ai minori molto specifiche, mentre il franchise di Guardiani della Galassia potrebbe essere un
esempio migliore di ciò che Gunn ha in mente per Superman.
Sembra che stiamo entrando in una nuova era entusiasmante per
questo personaggio, e la visione del regista per l’Uomo
d’Acciaio sarà messa a fuoco quando il reboot uscirà nelle
sale l’11 luglio 2025.
Il film Evil Dead
Rise diretto da Lee Cronin, che ariverà
al cinema dal 20 aprile 2023, è il quinto film
della serie iniziata da Sam Raimi nel 1981 con Evil Dead,
da noi noto come La casa. Sin da
quel primo capitolo, la serie si è distinta per le sue grandi
quantità di sangue utilizzato, in modo più o meno realistico.
Questo nuovo film, che abbandonerà la solita ambientazione nella
foresta per sposterà l’orrore in città, sembra non sarà da meno. In
una recente intervista con Cronin ha infatti rivelato l’esatto
volume di sangue usato sul set dell’atteso nuovo film horror.
Stando al regista, per Evil Dead
Rise sono stati utilizzati circa 1.717 litri di sangue finto,
più di quanto è contenuto all’interno di 1.133 persone viventi.
Cronin ha osservato che “ètutto sangue da film,
appiccicoso e schifoso. Non potevamo ricorrere ad un inganno come
della semplice acqua con del colorante rosso. Abbiamo dovuto
affittare un cucina industriale per produrre e cuocere la quantità
di sangue di cui avevamo bisogno, così che sembrasse realistico.
Era ovunque e schizzerà su tutto lo schermo“.
Sembra dunque che il nuovo capitolo
offrirà non solo una location inedita, ma anche una quantità di
sangue indicibile, raramente vista in tali proporzioni al cinema.
Le prime reazioni a caldo sul film, inoltre, sembrano confermare
tutto ciò, anticipando un horror scioccante, un vero e proprio
tripudio continuo di sangue e violenza. Dettagli che non potranno
non generare una certa gioia nei fan del genere e, in particolare,
della saga ideata da Raimi. Elementi che anche lo stesso trailer di
Evil Dead Rise, recentemente pubblicato, non fa che
confermare.