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The Flash 9: Dreamer fa visita a Iris nel nuovo promo del settimo episodio

The Flash 9

L’episodio della scorsa settimana di The Flash è stato molto leggero per Barry (Grant Gustin) e Iris (Candice Patton), che stavano festeggiando le loro recenti notizie della gravidanza, quindi, lo show ha spostato i riflettori sui principali attori di supporto della storia come Cecile (Danielle Nicolet) e Allegra (Kayla Compton), che si trovano nel bel mezzo di un mistero tutto da decifrare.

L’episodio ha riportato in vita la cattiva della quarta stagione Becky Sharpe (Sugar Lyn Beard), che è stata resuscitata a causa degli eventi di Crisis on Infinite Earths, e ha visto i suoi poteri portafortuna trasformarsi in qualcosa da temere. Con Cecile e Allegra a lavoro sul caso, la coppia riesce a trovare il vero colpevole e cancellare il nome di Becky.

Altrove, Chester (Brandon McKnight) e Mark (Jon Cor) hanno continuato ad aiutare Khione (Danielle Panabaker) a comprendere i suoi poteri e determinare di cosa è veramente capace. Tuttavia, quando eseguono alcuni test, scoprono che non è un metaumano ma in realtà qualcosa di molto di più.

Il settimo episodio di The Flash  tornerà nelle prossime settimane e quando ciò accadrà il Team Flash vedrà un altro volto familiare di ritorno mentre Dreamer (Nicole Maines) farà visita a Iris, per chiederle il suo aiuto! Di seguito trama e nuovo promo per l’episodio sette, intitolato “Wildest Dreams”:

La trama dell’episodio

Nel settimo episodio di The Flash Iris (Candice Patton) riceve la visita di Nia Nal (guest star Nicole Maines), poiché ha bisogno dell’aiuto di Iris. Quando Iris e Nia cadono in un sogno concitato ed esplorano diverse possibilità per le loro vite, Barry (Grant Gustin), Chester (Brandon McKnight), Allegra (Kayla Compton) e Cecile (Danielle Nicolet) cercano disperatamente di aiutarli. Nel frattempo, Mark (Jon Cor) intrattiene Khione (Danielle Panabaker) ma hanno idee molto diverse su cosa sia divertente, provocando in Khione la sensazione che Mark stia cercando di darle qualcosa di diverso da quello che si aspetta. Jesse Warn ha diretto l’episodio scritto da Kristen Kim e Jeff Hersh Carson (#907).

 

 

 
 

Black Panther: in sviluppo una serie animata per Disney+

Black Panther in What If

Da tempo si vocifera su una possibile serie spin-off pensata per Disney+ basata sul franchise di successo dei Marvel Studios Black Panther, ma oggi finalamente arrivano i primi rapporti, che confermano che tutto questo sta accadendo ma in maniera un po’ diversa da quanto precocemente riferito. 

Durante l’ultimo episodio del podcast The Hot Mic, Jeff Sneider di Above the Line ha condiviso una voce secondo cui Ryan Coogler e la Disney si erano incontrati sullo sviluppo di una serie, ma che sarebbe stata effettivamente animata e non un progetto live-action come pensavano molti fan.  Sneider ha detto che la serie potrebbe essere intitolata The Golden City, un riferimento alla città immaginaria di Birnin Zana, che è la capitale del Regno di Wakanda.

Sneider non ha menzionato molto altro sullo spettacolo, né ha detto se questo avrebbe sostituito o meno la serie precedentemente annunciata che si sarebbe concentrata su Dora Milaje. Prima della notizia di una serie animata, le voci suggerivano che fosse in lavorazione una serie con protagonista Danai Gurira, con l’attrice che aveva suggereto qualcosa ma in un modo molto timido  durante un’apparizione di gennaio in The Late Show con Stephen Colbert. “Stephen”, disse l’attrice Gurira. “Mi è stato detto che posso gentilmente alludere a questa possibilità. Quindi, sto alludendo gentilmente. Solo delicatamente.”

 
 

Blade: il film potrebbe apportare importanti modifiche al Black Knight di Kit Harington

Kit Harington, star associata inevitabilmente a Game of Thrones e al personaggio di Jon Snow, ha recentemente recitato nel film del Marvel Cinematic Universe Eternals, dove ha interpretato Dane Whitman, un personaggio con un misterioso passato familiare. La scena post-credits del film ha poi anticipato il potenziale futuro di Harington nel MCU facendo scoprire a Dane la Lama d’ebano, che potrebbe portarlo a diventare il personaggio noto come Black Knight. Come poi anticipato, Harington è entrato a far parte dell’atteso Blade, il film dedicato al vampiro che sarà interpretato da Mahershala Ali, dove dovrebbe appunto assumere ufficialmente il ruolo di Black Knight.

Sembra però ora che questo suo personaggio potrebbe avere un ruolo molto ridotto all’interno del film. Nuovi rumor riguardanti il film, che sta attraversando una fase produttiva particolarmente problematica, suggeriscono infatti che, dopo alcune riscritture della sceneggiatura, Whitman e la lama d’ebano potrebbero avere poco o addirittura nessun ruolo nel film. L’insider Jeff Sneider ha infatti affermato che “con Blade le cose sono migliorate un po’ ora, il film ha preso forma, la sceneggiatura di cui ho sentito parlare è di circa 87 pagine, più snella e più cupa e hanno eliminato le parti superflue“.

Sneider ha aggiunto che “quello che hanno tagliato, ho sentito dire, è il collegamento tra Blade ed Eternals attraverso il Black Knight di Kit Harington. Black Knight in effetti sembra non essere più coinvolto nelle faccende di Blade“. Se queste parole dovessero essere confermate, si tratterebbe di una doccia gelata per i fan di Harington, che attendevano di ritrovare l’attore nei panni di un supereroe in Blade. Viene da chiedersi se il ridimensionamento di Black Knight sia la conseguenza delle riscritture richieste da Ali. Ad ogni modo, per avere maggiori dettagli non resta che attendere l’avvicinarsi della data d’uscita del film, previsto in sala per il 6 settembre 2024.

Fonte: ComicBookMovie

 
 

Avatar 3: una versione di 9 ore potrebbe essere rilasciata su Disney+ come miniserie

Avatar: La via dell'acqua

All’inizio di quest’anno, dopo l’uscita in sala di Avatar – La via dell’acqua, sono iniziate a circolare voci sull’esistenza di una versione incredibilmente estesa di Avatar 3, il prossimo atteso capitolo della saga di James Cameron. Ora un nuovo rapporto suggerisce che proprio questa versione estesa del film potrebbe essere distribuita come miniserie. Stando a quanto riportato da alcuni insider, infatti, Cameron avrebbe preso in considerazione l’idea di portare a terminare gli effetti visivi non solo per la versione che sarà rilasciata nelle sale cinematografiche, ma anche per l’intero primo montaggio del film, della durata attestata di circa 9 ore.

L’obiettivo sarebbe poi quello di rilasciare tale versione su Disney+ come serie limitata, dopo l’uscita della versione cinematografica del film. Non ci sono ancora prove concrete che Cameron deciderà davvero di proseguire su questa strada, ma in un’era in cui vengono rilasciati sempre più spesso le versioni estese dei film, non è troppo assurdo pensare che possa accadere lo stesso ad Avatar 3. Allo stato attuale, non si sa molto di questo atteso terzo capitolo, se non che oltre a portare avanti la storia della famiglia Sully vedrà l’introduzione di più Na’vi nel film, come quelli del Popolo della Cenere.

“Per mostrare culture diverse da quelle che ho già mostrato, il fuoco sarà rappresentato dal ‘Popolo della cenere'” – ha affermato Cameron – “Voglio rivelare i Na’vi da un’altra prospettiva perché, per il momento, ho mostrato solo i loro lati positivi. Nei primi film ci sono esempi umani molto negativi ed esempi Na’vi molto positivi. In Avatar 3 avremo l’opposto”. L’ipotetica miniserie di 9 ore potrebbe dunque ampliare ulteriormente l’esplorazione di questo nuovo popolo, dei suoi usi e costumi. Una notizia particolarmente entusiasmante, dunque, per la quale si attendono eventuali altre conferme. Nel mentre, ricordiamo che Avatar 3 è atteso al cinema per il dicembre del 2024.

Fonte: Comingsoon.net

 
 

Paramount+: tutte le novità in arrivo ad Aprile 2023

Paramount+

Paramount+, il servizio VOD del colosso Paramount ha annunciato tutte le uscite di Aprile 2023. Da segnalarvi GREASE: RISE OF THE PINK LADIES, dal 7 aprile, GEORGE & TAMMY, con Jessica Chastain e Micheal Shannon, dal 27 aprile, SMILE, con Bacon, Jessie T Usher e Kyle Gallner, dal 6 aprile, THE QUEST FOR TONEWOOD, dall’8 aprile, THE GAME S1-2, con Wendy Raquel Robinson, Vaughn W Hebron, Adriyan Rae, Hosea Chancez e Coby Bell, dal 20 aprile.

1MIKE JUDGE’S BEAVIS & BUTT-HEAD S1

Disponibile dal 13 aprile – Il ritorno trionfale di Beavis e Butt-Head, due ragazzi adolescenti a cui piacciono le cose cool e non amano le cose che fanno schifo.

YONDER

Disponibile dall’11 aprile – Jaehyun riceve un invito dalla sua defunta moglie in un luogo chiamato Yonder, un luogo creato sulla base dei ricordi della moglie. Jaehyun accetta l’invito e a Yonder si riunisce con l’amore della sua vita. Gli interpreti di questa serie sudcoreana sono: Shin Ha-kyun e Han Ji-min.

La library di Paramount+ si arricchisce anche di altri k-drama: SAVE ME, un oscuro culto religioso, mascherato da una pacifica chiesa pastorale, porta scompiglio tra gli ignari membri della comunità; SIGNAL, comunicando tramite un walkie-talkie che trascende il tempo, un profiler criminale del 2015 e un detective del 1989 uniscono le forze per affrontare crimini e ingiustizie e VOICE, che segue i dipendenti di un emergency call center e le squadre di spedizione mentre cercano di aiutare le vittime utilizzando solo ciò che sentono durante le loro richieste di aiuto. Due agenti di polizia uniscono le forze per diventare la “squadra del tempo d’oro” e risolvere i casi che si verificano in tempo reale.

Vi segnaliamo infine alcuni cambiamenti. QUEEN OF THE UNIVERSE S2, precedentemente annunciato per aprile, arriverà in Italia su Paramount+ dal 3 giugno. Anche YELLOWJACKESTS, atteso dal 24 marzo e RABBIT HOLE, atteso dal 27 marzo, arriveranno prossimamente su Paramount+.

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James Bond: Liam Neeson ha rifiutato il ruolo per salvare la sua relazione

Memory film 2022

In una recente intervista, l’attore Liam Neeson ha raccontato di come, dopo essere stato nominato all’Oscar per la sua interpretazione in Schindler’s List del 1993, sia stato contattato dalla produttrice di Eon Film Barbara Broccoli per assumere il ruolo dell’Agente 007. Neeson si era detto interessato ad interpretare il ruolo dell’iconico James Bond, ma alla fine ha rifiutato su sollecitazione della sua compagna, l’attrice Natasha Richardson, che ha minacciato di non sposarlo se avesse accettato il lavoro. “Ed era seria! – ha spiegato Neeson – “Dai, ci sono tutte quelle ragazze meravigliose in vari paesi che vanno a letto e si alzano dal letto. Sono sicuro che gran parte della sua affermazione si basava su questo!“.

Neeson non ha però mai considerato l’aver rifiutato il ruolo come uno sbaglio della sua carriera, perché farlo gli ha permesso di concretizzare la storia d’amore che sognava da sempre. Nel 1994 ha infatti sposato la Richardson e i due sono poi rimasti insieme fino alla tragica scomparsa di lei per via un incidente sugli sci, nel 2009. Alla fine, fu Pierce Brosnan ad assumere il ruolo di James Bond, interpretando l’agente in quattro film (Goldeneye, Il domani non muore mai, Il mondo non basta e La morte può attendere) dal 1995 al 2002. Gli successe come Bond Daniel Craig, che interpretò il personaggio in cinque film nel corso di sedici anni.

Craig ha poi salutato l’Agente 007 con No Time to Die del 2021. Attualmente, la Eon Films sta cercato il suo sostituto e ancora non ci sono indizi concreti su chi sarà il prossimo James Bond. Per Neeson, ad ogni modo, le occasioni per cimentarsi con ruoli action non sono mancate. Dopo Schindler’s List, ha infatti interpretato ruoli in altri franchise di successo, tra cui Ra’s al-Ghul in Il cavaliere oscuro, Qui-Gon Jinn in Star Wars: Episode I – La minaccia fantasma e Bryan Mills nella trilogia di Taken.

Fonte: CBR

 
 

Shazam! Furia degli Dei è la peggior apertura di sempre per un film DCEU al box office USA

Shazam DC Studios Zachary Levi

Shazam! Furia degli Dei (qui la recensione) è reduce da uno dei weekend di apertura più bassi, in quanto a guadagni, che l’Universo DC abbia mai visto. Il film, uscito nelle sale il 17 marzo, diretto da David F. Sandberg con Zachary Levi nei panni del suo supereroe Shazam, è il seguito del film del 2019 Shazam!, il quale si era a sua volta affermato come una delle uscite DCU con prestazioni inferiori rispetto agli altri titoli, guadagnando solamente 365,9 milioni in tutto il mondo a fronte di un budget di 100 milioni. Una cifra però per la Warner Bros. per decidere di dar vita ad un sequel.

Stando ai primi risultati del box office statunitense, nel suo weekend di apertura questo secondo capitolo ha ora dato vita ad un incasso di soli 30,5 milioni di dollari, ottenuti attraverso 4.071 sale, con una media per sala dunque di appena 7.492 dollari. A livello globale, il sequel ha invece incassato altri 35 milioni, portando il suo totale a 65,5 milioni, lontano però dal coprire il budge di 125 milioni di dollari. Questo infelice risultato rende Shazam! Furia degli Dei il terzo peggior weekend di apertura dell’intero franchise, davanti solo alle uscite, colpite però dalla pandemia, di Wonder Woman 1984 e The Suicide Squad, entrambe, inoltre, rilasciate su HBO Max contemporaneamente alla loro uscita in sala.

Le performance al di sotto delle aspettative di Shazam! Furia degli Dei e Black Adam rappresenta un grosso problema per il futuro di questi franchise, che potrebbero non ottenere ulteriori film. Come noto, sia Sandberg che Levi hanno affermato che il futuro di Shazam nel DC Universe dipenderà dai risultati al box office di questo sequel. Nell’attesa di scoprire a che cifre il film riuscirà ad arrivare, si guarda ora a The Flash, che potrebbe prosperare sul suo utilizzo del suo multiverso, similmente a come accaduto a Spider-Man: No Way Home. Il film, atteso in sala per il 23 giugno sarà un momento estremamente importante per il DC Universe, ora alle soglie di un completo rinnovamento.

Fonte: ScreenRant

 
 

The Flash: un Funko Pop “smaschera” il Batman di Michael Keaton

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Il merchandising relativo al film The Flash si è già offerto agli sguardi dei fan, svelando una linea di oggetti da collezione, abbigliamento e articoli assortiti a marchio multiverso che si collegano al film che uscirà nei cinema a giugno. Particolarmente apprezzata è però stata l’ondata di personaggi Funko Pop, alcuni dei quali presentano alcune anticipazioni rispetto al ruolo di essi nel film. Proprio un nuovo Funko Pop ha ora “smascherato” l’anziano Bruce Wayne interpretato da Michael Keaton, chiamato a riprendere il ruolo di Batman a circa trent’anni dall’ultima volta in cui ha indossato tale costume.

“È stato stranamente e ironicamente facile. Un po’ emozionante, un vero e proprio flusso di ricordi” – ha affermato Keaton parlando dell’opportunità di riprendere il ruolo che lo ha reso celebre – “Senza rivelare nulla, fondamentalmente la prima inquadratura – non dell’intero film, ma dell’introduzione di Batman – è così bella che quando abbiamo proseguito e abbiamo iniziato a parlare di un paio di inquadrature e gli angoli, ho detto “whoa, questo è grande. Questo è fantastico”. Non intendevo nemmeno per me personalmente, ma le immagini, sono fantastiche”.

Per scoprire quale sarà il ruolo effettivo del Batman di Keaton nel film, non resta dunque che attendere l’uscita del film. Ricordiamo che The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League. A questo link si possono invece scoprire tutti gli altri Funk Pop ad oggi annunciati e relativi al film e ai suoi personaggi. Di seguito, invece, il Funk Pop dedicato al Batman senza maschera di Keaton.

Fonte: ComicBookMovie

 
 

Ligabue. 30 anni in un giorno: recensione del docufilm di Marco Salom

Ligabue. 30 anni in un giorno recensione film
Foto di Jarno Iotti ©

È difficile comprimere trent’anni (più due) di carriera musicale in un racconto di sole due ore. È chiaramente una sfida, che Marco Salom ha accettato ben volentieri con Ligabue. 30 anni in un giorno, docufilm che racconta il concerto di Campovolo tenutosi il 4 giugno 2022. Uno spettacolo che ha raccolto più di 100.00 fan da tutta Italia alla Rcf Arena. Posto molto speciale per Luciano da quell’oramai lontano 2005, quando la rockstar decise di celebrare proprio lì il suo quindicesimo anno di attività.

Non immaginandosi che quel concerto avrebbe segnato il record europeo di spettatori paganti per un artista singolo. Un successo che lo ha lanciato verso alte vette, continuate a cavalcare con tenacia e grande carisma. Perché non basta sapere cantare, bisogna anche saperci fare. Ligabue. 30 anni in un giorno uscirà nelle sale cinematografiche in un release speciale dal 20 al 22 marzo, distribuito da Vision Distribution.

Ligabue. 30 anni in un giorno, la sua storia attraverso la musica

Ligabue. 30 anni in un giorno - Luciano Liguabue
Foto di Jarno Iotti ©

Non è la prima volta che Salom mette la sua regia al servizio della musica con il re del rock. Nel 2011 aveva già diretto, oltre a una serie di videoclip musicali, il docufilm Ligabue Campovolo – Il film 3D, netta espressione della stima verso il cantautore e il suo repertorio artistico. Dodici anni dopo, per celebrare i trent’anni di carriera di Ligabue, il regista ha tracciato una linea sullo schermo di quella che è stata la sua vita fin qui battuta, dalla nascita dei testi alle esibizioni in stadi e arene. E non poteva scegliere scenografia migliore di Campovolo, palcoscenico in cui le canzoni di Luciano si sono sempre ben coniugate, per esplodere davanti a un parterre gremito di gente.

Liguabue. 30 anni in un giorno parte dal concerto, dalle sensazioni di Ligabue prima dell’evento, per ripercorrere a ritroso il cammino compiuto fin ora. Sono le parole di Luciano, in apertura, a saldarsi sulle immagini di città deserte, molto evocative, nelle quali non c’è suono né rumore, solo un profondo e incolmabile silenzio. È da quella vita messa in stand by che Ligabue ricomincia, schiacciando sul tasto play – il suo spettacolo – in un misto fra paura e desiderio di respirare di nuovo la musica a pieni polmoni. La sua voce risuona subito nell’aria, quel timbro graffiante ben riconoscibile, mentre davanti a sé una platea strepitante lo acclama emozionata. Partendo dalla scaletta di Campovolo, colonna sonora della sua vita e del docufilm stesso, Luciano comincia a tratteggiare la sua storia, facendoci entrare nella tenuta di campagna “Lusiana”, centro da cui i ricordi, gli aneddoti e le confessioni a cuore aperto si ramificano.

Fil rouge del documentario rimane lo spettacolo e la sua preparazione, attimi in cui il regista riesce a fotografare con la cinepresa l’agitazione e la smania prima, e il senso di liberazione poi, del cantante. A questi si alterna l’unica intervista che Ligabue ha concesso a Marco Salom, insieme agli interventi dei suoi collaboratori, amici e artisti, dalle band che hanno suonato con lui fino a Loredana Berté, Elisa e Francesco De Gregori. Ognuno di loro aggiunge un tassello al puzzle della sua carriera artistica, quella di un autore le cui fibre del corpo sono fatte di note e melodie, di passioni poi strimpellate alla chitarra. È dunque chiaro l’intento di Ligabue mentre ci facciamo traghettare in quell’universo sonoro. Il suo è un voler tenere traccia, data l’occasione, dell’eredità che sta lasciando al futuro che verrà. E il cinema, da sempre bacino di storie e memorie, sembra rivelarsi il medium perfetto sopra cui imprimere tutto il suo percorso.

Ligabue. 30 anni in un giorno

Non cambierei questa vita con nessun’altra

In Ligabue. 30 anni in un giorno sono due le inquadrature primarie: Ligabue e il pubblico. Il docufilm non si pone soltanto l’obiettivo di raccontarci una grande storia, ma vuol essere anche un ringraziamento da parte del cantautore ai suoi fan. “Dio ha creato la musica per unire le persone”, si sente dire in Elvis. E nei tournage della platea sembra quasi che queste parole trovino la loro trasposizione materiale. La musica, lo dice Ligabue stesso, è uno dei motori principali della vita. Come lo è l’amore ricevuto da parte dei suoi fan, i quali non smettono di seguirlo ovunque lui vada. Davanti a lui ci sono cuori che battono all’unisono, piedi che ballano allo stesso ritmo della sua musica, sorrisi e lacrime che confermano il bene provato e la gioia d’esserci. Insieme.

Un’esperienza personale che in questo caso, proprio come al cinema, diventa collettiva. Che si trasferisce dal pubblico al palco e viceversa e unisce gli individui in un’esperienza sensoriale indimenticabile. Ecco perché, proprio come la strofa del ritornello della canzone, Ligabue non cambierebbe la sua vita con nessun’altra. A un certo punto il testo dice “Abbiamo vinto noi”. Vinto lui assieme a loro. Tutti loro contro il dolore, l’angoscia, la paura, la privazione della musica. Un’incredibile celebrazione della vita, in cui si evince la gratitudine di Ligabue verso ogni singolo fan, senza il quale niente sarebbe mai stato possibile.

Ligabue. 30 anni in un giorno diventa un cerchio che si chiude, ma un altro che si apre. Un commemorare ciò che è stato e un festeggiare quel che sarà. Una ripartenza a tutto tondo, perché non bisogna mai dimenticare che… “niente paura, ci pensa la vita, mi han detto così.” La vita ci ha pensato. E ci ha portato ad animarci di nuovo davanti a focosi concerti e straordinarie narrazioni.

 
 

Duplicity: trama e cast del film con Julia Roberts

Duplicity film
Ex-CIA officer Claire Stenwick (JULIA ROBERTS) and former MI6 agent Ray Koval (CLIVE OWEN) are spies-turned-corporate operatives in the midst of a clandestine love affair in the caper Duplicity, from writer/director Tony Gilroy.

Il regista e sceneggiatore Tony Gilroy ha negli anni dato vita ad alcuni dei thriller più sofisticati e affascinanti in circolazione. Titoli come Michael Clayton, Rapimento e riscatto o la saga di Jason Bourne sono tutti frutto della sua penna. Nel 2009, però, Gilroy ha deciso di macchiare tale genere anche con punte di commedia, dando vita ad un apprezzato film quale Duplicity. Per questo, che lo vede impegnato anche come regista, ha chiamato alcuni tra i più noti interpreti del cinema statunitense, tra cui una premio Oscar come protagonista. Prende così vita un film che si muove tra i generi, pronto a fornire agli spettatori una storia avvincente.

Girato tra New York, le Bahamas e Roma, il film presenta inoltre la particolarità di non avere una storia raccontata in ordine cronologico. Questa procede invece per salti temporali avanti e indietro nel tempo, rendendo gli eventi più intricati e allo stesso tempo svelando doppi giochi e le reali intenzioni di alcuni dei personaggi. Come suggerisce il titolo, infatti, il film si gioca tutto su di un doppio gioco che ha il fine di confondere e stimolare l’attenzione. Non si tratta però di un incomprensibile opera cervellotica, ma al contrario tale struttura è utilizzata anche per sottolineare una certa comicità negli eventi.

Apprezzato da critica e pubblico, Duplicity è arrivato a guadagnare circa 18 milioni di dollari in tutto il mondo, come anche diversi premi cinematografici. Per gli amanti dei thriller imprevedibili e ricchi di sorprese, questo è certamente un titolo ancora oggi imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Duplicity: la trama del film

Protagonisti del film sono gli agenti segreti Ray Koval e Claire Stenwick. Entrambi appartenenti al mondo dello spionaggio, ma facenti parte di multinazionali rivali, i due hanno un passato in comune piuttosto imbarazzante, ma a distanza di anni si ritrovano a dover entrare nuovamente in contatto per carpire l’uno informazioni dall’altro. L’agenzia Burkett & Randle per cui lavora Claire, infatti, sembra pronta a lanciare sul mercato un prodotto rivoluzionario. Ray ha dunque il compito di scoprire quale sia questo prodotto e portare alla sua agenzia, la Equikrom, la formula segreta. Tuttavia, ciò che i loro rispettivi datori di lavoro non sanno, è che i due stanno in realtà dando vita ad un doppio gioco.

Ray e Claire, infatti, sono in realtà amanti, pronti a scoprire insieme quale sia questo prodotto segreto per rivenderlo nel proprio interesse personale. Ha così inizio un intricato gioco di spionaggio, con i due costretti a dover sempre mantenere l’ambiguità su ciò che fanno, nel tentativo di ingannare tutti coloro che devono essere ingannati. L’attrazione tra i due rischierà però di compromettere ogni cosa, rivelando al mondo il doppio inganno di cui si stanno macchiando. Con il momento della verità sempre più vicino, i due si troveranno a dover mettere in discussione ogni cosa, anche il loro amore.

Duplicity cast

Duplicity: il cast del film

Protagonista del film, nei panni di Claire Stenwick, è l’attrice premio Oscar Julia Roberts. Attratta dalla sceneggiatura, dal suo intreccio e dalla complessità del personaggio, questa si disse da subito disponibile ad accettare il ruolo. Si è poi preparata a questo studiando l’attività delle spie di questo tipo, cercando però di esaltare anche i lati più involontariamente comici di Claire. La premio Oscar è poi stata particolarmente apprezzata per la sua interpretazione. Accanto a lei, nei panni di Ray Koval vi è invece l’attore Clive Owen. Questi aveva già lavorato con la Roberts per il film Closer. Proprio grazie a quella esperienza precedente i due attori hanno avuto modo di sfoggiare qui un’ottima chimica di coppia, che ha fatto poi la fortuna del film.

Insieme al loro nel film si ritrovano poi diversi altri noti nomi del cinema. Nei panni del capo della Burkett & Randle, Howard Tully, vi è infatti l’attore Tom Wilkinson, il quale aveva già lavorato con Gilroy per Michael Clayton. Tra gli altri più famosi film a cui ha partecipato si annoverano Shakespeare in Love, In the Bedroom e Batman Begins. Ad interpretare Richard Garsik, direttore della Equikrom, vi è invece Paul Giamatti. Questi è noto per i suoi ruoli in Cindarella Man, La versione di Barney e The Truman Show. Altri noti nomi presenti nel film sono quelli di Denis O’Hare nei panni di Duke Monahan, Thomas McCarthy in quelli di Jeff Bauer e Ulrich Thomsen in quelli del personaggio noto come Lo Svizzero.

Il trailer di Duplicity e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Duplicity è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 18 marzo alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 
 

Lo strangolatore di Boston: la terrificante storia vera

Lo strangolatore di Boston

I contenuti audiovisivi sui serial killer sono oggiggiorno molto popolari: un sondaggio ha rivelato che quasi due terzi degli adulti americani (e quasi l’80% dei millennial) ne sono fan. Lo Strangolatore di Boston di Hulu sarà sicuramente l’ultimo della lista dei film del genere da vedere, disponibile su Disney+ per l’Italia dal 17 marzo 2023. Il famigerato assassino ha in gran parte evitato di essere oggetto di contenuti mediatici e, infatti, l’unico progetto sul caso degno di nota è stato il film The Boston Strangler del 1968, con Tony Curtis e Henry Fonda.

È interessante notare che l’uomo dietro i “Silk Stocking Murders” resta in qualche modo nell’ombra anche in questo progetto, che si concentra principalmente sulle giornaliste Loretta McLaughlin (Keira Knightley) e Jean Cole (Carrie Coon) e su come hanno lottato per informare le donne di Boston attraverso una serie di articoli sull’assassino. Ma chi si nascondeva effettivamente dietro questo terrificante soprannome? Scopritelo con noi in questo articolo.

1Tutte le vittime dello Strangolatore di Boston

Tutte le vittime dello Strangolatore di Boston

Spesso, i progetti audiovisivi di true crime o che vogliono raccontare la storia dei più terribili serial killer, tendono a “dimenticarsi” le vittime della vicenda, per concentrare ogni sforzo produttivo sulla rappresentazione attoriale e narrativa del villain. Nonostante il film disponibile su Disney+ abbia come fulcro tematico la storia dello Strangolatore di Boston, è giusto e doveroso onorare le vittime innocenti della malvagità del killer. Ricordiamo:

  • Anna Slesers, 55 anni, sarta, ritrovata il 14 giugno 1962.
  • Mary Mullen, 85 anni, pensionata, ritrovata il 28 giugno 1962.
  • Nina Nichols, 68 anni, fisioterapista, ritrovata il 30 giugno 1962.
  • Helen Blake, 65 anni, infermiera, ritrovata il 30 giugno 1962.
  • Ida Irga, 75 anni, pensionata, ritrovata il 19 agosto 1962.
  • Jane Sullivan, 67 anni, infermiera, ritrovata il 21 agosto 1962.
  • Sophie Clark, 20 anni, tecnico ospedaliero, ritrovata il 5 dicembre 1962.
  • Patricia Bissette, 23 anni, receptionist, trovata il 31 dicembre 1962.
  • Mary Brown, 69 anni, pensionata, ritrovata il 6 marzo 1963.
  • Beverly Samans, 23 anni, musicoterapeuta, ritrovata il 6 maggio 1963.
  • Evelyn Corbin, 58 anni, impiegata presso l’impianto di illuminazione Sylvania, ritrovata l’8 settembre 1963.
  • Joann Graff, 23 anni, artista e insegnante di scuola domenicale, trovata l’11 novembre 1963
  • Mary Sullivan, 19 anni, impiegata presso i grandi magazzini Filene’s, trovata il 4 gennaio 1964.
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The Flash: Tom Cruise ha visto il film, ecco cosa ne pensa

The Flash Ezra Miller

Il film The Flash sarà un evento piuttosto importante per il DC Universe, essendo chiamato a proporre le nuove direzioni che lo studio intende proseguire da ora in avanti. In attesa di poterlo vedere in sala a giugno, arriva la notizia che la star di Hollywood Tom Cruise ha avuto la fortuna di poter assistere ad un’anteprima del film. In questo, come noto, Ezra Miller interpreta Barry Allen alias Flash, che intraprende un’avventura multiversale che lo porterà ad incontrare versioni alternative di eroi e cattivi esistenti nel vecchio DCEU, nonché il debutto di nuovi personaggi.

Cruise, secondo alcune fonti, si sarebbe interessato a tutto ciò che The Flash promette, chiedendo di poterlo vedere in anteprima. Una richiesta che l’amministratore delegato della Warner Bros. Discovery, David Zaslav, avrebbe dunque accolto. A seguito di una proiezione privata, sembra ora che Cruise abbia particolarmente amato la pellicola DC, chiamando anche il regista, Andy Muschietti, per congratularsi con lui. Secondo quanto riferito, Cruise avrebbe inoltre affermato che The Flash è “tutto ciò che vuoi in un film” e che “questo è il tipo di film di cui abbiamo bisogno ora“.

La DC Universe, come noto, ripone grandi speranze in The Flash e l’opinione di Cruise fa ora ulteriormente ben sperare per il film. Alla luce di quest’ulteriore parere nei confronti del film, non resta che attendere il suo arrivo in sala, per scoprire se le parole di Cruise siano condivisibili. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Fonte: ScreenRant

 
 

Aladdin 2: secondo il protagonista è “molto improbabile” che il sequel venga realizzato

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Aladdin è stato uno dei maggiori successi cinematografici del 2019, incassando oltre un miliardo di dollari al botteghino mondiale, affermandosi come uno dei remake in live-action della Disney più apprezzati, pur non vantando una particoolare originalità. Proprio per via di questo successo, un sequel inizialmente intitolato Aladdin 2 è stato confermato non molto tempo fa, come anche la conferma del ritorno di Will Smith,  ma è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che si è sentito parlare di questo progetto. Il protagonista, Mena Massoud ha ora fornito un proprio parere su tale sequel, sorprendendo però quanti si aspettavano aggiornamenti positivi.

Nonostante sia sempre rimasto fiducioso riguardo ad Aladdin 2, Massoud, rispondendo alla domanda di un fan su Twitter, ha ora affermato che l’effettiva realizzazione del film è “molto improbabile a questo punto“. Alcuni hanno espresso la loro delusione nei commenti, con un utente che ha persino considerato l’originale come il miglior remake Disney live-action. L’attore non ha fornito maggiori dettagli a riguardo, ma è noto che, nostante l’entusiasmo iniziale della Disney per questo progetto, i lavori per il suo sviluppo sono andati particolarmente a rilento, ufficialmente per via della ricerca di una storia adeguata.

Le controversia riguardante Will Smith, interprete del Genio nel film, agli Oscar del 2022 sullo schiaffo a Chris Rock è stata poi vista come un ostacolo a tale sviluppo, anche se il regista Guy Ritchie ha assicurato che Smith non sarebbe stato sostituito come Genio, ma anzi affermato nel febbraio del 2023 che ci sono diverse idee pronte per essere sviluppate. Di certo ad ora c’è però che dal momento dell’annuncio di questo sequel, sono molti pochi i passi in avanti fatti verso la sua realizzazione. Non resta che attendere per scoprire se la situazione si sbloccherà o Aladdin 2 finirà definitivamente nel cassetto dei progetti abbandonati.

Fonte: ScreenRant

 
 

Don’t Let Go: tutto quello che c’è da sapere sul film

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Una particolare categoria di film molto amata è quella che mescola il genere thriller con elementi soprannaturali o sci-fi. Film come Looper, Predestination o Déja vù – Corsa contro il tempo, nei quali alle indagini del protagonista si uniscono o oppongono forze misteriose, che rendono l’intera vicenda più complessa, ma naturalmente anche molto più avvincente. Un titolo particolarmente riuscito a tal proposito è Don’t Let Go, diretto nel 2019 da Jacob Aaron Estes, fattosi notare grazie al film Mean Creek e, in seguito, l’horror The Ring 3, da lui però solo sceneggiato.

Con Don’t Let Go, da lui anche scritto, si offre dunque un nuovo racconto che unisce la possibilità dei viaggi nel tempo alla comunicazione con i defunti, il tutto con l’obiettivo di risolvere un complicato caso prima che questo diventi irreversibile. A produrre un simile opera vi è la Blumhouse Productions di Jason Blum, la casa di produzione dietro ai successi di Paranormal Activity, Scappa – Get Out, La notte del giudizio e numerosi altri celebri film horror o thriller. Passato piuttosto in sordina, il film sta però ora godendo di un forte successo grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix.

Qui, infatti, si trova attualmente al 3° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Il motivo è presto detto: si tratta di un film capace di offrire ottimo intrattenimento e colpi di scena avvincenti, il tutto impreziosito da interpretazioni di grandi attori. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune curiosità relative ad esso. Proseguendo nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed altro ancora, come le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Don’t Let Go

Protagonista del film è il detective della omicidi Jack Radcliffe, uno zio molto solidale con Ashley, sempre presente quando lei chiama. Egli ha un ruolo molto importante nella vita della ragazza, perché sua madre è molto impegnata e suo padre Garret, fratello di Jack, ha invece uno stile di vita da gangster. Una sera, Jack riceve una chiamata breve e confusa da una spaventata Ashley. Precipitandosi presso la sua abitazione, trova Garret, la madre di Ashley e Ashley, così come il cane della famiglia, tutti uccisi. La polizia giudica frettolosamente il caso un omicidio-suicidio ad opera del capofamiglia.

Nonostante la consolazione del suo partner Bobby, a cui è stato assegnato il caso, Jack non può non darsi la colpa per quanto avvenuto. Due settimane dopo, tuttavia, egli inizia a ricevere chiamate dal telefono di Ashley, anche se la linea è stata disconnessa. Quando risponde, è proprio Ashley a parlargli, come se non fosse successo nulla di male. Jack si rende ben presto conto che, in qualche modo, sta comunicando con una Ashley del passato. La stessa ragazza al telefono, infatti, è ignara del suo destino e non sa di star parlando con il Jack in futuro. Per il detective, questa può essere l’unica occasione per salvare l’adorata nipote dal suo triste destino.

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Il cast di Don’t Let Go

Ad interpretare Jack Radcliffe vi è l’attore David Oyelowo, noto per aver interpretato Martin Luther King in Selma – La strada per la libertà, ma anche per i film A United Kingdom – L’amore che ha cambiato la storia e Nelle pieghe del tempo. Come rivelato dall’attore, originariamente il ruolo del protagonista era stato scritto per un attore bianco, ma ciò è stato cambiato nel momento in cui si è ritenuto che Oyelowo sarebbe potuto essere perfetto per tale ruolo. Accanto all’attore, nel ruolo di sua nipote Ashley vi è invece l’attrice Storm Reid, divenuta celebre grazie alla serie Euphoria e recentemente vista anche nell’episodio Left Behind della serie The Last of Us.

L’attrice, qui al suo primo film di genere thriller sci-fi, ha descritto l’esperienza come particolarmente importante all’interno della sua carriera. Per lei è stato fonte di grande crescita, per via dell’essersi trovata a gestire scene d’azione, complessità emotiva del personaggio e gli spetti più cupi della storia. Fanno poi parte del cast gli attori Mykelti Williamson nel ruolo di Bobby Owens, collega di Jack, Shinelle Azoroh in quelli di Susan Radcliff, madre di Ashley e il candidato all’Oscar Bryan Tyree Henry in quelli di Garret Radcliff, padre di Ashley. Alfred Molina, infine, interpreta Howard Keleshian, capo di Jack.

Don’t Let Go e altri film simili

Se si è apprezzato Don’t Let Go e la sua caratteristica di un protagonista abilitato a comunicare con una persona cara su di una differente linea temporale, ci sono anche altri film simili che si possono recuperare per una visione. Don’t Let Go ha infatti una premessa simile a quella di Frequency – Il futuro è in ascolto (2000), interpretato da Jim Caviezel e Dennis Quaid, che narra le vicende di un uomo che, mentre cerca di individuare un serial killer, riesce a mettersi in contatto, tramite una ricetrasmittente, col padre morto trent’anni prima. Il film ha poi ricevuto anche un adattamento televisivo con la serie Frequency (2016), dove una persona del presente ha la capacità di salvare un parente nel passato grazie all’uso del cellulare, diversamente dalla ricetrasmittente utilizzata per il film.

Il trailer di Don’t Let Go e dove vedere il film in Streaming

È possibile fruire di Don’t Let Go grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb Nylon

 
 

Era Ora: recensione del film con Edoardo Leo

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Vi è mai capitato di provare la sensazione che il tempo passi più veloce di quello che sembra? Questo è quello che succede a Dante il personaggio principale nel film Era Ora, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2022 e ora disponibile in streaming su Netflix. Questa commedia romantica è un remake dell’australiano Come se non ci fosse un domani – Long Story Short, del 2021 e diretto da Josh Lawson con per protagonista il britannico Rafe Spall. Questo adattamento per la regia di Alessandro Aranadio non vuole essere solo un semplice rifacimento dell’originale ma una versione italiana, che punta sul talento dell’attore romano Edoardo Leo, che torna a farsi dirigere dal regista dopo il successo dellla commedia del 2018 Io c’è.

La trama di Era Ora

Dante e Alice (Barbara Ronchi) si sono conosciuti, per caso a causa di un bacio e uno scambio di persona, durante una Festa di Capodanno del 2008. Dopo due anni nel 2010 li ritroviamo fidanzati che convivono in una casa dove hanno appena traslocato da poco, piena ancora di scatoloni da disfare e con un bagno senza porta. Questo però non è un giorno qualunque per Dante, ma è il suo quarantesimo compleanno ma come ogni mattina è di fretta e deve correre in ufficio. Alice invece vive la giornata più tranquillamente, anche grazie alla fortuna di lavorare come illustratrice di libri, lei è decisamente la più sognatrice, una disegnatrice del suo destino e la più giocosa della coppia, tanto che per la sera organizza al compagno un festa a sorpresa con tutti i suoi amici. Dante la mattina dopo i festeggiamenti dei suoi 40 anni, si risveglia, un anno dopo, nel 2011 e scopre di essere bloccato in un loop temporale.

Il protagonista di Era Ora all’inizio non capisce, anzi pensa di vivere un episodio di precoce alzheimer, malattia che invece ha colpito e soffre il padre che vive in una casa di riposo. Dante si sente sperduto e soprattutto incapace di fermare questo strano gioco del destino che gli ha riservato. Intanto passano i giorni, anzi gli anni per lui, e si ritrova padre di una bellissima bambina che si chiama Galadriel, come l’elfa della Terra di Mezzo de Il Signore degli Anelli. Nel frattempo cambia il rapporto con la fidanzata Alice, i due dopo anche il tentativo di una terapia di coppia si lasciano e Dante si ritrova in un vortice senza una via di uscita. Ma per fortuna nulla è perduto, anche grazie alla sempre presente figura del miglior amico Valerio, il protagonista capisce gli sbagli e finalmente inizia a godersi la sua vita. Alla fine di Era Ora l’uomo riesce a ristabilire l’equilibrio temporale e la sua vera realtà cioè quella dell’amore per Alice e per sua figlia.

La casa di Dante e Alice

Dopo i mesi passati tra le mura di casa, in quel primo lockdown nella Primavera del 2020, abbiamo scoperto tutti l’importanza della nostra abitazione, anche come luogo che rispecchia noi come persone e il nostro essere interiore. Questo avviene anche in Era Ora, gli spettatori capiscono e forse anche prima del protagonista, che è cambiato qualcosa, che è passato del tempo proprio dall’arredamento dell’appartamento di Dante e Alice. Nei primi anni della convivenza la casa è piena di luce che entra dai finestroni sul giardino, è colorata e molto femminile, con l’arrivo di Galadriel appaiono anche i giochi e nel momento della separazione il salotto e la cucina si trasformano e diventano più funzionali, con mobili minimali e freddi che rispecchiano l’involuzione di Dante che vive solo e pensa solo al lavoro.

Era Ora come una favola contemporanea

Il quarto lungometraggio diretto da Alessandro Aranadio porta sullo schermo uno dei problemi della nostra società, il tempo che passa e non si riesce mai a trovare il momento per godersi lentamente e insieme qualcosa di bello, come ad esempio una semplice colazione. Dante è un uomo che rispecchia fedelmente le ossessioni contemporanee e come l’incomunicabilità in una coppia porta prima o poi ad una separazione anche se ci si ama veramente. Questo film possiede una parte fantasy, dosata molto bene da risultare uno dei punti di forza ma anche un vero omaggio alla commedia americana cult degli anni Novanta come Ricomincio da capo, dove il protagonista finiva, anche lui, in un circolo temporale.

Dante però non vive lo stesso giorno all’infinito, ma ogni giorno è un anno che va avanti, suo padre intanto muore, la figlia cresce e quindi deve sprigarsi e capire come risolvere l’incubo in cui è intrappolato. La recitazione di Edoardo Leo e Barbara Ronchi sono il punto fermo di un racconto ripetivo ma sempre mutevole, come i numerosi personaggi che ruotano intorno alla coppia durante i 109 minuti del racconto. Era Ora è una favola contemporanea, una commedia romantica che parla di sentimenti, dei rimorsi e del tempo, quello che passa come gli anni senza che c’è ne accorgiamo.

 
 

Il Gladiatore 2: Denzel Washington e Barry Keoghan in trattative

denzel washington inner city

La leggenda di Hollywood Denzel Washington e il neo-candidato all’Oscar Barry Keoghan sono in trattative per unirsi a Paul Mescal, che interpreterà il ruolo principale in Il Gladiatore 2,  sequel di Il Gladiatore di Ridley Scott. Il report è di Deadline.

Mescal ricoprirà il ruolo principale di Il Gladiatore 2 che continua gli eventi del kolossal vincitore dell’Oscar, e anche Ridley Scott tornerà a dirigere e produrre. Il Gladiatore ha vinto cinque Academy Awards ed è stato nominato in 12 categorie nel 2000. il ruolo sarà senza dubbio il più importante nella carriera in rapida ascesa di Paul Mescal da quando ha recitato in Normal People nel 2020.

L’attore interpreterà Lucius, il figlio Lucilla nell’originale, poiché il sequel sarà ambientato anni dopo che Maximus Decimus Meridius ha incontrato la sua fine a seguito di una battaglia nel Colosseo contro Commodo (Joaquin Phoenix).

Non è ancora noto quale ruolo occuperà Denzel Washington nella sua prima reunion con Scott dai tempi di American Gangster, ma sembra che le riprese del film cominceranno a giugno, quindi sapremo presto più dettagli sul progetto ancora misterioso.

Barry Keoghan interpreterà invece una versione fittizia del vero imperatore romano Geta, secondo il sito di intrattenimento Giant Freakin Robot. Conosciuto anche come Publio Settimio Geta, l’imperatore governò Roma tra il 209 d.C. e il 211 d.C. ed era noto per il suo temperamento furioso. Si ritiene quindi che Keoghan interpreterà il cattivo del film.

Keoghan deve ancora confermare il suo ruolo nel sequel de Il Gladiatore e, sebbene ci siano pochi dettagli noti sul blockbuster, le riprese dovrebbero iniziare all’inizio di giugno. Il sequel uscirà a un quarto di secolo di distanza dall’originale che ha incassato 460 milioni di dollari al botteghino.

 
 

Lance Reddick, morto l’attore di John Wick, The Wire e Fringe

Lance Reddick

Lance Reddick, il prolifico attore che ha interpretato il personaggio di Charon in tutti e quattro i film di John Wick ed è stato regular in serie come The Wire, Fringe e Bosch, tra dozzine di altri ruoli che hanno attraversato un quarto di secolo, si è spento all’età di 60 anni.

Il suo rappresentante di Portrait PR ha confermato la notizia, dicendo che è l’attore morto per cause naturali ma senza fornire altri dettagli. Lance Reddick aveva rilasciato delle interviste per l’imminente John Wick 4 con Keanu Reeves proprio questa settimana. Sarebbe dovuto apparire anche nello spin-off del franchise, Ballerina.

Il suo ruolo più famoso è forse quello di Cedric Daniels in Ballerina, drama della HBO ideato e scritto da David Simon. Sebbene all’epoca non fosse un successo straordinario, la serie è diventata tra le più acclamate e influenti del 21° secolo. Apparso in tutti i 60 episodi, il personaggio di Reddick è una forza in ascesa nel dipartimento di polizia di Baltimora ed è promosso da tenente a maggiore a commissario durante le sue cinque stagioni.

Reddick ha poi preso parte a Ballerina della Fox nei panni di Phillip Broyles, un agente speciale della Homeland Security che gestiva la divisione Fringe che indagava su fenomeni inspiegabili e terrorismo. È apparso nella maggior parte dei 100 episodi della serie creata da J.J. Abrams, Roberto Orci e Alex Kurtzman, andato in onda dal 2008 al 2013. Sono seguiti molti altri spot televisivi per Reddick dopo la conclusione di Fringe, tra cui The Blacklist, Wilfred e un arco narrativo su Intelligence. Poi è arrivato il turno di John Wick.

Lance Reddick ha recitato nel primo film del franchise del 2014 nei panni di Charon, il concierge del Continental Hotel di New York che lavora spesso con il personaggio di Keanu Reeves. È apparso in tutti i film di Wick, incluso il capitolo quattro, che arriverà a breve al cinema. Avrebbe ripreso il suo ruolo di Charon per Ballerina, il film spin-off di John Wick con Ana de Armas.

Lance Reddick lascia sua moglie, Stephanie, e i loro figli Yvonne e Christopher.

 
 

Sudestival: tutti i vincitori della ventitreesima edizione

Sudestival

Si è appena conclusa nella suggestiva cornice di Monopoli la ventitreesima edizione del Sudestival, primo e unico festival di cinema italiano in Puglia che si svolge in inverno, progetto dell’Associazione Culturale Sguardi, fondato e diretto da Michele Suma. Il festival, afferente all’Apulia Cinefestival Network e all’AFIC, viene realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MIC e MIM, grazie anche al sostegno della Città di Monopoli, del Comune di Polignano a Mare, della città di Fasano e col patrocinio della Città Metropolitana di Bari, del Comune di Bari, dell’Università degli Studi di Bari e del Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli.

Il primo e unico festival di cinema italiano in Puglia a svolgersi in inverno, divenuto in ben ventitrè edizioni il punto di riferimento per le opere prime e seconde della produzione nazionale di qualità, ha contato quest’anno sei sezioni e dodici premi, arricchendosi con il progetto Sudestival School, vincitore del bando Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola (MIC e MIM), e includendo una retrospettiva dedicata a Mattia Torre, senza dimenticare il gemellaggio con il Golden Apricot Yerevan International Film Festival, che si tiene dal 2004 ogni anno nella capitale armena.

Nella serata conclusiva di venerdì 17 marzo, presso il Teatro Radar di Monopoli, si sono svolte le premiazioni delle diverse sezioni a cura delle Giurie presenti. La Giuria Cinema Nazionale, presieduta da Pedro Armocida e composta da Roberto Silvestri, critico cinematografico e conduttore di Hollywood Party su Radio3, Viviana Del Bianco, direttrice N.I.C.E., Paolo Di Paolo, scrittore, e Esmeralda Calabria, montatrice, ha assegnato il prestigioso FARO D’AUTORE della Città di Monopoli per il miglior lungometraggio a Amanda di Carolina Cavalli.

A premiare il miglior documentario con il PREMIO “ALBERGO DIFFUSO” la Giuria Nazionale Doc presieduta da Antonella Gaeta, sceneggiatrice e giornalista, con Michele Sancisi, scrittore, autore e giornalista SKY, e Anna Maria Pasetti, critica cinematografica del Fatto quotidiano, che ha decretato vincitore Umberto Eco – La biblioteca del mondo di Davide Ferrario.

La Giuria Giovani del Sudestival, nata ventitré anni fa grazie all’impegno del Polo Liceale “Galilei-Curie” di Monopoli, che quest’anno conta oltre 600 studenti tra gli Istituti superiori coinvolti di Monopoli e Fasano, ha assegnato il PREMIO “FONDAZIONE PUGLIA” per il miglior lungometraggio a Acqua e anice di Corrado Ceron. Il PREMIO SUDESTIVAL SCHOOL – finanziato da AGE (Associazione Italiana Genitori) – per il miglior corto è andato a When you wish upon a star di Domenico Modafferi e quello di miglior doc SUDESTIVAL SCHOOL – finanziato da AGE – a Peso Morto di Francesco Del Grosso. Sono stati assegnati entrambi dalla Giuria Giovani. Anna Frank e il diario segreto di Ari Folman si è invece aggiudicato il PREMIO GIURIA KIDS SUDESTIVAL SCHOOL per il miglior film d’animazione.

Il PREMIO GIURIA DEL PUBBLICO “ARCADIA” per il miglior lungometraggio è andato a I pionieri di Luca Scivoletto, mentre il PREMIO CD D’ARGENTO “GIANNI LENOCI” è stato assegnato a  Bruno Falanga  per la colonna sonora di  Per niente al mondo di Ciro D’Emilio, grazie alla Giuria composta dal regista documentarista Francesco Conversano (presidente), dal maestro Giampaolo Schiavo, direttore del Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli, e dai maestri Paolo Carlomè e Admir Shkurtaj, docenti di composizione, e Paolo Vivaldi, docente di Composizione per la Musica applicata alle immagini. Il PREMIO APULIA FILM COMMISSION “CARLO DELLE PIANE” alla miglior sceneggiatura è stato assegnato ad Andrea Magnani per La lunga corsa. È stato ancora Peso Morto di Francesco del Grosso ad aggiudicarsi il PREMIO GIURIA SNCCI come miglior Doc, grazie alla giuria composta da Ignazio Senatore, Irene Gianeselli e Marco Lombardi.

Il PREMIO “MASSERIA SANTA TERESA” per la miglior attrice del Sudestival 2023 è stato assegnato ex aequo a Stefania Sandrelli per Acqua e anice di Corrado Ceron e a Benedetta Porcaroli per Amanda di Carolina Cavalli. Infine, ma non meno importante, il PREMIO SUDESTIVAL 2023 “ECCELLENZA DEL SUD” è andato all’attrice Bianca Nappi, presente in sala e madrina dell’intera manifestazione.

 
 

Lo Strangolatore di Boston: l’incontro con il cast

Lo strangolatore di Boston

Keira Knightley torna protagonista e lo fa con Lo strangolatore di Boston, un film targato 20th Century Studios scritto e diretto da Matt Ruskin. Il film ha debuttato il 17 marzo 2023 su Star all’interno di Disney+ in Italia e qualche settimana fa abbiamo incontrato il cast protagonista del film per raccontare l’esperienza di aver portato al cinema una storia così misteriosa e intrigante, che si concentra sulla sequenza di omicidi efferati avvenuti negli anni ’60 a Boston, solo a danno di donne.

Knightley è Loretta McLaughlin e con lei, nel cast che ha partecipato all’incontro c’erano anche Carrie Coon (nel ruolo di Jean Cole), Alessandro Nivola (nel ruolo del detective Conley), Chris Cooper (nel ruolo di Jack MacLaine) e ovviamente Matt Ruskin che ha dichiarato: “Sono cresciuto a Boston e avevo sempre sentito parlare de Lo Strangolatore di Boston, ma non sapevo davvero nulla del caso. Poi, diversi anni fa, ho iniziato a leggere tutto quello che potevo e ho scoperto questo caso di omicidi differenti, tutti però apparentemente collegati, un caso incredibilmente stratificato che era pieno di colpi di scena. E, per molti versi, si rivelava anche un racconto su quella che era la città a quell’epoca. E così, sono stato completamente preso dal caso. E quando ho scoperto l’esistenza di queste giornaliste, Loretta McLaughlin e Jean Cole, ho scoperto che erano state tra le prime a collegare i diversi omicidi. Sono state loro a dare il nome al serial killer, lo Strangolatore di Boston, nel loro primo reportage. Così ho pensato che potevano essere il giusto punto di vista con cui raccontare il caso.”

Lo Strangolatore di Boston, Keira Knightley a caccia del mostro

A interpretare Loretta McLaughlin è stata chiamata Keira Knightley che, come Ruskin, aveva sentito parlare del serial killer che dà il titolo al film ma non conosceva nessuno dei dettagli legati alla storia vera dello Strangolatore di Boston: “Sono arrivata al film partendo dalla meravigliosa sceneggiatura di Matt. E ho pensato che fosse un modo davvero interessante di raccontare la storia di un serial killer, ma attraverso il punto di vista di queste due giornaliste. E il fatto che in realtà sono state due donne a dare visibilità a un caso così importante mi ha spronata a volerlo raccontare.” 

Al suo fianco, Carrie Coon, nel ruolo di Jean Cole, che segue la collega: “Sì, quella è stata la parte più scioccante per me, ovvero che queste donne siano state così parte integrante della risoluzione del caso e del costringere i dipartimenti di polizia a condividere informazioni. E i loro nomi non sono mai stati menzionati, associati a questo caso. È stato davvero scioccante per me. E poi, le loro storie di come sono diventate giornaliste, come individui, erano storie molto avvincenti e molto commoventi. Certamente in queste storie riecheggiava la vita delle donne del mio mondo, del Midwest. Mia madre era un’infermiera. Una delle mie nonne era un’insegnante e l’altra era una casalinga. E quelle erano le opportunità disponibili per le donne, a parte la segretaria. Quindi la lotta di Jean per diventare giornalista è stata molto commovente per me. E poi, ovviamente, avevo visto Il coraggio di lottare, che Matt aveva realizzato, e penso a lui come a un regista davvero, profondamente morale. E sapevo che il suo interesse era raccontare questa storia femminista.”

Queste due donne, purtroppo un’anomalia per il loro tempo, erano circondate da un mondo di uomini, di cui faceva parte Jack MacLaine, interpretato da Chris Cooper. “Quello che mi è piaciuto del mio personaggio è che all’inizio dice a Loretta che le vittime degli omicidi di cui lei vuole raccontare non erano nessuno, e alla risposta di Loretta, che gli dice che quelle persone in realtà erano lettori del suo giornale, si mette in allarme, come un campanello che gli suona in testa. È stata solo un piccolo appunto veloce, ma penso che abbia sortito l’effetto desiderato. E queste donne, sai, a volte vincono, a volte perdono. Devono cavarsela da sé e sicuramente il mio personaggio a volte non è la persona più gentile al mondo rispetto al loro lavoro, altre volte è una figura di mentore. Si commettono degli errori, e a volte reindirizzo Loretta là dove non è conoscenza di alcuni problemi legati alla burocrazia, ad esempio contea diversa, procuratore distrettuale diverso. Quindi Jack ha svolto anche le funzioni di insegnante per lei.”

Dalla parte della polizia, invece, c’è il detective Conley, interpretato da Alessandro Nivola: “Penso che il personaggio sia incazzato dal fatto che il dipartimento di polizia non si possa avvalere di tecniche di psicologia forense più all’avanguardia che possano permettergli di collegare questi omicidi. Sta affrontando il conflitto di tradire il suo dipartimento da una parte, mentre dall’altra la vergogna che sia la stampa a portare avanti le indagini e non la polizia. E quindi accetta di incontrare questa giornalista, e lo fa perché è totalmente ossessionato dal caso, e l’unica altra persona che incontra totalmente ossessionata dal caso è lei. E questo li fa sentire fatti della stessa pasta, forse è anche attratto da lei e prova piacere a incontrarla.”

 
 

Arrow 8 stagione: trama, cast e dove vederla in streaming

Arrow 8 stagione

Arrow 8 è l’ottava e ultima stagione della serie tv Arrow ideata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg per la DC Entertainment e il network The CW.

Arrow 8: uscita e dove vederla in streaming

L’ottava stagione di Arrow è andata in onda dal 15 ottobre 2019 al 28 gennaio 2020 sul network The CW. Arrow 8 un streaming è disponibile su Prime Video.

Arrow 8: trama e cast

Nell’ottava e ultima stagione, il Monitor recluta Oliver per aiutarlo nella sua missione per prevenire l’ imminente crisi . William, Connor Hawke e Mia viaggiano misteriosamente nel tempo dal 2040 all’odierna Star City. Durante la crisi, Oliver si sacrifica e diventa lo Spettro per fermare l’ Anti-Monitor . Dopo la loro battaglia finale, nasce un nuovo universo a costo della vita di Oliver. Si è poi riunito con Felicity in una “dimensione paradisiaca”,  nella scena finale della serie.

Arrow 8: trailer

 
 

Chloe – Tra seduzione e inganno: trama, cast e finale del film

Chloe - Tra seduzione e inganno cast
Amanda Seyfried e Julianne Moore in Chloe - Tra seduzione e inganno

Prima di realizzare apprezzati film come Devil’s Knot – Fino a prova contraria e The Captive – Scomparsa, il regista Atom Egoyan ha portato sul grande schermo nel 2009 il lungometraggio Chloe – Tra seduzione e inganno, remake del francese Nathalie…, scritto e diretto nel 2003 da Anne Fontaine. Si tratta di un opera in bilico tra i due valori proposti dal sottotitolo italiano, a cui si aggiungono la passione, l’ossessione e una costante atmosfera erotica. Tutto ciò rende questo film un thriller particolarmente ricco di colpi di scena, reso memorabile dai suoi intrecci narrativi e dalle pulsioni provate dai personaggi.

Per dar vita a tutto ciò, Egoyan ha scelto di rendere questo un film ricco di specchi e pareti riflettenti, strumenti attraverso cui sottolineare la differenza che intercorre tra la realtà e la menzogna. L’inganno diventa dunque un elemento ricorrente, che dona al tutto un’atmosfera imprevedibile nei suoi risvolti. Pur se poco apprezzato dalla critica, Chloe – Tra seduzione e inganno è stato un autentico successo commerciale, affermandosi addirittura come il maggior guadagno nella carriera del regista. A dirsi soddisfatta del risultato finale è stata anche la stessa Fontaine, regista dell’originale, che ha trovato qui sviluppate una serie di dinamiche non presenti nel suo film.

Interpretato da celebri attori, tra cui una premio Oscar, Chloe – Tra seduzione e inganno è il titolo perfetto se si è alla ricerca di un film simile a pellicole come Knock Knock e Il ragazzo della porta accanto. Thriller erotici che hanno fatto della loro ambiguità un punto di forza. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Julianne Moore e Liam Neeson in Chloe - Tra seduzione e inganno
Julianne Moore e Liam Neeson in Chloe – Tra seduzione e inganno

La trama di Chloe – Tra seduzione e inganno

Protagonista del film è Catherine, una donna che lavora come ginecologa e conduce una vita tranquilla e apparentemente perfetta, nonostante qualche diverbio col figlio Michael in piena adolescenza. A darle maggiori preoccupazioni, tuttavia, sono alcuni strani comportamenti di suo marito David. Sempre più sospettosa nei suoi confronti, Catherine scopre un giorno, sul telefono del marito, un messaggio ricevuto da una delle sue studentesse e una foto che li ritrae insieme. La cosa la preoccupa ulteriormente, spingendola a credere che David la tradisca. Per esserne sicura decide di ingaggiare Chloe, un’escort incaricata di sedurre l’uomo e provarne la fedeltà. Catherine non immagina neppure che presto si ritroverà intrappolata in un vortice di desiderio sessuale, che metterà in pericolo tutta la sua famiglia.

Il cast del film

L’attrice premio Oscar Julianne Moore interpreta il ruolo della protagonista Catherine, scritto appositamente per lei dalla sceneggiatrice Erin Cressida Wilson. Nel ruolo della giovane e affascinante escort Chloe, invece, vi è Amanda Seyfried, interprete celebre per i film Mamma mia!, Lovelace e Mank. Inizialmente, tuttavia, l’attrice non era intenzionata ad accettare la parte, poiché si sentiva a disagio nel dover apparire nuda e dar vita ad alcune scene di sesso. Dopo aver parlato con alcuni amici, però, cambiò idea e si concentro su ciò che rende Chloe un personaggio unico e ricco di sfumature. Ancora oggi è una delle sue interpretazioni più apprezzate.

Nei panni di David, il marito di Catherine, vi è invece l’attore Liam Neeson. Durante le riprese, purtroppo, la moglie di Neeson ha avuto un brutto incidente mentre sciava, morendo qualche giorno dopo. L’assenza dell’attore da quel momento in avanti ha obbligato la sceneggiatrice a modificare parzialmente la trama del film, dovendosi dunque discostare dalla trama del film originale. In ultimo, nel ruolo di Michael, figlio di Catherine e David, si ritrova l’attore Max Thieriot, noto per serie come Bates Motel e SEAL Team. Completano il cast gli attori R.H. Thomson nei panni di Frank e Nina Dobrev in quelli di Anna.

Chloe - Tra seduzione e inganno finale

Leggi anche: Chloe – Tra seduzione e inganno: la spiegazione del finale del film

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Chloe – Tra seduzione e inganno grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Now, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento tra queste, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

 
 

Shazam! Fury of the Gods: la descrizione delle scene post-credits – SPOILER

shazam 2 Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Furia degli Dei (qui la recensione), interpretato da Zachary Levi, è finalmente uscito nei cinema di tutto il mondo, svelando nuovi villain e offrendo ai propri spettatori numerosi colpi di scena, come anche una vera e propria necessità del protagonista di maturare e prendere consapevolezza delle proprie capacità. Se del finale del film abbiamo parlato qui, ipotizzando anche in che modo questo può anticipare il futuro del supereroe nel DC Universe, ulteriormente significative a tal riguardo sono naturalmente le due scene post-credits che il film contiene.

Se fino a prima dell’uscita di Shazam! Furia degli Dei non era chiaro se e quale ruolo Shazam avrebbe potuto avere nel nuovo DCU, le due scene presenti alla fine dei titoli di coda tolgono ora qualche dubbio a tal proposito. Certo, non è dato sapere se le scene sono state concepite prima del subentro di James Gunn e Peter Safran alla guida del DC Universe o siano state realizzate successivamente, proprio in funzione dei piani futuri per tale divisione. Ad ogni modo, ecco la descrizione delle due scene. Inutile dire che quanto segue contiene importanti spoiler.

1Cosa anticipano queste scene sul futuro di Shazam e del DC Universe?

Fino a quando non saranno svelati ufficialmente i piani per il futuro di Shazam, è difficile fare previsioni sul ruolo che egli avrà nel DC Universe. Un eventuale terzo film a lui dedicato dipenderà, come già dicharato dallo stesso regista e da Zachary Levi, dai risultati di questo secondo film al box office. Alla luce, delle due scene post-credits si può in ogni caso provare a fare alcune ipotesi. Per quanto riguarda la prima, nonostante il fatto che Dwayne Johnson abbia dichiarato di non aver alcun interesse a far incrociare il suo Black Adam con Shazam, il tentativo di Amanda Waller di portare quest’ultimo nella Justice Society sembra far immaginare che proprio con questa si relazionerà in futuro Shazam, anche se attualmente è difficile immaginare in che modo.

La seconda scena post-crediti, però, suggerisce che Shazam sarà impegnato per un po’ con la minaccia rappresentata da Sivana e Mister Mind. La collaborazione tra due dei maggiori antagonisti di Shazam sembra porre le basi per la squadra malvagia nota come Monster Society of Evil. Si tratta di una delle prime squadre di supercriminali dei fumetti ad avere come membri quei cattivi che un supereroe aveva combattuto in precedenza. Prima di questo, le squadre di supercriminali erano composte da cattivi creati appositamente per specifiche storie. La Monster Society è composta invece da tutti i principali nemici che Shazam ha affrontato nel tempo. È dunque molto probabile che Mister Mind sia attualmente impegnato a metter su tale gruppo, con l’obiettivo di sconfiggere il supereroe e governare il mondo.

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Gattaca: una serie in sviluppo per Showtime

Gattaca

Secondo Variety, Showtime sta attualmente sviluppando un adattamento in serie del thriller fantascientifico Gattaca della Sony Pictures del 1997. Il progetto proviene dai creatori di Homeland, Alex Gansa e Howard Gordon.

La serie Gattaca sarà creata e prodotta esecutivamente da Gansa, Gordon e Craig Borten, con Gansa che sarà anche showrunner. Il progetto è prodotto anche da Sony Pictures Television per Showtime. Ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi sono ancora tenuti nascosti.

Ethan Hawke, Uma Thurman, Alan Arkin e Jude Law sono i protagonisti di questo avvincente thriller fantascientifico su un uomo fin troppo umano che osa sfidare un sistema ossessionato dalla perfezione genetica. Hawke interpreta Vincent, un ‘In-Valid’ che assume l’identità di un membro dell’élite genetica per perseguire il suo obiettivo di viaggiare nello spazio con la Gattaca Aerospace Corporation”, si legge nella sinossi dell’originale. “Tuttavia, una settimana prima della sua missione, Vincent finisce trai sospettati per un’omicidio commesso. Con un implacabile investigatore sulle sue tracce e il collega di cui si è innamorato che inizia a sospettare il suo inganno, i sogni di Vincent si disfano costantemente. Nessuno del DNA “preordinato” che gli garantirà il successo. Nel disperato tentativo di realizzare il suo sogno di esplorare lo spazio, Vincent assume l’identità di un atleta geneticamente superiore (Jude Law). Evitando di essere individuato utilizzando i marcatori genetici dell’atleta, Vincent diventa una stella nascente al Gattaca Aer”

Nonostante sia stato una delusione al botteghino con un incasso interno di oltre $ 12 milioni contro il suo budget dichiarato di $ 36 milioni, Gattaca è stato ben accolto dalla critica grazie alla sua stimolante storia di fantascienza. L’imminente adattamento di Showtime non è il primo tentativo di Sony Pictures Television di adattare il film in una serie. Nel 2009, lo studio ha provato a sviluppare un dramma procedurale poliziesco basato sul classico cult del 1997

 
 

The Penguin: tre nuovi attori nel cast della serie con Colin Farrell

Colin Farrell Penguin in-The-Batman

L’imminente serie The Penguin della HBO ha aggiunto nuovi volti al suo cast, con Variety che ha annunciato che Michael Zegen, James Madio e Scott Cohen sono stati tutti scelti per ruoli ricorrenti nello spin-off di The Batman. I tre si uniscono a un cast già ricco di star, che includerà artisti del calibro di Colin Farrell, che riprenderà il ruolo di Oswald “The Penguin” Cobblepot, Cristin Milioti, Rhenzy Feliz, Michael Kelly, Shohreh Aghdashloo, Deirdre O’Connell e Clancy Brown.

Al momento HBO Max non ha rivelato dettagli in merito ai ruoli che andranno ad interpretare Madio e Cohen. Tuttavia, Variety riporta che Michael Zegen interpreterà il ruolo di Alberto Falcone, figlio di Carmine Falcone, interpretato da John Turturro in The Batman. Nel mondo di DC Comics, Alberto è anche accreditato come The Holiday Killer nell’iconica storia di Batman The Long Halloween, anche se non è noto se Zegen apparirà nel prossimo sequel di The Batman.

Ambientata nel mondo di The Batman del 2022 , la serie HBO Max si concentrerà su Oswald Cobblepot. The Penguin sarà basato sui personaggi DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stato scritto da Lauren LeFranc, che è anche la showrunner. I primi due episodi saranno diretti da Craig Zobel.

Il dramma limitato sarà basato sui personaggi DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stato scritto da Lauren LeFranc, che è anche la showrunner. I primi due episodi saranno diretti da Craig Zobel. La prossima  serie The Penguin sarà prodotta da Dylan Clark e Matt Reeves di The Batman, Farrell, LeFranc, Daniel Pipski, Adam Kassanand e Rafi Crohn. È un progetto congiunto tra 6th e Idaho, DC Entertainment, Dylan Clark Productions e Warner Bros. Television.

 
 

The Flash: i Funko Pops comprendono molti eroi di primo piano del DCU

Trailer The Flash 2023

Con un tweet l’azienda Funko ha diffuso i primi personaggi legati al  merchandising di The Flash e con sorpresa oltre al resto degli eroi confermati e visti nel trailer compare anche un noto eroe della DCU, : Wonder Woman di Gal Gadot.

Un rapporto di dicembre affermava che i cameo di Gal Gadot e Henry Cavill in The Flash erano stati tagliati, il che ora renderebbe sorprendente l’inclusione di Wonder Woman. ComicBookMovie ha rivelato di aver sentito che Wonder Woman sarebbe apparsa in una delle prime sequenze d’azione del film insieme al Batman di Ben Affleck, il che potrebbe spiegare il suo far parte del merchandising del film.

Accanto a Wonder Woman, gli altri Funko Pop includono varie versioni di Flash, il generale Zod, Iris West e le versioni di Batman di Ben Affleck e Michael Keaton. Ci sono anche alcuni set deluxe che includono Batman nel Batwing, Flash in esecuzione e altro ancora.Puoi dare un’occhiata ai vari oggetti da collezione nel tweet qui sotto:

Il film The Flash

“I mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?”

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

 
 

Ben Affleck non dirigerà nulla per la DC di James Gunn

Ben Affleck 2021
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Prima dell’uscita di The Flash a giugno, Ben Affleck aveva espresso i suoi sentimenti sulla possibilità di dirigere un film DC. Dopo aver interpretato Batman in film come Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League, l’attore e regista era stato molto aperto sul fatto che sarebbe potuto tornare r a lavorare con la DC per dirigere qualche progetto. Ebbene a distanza di mesi sembra che qualcosa sia accaduto e ora il due volte premio Oscar sembra aver cambiato decisamente opinione. Parlando con THR  Ben Affleck ha chiarito che non dirigerà qualcosa per la DC, indipendentemente da chi si trova al comando.

Non dirigerei qualcosa per [James] Gunn DCAssolutamente no“, ha detto Affleck. “Non ho niente contro James Gunn. Bravo ragazzo, certo che farà un ottimo lavoro. Non vorrei entrare e dirigere nel modo in cui lo stanno facendo. Non mi interessa.

Ben Affleck apparirà in The Flash nei panni di Bruce Wayne/Batman al fianco di Michael Keaton, che interpreterà anche la sua rispettiva versione del Caped Crusader. A loro si uniranno Ezra Miller, Sasha Calle, Kiersey Clemons, Maribel Verdú, Sasha Calle e Ron Livingston. Proprio di recente, Gunn ha rivelato che dirigerà Superman: Legacy, oltre ad aver firmato la sceneggiatura. Il film farà parte della prima fase del DCU, chiamata Chapter One: Gods and Monsters. Questo primo capitolo conterrà una moltitudine di diversi film e programmi televisivi, tra cui un film incentrato su Batman e Robin chiamato  The Brave and the Bold, un film di Supergirl intitolato  Supergirl: Woman of Tomorrow, un  film di Swamp Thing e diversi programmi TV

Il film The Flash

“I mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?”

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

 
 

Quasi Orfano con Riccardo Scamarcio arriva su SKY

Quasi Orfano film

Arriva su Sky QUASI ORFANO, divertente commedia di Umberto Carteni, in prima tv lunedì 20 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.  

Nel film – remake della pellicola francese Ti ripresento i tuoi – un grande cast corale che comprende Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Antonio Gerardi, Grazia Schiavo, Adriano Pappalardo, con Nunzia Schiano e con la partecipazione di Bebo Storti.

La trama del film

Valentino e Costanza sono marito e moglie, vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome. La famiglia di Valentino, colorita e numerosa, tenta di riallacciare i contatti presentandosi all’improvviso a Milano.

QUASI ORFANO – Lunedì 20 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

 
 

Spider-Man: Across the Spider-Verse: il villain sarà molto più forte rispetto ai fumetti

The-Spot Spider-Man: Across the Spider-Verse

Lo sceneggiatore e produttore Christopher Miller, il co-regista Joaquim Dos Santos e la produttrice Amy Pascal hanno offerto alcune informazioni in più su ciò che il pubblico può aspettarsi dal principale antagonista del film Spider-Man: Across the Spider-Verse, sequel di quel Spider-Man: Un nuovo universo premiato con l’Oscar al miglior film d’animazione nel 2019. Villain di questo atteso nuovo capitolo sarà La Macchia, un personaggio meno noto ma estremamente affascinante, mai apparso sino ad ora in un lungometraggio dedicato all’amato Uomo Ragno.

Parlando di questo villain, Dos Santos ha ora osservato che: “Nei fumetti, La Macchia era un personaggio a basso costo, ma ha tutto il potenziale del mondo“. Miller ha invece aggiunto che: “Inizia in modo sciocco, con i suoi portali alla Looney Tunes, ma man mano che il film avanza diventa più potente. Dovrà essere preso sul serio“. Pascal, infine, ha aggiunto che si  tratta di “un personaggio in cui tutti hanno trovato grande commedia e pathos“. Sembra dunque che, al di là del suo aspetto poco minaccioso, La Macchia si rivelerà un villain molto più pericoloso del previsto per il protagonista.

Spider-Man: Across the Spider-Verse introdurrà però non solo La Macchia, doppiato da Jason Schwartzman, ma anche oltre 200 varie iterazioni dell’eroe titolare. Miller ha dichiarato nell’aprile 2022 che “in mezzo a questo multiverso ci sono 240 personaggi unici … ma sono per lo più personaggi minori o secondari“. Tra questi ci sarà Miguel O’Hara, alias Spider-Man 2099, doppiato da Oscar Isaac. Isaac sarà affiancato da un cast corale che include Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson Davis, Luna Lauren Vélez nei panni di Rio Morales e Issa Rae nei panni di Jessica Drew, alias Spider-Woman. Spider-Man: Across the Spider-Verse, come noto, arriverà nei cinema il 2 giugno.

Fonte: CBR

 
 

What’s Love: recensione del film di Shekhar Kapur

What's Love recensione film

What’s Love è il nuovo film del regista indiano Shekhar Kapur, che ha raggiunto la fama internazionale dirigendo il celebre Elizabeth del 1998, il suo seguito Elizabeth: The Golden Age e Le quattro piume del 2002, quest’ultimo con protagonista lo splendido Heath Ledger.

Scritto dalla giornalista e produttrice Jemima Khan, What’s Love ha il titolo che in inglese aggiunge Got to do with it, ed è proprio ispirato a parte della vita personale della sceneggiatrice inglese che dal 1995 al 2004 è stata sposata con l’ex giocatore di cricket e primo ministro pakistano Imran Khan. Il respiro festoso e folkloristico è dunque appartenente ad un’esperienza diretta, che vuole mostrare una facciata della cultura varia e arricchente del Pakistan, per quanto si tratti sempre del contesto di una commedia.

Il regista ha abbracciato appieno il progetto e quello che ne è emerso è una riflessione sull’amore combinato – “assistito”, come diranno i protagonisti – in una Gran Bretagna che si ritrova a doversi soffermare di fronte a idee e credenze estremamente distanti dal proprio pensiero anglosassone.

What’s Love, la trama

La talentuosa Lily James è Zoe, amica d’infanzia di Kaz (Shazad Latif). Lui è un medico professionalmente stabile e affermato, lei invece è una documentarista poco apprezzata finché, però, non riesce per il rotto della cuffia ad attirare l’attenzione dei suoi produttori proprio con l’idea di girare un documentario sul suo amico.

Vicini di casa, cresciuti insieme giocando su una casetta su un albero, Zoe e Kaz sono in realtà molto diversi perché mentre la famiglia di lei è inglese, e la sua mamma è un’esilarante e magnifica Emma Thompson, quella di lui è pakistana dalle tradizioni molto vive alle quali tiene molto e che osserva con passione e senza le minime diluizioni causate dal contesto. È perciò che Zoe decide di seguirlo con la sua macchina da presa. Infatti, dopo una chiacchierata fatta insieme proprio su quella casetta sull’albero nel giardino di Kaz, lui le confessa di aver deliberatamente aderito all’idea di un matrimonio combinato con una giovane pakistana, con tanto di agente preposto alla selezione della candidata. L’incredulità di Zoe sarà l’oggetto del documentario che lei girerà, alla quale ci affiancheremo noi spettatori durante tutta la durata del film.

What's Love Lily James e Shazad Latif

What’s Love è veramente una commedia godibile, che alterna le varianti di colori in base al personaggio di cui segue la storia affiancandole alla leggerezza con qualche punta d’indagine su alcuni temi per nulla superficiale. La videocamera di Zoe segue Kaz e il suo bizzarro percorso sentimentale, mentre noi seguiamo lei e il suo ben più caotico mondo affettivo.

Una romcom affatto banale

Shekar Kapur gira una romcom affatto banale, che abbraccia tante delle note attribuite all’idea di amore del nostro secolo. Il senso della vita di coppia viene scandagliato ascoltando tantissime voci, dalle più tradizionaliste a quelle più scanzonate, passando per (quasi) ogni fascia d’età e raccogliendo più d’una massima, che non hanno niente a che vedere con i Baci Perugina.

What's Love film recensione
PH Robert Viglasky

La piccola rincorsa del cinema di Zoe nel cinema del regista indiano, fa specchiare l’uno nell’altro, evocando evidentemente l’esperienza di Jemima Khan, ma anche le decine di modi di stare al mondo dei personaggi con i microcosmi che incarnano. La messa in scena, il ritmo, i colori, le luci e gli spazi sono posizionati sempre in maniera armoniosa e guidati con piacevolezza, senza sbavature o incoerenze.

La riprova della riuscita di What’s Love è la conferma di quanto uno strumento come quello della commedia riesca a veicolare e stimolare tematiche molto più serie e attuali di quanto vengano vendute. Così i dubbi, le confusioni, le ritrosie di due trentenni, diventano molto facilmente quelle di milioni di donne e uomini del nostro tempo. Con tutta la giocosa semplicità dei codici di stile.

 
 

Dear Santa: Jack Black protagonista del nuovo film dei fratelli Farrelly

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Dopo oltre due decenni da quando hanno lavorato insieme nella commedia Amore a prima svista, il candidato al Golden Globe Jack Black si riunira con il duo di cineasti Peter Farrelly (premio Oscar per Green Book) e Bobby Farrelly in un nuovo progetto intitolato Dear Santa. Secondo alcune fonti, Black ha infatti firmato ufficialmente per il ruolo principale nella prossima commedia natalizia dei fratelli Farrelly, che sarà però diretto dal solo Bobby a partire da una sceneggiatura che i due stanno attualmente scrivendo insieme a Ricky Blitt, basata su un’idea originale di Dan Ewen.

Il film sarà incentrato su un ragazzino, che ogni anno scrive lettere a Babbo Natale. A sua insaputa, le sue lettere vengono invece inviate per errore a Satana. Stando alla pagina IMDb del film, Black interpreterà proprio quest’ultimo personaggio, il quale sulla carta si sposa benissimo con le sue note doti comiche. Nel cast ci saranno poi anche Robert Timothy Smith, Keegan-Michael Key, Brianne Howey, Hayes MacArthur, PJ Byrne e l’esordiente Jaden Carson Baker.

Black, in realtà, sembra aver anticipato il suo coinvolgimento nel film con un post su Instagram di sei giorni fa, una fotografia che lo ritrae in mezzo ad alcune decorazioni natalizie. Con un post successivo, l’attore ha poi confermato nuovamente il suo ruolo nel progetto, aggiungendo di “aver riso a crepapelle quando ho letto la sceneggiatura. Credo di essere nato per interpretare questo ruolo”. Non resta dunque che attendere ulteriori notizie relative al film, come anche un primo sguardo al personaggio che Black andrà ad interpretare.

Fonte: Deadline